El Pastiche.

6
m 1. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Con il termine pastiche si intende, in generale, un'opera composta, in tutto o in larga parte, da brani tratti da opere preesistent Il termine viene usato soprattutto in ambito di letteratura (alta o bassa che sia) e di pittura. Pastiche in ambito letterario [modifica] Un pastiche è l'incorporazione in un unico testo letterario o teatrale di frammenti di testi diversi come articoli di giornal simboli e fotografie. Formalmente si va dalla citazione, che copia fedelmente il testo d'origine e ne cita la fonte, al plagio di tipo parodico oppure a omaggio o sfottò dell'autore o testo di partenza, fino alla satira, o come ha detto una volta Alain de Botton, si tratta di una "riproduzione non convinc Per diversi anni, a partire dal secolo XVII, gli esercizi di imitazione, detti "à la manière de" erano un modo per creare "pastiche" ch propria appartenenza a una scuola o a uno stile, offrivano al contempo la possibilità di esercitarsi e di sfruttare una co stesso motivo si è cominciato a parlare di "pasticcio", in italiano, laddove la combinazione dei testi più o meno citati p inestricabile, usando a metafora anche il vocabolario della cucina (pasticcio nel senso di pâté). Già nella famosa Encyclopédie illuminista si parla di "pastiche" come qualcosa che risulta né originale né copia, ma fatta nel gusto artista, quasi a voler dimostrare di possederne le qualità tecniche. Poi dall'esercizio "di scuola" si è passato al "falso diritto d'autore e dell'editoria, a volte del tutto anonima nel prendere però in esame il concetto di falso, che oggi è co Nel 1787 il saggio Pastiche di Jean-François Marmontel (parte dell'opera Eléments de littérature ) dà una definizione retorica del "pastiche" quale imitazione affettata della maniera e dello stile di un grande artista, lasciando poi intendere che la presenza di numerosi "pastiche" grandezza dell'opera stessa. Ci sono due modi di imitare un grande scrittore, imitarlo per cosa lo si distingue e ritiene svilendo in fondo il modello in un'intenzione che finisce con l'essere comunque satirica [1] Anche Giacomo Leopardi fa da giovane alcuni "pastiche", e Marcel Proust addirittura vi intitola un libro ( Pastiches et mélanges , 1919, raccolta di articoli da Le Figaro ). In pratica, si prende un soggetto e lo si racconta in maniere diverse dalla propria, imitando altri scrittori (Prou Flaubert, Henri de Régnier, Ernest Renan ecc.[2]). Questo tipo di esercizio mondano andrà a svilupparsi sui giornali dei p secolo XX, quasi a volersi dare una coscienza della propria decadenza rispetto la letteratura alta, e insieme a legittimarne un "uso quotidia Un esempio può considerarsi anche Le copiste indiscret di Jean Pellerin (1919). È poi riconoscibile la forma "pastiche" anche dietro gli Esercizi di stile di Raymond Queneau, che in qualche modo[3] segnano un capitolo del postmodernis Il "pastiche" è infatti un elemento caratteristico della letteratura postmoderna, i cui tratti salienti sono appunto un'ap intertestualità, esplicite relazioni di un testo con altri testi. Un esempio anglosassone è The British Museum Is Falling Down di David Lodge. Quando Gianfranco Contini, parlando dell'amico Carlo Emilio Gadda riconosce in lui la vocazione del "pastiche", con l'imit commistione di linguaggi tecnici, arcaismi e trasposizioni di dialetti, definisce il "pastiche" come una combinazione "di nevrastenia"[4]. Che l'influenza non sia un campo di facile attraversamento lo dimostra anche Harold Bloom nei suoi primi anni della contestazione e di ricerca letteraria (per esempio in molti esponenti del cosiddetto" Gruppo 63") che il "pastic trasformazione ludica di testi classici[6]. Questo trasformare in gioco la letteratura, desacralizzandola e smontandone la presunzione filosofica diviene, insomma, la della letteratura dagli anni settanta del XX secolo, dove il "pastiche" in quanto tale si fa meno riconoscibile e più intessuto nella trama delle opere. Pastiche in ambito operistico [modifica] In campo operistico si definisce come pastiche o centone un'opera lirica composta, in tutto o in parte, da arie tratte da opere o composizi differenti autori, in certi casi conservando il libretto originale, più spesso con il testo del libretto opportunamente mo chiave satirica. Le opere pastiche hanno avuto il loro apogeo a cavallo del XVII e XVIII secolo. Pastiche in ambito alimentare [modifica] Anche in cucina a volte si usa il termine, soprattutto a indicare una mescolanza di erbe aromatiche o una specie di gulash. Bibliografia [modifica] Gérard Genette, Palimpsestes (1982), trad. it. di Raffaella Novità, Palinsesti. La letteratura al secondo grado , Torino, Einaudi, 1997. Note [modifica] 1. ^ citato da Pascal Mougin e Karen Haddad-Wotling, Dictionnaire mondial des littératures , Paris, Larousse, 2002, ad vocem. 