DEGUSTA LUGLIO 2010

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DEGUSTA La Rivista del Gusto e del Turismo Enogastronomico Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB BO. Spedizione in abbonamento postale 45%.1 COPIA€ 6,00 – OUTSIDE ITALY: ONE COPY € 7,00.ABBONAMENTI/SUBSCRIPTIONES: ITALY € 50,00 – OUTSIDE ITALY € 100,00. Codice ISSN 1828-4396 N. 135 - Luglio 2010 ® Nuo v e r i ce tte i n edite ® Tutti a Bologna per la festa della patata italiana! patrocinio richiesto

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Numero dedicato alla patata: commercio e cucina, nuove ricette e piatt sopraffini a base del prezioso tubero

Transcript of DEGUSTA LUGLIO 2010

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DEGUSTAL a R i v i s t a d e l G u s t o e d e l Tu r i s m o E n o g a s t r o n o m i c o

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N. 135 - Luglio 2010

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Tutti a Bologna per la festa della patataitaliana!

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DEGUSTADEGUSTA 3

EDITORIALE

GIANLUIGI VERONESI

Ormai raccolte e selezionate le patate italiane si preparanoper raggiungere le più disparate destinazioni suddivise framercati all’ingrosso e al dettaglio, centri di ristorazione col-lettiva, industrie di lavorazione e trasformazione ecc, milioni diquintali di prodotto agricolo pronto per soddisfare la granderichiesta che viene da ogni dove. Se prendiamo una patata inmano e la osserviamo ci rendiamo conto di tutta la robustezzadi questo tubero che, pur non vantando un’affascinante ciclovitale come può essere quello di tanti altri prodotti (pensiamoper esempio all’affascinante ciclo vitale dell’ape e del miele,tanto per citare un esempio) e vivendo sotto terra, racchiudein se tanti segreti. Non mi riferisco a quei segreti artificialicome possono essere lo iodio e il selenio (che seppur gradi-tissimi vengono comunque inseriti nel tubero artificialmente),bensì a quelle caratteristiche naturali che fanno della patataun prodotto unico ed insostituibile. Recentissimi studi cana-desi confermano per esempio che per acuire e rinforzare lanostra memoria possiamo affidarci anche alla patata. I ricer-catori di Toronto hanno condotto uno studio su 20 persone dietà compresa fra i 62 e gli 82 anni e pubblicato sull’AmericanJournal of Clinical Nutrition i dati secondo cui i migliori risultaticondotti sui test della memoria sono stati conseguiti da que-gli anziani che avevano pasteggiato con una dieta ricca di pa-tate. Randall J. Kaplan, autore di questa ricerca, ha addiritturadimostrato che la patata è stata capace di migliorare le capa-cità mnemoniche degli anziani che ricordavano a fatica, addi-rittura già a distanza di un’ora dal suo consumo. Ma non ètutto: la ricerca ha inoltre evidenziato come il consumo di pa-tate a lungo termine aiuti soprattutto coloro che al mattinohanno difficoltà di controllo del glucosio, un problema che af-fligge nel mondo un anziano su due dopo i 60 anni. Oggi sap-piamo tutti che la patata fa bene, non ingrassa, è un prodottoche si inserisce perfettamente nella nostra dieta mediterra-nea in una miriade di piatti e di accostamenti, insomma un pro-dotto troppo perfetto… secondo voi questo tubero cheveniva definito demoniaco qualcosa di magico in sé lo rac-chiude davvero? Evviva la patata!

Il tubero perfetto

luglio 2010

www.clubartiemestieri.it

Partner dellarivista mensile

Degusta:

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DEGUSTADEGUSTA4 luglio 2010

EditorialeIl tubero perfetto pag 3

� AttualitàIl protesto è attuale o vetusto 11Gli asinelli di Bruna fanno scuola 12Divini profumi a Palazzo Buonamici 13Chicchi per intenditori 14Un mese per l’ambiente 16

� GastronomiaAi Tre Merli struzzo, calamari e… 19Club Arti e Mestieri festeggia 20Un pomodoro degno di Graziella 22Speciale Patata II edizione 28Le Ricette degli chef stellati d’Italia 40

� ViniLa Rosa 2004, un grande vino 72Facciamo il nostro mestiere 76

� Turismo EnogastronomicoTerre d’acqua 78Una fresca tradizione 80Bolgheri Melody 82Trentino: la meta giusta 84Direzione…via Emilia 89

� Eventi EnogastronomiciNovità alla tintoria 86

� RubricheBlocknotes 6La lettera di Attilio Scotti 10Storie di Gastronomia 18Chef d’America 24Il Calice tagliente 74Tutto weekend 92

SOMMARIO

Pag 49

Pag 14

Foto di copertina © Aleksandr Ugorenkov

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DEGUSTADEGUSTA6 luglio 2010

BLOCKNOTES A cura della redazione

] New York Umberto Cesari all’open roads di New YorkL’azienda vitivinicola Bolo-gnese ha rappresentato l’ec-cellenza enogastronomicaitaliana alla rassegna cine-matografica del Lincoln Cen-ter. Umberto Cesari ha avu-to modo di celebrare l’ec-cellenza italiana del vino,partecipando con alla 10ªedizione di Open Roads,New Italian Cinema, rasse-gna cinematografica che siè inaugurata lo scorsogio-vedì 3 giugno, al Walter Rea-de Theater di New York.

] Parma (PR)Saclà insignita del Cibus International Awards 2010 Stabilite 10 categorie in cia-scuna categoria è stata in-dividuata l'azienda vincitri-ce. Per la categoria conser-ve e condimenti FederAli-

mentare, Ente Fiere di Par-ma, Green Seed Group eUniversità di Parma, dopoun'attenta analisi delle atti-vità export e della capacitàinnovativa di Saclà all'este-ro, hanno assegnato ai F.llliSaclà questo prestigiosopremio.

] Firenze (FI)E' "Festina lente" il nuovo gelato dell'estate Per i golosi arriva per l'esta-te 2010 una nuova varietà digelato. Gli ideatori sonoquattro "firme" storiche del-la gelateria artigianale fio-rentina: Badiani, Caminia,Dè Medici, Vivoli. Ingredientidi Festina Lente sono alcunidei componenti tipici dellacucina tradizionale fiorenti-na: agrumi, zenzero e can-diti, amalgamanti in un mixdal gusto delicato e forteallo stesso tempo.

Il Presidente Saclà Lorenzo Ercole mentre ritira il premio

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] GiapponeCucinare fa bene al cervelloLa Tohoku University ha mo-strato gli interessanti risul-tati di una ricerca condottasu un campione rappresen-tativo di donne tra i 35 ed i55 anni: stando alle ricerchesvolte la corteccia prefron-tale, una zona del cervello incui ha sede il controllo delprocesso decisionale e del-le capacità di calcolo, vieneirrorata da un buon afflusso

A cura della redazione

] Emilia Romagna“Cinemadivino” 2010: i grandi film si gustano in can-tina tra calici di vino e appetitosi prodotti tipiciLa rassegna cine-enogastronomica che porta i film di-rettamente nelle aie delle cantine e delle aziende vi-nicole quest’anno sarà composta da ben 64 gli ap-puntamenti in cartellone. Sono ben 5 le Province coin-volte (Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Bologna e Reg-gio Emilia) e addirittura 16 i Comuni; oltre 110 sonoinvece le cantineche partecipano alprogetto ospiteran-no la “carovana” iti-nerante di “Cinema-divino” lungo tuttal’estate, dal 12 giu-gno al 10 settembre.La formula vincentedi “Cinemadivino” èquella di far ammi-rare sul grandeschermo i film sor-seggiando un calicedi vino e gustando al-cuni piatti tipici delnostro territorio.

di sangue e quindi stimolatada un'intensa attività culi-naria. Ì L’effetto si è mani-festato anche sugli uomini:dopo aver frequentato uncorso di cucina di tre mesi,seguito quotidianamenteper un quarto d'ora circa,l’attività della corteccia pre-frontale è aumentata e conessa le capacità previsiona-li e di calcolo. Insomma, cu-cinare non porta solo bene-fici allo stomaco ma ancheal proprio intelletto!

Il catalogo 2010 di cinema di vino

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DEGUSTADEGUSTA8 luglio 2010

BLOCKNOTES

] Emilia RomagnaValfrutta fa il pieno in autostradaQuest’estate presso 9 areedi servizio lungo le autostradeA1 e A14 si potrà degustare lamigliore frutta di stagione amarchio Valfrutta. Gli auto-mobilisti in viaggio potrannoplacare la sete gustando le mi-gliori pesche nettarine di Ro-magna IGP. La nuova promo-zione di ‘Valfrutta Fresco’ sisvolgerà dall’ultimo week-enddi giugno (26/27) alla primasettimana di settembre (4/5).

] Montalcino (SI)Nuovo presidente del con-sorzio brunello di MontalcinoIl Cavaliere del Lavoro Ezio Ri-vella, artigiano, 77 anni, e' sta-to eletto Presidente del Con-sorzio dei produttori del VinoBrunello di Montalcino, dalconsiglio direttivo. Sostitui-sce il Presidente uscente Pa-trizio Cencioni.

] Pordenone (PN)E' nata la 'sangria friulana'La bevanda friulana contienevino rosso Merlot o Cabernet,succo di mela friulana, zucche-ro, fette di arancia, limone, pe-sca, fragole, mele, foglie di men-ta, rosmarino, pepe in grani,una stecca d cannella e chiodidi garofano. Per quanto ri-guarda il procedimento, la ri-cetta prescrive che il cocktailfriulano riposi per una notte in-tera in frigorifero.

] ItaliaLa Nutella favorisce l'obesità?La Comunità Europea ha di-chiarato l’intenzione di pro-seguire il proprio camminoverso l'obbligo di etichettepiù chiare sui prodotti ali-mentari. Le polemiche in pro-posito non si sono fatte at-tendere visto il nome del pro-dotto tirato in ballo. Di sicuroscopriremo presto come an-drà a finire.

Nella foto a sinistra lo stand Valfrutta negli autogrill

Nella foto a destra la sangria friulana

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La rivista nazionale Degusta è distribuita anche nelle edicole delle principali stazioni ferroviarie italiane.

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DEGUS TA da oggi sarà

la tua ccoommppaaggnnaa ddii vviiaaggggiioo

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DEGUSTADEGUSTA10 luglio 2010

La lettera di Attilio ScottiIL FASCINO PERVERSO DEI PRODOTTIALIMENTARI SUPERSCONTATI

“Meglio poco cibo che cibo da poco“

Attenzione ai vari roboanti annunci di alcuni iper e supermer-cati e/o hard discount che mettono in vendita prodotti ali-mentari (sopratutto formaggi, surgelati, salumi , condimenti evini) a costi ultra scontati. Si va da EuroSpin - la spesa intelli-gente - ( per cronaca quello delle mozzarelle bleu sequestrate), un Md-Discount, Penny Market, Todis Discount, ecc. ho tro-vato prodotti a costi talmente bassi che lasciano dubbi sullarealtà del contenuto dichiarato:

Lascio al lettore le considerazioni, posso solo aggiungere chese leggete attentamente le etichette vi accorgerete che il for-maggio e le mozzarelle arrivano dalla Milchwerker Jägergmbh Oberbayern di Germania e non da produttori italiani! ilpesce pangasio viene pescato nel fiume Mekong - il fiume piùinquinato al mondo, il pesto invece è fatto con basilico co-reano e olio tunisino, mentre il vino è prodotto o imbottigliatoda ditte italiane che non trovi sulla guida del telefono. E in-tanto gli agricoltori italiani fanno la fame e chiudono leaziende agricole, di chi sono le responsabilità?

Attilio Dr. ScottiGiornalista Professionista & Scrittore di Enogastronomia“Enogastronomade”

Prodotto acquistasto

Mortadella “Bologna” in confezione vaschetta da gr.150

Vino Bonarda Oltre Po Pavese in bottiglia di vetro

Formaggio fuso tipo Asiago in confezione sotto vuoto, gr.450

Vino Nero d’Avola igt, bottiglia di vetro

Filetti di pangasio impanati (surgelati) confezione gr.50

Pesto pronto alla genovese con olio extravergine gr.0,250

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Page 11: DEGUSTA LUGLIO 2010

Imprese in default per macro area geografica (valori %)Questo è il rischio crediti oggi in Italia nel suosettore. Forse non sa che esistono società conequipe di professionisti che hanno messo apunto strumenti per anticipare e prevenire ipossibili problemi.

Se vuole saperne di più può contattarci perun’analisi gratuita del rischio interno del suoportafoglio clienti e per le referenze del suosettore. Dott. Fabio Adelgardi ff..aaddeellggaarrddii@@lliinnccee..iitt - 328 9491708Vincenzo [email protected] – 338 32545873

Il protesto è attuale o vetusto?

Vogliamo approfondiamol’argomento di grandeattualità con uno degli

esperti del settore che curanoquesta rubrica. Chiediamoquindi il parere di Fabio Adel-gardi: “Devo dire che questo eravero fino al 2008, anno in cui glieffetti citati sembravano or-mai riservati ai privati e di con-seguenza i protesti iscritti a ca-rico di aziende scemavano ognianno di più. Negli ultimi due annila tendenza si è invertita com-pletamente. Una significativaricerca della CCIAA di Genova hamesso in luce come in Veneto,ad esempio, l’importo degli as-segni “cabrio” sia passato da 133

a 204 milioni in 24 mesi; Napolie la Campania seguono Lom-bardia e Lazio (dove la cifrascoperta è aumentata in unanno di 50 milioni). Bisognasottolineare che i più colpitisono i micro/piccoli imprendi-tori. Staccano assegni confi-dando nelle banche o in creditiche non vengono a loro voltaonorati, finendo inesorabil-mente nel libro dei “cattivi”. Ilmeccanismo è molto semplice,ogni primo giorno del mese gliufficiali levatori inviano ai Pre-sidenti delle CCIAA l’elenco deiprotesti, i dati sono inseriti nelregistro informatico dove ri-mangono per cinque anni.”

Con il cambiamento delle forme di pagamento, asse-gni e cambiali sembravano ormai superati nelle tran-sazioni tra aziende; ma è effettivamente così?

A n a l i s i e c o n o m i c h e

Il Dott. Fabio Adelgardiex Credit Manager di pri-mario gruppo industrialereggiano, poi divenutoconsulente per LINCE SPAprima e CERVED GROUPdopo la fusione che ha in-teressato LINCE SPA eCERVED SPA creando ilpiù importante gruppodel settore nel panora-ma italiano.

Il Sig. Vincenzo Serenoda tre anni in LINCE/CER-VED GROUP e già conside-rato come punto di riferi-mento in materia per lasua attività di consulenza.

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Gli asinelli di Brunafanno scuola

Nel 1927 a San MarzanoOliveto, Ferro Mag-giore decide di pren-

dere in mano l’attività vitivi-nicola che la sua famigliaaveva cominciato qualcheanno prima. In seguito allasua scomparsa per via di unincidente, è il figlio Carlo aprendere le redini dell’im-presa facendola espandereed allargandola fino agli at-tuali 22 ettari di superficie.Ma oltre alla terra viene col-tivata la passione per quellafantastica dimensione che èla vinificazione; passione cheviene tramandata di genera-zione in generazione. Oggi in-fatti, è Bruna, figlia di Carlo,che con l’aiuto del maritoLuigi si occupa di moltepliciattività agrozootecniche. Perscoprire cosa rappresenta inrealtà l’azienda Carussin ab-biamo parlato con la re-sponsabile. L’obiettivo prin-cipale dell’azienda è la pro-duzione del Barbera D’asti,vero e proprio cavallo di bat-taglia. “La Tranquilla” è ilnome del vino che riscuoteattualmente maggior suc-cesso. Con la sola tiratura di

In prossimità di Colosso, nell’Astigiano, si trova L’Azienda Agricola Carussin, esempio inimitabile della simbiosi agricoltura-uomo

B u c o l i c h e A r m o n i e

2500 bottiglie annuali è il“Respiro di vigna” ad avereperò una richiesta semprecontinua. La nascita di que-sto passito, derivato da unafermentazione lenta e co-stante, risale a circa 15 annifa, ma il tempo sembra aversoltanto rafforzato la suaimmagine. La questione cheperò ci ha incuriosito mag-giormente riguarda un’atti-vità alquanto innovativa. Daqualche tempo l’aziendaporta avanti un progettochiamato “Fattoria didatticaAsinoi, Pane e Coccole” unasolida opportunità di far co-noscere alle scuole la vitaagreste. Grazie alla collabo-razione di animali dalla per-sonalità particolare come gliasinelli, la cascina assumele vesti di un laboratorioeducativo. Dunque Carussincostituisce un esperienza checonsente ai visitatori di as-saporare un ambiente che èsempre più lontano e di-menticato.Per Info:Regione Mariano 27, 14050San Marzano Oliveto Asti(AT) Tel: 0141831358

Nella foto Bruna e l’asinello Sileno

DEGUSTADEGUSTA12 luglio 2010

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DEGUSTADEGUSTA 13luglio 2010

T i p i c i t à p r a t e s i

Di Vini Profumia Palazzo Buonamici

Promotori dell’iniziati-va, oltre alla Provincia,la Strada dei vini di Car-

mignano e dei sapori tipicipratesi e il Consorzio di Tu-tela dei vini di Carmignanodel 1716, voluto da Cosimo IIIde’Medici, che fissò normesevere sulla vendemmia(vero precursore della De-nominazione d’Origine Con-trollata). Oggi il Carmignanoé la più piccola DOCG italia-na (meno di 200 ha) nei co-muni di Carmignano e Pog-gio a Caiano; é rappresenta-ta da aziende storiche comela Tenuta di Capezzana deiConti Contini Bonacossi e laFattoria di Artimino con sedenella splendida villa medi-cea “La Ferdinanda”, ma an-che da aziende più giovani -Castelvecchio, La Borriana,Podere Allocco- che hannoinvestito molto in vigne ecantine. Il Carmignano DOCGnasce da una miscela di al-meno 3 uve: Sangiovese, Ca-bernet, Canaiolo nero o Mer-lot: è di colore rubino vivace,tendente al granato dopol’invecchiamento in botti dirovere o castagno (per al-

meno 12 mesi per la riserva)odore vinoso, profumo in-tenso e sapore armonico emorbido. Dalle stesse uve, ilBarco Reale DOC (vino dipronta beva, ma sempre diqualità) e il Vin Ruspo o Ro-sato di Carmignano DOC.Le colline pratesi sono ri-nomate anche per l’ottimoolio extravergine di olivaToscana IGP “Montalbano”dal profumo fruttato fre-sco e note piccanti non ag-gressive. Altri prodotti del-la tradizione sono il pane ti-pico, Bozza pratese, i fichisecchi di Carmignano e la fa-rina di castagne della Val diBisenzio. Le ricette più note,i sedani ripieni (ottimi al ri-storante Baghino) e le deli-ziose pesche della pastic-ceria Nuovo Mondo (duesemisfere di pasta brioche,imbevute di alkermes, ri-piene di crema pasticcera),da sole valgono un viaggioa Prato. Per info: Strada dei Vini diCarmignano e dei sapori ti-pici pratesi. Piazza VittorioEmanuele II, 2. 59015 Car-mignano.055 8712468

Nel bellissimo giardino sede della Provincia di Prato, si é svolta l’undicesima edizione della più importante vetrina di vini, olio ed eccellenze del territorio

MARA MUSANTE

La Tenuta di Capezzana. LaCantina storica di Carmignanodove si è svolto l’evento

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R i s o d i q u a l i t à

Chicchi per intenditori

Situata nella pianura ver-cellese, caratterizzata daun territorio dove le risa-

ie nel loro insieme costituisconoun’emergenza naturalistica epaesaggistica; alcune loro por-zioni, insieme a risorgive e zoneumide seminaturali, talora sededi garzaie, sono protette comeSiti della Rete Natura 2000. E’in questo scenario che si collo-ca la Cascina Valdemino di Ron-carolo Franco. Un’azienda aconduzione familiare che dagenerazioni produce il riso chepoi va selezionato, trasformato,confezionato e commercializ-zato in via diretta. Tutta la pro-duzione è conforme ai discipli-

nari comunitari di settore a tu-tela dell’ambiente e della pu-rezza e genuinità del prodotto.In possesso delle certificazionie dei requisiti prescritti, l’azien-da esporta il prodotto utiliz-zando, fra l’atro, il marchio“Riso Italiano” dell’Ente Na-zionale Risi, apprezzata garan-zia di qualità made in Italy. Il cuo-re della produzione è costituitodal riso bianco superfino, e inparticolare, dalle pregiate qua-lità Baldo e Carnaroli. Oltre adessere esperta nella selezione,l’azienda è stata più volte pre-miata a livello nazionale, ga-rantendo la completa traccia-bilità del prodotto attraverso lefasi di coltivazione diretta, rac-colto, essicazione, lavorazionee trasformazione. Confezio-nandone il prodotto e curan-done la genuinità e la semplici-tà, anche nell’aspetto. Oltre airisi bianchi Baldo e Carnarolil’azienda Cascina Valdeminopropone i Risottini realizzaticon i risi prodotti nello stabili-mento e seguendo le ricette del-la tradizione, senza conservan-ti ed additivi di sorta, la farina diriso, i biscotti, i grissini di riso edi Budini con farina 100% riso.

