E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

11
TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media Settimanale - Anno 6 N ° 43 Lunedì 22 luglio 2013 OBIETTIVO SICUREZZA Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media LAVORO / Entrato in vigore a giugno il decreto legge 69/2013 “Decreto del fare”: cosa cambia Introdotte semplificazioni in materia di sicurezza sul lavoro G li attacchi hacker alle aziende italiane han- no fatto rilevare, nel primo semestre 2013 una crescita significativa di intrusioni su sistemi Internet (siti web, alcuni Dns - Domain name system, posta elettronica, banche dati), che si at- testano a 16.456 rispetto alle 7.032 dello stesso periodo del 2012 (+57,2%). Con perdite comples- sive di circa 200 milioni di euro, quasi il doppio di quelle subite nel 2012 (110 milioni). Le azioni offensive provengono soprattutto dai Balcani e dall’Est Europa. Questa in sintesi, la denuncia emersa in occasione della quarta edizione del- la conferenza sulla Cyber Warfare, promossa da Maglan Information Defense & Intelligence (multinazionale israeliana della protezione del- le informazioni nel settore civile e della difesa) in collaborazione con il Centro di studi stra- tegici, internazionali e imprenditoriali (Cssii) dell’Università di Firenze, l’Istituto per gli studi di previsione e le ricerche internazionali (Ispri) e il Centro di ricerca di cyber intelligence and in- formation security (Cis) della Sapienza di Roma. L’ingente costo delle “intrusioni” P ubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 144 del 21 giugno 2013, il decreto legge 69/2013, ribattezzato “del fare”, è entrato in vi- gore il 22 giugno 2013, in attesa che sia convertito in legge entro il 21 agosto. Tra le novità introdotte in molti settori, ci sono anche alcune semplificazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Eccole in sintesi. La prima riguarda i luoghi di lavoro. In caso di costruzio- ne e di realizzazione di edi- fici da adibire a lavorazioni industriali, di ampliamento e ristrutturazione di quelli esistenti, dev’essere comu- nicata all’organo di vigilanza competente per territorio, una descrizione delle lavora- zioni, delle modalità di ese- cuzione, delle caratteristiche dei locali e degli impianti. La comunicazione - obbligato- ria solo per i luoghi di lavoro dov’è prevista la presenza di più di tre lavoratori - va ef- fettuata dal datore di lavoro nell’ambito delle istanze pre- sentate allo sportello unico per le attività produttive. Punto due: il datore di lavo- ro sottopone le attrezzature di lavoro a verifiche periodi- che per valutarne l’effettivo stato di conservazione ed ef- ficienza ai fini di sicurezza. La prima è effettuata dall’Inail, che provvede en- tro 45 giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente il termine, il datore di la- voro può avvalersi delle Asl, dell’Arpa o di soggetti pubblici e privati abilitati. Capitolo rischi. In base alle modifiche apportate al d.l. 81/2008, i datori di lavoro che occupano fino a dieci lavoratori nei settori a bas- so rischio infortunistico, effettuano la valutazione di quest’ultimo sulla base di procedure standardizzate a seconda dei profili di rischio del settore, come previsto dal Dm 30 novembre 2012. An- cora: il nuovo decreto modi- fica il dlgs 81/2008 in tema di sicurezza sul lavoro e pre- vede che, in caso di attività classificate “a basso rischio”, il datore di lavoro possa de- cidere di non predisporre il Duvri (Documento unico di valutazione dei rischi e costi della sicurezza) e di incari- care, in alternativa, un pre- posto che sovraintenda alle attività di sicurezza e coor- dinamento dei lavori. Infine, il d.l. 69/2013 prevede ulte- riori misure semplificative. Si comincia con i modelli semplificati per la redazione del Piano operativo di sicu- rezza, del Piano di sicurezza e coordinamento e del fasci- colo dell’opera, nei cantieri che prevedano piccoli lavori con durata inferiore a dieci uomini al giorno. Per finire con il riconoscimento di cre- diti formativi per gli addetti e i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, qualora abbiano già svolto percorsi formativi (anche corsi di laurea), i cui con- tenuti si sovrappongano in tutto o in parte a quelli cui sono tenuti per legge. Previsti anche crediti formativi per addetti e responsabili Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 © WavebreakmediaMicro - Fotolia.com

Transcript of E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

Page 1: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

E entiAttività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

Settimanale - Anno 6 N° 43 Lunedì 22 luglio 2013

OBIETTIVO SICUREZZA

Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

■ LAVORO / Entrato in vigore a giugno il decreto legge 69/2013

“Decreto del fare”: cosa cambiaIntrodotte sempli�cazioni in materia di sicurezza sul lavoro

Gli attacchi hacker alle aziende italiane han-no fatto rilevare, nel primo semestre 2013

una crescita signi�cativa di intrusioni su sistemi Internet (siti web, alcuni Dns - Domain name system, posta elettronica, banche dati), che si at-testano a 16.456 rispetto alle 7.032 dello stesso periodo del 2012 (+57,2%). Con perdite comples-sive di circa 200 milioni di euro, quasi il doppio di quelle subite nel 2012 (110 milioni). Le azioni o�ensive provengono soprattutto dai Balcani e dall’Est Europa. Questa in sintesi, la denuncia

emersa in occasione della quarta edizione del-la conferenza sulla Cyber Warfare, promossa da Maglan Information Defense & Intelligence (multinazionale israeliana della protezione del-le informazioni nel settore civile e della difesa) in collaborazione con il Centro di studi stra-tegici, internazionali e imprenditoriali (Cssii) dell’Università di Firenze, l’Istituto per gli studi di previsione e le ricerche internazionali (Ispri) e il Centro di ricerca di cyber intelligence and in-formation security (Cis) della Sapienza di Roma.

L’ingente costo delle “intrusioni”

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 144 del

21 giugno 2013, il decreto legge 69/2013, ribattezzato “del fare”, è entrato in vi-gore il 22 giugno 2013, in attesa che sia convertito in legge entro il 21 agosto. Tra le novità introdotte in molti settori, ci sono anche alcune semplificazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Eccole in sintesi.La prima riguarda i luoghi di lavoro. In caso di costruzio-ne e di realizzazione di edi-fici da adibire a lavorazioni industriali, di ampliamento e ristrutturazione di quelli esistenti, dev’essere comu-nicata all’organo di vigilanza competente per territorio, una descrizione delle lavora-zioni, delle modalità di ese-cuzione, delle caratteristiche dei locali e degli impianti. La comunicazione - obbligato-ria solo per i luoghi di lavoro dov’è prevista la presenza di più di tre lavoratori - va ef-fettuata dal datore di lavoro nell’ambito delle istanze pre-sentate allo sportello unico per le attività produttive. Punto due: il datore di lavo-ro sottopone le attrezzature di lavoro a verifiche periodi-

che per valutarne l’effettivo stato di conservazione ed ef-ficienza ai fini di sicurezza. La prima è effettuata dall’Inail, che provvede en-tro 45 giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente il termine, il datore di la-voro può avvalersi delle Asl, dell’Arpa o di soggetti pubblici e privati abilitati. Capitolo rischi. In base alle

modifiche apportate al d.l. 81/2008, i datori di lavoro che occupano fino a dieci lavoratori nei settori a bas-so rischio infortunistico, effettuano la valutazione di quest’ultimo sulla base di procedure standardizzate a seconda dei profili di rischio

del settore, come previsto dal Dm 30 novembre 2012. An-cora: il nuovo decreto modi-fica il dlgs 81/2008 in tema di sicurezza sul lavoro e pre-vede che, in caso di attività classificate “a basso rischio”, il datore di lavoro possa de-cidere di non predisporre il Duvri (Documento unico di valutazione dei rischi e costi della sicurezza) e di incari-care, in alternativa, un pre-posto che sovraintenda alle attività di sicurezza e coor-dinamento dei lavori. Infine, il d.l. 69/2013 prevede ulte-riori misure semplificative. Si comincia con i modelli semplificati per la redazione del Piano operativo di sicu-rezza, del Piano di sicurezza e coordinamento e del fasci-colo dell’opera, nei cantieri che prevedano piccoli lavori con durata inferiore a dieci uomini al giorno. Per finire con il riconoscimento di cre-diti formativi per gli addetti e i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, qualora abbiano già svolto percorsi formativi (anche corsi di laurea), i cui con-tenuti si sovrappongano in tutto o in parte a quelli cui sono tenuti per legge.

Previsti anche crediti formativi

per addettie responsabili

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

© W

aveb

reak

med

iaM

icro

- Fo

tolia

.co

m

Page 2: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

EventiLunedì 22 luglio 20132 Obiettivo sicurezza

Andrea Borghini direttore del master

È stata appena pubblicata da Eu-Osha la relazione

“Priorities for occupational safety and health research in Europe: 2013-2020”, che evidenzia le priorità della ri-cerca per i prossimi anni in materia salute e sicurezza sul lavoro. Tra i temi analizzati, il cambiamento demogra�co. Nei 27 Stati membri dell’Ue, si prevede che i lavoratori tra i 55 e i 64 anni aumenteranno del 16% nei prossimi 20 anni. È, dunque, necessario che la ricerca si concentri su temi speci�ci che li riguardano: dall’organizzazione del lavo-

Quella del “Criminal ju-stice social worker”, in

Italia è una nuova e ancora piuttosto sconosciuta �gura professionale, ma in Europa si è già imposta da tempo: anche nel nostro Paese, tutta-via, è in atto un cambiamento culturale che vedrà al centro del sistema dell’esecuzione penale la vittima e la società. “Gli operatori dell’area so-cio-sanitaria - dice Andrea Borghini, direttore del ma-ster in Criminologia sociale del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa - saranno chiamati a intervenire anche a sostegno di chi ha subito reati, attra-verso azioni di mediazione e gestione dei con�itti con coloro che, rei, devono essere socialmente reinseriti nella comunità. L’autore di un crimine, infat-ti, non sarà più considerato soggetto passivo destinatario di una sanzione penale, ma soggetto attivo a cui sarà ri-chiesto di rimediare agli er-rori fatti e ai danni procurati con la sua condotta crimino-sa”. Ed è proprio in questo ambito che nasce il master in Criminologia sociale del dipartimento di Scienze po-

Più anziani, più stranieri, più donne: così lavoreremo nel 2020 Anche in Italia arriva il Criminal justice social worker

Il futuro di salute e sicurezza Professionisti del reinserimento

ro, ai fattori di rischio, �no alla prevenzione dei fattori responsabili di un pensio-namento precoce. In forte aumento anche la partecipa-zione delle donne nel mondo del lavoro, passata in Europa dal 57,9% del 2001 al 62,3% nel 2011. È quindi necessa-rio integrare la dimensione di genere in tutti i temi di ricerca legati al lavoro: orga-nizzazione, ergonomia, espo-sizione a sostanze, ecc. Nel contempo, va garantita una piena integrazione dei lavo-ratori stranieri (in aumento), oltre che la loro salute e la si-

litiche dell’Università di Pisa, che aspira a formare esperti in grado di operare con nuo-ve competenze nell’ambito del sistema dell’esecuzione penale. “L’intero percorso formativo, nella sua artico-lazione multidisciplinare, - prosegue il direttore - favo-risce la de�nizione di questo inedito tipo di �gura profes-sionale, particolarmente ido-nea alla lettura della docu-mentazione giuridico-penale e all’analisi dei vari fenomeni di criminalità, ma anche im-pegnata nell’elaborazione di strategie operative �nalizzate

curezza sul lavoro. Anche la globalizzazione e le continue trasformazioni dei mercati assumono un peso priorita-rio. Eventuali progetti futuri di ricerca dovranno quindi rispondere a una serie di que-siti. Che e�etti hanno sulla salute dei lavoratori le conti-nue ristrutturazioni azienda-li? E l’aumento esponenziale di utilizzo delle tecnologie della comunicazione, così come i ritmi di lavoro sempre più frenetici e pressanti? Ancora: la ricerca deve ga-rantire che ogni innovazio-ne tecnologica proceda in parallelo con la sicurezza e la salute di chi lavora. Così, si deve promuovere il pas-saggio a un’ economia più verde, approfondendo gli studi sull’esposizione a cam-pi elettromagnetici, sostanze chimiche, agenti biologici e nanomateriali, alla base della continua crescita di fenome-ni di sensibilizzazione e di malattie e tumori “occupa-zionali”. Compito della ricer-ca sarà mettere a punto ade-guati sistemi di misurazione e protezione, valutare la pe-ricolosità di queste sostanze, individuarne altre equivalen-ti ma non tossiche.

