EKECHEIRIA n. 7

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™keceir…a Ä Ekecheiria Anno VII - Numero 7 - 2014 PERIODICO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE Ekecheiria organo d’informazione dell’Associazione Culturale Librerie Storiche e Antiquarie d’Italia a diffusione gratuita - Registrazione Tribunale di Milano n. 9098 del 31/3/2008 Direttore: Emanuele Lazzati - Segretaria di Redazione: Drina Xhoga - Progetto grafico: Donatella Bertoletti - Sede: Galleria Vittorio Emanuele II, 12 - 20121 Milano e.mail: [email protected] - www.libreriestoriche.it - CALS centro acquisti librerie storiche- cell. 339 6859871 COPIA GRATUITA ASSOCIAZIONE CULTURALE LIBRERIE STORICHE E ANTIQUARIE DITALIA FONDATA A MILANO NEL 2004 “Le librerie storiche sono un patrimonio insostituibile. Dobbiamo tutelarle.” Massimo Cacciari Massimo Cacciari Intervistato da Silvia Venuti

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EKECHEIRIA nasce dopo ventuno anni di attività e una collaborazione settennale di Antonio D'Amico per la rivista Arte Incontro in Libreria. Organo di informazione, semestrale, dell'Associzione Culturale delle Librerie Storiche ed Antiquarie d'Italia. L'Associazione è stata fondata a Milano il 19 marzo 2004, in Galleria Vittorio Emanuele II, leggendario edificio costruito nel 1867, su progetto di Giuseppe Mengoni, ultimato dieci anni dopo, con l'innalzamento dell'arco sulla piazza del Duomo, primo esempio in Europa di Centro Commerciale. Scopo dell'associazione è individuare le librerie con almeno 50 anni di vita che abbiano valore storico, artistico, ambientale o che costituiscano testimonianza storica, culturale e tradizionale, tutelarle e promuoverne la salvaguardia e la valorizzazione, in quanto un patrimonio della collettività.

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™keceir…aÄEkecheiria Anno VII - Numero 7 - 2014

PERIODICO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONEEkecheiria organo d’informazione dell’Associazione Culturale Librerie Storiche e Antiquarie d’Italia a diffusione gratuita - Registrazione Tribunale di Milano n. 9098 del 31/3/2008 Direttore: Emanuele Lazzati - Segretaria di Redazione: Drina Xhoga - Progetto grafico: Donatella Bertoletti - Sede: Galleria Vittorio Emanuele II, 12 - 20121 Milanoe.mail: [email protected] - www.libreriestoriche.it - CALS centro acquisti librerie storiche- cell. 339 6859871 copia gratuita

associazione culturalelibrerie storiche e antiquarie d’italia

fondata a milano nel 2004

“Le librerie storiche sonoun patrimonio insostituibile.

Dobbiamo tutelarle.” Massimo Cacciari

Massimo CacciariIntervistato da Silvia Venuti

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intervista a MassiMO CaCCiarial professore emerito Massimo Cac-ciari, protagonista del dibattito culturale contemporaneo, in ambito filosofico e politico, oltre che autore di numerosi e fondamentali saggi, tradotti in varie lingue, propongo per e-mail alcune do-mande sul suo rapporto con i libri.

Quali libri hanno contribuito maggiormen-te alla sua formazione e con quali è en-trato in un rapporto dialettico fruttuoso, nel tempo, da essere stimolo per appro-fondimenti, ricerche e saggi?Occorre distinguere tra le diverse di-scipline – non vi sono libri importanti in generale.Nel campo filosofico per me è stata decisiva la lettura di Hegel e di Marx. in quello letterario, la lettura di Kafka. nel campo degli studi artistici ed estetici, la lettura di Panofsky e di Warburg.

Il suo iter accademico ha, sicuramente, in-fluenzato gli studi a cui si è appassionato negli anni. Può delineare questo percorso?Il mio iter accademico è semplicissimo e comunissimo. assistente prima a Pa-dova, con Formaggio; poi incaricato a Venezia presso l’IUAV, infine ordinario di estetica dal 1985. Fondatore della Fa-coltà di Filosofia al San Raffaele a Mila-no nel 2002, e ora professore emerito presso la stessa. Quest’attività accade-mica non ha alcun rapporto diretto con le mie ricerche.

I suoi saggi filosofici e politici, accompagnati ultimamente anche da riflessioni di “teolo-gia politica”, rispecchiano l’esigenza di una

storicizzazione della dimensione contem-poranea e pongono in risalto il suo impe-gno civile. Vuole approfondire l’argomento?È vero che ho affrontato diversi campi di ricerca, ma il collegamento c’è: stu-diando estetica è evidente la necessità del rapporto con la storia dell’arte e della letteratura. Compartimenti stagni non esistono tra le discipline se non nel cretinismo accademico. Filologia e filo-sofia sono “sposate” alla radice stessa della nostra civiltà...

Tra le opere pubblicate alcune rappresen-tano tappe fondamentali negli studi, altre sono conquiste nel personale sviluppo di una specificità di pensiero, altre appar-tengono a fasi di passaggio. A quali dei suoi libri è più legato?Non esistono “tappe” e “passaggi” - ogni libro è un passaggio. Ogni libro, appena scritto, lo vorresti rifare.

La sua attività, quale cofondatore e con-direttore di numerose riviste, l’ha coinvolto in un confronto con tante personalità cul-turali di prestigio, quali Sini, Asor Rosa e molti altri. Vuole ricordarli?Ho avuto la fortuna di collaborare con personalità straordinarie in diversissime iniziative – da asor e sini, che lei cita, a tronti, vitiello, Marramao, rodotà, Givo-ne, De Giovanni... –: sono stato molto fortunato nel campo delle amicizie.

Si parla molto, oggi, di una destituzione del senso che nascerebbe, in filosofia da soggezione nei confronti della scienza e in l’arte nei confronti della tecnologia. La frantumazione è vista come unica forma di verità perché è stata persa la traccia dell’idea e dell’unità sperimentate nella Bellezza. Per parlare di un’etica dell’arte si dovrebbe parlare di responsabilità nei confronti dell’opera e della verità e quindi di produzione di quel senso che la ren-de necessaria: Dostoevskij affermava che ognuno diventa responsabile di ogni atto linguistico che produce... Quale riflessione può dedicare a questo argomento?La “soggezione” a scienza e tecnologia può derivare soltanto dalla ignoran-za intorno ai loro “mondi”. Filosofia è “scienza” o non è – certo, una scienza del tutto particolare, che intende com-prendere e definire il “mondo” da cui la scienza si esprime e in cui vive, co-sciente o no.Di questo “mondo” fanno parte idee e anche ideologie, etiche, fedi ecc...

Tra i suoi libri pubblicati solo all’estero qua-li vorrebbe vedere diffusi anche in Italia?

Oltre le traduzioni di libri pubblicati in italia, ho pubblicato all’estero raccolte di saggi (non ho mai pubblicato in ita-lia un libro che consistesse in raccolte di saggi già pubblicati su riviste ecc.). Quando non ce la farò più a pensare, mi piacerebbe pubblicare, in italia, una raccolta ampia dei saggi sparsi che ri-tengo più significativi.

Le librerie storiche e indipendenti sono a rischio di sopravvivenza: moltissime di esse, con sede nelle più importanti città italiane, hanno cessato la loro attività. La libreria è sempre stata testimonianza del-la vitalità culturale del territorio e immagi-ne della sua identità storica.In questo tempo di crisi è inevitabile chie-dersi quale sarà il ruolo del libro cartaceo nel futuro. Inoltre, se muore il libro, muore anche tutto l’indotto che gli dà vita. Come politico, condivide il disegno di legge Valentini che individua la libreria storica quale bene culturale che va tutelato e protetto, anche con finanziamenti statali, per la sua continuità futura?Le librerie storiche sono un patrimonio insostituibile. È necessario difenderle. La libreria-supermarket sarà pure un destino – ma un destino tristissimo.

ringrazio molto il professore Massimo Cacciari, anche a nome della Libreria Bocca di Milano, per aver dedicato il suo tempo prezioso nello sviluppare alcune riflessioni sul tema del libro, in ambiti personali e sociali.

Silvia Venuti 7 Modi Diversi di Esprimere un Unico Stile

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La tre giorni Filos Biblos nasce in totale sintonia con le politiche di attenzione e di valorizzazione dei libri e della lettura attuate negli ultimi anni dalla Città.Milano, con iniziative come BookCity, ha saputo riportare il valore della lettura al centro dei palinsesti cit-tadini, animando, con parole scritte e narrate, strade, scuole, biblioteche, monumenti e teatri.Da Dante Alighieri a Giovanni Winckelmann, la selezione delle pregiate opere librarie ripercorre tre secoli di storia di Anatomia, Arte, Classici e Geografia con un’attenzione particolare alla vita della nostra Città.Filos Biblos arricchisce l’offerta e valorizza quei luoghi che non solo custodiscono, ma rappresentano la memoria storica dell’Editoria di qualità del nostro Paese.

Stefano Boeri

Descrizione delle principali opere presenti nella rassegna

FiLOs BiBLOs

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Massimo Cacciari, nato a venezia nel 1944, si è laureato in Filosofia, a Pado-va, con una tesi sulla Critica del Giudizio di Kant. È stato assistente del Professor Dino Formaggio presso la Cattedra di estetica di Padova. Dal 1970 ha inse-gnato Letteratura artistica presso l’i-stituto Universitario di architettura di venezia. nel 2002, ha fondato, con Don Luigi Verzè, la Facoltà di Filosofia dell’U-niversità vita-salute san raffaele di Mi-lano. È stato parlamentare italiano ed europeo, sindaco di venezia dal 1993 al 2000 e dal 2005 al 2010. Gli sono sta-ti assegnati numerosi premi tra i quali: “Hannah Arendt” per la filosofia politi-ca nel 1999, “Accademia di Darmstadt” per la diffusione della cultura tedesca all’estero nel 2002, “De Sanctis” per la saggistica nel 2009. Gli è stata conferita la laurea honoris causa in architettura dall’Università degli studi di Genova, nel 2003, e la laurea honoris causa in scien-ze politiche dall’Università degli studi di Bucarest, nel 2007.È stato co-fondatore e condirettore di numerose riviste quali “Angelus novus”, “Contropiano”, “Laboratorio politico”, “Il centauro”, “Paradosso”, tra il 1964 e il 2000. Tra le pubblicazioni: Krisis, Sag-gio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein, Feltrinelli, 1976 (ottava edizione nel 1983); Pensiero ne-gativo e razionalizzazione, Marsilio, 1977; Dialettica e critica del politico. Saggio su Hegel, Feltrinelli, 1978; Adolf Loos e il suo angelo, electa, 1981; Icone della legge, adelphi, 1985 (nuova edizione 2002); L’Angelo necessario, Adelphi, 1986 (nuo-va edizione 1992); Dell’Inizio, adelphi, 1990 (nuova edizione nel 2001); Geo-filosofia dell’Europa, adelphi, 1994 (nuo-va edizione 2003); L’Arcipelago, adelphi, 1997; Della cosa ultima, adelphi, 2004; Maschere della tolleranza, rizzoli, Mila-no, 2006; Introduzione a Max Weber, il politico come professione, Mondadori, Milano, 2006; Tre icone, adelphi, Milano, 2007; I comandamenti. Io sono il Signore Dio tuo, il Mulino, 2010; I comandamen-ti. Ama il prossimo tuo, il Mulino, 2011; Doppio ritratto. San Francesco in Dante e Giotto, adelphi, 2012; Il potere che frena, adelphi, 2013.

Dante alighieriCommedia di Dante AllighieriCon ragionamenti e note di niccolo tommaseoMilano, Pagnoni, 1869

Voll. 3 in-folio piccolo, leg. della fine dell’Ottocento in mezza pergamena con punte, piatti in carta marmorizza-ta, colonne CXX, 622 - 736 - 732. Con 55 tavv. incise in acciaio da Giuseppe Gandini su disegni di Carlo Barbieri e Federico Faruffini. Le carte esplicati-ve che accompagnano le tavole sono brunite in maniera marcata, per diver-sa qualità della carta (le illustrazioni non ne hanno risentito). Legatura del vol. ii parzialmente staccata, qualche carta e qualche tavola sciolta, poche mancanze ai margini bianchi, rare e leggere fioriture. Tracce di fiori con-servati all’interno del volume su una carta esplicativa di una illustrazione. Questa edizione difficilmente si trova completa di tutte le tavole. Mambelli 394.

Dante alighieriLa Divina CommediaParigi, tallone, 1950 (MCML)

Volume in 16°, rilegato da De Filippi in marocchino rosso e fregi in oro, nervi al dorso, con cofanetto. Pagg. 882, testo a cura di Francesco Flora, impresso da alberto tallone su carta rives. Consi-derato il più bel libro di tallone padre dedicato alla moglie Bianca.

Dante alighieriLa Vita Nuovanel sesto centenario della morte di Dante alighieri. [il testo qui riprodotto è quello rafermato da Michele Barbi... nestore Leoni ideò e compose il Co-dice orginale, alluminò il frontespizio e i fregi dei margini. vittorio Grassi ideò e dipinse le illustrazioni e le allegorie]. Bergamo, Istituto Italiano d’Arti Grafi-che, 1921

in-4, leg. edit. in piena pelle, titolo in oro sul piatto anteriore, fregi impressi a secco sui piatti, taglio superiore dorato, sguardie in seta moirée, pp. [8], XCiii, [11]. Raffinato frontesp. in cromolito-grafia e ogni pagina ornata con ricche cornici e capilettera a colori con ritoc-chi in oro di nestore Leoni. illustrato da vittorio Grassi con 40 illustrazioni a colori di gusto preraffaellita. impresso su fogli doppi di carta imitante la per-gamena. Qualche spellatura all’esterno. edizione di 1321 esemplari (copia fuori numerazione).

Pietro aretinoLa Cortigianaa cura di Giorgio Barberi squarotti. Con 12 tavole originali a colori di Plinio Martellitorino, Fogola, 2003

4°; pp. 196 non num. 4 su carta a tino Magnani di Pescia con filigrana originale appositamente fabbricata per l’editore, intonso. Carattere De roos, le tav. a co-lori sono tutte f.testo firmate a matita

dall’artista (torino 1945). ril. Cartonci-no edit. con titoli al dorso e al piatto, ca-micia muta ed astuccio editoriale. Bella ediz. limitata a complessivi 241 esempl. numerati (140 num. araba, LXXv num. romana, 26 per i collaboratori contras-segnati da lettere dell’alfabeto). Ottimo esemplare.

