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CORSO DI GENIO RURALE: Topografia PER L’ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO Agraria, Agroalimentare e Agroindustria Classe terza PARTE PRIMA Geodesia & Cartografia Unità Didattica: Cartografia Aggiornamento a.s. 2015-16 a cura di LABTOPOMOREA

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CORSO DI GENIO RURALE: Topografia

PER L’ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO Agraria, Agroalimentare e Agroindustria

Classe terza

PARTE PRIMA Geodesia & Cartografia

Unità Didattica: Cartografia

Aggiornamento a.s. 2015-16

a cura di LABTOPOMOREA

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Introduzione alla disciplina

Nel primo anno del secondo biennio (3°anno) la disciplina di “Genio Rurale” affronta lo studio di alcuni concetti e strumenti di topografia nelle seguenti parti:

1. Elementi di geometria piana (rinforzo) 2. Geodesia e Cartografia 3. Elementi e strumenti di rilievo planimetrico 4. Elementi e strumenti di rilievo altimetrico 5. Elementi e strumenti di rilievo plano-altimetrico 6. Elementi di Agrimensura 7. Elementi delle nuove tecnologie: GPS – Laser Scanner – Droni 8. Elementi dei SIT 9. Il processo topografico (Esercitazioni pratiche) Questa dispensa riguarda solo il secondo punto.

LA CARTOGRAFIA TECNICA

DEFINIZIONI

La cartografia è una scienza applicata che ha come obbiettivo quello di rappresentare a

superficie terrestre su supporto cartaceo oppure informatico:

• È una scienza applicata che utilizza competenze scientifiche, tecniche e artistiche

finalizzate alla rappresentazione (bidimensionale 2D o tridimensionale 3D )

simbolica:

o di informazioni (geografiche, statistiche, demografiche, economiche, politiche,

culturali) in relazione al luogo geografico.

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Simbolismo

o Gli oggetti spaziali sono

rappresentati per mezzo di:

• Elementi geometrici

(punti, linee, aree) che

variano al variare della

scala;

• Cromatismo:

o Si utilizzano colori, tonalità e saturazione (% di bianco contenuto in un

colore/variazione di densità del tratteggio).

• Isoipse (curve di livello) per la rappresentazione della quota:

o Equidistanza tra le curve di livello è pari a un millesimo del fattore di scala;

o In evidenza le direttrici principali.

• Lumeggiamento da nord-ovest (illuminazione fittizia della carta da nord-ovest);

• Tratteggi, sfumatura, ...

Sistema di riferimento

• Ogni cartografia richiede la scelta di una

superficie di riferimento e di

trasformazioni matematiche per passare:

• da coordinate geografiche (globali):

o latitudine φ, longitudine λ, altitudine h.

• A coordinate locali:

o Distanze metriche sul piano

o Cartesiano: X(Est), Y (Nord), Z (Q

Quote).

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La costruzione della carta

o Il processo per costruire una carta prevede tre fasi:

� Rilievo sul terreno:

o realizzazione di una rete geodetica i cui vertici servono da capisaldi e punti di

riferimento per le acquisizioni successive;

o acquisizione delle coordinate plano-altimetriche dei punti della zona

considerata (oggetto del rilievo) a partire dai capisaldi (vertici di rete di

triangoli):

� attualmente si utilizzano soprattutto il GPS e le stazioni totali.

� Telerilevamento (Remote Sensing):

o aerofotogrammetria;

o rilevamento satellitare.

� Redazione della carta:

o rappresentazione grafica manuale (per piccole zone) o con l’uso di C.A.D.

o cartografia assistita computerizzata (CAC);

o GIS.

� Le metodiche attuali sono orientate alla produzione di cartografia numerica e

digitale.

LA CARTOGRAFIA NUMERICA

Definizioni:

� Insieme organizzato di informazioni:

– Costituite da dati:

• numerici:

o coordinate geografiche (φ, λ, ξ)

o coordinate cartografiche (X=E, Y=N, Q).

• alfanumerici:

o attributi codificati per rappresentare la tipologia.

� Tipologie di visualizzazione consentite.

• organizzati in strutture logiche (database);

• memorizzati per poter essere trattati da computer.

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� Può derivare da:

• digitalizzazione di una carta tradizionale (CND);

• aerofotogrammetria (CFN);

• strumentazione topografica informatizzata (CTN).

Prestazioni:

� Consente:

o l’eliminazione degli errori dovuti a deformazione nel tempo del supporto;

o calcolo (mediante software di calcolo) di perimetri, superfici, volumetrie, parametri

urbanistici, …

o elaborazione dei dati mediante tecniche diverse:

• incrocio di dati, isolamento o separazione dei livelli, …

o rapida visualizzazione su carta o su video.

� Rappresenta una banca dati (database):

o con elementi classificati mediante codici:

• permettono la definizione di gruppi e livelli gerarchici.

o è il primo passo verso i GIS (sistemi informativi territoriali):

� database che integra i dati cartografici con molte altre informazioni

georeferenziate.

