DIOGENE giugno luglio 2010

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ANNARITA E FABIO: NOZZE DA FAVOLA giugno-luglio 2010 XIV - n° 3 [email protected] www.wscalea.it in seconda... NON DISTURBATE IL MANOVRATORE di NANDO MANC O Nel 1861, il 34% della popolazione delle due estreme regioni meridionali “continentali” italiane, cioè la Basilicata e la Calabria, viveva sulla fascia costiera, tra 0 e 300 m., che, nel 1951, ospitava il 48% del totale: un notevole passo avanti sulla strada di quello che sarebbe stato, proprio in quegli anni, lo “sviluppo del mezzogiorno”. Il popolamento del versante tirrenico, delle due realtà, pur non uniforme nel tempo, aveva avuto una notevole fase di incremento in concomitanza della realizzazione della ferrovia e fece un balzo in avanti, proprio negli anni cinquanta del secolo scorso, in relazione a quella che è stata definita la “industrializzazione”, la prima e probabilmente unica ed ultima, di queste martoriate terre. Il fenomeno della emigrazione, con particolare ri- ferimento prima alle Americhe e poi all'Italia del DOMANI È UN ALTRO GIORNO... CHISSÀ!? di GIO V ANNI CELIC O In molti affermano che un arbitro è bravo quando non si nota in campo. Passando dallo sport alla politica, del neo sindaco di Scalea, Pasquale Basi- le, potrebbe dirsi più o meno la stessa cosa, però i conti non tornano e, a distanza di tre mesi dal suo insediamento, possiamo dire che si è fatto notare poco, senza dare segnali di cambiamenti in positivo. L’ordine e il contrordine (un vero au- togol) sul “Centro donna”, il consentito e indiscri- minato taglio di nove alberi trentennali di alto fu- sto, tolti all'intera cittadinanza forse per fare un piacere ad un giostraio, impiegato presso il co- mando Vigili Urbani del comune di Scalea, nella villa Kennedy, potrebbero dare una prima idea del sindaco. Tanti concittadini si stanno chieden- do qual è al momento la differenza tra la politica amministrativa di Russo e quella di Basile. Mario Russo era tacciato di superficialità, Basile rischia, più o meno, di proseguire sul solco tracciato dal predecessore. Riguardo alla città e al territorio, tranne alcune decisioni discutibili, nulla si è mos- so, la “mummificazione” continua come prima e pervade il “dolce paese” tanto caro al grande At- tilio Pepe. Speravamo, come tanti, in un atto d'a- more che per adesso con l'avvento di Basile non si riesce a scorgere. Villa comunale, sottopassi di via Lido, Torre Talao, via B.V. del Carmelo, Centro storico, Piazza Caloprese, con relative bretelle e parcheggi, strada alternativa per evitare spiacevo- li e noiosi ingorghi all'interno dell'ASP, ponticello di collegamento della Marina con piazza Padre Ha preso il via il programma delle manifestazioni estive 2010 curato, per l'amministrazione comu- nale di Scalea, dagli assessorati al Turismo, allo spettacolo e alla Cultura. Un'ampia scelta di spet- tacoli, di serate culturali e manifestazioni sportive inseriti in un cartellone che copre tutte le date dell'estate scaleota. Il programma, nella sua inte- rezza, è consultabile on-line sul sito www.comu- ne.scalea.cs.it In occasione della festa della Madonna del Car- melo, patrona della città, tra il 15 ed il 16 luglio, oltre alle religiose, sono programmate manifesta- Ripetere e chiarire per l'ennesima volta il rappor- to fra l'associazione culturale W Scalea e la poli- tica serve ed è necessario. Da quando è nata W Scalea sta facendo rumore. Le correnti di pensiero su di noi sono molte e di- verse. Nessuna pretesa di piacere a tutti, l'impor- tante è che si discuta civilmente e con cognizio- ne di causa. Ecco la vox populi: “Dicono che sono apolitici e invece fanno politica a tutto spia- no”. Ora, per chi non ci ha seguito da subito suggeri- sco di consultare il sito www.wscalea.it e andare a leggere la lettera di intenti e la presentazione pubblica di W Scalea (post di gennaio 2010) che chiariscono da subito molti dubbi. Ma veniamo alla politica. Questa entità metafisica percepita come una cosa “sporca e viscida” da tantissime persone, soprattutto giovani, oppure come “arte” dai cultori, come “mestiere” dai traf- REPETITA IUVANT di MONICA DE CARL O in seconda... in quarta... PARTE IL PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI ESTIVE 2010 OPPOSIZIONE: PARTONO LE PRIME CRITICHE A BASILE di MA T TEO CA V A in terza... <<I problemi vecchi restano>>. La prima “offen- siva”, contro la nuova maggioranza, non si fa at- tendere. Il gruppo capeggiato da Alessandro Ber- gamo accusa Basile di non aver dato, al momento, alcun segnale di novità e di nuova ini- ziativa. Per la minoranza fa pensare anche la ri- chiesta fatta alle associazioni di comunicare, nel- la speranza di meglio organizzarle per la prossima stagione turistica, eventuali iniziative. Per il gruppo Bergamo, si tratterebbe, invece, di mancanza di idee. <<Una incapacità di program- mazione turistica attenta, nonostante i proclami ascoltati durante la bagarre elettorale>>. La nota di “Scalea Libera” continua toccando i dolenti ta- sti dell'economia comunale: <<Sebbene si senta- in terza... GRANDISSIMO SUCCESSO DELL'EVENTO SALSA PIÙ GRANDE D'EUROPA di SARA SIL VESTRI Come consuetudine e come previsto, la carovana “Evento People Summer”, dal 21 al 23 maggio 2010, ha messo le tende al Santa Caterina portan- do spensieratezza, allegria, divertimento e tante fantastiche sorprese. Le oltre 5.000 persone che, per questa intensa tre giorni, hanno invaso tutti gli alberghi di Scalea per 72 ore ininterrotte, si sono date appuntamento a rotazione sotto i magnifici palatenda allestiti per l'occasione nel villaggio turi- stico più grande e attrezzato della Calabria, per dare sfogo alla passione per il ballo latino america- no, nella sezione “hip hop on stage” dedicata a tutti gli appassionati di salsa. Pio, decespugliamento e bonifica del passaggio pedonale, lato nord di corso Mediterraneo dire- zione San Nicola Arcella, incrocio della morte alle “quattro strade” (a quando le sospirate rotato- rie?), l'incompiuta rampa che dovrebbe congiun- gere via Ruffillo (Stazione FF.SS.) con viale della Repubblica, l'asfalto in via Scirea (nuovo stadio), la definitiva sistemazione, pavimentazione, allar- gamento e messa in sicurezza della trafficata via Cupìdo, la pulizia del canale Salegrino che attra- in ottava...

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il giornale di scalea

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ANNARITA E FABIO:NOZZE DA FAVOLA

giugno-luglio 2010XIV - n° [email protected] www.wscalea.it

in seconda...

NON DISTURBATE IL MANOVRATOREdi NANDO MANCO

Nel 1861, il 34% della popolazione delle dueestreme regioni meridionali “continentali” italiane,cioè la Basilicata e la Calabria, viveva sulla fasciacostiera, tra 0 e 300 m., che, nel 1951, ospitava il48% del totale: un notevole passo avanti sullastrada di quello che sarebbe stato, proprio inquegli anni, lo “sviluppo del mezzogiorno”.Il popolamento del versante tirrenico, delle duerealtà, pur non uniforme nel tempo, aveva avutouna notevole fase di incremento in concomitanzadella realizzazione della ferrovia e fece un balzoin avanti, proprio negli anni cinquanta del secoloscorso, in relazione a quella che è stata definita la“industrializzazione”, la prima e probabilmenteunica ed ultima, di queste martoriate terre.Il fenomeno della emigrazione, con particolare ri-ferimento prima alle Americhe e poi all'Italia del

DOMANI È UN ALTRO GIORNO...

CHISSÀ!?di GIOVANNI CELICO In molti affermano che un arbitro è bravo quando

non si nota in campo. Passando dallo sport allapolitica, del neo sindaco di Scalea, Pasquale Basi-le, potrebbe dirsi più o meno la stessa cosa, peròi conti non tornano e, a distanza di tre mesi dalsuo insediamento, possiamo dire che si è fattonotare poco, senza dare segnali di cambiamentiin positivo. L’ordine e il contrordine (un vero au-togol) sul “Centro donna”, il consentito e indiscri-minato taglio di nove alberi trentennali di alto fu-sto, tolti all'intera cittadinanza forse per fare unpiacere ad un giostraio, impiegato presso il co-mando Vigili Urbani del comune di Scalea, nellavilla Kennedy, potrebbero dare una prima ideadel sindaco. Tanti concittadini si stanno chieden-do qual è al momento la differenza tra la politicaamministrativa di Russo e quella di Basile. MarioRusso era tacciato di superficialità, Basile rischia,più o meno, di proseguire sul solco tracciato dalpredecessore. Riguardo alla città e al territorio,tranne alcune decisioni discutibili, nulla si è mos-so, la “mummificazione” continua come prima epervade il “dolce paese” tanto caro al grande At-tilio Pepe. Speravamo, come tanti, in un atto d'a-more che per adesso con l'avvento di Basile nonsi riesce a scorgere. Villa comunale, sottopassi divia Lido, Torre Talao, via B.V. del Carmelo, Centrostorico, Piazza Caloprese, con relative bretelle eparcheggi, strada alternativa per evitare spiacevo-li e noiosi ingorghi all'interno dell'ASP, ponticellodi collegamento della Marina con piazza Padre

Ha preso il via il programma delle manifestazioniestive 2010 curato, per l'amministrazione comu-nale di Scalea, dagli assessorati al Turismo, allospettacolo e alla Cultura. Un'ampia scelta di spet-tacoli, di serate culturali e manifestazioni sportiveinseriti in un cartellone che copre tutte le datedell'estate scaleota. Il programma, nella sua inte-rezza, è consultabile on-line sul sito www.comu-ne.scalea.cs.itIn occasione della festa della Madonna del Car-melo, patrona della città, tra il 15 ed il 16 luglio,oltre alle religiose, sono programmate manifesta-

Ripetere e chiarire per l'ennesima volta il rappor-to fra l'associazione culturale W Scalea e la poli-tica serve ed è necessario.Da quando è nata W Scalea sta facendo rumore.Le correnti di pensiero su di noi sono molte e di-verse. Nessuna pretesa di piacere a tutti, l'impor-tante è che si discuta civilmente e con cognizio-ne di causa. Ecco la vox populi: “Dicono chesono apolitici e invece fanno politica a tutto spia-no”.Ora, per chi non ci ha seguito da subito suggeri-sco di consultare il sito www.wscalea.it e andarea leggere la lettera di intenti e la presentazionepubblica di W Scalea (post di gennaio 2010) chechiariscono da subito molti dubbi.Ma veniamo alla politica. Questa entità metafisicapercepita come una cosa “sporca e viscida” datantissime persone, soprattutto giovani, oppurecome “arte” dai cultori, come “mestiere” dai traf-

REPETITA IUVANTdi MONICA DE CARLO

in seconda...

in quarta...

PARTE IL PROGRAMMADELLE MANIFESTAZIONI

ESTIVE 2010

OPPOSIZIONE:PARTONO LE PRIMECRITICHE A BASILE

di MATTEO CAVA

in terza...

<<I problemi vecchi restano>>. La prima “offen-siva”, contro la nuova maggioranza, non si fa at-tendere. Il gruppo capeggiato da Alessandro Ber-gamo accusa Basile di non aver dato, almomento, alcun segnale di novità e di nuova ini-ziativa. Per la minoranza fa pensare anche la ri-chiesta fatta alle associazioni di comunicare, nel-la speranza di meglio organizzarle per laprossima stagione turistica, eventuali iniziative.Per il gruppo Bergamo, si tratterebbe, invece, dimancanza di idee. <<Una incapacità di program-mazione turistica attenta, nonostante i proclamiascoltati durante la bagarre elettorale>>. La notadi “Scalea Libera” continua toccando i dolenti ta-sti dell'economia comunale: <<Sebbene si senta-

in terza...

GRANDISSIMO SUCCESSO DELL'EVENTO SALSA PIÙ GRANDE D'EUROPAdi SARA SILVESTRI

Come consuetudine e come previsto, la carovana“Evento People Summer”, dal 21 al 23 maggio2010, ha messo le tende al Santa Caterina portan-do spensieratezza, allegria, divertimento e tantefantastiche sorprese. Le oltre 5.000 persone che,per questa intensa tre giorni, hanno invaso tutti glialberghi di Scalea per 72 ore ininterrotte, si sonodate appuntamento a rotazione sotto i magnificipalatenda allestiti per l'occasione nel villaggio turi-stico più grande e attrezzato della Calabria, perdare sfogo alla passione per il ballo latino america-no, nella sezione “hip hop on stage” dedicata atutti gli appassionati di salsa.

Pio, decespugliamento e bonifica del passaggiopedonale, lato nord di corso Mediterraneo dire-zione San Nicola Arcella, incrocio della morte alle“quattro strade” (a quando le sospirate rotato-rie?), l'incompiuta rampa che dovrebbe congiun-gere via Ruffillo (Stazione FF.SS.) con viale dellaRepubblica, l'asfalto in via Scirea (nuovo stadio),la definitiva sistemazione, pavimentazione, allar-gamento e messa in sicurezza della trafficata viaCupìdo, la pulizia del canale Salegrino che attra-

in ottava...