Vi raccontiamo di un’azienda che produce riso. Una realtà affascinante, che forse in pochi conoscono, ma che presenta peculiarità davvero interessanti

DEGUSTADEGUSTA14 luglio 2010

Il taglio del riso

Per Info: Cascina Valdemino 1904

di Roncarolo Franco,Cascina Valdemino, 10.

13034 Desana (VC) tel. efax: 0161 31 82 37

Page 15: DEGUSTA LUGLIO 2010

questa pubb non è tutta pagina

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Ambiente ed Educazionealimentare, i due temiforti della trasmissione

di Con i piedi per terra, oltre na-turalmente alle produzioni tipi-che della campagna d’estate,frutta soprattutto.Agro energiedi grande attualità, dalle bio-masse al legno, dalle colturededicate alla trasformazione inimpianti degli stessi agricoltori.Dopo l’iniziativa “Frutta nelleScuole”, seguiremo le varie fasidi “Mangia bene e cresci me-glio”, l’altro evento organizzatodal Ministero per le politicheagricole alimentari e forestaliper stimolare la creatività mul-timediale giovanile unita ai con-cetti della dieta mediterranea.

Un mese per l’ambienteNatura, prodotti d’eccellenza e tanta agricoltura, è questoche ci riserva la trasmissione televisiva “Con i piedi per terra”che anche per questa stagione ci regala non poche curiosità

A g r i c o l t u r a i n t v

Gabriellla Pirazzini durante un servizio nell’Appennino

CON I PIEDI PER TERRA,l’agricoltura in prima serata:in onda ogni lunedì alle20.30 su ODEON TV,in contemporanea via satellite su Sky canale 827in chiaro, in diffusione regionale il martedì seraalle 21 su Telesanterno, alle 21 di mercoledì su Telestense e la domenicaalle 19.30 su Canale 24.

Dopo fragole e ciliegie, ecco pe-sche e nettarine, ma anche me-lone e cocomero, e poi la cam-pagna del pomodoro, dalla rac-colta alla trasformazioni in sughi,passate e pelati.Ortofrutta quin-di, dai dati produttivi alle carat-teristiche nutrizionali, dandoun’occhiata alle tasche dei colti-vatori in un momento di crisi e diincertezze. E a proposito, cer-cheremo di spiegare chi saràcoinvolto, le modalità, i tempi el’organizzazione del 6° censi-mento dell’agricoltura: la data diriferimento è il prossimo ottobrema già da ora è partita la sensi-bilizzazione nei confronti degliagricoltori affinché aderiscano inmodo da dare una fotografia rea-listica e completa delle campa-gne italiane. Infine, continua ilgrande reportage dai parchi ita-liani: in particolare i Parchi Urbani,riserve naturali a pochi chilome-tri dai centri storici: l’idea è quel-la di un cordone ombelicale trail cuore del parco e il cuore del-la città, ovvero la piazza. In Ap-pennino invece la possibilità ditour in montagna a dorso d’asi-no e tra le curiosità e un palma-re per riconoscere le specie di flo-ra presenti sul territorio.

DEGUSTADEGUSTA16 luglio 2010

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Storie di Gastronomia

di Gabriele Cremoninigiornalista e scrittore

QUEL FESTOSO VINO “POPOLARE” METÀ ALBANA EMETÀ TREBBIANO

Cominciava verso l’inizio d’ottobre l’arrivo dei camionci-ni con l’uva, che veniva pigiata all’istante con un mac-chinino a manovella sotto il quale c’andavano i bigonci perriversarla nel tino. Il tino teneva una mezza castellata (lacastellata era di 784 chili d’uva pigiata), ma non è che cifossero bilance, si sapeva che tot cassette facevano la mez-za. E alla fine dell’operazione il solito omaggio di una cas-settina d’uva da tavola, che andava appesa e lasciata a sec-care, perché era quella che si mangiava a Natale, ma an-che a Capodanno contando che i chicchi fossero in numerodispari. Poi mio padre non voleva che pigiassero l’uva colmacchinino, la faceva scaricare e toccava a me, con miamassima gioia, pestarla con i piedi dentro ai bigonci. Tan-te mezze a bollire piano nelle cantine bolognesi, mosce-rini ovunque e per l’aria quell’odore inconfondibile del vinoche si fa. Poi, dopo aver tirato il vino e averlo messo nel-le damigiane, in attesa di tramutarle, ovvero di travasar-le ad ogni luna nuova fino al momento topico dell’im-bottigliamento coi tappi di sughero tenuti per giorni adungersi bene, nel tino ancor pieno delle graspe si mette-vano due bigonci d’acqua, per tirare dopo due tre giorniil mezzo vino, che quello non sarebbe stato imbottiglia-to, ma usato per il consumo spicciolo. Ed ancora acqua,per tirare per un mese buono il tarzanello, bevanda friz-zosa dal vago sapore di vino, che potevamo bere anchenoi bimbi senza limiti, come fosse una gazzosa. Ma che uveerano quelle che finivano dentro il vino casalingo? MetàTrebbiano, metà Albana, e se una qualità prevaleva sul-l’altra il vino veniva più o meno dolce, più o meno spu-meggiante. Ed era sempre una gara ai pranzi, tra chi ave-va il vino più buono… Tolto qualche nostalgico anzianoche mette ancora un vino così (e devo a Roberto Golinellidi averne bevuto di recente, ma l’ha trovato da un con-tadino di Molinella che lo fa per sé), non mi risulta che nes-suna azienda usi questo fantastico taglio d’uve. Chissà per-ché: forse pensano non sia un vino adatto al commercio?Io ho già un bel nome pronto: Nostalgia di Bologna…

luglio 2010DEGUSTADEGUSTA18

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DEGUSTADEGUSTA 19luglio 2010

E’stata davvero una bel-la trovata per far usci-re di casa i genovesi du-

rante le serate dei mondiali dicalcio: assistere alle partite sulmaxi-schermo e osare speri-mentando menù sudafricani digrande qualità. I tifosi-gour-mets - sotto alla Lanterna - han-no iniziato con l’aperitivo ar-cobaleno a base di spumantemetodo classico di Stellen-bosch, con stuzzichini quali,biltong (carne essiccata) droë-wor (salsiccia) e dahlfjies (pol-pette di farina di ceci e spinaci).A seguire, Braai misto di pesce:gamberoni, calamari, arago-stelle, coda di rospo, o di carne:filetto e entrecôte di antilope,impala, struzzo, kudu, prepa-rato su un grande braciere po-sto su una banchina del PortoAntico ed ispirato al rituale bar-becue che si svolge ogni do-menica nei giardini delle case su-dafricane. Questi piatti tradi-zionali erano accompagnati dariso al coriandolo e cocco, in-salata di patate e chakalaka:spadellatadi verdure con salsetipiche. E per finire in dolcezza,il bread-pudding: dessert spe-ziato cotto a vapore, con salsa

MARA MUSANTEAi Tre Merlistruzzo, calamari e…

Un menù tutto sudafricano, dal sapore particolarmente esotico, ma non troppo, proposto dal rinomato “I Tre Merli”ristorante collocato all’interno del Porto Antico di Genova

U n m e n ù d a M o n d i a l e

al brandy. Sopra a tutto, gli ec-cellenti vini bianchi: CheninBlanc, Sauvignon Blanc, Char-donnay e rossi: Merlot, Caber-net Sauvignon, Pinotage (va-rietà esclusiva sudafricana) viniconosciuti e apprezzati in tuttoil mondo. Promotore dell’ini-ziativa, Enrico De Barbieri, con-sole onorario del Sudafrica a Ge-nova e presidente dell’Asso-ciazione Italia Sudafrica, checonferma la significativa crescitadella cucina sudafricana negli ul-timi anni, basti notare la diffu-sione di ristoranti di alto livelloche propongono cucina fusion(frutto del mix di culture delpaese) e la crescente afferma-zione del Sudafrica come metadi turismo enogastronomico. Braai misto carne e Chakalaka

Ristorante I Tre MerliEdificio MilloCalata Cattaneo 1716128 GenovaTel. 010 2464416

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DEGUSTADEGUSTA20 luglio 2010

ELISA GALANTE

La convention è stata l’oc-casione per parlare dei 5anni di attività del Club

Arti e Mestieri, dei grandi ri-sultati ottenuti dallo stesso esoprattutto per nominare ilnuovo direttivo che, per ilprossimo mandato, risulta cosìcomposto: Presidente, Fausto RivolaVicepresidente, Mauro Alboni Consiglieri PierPaolo Genghi-ni, Ivanna Barbieri e AndreaBenvenuti, Probiviri Marcello diLieto, Piero Babini e MaurizioGuidotti.

Il Club Arti e Mestieri festeggia Grandi soddisfazioni, momenti di incontro e scambio tra isoci alla convention del Club Arti e Mestieri tenutasi aRavenna

G r a n d i r i s u l t a t i

Nella foto lo chef Maurizio Guidotti, socio del Club

Arti e Mestieri ed autore delpiatto nella pagina accanto

All’evento erano presenti sociitaliani, australiani, spagnolia dimostrazione dell’interna-zionalità dell’associazione noprofit, con sede a Ravenna, edella volontà del Club di darerespiro nazionale, europeo emondiale alle sue iniziative. Laconvention è proseguita poi ilgiorno successivo con il corso“Pasticceria per l’estate” te-nuto dal Maestro Antonio Ca-puano in collaborazione con losponsor Debic. Al corso han-no partecipato una trentina dipersone, per la maggior parteprofessionisti, provenienti dalsettore della panificazione edella pasticceria, soci del Clube non, soci ed anche sempliciappassionati del settore. Lericette proposte hanno risve-gliato l’interesse dei parteci-panti grazie alla loro tipologiache ben si abbinavano ai temied ai sapori dell’estate. Grossacuriosità e molta attenzione èstato rivolta anche ai prodot-ti Debic, introdotti e spiegatidal tecnico Giovanni Borelloche ha illustrato le loro po-tenzialità – tra cui la panna Pri-ma Blanca, il Parfait e il burrospecifico per pasticceria Cake.

Club Arti e Mestieri, Ravenna, Tel 0544 251924

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Un piatto proposto dal Club arti e Mestieri per i nostri lettori,Ricetta a cura diMaurizio Guidotti

Insalatina di polipo con crema di patate selenella

e petali di rosa

PREPARAZIONE 10’20’

INGREDIENTI: (per 4 persone)

Per la crema di patate: 300 gr patate, 300 gr brodo vegetale, 1 scalogno, petali di rosa,olio extra vergine d’oliva, sale e pepe.Per il polipo: 500 gr polipo, sedano, carote, cipolla, prezzemolo, alloro, limone, sale epepe.

PROCEDIMENTO:Rosolare lo scalogno e i petali di rosa per 5 minuti. Unire le patate a cubetti e tostarleper 5 minuti, unire il brodo vegetale, portare a cottura e mixare. Preparare un court-bo-uillon e cuocere il polipo, pulirlo, tagliarlo a cubetti, condire con olio, succo di limone,le carote e il sedano. Regolare il sapore. Confezionare i bicchierini come illustrato. Guar-nire con i fili di patate croccanti e petali di rosa essicati.

DEGUSTADEGUSTA 21luglio 2010

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DEGUSTADEGUSTA22 luglio 2010

Un pomodorodegno di Graziella

Nata a San Valentino Torionel 1950, dall’idea di PasqualeSaviano, giovane di umili ori-gini e belle idee che, notatala sempre maggiore richiestadi prodotti campani, decidedi mettere a frutto il propriospirito di iniziativa e la propriaintraprendenza, creando laSaviano Pasquale srl. La Sa-viano è oggi tra le primeaziende conserviere italiane,leader nel mercato dei po-

modori pelati che si è impo-sta nel mondo per la qualitàdei suoi prodotti - frutto diforti investimenti in ricerca,innovazione e tecnologie.Alla guida dell’azienda c‘è, daoltre 60 anni, l’esperienzaimprenditoriale di una fami-glia che oggi con Marcello ègiunta alla terza generazione.Il marchio Graziella è l’iden-tità pubblica dell’azienda. LaSaviano lavora per offrire aiconsumatori i prodotti mi-gliori e più salutari e com-pleti; nel rispetto dei dirittiumani e nel massimo rispet-to dell’ambiente, contri-buendo così allo sviluppo so-stenibile. Graziella ha rag-giunto importanti obiettivi;detenuta al 100% dalla fami-glia Saviano, è tra le primeaziende italiane nel settoreconserviero con circa 20 milatonnellate di pomodori pro-dotte e trasformate nellostabilimento. È stata sceltadall’Associazione Chef Ital-iani e dall’Associazione Chefdi Hong Kong come partnerufficiale ed è stata fornitoreufficiale delle Olimpiadi diPechino. I prodotti Graziella

Nell’azienda Graziella c' è una parola che non esiste: forse.Una storica e prestigiosa Maison che nel corso dei decenni è diventata leader indiscusso del settore pelati

Una confezione di pelati Graziella

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DEGUSTADEGUSTA 23luglio 2010

sono italiani al 100%, e dal2005 su di essi è presente ilbollino che garantisce “Solopomodoro italiano”. La scel-ta di coltivare esclusivamen-te in territorio nostrano sor-ge dall’obiettivo di contri-buire attivamente allo svi-luppo del territorio e garan-tire un prodotto che viaggipochi chilometri dal campo incui è raccolto, arrivando in ta-vola quanto più fresco. Ab-biamo avuto modi di cono-scere più approfonditamen-te questa azienda durantela manifestazione fieristicaPasta Trend e ci siamo accortidi quante fosse particolare eunico il loro processo di pro-duzione. Abbiamo scoperto,

infatti, che dietro il pelatoGraziella c’è il frutto dallasapiente mistura tra pomo-doro Roma immerso in succodi pomodoro fresco ottenu-to dalla miscela di varie qua-lità di succo di pomodoro. Lasingolare ricetta prevede, in-fatti, l’assemblaggio di circa10 qualità di pomodoro pro-venienti da differenti campidi coltivazione. Si presentasubito con un rosso moltoelegante, corposo ed un belcolore che ricorda le sfuma-ture del rubino. In bocca sidiffonde con una piacevolis-sima armonia che gioca con-tinuamente a ricordarci la fi-nezza e l’intensità del pelato.Come un profumo, ogni per-sona ha un pomodoro pre-ferito che rispecchia il suomodo di essere e il suo ca-rattere: maschile, (corposocome un pomodoro pelato)femminile e fresco (comeuna passata) strutturato ma

Il Presidente dell’azienda Marcello Saviano

La Saviano è oggitra le prime aziendeconserviere italiane,leader nel mercatodei pomodori pelatiche si è imposta nel mondo per laqualità dei suoi prodotti - frutto diforti investimenti inricerca, innovazionee tecnologie. Allaguida dell'aziendac'è, da oltre 60 anni,l'esperienza impren-ditoriale di una famiglia che oggicon Marcello è giunta alla terza generazione

delicato (come una polpa)imponente ma frizzante(come un filetto) o sempli-cemente leggero e spensie-rato (come un pomodorino dicollina). Il pomodoro al ma-schile è prima di tutto cor-poso e strutturato. Esaltal’imponenza, la forza e lacompletezza di un grandepomodoro elaborato a basedi Roma, molto comune mapregiato se lavorato conmaestria. Opulente e ricco, ilpomodoro pelato ha tantesfaccettature e si esprimeràin modi molto diversi a se-condo che venga dalla pugliao dalla basilicata.Testimo-nianza di un’esigenza di tor-nare a certi valori antichi sen-za rinunciare agli splendoripiù effimeri della prosperità.Per info: Graziella S.p.a Via provin-ciale Sarno-Nocera n° 6.84010 San Valentino Torio(SA) Telefono: 081 93 94 36

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DEGUSTADEGUSTA24 luglio 2010

M a r c V e t r i , c h e f p a t r o n

Da Bergamo a Philadelphia

uando era giovane, aiu-tava sua nonna sicilianaa preparare i pasti della

domenica ed è ritornato allesue radici italiane con un tiro-cinio a Bergamo, che è statodecisivo per la sua carrieracome chef. Nella nostra in-tervista, lo chef Vetri ci parladel suo viaggio per diventareuno chef, le sue esperienze inItalia, e il nuovo menù degu-stazione durante il fine setti-mana a Vetri.

Come ha deciso di diventareuno chef?Da quando avevo dodicianni, ho lavorato nei risto-ranti. Non sono mai andatoad una scuola culinaria maho fatto invece l’università aLos Angeles per studiare lamusica e di sera lavoravonei ristoranti. Ci sono statoper quattro anni e mentre la-voravo nel ristorante Valen-tino ho detto allo chef PieroSelvaggio che volevo andarein Italia. Ha fatto alcune te-lefonate e mi ha introdottoin un ristorante a Bergamo.Tutto è cambiato quandosono andato in Italia — è lìche mi sono innamoratodavvero del cucinare. Ho la-vorato in Italia per circa dueanni, per lo più a Bergamo,ma sono anche andato a Ve-nezia ed in Toscana e ho la-vorato in molti ristoranti di-versi. Ho assorbito tuttoquello che potevo. La sem-plicità del cibo italiano mi haattirato; non si deve mai de-cifrare quello che c’è sulpiatto, semplicemente lo simette in bocca e si sa esat-tamente quello che è.

Lo chef MMaarrcc VVeettrrii porta un punto di vistacontemporaneo della cucina italiana al suo ristoranteVVeettrrii nella sua città natale, Philadelphia

ELIZABETH GANLEY-ROPER

La rubrica che racconta ai lettori Degusta i piùgrandi chef internazionalidegli Stati Uniti che cucinano secondo la tradizione italiana

Q

Marc Vetri, chef patron

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DEGUSTADEGUSTA 25luglio 2010

How did you decide to become a chef?Since I was twelve years old I haveworked in restaurants. I never went toculinary school but instead went toschool in Los Angeles to study music andworked in restaurants at night. I was outthere for four years and during my timeat the restaurant Valentino, I told ChefPiero Selvaggio that I really wanted to goto Italy. He made a few phone calls andgot me an introduction at a restaurant inBergamo. Everything changed when Iwent to Italy — that’s when I really fell inlove with cooking. I worked in Italy forabout two years, mostly in Bergamo, butI also went to Venice and to Tuscany andworked in many different restaurants. Iabsorbed as much as I could. The sim-plicity of Italian food was what attractedme; you never really have to decipherwhat’s on the plate, you just put it in yourmouth and know exactly what it is.

