CORRIERE NEWS MARZO 2013

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L‘altra informazione Periodico di informazione del Fermano e del Civitanovese Distribuzione gratuita ANNO 11 - N.3/2013 - 8 MARZO Ambiente Cambio al vertice del Tennacola: Renato Vallesi è il nuovo presidente 03 9 22 9 Ambiente Tipicità accende i riflettori sul mangiare sano e sull’importanza di consumare i gioielli della nostra terra Prodotti in tavola 11 Economia Vestire col web Gli interventi sulla differenziata 13 Sociale Sindrome di Down e servizi 12 Politica Mirando le (5) Stelle 17 Cultura La giornata FAI di Primavera 19 Cartellone I riti della Pasqua 23 Sport Bocce per tutti a Civitanova Sport Tirreno Adriatico a Porto Sant’Elpidio. Lunedì 11 marzo tappa della Corsa dei Due Mari Eccellenze da gustare Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno. Montegranaro - Fermo - P.S.Elpidio Macerata Est - Macerata Ovest - P. di Montegiorgio TUTTO CIÒ CHE SERVE PER IL VOSTRO ORTO E GIARDINO AGRI BRICO GARDEN FERMO - VIA ETE, 54 - 0734 228636 - www.emporioverdesollini.it - [email protected]

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Eccellenze da gustare

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L‘altra informazione

Periodico di informazione del Fermano e del CivitanoveseDistribuzione gratuita

A N N O 1 1 - N . 3 / 2 0 1 3 - 8 M A R Z O

AmbienteCambio al vertice del Tennacola: Renato Vallesi è il nuovo presidente

03

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9 Ambiente

Tipicità accende i riflettorisul mangiare sano e sull’importanza di consumarei gioielli della nostra terra

Prodotti in tavola

11 EconomiaVestirecol web

Gli interventisulla differenziata

13 SocialeSindrome di Downe servizi

12 PoliticaMirando le(5) Stelle

17 CulturaLa giornata FAIdi Primavera

19 CartelloneI riti dellaPasqua

23 SportBocce per tuttia Civitanova

SportTirreno Adriatico a Porto Sant’Elpidio.Lunedì 11 marzo tappa della Corsa dei Due Mari

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8 marzo 20132Inchiesta/Sapori

uomo è ciò che mangia, insegna-va Ludwig Andreas Feuerbach, e a vederla da un punto di vista meramente “meccanico” la cosa

non è poi tanto scandalosa né inquietante. Veniamo tutti dagli stessi atomi generati dal grande botto iniziale che ha dato vita all’universo, e di universo ci nutriamo traendo l’energia che ci permette di fare un viaggio nella dimensione del tempo che chiamiamo vita. Dicono alcuni scienziati che l’universo è il più grande riciclatore in assoluto, non spreca nulla di quello che produce, lo riutilizza fino all’ultimo atomo destinandolo agli scopi più diversi. Mangia in pratica se stesso, per usare una metafo-ra, per poi riutilizzare i materiali di scarto, derivati da questa immane pantagruelica digestione cosmica, per altri scopi creativi. Ora, invero, viene legittimamente il sospetto che a furia di nutrirsi di se stesso e rigenerare le deiezioni (scusate il para-gone poco opportuno con l’organismo dell’uomo), qualche problemino cominci a vedersi specie nella razza umana, specie in Italia. Come dire: se dal guano vieni fuori, di certo, come minimo, non profumi. Il riferimento va dritto a come ad esempio i nostri politici intendono l’agire per il bene della società. E qui si ritorna al concetto di Feuerbach dell’uomo che è ciò che mangia. In parole povere, forse esiste una specie mutan-te di individui che si nutre di ricchezza traendo nutrimento dall’accumulare senza sosta proprietà e denaro; infatti per vivere è necessario non solo mangiare, ma anche

bere e loro pensano alla liquidità in senso monetario, tantoché mesi or sono stavano per monetizzare l’acqua per benino. E ci sarebbero riusciti, se le persone normali, quelle che mangiano cose normali e trovano piacere nel gustare le cose buone, ben cuci-nate, che provano piacere a bere un sorso di acqua fresca che sgorga da una fonte di montagna, non si fossero inviperite e avessero fermato (per ora) la truffa di questi voraci e incontrollabili speculatori di beni che debbono restare di tutti e alla portata di tutti, come l’acqua e il cibo genuino. E a questo proposito, ben venga la cultura del buon cibo e della buona cucina che ci riavvicina alle cose semplici, ai mattoni del vivere civile, al concetto di stare insieme intorno a una tavola imbandita mangiando e parlando. E la cultura del buon cibo è uno dei vanti di questa terra, è il complemento armonioso della bellezza di un territorio che spazia in pochi chilometri dalla montagna al mare e che si riflette sulle tavole delle nostre case con funghi, tartufi, formaggi e salumi delle nostre montagne, i prodotti agricoli delle nostre colline e il pesce delle nostre coste. E il cibo in armonia con la natura che lo genera e la cultura e l’arte degli uomini che lo sanno preparare hanno portato alla risco-perta, oltre che del concetto di genuinità, anche a quello degli antichi e cari sapori del-le nostre tavole, dei piatti elaborati dalla fan-tasia di chi sapeva fare manicaretti magari con ingredienti poco nobili e costosi. In un sistema così perfetto che cattura i sensi nella loro interezza, corpo e mente sono pronti per un viaggio fiabesco e affasci-nante. Il palato, assaporando i cibi, spalanca

le finestre che permettono alla vista di guar-dare con occhi incantati i paesaggi di questi angoli delle Marche solleticando memorie di colori e profumi che sembravano dimentica-ti, come raccontava Giani Stuparich nei suoi réportage dai paesi della provincia di Ascoli per conto del quotidiano Il Tempo nei primi anni del dopoguerra. Ma mangiare e sognare insieme, in questa

vita, è diventato un lusso, anche la norma-lità della tavola sta diventando un lusso, forse perché Feuerbach in fondo aveva ragione: essere uomini semplici, genuini, schietti oggi è molto difficile e richiede un elevato livello di indipendenza anche economica e quindi, per essere ciò che mangi nel senso più positivo e sano, devi veramente avere un portafogli ben fornito.

di Daniele Maiani

L’alimentazione sana e genuina deve essere un diritto di tutti

I problemi di una società di consumi in cui conta più il guadagno di pochi che il benessere di moltiL’uomo è ciò che mangia

La chiamano Rosa, Rosetta, Appietta, Pianella o Durella e cresce tra i 450 e i 900 metri d’altitudine. Notoriamente è conosciuta come mela Rosa per via della colorazione che assume quando è matura e per il profumo di rosa che emana quando è in fiore. Seppur anticamente diffusa nell’Appennino centrale in regioni come Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio, è comunque considerato come uno dei frutti storici dell’entroterra marchigiano tanto che Quinto Orazio Flacco (65 a.C.) nelle sue satire affer-mava “quanto a sapore, le mele di Tivoli sono inferiori a quelle del Piceno, che però fanno più figura”. In via di estinzione, negli ultimi decenni si è sviluppato un impor-tante progetto di caratterizzazione per la valorizzazione di questo antico frutto.Il Dott. Settimio Virgili, impegnato nel Centro Ricerche Azienda Agricola Sperimentale dell’ASSAM (Agenzia Ser-vizi Settore Agroalimentare delle Marche) ci conferma che “il processo di recupero è partito negli anni ’80, nell’am-bito di un progetto di conservazione del germoplasma autoctono che nel tempo è rientrato nella Legge Regionale 12/2003. Inizialmente è stata avviata una prima fase di individuazione sul campo delle piante madri, le piante di una volta coltivate tradizionalmente. Successivamente, il recupero degli innesti ha permesso la messa in dimora in due campi definiti di catalogo, nella fattispecie uno in zona valliva presso l’azienda sperimentale dell’ASSAM di Petritoli e il secondo in collina pedemontana a Monte San Martino. Questi sono serviti per fare le valutazioni non solo sulla mela rosa ma sugli ecotipi di antica coltivazione. Sono seguite inoltre una serie di valutazioni agronomiche

e pomologiche che ci hanno permesso di selezionare una serie di cloni di mela rosa risultanti come i migliori. Oggi l’ASSAM si occupa di fare una piccola moltiplicazione di questi biotipi per la produzione di piantine da dare ai nuovi impianti”.Se da una parte c’è stato un lavoro di recupero oggi come si sta sviluppando la promozione di questo biotipo?“La legge sulla tutela e la conservazione del patrimonio vegetale autoctono marchigiano ci ha permesso di inserire la mela rosa nel repertorio delle risorse vegetali. In seguito il passo successivo è stato quello di produrla sistematica-mente sul territorio. Per questo enti locali come le Comu-nità Montane dei Sibillini e dei Monti Azzurri hanno avviato dei progetti con l’intento di piantare diversi appezzamenti con la mela rosa. Gli agricoltori interessati, soprattutto dell’area montana, hanno colto quest’occasione per fare nuovi impianti e quindi nuove opportunità di reddito. La mela rosa attualmente è un prodotto ancora a ricaduta quasi esclusivamente locale con i produttori che commer-cializzano soprattutto a livello aziendale sui mercati del territorio, la percentuale che va sulla grande distribuzione rimane ancora molto ridotta”.Sul tema della tutela la mela rosa viene garantita con delle certificazioni, viene inserita in dei registri?“L’ASSAM si occupa esclusivamente dell’aspetto tecnico-sperimentale mentre la certificazione nella sua comples-sità riguarda anche elementi come l’aspetto sanitario. Si sta comunque lavorando affinché la certificazione diventi da volontaria ad ufficiale. Al momento abbiamo a dispo-sizione l’elenco dei materiali conservati, dove alcuni di

questi come la mela rosa, la mela gelata, la muso di bue, sono stati inseriti nel repertorio regionale delle risorse autoctone mediante un esame della commissione che al momento della presentazione ne aveva decretato i requisiti di antica coltivazione autoctona e soprattutto di biotipo in via di estinzione”.

Paolo Galletti

Il percorso di valorizzazione di un’eccellenza del territorio

La mela Rosa, dal recupero alla promozione

L’

Sibillini, non solo mela rosaIl territorio dei Monti Sibillini è straordina-riamente ricco di tar-tufi. Il pregiato tubero delle nostre monta-gne, Bianco Pregiato, Nero Pregiato, Estivo e Bianchetto (quattro varietà che permetto-no di trovare tartufo fresco in ogni periodo dell’anno), è di eccellente qualità e non ha nulla da invidiare ai suoi “fratelli” più famosi, vedi Acqualagna, nel Pesarese, o Alba in Piemonte. Unica pecca: il nostro profumato tubero è poco cono-sciuto dal grande pubblico e non si sono ancora pie-namente sviluppate quelle dinamiche di sfruttamento turistico e quindi economico del prodotto che hanno fatto la fortuna dei paesi sopra menzionati e di altri territori italiani.www.iltartufodeisibillini.it

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8 marzo 20133

Che Falerone abbia una vocazione olivi-cola lo si capisce percorrendo la strada che collega lo zona industriale al centro storico. La campagna che si allarga su entrambi i lati del percorso è dissemina-ta di ulivi che troneggiano in file ordina-te o sparpagliati a macchia di leopardo. Tra la fine di ottobre e metà novembre quei tratti di strada si animano: prende vita la raccolta delle olive del Piantone di Falerone. Una varietà pregiata – foglie sottili e appuntite, frutti piuttosto piccoli e dalla superficie rugosa, di colore verde ten-dente al giallo ed un gusto deciso, amaro e piccante, con sentori che, a secon-da della stagione, vanno dal carciofo alle erbe aromatiche – che si apprezza

soprattutto se consumato a crudo, a condimento di piatti tipici della tradizione locale, come zuppe di legumi, carni alla brace e bruschette. Oggi come oltre duemila anni fa, quando Falerone si chiamava Falerio Picenus ed era una ricca colonia romana. A memoria dell’opulenza passata e con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare un prodot-to di pregio e qualità riconosciuta, nel 2001 un gruppo di agricoltori di tredici comuni del Fermano e del Maceratese (Belmonte Piceno, Falerone, Francavilla d’Ete, Magliano di Tenna, Massa Ferma-na, Montappone, Montegiorgio, Monte San Martino, Servigliano, Monte Vidon Corrado, Penna San Giovanni, Santa Vittoria in Matenano e Sant’Angelo in Pontano) hanno fondato l’associazio-ne dei Produttori Associati del Falerio

Picenus. In questo modo gli agricoltori si sono dotati di un disciplinare che detta le regole sulle tecniche di produzione, sulla qualità del prodotto finale ed sulle attività legate alla promozione e alla valo-rizzazione dell’olio dentro e fuori i confini del territorio di produzione. Questi stessi produttori si sono anche costituiti Comu-nità di cibo all’interno di TerraMadre, la manifestazione organizzata ogni anno da Slow Food per promuovere metodi di produzione alimentare sostenibili. Protagonista di iniziative ed eventi a tema, l’olio del Piantone di Falerone si può ottenere solo svolgendo in modo preciso e corretto tutte le fasi di un processo lungo e laborioso: dopo essere state pulite e lavate, le olive vengono frante e gramolate, dopodiché l’olio vie-ne estratto attraverso la spremitura a freddo (l’olio contenuto nelle olive oscilla tra il 10 e 20 per cento del peso totale), filtrato e stoccato. Il prodotto diventa così un extravergine dalle proprietà facilmente riconoscibili e con un con-tenuto di polifenoli piuttosto elevato.“In questi anni – spiega Meri Ruggeri, esperta assaggiatrice d’olio dell’Aioma (Associazione interregionale olivicola del Medio Adriatico) – sono state realizza-re diverse attività per far conoscere le caratteristiche dell’olio del Piantone di Falerone. Un olio considerato di pregio

fin dall’antichità, diffuso in un ristretto territorio dove ancora oggi troviamo piantoni secolari allorquando negli anni non sono stati sostituiti da altre varie-tà. Proprio per evitare l’estirpazione e la sostituzione di questi alberi, insie-me all’associazione Produttori Associati Falerio Picenus, stiamo lavorando per reintrodurre questa varietà in nuovi impianti. In questo modo le aziende del territorio potranno crescere e valorizzare la loro produzione”.