Rappresentazioni:

� La cartografia numerica viene gestita in modo digitale mediante due possibili formati:

o Raster:

• immagini sono costituite da una matrice di celle (pixel);

in ciascun pixel è contenuta un’informazione (colore, …) in forma numerica.

o Vettoriale:

• immagini sono costituite da oggetti geometrici ed entità elementari

(punti, linee, poligoni) espresse mediante equazioni.

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Georeferenziazione:

� Consente di:

o Conoscere le coordinate geografiche dei punti in cui un evento accade o un

fenomeno si manifesta;

o Associare informazioni (di qualunque tipo) a ciascun punto di un territorio;

o Definire relazioni (topologiche) fra punti di un territorio:

o adiacenza, contiguità, … .

� È necessario conoscere:

o le coordinate di due punti sulla mappa ricavate:

o dalla mappa stessa, da una seconda mappa, acquisizione sul posto tramite rilievo

topografico.

o … oppure nel caso di rappresentazione raster:

o la coordinata di un punto sulla cartografia (in genere l’angolo in alto a sinistra) e

il pixel-spacing (risoluzione in metri di un pixel).

Classificazione

� La cartografia può essere classificata in base a:

• Contenuto:

o Carte generali: fattezze naturali e/o aspetti politici.

o Carte speciali: assolvono a uno scopo specifico (le carte idrografiche, ...);

o Carte tematiche: rappresentano solo alcuni aspetti (carte geomorfologiche, le

carte climatiche, le carte della vegetazione e del suolo, …).

• Metodo:

o Carte rilevate o carte derivate.

o Scala di rappresentazione;

o Tipo di rappresentazione.

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SCALA DI RAPPRESENTAZIONE

La scala di rappresentazione indica il rapporto fra le dimensioni di una distanza sulla

carta (l) e la dimensione della stessa distanza nella realtà (L) espressa mediante la

stessa unità di misura:

o viene indicata con s=1:n, dove n è detto fattore di scala (L/l).

o generalmente indicata in basso in connessione alla “scala grafica”:

• segmento di retta diviso in centimetri o in millimetri con a fianco le indicazioni

corrispondenti alle lunghezze reali.

o la lunghezza reale si ottiene moltiplicando la lunghezza sulla carta per il fattore di

scala: L= n x l

• esempio 01: L= 50 mm · 25000 = 125000 mm = 125 m.

o la lunghezza grafica (distanza sulla carta) si ottiene dividendo la lunghezza reale per il

fattore di scala: l= L/n

• esempio 02: l= 125 m / 25000 = 0,050 m = 50 mm.

o Il fattore di scala n si ottiene dividendo lunghezza reale per la lunghezza grafica:

n= L/l

• esempio 03: n= 125 m / 50 mm = 125 m/0,050 m = 2500.

Scala di rappresentazione sono classificate in base alla scala di riduzione:

o Carte geografiche:

• scala minore di 1:1.000.000 (n>1.000.000);

• comprendono i mappamondi ed i planisferi.

o Carte corografiche:

• scala compresa tra 1:150.000 e 1:1.000.000;

• le caratteristiche topografiche del territorio sono rappresentate con scarsa

precisione.

o Carte topografiche (cartografia ufficiale di base):

• scala compresa tra 1:5.000 e 1:100.000;

• sono rappresentate le fattezze naturali del territorio e le opere.

o Piante (per centri urbani) e mappe (per le proprietà rurali):

• scala maggiore di 1:5.000 (n<5.000);

• carte dettagliate, aree di estensione limitata.

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CARTE EQUIVALENTI Vengono conservati i rapporti tra aree infinitesime nel passaggio dall’ellissoide al piano della carta.

CARTE EQUIDISTANTI Vengono conservati i rapporti tra lunghezze infinitesime nel passaggio dall’ellissoide al piano della carta.

CARTE CONFORMI (o Isogone) Gli angoli restano inalterati nel passaggio dall’ellissoide al piano della carta (si conserva la similitudine fra figure infinitesime corrispondenti).

CARTE AFILATTICHE Sono carte che presentano deformazioni

di diverso tipo, ma molto piccole.

DEFORMAZIONI

� Le rappresentazioni cartografiche hanno sempre delle deformazioni:

o quella terrestre è una superficie tridimensionale non sviluppabile su una

superficie bidimensionale (carta).

o sono di 3 tipi:

• Lineari (riguardano le distanze): IL= dC/dR.

• Angolari (relative agli angoli): IA = αC - αR.

• Superficiali (relative alle aree): IS = SC/SR .

Le 3 deformazioni si possono ridurre ma non si possono annullare tutte:

o sono state messe a punto carte particolari per le quali una delle deformazioni è stata

annullata:

• Equivalenti;

• Equidistanti;

• Conformi.

� Le carte per le quali le tre deformazioni sono

state ridotte al minimo: carte afilattiche.

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RAPPRESENTAZIONI

Per riportare la superficie terrestre su carta si utilizzano delle particolari

rappresentazioni:

o attraverso formule matematiche e

metodologie geometriche si ottiene una

corrispondenza biunivoca tra i punti sulla

superficie terrestre e quelli rappresentati

in piano:

� rete di paralleli e meridiani permette di

individuare univocamente i punti sulla

superficie terrestre e riportarli sulla carta.