Where do you find the inspiration for yourdishes?I go to Italy a lot and also read a lot. I findthat hopping on a plane and going toItaly is the best way to find inspiration. I

usually go there about two or three timesa year. I usually go back to Bergamowhere all my friends live but also exploreand eat at places I’ve never been to be-fore.

Tell me about cooking with your Siciliangrandmother when you were young.We used to have a big Sunday meal withthe whole family and I liked to go early tomy grandmother’s to help her cook. Wemade traditional Italian-American food:macaroni and cheese, meatballs, lasagna,lemon chicken, mussels and such.

Tell me about your tasting menu at Vetri.How is it different from the traditionalmenu?A few years after Vetriopened, we decidedto do a weekend tasting menu that had acouple of our traditional dishes but also letus experiment and try new things. Youmust order it if you eat here on the week-ends. It’s based on really fresh, seasonal in-gredients. If there’s a special fish onlyavailable for that one day, for example. It’sa really fun way to eat. The customercomes in and just puts himself in our hands.

Testo integrale in inglesePhiladelphia

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DEGUSTADEGUSTA26 luglio 2010

La sala interna del ristorante Vetri e sotto una ricetta dello chef: Lombata dicarne di cervo arrosto sopra i fagioli borlotti e cannellini

Dove trova l’ispirazione per isuoi piatti?Vado in Italia molto spesso edanche leggo molto. Trovo che ilmodo migliore di trovare ispi-razione è di prendere l’aereo eandare in Italia. Di solito ci vadocirca due o tre volte all’anno.Torno di solito a Bergamo dovevivono tutti i miei amici ma an-che esploro e mangio nei postiin cui non sono mai stato.

Mi racconti di quando ha cuci-nato con sua nonna sicilianaquando era giovane. Facevamo un pasto grande ognidomenica con tutta la famigliae mi piaceva andare prima damia nonna per aiutarla a cuci-nare. Facevamo il cibo italo-americano tradizionale: mac-cheroni e formaggio, polpet-te, lasagne, pollo al limone, coz-ze ed altre cose simili.

Mi parli del suo menu degusta-zione a Vetri. Com’è diverso dalmenù tradizionale?Alcuni anni dopo che Vetri èaperto, abbiamo deciso di fareun menù degustazione du-rante il fine settimana, cheavesse alcuni dei nostri piattitradizionali ma anche ci per-mettesse di sperimentare epreparare cose nuove. Si deveordinarlo se si mangia qui du-rante il fine settimana. È basa-to sugli ingredienti molti freschie stagionali. Se c’è un pescespeciale che è disponibile soloper un giorno, per esempio. Èun modo molto divertente dimangiare. Il cliente viene e simette nelle nostre mani.

Vetri 1312 Spruce St., Philadelphia,Pennsylvania +215-732-3487

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Sistemi ed elementi di cottura

Fata Bags® è un sacchetto per cotture sotto-vuoto, saldabile e adatto a cotture ad alta tempe-ratura (200ºC). È l’evoluzione di Carta Fata® dellaquale mantiene tutte le caratteristiche aggiun-gendo i vantaggi del sottovuoto e della rosolaturadel cibo in cottura.

Una rivoluzione nel modo di preparare, presentaree degustare i cibi: la nuova tecnologia di cottura cheesalta la creatività dello chef in cucina. Carta Fata®è uno strumento unico ed eccezionale: › migliora lacottura dei cibi › rispetta i principi nutrizionali deglialimenti› valorizza la presentazione dei piatti in ta-vola. Accurate analisi chimico-fi siche ne hanno di-mostrato la sua compatibilità con gli alimenti e la suaresistenza da -30°C a 220ºC senza subire alterazioni.

Decorfood Italy S.r.l.Sede operativa: Via A.Volta, 20 37023 Grezzana Verona

Sede legale: Via Pignolo n°27, 24121 BergamoP.iva: 03393560234 Tel 045-8650234 Fax 045-907300

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DEGUSTADEGUSTA28 luglio 2010

Speciale Patata II edizione

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DEGUSTADEGUSTA 29luglio 2010

Patata curiosa, patata sfiziosaa cura di Gabriele Cremonini

Da una pubblicazione del 1886 indirizzata ai Carabinieri Reali:“L’acqua delle patate bollite può essere usata per pulire le spal-line, i fregi del cappello e del berretto, i puntali ed in genere tut-ti gli oggetti d’argento, è di un’efficacia sperimentata per toglieredagli ornati le materie nerastre che vi si formano, e ridonare almetallo il suo primitivo splendore“. Le chips sono state createnel 1853 da George Crum, cuoco in un prestigioso hotel di NewYork. Tra i suoi clienti c’era il magnate delle ferrovie CorneliusVanderbilt, che si lamentava delle patate fritte troppo grossee pesanti. Non potendone più dei suoi reclami, Crum affettò lepatate in sfoglie sottili e le buttò nell’olio fino a farle divenireleggere e croccanti. La ricetta, da allora, spopolò. La fotogra-fia a colori è nata anche grazie alle patate. I fratelli Lumiére usa-rono la fecola di patate per mettere a punto, nel 1904, le lastreAutochrome, antenate delle pellicole fotografiche odierne. Lapatata e le sue virtù terapeutiche: nel Trattato di fitoterapia diRudolf Weiss sono riportate le sue proprietà curative. La patata,ed in particolare il succo di tubero crudo, è un efficace rimedioper i disturbi legati all’ulcera. Il principio attivo che agisce in que-sto caso è l’atropina, che svolge un’azione antispasmodica, madi cui non si deve abusare. Meglio iniziare una cura a base di suc-co di patata solo sotto controllo del medico fitoterapeuta. Vaspecificato che la patata non favorisce la cicatrizzazione del-l’ulcera ma si limita a migliorare i disturbi colici.

La polpa della patata può essere utilizzata per impacchi ester-ni sulla pelle, per lenire arrossamenti, geloni e scottature. Si puòpreparare il succo di patata con l’aggiunta di olio extraverginedi oliva allo scopo di ottenere una lozione disinfiammante perla pelle secca e screpolata.

La patata grattugiata, applicata sulle bruciature serve a calmare idolori. Lo stesso vale per il succo estratto dal tubero. Il decotto difoglie fresche (20 gr.) in un litro d’acqua, con aggiunta di miele èefficace nelle tossi secche e stizzose; da solo, rende preziosi ser-vigi nella renella e nelle infiammazioni delle vie urinarie.

Strofinando una patata sul parabrezza dell’auto si impedisceche si formi d’inverno la patina di ghiaccio, che occorre poi ri-muovere faticosamente con il raschietto.

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DEGUSTADEGUSTA30 luglio 2010

Umile ricchezzadella terraApprezzate da tutti, le patate, di cui si conoscono moltissimevarietà, sono state in passato considerate la ricchezza dei poveri,per l’elevato valore nutritivo e la facile reperibilità

Tubero commestibile del-la specie Solanum tube-rosum (famiglia delle so-

lanacee), la patata si sviluppasottoterra dal rigonfiamentodei lunghi stoloni che accu-mulano i carboidrati sinte-tizzati dalla parte aerea dellapianta. L’assenza di luce, latemperatura e l’umidità delsuolo favoriscono la tuberiz-zazione. Una curiosità è co-stituita, per molte persone,dal fiore di patata. Avvezzicome siamo a riconoscere, in-fatti, solo il frutto una voltaraccolto, spesso dimenti-chiamo che anche la pianta dipatate presenta una fioriturache varia dal bianco all’ar-

gento e che, a causa dell’altocontenuto di una sostanzatossica, la solanina, non èpossibile utilizzarne i fiori incucina, al contrario dello squi-sito tubero.

La parola Patata deriva dal-l’omonimo termine spagnolo,mutuato direttamente dallalingua indiana (nahuatl potatl:attraverso la lingua italiana el’inglese i termini patata epotato si sono diffusi in Eu-ropa, soppiantando quasi deltutto le altra denominazioni.Maggior fortuna ebbe ilnome Tartifola datole in Italiaa partire dal XVI sec., quandoil tubero di Solanum tubero-sum era assimilato per formae commestibilità al tartufo.Oggi il termine relativo in ita-liano sopravvive solo in alcu-ni dialetti, mentre si è affer-mato in tutta l’area mitte-leuropea e germanica nellavariante Kartoffel, presente inalcuni dialetti del Friuli nellavariante latinizzata di «car-tufole» o «cartufolaria». Ifrancesi la chiamano invecePomme de terre, mela di ter-ra. Originaria delle Ande,

MADDALENA VENUSO

Il fiore della pianta di patata

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Scoprite ogni “angolo” del nostro benessere…

Percorso benessere, per rilassare e purificare corpo e spirito5 tipi di massaggi rilassanti ed emozionali

Trattamenti gourmand corpo e viso al cioccolato, vino, tartufo e caviale

dove viene coltivata dagli in-dios da più di 5000 anni, fuportata in Europa dagli spa-gnoli, da Francisco Pizarroche l’aveva scoperta durantela conquista del Perù. In tut-ta Europa, per due secoli, ri-mane solo una curiosità bo-tanica e una pianta d’appar-tamento per il suo aspetto in-consueto, per l’appartenenzaalla famiglia delle Solanacee(come la belladonna o la dul-camara), piante dalle foglievelenose, in odore di strego-neria, e perché non si potevausare per panificare e nean-che la si poteva mangiarecruda. Ci vollero dapprima laguerra dei Trent’anni anni(1618-1648) e poi le epide-mie e le carestie della metàdel ‘700 per scardinare questitabù ed avviarne la coltiva-zione sistematica in Irlanda,Inghilterra, Olanda, Prussiae Francia.

Oggi la patata è consideratauno dei principali alimenti,presente sulle nostre tavole siacome ingrediente di gustosiprimi piatti e zuppe, sia comedelizioso contorno o come in-grediente di molte ricette dol-ci. Essendo un ortaggio ricco diglucidi complessi sotto formadi amido, che apporta fi-bre, vitamine (B1, B2, B3, B6 eC), ferro e potassio e con unoscarso valore calorico, la pa-tata è infatti considerata un ali-mento di qualità in una dietaequilibrata. In Italia, la patataè coltivata in molte regioni. Alivello nazionale, la Campaniasi colloca al secondo postoper superfici seminate a pata-ta, e risulta la maggior pro-duttrice di patata Novella o Pri-maticcia, che si raccoglie agiugno, mentre la patata “daconservazione” si raccoglie inpiena maturità, a settem-bre/ottobre, e si conserva per

tutto l’inverno. In provinciadi Napoli, l’area di elezioneper la produzione della patataè quella dell’agro acerrano-mariglianese (compreso fra iterritori di Acerra e Marigliano,appunto), la cosiddetta “Pia-nura di Polvica”, che produceil 70% circa della produzioneprecoce e il 77% della produ-zione di patata comune. Laproduzione proveniente dal-le campagne di Marigliano ècaratterizzata dalla precoci-tà di maturazione (le novellesi raccolgono già a maggio) edalle eccellenti caratteristi-che organolettiche dovuteal terreno di coltivazione. Ilterreno è infatti di origine vul-canica (siamo alle pendicidel Monte Somma e pocodistanti dal Vesuvio), ricco,fra gli altri minerali, di fluoroe di selenio, che rendono i tu-beri gustosi e preziosi dal pun-to di vista nutritivo.

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DEGUSTADEGUSTA32 luglio 2010

Patata e Rimedi Anti etàOltre ad essere un incredibile alimento ricco di proprietà nu-tritive, la patata è anche un utile alleato per le faccende dicasa e può essere utilizzato pure come cosmetico naturale,scopriamo come

La patata è un alimentodiffuso in tutto il mondoche si presta a tantissimi

e diversi usi, grazie alle suepreziose caratteristiche or-ganolettiche, medicinali e co-smetiche. Oltre ad essere uti-lizzata nella cucina di tante cul-ture diverse, la patata vieneimpiegata anche come rime-dio per piccoli problemi lega-ti al benessere fisico e allabellezza, per esempio, per gliscottature ed eritemi solari, lasudorazione eccessiva, le pun-ture di zanzara, la nausea ingravidanza, il diabete e gli oc-

chi stanchi e arrossati. Inoltrenon tutti sanno che è moltoefficace per la pulizia dellacasa. Ad esempio per la puliziadelle stoviglie, i vetri e specchi,le tracce di ditate sulle portelaccate.

Tra le ricette che vi proponiamoquesto mese, ne riportiamosubito una a base di patatama in questo caso non com-mestibile, che ha straordinari ef-fetti benefici poiché le patatesono decongestionanti e leni-tive e attenuano il colore scu-ro delle borse sotto gli occhi.

Impacco anti occhiaie al cetriolo e patata

Ingredienti: 1 patata - 1 cetriolo - 1/2 cucchiaino di olio d’oliva

Preparazione: Taglia la patata e il cetriolo a fette di 2 centimetricirca d’altezza e dopo averle bagnate sotto l’acqua fredda la-sciale in freezer per 5 minuti circa.

Utilizzo: Imbevi un dischetto di cotone nell’olio d’oliva e pas-salo sugli occhi chiusi e sul contorno occhi. Poi distenditi sul di-vano o sul letto mettendo un canovaccio sotto alla testa, e ap-plica le fette di patate cambiandole ogni pochi minuti. Prose-gui per 10 minuti circa, poi fai lo stesso con le fette di cetrio-lo. Dopo altri 10 minuti risciacqua con acqua tiepida e asciugatamponando. (Fonte:http://cosmetici-fai-da-te.myblog.it)

Un trattamento viso anti age

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DEGUSTADEGUSTA 33luglio 2010

Una Patata Transgenica

E’ con grande piacere chemi accingo a condividerecon i lettori di DEGUSTA i

dati di fatto salienti circa la pa-tata AMFLORA sperando di por-tare un pò di chiarezza e di se-renità su un argomento chepurtroppo, ancora oggi, soffredi molti preconcetti e cattiva in-formazione. Innanzitutto mipreme ricordare che la patataAMFLORA non è stata pensatae non verrà utilizzata per l’ali-mentazione umana ma ha comeunico obiettivo quello di esserecoltivata a scopi industriali e inspecifico per l’industria dellacarta, degli adesivanti e del tes-sile; ma perché è stata pensata?Come molti sapranno la patataproduce amido, un insieme dizuccheri, il quale amido è sud-diviso in due componenti mol-to simili tra loro l’amilosio el’amilopectina; nell’utilizzo in-dustriale però solo l’amilopec-tina ha le caratteristiche neces-sarie per essere utilizzata per cuiè necessario sottoporre la pa-tata convenzionale ad una seriedi processi di separazione deidue componenti molto dispen-diosi in termini di energia, addi-tivi, acqua; con la patata AM-

Perchè la patata transgenica non fa paura ce lo spiega il dottor Mario Manaresi di BASF

FLORA viene superato questoproblema poiché è stata svi-luppata per produrre amilo-pectina pura con conseguenterisparmio in termini economicied ambientali. La patata AM-FLORA non può quindi rappre-sentare un problema per la pa-tata ad uso alimentare perchénon verrà mai prodotta perquesti scopi e nei paesi dove vie-ne coltivata esistono delle re-gole ferree per gli agricoltori, l’in-dustria, i traders che rendonoimpossibile un eventuale incro-cio tra una patata convenzionaleed AMFLORA. Non dimenti-chiamo poi che l’EFSA (Euro-pean Food Security Agency) haconfermato per più volte l’as-soluta sicurezza di AMFLORAverso esseri umani, animali edambiente. La patata AMFLORAavrebbe potuto essere scoper-ta attraverso le tecniche gene-tiche convenzionali ma sarebbestato necessario un tempo nonprevedibile ma sicuramentepiù lungo: ed è proprio questoil vantaggio delle biotecnolo-gie: riduzione dei tempi e deicosti per arrivare allo stessoobiettivo delle tecniche gene-tiche tradizionali.

Mario Manaresi. Sustainable Agriculture ManagerCrop Protection South Europe

MARIO MANARESI

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DEGUSTADEGUSTA34 luglio 2010

Arriva la II edizione di PATATAinBoAscom Bologna, la Camera di Commercio di Bologna e Degusta danno il via alla seconda edizione di un eventoche ha riscosso un notevole successo

Un’iniziativa che loscorso Settembre hariempito i ristoranti

Ascom aderenti che propo-nevano un menù tutto abase di patata di BolognaDOP; che ha promossoeventi, come Patata in Jazz,cene degustazione, ha rea-lizzato uno spot pubblicita-rio e tanto altro ancora, tut-to made in Bologna e tuttoal fine di valorizzare e pro-muovere la patata! Il pro-getto, visto il notevole suc-cesso riscontrato nella suapassata edizione, quest’an-no si presenta ricco di novi-tà, tra le quali il coinvolgi-mento di una scuola ele-mentare della provincia inun progetto didattico cheha interessato i giovani par-tecipanti a divenire prota-gonisti di un video docu-mentario firmato PATA-TAinBO e di un concorso in-centrato nella stesura di unracconto che verrà premia-to da un’apposita giuria du-rante l’evento. La settimanadella patata e del buon man-giare quest’anno si svolge-rà dal 20 al 26 settembre at-

traverso una kermesse diappuntamenti e manifesta-zioni al fine di promuovereil tubero più importante cheproviene dalla nostra terra.Tra le novità di quest’anno,annoveriamo pure la crea-zione della “strada della pa-tata”, momenti di show-cooking, rassegne fotogra-fiche e tanto altro ancora. Inquest’occasione verrannoriportate alcune dichiara-zioni di chi appoggia e credenel progetto che mira acoinvolgere i ristoratori, glialimentaristi e i negozianti diBologna, ma anche enti esponsor attivi dell’iniziati-va. Inoltre presenteremo al-cune ricette, una per regio-ne, tutte esclusivamente abase di patata, e tutte pro-venienti da ristoranti na-zionali stellati. Nei prossiminumeri Degusta verrannopresentati più nel dettaglioulteriori aggiornamenti sulprogramma della settima-na PATATAinBo. Per qual-siasi informazione visita ilsito www.patatainbo.it omanda una mail a:[email protected]

con il patrocinio:

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DEGUSTADEGUSTA 35luglio 2010

Una fiducia confermata

In occasione della secon-da edizione di Patata inBo, ASCOM Bologna ha

deciso di dare nuovamenteil suo appoggio alla “Setti-mana della Patata di Bolo-gna DOP”, condividendol’obiettivo di Degusta. Il di-rettore ASCOM GiancarloTonelli ci illustra la sua in-tenzione di coinvolgeresempre più enti. Anche peril 2010 il tubero più apprez-zato del nostro territorioverrà enfatizzato attraversoimportanti iniziative. Gian-carlo Tonelli riferisce a talproposito: “dopo l’ottimorisultato dello scorso annosiamo estremamente con-tenti di poter ripetere la col-laborazione ad un’iniziativache da un lato ha valorizzatoun prodotto tipico della no-stra economia agricola bo-lognese e in secondo luogoha valorizzato anche un pro-dotto che viene particolar-mente utilizzato all’internodella ristorazione della no-stra realtà territoriale”, sot-tolineando quindi come ilfamoso tubero, che recen-temente ha pure ottenuto la

Il rinnovato appoggio di ASCOM Bologna attesta il successo della prima edizione di PATATAinBO, che per questa edizione riserverà molte novità

certificazione DOP, sia diestrema importanza perl’economia e l’agricolturadel nostro paese. Il diretto-re ASCOM Tonelli continuaaffermando dal punto di vi-sta della ristorazionel’ASOM ha ritenuto più cheopportuno consolidare que-sta iniziativa anche per ilsuccesso che ha avuto loscorso anno durante la pri-ma edizione, anzi se possi-bile quest’anno si valoriz-zerà ulteriormente e si po-tenzierà. Il direttore ASCOMconclude affermando che“la collaborazione che c’èstata lo scorso anno con leassociazioni agricole e quel-le dell’ingrosso alimentareci ha confermato il fatto chetutta la filiera si è mossa inun’unica direzione e quindipertanto siamo stati estre-mamente contenti di aderireper la seconda volta al pro-getto di Degusta e di portarloavanti coinvolgendo in ma-niera ancora più forte sia i ri-storanti aderenti ad ASCOMche i negozi di alimentaridella nostra provincia sem-pre inerenti ad ASCOM”.