Inchiesta/Sapori3

di Francesca Pasquali

“La frittura è finita!”. Non lo dice il cameriere di un ristorante sul lungomare, né tanto meno un soddisfatto cliente al termine di una lauta cena di pesce, bensì lo grida un vecchio pescatore dal suo barchetto, mentre passeggio per il porto di Civitanova. Tutta colpa, a suo dire, della maglie delle reti troppo larghe per intrappolare gamberetti, calamari, insomma quelle specie ittiche che solitamente ritroviamo sotto forma di fritto misto di pesce sulla tavola, che a volte dimentichiamo essere solo l’ultimo approdo di piatti dietro cui si nascondono processi produttivi, abilità e tradizioni, fatica e amore per la propria terra o il proprio mare.È il caso di quel vecchio pescatore, la cui figura è parte integrante del porto, dove nell’aria carica di sale si avvertono distintamente anche lo sconforto e la rabbia per un settore in crisi. C’è chi addita l’Europa e le sue regole, chi il prezzo dei carburanti, chi se stesso o divinità varie con non poca fantasia. La questione è complessa e ci sarebbe anche il vistoso calo della popolazione di pesce azzurro, come denunciato alcuni mesi fa da Greenpeace nel rapporto “Blue Gold in Italy”. Sotto i riflettori proprio il nostro Adriatico, dove da tempo il numero di esemplari sarebbe in drammatico calo, causa il sovrasfruttamento dei mari: troppe imbarcazioni, licenze sperimentali con-cesse con disinvoltura e tecniche di pesca invasive. Il rapporto evidenzia, poi, come tale scarsità abbia aumentato il valore commerciale del prodotto.E così, da “pesce povero” per antonomasia, gustato da sempre attorno ai pescherecci e sulle tavole delle famiglie del borgo marinaro, sardine, alici, acciughe sono diventate prelibatezze, quasi proibitive per le quotidiane tasche dei più, e da qui alla tradizione che si perde il passo è breve. Ultimamente, vi sono però segnali in controtendenza, vuoi per un mercato al calo di domanda risponde alla lunga con prezzi più bassi, vuoi per alcune iniziative volte a valorizzare tali prodotti, su tutte il progetto della Regione “Le Stagioni del Pesce”, che vede anche quest’anno la partecipazione del Comune di Civitanova, come spiega l’Assessore con delega alla Pesca, Francesco Peroni: “Con questo progetto vogliamo unire l’aspetto tecnico e quello culturale. Ci rivolgiamo a chi consuma pesce, ma non ne conosce i processi, le pratiche di pesca, le modalità di preparazione e cottura. Si potranno comprendere le qualità nutrizionali e promuovere un consumo consapevole e stagionalizzato di un prodotto come il pesce azzurro, parte integrante della nostra tradizione.”In concreto, quali iniziative sono in serbo? “Pensiamo, – continua Peroni – per la festa del patrono (16 agosto), accanto alla consueta processione a mare dei pescherecci, di organizzare una Fiera di San Marone che sia mercatale e culinaria, in grado di coin-volgere più quartieri con dimostrazioni e gare gastronomiche, all’insegna del brodetto, dei ‘sardò a scottadito’, de ‘lo pulentò co’ li furbi’ (polpi). Questo nell’ottica di una

serie di iniziative, da visite guidate al porto e alle imbarcazioni alla realizzazione di un video-documentario sulla realtà portuale e del mercato ittico, realizzato dagli stu-denti dell’Istituto ‘Bonifazi’, considerando sempre la possibilità di ulteriori sinergie territoriali. Restando in tema, si pensi al ‘pulentò co’ li furbi e l’abbiti’: rappresenta la sintesi del territorio marchigiano, dove terra e mare si fondono.” Vero e speriamo non ci serva Dustin Hoffman con in mano un piatto di sardò per capirlo.

Simone Accattoli

Tra crisi di settore e allarme estinzionePesce povero o povero pesce?

L’olio del Piantone di Falerone: dalla pianta alla tavola

Buono come duemila anni fa

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8 marzo 20134

Il clima, la vicinanza al mare e l’esposizione dei terreni fanno della vallata dell’Aso un paradiso dalla spiccata vocazione a produrre frutti genuini come la rinomata pesca della Valdaso. Come fare quando bisogna fare i conti, oltre che con la natura e la volubilità delle stagioni anche con le condizioni econo-miche sfavorevoli? Per questo, infatti molti agricoltori si vedono costretti anche a tagliare delle piante. Abbiamo chiesto ad un produtto-

re diretto cosa voglia dire nel contesto attuale portare avanti tale missione ortofrutticola. “La natura è un po’ come un’orchestra in cui tutto deve funzionare con armonia”, ci ricorda Sergio Catini, proprietario dell’o-monima azienda agricola di Ortezzano che si occupa delle pesche dalla produzione alla trasformazione (pesche sciroppate e conserve). L’azienda è presente sul mercato da una decina di anni, distribuisce il suo

prodotto in alcuni negozi di Ascoli, Fermo e Macerata, un po’ sparsi nella regione Marche, mantenendo rapporti commercia-li anche con l’estero effettuano spedizio-ni in Belgio, Olanda e inoltre in progetto c’è di dedicarsi al mercato americano, con clienti sparsi anche in Altitalia e Toscana. Ma secondo Catini, il vero investimento è quello di cercare di favorire la vendita della pesca in quanto prodotto locale piuttosto che quello straniero e cercando di renderlo il più visibile possibile anche attraverso eventi e festival per far conoscere la vallata dell’Aso, una delle poche ancora integra ed espressa-mente agricola in cui si produce di tutto. Il punto di forza della pesca della Val-daso sta nel processo produttivo e di trasformazione, grazie all’impiego di sistemi rigorosamente tradizionali e

l’assenza di conservanti o coloranti. A quanto pare però l’agricoltura non è solo in balìa delle stagioni o delle condizioni metereologiche. Per produrre ci vuole la consapevolezza dell’agricoltore a saper raccogliere al momento giusto come la natura insegna, evitando di raccogliere una pesca non matura e di tenerla in fri-gorifero circa un mese perché il consuma-tore vuole sentire il profumo della pesca, il profumo della frutta. A testimonianza delle difficoltà dei contadini c’è il fatto che ormai diversi di loro sono costretti a tagliare molte varietà di pesche, a causa dei costi della mano d’opera per la raccol-ta, per i trattamenti antiparassitari delle piante ed una spietata concorrenza con il commercio estero.

Serena Murri

Non c’è posto al mondo che gli italiani amino più della cucina. Non importa dove sia disposta, purché sia una cucina, un posto dove fare da mangiare ed essere sereni. Una cucina grande, con un forno grande e un tavolo grande. Una cucina con tanti barattoli di spezie, con pentole, padelle, coppette e tutti gli arnesi della nonna, anche quelli appa-rentemente superflui. Ed i fermani questo meraviglioso spazio adibito all’arte culinaria ce l’hanno. Ed è situato proprio nel cuore del centro storico della città, nei bellissimi fondaci medioevali di Palazzo Falconi. Di quale locale sto parlando? Della Taverna Ok, natural-mente. Uno dei pochi ristoranti di Fermo, a due passi dalla splendida Piazza del Popolo, che porta in tavola ogni giorno quella passione, quell’esperienza, quella genuinità che oggi si ha paura di perdere per via delle grandi catene di distribuzione. Si sa che le Marche sono da sempre terra di antiche tradizioni, quelle tradizione che le nonne di un tempo portavano sulla tavola, specialmente la domenica. La Taverna Ok, nella splendida cornice di sale con volte a botte e a crociera, offre un ampio menù di piatti che spaziano da fantasiosi primi a semplici ed appetitosi secondi, difficili da trovare ovunque e prove-nienti direttamente dalle ricette del passato. Una cucina fatta di sapori forti, decisi, in cui domina la carne e che in vista della 21^ edizione di Tipicità, il Festival dedicato ai sapori e alle altre eccellenze Made in Marche, si arricchirà ulteriormente. “Per l’occasione – ha spiegato Sergio Leoni, titolare della Taverna Ok – oltre al menu alla carta, si potranno gustare, come primi extra, le pappardelle al ragù di papera. Si tratta di una gustosa alternativa al classico ragù di carne bovina. Come per tutte le ricette tipiche ci sono tantissimi modi per prepararlo. Quello che proponiamo noi è piuttosto semplice e classico e il risultato è saporito ma abbastanza delicato. Poi, per rimanere in tema, proporremo gli insostituibili straccetti al brodo di gallina, mentre, come secondi extra, delizieremo il palato di concittadini e turisti con papera in umido, gallina lessa o una bella tagliata di manzo guarnita con rucola, pomodorini e grana. E’ questo il piatto forte del mio ristorante, per quanto riguarda i secondi. Il tutto ovviamente bagnato da ottimi vini, rigorosamente nostrani, e birre profumate”.

Federica Balestrini

Da sempre è sulle nostre tavole per deliziare il palato dei commensali e concludere in bellezza un lauto pasto. Che cos’ha in più il vino cotto rispetto ad un’altra bevanda? “Il vino cotto – spiega Massimo Germani, presidente dell’Associazione Produttori di Vino Cotto – è fatto esclusivamente di uva. Si tratta di un prodotto che non è affatto chimico, la cui produzione avviene secondo il metodo tradizionale, senza filtrazioni meccaniche. L’uva viene vinificata e poi passata all’interno di caldaie, fatta restringere con la bollitura a fuoco diretto e messa in bot-te per la fermentazione. Il suo punto di forza è però l’in-vecchiamento. Nelle Marche il prodotto si vende da sé. Per questo il nostro territorio è utile per veicolarlo, ma la vera priorità è farlo conoscere oltre i confini regionali, dove è ancora poco conosciuto, nonostante ottenga sempre ampi consensi ogni volta che lo proponiamo”.L’Associazione Produttori di Vino Cotto è nata nel 2004 e attualmente è patrocinata dalla Camera di Commercio di

Ascoli Piceno, con il sostegno delle Camere di Commercio di Macerata e di Fermo (dove si trova la segreteria ope-rativa). Scopo principale dell’associazione è la tutela del prodotto alimentare e il suo riconosciuto come vitivinicolo ad oggi infatti, fa ancora parte della categoria dei prodotti alimentari). Pur non essendo stato per ora istituzionaliz-zato l’inserimento del vino cotto fra i prodotti vitivinicoli, gli operatori di settore stanno imparando a riconoscerlo come prodotto vitivinicolo esclusivo. Un’altra delle ragioni fondative dell’associazione è sem-pre stata il perseguimento del marchio Dop, la denomi-nazione di origine protetta che garantisce la genuinità del prodotto sia per la provenienza dal territorio locale che per i metodi di lavorazione di tutto il processo produttivo. L’ottenimento di questo marchio comporta però delle difficoltà. Il disciplinare prevede infatti che la richiesta sia inoltrata alla Regione Marche che, a sua volta, dovrebbe comunicarla al Ministero delle Politiche agricole e alla

Comunità Europea. Una volta ottenuto il marchio sarà possibile individuare procedure ben precise di prepara-zione del vino cotto e garantire credibilità al prodotto in vista della sua commercializzazione sia a livello nazionale che internazionale. Nel frattempo, continua l’opera già svolta negli ultimi anni dall’associazione per promuovere questo prezioso elisir di lunga vita attraverso eventi e manifestazioni. Dopo la partecipazione a due edizioni del Merano Wine Festival, il vino cotto si prepara ad essere tra i protagonisti di Tipicità e di Vinitaly. (Serena Murri)

Inchiesta/SaporiIl prezioso elisir di lunga vita sarà ospite di Tipicità e Vinitaly

Per il vino cotto prossimo traguardo il marchio Dop

Occorre portare avanti la missione ortofrutticola nell’area

Ricette tradizionali alla “Taverna Ok”

La pesca della Valdaso: genuinità e prelibatezza da sfruttare

Il profumo del passato

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Torna, dal 16 al 18 marzo, “Tipicità” o, meglio, “Made in Marche”: la più grande vetrina delle eccellenze enogastronomiche a livello territoriale e regionale. Ma non solo: grazie al lavoro che si è fatto negli ultimi anni e, ancor più, a quello indefesso che si sta facendo oggi da parte dell’am-ministrazione fermana, la manifestazione sta sempre più assumendo un’importanza nazionale e internazionale. E’ un risultato, dunque, che arriva da lontano e che ancor più lontano è avviato ad arrivare. Ne è sicura e giustamente fiera l’assessore al Turismo e Commercio del Comune di Fermo Manuela Marchetti, che ha fatto suo l’impegno di continuare a sostenere e incrementare una manifestazione in cui crede fortemente e che porta e porterà al territorio notevoli benefici. “Già dalle scorse amministrazioni, “Tipici-tà” aveva cominciato ad essere in embrio-ne non solo una manifestazione enoga-stronomica, ma una vetrina per i prodotti di eccellenza anche di altre tipologie: calzatura, distretto del cappello, produttori di varie tipologie che mettono in mostra anche le invenzioni, le innovazioni, le idee, i talenti del territorio e della Regione. Partendo da qui, sto lavorando per espan-dere e rendere sempre più esauriente e rappresentativa delle varie potenzialità del territorio quella che adesso risponde a pieno titolo alla denominazione di Made

in Marche”. In questi tempi in cui i poli fieristici della Regione hanno subito un tracollo gene-rale, una manifestazione come questa che invece gode di buona salute fa gola a molti che, magari, vorrebbero trasportarla da qualche altra parte. Niente da fare: l’assessore Marchetti, per prima cosa, ha tenuto a rimarcare che Tipicità è e resterà una manifestazione del Comune di Fermo, mantenendo la collaborazione storica con Serri e Monachesi, che l’hanno seguita fin dall’inizio con competenza e oltretutto sono molto abili nel creare relazioni con gli opinion leader della stampa nazionale. “Quest’anno il tema è l’ottimismo consa-pevole in economia, cioè ripartire da un territorio laborioso, tenace, coraggioso, capace di innovazione. Vorrei presentare agli imprenditori del territorio una pro-spettiva diversa, un’altra economia pos-sibile ripartendo sempre dalle piccole e medie imprese e dai talenti, gli inventori che abbiamo sul territorio, ragazzi giovani e geniali. Il messaggio vuole essere che il Fermano, nello sfacelo generale, non vuole arrendersi”. A dimostrazione di ciò, nello stand del Comune di Fermo sarà presentata la “Smart City”, ovvero un ulteriore passo avanti nella direzione di rendere Fermo una “città intelligente”. “L’anno scorso abbiamo presentato Fermo 2.0, ovvero la piattaforma: ha avuto successo, ma poi abbiamo finito le risorse, ma già un

assessorato che ragiona in termini di piattaforma e non di sito sta avanti. Fermo sarà la prima Città Smart delle Marche, proprio perché, avendo già la piattaforma, partiamo avvantaggiati”. Quindi, la nostra città e il territorio si potranno tenere letteralmente nel palmo di una mano, basta un telefonino: risposte per ogni tipo di esigenza e di servizi, insomma tutto quello che può essere utile al cittadino o al turista. Dunque, gli sforzi dell’assessore Marchetti sono concentrati nella direzione di rendere Fermo sempre più visibile e a portata di mano, all’insegna delle tecnolo-gie più avanzate. “Il lavoro grosso è stato quello di met-tere a sistema i rapporti che si creano con Tipicità e poi coltivarli in funzione del vantaggio per l’economia locale, il turismo e la cultura a livello nazionale e internazionale. Questo è il lavoro che si fa in tutto l’arco dell’anno. Quest’anno per la prima volta arriveranno anche i buyers: ci saranno i supermercati “Sì con te” che porteranno circa 100 diret-tori delle loro filiali, tutti potenziali acqui-renti; stiamo lavorando con la Norvegia perché portino i loro buyers: loro sono interessati a esportare lo stoccafisso e a comprare vini e olio nostrani”. E poi convegni economici, culturali, assemblee di associazioni di categoria, insomma, un salto di qualità enorme. Il tutto, in una cornice davvero adeguata, grazie anche all’imprenditore Properzi, proprietario del-

la location, che ha investito su quello che oggi è realmente un polo fieristico di tutto rispetto, “Fermo Forum”. Circa gli eventi, troppo lungo elencarli: diremo solo che quest’anno ospite d’onore sarà la Svezia, dato che i paesi nordici sono quelli più interessanti da un punto di vista turistico e quelli più interessati ai nostri prodotti. L’ospite italiano sarà Asti e il Monferrato. Inoltre è stato stabilito un contatto con la presidenza dell’Expo 2015 che interverrà nella persona del presidente del Padiglio-ne Italia: il che ha tutta l’aria di essere pro-pedeutico alla partecipazione del Fermano ad una manifestazione epocale. C’è di che andarne fieri, ma all’assessore Manuela Marchetti non piace autocelebrarsi: “Mi prodigo per “Tipicità” o, meglio, “Made in Marche”, perché è una manifestazione in cui credo e che crescerà sempre più grazie a tutto questo lavoro fatto nel silenzio, senza sbandierarlo”. Ma, ne siamo certi, parleranno i risultati.

