Corriere Cesenate 17-2014

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Giovedì 1 maggio 2014 anno XLVII (nuova serie) numero 17 - contiene I.R. euro 1,20 17 Poste Italiane spa Sped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB Forlì Redazione: via del Seminario, 85 47521 Cesena tel. 0547 300258 fax 0547 328812 Chiesa 10 A Roma dai Papi L’esperienza dei fedeli cesenati Diocesi 8-9 Mese di maggio al Monte Gli appuntamenti N el calendario diocesa- no anche un pellegri- naggio dei bambini. Nel chiostro, mostra di santi- ni sulla Madonna L a testimonianza di al- cuni dei pellegrini che hanno vissuto dal vivo la canonizzazione di due Pontefici molto amati All’azienda Elfi la Festa diocesana del lavoro Diocesi 6 S abato 3 maggio alle 16 Messa presieduta dal vescovo Douglas nell’azienda di Case Ca- stagnoli di Cesena Diocesi 9 Pio VII a Cesena Una mostra a Santa Cristina A llestita per ricordare l’anniversario (1814 - 2014) della visita in città di papa Pio VII Barnaba Chia- ramonti Cesenatico 15 Cento espositori alla fiera del ciclismo Rubicone 16 Elezioni: confronto pubblico fra i candidati Cesena 12 Università e imprese iniziano a dialogare Vallesavio 17 Bagno e Mercato Ecco i nomi in lizza La scuola incontra papa Francesco Appuntamento a Roma sabato 10 maggio STUDENTI ALL’USCITA DA UNA SCUOLA DI CESENA (FOTO D’ARCHIVIO) Editoriale Maestri in santità di Francesco Zanotti S i è trattato di un evento eccezionale, già consegnato alla storia. La contemporanea canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, alla presenza del papa emerito Benedetto XVI e di quello regnante Francesco, ha calamitato l’attenzione del mondo intero. Oltre due miliardi le persone collegate tramite i vari mezzi della comunicazione sociale. Un milione, o forse di più, nella capitale. A centinaia di migliaia in piazza San Pietro. Ed è stato lì, davanti a quella basilica, tra gente proveniente da ogni continente, che si è respirato un clima di grande festa e di intensa commozione. In mezzo a quel popolo così composto, desideroso di raccogliersi in silenzio, ci si è sentiti accolti, abbracciati, anche consolati dalla presenza dei quattro Papi, due sugli altari, due sull’altare. È una Chiesa unita, sana, bella, variopinta, gioiosa quella che ha vissuto lunghe ore di attesa e ha partecipato alla Messa per proclamare santi due Pontefici molto amati. Una Chiesa a cui si è contenti di appartenere, verso la quale ci si sente attratti anche per quello che sa mettere in campo: un corpo mistico formato da membra molto differenti, unite dalla Carità che fa sentire tutti fratelli. Papa Roncalli e papa Wojtyla sono stati esemplari nel coraggio e nella testimonianza. Lo ha ricordato anche papa Francesco quando ha parlato di due “uomini coraggiosi” e di come hanno rese presenti, davanti alla Chiesa e al mondo, la bontà di Dio e la sua misericordia. Due grandi figure, punti di riferimento per tanti. “Hanno ricevuto speranza e gioia – ha aggiunto Francesco – che hanno donato in abbondanza, ricevendone eterna riconoscenza”. La canonizzazione dei due Papi è stata anche una preziosa lezione di preghiera e di raccoglimento. Non c’è stato il tifo da stadio che forse qualcuno si attendeva. Non si è santi perché si sale sul soglio di Pietro, ha voluto far intendere papa Bergoglio. Si è santi perché si mette Cristo al primo posto. Ed è una santità non facile, ma possibile per tutti, questo l’altro messaggio forte. Una santità diffusa, palpabile, raggiungibile: la strada per ciascuno di noi. È la risposta a una chiamata, la santità del quotidiano, come la indicava Giovanni Paolo II. È la strada della conversione, quella manifestata dalle migliaia di ex papaboys presenti in piazza con coniugi e figli. Lì, in ginocchio, con il Rosario in mano, davanti a quel padre-amico di sempre che da ora si può invocare con l’appellativo di santo. Anche se per tutti era già santo. Santo subito. Duecentocinquanta persone, con pullman e mezzi propri, da Cesena si re- cheranno a Roma sabato 10 maggio per incontrare papa Francesco in oc- casione della giornata nazionale dedicata alla scuola e all’educazione. La Fondazione Sacro Cuore si è fatta promotrice della partecipazione all’evento e ad essa si è affiancato il liceo Immacolata.“Papa Francesco - scrive la pre- side Ombretta Sternini - ha richiamato i ragazzi a imparare nella scuola a esercitare la propria libertà, scegliendo per il bene, senza avere paura di an- dare controcorrente. Solo così potranno diventare persone ‘con la spina dor- sale’, capaci di fare della propria vita un servizio agli altri. E agli educatori ha richiamato con energia che insegnare non è un mestiere, ma un modo di essere, con cui accompagnare attraverso la testimonianza i giovani”. Primo Piano a pagina 5

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Corriere Cesenate di giovedì 1° maggio 2014

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  • Gioved 1 maggio 2014anno XLVII (nuova serie)numero 17 - contiene I.R.euro 1,20

    17Poste Italiane spaSped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB ForlRedazione: via del Seminario, 8547521 Cesenatel. 0547 300258fax 0547 328812

    Chiesa 10A Roma dai PapiLesperienzadei fedeli cesenati

    Diocesi 8-9Mese di maggioal MonteGli appuntamenti

    Nel calendario diocesa-no anche un pellegri-naggio dei bambini. Nelchiostro, mostra di santi-ni sulla Madonna

    La testimonianza di al-cuni dei pellegrini chehanno vissuto dal vivo lacanonizzazione di duePontefici molto amati

    Allazienda Elfila Festa diocesanadel lavoro

    Diocesi 6

    Sabato 3 maggio alle16 Messa presiedutadal vescovo Douglasnellazienda di Case Ca-stagnoli di Cesena

    Diocesi 9Pio VII a CesenaUna mostraa Santa Cristina

    Allestita per ricordarelanniversario (1814 -2014) della visita in citt dipapa Pio VII Barnaba Chia-ramonti

    Cesenatico 15Cento espositorialla fiera del ciclismo

    Rubicone 16Elezioni: confrontopubblicofra i candidati

    Cesena 12Universit e imprese inizianoa dialogare

    Vallesavio 17Bagno e MercatoEcco i nomiin lizza

    La scuola incontrapapa Francesco

    Appuntamento a Roma sabato 10 maggio

    STUDENTI ALLUSCITA DA UNA SCUOLA DI CESENA (FOTO DARCHIVIO)

    EditorialeMaestri in santitdi Francesco Zanotti

    Si trattato di un evento eccezionale, giconsegnato alla storia. Lacontemporanea canonizzazione diGiovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, allapresenza del papa emerito Benedetto XVI edi quello regnante Francesco, ha calamitatolattenzione del mondo intero. Oltre duemiliardi le persone collegate tramite i varimezzi della comunicazione sociale. Unmilione, o forse di pi, nella capitale. Acentinaia di migliaia in piazza San Pietro. Ed stato l, davanti a quella basilica, tragente proveniente da ogni continente, che si respirato un clima di grande festa e diintensa commozione. In mezzo a quelpopolo cos composto, desideroso diraccogliersi in silenzio, ci si sentiti accolti,abbracciati, anche consolati dalla presenzadei quattro Papi, due sugli altari, duesullaltare. una Chiesa unita, sana, bella, variopinta,gioiosa quella che ha vissuto lunghe ore diattesa e ha partecipato alla Messa perproclamare santi due Pontefici molto amati.Una Chiesa a cui si contenti di appartenere,verso la quale ci si sente attratti anche perquello che sa mettere in campo: un corpomistico formato da membra molto differenti,unite dalla Carit che fa sentire tutti fratelli.Papa Roncalli e papa Wojtyla sono statiesemplari nel coraggio e nella testimonianza.Lo ha ricordato anche papa Francescoquando ha parlato di due uominicoraggiosi e di come hanno rese presenti,davanti alla Chiesa e al mondo, la bont diDio e la sua misericordia. Due grandi figure,punti di riferimento per tanti. Hannoricevuto speranza e gioia ha aggiuntoFrancesco che hanno donato inabbondanza, ricevendone eternariconoscenza.La canonizzazione dei due Papi stata ancheuna preziosa lezione di preghiera e diraccoglimento. Non c stato il tifo da stadioche forse qualcuno si attendeva. Non si santi perch si sale sul soglio di Pietro, havoluto far intendere papa Bergoglio. Si santiperch si mette Cristo al primo posto. Ed una santit non facile, ma possibile per tutti,questo laltro messaggio forte. Una santitdiffusa, palpabile, raggiungibile: la strada perciascuno di noi. la risposta a una chiamata,la santit del quotidiano, come la indicavaGiovanni Paolo II. la strada dellaconversione, quella manifestata dallemigliaia di ex papaboys presenti in piazzacon coniugi e figli. L, in ginocchio, con ilRosario in mano, davanti a quel padre-amicodi sempre che da ora si pu invocare conlappellativo di santo. Anche se per tutti eragi santo. Santo subito.

    Duecentocinquanta persone, con pullman e mezzi propri, da Cesena si re-cheranno a Roma sabato 10 maggio per incontrare papa Francesco in oc-casione della giornata nazionale dedicata alla scuola e alleducazione. LaFondazione Sacro Cuore si fatta promotrice della partecipazione alleventoe ad essa si affiancato il liceo Immacolata. Papa Francesco - scrive la pre-side Ombretta Sternini - ha richiamato i ragazzi a imparare nella scuola aesercitare la propria libert, scegliendo per il bene, senza avere paura di an-dare controcorrente. Solo cos potranno diventare persone con la spina dor-sale, capaci di fare della propria vita un servizio agli altri. E agli educatoriha richiamato con energia che insegnare non un mestiere, ma un modo diessere, con cui accompagnare attraverso la testimonianza i giovani.

