Dolo Sport n.10 del 17 luglio 2011

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Dolo Sport - anno XXXV - n.10 del 17 luglio 2011 - Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1422 del 22 maggio 2002 Editore STEFANO TROVÒ Direttore responsabile LINO PERINI [email protected] Periodico del Club Biancogranata - Dolo Sport Associazione Culturale Senza Scopo di Lucro Iscritta all’Albo delle Associazione Dolesi n. 103 - Premio Pro Loco Dolo 2010 - via A. Manzoni, 18 - Dolo (Ve)

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ADDIO VECCHIO COMUNALEUn tuffo al cuore per tanti sportivi che hanno calca-to da praticanti o da semplici spettatori lo stadio diVia Cairoli. L’impianto in queste settimane è statodemolito. Tolti i pali che sostenevano l’illuminazione,abbattuta la tribuna sotto la torre dell’acquedotto. Ilterreno di gioco che aveva visto divertirsi migliaia diragazzini, giocare il Dolo contro blasonati e menonobili avversari e disputare centinaia di partite di

campionato della prima squadra ma anche allena-menti e sfide del settore giovanile, colmo di detriti, dicalcinacci e di tubi di ferro. Non esistono più gli spo-gliatoi, la lavanderia, le righe bianche e le porte. Alcentro del campo, dove l’erba è stata tagliata recente-mente dopo che l’abbandono l’aveva fatta crescerenotevolmente, compaiono paletti posti dall’impresacostruttrice che ha acquisito il lotto e dove sorgeran-

no quattro fabbricati come si legge nella tabella espo-sta all’esterno del vecchio impianto. Più di qualcunoverserà lacrime di nostalgia nel ricordare quello cheper decenni era il punto di riferimento, di svago, dipiacere di Dolo. (Perini - a pagina due)

Il Nuoto Dolo lavoro per il futuroMATTIA NALESSOPENSA AL RITIROLorenzo Trevisan il nuovo che avanza

Una mattina calda di luglio al bar della piscina diDolo. Mentre il sole illumina Mattia Nalesso sedutoal tavolino con il sottoscritto e Stefano Trovò, ilcoach Pino Tonolo a bordovasca lavora sodo con iragazzi che rappresenteran-no il futuro ‘azzurro’ delnuoto dolese. MattiaNalesso ci confida le suesensazioni. “Sto pensando diabbandonare a fine stagio-ne. Mi accorgo che fatico atrovare la giusta condizionee questo dipende sicuramen-te dall’età, ne ho parlato conaltri atleti e mi hanno con-fermato questa mia sensa-zione.” Nella decisione diMattia anche i risultati chenon sono più brillanti. (Perini - a pagina quattro)

A pagina due le emozioni di Gianni Buson,Alessandro Majoni e Pietro Martire

Calcio a cinque

PARTONO I LAVORIDEL PALASPORT PER LASERIE A DEL CALCIO A 5Si avvicina il raduno el’inizio della nuova stagio-ne, anche se il campiona-to prenderà il via versofine settembre, ma il pala-sport Stefano Baldan nonappare ancora pronto perospitare l’avventura delteam veneziano inRiviera. Ne abbiamo par-lato con il presidenteMichele Vitali che, però, appare moderatamentetranquillo: “Siamo in dirittura d’arrivo per l’inizio deilavori, lavori che eseguiremo in compartecipazione conl’attuale gestore dell’impianto. Speriamo che siano con-clusi in tempo per il 18 agosto.” Attualmente, però,l’impianto è utilizzato per i centri estivi... “Si, peròcredo che si possa lavorare lo stesso anche perché i centriestivi finiscono il 5 agosto e questo allungherebbe dimolto l’ultimazione dei lavori.” E nel caso non fosse-ro conclusi in tempo? (Perini - a pagina quattro)

Calcio Dolo

UN NUOVO TEAM MANAGERIl calcio Dolo ha un nuovo team manager:Alessandro Majoni.Con circa trecentocinquanta partite in gare di cam-pionato, alle quali si devono aggiungere quelle diCoppa Italia per un totale di oltre quattrocento voltein cui ha indossato la casacca biancogranata dellaprima squadra, con le presenze del settore giovanilesi arriva forse a seicento, Alessandro Majoni è il deca-no degli ex giocatori biancogranata. Se n'era andatoquest'inverno per cercare di giocare di più, vi erariuscito in parte e sembrava volesse protrarre di unastagione il suo amore per il calcio giocato, invece..."A fine campionato ero ancora incerto, poi a mentefredda e valutando anche tante cose ho deciso dismettere." A Caltana davano per certa la tua ricon-ferma? “A Caltana mi sono trovato molto bene.Venni chiamato a dicembre da Michele Salvagninma le cose non andavano bene. Poi è arrivatoCompagno ed abbiamo iniziato a volare e con unfinale strepitoso ci siamo salvati. Personalmente hoavuto alcune disavventure come squalifiche ed infor-tuni. (Perini - a pagina sette)

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Gianni Buson

Il periodo più ‘nobile’ del calcio Dolodel dopoguerra è coinciso con la serieD. Stagioni indimenticabili con lagioia di vedere un dolese comeGianni Buson protagonista sino ameritarsi l’attenzione delle squadre diserie A grazie alle tante reti realizzate.Anche a lui chiediamo cos’ha provatoa vedere le ruspe e le gru all’internodel suo ‘stadio’. “Ne parlavo giorni facon Magrassi e così ho voluto passareper dare un’occhiata. Non posso nascon-dere che m’è venuto un groppo in gola ela voglia di piangere era tanta. La miacarriera ad alto livello l’ho trascorsadentro quel campo e vederlo ridotto cosìmi ha fatto davvero male.”L’emozione di Buson rende l’idea diquale dolore abbia provocato a tuttigli sportivi la trasformazione delcomunale in area per fabbricati.