all’attivazione di reti sul ter-ritorio, per massimizzare le possibilità di piena risocia-lizzazione-riabilitazione del reo e arginare il rischio di recidiva”. Il master, inoltre o�re spe-ci�che competenze per la costruzione di un sistema di protezione sociale delle vitti-me, delle loro famiglie e della comunità: “Le questioni della sicurezza - conclude Borghini - vengono a�rontate in modo non convenzionale, senza as-secondare derive securitarie e repressive, ma praticando orizzonti di civiltà in base ai quali la sicurezza si costru-isce socialmente: attraverso la comprensione delle cause delle condotte devianti, il ri-conoscimento dei diritti delle vittime di reato, il recupero del ruolo strategico della for-mazione e dell’istruzione nei processi di inclusione sociale. Si tratta di ambiziosi obiettivi al cui raggiungimento l’intero sta� del master, costituito da me, dal coordinatore scienti-�co Cristina Galavotti e dal coordinatore didattico Ge-rardo Pastore, si dedica con grande convinzione e passio-ne”. Info: www.criminologia.master.unipi.it.

■ EU-OSHA / I trend della Priorities for occupational safety and health research ■ UNIPI / Master in Criminologia sociale del dipartimento di Scienze politiche

© e

nd

ost

ock

- Fo

tolia

.co

m

Page 3: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

EventiLunedì 22 luglio 2013 Obiettivo sicurezza 3

Il master di I livello in Igie-ne Industriale, Prevenzione

e Sicurezza presso il Diparti-mento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa, giunto quest’anno alla de-cima edizione con una media annuale di circa dodici allievi, ha l’obiettivo di formare esperti quali�cati in grado di valuta-re, proporre e gestire soluzioni idonee ai problemi di igiene industriale, prevenzione e sicu-rezza del lavoratore sul luogo di lavoro. Il percorso di studi, cor-rispondente a 60 Cfu complessi-vi, prevede che la formazione in aula e le attività sperimentali (40 Cfu) siano seguite da uno stage (17 Cfu pari a 425 ore) presso un’azienda selezionata e da una prova �nale (3 Cfu). Il carattere di unicità del master è rappre-

Valutazione, gestione, pre-venzione dei rischi e delle

emergenze, in ogni ambito, pubblico e privato. Questi i campi di applicazione alta-mente professionali nei quali è possibile spendere il master di primo livello in Scienza e tecni-che della prevenzione e della si-curezza, istituito da Ca’ Foscari Challenge School di Venezia. Il corso, rivolto a laureati nelle varie discipline, si avvale di una partnership con la Direzione regionale Inail del Veneto e della collaborazione del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e della Direzione prevenzione della Regione Veneto, e gode del patrocinio di quest’ultima e del Consiglio nazionale dei Chimici.“Si tratta di un percorso for-temente innovativo - spiega Giovanni Finotto, coordinatore esecutivo del master -, legato all’entrata in vigore del testo unico in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro che ha coinvolto le Università per l’attivazione di progetti atti a garantire elevati pro�li profes-sionali. La Commissione parla-mentare d’inchiesta sulle ‘morti bianche’ della scorsa legislatu-ra, nel corso di un incontro con i responsabili del master, ha

Un master unico in Italia, quest’anno alla decima edizione Elevati i pro�li professionali, richiesti nel pubblico e nel privato

Igiene e sicurezza per l’industria L’ateneo della sicurezza

sentato dai moduli A, B e C che sono necessari per ottenere la certi�cazione di responsabile dei servizi di prevenzione e sicu-rezza (Rspp) per il settore Ateco 4, e che sono strutturati secondo quanto stabilito dall’accordo tra Governo e Regioni del 26 gen-naio 2006 in materia di preven-zione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro”, spiega il professor Roger Fuoco, diret-tore del master. “I tre moduli rispondono pienamente ai re-quisiti di legge per l’acquisizione della certi�cazione di Rspp, ma il master prevede ulteriori cin-que moduli nel corso dei quali vengono approfonditi tutti i vari aspetti connessi con la preven-zione dei rischi e la sicurezza dei lavoratori, al �ne di fornire agli allievi tutti gli strumenti

dichiarato che il progetto po-trebbe costituire un modello propositivo da esportare anche in altre regioni, in quanto rap-presenta un e�ettivo passo in avanti nel doveroso cammino verso la di�usione della cultura della sicurezza”.Il programma ha ottenuto il riconoscimento da parte della Regione Veneto dei requisiti di Rspp per tutti i macrosettori Ateco e la quali�ca di formatore in materia di sicurezza. “I mar-gini di occupazione - sottolinea Finotto - sono elevati, anche in considerazione che la materia è nuova, in continua evoluzio-ne e vi è una carenza di �gure professionali tecnico-scienti-

culturali e operativi per poter svolgere al meglio l’importante ruolo di Rspp. Il master, unico in Italia, ha caratteristiche pro-fessionalizzanti e permette ai partecipanti (diplomati univer-sitari e neo-laureati, sia triennali che del vecchio ordinamento) di aumentare le opportunità di lavoro nelle aziende produttive Ateco 4, oltre a favorire sbocchi professionali nelle aziende sani-tarie e ambientali, nei laboratori di igiene industriale e ambien-tale, nelle società di consulenza, dando la possibilità di esercita-re attività libero-professionali quali risk manager, operatori della prevenzione e responsabili della sicurezza. Informazioni dettagliate e contatti sul sito www.dcci.unipi.it/master/igie-ne_industriale/index.html.

�che specializzate in qualità di responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e di gestione delle emer-genze. Non a caso, nella scorse edizioni, studenti non occupa-ti, ancor prima della conclusio-ne del master, hanno ottenuto un inserimento lavorativo con importanti aziende del terri-torio. D’altra parte, gli stage sono e�ettuati presso aziende del settore, società di consulen-za, enti pubblici e privati scelti sulla base delle propensioni e interessi dello studente, e inol-tre sulla reale possibilità di un successivo impiego. Per mag-giori informazioni: http://virgo.unive.it/mastersicurezza.

■ UNIPI / 60 Cfu complessivi tra aula, attività sperimentali, stage e prova �nale ■ CA’ FOSCARI / Master in Scienza e tecniche della prevenzione e della sicurezza

della sicurezza personale, è strettamente legata al para-digma della �ducia” - conti-nua la professoressa Federici. “E proprio a Narni abbiamo la possibilità di praticare tale paradigma, grazie a un am-biente ideale, una città picco-la in cui i ragazzi si muovono liberamente e le loro famiglie sono altrettanto serene”. E for-se non è un caso che proprio a Narni ci sia una larghissima adesione al corso di studi. Quindi, per la Magistrale, si torna a Perugia, dove sostan-zialmente il biennio è dedica-to alla ricerca: con strumenti speci�ci si fa monitoraggio costante sui temi della sicu-rezza, sempre con l’approccio sociologico. “La �ducia è un paradigma sociologico classico su cui noi lavoriamo molto nel cor-so” - continua la professoressa Federici. “Se non c’è sicurez-za, non c’è �ducia. Se viene meno la �ducia, il problema diviene sociale”. Quando in-vece si riesce a implementare un monitoraggio sociale, le azioni devianti vengono ri-dotte con un intervento pre-ventivo. Per questo motivo, sempre più spesso il giurista

■ UNIPG / Un percorso biennale e la laurea magistrale tra Narni e Perugia per una quali�ca molto richiesta

L’approccio sociologico è più sicuro

e le forze dell’ordine chiedo-no aiuto al sociologo, perché quest’ultimo agisce prima. Negli ultimi anni di studio, inoltre, si è capito con molta chiarezza che anche lo svilup-po imprenditoriale è più sti-molato nei territori giudicati sicuri, e questo aspetto è uno dei più studiati presso il cen-tro di sperimentazione Crisu (Centro ricerca sulla sicurez-za umana) collegato al corso di studi, e che gode di una so-lida rete internazionale euro-pea (con scambi frequenti tra Italia, Francia e Portogallo), sudamericana (Venezuela e Argentina) e Medio Orientale (Libano, Egitto) e di un labo-ratorio di ricerca e sperimen-tazione.L’approccio sociologico del corso di studio è tutt’altro che teorico, e si declina in modo molto concreto nel mondo del lavoro. Durante il corso, infatti, gli studenti si prepara-

no sulle leggi e sulle norme, poiché a livello professionale è fondamentale conoscere gli aspetti tecnici e di dettaglio per quanto concerne la cultu-ra della sicurezza. Ma la for-mazione speci�ca del corso crea �gure professionali che saranno in grado di sviluppa-re, in qualunque contesto, un ambiente dove il tema della sicurezza venga recepito co-me davvero importante, per esempio anche da parte del personale delle aziende e dei cantieri. Una formazione e una pre-parazione come quella for-nita dal corso di Scienze per l’investigazione e la Sicurezza dell’Università di Perugia è oggi molto ricercata, dalle istituzioni (forze dell’ordine, capitanerie di porto e i tribu-nali), come dalle aziende, in particolare le compagnie assi-curative, le banche, le agenzie investigative e molti altri.