    Primo Piano a pagina 5

  • Gioved 1 maggio 2014 3Opinioni

    Giovani, pessimisti ma determinatiMillennials e desiderio di autonomia

    rovare la propria strada faticoso. Lo sempre stato.Fate della vostra vita un capolavoro era linvito cherivolgeva ai giovani San Giovanni Paolo II. Quanto difficile spiccare il volo per un giovane del nostro

    Paese. Spesso ci chiediamo se la nostra societ offracondizioni e opportunit per scegliere il proprio percorso,ci interroghiamo se le nuove generazioni possono iniziarea orientarsi nella loro vita e quanto siano in grado dipoggiare i primi passi in modo sicuro.Recuperiamo alcune indicazioni per rispondere, al quesitoin Rapporto giovani, una ricerca promossa dallIstitutoToniolo e lUniversit Cattolica, su un campione di 9milagiovani di et compresa tra i 18 e i 29 anni. La ricerca ciaiuta a smontare alcuni pregiudizi che di solito vengonoattribuiti alla nuova generazione, forse dovrebbe ancheindurre ad assumere qualche responsabilit.Lanalisi ci mostra che tra i giovani millennials forte ildesiderio di autonomia, in controtendenza allopinionepubblica dellitaliano mammone: tra le loro motivazioni siriscontra un 85% che vorrebbe mettersi alla prova e un 57%che vorrebbe non essere di peso alla famiglia. Certo,laspirazione non si raggiunge con facilit, visto che il 70%dopo aver lasciato la famiglia di origine, vi fa ritorno. Dal Rapporto si evince anche lindicazione che non citroviamo di fronte a una generazione di nulla facenti, obamboccioni, come era stato detto qualche tempo fa.Infatti, tra i giovani intervistati, pur di lavorare il 47%dichiara di accettare retribuzioni insoddisfacenti e il 46%trova unoccupazione incoerente con il suo percorso distudi. Osserviamo allora che molti giovani sarebbero disponibilia spiccare il volo per spiegare le ali, ma il trampolino dilancio solido? Certo non hanno una grande opinione della societ in cuivivono se il 58,9 per cento sostiene di essere sospettosoverso le altre persone e quando gli si chiede la loroopinione verso il futuro gli intervistati si esprimono inmodo negativo: il 48,1% assume unopinione di moderatopessimismo e un 23,1 per cento di pessimismo pieno.

    T

    Ricerca istituto Toniolo e Universit Cattolica La fotografia

    Scopriamo quindi che facile formulare giudizi quando si osservano i macro datisulla popolazione, che ci dicono di giovani disoccupati o di giovani con lasindrome di Peter Pan, incapaci di abbandonare la casa dei genitori. Notiamoinvece che laspirazione alla propria autonomia o la ricerca di un lavorogratificante si scontrano con una societ che non offre occasioni favorevoli. Esottolineiamo che in tale situazione il clima prodotto di generale sfiducia versogli altri e verso il futuro, come incoraggiante rilevare che i giovani non si dannoper vinti e continuano a mettersi alla prova. Loro sanno che dovranno combattere per fare della propria vita un capolavoro.Noi, invece, dovremmo capire se vogliamo aiutarli o lasciare che in qualchemodo se la cavino da soli. Consapevoli che da questa decisione dipende il futuro:il nostro e il loro.

    Andrea Casavecchia

    Papa Francesco ha affettuosamente salutato papa Ratzinger allinizio e a con-clusione della celebrazione liturgica di domenica 27 aprile durante la quale so-no stati canonizzati papa Wojtyla Giovanni Paolo II e papa Roncalli GiovanniXXIII (Foto LOsservatore Romano www.photo.va / Sir)

    Scuola: la lezione dei due Papi santiattenzione del mondo stata monopolizzata dal grande evento in piazzaSan Pietro: la canonizzazione di due Papi, Giovanni XXIII e Giovanni PaoloII. Due uomini molto diversi tra loro, eppure accomunati da una vita dipiena testimonianza del Vangelo, pur in situazioni e modalit talvolta molto

    distanti.Ci sono due spunti, tra i tanti, che vengono dalla canonizzazione di Roncalli eWojtyla, capaci di generare suggestioni e riflessioni in chiave educativa. Si tratta diraccogliere due frasi, quasi due programmi di vita lanciati dai due Papi: Cercate ciche unisce, tralasciando ci che divide, suggeriva Giovanni XXIII; Non abbiatepaura, gridava Giovanni Paolo II.Ecco, non abbiate paura pu essere, con buona ragione, il motto di ognieducatore, di ogni insegnante, di ogni genitore. Rivolto a se stesso, anzitutto: perricordare che sta affrontando un compito davvero grande ma che vale la pena,

    L nonostante possa scoraggiare. Ilcompito di accompagnare i pi piccoliin un cammino di crescita, di conquistadi s, soprattutto di apertura allagrandezza della vita. La paura puessere quella di fallire, di non essereadeguati, di fare brutta figura e ditradire le attese di chi si affida. Maquesta paura talvolta il verofallimento: quando blocca le persone,ne frena gli entusiasmi, le convince chenon conviene osare. Invece leducatoreosa. Con timore e tremore, ma vaavanti, scommette sul bene, si fida luistesso per primo, certo attrezzandosi ilpi possibile, con seriet eresponsabilit.Non abbiate paura poi un monitoforte da rivolgere a chi si incamminasulla strada della vita, ai pi piccoli. Perincoraggiare a proseguire il sentieroquando si fa difficile, a rialzarsi quandosi cade, a non perdersi nel buio quandonon si vede la luce. un monito fatto divicinanza amorevole e capacit dicondivisione, di testimonianzafiduciosa, di accompagnamento.Tornando alla figura di Giovanni PaoloII, cos stato: con la vita, fino alla fine,ha provato a dire a ciascuno di nonavere paura, educando ogni persona acamminare guardando avanti.Cercate sempre ci che unisce unaltra parola ricca di suggestioni eindica uno stile educativo, che peraltroGiovanni XXIII ha incarnato conefficacia. Uno stile, anzitutto e di nuovo,applicato a chi educa: cercare ci cheunisce significa guardare il terrenocomune, ci che permette condivisionee vicinanza, che rende possibile la stessarelazione educativa. Lasciare da parteci che divide, allo stesso modo, non chiudere gli occhi di fronte alle difficoltche pure si incontrano, ma porsiresponsabilmente nellottica disuperarle, di guadagnare un gradinoulteriore, un passo in pi. Senza perderenulla o perdersi.Cercare ci che unisce anche unastrategia per chi si trova per strada, uninvito da rivolgere ai pi piccoli: ai figli,agli allievi. un modo di affrontare lastrada, guadagnando la consapevolezzache non si da soli, rifiutando la logicadel ciascuno per s, che esaltapiuttosto ci che divide, guardandoalle mete da raggiungere come unaconquista condivisa e da condividere.Per restare a Papa Giovanni, econtinuando la riflessione, viene allamente limmagine famosa della carezzaai bambini. Ecco, leducazione - losuggeriscono una volta di pi i duemotti ricordati - proprio come unacarezza: un gesto che non ha pauradincontrare laltro, di mettere insieme emettere in gioco, delicato e rispettoso,lieve e aperto a mille attese.

    Alberto Campoleoni

    Ci sono due spunti, tra i tanti, che vengono dalla canonizza-zione di Roncalli e Wojtyla, capaci di generare suggestioni e ri-flessioni in chiave educativa. Si tratta di raccogliere due frasi,quasi due programmi di vita lanciati dai due Papi: Cercate ciche unisce, tralasciando ci che divide, suggeriva GiovanniXXIII; Non abbiate paura, gridava Giovanni Paolo II

    STENDARDO CON IMMAGINE DI PAPA GIOVANNI PAOLO IIESPOSTO NELLA FACCIATA DELLA BASILICA DI SAN PIETRO(FOTO AFP/SIR)

  • Gioved 1 maggio 2014 5Primo piano

    Il commentoCustodire gli altriDice il vescovo di Reggio Emilia -Guastalla, monsignor Massimo Camisasca:"La paternit comincia a maturare in noiquando matura la gliolanza, cio lacoscienza di essere gli. E dunque quandouna persona si consegna a un luogoeducativo diventa glio e,contemporaneamente, comincia adiventare padre per gli altri. Occorre perquesto uneducazione: non c speranzaper luomo, senza una educazione".Quindi occorre affidarsi a un padre, perdiventare "babbo" dei propri gli e ditanti ragazzi "randagi" e senza piriferimento nelle nostre citt. Per me lincontro con il Papa del 10maggio soprattutto questo: lapossibilit di guardare e immedesimarsinella paternit di papa Francesco, perchci educhiamo a essere gli e perch, comepadri, sappiamo mettere in campo opere

    libere da unvoluttuosoprotagonismo.Dove esseregli? Nellafamiglia: conlaccoglienza ela pacicazionegli uni con glialtri. La casa proprio quel

