GIUGNO LUGLIO 2010

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C’era forse da parte vostra un eccesso di sicu- rezza? Probabilmente avevamo una sopravvalutazione del lavoro svolto in cinque an- ni; questa consapevolezza ci rendeva quasi certi del successo elettorale e quindi non sufficientemente impe- gnati in campagna elettora- (Continua a pagina 2) 800 voti (ringraziamo tutti i Cortemiliesi che ci hanno dato fiducia) e abbiamo perso con uno scarto di una cinquantina di voti, per cui sarebbe bastato spostare i consensi di 4-5 famiglie e avremmo vinto noi; analiz- zare la sconfitta pertanto, con questo scarto così esi- guo, non è facile. Probabilmente la vostra campagna elettorale ha avuto dei punti deboli. Abbiamo fatto pochissi- mo porta a porta, che è sempre un sistema efficace; soprattutto siamo partiti in ritardo per formare la lista, per cui abbiamo avuto più difficoltà. A Cortemilia, nelle re- centi elezioni comunali, ha vinto la lista di destra capeggiata da Graziano Maestro. Ovviamente sa- rai deluso. Deluso sì, anche perché c’era l’idea che il lavoro svolto dalla nostra Ammini- strazione sarebbe stato più apprezzato dai Cortemiliesi, ma evidentemente così non è stato. Si è trattato di un pro- blema di comunicazione? In parte sì, ma molte delle opere realizzate erano con- crete, visibili e non necessi- tavano di ulteriore comuni- cazione. Occorre comunque dire che abbiamo ricevuto Una sconfitta inaspettata Intervista all’ex-Sindaco Aldo Bruna A cura del Partito Democratico — Circolo di Cortemilia e Valli e.mail: [email protected] Via Cavour n. 7 - Cortemilia Anno X- n. 1 - giugno/luglio 2010 Torna CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO dopo un periodo di inat- tività durato quanto l’impegno in Ammini- strazione Comunale. Dopo la forte delusione della sconfitta, torniamo perché riteniamo quan- to mai utile esprimere il nostro punto di vista ed informare la cittadinan- za sulle nostre proposte. Il grande rispetto che portiamo nei confronti dell’esito elettorale non ci impedisce di pensare che l’elettorato cortemi- liese ha scelto un grup- po che si è presentato con un programma ba- nale e semplicistico e che ha fatto la differen- za con una campagna elettorale ideologica, molto aggressiva e spes- so condotta con la più totale assenza di pudo- re. Saranno i fatti a parlare anche se i primi segnali non sono incoraggianti. Avremmo voluto, ad esempio, vedere Corte- milia quale Comune capofila nella organizza- zione della festa nazio- nale dei Borghi Autenti- ci. Le ricette per far bene hanno sempre gli stessi ingredienti principali: impegno, capacità, per- severanza. Staremo a vedere. Una sconfitta inaspettata. Intervista a Aldo Bruna pag. 2 Il Torneo dei Borghi Memorial MICHE’ pag. 3 Dalla Bresso 1 milione di euro per l’ospedale pag. 4 Il Santo Spirito di Corte- mila: un po’ di storia pag. 5 La Storia… questa scono- sciuta di Giovanni Destefanis pag. 6 Un sorriso per Chernobyl Terza edizione pag. 7 Festa dell’UNITA’ Il programma pag. 8 Sommario: cipale novità politica nazio- nale, si pone nell’idea del suo fondatore Walter Veltro- ni come il fautore dell’inizio delle nuova stagione riformi- sta e, invece, naviga a vista e non offre agli italiani le risposte che si aspettano. Il vero nodo politico- istituzionale di oggi ri- guarda la ca- pacità delle forze politi- che di ritorna- re a interpre- tare le domande dei cittadini. In Italia ma anche nelle altre democrazie consolidate d’Europa i partiti sono in (Continua a pagina 3) per forza affrontare un perio- do di rodaggio ma qualcosa, certamente, manca al centro- sinistra italiano per far brec- cia tra gli elettori. Per diversi giornalisti quel che manca è il “sex-appeal” cioè la capacità di suscitare emozioni. Il Partito Democratico, in- somma, nasce come la prin- Nei giorni scorsi diversi giornali, anche dell’area di centro-sinistra, hanno affron- tato i problemi che affliggo- no il Partito Democratico e che per ora gli impedi- scono di di- ventare una vera e credi- bile alternati- va di governo per gli italia- ni. Le conclusio- ni a cui sono giunti i prin- cipali polito- logi sono simili. Al Pd serve tempo, certa- mente, perché una nuova forza politica che ha avuto il coraggio e l’ambizione di unire laici e cattolici prove- nienti da partiti diversi deve Suscitare emozioni di Ginetto Pellerino VOLA CURTMIJA Graziano C. Maestro VOTI 849 PER CORTEMILIA Stefano Garelli VOTI 798 CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO

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CONFRONTO A CURA DEL PARTITO DEMOCRATICO DI CORTEMILIA CN

Transcript of GIUGNO LUGLIO 2010

Page 1: GIUGNO LUGLIO 2010

C’era forse da parte

vostra un eccesso di sicu-

rezza?

