Corriere Cesenate 37-2012

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Giovedì 18 ottobre 2012 anno XLV (nuova serie) numero 37 - contiene I.P. euro 1,20 37 Poste Italiane spa Sped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB Forlì Redazione: via del Seminario, 85 47521 Cesena tel. 0547 300258 fax 0547 328812 L egge di stabilità: in- tervento preoccu- pato di Andrea Olivero, portavoce del Forum EDITORIALE Nelle solite tasche di William Casanova Cesenatico 15 Radar, l’associazione compie 5 anni Cesena 12 Al via Arredo Casa la fiera dedicata alle famiglie Vallesavio 17 Siccità e insetti riducono il raccolto di castagne Cesena 18 I Pistocchi lasciano la casa alla“Papa Giovanni XXIII” Attualità 11 Diocesi 8 Diocesi 7 L a nuova legge di stabilità, ancora in fase di ridefinizione, sembra sollevare ben poco famiglie e imprese. Dagli annunci televisivi del sottosegretario dell’Economia di martedì della scorsa settimana di riduzione delle aliquote Irpef alla versione ufficiale, la cui uscita veniva rinviata di giorno in giorno (lo stesso sottosegretario cinque giorni dopo dichiarava di essere in attesa del testo definitivo del disegno di legge..), non si sa bene cosa sia successo. La sostanza pare essere che, accanto al taglio di un punto delle prime due aliquote Irpef, ci sarà una consistente riduzione degli sconti fiscali e un aumento di un punto delle aliquote Iva, con un probabile saldo negativo per le tasche dei contribuenti, soprattutto per coloro che godono di un minor reddito. Colpisce l’aumento dell’Iva sui beni di prima necessità e non sul lusso, a danno delle fasce deboli della popolazione, e l’idea balzana di rendere retroattive le riduzioni sugli sconti fiscali già dal 2012. La beffa finale è dietro l’angolo, perché nella legge di stabilità sono stati previsti ulteriori tagli agli enti locali che per far quadrare i propri conti potrebbero ‘caricare’ altri 150 euro medi di addizionale Irpef sulla dichiarazione dei redditi 2013. Per chi è intento a maneggiare i saldi di finanza pubblica non guasterebbe riprendere in mano il n. 355 del Compendio di dottrina sociale della Chiesa: “La finanza pubblica si orienta al bene comune quando si attiene ad alcuni fondamentali principi: il pagamento delle imposte come specificazione del dovere di solidarietà: razionalità ed equità nell’imposizione dei tributi, rigore e integrità nell’amministrazione e nella destinazione delle risorse pubbliche”. In Italia è particolarmente delicata la situazione relativa al prelievo sui consumi (imposte indirette) che colpisce tutti. In questi ultimi vent’anni, oltre a non aver rivisto il sistema di tassazione indiretta per renderlo più equo, si è assistito a un ribaltamento del prelievo fiscale. Oggi lo Stato riceve più soldi dalle imposte indirette che non da imposte dirette e contributi sociali. Siamo passati da una tassazione più mirata alla persona a una tassazione più “a pioggia” che, per ovvi motivi, non rispetta la capacità contributiva del cittadino. Cinque anni fa furono raccolte più di un milione di firme dal Forum delle associazioni familiari con questo slogan: “Un fisco ingiusto significa famiglie povere, famiglie che non ce la fanno, figli che non nascono. Un Paese che non si rinnova”. Questo appello rimasto del tutto inascoltato è da portare in cima all’agenda di governo. Prima che sia troppo tardi. Alla Casa Circondariale di Forlì si è svolto un convegno La dignità in carcere Foto Agensir Nuovo attacco al Terzo Settore Sabato 20 ottobre in Duomo la Veglia missionaria Aperto in Cattedrale l’Anno della Fede L a Chiesa celebra la vocazione alla missionarietà. Intervista a don Piero Teodorani Il Sacro Cuore ha ricordato i 25 anni di attività Cesena 13 P ortata avanti l’ope- ra avviata a inizio Novecento dalle suore della Sacra Famiglia P ubblichiamo alcuni brani dell’omelia del vescovo Douglas Regattieri L’uomo non è definito dal suo peccato. È questo il principio con cui tanti volontari della San Vincenzo de’ Paoli operano nelle carceri del Paese. Anche alla Casa circondariale di Forlì i volontari dell’associa- zione non fanno mancare la propria presenza. E di storie da raccon- tare ne hanno tante, come descrive il coordinatore regionale Luigi Dall’Ara. La scorsa settimana nel carcere di Forlì si è tenuto un po- meriggio di studio e riflessione, molto partecipato da addetti ai lavori e volontari nel mondo carcerario, organizzato a margine della quinta edizione del Premio “Carlo Castelli” per la solidarietà, dedicata que- st’anno al tema “Così diversi, così uguali. Mille differenze, stessa di- gnità”. Primo piano alle pagg. 4-5

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Corriere Cesenate di giovedì 18 ottobre 2012 (numero 37/2012)

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Giovedì 18 ottobre 2012anno XLV (nuova serie)numero 37 - contiene I.P.

euro 1,20

37Poste Italiane spaSped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB ForlìRedazione: via del Seminario, 8547521 Cesenatel. 0547 300258fax 0547 328812

Legge di stabilità: in-tervento preoccu-

pato di Andrea Olivero,portavoce del Forum

EDITORIALENelle solite taschedi William Casanova

Cesenatico 15Radar, l’associazione compie 5 anni

Cesena 12Al via Arredo Casala fiera dedicata alle famiglie

Vallesavio 17Siccità e insettiriducono il raccoltodi castagne

Cesena 18I Pistocchi lascianola casa alla “PapaGiovanni XXIII”

Attualità 11Diocesi 8Diocesi 7

La nuova legge di stabilità, ancora in fasedi ridefinizione, sembra sollevare benpoco famiglie e imprese. Dagli annunci

televisivi del sottosegretario dell’Economiadi martedì della scorsa settimana diriduzione delle aliquote Irpef alla versioneufficiale, la cui uscita veniva rinviata digiorno in giorno (lo stesso sottosegretariocinque giorni dopo dichiarava di essere inattesa del testo definitivo del disegno dilegge..), non si sa bene cosa sia successo. Lasostanza pare essere che, accanto al tagliodi un punto delle prime due aliquote Irpef,ci sarà una consistente riduzione deglisconti fiscali e un aumento di un puntodelle aliquote Iva, con un probabile saldonegativo per le tasche dei contribuenti,soprattutto per coloro che godono di unminor reddito. Colpisce l’aumento dell’Ivasui beni di prima necessità e non sul lusso,a danno delle fasce deboli dellapopolazione, e l’idea balzana di rendereretroattive le riduzioni sugli sconti fiscali giàdal 2012. La beffa finale è dietro l’angolo,perché nella legge di stabilità sono statiprevisti ulteriori tagli agli enti locali che perfar quadrare i propri conti potrebbero‘caricare’ altri 150 euro medi di addizionaleIrpef sulla dichiarazione dei redditi 2013.Per chi è intento a maneggiare i saldi difinanza pubblica non guasterebberiprendere in mano il n. 355 del Compendiodi dottrina sociale della Chiesa: “La finanzapubblica si orienta al bene comune quandosi attiene ad alcuni fondamentali principi: ilpagamento delle imposte comespecificazione del dovere di solidarietà:razionalità ed equità nell’imposizione deitributi, rigore e integritànell’amministrazione e nella destinazionedelle risorse pubbliche”. In Italia èparticolarmente delicata la situazionerelativa al prelievo sui consumi (imposteindirette) che colpisce tutti. In questi ultimivent’anni, oltre a non aver rivisto il sistemadi tassazione indiretta per renderlo piùequo, si è assistito a un ribaltamento delprelievo fiscale. Oggi lo Stato riceve piùsoldi dalle imposte indirette che non daimposte dirette e contributi sociali. Siamopassati da una tassazione più mirata allapersona a una tassazione più “a pioggia”che, per ovvi motivi, non rispetta la capacitàcontributiva del cittadino. Cinque anni fafurono raccolte più di un milione di firmedal Forum delle associazioni familiari conquesto slogan: “Un fisco ingiusto significafamiglie povere, famiglie che non ce lafanno, figli che non nascono. Un Paese chenon si rinnova”. Questo appello rimasto deltutto inascoltato è da portare in cimaall’agenda di governo. Prima che sia troppotardi.

Alla Casa Circondariale di Forlì si è svolto un convegno

La dignitàin carcere

Foto Agensir

Nuovo attaccoal TerzoSettore

Sabato 20 ottobrein Duomo la Vegliamissionaria

Apertoin Cattedralel’Anno della Fede

La Chiesa celebra la vocazione alla

missionarietà. Intervistaa don Piero Teodorani

Il Sacro Cuoreha ricordato i 25anni di attività

Cesena 13

Portata avanti l’ope-ra avviata a inizio

Novecento dalle suoredella Sacra Famiglia

Pubblichiamo alcuni brani

dell’omelia del vescovoDouglas Regattieri

L’uomo non è definito dal suo peccato. È questo il principio con cuitanti volontari della San Vincenzo de’ Paoli operano nelle carceri delPaese. Anche alla Casa circondariale di Forlì i volontari dell’associa-zione non fanno mancare la propria presenza. E di storie da raccon-tare ne hanno tante, come descrive il coordinatore regionale LuigiDall’Ara. La scorsa settimana nel carcere di Forlì si è tenuto un po-meriggio di studio e riflessione, molto partecipato da addetti ai lavorie volontari nel mondo carcerario, organizzato a margine della quintaedizione del Premio “Carlo Castelli” per la solidarietà, dedicata que-st’anno al tema “Così diversi, così uguali. Mille differenze, stessa di-gnità”. Primo piano alle pagg. 4-5

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Giovedì 18 ottobre 2012 3Opinioni

Oggi? Non solo corruzione dilagante ma negazione della stessa “politica”

ttobre 1944. Superata con costi enormi la Linea Gotica, letruppe della VIII armata avanzano con lentezzaesasperante lungo la riviera adriatica e la via Emilia. Lenostre terre, la vita della nostra gente sono colpite da un

diluvio di fuoco (anche dal mare!) che provoca distruzione,morte, terrore. Il carico di violenza è poi aumentato dagli ultimiepisodi della guerra civile. La speranza tuttavia nella prossima“liberazione” non si spegne.Rileggendo le pagine del “diario” di don Leo Bagnoli anche per legenerazioni che non li hanno vissuti, è data la possibilità dicogliere una temperie ideale, uno stato di coscienza che dicevanoche, finalmente, erano giunti i giorni del riscatto. Ripristinate lelibertà democratiche, si doveva mettere mano ai cantieri dellaricostruzione, nonostante la drammatica ipoteca impostadall’Urss che continuava a gravare sulle sinistre egemonizzate dalPci.Si continuò a “resistere” non più contro il Nazifascismo, ma perritrovare al più presto una bussola di valori condivisi, perripartire con coraggio da ciò che di positivo ancora rimaneva.Soprattutto nelle coscienze, nell’anima del nostro popolo le cuiradici più profonde, non del tutto erano state inquinate dallaideologia totalitaria che aveva tentato di forgiare una nuova eradicale identità per l’antico continente. Ed ecco perché i padridella ricostruzione fissarono lo sguardo all’orizzonte dell’Europa,orizzonte, purtroppo, ancora segnato dalla “cortina di ferro”.A scendere in campo (fuori anche dalla clandestinità) furono inon più giovani che avevano operato sotto lo Statuto Albertino,prima della Marcia su Roma. In campo cattolico, gli appartenential Partito Popolare fondato da don Luigi Sturzo,i più giovani educati nelle organizzazioni dell’Azione Cattolica. Efurono laici e sacerdoti che promossero l’impegno politico deicredenti, integrandosi, senza dover ricorrere ad alcuna“rottamazione”.Vennero i giorni dell’Assemblea Costituente; già prima il Codicedi Camaldoli. I diritti fondamentali di ogni persona con i vincoliresponsabilmente accettati della solidarietà, configurandodavvero un’architettura dello Stato, dove la Nazione potevaabitare e operare con fiducia e speranza.Oggi? Non soltanto corruzione dilagante e squallida, ma lanegazione della stessa “politica”, come la sana ragione può e deve

O

definire. Immoralità e ancor più a-moralità! Ci si arrogada parte di molti (non tutti!) un delirio di potenza chenega la distinzione ontologica tra il bene e il male, tra laverità e la menzogna…Guai però ad abbandonarsi alla rassegnazione. Leistituzioni della Repubblica rimangono ancora salde(nonostante tutto); la sana coscienza della nostra gentecosì oppressa dai frutti amari della corruzione puòancora appellarsi a tanti giovani, per i quali non sembraesserci futuro. Non tanto a quanti si abbandonano amanifestazioni di piazza non sempre ben motivate,quanto a coloro che vivono e condividono esperienze divita e di azioni che possano davvero far scattare un balzoin avanti.

Piero Altieri

Quasi settant’anni fa il passaggio del Fronte La Vignetta

lcuni fatti recenti nella scuola (dalle Indicazioni Nazionali - leggi: nuovi programmi - aiconcorsi per dirigenti scolastici e per insegnanti, di nuovo indetti, ai test di ammissione ai corsiuniversitari) segnalano una schizofrenia che avanza nel sistema scolastico italiano

complessivo. Una scuola pensata in modo unitario dall’inizio alla fine è sempre più un miraggio.Facciamo un esempio: l’insegnamento delle materie nei primi anni, alle elementari (non si chiamanopiù così, ma è per capirci), è per legge incentrato non sulle conoscenze, ma sull’acquisizione dicompetenze; lo so che per gli esterni il linguaggio della scuola è arabo, ma cerchiamo di spiegare: lecompetenze non sono tanto, o solo, le nozioni delle discipline, ma anche la capacità di applicarle insituazioni specifiche. Si chiede ai bambini di sapere la geografia (montagne, fiumi, confini, regioni,città) "applicandola" a situazioni specifiche, ad esempio per organizzare un viaggio da Roma aMilano calcolando tempi e distanze e descrivendo il tragitto, come è successo durante recenti proveInvalsi (altra difficoltà per chi non lavora a scuola: si tratta dell’istituto nazionale che valuta il livellodell’insegnamento). Poi, col passare degli anni, dalle medie, alle superiori (oggi si chiamanodiversamente, ma è per capirci), misteriosamente si chiede ai ragazzi di sapere, possibilmente amemoria, elenchi di fiumi, province, abitanti per cui i professori delle medie non si lamentano se glialunni non sanno risolvere problemi in situazioni reali (le competenze, appunto; ad esempio saper

A

contare il resto mentre fanno la spesa)ma chiedono ai maestri (non sichiamano più così, ma è per capirci)di insegnare le tabelline, i calcoli amemoria o l’ortografia. E così, digrado in grado, sempre peggio. Lageografia è stata drasticamente ridottaalle scuole superiori, poi un diplomatotenta un concorso, o un esame perentrare in università, e tra le domandedi cultura generale si trova i confinidella Mauritania (veramente accadutoanche questo!). Insomma, la scuolachiede a se stessa cose che non ha maiinsegnato. Ciò perché da anni, a suondi riforme e controriforme, ognuno ciha messo una pezza, e pezza su pezzaormai non sappiamo più cosavogliamo e cosa certifichi il diplomaottenuto.In questo marasma, nelle settimanepassate, il ministro dell’istruzioneProfumo se n’è uscito con l’idea diinsegnare tutte le religioni, per lasolita faccenda del "rispetto" deglistudenti di fede non cattolica. Questaè semplicemente l’ennesima riprovache non sappiamo chi siamo e, nelcaos, sembra migliore la scelta di nonindicare e far memoria di niente,neppure di un’identità, una cultura,un’origine. La scuola e la societàitaliana hanno scordato da doveveniamo e non riescono a riconosceree insegnare che tutte le cose miglioriche abbiamo - la Costituzione, i DirittiUniversali dell’Uomo, un’idea precisadi rispetto, solidarietà, comunità - nonci sarebbero per nulla senza il Vangeloe questo nel nome delmulticulturalismo già fallito nellenazioni "avanzate", che continuiamomisteriosamente a invidiare. Nessunovuole convertire o obbligare qualcunaltro ad una fede diversa da quella acui aderisce, speriamo liberamente;ma questo non c’entra con unaproposta che, se compiuta, sarebbe unaltro passo verso la cancellazione diciò che regge la nostra società e ilmoltiplicarsi della confusione giàmassima in cui affonda la scuolaitaliana.

Gianfranco Lauretano

Scuola a rischio confusione

La scuola chiede a se stessa cose che non hamai insegnato. Ciò perché da anni, a suondi riforme, ognuno ci ha messo una pezza

(FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

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Giovedì 18 ottobre 20124 Primo piano

Dietro le sbarrepersoneche cercano riscattoLa testimonianza di un volontariodella San Vincenzo de’ Paoli, che da anni si reca alla casa circondariale di Forlìper essere di sostegno ai detenuti

Barbara Baronio

na giovane detenutatossicodipendente dal volto tirato equasi ammutolita dalla rabbia. Unprimo incontro, un breve dialogo. I

muscoli irrigiditi si sciolgono, gli occhi sigonfiano e le braccia cercano il conforto diun abbraccio che si apre in un piantoliberatorio. Ecco quello che è accaduto a Luigi Dall’Ara,volontario e coordinatore regionale dellaSan Vincenzo de’ Paoli che da dieci annifrequenta il carcere di Forlì. "Ricordo chequel giorno mi sono portato a casal’impotenza di questa giovane chesembrava aver perso tutto. Per unasettimana ho girato per casa con gli occhilucidi". E ancora c’è la storia di quelgiovane detenuto che dopo aver perso illavoro per far fronte ai bisogni del suobambino, ha rubato prodotti di primanecessità. E’ da cinque mesi in carcere inattesa di giudizio, mentre fuori la moglie eil piccolo faticano a campare. "Un ragazzocome lui - spiega Dall’Ara - ora è segnato avita. In pochi avranno il coraggio di dargliuna seconda opportunità. Per tutti saràsempre un ex detenuto. Noi cerchiamo dioffrire a persone come lui lacomprensione, l’amore e la caritàcristiana"Per molti detenuti aver lì con loro ivolontari della San Vincenzo, vederli anchesolo per un breve incontro è una dellepoche occasioni nella settimana persentirsi più veri e di nuovo persone."L’uomo non è definito dal suo peccato",sottolinea Dall’Ara. E’ questo il principiocon cui tanti volontari della San Vincenzode’ Paoli operano nelle carceri del paese. Avolte Luigi va con Poldo. I due si recanosettimanalmente al carcere di Forlì.Incontrano uomini e donne, per la

Umaggioranza di etàcompresa tra i 20 e i 40 annie con loro allacciano unrapporto e tentano deiprogetti di recupero."Siamo in sette a Cesena adavere il cosiddetto articolo17, ossia il permesso dientrare in carcere senzadover passare ogni voltaattraverso l’iter burocraticod’accesso. Ho impiegatoben due anni per varcare lasoglia del carcere. Tutto è

stato estremamente complesso. Ad oggi noidella San Vincenzo siamo a contatto direttocon i detenuti e abbiamo la completafiducia della direzione che sostiene lenostre attività. Abbiamo iniziato consemplicità, rispondendo alle loro necessitàpiù urgenti. Sembra impossibile, ma idetenuti hanno bisogno di tutto, dagli abitiai prodotti per l’igiene personale. Seall’inizio il nostro entrare in carcere eralegato al portare qualcosa, nel tempo ilnostro stare lì si è tramutato inun’opportunità per creare rapporti eportare un po’ di speranza. Con la politicadei piccoli passi abbiamo incominciato aorganizzare tornei di calcio, biliardino epallavolo. In molti casi le resistenze iniziali,dovuti ad anni di isolamento e alienazione,hanno lasciato spazio al piacere di stareinsieme, superando le difficoltà delriprendere a parlare o semplicemente delpartecipare a un’attività ludica di gruppo"."Noi non vogliamo minimizzare le lorocolpe - precisa -. Se queste persone sono incarcere è perché hanno subìto unacondanna a causa di un reato commesso. Ilnostro obiettivo è far sì che questo temponon sia perso e che il carcere non siaconsiderato un parcheggio, ma un luogo incui scontare la propria pena e in cui

In carcereci sono anche storieche non sicrederebbero vere,come quelladi un padreche ha rubato benidi prima necessitàper mantenere lafamiglia

La detenzionenon deve essere vistacome un parcheggio,ma come occasioneper riscattare i proprierrori

L’attività della San Vincenzo all’inter-no del carcere di Forlì si sviluppa inmolteplici iniziative mirate non solo acolmare delle carenze del sistema , maa offrire incoraggiamento e sostegno.Dai tornei sportivi agli incontri di so-stegno morale e reinserimento sociale,non mancano proposte di tipo cultu-rale. "Quest’anno siamo riusciti a or-ganizzare incontri sul "Senso civico",di filosofia e proiezioni cinematografi-che". A Forlì i volontari della San Vincenzopianificano anche piccoli progetti dilavoro in cui coinvolgere i carcerati e sirendono disponibili per l’attivazionedi percorsi di affiancamento ai dete-nuti e ai loro familiari , in particolarmodo in prossimità della scarcerazio-ne.Questi progetti vengono svolti d’intesacon le diverse figure professionali delcarcere come gli assistenti sociali e glioperatori di settore.

Bb

La San Vincenzo✎

riscoprirsi uomini . Gli incontri che noiabbiamo con loro, privatamente e non,sono occasioni semplici, in cui i detenuti siaprono e per tanti di loro, abbandonati datutti, questi minuti insieme hannoun’importanza vitale".I volontari non incontrano solo i detenuti."Quando i familiari esistono e si fannoincontrare, ci capita spesso di esserechiamati anche dalle famiglie dei detenuti,che tante volte hanno la necessità disentirsi compresi e aiutati a superare glianni della detenzione del loro caro".

