Educare alla democrazia

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Istituto Comprensivo “Sordello” di Goito “EDUCARE ALLA DEMOCRAZIA” documentazione di un percorso in verticale: dalla scuola dell’Infanzia alla Primaria e Secondaria di 1° grado. Anno scolastico 2010 – 2011

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Produzione scolastica dell'ICGoito

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Istituto Comprensivo “Sordello” di Goito

“EDUCARE ALLA

DEMOCRAZIA”

documentazione di un percorso

in verticale: dalla scuola

dell’Infanzia alla Primaria e

Secondaria di 1° grado.

Anno scolastico 2010 – 2011

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INTRODUZIONE Riferimenti normativi L’ Educare alla democrazia si inserisce a livello normativo all’interno di una disciplina di studio chiamata “Cittadinanza e costituzione”, che è stata introdotta nei programmi di tutte le scuole di ogni ordine e grado dalla legge n. 169 del 30/10/2008, che recupera il tema dell’educazione alla convivenza civile e le Indicazioni ad “una nuova cittadinanza” ( nelle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo, D.M. 31/07/2007 ). La Commissione Continuità dell’I.C., cioé un gruppo di docenti dei tre ordini di scuola che lavora da anni su progetti che coinvolgono alunni dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola media ( con particolare attenzione alle classi degli anni-ponte), ha condiviso e accettato, fin dall’anno scolastico 2008/2009, che l’EDUCARE ALLA CITTADINANZA e COSTITUZIONE , pur essendo collocato per la scuola secondaria di 1° grado nell’area storico-geografica, deve :

⇒ Essere al centro del processo educativo ⇒ Percorrere trasversalmente tutte le discipline ⇒ Portare gli alunni ad essere cittadini, cioè persone capaci di costruire una comunità

che : - è in grado di dialogare e confrontarsi con culture, religioni, pensieri e ipotesi

diverse, - compiere azioni, esprimere opinioni e sentimenti, finalizzati al bene comune e

al progresso della società. ⇒ Essere perciò un processo formativo che favorisce nella persona lo sviluppo del

senso di responsabilità nei confronti della vita civica. Perché “Cittadinanza si coniuga con Democrazia”? Perché gli studenti sono giovani cittadini che esercitano diritti inviolabili e rispettano doveri inderogabili della società di cui fanno parte ad ogni livello, da quello familiare a quello scolastico , nella vita quotidiana, nello studio e nel mondo del lavoro. Si tratta di un insegnamento che, oltre ai temi classici dell’educazione civica, comprende anche l’educazione alla legalità, l’educazione ambientale, i principi di una corretta competizione sportiva e i valori del volontariato, le basi dell’educazione stradale e dell’educazione alla salute, il valore del rispetto delle regole. Proprio su quest’ultimo punto, e cioè il rispetto delle regole, i docenti dei tre ordini di scuola, nell’ambito della Commissione Continuità, hanno pensato di rivolgere il loro lavoro, poiché l’accettazione di un regolamento comune è il presupposto anche dello star bene a scuola e del partecipare in modo attivo e costruttivo alla vita scolastica. Ma tutto questo, nell’approccio con i giovani, deve passare dal confronto, dal dialogo e dalla certezza che non tutto è stabilito a priori: ecco allora l’esercizio delle assemblee di classe e di Istituto, preceduta dall’elezione dei rappresentanti di classe.

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La motivazione del progetto L’Educare alla Democrazia prende l’avvio dalle numerose problematiche sorte negli ultimi anni relativamente al comportamento scorretto degli alunni, alla difficoltà da parte delle famiglie e della scuola di ottenere il rispetto delle regole, e a fenomeni di bullismo. La Commissione ha perciò deciso di perseguire in questo anno scolastico 2010-2011 per i tre ordini di scuola i seguenti obiettivi: • Nella Scuola dell’Infanzia : trasmettere ai bambini modi di agire corretti con i

compagni, con gli insegnanti e gli adulti, attraverso la condivisione di alcune semplici regole.

• Nella Scuola Primaria : insegnare le prime nozioni di convivenza, i diritti fondamentali del bambino, il valore del rispetto delle regole, relative all’ambiente e alla classe. L’elezione dei rappresentanti di classe per le classi quinte.

• Nella Scuola Secondaria di primo grado : riflettere e condividere il rispetto di regole di classe e di Istituto. Discutere i diritti e doveri degli alunni partendo dalla elezione di rappresentanti di classe ed dall’esercizio della democrazia nelle assemblee di classe e di Istituto.

Conclusioni L’aspetto notevole nello svolgersi del progetto è stato l’assistere, in tutti gli ordini di scuola, alla serietà e al coinvolgimento di bambini e ragazzi intorno al discorso delle regole, anche nelle più piccole declinazioni e negli aspetti sanzionatori. Ciò vuol dire che l’esercizio della democrazia va praticato e sperimentato fin dalla scuola dell’infanzia e “non raccontato”o imposto senza il coinvolgimento dei diretti interessati, poiché la pratica della negoziazione è indispensabile per la costruzione di un comune mondo di significati. Discutendo insieme, i ragazzi hanno messo in gioco i loro punti di vista, hanno cercato le ragioni di quanto andavano dicendo, hanno imparato a pensare, a gestire i conflitti e a “vedere la prospettiva dell’altro”, dalle modalità più semplici dei bimbi di cinque anni della scuola dell’Infanzia a quelle più complesse dei giovani di 14 anni. Per fare questo i docenti hanno cercato di sgretolare l’indifferenza che regola spesso i rapporti umani nell’intento di risvegliare una sensibilità responsabile nei loro alunni, che li metta in grado di dialogare, condividere pareri e cercare soluzioni o regole per un bene collettivo. Inoltre la discussione delle regole, e di un regolamento che sancisca i doveri degli alunni, ha portato inevitabilmente all’indagine sui diritti dei fanciulli. Diritti spesso negati in quei luoghi dove la guerra, la povertà economica, ma più spesso culturale, impediscono a bambini e ragazzi di sviluppare tutte le loro potenzialità nel rispetto della persona. Infine in alcune classi terze delle medie l’argomento è approdato alla difficile gestione del momento dell’adolescenza caratterizzato da una parte da comportamenti di “trasgressione alle regole”e dall’altro da sentimenti di amicizia/innamoramento che richiedono invece l’adesione ad un regolamento affettivo. Ecco allora che la presente pubblicazione rende conto di alcune delle possibili riflessioni che si possono attuare in ambiente scolastico sul tema “dell’educare alla democrazia”, vista come momento di crescita individuale di tutti gli allievi dell’Istituto Comprensivo . Goito, maggio 2011 La Coordinatrice Antonella Rovatti

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PERCHE’ AVIS COME SPONSOR PRINCIPALE DEL PROGETTO

Dallo statuto dell’ AVIS …. ART. 2 - SCOPI SOCIALI c.1 L’Avis è un’associazione di volontariato, apartitica, aconfessionale, che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica. c.2 L’AVIS ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue - intero o di una sua frazione - volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità locale i valori della solidarietà, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute. c.3 Essa pertanto, in armonia con i fini istituzionali propri, con quelli dell’AVIS Nazionale, Provinciale, Regionale - o equiparate - sovraordinate alle quali è associata nonché del Servizio Sanitario Nazionale, si propone di: a) Sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e dei suoi derivati a livello nazionale e dei massimi livelli di sicurezza trasfusionale possibili e la promozione per il buon utilizzo del sangue; b) Tutelare il diritto alla salute dei donatori e dei cittadini che hanno necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale; c) Promuovere l’informazione e l’educazione sanitaria dei cittadini. d) Favorire l’incremento della propria base associativa e) Promuovere lo sviluppo del volontariato e dell’associazionismo; I principi per lo sviluppo di una società democratica, solidale ed effettivamente in grado di garantire il diritto alla salute sono parte integrante del nostro essere, per cui il sostegno e partecipazione al presente progetto ci risulta naturale. La sensibilizzazione alla donazione di Sangue intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e senso civico deve coinvolgere tutti i soggetti preposti alla formazione dei nostri giovani siano essi genitori, educatori o associazione di volontariato. Per le AVIS goitesi essere parte in modo continuativo del piano dell’ offerta formativa delle scuole nel nostro territorio è essenziale ai nostri scopi, è una attività da preservare e sviluppare coinvolgendo e formando reciprocamente i volontari e il personale docente. Avere nel Sangue la cultura del dono vuol dire non solo garantire il presidio sanitario senza alternative artificiali, il Sangue, ma anche educare alla costruzione di una società migliore.

La Sezione AVIS di Goito

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SCUOLA DELL’INFANZIA

Sezione C di Goito (docenti : Silvia Giacomazzi e Graziana Menapace)

In un incontro con due insegnanti della scuola media i bambini spiegano come sono giunti a definire e classificare le regole. Il tutto inizia nell’ottobre del 2010, quando col grande gruppo si affronta il problema dell’aggressività che i bambini mostrano durante i momenti di gioco, sia in salone che in aula, con episodi di rischio dell’integrità fisica degli stessi. Le docenti invitano i bambini a riflettere sul problema e sulle possibili soluzioni da adottare. I bambini sono concordi nell’affermare che è necessario stabilire delle regole. Da qui scaturiscono dei dialoghi per giungere a definire che cosa sia una regola, quante ce ne sono e cosa si deve fare quando un bambino non le rispetta. I bambini fanno numerosi esempi. Durante una seduta psicomotoria di rilassamento l’insegnante invita i bambini a pensare quale forma e colore potrebbero avere le regole, e successivamente chiede loro di rappresentarle graficamente. Si pone quindi il problema di classificare le regole. Poiché sono troppe è meglio raggrupparle in : - Regole di comportamento ( non picchiarsi, non sputare, rispettare compagni, maestre,

bidelle, giochi, materiali, etc.) - Regole della classe e del salone (non correre, usare bene i giochi, non urlare,

riordinare) - Regole della mensa (assaggiare tutti i cibi proposti, non rovesciare l’acqua, non

lanciare il pane, stare seduti, parlare a voce bassa). A questo punto l’insegnante chiede quali punizioni stabilire in caso di trasgressione. Dalla discussione emerge la possibilità di costruire delle scatole contenenti le rappresentazioni delle varie regole. Le regole del comportamento vengono definite le più importanti, quindi avranno il colore rosso e la forma del cerchio.. Le regole della classe avranno il colore giallo e la forma triangolare. Le regole della mensa saranno di colore verde e la forma di un quadrato. Le trasgressioni saranno punite a seconda della gravità con una comunicazione ai genitori oppure il mancato momento di gioco dopo il pranzo (regole rosse) e sostituito da una pausa di riflessione, da effettuare in un punto ben preciso dell’aula. Infine si passa alla realizzazione delle tre scatole già progettate precedentemente. L’esperienza assume per i bambini un forte significato, costruiscono le scatole con entusiasmo e vi ripongono ciascuno un cartoncino dove è rappresentato un comportamento positivo.

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I bambini e la maestra spiegano come si è arrivati alle tre scatole con le regole: il cerchio rosso riguarda le regole sul comportamento. La scatola con il triangolo giallo rappresenta le regole di classe.

Il quadrato verde indica le regole della mensa.

