Economia delle aziende non profit Prof. Antonello Zangrandi Anno accademico 2002-2013 Le aziende non...

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Economia delle aziende non profitEconomia delle aziende non profit

Prof. Antonello ZangrandiProf. Antonello ZangrandiAnno accademico 2002-2013Anno accademico 2002-2013

Le aziende non profit:bilancio e obbligo informativo del terzo settore

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L’obbligo informativo esplicito nel L’obbligo informativo esplicito nel terzo settoreterzo settore

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La necessità di redigere un bilancio La necessità di redigere un bilancio d’esercizio, prima ancora che da ragioni di d’esercizio, prima ancora che da ragioni di natura civilistica o fiscale, è determinata natura civilistica o fiscale, è determinata dall’esigenza di controllo e trasparenza della dall’esigenza di controllo e trasparenza della gestione.gestione.

Non presentando proprietari Non presentando proprietari (SHAREHOLDER) in senso tipico, l’azienda (SHAREHOLDER) in senso tipico, l’azienda non profit deve essere totalmente trasparente non profit deve essere totalmente trasparente verso tutti i soggetti sociali interessati verso tutti i soggetti sociali interessati (stakeholder), senza escludere o privilegiare (stakeholder), senza escludere o privilegiare alcuno nell’informazione delle proprie alcuno nell’informazione delle proprie attività.attività.

L’obbligo informativo esplicito del terzo settore

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La mancanza di uniformità nella La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizioredazione del bilancio di esercizio

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Il Codice Civile (artt. 2214 e ss) prevede Il Codice Civile (artt. 2214 e ss) prevede l’obbligo di tenere apposite scritture l’obbligo di tenere apposite scritture contabili esclusivamente per le imprese contabili esclusivamente per le imprese commerciali, disponendo poco o nulla per i commerciali, disponendo poco o nulla per i soggetti del Terzo Settore.soggetti del Terzo Settore.

Ai fini civilistici dunque, mancano norme di Ai fini civilistici dunque, mancano norme di portata generale che obblighino allo stesso portata generale che obblighino allo stesso modo tutti gli enti non profit a tenere i libri modo tutti gli enti non profit a tenere i libri contabili e quindi a redigere il bilancio.contabili e quindi a redigere il bilancio.Ne deriva una grande eterogeneità nei criteri Ne deriva una grande eterogeneità nei criteri di redazionedi redazioneCoop sociali Coop sociali stesse norme delle società per stesse norme delle società per azioniazioni

Alla totale assenza di regoleAlla totale assenza di regole

La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizio

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Art. 2214 c.c.Art. 2214 c.c.

Libri obbligatori e altre scritture contabili. Libri obbligatori e altre scritture contabili.

[I]. [I]. L'imprenditore che esercita un'attività L'imprenditore che esercita un'attività commerciale [2195] commerciale [2195] deve tenere il libro deve tenere il libro giornale e il libro degli inventari [2215, giornale e il libro degli inventari [2215, 2216].   2216].   [II]. Deve altresì tenere le altre scritture [II]. Deve altresì tenere le altre scritture contabili che siano richieste dalla natura e contabili che siano richieste dalla natura e dalle dimensioni dell'impresa e conservare dalle dimensioni dell'impresa e conservare ordinatamente per ciascun affare gli originali ordinatamente per ciascun affare gli originali delle lettere, dei telegrammi e delle fatture delle lettere, dei telegrammi e delle fatture ricevute, nonché le copie delle lettere, dei ricevute, nonché le copie delle lettere, dei telegrammi e della fatture spedite.   telegrammi e della fatture spedite.   [III]. Le disposizioni di questo paragrafo non [III]. Le disposizioni di questo paragrafo non si applicano ai piccoli imprenditori [2083].si applicano ai piccoli imprenditori [2083].

La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizio

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Legge 11 agosto 1991, n.266Legge 11 agosto 1991, n.266

Legge quadro sul volontariatoLegge quadro sul volontariato

Stabilisce per questo tipo di organizzazioni Stabilisce per questo tipo di organizzazioni l’obbligo generale di formazione del bilancio, l’obbligo generale di formazione del bilancio, senza però darne nessuna indicazione circa il senza però darne nessuna indicazione circa il tipo ed i criteri per la redazione.tipo ed i criteri per la redazione.

La legge si limita a fissare il contenuto La legge si limita a fissare il contenuto minimo di tale documento, stabilendo che ad minimo di tale documento, stabilendo che ad esso devono almeno risultare:esso devono almeno risultare:

I beni, i contributi e i lasciti ricevuti.I beni, i contributi e i lasciti ricevuti.

La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizio

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Ai fini civilistici, mancano norme di carattere Ai fini civilistici, mancano norme di carattere generale che obblighino allo stesso modo generale che obblighino allo stesso modo tutte le ANP a tenere libri contabili e, quindi, tutte le ANP a tenere libri contabili e, quindi, a redigere il bilancio;a redigere il bilancio;

l’obbligo delle scritture contabili è previsto l’obbligo delle scritture contabili è previsto dalla legge esclusivamente per i soggetti che dalla legge esclusivamente per i soggetti che esercitano attività di impresa commerciale ai esercitano attività di impresa commerciale ai sensi dell’articolo 2195 del codice civile, sensi dell’articolo 2195 del codice civile, mentre nessun obbligo in tal senso è previsto mentre nessun obbligo in tal senso è previsto per chi non assume la qualificazione di per chi non assume la qualificazione di imprenditore commerciale.imprenditore commerciale.Nell’ordinamento giuridico italiano non Nell’ordinamento giuridico italiano non esiste a tutt’oggi una trattazione organica esiste a tutt’oggi una trattazione organica delle norme riguardanti il settore non profit.delle norme riguardanti il settore non profit.