Probabilmente avevamo

una sopravvalutazione del

lavoro svolto in cinque an-

ni; questa consapevolezza

ci rendeva quasi certi del

successo elettorale e quindi

non sufficientemente impe-

gnati in campagna elettora-

(Continua a pagina 2)

800 voti (ringraziamo tutti i

Cortemiliesi che ci hanno

dato fiducia) e abbiamo

perso con uno scarto di una

cinquantina di voti, per cui

sarebbe bastato spostare i

consensi di 4-5 famiglie e

avremmo vinto noi; analiz-

zare la sconfitta pertanto,

con questo scarto così esi-

guo, non è facile.

Probabilmente la vostra

campagna elettorale ha

avuto dei punti deboli.

Abbiamo fatto pochissi-

mo porta a porta, che è

sempre un sistema efficace;

soprattutto siamo partiti in

ritardo per formare la lista,

per cui abbiamo avuto più

difficoltà.

A Cortemilia, nelle re-

centi elezioni comunali,

ha vinto la lista di destra

capeggiata da Graziano

Maestro. Ovviamente sa-

rai deluso.

Deluso sì, anche perché

c’era l’idea che il lavoro

svolto dalla nostra Ammini-

strazione sarebbe stato più

apprezzato dai Cortemiliesi,

ma evidentemente così non

è stato.

Si è trattato di un pro-

blema di comunicazione?

In parte sì, ma molte delle

opere realizzate erano con-

crete, visibili e non necessi-

tavano di ulteriore comuni-

cazione. Occorre comunque

dire che abbiamo ricevuto

Una sconf i t ta inaspettata Intervista all’ex-Sindaco Aldo Bruna

A cura del Partito Democratico —

Circolo di Cortemilia e Valli

e.mail: [email protected]

Via Cavour n. 7 - Cortemilia Anno X- n. 1 - giugno/luglio 2010

Torna CONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTO dopo un periodo di inat-tività durato quanto l’impegno in Ammini-strazione Comunale. Dopo la forte delusione della sconfitta, torniamo perché riteniamo quan-to mai utile esprimere il nostro punto di vista ed informare la cittadinan-za sulle nostre proposte. Il grande rispetto che portiamo nei confronti dell’esito elettorale non ci impedisce di pensare che l’elettorato cortemi-liese ha scelto un grup-po che si è presentato con un programma ba-nale e semplicistico e che ha fatto la differen-za con una campagna elettorale ideologica, molto aggressiva e spes-so condotta con la più totale assenza di pudo-re. Saranno i fatti a parlare anche se i primi segnali non sono incoraggianti. Avremmo voluto, ad esempio, vedere Corte-milia quale Comune capofila nella organizza-zione della festa nazio-nale dei Borghi Autenti-ci. Le ricette per far bene hanno sempre gli stessi ingredienti principali: impegno, capacità, per-severanza. Staremo a vedere.

Una sconfitta inaspettata. Intervista a Aldo Bruna

pag. 2

Il Torneo dei Borghi Memorial MICHE’

pag. 3

Dalla Bresso 1 milione di euro per l’ospedale

pag. 4

Il Santo Spirito di Corte-mila: un po’ di storia

pag. 5

La Storia… questa scono-sciuta di Giovanni Destefanis

pag. 6

Un sorriso per Chernobyl Terza edizione

pag. 7

Festa dell’UNITA’ Il programma

pag. 8

Sommario:

cipale novità politica nazio-

nale, si pone nell’idea del

suo fondatore Walter Veltro-

ni come il fautore dell’inizio

delle nuova stagione riformi-

sta e, invece,

naviga a vista

e non offre

agli italiani le

risposte che si

aspettano.

Il vero nodo

p o l i t i c o -

istituzionale

di oggi ri-

guarda la ca-

pacità delle

forze politi-

che di ritorna-

re a interpre-

tare le domande dei cittadini.

In Italia ma anche nelle altre

democrazie consolidate

d’Europa i partiti sono in

(Continua a pagina 3)

per forza affrontare un perio-

do di rodaggio ma qualcosa,

certamente, manca al centro-

sinistra italiano per far brec-

cia tra gli elettori.

Per diversi giornalisti quel

che manca è il “sex-appeal”

cioè la capacità di suscitare

emozioni.

Il Partito Democratico, in-

somma, nasce come la prin-

Nei giorni scorsi diversi

giornali, anche dell’area di

centro-sinistra, hanno affron-

tato i problemi che affliggo-

no il Partito Democratico e

che per ora

gli impedi-

scono di di-

ventare una

vera e credi-

bile alternati-

va di governo

per gli italia-

ni.

Le conclusio-

ni a cui sono

giunti i prin-

cipali polito-

logi sono

simili.

Al Pd serve tempo, certa-

mente, perché una nuova

forza politica che ha avuto il

coraggio e l’ambizione di

unire laici e cattolici prove-

nienti da partiti diversi deve

Suscitare emozioni di Ginetto Pellerino

VOLA CURTMIJA

Graziano C. Maestro

VOTI 849

PER CORTEMILIA

Stefano Garelli

VOTI 798

CONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTOCONFRONTO

Page 2: GIUGNO LUGLIO 2010

CONFRONTO Pagina 2

Una sconf i t ta inaspettata Intervista al Sindaco uscente Aldo Bruna

mandato, mettendogli a disposizio-

ne un patrimonio di esperienze e

conoscenze che in questi anni

avevo coltivato.

