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12 mesi in aula, 5 in azienda. E tutta la vita per goderti il tuo successo. MBA MBA full time L’MBA LUISS è un percorso senza eguali dedicato a chi voglia acquisire una formazione manageriale di eccellenza. Un modello didattico internazionale, esperienze in azienda, testimonianze, conferenze, rapporti con le imprese, project work e tutto ciò che serve per far parte della classe dirigente di domani. Il Master in Business Administration è una scelta professionale che cambia la vita. Tra le aziende che hanno concesso borse di studio nelle passate edizioni: Banca delle Marche, BNL - Gruppo BNP Paribas, Cofib, Colavene, Enel, Energee3, Ericsson, Finmeccanica, Fondazione Banco di Sicilia, Grandi Stazioni, Intesa Sanpaolo, Merck Sharp & Dohme Italia, Poste Italiane, Telecom Italia, Unione Fiduciaria, Wind Telecomunicazioni. ||| rocchi pavese design ||||||||| Presentazione programma MBA XX edizione 2010 2011 In questa occasione potrà confrontarsi con il direttore, i coordinatori, i docenti e lo staff del programma e trovare una risposta a tutte le sue domande. martedì 14 settembre 2010 ore 18.00 Sala delle Colonne LUISS Guido Carli Viale Pola, 12 Roma prossime selezioni 16 e 30 settembre La partecipazione agli aventi è libera, è gradita la registrazione www.mba.luiss.it per informazioni Segreteria MBA tel 06 85225 328 [email protected] ||| rocchi pavese design ||||||||| MBA MBA full time Presentazione programma MBA XX edizione 2010 2011 martedì 14 settembre 2010 ore 18.00 Sala delle Colonne LUISS Guido Carli Viale Pola, 12 Roma prossime selezioni 16 e 30 settembre La partecipazione agli aventi è libera, è gradita la registrazione www.mba.luiss.it per informazioni Segreteria MBA tel 06 85225 328 [email protected] Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti Settimanale - Anno 3 N ° 13 Lunedì 19 Luglio 2010 L a riforma universitaria voluta dal ministro Maria- stella Gelmini non poteva, tra gli altri aspetti, che interessare lo stato di salute economi- co dei nostri atenei, di cui è stata ridisegnata la gestione finanziaria. Trattandosi di un provvedimento che mira ad eliminare gli sprechi, è prevista l’introduzione di una contabi- lità economico-patrimoniale uniformata, secondo criteri nazionali concordati tra mini- stero dell’Istruzione e ministe- ro del Tesoro. Attualmente i bilanci delle Università non sono chiari e non calcolano la base di patri- monio degli atenei, mentre con la nuova gestione dovranno rispondere a canoni di mag- giore trasparenza, indicando chiaramente debiti e crediti, in accordo con le istituzioni com- petenti. Le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla quali- tà della ricerca e della didattica, valutata in base all’efficienza dei risultati conseguiti da parte dell’Anvur (Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca). Vi sarà l’obbligo di accredita- mento, ovvero di verifica del ministero di tutti i corsi di lau- rea e di tutte le sedi distaccate al fine di evitare che si creino insegnamenti e strutture non necessarie, oltre che l’introdu- zione di certificazione da parte dei docenti della loro presenza alle lezioni, perchè non si ri- proponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei. Inoltre, viene per la prima volta stabilito un riferimento unifor- me per l’impegno dei profes- sori a tempo pieno per il com- plesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato a 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di do- cenza e servizio per gli studen- ti. Valutazioni in tema di atti- vità di ricerca che, per alcuni docenti, potranno significare la perdita di scatti stipendiali e la possibilità di partecipare come commissari ai concorsi in caso di bilancio negativo. Novità importanti, finalizzate a favorire gli studenti più me- ritevoli e alla ridistribuzione parziale di costi fino ad ora in esubero, riguardano la delega al governo di riformare orga- nicamente la legge 390/1991 in accordo con le Regioni, per spostare il sostegno diretta- mente agli studenti per favori- re accesso agli studi e mobilità personale all’interno degli ate- nei, perchè un sistema senza mobilità interna è un sistema non moderno e dinamico. Infine, sarà costituito un fon- do nazionale per il merito, con l’obiettivo di erogare borse di merito e di gestire su base uni- forme, con tassi bassissimi, i prestiti d’onore. FORMAZIONE FORMAZIONE MASTER E UNIVERSITÀ MASTER E UNIVERSITÀ Meno sprechi per le università nella nuova riforma Gelmini Favorire gli atenei meritevoli per buona condotta L e linee ispiratrici della riforma Università Gelmini sono da ri- cercare nella volontà di premiare i giovani meritevoli, i nuovi ricercatori e le università che puntano sulla qualità, eliminando gli sprechi e i corsi inutili. È il primo provvedimento organico che riforma l’intero sistema universitario, affermando il principio che l’autonomia degli atenei deve essere coniugata con una forte responsabilità: finanziaria, scientifica, didattica. Le Università sono autonome ma rispon- deranno delle loro azioni, e se saranno gestite male riceveranno meno finanziamenti. Quindi fine dei finanzi a pioggia, soldi solo in base alla qualità. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini rivedrà inoltre il reclutamento del personale riformando la governance universita- ria secondo criteri meritocratici e di trasparenza. Premiare il merito, evitare gli sprechi Queste le novità più significative della riforma

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12 mesi in aula,5 in azienda. E tutta la vita per goderti il tuo successo.

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L’MBA LUISS è un percorso senza eguali dedicato a chi voglia acquisire una formazione manageriale di eccellenza. Un modello didatticointernazionale, esperienze in azienda, testimonianze, conferenze, rapporti con le imprese, project work e tutto ciò che serve per far parte della classe dirigente di domani. Il Master in Business Administration è una scelta professionale che cambia la vita.

Tra le aziende che hanno concesso borse di studio nelle passate edizioni: Banca delle Marche, BNL - Gruppo BNP Paribas, Cofib, Colavene, Enel, Energee3, Ericsson, Finmeccanica, Fondazione Banco di Sicilia,Grandi Stazioni, Intesa Sanpaolo, Merck Sharp & Dohme Italia, Poste Italiane, Telecom Italia, Unione Fiduciaria, Wind Telecomunicazioni.

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Presentazione programma MBAXX edizione 2010 • 2011In questa occasione potrà confrontarsicon il direttore, i coordinatori,i docenti e lo staff del programma e trovare una risposta a tutte le sue domande.

martedì 14 settembre 2010 • ore 18.00Sala delle ColonneLUISS Guido Carli • Viale Pola, 12 • Roma

prossime selezioni16 e 30 settembre

La partecipazione agli aventi è libera, è gradita la registrazione www.mba.luiss.it

per informazioni Segreteria MBA

tel 06 85225 [email protected]

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|MBAMBA full timePresentazione programma MBAXX edizione 2010 • 2011martedì 14 settembre 2010 • ore 18.00Sala delle ColonneLUISS Guido Carli • Viale Pola, 12 • Roma

prossime selezioni • 16 e 30 settembre

La partecipazione agli aventi è libera, è gradita la registrazione www.mba.luiss.it

per informazioni Segreteria MBA

tel 06 85225 [email protected]

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

E entiSettimanale - Anno 3 N° 13 Lunedì 19 Luglio 2010

La riforma universitaria voluta dal ministro Maria-

stella Gelmini non poteva, tra gli altri aspetti, che interessare lo stato di salute economi-co dei nostri atenei, di cui è stata ridisegnata la gestione fi nanziaria. Trattandosi di un provvedimento che mira ad eliminare gli sprechi, è prevista l’introduzione di una contabi-lità economico-patrimoniale uniformata, secondo criteri nazionali concordati tra mini-stero dell’Istruzione e ministe-ro del Tesoro.Attualmente i bilanci delle Università non sono chiari e

non calcolano la base di patri-monio degli atenei, mentre con la nuova gestione dovranno rispondere a canoni di mag-giore trasparenza, indicando chiaramente debiti e crediti, in accordo con le istituzioni com-petenti.Le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla quali-tà della ricerca e della didattica, valutata in base all’effi cienza dei risultati conseguiti da parte dell’Anvur (Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca).Vi sarà l’obbligo di accredita-mento, ovvero di verifi ca del

ministero di tutti i corsi di lau-rea e di tutte le sedi distaccate al fi ne di evitare che si creino insegnamenti e strutture non necessarie, oltre che l’introdu-zione di certifi cazione da parte dei docenti della loro presenza alle lezioni, perchè non si ri-proponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli atenei.Inoltre, viene per la prima volta stabilito un riferimento unifor-me per l’impegno dei profes-sori a tempo pieno per il com-plesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fi ssato a 1500 ore annue di cui almeno

350 destinate ad attività di do-cenza e servizio per gli studen-ti. Valutazioni in tema di atti-vità di ricerca che, per alcuni docenti, potranno signifi care la perdita di scatti stipendiali e la possibilità di partecipare come commissari ai concorsi in caso di bilancio negativo.Novità importanti, fi nalizzate a favorire gli studenti più me-ritevoli e alla ridistribuzione parziale di costi fi no ad ora in esubero, riguardano la delega al governo di riformare orga-nicamente la legge 390/1991 in accordo con le Regioni, per spostare il sostegno diretta-mente agli studenti per favori-re accesso agli studi e mobilità personale all’interno degli ate-nei, perchè un sistema senza mobilità interna è un sistema non moderno e dinamico.Infi ne, sarà costituito un fon-do nazionale per il merito, con l’obiettivo di erogare borse di merito e di gestire su base uni-forme, con tassi bassissimi, i prestiti d’onore.

FORMAZIONEFORMAZIONEMASTER E UNIVERSITÀMASTER E UNIVERSITÀ

Meno sprechi per le universitànella nuova riforma GelminiFavorire gli atenei meritevoli per buona condotta

Le linee ispiratrici della riforma Università Gelmini sono da ri-cercare nella volontà di premiare i giovani meritevoli, i nuovi

ricercatori e le università che puntano sulla qualità, eliminandogli sprechi e i corsi inutili. È il primo provvedimento organico che riforma l’intero sistemauniversitario, aff ermando il principio che l’autonomia degli ateneideve essere coniugata con una forte responsabilità: fi nanziaria,scientifi ca, didattica. Le Università sono autonome ma rispon-deranno delle loro azioni, e se saranno gestite male riceverannomeno fi nanziamenti. Quindi fi ne dei fi nanzi a pioggia, soldi soloin base alla qualità. Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini rivedrà inoltre ilreclutamento del personale riformando la governance universita-ria secondo criteri meritocratici e di trasparenza.

Premiare il merito, evitare gli sprechiQueste le novità più signifi cative della riforma

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2 EventiLunedì 19 Luglio 2010

Un Centro per la ricerca e lo sviluppo delle nuove tecnologie fotovoltaicheChose, Polo Solare Organico della Regione Lazio

Pannello fotovoltaico ibrido organico/inorganico

realizzato presso Chose

Stampatori:

ll Sole 24 Ore S.p.A. - Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano;

Il Sole 24 Ore S.p.A. - Via Tiburtina Valeria; Km 68,7 -

67061 Carsoli (Aq);

Società Editrice Arena S.p.A. - Via Torricelli,14 -

37060 Caselle di Sommacampagna - (VR);

Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A

40059 Località Fossatone - Medicina - (BO);

Centro Stampa Editoriale S.r.l. - Via Del Lavoro, 18 -

36040 Grisignano di Zocco - (VI);

Centro Stampa Quotidiani S.p.A. - Via dell’Industria, 52 -

25030 Erbusco - (BS);

Registrazione Tribunale di Milano numero 208

del 21 marzo 2005

DIN NEWSLETTER

Settimanale - Anno 3 - Numero 13

Lunedì 19 Luglio 2010

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

Proprietario ed editoreIl Sole 24 Ore S.p.A.

Via Patecchio, 2 - 20141 Milano

Direttore responsabile: Antonio Greco

E enti

Il Polo Solare Organico della Regione Lazio (Center for Or-

ganic and Hybrid Solar Energy - Chose) è stato creato alla fi ne del 2006 dalla volontà comune della Regione Lazio e il Diparti-mento di Ingegneria Elettroni-ca dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata di costruire un centro di eccellenza per la ricerca, sviluppo e ingegnerizza-zione delle nuove tecnologie fo-tovoltaiche basate su pigmenti o semiconduttori organici. Chose (www.chose.it) ha realizzato dei laboratori specializzati per la fab-bricazione e la caratterizzazione di celle e moduli fotovoltaici or-ganici e ibridi organici/inorgani-ci (celle Dsc) in un area di oltre 600 m2 all’interno del campus

high-tech del Tecnopolo tiburti-no a Roma.L’architettura base di queste cel-le fotovoltaiche è estremamente semplice: uno o più strati di fi lm sottili, resi sensibili alla luce so-lare da un composto organico, sono frapposti tra due supporti conduttivi, sia rigidi che fl essibili, di cui almeno uno trasparente. Il composto organico può esse-re sia di natura vegetale, estratto ad esempio dal succo di arancia o di mirtillo, sia, per aumentare l’effi cienza delle celle, sintetizzato chimicamente.Il grosso vantaggio dei materiali fotovoltaici organici risiede nel fatto che questi possono essere depositati su larghe aree e a costi molto ridotti, sia mediante tec-

niche di stampa convenzionali come la serigrafi a o la stampa a getto di inchiostro, oppure attra-verso semplici processi di evapo-razione.Chose ha come scopo princi-pale non solo l’innovazione nel campo del fotovoltaico, ma an-che il susseguente trasferimen-to tecnologico verso industria. Questo avviene tipicamente con la creazione di spin-off sia sotto forma di società che di Consor-zi pubblici-privati. Attualmente sono nate due società spin-off operanti nel modo della tecno-logia e della progettazione fo-tovoltaica, mentre una seconda iniziativa riguarda la creazione del Consorzio Dyepower tra Erg Renew (gruppo Erg), Permaste-elisa, Dyesol Italia, Università di Roma “Tor Vergata”, Università di Ferrara e Università di Torino per lo sviluppo delle facciate fo-tovoltaiche in vetro, attività che rientra nell’ambito dell’integra-zione architettonica del fotovol-taico (Building Integrated Photo-voltaics, Bipv). Le caratteristiche di semitrasparenza, possibile va-riazione dei colori e adattamento architettonico, rendono le celle e moduli Dsc ideali per l’utilizzo nelle facciate di vetro. In più, la cella Dsc permette di convertire

la radiazione solare in energia elettrica anche in condizione non ottimali di illuminamento, ad esempio in giornate nuvolo-se o quando l’esposizione non è perpendicolare ai raggi solari, ca-ratteristiche queste presenti nelle facciate degli edifi ci.Al fi ne di sviluppare conoscenze specifi che nell’ambito del foto-voltaico sia di tipo convenzio-nale che innovativo e di prepa-rare profi li in grado di operare sull’intera fi liera del fotovoltaico, Chose gestisce da diversi anni a questa parte un master di secon-do livello in “Ingegneria del Fo-tovoltaico” (www.masterpv.org) presso l’Università di Roma Tor Vergata. Il master si propone di formare la fi gura di professioni-sti con competenze che spaziano dall’analisi, studio e progettazio-ne dei sistemi fotovoltaici alla gestione e manutenzione degli impianti, capaci, altresì, di opera-re nei settori di ricerca pubblici/privati e di interagire con i settori

manageriali nel campo dell’in-novazione. Il master ha dunque l’obiettivo di fornire agli studenti adeguati strumenti tecnici, cono-scitivi e operativi per diventare protagonisti del nuovo contesto industriale.L’ambito formativo del centro si sviluppa anche attraverso le scuole estive rivolte sia a studenti e ricercatori universitari (scuo-

la Isophos) sia ai docenti dellescuole medie (scuola “Formiamoi Formatori”). L’azione didatticacoinvolge le varie realtà scolasti-che in tutta Italia: durante tuttol’anno si organizzano incontrinelle scuole con studenti di ognietà attraverso seminari tematici ela realizzazione di celle fotovol-taiche organiche con l’utilizzo disucco di mirtillo.