La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizio

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Art. 2195 c.c.Art. 2195 c.c.Imprenditori soggetti a registrazioneImprenditori soggetti a registrazione

Sono soggetti all`obbligo dell`iscrizione nel Sono soggetti all`obbligo dell`iscrizione nel registro delle imprese gli imprenditori che registro delle imprese gli imprenditori che esercitano:esercitano:1) un`attività industriale diretta alla produzione 1) un`attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi;di beni o di servizi;2) un`attività intermediaria nella circolazione dei 2) un`attività intermediaria nella circolazione dei beni;beni;3) un`attività di trasporto per terra, o per acqua o 3) un`attività di trasporto per terra, o per acqua o per aria;per aria;4) un`attività bancaria o assicurativa;4) un`attività bancaria o assicurativa;5) altre attività ausiliarie delle precedenti 5) altre attività ausiliarie delle precedenti (c.c.1754).(c.c.1754).Le disposizioni della legge che fanno riferimento Le disposizioni della legge che fanno riferimento alle attività e alle imprese commerciali si alle attività e alle imprese commerciali si applicano, se non risulta diversamente, a tutte le applicano, se non risulta diversamente, a tutte le attività indicate in questo articolo e alle imprese attività indicate in questo articolo e alle imprese che le esercitano (disp. di att.al c.c 100, 200).che le esercitano (disp. di att.al c.c 100, 200).

La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizio

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Il primo libro del Codice Civile risente Il primo libro del Codice Civile risente dell’epoca in cui fu concepito (1942).dell’epoca in cui fu concepito (1942).

Nel primo libro sono considerate le figure Nel primo libro sono considerate le figure dell’associazione, della fondazione e del dell’associazione, della fondazione e del comitato.comitato.

La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizio

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L’ unico obbligo previsto nel primo libro del L’ unico obbligo previsto nel primo libro del codice civile è contenuto nell’articolo 20, che codice civile è contenuto nell’articolo 20, che riguarda la convocazione dell’assemblea delle riguarda la convocazione dell’assemblea delle associazioni riconosciute:associazioni riconosciute:

“ “L’assemblea delle associazioni deve essere L’assemblea delle associazioni deve essere convocata dagli amministratori una volta convocata dagli amministratori una volta l’anno per l’approvazione del bilancio”.l’anno per l’approvazione del bilancio”.

La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizio

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All’assenza di norme civilistiche in materia, All’assenza di norme civilistiche in materia, suppliscono, a titolo puramente indicativo, suppliscono, a titolo puramente indicativo, alcune Raccomandazioni emanate dalla alcune Raccomandazioni emanate dalla Commissione “Aziende Non Profit” del Commissione “Aziende Non Profit” del Consiglio Nazionale dei Dottori Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, le quali potrebbero assumere Commercialisti, le quali potrebbero assumere una funzione sostitutiva in presenza di una una funzione sostitutiva in presenza di una norma giuridica pressochè assente e che norma giuridica pressochè assente e che offre solo una indicazione di massima circa offre solo una indicazione di massima circa l’obbligo di redazione del bilancio.l’obbligo di redazione del bilancio.

La mancanza di uniformità nella redazione del bilancio di esercizio

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Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti nel 2001 ha elaborato 5 raccomandazioni.

La prima raccomandazione si intitola “documento La prima raccomandazione si intitola “documento di presentazione di un sistema rappresentativo di presentazione di un sistema rappresentativo dei risultati di sintesi delle aziende non profit” e dei risultati di sintesi delle aziende non profit” e vi si propone uno schema di bilancio in cinque vi si propone uno schema di bilancio in cinque parti:parti:

1. Stato patrimoniale (lo schema di stato 1. Stato patrimoniale (lo schema di stato patrimoniale ricalca quello dell’articolo 2424 cc patrimoniale ricalca quello dell’articolo 2424 cc ha però delle specificità legate all’attività ha però delle specificità legate all’attività istituzionale)istituzionale)

2. Rendiconto della gestione (in luogo del conto 2. Rendiconto della gestione (in luogo del conto economico delle soc. commerciali, esso è economico delle soc. commerciali, esso è costituto a sezioni contrapposte e gli oneri sono costituto a sezioni contrapposte e gli oneri sono classificati per destinazione)classificati per destinazione)

Raccomandazioni C.N.D.C.

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Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti nel 2001 ha elaborato 5 raccomandazioni.

3. bilancio è stato assoggettato a revisione, le 3. bilancio è stato assoggettato a revisione, le esenzioni fiscali di cui gode la azienda e le esenzioni fiscali di cui gode la azienda e le donazioni ad essa erogate, il numero dei donazioni ad essa erogate, il numero dei dipendenti, i criteri di valutazione adottati, il dipendenti, i criteri di valutazione adottati, il contenuto e la movimentazione delle voci più contenuto e la movimentazione delle voci più significative dello SP e dei fondi vincolati, la significative dello SP e dei fondi vincolati, la analisi delle voci più rilevanti esposte nel analisi delle voci più rilevanti esposte nel rendiconto della gestione)rendiconto della gestione)

4. Prospetto di movimentazione dei fondi (è 4. Prospetto di movimentazione dei fondi (è considerato un elemento fondamentale per considerato un elemento fondamentale per rendere noto l’effettivo utilizzo delle risorse a rendere noto l’effettivo utilizzo delle risorse a disposizione dell’Organizzazione. Deve essere disposizione dell’Organizzazione. Deve essere specificato se i fondi sono sottoposti a vincolo dal specificato se i fondi sono sottoposti a vincolo dal donante, dall’organo direzionale o se non sono donante, dall’organo direzionale o se non sono sottoposti a vincolo).sottoposti a vincolo).