Ludovico ariostoOrlando furioso di m. Lodovi-co Ariosto, tutto ricorretto, et di nuove figure adornato. Con le annotationi [...] di ieronimo ruscelli. La vita dell’autore, descritta dal signor Gio-van Battista Pigna. Gli scontri de’ luoghi mutati dall’autore doppo la sua prima impressione. La dichiaratione di tutte le istorie [...] fatta da m. nicolo eugenico. Di nuovo aggiuntovi li Cinque canti [...]in venetia, appresso vincenzo valgrisi, 1565,

in-4, leg. seicentesca in piena pergame-na, titolo calligrafato al dorso, pp. [16], 654, [34]. Con frontespizio architetto-nico, 51 illustrazioni xilografiche a piena pagina e gli argomenti dei canti inseriti in cornici xilografiche. Iniziali figurate. Marca tipografica sul front. generale, sul front. dei Cinque canti e sull’ultima carta. A carta i3r con proprio front.: I Cinque canti [...]. Salvo la rifilatura dei margini (in qualche carta eccessiva, toc-cati i titoli correnti) ottime condizioni. EDIT 16 2746; Agnelli-Ravegnani, Annali delle edizioni ariostee, v.1, p. 122-123. Ottima edizione: vi sono le annotazioni del Ruscelli, la biografia ariostea del Pi-

i libri d’artista più belliprodotti in italia

the life and death of julius caesar (or)the tragedy of julius caesar (iii. ii:), 2012

William Shakespeare - Enrico Castellani

50 x 35 cm 20 pp. 50 + XXV

Il nobile monologo di Bruto dal Giulio Cesare di Shakespeare con due estroflessioni su carta di Enrico Castellani numerate e firmate dall’artista. Testi nella versione originale e nelle traduzioni in italiano, francese, tedesco e spagnolo composti in Garamond c. 14 da Rodolfo Campi e stampati da Tipoteca Italiana Fondazione su Amatruda puro cotone da 200 g. Ventun esemplari senza le estroflessioni sono numerati da a/z a z/z. Legatura di Sandro Francescon.

The noble monologue by Brutus in The Life and Death of Julius Caesar and two estroflessioni on paper by Enrico Castellani Texts in original, Italian, French, German, Spanish, composed by Rodolfo Campi on Garamond 14 pt printed on Amatruda pure cotton 200g. by the Tipoteca Italiana Foundation. Tuenty one copies without work by Enrico Castellani, numered by a/z to z/z. Binding by Sandro Francescon.

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gna e le varianti rispetto alla “princeps”. Le illustrazioni sono attribuite a Dosso Dossi.

Giovanni BoccaccioIl Decamerone illustrato da BoccasileMilano, a la Chance du Bibliophile, 1955

Prima edizione. 2 volumi in 4°, pagg. 1143, legatura in piena pelle bionda, dorso a nervi con titoli in oro, custodia in cartonato. edizione limitata a cura di Fernando Palazzi, illustrata con tavole a piena pagina da Gino Bocassile e alla sua morte da sante albertarelli, Giulio Bertoletti, Giorgio De Gasperi e Walter Molino.

Giovanni BoccaccioIl Decamerone, nuovamente cor-retto e con diligentia stampato. Firenze (ma venezia), per li heredi di Philippo di Giunta, 1527 (ma 1729)

in-8 p. (mm. 228x150), p. pelle coeva (con abras.), dorso a cordoni con deco-raz. e tit. oro, 8 c.nn . (compresa 1 bian-ca, prima del frontesp.), 284 cc.num. Questa edizione è in realtà una “con-traffazione” o piu’ precisamente una ristampa - fatta a venezia da Pasinello nel 1729 in soli 300 esempl. - della ce-lebre ediz. del 1527 detta anche “Ven-tisettana”, che servi’ di base per tutte le ristampe del Decamerone fino al 1761, quando si pubblicò il testo del Mannelli. Cfr. Gamba,172 - Parenti “Diz. dei luo-ghi di stampa, falsi”, p. 87 - Graesse,I,449 - Brunet,I,999 - Bacchi della Lega, p. 36 (con la segnalazione degli errori per poter distinguere la contraffazione).

Giovanni BoccaccioIl Decameron di Messer Giovanni Boccacci, cittadin fiorentino, di nuovo ristampato e riscontrato in Firenze con testi antichi, & alla sua vera lezione ri-dotto dal Cavalier Lionardo salviati Prima edizione. in venezia, del mese di agosto, per li Giunti di Firenze, 1582

Legatura in pergamena coeva, in 4°, pp. 586 + 30 nn dal frontespizio + 42 nn dal registro. numerosissimi grandi ca-pilettera figurati in xilografia e vari fina-lini. Copia con autografo del salviati a pag. 586 Rarissimo, non se ne conosce un altro esemplare.

Giovanni BoccaccioGeneologia degli Dei. i Quindeci Libri di M. Giovanni Boccaccio sopra la Origine et Discendenza di tutti gli Dei de’ Gentili, con la spositione & sensi allegorici delle Favole, & con la Dichia-ratione dell’Historie appartenenti à detta Materia. tradotti et adornati per

Messer Giuseppe Betussi da Bassano. aggiuntavi la vita del Boccaccio con le tavole d’i Capi & di tutte le Cose De-gne di Memoria che nella Presente Fa-tica si Contengono.in vinegia, 1547, al segno del Poz-zo, stampato per Comino da trino di Monferrato.

Legatura in pergamena coeva. Con 15 grandi iniziali istoriate in xilografia oltre a centinaia piccole nel testo. La nume-razione delle pagine inizia dal Proemio del Boccaccia per 304 pagine numerate ogni due fogli per un totale di 608, pa-gine alle quali vanno aggiunte le 16 del frontespizio e della vita del Boccaccio.Prima edizione italiana di un classico della mitologia Greco-romana, scritto dal Boccaccia nel 1366. Estremamente raro.

Cesare CantùMilano e il suo territorioMilano, Pirola, 1844

Prima edizione. 2 volumi in 8° grande in cofanetto, pagg. (16), 391, (5); (4), 506, (2); rilegati in piena pelle coeva con stemma del Comune di Milano ai piatti anteriori, in oro e carminio. importan-tissima e rara opera sulla storia civile e politica e su ogni aspetto di quella socio-economica della Milano di metà Ottocento. È adorna di due frontespizi, numerose tavole e due grandi mappe della città, più volte ripiegate.

enzo CarliInventario Pisano. Prefazione di Fortunato Bellonzi. PisaGalleria Macchi, 1976In folio; pp. IX-71 non num. 6 su carta pesante vergata; in brochure edit. con titoli al piatto anteriore. in cartelletta, cartone edit., a parte sono racchiuse 6 incisioni originali num. e firmate a mati-ta da i seguenti Artisti: Fabrizio Clerici; Franco Gentilini; emilio Greco; Gaetano Pompa; Orfeo tamburi; riccardo tom-masi Ferroni. edizione tirata a comples-sivi 300 esemplari numerati, di cui solo 110 (90 + XX) sono corredati dalle incisioni originali; il nostro esemplare è il n. 15. volume e cartelletta con le gra-fiche sono racchiusi in cartella-astuccio t.tela edit. con titoli al piatto anteriore. Firma dell’autore al colophon.

Camillo José Cela Joan Mirò. Drawings and Lithographs from Papeles de son armadans in the Collection of Juan De Juanes. Joan Mirò. Disegni e Litografie. Collana “Juan De Juanes” da Los Papeles de Son Arma-dansBarcelona, seix Barral s.a., 1959

4°; pp. 157 su carta offset especial Tor-ras Doménech, con 69 belle riproduz. stampata al solo recto, infine tre lito-graf. originali a colori legate in forma di trittico con firma a matita dell’Arti-sta. Brochure edit. con camicia a colori con titoli, custodia in cartone telato illustrato. Bella ediz. limitata a com-plessivi 738 esempl. numerati in parte in lingua spagnola e in parte in lingua inglese; questo nostro, in lingua inglese, presenta la particolarità della camicia illustrata con titoli in italiano, a cura delle silvana editoriale d’arte in col-laborazione con editorial seix Barral, per la distribuzione dell’opera in italia. Ottimo esemplare.

Giampiero CesariniLibro Unico ’98Monfalcone, 1998

Esemplare unico. Volume in 16° (cm18x15) su carta speciale amatru-da, di pagg. 70, con 29 opere originali dipinte da Cesarini. Da un’idea di ilia Pellegrinelli.

Phil. CluveriusIntroductio in Universam Ge-ographiam tam veterem quam novam. tabulis Geographicis XLvi ac notis olim ornata à Johanne Bunone, Jam verò locupletata additamentis & annotationibus Joh. Frid. Hekelii & Joh. reiskii. .amstelaedami, apud Joannem Wolters, 1697.

in-8 (mm. 235x170), p. pelle coeva, dor-so a cordoni con ricca decoraz. e tit. oro, 12 cc.nn. (compresa la bella anti-porata figur. inc. in rame che contiene anche il ritratto dell’A.), 565 pp.num., 31 cc.nn., 1 c.b., frontespizio con bella vignetta incisa e titolo in rosso e nero; diviso in vi Libri. Il vol. è molto ben illustrato f.t. da: 44 (su 46) grandi carte geografiche ripieg., inc. su rame e numer. + 2 tabelle (più volte ripieg.). Mancano: la tav. 1 (”Tabula Ventorum”) e la 34 (”Borussiae & Cas-subiae, &c. Tabula nova”).L’A., Philipp Cluver (1580-1622), di nobile e antica famiglia tedesca, è an-noverato fra i geografi celebri. La sua “Introduzione alla geografia generale..”, che costituisce il primo tentativo di un trattato sistematico della geografia sto-rica e politica, fu pubblicato per la prima volta a Leida nel 1624, dai celebri edi-tori elzeviri. Con uniformi arross. solo su alc. cc. iniziali; antico restauro al frontesp. per manc. margin., altrimenti esemplare ben conservato.

Collegio degli ingegneri e architetti di MilanoMilano tecnica 1859-1884Milano, Hoepli, 1885

Prima edizione. Volume in 4°, rilegato in cartone e copertina originale recu-perata e incollata sui piatti e sul dorso, in custodia, pagg. 674, numerosissime illustrazioni. Una litografia colorata, mm 275x370, di emilio Bignami sormani, ha lo scopo di illustrare l’espansione e i cambiamenti della città allo scadere dei venticinque anni dall’Unità d’italia. Cresciuta territorialmente grazie all’ag-gregazione di Corpi santi. La mappa propone un’efficace sintesi topografica dei cambiamenti e dà immediata visi-bilità agli interventi, rappresentando in rosso le nuove costruzioni e in giallo le vie aperte dopo il 1859. Un periplo ideale da nord-ovest risulta dal Cimitero Monumentale, dalla stazione Centrale, dai nuovi isolati che vanno ricoprendo l’area del distrutto Lazzaretto; verso il centro, al nuovo quartiere formato dal-le vie Montebello e solferino; la nuova piazza del Duomo e la Galleria vittorio emanuele ii e, verso sud-est, il Peniten-ziario di san vittore, i grandi impian-ti del Macello, il nuovo corso Genova che immette alla stazione omonima e all’area ferroviaria, sede di insediamenti produttivi che preludono al successivo sviluppo industriale della città.

Giorgio De ChiricoApocalisse di s. Giovanni evangelista illustrata da Giorgio De Chirico. Prefa-zione di Monsignor salvatore GarofaloMilano-roma, Carlo Bestetti editore d’arte, 1977.In folio; pp. 167 non num. 4 su carta pe-sante, filigranata, con barbe. Le 22 tavo-le, riproduzioni in fotolitografie a colori, sono sciolte. venti tavole riproducono i disegni in bianco e nero eseguiti da Giorgio De Chirico per la prima edizio-ne dell’apocalisse nel 1941 e colorati dall’artista per questa edizione; due ta-vole (la i e la Xvi) riproducono disegni espressamente realizzati da De Chirico nel 1977 per la presente edizione. La tiratura è limitata a complessivi 1125 esemplari, tutti numerati e firmati dal maestro al colophon. splendida legatu-

ra in pelle con borchie e inserti metal-lici, titoli in oro al dorso, astuccio edito-riale. Ottimo esemplare di questa nota e ricercata edizione.

Jacques DamaseL’Alphabet de Sonia DelaunayMilano, Emme Edizioni, 1969

4° quadro(35x35); pp. non num. 104 a quartini sciolti su carta a mano ventura di Cernobbio; con 27 splendidi d’après da gouaches originali dell’artista. Bro-chure edit. illustrata; rara e bella edizio-ne tirata a complessivi 180 esemplari numerati (150 num. araba e XXX num. romana), firme dell’Artista e dell’Auto-re al colophon. il nostro esemplare n. 18/150, privo della scatola originale in tela, è per il resto perfetto.

(Philippe) De CantillonVermakelykheden van Bra-bantamsterdam, Weege, 1770

volume in folio comprendente 3 parti. Rilegato in mezza tela. Pp 40+44+24. Frontespizi in rosso e nero con vignetta. 193 incisioni in rame a due per pagina, a piena pagina e ripiegate. Raffigurano castelli, mappe, stemmi araldici.

G. FerraraNova selva di cirugia, divisa in due parti. nella prima sono gli averti-menti del manual, & artificioso modo di curare molte, e gravi infermità del corpo humano. nella seconda sono molti medicamenti esquisiti, e molti cavati per arte destillatoria, con le sue figure. Opera molto utile, e necessaria a cirugici, dell’eccellente cirugico m. Ca-millo Ferrara milanese, hora nominato f. Gabriello Ferrara dell’Ordine del beato Giovanni di Dioin venetia, presso Bartolomeo Caram-pello, 1596

In-8, leg. coeva in piena pergamena flo-scia (rimontata), cc. [12], 118, [2]. Con marca editoriale in xilografia sul front. e 7 ill. xilografiche a piena pagina. Mar-gine inferiore delle prime due carte reintegrato, per il resto ottime condi-zioni: sono conservate anche le due ul-time carte del fascicolo finale, bianche,

che mancano perfino nella descrizioni in iCCU. sei soli esemplari censiti fra ICCU e EDIT16. Prima edizione.

anna FrankIl saggio mago e altri racconti. Prefazione di Francesco Flora. traduzio-ne di E.D. Nissim. Litografie di Giuseppe ajmone, Felice Casorati, Bruno Cassi-nari, alfredo Chighine, Gianni Dova, agenore Fabbri, Bruno Pulga, Carlo ra-mous, sergio romiti, emilio scanavino, Guido strazzaBologna, Cappelli, 1960

4°; pp. 126 non num. 8 su carta a mano Fabriano vergata e filigranata. Le 11 li-tografie orig. in nero e a colori, tutte num. e firmate a matita dai singoli Ar-tisti, sono sciolte e protette in apposi-te cartelline. ril. t.tela edit. con titoli in oro al dorso, fac-simile di firma di Anna Frank al piatto, sovraccoperta illustrata ad opera di Cassinari ed astuccio-cu-studia editoriale. Bella e rara edizione limitata a 140 esempl. numerati (120 num. araba e XX num. romana) oltre a qualche prova di stampa. Cfr. aeschli-mann vol. ii.

angelo FumagalliLe vicende di Milano durante la guerra con Federigo I Impe-ratoreMilano, antonio agnelli nell’imperial Monistero di s. ambrogio Maggiore, 1778

Prima edizione. Volume in 4°, 3 cc.nn. compresi antiporta e frontispizio inte-ramente inciso, XL-300 pp., una tavola con iscrizioni, una grande pianta della città di Milano più volte ripiegata, nu-merose testatine anche con vedute, ca-pilettera figurati e finalini. Legatura co-eva in mezza pelle con fregi titolo oro al dorso. Ottimo esemplare su carta azzurra. Lozzi I, 2633 (immagine).

andré GideTheseus. english translation of John russel. Lithografs of Massimo Campigli. Verona, Officina Bodoni di Giovanni Mardersteig, 1949

4°; pp. 104 su carta a tino Magnani, ca-rattere Garamond; un piccolo disegno

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Ekecheiria 8 9 Ekecheiria

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riprodotto al frontespizio e 12 litogra-fie originali f.testo a piena pagina di cui una, litografia III “Pasiphae” a due colori firmata a matita dal Maestro, inserita sciolta nel volume. Brochure edit. con titoli al dorso e al piatto anteriore; edi-zione tirata a complessivi 200 esempla-ri numerati; rara opera, stampata per conto di James Laughlin new York e G.Heywood Hill London. Cfr. Marder-steig Cat. Off. Bodoni n. 89; Meloni-ta-vola n. 105-116; Jentsch n. 91.