2. ^ D'altra parte Proust, che svilupperà una delle voci più originali e interessanti del secolo, considerava i "pastiche" esercizio di lettura, o, come scrive in una lettera a Ramon Fernandez, un "affare d'igiene", non tanto per richia liberarsene. Tuttavia, come dice Gérard Genette: "Il pastiche proustaino non è né puramente satirico né puramente specifico è proprio quello, irriducibilmente ambiguo, della "punzecchiatura", per cui lo schernire è un modo di a intendere, intenda) è solo una diversa espressione dell'affetto" ( op. cit. , p. 134). 3. ^ Insieme a molti lavori degli OuLiPo. 4. ^ cfr. l'articolo di Riccardo Stracuzzi 5. ^ In particolare in The Anxiety of Influence (1973), trad. it. di Mario Diacono, L'angoscia dell'influenza , Milano, Feltrinelli, 1983 e in A Map of Misreading (1975), trad. it. di Alessandro Atti e Filippo Rosati, Una mappa della dislettura , Milano, Spirali, 1988. ^ cfr. tra altre sue opere, Guido Almansi, Quasi come. Letteratura e parodia , Bompiani, Milano, 1976 (un'antologia curata con Guido Fink) 2. Pastiche m Pastiche Riccardo Stracuzzi Il primo a ricorrere all‟argomento del pastiche, per descrivere la scrittura di Gadda, è stato Gianfranco Contini, e fattispecie nel primo dei suoi interventi dedicati all‟ Ingegnere: la recensione al Castello di Udine, allora appena apparso. (1) In quelle pagine il giovane filologo, non meno che critico militante, non si limitava a menzionare il pastiche en pur evidente sede del titolo, ma vi ritornava più volte, ritenendo che in esso si mostrasse un factum rilevante: «quan di risentimento, di passione e di nevrastenia covi dietro al fatto del “pastiche”» (Contini 1989: 3). In séguito la pr di Contini ha avuto fortuna, anche per la possibile assimilazione della nozione di pastiche a una delle parole-chiave prosa gaddiana, il pasticcio, o il Pasticciaccio che marca il titolo di uno dei due romanzi maggiori. (2) Recentemente ci si è chiesti se davvero il pastiche, in altre parole un breve testo scritto à la manière de, abbia a c fare la scrittura gaddiana: se cioè quelle che lo stesso Contini, nel brano citato, aveva definito «scritture mescidat possano essere intese anche come scritture imitative. Donnarumma, per esempio, scrive: «La nozione di pastiche [in Contini] oscilla. Esso è, anzitutto, eterogeneità di una scrittura sul piano diacronico (compresenza di arcaismi e voc moderne) e sincronico (compresenza di vari livelli linguisitici, e tra questi del dialettismo). […] Anche se, in senso stilistico, (e in senso francese, proustiano), il pastiche è cosa diversa: cioè l‟imitazione di un‟altra scrittura (nel fattispecie arcaica, […]), senza che ne derivi di necessità il mistilinguismo» (Donnarumma 2001a: 195).

Transcript of El Pastiche.

m 1. Pastiche Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Con il termine pastiche si intende, in generale, un'opera composta, in tutto o in larga parte, da brani tratti da opere preesistenti, per lo pi con intento imitativo. Il termine viene usato soprattutto in ambito di letteratura (alta o bassa che sia) e di pittura. Pastiche in ambito letterario [modifica] Un pastiche l'incorporazione in un unico testo letterario o teatrale di frammenti di testi diversi come articoli di giornali, dialoghi tratti da film, poesie, canzoni, simboli e fotografie. Formalmente si va dalla citazione, che copia fedelmente il testo d'origine e ne cita la fonte, al plagio di tipo parodico oppure a omaggio o sfott dell'autore o del testo di partenza, fino alla satira, o come ha detto una volta Alain de Botton, si tratta di una "riproduzione non convincente di stili passati". Per diversi anni, a partire dal secolo XVII, gli esercizi di imitazione, detti " la manire de" erano un modo per creare "pastiche" che mentre dichiaravano la propria appartenenza a una scuola o a uno stile, offrivano al contempo la possibilit di esercitarsi e di sfruttare una corrente gi nota per farsi conoscere. Per lo stesso motivo si cominciato a parlare di "pasticcio", in italiano, laddove la combinazione dei testi pi o meno citati portava a una situazione narrativa inestricabile, usando a metafora anche il vocabolario della cucina (pasticcio nel senso di pt). Gi nella famosa Encyclopdie illuminista si parla di "pastiche" come qualcosa che risulta n originale n copia, ma fatta nel gusto e alla maniera di un altro artista, quasi a voler dimostrare di possederne le qualit tecniche. Poi dall'esercizio "di scuola" si passato al "falso" (bisogna anche considerare la storia del diritto d'autore e dell'editoria, a volte del tutto anonima nel prendere per in esame il concetto di falso, che oggi considerato un reato, ma non da sempre). Nel 1787 il saggio Pastiche di Jean-Franois Marmontel (parte dell'opera Elments de littrature) d una definizione retorica del "pastiche" quale