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Momento di presentazione del progetto al prof. Bassani e ai ragazzi della scuola media : Zantedeschi Beatrice, Cusano Luca, Bonomi Leonardo, Corbellini Francesca, Pippa Elena, Urru Aurora.

Foto di gruppo con i contenitori delle regole. Fotografo : Foroni Nicola

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SCUOLA DELL’INFANZIA di CERLONGO Il lavoro sulle regole effettuato con i bambini di 5 anni nei mesi di ottobre e novembre 2010 si è basato sul prendere in esame il concetto di regola nel sentire del bambino e scandagliare il valore della regola nel suo vissuto. Partendo da una semplice conversazione guidata sono poi scaturite le varie distinzioni che il gruppo ha proposto tra le regole di casa, quelle di scuola e quelle degli altri ambiti educativi che fanno parte dell’esperienza quotidiana dei bambini. Il concetto di “punizione” è emerso spontaneamente dal gruppo nel corso delle varie chiacchierate sull’argomento. I bambini hanno realizzato un libro intitolato : “ io e le regole “ che hanno poi presentato ai docenti della scuola media: Rovatti e Lucchi.

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I bambini spiegano la differenza fra regole applicate nelle attività sportive e quelle richieste in ambiente domestico. Fanno notare anche la necessità di punizioni quando vengono infrante le regole.

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SCUOLA PRIMARIA DI GOITO Classe 1 B

(docente : Laura Urilli) La classe con la propria insegnante ha lavorato sull’ambiente e sulle regole per una corretta raccolta differenziata, a cominciare dalla propria aula, dal locale della mensa, al giardino della scuola. I bambini sono partiti dai comportamenti scorretti rilevati nell’ambiente scolastico per giungere alla formulazione di un decalogo di “buone pratiche”. Titolo del lavoro : “ Da spreconi …….a ricicloni”

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Classi 5 A e 5 B (docenti : Vincenzina Franzoni e Maria Angela Tosi)

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Raccontiamo le nostre emozioni utilizzando il testo poetico. Lavoriamo:

individualmente oppure in gruppo

ma sempre con entusiasmo e collaborazione alla ricerca di una fantasiosa produzione!

La convivenza civile

Regole,regole,regole a ogni lezione

una nuova ne scopriamo. sono accettabili,

ma stressanti da ascoltare. La Costituzione, l’autocontrollo,

ll regolamento scolastico sono importanti da realizzare

se cittadini onorabili vogliamo diventare.

Patrick

Convivenza civile

Da molte regole è formata E sulla giustizia è fondata.

Quando qualcuno fa il furbone, di sicuro andrà in prigione.

Chi ruba qualcosa, ha la maglia rosa?

Se la convivenza sai applicare, su una ricompensa puoi contare. Tutti insieme, questo si sa, con il mignolino la pace si fa. Se sei leale e imbrogli non fai, un gran figurone tu farai. Ai tuoi amici questo dirai:

“Rispetta le leggi o finisci nei guai! Ma con costanza e tranquillità La pace nel mondo regnerà.

ARIANNA

La convivenza civile

La convivenza civile

insegna a non usare il fucile, Se vuoi prendere qualcuno al collo

Calma! C’è l’autocontrollo. Mi piace la convivenza

perché stimola l’intelligenza, anche se certi, con la mente sono ancora in partenza.

Ci sono regole da rispettare ma a certa gente niente può importare.

ALEX

Per vivere insieme pacificamente La convivenza civile regna

continuamente! Ci sono tante regole da rispettare, tante regole da non trascurare. Le norme sono molto importanti Anche se a volte, troppo pesanti. Ricorda che con molta costanza

ed educazione Regnerà sempre la Costituzione.

CLAUDIA

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DIRITTI e DOVERI Il primo diritto è la vita. I genitori la offrono e Dio la permette: nessuno può toglierla. La vita è bella se c’è il rispetto

e il senso del dovere altrimenti è una tortura!

Melissa

Faccio fatica a … Faccio fatica a controllarmi Certe volte non so dominarmi, Quando qualcuno vuole litigare Io sento il bisogno di doverlo picchiare Tuttavia so perdonare Anche la gente che vuole giudicare. Faccio fatica a controllarmi Ma certi compagni sanno addolorarmi.

CHRISTOPHER

Faccio fatica a … Faccio fatica a controllarmi e niente riesce a calmarmi, riesco a calmarmi pensando ad atti di bontà,anche se niente si otterrà. Faccio fatica ad accettare chi mi rifiuta. Faccio fatica a… Sopportare le bugie riesco a calmarmi solo pensando alle conseguenze. Faccio fatica a … Sopportare le ingiustizie,riesco a calmarmi concentrandomi su pensieri sereni. Prima di agire bisogna riflettere. GAIA e MATTIAGAIA e MATTIAGAIA e MATTIAGAIA e MATTIA

I VALORI DELLA CONVIVENZA

È giusto che ognuno pensi con la propria testa. Ognuno ha il diritto di imparare, ma pure il dovere di lavorare. È giusto che i bambini possano esprimere la propria opinione. Non è giusto che i ragazzi ci disturbino con il pallone. È giusto che le mamme educhino i propri figli. Non è giusto che i bambini non le ascoltino. È giusto che i bambini viaggino con la fantasia. Non è giusto che si picchino con la magia.

ALICE

Non è giusto disturbare quando gli altri vogliono imparare.

È giusto giocare ma non esagerare.

Non è giusto non studiare e non aver voglia di lavorare.

È giusto aiutarsi e anche consultarsi. È giusto continuare

a impegnarsi per studiare!

MARTINA V.

E’ GIUSTO, NON E’ GIUSTO

E’ GIUSTO, NON E’ GIUSTO

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Ho diritto ad esprimere la mia opinione…per non finire sotto I piedi di qualcuno e fare solo I

suoi piaceri.

Ho diritto a scegliere per non essere costretta a far

qualcosa contro il mio intento.

Ho diritto a studiare… imparare molte cose nuove.

Ho diritto ad imparare per sviluppare la mia intelligenza e la cultura.

Ho diritto ad imparare se alle medie voglio

andare!

Ho diritto di imparare cose nuove

per arricchirmi di sapere.

Ho diritto a capire come funziona la natura per

custodirla insieme a tutto l’ambiente.

Ho diritto ad esprimere le mie opinioni per dire ciò che

penso.

Ho diritto di dire perché senza parlare nessuno può capire!

Ho diritto a giocare dopo i compiti per

divertimi.

Ho diritto di farmi ascoltare per liberarmi da quello che ho

dentro il cuore

Ho diritto a parlare quando alzo la mano per condividere il mio pensiero

con la classe.

Ho diritto di decidere senza che i miei amici me lo

proibiscano.

Ho diritto a giocare per distrarmi un po’ dallo studio.

Ho diritto a prendere un attimo di riposo prima di fare i compiti perché al ritorno da scuola sono un po’ stanca.

Ho diritto ad avere tempo per lo sport del nuoto per diventare un atleta.

CLASSE 5°B

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Un giorno la maestra ci comunicò:

“Ragazzi,quest’ anno,prediche non vi farò! Ciò che farete alla secondaria iniziamo anche noi,alla primaria!

Ciascuna classe quinta avrà due rappresentanti: procedete a votazioni veramente emozionanti

costituite un seggio elettorale, con tanto di scheda e di matita per votare la persona preferita

Classe 5°A

Lo scrutinio,che silenzio ha procurato: un voto,poi un altro,un altro ancora ansia,attenzione,stupore,delusione si notavano sui nostri visi come in televisione. Finalmente l’esito finale che liberazione,abbiamo i rappresentanti, compagni simpatici e convincenti: riusciranno ad appianare le situazioni più importanti?

Classe 5°A

Consultate l’elenco dei candidati riflettete quali idee condividete esprimete la persona. Sappiate che il voto è segreto: depositate la scheda nell’urna senza alcun divieto.

Al momento dello scrutinio

Eravamo meravigliati all’idea di essere candidati. I due fortunati, Eccitati dall’esser stati nominati Hanno subito pensato di essere avvantaggiati “Ci penseranno loro” dissero tutti in coro.

I bambini sfortunati erano arrabbiati al solo pensiero

di non esser stati votati, ma poi capirono che erano

quelli giusti e si congratularono.

INDIA e SARA TR.

Le elezioni dei rappresentanti di classe

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Un sabato mattina abbiamo selezionati i nostri candidati. Con un discorso gli eletti Si sono presentati, Dopo che con delle schede li abbiamo nominati. Durante l’elezione Tutti eravamo in tensione Per il giudizio di conclusione.

Per finire Martina e Luca Sono stati nominati. ANNA V.-RAYSSA-IZAAK-PATRICK

Noi…eletti rappresentanti di classe

Quest’ anno c’è stata una novità: Scegliere dei compagni che rappresentino la quinta B. Molti alunni si sono preparati un discorso. I coraggiosi sono stati: Luca Z.,Martina,Patrick,Linda,Francesca, Izaak,Luca L. e Anna D. Al momento di eleggere i capoclasse Batteva il cuore a tutti, Ma sono stati scelti Luca Z. e Martina. Poi per i capoclasse è arrivato il grande momento della riunione con i ragazzi delle medie.

Ascoltando i loro problemi ci siamo fatti un’idea per il prossimo anno. Comunque siamo felici di essere stati votati. Ci congratuliamo anche con chi ha sperato di diventare rappresentante.

MARTINA e LUCA Z.

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In un’aula piccola e stretta, con molta fretta,

si è svolta un’assemblea… Con i nostri vari problemi

con i nostri valorosi”guerrieri”, ci hanno parlato dei nostri difetti.

Così ora cerchiamo di vincere una “battaglia” importante

Per sconfiggere i nemici difetti Che ci tentano in ogni occasione!

ALESSIO-FABRIZIO-LUCA L.-RICCARDO

La nostra classe è molto affiatata Ci sono comici,matematici letterati, Ma come in ogni classe che si rispetti Ci sono anche dei demonietti! Per sopravvivere alla situazione Di un’assemblea di classe abbiamo fatto convocazione. Speriamo proprio di risolvere la questione per poter dire quanto è simpatica la nostra compagnia! CLAUDIA-MARTINA-LUCA Z.-MARCO

Un’assemblea di classe Per il comportamento ardito che spesso ci ritroviamo oggi facciamo. Nella riunione siamo noi i protagonisti, Non è una perdita di tempo Se recupereremo nel comportamento. Se tutti ci impegniamo In prima media andiamo, Ma con qualche”furbì” Ci fermiamo sempre qui. Dei problemi di classe discutiamo Andar d’accordo con le maestre vogliamo! GIOVANNI-ANNA D.-ALESSANDRO-

FRANCESCA

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SCUOLA PRIMARIA DI CERLONGO

Classe 5 E

Ampliamento del progetto lettura: “LE AVVENTURE DI PINOCCHIO” C.COLLODI

TITOLO: ANCHE NOI PINOCCHIETTI SINTESI DELLE ATTIVITA’ SVOLTE IN AULA-

INSEGNANTE: MASIOLI MARIA

Dico regola penso a… Scrittura di parole-immagini suscitate e discussione nel gruppo

Un giorno sregolato

Scrittura di un testo narrativo fantastico ipotizzando un giorno senza regole

Chi mi aiuta a

rispettare

Diamo un “voto”a chi mi aiuta e mi guida nel rispetto delle regole quotidiane(genitori,insegnanti ec)

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Perché non ho rispettato?!!