[Giovan Battista da napoli]Breve et utile trattato e nec-cessario a ciascuno per con-servarsi sano nel tempo della peste, & per liberare chi da quella fosse già tocco, & infet-tato sicuramentePesaro, stampata [...] per Girolamo Concordia ad instantia di Giovananto-nio, & Pietro di Franceschi librari, 1576

in-8, bella leg. in carta decorata sette-centesca con figure di cinghiali, pecore, scimmie, capre, tacchini (xilografate in oro, un poco ossidate), cc. [28]. Con marca editoriale incisa in legno sul front. Il nome dell’autore è su carta A3 ver-so. Solo 6 esemplari censiti fra ICCU e EDIT16.

Christopher KellyA new and complete system of univer- sal geography. Or an authentic history and interesting de-scription of the whole world and its inhabitants..London, thomas Kelly, 1817.

in-8 gr. (mm. 258x210), 2 voll., p. pelle bazana coeva, sottile cornice dorata ai piatti, fregi e tit. oro su due tasselli al dorso, pp. (2),XX,774; 1105; con anti-porta allegorica e grande vignetta inc. al frontesp. di ciascun vol.; molto ben illustrati da complessive 81 tavv. f.t. inc. in rame di cui: 33 carte geografiche (numer. piu’ volte ripieg.); 2 tavv. sul si-stema solare o copernicano e la sfera armillare; 47 tavv. che raffigur. vedute di città, monumenti, usi e costumi delle va-rie popolazioni.Nell’opera anche “faithful accounts of all the new discoveries from Columbus to the present time... interesting ex-tracts from narratives of modern tra-vellers... forming a complete collection of voyages and travels, with a compen-dium of astronomy”.Con qualche arross. o fiorit., 1 tav. con macchia margin. ma certamente un buon esemplare, con bell’ex libris no-biliare.

edouard JaguerEnrico BajMilano-New York, Schettini, 1956

Prima edizione. Volume in 4°, rilegato in tela, copertina disegnata da Baj, pagg. 123. edizione in italiano limitata di 500 esemplari, illustrata da 4 litografie ori-ginali a colori di Baj (cm 28,5x42,5), di cui tre nel testo, una la sovracoperta, tirate a Magenta presso la Litografica Fornaroli.Questo n° 317 è un esemplare firmato, unico per un intervento a pennarello di enrico Baj e dedica «all’amico Giacomo Lodetti dedico questa opera plurien-nale 1955-1994», racchiuso in custodia rilegata in mezza pelle e carta pavone, con fregio a secco Libreria Bocca.

Pierluigi Lavagnino (Chiavari, 1933 – Milano, 1999)“A Donatella”Milano, stamperia Giorgio Upiglio, 1995

acquaforte-acquatinta per arteincon-tro in libreria. tirata al torchio a mano da Giorgio Upiglio in 41 esemplari. Lavagnino, artista tra i massimi infor-mali italiani del dopoguerra, frequenta il Liceo artistico a Genova. Dai primi anni Cinquanta inizia a dipingere, stu-diando incessantemente i grandi ar-tisti del passato, da Paul Cézanne e i post-impressionisti agli impressionisti, a Courbet, Turner, fino ai paesaggisti olandesi del seicento. viaggia all’este-ro per vedere direttamente le opere e medita sui contemporanei informali Jean Fautrier e nicolas De staël. nel 1956 si trasferisce a Milano, in quegli anni capitale italiana dell’arte; frequenta la Galleria il Milione e conosce rena-to Birolli ed ennio Morlotti. nel 1958, per interessamento di Birolli, allestisce la prima mostra alla Galleria Montena-poleone, insieme ad altri giovani artisti. instaura rapporti di amicizia con Della torre, Chighine, Ossola, ruggero savi-nio, Forgioli, Olivieri. nel 1959 tiene la prima mostra personale alla Galleria Senatore di Stoccarda. Nel 1966 viene invitato alla Biennale di venezia. ne-gli anni seguenti, proseguono in tutta italia le mostre, personali e collettive. Del 1992 è la prima grande mostra an-tologica, organizzata dalla Provincia di reggio emilia. negli anni novanta par-tecipa a importanti collettive: Paesaggi italiani (1991), L’opera su carta (1994), elogio della Pittura (1994), Pittura come pittura (1995), Figure della pit-tura (1995), Da Monet a Morandi, pae-saggio dello spirito (1997), Da Fattori a Burri (1998), anteprima (1998), elogio del pastello (1999). Muore a Milano nel 1999. tra le esposizioni postume

si segnalano Pierluigi Lavagnino. Ope-re 1952-1988 (1999 - reggio emilia), Pierluigi Lavagnino. 1933-1999 (2001 Chiavari) e Pierluigi Lavagnino nelle collezioni acquesi (2001 acqui terme).

Henry LemariéContes des milles et une nuitsParigi, Les Heures Claires, 1951-1955

Prima edizione. Opera in 3 volumi in4°, pagg. 533 a fogli sciolti, in 3 cofanetti, copertine crème ornate da decorazioni orientali a colori. Con 403 illustrazioni a colori di Henry Lemarié incise con più di 2500 legni . testo inquadrato da ghir-lande in una decorazione raffinata di tutte le pagine. tiratura limitata di 1200 esemplari. La stampa dei volumi ha ri-chiesto quattro anni di lavoro. Questo esemplareè accompagnato da tre suite con le di-verse tirature di tutti gli oltre 2500 legni usati per le illustrazioni. testo in france-se con la prefazione di Andrè Demai-son con le storie di alì Baba, sinbad il marinaio, del Principe ahmed, del Dor-miente risvegliato.

Franz MeyerMarc Chagall. La vita e l’operaMilano, Il Saggiatore, 1962

4°; pp. 775 con numerose illustraz. in nero e a colori, nel testo e f.testo, an-che su carta applicata. ril. t.tela edit. il-lustrata dal Maestro, astuccio t.tela con titoli al piatto e al dorso. rarissima ediz. di testa contenente, sciolta, in apposita cartellina, una splendida acquaf. acqua-tinta a colori non firmata ma num. a matita, incisa per questa edizione. Que-sti esempl. di testa sono limitati a sole 100 copie numerate con firma dell’Ar-tista al colophon , suddivise in 25 esem-pl. tra le quattro ediz. di lingua diversa: DuMont schauberg per l’ediz. tedesca, abrams per l’ediz. inglese, Flammarion per l’ediz. francese e il saggiatore per l’ediz. italiana. Cfr. Cramer n.°48.

Marco PoloIl MilioneInterpretato da litografie di Pietro An-nigoni, virgilio Guidi, renato Guttuso, Luciano Minguzzi, Domenico Purificato, aligi sassu, Orfeo tamburi, renzo vespi-gnani. Prefazione di Milena Milani, pre-sentazione di Ugo ronfaniMilano, Lucini Arte Grafica, 1982

in folio; pp. XX-179 non num. 5 su car-ta pesante con barbe; sciolte le otto grafiche originali a colori numerate e firmate a matita dagli Autori. Cartel-la in brochure edit. con titoli in oro al piatto, il tutto in elegante contenitore in

piena pelle con decorazione mosaicata ed impressioni in oro a secco eseguito dal legatore Giovanni De stefanis. Bella edizione, limitata a 125 esempl. nume-rati oltre a XXX num. romana. Ottimo esemplare. Cfr. Bellini-sassu s.39 (L’o-pera “Marco Polo davanti al Gran Kan” è classificata come serigrafia a colori).

Franco russoliQuattro maestri toscani4 litografie di Maccari, Magnelli, Severini, SofficiFirenze, Il Bisonte, 1962

in folio, quartino con il testo di russoli, seguono sciolte le 4 belle litografie orig. a colori, tutte num. e firmate a mati-ta dagli Artisti. Si tratta di: Maccari “Le marionette”; Magnelli “Composizione”; Severini “Arlecchino”; Soffici “Trofeino”. Cartella t.tela edit. con titoli al piatto; la tiratura dell’opera è limitata a 100 esempl. num. araba oltre a XXv num. romana. rara così completa, nella mag-gior parte dei casi le singole litografie sono state commercializzate sciolte. Cfr. Meloni-Severini n.39; Bartolini-Soffici LXXII (con il titolo “Bottiglia con vaso”).

ambrosius MacrobiusIn Somnium Scipionis exposi-tio. Saturnaliavenezia, Filippo Pincius, 29.X.1500

In-folio, ff. 35 (su 36, mancando l’oc-chietto con il solo nome dell’a.), 86, leg. tarda che riutilizza un bifolio di incuna-bolo. Colophon in fine: “libri impressi Venetiis a Philippo Pincio Mantuano: anno nativitate dni M.ccccc. die xxix Octobris”. Rarissimo incunabulo, sesta edizione delle due opere più significati-ve di Macrobio, scrittore latino del iv-v secolo d’origine africana. nella prima, commento neoplatonico al ciceronia-no “Sogno di Scipione”, l’a. “introduce le sue persuasioni filosofiche, ispirate ai princìpi e agli ideali del neoplatoni-smo del tempo e discute della natura dell’anima e di Dio, dell’universo e de-gli astri...” ed espone un concetto geo-grafico della terra che si differenzia da quello tolemaico e ne offre una esem-plificazione nella figura del planisfero al f. 30; nei sette libri dei “Saturnali” in forma di dialogo tratta vari interessanti

argomenti, tra cui dell’origine delle fe-ste in onore di saturno, della divisione dell’anno, del culto di alcune divinità e soprattutto dell’arte e della tecnica di Virgilio; vari passaggi riguardano fisica, matematica, geografia ed astronomia. Macrobio si preoccupa soprattutto che non vada perduto il patrimonio della tradizione degli antichi, in un’epoca di incipiente decadenza della romanità. Di particolare interesse ed importanza geografico-scientifica è il mappamondo pre-Tolemaico in silografia (145x135 mm); la terra è formata da quattro grandi isole con una zona torrida inagi-bile a separare i due emisferi. Cfr. sHir-LEY, The Mapping of the World: “His neoplatonic commentary on Cicero in-cludes, among many references to the pseudo-sciences, a geographic concept which is different to that of Ptolemy. the inhabitated world north to equa-tor is balanced by a southern continent and divided from it by water”. Alcune chiose coeva nei margini e al verso dell’ultimo f., lieve brunitura.

Malaguzzi valeriLa Corte di Ludovico il MoroMilano, Hoepli, 1913-1923

Prima edizione. 4 volumi rilegati in mez-za pelle vitello rosso in cofanettofoderato in carta marmorizzata La Corte di Ludovicio il Moro la vita pri-vata e l’arte Pagg. 776 con 800 ill. e numerose tavv. f.t. in nero e a colori. Bramante e Leonardo alla corte di Lu-dovico il Moro Pagg. 646 con 700 ill. e 20 tavv. f.t. in nero e a colori. Gli arti-sti lombardi Pagg. XI-368 con 489 ill. e 16 tavv. f.t. a colori Le Arti industriali, la Letteratura, la Musica Pagg. 325 con 260 ill. e 12 tavv. f.t. a colori Nel volume viene sviluppato un tema finora poco indagato: gli stretti rapporti intercorsi nella Milano sforzesca fra Bramante e Leonardo. i due grandi artisti lavorano infatti in contemporanea alla corte di Ludovico il Moro (1482-99) e creano un cortocircuito di idee, invenzioni, in-tuizioni, teorie artistiche e figurative che fanno di Milano il più innovativo centro europeo nel campo delle arti. Questo volume presenta uno studio che ag-giunge un tassello di grande interesse

al mosaico della storia di Milano, anche in considerazione dell’ormai prossimo expo 2015.

alessandro ManzoniIl Conte di Carmagnola. Tra-gedia.Milano, tip. vincenzo Ferrario, 1820.

in-16 gr. (mm. 199x133), mz. pelle coe-va, fregi e tit. oro al dorso, 4 cc.nn., 142 pp.num., 1 c.b. introdotta da una lunga Prefazione e da notizie storiche, l’opera è dedicata a Carlo Claudio Fauriel. non comune prima edizione stampata da vincenzo Ferrario.in questo esemplare, per segnalare l’er-rore a p. 63, è stata incollata (sulla se-conda pagina preliminare) una striscioli-na di carta con la dicitura: “Pag. 63 lin. 1, leggasi: Del valor che si perde” (invece di “che valor..”). Cfr. Parenti “Rarità bibl. dell’800”,I, p. 173-177 che segnala anche le diverse varianti per la correzione dell’errore.Leggermente smargin., altrimenti fresco esemplare su carta distinta, molto ben conservato.

alessandro ManzoniUrania. Poemetto.Milano, stamperia reale, 1809.

in-8 (mm. 233x150), bross. muta coeva di colore blu, pp. 24. Prima edizione, “rarissima a trovarsi perchè fu stampata in un numero limi-tato di esemplari”.Così Parenti “Rarità bibl. dell’800”, pp. 165-166 che precisa: “A Parigi il Manzo-ni fu lungamente ospite, con la madre, della marchesa di Condorcet, della qua-le frequentava il salotto con assiduità. a questi legami (e a quelli, soprattutto, di profonda amicizia, che legarono ales-sandro al Fauriel ch’era l’amante della Condorcet) pare debba attribuirsi l’ori-gine di un poemetto intitolato ad Ura-nia col quale nome apppunto il Fauriel soleva chiamare la sua amica”. esemplare con barbe, ben conservato.

scipione MercurioLa Commare o raccoglitriceDivisa in tre libri. venezia, per Domenico Lovisa, 1713.

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In-8 p. (mm. 218x168), p. pergam. coeva (risg. rifatti), tit. ms. al dorso, pp (32),390 (ma 392), ornato da testate, grandi ini-ziali e finali inc. su legno; con interessan-ti e numerose figure nel t. che illustrano lo sviluppo del feto, i parti e gli stumenti ostetrici, tutte xilografate.Opera “in questa ultima editione cor-retta & accresciuta di nuova aggiunta, cavata dal Libro delle Medicine parte-nenti all’infermità delle donne gravide di Giovanni Marinello. et altra di un gravissimo autore, nel quale si rissolvo-no alcuni dubij importanti circa il bat-tesimo de i bambini, e si danno alcuni avvisi spirituali molto à proposito per le partorienti, et un trattato del Colostro, dove si tratta di diversi mali de i bambi-ni con le loro cause, e rimedij singolari, di Pietro di Castro, medico fisico avi-gnonese”.Cfr. Cat. Piantanida,II,1967 e segg. (per le numer. ediz.): “opera molto impor-tante, essendo il primo libro di ostetri-cia pubblicato in italia e assai in voga nel XVII secolo e in quello successivo” - Wellcome,IV, p. 116 - Blake, p. 302.esemplare ben conservato. il Mercurio era medico riputatissimo; sembra che egli abbia esercitato l’oste-tricia pratica in Francia intorno al 1571. Nel suo celeberrimo libro “La comma-re”, pubblicato a Venezia nel 1595, vie-ne per la prima volta affermato che il bacino ristretto è un’indicazione per il taglio cesareo. Così Castiglioni, p. 480.

nonnius (nunez)Diaeteticon sive de Re Ciba-ria libri IV. Secunda aeditio et auctior.antuerpiae, ex Off. Petri Belleri, MDCXLV (Anversa1645),

In-4, pp. (24, compr. tit. inc.), 526, (2), car. tondo con passi in corsivo e greco, legatura coeva in pergamena, titolo ms. al dorso. Bel frontesp. finem. inciso in rame raffig. Diana, Cerere, Nettuno e Bacco che offrono doni ad esculapio in trono. Dedica al nobile tommaso Lo-pes de Ulloa. La prima ediz. dell’opera era apparsa nel 1625 presso lo stesso stampatore; la presente è la seconda edizione, assai ampliata. importante vasto trattato di gastronomia e diete-tica che racchiude tutto quanto hanno scritto gli antichi sull’alimentazione. il primo libro è dedicato a considerazioni generali sui pasti, i frutti ed i legumi; il secondo alle carni, selvaggina e volatili; il terzo ai pesci e l’ultimo alle bevande, con interessantissimi capitoli e digres-sioni: del bere ghiacciato, miscugli caldi di vino ed acqua, opinioni di empedocle sul vino ed il magnifico elogio di esso da parte di asclepiade, le qualità nutrizio-

nali del vino e come mischiarlo, ecc.; ed ancora l’idromele, le malattie del vino, la birra, il vino di palma, il sidro, ecc. L’auto-re, il cui vero nome era nunez, nacque ad anversa nel 1555, fu celebre medi-co, viaggiò molto in italia ed intrattenne rapporti con molti dotti dell’epoca, tra cui Giusto Lipsio. Bell’esemplare (carta lievemente brunita).