    luogo in cui si fa esperienza di esserevoluti bene e da cui si esce al mattino perdire agli altri ci che il cuore ha visto. Poinella comunit cristiana: essa segnodella misericordia con cui Dio si chinatosulle mie ferite e mi ha reso capace, con lasua Grazia, di accogliere la vita degli altri.Il lavoro il luogo dove ci che diventato esperienza nella famiglia enella comunit, diventa dono di s aglialtri. Spesso capita che il lavoro sia unascolto piuttosto che fare cose. Inparticolare nel mio lavoro osservo che ibambini apprendono seguendo, senzaancora capire. La persona dabbene, educata al doveredella morale laica ed autonoma, direbbe:"Mai!: prima capisco e poi,eventualmente, forse, seguo". Inne,nella scuola cosa centra la presenza dellefamiglie? Sempre la stessa personapotrebbe obiettarmi che lo scopodellinsegnante quello di trasmetteredelle competenze e che, pertanto, lafamiglia verrebbe esautorata da unapresenza nella scuola. Quindi il compitodella famiglia si esaurisce in epocaprescolare? Forse che i genitori non sonochiamati a essere educatori per sempre? Equale educazione sarebbe quella che silimitasse a fornire nozioni e insegnaretecniche, ma lasciasse da parte la grandedomanda riguardo alla verit, soprattuttoa quella verit che di guida nella vita? Nonostante la deriva nichilista, il cuoredelluomo sempre indomabile nellaricerca del padre; cos, in concreto,aumenta oggi la domanda diuneducazione che porti alla verit.Abbiamo una generazione di gli e dipadri spinti dal relativismo, alla fame diDio e di suoi testimoni. Non senzasperanza la loro ricerca. Come non avervisto in Giovanni Paolo II, un testimonecoraggioso, che la vita piena di speranzae gioia perch presente lamore di Dio? Ocome non vedere questa stessa presenzanella autorevolezza di papa Francesco?Che grande gesto educativo quello delnostro vescovo Douglas di aprire la suacasa ad una casa famiglia. Ci sarebbero molte cose da aggiungere,ma voglio porre laccento su dueimmediatamente operative: la lealt conquesta fame di Dio e dar credito allepersone che vediamo realizzate e felici;occorre stare loro attaccati e vedere cosane rende possibile la felicit. Papa Francesco ci spiega cosa signicaessere leali con il proprio cuore: "Lavocazione primaria delleducatore quella di custodire gli altri e custodire ilcreato. Per custodire dobbiamo avere incura noi stessi, vigilare sui nostrisentimenti, sul nostro cuore perch proprio l che escono le intenzioni buonee cattive: quelle che costruiscono e quelleche distruggono! Non dobbiamo averepaura della bont e anzi, neanche dellatenerezza".

    Antonio Belluzzi

    Sabato 10maggioda Cesenaallincontrodi Roma

    "Lopera educativa fa maturare tutti: chieduca e chi viene educato". Cos si espresso don Agostino Tisselli lunedscorso in seminario (foto), durantelincontro promosso dal comitatoprovinciale dellAgesc dal titolo "LaChiesa per la scuola", pensato in vistadellincontro con papa Francesco. "Ladifferenza non tra educazione e unaimpossibile non educazione - haaggiunto il sacerdote con oltre quattrodecenni di esperienza di insegnantenelle scuole superiori - ma tra buona e

    cattiva educazione".In tanti da Cesena-Sarsina partirannoper andare allincontro con papaFrancesco del 10 maggio a Roma. LaFondazione del Sacro Cuore haorganizzato tre pullman e sta perultimare le iscrizioni. Altre 150 persone,tra studenti, genitori e insegnanti, simuoveranno in autonomia perraggiungere la capitale nel giorno in cuiil mondo della scuola convocatoattorno al Santo Padre. Per informazionie iscrizioni: Simona, tel 0547/21966.

    Chiesa e scuolaUn futuro da vivereinsiemeNellambito degli Orientamenti pastorali, la Chiesaitaliana ha messo in campo un percorso perrilanciare il dibattito sulleducazione e sulla scuola

    "La Chiesa per la scuola" non unsemplice slogan, ma un percorso che laChiesa italiana ha messo in campo inquesti mesi per rilanciare nella societ ildibattito sulleducazione e sulla scuola.Un cammino iniziato nel maggio 2013quando a Roma quattro Uffici nazionalidella Cei (Educazione, scuola euniversit; Pastorale della famiglia;Servizio per la pastorale giovanile;

    Servizio per linsegnamento della religione cattolica), hanno tenuto unlaboratorio nazionale con circa 300 partecipanti tra chi opera, nelle varieRegioni, nella pastorale familiare, nella pastorale giovanile e nella pastoralescolastica. "La Chiesa per la scuola", appunto. "Tutta la scuola, senzaaggettivi", puntualizza monsignor Domenico Pompili, sottosegretario dellaCei, spiegando che con questa iniziativa, secondo quanto indicato dai vescoviitaliani negli Orientamenti pastorali per il decennio, dedicati alleducazione,"si vuole approfondire il tema della scuola, in collegamento con la famiglia e lapastorale giovanile". Un cammino unitario, con tante iniziative sul territoriopromosse da diocesi e associazioni, che avr come "momento clou" lincontrocon Papa Francesco in piazza San Pietro il 10 maggio. "Sar una grande festa -afferma ancora Pompili -, per un cammino che ripartir da l sulla strada del

    lavoro insieme". quanto confermanoanche i quattro direttori degli Ufficinazionali della Cei.

    Le tre certezze. "Tutti - riflette don MaurizioViviani, direttore dellUfficio nazionale perleducazione, la scuola e luniversit -abbiamo almeno tre certezze nei riguardidella scuola. La prima: senza scuola non cfuturo per la societ. La seconda: senzascuola un ragazzo non pu diventareadulto. La terza: la scuola deve educare sevuole generare futuro". Purtroppo, "negliultimi anni troppo spesso la scuola stata laCenerentola delle politiche del Paese e hacorso il rischio di veder evaporare la propriavocazione educativa, a causa di problemiburocratici, economici, strutturali emotivazionali". Il percorso unitario,sottolinea Viviani, "intende evidenziare ciche tutti desideriamo: avere una scuoladegna della nostra tradizione educativa,attenta alle innovazioni e ai cambiamenti,senza tuttavia smarrire la sua vocazioneprimigenia, ovvero accompagnare ilragazzo verso let adulta". Inoltre, "intendesostenere limpegno di genitori, educatori,dirigenti, insegnanti e alunni" nel"ricollocare la persona al centro dellascuola".

    La vera sfida. "La scuola - osserva donPaolo Gentili, direttore dellUfficionazionale per la pastorale della famiglia - unalleata preziosa delle famiglie e un benedi tutti". La "vera sfida" "una Chiesafamiglia di famiglie che mostra di avere acuore il futuro delle giovani generazioni equindi, in particolare, della scuola". Infatti,nota don Gentili, "ogni famiglia avvertesempre pi la necessit di un aiuto concretoper educare i figli, accompagnarli in unorizzonte valoriale di spessore, spalancareloro la bellezza del dono della vita da farfruttare". Per questo motivo, "nel nostroPaese si rende necessario un nuovoinvestimento culturale e di risorseeconomiche su chi opera nelle scuole". Il"desiderio", rimarca Gentili, "mostrareallItalia che insieme possibile costruireuna scuola pi bella e spalancare allegiovani generazioni un futuro ricco disperanza". Da "questa alleanza" tra "scuolae famiglia" potranno "scaturire fruttifecondi e tutti noi inizieremo a sognare unavvenire carico di felici promesse perlintera umanit".

    Vincenzo Corrado

    In piazza San Pietro tuttoil mondo dellistruzione convocato dal Papaper una grande festache rappresenter un puntodi partenza

    Insegnare non un mestiere ma un modo dessereAvendo ancora negli occhi e nel cuore lacommozione per il grande evento dellastraordinaria partecipazione di popoloalla canonizzazione di Giovanni XXIII eGiovanni Paolo II, ci prepariamo a ri-spondere allinvito rivolto a tutto il mon-do della scuola per lincontro in piazzaSan Pietro con papa Francesco del 10maggio.Promosso dalla Cei allinterno del de-cennio dedicato dalla Chiesa italiana al-leducazione, questo momento vuoleriaffermare concretamente che il primocontributo che una societ pu dare al-lincremento del bene comune latten-zione nei confronti delle giovani genera-zioni. Come infatti afferma il segretariogenerale monsignor Galantino nella sualettera di invito "la Chiesa storicamenteha sempre avvertito lurgenza di stardentro al mondo della scuola perch saper esperienza che solo persone libere ecritiche possono dar seguito ad una so-ciet giusta e aperta".Numerosi sono stati in questi anni gli in-terventi messi a punto in tal senso, dal

    Forum del Progetto Culturale Cei del2009, che ha legato in modo acuto ed ar-ticolato la capacit di costruire futuro aquella di generare persone autentica-mente umane, favorite nella crescita dal-lappartenenza a una comunit educan-te in grado di trasmettere una tradizioneviva, alla costante attenzione degli ultimidue pontefici allemergenza educativa.Benedetto XVI ci ha toccato profonda-mente nel 2008 con la sua lettera alla dio-cesi e alla citt di Roma sul compito ur-gente delleducazione, in cui invitava cal-damente a non ritenere, anche in questoperiodo di crisi cos grave, insormonta-bili le difficolt nel rapporto coi giovani.Ogni generazione in fondo, in campoeducativo, si dovuta scontrare col mi-stero della libert, che si manifesta in for-me sempre diverse e fa appello alla testi-monianza e alla responsabilit evocativadegli adulti. Papa Francesco, grande edu-catore del popolo cristiano, nel dialogovivace e appassionato tenuto il 7 giugnodel 2013 con gli studenti delle scuole ge-stite dai gesuiti, ha richiamato i ragazzi a

    imparare proprio nella scuola ad eserci-tare la propria libert, scegliendo per ilbene, senza aver paura di andare contro-corrente. Solo cos potranno diventarepersone "con la spina dorsale", capaci difare della propria vita un servizio agli al-tri. E agli educatori ha richiamato conenergia che insegnare non un mestiere,ma un modo di essere, con cui accom-pagnare attraverso la testimonianza igiovani.Con questo senso di responsabilit ri-spetto al grande compito delleducazio-ne la Fondazione del Sacro Cuore ha pro-mosso il pellegrinaggio di insegnanti, ge-nitori e alunni a Roma del 10 maggio, acui si sono uniti alcuni insegnanti e stu-denti del Liceo dellImmacolata e dellescuole statali. Partiremo in 250 con i tre pullman o conmezzi propri, con lentusiasmo di incon-trare papa Francesco e di poggiare sullasua testimonianza di essenzialit le diffi-colt in cui si dipana ogni giorno la no-stra opera educativa.

