Corriere Cesenate 37-2015

download Corriere Cesenate 37-2015

of 10

Transcript of Corriere Cesenate 37-2015

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    1/25

    Giovedì 22 ottobre 2015

    Giovedì22 ottobre 2015anno XLVIII (nuova serie)numero 37 - contiene I.R.euro 1,20

    37Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB ForlìRedazione :via del Seminario, 8547521 Cesenatel. 0547 300258fax 0547 328812

    Sport 21La Nazionale

    di calcio femminilegioca a Cesena

    Cesena 12Nonna Renata109 anni e tantavoglia di vivere

    Sarsina 17L’ultimo saluto

    al sindacoLorenzo Cappelli

    Cesena 14Sos vaccinazioniIn troppi scelgonodi “obiettare”

    Cristiani perseguitatiSono tantissimiancora nel mondo

    Chiesa 9Diocesi 7

    Veglia missionariaTestimonianze di vitae di fraternità

    Alla pieve di San Damianoil camerunense Vincentha raccontato il suo trauma-tico viaggio dall’Africa fino aTaibo di Mercato Saraceno

    Seminari di studio 7

    Incontro “Stili di vitaper cambiarel’economia”

    Il saggista Gesualdi al-l’appuntamento di lune-dì 26 ottobre in Seminario.La figura di Alberto Mar-velli ha aperto gli incontri

    Sono dieci le nazioniclassificate di estremapersecuzione. Tutte acco-munate dall’ascesa di di-versi estremismi

    Domenica si celebra la Giornata diocesana della scuola cattolica. Sonoin programma diversi appuntamenti per promuovere una realtà a voltepoco conosciuta, ma che assolve a un compito educativo insostituibile.Il vescovo Douglas scrive nel suo messaggio: “La Giornata della scuolacattolica è una reiterata occasione per dire, con rispetto ma con forza,che è ora che lo Stato si accorga e si renda conto del servizio preziosoofferto da queste scuole e della necessaria attuazione del principio disussidiarietà erogando adeguati sostegni economici”.Nel Cesenate operano 13 scuole dell’infanzia, una elementare, unamedia e i Licei che hanno sede in Seminario.

    Primo piano alle pagg. 4 e 5

    EditorialeDestiamoci dal sonno/2di Francesco Zanotti

    La scuola cattolica c’èDiversi eventi in Diocesi in vista della giornata di domenica 25 ottobre

    STUDENTI IN UN LABORATORIO DI INFORMATICA(FOTO CLAUDIO PAGLIARANI)

    “La famiglia è un’altra cosa”. Lo haricordato lunedì scorso il cardinalevicario di Roma, Agostino Vallini.“Lo Stato laico può disciplinare dei rapportifra le persone – ha aggiunto -. Lo fa già con ilCodice civile. Ma non parliamo di famiglia”. Ea proposito di adozione per le unioni gay haprecisato: “Il tema dei figli è molto delicato ecome tale sono contrario a ogni forma diadozione o pseudo-adozione”.Già, la famiglia è un’altra cosa. A volte paredel tutto incredibile: occorre ribadire l’ovvio,proprio come è successo al vicario del Papaper la diocesi della capitale. La famiglia èsituazione ben diversa dalle unioni senzamatrimonio e in particolare dalle unioni frapersone dello stesso sesso. Quanti figlipossono nascere da due uomini o da duedonne? Qualcuno è in grado di fornire unarisposta plausibile a questa domanda banale?Per parlare della famiglia normale, quellaformata da un padre, una madre e dai lorofigli, occorre purtroppo ricorrere a unaggettivo oggi visto in termini negativi:tradizionale. Non è scritto così nella nostraCostituzione repubblicana che all’articolo 29recita: “La Repubblica riconosce i diritti dellafamiglia come società naturale fondata sulmatrimonio. Il matrimonio è ordinatosull’eguaglianza morale dei coniugi, con ilimiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unitàfamiliare”.Il famoso articolo non aggiunge altro. È giàpiù che sufficiente, a giudizio dell’assembleacostituente che mise insieme quelle parolecosì efficaci. Intendiamoci bene: non hocitato il Catechismo della Chiesa cattolica, maun articolo della nostra Costituzione, fruttodel lavoro di uomini e donne che avevano acuore il nostro Paese e il suo futuro.Si parla di famiglia come società naturale.Chiamiamola “famiglia bio” aveva suggeritoqualche settimana fa un attento lettore. E laproposta aveva fatto presto il giro della Rete,rilanciata anche dall’agenzia Sir. Se il terminenaturale non va più bene, però, occorrevenga detto anche perché. La famigliaprecede la legge dell’uomo e precede anchel’avvento del cristianesimo. Non sarebbemale ricordarselo.Non comprendo, infatti, e lo ha rimarcatodomenica scorsa anche il segretario generaledella Cei, monsignor Nunzio Galantino,perché si associ la faccenda-famiglia a unfatto che sta a cuore alla Chiesa o ai solicattolici. Non è così e non può essere così. Èuna vicenda che deve interessare tutti. “Lafamiglia assicura il futuro della società”, haricordato il vescovo-segretario. Come può

    essere, allora, una questione che attiene soloai credenti? Come la scorsa settimana,occorre ripetere: destiamoci dal sonno.

    Nella nottetra sabato 24e domenica 25ottobre occorrespostare indietrodi un’ora le lancettedell’orologio. Termina così il periododell’ora legale che riprenderà l’ultima domenica di marzo

    Ora solare

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    2/25

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    3/25

    Giovedì 22 ottobre 2015 3Opinioni

    Un film racconta il “grandeinganno” di Lance Armstrong

    uscito in queste settimane, nelle salecinematografiche di tutta Italia (negli Usa già daprima) “Tre Program”, il film che narra la storia diLance Armstrong, uno dei ciclisti più famosi della

    storia.Si sarebbe potuto intitolare “Il Grande inganno” perché ilcorridore statunitense, sicuramente un fuoriclasse inpartenza, a un certo punto non si accontentò più diquello che riusciva a ottenere in pista o su strada con lesue forze, ma cominciò a barare e a farlo sempre di più,arrivando a vincere sette volte il Tour de France, recordmai raggiunto, ma solo grazie all’aiuto del doping. Lastessa definizione del film, “Tre Program” si riferisce al“programma”, cioè alla strategia di doping per correresempre più forte, per avere più ossigeno e vincere aqualunque costo, illegalmente, ingannando tutti.Nessuno dimenticherà mai Armstrong nel bene e nelmale. La sua vittoria più grande, quella che non gli leverànessuno (i titoli sportivi glieli ha portati via, uno dopol’altro, la Federazione internazionale) resta legata allalotta contro il tumore al testicolo da cui si è ripreso allagrande. Ma l’aspetto più paradossale della sua parabola èche, nonostante i sospetti, solo la sua autoconfessione hadavvero svelato chi fosse Lance Armstrong.In fondo è stato lui a fare e disfare la sua carriera,dimostrandoci che forse il grande inganno sarebbepotuto durare in eterno senza il suo intervento. Ai suoitanti tifosi, ai milioni di appassionati di ciclismo, resta unsenso di vuoto, perché devono azzerare intere stagioni ecompetizioni falsate da questo signore, traditi da uncampione di menzogne. Il film segue una narrazionefluida, incalzante, sceneggiato con la consueta passioneda Ben Lodge. Riassume in modo realistico i sette annifamelici dell’eroe divenuto rinnegato, la sua lotta controil tumore con vittoria finale che apre le porte ancheall’istituzione di una fondazione benefica.C’è però una visione un po’ troppo asettica da parte delgrande regista Stephen Frears, quasi volesse far giudicaresolo allo spettatore l’esito finale, scansando ogni tipo di

    È

    Sport e cattivi maestri

    della Chiesa. Scandalo non è soltanto fare ilmale esibendolo sfacciatamente; è anchecreare sospetti, gonfiare notizie allo scopodi creare turbamento. Scandalo quindianche usare illegittimamente la notiziavera per creare tensioni e divisioni.Gesù dice, e il Papa ricorda, che “èinevitabile che vengano gli scandali”: unasacrosanta verità. Da quando il mondo èmondo, da quando la Chiesa è Chiesa, nel Vangelo stesso, gli scandali sono sempreesistiti. Non furono scandalo il tradimentodi Giuda e il rinnegamento di Pietro? Nonfurono, seppure in maniera diversa,scandalo le tensioni per il potere tra gliapostoli stessi? Si ricordino i figli diZebedeo che chiedono potere e gli altri cheprotestano… E negli Atti degli Apostoli, Anania e Saffira... Sempre ci sono stati esempre ci saranno “finché il solerisplenderà su le sciagure umane”. Maquesto non giustifica chi gli scandali liprocura, né chi li gestisce per scopi dipotere, di affermazione personale o di

    calunnia contro la Chiesa.Quel che conta è che agli scandali,specialmente nel mondo ecclesiale, non cisi può, non ci si deve rassegnare. E che chista alla guida della Chiesa non faccia ilgioco delle tre scimmiette che non vedono,non sentono, non parlano.La Chiesa è al servizio della Verità di Dio edella verità dei comportamenti umani:nascondere gli errori, i peccati, gli scandaliesistenti dentro la Chiesa stessa non èscelta costruttiva, bensì distruttiva. Che sitrasforma inevitabilmente in un altroscandalo, quello del fariseismo,dell’ipocrisia.L’amore di verità che deve animare ognicristiano, a partire dai pastori, deve portarea riconoscere gli errori che nel seno dellaChiesa avvengono: riconoscerli,condannandoli, per chiedere conversione,offrendo misericordia, a chi ne èresponsabile. E allo stesso tempo, perchiedere perdono a coloro che dagli erroridei cristiani vengono offesi e scandalizzati.La Chiesa della misericordia, predicataquotidianamente da papa Francesco, non èChiesa della dimenticanza o della falsità: èChiesa che riconosce i peccati dei suoi figli,anche di quelli che nel corpo ecclesialehanno serie responsabilità. Li riconoscepredicando però sempre, secondol’insegnamento di Gesù: guai a quell’uomo,a quei cristiani, a quegli uomini di Chiesa,preti o vescovi che siano, a causa dei qualiavvengono gli scandali.Dobbiamo dire un grazie grande a papaFrancesco, uomo di Dio, pastore dellamisericordia, testimone della verità su Dio,sulla Chiesa e sull’uomo. Sul peccatodell’uomo, anche dell’uomo “di Chiesa”.Un grazie al vescovo di Roma per la suaumiltà che lo porta a chiedere perdono achi riceve scandalo. Non mancherà chi locondannerà per questo. Ma non sarà certola sua coscienza a condannarlo. E men chemeno il suo e nostro Signore.

    Vincenzo Rini

    Il Papa chiede perdono: un atto di verità e g

    verdetto di condanna o assoluzione. Troppo facile così. Altre opere di Frears,come “The Queen”, apparivano più partecipate. In questo senso forse ci volevaun pizzico di coraggio in più, occorreva far capire a tutti, senza “se” e senza “ma”,che l’uomo che su una bici per oltre un decennio sembrava Superman, ci haingannati tutti: può averlo fatto con sublime arguzia e sottigliezza, ma resta pursempre un mistificatore. Non vorremmo altrimenti che dalla pellicola uscisseancora una volta il fascino inconfondibile del “bad boy”: di tutto i nostri ragazzihanno bisogno fuorché di un altro “cattivo maestro”, stavolta della pedalata.