Raccomandazioni C.N.D.C.

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Il bilancio d’esercizioIl Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti

nel 2001 ha elaborato 5 raccomandazioni.

5. Relazione di missione (deve contenere i dati 5. Relazione di missione (deve contenere i dati quantitativi, anche non monetari, della attività quantitativi, anche non monetari, della attività svolta. In particolare devono essere descritte le svolta. In particolare devono essere descritte le azioni destinate a produrre l’utilità sociale attesa, azioni destinate a produrre l’utilità sociale attesa, e le scelte gestionali concernenti le attività e le scelte gestionali concernenti le attività istituzionali).istituzionali).

Raccomandazioni C.N.D.C.

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Linee Guida CNDC - Linee Guida CNDC - 20082008

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“Le Linee guida e schemi per la redazione dei Bilanci di Esercizio degli Enti Non Profit”.

L’Agenzia per le ONLUS al fine di rispondere L’Agenzia per le ONLUS al fine di rispondere all'esigenza degli enti del Terzo Settore di all'esigenza degli enti del Terzo Settore di dotarsi di sistemi di rendicontazione ad hoc dotarsi di sistemi di rendicontazione ad hoc (partendo dalle raccomandazioni del CNDC) (partendo dalle raccomandazioni del CNDC) che tengano conto, da una parte, della che tengano conto, da una parte, della necessità di perseguire l'economicità della necessità di perseguire l'economicità della gestione, oltreché l'efficacia e l'efficienza gestione, oltreché l'efficacia e l'efficienza della stessa e, dall'altra parte, delle della stessa e, dall'altra parte, delle caratteristiche che differenziano tali enti caratteristiche che differenziano tali enti dalle società commerciali, ha recentemente dalle società commerciali, ha recentemente (2008) presentato (2008) presentato

““Le Linee guida e schemi per la redazione dei Le Linee guida e schemi per la redazione dei Bilanci di Esercizio degli Enti Non Profit”.Bilanci di Esercizio degli Enti Non Profit”.

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“Le Linee guida e schemi per la redazione dei Bilanci di Esercizio degli Enti Non Profit”.

I documenti di bilancio illustrati dalle linee guide I documenti di bilancio illustrati dalle linee guide e che costituiscono nel loro complesso il bilancio e che costituiscono nel loro complesso il bilancio di esercizio sono:di esercizio sono:

Lo Stato Patrimoniale (Art. 2424 cc);Lo Stato Patrimoniale (Art. 2424 cc);

Il Rendiconto gestionale;Il Rendiconto gestionale;

La Nota Integrativa;La Nota Integrativa;

La Relazione di missione.La Relazione di missione.

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“Le Linee guida e schemi per la redazione dei Bilanci di Esercizio degli Enti Non Profit”.

Gli enti di maggiori dimensione potranno Gli enti di maggiori dimensione potranno integrare il Rendiconto gestionale con adeguati integrare il Rendiconto gestionale con adeguati Conti Economici (in forma scalare secondo lo Conti Economici (in forma scalare secondo lo schema Art. 2425 c.c.) gestionali atti a schema Art. 2425 c.c.) gestionali atti a rappresentare la dinamica dei costi e ricavi delle rappresentare la dinamica dei costi e ricavi delle attività tipiche.attività tipiche.

Gli enti di minore dimensione, almeno per quanto Gli enti di minore dimensione, almeno per quanto attiene le entrate, con proventi e ricavi inferiori ai attiene le entrate, con proventi e ricavi inferiori ai 100.000,00 potranno optare in luogo dei 100.000,00 potranno optare in luogo dei documenti di cui ai punti 1 e 2, per un rendiconto documenti di cui ai punti 1 e 2, per un rendiconto finanziario predisposto con i criteri di cassa e non finanziario predisposto con i criteri di cassa e non di competenza opportunamente integrato da un di competenza opportunamente integrato da un prospetto delle attività patrimoniali in essere alla prospetto delle attività patrimoniali in essere alla data di riferimento del bilancio. data di riferimento del bilancio.

Economia delle

aziende non profit

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“Le Linee guida e schemi per la redazione dei Bilanci di Esercizio degli Enti Non Profit”.

Gli enti gestiti in forma societaria, quali le Gli enti gestiti in forma societaria, quali le cooperative e le imprese sociali, potranno cooperative e le imprese sociali, potranno riclassificare le informazioni ed i dati secondo gli riclassificare le informazioni ed i dati secondo gli schemi proposti. schemi proposti.