Personale di ricerca al laboratorio Chose del Tecnopolo Tiburtino (Roma)

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3EventiLunedì 19 Luglio 2010

É organizzato dall’Università Carlo Cattaneo – LIUC in collaborazione con Agusta Westland e Alenia Aermacchi, il Distretto Aerospaziale Lombardo e numerose aziende del settore aeronautico. Il Master rappresenta una delle direttrici fondamentali per la competitività delle imprese del distretto ed è totalmente sostenuto dai loro contributi.Per neolaureati in ingegneria aeronautica, meccanica, aerospaziale, elettronica e gestionale.

PERIODO ottobre 2010/luglio 2011INFO www.liuc.itINVIA LA TUA DOMANDA entro e non oltre il 23 luglio 2010 a [email protected]

H&A

MASTER

Helicopterand Airplane

Master in managementper il settore aeronautico

II EDIZIONE

SP14210D

Rendering della “Cittadella politecnica” (in fase di completamento).

Le nuove costruzioni ampliano la superfi cie disponibile per l’attività

di ricerca, con nuovi spazi a disposizione degli studenti

L’ingegneria chimica è quel settore della scienza e

della tecnologia che si occupa dei processi industriali in cui si trasformano materie prime in prodotti a più alto valore aggiunto, utilizzando processi chimici e biologici, in condi-zioni di sicurezza per l’uomo e per l’ambiente, nella maniera più economica possibile. L’in-gegneria chimica contribuisce quindi a dare risposte concrete alle grandi sfi de tecnologiche del nuovo millennio: pro-cessi sostenibili; protezione, salvaguardia e risanamento dell’ambiente; trasporti eco-compatibili; biotecnologie; na-notecnologie. Questi obiettivi sono fatti propri dal percorso formativo del corso di laurea in Ingegneria Chimica del Po-litecnico di Torino (www.po-lito.it), articolato nei tre anni della Laurea in Ingegneria chi-mica e alimentare, seguiti dai 2 anni della Laurea magistrale in Ingegneria chimica e dei pro-cessi sostenibili.Partendo da una formazione di base interdisciplinare, foca-lizzata sulle discipline scienti-fi che e su quelle proprie della ingegneria industriale, il corso

di Laurea in Ingegneria chimi-ca e alimentare ha l’obiettivo di approfondire sia i processi chimici tradizionali, sia i pro-cessi alimentari (produzione e trasformazione di alimenti). Alle lezioni in aula si affi an-ca un signifi cativo numero di ore di laboratorio. Con un ri-levante investimento da parte dell’Ateneo e del Dipartimento di Scienza dei materiali e In-gegneria chimica (Dismic) è stata recentemente inaugurata la Chemistry Wing, un’ala del Dismic che ospita laboratori didattici che si affi ancano ai corsi di base (chimica e chi-mica analitica), ai corsi relativi alle discipline dell’ingegne-ria chimica (apparecchiature dell’industria chimica e ali-mentare, catalisi) e ai corsi re-lativi alla scienza e tecnologia dei materiali (ceramici, poli-meri, leganti, combustibili): lo studente può così mettere im-mediatamente in pratica le co-noscenze apprese a lezione, in alcuni casi su apparecchiature che sono analoghe, su piccola scala, a quelle che si troverà a gestire nella professione, e che sono state progettate a tale scopo da alcuni docenti

del Dismic. Il corso di Laurea magistrale in Ingegneria chi-mica e dei Processi sostenibili ha come obiettivo principale la formazione di professio-nisti in grado di progettare e gestire processi industriali innovativi (in particolare nei settori chimico, farmaceutico, ambientale, biotecnologico, alimentare, energetico e dei nuovi materiali) con partico-lare attenzione alla loro soste-nibilità, ovvero minimizzare i consumi energetici ed evitare

l’uso e la produzione di so-stanze pericolose, prevenendo così all’origine i rischi chimici e l’inquinamento ambientale. Gli insegnamenti sono foca-lizzati su tematiche quali la si-curezza dei processi, la chimi-ca verde, il riciclo e riuso dei prodotti, le nanotecnologie, lo sviluppo di processi innovativi per la produzione di energia e la sostenibilità dei processi produttivi.In questo modo è possibile for-mare i futuri ingegneri chimici verso una professione che, se da un lato continua con suc-cesso a rivestire un ruolo da protagonista in settori tradi-zionali quali la petrolchimica, l’industria alimentare, l’indu-stria di processo in generale, dall’altro vede la possibilità di operare in settori ad alto li-vello di innovazione, quali la produzione di energia, la mo-

bilità sostenibile, la salvaguar-dia ambientale, lo sviluppo di tecnologie e di processi su scala nanometrica. Continuo è infatti lo sforzo di aggiornare i contenuti degli insegnamen-ti per aumentarne il carattere professionalizzante.L’effi cacia di tale impostazio-ne è evidenziata dal numero crescente di studenti che ogni anno si iscrivono al corso di Laurea in Ingegneria chimica e che non provengono dalla

Provincia di Torino, oltre chedal numero di studenti pro-venienti da Paesi Europei edextra-Europei, con cui esisto-no da anni relazioni in questosenso. Analogamente, il brevetempo che intercorre tra laLaurea e il primo impiego, el’ampio bacino di aziende incui i nostri laureati trovanolavoro, sono conferma dellaqualità del corso di studi inIngegneria chimica del Poli-tecnico di Torino.

Il corso di studi prevedere un numero signifi cativo di ore di

laboratorio in cui lo studente può eseguire in prima persona

esperimenti per applicare i concetti esposti a lezione

L’ingegneria chimica al Politecnico di Torino punta su alimenti e processi sostenibiliUna research university attenta a un equilibrato sviluppo della ricerca di base e di quella applicata

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4 EventiLunedì 19 Luglio 2010

Chissà se il sociologo Zyg-munt Bauman, coniando

il termine di “glocalizzazio-ne”, aveva potuto immagina-re il vastissimo campo in cui questo concetto è stato più o meno consapevolmente appli-cato nel mondo. Certo è, inve-ce, che ha visto molto lonta-no, individuando un modello di progresso che allarga gli orizzonti e le prospettive del-le persone e delle popolazioni, ma senza snaturare e dimenti-care le peculiarità e la cultura locali del territorio. Altrettan-to lontano hanno saputo - e, soprattutto, voluto - guarda-re il Politecnico di Milano e il territorio di Piacenza (una prestigiosa istituzione acca-demica e di ricerca lombar-da di livello internazionale e un provincia emiliana; ricca ed evoluta, d’accordo, ma pur sempre provincia, di quel-le che appaiono raramente nelle cronache nazionali dei Tg), che un decennio fa han-no dato vita a un forte con-nubio, con l’insediamento di una sede del Politecnico nella città al di qua del Po. Era una scommessa fortemente voluta dal territorio, che a posterio-ri si è rivelata una scommessa vincente. Il Politecnico di Mi-lano, con il suo Centro di Svi-luppo del Polo di Piacenza, si è rivelato fi n da subito un in-terlocutore importante per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Quella che un decennio fa era solo un’intu-izione, si è rivelata la risposta a una necessità: la continua evoluzione del contesto in cui ricerca e formazione compe-tono nel mondo globalizzato, richiede di ridefi nire insie-me gli obiettivi e i contenuti della partnership sostanziale creatasi nel corso degli anni. Sono state, queste, linee di indirizzo ampiamente con-divise anche a livello politico istituzionale, che hanno reso necessaria una nuova defi ni-zione del ruolo dell’universi-tà sul territorio, sviluppando attività di ricerca in grado di contribuire a un’apertura in-ternazionale delle esperien-

ze locali e alla creazione di nuova imprenditorialità. Una forte e larga condivisione di queste istanze globali-locali, che ruotano attorno all’inse-diamento piacentino del Po-litecnico di Milano, hanno dato vita all’associazione Po-lipiacenza, riconosciuta come persona giuridica ai sensi del D.P.R. 10 febbraio 2000, n° 361, con una durata fi no al 31 dicembre 2050. L’associa-zione, senza fi ni di lucro, ha il fi ne di consolidare l’attività di ricerca e di armonizzare l’at-tività di formazione del Polo di Piacenza del Politecnico di Milano con l’attività di ricerca sviluppata sul territorio; pro-muovere iniziative strategiche a supporto del consolidamen-to e dello sviluppo del Polo di

Piacenza; favorire l’individua-zione di scelte di formazione superiore e di ricerca coeren-ti con le vocazioni di sviluppo del territorio, anche rivolte a sostenere l’internazionalizza-zione di tali attività; svilup-pare e promuovere attività di innovazione, trasferimento tecnologico e incubazione di nuove imprese, favorendo un sistematico raccordo tra im-prese e istituzioni universita-rie; promuovere la ricerca di fi nanziamenti, pubblici e pri-vati, a sostegno delle attivi-

tà del Polo di Piacenza, degli studenti e dei ricercatori, ivi comprese le azioni per l’inter-nazionalizzazione, integrativi delle risorse già disponibili ai sensi della normativa vigente; pubblicizzare l’off erta formati-va del Polo di Piacenza; met-tere in atto iniziative adeguate affi nché i giovani si preparino a seguire gli studi superiori, con particolare riferimento alle discipline scientifi che e tecniche; sostenere i giova-ni meritevoli, armonizzando i propri interventi con quelli dei soggetti, anche istituzio-nali, che operano al medesi-mo fi ne. Quelli che si presen-tano come scarni articoli di uno statuto associativo, vanno in realtà ben al di là del sem-plice elenco, perché istituzio-

nalizzano un’attività che, di fatto, è sempre stata al centro del lavoro che ha visto agire su un fronte comune il Poli-tecnico di Milano e il territo-rio di Piacenza. Un’attenzione particolare è rivolta, come si conviene a un’università, alla formazione, con un occhio di riguardo alle istanze d’avan-guardia in campo internazio-nale. L’ssociazione Polipiacen-za ha l’obiettivo di promuovere e consolidare i corsi di Laurea in Ingegneria Meccanica e in Architettura Ambientale, il corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica e i corsi internazionali di Laurea Ma-gistrale in Architettura “Su-stainable Architecture Large Scale Projects” e in Ingegneria Energetica, percorso “Energy Engineering for and Environ-mentally Sustainable World” (Eee-Sw). Le attività di didat-tica trovano il supporto nelle attività di ricerca che i docenti svolgono nei laboratori Musp e Leap, rispettivamente dedi-cati ai temi della meccanica avanzata e dell’energia, che off rono agli allievi ingegne-ri un’ulteriore opportunità di crescita professionale.A Piacenza è situato il più

esteso polo logistico italia-no e non a caso è presente un prestigioso gruppo di ricerca in questo ambito. Allo stesso modo, per le Scienze dell’Ar-chitettura operano a Piacen-za i Laboratori LabSat , “Cit-tà di Piacenza” e “Architettura dei luoghi della mobilità”. La scelta di puntare sui laborato-ri non è casuale: è proprio la loro presenza che consente lo sviluppo di attività di ricerca e di trasferimento tecnologico a supporto della competitivi-tà delle imprese e delle istitu-zioni e consente di introdurre nell’attività didattica contenuti e pedagogie innovative. I lau-reati in Ingegneria meccanica trovano occupazione subito dopo il conseguimento della laurea. I riscontri dal mondo del lavoro e delle imprese nei confronti dei laureati del polo di Piacenza del Politecnico di Milano sono altamente posi-tivi, e questo è il migliore in-dicatore della qualità dell’in-segnamento; se dall’ambito “locale” (che in realtà abbrac-cia una buona fetta di Italia), ci si allarga al mercato del la-voro internazionale, i riscontri appaiono altrettanto positivi. Anche stavolta non si tratta di un caso: corsi di laurea e lau-rea magistrale in Architettura formano professionisti esper-ti nella progettazione sosteni-bile di grandi opere, con una forte spinta all’internaziona-lizzazione negli studi e nella professione. Un successo che travalica i confi ni locali, non solo per l’esportazione di tec-nici preparati, ma anche per la capacità di attrazione. Gli stu-denti stranieri che scelgono la sede di Piacenza del Politec-nico di Milano sono in netto aumento. Studenti di presti-giose Università europee scel-gono Piacenza come sede di corsi brevi e Summer School nei settori dell’energia, dei si-stemi di produzione e della progettazione urbana sosteni-bile. Inoltre, sempre nel gioco di rimbalzo tra globale e lo-cale che contrassegna la no-stra epoca, studiare ingegne-ria a Piacenza signifi ca anche

investire nel futuro, con una maggiore facilità a inserirsi nel tessuto industriale della meccanica avanzata, della lo-gistica e dell’ingegneria ener-getica. Proprio qui vengono prodotte le macchine utensi-li che aziende automobilisti-che famose nel mondo, come Ferrari e Renault, utilizzano per costruire le proprie vet-ture; qui vengono realizza-te le macchine operatrici che Boeing utilizza per lavorare le parti strutturali degli aerei del futuro. Un mercato del lavoro così vasto off re inoltre gran-di opportunità di tirocinio in azienda, periodi di studio all’estero, borse di studio. Le attività culturali e sportive di una provincia viva e dinami-ca, ma ancora a misura d’uo-mo, consentono ai giovani studenti di completare la pro-pria formazione e raff orzano i rapporti umani.La varietà di competenze pro-fessionali, di carattere tecnico e organizzativo, che vengo-no richieste in ambito indu-striale agli ingegneri mecca-nici, è alla base dell’obiettivo formativo del corso di studi: il conseguimento di una so-lida preparazione scientifi ca, affi ancata ad ampi contenuti tecnico-applicativi, che favo-risca la capacità di modella-re, progettare, costruire e ot-timizzare prodotti, processi e impianti impiegati nel mondo della produzione industriale. In quest’ottica, il corso di stu-di in Ingegneria Meccanica si articola nei tre livelli successi-vi della Laurea triennale, fi na-lizzata a formare tecnici con preparazione universitaria, capaci di sviluppare proget-ti e di gestire processi indu-striali consolidati, della Lau-

rea magistrale, con l’obiettivodi preparare ingeneri in gradodi sviluppare autonomamen-te progetti di innovazione diprodotto, di processo e di si-stema produttivo, sia nel com-parto industriale sia in quel-lo del terziario avanzato, nelDottorato di Ricerca, che con-sente di acquisire competenzenella ricerca con esperienzeanche di tipo internazionale ea preparare specialisti capacidi condurre autonomamenteprogetti di ricerca applicata edi organizzarne l’attività ope-rativa.Il corso di laurea in Architet-tura Ambientale è un corso dilaurea triennale, nel quale sipropone un approccio all’ar-chitettura sostenibile e allaprogettazione della città con-temporanea, capace di inter-pretare la domanda abitativaper nuovi usi del tempo e del-lo spazio. Nella più profondatradizione della formazionepolitecnica in architettura, ilcorso coniuga una solida for-mazione nelle discipline tec-nico-scientifi che con un al-trettanto forte sviluppo degliaspetti culturali e storico-cri-tici attraverso gli insegnamen-ti di Arte, Rappresentazione eStoria dell’Architettura. Il cor-so di laurea Magistrale Sustai-nable Architecture of LargeScale Projects è riconosciutoin tutta la Unione europea edè tenuto interamente in lin-gua inglese, anche in virtù delprocesso di internazionaliz-zazione che porta a Piacenzaun numero crescente di stu-denti stranieri ogni anno, paria quasi la metà degli iscritti.Vengono aff rontati quattrograndi temi di progetto dellacittà contemporanea: gli spa-zi pubblici, le architetture ei distretti tipici della societàdella conoscenza quali museie teatri, la scenografi a urbanaper grandi eventi, le stazioni epiattaforme di scambio mo-dale dove si abita nei fra-tem-pi della mobilità. Completanol’off erta didattica del Campusdi Piacenza l’accesso a tiroci-ni internazionali e la SummerSchool internazionale OpenCity: from landscape to exte-rior design: un appuntamen-to annuale che dalla primaedizione del 6-23 settembre2010 costituirà un laboratoriodi idee e uno spazio creativodove sviluppare progetti e vi-sioni innovative per la Piacen-za del futuro.