Il carcere di Forlì

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Giovedì 18 ottobre 2012 5Primo piano

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Un premio per i carceratiUn premio per i carcerati, unconvegno nel carcere. Un modoconcreto di avvicinare due mondi,quello della detenzione e la societàesterna, che troppo spesso siignorano. Giovedì 11 ottobre a Forlìsi è tenuta la premiazione dellaquinta edizione del premio letterario"Carlo Castelli" per la solidarietà,organizzato dalla Società SanVincenzo de’ Paoli.La giuria, presieduta dal vaticanistaLuigi Accattoli, ha assegnato il primopremio a Massimiliano Maiocchettiper l’opera "Cieli diversi". Ci sonostati poi altri due premiati, diecisegnalazioni della giuria e duemenzioni speciali, su un totale di 231partecipanti. Ad ogni premio,rispettivamente di 1000, 800 e 600euro, erano collegati anche progettidi solidarietà: dalla costruzione diun’aula scolastica in Ghana, alreinserimento sociale di un minore inespiazione penale, fino all’adozione adistanza per cinque anni di un bambinobrasiliano.La grande affluenza di pubblico eoperatori al convegno nel carcere di Forlìha stimolato una riflessione delpresidente della giuria: "La miglioretutela della persone in carcere - haspiegato Accattoli - è l’interesse dellacomunità circostante. E vedo che Forlì nonè indifferente al suo carcere. La legge nonpermette la visita in carcere agli amici, maè sempre possibile impegnarsi nella retedel volontariato".Gli ha fatto eco la direttrice dell’Istituto,Palma Mercurio: "Il carcere di Forlì èmolto coccolato dalla sua città, con una

grande attenzione da parte delle autorità,di tutti gli operatori e degli amici delcarcere. Da soli non riusciremmo a farenulla di quello che l’articolo 27 dellaCostituzione ci chiede"."Il carcere agli occhi di tutti è separazione- ha aggiunto Armando Reha, del Prap diBologna - per questo ringrazio la SanVincenzo de Paoli, che conosco ormai dadecenni, per il suo impegno al fianco deidetenuti. Ricordo un’udienza papale daGiovanni Paolo II, diversi anni orsono,alla quale partecipai con un corso diallieve agenti di polizia penitenziaria. Erapresente anche una rappresentanza dellaSan Vincenzo, e il pontefice invitò tutti glioperatori del mondo carcerario allacomprensione e a impegnarsi nei confrontidel ripristino e rispetto della regola".

Mb

Nel carcere di Forlì la scorsa settimana si è svolto un convegno sulla detenzione

Nelle case circondarialisi dovrebbe operarerispettando la dignitàdi tutti e lavorandoper il recuperodi ogni detenuto

Michelangelo Bucci

nche chi finisce in carcere hauna dignità. Può sembrareun’affermazione banale, ma nonlo è affatto se si considera lo

stato di gran parte degli istituti di penaitaliani. Proprio per garantire questa dignità, ognicosa, dai luoghi alle attività, dovrebbeessere improntata al rispetto dellapersona in una funzione di recupero del

A

Dignitàè libertà

detenuto. La nostra Costituzione, infatti,all’articolo 27 ammonisce "Le pene nonpossono consistere in trattamenticontrari al senso di umanità e devonotendere alla rieducazione delcondannato". Una concezione ben diversa da quella diPaesi dove il carcere è concepito prima ditutto come strumento di repressione econtenimento della criminalità.Di questo e altro si è discusso giovedì 11ottobre in un convegno al carcere di Forlìmoderato dal giornalista AlessandroRondoni. Un pomeriggio di studio eriflessione, molto partecipato da addettiai lavori e volontari nel mondo carcerario(Società di San Vincenzo in primis),organizzato a margine della quintaedizione del Premio "Carlo Castelli" perla solidarietà, dedicata quest’anno altema "Così diversi, così uguali. Milledifferenze, stessa dignità".Ma cosa vuole dire rieducazione delcondannato? E come si concilia questa"rieducazione statale" con la libertà dipensiero di ciascuna persona?"Noi crediamo che il terminerieducazione debba essere improntato

alla responsabilizzazione, per ricondurrela persona umana al rispetto della regola"ha spiegato Armando Reho, responsabiledell’Ufficio detenuti e trattamento delProvveditorato regionaledell’Amministrazione penitenziaria aBologna."La pena - ha aggiunto Maria PaolaSchiaffelli, direttore dell’Ufficioesecuzione penale esterna di Bologna(competente per la Romagna - dovrebbecaratterizzarsi per il controllo dellacondotta, il reinserimento sociale e lariparazione del danno".Affermazioni tanto più vere se si tieneconto che le carceri italiane ospitano perbuona parte detenuti in attesa di giudiziodefinitivo e, per tanto, innocenti fino aprova contraria. Nessun lavaggio delcervello dunque, ma un lavoro difficileper cercare di far capire a persone vissutequasi sempre senza regole comefunziona il bilanciamento tra diritti edoveri, base di ogni società moderna.E’ in questo quadro e con questo spiritoche sono nate, quasi 40 anni fa, le primemisure alternative al carcere. Dalla leggedi riforma complessiva dell’ordinamento,

nel 1975, fino alla legge Gozzini chenell’86 ha introdotto i permessi premio,l’affidamento ai servizi sociali, ladetenzione domiciliare, la semi-libertà egli sconti di pena. Misure importanti inchiave rieducativa, illustrate dallaSchiaffelli: "Le persone sottoposte aprovvedimenti di pena esterni sonopassate dalle 270 del 1976 alle 30mila del2001, per poi scendere, causa indulto, a8700 nel 2011. Numeri che fanno capirecome non si tratti più di misuremarginali. All’opposto, vengono spessoapplicate direttamente per i condannatiin via definitiva".In Emilia-Romagna i detenuti chescontano pene alternative sono passatidai 1176 di fine 2000 ai 1423 di fine 2011(con un picco negativo di 311 a fine 2006per effetto dell’indulto). Tenuto conto chenel gennaio 2012 scontavano la pena incarcere 2035 persone, emerge come il 41per cento dei detenuti sia oggi affidato apene alternative. "Numeri che pongono qualche problema- ha aggiunto la Schiaffelli - dato che incarcere ci sono servizi, come l’assistenzasanitaria ad esempio, che fuori nonvengono riconosciuti dal momento che lamisura alternativa non deve gravare sulbilancio. Per questo chi è affidato amisure alternative necessita di supportotanto quanto quelli in carcere. Sarebbeauspicabile un maggior coinvolgimentodel mondo del volontariato nei confrontidei detenuti ai domiciliari".Nella nostra regione le pene alternativeriguardavano, al giugno scorso, per il 48per cento stranieri (la maggior parte aidomiciliari, anche se clandestini comestabilito da sentenze di Cassazione) e peril 52 per cento italiani. Sugli stranieri si è soffermato l’interventodi monsignor Giancarlo Perego, direttoregenerale di Migrantes: "Il tasso dicriminalità degli stranieri è simile,quando non inferiore, a quello degliitaliani. Un dato lo dimostra conchiarezza: ben 20mila stranieri sonodetenuti perché condannati o accusati diimmigrazione clandestina".

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Giovedì 18 ottobre 20126 Vita della Diocesi

Messe ferialia Cesena7.00 Cattedrale, Cappuccine,

Cappella dell’ospedale; 7.30 Basilica del Monte; 7.45 Chiesa Benedettine; 8.00 Cattedrale, San Pietro,

San Bartolo, San Paolo,Santuario dell’Addolorata;

8.30 Madonna delle Rose,San Domenico,San Rocco, Santo Stefano,Case Finali,Cappella cimitero

9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza 10.00 Cattedrale16.30 Istituto Lugaresi 17.00 Cappella del cimitero

Cappella dell’ospedale (noal sabato)

18.00 Cattedrale, Madonnadelle Rose, San Domenico,San Paolo, Osservanza,Sant’Egidio

18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, CappucciniSan Bartolo

20.00 San Giovanni Bono (PonteAbbadesse), San Pio X

20.30 San Giuseppe Artigiano(Villachiaviche)

Messefestive7.00 Cattedrale, San Rocco7,30 Santuario dell’Addolorata,

Cappuccine, Cappelladell’ospedale Bufalini,Calabrina, San Mauroin Valle, Ponte Pietra,Macerone,San Giuseppe Artigiano

8.00 San Pietro, Santa Mariadella Speranza,San Giorgio, San Pio X,Gattolino, San GiovanniBono, Sant’Egidio,Basilica del Monte,Calisese, Torre del Moro,Capannaguzzo, Ronta,Borello

8.30 Cattedrale, San Rocco,Case Finali, Martorano,Cappella del cimitero,Madonna del Fuoco,

Tipano, San Cristoforo,Ruffio, Roversano

8.45 San Giuseppe (corso U. Comandini)

9.00 Santo Stefano, San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina, PontePietra, chiesa Benedettine,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Macerone,San Tomaso,Diolaguardia, Valleripa

9.15 San Martino in Fiume9.30 Madonna delle Rose,

Osservanza, Sant’Egidio,Villachiaviche, Santuariodell’Addolorata,Bagnile, Casale

9.45 Rio Marano, Bulgarnò10.00 Cattedrale, Case Finali,

San Rocco, Cappella delcimitero, Santa Mariadella Speranza,Torre del Moro, San Pio X,Cappuccini, IstitutoLugaresi, Sant’Andrea inBagnolo, Carpineta

10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono, Borello

10.45 Ronta, Capannaguzzo11.00 Basilica del Monte,

San Pietro, Santo Stefano,San Paolo, San Bartolo,San Giovanni Bono,Villachiaviche, Addolorata,San DomenicoSant’Egidio, Calabrina,Calisese, Gattolino,Madonna del Fuoco,San Giorgio, Martorano,San Demetrio, Bulgaria,San Mauro in Valle,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Santa MariaNuova, San Martino inFiume, Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone, Ruffio

11.10 Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna delle

Rose, Sorrivoli11.30 Cattedrale, Osservanza,

San Pio X, Istit. Lugaresi,Case Finali

15.00 Cappella del Cimitero17.30 Cappella osp. Bufalini

18.00 Cattedrale, San Rocco,Osservanza, San Domenico

18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo

Sabatoe vigilie15.00 Cappella del cimitero,

Formignano15.30 Macerone (Casa Lieto

Soggiorno)16.30 Istituto Lugaresi17.00 Cappuccini17.30 Santuario del Suffragio,

Santuario dell’Addolorata18.00 Cattedrale,

San Domenico,Santo Stefano, San Rocco, Sant’Egidio,Case Finali, Osservanza,San Vittore, Diegaro,Madonna delle Rose,San Paolo, Torre del Moro,Borello

18.30 San Pietro,San Bartolo, Santa Mariadella Speranza, Bulgarnò

19.00 San Giorgio20.00 San Giovanni Bono,

San Pio X, Villachiaviche,Gattolino, Tipano,Bulgaria, Calisese

20.30 Ponte Pietra, Ruffio,Santa Maria Nuova,Pievesestina, Pioppa,San Cristoforo

Comuni delcomprensorioCesenatico Sabato: ore 16 Villamarina;

17,30 Cappuccini,Santa Maria Goretti;18 San Giacomo,Gatteo a Mare;16 San Giuseppe;20 Sala; 20,30 Villalta;20,45 Gatteo a Mare

Festivi: 7 Gatteo a Mare;8 Santa Maria Goretti,San Giacomo,Gatteo a Mare;8,30 Bagnarola, Sala,

Boschetto; 9 Cappuccini,Gatteo a Mare;9.30 Cannucceto;9,45 San Pietro;10 San Giacomo, Valverde;10,30 Cappuccini, SanGiuseppe; 11 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo a Mare; Sala,Villalta; 11.15 SanGiacomo, Boschetto,Gatteo a Mare; 17.30Cappuccini; 18 SanGiacomo, Gatteo a Mare;20,45 Gatteo a Mare

LongianoSabato:18.00 Santuario

SS. Crocifisso;19.00 Crocetta20.30 Budrio

Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8.45 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;10 Badia, Balignano;10 Montilgallo;11 Budrio,Longiano-Parrocchia,San Lorenzo in Scanno;11.15 Crocetta;18 Santuario SantissimoCrocifisso

Gatteoore 20 (sabato); 9 / 11.15 / 18Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45 Casa di riposo, 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30.

Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10 / 11,15 / 18Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30.

Montianoore 20.00 (sabato);9 / 11.Montenovo:ore 20 (sabato,chiesina del castello),10,30.

Mercato Saraceno10.00; San Romano:

11.00; Taibo: 10; Pieve di San Damiano11,30; Montejottone:8.30; Montecastello: 11;Montepetra: 8.30; Linaro:18.00 (sabato), 11;Piavola: 18 (sabato,chiesa San Giuseppe),9,30 (chiesaparrocchiale);Ciola: 8.30

SarsinaCasa di Riposo: ore 16(sabato).Concattedrale: 7.30 / 9/ 11 / 18; Tavolicci: 16(sabato); Ranchio: 20,30(sabato), 8 / 11; 9.30;Sorbano: 9.30; Turrito: 17(sabato), 10; San Martino:9.30; Quarto: 10.30;Pieve di Rivoschio: 16Romagnano: 11,15;Pagno: 16 (secondadomenica del mese, salvovariazioni);Corneto: 11;Pereto: 10

Civitella di RomagnaGiaggiolo 16 (sabato),9.30; Civorio 9.30

San Piero in Bagnochiesa parrocchialeore 17 (sabato);8.30 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:7 / 10 / 15,30

Bagno di Romagnaore 18.30 (sabato);8 / 11.15 / 18.30;Selvapiana: 11,15;Acquapartita:16 (sabato)

Alfero ore 18 (sabato);11.15 / 17.30;Riofreddo: 10

Vergheretoore 16 (sabato),9.15; Balze: 16 (sabato),11.30;Montecoronaro: 17 (sab.),10.30;Ville: 9.30;Trappola: 9.30;Capanne: 11.00

Domenica 21 ottobre - Anno BXXIX Domenica del Tempo OrdinarioIs 53,10-11; Sal 32;Eb 4,14-16; Mc 10,35-45

Nel Vangelo di oggi, Gesùannuncia per la terza voltala sua Passione e la sua

risurrezione.Contemporaneamente dueapostoli, Giacomo e Giovanni,chiedono a Gesù i primi posti. Nonsi rendono conto del contrasto trala loro ambizione e la predicazionedi Gesù.Accade anche a noi. Gesù si rivela anoi come colui che ha subito lamorte per amore, e noi invececerchiamo privilegi e vantaggipersonali, siamo ambiziosi evogliamo sempre avere posti dionore. Gesù risponde ponendouna condizione: potete bere ilcalice o potete ricevere ilBattesimo che io sto per ricevere?È la passione. Rispondono: “Lopossiamo”. Gesù annuncia loro ilmartirio. Hanno chiesto di esserecon lui nella gloria, e Gesù facapire loro che la cosa piùimportante è essere molto vicini aLui nell’amore.Il Vangelo poi riferisce che anchegli altri dieci, avendo udito questo,

si sdegnarono con Giacomo eGiovanni. Avevano anche loro lastessa ambizione. Capita anche anoi. Gesù allora si rivolge agliapostoli e dà loro un insegnamentomolto importante: i capi dellenazioni le dominano. C’è genteambiziosa che riesce a imporsi. Fracristiani però non è così. Ma chivuol essere grande tra voi, saràvostro servitore; chi vuol essere ilprimo tra di voi sarà il servo ditutti.Gesù capovolge la mentalità delmondo. Lo stile del discepolo nonè quello del mondo, ma è quello diGesù, che dona la sua vita. La veragrandezza consiste nel servire,come Gesù che non è venuto peressere servito, ma per servire edare la propria vita in riscatto permolti. È il messaggio costante ecentrale del Vangelo, ed è ilcontenuto della vita di Gesù.È il messaggio che vogliamoincarnare con la nostra vita, è lamissione della Chiesa e di ognibattezzato. Per servire bisogna farsipiccoli, ultimi, spogliarci del nostroio e seguire soltanto Gesù.Meditiamo seriamente e con calmaqueste parole di Gesù, tagliandoquello che ci è di ostacolo.

Sauro Rossi

IL GIORNO DEL SIGNOREDonaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo

lunedì 22 ottobresan DonatoEf 2,1-10; Sal 99;Lc 12,13-21

martedì 23san Giovannida CapestranoEf 2,12-22; Sal 84;Lc 12,35-38

mercoledì 24sant’Antonio M. ClaretEf 3,2-12;Cant. Is 12,2-6;Lc 12,39-48

giovedì 25san CrispinoEf 3,14-21; Sal 32;Lc 12,49-53

venerdì 26a. Evaristo papaEf 4,1-6; Sal 23;Lc 12,54-59

sabato 27 san FiorenzoEf 4,7-16; Sal 121;Lc 13,1-9

La Parola di ogni giorno

✎ A MESSA DOVE

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DIOCESI DI CESENA|SARSINA - SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1911

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Tiratura del numero 36 dell’11 ottobre 2012: 8.000 copieQuesto numero del giornale è stato chiuso in tipografia alle 18 di martedì 16 ottobre 2012

✎ NOTIZIARIO DIOCESANOVeglia missionaria in Cattedrale a CesenaSabato 20 ottobre alle 21L’Ufficio missionario diocesano e l’Ufficio di Pastorale giovanilepromuovono per sabato 20 ottobre alle 21, in Cattedrale a Ce-sena, la Veglia alla vigilia della Giornata missionaria mondiale e incomunione con tutte le misssioni del mondo.

Convegno diocesano dei catechistiNel pomeriggio di domenica 28 ottobre, in seminario a Cesena“‘Che figura?!” La figura del catechista nella nuova evangelizza-zione, in un contesto che cambia” è il tema del convegno dei cate-chisti che si terrà domenica 28 ottobre dalle 14,30 alle 18, inseminario a Cesena. Per info: Bruna e Mauro, 338 8765775.

Nuovo Consiglio pastorale diocesanoSabato 27 ottobre, alle 17 in Episcopio a Cesena, insediamento delnuovo Consiglio pastorale diocesano. Seguirà, alle 18, in Cattedrale,la messa presieduta dal vescovo Douglas.

✎ CHIESA INFORMAIncontro MatrimonialeLa comunità di Incontro Matrimoniale si ritroverà sabato 20 ot-tobre alle 20,45 nella parrocchia di Martorano di Cesena. Perinfo: Marco e Giovanna Giannini, tel. 0547 91204.

“L’ETERNITÀ NEL TEMPO”Dvd in distribuzione al monastero delle ClarissePresso il monastero “Corpus Dominidelle monache Clarisse Cappuccine, aCesena di fronte al cimitero urbano, èpossibile procurarsi il dvd “L’eternitànel tempo. Anticipare nell’oggi la beati-tudine eterna lungo le stagioni dellavita”, realizzato interamente dalle suore.

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Giovedì 18 ottobre 2012 7Vita della Diocesi

n una Cattedrale gremita, il vescovoDouglas Regattieri ha presiedutouna solenne concelebrazione diapertura dell’Anno della Fede.

Pubblichiamo ampi stralci dell’omelia.

(…) “Correvate così bene!” (Gal 5,7)conclude con amarezza san Paolo.Ho risentito questo stesso grido diallarme, questo stesso appello al ritornoalla vera fede rileggendo la parola diBenedetto XVI nel Motu proprio Portafidei, con il quale il Papa indice l’annodella fede: “Capita ormai non di rado -dichiara il Papa - che i cristiani si dianomaggior preoccupazione per leconseguenze sociali, culturali e politichedel loro impegno, continuando a pensarealla fede come un presupposto ovvio delvivere comune. In effetti, questopresupposto non solo non è più tale, maspesso viene perfino negato. Mentre nelpassato era possibile riconoscere untessuto culturale unitario, largamenteaccolto nel suo richiamo ai contenuti

della fede e ai valori da essaispirati, oggi non sembra piùessere così in grandi settoridella società, a motivo di unaprofonda crisi di fede che hatoccato molte persone” (n. 2).I cristiani di oggi, i cristianid’Europa in particolare, non

stanno dando al mondo testimonianzaviva della fede che hanno ricevuto indono. A Cristo crocifisso (cfr Gal 3,1)stanno sostituendo altre cose. Lecomunità cristiane hanno perso quelvigore, quell’entusiasmo e quella forzache avevano all’inizio quando vivevanocon un cuor solo e un’anima sola enessuno era bisognoso tra di loro (cfr At4,32-34).

Chiesa di Cesena-Sarsina, dov’è la tua fe-de? Chiesa di Cesena-Sarsina, ti riconosci inquesto grido di allarme? Forse anche tucorrevi così bene e ora hai un po’rallentato il tuoi passi sui sentieri delVangelo? Anzi, sei tornata indietro? C’èbisogno anche per te di ridare freschezzae vitalità al dono della fede che hairicevuto dai tuoi Padri? Sant’Apollinare,san Mauro, san Vicinio hanno faticatoinvano? La fede che ti hanno trasmessodove è finita? Il sale della sapienzaevangelica è forse diventato insipido? La

luce che ti hailluminata èrimasta nascosta”(cfr Mt 5, 13.14).Che ne hai fatto dell’ardore missionario ecaritativo di don Carlo Baronio? Cosa ne èoggi del desiderio contemplativo di Diocosì altamente testimoniato e a tetrasmesso da don Quintino Sicuro? Edella semplicità, dell’umiltà e dellapassione per la Chiesa di Angelina Pirinicosa è rimasto? Hai conservato laradicale, francescana testimonianza dipadre Guglielmo Gattiani?

Quattro paroleCi sono quattro parole raccolte dalpatrimonio dottrinale del ConcilioVaticano II che ho indicato nelle lineepastorali e che costituiscono quattropercorsi di rinnovamento della nostrafede in questo 50esimo anniversario delsuo e 20esimo della pubblicazione delCatechismo della Chiesa Cattolica. Levorrei riprendere.1. Comunione: è una parola un po’inflazionata nei nostri ambientiecclesiastici, ma è vera. Dobbiamo evogliamo pronunciarla ancora, con la vitaperché costituisce l’essenza della Chiesa.Noi onoriamo il Concilio, soprattutto lacostituzione conciliare Lumen gentium,se faremo qualche passettino in avanti

I

VESCOVO DOUGLASAmpi stralci dell’omeliadi monsignor Regattierialla concelebrazione di aperturadell’Anno della Fede.Forti i richiami agli esempidi vita di don Baronio, donQuintino Sicuro, Angelina Pirinie padre Guglielmo Gattiani

Ridarevitalitàalla fede

nella direzione della comunione: più stima ecollaborazione tra noi preti, meno invidie egelosie dentro alle nostre comunità, piùaccoglienza reciproca e perdono. (…)2. Parola di Dio: è uno dei frutti più belli delrinnovamento conciliare. Ma anche quirischiamo di riempirci la bocca della Parola diDio parlandone, ma non ascoltandola. Cichiediamo: in concreto si fa nella vita dellenostre comunità e dei singoli la lettura orantedella Parola a cui ci ha invitato cosìcalorosamente la Verbum Domini (cfr. n. 86) e lastessa costituzione conciliare Dei Verbum (cfr n.