Il direttore Ascom Bologna Giancarlo Tonelli

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DEGUSTADEGUSTA36 luglio 2010

Il valore del CommercioTra le novità della seconda edizione dell’evento tutto dedicato alla Patata c’è anche il sostegno della Camera di Commercio di Bologna

Bruno Filetti, Presiden-te della Camera diCommercio di Bolo-

gna, ha deciso di appoggia-re la seconda edizione dellasettimana della Patata, ri-marcando il valore che il tu-bero riveste nell’economiadel nostro paese. A tal pro-posito abbiamo ritenuto difondamentale importanzache un ente così rappresen-tativo desse il suo appoggioe abbiamo voluto chiedereal suo Presidente un contri-buto riguardante le motiva-zioni che lo hanno spintoad aderire. Filetti ci spiegache “Dietro alla patata, allasua semplicità, c’è un mondo.Fatto di fatica, di schiene chi-nate per secoli lungo terrenicoltivati ogni dove nelle pia-nure e negli Appennini bolo-gnesi. C’è una storia che rac-chiude le mille vicende digrandi e piccole famiglie ac-comunate da usi e tradizioni,accompagnate dall’inventi-va di chi sa creare meravigliedalla semplicità. La patatadi Bologna racchiude in séalcune delle caratteristicheche connotano il percorso

stesso della nostra economianei secoli: da un’agricolturaprettamente di fatica, allecontinue innovazioni, fruttodi modelli di efficienza e tec-nologia. Da elemento co-stante nei momenti di mise-ria e fame ad alimento del be-nessere, la patata ha mante-nuto il suo valore simbolo.Simbolo di quanto qui sem-plicità e condivisione produ-cono acume e intraprenden-za”. Per tutte queste ragio-ni, il Presidente della Came-ra di Commercio Bruno Fi-letti, ha voluto contribuiread un evento che enfatizzaun prodotto che è prima ditutto sano e nutriente edinoltre simbolo di una storiae di una cultura contadinache si cerca di non far scom-parire. Quello di cui siamocerti, in quanto organizzatoridell’evento, è che grazie aglienti istituzionali e al lorofondamentale appoggio la“Settimana della patata edel buon mangiare” potrà di-venire sempre più ricca diappuntamenti e valorizzaresempre di più il nostro pre-zioso territorio.

Il Presidente della Camera di Com-mercio di Bologna, Bruno Filetti

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DEGUSTADEGUSTA38 luglio 2010

Esperti della Ristorazione Non poteva mancare Felsinea Ristorazione tra gli aderenti alla seconda edizione Patata in Bo. Abbiamo quindi voluto chiedereanche a loro cosa li ha spinti ad aderire alla settimana della Patata

Come tutti gli appassio-nati dell’enogastrono-mia Mirko Gadignani di

Felsinea Ristorazione, si è resosubito disponibile ad illustrar-ci di cosa si occupano e comecontribuiscono a divulgare letradizioni culinarie e i prodot-ti del territorio, stando sempreattenti alla qualità e autentici-tà della materia prima.

Di cosa si occupa Felsinea Ri-storazione?Felsinea Ristorazione si oc-cupa soprattutto di ristora-zione collettiva aziendale escolastica, attraverso la ge-stione di ristoranti aziendali,mense scolastiche ed univer-sitarie e ristoranti self service.

Credete sia importante valo-rizzare il nostro territorio at-traverso iniziative che mettanoin risalto i prodotti della nostraterra? Vi adoperate a tal fine? Già nel nome Felsinea, si vuo-le rendere omaggio alla cittàdi Bologna, richiamando latradizione del territorio. Pervalorizzare la cucina localescegliamo, quando possibile,prodotti a Chilometro Zero e

contemporaneamente cer-chiamo di far conoscere la cu-cina emiliana anche al di fuo-ri della regione, data la nostrapresenza in buona parte delterritorio nazionale. Parteci-piamo attivamente alle attivi-tà di educazione alimentarenelle scuole, al fine di valoriz-zare i prodotti ortofrutticoli eavvicinare i bambini agli ali-menti della terra. Primo fratutti il progetto “Dall’orto allatavola” presso le scuole delComune di Cento.

Cosa vi ha spinto ad aderire al-l’iniziativa Patata in Bo 2010?Abbiamo colto con entusia-smo la sfida di rielaborare ri-cette tradizionali, con l’im-pegno dei nostri cuochi perrealizzare piatti originali, chepossano deliziare i nostricommensali, valorizzandoquesto prodotto locale.

Per Info:Via Gazzani, 18, 40012 Calderara di Reno. Tel. 051 3173500

Di seguito una ricetta creatada Felsinea Ristorazione

Nella foto Mirko Gadignani di Felsinea Ristorazione

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Vi presentiamo una ricetta ideate e realizzata dallo Chef Mirko Gadignani e Riccardo Lametti di Felsinea Ristorazione

Tartare di patate alle erbette e mazzancolle

INGREDIENTI: (per 10 persone)

Patate kg 1, Uova 2, Burro g 100, Pecorino di Grotta g 100, Taleggio g 100, Pistacchi g60, Asparagi nr 20, Besciamella dl 5, Curry, Curcuma, Sale e Pepe

PROCEDIMENTO:Lavare accuratamente le patate e cuocerle in acqua bollente salata; scolare, sbuccia-re le patate e passarle allo schiaccia patate. Fare raffreddare il composto, aggiungerele uova, il parmigiano, sale e pepe ed impastare il tutto. Stendere l’impasto su unaspianatoia e con l’ausilio di un coup 6 paste ricavate dei dischi del diametro di cm 10.Friggerli in burro chiarificato. Mondare, lavar le erbe di campo e cuocerle in acquabollente salata; scolarle accuratamente e tritarle. Aggiustare il sapore di sale e olioextra vergine di oliva. Comporre il piatto alternando i dischi di patate alle erbe dicampo. Finire il tutto con mazzancolle cotte al vapore e glassare con una vellutata dipesce. Decorare con viole di campo eduli.

DEGUSTADEGUSTA 39luglio 2010

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Ricetta dello chef Valentino MarcattiliRistorante San Domenico

Via Gaspare Sacchi 140026 ImolaTel. 0542 29000

Gnocchetti di patate con ragù di astice e tartufo nero

INGREDIENTI: (4 persone)

Per gnocchi:1.500 g. di patate bianche bollite con labuccia, 300 g. di farina “00”, 2 uova, sale, pepe,noce moscata, 50 g. di parmigiano, Ingredienti perla salsa: 1 spicchio d’aglio, La polpa di 2 astici tagliatia cubetti, La polpa di 2 pomodoro maturi privi dellapelle e tagliati a cubetti, Olio extra vergine di oliva2 bicchieri di buon fumetto di crostacei o brodo100 gr. di parmigiano dolce, 1 pallina di tartufo nero(facoltativo), 1 cucchiaino di erbe miste tritate gros-solanamente, sale e pepe bianco.

DEGUSTADEGUSTA40 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Sbucciare e schiacciare le patate ancora tiepide su un ta-volo di marmo, unirvi la farina, le uova, un pizzico di sale,pepe e noce moscata e il parmigiano, amalgamare delica-tamente e procedere per la preparazione dei gnocchi. Inuna teglia riscaldare l’olio e farvi imbiondire l’aglio, ag-giungere il pomodoro e i cubetti di astice e fare cucinareper alcuni minuti a fuoco dolce e aggiungere il brodo. In ab-bondante acqua salata bollire i gnocchi, scolarli e passarlinella salsa, continuare la cottura per alcuni minuti, se trop-po asciutti aggiungere un poco di acqua di cottura, spol-verare con le erbe, servire in piatti individuali guarnendo conle teste di astice tenute a parte e un filo di olio crudo. (Tartufo nero a piacere grattugiato alla fine.)

Emilia-Romagna

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura del capocuocoMarcello LeoniRistorante Il Sole

Via Lame, 6740013 Trebbo di RenoTel. 051 700102

Rombo con purè di patate sullebraci in insalata di lumachine

INGREDIENTI:

2 patate non troppo grandi, 50 g di latte, 20 g di bur-ro, 90 g rombo, 200g di lumachine di mare Basilico,2 pomodori, 20 g tartufo nero, 1 pezzo di Rosmarino1 acciuga, 2 patate, 1 scalogno, una foglia d’alloro,1 finocchio, 100g di brodo di carne, Olio, sale, pepe,aglio q.b

DEGUSTADEGUSTA42 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Cuocere le patate sotto la brace viva, una volta cotte passarleallo schiaccia patate e aggiungere latte, burro, sale e pepe.Per l’insalata lumachine: mettere in una padella l’olio con unspicchio d’aglio un pizzico di peperoncino e basilico. Quan-do l’olio inizia a scaldarsi mettere le lumachine e aggiunge-re il pomodoro tagliato a cubetti, far rosolare e aggiungereacqua; portarli a fine cottura e sgusciare. Per il tartufo bru-noise: prendere il tartufo tagliarlo a cubetti piccoli, batterefinemente l’acciuga al coltello e metterla nella casseruola conolio, rosmarino ed aglio. Far sciogliere l’acciuga nell’olio e met-tere il tartufo nero. Aggiungere un goccio d’olio e portarea cottura. Per la salsa di finocchi: pelare e tagliare le patatee julienne sottili, procedere così anche per lo scalogno e il fi-nocchio, mettere in una casseruola aglio, lardo, alloro ed olio,far rosolare e aggiunger scalogno e finocchi. Quando il fi-nocchio sarà ben rosolato aggiungere le patate ed il brodo,portare a cottura e frullare il tutto. Disporre sul piatto un velodi salsa finocchi, al centro del piatto aiutandosi con un cop-pa pasta mettere il purè, dove sopra si metterà il rombo guar-nendolo con l’insalata di lumachine e il tartufo nero

Emilia-Romagna

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura diLuca MarchiniRistorante l’Erba del Re

Via Castel Maraldo, 45 41100 ModenaTel: 059 218188

Patata, yogurt e mirtilli

INGREDIENTI: (per 4 persone)

4 patate medie non novelle, 1 kg di zucchero, 690 gr di acqua, 180 gr di burro, 250 gr di zucchero, 80gr di mirtilli circa (e 30 gr di zucchero), 80 gr di yogurt(e 30 gr di zucchero), due fogli di colla di pesce, 250 grdi latte di mandorle, 30 gr di pasta di pistacchi, 5 gr di farina, 15 gr di burro

DEGUSTADEGUSTA44 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Per lo sciroppo a 32° Baume: portare ad ebollizione unkg di zucchero e 690 gr di acqua e raffreddare.Per la cottura della patata: tornire le patate a forma dibotte e metterle sottovuoto assieme allo sciroppo a 32°Baume, cuocere per circa 20 minuti. Raffreddare in ac-qua e ghiaccio. Portare lo zucchero e 50 gr di acqua a170 °C e poi decuocerlo con 100 gr di acqua. Sciogliereil burro in un pentolino ed aggiungervi il caramello. In-serire le patate scolate dallo sciroppo e cuocerle copertecon un foglio di carta forno per circa 10 minuti (nel casosi asciugassero eccessivamente aggiungere un po’ di sci-roppo). Farle raffreddare a temperatura ambiente esvuotarle con un pomme parisienne piccolo. Riempirlecon la gelatina di mirtilli e di yogurt e raffreddare il tut-to in frigorifero per almeno 3 ore.Per la salsa al latte di mandorle e pistacchi: fare un roubiondo con 5 gr di farina, 15 gr di burro, aggiungere 15gr di zucchero e il latte di mandorle non dolcificato e lacrema di pistacchi. Per la gelèe di mirtilli e yogurt: frullare i mirtilli con pocaacqua e zucchero, riscaldarli e inserirci la colla di pesce pre-cedentemente ammollata in acqua. Per lo yogurt utilizzarelo stesso quantitativo di zucchero e di colla di pesce

Emilia-Romagna

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura di Alberto BettiniTrattoria Da Amerigo

Via Marconi 16 40060 Savigno (BO)Tel.051 051 6708326

Gnocchi allo Scorzone INGREDIENTI: (per 6 persone)

Per gli gnocchi: patate a pasta gialla gr. 1000; farina “00” gr. 300; sale grosso kg. 3; uova una intera + un tuorlo; Parmigiano Reggiano 24 mesi gr. 100Per la salsa: tartufo “scorzone” gr. 90; Parmigiano grattugiato gr. 120; burro gr. 50; acqua di cottura nr. 3 cucchiai da minestra

DEGUSTADEGUSTA46 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Tritate il tartufo Scorzone abbastanza finemente, ag-giungete il Parmigiano grattugiato, mescolate e ponetetale miscela in un contenitore ermetico e poi riporlo in fri-gorifero per almeno 24 ore. Cuocete le patate al sale (fateuno strato di sale grosso in una teglia, ponetevi sopra lepatate e ricoprite con il restante sale) ponete in forno pre-riscaldato a 200 gradi per 1 ora. Mettete la farina su di unpiano di lavoro, aggiungendo le patate prima pelate e pas-satele con lo schiacciapatate. Aggiungete il Parmigiano,l’uovo intero ed il tuorlo. Impastate gli ingredienti fino araggiungere un composto omogeneo (ricordate che glignocchi vanno impastati il meno possibile). Formate contale impasto dei bastoncini di 2,5 cm di diametro e tagliateliad una lunghezza di 3-4 cm; rigateli con una forchetta ouna grattugia senza scavarli troppo e cuoceteli in ab-bondante acqua salata. Ponete in una padella la misce-la parmigiano/tartufo, aggiungete il burro ed i 3 cucchiaid’acqua di cottura, infine saltate a fiamma vivace gli gnoc-chi scolati fino a mantecare e servire.

Emilia-Romagna

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura dello chef Heinz BeckRistorante la Pergola

Via Cadlolo 10100136 Roma Tel.06 35092211

INGREDIENTI: (4 persone)

20 g patate, 50 ml brodo vegetale, olio di oliva extravergine, sale, pepe; 12 scampi, 10 g. cipolla, 4 spicchid’aglio, 10 g acciughe, 5 capperi, peperoncino, ½concentrato di pomodoro, vino bianco, pane raffer-mo, 1 kg di carcasse di crostacei, 100 g. pomodorini,100 g. porro, 100 g. sedano, 100 g. finocchiella, 2 ani-ci a stella, 1 romdi timo, 2 ram di rosmarino, 1 fogliadi alloro, 1 dl. Noilly Prat, Kuzu

DEGUSTADEGUSTA48 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Bollire le patate,pelarle e passarle al setaccio aggiun-gendo il brodo vegetale, l’olio di oliva, sale e pepe. Sgu-sciare gli scampi, togliere il filo dorsale e tenere da par-te il corallo. Saltarli per qualche istante con olio. Far ap-passire la cipolla tagliata a julienne. Aggiungere l’aglio,le acciughe e i capperi precedentemente tritati e roso-larli. Aggiungere il peperoncino e il concentrato di po-modoro. Bagnare con il vino bianco e portare ad ebol-lizione. Aggiungere dei cubetti di pane raffermo e la-sciare che assorbano il fondo. Essiccare in forno a80°C per 2 ore e frullare il tutto. Tagliare le verdure a pez-zi e saltarle con 4-5 cucchiai di olio. Aggiungere le car-casse di crostacei spezzettati. Bagnare con il vino bian-co e il Noilly Prat e portare ad ebollizione. Unire le erbearomatiche e il pepe. Coprire con acqua fredda e ri-portare ad ebollizione. Far sobollire per circa 15 min. Ri-tirare dalla fiamma e far riposare per 20 minuti. Filtra-re il fumetto con un telo pulito. Aggiungere il corallo de-gli scampi e frullare per pochi istanti. Legare con il kuzu.

Lazio

Cilindro di scampi su puré di patate all’olio d’oliva con salsa di crostacei e insalata mizuna

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura dello chef Cristiano AndreiniRistorante Andreini

Via Ardoino, 4507041 Alghero (SS)Tel. 079 982098

Tortelli di patate, gamberi in guazzetto e

besciamella di mandorleINGREDIENTI:

1 Kg. Patate, 200 g. Gamberi, 10 g. Olio di lime (olio extravergine in infusione di scorze di lime), 50g. Pomodoriconfit (pomodori essiccati in forno per circa 2 ore a 80°),100 g. bisque (fumetto ottenuto dalle teste dei gambe-ri), Polvere di capperi e arancio (capperi e scorza di aran-cio essiccati in forno a 100° per 4 ore circa quindi frullarlial mixer). Per la pasta all' uovo: 200 g. farina, 150 g. rossid' uovo, sale qb, Per il guazzetto di pomodoro: 3 pomo-dori ramati, 1 cipollotto, 1 costa di sedano, olio extra ver-gine, sale qb. Per la besciamella: 100 g. latte, 40 g. bur-ro, 30 g. farina, 5 mandorle amare. Per il pane all' anice:100 g. pane grattugiato aromatizzato all' anice

DEGUSTADEGUSTA50 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Cuocere le patate in acqua salata per 20 min. Circa, dopo diche sbucciarle e schiacciarle con la forchetta, condire con olioextra, sale e pepe. Preparare la pasta all' uovo con gli in-gredienti suddetti e lasciar riposare in frigo per 2 ore. Produrrei tortelli. Lasciare in infusione le mandorle nel latte per 2 ore,quindi ottenere la besciamella con il resto degli ingredien-ti. Per il guazzetto unire tutti gli elementi in busta per cot-ture sottovuoto a bagnomaria a 63° per 20 minuti circa, quin-di filtrare il succo ottenuto. In padella unire la bisque, il suc-co di pomodoro e i pomodori confit. Aggiungere il tortellocotto precedentemente in acqua salata. Servire nel piattoil tortello, il guazzetto, la besciamella di mandorle e i gam-beri sgusciati conditi con fiori di sale e olio al lime. Spolverarecon pane all' anice e polvere di capperi e arancio.

Sardegna

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura di Piero D’AgostinoRistorante La Capinera

Via Nazionale 177 98039 Taormina (ME)Tel: 0942 626247

Esagono di polipetti con Patate di Giarre alla cenere,

Pomodorini essiccati e olive nocellara

INGREDIENTI: (per 4 persone)

300 gr. polipo di roccia piccolo2 patate di Giarre ( patata a pasta gialla Siciliana )50 gr. pomodorini essiccati80 gr. olive nocellara del Belice10 gr. Capperi, pochi ciuffi di prezzemolobasilico poche fogliolineun limone, olio di oliva q.b., sale e pepe q.b.

