Educare alla buona vita del Vangelo
-
Upload
pino-piccinelli -
Category
Documents
-
view
220 -
download
0
description
Transcript of Educare alla buona vita del Vangelo
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta1
“Siamo in presenza di un cambiamentocomplesso e di vaste proporzioni, che siripercuote nelle esperienze di fede e nellasituazione ecclesiale, tale da richiedere quasiuna nuova implantatio evangelica. E’ uncambiamento accompagnato da segni disperanza ma anche da preoccupazioni”
(Lettera dei Vescovi per la riconsegna del DB “Il
rinnovamento della Catechesi”, 1988)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta2
►crescente consapevolezza personale della fede
►una maggiore assunzione di responsabilità dellaicato
►aumenta nei giovani la ricerca di senso e ilcoraggio di vivere il vangelo in modo radicale esenza compromessi
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta3
Segnali di speranza
►Soggettivismo della fede che sminuisce il senso diappartenenza alla chiesa
►Il crescente relativismo; cultura scientista;materialismo e consumismo
►Fenomeno delle sette e dei movimenti pseudo-religiosi che pretendono di soddisfare la nuovaemergente domanda religiosa
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta4
Segnali di preoccupazione
Le urgenze
► una nuova capacità di proporre itinerari
sistematici e differenziati
► occorre un ripensamento delle modalità di
trasmissione della fede alle nuove
generazioni
► educatori preparati
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta5
Educare la fede, amare la vita
«In una Chiesa missionaria, posta dinanzi ad una emergenza educativa comequella che si riscontra oggi in Italia, voi che la amate e la servite sappiateessere annunciatori instancabili ed educatori preparati e generosi; in unaChiesa chiamata a prove anche molto esigenti di fedeltà e tentata diadattamento, siate testimoni coraggiosi e profeti di radicalità evangelica; inuna Chiesa che quotidianamente si confronta con la mentalità relativistica,edonistica e consumistica, sappiate allargare gli spazi della razionalità nelsegno di una fede amica dell’intelligenza, sia nell’ambito di una culturapopolare e diffusa, sia in quello di una ricerca più elaborata e riflessa; in unaChiesa che chiama all’eroismo della santità, rispondete senza timore, sempreconfidando nella misericordia di Dio».
Benedetto XVI
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta6
La formazione degli educatori
► formazione alla fede adulta
► formazione all’ecclesialità e alla laicità
►formazione alla corresponsabilità e all’interiorità
► formazione alla relazionalità e alla fraternità
► formazione alla programmazione
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta7
“Il suono delle nostre parole percuote le orecchie, ma il vostromaestro sta dentro. Non crediate che possiate apprenderequalcosa da un uomo. Noi possiamo esortare con lo strepitodella voce, ma se dentro non v’è chi insegna, inutile diviene ilnostro strepito… Per quel che mi compete io ho parlato a tutti;ma coloro dentro i quali non parla quell’unzione, quelli che loSpirito Santo non istruisce internamente, se ne vanno via senzaaver nulla appreso. L’ammaestramento esterno è soltanto unammonimento, un aiuto. Colui che ammaestra i cuori ha la suacattedra in cielo”
(Agostino)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta8
Alla scuola di Cristo:maestro e pedagogo
► attività legislativa
► l'insegnamento
► la funzione giudiziale
► un aspetto singolare nel suo rapporto con i
discepoli
“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”(Gv 15,16)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta9
Nella tradizione contemporanea, un discepolo, dopouna certa permanenza con il maestro lo lascia, perproseguire da solo ed eventualmente avere lui dei
discepoli. Non così capita agli apostoli:
“Signore, da chi andremo? Tu hai paroledi vita eterna” (Gv 6,68).
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta10
I tratti di Gesù Maestro
►L’obiettivo è vivere, non sapere soltanto
►Gesù educatore “accompagna” i suoi discepoli
►Gesù vive la fedeltà all’uomo in generale e ad ognisituazione umana concreta
►L’attività di Gesù educatore non è un lavoro solitario
Questa fedeltà ai suoi ascoltatori non blandisce peròl’annuncio anche pesante e difficile.
“Lungi da me, Satana!”.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta11
Educazione alla/della fede :scelte fondamentali
► operare per una mentalità di fede
► portare un annuncio cristocentrico
► utilizzare un metodo progressivo
► vivere la fedeltà a Dio e agli uomini
► agire con una comunità catechista in cui si
evidenzia il servizio dei catechisti
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta12
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta13
La comunità educante
La comunità ecclesiale è un soggetto educantecaratteristico: quando insegna non dice parole sue madel Maestro invisibile, quando celebra è solo unministro, un servo; il suo stesso volto non ha lucepropria, ma è illuminato da Cristo che è la luce delle
genti (LG,1).
