E-book Sicurezza Stradale Bambini13

8/19/2019 E-book Sicurezza Stradale Bambini13

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RINGRAZIAMENTI E SPONSSI RINGRAZIANO, PER LA GRADITA PARTECIPAZIONE AL CONCORSO E LA MAGNIFICA

REALIZZAZIONE DEI TESTI, GLI ALUNNI DEGLI ISTITUTI COMPRENSIVI AMEDEO D’AOSTA, D.P.BORGHI, LEONARDO DA VINCI, EINSTEIN, FERMI, GALILEI,

KENNEDY, LEPIDO, MANZONI, PERTINI 1E PERTINI 2.UN GRAZIE PARTICOLARE E SENTITO VA AGLI ALUNNI DELLA CLASSE 3A DEL LICEO

ARTISTICO STATALE CHIERICI ED ALLA PROF.SSA SAVINA LOMBARDOPER LA COSTRUZIONE DELLE TAVOLE GRAFICHE.

INFINE, UN AFFETTUOSO ARRIVEDERCI AL COMANDO POLIZIA MUNICIPALE DI REGGIO EMILIA, AL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA – UFFICIO XVI REGGIO EMILIA, ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA –

OSSERVATORIO PER L’EDUCAZIONE STRADALE E LA SICUREZZA, AL LICEO ARTISTICO

STATALE “CHIERICI”DI REGGIO EMILIA ED ALLA DITTA MULTITRACCIA, CON I PIÙ FERVIDI “GRAZIE”PER AVER RESO POSSIBILE LA REALIZZAZIONE DI QUESTO LIBRO.

UN RINGRAZIAMENTO A CARLO ANNARELLI PER LA REALIZZAZIONE DELLA COPERTINA

É assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questo libro, così come l’inserimento ininformatici, la trasmissione sotto qualsiasi forma e con qualunque mezzo elettronico, meccanico, attfotocopie, registrazione o altri metodi, senza il permesso scritto dei titolari del copyright.

http://mobilita.regione.emilia-romagna.it/osservatoriohttp://www.istruzionereggioemilia.it/http://www.liceochierici.re.it/http://www.municipio.re.it/retecivica/urp/pes.nsf/web/PlzMncpl4?opendocumenthttp://www.municipio.re.it/http://www.multitraccia.it/


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INDICECarlo e Felibuffoscuola primaria “Leopardi” classe 3Aillustratori: Solci Valentina e Esposito Sara classe 3F LISA

Chicco e le scorte di ciboscuola primaria “Premuda” classe 4Aillustratori: Barbieri Serena e Bonori M. Chiara classe 3 LISA

Filastrocca di un ragazzo sbadatoscuola primaria “Negri” classe 5illustratori: Corradini Azzurra classe 3F LISA

Il motorescuola primaria “Ghiarda” classe 1illustratori: Giovanardi Francesca classe 3 LISA

L’ape arcobaleno scuola primaria “Valeriani” classe 4illustratori: Alessandri Giulia e Mazzariello Chiara classe 3F LISA

L’avventura di Monsef scuola primaria “Ariosto” classe 5illustratori: Corradini Alice e Davoli Letizia classe 3 LISA

La comica avventura del clown Frizziscuola primaria “Zibordi” cl 4Billustratori: Davoli Letizia e Bonori M. Chiara classe 3F LISA

Perché il semaforo è rosso, arancione e verde?scuola primaria “Negri” classe 4 -illustratori: Villani Lorenzo e Di Matteo Alice classe 3F LISA


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Sandrino e lo spaventapasseriscuola primaria “Pezzani” classe 2Aillustratori: Canovi Melissa e Poli Jessica classe 3F LISA

Un nome banalescuola primaria “Rivalta” classe 5Aillustratori: Comastri Silvia e Zini Fabiana classe 3F LISA

Una capretta in fuga scuola primaria “Pezzani” classe 3Billustratori: Schenetti Silvia e Taroni Vanessa classe 3 LISA

Panico in città scuola primaria “Dall’Aglio” classe 4Billustratori: Fadini Giulio classe 3F LISA

Voglio fare il vigile urbanoscuola primaria “Ghiarda” classe 3Aillustratori: Taddei Alessia e Favali Valentina classe 3F LISA

Il pedone e il camion incidentatoscuola primaria Bergonziclasse 1Aillustratori: scuola primaria Bergonzi classe 1A

La commissione è formata da:Corghi Doriano, Cottafavi Daniele, Diana Maria Grazia, Fontanesi Annamaria, Francia Mariella


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prefazioneQuesta pubblicazione è nata da un’idea e da una speranza.

L’idea è stata quella di ottenere il coinvolgimento diredei bambini delle scuole primarie di Reggio Emilia per cracconti sulla sicurezza stradale.

La speranza è stata quella di far apprendere ai “grandi”, ai ed alle mamme, qualcosa in più sulla disciplina e sull’edustradale, direttamente attraverso l’insegnamento dei bamb

Per una volta abbiamo voluto che i “piccoli” divenissero insdei “grandi”.

A darci una mano sono stati gli eccezionali ragazzi del LChierici, che hanno illustrato i racconti dei “piccoli”.Un grazie di cuore a tutti i Docenti che hanno collaboraquesta iniziativa ed a quanti, a qualsiasi livello, l’hannopossibile.

E’ stato veramente dif cile scegliere tra oltre settanta

racconti, ma in qualsiasi concorso, alla ne, bisogna decidere:la fantasia, l’ingenuità e la curiosità dei personaggi proposbambini nelle loro storie, oltre che la rispondenza ai temi sicurezza, ci hanno guidati nella selezione.