Diventare esperti in sicurezza umana: dalle normative alla ricerca e sperimentazione

Da diversi anni esistono percorsi formativi uni-

versitari orientati alla forma-zione di esperti di sicurezza. L’università di Perugia non fa eccezione. Dall’anno 2006, delocalizzato presso la sede di Narni, si svolge un corso di studio che oggi raccoglie un migliaio di studenti, dove il tema della sicurezza viene a�rontato e studiato su im-pianto sociologico. La professoressa Maria Ca-terina Federici, titolare della cattedra di Sociologia Gene-rale, spiega: “Qui trattiamo il tema della sicurezza umana

con attenzione alla preven-zione dei fenomeni, alla for-mazione per la sicurezza di e per le persone”.Parlare in modo generico di sicurezza non è possibile dal momento che si tratta di un concetto declinabile su molti aspetti del vivere comune. Di-verse �gure istituzionali se ne occupano. In primis il legisla-tore che, negli ultimi decenni, ha codi�cato l’applicazione di norme fondamentali allo sco-po di garantire per l’appunto la sicurezza nei vari ambienti: sul lavoro, dove è un dovere prevenire comportamenti o

consuetudini pericolose per la salute dei lavoratori, ma anche nei luoghi pubblici, nei parchi, lungo le strade urbane ed extra urbane. In una pa-rola, in tutti i luoghi dove si svolge la vita della comunità. Parallelamente alla messa in sicurezza degli ambienti pub-blici e professionali, ha un ruolo essenziale anche il tema della sicurezza personale. Le forze dell’ordine, per esempio, rappresentano l’istituzione a cui rivolgersi quando è in pe-ricolo la nostra sicurezza. Ma è possibile fare molto anche per creare, all’interno della comunità in cui si vive, i pre-supposti per prevenire i feno-meni di disagio che portano poi alla sensazione di “non sicurezza” e alla ricerca di so-luzioni di rimedio. Questo, in estrema sintesi, è ciò che di-stingue l’approccio sociologi-co al tema della sicurezza, ben strutturato nel laboratorio di Criminologia. Il corso di cui è responsabile la professoressa Maria Caterina Federici prevede una laurea triennale (presso la sede di Narni) e la possibilità di prose-guire con la laurea magistrale. “La prevenzione, nel campo Narni, sede distaccata dell’Università di Perugia

Maria Caterina Federici (in piedi) insieme ad alcuni docenti

Gli allievi del master in Igiene industriale, Prevenzione e Sicurezza dell’Università di Pisa (anno accademico 2012-2013), insiemead alcuni docentie rappresentantidello staff tecnico

Ricevimento al Quirinale il 17 aprile 2013 - studenti e coordinatori IV edizione

Page 4: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

EventiLunedì 22 luglio 20134 Obiettivo sicurezza

La continua globalizzazione vede le aziende fortemen-

te vulnerabili nel fronteggiare una serie di rischi d’impresa, anche non convenzionali tra cui: spionaggio, infedeltà del management, sicurezza delle comunicazioni e protezione del top management. È in questo ambito che Key Inve-stigation ha incentrato, ormai da anni, la propria mission specializzandosi in quel ma-crocontesto conosciuto come ‘security aziendale’.Le attività di spionaggio indu-striale si di�ondono con tecni-che sempre più so�sticate ed è per questo che Key è in grado di o�rire contromisure di ade-guato livello, principalmen-te impostate alla tutela delle comunicazioni (ambientali e telefoniche) con operazioni di boni�ca elettronica attra-verso strumentazioni uniche e all’avanguardia. La società è in grado di assistere la propria clientela in ambito naziona-le ed internazionale, acqui-sendo notizie indispensabili per il business dell’impresa e l’a�dabilità dei propri uomi-ni all’estero, con particolare riferimento alle aree più a ri-schio quali Hong Kong, Cina, Corea, Federazione Russa e

Avere in casa la stessa sicu-rezza di una banca. È il

sogno di tanti privati che sen-tono sempre più pressante il bisogno di proteggere se stessi, i propri cari e le proprie cose dai malviventi, vista l’impennata di furti e rapine causate dalla per-durante situazione di criticità sociale connessa alla di�cile congiuntura economica. La Scandellari In�ssi di Bolo-gna distintasi �n dall’imme-diato dopoguerra nel settore delle chiusure per edilizia per l’attività di costruzione e posa di serramenti metallici e in ac-ciaio per sportelli bancari, u�ci postali ed enti pubblici (�n dal 1970 è iscritta alI’Albo Nazio-nale dei Costruttori di �ducia delle Amministrazioni Pubbli-che per opere sino 1 milione

Servizi di intelligence per valutare anche i partner all’estero Sicurezza e risparmio energetico nei serramenti in alluminio

Se spionaggio e infedeltà sono globali Sicuri come in banca, ma con stile

500mila euro), è diventata un punto di riferimento anche per ogni semplice cittadino voglio-so di sentirsi al sicuro. “La crisi economica - spiega il titolare Stefano Scandellari - ha comportato una leggera �es-sione di richiesta da parte dei grossi cantieri, ma parimenti fatto registrare un incremento di ordini da parte dell’utenza privata, clientela molto inte-ressante perché non sta certo a lesinare nelle spese quando si tratta di sicurezza”. In oltre 50 anni Scandellari ha acquisito la capacità di lavorare prodotti e pro�li speciali appo-sitamente studiati dall’u�cio tecnico interno per risolvere i problemi di volta in volta pro-spettati. La Certi�cazione di Qualità Uni En Iso 9001-2000

risale al 2003. “Questo bagaglio tecnologico - precisa Scandella-ri - supportato da potenti stru-menti di progettazione ci per-mette di realizzare le soluzioni più complesse e ardite”. Al ser-vizio del pubblico e del privato: “Il nostro serramento in allu-minio Top 65 - dice Scandellari - era inizialmente destinato alla nostra tradizionale clientela di banche, poste e u�ci ma poi ha fatto breccia anche nelle abita-zioni per la estrema ed esclusiva sicurezza garantita da un parti-colare sistema diverso da tutti gli altri che si trovano sul mer-cato, che consente di avere �no a otto punti di chiusura con dei funghi su tutto il perimetro del-la parte apribile. I funghi posso-no essere integrati con magneti capaci di controllare lo stato di apertura o chiusura e l’eventua-le e�razione. Per gli alberghi o altri edi�ci con tante stanze, è particolarmente utile anche per il controllo termico, per-ché all’apertura del serramento si ferma l’aria condizionata o il riscaldamento. Tramite pc, in�ne, si può controllare se la stanza è abitata o meno”. Scegliere il Top 65 a vetri an-ti e�razione o sfondamento Scandellari è come mettere la propria casa… in cassaforte.

■ SCANDELLARI / In�ssi di sicurezza per gli enti pubblici e per i privati

e formativi, ma possiede una preparazione ampia sul tema del rischio, che considera an-che la dimensione comunica-tiva, sociale e culturale”. Le �gure che escono quali�ca-te dal master possono andare a ricoprire diversi ruoli: tec-nici e specialisti che formano - in materia di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro -, esperti di analisi e progettazione del lavoro, responsabile o addetto del servizio di prevenzione e pro-tezione, medici competenti,

■ UNIVERSITÀ DI BERGAMO / In Italia, dal 2003 al 2008, gli infortuni sono diminuiti del 27%, ma gli incidenti mortali restano troppi

Sicurezza sul lavoro. Non un costo, ma un’opportunità

rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, responsabili o addetti al servizio di emer-genza, evacuazione e pronto soccorso.Per giungere alla piena de�-nizione delle �gure profes-sionali formate dal master, l’università ha collaborato con vari enti: il Comitato pa-ritetico territoriale e artigiani, l’Inail, il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asl, l’Associazione degli ingegneri e l’Associazio-ne degli architetti.

Inoltre un comitato tecni-co territoriale composto da rappresentanti di Edilcassa, Asl, Cpt, Scuola edile, Cgil, Cisl e Uil è periodicamente coinvolto in attività di mo-nitoraggio e valutazione del grado di impatto sociale e professionale del master. Il programma di quest’ultimo è anche riconosciuto come at-tività di formazione promos-sa dall’Aifos (Associazione italiana formatori della sicu-rezza sul lavoro).Il master ha una durata an-nuale pari a 1.500 ore e 60 crediti formativi universitari. È prevista la richiesta di �-nanziamento (a tasso agevo-lato), a copertura delle spese di partecipazione, alla Banca Popolare di Bergamo.Come spiega Tomelleri “Il master rientra all’interno di un percorso culturale che sta coinvolgendo tutti gli ambiti del nostro Paese. Pensiamo, per esempio, alle norme in-trodotte nel tempo per la sicurezza nel settore auto-mobilistico. Più aumentano le indicazioni e gli obblighi - nota il professore - più le persone sono portate a pro-teggersi e a sentirsi insicure. Ma la sicurezza e la consape-volezza non possono derivare solo dall’acquisto di beni o servizi, peraltro obbligatori: il loro uso deve essere corretto e consapevole. Proprio da qui parte il percorso formativo: la sicurezza è un fatto sociale e va considerata come tale, non come un fastidioso orpello o un onere”.

Al via, con il prossimo anno accademico, la quinta edizione del master di formazione in questo ambito

La sicurezza sul lavoro è una questione tecnica?

Sì, ma anche normativa e culturale: queste componen-ti non possono essere scisse, altrimenti la società nel suo complesso rischia di frainten-dere il vero concetto di que-sto delicato ambito della vita sociale.I numeri che riguardano il nostro Paese fanno ancora paura: è vero che in Italia, nel giro di quattro anni (dal 2003 al 2008) gli infortuni

sono diminuiti del 27%, e i casi mortali si sono ridotti del 14%, ma nel solo 2011 ci so-no stati 725.174 incidenti, di cui 920 mortali: poco impor-ta che fossero il 6% in meno dell’anno prima. In più, se si considerano le donne lavora-trici, troviamo che negli ulti-mi anni gli infortuni mortali sono addirittura aumentati. Questo fatto pone inquietanti interrogativi sui controlli e le veri�che nel caso dei soggetti più deboli, spesso anche i pri-

mi a essere trascurati. Il nostro Paese manca anco-ra di un substrato culturale sul tema. E la sicurezza viene non solo “umiliata” dai troppi incidenti, ma ancora conside-rata un costo e non un’oppor-tunità. All’estero, invece, i si-stemi di sicurezza sono indice di salute, e segno che l’azienda non solo possiede risorse da investire, ma è capace di guar-dare al lungo periodo.Queste ri�essioni sono con-dotte da Stefano Tomelleri, direttore del master “Esperto in processi di formazione e sviluppo della sicurezza sul lavoro”, organizzato dall’Uni-versità degli Studi di Ber-gamo. Il master, che con il prossimo anno accademico giungerà alla quinta edizio-ne (è stato da poco aperto il bando), rappresenta il trait d’union tra le multiple visio-ni della sicurezza appena ci-tate. In proposito Tomelleri spiega: “Stante la situazione del nostro Paese è necessario che si presentino sul mercato �gure in grado di trasformare il concetto di sicurezza sul la-voro da semplice prevenzione a investimento. Il formatore si occupa degli aspetti tecnici

Una sperimentazione di metodologie didattiche attive presso la Scuola edile di Seriate (Bg)

I corsisti della IV edizione del master presso l’aula Energia all’interno del Parco scientifico tecnologico al Km Rosso di Stezzano (Bg)

Un cantiere di Scandellari Infissi: abitazione privata

■ KEY INVESTIGATION / Indagini e contromisure per ogni esigenza

non solo. L’intelligence inter-nazionale assume un rilievo strategico, in particolare, per la protezione dell’area della ricerca e dello sviluppo, per le due diligence in capo al mana-gement, per la valutazione del-le deleghe, mentre la competi-tive intelligence è altrettanto strategica per far conoscere all’azienda cosa si dice e cosa o�re il mercato sul proprio nominativo.“Una volta abbiamo scoperto che una società Sud Coreana per la quale era pronto un con-tratto milionario, accreditata

Alessandro A. Mazzotto, amministratore Key Investigation

e con tutte le carte in regola, aveva la sede in un ristorante”, a�erma Alessandro A. Maz-zotto, amministratore di Key Investigation. “Accade, a volte, che il referente locale del clien-te faccia il doppio gioco men-tre altre volte la società partner si è rivelata legata a doppio �lo con la criminalità locale”.La protezione del top mana-gement e del know-how in Italia come all’estero, nonché le informazioni quali�cate, sono valori di assoluta impor-tanza per la tutela degli inve-stimenti dell’azienda.