Le proiezioni geografiche si dividono in:

o Proiezioni pure o Proiezioni modificate

o Proiezioni convenzionali

Le proiezioni pure sono le proiezioni base e si suddividono in prospettiche e di sviluppo. Nelle

proiezioni prospettiche si immagina di proiettare il reticolo geografico su un piano. Nelle

proiezioni di sviluppo si immagina di proiettare il reticolo geografico su superfici sviluppabili su

piano (cilindro, cono, …).

Le metodiche più applicate sono:

o Prospettiche (o Azimutali):

• la rete di meridiani e paralleli è proiettata su di un piano tangente alla sfera in un

punto (centro della proiezione).

o Di Sviluppo (o Cilindriche):

• la rete viene proiettata lungo un cilindro tangente a un meridiano o all’equatore o

secante due paralleli (il reticolo sul cilindro sviluppato assume una struttura ortogonale).

� in entrambi i casi si hanno buoni risultati nella riproduzione di piccole porzioni di

superficie terrestre:

o deformazioni vanno via via aumentando mano a mano che ci si allontana dal punto di

tangenza.

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PROIEZIONI PROSPETTICHE

Si utilizza come quadro di proiezione un piano

tangente alla superficie della Terra:

o si proiettano poi i punti della superficie

terrestre sul piano.

In funzione della posizione del centro di

proiezione si hanno proiezioni:

• Centro grafiche con punto di vista al centro

della Terra;

• Stereografiche con punto di vista sulla

superficie terrestre;

• Scenografiche con punto di vista a distanza

finita dalla Terra;

• Ortografiche con punto di vista all’infinito.

In base alla posizione del quadro (cioè del piano su cui vengono proiettate), si parla di:

o Propiezioni polari: quando il piano è tangente a un Polo;

o Proiezioni equatoriali: quando il piano è tangente a un punto dell’Equatore;

o Proiezioni oblique: quando il piano è tangente a un punto qualsiasi della superficie

terrestre.

CENTROGRAFICA

STEREOGRAFICA

ORTOGRAFICA SCENOGRAFICA

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Esempi di proiezioni prospettiche (utilizzate per la rappresentazione dei Poli).

PROIEZIONI DI SVILUPPO

Nelle proiezioni di sviluppo, il reticolo geografico è proiettato su una superficie ausiliaria

rappresentata da un cilindro o da un cono.

o Nelle proiezioni cilindriche si può immaginare un cilindro che avvolge la Terra ed è

tangente all’equatore o secante lungo due paralleli intermedi, per cui l’asse terrestre

è coincidente con l’asse del cilindro. Sviluppando in piano la superficie laterale del

cilindro, i meridiani si presentano come un fascio di rette parallele tra loro; e i paralleli

si presentano come un fascio di rette parallele tra loro e rispetto all’Equatore. Si ottiene

così un sistema di maglie rettangolari.

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Nella proiezione conica si immagina che il cono sia tangente lungo un parallelo (conica

vera di Tolomeo) o secante lungo due paralleli (conica secante). Sviluppando su un piano la

superficie conica si ottiene un reticolo in cui i paralleli sono rappresentati da archi di

circonferenze, che incontrandosi con i meridiani rettilinei formano maglie che assomigliano a

dei trapezi a basi curve, detti “trapezoidi”.

PROIEZIONI CILINDRICHE

La superficie della Terra è considerata all’interno di un cilindro tangente:

o Il centro di proiezione si trova sull’asse del cilindro.

Abbiamo tre tipi di proiezioni:

o Diretta:

• l’asse del cilindro coincide con l’asse polare e il cilindro è tangente all’equatore.

o Inversa:

• l’asse del cilindro giace sul piano equatoriale e il cilindro è tangente ai poli.

o Trasversa:

• asse del cilindro ha un orientamento qualsiasi.

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Proiezione inversa

Proiezione diretta

Proiezione trasversa

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Le proiezioni modificate si ottengono modificando le proiezioni pure.

La più nota proiezione modificata è la proiezione di Mercatore che è una proiezione

cilindrica in cui sono state apportate modifiche per ovviare all’inconveniente dello

schiacciamento delle regioni polari. Questa proiezione è conforme ed è equidistante solo

lungo l’Equatore, ma non è equivalente. La rappresentazione, inoltre, è accettabile fino ai 60°

di latitudine, oltre i quali il dilatamento è eccessivo, tanto che la Groenlandia non è

rappresentata secondo le sue dimensioni reali.

Le proiezioni convenzionali sono basate su relazioni matematiche esistenti fra i punti della

superficie terrestre e quelli corrispondenti sulla carta.

La proiezione convenzionale più nota è la rappresentazione conforme di Gauss (detta

anche UTM - Universale Trasversa di Mercatore) è la proiezioni cilindrica più utilizzata

per la cartografia moderna, sia pure con nomi diversi:

� come: Gauss-Boaga (in Italia),

� Gauss-Krueger (in gran parte dell'Europa),

� UTM-Universal Transverse Mercator Projection (in tutto il mondo).