Alessandro Majoni

Con le sue tantissime presenze alComunale, Alessandro Majoni èsicuramente il giocatore dolese che hacalcato il maggior numero di volte

verde od il fango dell’impianto di ViaJachia. Dal 1988 al 2003 Alessandroha giocato nel settore giovanile, inprima squadra ed ha fatto allenamen-ti al vecchio Comunale per poi ritor-nare ad allenarsi per un periodoanche dopo l’inaugurazione delWalter Martire. Chiedere a Majonicosa prova in questi giorni sembravail minimo, come sapere se ha avutomodo di vedere i lavori all’internodell’ex stadio “Non ci tengo a vederli -ci dice subito. - Quanto ai ricordi èlogico che ne ho moltissimi. Quello chemi porterò sempre dietro è relativoall’ultima volta che si è giocato unagara ufficiale. Si affrontava il SanPaolo che era primo ed imbattuto e, conuna prestazione straordinaria, riuscim-mo a vincere per 3-1. C’era una tribu-na gremita forse come non mai ed allarete di Munaretto, l’ultima nel gloriosoimpianto, c’è stato un tripudio dei tifo-si che gridavano ‘Dolo, Dolo, Dolo‘ chefaceva venire la pelle d’oca.”

Pietro Martire

Pietro Martire è sempre stato unidolo dei tifosi ed il campo di ViaCairoli un posto dove scatenarsi,divertirsi e... far ammattire il poveroGabin. A lui chiediamo cosa ha provato nelvederlo trasformato in un cantiere:“Quando ci sono passato davanti ed hovisto i lavori ho provato tanta emozio-ne. La prima cosa che ho pensato sonostati gli applausi ed il calore che mi hasempre manifestato il pubblico dellatribuna. Ricordo anche il primo giornoche mi portò il papà di Segalina, avevosei anni e dopo essere entrato scappaiimpaurito. Dopo, però, ci presi gusto emi divertivo un po’ a far diventarematto Gabin. Un altro ricordo èl’esordio in prima squadra. Avrei tantiricordi ma ormai appartengono al pas-sato e non si può tornare indietro.Personalmente l’avrei tenuto per gliallenamenti e per il settore giovanile, ilDolo è costretto a mendicare campi ingiro per i comuni vicini, ma c’erano isoldi da recuperare per il WalterMartire.”

Addio vecchio Comunale(da pagina uno) L’impianto era stato inaugurato nella pri-mavera del 1922, tra meno di un anno avrebbe compiutonovant’anni. E’ vero che dal 2003 Dolo dispone delnuovo impiantoWalter Martire maè anche vero chesino a due stagionifa il vecchioComunale di viaJachia continuavaad essere utilizzatodal settore giovani-le ed anche per gliallenamenti dellaprima squadra.Pagine e pagine distoria sportiva, digioie e di delusioni,di exploit e di ama-rezze. Epiche sfide,come quella deldicembre 1975contro la Triestina,avversari di lussocome Genoa, Verona e squadre della seria A dellaRomania ma anche tanti idoli locali che hanno entusia-

smato i tifosi con le loro giocate. Certamente quando ilpresidente Beretta, nel 1922, assieme ai consiglieriFerrazzi, Marzari, Segato, Bigatello, Piasentin, Bozzola eCecchi, personaggi storici del paese, aveva ricevuto dal

presidente dellaBanca AgricolaD i s t r e t t u a l e ,E d g a r d oBertolin, ilcampo sportivo,mai avrebbepotuto immagi-nare le pagine distoria che visarebbero statescritte né, sicura-mente, avrebbeimmaginato chedopo quasi unsecolo quel terre-no sarebbe diven-tato edificabile evedrà la nascita dicondomini ecase. La vita con-

tinua ma un pezzo di storia dolese se n’è andata.Lino Perini

LE EMOZIONI E I RICORDI DI TRE CAMPIONI DOLESI

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L’ANZIANO E LA SALUTE(l.p.) Promosso dall’Associazione per i Dirittidell’Anziano (A.D.A) e l’Università Popolare SilvioTrentin, in collaborazione con l’Azienda ULSS 13 ed ilpatrocinio del Comune di Dolo, si è svolta giovedì 26maggio nella sala dell’Ex Macello di via Rizzo un incon-tro pubblico sul tema: L’anziano e la salute. L’incontro haavuto nel direttore sanitario dell’ULSS 13 FilippoAccietto il suo coordinatore. Lo scopo dell’incontro èstato quello di soffermarsi sulla rete dei servizi perl’assistenza nella Riviera del Brenta e nel Miranese e sullacontinuità ospedale-territorio. Il saluto iniziale affidato alVicesindaco di Dolo Giuliano Zilio ed al Presidente dellaConferenza dei sindaci dell‘ULSS 13 Fabio Livieri. Fra

gli altri intervenuti segnaliamo la presenza del responsa-bile delle Cure Primarie dell’ULSS 13 Vania Noventa edel geriatra Bollini che hanno trattato l’argomento del-l’anziano ed il bisogno di assistenza, le risposte integratedel territorio. L’assistente sociale Federica Torresan haillustrato la tematica della rete dei servizi sociali per risol-vere i bisogni dell’anziano. Infine la responsabile ADISandra Minchio e la geriatra Baggio si sono soffermatesull’argomento della rete di assistenza domiciliare e deiservizi residenziali e semiresidenziali. Ha concluso i lavo-ri il presidente dell’Ada della Riviera del Brenta e delMiranese, principale organizzatore della manifestazione,Gianni Lazzari ex assessore ai servizi sociali del Comunedi Dolo.