Inchiesta/SaporiIl punto dell’assessore al Turismo e Commercio di Fermo Manuela Marchetti

Tipicità, ovvero “Made in Marche”: un territorio all’attaccodi Loredana Tomassini

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Paladino della tradizione, ma con lo sguardo sempre rivolto ai giovani. Sandro Pazzaglia (al centro nella foto) è uno dei personaggi che meglio incarnano lo spirito di questo territorio. E lo fa da ben 47 anni (“cer-tificati”, ci tiene a dire) davanti ai suoi amati fornelli, tra pentole, olio extravergine e mestoli da librare con leggerezza. Nell’epoca dei Masterchef, dei tomi culinari della Clerici e della Parodi, Sandro insiste sulla qualità dei prodotti, sulla necessità di fare veramente rete, di non disperdere energie e talenti.“Nel Fermano abbiamo delle basi solide e possiamo crescere, sempre. I nostri sono prodotti semplici ma di alta qualità. Serve però una maggiore conoscenza, una cultura costante e continua per migliorarsi giorno dopo giorno. Posizionarci sul nuovo, ritengo, ci mette un po’ a rischio. Penso ad un recente convegno sulla carne bovina di razza marchigiana, decantata da tantissimi esperti e penso allo stesso tempo come alcuni addetti ai lavori non conoscano il corretto utilizzo di ogni taglio.”È innegabile, però, che di lavoro sulle tipicità e sui prodotti della tradizione ne sia stato fatto tanto.“Certamente. Gli imprenditori fanno sforzi da giganti per migliorarsi e per produrre nel rispetto di determi-nate peculiarità. Pensiamo all’olio extravergine, un tesoro immenso. Ma in questo ambiente in molti non conoscono le cose più semplici, a partire dai punti fumo. Perché se mettiamo olio su un fuoco e lo por-tiamo oltre una certa temperatura, procuriamo danni al prodotto e quindi anche al cliente.”Quanto si è elevata la qualità nella nostra ristorazione?“C’è stata una crescita ma non molto diffusa. E questa

è una nota dolente. La liberalizzazione delle licenze ha permesso di ampliare le possibilità, ma senza una conoscenza specifica della materia non si va da nes-suna parte. Non è sufficiente investire capitali, frutto di lavori in altri settori, per fare un buon ristorante. Non ci si improvvisa in un settore che mi piace chiamare dell’ospitalità e che comprende agriturismo, bed & breakfast, ristoranti e quant’altro. Certo, salvo alcune peculiarità che rendono onore alla nostra tradizione, alcune anche frutto di una formazione autodidatta dove rimane il rispetto per la materia prima. Ma il rischio è quello di assemblare con improvvisazione, raggiun-gendo risultati modesti. Su questo punto dobbiamo migliorare molto.”Lo dici, va sottolineato, anche considerando il tuo incarico di presidente della Federazione Cuochi del Fermano. “Dico che siamo molto indietro e lo faccio con tanta amarezza, avendo speso gli anni della mia vita cercando di coinvolgere e di far crescere le per-sone che condividevano il mio percorso. Forse non ho saputo esprimere queste necessità nel modo giusto.”E’ d’obbligo chiederti un parere sui circuiti legati alle cucine tipiche.“Sono abituato, con rispetto e correttezza, a dire sempre quello che penso. E su questo punto dico che se dietro ci sono professionalità e motivazioni esclusivamente legate alla promozione di un territorio, allora stimo chiunque e mi inchino, anche di fronte alla semplice massaia. Anzi, vado da lei per imparare! Ma quando vedo che certe cose vengono fatte con altre finalità, ritengo che questo produca soltanto danni e confusione nell’utente. Si seguono determinate teorie che poi, stringendo, sono ben poca cosa.”

E poi ci sono i “tuoi” giovani.“In Italia stanno venendo fuori dei bravissimi giovani, dalle grandi capacità. Ho visto gente di poco più di trent’anni fare delle cose strepitose, con una capacità unica di conoscenza e di spiegazione.”Chiudiamo, ovviamente, in cucina: il piatto che preferi-sci cucinare e quello che ami mangiare?“Sai, io amo tanto il riso e allora, nelle sue più dispa-rate versioni, cerco sempre di dare il massimo. Però in cucina ogni giorno c’è una cosa nuova. Non è possibile avere la stessa identica cosa della sera prima, basta bagnare il riso con il vino un attimo in anticipo o con un po’ di ritardo ed il risultato è diverso.”

Inchiesta/SaporiL’esperienza (e le aspettative) di Sandro Pazzaglia

Mezzo secolo in cucina

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45 euro 38 euro

Insalata di mareTonno affumicato con rucola,

grana e crema di aceto balsamicoGamberetti in salsa rosa

Nido di grana con fritturine miste di terra e di mare

Cozze con pomodorini e basilicoLasagne con asparagi e gamberetti

Paccheri al ragù di panocchieSpigola di mare al forno

con patate, olive e pomodoriniScampi, spiedini e seppioline alla griglia

Insalata Dolce e spumante

Caffè e digestivo Vino “Passerina”

Trittico di spiedini:prosciutto e ananas

formaggi e uvapomodorini pachino

e bocconcini di mozzarellaCorata d’agnello

Nido di grana con fritturine miste dell’Arcimboldo

Lasagne con asparagi e burrataPaccheri al bacon

Stinco di vitello e coscio d’agnello al forno con patate

Insalata Dolce e spumante Caffè e digestivo

Vino “Rosso Piceno”

Menù di

PesceMenù diCarne

di Andrea Braconi

Dott. Marco De RobertisBiologo Nutrizionista, Specialista in “Scienze dell’alimentazione e della Nutrizione Umana”

Dottore in ricerca in “Obesità e patologie correlate”, Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università Politecnica delle Marche

Il Dott. De Robertis riceve a Porto San Giorgio e a FermoTel. 3205742382 - [email protected]

www.facebook.com/derobertisnutrizione

Ogni persona possiede le sue unicità. Gli stili di vita, i bisogni e le situazioni sociali determinano esigenze nutrizionali specifiche per ciascuno di noi.La strada giusta è quella di un approccio personale e confidenziale rivolto al paziente, che deve sempre prevedere la conoscenza del suo stile di vita e di tutte le sue necessità fisiologiche (sportivi, bambini, anziani, donne in età fertile o in menopausa, ecc) o patologiche (problemi di salute già noti). L’ausilio di tecniche strumentali, come la plico-antropometria e la Bioimpedenziometria, permettono poi di effettuare una valutazione accurata della composizione corporea, dello stato di nutrizione e di idratazione di ogni individuo. Queste informazioni possono essere utilizzate con scienza e metodo per l’elaborazione di programmi nutrizio-nali personalizzati che promuovano forma, benessere e salute, offrendo al paziente l’opportunità di raggiungere i propri obiettivi più facilmente ed in totale serenità.

La scienza della nutrizione

al servizio del benessere

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8 marzo 20137

Inchiesta/Sapori

Che te pija ‘n gorbu! So’ scoperto che so’ tipica e non ce lo sapéo! Scine, perché so’ nata in un modu tipicu, so’ cresciuta in un modu tipicu e, soprattutto, magnavo robba tipica: perciò, co’ tutta ‘ssa tipicità, per forza devo da èsse tipica pure io! Oddìo, tanta normale non è che ce so’ mai stata: sarrà per quesso? Però non è che me dispiace perché, se cce penzi vè, tipicità vòle di’ jenuinità e ogghj come ogghj, do’ te rjiri te rjiri, non è che ce n’è rmasta tanta de jenuinità. E me riferisco per prima cosa a la jende, a cumincià da li frichi: quilli, a forza de televisio’, più che tipici ad’è tutti gualìti, j’ha fatto lu lavaggiu de lu cervellu. Pijémo li vistiti: guai a rvistisse in modu diverzu da quill’atri, pare che porta tutti la divisa, però de lussu o, comungue, a la moda. Pe’ quilli che vabbu e mamma se lo pòle permette, non ci sta probblema: va in quilli negozzi specializzati pe’ li frichi (sai quilli tipu “0-14”?) e lu jòcu è fattu. Quill’atri che non se lo pòle permette o fa un mùtuu, perché in quilli negozi la robba ad’è cara ‘rrabbiata, o cerca de rcapezzà su le vangarelle de lu mercatu checcosa che rsumija a quella de li negozi. Ma siccome li frichi de addè ad’è tutti sfregnati, sta’ tran-guillu che te sgama sùbbeto e te cojona. Po’, lo magnà: se a scòla non te porti la merendina justa, quella de la televisio’, o non vai armeno ‘na ‘ota a settimana da MèccheDònalde o in pizzeria, scì finito a

cambà, perché li frichi ogghj ad’è fetenti e se fà forti de lu gruppu: o sci omologatu o te esclude. E quesso, dispiace a dillo, grazie anghe all’aria che respira dentro casa, spèce se vabbu e mamma cià li sòrdi e pe’ quesso se sende cazzu. Non ce credi? Pròa a jì dentro a certe classi de l’elemen-tari eppo’ vedi: ci sta certe pelère che fa li ducetti solo perché “vabbu miu cià li sordi e lu to’ no!”. Addè, po’, pegghio me sento perché co’ la crisi non ci sta più ricchi, medi e poretti, ma solo ricchi sfonnati e morti de fame. E se a li ricchi sfonnati li morti de fame j’ha sembre fatto schifo, figùrete ogghj. Quello che no’ je fa schifo, ad’è le zozzerie che ‘na ‘òta se magnava li morti de fame, overoscìa quelle che addè se chiama “tipicità” e che ad’è diventate tanto caresto-se che se le pòle permette solo issi. Certe ‘òte te verrìa da dì: “A da rvinì Baffo’!”. E rvène, rvène, stéte tranguilli. Ma tornémo a vomma: te dicéo che io so’ scoperto de èsse tipica. E te credo: so’ nata dentro casa, co’ la levatrice chiamata all’ùtumu minutu, che momenti ‘rriavo pri-ma io de éssa. Po’ m’ha pocciato mamma: come se dice addè, direttamente “da lu pro-duttore a lu consumatore”! Dice: e se màm-meta non ciavéa lo latte? Mica se java su la farmacia a combrà quillu in polvere come se fa addè, che pure pe’ quillu ce vurrìa a fà un mùtuu, pe’ quanto costa: allora se ‘ddoperava latte de ‘acca, magara ‘mmocco’ ‘ddacquato, e via. E pe’ li pannolini, stessa storia, tutta robba naturale: li pannolini

de tela, lu miticu “ciripà” e le fasce che te ‘nzalamava come ‘na mummietta che sennò (se dicéa) a te viniva le gamme storte. E quanno che ‘rriava lu svezzamentu? Mica l’omogeneizzati (atro mùtuu!): le pappette ce le facéa mamma e stanne certu che era tutta robba genuina, anzi, tipica! Come tutto quello che so’ magnato dopo e che m’ha fatto grossa. Carne poca, ma de vèstie cresciute in modu naturale, senza èsse pompate comme che addè. Più che atro se magnava le frattaje: ‘llu miticu frittu mistu, e cioè li pormoni, lu còre, la mirza, lo fréche-to, tutto fatto in ummido co’ le patate. Eppo’ la spuntatura: quant’era vòne ‘lle vudellette de vitella piene de latte ‘ppena ciucciatu! Addè, valle a stroà: a l’ha miste fòrilegge, dopo che ad’è doventate matte pure le ‘acche, per colpa de tutto lo zozzo che je dà a magnà! Eppo’ frutta e verdure fresche

de la cambagna poco fòri casa, o l’erbette stroàte: li rugni, li crespegni, li speragni…; e lo cecio, la cicerchia, lo farro… E li jùjumi, le melette de san Joà, e le sciorvie… Come, che d’è le sciorvie?! Le sorbe, o sorbole, testo’! Era certi fruttarelli che se li magnavi ‘ppena rcòti te ‘llappava, te ‘vvelenava. E allora se dovéa da mette sotto la paja e spettà che se maturèsse. Tanto che li vecchi nostri ciavéa fatto pure un proverbiu: “Co’ lu tembu e co’ la paja, se matura le sciorvie e la canaja!”. ‘Spèttete, ‘spèttete… Occe, che idea! Ce vulìmo proà pure co’ tutta ‘ssa canaja che ce governa e che cià ridotto tutti a “ecceòmo”? Le cose è due: o ce proémo co’ la paja a rmetteje ‘mmocco’ de judiziu o ‘gna fà ‘n’atra ‘òta le varricate e rcaccià fora la ghijiottina… Mejo la paja: tutt’al più, se non dovesse da funzionà, je dacémo foco co’ tutta la canaja! Alònsanfàn!

I vecchi sapori di una volta, quando tutto era “tipico”

Co’ lu tembu e co’ la paja…di Loredana Tomassini

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Ambiente/News

Nel giugno del 2011 oltre 27 milioni di italiani si sono recati alle urne per affermare la loro contrarietà alla privatiz-zazione dell’acqua. Nonostante la norma che consentiva di affidare la gestione dei servizi pubblici locali sulla base di gare pubbliche sia stata abolita, lo spettro della privatizzazione è sempre in agguato. “I pericoli sono sempre dietro l’angolo”, dice il neo presidente del Tennacola, Renato Vallesi (foto in alto). “Spesso – continua – si pensa che il privato sia in grado di garantire i servizi in modo più efficiente ed efficace del pubblico, ma non è così. Se il pubblico viene gestito in modo virtuoso, funziona come e meglio del privato”. Eletto quasi all’unanimità, con il solo voto contrario del Comune di Rapagnano e l’astensione di Montegiorgio e Montegra-naro, Vallesi è determinato a difendere l’acqua dalle economie di scala. “E’ ora di finirla con simili forzature”, spiega. “Il nuovo Consiglio di amministrazione si impegnerà al massimo per rafforzare, nell’interesse dei cittadini, il ruolo di bene pubblico primario dell’acqua. E lo farà garantendo un servizio integrato che mira alla tutela dell’ambiente, del paesaggio e del territorio cercando di mantenere, com’è stato finora, le tariffe più basse di tutta la regione, molto più basse anche dei tanto decantati multiservizi ”.Fondato nel 1907, il Tennacola è una società per azioni totalmente pubblica con sede legale e amministrativa a Sant’Elpi-dio a Mare e sedi decentrate a San Gine-sio, Mogliano e Monte Vidon Corrado, che ha per soci 26 comuni compresi tra le province di Fermo e Macerata. In base alla nuova normativa, dei cinque membri del Consiglio di amministrazione tre sono dipendenti dei Comuni soci e due vengo-no nominati dai sindaci. Il nuovo corso del Tennacola non rinnega il passato, ponendosi in continuità con le precedenti amministrazioni e rivolgendo un occhio di riguardo alla comunicazione.

“Potenzieremo i mezzi di cui disponiamo”, afferma Vallesi. “Oltre alle iniziative già consolidate, come il manuale con le dieci regole per non sprecare l’acqua, il dvd informativo per promuovere l’uso dell’ac-qua pubblica e la distribuzione gratuita delle bottiglie per incentivare il consumo dell’acqua del rubinetto, saranno rinnovati il sito internet e il sistema di accesso alle informazioni. Si migliora a piccoli passi e per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: dei sindaci, dei cittadini e delle istituzioni”.Tra i più convinti sostenitori del neo presi-dente c’è il primo cittadino di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi (foto in basso). “Ho votato convintamente Renato Vallesi – spiega – perché lo stimo come persona ed apprezzo le sue capacità e l’impegno che mette in quello che fa. Per il nostro Comune il Tennacola svolge un ruolo fon-damentale. Ancora oggi, in aperta cam-pagna, ci sono famiglie che non hanno l’acqua corrente. Ci stiamo impegnando per risolvere questa situazione e sono convinto che al più presto ci riusciremo”.