Prima hai fatto cenno alle nu-

merose opere realizzate durante

il tuo mandato. Ne vogliamo

ricordare alcune?

Le prime che mi vengono in

mente sono il Centro Polivalente,

la Caserma per la Protezione Civi-

le, l’area con il parco giochi di

Piazza Savona, il finanziamento

ottenuto per la Scuola media (i cui

lavori sono appena incominciati),

il Salone Parrocchiale di San Mi-

chele, il Ponte alla Pieve,

l’acquisizione dell’Area del Ca-

stello. Lavori per un importo com-

plessivo di oltre sette milioni di

euro, che sono andati a rimpolpare

l’economia locale in un momento

di crisi. Ma voglio ricordare anche

gli oltre due milioni di euro, già

acquisiti dalla nostra Amministra-

zione e che saranno a disposizione

nei prossimi mesi, per le difese

spondali del fiume Bormida e dei

rii minori. Questi interventi, tra

l’altro, permetteranno al Comune

di liberare alcune aree edificabili,

rendendole disponibili per nuovi

insediamenti. Non ultimo, la no-

stra Amministrazione ha anche

svolto la sua parte per quanto ri-

guarda l’Ospedale Santo Spirito,

che, con l’ultimo atto della Giunta

guidata da Mercedes Bresso, è

stato collocato al primo posto nelle

opere da finanziare per un importo

di un milione di euro; era questo,

l’ottenimento di un finanziamento

significativo, l’unico modo per

tenere in vita e sviluppare questa

istituzione tanto cara ai cortemilie-

si. E voglio ancora ricordare il

nostro impegno nella raccolta

differenziata dei rifiuti, che ha

fatto sì che il nostro Comune sia

diventato all’avanguardia in questo

campo, consentendo anche, pur nei

ristrettissimi margini concessi, un

contenimento dei costi. Abbiamo

realizzato queste grandi opere, ma

senza rinunciare alla gestione ordi-

naria.

Come mai tutte queste cose

non sono state sufficientemente

apprezzate?

Non saprei indicare con certezza

un punto debole; credo che alla

fine, quello che ha inciso di più

sull’esito elettorale, sia stata la

componente politica. Noi non

abbiamo lavorato molto sulla co-

municazione. Non abbiamo mai

cercato il consenso fine a se stesso,

abbiamo sempre cercato di soddi-

sfare gli interessi della comunità

che non i singoli interessi. Abbia-

mo pagato probabilmente una

nostra inadeguatezza ad entrare

nelle corde dei cittadini.

Quello che dici è anche

un’impressione generale, che si

dia meno importanza alle regole

per il bene comune e più ai favo-

ri per il bene individuale. Non è

una bella sensazione che si sta

vivendo in questo periodo.

Noi magari non siamo riusciti a

soddisfare interessi, anche legitti-

mi, dei cittadini; abbiamo però

sempre garantito l’attenzione e

l’ascolto. Mi viene in mente, ad

esempio, il Piano Colore, che sicu-

ramente ha creato qualche malcon-

tento, ma che noi abbiamo adottato

per il bene della collettività. Credo

che sia più bello e più utile avere

un centro storico ben conservato

che un centro storico deturpato.

Credo che queste siano questioni

marginali; penso che a Cortemilia

non ci sia nessuno che ha presenta-

to richiesta di concessione edilizia

e non l’ha ottenuta; al massimo si

è trattato di apportare qualche

modifica al progetto originario.

In conclusione, quale sarà il

vostro impegno in minoranza?

Noi (anche attraverso l’adesione

a Città della Nocciola ed ai Borghi

Autentici d’Italia), abbiamo cerca-

to di avere una visione strategica

per il futuro di Cortemilia, non

nell’immediato, ma in tempi me-

dio-lunghi; il nostro impegno in

minoranza sarà quello di cercare di

tenere alta questa visione, vorrem-

mo un’amministrazione che non si

limiti all’ordinario, ma che si con-

fronti con altre realtà, nazionali ed

internazionali, che prenda spunto

dal proprio passato, ma con

l’occhio rivolto al futuro, per il

bene della Cortemilia di oggi e di

quella che verrà.

Il nostro

impegno in

minoranza sarà

quello di cercare

di tenere alta

questa visione,

vorremmo

un’amministra-

zione che non si

limiti

all’ordinario,

ma che si

confronti con

altre realtà,

nazionali ed

internazionali,

che prenda

spunto dal

proprio passato,

ma con l’occhio

rivolto al futuro,

per il bene della

Cortemilia di

oggi e di quella

che verrà.

le. Un altro punto che sicura-

mente ha giocato a nostro sfavore è stata una certa politiciz-

zazione del voto.

Questo è in qualche misura

paradossale; la vostra lista, che

era accusata di essere politiciz-

zata, si è sempre riunita a Corte-

milia, senza padrini né padroni,

mentre la lista di destra di Gra-

ziano Maestro è stata chiusa

nella sede della Lega Nord di

Alba, sotto la supervisione del

Senatore Zanoletti e alla presen-

za e con l’apporto di altri politici

regionali, provinciali e locali.