LA CUCINA POLESANAContinuando il nostro viaggio gastrono-mico, è giusto inserire la cucina polesanaa pieno titolo nelle cucine Regionali.Abbiamo visto la cucina Veneziana con isuoi trionfi di spezie, la Trevigiana conle sue erbe e i funghi, la Padovana sem-plice e ben supportata da quella ebrai-ca. Parlando del Polesine, si immagina,data la povertà dei luoghi, una cucinascarsa di prodotti invitanti, e fatta disola polenta e salame, dove gli abitanti, purtroppo,dovevano e devono convivere con due importanti fiumispesso portatori di disastri ambientali devastanti: L’Adigee il Po.Il primo con i suoi mulini a pelo d’acqua, ancora funzio-nanti e ricchi di storia, il secondo che si presta alla navi-gazione e che nel suo delta offre infinite risorse. Eccoquindi che, per forza di cose, sono stati costretti ad esse-re nello stesso tempo, contadini e pescatori. Si fa data al500, epoca in cui la Serenissima, insediatasi nel territorio,diede il via a una grandiosa opera di bonifica, rendendocoltivabili quelle terre che prima erano paludi, svilup-pando la produzione del grano, tanto da farsi chiamare:“la Puglia di Venezia”. In seguito verrà introdotto il maische diventerà la base della dieta dei contadini, sottoforma di polenta, sulla quale verranno inseriti e accom-pagnati, dei piatti unici, molti dei quali si stanno risco-prendo ai giorni nostri. Ecco dunque la fantasia sopperi-

re alla povertà dei prodotti, con crostacei, anguille,molluschi, rane, lumache, cotte in mille modi,consumate subito o conservate con perizia. Leuova di storione, catturato nel Po, opportu-namente trattate, diventavano pregiatocaviale, da usare come scambio, con piùsostanziosi branzini, orate, cefali, ai tempinostri ormai coltivati, come le anguille neldelta del grande fiume. Non veniva,comunque, disdegnata nemmeno la cac-ciagione, rifiutata dai nobili perché puz-zava troppo e regalata ai contadini, dopoessere stata cacciata, nelle valli e nelle

barene, ovvero: folaghe, anatre, germani,lepri.

Risotto di branzinoIngredienti: 300 gr. di riso, 80 gr. di burro, olio, aglio,una cipolla, una gamba di sedano, una foglia di alloro,una carota, vino bianco, sale, pepe, un branzino di mediagrossezza.Preparazione: lessare il branzino dopo averlo ben pulito,assieme alla carota e al sedano, in poca acqua salata.Quando è cotto levare lische e spine, tagliando la polpa apezzetti. Rimettete nel brodo di cottura avanzato, i restidel pesce, assieme all’aglio, e all’alloro; fare restringere iltutto per bene e filtrarlo. In una teglia fate rosolare olio emetà burro con la cipolla affettata sottilmente, versare ilriso e la polpa del branzino, mescolando e aggiungendoil brodo fatto precedentemente come per un normalerisotto. A tre quarti di cottura, unire il bicchiere di vinobianco, il resto del burro. Facoltativo, per chi volesse, uncucchiaio di parmigiano grattugiato.

Francesco Danieletto

Tennis Club Dolo

AL VIA LO STORICOTORNEO DI SAN ROCCOPoco meno di un mese e i campi da tennis di Dolo sirianimeranno per lo storico e tradizionale torneo di SanRocco giunto alla sua ventiduesima edizione. Gli incon-tri avranno inizio sabato 6 agosto, per concludersi presu-mibilmente martedì 16 agosto, giorno del SantoPatrono. Come ogni anno il club sarà frequentato danumerosi appassionati che seguiranno i molti ed entusia-smanti incontri. Infatti i migliori tennisti di terza e quar-ta categoria del Veneto calcheranno i campi del circolodolese e incroceranno le racchette per contendersi il riccomontepremi. L’anno scorso il torneo ha annoverato 170atleti suddivisi in un tabellone maschile ed uno femmi-nile. Ci si aspetta il ritorno dei protagonisti della passataedizione quali il vincitore Lucian Lazarenco e la giovanepromessa Giovanni Barolo, finalista nel singolaremaschile; e le due sorelle Federica e Stefania Zennaro,protagoniste della finale femminile. Ci si augura che

anche quest’anno il torneo sia ricco di qualità, che portialla ribalta qualche giovane campione in erba e che i pala-dini di casa sappiano farsi onore. Per il 2011 le speranzedel Tennis Club Dolo sono riposte negli atleti di puntadella squadra agonistica del circolo. I nomi più rappre-sentativi, a livello maschile, sono quelli di AndreaBorghesan e Andrea Ziterni, entrambi di classifica 3.2,ma non possiamo dimenticare Cesare Boschetti e il vin-citore del torneo di quarta categoria di Stra,Massimiliano Bollato. A livello femminile invece svetta-no Alicia Nieri, Anita Morello, già campionessa al torneodi Maserà, e Valentina Bertellini. Inoltre si punta sullafreschezza atletica delle nuove promesse del circolo, i ter-ribili under Antonio Garbin e i fratelli Igor e Juri Rossi,che stanno dettando legge nei tornei giovanili e si stannoimponendo all’attenzione del panorama tennistico vene-to. Siamo certi di potere vivere, grazie anche all’usualeimpeccabile organizzazione, dei bei giorni di tennis nellasplendida cornice del Tennis Club Dolo. L’ingresso èlibero… vi aspettiamo numerosi al Tennis Club Dolo peruna settimana di grande tennis.