Francesca Pasquali

Nelle Marche abbiamo oggi circa 300 alberi a testa, terza regione in Italia per numero di piante rispetto alla superficie. A sottolinearlo è la Coldiretti Marche, nel commentare l’entrata in vigore della norma che prevede l’obbligo per i comu-ni sopra i 15 mila abitanti di mettere a dimora una nuova pianta per ogni bam-bino nato. Una legge positiva perché con-tribuisce a migliorare l’assetto ambientale delle città, riducendo l’inquinamento, con l’auspicio che nella scelte delle essenze da piantare vengano privilegiate quelle autoctone. La legge di orientamento del 2001 invita le pubbliche amministrazioni a stipulare

convenzioni con gli agricoltori per lo svol-gimento di attività funzionali alla salva-guardia del paesaggio agrario e forestale. Secondo un’analisi Coldiretti sulla base dell’ultimo Inventario Nazionale del Corpo Forestale dello Stato, le Marche contano 518 milioni di alberi. Complessivamente, ci sono 308 mila ettari di superficie fore-stale, quasi un terzo di quella totale e oltre il doppio di quella registrata negli anni Sessanta (140 mila ettari). La provincia con il maggior numero di boschi è quella di Pesaro Urbino (121 mila ettari), davanti a Macerata (87 mila ettari), Ascoli Piceno e Fermo (69 mila ettari) e Ancona (31 mila ettari).

Regione/Nelle Marche trecento piante per abitante

Una legge a tutela degli alberi

Comuni soci del TennacolaIl Tennacola fornisce servizi ai comuni di: Colmurano, Falerone, Francavilla D’Ete, Gualdo, Loro Piceno, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Mogliano, Montappone, Montegiorgio, Montegranaro, Monte San Giusto, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Cor-rado, Penna San Giovanni, Petriolo, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano, Ripe San Ginesio, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sant’Elpidio a Mare, Sarnano, Torre San Patrizio, Urbisa-glia. Il comune di Monte San Martino riceve i servizi del Tennacola pur non essendo socio.

Fermano-Maceratese/La nuova rotta del Tennacola

In difesa dell’acqua pubblicaPrimo mese di differenziata a Montelparo. Come nei paesi vicini infatti, lo scorso febbraio è iniziata la raccolta differenziata dell’immondizia, strutturata attraverso il porta a porta nel centro del paese e le isole ecologiche in campagna.Il kit di sacchetti è stato distribuito ai cittadini durante un incontro svoltosi nella palestra comunale il 31 gennaio; azzurro per la plastica, grigio per la carta, giallo per l’indifferenziato e marrone per l’organico. I non presenti invece, l’hanno potuto ritirare direttamente negli uffici del Comune.Per spiegare la differenziata ai cittadini, il sindaco Marino Screpanti ha inviato loro una lettera contenente un elenco alfabetico di rifiuti con, a fianco, indicato il relativo contenitore in cui buttare ciascuno di essi. Sempre nella stessa lettera, veniva annunciato che a partire dal 9 febbraio sarebbero stati rimossi dal territorio quasi tutti i cassonetti, specificando inoltre che “di conseguenza si attiverà una raccolta domiciliare, per l’appunto porta a porta”. Al momento però l’operazione è ancora in fase di rodaggio: sono sì stati ritirati i cassonetti, ma non sono ancora state predisposte le isole ecologiche; chi abita in campagna si trova perciò davanti al disagio di non avere più né i vecchi cassonetti relativamente vicini alle proprie abitazioni, né i nuovi. Può capitare dunque di dover buttare la plastica in un punto e dover portare gli altri rifiuti in tutt’altra zona del territorio montelparese. Un problema soprattutto per gli anziani soli, a cui è già difficile far separare i rifiuti, figurarsi spostarsi per raggiungere i pochi cassonetti sparsi.Ora come ora il rischio è che, a queste condizioni, i cittadini possano tornare a bruciare i rifiuti: un’involuzione piuttosto che -come scritto nella lettera inviata dal sindaco- una soluzione “innovativa ed ecologicamente compatibile”. (Irene Natali)

“Lo smaltimento dei rifiuti sarà uno dei problemi più seri con cui gli enti locali dovranno fare i conti nei prossimi anni. Per questo siamo molto soddisfatti del risultato che abbia-mo ottenuto e ringraziamo la Provincia di Fermo per il contributo economico e logistico che ha messo a disposizione”. Sono parole piene di orgoglio quelle pronunciate dal sindaco di Grottazzolina, Mariano Ambrogi, mentre parla del nuovo ecocentro che sarà inaugurato ad aprile nella zona industriale di Monte Giberto. Sono sette i comuni coinvolti nel progetto (Grottazzolina, Ponzano di Fermo, Monte Giberto, Belmonte Piceno, Montottone, Monsampietro Morico e Monteleone di Fermo) e che, grazie ad un bando della Provincia, hanno potuto veder realizzato l’Ecocentro Valde-te. Dei circa 124 mila euro necessari per la creazione della struttura, 95 sono stati messi a disposizione dalla Provincia. I restanti erano a carico dei sette Comuni, in proporzione al numero di abitanti.“E’ il passo che completa il cambiamento culturale in atto in questo territorio”, dice Ambro-gi. “Un cambiamento – continua – che vede questi comuni impegnati ad adottare misure che portino ad un aumento della percentuale di raccolta differenziata. A Grottazzolina, ad esempio, da quasi un anno è attiva la raccolta dei rifiuti porta a porta e a breve partirà anche a Monsampietro Morico e Montottone, mentre Ponzano di Fermo è in procinto di avviare un sistema a metà strada tra la raccolta nelle campane e il porta a porta”.Nel nuovo ecocentro intercomunale – che sostituirà quello in funzione da una decina d’anni a Grottazzolina – potranno essere conferiti rifiuti ingombranti e pericolosi. Nel giro di qualche settimana gli abitanti dei comuni interessati riceveranno un pieghevole con le indicazioni sui rifiuti da poter conferire e su orari e giorni di apertura dell’ecocentro. (f.p.)

Montelparo/Porta a porta e isole ecologiche

M.Giberto/Sarà operativo nella zona industriale

Parte la raccolta differenziata

Apre ad aprile l’Ecocentro intercomunale Valdete

La Provincia di Fermo ha trasmesso alla Regione Marche il progetto di massima relativo alla sistemazione della sponda destra lungo il fiume Tenna, in località Lido Tre Archi. “A seguito di sopralluoghi – sottolinea l’assessore Adolfo Marinangeli – gli uffici del Genio Civile provinciale hanno verifi-cato che l’erosione dell’argine destro del tratto di foce del Tenna minacciava per circa 60 metri la stabilità della pista ciclo-pedonale, oltre alle strutture di pubblica illuminazione”. Consapevoli delle criticità e dell’urgenza, il Comune di Fermo, la Provincia di Fermo e l’Autorità di Bacino

hanno approvato il progetto definitivo. Il primo stralcio di interventi riguarderà un tratto di circa 42 metri. I lavori partiranno entro il mese di marzo.

Fermo/Interessata la zona di Lido Tre Archi

Inizia la sistemazione della sponda sul Tenna

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Economia/News

“Io glielo dico sempre ai miei figli: ‘in questo momento meno lavoriamo e più guadagnia-mo’. Bisogna ridurre la produzione al minimo e conservare in magazzino il materiale in attesa di tempi migliori. Tra tasse e stipendi dei dipendenti alla fine del mese in mano non ti rimane quasi niente. Per non parlare delle banche che ti fanno penare non poco per ottenere un prestito”. Poche parole, ma che vanno al dunque e descrivono la situazione di stallo in cui versa l’economia italiana. Una situazione che non fa sconti a nessuno, nean-che al Distretto del Cappello più importante d’Europa, quello del Fermano. A pronunciarle è Serafino Tirabasso che, forte di mezzo secolo di esperienza nel settore, ha vissuto in prima persona l’andamento ondulatorio del mercato interno ed estero.L’abbiamo incontrato in qualità di presidente di Cappeldoc, il consorzio nato nel 1994, che cerca di mettere in rete una decina di aziende del Distretto, con un occhio rivolto alle esportazioni. “Il consorzio non funziona”, ci dice Tirabasso. “Alle riunioni ci ritroviamo sempre in tre o quattro. Non c’è volontà di collaborare e soprattutto non c’è fiducia reci-proca. Ognuno pensa solo alla sua azienda e c’è troppa paura che, condividendo un’idea, questa poi venga copiata dagli altri”. Per Tirabasso la colpa è della mentalità “troppo chiu-sa e tipica dei piccoli paesi, non come nel nord Italia, dove, quando un’azienda imbocca la strada giusta, traccia il percorso e le altre seguono la scia”.Individualismi a parte, il Distretto sembra non risentire più di tanto della crisi che atta-naglia l’economia italiana. “Gli ordini non mancano, il problema è che i committenti non pagano e se pagano lo fanno con grande ritardo. Questo blocca tutto il processo di produzione ed un peccato perché il cappello è un oggetto il cui costo, se non parliamo di alta moda, è accessibile più o meno a tutti. Magari prima qualcuno ne comprava tre e

adesso solo uno, ma quando fa freddo la testa bisogna coprirla e lo stesso quando fa troppo caldo”. Come uscire da questo circolo vizio-so? “E’ necessario un cambio di mentalità. Già i miei figli ragionano in modo diverso da me, sono più aperti alle novità, più disposti al dialogo, e i loro figli lo saranno ancora di più. Bisognerebbe facilitare l’accesso al credito ed incentivare il lavoro dei giovani in questo settore con percorsi scolastici specifici. Ma tutto questo non dipende da noi”.

Francesca Pasquali

Quante volte vi sarà capitato di pensare “quella cosa l’ho già vista da qualche parte” o di imbattervi in una scritta e subito realizzare di averla già letta altrove? Il mondo della globalizzazione digitale e di internet, del web 2.0 e dei social network ha centuplicato le possibilità e la velocità con cui scambiarsi e condividere ogni tipo messaggio: da frasi evocative di stati d’animo, citazioni di personaggi famosi, slogan a immagini, fotografie o icone. Basta un link, uno share e i pensieri passano, si diffondono, viag-giano sulla rete.E se le maglie di questa rete non fossero più i server, ma vere e proprie t-shirt? È questa la lucidamente folle idea che ha portato quattro giovani (due ragazzi e due ragazze, tre elpidiensi e un civitanovese) a creare un nuovo brand, Link-Shirt, che dopo appena un anno di vita, partendo dal piccolo laboratorio di Porto Sant’Elpidio si sta diffondendo con modalità quasi “virale”, proprio come quei fenomeni iconici della rete che sui loro tessuti sono riprodotti, arri-vando a vendere magliette in tutta Italia e pure all’estero, dall’Inghilterra al Sudafrica, passando per la Francia, sfruttando principalmente il canale dell’e-commerce e

della vendita on-line.Insomma, un bell’esempio di imprenditoria giovanile sorta sul territorio: ragazzi che, in un’era così difficile per le nuove generazioni, ridotte ai margini del mondo del lavoro, hanno avuto il coraggio di intraprendere, di dar forma e sostanza a un’idea, come spiega il titolare Gianluca Diomedi: “Tutto è nato da una chiacchierata su una pista di pattinaggio. Il senso è quello di far passare la condivisione dal web alla t-shirt. Le magliette a T sono sempre state veicolo di messaggi importanti, provoca-tori, spesso rivoluzionari, fin dagli anni ‘50: pensiamo alle università e ai movimenti studenteschi degli anni suc-cessivi! In questi mesi abbiamo conosciuto centinaia di persone, molte delle quali oggi collaborano e sviluppano il loro business con noi: fumettisti, fotografi, designer... Veri e propri artisti, che utilizzano le nostre t-shirt per trasmettere i loro messaggi e mostrare i propri lavori a tutto il mondo alla velocità del web.”I giovani imprenditori marchigiani sembrano avere le idee chiare anche sui prossimi passi da compiere per far crescere il loro brand. “Abbiamo già raggiunto un accordo

– continua Gianluca – per la distribuzione a livello nazo-nale di 10mila pezzi. Puntiamo molto su questo progetto al quale, da un anno a questa parte, dedichiamo ogni sin-golo momento libero. Ma i riscontri avuti ci fanno sperare che la cosa possa crescere e, a breve, intendiamo aprire un temporary store.” Come sosteneva Einstein, è proprio nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora, perché senza crisi ogni vento è carezza. È un po’ ciò che tentano di mettere in pratica i creatori di Link-Shirt, oltre che una bella citazione da condividere su Wikiquote e ritrovare tra un po’, chissà, su una t-shirt. www.link-shirt.com

Simone Accattoli

Fermano/Un settore che prova a guardare al futuro

Porto Sant’Elpidio/Il nuovo brand Link-Shirt, bell’esempio di imprenditoria giovanile

Il cappello non conosce crisi. O sì?

Vestire col web

Breve

Breve

Dall’1 marzo è attivo presso la direzione provinciale Inps di Fermo lo “Sportello Mobile” per disabili e anziani chiamando il numero 0734.602944. L’iniziativa nasce dall’esigenza di portare anche al domicilio di anziani ultraottantacinquenni, di titolari di assegno di accompa-gnamento speciale e di comunicazione, i servizi che erogati presso gli sportelli dell’Istituto. L’operatore Inps si recherà presso il domicilio di anziani e persone con gravi disabilità moto-rie e visive per assisterli nel compiere pratiche amministrative di vario genere. Per garantire un’immediata identificazione dell’utenza, l’Inps invierà un apposito codice identificativo di sicurezza che l’utente comunicherà all’operatore al momento della richiesta telefonica.

Per il secondo anno gli italiani si preparano a fare i conti con l’Imu. Intanto, sono stati elaborati i dati del 2012. Secondo l’Ires Cgil Marche, che ha preso in considerazione i dati provenienti dal Caaf della Cgil delle Marche e che riguardano 9.394 dichiarazioni dei redditi (un numero molto ampio che può essere considerato rappresentativo di tutti i lavoratori dipendenti e dei pensionati della provincia), oltre la metà dei contribuenti (4.838 - 51,50%) non possiede un’abitazione e quindi non paga l’Imu. Fra chi possiede un’abitazione, 935 sono i contribuenti che, collocandosi al di sotto della soglia di esenzione, non pagano la tas-sa (9,95%). A pagarla sono quindi 3.621 contribuenti (38,55%). Di questi, il 32,40% paga meno di 200 euro e solo lo 0,55% paga più di 500 euro. A proposito di Cgil, sono state di recente inaugurate nuove sedi a Santa Vittoria in Matenano e a Servigliano. La prima è aperta ogni martedì dalle 10 alle 12, la seconda ogni lunedì dalle 10 alle 12.

Fermo Sportello mobile Inps

CGIL Marche L’Imu pagata dai fermani

Il Distretto del CappelloLa maggior parte delle imprese sono dislo-cate nei comuni di Montappone e Massa Fermana (in misura minore a Monte Vidon Corrado e Falerone). Le oltre cento ditte in attività (compreso l’indotto) sono quasi tutte piccole e micro e danno lavoro a circa duemila persone. Le esportazioni corrispondono al 65-70% del fatturato complessivo che si aggira attorno ai 150 milioni di euro all’anno.