Politecnico di Milano e territorio di Piacenza: una partnership per la formazione di livello internazionaleStudiare a Piacenza: Ingegneria meccanica e Architettura hanno fatto della città emiliana un polo di eccellenza

Leap un laboratorio della sede di Piacenza

La sede di Piacenza

I ricercatori del Musp

Nel settore dell’ingegneria energetica si punta sul corso di Laurea Magistrale” Energy Engineering for an Environmentally

Sustainable World” ( EEE-SW).Nel settore di Architettura sulla Laurea Magistrale

“Sustainable Architecture Large Scale Projects” riconosciuta dall’UE. Entrambe le due Lauree Magistrali

sono impartite totalmente in lingua inglese e progettate per accogliere allievi italiani e stranieri.

Nel settore dell’ingegneria meccanica è attiva un decennio il corso di “Laurea Magistrale in Macchine e Sistemi di Produzione” (Musp) che al momento offre occupabilità

certa al termine degli studi

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EventiLunedì 19 Luglio 2010 5

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6 EventiLunedì 19 Luglio 2010

Si chiama “la Colonia della comunicazione” e da or-

mai dieci anni è un fi ore all’oc-chiello dei Corsi di laurea in Comunicazione e Pubblicità dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, nonché una delle principali “cause di oc-cupazione” degli studenti che entrano a farne parte durante gli anni di studio nell’ateneo marchigiano.“Si tratta di una sorta di agen-zia pubblicitaria interna -

spiega il presidente del corso di laurea in Scienze della Co-municazione Giovanni Boccia Artieri, del corso di laurea triennale in Scienze della co-municazione e della laurea magistrale in Comunicazione e Pubblicità per le Organizza-zioni con sede a Pesaro - che si propone come un laboratorio sperimentale di progettazione e realizzazione di campagne di comunicazione, promozio-ne e pubblicità, convenzionali

e non convenzionali, com-missionate da esterni, quali imprese, associazioni di cate-goria, enti pubblici e grandi agenzie di comunicazione”.In questo spazio, concepito ad hoc per scoprire e valorizzare talento e attitudini dei ragaz-zi, si intrecciano non soltanto la creatività e le competenze degli studenti, ma l’abilità e l’estro di docenti e di profes-sionisti del settore, che si mi-surano ogni giorno con le più

svariate richieste dal mondo del lavoro.“Nel corso di questi anni -spie-ga Roberta Bartoletti, presi-dente della Laurea magistrale in Comunicazione e pubbli-cità per le organizzazioni - la Colonia, oltre a funzionare da agenzia interna all’Università, realizza numerose campagne di comunicazione dei corsi e dei convegni, ha realizzato le campagne non convenzionali per il Pesaro Film Festival, ha collaborato con Confi ndustria Pesaro-Urbino sulla comuni-cazione istituzionale ha appe-na terminato una campagna per l’associazione Aido, in pas-sato ha lavorato con Telecom e spazia in una varietà talmente ampia di settori da permette-re agli studenti di reinventare continuamente loro stessi e il loro lavoro”.Un connubio, quello tra uni-versità e mondo del lavoro che, per l’Ateneo di Urbino, rispecchia un modo di inten-dere l’università come luogo dove si possono sviluppare le proprie vocazioni, attraverso un coinvolgimento nel mondo del lavoro che diventa mezzo per orientarsi e per decidere del proprio futuro.Il fi ne dei corsi proposti è quello di rendere gli studenti capaci di operare nel campo dell’informazione e del gior-nalismo, nello spettacolo e nei new media, nella pubblicità e nella comunicazione d’impre-sa e di progettare prodotti co-municativi nei diversi ambiti dell’industria culturale. “Gli

stages proposti (facoltativi per la laurea triennale ma obbliga-tori per la specialistica, ndr) - prosegue Boccia Artieri - sono tutti concordati con le grandi aziende di comunicazione e pubblicità che presentano ai ragazzi dei veri e propri pro-getti su cui misurarsi, prece-duti da colloqui attitudinali con i responsabili e seguiti da resoconti dettagliati di studen-ti e aziende, in cui gli studenti possono trovare la loro strada, spesso ancor prima di aver terminato gli studi”.Non è un caso dunque se i dati occupazionali nei settori in cui i ragazzi vengono in-seriti seguono un trend mol-to positivo, come aff erma lo stesso preside di Scienze della comunicazione: “Le grandi aziende, nelle quali i ragazzi svolgono gli stages, nella mag-gior parte dei casi decidono per il mantenimento di una

collaborazione o addiritturaper un’assunzione. Ma l’im-portante è che questo lavorosia considerato dagli studentiprima di tutto come un meto-do di orientamento per capirequali siano le loro possibilità epotenzialità”. I numeri parla-no chiaro: già dopo la laureatriennale, il 60% di loro trovaun’occupazione entro un annodal conseguimento del titoloe la stessa percentuale iniziacomunque a lavorare, anchese successivamente, nei settoridella comunicazione. E dopola laurea specialistica, i risul-tati sono ancora più signifi -cativi: “Il 76% dei nostri lau-reati - conclude Bartoletti - èoccupato entro il primo annodal traguardo della laurea edi questi oltre il 68% ha unimpiego pertinente con il per-corso di studi. Il restante 12%sta svolgendo uno stage e l’8%continua gli studi”.

Una vera colonia di talentiAll’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, gli studenti si costruiscono il futuro su misura, grazie a un’agenzia pubblicitaria spin off e agli stages nelle grandi aziende di settore

Studenti al lavoro, Scienze della comunicazione facoltà di

sociologia Universita degli Studi di Urbino Carlo Bo

Al centro una studentessa appena laureata al corso laurea Magistrale in comunicazione

pubblicitaria per le organizzazioni (Cpo) Pesaro Studi

L’Università Gabriele d’An-nunzio è costituita da 12

Facoltà che si articolano fra i due Campus di Pescara (Ar-chitettura, Economia, Lin-gue e Letterature Straniere,

Scienze Manageriali) e Chieti (Farmacia, Lettere, Medicina e Chirurgia, Psicologia, Scien-ze dell’Educazione Motoria, Scienze della Formazione, Scienze Matematiche, Fisiche

e Naturali, Scienze Sociali). In un contesto metropolitano di alta ricettività e vivibilità, con i suoi 30.000 studenti, la d’An-nunzio punta a una off erta di-dattica altamente qualifi cata e

diversifi cata, senza tralasciare le opportunità di impiego del tempo libero attraverso la pro-posta di attività ricreative, spor-tive e culturali. Due strutture di eccellenza per la ricerca (Ce.S.I. e Itab), gestite dalla Fondazione universitaria, l’Università Tele-matica “Leonardo da Vinci” e la Scuola Superiore, arricchiscono l’off erta formativa post lauream volta a facilitare l’accesso dei propri laureati al mondo del la-voro. Per maggiori informazio-ni: http://www.unich.it

Alta formazione di eccellenzaLa risposta dell’Università G. d’Annunzio alla domanda di conoscenza, sviluppo e aggiornamento

“Maggiore indipendenza dalla contribuzione mi-

nisteriale e “congelamento” delle tasse universitarie: questi sono stati e sono i principali obiettivi del nostro Ateneo - aff erma Mar-co Napoleone, direttore generale dell’ Università -. Con il primo, si incrementa la vera autonomia e si eleva il fi nanziamento in proprio della ricerca”. Infatti, secondo i dati censiti da Skopus e ancora in corso di aggiornamento, nel solo 2009 - grazie anche all’ap-porto gestionale della Fonda-zione universitaria - sono stati prodotti dalla d’Annunzio 636 lavori scientifi ci e, tra questi, la sola Facoltà di Medicina ha pro-dotto oltre 186 pubblicazioni con I.P. superiore a 5.Con il secondo obiettivo, inoltre,

si garantisce la funzione sociale diun Ateneo anche attraverso unaformazione di elevato standard,in un contesto logistico e di servi-zi dal sapore anglosassone.

L’Ateneo del “self made”Risorse autonome garantiscono qualità e quantità di ricerca e servizi

Negli ultimi anni, come dichiara Franco Cuccu-

rullo, rettore dell’Università G. d’Annunzio, la carenza di fondi destinati alla ricerca ha inciso negativamente sulla solidità del legame fra Paese e Università e sulla credibilità degli attori. Im-portanti risultati sono stati co-munque raggiunti: in particolare c’è la consapevolezza di come sia inaccettabile una tipologia di fi -nanziamento disancorata da un sistema equo di valutazione, che riconoscesse e premiasse il meri-to. L’Italia, con i suoi 15.599 mi-lioni di euro di investimento nel-la ricerca, occupa una posizione di retroguardia nella graduatoria

dei Paesi maggiormente indu-strializzati: una “colpa” che non può essere ribaltata sull’Univer-sità. Analoga considerazione, per il numero complessivo di ricer-catori equivalenti a tempo pieno, che ci vede posizionati a distanza “siderale” dagli stessi Paesi.Eppure, la ricetta per valorizza-re l’Università è relativamente semplice: maggiore autonomia responsabile, con regole chiare, concertate e applicate con rigore; valutazione e riconoscimento del merito; maggiore attenzione alla internazionalizzazione; mag-giori investimenti nella ricerca e nella formazione; maggiore collegamento con il mondo delle imprese; adeguato sostegno alle fasce sociali più deboli.E che dire del trade-off , tra mi-grazione all’estero e rientro dei nostri laureati? Investiamo mol-te risorse per formare studiosi che il nostro sistema non è poi

in grado di richiamare. Non è, quindi, ancora suffi ciente l’atten-zione volta a favorire il rientro dei nostri ricercatori, per ren-derne disponibile il patrimonio di esperienze acquisite, anche in chiave formativa. Considera-zioni che impongono una rifl es-sione: come conciliare modalità e tempi di attuazione di questo progetto virtuoso con altre esi-genze, altrettanto meritevoli di attenzione? Su alcuni temi, in particolare, va garantito il nostro impegno: gratifi care le aspirazio-ni dei giovani capaci che conse-guono il dottorato di ricerca e rispettare le aspettative di pro-gressione verticale di ricercatori e associati di grande valore. Dobbiamo, però, essere consape-voli che una rivoluzione coper-nicana di questo tipo non potrà essere realizzata con le scarse risorse che il Paese fi nalizza oggi alla ricerca.

L’Università del futuroUn progetto virtuoso per gli Atenei

Franco Cuccurullo, rettore

dell’ Università G. d’Annunzio

Marco Napoleone, direttore gene-

rale dell’Università G. d’Annunzio

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7EventiLunedì 19 Luglio 2010

Libera Università di Bolzano: sostenibilità ed effi cienza energetica

Sostenibilità, arco alpino ed effi cienza energetica. Sono queste le parole d’or-dine che guidano lo sviluppo della Facoltà di Scienze e Tecnologie della Libera Università di Bolzano nata per fornire una risposta qualifi cata alle principali problematiche dell’area alpina e del risparmio energetico. La Facoltà offre una laurea in Scienze e Tecnologie agrarie, con un taglio di tipo ambientale e le specializzazioni in frutti-viticoltura ed in agricoltura montana, ed una laurea in Ingegneria logistica e della produzione che, con il progetto Studenti in attività favorisce l’inserimento degli studenti in azienda. “Una nostra pecu-liarità – racconta il preside di facoltà, prof. Massimo Tagliavini – è l’approccio di tipo interdisciplinare. Attualmente ci stiamo muovendo su cinque direttrici. Spaziamo dalle energie rinnovabili, con un occhio di riguardo per le biomasse, passando per la componente agrario-ambientale. Non dimentichiamo poi l’ef-fi cienza energetica legata ai cambiamenti climatici, l’innovazione di prodotto e processo per approdare, in defi nitiva, alla qualità della vita”. La Facoltà di Scienze e Tecnologie applica il modello didattico trilingue della Libera Uni-versità di Bolzano: con le lezioni in italiano, inglese e tedesco gli studenti si preparano al mercato del lavoro europeo e mondiale.

Studio in Università e lavoro in azienda“Studenti in attività” non è semplicemente un adattamento dello studio alle esigenze degli studenti lavoratori, ma una vera e propria integrazione di studio e lavoro. Il programma si svolge in collaborazione con l’Assoimprenditori e of-fre la possibilità di alternare periodi di studio all’Università a periodi di lavoro in azienda; in entrambi i momenti la partecipazione al programma viene moni-torata da un tutor. Il lavoro viene remunerato dall’azienda tenendo conto delle competenze acquisite strada facendo. In questo modo si offre agli studenti la possibilità di fi nanziarsi almeno in parte lo studio. “Abbiamo ottime prospettive per il nostro futuro – spiega Gianluca Farina, laureato in Ingegneria logistica e della Produzione con il programma Studenti in attività – garantite sia dai quattro anni di esperienza lavorativa sia dalla possibilità di rimanere all’interno di un’azienda che, grazie alla collaborazione con l’Università di Bolzano, ha deciso di investire su ognuno di noi”.Il programma “Studenti in attività” è accessibile agli studenti del corso di lau-rea in Ingegneria logistica e della Produzione.