    Leo Gabbi

    La Chiesa è al servizio della Verità di Dio e della verità dei comportamenti umani: nascondere gli errori, i peccati, gli scandali esistenti dentro la Chiesastessa non è scelta costruttiva, bensì distruttiva. Che si trasformainevitabilmente in un altro scandalo, quello del fariseismo, dell’ipocrisia

    a parola di Gesù è forte oggi: ‘Guai al mondo per gli scandali’. Gesù è realista e dice: ‘Èinevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo’. Iovorrei, prima di iniziare la catechesi, a nome della Chiesa, chiedervi perdono per gli scandaliche in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”.

    Parole di Papa Francesco, all’inizio della catechesi nell’udienza generale di mercoledì 14 ottobre, acommento del capitolo 18 del Vangelo di Matteo. Poche parole. Quasi un colpo di frusta. Un grido almondo. Un atto di verità e di giustizia. Senza aggiunte, né precisazioni per significare a quali vicende diattualità intendesse riferirsi in particolare. A noi viene spontaneo, quasi necessario, porci delle domande, per poter meditare su questo nostromondo, sulla nostra Chiesa… su Roma e sul Vaticano, considerando che proprio il Papa ha citato questidue “ambienti” sociali ed esistenziali. E, immediatamente, ci vengono alla mente le vicende romane di“Mafia Capitale” o quelle del monsignore della Curia che ha dichiarato la propria omosessualità, vissutacon un “compagno”, dandone notizia, provocatoriamente, proprio alla vigilia dell’apertura del Sinodo sullafamiglia e della pubblicazione di un libro sulla sua vicenda. Allo stesso tempo, pensiamo anche allo scandalo di chi pubblica indebitamente notizie finalizzate allegittimo confronto interno al Sinodo, allo scopo di fare scoop, per turbare il clima dei rapporti nel cuore

    “L

    “IO VORREI, A NOME DELLA CHIESA,CHIEDERVI PERDONO PER GLI SCAN-DALI CHE IN QUESTI ULTIMI TEMPI SONOACCADUTI SIA A ROMA CHE IN VATI-CANO, VI CHIEDO PERDONO”. POCHEPAROLE. QUASI UN COLPO DI FRUSTA.UN GRIDO AL MONDO. (FOTO SIR)

    La fotograa

    G r a z i e F r a n c e s c o !

    Al termine dei lavori del Sinodo, giovedì scorso, papa Francesco si è recatoa visitare i senzatetto presso il nuovo dormitorio inaugurato dall’Elemosi-neria apostolica in via dei Penitenzieri, nei locali messi a disposizione dal-la Curia generalizia della Compagnia di Gesù. Lo riferisce Radio Vaticana in un servizio, informando che “è stato un momento di grande commo-zione. Una visita assolutamente a sorpresa. I 30 ospiti del dormitorio han-no accolto con gioia il Papa: in gran parte italiani, lo hanno ringraziatoperché finalmente hanno un letto su cui dormire. Hanno voluto racconta-re le loro storie, hanno chiesto una benedizione”.

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    4/25

    Giovedì 22 ottobre 20154 Primo piano

    Istruzione A colloquio con Emanuela Casali, coordinatrice didattica della scuoladell’infanzia Sacra Famiglia di Cesena, una realtà attiva sul territorio da 85 anni

    "Da noi, a scuola, niente avviene per caso"a 85 anni è presentein via Pascoli aCesena la Scuoladell’infanzia "Sacra

    Famiglia", una realtàcattolica autonoma,funzionante dal 1930. Lascuola, fino all’annoscolastico 2005-06, ha svoltola sua attività educativaispirandosi all’intuizionedella venerabile suor MariaTeresa Lega, fondatrice dellafraternità religiosa delle

    suore della Sacra Famiglia.Poi, dall’inizio dell’annoscolastico 2006, la gestione èpassata a una cooperativache svolge il suo compitoall’interno dell’iter formativodella Fondazione del SacroCuore, secondo il pianoeducativo delle relativescuole di appartenenza(primaria, secondaria diprimo e secondo grado),sulla base delle esigenzeeducative del bambino e incontinuità con l’esperienzaprecedentemente offertadalle suore. Abbiamo inte rvis tatoEmanuela Casali,coordinatrice didatticascuole dell’infanzia.

    Negli ultimi anni la scuola materna ha sempre registra-to molte iscrizioni. Questoperò è il primo anno nelquale avete sdoppiato le se-zioni. Secondo lei, quali so-no i motivi di questo incre-mento?Ritengo che i motividell’incremento siano dovutiprincipalmente alriconoscimento della serietàdella nostra proposta e allaricchezza dell’offertaformativa. Ciò chemaggiormente ha funzionatoè stato semplicemente ilpassaparola tra le famigliedella nostra città ma anche

    della periferia. Accogliamobambini che provengonoanche da Cesenatico e dallefrazioni di Cesena. Di solito,al momento del nostro Openday , fissato entro la metà digennaio, avevamo sempreesaurito i posti disponibiliper una nuova sezione edaccoglievamo i bambini perla lista d’attesa. Lo scorsoanno già alla fine d’ottobreavevamo un esubero dipreiscritti. Così abbiamopensato di guardare questodato oggettivo come unapossibilità d’incremento.Con l’appoggio del consigliodi amministrazione abbiamoaccettato la sfida e ragionato

    su come poter allargare la

    D

    nostra offerta,incrementando di unasezione nuova la nostrascuola.

    Quanti sono quest’anno ibimbi iscritti in tutte e quat-tro le sezioni? Attualme nte i bambini

    iscritti in totale sono 115, peruna media di 30 bambini asezione. La nuova sezione neha 23. Al termine della dataultima d’iscrizione eraformata da 17 bambini, poi èaccaduto che si è sparsa lavoce e a giugno siamoarrivati a questo numero.

    Di media quanti ne avevategli altri anni?Gli altri anni avevamo circa90 bambini. E’ vero che nerimanevano sempre alcuni inlista d’attesa. Non siamo mairiusciti ad accontentare tutti.Quest’anno abbiamo decisodi accettare la sfida e diaccogliere le richieste,

    creando una nuova sezione

    all’interno di alcuni locali,adiacenti alla nostrastruttura che abbiamoacquistato dall’Avsi. Questoallargamento ha permesso diricavare una nuova aula, unbagno e un saloncinopolivalente che verràutilizzato per i diversilaboratori e per la lettura.

    Secondo lei le famiglie viscelgono anche per l’impo-stazione cattolica?Non tutte le famigliescelgono la nostra scuolaprevalentemente perl’impostazione cattolica. Lascelgono per lo sguardoeducativo che abbracciatutto il bambino e sipreoccupa di favorire la suaintroduzione alla realtà

    attraverso lo sviluppo di tuttele dimensioni d ell’umano.Non ultimo, perchèritengono che i bambinisiano guardati eaccompagnati con altri occhie arrivino alla scuolaprimaria ’più preparati’. Inquesto tempo di grandeincertezza e fragilità accade,che le famiglie, attraverso latestimonianza, gli occhispalancati dei loro bambini ele diverse esperienze chevivono nella nostra realtàscolastica, come ad esempiola festa degli angeli, ilpresepe vivente per le stradedella città o la Fiorita, inoccasione della Madonna del

    Popolo, vengano

    spontaneamente indotti adaccorgersi di un Oltre chedesidera anche il loro cuore eche spesso acquieta la loroinquietudine. Quanto accadee si riflette attraverso gliocchi dei figli nei loro occhi,talvolta fa vedere il miracolodi un cambiamento del cuoreche ci riempie disoddisfazione e speranza.

    Quali sono i punti di forza della scuola?Il punto di forza è il nostrometodo che si fondasull’esperienza noninsegnata ma vissuta, capacedi mobilitare il mondointeriore del bambino,l’intelligenza, l’affettività e lacuriosità, che si avvale anchedell’esperienza laboratoriale

    attraverso l’attivazionemattutina dellapsicomotricità, del teatro edell’inglese, guidati daesperti (tutto compreso nellaretta). Quello che unbambino vive ogni giornonella nostra scuola acquistaprogressivamente significatoe lui ne prendeconsapevolezza. Così sispalanca la sua conoscenzaattraverso la dom anda, laricerca della risposta, ilprovare per tentativi, semprein compagnia di due maestri,elemento di forza dellanostra struttura, perchèguardano e accompagnanocon quattro occhi e due

    abbracci la fioritura di

    ognuno, riflettendo coibambini, ogni giorno, suquanto accade e sui passicompiuti attraverso unadocumentazione che siferma su libroni e foto eviene condivisa con lefamiglie durante colloquipersonalizzati. Entrandonelle nostre aule, si respira il"profumo di casa"; sono aulepiccole, è vero, ma calde,intime e accoglienti, perchèrisuonano dei canti, delle

    voci, delle letture di fiabedella tradizione e sonocolorate dalla memoriagrafica di quanto accaduto efissato sulle pareti come perindicare la strada di uncammino che porta "semprepiù in là". I maestri sonolegati fra di loro da unrapporto sincero di stima e diamicizia, sanno accoglierecon il sorriso l’arrivomattutino di ogni bambino edella sua famiglia, sannoconsolare i pianti, m otivare

    le scelte del loro fareeducativo... Sonoprofessionisti seri eappassionati. La nostrascuola punta alla loroformazione in modoapprofondito, avvalendosidelle proposte della Fism, delRischio educativo di Milano edi Diesse. Niente avviene percaso, ma den tro un’azioneeducativa riflettuta e

    condivisa con le famiglieall’inizio e fine di ogni anno.

    Ci sono progetti particolariin cantiere?Tra le novità di quest’annosottolineo l’attivazione di uninnovativo corso di inglesequotidiano della durata dimezz’ora, in orarioextrascolastico, gestitodall’associazione Airi d iMassimo Onofri di Forlì.L’El international school insegna fin da subito aparlare in lingua inglese, lalingua del loro futuro lavoro,come sostiene Onofri,avvalendosi di un metodoaccattivante gestito da un

    insegnante m adrelingua.

    "Il nostro metodosi fondasull’esperienzavissuta, non su quellainsegnata, perstimolare l’interioritàdel bambino"

    Fra le novità,l’attivazionedi un corso di ingleseche si avvaledi una metodologiaaccattivante

    Foto Claudio Pagliarani

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    5/25

    Giovedì 22 ottobre 2015 5Primo piano

    Il messaggiodel vescovo

    Domenica 25 ottobre celebriamo in Diocesila Giornata della Scuola cattolica.Preceduta da alcuni incontri di preghiera edi riessione per i ragazzi e per gli adulti,

    la Giornata è una bella occasione perriproporre l’identità e la missione dellaScuola Cattolica non solo per la comunitàdiocesana ma anche per la società civile.

    Le nostre scuole materne e dell’infanziasono tredici. Sono gestite da parrocchie oda Enti religiosi. La Federazione ItalianaScuole Materne (FISM) le coordinaproponendosi come utile strumento diaccompagnamento anche per questioni dicarattere gestionale e pratico. Sento ildovere qui di ringraziare questaOrganizzazione per il servizio che compie afavore delle nostre scuole. Considerando itanti fanciulli che le frequentano ilpensiero corre alle loro famiglie. Ad esseva il mio incoraggiamento e la mia specialestima. Apprezzo la loro scelta di affidare ibambini agli educatori (Religiose e Laici)delle nostre scuole materne. E’ una sceltacoraggiosa perché implica un impegnoeconomico non indifferente. La Giornatadella Scuola Cattolica è una reiterataoccasione per dire, con rispetto ma conforza, che è ora che lo Stato si accorga e sirenda conto del servizio prezioso offertoda queste scuole e della necessariaattuazione del principio di sussidiarietàerogando adeguati sostegni economici.