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8 marzo 201312

Politica/Elezioni

Ci sono gli oracoli del quarto d’ora dopo. Ci sono gli statisti in giacca e cravatta, che prima negano l’evidenza e poi corrono a rattoppare. Ci sono i sondaggisti di quar-tiere. Ci sono quelli che “ma La7 ci dava al 6%”. Ci sono gli immancabili portatori d’acqua (e di voti) che chiedono il conto. Ci sono gli sciacalli ed i tagliatori di teste per delega. Ci sono le guardie del corpo virtuali. Ci sono quelli che non si sono mai ripresi dall’avvento di una fantomatica Seconda Repubblica, figurarsi dopo un 25 febbraio così nero che più nero non si può. Ma al peggio, si sa, non c’è mai fine…E’ la fauna provinciale, signore e signori, che i fenomeni li analizza sempre e solo per numeri, mai per motivazioni o riparten-do dai propri errori.Uno scenario desolante, quello del giorno dopo. Per tutti, tranne che per il Movimen-to Cinque Stelle. Hanno lavorato in rete, hanno incontrato i cittadini, hanno rifiutato i confronti pubblici con gli altri candidati. E alla fine hanno tracciato una linea di demarcazione netta tra passato e futuro, in questo territorio e non solo.La politica del bilancino non esiste più, spazzata via da cifre - queste sì imprescin-dibili! - che nel Fermano non lasciano dubbi: M5S 32,89% alla Camera e 31,11% al Senato; Partito Democratico 25,46% e 27,45%, Popolo della Libertà 20,47% e

21,48%, il raggruppamento a sostengo di Monti 9,87% e e 9,19% (con Udc e Futuro e Libertà inchiodate alla Camera rispettivamente all’1,69% e allo 0,46%), Sinistra Ecologia Libertà 2,32% e 2,26%, Fratelli d’Italia 1,90% e 1,98%, per arrivare ai fallimenti di Rivoluzione Civile (2,40% e 2,04%) e Fare per Fermare il Declino (1.14% e 0,93%).E mentre in rete impazzava il toto Pre-mier, spesso in barba alla Costituzione ed alle prerogative del capo dello Stato, le faide interne lasciavano le segrete stanze per catapultarsi sulle prima pagine dei quotidiani locali: epurazioni, caccia alle streghe, dimissioni urlate o protocollate senza fare troppo rumore.E quante domande retoriche: dove abbia-mo sbagliato? perché non ci hanno capito?Eppure sarebbe stato sufficiente ripercor-rere gli ultimi eventi che hanno contraddi-stinto la cronaca locale: dal lavoro che non c’è alle centrali a biomasse, dagli elettro-dotti al biogas, dai servizi tagliati alle solite nomine nei soliti posti con i soliti metodi. Nessuno escluso.L’apparire a discapito del fare. Il mar-keting come dogma. La complicità che soffoca la trasparenza.Non basta ancora per capire? Qualcuno (Sel) ha pagato macroscopici errori com-messi dalla dirigenza nazionale che, di fatto, imponendo posizioni bloccate per vertici da (ri)collocare, ha azzerato l’esito

delle Primarie interne. Altri (Fli e Udc) sono rimasti ancorati ad una storia che non esiste più. Altri ancora (Rivoluzione Civile) hanno shakerato esperienze tra le più disparate in pochissimi minuti, cre-dendo di poter far deglutire all’elettorato l’ennesimo cocktail indigesto e di mera testimonianza. Degli zero virgola, poi, è abbastanza stucchevole ripercorrere un radicamento mai nato.Su Pd e Pdl cosa aggiungere, se non una fisiologica incapacità di rinnovarsi nei metodi, piuttosto che nei volti? Due par-titi di massa - o almeno nati su questi pre-supposti - perennemente indecisi su cosa fare da grandi, ancorati a logiche quando non a nomi che ne hanno sempre limitano il potenziale, ingannando a più riprese un

elettorato esausto.Il vento ha virato verso Grillo ed i suoi adepti che, anche a livello locale, tente-ranno il colpaccio tra qualche settimana. Un movimento fin troppo eterogeneo che - oltre ad istanze fondamentali e piena-mente condivisibili - custodisce elementi contradditori, ma che almeno ha avuto il merito di porre un’intera classe dirigente di fronte alle proprie responsabilità.Serve però adesso un confronto serio, scevro da interessi di parte o da sfuma-ture propagandistiche. Perché la crisi, continuando con questo stucchevole bal-letto su chi è più puro, più bravo o più competente, trascinerà tutti verso il fondo. Con o senza tessera di partito. Con o senza wireless.

Elezioni/Colpaccio del Movimento di Grillo in tutto il territorio provinciale

E quindi uscirono a rimirar le (cinque) stelle

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2013Spazio di comunicazione nel periodico CORRIERE NEWS

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Debacle per il PD e per i suoi vertici. Sel esce con le ossa rotte. Crollo del Pdl. Non pervenuti Udc e Flidi Andrea Braconi

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8 marzo 201313

Sociale/News

Hai lavorato tutta una vita. Hai messo i soldi da parte e con questi soldi hai comprato una bella casa con l’intenzione di invecchiarci vivendo della tua pensione. Poi è arrivata l’Imu e la tanto desiderata vecchiaia in serenità è andata a farsi benedire. Per pagare le rate della nuova tassa ti ci vuole quasi la pensione di tutto un anno. La casa è diventata il tuo nemico, un peso quasi insostenibile sulle spalle. Non è tanto l’Imu in sé il problema, quanto come è stata concepita. Quando questa tassa viene calcolata, ad essere presa in considerazione è solo la grandezza della casa. Non importa se a viverci c’è un milionario o uno che a mala pena arriva alla fine del mese. Così ci sono persone (e sono tante) che, pagate Imu, bollette e tasse varie, non riescono a tirare avanti. Una situazione preoccupante che da tempo ha messo in allarme i sindacati che hanno avviato una serie di trattative con i Comuni per cercare di trovare una soluzio-ne. Nel Fermano, finora, c’erano riusciti a Porto Sant’Elpidio e Monte Urano. Ora l’accordo è stato trovato anche con quello di Fermo che ha istituito un fondo per restituire una parte dell’Imu pagata sulla prima casa. In campo saranno messi circa 23 mila euro che serviranno per “risarcire” un centinaio di persone. Poca cosa, si dirà. In realtà è un inizio che, nonostante le ristrette in cui sono costretti i Comuni, fa ben sperare. “I vincoli a cui ci sottopone lo Stato hanno trasformato gli enti locali in esattori”, è l’amaro commento del sindaco Nella Brambatti che continua: “il nostro obiettivo è elaborare un bilancio di previ-sione per il 2013 che ponga particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione”.Un risultato importante quello raggiunto attraverso l’accordo tra Comune e sindacati, reso possibile – secondo il segretario della Cgil di Fermo, Maurizio Di Cosmo – grazie alla “disponibilità di questa amministrazione che, a differenza di quelle passate, è consapevole dell’importanza del rapporto con sindacati e associazioni”. “A livello locale – prosegue Di Cosmo – abbiamo messo una prima pezza ad una normativa che manca di progressività”.Tornando al fondo messo a disposizione dal Comune, il bando per partecipare è diviso in due categorie: una per le persone con più di 65 anni ed una per tutti gli altri. Alla prima categoria sarà destinato il 66% del fondo, il restante 34% andrà alla seconda. Per poter ottenere la restituzione parziale dell’Imu bisogna risiedere a Fermo, non possedere altri immobili oltre a quello su cui si è pagata la tassa ed avere una dichiarazione Isee per il 2012 non superiore a 10 mila euro.Le domande dovranno essere presentate entro mercoledì 20 marzo. Il bando può esse-re scaricato dal sito www.comune.fermo.it alla voce “Bandi e gare”.

In occasione della prossima Pasqua, il Cvm (Comunità volontari per il mondo) promuove la campagna di raccolta fondi e di sensibilizzazione “Un Pozzo di Sorprese”, con l’obiettivo di garantire acqua potabile a 24 mila persone che vivono a Bonga e Wolayta e di migliorare le condizioni igienico-sanitarie delle stesse comunità. Pozzi scavati a mano, acquedotti e sorgenti sono gli obiettivi specifici attraverso cui il Cvm sarà in grado di portare acqua buona da bere a uomini, donne e soprattutto, bambini. Cvm offre quindi un ottimo uovo di cioccolato da 400 gr, sia al latte che fondente, con sorpresa, senza ogm, realizzato utilizzando del vero burro di cacao e a km 0, prodotto da Giammarini di San Benedetto del Tronto, a fronte di un’offerta libera minima di 10 euro per ciascun uovo.Info: tel. 0734.674832 (dal lunedì al venerdì, 9-18; sabato 9-13) - [email protected]

Ventuno come la coppia cromosomica nella quale si manifesta la presenza in un terzo cro-mosoma. Ventuno come la giornata di marzo dedicata proprio alla Trisomia 21. E’ il World Down Syndrome Day, evento internazionale che vede anche il nostro Paese protagonista di una capillare attività per farne conoscere le caratteristiche e per favorirne una più ampia consapevolezza. Una data simbolica, che permette anche una riflessione di profilo territoriale sui servizi offerti a giovani e famiglie. Prendiamo come campione il Distretto n.2 di Porto San Giorgio e la sua Unità Multidisciplinare Età Evolutiva (UMEE), che attualmente segue circa 400 bambini con varie disabilità, di cui 4 con sindrome di down. I servizi offerti a livello sanitario sono la presa in carico multidisciplinare con terapie riabilitative di tipo neuropsico-motorio e logopedico, con controlli neuropsichiatrici. Andando avanti, ovviamente, vengono affrontati anche eventuali problemi di tipo psicologico con un sostegno mirato. Viene anche curato l’inserimento scolastico con la richiesta di insegnanti di sostegno e, dove occorre, di assistenza all’autonomia, compatibilmente con una situazione economica che vede le Amministrazioni comunali affrontare grandi difficoltà in termini di reperimento delle risorse. E’ dopo i 18 anni che le cose, in parte, si complicano. C’è la presa in carico da parte dell’Unità Multidisciplinare dell’Età Adulta (UMEA), dove a seconda delle abilità di questi ragazzi, si cerca un inserimento nel mondo del lavoro. Un servizio che, chiaramente, va un po’ in affanno sia per la carenza di lavoro, sia per lo scarso numero di strutture di accoglienza adeguate.Un quadro che si completa con un supporto costante ai genitori, sia nella prima fase con i terapisti e successivamente attraverso altre figure. Numeri, titoli e definizioni su cui è fondamentale tenere accesi i riflettori. Anche prima e dopo il 21 marzo.

Andrea Braconi

Fermo/A disposizione circa 23 mila euro

Fermano/Per Pasqua tornano le uova solidali del Cvm

P.S.Giorgio/Focus sul Distretto n.2 per il World Down Syndrome Day

Dal Comune un fondo per abbattere l’Imu

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8 marzo 201315

Cultura/News

Diego Massimini (violino) e Davide Mar-telli (pianoforte), i bravissimi ragazzi del Conservatorio “Pergolesi” di Fermo hanno vinto per la seconda volta nella disfida con i colleghi dei Conservatori ita-liani, in onda il sabato mattina su Rai Uno. La competizione, ideata nella trasmissione “Mattina in Famiglia” condotta da Tiberio Timperi e Miriam Leone, fa esibire ogni settimana gli studenti di due dei 32 Con-servatori italiani e coloro che superano il turno accedono alle semifinali. I bravissimi ragazzi del Conservatorio di Fermo, vittoria dopo vittoria, sono arrivati alle semifinali che si terranno sabato 23 marzo alle ore 8.15 circa su Rai Uno. Si sfideranno con gli allievi del Conservatorio di Sassari e tutte le Marche sono chiamate

a sostenere i nostri giovani con il televoto. Sarà il pubblico da casa infatti, con il tele-voto, a decretare il vincitore. E’ lo stesso direttore del Conservatorio fermano, Mas-simo Mazzoni, a lanciare l’appello a non far mancare il sostegno di tutto il territorio ai due giovani, talentuosi musicisti.Diego Massimini e Davide Martelli sono stati scelti a rappresentare il Conservatorio dopo una rigida selezione interna. Per conquistare il pubblico italiano hanno scelto di eseguire un pezzo di bravura, particolarmente bril-lante ed impegnativo. I numeri telefonici da chiamare sabato 23 marzo al mattino, dalle 8.30 alle 10 circa, sono: 894.433 (da telefono fisso) e 478.478.5 (da cellulare). Da ciascuna utenza potranno essere espressi al massimo 5 voti. Votate! (cm)

Con il mese di marzo continua il grande cinema d’essai a Monte Urano. Dopo la proiezione di mercoledì 6 marzo, altre tre nuove pellicole sono in programma per il sesto ciclo dell’otta-va stagione cinematografica. Prosegue dunque mercoledì 13 con “Viva la libertà” di Rober-to Andò, uno straordinario film sulla politica italiana che vede nel cast il camaleontico Toni Servillo. Grande attesa per mercoledì 20 per l’opera prima del giovane regista Benh Zeitlin dal titolo “Re della terra selvaggia”, un affascinante viaggio tra magia e dignità umana, un film sugli “ultimi”, sugli “esclusi e perdenti”. Chiude questo ciclo di proiezioni mercoledì 27 il racconto poetico e grottesco di Wes Anderson “Moonrise kingdom”. Tutti gli spettacoli sono previsti per le ore 21.30. Per informazioni 0734.840143 – 8723.

Fermo/Massimini e Martelli in semifinale su Rai Uno

Monte Urano/Nuovi appuntamenti all’Arlecchino

Il Conservatorio sbancaa “Mattina in Famiglia”

Marzo d’essai

“DE RUGIS” (POESIE) DI NANDA ANIBALDI(Il Lavoro Editoriale, Ancona)

Il viaggio al quale la poetessa Nanda Anibaldi ci conduce, non è un caso che una delle sue prime liriche si intitoli “Il Battello” e così cominci: ”L’amore non basta/ a colmare la distanza/Se non è un luogo/è un tempo/Il quando è altrove/, è dolce e determinato” e fa del suo volume una raccolta che rimane impressa nella mente del lettore, principalmente per una saggezza della scrittura, accompagnata da alchimie creative che, suggellano una malinconia sempre velatamente presente, come una costante ribellione pronta però a travestirsi, in fine ironia, fermezza degli intenti, naturale scorrevolezza del verso.Questa ribellione che appare talvolta improvvisa e in altre occasione incede dall’inizio alla fine di una singola poesia, mostra nella Anibaldi principi ideologici ed etici inequivoca-boli, integerrimi, quasi a voler imporre una singolarissima “Femminilità Virile”, che rompa ogni schema mellifluo o smelenzo di altri pseudo poeti e si inserisca a pieno titolo nella poesia contemporanea di ricerca, ove la sperimentalità pura e non l’incomprensione, regna sovrana, nello stile della talentuosa scrittrice, mediante la perentorietà. Con indiscutibile chiarezza le costruzioni poetiche di “De Rugis”, incedono scorrevoli, donando piacere al lettore, per le felici intuizioni dell’autrice. La quale, si articola, in sue liriche, aggiungendo appositamente versi originali di Dante Alighieri, Saffo, Baudelaire, Manzoni, e qui, l’ope-razione composita che la Nostra opera, è tecnicamente perfetta e altamente suggestiva. Suggestioni del momento nelle quali si possono intravvedere contenuti vagamente catul-liani, respiri troppo corti per giungere a intera soddisfazione, infelicità dell’esistere… Nella Anibaldi c’è, con convinzione, una valorizzazione dell’”Attimo Fuggente”, che merita ogni forma di apprezzamento, perché nega qualsiasi facile abbandono, all’assuefazione e all’a-berrazione, tristemente presenti nella società di oggi.