25). Sogno che laprassi della LectioDivina entri piùcapillarmente eprofondamente nellavita delle nostrecomunità.3. Mistero pasquale:cos’è il misteropasquale?Esattamente quelloche san Paolo ci hadetto stasera nellalettera ai Galati: èCristo crocifisso innoi (cfr Gal 3,1). (…)

Come è celebrato il Mistero Pasquale alladomenica, giorno del Signore e giorno dellacomunità? Ci chiediamo: perché calano lepresenze - specialmente giovanili - alle nostreassemblee liturgiche? Perché dobbiamoassistere al pullulare di forme devozionistichequanto meno discutibili e non sempre insintonia con l’autentico senso liturgico? Perchéla celebrazione non ha effettiva incidenza sullavita quotidiana e non si traduce sempre inimpegno concreto per il servizio dei fratellispecialmente più poveri?4. Dialogo: è parola difficile. Ha conosciutodurante e nell’immediato post concilio unastagione felice; poi è venuto il tempo delsospetto. Ma noi, questa parola, fortementeancorati alla nostra identità e missione, ladobbiamo e la vogliamo pronunciare. Non solo:la vogliamo vivere, secondo le indicazioni dellaGaudium et spes.

Fede e preghieraInfine, fratelli carissimi, non possiamo parlaredi fede senza inserirvi - come elementocostitutivo - il tema della preghiera. Ce losuggerisce Gesù stesso nel Vangelo (cfr Lc 11, 5-13): “Chiedete e vi sarà dato… quanto più ilPadre vostro del cielo darà lo Spirito Santo aquelli che glielo chiedono!”. (…).

CATTEDRALE DI CESENA, GIOVEDÌ 11 OTTOBRE:UNO DEI SEGNI CHE HANNO CARATTERIZZATOLA CONCELEBRAZIONE DI APERTURA DELL’ANNO DELLA FEDE,L’ACCENSIONE DEI CERI(FOTO ARMUZZI)

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Giovedì 18 ottobre 20128 Vita della Diocesi

“Ogni credentesi sentamissionario”Ieri e oggi nel mondo, nella Chiesa universalee in quella di Cesena-Sarsina.A colloquio con don Piero Teodorani,direttore dell’Ufficio missionario diocesano

ttobre, mese missionario. Da sempre laChiesa dedica questo mese, a inizio dell’annopastorale, per una riflessione puntuale sullamissionarietà. Riflessione che avrà il suo

culmine nella Giornata missionaria mondiale chequest’anno si celebra domenica 21 ottobre e che avràcome slogan “Ho creduto perciò ho parlato”. Chiesa locale e missione, oggi. Quale sensibilità? Aquesto proposito abbiamo incontrato don PieroTeodorani, parroco di Santa Maria della Speranza, aCesena, direttore dell’Ufficio Centro diocesano dianimazione missionaria. Ufficio che, come altri dellaDiocesi, ha sede presso il Centro pastorale di PalazzoGhini, in corso Sozzi a Cesena.

A quale riflessione vuole condurre il tema che laChiesa ha dato alla Giornata missionaria diquest’anno “Ho creduto perciò ho parlato”?Il tema di quest’anno è tratto dalla II lettera di SanPaolo apostolo ai Corinzi e vuole essere un invitodiretto a tutti i cristiani del mondo. Proprio perchécristiani e credenti, quindi illuminati dal dono dellafede, ognuno si deve sentire missionario. Si potrebbetradurre anche in: “Credo, quindi sono missionario”.La Giornata si svolgerà in contemporanea in tutte leChiese cattoliche, in comunione con le missioniuniversali dove si annuncia Gesù Salvatore del mondo.

In diocesi, la Giornata verrà celebrata con la Vegliamissionaria che si svolgerà sabato 20 ottobre alle 21in Cattedrale a Cesena; all’omelia del vescovoseguiranno testimonianze dal mondo missionario. Enelle singole parrocchie? Le comunità parrocchiali sono invitate a utilizzare, perincontri e riflessioni, il materiale fornito dalla Cei,inviato in un kit a ogni comunità (e scaricabile sul sitowww.missioitalia.it). Domenica 21 ottobre, Giornatamissionaria mondiale, quanto raccolto durante lequestue delle Messe verrà consegnato all’Ufficiodiocesano che a sua volta invierà le offerte allaPontificia Opera Missionaria, “mano” del Papa per ladistribuzione a tutte le missioni nel mondo. È l’unicagiornata in cui i tutti i fedeli contribuiscono, tramite ilPapa, alle missioni del continente. A questo proposito,diamo informazione che in occasione della Giornatamissionaria dello scorso anno, nella nostra diocesifurono raccolti 62.625 euro. Terza diocesi in regione,come cifra pro capite, dopo San Marino-Montefeltro eForlì-Bertinoro.

Quanti sono i religiosi, sacerdoti, suore e laicioriginari del nostro comprensorio che vivono eoperano in terra di missione?La nostra diocesi attualmente ha un solo sacerdotefidei donum: don Giorgio Bissoni a Carupano, inVenezuela. I sacerdoti di Cesena-Sarsina, inviati nelmondo, sono diciassette: cinque in America Latina, seiin Asia e sei in Africa. Le religiose sono ventisei:quindici in Africa (di cui sei in Kenia), sei in AmericaLatina, una nell’America del Nord e due in Asia. Aqueste si aggiunge la memor Bernadetta Pasolini in

O Russia, ed Enrica Signorini (delmovimento dei focolari) in Egitto. Latendenza segna, inevitabilmente, unadiminuzione di presenze. Attualmentein Italia, per anzianità o motivi di salute,sono rientrati quattordici missionari. Traquesti, il vescovo monsignor GiorgioBiguzzi, per anni in Sierra Leone, ottosacerdoti (quattro missionari dellaConsolata sono a Gambettola), e cinquesuore.

Il vescovo Douglas Regattieri, nella suaNota pastorale “Per una Chiesadiocesana più missionaria” pubblicatanell’ottobre 2011, nel capitolo “L’esseredella Chiesa missionaria” ponel’accento sullo scambio di sacerdoti,religiosi e laici tra le Chiese. Come sitraduce questo per la nostra Chiesalocale?

In questi ultimi anni, abbiamo avuto diversi esempidi “scambi”. Nel senso, non più sacerdoti italiani chepartono, ma sono le comunità italiane cheaccolgono sacerdoti stranieri. Questo “viaggio dellafede” ci dice in modo particolare la vocazionemissionaria della Chiesa universale, l’”andare” doveGesù chiama. È un respiro universale dell’unicaChiesa. Ne sono un esempio recente, in diocesi,l’arrivo già diversi anni fa di don Theo e don Firmin,originari del Benin, e di don Rafael dal Venezuela. Eancora più di recente, l’arrivo a Sant’Egidio di tresacerdoti tanzaniani, che saranno poi destinatiall’Alta Valle del Savio, e di un sacerdote indiano e dialcuni sacerdoti studenti provenienti dalla Colombiae dal Venezuela. Questi ultimi, durante il loro tempolibero dagli studi nelle Università Pontificie, sonoimpegnati nell’attività pastorale delle parrocchie diCesenatico, Santa Maria Goretti e Mercato Saraceno.

Sempre nella Nota pastorale, il vescovo Douglasesprime il desiderio forte di dare nuovo slanciomissionario alla nostra Chiesa, per “rafforzare ealimentare una fiamma debole che rischia dispegnersi…”. Quali le proposte e iniziative perravvivare una sensibilità missionaria?Come Centro Missionario, tra giugno e luglio scorsiabbiamo promosso una prima “Scuola di spiritualitàmissionaria”. Il corso riprenderà nel prossimonovembre ed è rivolto in modo particolare a chidesidera approfondire una certa sensibilità.L’impegno della diocesi è quello di formare personeche si mettano a disposizione per vivereun’esperienza per periodi medio-lunghi in terra dimissione, per dare “braccia e anima” a progetti diformazione rivolti soprattutto ai giovani. E in questodesiderio, l’orientamento è quello di rafforzare lamissione di Carupano, in Venezuela. Per unamissione che si fa sempre più condivisione eoccasione di apertura e arricchimento, per tutti.

Sabrina Lucchi

Saranno trele testimonianzedal “mondomissionario”che si alternerannodurante la Vegliadi sabato20 ottobre alle 21,in Cattedralea Cesena,vigiliadella Giornatamondiale.La Vegliadi preghierasarà presiedutadal vescovoDouglas

Una ‘nota di colore’ per la co-munità parrocchiale di San-t’Egidio. Nei giorni scorsi sonoarrivati a Sant’Egidio padreIsrael e padre Rafael. Insieme apadre Adolph, in parrocchiagià da qualche settimana, i tresacerdoti missionari dellaCongregazione del Preziosissi-mo Sangue (fondata da SanGaspare del Bufalo) e che a Ce-sena hanno una comunitàpresso il santuario dell’Addo-lorata, abiteranno l’apparta-mento all’ultimo piano dellaCasa di Accoglienza “Don PinoZoffoli” fino alla prossimaestate, quando si trasferirannopresso il convento della chiesadi San Francesco, a San Pieroin Bagno, e porteranno così illoro sostegno nella pastorale dialcune comunità parrocchialidella Valle del Savio.I tre sacerdoti sono nati e cre-sciuti in Tanzania, nei territoridove dalla fine degli anni Ses-santa sono presenti i missio-nari del Preziosissimo Sangue.Mentre padre Adolph ha stu-diato per diversi anni a Romae conosce bene la lingua italia-na, padre Israel e padre Rafael,di 38 e 34 anni, sono per la pri-ma volta in Italia e hanno ne-cessità di essere ‘introdotti’ siaper quanto riguarda la linguache le fondamenta della pasto-rale italiana. Per questo, han-no già iniziato a frequentare la“scuola per stranieri” che sisvolge al pomeriggio presso lascuola media “A. Frank” e sonostati affiancati ad alcuni inse-gnanti della comunità parroc-chiale per “fare esercizio”. In-tanto, con entusiasmo e tantavolontà, si stanno gradual-mente inserendo nelle varie at-tività: in parrocchia è già par-tito e frequentato dai bambinicon entusiasmo il corso di can-ti e balli africani.Karibu (benvenuti)a Cesena!

SaL

Karibu✎

Giornata mondialeNELLE SCORSE SETTIMANE SONO ARRIVATI DALLA TANZANIA

A SANT’EGIDIO DI CESENA (DA SINISTRA, NELLA FOTO DAVANTI ALLACHIESA PARROCCHIALE) PADRE ISRAEL, PADRE ADOLPH

E PADRE RAFAEL. I TRE SACERDOTI MISSIONARI, DELLA CONGREGAZIONEDEL PREZIOSISSIMO SANGUE, L’ESTATE PROSSIMA ANDRANNO

IN SERVIZIO PASTORALE NELLA VALLE DEL SAVIO

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Giovedì 18 ottobre 2012 9Vita della Chiesa

Catholicadi Stefano Salvi

LA TESTIMONIANZA DELL’AVSIALL’ONUIl 27 settembre, in coda all’AssembleaGenerale dell’Onu, i ministri degli Esteriitaliano e giordano hanno organizzato ilconvegno “La società civile e l’educazioneai diritti umani come strumento didiffusione della tolleranza religiosa”.L’ugandese Deogracious Droma, a nome diAvsi e dell’associazione a lei collegata“Permanet Center of Education” diKampala ha raccontato il lavoro nel campoprofughi di Dabaad con circa 500milarifugiati, in maggioranza somalimusulmani. Ha detto: “L’obiettivoprincipale è stato andare oltre la capacitàprofessionale degli insegnanti somalirifugiati, trattandoli come esseri umani,coinvolgendoli personalmente, cercando ditrasmettere loro come la propostaeducativa possa essere un’avventuraaffascinante sia per lo studente, sia perl’insegnante. […]Mi sono reso conto che educare significacomunicare ciò che è vero per me, èespressione del mio modo di rapportarmicon la realtà, altrimenti si riduce solo aun’imposizione, a un elenco di istruzioniestranee alla persona.La mia vita è cambiata grazie all’incontrocon una persona che ha guardato la miaunicità e mi ha fatto scoprire il mio infinitovalore come essere umano. Educare èsemplice come raggiungere il cuore dellapersona. Anche in condizioni critiche, diestrema difficoltà, la nostra esperienzadimostra che questo è il punto di partenzae lo scopo dei nostri interventi. […]Data la mia identità cristiana, quando misono trovato per la prima volta davanti apersone di religioni e culture diverse, sonodovuto tornare all’incontro che hacambiato la mia vita per potermi sentirelibero di fronte a loro: queste differenzesono diventate un’opportunità per andare afondo di me stesso e degli altri. […] Cisiamo trovati insieme a ricercare rispostealle domande e alle esigenze più profondedel cuore di ciascuno di noi”.

ANCORA VIOLENZESUI CRISTIANI IN PAKISTANSecondo un lancio dell’agenzia “Fides” diqualche giorno fa, a Karachi in Pakistan nelquartiere cristiano di Essa Nagri in un mesesono stati uccisi cinque cristiani daestremisti islamici di etnia pashtum: FasilMasih (il 29 agosto); Yousaf Masih (il 12settembre); Rafi Masih e Nasir Masih (il 15settembre); Zulifiqar Masih (il 28settembre). Una cameriera cristiana di 16anni a Faisalabad è stata rapita, violentata etorturata dal suo datore di lavoro, un riccomusulmano, e da altri due uomini.Sempre secondo tale notizia di agenzia, ilvescovo protestante Naeem Samuel, rettoredella “Trinity Biblical University”, chegestisce una rete Tv cristiana via cavo aLatore, è stato aggredito, malmenato eferito da estremisti islamici, che utilizzanoancora come pretesto il film blasfemocontro Maometto, uscito negli Usa.

Ricordi e riflessioni nel 50esimo anniversario del Concilio Vaticano II

Notizie dal confessionaleIntervista a Gianfranco Svidercoschi, vaticanista e biografo di Giovanni Paolo II, nei giorni

dell’uscita del suo ultimo libro “Il ritorno dei chierici. Emergenza Chiesa tra clericalismo e Concilio”

ll’inizio il Concilio era una piccola macchina che siorganizzava in proprio. C’era un patto tra me e ilsegretario della preparazione, che sarebbe poidiventato il segretario generale, monsignor Pericle

Felici, in base al quale potevo telefonargli quando avevo qualchedubbio e lui mi precisava le informazioni. In cambio io, ogni mese, glifacevo una piccola rassegna stampa dal mondo per conoscere quelloche si diceva del Concilio. È andata avanti in questo modo per tutto ilperiodo della preparazione”. Così Gianfranco Svidercoschi, vaticanistae biografo di Giovanni Paolo II, ricorda gli anni del Concilio Vaticano IInei giorni dell’uscita del suo ultimo libro “Il ritorno dei chierici.Emergenza Chiesa tra clericalismo e Concilio” (Dehoniane).

Da giovane giornalista, coprì per l’Ansa i lavori del Concilio…Poco prima dell’apertura del Concilio, per una serie di circostanze,

A“

avevo chiesto all’Ansa di essere inviato inFrancia. Il direttore, però, mi chiese diandare in Vaticano, perché stava morendoPio XII, e lì seguii anche l’elezione diGiovanni XXIII. Trascorse del tempo e,mentre ero sempre intenzionato a partire,arrivò il 25 gennaio 1959, giorno in cuipapa Roncalli annunciò il Concilio. Scelsiallora di raccontare una Chiesa checominciava a spalancare porte e finestre,sperimentando in prima persona unprofondo riavvicinamento alla fede.

Quale fu la sua impressione il giornodell’apertura dei lavori?Il mattino dell’11 ottobre era tutto nuovo etutto così incerto. C’erano vescoviprovenienti dal mondo intero, facce diogni colore, ma quando entrarono dentrola Basilica era un po’ come se la Chiesa sirichiudesse ancora nel suo recinto. Tuttoera nuovo e tutto era sospeso nel legamedi un passato non ancora passato. Allasera, poi, abbiamo assistitoall’esemplificazione più chiara di comesarebbero cambiati i tempi dopo ilConcilio. Il popolo che entrava in piazzaSan Pietro e il Papa che parlava alla lunacon le parole della gente. Un evento checolpì le persone perché veniva utilizzato illoro linguaggio, che la Chiesa per secolinon aveva pronunciato.

Come veniva raccontato il Concilio daigiornali?La prima sessione fu molto difficile daseguire perché le informazioni eranopoche e talvolta ambigue, diffuse da centristampa alternativi. Dalla secondasessione, invece, tutto andò meglio grazieai centri di documentazione per gruppilinguistici. Noi italiani avevamo comereferente anche un vescovo, mons. AndreaPangrazio, che diventerà segretariogenerale della Cei. Poi c’era il cardinaleTucci, il teologo Colombo, monsignor

Sartori e altre persone che ci informavanoogni giorno sui lavori del Concilio. Ilgruppo italiano fu quello più informato edequilibrato. In altri Paesi, invece, era piùmarcato un tifo diviso tra destra e sinistra.

Per la prima volta, la Chiesa si aprì aimezzi di comunicazione e al mondo…Nel periodo preconciliare avevoconosciuto un Vaticano paludato,silenzioso, raccontato da voci di corridoi.Con il Concilio, invece, la Chiesa si apre almondo. Quando cominciarono i lavori, inprevisione dei giornalisti che sarebberovenuti da tutto il modo, si ricavò una salastampa in via della Conciliazione, dovesarebbe poi rimasta fino ad oggi, con unmiglioramento significativo nelladiffusione delle informazioni. In queglianni il fatto religioso era avvertito dallepersone e attraversava le coscienze di ogniuomo e di ogni donna.Fu grande l’entusiasmo subito dopo ilConcilio. Anche il ’68,almeno nella buona spinta iniziale, influìpositivamente sulla Chiesa facendocompiere un bagno di purificazione adiversi movimenti. L’Azione cattolica, adesempio, si dissanguò come numeri mapoi fece una scelta religiosa, ritornò allasua spiritualità. Gioventù studentescacambiò in Comunione e liberazione.Sant’Egidio nacque dalla voglia dicambiare il mondo del ’68 unita alrinnovamento del Concilio. Altri uomini diChiesa, invece, si misero paura deglieventi. Se non ci fosse stato il Concilio, cheaveva già preparato e attrezzato la Chiesa,forse la crisi di quegli anni sarebbe stata di

gran lunga peggiore.Che bilancio si sente di trarre a 50 annidal Concilio?Mi sembra che ci sia stato un grandeavanzamento rispetto agli stessi traguardiposti dal Concilio nella relazione tra laChiesa e il mondo: dialogo con gli ebrei,libertà religiosa, ecumenismo, rapportocon le Chiese non cristiane. Così come peri punti contenuti nella costituzione’Gaudium et spes’. Viviamo una Chiesache, in tutta la sua parte più viva e vitale, èfrutto del Concilio. Una Chiesa centratasulla parola di Dio, ecumenica, pastorale,presente nella società. La sola cosa cheritengo non sia stata attuata è la riformaistituzionale. Il documento menorealizzato è proprio quello cardine, la’Lumen gentium’. La Chiesa mistero,spirituale, che dia spazio all’aspettocarismatico è per molti aspetti ancora unaChiesa istituzionale, burocratica. Quindila visione della Chiesa come popolo diDio: si può dire che sia stata veramenteraggiunta una corresponsabilità delmondo laicale? E pensare che il Concilioaveva fatto precedere il capitolo delpopolo di Dio a quello sulla gerarchia.Infine, la collegialità episcopale. IlVaticano II ha rivalutato il collegioepiscopale che, sotto il Papa e con il Papa,è responsabile della Chiesa universale. C’èstato questo riequilibrio tra il primato delPapa e il collegio dei vescovi? Soprattuttotra le Chiese locali e la Curia romana?Questa nuova Chiesa della ‘Lumengentium’ ancora non è stata pienamenteraggiunta.