La rappresentazione di Gauss è costruita analiticamente. Dal punto di vista geometrico

è una proiezione cilindrica inversa, cioè l'asse del cilindro è ortogonale all'asse di

rotazione terrestre.

Le principali caratteristiche di questa cartografia sono:

� È una cartografia afilattica;

� Le trasformate del meridiano centrale e dell'equatore sono rette e

rappresentano gli assi del sistema di riferimento (Y=Nord e X=Est);

� Sul meridiano centrale la rappresentazione è equidistante;

� Le trasformate dei meridiani e dei paralleli sono famiglie di curve fra loro

perpendicolari e simmetriche rispetto agli assi N e E.

• Il cilindro è tangente a un meridiano (meridiano di tangenza);

• Gauss dà una “veste” matematica alla proiezione cilindrica inversa:

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• Per non avere deformazioni eccessive

si limita la “proiezione” in longitudine

introducendo diversi fusi:

• Ogni fuso rappresenta uno “spicchio”

della superficie terrestre di ampiezza

in longitudine pari a 6° (3° a ovest

e 3° a est del meridiano di tangenza);

• Ogni fuso è un sistema cartografico a

se stante, con un suo sistema di riferimento:

� asse Est (o X) è sempre la trasformata piana dell’Equatore;

� asse Nord è costituito dalla trasformata piana del meridiano di tangenza.

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PROIEZIONE DI GAUSS

Fattore di scala e cilindro secante

L’impiego di un cilindro secante l’ellissoide, cioè avente un

raggio minore di quello terrestre (pari al 99,96% del

semiasse maggiore dell’ellissoide) consente di ridurre l’entità

massima (in valore assoluto) della deformazione lineare

nell’ambito del fuso di applicazione della proiezione.

Con il cilindro tangente, non avremmo

accusato contrazioni nella zona centrale,

ma ai margini del fuso avremmo avuto un

segmento di 1,0008 m (dilatazione).

In pratica, a fronte di una lunghezza sulla superficie terrestre di 1 metro, avremo che questa

sarà rappresentata sulla mappa da un segmento di lunghezza (fermo restando il rapporto di

scala) di 0,9996 m lungo il meridiano di riferimento e di 1,0004 m ai margini del fuso.

Quindi una dilatazione sia al centro che ai margini ma della metà.

CARTOGRAFIA IN ITALIA

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In Italia si occupano di cartografia molti soggetti:

o Regioni, Provincie, Comuni, Catasto, ISTAT;

• Ogni regione ha un proprio ufficio cartografico.

o Touring Club Italiano, Istituto Geografico DeAgostini, ACI. …;

o La cartografia ufficiale d’Italia è curata dall’ Istituto Geografico Militare (I.G.M.)

con sede a Firenze.

• La cartografia “storica” si compone di 285 elementi alla scala 1:100.000, denominati

fogli, che hanno le dimensioni di 30’ in longitudine e 20’ in latitudine.

È realizzata nella rappresentazione conforme di Gauss ed inquadrata nel sistema

geodetico nazionale (Ellissoide Internazionale orientamento Roma M. Mario - 1940).

– Ogni foglio era poi diviso in 4 parti chiamate quadranti in scala 1:50.000.

– Ogni quadrante era diviso in 4 parti chiamate tavolette in scala 1:25.000.

• Attualmente l’IGM sta lavorando alla predisposizione di nuova cartografia:

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� 652 fogli al 50000:

• Ogni quadrante rappresenta una porzione di territorio di 20’ di longitudine e di 12’

di latitudine;

• con curve di livello con equidistanza 25 m;

• a 3 o 6 colori;

• ogni quadrante è diviso in 4 elementi.

� 2298 sezioni al 25000:

• ogni tavoletta rappresenta una porzione di territorio di 10’ di longitudine e di 6’ di

latitudine;

• con curve di livello con equidistanza 25 m;

• a 4 colori.

Al seguente indirizzo internet dell’I.G.M.I. è possibile visionare materiale cartografico:

http://www.igmi.org/prodotti/index.php

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Nuova cartografia IGM 1:50.000 (estratto) Nuova cartografia IGM 1:25.000 (estratto)

La Cartografia Ufficiale d’Italia è stata inizialmente realizzata utilizzando il sistema di

riferimento Gauss-Boaga, nel riferimento nazionale Roma 40:

o rappresentazione inversa di Mercatore - Gauss, adattata all’Italia dal prof. Boaga:

• due fusi di 6 gradi (denominati Est ed Ovest) corrispondenti al 33 e al 32 in UTM:

– con leggera sovrapposizione di ½° e l’Est allargato per comprendere Salento.

• false origini:

– 1.500 km per il fuso Ovest; 2.520 km per il fuso Est,

(per non avere coordinate E=X negative)

• meridiano centrale di Roma - Monte Mario:

o orientamento a Roma - Monte Mario

Lat. ϕ = 41°55’25.51” N; Lon. λ =12°27’08.40” E

fuso 32 fuso 33

zona

T 32 T 33 T

zona

S 32 S 33 S

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Successivamente alla 2° guerra mondiale l’IGM opera un adattamento della Cartografia

Ufficiale d’Italia al sistema UTM (Universal Transverse Mercator):

o al reticolo nero relativo alla rappresentazione Gauss-Boaga viene sovrapposto il reticolo

violetto UTM.