Riflettiamo insieme sui motivi che portano ad essere come Pinocchio e classifichiamoli

Poesiamo la regola !!

Scrittura di testi poetici sulle regole , le difficoltà nel rispettarle e i vantaggi nell’averne

La regola più facile da

rispettare e la più difficile: a scuola, a tavola, nello sport e

con un amico. Riflettiamo e cerchiamo di spiegare il perché delle nostre scelte

“non si deve fare,ma lo fanno tutti”

“non si fa ,ma me lo ha detto lui!”

Scrittura di un testo introspettivo per non usare più queste frasi come giustificazione

Uno slogan per la 5

Realizzazione di slogan da affiggere alla porta che dimostri il rapporto con le regole

La strada da percorrere: da regola a

legge. Conoscenza dell’iter burocratico di una legge , dei capisaldi della Costituzione italiana, delle funzioni delle varie istituzioni : Parlamento,Governo, Magistratura .

POESIAMO LA REGOLA

NEI TEMPI ANTICHI LA REGOLA NON C’ERA,

NON SI SAPEVA. IL CAOS ERA IL RE.

SI LITIGAVA,C’ERA CONFUSIONE, NESSUNO SI RISPETTAVA.

QUANDO E’ NATA LA REGINA E’ DIVENTATA,

TUTTI SI RISPETTANO, ADESSO SI PUO’

CUCINARE,ANDARE IN STRADA,STUDIARE E LAVORARE.

IL CAOS E’ SOTTERRATO! ATTENTO!!!ALLA PRIMA DISTRAZIONE TORNERA’ LA CONFUSIONE! Francesco

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Il Rispetto delle regole ci determina la vita, c’è il bravo, il bulletto e chi non la fa mai finita;

l’ Educazione si impara da bambini

quindi cogli l’ occasione e lascia stare i piccolini.

Gratitudine verso chi queste ci ha insegnato

e ricordati di averne anche se non hai imparato,

la vita contiene Ostacoli di varie dimensioni

tu di questi abbi diverse opinioni.

Libertà di espressione, è una regola pur questa

e di diritti e doveri queste son quello che ci resta,

abbi Attenzione nell’ osservarle,

ma ricorda soprattutto di praticarle! Beatrice

Se vuoi stare bene regole molto speciali devi conoscere: rispettare gli altri è il lucchetto per fermare il litigio; essere d'esempio è la chiave per insegnarlo agli altri. Giuste e corrette,le regole sono la chiave per la pace.

Lo scopo è semplice da capire: onorare la Pace, lodare la Libertà,

avere Fiducia. GIORDANO

Sono tante le regole da rispettare, servono per educare!

Senza di esse non c’è libertà, non si può giocare e andare qua e là.

Le regole bisogna ascoltare Se nella propria coscienza,

ordine si vuole AVERE LINDA

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E’ importante il rispetto: rispetto per i genitori

per i figli e per la coppia.

L'educazione serve a crescere per se stessi insieme alle persone e non essere dispersi

Non bisogna giocare Con i sentimenti altrui

per non far soffrire sia lei che lui.

Ci vuole ordine nelle decisioni che si prendono nella vita,

nelle scelte e nella stanza che la mamma vuole pulita.

Il linguaggio va controllato corretto e migliorato!

Ascoltare per comprendere

gli amici, le persone care ed imparare

per grande diventare! Michael

Le regole nel mondo sono tante Rispetto,educazione,linguaggio, sono solo un assaggio.

Amare l’altro è importante, stare insieme, condividere, esultare, giocare

crescere, imparare solo con il rispetto e le regole si può fare. Virginia

GLI SLOGAN PER LA CLASSE 5 “Alice, noiosa o scherzosa, la regola la aiuterà ad andare avanti con la sua semplicità!” “Francesco è sempre disponibile, la sua voglia di farlo è inesauribile” “Leonardo bene vuole andare, perciò si impegna ad ascoltare” “rispettare le regole non è una sofferenza, per vivere bene non possiamo farne senza,vivere uniti, sotto la stessa cupola del mondo,pieno di regole da rispettare , anche in modo giocondo" PERCHE’ NON HO RISPETTATO?!!

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Luca: ho spaventato i pulcini pur sapendo che in un allevamento non si deve assolutamente fare PERCHE’ ero geloso, il papà passa più tempo con loro che con me. Diego: ho picchiato mio fratello Jona PERCHE’ non mi sono controllato. Amin: ho colpito un bambino con la palla PERCHE’ lo facevano tutti Debora: ho toccato la stufa pur ricordando che mi era stato vietato PERCHE’ ero curiosa LA REGOLA PIU’ FACILE E QUELLA PIU’ DIFFICILE In mensa- Debora- mi piace chiacchierare in mensa di cose successe in classe,durante la ricreazione,la regola del non parlare la infrango sempre! Nello sport- Bea – la regola più difficile è fare gioco di squadra, perché vengo scelta per ultima e cio’ non mi diverte molto. In casa- Melissa –la regola più strana e bella è coccolare la mamma, mi piace e dedico sempre venti minuti al suo rispetto. In casa- Leo- è difficile rispettare i turni per la televisione, durante il turno di mia sorella c’è un programma molto interessante… Con l’amico- Giordano- chiedere scusa è difficile, sembra di non averlo mai detto, anche se lo conosci bene fai molta fatica, poi però ti senti libero e ti accorgi che è semplicissimo. UN TESTO PER RIFLETTERE: “non si deve fare ma lo fanno tutti, l’ho fatto perché me lo ha detto lui” (alcune frasi dei testi) Mi sono giustificato molte volte con queste espressioni perché quando si viene incolpati ci si sente come se un martello ti schiacciasse e ti facesse soffrire , non fisicamente, ma mentalmente, allora tendi ad essere egoista e a far soffrire qualcun altro per “salvarti”.Spesso quando si infrange una regola vengono sequestrati oggetti ai quali si tiene molto e tutto ciò è sicuramente utile per non ripetere gli stessi errori. Diego Spesso mi capita di utilizzarle, specialmente nei litigi con mio fratello; il fatto strano è che queste parole non riesco a fermarle prima di dirle, neppure a rimangiarle dopo averle pronunciate. Sono inutili giustificazioni. Giordano Una frase non può risolvere un comportamento sbagliato, bisogna essere consapevoli e scusarsi. Leonardo

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SCUOLA PRIMARIA DI MAIOLI Classe 5 F

(docenti : Fiorini Tiziana , Ongari Elvira)

Ad inizio anno la maestra ci ha illustrato la proposta di coinvolgerci nel Consiglio d’Istituto degli alunni; ci ha detto che, essendo in quinta, ci riteneva in grado di affrontare discussioni e di fornire opinioni personali. Avremmo dovuto eleggere due rappresentanti di classe, un maschio ed una femmina, che avrebbero raccolto le nostre idee su argomenti che potevamo discutere durante assemblee di classe. Prima di tutto abbiamo riflettuto sul significato di termini che non ci erano del tutto chiari: “ISTITUTO - CONSIGLIO - ELEZIONE - ASSEMBLEA -RAPPRESENTANTE”. Ci siamo soffermati in particolare sul significato e sul ruolo del rappresentante. Un solo bambino ha parlato di “capo”, mentre per tutti gli altri il rappresentante doveva essere un compagno che deve rispettare le regole come tutti, deve dare il buon esempio, deve saper aiutare chi ha bisogno e rispettare gli altri, non deve “vantarsi” del proprio compito; inoltre deve essere una persona seria e responsabile.

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Secondo noi il ruolo del rappresentante era quello di organizzare l’assemblea, dare la parola a tutti, valutare le idee di ognuno e prendere le decisioni scegliendo le idee più “giuste”. La maestra ci ha chiesto quali argomenti si potevano discutere nell’assemblea di classe, dopo le votazioni. Ecco i nostri argomenti: - bambini che all’interno della scuola si comportano male - pericoli presenti in cortile - situazione della scuola: materiale, arredi, pulizia… - possibilità di produrre un gazzettino della scuola - possibilità di mettere giochi in cortile dato che, secondo il regolamento,

durante la ricreazione non è possibile correre - problemi tra alunni o con le maestre L’insegnante ci ha poi fornito informazioni e chiarimenti sulle modalità di elezione dei rappresentanti di classe e sulle funzioni del rappresentante eletto. Dopo aver votato i due rappresentanti, abbiamo svolto la prima assemblea di classe, in cui abbiamo letto con attenzione il regolamento d’Istituto e abbiamo raccolto le nostre idee. Visto che i punti del regolamento erano molto numerosi, li abbiamo riassunti in alcune parole-chiave: rispetto – responsabilità – educazione – dovere – attenzione – moderazione. In seguito la maestra ci ha chiesto se, secondo noi, la scuola ci abbia fornito un elenco di diritti o di doveri. Eravamo tutti d’accordo sul fatto che il regolamento d’Istituto ci imponesse dei doveri, necessari però per evitare la totale confusione. Quando abbiamo dovuto spiegare il significato di “diritto” e di “dovere” ci siamo accorti che i concetti non ci erano ben chiari. Dopo una lunga conversazione ed una riflessione collettiva abbiamo concluso che: “I concetti di diritto e dovere sono tra loro collegati perché solo compiendo i

nostri doveri possiamo rispettare i diritti degli altri.

I diritti sono tutto ciò di cui abbiamo bisogno per stare bene senza far male agli

altri. Il nostro diritto finisce nel momento in cui non rispettiamo l’altro.

I doveri sono, quindi, azioni che devi compiere per vivere insieme agli altri.

Se i doveri non vengono rispettati, non vengono rispettati nemmeno i diritti”.

Poi abbiamo analizzato documenti che dichiarano quali sono i diritti dei bambini; da qui è iniziato un lungo lavoro, sia di gruppo che individuale. Ogni gruppo ha preso in considerazione un diritto, l’ha rappresentato ed ha cercato di capire perché quel diritto fosse davvero importante per ogni bambino. Sono emerse queste idee:

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-…da grande, se non sono stato educato/a da piccolo/a, non saprò niente e non potrò avere una mia opinione.

- …grazie ai grandi e alla scuola posso esprimermi in tante cose, ad esempio: parlare, comunicare, spiegare le mie idee… - ...l’ educazione serve per rispettare gli altri, ma anche se stessi -…io sto bene grazie agli adulti, alla scuola, ma anche grazie al mio impegno.

- Se io rispetto gli altri, gli altri mi rispettano.

- Sono un essere umano e ho il diritto alla vita.

- Non devo vivere nella paura.

- Così nessuno mi fa del male.

-I genitori, i nonni… mi educano,

mi proteggono, mi fanno crescere.

-La famiglia mi rispetta come persona.

- Non devo prendere in giro i bambini

che non hanno una famiglia,

perchè si sentirebbero abbandonati.

-La famiglia mi dà felicità e mi fa capire

che quando ho bisogno c’è sempre

qualcuno che mi sostiene!!!

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----Io ho il diritto alla salute perché se mi curano sto meglioIo ho il diritto alla salute perché se mi curano sto meglioIo ho il diritto alla salute perché se mi curano sto meglioIo ho il diritto alla salute perché se mi curano sto meglio e vivo meglio.e vivo meglio.e vivo meglio.e vivo meglio.