imitazione affettata della maniera e dello stile di un grande artista, lasciando poi intendere che la presenza di numerosi "pastiche" attorno a un'opera sia il segno della grandezza dell'opera stessa. Ci sono due modi di imitare un grande scrittore, imitarlo per cosa lo si distingue e ritiene grande o imitarlo per semplice "pastiche", svilendo in fondo il modello in un'intenzione che finisce con l'essere comunque satirica[1] Anche Giacomo Leopardi fa da giovane alcuni "pastiche", e Marcel Proust addirittura vi intitola un libro (Pastiches et mlanges, 1919, raccolta di articoli da Le Figaro). In pratica, si prende un soggetto e lo si racconta in maniere diverse dalla propria, imitando altri scrittori (Proust, per esempio, " la manire de" Balzac, Flaubert, Henri de Rgnier, Ernest Renan ecc.[2]). Questo tipo di esercizio mondano andr a svilupparsi sui giornali dei primi decenni del secolo XX, quasi a volersi dare una coscienza della propria decadenza rispetto la letteratura alta, e insieme a legittimarne un "uso quotidiano". Un esempio pu considerarsi anche Le copiste indiscret di Jean Pellerin (1919). poi riconoscibile la forma "pastiche" anche dietro gli Esercizi di stile di Raymond Queneau, che in qualche modo[3] segnano un capitolo del postmodernismo. Il "pastiche" infatti un elemento caratteristico della letteratura postmoderna, i cui tratti salienti sono appunto un'apertura del testo attraverso forme differenti di intertestualit, esplicite relazioni di un testo con altri testi. Un esempio anglosassone The British Museum Is Falling Down di David Lodge. Quando Gianfranco Contini, parlando dell'amico Carlo Emilio Gadda riconosce in lui la vocazione del "pastiche", con l'imitazione di parlate diverse e la commistione di linguaggi tecnici, arcaismi e trasposizioni di dialetti, definisce il "pastiche" come una combinazione "di risentimento, di passione e di nevrastenia"[4]. Che l'influenza non sia un campo di facile attraversamento lo dimostra anche Harold Bloom nei suoi primi studi[5], ma in particolare con gli anni della contestazione e di ricerca letteraria (per esempio in molti esponenti del cosiddetto "Gruppo 63") che il "pastiche" assume la funzione di parodia come trasformazione ludica di testi classici[6]. Questo trasformare in gioco la letteratura, desacralizzandola e smontandone la presunzione filosofica diviene, insomma, la tendenza generale di buona parte della letteratura dagli anni settanta del XX secolo, dove il "pastiche" in quanto tale si fa meno riconoscibile e pi intessuto nella trama formale (e di contenuto) delle opere. Pastiche in ambito operistico [modifica] In campo operistico si definisce come pastiche o centone un'opera lirica composta, in tutto o in parte, da arie tratte da opere o composizioni preesistenti di differenti autori, in certi casi conservando il libretto originale, pi spesso con il testo del libretto opportunamente modificato in base alle esigenze sceniche o in chiave satirica. Le opere pastiche hanno avuto il loro apogeo a cavallo del XVII e XVIII secolo. Pastiche in ambito alimentare [modifica] Anche in cucina a volte si usa il termine, soprattutto a indicare una mescolanza di erbe aromatiche o una specie di gulash. Bibliografia [modifica] Grard Genette, Palimpsestes (1982), trad. it. di Raffaella Novit, Palinsesti. La letteratura al secondo grado, Torino, Einaudi, 1997. Note [modifica] 1.^ citato da Pascal Mougin e Karen Haddad-Wotling, Dictionnaire mondial des littratures, Paris, Larousse, 2002, ad vocem. 2.^ D'altra parte Proust, che svilupper una delle voci pi originali e interessanti del secolo, considerava i "pastiche" pi che un'attivit di scrittura, un esercizio di lettura, o, come scrive in una lettera a Ramon Fernandez, un "affare d'igiene", non tanto per richiamare il modello, quanto per liberarsene. Tuttavia, come dice Grard Genette: "Il pastiche proustaino non n puramente satirico n puramente ammirativo, e il suo regime specifico proprio quello, irriducibilmente ambiguo, della "punzecchiatura", per cui lo schernire un modo di amare, e l'ironia (chi ha orecchie per intendere, intenda) solo una diversa espressione dell'affetto" (op. cit., p. 134). 3.^ Insieme a molti lavori degli OuLiPo. 4.^ cfr. l'articolo di Riccardo Stracuzzi 5.