Economia delle

aziende non profit

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Economia delle

aziende non profit

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Gli ENP che effettuano, nell’ambito Gli ENP che effettuano, nell’ambito istituzionale, raccolte pubbliche di fondi devono istituzionale, raccolte pubbliche di fondi devono redigere, entro quattro mesi dalla chiusura redigere, entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio, un apposito e separato rendiconto dell’esercizio, un apposito e separato rendiconto dal quale devono risultare, dal quale devono risultare, anche a mezzo di una anche a mezzo di una relazione illustrativa, in modo chiaro e relazione illustrativa, in modo chiaro e trasparentetrasparente, le entrate e le spese relative a , le entrate e le spese relative a ciascuna delle celebrazioni, ricorrenze o ciascuna delle celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione (art. 20 DPR campagne di sensibilizzazione (art. 20 DPR 600/73); 600/73); Gli enti che hanno ricevuto il contributo del 5 Gli enti che hanno ricevuto il contributo del 5 per mille, devono redigere un apposito e separato per mille, devono redigere un apposito e separato rendiconto – corredato da una relazione rendiconto – corredato da una relazione illustrativa - nel quale devono illustrativa - nel quale devono indicare in modo indicare in modo chiaro e trasparente quale sia stata la chiaro e trasparente quale sia stata la destinazione delle somme percepitedestinazione delle somme percepite. La redazione . La redazione di questo documento dovrà essere effettuata entro di questo documento dovrà essere effettuata entro un anno dalla ricezione del contributo (art.8 del un anno dalla ricezione del contributo (art.8 del D.P.C.M 19/3/2008).D.P.C.M 19/3/2008).

Norme fiscali

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I contenuti essenziali della riforma I contenuti essenziali della riforma fiscalefiscaleD.Lgsv. 460/1997D.Lgsv. 460/1997

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Risultato del disegno di riforma fiscale del Risultato del disegno di riforma fiscale del Terzo Settore che ha avuto come obiettivi Terzo Settore che ha avuto come obiettivi principali i seguenti:principali i seguenti:

1.1. Riformulazione e revisione delle norme del Riformulazione e revisione delle norme del testo unico delle imposte sui redditi (artt. testo unico delle imposte sui redditi (artt. 108-111) indirizzate prevalentemente ad 108-111) indirizzate prevalentemente ad organizzazioni associative che rivolgono la organizzazioni associative che rivolgono la loro attenzione all’interno della struttura loro attenzione all’interno della struttura (associati);(associati);

2.2. Introduzione di una nuova figura fiscale, Introduzione di una nuova figura fiscale, definita Onlus (Organizzazione Non definita Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) caratterizzata Lucrativa di Utilità Sociale) caratterizzata dalla esclusiva finalità solidaristica della dalla esclusiva finalità solidaristica della propria attivitàpropria attività

Decreto Legislativo n.460 del 4 dicembre Decreto Legislativo n.460 del 4 dicembre 19971997

I contenuti essenziali della riforma fiscale

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Alcune considerazioni riassuntive…Alcune considerazioni riassuntive…

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1.1. Non esistono obblighi specifici a carico Non esistono obblighi specifici a carico delle ANP fatta salva l’indicazione delle ANP fatta salva l’indicazione dell’art.20 del C.C.;dell’art.20 del C.C.;

2.2. La tenuta della contabilità e la La tenuta della contabilità e la dimostrazione dei risultati attraverso dimostrazione dei risultati attraverso bilanci o rendiconti diventano tuttavia bilanci o rendiconti diventano tuttavia necessari per godere delle agevolazioni necessari per godere delle agevolazioni fiscali previste dal Decreto Legislativo fiscali previste dal Decreto Legislativo 460/97;460/97;

3.3. La contabilità e il bilancio diventano La contabilità e il bilancio diventano obbligatori quando l’ente svolge, oltre obbligatori quando l’ente svolge, oltre all’attività istituzionale, anche attività all’attività istituzionale, anche attività commerciale;commerciale;

Considerazioni riassuntive

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1.1. In generale si indicano gli enti In generale si indicano gli enti appartenenti al Terzo Settore con le appartenenti al Terzo Settore con le espressioni “aziende non profit”, “enti non espressioni “aziende non profit”, “enti non profit”, “enti senza diretto scopo di lucro”, profit”, “enti senza diretto scopo di lucro”, ecc.ecc.

2.2. In sede civilistica, manca attualmente una In sede civilistica, manca attualmente una definizione comprensiva di queste realtà.definizione comprensiva di queste realtà.

Il legislatore fiscale, a partire dalla riforma Il legislatore fiscale, a partire dalla riforma tributaria del ’70, ha coniato una propria tributaria del ’70, ha coniato una propria definizione, quella di ente non commerciale.definizione, quella di ente non commerciale.

Considerazioni riassunive

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Le scritture contabili degli enti non Le scritture contabili degli enti non commercialicommerciali

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Art. 20 del D.P.R. 29 settembre 1973, n.600Art. 20 del D.P.R. 29 settembre 1973, n.600

Dispone che è applicabile a questi enti, Dispone che è applicabile a questi enti, limitatamente alle attività commerciali limitatamente alle attività commerciali eventualmente esercitate, la disciplina delle eventualmente esercitate, la disciplina delle scritture contabili delle imprese commerciali.scritture contabili delle imprese commerciali.

Evidenziando, la non rilevanza, dal punto di Evidenziando, la non rilevanza, dal punto di vista fiscale, dell’attività istituzionale.vista fiscale, dell’attività istituzionale.

Dal 1° gennaio 1998, gli enti non Dal 1° gennaio 1998, gli enti non commerciali hanno l’obbligo della tenuta commerciali hanno l’obbligo della tenuta della contabilità separata per le attività della contabilità separata per le attività commerciali esercitate.commerciali esercitate.E’ indubbio che la contabilità separata E’ indubbio che la contabilità separata permette di individuare con immediatezza permette di individuare con immediatezza l’attività commerciale svolta dall’ente ed i l’attività commerciale svolta dall’ente ed i risultati ad essa connessi.risultati ad essa connessi.