Page 5: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

EventiLunedì 22 luglio 2013 Obiettivo sicurezza 5

“Le imprese iscritte all’al-bo dei trasportatori

non bene�ciano di agevola-zioni sul costo del carburante o oneri burocratici come ac-cade per chi opera su mezzi pesanti. E questo nonostan-te siano iscritte all’albo dei trasportatori”. Lo denuncia Antonio Staino, presidente di Assovalori, l’Associazione professionale delle aziende di trasporto valori. Tra le pro-blematiche del settore, infat-ti, c’è il costo del carburante, voce di spesa con fortissima incidenza sul risultato ope-rativo, ancor più nel caso di servizi di trasporto in ambito lagunare e nelle zone logisti-camente disagiate: “Le impre-se continuano a lavorare per senso di responsabilità, ma se va avanti così saranno i bilan-ci a decidere per le imprese”, commenta Staino, che auspi-ca la concessione di sgravi sul carburante professionale, così come la possibilità di utilizzare le corsie preferen-ziali in città e di emergenza in autostrada, fondamentale per ridurre il più possibile condizioni facilitanti attacchi delittuosi, che possano met-tere a repentaglio, oltre i beni trasportati, la sicurezza degli

Parlare di “sicurezza” signi-�ca toccare diversi ambiti

della vita delle persone e della società civile. E signi�ca so-prattutto non improvvisare, perché certe attività richiedo-no esperienza e serietà. Ancorché giovane, la Ma.Ma. si è specializzata nel settore della mobilità, della sicurezza stradale e nell’edilizia. Marco Mattioli, che guida l’azienda insieme al fratello Matteo, responsabile tecnico, racconta. “Tutto ha inizio con il lancio - primi in Italia - dei dissuasori elettronici della ve-locità, che tanto sono piaciuti alle pubbliche amministra-zioni. Con il passare del tem-po ci siamo accorti che alla mera vendita era necessario abbinare anche la progettua-lità e la posa in opera”. Da qui si sviluppano le attivi-tà più articolate, cui sono sta-te sommate quelle tradiziona-li di famiglia, nell’edilizia e del movimento terra. Il servizio “chiavi in mano” è da considerare valore aggiun-to della società, sempre pre-ceduto da un servizio di con-sulenza di alto livello tecnico. Oggi le attività di Ma.Ma. spaziano dalla tutela del pe-done, alla messa in sicurezza

Sulla base degli ottimi risulta-ti ottenuti durante la prima

edizione, si ripropone anche per l’anno 2013-2014 il corso di perfezionamento post laurea denominato Progettazione e Sicurezza dei luoghi di lavoro, quale intervento innovativo per potenziare la formazione specialistica dei futuri proget-tisti, con priorità riguardo al settore delle costruzioni edili e civili. Nato in seguito a un accordo di collaborazione tra il dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Univer-sità degli Studi di Firenze e Inail Direzione Regionale Toscana (che è anche il soggetto �nan-ziatore), il corso è, al momen-to, aperto ai soli vincitori di 25 borse di studio, ma l’obiettivo futuro è quello di una trasfor-mazione in un master aperto a tutti. “L’idea del corso prende vita da una mia proposta per certi versi innovativa” spiega il direttore scienti�co professor Pietro Capone. “Già da alcu-ni anni, infatti, sto portando avanti, all’interno del corso di laurea magistrale in Ingegne-ria edile, una sperimentazione didattica, basata su attività di laboratorio, �nalizzata a dare più ampio respiro all’approccio progettuale della sicurezza. Si

Dal 2001, il Centro Inter-dipartimentale di Studi e

Ricerche sulla Sicurezza Stra-dale (Cirss) dell’Università di Pavia, diretto da Cristina Montomoli e coordinato da Anna Morandi, si occupa di ricerche nazionali e interna-zionali per rispondere a due domande cruciali: “come ac-cadono gli incidenti stradali” e “quali sono i principali fattori che causano gli incidenti e le ferite.” Le conoscenze acquisite negli anni hanno permesso di costruire un valido e prezioso background per l’organizzazio-ne di corsi di formazione per operatori del settore.Questo nella consapevolezza che solo la corretta conoscenza del fenomeno, derivante dal-le evidenze raccolte con studi approfonditi, consenta di indi-viduare dinamiche e fattori di rischio e causativi di tipo mec-canico, strutturale, ambientale e umano degli incidenti stra-dali e la programmazione di interventi preventivi e�caci.Sotto il pro�lo scienti�co, il Centro opera per individuare i principali fattori di rischio e protettivi degli incidenti stra-dali e per la messa a punto di metodologie di analisi e rico-struzione della dinamica degli

L’appello di Staino a tutela degli imprenditori pressati dalla crisi

Innovazione a partire dai dissuasori elettronici per la velocità

La seconda edizione del corso per ora aperto a 25 borsisti

Analizzare le dinamiche per capire chi “ha ragione” e per prevenire

Chiediamo interventi concreti

Tranquilli anche in mezzo alla strada

Progettare ambienti lavorativi sicuri

Qui si studiano gli incidenti

tratta di un tipo di sperimenta-zione volta a far emergere il le-game tra la questione sicurezza e le caratteristiche dell’ambien-te lavorativo che, partendo da una impostazione tradizionale della valutazione dei rischi, arriva a una riprogettazione, anche architettonica, del luogo di lavoro. Ed è proprio la stessa idea a essere alla base del nuovo corso di formazione post laure-am, nel quale è stata aggiunta anche la componente “cantie-re”. Attraverso una formazione specialistica nel campo della prevenzione passiva per il set-tore delle costruzioni edili e civili, l’obiettivo �nale è l’impo-stazione di una attività di pro-gettazione integrata dei luoghi

incidenti e fornisce consulen-za a enti pubblici e privati su questioni relative alla sicurez-za stradale e dei mezzi di tra-sporto.Il Cirss organizza anche corsi di formazione e master per la preparazione di esperti na-zionali e internazionali nel campo dell’accidentologia e si-curezza stradale, nonché corsi di aggiornamento per diverse �gure professionali interessate all’analisi degli incidenti stra-dali e alla gestione degli eventi connessi (periti, assicuratori, forze dell’ordine, avvocati, me-dici, operatori sanitari e socia-li, ricercatori sulle tecniche di analisi e ricostruzione degli in-cidenti stradali). Presso il Cen-tro sono attivi un laboratorio

destinati alle attività lavorative, basata sul coordinamento e la veri�ca di compatibilità tra ar-chitettura, struttura, impianti e sicurezza. A di�erenza dei corsi tradizionali per ottenere il titolo di Coordinatore della sicurezza e di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, in genere quasi esclusivamente te-orici, il corso in questione pre-senta una componente di labo-ratorio decisamente importante e professionalizzante. “Rispetto alla molteplicità dell’o�erta ge-neralista, si è voluto proporre una formazione mirata per i tecnici delle costruzioni, intesi come progettisti degli edi�ci, ma anche come uomini di can-tiere” conclude Capone.

di ricostruzione degli incidenti stradali per l’analisi della dina-mica degli incidenti e un la-boratorio epidemiologico/sta-tistico per la progettazione di ricerche, la piani�cazione della raccolta dei dati, la creazione di database, il controllo di qualità e l’analisi dei dati. Il Cirss mette a disposizione inoltre diversi database derivanti sia da ricer-che ad hoc sia da registrazioni correnti. Tali dati, opportuna-mente correlati, permettono di veri�care alcune ipotesi di relazione tra comportamenti a rischio e tipologie di incidente, tenendo conto quali tra i fatto-ri socioanagra�ci, ambientali e meccanici potrebbero agire come confondenti dell’evento incidente.

■ ASSOVALORI / Un settore da 6mila addetti e circa mezzo miliardo di fatturato ■ UNIFI / Università e Inail Toscana insieme per il post laurea sulla sicurezza edile

■ CIRSS / Il Centro di Pavia organizza corsi di formazione e ospita due laboratori ■ MA.MA. / Dispositivi e soluzioni per mobilità e sicurezza stradale e nell’edilizia

degli edi�ci o dei tetti. Per quanto riguarda la sicurezza stradale l’azienda è impegnata su tutto il territorio naziona-le, mentre per quanto riguar-da l’edilizia, il bacino di clien-tela è concentrato nel Centro Italia. Ma.Ma. può disporre dell’esperienza di 20 collabo-ratori. Recentemente ha ini-ziato a esportare l’expertise anche all’estero, in Romania (Bucarest, per la precisione). Clienti dell’azienda sono per l’80% enti della pubblica am-ministrazione, e per il 20% privati.

In un mercato comunque complesso, l’azienda riesce a crescere e a espandersi, grazie a una serie di qualità che Mar-co Mattioli ben esprime: “Sia-mo innovativi nelle soluzioni; precursori, per certi versi, si veda l’esempio dei dissuasori della velocità. Lavoriamo con serietà e brio: caratteristiche che servono per coinvolgere il cliente nei progetti. Cliente che, soprattutto per gli inter-venti di edilizia, segue i nostri suggerimenti e trova piena soddisfazione nei nostri pro-getti”.

Marco Mattioli, amministratore di Ma.Ma.

Misurazioni per lo studio di un incidente stradale

operatori del trasporto e, in modo potenziale, cittadini ignari che possano trovarsi nelle vicinanze.Secondo il presidente di As-sovalori l’attuale crisi eco-nomica sta provocando una crescita degli attacchi sferrati dalla criminalità anche per piccoli importi. Le imprese del settore hanno e�ettuato ingenti investimenti in sicu-rezza, adempiendo così agli adeguamenti richiesti dal de-creto 269 del 2010, dotando-

si di lamiere c.d. anti-taglio, sistemi tecnologicamente avanzati quali spuma-block, macchia-banconote, allarmi dotati di radio-localizzazione satellitare, pneumatici anti-foratura, e così via. Si tratta di uno sforzo economico note-vole per accrescere la qualità e la professionalità, a cui non è corrisposta alcuna azione in favore delle imprese, e ri-spetto al quale le banche non sono disposte a riconoscere minimi aumenti tari�ari alle aziende del settore. Eppure, senza interventi con-creti si mette a rischio la stessa sopravvivenza del settore, che vale quasi mezzo miliardo l’anno di fatturato e impiega circa 6mila persone operanti su oltre 1.500 furgoni blindati. Staino rimarca anche la man-canza di tutela, da parte degli Organi competenti, nei con-fronti dei titolari di farmacie, tabaccherie, distributori di benzina e di tutti coloro che, per lavoro, devono servirsi delle casse continue per e�et-tuare versamenti. “Per evitare che siano vittima di furti e scippi - a�erma - sarebbe uti-le mettere in atto un’attività di ritiro incassi, come già accade per la grande distribuzione”.