Informazioni:Servizio orientamento

tel.: 0471 012 100e-mail: [email protected]

Internazionalizzazione, grande sinergia con il mondo delle

imprese e diversifi cazione dell’of-ferta formativa sono le peculiari-tà che fanno della Luiss Business School un punto di riferimento per il mondo imprenditoriale italiano ed estero, grazie a pro-grammi di formazione avanza-ta rivolti sia ai giovani laureati che agli operatori e ai manager aziendali.Nata a metà degli anni Ottanta, come divisione della prestigiosa Università Luiss Guido Carli e da sempre leader nella forma-zione manageriale per imprese, pubblica amministrazione e sanità, la Business School ha sa-puto adeguarsi ai cambiamenti, puntando sempre di più sulle sinergie con le realtà interna-zionali, come spiega il direttore Franco Fontana, professore or-dinario di Economia e Gestione delle Imprese e docente di Orga-nizzazione Aziendale presso la facoltà di Economia Luiss Guido Carli: “La domanda formativa sta cambiando e una scuola che fa dell’alta formazione profes-sionale un obiettivo non può non cogliere l’esigenza sempre maggiore di internazionalizzare i percorsi formativi. Lo dimostra il fatto che i corsi in inglese che

proponiamo negli ultimi due anni si sono moltiplicati e il nu-mero di docenti e studenti stra-nieri alla Luiss ha registrato una rilevante crescita. Un incremen-to dovuto soprattutto ai profi cui accordi tra la scuola romana e numerose business school stra-niere. Sono stati attivati una rete di scambi continui tra la Capita-

le e Lione, Copenhagen, Parigi, San Diego, il Messico, l’Argenti-na, Shangai e Hong Kong, dove giovani laureati possono recarsi per intraprendere nuovi percorsi formativi”.Ma il successo della Luiss Bu-siness School - che conta più di 1500 iscritti ogni anno tra giova-ni laureati ed executives - passa

anche attraverso un sostanziale aumento delle collaborazioni con il sistema Confi ndustria e delle sinergie con le realtà imprenditoriali. “Oltre a man-tenere continui contatti con il mondo del lavoro - prosegue Fontana - grazie ai professionisti che, adeguatamente selezionati, frequentano i nostri corsi per specializzarsi, la scuola porta avanti, secondo l’idea che l’ap-prendimento eff ettivo avvenga inevitabilmente tramite l’espe-rienza, numerosi progetti che le imprese stesse ci richiedono, sulla base delle esigenze di mer-cato. Per esempio, si è da poco concluso nella nostra scuola un corso per la formazione di diri-genti Enel e sono innumerevoli le iniziative e gli accordi in corso con specifi che imprese dei più svariati settori. Anche con il si-stema Confi ndustria le sinergie sono continue: a breve partirà un corso sperimentale per for-mare la fi gura di manager di rete e di fi liera, un’idea nata con il Comitato confi ndustriale che si occupa di questo argomento e dal quale è emersa la necessità di una formazione adeguata per chi ricopre questi ruoli”.Di fronte ad una domanda di formazione declinante, la Luiss

Business School ha program-mato una diversifi cazione dei servizi e delle linee di attività, andando a proporre, in aggiunta alla formazione manageriale e a quella relativa alla pubblica am-ministrazione e alla sanità, nuovi corsi specializzati a creare nuove fi gure professionali emergenti nel mercato del lavoro.“L’off erta Luiss è molto varia - spiega ancora il direttore Franco Fontana - prevede, oltre al Mba Master in Business Admini-stration e all’Emba Executive Master in Business Administra-tion studiati per la formazione manageriale nel settore privato, rilevanti iniziative nel settore pubblico Executive Public Ma-nagement, Executive Master in

Healthcare & PharmaceuticalAdministration per chi decidadi intraprendere un processo diapprofondimento e di qualifi ca-zione delle proprie competenze”.Ai corsi più tradizionali si affi an-cano proposte come un “centroper lo sviluppo dell’imprendito-rialità giovanile (Led Center)”che intende supportare l’inizia-tiva imprenditoriale dei giovanilaureati, e master in gestionedella produzione cinematografi -ca e televisiva, studiato per unirealle conoscenze tecniche ed ar-tistiche specifi che competenzemanageriali, e ancora master nelsettore della cultura e dell’arte,del turismo e dello sport, oltreai corsi in fashion managemente sulla scrittura creativa.

■ LUISS BUSINESS SCHOOL / I professionisti ritornano a scuola

I manager studiano accanto ai neolaureati, per migliorarsi e aggiornarsi in un sistema di qualità multiculturale e dinamico

Franco Fontana, direttore della Luiss Business School

Ingresso Università Luiss Guido Carli

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8 EventiLunedì 19 Luglio 2010

L’importanza che si attribui-sce alle persone in azienda

è più spesso una moda, che una convinzione - aff erma Alfredo Rapaggi, direttore e didatta di Pico Conoscenza e Training - lo diciamo con alle spalle più di quarant’anni d’esperienza e un corposo bagaglio teorico e di ricerca che ci ha sempre distinto, qualifi cato e soste-nuto. Certo, di miglioramenti ne sono stati fatti in questi quarant’anni, ma sono ancora

pochi quelli che colgono l’im-portanza del valore aggiunto che una persona ben motiva-ta e competente può fornire ad un’azienda. E sono ancora pochi quelli che quantifi cano i costi della non motivazione e del malessere delle persone sul lavoro. La cultura aziendale è cresciuta troppo lentamente, perché non occupa la mente della maggioranza dei nostri imprenditori, i quali ancora oggi credono, salvo eccezioni,

che il guadagno sia il frutto di puri calcoli matematici e di or-ganizzazione. Sembra incredi-bile ma sono pochi quelli che danno maggiore importanza a un collaboratore rispetto che a una loro macchina. Per questa sono disponibili a grandi inve-stimenti, per la persona no.Faccio un esempio. Se un im-prenditore deve riorganizzare l’azienda chiama ripetutamen-te diversi consulenti, con cui si confronta per capire a fondo

quali metodi diano la resa mag-giore, o si reca personalmente più volte nelle esposizioni e nei luoghi in cui può rendersi con-to di ciò che più gli conviene. Insomma vuole giustamente capire quali alternative gli pro-pone il mercato, prima di fare la sua scelta. Se invece lo stesso imprenditore decide di ristrut-turare in termini di risorse umane, nel migliore dei casi, sottolineo nel migliore, chia-ma un consulente e gli affi da

il mandato dopo aver discusso della spesa che dovrà aff ronta-re. Stop. Non si fa una cultura sui metodi formativi e non può quindi sapere che posso-no essere anche molto diversi tra loro; diversi per la durata della memorizzazione, per la capacità di cambiare la men-talità delle persone e la loro decisione di aderire o meno al programma aziendale. Noi ci troviamo spesso davanti a pro-poste formative che per tempi e metodi non possono essere effi caci, ma chi ce le commis-siona pare che lo faccia come per togliersi una pratica fasti-diosa dalla scrivania, invece che per la convinzione di do-ver migliorare realmente la ca-pacità reddituale della propria organizzazione.Ve lo dimostro. Quasi tutti i metodi formativi attuali sono di tipo cognitivista e quasi tutti i programmi formativi vengo-no scelti in base al loro titolo e magari ai sottotitoli dell’indi-ce. Come se un impianto fosse scelto solo perché svolge una certa funzione, senza sapere di che materiale è fatto, che ga-ranzie dà e quali altre caratte-ristiche tecniche presenta. Un metodo formativo può essere così, come sono quasi tutti, con un docente che fornisce delle nozioni, in modo più o meno vario, e dei discenti che ascoltano con più o meno interesse. Questo metodo si chiama cognitivo perché coin-volge quasi esclusivamente la mente umana, cioè la parte del pensiero cosciente, quella che

decide volontariamente di pre-stare attenzione. Nonostante labravura di certi formatori, e laloro fantasia, questo metodonon riesce a coinvolgere le altrecomponenti, quelle responsa-bili dei momenti di distrazioneo della mancata memorizza-zione. Eppure, già nell’anticaGrecia Seneca diceva: “lungaè la strada dell’insegnare per

mezzo della teoria, breve ed ef-fi cace per mezzo dell’esempio”.Ancora oggi questo è validoe l’Istituto “Pico” di Bologna(www.formazioneattiva.it) continua a seguirlo. Il meto-do dell’Istituto “Pico” riuniscetutte le tecniche che si sono di-mostrate più giuste nell’ultimosecolo: da quelle più profonde,a quelle più vive e divertenti, aquelle più pratiche ed effi caci.Merito del suo Centro Ricer-che. Il metodo di “Pico” (Mpt)è il risultato di ricerche serie esi presenta come il più comple-to strumento formativo oggiesistente.

La migliore formazione per le aziende di oggiL’intervento dei responsabili dell’istituto Pico di Bologna: occorre puntare sulle persone per migliorare il reddito della propria organizzazione

Il metodo dell’Istituto “Pico” riunisce tutte le tecniche che si sono dimostrate più giuste nell’ultimo secolo: da quelle

più profonde, a quelle più vive e divertenti, a quelle

più pratiche ed effi caci

Alfredo Rapaggi, direttore di Pico Conoscenza e Training

Scena tratta da un momento di Sociodramma Attivo,

i due protagonisti interpretano rispettivamente il ruolo

di venditore e cliente

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9EventiLunedì 19 Luglio 2010

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4 Facoltà,5 Corsi di Laurea Triennale, 6 Corsi di Laurea Magistrale, 11 Master.

Università IULM è il polo di eccellenza nei settori di lingue, comunicazione, turismo e valorizzazione dei beni culturali.IULM garantisce infatti un imprinting culturale completo ai comunicatori di domani come nessun altro: fatto di insegnamenti, ma anche di “prove sul campo”, di lezioni ma anche di incontri con la business community. Università IULM. Qualunque sia il tuo futuro, noi lo abbiamo già presente.

Turismo, eventi e territorio

Arti, mercati e patrimoni della cultura

Comunicazione, relazioni pubbliche e pubblicità

Interpretariato, traduzione e studi linguistici e culturali

■ FORMAZIONE / Il lavoro come risorsa formativa nell’istruzione universitaria

I Percorsi di inserimento lavorativo dell’Università di FerraraUna sperimentazione didattica e di accompagnamento nella transizione Università-lavoro

I Percorsi di inserimento la-vorativo (Pil) rappresentano

una sperimentazione ormai consolidata dell’Università di Ferrara per la stabilizzazione di un percorso didattico e di accompagnamento all’attività lavorativa attraverso un proces-so integrato di fasi di istruzione, formazione e lavoro. Il progetto base prevede annualmente l’in-serimento di laureandi e lau-

reati in imprese ed enti con un contratto di lavoro della durata di 12 mesi preceduto da un ci-clo formativo specifi co, di aula e stage, di 6 mesi. Lo scopo è sviluppare una prima, piena, esperienza lavorativa coerente con i “mestieri” tipici di rife-rimento del percorso di studi intrapreso o, comunque, di in-teresse personale. Il percorso si realizza a partire dal modulo di orientamento, in cui si pro-cede all’individuazione degli studenti partecipanti e dei po-sti di lavoro presso le aziende interessate; per procedere con il programma formativo d’aula

dedicato a lezioni e seminari di analisi delle posizioni di lavoro disponibili attraverso il con-fronto con i responsabili delle aziende partecipanti; e arrivare all’entrata in azienda per la fase di stage e al successivo periodo di lavoro. Per l’intero percorso i laureandi fruiscono di crediti formativi derivanti dalle attività a cui partecipano (aula, stage, pratiche lavorative), che con-sentono di abbreviare i tempi universitari.Il Pil, pur collocabile nelle ini-ziative di placement universita-rio, è soprattutto un “percorso didattico-formativo” che utiliz-

za come strumenti della didat-tica oltre a lezioni e stage anche l’esperienza lavorativa contrat-tualizzata per migliorare il con-tributo formativo dell’Univer-sità, sperimentando un nuovo rapporto con le aziende al di là dei percorsi usuali di stage-tirocinio. Il programma coin-volge annualmente oltre 100 allievi provenienti dai diversi corsi di laurea e viene realizza-to dall’Università di Ferrara in partnership con il Consorzio provinciale formazione (Cpf) e con il Centro documenta-zione e studi economici (Cds) in particolare per il supporto

Il master in Tecniche tecnologiee materiali per l’ambienteÈ attivato dalla Facoltà di Scienze matematiche fi siche e naturali, direttore Francesco Dondi. Rappresenta un approccio formativo ad ampio spettro sulle tematiche ambientali: acque, ambiente, bonifi ca siti contaminati, recupe-ro materiali e termovalorizzazione rifi uti, investimenti energetici ed energie rinnovabili, prevenzione e sicurezza, pianifi cazione e sistemi di gestione am-bientale e accordi di programma. Si inserisce nella pluriennale collaborazio-ne fra Università, istituzioni e imprese a livello locale - regionale orientata alla formazione di personale ad elevata qualifi cazione scientifi ca e tecnica e in grado di operare in settori ad alta tecnologia e in particolare nelle aree della programmazione, gestione strategica, valutazione e organizzazione operativa di progetti di ricerca industriale, dello sviluppo competitivo delle produzioni e dei servizi collegati ai settori stessi, nell’area delle imprese private e nell’area pubblica: enti locali, aziende pubbliche, agenzie.

Il master in Direzionedel cantiere e direzione dei lavoriÈ attivato dalle facoltà di Architettura e di Ingegneria, direttore Maurizio Biolcati Rinaldi. Si propone di arricchire e perfezionare la preparazione del personale chiamato ad operare nelle funzioni di direzione del cantiere e di direzione dei lavori nell’ambito di istituzioni ed enti, imprese e studi profes-sionali coinvolti nell’organizzazione, nella gestione e nel controllo di appalti pubblici e privati. Il master punta a formare fi gure professionali, in grado di analizzare e applicare scelte nel campo delle tecniche costruttive, dei materiali da utilizzare, delle tecnologie da adottare, applicando procedure operative tradizionali ed evolute; assumere ruoli e responsabilità nella ge-stione dei processi produttivi in sistema qualità per le varie fasi dell’appalto; ricoprire ruoli di verifi ca tecnica, amministrativa e contabile; assumere ruoli di controllo della sicurezza; gestire correttamente i rapporti con committen-ti pubblici e privati.

I master in alto apprendistatoGli obiettivi e la metodologia del Programma Pil sono stati tra-sferiti con successo nella più recente sperimentazione di Corsi master annuali attivati come fase formativa all’interno di contratti di lavoro in alto apprendistato (ex art. 50 D.Lgs. 276/2003) svolti nell’ambito di specifi che iniziati-ve promosse a livello Regionale (Programmi alto apprendistato della Regione Emilia Romagna) e nazionale (Programma FIxO di Italia Lavoro) con una parteci-pazione complessiva nel triennio 2007 - 2009 di circa 130 corsisti e 80 aziende con allocazioni con contratto di lavoro in almeno il 70% dei casi.

nella ricerca dei posti di lavorodisponibili e di individuazionedei relativi profi li. Si avvale dicontributi pubblici per le attivi-tà formative e preparatorie, re-stando i costi relativi ai contrattidi lavoro a carico delle aziendea fronte della prestazione lavo-rativa ottenuta. Le aziende par-tecipano a tutte le fasi del per-corso e signifi cativi risultano ivantaggi che traggono - speciele piccole e medie imprese - intermini di agevolazione e qua-lifi cazione dei processi di acqui-sizione e formazione di risorseprofessionali.