Segnalazione letteraria di Sergio Soldani

Breve

Per la Festa della Donna, sabato 9 marzo a Monterubbiano è in programma il “Memorial Rosa Calzecchi Onesti”. Alle 10.30 al Teatro Pagani si terrà un convegno a cui parteci-peranno il dott. Giorgio Calzecchi Onesti e la prof.ssa Maria Teresa Mircoli Castagna. All’i-niziativa prenderanno parte gli alunni dell’Isc di Monterubbiano. Alle 12 al Polo Culturale San Francesco sarà inaugurata la sala “Rosa Calzecchi Onesti”. Alle 21.15 al Teatro Pagani si terrà il concerto ad ingresso gratuito “American Music”.

Monterubbiano Una giornata in rosa

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8 marzo 201317

Cultura/News

Proseguono a Pedaso gli incontri con autori nell’ambito della rassegna “LIBeRI”. Venerdì 15 marzo sarà la volta del volume “La letteratura americana dal 1900 ad oggi”, dizio-nario di Luca Briasco e Mattia Carratello aggiornato rispetto agli studi americani compiuti da Cesare Pavese ed Elio Vittorini. Gli autori curati sono Abraham Cahan, J. P. Donleavy, Herbert Gold, William S. Burroughs, Henry Miller, Lawrence Ferlinghetti e John Ashbery. Il luogo scelto è la Trattoria Il Covo dove, a partire dalle ore 20.30, si svolgerà una cena degu-stazione con performance, letture ed interpretazioni di passi scelti. Venerdì 22 marzo è in programma la presentazione di “Lavoricidi”, un romanzo cooperativo scritto da 15 giovani autori marchigiani sul tema del lavoro precario e costituito da storie che si sviluppano tra Ancona Macerata e Fermo. A partire dalle ore 21, presso il Caffè Mary, si potrà degustare birra artigianale ed assistere ad una suggestiva performance artistico/teatrale. (a.b.)tel. 0734.931319 - [email protected]

“Fotogeografie” è un viaggio tra fotografia, architettura, letteratura e cinema curato dalla petite maison des sons et lumiere che verrà aperto sabato 30 marzo alle ore 9.30 presso il Centro Congressi San Martino di Fermo da un seminario denominato “Luoghi, ambienti, spazi, paesaggio. Oltre il ruolo limite della documentazione, la fotografia diviene rivelazione”, a cui parteciperanno rappresentanti delle istituzioni coinvolte e Danilo Cognigni, presidente della petite maison e direttore artistico della manifestazione insieme a Lisa Calabrese. Alle ore 16, il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti Leopoldo Freyrie svilupperà una riflessione sul rapporto tra fotografia e paesaggio, mentre alle ore 17.30 è previsto un incontro con Gior-gio Conti e Francesco Jodice sulle narrazioni fotografiche da paesaggi sociali. Si prosegue sabato 6 aprile, alle ore 9.30 sempre presso il Centro Congressi San Martino, con un semi-nario dedicato alle scuole. A partire dalle ore 16.30 spazio alla presentazione di tre workshop organizzati dalla Fototeca della Provincia di Fermo. A seguire incontro con Franco Arminio, Angelo Ferracuti e Olivo Barbieri su “Letteratura e fotografia, l’attrazione tra due mediazioni linguistiche”. All’interno di “Fotogeografie” è prevista la proiezione dei film “Berlin Babylon” (sabato 13 aprile), “Crossing the bridge. The sound of Istanbul” (20 aprile) e “Touch the sound” (27 aprile), tutti in programma alle ore 21.30 presso il BUC Machinery di Fermo. (a.b.)tel. 342.0449926 - www.petitemaison.it

In perfetta sincronia con il calendario solare, torna la Giornata di Primavera, l’iniziativa organizzata dal Fai, giunta quest’anno alla ventunesima edizione ed in programma per sabato 23 e domenica 24 marzo. Molte gli eventi che si svolgeranno in tutto il territorio nazionale per far conoscere e amare, a sempre più persone, piccoli e grandi, i gioielli del Bel Paese. Nel Fermano-Maceratese, a Sant’Elpidio a Mare, sarà possibile visitare la Chiesa della Madonna dei Lumi (Via dei Prati, 25), la Torre Gerosolimitana e la Basilica Lateranense di Santa Maria della Misericordia in Piazza Matteotti. Le visite saranno pos-sibili sabato dalle ore 10 alle ore12.30 e dalle ore 15 alle ore 17.30 e domenica dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle ore 15 alle ore 17.30. Sono previste corsie preferenziali per gli iscritti al FAI. Le visite guidate sono a cura degli Apprendisti Ciceroni, un progetto che vede coinvolte le scuole del territorio e che trasforma gli studenti in guide d’eccezione.In programma iniziative ed eventi anche a Fermo, Civitanova Marche e Amandola, che, al momento dell’andata in stampa del giornale, non sono ancora state definite.Per maggiori informazioni e l’elenco completo dei monumenti aperti: tel. 02.87119115 - www.giornatafai.it.

Sergio Soldani, poeta e scrittore romano di nascita ma san-giorgese di adozione, presenta l’ultima silloge poetica dal titolo “Nell’alveo delle astrazioni” e introduce alle prossime uscite di altri due lavori: “Aneddoti”, raccolta di poesie e “Scoordinamento” libro di racconti che definisce polemico, sarcastico e satirico. “Mi do quattro, cinque anni per togliere dal cassetto tutte le produzioni di narrativa che ho fatto – spiega Soldani -. Capita nella vita di chi scrive, con fatica, perché la didattica della recitazione sta avendo un exploit incredibile e mi assorbe molto, di avere dei periodi (vedi l’esempio di Honoré De Balzac) in cui l’autore viene investito da una prolificità più forte di lui, sempre ben controllando la produ-zione. E’ quello che sta succedendo a me e devo ringraziare le case editrici che apprezzano il prodotto e pubblicano in fretta”. “Nell’alveo delle astrazioni”, Edizioni Progetto Cultura Roma, presenta il ritorno alla ribellione di Sergio Soldani per le ingiustizie, alla descrizione di talune situazioni di emarginazione come nella bit gene-ration americana e ad altre caratteristiche mirabilmente spiegate da Francesca Innocenzi e Donatella Galli nella pre e postfazione. “Si tratta – conclude Soldani – di due scrittrici e critiche marchigiane: la Galli è di Pesaro mentre Francesca Innocenzi è nata a Jesi ma risiede a Cingoli. Ciò a dimostrazione che le Marche non sono un territorio di serie B, una periferia culturale, ma al contrario un contesto intellettualmente altolocato”.Il libro è già reperibile nelle librerie di Porto San Giorgio “Gulliver” e “Don Chisciotte”, prossimamente sarà disponibile a Fermo, librerie “Ferlinghetti” e “Ubik” in Corso Celefa-lonia e a Porto Sant’Elpidio, libreria “Il Gatto con gli Stivali”.Tel. 338.8628807

Pedaso/Due nuovi appuntamenti

Fermo/Dal 30 marzo “Fotogeografie”

Marche/Sabato 23 e domenica 24 marzo

Poesia/In uscita l’ultimo lavoro di Sergio Soldani

Liberi di leggere

Un mondo dentro la fotografia

Giornata FAI di Primavera

Nelle poesie uno spaccato della società

Breve

Italia Nostra del Fermano ha predisposto le iniziative per il 2013: 1 e 2 aprile viaggio in Val d’Orcia con visita alle abbazie di Monte Oliveto Maggiore e Sant’Antimo; 20 aprile visi-ta al Museo M.I.T.I. di Fermo; 4 maggio giornata di studio “Fermo: magia di una città, soluzioni per il Centro Storico”; 26 maggio passeggiata con visita a Francavilla d’Ete e Montegranaro; 8 giugno incontro letterario “Tra le pagine e il mondo”; 29 giugno XV edizione della Serata in Stazione; 29 settembre visita ai Teatri di San Lorenzo in Campo e Mondavio; 1, 2 e 3 novembre viaggio alla scoperta del Sannio.

Fermo Italia Nostra presenta il calendario 2013

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Cartellone/News

Riti della Passqua23 Marzo SabatoLa Passione figuranti in costume. FALERONE Centro storico ore 21,30Tel. 333.1815510 Via Crucis rievocazione in costume. da Villa Murri al quartiere CorvaPORTO SANT’ELPIDIO ore 21 Tel. 348.6064680

29 Marzo VenerdìPassione Vivente figuranti in costumeFERMO Colle adiacente il Santuario di Santa Maria a Mare ore 21 Tel. 0734.53288 La Desolata solenne processione con animazione popolare dalla Chiesa di San Nicolò al Santuario di Santa Maria delle GrazieMONTE GIBERTO Centro storico sera

Passione di Cristorievocazione del processo, della passione e della crocefissione di Gesù CristoMONTE SAN PIETRANGELI Centro storico ore 21,15 Tel. 0734.969125 Processione del Venerdì Santocon prezioso catafalco ligneoMONTEGIORGIO Centro storico dalle ore 20

Processione del Venerdì Santogiro del paese con statua del Cristo MortoPETRITOLI Centro storico dalle ore 20

Sagre e Feste16 Marzo SabatoTipicità made in Marche Festivali sapori e le altre eccellenze delle Marche. FERMO Fermo forum, località Girola dalle ore 9,30 alle 21

Sapori invernali moricesi 4^ edizioneMONSAMPIETRO MORICO Locale Tamarindo Tel. Comune 0734.773140

17 Marzo DomenicaFesta San Giuseppe OperaioCon Emanuela Aureli, Paolo Belli e la sua band, estrazione lotteriaCIVITANOVA MARCHE Parrocchia San Giuseppe Operaio dalle ore 15.30Tel. 0733.813828

Tipicità made in Marche Festivali sapori e le altre eccellenze delle Marche. FERMO Fermo forum, località Girola dalle ore 9,30 alle 21Tel. 0734.225237

Sapori invernali moricesi 4^ edizioneMONSAMPIETRO MORICO Locale Tamarindo

18 Marzo LunedìTipicità made in Marche Festivali sapori e le altre eccellenze delle Marche. FERMO Fermo forum, località Girola dalle ore 10 alle 20 Tel. 0734.225237

Mostre Mercato17 Marzo DomenicaFiera di San GiuseppeMONTEGRANARO Centro intera giornataTel. Comune, 0734.897944

24 Marzo DomenicaLe Domeniche del Lottomercatino dell’antiquariato, dell’usato, del collezionismo e hobbies, visite guidateMONTE SAN GIUSTO dalle ore 8 alle 20Tel. 347.6268187

AGENDA www.corriereproposte.itGli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola e on line

Eventi

10 mila metri quadri di superficie espositiva coperta, 15 mila visitatori attesi, 1.500 operatori professionali disposti in quattro padiglioni tematici, oltre 300 realtà marchigiane dei settori enogastronomico e turistico, più di 40 produ-zioni simbolo della regione. E poi tre aree di animazione, una zona meeting per gli oltre 50 eventi in programma e due territori ospiti ufficiali: il Monferrato e la Svezia. Sono numeri di tutto riguardo quelli con cui si appresta ad aprire i battenti la ventunesima edizione di Tipicità. Il Made in Marche Festival, organizzato dal Comune di Fermo, in collaborazione con la Regione Marche ed un pool di enti del terri-torio, si svolgerà dal 16 al 18 marzo all’interno del Fermo Forum, il nuovo complesso espositivo di Molini Girola.Un cartellone ricco di iniziative coinvolgerà il visitatore in questo affascinante viaggio del gusto. Con Tipicità in blu - Le stagioni del pesce ampio spazio sarà dedicato ai sapori del mare ed a tutti i protagonisti della filiera ittica (pescatori, mercati ittici, pescivendoli e cuochi). Stoccafisso senza frontiere vedrà ai fornelli cuochi provenienti da diversi terri-tori del Paese, ciascuno con la propria tipica ricetta di stoccafisso. A tutto riso e banchi d’assaggio ospiteranno presentazioni e degustazioni-talk show in compagnia di grandi chef e volti noti. In primo piano, naturalmente, le tipicità marchigiane, con aree espo-sitive dedicate al BtoB e l’immancabile Mercatino che, da sempre, offre la possibilità di degustare ed acquistare, direttamente dai produttori, esclusive specialità: olive ascolane, formaggi pecorini e caprini, ciauscolo, maccheroncini di Campofilone, vino cotto, salame di Fabriano, mela rosa dei Sibillini, miele, marmellate, tartufi, legumi e cereali biologici, olio extravergine d’oliva ed anche il pregiato pesce dell’Adriatico. Un’occasione imperdi-bile per assaggiare i cibi tipici ed i migliori vini della tradizione marchigiana; questi ultimi saranno protagonisti dell’Enoteca delle Marche, un’area dedicata alla produzione vinicola regionale, con uno spazio attrezzato per incontri e degustazioni guidate. Ad accogliere i visitatori, anche la Made in Marche Gallery, un suggestivo percorso attraverso le presti-giose griffe e le icone più rappresentative della creatività regionale. Non mancherà, com’è ormai tradizione, il confronto con la cultura e la cucina di altre realtà italiane e straniere, tra le quali il Monferrato e la Svezia, che saranno ospiti d’onore di questa edizione di Tipicità.Una tre-giorni da non perdere, dunque, con tanto di iniziative specifiche per la stampa, laboratori ed attività per i più piccoli, workshop ed appuntamenti BtoB, talk show e con-vegni a tema, animazioni autogestite da associazioni professionali.

FermoTipicità tra sapori, moda e artigianato

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8 marzo 201319

1 Aprile LunedìArtigiana...ndo vaiantiquariato, modernariato, collezionismo, artigianato, oggettistica e tipicità alimentariCIVITANOVA MARCHE Piazza XX Settembre ore 8-20 Tel. 377.5061522 - 333.6949131

Scampagnata a Mammaussumostra mercato delle tipicità alimentari e nonMONTE SAN PIETRANGELI Centro storico Tel. 0734.969125

Musica Classica9 Marzo SabatoAmerican MusicConcerto. Massimo Mazzoni, Lucy Derosier e Alessandro Cappella. Festa della Donna MONTERUBBIANO Teatro Pagani ore 21,15 Tel. 0734.259980

Sestetto d’archi Stradivaristrumentisti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Musiche di Tchaikowskij e SchoenbergPORTO SAN GIORGIO Teatro comunale ore 21.15 Tel. 338.4321643

10 Marzo DomenicaScipione Sangiovanni pianistaFERMO Sala dei Ritratti ore 17Tel. 347.6529970

10° Festival ”Giordaniello”serata inaugurale. Clara Renzi (soprano), Davide Martelli (pianoforte), Francesco Trasatti (voce recitante)FERMO Torre di Palme, Villa ”Il Cannone” ore 18

Sestetto d’archi Stradivaristrumentisti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Musiche di Schoenberg e Tchaikovsky. MONTEGRANARO Teatro La Perla ore 17.15 Tel. 0734.890554

15 Marzo VenerdìStar wars and moretributo a John Williams. Orchestra Filarmonica Marchigiana, direttore Giuseppe Ratti FERMO Teatro dell’Aquila ore 21Tel. 071.206168

16 Marzo SabatoSerata Beethoven con Bruno Bizzarri al pianoforteCIVITANOVA MARCHE Teatro Annibal Caro ore 21.15 Tel. 348.3442958

17 Marzo DomenicaConcerto per violino e pianofortePavel Sporcl e Petr JirikowskiFERMO Sala dei Ritratti ore 17Tel. 347.6529970

21 Marzo GiovedìConcertodei docenti del Conservatorio ”Pergolesi”FERMO Auditorium Billè ore 21Tel. 347.6529970

24 Marzo DomenicaBehzod Abduraimov recital pianisticoFERMO Sala dei Ritratti ore 17Tel. 347.6529970

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I riti della Pasqua

Venerdì 29 marzo, dalle 21, Mogliano ospita la rievocazione della Passione di Cristo, che inizia con la rappresentazione dell’ultima cena sulla scalinata dell’Ospedale. In Piazza Garibaldi prende il via il processo, al termine del quale il corteo della Via Crucis sfila da Via Roma al Santuario del Santissimo Crocifisso. Agli oltre duecento figuranti che compongo-no la rappresentazione, si aggiunge la processione religiosa della Bara del Cristo Morto, con le effigi dei Santi, i simboli della Passione e la banda musicale. Particolarità assoluta è la figura del penitente, una persona incappucciata che vuole adempiere un voto e per questo trascina una croce di circa 40 kg. I dialoghi sono recitati dal vivo e accompagnati da una voce narrante diffusa in tutte le vie.