Antonio Staino

Un momento di studio presso l’Università fiorentina

Page 6: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

EventiLunedì 22 luglio 20136 Obiettivo sicurezza

Il segretario di Cgil Lombardia, Giacinto Botti

stire nel mercato �nanziario, invece che nel lavoro, nella prevenzione e nelle boni�che ambientali. Per il pro�tto non si possono mettere a rischio vite umane e integrità del ter-ritorio. Le storiche sentenze �yssen Krupp ed Eternit sono un monito a tutti gli im-

■ CGIL LOMBARDIA / Il segretario lombardo Giacinto Botti “Tre decessi al giorno. In aumento anche malattie professionali e spesa annua”

“Triste primato: da noi si muore di più sul lavoro”prenditori giacché a�ermano che la responsabilità della si-curezza è in capo all’impresa, non al lavoratore. Se si vuole che il nostro smetta di essere un Paese arretrato, avvitato su storture, e poco propenso al rispetto della legge, bisogna che tutti i soggetti si confron-tino e convergano nel ritenere che la prevenzione, in materia di salute e sicurezza è un in-vestimento, non un costo. E il discorso vale sia per l’impresa che per il Governo e per lo Stato”. I controlli svolti dagli Enti ispettivi mostrano che con sempre meno personale e risorse a disposizione si mol-tiplicano le inadempienze: “Purtroppo - rileva Botti - in generale manca anco-ra un’adeguata cultura della prevenzione e del valore del-la vita di chi lavora, della sua salute e della sua sicurezza e così il costo sociale e umano continua a essere enorme. Un ruolo importante spetta alle organizzazioni di rap-presentanza e al confronto, alla contrattazione e al coin-volgimento consapevole dei lavoratori. Troppo spesso i rappresentanti della sicurez-

za dei lavoratori o delle im-prese �gurano tali solo sulla carta o non hanno ricevuto la necessaria preparazione pre-vista: secondo noi è indero-gabile un intervento sull’edu-cazione al rischio correlato al lavoro; occorre, dunque, provvedere promuovendo correttamente la formazione continua, riconoscendo le agibilità, i diritti e le impor-tanti funzioni previste dalla legge a Rls e Rlst”. Occorre, poi, che il sistema delle imprese innovi in si-curezza, anche grazie a in-vestimenti favoriti dal soste-gno economico di Regioni e Governo: “Con macchinari, tecnologie, e adeguati mo-delli organizzativi - conclude il Segretario di Cgil Lombar-dia - potrebbe migliorare, assieme alle condizioni di vita dei lavoratori, anche la qualità dei prodotti: fattore indispensabile per cercare di a�rontare e superare la crisi economica e la competizione del mercato globale. Investire in conoscenza e informazio-ne, �n dall’istruzione di base, è necessario per trasmettere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro ai futuri cit-tadini, lavoratori e imprendi-tori. È nell’interesse di tutti vivere in un paese migliore e con un alto senso di respon-sabilità sociale e politica, capace di dare il meglio di sé nella prevenzione e non nel disastro, dove il diritto al lavoro non sia alternativo al diritto alla vita, alla salute e alla sicurezza”.

Legislazione bene a punto, che fa di�erenza tra grandi e piccole imprese. Ma i risultati ancora non premiano

Per gli infortuni sul lavoro non esiste la crisi: nono-

stante la riduzione dell’oc-cupazione, i dati restano preoccupanti in tutta Italia: “Il costo umano e sociale continua a essere spaventoso - a�erma il segretario di Cgil Lombardia Giacinto Botti - eppure ci sarebbero cose che non andrebbero dimenticate, perché non succedano più: dalla tragedia della �ys-sen, alle migliaia di vittime dell’amianto, ai troppi morti, malati, invalidi sul lavoro che ogni anno si contano nel no-stro Paese”. Secondo le rilevazioni dell’Inail, infatti, tre persone al giorno muoiono sul lavoro; gli infortunati sono 800.000, circa un milione gli invalidi con rendita; le denunce di malattie professionali sono in aumento (circa 50.000 nel 2012), 14.500 milioni le gior-nate di lavoro perse; oltre 3,5 miliardi di euro l’ammontare di spese sanitarie e di cura per infortunio ed è di 5 mi-liardi la spesa annua per gli indennizzi alle vittime. Eppure negli ultimi anni si sono fatti considerevoli passi avanti sulla prevenzione, con

interventi in difesa di salute e sicurezza: “Pur essendosi ridotto il numero degli even-ti mortali - prosegue Botti - manteniamo lo stesso il pri-mato del più alto numero di morti e infortuni sul lavoro. E dire che siamo il Paese eu-ropeo con le migliori leggi e accordi sindacali: penso, per esempio, alla legge 81/2009, o all’accordo Stato-Regioni del 2011, o allo stesso Sta-tuto dei Lavoratori. Abbia-mo una normativa che non è solo repressiva ma anche premiante verso le imprese che investono in sicurezza. E il legislatore ha anche tenuto conto delle di�erenze econo-miche e strutturali del nostro sistema produttivo, facendo un’opportuna di�erenza tra piccole e grandi aziende. Se il quadro generale resta de-solante è perché ci sono del-le imprese che continuano a eluderle o a non applicarle”. Ed è per questo che il segre-tario Cgil della Lombardia non ama sentir parlare di “morti bianche”: “De�nirle così - spiega - equivale a di-re che non ci sono respon-sabilità e che la colpa è solo del destino”. Ed è per questo

che auspica una decisa presa di coscienza di istituzioni, enti, associazioni d’impresa, enti ispettivi e sindacati: “La vicenda Ilva - nota Botti - ci insegna che non servono ‘co-raggiosi capitani’ abili ad ac-quisire proprietà pubbliche per ricavarne pro�tto e inve-

Page 7: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

Cercaci su:

1. TANTE SEDI, TANTE DATEIl tuo tempo è prezioso. Per questo le nostre persone pianificano ogni mese molti incontri formativi (interaziendali e monoaziendali) su tutte le tematiche della sicurezza in oltre 10 sedi.

2. 20 ANNI DI ESPERIENZA Ogni anno formiamo circa 6.600 persone (in ambito sicurezza), siamo accreditati dalla Regione Emilia-Romagna ed ente ope legis abilitato al rilascio delle attestazione secondo norma.

3. GIUSTO PREZZO Applichiamo una politica di prezzi e di sconti con l’obiettivo di farti risparmiare, senza compromessi sulla qualità e l’efficacia della nostra formazione.

Contattaci o visita il nostro sito per scoprire le promozioni.

3 motivi per scegliere i corsi FORMart:

Cerchi un corso sulla sicurezza?lo trovi qui:formart.it/sicurezza

SICUREZZAMISSIONE

Cerca la sede FORMart più vicina a te:Piacenza T. 0523 606613 | Parma - Fidenza T. 0521 777711Bologna T. 051 7094911 | Porretta Terme T. 0534 47802 Ferrara - Cento T. 0532 53218 | Forlì T. 0543 20200 Ravenna T. 0544 479811 | Cesena T. 0547 630103

FORMAZIONE LAVORATORI, PREPOSTI E DIRIGENTIPREVENZIONE INCENDIPRIMO SOCCORSORLSRSPP E ASPP FORMAZIONE ALL’UTILIZZO DI ATTREZZATURE(carrelli, escavatori, gru, PLE, terne, trattori)

3.di

Cerca la sede FORMart più vicina a te:

FORMAZIONE ALL’UTILIZZO DI ATTREZZATURE

www.formart.it/sicurezza

EventiLunedì 22 luglio 2013 Obiettivo sicurezza 7

dei partecipanti, “perché i no-stri cervelli migliori vogliamo tenerli con noi e, per riuscirci, dobbiamo creare s� de interes-santi, opportunità di lavoro e, perché no, una retribuzione adeguata”, aggiunge Colajan-ni. Le attività di ricerca sui quali oggi il Cris lavora in collaborazione con aziende ed enti nazionali riguardano la sicurezza per il cloud com-puting, difesa dei dispositivi mobili e delle comunicazioni wireless, security intelligence basata sui big data.L’obiettivo è formare profes-

■ CRIS / La sicurezza informatica è sin dal 2000 l’attività principale del Centro di Ricerca Interdipartimentale dell’Università di Modena

Hacker cercasi per master sul tema sicurezza

sionisti che possano trovare lavoro nei centri di ricerca e nelle aziende italiane ancora disattente sul fronte della si-curezza informatica. Per que-sto c’è bisogno di nuove � gure che per accedere al Corso de-vono possedere non speci� ci titoli di studio, ma competen-ze informatiche, tanta curio-sità e un pizzico di creatività orientata al problem solving. L’asticella per entrare sarà al-ta, ma il supporto � nanziario della Camera di Commercio di Modena e della Fondazio-ne Democenter-Sipe consen-

tirà costi zero e una borsa di studio su� ciente al manteni-mento fuori sede. “La Came-ra di Commercio ritiene che questo progetto potrà essere di bene� cio immediato per il territorio e per promuovere l’innovazione delle aziende – sottolinea il presidente Mau-rizio Torreggiani. Scopo a me-dio termine è anche quello di attrarre capacità professionali e � nanziarie, rendere il nostro territorio fertile e idoneo a fa-vorire l’accoglienza di imprese che si collocano nel mercato globalizzato, inclusi i grandi player del settore”.Questo master, innovativo per l’Italia, si aggiunge alle atti-vità del Cris che a Modena e sul territorio nazionale svolge vari corsi di perfezionamento, master, seminari e attività per diverse realtà aziendali e della difesa nazionale, nonché dal 2013 per lo Stato Maggiore della Difesa presso la Scuo-la delle Telecomunicazioni di Chiavari, nel campo della cyber security e della digi-tal forensics. Le competenze multidisciplinari del Centro si allargano anche ad altri aspet-ti della sicurezza come testi-moniano il master universi-tario in Sicurezza informatica e disciplina giuridica giunto all’ottava edizione, il master in Gestione delle sostanze chi-miche e il corso di perfeziona-mento per la � gura del nuovo Security manager. A queste azioni di ricerca e formazione, si accompagna anche la divul-gazione pro bono della cultu-ra della sicurezza.

La formazione promuove i giovani capaci con soggiorni all’estero e attività retribuita in laboratorio

Giovani “hacker inside” cercasi. Non si tratta di

un annuncio per reclutare persone da destinare a lavori illegali. La richiesta arriva in-fatti dal Centro di Ricerca in-terdipartimentale sulla Sicu-rezza e prevenzione dei rischi (Cris - http://cris.unimore.it) dell’Università di Modena e Reggio Emllia dove si occu-

pano di sicurezza informatica sin dal 2000.E proprio a quest’ambito ap-partiene un’iniziativa forma-tiva innovativa che dovrebbe prendere il via il prossimo ottobre. Fra i partecipanti, che saranno selezionati anche con il coinvolgimento di impor-tanti aziende, il direttore del Centro, Michele Colajanni,

docente del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, au-spica di reclutare alcuni “dia-manti grezzi” posseduti da quello spirito hacker, che non signi� ca passione per attività illegali online, ma curiosità per comprendere il funzio-namento dei prodotti, e cre-atività per sviluppare nuove applicazioni e sistemi di dife-sa, perché “in un mondo dove gli strumenti di attacco infor-matico sono a disposizione di tutti, la vera s� da intellettuale e professionale è stare dalla parte dei difensori”. Si tratta di sei mesi iniziali di formazione full-time con la mattina riservata alla didatti-ca in aula e il pomeriggio (� -no a tardi…) in laboratorio a provare strumenti, ma anche a sviluppare nuove idee e pro-totipi in collaborazione con giovani ricercatori del Cris. A questi seguono tre mesi in laboratori esterni, possibil-mente all’estero, dove a� nare le proprie capacità. In� ne, un altro round da trascorre-re - adeguatamente retribuiti - in laboratorio per realizzare progetti a contatto con le esi-genze delle aziende e del Cris, ma anche iniziative autonome Maurizio Torreggiani, presidente della Cciaa di Modena

Michele Colajanni, direttore del

Centro di Ricerca interdipartimentale

sulla Sicurezza e Prevenzione dei rischi

Page 8: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

Cercaci su:www.formart.it

Obbligo?No, opportunità!In Emilia-Romagna assumere apprendisti è una scelta ancor più vantaggiosa: grazie ad un voucher regionale, anche la formazione sicurezza può essere gratuita, ma devi essere veloce! Vuoi saperne di più? Chiama il numero verde:

APPRENDISTATOIl nuovo servizio

• Area Web riservata per la documentazione dei propri apprendisti (archiviazione con garanzia di validità legale).

• Analisi delle mansioni e predisposizione gratuita del piano formativo individuale.

• Progettazione personalizzata e consulenza documentale.

• Servizio assicurativo gratuito: tutela legale per la difesa dei propri interessi nell’ambito della formazione dei propri apprendisti.