Riccardo Calzavara

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(da pagina uno)“A livello nazionale sino al 2009ero sicuramente in grado di pri-meggiare con una certa scioltezza,poi ho perso i primati ed ora miaccorgo che fatico a rendere comevorrei. Mi sarebbe piaciuto lascia-re da vincente invece il recentequarto posto mi ha ulteriorimentefatto capire che è il momento dismettere.” Chiediamo a Mattia senel suo futuro compare la voceallenatore e se, magari con leOlimpiadi nel 2012 un ulterioresacrificio, magari per disputareuna staffetta olimpica, non vales-se la pena di procrastinare ladecisione. “Per quanto riguarda ilruolo di allenatore credo che ci vor-rebbe un periodo di tempo per dis-intossicarsi anche perché rischiereidi ragionare da atleta e non sareb-be producente. Comunque unamano la sto già dando ai tecnici.Quanto alle olimpiadi, credo cheper raggiungere un risultato civuole la testa giusta ed oggi comeoggi ci sono altri atleti con più‘fame’ di me. E’ vero che nel 2011non ci sono stati risultati trascen-dentali nella mia specialità delDelfino, parlo a livello nazionale,ma non ho più gli stimoli giustiper continuare a certi livelli ancheperchè all’Olimpiade arriverei a trentun’anni e mezzo.”Nalesso vanta 27 titoli italiani in carriera, un palmaresincredibile eppure c’è la sensazione che non abbia saputoessere valorizzato appieno per quanto ha saputo cogliere.Colpa anche di una timidezza esagerata e, forse, della suaumiltà che lo ha frenato in alcune circostanze. E’ una bel-lissima persona ed anche questa confessione a cuore aper-to testimonia la grandezza e l’intelligenza che sa esprime-re. Mattia rimane la punta di diamante del Riviera Nuotodolese. Una società che dopo aver fatto crescere ed esplo-dere atleti di valore mondiale come lo stesso Mattia,Simone Cercato, Cristian Galenda ed Alessandro Terrin,sta ora lavorando in prospettiva futura. Ne parliamo conil coach Pino Tonolo alla vigilia del suo cinquantacin-quesimo compleanno. “Premetto che lavoro in simbiosi conNicola Giordan col quale abbiamo stilato un programmapluriennale che condividiamo e che ci porta a programmareper arrivare nel giro di qualche anno a ritornare a raggiun-gere risultati di prestigio. L’idea di base è quella di permet-tere ai vari gruppi di ragazzi di lavorare nelle migliori con-

dizioni possibili. Dopo il lavorodi gruppo si passa a quello diffe-renziato con Nicola Giordan chesi occupa dei velocisti ed io deimezzofondisti.” Chiediamo altecnico veneziano che per anniha lavorato alla ‘Serenissima’dove ha contribuito alla crescitadi una certa Federica Pellegrini,di spiegarci quanti ragazzi seguee quali prospettive si aprono perloro: “La squadra agonistica èformata da 25 atleti che ognianno si rinnovano. E’ un buongruppo e dal quale speriamo dipoter, nel tempo fisiologico di 2,3anni, riuscire a portare il mag-gior numero di atleti ai campio-nati assoluti. Devo elogiare illavoro di equipe della scuolaRiviera Nuoto perché si lavorabene e con grande professionali-tà.” I tecnici e le società nonamano pubblicizzare giovanipotenziali campioni perchè aquest’età è facile illudersi e poiscoprire che il ragazzo conriesce ad emergere. Ma stavoltac’è la convinzione in casa dolesedi aver individuato quale saràl’erede dei moschettieri. Si chia-ma Lorenzo Trevisan ed airecenti campionati italiani havinto in scioltezza i 200 delfino

ed è arrivato secondo per due centesimi nei 100, natural-mente della sua categoria. Perché Lorenzo è nato l’8 apri-le del 1997 a Mestre ed ha, da poco, compiuto 14 anni.“E’ un ragazzo serissimo e timidissimo ed anche molto intel-ligente, ci dice Tonolo, prova ne sia che ha di recente conse-guito il diploma di terza Media con un 10 finale.” Lorenzosi avvicina e quasi con un filo di voce risponde timida-mente alla nostre domande. Da quanto tempo nuoti?“Da 5,6 anni.” Come hai scoperto questa passione? “Miha portato in piscina mia madre e mi è subito piaciuto.”Hai qualche hobby? “Mi piace stare con gli amici, con lorogioco a calcio.” Quando hai vinto i campionati italiani,cos’hai provato? “Mi sono molto divertito.” Cosa ti aspettidal futuro, quali sogni sportivi hai? Lorenzo ci pensa unpo’... “Sarebbe bello vincere un titolo italiano assoluto emagari partecipare alle Olimpiadi.” Adesso che hai finitole medie inferiori, a quale scuola t’iscriverai? “Farò il LiceoClassico.” E da questa affermazione si capisce che il ragaz-zo ha le idee chiare, e che idee!

Lino Perini

NALESSO PRESENTA IL SUO EREDE:LORENZO TREVISAN

Calcio a cinque(da pagina uno)“Abbiamo già ottenuto la disponibilitàdegli impianti di Fossò e Sant’Angeloanche se quest’ultimo presenta dei pro-blemi. In ogni caso per la fine di ago-sto ritengo si possa prendere possesso delpalasport.” In cosa consistono gliadattamenti dell’impianto?“Principalmente nella sistemazionedella pavimentazione ma dalle verifi-che periodiche emergono sempre novi-tà. Per esempio è risultato che 15 postidovranno essere eliminati così che la

capienza ufficiale sarà ridotta a soli450 posti. Inoltre sono emersi problemianche all’impianto anticendio...”Se l’impianto presenta numerosiproblemi per il presidente Vitali vi èanche da superare l’incertezza delladenominazione della squadra dopol’abbandono del Casinò. “Stiamolavorando per trovare un nuovo spon-sor, speriamo d poterlo annunciare abreve. Posso solo dire che resterà ladenominazione Venezia, per il restosarà, me lo auguro, una piacevole sor-presa.” Lino Perini

Mattia e Lorenzo

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Podisti DolesiIL SUCCESSODELLA 27ªMARCIA DEI STORTIIl 6 giugno ha visto una consistentepartecipazione di appassionati mar-ciatori e podisti alla 27ª edizionedella marcia organizzata dalla storicaassociazione sportiva dilettantescadei Podisti Dolesi; gruppo sportivoche riesce sempre a rinnovarsi e aproporre tracciati incredibilmenteaffascinanti. Tre i tracciati propostidi 7, 12 e 18 chilometri, percorsi chehanno riscosso un notevole consensodei partecipanti delle rispettivedistanze. La partenza dallo Squero,l’attraversare i campi della tenuta“Meneghellii” sino ad arrivare al cen-tro di Sambruson, altra capezzagnainerbita fiancheggiando incredibilifilari di pioppi cipressini prima diarrivare ad incrociare la Seriola al 4°km e dividere coloro che sarebberoritornati allo Squero, passando per