A tutti, bambini, ragazzi, Docenti un grazie ed un arrivedall’anno prossimo con una nuova edizione di questo conco

La Commissione


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CARLO E FELIBUFFO

C’era una volta unclown che rallegravale feste dei bambini con scherzi,canzoncine,giochi e facce buffe.I bambini gli volevano molto bene perc

con lui si divertivanosempre. Per questo motivolo chiamavano “Felibuffo”,cioè “felice e buffo”.Lui però si chiamavaCarlo e quando tornava acasa, lavava via il trucco

dalla faccia e riponeva


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CARLO E IL FELIBUFFO

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nell’armadio i buf vestiti,

si trasformava in unuomo triste e solo (veniva da unpaese molto lontano e ibambini erano diventati lasua famiglia).Per consolarsi aveva cominciatoa bere qualcheB I R R A .

Prima unabottiglia , poi due,tre… Ora non le contava più.L’alcool, come si sa, imbroglia ilcervello, ti rende meno triste e ti fa vederle cose in modo strano.Carlo, una sera, avevab e v u t o troppo e perciò decise di


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uscire a fare un giro ina u t o .Ma cosa sono tutte queste luci che mvengono incontro? Perché la stradondeggia?Cos’è questof r acasso ?Io volevo stare

tranquillo!


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Sentì uno

sch ian to ,poi più niente.Quando si svegliò era giorno e lui trovava in un letto d’o s p e d a l e .Non ricordava più niente di ciò che eaccaduto.Accanto a lui qualcuno si

lamentava. Era un bambinoche Felibuffo aveva visto aduna festa di compleanno.“Cosa ti è accaduto?” chieseFelibuffo.Il bambino non rispose.Felibuffo provava a scherzare, ma il bim

continuava a lamentarsi.


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“Con le gambe ingessate

non potròcorrere per tanto tempo!”Carlo chiese di nuovo:“Ma cosa ti è successo?”Marco, questo era il suonome, rispose: “Ieri sera,mentre ero in auto con i miei

genitori, un uomoubriaco ci ha colpiticon la sua macchina.E’ stato un bruttoi n c i d e n t e .Da quel giorno l’uomo bevve l’acqua aldella birra e si spostò solo inbicicletta .Il clown capì di essere ilresponsabile,ma non disse niente al bambino.

Quel giorno però Carlo decise di n


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bere più e di utilizzare la bici al pos

dell’auto.Decise anche di organizzare una festa pla guarigione di Marco.

Il giorno della festa,come richiesto dalclown, tutti i bambiniandarono alparco in

bicicletta utilizzando lasicurapista ciclabile .Marco arrivò con lestampelle.Trascorsero tutto ilpomeriggio insiemegiocarono, scherzarono,

mangiarono, ballarono


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fecero un giro intorno allafontanella.Finita la festa, Felibuffo invitò a cassua Marco. Arrivati a casa, Carlo svelMarco i suoi segreti: si chiamava Carloera stato lui a causare l’incidente.Marco lo perdonò e si fece promettere non bere più tanta birra.Carlo ora è una persona felice con u

grande famiglia: fa divertire Marco tutti i bambini conpedalate per la città,sempre sullapistaciclabile e nelrispetto del Codicedella Strada.


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CHICCO E LE SCORTE DRISO

Tanto tempo fa, in unp a e s e moltolontano, c’era unb o s c o nel qualeuna comunità di ricci aveva costruito

villaggio di nome Ricciolandia.In questovillaggio viveva un giovane


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CHICCO E LE SCORTE DI RISO

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r i c c i o molto gentile,

disponibile e coraggioso.Aveva un musetto grigioscuro, con due occhiettivispi, verde smeraldo; i suoiaculei erano molto af lati,di colore marrone chiaro e ilsuo nome era Chicco.

In questo villaggio spesso c’erano deincidenti, perché tuttivolevano passare per prime non volevano dare laprecedenza agli altri. Perciò

il dottore del posto era sempre moltoccupato a metterecerotti e a medicare

f e r i t e .


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Un brutto g i o r n o d’inverno, al risveglio

gli abitanti di Ricciolandia si accorseche erano state rubate le scorte di ciboe acqua. Chicco, allora, si offrì di andal ruscello poco distante dal villaggio pe

far rifornimentodia c q u a.Arrivato al

ruscello vide chequesto si era trasformato in una lastra dg h i a c c i o.Tornato indietro informò dell’accadutoabitanti di Ricciolandia. Gli anziani, pesi riunirono e decisero di mandare un grudi giovani coraggiosi ricci ad esplorar

territorio al di là del bosco.


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Nel gruppo c’era anche Chicco, che

mise in viaggio con i suoi compagni. una lunga camminata per attraversail bosco nalmente arrivarono sul cigliodella s t r a d a . Due di loro, appena vist

quei giganti conlegomme chefacevano un gran

rumore e sfrecciavano sulla strada,ebberopaura e fuggirono a zampelevate.Chicco e gli altri due rimasti, con mop r u d e n z a, guardando attentamentea sinistra e a destra, riuscirono adattraversare. Passava di lì unciclista , che

si fermò e appoggiò la bici per riposars


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bere.