----Se sono in salute Se sono in salute Se sono in salute Se sono in salute posso giocare, posso giocare, posso giocare, posso giocare, divertirmi con gli amici, imparare,divertirmi con gli amici, imparare,divertirmi con gli amici, imparare,divertirmi con gli amici, imparare,

aiutare gli altri …aiutare gli altri …aiutare gli altri …aiutare gli altri … ----Se voglio essere in salute devo nutrirmi bene:la famiglia e la scuolaSe voglio essere in salute devo nutrirmi bene:la famiglia e la scuolaSe voglio essere in salute devo nutrirmi bene:la famiglia e la scuolaSe voglio essere in salute devo nutrirmi bene:la famiglia e la scuola

me lo devono insegnare.me lo devono insegnare.me lo devono insegnare.me lo devono insegnare. ----Se sto bene posso crescere in una famiglia che mi aiuta a Se sto bene posso crescere in una famiglia che mi aiuta a Se sto bene posso crescere in una famiglia che mi aiuta a Se sto bene posso crescere in una famiglia che mi aiuta a

distingueredistingueredistingueredistinguere il beneil beneil beneil bene dal male!!!dal male!!!dal male!!!dal male!!!

Successivamente l’insegnante ci ha fatto riflettere su queste parole:

“Il bambino ha diritto di esprimere la propria opinione e le proprie idee.

Queste opinioni devono essere prese in considerazione dagli adulti, tenendo conto

della sua età e della sua maturità”

Noi ci siamo un po’ lamentati perché non sempre i grandi ci ascoltano o ci chiedono la nostra opinione; questo succede soprattutto con i genitori, che molte volte decidono da soli senza interpellarci. Ma non sempre è così. “Non è vero che gli adulti tengono sempre conto delle opinioni dei bambini, soprattutto quando sono piccoli. Anche ora, che sono abbastanza grande, a volte vengo ascoltata, altre no. In realtà io sono fortunata perché sono abbastanza libera di decidere e se non vengo ascoltata è perché i miei genitori hanno delle buone ragioni. Credo che ci siano anche tanti altri bambini che non vengono mai ascoltati, neppure dai loro genitori, e che magari subiscono le decisioni dei grandi, anche se sbagliate.” Martina

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Noi abbiamo provato ad esprimere con poesie e filastrocche i diritti di cui ogni bambino dovrebbe godere.

Giocare è divertente, niente è più interessante che pensare ai giochi da fare e in compagnia poterci giocare. Il gioco è la fantasia che ti stupisce, niente te lo impedisce; quando s’impara a giocare s’impara anche a pensare. Giocare è divertente niente è più avvincente; giocare in compagnia è la cosa più bella che ci sia! Nessuno ti può sgridare e dirti che non sai giocare. Alla fine della via saltellando voli via. Marika e Linda Z.

I diritti dei bambini sono note musicali: escono dal flauto con un dolce suono. I bambini sono uccelli che volano liberi: giocano insieme, non come aquile solitarie, ma tutti uniti come cuccioli appena nati. Giocare in compagnia è volare nella fantasia. Solo così il mondo sorriderà e di mille colori splenderà!!!

Kevin

La pace del mondo

è una piccola fiammella : più persone faran la pace più la fiamma brillerà.

La pace è un arcobaleno

che ti ridà il sereno: ti riporta gli amici

con cui avevi litigato.

La pace del mondo è un piccolo uovo:

se si schiude nasce qualcosa di nuovo!

Kevin

La famiglia è divertente, niente e più rilassante che in famiglia giocare e insieme pensare alla cose belle e alle marachelle. Con essa ti diverti, più di quando sei ai concerti! In famiglia sai che qualcuno ti vuole bene: guarda in fondo al cuore e troverai tanto amore!

Marika

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La famiglia è formata da molte persone: tutti ti proteggono e ti vogliono bene.

“Fai sogni d’ oro” dice la mamma ogni sera “e dormi sereno”: è una favola vera!

Ma esiste un posto, lontano da qua, dove si trovano mamma e papà

di quei bambini abbandonati che aspettano di essere adottati.

Si addormentano al fuoco del camino, pensano sempre ai loro genitori

e batte forte la speranza nei loro cuori!

Vittoria

La salute è molto importante per vivere serenamente.

La salute non è trattare male i bambini, ma cambiargli i pannolini.

La salute non è andare all’ospedale perché qualcuno ti fa male.

La salute non è una cosa da trascurare, ma se hai un problema fallo curare!

La salute non è essere soli, ma stare in compagnia e mangiarsi dei ghiaccioli.

La salute non è essere tristi, ma sorridere davanti agli imprevisti!

Cristina

Una palla che rotola,

una trottola che gira, una stella che brilla: ed è una meraviglia! La gioia riparte, ti muovi veloce, corri scattante

e libero come il vento. Ascolti i bambini

che ti chiamano contenti, alcuni piccolini altri ragazzetti. Ti dicono in coro: “Vieni con noi,

perché insieme si impara a giocare!” Martina

SE GIOCHI CON LA PALLA IL MONDO GIRA, CHE GIRANDOLA!

GIOCANDO INSIEME SI PARLA, SI CRESCE, CI SI DIVERTE.

SE VUOI SOGNARE

IN ALLEGRIA, PENSA A GIOCARE CON FANTASIA!

Arianna

UNA FAMIGLIA DOLCE E SERENA,

RENDE UN BAMBINO FELICE OGNI SERA.

LA TUA FAMIGLIA TI SOSTIENE: SAI CHE TI VORRA’ SEMPRE BENE.

GUARDA NEGLI OCCHI DEI TUOI GENITORI, VEDI L’ AMORE

USCIRE DAI CUORI. Arianna e Rachele

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TUTTI I BAMBINI MALTRATTATI HANNO BISOGNO DI ESSERE CURATI. OGNI BAMBINO NON RISPETTATO NON SARA’ MAI FORTUNATO.

OGNI BAMBINO DEVE AVERE UNA FAMIGLIA CHE SE NE PRENDE CURA OGNI GIORNO. TUTTI I BAMBINI HANNO IL DIRITTO DI

SORRIDERE E DI CONOSCERE LA SERENITA’.

RIDENDO,TUTTO IL MONDO SARA’ FELICE SENZA PROBLEMI E DISAVVENTURE.

Rachele

Ogni bambino ha diritto alla salute per non avere più ferite.

Ogni bambino si può far male, ma per fortuna c’è l’ospedale!

Mi piacerebbe che in tutto il mondo il male non si facesse più profondo.

Il diritto alla salute è molto più importante, più di cento partite e di mille rose fiorite.

Linda G.

Ogni bambino ha diritto al gioco, ma certe persone ci pensano poco.

Ogni gioco è importante, per imparare, divertirsi e diventare

grande. Mi piacerebbe che ognuno potesse giocare,

ma non tutti lo possono fare.

Il diritto al gioco non è cosa da poco:

tienilo in mente e raccontalo a tutta la gente!

Linda G.

A me piace giocare all’aria aperta, oppure in casa con la finestra aperta. A me piace giocare anche col gatto e farlo saltare dentro al piatto.

Giocare è divertente, quasi come prendere la patente. Giocando il tempo passa in fretta,

così come andare a scuola in bicicletta. Il gioco più bello sarebbe quello del “Michelasso”:

mangiare, bere e andare a spasso. Ma non si può solo giocare, bisogna anche studiare!

Emanuele

Giocando in compagnia

si vola via…

in un mondo lontano,

tenendosi per mano.

Giocare è divertente,

stimola la mente.

Io gioco, invento…

e intanto mi diverto.

Poi vado nel mio letto

e sogno… contento.

Maria Isabel

La felicità di ogni bambino è accarezzare un bel gattino.

Ogni bambino è sempre felice

se la famiglia lo accudisce.

Ogni giorno tanta felicità avrà intorno.

Ogni cosa al suo posto verrà

se ognuno felice sarà. Alice

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La famiglia è importante Parenti e cugini

Ti son sempre vicini.

La famiglia è accogliente Niente è più divertente

Che stare insieme E volersi bene.

La famiglia è un nido sicuro

Per proteggerti a volte ti tiene all’oscuro Ti dona dolcezza e serenità E ti aiuta nelle difficoltà.

Agata

Se la felicità vuoi trovare Con la tua famiglia devi restare. La famiglia non puoi rifiutare

Perché tanto amore ti può dare. I genitori devi ascoltare

Anche se a volte preferisci giocare. Quanta tenerezza, quanto calore

Chiudi gli occhi ed apri il tuo cuore! Mamma, papà, nonna e figlia… Ogni persona della tua famiglia

È una meraviglia!

Andrea

La salute non fa male alla mente se non ti agiti continuamente.

Bene non puoi stare se il tuo corpo non sai rispettare.

Mangiare sano tu dovrai e medicine più non comprerai.

Cosa ti devo dire? La salute è felicità…

ma tu lo sai già! Andrea ed Erika

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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

Classe 1 C (prof. Bassani Luca, Formigoni Laura e Rovatti Antonella)

Gli alunni della classe hanno partecipato alla realizzazione del Progetto “Educare alla democrazia” con entusiasmo sia per la novità istituzionale della scuola sia per la modalità partecipativa che il nuovo impegno richiedeva. Vengono qui proposti alcuni loro testi che fotografano le loro impressioni e riflessioni sull’argomento.

Azzini Marco Magri Andrea Becchi Andrea Martini Cristian

Bonomi Leonardo Pezzolla Michy Branda Vincenzo Premi Giacomo Cattari Tiziano Ricaldone Mirco

Coppiardi Nicolò Righi Lorenzo De Oliveira Jago Roversi Martina

Frigo Mara Singh Lovepreet Gentilin Davide Ughetti Alberto Greggio Paolo Ughetti Alessandro Hu Antonio Vaccari Sebastiano

Jovanovic Filip Zhou Angelo Maestri Nicola

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Come ho vissuto l’esperienza nel primo anno di scuola media All’inizio dell’anno è stato letto dagli insegnanti a tutte le classi il regolamento d’istituto. Qualche giorno dopo,il professore di educazione fisica ha detto ad ogni classe che doveva eleggere due rappresentanti: un maschio e una femmina. I due eletti sarebbero entrati a far parte del consiglio di Istituto dei ragazzi e in tale sede avrebbero discusso di eventuali problemi della propria classe. I membri del Consiglio di Istituto hanno infine eletto due rappresentanti che avrebbero presentato problemi e proposte da discutere con il Preside. Finora abbiamo partecipato a due Consigli di Istituto:nel primo si è parlato dei miglioramenti da apportare al regolamento, nel secondo delle sanzioni disciplinari. Per questo si è deciso che ogni alunno verrà punito in base alla gravità dell’azione. Le regole sono uguali per tutti e devono essere rispettate da tutti. All’inizio dell’anno è successo che alcuni ragazzi di terza hanno commesso atti di bullismo nei confronti di alcuni ragazzi di prima. Grazie al regolamento e all’intervento tempestivo degli insegnanti, col passare del tempo questi atti non sono più avvenuti. Le regole,ovviamente, non vanno rispettate solo in ambito scolastico ma in tutti i luoghi di aggregazione sociale (scuola, famiglia, centri ricreativi, sportivi, oratori,ecc.). In Italia,ad esempio,che è uno stato democratico,vige la Costituzione Italiana che prevede un insieme di regole, leggi che devono essere rispettate da tutti i cittadini e che servono per la convivenza civile tra le persone nel rispetto degli altri. A tale scopo ci sono diversi organi: Parlamento, Governo, Magistratura. Un po’ come succede nella mia scuola dove vi sono diversi organi eletti democraticamente con diverse funzioni tutte finalizzate a far funzionare il sistema scuola. L’esperienza di democrazia che ho vissuto quest’anno alla scuola media mi ha fatto capire che se non ci fossero regole ognuno sarebbe libero di fare ciò che vuole e regnerebbe il caos e l’anarchia. E’ grazie alle regole che l’uomo acquista diritti e doveri indispensabili per far funzionare la comunità.