DEGUSTADEGUSTA52 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Per il polipo: pulire il polipo e battetelo con un batti-carne per renderlo morbido, immergerlo in acqua sa-lata e condita con sedano, carote, cipolla bianca, al-loro, limone,cannella.Far cuocere per 5 minuti dopodi che fare raffreddare nell’acqua di cottura il tutto.A parte prendete le patate avvolgerle nella carta sta-gnola e cuocerlesotto la carbonella accesa per 35 mi-nuti circa, appena cotte, perle e schiacciarle con unaforchetta. Infine condirle con capperi, prezzemolo, saleolio e il succo di un limone.

Sicilia

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura di Sandro ServaRistorante La Trota

Via Sorgente Santa Susanna 3302010 Rivodutri (TR)Tel 0746685078

Bomba di zucchina ripiena di crema di patate viola alla menta

e tuorlo crudo

INGREDIENTI: (per 4 persone)

4 zucchine tonde; 5 uova; 200 gr. di patate viola ; 2dl di brodo vegetale; 1 fettina di guanciale; 1 foglia di alloro; 1 scalogno ; 500 gr. di olio di arachidi; 1 cucchiaio d’olio extra; 1 spicchio d’aglio; 1 mazzetto di menta; 50gr di pangrattato; 1 cucchiaio di farina; Sale e pepe q.b

DEGUSTADEGUSTA54 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Scavare le zucchine lasciando integra la parte verde, cuo-cerle in acqua bollente salata per 5 minuti e raffreddarle.Far andare nell’olio extra lo scalogno, l’aglio in camicia,il guanciale e l’alloro e versarci le patate sbucciate e ri-dotte a quadratini. Far insaporire e versare il brodo ve-getale bollente portando a cottura. Far raffreddare, pas-sare al frullatore e al setaccio fine, mettervi la mentain infusione per 2 ore. Riempire le zucchine con la cre-ma di patate e un tuorlo al centro, richiudere e spen-nellare con farina e poi uovo e passare nel pangrattato.Friggere nell’olio a 120° per 3 minuti. Infine decorare nelpiatto con gocce di menta e chips di patate viola

Umbria

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura di Italo Bassi e Riccardo MoncoEnoteca Pinchiorri

Via Ghibellina 8750122 Firenze (FI)Tel: O55242777

Cannelloni di patate e scampi con cime di rapa

e purea alla curcuma

INGREDIENTI:

250 gr di pasta all’uovo300 g di purea di patate con 20 gr di scalogni tritati8 code di scampo private del sbudellino centrale100 gr di purea di cime di rapa 4 fiori di cime di rapa bolliti e scottati all’aglio1 gr curcuma olio extra vergine di oliva q.b

DEGUSTADEGUSTA56 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Stendere la pasta molto sottile e tagliare dei rettan-goli 20 x 10 cuocerli in abbondante acqua salata e raf-freddarli in acqua e ghiaccio, quindi asciugarli con unpanno e stendere la purea di patate, arrotolarli e ta-gliarli di 8 cm, scaldare i cannelloni al vapore, cuoce-re le code di scampo alla plancia salare e pepare. Guar-nire i piatti con i cannelloni al centro, gli scampi, la pu-rea di cime di rapa ben calda e saporita, le cime di rapascottate in padella e per terminare spolverare di cur-cuma e qualche goccia di olio di oliva.

Toscana

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Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura di Franca ChecchiRistorante Romano

Via Mazzini 12055049 Viareggio (LU)Tel 0584 31382

Trecce di sogliola nostrale su unletto di patate e lamelle di tartufo

bianco di San Miniato

INGREDIENTI: (per 4 persone)

4 sogliole circa gr. 200 ciascunapatate gr 400 da sbucciare2 tazze di brodo di pesceolio extra vergine di oliva burro gr 30sale e pepe tartufo bianco di San Miniato a piacere

DEGUSTADEGUSTA58 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Pulire e sfilettare le sogliole così da ottenere 16 sin-goli filetti. Dividere ogni singolo filetto in tre strisciolinein modo da poterle intrecciare fra loro. Sbucciare lepatate e tagliatele a sottili rondelle. Versare in una pa-della 80 gr di olio extra vergine di oliva, unire 2 nocidi burro, 2 tazze di brodo di pesce e le patate. Cuocereil tutto a fuoco lento (per evitare che si rompano lepatate) per circa 15 minuti. Versare il tutto in una pi-rofila da forno, aggiungere sulla superficie i filetti disogliola, mettere in forno pre-riscaldato a 200° per 7-8 minuti, il tempo di far cuocere il pesce. Servire in piat-ti individuali di portata disponendo i filetti di soglio-la sopra un letto di patate e guarnire con sottili lamelledi tartufo bianco di San Miniato a piacimento.

Toscana

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DEGUSTADEGUSTA 59luglio 2010

Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura di Maria Salcuni La tenda Rossa

Piazza del Monumento 9/1450020 Cerbaia in Val di Pesa (FI)Tel: 055826132

Forza Viola!INGREDIENTI: (per 4 persone)

Per il semifreddo: 125 gr. acqua, 70 gr. zucchero, un mazzetto di lavan-da fresca, 1+ ½ fogli di gelatina, 250 gr. yogurt, 250 cl. panna.Per i cubetti:750 cl. di latte, una piccola bacca di vaniglia.Per la crema di patata: 200 gr. di patate viola blue d’artois, 50 gr. burro, 70 cl.latte, sale q.b., 1 cucchiaio di zucchero, 150 cl. succo dimirtillo.

DEGUSTADEGUSTA60 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Per il semifreddo: fare uno sciroppo con acqua e zuc-chero, mettere in infusione la lavanda (in bustina dainfuso) per almeno 3h poi scioglierci la gelatina e raf-freddare fino a 15°c. Amalgamare prima lo yogurt poila panna montata e dopo aver riempito gli stampini aforma di giglio, passare, prima nell’abbattitore di tem-peratura, poi nel congelatore.Per i cubetti: intiepidire il latte e la polpa della vani-glia lasciando in infusione per qualche minuto dopo-diché si riempiono le vaschette da congelatore e simette in freezer per formare i cubetti.Per la crema di patata: lessare in acqua le patate,schiacciarle poi aggiungere mescolando il burro, il lat-te tiepido ed infine aggiustare di sale e zucchero; quan-do il “purè” sarà a temperatura ambiente aggiunge-re il succo di mirtillo fino ad ottenere una giusta con-sistenza di crema.

Toscana

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DEGUSTADEGUSTA 61luglio 2010

Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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Ricetta a cura di Gaetano SimmonatoRistorante Tano Passami L’olio

Via Villoresi, 16 ang. via Pasto-relli.20143 Milano (MI)Tel 028394139

Barchetta di PatataINGREDIENTI: (per 4 persone)

½ patata grossa, 1 fetta piccola di fegato grasso d’oca, farina, 50 gr. di finferli, 2 uova di quaglia, (acqua e aceto), 3 cucchiai di fonduta leggera, crema di tartufo o tartufo lessato frullato, tartufo bianco, sale e zucchero, olio extra vergine medio (Marche, Campania, Lazio), caldiff (distillato di mele)

Per la fonduta: 100 gr. di fontina valdostana, 1 tuorlo d’uovo, 150 cl. di latte intero, ½ bicchiere di vino bianco, Noce moscata, ½ cucchiaio di farina 00 o maizena, ¼ bicchiere di olio extra, vergine di Lenno (Co) (frantoio e leccino), 1 cucchiaio di miele d’acacia, sale, zucchero e pepe bianco

Per la crema di fegato grasso:2 fette di fegato gasso, ½ mela granny smith, caldiff , ½ bicchiere d’acqua, roux bianco maizena, zucchero e sale.

DEGUSTADEGUSTA62 luglio 2010

Lombardia

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DEGUSTADEGUSTA 63luglio 2010

Le Ricette degli chef stellati d’Italia

PROCEDIMENTO:

Tagliare a metà una patata grossa per illungo, sbucciarla e scavarla al centro,lessarla al vapore per 15 min.e salarla. PerLa fonduta mettere a bagnomaria in un te-game la fontina e il latte, aggiungereora il tuorlo d’uovo, il vino bianco, l’oliodi Lenno, una grattugiata di noce mo-scata, ½ cucchiaio di farina o maizena e ilmiele, aggiustare di sale, zucchero e pocopepe bianco. Dopo di che con l’aiuto di unfrullatore a immersione e sempre sulfuoco moderato, frullare sino a raggiun-gere una crema omogenea. Per la cremadi fegato grasso: sminuzzare finementele fette di fegato grasso, fare dei dadinipiccoli con la mela, scaldare una padellaantiaderente a fuoco vivo, mettere il fe-gato grasso in padella, lasciar sciogliereed aiutandovi con una forchetta schiac-ciare il fegato grasso, aggiungere i dadi-

ni di mela, il ½ bicchiere d’acqua e unaspolverata di zucchero, ridurre di poco iliquidi e flambare con un po’ di caldiff.Mettere un cucchiaino di roux biancofatto con la maizena per rendere cremo-so il composto. Mettere la barchetta di pa-tata in forno per qualche minuto, nelmentre scaldare la fonduta aggiungendo½ cucchiaino di crema di tartufo e sepa-ratamente la crema di fegato grasso emettere un padellino con dell’acqua e ace-to bianco a scaldare per fare le uova di qua-glia in camicia. Mettere in una padella an-tiaderente un filo d’olio extra vergine me-dio, quando sarà ben caldo rosolare i fin-ferli sino a renderli croccanti, poi in un’al-tra padella cuocere senza grassi, la picco-la fetta di fegato grasso leggermente in-farinata, a cottura ultimata flambare conil Caldiff, aggiustare di sale e zucchero.

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Ricetta a cura di Angela CampanaRistorante Bacco

Corso Vittorio Emanuele II 12670122 Bari (BA)Tel 0805275871

Tiella alla barese INGREDIENTI: (per 4 persone)

150 gr di riso Arborio1 kg di patate500 gr di cozze nere tarantine2 zucchine1 cipolla fresca media300 gr di pomodorini rossi70 gr di pecorino grattugiato1 spicchio d'aglio1 ciuffo di prezzemolo tritato0,8 dl di olio extravergine d'olivasale e pepe q.b.

DEGUSTADEGUSTA64 luglio 2010

PROCEDIMENTO:

Ammollate il riso per 10 minuti in acqua fresca. Pelatee affettate le patate. Pulite le cozze e apritele a crudo,facendo leva con la punta di un coltellino e lasciandouna valva attaccata. Lavate le zucchine e tagliatele comele patate. Affettate la cipolla e tagliate i pomodorini ametà. Versate metà dell'olio in una teglia dal diametrodi 26 cm, preferibilmente in terracotta, unite metà del-la cipolla affettata e qualche pomodorino. Disponetesopra un primo strato di patate con qualche fetta di zuc-china e condite con una spolverata di pecorino, sale epepe. Posate sopra le cozze con il frutto verso l'alto,l'aglio tritato e il riso. Completate con uno strato di pa-tate, le zucchine e condite nuovamente con sale,pepe, pecorino, prezzemolo tritato, cipolla e pomo-dorini. Irrorate il tutto con l'olio rimasto, aggiungete ac-qua fino a metà altezza della teglia e fate cuocere in for-no a 170°C per circa 45 minuti, finchè la superficie nonsarà ben tostata e croccante. Servite caldo.

Puglia

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DEGUSTADEGUSTA 65luglio 2010

Le Ricette degli chef stellati d’Italia

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DEGUSTADEGUSTA66 luglio 2010

Il maiale e le patatevanno a nozzeDalla tradizione contadina piemontese il sapore di un prodottosemplice e genuino: il Salame con Patate

Il salame di patate, deno-minato anche “salampa-tata”, è un prodotto tipico

del Canavese e di alcune zonedel Biellese. Un tempo veni-va preparato il giorno del-l’uccisione del maiale, un veroevento per le famiglie chese ne occupavano, perchérappresentava un momentodi unione e condivisione, unatradizione popolare. Del ma-iale si utilizzava tutto, dallesetole alle ossa, e dalle suecarni nascevano salumi sem-plici e genuini. Il “salamd’patata” è un gustoso in-saccato a base di patate bol-lite e carne di maiale. Si pro-duce da ottobre a marzo,prima che la patata fermenti.La carne, magra e grassa inparti uguali, viene macinata eimpastata con ugual quanti-tà di patate bollite, assieme a:sale, pepe grosso e fine, nocemoscata, cannella e chiodidi garofano in polvere. At-tenzione a non eccedere conle spezie, potrebbero coprireil sapore delicato della carnedi suino! Per la maturazioneè sufficiente un giorno in am-biente secco e ventilato men-

tre non è necessaria la sta-gionatura. Per questo motivodeve essere consumato entroun massimo di 20 giorni. Ingenere si gusta quasi subito,crudo oppure cotto, arrosto,grigliato, fritto, spalmato sulpane. Lo ritroviamo anchenei risotti con funghi o aspa-ragi, nelle frittate o sulla piz-za. A questo prodotto il co-mune di Settimo Rottaro, inprovincia di Torino, dedica,già da otto anni, durante ilmese di gennaio, la “Sagradel salam d’ patata”. La ma-nifestazione è organizzatadal Comune e dalla ProLoco,nell’ambito del Progetto Svi-luppo e Valorizzazione Pro-duzioni Tipiche della Provin-cia di Torino, in collaborazio-ne con Città del Bio e SlowFood, con il contributo dellaRegione Piemonte e dellaProvincia di Torino e con il pa-trocinio della Comunità Col-linare «Intorno al lago», del-l’ANCI e dell’ANPCI.

Per Info sul prodotto: Salumificio Nadia. Via Pasubio, 50. Frazione Arè.10014 Caluso (TO)

Andare per…

ANNA BECCACCINI

Un afoto del salame di patata

Page 67: DEGUSTA LUGLIO 2010

TTOORRNNEEOO DDII BBUURRRRAACCOO11°° TTrrooffeeoo ““HHaakkuunnaa MMaattaattaa””

DDiiaannii BBeeaacchh -- KKEENNYYAADDaallll’’ 1111 aall 1199 FFeebbbbrraaiioo 22001111

SeaClub Kole Kole

PPaarrtteennzzaa ddaa MMiillaannoo,, BBoollooggnnaa ee RRoommaa

QQuuoottaa iinnddiivviidduuaallee ddii ppaarrtteecciippaazziioonnee iinn ccaammeerraa ddooppppiiaa ssttaannddaarrdd ccoonn ttrraattttaammeennttoo aallll iinncclluussiivvee aa ppaarrttiirree ddaa *Sono escluse dalla quota: visto, tasse aeroportuali e assicurazioni facoltative

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DEGUSTADEGUSTA68 luglio 2010

La novella di MessinaUna patata coltivata nella valle del Niceto a ridosso della città dello Stretto ottima per insalate, per arrosti e con “u piscistoccu” dei Normanni

Allungata, ovale, con pol-pa e buccia giallastra, dimedia e grossa pezza-

tura, ma dal sapore delicato. E’la patata novella di Messina, col-tivata in particolare nella valla-ta del Niceto, dove scorrono leacque dell’omonimo fiume, unterritorio a pochi chilometridalla città dello Stretto. Lungoquesta fiumara, fin dagli anni’50 del secolo scorso, si coltivaquesta patata della più antica estorica varietà Sieglinde semi-precoce a pasta gialla e formaallungata adatta a tutti gli am-bienti, eccellente per produtti-vità e rusticità, ideali per tanti usiin cucina, ottima per insalata

perché non si sfalda e molto uti-lizzata dai ristoratori locali pergli arrosti. La coltivazione diquesta patata si è particolar-mente incrementata a metàdel secolo scorso grazie a unaforte richiesta nel mercato te-desco, dove alcuni abitanti deipaesi di questa vallata, emi-grati in terra di Germania, riu-scirono a coinvolgere dei lorocompaesani nella produzione.Molti contadini si dedicarono aquesta coltivazione creandoanche delle cooperative e so-dalizi che diedero un grossoimpulso all’economia della val-lata. Adesso un pò per la crisi ge-nerale del settore, la concor-renza di altri paesi del Medi-terraneo, in parte per lo svi-luppo di altre attività econo-miche in quella zona la produ-zione è notevolmente diminui-ta. Però accanto a chi continuaa coltivarla con difficoltà visono Enti e Istituzioni che so-stengono e valorizzano que-sto prodotto. Tra queste l’as-sessorato regionale all’agricol-tura, con la sezione operativa diSpadafora che, insieme al-l’Università di Catania e l’Istitu-to Colture Industriali dell’Uni-

LUIGI IALUNA

Un primo piano della patata novella di Messina

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versità di Bologna, hanno svi-luppato un progetto di ricercasulle proprietà e caratteristi-che della patata novella di Mes-sina, non trascurando anche ilsuo utilizzo nella cucina. La suaprecocità fa sì che venga rac-colta per il mercato nel periodoche va da marzo a maggio, main questa fiumara grazie al suomicro-clima mite la gente delluogo, per uso domestico, la col-tiva e raccoglie tutto l’anno. Unambiente collinare a ridossodei monti Peloritani, la conti-nuazione dell’Appennino in Si-cilia, che ha conservato un eco-sistema famoso fin dall’anti-chità per il fenomeno delle ac-que risorgive tipico di que-st’area della Sicilia nord-orien-tale. Infatti Plinio il Vecchio,nella sua opera Storia Natura-le (libro XXXI, 28), pubblicata nel’77 d.C., segnala, a propositodella differenza delle acque inbase alle caratteristiche del ter-reno, che tra Messina e Milaz-zo le sorgenti essudano in esta-te ed inaridiscono in inverno.Oggi, l’area in cui si possono ri-scontrare le “sorgenti di Pli-nio” e osservare questo affa-scinante fenomeno si collocalungo il basso corso dei torrentiMuto e Niceto, nei territori deicomuni di Pace del Mela, SanPier Niceto, Monforte San Gior-gio e Torregrotta. Tutti paesinicon caratteristiche Medievali,arroccati nelle colline che si af-facciano nelle fiumare a pochichilometri dal mare, con pa-norami suggestivi e tramontimozzafiato nelle isole Eolieche coronano questo splen-dido specchio d’acqua.

Una patata coltivata nella valle del Niceto a ridosso della città dello Stretto ottima per insalate, per arrosti e con “u piscistoccu” dei Normanni

In cucina con il pesce stoccoA Messina durante la Festa di San Francesco di Paola,chiamata “festa di ‘nfumicati” e che si svolge nelle gior-nate del 20 e 21 aprile, vi è la consuetudine di bollirele patate novelle con acqua di mare dentro enormi con-tenitori alimentati con legna ardente e offrirle ai fe-deli. Ma in questa parte di territorio, la patata oltre adessere utilizzata per insalate e accompagnare arrostidi carne è soprattutto utilizzata nel piatto tipico di que-st’area “u piscistoccu a missinisi” o “a ghiotta di pisci-stoccu”, il pesce stocco o merluzzo secco. Furono i Nor-manni nell’XI secolo a portare il nordico stock fish, mer-luzzo artico essiccato all’aria aperta, facile da porta-re nelle navi per i lunghi viaggi. Dall’unione di alcuni pro-dotti locali con “u piscistoccu” nacque il piatto. Il ri-storante “La tana” di Maria e Nicolò Cannistrà, a Mon-forte San Giorgio, nella valle del Niceto, propone an-che un altro piatto con piscistoccu e patate, facile e ve-loce da cucinare, ma gustosissimo: “u rummuliu-ni”(rigirato più volte). In un soffritto con cipolla, po-modorini, capperi e olive si aggiungono le patate ta-gliate a strisce medio lunghe e il pesce stocco. Il tut-to si fa cuocere per 15 minuti, rigirandolo appunto 2-3 volte e alla fine, dopo averlo sistemato nel piatto, unaspruzzata di prezzemolo. Info: Trattoria “La Tana”,Monforte San Giorgio (ME), Tel 090 9931069.