Le scritture contabili degli enti non commerciali

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Dall’obbligo di tenere una contabilità Dall’obbligo di tenere una contabilità separata discende l’esigenza di individuare separata discende l’esigenza di individuare quali sono i beni relativi a detta attività.quali sono i beni relativi a detta attività.

Art.109 III comma del T.U. Imposte sui Art.109 III comma del T.U. Imposte sui Redditi, il quale dispone: “per Redditi, il quale dispone: “per l’individuazione dei beni relativi all’impresa l’individuazione dei beni relativi all’impresa si applicano le disposizioni di cui all’art.77, si applicano le disposizioni di cui all’art.77, commi 1 e 3 bis”.commi 1 e 3 bis”.Il comma 1 dispone che l’ente non Il comma 1 dispone che l’ente non commerciale deve indicare i beni (mobili e commerciale deve indicare i beni (mobili e immobili) utilizzati per lo svolgimento di immobili) utilizzati per lo svolgimento di attività commerciale, quindi relativi attività commerciale, quindi relativi all’impresa, in un inventario redatto e all’impresa, in un inventario redatto e vidimato ai sensi dell’art. 2217 del codice vidimato ai sensi dell’art. 2217 del codice civile.civile.

Le scritture contabili degli enti non commerciali

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Art. 2217 c.c.Redazione dell'inventario.

[I]. L'inventario deve redigersi all'inizio dell'esercizio [I]. L'inventario deve redigersi all'inizio dell'esercizio dell'impresa e successivamente ogni anno, e deve dell'impresa e successivamente ogni anno, e deve contenere l'indicazione e la valutazione delle attività e contenere l'indicazione e la valutazione delle attività e delle passività relative all'impresa, nonché delle attività e delle passività relative all'impresa, nonché delle attività e delle passività dell'imprenditore estranee alla medesima;delle passività dell'imprenditore estranee alla medesima; [II]. L'inventario si chiude con il bilancio e con il conto dei [II]. L'inventario si chiude con il bilancio e con il conto dei profitti e delle perdite, il quale deve dimostrare con profitti e delle perdite, il quale deve dimostrare con evidenza e verità gli utili conseguiti o le perdite subite. evidenza e verità gli utili conseguiti o le perdite subite. Nelle valutazioni di bilancio l'imprenditore deve attenersi Nelle valutazioni di bilancio l'imprenditore deve attenersi ai criteri stabiliti per i bilanci delle società per azioni, in ai criteri stabiliti per i bilanci delle società per azioni, in quanto applicabili [2425];quanto applicabili [2425];

[III]. L'inventario deve essere sottoscritto [III]. L'inventario deve essere sottoscritto dall'imprenditore entro tre mesi dal termine per la dall'imprenditore entro tre mesi dal termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi ai fini delle presentazione della dichiarazione dei redditi ai fini delle imposte dirette. imposte dirette.

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Regimi contabiliRegimi contabili

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I regimi contabili applicabili agli enti non I regimi contabili applicabili agli enti non commerciali per l’attività di impresa commerciali per l’attività di impresa dipendono dalle dimensioni assunte da tale dipendono dalle dimensioni assunte da tale attività:attività:

1.1. Regime di contabilità ordinaria;Regime di contabilità ordinaria;

2.2. Regime di contabilità semplificata;Regime di contabilità semplificata;

3.3. Regime contabile super semplificato;Regime contabile super semplificato;

Regimi contabili

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Regime di contabilità ordinariaRegime di contabilità ordinaria

1.1. Volume annuo di ricavi superiore a Euro 309.874,14 -Volume annuo di ricavi superiore a Euro 309.874,14 -servizi-servizi-

2.2. Volume annuo di ricavi superiore a Euro 516.456,90 -Volume annuo di ricavi superiore a Euro 516.456,90 -altro-altro-

a.a. Libro giornale;Libro giornale;

b.b. Libro inventari;Libro inventari;

c.c. Registro dei beni ammortizzabili;Registro dei beni ammortizzabili;

d.d. Scritture ausiliarie di magazzino;Scritture ausiliarie di magazzino;

e.e. Libri e scritture dei sostituti di imposta;Libri e scritture dei sostituti di imposta;

CivilisticCivilisticoo

CivilisticCivilisticoo

FiscaleFiscale

FiscaleFiscale

FiscaleFiscale

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Regime di contabilità ordinariaRegime di contabilità ordinaria

1.1. Se l’ente commerciale effettua operazioni Se l’ente commerciale effettua operazioni rilevanti ai fini IVA, deve tenere anche i libri rilevanti ai fini IVA, deve tenere anche i libri obbligatori previsti per questa imposta:obbligatori previsti per questa imposta:

a.a. Registro delle fatture emesse;Registro delle fatture emesse;

b.b. Registro dei corrispettivi;Registro dei corrispettivi;

c.c. Registro degli acquisti;Registro degli acquisti;

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Regime di contabilità semplificataRegime di contabilità semplificata

1.1. Volume annuo di ricavi NON superiore a Euro Volume annuo di ricavi NON superiore a Euro 309.874,14 -servizi-309.874,14 -servizi-

2.2. Volume annuo di ricavi NON superiore a Euro Volume annuo di ricavi NON superiore a Euro 516.456,90 -altro-516.456,90 -altro-La contabilità semplificata è costituita da La contabilità semplificata è costituita da

registri tenuti ai fini dell’imposta sul valore registri tenuti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto integrati con:aggiunto integrati con:

Le operazioni non soggette a tale imposta;Le operazioni non soggette a tale imposta;

Le operazioni di fine esercizio (ratei, risconti, Le operazioni di fine esercizio (ratei, risconti, fatture da ricevere e da emettere, ecc.)fatture da ricevere e da emettere, ecc.)