^ In particolare in The Anxiety of Influence (1973), trad. it. di Mario Diacono, L'angoscia dell'influenza, Milano, Feltrinelli, 1983 e in A Map of Misreading (1975), trad. it. di Alessandro Atti e Filippo Rosati, Una mappa della dislettura, Milano, Spirali, 1988. ^ cfr. tra altre sue opere, Guido Almansi, Quasi come. Letteratura e parodia, Bompiani, Milano, 1976 (un'antologia curata con Guido Fink) 2. Pastiche m Pastiche Riccardo Stracuzzi Il primo a ricorrere allargomento del pastiche, per descrivere la scrittura di Gadda, stato Gianfranco Contini, e nella fattispecie nel primo dei suoi interventi dedicati allIngegnere: la recensione al Castello di Udine, allora appena apparso. (1) In quelle pagine il giovane filologo, non meno che critico militante, non si limitava a menzionare ilpastiche entro la pur evidente sede del titolo, ma vi ritornava pi volte, ritenendo che in esso si mostrasse un factum rilevante: quanto di risentimento, di passione e di nevrastenia covi dietro al fatto del pastiche (Contini 1989: 3). In sguito la proposta di Contini ha avuto fortuna, anche per la possibile assimilazione della nozione di pastiche a una delle parole-chiave della prosa gaddiana, il pasticcio, o il Pasticciaccio che marca il titolo di uno dei due romanzi maggiori. (2) Recentemente ci si chiesti se davvero ilpastiche, in altre parole un breve testo scritto la manire de, abbia a che farelascritturagaddiana:secioquellechelostessoContini,nelbranocitato,avevadefinitoscritturemescidate possano essereintese anchecome scrittureimitative. Donnarumma, per esempio, scrive:La nozione dipastiche [in Contini]oscilla.Esso,anzitutto,eterogeneitdiunascritturasulpianodiacronico(compresenzadiarcaismievoci moderne)esincronico(compresenzadivarilivellilinguisitici,etraquestideldialettismo).[]Anchese,insenso stilistico,(einsensofrancese,proustiano),ilpastichecosadiversa:ciolimitazionediunaltrascrittura(nella fattispecie arcaica, []), senza che ne derivi di necessit il mistilinguismo (Donnarumma 2001a: 195). Comeadire:unaconfusione,piomenostrategica,trapastiche(ProusteilsuoAffairLemoine)vspasticciocome plurilinguismo(Gaddae,mettiamo,ilsuoTendoalmiofine).PrimadiDonnarumma,daltronde,altriduestudiosi avevanomessoinquestionelideadelpastichegaddiano.Fratnik,inunanotadelsuonotevoleLcrituredetourne (Fratnik 1990: 106) segnalava che il terminepastiche usato dalla critica gaddiana non nel senso corrente (quello di imitazione)nelqualericonosciutodaunlocutorefrancofono,masemmaiinquellodipot-pourriodimiscuglio, secondo laccezione che esso condividerebbe con litaliano pasticcio e che la parola francese avrebbe nel dizionario delle artipittoriche(fontecitata:leRobert).AquestanotasispiraRoscioni,quandosuggerisce,tuttosommatoconuna cautelaassaiavveduta,chesipuleggereinGaddanonsoloilpastichecomeoccorrenzadiunmodelloscrittorio pluristilistico,maanchecomeintenzionatoricorsoallintertestualit,allaripresa,allaimitazioneallusiva(Roscioni 1995a: 198). Comesivede,argomentitralorononpropriamentecoincidenti:piproblematicaFratnikdiDonnarumma,pi problematicoancoraRoscioni.Tuttavia,perdecidereselapropostadiContiniabbiaunasuafondatezzaomeno, ragionevole riflettere sulla storia della parola francese pastiche; non tanto per farne un etimon logos (in s tuttaltro che misterioso),maperseguirelevoluzionedeicontestiincuiessastataimpiegata,isottotestiadessaconnessi,etc. Spiace notare che questo lavoro non sembra essere stato uno dei problemi principali di critici e teorici della letteratura, e non solo italiani. Genette, per esempio, che ha senzaltro pubblicato, riguardo al pastiche, lo studio teorico pi rilevante degli ultimi anni, si limita a osservare che: Le terme depastiche apparat en France la fin du XVIIIe sicle dans le vocabulaire de la peinture. Cest un calque de litalien pasticcio, littralment pt, qui designe dabord un mlange dimitations diverses, puisuneimitationsingulire,(3)conunacertarapiditdiricostruzioneeunpaiodiconsiderevoliimprecisioni. Innanzituttolaparolapasticheattestatanellalinguafranceseallinizio,enonallafine,delXVIIIsecolo(1719),e prima ancora alla fine del XVII (1699). (4) In secondo luogo, in queste prime attestazioni nelle quali da notare che il significatodelterminegisolidamentetecnicoenoncomprendealcunamescidazionediimitazionidifferentisi profilagichelelementodelplurale,delvariegato,delmolteplicenondaintendereinsensoestrinseco(varie imitazioniriuniteinsieme,centone,etc.),mainsensodecisamenteintrinseco.Ilpastiche,dasbito,unaformadi plagio, di gioco dautorit, dunque, e la sua duplicit consiste nel dichiarare testualmente un essere contemporaneo al non-essere: quadro di A che si presenta sotto il nome-dautore (marca peritestuale) di B. Considerato ci, si vede bene che alla fine del XVIII secolo, la parolapastiche ha gi maturato una funzionalizzazione tecnica, che la rende applicabile a diversi sistemi semiotici (pittura, letteratura, musica: gi in Du Bos); e tanto ad usi negativi Du Bos e, in parte, Marmontel (lements de littrature, 1787, in Oeuvres compltes, Paris, 1819-1820, ed. anast. Genve: Slatkine Reprints, 1968, 833-35) quanto ad usi postivi: de Piles e Diderot (Salon de 1767, 1768, in J. Seznec&J.Adhmar,acuradi,Salons,vol.III:1767,Oxford:ClarendonPress,1963,195-96):lastrazione compiuta. Daquestoluogodiastrazionenonsimuoverpi,edilcasodinotarecheessocontemplastrutturalmentela doppiezza,lintrecciodiunavarietdistili(comehasegnalatoGiachery1990:61):inaltreparole,lacompresenza