Un piatto di patata e pesce stocco

DEGUSTADEGUSTA 69luglio 2010

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DEGUSTADEGUSTA70 luglio 2010

Le patate del Genovesato Nell’entroterra genovese la coltivazione della patata continuaanche se le leggi del mercato, anzi del supermercato, hanno fatto sparire molti tuberi nostrani dalle tavole italiane

Il suo recupero è iniziatonel 1996, quando ormaistava scomparendo e

oggi, è di moda... E’ la Qua-rantina genovese, ancheBianca di Torriglia: bucciagialla e pasta bianca, pro-gressivamente selezionatae moltiplicata, è tutelata dalConsorzio Quarantina conla Giana rionda, la Prugnona,la Cannellina nera e la Mo-rella. La Giana rionda (dalgenovese gialla tonda) è si-mile alla Quarantina, tranneper il colore della pasta; sa-pore ottimo, tiene bene lacottura ed è perfetta permolte preparazioni. La Pru-gnona, da cui la Quarantina,è a pasta bianca, si adatta amolti terreni ed è la più ver-satile in cucina. La Cannelli-na nera, probabile deriva-zione della Vitelotte - giànota a fine ‘700 - è cilindrica,allungata, ha buccia giallabruna, pasta bianca e carat-teristico retrogusto di ca-stagna; adatta a insalate,verdure in umido e stufati dicarni rosse. Infine la Morel-la, derivazione della Violet-te - varietà dell’800 - è al-

lungata e schiacciata conbuccia liscia viola scura esaltuarie chiazze, è adatta atutti gli usi, eccellente neglistufati. La Giana rionda e laPrugnona presto si trove-ranno dai rivenditori del Con-sorzio (chi fosse interessato,da settembre contatti:[email protected]) men-tre la Cannellina nera e laMorella quest’anno sono in“moltiplicazione”, perciònon in commercio. Per ildott. Massimo Angelini, pre-sidente del Consorzio, lapromozione di queste ec-cellenze deve essere cali-brata sulla reale produzione,perché la domanda non siamai superiore all’offerta ef-fettiva e dice: “Non sentiamoil bisogno di essere presidia-ti, né ci piace che altri possa-no vantare il merito di aversalvato ciò che solo i nostricontadini hanno saputo con-servare nel tempo con di-screzione”. (M.M)Per Info:Consorzio Quaran-tina. Associazione per la ter-ra e la cultura rurale casellapostale 40. 16149 Genova.www.quarantina.it

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DEGUSTADEGUSTA 71luglio 2010

Finisce qui lo speciale Pianeta Patata II edizione,

in agosto parleremo di Birra!

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I d e n t i t à P i e m o n t e s e

Cesare Pavese narrava che una vigna ben lavorata ècome un fisico sano, un corpo che vive, che ha il suorespiro e il suo sudore. Ed è proprio il caso di dirlo…

La Rosa 2004, un grande vino

DEGUSTADEGUSTA72 luglio 2010

PIERO VALDISERRA

Nella foto Oscar Farinetti,amministratore delegato diFontanafredda e Mirafiore.

Sotto una panoramica sulla riserva bionaturale

quella zona, un po’ piovosonei mesi primaverili, tanto dadeterminare ogni anno la stra-ordinaria diversità di tutte levendemmie. Insomma, ci tro-viamo di fronte a un luogo chenon lascia spazio alla fantasia,dove la concretezza è prota-gonista e si fa largo di fronte aogni tipo di pensiero, con po-tenzialità qualitative e produt-tive di rara natura. E proprio du-rante questa visita mi sono im-battuto forse nel vigneto piùprestigioso, dove le uve spic-cano di colore, forma e gran-dezza; pochi ettari di terrenopregiato destinato a far na-scere il Barolo Vigna la Rosa chedopo andremo passo passo

Qui, nei comuni di Serra-lunga d’Alba, Barolo eDiano d’Alba, si respira

aria di tradizione, di cultura e diun passato ricco di emozioni,fatte di uomini e di duro lavo-ro. In particolare, la storia del-la tenuta è identificata conquella del grande Barolo. Ilpaesaggio che si erge dallaproprietà è un rapimento men-tale fatto di sali e scendi collinariche circondano tutta la tenuta.Ettari ed ettari di vigne curatee allineate in modo sbalorditi-vo, coltivate prettamente aNebbiolo, Barbera, Dolcetto eMoscato, maturate grazie alleparticolari doti di quel terrenoe dal clima inconfondibile di

LUCA GARDINI

Sommelier presso il ristorante Cracco di Milano,

Miglior Sommelier d’Europa 2009

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I d e n t i t à P i e m o n t e s e

ad analizzare insieme. L’Azien-da oggi conserva intatte tuttele testimonianze del suo nobi-le passato: la residenza di cac-cia, il borgo, le ampie cantine etutti i vigneti ma nello stessotempo continua a rinnovarsi ea sperimentare perfezionan-do ciò che natura e storia han-no tramandato. Le maestosecantine ottocentesche accol-gono per l’affinamento i nobi-li vini rossi; altre di nuova co-struzione e dotate di tutte letecnologie esaltano le carat-teristiche dei vini bianchi e de-gli spumanti. All’interno dellastruttura vive ancora uno spi-rito di nobiltà profonda, fattodi arredi e muri mai toccati cheriportano alla mente quei nobilisalotti di fine 900, frequentatidalle più alte cariche di queltempo. Facendo un balzo ge-nerazionale e tornando ai gior-ni nostri oggi le redini sonostate assegnate alla fondazio-ne MPS, e ai noti imprenditoriOscar Farinetti e Luca Baffigorispettivamente Presidente eConsigliere di Eataly, gruppopiemontese che si è preso curadi proporre e salvaguardare laqualità e l’autenticità dei mi-gliori prodotti che l’Italia di oggioffre ad una clientela semprepiù esigente. Il progetto è nuo-vo ed è appena partito, ma co-noscendo la professionalità, lapassione e le capacità di questipersonaggi non si potrà chegodere dell’ottimo risultato cheandranno ad ottenere. Adessovenite con me e assaggiamo in-sieme questo Barolo. Info: Fon-tanafredda S.r.l., Serralungad’Alba (CN), Tel 0173 626111.

Barolo docg, vigneto la Rosa 2004Azienda Fontanafredda

Colore rosso rubino con lievi riflessi granati, dotatodi grande spessore e consistenza. L’impatto olfattivoè di grande personalità, ampio e fine, emergono sen-tori di marasche sottospirito, radice di liquerizia, cu-mino ed eucalipto. Nell’ossigenazione un mix dibalsamico, alloro, carruba e cacao amaro; lievi nuan-ces minerali e polverose con chiusura di pesca gial-la e rabarbaro. Il gu-sto avvolgente edaccattivante fa ca-pire subito la stoffadel gran Barolo, unmelange di tanniniopulenti ma raffina-ti, una leggera mi-neralità che sorreg-ge il tutto su di unosfondo morbido edequilibrato. Nel fi-nale di grande per-sistenza ritorno dimarasche, carrubae mentolo. Vino dal-la grande personali-tà e tipicità, da pro-vare con petto dipiccione allo spie-do, spezie con terri-na di fegatini al-l’ostia e giuggiole.

a cura di LLuuccaa GGaarrddiinnii DDeegguussttaazziioonnee

DEGUSTADEGUSTA 73luglio 2010

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DEGUSTADEGUSTA74 luglio 2010

diUmberto Faedigiornalista e sommelier

In Italia sembra davvero che ci divertiamo a farci del male. C’erae c’è la crisi e per due anni interi l’esecutivo eletto dal popolosovrano democraticamente ci ha raccontato che andava tut-to benissimo. Complimenti! Abbiamo imparato, tranne quelliche già lo sapevano, che siamo mezzi rovinati. Quindi per sal-vare le poltrone ennesima manovra correttiva che inevitabil-mente schiaccia chi già è alla frutta e tanto per premiare i fur-bi e i disonesti trapela e appare gia nell’ombra l’idea di un en-nesimo condono vigliacco. Altra perla è quella del cambio in cor-sa del ministro delle politiche agrarie eccetera. Se Zaia, che tut-to sommato a parte qualche deriva leghista – nordista avevadimostrato di capirci qualcosa e aveva ripreso per certi versi lalinea del suo bravo predecessore Paolo De Castro soprattuttoin ambito europeo, ha mollato il ministero per diventare go-vernatore del Veneto vuol dire che i ministeri, a parte due o tre,non contano un cavolo per non dire qualcos’altro. Benissimo!Ci sentiamo sempre più confortati e ben guidati. Per quello checoncerne l’editoria siamo allo sfacelo presi in mezzo tra leggiilliberali e restrittive della libertà di stampa e norme che rego-lano il settore penalizzando l’editoria di medio e piccolo cali-bro volte a favore di un solo grande gruppo, il solito. Che coin-cidenza vero? Cambiamo registro. Fra poche settimane do-vrebbe entrare in vigore il nuovo regolamento UE per le de-nominazioni e il Pignoletto dei Colli Bolognesi dovrebbe acquisirela DOCG. E i vini dei Colli Bolognesi sono stati protagonisti diuna cena di gala che si è tenuta nei saloni di Palazzo CavazzaIsolani per raccoglier fondi a favore dell’urgente restauro delcomplesso delle magnifiche Sette Chiese. L’idea dell’evento èdovuta a Goldenlion col patrocinio della provincia e dell’as-sessore Graziano Prantoni. Sette maestri pasticceri capitana-ti da Gino Fabbri, pasticcere dell’anno, si sono cimentati nellarealizzazione di loro ricette poi valutate da una giuria. Le ricettesaranno poi raccolte in un libro che sarà posto in vendita e il cuiricavato viene devoluto alle opere di restauro. I dolci preparatisono stati abbinati a fine pasto con liquori e distillati di pregioquali Armagnac e Rum offerti da Rinaldi Importatori, che ha for-nito l’acqua minerale Perrier quale gradevole corredo a tutti imomenti della cena. Nell’ambito delle belle iniziative promossedai negozi di Corte Isolani un Teatro di Corte animato dai bu-rattini di Riccardo Pazzaglia, ultimo allievo del grande MaestroDemetrio Presini, ha accompagnato l’inizio dell’estate in que-sto gioiello cittadino offrendo spettacoli quotidiani gratuiti emettendo in mostra molti pezzi della collezione storica del Mae-stro Burattinaio Presini.

Il Calice tagliente

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Il Calice tagliente

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DEGUSTADEGUSTA76 luglio 2010

Facciamo il nostro mestiere!Questione spinosa quella della stampa specializzata che si occupa di vini, soprattutto nel nostro paese. Tra crisi e polemi-che, scopriamo il punto di vista di chi fa parte di questo mondo

I v i n i e l a s t a m p a

Complice la pesante cri-si economica in atto,dal mondo vitivinico-

lo trentino giungono echi - ri-presi anche dalla stampa lo-cale - di grandi manovre incorso. Ipotesi di acquisizio-ni, cessioni, scorpori, razio-nalizzazioni produttive, connomi e cognomi dei buoni edei cattivi, di chi ha vinto e dichi ha perso, dei sommersi edei salvati. E con il corollariodi feroci polemiche e di mes-saggi più o meno cifrati, an-ch’essi spediti con i tempi econ le modalità della stam-pa…Volano gli stracci, in-somma, e a farne le spese èsoprattutto la grande coo-perazione trentina, quellastessa cooperazione che pertanti anni è stata additata amodello virtuoso, in regionee fuori. A noi vengono spon-tanee alcune domande, checi inducono per una volta aredigere un “calice taglien-te” alla moda dell’amico Um-berto Faedi. E ci chiediamo:dove erano fino a ieri queigiornalisti locali che ora spa-rano titoli scandalistici a tut-ta pagina, che di gusto orainzuppano il pane nelle dif-

PIERO VALDISERRA

ficoltà del sistema coopera-tivo trentino, e che abitual-mente, invece, erano sdra-iati, stuoinati sulle sole di-chiarazioni ufficiali degli ad-detti stampa aziendali? Chedecantavano acriticamentele magnifiche sorti e pro-gressive del vino dolomitico,

Se l’articolo medioriguarda argomentitipo la festa del vinoaspretto di Rocca-cannuccia, con an-nesso buffet e pre-senza delle autorità,è comprensibile chei lettori – se va bene– siano solo quellidi Roccacannuc-cia…La verità è chenoi giornalisti dob-biamo ricordarci difare il nostro me-stiere. Scovare, organizzare e pub-blicare le notizie: anche le notizie del vino. Punto.

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I v i n i e l a s t a m p a

salvo poi scoprire – dopoanni di melassa – che, oh cie-lo, non è tutto oro quel cheriluce? E, seconda doman-da: dove sono i giornalistidel vino del resto d’Italia,che non si sono nemmenoaccorti che in Trentino si stacombattendo una guerra disistema dalle proporzioni gi-gantesche e dagli esiti im-prevedibili? Oppure, e sa-rebbe peggio ancora, dovesono gli opinionisti, i blog-ghisti, le penne caustiche,che in questo caso preferi-scono parlar d’altro e auto-censurarsi? Qualche tempofa, un amico e collega di set-tore commentava con ariatriste e con voce abbac-chiata lo scarso interesse

che suscita nel nostro Paesela stampa del vino. Aveva ra-gione: chi scrive di vino haspesso il problema di farsileggere. Ma, ci diciamo, sescrivere di vino è occuparsidi sagre paesane e di degu-stazioni di campagna, ma-gari facendo “taglia e cuci”di comunicati stampa pre-cotti senza nemmeno cono-scere di prima mano ciò dicui si scrive, allora tutto sispiega. Se l’articolo medio ri-guarda argomenti tipo la fe-sta del vino aspretto di Roc-cacannuccia, con annessobuffet e presenza delle au-torità, è comprensibile che ilettori – se va bene – sianosolo quelli di Roccacannuc-cia…La verità è che noi gior-

1111°°-- Non avrai altro raviolo all'infuori di me

nalisti dobbiamo ricordarcidi fare il nostro mestiere.Scovare, organizzare e pub-blicare le notizie: anche lenotizie del vino. Punto. Sediamo ai lettori roba buona,roba vera, i lettori ci sono econtinueranno a esserci. Sefacciamo collage di dichia-razioni ufficiali, di cartellestampa abborracciate e malscritte, su iniziative impro-babili, per nostra pigrizia,quieto vivere o viltà, nondobbiamo poi meravigliarcidel disinteresse generale.Generale e meritato. I primiresponsabili del nostro suc-cesso di pubblico, comepure del nostro insuccesso,siamo proprio noi.

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chezza e al tempo stesso la piùtemibile minaccia per questeterre. Nel nostro itinerario at-traverseremo i comuni di An-zola dell’Emilia, Calderara diReno, Sala Bolognese, San Gio-vanni in Persiceto, Sant’AgataBolognese e Crevalcore. Laprima tappa è quindi Anzola,dove svetta la torre di Re Enzo,che rievoca i tempi della guer-ra fra i Comuni e l’imperatoreFederico II. Successivamenteincontriamo alcune delle pievipiù antiche della provincia,come la millenaria badia diSanta Maria in Strada, mentrenel capoluogo si segnala lachiesa dei Santi Pietro e Paolo,la cui origine risale al Medioe-vo. La storia di questo territo-rio ci riserva una sorpresa: unvillaggio terramaricolo di fron-tiera. Si tratta di villaggi co-struiti secondo uno schemaben definito: di forma qua-drangolare, si trovavano sì sul-la terraferma, ma sempre in vi-cinanza di un corso d’acqua, ciòserviva a conferire all’insedia-mento carattere di fortifica-zione. Seguendo la riva sinistradel Reno, arriviamo a Caldera-ra. Nel 43 a.C. è la grande sto-ria a passare di qui. La località

L’itinerario suggerito que-sto mese percorre la Val-le del Samoggia e ci con-

duce alla scoperta di una riccapianura, le cosiddette “Terred’acqua”, un territorio attra-versato dal Samoggia e com-preso tra due importanti fiumi,il Reno e il Panaro. L’ampia por-tata complessiva di questi cor-si d’acqua ha da sempre rap-presentato la più grande ric-

Un viaggio all’interno della pianura del Samoggia, un territo-rio in cui l’acqua diventa fonte di vita e un bene da difendere

Terre d’acqua

P i a n u r a i n e d i t a

DEGUSTADEGUSTA78 luglio 2010

La Torre di Re Enzo. Foto dall’archivio fotografico

della Provincia di Bologna

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P i a n u r a i n e d i t a

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Sacerno, appartenente all’at-tuale territorio comunale, de-nominata un tempo “Mezzo-mondo”, è indicata come illuogo in cui s’incontrarono,nel 43 a.C., Ottaviano Augusto,Marco Emilio Lepido e MarcoAntonio, per stabilire la divi-sione dei territori appartenentiall’Impero Romano. Tra le bel-le ville padronali e gli edifici ru-rali del territorio, si segnalanoVilla Tanara e Villa Donini. Al diqua del fiume Panaro, confinenaturale che per secoli separòla parte orientale della regioneda quella occidentale di in-fluenza lombarda, incontriamola Pieve romanica di Santa Ma-ria Annunziata e San Biagio aSala Bolognese, caratterizzataappunto da uno stile architet-tonico romanico-lombardo. Inprossimità della confluenzadel Samoggia nel Reno, è si-tuato lo stabilimento idrovorodi Bagnetto che con la vicinaarea di riequilibrio ecologicodella Cassa di espansione delDosolo, costituisce una delleprincipali opere di bonifica e si-stemazione idraulica che han-no reso possibile la coltivazio-ne e gli insediamenti in questezone, un tempo paludose. Se-guendo la parte ovest del tor-rente Samoggia e del fiumeReno, arriviamo a San Gio-vanni in Persiceto, patria delcarnevale e della maschera diBertoldo. Oltre a vantare unatradizione ultracentenaria,questo carnevale, come an-che quello di Decima, ha unapropria unicità: lo Spillo, indialetto bolognese spél, che si-gnifica “trasformazione”. I car-

ri si presentano in piazza ca-muffati e qui uno ad uno si tra-sformano quasi completa-mente, “dischiudendosi” e sve-lando così la propria allegoria.Giunti a Sant’Agata Bolognese,la tranquillità che contraddi-stingue questi territori vienesquarciata dai roboanti moto-ri Lamborghini, azienda chequi ha la sua sede e perfino unmuseo posto all’interno deglistabilimenti. L’ultima tappa delnostro viaggio è Crevalcore,la cui tradizione è legata allacommedia dell’arte, ed più inparticolare ai burattini, a cui èstato dedicato il “museo dei bu-

Da vedere:La Lamborghini a Sant’Agata BologneseLa Pieve romanica di Sala BologneseI centri storici di San Giovanni in Persiceto e CrevalcoreI “castelli” di CrevalcoreIl museo dei burattini più piccolo del mondo a CrevalcoreLa cassa del Dosolo e lo stabilimento idrovoro di BagnettoVilla Caprara e i luoghi di Santa Clelia Barbieri alle BudrieGli itinerari in bicicletta tra San Giovanni e CrevalcoreIl cippo del Secondo Triumvirato e la Rotonda a SacernoIl Carnevale persicetano

rattini più piccolo del mon-do”, comprendente un centi-naio di maschere prodotti dalburattinaio crevalcorese LeoPreti. La bicicletta è sicura-mente il mezzo più adatto apercorrere questi territori,grazie alla quale è possibile vi-sitare le numerose frazioni, lechiese e le ville disperse nellacampagna. Tra maceri circon-dati da olmi e salici bianchi, chipasseggia con occhio attento,magari munito di un buon bi-nocolo e un paio di manualiper il riconoscimento di pian-te e animali, può fare inte-ressantissimi incontri.