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2 o Primo Piano giugno-luglio 2010

nord, sembrò, alla fine degli anni cinquanta e aiprimi degli anni sessanta del XX secolo, per la co-sta di ponente calabro-lucana e per l'immediatoentroterra, arrestarsi, in conseguenza appuntodella nascita dei primi opifici lanieri e dei primipassi di uno sviluppo turistico che ha conosciutouna crescita esponenziale fino alla fine del nove-cento.Un ruolo positivo fu giocato, nella prima fase, dal-le piccole “stazioni ferroviarie” poste e sorte sullatratta Salerno-Reggio Calabria, intorno alle quali siinsediarono nuclei sempre più consistenti di abi-tanti e che facilitarono, per anni, l'esportazione diprodotti, pochi, anche dell'agricoltura locale: ba-sterebbe analizzare, tra le due guerre, la “colturadel cedro”, la “lavorazione” del “pietrisco” alla Ca-va di Praia, e della “saginalfa” o “tagliamano”, perincominciare ad avere un primo quadro di riferi-mento attendibile, in proposito.In tale contesto, purtroppo, la “pesca” e i suoi de-rivati non hanno mai assunto, in queste zone, unsignificato rilevante, sul versante economico.Già l'inchiesta del Ministero dell'Agricoltura del1871-1873 sulla pesca in Italia, pur individuandogli approdi di Maratea, dell'isola Dino, di S. NicolaArcella e di Scalea, non presentava alcun rappor-to riferito alle aree di cui ci stiamo occupando!La tradizione, in moltissimi casi orale, riferisce an-che e solo di “famiglie di pescatori” oppure di “pescatori isolati” venuti qui da altre località, conl'unica e significativa eccezione di Scalea che haavuto una sua autoctona e consistente marineria.Nel 1954 “l'alba di un nuovo giorno” incominciòad illuminare queste plaghe: la realizzazione delprimo impianto, il Lanificio di Maratea, dei LanificiRivetti di Biella, articolato in due stabilimenti, il pri-mo a Maratea, l'R1, e il secondo, l'R2, a Praia, conun'area coperta di 30.000 mq. e con 831 addetti(227 nel primo e 604 nel secondo) ne “segnò”l'avvio.Nel 1955 incominciò ad operare la PA.MA.FI., se-de Marina di Maratea-Castrocucco, società orto-flori-frutticola, che nel 1964 aveva un personaledi 164 unità, con una superficie di 325 ha., di cui80.000 mq coperti a serre: dei dipendenti, operaied impiegati, 12 provenivano dall'Italia del nord,2 erano stranieri ed il resto tutti meridionali. In concomitanza, per quanto riguarda Praia, vi fula “nascita” di un albergo della catena Marzotto, ilJolly Hotel, mentre analoghe iniziative, in questosettore, incominciarono a vedere la luce anche aMaratea e a Scalea.Nel 1961, tra Tortora e Praia, sorse lo stabilimentodella società Lini e Lane, sempre del gruppo Ri-vetti, 15.000 mq. coperti, 250 addetti e tre annipiù tardi si avviava lo stabilimento della HirschtalItalia, settore abbigliamento, e lo StabilimentoElettromeccanico Calabro, con 60 addetti e si da-va vita a quello che fu chiamato il Nucleo Indu-striale del Golfo di Policastro, con sede a Marinadi Maratea.Certamente, queste iniziative usufruirono degli in-centivi previsti dalla Cassa per il Mezzogiorno ( chise ne ricorda più!) ma la loro presenza creò pro-spettive nuove, di carattere economico-sociale, adue regioni: impiego di manodopera, qualificatae non, necessità di servizi, come scuole, traspor-ti, alloggi, ecc.Secondo dati del 1964, industrie di Praia (R2, Linie Lane, S.E.C., Hirschtal), il pendolarismo, con ri-ferimento all'area a nord, aveva questi numeri:120 addetti provenienti da Tortora, 25 da Aieta,40 da Maratea, 3 da Trecchina, 1 da Nemoli, 1 daRivello, 8 da Lauria, 3 da Lagonegro, 30 da Sapri,1 da Vibonati e 3 oltre quel centro, per un totaledi 235 unità; mentre, con riferimento all'area asud, S. Nicola Arcella-Belvedere Marittimo e oltre,si contavano 273 operai pendolari, per un totalecomplessivo di 508 unità.Questo quadro, ovviamente, favorì in tutto il com-prensorio la nascita e l'affermarsi di attività terzia-rie con un aumento significativo degli addetti nelcommercio, nei trasporti, nel credito, nelle assi-curazioni, nei servizi pubblici e privati, nelle scuo-le, nella pubblica amministrazione, nelle costru-zioni, ecc.A Praia, dai tre alberghi esistenti tra il 1938 ed il1950, si passò a sei alberghi, totale di 178 letti, edun camping nel 1964 e a tredici alberghi e pen-sioni nel 1968: il numero delle presenze accerta-to, in quel tempo, si aggirava intorno alle diecimi-

DOMANI È UN ALTRO GIORNO... CHISSÀdi GIOVANNI CELICO

la unità, moltissime provenienti dal nord Italia edall' Europa continentale.Intanto si “sceglieva”, con autorevoli interventi diColombo, Mancini, Cassiani e Misasi, il tracciatodella “nuova autostrada” Salerno-Reggio Calabriache, agli inizi degli anni '70, correva già verso ilprofondo sud.Tra Tortora, Praia e Scalea si riversava una cliente-la “di tipo intermedio” mentre quella più esigentetrovava approdo a Maratea, all'Hotel Santavene-re, pure del Gruppo Rivetti, e contemporanea-mente si incominciava a pensare allo sviluppo del-l'Isola Dino, acquistata dagli Agnelli, e siprogettava il “lancio” di S. Nicola Arcella da partedella Società Immobiliare Mediterranea di Torino.Per la prima volta, dati registri anagrafici, nel 1957-1960 si ebbe un “saldo attivo” nell'area Sapri-Ma-ratea-Praia degli “iscritti residenti sui cancellati”:molti furono “i rientri”, proprio in quegli anni, dicompaesani che facevano il “viaggio di ritornodall'estero”, sull'onda di una speranza concreta dilavoro e di riscatto.Intanto, si costruirono e rafforzarono i presidiOspedalieri di Praia e Maratea che, tempo miglio-re, contarono circa 300 addetti, in tutte le quali-fiche, mentre la “moderna super-strada del Noce”toglieva dall'isolamento intere comunità poste sulcrinale dell'entroterra calabro-lucano.Per ciò che concerne l'alto Tirreno cosentino, ci li-mitiamo a quel che ricade sotto i nostri occhi, tut-to quel che abbiamo sommariamente sottolinea-to sopra…è stato cancellato: una crisiinarrestabile avviatasi negli anni '70 del secoloscorso ha fatto piazza pulita di lavoro, occupa-zione e sviluppo… e persino di tutela della salu-te! Oggi il deserto è tangibile: gli stabilimenti sonotutti chiusi e dismessi, dei piccoli opifici solo so-pravvivono quelli a carattere familiare con un nu-mero di addetti ridottissimo, persino le stazioniferroviarie faticano…a restare aperte: i biglietti bi-sogna “staccarli” presso privati e con notevole an-ticipo e bisogna pure “pregare” la buona sorteche faccia funzionare gli “obliteratori”, le infernalimacchinette inventate…per saggiare la pazienzadei malcapitati viaggiatori.Ancora resiste il turismo: ma fino a quando e co-me? Un'analisi accurata e comparata non è stataeffettuata ma, forse, andrebbe avviata in questodelicato settore.Mentre, specie per le fasce giovanili, da qualcheanno è ripreso “l'esodo migratorio” e, a rimor-chio, con quelli dell'età tra i venti e i trenta anni,vanno via anche i genitori: le pensioni…servo-no…da supporto e da sopravvivenza!Possibile che, tra tanti “illuminati” politici, rappre-sentanti nei diversi gradi delle istituzioni, non vi siaqualcuno tanto sensibile da indire, per esempio,una “conferenza sullo stato delle zone compresetra Sapri e Scalea”, almeno per porre i problemi,per verificare se e in qual misura “domani potràessere un altro giorno” pure per queste disgrazia-te popolazioni che, ormai, hanno perso o stannoperdendo persino…la speranza? Purtroppo questo comprensorio è rimasto senzarappresentanza alla Regione e in Parlamento: ec-co un altro punto dolente dello sfilacciamentoche, ormai, si vive irreversibilmente in queste zo-ne.Noi, non potendo fare altro, possiamo solo affi-dare questo autentico grido di dolore alle paginedi questo giornale: chissà! q

versa il lungomare, per non parlare delle grandiopere come l'aviosuperficie, il porto, la piscinacomunale e la sistemazione esterna dello stabiledel cosiddetto Museo del Bambino. Logicamente, nessuno ha la pretesa di vedere ri-solte in un batti baleno tutte le cose che aspetta-vano di essere sistemate: si sa, la bacchetta magi-ca non la possiede nessuno, però muoverequalcosa darebbe fiducia a Scalea e ai tanti chehanno investito credendo nella città e nei suoiamministratori comunali. Agli ospiti estivi che, an-che nel 2010, sceglieranno la nostra comunità,speriamo sempre più numerosi, bisogna mostrareche qualcosa, nel modo di amministrare la cosapubblica, è cambiata. Infine, non dimentichiamola patata bollente, la bomba ad orologeria delladiscarica di località Piano dell'Acqua.Naturalmente, per vedere anche solo in parte lenostre segnalazioni prese in considerazione, pa-zienteremo, serenamente, aspettando tempi mi-gliori.Quello che, però, in tanti si chiedono e non capi-scono è l'esagerata stagnazione all'interno dellamacchina comunale. Nessun cambio è intervenu-to negli uffici, tutto è rimasto come prima, cioè“conforme all'originale” posto in essere dall'ex sin-daco Mario Russo. Stesso discorso vale per il ta-glio alle spese e ai servizi esterni che stanno, let-teralmente, divorando il comune di Scalea.Riguardo la parte politica, le deleghe distribuite aivecchi assessori, riconfermati, sono rimaste inva-riate. Per i tributi, nonostante la pianta organicaabbondi di dipendenti capaci, non si è voluta se-guire la strada della riscossione delle entrate fattain casa, come avviene, con successo, al comunedella vicina Praia e in tanti altri del circondario.Con caparbietà si stanno seguendo vecchi e falli-mentari sistemi, verso i quali si pensava di aver vol-tato pagina e che stanno portando sull'orlo deldissesto finanziario il comune di Scalea.Qualche sera fa, Vittorio Sgarbi, ospite della tra-smissione televisiva di Gian Luigi Paragone “L'ulti-ma parola”, ha gridato, davanti a milioni di tele-spettatori, a squarciagola che: <<la gran parte deisindaci italiani sono per natura parassiti e, sempreper natura, incapaci. Al loro posto, servirebbe uncommissario fallimentare, come è accaduto a Ta-ranto>>.<<La causa principale - ha continuato Sgarbi - diun fallimento di un comune sono i servizi esterni.Là dove occorrono 60 unità lavorative, se ne as-sumono 120>>.Tornando ai fatti di casa nostra, vorremmo saperecome la nuova amministrazione si sta ponendo ecome pensa di muoversi con Provincia e Regione.Sono gli interrogativi che la gente di Scalea,preoccupata più di prima, si pone. Basile, però, inquesti primi tre mesi di governo cittadino, ha fat-to capire di non gradire interferenze, intromissio-ni e consigli. Probabilmente, per lui, il coinvolgi-mento dei cittadini non è ben accetto. Per Scaleasembra essere iniziata la stagione del “non distur-bate il manovratore”. Scalea non disturberà il ma-novratore nel suo lavoro sempre che dimostri disapere bene amministrare. Anche se, apparente-mente, sembra che Basile si ostini a ricalcare unoschema ritenuto vecchio e superato. Questo at-teggiamento, da parte del nuovo sindaco, più chefare arrabbiare, infastidisce, indigna e indisponeuna città già gravemente colpita. Bisogna, invece,avere il coraggio di cambiare profondamente uncomune come il nostro, in forte deficit economi-co. Speriamo che queste valutazioni risultino sbaglia-te e che il sindaco Basile riesca a venir fuori daquesta situazione perché, all'interno della squa-dra, ha validissimi e preparati giovani, come gli as-sessori Antonio Stummo (viabilità), Raffaele D'An-na (affari legali), il capogruppo FrancescoAcquaviva (ambiente) e Fabio Ferrara (cultura)che, seppur alla prima esperienza politico-ammi-nistrativa, se ben utilizzati e motivati, potrebberocambiare il volto dell'intera amministrazione. Ri-cordiamo che, 10 anni fa, Mario Russo ebbe a di-sposizione una squadra, sulla carta, di primordinema che, per svariate ragioni, non seppe valorizza-re al meglio. Seguirono azzeramenti di giunta, rim-pasti e contro rimpasti: un disastro, che l'ex sin-daco ha pagato, seppur con un certo ritardo, allaprima, vera, grande occasione politica! q

NON DISTURBATE...di NANDO MANCO

...dalla prima ...dalla prima

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giugno-luglio 2010 Primo Piano o 3

no dei lamenti provenienti dal palazzo, per lesofferenze economiche, alcuna decisione è statafinora assunta per quanto riguarda il taglio aglisprechi e alle aziende esterne, che tanto dannohanno arrecato alla città di Scalea. Ci aspettava-mo forti decisioni, come per esempio una serie dideliberazioni di annullamento, in autotutela, diincrostazioni affaristiche improduttive, che, pur-troppo, al momento appaiono tutte riconferma-te. Mentre dobbiamo riconoscere il coraggio e latempestività del nuovo sindaco di Tortora checontesta l'operato della società dei rifiuti, la stes-sa operante a Scalea>>. La nota di “Scalea Libe-ra” conclude affermando: <<È probabile chequella parte di giunta, espressione del vecchio,condiziona fortemente l'operatività e il dinami-smo promesso in campagna elettorale e che fran-camente ci aspettavamo dal sindaco e dai giova-ni eletti nella maggioranza>>.L'altra campana: il gruppo consiliare “ScaleaAdesso”, guidato dall'ex vicesindaco Mauro Cam-pilongo, esprime sdegno per il taglio indiscrimi-nato di nove trentennali alberi che si trovavano invilla Kennedy, diventata un ricettacolo di giostri-ne elettriche ed altro ancora. Secondo Campi-longo, è stato un vero peccato tagliare, senza al-cun motivo, questi decennali e folti alberi da altofusto, per un discutibile progetto di nuova pian-tumazione e con la scusante di meglio sistemarel'area. La zona andrebbe sistemata con la regola-zione dei giochi presenti e con il conseguenteabbattimento dell'inutile, ingombrante e fuorinorma pista di pattinaggio. Sostituire i malcapita-

OPPOSIZIONE: PARTONO LE PRIME CRITICHE A BASILEdi MATTEO CAVA

ti alberi, con altri giovanissimi, fa pensare, è inuti-le nasconderlo, alla creazione di ulteriori nuovispazi per favorire il pretendente privato. Ed ilverde? La vivibilità? L'ambiente? Pensiamo che glialberi già esistenti non andavano “falciati” ma, alcontrario, sarebbe stato giusto mettere un frenoall'espansione e al dilagare di giostrine che esa-sperano l'idea del parco. Infine, resta l'interroga-tivo riguardante la scultura del prof. Fumasi “Sca-lea in espansione” che si trovava a piazzaCaloprese, di cui, come volatizzata, si sono datempo perse le tracce. Una volta recuperata sa-rebbe opportuno sistemarla in un'altra piazza diScalea, all'interno della biblioteca comunale o al-l'entrata del municipio in via Plinio il Vecchio. q

REPETITA IUVANTdi MONICA DE CARLO

fichini, è invece percepita come interesse comu-ne da W Scalea.Quando un turista ci fa notare qualcosa che nonva in città, ma non un qualcosa di piccolo, qual-cosa di abnorme, una grossa e palese violazionedei diritti dei cittadini, inevitabilmente ci sentia-mo dire “ma voi non fate niente?”. Lo sappiamotutti che Scalea è una comunità poco attiva dalpunto di vista dei movimenti cittadini per pauradi ritorsioni, per ignoranza, per pigrizia ecc.W Scalea pensa che i cittadini si debbano orga-nizzare e partecipare più attivamente alla vitapubblica. Pensiamo che bisogna rompere il silen-zio in maniera civile: collaborando, proponendoe protestando. La città appartiene ai suoi cittadi-ni e questi hanno il dovere civico di interessarsi aibeni e al bene di Scalea.Detto questo, chi credete che prenda le decisio-ni riguardanti i nostri interessi comuni?Gli organi amministrativi-politici, ovviamente. Al-lora, come fa un cittadino a interessarsi che ven-ga organizzata bene la stagione estiva; che vengarispettato l'ambiente in cui vive con la famiglia,che, insomma, che i suoi interessi vengano real-mente perseguiti?Anche questa risposta è ovvia: interessandosi aquello che la politica fa, senza personalismi. Nonimporta il CHI ma il COSA. Chiunque governi l'im-portante è che prenda sempre decisioni utili allacittà. Quindi, nessun mistero intorno a W Scalea,siamo trasparenti e aperti a tutti, esprimiamo so-lo ed elusivamente un'opinione, proponiamo deiprogetti che, secondo noi, possono aiutare Sca-lea.I cittadini subiscono in tutti gli aspetti della lorovita quotidiana le scelte della politica. Per qualemotivo allora non dovrebbero dire come la pen-sano o attivarsi per portare avanti dei progetti?Il problema è culturale. Parlare di amministrazio-

ne comunale e di scelte amministrative fa emer-gere subito diffidenza, palesare riserve mentaliperché qui da noi non esiste il “fare senza gua-dagnare”. Ebbene, invece esiste. Che si creda onon si creda, che si tenti di denigrarci o soste-nerci, noi ci guadagniamo niente comunque equesto è un fatto che nessuna menzogna o dice-ria può cambiare.Il vero guadagno, invece, consiste nel far emer-gere le nuove generazioni. Nell'impostare un mo-dello nuovo di essere cittadini. Un modello puli-to e propositivo.Tutti, noi compresi, abbiamo sbagliato, nessunopuò scagliare “la prima pietra”, perché i nostriproblemi sono culturali e i modelli di comporta-mento sbagliati. Siamo tutti cresciuti convinti del-la necessità della “raccomandazione”, del “fare ilpiacere” e del “meglio non farsi vedere” ma èsbagliato.Scalea non può rimanere così indietro. Tutti i cit-tadini hanno diritto di esprimere liberamenteun'opinione sulle questioni pubbliche senza do-versi sentire limitati perché così “si fa politica”. Lapolitica decide delle nostre vite quindi ciascuncittadino, in quanto destinatario finale, ha il do-vere civico di interessarsi e di farsi sentire, so-prattutto quando le decisioni di chi amministracollidono con gli interessi della comunità.Come si può pensare di poter lasciare un'ereditàai nostri figli se non ci curiamo della sua conser-vazione e della sua crescita?Non possiamo considerarci estranei alla politicaperché la politica decide delle nostre vite e delfuturo dei nostri figli, la politica siamo noi tutti. q

...dalla prima

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Spariti nel nulla...