Riccardo Benotti

NELLA FOTO (ARCHIVIO SIR),UNO SCATTO DURANTE

LE CELEBRAZIONIDEL CONCILIO ECUMENICO

VATICANO II

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Giovedì 18 ottobre 2012 11Attualità

il Periscopio di Zeta

Allerta meteo troppo allarmisticie fiumi di denaro verso il territorio

È una questionedi punti di vista

Piove, governo ladro. Non piove, governo ladro lo stesso. Mi pare sipossa riassumere in questo modo quanto accade nel nostro Paese, atutte le latitudini e a ogni livello. Quando minaccia brutto tempo, la

Protezione civile dirama un bollettino di allerta. Arrivano i temporali, leraffiche di vento e anche più di qualche disagio, ma se non succede nulladi tragico, subito tutti a dire che si è esagerato nel diffondere previsionitroppo allarmistiche, come è successo all’inizio di questa settimana.Ma come, mi domando, è proprio perché la gente è rimasta in casa, non èuscita se non per necessità, tutti si sono aggirati per strada in maniera piùaccorta che non è successo nulla. Sì, perché li avresti sentiti quelli che silamentano del troppo clamore preventivo se un passante fosse rimastosotto un albero abbattuto dal vento. Si salvi chi può. Li avremmo sentititutti. Invece, aggiungo io, proprio grazie all’allerta non si è verificato nulladi trascendentale. Il guaio è che non è quantificabile quanto puòrealizzare la prevenzione. Quanti feriti in meno abbiamo avuto? Quantimorti evitati? Quante inondazioni risparmiate a motivo dell’allertameteo? È un conteggio che non si può fare. Anzi, ci si lamenta perché non

è successo quello che si temeva. E se invecefosse accaduto, adesso saremmo qui a dire che,nonostante l’allerta, tanti incidenti di qua e tantidi là. In un susseguirsi di lamentazioni da fareinvidia al più lamentoso dei lamentosi.È un po’ quello che è accaduto anche con icontributi regionali, dispensati a pioggiasecondo quanto riportato da un notissimoquotidiano locale-regionale. Sentite i titoli dellapagina che contiene più servizi: “Regione ai raggiX”, “Spese allegre”, “Fondi regionali a pioggia”,per non citare l’attacco di un pezzulloposizionato in basso, in cui è citato anche ilconvegno nazionale dell’ottobre 2011 inoccasione dei 100 anni del Corriere Cesenate:“Un fiume di denaro pubblico che si divide inmille rivoli”. Anche in questo caso mi viene un

dubbio: ma non siamo proprio noi del Cesenatea lamentarci che dalla Regione arrivano nelnostro territorio solo le briciole? Mi pareva diavere respirato quest’aria, e da tempo, in ognidirezione. Ma niente: anche in questo caso è lasolita storia. Se i fondi non arrivano, ci si lamentaperché siamo dimenticati. Se arrivano, invece,siamo subito pronti a lanciare strali sullosperpero di denaro pubblico. Insomma,diciamolo con franchezza: non siamo maicontenti. Siamo sempre pronti a lamentarci diciò che mettiamo in campo. Pronti a dire male ditutto e di tutti.Come sarebbe cambiata la realtà se avessimodato spazio ai nostri concittadini che hannoevitato le trombe d’aria di lunedì scorso. È vero,non si sono verificate come nelle attese, ma gliinterventi dei Vigili del fuoco si sono contati acentinaia in tutta Italia. E come sarebbe statodiverso se avessimo raccontato non tanto di“fondi a pioggia” che fanno scattare sentimentidi irritazione, ma di come l’utilizzo di quei fondiha dato risalto al territorio. Sarebbe tutta un’altrarealtà. Una realtà di certo migliore. Questione dipunti di vista. (765)

Villaggio globaledi Ernesto Diaco

LA CHIESA, I MEDIAE I NIGHT CLUB DI NEW YORK

La “fuga” di cartevaticane riservate,finite sulle paginedei giornali e deilibri con lacomplicità del“maggiordomo”pontificio, non ècerto il primo caso di rapportoconflittuale o quanto meno scorretto fragli organi d’informazione e la Chiesacattolica, specie nelle sue più alteistituzioni. Benedetto XVI hasperimentato fin dal primo giornol’aggressività del circo mediatico. Paolo VI,ribattezzato sui rotocalchi “Papa dellapillola”, ebbe i suoi guai. E, dopo di lui,Giovanni Paolo II incontrò solo dopomolti anni il favore del mondo dellacomunicazione, che lo fece oggetto diferoci caricature non meno del suosuccessore tedesco.Dopo aver fatto discutere nel corso di unconvegno nello scorso novembre, ledifficili relazioni tra Vaticano e stampainternazionale sono ora al centro di uninteressante volume. L’autore, GiovanniMaria Vian, è il direttore de L’OsservatoreRomano. Il titolo – Il filo interrotto – dicebene le frequenti incomprensioni e ipregiudizi diffusi, lasciando però ancheintendere che il cortocircuito mediaticopuò essere superato e la frattura ricucita.“I giornalisti – sostiene Vian – devonoessere più preparati e più rispettosi dellarealtà. La Chiesa, invece, deve svestirsi dipanni troppo paludati e autoreferenziali”.I testi contenuti nell’opera, firmati tra glialtri dal cardinale Ravasi, gli storiciAndrea Riccardi e Lucetta Scaraffia,analizzano episodi esemplari quali il casoWilliamson (il vescovo lefebvrianonegazionista, a cui fu rimessa lascomunica), il pandemonio scoppiatodopo il discorso di Ratisbona e gli scandalidegli abusi sessuali negli Usa. I fattivengono presi in esame e sonoapprofondite le dinamiche dellacomunicazione che li hanno fatti salireall’onore delle cronache: da una partecome sono stati presentati agli occhi delmondo da parte delle autoritàecclesiastiche, dall’altra come sono uscitisui media.In certo modo lo si sperimenta ognigiorno: la notizia religiosa è diventataquasi esclusivamente lo scandalo. Unadura verità, anche se i cattolici sannoprenderla con umorismo e autocritica. Lodimostra la storiella scritta da AveryDulles nel 1994 con cui Vian apre ilvolume. A un vescovo europeo appenagiunto negli Usa, un giornalista chieseaggressivamente se avrebbe visitato deinight club. L’intervistato pensò dicavarsela ricorrendo all’ironia e replicò:“Ma qui ce ne sono?”. Il giorno dopo ilgiornale titolò, in maniera formalmenteineccepibile: “La prima domanda delvescovo: ci sono night club a New York?”.

alle primeanticipazioni, il nuovoprovvedimento delGoverno, che muove

dall’esigenza di pareggiare le finanzepubbliche, rappresenta un ulteriore einsensato attacco a tutto il terzo settorecon ricadute gravissime per la vita deicittadini più deboli”. Così Andrea Olivero,portavoce del Forum del Terzo Settore,fortemente preoccupato per le misurecontenute nella bozza del testo di Legge diStabilità 2013.Tre in particolare gli aspetti preoccupanti -secondo il Forum - che avrannopesantissime ricadute sul non profititaliano: l’aumento dell’Iva per lecooperative sociali che passa dal 4 al 10per cento, la riduzione delle detrazionifiscali e la tassazione delle indennitàrisarcitorie.Aumentare l’Iva di 6 punti percentualisulle cooperative di tipo “A”, quelle che sioccupano di infanzia, anziani, assistenzadomiciliare, disabilità, tossicodipendenza:significa impedire la prosecuzione delleloro attività e minare profondamente ilwelfare della sussidiarietà, quello che

coinvolge le organizzazioni del privatosociale anche nella realizzazione deiservizi essenziali che le istituzionipubbliche non sono più in grado dierogare. A fronte di un gettito finanziariodi entità assai modesta, il provvedimentoporterà a un’ulteriore riduzione dei servizisociali, costi più elevati, meno posti dilavoro e una crescita del sommerso.L’abbassamento del tetto massimo per ledetrazioni a 3mila euro all’anno a partireda subito, e quindi con effetti retroattivigià dall’1 gennaio 2012, da un lato rompe ilpatto di fiducia tra Stato e cittadini,dall’altro riduce l’entità della riduzionedell’Irpef. Sale inoltre da 129 a 250 euro lafranchigia per le erogazioni liberali afavore delle Onlus con l’effetto didisincentivare le donazioni proprio in unmomento in cui ce ne sarebbe maggiorebisogno, proprio per finanziare le attivitàsociali così colpite dai provvedimentigovernativi. La stragrande maggioranzadelle donazioni nel nostro Paese sonoinfatti di entità modesta, al di sotto dellanuova soglia della franchigia.Gravissima anche la misura secondo laquale tutte le indennità risarcitorie,

assegni di invalidità, indennità diaccompagnamento diventerebberoimponibili ai fini Irpef per chi ha redditiche superano i 15mila euro.Una situazione paradossale che vedrebbelo Stato concedere un aiuto, per poitassarlo.“Ci troviamo di fronte - conclude ilportavoce - a un’iniziativa che colpisceancora una volta le fasce più deboli dicittadini e tutte le attività sociali in spregioal principio di equità più volte proclamato.Di fronte alle numerose manovrefinanziarie che si sono succedute, ci siamopiù volti domandati qual è l’obiettivo diquesto Governo. Abbiamo ascoltato allaConferenza del Volontariato de L’Aquila ilMinistro Fornero sull’importanza delleattività di volontariato nella crisi delnostro sistema di welfare: i provvedimentivarati lunedì 15 ottobre sembrano andarenella direzione diametralmente opposta.Dobbiamo prendere atto che si vuoledemolire quel poco che rimane del nostrowelfare e stroncare le organizzazionisociali che tanto stanno facendo per ilPaese? Chiediamo al Governo di fareretromarcia”.

“DNuovo pesante attacco al Terzo Settore

Intervento preoccupato di Andrea Olivero, portavoce del Forum non profit

Leggedi stabilità

LA LEGGE DI STABILITÀ,OLTRE A PESARE

SUL TERZO SETTORE,PREVEDE AGGRAVI DI SPESA

SULLE FAMIGLIEDOVUTI IN PARTICOLAREALL’AUMENTO DELL’IVA

distanza di cinque anni la Comunità Papa GiovanniXXIII da fondata da don Oreste vuole ricordarlo con un

grande incontro/evento a Rimini - la città di don Benzi -venerdì 26 e sabato 27 ottobre.Quando, il 2 novembre del 2007, scompariva don OresteBenzi, papa Benedetto XVI commentò: "Ci ha lasciati uninfaticabile apostolo della carità a favore degli ultimi edegli indifesi, capace di farsi carico di tanti gravi

A

Don Oreste Benzi, testimone eprofeta, a cinque anni dalla morte

problemi sociali che affliggono il mondocontemporaneo".La parte convegnistica in plenaria si terrà al "105Stadium"; durante le serate i contenuti delconvegno si trasferiranno in piazza, una festa cheanimerà la città con spettacoli musicali, teatrali,artisti di strada, stand di associazioni, happeningculturali.È possibile iscriversi al convegnodirettamente dal sito www.donoreste.it,scegliendo anche uno dei sette gruppi di lavoro.È disponibile il numero verde gratuito800 057 752.

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Giovedì 18 ottobre 201212 Cesena

❚❚ Dal Comune più attenzione nei confronti degli studenti universitari

Lotta serrata agli affitti in neroIl Comune di Cesena lancia una campagna in-formativa per contrastare il fenomeno degli af-fitti in nero agli studenti. L’iniziativa è stata av-viata su proposta della Consulta di studentiuniversitari di Cesena, il gruppo che riuniscerappresentanti delle facoltà di Cesena e i presi-denti delle varie associazioni studentesche delcesenate, e prevede la distribuzione all’inter-no delle facoltà e in altri punti della città, delvolantino informativo ufficiale dell’iniziativa“Affittasi…Non in nero!” che illustra le agevo-lazioni istituite dall’Amministrazione per gliimmobili affittati a canone concordato.A Cesena stipulare un regolare contratto di af-fitto a canone concordato conviene sia allo stu-dente che al proprietario dell’immobile: il pri-mo gode di tutti i diritti derivanti da un con-tratto regolare, il secondo può invece benefi-ciare di un’aliquota Imu inferiore (7,6) rispettoa quella ordinaria (10,6).Per beneficiare delle agevolazioni previste per

un contratto a canone concordato, il proprie-tario deve compilare un modulo nel quale do-vrà dichiarare le condizioni che danno dirittoall’agevolazione e consegnarlo all’Ufficio tri-buti del Comune. I moduli sono reperibili al-l’ufficio stesso o scaricabili dal sito del comunewww.comune.cesena.fc.it e vanno consegnatientro il termine di scadenza della rata di saldodell’anno in cui di verifica il presupposto perl’agevolazione (per l’anno 2012 la scadenza è il17 dicembre 2012). Si ricorda che ai fini IMUnon sono valide le comunicazioni già presen-tate ai fini ICI negli anni passati o in quello cor-rente.Per maggiori informazioni riguardo all’Imu èpossibile chiamare i seguenti numeri: 0547356294/298/301 (fax 0547 356838, e-mail [email protected]) o presentarsi all’uf-ficio tributi del Comune di Cesena, aperto neiseguenti orari: lunedì dalle 10 alle 13, mercole-dì dalle 8 alle 13 e giovedì dalle 14,30 alle 17.

20-28 ottobreArredo Casa e salone cerimoniaArredo Casa e Salone della cerimonia(Cesena 20-28 ottobre) sono ormai un"classico" appuntamento autunnale conle novità e i suggerimenti per l’arredodella propria casa e per i giorniimportanti, organizzato da Cesena Fiera,con varie novità.Una bella novità viene dal Concorso cui sipartecipa tramite una cartolina dacompilare all’ingresso. Fra le cartolineconsegnate, domenica 28 ottobre,saranno estratti i vincitori di buoni scontoda 500 e da 1.000 euro, da spendere negli

esercizi degli espositori di "Arredo Casa",entro il 30 novembre.Da sottolineare che l’edizione 2012 sisvolgerà sabato 20 e domenica 21 ottobre(orario 15-23 - biglietto a 2 euro), poi damercoledì 24 a venerdì 26 con orario18.30-23 (ingresso gratuito). Sabato 27dalle 15 alle 23 e domenica 28 ottobredalle 15 alle ore 20 (ingresso 2 euro).Arredo Casa e il Salone della Cerimoniacostituiscono una manifestazione cheoffre un grande spazio di oltre 15 milametri quadrati espositivi, in cui sipotranno vedere e confrontare tantesoluzioni per la propria casa, sia che sicerchi un arredamento completo sia che sivoglia rinnovare parti di esso, oppureaggiunte come i complementi d’arredo,oltre che avere una panoramica completadi tutto quanto può essere organizzatoper il felice giorno del "SI" o per unaqualsiasi altra cerimonia (dal compleannoall’anniversario, dalla consegna diriconoscimenti alla festa di fine lavoro.Sarà anche possibile confrontarsi con queiservizi e quelle tecnologie che rendono lacasa più sicura, più abitabile secondo glistandard del Vivere Bene e, soprattutto,consentono risparmio energetico ecapacità di consumare energiaautoprodotta. E se lo Spazio Bimbi è un "classico" diArredo casa, nel Padiglione B è statoorganizzato un percorso in cui, quasi in unlabirinto, si potranno trovare e ammirareproposte di arredamento e complementisui generis, con "pezzi" particolari.Sempre in quel padiglione, nello standdegli acconciatori Cna, si potrà assistere(o "diventare modelle") al set in cui varieprofessioniste dell’Associazione di Forlì-Cesena si alterneranno nelle giornate didomenica 21, mercoledì 24, giovedì 25 edomenica 28, mostrando come truccarsi eacconciare i capelli.

Grazie al satellitefamiglie più tranquille

n localizzatore per chi soffre dimalattie degenerative comeAlzheimer e demenza senile. Lopropone un gruppo di

associazioni di volontariato col supportotecnico della ditta Servim di Cesena.L’azienda , che è una delle principalirealtà in Italia per i servizi legati allasicurezza delle persone e dei mezzitramite sistema di controllo satellitare, hadeciso di applicare le proprie conoscenzein ambito sociale. Caima, Penelope, Fondazione Cassa diRisparmio e Romagna Solidale sono lerealtà coinvolte nel progetto. "La nostra ditta - spiega Franco Pieri,presidente di Servim - ha messo a puntoun sistema semplice ed efficace checonsente di localizzare con precisionepersone con difficoltà di orientamento".L’apparecchio non è altro che unascatoletta che si mette alla cintura o sitiene in tasca. Tramite il satellite lapersona è sempre localizzabile e dallacentrale operativa di Servim si fa partirel’eventuale allarme. Il controllo èeffettuato 24 ore su 24 dato che lacentrale operativa Servim è sempre attiva

U in quanto svolge azione di sorveglianzasui camion e i carichi contro eventualifurti."E’ uno strumento non invasivo -aggiungono i volontari di Penelope,l’associazione che si occupa dellepersone scomparse - che dà sicurezzasoprattutto ai familiari"."Le famiglie dei nostri ammalati -sostengono i volontari di Caima, che sioccupano di Alzheimer - sonocontinuamente sotto pressione. Vi sonofasi delle malattia, soprattutto all’inizio,in cui l’ammalato ha ancora un minimodi autonomia ma, se sfugge al controllo,rischia di perdersi. Grazie all’apparecchioogni familiare può sapere, istante peristante, dove si trova il proprio caro".I familiari, tramite portale web protettoda password, sono in grado di gestire inmaniera autonoma il servizio dimonitoraggio e possono comunquecontare sull’appoggio di Servim 24 ore su24. L’apparato ricaricabile ha un’autonomiadi circa 8 ore, pesa 75 grammi e hadimensioni simili a un piccolo telefonocellulare. Costa 216 euro (una tantum) e

ha un canone annuale di 156 euro."E’ una nostra idea - aggiunge EloiseRighi, del Centro Risorse Anziani dell’AspCesena-Valle Savio - che lo strumentopossa servire anche alle famiglie conragazzi down. Nella maggior parte deicasi queste persone possono ritenersiindipendenti, ma le famiglie hanno pauranel lasciarli soli o far compiere lorospostamenti in autonomia. Conl’apparecchio possono stare tranquilli".Grazie a Romagna Solidale e allaFondazione Crc, 15 strumenti sono messia disposizione delle associazioni. MonicaDonini, presidente della IV CommissioneRegione Emilia-Romagna, conferma chesosterrà il progetto.

Cristiano Riciputi

Dispositivo di Servim per ammalati

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Giovedì 18 ottobre 2012 13Cesena

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a Fondazione del Sacro Cuore lo scorso finesettimana ha ricordato i suoi 25 anni di vita dalmomento in cui si è costituita nel 1987 perraccogliere l’eredità dell’opera educativa delle suore

della Sacra Famiglia. In merito abbiamo sentito OmbrettaSternini, dirigente scolastico delle scuole della Fondazioneche ricorda le tappe di questa lunga storia.

Preside, da dove è partita l’intuizione che venticinque annifa ha portato alla nascita della fondazione del Sacro Cuore?La Fondazione del Sacro Cuore è nata all’incrocio fra unacircostanza concreta e una motivazione ideale. Quando 25anni fa le suore della Sacra Famiglia, che fin dagli inizi delNovecento avevano dato vita in città a una grande operaeducativa, decisero di lasciare la gestione della scuolaelementare e media, un gruppo di laici, alcuni dei qualigenitori di allievi della scuola, che facevano riferimento almovimento di Comunione e Liberazione, pensarono,guidati da Paola Piraccini e da don Ezio Casadei, diassumersi la responsabilità della continuità di quelle scuole.Li muoveva la gratitudine per l’esperienza fatta aderendo alcarisma educativo di don Giussani e il desiderio dimantenere vivo un luogo in cui i loro figli e i ragazzi dellacittà potessero continuare ad incontrarsi con una propostaculturale radicata nella tradizione cristiana e attenta adintrodurli alla realtà nella totalità delle sue dimensioni.

Quali sono le tappe fondamentale di questa storia?Da subito nel 1987 si avviò una strettissima collaborazionecon l’Istituto Sacro Cuore di Milano, che nei primi anni fuanche di tipo gestionale, per poi divenire solo unacollaborazione sul versante pedagogico e didattico entrouna vasta rete di scuole paritarie che si andava costituendoin quegli anni, con dinamiche molto simili alla nostra. Daquesta "amicizia operativa" si è generato un modello discuole che, pur rimanendo ancorate alla tradizione che leaveva generate, hanno saputo aprirsi all’innovazione sulversante dei metodi, dell’introduzione delle nuovetecnologie, dell’apertura a una dimensione europea einternazionale, raccogliendo tutte le sfide dellacontemporaneità. Dall’incremento di alunni e di classi ènata nel 2002 (all’inizio dell’ultimo anno scolastico dellapreside Paola Piraccini, di cui io ho raccolto l’eredità nel2003) l’esigenza di spostarsi con la scuola media nella sededi Palazzo Nadiani, che ha anche ospitato dal 2007 le prime

classi del Liceo Scientifico, portando a completamento ilciclo educativo proposto alla città, in quanto dal 2006 lesuore avevano lasciato anche la direzione della Scuoladell’infanzia.

Una storia fatta di volti e incontri. Ci sono persone che piùdi altre hanno contribuito alla crescita di questa importan-te realtà educativa a Cesena?La storia, che io ho vissuto come genitore fin dai primi anni,ha avuto come protagonisti le centinaia di volti di alunni,genitori, insegnanti e personale non docente che l’hannocostruita giorno per giorno, in quanto in una scuolal’elemento centrale è costituito sempre dalle relazionieducative che si istaurano al suo interno, di cui tutti sonoattori fondamentali. Possiamo ricordare in modo particolaredue figure che non sono più fra noi e che alla scuola hannodato un importante contributo di appassionata dedizione.In primo luogo Paola Piraccini, preside dal 1987 al 2003, chedella scuola è stata per certi aspetti la "fondatrice",animandone la vita fin dagli inizi, alla luce della sua lungaesperienza in ambito educativo e della sua stimataprofessionalità in ambito scolastico. Attorno alla sua fortepersonalità la scuola ha assunto subito un’impronta chiara edecisa, che ha formato al servizio educativo quanti hannolavorato con lei in quei primi anni, spesso giovani alla primaesperienza in ambito scolastico. L’altra, più riservata neltratto, ma animata di una forte carica spirituale e di ungrande impegno nella costruzione dell’opera, è stataManuela Camagni, che entrò a lavorare nella segreteria dellascuola al suo ritorno dalla missione in Tunisia e vi rimasefino a quando fu chiamata nel 2005 a Roma a far parte dellafamiglia Pontificia, facendo arrivare la vita della nostrascuola nelle conversazioni dell’appartamento pontificio.

In occasione di questo anniversario ci sono altre iniziativein cantiere oltre a quelle in programma nel mese di otto-bre?Accanto alla messa di inaugurazione dell’anno scolasticocon il vescovo Douglas Regattieri e al suggestivo incontrocol professor Nembrini che si sono svolti lo scorso sabato èin progetto un convegno che riprenderà le tematiche dellamostra Meeting su "I giovani e la crisi", nel desiderio diaccogliere fino in fondo la sfida di dare una prospettiva dipositività ai ragazzi che ci sono affidati".

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Fondazione: a colloquio con il dirigente scolastico Ombretta Sternini

I 25 anni del Sacro Cuore

Sabato 13 ottobre, i bambini

di prima elementare al termine

della messa in Duomo

(foto Antonio D. Capristo)

I numeriAttualmente le scuole della Fondazionesono frequentate da 485 allievi e neltempo tanti sono stati i bambini eragazzi che sono passati dal SacroCuore. "Agli inizi - dice la preside,Ombretta Sternini - la scuolaelementare ospitava 150 bambini,divenuti 190 nel 2000 e 234 in questoanno scolastico (passando da 8 a 12classi); la scuola media è passata dai80 alunni degli inizi ai 91 del 2000 perarrivare ai 124 attuali (raddoppiando ilnumero delle classi). Ad essi si aggiungono gli 86 alunnidella scuola dell’Infanzia e i 46 alunnidel Liceo Scientifico. In complesso sonodiverse migliaia i ragazzi che in questianni sono passati attraverso le nostrescuole, fra cui molti degli inizi sonodiventati oggi genitori nel desiderio difare sperimentare ai propri figli uncammino educativo corrispondente alleesigenze più profonde del cuore, comeha testimoniato Francesco Orioli,allievo di terza media nel 1987 e oggigenitore di cinque bambini.