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10 EventiLunedì 19 Luglio 2010

servizi per l’occupazionee la formazione dei lavoratori

���������lavoro

L’Università Iulm è il polo di eccellenza per la for-

mazione nei settori delle lin-gue, della comunicazione, del turismo e della valorizzazione dei beni culturali, quattro am-biti professionali oggi molto ricettivi e particolarmente sti-molanti.Come pochi altri atenei ha saputo, nel corso della sua storia, evolversi e attualiz-zarsi proponendo percorsi di studio sempre in linea con le esigenze del mercato. Quattro le sue facoltà: Interpretariato, traduzione e studi linguistici e

L’Università Iulm

è un polo

di eccellenza

per la formazio-

ne completa

dei giovani

studenti

Studiare ma anche “provare a fare”Università Iulm: un mondo in cui crescere e imparare

I CORSI DI LAUREAFACOLTÀ DI INTERPRETARIATO, TRADUZIONE E STUDI LINGUISTICI E CULTURALISi rivolge a tutti coloro che hanno un forte interesse per lo studio delle lingue straniere e che puntano ad aff ermarsi nei campi della mediazio-ne linguistica orale (diventando ad esempio interpreti di conferenza) o in quelli della mediazione linguistica scritta (aff ermandosi ad esempio come traduttori).• Corso di Laurea in Interpretariato e comunicazione • Corso di Laurea magistrale in Traduzione specialistica e interpreta-

riato di conferenza

FACOLTÀ DI COMUNICAZIONE, RELAZIONI PUBBLICHE E PUBBLICITÀCoinvolge gli studenti in un percorso formativo che ha l’obiettivo di fare di loro dei professionisti della comunicazione. Un’eccellente e ap-profondita preparazione teorica è completata e integrata da attività laboratoriali che consentono di verifi care sul campo ciò che si appren-de sul piano teorico-critico.• Corso di Laurea in Comunicazione, media e pubblicità• Corso di Laurea in Relazioni pubbliche e comunicazione d’impresa• Corso di Laurea magistrale in Strategia e comunicazione della mar-

ca, moda e design • Corso di Laurea magistrale in Marketing, consumi e distribuzione

commerciale• Corso di Laurea magistrale in Televisione, cinema e new media

FACOLTÀ DI TURISMO, EVENTI E TERRITORIOPermette agli studenti di acquisire i saperi e le tecniche per lavorare nella grande industria del turismo e per valorizzare al meglio le stra-ordinarie bellezze del nostro Paese.• Corso di Laurea in Turismo, culture e territorio • Corso di Laurea magistrale in Promozione e management della cul-

tura e del turismo

FACOLTÀ DI ARTI, MERCATI E PATRIMONI DELLA CULTURAI suoi due percorsi didattici mirano a coniugare l’interesse per l’arte con due ambiti che caratterizzano l’intera Università ossia quello comuni-cazionale e quello gestionale. Rispetto dunque alle lauree tradizionali nel campo artistico e della conservazione dei beni culturali, questa Fa-coltà rappresenta un unicum nel quadro universitario italiano.• Corso di Laurea in Comunicazione nei mercati dell’arte e della cul-

tura • Corso di Laurea magistrale in Arti, patrimoni e mercati

I MASTER UNIVERSITARI• Comunicazione per le relazioni internazionali (Micri)• Design-Driven Communication (Mddc) - in lingua inglese• International Communication (Mic) - in lingua inglese• Interpretariato di conferenza – Iulm Roma• Management dei processi creativi• Management del made in Italy. Consumi e comunicazione della

moda, del design e del lusso • Management della comunicazione sociale, politica e istituzionale

(Maspi) - Iulm Milano e Roma• Management sanitario per le funzioni di coordinamento (Masa)• Tourism Management (Mtm) • Giornalismo (biennale)* • Dirigenza delle Istituzioni Scolastiche (Mundis) - II Livello

* Master del Consorzio Campus Multimedia In-Formazione (Gruppo Mediaset e Università Iulm)

culturali; Comunicazione, re-lazioni pubbliche e pubblicità;Turismo, eventi e territorio;Arti, mercati e patrimoni del-la cultura. Al loro interno rientrano cin-que corsi di laurea triennale,sei corsi di laurea magistrale enumerosi master.Qualsiasi sia il corso sceltodagli studenti, l’UniversitàIulm garantisce un imprintingculturale davvero completoe una formazione solida, ele-menti fondamentali per inse-rirsi con successo nel mondodel lavoro.

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11EventiLunedì 19 Luglio 2010

Walter Lorenz, rettore della

Libera Università di Bolzano

Nuove lauree magistrali presso le Facoltà di Eco-

nomia, di Scienze della For-mazione e di Scienze e Tec-nologie, un nuovo executive master in Innovation Engine-ering e corsi di laurea triennali completamente riformati: non si può certo dire che la Libera Università di Bolzano sia fer-ma. L’off erta formativa conti-nua a crescere in quantità e in qualità, puntando sempre più all’integrazione tra didattica e ricerca.Le novità introdotte quest’an-no sono perfettamente coe-renti con il profi lo che l’Uni-versità si è data sin dalla sua nascita, puntando da subito a una formazione di respiro internazionale. I suoi punti di forza sono infatti programmi europei, più lingue di studio e grande attenzione all’acqui-sizione di competenze pro-fessionali. Il tutto rimanendo un’Università a misura di studente, dove parlare con il professore non è una missio-ne impossibile, dove studiare è un’impresa condivisa e non triste isolamento, dove si par-lano più lingue perché studen-ti e professori provengono da vari Paesi.“Concepisco l’Università di

Bolzano come una comunità nella quale ciascuno di noi può imparare dagli altri - spie-ga il rettore Walter Lorenz -. Ci sono almeno due partico-larità che favoriscono questi nostri molteplici processi di apprendimento. Innanzitutto la grandezza: il numero re-lativamente contenuto degli studenti ci permette di curare i rapporti interpersonali. In secondo luogo il plurilingui-smo: parliamo e scriviamo nelle lingue che incontriamo quotidianamente e che ci of-

frono la possibilità di scan-dagliare la profondità di ogni sapere nella dialettica tra og-gettività e soggettività”. Studia-re in più lingue non signifi ca semplicemente aumentare le proprie possibilità comuni-cative: “Conoscere uno stesso contenuto in un’altra lingua dischiude nuove dimensioni di comprensione. A Bolzano è possibile vivere la ricchezza delle lingue e delle culture e si impara a trasformarla in un valore aggiunto”.Tornando alle novità di

quest’anno: la Facoltà di Eco-nomia ha riformato i corsi dilaurea, aggiungendo all’off ertaformativa due lauree magi-strali: il corso in Imprendito-rialità e innovazione e quelloin Economia e managementdel settore pubblico, frequen-tabile anche da chi già lavora.Nuova laurea magistrale ancheper la Facoltà di Scienze dellaFormazione, che off re così unacoerente prosecuzione deglistudi ai laureati in Serviziosociale e agli educatori profes-sionali: si tratta di un corso inInnovazione e ricerca per gliinterventi socio-assistenziali-educativi. La possibilità di formazionepost lauream si è ampliata an-che presso la Facoltà di Scien-ze e Tecnologie, con l’executivemaster in Innovation enginee-ring e la laurea magistrale inFruit Science. Novità, inoltre,presso la Facoltà di Scienze eTecnologie informatiche, doveil corso di laurea in Scienze eIngegneria dell’Informazionepermette ai laureati di soste-nere l’esame di stato per inge-gneri informatici. La Facoltàdi Design e Arti, infi ne, stalavorando all’attivazione di uncorso di laurea magistrale inDesign.

Un Ateneo in continua formazioneAlla Libera Università di Bolzano l’off erta formativa continua a crescere inquantità e in qualità grazie alle nuove lauree magistrali e un nuovo master

Le novità introdotte quest’anno sono

perfettamente coerenti con il profi lo che l’Università

si è data sin dalla sua nascita, puntando da subito ad una formazione di respiro

internazionale.I suoi punti di forza sono

infatti programmi europei, più lingue di studio e grande attenzione all’acquisizione

di competenze professionali

La sede principale della Libera Università di Bolzano

✓ ECONOMIA: Economia e Management – Scienze Economiche e sociali – Management del Turismo, dello Sport e degli Eventi – Laurea magistrale in Economia e Management per il settore pubblico – Laurea magistrale in Imprenditorialità e Innovazione

✓ SCIENZE E TECNOLOGIE: Ingegneria logistica e della Produzione – Scienze e Tecnologie agrarie – Executive master in Innovation Engineering – Laurea magistrale in Fruit Science – master CasaClima

✓ SCIENZE DELLA FORMAZIONE: Scienze della Formazione primaria – Servizio sociale – Educatore sociale – Scienze della Comunicazione plurilingue – Laurea magistrale in Innovazione e Ricerca per gli interventi socio-assistenziali-educativi

✓ SCIENZE E TECNOLOGIE INFORMATICHE: Scienze e Ingegneria dell’Informazione – Laurea magistrale in Informatica

✓ DESIGN E ARTI: Design

COSA SI STUDIA A BOLZANO

Ulteriori informazioni: www.unibz.it - tel. 0471 012100 - email: [email protected]

Promuovere servizi nell’am-bito delle politiche per il

“diritto allo studio”, per favo-rire l’accesso all’università per tutti gli studenti capaci e meri-tevoli ancorché privi di mezzi, è un dovere disciplinato dalla legge italiana. Ma si può dare un signifi cato vero al termine “diritto” solo se chi adempie a questo compito lo fa con la giusta “sensibilità” e off rendo agli studenti le condizioni, gli incentivi e le informazioni per compiere il loro percorso for-mativo nel miglior modo e nel minor tempo possibile.A Pavia, l’Edisu (Ente per il di-ritto allo studio universitario) ha fatto di questo concetto un modus operandi, forte di una tradizione universitaria con-solidata, che ha portato la cul-tura della meritocrazia e della qualità del servizio anche nel settore pubblico. Istituito in attuazione della legge regio-nale 33 del 2004 a sostituzione del disciolto Isu, l’ente stru-mentale dell’università pavese è un esempio di funzionalità ed effi cacia, grazie ad alcune peculiarità nei servizi che lo rendono un fi ore all’occhiello di un vero e proprio sistema universitario, a partire dalla ricettività.

Ad accogliere gli studenti in-fatti, non ci sono semplici al-loggi, ma i cosiddetti collegi: 12 edifi ci (11 in città e uno a Cremona, alcuni risalenti ad-dirittura al XIV secolo) gestiti direttamente dall’ente, che in una realtà universitaria di di-mensioni ridotte come quella

pavese (la città ha 70mila abi-tanti), rispondono a molteplici esigenze: da quelle logistiche e strumentali di base, legate alla necessità di avere stabili punti di riferimento che garanti-scano una frequenza agevole ai corsi universitari, a quelle di integrazione sociale, rela-

zionale, educativa e cultura-le. “I ragazzi che accedono ai collegi, naturalmente tramite concorso pubblico annuale e in base al reddito - spiega il presidente dell’Edisu e rettore del collegio Cardano Giusep-pe Faita - si ritrovano in un contesto in cui il concetto di comunità è basilare. Grazie alla condivisione degli spazi comuni (oltre a biblioteche e diverse aule, molti dei collegi comprendono impianti spor-tivi e luoghi di svago), gli stu-denti da subito si trovano ad interfacciarsi con i coetanei e con i più “anziani” e sono cer-tamente favoriti nel socializza-re e creare nuovi rapporti, sia di amicizia che di studio”. Veri e propri “sistemi di servizi in-tegrati”, dunque, dove il clima formativo è continuamente stimolato con attività parallele e sussidiarie a quelle univer-sitarie, come l’organizzazione interna di conferenze, dibattiti e seminari, e la collaborazione con Università, enti locali e associazioni per promuovere iniziative culturali e dibattiti.“Le statistiche, insieme alla mia personale esperienza - prosegue il presidente Faita, che da studente ha vissuto la realtà dei collegi pubblici pa-vesi - dicono che un servizio così, basato sulla “sensibili-tà” per il diritto allo studio, sull’idea di collettività e di me-ritocrazia, consente agli stu-denti di raggiungere risultati qualitativamente superiori ri-spetto alla media e di laurearsi

in tempi più rapidi. E questo anche grazie agli “incentivi” che ricevono: a partire dall’ac-cesso ai collegi, che viene au-tomaticamente riconfermato col mantenimento dei requisi-ti di merito, senza dover essere richiesto ogni nuovo anno”.Inoltre l’Università di Pavia prevede, indipendentemen-te dal reddito, l’esonero dalla contribuzione del primo anno di laurea magistrale per chi termina nei tempi stabiliti il triennio base di studio, oppu-re, per le lauree a ciclo unico, gli studenti che terminano nel tempo previsto, vengono rimborsati dell’intera quota

di iscrizione dell’ultimo annodi corso. “Infi ne - concludeFaita - grazie a un’informazio-ne capillare, gli studenti sonoseguiti regolarmente e solle-citati a richiedere ogni tipo dicontributo a cui hanno diritto:questo permette loro di man-tenersi quasi completamentedurante gli studi, anche graziea tutti i servizi gratuiti previstiper loro ed erogati dall’Uni-versità, come il servizio di tra-sporto pubblico (con l’acqui-sto di una tessera da 10 eurosi viaggia gratis tutto l’anno) ele numerose attività sportive eculturali proposte dall’univer-sità stessa”.

Il diritto allo studio per i più braviL’Ente per il diritto allo studio universitario di Pavia (Edisu) accoglie gli studenti nei suoi numerosi collegi e li aiuta con servizi di qualità ad aff rontare il loro percorso di studio

Ingresso uffi ci Edisu

Ingresso Collegio Cairoli

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12 EventiLunedì 19 Luglio 2010

Oltre a rispettare le diret-tive dettate dalla nuova

gestione fi nanziaria prevista dalla riforma universitaria del ministro Mariastella Gelmi-ni, gli atenei italiani dovran-no dotarsi di norme contro il confl itto di interessi e codici etici, oltre che aff rontare so-stanziali modifi che circa la composizione del consiglio di amministrazione di ateneo, lo stato giuridico dei docenti e le abilitazioni per l’insegnamento universitario.Fino ad ora, assunzioni e ge-stione amministrativa non sono state sottoposte ad al-

cuna regolamentazione che potesse garantirne la traspa-renza, ed è su questo fronte che si lavorerà per cercare di contrastare incompatibilità e confl itti di interesse legati a parentele, attraverso l’introdu-zione di un codice etico, per evitare il più possibile che pos-sano essere assunti “fi gli di” come insegnanti o ricercatori. I rettori potranno mantenere il loro mandato per non più di otto anni, e vi sarà una netta distinzione tra i compiti del Senato e quelli del CdA: il pri-mo, organo accademico, potrà avanzare proposte di carattere

scientifi co, mentre il secondo, di alta amministrazione e pro-grammazione, dovrà occupar-si della gestione delle spese e delle nuove assunzioni anche delle sedi distaccate. Il numero dei membri del Senato accade-mico verrà ridotto dagli attuali 50 a 35; quello dei CdA da 30 a 11.Il CdA non sarà elettivo, ma fortemente responsabilizza-to e competente, con il 40% di membri esterni all’ateneo compreso in qualche caso il presidente, mentre ci sarà una maggiore rappresentanza degli studenti sia nel Senato accade-

mico che nello stesso CdA, in-clusa la nomina di un direttore generale con compiti da vero e proprio “manager” dell’uni-versità.Il nucleo di valutazione d’ate-neo sarà composto per la maggior parte da funzionari esterni, per garantire una valu-tazione maggiormente oggetti-va e imparziale.Grandi cambiamenti si vedran-no nell’organizzazione interna degli atenei, con signifi cati-ve riduzioni di facoltà e delle stesse università, a cominciare dalla possibilità di unire o fe-derare università vicine, anche

in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, al fi ne di abbattere i costi, evitare duplicazioni e aumentare la qualità di ricerca e didattica.I settori scientifi co-disciplinari saranno dimezzati, passando da 370 a circa la metà. Per ogni settore rimarranno in media 50 ordinari. Il taglio è reso ne-cessario per evitare che cordate ristrette abbiano troppo potere danneggiando la circolazione delle idee. Inoltre sarà data una delega al ministro per riorga-nizzare i dottorati di ricerca.Puntare sul reclutamento di giovani studiosi è un altro dei punti salienti del ddl che intro-duce l’abilitazione nazionale come condizione per l’accesso all’associazione o all’ordinaria-to. L’abilitazione verrà attribui-ta da una commissione nazio-nale autorevole con membri italiani e per la prima volta anche stranieri, sulla base di specifi ci parametri di qualità stabiliti con Decreto Mini-steriale attraverso pareri di Anvur e Cun. I posti saranno poi assegnati a seguito di pro-cedure pubbliche di selezione bandite dalle singole universi-tà, cui potranno accedere solo gli abilitati.Interventi volti a favorire la formazione e l’accesso dei gio-vani alla carriera accademica saranno adottati a ogni livello, dalla revisione e semplifi cazio-ne della struttura stipendiale del personale accademico per eliminare le penalizzazioni a danno dei docenti più gio-

vani, revisione degli assegnidi ricerca con aumento degliimporti, abolizione delle borsepost-dottorali, sottopagate esenza diritti, fi no a una nuo-va normativa sulla docenza acontratto, che annulla la possi-bilità di insegnamento gratuitose non per fi gure professionalidi alto livello.La riforma ridisegna anchei tempi e i modi di accesso aititoli. Per conseguire la laureasaranno suffi cienti tre anni,ad eccezione di alcune laureea normativa europea (Medi-cina, Farmacia, Architettu-ra). È importante sottolineareche si tratta della laurea verae propria e non di una laureabreve. A titolo conseguito, glistudenti potranno decidere seaff rontare subito il mondo dellavoro o approfondire le pro-prie competenze con una lau-rea specialistica della durata didue anni.La laurea e la laurea specialisti-ca saranno i percorsi portantidella nuova formazione uni-versitaria, che potrà ulterior-mente svilupparsi attraversoscuole di specializzazione, dot-torati di ricerca e master, a piùlivelli.I nuovi iscritti saranno sotto-posti a una prova valutativa, inrelazione al percorso di studiprescelto. Non sarà, comun-que, una prova di accesso, ben-sì una valutazione orientativa,fi nalizzata ad accertare even-tuali debiti formativi, da recu-perare entro il primo anno, conl’ausilio di speciali programmipredisposti dalle facoltà.