Non ti sembra che anche in que-

sto caso da parte vostra non ci

sia stata una comunicazione

efficace?

Certo, ma proprio perché non

intendevamo caratterizzare politi-

camente la lista, eravamo molto

più interessati alle cose da fare,

che non cercare un consenso poli-

tico. Noi avevamo ben chiaro in

testa quali erano le priorità per il

Comune nei prossimi cinque anni,

per cui non abbiamo dato peso agli

schieramenti politici.

Qualcuno avrebbe preferito

una tua ricandidatura. Pensi che

sarebbe cambiato qualcosa?

Forse sì, forse in questo modo si

sarebbero potuti recuperare quei

26 voti andati all’altra lista e che

sarebbero stati sufficienti per vin-

cere; personalmente, però, dopo

cinque anni impegnativi, in cui

avevo dato veramente tutto per

l’amministrazione comunale (non

posso contare gli incontri in Re-

gione, in Provincia, con gli altri

Sindaci, con i rappresentanti delle

associazioni nazionali a cui abbia-

mo aderito…), non mi sentivo di

impegnarmi per un altro quinquen-

nio; ho preferito pertanto che fosse

Stefano a candidarsi, a cui mi ero

ripromesso di dare una mano,

almeno nei primi anni del suo

(Continua da pagina 1)

E SON 100!!!!

Auguri, renzo

Lorenzo casazza “caminale” ha da poco compiuto

100 anni!!

I migliori auguri da parte di

CONFRONTO

Page 3: GIUGNO LUGLIO 2010

CONFRONTO Pagina 3

Le insoddisfazioni e le fru-

strazioni dei cittadini verso

una pubblica amministrazio-

ne che non funziona, i pro-

blemi legati alla globalizza-

zione e all’integrazione,

l’irresolutezza nel governo

delle città hanno trovato forte

eco nel “leghismo” che ne

amplifica l’effetto mentre il

PD rimane muto o si distrae.

Per ora non conta che le ri-

sposte date dai partiti di go-

verno ai veri problemi del

paese siano effimere e prive

di efficacia o che per distrar-

re gli italiani la classe politi-

ca si diverta con le riforme

istituzionali tipo premierati,

semipresidenzialismi, federa-

lismi ed elezioni del Csm

quando i veri dilemmi sono il

lavoro e la crisi economica in

atto.

E’ proprio di qui che deve

partire il partito democratico

se vuole riconquistare la fi-

ducia dei tanti suoi elettori

persi per strada e suscitare le

emozioni di chi oggi non

vota o è freddo nei confronti

di chi sta al governo.

Il Pd presenti un patto per il

lavoro che salvi il Paese dal

precariato delle generazioni

di oggi e di quelle future e

dalla de-industrializzazione,

si batta per un “risorgimento

morale” che spazzi via la

corruzione e il malaffare

quotidiani che incrinano il

senso di comunità e inquina-

no la vita di tutti gli italiani,

lavori a un progetto di rico-

mutazione e, in generale, sono

accusati di non fornire più

chiavi interpretative della real-

tà e, quindi, di non saper deli-

neare prospettive future.

C’è un’ansia collettiva, rispec-

chiata dall’elevato astensioni-

smo a tutte le tornate elettorali,

a cui il centro sinistra non sa in

questo momento far fronte e a

cui la destra italiana, invece, ha

fornito risposte più convincenti

agli occhi e alle menti degli

italiani, benché tutte illusorie.

Si pensi alla realtà luccicante e

attraente che la componente

Berlusconiana offre con le sue

televisioni oppure alla realtà

più artigianale ma efficace

della Lega che dà voce alle

pulsioni più profonde degli

elettori e ne conquista i cuori.

Suscitare Emozioni di Ginetto Pellerino

Il Torneo dei Borghi di Lalo Bruna

“In questi giorni si è

solennizzata la festa pa-

tronale di San Pantaleo,

con musica locale, fuo-

chi artificiali e gioco del

pallone, con premio di

100 lire e bandiera. La

festa ebbe luogo nel

borgo di San Pantaleo

perché, come si sa, la

Bormida divide Corte-

milia in due borghi, San

Pantaleo e San Michele,

due borghi che non sono

mai riusciti ad andare

d’accordo…”

Così scriveva un anoni-

mo cronista sulla Gaz-

zetta del Popolo del 13

agosto 1892, 118 anni

fa!

Nel pieno rispetto di

qu e s t a t r ad i z i on e

(borghi cortemiliesi, che

un tempo si dice fossero

addirittura sette, e pallo-

ne elastico), proseguita,

in vari modi, fino agli

anni Settanta del secolo

scorso e poi abbandona-

ta, anche quest’anno,

nell’ambito della festa

dell’Unità, si svolgerà il

“Quadrangolare dei bor-

ghi”, torneo di pallapu-

gno alla pantalera giunto

all’ottava edizione.