Idrovora di Bagnetto. Archivio Consorzio Bonifica Reno-Palata

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Una fresca tradizione

Il cocomero, conosciuto an-che come anguria, è il frut-to di una pianta originaria

della valle del Nilo. Era colti-vata già dagli antichi egizi e fuintrodotta nel mondo greco-romano circa 2000 anni fa. Fucoltivata nella Pianura Padanadalla fine dell’ottocento dan-do ottimi risultati di qualità equantità particolarmente nel-la “bassa” fra Modena, Fer-rara e Bologna. E’ il fruttodell’estate, contiene acquain percentuale fra il 92 e il 95%e una buona quantità di zuc-cheri. E’ dissetante e rinfre-scante, svolge una buonaazione diuretica. Le varietà si

Il principe e la principessa dei frutti estivi vengono celebrati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali nella verde cornice di San Matteo della Decima

P r o d o t t i d i s t a g i o n e

La raccolta estiva dei cocomeri

differenziano, oltre che per laforma del frutto (sferico odovale) anche per il colore e lastriatura della superficie. Haperiodi di maturazione diver-si, così come il colore dellapolpa e lo spessore della buc-cia. La coltivazione richiedeva,fino a pochi anni fa, una ro-tazione decennale dei terreni,mentre oggi con le nuove va-rietà è possibile ripetere varianni la coltura nello stesso ter-reno. Si pianta sotto piccolitunnel a metà marzo, per ini-ziare la raccolta a metà giu-gno. Nella fertile pianura delSamoggia si producono il co-comero e il melone tradizio-nale di San Matteo della De-cima. Qui cocomeri e melonihanno un gusto speciale, allostesso tempo più saporito epiù dolce, in virtù del maggiorpotassio contenuto nel ter-reno, infatti sono stati inseri-ti, dal Ministero delle PoliticheAgricole e Forestali, nel-l’elenco nazionale dei pro-dotti agroalimentari definiti.Il territorio di produzione ti-pica si estende su una super-ficie di circa 5.000 ettari nelcomune di San Giovanni inPersiceto.

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P r o d o t t i d i s t a g i o n e

La Sagra di San Matteo dellaDecima, altrimenti detta LaCucombra, è nata nel 1993per valorizzare i prodotti localiquali il cocomero ed il melonedel territorio. Quest’anno la sa-gra si terrà da Venerdì 2 Luglioa Domenica 11 Luglio. All’in-terno dell’evento sono pre-senti diversi stand quali la trat-toria dove si possono degu-stare tigelle, gnocchini, pescefritto e rane fritte durante tut-ta la durata della sagra, il ri-storante e la pizzeria aperti ilvenerdi, sabato e domenica,il bar, la birreria e lo stand del-la cocomera dove si possonoordinare cocomere e melonia fette. E’ inoltre presenteuno stand per la vendita di co-comeri e meloni di produzio-ne locale. Tutte le serate sonoallietate da spettacoli variquali gruppi di ballo, orche-stre, gruppi musicali, spetta-coli di magia. Durante i weekend sono presenti inoltre di-mostrazioni sportive all’in-terno della manifestazione“sportlandia”. Imperdibili ap-puntamenti tutti a base dicocomera. L’apertura dellaSagra avverrà Venerdì 2 Lu-glio alle ore 19,30 presso ilParco Sacenti, dove sarannogià presenti: lo Stand del Co-comero, la pizzeria, il risto-rante, la taverna del Volpone,il bar gelateria, la birreria e loStand della Pesca. Per visio-nare il programma completo:www.carnevaledidecima.it.

Sempre in tema di sagre dal 23al 27 giugno si è svolta un’al-tra fiera rinomata, la tradizio-

nale “Fira di ai“ (degli agli). Unricco programma di appun-tamenti per grandi e bambininelle strade e nelle piazze del-la città di San Giovanni in Per-siceto. In occasione della firail centro storico è stato ani-mato dalla festa in onore diSan Giovanni Battista, patro-no di Persiceto, e si è caratte-rizzata per i diversi appunta-menti musicali: la rassegnacorale, in chiesa e nel chiostrodi San Francesco, i concerti inpiazza del Popolo e da que-st’anno uno spazio tutto de-dicato al liscio. E ancora, in

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Cocomero e cattiva digestione

Esiste la credenza che il cocomero sia un alimento pocodigeribile: in realtà questo è un errore di valutazione natodalla pessima abitudine di servirlo insieme alla frutta a finepasto. Mangiare una piccola fetta di cocomero da 600grammi equivale ad assumere più di mezzo litro di acquache diluisce i succhi gastrici rallentando la digestione. Peravere la conferma basta bere mezzo litro di acqua dopoun pasto e verificare che chi rallenta la digestione è l’ac-qua, non il cocomero! (fonte: www.cibo360.it)

piazza del Popolo, è tornatol’appuntamento con Pompie-ropoli riservato ai più piccoli.Non è mancato neppure l’ap-puntamento con Natural-mente, l’angolo della fiera de-dicato al benessere psico-fisi-co e agli stili di vita sostenibi-li nel rispetto dell’ambiente. Einfine gli appuntamenti coimusei: il Museo del Cielo e del-la Terra, il Museo Archeologi-co Ambientale.

Per info: Ass. Tur. Pro LocoSan Giovanni in Persiceto (Bo)Tel. 051 826839

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Bolgheri Melody

E’il festival più attesodella Costa degli Etru-schi, ideato da Sauro

Scalzini e da Massimo Gauntinimaestro della Scala di Milano,con la direzione del conte Gad-do della Gherardesca e il coor-dinamento del dott. AntoninoTringali Casanuova, nello sce-nario unico della tenuta di SanGuido con allestito l’Arena, in-titolata a Mario Incisa dellaRocchetta, sede dei grandieventi. L’avvio domenica 18 lu-glio ore 21,30 con la Filarmoni-ca della Scala di Milano diretta

da Daniel Harding per terminareil 29 luglio alle 21,30 con il galàdel noto ballerino Roberto Bol-le and Friends e chiusura conRoberto Benigni il 31 luglio, in-vitato per i 100 anni della Fon-dazione di Banca Credito Coo-perativo dal prof Guazzelli e dal-la associazione Iris. Diversi spon-sors nazionali coordinati dalconte Gaddo della Gherardesca:da Luxottica a Finmeccanica, daEnel a Audi e Sisal, oltre al Co-mune di Castagneto Carducci,Regione Toscana, Camera diCommercio di Livorno. Dal 23 al25 luglio sul palco dell’arena sa-liranno Massimo Ranieri, IreneGrandi, Stefano Bollani, EnricoRava. Martedì 27 luglio ha luo-go “una notte dedicata a Cho-pin” in occasione dei 150 annidalla nascita, con concerti dipianoforte e degustazionenelle oltre 30 cantine parteci-panti, perché la Costa Toscanaè nota per i grandi vini chehanno portato l’enologia madein Italy a raggiungere successie riconoscimenti nel mondo. Cisarà un Bolgheri Award cura-to direttamente dall’aziendadei Marchesi Antinori, una astadi preziose bottiglie nel-l’azienda Ornellaia guidata da

Un’estate all’insegna della musica,un grande Festival Musicale all’Arena di San Guido di Bolgheri dal 18 al 29 luglio 2010

F e s t i v a l e s t i v i

Un vigneto della ben conosciuta località di Bolgheri

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Ferdinando Frescobaldi con fi-nalità benefiche.

A Castagneto Carducci, lungola strada Bolgherese dove il du-plice filar di cipressi porta a Bol-gheri, venerdì 23 luglio alle ore21 ha luogo la degustazione digrandi vini rossi Doc BolgheriSuperiore della azienda vitivi-nicola Caccia al Piano 1868. Unconcerto “spumeggiante” de-dicato a Chopin animerà la se-rata. Il ricavato delle venditedi Bolgheri Doc e dello spet-tacolo verrà devoluto in be-neficenza. Sempre a Caccia alPiano, dal 18 al 30 luglio, espo-ne il più grande illustratoreitaliano di vignette di satiraAlessandro Gatto, vincitorenel 2010 dell’Oscar Cartoon

di Istambul. Molto forte il mes-saggio del sindaco Fabio Tintidi Castagneto: ”un evento uni-co che abbina qualità deglispettacoli, senso dell’ospitali-

F e s t i v a l e s t i v i

La tenuta Caccia al Piano 1868 dove avverrà la degustazione di vini rossiDoc Bolgheri

tà, cultura del vino e bellezzadel territorio”. Per info:www.bolgherimelody.com.Tel. 0565701720.

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Trentino: la meta giusta

Per chi non si accon-tenta di ammirare i pa-norami, va ricordato

che le Dolomiti sono idealiper salutari camminate, ar-rampicate e escursioni conla mountain bike. Per que-sto sono ideali anche le altrevette del Trentino e i parchipresenti sul territorio, gran-di polmoni verdi, felice ri-sultato di un connubio equi-librato tra risorse naturali epresenza umana. La prossi-ma “estate trentina” vedràla natura, l’enogastronomiae la musica, protagonisti as-

soluti. Tra qualche settima-na sarà come d’inverno,quando le località del Tren-tino - le più belle d’Europa -sono prese d’assalto. Quid’estate il turismo è sicura-mente l’attività più pratica-ta per le sue belle monta-gne, i suoi laghi - compresoil più grande d’Italia, il Gar-da - i tanti castelli - quello diThun con gli arredi ancoraoriginali del XV secolo - icentri storici curatissimi emille altri luoghi visti, pro-vati, ricordati e raccontatida turisti che arrivano da

Per chi vuole rigenerarsi nella natura incontaminata, per chipratica sport d’acqua e trekking, le Dolomiti - sito Unesco,dunque patrimonio dell’umanità - sono l’ideale

E s t a t e i n m o n t a g n a

Panoramica del Brenta

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ogni dove... Quindi per tut-ti coloro che sono sensibilialle vere grandi passioni, ilTrentino propone la mon-tagna, la musica e l’enoga-stronomia, tutte tipicità delterritorio valorizzate par-tendo dalla riscoperta delletradizioni tramandate di ge-nerazione in generazione eofferte così, genuine, ai tu-risti che non si preoccupanosolo di mangiare, ma chevogliono scoprire e capire larealtà e la cultura locale.“Le strade dei vini e dei sa-pori del Trentino” sono nateper dare una precisa indi-cazione a chi si trova a pas-sare da Trento e dalla Val-sugana, dalle valli di Non edi Sole, dal lago di Garda edalle Dolomiti di Brenta,dalle colline Avisiane, Faedovalle di Cembra, da Fassa,Fiemme, Primiero e Vanoi,dalla Vallagarina e dalla pia-na Rotaliana. E’ possibileanche organizzare, pro-

luglio 2010

E s t a t e i n m o n t a g n a

La piazza Duomo di Trento

grammare e prenotare lapropria vacanza entrandonel sito www.visittrentino.itper avere informazioni eservizi prima, durante edopo la vacanza, con glistrumenti che la tecnolo-gia oggi mette a disposi-zione di tutti. Montagna,

musica e enogastronomia:tutte comunicano con il lin-guaggio universale che sicomprende anche se nonsi parla la stessa lingua. Tut-te si godono con gli occhi,con il palato e con il cuore.Tutte si possono vivere in-sieme. In Trentino. G.F.

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Novità alla Tintoria

Chi sceglie di visitare le val-late del Samoggia fra icomuni di Castello di Ser-

ravalle (Città del Vino) e Savigno(città del Tartufo Bianco pre-giato) scoprirà di trovarsi inuna cornice collinare incante-vole, caratterizzata da un pae-saggio di straordinaria bellezza,dove il colore rosso dei ciliegi sistaglia sulle verdi praterie checontraddistinguono questo ter-ritorio. Antiche terre di confinecaratterizzate da cambiamentiche lasciarono inevitabili traccedi diverse usanze enogastro-

nomiche le quali rappresentanooggi il codice genetico di alcu-ni dei piatti tipici che il mondointero ci invidia. Queste sono leterre dove ha preso vita l’agri-turismo “La Tintoria”, oggi fa-mosa non solo per la qualità ela genuinità dei piatti propostidalla famiglia Fioretti, storicaproprietaria dell’agriturismo,ma anche per il suggestivo sa-lone da pranzo contraddistintodal grande camino e dalla gra-devole rusticità. La strutturamette a disposizione dei clien-ti, la sala pranzo, la sala lettura,la sala televisione, le cinque ca-mere e la sala degustazionevini, vero gioiello dell’agrituri-smo. Recentemente è statopossibile ricavare dall’anticosolaio usato in passato comemagazzino una sala, riservata aconvegni, riunioni, corsi, feste,utilizzato perfino dai managerIkea per definire gli obiettiviaziendali. La ristrutturazionedurata anni, ha saputo valo-rizzare quei particolari cheoggi più che mai, si cercano diritrovare e ricreare. E’ un dol-ce incontro tra il ricordo delpassato e il servizio del futuro.Ogni particolare rurale dellacasa, soffitti a volta, soffitti in le-

L’agriturismo “La Tintoria” diviene un importante punto di ri-ferimento per gli amanti dell’enogastronomia e di un turismofortemente incentrati sui prodotti locali e sulla territorialita’

L o c a l i t à “ T i n t o r i a ”

Adolfo Fioretti, Gianluigi Veronesie il sommelier Enzo Garagnani

durante la serata inaugurale dellaSala Degustazione prodotti tipici

Agriturismo La TintoriaVia Valle del Samoggia, 590640050 Castello di Serravalle

BO - 051 6708743www.agriturismolatintoria.it

MATTEO BERGAMASCHI

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Fioretti ha pazientemente ri-scoperto e prodotto in una se-rie limitata di sole 1000 bottiglie,con il supporto di Fabio Bovinache si è occupa della vinifica-zione. Sicuramente va sottoli-neata la scelta del proprietarioche ha abbandonato un lavoropiù remunerativo ma fatto di rit-mi più frenetici, riscoprendo leproprie radici e riacquistando ilconcetto di temporalità scan-dito dai processi biologici na-turali e soprattutto dalle ciclicitàdelle stagioni.

Sempre il vino “NEIGER” è sta-ta l’occasione per una succes-siva indimenticabile serata eno-gastronomica d’eccellenza, ov-vero la serata del “Re Nero”,che si è tenuta nel ristorante del-l’agriturismo la sera del 17 giu-gno. Nell’occasione, la presen-tazione ufficiale del vino è sta-ta accompagnata da un menùcomposto da altri prodotti d’ec-

L o c a l i t à “ T i n t o r i a ”

Fabio Bovina, proprietario dell’azienda Botti che vinifica le uve negretto insiemead Adolfo Fioretti, produttore e proprietario dell’agriturismo “La tintoria”

gno, colonnati, pavimenti incotto, ma soprattutto un arre-damento in arte povera è sta-to curato e rifinito per faresentire il cliente a proprio agio.

Il 10 Giugno scorso si è svolta laserata inaugurale della “Sala De-gustazione” dell’agriturismo,in pratica un ambiente ricavatonella ex stalla aziendale, inte-ramente dedicato all’esposi-zione e alla degustazione dieccellenze principalmente localima anche regionali. La piace-vole serata è stata caratteriz-zata da una consistente pre-senza, sia di professionisti delsettore ma anche di “paesani”incuriositi, che hanno coloratoe animato l’evento. Sentiregruppi di persone che cantanoe suonano i classici della can-zone all’italiana fino al mattinoriempie il cuore e fa capirecome la convivialità che si as-sapora a tavola sia un valore as-solutamente intramontabile.Ottimi vini, buon miele collina-re ma anche tavolozze di for-maggio abbinate a marmellateottenute dai frutteti aziendali edaceto balsamico tradizionale,fra cui anche ottimi formaggi ca-prini ed infine taglieri di salumitipici e di mora romagnola maanche tigelle e borlenghi, riem-pono di odori la vallata e so-prattutto gli stomaci dei nu-merosi ospiti presenti. L’occa-sione già ghiotta, viene impre-ziosita dall’anteprima di pre-sentazione di un’autentica no-vità vinicola: si tratta del vino“NEIGER”, ottenuta da uve Ne-gretto, un tipico esempio di vi-tigno dimenticato, che Adolfo

DEGUSTADEGUSTA 87luglio 2010

cellenza “neri” come il tartufonero estivo, il cui gusto è in-tenso ma delicato e il suo odo-re è a dir poco “stuzzicante”; ilParmigiano del caseificio S.Lu-cia “Re Nero”, vincitore dellamedaglia d’oro alle olimpiadi delFormaggio di montagna a LesRousses; l’aceto balsamico diModena, immenso patrimoniodella cultura gastronomica; isalumi di Mora Romagnola,parte degli oltre 170 Presidipromossi da Slow Food, il pas-sito nero abbinati a stuzzicantidolci a base di cioccolato e caf-fè. Una delle debolezze dellarete Internet, è rappresentatadalla inefficacia nel comunicarequelle emozioni, quelle sensa-zioni, quei gusti e quegli odoriche solo una visita diretta in locopossono permettere, a volte ne-anche le parole permettono didescrivere la bellezza di questiluoghi e delle relative eccellen-ze alimentari.

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Il Negretto è un anticovitigno coltivato nellefertili colline bolognesi.

Già menzionato dal DeCrescenzi nel 1495. Untempo venivano chiamatecon questo nome, diversetipologie di uve che ave-vano gli acini particolar-mente scuri. Etichettatocome “difficile”, perchècaratterizzato da buccesottili e quindi da tempi dimaturazione molto brevi,con gli strumenti utilizza-ti al tempo non era possi-bile definire il correttostato di maturazione almomento di raccolta. Ini-zialmente tagliato con ilBarbera, in modo da ab-bassare l’acidità di que-ste uve, è stato sostituitoda alcuni blasonati vitignicome il Cabernet-Sauvi-gnon o il Merlot, di sicurorespiro internazionale. Daquesto vitigno riscopertoda Adolfo Fioretti, titolaredell’agriturismo “La Tin-toria”, e vinificato da Fa-bio Bovina, azienda vini-cola Botti, situata nel co-mune di Monte San Pietroall’interno del compren-sorio D.O.C. dei Colli Bo-lognesi, nasce il “Neiger”.Vinificato inizialmentesolo in acciaio sui proprilieviti, in futuro verranno

utilizzate grandi botti di le-gno, in modo da educare glisgarbati tannini iniziali, magià molto interessanti. Il vinorisulta immediato e piace-vole, si sposa alla perfezionecon il Parmigiano Reggiano,che smorza il carattere tan-ninico di cui parlavamo inprecedenza, è più in generaleadatto a piatti a base di for-maggio come ad esempiouna parmigiana oppure un ri-sotto ai quattro formaggi.

Vini dimenticatiE’ tornato il Negretto

Una piacevole riscoperta, in un periodo fortemente minacciato dalle imminenti direttive provenienti dalla Comunità Europea,

che permettono la produzione di vino anche senza l’impiego d’uva

Parlando con lo stessoBovina, che ne ha curatodirettamente la crescita elo sviluppo, si capisce lavoglia e la determinazio-ne che anima questo pro-getto di riscoperta siaenologica ma soprattuttoterritoriale. L’enologia ècaratterizzata da un dif-ficile percorso fatto diprove e intenzioni, maqui sembra già positiva lastrada intrapresa.

La prima bottiglia di Neiger

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DEGUSTADEGUSTA 89luglio 2010

LUIGI IALUNADirezione…Via Emilia!