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta14
Quando si parla di educazione s’intende parlare di unapersona, di un suo messaggio e dei suoi destinatari.Molto spesso è proprio la persona dell’educatore chepassa al secondo posto, fino a poterla ignorare deltutto, senza che tutto il resto ci perda qualcosa. Si puòconoscere la Divina commedia senza conoscere la vitadi Dante. Ci sono educatori che possono restarenell’ombra o addirittura scomparire: la loro opera restaintatta senza di loro. Anche Mosè, dice sant’Agostino,“ha scritto e se n’è andato”.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta15
Recentemente è stata eseguita un’inchiesta su aderentiad un servizio assistenziale, gestito da un’associazioneecclesiale. Ai 685 intervistati è stato chiesto a quali“testimoni” si ispiravano. Questo è stato il risultato:Gesù Cristo viene al quarto posto con appena 6,2%,dopo Gandhi (49,2%), dopo don Milani (7,3%), e dopoLuther King (6,5%).
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta16
Non per questo cesseremo di dire che lacomunità ecclesiale continua ad essere“educata ed educante”.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta17
Una “Comunità educata ed educante” è stata al centrodella pastorale in Italia fin dal 1970, sotto lo slogan“Chiesa in missione”. Tutta la chiesa è missionaria,affermava il documento: Il rinnovamento dellacatechesi (1970) al n. 8.
In realtà non solo oggi, ma sempre la chiesa lo è stata e
sempre lo sarà.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta18
E questa per la semplice ragione che dei tre elementi,che costituiscono la missionarietà della chiesa, duesono costanti, ma uno è variabile. Elementi costantisono il comando di Gesù: “Andate” e il contenuto delmessaggio da annunciare: “Predicate il Vangelo”. Mac’è il terzo elemento che è il destinatario delmessaggio: “A tutte le genti. E questo è sempre
variabile.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta19
Fedeli al Vangelo in questo tempo
Cogliere i segni dei tempi
Il moltiplicarsi di visioni della vita
Il crescere della pluralità etico-culturale
Il rapido passaggio attraverso una molteplicità diesperienze
Il mutare del rapporto tra la persona e i beni
Il modificarsi delle relazioni interpersonali
La precarietà del lavoro
Il bisogno di nuove progettualità educative
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta20
E’ significativo il fatto che due degli ultimi ponteficihanno iniziato il loro ministero pontificale con dueencicliche di apertura all’uomo e al mondo: Paolo VIcon la Ecclesiam suam (1964) e Giovanni Paolo II con laRedemptor hominis (1979).
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta21
Non si tratta solamente di aprire il dialogo sulle grandivisioni religiose. Quello che importa di capire econoscere sempre meglio è l’uomo perché, comeosservava Paolo VI, “tutto ciò che è umano ci riguarda”
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta22
Tener viva questa “sete di Dio” è il compito della“Comunità educata ed educante”, come affermavaGiovanni Paolo II:
“La chiesa non può abbandonare l’uomo… Quest’uomoè la prima strada che la chiesa deve percorrere nelcompimento della sua missione egli è la prima efondamentale via della chiesa, via tracciata da Cristo”(Redemptor hominis, 14)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta23
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta24
Chi fra gli uomini sarà capace di far capire
chi sei
ai suoi simili?
Quale angelo a un angelo?
Quale angelo a un uomo?