MoglianoProcessione del Venerdì Santo

FaleroneL’atmosfera suggestiva della Passione di CristoSabato 23 marzo dalle 21.30 torna a Falerone “La Passione”, rievocazione storica del calvario di Gesù organizzata dall’associazione culturale Viaggio nel Tempo. La principale novità di questa quinta edizione è l’introduzione di una scena incentrata sul dialogo tra la Maddalena e la Madonna prima dell’Ultima cena.Il percorso partirà da Via delle Mura, dove il pubblico potrà assistere alle scene dell’ultimo pasto consumato da Gesù insieme ai discepoli, del dialogo tra la Maddalena e Maria e dell’arresto di Gesù nel Giardino degli Ulivi, per proseguire verso Piazza della Libertà dove si svolgeranno le scene del processo e del rinnegamento di Pietro. Da qui inizierà la Via Crucis che uscirà dal centro storico, percorrendo Via Leopardi, per poi entrare in Piazza della Concordia per la scena finale della Crocefissione. Ventidue attori recitanti – riconfermati dalla prima edizione Matteo Colibazzi nei panni di Gesù e il sindaco Giandomenico Ferrini in quelli di Ponzio Pilato – e centoventi comparse sono i numeri di questa rappresentazione che negli anni ha ottenuto un successo sempre crescente di pubblico.Tutte le scene sono recitate dal vivo da attori non professionisti, molti dei quali hanno avuto o continuano ad avere significative esperienze in compagnie teatrali locali. Ogni aspetto – dalle luci alle musiche alle scenografie – è curato nei minimi dettagli. Gli abiti e i dialoghi sono il risultato di un’attenta ed accurata ricerca storiografica.“Falerone – afferma il presidente dell’associazione Viaggio nel Tempo, Luciano Pasquali – è un paese in cui l’amore per il teatro è fortemente radicato e la nostra rievo-cazione è proprio un’espressione di questo sentimento”.

Venerdì 22 marzo, alle ore 21.30 presso il Panorama Caffè di Sant’Elpidio a Mare, si terrà una serata dedicata a Jane Austen e alla grande letteratura inglese. L’incontro è organizzato dall’associazione culturale Antonio Santori, in collaborazione con la Forneria Totò

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8 marzo 201320

Cartellone/News

Concerto PasqualeCorpo Bandistico ”Mauro Cecchini” MONTE SAN PIETRANGELI Chiesa San Francesco ore 17,30

31 Marzo DomenicaConcerto di Pasquacon Elena Zucchini (chitarra)FERMO Sala dei Ritratti ore 17

6 Aprile SabatoMichele Campanellaconcerto per pianoforte. FERMO Teatro dell’Aquila ore 21

7 Aprile DomenicaConcerto n.1 e ”Imperatore” di Beethoven Marco Sollini e Salvatore Barbatano (pia-noforte), Damiano Babbini e Laurence Cocchiara (violino), Aurelio Venanzi (viola), Marco Ferretti (violoncello), Cafiero Gobbi (contrabbasso)FERMO Sala dei Ritratti ore 18

9 Aprile MartedìRequiem di Giuseppe Verdi. Con l’Orchestra Filarmonica dell’Adriatico diretta da Marcello BufaliniFERMO Teatro dell’Aquila ore 21

Musica Leggera14 Marzo GiovedìGino Paoli e Danilo ReaCIVITANOVA MARCHE Teatro Rossini ore 21.15Tel. 0733.812936

15 Marzo VenerdìMortimer McGraveMontelago Celtic Festival SnowPORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 21.30Tel. 338.4321643 www.artenomade.com

Angelo BranduardiEurope live tourSANT’ELPIDIO A MARE Teatro Cicconi ore 21.30Tel. 0734.8196407 - 335.6752436

16 Marzo SabatoDroptimesPORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 22.30Tel. 0734.902107

17 Marzo Domenica Paolo Belli e la sua bandCIVITANOVA MARCHE Parrocchia San Giuseppe Operaio ore 17.30Tel. 0733.813828

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Eventi

Nonostante le incertezze politiche e sociali, torna anche quest’anno l’atteso appuntamento con la “Fiera Campionaria dell’Usato”. Il grande evento “dell’occasione”, organizzato dalla Service Promo-tion, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Macerata e giunto alla ventisettesima edizione, propone occasioni di svago, divertimento e buoni affari. Si ripartirà quindi con la versione “primave-rile” – prevista per il pomeriggio di sabato 6 aprile (dalle 14.30 alle 19) e l’intera giornata domenica 7 (dalle 9.30 alle 19), al Centro Fiere “Villa Potenza” di Macerata – del longevo e fortunato incontro di tanti protagonisti del variopinto ed affascinante mondo dell’usato. A darsi appuntamento saranno moltissimi avventori che sperano di trovare tra le numerose bancarelle l’oggetto raro, di valore artisti-

co o affettivo. E così si potranno acquistare dai mobili all’abbigliamento, fino ad arrivare all’oggettistica. Non secondario è l’aspetto legato alla riduzione dei rifiuti e alla sensibilità ecologica nel ricorso all’usato. Il risparmio delle risorse e dell’energia, grazie alla produ-zione e alla distribuzione dei prodotti nuovi, rappresenta un contributo alla decrescita e al rispetto ambientale. Da segnalare inoltre la presenza dei settori espositivi tradizionali, oltre agli specifici “Salone della Creatività” (riservato ad artisti-artigiani, produttori dell’ingegno e della fantasia) e “Auto… in Fiera” (il mercato dei veicoli usati, proposti sia da rivenditori ma anche a disposizione dei singoli privati).Citazione particolare merita la nona edizione de “Il Salone del Modellismo” che per l’oc-casione si fregia del sottotitolo “Centro Italia” ad indicare la sua progressiva affermazione come appuntamento irrinunciabile per tutti gli appassionati e gli operatori di diverse regio-ni italiane. Confermata inoltre la collaborazione con il Gruppo Ferromodellistico Cluentino che sarà protagonista di alcune aree riservate al “Modellismo in movimento”.La presenza del “Parco giochi dei bimbi” e delle performance degli “Artisti… di fiera”, unita alla gratuità dell’ingresso per i minori di tredici anni, renderà l’evento irrinunciabile per tutta la famiglia.Per informazioni e prenotazione spazi: tel. [email protected] - www.servicepromotion.it.

MacerataTorna la Fiera campionaria di Villa Potenza

Per avere un panorama esaustivo delle manifestazioni nelle Marche invitiamo i nostri lettori ad acquistare il mensile di cultura e turismo delle Marche “Corriere Proposte” disponi-bile in edicola o a connettersi al sito internet: www.corriereproposte.it

Gli altri eventi...

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8 marzo 201321

Musica classica

Raffica di concerti straordinari per la Stagione Concertistica di Fermo organizzata da Comune e Gioventù Musicale. Due le punte di eccellenza, il 24 marzo alla Sala dei Ritratti (ore 17) con il recital del pianista Behzod Abduraimov vincitore dei Premi Londra, Dubli-no, Cleeveland, considerato un artista eccezionale, e sabato 6 aprile al Teatro dell’Aquila alle ore 21 con il celebrato pianista Michele Campanella. Il maestro Campanella offrirà al pubblico (ingresso libero), una prima mondiale del progetto che porterà in tutto il mondo nel bicentenario della nascita di Verdi e Wagner con l’esecuzione delle Parafrasi dalle opere dei due compositori. Altro pianista di spessore sarà Scipione Sangiovanni, vincitore del “Sala Gallo”, il 10 marzo alla Sala dei Ritratti (ore 17). L’Orchestra Filarmonica Marchigiana proporrà un piacevole programma venerdì 15 marzo al Teatro dell’Aquila alle 21. Il 17 marzo alla Sala dei Ritratti (ore 17) le suggestive “Leggende del violino” verranno eseguite da due artisti fuoriclasse, il violinista Pavel Sporcl e il pianista Petr Jirikowski.Il 21 all’auditorium Billè ore 21, Concerto dei docenti del Conservatorio “Pergolesi” men-tre il 31 marzo alla Sala dei Ritratti (ore 17) ci sarà la talentuosa chitarrista Elena Zucchini. Il 7 aprile (ore 17, Sala dei Ritratti) i pianisti Marco Sollini e Salvatore Barbatano ese-guiranno i concerti n.1 e “Imperatore” per pianoforte e orchestra di Beethoven insieme al Quintetto d’archi nella versione cameristica autorizzata dallo stesso Beethoven. (cm)

Tel. 347.6529970 – 0734.284295

FermoLa stagione dei grandi nomi

Dal 22 al 24 marzo, alle ore 21.15, nel Teatro comunale di Servigliano andrà in scena il musical “Pinocchio”, realizzato da 25 attori non professionisti supportati dal regista Emanuele Latini e dal coreografo Diego Gini. Info e prevendite: 333.9909830

CANALE 218digitale terrestre

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0734 620759

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SPORTNEWS

CULTURA TRADIZIONI

Musica leggera

Musica classica

Teatro

Per “Teatro Incanto”, rassegna della canzone d’autore, venerdì 15 marzo, ore 21,30, al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare Angelo Branduardi, uno tra i più affermati musicisti italiani.Il concerto in programma nel centro calzaturiero fa parte del “Camminando Camminando 2 - Europe Live Tour”, una lunga serie di date che dallo scorso aprile lo vede protagonista sui palchi di tutta Europa. Sarà l’occasione per ascoltare le intramontabili melodie del “menestrello” milanese, canzoni entrate nella storia della musica nazionale e internazionale. Tel. 071.7592053 / 0734.8196407 - www.bookingshow.it

Civitanova Classica – Piano Festival presenta a marzo l’atteso concerto del Maestro Bruno Bizzarri che, al piano forte, interpreterà incantevoli pagine musicali del grande musicista tedesco: Ludwig Van Beethoven. Concertista ma anche stimato pedagogo, membro di giurie in concorsi e rassegne musicali nazionali ed internazionali, Bizzarri tiene regolar-mente seminari e corsi di perfezionamento per Associazioni ed Istituzioni musicali. Dalla sua scuola sono usciti numerosi pianisti vincitori di concorsi nazionali ed internazionali. Appuntamento al Teatro Annibal Caro di Civitanova Marche Alta sabato 16 marzo alle ore 21,15.Tel. 348.3442958 - www.civitanovaclassica.it

Come è tradizione ormai da diversi anni, la 6^ edizione della Festa del Teatro organizzata dal iL TiAeFfe, si terrà al Teatro dell’Aquila di Fermo il 26 marzo per celebrare, in contem-poranea con altri 100 Paesi nel Mondo, la Giornata Mondiale del Teatro. Il programma della Festa che si svolgerà dalle ore 19 alle 24, prevede tanti spettacoli di vario genere, capaci di coniugare le numerose forme artistiche. Ad esibirsi, con brevi interventi, varie associazioni del panorama amatoriale della Provincia di Fermo. Ingresso libero.

Sant’Elpidio a MareIncantevoli armonie con Angelo Branduardi

Civitanova MarcheIl pianoforte di Bruno Bizzarri

FermoCompagnie amatoriali in festa

AcquaTerreniAlimenti / AgroalimentariTabelle nutrizionali Imballaggi alimentariAccessori modaCosmeticiControllo qualità materialiRifiuti

FERMO - Via E. Ferrari, 20 - Zona Industriale Girola Tel e fax 0734.628687

www.argogroup.org - [email protected] Accreditato ACCREDIA al n. 0556

Laboratorio Riconosciuto dalla Regione Marche D.G.R. n.1041 del 18/07/2011 n. registro 2

Direzione e Laboratorio

ANALISI CHIMICHE E MICROBIOLOGICHE

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8 marzo 201322

Ci siamo, anzi ci risiamo. Perché dopo aver ospitato due arrivi di tappa del Giro d’Italia (l’ultimo giusto l‘anno scorso), anche nel 2013 la città di Porto Sant’Elpidio ha deciso di abbinare il proprio nome al ciclismo che conta. Stavolta alla Tirreno – Adriatico, gara a tappe di avvio di stagione fra le più longeve e seguite, grazie ad una penulti-ma tappa (la Porto Sant’Elpidio – Porto Sant’Elpidio, 209 chilometri di continui saliscendi, che precederà la crono-metro finale di San Benedetto del Tronto), in programma lunedì 11 marzo. Molti saranno i comuni del circondario fermano e maceratese ad essere interessati dall’evento. A cominciare proprio da Fermo, dove il passaggio della 48^ edizione della corsa dei due mari è atteso con grande interesse: “I passaggi previsti in Piazza del Popolo saranno due – dichiara l’avvocato Paolo Calcinaro, vice sindaco ed assessore allo sport del comune di Fermo – con i migliori ciclisti in circolazione che attraverseranno il centro storico provenendo da Capodarco e raggiungeranno la città dalla salita di Via Reputolo. Poi, da Corso Cavour e

dopo aver attraversato la “strada nuova” saliranno ancora verso Piazza del Popolo”.Probabilmente, il passaggio fermano della carovana a due ruote sarà quello più spettacolare, ma questa 6^ tappa riserverà agli appassionati momenti di grande spettacola-rità anche in diversi tratti di altre cittadine attraversate. Ben tre, infatti, i Gran Premi della Montagna immessi ufficial-mente nell’altimetria (tutti a Sant’Elpidio a Mare), che si alterneranno a tratti pianeggianti e ad almeno altre cinque salite di non poco conto (con pendenze che vanno dal 10 al 30%, come è nel caso della Costa dei Cocciari a Sant’El-pidio a Mare) come quelle di Monte Urano, Montegranaro (intitolata al grande campione ciclistico veregrense, Miche-le Gismondi), Monte San Giusto e Casette D’Ete, prima di effettuare gli ultimi due passaggi a Porto Sant’Elpidio, in un circuito conclusivo dove potrebbe anche essere previ-sto un arrivo in volata. Chi è il favorito? Difficile dirlo: mai come in questa edizione infatti, il “gotha” del ciclismo mondiale si è dato appun-

tamento alla Tirreno – Adriatico: dal vincitore dell’ultimo Tour de France Bradley Wiggins, al più volte padrone di Giro e Tour Alberto Contador; dal campione uscente Vincenzo Nibali allo sprinter Cadel Evans e al leader della classifica mondiale U.c.i. Joaquim Rodriguez. In ogni caso, sport e turismo è un connubio che si è confermato ancora vincente: “Sarà un onore ospitare un altro appunta-mento di primissimo piano del ciclismo italiano ed interna-zionale – ha dichiarato l’assessore allo sport del comune di Porto Sant’Elpidio Milena Sebastiani - dopo la bellissima esperienza del Giro a maggio dell’anno scorso, mi auguro di rivedere lo stesso calore ed entusiasmo. La partenza sarà allestita in Piazza Garibaldi e da lì si procederà sino alla Givi Plast, dove verrà dato il via ufficiale alla tappa, che andrà ad interessare anche altri centri Per l’arrivo, invece, come è stato per il Giro, il traguardo sarà sul lungomare. Previsti eventi collaterali che coinvolgeranno scuole ele-mentari e settori giovanili dei sodalizi ciclistici cittadini”.