Riorganizzazione del sistema universitarioConsiglio di amministrazione, stato giuridico dei docenti e abi-litazione, questi sono i cambiamenti principali previsti

Gli atenei italiani dovranno dotarsi di norme contro

il confl itto di interessi e codici etici, oltre

che affrontare sostanziali modifi che circa

la composizione del consiglio di amministrazione

di ateneo, lo stato giuridico dei docenti e le abilitazioni per l’insegnamento universitario

Oltre 43mila lavoratori e più di 1700 aziende coin-

volti, per un totale di quasi 5.600 corsi e oltre 690mila ore di formazione. Questa l’atti-vità di monitoraggio dell’Ires Emilia Romagna, Istituto di ricerca economica e socia-le, condotta congiuntamente all’uffi cio studi della Confi n-dustria dell’Emilia-Romagna e per conto di Orione - arti-colazione regionale di Fon-doimpresa (fondo promosso da Cgil-Cisl-Uil e Confi ndu-stria) - sulla gestione dei fondi per la formazione continua, che le imprese devolvono agli enti gestiti dalle parti sociali (ad esempio, Confartigianato, Fondapi ecc.) nella percen-tuale dello 0,30% del monte salari e che questi enti devono utilizzare per la realizzazione di corsi di formazione per i lavoratori in attività. “Il nostro istituto - spiega il presidente di Ires Emilia Romagna Cesare Minghini - a seguito dell’at-tività negoziale svolge una approfondita attività di moni-toraggio, studio e ricerca, con lo scopo di aiutare a sostenere la progettualità dei corsi, met-tendone in luce le eventuali criticità”-L’Ires Er si inserisce dunque in modo signifi cativo nel mondo della formazione continua, an-che se con attività non forma-tive, poiché con il suo lavoro di monitoraggio permette di ot-tenere un quadro rilevante di come funzionano questi fondi. Un lavoro possibile grazie alla

collaborazione e all’accordo tra le varie parti sindacali, senza il quale non sarebbe possibile una reale valutazione e anali-si della situazione formativa e professionale delle imprese e, di conseguenza, dei lavoratori.“In pratica - spiega il diret-tore di Ires Emilia Romagna Loris Lugli - su questi fondi, ai quali le imprese possono accedere sia individualmente

che in gruppo (in questo caso tramite bando), il nostro Isti-tuto ricava dei database che gli permettono di avere una co-noscenza molto approfondita della situazione territoriale, ar-rivando a conoscere non solo le singole imprese che attuano corsi di formazione, ma la ti-pologia dei corsi e addirittura la composizione delle classi che li frequentano. In questo

modo è possibile ottenere un quadro preciso della formazio-ne sia per quanto riguarda le realtà pluriaziendali che per le singole imprese, così da capire la qualità e la validità dell’im-piego dei fondi”. Ma il lavoro dell’Istituto emiliano-romagnolo non si esaurisce in questa prima fase. L’Ires, insieme all’uffi cio studi della Confi ndustria dell’Emi-

lia-Romagna, infatti, affi anca al monitoraggio un’attività co-siddetta qualitativa, che si oc-cupa dell’analisi di case studies specifi ci, prendendo ad esame le realtà delle singole imprese, e un’attività di gradimento, che punta invece a un contatto di-retto con i lavoratori in forma-zione, tramite questionari che permettano loro di dare un giudizio diretto sui corsi fre-quentati e sui risultati ottenuti.Monitorare il lavoro e i suoi cambiamenti, in un’ottica di continua evoluzione e sempre maggiore globalizzazione, è diventata un’attività fonda-mentale sia a livello nazionale che comunitario.L’Ires Emilia Romagna se ne occupa dal 1982, anno in cui l’associazione no profi t venne fondata per volontà della Cgil dell’Emilia Romagna.L’istituto svolge infatti attività di ricerca, documentazione, archiviazione ed elaborazione dati, avvalendosi della colla-borazione di singoli studiosi, istituti di ricerca e università della regione e promuove pe-riodicamente incontri, conve-

gni e seminari per illustrare ediscutere i risultati del lavorosvolto.Diverse sono le aree tematichesulle quali opera, tutte volte adapprofondire e interpretare gliaspetti più salienti e attuali inambito sociale ed economi-co: “In particolare - concludeMinghini - in questi anni l’at-tività dell’istituto si è focalizza-ta sullo studio dello sviluppoeconomico-sociale della regio-ne, con attenzione particolarealle relazioni industriali e alsistema delle piccole imprese,ai mutamenti strutturali deltessuto produttivo, all’analisidel mercato del lavoro, in par-ticolare quello delle donne eatipico, al welfare locale, allacontrattazione aziendale, so-ciale e territoriale e ai diritti dicittadinanza”.

L’Ires punta su formazione e qualitàL’Istituto di Ricerca Economica e Sociale dell’Emilia Romagna monitora i corsi di formazione continua per migliorare la quali-tà professionale di oltre 43mila lavoratori coinvolti

I NUMERI DELL’ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO DI IRES EMILIA-ROMAGNA

2006 2007 2008 2009* TOTALE

Corsisti 15.059 12.760 14.500 1.559 43.878

Aziende 785 438 385 107 1.715

Corsi 1.829 1.721 1.777 263 5.590

Ore formazione 236.778 221.679 212.033 23.67 694.166

Fonte: Elaborazione Ires Emilia-Romagna — *Attività di monitoraggio ancora in corso

Oltre 43mila lavoratori e più di 1700 aziende coinvolti,

per un totale di quasi 5.600 corsi e oltre 690mila ore di

formazione. Questa l’attività di monitoraggio dell’Ires Emilia Romagna, Istituto di ricerca

economica e sociale, condotta congiuntamente all’uffi cio studi della Confi ndustria

dell’Emilia-Romagna e per conto di Orione - articolazione

regionale di Fondoimpresa

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13EventiLunedì 19 Luglio 2010

MODA

FASHION STYLISTMilano | 8 mesi | full time

DESIGN

INTERIOR DESIGNRoma, Torino | part time | 8 mesi

ADVANCED DESIGN FOR TRANSPORTATIONTorino | full time | 12 mesi

ARTI VISIVE E COMUNICAZIONE

EVENT MANAGEMENTMilano | 11 mesi | full time

GRAPHIC DESIGNMilano | part time | 9 mesi

CARTOON ANIMATIONRoma | 12 mesi | formula week end

ART DIRECTIONRoma | 10 mesi | part time

PROGETTAZIONE EDITORIALETorino | 12 mesi | full time

MARKETING E COMUNICAZIONETorino, Cagliari | 11 mesi | Formula serale

SCIENZE E MANAGEMENT DELL’AMBIENTE E DELL’ENERGIACagliari | 11 mesi | full time

ILARIA DALLA CASA, STUDENTE FOTOGRAFIA SONO APERTE LE SELEZIONI PER I MASTER IED IN PARTENZA DA OTTOBRE 2010

INVIA IL TUO CV ENTRO IL 31/7/2010, POTRAI CONCORRERE ALL’ASSEGNAZIONE DELLE BORSE DI STUDIO IED.

[email protected]

■ FONDARTIGIANATO / Il futuro è saperne di più

Ampie opportunità di formazione a favore delle impreseIl Fondo artigianato forma-

zione (in breve Fondarti-gianato) è il Fondo interpro-fessionale per la formazione continua previsto dalla legge 388/2000, con la quale si dele-ga ad enti di natura privatisti-ca, costituiti dalle parti sociali, la gestione dei contributi già versati per legge dalle aziende per la formazione e l’aggiorna-mento dei propri dipendenti.Fondartigianato è un’associa-zione riconosciuta costituita dalle Confederazioni dell’Ar-tigianato: Confartigianato, Cna, Casartigiani, Claai e dalle organizzazioni Sindacali dei Lavoratori: Cgil, Cisl, Uil istituita a livello nazionale con articolazioni (sedi, operatività e organismi di rappresentanza delle parti sociali) in ogni re-gione.Fondartigianato promuove, realizza e diff onde iniziative di formazione continua all’in-terno di piani formativi elabo-rati in sede di dialogo sociale, volte alla valorizzazione delle risorse umane e allo sviluppo dei settori di attività dell’arti-gianato delle piccole e medie imprese.La formazione continua costi-tuisce, infatti, il fattore deter-minante per il miglioramento delle funzioni strategiche fun-

zionali a gestire il cambiamen-to, l’innovazione organizzativa dell’impresa e l’adeguamento delle sue strategie commercia-li, il consolidamento della sua presenza sul mercato, nonché la crescita delle competenze dei lavoratori e delle loro pro-spettive professionali.In Emilia-Romagna l’articola-zione regionale ha sede presso Eber, l’Ente bilaterale dell’arti-gianato. In regione l’adesione al Fondo è stata elevata fi n dal 2003, rappresentando oltre il 25% del dato nazionale con

una crescita continua negli anni.Nel 2010 risultano aderenti 33.426 imprese con 161.933 dipendenti, di cui l’8% del comparto industria (col 21% di dipendenti), l’84% dell’ar-tigianato (67% di dipendenti), il 9% del terziario (11% di di-pendenti). Ancor più interessante il dato della dimensione d’impresa: l’81% si colloca nella fascia 1-9 dipendenti; il 9% nella fascia 10-19 dipendenti; il 3% nel-la fascia 20-49 dipendenti; lo

0,7% ha più di 50 dipendenti.Dunque un Fondo a cui han-no aderito soprattutto impre-se piccole e piccolissime non solo dell’artigianato; un Fon-do che ha mirato la proposta formativa a questa tipologia di impresa con risultati molto interessanti. Il fondo nazionale ha avvia-to la propria operatività a metà del 2004 e, da allora ad oggi, ha pubblicato 20 inviti per oltre 120 milioni di euro, mettendo così a disposizione ampie opportunità di forma-

zione: da quella trasversale a quella specialistica, dalle pari opportunità ai target mirati quali artigianato artistico, alta formazione, fi liere, distretti, settori produttivi e reti d’im-presa; formazione specifi ca per il Mezzogiorno, salute e sicurezza sul lavoro, crisi aziendali, sperimentando an-che modalità formative quali i voucher a progetto, interventi multiregionali e per le mi-croimprese.Alcuni dati complessivi a di-mostrazione del lavoro con-creto realizzato al 31 dicembre 2009 in Emilia-Romagna con questi fi nanziamenti. Sono stati fi nanziati circa 1.200 progetti di formazione per un importo complessivo di quasi 24 milioni di euro a cui vanno sommati 507.000,00 € per la sperimentazione dei voucher a progetto nel 2008/2009, ri-proposti anche nel 2010; oltre 3.000 imprese hanno deciso di fare o partecipare a un pro-getto di formazione per i loro dipendenti con una media di 2,5 imprese per progetto for-mativo; circa 19.000 lavoratori sono stati coinvolti, di cui oltre 8.000 sono donne; 9.000 han-no una qualifi ca operaia; gli altri sono impiegati e tecnici.Ogni progetto di formazione ha coinvolto mediamente 16 partecipanti; sono state rea-lizzate complessivamente oltre 900.000 ore di formazione con una durata media per inter-vento formativo di 46 ore.I contenuti della formazione hanno contemplato il 53% di

formazione professionalizzan-te, il 37% trasversale e il 10%mista; le metodologie formati-ve sono state ripartite fra l’au-la, per l’85%, e Fad - projectwork - esercitazioni - verifi -che, per il 15%.Questo andamento si è con-fermato nel 2010 e, fi nora,le richieste di fi nanziamento(circa 5 milioni di euro) sonoandate al di là delle risorsemesse a disposizione per laRegione Emilia-Romagna.Sotto un profi lo più propria-mente qualitativo, conside-rando che i principali settoricoinvolti risultano meccanica,legno, costruzioni, alimentare,sistema moda, grafi ca, servizialle imprese e terziario, i risul-tati raggiunti testimoniano losforzo fatto con il coinvolgi-mento e la sensibilizzazione ditutti i soggetti per la diff usionedella cultura e del fare forma-zione nella piccola impresa.Formazione che genera com-petenze diff use nei lavorato-ri, sostiene la competitivitàdell’impresa e si confermacosì come investimento e nononere per il sistema. In estre-ma sintesi: modalità sempliciper candidare le proposte for-mative, tempi brevi e certi dirisposta e fi nanziamento, op-portunità di formazione per ipropri dipendenti a 360°: dalleesigenze organizzative a quelledi prodotto, tecnologiche e distrategia; un’attività formativacertifi cata e controllata; unagrande attenzione e sensibilitàrispetto ai fabbisogni espressidal territorio.