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4 o Primo Piano giugno-luglio 2010

PARTE IL PROGRAMMADELLE MANIFESTAZIONI

ESTIVE 2010zioni organizzate in collaborazione con le asso-ciazioni il Geco e Giovani oltre. In piazza AldoMoro, il 15 luglio, saranno sul palco SimoneSchettino ed Enzo Fischetti con la musica dei“Tamburiata band”. Nei giorni successivi, il 17 e18 luglio, l'evento fra sport e spettacolo dedica-to alla “Show acquatico” con il raduno di motod'acqua. Grande attenzione, come consuetudi-ne, è stato dato anche al suggestivo chiostro delPalazzo Spinelli con le serate di musica jazz, il 17e 18 luglio, firmate “Peperoncino jazz” a cura del-l'associazione Picanto ed altre ancora con gli “In-croci Mediterranei”. Anche la Pro-Loco, come sempre, ha messo in-sieme una serie di interessanti manifestazioni. Im-portante la rievocazione medioevale dell'11 e 12agosto, sotto la Torre Talao e quella del 21 ago-sto a ricordo dell'uccisione del Principe Spinelli.A fine agosto, si ripete l'appuntamento con la Fe-sta del Panuozzo, evento ormai consolidato, conla serata finale insieme a “Martufello e la suaband”. <<Il programma è ricco - ha commentatol'assessore al Turismo Forestieri - ci auguriamoche turisti e residenti possano divertirsi in questacalda estate scaleota».Il consigliere con delega alla Cultura e allo Sport,Fabio Ferrara, ha dichiarato: «Tra mille difficoltàsiamo riusciti a comporre un'offerta culturale dispessore. Hanno influito molto il poco tempo adisposizione e la scarsa disponibilità economica,ma grazie ad alcune collaborazioni importanti,siamo riusciti a proporre un degno programmaculturale. Una serie di serate è dedicata alla pre-sentazione di libri e ci sono alcuni eventi che re-steranno nel tempo, specialmente in riferimentoalle location scelte, come l'evento del 24 lugliocon la serata sulla Torre Talao, dedicata all'astro-nomia e alla letteratura. Il 31 luglio - ha continua-to Ferrara - verrà ricordata la storia della vita diTotò con la rappresentazione teatrale di puntade “L'altra compagnia”, più volte proposta al tea-tro Sistina di Roma. Autrice dell'evento la figlia, Li-liana De Curtis. Da segnalare anche i “Pomeriggimusicali” con il “Trio d'archi”, una serata di musi-ca barocca con i professori Vrenna e Squillan-te.>> Si tratta, dunque, di una serie continua dieventi distribuiti nei mesi di luglio e agosto. Perquanto riguarda lo sport, ci sono da segnalare,oltre al sopra menzionato “Show acquatico”, glieventi dedicati ai tornei calcistici con il “Tenutagroup” e la gara ciclistica del 12 settembre con il“Latella sport”». q

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Occorre puntualizzare e precisare alcune questio-ni riguardanti il debito del comune di Scalea. Il sin-daco, Pasquale Basile, intervenendo sulle proble-matiche legate alle vertenze degli ex operaidell'ente, ha premuto il dito su un tasto che non èaddebitabile soltanto alle controversie legali divecchia gestione, ma anche alla precedente ammi-nistrazione, di cui lui stesso dovrebbe ritenersi “fi-glio legittimo”. Perciò, il primo cittadino di Scalea,alla voce debito che prossimamente andrà a trat-tare in consiglio comunale, prima di allargare lebraccia con del vittimismo inutile, sbagliando il ti-ro delle accuse e aumentando magari le tasse di100 volte, dovrebbe interrogare gli assessori cheappartenevano alla precedente giunta e che orasono anche nella sua, per chiarire gli sprechi chesono stati perpetrati dall'amministrazione comuna-le uscente. L'esecutivo che si onora di guidare haereditato la gestione politica della precedente am-ministrazione, fatta di esternalizzazioni di servizipubblici inefficienti, che hanno portato niente dibuono e nessun incasso alla cittadina e al contri-buente che dovrà pagare, ormai, tutte le “tazzerotte”. L'esternalizzazione di servizi pubblici, comela gestione dei tributi, da parte della Tributi ItaliaSpa, di cui si ricorda la sparizione di 2.187.000 eu-ro, la gestione dei parcheggi effettuata da una dit-ta dove pare che gli amministratori siano indagatiper associazione a delinquere, la gestione dellaraccolta differenziata e dei rifiuti da parte dell'AltoTirreno Cosentino che, con circa 2.000.000 di eu-ro di contratti biennali ordinari, escludendo i servi-zi straordinari, con il comune di Scalea e l'affida-mento di tutto il parco macchine di proprietà dellacittadina, ha prodotto nulla che possa definirsi em-blema del progresso. Questi sono solo esempi! Ilsindaco, se valutasse attentamente e bene il di-scorso in prospettiva, si accorgerebbe che soloqueste eredità costeranno più di 70 euro al giornoa cittadino, calcolando anche il rischio altissimo edevidente di dismissione e fallimento dell'Alto Tirre-no Cosentino, visto che l'adm Francesco Rovito,pare, non paghi, da anni, diversi fornitori e che glistipendi degli operai, fra l'altro in disagio da mesi,vengono elargiti con un ritardo di tre mesi. Quindi,anziché fare soltanto il conto ai contribuenti, il Sin-daco di Scalea, Pasquale Basile, dovrebbe guarda-re come tagliare i costi della mala politica eredita-ta, andando a trovare soluzioni che possanorendere efficienti i servizi comunali, tagliando lespese inutili fatte da esternalizzazioni che produ-cono niente, nè in servizio, nè in funzione econo-mica, nè in relazione di uno sviluppo, una crescitae una valorizzazione degli operai. Solo così facen-do, forse, si potrebbe permettere di prenderselacon beghe legali antiche e criminalizzare i poverioperai che ritiene colpevoli di non essere stati as-sicurati negli anni '80. Senza una revisione sistema-tica di tutti i contratti e le consulenze esterne, ilsindaco dimostrerà di essere allacciato al collo dal-la catena nella continuità di sprechi che, comeconseguenza, ha portato la città di Scalea nel ba-ratro.q

IL COMUNE DI SCALEAFACCIA INTERVENTI

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giugno-luglio 2010 Primo Piano o 5

L'assessore comunale Franco Galiano ci ha comu-nicato che sono a buon punto le operazioni dibonifica e pulizia per riportare alla luce le mille-narie grotte di Torre Talao, a lato monte, ove ap-punto si trovano le grotte palelolitiche e dove,un tempo, esisteva una sorgente di acqua sulfu-rea.Si è provveduto, inoltre, a rimuovere buona par-te dell'argilla (fatta depositare maldestramentedalla Sogene, agli inizi degli anni sessanta in oc-casione dei lavori del raddoppio ferroviario) cheostruiva, fino a pochi giorni fa, l'entrata alle grot-te, con l'intenzione di creare un importante sitoarchelogico e permettere al visitatore di ammira-re, con idonea illuminazione, queste stupende emillenarie ”creazioni della natura” di cui anche al-cuni abitanti della stessa Scalea ignorano l'esi-stenza.

Un incanto da riportare alla luceLa grotta dell'acqua sulfurea ('a calicella)Nel visitare, dopo lunghi anni, la grotta dell'acquasulfurea, detta “'a calicella”, sita nella parte estdell'ex isolotto di Torre Talao, siamo rimasti estre-mamente incantati da questo meraviglioso e ca-ratteristico luogo che, per fortuna, è rimasto an-cora intatto.Una ricca serie di litòdomi (fossili di datteri di ma-re esistiti milioni di anni fa), altre due piccolegrotte, una flora autoctona rarissima (abbiamonotato una felce in vegetazione probabilmente,di natura preistorica), l'esistenza di mura ed ar-chitravi di sostegno, con mattoni in cotto (forsedi epoca medievale) e quant'altro.Tutti questi elementi ci hanno confermato la va-lenza geologica ed ambientale di questo gioiellodella natura, che non può rimanere nell'abban-dono e nel degrado.Più di 40 anni fa, quasi a ridosso della grotta sor-giva, fu consentita la discarica di migliaia di metricubi di materiale argilloso e fangoso, provenien-te dallo scavo della galleria ferroviaria San NicolaArcella-Scalea.Fu, quella, una grandissima leggerezza ed ungrandissimo attentato all'ambiente circostante dicui ancora oggi si subiscono gli effetti negativi indanno dell'intero sito di Torre Talao ove, fra l'al-tro, esistono grotte ossifere del paleolitico medioanche di interesse paleontologico (animali mu-steriani).Ora è necessario ed urgente riavviare i lavori, co-minciati lo scorso aprile, per un’accurata puliziadel sito, per eliminare, innanzitutto, dall'area del-la grotta, detriti e rifiuti di ogni sorta, tutto il ma-teriale argilloso e fangoso fino a riscoprire il na-turale letto ghiaioso.Una volta riportata alla luce la sorgente di acquasulfurea, si consentirà di usufruire di un raro be-

ne naturalistico che potrà richiamare studiosi edincrementare il turismo culturale.Non è esclusa la possibilità di utilizzare l'anticasorgente di acqua sulfurea a scopi terapeutici,cosi come hanno fatto i nostri antenati e, forse,antiche matrone romane che vivevano nelle villeposte, secondo alcune tesi, sulla collina di SanGiovanni ('u timpuni 'i San Giuvanni) a ridossodella Serra Limpida.Su nostro modesto suggerimento, nel mese diaprile, l'amministrazione comunale ha iniziato unlavoro di sbancamento (limitato) e di pulizia perriportare alla luce le grotte di Torre Talao, diven-tate un letamaio ed un posto dove potersi dro-gare indisturbatamente.In vista del lungo ponte di Pasqua, purtroppo, ilavori hanno subito uno stop.Speriamo, però, che riprendano al piu presto eche per l'estate, ai turisti, si possa dar modo di vi-sitare queste antichissime grotte paleolitiche diinestimabile valore, tenute nascoste per oltre 40anni.La ripresa dei lavori prevede lo spostamento dialcuni massi (potrebbero essere utilizzati per deipercorsi che portano all'interno di queste caver-ne) che ostruiscono l'entrata alla grotta detta “d'isuric(i) 'i nott(i)”, il taglio di alcune fronde di ficoselvatico e la continuazione della rimozione delmateriale che si trova all'interno e a ridosso dellemillenarie grotte. Inoltre, vanno messi dei cancelli, attinenti al con-testo storico-paesaggistico, per salvaguardarle daatti vandalici.Lavori, questi, che vanno eseguiti con la massimascrupolosità.

Nota della RedazioneQuei primi lavori, iniziati dopo tante insistenze,rimasero a metà. L'amministrazione comunaledell'epoca, non era molto convinta dell'operadi recupero storico-architettonica poichè pen-sava, probabilmente, alla favola del porto. Conl'ambiziosa realizzazione del porto, intorno aTorre Talao, anche le grotte dovevano riaffiora-re e quindi, probabilmente, quei lavori appari-vano del tutto inutili. I lavori del porto, ancoraoggi, a distanza di sette anni non sono neppu-re iniziati e quei primi lavori di bonifica, poi ab-bandonati, ancora piangono.Speriamo che quello che non è riuscito conl'amministrazione Russo, si concretizzi al me-glio con la nuova amministrazione Basile.

TORRE TALAO: UN’INIZIATIVA ENCOMIABILE...di ERCOLE SERRA

In questo delicato lavoro di riscoperta, intra-preso dall'attuale amministrazione comuna-le, un ruolo vigile lo ha svolto la Soprinten-denza ai Beni Archeologici della Calabria,con sede a Scalea, che ha supportato, in to-to, l'opera di bonifica e di ripristino. Inoltre,informiamo i lettori che, ai piedi del simbolodi Scalea, esiste anche un piccolo museo dimarineria. All'interno è possibile visitare eammirare: ancore antiche risalenti al 1800,lampare che usavano i pescatori, anfore e im-magini di Scalea raffiguranti l'arte della pe-sca e l'isolotto di torre Talao che si trovava inmezzo al mare. Inoltre, nel settore nord-estdel sito della Torre, è presente un depositopluristratificato, costituito da resti fossilifaunistici e industria musteriana. Molto pro-babilmente, questo deposito si era accumu-lato all'interno e nell'area prospiciente aduna grotta.