Chicco, sentendo l’ODORE di cibo che

proveniva dalle tasche laterali, si in lòdentro per passarlo ai suoi compagni. Pdopo, però, il ciclista rialzò la bici e ripacon Chicco intrappolato dentro la tascaArrivato a casa il ragazzo aprì la tascdella bici e ci trovò dentro Chicco: “Aiut

strillò. La sua mamma, sentendolo url


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uscì di corsa e chiese: “Cos’è

successo?” Nel vedere il ricciola signora domandò: “Cosa ci faiqui? Questo ambiente non è adatto a tepericoloso perché incittà ci sono tanti

automobilisti indisciplinati, ti potrebbeinvestire e per muoverti devi conoscerle regole della strada”. Proprio in qumomento si udì un granf r a c a s s o …

Poco più in là, ad un incrocio, due macc


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si erano scontrate perché una delle du

aveva percorso contromano e ad alvelocità un senso unico, provocandogrosso i n c i d e n t e.Appena sentito lo schianto la mamma ragazzo, che era una vigilessa, accorse

luogo seguita daChicco.

Controllata lasituazione, aprìla p o r t i e r a della macchina

che aveva provocato l’incidente sorpresa!!!Dentro c’erano un cacciatore con il s

cane e tante provviste


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di cibo e acqua: erano quelle rubate

Ricciolandia!!!Chicco era felice e chiese alla vigiledi riaccompagnarlo al suo villaggio coprovviste ritrovate.Durante il percorso incontrarono tancartelli stradali e la vigilessa spiegavail loro signi cato a Chicco.

Così Chicco imparò il signi cato delle

regole della strada.


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Arrivato al villaggio lo accolsero tu

come uns u p e r e r o e e organizzaronouna grande festa.Durante la festa Chicco spiegagli abitanti di Ricciolandia Codice della Strada e tuttiinsieme decisero di usarloanche loro. Fu così che ne

villaggio sorsero tanti cartelli,incroci ,divieti, sensi unici…Da quel giorno non cifurono più incidenti eil dottore ebbe moltotempo libero, tanto chedecise di aprire una

scuola per insegnare


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l’importanza delle regole stradale ai giov

ricci inesperti.E voi ragazzi ricordatevi di rispettare regole della strada e soprattutto quandandate nei boschi statea t t e n t i adove mettete i piedi per non calpestarRicciolandia!


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FILASTROCCA DELRAGAZZO SBADATO

Unragazzo sbadatinopasseggiava con il suo grazioso micinovicino al ciglio dellastrada passeggiava

e allemacchine e alle bici non badava.


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FILASTROCCA DEL RAGAZZO SBADATO

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Una macchina veloce e rumorosacon ils e m a f o r o rosso sfrecciava

mentre il ragazzo sbadatinoil suo micino dal nasino rosa guardavaLa macchina veloce e rumorosainvestì il ragazzo e il micino dal nasino

causando così unincidente stradale


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mandando il ragazzo sbadatino a

o s p e d a l e .Nel frattempo una grande folla arrivavuna vigilessa passava inbicicletta scendeva ed andava a vedere in tuttafretta

perché pensava che qualcosa dig r a v e

gravava.


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Arrivò severamente per nulla sorrident

agitava la suapaletta come un terribilefendentela f o l l a si aprì al suopassaggio

il ragazzo sbadatino intanto pensava: ègià maggio.Venne portato in ospedaleilg u i d a t o r e impenitente diedelibretto e p a t e n t e era dispiaciuto… era accaduto… non


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poteva farci niente!

Intanto il micino non si era fatto male.Dieci giorni son passatiè guarito il ragazzo sbadatinoe così anche il suo bel micinoe forse ora sono avvisati:PER LASTRADA MOLTA ATTENZIONECI SONOMATTI INCIRCOLAZIONE!!!


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IL MOTORE

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Nessuno s t a c o l o lo ferma

In quel modo la sua forza confermaÈ così bravo ad inquinareChe l’a r i a non possiamo respirare

“Presto, presto, ilcellulare !Tutti insieme lo dobbiamo fermare!”


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IL MOTORE

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Ma lui pesta l’a c c e l e r a t o r e E scappa facendo tantoo d o r e .

È proprio un gran monello,Sì, assomiglia a mio fratello

Che scappa come una pulceMa con me è tanto dolce

E che con gli amici sa esser g e n t i l e Anche se a volte si picchian in cortileÈ arrivato qui davanti


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IL MOTORE

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E lo guardiamo tutti quanti

Con ilg i a l l o è passatoEd unp e d o n e ha s orato

Al nostro gesto di disapprovazioneHa risposto con un’accelerazione

Guardando la nostra boccaall’ingiùHa sbuffatop u z z a ancor di più

Allora unmeccanico abbiamo chiamato“Deve essere fermato!”

Un giorno o l’altro potrebbe decollareSe così forte continua ad andare!


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IL MOTORE

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Il meccanico lo chiamò a gran voce“Vieni qui, vediamo quanto vaiveloce !”Il motore nì per sempre di urlareE si mise solo ac a m m i n a r e .


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L’APE ARCOBALENOL’apea r cobalen o con il casco se ne va,felice inm o n o p a t t i n o volteggia qua e là,un pedone salutò,unv i g i l e gentile salutò

e, come un elicottero,l’a s f a l t o grigio della via Emilia colorò


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L’APE ARCOBALENO

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Sorpassare e accelerare

unincidente può causaree permesso più non ènel paesino di Cadè,dove las t r a d a potrai attraversare senzaun’armatura da indossare.