A te bisogna chiedere di capire, in te cercare,
alla tua porta bussare;
così, solo così,
si riceve,
si trova,
ci viene aperto
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta25
Queste parole di s. Agostino (Confessioni XIII, 38, 53)ci introducono nell’oggetto della nostra riflessione. Ilservizio educativo nella chiesa e la sua radicesoprannaturale. E’ evidente dalle considerazioni diAgostino che ogni parlare di Dio e su Dio (primoannuncio, evangelizzazione, catechesi) è possbile solose è frutto di un dono, di un carisma elargito dalloSignore.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta26
Le dimensioni fondamentali dell’essere educatore
Formazione
della persona
Acquisizione
del metodo
Capacità di
Progetto
Educativo
Incontro con
Cristo
Esperienza di
chiesa
Passione per il
Regno
Scelta di fede Servizio
all’educazione
cristiana
Maturità
educativa come
spiritualità
apostolica
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta27
I pilastri su cui costruire la propria interiorità sono
Pregare Dimensione orante Silenzio
Ascolto
Dialogo
Condividere Dimensione della comunità
e della condivisione
Mistero
dell’Eucarestia
Testimoniare Dimensione della
testimonianza coraggiosa
In tutti i luoghi
e ambiti che
abitiamo
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta28
• Il cristocentrismo della sua esistenza e di ogniesperienza (Filippesi 3, 7-16)
• La tradizione ecclesiale come luogo della memoria edell’annuncio (1Cor. 11,23 -13,13)
• La tensione al futuro del Regno come ispirazione diprofondi stili educativi (1Tess. 5,1-28)
Individuare i temi generatori di una vera spiritualitàapostolica dell’educatore cristiano
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta29
Itinerari di Paolo apostolo - educatore
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta30
• Quale spiritualità per l’educatore?
• E’ possibile parlare di una Regola spirituale per ilaici?
Anche nella vita spirituale impariamo adapprofondire la nostra interiorità, acquisiamo lacapacità di fare silenzio e ascoltare, accogliamo ildesiderio di dialogare con Dio solo con la pratica,l’esperienza graduale e costante del rapporto con ilSignore.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta31
Non esiste una solo regola, possiamo solo dare delleindicazioni, degli appunti, per aiutare ciascuno astendere la sua personale regola di vita in base alleproprie forze, individuando le cose essenziali daportarsi dietro senza inutili pesi, scegliendo i miglioricompagni di strada e trovando un angelo che tifaccia da guida nel cammino, come il giovane Tobia(Tb 5)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta32
■ La mente non può essere il punto di centrale dellaspiritualità, perché resiste all’abbandono allo spiritoe alla fede. La mente vive di concetti, e il concettosignifica ridurre la realtà ad un’idea.
■ Se la ragione non è illuminata dalla fede si trasformain una “mente che mente”, ossia in un labirinto difantasia, illusioni,immagini distorte che ci siamo fattidi noi e degli altri.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta33
Spiritualità
■ La nostra mente pretende di catturare Dio, mentrela spiritualità è lasciarsi afferrare dall’amore di Dio eabbandonarsi ad esso senza resistenze (Fil 3,12).
■ Equivale a perdere la testa, proprio come avvienenell’innamoramento. La fede va aldilà della ragione,anche se la ragione mi aiuta a credere
■“Se il sonno della ragione genera mostri” è purvero che il “sonno della mente genera santi”
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta34
Spiritualità
■ Il problema nel quale ci imbattiamo di continuo èquello di far scendere le nozioni dalla testa al cuore
■ “Imparerai più cose passeggiando per un boscoche nelle pagine di un libro!” (San Bernardo),riferendosi alla contemplazione della natura e al suomeraviglioso linguaggio da decifrare
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta35
Spiritualità
“Stiamo ore ed ore su Internet e siamo diventatiesperti navigatori della rete, ma dobbiamo impararea trovare ogni giorno un momento di sosta perguardarci dentro, per navigare nella nostrainteriorità. Solo chi frequenta gli spazi infiniti dellapropria anima si conosce e può comunicare se stessoagli altri” (Bill Gates)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta36
Spiritualità
■ A volte pretendiamo di arrivare ai vertici della vitaspirituale senza sciogliere e affrontare nodi diproblematiche umane o emozioni che si agitano nellanostra anima.
■ Non possiamo non fare i conti con tutti gli impulsidel nostro cuore. La fede non ci fa scavalcare leesperienze, ma ci aiuta ad attraversarle totalmentesenza sconti
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta37
Spiritualità
Come si fa a conoscere se stessi?