    Abbiamo una scuola elementare e unascuola media inferiore, gestite dallaFondazione Sacro Cuore. In quanto scuolecattoliche esse si inseriscono a pieno titolonel tessuto della comunità diocesana.Hanno il loro radicamento nelleparrocchie. La Giornata, specialmentedurante le sante Messe (omelia, preghieradei fedeli…), sia l’occasione per rietteresulla Scuola Cattolica e di pregare per

    questi ragazzi e per i loro Insegnanti. Ilsostengo della comunità è indispensabile.Sentiamoci tutti coinvolti. Le ScuoleCattoliche sono nostre.

    La nostra Diocesi attualmente ha anche trelicei. Due di essi, il Liceo Sacro Cuore e ilLiceo Immacolata, termineranno leattività educative fra qualche anno. Ciauguriamo invece che il Liceo Scientico(nei suoi due indirizzi Europeo e Sportivo),che ha mosso i primi passi da poco,continui nel tempo il suo prezioso servizioeducativo per tanti giovani. Per questo ènecessario l’appoggio morale edeconomico di tutta la Diocesi. Mi rivolgo inparticolare agli adolescenti e ai giovaniche attualmente frequentano questi Licei.Li invito a vivere con impegno la stagionedella loro preparazione umana e culturale

    al ne di poter esercitare un giorno - benpreparati e motivati - un ruolo daprotagonisti nella storia del nostro Paese.Quelli del Liceo sono anni preziosi ancheper interrogarsi su come spendere almeglio il dono della vita. L’orizzonte dellavisione cristiana su cui si reggel’insegnamento impartito nella scuolacattolica offre loro gli elementi essenzialiper dare un senso vero allo studio e unorientamento chiaro alla vita.

    A conclusione riporto le parole delConcilio: la Scuola Cattolica "essendo ingrado di contribuire moltissimo allosvolgimento della missione del popolo diDio e di servire al dialogo tra la Chiesa e lacomunità degli uomini con loro reciprocovantaggio, conserva la sua sommaimportanza anche nelle circostanzepresenti ( Gravissimum educationis ,8).

    Douglas Regattieri

    Giornata diocesana, gli appuntamentiLa scuola cattolica vive una giornata speciale. Il 25ottobre in tutte le parrocchie della Diocesi si celebreràquesta giornata dal titolo "La scuola cattolica c’è" e iparroci ne parleranno durante la Messa domenicale.In precedenza, venerdì 23 ottobre, alle 10 a Cesena glistudenti delle scuole cattoliche incontreranno il

    vescovo Douglas. Da diversi punti della città gli alunnie gli studenti si incammineranno per raggiungere laCattedrale. Alle 21, sempre di venerdì, nel salone di

    palazzo Ghini, si terrà il convegno "La scuola cattolicac’è. La voce delle scuole". Intervengono FrancescoOrioli (genitore Fsc), Tiziano Mariani (preside liceoAlmerici) ed Emanuela Casali (Sacra Famiglia).Nellafoto, l’incontro della pastorale scolastica tenutosi venerdì 16 ottobre nella chiesa di

    Boccaquattro a Cesena. Sono intervenuti , fra gli altri,gli studenti Luca Zanotti e Lorenzo Casalboni. Presenti il vescovo Douglas e il responsabile don Paolo Pasolini.

    Cesena da due anni è sorto ilnuovo Liceo Almerici che hasede nei locali del Seminarioda poco risistemati. Il Corriere

    Cesenate ha incontrato TizianoMariani, preside del nuovo liceo edocente di italiano e latino.

    Quali sono punti di forza di questa nuova proposta educativa della dioce-si?Il Liceo Scientifico Almerici (nei suoidue indirizzi, Tradizionale europeo eSportivo), si caratterizza a partire dalloslogan che abbiamo scelto: le tuepassioni, il tuo futuro. Vogliamo offrireun percorso formativo che sappiaaccendere nei ragazzi, anche a partireda ciò che piace loro di più (lo sport,ma non solo), la curiosità di conoscerese stessi e il mondo che li circonda, peracquisire quelle competenze equell’attitudine alla critica che sonofondamentali nella formazione di unapersona. La nostra scuola vuole essere

    scuola di persona: la persona delragazzo, nelle sue dimensioni, è ilcentro e lo scopo del lavoro scolastico. Vogliamo prima di tutto formare degl iadulti consapevoli.

    Avete registrato molti iscritti? Attual-mente quanti sono gli studenti anchedei vecchi corsi?La classe prima conta 31 iscritti. Laclasse seconda 19. Contando anche gliiscritti dei percorsi liceali che entro treanni andranno a esaurimento (ScienzeUmane Immacolata e Scientifico SacroCuore), in seminario ogni giornoaccogliamo circa 140 studenti di scuolasuperiore.

    Perché una famiglia dovrebbe sce-gliervi?L’educazione dei ragazzi è uninvestimento. Mettiamo i ragazzi alcentro, per aiutarli a entrare nel mondoda uomini e donne responsabili,protagonisti della loro vita. Siamoconsapevoli dell’enormità di questocompito, ma non vogliamo sottrarcene,ritenendo che sia il vero, ultimo,compito di ogni intrapresa scolastica.

    I costi per poter frequentare il liceo

    sono proibitivi?La retta sarà anche per l’anno 2016-2017 di 3380 euro. Si tratta di uninvestimento sul bene più prezioso cheabbiamo, il futuro dei nostri ragazzi.Invitiamo tutti a venirci a trovare, a

    partire dagli open night del 3 e 10dicembre (alle 18), e del 12 gennaio2016 (sempre alle 18), e a visitare ilnostro sito, www.liceoalmerici.it.

    Le famiglie in difficoltà possono con-tare su borse di studio?Certamente. Ogni anno la Fondazione Almerici mette a d isposizione dei fondiper la riduzione della retta, in base allaconsiderazione di certi parametri;l’entità della riduzione in genere variatra il 10 e il 25 per cento. Mal’amministrazione è comunquedisposta a valutare e a venire incontroa eventuali situazioni di difficoltà.

    I due licei sono scelti solo da famigliee ragazzi cattolici? Assolutamente no. Le famiglie che ciscelgono vedono nella nostra propostaeducativa e formativa un plus sottoogni punto di vista, anche quellostrettamente didattico-competenziale.L’ispirazione cattolica va intesa nel

    senso pieno del termine, cioè nel sensodi universale. L’identità, in altritermini, costituisce, laicamente, unfattore di apertura e di incontro, versotutto e verso tutti.

    Bb

    A"Le tue passioni" al liceo Almerici

    Scuole cattoliche Intervista al preside Tiziano Mariani

    ✎ |Un investimento che vale per formare una vita"Una crisi ci costringe atornare alle domandefondamentali": queste paroledi Hanna Arendt possonoaiutarci a leggere il tempo chestiamo vivendo e le risorse chein esso possono esserepresenti". Così Ombretta PaolaSternini, dirigente scolasticodelle scuole della Fondazionedel Sacro Cuore affronta laquestione centrale che spessoriguarda la scuola cattolica el’investimento che una

    famiglia sostiene scegliendouna scuola paritaria per ilproprio figlio"Se è vero infatti che unmomento in cui le famigliehanno a disposizione minoririsorse rende più difficile lascelta di una scuola apagamento - spiega la Sternini- abbiamo però sperimentato

    nella vita delle nostre scuoleche la fiducia dei genitori èstata progressivamenteconfermata con una tenuta etalora un incremento delleiscrizioni. Prendere atto delledifficoltà economiche hacostretto le scuole cattolichenon solo a cercare di venireincontro ai bisogni emergenti,

    ma anche a chiarire e acomunicare in modo piùefficace le ragioni della loroproposta. Ha senso per unafamiglia scegliere questo tipodi scuola, se si crede che siafondamentale affidare i proprifigli a un percorso entro cuipossano incontrare maestridesiderosi di farsi carico delle

    loro domande di sensospalancandoli alla realtà intutte le sue dimensioni eoffrendo loro rigorosistrumenti disciplinari. La curanei confronti dei ragazzi el’unità di intenti fra i docentisono i grandi punti di forzadelle nostre scuole,congiuntamente al tentativo diconiugare l’ancoraggio ai valoridella tradizione con lo sforzo diinnovazione di metodi estrumenti".

    Sono oltre 6 i miliardi di euro che ogni anno lo Statoitaliano risparmia grazie alle scuole paritariecattoliche, se si considera che un alunno nellascuola statale costa, solo di gestione, 6500 euro

    contro i 480 che lo Stato versa per quello chefrequenta la scuola paritaria.Nella diocesi di Cesena-Sarsina sono 13 le scuole

    Lo Stato risparmiama concede le briciole

    dell’infanzia cattoliche, di cui 8 con sezioneprimavera per bimbi da 24 a 36 mesi e unaanche con il nido che accoglie bimbi dai 12 a24 mesi. In particolare si contano 37 sezioni,con circa 900 bambini. In queste vi operano76 docenti, una religiosa, 11 cuoche e 18collaboratori scolastici. Le sezioni primaveracoinvolgono invece 125 bambini e 17 docenti."Quest’anno - esprimono con soddisfazionedalla Fism, la Federazione italiana scuole

    materne che solo in Emilia Romagna raccoglie500 delle 520 scuole materne paritariepresenti - siamo riusciti a ottenere una deroga

    per la materna alle Balze garantendo ilservizio solo con 5 iscritti. Le nostre scuoleperò soffrono della mancanza di contributi. Lalegge 62 di Berlinguer ha garantito la paritàgiuridica della scuole, ma non è rispettataquella economica. Se per caso questestrutture decidessero di chiudere, lo Stato neavrebbe un danno enorme, non solo perchè sitroverebbe a dover recuperare 6 miliardi dieuro per la gestione, ma dovrebbe anche

    costruire gli edici e garantirne lamanutenzione".Barbara Baronio

    Venerdì 16 ottobre, nella chiesa del Seminario,il vescovo Douglas Regattieri ha celebratola Messa di inizio anno scolastico per i Liceiparitari della città (foto Pier Giorgio Marini)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    6/25

    Giovedì 22 ottobre 20156 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00 Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00 Cattedrale, San Paolo,

    Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria della Speranza

    8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,Sant’Egidio, capp. cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00 Cattedrale 17.00 Ponte Pietra18.00 Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza

    18.30 San Pietro, Sant’Egidio,Santa Maria dellaSperanza, Cappuccini,San Bartolo

    19.00 Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    Torre del Moro, Gattolino20.30 Villachiaviche,

    San Pio X

    Sabatoe vigilie15.30 Macerone(Lieto Soggiorno)15.00 Formignano17.00 Cappella cimitero Cesena,cappella

    ospedale “Bufalini”Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del Suffragio18.00 Cattedrale , San Domenico,

    Osservanza,Santuario Addolorata,Convento Cappuccini,Osservanza, Santo Stefano,San Paolo, Sant’Egidio,Madonna delle Rose, Villachiaviche,Case Finali, Diegaro, Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio, San Vittore