Petit atlas moderne ou collec-tion des cartes elementaires dediée a la jeunesseAvec privilège du Roi, 1791Paris, chez Lattré, [c. 1791]

in-4 piccolo, cartonatura coeva (man-canze al dorso), frontespizio calco-grafico, indice, 20 pp. di testo. Con 28 carte geografiche incise in rame a doppia pagina, con confini acquerellati a mano d’epoca: position de la sphère, système, mappemonde, Europe, France divisée en 83 departments suivant les decrets 1791 de l’assemblée nationa-le, France, Pays-Bas septentrionaux et méridionaux, espagne, italie, allemagne, Hongrie, Pologne et Prusse, angleter-re Ecosse et Irlande, Danemark Suède et Norvège, Russie d’Europe, Turquie d’europe, asie, indes, Chine, afrique, egypte, Barbarie, amérique septentrio-nale, etats-Unis d’amérique, golfe du Mexique, amérique méridionale, terre sainte ou les douze tribus d’israël, voya-ges des apôtres. salvo le mancanze al dorso ottime condizioni.

G. regnoliLezioni di medicina operatoria date in Firenze nella scuola medico-chi-rurgica di complemento e perfeziona-mento dal cavaliere professore Giorgio regnoli e Lezioni di patologia chirurgica date nell’ i. e r. Università di Pisa dal professore andrea ranzi volume primo [-quarto]. atlanteFirenze, Per V. Batelli e Compagni, 1846-1847-1849-1850-1847, voll. 5, 4 di testo

in-8 grande e un atlante di tavole in-folio, legatura coeva in mezza pelle, titolo e fregi in oro ai dorsi, piatti in carta marmorizzata, pp. 577, [3] - 395, [1] - 477, [1] - 729, [1] - 27, [1] + 44 tavv. incise in rame, alcune con partico-lari acquerellati a mano. Prima edizione. Bell’esemplare.

Francesco rediOsservazioni... intorno agli animali viventi che si trovano negli animali viventiFirenze, Martini, 1684

Volume in 4°. Rilegato in mezza perga-mena con fregi. 4 carte non numerate + pp 244 (errata numerazione 253).

Frontespizio in rosso e nero con l’em-blema della Crusca. 26 incisioni in rame. Prima opera moderna di parassitologia, molto importante per la storia delle scoperte sui parassiti, vermi etc.

Carlo de’ rosminiDell’istoria di MilanoMilano, tip. Manini e rivolta, 1820

Prima edizione. 4 volumi in 4°, pagg. XII, 428, (2); 534, (2); 594, (2); 528; legatu-ra coeva in cartone muto restaurata. Complessivamente illustrata da 25 ta-vole incise in rame f.t. per lo piu’ di ri-tratti, medaglioni, monete e monumenti antichi, oltre una grande piantina di Mi-lano più volte ripiegata.

antonio scarpaSull’Aneurisma. Riflessioni ed os-servazioni anatomico-chirurgichePavia, Balzani, 1804

volume in folio. rilegatura originale in mezza pelle con fregi. 2 carte non numerate + pp. IV + 114. Frontespizio con dedica dell’autore a Francesco Melzi d’eril. 10 grandi incisioni in rame di anderloni P. e Zuliani P.trattato rilevante per l’esattezza del-le descrizioni anatomiche. scarpa per primo distingue gli aneurismi falsi dai veri. Un classico della materia che ha contribuito ai progressi della chirurgia moderna.Molto raro

silius italicusDe Bello Punico secundoXvii libri nuper diligentissime castigati. (In fine:) Venetiis, in aedibus Aldi, et An-reae asulani soceri, luglio 1523,

in-8, ff. 210, (2, colophon e àncora), leg. inglese del XiX sec. in p. zigrino nero, àncora aldina impressa in oro sui piat-ti, dorso a nervi con tit. oro, tagli dor., dentelle int. estesa agli spigoli dei piat-ti. Ancora aldina sul tit. ed in fine, spazi con lettera-guida per le iniz. Precedono la dedica di Francesco asolano al card. innocenzo Cibo e la vita dll’a. scritta da Pietro Crinito. Prima ed unica edizione aldina, considerata anche la prima edi-zione completa di quest’opera in quan-to contiene 84 versi, pochi anni prima scoperti in Francia, inseriti dopo il verso 140 del libro viii e conservati in tutte le edizioni posteriori, benché di dub-bia appartenenza a Silio. «Punica» è il noto poema epico latino in 17 libri sul-le vicende della seconda guerra punica, composto da silio italico (25-101 d.C.), letterato ed uomo politico, console nel 58 e proconsole dell’asia 10 anni dopo. Ottimo esempl.

Luigi stampiniDescrizione d’un feto umano. nato colla maggior parte delle mem-bra raddoppiate.in roma, nella stamperia di Pallade, 1749.

in-8 gr. (mm. 252x173), mz. pergamena mod. con ang., pp. XV + 4 cc.nn. di spie-gazione delle 7 interessantissime tavole disegnate da sorbi e inc. in rame f.t., più volte ripieg. (raffigurano gemelli siamesi con una testa sola). il breve testo porta lunghe note a piè pagina (scritte su due colonne, a piccoli caratteri). Prima edizione di questo raro tratta-to sulle mostruosità umane, citato dai principali anatomisti, inclusi Boerhaave e Haller.Cfr. Blake, p. 430 - De Renzi,V, p. 320: “Luigi Stampini, chirurgo bolognese, pubblicò in Roma nel 1749 la “Descri-zione di un feto umano con la maggior parte delle membra raddoppiate”. Trat-tavasi di un feto bicorporeo con una testa, che fu diligentemente sezionato, trovandosi un nuovo osso fra le due ossa dell’occipite: la midolla semplice nel capo, duplice nella spina dorsale; co’ polmoni doppii, il ventricolo semplice, i visceri dell’addome duplicati; col nervo dell’ottavo pajo semplice nel capo, du-plicato nel corpo. Questa storia è stata lodata da Portal”esemplare ben conservato.

Wang Ying LinClassico dei tre caratteriMilano, Libreria Bocca editore, 2013

Prima edizione. il Classico dei tre caratte-ri è un testo sapienziale dell’Antica Cina, per 1000 anni è stato il primo libro di scuola di milioni di cinesi, in novanta rime, tradotte in italiano dal cinese da eileen Chen Mei Ling e commentate da Edoardo Fazzioli. Il libro è illustrato da novanta opere originali, inserite in libret-ti impressi da alberto Casiraghi delle edizioni Pulcinoelefante tiratura di 10 esemplari unici che differiscono tra loro per la scelta degli artisti, per le opere e per la copertina. volume fuori forma-to, la copertina è un bronzo di Franco Zazzeri di cm 64x47. Gli artisti presenti, in ordine alfabetico, sono Lucia abba-sciano, alvaro, vitaliano angelini, agosti-

no arrivabene, Orazio Bacci, Giuseppe Becca, Gabriella Benedini, ennio Bencini, Gianni Bolis, Fernanda Borio, adalberto Borioli, Marianna Bussola, Mauro Cap-pelletti, Davide Casari, Fred Charap, Franco Colnaghi, alfredo Colombo, angela Colombo, Lamberto Correggia-ri, Domenico D’Oora, Luca Dalmazio, sergio Dangelo, angelo Davoli, sandro De alexandris, Mario De Biasi, nico De sanctis, Luce Delhove, Lucio Del Pezzo, enrico Della torre, Pietro Diana, alessandro Docci, Fausta Dossi, rafael espada, Fernanda Fedi, rosanna Forino, Camillo Franciskelli, samuel Gabai, Gino Gini, Michela Grienti, Ho-Kan, Paolo ia-chetti, Giancarlo ianuario, Mojmir Jezek, roberto Kusterle, Licia Mantovani, Mas-simo Marchesotti, alberto Mari, Mirel-la Marini, adelio Maronati, Max Marra, shue Matsuiama, Maurizio Mazzoleni, Milena Milani, albano Morandi, Guido Moretti, Marco Mucha, Ugo nespolo, Filippo noto Campanella, Giacomo nuzzo, Claudio Olivieri, roberto Orig-gi, aldo Pancheri, Laura Panno, Clemen Parrocchetti, Leonardo Pecoraro, Pietro Pedeferri, Gigi Pedroli, Lorenzo Perro-ne, Guido Peruz, Lorenzo, Piemonti, ercole Pignatelli, Francesco Pignatelli, roberto Plevano, tiziana Priori, Ma-rio raciti, Luciano ragozzino, roberto rampinelli, Karl-Heinz reister, Brunella rossi, Claudio rotta Loria, Clemen ruben Behr, Jeannette rutsche, roberto sanesi, Giulio santabarbara, Marina sasso, alessandro sa-velli, Paolo scirpa, elia secci, Margherita serra, vito sersale, stefano soddu, valdi spagnulo, Franco spazzi, Luiso sturla, Franco taranti-no, tony tedesco, togo, alessandro traini, va-lentino vago, Walter valentini, eltjon valle, armanda verdirame, Luca vernizzi, Giorgio vicentini, renato volpi-ni, Koji Yamamoto.

Winkelmann Johann Joac.Storia delle arti del disegno presso gli antichi. tradotta dal te-desco con note originali degli editori.Milano, nell’imperial Monistero di s. ambrogio Maggiore, 1779.

2 volumi in-4, pp. lxiv, 347, 355, (7), con 18 tavole inc. fuori testo e 36 figure inc. nel testo, illustranti statue e scultu-re studiate dall’autore durante un suo soggiorno a roma. Legatura in cartone restaurata con piatti originali in carta azzurra. il suo capolavoro, la Geschichte der Kunst des Altertums (“Storia dell’ar-te dell’antichità”, ma tradotto in italiano con il titolo di Storia delle arti del disegno presso gli antichi), pubblicato a Dresda nel dicembre 1763 con la data 1764, fu ben presto riconosciuto come con-tributo importante nella lettura delle opere d’arte dell’antichità. in quest’o-pera la storia dell’arte antica è conside-rata come il prodotto di determinate condizioni politiche, sociali e intellettuali che erano alla base dell’attività creativa e quindi frutto di successive evoluzioni. in questo modo egli fonda le sue par-tizioni cronologiche, dall’origine dell’ar-te greca all’impero romano, sull’analisi stilistica, ma non senza fraintendimenti anche notevoli.

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Galleria V. Emanuele II, n°12 - 20121- Milano - Tel.: +39.02.860806 - cell. 3452886546 - E-mail: [email protected]

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE DELLE LIBRERIE STORICHE

E ANTIQUARIE D’ITALIAORGANIZZA LA SECONDA

TRE GIORNI DEL LIBROPER BIBLIOFILI IN GALLERIA

VITTORIO EMANUELE II

7-8-9 Marzo 2014Orario continuato 10 - 22

Centinaia di libri preziosi e antichidi Anatomia, Arte, Classici e Geografia

Partecipano le Librerie Storiche Antiquarie

Docet di BolognaGonnelli e Gozzini di FirenzeBocca, Malavasi di MilanoRegina di Napoli Vallerini di PisaTonini di RavennaPrandi di Reggio EmiliaRappaport e Tombolini di RomaPregliasco di TorinoSaba di Trieste

ASSOCIAZIONE CULTURALE_____________________________________________LIBRERIE STORICHE E ANTIQUARIE D’ITALIA_____________________________________________

FONDATA A MILANO_____________________________NEL 2004_________________________

Catalogo a cura di

Libro Amico

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Questo volume è la prima monografia completa sul pittore e miniatore quat-trocentesco Bartolomeo della Gatta, al secolo Piero di antonio Dei (1448-1502). nato a Firenze, deve il curio-so nome con il quale è noto al Vasari che gli dedicò una bellissima biografia celebrandolo come pittore, miniatore, architetto e musico. ricevette la sua educazione artistica nell’ambito della bottega del verrocchio negli anni in cui era frequentata anche da pittori come Perugino, Ghirlandaio e Leonardo. Di-venuto monaco camaldolese e trasfe-ritosi presto ad arezzo, fu uno degli interpreti più originali della poetica di Piero della Francesca.tra gli anni settanta e novanta del Quattrocento egli lavorò per mol-ti centri del territorio “intra Tevere e Arno” dalla Toscana meridionale all’Umbria settentrionale, muovendo da arezzo verso Cortona, sansepol-cro, Città di Castello, Castiglion Fioren-tino e la val di Chiana. La sua parte-cipazione alla prestigiosa decorazione della Cappella sistina voluta da papa

sisto iv della rovere e l’attività urbi-nate al servizio di Federico di Mon-tefeltro confermano la stima e l’alto riconoscimento di cui godette presso i più grandi committenti artistici della sua epoca.Lontano dalle mode e dai successi del-la Firenze del tempo, Bartolomeo della Gatta è rimasto nell’ombra rispetto ai pittori fiorentini suoi contemporanei, a Pietro Perugino e a Luca signorelli; ma la sua autonomia, la qualità straordina-ria delle sue opere e l’originalità del suo linguaggio espressivo sono testi-monianza di una personalità di grande rilievo nella pittura italiana del rinasci-mento.ricco di suggestive immagini, il volume presenta in tutta la sua reale impor-tanza una delle personalità più stra-ordinarie e meno conosciute dell’arte del rinascimento. Un’autentica rivela-zione resa ancora più preziosa, oltre che dalla bellezza delle opere di Bar-tolomeo pittore e miniatore, illustrate anche nei loro più significativi dettagli, dal supporto di una lunga e approfon-

dita ricerca documentaria e dall’attri-buzione alla sua mano di nuove opere.

Cecilia MartelliBartolomeo della Gatta Pittore e miniatore tra Arez-zo, Roma e UrbinoCentro Di edizioni

BartOLOMeO DeLLa Gatta

HartUnG

via Tevere, 4 - 20020 Cesate (MI) - Tel. +39 02 994.03.81 - Fax: +39 02 990.65.915

Nel settembre 1954 l’allora quattordicenne Innocente Ma-pelli iniziò a lavorare presso una fonderia di Milano. Era la sua prima esperienza all’interno di quello, che successiva-mente, sarebbe diventato il suo “mondo”. Inizio così, come garzone, ad imparare il mestiere apprendendo le tecniche a la tradizione della metallurgica lombarda.