"In questi anni - sottolinea la preside -si è sviluppato il grande progetto dicreazione in via don Minzoni di un polosocio-educativo, che oltre ai nuoviedifici delle scuole, avrebbe ospitatorealtà significative di tipo caritativo emissionario operanti nel territorio. Ledifficoltà incontrate nel cantiere, puravendo una qualche ripercussionenella serenità della vita delle nostrescuole, non hanno impedito nellasostanza l’incrementarsi di un impegnodi tutti (insegnanti, genitori,amministratori), perché la propostadel Sacro Cuore possa continuare asvilupparsi per il bene dei ragazzi chelo frequentano. In questo ci è stato digrande aiuto la Diocesi, che ci haaperto le porte del Seminario, che alsecondo piano già ospita il Liceo e dalprossimo anno scolastico accoglieràanche le medie". "Dopo tre anni dalblocco del cantiere delle nuove scuolead oggi tutto è fermo - precisa lapresidente della Fondazione CinziaAmaduzzi -. Stiamo attendendol’apertura del dibattimento che avverràa novembre. Ci auguriamo si possaarrivare a una sentenza in tempibrevi".

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La Fotonotizia | Compagni di scuola

’Nozze di perla’ per la classe elementare di Case Castagnoli. Nei giorni scorsi una decinadi allievi della prima elementare 1982/1983, residenti della parrocchia di Madonnadel Fuoco, si sono ritrovati come ogni anno per una conviviale nelle colline cesenati.Dopo trent’anni, invece di attraversare insieme le porte della scuola, hanno attraversatoquella di un ristorante: i cappellacci ai funghi sono stati il massimo del gusto, ma nonhanno retto il confronto con il ricordo delle merendine durante la ricreazione.

La Fotonotizia | Premiazione Avis

L’Avis di Cesena avvicina i giovani. Si è svolta la scorsa settimana la riunione del gruppogiovani donatori dell’Avis di San Vittore per fare il punto sul lavoro svolto durante la festadello sport. Il resoconto è stato soddisfacente in quanto sono stati avvicinati oltre 260 giovani ai qualiè stato proposto di diventare donatori.Fra i vari visitatori è stato sorteggiato un Iphone 4s che è andato ad Andrea Cereti.

on è vero che non c’è più chiabbia voglia di impegnarsi inpolitica. E molto spesso chi lofa, almeno a livello locale, ci

rimette pure i soldi della benzina. Neigiorni scorsi è stato presentato ilMovimento romagnolo(www.movimentoromagnolo.it), unarealtà che vuole essere unostrumento per avvicinare allapolitica. Le carte in regola, questiromagnoli, ce le hanno tutte: buona

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Dalla Romagna nuove ideeper la politica

Tantissima gente alla prima uscita del Movimento romagnolo

volontà, politica intesa come servizio,valori chiari e trasparenti. E’ lorointenzione avvicinare i giovani,anche se al momento fra i promotoridi giovani non se ne vedono."Due settimane fa, all’abbazia delMonte - spiega Giorgio Fiori,coordinatore del circondariocesenate - la presentazione delnostro Movimento è andata moltobene. A concludere i lavori è stato ilpolitico Pier Ferdinando Casini, il

quale la scorsa estate ha apprezzatomolto la nostra idea di costituire unarealtà che si ancorasse al centro"."Allo stesso tempo - gli fa ecoGilberto Zoffoli, membro deldirettivo - crediamo che i soliti voltidella politica debbano cambiare. Lochiede la gente".Una figura di spicco del MovimentoRomagnolo è il senatore LorenzoCappelli, coinvolto nell’avventura perla sua esperienza e il suo entusiasmoche, da novantenne, supera moltospesso quello di un giovane. "Lafurbizia è un misero surrogatodell’intelligenza - ha affermatoCappelli durante il suo intervento alconvegno - e quando si dice che unpolitico è furbo, si sottintende che loè solo per il suo interesse. La furbiziain politica è un flagello che producedanni devastanti. Vogliamo fare inmodo che siano i giovani a portareavanti gli ideali concreti delMovimento Romagnolo. I giovanisono come le rondini, cheannunciano e portano la primavera".Cappelli non ha risparmiato unastoccata a "coloro che, localmente, cigovernano da 40 anni. Il lorofallimento è dimostrato da casi comeSapro, dalla mancanza diinfrastrutture, da come Hera tartassai cittadini. Siamo certi che dallaRomagna può arrivare la spintagiusta per una rinascita di tutto ilPaese".

Cristiano Riciputi

In breveBustodel papaIn cattedrale a Cesenaè rimasto esposto, perqualche giorno, unbusto di PapaGiovanni XXIII. L’operaè stata esposta perinteresse del parrocodon Giordano Amati,in occasione dei 50anni dell’apertura delConcilio vaticano II.

Nella foto di Antonio D. Capristo, l’opera diCarlo Strada, artista del ferro.

La7 al Castrum SaglianiLe telecamere de La7 puntate su Cesena.Lunedì 8 e martedì 9 ottobre la città haospitato le riprese di "Ti ci porto io",programma itinerante condotto daGianfranco Vissani e Michela Rocco diTorrepadula e dedicato alle tipicità deiterritori.Fra una passeggiata in piazza del Popolo euna cena medievale (allestitanell’agriturismo Castrum Sagliani), latroupe della trasmissione è andata allascoperta della cucina e dei prodotti cesenati.

Uno scorcio

di Castrum Sagliani

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Giovedì 18 ottobre 2012 15Cesenatico

Radar, una grande festanel teatro cittadino

na grande festa perl’associazione Radar. Unadecina di giorni fa, nelteatro comunale a

Cesenatico, con il patrocinio delComune e la collaborazione dellaparrocchia San Giacomo e con lapresenza del vescovo Douglas, si ètenuta la serata "La musica ècambiata" nella quale la Por(Piccola orchestra Radar) composta da 10 elementi hapresentato il cd del Radar attraverso l’avvicendarsi dicanti, letture e balli con l’aiuto dei ragazzi e degliadulti che condividono questa esperienza. Il teatro havisto l’ingresso di 250 persone registrando così il tuttoesaurito. Il parroco don Gian Piero Casadei hasottolineato "l’importanza del Radar per la comunitàcristiana di San Giacomo e l’accoglienza riservata aogni persona che intende far parte di questacompagnia. Lo ritengo un dono di Dio". Il sindacoRoberto Buda ha affermato che "il Radar, così comeogni movimento o associazione, che lavora per il benecomune dei cittadini è un dono e un punto a cuiguardare per la città di Cesenatico". In conclusione ilvescovo, prima di impartire la benedizione, hasottolineato quanto fosse soddisfatto per la serata: "E’davvero una gioia vedere giovani contenti, che nonhanno paura di dire la verità su ciò che hanno

Uincontrato, Gesù Cristo, che gli ha cambiato la vita".Il Radar (acronimo di Ragazzi in ascolto davanti allarealtà) è una compagnia cristiana nata nel novembredel 2007 e guidata da don Gian Piero Casadei(arciprete della parrocchia San Giacomo Apostolo inCesenatico) e da Davide Stefanini. La compagnia conta oggi un centinaio di persone traragazzi delle medie, delle superiori ed adulti. Il Radarsi ritrova ogni sabato pomeriggio dalle 16 alle 18.30presso il salone del Centro San Giacomo per incontriche mettono a tema la fede in Gesù Cristo e ildesiderio di felicità insito nel cuore di ciascuno. Ilmotto "tu mi guardi come Dio" è estrapolato dall’innodella compagnia intitolato "Il Principe" che raccontala storia del Piccolo Principe. Il Radar organizza uncampo scuola estivo, la "tre giorni" invernale e ungruppo di studio ogni martedì. Dal 2011 collabora conil maestro Roberto Galvani proponendo un corso di

musica e teatro ogni lunedì pomeriggio presso ilCentro San Giacomo sul Porto Canale. Nell’aprile 2012è nato il "Coro Radar" che si ritrova ogni sabatopomeriggio dalle 15 alle 16 presso una sala del CentroSan Giacomo. Nel luglio scorso è uscito il libro che riassume i primi 5anni dell’esperienza educativa del Radar intitolato "Tumi guardi come Dio" e il cd della Por con 10 braniinediti, scritti dagli stessi musicisti, intitolato "Lamusica è cambiata". Ha spiegato Stefanini, che guida il Radar da 5 anni: "IlRadar compie 5 anni. E’ un piccolo ramoscellonell’albero della chiesa. Questa compagnia educa aessere veri, giusti e leali. Questo libro e questo cd non vogliono rappresentareun metodo, ma un avvenimento presente in atto. Daivolti di ciascuno emerge che davvero "la musica ècambiata".

L’associazione si occupa dei giovani

E’ presieduta dal parrocodi San Giacomo don Gian PieroCasadei ed è coordinata da DavideStefanini. Alla serata eranopresenti anche il sindaco Budae il vescovo Regattieri

Bagnarola in festaComunità di Bagnarola in festa. In attesa dell’ingresso ufficiale del nuovoparroco don Giovanni Barduzzi, nel tardo pomeriggio di sabato 27 ottobre,la parrocchia ha organizzato un calendario denso di appuntamenti. Dopol’incontro di mercoledì sera con Francesco Zanotti, direttore del CorriereCesenate e presidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici,venerdì 19 ottobre alle 19,30 si terrà la cena con proiezione di filmati storicie foto storiche del paese. Alle 21.30 si terrà il torneo di pallavolo fra leparrocchie della nuova unità pastorale che comprende, oltre a Bagnarola,Villalta, Cannucceto e Santa Maria Goretti. Villata e Bagnarolarappresentano un’unità parrocchiale guidate da don Barduzzi.Sabato 20 ottobre le specialità della serata saranno paella e sangria e lamusica sarà quella dei Margò 80. Domenica 21 ottobre durante il pomeriggio ci saranno giochi di luna park,animazione per bambini, stand gastronomici e musica dell’orchestraBergamini. Stiamo iniziando un lavoro pastorale comune - spiega don Barduzzi - fra ledue unità pastorali. Non vogliamo che la collaborazione resti solo nelleintenzioni e per questo abbiamo già organizzato alcuni eventi insieme. Adesempio, un paio di settimane fa, abbiamo dato il via all’anno catechisticopresso la colonia Agip, chiamando ragazzi e famiglie. La messa è stata

presieduta dal vescovo Douglas. Allo stessomodo vogliamo dare vita a momentiformativi e di divertimento per i giovani,che coinvolgano le due unità parrocchiali.Per fare ciò sappiamo di poter contaresullo spirito propositivo di tutti, in modoche ognuno possa dare il propriocontributo costruttivo alla crescita dellenostre comunità".Anche per le famiglie si cercherà diaffrontare un cammino unitario, conmomenti insieme e di condivisione.

Cristiano Riciputi

NOZZE D’ORONOZZE D’OROFRANCO MARGHERITINI

E ANGELINA BUDA(della storica lavanderia

Angelina di Sala)

ricordano, giovedì 18 ottobre,i 50 anni di nozze

che festeggeranno domenica

Tanti auguri dai figli e tutti i parenti

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Giovedì 18 ottobre 201216 Valle del Rubicone

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I 100 anni di UrbiniGino Urbini ha compiuto 100 anni ericeve un riconoscimento dalla BccGatteo. Socio della Banca di Gatteo dal1967, il maestro Urbini ha festeggiato ilcentenario dalla sua nascita l’8 ottobre,vantando una vita attiva e feconda,spesa con onestà, serietà e duro lavoro.Per l’occasione il vice presidente dellabanca, Guglielmo Andreucci, si è recatopresso la sua abitazione perconsegnargli il Melograno d’Argento,simbolo della cooperazione. Urbini è sposato da 63 anni con MariaPia Pagliarani che ha 98 anni e insiemecostituiscono la coppia più longeva diSavignano. Nonostante l’età, mantieneattivi i suoi principali interessi, lostudio e l’agricoltura, e tra un libro el’altro non dimentica mai di curarel’orto. Nato a Santarcangelo nel 1912 dagenitori savignanesi, il maestro va avivere ben presto a Gatteo. Si dedicaagli studi classici, frequenta l’universitàdi Firenze e nel frattempo lavora comemaestro per mantenersi agli studi.Lavora presso varie scuole elementarinei comuni del Rubicone, fino alpensionamento che avviene nel 1971.Nel’38 è in Etiopia, ad Addis Abeba, perun’esperienza lavorativa che lo portaanche a scrivere presso una rivistaitaliana come corrispondentedall’estero. Nel ’39 viene chiamato allearmi come bersagliere e fa carrieradiventando tenente colonnello. Poiviene fatto prigioniero di guerra etrasferito in Kenia e per 5 anni la suafamiglia non ha sue notizie. Alla finedella seconda guerra mondiale torna acasa.

arà presentato pubblicamentenel teatro comunale diGambettola, domenica 21ottobre, il libro "Corpo

Bandistico Città di Gambettola: 150anni di storia", scritto da AntonioBaldini (di Bulgaria di Cesena,appassionato di storia locale) eGiorgio Bolognesi ( storico diMontiano di consolidata editoria).Alla presentazione ufficiale, diqualche giorno fa, oltre agli autori,

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I primi centocinquant’annidel Corpo bandistico

A Gambettola presentato il libro sulla storia della banda

erano presenti Massimiliano Maestri,assessore comunale, Rino Pazzaglia eValentino Calbucci rispettivamentepresidente e direttore del CorpoBandistico "Città di Gambettola"(nella foto). "Questo libro nasce dalla volontà delCorpo Bandistico - hanno fatto notaregli autori-, con l’intento condivisodall’Amministrazione comunale edalla popolazione di legare al filodella storia il patrimonio culturale

esercitato attraverso l’arte dellamusica amatoriale dei suoi abitanti,per farne pubblico strumento diconoscenza".Il volume, che è stato stampato inmille copie dalla tipografia Pazzini diVilla Verucchio, è senza dubbio ilmodo migliore per festeggiare i primi150 anni della storia del CorpoBandistico gambettolese."E’ un omaggio ai musicisti che sisono avvicendati nel corso degli anni-ha sottolineato il presidente Pazzaglia- un modo per dire grazie per lastorica collaborazioneall’Amministrazione comunale e allaBcc di Sala di Cesenatico che ci haconsentito di sfoggiare la nuova divisadi color azzurro"."La serata di domenica 21 ottobrevedrà la presenza dello storico localeGiovanni Maroni, intercalata dainterventi musicali del CorpoBandistico" ha precisato Calbucci. "Centocinquant’anni di storiarappresentano un’emozione unica e illibro ne segna il duplice evento - haconcluso Massimiliano Maestri -celebrando l’anniversario con ilbattesimo della pubblicazione,portando la storia a conoscenza deicittadini di oggi".Per consentire la visione a piùpersone, visto che si prevede ilpienone delle grandi occasioni, saràinstallato all’esterno del Teatrocomunale un maxi-schermo.

Piero Spinosi

La Saletta, ambiente nuovo per i giovani

ono stati inaugurati sabato scorso a Longiano i nuovi locali del centrogiovanile "Forza venite gente" e del doposcuola "Direamici" gestiti da"Homo Viator", l’associazione laica che gravita attorno al conventofrancescano di Longiano. Erano presenti all’inaugurazione il vescovo di

Cesena-Sarsina Douglas Regattieri, il Ministro provinciale dei frati minoriconventuali Mauro Gambetti, e, a fare le veci del sindaco di Longiano, l’assessorealle politiche giovanili Samantha Semproli. I nuovi locali, molto spaziosi, sonoubicati in un edificio del complesso conventuale che dà sulla viaCirconvallazione e sostituiscono quelli più ristretti che si trovavano all’internodello stesso convento e che erano stati inaugurati il 3 ottobre 2004."Dieci anni fa - ha ricordato il padre provinciale, Mauro Gambetti, all’epoca aLongiano, - ci trovammo a riflettere con alcuni animatori su cosa avremmopotuto fare per i ragazzi, dal momento che i luoghi di ritrovo erano pochi.Pensammo sin da subito a uno spazio da consegnare ai giovani,accompagnandoli nella loro crescita. Sono in tanti, a vario titolo, ad aver datoqualcosa per realizzare questa opera - ha aggiunto -. Per il futuro auspico che il

S

centro di aggregazione possa diventare una vera epropria scuola che rilanci i valori cristiani".Nei locali inaugurati sabato scorso si svolgonomolteplici attività. Il doposcuola "Direamici" è uncentro pomeridiano per i bambini delle scuoleelementari (attivo dal lunedì al venerdì), dove i fanciullisono aiutati nei compiti (dalle 14 alle 16) e sonocoinvolti in attività ricreative (dalle 16 alle 18). L’aiuto aicompiti si estende ai ragazzi delle scuole medie illunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 14,30 alle 16,30. Ilcentro di aggregazione giovanile "Forza venite gente"("la saletta") è aperto tutti i pomeriggi (dalle 16 alle 19)e il sabato sera (dalle 21 alle 24) e dà accoglienza airagazzi delle scuole superiori. È uno spazio animato daun gruppo di volontari che si adoperano per aiutare gliadolescenti a divertirsi in modo "sano" e a vivereun’esperienza di condivisione. Fra le attività del centrodi aggregazione si annoverano il festival di bandgiovanili "Alziamo la voce" e la squadra di calcio "HomoViator" che partecipa a tornei locali."Per il futuro abbiamo in progetto di allestire unabiblioteca per i giovani e stiamo pensando a unlaboratorio di teatro per i ragazzi delle superiori", hafatto sapere il responsabile del centro giovanile frateValerio Folli.

Matteo Venturi

Nel decimo anniversariodella morte della cara

RENATA BORGHESI

domenica 21 ottobre alle 11 sarà celebrata una messa di suffragio

nella chiesa parrocchialedi Montiano

ANNIVERSARIO

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Giovedì 18 ottobre 2012 17Valle del Savio

Lavori a PagnoSono ripresi a pieno ritmo i lavori diristrutturazione dell’oratorio della BeataVergine Maria di Pagno, nel comune diSarsina. Pagno, antica frazione delsarsinate, ha il record di avere, con 23abitanti, ben tre chiese: la chiesaparrocchiale, l’oratorio della Beata Vergine ela chiesina di Tomba. Un imprevisto habloccato i lavori per mesi, ma si spera che ciòincida più di tanto sul preventivo che siaggira sui 150.000 euro. Le capriate e letravi, che sembravano aggiustabili erecuperabili, una volta smontate sono statetrovate a pezzi e ci si è resi contodell’impossibilità di procedere viste le loropessime condizioni.La struttura ha, per anni, resistito permiracolo viste le condizioni delle travature.Dover sostituire le tre capriate, come si vedenella foto, ha reso il lavoro più lungo, inquanto è servita una nuova verifica eapprovazione dalle Belle Arti di Ravenna. Gliultimi lavori all’oratorio risalgono al 1950,

quando una trave, ceduta, venne riparata egiuntata ad una trave nuova. In quel periodovenne demolito il campaniletto a vela, insasso, e ricostruito in cemento armato. Unacostruzione, l’oratorio della Beata Vergine diPagno che, esteriormente intonacata concemento, non farebbe pensare a niente diinteressante. Anzi, se non ci fosse ilcampaniletto a vela sarebbe difficile crederlauna chiesa. Entrando, invece, ci si rendeconto dell’immenso suo valore ed è perquesto che il parroco di Sarsina, don RenzoMarini, ha deciso di intraprendere unaristrutturazione totale. Anche se la messaviene celebrata una sola volta all’anno per lafesta, la prima domenica di settembre, nonera possibile lasciar crollare un’antica chiesacome questa. Nelle tavelle in cotto originali,dipinte a triangoli bianchi e ocra, si leggonoi nomi dei costruttori "Marco Fabbri,Giovanni Antonio Guidi da Pagno Muratore,Pasquini di Pagno muratore, 8 maggio1650".Purtroppo alcuni metri quadri di tavelle,sull’angolo destro dell’ingresso, negli anni’60 sono stati sostituiti da tavelloni"Varese". L’intervento odierno, guidatodalla Sovrintendenza, consiste innanzituttonella sostituzione delle capriate e nelrifacimento del tetto, delle tinteggiature e lasostituzione del pavimento in granigliamontato nel 1954, che a suo tempo hasostituito l’antico pavimento in lastre, chesarebbe interessante riscoprire sottol’attuale pavimento.

Daniele Bosi

Annata da dimenticarePoche castagne in valleMichela Mosconi

Alto Savio ne è regnoincontrastato. Da Selvapianaad Alfero, passando perBagno di Romagna e nei

boschi in prossimità del Fumaiolo. Piùa basse quote si trovano a Ranchio ePieve di Rivoschio. Ettari ed ettari dicastagni ornano il paesaggiodell’Appennino cesenate. Ma, a dettadei più, saranno davvero poche,quest’anno, le castagne da mangiare.La siccità estiva, la vespa cinese: questele cause principali della "magra"."I nostri castagni sono infestati dallavespa cinese - spiega Leonardo Marianidella Pro Loco di Acquapartita -. Sitratta di un insetto che fa seccare lapianta. Siamo preoccupati perché nonè possibile debellare questo parassitanel giro di poco tempo, ma sononecessari anni. Il problema si èpresentato in forma grave lo scorsoanno e si è riproposto adesso. Conl’intervento del Servizio FitosanitarioRegionale si è ricorsi alla lottabiologica, ma i risultati si vedranno solo

’Lfra qualche anno. Il danno per iproduttori è notevole con una raccoltache, rispetto ai tempi passati, èdrasticamente calata fino all’80 percento". Intanto sono tutte confermatele sagre in programma dedicate allacastagna. "Visto la scarsità dellaraccolta - dice Massimiliano Falernidella Pro loco di Selvapiana - abbiamodeciso di invitare all’OttobreSelvapianese principalmente banchilocali, mentre gli anni scorsi avevamobanchi e castagne anche dal Piemonte,per esempio". C’è da aggiungere, aquesto proposito, che il Piemonte èstata una delle prime regioni adaccusare il problema della vespacinese. Dunque anche una delle prime

a cercare di porvi rimedio. Anche perquesto motivo le castagne piemontesi,specialmente quelle dei castagneti inprovincia di Cuneo, sono quelle che sitrovano anche nei negozi al dettaglioper la vendita, insieme a quelle diMarradi e, per quello che è permessoquest’anno, a quelle del nostroAppennino. "Nella nostra zonaabbiamo castagneti sul versante che daRanchio guarda Pieve di Rivoschio -dice Stefano Caselli presidente dellaPro Loco di Ranchio -. Anche da questeparti la vespa cinese ha fatto undisastro". Anche in questa zona ilServizio Fitosanitario è intervenutomesi addietro col lancio delparassitoide Torymus Sinensis.