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L’APE ARCOBALENO

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E leggerai:

se sei unbambino e non hai lap a t e n t e ,con la bici deviessere

molto

p r u d e n t e staia t t e n t o conil motorino se nonvuoii n v e s t i r eun altro bambino.L’ape arcobalenocon il casco se ne

va,


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L’APE ARCOBALENO

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felice in monopattino qua e là,

sulle sue ali scritto vedrai;RISPETTA SEMPRE LER E G O L EE scapestrato non sarai mai!


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L’AVVENTURA DI MONS

Un giorno unragazzo di nomeMonsef, mentrestava prendendo un

po’ d’a c q u a da un pozzo, ci nì dentro.Improvvisamente si trovò in un’aldimensione.Su un cartellonelesse: “Benvenuti adIncidentopoli, lac i t t àin cui gli incidenti non

mancano mai”.


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L’AVVENTURA DI MONSEF

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vedevano strisce pedonali.

E non è nita: di notte non accendevanole luci dei fari e guidavano al buio (cp e r i c o l o !); se c’era unp a s s a g g i o a livello chiuso, sfondavano le sbarreproseguivano la loro corsa. Ogni seconragazzo poteva assistere ad unincidente .Quando uningombrante camion carico

di m u c c h e stava quasi per investirlo,Monsef esplose: “Non ce la faccio più!Questa è una città di pazziirresponsabili!!!!


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Ma dove sono le forze dell’ordine?!?”

Proprio in quel momento apparve, a cavdi unazebra volante, una strana vigilessain una mano teneva un schietto e nell’altrauna paletta. In testa portava un buffocapello blu a punta e dello stesso coloaveva la sua divisa, su cui campeggiavscritta dorata “SUPER VIGILESSA”.

“Ho sentito “FORZE DELL’ORDINEeccomi qua! Perchémi hai convocata?”Monsef le raccontòtutto quello che avevavisto, così SuperVigilessa si mise

all’opera.


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LA COMICA AVVENTURACLOWN FRIZZI

Frizzi era un clown sciocco, vestiva tuttogiallo ed era molto ingombrantA Frizzi piacevasa l t a re egiocare in mezzo alla strada

non eraresponsabile e locacciavano da tutti i circhi.Un giorno prese la sua macchinina, aper la via e incontrò ung r a z i o s o uccellinocon un’ala rotta.Frizzi rallentò, sifermò e lo caricò in

a u t o .


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LA COMICA AVVENTURA DEL CLOWN FRIZZI

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Il clown, mentre guidava, parlava t e l e f o n o ef i s c h i e t t a v a .Un ragazzo chetrasportava dei pacchiin biciclet ta stava attraversandoe Frizzi stava per investirlo. L’uccell

schiò per dire “ AT T E N T O !” e il clownfrenò dallos p a v e n t o.Frizzi pensò: “Meglio non usare il telefin auto”. Riprese ilv i a g g i o e lungo lastrada vide una bella ragazza; fu un codi fulmine! Non smetteva di guardarlnon vide il semaforo rosso. L’uccellin

beccò un orecchio, Frizzi si accorse d


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rosso e fece una granF R E N A T A .

“Meglio guardare la strada”, pensò.Continuò il viaggio, andava molto fma, ad un certo punto, un chiodo fescoppiare unagomma e l’autos b a n d ò

fortemente.Un vigile che dirigevail traf co gli diede una

bella multa, perché aveva


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superato il limite di velocità.

Frizzi scese dall’auto e andò ap i e d i per cercare un gommista. Quando staper attraversare non guardò la vigilesche gli faceva segno di “STOP”.

Egli continuò a camminare e lei lo fecon un schio assordante. La vigilessagli disse: “Frizzi, ma cosa fai? Quandofaccio il segnale “STOP” ti devi fermaAllora Frizzi riprese a camminare; dov

attraversare la strada, ma ancora un


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volta non vide il semaforo rosso e un’a

si fermò di colpo. Frizzi pensò: “Meguardare il semaforo anche quando si piedi”.Poi noleggiò una bici e percorse la straPerò eracontromano , allora tutte lemacchine si scontrarono, suonavanoclacson, ma lui non le sentì perché avev

c u f f i e t t e .Quando spense le cuf ette e uscì dallastrada, un signore gli disse: “Non dandare sulla strada, c’è la pista ciclabilQuando il signore se ne andò, Frizzi di

stufo: “Basta, ora imparoilC o d i c e d e l l a S t r a d a!”

Comprò un libro su


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PERCHE’ IL SEMAFOROE’ ROSSO, ARANCIONE

VERDE?Il semaforo è composto da trecolori: il rosso, l’arancione e il verde…Tanto tempo fa non era così: un uomo

nome Gilberto metteva ai semafori tanbeic o l o r i .Ad un certo punto, però, la gente aveiniziato a protestare e diceva: “Basta! Nmettere tutti quei colori che cambiancontinuamente!” e altri aggiungeva“Avete ragione! Non ci capiamo niente

Allora Gilberto rispose: “É vero: c52


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PERCHÉ IL SEMAFORO É ROSSO ARANCIONE E VERDE?