A contendersi l’ambito

trofeo, che dal 2007 è

d e d i c a t o

all’indimenticabile Mi-

ché Gatti, storico segna-

cacce dello sferisterio

cortemiliese scomparso

nell’agosto del 2006, i

borghi di San Pantaleo

(Massimo Balocco,

Gianfranco Bosio, Jaco-

po Bosio, Franco Garro-

ne), campione in carica,

San Michele (Enzo Pa-

trone, Simone Vinotto,

Corrado Olocco, Fabio

Gallina), La Torre

(Carlo Cecchini, Miche-

lino Serra, Gabriele

Gazzano, Enrico Barto-

lucci) e La Pieve (Paolo

Moraglio, Roberto Bo-

drito, Giorgio Caviglia,

Fabio Piva).

Nelle passate edizioni,

cinque vittorie per San

Pantaleo, con Massimo

Balocco e Jacopo Bosio

sempre presenti, una per

San Michele e una per

San Pietro.

Appuntamento nello

sferisterio cortemiliese,

dunque, venerdì 9 lu-

glio, alle ore 18.00, per

le semifinali, e sabato

10, alle 17.30, per la

finale.

Gazzetta

del Popolo,

13/08/1892:

“...come si sa, la

Bormida

divide

Cortemilia in

due borghi, San

Pantaleo e

San Michele,

due borghi che

non sono mai

riusciti ad anda-

re d’accordo…”

struzione etica che rimetta al

centro la giustizia sociale e il

valore della persona e si

o p p o n g a c o n f o r z a

all’ostentazione della ric-

chezza, alla protervia

de l l ’evas ione f i sca le ,

all’arroganza del denaro.

Due- tre progetti su cui con-

quistare un consenso di lun-

go periodo e riuscire, final-

mente, a suscitare emozioni.

Page 4: GIUGNO LUGLIO 2010

CONFRONTO Pagina 4

Il “Santo Spirito” di Cortemilia: un po’ di storia

sempre in questo paese aperto

un ricovero a sollievo de’ po-

veri infermi”. Questa struttura

ospedaliera sarà attiva fino agli

inizi dell’800, verrà chiusa

durante il periodo napoleonico,

per poi riaprire, in via definiti-

va, nel 1833, in risposta ad una

forte esigenza dei

cittadini di avere

un ricovero per i

malati poveri e

grazie ad offerte e

lasciti testamentari

di cittadini corte-

miliesi. I fautori di

questo processo

sono prevalente-

mente religiosi o

laici iscritti a Con-

fraternite: l’unica

persona per il qua-

le non compare

dicitura relativa

all’appartenenza ad

un ordine religioso è il Sindaco

Giuseppe Rodella, Medico

chirurgo.

Si decide di collocare

l’ospedale nello stesso luogo in

cui si trovava quello preceden-

te, vale a dire un edificio di

proprietà della Parrocchia di

San Michele che, negli ultimi

anni, era stato dato in affitto ad

un privato. Per sopperire alla

perdita di questa rendita , la

Comunità si impegna a versare

alla Parrocchia di San Miche-

le un affitto annuo di 20 lire.

La direzione e la cura

dell’ospedale, sogget-

ta alla giurisdizione

vescovile, vengono

affidate alla Congre-

gazione locale di

Carità, di cui sono

membri Maurizio

Mazza, Priore dei

Disciplinanti Bianchi,

Giuseppe Gallina,

Sottopriore dei Peni-

tenti Rossi, Bartolo-

meo Marone Condi-

rettore, Don Luigi

Auberti, il Sindaco

Giuseppe Rodella e il

Notaio Carlo Brajda,

Condirettore e Segre-

tario. Il 15 dicembre

1834, dopo un anno

di lavori di ristruttu-

razione, si insedia

nell’ospedale un in-

fermiere con la mo-

glie e dopo pochi

giorni inizia la vera e

propria attività ospe-

daliera. Come detto,

l’Ospedale si qualifi-

ca come luogo di

cura per “li poveri

infermi”: costoro

sono uomini e donne

che vivono a Corte-

milia, che sono stati

(Continua a pagina 5)

Il S.Spirito è, per tradizione, la

struttura assistenziale pubblica

più antica e commemorata del

territorio cortemiliese e parte

integrante della memoria storica

del paese, sopravvissuta grazie

alla volontà e generosità cittadi-

na.

“Già fino dal secolo decimo

sesto esisteva in questo paese

un Ospedale destinato a ricove-

rare li poveri infermi, come si

ricava chiaramente dalle me-

morie delle visite pastorali state

fatte in quei tempi. Non si sa

precisamente qual fosse in allo-

ra il sito di quell’ospedale, se

fosse il medesimo quale è pre-

sentemente; ciò nulla di meno

egli è certo che si conservò

DALLA BRESSO UN MILIONE DI EURO PER L’OSPEDALE

SANTO SPIRITO DI CORTEMILIA

Con Determinazione Dirigenziale del 2 aprile 2010, la Regione Piemonte ha approvato gli esiti del bando

per la realizzazione di posti letto per anziani non autosufficienti. Al bando aveva partecipato anche

l’Amministrazione dell’Ospedale Santo Spirito di Cortemilia, con l’ottimo progetto predisposto dall’arch.