intrinsecamenteantifrasticadeldireedelcontrapporrealdireilmododidire.Ilpastichesempre,inevitabilmente, ironico:selacomicitolumorismononsonosuoieffettinecessari,nonsipuperseguireGenetteneltentativodi distinguerediunpastichesatiriquedaunpasticheadmiratif,ciosepararelacaricaturadalpastichepropriamente detto.Ma,infondo,lopposizionegenettianadiparodiaedipastichealasciaremoltidubbi:leparodisteou travestisseuraessentiellementaffaireuntexte,etaccessoirementunstyle;inversementlimitateura essentiellementaffaireunstyle,etaccessoirementuntexte:sacibleestunstyle,etlesmotifsthmatiquequil comporte. (5) Certo,ilparodistagenericamenteintesoproduceunapografochehacomeantigrafountesto,laddoveilpasticheur produceunapografochehacomeantigrafouncorpusditesti,edunquelostilechetalitesticondividono(unnome dautore, in altre parole); ma non meno vero che anche il parodista in quanto tale costruisce il suo apografo a partire da unostile,creandogli effetti delladerisioneche siprefigge grazie allevocazionedi unmodellostilistico che nelle competenzeletterariedelsuolettore,perpoicontrapporreadessounmodellostilisticopolarmenteantiteticoe corrispettivamente satirico: quel meccanismo dellincongruo linguistico cos ben conosciuto dagli umoristi e dai comici. Si pu certamente concordare con Genette quando osserva che alla parodia e alla caricatura soggiace unideologia del buono stile, laffermazione etica e indiretta di una maggiore moralit dello stile semplice. Anche il convoluto Eraclito di Via San Simpliciano stato pastich, per esempio, e da uno dei pi noti pasticheur del Novecentoitaliano(ancheperchunodeipochissimi):PaoloVita-FinzihascrittounCarloEmilioGadda,Loscrittore enciclopedico,guazzabuglioquasiinregimediparoliberismo,chepotrebbeesserelinvolontariaimitazionediuno scadenteArbasino,pichechediGadda.Ilfallimentodelpasticheurnostrano,ingeneralenontroppodotatodi raffinatezzanellimitazione,nondevestupire:nonsipufarepastichediunascritturachegiimplicitamente scrittura del pastiche. (6) Da tutto ci si pu derivare, certo, che un locatore francofono di pastiche riceverebbe pi facilmente laccezione di testo letterario volutamente redatto dallo scrittore A alla maniera dello scrittore B; ma non che questaccezione esaurisca o anche solo spieghi sufficientemente la nozione in causa. Del resto, basta ripensare al solo Affaire Lemoine di Proust al di l della nota raccolta di Reboux e Muller, ai nostrani Vita-Finzi e Serra, ai Contes drolatiques di Balzac, ai vari casi di pastichesisolati,effusicioentroitestinonintegralmenteimitativi,citatidaGenette(7)perconvincersene:in effetti, che cos lAffaire Lemoine se non una serie di micro-romanzi in sequenza nei quali lautore implicito disegna per ilsuolettoreunasortadiromanzo-selezione,nelqualediversispicchidiegeticisonoraccontati,noninmodo sequenziale, da differenti voci? (8) Nonbastaleggereildivertissmentproustianoportandolattenzionesuivaripastichepresiunoaduno,mabisogna anche riconoscere che una delle ragioni del suo prodigioso effetto di mimetismo letterario deriva strutturalmente dalla giustapposizione di uno spicchio di storia raccontato alla maniera di Balzac, dun altro spicchio raccontato alla maniera diFlaubert,dellarecensionealfintoraccontodiFlaubertscrittaallamanieradiSante-Beuve,dunulteriorespicchio raccontato alla maniera di de Regnier, dei Goncourt, di Michelet, di Faguet, di Renan e di quel Saint-Simon tanto caro a Gadda. Ilmimetismorisaltacosnonsoloperlariproduzione,inevitabilmenteironicaperquantoammirativa,deicaratteri retorici e stilistici degli scrittori imitati, ma anche dalla contrapposizione dei generi del discorso letterario: il romanzo, il saggioletterario,ildiariointimo,laprosalirica,laprosamemoriale,lacriticateatrale,ecosvia.Nonimmotivato, dunque, affermare che la nozione di pastiche implica tanto quella di imitazione quanto quella di eterogeneit stilistica: se il mistilinguismo non vi compreso di necessit, vi certamente compreso il pluristilismo, di cui il precedente per necessit caso specifico. SeguirelascritturadiGaddalungolatracciadelpastiche,allora,significherpoterviscoprireilcalcolatocodice compositivo, che non deriva da una banale polemica linguistica, n dalla volont tutta razionalizzata di rappresentare il disordinedelreale,madallaregolatasequenzadisegmentifrasalicheimitano,equindiinevitabilmentederidono,i generi del discorso in quanto tali, il linguaggio cio. GaddanonscrivepastichescomenehascrittiProust,evidentemente;isuoimatrespastichssonoilemmidel dizionario,lefamigliesemantiche,lestrategieargomentativechesicelanonellapparenteneutralitditalirisorse dizionariali.Sesileggelafavola180delPrimolibrodelleFavole(SGFII57-58)cisidivertedellabiletrovata,neo-francescana, di far parlare gli uccelli con i pi diversi dialetti italiani: lemiliano, il veneto, il napoletano e il toscano; ma soprattutto si ammira la sublime chiusa: e altre finezze, e maravigliose e dolce istampite del trobr corts, che rinvia al pastiche dapertura: Dunapertafenestradellipiscopiocomebbeuditoqueldiavolo,monzignorBasilioTaopapagpuliarcivescovodi Laodicea se ne piacque assaissimo: e dacch scriveva lomela, gli venne ancora da scrivere: inzino a minimi augellini, conelvanirderaggi,dasera,eneldiscoloraredelespezieuniverse,erananoacompieta:erendonoa lOnnipotentegraziedichelliampetratibenefizichEicosmagnanimamentealoronecessitatehacompartto,et implorando de le lor flebile boci, contro a la paurosa notte sopravvenente el Suo celeste riparo, da sotto lala richinano l capetto, e beati e puri saddormono. (SGF II 57) MapiinteressanteancoraleggereilbreveTendoalmiofinecheapreilCastellodiUdine(RRI119-23), confrontandoloconleprimeduerecensionicheGaddadedicalleprosediTecchi:Unnarratore:BonaventuraTecchi (SGF I 698-701) e Tre storie damore (SGF I 739-44): si scoprir che molti motivi, molte allusioni, molti riferimenti a tutta prima parzialmente opachi svelano che quella prefazione una sorta di controcanto anti-tecchiano, un pastiche o autopastiche volutamente straniante con il quale lIngegnere reagisce allautorit di un amico che, in quanto scrittore, non stimava troppo, ma che aveva svolto un ruolo assai importante nel suo avvicinamento alla letteratura. (9) Ilpastiche,sembradipoterconsiderareinconclusione,unanozionedipersestessanonsufficienteasignificarei limiti e la complessit interna della scrittura gaddiana: tuttavia essa rappresenta una delle vie attraverso le quali si pu intraprendere una ricostruzione di quei modi e di quei dispositivi che agendo entro lapparenza di un disordine e di un affastellamentocontinuo,traccianoleformediunordine,diunaarticolazionediscorsivaperfettamentericonoscibile quanto non facilmente imitabile: in una parola, di uno stile. Universit di Bologna Note 1. G. Contini, Carlo Emilio Gadda, o del pastiche, Solaria 9, no.1 (1934): 88-93, poi variamenteristampato conil titolo di Primo approccio al Castello di Udine: da ultimo in Contini 1989: 3-10. 2. Si vedano, p.e., Roscioni 1995a: 76-94 e Giachery 1990: 61-77. 3. G. Genette, Palimpsestes. La littrature au second degr (Paris: Seuil, 19922), 117. Di qui forse lopinione di Fratnik, che il sottosignificato mlange o pot-pourri, venga al termine pastiche dal linguaggio della pittura: non certo dal Robert (Dictionnairealphabtiqueetanalogiquedelalanguefranaise,deuximeed.revueetenrichieparA.Rey,Paris,Le Robert, 1986, t. viie, 164), che non allude apastiche come centone dimitazioni diverse, per quanto riguarda il gergo pittorico. 4. Jean-Baptiste Du Bos, Rflexions critiques sur la posie et sur la peinture (1719), ma si cita dalla riedizione postuma (Paris: Pissot, 1770, ed. anast. Genve-Paris, Slatkine, 1982), 74: On appelle comunment des pastiches les tableaux que fait un Peintre imposteur, en imitant la main, la maniere de composer & le coloris dun autre Peintre, sous le nom duquel il veut produire son propre ouvrage. Lattestazione precedente si ha, a prendere per buona la ricostruzione di F.Brunot,inRogerdePiles,Conversationssurlaconnaisancedelapeinture(Paris:Langlois,1677),perilqualei pastiches sono tableaux, qui ne sont ni des Originaux, ni des Copies; il loro nome viene dallitaliano pastici, qui veut dire Ptez: parce que de mme que les choses diffrents qui assaisonnent un Pt, se rduisent un seul Got; ainsi lesfaussetezquicomposentunPastiche,netendontqufaireuneveritcit.inF.Brunot,Histoiredelalangue franaise des origines 1900, t. VI: Le XVIIIe sicle, premire partie, fasc. deuxime (Paris: Armand Colin, 1930), 718. Ma il brano, in realt, si legge nel pi tardo trattato (sempre di de Piles) Abrg de la vie des peintres (Paris: Muguet, 1699,riprod.fotomecc.,Hildesheim,Olmes,1969),104,comehaindicatounostudiosoitaliano,enellafattispecie quellostessoRoscioni(Roscioni1995a: 82) che abbiamovisto porre nonacasoproblematicamentela distinzione tra pastiche e pasticcio. 5. Genette 1992: 107. Un tentativo di esemplificare la distinzione menzionata poco pi sopra si trova a p. 130. 6. Si veda P. Vita-Finzi, Antologia apocrifa (Milano: Bompiani, 1978), 181-84. Non a migliori risultati giunge lautore nei pastiches di Gozzano (pp. 196-99), di Pascoli (pp. 150-51) o di dAnnunzio (pp. 38-39), giocati sul facile registro della picorrivaparodiaeassaipocoaffiniaimodellistilisticiimitati,nonostantelopinionediffusa(comequella enfaticamente esclamativa da G. Almansi e G. Fink, in Quasi come. Parodia come letteratura, letteratura come parodia (Milano: Bompiani, 1976), p.e. alle pp. 165-67. Ma Pietro Pancrazi, recensendo una redazione intermedia dellantologia (ora in Ragguagli di Parnaso. Dal Carducci agli scrittori doggi, a cura di C. Galimberti, vol. II (Milano-Napoli: Ricciardi, 1967), 513-16, annota: degli artisti insomma pi difficili, egli ci d lo scheletro esatto, quasi radiografato; ma la loro parola, proprio il tono personale, la polpa non sempre li ritrova (p. 515: fatto a un pasticheur, non poco rilievo). 