Uberto Frenquellucci

Ciclismo/Tappa a Porto Sant’Elpidio con tre Gran Premi della Montagna

Sport/News

Arriva la Tirreno – Adriatico dei grandi nomi

Si è svolto nei giorni scorsi il tradizionale vernissage di presentazione del sodalizio ciclistico che comprende gli appassionati delle due ruote di Monte Urano – Cascinare e Civitanova, meglio conosciuta come la “Triade”. La tradizione ciclistica, soprat-tutto quella monturanese, affiora le origini a dei periodi ben lontani nel tempo, seb-bene, la collaborazione fra le tre realtà è già arrivata al 16° anno, a dimostrazione

di una proficua sinergia. I dirigenti hanno ribadito l’importanza di essere una squadra di “valori”, senza far proclami, ma neanche nascondendo le proprie legittime ambizioni, verso la stagione che sta iniziando. Gli undici alfieri arancio-blù, tre di categoria élite e otto under 23 saranno: Michele Cardinali, Davide Censori, Matteo Ciavatta, Marco Ciccanti, Gianmarco Di Francesco, Graziano Di Luca, Matteo Di Marco, Moreno Muscianese, Edo-

ardo Mincarelli, Alessandro Sulpizi e l’ingle-se Matthew Gorge Woods. Molto compatta la dirigenza guidata dal Presidente Marco Moretti, coadiuvato da: Blandino Trocchia-nesi, Giuseppe Bellabarba, Franco Moretti, Cesare Lattanzi, Andrea Strada, Giancarlo Pierantozzi. Il Direttore Tecnico sarà Mauro Sandroni, che avrà in ammiraglia Ernesto Vita ed Andrea Lattanzi. Nel corso della presentazione della squa-

dra, è arrivata anche l’ufficializzazione del “5° Giro del Fermano” con la tappa del 4 maggio a Monte Urano con l’organiz-zazione curata dalla “Monturanese” e del 5 maggio a Monte San Pietrangeli sotto la regia del ciclo appassionato Giuseppe Matricardi. I presupposti per un’ennesima stagione da protagonisti ci sono proprio tutti, non resta che attendere le prime uscite ufficiali… (Endrio Ubaldi)

Tra le squadre ciclistiche dilettantistiche marchigiane da sempre una delle più attive è senza ombra di dubbio quella dei Calzaturieri Montegranaro – Marini Sil-vano, giunta alle 43^ stagione di onorata attività agonistica sulle strade marchigia-ne, nazionali ed internazionali. La squa-dra del compianto Presidentissimo Sesto Pietro Strappa che oltre ad essere stato il fondatore del sodalizio nel 1970, ne è rimasto alla guida fino alla sua prematura scomparsa avvenuta meno di 2 anni fa, è stata presentata nei giorni scorsi presso la Sala Consiliare veregrense. Alla guida dei calzaturieri c’è un tandem molto affiatato, con il giovane presidente per quanto concerne l’attività agonistica Cristian Acciarini, nipote dell’ex Presidente Strappa che è cresciuto a pane, calcio e ciclismo, affiancato dall’altro co-presidente Giuseppe Viozzi, che si occupa del settore organizzazioni. Così ha dichiarato il Pre-sidente Acciarini sugli obiettivi per la sta-gione agonistica che sta iniziando: “Diamo sempre il massimo e cerchiamo di portare avanti nel miglior modo possibile questa storica società, che ha una lunga e conso-lidata storia piena di soddisfazioni. Per noi il ciclismo è uno sport pulito e di grande fatica, che dev’essere un grande esempio di vita per tutti”. Grandi apprezzamenti per l’attività agonistica ed organizzativa portata avanti dalla società montegranarese, sono arrivati dal Presidente Regionale della Fede-razione Ciclistica Italiana Lino Secchi e dal Presidente Interprovinciale di Ascoli Piceno e Fermo Marco Lelli.

I ciclisti che difenderanno la prestigiosa maglia giallo-rossa e blù nella Categoria Elite sono: Danilo Celano, Angelo Gargaro, Andrea Ruscetta, Edison Arbey Gomez Valencia, mentre nella Categoria Under 23 sono: Michele Baldoni, Emanuele Caio-la, Antonello Colecchia, Gianni Costanzi, Emanuele Galli, Lorenzo Marinozzi, Omar Piergentili, Matteo Tamenghi. I tecnici sono i confermati: Stefano Vitellozzi, Domenico Pallotta, Eddy Traini Giulianini ed Emanuele Serrani. Dopo la prima uscita stagionale di Empoli, già da marzo ci sarà un calendario molto fitto di appuntamenti, che vedrà i “Calzaturieri” emigrare anche all’estero. Il vernissage della squadra “maggiore” è stata anche l’occasione, per presentare agli appassionati la nuova realtà ciclistica gio-vanile denominata “Mgn Cycling Project”, nata quest’anno grazie al progetto denomi-nato “Pinocchio in bicicletta”, sviluppato dalla Federazione Interprovinciale insieme ai docenti ed agli alunni delle scuole, che ha avuto un ottimo successo. Per il momento sono otto i giovanissimi ciclisti della nuova realtà cittadina, che saranno allenati da Sauro D’Ambrosio e dal decano Attilio Francavilla. (Endrio Ubaldi)

Ciclismo/Legittime ambizioni per il team del presidente Moretti

Ciclismo/Obiettivo un 2013 da protagonisti

La “Triade” è pronta a stupire

I Calzaturieri già sui pedali

Avis Comunale di Fermo - Fermo - Via Sant’Andrea, 21Tel. 0734.229200 - Cell. 338.3347558

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Tutto scorre: “panta réi”, diceva il filosofo greco Eraclito. Questo principio, secondo cui l'essenza delle cose è il movimento, potrebbe avere nel sangue il suo simbolo per eccellenza. Il sangue costituisce circa il 5-7% del volume corporeo. Nel nostro organismo ne circolano, in media, 4/5 litri. Al suo movimento e alla sua efficienza è legata la nostra vita.Donare il sangue è un gesto di solidarietà. Significa dimostrare con i fatti che la vita di chi sta soffrendo ci preoccupa. Il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita, nei servizi di primo soccorso, in chirurgia e nella cura di alcune malattie tra le quali quelle oncologiche oltre che nei trapianti. Tutti un giorno potremmo avere bisogno di sangue per qualche motivo. Anche tu. La disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo di solidarietà da cui ognuno può attingere nei momenti di necessità. Le donazioni di donatori periodici, volontari, anonimi, non retribuiti e consapevoli, rappresentano una garanzia per la salute di chi riceve e di chi dona. Quali sono i parametri da rispettare per diventare donatori? Età: compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a diventare donatori di sangue intero), 65 anni (età massima per proseguire l'attività di donazione periodica); peso: più di 50 Kg; pulsazioni: comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive); pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica) / tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica); stato di salute: buono; stile di vita: nessun comportamento a rischio.

Puoi donare se…

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8 marzo 201323

Pomeriggio dalle forti emozioni quello vis-suto qualche giorno fa al Milan Club di Montegranaro da tantissimi appassionati rossoneri, che nonostante l’ora insolita delle 16,30, si sono stretti attorno a Gianni Rivera, che è tornato a distanza di ben 29 anni a Montegranaro, dove nel 1984 inau-gurò il Club all’epoca intitolato allo stesso. L’amore per l’ex Golden Boy del calcio italiano ha accumulato tifosi di tutte le età, dal decano Enzo Franceschetti, che ha ricordato a Rivera la nascita del suo amore per il Milan nel lontano 1948, ai tempi della leva militare a Brescia insieme all’allora stopper rossonero Omero Tognon, ai gio-vanissimi che tanto hanno sentito parlare dai loro genitori delle imprese dello storico capitano del Milan negli anni ‘60 e ‘70. C’erano proprio tutti i dirigenti veregrensi del Milan Club Montegranaro, che, grazie alla collaborazione con l’Associazione Cul-turale “Le Terre del Picchio” presieduta

dal vulcanico Giuliano Bellesi, sono riusciti ad avere la gradita presenza di uno dei calciatori che ha fatto la storia del calcio italiano. Al Milan Club Rivera ha parlato solo di calcio, di Milan e del mondo giovanile della federazione Italiano Gioco Calcio. Molti sono stati gli aneddoti, fra i quali quello della data del 20 febbraio, l’anniversario della scomparsa dell’ indimenticato Patron Nereo Rocco, data in cui il Milan non ha mai perso, ed anzi, come contro il Barcellona, ha compiuto grandi imprese..... Fra le domande più ricorrenti ne riporto solo alcune. Rivera quanto fa male il ricordo di quei 6 minuti della finale contro il Brasile nel 1970 in Messico?: “Come una finale persa, sebbene tanti tifosi rossoneri hanno sempre considerato un vero e proprio affronto l’uti-lizzo per appena pochissimi minuti a partita compromessa, non mi sono mai sentito estraneo alla sconfitta, anche se è naturale, che dopo il mio goal decisivo contro la Ger-

mania in finale, mi sarei aspettato di giocare molto di più…”. Come vedi il Milan attuale?: “Come un semplice tifoso che gioisce per le vittorie e prova un inevitabile dispiacere per le sconfitte. I giovani di Allegri stanno dando delle buone soddisfazioni, spero che conti-nuino così. All’epoca in cui ero dirigente il rapporto fra la società ed i Milan Club sparsi in tutta Italia era molto più diretto, ricordo che nel consiglio d’amministrazione del Milan vi era il rappresentante dell’A.I.M.C., ma oggi è cambiato tutto, è un calcio molto diverso”. Qual è stato il momento più bello che ricordi nel Milan?: “Potrà sembrare strano, ma per me tutti i 19 anni da giocatore del Milan sono un ricordo stupendo, citarne alcuni potrebbe far sembrare riduttivi altri splendidi ricordi, perciò, rispondo che tutti i momenti trascorsi con la maglia rosso-nera, resteranno per me indimenticabili”. Qual è il tuo ruolo attualmente in seno alla

Federazione Italiana Gioco Calcio?: “Mi occupo dei giovani e del settore scuola calcio, abbiamo intrapreso un nuovo per-corso, finalizzato di più all’aspetto qua-litativo che quantitativo, ritengo che nel medio – lungo termine, potremmo avere degli ottimi risultati”. Dopo centinaia di foto ed autografi anche su foto e riviste degli anni in cui giocava, non è mancato il benaugurante brindisi finale, alle fortune dello stesso Rivera, del sempre amato Milan e dei Milan Club di Montegranaro e del Fermano. (Endrio Ubaldi)

Quando, di fronte a bacheche colme di trofei di ogni guisa, tra le foto che fissa-no istanti di gloria vissuti da giovani e meno giovani, divenuti campioni nazionali, europei, finanche mondiali, il presidente Giuseppe Pasquali ti dice che il momen-to più bello forse è proprio questo, ora che la bocciofila nel quartiere Fontespina di Civitanova è piena di ragazzi disabili che, assieme ai loro assistenti e familiari, stanno vivendo una mattinata insolita, alle prese con quelle sfere da far rotolare sulla pista, allora capisci davvero ciò che sopra ogni cosa dovrebbe essere lo sport, il senso suo profondo, lo stare insieme con-dividendo una passione, momenti di svago e anche di competizione, in cui sfidare se stessi, i propri limiti, e capisci come dietro quel termine, “dilettantistico”, si nascon-dano veri professionisti della vita sociale.“L’aspetto sociale e ricreativo – sottoli-nea lo stesso Pasquali, alla guida della Bocciofila Fontespina ASD da 12 anni – è fondamentale per la nostra realtà: qui molta gente, soprattutto di una certa età, passa il proprio tempo giocando a bocce a livello amatoriale, ma anche a carte e discutendo di vari argomenti in amicizia. Ci impegniamo pure nella beneficienza, ad esempio con la classica gara di Natale, dove le quote d’iscrizione vanno intera-mente devolute ad alcune associazioni, vedi Lega del Filo d’Oro, Croce Verde o recentemente a sostegno dei terremotati dell’Emilia. Poi, ci sono giornate come

questa, dedicate ai giovani disabili (1° trofeo di bocce “Superabilmente”, 15 feb-braio) e realizzate in collaborazione con l’Anfass; in questo ambito, organizziamo anche gare ufficiali valide per il campiona-to nazionale paralimpico.”Ma ogni sport che si rispetti, si sa, è fatto anche di agone e, a ben guardare, da quei due campetti all’aperto messi su nel lonta-no 1975, in quella che allora era frazione di Fontespina, all’affiliazione all’Associazione Italiana Bocce, passando per la costruzio-ne dell’attuale edificio nel 1989, fino ad arrivare a oggi, di strada la Bocciofila Fon-tespina ne ha fatta; una strada lastricata di successi, come evidenzia con orgoglio il presidente Pasquali: “A livello agonistico, militiamo nel campionato nazionale a squadre di serie A dal 2002, quando vin-cemmo il torneo di B. A livello individuale, contiamo una quindicina di campioni italiani in varie categorie e anche una campionessa nazionale femminile. Ora, il nostro atleta di punta è Michele Agostini, che gareggia in serie A, ma in passato abbiamo ottenuto pure un titolo europeo, con Manuel Macellari, ed uno mondiale, con Mirko Savoretti, nel 2003.”Osservi quelle foto di giovani sorridenti e vittoriosi, ma soprattutto appassionati e divertiti nel prodursi in quei gesti spesso associati a persone un po’ più in là con gli anni, e allora viene naturale chiedersi come sia possibile, ovvero quali chance e quale appeal possa avere tale sport di fronte allo strapotere economico e mediatico di altre discipline. È vero – ammette serenamente il buon Giuseppe – che i ragazzi seguono molto di più altri sport, come il calcio, spinti dai modelli che gli vengono proposti e dai possibili guadagni. Però, noto inte-resse verso di noi e col digitale sempre più canali televisivi dedicano spazio a discipline minori: ad esempio, Rai Sport 1 segue spesso tornei di bocce del circu-ito FIB e anche le nostre gare sono state trasmesse. In altri casi, ci siamo affidati a dirette streaming sul web.” E poi dicono che le bocce siano uno sport solo per vec-chi! (Simone Accattoli)

Calcio/Entusiasmo a Montegranaro per Gianni Rivera

Civitanova/Le attività della Bocciofila Fontespina ASD

Sport/News

Il ritorno del “Golden Boy”

Bocce per tutti

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ANNO 11 - n.3 - 8 marzo 2013

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Editore: Edizioni Fisal, Dir.Responsabile: Alessandro SabbatiniP.R.:Patrizia Scaloni Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti PompaVignette: Daniele Ripani, Stampa: Bieffe industria grafica - RecanatiRedazione: Paolo Galletti, Francesca PasqualiHanno collaborato alla redazione di questo numero: Simone Accattoli, Federica Balestrini, Andrea Braconi, Uberto Frenquellucci,Daniele Maiani, Carmela Marani, Serena Murri, Loredana Tomassini, Endrio UbaldiDir. Amministrativo: Gianfranco SabbatiniWebmaster: Aranea (tel. 0734.776001)

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Breve

I giocatori della Sutor hanno comunicato la volontà di scegliere per il ruolo di Capitano della squadra Daniele Cinciarini. La decisione ha fatto seguito alla scelta di Fabio Di Bella che ha voluto restituire la sud-detta qualifica. La Sutor ringrazia Fabio per il lavoro svolto nel ruolo di Capitano e formula a Daniele il proprio in bocca al lupo con la certezza che, entrambi, continueranno a dare il massimo per la squadra e per la Sutor.

Basket La Sutor cambia capitano

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