    Ombretta Sternini

  • Gioved 1 maggio 20146 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00 Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dellospedale 7.30 Basilica del Monte 7.35 Chiesa Benedettine 8.00 Cattedrale, San Paolo,

    Santuario dellAddolorata,Villachiaviche

    8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,Santo Stefano, Case Finali,Cappella cimitero

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00 Cattedrale17.00 cappella del cimitero

    Istituto Lugaresi18.00 Cattedrale, Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza,San Mauro in V.

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,SantEgidio, San Bartolo(al sabato alle 8,30)

    20.00 San Giovanni Bono (PonteAbbadesse), San Pio X,Torre del Moro

    20.30 Villachiaviche, Gattolino

    Messe festive7.00 Cattedrale7.30 Santuario dellAddolorata,

    Cappuccine, cappelladellospedale Bufalini,Calabrina, Ponte Pietra,Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro, Santa Mariadella Speranza, San Pio X,San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,SantEgidio, Calisese,Torre del Moro, Gattolino,Madonna del Fuoco,Macerone, Capannaguzzo,Ronta, Borello

    8.30 Cattedrale, San Rocco,Case Finali, Martorano,Cappella del cimitero,Tipano, San Cristoforo,Roversano

    9.00 Istituto San Giuseppe (corso U. Comandini)Santo Stefano,

    San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina, PontePietra, chiesa Benedettine,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio, Bagnile,Diolaguardia, Valleripa

    9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dellAddolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,SantEgidio, Montereale,San Tomaso

    9.45 Bulgarn10.00 Cattedrale,

    San Pietro, Case Finali,San Rocco, Cappella delcimitero, Santa Mariadella Speranza, Torre delMoro, San Pio X,Cappuccini, SantAndreain Bagnolo, Carpineta

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    10.45 Ronta, Capannaguzzo11.00 Basilica del Monte,

    Addolorata, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, SantEgidio,San Giovanni Bono,Villachiaviche,San Domenico, Calabrina,Calisese, Gattolino,Madonna del Fuoco,San Giorgio, Martorano,San Demetrio, Bulgaria,San Mauro in Valle,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Santa MariaNuova, San Martino inFiume, Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

    11.10 Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna delle

    Rose, Sorrivoli11.30 Cattedrale, San Pietro,

    San Rocco, IstitutoLugaresi, Osservanza,Case Finali, San Pio X

    18.00 Cattedrale, San Domenico18.30 San Rocco, San Pietro,

    Cappuccini19.00 Osservanza,

    Villachiaviche20.00 San Bartolo

    Sabatoe vigilie15.30 Macerone (Casa Lieto

    Soggiorno)15.00 Formignano17.00 cappella del cimitero,

    Luzzena (primo sabatodel mese)

    17.30 Santuario del Suffragio,Santuario Addolorata,Istituto Lugaresi

    18.00 Cattedrale,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,Diegaro, Madonna delleRose, Villachiaviche,Bulgarn, San Mauro inValle, Torre del Moro, SanVittore, Borello

    18.30 San Pietro, Case Finali,SantEgidio, San Rocco,Cappuccini, Santa Mariadella Speranza

    19.00 Osservanza, San Giorgio20.00 Bulgaria, Ruffio, Pioppa,

    Ponte Pietra,Pievesestina, Tipano

    20.30 San Pio X, San GiovanniBono, Gattolino, Calisese

    Comuni delcomprensorioCesenatico Sabato: ore 16 Villamarina,

    San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti18 Gatteo a Mare20,30 Sala, Villalta

    Festivi: 8 Bagnarola, SanGiacomo, Santa MariaGoretti, Gatteo a Mare;8,30 Sala, Boschetto; 9Cappuccini;9,15 San Pietro;9,45 Cannucceto;10 Valverde, Villamarina,Villalta; 10,30 Cappuccini,San Giuseppe; 11 SanGiacomo, Sala; 11,15Bagnarola, Gatteo a Mare,Santa Maria Goretti,Boschetto;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso; 19 Crocetta20,30 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio;8.45 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;10 Badia, Balignano;10 Montilgallo;11 Budrio,Longiano-Parrocchia,San Lorenzo in Scanno;11,15 Crocetta;18 Santuario SantissimoCrocifisso

    Gatteoore 20 (sabato); 9 / 11,15 / 18SantAngelo: 20 (sabato);8, 45 Casa di riposo, 9,30- 11.Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30

    Gambettolachiesa SantEgidio abate:8,30 / 10 / 11,15 / 18.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Montianoore 20 (sabato);9 / 11. Montenovo:ore 20,30 (sabato,chiesina del castello), 11

    Mercato Saraceno10.00; San Romano: 11;Taibo: 10; Pieve di San Damiano11,30; Montejottone:8.30; Montecastello: 11;Montepetra: 8.30;Linaro: 18 (sabato), 11;Piavola: prefestiva sabatoore 18 (chiesa SanGiuseppe);9,30 (chiesaparrocchiale);Ciola: 8,30

    SarsinaCasa di Riposo: ore 16(sabato).Concattedrale: 7 / 9 /11 / 18; Tavolicci: 16(sabato); Ranchio: 20(sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino: 9,30;Quarto: 10,30;Pieve di Rivoschio: 15,30;Romagnano: 11,15;Pagno: 16 (secondadomenica del mese,salvo variazioni);Corneto: 11; Pereto: 10

    Civitella di RomagnaGiaggiolo 16 (sabato),9,30; Civorio 9

    San Piero in Bagnochiesa parrocchialeore 18 (sabato);8,30 / 11 / 18.Chiesa San Francesco:10 / 15,30

    Ospedale Angioloni:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20 sabato);Acquapartita:domenica 9,30(sabato alle 17)Valgianna: 10(sabato alle 16)

    Bagno di Romagnaore 18,30 (sabato);8/ 11.15 / 18,30;

    Alfero ore 18 (sabato); 11.15 /17.30;Riofreddo: 10

    Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaApparizione): 8,15 /11,15 / 18;Montecoronaro: 9,45;Villa di Montecoronaro (alsabato) 18;Trappola: 9,30;Capanne: 11

    A MESSA DOVE

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    Tiratura del numero 16 del 24 aprile 2014: 7.741 copieQuesto numero del giornale stato chiuso in tipografia alle 17 di marted 29 aprile 2014

    Domenica 4 maggioTerza domenica di Pasqua - Anno AAt 2,14.22-33; Salmo 15;1Pt 1,17-21; Lc 24,13-35

    Litinerario della nostra fede,nonostante la notizia inauditadella risurrezione di Cristo,imbocca la strada della delusione.Lo spettacolo impietoso della crocesembra aver seppellito ognisperanza. Colui che lha fattanascere nel cuore dei primidiscepoli, lha portata con s nellatomba. Non bastano nemmeno vocidi donne per farla rinascere.Occorre cambiare rotta, spezzare ilegami con un passato che sembrafatto apposta per frustrare i propriumanissimi sogni, lasciarsi allespalle Gerusalemme, la citt deidesideri infranti, per ritornare alleproprie origini. Fallita la missione, siritorna alla vita ordinaria: Emmaus.Emmaus il simbolo della nostradistanza dalla fede, e dalla nostrafede nella croce di Cristo. S, perchla croce, nella sua nuda e crudaapparenza, soffoca quellistintonaturale presente in noi che malsopporta lidea di un Dio appeso aun patibolo, inerme, passivo,spogliato delle sue prerogativedivine. Forse il cammino della fedeparte dal riconoscimento

    dellumanit di Ges, prima ancoradella sua divinit. E questa umanitassume il volto di un viandantefrettoloso, che accompagna i passiincerti della nostra fede, nella logicadella condivisione del dubbio edello sconforto e non dellarroganzaintransigente di chi sa tutto. Non acaso la parola verit, in greco,significa svelamento. Come ai duediscepoli di Emmaus, Ges si svelaai nostri occhi in modo progressivo,partendo dalla condizione concretain cui viviamo, con la delicatezza dichi vuole entrare in punta di piedinella nostra vita. Che bello questoGes che non arriva di faccia, macammina a fianco, da forestiero!Che bello questo Ges vestito didisarmante umanit, sparpagliatoper le strade del mondo, che fastrada con luomo! Che bello questoGes che viene riconosciuto senzatrionfalismi o proclami celesti,lontano dal suono trionfale dellecampane e dalle liturgie solenniodorose dincenso, ma nellumilesegno di un pane spezzato!Un gesto semplice, banale,familiare, dietro il quale ognidubbio si scioglie: il Signore davvero Risorto e si trova l dove siha bisogno di lui, nel cuore dellarealt pi inaspettata.