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confusione… Dovrò mettere

solo tre colori per semaforo.Ma quali?.…”Il giorno dopo Gilberto si recòalla fontanella del paese perpensare quali colori avrebbepotuto scegliere.Dopo circa mezz’ora gli venne

sete e si chinò a bere l’acqua...all’improvviso gli vennero chiariin mente i colori giusti: il rosso,l’arancione e il verde! Siccome la fontanera collocata su un sof ce p r a t o

verde a Gilberto venne l’ideche è bellopasseggiare

su una morbida erbetta verde


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quello sarebbe stato il

colore del “via libera, si puòpassare!”Dato che poi mentre bevevavide un bellissimo albero dimele rosse, pensò che quel rosso meritaunas o s t a per gustarsi unamela: ecco, dunque, il colore per lo “st


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Ad un tratto, in ne, vide volteggiareuna bella foglia arancione einiziò a pensare che quellento volo sarebbe a poco

a pocorallentato per poifermarsi de nitivamente aterra: quello era il colore giustoper il segnale “attenzione ,è meglio rallentare, tra pococi si devef e r m a r e!”Così, con i colori in testa,Gilberto si recò dove c’era tutta


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Lì per lì calò uno strano silenzio... ness

sapeva cosa dire, poi unp o l i z i o t t o iniziòad applaudire l’idea di Gilberto e così, pianino, tutti iniziarono ad applaudire..Ecco come furono inventati i colori semaforo!


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SANDRINO LOSPAVENTAPASSERI

C’era una volta unospaventapasseri dinome Sandrino che viveva nell’orto dcontadino in una piccola strada di campapoco frequentata.

Un giorno lo spaventapasseri, stancoquella vita monotona, decide di andin giro a scoprire il mondo e parte percittà. Visto che non ha né la macchina


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SANDRINO LO SPAVENTAPASSERI

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l’elicottero decide di incamminarsi a p

e fare una piacevolep a s s e g g i a t a .C a m m i n a, cammina gli viene sete, sulstrada incontra una contadina che gli offdel buon vino.

Lo spaventapasseri non sa resistere e betre o quattro bicchieri pieni di vinocosì che alla ne si ritrova un po’

brillo e cammina tutto barcollante.


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“Andare per strada così è pericoloso!!”

dice la contadina che gli consiglia fermarsi all’ombra di un albero per ripose riprendersi. Quando dopo

qualche ora lospaventapasserisi sveglia, è moltopiù sobrio e si

incammina di nuovo versocittà.Incontra un ragazzogenti le che gli dàun passaggio sulla sua moto, tuttavia lospaventapasseri non ha il casco e sullastrada incontrano unpoliziotto che li ferma e gli dà un multa.

Quando arrivano in città, Sandrino nel


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vedere tanto t r a f f i c o , tante

persone, tante macchine etante biciclette si lasciaprendere dall’euforia e si

mette a correre cantando inmezzo alla strada.Ma una macchina che passa di lìdeve fare una grossa frenata per

non investirlo e il guidatore simette adu r l a r e : “Ehi,tu togliti dai piedi!”Un corridore che passa di lì, soccorlo spaventapasseri e gli insegna chepericoloso stare in mezzo alla strada e cbisogna stare sulmarciapiede o sulla pista

ciclabile. Lo spaventapasseri ringrazia


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cuore quel gentile signore e prosegue n

sua passeggiata.Sandrino, che non conosce bene le regdella strada, decide di attraversare, msi butta in strada senza guardare e dnuovo rischia di fare un incidente. U

la di bambini curiosi che hanno assistitoalla scena si fermano ad insegnare

Sandrino le regole della precedenza, clo spaventapasseri impara a guardaprima a sinistra e poi ad e s t r a prima diattraversare la strada, ovviamente sullstrisce pedonali!!!Sandrino vede passarenon molto lontano un

ge la t a io e gli viene voglia


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di mangiare un gelato, ma nell’attravers

la strada non vede il semaforog i a l l o .Un’anziana signora un po’ i r a s c i b i l e si mette a gridare: “Non si passa congiallo!!!” e Sandrino spaventato siferma in mezzo alla strada.Per fortuna poco lontanoc’è un p a r c h e g g i o

dove lo spaventapasseri puòfermarsi a riposare senza fare altridisastri.Ma proprio quel giorno c’è un grafesta di carnevale per tutti gli abitantdella città e Sandrino non si accorge dd i v i e t o di parcheggio, che

però gli fa subito notare un uccelli


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p i g r o appollaiato su un albero lì vicin

LaGIORNATA sta nendo e Sandrinostanco, ma contento del suo viaggio chè rivelato molto istruttivo, si incammper unv i o t t o l o stretto che lo porta alf i u m e , dove una piccola imbarcazioguidata da un esperto marinaio lo saspettando per riportarlo alla sua casa

campagna.


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UN NOME BANALEMi presento, sono Marco. Un nome comquasi banale, se provate a urlare o c a n t a r e queste cinque lettere:

non diventano più interessanti, rimangsempre comuni e banali, ma io non lo sproprio per niente! Almeno così mi dici miei genitori e i miei amici e persquell’i rascibi le di mio zio Tommasoche assomiglia tanto allospaventapasseri

che il mio vicino ha posizionato nel 65


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UN NOME BANALE

giardino, vicino alla fontanella, conv

che facciap a u r a anche alle capretteche scendono dalla collina per brucaresue rose.

In verità quello spaventapasserterrorizza solo il suo cane, chesta tutto il tempo rintanato nellacuccia, protetta da un carretto

ormai in disuso.Scusate, ho il vizio di perdermi in discoinutili, vi stavo parlando di mio Tommaso... Un tipo davvero particolarQuando sentiamo la sua scassatissimm a c c h i n a giungere lungo il viottoldi casa nostra, r u m o r o s a come una u t o t r e n o impazzito, tutti corriamo


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UN NOME BANALE

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ai ripari.

