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Educare
Una delle 5 vie di Firenze 2015
Meneghetti Carlo 16 Novembre 2015
Dalla traccia di Firenze 2015
Rimane significativa una pagina degli Orientamenti
pastorali della CEI: «In una società caratterizzata
dalla molteplicità di messaggi e dalla grande offerta di
beni di consumo, il compito più urgente diventa,
dunque, educare a scelte responsabili. Di fronte agli
educatori cristiani, come pure a tutti gli uomini di
buona volontà, si presenta, pertanto, la sfida di
contrastare l’assimilazione passiva di modelli
ampiamente divulgati e di superarne l’inconsistenza,
promuovendo la capacità di pensare e l’esercizio
critico della ragione».
(Educare alla vita buona del Vangelo 10).
Uscire
Annunciare
Abitare
Educare
Trasfigurare
Diceva don Bosco…
La Media Education
Non solo pc!
Domanda
Cosa vi aspettate ?
Materiali????
In classe (o a casa)…abbiamo tutto quello che ci
serve (si spera!)!
LIM, cartelloni, pennarelli, testi vari, ecc…
Inizia il cammino….
Il gioco come "spazio" e strumento didattico
Padova, 3 ottobre 2015 Meneghetti Carlo
Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé.
Pablo Neruda
Secondo alcuni studiosi, tra questi Piaget, il gioco è importantissimo per lo sviluppo dell'intelligenza e la
costruzione del reale. Nei bambini, intorno ai 12/18 mesi fino ai 7 anni, si manifesta un'importante tappa, quella del gioco simbolico: i bambini attribuiscono significato ai vari oggetti di uso quotidiano, li utilizzano per travestirsi, per nascondersi, avvolgersi.....lasciando spazio per mettere a
frutto le proprie fantasie, paure e richieste.
Ma non solo per i bambini!
Giocare fa bene. Fa bene a tutti noi come persone, alla nostra crescita, ma anche all’apprendimento.
Con il gioco si cerca di stimolare:
1. il pensiero critico; 2. la capacità di farsi domande; 3. l’osservanza delle regole; 4. l’apertura mentale per trovare nuove soluzioni; 5. la gioia dello « stare con ». (Animazione, Meneghetti 2009)
In pratica occorre «fare per imparare», essere quindi con-creatori e protagonisti assieme ai nostri studenti, educandi, ecc., anche nel
gioco!
Lasciar emergere la sindrome di Peter Pan!
#5 RACCONTA-STORIE (StoryTelling):
Uno dei modi migliori per insegnare e trasferire le
idee è attraverso il racconto di una storia. I migliori
insegnanti hanno usato questo metodo per anni
nelle loro classi. Spiegare una lezione utilizzando
la tecnica dello StoryTelling è una fantastica abilità
di insegnamento da sviluppare in qualsiasi
momento. Il racconto di una storia favorisce un
maggior coinvolgimento e collaborazione da parte
dell’alunno: le migliori storie affascinano e attivano
negli studenti il desiderio di parteciparvi
attivamente.
#8 PROPENSIONE DIGITALE:
l’insegnante moderno non solo deve essere
innovativo, ma deve accettare di buon grado ed
essere entusiasta di fronte alle nuove tecnologie.
Che si tratti di tablet, LIM, notebook o qualsiasi
altra forma di accessorio 2.0, il docente moderno
deve essere sempre alla ricerca del migliore
strumento da introdurre in classe!
Fuochi da accendere
Perché se c'è un cuore che sa riconoscere il
valore di qualcosa, è il cuore di un ragazzo. Noi
insegnanti abbiamo rinunciato alla bellezza e a
raccontarla! Dobbiamo essere come arcieri
prudenti che per arrivare ad un bersaglio in caso
di forza insufficiente alzano la mira; così anche noi
insegnanti dobbiamo alzare il livello, dobbiamo
tornare a guardare in alto e vedremo che i nostri
studenti diffonderanno il loro fuoco in un modo
che nemmeno immaginiamo. (D’Avenia)
Laboratorio #1
Quale punto sentite più vostro tra quelli presentati nella scheda. Condivisione
Inclusivi ?
Una didattica inclusiva è equa e responsabile, fa
capo a tutti i docenti e non soltanto agli insegnanti
di sostegno, ed è rivolta a tutti gli
alunni non soltanto agli allievi diversamente
abili.
Tutti!
Vuol dire fare in modo che TUTTI gli alunni
raggiungano il massimo grado possibile di
apprendimento, di partecipazione all’interno di un
contesto che VALORIZZA LE DIFFERENZE.
La valorizzazione delle differenze è il primo
grande step che dobbiamo affrontare se davvero
vogliamo attuare una didattica di questo tipo.
Qualche via?
1) l’apprendimento non è MAI un processo
chiuso e viene influenzato da relazioni tra pari,
dal contesto in cui avviene e dagli stimoli che quel
contesto fornisce. Proprio per questo è utile
incentivare le strategie che prevedono un
rapporto di collaborazione tra compagni, in
piccoli gruppi o a coppie.
Qualche via?
2) Ogni individuo apprende in modi e in tempi
diversi. Spesso risulta utile quindi fornire delle
forme di organizzazione delle conoscenze come
mappe, schemi, linee del tempo, diagrammi e
riassunti rispetto all’argomento trattato in
classe. In questo modo tutti i soggetti (non
solo BES, DSA, ecc…) potranno seguire la
lezione con le stesse opportunità.
Qualche via?
3) Non possiamo scindere l’apprendimento dal
fattore emotivo. (vedi titolo incontro)
4) La verifica Deve sempre avere un valore
formativo e mai punitivo, deve costituire un mezzo
tramite il quale fornire al ragazzo un feedback
continuo sui suoi miglioramenti e sui lati sui quali
necessita di lavorare maggiormente. Facciamo in
modo che il voto non sia un qualcosa in cui
identificarsi ed etichettarsi!
Con-tatto
5) Un’ultima raccomandazione: comunicate!
Sembra un concetto così scontato eppure c’è
davvero molta carenza di comunicazione,
quella vera, all’interno del sistema scolastico.
Parlate con i vostri ragazzi, instaurate con loro dei
momenti di dialogo, sugli argomenti più disparati.
Mettersi…in gioco!
-Carte con domande (vedi esempio)
Prova a realizzarne per la tua disciplina.
Attività: dividere la classe in gruppi (preparati dal
docente), distribuire le carte, far rispondere alle
domande a turno.
Cruciverba
Cross word(esempio)
Sia preparato dal docente che dal gruppo classe.
(sfide tra di loro)
Video
Dare dei video per casa e discuterne in aula
(condivisione esperienza prof. Tessarini, classe
capovolta)
Mappe concettuali
Cmap (leggi per me)
Popplet
Il gioco è INCLUSIVO!
1. Preparare anticipatamente il gioco. Stabilire gli obiettivi!
2. Valutare sempre l’età dei partecipanti, il numero dei componenti, la stanchezza, la partecipazione, ecc...
3. Pensare al luogo in cui si svolge.
4. Quanto tempo serve per il gioco?
5. Provare il gioco prima di proporlo ai ragazzi.
6. Preparare con anticipo il materiale.
7. Variare i giochi.
8. Usare l’inventiva per arricchire la proposta ludica.
9. Essere chiari nell’esposizione e responsabilizzare durante lo svolgimento del gioco. (Dare regole!)
Laboratorio #2
1) Provate a pensare ad un gioco, in gruppo oppure singolarmente;
2) Scegliete la tipologia; 3) La tematica; 4) Proviamolo assieme!
Buon Cammino!!!