Il sistema U.T.M divide tutto il globo in:

� 60 fusi meridiani ciascuno di ampiezza di 6°:

• numerati progressivamente a partire dall’antimeridiano di Greenwich;

• per ciascun fuso viene adottata la proiezione cilindrica trasversa di Mercatore (Gauss)

tangente al meridiano centrale di ogni fuso;

� 20 fasce parallele (10 a N e 10 a S dell’Equatore) ciascuna di 8° ampiezza.

Italia occupa le zone 32 T, 33 T, 32 S, 33 S definite da:

� fuso 32 (6° - 12°E) con meridiano centrale di 9°E

� fuso 33 (12° - 18°E) con meridiano centrale di 15°E;

� fascia T (40° - 48°N)

� fascia S (32° - 40°N).

• datum ED 50 orientato a Potsdam sobborgo di Berlino (Germania):

o Lat ϕ =52°22’51.4456”;,

o Lon λ =13°03’58.9283”.

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Viene introdotto un reticolato di

100 km di lato contraddistinto da

una coppia di lettere (es.:VJ) e

un ulteriore griglia di 1 Km di lato.

Esempio: Legenda “tavoletta”.

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Esempio di lettura

coordinate geografiche

“tavoletta”

Esempio: Legenda

“tavoletta”.

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� La cartografia IGM presenta due limiti per gli utilizzi legati alle attività di progettazione o

di gestione operativa in aziende agricole:

o il fattore di scala eccessivamente grande;

o la relativa lentezza di aggiornamento.

� Molto più efficiente si rivela la specifica cartografia tecnica:

o Cartografia catastale;

o Carta tecnica regionale (CTR);

o Cartografia tematica.

Estratto foglio catastale

Esempio carta tematica

Estratto dalla Sezione

301070 C.T.R. Marche

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Esempio di carta tematica

CARTOGRAFIA CATASTALE

• Obiettivi dell’ufficio del catasto (Agenzia delle Entrate Dipartimento del territorio):

o codificare le proprietà (in realtà il titolare di una particella vie definito possessore);

o definire l’estensione delle particelle;

o costruire mappe equivalenti.

• per la cartografia il Catasto ha utilizzato la rappresentazione Cassini-Soldner:

Una rappresentazione policentrica.

Si ottiene una rappresentazione afilattica che dà deformazioni accettabili per N<50Km e E<70Km,

dall’origine O; cioè un’area di circa 140x100 km. L’origine O è un punto scelto arbitrariamente (ogni

centro è di solito un vertice trigonometrico di ordine superiore: I° o II° ordine);.

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Es.:

Provincia AN ogni foglio ha la sua origine (fogli

impilati uno sull’altro).

Province PG+MC+AP – origine M.Pennino

(n.11 nella figura a fianco). (Fogli possono essere

sistemati un a fianco dell’altro).

• per la cartografia il Catasto dal 1951 utilizza una rappresentazione Gauss – Boaga;

• presso gli uffici del Catasto sono conservate

(e continuamente aggiornate):

o Quadro d’unione in scala 1:25.000:

• Rappresentazione dell’intero Comune

Catastale (C.C.) con riportata la

suddivisione in fogli di mappa.

o Fogli di mappa.

I fogli di mappa sono in carte in bianco e nero,

senza curve di livello:

o scala 1:1000 o 2.000:

o casi particolari:

– scala 1:4.000 per zone meno importanti e vaste (pascoli, aree demaniali, …);

– scala 1:500 per zone importanti (centri storici, …);

o uso di specifica simbologia;

o rappresentano in primo luogo:

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� particelle fondiarie (p.f.): (Catasto Terreni C.T.) porzione continua di terreno:

o con un solo possessore,

o presente in un solo foglio;

o presente in un unico comune catastale;

o interessata da unica coltura e qualità.

� particelle edificiali (p.ed.). (Nuovo Catasto Edilizio Urbano N.C.E.U.)

Nei fogli catastali sono presenti delle marche (riferimenti a forma di croce) per eseguire la

“parametratura” del foglio e poter eseguire la misura grafica della posizione dei punti che

interessano.

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Esempio di “parametratura”

EP=lE/LE*(2800-800)

NP=hN/HN*(11200-7600)

HN

LE

lE

hN

P

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SIMBOLOGIA

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SIMBOLOGIA

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SIMBOLOGIA

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SIMBOLOGIA

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CARTA TECNICA REGIONALE

All’inizio degli anni ’70 è stato dato l’incarico alle Regioni di redigere questa cartografia allo

scopo di fornire uno strumento adatto alle applicazioni in campo tecnico:

o piccolo fattore di scala;

o tempi di aggiornamenti relativamente brevi.