7.P.Reboux&Ch.Muller,Antologiedupastiche(Paris:Crs,1926);M.Serra,Vistidalontano(Milano:Mondadori, 1987);H.deBalzac,ContesdrolatiquesprcedsdelaComdieHumaine(oeuvresbauches,II-Prface)(Paris: Gallimard, 1964), 429-977; Genette 1992: 118-124 e 129-130. 8. M. Proust, Pastiches et mlanges (Paris: Gallimard, 1919), 10-87. 9. Sul rapporto Gadda-Tecchi, e sulla ambiguit di amicizia e disistima letteraria, si veda Roscioni 1997: 289-92. 3. Pastiche m stih Un pastiche (de l'italien pasticcio) est une imitation du style d'un auteur ou artiste, qui ne vise ni le plagiat ni la parodie ni la caricature. On peut en dcouvrir dans tous les domaines littraires et artistiques. Il remplit plusieurs fonctions: de mmoire, d'humour, d'hommage (plus ou moins respectueux) voire de purs Exercices de style. Aussi, en gnral, les productions pastichiennes runissent un ou plusieurs de ces critres mais toujours l'humour, vritable garant de leur authenticit. Il faut absolument les diffrencier des supercheries et des faux monts des fins vnales ou proslytes (politiques ou religieux), avec par exemple certains apocryphes ou d fusss uvrs posthums imitnt totlmnt ls produtions hbitulls d'un rtur dispru (il peut s'agir d'un livre, d'un tableau ou d'un objet d'art, etc.). Pastiche littraire L pstih st ussi viux qu l littrtur. Cst limittion minutius du styl dun crivain, reproduisant les formes et les contours de ss phrss, omm l pt dun moule reproduit un modle. Dans la littrature franaise, Rabelais st lun ds prmirs pstihr, dans Le Tiers Livre, ls uvrs t ls uturs d son tmps. Les deux matres du genre sont videmment Paul Reboux et Charles Muller, qui, au dbut du xxe sicle, vont se lancer dans le la manire de , pastichant la fois la forme et les thmes de cette talentueuse srie de pastiches signs Sosie, celui de Maupassant restant un modle du genre. Marcel Proust s'illustre dans ce registre par son long pastiche du Journal des Goncourt dans Le Temps retrouv et par son recueil Pastiches et mlanges. Parmi les auteurs contemporains, les Oulipiens surtout, comme Raymond Queneau et ses Exercices de style, ou Herv Le Tellier et son Joconde jusqu' cent, travaillent explicitement autour du pastiche. Nous pouvons galement citer La Fontaine, dans sa fable Le Lion et le Chasseur, ayant pastich, le disant lui-mme dans Le Ptre et le Lion la fable homonyme d'sope. L pstih st glmnt utilis dns l littrtur populir, omm lheroic fantasy et la science-fiction. Une grande partie des fanfictions sont des pastiches. Le roman de David Lodge The British Museum Is Falling Down (1965) est un pastiche des uvrs d Joyce, Kafka, et Virginia Woolf. 6.Dans le domaine de la bande dessine, les pastiches de la revue amricaine Mad et en Europe, ceux de Roger Brunel (ditions Glnat). Musique et cinma[modifier] Dans le domaine musical, Charles Rosen onsidr divrss uvrs d Mozart comme des pastiches du style baroque.[rf. ncessaire] Un pstih st ussi un opr omposit form prtir d'xtrits d diffrnts uvrs ; un exemple en est le pastiche Les Mystres d'Isis, form partir de La Flte enchante, et largement critiqu par Hector Berlioz dans ses Mmoires. Dans le domaine du cinma, le pastiche peut tre un hommage rendu par un metteur en scne un autre en reprenant ses angles de camra, ses techniques d'clairage ou de mise en scne, ou l'imitation utilitaire d'uvrs ntriurs. Ls suits ou ls films appartenant un cycle comme la saga Star Wars de George Lucas peuvent tre considrs comme des pastiches du premier film ralis. 4. Pastiche Centon Un centon st un uvr littrir onstitu d'lmnts rpris un ou plusiurs utrs, t rrrngs d mnir formr un txt diffrent. Le terme est d'origine latine (cento) et dsigne l'origine une pice d'toffe faite de morceaux rapics. Le genre a t trs pratiqu durant l'Antiquit tardive, au Moyen ge et au xviie sicle. Ls uvrs d'Homre et de Virgile ont t les plus frquemment utilises. Le Centon nuptial d'Ausone (369) est ainsi constitu de vers des Bucoliques, d lnide et des Gorgiques. Il existe aussi une tradition de centons modernes. Italo Calvino dans "L'incendie de la maison abominable" 1973 - publi dans le recueil : La grande bonace des Antilles - Seuil, 1995, sur une traduction de JP Manganaro Gil J Wolman pour J'cris propre (rcit dtourn, 1956) Jacques Roubaud pour La prothse potique, Un texte de Rimbaudelaire [Quand ?] Yak Rivais qui publie en 1980 Les demoiselles d'A [Qui ?] Isidore Isours pour Je vous apprendrai l'me ourse publi en 1998 Au zoo de Lausanne[rf. souhaite] Voir aussi[modifier] Faltonia Betitia Proba Pierre Viret pour son texte De theatrica Missae saltatione Cento, centon compos de vers latins provenant de divers potes. 