• Aule per la formazione sicurezza e trasversale con ampia offerta su tutto il territorio regionale (es: 45 corsi sicurezza pianificati nel solo mese di luglio).

• Ricchezza di contenuti per la formazione trasversale in aula; metodi didattici innovativi e tecnologici.

• Giorni e orari flessibili per organizzare il calendario sulla base delle esigenze dell’azienda e dell’apprendista.

COSA RENDE UNICO IL SERVIZIO APPRENDISTATO DI FORMART:

800 86 46 76Numero Verde Gratuito

apprendistato.formart.it

EventiLunedì 22 luglio 20138 Obiettivo sicurezza

Dispositivi Cima in una grande catena di distribuzione

Tra i clienti Cima, molti gruppi bancari italiani ed esteri

del vero e del falso, nonché la discriminazione del biglietto logoro (� tness). Il dispositivo, certi� cato presso le principa-li banche centrali quali Bce e Banca di Russia, è in grado di operare con più di 30 valute a livello mondiale ed è abilitato anche alla gestione dei ticket e degli assegni. È installato su tutti gli apparecchi cash han-dling realizzati da Cima, come ad esempio le recentissime SDM500 e SDM503, macchi-ne da deposito e deposito/ricircolo destinate al back o� -ce della grande distribuzione. Questi piccoli ma e� cientis-simi dispositivi consentono la custodia del danaro incassato dagli operatori di cassa, la relativa gestione (riconosci-

■ CIMA / Occupa un centinaio di addetti impegnati nella progettazione, controllo qualità, collaudo e assistenza, mentre la produzione 100% italiana avviene in outsourcing

Esperienza e innovazione italiana nella gestione del denaromento-conteggio-rendiconta-zione) e in� ne la raccolta in sacchi monouso auto-sigillan-ti, sempre progettati da Cima, destinati al trasporto valori, ed anche la possibilità di mazzet-tare il danaro. Tali dispositivi non solo assolvono funzioni di sicurezza e/o miglioramen-to di gestione, ma consentono di realizzare notevoli risparmi sul ciclo � nale del danaro in-cassato.“Oltre a sviluppare conti-nuamente, sulla scorta delle nuove scoperte tecnologiche, dispositivi di sicurezza a� da-bili e performanti - sottolinea Razzaboni -, da sempre ab-biamo puntato sul servizio di accompagnamento e consu-lenza al cliente, il quale sa di poter contare su una assisten-za diretta da parte dei nostri tecnici presenti sul territorio italiano. Un lavoro completo che ci rende più e� caci ed e� cienti rispetto a qualunque tipo di sostegno possa mettere in piedi un semplice distribu-tore di prodotti esteri. Nel no-stro caso, a� darsi al prodotto italiano non è solo uno slogan nazionalista ma una garanzia di qualità del prodotto e del servizio. Nell’ambito della

sicurezza, infatti, questi due aspetti non sono mai separa-ti perché le esigenze di ogni cliente sono sempre un caso a sé che richiede ascolto e capa-cità di apportare velocemente qualche adattamento”.E a proposito di adattamen-to e � essibilità, Cima è stata messa alla prova dall’espe-rienza del sisma che lo scorso anno ha colpito l’area mode-nese e che ha avuto l’epicentro proprio a Mirandola, scate-nando una reazione fattiva e letteralmente costruttiva da parte di tutto il territorio.“Dopo poche ore dal disa-stro - ricorda Razzaboni - ab-biamo trasferito su telefonia mobile i nostri servizi di desk in modo da essere immedia-tamente reperibili e non in-terrompere la comunicazione con clienti, fornitori, colla-boratori e quant’altro. Dopo neanche un mese siamo ri-usciti a tornare pienamente operativi anche nella produ-zione, mettendo in piedi una tensostruttura di oltre mille metri quadrati e potendo così evadere pienamente gli ordi-ni che avevamo continuato a ricevere dai nostri clienti nel mondo”.

Soluzioni di front-o� ce e back-o� ce di banche e retail sia in Italia sia all’estero: la tecnologia per proteggere e risparmiare

Èpiccola, italiana, forte-mente innovativa e in-

ternazionalizzata, tanto da competere con grandi multi-nazionali della sicurezza. In mezzo secolo, l’azienda Cima di Mirandola (Mo) è passata dai serramenti blindati ai con-trolli accessi tramite bussole antirapina, � no agli attuali e so� sticati sistemi di allonta-namento e gestione del dena-ro, arrivando a servire buona parte dei gruppi bancari ita-liani ed esteri e sempre più numerose imprese industriali e del retail. “Stiamo costantemente cre-scendo - spiega Nicoletta

Razzaboni, alla guida della società insieme al fratello - e tre quarti del nostro business si sviluppa all’estero dove ab-biamo ottenuto importanti riconoscimenti e contratti di collaborazione con azien-de leader del settore, come la statunitense Ncr, uno dei massimi produttori mondiali di bancomat e di tutte le tec-nologie di interazione con la clientela, che si è a� data a noi per la progettazione di alcuni dispositivi per le attività di cassa. Essere piccoli ci aiuta ad applicarci alle nuove esigenze, prendendo decisioni in tempi rapidi e modi� cando oppor-

tunamente prodotti e servizi”. Ed è proprio sulla presenza nel territorio, sulla costante comunicazione con la clien-tela e sulla velocità di risposta alle sue esigenze che Cima ha fondato il proprio vantaggio competitivo rispetto ai grandi concorrenti globali. Mentre la produzione è a� data in outsourcing a una rete di pic-cole imprese locali altamente specializzate, l’azienda ha con-centrato i propri 95 addetti nelle attività di progettazione, di controllo della qualità dei prodotti, nel relativo collaudo e nell’assistenza.Tra i prodotti più innovativi, il sensore BV5000 che, utiliz-zando tecnologia full image, consente il riconoscimento

Page 9: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

EventiLunedì 22 luglio 2013 Obiettivo sicurezza 9

Passa per le porte e le �nestre la prima sicurezza di ogni

edi�cio. A questi elementi stra-tegici si dedica la Metalmec-canica Umbra di Marsciano (Pg) che in 30 anni di attività ha messo a punto una gamma di modelli dove le tecnologie sono sempre coniugate all’este-tica. “È il nostro punto di for-za - spiega Valerio Ranocchia, responsabile Crm -. Grazie al notevole patrimonio di espe-rienza sedimentato nel tempo, i nostri serramenti si caratteriz-zano per la qualità del design e la semplicità di montaggio, in modo da essere in armonia con ogni contesto, dall’antico borgo al più moderno edi�cio. D’altra

Con vernici ignifughe carat-terizzate da un’ottima este-

tica, oltre che dal rispetto delle normative, Sherwin-Williams è sempre più sensibile al tema della sicurezza e in prima �la per garantirla a tutti i luoghi pubblici, grazie a un mix di in-novazione, sostenibilità, forza tecnologica e impegno in ricer-ca e sviluppo.La multinazionale statunitense, che detiene il record di prima azienda di vernici in America e terza nel mondo con oltre 30mila dipendenti, è proprie-taria di Sherwin-Williams Italy, la cui sede principale si trova a Pianoro (Bologna). I marchi gestiti in Italia sono: Sayerlack, Oece, Becker Acroma e Sayer-lack Linea Blu.In base alla normativa italiana d.m. 6/3/92, i prodotti verni-cianti ignifughi, da usare nelle attività soggette alle norme di “prevenzione incendi”, de-vono ricevere l’omologazione dal ministero dell’Interno, che esamina il certi�cato di prova in cui viene indicata la classe di reazione al fuoco. La determi-nazione di tale reazione viene eseguita secondo il metodo Uni 9796.Le vernici ignifughe Sherwin-Williams rispondono a tutti

Attenzione su sicurezza, privacy, risparmio energetico e durata La qualità estetica e le certi�cazioni sono gli elementi distintivi

Serramenti tra estetica e tecnologia Innovazione nelle vernici ignifughe

parte, innovazione continua, ricerca dell’eccellenza e cura dei dettagli sono i modi con cui ab-biamo scelto di operare. Forni-re ai nostri clienti il massimo di comfort e sicurezza, soddisfare il loro desiderio di bellezza, contribuire al risparmio ener-getico e alla tutela dell’ambiente sono i nostri obiettivi”.In particolare, con la collezione di porte blindate Meta, l’azien-da umbra ha raggiunto una gamma di soluzioni persona-lizzate e altamente performan-ti, interpretando stili diversi con soluzioni su misura, rive-stimenti, accessori e colori. Tut-te le porte Meta sono certi�cate circa l’antie�razione la trasmit- questi requisiti e si distinguono

dalla concorrenza per la loro qualità estetica: addirittura sembrano vernici tradizionali, standard. A far la di�erenza è proprio “la di�erenza che non si nota”. In pratica, sono ignifu-ghe le vernici che permettono un ritardo nella propagazione della �amma: si chiamano “di reazione al fuoco” e per legge devono essere utilizzate in tutti i luoghi pubblici, quali edi�ci, discoteche, aeroporti, negozi, scuole, cinema, teatri. Tutto quello che per la normativa ita-liana risulta aperto al pubblico, deve infatti avere le strutture in

tanza termica, l’isolamento acustico e la resistenza all’acqua e al vento. “Tale è il nostro livel-lo di specializzazione - aggiun-ge Ranocchia - che da 10 anni abbiamo dedicato un’azienda ad hoc alla progettazione e re-alizzazione di un’ampia gamma di grate e persiane di sicurezza. Si tratta di Ecomet, e si occupa di in�ssi blindati che garan-tiscono protezione e perfetto design, tutti certi�cati antief-frazione. Inoltre, i trattamenti e le verniciature di �nitura sono realizzati in un impianto dedi-cato all’interno della nostra at-tività, ciò permette di avere una maggiore serie di attenzioni e di e�ettuare numerosi controlli a garanzia di una qualità supe-riore”. Ma il lavoro di ricerca e svilup-po, su cui puntano da sempre Metalmeccanica ed Ecomet, è costantemente attivo, tanto che è in corso un ulteriore rinnova-mento di gamma, dove ancora sono posti al centro dell’atten-zione l’utilizzo di tecnologie avanzate, l’attenta selezione dei materiali e lo sviluppo di nuo-ve soluzioni per raggiungere elevati standard qualitativi, in termini di sicurezza, privacy, risparmio energetico e durata nel tempo.

legno verniciate con prodotti ignifughi. Sherwin-Williams gestisce diversi marchi ed è specializzata in vernici per le-gno. I suoi prodotti ignifughi sono stati certi�cati anche se-condo la normativa di Francia, Spagna e Regno Unito. E sono inoltre in linea con la norma-tiva della Comunità Europea e con la direttiva Med 96/98/Ec sull’equipaggiamento maritti-mo, che riguarda le navi da cro-ciera; queste normative testano ulteriori parametri, come la quantità e la tossicità dei fumi, fondamentali per la tutela della sicurezza.