Le originiNel 1967 decide di mettersi in proprio e nell’anno succes-sivo avvia l’attività: la cera viene lavorata in casa, molte statue stazionano nel giardino, ricoperte con il cellofan, e la cottura avviene in un cascinale. Negli anni successivi, cresce man mano il numero di artisti - anche di grande rilievo - che lo apprezzano e gli affidano la traduzione in bronzo delle loro opere. Un lavoro sempre più impegnativo per le opere da realizzare e, al tempo stesso, di sempre maggiore soddisfazione coadivato, in questo, anche dalla stretta collaborazione di suo fratello Giuseppe. L’amore per la fusione abbinata alla personale tecnica di Mapelli hanno reso la fonderia non solo un’officina ma anche un “labora-torio universitario” di formazione, come afferma con affetto uno scultore che gli affida le sue opere. Molti collaboratori, infatti, dopo aver acquisito la tecnica della fusione, hanno intrapreso l’avventura di dar vita ad una fonderia propria.

FONDERIA ARTISTICADI MAPELLI INNOCENTE & C. S.N.C.

Il presenteE’ a partire dal 1992, quando viene trasferita nella sede attuale - nella zona industriale di Cesate - che la fonderia diventa un vero e proprio cantiere d’arte per statue di grandi dimensioni. Un cantiere di 700 metri quadrati di superficie - che diventano 1000 con gli spazi esterni - e con un’altezza di oltre 11 metri. E’ dotato di attrezzature tecnologicamente d’avanguardia, come il carroponte capace di scorrere per tutto lo spazio della fonderia e di “ghermire” le forme più pesanti, o i forni in grado di fa “evaporare la cera” alle tempe-rature prefissate, grazie a sofisticati meccanismi elettronici di controllo. In un apposito spazio-studio, ampio e partico-larmente luminoso, l’artista vi può modellare la sia opera. L’attenzione al proprio lavoro si traduce anche in attenzione all’artista che quando lo desidera, può seguire le fasi di lavo-razione e intervenire per ottenere i risultati desiderati.

Il futuroQuesta dedizione ha contagiato anche i figli che sono ormai una componente essenziale dell’attuale officina. Infatti An-drea, il primogenito, dopo gli studi superiori si è specializzato nella prima fase del processo di lavoro. E’ lui a curare gli stampi, le cere, la copertura e la formatura: porta il lavoro sino alla fusione. Massimo, il secondogenito, segue invece l’ultima fase del lavoro: patinatura, posa in opera, consegna. Anche loro come Innocente Mapelli, sono fieri di affermare a proposito delle opere eseguite, durature nel tempo e instal-late nelle piazze del mondo: “l’ho realizzata io”.

Abbiamo fuso sperienza e innovazioneper soddisfare ogni esigenza artistica

Genesi di una sfera geologica1987 - altissimo rilievo in bronzocm. 89 x 89,5

Il Classico dei 3 CaratteriRilievo in bronzo cm 63x44,rivestimento dell’opera illustrata da 100 artisti.

FONDERIA ARTISTICADI MAPELLI INNOCENTE & C. S.N.C.

Franco Zazzeri13 Ekecheiria

La mostra che l’istituto nazionale per la Grafica dedica all’opera gra-fica di Hans Har tung prende l’avvio dalla donazione della Fondazione Har tung-Bergman al Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del turismo.il corpus della donazione, che consta di 138 fogli, viene esposto nelle sale di Palazzo Poli, accanto ad alcuni di-pinti e disegni, questi ultimi esposti per la prima volta, mettendo a fuo-co la produzione grafica del maestro franco-tedesco e rendendo tangibile ed evidente il debito della pittura nei confronti della grafica.La parola chiave che costituisce la linea guida dell’esposizione romana è infatti Har tung, graveur peintre. La definizione ribalta la tradizionale connessione tra pittura e incisione ed è stata coniata da Rainer Michael Mason, uno degli interpreti più at-tenti dell’opera grafica di Har tung.La produzione grafica, qui ampiamen-te documentata, offre un ventaglio di soluzioni stilistiche e di processi esecutivi che solo apparentemente contraddicono il modo di operare spontaneo e veloce dell’ar tista. in tal senso, il laboratorio di diagnostica

delle matrici dell’istituto ha fornito approfondimenti inediti sulle tecni-che usate, sia per le matrici che per le stampe dimostrando la costante vitalità della ricerca, di pura astrazio-ne che, a par tire dai Blitzbücher o “libri dei lampi”, non ha mai smes-

so di trarre spunto dalla realtà nel tentativo di “fissare il dinamismo e la forza dell’energia” (Hans Har tung) attraverso il gesto fermo, come lo definisce achille Bonito Oliva nel suo testo scritto per il catalogo edito dalla Fondazione Har tung-Bergman.L’ar te di Hans Har tung è stata molto amata dal pubblico e seguita con at-tenzione dalla critica italiana nel cor-so degli anni, a par tire dal 1948, anno in cui Giulio Carlo argan, per primo, lo presentò alla XXiv Biennale di ve-nezia nella collezione Peggy Guggen-heim, fino alle ultime retrospettive.La mostra è stata realizzata con il sostegno della Direzione generale per il paesaggio, le belle ar ti, l’ar-chitettura e l’ar te contemporanee del MiBaCt. L’iniziativa, condotta in collaborazione con la Fondazione di antibes, sottolinea, il for te radica-mento di Har tung al novecento eu-ropeo ed inserisce l’italia nel circuito vir tuoso di collezionisti pubblici della grafica del maestro, accanto alla Bi-bliothèque Nationale de France, al Kupferstichkabinett degli staatlichen Museen di Berlino, al Cabinet des estampes del Musée d’ar t d’histoire di Ginevra..

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nel suggestivo spazio d’arte della Fon-deria artistica Battaglia in viale stilicone 10, dove nascono dal fuoco le opere dei più importanti artisti contemporanei, è stata presentata l’opera “Un museo a cielo aperto. il Cimitero Monumen-tale di Milano” di Carla De Bernardi e Lalla Fumagalli, nuova guida dedicata all’affascinante e storico cimitero mila-nese, amato da personalità della cultura come Dino Buzzati che qui incontrò la futura moglie, almerina.Questa pubblicazione nasce dall’esi-genza di far conoscere e apprezzare un vero e proprio “Museo en plein air”, progettato da Carlo Maciachini come un grande parco, che si estende per 260.000 metri quadrati e che custodi-sce una tra le più imponenti raccolte di capolavori dei principali artisti e archi-tetti italiani dal 1866 ai giorni nostri, tra i quali ricordiamo: Ernesto Bazzaro, Luca Beltrami, Floriano Bodini, andrea Ca-scella, achille Castiglioni, Giannino Ca-stiglioni, alik Cavaliere, roberto Crippa, Lucio Fontana, Leone Lodi, Giacomo Manzù, arturo Martini, Fausto Melotti, Francesco Messina, igor Mitoraj, arnal-do Pomodoro, Giò Ponti, Piero Por-taluppi, Medardo rosso, studio BBPr, Paolo troubetzkoy, adolfo Wildt... non

pensiate che sia un elenco troppo lun-go perché ne mancano ancora molti!!!Questo patrimonio artistico collega il Monumentale di Milano al circuito di siti analoghi delle maggiori città ita-liane ed europee come Parigi, Londra, roma, Genova, vienna dove, ogni pri-ma domenica di giugno, si svolgono le manifestazioni della Giornata europea dei Musei a cielo aperto (che nel 2014 cadrà il primo giugno).il volume, maneggevole e di facile con-sultazione, è corredato da informazioni storiche e artistiche, da cinquantatré fo-tografie inedite e da trentanove accu-rate planimetrie che consentono di vi-sitarlo a fondo ed è introdotto dell’As-sessore Franco D’alfonso, che mette in risalto l’importanza del sito e della gui-da. Ha inoltre ottenuto il Patrocinio del Comune di Milano ed è stato realizzato in collaborazione con l’associazione amici del Monumentale, che ha lo sco-po di promuovere la conoscenza del Monumentale tra i cittadini e i turisti.su mandato del Comune l’associazione gestisce l’info Point dove sono accolti e assistiti i visitatori e che sarà il nucleo del futuro Museo Civico del Monumen-tale, la cui apertura è prevista entro l’i-naugurazione di expo 2015. L’associa-

zione ha, inoltre, coinvolto l’accademia di Brera e l’antica Fonderia Battaglia nell’attività di restauro dei monumenti. Per il 2014 numerosi sono i progetti: visite guidate, laboratori, convegni, pub-blicazioni, concorsi letterari, fotografici e video, seminari e incontri inerenti la storia del Monumentale e quella di Mi-lano.

Carla De Bernardi

Info point del Cimitero Monumentale:da martedì a domenica, 9.30-16.30.Per informazioni: tel. 02 43125311

IL “MONUMENTALE” DI MILANO iL sODOMa

PaUL KLee

a distanza di oltre un secolo, e quasi un omaggio al libro pionieristico di robert H. Hobart Cust (1906) dedicato al Sodoma, per la prima volta sono state raccolte le testi-monianze documentarie e letterarie sull’ar-tista che gli scrittori a lui contemporanei sapevano originario di vercelli (tizio, Giovio, vasari) per quanto abbia conosciuto la sua maggiore fortuna fra la toscana e roma. il volume è stato presentato il 1 giugno 2012 al Museo Borgogna di vercelli, che conserva il tondo sacra Famiglia con angelo e san Gio-vannino attribuito al pittore Giovanni an-tonio Bazzi, detto il sodoma (1477-1549). Esso è il frutto dell’incontro e dell’intera-zione di due diverse competenze da parte dei due curatori, oltre a diversi anni di ri-cerche presso archivi e istituzioni culturali: alessia Zombardo, dottore di ricerca in Istituzioni e Archivi, docente di Paleografia latina presso l’Università di siena (2004-2011) e roberto Bartalini, docente di storia dell’arte medievale e Letteratura artistica all’Università di siena e autore di saggi specifici sull’artista. il corposo volume, fondato su una con-cezione ampiamente inclusiva di ciò che costituisce fonte rilevante per ricostruire la vicenda, raccoglie centoventicinque fon-ti che coprono un arco cronologico dal

1490 al 1568 e riguardano tutte quelle documentarie e letterarie rintracciate sul pittore, tanto capace di opere meravigliose quanto, nella vita di ogni giorno, estroso e incostante fino all’affettazione della pazzia (Giovio). La ricerca e l’edizione si sono fo-calizzate non solo sui documenti attinenti alla commissione delle opere e sulle con-tabilità dei pagamenti, ma anche, con l’uso di commenti e note, su tutta la documen-tazione in gran parte inedita che permet-tesse di ricostruire la genesi e il contesto. i documenti ci permettono di ripercorrere non solo il cursus come pittore ma pure la biografia, le condizioni economiche del tempo, la collezione di antichità e di ope-

re moderne. Un inedito documento e la sua acquisizione da parte dello stato che ne ha permesso la pubblicazione proprio in questa sede, è un contratto di appren-distato rogato a roma nel maggio 1521 con il quale sodoma assumeva opera et servitio di alessandro di Marco Bernabei da Foligno, getta luce su uno dei periodi più oscuri del pittore, gli anni che corrono dalla fine del 1518 al 1524-25, sul quale finora le fonti tacevano ostinatamente.Un saggio conclusivo di Cinzia Lacchia, conservatore del Museo Borgogna di ver-celli illustra, attraverso il ritrovamento di documenti e immagini, la storica mostra del 1950, allestita al Museo Borgogna e dedicata al pittore nel quarto centenario della morte.Il progetto editoriale è stato coordinato dal Museo Borgogna, grazie al contributo della Fondazione Cassa di risparmio di vercelli, alla collaborazione della società storica vercellese, in qualità di co-editore.

roberto Bartalini, alessia Zombardo, Giovanni antonio BazziIl Sodoma. Fonti documenta-rie e letterariesocietà storica vercellese - Museo Bor-gogna

5 Continents editions, in collaborazio-ne con il MoMa di new York, presenta, per la prima volta in lingua francese, The Prints of Paul Klee, la raccolta del 1947 di riproduzioni di Paul Klee curata da James Thrall Soby (1906-1979) per il prestigioso museo newyorkese.

Questo elegante portfolio, in tiratura li-mitata, raccoglie 40 riproduzioni uniche e di altissima qualità di stampe e lito-grafie di Paul Klee (1879-1940) appar-tenenti alla collezione del museo, una delle più importanti al mondo.Les Estampes de Paul Klee consen-te di scoprire una parte meno nota dell’opera di uno degli artisti che han-no segnato la storia dell’arte del XX secolo. La varietà di questi lavori per-mette di ripercorrere i momenti sa-lienti dell’evoluzione artistica di Klee: da uno stile più classico, influenzato dallo Jugendstil, allo stile innovativo del gruppo del Blaue reiter (vassily Kan-dinsky, Franz Marc e august Macke). Si percepisce in essi anche l’influenza dei disegni dei bambini, di quelli dei malati mentali nonché quella delle arti primitive.Questa nuova edizione riprende fe-delmente l’originale, sia nella presen-tazione grafica che nel contenuto, ma affianca al saggio dell’autore, all’epo-ca direttore del dipartimento di pit-tura e stampe del MoMa, nonché

critico e scrittore di chiara fama, un testo di Christopher Cherix, attuale conservatore delle stampe e dei li-bri illustrati dello stesso museo, che aggiorna la pubblicazione con nuove informazioni.Les Estampes de Paul Klee è il primo titolo della serie “MoMA Classics”, che consentirà di riscoprire libri storici del MoMa come Machine Art di Philip Johnson, Three Young Rats di alexander Calder o Looking at Photographs di John szarkowski.