In mancanza diprodotto locale,si suppliscecon i castagnetidella provinciadi Cuneo

Fra le cause: siccità e vespa cinese

Sarsina| Grande festa per la Bcc

Grande festa domenica scorsa per la Bcc di Sarsina, con il pranzo sociale e lapremiazione di quattro soci: Gino Versari, Nino Cesaretti, Egisto Giacomo Riceputi,Colombo Benedetti. Intanto giovedì 18 parte il primo incontro sui temi del creditocooperativo e dottrina sociale della chiesa: al Silvio Pellico, alle 21, il relatore sarà ilvescovo Douglas Regattieri. Agli incontri successivi ci saranno don Franco Appi (24ottobre), Daniele Quadrelli dirigente della Federazione Bcc Emilia Romagna (14novembre) e il vescovo Luigi Negri (21 novembre). Nella foto, il presidente AlbertoGiannini durante la relazione, sul bilancio semestrale, ai soci.

San PieroIniziativeper l’Anno della fedePer l’inizio dell’Anno della fede e inpreparazione della visita pastoraledel vescovo, la parrocchia di SanPiero vive una settimana dicelebrazioni e di preghiera, conl’immagine della Madonna diCorzano portata a piedi nella chiesaparrocchiale domenica scorsa. Finoa domenica 21 ogni giorno verràcelebrata la Messa alle 8 e in chiesaci sarà il Banco del Libro, con laofferta della bibbia, del catechismodella chiesa cattolica e di libri dispiritualità. Giovedì 18, alle 18, è inprogramma l’adorazione eucaristicaper le vocazioni.Domenica la Messa delle 11 saràpartecipata in particolare daibambini dell’asilo ed alle 17 lapreghiera del Rosario sarà animatada un gruppo di famiglie.

Mercato SaracenoConfartigianato:fare impresa in VallesavioLa passione, il legame colterritorio, la consapevolezza diagire anche in nome e per contodel territorio montanoaumentandone valore e coesionesociale, è la molla che tiene inpiedi le piccole imprese artigianedella tradizione nella bufera dellacrisi. Questo è emerso durante lavisita che l’assessore al bilanciodel comune di Mercato SaracenoMoreno Tozzi ha fatto al Panificiodi Italo Bertozzi e della moglieDonatella Valli, laboratorio connegozio storico mercatese, nelcontesto di "Essere In Impresa",l’iniziativa di Confartigianato incui i primi cittadini e gliamministratori per un giornosono entrati simultaneamentedentro le imprese.

Da un incontro della scorsa settimana

Acli: in Valle del Savio ci sono molte attivitàRiprendendo il titolo dato al convegno nazionale delle Acli,l’Associazione dei lavoratori cristiani, tenutosi in settembre adOrvieto, e cioè "Cattolici impegnati per il bene comune", laparrocchia di S.Piero ha organizzato un incontro venerdì 12ottobre, presso la sala del municipio.Luciano Ravaioli, presidente provinciale delle Acli di Forlì-Cesena, che al convegno di Orvieto ha partecipato, ha introdottoil tema della serata, ricordando anche principi ispiratori efunzione delle Acli. All’incontro ha partecipato anche don EzioOstolani, assistente delle Acli per la zona di Cesena. La crisiculturale e politica che stiamo vivendo, oltre che economica esociale, rischia di portare tutti verso l’apatia e l’indifferenza.La risposta, invece, viene intravista in un rinnovato impegno peril bene comune, in un ridare significato e linfa alla politicaaffrontando le sfide che riguardano i problemi del lavoro, deiservizi sociali, del welfare. Per cominciare ad affrontare questitemi, per vivere meglio la propria presenza nel mondo del lavoroe nella società, un gruppetto di persone ha deciso di ricostituireun’associazione aderente alle Acli, la storica associazione deilavoratori cristiani.

Alberto Merendi

PiavolaL’ingresso del nuovo parroco

La celebrazione della messaper l’arrivo a Piavola(Mercato Saraceno), inqualità di amministratoreparrocchiale di don EmilioSolis. Domenica prossima, 21ottobre, alle 9,30, l’exvicario generale dellaDiocesi, monsignor VirgilioGuidi, lo presenterà ai fedeli.A don Emilio, che è parroco aBorello (Cesena) dal 2010,verrà affidata anche la vicinaparrocchia di San Romano.

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Giovedì 18 ottobre 201218 Solidarietà

Indebiti sulle Quattordicesime.Incontro con Inps

In seguito all’incontro con la dirigenzadell’Inps per definire la questione degliindebiti sulle quattordicesime, è statoconvenuto con l’istituto che le sommesaranno recuperate in trentasei rate pertutti i pensionati interessati. Poichél’istituto ha già determinato l’importo darecuperare in ventiquattro rate a partiredal 1° novembre, la somma rimanentesarà ricalcolata in trentasei rate, adecorrere da dicembre o gennaio.L’Inps ha comunicato che staprovvedendo a controllare eventualierrori che interessano circa un migliaiodi prestazioni, di cui almeno duecentoquattordicesime liquidate nel 2009 sullabase di redditi Inps già conosciutidall’Istituto, che di conseguenza nonsubiranno la trattenuta con la mensilitàdi novembre, in attesa della verifica.L’Inps, inoltre, ha fatto presente chequalora gli interessati siano titolari di untrattamento minimo che, per effettodella trattenuta, dovesse scendere al disotto del minimo stesso, potrannoprovvedere al relativo pagamentomediante l’utilizzo di trentasei bollettiniMav o in contanti; ovviamente, ilmancato pagamento di due bollettinipostali consecutivi potrebbe comportareil venir meno della rateizzazione, salvo ilfatto che l’Istituto potrà semprerecuperare l’importo restante nel caso dimancato pagamento.Sulla questione degli indebitiriguardanti le quattordicesime calcolatesui redditi del 2008 ed erogate nel 2009,l’Istituto ha ribadito la propria titolaritàa recuperarle, nonostante il fatto chel’art. 13 della L. 412/91 fissa il termineannuale per il loro recupero. Su questaquestione e sulle altre riguardanti lacorretta applicazione della predetta

a cura del Sindacato Pensionati FNP CISL(tel. 0547 644611 - 0547 22803)

e per il Patronato INAS CISL(tel. 0547 612332) via R. Serra, 12 - CesenaNOTIZIARIO PENSIONATI

norma, vista la netta chiusura dell’Inps,d’intesa con l’ufficio legale, la Fnpinizierà una causa pilota, al fine di farapplicare correttamente dal Giudicequanto contenuto nell’art. 13.Infine, l’Inps ha comunicato che stainviando circa 25mila lettere di recuperodi indebito a quei delegati che hannocontinuato a riscuotere le rate dipensioni anche successivamente allamorte del pensionato delegante.

Fusione Inps-Inpdap. Il Governosi impegni a garantire coperturaIl decreto “salva Italia” ha disposto laconfluenza dell’Inpdap nell’Inps, con ilrelativo passaggio dei conti di bilancio,con la particolarità che quellodell’Inpdap evidenzia, ad oggi, un deficitdi bilancio di 10,3 miliardi, che salirà a16 entro la fine dell’anno, a causa di unaperdita di esercizio di 5,8 miliardi. “Afronte di questa situazione - osserva laFnp - le dichiarazioni rilasciate dalMinistro del Lavoro e dell’Economia, cheminimizzano il disavanzo patrimonialevenutosi a determinare, affermando che“non c’è da temere alcun effettonegativo sulla sostenibilità del sistemaprevidenziale, che resta pienamenteconfermata” ci preoccupanofortemente”.Il Ministro Fornero ha aggiunto che “icosti della previdenza scenderanno manmano che si realizzeranno i risparmiprodotti dalla riforma delle pensioni”, elo stesso Presidente dell’InpsMastropasqua ha dichiarato che le ultime

Un folto gruppo della Fnp di Forlì Cesena, guidato dal segretario generale Luigi Brancato, ha partecipatoa Firenze al Festival delle Generazioni, promosso dalla federazione nazionale per scardinare quelpresunto conflitto intergenerazionale. Il Festival, che si è tenuto da 12 al 14 ottobre, è il primo evento delgenere in Italia.

L’Fnp provinciale a Firenze per il Festival per unire le generazioni

riforme delle pensioni hanno messo insicurezza i conti dell’Inps. “In realtà -continua la Fnp - il problema dellasostenibilità del sistema è provata dallanota di assestamento al bilancio 2012dell’Inps, che verrà discussa dalConsiglio di indirizzo e vigilanza, nellaquale, tra l’altro, è scritto che ildisavanzo economico dell’Inps èdestinato nel tempo ad incrementarsiper effetto del blocco del turn-over, conil rischio di un possibile azzeramento del

patrimonio netto dell’Inps. In questacircostanza è doveroso ricordare che lefinalità che hanno ispirato la recenteRiforma delle pensioni erano altrerispetto a quello di risanare il deficitdell’Inpdap, poiché si erano prefissi dirafforzare la sostenibilità del sistemapensionistico con l’incremento della“convergenza intergenerazionale”.Infine - conclude la Fnp - non possiamoassistere a dichiarazioni che tendono aminimizzare il tutto con il rischio che,

per ridurre tale deficit, in un prossimofuturo, ci possiamo trovare di fronte adulteriori prolungamenti del blocco dellaindicizzazione delle pensioni, oppure adun ulteriore aumento delle aliquotecontributive con l’ennesimo, negativo,risultato a danno dei pensionati elavoratori. Pertanto, chiediamo che ilGoverno si impegni in manieraconsapevole e responsabile ad adottaremisure in grado di dare adeguategaranzie di copertura durature”.

runa e ConsilioPistocchi”, questo ilnome conferito allanuova sala Caritas presso

la parrocchia di Martorano.L’intitolazione ufficiale è avvenuta nellaserata di mercoledì 10 ottobre allapresenza del vescovo Douglas Regattieri,del presidente del Consiglio comunale diCesena Rita Ricci, del parroco donAndrea Budelacci e di un centinaio dipersone. Il fratello del diacono Consilio,Giuliano, ha dato una notiziaimportante: “Una decina di anni faBruna e Consilio redassero testamento,regolarmente depositato da un notaio,confermato da mio fratello l’anno scorso.Nel testamento è riportato che alla loromorte avrebbero lasciato la loroabitazione alla comunità Papa GiovanniXXIII, possibilmente per accoglierebambini soli. Nel caso in cui la papaGiovanni non avesse modo diottemperare a questo desiderio, ilfabbricato andrà alle suore della SacraFamiglia. Il denaro del conto corrente,

poca cosaconsiderato il lorostato di pensionatie l’altruismo diBruna e Consilio,secondotestamento sarà

diviso fra i quattro nipoti”.La nuova saletta della Caritas si trova alpiano terra, lungo i portici della canonicaed ha un suo ingresso indipendente.Sopra a questo ambiente vi è la casad’accoglienza Betania anche questa, cosìcome la sala Caritas, voluta dal diacono. “E’ bello che una parrocchia - ha detto ilvescovo - si organizzi con uno spaziodedicato a chi è in difficoltà. Così comein ogni comunità c’è un luogo benidentificato per la preghiera e la lode aDio, la chiesa, così dovrebbe esserci unambiente per accogliere i poveri, perdare concretezza alla carità e gambe allafede. La fede deve essere sempre tradottain opere”.La sala Caritas è un ambiente piccolo maaccogliente, il cui arredamento è in via diultimazione. Il “pezzo” più importante èrappresentato da un armadio che Brunae Consilio tenevano in casa e doveriponevano alimenti e indumenti dadonare alle persone bisognose. Questoarmadio, semplice e modesto nellafattura, continuerà a svolgere la missione

voluta dalla coppia di coniugi diMartorano. Ricordiamo che Bruna èdeceduta nel novembre 2010, e Consilionello scorso settembre.“Bruna e Consilio sono unatestimonianza di vita - ha affermato RitaRicci - e nelle nostre comunità c’è moltobisogno di famiglie salde e unitenell’amore. Lo spazio Caritasrappresenta un atto concreto dialtruismo non solo per la parrocchia, maper tutto il paese e il quartiere. IlComune di Cesena collabora da anni conl’associazione: senza Caritas l’assistenzasociale sarebbe quasi impossibile”.Alla serata di inaugurazione sonointervenute tante persone: parenti,amici, parrocchiani di Bruna e Consilio.Vi erano, immancabilmente, anche moltistranieri, da sempre al centro delleattenzione dei coniugi Pistocchi. Fraquesti anche Barbara, la coordinatricedell’associazione Polonia, alla qualefanno riferimento le tante badantipolacche presenti nel territorio cesenate.“Ho un rammarico - ha concluso ilvescovo Douglas -. Non aver conosciutoBruna e aver conosciuto per poco tempoConsilio. In lui però ho colto subitol’umile semplicità accompagnata da unafede salda e animata da un’immensacarità verso il prossimo”.

Cristiano Riciputi

B“

MARTORANO DI CESENANegli ambienti parrocchialiinaugurata una saletta,a servizio della Caritas,intitolata alla memoriadei coniugi Pistocchi.Hanno lasciato in ereditàla loro casaalla Papa Giovanni XXIII

Una sala a ricordodi Brunae Consilio

Gambettola

■ Tavolodella Solidarietà

Raccolta per i terremotatidell’EmiliaSi è svolta presso il parco Fellini, in via SopraRigossa a Gambettola, l’ultima iniziativa del“Tavolo della Solidarietà”, che ha contribuito aconsegnare al vice sindaco di San Felice sulPanaro (comune modenese “adottato” daGambettola dopo il sisma), un assegnocomplessivo di 8.800 euro. L’importo è il fruttodelle molteplici iniziative messe in atto lungo ilperiodo estivo e anche oltre, dalle varieassociazioni socio-culturali che operano nelterritorio gambettolese, che hanno aderito altavolo solidale aperto dopo il terremoto del 20maggio che ha colpito l’Emilia. Per l’occasione,la consegna dell’assegno al vice sindaco di SanFelice sul Panaro presente all’iniziativa, è stataeffettuata da Luca Bussandri, consiglierecomunale gambettolese coordinatore del“Tavolo della Solidarietà”, al quale il sindacoIader Garavina ha “ceduto” la fascia tricolore insegno di riconoscenza per l’impegno profuso inquesto ambito.“Dopo l’immediato e diretto impegno deivolontari della Croce Verde locale, il temporaneoservizio degli agenti della Polizia Municipale diGambettola nel comune modenese - ha precisatoBussandri -, è iniziato un lungo percorso che ciha portati a consegnare una più che discretasomma agli amici di San Felice. Un risultato cheè il frutto del lavoro di un gruppo che ha messo adisposizione il proprio tempo libero e la propriapassione per una nobile causa. Causa che deverendere orgoglioso il Comune di Gambettola dasempre in “prima linea” per esprimere al meglioi valori della solidarietà e della vicinanza a chiha subito tragedie come quelle dei terremotati.In un periodo di discredito della politica e dicrisi dei valori sociali, questa è stata ladimostrazione che c’è ancora gente che favolontariato e si impegna in prima personaperché crede ancora in un certo tipo di valori”.Domenica 21 ottobre alle 11 nel Comune di SanFelice sul Panaro, verrà inaugurato il nuovoplesso scolastico. Alla cerimoniad’inaugurazione sarà presente una delegazionedi Gambettola che è stata invitata perl’occasione, dall’Amministrazione comunaleemiliana.

LA SALA SI TROVA AL PIANO TERRADEL COMPLESSO PARROCCHIALE, SOTTO AI PORTICI.IL VESCOVO DOUGLAS REGATTIERI HA BENEDETTO L’AMBIENTE(NELLA FOTO, INSIEME AL PRESIDENTEDEL CONSIGLIO COMUNALE DI CESENA RITA RICCIE AL PARROCO DI MARTORANO DON ANDREA BUDELACCI

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Giovedì 18 ottobre 2012 19Cultura&Spettacoli

alla libreria cattolica SAN GIOVANNI via Isei 15, Cesena (tel. 0547 29654)

LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESAOrigini e sviluppi, principi e fondamentidi Emilio Grasso(Edizioni EMI,collana “Mosaico della missione” n. 5, 2011, 7 euro)

Don Emilio Grasso ha pubblicato nel 2011 per lacollana “Mosaico della missione” dell’editrice EMI illibro “La dottrina sociale della Chiesa. Origini,sviluppi, principi e fondamenti”. Come scriveEmanuela Furlanetto nell’introduzione a pag. 6: “LaChiesa non ha un programma politico – in questocampo è neutrale -, ma non può essere indifferente difronte a grandi problemi sociali che riguardano la vitadell’uomo; è per questo che dà delle indicazioni allacoscienza dei cattolici e di ogni uomo di buonavolontà. La dottrina sociale, di conseguenza, non è unprogramma di nessun partito politico. Il Magisterodella Chiesa afferma, anzi, insistentemente, chel’ambito politico non appartiene ai sacerdoti enemmeno ai vescovi, ma ai laici, i quali sono chiamatia impegnarsi nelle differenti sfere sociali”. Ecco allorache parlando dell’origine della dottrina sociale dellaChiesa, legata ai due processi che nel XVIII secolohanno trasformato la società europea e che sono stati

la rivoluzione industriale e la rivoluzione francese, comel’autore afferma a pag. 10, don Grasso evidenzia a pag.31 il fatto che “di fronte alla povertà, diffusa in tutti iPaesi, aggravata dalla nuova situazione e dal processo inatto, la Chiesa intervenne soprattutto a livello di operedi carità.Le parole più utilizzate, anche nei suoi documenti,erano infatti ‘carità’ ed ‘elemosina’. Come afferma a pag.33 “è durante il XIX secolo che la Chiesa ha cominciato aprendere sulla questione sociale e a sviluppare unpensiero nuovo, che tenesse presente le trasformazioni esi confrontasse con i cambiamenti in corso”. Con laRerum Novarum del 15 maggio 1891 “la Chiesa uscìdall’isolamento e promosse un dialogo costruttivo con ilmondo moderno. Il pontefice [Leone XIII] affrontò concoraggio i problemi dell’epoca (res novae) e,riconoscendo le gravi condizioni di miseria, indegnedell’uomo, cercò di dare una risposta cristiana allaquestione operaia” (pag. 35).Il libro pone come fondamenti teologici della dottrinasociale della Chiesa il fatto che l’uomo, creato aimmagine e somiglianza di Dio, è dotato di memoria,intelligenza e volontà che sono in lui le impronte dellaTrinità, come si legge a pag. 40, e questo implica il fattoche gli uomini devono costruire fra loro legami di

Cinema di Filippo Cappelli

Uci Romagna Savignano

IRON SKY - di Timo Vuorensola

Tra i tanti fenomeni che il web ha lanciatocon più o meno merito c’è Timo Vuorensola,regista autodidatta famoso nella rete per“Star Wreck”, parodia e omaggio (da grandeappassionato qual è) al cinema fantascienti-fico. Grazie al tam tam mediatico e unostuolo di fan, Vuorensola è riuscito a portaresul grande schermo “Iron Sky”, molto piùserio di quanto voglia far credere.La trama: 2018. La Seconda guerra mondialeè finita da un pezzo e tutti credono che ilTerzo Reich sia stato annientato dopo lapresa di Berlino. Sbagliato. Il Terzo è diven-tato Quarto Reich sulla Luna, nascosto nellato oscuro del nostro satellite. Un nuovo Fü-hrer (Udo Kier, interpretato da Wolfgang Kor-tzfleisch), nuove SS e nuovi scienziati pazzi.La missione è quella di tornare sulla Terra efargliela vedere…In genere i critici hanno optato per relegare ilfilm di Vuorensola nella categoria del trash.Pochi coloro che hanno visto nel suo film unomaggio all’estetica Hammer sci-fi degli anni’50, quasi nulli gli approfondimenti. In que-sto modo il film appare come un’idea origi-nale senza storia e radici, mentre il cascameda cui prende spunto, e cioè il florido filonededicato all’esoterismo nazista, è enorme.Facciamo un po’ d’ordine. Prima di tutto gliufo nazisti (Haunebu, o V7), sono ipoteticivelivoli ad alta tecnologia sviluppati dallaGermania nazista negli ultimi mesi dellaguerra. Miti ispirati all’effettivo sviluppo divelivoli a reazione da parte della Germaniacome l’Me 262, di missili guidati o balisticicome il V1 e il V2. Lo scienziato italiano Giu-seppe Belluzzo ne ha studiato e confermatol’esistenza, mentre lo scienziato tedesco Ru-dolph Schriever sostenne di aver sviluppatodischi volanti durante il periodo nazista.Inoltre è dalla narrativa fantascientifica cheVuorensola pesca a piene mani. Il romanzo diRobert Heinlein, “Razzo G.2” del 1947 (pro-prio agli albori dell’ufologia) descrive unaspedizione sulla Luna condotta da tre ragazziamericani con un razzo: sul satellite sco-prono l’esistenza di una base lunare costruitadai nazisti, in possesso di un’astronave avan-zata e di numerose meraviglie tecnologiche.Nulla di nuovo da parte di Vuorensola. Me-glio parlare del film, che poteva venire inmente solo a dei finlandesi (anche se ricor-dando “Dead Snow” di Tommy Wirkola si po-trebbe pensare che alla questione sianosensibili tutti gli “ariani” scandinavi).L’opera, nella sua leggerezza, riesce a met-tere in rilievo punti tutt’altro che scontati.Squisiti i contenuti politici dell’opera, tesi adenunciare la miseria delle democrazie occi-dentali. Il tutto è calato in un taglio noir-rétro inquadrato in fotografie e scenografienotevoli. Non manca il taglio parodico fine asé stesso, che riprende la famosa sfuriata diHitler ne “La caduta”, l’apocalittica di “Arma-geddon’” e “Star Wars”. Ma soprattutto, maivisto qualcosa di più raffinato e sottile (chenon svelo) per denunciare il sostanzialevuoto di una certa retorica politicistica e ildegrado della politica. I sofisti Gorgia e Pro-tagora avrebbero applaudito fino a spellarsile mani.

comunione (pag.42); poiché GesùCristo si èincarnato, “ladottrina socialedella Chiesainsegna che ilvalore piùimportante èl’uomo, superiorea qualsiasi processo economico e politico.L’uomo è al centro dell’universo. Quelloche conta non è produrre più ricchezza,ma che l’uomo abbia la pienezza dellavita” (pag. 44).Da questa concezione derivano i principidella dottrina sociale che sono: il benecomune; la solidarietà; la sussidiarietà; lagiustizia divisa in commutativa,distributiva e sociale.Questo mostra l’importanza di vivereinsieme giustizia e carità.In appendice sono riportati i principalidocumenti della dottrina sociale dellaChiesa.