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14 EventiLunedì 19 Luglio 2010

La sede principale dell’Università, a Novedrate (CO)

La formazione è un passa-porto indispensabile per

gestire non solo la propria pro-fessionalità, ma la propria stessa vita. E formarsi non è sempre facile in una società come la no-stra, che impone ritmi accelera-ti che bruciano letteralmente il tempo a disposizione di ciascu-no. La laurea? Sarebbe indi-spensabile, ma come fare? Spes-so gli ostacoli e le preoccupazioni degli studenti sono questi: non riesco a fre-quentare le lezioni; oppure, do-vrei studiare “fuori sede” e non me lo posso permettere, o anco-ra, devo lavorare per mantener-mi, come faccio a frequentare contemporaneamente un’Uni-versità? Sono problemi pur-troppo ricorrenti, che penaliz-

zano molti potenziali “cervelli” e contribuiscono non poco a quel record negativo dello scar-so numero di laureati rispetto agli iscritti, che vede l’Italia in una posizione fi n troppo alta nella non invidiabile classifi ca mondiale. È in questo contesto che è nata l’Università on line

e–Campus, l’“Università del fu-turo”: off re un servizio all’avan-guardia ai propri studenti, riu-scendo a coniugare il futuro della formazione universitaria (lezioni disponibili on line nei tempi e nei modi richiesti dall’utente), con il rapporto in-terpersonale di tutoraggio (gra-zie a segreterie convenzionate diff use capillarmente sul terri-torio). e–Campus è un’Univer-sità pubblica non statale, istitui-ta con Decreto Ministeriale del 30 gennaio 2006: è strutturata come un’università tradizionale per quanto riguarda le sessioni d’esame e il titolo di studio rila-sciato, ma ha una diversa mo-dalità organizzativa delle lezio-ni, che sono sempre disponibili on line nella pagina dello stu-

dente. A garanzia di una prepa-razione completa dei suoi iscrit-ti e per agevolarne lo studio autonomo, l’Università e-Cam-pus affi anca a ogni studente un tutor on line, ma c’è sempre, su richiesta, anche un tutor in pre-senza, in grado di fornire un supporto costante in ogni mo-

mento dello studio. Questa op-portunità è resa possibile dalla convenzione stipulata con oltre cento Centri Studio sparsi in tutta Italia, che consentono a ogni studente di usufruire dei servizi di assistenza didattica e di segreteria nella propria città. Nulla da invidiare, quindi, ad un’università tradizionale, ma con qualche vantaggio in più: la possibilità di seguire le lezioni on line, in maniera assoluta-mente fl essibile, come, dove e quando si vuole; l’assistenza di un tutor esperto e qualifi cato on line e, se richiesto, nella propria città; le segreterie, on line, che restano aperte 24 ore su 24; le iscrizioni aperte in ogni mo-mento dell’anno e l’accesso libe-ro, senza test di ammissione, a

tutti i corsi di laurea; la possibi-lità di partecipare a seminari e a full immersion di ripasso pre–esame. Nelle tre sedi universita-rie di Novedrate (la sede centra-le, immersa nella verde Brianza in un parco di oltre 10 ettari), Roma e Messina vengono so-stenuti solo gli esami, previsti in

otto sessioni annuali. L’off erta formativa proposta risponde pienamente alle attuali richieste del mercato del lavoro e alle sue tendenze evolutive, sia in termi-ni di corsi di laurea che di Ma-ster: la facoltà di Psicologia con il corso in Scienze e Tecniche Psicologiche; la facoltà di Inge-gneria, articolata in Ingegneria Civile, Ingegneria dell’Automa-zione Industriale, Ingegneria Energetica, Ingegneria Infor-matica; la facoltà di Economia, con Economia e Commercio, Psicoeconomia, Scienze Banca-rie ed Assicurative; la facoltà di Giurisprudenza, con Servizi Giuridici per l’Impresa e la lau-rea magistrale in Giurispruden-za; la facoltà di Lettere, con il corso in Letteratura, Musica e

Spettacolo e il corso in Design e Discipline della Moda. Sono inoltre attivi nove Master orga-nizzati in forma teorico–pratica e con possibilità di stage in azienda. Il punto di forza resta-no però i Docenti e i Ricercato-ri, che mantengono l’Università all’avanguardia non solo sul piano delle tecnologie e dell’or-ganizzazione, ma anche su quello, forse più importante, della ricerca e della didattica. Parla per tutti la professoressa Elisabetta Bertacchini, preside della facoltà di Economia. “La nostra – dice con giusto orgo-glio – è un’Università in crescita e sta raggiungendo le 7.000 iscrizioni. La facoltà di Econo-mia, con i suoi tre indirizzi (i già citati Economia e Commer-cio, Scienze Bancarie ed Assicu-rative, Psicoeconomia), è fra le più apprezzate. Tra queste, Psi-coeconomia è il corso più inno-vativo, fra i pochi in Italia che pongono l’attenzione sulla com-ponente umanistica dell’Eco-nomia, al di là del modello ma-t e m a t i c o – q u a n t i t a t i v o imperante fi no a poco tempo fa.

Non a caso, l’individuo, sia esso lo studente o l’oggetto dello stu-dio, è al centro del percorso for-mativo e, accanto a quelli tradi-zionali, ci sono molti insegnamenti di carattere psi-cologico”. Insomma, una facoltà particolarmente indicata per interpretare e orientarsi in que-sta fase della crisi globale che ha messo sotto processo i modelli economici tradizionali. Tutto ciò è frutto di una nuova visio-ne degli studi universitari, che si traduce in processi di osmosi, come avviene tra le facoltà di Economia e di Ingegneria, che lavorano in sinergia nell’indi-rizzo di Ingegneria Gestionale. Su questo punto è chiamato in causa il professor Carlo Maria Bartolini, preside della facoltà di Ingegneria. Parla di una fa-coltà dinamica, in continua tra-sformazione: “dal prossimo ot-tobre cambierà l’off erta formativa, con l’inserimento dei corsi di laurea in Ingegneria In-dustriale, Ingegneria Informati-ca e dell’Automazione, Ingegne-ria Civile e Ambientale. Alla facoltà di Ingegneria, inoltre, si sta sviluppando il progetto ‘atti-vo’ di un portale che permette la gestione del tirocinio e dello stage, obbligatorio prima della laurea e con una durata di al-meno tre mesi”. Il portale è una vetrina delle capacità e dei cur-ricula dei laureati, una vera e propria ‘banca dati’ protetta da privacy e consultabile attraver-so un apposito motore di ricer-

ca. In particolare, il corso di In-gegneria Gestionale dispone di un uffi cio placement per la col-locazione dei laureandi: a que-sto proposito sono state eff et-tuate 180 convenzioni con aziende ed enti su tutto il terri-torio nazionale e alcuni rappor-ti di lavoro ed esperienze di stage si sono trasformate in una collocazione stabile. L’Universi-

tà dispone di Ricercatori assuntie di Docenti (circa 60 struttura-ti e 200 a contratto) per la didat-tica e la ricerca. Promuovono lacollaborazione con altri Atenei,come Cagliari, Firenze, il Poli-tecnico di Torino, la Sapienza diRoma, perché l’Università online per sua natura non ha con-fi ni e proprio per questo è pre-sente sull’intero territorio na-zionale. Le facoltà cheraccolgono più iscritti sono lafacoltà di Ingegneria e quella diEconomia, che insieme assom-mano quasi il 50% del totaledegli iscritti (25,4% a Ingegne-ria e 23,8% a Economia). L’Uni-versità nel tempo ha visto unospostamento dell’utenza: fi noad alcuni anni fa era caratteriz-zata da una forte presenza distudenti adulti, di età compresafra i 35 e i 40 anni, che frequen-tavano l’Università e-Campusanche in vista di un migliora-mento professionale e lavorati-vo. Oggi, invece, l’utenza ri-guarda anche i più giovani, ilcui numero s’incrementa an-nualmente del 25 per cento.Una prova in più che l’Universi-tà on-line rappresenta una ri-sposta adeguata alle esigenzepiù diverse degli studenti, chescaturiscono dalle varie situa-zioni personali. Tra l’altro, fre-quentare l’università on-lineconsente di contenere i costi diviaggi, trasferimenti, vita dastudente fuori sede; il che, in unperiodo di crisi come questo,non è poco. Un’esperienza delgenere, in Italia, mancava:l’Università on-line rappresentaun corollario importante del di-ritto allo studio, perché rendepossibile proprio a tutti fre-quentare l’Università. Lo dimo-strano i numeri: tanti laureati,veramente bravi e motivati. Ilfuturo dell’Università e-Cam-pus? Per il momento si prevededi strutturare i nuovi corsitriennali in Ingegneria e di met-tere in piedi Master per l’ener-getica e il settore energie rinno-vabili, nonché continuare ainvestire sulla nascente specia-lizzazione nella sismica. Perchéper potersi defi nire “l’Universi-tà del futuro” un ateneo deveessere agile e strutturare corsisempre attuali, per garantireun’ottima formazione e rimane-re al passo con i tempi.

Studenti per facoltà al 05-07-2010 Studenti per corso di studi al 05-07-2010

PSICOECONOMIA 4,9%

SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE 22,8%

SCIENZE BANCARIE ED ASSICURATIVE 4,3%

INGEGNERIA DELL’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE 2,7% INGEGNERIA CIVILE 9,3%

SERVIZI GIURIDICI PER L’IMPRESA 14,7%

DESIGN E DISCIPLINA DELLA MODA 0,4%

ECONOMIA E COMMERCIO 14,8%

INGENERIA ENERGETICA 6,9%

ING. INFORMATICA 6,5%

MASTER - CORSI SINGOLI 2,1%

LETTERATURA, MUSICA E

SPETTACOLO 4,6%

LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA

4,4%

MASTER 2,3%LETTERE 6,3%

INGEGNERIA 25,4%

GIURISPRUDENZA 19,1% ECONOMIA 23,8%

PSICOLOGIA 22,6%

C. SINGOLI 0,4%

Full immersion pre-esame in un’aula dell’Università

All’Università e-Campus iscrizioni, tutor e lezioni sono

on line

■ E-CAMPUS / La formazione del futuro corre on line

Un’Università agile, accessibile via Internet, per rimanere al passo con i tempiLa fl essibilità attira da sempre gli studenti lavoratori, ma ora interessa anche i più giovani

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15EventiLunedì 19 Luglio 2010

Corsi di Laurea Triennale:- Amministrazione delle aziende- Banca, assicurazione e mercati finanziari- Cooperazione internazionale e sviluppo- Economia del turismo e delle risorse- Economia e commercio- Economia- Economia, finanza e diritto per la gestione d’impresa- Management e diritto d’impresa- Scienze della moda e del costume- Servizio Sociale

Corsi di Laurea Magistrale:- Analisi e gestione delle attività turistiche e delle risorse- Economia aziendale- Economia politica ( il corso è offerto sia in lingua italiana che in lingua inglese)- Economia, finanza e diritto d’impresa- Finanza e assicurazioni- Intermediari, finanza internazionale e risk management- Management, innovazione ed internazionalizzazione delle imprese- Scienze della moda e del costume- Scienze dello sviluppo e della cooperazione internazionale- Tecnologia, certificazione e qualità

Master:- Diritto commerciale internazionale – International business law(Dipartimento di Diritto ed Economia delle attività produttive) - Direttore: Prof. A. Nigro- Economia e Management del Turismo (Dipartimento di Metodi e Modelli per l’economia, il territorio e la finanza) - Direttore: Prof. A. Celant- Economia del Welfare e delle Pubbliche Amministrazioni (Dipartimento di Economia e Diritto) - Direttore: Prof. F.R. Pizzuti- Economia e gestione dei servizi sanitari (Dipartimento di Economia e Diritto) - Direttore: Prof. F.R. Pizzuti- Marketing e Management (Dipartimento di Management e Tecnologie) - Direttore: Prof. A. Pastore- Il controllo e la gestione dei sistemi di qualità, ambiente e sicurezza (Dipartimento di Manage-ment e Tecnologie) - Direttore: Prof. E. Chiacchierini- European policies and careers (Centro Interdipartimentale Eurosapienza) - Direttore: Prof. M. Boccacci Mariani- European and International Policies and crisis management (Centro Interdipartimentale Eurosapienza) - Direttore: Prof. G. Burgio

Info: www.economia.uniroma1.it

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16 EventiLunedì 19 Luglio 2010

Internazional izzazione, multidisciplinarietà, qua-

lità: sono questi i tre pilastri del master di primo livello in Development, Innovation and Change (MiDIC) dell’Uni-versità di Bologna, diretto dal professor Sandro Montresor e giunto alla sua undicesima edizione.Rivolto a studenti orientati verso la carriera di operatori dello sviluppo - come consu-lenti, professionisti e ricerca-tori - il corso aff ronta il ruolo dell’innovazione per i processi di cambiamento socio-econo-mico e politico-istituzionale in cui esso si sostanzia.La tensione tra le dimensioni locale e globale dello sviluppo

rende l’internazionalizzazione il primo pilastro del corso. Le attività - didattiche, semina-riali e di studio - sono tutte in lingua inglese e rivolte a stu-denti di ogni nazionalità che ne possiedano una certifi cata conoscenza. La consistente partecipazione di studenti stranieri e la varietà dei loro Paesi di origine (a oggi, giun-ti a rappresentare quasi ogni continente) rendono il MiDIC un’esperienza di scambio cul-turale estremamente profi cua dal punto vista professionale e personale. Il corso prevede un’importante componente di mobilità internazionale. Gra-zie agli accordi stipulati con il Global Studies Program (Gsp)

dell’Università di Friburgo (Germania) e con la China University of Political Science and Law (Culp), a un numero selezionato di studenti viene off erta l’opportunità di svolge-re il secondo dei due semestri del corso, in alternativa, presso i campus di Buenos Aires e di Città del Capo, per il Gsp, e di Pechino per il Culp. Tutti gli studenti possono in-vece partecipare ai workshop e alle school organizzate dagli stessi partner internazionali con la presenza dei rispettivi docenti.La multidisciplinarietà è il secondo pilastro del corso. I temi principali - tra cui, l’in-troduzione, la diff usione e

l’implementazione di processi innovativi, la progettazione e la gestione di programmi di sviluppo locale, la formu-lazione e l’applicazione di politiche di integrazione e di cooperazione - combinano aspetti economico-quantitati-vi, storico-politici e giuridico-istituzionali. Il corpo docente comprende economisti, stati-stici, giuristi, esperti di politica e di storia, accomunati da un approccio pluralistico al lega-me tra innovazione e svilup-po. Multidisciplinare è anche il background degli studenti ammessi, ai quali si richiede eventualmente la frequenza di corsi introduttivi per acquisi-re gli strumenti necessari alla sua partecipazione. Da ultimo, coerente con il progetto multi-

disciplinare è l’esperienza di ti-rocinio richiesta agli studenti, in Italia o all’estero: il portafo-glio degli “stager”, in continua espansione grazie alla ricerca da parte degli studenti stessi di un’esperienza in linea con le loro prospettive di carriera, comprende organizzazioni, governative e non, enti pubbli-ci locali e statali, istituti di ri-cerca e società di consulenza, imprese private e pubbliche.La qualità del corpo docente è il terzo, ma per importanza il primo, pilastro del corso. La “faculty” si compone sia di docenti selezionati - dell’ate-neo di Bologna e di altri ate-nei italiani e stranieri - sia di professionisti con esperienza e reputazione internazionale elevate. All’attenzione per la

qualità scientifi ca dei docenti,il master combina quella perla loro qualità didattica, riser-vando ai feed-back degli stu-denti un peso rilevante. Allaqualità si ispirano anche il re-clutamento di tutor capaci, lascelta di infrastrutture adegua-te e, innanzitutto, la selezionedi studenti che posseggano uncurriculum di esperienze distudio e professionali di rilie-vo, forti motivazioni ed unabuona conoscenza della linguainglese.A questi si rivolge il bando peril prossimo a.a. 2010-2011,con scadenza 12/2010, a brevescaricabile dal sito (www.dse.unibo.it/midic). Nel frattempo,ulteriori informazioni posso-no essere richieste scrivendoa: [email protected]

Operatori dello sviluppo nel mondoIl Master Midic dell’Università di Bologna alla sua XI edizione

La tensione tra le dimensioni locale e globale dello sviluppo rende l’internazionalizzazione il

primo pilastro del corso. Le attività - didattiche,

seminariali e di studio - sono tutte in lingua inglese e rivolte a studenti di ogni nazionalità

che ne possiedano una certifi cata conoscenza

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EventiLunedì 19 Luglio 2010 17

DAL 16 LUGLIO AL 7 SETTEMBREPRESENTAZIONI DEI CORSI DI LAUREA E DEI SERVIZI ALLO STUDIO PRESSO LE FACOLTÀ

Facoltà di EconomiaFacoltà di GiurisprudenzaFacoltà di IngegneriaFacoltà di Lettere e FilosofiaFacoltà di Scienze CognitiveFacoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e NaturaliFacoltà di Sociologia