Leonardo B.

“Educare alla democrazia”

Dopo cinque anni di elementari,finalmente ho incominciato la prima media: questa scuola è diversa da quella primaria soprattutto nelle regole, indicazioni o prescrizioni da seguire, che incontriamo ogni giorno nella scuola, in classe e nello sport. Tra quelle più importanti ci sono il divieto di portare a scuola video-game e cellulari, di rovinare o rompere le attrezzature della scuola, di maltrattare le aule, distruggere le cose degli altri. Uno degli scopi delle assemblee di classe è proprio quello di far partecipare tutti gli alunni ed esprimere il proprio parere riguardo a queste regole in modo che possiamo dire quello che pensiamo. Un altro strumento che fa da portavoce della classe intera con i professori e il dirigente scolastico è l’elezione dei rappresentanti, che riportano i problemi, i disagi e le opinioni di tutta la classe in modo che gli adulti ne siano a conoscenza e ci diano una mano a risolvere o a capire meglio il comportamento da tenere.

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Le regole non sempre funzionano perché alcuni a volte non le rispettano, per questo scattano delle sanzioni. Un esempio di sanzione sono i compiti di punizione, le note sul libretto, i richiami dal dirigente, e nei casi più gravi la sospensione. Secondo me queste sanzioni sono giuste anche se nel momento in cui ce le danno ci arrabbiamo perché ci fanno riflettere e capire quando esageriamo nel comportamento o nelle parole. La scuola non è l’unico ambiente dove rispettare le regole, anche nello sport, nella famiglia, sulla strada, sul lavoro, perché se non ci fossero le regole ognuno farebbe ciò che vuole e le cose non funzionerebbero più. Senza regole comuni non ci sarebbe rispetto delle cose proprie e degli altri e non ci si divertirebbe più nemmeno guardando una partita di calcio.

Sebastiano V.

“Educare alla democrazia”

Una delle cose nuove che mi sono piaciute di questo primo anno di scuola media è il progetto di educare alla democrazia, che facciamo con i prof. Rovatti e Bassani. Durante i primi giorni di scuola ci hanno proposto un regolamento che noi dovevamo discutere e approvare; esso comprende regole e punizioni che attraverso le assemblee di classe e d’Istituto abbiamo modificato. Due di noi, Leonardo e Martina, sono stati eletti come rappresentanti di classe per esporre, durante i Consigli d’Istituto, i problemi che noi avvertiamo all’interno della classe. Il regolamento è valido per tutta la scuola e parla di ogni cosa. Secondo me le punizioni sono poco severe e per questo a volte in classe c’è molto rumore che rallenta la lezione. Questo progetto ha il compito di farci capire cosa vuol dire rispettare le regole in tutte le situazioni e per questo mi piace molto.

Lorenzo R.

Educare alla democrazia . Come ho vissuto il primo anno di scuola media.

Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria non è stato semplice . La scuola media è un ambiente nuovo, non tanto per gli spazi che la compongono, quanto per l’organizzazione e le regole che la caratterizzano . Le regole della classe e della scuola sono abbastanza rigide e all’inizio non è stato facile abituarcisi. A differenza della scuola primaria ci sono molti professori, ognuno ha un metodo di lavoro e richieste differenti, per cui dobbiamo adeguarci di conseguenza. Molto positive e costruttive sono le assemblee di classe e d’Istituto, perché sono un momento in cui confrontarci fra di noi, con gli insegnanti e soprattutto nel quale anche noi alunni abbiamo la possibilità di esporre il nostro parere positivo o negativo riguardo le questioni scolastiche. Sono un momento democratico in quanto vengono ascoltate le nostre regioni sebbene non siamo adulti. I rappresentanti di classe hanno il compito di raccogliere le nostre problematiche, di riportarle ai professori , dando voce ai ragazzi.

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Per quanto riguarda le sanzioni ritengo che siano una cosa positiva, in quanto sono un modo per costringerci a prenderci le responsabilita delle nostre azioni negative e farci capire che non siamo piu bambini piccoli, ma che stiamo crecendo. La scuola però non è l’unico ambiente in cui crescere e imparare a rispettarsi seguendo regole condivise democraticamente . A mio parere il primo ambiente di crescita serena e costituito da regole è la famiglia. Per questo motivo la scuola e la famiglia dovrebbero lavorare insieme per dare a noi ragazzi la giusta impronta di vita.

Alberto U.

LE REGOLE

Questo primo anno di scuola media per me è stato una grande novità: i primi giorni non mi sono ambientato subito, ma dopo mi sono abituato e ho vissuto bene questo primo anno di medie. La novità piu grande per me è stata il regolamento, che abbiamo discusso tra di noi in classe, con le assemblee di classe: secondo me sono state importanti perché noi abbiamo potuto discutere delle varie regole, proporle modificate, provarle e magari scartare quelle che secondo noi non andavano bene. Poi i rappresentanti di tutte le classi ne hanno parlato fra loro e hanno creato così un Regolamento di Istituto con delle regole che vanno bene a tutti i ragazzi. Ma non sempre le regole vengono rispettate. La regola più discussa e meno rispettata secondo me è quella che dice di comportarsi bene in classe e lasciare i compagni liberi di ascoltare e lavorare. Purtroppo nelle classi ci sono tanti ragazzi che disturbano professori e compagni, magari disturbano mentre un compagno legge o in una verifica dove bisogna essere concentrati, secondo me è un atteggiamento non rispettoso degli altri. Il regolamento prevede delle sanzioni per i ragazzi che non lo rispettano, ma secondo me servirebbero sanzioni piu severe, perché 3 o 4 giorni di sospensione non servono a niente, come note o compiti di punizione, e i ragazzi continueranno . La scuola non è l’unico posto con delle regole da rispettare, dobbiamo rispettare delle regole in ogni ambiente in cui viviamo. MARCO A.

LE REGOLE

Per me rispettare le regole è importante perché si va d’accordo con le persone. Bisogna rispettarle a scuola, con gli amici, con gli oggetti. Non bisogna rispondere in modo maleducato agli insegnanti e quando ti dicono di stare fermo bisogna stare fermo. Nella mia classe ci sono bambini bravi, ma anche bambini monelli che non rispettano le regole. Le regole vanno rispettate anche nello sport, bisogna rispettare l’avversario, perché non ci si faccia male, e le regole del gioco. Il nostro professore Bassani ci ha detto che non ci si fa male e non si fa male agli altri.

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In giro se cammini per le strade vedrai quasi sempre delle scritte sui muri, nel parco giochi, sui monumenti storici, ma se la polizia li becca, il Comune pulisce, ma fa pagare ai genitori la pulizia nelle tasse. Io, infine, credo che le regole siano fondamentali per vivere bene insieme e credo anche che dovremmo rispettarle tutti così il mondo migliorerà.

Tiziano C.

LE REGOLE Ogni comunità non potrebbe esistere se al suo interno non ci fossero regole a garantirne il buon funzionamento. Sin dal primo giorno, entrando in palestra con il Preside, ero emozionato e contento per il nuovo percorso scolastico che mi attendeva e ho capito subito che l’ambiente era completamente diverso dalle elementari. Ho dovuto confrontarmi con tanti insegnanti, ho iniziato nuove discipline, di conseguenza i compiti sono aumentati, gli orari, che fino a quel momento erano stati molto elastici, sono diventati fiscali : un paio di minuti di ritardo all’ingresso non causavano conseguenze, oppure la ricreazione, che aveva un orario flessibile ( dipendeva dal lavoro che stavamo svolgendo o dal comportamento tenuto in classe ) poteva variare dai quindici ai trenta minuti. Nei primi giorni di scuola abbiamo eletto i rappresentanti di classe che avrebbero tenuto i contatti con le altre classi e con il Preside. Ho apprezzato questa iniziativa, perché mi sento libero di dire come sto vivendo qualunque situazione. Mi sarebbe piaciuto essere il portavoce della mia classe, ma con le elezioni i miei compagni hanno votato Leonardo e Martina. Con loro esponiamo le nostre idee, formuliamo richieste e proposte. Nella prima assemblea abbiamo proposto di aumentare di qualche minuto la ricreazione, in quella successiva abbiamo affrontato le varie difficoltà che la maggior parte degli alunni incontrava in conseguenza del comportamento inadeguato e irrispettoso di alcuni compagni, suggerendo le punizioni da mettere in atto. A volte le sanzioni state poco efficaci e in quelle circostanze, secondo me, bisognerebbe essere molto più fermi e decisi nel far rispettare le regole, nell’interesse collettivo, così che la classe possa lavorare serenamente in modo produttivo. Essere educati al rispetto delle persone, delle cose, delle regole è un nostro traguardo da raggiungere, che ci aiuterà a diventare adulti migliori in qualunque ambito della società!

CRISTIAN M.