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6 o Primo Piano giugno-luglio 2010

<<Nel 2007 ho vinto unricorso al Tar contro ilcomune di Scalea, madopo mesi e mesi di at-tesa, ancora non hoavuto niente>>. Sono leparole accorate che la-sciano trasparire l'enor-me disagio di DamianoBarletta (nella foto) un

ex operaio manutentore del comune di Scaleache ha lavorato presso l'ente dal 1984 al 1991,senza aver avuto riconosciuti i diritti legati allasua posizione lavorativa. Da quanto appurato, se-condo le sentenze del Tar di Catanzaro, la n°440/05 e la 312/07, all'ex operaio spetterebbeuna somma pari a 111.000 euro riconosciuti per-ché all'epoca del suo rapporto lavorativo l'entenon gli corrispose le somme relative al pagamen-to delle differenze retributive tra gli stipendi cor-

risposti dall'amministrazione comunale di Scaleae quelli del terzo livello iniziali previste dalle di-sposizioni contrattuali, al pagamento delle diffe-renze delle tredicesime mensilità, il TFR, le quotein aggiunta di famiglia, la regolarizzazione dellaposizione assicurativa e previdenziale, il tutto inproporzione ai periodi di lavoro prestati. Sem-bra, però, che la posizione del comune di Scaleanei confronti dell'ex operaio, negli ultimi 3 anni,sia peggiorata, perché pare che l'ente, a seguitodi una determina del commissario ad acta nomi-nato dal Prefetto, del 14 Luglio 2008, non abbiaadempiuto al dovere legale ed amministrativo neiconfronti dello stesso operaio. <<Sono stremato- ha dichiarato Barletta - se continua così mi le-gherò davanti al comune, perché sono mesi chel'amministrazione comunale, sia quella preceden-te che quella attuale, non mi corrisponde il do-vuto previsto dalla determina del commissariodel 14 luglio 2008. Quella delibera - ha aggiunto

“SONO STREMATO, SE CONTINUA COSÌ MI LEGHERÒ DAVANTI AL COMUNE”di ANTONIO PAPPATERRA

La notizia, pubblica da qualche tempo, oggi è di-ventata attuale alla luce della visita al Comune deicommissari ad Acta della Prefettura di Cosenza,nominati per dare corso alle sentenze del Tar Ca-labria. La vicenda riguarda cinque ex dipendentidel Comune che, con sentenze separate del Tar,hanno visto riconosciute le differenze retributive,per aver prestato lavoro a tempo determinato infavore dell'Ente negli anni dal 1981 al 1991. «La questione - ha commentato il sindaco Pa-squale Basile - risale a trent'anni fa e quindi a vec-chie amministrazioni. Forse si è pensato che iltempo avrebbe cancellato le disattenzioni delpassato. Così non è, ed ora abbiamo il compitodi affrontare la questione ottemperando, natural-mente a quanto previsto dalla sentenza e aquanto disposto dai commissari ad acta». La vicenda è ormai giunta ad un punto di non ri-torno ed è necessario chiudere il contenziosocon i cinque ex dipendenti per evitare ulteriorispese che si rivelerebbero ancor più dannoseper l'ente.«Non è facile affrontare una questione di taleportata che causa un problema economicotutt'altro che trascurabile per il Comune. Abbia-mo calcolato che il costo dell'operazione si aggi-rerà intorno ai 70 euro per ogni cittadino di Sca-lea, neonati compresi. Provvederemo, come ènostro dovere, compatibilmente con le risorsedell'Ente all'erogazione di quanto dovuto e con-cordato con i commissari ad Acta nominati per ri-solvere la vicenda». (A.P.)

Nota della RedazioneMa è giusto che a pagare gli errori di vecchieamministrazioni comunali siano i cittadini già

oberati e colpiti da tasse e gabelle varie? A Sca-lea, come consuetudine, “piove sul bagnato”.Ai sacrifici economici ai quali il governo centra-le cerca di persuaderci e convincerci ritenendo-li giusti e indispensabili e ai quali fa da cassa dirisonanza, con tormentoni e martellamenti inau-diti, tutta l'informazione italiana (Tv, giornali eweb) da mattina e sera, ora si aggiunge anche la“colletta” per aiutare i 5 ex dipendenti del co-mune di Scalea. Un vero e proprio paradosso.Un provvedimento che è un'ulteriore offesa al-l'onestà e ai sacrifici di tante brave famiglie che,con dignità e impegno, nonostante le stretteeconomiche arrivate ormai quasi al collasso, af-frontano, giornalmente, con la morte nel cuore,una vita di rinunce che non lascia intravedere unbarlume di speranza. q

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Barletta - prevedeva la mia li-quidazione già dal 2008, maho atteso invano e nemme-no gli amministratori comu-nali di allora e di adesso san-no darmi spiegazioni perl'atto legale disatteso. Sonoal limite - ha concluso l'exoperaio - e se nel prossimobilancio non viene prevista lasomma per il mio dovuto, ol-tre alla protesta, denunceròil comune alla Procura dellaRepubblica per abuso d'attid'ufficio>>. q

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giugno-luglio 2010 Dal Palazzo o 7

Il Consiglio Comunale di Scalea, nella seduta del25 giugno c.a., ha approvato, con i voti favorevolidella maggioranza, contrarie le minoranze, il bi-lancio di previsione per il 2010, quello plurienna-le 2010-2012, la relazione previsionale e pro-grammatica triennale e il programma delle operepubbliche. I consiglieri hanno creato un'atmosfera… agro-dolce, fra bordate, picconate e occhiolini. Il mo-mento più importante della vita amministrativa diun comune ha visto la maggioranza, guidata dalsindaco Pasquale Basile, coesa sull'obiettivo. Nel corso della discussione, più politica che tec-nica, con qualche intervento fiume durato fino aquaranta minuti, si è più volte richiamata l'atten-zione sul fatto che il documento contabile par-rebbe essere frutto di scelte in gran parte tecni-che: una situazione di mantenimento! Gli esponenti di minoranza hanno, in alcuni casi,contestato questo tipo di indirizzo, ritenendoche il Bilancio di Previsione debba avere sempreuna componente politica che deve caratterizzarele scelte. L'aspetto più importante, però, affiorato più voltecome uno “spettro”, tale è stato definito nei gior-ni scorsi, è quello della possibile dichiarazione didissesto finanziario dell'Ente. Non ci sono dubbi sul fatto che pesano come ma-cigni alcune situazioni, prima fra tutte quella rela-tiva all'intervento dei commissari prefettizi per ilpagamento di circa settecentomila euro ad ex di-pendenti del Comune: una vicenda trentennaleche ha assunto proporzioni gigantesche. Ci sono, poi, altre questioni, come il contenziosocon la Sorical per l'acqua potabile e pesano an-

La valorizzazione del mercato coperto, l'ammo-dernamento della villa comunale, la rivalutazionedi piazza Aldo Moro ed il prolungamento dell'i-sola pedonale, con il rilancio di strutture sporti-ve, è quanto emerso nella relazione programma-tica e dovrebbero essere gli obiettivi attuabili neiprossimi tre anni dall'amministrazione comunaleguidata dal sindaco Basile.<< Si tratta di proposte concrete>> ha detto ilcapogruppo di maggioranza Francesco Acquavi-va>> e immediatamente realizzabili, lo sviluppopuò e deve iniziare da una progressiva moder-nizzazione e informatizzazione della macchinaamministrativa». <<Gli strumenti informatici - ha ribadito Acquavi-va nel corso dei lavori del consiglio comunale -serviranno a ridurre le distanze con i cittadini>>. <<Saremo vicini alle associazioni che propongo-no programmi e progetti realizzabili», ha conclu-so Acquaviva che ha sottolineato l'importanzadella trasparenza nel rapporto con i cittadini<<una linea che si intende portare avanti>>. Impegni sono stati anche assunti per garantire il“cambiamento”. Si lavorerà, è stato detto, per as-sicurare alla cittadinanza migliori standard quali-tativi atti a soddisfare i bisogni della collettività el'amministrazione comunale darà attuazione alpiano strutturale comunale «per proiettare Sca-lea in un nuovo modello di sviluppo urbano». Per la viabilità, l'amministrazione pensa alla riqua-lificazione della rete stradale e ad investimentimirati per il potenziamento delle arterie esisten-ti, comprese quelle ricadenti nelle aree periferi-che. Sarà necessario, secondo l'amministrazione,organizzare percorsi alternativi per agevolare iltraffico locale: previste la realizzazione di roton-de, in punti nevralgici, e la distribuzione più ra-zionale delle aree destinate ai parcheggi.Per il centro storico, l'amministrazione ritiene chesia necessario integrare il borgo antico alla cittànuova pensando il primo come un luogo di cul-tura. C'è pure l'idea di aiutare i commercianti e gli im-

IL CAPOGRUPPO ACQUAVIVAHA DISEGNATO LA CITTÀ DEL FUTURO

BILANCIO: COPIA CONFORME... ALL’ORIGINALE!di MATTEO CAVA

che le vicende legate alla “scomparsa” di TributiItalia e quindi di tutto l'apparato per la riscossio-ne e gestione dei tributi: in questo settore l'am-ministrazione Basile sta cercando di… riallacciarei nodi. Il dibattito, nell'ambito del consiglio comunale, siè consumato su questioni del genere e più di unavolta si sono intrecciate le posizioni di chi, comel'ex Vicesindaco ed ex Assessore al Bilancio Mau-ro Campilongo, si trova ora all'opposizione o di exassessori, oggi in maggioranza, che vorrebberorappresentare il rinnovamento ma che, per forzadi cose, restano ancorati al passato e, in alcuni ca-si, faticano ad uscire dalle secche.«Il bilancio è tecnico>> ha detto Francesco DiGiorno consigliere delegato <<ed è stato redattosulla base di quello dell'anno precedente. Ci so-no contingenze economiche e finanziarie trovatesul tavolo, come il contenzioso con Tributi Italia dioltre due milioni di euro o con gli ex dipendentiper circa settecentomila euro. Si è voluto, però,evitare la vendita di beni. La valutazione costantedelle spese sarà fatta con una operazione di as-sestamento. È impegno preciso dell'amministra-zione>> ha aggiunto Di Giorno <<procedere allaredazione del prossimo Bilancio di previsione intempi più rapidi. L'incremento delle entrate è as-sicurato dall'aumento della Tarsu e dall'aumentodelle quote di contribuzione per il servizio di re-fezione e trasporto scolastico». Il sindaco Basile, nel suo intervento finale, ha ri-sposto alle obiezioni mosse dalle minoranze, ri-badendo che si ritiene necessario proseguire ver-so il miglioramento di alcuni settori importanti. q

prenditori che intendono investire nell'area delCentro Storico: sono state infatti già deliberateuna serie di facilitazioni per i commercianti cheintendono orientarsi in quell'area.L'amministrazione ha poi inserito, fra gli obiettivi,la realizzazione di un canile municipale, la piani-ficazione delle zone destinate al commercio am-bulante, la creazione di zone aperte al pubblicoper l'accesso gratuito ad internet, con l'utilizza-zione della tecnologia wi-fi, e per l'ambiente l'at-tivazione di un sistema di monitoraggio delle ac-que, di concerto con le autorità regionali eprovinciali. Una iniziativa quest'ultima che, a dire il vero, hagià mosso i primi passi. Verrà effettuato il censimento degli scarichi e deicanali secondari con la pulizia periodica dei cor-si fluviali e la pulizia delle spiagge per tutto l'an-no. Sarà effettuata anche la revisione complessi-va del sistema dei rifiuti con il potenziamentodella raccolta differenziata e l'incentivazione deisistemi di riduzione di conferimento dei rifiuti so-lidi. La realizzazione delle isole ecologiche di-venta una iniziativa necessaria per riordinare laraccolta degli ingombranti. Verrà realizzato ancheun sistema di controllo con la “Polizia ecologica”e per le fonti rinnovabili l'amministrazione puntaal fotovoltaico. q (M.C.)

Gli atti intimidatori a carico dell'agenzia immobi-liare “Mattoni casa” di Scalea hanno avuto eco inConsiglio Comunale, presente il Prefetto AntonioReppucci (nella foto) che ha confermato la suaferma volontà di voler conoscere il territorio e vi-vere i problemi direttamente nelle aree interessa-te: <<Quando mi chiamerete>> ha assicurato ilrappresentante dello Stato <<io ci sarò sempre». Il Sindaco di Scalea, Pasquale Basile, ha sottoli-neato: <<Non è la prima volta che in Consiglio siparla di atti intimidatori. Anche la prima sedutadel neo eletto consiglio comunale è stata apertacon un argomento simile>>. <<La nostra posizio-ne - ha confermato Basile - rimane ferma e conti-nuerà a restare sempre la stessa. Abbiamo e con-tinuiamo a dare la massima fiducia alle forzedell'ordine che in questi giorni stanno facendosentire ancora di più la loro presenza sul territo-rio. Una presenza importante che garantisce latranquillità dei cittadini e, non ultimo, la demo-crazia>>. Il Prefetto Reppucci, da campano, si è sentito“quasi a casa”, perchè ai confini con la sua regio-ne d'origine e tenendo conto che a Scalea la pre-senza di cittadini partenopei è stata sempre forte. Per il Prefetto bisogna lavorare duro, a tutti i livel-li, e anche i cittadini devono fare la loro parte:<<Se a monte non si alza il livello della moralità>>ha detto <<facciamo la guerra ai mulini a vento.C'è bisogno di un risveglio che non può essere af-fidato esclusivamente alle forze dell'ordine. Va in-vestito denaro per le politiche sociali e per i co-muni c'è una scala di priorità da seguire». Non sempre, secondo S.E. Reppucci, si può pen-sare alle feste di piazza e alle sagre, si deve inve-stire anche in iniziative che portano ad un innal-zamento della moralità. q (M.C.)

INTIMIDAZIONI:IL PREFETTO C’È!

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8 o Nella Nostra Città giugno-luglio 2010

La straordinaria esibizione dei migliori ballerini delmondo (artisti che hanno fatto la storia di questostile) ha strabiliato i tantissimi e stipati divertitipresenti, sul palco dell'anfiteatro che si trova difronte al garden dell'albergo.Dopo aver partecipato a queste tre entusiasman-ti giornate, possiamo affermare a chiare lettereche la manifestazione “Eventopeople”, che pre-cede la stagione estiva, ha superato senza ombradi dubbio le scorse edizioni. L'unico neo, se talesi può definire, riguarda la durata della manifesta-zione, tre soli giorni, davvero troppo pochi, vistal'entità e la forza di questo poderoso tour-even-to. Speriamo che gli organizzatori seguano eascoltino il nostro suggerimento e che l'eventosalsa più grande d'Europa, nella prossima edizio-ne sia portato almeno a sei giornate.

L'intervista

Angelo Rito in 6 domandeD. Quando hai iniziato a studiare danza e cosati ha spinto a farlo?R. Ho cominciato a ballare quando ero molto pic-colo, avevo 6 anni. Provengo dal Sud d'Italia che,purtroppo, a tutt'oggi non offre a una personamolte possibilità di farsi una posizione… Fu miamadre a spingermi a ballare.

D. Il tuo percorso ti ha portato a vivere e lavora-re a Roma, quali sono state le altre tappe?R. Le mie tappe prima di Roma sono state Milano,Madrid e New York.

D. Hai lavorato con i maggiori maestri del mon-do, ce ne parli? Con chi ti sei sentito più in sin-tonia?R. Grazie a Dio ho avuto l'onore di lavorare conpersone valorose. Ho passato un periodo dellamia vita a “pendolare” tra New York e la mia casae facevo qualsiasi lavoretto per pagarmi le spesee poter andare a studiare. Ho studiato con i piùgrandi maestri del mondo della danza in genere:Eddie Torres, Papito Jala Jala, Janet Orta, FlavioBennati, Irini Res, Marco Ierva e con autorevolimaestri alla prestigiosa accademia Alvin Ailey, diBroadway

GRANDE SUCCESSO DELL’EVENTO SALSA...di SARA SILVESTRI

D. Come giudichi il panorama della Salsa in Ita-lia? Ci sono aspetti che cambieresti?R. Credo che l'Italia sia sempre stato uno dei pae-si migliori. Anche per la Salsa è il Paese che offrepiù lavoro in questo campo, ma nello stesso tem-po credo che ci sia tanta incompetenza a livellodel ballo e, nella Salsa, molta gente si improvvisadanzatore o ballerino e questa è una mancanzadi rispetto e di professionalità.

D. Quanto è importante l'alimentazione per unartista? Segui un regime particolare?R. Credo che l'alimentazione sia la base della no-stra vita e una delle cose di massima importanza.Dopo aver fatto molte esperienze, ora seguo unregime alimentare particolare, la giusta alimenta-zione che adatto al mio corpo.