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Regime di contabilità super Regime di contabilità super semplificatasemplificata

1.1. Volume annuo di ricavi NON superiore a Euro Volume annuo di ricavi NON superiore a Euro 15.493,71 -servizi-15.493,71 -servizi-

2.2. Volume annuo di ricavi NON superiore a Euro Volume annuo di ricavi NON superiore a Euro 25.822,84 -altro-25.822,84 -altro-ANP che optano per la determinazione ANP che optano per la determinazione

forfettaria del reddito in base all’art.109bis forfettaria del reddito in base all’art.109bis (d.lgs.460/97 a partire dal 1.1.1998) del Testo (d.lgs.460/97 a partire dal 1.1.1998) del Testo Unico delle imposte sui redditi:Unico delle imposte sui redditi:

Può adempiere ai propri obblighi contabili Può adempiere ai propri obblighi contabili attraverso delle scritture complessive mensili attraverso delle scritture complessive mensili direttamente sui registri IVA oppure in un direttamente sui registri IVA oppure in un apposito prospetto conforme al modello apposito prospetto conforme al modello approvato con il decreto ministeriale 11 approvato con il decreto ministeriale 11 febbraio 1997.febbraio 1997.

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Rendicontazione delle attività di “fund Rendicontazione delle attività di “fund raising”raising”

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Gli enti non commerciali che in concomitanza Gli enti non commerciali che in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, pongano in essere attività di sensibilizzazione, pongano in essere attività di raccolta pubblica di fondi attraverso l’offerta raccolta pubblica di fondi attraverso l’offerta di beni di modico valore o di servizi ai di beni di modico valore o di servizi ai sovventori, hanno l’obbligo di predisporre un sovventori, hanno l’obbligo di predisporre un apposito e separato rendiconto, dal quale apposito e separato rendiconto, dal quale devono risultare in modo chiaro e trasparente, devono risultare in modo chiaro e trasparente, anche a mezzo di una relazione illustrativa, le anche a mezzo di una relazione illustrativa, le entrate e le spese relative a ciascuno degli entrate e le spese relative a ciascuno degli eventi indicati.eventi indicati.

Entro 4 MESI dalla chiusura dell’esercizio Entro 4 MESI dalla chiusura dell’esercizio

Rendicontazione delle attività di fund raising

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Poiché si tratta di dimostrare operazioni Poiché si tratta di dimostrare operazioni finanziarie, ove l’aspetto economico ha scarsa finanziarie, ove l’aspetto economico ha scarsa rilevanza, il rendiconto potrebbe avere natura rilevanza, il rendiconto potrebbe avere natura finanziaria (entrate e uscite).finanziaria (entrate e uscite).

Rendicontazione delle attività di fund raising

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EntrateEntrateOblazioni in contantiOblazioni mediante versamento in c/c bancario/postaleIncasso vendita beni acquisiti gratuitamenteIncasso vendita beni acquisiti a titolo onerosoIncasso prestazioni di serviziTotale entrate

UsciteUsciteAcquisto beni da cedereRimborso spese volontariSpese postali e di spedizioneSpese occupazione suolo pubblicoSpese per utenze varieAltre speseTotale usciteRisultato netto della raccoltaTotale a pareggio

Rendiconto Raccolta Pubblica di Fondi del 00/00/0000

Rendicontazione delle attività di fund raising

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Le scritture contabili delle Le scritture contabili delle ONLUSONLUS

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Il decreto di riforma degli enti non profit ha Il decreto di riforma degli enti non profit ha previsto per queste figure due diverse previsto per queste figure due diverse categorie di scritture contabili:categorie di scritture contabili:

1. quelle che interessano l’attività 1. quelle che interessano l’attività complessivamente svolta;complessivamente svolta;

2. quelle che interessano le attività 2. quelle che interessano le attività direttamente connesse;direttamente connesse;Le ONLUS devono tenere delle scritture Le ONLUS devono tenere delle scritture contabili cronologiche (ordinate contabili cronologiche (ordinate temporalmente) e sistematiche (composte in temporalmente) e sistematiche (composte in sistema) ed in grado di esprimere con sistema) ed in grado di esprimere con compiutezza (tutti gli accadimenenti devono compiutezza (tutti gli accadimenenti devono essere rilevati) ed analiticità (in base alle essere rilevati) ed analiticità (in base alle varie attività, cfr. fund raising) le operazioni varie attività, cfr. fund raising) le operazioni poste in essere in ogni periodo della gestione.poste in essere in ogni periodo della gestione.

Le scritture contabili delle onlus

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La norma nulla dice circa il metodo contabile da adottare

Le scritture contabili delle onlus

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IMPRESA IMPRESA SOCIALESOCIALE

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IMPRESA SOCIALE Legge 118/05

Decreto Legislativo 155/06

le imprese sociali sono “organizzazioni le imprese sociali sono “organizzazioni private senza scopo di lucro che esercitano in private senza scopo di lucro che esercitano in via stabile e principale un’attività economica” via stabile e principale un’attività economica” (per attività principale si intende quella ove ”i (per attività principale si intende quella ove ”i relativi ricavi sono superiori al 70% dei ricavi relativi ricavi sono superiori al 70% dei ricavi complessivi” dell’impresa sociale organizzata complessivi” dell’impresa sociale organizzata al fine della produzione o dello scambio di al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale,diretta a beni o servizi di utilità sociale,diretta a realizzare finalità di interesse generale).realizzare finalità di interesse generale).