    Alessandro Forte

    IL GIORNO DEL SIGNOREEmmaus, la nostra distanza dalla fede

    luned 5 maggiosan PellegrinoAt 6,8-15;Salmo 118;Gv 6,22-29

    marted 6san Domenico SavioAt 7,51-8,1a;Salmo 30; Gv 6,30-35

    mercoled 7santa Flavia verg.At 8,1b-8;Salmo 65; Gv 6,35-40

    gioved 8santa Verginedi PompeiAt 8,26-40; Salmo 65;Gv 6,44-51

    venerd 9san PacomioAt 9,1-20; Sal 116;Gv 6,52-59

    sabato 10santAlfioAt 9,31-42;Salmo 115;Gv 6,60-69

    La Parola di ogni giorno

    NOTIZIARIO DIOCESANOAlla Elfi luce la festa diocesana del lavoroSabato 3 maggio alle 16 Messa celebrata dal vescovo DouglasEducare alla speranza in un tempo di precariet il tema dellaFesta diocesana per il lavoro che questanno si terr negli spazidella Elfi luce spa in via Emilia Levante 1795, a Cesena.Lappuntamento, diventato oramai tradizionale e promossodalla Commissione Gaudium et spes per i problemi sociali, illavoro, la giustizia, la pace e la salvaguardia del Creato, persabato 3 maggio alle 16. Presieder la Messa il vescovo DouglasRegattieri.

    Una preghiera per tutti i cammini spiritualiSabato 3 maggio alle 18 al Monastero dello Spirito Santo, a CesenaLUfficio Famiglia proponeun momento di preghieracondiviso da tutti i camminispirituali (e per tutti quantidesiderano unirsi) che siterr al Monastero dellesuore benedettine delloSpirito Santo (viaCelincordia, Cesena), sabato3 maggio alle 18. Sonoparticolarmente invitati chifrequenta i percorsi deigruppi delle coppie incostruzione, separati soli,gruppo Nain, divorziati risposati e separati conviventi.

    Veglia di preghiera per le VocazioniSabato 10 maggio alle 21 in Cattedrale a CesenaIl vescovo Douglas Regattieri presieder la Veglia di preghiera chesi terr in Cattedrale a Cesena sabato 10 maggio alle 21, vigiliadella 51esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.Apriti alla verit, porterai la vita il tema della Giornata. Durante la Veglia il seminarista Simone Farina verr istituitoLettore. Originario della parrocchia di Santa Maria Madre dellaChiesa di Boschetto di Cesenatico, Simone studente al Terzoanno di Teologia presso il seminario regionale di Bologna. Prestaservizio nella parrocchia di Case Finali di Cesena.

  • Gioved 1 maggio 2014 7Vita della Diocesi

    Brevi

    Ac, Lectio Divinaal Santuario del SuffragioVenerd 9 maggio alle 21, nella santuario delSuffragio in via Zefferino Re a Cesena, si terrla preghiera della Letio Divina, promossadallAzione Cattolica diocesana. Scelte,mezze scelte, non-scelte, mentre il tempocorre (Mt 25,31-46) il tema della preghiera.

    Corso per nuoviministri della ComunioneInizia venerd 9 maggio (dalle 21 alle 22,30in seminario a Cesena), il corso di formazionerivolto ai nuovi ministri straordinari dellacomunione. Spetta al parroco individuarepersone idonee che potrebbero ricevere ilministero, a conclusione del corso diformazione (sette incontri serali). Il mandatoa esercitare sar conferito dal vescovo inoccasione della celebrazione diocesana delCorpus domini, gioved 19 giugno alle 20,30in Cattedrale a Cesena.Ad oggi, i ministri straordinari diocesani sonocirca trecento. Una volta ricevuto il mandatodal vescovo, svolgono il servizio per la duratadi tre anni, al termine dei quali devono essereconfermati.Per info: don Pier Giulio Diaco, responsabileUfficio liturgico, tel. 0547 20548,[email protected]

    ella chiesa dei fraticappuccini di

    Cesena si celebra domenica 11 maggio lafesta della Madonna del Buon Consiglio. Lafestivit preceduta dalla Settimanamariana (dal 4 all11 maggio).Domenica 4 maggio alle 17,45, trasportodella Venerata Immagine alla chiesa deiCappuccini; alle 18,30 Messa.Da luned 5 maggio a sabato 10 maggio: alle18 Rosario e alle 18,30 Messa.Domenica 11 maggio, giorno della festa,alle 10 Messa; alle 18 recita del Rosario ealle 18,30 solenne concelebrazioneeucaritistica a cui seguono la Benedizionealla Citt sul piazza della chiesa eprocessione di ritorno della VenerataImmagine nella sua celletta. Seguir unpiccolo rinfresco nel giardino del convento.I Frati Cappuccini, nella festa dellaMadonna del Buon Consiglio, ringraziano ditutto il bene che i Cesenati vogliono loro einvocano su tutti labbondanza dellabenedizione del Signore per lintercessionedi Maria, madre di ducia e di speranza.

    N

    Domenica 11 maggioAi CappucciniFesta dellaMadonnadel BuonConsiglio

    Madonna del PopoloPatrona della diocesiLe celebrazioni in Cattedrale a Cesena,presiedute dal vescovo Douglas Regattieri

    a festa della Madonna del Popolo, venerata da secoli nella Cattedrale diCesena come patrona della diocesi di Cesena-Sarsina, sar celebratadomenica 4 maggio. Durante il Settenario di preparazione alla festa, dal27 aprile al 4 maggio, ogni giorno in Cattedrale a Cesena, alle 7 la recita

    delle Lodi e la Messa e alle 8 Lodi e Messa corale. Alle 10 celebrazione dellaMessa con omelia tenuta dal canonico don Giordano Amati. Alle 17 recita delRosario, canto delle Litanie e Vespro. Alle 18 Messa con omelia tenuta dalcanonico monsignor Onerio Manduca.Gioved 1 maggio: pellegrinaggio diocesano. Alle 20,30 recita del Rosario e alle 21solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Douglas. Sono invitati tutte lecomunit parrocchiali, i movimenti e le associazioni. Sar un momento unitariodi preghiera con il vescovo per la comunit diocesana.Venerd 2 maggio alle 21: Cantiamo per Maria, rassegna di cori parrocchiali.Sabato 3 maggio, apertura della Solennit: alle 16,45 Rosario, canto delle Litanie

    L

    e Vesprisolenni. Alle18 Messacelebrata dalvescovoemerito LinoGaravaglia.Domenica 4maggio, FestadellaMadonna delPopolo: alle 7,8,30 e 11,30celebrazionedelle Messe.Alle 10 Messasolenne

    presieduta dal vescovo Douglas,concelebrata dai canonici. La ScholaSanta Cecilia eseguir la Messa SalveRegina del maestro Tassani, per quattrovoci miste e organo (direttore maestroGianni Della Vittoria). Alle 16,45 recita delRosario, vespri della festa e canto solennedelle Litanie e canto del Magnificat di L.Refice. Alle 18 Messa per gli iscritti allaCompagnia della Madonna del Popolo,

    celebrata da monsignor Elio Tinti, vescovoemerito di Carpi.Durante la Settimana Mariana tutti sonoinvitati a rinnovare liscrizione allaCompagnia della Madonna del Popolo afavore dei vivi e dei defunti.Secondo la tradizione, le famiglie sonopregate, la sera della Vigilia (sabato 3maggio) dilluminare le finestre delleproprie case, come segno esterno di fede edi devozione alla Madonna.

    Prezioso incontrodi ammalati e volontaridi ieri e di oggi

    11 maggio 2013 monsignor LuigiNovarese veniva dichiarato bea-to. In settemila, tra malati, amici,

    accompagnatori e sacerdoti del Cvs (Cen-tro volontari della sofferenza) di dieciPaesi del mondo, in San Paolo Fuori leMura abbiamo festeggiato e ringraziato ilSignore. Anche da Cesena eravamo nu-merosi, accompagnati dal vescovo Dou-glas.Unaltra bella notizia oggi ci ha raggiunto:nel ricordo dei 100 anni dalla nascita diNovarese (29 luglio 1914) papa Francescoci ha concesso una udienza tutta per noi.

    L

    rocchiali, i malati e i disabili affascina-ti dalla proposta associativa del Cvs,sentono il compito, con la chiamata al-la sofferenza (quando questa bussa al-la porta) di essere essi stessi compagnidi viaggio, o di strada, o di casa versoaltri, come soggetti attivi.In questi 47 anni di presenza del Cvs aCesena, sappiamo che sacerdoti, se-minaristi e laici hanno partecipato agliesercizi spirituali a Re e a Lourdes, osemplicemente agli incontri diocesa-ni spirituali e ricreativi con don Mari-no e don Mario, insieme ad amici de-funti che nella malattia hanno testi-moniato un grande amore a Ges e al-la Madonna.Tramite le pagine del Corriere Cesena-te vogliamo raggiungere queste perso-ne per invitarle a una rimpatriata ro-mana o chiss, per un auspicato ri-torno e uno scambio di esperienze concoloro che vivono oggi la presenzaapostolica del Cvs.Per informazioni: Liviana, 3401260645, Isabella 335 8196739.

    Sabato 17 maggio alle 12 ci aspetta in Sa-la Nervi. Che straordinaria coincidenza:la Provvidenza ha voluto che lincontroavvenga nellanniversario del 17 maggio1947, giorno in cui il beato Novarese fon-dava il Centro Volontari della Sofferenza!Il messaggio allora come oggi lo stesso:malati e fratelli e sorelle degli ammalati,sono uniti nello stesso ideale di valoriz-zare e offrire a Dio per mezzo di Mariaogni dolore e anche le fatiche di ogni gior-no con le sue fragilit, a volte angoscian-ti. Tutto nella luce del Risorto.Nella nostra Diocesi, tramite i gruppi par-

    Il Cvs (Centro volontari della sofferenza) il 17 maggio sar in udienza da papa Francesco

    Noi vescovi comunichiamouna vita, non unidea

    l teatro Pellico di Sarsina, la seradi marted 22 aprile si svolta acommemoriazione del vescovo

    Carlo Bandini (nella foto, novello vescovonel 1953), pastore della citt plautina dal1953 al 1968. Per quindici anni, ultimovescovo di Sarsina prima dellunione aCesena, ha guidato la diocesi condedizione, amore e intelligenza,segnalandosi soprattutto quale vescovocostruttore.Alla commemorazione seguita unacelebrazione liturgica nellaConcattedrale.Pubblichiamo di seguito ampi stralcidellomelia del vescovo DouglasRegattieri.