D. Dai un consiglio a chi vuole iniziare una car-riera nel mondo della danza.R. Il mio consiglio più grande è quello di studiareil più possibile e cercare di sacrificarsi qualunquesia il proprio obiettivo. q

...dalla prima

Ottima la riuscita della seconda edizione del “Ve-spa Raduno Interregionale, Riviera dei Cedri” chesi è svolta a Scalea, in Piazza Saverio Ordine.Hanno partecipato all'evento 160 vespisti prove-nienti dai vari Vespa club di Calabria, Basilicata,Puglia e Campania. A fare da apripista ai vespisti,gli organizzatori del Vespa club di Scalea. Il giro turistico si è svolto per le vie cittadine e siè prolungato verso Santa Domenica Talao dove, laPro Loco ha offerto un rinfresco a tutti i parteci-panti. Durante la manifestazione, sono state ef-fettuate le premiazioni di rito ed è stato ufficializ-zato il gemellaggio tra il Vespa club scaleota equello di Canosa di Puglia, giunto la sera prima at-traverso la suggestiva e panoramica Mormanno-Scalea.Gli organizzatori dell'evento, che ha riscosso unnotevole successo, hanno ringraziato l'Ammini-strazione comunale, la Polizia Municipale, il Co-mando Compagnia Carabinieri di Scalea, la Pro Lo-co di Santa Domenica Talao, il team Vespa club -Scalea e tutti quelli che, in qualche modo, hannocontribuito alla buona riuscita della entusiasman-

te giornata.<<Abbiamo raggiunto un buon numero di iscri-zioni>> - hanno commentato gli organizzatori delVespa raduno - <<e ringraziamo tutti i Vespa clubche ci hanno onorato della loro presenza>>. <<Ilnostro entusiasmo>> - commentano dal direttivo- <<è cresciuto e continuerà a crescere perché sitratta di una iniziativa che è stata accettata dibuon grado e con tanta simpatia, da tutti, anchedai non addetti ai lavori>>.q

OTTIMA RIUSCITA DEL VESPA RADUNOdi EUGENIO ORRICO

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giugno-luglio 2010 Nella Nostra Città o 9

Punti vendita:SCALEA - Via Lauro, 240/264b

Fabrizio 328.7514238Matteo 328.1284855

IL RAFTING A“UNO MATTINA ESTATE”

Annarita Manco, adorata figlia del nostro caro di-rettore Nando Manco, giorno 11 giugno 2010, siè unita in matrimonio con Fabio Arieta. La bellissi-ma e suggestiva cerimonia religiosa, officiata dalsensibile Padre Augusto, si è svolta nella stupen-da e monumentale Basilica dei Santi Giovanni ePaolo (foto 1) al Celio in Roma, nota come “Basi-lica dei lampadari” per gli splendidi ed enormilampadari che brillano sull'altare. All'importanteappuntamento, Annarita e Fabio sono stati cir-condati da parenti ed amici, accorsi numerosi, inlargo anticipo a Roma, per far sentire la loro soli-dale presenza che si è protratta fino a domenica13 giugno. Venerdì sera il corteo, partito da Piaz-za Fiume, intorno alle 16,00, è arrivato in PiazzaSS. Giovanni e Paolo atteso da altri invitati. Bellis-sima e toccante la funzione religiosa che ha com-mosso tutti per l'atmosfera che si respirava, perl'organizzazione, per i sontuosi ed eleganti ad-dobbi floreali e per la celestiale musica che sidiffondeva nell'aria. Al termine della funzione ma-trimoniale, un lungo e scrosciante applauso haecheggiato tra le navate della meravigliosa Basilicaricca di pregiati affreschi.Il lungo corteo, poi, si è spostato da Roma in di-rezione della vicina Grottaferrata (Castelli Romani)per raggiungere la magnifica Villa Grazioli (foto 2),una costruzione del 1500, eretta su un pendio aforma di croce, voluta da Antonio Carafa, autore-vole cardinale molto vicino a Gregorio XII, cui lolegavano sentimenti di stima e affetto. Villa Gra-zioli fu ritenuta, già nel '700 dal marchese De Sa-

de, la più elegante delle Ville Tuscolane.Giunti di fronte all'imponente e famosa villa, cheha ospitato Alberto Sordi nel celebre film “Il Mar-chese del Grillo”, immersa in tanto verde, gli ospi-ti, attraversato il lungo viale alberato che collegala villa alla strada, sono stati fatti accomodare al-l'interno dei saloni nobiliari (meravigliosa la galle-ria con i suoi affreschi che sovrasta il portico) perassaporare l'ottimo “Gran Buffet Acquaviva” (inti-tolato ad uno dei tanti nobili che si sono succe-duti, in questi 500 anni, nella proprietà della villa).Subito dopo, gli invitati sono stati fatti accomoda-re nell'elegante giardino, che si affaccia su Roma,per dare inizio alla cena nuziale. Dopo il tagliodella torta, a mezzanotte passata, in contempo-ranea, sono stati allestiti carrelli di frutta esotica edi stagione, dolci vari e, logicamente, tutta la gam-ma di confetti di Sulmona, il tutto innaffiato conFerrari e allietato da tanta allegria e buona musi-ca-soft. Poi si è passati alle foto ricordo e ad unaserie di simpatici e goliardici scherzi, improvvisatidai tantissimi giovani amici, che hanno divertito erallegrato i presenti. Sul tardi, gli auguri e i saluti dirito.Il condirettore e amico di famiglia Giovanni Celicoe tutta la redazione del Diogene esprimono al di-rettore Nando Manco, alla gentile e affabile con-sorte Loredana Marsilli, ai consuoceri Gino Arietae Raffaella Vitale e soprattutto ai neo sposi, Anna-rita e Fabio, i più sinceri e sentiti auguri di serena,lunga e felice vita insieme. q (G.C.)

ANNARITA E FABIO: NOZZE DA FAVOLA

I riflettori della seguitissima trasmissione “Uno mat-tina estate” si sono soffermati sulle bellissime eselvagge gole del fiume Lao per filmare alcuni mo-menti straordinari di una discesa in gommone, al-la quale ha voluto partecipare anche la splendidae sorridente inviata Claudia Andreatti (nella fotocon Primo Galiano). Dallo studio Rai, la graziosa edolce Georgia Luzi e il bravo e simpatico Pier Lui-gi Diaco conduttori della trasmissione si sono col-legati con le rive del Lao per trasmettere un servi-zio sul rafting che da anni viene praticato nellesplendide acque di questo magico fiume. PrimoGaliano pioniere di questo sport fluviale, è statointervistato dalla spumeggiante e bella ClaudiaAndreatti, miss Ialia 2006. La regia esterna è statacurata da Emma Mastroianni. Galiano ai microfonidi “Uno mattina estate” ha risposto con piacerespiegando che questa attività turistica-sportivapuò essere praticata da persone dai 6 agli 80 an-ni, senza alcun problema. Questo adrenalinicosport fluviale, che unisce attività fisica e turismo, èuna esperienza affascinante e indimenticabileche, almeno una volta nella vita, tutti dovrebberovivere.

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foto 1

foto 2

Roma - Arco d Costantino

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10 o Nella Nostra Città giugno-luglio 2010

Donna Maria (nella foto), vedova del mai dimenti-cato Dario Bergamo, sindaco democristiano di Sca-lea fino al 1980, conosciuta ed affettuosamentechiamata, con rispetto ed ammirazione, proprio co-sì, l'adorata mamma di Alessandro, medico, già par-lamentare e ora consigliere comunale, di Pasquale,già medico sociale dell'Inter e della Juve, nonché vi-cesindaco nel 2000, di Marika, moglie di Alvaro Cri-stiani, e di Renata Bergamo, si è spenta, serenamen-te, all'età di 81 anni. Dotata di grande nobiltà d'animo, personalità e ca-risma, fu punto di riferimento per tanti epigoni, enon solo “scaleoti”, che si affacciavano, alcuni a fian-co del marito e altri anche in contrapposizione, confatica e difficoltà, alla vita pubblica, nel periodocompreso tra il 1960 e il 1980, anni di grande fer-mento per l'intera popolazione locale e anche perquelle dei centri limitrofi. La sua “cucina”, al secon-do piano di Via Oberdan, in pratica una vera e pro-pria “fucina” di idee, è stata, per lunga pezza, il “sa-lotto buono” della zona ed era lì che venivano, manmano, accolti i maggiorenti politici, specie della exD.C. (da Gennaro Cassiani a Riccardo Misasi), non-ché gli “amici” di sempre (Nicola Corcione, ad esem-pio, vi aveva una sedia tutta sua): era lì che, in pra-tica, si ipotizzavano strategie, cercavano esaldavano alleanze, prospettavano intese, per il mi-glioramento della popolazione locale e comprenso-riale, e, soprattutto, si “cercavano voti”! Discreta edintelligentissima, a fianco dell'amato marito, ma stan-do sempre un…passo indietro, Donna Maria ha cer-cato, puntigliosamente, negli anni, attraverso l'am-ministrazione comunale, che ovviamenteinfluenzava, di “costruire un futuro comune e con-diviso”: era chiamata, senza ombra di una qualchemancanza di rispetto, “la sindachessa”!Padrona di casa impeccabile ed affabile, gentile edisponibilissima e sempre col sorriso sulle labbra, la-sciava la sua porta di casa, da mattina a sera, sempreaperta, indistintamente, per tutti.Possedeva un grande amore per i classici, era dota-ta di una memoria eccezionale: aveva frequentatocon grande profitto, nella primissima giovinezza, il“Ginnasio” di Praia e, coltivando un “ricordo” sem-pre riverente per Maria Lomonaco, l'insegnante più

Un pezzo di storia cittadina si è concluso:DONNA MARIA RUSSO BERGAMO NON È PIÙ!

di GIOVANNI CELICO

prestigiosa che l'allora “convitto” praiese annovera-va, era in grado di ripetere, a memoria, interi “passi”in latino dell'Eneide, nonché diversi “stralci” dei Pro-messi Sposi.

Donna Maria ha lasciato, con la sua dipartita, dun-que un vuoto non solo nella famiglia ma anche nel-la popolazione e in coloro che hanno avuto la ven-tura di conoscerla e che potrebbe, sul versantepubblico, nei modi e termini che si riterranno piùconsoni ed opportuni, essere, in parte, colmato: labella e frequentata villa comunale, con la fontana,una sua idea tramutata in realtà, a distanza di 40 an-ni dalla sua splendida realizzazione, dopo tante in-titolazioni toponomastiche approssimative e fretto-lose potrebbe essere, a ragione, ora intitolata: “VillaDonna Maria Russo Bergamo”. q

Per Alfredo Alampi, la capacità di comunicazionevisiva diventa trasformazione del mondo reale inun suo universo artistico privo di astrazioni e soloin apparenza emblematizzato da significati espres-sionistici. L'artista si esprime così con un ritorno al-la semplicità davanti alla bellezza del paesaggioemotivamente sentito ed elaborato con segni chedanno ritmo all'immagine. L'esuberanza del coloreesclude ogni parvenza di “tendenze barocche”,perché deriva dalla ricerca razionale di una visio-ne inserita nel mondo di oggi. Alampi si dimostraancorato alla concezione descritta del realismo,caratterizzato dalla assimilazione di un paesaggio,così come creato dalla natura, sempre in movi-mento e nutrito della mutevolezza del tempo e in-terpretato con un nuovo significativo linguaggio.La ricerca di questa interpretazione idealizzatadalla natura riporta l'effettiva visione compositivae vibrante, tensione interiore dove i segni sono di-ventati simboli della memoria, forti, vivi e dimo-strativi nella loro continua variabilità. q

ALFREDO ALAMPIpittore da scoprire ed apprezzare

di MARIO MIROLO

CondoglianzeIl 5 giugno c.a. si è spento Carmelo Russo, ex di-pendente comunale, da qualche anno in pensio-ne. Alla fine degli anni '50 Carmelo, come tanti ita-liani e, in particolar modo, come tanti calabresi ecompaesani, era emigrato in Sud America, a SanPaolo del Brasile. Tornato in Italia, fu assunto, ne-gli anni '70, presso il comune di Scalea, dall'alloraamministrazione Dario Bergamo. Carmelo, che tut-ti chiamavano e conoscevano con il simpatico no-mignolo di “Ciuffettino”, era una persona educa-tissima, gentile, affabile e buona.La sua scomparsa, ha destato in quanti lo cono-scevano e apprezzavano per le sue doti umane,tanto dispiacere e tanta commozione. Un lungo enutrito corteo, in segno di stima e affetto, ha ac-compagnato Carmelo nel suo ultimo viaggio terre-no, dalla sua abitazione, in via Spinelli, alla chiesae fino al cimitero. Il direttore del Diogene e la re-dazione tutta porgono alla famiglia del caro Car-melo, le più sentite condoglianze.

In ricordo di Ulderico BloiseQuest'anno, ricorrono 50 anni esatti dalla mortedi Ulderico Bloise e 90 anni dalla nascita. Essendoancora vivo il ricordo dello sfortunato Ulderico traalcuni concittadini che hanno superato i 50 anni,il figlio Cristoforo ha pensato di ricordarlo attra-verso le colonne del nostro giornale evidenzian-do l'attaccamento e la sua passione per il lavoroche svolgeva al comune di Scalea, con scrupolo-sità e intransigenza, ma nello stesso tempo, di aiu-to verso le persone in difficoltà. Per queste suesemplici e grandi doti umane, Ulderico Bloise ave-va conquistato in pochissimo tempo la stima e lafiducia dei suoi amati concittadini. Nato il 9 luglio1920 a Scalea e morto a Roma il 27 giugno 1960,la famiglia tutta lo ricorda vivamente.

LIBRI DA LEGGEREPresentato nella biblioteca civica di Piazza dePalma a Scalea, il libro di Gianfranco Cioni “ASud di Eboli” - Falco editore. La fortuna o la sfortuna di nascere nel profondosud, in una località dell'entroterra. Il confrontocon l'altra italia.La forza e la caparbietà di realizzare i propri so-gni nel proprio paesello natìo.Sono intervenuti Giovanni Le Rose, presidentedella Pro Loco di Scalea, Giuseppe Forestieri eFabio Ferrara, in rappresentanza dell'amministra-zione comunale, e Michele Falco, editore del li-bro.Ha moderato, come sempre, egregiamente il pro-motore culturale Egidio Lorito.Sono seguiti, poi, gli interventi dei numerosi pre-senti.Dopo i saluti, è seguita una ottima degustazionedi prodotti e specialità della rinomata azienda“Casa Maierà”.

Nell'ospitale libreria “Victoria” di Praia a Mare, lagiornalista Isabella Marchiolo, ha presentato lasua ultima fatica letteraria intitolata: “Un giornocome lei” - Abramo editore.Ha illustrato e coordinato il bravo Vincenzo Cor-raro con l'apporto del direttore editoriale e scrit-tore Mauro Minervino. Un libro dedicato a donnecalabresi schiette, forti e belle.Quello della emergente scrittrice reggina è unmodo di raccontare moderno e scorrevole, sen-za mezze misure, che seduce sensibilmente il let-tore. Ottima e d'impatto la padronanza della ter-minologia usata.Come sempre, ha fatto gli onori di casa il premu-roso e disponibile Pasquale Lanzillotti.