villa Fattoretto-Badoer e villa Angeli,dai più in forma a percorrere ledistanze più lunghe. Molto interes-sante il passaggio presso Mira Porteche fiancheggiava la riva adiacente laconca di navigazione e l’attraversareil bel centro mirese completamenteristrutturato sino ad oltrepassare ilponte girevole adiacente Villa deiLeoni. Riusciranno gli organizzatoria far passare anche dentro il parco diVilla dei Leoni di Mira la marcianella prossima edizione? La sfida perl’anno a venire è lanciata. I passaggidentro i parchi di villa Bon e Scalellameritano certamente la fatica di per-correre le distanze più impegnative.Particolarmente apprezzati i nutritiristori dove the, acqua, biscotti efrutta non sono certamente mancatioltre ai sorrisi e all’incoraggiamentodei volontari lungo il percorso. Unplauso meritano tutti coloro chesacrificano un giorno di festa perpermettere ai più di percorrere insicurezza la bella marcia, ben 94 lepersone impegnate come volontari

lungo il percorso e nei vari punti diristoro oltre al prezioso lavoro degliagenti di Polizia Locale e all’indi-spensabile supporto dei numerosivolontari della Protezione Civile.Una marcia tra la campagna e le Villeche permette di vedere scorci paesag-gistici inediti, sentire antichi profu-mi dimenticati e che certamentecontribuisce a consapevolizzare lecoscienze della necessità di difenderequesto splendido ed unico territoriodalla bramosia dei fautori dellanuova veloce mobilità verso il nulla edelle megacementificazioni inutili.Visibilmente soddisfatti gli organiz-zatori che hanno visto la partecipa-zione di 52 gruppi podistici dellaregione e di ben 1145 presenze com-plessive. Ricche ed invidiabili le cestedi prodotti locali ai gruppi podisticipiù numerosi hanno chiuso la sem-pre bella manifestazione. La prossi-ma iniziativa podistica a Dolo avver-rà a settembre con la marcia dellasalute, non mancate.

Giovanni Sorgato

LANCIOOLTRE IL MUROSorprendente quando le cose piùbelle nascono dal niente… è si vivado a raccontare l’esperienza vissutadomenica 10 luglio. Circa un annofa ho fatto il mio primo lancio con ilparacadute, tanta gente voleva venirecon me, ma poi per svariati motivi illancio di gruppo non andò in porto.Non sono stato ad aspettare e misono lanciato ed è stata una cosameravigliosa, adrenalina pura.Quest’anno ho deciso di ripeterel’esperienza e di chiamare quelle per-sone che volevano provarla, all’oraperché non mettere in mezzo il cir-colo Auser “Oltre il muro” e creare unevento ad doc dal nome “LancioOltre il muro”? Detto fatto e creatol’evento su Facebook, il potere cheha questo social network è una cosameravigliosa… partito con pochiintimi poi, senza tanta fatica e pub-blicità, si è sparsa la voce e alla fineeravamo circa 40 persone che sonvenute a vedere i lanci e a passare unagiornata in compagnia, 16 le personeche si sono lanciate tra le quali 3 per-sone in sedia a rotelle. Vi riporto latestimonianza dell’unica donna,Elisa Carraro, della compagnia, chequel giorno ha avuto la voglia di pro-vare questa magnifica sensazione dilibertà: “E’ stata un’esperienza fanta-stica… una di quelle che ti entranodentro, ti attraversano, ti lasciano conil fiato sospeso ma che non se ne vannoperché ogni volta che ci ripenso miemoziono! E’ una di quelle cose chespesso nella mia vita ho detto “prima opoi lo faccio”, solo che non sai maiquando, dove e come… Poi arriva il10 luglio e il sogno si realizza. E così

mi ritrovo imbracata, a bordo di unpiccolo aereo con l’operatore che miriprende e io che credo di avere avutoper un bel po’ una risata “isterica”. Adun certo punto però si apre la portadell’aereo e io sono lì con le gambe apenzoloni nel vuoto che dico tra me eme: Ci siamo … chissà ora cosa prove-rò… E così io e il mio tandem ci lan-ciamo: Volo finalmente e respiropure… che emozione; senti l’aria sulviso che però non dà fastidio, è fresca ecosì apro le braccia e viaaaaaaa agodersi la caduta libera!!Quando poi si apre il paracadute hai ilmondo “ai tuoi piedi” e guardandomiin giro mi son detta: “non vorrei piùtornare giù”. E’ una sensazione dilibertà impagabile che ripeterei subito,sì, perché quando poi sono atterratasarei ripartita di nuovo….Tutto questo comunque non sarebbestato possibile se non ci fosse statoPietro, che è come sempre oltre che ungrande amico anche un ottimo orga-

nizzatore e poi il gruppo di lanciatorie non che hanno atteso tanto insieme anoi ma alla fine l’emozione e la gioiahanno vinto su tutto!!”Insomma una giornata indimentica-bile che aspetta solo di essere ripetu-ta!Dal canto mio, un enorme soddisfa-zione che l’evento sia andato bene eche tante persona abbiano ringrazia-to il sottoscritto per avergli fatto pro-vare una sensazione unica e ripetibi-li. Avete letto bene, la voglia è quelladi ripetersi subito e c’è già gentenuova che non aspetta altro di pro-vare questa nuova e sana “droga”. Stogià preparando un logo nuovo di“Oltre il muro” dedicato all’eventoche si ripeterà annualmente e in viadel tutto eccezionale qui a fine set-tembre/ottobre ci sarà una nuovatappa, chi volesse partecipare contat-ti pure il sottoscritto su Facebook oall’indirizzo mail [email protected]. Pietro Martire