    18.30 San Pietro, San Rocco,Santa Maria della Sper.

    Bulgarnò20.00 San Giovanni Bono,

    Bulgaria, Ruffio, Pioppa,Pievesestina, Tipano,Calisese,Gattolino, Ponte Pietra

    20.30 San Pio X

    Messe festive7.00 Cattedrale, Basilica del

    Monte7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,

    Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Capannaguzzo,Ronta, Borello

    8.30 Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Martorano, Tipano, San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    9.00 San Giuseppe (Cesenacorso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Ponte Pietra, Bagnile,

    Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio

    9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00 Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    10.45 Ronta, Capannaguzzo11.00 Santuario Addolorata,

    Basilica del Monte,Osservanza,San Domenico,SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio,San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle,Martorano, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

    11.10 Torre del Moro

    11.15 Diegaro, Madonnadelle Rose11.30 Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30 Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00 Cattedrale,

    San Domenico, Osservanza18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorioBagno di Romagnaore 20 (sabato);

    11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

    CesenaticoSabato: ore 16 Villamarina;

    16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti;18 San Giacomo;20 Sala; 20,30 Villalta

    Festivi:8 San Giacomo,Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala, Boschetto;9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,

    Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10/ 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare: festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso; 19 Crocetta20,30 Budrio

    Festivi:ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monastero di Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30; San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20,30 (sabato); 9.Montenovo:ore 18,30 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;

    Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di R iposo:ore 16 (sabato);

    Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

    Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaparrocchiale): 8,15 / 11,15 / 18;eremo Sant’Alberico:

    15,30 (domenica);Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: ore 17 (sabato);11,15; Riofreddo: 10Corneto: 11; Pereto: 10

    ✎ A MESSA DOVE

    Direttore editorialePiero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettore

    Ernesto DiacoMembro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

    Associatoall’UnioneStampaPeriodicaItaliana

    Testata che fruiscedi contributi di cuiall’art. 3 comma 3 dellalegge n. 250 del 7/8/1990Giornale locale ROC(Registro degli operatoridi comunicazione)

    DIOCESI DICESENA|S ARSINA- SETTIMANALE DIINFORMAZIONEFONDATONEL 1911

    Redazione, Segreteria e Amministrazionevia del Seminario, 85,47521 Cesena (Fc) tel. 0547 300258,fax 0547 328812,www.corrierecesenate.it Conto corrente postale n. 14191472

    E-mail: [email protected] Abbonamentiannuo ordinario euro 45;sostenitore 70 euro;di amicizia 100 euro;estero (via aerea) 100 euro.

    Settimanale d’informazioneAutorizz. Trib. Forlì n. 409, 20/2/68 -Iscrizione al Registro nazionaledella stampa n. 4.234

    Editore e ProprietàDiocesi di Cesena-Sarsina

    StampaRotopressvia Brecce - 60025 Loreto (Ancona)www.rotoin.it

    Tiratura del numero 36 del 15 ottobre 2015: 8.357 copieQuesto numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 18 di martedì 20 ottobre 2015

    Domenica 25 ottobre XXX Domenica Tempo Ordinario - Anno BGer 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52

    A nni fa abbiamo avuto la fortuna diconoscere una bella coppia di sposi,marito non vedente, che sono ancoraoggi nostri compagni di viaggio. Ci siamoresi conto che l’esperienza della cecità èuna prova dura perché limita sotto tantiaspetti: non puoi vedere gli occhi di tuamoglie, dei tuoi figli, degli amici, il mondoche ti circonda, i fiori, le stelle e hai semprebisogno di qualcuno per poterti muovertifuori dalla tua casa. Ma questo non haimpedito al nostro amico di vivere una vitapiena, perché come Bartimeo non si èlasciato sfuggire l’incontro con Gesùquando è passato sulla sua strada.

    Questi due Bartimeo si assomigliano in duecose: imparare ad ascoltare col cuore edessere riconoscenti.Il vedere spesso condiziona l’ascolto perchédistrae, crea pregiudizi e lascia l’ascolto suun piano superficiale. E questo vale anchenel rapporto con Dio: lo ascoltiamo allaMessa, attraverso i sacerdoti, i catechisti, igenitori, guardando testimoni di vita difede. Ma ascoltare semplicemente nonbasta. I due Bartimeo invece, quando Gesù èpassato, lo hanno ascoltato con il cuore,cioè lo hanno fatto entrare nella loro vita inun modo così profondo che ora fa parte delloro essere, del modo di vivere e dicomportarsi con gli altri. Hanno cominciato

    a vedere con il cuore perché hanno capitoche ogni parola di Gesù è come unabbraccio d’amore che rende felici e fasentire più sereni, indipendentemente dallasituazione in cui ci si trova. Gesù passaanche vicino a me e mi chiama: tocca a mefare ordine nei miei desideri e lasciarmitrasformare dalla Sua Parola; gettare il miomantello, rialzarmi dai miei nascondigli euscire allo scoperto. Tocca a me affrontarequelle difficoltà che continuo a rimandare,donare quel perdono o chiarire quellasituazione ambigua, riconoscermi cieco elasciarmi guarire da Gesù.Se ascolti e accogli Gesù, non puoi nonessere riconoscente. Bartimeo non va adirlo in giro, ma segue subito Gesù:riconosce il dono ricevuto. E questo ciinsegna anche il nostro amico, essere

    riconoscenti per tutti i doni che Dio ci hafatto, senza dare nulla per scontato: la vita ele persone che ci vogliono bene, svegliarci almattino, poter andare a lavorare o a scuola,poter mangiare tutti i giorni, avere i vestitisempre belli e puliti, avere una casa dovepoter tornare. Poter guardare il sole, la luna,le stelle con stupore: e il nostro sorrisoluminoso potrà dire a tutti che abbiamoincontrato Gesù e siamo pieni digratitudine.Un grazie di cuore ai due Bartimeo che oggici spingono a impegnarci affinché Gesùpossa dire anche a noi “Va’, la tua fede ti hasalvato”.

    Sabrina e Andrea Delvecchio

    IL GIORNODELSIGNOREEssere riconoscenti dei doni ricevuti

    lunedì 26 ottobresant’Evaristo papaRm 8,12-17;Sal 67; Lc 13,10-17

    martedì 27san FiorenzoRm 8,18-25;Sal 125; Lc 13,18-21

    mercoledì 28santi Simone e GiudaEf 2,19-22; Sal 18;Lc 6,12-19

    giovedì 29

    santa Ermelindaverg.Rm 8,31b-39;Sal 108;Lc 13,31-35

    venerdì 30san Germano v.Rm 9,1-5; Sal 147;Lc 14,1-6

    sabato 31santa Lucilla m.Rm 11,1-2a.11-12.25-29; Sal 93;Lc 14,1.7-11

    La Paroladi ogni giorno

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANOSacramento della Cresima: un corso per adultiInizia sabato 24 presso le opere parrocchiali del DuomoInizia sabato 24 ottobre, dalle 16 alle 17 negli spazi delle opereparrocchiali del Duomo, in piazzetta don Ravaglia 1 (accantoalla chiesa dei Servi), a Cesena, un corso per adulti in

    preparazione al sacramento della Cresima.Gli incontri saranno tenuti da don Giordano Amati, parroco delDuomo. La celebrazione della Confermazionesi effettuerà domenica 28 novembre, in Cattedrale a Cesena,durante la Messa delle 18.Per informazioni e iscrizioni: don Giordano, tel. 0547 21173, 3394228650.

    ✎ CHIESA INFORMAFesta di San Gaspare del BufaloDomenica 25 ottobre celebrazione con il vescovo DouglasLa festa di San Gaspare delBufalo si è celebratamercoledì 21 ottobre alSantuario dell’Addolorata(chiesa dei Servi) in centro a

    Cesena. Quest’anno siricorda il Bicentenario dellafondazione dellaCongregazione deiMissionari delPreziosissimo Sangue,fondata da San Gaspare delBufalo nel 1815.Dopo il triduo in onore diSan Gaspare e lecelebrazioni della festa,domenica 25 ottobre alle9,30 al Santuariodell’Addolorata Messa presieduta dal vescovo DouglasRegattieri in ricordo del Bicentenario. Seguirà benedizione diuna targa commemorativa.

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    7/25

    Giovedì 22 ottobre 2015 7Vita della Diocesi

    Spettacolo-concerto

    ■ “Portami a casa”Serata speciale “viva.isanti”in ricordo di don BenziLa Zona pastorale Valle del Savio e Dismanoinvita, domenica 1novembre alle 20,45, nelteatro “Esperia” di SanCarlo di Cesena, allospettacolo-concerto sudon Oreste Benzi“Portami a casa”. Lospettacolo è a cura diEmanuela Frisoni e Marco Brambini, i musicisti di“Piccola Piazza d’arti”. Ingresso libero.Per info: Giovanni, 348 7228392.“Portami a casa” è l’accorato appello rivolto adon Oreste, fondatore della Comunità PapaGiovanni XXIII, da un giovane in difficoltà chenon voleva più essere solo.Due attori e un gruppo di musicisti ripercorronole tappe e gli incontri più signicativi che hannosegnato il cammino di don Oreste Benzi(nella foto) e dato il via a una vita di condivisione. Unviaggio musicale che tocca la cultura popolare,balcanica, brasiliana, lo spiritual e ilcantautorato d’autore. Una contaminazione tramusiche, video e parole per raccontare labellezza e la forza del cammino di un vero “pretemigrante”, sempre in cerca di quelli che “faticanoa tenere” il passo perché, come era solito dire lui,“dobbiamo vedere i fatti, altrimenti la gente sisente tradita”.Il sì di don Oreste e di tante persone che in questianni hanno aderito al cammino della Papa Giovanni oggi rendono presente la Comunità in34 Paesi del mondo, con 500 realtà diaccoglienza. “Facciamo un mondo nuovo, dai, cistate?”, è una sua provocazione. Possa essere cosìnel nostro piccolo, stimolati dallo stile di unuomo semplice che ha amato Dio e i suoi poverino alla ne.Ci sembra interessante che la gura di questosacerdote da sempre attento e vicino al mondodei giovani venga presentato in occasione della

    festa di Tutti i Santi, non solo per ricordarlo a ottoanni dalla sua morte avvenuta proprio nellanotte tra l’1 e il 2 novembre 2007, ma anche perfar conoscere da vicino un percorso di santità (èinfatti in corso la causa di beaticazione).Una santità possibile, “vicina di casa”, una santitàche esce dal voler essere “santino”, fermo,immobile nel tempo, un richiamo concreto eincarnato all’Amore, scia di bene, indicatrice diuna strada precisa: “Direzione Gesù”.