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Classe 3 B (prof.ssa Piociri Marinella)

Se diritto dev’ essere che diritto sia I diritti sono sinonimo di libertà e non devono confusi con i doveri . Quali sono questi diritti di cui tanto si parla?Diritto di parola, diritto di religione, diritto di istruzione, diritto alla pace, diritto a vivere in un mondo ecosostenibile, diritto alla vita, allo sviluppo ….. Occorre ricordare che vi sono persone che di diritti ne hanno ben pochi, soprattutto bambini. Questo è ciò su cui noi ragazzi di terza B (con la collaborazione di alcuni compagni di II B) abbiamo lavorato in quest’anno scolastico riflettendo su cosa significa realmente essere liberi e su quanto sia importante “avere diritto a ….” Per sviluppare il nostro lavoro siamo partiti da noi e dal progetto “Educare alla Democrazia”: quali regole sono fondamentali per vivere bene in classe? Ne abbiamo discusso a lungo e siamo riusciti a mettere a punto un decalogo di regole condivise da tutti noi. Abbiamo inoltre tentato di creare, per la prima volta nella storia della nostra scuola, un consiglio d’istituto dei ragazzi formato dai rappresentanti di ciascuna classe. E’ stata un’esperienza interessante, abbiamo provato ad essere propositivi e a risolvere i piccoli problemi di tutti i giorni: in poche parole abbiamo tentato di essere più responsabili. Abbiamo poi allargato i nostri orizzonti pensando a chi non ha la possibilità di studiare e ci siamo resi conto che ciò che per noi è solo un noiosissimo dovere è invece un fondamentale diritto: il diritto all’istruzione. Siamo arrivati alla conclusione che solo chi ha la possibilità di studiare può ritenersi veramente libero. Ecco il risultato delle nostre riflessioni !!!!!!!! Veronica ed Alessandra III B Ho diritto a … Ho diritto a vivere una vita piena di felicità che sia frizzante ma pulita come un bagno di libertà. Ho il diritto di parlare di esultare e di gioire con chi mi piace e chi mi pare così mi posso divertire. Ho il diritto di imparare di sapere e di scoprire, di sbagliare e di rifare senza dovermi mai pentire. Ho il diritto di lavoro come qualsiasi uomo, per farne poi tesoro. Ho diritto a fare ciò che amo. Veronica ed Alessandra III B

Ho diritto a…. Sono un bambino da pochi anni nato io non ho mai giocato. A scuola non sono mai andato, qualcuno in mano un fucile mi ha dato e a fare la guerra mi ha mandato. Il diritto alla vita mi è stato negato un uomo non sono mai diventato… Soucaina III B

Ho diritto a … Ho diritto ad una vita e ad essere capita Ho diritto a giocare, crescere, imparare. Ho diritto ad essere sereno e di felicità essere pieno. Ho diritto a pensare e su un foglio il mio futuro disegnare. Ho diritto a non vivere di speranza ma che la mia vita abbia importanza. Ho diritto ad essere trattato come ogni bambino e non come un piccolo soldatino. Ho diritto a non essere un soldato ma con altre cose essere occupato. Ioana e Salvatore II B

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“HO DIRITTO A…”

Mi hanno detto che non sono come te

ma io non ci credo perché io sono come te e tu sei uguale a me,

identici fratelli, solo io e te. Viviamo in un mondo che non accetta gli altri perché

sono bianchi o neri ma non capisco che male c’è,

siamo tutti persone come te e me, niente discriminazioni perché …

Noi abbiamo il DIRITTO di pensare, parlare, giocare

E anche di studiare, ma soprattutto di divertirci e imparare. Non vogliamo combattere ne lavorare, vogliamo solo crescere e fotografare

immagini di gioia e amore.

MARCO, PIETRO, LORENZO IIB

Il gioco della guerra

I bambini giocano alla guerra non giocano quasi mai alla pace.

Perché?? Perché gli adulti

da sempre fanno la guerra, tu fai "pum" e ridi.

Ma quando un soldato spara un altro uomo non ride più. E' la guerra.

Bisogna inventare un nuovo gioco, un gioco per far sorridere il mondo,

per non farlo più piangere. I tuoi giocattoli

piacciono a quei bimbi che spesso non ne hanno, mentre tu ne hai troppi! La tua ancora di salvezza è

la tua mamma ma per alcuni bambini

questo termine non esiste...

Carlalberto III B

Lavoro in gabbia E’ solo qui l’unico mio sfogo sulla via che porta al lavoro; tutto ormai non ha più senso, neppure quello che provo dentro. Il sorriso è qualcosa di nascosto, nessuno più si azzarda a scovarlo perché la vita, dicono, è molto dura ma non deve per forza fare paura. Come rondini in gabbia abbiamo legate le ali, al sole aspiriamo accontentandoci di soli timidi raggi. Irene e Leonardo III B

Ho diritto a ……

Ho diritto ad essere libero A scegliere cosa devo e non devo fare

A dire ciò che penso A sperare

A desiderare un futuro ed una vita migliori Ad avere qualcuno che mi ami

A sognare A volare con la fantasia

In un mondo diverso dal mio …

Benedetta e Martina III B

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Classe 3 B

Ho diritto a.. sorridere per tutte le gioie, piangere per tutti i dolori,

essere consolato per tutte le delusioni, essere incoraggiato per tutte le iniziative,

essere profondamente grato a chi mi fa del bene, essere scusato per tutti gli errori,

ma soprattutto … ESSERE AMATO PER QUELLO CHE SONO

Sofia Tosi III B

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Classi 3 A e 3 C (prof. Rovatti Antonella)

Nelle due classi terze, nei mesi di ottobre e novembre, ho realizzato il progetto sull’Educazione all’affettività/sessualità, trattando le problematiche relative all’adolescenza. In questo ambito sono emersi tutti gli atteggiamenti adolescenziali relativi alla trasgressione, alla difficoltà di sottostare a regole ovvie e sensate sia in famiglia, che a scuola e nei luoghi di svago. E’ risultato, quindi, un po’ più arduo, rispetto alla classe prima, discutere e condividere un regolamento che andasse bene a tutti : sia per una mancanza di fiducia nelle proposte del mondo adulto, sia perché gli alunni si sentivano già “grandi” e al di fuori di normative che imponessero delle restrizioni ai loro modi di agire. In contrapposizione a questi comportamenti, i ragazzi/e hanno invece evidenziato la necessità di regole nei rapporti affettivi e amicali, che ritengono i più importanti in assoluto nella loro vita di adolescenti.

PERCHE’ ADOLESCENZA CON IL RISPETTO DELLE REGOLE?

Tutti i giorni si sente parlare di regole da rispettare. Sembra quasi che il mondo ti ricopra di regole e a volte te ne senti talmente soffocare che vorresti urlare così forte da rompere tutto. Noi giovani però non le rispettiamo sempre, perché vogliamo dimostrare di essere forti, coraggiosi, potenti, vogliamo far vedere che siamo grandi e quindi, per sembrare completamente autonomi e indipendenti, le infrangiamo, o facciamo tutto tranne quello che hanno detto i genitori o gli insegnanti; come una ribellione. Non abbiamo ancora l’esperienza e la saggezza per muoverci da soli e proprio per questo a certe cose diciamo di no per il solo fatto che ce l’abbia consigliato un adulto; mentre infrangendo le regole per sembrare più furbi e più grandi, dimostriamo solo la maturità di un bambino di cinque anni che vuole fare tutto quello che dice lui. Serve più coraggio e fatica nel rispettare le regole che ad infrangerle! Adesso ci sono I genitori e gli insegnanti che ci danno delle regole, ma più avanti ci saranno direttori, datori di lavoro, ecc. E se tu fai quello che vuoi, non ricevi punizioni o note, ma puoi anche venire licenziato e trovarti improvvisamente senza un soldo e un lavoro. Alla base di tutto, comunque, c’è sempre il rispetto delle persone, e se uno le rispetta, anche seguire le regole, non diventa poi così difficile. Pure in un rapporto affettivo ci devono essere delle regole; infatti le due persone non devono dire cose che possano offendere l’altro, né imporre I propri gusti o la propria volontà e tantomeno costringere il più “debole” o meno prepotente a soccombere, ma devono accordarsi civilmente. Come si dice: “la tua libertà finisce dove inizia quella dell’altro”. Il rispetto delle regole serve sempre, perché quando si diventa grandi, si avranno dei rapporti con un numero sempre maggiore di persone e si parlerà di cose più importanti, e non ci saranno I genitori a dirti che stai sbagliando e che alcune cose non devi farle, ma sarai autonomo e qualsiasi scelta tu farai, inciderà sul tuo futuro e dovrai rispondere delle tue azioni!

ELENA F. (3 C)

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Secondo me, a prima vista la frase “ Perché l’ adolescenza con le regole “ non ha molto senso.. Voglio dire cosa c’entra, che cos’ hanno in comune questi due sostantivi ?? Riflettendoci però, e pensando alla nostra situazione a scuola principalmente può venire in mente una prima ipotesi, forse banale, ma del tutto reale, ovvero quella che siamo noi adolescenti che infrangiamo spesso le regole .. L’ adolescenza può avere molti significati, quello della crescita, dei cambiamenti fisici e psicologici, e anche una probabile idea per il nostro futuro. Il nostro futuro sarà fatto da regole molto, ma molto più rigide di quelle che ci ritroviamo adesso, e quindi le semplici regole che abbiamo adottato a scuola, molto probabilmente un giorno ci serviranno nel nostro futuro. Di conseguenza le regole in quale altro “ posto “ servono?? Con i nostri amici, cioè in un legame affettivo sia tra maschio-maschio, femmina-femmina, ma anche tra maschio e femmina ; Infatti noi scegliamo solamente gli amici che ci vanno bene, perché tra noi due c’è qualcosa che ci accomuna, come il carattere, il modo di percepire le cose, ecc.. Questi secondo me sono i tre “ motivi “ principali che uniscono l’ adolescenza con le regole. Una cosa che nella testa di noi adolescenti prende il sopravvento, è il menefreghismo di queste regole; crediamo che esse siano inutili, e quindi pensiamo di fare di testa nostra convinti di rdggiungere dei buoni risultati lo stesso.

Beatrice Z. (3 C)

Secondo me, gli adolescenti, per diventare adulti efficienti e responsabili, dovrebbero seguire e rispettare delle regole. Ma ogni tanto ne devono infrangere almeno una: io lo so per esperienza personale. Questo succede perché, secondo me, durante il periodo dell’adolescenza, i ragazzi vogliono “ fare di testa loro” perché si sentono grandi anche se non è così. Una cosa che gli adolescenti non capiscono è che queste regole serviranno anche per il futuro: io lo so perché i miei genitori me lo continuano a ripetere e infatti hanno ragione, e l’ho capito solo adesso . Le regole servono specialmente in un rapporto affettivo, sia quando si è dello stesso sesso, sia quando è opposto, perché bisogna rispettarsi l’un l’altro. Le regole da seguire, secondo me, sono il rispetto e il comportamento. Io credo che il rispetto in un rapporto affettivo sia molto importante, perché senza di quello tutte le amicizie e le relazioni non avrebbero senso. Quindi, vorrei tanto suggerire a tutti gli adolescenti, io stessa compresa, di seguire il più possibile queste regole, per poi avere un futuro stupendo.

LUCREZIA A. ( 3 C)

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LE REGOLE SECONDO GLI ADOLESCENTI

E’ proprio vero che per un adolescente le regole sono fatte per essere infrante , perché vediamo le regole come degli ostacoli verso l’avverarsi di una cosa ed a questo punto, noi che sappiamo che nella vita ci sono degli ostacoli e bisogna superarli, infrangiamo le regole ed andiamo avanti così. Nonostante questo pensiero che abbiamo noi giovani, dobbiamo cercare di trattenerci , perché le regole non vanno viste come ostacoli, ma al contrario aiuti per quando uno sarà più grande, perché se impariamo a rispettare le regole da giovani quando saremo adulti saranno ovvie e, magari, per chi non le ha accettate sarà tutto più difficile e complicato . Le regole non sono solo quelle che la scuola o un genitore ci fanno rispettare , ma anche quelle che ci sono tra due persone per permettere un rapporto ordinato e affettivo, grande e continuato nel tempo. Se tra due persone , maschio o femmina, non esistessero regole, il rapporto di amicizia o affettivo non riuscirebbe a continuare per colpa delle infrazioni , cioè se una persona non rispetta l’altra o la tratta male il rapporto affettivo è destinato a cadere. Dopo questa riflessione mi sono posto una domanda e ho capito che le cinque parole che descrivono un rapporto affettivo sono:sincerità, lealtà,onestà,bontà e stima, e devono essere rispettate tutte perché un rapporto di amicizia o di amore possa continuare nel tempo .