5. Pastiche m FaItonia Betitia Proba Faltonia Betitia Proba (ne v. 322, en trurie, l'ancien territoire des trusques, correspondant en gros l'actuelle Toscane - morte v. 370) tait une potesse chrtienne du ive sicle. Elle tait l'pouse d'Adelfius, prfet de Rome en 351. Biographie L'usage du nom de Faltonia est douteux et semble apparemment d une confusion, car les manuscrits dsignent l'auteur simplement sous le nom de Proba. Elle appartenait cette aristocratie romaine qui tenta pendant si longtemps de maintenir la vieille religion paenne contre le christianisme. Proba tait la petite-fille de Probus, consul en 310, la fille de Petronius Probianius, consul en 322, l'pouse de Claudius Celcinus Adalphius, prfet de Rome en 351 et la mre de C. Clodius Hermogenianus Olybrius, consul en 379, et de Faltonius Alypius. On a d'elle un centon de Virgile qui forme une Histoire de l'ancien et du Nouveau Testament. Il a t imprim pour la premire fois Venise, 1472, avec Ausone, et par Kromayer, Magdebourg, 1719, et par Wolf, 1724. Sources Cet article comprend des extraits du Dictionnaire Bouillet. Il est possible de supprimer cette indication, si le texte reflte le savoir actuel sur ce thme, si les sources sont cites, s'il satisfait aux exigences linguistiques actuelles et s'il ne contient pas de propos qui vont l'encontre des rgles de neutralit de Wikipdia. 6. Pastiche stih El pastiche es una tcnica utilizada en literatura y otras artes, consistente en la imitacin o plagio de diversos textos, estilos o autores y combinarlos, de forma que den la impresin de ser una creacin independiente. El trmino procede del francs, que a su vez lo tom del italiano pasticcio, y en su origen se refera a las imitaciones de obras pictricas tan bien hechas que podan pasar por autnticas. Aplicado a la literatura, fue utilizado en 1919 por el escritor francs Marcel Proust en su obra Pastiches et mlanges, en que imita el estilo de varios autores del siglo XIX. Literatura El pastiche es frecuente en la literatura a partir de los aos sesenta. Ejemplos de pastiche pueden encontrarse en obras como La verdad sobre el caso Savolta, de Eduardo Mendoza, Tres tristes tigres, de Guillermo Cabrera Infante o en varias de las novelas del argentino Manuel Puig. Tambin se ha entendido por pastiche la coexistencia en una obra literaria de diferentes registros lingsticos con una intencin pardica. ste sera el caso, por ejemplo, de la obra Luces de bohemia, de Ramn del Valle-Incln. Cine El pastiche no es privativo de la literatura, sino que puede encontrarse tambin en otras artes, como en el cine de la posmodernidad. pera En el siglo XVIII, los pastiches de pera, conocidos con el trmino en italiano, pasticcio, eran frecuentes en compositores como Hndel, por ejemplo Muzio Scevola (1721) y Giove in Argo (1739), as como Gluck, y Johann Christian Bach. Estos componan obras que estaban formadas en su mayor parte por porciones de obras de otros compositores, aunque tambin podan incluir composiciones originales. Las porciones tomadas de otros compositores se adaptaran de manera ms o menos libre, especialmente en el caso de arias en peras pasticcio sustituyendo el texto original por otro nuevo. Tambin a principios del siglo XIX, en Italia, compositores como Rossini y Donizetti hacan peras pastiche reelaborando composiciones suyas anteriores. Ejemplo de pasticcio moderno es la grabacin The sorceress, realizada por Kiri Te Kanawa en 1994 con la Academia de Msica Antigua bajo la direccin de Christopher Hogwood, formado por varias arias hndelianas, con interludios instrumentales de sus peras. Otro ejemplo es The Enchanted Island, en donde los amantes de El sueo de una noche de verano naufragan en la isla de La Tempestad. Inspirada en los pastiches musicales y mascaradas del siglo XVIII, la pera presenta arias y escenas de conjunto de Hndel, Vivaldi, Rameau, entre otros maestros del Barroco, con un nuevo libreto de Jeremy Sams. "The Enchanted Island" ser estrenada por la Metropolitan Opera de New York en su temporada 2011-2012, ser dirigida por William Christie y contar con un reparto estelar: David Daniels (Prspero) y Joyce DiDonato (Sycorax), Plcido Domingo como Neptuno, Danielle de Niese como Ariel, y Luca Pisaroni como Calibn. Psicologa El pastiche en Sicologa, con respecto a la adolescencia, se refiere al "como si"; el plagio sera el resultado o engendro de la desaparicin de la individualidad. Es de gran importancia en la adolescencia en relacin con las teoras que sostenan que tal poca de la vida era definitoria en la concrecin de la propia identidad, paso necesario para el normal desarrollo humano. La identidad individual era considerada una sntesis producto de identificaciones parciales y elaboracin propia. El pastiche, en cambio, significa "ser como si fuera otro", la imitacin directa sin elaboracin propia, sin estilo personal. 7. Un Pastiche visual m 8. Pastiche m 9. Pastiche m 10. Pastiche m