    Lapostolo: Uno che sia testimone dellarisurrezioneCon questo riferimento allesperienza eallincontro con Cristo risorto vissuto daMaddalena, mi inoltro brevemente nellafigura di monsignor Bandini.Commemoriamo stasera un vescovo, unnostro vescovo, che molti di noi quipresenti hanno conosciutopersonalmente. Come sappiamo, ilvescovo un successore degli apostoli.Leggiamo nel libro degli Atti che persostituire Giuda, gli apostoli dovetteroscegliere un nuovo candidato la cui

    A caratteristica doveva essere quella diessere stato testimone della risurrezione:Bisogna dunque che, tra coloro che sonostati con noi per tutto il tempo nel quale ilSignore Ges ha vissuto fra noi,cominciando dal battesimo di Giovannifino al giorno in cui stato di mezzo a noiassunto in cielo, uno divenga testimone,insieme a noi, della sua risurrezione (cfrAt 1, 21-22).Ma in realt, n monsignor Bandini, n ilsottoscritto e neppure monsignorClaudio Stagni - che, tra laltro, ringrazioper la sua presenza qui stasera - siamostati testimoni della risurrezione. Tuttaviala potenza dello Spirito ricevutanellordinazione mediante limposizionedella mani ci ha costituiti membri delcollegio episcopale, in diretta successionecon gli Apostoli; e nella fedesperimentiamo la forza della risurrezione.Noi vescovi, con la nostra vita, con lanostra parola, con il nostro esempio, conil nostro ministero, con il nostro stare trala gente, ora noi diciamo a tutti che Cristo risorto; comunichiamo una vita, nonunidea; diciamo qualcosa che ciportiamo dentro, perch nella fedeabbiamo sperimentato che Lui ilRisorto, il Vivente, per sempre.In questa luce possiamo rileggere iquindici anni di episcopato di monsignor

    Bandini (1953-1968), a giusto titolo uomodi risurrezione. Lo possiamo vedere in treiniziative che hanno qualificato il suoministero episcopale: listituzione dellaCasa del Giovane; la cura dei seminaristi ela costruzione del nuovo Seminario e ilrestauro, durato dieci anni, dellaCattedrale. Tre opere che se non fosserostate sostenute da una forte certezza difede fondata sul Risorto non sarebberovenute alla luce. Penso a questabellissima sua Cattedrale dove egli orariposa. Qui ha predicato il Cristo Risorto,qui ha celebrato i divini misteri dellaGrazia; qui ha attinto la forza per essere,tra la sua gente, un pastore ricolmo disperanza e di vita.

    A Sarsina celebrazioni in ricordo del vescovo Carlo Bandini a venticinque anni dalla morte

    I GIOVANI E MARIA il titolo del Messaggioche il vescovo Douglasha scritto in occasionedella Festa dellaMadonna del Popolo. Illibretto adisposizione inCattedrale e presso ilCentro pastorale di Palazzo Ghini. Il testo scaricabile sul sitodel Corriere Cesenatewww.corrierecesenate.it

  • Gioved 1 maggio 20148 Vita della Diocesi

    l 15 agosto dello scorso anno il vescovoDouglas, durante lomelia della festivit

    dellAssunta celebrata allAbbazia del Monte aCesena, fece particolare riferimentoallimportante anniversario che tutta la diocesisi apprestava a celebrare: i duecento annidallincoronazione della statua della Madonnadel Monte, avvenuta l1 maggio 1814 con

    I

    Mese di maggio allAbbazia del MonteNumerosi gli appuntamenti

    benedizione del papa cesenate Pio VII.Sono numerosi gli appuntamenti delcalendario diocesano che durante il mese dimaggio appena iniziato - mese dedicato aMaria - appositamente si svolgeranno negliambienti del monastero del Monte, a Cesena.Ne tracciamo un breve calendario:- gioved 8 maggio (mattino): incontro delConsiglio presbiterale;- sabato 17 maggio: Pellegrinaggio allaMadonna del Monte dei fanciulli delcatechismo accompagnati dal vescovoDouglas. Ritrovo alle 14,45 allincrocio tra via

    del Monte e via dei Pini (ogni bambino invitato a portare un fiore che doner a Mariaal termine della processione).- Gioved 15 maggio: giornata di ritirospirituale per i sacerdoti.- Domenica 18 maggio: Consiglio pastoralediocesano.- Gioved 29 maggio alle 18: incontro degliUffici del Centro Pastorale.- Sabato 31 maggio, alle 20,30: tradizionalepellegrinaggio diocesano al Santuario dellaMadonna del Monte. Presenti anche lereliquie di santa Bernadette Soubirous.

    Sabato 17 maggioalle 14,45 pellegrinaggioalla Madonna del Montedi tutti i fanciullidel catechismo,accompagnatidal vescovo Douglas

    Una mostra celebrativa del bicentenario dellincoronazionedella Madonna del Monte offre una selezione dei donidel cesenate Barnaba Chiaramonti papa Pio VII.Lesposizione visitabilepresso la chiesa di Santa Cristina,in via Chiaramonti a Cesena, fino al 31 maggio

    Marino Mengozzi

    el viaggio del 1814 che, dopo Fontainebleau, riporta Pio VII aRoma e alla libert, il pontefice sosta nelle maggiori cittromagnole: a partire da Imola, ovviamente (vi era statovescovo per quasi tre lustri), per poi toccare

    Castelbolognese, Faenza, Forl, Ravenna, Cervia e Cesenatico. Qui, conrescritto datato 20 aprile, il papa conferisce al nipote conte ScipioneChiaramonti il mandato di accettare a suo nome da Pier MariaSemprini, nobile di origini cesenaticensi, il dono del monastero diSanta Maria del Monte (riaffidato alla congregazione Cassinese conbreve del 1819). Giunge naturalmente anche a Cesena, il 20 aprile, e virimane fino al 7 maggio: un indimenticabile incontro con la cittnatale e con il luogo in cui aveva vestito labito benedettino. In ungiubilo immaginabile e comprensibile, la lunga permanenza in patria segnata da preghiere, liturgie e gesti di devozione mariana nei luoghipi significativi, sugli altari pi celebrati e davanti alle immagini dasempre maggiormente venerate. Laccoglienza della citt avviene aporta Santi, ove professori bolognesi diretti dallarchitetto cesenateBenedetto Barbieri hanno innalzato un magnifico arco trionfale. Lacarrozza papale, una volta staccati i cavalli, trainata da duecentopersone. Pio VII dapprima sosta in cattedrale, poi si reca nel palazzo difamiglia in contrada Santa Caterina (oggi via Chiaramonti). La mattinadel 24 aprile, impedito da un raffreddamento, fa celebrare in cattedralealla cappella della Madonna del Popolo, proprio nel giorno della festadella Patrona, il suo elemosiniere, larcivescovo lughese FrancescoBertazzoli (1754-1830). Il 28 aprile riceve quattro marescialli dellepotenze straniere e il 29 a colloquio con Gioacchino Murat: infatti lalunga permanenza in patria ricca dincontri di varia natura, tanto che

    Cesena sembra unaspecie di Roma (cosil monaco cesenateGiuseppe Bechini,1882-1941, storicodelle vicendedellabbazia).L1 maggio il ponteficeapre il mese marianocon un pellegrinaggioalla sua Madonnadel Monte, che - conun gesto fra i pitradizionali e devoti -

    N

    incorona solennemente, materializzando cos tutta la gratitudine perquella che ai suoi occhi doveva risultare unevidente e maternaprotezione; pu anche essere facile immaginare quali pensieriattraversano la mente del provato papa, con quali parole avrsilenziosamente dialogato con la cara immagine, di quali ricordiquellicona sacra si sar fatta suscitatrice. Gregorio era partitodiciottenne dal Monte ma non lo aveva dimenticato: perch non sidimenticano le proprie radici. Ne ha il titolo di priore nel 1778;vincontra il concittadino Pio VI Braschi durante la sosta nel viaggiodi ritorno da Vienna del 1782. Dellabbazia si occupa quando, vescovocardinale di Imola, sta per abbattersi la tempesta della soppressionedel monastero; in una lettera al cugino marchese Gian GiorgioLocatelli scrive da Imola il 14 giugno 1797.Il 4 maggio d udienza a Maria Letizia Ramolino, poi Bonaparte(1750-1836), madre di Napoleone, e al cardinale Joseph Fesch (1763-1839), zio del Bonaparte. Porta la medesima data il proclama Piopapa VII a suoi amatissimi sudditi ove il pontefice riepiloga lesofferenze per la prigionia e ringrazia Dio per la liberazione e ilritorno in patria: lattacco solenne rivolto alla cattolicit materializzaun grido liberatorio non solamente individuale ma anche collettivo, esar allorigine di tanta grafica celebrativa e agiografica. Il 5 maggio,due giorni prima di lasciare Cesena alla volta di Rimini, celebraallaltare della Madonna del Popolo, a pochi metri da quel fontebattesimale che laveva introdotto alla fede.Pio VII, ben diversamente dal predecessore, non fu nepotista;discretissimi inoltre i legami, specie materiali, con la famiglia e lacitt. Il visitatore di Cesena cercher invano i segni e le improntepapali, eccezion fatta per il gioiello che la chiesa di Santa Cristina(quasi affrontata al palazzo Chiaramonti, gi Carli, acquisito dalpontefice nel 1807 per i congiunti): un ex voto che papa Chiaramonticommission al geniale Giuseppe Valadier ma che non fece in tempoa vedere (posta la prima pietra il 26 agosto 1822, il tempio fuconsacrato il 17 luglio 1825: lordinante era defunto da due anni). Lamemoria urbana inoltre affidata alla sua biblioteca privata, lacosiddetta Pana, custodita nella Malatestiana; e ad arredi sacri eliturgici strettamente personali da lui lasciati in eredit aSantAgostino (la chiesa della parrocchia di nascita), a Santa Cristina(la chiesa della parrocchia residenziale di famiglia) e alla cappellaprivata di palazzo Chiaramonti.