    Alberto MarvelliL’Eucaristia vissutain famiglia e in societàLunedì 12 ottobre don Gozzi dell’Issr di Rimini ha propostouna riflessione sulla figura del giovane ingegnere riminese.Prossimo appuntamento lunedì 26 ottobre alle 21, sempre inSeminario a Cesena, sugli stili di vita

    na santità del quotidiano, fatta di gesti e parole solo all’apparenzacomuni. È quella del beato Alberto Marvelli, giovane ingegnereriminese deceduto prematuramente nel dopoguerra. La sua storiaè stata raccontata lunedì 12 ottobre, in Seminario a Cesena, alla

    prima serata degli incontri organizzati dalla Pastorale Familiare e dallaPastorale Sociale. A presentare la figura di questo santo della porta accanto è stato don GabrieleGozzi di Rimini, vicedirettore dell’Istituto superiore di scienze religiose aRimini, che proprio a Marvelli ha dedicato la sua tesi di laurea: “I santi nonnascono dal nulla, non nascono per caso, all’improvviso. Il contesto èimportante, e per Alberto Marvelli la famiglia è stata una vera chiesadomestica”.Una chiesa domestica fatta di preghiera, azione e sacrificio, per citare il mottodell’Azione Cattolica: “Pensiamo a suo padre, un direttore di banca che alfallimento dell’Istituto, alla fine della prima guerra mondiale, arriva arimborsare di tasca propria un’anziana correntista indigente. Un uomo cheandava a Messa tutti i giorni con i figli, aderente al Partito popolare di donSturzo e per questo perseguitato dai fascisti”.Morirà nel ’33, due anni dopo il trasferimento da Ferrara a Rimini e con Alberto in quarta ginnasio. Anche la figura della madre si rivelaimportantissima per il futuro beato: “Quando i bambini si lamentavano delpoco cibo presente in tavola - ha spiegato don Gozzi - lei ripeteva: è passatoGesù bambino e gli ho dato qualcosa. In certi momenti di fronte a casa

    U

    Marvelli c’erano vere processioni di poveri. A tutti la madre di Alberto offriva, se nondel cibo, quanto meno conforto econsolazione”.La fede del giovane non poteva che fiorirein un simile ambiente. E il giovane Albertocomincia a mettersi a servizio di quel Dio“infinitamente grande e buono”, per citarele prime parole del suo diario. Bramoso dicomunicarsi, tutti i giorni, osservava ildigiuno dalla mezzanotte fino alpomeriggio inoltrato se occorreva: “Dopoaver preso Gesù stava a lungo incontemplazione, tanto che da casadovevano mandare la sorella più piccola achiamarlo”.In quei momenti spazio e tempo nonesistevano più per Marvelli, che ripeteva:“L’Eucaristia è amore. E l’amore nonconosce mai riposo”.Così come riposo non conobbe la suaattività pastorale di vicepresidente Ac,l’attività sociale e quella politica. Non eraiscritto ad alcun partito quando, a guerrafinita, venne chiamato come assessore allaricostruzione in una città, Rimini, distruttaall’82 per cento e con migliaia di famigliesenza un tetto. Alberto ascoltava tutti per

    giornate intere, cercando di dare unarisposta a ciascuno.“Aderirà poi alla Dc - aggiunge don Gozzi -dicendo “Questo ora è il campo del mioapostolato”. Mise tutto se stesso perricostruire non solo i mattoni, ma il tessutodella società”. Candidato alle comunali,muore il giorno prima del voto, travolto daun camion militare guidato da ubriachi.“Nel rapporto tra contemplazione e azionepossiamo pensare all’amore di Dio eall’amore per il prossimo come a due piedi. Alberto correva incontro al suo Gesù contutti i due piedi, anzi nel suo caso due vereali”.

    Michelangelo Bucci

    “PICCOLI GESTI PER UN GRANDECAMBIAMENTO: STILI DI VITA PERCAMBIARE L’ECONOMIA” è il titolo delsecondo appuntamento del seminariodi studio “Pane di vita per i viandantidella fede”, promosso dalla Pastoralefamiliare in collaborazione con laPastorale sociale.Lunedì 26 settembrealle 21 , nell’auditorium del Seminario, aCesena, proporrà la sua riflessioneFrancesco Gesualdi , saggista e allievodi don Milani alla Scuola di Barbiana.

    “Dove investi il tuo amore,lì investi la tua vita”razie a chi ci ha raccolto in mare. Grazie achi ci ha accolto in questa comunità. Oraci sentiamo in famiglia”. Sguardo fiero ecurioso, stretto vicino ai volontari delle

    Misericordie, giacchetto mimetico e tuta a dire di unagiovane età e di un percorso di grandi paure e di ancorapiù grandi disillusioni, dal Camerun fino a Taibo diMercato Saraceno. La sera di sabato 17 ottobre la pieve diSan Damiano di Mercato Saraceno - gremita in occasionedella Veglia missionaria diocesana che per la prima voltasi è spostata dalla ‘culla’ della Cattedrale per salire verso ilterritorio del nostro Appennino sulla ‘strada’ che fu ditanti pellegrini - ha così raccolto la testimonianza viva e

    diretta di Vincent, giovane camerunense che insieme adaltri nove profughi da alcune settimane vive a Taibo.Scappato dal Camerum per sfuggire ai militanti di BokoHaram che due giorni prima avevano ucciso suo padre, Vincent - in francese, con traduzione di padre FrancescoGiuliani, missionario della Consolata dal 2014amministratore parrocchiale di Gualdo - ha così raccoltol’attenzione dei tanti. La fuga a piedi passando dallaNigeria, in Algeria dove si è fermato due settimane perlavorare in quanto aveva esaurito i pochi soldi, e l’arrivonell’inferno della Libia... l’intensità e le difficoltà di queigiorni sono vivi negli occhi di Vincent e nel racconto dellamalattia della malaria e dell’intervento di un ‘angelocustode’ vestito da giovane libanese che gli ha acquistatoe fornito le medicine necessarie. E ancora, il contatto conun ‘personaggio’ a cui la mamma, dal Camerun, avevaversato del denaro con la ‘promessa’ di un trasporto

    G“sicuro. Che invece si è rivelatoun gommone dove, stipati in130, in mare e rimasti senzagasolio, una ragazza ha trovatola morte. Tra il terrore e ildisorientamento di una nottein balìa delle onde.La testimonianza di Victor èstata introdotta dalle parole del diacono PiergiorgioBraschi, tra i promotori di “Profumo di carità. E tutta lacasa si riempì dell’aroma di quel profumo” (Gv 12,3): unprogetto espressione del territorio che vede lacollaborazione dell’Unità mercatese, Caritas,

    Misericordie e Comune. “Alla notizia dell’arrivo di ungruppo di profughi, dopo un iniziale turbamento, cisiamo attivati e abbiamo messo in campo diverse forze inun cammino reciproco di conoscenza, rispetto, fraternità.Credo sia per noi una via per la nostra missionarietà, uninvito a vedere e interpretare con luce diversa gliavvenimenti che viviamo, ascoltiamo e ora tocchiamocon mano. Perché ‘Se uno è in Cristo, è una creaturanuova. Le cose di prima sono passate, ne sono nate dinuove’”. A seguire, la testimonianza di Barbara Rigoli dellacomunità Papa Giovanni XXIII, che ha raccontatodell’avvio di una nuova casa-famiglia nel Faentino gestitada volontari dell’associazione fondata da don OresteBenzi. “Vivere il quotidiano con alcuni fratelli immigratiospiti nella casa ha rimesso in discussione il mio essereaperta alla vita. Quello che auguro a ciascuno di noi, e

    soprattutto ai tanti giovani presenti, è di lasciarsiinterrogare dalle situazioni che ci troviamo a vivere”.Un brano di “Awake my soul” di Mumford e Sons - unadelle diverse canzoni risuonate nell’antica Pieve durante

    la veglia - ha così richiamato: “In questi corpi vivremo, inquesti corpi moriremo. Dove investi il tuo amore, lìinvesti la tua vita”.“Siamo chiamati a una conversione della carità e deinostri cuori - ha brevemente sottolineato il vescovoDouglas a commento del brano del Vangelo di Luca 10che narra del levita che, alla vista di un povero, guardò epasso oltre, e del samaritano che vide e ne ebbecompassione -. Ecco, lo sguardo verso i nostri fratelli piùfragili non sia dall’alto verso il basso, in una lineaverticale che sottolinei le distanze. Per un dialogo dacuore a cuore è necessario scendere, mettersi alla pari,farsi poveri tra i poveri, portare gli occhi e lo sguardo sullostesso orizzonte. Ora più che mai, i nostri fratelli poverihanno bisogno di uno sguardo che si fermi ed entri inrelazione”.

    Sabrina Lucchi

    Le testimonianze del giovane immigrato Vincent e di Barbara, volontaria dellaPapa Giovanni,alla Veglia missionariadiocesana a San Damiano di Mercato Saraceno, sabato 17 ottobre

    VINCENT, IMMI-GRATO DEL CA-MERUN, HAPORTATO LASUA TESTIMO-NIANZA CONL’AIUTO DELLA

    TRADUZIONE DIPADRE FRANCE-SCO GIULIANI

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    8/25

    Giovedì 22 ottobre 20158 Vita della Chiesa

    Brevi

    Istituto Scienze ReligioseInizio annocon monsignor TosoGiunto al suo sesto anno di attivitàaccademica, l’Istituto Superiore di ScienzeReligiose “Sant’Apollinare” di Forlì ospita nelgiorno della prolusione, giovedi 22 ottobrealle 20,30, nell’aula magna del Seminario diForlì, la relazione del vescovo di Faenzamonsignor Mario Toso, dal titolo“Laudato si’: una ecologia integrale”.

    “Missione in festa”Centri missionari regionalia RiminiI Centri Missionari dell’Emilia Romagnapromuovono una grande festa della missione(“Missione in Festa”) a Rimini, domenica 25ottobre.È una festa per tutti e per ciascuno chedesidera “uscire, incontrarsi, abitare il

    mondo”. Questo il tema che lega tutti imomenti della Giornata e che sarà sviluppatonella tavola rotonda del mattino che si terrànella sala “Manzoni” della Curia vescovile (viaIV novembre, 35, Rimini). Testimoni di Gesù inAfrica, in America Latina, in Europa, nel vicinoe nel lontano Oriente ci aiuteranno ainquadrare la nostra vita e i nostri progetti inquell’orizzonte di mondialità, che è lacondizione e la vocazione del nostro tempo.Non possiamo restare chiusi nei nostri conni,coltivare i nostri piccoli interessi, continuarenelle solite pratiche come se il mondo nonavesse bisogno di noi e noi del mondo: “Tuttisiamo invitati ad accettare questa chiamata:uscire dalla propria comodità e avere ilcoraggio di raggiungere tutte le periferie”, cidice nellaEvangelii Gaudium papa Francesco,che nella più recente enciclicaLaudato si’ cichiede di “proteggere la casa comune” e di“unire tutta la famiglia umana nella ricerca diuno sviluppo sostenibile e integrale, poichésappiamo che le cose possono cambiare”.Questo slancio di speranza ci spinge aincontrare gli altri, schierandoci dalla partedei poveri, degli esclusi dalla società delbenessere e dal mercato globale, in dialogo ein collaborazione con tutte le persone dibuona volontà.“Abitare il mondo” signica restare radicatinel proprio ambiente e, allo stesso tempo,aperti a tutto ciò che ci raggiunge nel tempodella globalizzazione, con la capacità didiscernere, alla luce della Parola, ciò cheproduce vita da ciò che è morte.Dopo la tavola rotonda, il convegno proseguecon il pranzo fraterno ed essenziale pressol’Istituto Maestre Pie dell’Addolorata (via F.lliBandiera, 30, Rimini); nel pomeriggio,mostre, stand, banchetti, video, canti,musiche e danze, presentazione di libri,testimonianze... Alle 16,30 celebrazioneeucaristica in Cattedrale presieduta dalvescovo di Rimini monsignor FrancescoLambiasi.Per info: 347 3817836 (Barbara) 328 6347989(Maria Laura).

    orprendenti le letture di questa domenica,soprattutto perché non è difficile vedere unatentazione che anima il nostro tempo, nellarichiesta dei due figli di Zebedeo, Giacomo e