MUSICA: giorno 14 luglio, in piazza municipio inPraia a Mare, gran concerto del trio “Meets Lin-da”, diretto da Umberto Napolitano. Ospite della serata, la bravissima Linda (già ammi-rata a Sanremo e in altre trasmissioni televisive)apprezzatissima per la sua poderosa e accatti-vante voce. q

LAUREELa dottoressa Mariangela Serra, il 9 giugno 2010,ha brillantemente conseguito la laurea in Giurispru-denza presso l'Università degli Studi della Calabria,discutendo l'interessante ed originale tesi “La penadi morte tra etica e diritto” che ha riscosso il plau-so della Commissione ed il massimo punteggio: re-latore il chiarissimo prof. Gian Pietro Calabrò. Daparte della Redazione congratulazioni e auguri vi-vissimi a Margiangela per questo suo meritato se-condo titolo accademico, unitamente ai genitoriErcole Serra (nostro collaboratore) e gentile signo-ra Giovanna Landi, alle sorelle, al fidanzato Pietroed a tutti i parenti.

Il 15 giugno 2010, presso l'uni-versità di Fisciano (Salerno) si èbrillantemente laureata in Giu-risprudenza, Anna Covucci, fi-glia del nostro amico e socioGiuseppe. Il direttore e la re-dazione tutta augurano allaneo dottoressa una luminosacarriera, costellata da successi,gratificazioni e tanta felicità.

Nel centro di San Nicola ArcellaL’INCONTRO

Ristorante - Pizzeriatel. 0985.3208

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giugno-luglio 2010 Parola ai Lettori o 11

L'ennesimo ingannoSindaco ed in particolar modo amministratori co-munali, a cadenza fissa, fanno la loro comparsasu quotidiani e radio locali per mettere in evi-denza, con articoli e dichiarazioni, le loro gesta.I lettori e gli ascoltatori, meno addentrati nellapolitica scaleota, leggendo e apprendendo certenotizie, sicuramente penseranno che la nostra siaun'amministrazione attiva e fattiva, ma, comequalcuno sosteneva, tra il dire ed il fare c'è dimezzo il mare. Abbiamo fatto la fine di Belvede-re, dove si scrive soltanto mentre la comunità lan-gue in uno stato di lassismo e immobilismo pau-roso. Sono anni che non si realizza una strada, unmarciapiede, o una qualsiasi opera pubbllica,grande o piccola che sia, solo pubblicità attra-verso i media. A Scalea, vale lo stesso discorso.A proposito di mare, nei primi giorni di giugno e,precisamente domenica 6 c.a., non è stato pos-sibile fare il bagno nel mare di Scalea, in quantol'acqua era nera come la pece. Chissà cosa suc-cederà in agosto. A proposito di attenzione ver-so la città, rispetto alla precedente amministra-zione, noto niente di nuovo e di cambiato, sicontinua con lo stesso menefreghismo e andaz-zo. Il sindaco, accompagnato da qualche ammi-nistratore, va alla processione del Corpus Domini,ai funerali, alle premiazioni sportive ma la cittàcontinua ad agonizzare verso una morte sicura.La delusione è tanta, perché, come sostengonoin molti, il buongiorno si vede dal mattino. Scaleacercava un sindaco capace e risolutivo, almenonell'amministrazione ordinaria e non un sindacodi rappresentanza. Spero di sbagliarmi ma, anco-ra una volta, noi scaleoti ci troviamo tragicamen-te al cospetto dell'ennesimo inganno. Allora michiedo chi salverà Scalea?LUCA GUAGLIANONE

Rimandiamo, come accadeva una volta a scuola,tutti(o) a settembre. Non sappiamo più, vera-mente, a quale santo rivolgerci. Scalea sembrasottoposta ad una maledizione che si protrae daoltre 40 anni. Senza cercare il pelo nell'uovo ofare riferimento alle mega opere, per sottolinea-re l'indifferenza e la totale disattenzione verso lacittà, vi invitiamo a percorrere via Lauro, parten-do da nord (piazza Caloprese) a sud, idem per laparallela via Fiume Lao, per constatare come siafacile sobbalzare con i mezzi a motore sui molte-plici “canaletti” (crateri) esistenti sull'asfalto chepartono da un lato all'altro della carreggiata nel-le due arterie menzionate. Questo accade da ol-tre due anni ma, stranamente, nessun dipenden-te dell'ufficio tecnico-manutentivo o della poliziamunicipale, o politico di turno, si è accorto diniente. Probabilmente, avranno dei mezzi superammortizzati. Beati loro! q

La via Roma dimenticataVia Roma, l'antica via che porta all'ex municipio,per 364 giorni all'anno, viene trascurata e dimen-ticata dagli operatori ecologici e lasciata di con-seguenza al suo destino. Se questa strada riescea mantenere un minimo di decenza, dobbiamoringraziare alcuni residenti scaleoti come i coniu-gi Scoppetta e la signora Ianniello, attaccati allacittà e al decoro della medesima. Se non fosseper il loro impegno quotidiano, penso che nonsarebbe facile attraversarla a causa della sporci-zia e delle sterpaglie che si trovano sul ciglio del-la stretta e caratteristica arteria. Abitando un po'più sopra e attraversandola più volte al giorno,ho potuto constatare personalmente ciò che stoportando all'attenzione dei lettori e, mi auguro,dell'amministrazione comunale. Attenendomi aifatti, noi che abitiamo in via Roma dovremo pa-gare la Tarsu (la tassa della spazzatura) un sologiorno all'anno e, precisamente, in occasionedella ricorrenza dei caduti di tutte le guerre,quando il sindaco e le autorità, militari e civili, sirecano in corteo davanti al vecchio comune perdeporre una corona in memoria, ai piedi della la-pide che ricorda gli eroici martiri caduti per di-fendere la Patria. Ecco, questo è l'unico giorno in 30/6/2010

La posta di Nando Manco: [email protected]’ENNESIMO INGANNO, VIA ROMA DIMENTICATA,

I SOLITI GIOCHETTI, L’IMPORTANZA IGNORATA E GREAT FOOD...

cui via Roma ed il piazzale del vecchio municipiovengono tirati a nuovo.

FRANCO NACCARATO

Con una battuta, possiamo dire che ci vorrebbe-ro più ricorrenze simili, in modo da assicurareuna maggiore attenzione ed una più puntualepulizia. A proposito, ancora non sappiamo chedecisioni saranno prese per il fatiscente, vecchiocomune che versa in condizioni pietose e di ab-bandono assoluto. q

I soliti giochettiE finiamola con questi giochetti di specialisti so-praffini e governatori ben pensanti. Le misure giu-ste, oneste, di buona coscienza, si devono fare.Cosa fece Mussolini quando si trovò in un caso dicrisi economica? Lui che non percepiva stipendiodallo Stato ma che viveva con i proventi degli ar-ticoli pubblicati sul suo giornale. E Michele Bian-chi, morto in povertà, e il Ministro della bonificaintegrale De Crollalanza che, alla caduta del Fa-scismo, per fare un vestitino al figlio, ebbe a pre-starsi i soldi; e mio cugino Nino Moscato, conso-le generale della Sicilia e durante la guerracomandante del 28° gruppo CCNN con sede aNapoli, cessata la guerra andava con la zappa acoltivare il bergamotto lasciato dalla madre. Que-sti erano gli uomini da deprecare e uccidere?!!!Quanta è bella questa democrazia che non met-te le mani nelle tasche degli italiani, ma che riem-pie quelle dei governanti con stipendioni da na-babbi e con case regalate.Questa democrazia piagnucolona per rimbambitifessi, oh quanta è bella! E quante deliziose, ra-gionevoli, coscienziose parole sa dirci.E caspita! Volete che litighino tra loro per que-sto? Tutti dolci, dolci come agnellini, a manca, adritta e al profondo centro. Complimenti e vitalunga, indisturbati.

DEMETRIO ALAMPI(il penultimo novantacinquenne)

Chissà cosa penseranno i giovani leggendo que-sto suo scritto, un pò retrò ma che può e devefar pensare. Certo, ascoltando i piagnistei di cer-ti politici e le grosse somme che spendono perfar fronte alla loro dispendiosa e frenetica atti-vità, c'è da credere che a fine mese resterannosenza un centesimo. Poveretti! Ma si sarannochiesti e domandato come fanno tante famiglieitaliane a sbarcare il lunario con meno di mille eu-ro al mese? Come fanno a pagare le bollette del-l'energia elettrica, del telefono, della spazzatura,dell'acqua, del gas, oltre a pagare il bollo del-l'auto, l'assicurazione del veicolo, il pedaggio au-tostradale, il canone rai, le tasse varie, a proposi-to, ma mangiano? Vanno al ristorante? Alcinema? Si vestono? Hanno mai fatto vacanze?Ma vogliamo bestemmiare. La verità è che rinun-ciano, fanno economia su tutto, anche sui beni diprima necessità. E durante l'inverno, lungo efreddo, molti, loro malgrado, sono costretti a fa-re a meno del riscaldamento e a desiderare tan-te cose. Questo è il menu dell'italiano medio, ri-medi e provvedimenti per attenuare questasituazione non se ne vedono all'orizzonte, anzi ilGoverno ha varato un piano di risanamento eco-nomico che prevede una stretta generale per ri-durre il deficit pubblico. Ma cosa intendono direcon la ricorrente frase che, non metteranno lemani nelle tasche del ceto medio? Con il caro vi-ta (carburante, elettricità, assicurazione, bollettericorrenti ecc.) il caro vita scatta in automatico.L'italiano che vive con un misero stipendio o unasola entrata, cosa deve stringere più? Eppure l'I-talia è piena di macchinoni, di barche da nabab-bo, di aerei privati, di abitazioni faraoniche e dipersone, amanti della bella vita e dei viaggi. E mainessun governo riuscirà a cambiare questo tristee dolente registro. A voi le conclusioni. q

Associati anche tu!

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12 o Parola ai Lettori giugno-luglio 2010

della stagione turistica potrebbe dare più sollie-vo ed essere utile a tutti.Pensando di trascorrere la mia vita da pensiona-to lì da voi, spero di vedere un cambiamento po-sitivo.Ritornando ai nostri ragazzi del Vigrì, voglio par-larvi dello splendido lavoro che svolgono nel lo-ro ristorante.Ho “speso” molto tempo con Enzo in cucina e misono divertito tanto nel vedere preparare i cibicon maestria, fotografare i succulenti piatti, stu-pendi da vedere, e posso garantire, dal saporeeccezionale e ad un prezzo molto abbordabile.Il pranzo completo, durante la settimana è di so-li 10 euro, inclusa l'acqua e 1/4 di vino della ca-sa, mentre il pranzo della domenica costa 18-20euro.Lo staff del Vigrì è molto professionale, amiche-vole e familiare. Solo dopo due volte che homangiato al Vigrì, la gentilissima e simpatica ca-meriera Giama si è ricordata che preferivo il vinorosso di Verbicaro invece che il vino della casa.Ho scritto questo articolo-lettera per condivide-re con voi la mia esperienza al Vigrì e per elogia-re l'ottimo lavoro di Enzo e Angela nel loro risto-rante sulla costiera di Scalea, sul lungomaredell'Ajnella.

DIANA AND GUIDO (OREGON-USA)Curatori del blog “Il Terrazzo Italiano”

Siamo ben lieti di ospitare questa lettera che par-la di argomenti già trattati e condivisi dal nostrogiornale. Riguardo al Vigrì, si sfonda una portaaperta, in quanto ben conosciamo la sua politicacommerciale e la cura prestata dai titolari permeglio accogliere la clientela. La forza ed il gran-de merito di Enzo, pensiamo, è stato quello dimettere in condizioni di mangiare cibi a base dipesce anche alle tante persone che non si pote-vano permettere, per motivi economici, di recar-si al ristorante per gustare pietanze di mare. Il re-sto lo ha detto ed esposto Lei con schiettezza esincerità. Finalmente qualcuno che elogia, chenon polemizza, che riempie di complimenti eche dà preziosi suggerimenti. Speriamo che sifaccia portavoce della Sua gradevole esperienzaa Scalea e che possa ritornare al più presto contantissimi “squisiti” amici. q

L’importanza ignorataLa mia, più che una lamentela, vuole essere unosprono ai nuovi e vecchi amministratori comunaliche parlano del Centro storico solo in occasionedi campagne elettorali, di attivarsi per il bene co-mune e di avere un occhio di riguardo per la par-te di Scalea più antica e suggestiva. Finito il pe-riodo elettorale, tutti fanno orecchi da mercantee tutto torna nell'oblio e nel dimenticatoio piùassoluto. Dal 2005 al 2010 ha avuto la delega alCentro storico Tiziana De Bonis. Dopo la vittoriaelettorale, nelle consultazioni di fine marzo scor-so, conseguita dalla lista Basile, della quale face-va parte l'assessore uscente De Bonis, la cura del-l'agglomerato antico della città è statoriconfermato al consigliere Tiziana De Bonis, forseperché, nei precedenti 5 anni aveva fatto tanto ebene, anche se nessuno degli abitanti di Scaleavecchia se n'è accorto. Cinque anni di lassismo edi abbandono, sono stati per Basile il giusto pre-mio alla De Bonis che nulla ha fatto per questemillenarie pietre, apprezzate e fotografate, no-nostante tutto, da mezzo mondo. Nel Centrostorico la sporcizia e l'incuria la fanno da padro-ne. Controllo ed attenzione sono merce rara. In-torno e nella parte sottostante l'Antiquarium, cherischiamo di perdere per il menefreghismo e l'in-differenza dei politici locali, oltre alla sporcizia èpossibile trovare le più svariate fetenzie. Tuttoversa nell'abbandono più totale. Invece di faresalotto in corso Mediterraneo perché sindaco edelegata non fanno un sopralluogo nelle piazzee nei vicoli del Centro storico? Dopo il poco at-taccamento alle proprie radici dimostrato ed ilconseguente fallimento dei primi cinque anni(2005-2010) perché riconfermare come delega-to al Centro storico la stessa persona? Che scu-sante troviamo verso i tanti turisti e visitatori chetrovano questa spaventosa e assurda situazione?FRANCESCO LABADESSA

Tutto vero e, purtroppo, niente di nuovo dal suoaccorato scritto. Su questo spinoso argomentosono stati sprecati fiumi d'inchiostro. Grazie al-l'interessamento del nostro giornale e alle sue se-gnalazioni, si è riusciti a far rimettere in piedi lamillenaria cappella di San Cataldo (primo manda-to Russo) e a far nuovamente illuminare (anchese non al cento per cento) i ruderi del CastelloNormanno e mettere qualche pezza ad altri mo-numenti storici come Torre Talao e il bronzo delCaloprese, da poco restaurato e a vincere le ri-serve e le resistenze, di quei pochi interessati,per la chiusura di Piazza Caloprese. Purtroppo, ilritornello sul Centro storico, puntualmente, adogni inizio della stagione estiva, giustamente ri-torna d'attualità. Quello che dovrebbe essere ilfiore all'occhiello per l'intera città, purtroppo,non è preso, a torto, nella giusta considerazione.Questo disdicevole andazzo, porta, dunque, aperdere quella importante fetta di turismo cultu-rale che potrebbe tornare utile anche nei perio-di, cosiddetti morti, di bassa stagione. q