    Barnaba Chiaramontipapa Pio VII fu prigionierodi Napoleone, in Francia,per quasi cinque anni.Nel viaggio di ritorno aRoma, il Papa giunge aCesena il 20 aprile 1814 evi rimane fino al 7 maggio: un indimenticabileincontro con la citt natalee con il luogo in cui avevavestito labito benedettino.In quelloccasione, il 1maggio 1814 incoron lastatua della Madonna delMonte.In un giubilo immaginabilee comprensibile, la lungapermanenza in patria segnata da preghiere,liturgie e gesti di devozionemariana nei luoghi pisignificativi, sugli altari picelebrati e davanti alleimmagini da sempremaggiormente venerate

    FINO AL 31 MAGGIO I DONI DI PAPA PIO VIIIN MOSTRA NELLA CHIESA DI SANTA CRISTINAUna mostra celebrativa del bicentenariodellincoronazione della Madonna del Monte offre unaselezione dei doni di Pio VII: dal capolavoroarchitettonico del Valadier (senza dimenticare iltabernacolo della chiesa, da lui disegnato) ai magnificiparamenti. Lesposizione, curata dallUfficio diocesano diArte sacra in collaborazione con lAbbazia del Monte e isuoi Amici, aperta nella chiesa di Santa Cristina (viaChiaramonti, 93, Cesena) dal 3 al 31 maggio nei giorni divenerd, sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 16,30alle 18,30.Gli argenti sono esposti nel Museo della Cattedrale:sabato 9,30-11,30 e 16-18, domenica 9,30-11,30.

    Duecento anni fapapa Pio VIIa Cesena

    BUSTO DI PIO VII,SCULTORE ITALIANO (SECONDAMET XIX SECOLO). MARMOSCOLPITO. IL RITRATTO,TRADIZIONALMENTE ATTRIBUITOAD ANTONIO CANOVA (1757-1822) PI PROBABILMENTEUNA DERIVAZIONE TARDA DAUNO DEI TRE BUSTI SCOLPITIDALLARTISTA VENETO (CESENA,ABBAZIA DI SANTA MARIA DELMONTE)

    SOTTO:PIANETA (PRIMO QUARTO XIXSECOLO): TAFFETAS DIPINTO CONTRACCE DI LUMEGGIATURA INORO. TRAMA IN SETA AVORIOCON MOTIVI DIPINTI A TEMPERA(CESENA, CHIESA DI SANTACRISTINA)

    GIUSEPPE VALADIER(ATTRIBUITO, ROMA1762-1839),TABERNACOLO

    LEGNO INTAGLIATO,DORATO, LACCATO (CESENA, CHIESADI SANTA CRISTINA)

  • Gioved 1 maggio 2014 9Vita della Diocesi

    Pellegrini al Monte

    Fioretto marianoe cori parrocchialiIl primo maggioricorre il secondocentenariodellIncoronazionedellimmagine dellaBeata Vergine Maria,a opera di Pio VII,nella basilica delMonte. E nello stessogiorno si ricordaanche il primocentenario delladedicazione dellabasilica. Acquistaquindi signicatoparticolare che la ricorrenza sia celebrata con ilpellegrinaggio diocesano convocato dal vescovo inCattedrale in onore della Madonna del Popolo(gioved 1 maggio). Infatti tutti ci riconosciamonella fervida e tenera devozione alla Madonna: purvenerata sotto vari titoli, sempre a Lei ricorriamosia personalmente che comunitariamente nelletante circostanze della vita.Al santuario mariano del Monte, oltre alle iniziativegi programmate, nel mese di maggio sarcelebrato - come negli anni passati - il Fiorettomariano: ogni mattina alle 7 la celebrazione dellaMessa, la recita delle litanie, la supplica allaVergine e il canto di affidamento.Anche la Messa domenicale delle 11, in basilica,sar un momento di particolare e intensadevozione mariana. Per questo, in collaborazionecon alcuni parroci, stato redatto un calendarioper rendere pi solenne il culto domenicale, con lapartecipazione di alcuni cori parrocchiali cheanimeranno la liturgia con i loro canti. I rispettivi parroci sono invitati a presiedere laconcelebrazione, insieme ai parrocchianipellegrini, per rendere onore alla Vergine erinvigorire la fede.Calendario Messe cori parrocchiali al Monte:- domenica 4 maggio: coro Vox animae dellaparrocchia di San Vittore di Cesena.- domenica 11 maggio: coro della parrocchia dellaCattedrale di Cesena.- domenica 18 maggio: coro di San Pio X alleVigne.- domenica 25 maggio: coro parrocchia di SanCarlo. Alle 21, concerto dallAlio Modo Canticum(maestro Scala).- domenica 1 giugno: coro gregoriano.- domenica 8 giugno: coro La Gregoriana(diretto da Pia Zanca).

    Mostra

    riginali e tradizionali, inbianco e nero e in tenuicolori, recenti e pidatati, fino a guardare

    agli ultimi anni dellOttocento.Sono un centinaio i santini checompongono la mostraDevozione mariana e il Montedi Cesena, allestita nelsuggestivo chiostro piccolo dellaBasilica del Monte, a Cesena.Lesposizione rientra nelcalendario degli eventi pensatidalla comunit monastica edalla Diocesi, con lacollaborazione della Societdegli Amici del Monte, percelebrare lanniversario deiduecento annidallincoronazione della

    O

    Madonna del Monte - il piantico risale a fine Ottocentoed stato stampato inGermania perinteressamento dellalloraabate Krug - sono riprodotteimmagini della Madonna delPopolo patrona della citt ediocesi di Cesena enumerose immagini dellaVergine Maria esposte evenerate nelle chiese diCelincordia, San Domenico,Tipano, Badia di Longiano,Madonna del Fuoco, alsantuario dellAddolorata; untratto a china ritrae laMadonna del Fuoco di Forl,patrona della citt. Sempre diForl, la Madonna del Lago;di Cervia la Beata Vergine delPino, protettrice della pineta;di Bologna, la Madonna diSan Luca. Due le immaginidei santuari mariani

    internazionali di Lourdes e diFatima.Quasi tutte nel formatooriginale, di alcune immaginivi anche lingrandimentoche ne rende i colori apastello e i particolari carichidi grande dolcezza. Traquesti, tre immaginirealizzate dallallora Istitutomagistrale Immacolatanegli anni Cinquanta inoccasione dellanno marianoe per gli Esercizi Spiritualimostrano la Madonnainsieme ai ragazzi. Mariainsieme ai bambini riprodotta nel santino cheriporta a una celletta postalungo la strada a Gallo diBorello; il santino statorealizzato negli anni dellaSeconda Guerra Mondialedal padre giuseppinodellistituto Lugaresi di

    Oltre ai santini della Madonnadel Monte, vi sono riproduzionidi immagini custoditein diverse chiese e santuaridel territorio,come la Madona di Barn

    Cesena don Nello Masini. Ilsantino venne realizzato edistribuito per avvisare delRosario che si recitava ogni seraa Gallo. Madona di Barn, stassempra cun nn (Madonna deiBambini, state sempre con noi) la preghiera che vi si legge.Le immaginette, i santini cheda sempre, numerosi, i fedeliportano con s e nelle loro casecome segno di preghiera allaMamma del Cielo, raccolti ecustoditi, ci danno la possibilitdi tracciare una interessante ecuriosa mappa delladevozione mariana nel nostroterritorio come nel mondo - hasottolineato il professorAmaducci -. La mostra nelsuggestivo chiostro vuole essereun invito a riscoprirne labellezza, la variet esensibilit.

    Sabrina Lucchi

    Madonna, avvenuta il primomaggio 1814 dalle mani di papaPio VII, il cesenate BarnabaChiaramonti.Aperta fino al 31 maggio, lamostra un efficace estratto diuna collezione ben pi ampia -che conta oltre 3mila pezzi - chelinsegnante di Cesena OtelloAmaducci ha raccolto nel corsodegli anni e che sono frutto divisite a santuari mariani, chiesedel territorio, italiane ed estere,regalati da amici, trovati neimercatini. Con una prevalenzadi santini che riproducono la

    OTELLO AMADUCCIE IL PRIORE DEL MONTEDOM GABRIELEDALLARA NELCHIOSTRODEL MONTE.A DESTRA, UNO DEISANTINI RISALENTEAGLI ANNI CINQUANTA

    Nel chiostro dellabbazia della Madonna del Monte, a Cesena,Maria protagonista nellesposizione di immagini curata da Otello Amaducci

    La Madonna nei santini:bellezza, variet e sensibilit

  • Gioved 1 maggio 201410 Vita della Chiesa

    LE CANONIZZAZIONIPer due uominicoraggiosiuna festa della fedeIn 800mila, provenienti da ogni angolo del mondo, hanno volutopartecipare alla Messa per la canonizzazione di Giovanni XXIIIil santo della delicata docilit e Giovanni Paolo II il santo dellafamiglia, come li ha definiti papa Francesco. La Domenicadella Divina Misericordia - ribattezzata il giorno dei quattro Papi -entrer nella storia per la presenza di Benedetto XVI tra i cardinali

    Michela Nicolais

    re applausi fragorosi della folla e un doppio, fraterno abbraccio da PapaFrancesco, allinizio e alla fine della Messa. Non era mai accaduto, nellastoria della Chiesa, che due Papi concelebrassero una cerimonia dicanonizzazione nella quale sono stati proclamati Santi altri due Pontefici:

    Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Questa Domenica della Divina Misericordia -ribattezzata ormai dai media come il giorno dei quattro Papi - entrer nella storiaper la scelta di Benedetto XVI di accettare linvito fattogli dal suo successore: esserepresente, tra gli 850 cardinali e vescovi concelebranti, al rito della canonizzazione.Limmagine dei due Papi che si abbracciano, sotto gli arazzi dei due Papi santi chetroneggiano sulla facciata della basilica, ha fatto immediatamente il giro delmondo, rimbalzando sui social e attirando lattenzione dei 2.259 giornalistiaccreditati a seguire levento, diffuso in mondovisione grazie alle immaginirealizzate per la prima volta in 3D dal Centro Televisivo Vaticano. Papa Francesco,nellomelia, ha attualizzato la figura dei due Pontefici definendo Giovanni XXIII ilSanto della delicata docilit allo Spirito Santo e Giovanni Paolo II il Santo dellafamiglia, sentinella dal cielo sul prossimo Sinodo.