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BasketDolphins DoloLascio i Dolphins dopo sette bellissi-mi anni. Sento ormai, oltre ad unanaturale “stanchezza”, che è giunto ilmomento di consegnare il testimonea persone più giovani che diano unnuovo impulso ed una nuova dina-mica a questa società che in pochianni ha avuto uno sviluppo straordi-nario: uno sviluppo numerico, tecni-co ed etico, aspetto quest’ultimo checi ha visti particolarmente attenti,perché consideriamo (tutti noiDolphins) l’etica sportiva, soprattut-to in rapporto alla crescita giovanile,una delle basi fondamentali della for-mazione.Lascio la presidenza dell’Associazionead uno stimatissimo amico,l’avvocato Massimo Pavan, fondatoreassieme a me ed a Giovanni Riato, diquesta bellissima AssociazioneSportiva nel 2004, raccogliendol’eredità della Fulgor Basket Dolodegli anni ‘70 prima, e del BasketMira poi. Sono certo che saprà con-tinuare e migliorare ancora i risultatiottenuti fin’ora, ma soprattutto i rap-porti con l’intero movimento cesti-stico veneziano che ci ha visti spessoprotagonisti in questi ultimi anni.Voglio quindi ringraziare, alla finedel mio mandato, quanti hanno con-tribuito allo sviluppo della pallacane-stro in Riviera (e spero di nondimenticare nessuno, anche se soncerto che succederà...). Ringrazioinnanzitutto tutti i quasi 200 ragazziDolphins, nessuno escluso, anchequelli che hanno preferito altri sport

o altre società: il loro contributo, laloro passione ed il loro impegnosono stati alla base di tutti i successi(grandi e piccoli) e di tutte le soddi-sfazioni che abbiamo avuto (e nonsono poche). Ringrazio i loro genito-ri senza l’apporto dei quali non esi-sterebbe questa bellissima realtà, edin particolare quelli che fanno partedel Direttivo Dolphins e che quindisono ancor di più coinvolti in unlavoro costante e duro. Ringraziotutti gli allenatori, attuali e passatiche hanno così ben preparato i nostriragazzi. Ringrazio e saluto il C.S.I. el’intera Fip Veneto presieduta dall’a-mico Matteo Marchiori coadiuvatoda Giuseppe Scolaro, Giuliano Fiore,Andrea De Franceschi e CarloFavaretto del Minibasket che hoconosciuto personalmente, ma anchetutti i collaboratori meno conosciutima che fanno nell’ombra un lavoroprezioso. Ringrazio l’AssessoratoProvinciale allo Sport ed i relativifunzionari che, nonostante la scarsadisponibilità economica, hanno con-tribuito al sostegno delle nostre ini-ziative. Ringrazio le Amministrazioni(presenti e passate) dei Comune diDolo e di Campagna Lupia che cisono state vicine in questi anni.Ringrazio immensamente tutti inostri numerosi sponsor passati epresenti che hanno creduto nelnostro lavoro di volontariato: econo-micamente e silenziosamente sonostati il nostro sostegno più solido e lohanno fatto con grande disponibilitàe generosità. Ringrazio poi l’interaSocietà Reyer del progetto dellaquale facciamo parte con grandeorgoglio ed auguro al PresidenteBrugnaro grandissimi successi con la

raccomandazione di tener duro non-ostante tutto: Reyer sta facendo ungran lavoro, non solo ai vertici delbasket italiano, ma soprattutto sulterritorio ed a livello giovanile; gra-zie!Ringrazio gli amici di Dolo Sport etutti gli amici giornalisti. Ringraziotutte le squadre che abbiamo incon-trato, con cui abbiamo collaboratoed ai tornei delle quali abbiamo par-tecipato in un clima sempre sereno esportivo, in primis i nostri vicini diCazzago della Polisportiva el’allenatore e amico AntonioManente. Un saluto a tutto lo sportdolese. Grazie a tutti: conserverògelosamente e gioiosamente questaesperienza come una delle mie piùbelle mai vissute. Ancora e sempre forza Dolphins!

Daniele Paolin

Calcio di Seconda Categoria

CAMBIO AL VERTICE SOCIETARIO DEL FOSSÒFossò. Dopo cinque anni MarcoBenvenuti (in foto) lascia la presidenzadel calcio Fossò. “Motivi di lavorom’impongono di seguire di più l’aziendadi famiglia. Ma resto nel direttivo.” E’stata una dirigenza importante quella diMarco Benvenuti come egli ammette:“Ho avuto la soddisfazione di veder cresce-re il settore giovanile ed il gruppo dirigen-ziale diventato un bel gruppo di amici chehanno saputo anche coinvolgere molto lefamiglie dei giocatori. Quanto ci eravamoprefissi all’inizio ho avuto il piacere diveder realizzato.” I numeri parlano chia-ri. Cinque anni fa il settore giovanilecontava su 86 ragazzi, oggi sono 230divisi in 14 squadre tutte composte daragazzi della stessa annata. Da due anniesiste la scuola calcio e la società è stataaffiliata al Cittadella al quale ha giratotre ragazzi, uno gioca negli allievi nazio-nali e due negli esordienti. Quest’annola formazione Allievi, anno 1994, havinto il proprio girone vincendo tutte lepartite e si è aggiudicata anche la fase

finale disputata a Bibione. Grazie a que-sto risultato le squadre Allievi e Junioresla prossima stagione potranno disputareil campionato Regionale. Al posto diBenvenuti subentra l’ex calciatoreCristiano Longhin mentre per la sestastagione consecutive ad allenatore ilFossò sarà Efrem Volpato. “Puntiamo adun campionato di Seconda da protagoni-sti, stiamo allestendo una squadra chepossa classificarsi almeno ai play-off -osserva l’ex presidente. - Perché Fossòmerita almeno la Prima categoria.” Marimane primario l’obiettivo di far cre-scere il settore giovanile che dovràdiventare il futuro serbatoio della primasquadra. “Anche quest’anno il settore gio-vanile andrà in ritiro a Forni di Sopra,nel pordenonese. I ragazzi nati dal 1994al 1998 saranno in ritiro coi tecnici dal16 al 22 agosto perchè, specialmente i 94,saranno gradualmente inseriti nell’organi-co della prima squadra.” Una societàsana, con le idee chiare questo Fossò.