Great food and foodfor Tought CalabriaLa forza del ristorante Vigrì di Scalea è rappre-sentata dalla affiatata coppia formata dai coniugiGrisolia (nella foto).Voglio parlarvi un pò di più di questi due ragazzi,del loro ristorante e della loro filosofia di vita e,nel contempo, della avanzata comunità in cui vi-vono.Recentemente Angela si è presentata con il grup-po “Scalea libera”, alle elezioni comunali, nonriuscendo, però, nell'intento ma comunque con-tinuerà, anche con l'aiuto di altre persone, allosviluppo della piccola cittadina.Devo fare una riflessione: come mai un paese co-me Scalea, che vive prettamente di turismo e cheha numerose infrastrutture turistiche dislocate sututta la costa, apre i battenti solo ai primi giornidi luglio?Secondo il mio modesto parere, si potrebbesfruttare un po' di più il turismo proveniente dal-l'America, dall'Inghilterra e da altre nazioni euro-pee, se tutto fosse pronto qualche mese prima,anche perchè le temperature sono ideali già daiprimi giorni di maggio. Scusate ma ho dimentica-to di dirvi che questa parte dell'Italia non gode diuna buona economia e, quindi, l'allungamento

L’avv. ANNA MANCO rispondematrimonialista e specializzata in diritto di famiglia

Ho 30 anni e sono sposato con due figli. Da unarelazione extra coniugale è nata una bimba (oradi sei anni) che io non ho mai visto. La madre del-la piccola ha presentato da poco ricorso per ladichiarazione giudiziale di paternità, poichè pre-tende che io mantenga la minore. Ho l'obbligo difarlo?Certamente! Il figlio nato da una relazione adulteri-na ha diritto ad essere mantenuto dal padre anchese non c'è mai stato un rapporto affettivo tra i due. Nel dichiarare giudizialmente la paternità (lei e suafiglia verrete sottoposti all'esame del DNA e se lei sirifiutasse, il Tribunale potrebbe trarre argomenti diprova dal suo diniego) il giudice potrà porre a suocarico, quale padre naturale, il pagamento di unmantenimento senza essere neppure vincolato al-le richieste della madre. Ciò che conta, come spie-ga una recente sentenza della Cassazione (n.9300/2010) è solo l'interesse della prole e null'al-tro. Quindi, il magistrato non è vincolato alla do-manda della parte, in quanto l'art. 277, secondocomma, del codice civile gli conferisce "il potere diadottare di ufficio, in ragione dell'interesse supe-riore del minore, i provvedimenti che stimi oppor-tuni per il mantenimento del minore stesso".Tale interesse sussiste a prescindere dai rapportid'affetto che possono eventualmente instaurarsicon il presunto genitore o con la disponibilità diquesti ad instaurarli.Alla luce di ciò che ho detto, pertanto, le consi-glierei di trovare un accordo bonario con la madredi sua figlia. Ciò le eviterebbe giudizi ed esami disorta, che inevitabilmente porterebbero delle con-seguenze negative nei rapporti con sua moglie . q

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giugno-luglio 2010 Nel Circondario o 13

D. Vicesindaco Olivieri, non pensa che se la Grot-ta del Romito fosse ubicata nel nord d'Italia rap-presenterebbe una fonte di ricchezza maggiore?Trovandosi, invece, ad Avena di Papasidero, quelvalore aggiunto tarda ad arrivare. Perché?R. Più o meno un anno e mezzo fa, mi trovavo in Ir-landa, sulla costa ovest (voglio precisare che, ol-tretutto, mi piace tantissimo viaggiare, scoprire evisitare posti a me sconosciuti), e sono rimasta sor-presa nel constatare che in quei luoghi riescono avalorizzare anche le pietre. Sì le pietre, non stoscherzando. Dopo due ore di strada su di un au-tobus, dal centro siamo finalmente arrivati alla me-ta, per la visita delle già menzionate pietre, il loropiatto forte culturale. Però, non vi dico che cosa inquel posto sono riusciti a creare e anche in altri si-ti del mondo sono bravi ad inventarsi la storia, puravendo niente, questa è la verità.Ecco, noi non siamo capaci di “sfruttare” (che brut-ta parola, ma è così) o, meglio, di valorizzare le no-stre inestimabili ricchezze. Quando qui nasceva la cultura, in quei posti ulula-vano i lupi.D. Cosa si può fare per allargare e migliorare lastretta e a tratti tortuosa strada che porta al sitodel Romito?R. Premetto che la strada è di competenza comu-nale, ma vista la crisi economica che attanaglia inparticolar modo i comuni del profondo meridioned'Italia, dobbiamo cercare di trovare i fondi neces-sari attraverso finanziamenti, in modo da migliora-re un bene e un patrimonio di interesse mondiale.Noi, neo-amministratori comunali, da poco inse-diati, stiamo già pensando seriamente di mettere afuoco i nostri obiettivi per risolvere al più presto iproblemi più spinosi.D. Altro bene storico, monumentale e architetto-nico da non sottovalutare è, sicuramente, la chie-sa di Santa Maria di Costantinopoli, una meravi-glia delle meraviglie incastonata tra paretirocciose, l'intenso verde ed il limpido fiume, im-mersa in un regno di pace a dir poco celestiale.Condivide?R. Certamente sì. Giorno 28 maggio, in occasionedel cinquecentenario della istituzione della par-rocchia di San Costantino, S.E. il cardinale AngeloComastri (nella foto in primo piano), vicario gene-

Intervista a Loredana Olivieri, 39 anni, attuale vicesindaco, nonché assessore allacultura e allo spettacolo, di Papasidero, cittadina famosa per “il graffito del toro”

I PICCOLI COMUNI HANNO UN FUTURO SE SI METTONO INSIEME E COLLABORANO TRA LOROdi NANDO MANCO

rale del Papa, si è spostato da Città del Vaticano aPapasidero per ufficializzare, con una solenne etoccante cerimonia, l'importante passaggio dellaparrocchia in Santuario. Il cardinale Comastri, con afianco mons. Domenico Crusco, vescovo della Dio-cesi di San Marco-Scalea ed il vescovo emerito Au-gusto Lauro, è stato circondato da una moltitudinedi prelati, come il nostro valente don Ezio Sapori-to, che ha fatto gli onori di casa, e suore di vari isti-tuti religiosi. La processione, dopo aver fatto tap-pa, inizialmente, nella chiesa di San Francesco,preceduta dalla banda musicale e da militari a ca-vallo, è salita, poi, tra i suggestivi vicoli del Centrostorico in Piazza Umberto I, dove è avvenuta la be-nedizione della Madonna di Costantinopoli adopera di sua eminenza Comastri, per arrivare infinealla parrocchia di San Costantino. Al termine dellatoccante funzione, l'emissario di Sua Santità ha poiimpartito la benedizione papale con indulgenzaplenaria per la ricorrenza giubilare. La parrocchiafino alla fine dell'anno, grazie al Giubileo concessoda Benedetto XVI, sarà al centro dell'attenzionedei fedeli del territorio e non solo.D. Quali iniziative ha in programma per i prossimimesi?R. Oltre ai luoghi citati, tengo a sottolineare, senzadare minore importanza, di avere in mente di re-cuperare il centro storico di Avena, abbandonatodopo il tremendo sisma del 1981. Nel Medioevo,questo importante centro fu abitato da più di 100monaci, collegati con quelli di Sant'Elia e San Pie-tro il Grasso, nella valle del Mercurion, con testi-monianze di numerosi insediamenti rupestri.Come fanno da tempo al Nord, bisognerebbe ap-profondire quella cultura del restauro e del recu-pero con progetti mirati e adeguati. Se pensiamoche Papasidero si trova a metà strada tra il mare edil Parco del Pollino, non possiamo fare altro cherammaricarci per questa carenza. Penso che Papa-sidero debba avere e meriti molto di più dal Parco.Personalmente - continua la preparata e lungimi-rante Loredana Olivieri - credo molto nei consorzitra comuni. I piccoli comuni, come il nostro, hannofuturo se si mettono insieme e collaborano tra lo-ro. Questa sinergia, nel nostro caso, dovrebbe at-tivarsi principalmente tra i comuni della valle delLao. Ho notato che a Scalea, nostro punto di rife-rimento più importante, non esiste un segnale cheindichi la Grotta del Romito. Una superficialità que-sta che danneggia non solo Papasidero, ma anche

la stessa Scalea che, con la sua enorme ricettivitàpotrebbe trarne benefici, a livello sia economicoche culturale, proponendo ai suoi visitatori, un'of-ferta più ampia e ricca. Questo è solo un piccolis-simo esempio di collaborazione e sinergia tra co-muni che, con l’impegno di tutti, potrebbe essereallargato.D. Nell'imminenza cosa pensa di fare per la Grot-ta del Romito?R. Con gli altri membri dell'amministrazione abbia-mo avuto un incontro con il prof. Martini che curagli scavi da 10 anni. Insieme con lui, in occasionedei 50 anni (scatteranno nel 2011) dalla grandescoperta del bos primigenius, sperando anche nel-l'aiuto della Regione, vorremmo creare un piccoloarcheogromo, vale a dire un ambiente del paleoli-tico. L'obiettivo è anche quello di far confluire nelnostro Comune più scuole possibili, nell'intento disensibilizzare bambini e adulti verso i graffiti e ver-so questo particolare e importante periodo stori-co. Siamo partiti, a spron battuti, per ospitare giàda subito nutrite scolaresche provenienti da Firen-ze e, posso dire a chiare lettere, che non ci fer-meremo qui. Per gli alunni più piccoli la sola spie-gazione dell'insegnante non può bastare e rischiadi annoiare e di non lasciare nulla nelle loro giova-ni menti. Penso che metterli in contatto con qual-cosa di concreto sia la cosa più interessante e me-no noiosa.D. Torniamo alla strada e all'entrata che porta alRomito.R. Abbiamo pensato, per il momento, di migliorarealcuni tratti partendo dal sito e andando verso l'u-scita, nel tentativo di allargare dove possibile ecreare piazzole per consentire eventuali manovreai mezzi a motore più grandi. Certo gli esproprinon sono mai facili ma cercheremo di far capire aiproprietari interessati che ne trarranno beneficioanche loro. Con i 90mila euro che abbiamo a di-sposizione, cominceremo ad allargare i tratti piùnevralgici e, in particolare, quelli dove insistono in-filtrazioni d'acqua che provocano spesso frane. A

in quattordicesima...

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14 o Nel Circondario giugno-luglio 2010

Faccio parte, con molto orgoglio -qual-che maligno direbbe “supponenza”,ma poco importa, di un ristretto grup-po di calabresi -per me, più precisa-mente, di “calabro-lucani”- che da an-ni va alla scoperta del proprioterritorio e poi, davanti ad una tastieradi computer, cerca di trasformare in

parole le emozioni vissute. Ho avuto la possibilità digirare in lungo ed in largo il territorio calabrese, digodere delle splendide altezze che dal Pollino all'A-spromonte, passando per l'Orsomarso, la CatenaCostiera, la Sila, le Serre, fanno della Calabria un uni-cum nel patrimonio paesaggistico italiano; così co-me di godere di questo nostro mare (anzi dei duemari…) che avvolge la nostra penisola, miscelando-si in quel Mediterraneo che un fine storico comeFernand Braudel ha definito, non a caso, “mare del-la complessità”. Ho toccato con mano la corazzache avvolge i pini loricati del Pollino, anche di quel-l'esemplare -oggi simbolo del Parco Nazionale- pri-ma che qualche vile e codardo gli desse fuoco il 19ottobre del 1993. Sarà, come direbbe il mio amicoscrittore Francesco Bevilacqua, che per chi ha nelcuore una certa Calabria, è molto difficile arrender-si. Ho organizzato dibattiti sui temi caldi della tuteladel paesaggio calabrese, all'interno di rassegne cul-turali che hanno contribuito nel loro “piccolo” a vi-vacizzare il clima culturale in questa parte di Cala-bria, e Mauro Francesco Minervino, con il suo “LaCalabria brucia” non è che il più recente esempio. Grazie alla mia collaborazione con la rivista “La Buo-na Neve” di Cortina D'Ampezzo, nel pieno invernodel 2008, la Sila, il Pollino e l'Isola di Dino fecero bel-la mostra sotto le inimitabili guglie dolomitiche. Bel-la soddisfazione… Già: l'Isola di Dino. A proposito:all'indomani della scomparsa di Gianni Agnelli, pub-blicai sul quotidiano “La Provincia Cosentina” un ar-ticolo che titolai “Dino, l'isola dell'Avvocato”: era ill28 gennaio del 2003. <<Nel ricordare la figura di Gianni Agnelli, la stampadi questi giorni ha fatto a gara a ripescare i luoghisimbolo della sua esistenza: Torino, Sestriere, SaintMoritz, New York, la Costa Azzurra e via via discor-rendo le località dove finanza e mondanità si intrec-ciavano volentieri. Ma a molti, purtroppo, è sfuggitoquell’antico legame che venne intessuto tra l‘Avvo-cato e Praia a Mare.Nel 1962, l'Isola Dino Spa, società della famigliaAgnelli, con sede a Torino, acquistò dal Comune tir-renico l'incantevole isola, la più grande, per dimen-sioni, esistente lungo le coste calabre. Già nei primianni '50, una società milanese ne aveva acquisito,per novantanove anni, il diritto di superficie, realiz-zando, proprio sulla celebre grotta del Leone, uncomplesso formato dalle caratteristiche costruzionia uovo, unitamente ad altre strutture turistiche. Mafu senza dubbio l'ingresso del patron di casa Fiatnella proprietà dell'isola a permettere la predisposi-zione di un articolato progetto di valorizzazione tu-ristica, capace di fare del gioiello praiese un luogodi incontro per un turismo elitario. Alcune costruzioni videro la luce nella parte altadell'isola, senza deturpare l'incantevole paesaggio,che avrebbe potuto tranquillamente convivere conun casinò, un eliporto, una darsena per yacht di va-rie dimensioni, il tutto inserito in un più complessivoprogetto di sviluppo di una delle aree più belle edincontaminate dell'allora sconosciutissimo sud Italia.Non era difficile, durante il mese di agosto di quegliindimenticabili anni '60, veder ancorare, a sud-estdell'isola, una delle barche di Gianni Agnelli, che ap-prezzava (come ricordava un anziano marinaio lo-cale, Natalino Argirò, che ebbe la ventura a queltempo, di trasportare in più occasioni, alla volta del-

