Economia delle aziende non profit Prof. Antonello Zangrandi Anno accademico 2002-2013 del terzo...

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Economia delle aziende non profitEconomia delle aziende non profit

Prof. Antonello ZangrandiProf. Antonello ZangrandiAnno accademico 2002-2013Anno accademico 2002-2013

del terzo settore:

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alcuni primi dati

• 11 milioni di italiani (20% della popolazione) nel 2002 hanno svolto attività di volontariato nei settori dell’assistenza e della promozione sociale, ma non necessariamente con una organizzazione;

• 2,5 milioni le persone che hanno beneficiato dei servizi di assistenza. A partire dai malati, dagli anziani non autosufficienti, dai disabili e dagli immigrati;

• 13 mila circa le organizzazioni presenti a livello nazionale che svolgono effettivamente attività sul campo con l’apporto di circa 1 milione di fedelissimi;

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seguei dati (anno 2004)

• 7 mila circa le organizzazioni di volontariato che non superano i dieci addetti mentre circa 4 mila quelle che non hanno più di cinque operatori;

• 25 milioni gli italiani che nel 2002 hanno effettuato donazioni con un aumento del 3 % rispetto al 1999.

• 19 mila circa i soci della Banca popolare etica, il braccio finanziario del Terzo Settore che ha finanziato progetti per un totale di 84 milioni di euro.

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Distribuzione territoriale Le istituzioni nonprofit attive sono 221.412 - NORD 113.173- CENTRO 46.966- MEZZOGIORNO 61.273 il 55,2% di queste istituzioni è nato nel corso

dell’ultimo decennio, a conferma della relativa novità del fenomeno.

(Fonte: ISTAT 1999)

alcuni primi dati

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Istituzioni nonprofit per regione

1. Lombardia 31.120 14,1%

2. Veneto 21.092 9,5%

3. Emilia-Romagna 19.160 8,7%

4. Piemonte 18.700 8,4%

5. Toscana 18.021 8,1%

6. Lazio 17.122 7,7%

7. Sicilia 16.524 7,5%

8. Puglia 12.035 5,4%

9. Campania 11.411 5,2%

(Fonte: ISTAT)

alcuni primi dati

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Occupati• 630.000 lavoratori retribuiti- 532.000 lavoratori dipendenti- 80.000 addetti con contratto di collaborazione

coordinata e continuativa- 18.000 lavoratori distaccati o comandati da altre

imprese o istituzioni• 3,2 milioni di volontari• 96.000 religiosi• 28.000 obiettori di coscienza

alcuni primi dati

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CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE

1. CULTURA E RICREAZIONE

- attività culturali e artistiche

- attività ricreative

- club

2. ISTRUZIONE E RICERCA

- istruzione primaria e secondaria

- istruzione universitaria

- istruzione professionale

- attività di ricerca

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3. SANITA’

- ospedali generali e riabilitativi

- case di cura

- servizi psichiatrici

- altri servizi sanitari

4. SERVIZI SOCIALI

- servizi di assistenza per calamità naturali, di protezione civile, profughi rifugiati

- servizi di sostegno ai redditi e alle condizioni di vita individuale; attività di beneficenza

CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE

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5. AMBIENTE

- tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale

- protezione della fauna

6. PROMOZIONE SVILUPPO COMUNITA’

LOCALE

- promozione dello sviluppo economico e sociale della comunità locale

- tutela inquilini e sviluppo patrimonio abitativo

- addestramento ed avviamento professionale

CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE

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7. PROMOZIONE E TUTELA DIRITTI CIVILI

- organizzazioni civiche e di tutela dei diritti

- servizi di tutela legale

8. INTERMEDIARI FILANTROPICI, PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO

-intermediari filantropici e promozione del volontariato

CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE

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9. ATTIVITA’ INTERNAZIONALI

- attività di cooperazione internazionale (organizzazioni non governative)

10. ORGANIZZAZIONI SINDACALI, PROFESSIONALI, IMPRENDITORIALI

- associazioni di “rappresentanza degli interessi” (sindacati, associazione industriali, confcommercio)

CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE

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La forma giuridica (numero organizzazioni)

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Cosa sono le aziende non profit?

1. Realtà molto differenziate che operano in vari settori della vita sociale ed economica

2. Con dimensioni molto differenti3. Con livelli di professionalità molto

differenti4. Con fabbisogni di capitale molto differenti5. Con schemi di funzionamento i più

diversi

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Cosa unisce le aziende non profit

1. La mancanza di distribuzione di utili

2. L’assenza spesso del criterio economico, come criterio guida delle decisioni

3. La presenza (spesso) di alta motivazione nell’agire

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Evoluzione del settore non profit

Nel nostro Paese si è avuto una forte evoluzione del settore non profit in questi ultimi anni:

-Maggiore attenzione pubblica-Maggiore attenzione del management

Cambiamento di ruolo?

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Il settore non profit in vari Paese

Tratto da il libro bianco del terzo settore, pag. 213

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I settori di intervento

Tratto da il libro bianco del terzo settore, pag. 214

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Tratto da il libro bianco del terzo settore, pag. 214

Le tipologie di entrata

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Cosa è cambiato

1.Aumento quantitativo Incremento occupazionale (si arriva al

2,6%) Incremento delle spese sul PIL 3,1%

2.Costanza dei settori di appartenenza3.Costanza delle fonti di entrata

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Le cooperative sociali in Italia

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Tratto da Donegani e Barbetta

Cooperative sociali e loro redditività

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Tabella 1 - Istituzioni nonprofit con e senza volontari per ripartizione geografica 1999

Senza volontari Con volontari Totale

Nord-ovest 19,5 80,5 100,0

Nord-est 16,9 83,1 100,0 Centro 24,2 75,8 100,0 Sud 17,1 82,9 100,0 Isole 22,2 77,8 100,0 Totale 19,7 80,3 100,0

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