■ METALMECCANICA UMBRA / 30 anni d’esperienza nella sicurezza della casa ■ SHERWIN-WILLIAMS / La sede italiana si trova a Pianoro (Bologna)

enti e aziende. A bene�ciarne, centri di ricerca pubblici e pri-vati, enti gestori di strade, uf-�ci di programmazione e pro-gettazione della viabilità, studi professionali di progettazione stradale, costruttori di sistemi di sicurezza attiva e passiva dei veicoli e di attrezzature stradali, costruttori di autovei-coli, centri di mobilità, com-missioni mediche locali per le patenti, motorizzazione civile, compagnie assicurative, asso-ciazioni di infortunistica stra-dale, scuole guida, aziende di trasporto pubblico o privato, aziende private che gestiscono parchi auto numerosi e di as-sociazioni di consumatori, al �ne di sviluppare e approfon-dire temi di interesse nel cam-po della prevenzione e della mitigazione dell’insicurezza stradale. La pista per prove di crash, realizzata nell’area del polo scienti�co e tecnologico di Sesto Fiorentino, consen-te, invece, di sviluppare studi approfonditi di biomeccanica (sul meccanismo del “colpo di frusta”) ed elettromiogra-�a e di e�ettuare varie pro-ve d’urto tra veicoli, o con mezzi a due ruote e pedoni. Oltre all’attività di ricerca

■ LASIS / Il laboratorio dell’Università di Firenze è un punto di riferimento per lo studio dell’incidentalità stradale

L’incidente simulato serve per prevenire

(con la partecipazione attiva a numerosi progetti naziona-li, europei e internazionali) e di fornitura di servizi per lo sviluppo della cultura della si-curezza stradale (come analisi di incidentalità e sicurezza dei tracciati; studi per la ricostru-zione degli incidenti; sviluppo di modelli di simulazione, ve-ri�ca delle modalità di instal-lazione di barriere, segnale-tica, illuminazione stradale e sistemi sicurezza veicolo; sup-porto per campagne di pre-venzione, per corsi di forma-zione per istruttori di guida e corsi di guida sicura), il Lasis o�re un ampio ventaglio di iniziative di formazione, che si presentano come una vera no-vità nel panorama dell’o�erta didattica a livello nazionale. Sono previsti master in Si-curezza stradale (I livello) e Ingegneria legale (II livello); corsi di perfezionamento

per Controllori e Ispettori della sicurezza delle infra-strutture stradali (ai sensi del d.lgs. n. 35/2011); o in Bar-riere di sicurezza stradali e Ricostruzione di incidenti. “Con tutte queste iniziati-ve - conclude Dario Vangi - l’Università di Firenze intende confermare il suo impegno nel favorire e promuovere la cultura della sicurezza strada-le e sviluppare l’educazione e la prevenzione, valorizzando l’attività di ricerca e svilup-pando un elevato standard di riferimento nel settore dell’in-segnamento sulle tematiche della sicurezza dei veicoli, delle infrastrutture e delle problematiche legate alla via-bilità e all’interazione veicolo - uomo - strada, e intende in questo modo o�rire un fattivo contributo al raggiungimento di condizioni più sostenibili per il trasporto stradale”.

L’o�erta formativa a�ancata all’attività di ricerca con attrezzature all’avanguardia

Il Lasis, Laboratorio per la Sicurezza e l’Infortunistica

Stradale dell’Università di Fi-renze, coordinato da Lorenzo Domenichini e Dario Vangi, da quasi dieci anni rappre-senta un importante punto di riferimento per gli enti e le aziende che, a diverso titolo, sono chiamati ad a�rontare e risolvere il grave problema sociale dell’incidentalità stra-dale, non solo in Toscana, ma anche a livello nazionale: nel 2008 un protocollo d’intesa con l’Automobil Club Firen-

ze aveva posto le basi per lo sviluppo del Lasis quale nu-cleo base per la costituzione di un più ambizioso Centro per l’educazione e la sicu-rezza stradale, a servizio del territorio; oggi il Lasis si è costituito in Unità di Ricer-ca interdipartimentale, rac-cogliendo sinergicamente le competenze dei dipartimenti di Ingegneria civile e ambien-tale e di Ingegneria industriale dell’Università di Firenze, e si è potenziato con nuove attrez-zature, particolarmente qua-

li�canti, all’avanguardia per la ricerca nel settore, come il simulatore avanzato di guida e l’impianto per prove d’urto. “Il simulatore avanzato di gui-da di tipo dinamico - spiega Lorenzo Domenichini -serve a studiare e approfondire la ricerca sull’in�uenza del fat-tore umano sulla sicurezza stradale e sulle relazioni in-tercorrenti tra i 4 componenti del sistema, cioè: strada, vei-colo, guidatore e ambiente. Il simulatore, infatti, consen-te la realizzazione di test at-tendibili sulla reazione degli utenti alla guida in qualsiasi situazione stradale (all’aperto, in galleria, di notte o di gior-no, in condizioni di circola-zione normali, in presenza di incidenti o di cantieri strada-li) e in qualsiasi condizione meteorologica (sole, pioggia, neve, nebbia), e la veri�ca in termini di sicurezza stra-dale di progetti di nuove in-frastrutture per la viabilità”. Mediante uno speci�co pro-tocollo d’intesa stipulato tra l’Università di Firenze e la Regione Toscana, con la par-tecipazione del Upi, Anci, Aci e Cooaf, il simulatore di guida viene posto a disposizione di

L’auditorium all’Aquila, il cui interno è stato verniciato con i prodotti Sherwin-Williams

I serramenti di sicurezza Meta ed Ecomet (Pg) sono in armonia con ogni contesto

Page 10: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

10 Obiettivo sicurezzaEventi

Lunedì 22 luglio 2013

Ogni azienda si basa su un patrimonio di valori

intangibili (dati, conoscenze, processi), che va difeso da tut-te le minacce della globalizza-zione. Ai tradizionali pericoli per la sicurezza �sica e infor-matica si aggiungono nuove esigenze di governance dei processi, che allargano i con-�ni del concetto di security.Con strategie �essibili e dina-miche operative, il Consorzio Sicurezza Gruppo Iris è una realtà emiliana in grado di ac-compagnare le aziende in una corretta valutazione e consa-pevole presa in carico dei ri-schi, attraverso un approccio integrato di tutela aziendale.Le imprese, non solo le pic-cole e medie, che mancano di una funzione interna di secu-rity, possono essere suppor-tate dal Consorzio Sicurezza nella de�nizione di ruoli e mansioni, con la garanzia di una completa risk analysis e di una governance interna senza con�itti di interesse.Nel mondo degli a�ari si assi-ste a una concorrenza sempre più agguerrita, anche per im-padronirsi delle strategie dei competitor. Le soluzioni di customer relationship mana-gement e business intelligen-

I valori delle aziende protetti dalle minacce interne ed esterne La cultura d’impresa sulla sicurezza passa dalla formazione

Tutela del patrimonio aziendale Sicurezza su misura e a domicilio

ce consentono di trasformare in valore tangibile le grandi quantità di dati presenti in ogni azienda, aumentandone il potere competitivo.La business intelligence aiuta a fornire il quadro globale del mercato interpretando enor-mi quantità di dati. Queste informazioni sono utili per decisioni di fondamentale importanza, come l’analisi dei mercati cui accostarsi e delle strategie dei competitor, della clientela e dei prodotti su cui puntare.Il Consorzio Sicurezza Grup-po Iris dispone di esperienza

settoriale speci�ca e appro-fondita, capace di sostenere la clientela sia nella consulenza operativa sia nella scelta delle migliori soluzioni applicative nel campo della protezione della proprietà intellettuale, della reputazione, del soste-gno alla comunicazione stra-tegica e della difesa da minac-ce interne.Ne derivano molteplici van-taggi come la consapevolezza dei propri punti deboli e dei fattori di successo, dei merca-ti, dei concorrenti e la capaci-tà di innovare anticipando il mercato.

Umberto Lonardoni, direttore Ifoa

■ SECURITY / Consulenza avanzata dal Consorzio Sicurezza Gruppo Iris ■ IFOA / Dal 2009 i corsi di formazione hanno coinvolto circa 1.300 persone

Da diversi anni Ifoa opera nella prevenzione e pro-

tezione di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, erogando corsi di formazione e assisten-za alle imprese a livello nazio-nale. L’attività formativa viene re-alizzata sia presso il cliente che nelle proprie sedi distri-buite sul territorio nazionale. L’o�erta formativa consiste in corsi di formazione e aggior-namento obbligatori per le �gure professionali previste dal D.lgs. n° 81/2008 e dall’ Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 e s.m.i. e prevede corsi per lavoratori (forma-zione generale e formazione speci�ca), preposti, dirigenti, DdL/Rspp (Datori di lavoro che svolgono direttamente i compiti di prevenzione e pro-tezione), Rls (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), addetti alle squadre di emer-genza, Rspp (Responsabili del servizio prevenzione e prote-zione), Aspp (Addetti al servi-zio prevenzione e protezione), Coordinatori progettazione esecutori lavori, Operatori attrezzature di lavoro (carrelli elevatori, piattaforme elevabi-li, gru mobili etc.), Operatori in ambienti con�nati, Addetti

ai lavori elettrici Pei, Pes e Pav.I corsi per Rspp e Aspp si rivolgono anche a giovani diplomati o laureati che vo-gliono intraprendere questa professione in azienda.“Mai come oggi il tema della sicurezza sul lavoro occupa il primo posto nell’elenco delle buone azioni che ogni impre-sa dovrebbe sviluppare per garantire un’eccellente pro-cesso di gestione aziendale. La formazione ha un ruolo centrale nel promuovere una cultura d’impresa che guardi in primis alla tutela dei lavo-ratori e alla prevenzione in ambito lavorativo” - a�erma

Umberto Lonardoni, diretto-re di Ifoa. “Negli ultimi cin-que anni più di 700 aziende ci hanno a�dato la formazione dei loro dipendenti sul tema della salute nei luoghi di lavo-ro - sottolinea Fabiana Biccirè, responsabile della linea Salute e Sicurezza di Ifoa -. La nostra o�erta è ‘costruita su misu-ra’ per le speci�che esigenze aziendali, con la possibilità di utilizzare metodologie for-mative interattive non tradi-zionali quale il Teatro Forum, mentre la nostra Faculty è formata da professionisti nel campo della medicina e del diritto del lavoro, responsabili Asl, Vigili del Fuoco, Tecnici e Consulenti”.Ifoa informa tempestivamente e con regolarità i partecipan-ti su tutti gli aggiornamenti normativi e tecnologici e tiene monitorato in modo perso-nalizzato il monte ore obbli-gatorio delle �gure coinvolte. Le imprese ricevono inoltre da Ifoa a�ancamento e con-sulenza nel reperimento dei �nanziamenti resi disponibili per la formazione dai Fondi Interprofessionali e dai diversi Bandi Pubblici. Per informa-zioni: www.ifoa.it/sicurezza_sul_lavoro.

Un allarme inserito nella porta che scatta al primo

tentativo di e�razione, quan-do la porta non è stata ancora aperta e il ladro non è entrato in casa: si chiama Sentinel, ed è l’ultimo uovo di Colombo di Gardesa: gioiello del made in Italy acquisito nel 2008 dal gruppo svedese Assa Abloy, del quale rappresenta uno dei �ori all’occhiello.Mixando l’attenzione per il design con la creatività ita-liana e una robusta iniezio-ne di tecnologia, Gardesa realizza più di 30.000 porte l’anno. “Quasi tutte su misu-ra, secondo le esigenze del committente”, come spiega il direttore generale Carmelo D’Andrea.Il segreto sta nella �loso�a produttiva aziendale che per-mette una customizzazione spinta della produzione, of-frendo migliaia di combi-nazioni possibili fra colori e �niture dei pannelli, dimen-sioni delle porte, tipologie di cilindro e serrature, il tutto con tempi di consegna ve-ramente contenuti (da due a quattro settimane per una porta blindata sartoriale). “Quella di Gardesa è una bel-la storia dell’imprenditoria

Customizzazione e consegna rapida sono gli elementi distintivi

La porta più sicura è quella ad hoc

italiana - aggiunge D’Andrea -. Con 35 anni di esperienza alle spalle operiamo soprat-tutto nel mercato residen-ziale e oggi, in linea con le nuove tendenze dell’edilizia, maggiormente nel rinnovo e percentualmente meno nelle nuove costruzioni.Così Gardesa da una parte si fornisce della tecnologia più avanzata dalle altre aziende del gruppo Assa Abloy, lea-der nei sistemi elettronici e meccanici che governano gli accessi, e dall’altra realizza un prodotto �nito che ha il timbro inimitabile del made

in Italy, con un forte valore aggiunto in termini di anti e�razione.La continua innovazione di prodotto e processo caratte-rizzano l’attività dell’azienda di Cortemaggiore in pro-vincia di Piacenza, che o�re un’ampia gamma di prodotti comprendente porte blindate ad apertura meccanica, con serratura a doppia mappa e cilindro europeo, porte ad apertura automatica con tec-nologia elettronica, sistemi integrati di sicurezza attiva e passiva, e avvolgibili di sicu-rezza in alluminio e acciaio.