    Giovanni, quando chiedono a Gesù di essere scelti persedere uno alla sua destra l’altro alla sua sinistra nelRegno di Dio. Il potere, la scelta del dominio. La lororichiesta porta alla mente la categoria degli arrivisti, dicoloro che per far carriera sono disposti a passare sullatesta degli altri; "arrampicatori sociali" potremmo anchechiamarli. Tentazione che si oppone alla logica del

    servizio che anima in profondità la via di Gesù, e chedovrebbe animare la sequela del discepolo.Già domenica scorsa il tema del servizio è venuto alla lucenell’incontro tra il giovane ricco e il Maestro, e in quellarichiesta, rifiutata, di dare le sue ricchezze ai poveri. Inquesta domenica ancora una volta Gesù ricorda che lastrada verso Gerusalemme comporta la croce, il figliodell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire.Per tre volte ha annunciato ai discepoli la sua passione,morte e risurrezione. Ma ancora non basta loro, tanto cheGiacomo e Giovanni pretendono di avere un privilegiorispetto agli altri, chiedono un posto accanto al Signorenel Regno, da cui poter emergere e dominare sugli altri.Il profeta Isaia, è la prima lettura, descrive la figura delservo di Jahwé: "Non ha apparenza né bellezza per attirarei nostri sguardi, non splendore per poterci piacere.Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori cheben conosce il patire, come uno davanti al quale ci sicopre la faccia". È disprezzato da tutti, non avevano stimadi lui; dice papa Francesco: "Uno cui non attribuisconoimprese grandiose, né celebri discorsi, ma che porta acompimento il piano di Dio attraverso una presenzaumile e silenziosa, e attraverso il proprio patire. La suamissione, infatti, si realizza mediante la sofferenza".Ecco il grande paradosso: non è brigando per ottenere

    potere e successo che si distingue il discepolo. È la logicadelle beatitudini, lontana dalla mondanità che Francescodenuncia: chi vuole diventare grande sia servitore; èattraverso una "presenza umile e silenziosa" che si porta acompimento il piano di Dio. È un profondo cambiamentodi mentalità che viene chiesto, cioè "passare dallabramosia del potere alla gioia di scomparire e servire";"sradicare l’istinto del dominio sugli altri ed esercitare lavirtù dell’umiltà".Don Tonino Bello diceva: "Noi come credenti ma anchecome non-credenti non abbiamo più i segni del potere. Se

    noi potessimo risolvere tutti i problemidegli sfrattati, dei drogati, deimarocchini, dei terzomondiali, iproblemi di tutta questa povera gente,se potessimo risolvere i problemi deidisoccupati, allora avremmo i segni delpotere sulle spalle. Noi non abbiamo i segni del potere,

    però c’è rimasto il potere dei segni, il potere di collocaredei segni sulla strada a scorrimento veloce della societàcontemporanea, collocare dei segni vedendo i quali lagente deve capire verso quali traguardi stiamo andando ese non è il caso di operare qualche inversione di marcia".È ciò che ci viene chiesto in questa domenica, nella qualeFrancesco proclama santi un parroco, Vincenzo Grossi,una religiosa, Maria dell’Immacolata Concezione, e igenitori di Teresa di Lisieux, Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin. Nell’omelia in piazza san Pietro afferma:"C’è incompatibilità tra un modo di concepire il poteresecondo criteri mondani e l’umile servizio che dovrebbecaratterizzare l’autorità secondo l’insegnamento el’esempio di Gesù. Incompatibilità tra ambizioni,arrivismi e sequela di Cristo; incompatibilità tra onori,successo, fama, trionfi terreni e la logica di Cristocrocifisso. C’è invece compatibilità tra Gesù ’esperto nelpatire’ e la nostra sofferenza". La sua gloria - affermaancora il Papa nell’omelia - non è quella "dell’ambizioneo della sete di dominio, ma è la gloria di amare gli uomini,assumere e condividere la loro debolezza e offrire loro lagrazia che risana, accompagnarli con tenerezza infinita,accompagnarli nel loro tribolato cammino".

    Fabio Zavattaro

    S

    La logica delle beatitudiniè lontana da ogni mondanità

    LA DOMENICA DEL PAPAIncompatibilità tra poteree servizio:

    chi vuole diventaregrande sia servitore.È attraversouna “presenza umilee sileziosa” che si portaa compimentoil piano di Dio

    Domenica 18 ottobre papa Francesco ha proclamato santi un parroco, Vincenzo Grossi; una religiosa, Maria dell’Immacolata Concezione, e igenitori di Teresa di Lisieux, Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin

    VATICANO, 18 OTTOBRE: CANONIZZAZIONEDEI BEATI VINCENZO GROSSI, MARIA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE,LUDOVICO MARTIN E MARIA AZELIA GUÉRIN(FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    9/25

    Giovedì 22 ottobre 2015 9Vita della Chiesa

    uaSantitàapprezzamolto gli sforzi

    di quanti mostrano al mondola piaga della persecuzione ela sofferenza dei cristiani”. Inun messaggio inviato il 13ottobre in occasione dellapresentazione “Perseguitati edimenticati. Rapporto di Aiuto alla Chiesa che soffre suicristiani oppressi in ragionedella loro fede tra il 2013 e il2015”, il segretario di Stato,cardinale Pietro Parolin, rendenoto l’apprezzamento di papaFrancesco per l’opera didenuncia di Acs. A differenzadel Rapporto sulla libertàreligiosa nel mondo che Acspubblica ogni due anni,

    “Perseguitati e dimenticati”, nonfotografa il grado di libertàreligiosa di cui godono i fedelidi ogni appartenenzareligiosa, ma consideraunicamente la persecuzioneanticristiana, analizzando lasituazione nei 22 Paesi in cui icristiani sono maggiormenteperseguitati.Lo studio rende noto che icristiani sono il grupporeligioso più perseguitato e che la lorocondizione continua a peggiorare in moltidei Paesi in cui essi affrontavano da tempogravi limitazioni alla libertà religiosa.

    Vittime del fondamentalismo islamico.Rispetto all’edizione 2011-13 di“Perseguitati e dimenticati”, il numero dinazioni classificate come di “estrema”persecuzione è salito da 6 a 10. A Cina,Eritrea, Iran, Arabia Saudita, Pakistan eCorea del Nord si sono infatti aggiuntiIraq, Nigeria, Sudan e Siria. È da notarecome le “nuove entrate” siano tuttesegnate dall’ascesa dell’estremismoislamico: una delle principali minacce allacomunità cristiana. Dieci dei 17 Paesi incui si sono registrati peggioramenti sono

    stati colpiti dalle violenze deifondamentalisti. Un caso eclatante èquello dell’Iraq, dove oltre 120milacristiani sono stati obbligati dallo Statoislamico a scegliere se convertirsi omorire. “Nel nostro Paese è in atto unavera e propria persecuzione”, hadichiarato il patriarca dei caldei LouisRaphaël I Sako durante la conferenzastampa di presentazione del report. Ilpatriarca ha raccontato come la sua casapaterna a Mosul sia ora in mano alcosiddetto Stato islamico. Le violenzespingono sempre più cristiani a emigrare,mettendo a rischio l’esistenza delle lorocomunità. Dal 2002 a oggi, in Iraq lapopolazione cristiana è diminuita da unmilione a meno di 300mila, con una

    media di 60/100mila partenze ogni anno.Se la tendenza continuasse, in soli 5 annila comunità cristiana cesserebbe diesistere. “Aiutateci a rimanere nel nostroPaese”, ha detto Sako invocando l’aiuto deigoverni occidentali.

    L’Africa e l’ascesa dei gruppi jihadisti. Inuna vasta parte dell’Africa l’ascesa deimovimenti fondamentalisti si è tradotta inun peggioramento della situazione deicristiani. Il Paese in cui la persecuzione deicristiani è più estrema è la Nigeria, dove lasetta estremista Boko Haram ha costrettoalla fuga 100mila cristiani dalla soladiocesi di Maiduguri, nella quale sonostate distrutte ben 350 chiese.

    La sofferenza dei cristiani in Asia. Anche nel continenteasiatico i cristiani subisconopersecuzioni, spesso a causadi regimi autoritari qualiquelli della Corea del Norddove nel marzo 2014 KimJong-un ha ordinatol’esecuzione di 33 cristiani,accusati di essere delle spie.Si stima che almeno il 10 percento dei circa 400milacristiani nordcoreani sianodetenuti in campi di lavoro incui subiscono torture,omicidi, stupri, esperimentimedici. In Vietnam il decreto92 obbliga i gruppi religiosi aottenere dei permessi perincontri religiosi e i sacerdotia partecipare a programmi dieducazione. E la nuova legge

    sulla religione - prevista perfine 2015-2016 - potrebbecomportare nuove restrizionialla libertà religiosa. In Cina il2014 è stato uno degli annipeggiori per i cristiani, conben 449 leader religiosiimprigionati. Il 2015 è statoinvece caratterizzato da oltre650 aggressioni nellaprovincia di Zeijang, tra cuila distruzione totale o

    parziale di numerose chiese. Nonmancano Paesi asiatici in cui i cristianisono vittime del fondamentalismo.Islamico, come in Pakistan - uno deiluoghi al mondo in cui è più difficileessere cristiani - ma anche indù ebuddista. In India i movimentinazionalisti indù hanno messo a segnonumerosi attacchi anticristiani, e perfinol’arcivescovo di Ranchi, il cardinaleTelesphore Toppo, è stato minacciato dimorte. Restando nel subcontinenteindiano, in Sri Lanka estremisti buddistihanno distrutto o causato la chiusura dinumerose chiese. Nel 2014 sono state 60le cappelle e le chiese attaccate, mentrenel 2013 ben 105.