Elisa Gallo e tutta la procedura era stata seguita in collaborazione con la vecchia amministrazione comuna-

le. La graduatoria delle istanze ritenute idonee vede al primo posto, nell’ambito dell’ASL CN2, proprio il

Santo Spirito di Cortemilia, con un importo ammesso a contributo di 1 milione di Euro. Riteniamo che

l’ultimo atto della Giunta Bresso, per cui ci siamo battuti attraverso i nostri interlocutori politici, sia l’unico

in grado di dare una svolta al nostro vecchio e amato Ospedale e siamo pertanto orgogliosi di avere lavorato

perché questo risultato potesse concretizzarsi. Un milione di euro è un finanziamento cospicuo, ma che co-

pre solo poco meno del 50% delle spese. Spetta pertanto alla nuova Amministrazione dell’Ospedale Santo

Spirito e soprattutto alla nuova Amministrazione Comunale fare in modo che sul Santo Spirito vengano in-

vestite le risorse necessarie per completare al più presto l’intera opera di ristrutturazione. La precedente am-

ministrazione comunale, pur criticata, il proprio lavoro l’ha fatto e ha portato a casa, senza tante parole, un

milione per il Santo Spirito. Siamo sicuri che la nuova Amministrazione saprà fare altrettanto e il Santo

Spirito potrà proseguire nella sua storia centenaria.

Page 5: GIUGNO LUGLIO 2010

CONFRONTO Pagina 5

Il “Santo Spirito” di Cortemilia: un po’ di storia

quattro stanze ripartite su due

piani, all’angolo tra via Dante

Alighieri e via Gabriele

D’Annunzio.

Pochi anni do-

po, nel 1872,

alla manica o-

vest di recente

edificazione

vengono giu-

stapposti due

spazi: al piano

terra viene rea-

lizzato un an-

drone di passag-

gio per il nuovo

ingresso sulla

Contrada

dell’Ospedale

(attuale via

D’Annunzio); al

piano superiore

una stanza viene

collegata a quel-

la già esistente.

I primi quaranta

anni di vita

dell’Ospedale si

caratterizzano

dunque per una

serie di amplia-

menti che si

fermano al

1872; poi, fino

all’epoca fasci-

sta, si fanno

semplici lavori

di manutenzione

che aumentano

l’igiene della struttura.

Nel 1891 le stanze destinate

ai malati sono due, collocate

al primo piano ed in grado di

ospitare quattro pazienti cia-

scuna; una terza, con un solo

posto letto, è riservata ai pa-

ganti o ai non residenti. Ogni

letto è dotato di un proprio

comodino con pitale. Allo

stesso piano si trovano la

camera della suora, la cucina

e la camera della conversa. Il

piano terreno ospita la canti-

na, dove sono conservate una

botte, una damigiana ed alcu-

ne bottiglie. Il personale è

composto da due suore e da

due medici chirurghi che pre-

stano servizio per sei mesi

ciascuno.

Nel decennio a cavallo tra

l’800 ed il ‘900 gli interventi

nell’ospedale di Cortemilia

sono più mirati al migliora-

mento delle condizioni igieni-

che della struttura.

Nell’ospedale si eseguono

quindi lavori nelle latrine e nei

pozzi neri ai fini di una mag-

giore comodità ed igiene;

l’ingresso costruito nel 1872 su

via D’Annunzio viene chiuso e

spostato su via Dante Alighieri.

La cura dell’igiene è anche

rivolta ai materiali con cui la

struttura è realizzata:

nell’infermeria maschile viene

sostituito il vecchio pavimento

in mattonelle di argilla cotta

con uno in mattonelle di ce-

mento lucidato, sul quale è

possibile eseguire una disinfe-

zione completa. Alla stessa

maniera i muri perimetrali ven-

gono intonacate verniciati con

uno smalto lavabile. Alla fine

dell’800 vengono acquisiti

terreno e fabbricato per amplia-

re l’ospedale, ma sarà solo

durante il periodo fascista che

l’Amministrazione

dell’Ospedale Santo Spirito

avvierà la pratica per la costru-

zione di un reparto per tuberco-

lotici.

L’incarico della progettazione

del Padiglione per tubercolotici

viene affidato nel 1931 all’Ing.

Attilio Molineris di Alba e il

progetto è presentato lo stesso

anno; i lavori hanno inizio nel

1932 e l’opera viene collaudata

il 19 settembre 1934. Dal rilie-

vo eseguito per il collaudo nel

1934 si osserva che il progetto

iniziale che prevedeva due sole

camere viene cambiato in favo-

re di uno più ampio, con tre

camere per piano. La nuova

costruzione viene verosimil-

mente adibita non solo al rico-

vero di malati tubercolotici, in

quanto pochi anni dopo, nel

1952, il Presidente

dell’Ospedale Santo Spirito

concede al Presidente del Con-

sorzio Provinciale Antituberco-

lare di Cuneo il diritto di super-

ficie, per una durata di 99 anni,

su una porzione di terreno e

fabbricato per la costruzione di

un dispensario antitubercolare;

detto fabbricato deve essere

costruito entro la fine del 1952,

riconosciuti veri poveri e per i

quali le cure sono gratuite. E’

inoltre concessa la cura a colo-

ro che, trovandosi temporanea-

mente o di passaggio a Corte-

milia, cadano malati; in questo

caso l’assistenza è gratuita solo

se è stato riconosciuto uno sta-

to di indigenza, mentre, in caso

opposto, le spese sono a carico

del malato o della famiglia.