L’Impresa Sociale

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I settori di attività in cui possono operare le I settori di attività in cui possono operare le imprese sociali sono definite all'articolo 2 imprese sociali sono definite all'articolo 2 del d.lgs.155/2006:del d.lgs.155/2006:• assistenza socialeassistenza sociale• assistenza sanitaria e socio sanitariaassistenza sanitaria e socio sanitaria• educazioneeducazione• istruzioneistruzione• tutela ambientaletutela ambientale• tutela dei beni culturalitutela dei beni culturali• formazione universitariaformazione universitaria• formazione extrascolasticaformazione extrascolastica• turismo socialeturismo sociale• servizi strumentali alle imprese sociali resi servizi strumentali alle imprese sociali resi da enti composti in misura superiore al 70% da enti composti in misura superiore al 70% da organizzazioni che esercitano un'impresa da organizzazioni che esercitano un'impresa sociale.sociale.

Settori di attività

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Possono inoltre diventare imprese sociali le Possono inoltre diventare imprese sociali le organizzazioni che, indipendentemente organizzazioni che, indipendentemente dall'ambito di attività, svolgono attività di dall'ambito di attività, svolgono attività di impresa per l'inserimento di lavoratori impresa per l'inserimento di lavoratori disabili e svantaggiati se questi disabili e svantaggiati se questi costituiscono almeno il 30% del personale.costituiscono almeno il 30% del personale. L'attività non deve avere prioritariamente L'attività non deve avere prioritariamente finalità mutualistica, ovvero non può essere finalità mutualistica, ovvero non può essere rivolta esclusivamente a soci.rivolta esclusivamente a soci.

Settori di attività

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I vantaggi principali si riscontrano nella I vantaggi principali si riscontrano nella responsabilità patrimoniale (in caso di responsabilità patrimoniale (in caso di patrimoni superiori a 20.000 euro, delle patrimoni superiori a 20.000 euro, delle obbligazioni assunte risponde solo obbligazioni assunte risponde solo l'organizzazione, non i soci) e nella possibilità di l'organizzazione, non i soci) e nella possibilità di avvalersi di volontari nel limite del 50% dei avvalersi di volontari nel limite del 50% dei lavoratori.lavoratori.

Principali agevolazioni

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L’IMPRESA SOCIALE in base al decreto legge L’IMPRESA SOCIALE in base al decreto legge attuativo deve redigere attuativo deve redigere due documenti che per due documenti che per natura individuano dei risultati.natura individuano dei risultati.

L’Impresa Sociale

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Art 10 (scritture contabili)Art 10 (scritture contabili)Comma 1, “(omissis) redigere e depositare Comma 1, “(omissis) redigere e depositare presso il registro delle imprese un apposito presso il registro delle imprese un apposito documento che rappresenti adeguatamente la documento che rappresenti adeguatamente la situazione patrimoniale ed economica situazione patrimoniale ed economica dell’impresa (omissis)”. (d’ora in poi chiamato dell’impresa (omissis)”. (d’ora in poi chiamato Bilancio di esercizio)Bilancio di esercizio)Comma 2, “(omissis) redigere e depositare Comma 2, “(omissis) redigere e depositare presso il registro delle imprese il Bilancio presso il registro delle imprese il Bilancio Sociale (omissis)”Sociale (omissis)”

L’ART.1, comma 1, “possono acquisire la qualifica di impresa L’ART.1, comma 1, “possono acquisire la qualifica di impresa sociale tutte le organizzazioni private, ivi compresi gli enti di sociale tutte le organizzazioni private, ivi compresi gli enti di cui al libro V del codice civile (omissis)”. cui al libro V del codice civile (omissis)”. Alcune di queste forme non hanno obbligo di deposito di Alcune di queste forme non hanno obbligo di deposito di bilancio. bilancio. Obbligo che nasce nel momento in cui diventano IMPRESA Obbligo che nasce nel momento in cui diventano IMPRESA SOCIALE.SOCIALE.

L’Impresa Sociale: scritture contabili

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FUNZIONE di VERIFICA che gli obblighi di FUNZIONE di VERIFICA che gli obblighi di legge siano rispettati:legge siano rispettati:

•Destinazione degli utili allo svolgimento Destinazione degli utili allo svolgimento dell’attività statutaria o ad incremento del dell’attività statutaria o ad incremento del patrimonio (Art. 3 comma 1).patrimonio (Art. 3 comma 1).•Vietata distribuzione, anche in forma Vietata distribuzione, anche in forma indiretta, di utili e avanzi di gestione, indiretta, di utili e avanzi di gestione, comunque denominati, nonché fondi e riserve comunque denominati, nonché fondi e riserve in favore di amministratori, soci, partecipanti, in favore di amministratori, soci, partecipanti, lavoratori o collaboratori (Art. 3, comma 2).lavoratori o collaboratori (Art. 3, comma 2).