Io mi rintano in casacome una tartaruga nelsuo guscio, la mammsi affretta a portarevia mia sorellina che,essendo piccola, non sa

rendersi conto di niente e il papà si spic

a spostare i vasi con i ori. Come mai tuttaquestaagitazione ? Perché ifreni della sua auto devono aver conosciuto temigliori e ora riesce a fermarsi solo cun urto contro latransenna che separa ilgiardino dal nostro orto.Mio padre, che è una persona gentile,

ha detto più di una volta, ma con le giu


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UN NOME BANALE

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maniere, per non fargli fare una brutt

gura, di comprare un’auto nuova, che quelmacinino è pericoloso, che non funzion freccia a destra, che prima o poi combinedei grossi guai... ma niente da fare, zTommaso fa lo sguardo offeso e sostieche quello che conta è essere dei braautisti e che tutto il resto è super uo.

Un giorno, con una scusa, abbiamo aninvitato quel simpatico poliziotto amicpapà perché gli spiegasse i rischi reali a andava incontro con la sua super cialità, macredete sia servito a qualcosa? Neanch

per sogno!Addirittura, lo stesso pomeriggio

visto che l’auto, poverina, com


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UN NOME BANALE

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se si fosse avvilita, non voleva saper

di ripartire, con ilcric per laruota discorta ha cominciato a picchiettarla scofano, nché il motore spazientito non siè rimesso in moto. Roba che, a raccontanon ci si crede!Ma torniamo a parlare di me! Sochiacchierone, come avrete capit

golosissimo, infatti credo di essere migliore cliente di Oscar, ilgelataio piùbravo che ci sia, non impazzisco perscuola, ma tutto sommato credo che csiano dei mali peggiori e … cos’altro pdire? Ah, sì, sono un bimbo disabile, questo poi non è tanto importante, alme

per me! Sono nato così, non è stato nes


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incidente , tranquilli!

Forse non mi sarei nemmeno accortoesserlo, se non fosse per gli sguardi curidi certa gente che ha la testa vuota eil cuore cattivo e che non capisce chepuò essere felici lo stesso. Ma questoniente, ormai ci sono abituato. Sapeinvece cos’è che mi fa davvero arrabbi

tanto? Trovare ilparcheggio riservatoalle persone come me occupato dalle adi quelle persone di cui parlavo prim

quelle con la testa vuota e il cuore cattiche magari non si degnano nemmenp a g a r e il ticket.

La mamma e il papà devo

parcheggiare lontano e poi


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spingermi no a destinazione, ma spesso

i m a r c i a p i e d i non hanno loscivolo e ci dobbiamo districare sus t r a d a , oppure sono occupati dabiciclette o da veicoli lasciati lì, dove nsi dovrebbe.I miei genitori mi dicono: ”Pazienza, MCi vuole pazienza…” Ma io la pazien

l’ho, solo che mi dispiace che debbano ttribolare per me, sono sempre tutti a mdisposizione, giorno e notte. Essere cosono io, cioè senza l’uso dellag a m b e ,non deve essere una punizione, ma solodiversità, come ad esempio avere gli ocscuri piuttosto che azzurri, avere i cape

neri anziché rossi…


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Almeno mi pare che la maestra mi ave

presentato così ai miei nuovi compaquando ho cominciato la prima.Invece tutta quellagente con ilcervello vuoto e ilcuore cattivo vuol trasformare ilmio modo d’essere in unproblema .“Pazienza, Marco! Ci vuole pazienza!”Tante volte vado fuori con i miei amici

portano a spasso con loro e quando tuttobene, quando cioè le regolevengono rispettate, vienedata la precedenza ai

p e d o n i sulle pisteriservate a loro, là, lungo i viali e la vlibera, mi sembra proprio di passeggia

ed è così bello e divertente!


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Quanterisate ci facciamo!

Proprio inuna di questapasseggiate ho incontrato Luca, unaltro bambino con un nomecomune, ma straordinario esattamencome me e, esattamente come m

disabile .Con i miei compagni abbiamo stresubito amicizia e la sua mamma, cheaccompagna sempre lungoil viale, pareva felice cheavesse fatto conoscenzacon noi! Ma perché prima

la mamma di Luca aveva


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gli occhi spenti? Forse pensava che il

bambino non avrebbe mai conosciuto damici? Siamo solo ragazzini di quintasappiamo com’è importante essereuniti , enoi lo siamo davvero, ormai anche conPoi è davvero simpatico e adesso che fa più il timido e lo scontroso ci divertia“un sacco”. Facciamo persino legare :

Vediamo chi arriva per primo a quell’aidi ori che sembra un anello attorno almonumento col cavallo!”

E via con le nostreruote! Ci spingiamocon la forza dellebraccia e ci sembra

divolare!


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Ora Luca viene spesso a casa mia,

piacciono il nostro orto, il giardinoquello strano spaventa-capre che il viccontinua a tenere in cortile, anche se realtà dovrebbe chiamarsi spaventa-caIl mioamico riesce persino a socializzarecon quella prepotente di mia sorella, chene appro tta sempre perché è la piccola

di casa.