Lino Perini

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(da pagina uno)Sarei rimasto perchè mi sentivo indebito, sapevo di non essere riuscito adare di più. Lo stesso Compagno scher-zando mi ha detto 'Quest'anno ne haicombinate di tutti i colori eppure tuttiparlano bene di te.' C'era in me la sen-sazione che avrei dovuto ripagare lasocietà ma poi è prevalsa la convizioneche era il momento giusto per smette-re." ...Poi, cos'è successo? R- Saputo delmio ritiro, Tonicello mi ha chiamato emi ha chiesto di dare una mano al Doloe mi ha proposto questo incarico diTeam Manager. In soldoni, che significa? Alessandro ride. “In concretodevo capirlo anch'io. Per ora cerco di imparare. Assistoalle trattative, cerco di dare consigli alla società ed infuturo penso che dovrà visionare avversari e, forse, anchegiocatori. E' un ruolo interessante e che imparerò a cono-

scere un po' alla volta.” Ti occuperaianche del settore giovanile? “Per ora ilmio compito riguarda la prima squadrae la juniores.” Il problema della crescitadel settore giovanile, però, potrebbeessere un argomento da team manager?“Indubbiamente bisognerà capire perquali motivi si fatica a far crescere gio-catori importanti. Considerato anche ilbisogno di giovani per le norme dellafederazione e per le esigenze societarie,non è sempre facile trovarli e doverimpegnare dei soldi, non nascondo cheappena entrerò appieno nel mio ruolo

cercherò di trovare delle soluzioni con gli altri collabora-tori anche se so che non sarà facile.” Majoni è stato unabandiera in campo ora avrà un compito, forse più diffici-le ma ugualmente stimolante, portare la sua esperienza insocietà per dare sempre più forza al suo amato Dolo.

Lino Perini

Calcio Dolo

UN NUOVO TEAM MANAGER. MEGLIO... UN VECCHIO AMICO

Dolo RdB – Settore Giovanile

ALLIEVI VISTIDA UN GENITOREE’ tempo di bilanci anche per noi genitori e primi tifosidei nostri ragazzi classe 1995. Quest’anno erano impegna-ti nel campionato provinciale allievi con i colori dell’ASDMellaredo. Possiamo senz’altro dire che il connubio tra lesocietà di Dolo e di Mellaredo è ben riuscito. Per chi comelo scrivente proviene dall’esperienza del Dolo posso direche abbiamo trovato una società seria, ben organizzata esoprattutto a misura d’uomo, anzi di ragazzo. I nostriragazzi e quelli provenienti dal Mellaredo si sono subitointegrati, molti di loro si conoscevano già per altre espe-rienze (scolastiche, di amicizia), e questo ha senz’altro gio-vato. Come genitori credo di poter dire che questo grup-po si è distinto per la correttezza con la quale ha assistitoalle partite, certo si è fatto sempre il tifo per i nostri ragaz-zi, qualche volta si è detto qualcosa contro l’arbitro, maga-ri nella foga del gioco, ma sempre in maniera civile e spor-tiva, anzi se con i tifosi avversari il clima si surriscaldavac’era sempre qualcuno di noi che stemperava con una bat-tuta o una frase che riconduceva subito tutto nell’alveosportivo. Il nostro gruppo ha seguito i ragazzi sia in casache in trasferta chi con incarichi di organizzatori o accom-pagnatori, e chi come semplici tifosi. C’è stato sempredialogo sulle partite e sui ragazzi, come si sa siamo un

popolo di allenatori e arbitri, e noi non facciamo eccezio-ne, ma pur esprimendo le nostre opinioni siamo consciche la società e il team tecnico hanno ben condotto iragazzi. Siamo anche orgogliosi che un po’ in tutti i campiabbiamo ricevuto i complimenti dai tifosi avversari sia peril gioco espresso che per la correttezza degli atleti incampo, infatti anche nelle sconfitte (poche per fortuna)possiamo tranquillamente dire che il miglior gioco loabbiamo espresso noi, poi magari si perde perché comedice Max Pezzali “E’ la dura legge del gol”. Comunqueabbiamo fatto patire anche le due squadre che sono arriva-te davanti a noi in classifica e che hanno dominato il cam-pionato, più però per la loro prestanza fisica (erano prati-camente tutti ragazzi con un anno in più dei nostri), cheper la qualità del gioco. Una menzione particolare almister Giubilato che ha sempre puntato sul gioco e sullaqualità come si dovrebbe fare a questa età, dove si fa anco-ra in tempo ad imparare a giocare al calcio. Grazie ancheal Presidente Moreno Zuanti che abbiamo spesso visto aibordi del campo a tifare (e spesso anche a soffrire) per lanostra squadra, segno che a questi ragazzi tiene particolar-mente. Credo comunque che gli abbiano dato parecchiesoddisfazioni, visto che anche lui tiene al bel gioco e all’e-ducazione in campo e fuori dal campo. A tutti in bocca allupo per la Coppa Venezia che inizia a breve e un arrive-derci a settembre per una nuova esaltante avventura.

Antonio Di Luzio

GLI ALLIEVI DELL’ORIAGO VINCONO LA COPPA VENEZIA(l.p.) Oriago. Altra soddisfazione per il calcio Oriago in questa indimenticabile stagione 2010/2011. La squadraAllievi allenata da Massimo Rocco ha vinto la Coppa Venezia. La finale, giocata a Marcon, ha visto i ragazzi oriaghe-si imporsi per 1-0 sul Mellaredo, formazione che poteva contare su moltissimi ragazzi provenienti dal calcio Dolo. Larete decisiva è stata realizzata da Matteo Marchiori. Euforico l’allenatore Massimo Rocco che dopo otto anni ritrovail gusto della vittoria che aveva conosciuto allenando gli Allievi del Sambruson. “Devo ringraziare tutti i giocatori ed imiei collaboratori, Fabio Mantovan, Fabio Trolese, Marco Marigo e Federico Zara che mi dà una mano alternandosi allascuola calcio del Padova.” Per Massimo Rocco, da quattro anni tecnico del settore giovanile oriaghese, è arrivata la con-ferma anche per la prossima stagione da parte del direttore dell’area tecnica Luca Bellini. Dovrà ricominciare da zeroperchè molti dei ragazzi saliranno di categoria.Questa la rosa della squadra campione provin-ciale. Portiere: Nicola Marinello. Difensori:Iacopo De Gobbi, Marco Mantovan, DavideDeliberali, Nicola Santello, Marco Boscolo edIvan Baldan. Centrocampisti: Edo Bain, LucaPasqualetto, Michele Simeon, MatteoMarchiori, Elia Sanfilippo, Mattia Marigo,Marco Trolese e Isacco Pesce. Attaccanti: lo slo-veno Strass autore di ben 22 reti nella fase a giro-ne, Francesco Dalla Bella e Riccardo de Luca.