■ GARDESA / Il made in Italy con la tecnologia del gruppo svedese Assa Abloy

Il direttore generale di Gardesa Carmelo D’Andrea

Page 11: E enti - 24 ORE System IT | 24 ORE System

Obiettivo sicurezza 11EventiLunedì 22 luglio 2013

e statale che, secondo il Fisu, deve consistere in un dinami-co partenariato che previene l’insicurezza e a�ronta i suoi rischi articolati in modo uni-tario e sinergico, coinvolge le più innovative politiche di coesione sociale dei Comuni, dà nuovo slancio al reinse-rimento dei condannati ag-

■ FISU / Raccoglie una sessantina tra città, province e regioni italiane: è il Forum per la sicurezza urbana

Per un sistema di sicurezza integratogiornando le alternative alla detenzione, rende partecipi i cittadini nel volontariato e nel dibattito pubblico”. Per raggiungere i propri obiettivi, Fisu sviluppa iniziative volte a promuovere migliori con-dizioni di libertà e sicurezza, opera a�nché il governo na-zionale riconosca i governi locali e regionali quali attori fondamentali nello sviluppo delle politiche di sicurezza urbana e promuove iniziati-ve volte alla realizzazione di un sistema integrato di sicu-rezza delle città e del terri-torio. Tale sistema è fondato sull’integrazione tra azioni di prevenzione sociale, situazio-nale e comunitaria, contrasto

Stato e governi locali dovrebbero agire in maniera coordinata, a partire dalle città

Lavorare da oltre 17 anni nel settore delle politiche locali

di prevenzione e sicurezza per realtà urbane della Penisola, ottenendo risultati di alto li-vello e ragionando in un’ottica improntata al futuro, oltre che al presente. Il Forum italiano per la sicurezza urbana (Fisu) è un’associazione di circa sessan-ta città, province e regioni ita-liane il cui obiettivo è quello di promuovere, anche nel nostro Paese, nuove politiche di sicu-rezza urbana. Questa realtà si basa su tre pilastri fondamen-tali: la centralità delle città, l’integrazione degli strumenti e degli attori, il confronto sen-za pregiudizi. Il ruolo centrale delle città nello sviluppo delle nuove politiche è fondamen-tale per costruire un punto di vista unitario sulle iniziative di sicurezza urbana. L’integrazio-ne è il secondo elemento senza il quale la sicurezza non può esistere. Il confronto è lo stru-mento iniziale per porre delle basi solide verso programmi adeguati ai problemi da af-frontare. Il Forum italiano è sezione nazionale del Forum europeo per la sicurezza urba-na al quale sono associate oltre trecento città e amministrazio-

ni territoriali europee di dieci diversi paesi. Il Fisu ritiene che diagnosi e ricerca siano le chia-vi per a�rontare i problemi del territorio. Per questo motivo o�re ai suoi aderenti un patri-monio consolidato di compe-tenze speci�che in materia di sicurezza urbana, su tematiche trasversali: dai mercati illegali alla criminalità organizzata, dalle teorie e strategie per la prevenzione locale all’urbani-stica e riquali�cazione urbana, passando attraverso integra-zione e migrazioni. “Coordi-namento è la parola chiave in questa fase di lavori”, spiega il presidente del Forum, Giorgio Pighi, che continua: “In quan-to le trasformazioni in atto, che uniscono maggiore dina-mismo delle persone a insta-bilità lavorativa, economica e sociale, danno nuovo impulso ai Comuni nelle complessive politiche di sicurezza urbana e comportano risposte condi-vise da tutti gli attori pubblici del territorio e dalle formazio-ni che perseguono interesse generale come associazioni, volontariato e sindacati. La si-curezza è caratteristica fonda-mentale della vita sociale che sa prevenire i comportamenti

indesiderabili come le attività criminose, il degrado, il catti-vo uso dello spazio pubblico, le degenerazioni nelle aggre-gazioni giovanili e sportive. Davanti ai risultati deludenti delle sole sanzioni e del mero contrasto, la nostra Costitu-zione indica la strada del co-ordinamento fra livello locale

e riparazione dei fenomeni di criminalità, inciviltà e disor-dine urbano di�uso. L’idea da cui nasce il Forum italiano tende a privilegiare le strate-gie di prevenzione integrata, le pratiche di mediazione, l’attenzione alle vittime, l’edu-cazione alla convivenza e la valorizzazione del principio di legalità. Una proposta dif-ferenziata, quindi, che mette a disposizione tanti servizi di grande utilità: la partecipa-zione a progetti europei e il supporto alla progettazione in materia di sicurezza urba-na, in primis ma non solo. Un programma di formazione permanente sia per gli aspetti di base delle politiche di si-curezza, sia per l’approfondi-mento di speci�ci fenomeni e strumenti e l’organizzazione di eventi, convegni e seminari con esperti, e la realizzazione di diagnosi, ricerche e pubbli-cazioni, sono altri strumenti utilizzati da questa realtà con sede a Bologna. Rimanendo sul tema, è im-portante sottolineare come nel corso degli anni siano stati organizzati anche un corso nazionale e due master universitari specializzati in coordinamento delle politi-che di sicurezza, oltre a una ricca serie di giornate di ag-giornamento tematiche. Ciò lascia intendere come il tema della formazione e l’ambito dell’aggiornamento rivestano da sempre un ruolo di grande rilievo negli obiettivi e nelle attività del Forum italiano per la sicurezza urbana.Giorgio Pighi, sindaco di Modena e presidente del Forum, e il vicesindaco Giuseppe Boschini

Con sede a Padova, Axel è un’azienda tutta italiana

specializzata nella progetta-zione e produzione di appa-rati e sistemi per la sicurezza e la domotica. Fondata nel 1996, vanta progettazione e produzione in Italia.Patrizio Bosello, ammini-stratore delegato di Axel e vicepresidente Centro Studi Itasforum, dichiara “Tutti gli apparati e i sistemi sono pro-gettati all’interno dell’azienda per la parte hardware, so�wa-re e �rmware. Questo non solo per garantire maggiore e�cacia, e�cienza e pron-

Dai reati informatici al bul-lismo, dalle violenza negli

stadi, sulle donne e sui minori, �no alle più disparate e nuove forme di violenza urbana. La lotta alla criminalità richiede conoscenze e tecniche sem-pre più ra�nate e dunque una formazione interdisciplinare, altamente professionale e co-stantemente aggiornata. A questo innovativo e attualis-simo settore di specializzazione si dedica da alcuni anni il Cen-tro universitario di formazione sulla sicurezza (Cufs), sorto in seno al dipartimento di Studi giuridici dell’Università della Repubblica di San Marino. “Abbiamo sviluppato con suc-cesso - spiega Maria Katya Sciarrino, direttore tecnico del Centro - una serie di corsi di al-ta formazione, alcuni dei quali scaturiti da un accordo con il ministero dell’Interno per la specializzazione e l’aggiorna-mento della Polizia di Stato. Al centro di tutti i programmi è la risoluzione delle problema-tiche connesse alla sicurezza, intesa nel suo senso più ampio, dalla security alla safety, in mo-do da fornire strumenti di co-noscenza e di contrasto non so-lo alla polizia ma anche ad altre strutture di difesa sociale, non-

Protezione e controllo integrato di edi�ci. Sparkle è multifunzione Interdisciplinarietà e aggiornamento contro bulli e menti ra�nate

L’antifurto incontra la domotica Alta formazione anti-criminalità

ta reattività alle esigenze del mercato ma per assicurare una migliore riservatezza e sicurezza dei dati”. Axel propone unità di con-trollo per antifurto e domo-tica nelle quali le funzioni sono combinate e interagenti. “Si tratta - speci�ca Bosel-lo - di prodotti studiati per il controllo degli edi�ci, sia in ambito residenziale sia industriale e commerciale. Sono strutturabili per ogni livello di rischio, in modo da rispondere a tutte le richieste dell’utente”. “Il concept di idea e la sua

ché a tutti i professionisti che si occupano di crimine, di educa-zione alla sicurezza o dei suoi risvolti socio-sanitari, di abuso, plagio, violenza sui deboli, de-vianza giovanile e molto altro ancora”. In particolare, il corso di alta formazione in Cyber-crime consente all’operatore di pubblica sicurezza, ma anche ai responsabili della sicurezza in-formatica, a qualunque livello, di acquisire le abilità tecniche e culturali per a�rontare le s�-de aperte dall’uso dei sistemi e delle reti informatiche. “Per il prossimo anno accade-mico - aggiunge Piergiorgio

produzione industriale total-mente made in Italy - conti-nua Bosello - o�rono molti vantaggi per gli operatori, a partire dalla possibilità di dialogo diretto, senza in-termediari, con noi azienda produttrice, una �essibilità progettuale sviluppata attor-no alle peculiarità della secu-rity italiana e una �loso�a più orientata alle esigenze degli utenti nazionali, anche con operazioni di customizzazio-ne. Di recente abbiamo lan-ciato una piattaforma multi-funzione. Si chiama Sparkle e rappresenta la nostra scommessa per il futuro del-le nostre unità di controllo. È importante sottolineare che investiamo in ricerca e inno-vazione il 14% del fatturato”.Axel guarda al futuro con �ducia. “Puntiamo a miglio-rare le tecnologie e le compe-tenze sviluppate �no a oggi - dice Bosello - con attenzione particolare alle comunicazio-ni all’esterno dell’edi�cio su piattaforme di comunicazio-ne interattiva e le reti dati, at-traverso applicazioni e servizi in grado di soddisfare una domanda sempre più rilevan-te di soluzioni innovative per la sicurezza”.

Peruzzi, direttore del diparti-mento di Studi giuridici - è al debutto un master di specializ-zazione sulla sicurezza urbana che risponde alla domanda espressa da diversi sindaci ita-liani”.Tra le molte novità formative messe in cantiere dal Cufs, un seminario sulla violenza ne-gli stadi, un corso sul diritto europeo, un seminario sulla criminalità organizzata, men-tre è imminente un workshop interdisciplinare sulla balistica forense, rivolto ad avvocati, forze di polizia, criminologi, �sici e ingegneri.

■ AXEL / Fondata nel 1996, sede a Padova. Progetta, produce e fa ricerca in Italia ■ CUFS / Corsi di security, safety e presto anche di balistica per professionisti del settore

Maria Katya Sciarrino,

direttore tecnico del Centro

universitario di formazione sulla sicurezza dell’Università

della Repubblica di San Marino

Patrizio Bosello, amministratore delegato di Axel