Grazie al 1° Salone dellaPasta svoltosi a Bologna afine aprile, ho potuto fi-

nalmente conoscere,dopo alcunianni di soli contatti telefonici etelematici, i miei colleghi diredazione della rivista Degusta.Gianluigi, Annalisa, Valentina eDaniela mi accolgono calorosa-mente e si occupano della mia os-pitalità nonostanteil loro gravosoimpegno nell’eccellente orga-nizzazione del Salone, degli even-ti e incontri nello stand della riv-ista enogastronomica, doveMarisa Laurito, direttore artisti-co dell’evento, ricerca la per-fezione, non è un caso infatti checi siano i cuochi della NazionaleItaliana. E allora la redazione diDegusta mi affida alla gentilezzae cortesia del Direttore dell’Ho-tel Lu King, dove soggiorno. Lostile diffuso nella hall dell’alber-go è orientale. La Signora chedirige egregiamente ha linea-menti orientali, il Papà infattivenne in Italia anni fa e dopo tan-to lavoro e sudore è riuscito a re-alizzare questo albergo con-fortevole ed accogliente, nel-l’antica via Emilia a 15chilometrida Bologna, a due passi dal-l’aeroporto. Un elevato stan-dard qualitativo garantito dal

marchio Best Western. E il restoè frutto della professionalità edell’amabilità del Direttore. Pergli appassionati di motori nel rag-gio di qualche chilometro dal-l’albergo c’è la Ferrari, la Ducati,la Lamborghini, la Maserati e mu-sei dell’auto, ma durante il pocotempo che ho a disposizionesono maggiormente interes-sato a percorrere e conoscere ivicini colli bolognesi assieme aitanti suggestivi paesi, borghi,castelli, sapori e buon vino. Suconsiglio del Direttore dell’Hotelmi avvio verso il suggestivo bor-go di Monteveglio che dominale vallate sottostanti, salva-guardate da una riserva naturaleprotetta. Si ha la sensazione di vi-vere in un mondo d’ altri tempi,fra antiche case di pietre, bastionie torrioni, il castello e infine, sul-la sommità del borgo, la super-ba Abbazia di Santa Maria As-sunta. Per i vini sosta a Zola Pre-dosa dove si entra nel cuoredella Doc Colli Bolognesi e infinetappa nel paese di Vignola,nome derivante dal latino “vieo-la”, piccola vigna ad indicare lacoltivazione della vite. Insommaun breve ma intenso viaggio inuna terra generosa ed indi-menticabile!

Un viaggio attraverso i colli bolognesi, tra borghi antichi, castelli, sapori e una calorosa accoglienza

L u o g h i d a s c o p r i r e

Un borgo vecchio di Monteveglio

Contatti:Best Western Lu KingVia Emilia 65 40011 Anzola Emilia (Bo)Tel. 051/734273

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L’e-commerce ubriaca larete: il vino si vende on-line

L’intervista a Vanni Berna, pionieredel commercio dei vini sul web.

Vanni Berna ha 32 anni e ha sempreavuto due grandi passioni: l’enologiae la Roma, nonostante le ascendenzenordiche. Già, perché Vanni è unsommelier professionista dell’Ais erisiede a Mirano, provincia di Vene-zia; è direttore commerciale peraziende vinicole ed è proprietariodell’enoteca “Le cantine dei Dogi”,con punto vendita proprio a Mirano.Dallo scorso gennaio appena, si èbuttato lancia in resta nello sconfi-nato campo, tutto da arare, dell’e-commerce vinicolo. «Ho compiutodiversi approfondimenti – raccontaVanni. – In Italia in questo settore siè scadenti. La media europea è sul 6-7% di fatturato, con il nostro paesefanalino di coda con lo 0,8%. LaSpagna è all’1, la Francia al 4,90, laGermania al 6,90, Inghilterra 9,50 eAmerica 7% (livello media euro-pea)». Basti pensare che solo il 16%delle persone che navigano on-lineacquista; il 10% naviga sui blog, unaltro 10% compara i prezzi, sempreil 10% cerca promozioni, il 16% ac-quista, il 47% fa customer service, il 7%fa altro, il 57% naviga per intratteni-mento. Queste le variabili rilevateper chi vuole vendere on-line: 1. At-

teggiamento edonistico; 2. Fiducia esicurezza (vedere i feedback); 3. Uti-lità percepita; 4. Influenza sociale; 5.Condizioni facilitanti; 6. Auto-effica-cia percepita; 7. Usability; 8. Espe-rienza pregressa. Secondo i datidell’Internet World States, aggiornatial settembre 2009, la percentuale dipenetrazione nel web in Italia è fra lepiù basse d’Europa: 51,7%, contro il69,3% della Francia e il 65,9% dellaGermania, per un totale di 23 milionidi visitatori al mese. L’80% di chicompra on-line va in Google. Lecause di questo disinteresse italiota:diffusione dell’Adsl insufficiente, wi-reless a singhiozzi, la gente non sifida o si fida molto poco della distri-buzione on-line, se a mò di San Tom-maso non può toccare l’oggetto conle proprie mani. D’altro canto, di po-sitivo c’è l’exploit di E-bay, primo sitodi commercio on-line, sul territorioitaliano: 6 milioni le operazioni quiconcluse mensilmente. «Di queste, -continua Vanni Berna - lo 0,13%,circa 46.000 operazioni (dati Niel-sen), sono legate al vino. Fra altri 5anni, saranno il 10% in più in Italia».

Per informazioni sull’attività diVanni Berna e della sua cantina,consultare il sito www.enotecale-cantinedeidogi.com

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DEGUSTADEGUSTA92 luglio 2010

rassegna di eventi, sagre, manifestazioni

enogastronomiche e appuntamenti per la

cultura e il tempo liberoin collaborazione

con il portale www.prodottitipici.com

Per segnalare un evento Tel. 051 736770

TUTTO WEEKEND

LUGLIO 2010

01-04/07 Pignataro Maggiore (CE)IXª Sagra degli Antichi SaporiInfo: Unipopoli 0823 872378

02/07 Vessalico (IM)250ª Fiera dell’AglioInfo: Comune 0183 310000

02-04/07 Montezemolo (CN)31ª Fiera Regionale del MieleInfo: Comune 0174 781306

03/07 Pergine Valsugana (TN)Festa dei piccoli fruttiInfo: APT 0461 727760

03-04/07 Caldonazzo (TN)Festa della MortandelaInfo: Gruppo Folk 340 5345941

03-04/07 S.Agata Bolognese (BO)9ª Sagra della PatataInfo: Comune 051 6818932

08-11/07 Cuneo (CN)Bio & BenessereInfo: Ass. Cult. 011 3801080

09-18/07 Chioggia (VE)73ª Sagra del PesceInfo: APT 041 401068

09-11/07 Canale Monterano (ROMA)Sagra del CinghialeInfo: Comune 06 9962401

09-11 e 16-19/07 Renazzo (FE)34ª Fiera delle PereInfo: 340 8007571

10-11/07 Carpineti (RE)Lo Scarpazzone in formaInfo: IAT 0522 810430

10-11/07 Medicina (BO)Xª MedicipollaInfo: Pro Loco 051 857529

15-18/07 Riolo Terme (RA)18ª Fiera dello ScalognoInfo: Pro Loco 0546 70009

16-17 e 30-31/07 Vignole B. (AL)9ª Sagra dello StoccafissoInfo: 328 6549410

17-18/07 Cartoceto (PU)12ª Festa dei Piatti TipiciInfo: Pro Loco 0721 898437

17-20/07 Goro (FE)Xª Sagra della VongolaInfo: Pro Loco 0533 995030

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DEGUSTADEGUSTA 93luglio 2010

IInn vveettrriinnaa

festazione, si svolge anche il Concorso Internazionale Vini Müller Thur-gau, giunto alla sua settima edizio-ne, organizzato dal Comitato MostraValle di Cembra con l’autorizzazionedel Ministero per le Politiche Agri-cole.Possono partecipare al con-corso le seguenti categorie di viniMüller Thurgau o vini varietali del ci-tato vitigno: secchi tranquilli, friz-zanti e spumanti, dolci e liquorosi,tutti Igt, Doc e Docg e classificazio-ni corrispondenti straniere.

Il borgo di Cembra ospita ormai damolti anni questo tradizionale even-to dedicato al celebre vino bianco dimontagna. Il programma della ras-segna di quest’anno, ricco e curato,si articola in una serie di appunta-menti sia a carattere tecnico che cul-turale, nei quali vengono ripropostiavvicinamenti fra vino, grappa egastronomia, oltre alla degustazio-ne dei vini in catalogo e le degusta-zioni guidate delle grappe presentiin mostra. Nell’ambito della mani-

18-26/07 Coredo (TN)VII° Trentino Mondial FolkInfo: Ass.Cult.0463 536942

22-26/07 Podenzano (PC)15ª Fiera del Pomodoro PiacentinoInfo: Pro Loco 347 3706946

23-26/07 Revello (CN)8ª Sagra della PescaInfo: Pro Loco 338 9552170

23-27/07 Saluzzo (CN)6ª Sagra degli AntipastiInfo: 0175 71284

24-26/07 Barge (CN)Golosità del MonvisoInfo: Comune 0175 349128

24-25/07 San Costanzo (PU) 192ª Sagra PolentaraInfo: Pro Loco 0721 950110

23-25/07 Trapani(TP)2ª Stragusto -Festival del Ciboda strada del MediterraneoInfo: PS Advert 0923 538789

Dal 7 all’11 luglio, Cembra (TN)XXIIIª Rassegna dei Müller Thurgau dell’Arco AlpinoInfo: APT 0461 683110

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DEGUSTADEGUSTA94 luglio 2010

TUTTO WEEKEND

LUGLIO 2010

01/08 Folgaria (TN)La MagnarustegaInfo: 0464 724100

06-08/08 Voghiera (FE)13ª Fiera dell’AglioInfo: Comune 0532 328046

08/08 Castellaneta (TA)Sagra da Far’nèdd e dei Sapori di PugliaInfo: Unicomart 099 8493192

08-09/08 Crucoli (KR)40ª Sagra della SardellaInfo: Comune 0962 33274

10-15/08 Vignanello (VT)41ª Festa del VinoInfo: Pro Loco 0761 7563202

13-15/08 Monte Cerignone (PU)Sagra del BustrengInfo: Comune 0541 978522

13-15/08 Crecchio (CH)I° L’Arrosticino D’OroInfo: 360 Gradi 3201620909

14/08 Lavagna (GE)61ª Torta dei FieschiInfo: Comune 0185 3671

17/08 Botrugno (LE) 30ª Sagra dell’AnguriaInfo: Comune 0836 992213

20-22/08 Vezzolacca (PC)34ª Mostra della PatataInfo: Pro Loco 0523 899194

24-29/08 Salea d’Albenga (SV)43ª Sagralea Rassegna del Vino PigatoInfo: 0182 21416

26/08-01/09 Massa Lombarda (RA)25ª Sagra delle SfoglineInfo: Pro Loco 0545 82620

28-29/08 Amatrice (RI)44ª Sagra degli Spaghetti all’AmatricianaInfo: Pro Loco 0746 826344

28/08-11/09 Carrara (MS)34ª SeptemberfestInfo: TC&T 0585 70214

29/08 Pavullo nel Frignano (MO)24ª Festa della CrescentinaInfo: Pro Loco 0536 20358

29/08 Pergine Valsugana (TN) Perzenando Trekking GastronomicoInfo: APT 0461 727760

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DEGUSTADEGUSTA 95luglio 2010

IInn vveettrriinnaa

Dal 16 al 18 luglio, Carpegna (PU)7ª Festa del Prosciutto DOPInfo: Pro Loco 0722 77326

A Carpegna si svolge da ormai setteanni uno degli appuntamenti ga-stronomici più prelibati delle Marche.A ricevere il giusto riconoscimentodal pubblico è il Prosciutto di Car-pegna nella sua forma più nobile, fa-mosa e marchiata a fuoco con illogo di Denominazione di OrigineProtetta. La festa inizia il venerdi serae prosegue per tutto il weekend conmusica, spettacoli, divertimento peri più piccoli e, naturalmente, ampiospazio alla gastronomia con menùdedicati, degustazioni, abbinamen-ti culinari ed enogastronomici e tan-to altro. Come ogni anno in collabo-razione con i ragazzi del posto i localipiù tipici e storici del centro del pae-se aprono le porte al pubblico tra-sformandosi in cantinette dove gu-stare, insieme all’ottimo Prosciuttodi Carpegna DOP, un buon bicchieredi vino. Inoltre viene allestito un ap-posito spazio, “ il Giardino delleDOP" dove è possibile acquistare edegustare tutte le eccellenze dellagastronomia marchigiana.

Dal 24 al 25 luglio, San Costanzo (PU)192ª Sagra PolentaraInfo: Pro Loco 0721 950110

Un’iniziativa che rappresenta un mo-mento di partecipazione, convivialitàe scambio culturale ed è il veicolo perla promozione turistica del territorioattraverso l’enogastronomia. Una sa-gra di antichissima tradizione che an-cora vive grazie alla passione degliabitanti di San Costanzo. L’appunta-mento con la sagra più antica delleMarche è in Piazza Perticari, sotto lastraordinaria Torre Campanaria e lepossenti Mura malatestiane, dove i“maestri polentari” della Pro Loco diSan Costanzo riaccendono i fuochi dilegna nelle tradizionali fornacelle di cot-to e certame (argilla) per cuocere la do-rata polenta dei carrettieri. Un rito ul-tracentenario che vuole che la Festadella Polenta si ripeta con gli stessi rit-mi e con le stesse ricette del ragù deipolentari, una ricetta antichissima e ge-losamente tenuta segreta, tanto cheil capocuoco la tramanderà per tradi-zione a chi lo seguirà in questo stori-co evento.Non solo polenta, ma anchepiatti, dolci e vini tipici della valle delMetauro e del Cesano.

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31/08 Canelli (AT)Fiera delle NoccioleInfo: Comune 0141 820111

24/07 San Severino Marche (MC)Meraviglie del Barocco nelle MarcheInaugurazione della mostra a cura diVittorio SgarbiInfo: 06 68806031

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DEGUSTADEGUSTA96 luglio 2010

SCELTI PER VOI

AgriturismoANTICO SPLENDORE Cesiomaggiore (BL) • Tel 0439.42259

Area dolomitica nella Val Canzoi, vicinaa Feltre e a Pedavena, Busche, Mas Se-dico, S.Giustina. Nei pressi il FiumePiave, oltre a zone umide, al museo sto-rico della Bicicletta; attivi meravigliosisentieri verdi.

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Strada dei vini Montello e Colli Asolani,da visitare il Bosco Fagaré, siamo nell’area del fiume Brenta - Bacchiglione, edel fiume Piave; comuni vicini di Mon-tebelluna e Asolo.

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Un relais nella campagna della Carinzia,vero e proprio paradiso del relax dal pa-norama idilliaco sulle Dolomiti.

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Il territorio Saluzzese va dalle mon-tagne del Monviso alle fertili pianuredel Po ed offre la possibilità di sva-riati itinerari storici, naturalistici e ga-stronomici.

•Corte colonica adibita ad abitazione.Camere spaziose ed allegre con tele-fono, collegamento internet e tv; al-l’esterno un giardino attrezzato.

Trattoria e camereGIANNI FRANZIVernazza (SP). - Tel 0187 821003

In Piazza Marconi a Vernazza, si trovala Trattoria Gianni Franzi. Il segretodella sua notorietà sta nei piatti a basedi pesce secondo le antiche ricette li-guri. Possibilità di soggiorno.Le prime camere furono ricavate conla supervisione di Aldo Trionfo, colla-boratore di Luchino Visconti.

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Siete stati in una delle nostrestrutture selezionate?

Fateci conoscere il vostro parere.

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DEGUSTADEGUSTA 97luglio 2010

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Il castello di Settimo Vittone sorge suun altopiano roccioso e fu costruito inpietra verso la metà del XII secolo. Si ac-cede al castello dalla strada che sale dalborgo fino a piazza Conte Rinaldo.

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Immerso nel verde a 20 minuti dal cen-tro storico di Bologna. Ideale per chiviaggia in auto, confortevole per chivuole concedersi un tranquillo riposodopo una giornata di lavoro o un lungoviaggio.

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Se sei titolare di una struttura ricettiva dipregio, un agriturismo qualificato, un resort,un B&B esclusivo o altro complessod’eccellenza con caratteristiche uniche, puoicontattare la nostra redazione per prenotareun sopralluogo che ne verifichi gli standardqualitativi ed avere quindi la possibilità diessere selezionato tra le struttureconvenzionate Degusta.

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(consultare prima le ricche promozioni)

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DEGUSTADEGUSTA98 luglio 2010

Editore e Amministratore Delegato Gianluigi Veronesi

[email protected]

Direttore responsabileGianfranco Leonardi

Responsabile di redazioneAnnalisa Borsari

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Redazione - Ufficio stampaValentina Di Maria

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Amministrazione - AbbonamentiDaniela Turrini

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Servizi video - fotograficiFrancesco Valletta

Progetto graficoRan Studio (Forlì)

StampaGrafiche MDM - Forlì

CollaboranoLorenzo Frassoldati, Luca Gardini,

Gabriele Cremonini, Umberto Faedi, Attilio Scotti, Luigi Ialuna, Piero Valdiserra, Mara Musante,

Michele Petrocelli

In questo numeroMatteo Bergamaschi, Elizabeth Ganley-Roper, Elisa Galante,

Maddalena Venuso, Anna Beccaccini e Mario Manaresi.

DEGUSTADEGUSTA

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Numero ROC: 9559

La Rivista del Gusto e del Turismo Enogastronomico

Gianluigi VeronesiDirettore e A.D.

Annalisa BorsariResponsabile di redazione

Daniela TurriniAmmistrazione

Valentina Di MariaRedazione

In redazione:

IL NOSTRO ATTEGGIAMENTO ETICO

DEGUSTA® è una rivista progettata in un for-mato intelligente che incontra sempre più ilfavore dei suoi abbonati. Rispetto al prece-dente formato A4 la veste attuale evita lospreco del 50% di carta, salvaguardando leforeste e la natura e dando un contributoreale alle tante campagne contro il disbosca-mento e la tutela degli ecotipi. Ma non ètutto. Infatti si utilizza la metà del colore distampa tutelando l’ambiente e garantendo,sia agli abbonati sia agli inserzionisti pubbli-citari, un costo sempre contenuto e conve-niente. Da ormai 6 anni il costo dell’abbona-mento non è aumentato e i costi pubblicitariper gli inserzionisti sono i più bassi del mer-cato. DEGUSTA® non ingombra, non occupaspazio sulle vostre scrivanie e nelle vostre li-brerie e una volta smaltito occupa la metàdegli spazi occupati (a spese del contri-buente) dalla maggior parte degli altri pe-riodici. Contribuiamo intelligentemente alnostro progresso nell’interesse di tutti e peril bene di chi verrà dopo di noi, senza mai di-menticare di garantirvi un atteggiamentoetico e un risparmio vero dalla nascita dellarivista sino al suo smaltimento.

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I tipi DEGUSTAChi vuole conoscere più approfonditamente il mondo dell’enogastronomia

I golosi, amanti della buona tavolaChi non si fida delle voci “di corridoio”

Chi prepara sfiziosi manicaretti, ma vorrebbe sempre qualcosa di nuovoChi desidera stupire i propri amici con novità e scoop

Chi non sa mai che vino mettere in tavolaChi è sempre in vacanza, e non sa più dove andare

Chi non va mai in vacanza, e sarebbe meglio che ci andasseChi pensa che l’enogastronomia sia solo “mangiare e bere”

Chi pensa che una bella rivista abbia anche dei contenuti interessantiChi vuol sapere tutte le date e le località per le sagre….

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4. Bonifico bancariol’abbonamento si può acquisire con semplicebonifico bancario (anche online)

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