• principali caratteristiche:

o scala 1:10.000 e 1:5000;

o cartografia numerica;

o rappresentazione in bianco-nero;

o curve di livello con equidistanza 10 m e 5 m.

• Sezioni CTR al 10.000:

o 16a parte di un foglio al nuovo 50.000 IGM

o Elementi CTR al 5.000:

o 4a parte di una sezione CTR al10000.

o indicate con sigla numerica di 6 cifre:

o 162040 indica la sezione 4 (al 10000) del quadrante 162 al 50.000;

o 162043 indica l’elemento 3 (al 5000) della sezione 4 (al 10000) del quadrante 162

al 50.000.

Al seguente indirizzo internet della Regione Marche è possibile accedere alla C.T.R. Marche e

scaricare sezioni in PDF:

http://www.ambiente.marche.it/Territorio/Cartografiaeinformazioniterritoriali/Archiviocartograf

icoeinformazioniterritoriali/Cartografie/CARTATECNICANUMERICA110000.aspx

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ESTRATTO DALLA SEZIONE: 301070 indica la sezione 7 al 10.000 del quadrante 301 al 50.000

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CARTE TEMATICHE

Definizioni:

• Le carte tematiche mettono in evidenza elementi relativi ad un particolare aspetto

(popolazione, piovosità media, altitudine, …) di un territorio:

o mediante campiture, simboli, colori, figure convenzionali, diagrammi, sigle, …:

• Consentono di rappresentare legami geografici, valutazioni statistiche qualitative e

qualitative, … .

o si diversificano molto per:

• Scala e ampiezza delle aree rappresentate;

• Tecniche di rappresentazione.

Possono essere:

• carte di base: basate su parametri rintracciabili direttamente sul terreno;

• carte di sintesi: sono il risultato di elaborazioni di carte di base:

• per incrocio di carte di base relative a diversi aspetti.

Si dividono, inoltre, in:

• carte analitiche:

o forniscono una rappresentazione

dettagliata di un solo tema.

o carte sintetiche:

– sono rappresentati più aspetti del

territori

Esempio di Carta Tematica: Irraggiamento solare annuo

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Realizzazione:

• Indagine ambientale:

o Reperimento della cartografia di base;

o Analisi delle foto satellitari o aeree:

– Delimitazione per ambiti

territoriali relativamente ai

parametri tematici in esame;

– Taratura preliminare mediante

controlli in campagna e verifiche

successive.

• Dati raccolti da archivi specifici già

esistenti, come:

• GIS, Catasto, IGM, università,

biblioteche storiche, ... .

o elaborazione di una bozza della carte.

Indagini sul campo:

• rilievi in campo;

• raccolta campioni e dati in situ:

o successivamente analizzati in

laboratori ed elaborati con

computer.

Redazione della carta:

• mediante sintesi cartografica delle fasi precedenti:

o si riporta la descrizione e la classificazione;

o si utilizzano colori, simboli, elementi grafici, sigle, didascalie, tratteggi:

– necessarie appendici e legende esplicative.

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Sono molte le tipologie di carte tematiche che

possono interessare l’agricoltura:

• carte inerenti alla natura del territorio:

o carte geologiche,

geomorfologiche, litologiche,

clivometriche, dell’altimetria;

o carte del dissesto e della

vegetazione, della piovosità, del

rischio sismico.

• carte inerenti alla pianificazione e uso

del territorio:

o carta dei suoli, carte dell’uso

reale dei suoli, carte della capacità dell’uso dei suoli, …;

o carta della vulnerabilità degli acquiferi all’inquinamento.

Carta geologica d’Italia

o rappresenta:

• le principali formazioni geologiche riunite per

gruppi omogenei;

• le caratteristiche stratigrafiche e strutturali

degli affioramenti.

• utilizza colorazioni e segni convenzionali abbinati a

numeri e lettere;

o è costituita da:

� 285 fogli al 100000;

• 652 fogli al 50000 (in fase di realizzazione).

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Carte tematiche sulla natura del territorio

o Carte geomorfologiche:

o sono carte di base che rappresentano le forme che caratterizzano il territorio e i

processi di trasformazione (erosione, accumulo, …):

o segnalano le emergenze;

o forniscono un quadro dell’evoluzione

o geomorfologica;

o danno informazioni sulla stabilità del territorio.

• comprendono:

o fogli al 100000;

o carte al 25000 delle aree più significative sottoposte a rilievo di dettaglio.

o sono fondamentali per la pianificazione del territorio.

Carte tematiche sulla natura del territorio

o Carte idrogeologiche:

• carte di base che evidenziano:

• la permeabilità dei suoli;

• la posizione e movimento delle falde acquifere sotterranee:

– vengono differenziate le falde artesiane da quelle freatiche.

o Sono riportati:

• bacini idrici;

• sorgenti;

• direzioni di flusso sotterraneo, … .

o Si possono definire le potenziali risorse idriche del sottosuolo attraverso:

• struttura degli acquiferi;

• qualità delle acque sotterranee;

• aree di alimentazione delle falde (spessori, stato di inquinamento, …).