Nel nuovo volume curato da Giordano Conti (ed. Il PonteVecchio) il ritratto di quarantasei romagnoli prestati al mondo

La terra di Romagnae la sua cultura esportata

Libro

entre pullulano dibattiti ediscussioni (chiacchierepiù o meno tattiche ed

estemporanee?) in materia diprovince uniche e aree vaste, nelconsueto silenzio operoso laRomagna della culturaarricchisce - in una stagioneautunnale quanto mai fruttuosa- gli scaffali della storia e dellaconoscenza con titoli di grandespessore e vastaargomentazione: il volume LXIIdi «Studi Romagnoli» con gli attidel convegno svolto a Ravennanel 2011 (sostenuto dalleFondazioni delle Casse diRisparmio di Cesena, Forlì eRavenna, contiene ventiimportanti studi ravennati eventi studi vari, opera di unanutrita schiera di docentiuniversitari e specialisti); lamonografia dedicata aL’evangeliario di papaChiaramonti. Storia di un codicedel secolo XII (Stilgraf Editrice),un manoscritto custodito inMalatestiana nella bibliotecaPïana e appartenuto al cesenatePio VII; il sesto volume de Le vitedei Cesenati (Stilgraf Editrice),che prosegue nel rassegnare icittadini che si sono distinti(vorrei segnalare un efficace eintelligente profilo di OddoBiasini redatto dal fratelloGiancarlo) e dilata l’orizzonteoriginario - ma lo sconfinamentosquilibra il piano di partenzadella serie - con una sezionededicata alle vie e un’incursionein quel di Bagno di Romagna;l’imminente arrivo dellapoderosa edizione del Caos diGiuliano Fantaguzzi allestita daMichele Andrea Pistocchi perl’Istituto Storico Italiano per ilMedio Evo di Roma (senza tacereil ruolo determinante dellaFondazione Cassa di Risparmiodi Cesena nella pubblicazione diqueste opere).A far cinquina ci pensa GiordanoConti. Appena un anno dopoCesena bella, egli approda inlibreria con un testo gustoso,singolare non tanto nella formaquanto nel contenuto, ventilatodal titolo ma dichiarato nel

M

sottotitolo: unasequenza dipersonaggi, più omeno noti e ignoti,scovati fra iRomagnoli prestati almondo. Inquarantaseimedaglionid’identica ampiezza(tre pagine) l’autoreporge al lettore ilritratto d’unpersonaggio e dellasua parabolaesistenziale,naturalmentefocalizzata sulleimprese compiute esul merito dellarispettiva fama. Nefuoriesce un veroflorilegio di caratteri,opere e imprese,tanto variegatiquanto bizzarri egeniali.La galleria deidelineati si apre nelQuattrocento conGiovanni Battista

Brocchi da Imola, instancabileemissario politico e ambasciatore,per terminare nel XX secolo conSilvio Zavatti da Forlì, viaggiatore-esploratore in Artide e Antartide.Se già meraviglia il quadro deipercorsi e delle mete (dai Poli allaTerra Santa, dall’Inghilterra alregno di Candia, dalla Spagna aiCaraibi, dalla Lapponia alle Indie,dal Caucaso al Tibet, dal Brasileall’Africa), è il complesso diprofessioni, mestieri e ruoliesercitati a stupire: rabbino(’Ovadyah da Bertinoro), fonditore(Francesco e Arcano Arcano daCesena), uomo d’armi (Brunoro IIZampeschi da Forlì), architettomilitare (Giovanni Battista eBattista Antonelli da Gatteo),architetto scenografo (GiovanniBurnacini da Cesena), ingegnere(Emilio Rosetti da Forlimpopoli),cantante e musico (Antonio Draghida Rimini, Giuseppe Sarti daFaenza, Giuseppe Antonio Bagiolida Cesena), gesuita e messoapostolico (Girolamo Dandini daCesena), sacerdote ed esploratore(Francesco Negri da Ravenna),missionario (l’agostiniano NicolaAgostino Cima da Rimini, il teatinoGaetano Rasponi da Ravenna, icappuccini Luzio Olivieri daPennabilli e Giovanni BattistaBernardi da Cesena, il gesuitaPasquale Tosi), pittore (DomenicoMaria Sani da Cesena), professore(Aurelio de’ Giorgi Bertola daRimini), geografo (AgostinoCodazzi da Lugo), patriota (PieroMaroncelli da Forlì), botanico(Pietro Bubani da Bagnacavallo).Non mancano diplomatici,viaggiatori, esploratori, giramondo,medici, poeti, sindacalisti, politici,piloti, progettisti, ebanisti,archeologi, mercanti, esuli, ecc.Due notazioni conclusive: l’autoreapproda a ciascun ritratto con ilsupporto di una ricca bibliografia;la terra di Romagna hadisseminato questo “altrove” deisuoi molteplici caratteri e geni.

Marino Mengozzi

- GIORDANO CONTI, La Romagna e l’al-trove. Storie di Romagnoli nel mon-do, Cesena, Società Editrice “Il Pon-te Vecchio”, 2012, pp. 168, 12 euro.

Presentazionealla Malatestiana

l libro “La Romagnae l’altrove. Storie di

romagnoli nel mondo”(ed. Il Ponte Vecchio,Cesena) verràpresentato venerdì 19ottobre alle 17,15nella Sala Lignea dellaBibliotecaMalatestiana, aCesena, all’internodella rassegna“Incontro conl’autore”. L’incontrosarà presentato dalsindaco di CesenaPaolo Lucchi e dalprofessor MarinoBiondi dell’Universitàdi Firenze; a seguire,letture di RobertoMercadini.L’appuntamento èsostenuto dalla Bancapopolare dell’EmiliaRomagna.

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Giovedì 18 ottobre 201220 Cesena & Comprensorio

Cesena flashCinema e famigliaUn ciclo di film e incontri sull’accoglienza èproposto dalle associazioni coinvoltenell’affidamento familiare enell’accoglienza temporanea di bambini eragazzi. Nella sala Einaudi della Bancapopolare dell’Emilia Romagna in corsoSozzi, giovedì 18 ottobre alle 20,30 saràproiettato il film "Quasi amici". Giovedì 25Miracolo a Le Havre. L’ingresso è gratuito.

Lezioni all’UteNella sala Vaienti della Cisl in via RenatoSerra, venerdì 19 ottobre alle 15,30Giancarlo Petrini, direttore della Banca diCesena, tratterà il tema "Economisti epolitici". Martedì 23 ottobre al mattinolezione di cucina e gastronomia pressol’Istituto alberghiero di Cesenatico e alle15,30 visita alla mostra su Giovanni Pascolia Palazzo Ghini a Cesena.

Teatro ValdocaIl teatro Valdoca in collaborazione con ilComune, Il Vicolo e il supporto di UniCreditha programmato quattro incontri cheinteressano la filosofia, la poesia e l’artedal titolo "Ciò che ci rende umani". Ilprimo si svolgerà domenica 18 ottobre alle18 al Palazzo del Ridotto con Enzo Bianchi,fondatore della Comunità di Bose, cheparlerà sul tema "Cammini diUmanizzazione". Nella galleria comunaled’arte sarà inaugurata la mostra "De Visu"di Erich Turroni.In programma anchelaboratori e incontri con gli studenti.

Recital liricoAvrà luogo venerdì 19 ottobre alle 21 nellachiesa di Sant’Agostino il concerto "VivaVerdi" con il soprano Gladys Rossi, ilbaritono Maurizio Scarfeo e l’orchestraArcangelo Corelli. Direttore Jacopo Rivani.E’ il secondo appuntamento della rassegnapromossa dall’Accademia MusiCaesena edall’associazione culturale "ArcangeloCorelli" di Ravenna con il contributo diOrogel, Bcc di Sala, Centrale del latte,Mosaico Suite di Cesena, RomagnaIniziative, Teleromagna, Diocesi e Comune.

Film, commediaAl cineteatro Victor di San Vittore, giovedì18, sabato 20 e domenica 21 ottobre alle21, sarà in visione il film di Kirk Jones"Cosa aspettarsi Quando si aspetta" (2012)Ingresso 3,50 euro. Venerdì 19 alle 21 lacompagnia "E zoc di Villanova" di Forlìpresenterà la sua commedia "E maridaz depalazon". Ingresso 7 euro. Domenica 21alle 17 spettacolo finale "Miracoli" delprogetto teatrale "Tutti inscena"dell’associazione Amici di Casainsieme. Ingresso libero. Martedì 23ottobre alle 20,30 in diretta da Londra ilballetto "Il lago dei cigni" di Tchaikovsky.Ingresso 10 euro.

ForlìVisite e libri gratuitiLa Camera di Commercio di Forlì-Cesenaorganizza una giornata di aperturastraordinaria della sua biblioteca domenica21 ottobre, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle19 presso la sede in Corso Repubblica 5 aForlì. L’evento, in collaborazione con ilgruppo micologico "Antonio Cicognani" econ il Fondo per la Cultura, prevede unaserie di iniziative volte a promuovere laconoscenza del ricco patrimonio librario edocumentale contenuto nella Biblioteca enell’Archivio dell’Ente. Alle 16 ci sarà unavisita guidata a Palazzo Serughi e allacollezione di quadri di Maceo Casadei, conPaolo Poponessi e Rosanna Ricci.Nell’occasione si potrà visitare, in SalaBorsa, l’esposizione di documenti storici, apartire dal 1863. Alle 17 ci sarà unmomento di lettura e concerto. Inoccasione dell’Open Day sarannodisponibili gratuitamente alcunepubblicazioni edite dalla Camera diCommercio.

Cesena◗Protezione civileMuove i primi passi il Gruppo Comunale deivolontari della Protezione civile del Comunedi Cesena, a cui hanno aderito 130 personerispondendo al bando lanciato in primaveradal Comune. La maggior parte di loro – circa90 – si sono ritrovati nei giorni scorsi nellaSala del Consiglio comunale per un primoincontro, organizzato dall’Amministrazione.

Cesena◗Guida per ciclistiStampare edizioni ha pubblicato laguida "La Valle del Savio in MountainBike" indirizzata agli appassionati diciclismo che potranno scegliere tra 14percorsi nell’entroterra romagnolo.All’interno sono inserite mappeciclistiche e indicati agriturismi,ristoranti e cantine vinicole.

Cesenatico◗MostraSarà inaugurata sabato 20 ottobre alle 11 al Museodella Marineria la mostra, curata da Giancarlo Costain collaborazione con l’Acquario di Milano,"Chiamatemi Ismaele. Sette secoli di caccia allabalena". Attraverso stampe, dipinti, fotografie siripercorre la storia secolare della caccia alla balena,un’attività oggi per fortuna quasi scomparsa.Resterà aperta fino al 18 novembre il sabato, ladomenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

Cesena◗Incontro “Cercatori di Dio”"Cercatori di Dio". L’incontro siterrà martedì 23 ottobre alle20,30 presso la chiesa dei Servi,per continuare il dialogo sulseguente argomento: "Ostacolialla fede". Per informazionicontattare don Luciano Bugnola0547/21143.

Bagno di Romagna◗Sagra della castagnaL’Ottobre a Selvapiana propone perdomenica 21 la sagra della castagna.Nella sede della Pro loco alle 12,30 sipotrà pranzare con polenta dicastagne. Al campo sportivo dalle14,30 sono allestiti standgastronomici. In programmaanimazione, giochi e musica con ilgruppo "I Cammelli di Romagna".

Sarsina◗Sagra del marroneSi terrà domenica 21ottobre la sagra delmarrone a Pieve diRivoschio. Alle 12 aprirà lostand gastronomico concaldarroste accompagnate da cagnina. Ci sarà ilmercatino ambulante. Alle 15 spettacolomusicale con l’orchestra di Mirco Gramellini.

Gambettola◗Rassegna coralesabato 20 ottobreSabato 20 ottobre alle 21 presso lachiesa parrocchiale di Sant’Egidio aGambettola, si terrà la quinta rassegnacorale organizzata dal Coro polifonico"Antonio Vivaldi" di Gambettola. Lacorale Vivaldi sarà diretta da RositaPavolucci, e accompagnata al pianoforteda Silvia Biasini. proporrà un

repertorio sacro che comprende cantipolifonici di Bach, Mozart e Arcadelt,fino anche a canzoni conosciute e amateai giorni nostri. Interverranno il coro Caidi Bologna, diretto da UmbertoBellagamba, e il coro voce del Benin,diretto da K. Alphonse Gbekan. Tuttisono invitati a passare un sabatodiverso, ascoltando buona e "semplice"musica. Seguità banchetto organizzatodalla corale Vivaldi.

Cesena◗Un grande meeting sulle politiche europeeSabato 27 ottobre (dalle 9 alle 17) presso il Seminario diCesena l’associazione Cooperazione Cristiana per l’Europaorganizza il primo convegno nazionale dal titolo: "Nellavecchiaia daranno ancora frutti (Sal 92): politiche europeee vita cristiana in dialogo". Saranno presenti, fra gli altri, ilvescovo Douglas Regattieri, il vescovo di Piacenza-BobbioGianni Ambrosio, la parlamentare europea ElisabettaGardini. L’evento intende approfondire la visione europea ecristiana della terza età e del rapporto fra le generazioni.

❚❚ A Cesena, in piazza Moretti, le iniziative di domenica 21 ottobre

Festa al quartiere Fiorenzuola"Festa d’autunno" il quartiere mette inmostra il meglio. Domenica 21 ottobredalle 14 alle 21 in piazzale Moretti (difronte alla Conad di Case Finali) si svol-ge l’attesa festa del quartiere Fiorenzuo-la che giunge alla terza edizione. Si inizia alle 14 con la "camminata nellavalle di Rio Marano" a cura di Elio Berar-di presidente del Gruppo podistico Ce-senate (ritrovo nella piazza di fronte alConad, con rientro alle ore 16,15). Alle 14partirà anche il torneo di burraco conricchi premi ( iscrizioni 10 euro con l’in-tero ricavato devoluto in beneficenza al-l’Associazione genitori ragazzi down GrdCesena) e buffet. Alle 14,30 invece prende il via il piccolomercato locale con prodotti tipici e a chi-lometro zero, i laboratori all’aria apertacon le botteghe dei mestieri: la bottegadel cestaio a cura di Mario Sorci, la bot-

tega del fabbro di Stefano Fagioli e DinoBenini, dell’hobbistica di Silvia Degli An-geli, dell’arte di Carmen Imperio (con lacollaborazione della suola materna CaseFinali), del pittore (con Luciano Navac-chia, Adriano Maraldi e Gabriele Giom-betti). Alle 16,30 spazio alla poesia dia-lettale con letture di Denis Campitelli,mentre dalle ore 17 spazio al ristoro con:polenta ragù e sangiovese, castagne, ca-gnina e vin brulè, a cura dei volontariAvis, e per i più piccoli: pizza, pane e Nu-tella. Durante il pomeriggio ci saranno natu-ralmente anche musica e ballo. La musi-ca è a cura del Gruppo Gorg scur sotto ladirezione di Mino Salvadori, mentre ilballo della tradizione popolare è a curadel Gruppo balli popolari Auser Cesena edell’animatore Siriano Tondini.Collabora all’intera manifestazione la

Bcc Sala di Cesenatico che può vantarein via Marconi numero 356 una filiale esarà presente con un proprio stand.

Giorgio Magnani

Mercato Saraceno◗Sagra de grasolDurerà tre giorni la 19esima sagra de grasol aTaibo. Venerdì 19 ottobre la cena a base dipizza. Sabato 20 specialità locali allo standgastronomico coperto e musica con Doriano.Domenica 21 alle 12 apertura dello standgastronomico e musica con Daniela Vallicelli,pesca di beneficenza e forgiatura edesposizione di manufatti in ferro realizzatidall’associazione "Ferro nel fuoco".

Gambettola◗Film in abbonamentoAlla multisala Abbondanza, giovedì18 e venerdì 19 ottobre alle 21 saràproiettato il film di Luc Besson"The Lady - l’amore per la libertà"(2012). Si tratta del secondoappuntamento della serie di settepellicole in abbonamento per 7euro.

Sala di Cesenatico, la Panda resta in paeseAuto fiammante in regalo: la dea bendata bacia unadonna di Sala. Nei giorni scorsi si è svolta la festaparrocchiale in onore della Madonna del Rosario diSala con il sostegno economico dalla Bcc Sala diCesenatico. Mentre il parroco si è occupato dellaparte religiosa, un nutrito gruppo di volontari hapensato a tutto il resto. Servizio gastronomico,musica romagnola e, sempre nell’ambito della festa,si è tenuta anche una sottoscrizione a premi con il

biglietto più ambito che dava diritto a ricevereun’autovettura Fiat Panda. Questa è stata vinta daMarinella Paolucci di Sala, mentre il secondopremio, uno scooter elettrico E-Tropolis, è statovinto vinto da Lorenzo Borgelli di Gambettola. Il 3°premio, consistente in un climatizzatore-pompa dicalore, è stato vinto da PierLuigi Giunchi di Sala.Altri premi minori non ancora ritirati aspettano,infine, di conoscere il loro vincitore.

San Piero in Bagno◗Mostra a Palazzo PesariniNella sala consiliare si potrà visitare dal 20 al 28 ottobre lamostra "Cromofonie" curata da Simonetta Lambertini.Sono esposte 38 tavole colorate che presentano sogni,paure, diritti negati, aspirazioni di bambini che vivono inuno dei tanti campi profughi palestinesi in Libano. Resteràaperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle18. Sabato e domenica dalle 16 alle 19. Dopol’inaugurazione di sabato 20 alle 16, al teatro Garibaldi alle17 sarà proiettato il film di Marco Pasquini "Gaza Hospital".

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Giovedì 18 ottobre 2012 21Sport

PonteGiorgi

Piatti tipici romagnoli, accompagnati da pizzichidi novità e voglia di scoprire sapori particolari.

Pasta fatta in casa e dolci scrupolosamentesecondo le ricette delle nostre nonne

Ristorante Albergo Bar47020 Cella di Mercato Saraceno (Fc)

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Ancora una calabresesul cammino bianconero

rchiviato il pareggio a retiinviolate di domenicascorsa col Crotone, ilCesena è di scena

nuovamente al Manuzzi e ancoracontro una formazione calabrese.E’ il turno della Reggina salire inRomagna per affrontare ibianconeri di mister Bisoli,sestultimi a 8 punti in classificadopo 9 giornate di campionato. Ha chiesto pazienza il tecnico diPorretta dopo lo 0-0 interno colCrotone. La squadra è ancora indietro sotto moltipunti di vista ma sta pian piano maturando, eccoperché Bisoli cerca di smorzare l’impazienza perpredicare calma in vista di un futuro più roseo.Manca soprattutto l’alchimia giusta per un gruppolargamente rinnovato in estate e che stenta ancoraa trovare la via del gol. Se contro il Crotone èarrivato un pareggio, questo sabato al Manuzzi ibianconeri cercano punti fondamentali perinvertire la rotta. I calabresi, partiti con un unapenalizzazione di tre punti, pagano un avviostentato che li ha visti finora esprimersi sui livellimodesti del Cesena. La squadra amaranto è da questa stagione in manoal tecnico reggiano Davide Dionigi, che lo scorso

A

anno ha portato il Taranto ai play-off in PrimaDivisione. Bisognerà fare attenzione a giocatoricome Viola e al giovane bolzanino Fischnaller. La partita che attende il Cesena non è certo dellepiù semplici contro un avversario scorbutico e dicategoria. In ogni caso il cavalluccio marino vuolemettere in saccoccia una vittoria che darebbenuova linfa al progetto di mister Bisoli. La pazienzache lui chiede sono tutti disposti a dargliela, ma sisa che alla fine sono sempre i risultati che contano.Il campo dice che finora i risultati sono altalenanti,ma i margini di miglioramento sono ancora tanti.In attesa che si sblocchi bomber Succi, il Cesena habisogno di una "cooperativa del gol", come quellache tanto bene funzionò nell’anno in cui Bisoli e il

suo Cesena centrarono la promozione dalla B allaA, con Do Prado capocannoniere con appena 9 reti.Proprio domenica scorsa contro il Crotone si èvista l’assenza di un vero goleador, capace ditogliere le castagne dal fuoco quando la partita nonsi sblocca. In un match brutto e ingessato da unasquadra ospite decisa a portare a casa il pareggio, ilCesena ha stentato parecchio sia ad imbastiregioco che a trovare il varco giusto. I tanti ammoniti(5 per i bianconeri e 4 per i rossoblù) e anche unespulso (Migliore del Crotone) non hanno certogiovato allo spettacolo. E alla fine il pubblico nonha gradito più di tanto, lamentando di meritare dipiù.