PERCHÈ IN CALABRIA C’È UN’ISOLA MA È COME SE NON CI FOSSE?proposito, visto che la zona pullula di sorgenti na-turali d'acqua, abbiamo pensato di creare un ac-quedotto rurale. Non è giusto irrigare le campagnecon l'acqua potabile. In Africa si muore per la man-canza di un bicchiere d'acqua e noi la sprechiamocosì. Come vede, le idee sono tante e invogliano anon fermarsi, ma bisognerà trovare i finanziamenti.D. E Costantinopoli. Le è piaciuto il restauro?R. In sincerità no. Almeno il campanile andava fat-to con una tecnica diversa e di un altro colore. Sein quel periodo avessi ricoperto cariche istituzio-nali comunali, mi sarei certamente opposta e nelcontempo avrei cercato di ricreare ed avvicinarmial colore originario. Il colore scelto è un pugno nel-l'occhio. Quello che possiamo fare, nell'imminen-za, è cercare di eliminare le infiltrazioni di umiditàche danneggiano gravemente le pareti e quant'al-tro si trova all'interno. È importante riportare il San-tuario agli antichi splendori, perché, oltre ai tantituristi, per questo affascinante luogo sacro ci sonocontinue richieste per la celebrazione di matrimo-ni da ogni parte d'Italia. Come ho già detto, ci sia-mo insediati da pochissimo e al momento stiamodecidendo sul da farsi. Nel sito di Costantinopoli vainoltre ultimata e migliorata la pavimentazione del-la strada, partendo dalla eliminazione delle barrie-re architettoniche, in modo da permettere ai disa-bili e alle carrozzine un più facile raggiungimentodel posto.D. Un pensiero sul Lao?R. Migliorare l'esistente area picnic ed allargarequalche gola pericolosa. In particolare, andrebbespostato il grosso masso che ha provocato la mor-te di quella giovane e sfortunata ragazza pugliesealle prese con una discesa in gommone mentre fa-ceva rafting in condizioni metereologiche proibiti-ve. Per Papasidero e Avena, inutile nasconderlo,negli ultimi cinque anni è stato fatto nulla: credonel “progetto Papasidero” e se mi sono candidataè perché coltivo questa convinzione.Ci stiamo attivando, inoltre, per mettere su internetle straordinarie bellezze di questi luoghi e per cat-turare l'attenzione di un pubblico appassionato diarte, storia e bellezze naturali.Anche per il centro storico ci sarà da lavorare mol-to, a partire dal recupero delle tante case disabi-tate. Poi, con l'intervento di ditte specializzate,sarà necessario rimuovere il tanto amianto presen-te sui tetti e un po' ovunque. Questa sarà una prio-rità che ci prefiggiamo di risolvere nel più brevetempo possibile. La salvaguardia della salute pub-blica non può attendere.D. Infine, un messaggio che vorrebbe lanciare aisuoi concittadini e ai più giovani?R. Premetto che sono felicissima delle deleghe ri-cevute. Con una laurea in conservazione dei beniculturali e tantissima passione in questo campo,meglio non si poteva chiedere. Sono convinta dipoter realizzare progetti importanti, soprattuttoper i nostri giovani che hanno bisogno di una am-ministrazione attiva e sensibile alle loro problema-tiche.Con la collaborazione di quelle persone che cihanno voluto alla guida della cittadina e anche diquanti non ci hanno votato, ma che spero si ricre-deranno al più presto, sono sicura che riusciremoa fare tantissimo, uscendo finalmente fuori da quel-lo assurdo immobilismo che per troppi anni ci hapenalizzati e staccati da altre realtà italiane.

In tarda serata, a conclusione della bellissima ma-nifestazione presieduta dal cardinale Angelo Co-mastri, è stata presentata la medaglia commemo-rativa per le celebrazioni del 5° Centenariodell'erezione della Parrocchia di San Costantinoed è stata scoperta una lapide ricordo. q

l'isola, il presidente della Fiat) la purezza delle ac-que praiesi, per poi ripartire, anche a bordo di unelicottero, alla volta di mete dove tranquillamente sisarebbe discusso del destino finanziario ed econo-mico di questa o quell'altra società. Erano gli anni incui, tra la speranza dei locali, i Rivetti, gli Agnelli, edi Tafuri -famiglia che acquistò proprietà estesissimedall'attuale “Bridge” sino a Papasidero- avrebberopotuto far compiere quel salto di qualità alle nostrecomunità, se immesse nei circuiti di quel turismo in-ternazionale rimasto oggi solo un dolente miraggio.Non a caso, ad un modello di punta della casa au-tomobilistica torinese venne, auguralmente, dato ilnome “Dino”, come anni dopo sarebbe accaduto almodello “Maratea” della vendutissima Fiat 131. Ma lasperanza dei locali finì bruscamente alla metà deglianni '70, quando, per cause che ancora aspettanorisposta, la famiglia Agnelli cedette la proprietà del-l'isola, che si avviò a percorrere un lungo declino,fatto di scontri politici, rivendicazioni personali, in-terminabili questioni legali e promesse elettorali, si-no ad oggi, quando “l'isola che non c'è” , clamoro-samente dimenticata da tutti a largo di Capod'Arena, dorme un lungo sonno, fatto di sogni in-franti e di rimpianti per tutto quello che neppure al-l'Avvocato (chissà perché) riuscì di compiere. Maquesta è un'altra storia!>> Già: un'altra storia. Per-ché sette anni dopo quei miei pensieri e quasi mez-zo secolo dopo da quel miraggio di sviluppo turisti-co, accade che un giovane imprenditore praiese,che da alcuni mesi pare si stia interessando alla piùimprtante isola calabrese con un progetto di rilanciocertamente non “speculativo” -non potrebbe “spe-culare” per il semplice “status” cui l'Isola è sottopo-sta- per far riemergere dalle secche e dalle nebbiequesto grande scoglio che da troppo tempo se nesta isolato dal resto della comunità locale, abban-donato al suo muto destino, senza apparente spe-ranza. Ebbene, il giovane imprenditore praiese la-menta di essere continuamente sottoposto ad uncontrollo fin troppo asfissiante, quasi un marcamen-to degno della miglior tradizione pallonara, tipoGentile su Maradona in quell'infuocato luglio 1982.Le domande traboccano come l'acqua dalle Casca-te del Niagara! Sinceramente non basterebberoquelle famose “10 domande di Repubblica al Cava-liere”: perché la Calabria è rimasta al palo? Perché ilterritorio calabrese non ha avuto fortuna pari allasua bellezza? Perché in Calabria tutte le iniziativeabbisognano di ere geologiche per trovare una de-gna conclusione? Perché la classe politica calabreseha dato, di sé, un'immagine quasi sempre poco edi-ficante? Perché le bellezze paesaggistiche sono sta-te, spesso, sfruttate e non valorizzate? Perché in Ca-labria c'è un isola ma è come se non ci fosse? Perchémicroscopici e sperduti villaggi alpini sono, invece,diventati capitali mondiali dello sci? Perché pochebaite dolomitiche hanno portato un benessere dif-fuso ed, invece, chilometriche spiagge non riesconoa trasformarsi in vere e pulite fonti di ricchezza? Per-ché? Meglio sorriderci sopra: neanche il buon HenryBergson sarebbe riuscito nell'impresa. Ma questa èun'altra storia. Già, sempre un'altra… q

EGIDIO LORITO

dalla tredicesima...

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giugno-luglio 2010 Sport o 15

“Grazie ragazzi”, è il coro che si alza dalla tribunadel “Domenico Longobucco”. Sono le ore 17.45del 30 maggio 2010, da poco si è concluso il so-gno di una città e della sua fedelissima tifoseria: laserie D! Gli applausi dei 1.500 presenti, nonostan-te la cocente sconfitta casalinga per 2-1, sottoli-neano, comunque, il ringraziamento di essere arri-vati fin qui dopo la grande rimonta che, da finenovembre, ha portato gli uomini di mister FrancoViola dal quart'ultimo posto in classifica fino allospareggio nazionale di Trani attraversando infinitebattaglie sportive. Come non ricordare lo spareg-gio per il 5° posto, sul campo neutro di Rossano,contro il Rende (2-1). La vittoria qualificazione per3-1 a Montalto Uffugo, dopo un compromettente1-1 casalingo. La successiva eliminazione del forteAcri, battuto per 3-1 sul terreno del nostro comu-nale e lo 0-0 del ritorno nella loro tana silana. I playoff sono vinti! Alle soglie del centenario l'U.S. Sca-lea 1912 ha scritto un'altra importante pagina distoria calcistica.Correva l'anno 1971, era il 20 giugno, quando perla prima volta lo Scalea oltrepassava la valle del fiu-me Noce per disputare la finalissima di Ladispoli(rm). Trentanove anni dopo, i colori biancostellatidaranno battaglia in terra di Puglia al blasonato Tra-ni. Per la seconda volta nella sua storia, lo Scaleaesce fuori regione seppur al cospetto di un teamche nella sua storia ha giocato anche due campio-nati di serie B e di una città di 55.000 abitanti. Glioltre 300 km che ci separano dalla città di San Ni-cola il Pellegrino non spaventano gli otre 150 so-stenitori amanti della casacca bianca con la stellanera. Addirittura, saranno presenti al comunale diTrani scaleoti provenienti da Milano, Perugia, Roma,Napoli e Taranto ma, senza nulla togliere a nessu-no, su tutti è da elogiare, per il suo grande attac-camento allo Scalea, il tifosissimo Giovanni Pistori-no giunto da solo, in treno, da Varese. Presentianche due ex calciatori dello Scalea fine anni '70-'80: da Roma l'estroso Angelo Policastro (pollo) eda Napoli il roccioso Gianni Auriemma. Ottima l'ac-coglienza tranese. Come consuetudine degli ultimianni, i sostenitori scaleoti daranno esempio disportività. Striscioni e bandiere colorano a festa lacurva calabrese, cori d'incitamento si alzano forti econvinti nonostante il rombante tifo dei quasi5.000 sostenitori di casa. Lo Scalea lotta su ognipallone, nonostante le gravi assenze di 5 titolari,inorgogliendo i propri sostenitori. La sconfitta giun-ge beffarda. Al 94', espulsione per doppia ammo-nizione di Fayè e al 95' la rete di Crisantemio (cheè tutto un programma): lo stadio pugliese esplodecome una polveriera ma, nel settore ospiti, le ban-diere bianche con la stella nera continuano a sven-tolare con grande orgoglio, mentre tutta la squa-dra, al fischio finale, si porta sotto il settore perapplaudire gli impagabili sostenitori scaleoti per illoro incitamento e sostegno in una trasferta cosìlontana.Grazie ancora ragazzi per questa stagione esaltan-te! Gli atleti del presidente Francesco Rovito, do-po la netta epurazione di fine novembre, hannocancellato gli ultimi anni deludenti, costellati da unpressappochismo che aveva fatto allontanare mol-ti sportivi dallo stadio.Infine, una curiosità. Nel decimo campionato di Ec-cellenza consecutivo, la 4a giornata d'andata (18ottobre 2010) sarà ricordata negli annali del calcioscaleota per la rete del 2-1 contro la Palmese rea-lizzata dall'africano Fayè, primo gol di un calciato-re di colore nella storia centenaria biancostellata.In questo campionato, inoltre, sarà eguagliata lastorica semifinale di Coppa Italia raggiunta nella sta-gione 99/00 dalla squadra dell'allenatore Infantini(allora contro il Santa Maria di Catanzaro e oggicontro il Rende). Per la prima volta i biancostellatihanno vinto i play-off e eguagliato il record dellastagione 00/01 di 14 vittorie. Altro record è rap-presentato dai 13 risultati utili consecutivi conse-guiti e dai 31 punti totalizzati nel girone di ritorno.Eguagliato anche il record del minor numero disconfitte, 7 complessive (come nelle stagioni'07/'08 e '06/'07) e del maggior numero di punti51, (-1) come nella stagione '00/'01. Mentre, per lepartite di campionato, Fabio Longo è risultato, peril terzo anno consecutivo, il miglior marcatore sca-leota e con 37 goal realizzati complessivamente, ilmiglior goleador nei 10 anni d'Eccellenza. Inoltre,con 5 marcature, scavalca il mitico Alfredo Loiero(4 marcature) nella classifica speciale dei goal rea-lizzati nei mitici derby contro il Praia.

LO SCALEA DELLE MERAVIGLIE E DEI GRANDI RECORDdi ENZO GRECO

I giocatori tesserati sono stati 36, un record, comenella stagione '05/'06 (allenatore Varrà/Condito).Unica nota negativa della stagione è aver subito 4sconfitte in campionato tra le mura amiche, cosamai successa in Eccellenza. Da elogiare il giovane neo delegato allo sport delcomune di Scalea, Fabio Ferrara, per l'interessa-mento dimostrato nell'allestimento di un pullmanper Trani e per l'organizzazione logistica della par-tita di ritorno contro i pugliesi, con relativo regalo- una vera chicca - del manifesto di benvenuto aglisportivi tranesi in piena simbiosi con i tifosi orga-nizzati dello Scalea. La nostra città in occasione diquesto non facile esame di evento calcistico, ha di-mostrato di essere pronta per la categoria superio-re, anche se il settore ospiti dell'impianto comuna-le necessita di una tribuna con annessi bagnipubblici. Speriamo che, con l'impegno e la sensibi-lità del consigliere Ferrara e di tutta l'Amministra-zione comunale, questo sogno si possa avverare alpiù presto.

Lo Scalea condannato da Antinori di RomaLo Scalea, ad un passo dalla finale play off con ilNoto (stupenda città in provincia di Siracusa, fa-mosa per il suo dirompente barocco e la splendi-da cattedrale, nonché, in cucina, per lo squisitotonno tagliato a fette spesse e cucinato alla gri-glia, bagnato a fine cottura con “Passito di Nerod'Avola” e arricchito da prelibate scaglie di pi-stacchio, con contorno di peperoni) perde, tra lemura amiche, partita e testa contro il decadutoTrani che, praticamente, ha trovato il passaggio al-la finale su un piatto d'oro.Nella doppia finale contro il Noto, la fortuna di-mostra di stare ancora dalla parte dei pugliesiche seppur nei tempi supplementari, agguantanocontro i siciliani, la sospirata serie D. Un in boccaal lupo a tutti e buone vacanze! q

Ciliegina sulla torta per la Talao Scalea del presi-dente Gino Oliva che supera l'Audace Rossano esi aggiudica la coppa delle Province contro lacompagine vincitrice del girone A di Seconda ca-tegoria (la Talao si è imposta nel girone B). Unapartita senza storia che ha preso sin da subitouna piega buona per gli scaleoti che già al 13'centravano il bersaglio con una conclusione dal-la distanza dell'ispirato Iannotti (si ripeterà nellaripresa direttamente da calcio d'angolo). Poi il di-fensore Iorio di testa sigla il raddoppio e Corradocala il tris prima della mezz'ora. De Luca, per gliospiti, tenta di riaprire i giochi, ma prima del ri-poso arriva il poker di D'Amato. Ripresa senzastoria, con la Talao che puntella un risultato di na-tura tennistica. Gloria anche per il neo entratoScorza che ribatte in rete dopo che il portiereospite Campana gli neutralizza il penalty. Unagiornata di sport che ha fatto registrare la pre-senza dei vertici della Lega, con Ferrazzo, Funa-ro e Carrozzini, nonché del sindaco di Scalea Pa-squale Basile che ha consegnato la coppa alcapitano della Talao Vincenzo Verbicaro. Si èchiusa così in bellezza una stagione straordinariaper la Talao che ripaga gli enormi sacrifici del pre-sidente Oliva e dell'intero staff societario, bravi ecostanti sotto l'aspetto organizzativo, dell'allena-tore Tripodi, del diesse De Filippo e di tutta la ro-sa titolare.La Talao in numeri: Prima in campionato, migliorattacco con il bomber Marco Tiesi, migliore dife-sa; infine, nella stagione appena conclusa, vitto-ria del titolo coppa delle Province, con il largopunteggio di 6-1, contro la forte Audace Rossa-no, compagine vincente del girone A di Secondacategoria con ben cinque giornate di anticipo.Adesso spazio alle meritate vacanze, poi si pro-grammerà l'impegnativo campionato di Prima ca-tegoria, con l'auspicio di ripetere l'esaltanteesperienza di quest'anno o, quanto meno, diraggiungere i play off. q (E.O.)

LA SFAVILLANTESTAGIONE DELLA TALAO

Center Sport

Il giovanissimo e forte centrocampistabiancostellato Michele Vitale

Foto di gruppo dell’allegra “brigata” della Talao

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