Carte tematiche per la pianificazione e l’uso del territorio

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• Carte della vegetazione:

• rappresentano la distribuzione delle diverse

tipologie vegetali;

• sono carte naturalistiche che rappresentano i

fenomeni vegetali e la loro interazione con quelli

antropici;

• esistono diverse versioni:

o carte fisionomiche (specie prevalenti);

o carte forestali;

• carte della vegetazione potenziale:

– in assenza delle attività umane.

Carte tematiche per la pianificazione e l’uso del territorio

Carta dei suoli o carta pedologica:

• riporta la distribuzione dei suoli con le caratteristiche (chimiche e fisiche)

permanenti o difficilmente modificabili;

• nella legenda della carta è descritto il contenuto pedologico e paesaggistico

delle unità delineate sulla carta stessa.

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Carte tematiche per la pianificazione e l’uso del territorio

Carta dei suoli rappresenta la base fondamentale per ottenere tutte le carte derivate di

valutazione delle attitudini e delle limitazioni dei suoli, finalizzate per:

• studio di possibili utilizzazioni alternative del territorio;

• supporto per la pianificazione territoriale;

• assistenza tecnica nel settore agricolo e forestale;

• per progettazioni di tipo ingegneristico (interventi di drenaggio, d’irrigazione)

Carte tematiche per la pianificazione e l’uso del territorio

Carta delle capacità d’uso dei suoli:

• carta derivata dalla carta pedologica;

• risulta dall’elaborazione di informazioni riguardanti:

o pedologia, acclività, presenza di acqua;

o presenza di rocce, rischio geologico, … .

• raggruppa le unità di un territorio in base alla

capacità di accogliere, per lungo tempo, le

coltivazioni ordinarie con esito positivo:

o senza che insorgano fenomeni di degrado del

suolo.

• consente di:

o valutare le potenzialità agricole del territorio;

o fornire utili indicazioni anche per una

pianificazione extra agricola.

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Carte tematiche per la pianificazione e l’uso del territorio

• E’ strutturata secondo diversi livelli di raggruppamento …:

o classi (da I a VIII);

o sottoclassi;

o unità.

• ... in base al tipo, alla quantità e alla gravità delle limitazioni presenti:

• influiscono sulla potenziale utilizzazione degli ambiti territoriali e sulle risposte agli

interventi agronomico-forestali eventualmente effettuati.

Carte tematiche per la pianificazione e l’uso del territorio

• Carte dell’attitudine dei suoli per usi specifici:

o carte derivate dalla carta pedologica;

• raggruppano le unità di territorio in classi di decrescente predisposizione alla

coltivazione della specie in esame.

• consentono di effettuare valutazioni:

o dell’attitudine a un uso specifico:

� terreno più o meno adatto per una coltura, per l’agricoltura irrigua, o un

uso forestale.

o per comparazione:

� tra i prodotti ottenuti (output) e gli interventi necessari (input) per i vari

tipi di territorio.

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Carte tematiche per la pianificazione e l’uso del territorio

• Esempi di carte derivate dalla carta dei suoli, per usi specifici:

o carte dell’attitudine alla coltivazione di colture specifiche;

o carta dell’irrigabilità dei suoli;

o carta dell’attitudine dei suoli allo

smaltimento dei liquami;

o carta della vulnerabilità dei suoli

alle lavorazioni;

o carta dell’attitudine dei suoli alla

produzione e utilizzazione

forestale;

Carte tematiche per la pianificazione e l’uso del territorio Carta dell’uso reale del suolo:

o carta derivata che riporta le informazioni relative a:

� distribuzione ed estensione delle colture agrarie;

� aree boschive;

� localizzazione e delimitazioni

delle aree urbanizzate;

� acque superficiali.

o redatta da:

� CNR: 26 fogli al 200000;

� regioni: tavole al 25000.

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ESERCITAZIONI CARTOGRAFIA

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ESERCITAZIONI CARTOGRAFIA

ESERCITAZIONE 01

Esercizio 1 Siete al Km. 105 della S.S. n. 50 e procedete verso Est, la strada su cui vi trovate è: 1) in forte pendenza 2) pianeggiante 3) a fondo naturale Esercizio 2 Rio Iuribello in quale direzione scorre? Cercatelo ad est del Km. 102 della S.S. n. 50 1) da nord verso sud 2) da ovest verso sud 3) da est verso ovest Esercizio 3 Rio Iuribello... 1) scorre lentamente 2) scorre velocemente 3) sfocia nel lago spiega il motivo: .......................................................................................................................................... Esercizio 4 Siete all’inizio del sentiero facile che dal Km. 105 della S.S. n. 50 porta all’Ex Forte Dossaccio. Volete arrivare alla baracca a sud dell’ex forte. Descrivete il carattere principale della pendenza del sentiero. ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... Esercizio 5 Quanto dista in linea d'aria la baracca dall'Ex Forte Dorsaccio? 1) 100 m 2) 300 m 3) 500 m