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Ha conosciuto anche zio Tommaso e g

raccontato in modo semplice e lamentanun po’, ma solo proprio un pochino, di qstupido individuo con la testa vuota e cil cuore cattivo che l’hai n v e s t i t o sullastrada.L’uomo aveva bevuto troppo vino e aveva fatto revisionare la macchina, c

che i freni hanno ceduto e lui, Luca, è stsbattuto lontano, come unostraccio senza forza.Non so cosa sia successo, peròdopo qualche giorno zio Tommaso ètornato a trovarci, ma nessuno sen’è accorto: non mi sono rintanato dentr

mio guscio, il papà non ha spostato i ori e


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la transenna che divide l’orto dal giard

non è statau r t a t a .Ehi zio, com’è possibile, hai compratomacchina nuova …. Non posso credercNon è proprio nuova, ma è in ottimo stha robustifreni ben funzionanti e frecceche lampeggiano alla perfezione. Poiero stancato di dover sempre accender

il motore a colpi di cric! – brontolazio scendendo dal suo veicolo di fantasmagorico color giallo sole.Tu e il tuo amico, quando volete potvenire a fare un giretto come me!Ancora adesso, che sono passati tanmesi, mi chiedo cosa possa aver conv

zio Tommaso a comprare un’auto nuov


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Pareva così affezionato a quella vecchi

r u m o r o s a carretta!Che sia stata la paura di una multa? Cnalmente abbia capito che il papà gli stava

solo dando degli ottimi consigli?Non lo so, quello che è certo è che ora gucon tanta prudenza, sta attento a tuttoimpossibile che accetti solo un sorso

vino se dopo deveguidare e che ha tanta,ma tanta simpatia per me e per Luca.Beh, devo proprio dire che lui non èsicuro un uomo dalla testa vuota e dal cucattivo, oper lo meno non lo è più !


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UNA CAPRETTA IN FUGUngiorno di ne estate, in untranquillo paese di campagna,Johnny,gelataio simpatico,sentì urlare e si avvicinò allariva delf i u m e . Vide lì

vicino una u t o c a r r o ribaltato, che trasportavadelle caprette.Una di queste, però, erafuggita e aveva oltrepassatole transenne sistemate dallapolizia.

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UNA CAPRETTA IN FUGA

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Johnny voleva avvicinarsi

per avvisare Saverio,vigile superserio, ma c’eraund iv ie to molto grandeche bloccava chiunque!

Intanto lacapretta

fuggitiva siallontanava sempre più, ma gelataio non poteva abbandonail suocarretto per inseguirla!A un tratto vide Ernesto,corridore lesto, che siallenava per la gara del paese

Gli chiese perciò di inseguire


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capretta ribelle.

Ernesto, gentile ma onesto,rispose: “Proprio non posso,devo allenarmi!”“Allora ti regalo un ticket perun conogelato gratis, gustociocco-frago-panna, lo so chesei goloso!” ribatté Johnny.

Il corridore accettò l’offerta e partìveloce come un meteorite all’inseguimdella capretta birichina.La vide da lontano oltrepassare un incroma dovette rallentare il passo a causa dsemaforogiallo .Era lesto, ma corretto! Intanto la caprett

aveva provocato un forte urto tra alcun


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il quale si avvicinò e disse: ”Venite con

torniamo alla polizia, la vostra sicurezha laprecedenzA! ”Quando ormai avevanorinunciato ad inseguire lacapretta, videro in un’autoil giornalaio Max, autistadiversamente abile dalla

simpatiaincredibile: era indif coltà e non riuscivaa scendere dall’autoperché, sulle striscegialle dell’areariservata,proprio sotto la portiera,

dormiva beata… la


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capretta stremata!

Il corridore si avvicinò con Otto Giannetto e insieme aiutarono Maxscendere.Poi Ernesto prese in braccio la caprettmentre i due bambinispingevano conmolta attenzione la carrozzina di Max.Si avviarono così verso il viottolo c

portava al ume, fermandosi solo un attimoallafontanella per bere.

Pian piano arrivarono al parco, dove tli attendevano con ansia.


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quale fu chiamata Lucky, cioè fortunat

diventò la mascotte del paese.Alla ne tutti festeggiarono allegramente:i piccoli divorarono i gelati triplo-guofferti da Johnny il gelataio, mentre grandi bevvero un po’ di vino, prometteperò al vigile Saverio di non guidl’auto!

Nel tempo che seguì, Lucky visse libnel parco del ume, per farfelici tutti ibambini checi andavano apasseggiare .


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“VOGLIO FARE IL VIGILURBANO!!”

Un bambino stanco di osservare, chi leregole di strada non sapevarispettare ,una mattina davanti a scuola si mise adurlare:

“Cattivoautomobilista , vai via dalla miavista!”“Ma se c’è un viottolo al pulmino

r i se rva to ,perché con la tua auto lotieni occupato?”“Usa il parcheggio o per

te sarà peggio!90


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VOGLIO FARE IL VIGILE URBANO

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Non li vedi i segnali o devi

cambiarti gliocchiali ?”“Les t r i s c e voglioattraversare e sicuro cantare!Tu invece mi fai arrabbiare,quando non me lo lasci fare!”“E saresti l’adulto che l’esempiomi deve dare?

Vieni tu a scuola che di cose ne haiancora da imparare!Si aggiunse al coro un altro bambino,che a scuola arriva con il pulmino.“Lasciare libera la pista,c’è il pulmino giallo in bella vista!!”


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“Tu vuoi passare, ma prima deviricordareche la precedenza a noialunni devi dare!”“E quando c’è un bambino

sulle strisce, devi frenare!”C’è tr a ff ico davantialla scuola, parcheggiano persinosull’aiuola.E proprio in quelmomento permagia, tutto quel

baccano vola via!


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Le strisce pedonali si trasformano in

z e b r e reali.I semafori lampeggianti,diventano elefantie come

proboscidi speciali,hanno tutti i segnali stradali!!