ANDREA G. (3 C)

Classe 3 C

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Secondo me il mondo delle regole è un mondo che viaggia contemporaneamente a quello dell’adolescenza, ma questo noi ragazzi non riusciamo a capirlo. Noi adolescenti infrangiamo spesso le regole perché ci sembrano un ostacolo per la nostra crescita. Adesso vogliamo fare tutto di testa nostra e farci vedere grandi e maturi, imporre così le nostre regole. Infatti non capiamo che queste regole ci vengono “imposte” per crescere e diventare persone migliori in futuro. Se le regole non le infrangiamo da adolescenti è raro infrangerle in futuro ma può succedere, ad esempio una persona che non ha mai fumato può iniziare da adulto seguendo altri esempi che lo circondano. Le regole devono esistere anche in un rapporto tra persone di sesso diverso, in una coppia ad esempio non bisogna abusare del corpo dell’altro e anche per vivere semplicemente in famiglia si devono imporre delle regole. Quindi per concludere, le regole ci devono sempre essere in qualsiasi caso e ambito senza però togliere quella voglia di essere bambini e di infrangerle.

LUCA R. (3 C)

- Adolescenti infrangono più spesso le regole. - Le regole accettate ora servono anche per il futuro. - In un rapporto affettivo ( maschio - femmina )devono esistere delle regole. Noi adolescenti spesso infrangiamo le regole, soprattutto quelle date dai genitori. Uno dei compiti più difficili per loro è proprio il dare regole senza “annullare” il diritto della nostra libertà. A volte le loro decisioni sono estreme o decisamente permissive. Nel corso della crescita il rapporto tra genitori e figli cambia, noi diventiamo grandi e man mano siamo capaci di autoregolarci, di autocontrollarci e di assumerci le nostre responsabilità. L’ autorità dei genitori spesso viene “attaccata” da noi figli perché vogliamo pensare a modo nostro, vestirci a modo nostro e a darci noi stessi delle regole. I genitori ci possono dare delle regole che possono servirci nel futuro, per il nostro lavoro, i rapporti con altre persone, ecc … Durante la adolescenza i genitori ci aiutano, per “trovare” la scuola più adatta a noi, e ci aiutano quando siamo in difficoltà. Anche in un rapporto affettivo tra maschio e femmina devono esistere delle regole. Il ragazzo deve trattare con rispetto la ragazza, non esserle amico così per fare, ma deve essere degno di fiducia anche lui come la migliore amica , deve capire i suoi stati d’animo e aiutarla nel caso del bisogno .

ILENIA B. (3 C)

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Perché adolescenza con il rispetto delle regole ? Forse perché siamo proprio noi ragazzi a non rispettarle. Certi di noi, infatti, per dimostrarci più grandi e più furbi di altri le trasgrediamo. Secondo me, facendo così, ci dimostriamo solo più stupidi di quello che siamo. Le regole, oltretutto, è bene che le condividiamo e assimiliamo ora che siamo giovani, perché il mondo che ci circonda è fatto di regole da rispettare. Sia nel lavoro, sia nei rapporti sentimentali è fondamentale la presenza di regole; senza di esse un rapporto non può durare nel tempo. Ci deve essere rispetto e dialogo per una convivenza civile.

SARA A. (3 C)

L’adolescenza ha a che fare con il rispetto delle regole perché gli adolescenti le infrangono spesso. Le regole sono norme che disciplinano un regolamento, un’indicazione da seguire e solitamente invece di essere rispettate vengono infrante, soprattutto da adolescenti che credono a volte di essere più furbi di altri, quando invece è il contrario perché in futuro, ad esempio nel mondo del lavoro, dovranno sottostare a molte regole, pena il licenziamento. L’adolescenza ha a che fare con il rispetto delle regole anche perché in un rapporto affettivo, sia di semplice amicizia o sentimentale, occorre saper rispettare l’altro/a se si desidera un vero scambio di affetto.

VALENTINA F. (3 C)

Esperienze personali sull’adolescenza

L’adolescenza per me è un po’ difficile, con la crescita del corpo, a volte non mi piaccio e vorrei essere qualcun altro. Un fatto che odio personalmente è quello di essere introverso, non riuscire a parlare liberamente senza preoccupazioni con delle persone e spero che con l’adolescenza mi passi. A volte quando litigo con un amico, vorrei poter tornare indietro o andarmene da lui. Quando sono depresso, vorrei sparire, essere un altro. Mi chiedo che significato ha la mia vita, come sarebbe il mondo se non esistessi, cosa c’è dopo la morte, perché si muore e se Dio esiste. Tutte queste cose spesso mi fanno impazzire e per calmarmi, mi stravacco sul letto e mi lascio andare.

Regolamento affettivo

.Amicizia 1.Bisogna essere leali e rispettosi 2.Non essere egoisti 3.Farsi conoscere per quello che sei, non per quello che hai 4.Conquistare la loro fiducia 5.Accettare i loro gusti e carattere

.Genitori 1.Conquistare la loro fiducia 2.Andare bene a scuola, così avrai più favori da loro 3.Parlare e discutere con loro, non dimenticarli perché sono il vostro maggior aiuto 4.Aiutarli, perché loro vi hanno cresciuto e nutriti, vi hanno dato tutto il loro bene e vi

hanno dato un tetto sotto cui vivere Marco M. (3^A)

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ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DELL’ADOLESCENZA

Per me gli aspetti positivi dell’adolescenza sono tanti, alcuni possono essere anche negativi. Tra gli aspetti positivi hanno particolare importanza: le amicizie, la capacità di esprimersi davanti a persone nuove, essere e sentirsi liberi (rispettando tuttavia le regole) e la responsabilità. Tra gli aspetti negativi sono per me rilevanti: i genitori che non ci danno tutta la libertà che vorremmo, non ci fanno vestire come vogliamo, molte volte non si fidano di noi e ritengono che non siamo abbastanza grandi per meritarci la loro fiducia. Ci sono alcuni aspetti che ritengo facciano parte degli aspetti sia positivi che negativi: cambiamento di umore da un momento all’altro, aspetto fisico poiché non ci accettiamo così come siamo . “E’ UN MOMENTO DELLA VITA PIUTTOSTO DIFFICILE, IN CUI PUO’ SUCCEDERE DI SENTIRSI SOLI E FRAGILI, MA DOBBIAMO PENSARE CHE E’ ANCHE UN PERIODO

CHE OGNI ESSERE UMANO HA VISSUTO ED HA SUPERATO” E’ vero, l’adolescenza per me è un momento buio, a volte mi sento sola e penso che nessuno mi voglia. Tipo quando siamo a ricreazione, tutte si salutano e a me salutano solo alcune. In quel momento mi sento esclusa anche se so che le amiche non mi mancano. E’ giusto superare questi momenti con serenità e senza demoralizzarsi perché magari i tuoi amici ti vedono triste e si sentono in colpa per averti esclusa anche se è solo una tua impressione.

“REGOLAMENTO AFFETTIVO”

• Bisogna evitare la falsità e quindi dire le cose come stanno.

• Fatti vedere per quello che sei e non per quello che vorresti o vuoi essere.

• Prenditi cura di te stesso senza trasgredire.

• Praticare sport per rimanere in forma e stare bene con se stessi.

• Essere pulito per stare bene con se stessi soprattutto, poi vengono gli altri.

• In un rapporto tra maschio e femmina coinvolgere anche gli amici per non lasciarli da soli.

• Cercare di conoscere sempre più gli amici.

• Evitare la gelosia in un rapporto.

• Se ci sono problemi parlarne con chi si ha più fiducia.

• Si può litigare capendo cosa vuole dire l’altro, ma soprattutto ascoltandolo, perché, secondo me, dai litigi si impara molto.

• Saper accettare un’insegnante, un genitore o chiunque, quando ti riprende.

• Rispettare per essere rispettati.

• Ascoltare gli altri per essere ascoltati.

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• Cercare di guadagnarsi la fiducia in modo corretto.

• Credere negli altri e cercare di essere creduti.

• Saper accettare consigli di tutti i tipi, da genitori, insegnanti, amici o chiunque altro.

• Trovare un lato positivo in qualsiasi situazione.

MARIACHIARA M. ( 3 A )

REGOLAMENTO DEL CUORE • BISOGNA DARE FIDUCIA AGLI AMICI • BISOGNA ESSERE SINCERI CON GLI ALTRI • BISOGNA PENSARE NON SOLO ALLA NOSTRA FELICITA' MA ANCHE A

QUELLA DI CHI CI STA VICINO, • BISOGNA ASCOLTARE I CONSIGLI DEI GENITORI, • BISOGNA ACCETTARSI COSI' COME SI E' E NON PROVARE AD ESSERE

UN'ALTRA PERSONA , • NON BISOGNA ESSERE MOLTO GELOSI DEGLI AMICI, • BISOGNA AVERE RISPETTO DI CHI TI STA ACCANTO, • BISOGNA DIMOSTRARE AI GENITORI CHE POSSONO DARCI FIDUCIA, • BISOGNA CONVINCERE I GENITORI AD ASCOLTARCI • BISOGNA COLLABORARE CON I GENITORI E NON LITIGARE CONTINUAMENTE

CON LORO, • BISOGNA DIMOSTRARE CHE SIAMO ABBASTANZA GRANDI E MATURI PER

MERITARCI LA LORO FIDUCIA, • BISOGNA ESSERE LEALI CON CHI TI STA VICINO, • BISOGNA COMUNICARE CON I GENITORI, • BISOGNA AIUTARCI A VICENDA, • BISOGNA FARE SPORT PER MANTENERSI IN BUONA FORMA FISICA.

MARTINA M. (3 A)

Tutte le caratteristiche che dovrebbe avere una vera amicizia per me. Per me una vera amicizia dovrebbe essere basata sull’onestà e sul volersi bene tra amiche.Gli amici nell’adolescenza sono il nostro punto di riferimento su cui noi possiamo contare nel momento del bisogno. Un’amica per me deve essere onesta, deve volermi bene, non deve parlare male di me e deve soprattutto non tradire la mia fiducia. Le vere amiche ti sostengono sempre, ridono, scherzano, piangono e crescono insieme a te, ma dopo l’adolescenza, nell’età adulta, ognuno prende la propria strada lasciando così un dolce ricordo di una grande amicizia che forse non si ripeterà mai più!

Martina U. (3 A)

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L’amico perfetto per me è…

L’amico perfetto per me dovrebbe essere simpatico perché così quando sono triste, oppure giù di morale, mi fa ridere; fedele perché secondo me un rapporto d’amicizia si deve basare sulla fiducia e quindi se gli confidi un segreto lo deve tenere per sé senza raccontarlo a qualcun altro;disposto ad ascoltare i miei problemi e quindi ad aiutarmi a superarli e farmi capire le cose giuste da quelle sbagliate; leale; scherzoso, cioè che si è liberi di fargli degli scherzi sapendo che lui non si arrabbia, anzi si diverte con te.