■ Le esperienze che viviamo ci rivelano molto di noistessi, del nostro carattere, dei nostri limiti e deinostri pregi
■ Il dialogo e il confronto con gli altri, aperto esincero è un elemento imprescindibile per unaconoscenza della nostra interiorità
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta38
Spiritualità
Ogni obiezione che viene dagli altri può essere un
dono prezioso alla nostra auto-comprensione, anchese fa male. Non possiamo mai vedere le nostre spallesenza l’aiuto di chi ci sta accanto. Da soli rischiamo difarci un’idea illusoria di noi stessi, per cui abbiamobisogno della visione degli altri che completi lanostra.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta39
Spiritualità
■ mantenere un contatto continuo con le proprie
emozioni riconoscendole con umiltà e gratitudine. Ilnostro corpo ci dona il senso reale di quello chesiamo, sentiamo e percepiamo. Nessuna facoltàspirituale dell’uomo si esplica senza la mediazionecorporea
Tutto questo possiamo ottenerlo con un attentoesame di coscienza e con la guida di un padrespirituale.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta40
Spiritualità
■ La spiritualità ci insegna a rallentare, a fermarci per
stare nel presente e assaporare ogni momentodell’esistenza come dono di Dio da valorizzare
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta41
Le tappe di un vero cammino spirituale
“Dio ama l’uomo. Dio ama il mondo. Non un uomo
ideale, ma l’uomo cosi com’è, non un mondo ideale,ma il mondo reale. L’uomo e il mondo nella lororealtà, che a noi appaiono abominevoli per la loroempietà e da cui ci ritraiamo con dolore e ostilità,sono invece per Dio l’oggetto di un amore infinito chel’unisce a loro nel modo più intimo” (DietrichBonhoeffer)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta42
Spiritualità
■ Corriamo all’inseguimento di cose da farenell’illusione di essere onnipotenti e indispensabili, alpunto che perdiamo di vista l’obiettivo e la meta enon ci ritroviamo più (recuperare la dimensione deldeserto)
■ Gesù dice che il Regno è già qui, nell’oggi (Lc17,20). Dio è disponibile 24 ore su 24, ma a volte nonlo sentiamo neanche un minuto (recuperare ladimensione del presente che è la nostra dimensionepiù propria e autentica)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta43
Le tappe di un vero cammino spirituale
Dicevano gli antichi mistici: “ciò che più rischia diallontanarci da Dio è proprio l’idea che abbiamo diLui”. Tutti corriamo dietro a un’idea di Dio che ciportiamo dentro e per questo non lo riusciamo ariconoscere quando ci incrocia in situazioni chesconvolgono i nostri schemi. Ma la fede è proprio ilrischio di lasciare qualcosa di noto e rassicurante, perseguire un cammino che non dà immediate garanziedi successo (cfr il giovane ricco che non è disposto arischiare)
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta44
Spiritualità
“Mantenendoti vuoto e nudo Dio che riempiequalunque vuoto trovi, dovrà agire, riversarsi dentrodi te, non appena ti troverà pronto… trovandotipronto egli sarà obbligato ad agire, a inondarti;proprio come il sole deve esplodere nel cielo quandol’aria è calda e brillante, ed esso è incapace dicontenersi”
(Il mistico, Meister Eckhart )
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta45
Le tappe di un vero cammino spirituale
■ Essere vuoti significa rinunciare al proprio io e
diventare malleabili nelle mani di Dio per la nostratrasformazione. Purtroppo viviamo nella società delriempimento. Pensiamo che quanti più impegni einiziative svolgiamo, tanto più siamo importanti econsiderati. Se non saremo capaci di spogliarci delnostro “io”, ci gonfieremo unicamente di noi stessi enon di Dio.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta46
Le tappe di un vero cammino spirituale
Spiritualità della strada
(opere di misericordia corporale)
■ Dar da mangiare agli affamati
■ Da dar bere agli assetati
■ Vestire gli ignudi
■ Visitare gli ammalati
■ Accogliere i pellegrini
■ Visitare i carcerati
■ Seppellire i morti
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta47
Spiritualità
■ una strategia della “compagnia” con gli uomini e le
donne del nostro tempo dove il primo momento diquesta compagnia è l’eucarestia domenicale; poiserve tanto studio per acquisire sapienza econoscenza per passare dai luoghi dei convegni, dallesale parrocchiali o dell’episcopio… alla strada
del’uomo di oggi.
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta48
La spiritualità delle opere di misericordia
richiede:
C’è una storia su un docente universitario che si recò daun maestro Zen perché voleva imparare la meditazione.Il maestro gli offrì un tè. Versò il tè nella tazza del suoospite finchè la tazza fu piena e continuò a versare. Ilprofessore stette a guardare tutto quel liquido chetraboccava, fino a quando non potè più trattenersi. “Maè già piena fino all’orlo”, ribattè. “Non può più starceneancora!”. “Proprio come questa tazza tu sei pieno delletue opinioni e speculazioni”, replicò il maestro. “Comeposso insegnarti lo Zen se prima non vuoti la tua tazza”
01/11/2011Antonio Izzo
Fuorigrotta49
Le tappe di un vero cammino spirituale