Portfolio di 24 x 32 cm rivestito in tela e chiuso da un nastro, contenente:

• 40 stampe di cui 32 in bianco e nero e 8 a colori

• un allegato di 40 pagine (testo di Ja-mes thrall soby)

• un allegato di 8 pagine: (testo di Chri-stopher Cherix)

Ogni copia è protetta da un cofanetto e cellofanata

edizione limitata, esemplari numerati da 1 a 1000

il diplomatico milanese angelo Maria Durini (1725-1796), cardinale dal 1776, attraversa l’europa e il secolo dei Lumi con l’imponenza della sua corporatura e un passo da minuetto, senza lasciarsi im-brigliare nelle facili categorie di “conser-vatore” o “progressista”. Poeta, erudito e bibliofilo, collezionista di busti e ritratti, creatore di ville e giardini, Durini è mece-nate per vocazione, e mecenate militante, pronto a patrocinare visceralmente la cau-sa e gli uomini in cui crede. Offrirà il suo sostegno incondizionato ai patrioti cattolici polacchi schiacciati dalla russia di Caterina ii, ai letterati in cerca di un riconoscimento istituzionale nella Lombardia di Giuseppe ii, ai classicisti della soppressa Compagnia di Gesù, agli uomini e alle donne di merito. non a caso sarà Parini, nell’ode La gratitu-dine, a celebrarlo come l’incarnazione del più puro ideale di mecenatismo che l’età nuova potesse immaginare.Raffinato e sanguigno, difensore del latino e cultore del dialetto, il cardinal Durini è il più ardente sostenitore di Giuseppe Parini, Domenico Balestrieri e Guido Ferrari, le tre punte di diamante di un mecenatismo creativo e interattivo, di orientamento clas-sicista, dispiegato nei suoi ultimi vent’anni lombardi a sostegno della cultura milanese

uscita dalle esperienze dei trasformati e dei Pugni. L’ultimo atto del suo mecenatismo il-luminato sarà la donazione della più prezio-sa tra le sue raccolte, la biblioteca formata amorevolmente nel corso di una vita, alla neonata Regia Biblioteca di Brera, “per vero sentimento del più puro patriotismo”.Proprio la Biblioteca nazionale Braidense, gelosa custode del fondo Durini, il 26 gen-naio 2012 ha ospitato l’incontro di studio da cui ha origine questa pubblicazione, in occasione della presentazione del volume di Cristina Geddo, il cardinale angelo Maria Durini (1725-1796). Un mecenate lom-

bardo nell’europa dei Lumi fra arte, lettere e diplomazia, Cinisello Balsamo (Milano), silvana editoriale (Biblioteca d’arte, 30).Corollario della monografia e paradig-ma per le ricerche future, l’Omaggio al cardinale angelo Maria Durini, correda-to da un’introduzione del direttore della Biblioteca nazionale Braidense andrea De Pasquale e da un’appendice della curatrice sulla donazione duriniana, raccoglie i saggi di cinque eminenti studiosi di ambiti disci-plinari diversi, che analizzano secondo le ri-spettive competenze il poliedrico operato e la discussa figura del protagonista.Mauro natale riesamina il percorso di angelo Maria Durini nel contesto del-la storia culturale europea del secondo settecento, restituendone la complessità di aspetti e implicazioni, insieme alla rete di relazioni umane, politiche e letterarie di cui si fa portavoce il suo mecenatismo ar-tistico. “Le ville di Mirabello e di Mirabellino nei pressi di Monza e quelle di Balbiano e di Balbianello sulla costa occidenta-le del lago di Como – afferma lo storico dell’arte – sono state concepite nel qua-dro di un progetto globale, in cui natura e cultura appaiono come elementi com-plementari di un’utopia neo-umanistica”

segue a p. 31

anGeLO Maria DUrini,

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agorà, in greco ¢gor£, da ¢ge...rw che significa raccogliere, radunare, è il termine con il quale nella Grecia antica si indicava la piazza principale della Polis.La nostra Polis è questo periodico Ekecheiria che esce quando gli sponsor ce lo concedono e il presidente della nostra associazione con i suoi collaboratori è in buona salute, elemento questo che, dati i tempi che stiamo vivendo, è il solo sul quale si possa contare.L’agorà è diventato il centro della Polis, in particolare dal punto di vista economico e commerciale, in quanto anche sede di mercato. Come dovrebbe accadere per noi librai storici. era il luogo della democrazia per antonomasia, sede delle assemblee dei cittadini che vi si riunivano per discutere i problemi della comunità e decidere collegialmente sui comportamenti da tenersi, esattamente come dovrebbe essere per noi librai. La modernità ci offre i vantaggi di essere collegati e uniti anche a grandi distanze. Qui andranno discusse le nostre proposte per superare la crisi.Qui andranno inviate le vostre segnalazioni su quanto accade nel territorio dove esercitate la vostra professione. Uno spazio libero e gratuito a nostra disposizione.

aGOrà

Dopo 95 anni di attività, a marzo è stato dichiarato il fal-limento: la storica libreria di Port’Alba chiuderà a dicembre

il mondo delle librerie registra in italia un’altra grave perdita. Napoli è rimasta orfana di una grande istituzione culturale cittadina: la libreria Guida di Port’alba ha chiuso i battenti.

La stOria DeLLa LiBreria - aperta da Alfredo Guida, la libreria è stato un centro fondamentale di cultura per la città per quasi cent’anni – 95 per l’esattezza. nel-la sua saletta rossa si tenevano incontri, letture, convegni, con personalità di primo piano nel panorama internazionale della letteratura, come Umberto eco, edoardo sanguineti, Pier Paolo Pasolini. La libreria ha da sempre vantato nomi illustri tra i suoi assidui frequentatori: Eugenio Mon-tale e Giuseppe Ungaretti non mancava-no mai di farvi visita quando si trovavano a Napoli e il grande filosofo Benedetto Croce la considerava la sua libreria di fi-ducia. vi approdarono anche la scrittrice, giornalista e traduttrice Fernanda Piva-no, grande conoscitrice della letteratura beat, e allen Ginsberg, uno dei più grandi rappresentanti di quel movimento. tutti i cittadini vi entravano almeno una volta all’anno – per comprare i libri scolastici in autunno – e numerosi erano gli affe-zionati che tornavano ogni settimana per acquistare almeno due o tre libri. Persino il presidente Giorgio napolitano, quando è stato eletto la prima volta, è andato a rendere omaggio alla libreria.

iL FaLLiMentO - Come può essere che un patrimonio del genere scompaia? i fratelli Mario e Giuseppe Guida, gli at-tuali titolari, erano a capo di un piccolo impero che comprendeva diverse librerie e anche una casa editrice. Per salvare la li-

breria Guida Merliani al vomero nel 2007 avevano dovuto chiedere un prestito di 4 milioni di euro alla banca, dando come garanzia il proprio patrimonio immobilia-re. Con la crisi del settore degli immobili, il valore di quest’ultimo è però crollato da 8 milioni a 3,5 milioni, e per giunta la libreria al Vomero è comunque fallita. Le banche hanno richiesto la copertura di tutti i debiti, pari a 4 milioni, ma una cifra simile non è certo facile da reperire. La libreria di Port’alba ha così dichiarato il fallimento a marzo. a complicare la situa-zione c’è il vincolo sulla libreria del mi-nistero dei Beni Culturali, che rende più difficile la vendita e scoraggia chi magari acquisterebbe l’immobile per riconvertir-lo. Per ora dunque la libreria resta aperta nella storica sede, ma ai fratelli Guida è già stato intimato lo sfratto.

iL sOsteGnO Dei CittaDini - Come dichiarato da Giuseppe Guida, l’obiet-tivo è ottenere una proroga di almeno sei mesi per trovare una sede nuova e poter ripartire con una nuova società, la Librinonsolo. a sostegno dei fratelli Gui-da e della loro libreria sono sorte varie petizioni on line, tra cui quella sul sito Fir-miamo.it, ed è stato creato un evento su Facebook contro la chiusura – entrambe iniziative di Gennaro Capodanno, Presi-dente Comitato valori collinari. sempre su facebook, tutti i cittadini stanno mani-festando il loro sostegno ai fratelli Guida, postando sulla pagina della libreria frasi per esprimere il loro affetto e la loro gra-titudine. intanto si spera nell’aiuto delle istituzioni, e in particolare del ministro della Cultura Massimo Bray, che dal canto suo ha fatto appello al nuovo decreto va-lore Cultura secondo cui “i Comuni pos-sono individuare, sentito il soprintenden-te, le attività tradizionali nei centri storici per forme di salvaguardia”.

Una Crisi GeneraLe DeLLa LettU-ra - nonostante queste manifestazioni di solidarietà, il timore resta che sia in atto, al di là di tutte queste crisi particolari, una crisi generale che investe il settore della lettura. Come ha detto Giuseppe Guida, le persone fanno fatica a provvedere alle spese sui generi di prima necessità, e i libri scendono nella scala delle priorità, tanto che anche con politiche di prezzo molto vantaggiose per i clienti non hanno dato i risultati sperati. Paese questo dove la cul-tura annaspa, tanto più grave in quanto a essere colpito è ancora una volta il Sud italia, che come denunciato dai giornali si sta “desertificando”.

Molto più di semplici librerie

Quelle che da qualche anno a questa parte hanno chiuso sono pezzi di storia, già luoghi di ritrovo per molti intellettua-li, punti di riferimento culturali. Come la Flaccovio a Palermo, dove tomasi di Lampedusa andava tutte le mattine e dove passarono pure sciascia e renato Guttuso.L’elenco delle librerie storiche che negli ultimi anni hanno chiuso è lungo, este-nuante: Marzocco, Martelli, Le Monnier, la libreria del Porcellino ed edison a Firen-ze; a venezia la libreria di calle vallaresso, a Milano la libreria di Porta romana, la sherlockiana, a roma la Croce, la Bibli, reminder, amore&Pische; la Guida Mer-liani, De simone, Marotta, Libri e Libri a napoli, l’agorà a torino. Per non dire delle città minori, dove a chiudere sono state librerie storiche ma anche veri e propri baluardi dell’antiracket, come tertulia, a Catania. e in questi giorni si assiste ad una replica con variante, La Cité di Firenze potrebbe chiudere a di-cembre, per l’iniziativa di alcuni cittadini contro le attività notturne del locale nel celebre Borgo san Frediano. Perché oggi una libreria non vive di soli libri, ci vuo-le la caffetteria, il wifi gratuito e La Citè offre molto di più: attività pomeridiane per i bambini, spazio a disposizione degli studenti, un luogo di ritrovo dove non ti senti il fiato sul collo se non consumi; e concerti, eventi culturali di vario genere tenevano in piedi le finanze del locale, finché non gli è stato proibito di tenere aperto il locale oltre le 23, per disturbo della quiete pubblica. il locale che era stato frutto di un bando per il rilancio del borgo raccontato da Pratolini e che effettivamente ha fatto rinascere tutta la zona, rischia di chiudere.Quali le cause. Ciò che che porta le li-brerie alla chiusura sono spesso motivi di diversa natura: anzitutto l’elevato co-sto dell’affitto dei locali, quasi sempre

nel centro storico; nel caso di una tra le librerie più antiche d’italia, la Bocca di Mi-lano, la Giunta Pisapia aveva disposto la concessione a canone sostenibile fino al 2025, e aveva dimezzato il costo dell’af-fitto, ma non è bastato. La libreria si tro-va ancora in una situazione economica insostenibile e rischia di chiudere entro pochissimo. nella maggior parte dei casi, però, queste librerie sono lasciate sole dalle istituzioni: dichiarate locali storici, insignite di medaglie d’oro, nominate posti del cuore dal FAI, nessuno di que-sti fregi a garantire continuità alla loro attività. Il problema dell’affitto riguarda pure l’eventualità che il contratto non venga rinnovato, come nel caso di edi-son, la splendida libreria fiorentina che, pur andando benissimo, ha chiuso tem-po fa, poiché un gruppo che fa capo a Feltrinelli non ha rinnovato il contratto d’affitto. Probabilmente lo stesso grup-po aprirà negli stessi locali red – read, eat, Dream. Cos’è? Si tratta del nuovo format Feltrinelli, che oltre a proporre la vendita di libri, include un ristorante e un reparto dedicato a prodotti eno-gastronomici italiani. Le librerie sempre più come supermercati e sempre meno come luoghi di cultura e di pensiero. Certamente anche l’enogastronomia eccellente del nostro paese costituisce parte del patrimonio culturale, ma non implica il pensiero, non coinvolge le atti-vità cerebrali come un libro o un conve-gno. illuminante la frase che si può legge-re sul sito di isBn edizioni, nella pagina che presenta le loro attività: “Oggi il libro compete non solo contro altri libri, ma soprattutto contro i quiz, i telefonini, le scarpe da ginnastica e ogni altra merce desiderabile.”si lamenta inoltre l’effetto della diffusione dei libri digitali e delle catene di distri-buzione online ma, a nostro avviso, i cali delle vendite unito allo scarso appoggio delle istituzioni, nonché l’assecondare l’e-vidente mancanza di punti di riferimento culturali con iniziative mangerecce, sono solo la punta dell’iceberg del problema delle librerie in italia. Il problema è di ca-rattere culturale, andrebbe risolto in Par-lamento, con delle adeguate riforme che riguardino la scuola, l’università e la ricer-ca, indegnamente rese oggetto di tagli dai precedenti governi e in ginocchio ancora oggi. in secondo luogo, dopo le riforme, la crisi della cultura italiana andrebbe com-battuta nelle aule scolastiche e in quelle universitarie, dagli insegnanti.solo allora le librerie troveranno nuova linfa e potranno distinguersi dagli empori. Forse potrebbe addirituttura cambiare la classe dirigente che governa questo Paese.

Lorena Brunoda www.dirittodicritica.com

Trucchi ed espedienti per colle-zionisti di libri

Per chi ama il sapere è indispensabile pos-sedere libri. Navigare su rete è necessario per conoscere e avere contatti, ma sapere che nella tua libreria – e non solo nelle bi-blioteche pubbliche – ci sono gli scrigni, che contengono il pensiero e i resoconti delle menti con cui ti senti in sintonia, ti consola e ti rallegra.Il bibliofilo, il bibliomane o il semplice colle-zionista di libri – anche se dotato di tablet, ipad ...– non sa rinunciare al piacere di poter scegliere, nella tranquillità dei propri spazi, un libro per approfondire conoscenze, per svagarsi, per soddisfare curiosita’, per goder-ne l’estetica o il sapore del tempo. Leggere un libro è come ascoltare di persona un amico, piuttosto che parlargli a distanza. tale piacere comporta però alcune difficoltà. tralasciando il non poco rilevante aspetto economico, c’è da superare la perplessità di chi vive con te e guarda con distacco l’in-gresso di ogni nuovo volume, cui trovare sistemazione, specialmente se sono testi enciclopedici o di arte; e non sempre è fat-tibile la soluzione di agire nell’ombra. C’è poi il problema di inserire il nuovo arri-vato e classificarlo nel contesto a lui idoneo, perché nelle librerie amate si creano tante comunità divise per interesse d’argomento. il collezionista ha a cuore anche l’aspet-to estetico e colloca trattati tematici, testi poetici e narrativi in modo da formare nei propri scaffali ben costruiti quartieri delle diverse competenze. nasce spontaneo il consiglio di ordinare il tutto come farebbero gli uffici del censo o dell’urbanistica, senza dimenticare gli ottimi programmi informatici di catalogazione. Il nemico è lo spazio, che non è mai suffi-ciente; con lui puoi fare trattati, convenzioni, ma la pace ? Mai.Durante le battaglie del sistemar libri, qual-che volta lo senti amico: quando, ad esem-pio, vicino a una serie di volumi del ‘600 rilegati in pergamena, vedi che trova spazio anche quel bel volume ottocentesco che è il dizionario dei sinonimi di niccolò tom-maseo, che di pergamena ha solo il dorso. È altrettanto bello vedere allineate con i loro colori pastellati le edizioni adelphi o alla rinfusa le forme e i colori delle varie edizioni, dalle più amate e curate a quelle pubblicate velocemente a scopo commer-ciale, ma pur sempre importanti per l’argo-mento di quella sezione della tua libreria. sia chi i libri li sente fratelli, sia chi li soppor-ta perché li capisce parenti ed amici della persona con cui vive, tutti comunque han-no il problema di dove sistemarli, sempre che non ci si contenti degli scatoloni nella costante speranza di trovare luogo e tem-po per la loro collocazione. Fortunatamente ci sono trucchi e strata-

gemmi dar loro una degna e funzionale sistemazione, che non sia la squallida sepol-tura nello scatolone. i mobili-libreria meglio progettati ne divido-no intelligentemente gli spazi, senza scorda-re qualche ripiano più alto per le edizioni più corpose. Le proporzioni geometriche che si creano fra gli scaffali potranno così far pensare a installazioni artistiche.Ho visto mobili-libreria con un rialzo po-steriore sui vari ripiani per permettere la distribuzione dei volumi su doppia fila, con quelli dietro che sporgono sufficientemen-te per poter essere individuati. stratagemma interessante può essere inse-rire – su ampie librerie a vista – ganci che permettano di appendere quadri, poster, fotografie davanti alle schiere di libri, per non rinunciare né all’arte espressa su tela né a quella nascosta nei volumi delle nostre librerie, che potranno anche essere ingenti-lite da oggetti più o meno a tema. Ci sono librerie di ultima generazione costi-tuite da elementi separati che, incernierati con perni centrali su rotaia a pavimento e soffitto, possono essere fatti ruotare su se stessi, fino a diventare parete se allineati oppure blocchi laterali – con apertura cen-trale verso l’altra stanza – se impacchettati verso le pareti. sempre affascinano le librerie davanti alle quali si può far scorrere un’utilissima scalet-ta che permette la consultazione dei volu-mi diversamente destinati all’oblio, perché troppo in alto per essere raggiunti. i libri più belli ed artistici – spesso volumi-nosissimi – possono essere esposti aperti su leggii, che abbelliranno la casa non meno di sculture o di altri soprammobili. voltan-done ogni tanto le pagine illustrate, si potrà rinnovare l’aspetto del luogo. Un amico ha dedicato nella sua abitazione due bei tavolini a sostegno di grossi volu-mi di pregio che – oltre ad essere belli a vedersi – si possono consultare facilmente, nonostante la mole.Per chi colleziona cataloghi o testi in grande formato può essere un’idea simpatica im-pilarli per ottenere originali tavolini. Fanta-siosamente vario è il design per elementi a pavimento o a parete su cui disporre i nostri volumi. tarme e polvere sono grandi nemiche dei libri, perciò consiglio l’uso di striscioline profumate e antitarme in fondo a ciascun scaffale. Personalmente nelle librerie a vista uso sopra i vari volumi dei fogli trasparenti in plastica, sostituibili ogni tanto. È inoltre importante che i libri non siano in ambienti né troppo umidi né troppo secchi.Infine, dato che il bibliofilo è un esteta in-telligente, gli stratagemmi e i trucchi non sono certo limitati ai soli che ho descritto; sicuramente ciascuno avrà anche quelli di propria ideazione.