Eric Malatesta

Sabato 20 ottobre al Manuzzi ci sarà la Reggina

Col Crotone si è giocata una bruttapartita, con tanti ammoniti e finita a reti inviolateMister Bisolichiede pazienza e prometteun pronto riscatto

Volley Club, una partenza da incorniciareNel campionato di B2 di pallavolo femminile esordio vincente (1-3) fuoricasa. Debutto in casa domenica 21 ottobre al Mini palazzetto

Il Volley Club Cesena inizia con ilpiede giusto il campionato di B22012/2013 espugnando il difficilecampo di Castelfranco di Sotto con ilpunteggio di 1-3. Il nuovo coachcesenate Bazzocchi schiera dall’inizioCarnesecchi in regia, in diagonale conl’opposto Parenti, Di Fazio e Zebi inbanda, Cancellieri e Camilla Gardinial centro e Fabbri libero. Le ospiti dicoach Pucci rispondono invece con lapalleggiatrice Gasparri, Dal Cantoopposto, le schiacciatrici Gnesi eCaverni, le centrali Nelli e Danti e illibero Pollastrini. Dirigono l’incontroil primo arbitro Rosadoni Claudio e ilsecondo Rossi Ilenia di Grosseto.Grazie al 3-1 finale è un debutto felicequello di Andrea Bazzocchi sulla

panchina del Volley Club checonquista tre punti in uno dei campipiù difficili del campionato. IlCastelfranco era accreditato allavigilia dei favori del pronostico, vistala sontuosa campagna acquisti e lasconfitta dello scorso anno solonell’ultimo turno dei play-off contro ilSan Michele, giustiziere anche delVolley Club. Per Bazzocchi buonenotizie su tutti i fronti visti gli esordiin categoria delle giovanissimeSerena Gardini (classe ’94), ChiaraPetrarca (’97), Carlotta Giovanardi eNicole Marchi (entrambe classe ’96).Domenica prossima il debuttocasalingo di Zebi e compagne alMinipalazzetto alle 17.30 contro ilVolley Delta Luk di Lucca, altra

squadra che dovrebbe stazionarenelle zone alte della classifica.

VIDEOMUSIC CASTELFRANCO: DalCanto 10, Gasparri, Gnesi 2, Caverni16, Nelli 7, Danti 5, Pollastrini(Libero), Interlandi 8, Tessitori,Tamburini, Andreotti n.e. All. Pucci.

VOLLEY CLUB CESENA: Zebi 16, DiFazio 6, Gardini Camilla 13,Cancellieri 4, Parenti 18, Carnesecchi2, Fabbri (Libero), Balzoni 1, GardiniSerena, Petrarca, Giovanardi, Marchi(Libero 2), Di Tullio n.e. All. Bazzocchi

NOTE: Durata 2h e 21min. Attacchi37-46. Battute 7-5. Muri 4-8. Errori26-32.

Mister Bisoli pensieroso

(Pippofoto)

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Giovedì 18 ottobre 201222 Sport Csi Pagina a cura del Centro Sportivo ItalianoComitato di Cesena

Nuovi “fischietti”Corsoper arbitrodi calcio

in fase di organizzazione uncorso per diventare arbitro di

calcio. Il corso è organizzato dalgruppo arbitri calcio del Csi diCesena. Per informazioni: 3393354945; 338 7464130;[email protected] i partecipanti al corsosaranno disponibili ingressigratuiti per le partite di calcio.

È

Don Alessio Albertininuovo consulente del Csi

on Alessio Cirillo Albertini èil nuovo consulenteecclesiastico nazionale del

Centro Sportivo Italiano.La sua nomina per il triennio2012/2015 è stata decisa dalConsiglio permanente dellaConferenza Episcopale Italiana. Don Alessio svolgerà il suoincarico senza abbandonare leresponsabilità e gli impegnipastoraliche la diocesi ambrosiana gli ha affidato.Nel dare il benvenuto al nuovo consulente,la cui nomina costituisce un dono della Chiesae un immenso regalo per tutto il Csi,l’associazione di ispirazione cristianaringrazia la Conferenza Episcopale Italianaper l’attenzione e la fiduciache costantemente dimostra nei propri confronti,e la diocesi di Milano,che con generosa disponibilità ha consentitoa don Alessio di impegnarsinel Csi nazionale.Don Albertini subentra a monsignor ClaudioPaganini, tornato alla diocesi di Brescia.A lui va la riconoscenza dell’intero Centro SportivoItaliano per l’immensa quantità di bene che, congenerosità e dedizione, ha seminatonei quasi sette anni del suo incarico come

D

consulente ecclesiastico nazionale.Don Alessio Albertini è il nono consulentenazionale del Csi, dopo monsignor FedericoSargolini (1945-1950), monsignor Albino Galletto(1950-1952), monsignor Nicola Pavoni (1953-1965),don Claudio Bucciarelli (1965-1974),don Gianni Gherardi (1974-1989),don Gian Battista Gandolfo (1989-1995),don Vittorio Peri (1995-2005),monsignor Claudio Paganini (2005-2012).Tra le altre nomine deliberate dal ConsiglioPermanente della Cei, segnaliamola conferma nel ruolo di Direttore dell’Ufficionazionale per la pastorale del tempo libero,turismo e sport, di monsignor Mario Lusek,cappellano del Team Italia alle Olimpiadi esacerdote sempre vicino alle iniziativee alle attività del Csi.

Centro sportivo nazionale, tempo di nomine

Don Albertini subentra a monsignorClaudio Paganini, tornato alla Diocesidi Brescia. A lui va la riconoscenzadell’intero Centro Sportivo Italiano perl’immensa quantità di bene che, congenerosità e dedizione, ha seminatonei quasi sette anni del suo incarico

DON ALESSIO CI-RILLO ALBERTINI È

UN SACERDOTEDELLA DIOCESI DI

MILANO

a Coppa di calcio a 5maschile annovera per il

momento quattro adesioni:la Pol.1980, la Pol.Soglianese, il Gs Cella e ilReal Circolo.Il termine delle iscrizionialla competizione, la cui

L

Coppa di calcio a 5e a 7 maschile

prima fase si terrà dal 4 febbraio all’8marzo 2013 e la seconda dal 29 aprile,è fissato per il giorno 30 novembre.Per quanto concerneinvece la Coppa di calcio a 7 maschile,da segnalare l’iscrizionedi diciannove società:il Gs Santa Paola, la TorpedoMontecastello, l’Atletico il Passatore,l’As Montenovo Montiano,il Gp Vigne New,l’Associazione Homo Viator,la Vitus San Mauro Mare, l’Atletich Miv,

l’Us Pagigi, la Pol. Osservanza,l’Ac Sgumbì, il Romagna Sport,la Tecnoperforazioni,il Gp Vigne Arisan, l’Us Il Ritorno,il Montaletto Lucy Bar,la Pol. San Lorenzo,il New Team San Piero,la Dl Costruzioni 2000.La prima fase si disputerà dal 14gennaio al 9 febbraio 2013,a minigiorni con gare di sola andata,e la seconda dal 6 al 31 maggio,con gare a eliminazione diretta.

Quattro le societàiscritte al campionatodi calcio a 5e diciannovequelle cheparteciperannoal torneo di calcio a 7

La propostaIl Centro Sportivosi apreal buon ciclismo

ei un ciclista libero,svincolato? Ti piace il buon

ciclismo? Una propostaentusiasmante è quella che vienedal Centro Sportivo per lastagione 2012-2013.Iscrizione al Csi, coperturaassicurativa, abbonamento allecinque prove del circuito“Romagna Sprint”, per un costototale di 30 euro.La segreteria Cis (via C. Lugaresi202, Cesena) raccoglie leadesioni nei giorni lunedì,martedì, giovedì e venerdì, dalle9 alle 12 e dalle 16 alle 19;mercoledì dalle 16 alle 19; sabatodalle 9 alle 12.Per maggiori info: Fabrizio Merli,334 2866577; Roberto Albonetti,335 5920717.

S

Laureati in Scienze MotorieUna bella opportunità educativa

n Italia ci sono circa 50mila laureati in scienzemotorie, ma solo una percentuale modesta lavoranella scuola e un’altra, piccolissima, è impegnata

nello sport di prestazione. Tutti gli altri tirano avantinon vedendo sbocchi professionali certi, lavorandomagari in nero e faticando così a guardare al futurocon un po’ di serenità. Tutto ciò avviene in un quadrodi totale indifferenza e rassegnazione. Serve una“scossa”, sostiene Massimo Achini, presidentenazionale del Csi, un’occasione per tornare a ragionaresulla valorizzazione dei laureati in scienze motorie euna riflessione che affronti una domanda strategica:“Questi laureati possono essere una risorsa educativaper il Paese?”. Di questi temi si è discusso in unconvegno promosso dalla Cei. Nell’occasione Csi e UsAcli hanno messo sul tavolo due proposte operative.La prima chiede di mettere in contatto laureati inscienze motorie e società sportive di base, per il fattoche oggi tutte le società sportive serie mandano i lorodirigenti ed allenatori a frequentare corsi diformazione, pur restando però il problema irrisolvibile

d’offrire una formazione permanente che non si limitialla frequentazione di un corso, ma che accompagnidirigenti e allenatori per tutto l’anno. D’altra parte cisono i laureati in scienze motorie - afferma MassimoAchini - che spesso accettano lavori saltuari nellepiscine, nelle palestre, per riuscire a racimolare unasorta di stipendio. Si tratta spesso di lavori “anonimi”,senz’anima (pensate a chi fa l’assistente bagnante...),che non permettono di crescere, né umanamente néprofessionalmente. Ecco allora l’idea: e seinventassimo una nuova “professione”? Una societàsportiva sarebbe disposta a pagare 200 o 300 euro almese per avere una persona qualificata che, una voltaalla settimana, incontra i propri allenatori per fare ilpunto su come procede il programma motorio deiragazzi. Se ogni “laureato in scienze motorie” svolgessequesto servizio in cinque società sportive verrebbefuori uno stipendio dignitoso e un’esperienza umanaestremamente ricca e significativa. Il Csi ha 13milasocietà sportive e, da solo, sarebbe in grado di offrirepiù di 2mila posti di lavoro.

I

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Giovedì 18 ottobre 2012 23Pagina Aperta

L’Occhio indiscreto�

Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismoL’amore diventa un guscio vuoto da riempire a piacimento

Caro direttore, il confronto su tematicheetiche sulle pagine del Corriere Cesenatesarà anche «franco e aperto», come lei ha

ribadito anche di recente, ma mi pare che la suarisposta piccata alla lettera di VincenzoAndreucci tocchi uno dei nervi scoperti delmondo cattolico. L’ex magistrato ha ricordato semplicemente chesu temi eticamente sensibili i cattolici non lapensano tutti allo stesso modo. Forse l’avvocatoSpinelli, e non solo lui, auspicherebbe unallineamento in massa dei credenti alle direttivedelle gerarchie ecclesiastiche, quelle gerarchieappartenenti a una Chiesa «rimasta indietro di200 anni», come ha affermato un suoilluminato rappresentante che da poco ci halasciato, il cardinal Martini. «Rimasta indietro»non sul piano delle verità di Fede, ma su tuttauna serie di rigidità collaterali che hannocompromesso il rapporto con la gente.Spinelli nella sua riflessione del 30 agosto sichiedeva: «Chi ha dato a questo pool di presuntie anonimi illuminati il titolo di definire cosa siameglio per l’uomo e per la società». Ma la stessadomanda si potrebbe rivolgere alle gerarchieecclesiastiche. Ci ha pensato Spinelli? No,semplicemente perché ritiene che la Chiesa siponga sempre dalla parte della ‘verità’ quandosi tratta di temi eticamente sensibili. Questo punto però non è condiviso da tanticattolici (quei cosiddetti credenti ‘pensanti’ a cuifa riferimento Andreucci, ovvero coloro chepensano con la propria testa e coscienza),consapevoli che questioni di questo tipo – cheanni fa non si ponevano e che oggi fanno partedella realtà – li chiamino a una risposta cheaneli al rispetto e alla pari dignità umana. La Chiesa, che è «rimasta indietro di 200 anni»,forse oggi potrà passare e guardare oltre, ma cisono credenti, ed è una fortuna che sia così, cheil problema se lo pongono, eccome. Forse sono“meno cattolici” di Spinelli e di quelli che lapensano come lui… ma queste sono spiegazioniche ognuno di noi verificherà con il Signorequando sarà il momento.Cordialmente.

Lettera firmata

Carissima lettrice, pubblico molto volentieri lasua lettera. Il dibattito su queste colonne è dicerto franco e sincero, come vado dicendoanche nelle ultime settimane. Non censuronulla, e ci mancherebbe altro, se non le offese.Mi pare che sia sul sito(www.corrierecesenate.it) sia in questo spazioil confronto con i lettori non sia né pilotato né

✎ Il direttore risponde

tantomeno indirizzato in qualche maniera.Nel merito della sua lettera, che i cattolici sui temieticamente sensibili non la pensino tutti allo stessomodo è un dato di fatto, non la situazione migliore. Ciònon comporta, comunque, che ci debba essere “unallineamento in massa dei credenti alle direttive dellegerarchie ecclesiastiche”, come lei scrive. Non si trattadi vivere alcun allineamento. Non servirebbe a nullaaccodarsi a ciò che non si condivide. Quanto indicatodal magistero non è un’imposizione per nessuno. Alcontrario, seguire una guida dà certezza al propriocammino, sgrava da una responsabilità non propria eassegna una grande libertà. È come essere su unsentiero di montagna. Ognuno cammina con le propriegambe, ma uno solo indica la strada giusta, fuori dallaquale i rischi sono notevoli. Anzi, seguendo la guida siraggiungono vette che uno da solo non sarebbe ingrado di conquistare. Dall’alto della cima lo sguardodiventa molto più ampio, libero da ostacoli. Noncapisco, quindi, cosa siano le “rigidità collaterali chehanno compromesso il rapporto con la gente”; semmaisi tratta di vivere la medesima esperienza cristianaall’interno di una comunità guidata dall’Amore.Quell’Amore che ha a cuore il bene delle persone e chesi fa servitore di tutti (cfr. Mc 10,43-44, due versetti delbrano di Vangelo di domenica prossima).Sui cosiddetti “cristiani pensanti, ovvero coloro chepensano con la propria testa e coscienza”, sulla Chiesarimasta indietro 200 anni e sulla verifica “con ilSignore quando sarà il momento” rispondo citando iln. 3 dell’enciclica “Caritas in Veritate”. “Solo nellaverità la carità risplende e può essere autenticamentevissuta. La verità è luce che dà senso e valore allacarità. Questa luce è, a un tempo, quella della ragionee della fede, attraverso cui l’intelligenza perviene allaverità naturale e soprannaturale della carità: ne coglieil significato di donazione, di accoglienza e dicomunione. Senza verità, la carità scivola nelsentimentalismo. L’amore diventa un guscio vuoto, dariempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell’amorein una cultura senza verità. Esso è preda delleemozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti, unaparola abusata e distorta, fino a significare il contrario.La verità libera la carità dalle strettoie di unemotivismo che la priva di contenuti relazionali esociali, e di un fideismo che la priva di respiro umanoed universale. Nella verità la carità riflette ladimensione personale e nello stesso tempo pubblicadella fede nel Dio biblico, che è insieme “Agape” e“Logos”: Carità e Verità, Amore e Parola”.Mi pare che non occorra aggiungere altro. Mi limito asottolineare le frasi “Senza verità, la carità scivola nelsentimentalismo. L’amore diventa un guscio vuoto, dariempire arbitrariamente”. Cordialità.

Francesco [email protected]

L’autunno è già inoltrato. Come di consueto non mancano i colori a rendere bellissimo que-sto periodo dell’anno. La foto di questa settimana immortala un melograno carico di frutti.Uno spettacolo inusuale che quest’anno risulta particolarmente frequente. Sono diverse, nelnostro territorio, le piante come quella qui ritratta. Una meraviglia davanti alla quale vale lapena fermarsi ad ammirare.

Per Halloweentroviamoci a pregareCarissimo direttore,ti scrivo questa e-mail per proporre in diocesiuna veglia di preghiera con adorazione eucari-stica, nella serata di mercoledì 31 ottobre, in pre-parazione alla Festa di tutti i Santi. Questaricorrenza annuale che ci propone il calendarioliturgico invita tutti noi cristiani a considerare lasantità non solo come un traguardo al terminedel nostro pellegrinaggio terreno, ma come unostile di vita in un mondo dove l'amoralità è dif-fusa in ogni ordine e grado.

La festa di tutti i Santi precede la commemorazionedei fedeli defunti. In questo contesto l'adorazione eu-caristica diventa una preghiera d'intercessione a fa-vore di tutti coloro, famigliari, amici benefattori chehanno chiuso gli occhi a questa vita per aprirli al-l'eternità.La sera del 31 ottobre è propizia anche per un altromotivo. In un’intervista rilasciata qualche tempo fa,padre Gabriele Amorth rivela che l'ultimo giorno delmese d'ottobre è considerato come il capodanno diSatana. Nei meandri più oscuri di città come Bologna,Torino e Roma si effettuano veri e propri riti d'inizia-zione satanica per nuovi adepti, in cui si consumanoatroci sacrifici. Pregare per queste persone affinché

possano convertirsi e, recidere i legami che li uniscono al maligno,credo sia un’ulteriore buona motivazione.Nell'attesa di un riscontro ti ringrazio come sempre per l'atten-zione e l'ospitalità offertami sulle colonne del Corriere Cesenate.Ciao.

Marco Negrotti

Mostra di icone di Valleripa,ultimi giorni per poterla visitareDomenica 21 ottobre si chiude la prima grande mostra delle iconeche provengono dall’agiografio di Valleripa. L’esposizione, iniziatail 29 settembre, è rimasta aperta per tre settimane intere: tutti igiorni, mattina e pomeriggio, e la domenica pomeriggio. L’affluenzadei visitatori ha superato ogni previsione, toccando l’apice dome-nica 7 ottobre: in quattro ore si sono visti più di 200 persone e do-menica 14, 120. Anche nei giorni feriali l’afflusso è stato costante, da40 a 115.Sono venute persone singole e a gruppi da parrocchie, aggregazioni,scolaresche dai licei, dalle medie e dalle elementari. Le loro prove-nienze: Vicenza, Padova, Verona, Bologna, Imola, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. Mercato Saraceno ed altre. Ecclesialmente ilvescovo Douglas ha aperto la mostra e civilmente ci ha fatto visitail presidente della Provincia Massimo Bulbi. L’architetto Savelli e uncritico d’arte di Forlì hanno apprezzato ed esaltato il lavoro delleicone. Si è elevato, nei visitatori, un coro unanime e crescente diringraziamento e lode nel percorrere i quattro momenti dell’espo-sizione: il video, le icone, gli apparati liturgici e i libri delle edizioniValleripa. Arte e fede hanno attirato e affascinato piccoli e grandi,giovani e anziani per queste “Presenze” scritte a colori sullo sfondoinfinito dell’oro. Tutti sono rimasti stupiti nel vedere iconicamentel’Invisibile. Luce e splendore, bellezza e regalità delle persone raffi-gurate nello stile greco-cretese attirano infatti ogni uomo o donna,cattolico latino e di rito orientale o ortodosso, in un incontro da oc-chio ad occhio. Queste figure immerse nel Divino, espresso dall’oro,ci attendono e ci invitano a partecipare, già nei misteri celebrati, aquella pace, incorruttibilità ed eternità delle quali essi godono perentrare corporalmente nella danza universale e cosmica presi permano dal Cristo risorto, il Pantocrator.La mostra si concluderà domenica 21ottobre con il Vespro solennealle 19 nella sala espositiva dell’ex Pescheria a Cesena. Su richiestadi tante persone stiamo realizzando un libro-catalogo di molti iconevalleripine. Chi ne volesse copia è invitato a richiederlo usando idati che si trovano nel pieghevole della mostra.

abbà Orfeo Povero

La fede vissuta in famigliaè dono per la societàIn seminario, lunedì 15 ottobre, il secondo incontroper coppie promosso dall’Ufficio diocesano della famiglia

a sera di lunedì 15 ottobre, il professore DomenicoSimeone è stato il relatore del secondoappuntamento del seminario di studi promosso

dall’Ufficio famiglia, in seminario a Cesena, con tema“La fede vissuta in famiglia è dono per la società”.Domenico Simeone, sposo, padre di tre figli e docentedi pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ciha guidato a percorrere un itinerario diviso in quattrotappe, proprio come in un sentiero di montagna, dove aogni meta si aprono orizzonti sempre più vasti.Il punto di partenza è sempre riconoscere il Donoricevuto, della vita e della fede, e accettare la nostrafigliolanza. La famiglia, essendo il luogo privilegiato percostruire legami e relazioni in un’ottica di dono che nonpretende nulla in cambio, ci porta a maturare

L

sentimenti digratitudine neldesiderio diriconoscere erestituire ciò cheabbiamo ricevuto.Solo così si mette inmoto la nostracapacità generativa.Le sue parole cihanno poi condottoalla seconda tappadel percorso: la sponsalità. Cosa spinge unuomo a incontrare una donna (e viceversa) senon la fiducia che l’uno si prenderà curadell’altro, si chinerà sulle sue fragilità e loaiuterà a crescere, in una relazione di intimità?Il cammino sponsale, infatti, non è un esilio oun’odissea dove si ritorna al punto dipartenza, ma piuttosto un esodo, un uscire dasé, un passaggio in cui “l’approdo maschileverso le rive del femminile” è un viaggioinfinito. Il percorso non è mai tracciato inpartenza, ma è nella relazione reciproca e conDio che si imparano le coordinate del viaggio,un po’ come Abramo che “partì senza saperedove andava”.

La terza dimensione è: diventare fecondi, cioègenerare alla vita, non necessariamente solonella dimensione fisica. Questo significavivere l’esperienza della responsabilità, lacapacità di “prendersi cura”.È infatti il volto del figlio che ci interpella arispondere e ci permette di diventare padri emadri.Il relatore ha richiamato a una generativitàsociale degli adulti verso i giovani, citando unproverbio africano: “È necessario un interovillaggio per crescere un bambino”.Il professor Simeone ha concluso affidandociil compito di accompagnare le giovanigenerazioni perché diventino protagoniste;ciò significa fare un passo indietro e lavorareaffinché il nostro lavoro non serva più: “Siamoservi inutili”. Lasciare spazio all’altro, godendodella sua crescita perché si riveli la piena“epifania” della sua umanità. In questo intreccio di relazioni uomo-donna/generazioni, la famiglia può diventareluogo di crescita nella fede, di incontro,mettendo in gioco la capacità di amare, didecentrarsi, con tutti i propri limiti, al suointerno e dentro la società.

Patrizia e Giovanni Sintini

TERZO INCONTRODEL SEMINARIO, LUNEDÌ22 OTTOBRE ALLE 21IN SEMINARIO A CESENA,CON MONSIGNOR RENZOBONETTI, PRESIDENTEDELLA FONDAZIONE“FAMIGLIA DONO GRANDE”.TEMA: “LA FEDENEL MINISTERODEGLI SPOSI E DEISACERDOTI È RICCHEZZAPER LA COMUNITÀ”

IL PROFESSORDOMENICO SIMEONE,DELL’UNIVERSITÀCATTOLICA(FOTO GIANGRASSO)

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