    Marta Petrosillo

    S“

    AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE. Presentato il Rapporto di Aiuto ai cristiani oppressi in ragione della loro fede

    Rispetto all’edizione 2011-13 del Rapporto Acs “Perseguitati e dimenticati”,il numero di nazioni classificate come di “estrema” persecuzione è salito da 6 a 10. A Cina, Eritrea, Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Corea del Nord si sono aggiunti

    Iraq, Nigeria, Sudan e Siria. Tutte accomunate dall’ascesa dell’estremismo islamico

    S’allargail f

    rontedella persecuzione anticristiana

    (FOTO SIR

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    10/25

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    11/25

    Giovedì 22 ottobre 2015 11Attualità

    il Periscopio di ZetaÈ arrivato in libreria un volume di Paolo Ramonda La famiglia è il cuore di ogni società. È bene non dimenticarlo

    Trasgressivi, alla maniera di don Benzi

    Provocazioni su matrimonio e famiglia. Questo il sottotitolo al volume

    “I cinque talenti degli sposi” di Giovanni Paolo Ramonda, uscitopochi giorni fa in libreria con la prefazione del vescovo Bruno Forte. Ilsuccessore di don Oreste Benzi alla guida della Comunità Papa Giovanni XXIII è intervistato da Marco Scarmagnani.Ramonda conferma le linee su cui si è sempre mosso il fondatore. E nonpoteva essere altrimenti. “Ora è il tempo della comunità”, continua aripetere in ogni occasione Ramonda, consapevole che dopo l’ uragano donBenzi è tutto il popolo della Papa Giovanni che deve diventareprotagonista. E lo è realmente, come accade ovunque si incontranomembri dell’associazione fondata dal sacerdote riminese.Ramonda va controcorrente. Ricorda che i coniugi si devono voler bene tradi loro, prima di tutto. E’ il loro amore e la fedeltà a esso che indica lastrada per l’intera famiglia. Non un impegno a se stante o un semplicesforzo, ma la via per la santità propria e per quelli che vivono accanto.Maschio e femmina li creò, sembra ammonire nelle risposte alle domande avolte volutamente provocatorie. “L’eliminazione della differenza distruggel’umanità”, dice Ramonda che in un altro passo sostiene: “Oggi i veritrasgressivi sono i fidanzati che scelgono la castità e le coppie di sposi cherimangono fedeli pur in mezzo a mille difficoltà della vita”.

    allora della piaga dell’aborto o dellosfruttamento della prostituzione? Dell’uteroin affitto e della procreazione assistita? Sipuò rigenerare nell’amore, in manieraparticolare con l’affido, la forma digenerosità più grande, sostiene Ramonda. Si

    accoglie e poi si lascia andare. Ci vuole uncuore aperto per un gesto del genere, lostesso che si può compiere verso gli anziani,da non abbandonare negli istituti, ma datenere in casa. I nonni, ribadisce ilsuccessore di don Benzi, sono moltoimportanti per l’educazione delle nuovegenerazioni.E poi i poveri, a cui occorre sempreguardare e la preghiera in famiglia perché èquella l’aria che si respira e trasforma lerelazioni. Una preghiera semplice, anchebreve, che fa comprendere a tutti versoquale orizzonte volgere il proprio sguardo.Presi da tanti affanni le famiglie rischiano dinon respirare. La preghiera mette incontatto il mondo concreto con Dio. E ilresto, a quel punto, è in gran parte giàrealizzato. (901)

    Ecco il veromessaggio:“L’elementonaturale non devescadere nelsentimentalismo,

    perché l’amore nonè un sentimento,ma una scelta, unaresponsabilità, èaccompagnare ededucare. Masoprattutto èorientare i proprifigli all’amore per laverità, per lasolidarietà, lacondivisione e a

    sentirsi parte di un’unica famiglia umana. Ecosì riusciranno a mettere a frutto i lorotalenti”.I talenti degli sposi sono i talenti della famigliae di conseguenza dell’intera società. A questoproposito è prezioso il decalogo in fondo allibro con proposte operative. Come non parlare

    SuperAbiledi Arianna Maroni

    ANCHE LO SMARTPHONEPUÒ ESSERE ETICOÈ andata sempre piùcrescendo, negli ultimianni, l’attenzione deiconsumatori versol’origine e la storia deiprodotti che trovanosugli scaffali dei negozio nelle proposte di ac-quisto, consapevoliche la disponibilità dimerci provenienti dailuoghi più lontani puònascondere dinamichedi sfruttamento, disu-guaglianza, squilibri. È il caso del cosid-detto commercio equo e solidale, ma anchedella finanza etica o delle varie certifica-zioni di sostenibilità ambientale e di ri-spetto delle leggi sul lavoro minorile chesempre più spesso segnalano l’eticità delprodotto che finisce nel nostro carrello. Anche il mondo della tecnologia è piena-mente coinvolto in questo dinamismo. Lematerie prime che compongono telefoninie computer, infatti, provengono per lo piùda zone del mondo in cui i diritti dei lavora-tori sono quotidianamente calpestati, pernon parlare del mancato rispetto per l’am-biente o dei conflitti armati che prosperanograzie ai guadagni su materiali quali il tun-gsteno, necessario per la produzione di unosmartphone. A raccogliere la sfida del “telefonino etico” èad esempio l’azienda olandese Fairphone,che ha lanciato il suo primo modello unanno fa (60mila esemplari, presto esauriti)e si appresta a lanciare online le prenota-zioni di un nuovo cellulare garantito intutte le fasi di produzione. “Abbiamo identi-ficato quattro aree su cui intervenire: le

    estrazioni minerarie, la produzione, il de-sign e il ciclo di vita dei prodotti”. Circa laprima fase, “abbiamo introdotto due mine-rali conflict-free come lo stagno usato persaldare e il tantalio usato in un certo tipo dicondensatore”. Così spiega la filosofiaaziendale la responsabile dell’ufficio “pu-blic engagement” dell’azienda. L’assem-blaggio dei primi Fairphone è avvenuto inCina, come accade per la maggior parte deidispositivi sul mercato, ma solo dopo averintrodotto l’elezione dei rappresentanti deilavoratori e istituito un fondo per le neces-sità degli operai alimentato dalle venditedei cellulari prodotti.Il cerchio virtuoso si chiude con l’impegnoa sensibilizzare sul rapporto tra la tecnolo-gia che entra nelle nostre tasche e la dimen-sione etica: “Cerchiamo di essere quantopiù trasparenti possibile – spiega ancoral’azienda olandese – e vogliamo educare iclienti su dove vengono i loro prodotti e suchi li produce”. Per evitare che, mentre ri-spondono al telefono o digitano un mes-saggino, le nostre dita siano in certo modocomplici di ben altre manipolazioni.

    el diritto internazionale ancoranon esistono. Eppure sono unarealtà. Anzi, una realtà in continuacrescita. Sono i migranti

    ambientali, le persone costrette a fuggiredal loro paese di origine a causa difenomeni climatici e ambientali che hannoreso impossibile la vita in patria. Secondoun recente rapporto curato da CeSPI,Focsiv e Wwf Italia, dal 2008 al 2014, oltre157 milioni di persone sono state costrettea spostarsi per eventi meteorologiciestremi. Tra le cause che costringonofamiglie e comunità ad abbandonare leproprie abitazioni ci sono soprattutto, perl’85 per cento dei casi, tempeste ealluvioni. Si stima infine che nel 2050 imigranti ambientali saranno 250 milioni eben 50 provenienti dall’Africa. Nonostantele stime e le ricerche, non esiste ancora alivello internazionale e nellagiurisprudenza la qualifica el’identificazione dei migranti ambientali.Padre Camillo Ripamonti è presidente delCentro Astalli di Roma, il Servizio deiGesuiti per i Rifugiati-JRS che da oltretrent’anni è impegnato ad accompagnare,servire, difendere i diritti dei rifugiati edegli altri migranti forzati. “Non c’è dalpunto di vista giurisprudenziale -conferma Ripamonti - una individuazionee quindi una tutela a questo tipo dimigranti come pure non c’è unadefinizione univoca di chi sono”.

    Quali sono le maggiori difficoltà?Uno dei problemi è la difficoltà aindividuare con precisione l’evento. Difronte a fatti catastrofici, comeun’alluvione o un tifone, è molto sempliceindicare l’evento ambientale per il quale lapersona è stata costretta a spostarsi. Pereventi invece di lungo periodo - come peresempio il fenomeno delle desertificazioni

    o delle siccità che interessano in modoparticolare alcuni paesi dell’Africa - è piùdifficile individuare una causa che abbiadeterminato un cambiamento in unterritorio e che poi abbia costretto unapersona ad allontanarsi da quel luogo. C’èanche la difficoltà a identificare lemotivazioni che spingono le persone afuggire: mentre sull’evento catastrofico, ilrapporto causa-effetto è immediato,nell’evento di lungo periodo, le cause chespingono le persone a migrare possonoessere mescolate tra loro. Per esempio: ilterreno sul quale la persona lavorava èdiventato infertile o più secco, ha prodottomeno e questo calo della produzione lo haspinto a spostarsi. Legare però l’infertilitàdel terreno a eventi climatici e ambientalispecifici e di lunga durata è molto difficile.Per cui la definizione usata in questo casoè quella di migrante economico.

    Ma è così importante definire a livello giu-ridico il migrante?Il rischio è che a farne le spese siano lepersone che scappano. Il Pontificioconsiglio per i migranti e gli itinerantiqualche anno fa aveva elaborato undocumento nel quale si proponeva diparlare di ‘rifugiati di fatto’: sono personeche comunque scappano da qualchepericolo. Ho come l’impressione che negliultimi tempi la necessità di incasellare lepersone in una definizione stia diventandoun alibi per i governi per continuare nellepolitiche di difesa, anziché elaborarepolitiche di lungo respiro. Un modo per dire:ok, il rifugiato che scappa dalla guerra io loaccetto, ma un migrante che invece scappaper motivi economici, lo rimando indietro.Il diritto, però, fa il suo dovere. Qual è la strada più indicata da praticare?Le persone in condizioni di disperazione

    tentano qualsiasi via pur di fuggire. Lepossiamo incasellare, ma certo nonimpediremo loro di scappare, soprattuttose le condizioni dalle quali partono sonoanche a livello economico drammatiche.Le migrazioni non si ridurranno e quelleambientali tenderanno ad aumentare.

    Sta dicendo che il diritto a fuggire deve es-sere garantito a livello internazionale a prescindere dal tipo di pericolo dal qualesi fugge?Sì, anche perché diventa sempre piùdifficile capire - e la storia ce lo dimostra -le motivazioni che spingono le persone amigrare. Sono sempre miste: anche neiterritori in cui i cambiamenti climaticihanno già fatto vedere i loro effetti,subentrano quasi sempre le guerre perl’approvvigionamento dell’acqua el’accesso alle risorse naturali. Quindianche lì: una persona scappa, ma perquale motivo?

    Nel 2050 saranno 50 milioni i migrantiambientali provenienti dall’Africa. Ma l’Italia è pronta ad affrontare una simileemergenza?Credo che nella società civile ci sia unasensibilità che va in questa direzione, maho l’impressione che non sia ancoraabbastanza diffusa. Credo anche che iltema delle migrazioni possa esserel’occasione per sensibilizzare le persone altema dell’ambiente e agli effetti concretiche il cambiamento climatico sta avendosulle persone. È chiaro che non possiamoperdere tempo. I cambiamenticlimatici irreversibili sono alle porte edobbiamo fare presto. Occorrono tempilunghi per cambiare una mentalità e unacultura. Non abbiamo più tempo daperdere.

    Maria Chiara Biagioni

    NMigranti ambientali, sono milioni

    Dal 2008 al 2014, oltre 157 milioni di persone sonostate costrette a spostarsi per eventi meteorologiciestremi. Tra le cause che costringono famiglie ecomunità a fuggire ci sono soprattutto, per l’85 per

    cento dei casi, tempeste e alluvioni. Si stima chenel 2050 saranno 250 milioni e ben 50 provenientidall'Africa. L'opinione di padre Camillo Ripamonti,presidente del Centro Astalli di Roma

    C a m b i a m e n t i c l i m a t i c i

    PADRE CAMILLO RIPAMONTI,PRESIDENTE

    DEL CENTRO ASTALLIDI ROMA

    (FOTO SIR

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    12/25

    Giovedì 22 ottobre 201512 Cesena

    Da deposito in disusoad ambienti recuperati

    rocedono in maniera speditai lavori per il risanamento, laristrutturazione econservazione del piano

    interrato presso le opere parrocchialidel Duomo, in via Aldini. Si tratta diampi locali (circa 400 metriquadrati), provvisti di bocche di lupoche da decenni erano ormai utilizzatisolo come deposito. Alla parrocchia dellaCattedrale da sempre manca uno spaziopolivalente da utilizzare per ritrovi,assemblee, incontri. Da qui l’idea delparroco don Giordano Amati di recuperare

    questi spazi di proprietà."Ma non è solo un mero aspetto funzionale- spiega don Amati - seppur indispensabileper la pastorale e per la vita di comunità. Sitratta anche di recuperare un ambiente divalenza storico-architettonica ormaidegradato".Lo spazio è davvero suggestivo. E’ suddivisoin tre navate collegate tra loro da varchi piùpiccoli con arco a tutto sesto. Ogni navata asua volta è costituita da quattro campateognuna delle quali è coperta con volte acrociera poggianti internamente su ampisetti murari.