Isabella Sandon Tenca

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leggere rende liberiLa passione per la lettura raccontata con storie di libri

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El Grupo Editorial Bocca se dirige a usted para presentarle y ofrecer al Museo Guggenheim de Bilbao una obra inédita, que hace un homenaje al “Clásico de tres caracteres” (San Zi Jing), escrita a mediados del siglo XIII y estudiada por millones de niños chinos.

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La Basilica di Sant’Ambrogio è una delle chiese più antiche di Milano e seconda per importanza solo al Duomo. Edificata alla fine del IV secolo per decisione di Ambrogio, vescovo della città, fu poi variamente ampliata e nell’Xi secolo prese l’aspetto attuale in romanico lombardo.Rivediamo questa Basilica approfittando anche della tecnica delle Immagini a 360° che ci possono restituire insolite pro-spettive.Iniziamo dall’immagine stereografica, dai forti contrasti cro-matici delle luci serali, del grande quadriportico di ansperto che porta alla caratteristica facciata a capanna incorniciata dai due campanili.

Soffermiamoci poi sulla solenne e luminosa navata centrale: archi, costoloni e pilastri, in cotto, e pietra, si inseguono (foto sopra) creando un equilibrio strutturale e cromatico che si ri-articola nell’immagine realizzata in proiezione stereografica (foto in basso a destra).E osserviamo infine due capolavori: al centro della Basilica è posto il meraviglioso altare dorato di Volvinio, VIII secolo, sormontato dall’imponente Ciborio, mentre in una cappel-letta accanto si trova il sacello di san vittore in Ciel d’Oro, iv secolo, dalla volta a mosaico interamente in oro (foto in basso a sinistra).

Panoramiche di Pietro Madaschi

Fate un tour virtuale della Basilica sul sito www.basilicasantambrogio.it

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Un libro atipico, che raccoglie, classifica, illustra e descrive le ricette più autentiche e genuine della cucina siciliana, traendone l’anima folklorica e rituale.

La Sicilia illustratadi Gustavo ChiesiSaggio introduttivo di Massimo Ganci

Ristampa anastatica, particolarmente curata sotto il profilo litografico, dell’opera di Gustavo Chiesi apparsa a Milano nel 1892 per i tipi della Sonzogno.

Dizionario fraseologico siciliano - italianodi Michele Castagnolaprefazionedi Pietro Mazzamuto

Introduzione e Antologia Poetica dal 1480 ad oggi a cura di Salvatore Camilleri.

Usi, costumi, tradizioni, abitudini e superstizioni del matrimonio nella cultura siciliana. Un rituale esaminato in tutte le sue fasi e negli elementi caratterizzanti.

Usi nuziali e mangiardi nozze in Siciliadi Giuseppe Coria

Profumini di SiciliaTutti, ma proprio tutti, i piaceri della cucina di Sicilia: dagli antipasti ai dolci, dalle salse ai liquori, dalle conserve ai secondi. In questa collana, Giuseppe Coria ci ha svelato i segreti di un piacevolissimo aspetto della cultura siciliana, fatto di sapori, aromi e ricette per aggiungere un pizzico in più di gusto alla vita.

Ecco alcuni esempi dal ricco catalogo di titoli.

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Il libro, tradotto in 14 lingue, ha avuto una riduzione televisiva per la regia di Damiano Damiani. Nel ’ 90 è uscito Nato in Sicilia, un romanzo ampio e complesso centrato sul senso della sicilianità, giunto alla sua undicesima edizione. Complessivamente Russo ha pubblicato 41 titoli ed è edito in 19 lingue.

Catania e i suoi paesidi Melo Minnella e Enzo Russo

Un ritratto di Catania, tracciato dall’obiettivo perspicace di Melo Minnella e dalla penna appuntita di Enzo Russo, che coglie insieme la bellezza e l’anima della città e della sua provincia.

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I grandi libri siciliani

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Si è conclusa a Bologna il 12 gennaio 2014 a Palazzo Fava la mostra Arturo Martini. Creature. Il sogno della terra-cotta.Il catalogo a cura di Nico Stringa è preceduto da un saggio dello stesso che rileva l’importanza delle scultu-re in ceramica di grandi dimensioni nell’opera di Martini di cui 10 esposte erano con dimensione massima su-periore al metro eseguite tra gli anni 1929 e 1932.Da segnalare quattro splendide ope-re grandi prestate dal Middelheim Museum di Anversa. Ma la mostra è stata pure l’occasione di esporre le molto importanti opere di arturo Martini acquisite dalla Fondazione Carisbo per le sue Collezioni d’arte e di storia durante la presidenza di

Fabio roversi Monaco. Ciò, assieme alle sculture conservate nei musei di Bologna, ha reso la città una tappa inevitabile per chi vuole approfon-dire la conoscenza della sculture di Martini.il catalogo di 147 pagine, con otti-me riproduzioni, è pubblicato dalla Bononia University Press e rimarrà un lavoro importante nella bibliografia di arturo Martini.

Andrea Bondanini

artUrO Martini a BOLOGna

È in corso al Palazzo Fava di Bologna (via Manzoni 2, tel. 051 19936305, email: [email protected]) la mostra La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer fino al 25 maggio 2014.È una delle due opere di vermeer esposta in questa eccezionale mostra, nata per iniziativa del presidente del-la Fondazione Cassa di risparmio in Bologna, Prof. Fabio roversi-Monaco, per cui Genus Bononiae.Musei nella Città a Palazzo Fava ha potuto ottenere in prestito non solo i due dipinti di vermeer dal Mauritshuis all’aia durante il suo periodo di re-stauro ma altri dipinti dell’epoca di vermeer per offrire un quadro della pittura olandese del seicento/sette-cento molto rappresentativo.i 35 quadri esposti sono raggruppati in cinque sezioni: 5 quadri connessi con la storia del museo e poi i pae-saggi, i ritratti, gli interni con figure e le nature morte. La scelta è eccezio-nale e permette di afferrare la natura dell’ar te olandese rispetto alla nostra italiana.Prima osservazione: un solo quadro attinente alla religione, Canto di lode di Simeone di rembrandt. siamo in età protestante contraria alle immagi-ni religiose, a differenza dell’italia an-che se la presenza cattolica in Olanda era ancora ragguardevole.Proprio a Palazzo Fava, al di sopra delle opere del Maurithuis, domina il ciclo degli affreschi dei Carracci, sia

pure rivolto al mondo pagano, ma non certo alla vita quotidiana, pur tal-volta illustrata dai Carracci. il mondo italiano nasce dalla cultura classica e cattolica. il mondo olandese nasce dal quotidiano dei loro ricchi commerci.Seconda osservazione: il vero sogget-to delle opere è sempre la luce (ciò non viene colto nelle riproduzioni fotografiche), persino le nuvole dei cieli tempestosi hanno squarci di luce caravaggesca che illuminano la scena. D’altronde nei paesi nordici le persia-ne rimangono sempre spalancate col

sole, mentre da noi vengono chiuse.La luce degli olandesi permette di fondere e dare consistenza alla pre-cisione miniaturistica della rappresen-tazione di cose e persone. i quadri sono somma armonica perfettamen-te fusa di tante miniature.Persino in quadri nei quali non ci sono gruppi di immagini come nei due ritratti della mano di Frans Hals le stoffe dei vestiti e i merletti trasformano i pollici qua-dri della tela in decorazioni miniate. eccezione a questo fare sono rem-brandt e vermeer comunque immersi in una luce che prelude a Morandi.Terza osservazione: .oltre alla La ra-gazza con l’orecchino di perla” vi è un altro capolavoro assoluto: Ritratto di uomo anziano del 1667 di Rembrandt le cui pennellate preludono all‘im-pressionismo, evocato anche nel-le tarde opere di Guido reni volto alla spiritualità mistica quanto invece rembrandt alla forza vitale. Ma un pensiero va pure dedicato alla secon-da opera di Vermeer esposta: Diana e le sue ninfe del 1653-1654 circa. È un’opera grande, e al primo colpo d’occhio, vista da una certa distanza, si potrebbe attribuire al Correggio. ed allora, senza cercare nella storia le relazioni realmente avvenute, ricono-sciamo all’ar te la capacità di veicolare quella che Benjamin chiamò “aura” per vie a noi ancora sconosciute per cui i grandi sono senza tempo maestri e allievi.

Andrea Bondanini

verMeer a BOLOGna

Ekecheiria 26

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Che cosa è l’Arte? Il Prof. Banfield afferma che “l’arte è ciò che ha la capacità di generare, in chi è ricettivo, una esperienza estetica”.

Un flash sulla mostra “artisti del ’900 italiano - generazioni a confronto” che si è svolta presso l’ex-conventino di Lodi Vecchio (Lodi) dal 23 no-vembre 2013 al 6 gennaio 2014.

L’ex-conventino di Lodi Vecchio – divenuto pre-stigiosa sede di mostre e altri eventi in seguito alla ristrutturazione effettuata dal Comune ed al riconoscimento come sede museale da parte del-la Regione Lombardia – ha recentemente visto l’affluenza di numerosi visitatori durante tutto il periodo di apertura della rassegna dedicata all’ar-te del ‘900 italiano, a partire dalle avanguardie dei primi anni del secolo scorso sino ai giorni nostri.

Circa 120 le opere in mostra (le immagini che corredano questo articolo ne sono un esempio). Ad artisti di fama storica internazionale (quali Bal-la, Morandi, Annigoni) è stata affiancata una sele-zione di artisti emergenti di nuova generazione.

Il catalogo redatto per l’occasione (oltre 200 pag a colori, edito dalla PMP e acquistabile in libre-ria) riporta con ampia visibilità grafica ogni singola opera corredata da tutte le specifiche caratteri-stiche: titolo, anno di realizzazione, dimensioni e tecnica. Nel volume è inoltre compresa una det-tagliata parte introduttiva riguardante il contesto e il sito che ha ospitato la mostra: la storia dell’o-riginario nucleo di Lodi (Laus Pompeia) risalente ai celti e ai romani e l’imprescindibile legame con il vescovo Bassiano e la sua preziosa basilica tut-tora esistente (dove si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’evento).

L’arte COMe esPerienZa estetiCa27 Ekecheiria

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Chi ama la scultura non può non co-noscerlo. Perché Franco Zazzeri ha ca-ratterizzato la scena della scultura degli ultimi cinquanta anni, e la Costantini art Gallery ha deciso di dedicare proprio a lui l’esposizione che è stata inaugurata il 6 febbraio.in mostra una selezione dei bronzi, appartenenti ai cicli “Genesi di una sfera geologica”, “Uovo geologico” e “Fossili”. Come nella vita tutto quello che sfugge, nella ricerca di Zazzeri, lo ritroviamo sotto forma di “Fossile”, ad immagine di un vomere primordiale, pronto per esser riutilizzato, e pronto per imporre alla terra una nuova fer-tilità, rigenerando così nuova materia. La vita/ricerca interpretata e non più raffigurata come se fosse un cerchio, ma a immagine di una spirale come se fosse una vite senza fine.Questi percorsi hanno delineato parte dell’indagine che il maestro ha perpe-trato per tutta la sua ricerca, analizzan-do il fattore tempo come matrice di tutte le cose, rappresentandolo sotto forma di accumuli e stratificazioni, quali sinonimi delle esperienze vissute e quali metafore del ciclo della vita.Un’analisi dell’origine, partendo dalla nascita, seguendone lo sviluppo per poi rinascere, come la Fenice, dalla stratifi-cazione dei depositi accumulati.Alla base di questa poetica, c’è una vera e propria interpretazione della genesi, un’analisi della vita e una testimonianza del rigenerarsi quale evoluzione, perché tutto è un ciclo: ciò che nasce, cresce e prima di morire si riproduce.Le stratificazioni geologiche a foggia di uova e sfere, forme ancestrali di perfe-zione, creano un insieme di anelli con-

centrici, come se fossero alberi, per rac-contare il ciclo della vita che si è svilup-pata al suo interno, mentre i semi che ne scaturiscono rappresentano la parte più intima e ancora pura della materia, il suo “io”.“... Una sfera, e all’improvviso si spac-ca. se ne stacca una fetta colta proprio nell’attimo di cascar giù.È un’immagine singolare già per se - ma tale singolarità cresce quando se ne in-tuisce la breve allegoria. Breve ma tre-menda.senza carichi di retorica, quella sfera si configura come la terra che gira negli spazi. Una piccola sfera come i mappa-mondi scolastici. Ed è rugosa in superfi-cie allo stesso modo che i mappamondi hanno improvvise rugosità e sfonda-menti: montagne e mari.Anche quella fetta che si stacca è un’al-tra breve allegoria.Può essere una sorta di apocalisse sen-za spargimento di sangue.Finis terrae. Oppure ricorda che nel vasto giro dei millenni (dicono gli scien-ziati) già la terra si è spaccata un’altra

volta, ed è nata la luna.Gli uomini vi hanno visto subito un pia-neta d’argento per strologarci su o so-spirare d’amore.Che cosa diventerà lo spicchio che si è staccato dalla sfera di Zazzeri?ed anche questo interrogativo in so-speso diventa un pretesto suggestivo per suscitare sogni, allarmi, vaticinii....Una figura semplice, già riesce a cari-carsi di tanti e opposti significati. È già il segno della maturità complessa dell’im-magine, che nella forma più semplice (una sfera: terra o sole) evita però la frigida neutralità delle immagini mini-mali, che di solito non riescono a var-care il loro freddo perimetro di concet-tualità elementare: restano cioè inerte geometria. invece l’immagine deve far risuonare modi diversi, suscitare un ventaglio variatissimo di sensazioni e di allusioni...”