Esercizio 6 Vi trovate al rifugio di q. 1927 dei laghi di Colbricon. Riuscite a vedere queste cime? 1) Cima Cavallazza? SI NO 2) Cima Colbricon? SI NO 3) Cimon della Pala? SI NO 4) Cime di Ceremana? SI NO Esercizio 7 Ci troviamo al rifugio a quota 1.927 m dei laghi di Colbricon. Ci dirigiamo verso Malga Rolle lungo la mulattiera nord-est. 1) la mulattiera è in forte salita? SI NO 2) il punto di massima quota della mulattiera dove si trova? 1) 50 m dal rifugio 2) 300 m dal rifugio 3) 800 m dal rifugio 3) qual'è la massima quota della mulattiera? ..................................................................... 4) a quale distanza dal rifugio si trova il primo sentiero che dirige verso nord? ..................................................................... 5) a quale distanza dal rifugio la mulattiera che percorriamo incrocia un’altra mulattiera? 1) 50 m dal rifugio 2) 1400 m dal rifugio 3) 2200 m dal rifugio 6) a quale quota le due mulattiere si incrociano? 1) 1780 m 2) 1870 m 3) 1890 m Esercizio 8 Siamo al Rifugio Laghi del Colbricon, qual'è l'azimut di Cima Colbricon? 1) 165° 2) 190° 3) 225° E qual'è l'azimut reciproco? .....................................................................

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ESERCITAZIONI CARTOGRAFIA

ESERCITAZIONE 02

Indicare cosa rappresenta il simbolo.

Nota: la rappresentazione è in un solo colore

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ESERCITAZIONI CARTOGRAFIA

ESERCITAZIONE 03

Esercizio 3.1 Siete al Rifugio dei laghi del Colbricon, q. 1.927 m Rilevate l'azimut di: 1) Malga Colbricon _____ 2) Malga Rolle _____ 3) Punte Rolle (2222 m) _____ Esercizio 3.2 Calcolare l'azimut reciproco dei seguenti angoli: 1) 90° _____ 2) 120° _____ 3) 180° _____ 4) 220° _____ 5) 300° _____ Esercizio 3.3 Siete al Rifugio dei laghi del Colbricon, q. 1.927 m Rilevate la distanza in linea d'aria con: 1) Cima Colbricon (2.602 m) _____ 2) Malga Colbricon _____ 3) Malga Rolle _____ 4) Punte Rolle (2222 m) _____ Esercizio 3.4 Siamo su una cima. Da questa riusciamo ad identificare tre punti e ne rileviamo l'azimut: 1) Cima Colbricon (q. 2.602 m), 238° 2) Malga Rolle, 320° 3) Cimon della Pala (q. 3.184), 95° Determinare dove ci troviamo. Esercizio 3.5

Esercizio 3.6 Dalla località La Segheria, ad ovest di San Martino di Castrozza, e San Martino di Castrozza c'è un impianto idraulico. Di cosa si tratta? ............................................................... Esercizio 3.7 A nord di Malga Rolle si trova Malga Costoncella. Sopra alla quota 1.958 m c'è un simbolo quadrato. Cosa rappresenta? ............................................................... Esercizio 3.8 Da Malga Costoncella parte una mulattiera verso nord. 11) Questa sale oppure scende? ______ 2) Dove incrocia la strada a quale quota siamo? ______ 3) di che tipo di strada si tratta? ............................................................... Esercizio 3.9 A sud di San Martino di Castrozza ci sono grotte? SI NO Esercizio 3.10 Intorno a San Martino di Castrozza che tipo di vegetazione c'è? ...............................................................

Da San Martino di Castrozza al rifugio Col Verde c'è un impianto di risalita. Che tipo d'impianto è? ...............................................................

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ESERCITAZIONI CARTOGRAFIA

ESERCITAZIONE 04

Esercizio 4.1 Determinare la posizione (E, N) di un punto sulla mappa assegnata, utilizzando il metodo della interpolazione. Punto:…………………………………………………………………. Est:…………………………………………………….. Nord:……………………………………………………..

Esercizio 4.2 Determinare la posizione (E, N) di due punti sulla mappa assegnata, utilizzando il metodo della interpolazione. Punto uno:…………………………………………………………………. Est:…………………………………………………….. Nord:…………………………………………………….. Punto due:…………………………………………………………………. Est:…………………………………………………….. Nord:…………………………………………………….. Determinare la distanza tra i due punti: Distanza: ………………………………………………………………….

Determinare l’angolo di direzione (AZIMUT) tra i due punti Uno-Due: ……………………………………….

Determinare l’angolo di direzione coniugato (AZIMUT) tra i due punti Due-Uno: …………………………

Esercizio 4.3 Determinare la posizione (E, N) di due punti sulla carta topografica assegnata, utilizzando il metodo della interpolazione. Punto uno:…………………………………………………………………. Est:…………………………………………………….. Nord:…………………………………………………….. Punto due:…………………………………………………………………. Est:…………………………………………………….. Nord:…………………………………………………….. Determinare la distanza tra i due punti: Distanza: ………………………………………………………………….

Determinare l’angolo di direzione (AZIMUT) tra i due punti Uno-Due: ……………………………………….

Determinare l’angolo di direzione coniugato (AZIMUT) tra i due punti Due-Uno: …………………………