La documentazione riguardante

la struttura dell’ospedale ed i

lavori realizzati al suo interno

delineano mezzo secolo di re-

stauri, ampliamenti, divisione

di spazi, acquisti di terreni, ma

il piccolo ospedale deve fare i

conti con lo spazio cittadino in

cui si può allargare, che è, nel

tempo, sempre più limitato.

Un primo ampliamento risale

al 1863, quando viene realizza-

ta una porzione composta da

(Continua da pagina 4) pena la perdita di effica-

cia della concessione.

Probabilmente così acca-

de e la struttura edificata

negli anni 1955-1956

passa nelle mani

dell’ospedale.

Nella seconda metà del

XX secolo è ancora il

personale religioso ad

occuparsi della cura dei

malati. Una parte del

primo piano, riservato

alle religiose che si occu-

pano della gestione dei

malati, si compone di

una stanza per la Supe-

riora, una riservata a due

suore, un refettorio, una

cucina ed un bagno. Al

primo piano si trovano

inoltre una sala operato-

ria, la corsia delle donne

con cinque posti letto ed

una serie di cinque came-

re, ciascuna fornita di

due letti. Il piano terreno

ospita invece la corsia

maschile, anch’essa con

cinque letti, la stanza

maternità con due letti, il

gabinetto radiologico e

per lo sviluppo delle la-

stre, due lavanderie, una

camera mortuaria, una

cappella per il culto reli-

gioso, gli uffici, la calda-

ia, la cantina: la struttura

è un presidio ospedaliero

al servizio di tutta l’Alta

Langa, in grado di ospi-

tare 22-23 malati, dotato

di sala operatoria, reparto

maternità, reparto pedia-

trico.

Verso la fine degli anni

’70 l’ospedale si trasfor-

ma in quella che è attual-

mente la sua destinazio-

ne: una casa di riposo per

anziani.

Le notizie storiche sono tratte

dalla pubblicazione della dr.ssa

Annamaria Delmonte “Il pro-cesso di medicalizzazione e

laicizzazione dell’ospedale

Santo Spirito di Cortemilia (CN)”

Page 6: GIUGNO LUGLIO 2010

CONFRONTO Pagina 6

L a S t o r i a… q u e s t a s c o n o s c i u t a ! di Giovanni Destefanis

anche alla cultura in senso

ampio ed alto, che solo nella

scuola si cerca in qualche mo-

do, con armi sempre più fragi-

li e spuntate, di trasmettere. I

modelli che vengono dalla

politica, dalla politica che ha

il potere e lo grida e lo affer-

ma con arroganza e volgarità

dotandosi di tutte le possibili e

più servili casse di risonanza, i

modelli della televisione e

dell'intrattenimento, tranne

poche eccezioni, fanno a me-

no della storia e della cultura,

immersi come sono in un eter-

no e smemorato presente, in

una eterna “diretta” che anzi-

ché darti la realtà te la ma-

schera e nasconde!!! L'Unità

d'Italia e il suo 150° anniver-

sario? L'ignoranza impera, e

non vi è nulla di peggio dell'i-

gnoranza che si compiace di

se stessa. Tempo fa le Iene

fermarono Deputati e Senatori

sui portoni delle loro Assem-

blee con domandine storiche

da quinta elementare: ne uscì

un comico e desolante panora-

ma di vuoti cosmici e di ca-

stronerie indecenti, accompa-

gnati da risolini compiaciuti.

Non oso immaginare i risultati

per campioni più ampi. L'i-

gnoranza della storia ovvia-

mente permette ed avalla le

bugie e le trasforma in verità.

Bugie su Garibaldi, Cavour,

Mazzini, Carlo Alberto, Vitto-

rio Emanuele ma anche bugie

sull'economia, la società, i

sistemi politici e giuridici de-

gli stati pre-unitari; bugie che

attecchiscono sulla sempre

più fragile cultura storica, ma

destinate in particolare a far

credere che divisi si stava e si

starebbe meglio che uniti.

C e r t o i l c o s i d d e t t o

“Risorgimento” è stato nei

decenni presentato, a grandi e

piccini, spesso con molta reto-

rica, con parole altisonanti e

capaci in certi momenti di

coinvolgere e di emozionare

le masse; solo un costante

sforzo critico ridimensiona, e

mette in giusta prospettiva

eventi e personaggi (ed è que-

sto che deve piacere della sto-

ria, non accontentarsi della

retorica e del pensiero domi-

nante, badare ai fatti veri, alle

ragioni profonde, non trascu-

rare dettagli vitali, cercarne

sempre di nuovi, esercitare il

dubbio, non sostenere tesi

preconcette ecc.)

Conclusione provvisoria, e,

almeno un po', umoristica. Il

poeta Goffredo Mameli e il

maestro di banda Michele

Novaro composero una

“canzone patriottica” che,

eseguita la prima volta a Ge-

nova nel dicembre del 1847,

davanti a trentamila persone,

si diffonderà con enorme rapi-

dità per l'orecchiabilità della

musica, il ritmo di marcia e il

clima insurrezionale di quegli

anni di grave crisi economica

– e anche di fame - in tutta

Europa. L'Inno di Mameli,

alla seconda strofa dice:

“Dov'è la Vittoria? Le porga

la chioma, che schiava di Ro-

ma Iddio la creò!” Vuol dire:

la Vittoria, dovunque sia, por-

ga la chioma, ossia si faccia

pigliare per i capelli dall'Italia,

poiché Dio la creò (la Vitto-

(Continua a pagina 7)

L'attuale

consigliere

regionale della

Lombardia

Renzo Bossi,

dalle rapide e

sicuramente

meritate fortune

politiche, tempo

fa esibiva

spavaldo una

t-shirt verde

con il famoso ed

elegante gesto

del dito medio...