tratto da: Marco Valsecchi, Franco Zaz-zeri - Concetti Geologici

Un libro che non teme confronti quan-to a... peccati di gola; ma non è un testo per “addetti”,per coloro che già sanno di arte pasticcera e cercano ultraricette per sbalordire. Knam, semmai, sbalordi-sce per la sua esperienza e per il buon gusto, senza per questo inventarsi nulladi troppo complicato per i più.Il suo motto è “LESS IS MORE” (il MENO è il PIU’): e davvero con pochi ingredienti di base Knam ci insegna come può es-sere possibile preparare dolci assoluta-mente deliziosi ed inediti. inediti per chi, come molti di noi, è abituato ad un tipo di pasticceria “industriale” assolutamente senza differenze, dove tutti i sapori an-negano in un mare di generica dolcezza, senza personalità. Knam confessa che la sua preferenza va per le “cose belle, fatte a strati che, quan-do vengono tagliati, lasciano a bocca aperta”: e le sue “lezioni”,le sue indica-zioni sono valide anche mutando ingre-dienti. si può cambiare il ripieno, l’ordine, la frutta, le spezie: il risultato sarà sempre

GOLOsaMente differente e valido.Ciò che rende prezioso questo libro, è l’intento di insegnare i segreti delle pre-parazioni-base a chi si accosta da poco al modo affascinante dei dolci.non sapete come si fa la frolla? Knam vi insegna il metodo migliore e, a pag. 179, imparerete come fare quella al cacao.e la meringa? ne imparerete di 5 tipi di-versi: classica, italiana, francese, giappone-se e svizzera. e via elencando...Un libro che non può mancare per chi, come me, non riesce a rinunciare a quel-lo che io chiamo “effetto-cioccolato”: che fa anche bene alla salute!si, perché non solo contiene tiamina, una sostanza che ci fa “sentire più felici”, ma è anche un rimedio contro i grassi “catti-vi”: il fondente contiene infatti polifenoli e 40 persone sovrappeso, con pressione alta, hanno assunto 20 gr. al dì di fonden-te. il tutto per 2 settimane consecutive e 4-6 volte all’anno. Il risultato: pressione sotto controllo e benefici per il metabo-lismo del glucosio(prevenzione diabete

e sovrappeso).non siete ancora convinti? Beh, accen-dete il Canale 31 (REALTIME) da Mar-zo in poi: Knam vi insegnerà tutto sul cioccolato, con quel suo modo diretto ma suadente.Ma perché me ne occupo (e ne scrivo)?,vi chiederete... Ho conosciuto Knam durante una Cena in Gala (menù del ’700) per l’inaugurazione del restauro di Palazzo Saluzzo, a Torino, nel 1995: io mi occupavo del MenU’(2 primi, 2 secondi, contorni) e l’organizzazione affidò l’ese-cuzione del Dessert d’epoca a Knam. era una vera e propria golosità a base di pan-di-spagna, cioccolato, zafferano.rispettando la ricetta barocca al milli-metro, egli ne fece delle monoporzioni-capolavoro (c’erano 250 convitati!). ebbi la ventura di assaggiarne un po’... beh, è tutt’ora uno dei miei ricordi più belli! e non si può fare a meno di raccontare ciò che ci ha “addolcito” la vita, non è vero?

Giovanna Motta

KNAM: CHE PARADISO È senZa CiOCCOLatO?

Ho conosciuto Cristina in maniera non convenzionale, trasversalmente alle mie pose come modella da emilio, suo marito, così il mio primo contatto con lei è stato mediato dai quadri per i quali aveva posa-to come modella, dove aleggiavano tante Cristina diverse: anche quella poetica... Poi l’ho anche incontrata davvero, fuori dallo studio... una donna intelligente con lo sguardo vivace di una ragazzina... quelli che ho incontrato erano gli occhi del suo fanciullo poetico che si misura con la re-altà... occhi attenti... occhi sensibili... occhi per vedere e sentire, occhi senza i quali forse non si potrebbero leggere e trascri-vere i propri versi interiori. Di Cristina pri-ma di ardesie e seracchi non avevo letto nulla; è stato un viaggio che non avevo progettato ma ricco di intensità e di sor-prese, infatti dalla prima pagina ci immer-giamo subito in un’atmosfera di viaggio interiore scandito dai ricordi... ricordi di stati d’animo e di luoghi reali fisici... E infat-ti la prima parte della raccolta è dedicata alla meta... luogo dove andare o dove si è giunti. Siamo di fronte a una riflessione matura della poetessa che passeggia nei luoghi della memoria e che attraverso il linguaggio poetico riflette sull’esistenza e ne fa un bilancio in base ai vissuti e a quel-le che erano le aspettative, riattraversan-doli come se fossero appena trascorsi e prendendo commiato... ammiccando loro con complicità, a volte affetto... a volte di-

stacco, a volte con tristezza. Ci spostiamo nella geografia del suo cuore e mentre lei rivive noi viviamo per la prima volta la natura del suo vissuto attraverso l’indagi-ne e lo scavo dei versi di Cristina…vivia-mo le sue nevi e le sue nebbie tra tracce d’azzurro e silenzi... la luce e il sole sono presenti a turbare uno stato d’animo che vive la sua routine, la sua stasi nella malin-conia, mentre il tempo scorre e nel suo movimento trova una natura non curante del nostro passaggio. La sua poesia è sen-soriale dal momento che pare accadere nell’istante in cui la leggiamo e pare che si srotoli nella nostra mente come la pel-licola di un biopic tanto è nuda e cruda nella sua lirica descrizione. La passeggiata nella natura, il viaggio e il gioco con gli ani-mali sono spunti di condivisione ricercata e raffinata con il mondo di Cristina... il suo studio e la sua ricerca della parola anche laddove l’empatia è subito raggiunta con l’emozione ci permettono nella rilettura di gustare una più profonda compren-sione del testo grazie a un lavoro che è parte integrante del messaggio.Il viaggio è anche apertura verso il sociale, infatti nella parte della raccolta dedicata ai confini della città e ai sonetti scopria-mo anche una riflessione meno intimista laddove Cristina affronta tematiche sociali parlando della scuola, o del carcere luogo da cui l’unico strumento di evasione è la parola.

Alla base della creatività di Cristina c’è di tutto: gli odori, i colori, la musica evocatri-ce, animali, immagini positive e momento in cui Cristina trova pace e sollievo dalle peregrinazioni mentali.alcune poesie sono frutto quasi intera-mente dall’incontro di Cristina con una musica che l’ha trasportata e fatta viag-giare o del gioco con un amico a quat-tro zampe e peloso ed è grazie a questo aspetto felice di Cristina di ritrovarsi ca-pace di sorridere di fronte a una zampina tesa verso la sua che la nostra poetessa si libera di un finale che poteva essere ma-linconico e invece ci consente di godere del sorriso anche breve della luna.

Patrizia Rivoli

Mariacristina Pianta, Ardesie e seracchi, Mime-sis, eLr editori, 2013,

arDesie e seraCCHi

FranCO ZaZZeri aLLa COstantini art GaLLerYEkecheiria 28

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Ekecheiria 30 31 Ekecheiria

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Libreria Umberto Saba, Trieste dal 1919via san nicolò, 30 - 34100 triesteMario Cernetel./fax 040.631741e.mail [email protected]

Tarantola 1899, Brescia dal 1899via Fratelli Porcellaga, 4 - 25122 BresciaMarco serra tarantolatel. 030.49300 - fax 030.3772569e.mail: [email protected] - www.tarantola.it

Libreria Tarantola, Sesto San Giovanni dal 1859Piazza Martiri di via Fani, 1520099 sesto s. Giovanni (Mi)Giorgio tarantolatel. 02.2621696

Libreria Tombolini, Roma dal 1885Via 4 Novembre, 146 - 00187 RomaDaniele Brisigotti, vincenzo Orieti, Carla tom-bolinitel. 06.6795719 - 06.6785925 - fax 06.69941790e.mail: [email protected]

Organigramma AssociazioneSede: Galleria Vittorio Emanuele II, 1220121 Milano

PresidenteGiacomo Lodetti - Lib. Bocca 1775 - Mi

Vice Presidente e Segretario Generalevincenzo Orieti - Lib. tombolini - rM

ConsiglieriLuigi Calabrese - Lib. Prampolini - CtMario Cerne - Lib. Umberto saba -tsGiacomo Lodetti - Lib. Bocca 1775 - MiMaurizio Malavasi - Lib. Malavasi - Mivincenzo Orieti - Lib. tombolini - rM

Presidente Commissionianna D’ambra CavallottoLib. Cavallotto - Ct

Revisoreandrea Bondanini

Consulente Legaleavvocato Pietro santoro

LiBrerie stOriCHe D’itaLia sante Graciotti reinterpreta l’attività politica e culturale del nunzio Durini a varsavia, negli anni cruciali che prepara-no la prima spartizione della Polonia, in un saggio di grande intelligenza e vigo-re, che è anche una sintesi dei suoi de-cennali e fondamentali studi sul Durini polacco e sulla Polonia di stanislao augusto, aperta agli sviluppi futuri del-la ricerca. “Il carattere combattivo del Durini lo ha portato a ingaggiare una guerra con potentati (la russia, ma an-che la politica romana) più grandi di lui – conclude lo slavista –, nella quale ha fatto anche degli errori, ha dato e incas-sato anche colpi mancini, ma rimanen-do fermo nella difesa di una causa che egli riteneva, e in gran parte era, giusta, pronto a pagare di persona”.sondata la fortuna critica ottocente-sca del Durini poeta, William spaggiari esplora temi, modi e interlocutori della sua prolifica produzione latina, fedele alla poetica dell’arcadia, in un contribu-to criticamente molto sorvegliato, che si addentra anche nelle pieghe del rap-porto privilegiato col Parini, aggiungen-do nuove postille all’ode La gratitudine. Quello di Durini – riferisce l’italianista – è “un canzoniere affollato di nomi e di vicende della storia e della cronaca, intriso di dottrina e di raffinatezze stili-stiche, sostenuto da riflessioni di poeti-ca nel segno del buon gusto arcadico”.Riflettendo sul legame nodale fra Durini e Balestrieri attraverso la let-tura incrociata dei testi dei due poeti, Felice Milani individua un nuovo pun-to di convergenza tra il mecenate e il suo protetto nell’acuto interesse per la tecnica versificatoria, che li induce a un confronto stimolante sulla metrica del verso latino e milanese. sarà dunque

il Durini teorico e poeta a ispirare la metrica sperimentale di un componi-mento del Balestrieri dedicato a soa eminenza, in endecasillabi faleci e alcaici, ricchi di vocaboli sdruccioli. Infine, Carlo Capra ripercorre incisiva-mente le tappe della carriera di Durini nella cornice del secolo dei Lumi fra Lombardia ed europa, indugiando su-gli snodi più significativi, e sul singola-re rapporto con Pietro Verri. “Angelo Maria sarà sempre un deciso avversario dell’illuminismo anticlericale e materia-lista – dichiara lo storico – e al tempo stesso un uomo profondamente par-tecipe della civiltà dei Lumi, nei suoi aspetti di gusto e di costume, e anche di anticonformismo e spregiudicatezza nei comportamenti”.il volume termina con l’appendice documentaria di Cristina Geddo, che pubblica l’inventario originale della bi-blioteca di angelo Maria Durini donata a Brera, da lei scoperto nell’archivio Durini a Como, compilato sotto detta-tura del cardinale stesso nel luglio 1795. ricco di opere letterarie greche, latine, italiane e francesi, in pregiate edizioni delle più celebri tipografie europee dal Cinquecento all’età contemporanea, l’inventario della donazione si rive-la uno strumento prezioso anche per guidare la ricostruzione integrale del fondo Durini alla Braidense, oggi grave-mente lacunoso.

Omaggio al cardinale Angelo Maria Durini, mecenate di let-tere ed artiatti dell’incontro alla Biblioteca na-zionale Braidense, Milano, 26 gennaio 2012, a cura di Cristina Geddo

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quattro canti, quattro incisioni, 1988Giacomo Leopardi - Walter Valentini

35x26 cm 36 pp. 75+XXV+10 PA

Quattro poesie di Giacomo Leopardi per cinque grafiche diWalter Valentini, firmate dall’Artista (tranne la copertina). Testicomposti in Bembo corpo 14 da Ruggero Olivieri, Milano,stampati al torchio a Santa Lucia ai Monti da AlessandroZanella su Hahnemühle da 280 g. Copertina e tavole stampatea Milano da Giancarlo Sardella su Moulin de Larroque da 500g. Custodia in plexiglas con chiusura a baionetta.

Four poems by Giacomo Leopardi and five original engravings byWalter Valentini, all signed by the artist (except the cover). Textset in Bembo 14 pt by Ruggero Olivieri, Milan, hand-pressprinted in Santa Lucia dei Monti (Verona) by AlessandroZanella, on Hahnemühle 280g. Etchings printed in Milan byGiancarlo Sardella on Moulins de Larroque 500g. Plexiglas casewith bayonet lock.

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quattro canti, quattro incisioni, 1988Giacomo Leopardi - Walter Valentini

35x26 cm 36 pp. 75+XXV+10 PA

Quattro poesie di Giacomo Leopardi per cinque grafiche diWalter Valentini, firmate dall’Artista (tranne la copertina). Testicomposti in Bembo corpo 14 da Ruggero Olivieri, Milano,stampati al torchio a Santa Lucia ai Monti da AlessandroZanella su Hahnemühle da 280 g. Copertina e tavole stampatea Milano da Giancarlo Sardella su Moulin de Larroque da 500g. Custodia in plexiglas con chiusura a baionetta.

Four poems by Giacomo Leopardi and five original engravings byWalter Valentini, all signed by the artist (except the cover). Textset in Bembo 14 pt by Ruggero Olivieri, Milan, hand-pressprinted in Santa Lucia dei Monti (Verona) by AlessandroZanella, on Hahnemühle 280g. Etchings printed in Milan byGiancarlo Sardella on Moulins de Larroque 500g. Plexiglas casewith bayonet lock.

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Walter Valentini per Giacomo Leopardi

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L’ASSOCIAZIONE CULTURALE DELLE LIBRERIE STORICHE

E ANTIQUARIE D’ITALIAORGANIZZA LA SECONDA

TRE GIORNI DEL LIBROPER BIBLIOFILI IN GALLERIA

VITTORIO EMANUELE II

7-8-9 Marzo 2014Orario continuato 10 - 22

Centinaia di libri preziosi e antichidi Anatomia, Arte, Classici e Geografia

Partecipano le Librerie Storiche Antiquarie

Docet di BolognaGonnelli e Gozzini di FirenzeBocca, Malavasi di MilanoRegina di Napoli Vallerini di PisaTonini di RavennaPrandi di Reggio EmiliaRappaport e Tombolini di RomaPregliasco di TorinoSaba di Trieste

ASSOCIAZIONE CULTURALE_____________________________________________LIBRERIE STORICHE E ANTIQUARIE D’ITALIA_____________________________________________

FONDATA A MILANO_____________________________NEL 2004_________________________

Catalogo a cura di

Libro Amico

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