COLLOQUI INFORMATIVI SULL’OFFERTA DIDATTICA, I SERVIZI E LE MODALITÀ DI IMMATRICOLAZIONE

25 corsi di laurea triennale/ciclo unico26 corsi di laurea magistrale2.500 borse di studioassegnazione di borse di merito1.500 posti alloggio5 ristoranti universitari e 3 bar5 bibliotecheopportunità di studio all’esteroattività sportive con il progetto UNI.Sportservizi ai disabilididattica onlineCIAL - Centro Interfacoltà per l’Apprendimento Linguisticoservizi di orientamento, stage e placementservizio di consulenza psicologicaservizio prestabiciservizio Infostudente www.servizioinfostudente.it/attività culturali e portale eventi www.jurka.net

Visita il sito www.unitn.it/orientaestate o contatta il Servizio Orientamento per avere informazioni sulle iniziative in programma e conoscere le modalità di prenotazione

Servizio OrientamentoMolino Vittoria, via Verdi, 6 - 38122 Trentotel. 0461 283207, fax 0461 [email protected] - www.unitn.it

Opera Universitaria di Trentovia Zanella, 1/a - 38122 Trentowww.operauni.tn.it

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Scegliere Trento signifi ca studiare in uno tra gli atenei più internazionali

d’Italia. A stabilirlo sono le numerose indagini nazionali e inchieste giorna-listiche condotte ogni anno per foto-grafare la situazione delle università italiane e riconoscerne le eccellenze in alcuni settori. Comune a tutte le varie classifi che è l’ottimo piazzamento regi-strato dalle facoltà dell’ateneo trentino nei parametri relativi alla qualità e alla quantità delle relazioni internazionali. Un aspetto che dimostra l’impegno e la serietà dell’Università di Trento nell’investire in una formazione davve-ro spendibile anche all’estero.Ma cosa signifi ca, in concreto, essere un ateneo internazionale? Vuol dire in-nanzitutto garantire un ambiente mul-ticulturale e intellettualmente vivace ai propri studenti, attirando docenti e altri giovani talenti dall’estero. E, allo stesso tempo, signifi ca permettere ai propri iscritti ad ogni livello (laurea, laurea magistrale, dottorato) di vivere un’esperienza formativa fuori dai con-fi ni nazionali, per arricchire il proprio curriculum senza restare indietro negli studi.Favorire la mobilità internazionale con programmi formativi ad hoc e borse di studio dedicate è proprio uno dei punti forti dell’Università di Trento, ricono-

sciuto da studenti e addetti ai lavori. Quello di Trento è un ateneo giovane e dinamico che, grazie alla sua posizio-ne geografi ca privilegiata, soprattutto nei confronti del mondo tedesco, ha sviluppato negli anni una rete solida e prestigiosa di rapporti internazionali di qualità che è diffi cile trovare altrove. Un’ottima base di partenza, dunque, per chi desidera costruirsi un profi lo davvero appetibile sul mercato del la-voro internazionale.Già durante il secondo anno, infatti, gli studenti possono trascorrere un perio-do da tre a dodici mesi in uno dei ben 350 atenei sparsi in una trentina di Pa-esi dell’Unione europea (ma non solo, anche in altre parti del mondo) con cui l’ateneo ha stretto accordi per il pro-gramma Erasmus. A questi si somma-no numerosi e intensi accordi bilaterali a livello extra-europeo, dall’Argentina alla Thailandia: in tutto oltre 420 de-stinazioni tra cui scegliere. Si possono sostenere esami nella lingua del Pae-se straniero e conseguire crediti che saranno poi riconosciuti al rientro a Trento, si può svolgere attività di ricer-ca per la propria tesi di laurea oppure effettuare uno stage in azienda che sarà incluso nel percorso formativo.Ma se la propria vocazione è davvero internazionale si può optare per il pro-

gramma Doppia laurea, che l’Universi-tà di Trento ha attivato per prima in Ita-lia. Grazie agli accordi con numerose università partner europee, gli studenti possono scegliere un programma in-tegrato di studio che permette di fre-quentare una parte della propria car-riera universitaria a Trento e una parte all’estero, ottenendo così sia il titolo di studio italiano sia quello straniero. I 26 programmi attivati coprono tutte le facoltà dell’ateneo e sono prevalen-temente indirizzati verso Austria, Cina, Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Stati Uniti.

Un altro buon motivo per scegliere Tren-to è l’ottimo livello raggiunto dai servizi agli studenti. Un pacchetto di facilita-zioni e servizi messi a punto per soste-nere chi studia lontano da casa (borse di studio, posti alloggio, esonero delle tasse universitarie), incoraggiare il me-rito (una borsa di studio specifi ca fi no a 5mila euro), favorire la socializzazione in un contesto universitario vivace (nei ristoranti universitari, nelle tante asso-ciazioni studentesche e con le nuove attività del progetto sport di ateneo) e prepararsi alle prime esperienze lavo-rative (programmi 150 ore e tirocini).

Studiare a Trento per fare tappa in oltre 420 atenei di tutto il mondoPer rendere il tuo curriculum davvero speciale, parti da una delle università più internazionali d’Italia.

Dall’Erasmus alla Doppia laurea, tante le opportunità di formazione

Lo studentato “parla” 60 lingue diverse

A dieci minuti dal centro e dalle varie facoltà, lo studentato di San Bartolameo ospita più di 800 universitari di oltre 60 diverse nazionalità. Gli studenti, allog-giati per la maggior parte in stanze singole con bagno e balcone, pos-sono godere di: cambio biancheria gratuito, lavanderia a gettone, puli-zia delle parti comuni, uso cucina e accesso gratuito ad internet in ogni stanza, spazi sportivi e di socializ-zazione. La tariffa per la stanza singola per i benefi ciari di borsa di studio è di soli 200 euro al mese. Studentato di S. Bartolameo (img>fototonina.com)

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18 EventiLunedì 19 Luglio 2010

La strategia di formazione dell’Università di Pado-

va, negli ultimi anni, segue gli intendimenti dell’Unione europea, che ha individuato nell’apprendimento per intero arco della vita (Llp, acronimo di Lifelong learning program-me) uno strumento essenziale per il raggiungimento della so-

cietà della conoscenza. L’obiet-tivo è contribuire, attraverso l’apprendimento permanente, allo sviluppo economico-so-stenibile degli stati membri, con la possibilità di nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale, garantendo, nel contempo, una valida tutela dell’ambien-

te per le generazioni future. Gli scambi, la cooperazione e la mobilità, a livello comu-nitario, sono ritenuti sistemi di istruzione e formazione fondamentali. Ecco per-ché l’ateneo veneto, accanto alla formazione tradiziona-le dell’ordinamento italiano - che prevede due percorsi,

quello della laurea post rifor-ma 1999, di 180 crediti Ects e quello della laurea specialisti-ca (o laurea magistrale), di 300 Ects - ha deciso di aggiunger-ne un terzo, quello, appunto, della formazione permanente, per il quale giocano un ruolo decisivo i master universitari, che possono avere un gran-de impatto sul territorio e sul tessuto produttivo, essendo caratterizzati da una maggio-re fl essibilità di formazione rispetto ad altri strumenti e meglio si prestano per l’inte-razione con altre Università o istituzioni regionali. Al fi ne di poter off rire una certifi ca-zione professionale adeguata sono state cercate costruttive partnership con imprese del mondo del lavoro: “Devo dire con grande soddisfazione che abbiamo centrato l’obiettivo della interazione col territorio, per la presenza di partner isti-tuzionali qualifi cati, a partire dalla stessa Regione Veneto. Abbiamo ritenuto strategico un programma di internazio-nalizzazione - spiega il Retto-re, professor Giuseppe Zac-caria - e per questo puntiamo anche su una dimensione este-ra dei nostri master. Ad esem-pio ne abbiamo uno del nostro Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento as-sieme all’Università di Minho in Portogallo su ‘Analisi strut-turali dei monumenti dell’edi-lizia storica’, e uno con l’Uni-versità Cattolica di Lovanio, in Belgio, che ha una grande reputazione a livello europeo,

sulla Bioetica. Nel prossimo anno accademico avremo ben 10 master che hanno aderito al nostro progetto di interna-zionalizzazione, al fi ne di fa-vorire e promuovere un serio confronto a livello interna-zionale”. L’off erta di master in Italia è estremamente parcel-lizzata, ma l’ateneo di Padova è in grado di garantire la mas-sima consistenza della qualità formativa didattica off erta: nel prossimo anno accademico saranno 64 i master, alcuni di respiro internazionale, mol-ti interateneo su una serie di temi vastissima. Ecco alcuni esempi: Analisi e prevenzio-ne dei rischi per la creazione di sicurezza e di benessere nei luoghi di lavoro, interfacoltà di Psicologia e ingegneria, su una tematica di strettissima attualità; Project management e gestione dell’innovazione,

che off re competenze di piani-fi cazione e controllo dei pro-getti; Conservazione, gestionevalorizzazione del patrimonioindustriale, interateneo conaltre Università, ma che vedePadova come sede principa-le; Governance delle risor-se turistiche territoriali, cheforma esperti da inserire inistituzioni pubbliche e privatee operatori per promuovereil territorio; La mediazionecome strumento operativoall’interno ambienti familiare,penale e civico, per una gestio-ne di situazione di controver-sia e confl itto; Psicopatologia eneuropsicologia forense; unomolto originale, unico in ItaliaStudi sulla morte e sul mori-re, interfacoltà con Medicina,Chirurgia e Psicologia. Sonomolteplici le possibilità nelcampo della medicina (chi-rurgia plastica, cure palliative,trattamenti obesità, medicinadello sport, etc.) e del com-mercio internazionale (inte-grazione con l’Europa, Politicaprogrammazione comunitaria:“Ma il quadro non è idilliaco -conclude il professor Zaccaria- perché per poter sviluppareadeguatamente un sistema diapprendimento permanentesarebbe necessario in Italia undiverso e più chiaro indirizzopolitico e degli strumenti at-tuativi, così come avviene ne-gli altri Paesi, con risorse ade-guate da applicare allo scopo.Le fi nanze pubbliche messe adisposizione, invece, sono as-sai esigue, e non ci favorisce dicerto l’attuale congiuntura”.

L’Università di Padova:scambi, cooperazione, professionalitàL’ateneo veneto fonda i propri master sulla internazionalizzazione per garantire la formazione lungo tutto l’arco della vita dello studente

Giuseppe Zaccaria, rettore

dell’Università di Padova

Il cortile antico di Palazzo Bo, sede dell’Università

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19EventiLunedì 19 Luglio 2010

Il mondo della formazione, in un contesto di globalizzazione e di repentini cambiamenti, deve adeguarsi alle nuove richieste del mercato. Le crescenti complessità connesse con l’internazionalizzazione dei mercati e la consapevolezza delle difficoltà di interpretazione delle strategie più utili ed efficaci hanno spinto Cisita Parma, ente di formazione dell’Unione Parmense degli Industriali e del Gruppo Imprese Artigiane, ad indagare in maniera efficace le esigenze delle imprese. In questo quadro, come sottolinea Corrado Beldì, presidente di Cisita, «l’impegno sui differenti ambiti rappresentati dal concetto complesso di “innovazione” hanno portato Cisita ad ottenere significativi riconoscimenti che hanno permesso di raccogliere finanziamenti specifici, messi a disposizione delle Imprese del territorio. E’ il caso, per esempio, dell’esperienza rappre-sentata da “Piattaforme per l’Innovazione”, progetto finanziato dalla Provincia di Parma attraver-so il Fondo Sociale Europeo che ha visto una prima edizione tra il 2008 e il 2010, raccogliendo importanti risultati concretizzati in una serie di attività sperimentali per consentire lo sviluppo dei processi innovativi all'interno di alcune aziende del territorio parmense Un’esperienza i cui risultati positivi hanno consentito di rinnovare l’iniziativa fino al 2011 registrando la partecipa-zione di un numero ancora maggiore di aziende. E' stato infatti approvato dalla Provincia di Parma - tramite il bando Just In Time (legge 236/93- FSE) - il progetto “Piattaforme per

l’Innovazione... La Formazione Continua”». «Una seconda attività innovativa - continua Beldì - che vede questa volta il finanziamento della Regione Emilia-Romagna è il percorso di Istruzione Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per “Tecnico Superiore della Trasforma-zione dei Prodotti Agroindustriali” che registra il coinvolgimento, oltre che dell'Università e della Scuola, anche delle Imprese del setto-re agroalimentare del territorio di Parma e Provincia. Si tratta di un profilo professionale che lavora essenzialmente per l’innovazione sul versante della composizione, della qualità e delle caratteristiche dei prodotti da approntare per un mercato sempre più variegato ed esigente, oltre che nello sviluppo di un continuo miglioramento delle risorse tecnologiche e strumentazioni tecniche». Ma la ricerca dell’innovazione spinge Cisita Parma a una costante attività di ricerca e sviluppo di nuove modalità formative e nuove “case history”. In questo quadro si colloca l’esperienza di “Study-Tour” in Giappone, che Cisita ha recentemente realizzato grazie alla collaborazione dello Studio Base di Brescia. Come sottolinea il presidente di Cisita «la pressione competitiva, ampliata dall'attuale crisi finanziaria a livello mondiale, impone alle Aziende di interrogarsi sul modello organizzativo attuato nel loro interno. Da qualche tempo nelle aziende leader a livello mondiale si è diffusa la metodologia denominata Lean thinking (Pensare snello). Una metodologia che permette alle aziende di raggiungere e mantenere la flessibilità e la competitività necessarie alla loro sopravvivenza e alla loro capacità di espansione sul mercato. Alla base della filosofia Lean troviamo la caccia ed eliminazio-ne degli sprechi (Muda) con il fine di produrre in modo snello, cioè utiliz-zando al minimo le risorse necessarie per perseguire la massima soddisfa-zione del cliente. La Toyota ha applicato per prima questa metodologia, attraverso un suo specifico approccio denominato "TPS", in totale con-trapposizione con la produzione di massa, che ancora caratterizza le scelte produttive di molte aziende. Quest'approccio partito dal Giappone, si è via via esteso in tutto il mondo, non solo nelle grandi aziende, ma anche nelle piccole imprese. Io assieme al direttore Elisabetta Zini abbia-mo quindi partecipato a questo viaggio nell’intento di raccogliere preziosi ed innovativi spunti da mettere a disposizione delle Aziende del territorio di Parma nell’ottica di una progettualità formativa in costante ed innovati-vo miglioramento».

Cisita Parma è l’organizzazione dell’Unione Parmense degli Industriali (Confindustria) e del Gruppo Imprese Artigiane (Confartigianato) attiva nell’ambito della formazione professionale dal 1987.

Cisita Parma promuove la cultura industriale del territorio sviluppando un’articolata serie di iniziative orientate a garantire una formazione in linea con le reali necessità delle imprese.L’offerta formativa è destinata sia a giovani non ancora inseriti nel mondo del lavoro, che allo sviluppo e all’aggiornamento professionale di persone già occupate.

L’attività di Cisita Parma si concentra essenzialmente in tre ambiti:- formazione per aziende e occupati- formazione per giovani e chi cerca lavoro- attività di ricerca e sperimentazione.

FORMAZIONE E INNOVAZIONE: VALORE AGGIUNTO DI CISITA PER LE IMPRESEParla il presidente di Cisita Parma Corrado Beldì

Per una cultura diffusa.

Corrado Beldì e Elisabetta Zini al termine di “Study-Tour” in Giappone

Corrado Beldì - Presidente Cisita Parma

www.cisita.parma.it

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