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4In Redazione: Matteo Bellomo, Marino Salviato e Stefano Trovò Hanno collaborato: Riccardo Calzavara, Francesco Danieletto, Antonio Di Luzio,

Daniele Paolin e Giovanni SorgatoChiuso in redazione giovedì 14 luglio 2011

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ANNO XXXV - n. 10 DOMENICA 17 LUGLIO 2011Editore STEFANO TROVÒ

Direttore responsabile LINO PERINI

[email protected] - Per la pubblicità su questo periodico 041412598

Periodico del Club Biancogranata Ass. Culturale Senza Scopo di LucroIscritta allʼAlbo delle Associazione Dolesi n. 103

Premio Pro Loco Dolo 2010Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1422 del 22 maggio 2002

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Sanzioni di 166, 200 e 600 euroMulta di 166,67 euro (che diventano 200 a Chioggia e 600 aFiesso d’Artico, Dolo e Campolongo Maggiore) per chiabbandona i rifiuti o non li differenzia. Sono queste le san-zioni previste dalle Amministrazioni comunali nei confrontidei cittadini che non rispettano le norme e i regolamenti inmateria di igiene urbana. Lo scorso anno gli ispettoriambientali di Veritas – a cui i Comuni hanno delegato il com-pito di fare i controlli e poi, nel caso, di elevare le contrav-venzioni – hanno staccato 2.413 multe: 624 a Mestre eTerraferma, 532 a Venezia e isole, 883 nel territorio dellaRiviera del Brenta e del Miranese, 374 a Chioggia eSottomarina.Ma il compito degli ispettori è anche quello di aiutare gliutenti a differenziare bene i rifiuti. Per questo motivo nelcorso del 2010 sono state fornite ai cittadini 11.133 infor-mazioni: 4.704 nel Comune di Venezia, 2.931 in quelli ddel-la Riviera del Brenta e del Miranese e 1.537 a Chioggia.

Cresce la raccolta differenziata nel nostro territorioCresce anche nel 2010 la percentuale di rifiuti raccolti in manie-ra differenziata e poi smaltiti o trasformati. Spicca il Comune diPianiga, che con il 74,78% si colloca al primo posto della classi-fica. A seguire Marcon (72,41%), Quarto d’Altino (72,32%), SanDonà di Piave (71,78%), Salzano (70,05%), Stra (68,37%),Fossò (67,77%), Cavallino-Treporti (67,59%), CampolongoMaggiore (66,40%), Cavarzere (66,25%), Campagna Lupia(66,13%), Fiesso d’Artico (65,39%), Camponogara (64,96%),Dolo (57,43%), Meolo (57,39%), Martellago (57,08%),Vigonovo (55,88%), Chioggia (53,65%), Scorzè (52,62%),Noale (51,38%), Spinea (50,79%), Mira (47,85%), Mirano(47,33%), Santa Maria di Sala (46,81%) e Venezia (35,96%).Venezia sconta ovviamente le caratteristiche del territorio e lagrande pressione turistica esercitata sul centro storico, checomunque lo scorso anno ha incrementato la percentuale fino al21,34%. A Mestre e Terraferma, invece, la differenziata è arriva-ta al 43,94% mentre a Lido e Pellestrina al 29,43%.

Nasce I love riciclo,simbolo della differenziataDividere con attenzione i rifiuti è molto importante. Una buona raccolta diffe-renziata, infatti, contribuisce a preservare l’ambiente in cui tutti noi viviamo epermette di contenere i costi (quindi le tariffe) legati allo smaltimento deirifiuti. Un semplice gesto quotidiano, come quello di divide-re i vari materiali, consente di risparmiare materie prime,acqua ed energia, limitare l’emissione di sostanze nocive inatmosfera, ridurre la quantità di rifiuti e imballaggi da rac-cogliere e contenere i costi di smaltimento.Differenziata e bolletta sono infatti strettamente collegate:più aumentano i rifiuti da riciclare, meno crescono le tariffe.Per questo è necessario che ognuno di noi separi con atten-zione vetro, plastica, lattine e metalli; carta, cartone e TetraPak; frazione organica; rifiuti ingombranti e che poi li confe-risca in maniera corretta.La frazione secca, invece (quello che rimane dopo la diffe-renziata) viene trasformato in cdr nell’impianto di Fusina. Sitratta di un combustibile derivato dai rifiuti che Enel utilizzaal posto del carbone nella centrale termoelettrica Andrea

Palladio di Fusina, per produrre energia elettrica. Questa soluzione garantisceal territorio servito da Veritas la completa autosufficienza nel trattamento deirifiuti, rendendo minimo l’utilizzo della discarica. Permette inoltre di rispar-miare decine di migliaia di tonnellate di carbone ogni anno e di ridurrel’emissione di anidride carbonica (CO2). Infatti, per ogni tonnellata di cdr uti-lizzata nella centrale di Fusina si registra una riduzione di 936Kg di CO2. Nel

nostro territorio la raccolta differenziatamigliora ogni anno, ma c ’è bisogno diun ulteriore sforzo per raggiungere gliobiettivi stabiliti di legge. E’ inoltrenecessario che tutti rispettino giorni,orari e modalità di raccolta e non abban-donino mai rifiuti in strada.Proprio per sensibilizzare i cittadini allaraccolta differenziata, Veritas ha ideato illogo I love riciclo, che sarà stampatosui gadget che Veritas distribuirà ai cit-tadini che porteranno rifiuti ingombrantinegli Ecocentri e in occasione di incon-tri, manifestazioni e feste di piazza.