Antonio Gramsci in una famo-

sa “lettera dal carcere” al fi-

glio Delio scriveva: “Io penso

che la storia ti piace, come

piaceva a me quando avevo la

tua età, perché riguarda gli

uomini viventi e tutto ciò che

riguarda gli uomini, più uo-

mini è possibile, tutti gli uomi-

ni del mondo in quanto si uni-

scono tra loro in società e

lavorano e lottano e migliora-

no se stessi non può non pia-

certi più di ogni altra cosa.

Ma è così?” Dopo l'afferma-

zione, il dubbio. La storia pia-

ce, e per quei motivi così alti e

importanti? Non necessaria-

mente, purtroppo. Gramsci si

portava dentro una tensione

morale e ideale che avrebbe

voluto vedere nel figlio e sim-

bolicamente in tutti i ragazzi

del suo tempo, quello del fa-

scismo che, come esordio,

cominciava con l'assassinare

gli oppositori per metterli a

tacere. Ma la storia non piace

di per sé: è solo una buona

educazione che potrebbe far-

cela amare sopratutto e direi

quasi necessariamente, come

percorso degli uomini attra-

verso il tempo delle loro vite e

di quelli venuti e prima e dopo

di loro per affermare valori

come la dignità della persona,

la libertà, l'uguaglianza dei

diritti, la buona vita civile!

Imprese, spedizioni, scoperte

battaglie, vittorie sconfitte,

passaggi di mano del potere,

date e numeri hanno senso

storico quando riescono a de-

lineare meglio quel percorso e

quindi a insegnare realmente

qualcosa. Da sole sono spesso

esercizi di memoria (che han-

no però la loro utilità, ecco-

me!).

Anche molti di noi vorrebbe-

ro vedere ora nei nostri ragaz-

zi un po' di tensione morale e

ideale, un po' di desiderio di

vedere chiaro nel nostro pas-

sato per capire meglio il pre-

sente, ma dobbiamo fare i

conti con una progressiva di-

saffezione non solo alla storia

come “scienza umana” ma

Page 7: GIUGNO LUGLIO 2010

CONFRONTO Pagina 7

Per il terzo anno, e cresciuto ancora nel numero delle famiglie

ospitanti, si realizzerà a Cortemilia e Valle Bormida il progetto di

accoglienza dei bambini bielorussi del gruppo Smile-Un sorriso

per Chernobyl. Saranno 16: Mikita, Iryna, Karyna, Maskim, Aleh,

Palina, Siarhei, due bimbe di nome Anastasiya, Zhanna, Danil,

Kiryl, Mikalai, Ivan, Ladizslau, Victoriya.

E sarà con loro l'interprete accompagnatrice, Aljaksandra

Peravalava. Una famiglia di Olmo Gentile ospiterà due bimbe,

quattro di loro resteranno con noi per due mesi, sin quasi alla fine

d'agosto. E' una gioia e una festa per le famiglie e per i bambini. Le

prime si assumono un impegno serio ed oneroso con la

consapevolezza di fare una cosa utile alla salute e alla serenità dei

piccoli ospiti, che ricambiano con affetto, confidenza e gratitudine.

Attorno al gruppo, però, fiorisce anche un “giardino” della

solidarietà con molte persone che, anche se non accolgono

direttamente i bambini, contribuiscono generosamente alla realizzazione dell'iniziativa con contributi e

apporti di vario genere. Solidarietà di bambini per bambini: la Scuola Media di Cortemilia, tramite la

Cooperativa Scolastica, ha raccolto fondi per 160 euro da destinare ad un progetto dell'Associazione in

terra bielorussa.

UN SORRISO PER CHERNOBYL

ria!) schiava di Roma, ossia

che l'Italia ha la Vittoria co-

me schiava; vince sempre!

L ' a t t u a l e c o n s i g l i e r e

(assessore?) regionale della

Lombardia Renzo Bossi, dalle

rapide e sicuramente meritate

fortune politiche, tempo fa

esibiva spavaldo una t-shirt

verde (ovvio) con il famoso

ed elegante gesto del dito

medio orgogliosamente ritto e

la scritta: “Schiavi di Roma?

Mai!” Già. Quel “Schiava di

Roma” è una sineddoche—

Roma sta per l’Italia intera—e

il significato è l'opposto di

quello lamentato dall'indice

ritto. Fatica sprecata spiegar-

glielo.

L a S t o r i a… q u e s t a

s c o n o s c i u t a !

Addio, Maestro.

Nei giorni scorsi è mancato

José Saramago

a noi restano i suoi libri,

la sua saggezza

la sua libertà

CONFRONTO e’ LIBERTA’

Page 8: GIUGNO LUGLIO 2010

CONFRONTO Pagina 8

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