Riccardo S. (3 A)

Caratteristiche che dovrebbe avere una vera amicizia

Una vera amicizia, secondo me, dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: non ci dovrebbe essere un capo che comanda gli altri, perché tutti devono essere considerati alla pari; sincera, perché tra amici bisogna avere il coraggio di dirsi sempre la verità; fedele, perché un vero amico sa mantenere un segreto; aperta agli amici degli amici, perché un vero amico sa accettare gli amici degli amici. Un regolamento affettivo Secondo me un regolamento affettivo deve avere le seguenti regole: -avere degli amici fedeli e che ti rispettino; -che ti aiutino nell’autostima; -avere degli amici che ti incoraggiano; -trovare una ragazza che sia fedele; -essere sinceri con i propri genitori; -ascoltare i propri genitori; -accettare anche i no.

Edoardo S. (3 A)

TUTTE LE CARATTERISTICHE CHE DOVREBBE AVERE PER ME UNA

VERA AMICIZIA Per me ,una vera amicizia consiste soprattutto nel rispetto reciproco che è alla base di ogni rapporto e senza di quello si rischia di litigare. Una vera amicizia deve essere fondata sulla lealtà, l’onestà e la comprensione per il prossimo, ascoltandolo se ha dei problemi e discuterne insieme con serenità. Se qualche volta un amico commette un errore, purchè non sia grave, bisogna cercare di capirlo e perdonarlo. Secondo me non bisogna sfruttare un amico per i propri scopi o prenderlo in giro anche se è antipatico, bisogna rispettarlo con le sue idee e i suoi pareri, senza offenderlo. Non bisogna mai escludere gli altri. Io penso sempre a cosa proverei se gli altri lo facessero con me. Deve essere talmente brutto che cerco di non farlo mai. REGOLAMENTO AFFETTIVO NELL’ AMICIZIA - Cercare di essere veri amici, anche se non è sempre facile. - In un gruppo si hanno certamente opinioni diverse o contrastanti ma bisogna

rispettarle tutte, pur sostenendo la propria - Non bisogna tradire un’amicizia, sia una vecchia che una nuova - Evidenziare i propri pregi e difetti e rispettare quelli altrui.

Letizia B. (3 A)

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Tutte le caratteristiche di una vera amicizia Secondo me una vera amicizia deve essere basata sul rispetto reciproco, sull’essere fedeli, sul volersi bene e sul dare la certezza di un aiuto nei momenti del bisogno…. Una vera amica/o, a parer mio, non deve criticare o parlare male di te alle spalle. Io preferirei sapere le cose direttamente da lei/lui piuttosto che da altri. L’amicizia è un sentimento di solidarietà, di stima tra due persone, certo non come due fidanzati ma da amici ! Una vera amica deve saper farci ridere, essere leale nei nostri confronti e sincera, perché l’amicizia dà la certezza di un aiuto, di una mano nei momenti di bisogno … E’ una persona che ci sa ascoltare, che ci dà consigli, ma anche noi dobbiamo contraccambiare. L’amicizia è molto preziosa e ce la bobbiamo guadagnare! Se un’amicizia è vera resterà per sempre !!!!

BEATRICE B. (3 A)

Classe 3 A

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Consiglio d’istituto degli Alunni Emozionare alla democrazia

1. Descrizione dell’esperienza: il suo “prima” e il suo” dopo”(suo inserimento in un percorso) Il Consiglio degli Alunni può, a tutti gli effetti, venire considerato un organo collegiale della scuola media ed è un’espressione tipica di democrazia rappresentativa. Il fine principale di questa attività è quello di introdurre i ragazzi alle modalità democratiche facendone loro apprendere i meccanismi attraverso l’esperienza diretta. Sono infatti gli alunni i veri “motori ” del progetto poiché l’insegnante referente ha esclusivamente il ruolo di “facilitatore-garante”. Il Consiglio degli Alunni si inserisce perciò all’interno di un percorso di crescita e formazione degli alunni cercando di dare loro gli strumenti per avere in futuro un ruolo di cittadino attivo, che partecipa alla vita sociale, civile e politica della comunità in maniera consapevole e nel rispetto dei diritti umani e della democrazia.

AMBITI DI COMPETENZA DEL CONSIGLIO DEGLI ALUNNI (C.d.A.) ⇒ Interviene nella gestione di ambienti o ambiti scolastici ⇒ Segnala e contribuisce a risolvere problemi di funzionamento/organizzazione della scuola ⇒ Fa proposte volte al miglioramento della vita scolastica degli alunni ⇒ Può chiedere incontri con docenti della scuola su specifici argomenti o esperti su temi ritenuti importanti dai

ragazzi COMPOSIZIONE DEL C.d.A.: • 24 alunni Rappresentanti ( 2 per classe una ragazza ed un ragazzo) • Insegnante referente/coordinatore del progetto • Dirigente Scolastico ( presente alla prima riunione, su richiesta alle successive) FUNZIONI DELL’INSEGNANTE COORDINATORE DEL PROGETTO A tutte le riunioni è presente l’insegnante responsabile del progetto soprattutto come mediatore/facilitatore ed ha inoltre le seguenti funzioni: • Garantire il corretto svolgimento degli incontri • E’ il tramite tra il C.d.A. e gli insegnanti (Collegio Docenti) • Stila il calendario delle riunioni (previo accordo con i colleghi) • Garantisce la presenza di un/a segretario/a per la compilazione di un verbale e la successiva affissione alla bacheca

posta nell’atrio della scuola. • Provvede alla diffusione di materiale inerente al progetto (autorizzazioni, convocazioni…) • Promuove e coordina i rapporti con l’esterno

Poiché è essenziale che le decisioni prese dal C. d. A. siano condivise dalle classi, è necessario avere un insegnante referente per ogni classe (proposto dalla classe stessa) per dare la possibilità ai rappresentanti di riferire i contenuti delle riunioni svoltesi ( C.d.A. e Riunioni Operative ). Come si evince dallo schema qui sotto il progetto mette al centro dell’intervento didattico la classe (è il punto di partenza e di arrivo del percorso); solo così il Consiglio degli Alunni può essere l’espressione della volontà di tutti e solo così gli interventi che saranno attivati potranno essere condivisi dal maggior numero di ragazzi possibile.

ASSEMBLEA DI CLASSE

RAPPRESENTANTI RAPPRESENTANTI

COLLEGIO RIUNIONE CONSIGLIO DEGLI ALUNNI DIRIGENTE DOCENTI SCOLASTICO

RIUNIONI OPERATIVE DELLE COMMISSIONI

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2. Prerequisiti Questo Progetto, essendo rivolto a tutte le classi della scuola, per avere una ricaduta positiva sui ragazzi, ha bisogno di una condivisione diffusa di tutte le componenti scolastiche. Non si può infatti prescindere da:

• Disponibilità ed impegno dei ragazzi coinvolti ad investire tempo ed energia per portare avanti il progetto • Condivisione di tutto il Collegio Docenti di plesso • Convinzione che l’educazione alla cittadinanza ha la stessa dignità dell’istruzione formale • Adesione dei singoli docenti alle richieste del progetto (i vari tipi di assemblee, con un criterio di rotazione,

coinvolgono le ore curricolari di tutti gli insegnanti) • Disponibilità di un “pacchetto orario annuale” degli insegnanti destinato alle eventuali attività proposte dai

ragazzi 3. Obiettivi dell’esperienza OBIETTIVI GENERALI

� Introdurre i ragazzi alle modalità democratiche, facendone loro apprendere i meccanismi attraverso l’esperienza diretta stimolando così una cittadinanza attiva e consapevole.

� Acquisire competenze cognitive, relazionali, progettuali, di apprendimento etc. e ‘qualità dinamiche’ quali autonomia, responsabilità, solidarietà, capacità di prendere decisioni, di proporre e realizzare azioni.

OBIETTIVI SPECIFICI:

� Saper spiegare il proprio punto di vista, le esigenze personali e di gruppo in forme adeguate � Sviluppare la cooperazione tra pari � Assumere un ruolo positivo all’interno del gruppo � Sviluppare l’autonomia del singolo nel gruppo dei pari � Stimolare il senso di appartenenza � Sviluppare la capacità di rispettare se stessi e gli altri � Sviluppare la consapevolezza delle proprie capacità e possibilità di fronte alle responsabilità � Costituire un modello di comportamento positivo che sia di riferimento per tutti gli alunni � Costituire un riferimento “istituzionale” per tutti gli alunni, per coloro che operano all’interno della scuola

(Dirigente, Insegnanti, Personale di Segreteria, Collaboratori scolastici) e fuori della scuola (Genitori, Enti, Associazioni, ecc.).

4. Sua frequenza e durata nel tempo Il Progetto deve avere una continuità pluriennale, rinnovandosi di anno in anno con il ricambio dei suoi componenti. Se il ricambio fosse veramente totale, un terzo degli alunni della nostra scuola potrebbe vivere questa esperienza di partecipazione diretta nel corso del triennio. MODALITA’ OPERATIVE (organizzazione e tempi): � Ogni classe elegge 2 alunni/e Rappresentanti

• 5/10 Assemblee di Classe all’anno: nella prima, a settembre, si eleggono i rappresentanti; poi si effettuano con cadenza mensile o bimestrale. L’Assemblea di Classe offre la possibilità ad ogni alunno di dare delle indicazioni ai Rappresentanti che le esporranno a nome della classe al C.d.A.. Ogni qualvolta si presenterà un problema di particolare importanza, i rappresentanti della classe coinvolta potranno richiedere all’insegnante coordinatore del C.d.A. l’indizione di un’assemblea di classe straordinaria

• Riunioni del C.d.A. in seduta plenaria e precisamente:

1- Inizio anno (settembre/ottobre) – Vengono decisi, in base alle indicazioni delle Classi, dei Docenti,

del Dirigente, gli “argomenti” su cui lavorare; possono essere costituite dal CdA apposite Commissioni operative

2- Durante l’anno scolastico a cadenza mensile

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3- Fine anno scolastico (maggio) – Le varie commissioni presentano un consuntivo del lavoro e si fanno proposte per l’a.s. successivo

Qualora se ne presenti la necessità o l’urgenza, il C.d.A. può essere convocato in seduta straordinaria.

5. Legame con attività esterne e/o esperienze di vita quotidiana

• Collaborazioni continue con le varie associazioni presenti sul territorio, con gli Oratori, con l’Assessorato alle politiche giovanili dell’Amm.ne comunale.

6. Strumenti e attività di verifica e di consolidamento Per i giovani, capire che è possibile cambiare la realtà e renderla più vivibile sapendo come e a chi rivolgersi, è certamente un investimento per la società del futuro. Tutti i verbali delle assemblee di classe, delle Commissioni, del Consiglio degli Alunni riunito in seduta plenaria e tutti gli incontri con Enti, Associazioni etc., verranno affissi alla bacheca della scuola e saranno consultabili in file sul server della scuola. 7. Partecipazione di uno/a o più insegnanti, di una o più discipline La verticalità di questo progetto coinvolge tutto il corpo docente della scuola; ogni insegnante coinvolto contribuisce così a far acquisire ai ragazzi quelle competenze “trasversali” essenziali al raggiungimento della loro maturazione.

Goito settembre 2010

Il docente referente Luca Bassani

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Tutti i componenti della commissione “continuità” dell’Istituto Comprensivo “Sordello” di Goito ringraziano il Consiglio Direttivo delle Sezioni AVIS locali per la sensibilità e la generosità dimostrate nei confronti della scuola e delle sue attività.

Goito, maggio 2011

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