    P

    I lavori sono coordinati dall’architettoNicoletta D’Altri. Non manca l’aiuto didiversi parrocchiani, fra cui duellodell’architetto Stefano Rossi, membro delConsiglio parrocchiale per gli affari

    economici. L’impresa edile coinvolta è laCbc di Campanini.L’investimento totale si aggira sui 300milaeuro. "Una cifra importante - conclude ilparroco - che affrontiamo serenamentecerti che a lavori ultimati consegneremoalla comunità, e alla città, ambienti nuovie valorizzati anche dal punto di vistaculturale. Siamo certi che non mancheràil sostegno da parte di coloro che hanno acuore la bellezza architettonica deglispazi e la loro importanza per lapastorale".

    Cristiano Riciputi

    Opere parrocchiali del Duomo

    I lavori negli spazi che hanno accessoda via Aldini, in centro a Cesena,termineranno a Natale. I locali cosìrecuperati hanno una superficiecomplessiva di circa 400 metri quadrati

    Record |109 anni per nonna Renata109 anni: è il traguardo cheRenata Bianchi, residente incentro a Cesena, ha raggiuntoil 16 ottobre. Oltre a diversiamici e vicini di casa, haricevuto la visita del parrocodon Giordano Amati (nellafoto insieme a Renata e alnipote Lucio Pirini). NonnaRenata abita da sola ed èautonoma. Una donna diservizio va un paio d’ore algiorno per la spesa e per lefaccende di casa. E’ ancoralucida e venerdì scorso hadetto al parroco: "L’anno

    scorso stavo meglio".Dopo una vita passata a lavorare nella fornace di Sant’Egidio come operaia, unavolta arrivata all’età della pensione non ha potuto godersi il meritato riposo, ma èstata costretta a cercare nuovamente impiego come colf per arrotondare il magroassegno percepito. Ha perso due figli quando erano ancora bambini, mentre il terzo èmorto 17 anni fa. (Cr)

    Fidapa |Bartolomei presidente

    Passaggio di consegne per la Fidapa. La presidente uscente Giuseppina Ghini ha consegnatoil campanello della guida dell’associazione alla neoeletta Maria Grazia Bartolomei per ilbiennio 2015-2017. Il nuovo comitato è composto da Maria Grazia Bartolomei, GiuseppinaGhini, Raffaella Candoli, Isabella Castagnoli, Ilde Buratti. Il Consiglio è composto da SerenaDell’ Amore, Elena Dimitriadu, Maria Giuseppina Maglione, Marisa Marisi, FrancaSabbadini, Paola Zamagna. I revisori dei conti Lia Briganti, Luisella Ceredi, Maria Santerini.

    Particolare della volta

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-2015

    13/25

    Giovedì 22 ottobre 2015 13Cesena

    PETROLCHIMICI AGROALIMENTARI

    ECOLOGIA DEPURAZIONE ACQUEDOTTI

    METANODOTTI

    via Marinelli, 6 - 47521 CESENA (Fc)tel. +39 0547 29730 - fax +39 0547 21141

    e-mail: [email protected] Web: www.comce.it

    in ITALIA nel MON DO

    Progettazione e forniturachiavi in mano Impianti:

    I 50 anni del CaiContinuano le manifestazioni che lasezione cesenate del Cai (Club alpinoitaliano) ha messo in cantiere perfesteggiare il 50esimo della suafondazione.Sabato 24 ottobre a Palazzo del Ridotto si

    svolgerà il penultimo avvenimento.L’arrivo dei partecipanti è previsto alle15,30. Alle 16 inizieranno gli interventidel presidente sezionale Andrea Magnani edel vicepresidente nazionale PaoloBorciani. Il programma proseguirà alle16,30 con l’esibizione del Coro sezionale ealle 17,15 con la consegna degli aquilottiai soci che hanno compiuto 25, 50 o 60anni di iscrizione all’associazione, perconcludersi alle 18,15.I soci che riceveranno il riconoscimentoper i 25 anni anni di partecipazione allavita associativa del Cai sono: Antonio Alai,Romano Baldini, Luigi Beoni, RobertaBevilacqua, Giorgio Bosso, Piero Bratti,Ercole Diego Brighi, Franco Bruno,Sebastiano Capacci, Carlo Cicognani,Vincenzo Civita, Corrado Collina, LorisCollina, Carla Dell’Amore, MauroDomenichini, Paolo Esposito, Mario Ghigi,Gianni Giovannini, Oscar Leandri, ElisaLucchi, Federica Lucchi, Michaela Lucchi,Pier Ettore Lucchi, Caterina Magnani,Diego Manduca, Augusta Meccia, MarioMedri, Pier Carla Merloni, Paolo Montalti,Rino Navacchia, Simone Neri, Aldo Neri,Pier Giorgio Nucci, Vittorio Pezzi, AngelaPiraccini, Paola Pistocchi, Marino Rossi,Gastone Rossi, Maria Teresa Savini, OttavioSavini, Andrea Silvagni, Massimo Spina,Maria Laura Vascotto, Fabrizio Ventrucci;per i 50 anni : Corrado Iacuzzi, BrunoFusconi, Piero Gallina, Giorgio Giorgini,Andrea Rigoni;per i 60 anni sarà premiatoil socio Carlo Sacchetti.

    I primi 30 annidella coop “Il Cigno”

    rent’anni fa un gruppetto di noveragazze, in cerca di lavoro efresche di corso di formazione,decise di aprire una piccola

    cooperativa a Sarsina. Oggi quella coop èuna solida realtà, con un fatturato chesfiora i 30 milioni di euro, otto case peranziani gestite in Romagna e progetti intutta Italia.Si tratta della cooperativa sociale IlCigno, un’impresa che non ha tradito ipropri principi: "Siamo cresciuti comesocietà e come persone - spiega allastampa Annagrazia Giannini, direttore

    generale della cooperativa e fondatricedella stessa - grazie alle sensibilità deisingoli e delle persone che abbiamoincontrato e assistito".Il Cigno ha festeggiato venerdì 16 ottobrei suoi primi 30 anni con un convegno,nella sala conferenze di Cesena fiera, allapresenza delle istituzioni locali, dell’Ausl,del vescovo, del presidente di Regione edei vertici di Confcooperative. Fuproprio un corso Irecoop (emanazionedi Confcooperative) a dare il via a questaimportante esperienza."Quando fondammo la cooperativa, con

    T

    il sostegno del sindaco Lorenzo Cappelli- aggiunge la Giannini - il settore eraassai diverso. L’assistenza agli anziani sieffettuava ancora nei cosiddetti

    cronicari, con logiche più da badanti chedi assistenza. Nel giro di pochi annicambiò tutto. Un altro passo importantesi è fatto nel 2009, con la normativasull’accreditamento, fino ad arrivareall’odierna Ausl unica della Romagna. Lasfida del domani sarà quella dimantenere alto il livello assistenzialesnellendo, allo stesso tempo, il sistemaburocratico".Oggi il Cigno gestisce, tra gli altri, la casaper anziani La Meridiana a Sant’Andreain Bagnolo (prima struttura diproprietà), l’asilo nido nella riqualificata

    Casa rossa di Ponte pietra, la ViolanteMalatesta a Cesena, un centro perdisabili a Vicenza.La cooperativa è attiva anche a Roma,

    ma non è stata toccata dagli scandali diMafia capitale. Si può definire, alcontrario, una vittima del sodaliziocriminale: "Capitò a un certo punto dinon vincere più nulla su Roma - spiega ilpresidente del Cigno Roberto Campacci- tanto che arrivammo a mettere indubbio la nostra progettualità e i nostrimodelli organizzativi. L’avviodell’inchiesta ci ha chiarito le idee. Oggiabbiamo ripreso la gestione della piùgrande struttura comunale, perpresenze, della capitale".

    Michelangelo Bucci

    Aderentea Confcooperative,ha un fatturatodi 30 milioni di eurocon progettiin tutta Italia

    Nata a Sarsina e cresciuta a Cesena

    ❚❚ Confronto in quartiere

    Via delle ScaletteUn percorsoda rilanciareTra le più belle di Cesena, via delle Sca-lette è anche la più antica, eppure traquelle più dimenticate. Dimenticata siadall’Amministrazione comunale che noneffettua con regolarità la manutenzionedel verde, sia dai cittadini che raramen-te si inerpicano per l’erta via, escludendo

    i giorni della festa dell’Assunta. Le fati-che della salita sono però ampiamenteripagate dalla strepitosa vista panorami-ca sulla città.Nell’incontro del 14 ottobre scorso tra ilnuovo consiglio del Cesuola e le nume-rose associazioni presenti in quartiere, il

    Almerigi, presidente degli "Amici delMonte", che ha proposto l’organizzazio-ne di visite guidate per far conoscere lavia e la sua lunga storia.

    Il presidente Gazza sta pensando di por-re una targa identificativa all’inizio delpercorso in via San Benedetto che, trafolti arbusti, case e cassonetti dell’im-mondizia, ormai non è più molto visibi-le.

    Francesca Siroli

    presidente Amleto Gazza ha informatoche via delle Scalette, colpita lo scorsofebbraio da diverse frane a causa dellepiogge, è stata di recente ripulita conl’idrogetto. Ha inoltre comunicato l’in-tenzione del Quartiere di valorizzarel’antico percorso, in stretta collaborazio-

    ne con l’associazione "Amici del Monte"."A parte il 15 agosto, quando i pellegrinila percorrono per giungere alla basilica,nel resto dell’anno via delle Scalette è fre-quentata solo accidentalmente. E a cau-sa dell’incuria stanno sparendo le crociincastonate nel tragitto" spiega Luciano

    UN TRATTO DI VIA DELLE SCALETTE

    Una Cesena diversa

    Incontri con Papi"Cesena che non ti aspetti": così s’intitola laserie di iniziative e racconti dal vivo, condottida Gabriele Papi, giornalista cesenate di lungocorso, conoscitore delle storie di Cesena,anche quelle nascoste. Storie ritrovate econferenze inaspettate così denisce Papiquesti appuntamenti. Si partirà il 23 ottobrealle 17, nella palestra "Alvisi" dell’Itc Serra(Ragioneria) con la conferenza aperta su"Renato Serra sportivo ed il primo stadiodedicatogli dalla città".Si prosegue il 31 ottobre con una passeggiata"Amarcord" sui nomi delle vie di Cesenanell’Ottocento (ritrovo in piazza del Popolopresso lo Iat). Sabato 7 novembre alle 17, alConservatorio Maderna, la musica diventeràracconto dentro al racconto. Papi racconterà la"Romagna dei eri nomi di battesimo" tra variintermezzi di musica dal vivo. Inne sabato 14novembre alle 17 sempre presso ilConservatorio Papi parlerà dei banditi cesenatidella banda del Passatore. Prenotazioni allo0547/356327. Il costo è di 3 euro a persona; il23 ottobre ingresso libero. (Bb)

    Anziani in una casa protetta(www.coopilcigno.it)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 37-201