L’Impresa Sociale: il bilancio di esercizio

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FUNZIONE di CALCOLO del REDDITO di FUNZIONE di CALCOLO del REDDITO di ESERCIZIO:ESERCIZIO:

•PROFITTO/UTILE PROFITTO/UTILE grandezza poco significativa grandezza poco significativa per valutare i risultati nell’impresa sociale;per valutare i risultati nell’impresa sociale;

•Il PROFITTO presuppone una gestione volta alla Il PROFITTO presuppone una gestione volta alla minimizzazione dei costi ed alla massimizzazione minimizzazione dei costi ed alla massimizzazione dei ricavi. Ben difficilmente all’interno di una dei ricavi. Ben difficilmente all’interno di una impresa sociale la gestione è animata da questa impresa sociale la gestione è animata da questa tendenza. Una volta raggiunto il limite di tendenza. Una volta raggiunto il limite di sopravvivenza economica (equilibrio economico) la sopravvivenza economica (equilibrio economico) la gestione dovrebbe tendere alla massimizzazione gestione dovrebbe tendere alla massimizzazione dei costi (aumento della produttività) ed alla dei costi (aumento della produttività) ed alla minimizzazione dei ricavi.minimizzazione dei ricavi.

L’Impresa Sociale: il bilancio di esercizio

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Sistema di rendicontazione in grado Sistema di rendicontazione in grado evidenziare le esternalità prodotte, ossia i evidenziare le esternalità prodotte, ossia i benefici sociali derivanti dall’attività benefici sociali derivanti dall’attività dell’impresa sociale. (Andreaus, 2005)dell’impresa sociale. (Andreaus, 2005)

L’Impresa Sociale: il bilancio sociale

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Art 10, comma 2, “L’organizzazione che Art 10, comma 2, “L’organizzazione che esercita l’impresa sociale deve, inoltre, esercita l’impresa sociale deve, inoltre, redigere e depositare presso il registro delle redigere e depositare presso il registro delle imprese il bilancio sociale, secondo linee imprese il bilancio sociale, secondo linee guida adotatte con decreto del Ministro del guida adotatte con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, sentita Lavoro e delle Politiche Sociali, sentita l’Agenzia per le organizzazioni non lucrative l’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, in modo da rappresentare di utilità sociale, in modo da rappresentare l’osservanza delle finalità sociali da parte l’osservanza delle finalità sociali da parte dell’impresa sociale”.dell’impresa sociale”.

L’Impresa Sociale: il bilancio sociale

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Il Bilancio SocialeIl Bilancio Sociale

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Che cosa è un bilancio?

E’ un documento strutturato che un’azienda presenta alla fine di un eserciziofine di un esercizio e che rendiconta in maniera sintetica i risultati ottenuti.

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Cosa si intende per sociale?

• Concetto generico

• Sicuramente non valenza economica

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Rendicontazione

Tipo di rendicontazione

Strumento

Forma

Destinatari

Economica Ambientale SocialeAltro (etico, sostenibilità)

Bilancio tradizionale

Bilancio Ambientale

Bilancio/ Rapporto sociale, bilancio di missione

Dettata dalla norma

Prassi consolidata Prassi non ancora consolidata

Shareholder/stakeholder economici

Altri stakeholder

Le rendicontazioni: schema di sintesi

Sociale

L.Hinna, 2002

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Fornitori

Capitali

Lavoro

ClientiImpresa

Pubblicità

Bilancio

Ieri…

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IMPRESA

Associazioni di commercio

Dipendenti Comunità

Fornitori

Governo Investitori Gruppi politici

Clienti

Oggi…

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Profit Vs Non ProfitProfit Vs Non Profit

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Le finalità nel profit

• Pubbliche relazioni: dare un immagine positiva dell’azienda

• Strategia sociale: verificare i risultati raggiunti rispetto agli stakeholder

• Miglioramento delle relazioni industriali

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• Comunicare la missione perseguita

• Rendicontare i risultati conseguiti e le azioni poste in essere per raggiungerli

• Verificare la coerenza tra mission e risultati

• Garantire la trasparenza– Amministrativa, gestionale, istituzionale

Le finalità nel non profit

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Due funzioni per il bilancio sociale

• Strumento di comunicazione

• Strumento di rendicontazione

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Il bilancio sociale delle Il bilancio sociale delle aziende pubbliche e delle aziende pubbliche e delle aziende non profitaziende non profit

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Il Bilancio Sociale (BS)

È un documento che rende conto

in una prospettiva sia consuntiva sia programmatica

della missione e delle strategie formulate,

delle risorse utilizzate e delle attività realizzate,

dei risultati prodotti e degli effetti determinati

considerando congiuntamente

l’insieme degli stakeholder dell’organizzazione

e la pluralità delle “dimensioni”

(economica, sociale, ambientale)

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MISSIONE

OBIETTIVI

RISORSEALLOCATE

INTERVENTIREALIZZATI

LA LOGICA DIRENDICONTAZIONE

SOCIALE

RISULTATIOTTENUTI

EFFETTIPRODOTTI

RICOSTRUIRELA CATENA

DI SENSO

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I contenuti del Bilancio Sociale

• L’identità– Il contesto– La storia– La visione e la missione (finalità, attività, valori)– L'assetto istituzionale e la struttura organizzativa– La mappatura dei portatori di interessi

• Le risorse– Le risorse umane– Le risorse economico-finanziarie– Le risorse di rete

• I risultati– Le aree di rendicontazione

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1. Fase preparatoria

2. Elaborazione

3. Comunicazione

4. Miglioramento

Il processo di elaborazione:

partecipato, graduale e permanente

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Alcuni benefici del bilancio sociale

• “Portare in superficie”, assumere consapevolezza, “mettere nero su bianco”

• “Mettere ordine”: nelle riflessioni, nella documentazione, nei dati

• Effettuare delle “scoperte”: sull’organizzazione e sui suoi rapporti con l’esterno

• Individuare possibili processi di miglioramento

• Disporre di una presentazione sintetica e completa dell’organizzazione

• Aumentare la propria “accountability”