“Siamo stanchi di essere ignorati,dalla gente vogliamo essere


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r i s p e t t a t i ! ”

Gli elefanti dalle zampe grandi,indossano bianchi guantie dannoMULTE atutti quanti!La gente spaventata simette ad urlaree da quellacurva cerca di scappare.

I bambini acclamano gli animali,e i genitori ipnotizzatiaspettano di essere salvati.Una zebra multa chi non rallenta in cur“Vediamo se farai ancora la furba!”


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“Non lo vedi il segnale a triangolo?

Ci sono bambini in ogni angolo!”Gli automobilistii n d i s c i p l i n a t i ,si sentono così smascherati...Pian piano si mettono a circolareper poi al parcheggio arrivare.

Zebre ed elefanti si sono calmati

E tutti ai loro posti sono tornati.Da quel giorno, perm a g i a ,

c’è rispetto e sicurezza inogni via.


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PANICO IN CITTÀIn unac i t t à qualunque, simile atante altre, nelle ore di punta, il traf co

è esagerato, stressante ei n q u i n a n t e.Leauto sfreccianov e l o c i lungo lestrade senza osservare ler e g o l e.

Paolo, unbambino di circa nove anni,ritorna a scuola dopo essere stato dimesdall’ospedale , perché aveva subito ungravetrauma cranico. Tornando in classeincontra tutti i compagni che lo accolgcon abbracci, pacche sulle spalle, grasorrisi gioiosi e un miscuglio di doman

La maestra, vedendo che Paolo è un 97


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Gli amici, avendo intuito che a Paol

rimasta dentro tanta paura, con garbo goffrono il loroa i u t o . A turno lo vannoa prendere la mattina e lo riaccompagnaa casa alla ne delle lezioni. Durante iltragitto gli ricordavano il signi cato deicartelli stradali e le regole di un bravop e d o n e , cioè attraversare sempre

sulle strisce quando ci sono, guardanbene a sinistra e a destra che non ci snessuno.Una mattina però,stranamente, i bimbi siaccorgono che i cartellisono spariti e Paolo si

sente molto confuso.


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Pensa che la sua memoria gli stia gioca

brutti scherzi. I compagni lo rassicuraperché anche loro non ne hanno visti.

La città è nelcaos . Gli studenti chiedonoalla loro insegnante di non andare a scuma di recarsi invece, tutti insieme, dSindaco per avere spiegazioni.

La maestra chiede aiuto alv i g i l e per affrontare il percorso, perché la cittsembra impazzita. Il Sindaco non sa nu


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Si preoccupa e mette in allerta i carabinie

Nel frattempo isegnali stradali ,stanchi di non essere rispettati, se neerano andati in vacanza nella città “Cartellopoli”.Anche se la loro provenienza era mondiparlavano un’unica lingua. Era un ldimenticato da tutti, tranquillo e dov

regnava ilr i s p e t t o reciproco.


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C’era la casa delloSTOP, quella del

DIVIETO DI SOSTA , del DAREPRECEDENZA, del SENSO UNICO ,del DIVIETO DI SORPASSO , delPARCHEGGIO, dellaROTONDA…

Paolo e i suoi compagni, per non dimentgli importanti messaggi dei segnali strad

creano un cartellone e lo appendono aparete della loro classe.

In città le forze dell’ordine, dovendaffrontare una situazione che ogn

giorno diventava sempre più impossib


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chiedono ai cittadini di spostarsi a pied

di utilizzare imezzi pubblici .Senza cartelli le persone avevano tirafuori il peggio di se stesse e i vigili sispendevano per ristabilire la disciplina

Attraverso la televisione, icartelli vengono a conoscenza che la città è

panico, è bloccata. “Bene! – esclam– Speriamo che abbiano imparato lezione!”Decidono così di tornare perché si sentoindispensabili e di notte, silenziosamenriprendono i loro posti.

Al risveglio Paolo e tutti gli abitanti de


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città gioiscono, perché si è tornati al

normalità.Paolo si sente rassicurato così comtutte le altre persone che, in cuorloro, si ripromettono di tenere ucomportamento stradale più educatoe diligente.

I ragazzi, ri ettendo, si accorgono che lecose importanti nel momento in cui quenon ci sono più e capiscono inoltre tutti hanno il diritto di essere rispettatisoprattutto regole e comportamenti chgarantiscono la sicurezza delle persone


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Il pedone e il camion

incidentatoC’era una volta un pedone di nome FaMentre cammina perstrada incontra degli

amici e va con loro in macchina al lavo


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Quando sono arrivati al lavoro, loro staavvitando una macchina e arriva un cam

che aveva ilmotore rotto.Fabio lo aggiusta e poi lo restituisce camionista .

IL PEDONE E IL CAMION INCIDENTATO


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Il camion parte perchè l’autistadeve andare a lavorare e trasportare lterra per costruire una piscina.

Siccome l’autista del camion ha mofretta, guida veloce.



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L’autista ha sete e si mette a bere, quinddistratto. Vede unpedone che camminasullastrada .Il pedone, quando vede arrivare il camtorna un po’ indietro sulmarciapiede perchè si accorge di non poter stare sulstrada .



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L’autista delcamion frena all’improvvisoper non investire ilpedone e sbattecontro il guardrail.



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Le regole sono:- fermarsi quando si vede un pedone.- stare attenti al colore delsemaforo

- non mangiare, bere o telefonare quansi guida- non andare veloci- stare nella propria corsia


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