    Lannuncio solenne. Alle 10,15, papa Francesco ha pronunciato, in latino, laformula solenne di canonizzazione: Dichiariamo e definiamo Santi i BeatiGiovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nellAlbo dei Santi. Con GiovanniPaolo II, diventano 82, in pi di duemila anni di storia della Chiesa, i Papi elevatiagli onori degli altari. Due Papi che hanno molto amato Roma, e che Roma -divenuta oggi la capitale del mondo grazie ai fedeli e pellegrini venuti da tutti icontinenti che lhanno raggiunta con ogni mezzo, anche viaggiando o vegliandonella notte bianca organizzata dalla diocesi nelle chiese del centro storico - haricambiato con un abbraccio immenso, che sembrava non avere confini,nonostante il tempo freddo e piovoso, insolito per la Capitale in questo periodo:almeno 800mila i fedeli che hanno partecipato alla Messa, formando una sorta dicordone umano che senza soluzione di continuit, partendo da pazza san Pietro,

    T

    si snodato su via della Conciliazione fino alTevere, passando oltre Castel SantAngelo. Ea questo immenso popolo papa Francescoha reso omaggio al termine della Messa,quando dopo aver salutato sul sagrato le 122delegazioni ufficiali ha percorso tutto iltragitto citato, prima di rientrare in Vaticanodalla porta del Perugino. Altro momentotoccante del rito, la collocazione, accantoallaltare, delle reliquie dei due nuovi Santi: ilreliquiario di San Giovanni Paolo II statoportato dalla miracolata Floribeth MoraDiaz, accompagnata dalla sua famiglia,mentre quello di San Giovanni XXIII daiquattro nipoti, dal sindaco di Sotto il Montee dal presidente della Fondazione dedicata aPapa Roncalli.

    Sono stati uomini coraggiosi. ladefinizione che papa Francesco ha dato deisuoi due predecessori, in una omeliaintensa, durata 10 minuti e accolta dalla folladi fedeli in completo raccoglimento, inarmonia con la sobriet, lessenzialit e ilsilenzio a tratti quasi irreale che hacaratterizzato lintera liturgia. GiovanniXXIII e Giovanni Paolo II - ha esordito ilSanto Padre - hanno avuto il coraggio diguardare le ferite di Ges. Sono stati dueuomini coraggiosi, pieni della parresia delloSpirito Santo, e hanno dato testimonianzaalla Chiesa e al mondo della bont di Dio,della sua misericordia. Sono stati sacerdoti,vescovi e Papi del XX secolo, ha proseguito ilPapa: Ne hanno conosciuto le tragedie, manon ne sono stati sopraffatti. Hannocollaborato con lo Spirito Santo per

    ripristinare e aggiornare la Chiesa secondo lasua fisionomia originaria. Perch sono iSanti che mandano avanti e fanno crescerela Chiesa. Speranza e gioia: questi i doniricevuti che i due Papi hanno ricevuto dalSignore, e che a loro volta hanno donato inabbondanza al Popolo di Dio, ricevendoneeterna riconoscenza. Giovanni XXIII, perFrancesco, stato per la Chiesa un pastore,una guida-guidata: in una parola, il Papadella delicata docilit allo Spirito. GiovanniPaolo II, invece, stato il Papa dellafamiglia: Cos lui stesso, una volta, disseche avrebbe voluto essere ricordato. Mi piacesottolinearlo mentre stiamo vivendo uncammino sinodale sulla famiglia e con lefamiglie, un cammino che sicuramente dalCielo lui accompagna e sostiene.

    Una festa della fede: il Papa ha definitoquesta giornata storica. Recitando, altermine della Messa, il Regina Coeli haespresso la sua riconoscenza alle delegazioniufficiali, alle autorit italiane e al Comune diRoma, alla folla di fedeli presenti e a tutticoloro che con grande generosit hannopreparato queste giornate memorabili: leforze dellordine, con imponenti misure disicurezza, i 2mila volontari, ma anche glioperatori dei media che hanno dato a tantepersone la possibilit di partecipareattraverso la radio e la tv. Un saluto specialeai fedeli delle diocesi di Bergamo e diCracovia, ai malati e agli anziani. Poi lapreghiera alla Vergine Maria, che sanGiovanni XXIII e san Giovanni Paolo IIhanno amato come suoi veri figli.

    VATICANO, 27 APRILE 2014: CANONIZZAZIONE DI GIOVANNI XXIIIE GIOVANNI PAOLO II . FOLLA IN VIA CONCILIAZIONE

    (FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

    Mi sono sentita parte di un popoloche cerca di seguire la strada indicata da secoli

    In 35, con partenza dalla parrocchia diSan Mauro in Valle di Cesena, a Roma perpartecipare alla Messa di canonizzazione

    Le testimonianze : Abbiamo condivisoquesta gioia con migliaia di altri giovanidi ogni parte del mondo

    iovanni Paolo II sar statocontento di ritrovare tantidei suoi giovani proprio a

    Roma per festeggiarlo. Poterglirendere omaggio stato un ulterioreregalo alla sua santit: cos diceMauro, 30enne di Martorano, amargine della giornata romanadedicata alla canonizzazione diGiovanni Paolo II e Giovanni XXIII.Mauro uno dei 26 cesenati che nellanotte tra sabato e domenica scorsisono partiti da San Mauro in Valle allavolta di Roma per non mancare allacerimonia dedicata ai due Papi santi.Il viaggio, organizzato da due mammedi San Mauro (Cesena), ha raccoltolinteresse di giovani e meno giovanigiunti anche dai confini della diocesi(Cervia). Erano presenti membri didiverse comunit parrocchiali: SanMauro in Valle, Osservanza, Madonnadel Fuoco e Martorano. Il gruppo,dopo aver viaggiato tutta la notte, arrivato a Roma alle cinque delmattino e ha tentato di guadagnare unpo di spazio nellarea di San Pietro,che per era gi presidiata dallalba eirraggiungibile. Quindi ha tentato viadella Conciliazione.Per me Giovanni Paolo II era gi

    G santo anche quando era vivo - diceMonica di San Mauro in Valle, unadelle organizzatrici del viaggio -. Il suosguardo puro e attento al singolo e allacollettivit, la sua dolcezza insieme auna grande fermezza, lindole sicura eincorruttibile portatrice di una veritche vince su tutto. Quello che hovissuto a Roma stato un momentoche secondo me sarebbe arrivatopresto. Eppure quando papaFrancesco ha pronunciato la frasedichiariamo e proclamiamo santi ibeati Giovanni XXIII e Giovanni PaoloII e li iscriviamo nellalbo dei santi...mi sono commossa dalla felicit nelvivere quel gesto tanto atteso. Oggi misono sentita parte di un popolo checerca di seguire la strada indicata dasecoli, ma rafforzata da papa Wojtyla,ho rivissuto come un flashback le Gmgfatte. stata una grande grazia! Ancheil tempo che preannunciava pioggia ciha assistito e nonostante il milione dipersone presenti siamo rientrati aCesena senza grossi problemi. Il gruppetto durante la giornata si diviso. Una parte ha raggiunto il maxischermo di Castel SantAngelo e unaltro ha faticosamente preso posto invia della Conciliazione per poi

    assistere alla celebrazione insieme alpopolo polacco in piazza Navona.Sono stata stupita dai polacchi -sottolinea Sara di Madonna del Fuoco- e dal loro modo di partecipare allamessa. Noi non siamo pi abituati astare davanti a Ges con unareligiosit cos, che non solodevozione, ma proprio il riconoscerela presenza viva di Dio.La cosa che pi mi ha colpito - spiegaMauro, 59enne impiegato di Cervia - il popolo. Non scontato che siaarrivata a Roma tanta gente, nonobbligata da nessuno. Oggi stata ladomenica di 4 papi - afferma Tizianodi 33 anni di San Mauro in Valle - enon un evento tanto comune. Mi hariempito il cuore partecipare allacanonizzazione di un uomo cheabbiamo conosciuto. Isabelle eSimone, sposi da meno di un anno,nonostante la fatica della giornatasono lieti: Partecipare diverso cheseguire in televisione, da casa. Ha fattouna grande differenza, soprattuttoperch abbiamo condiviso questagioia con migliaia di altri giovani,giunti da ogni parte del mondo perlui. Il silenzio della messa e lunit diun popolo in preghiera: ecco cosa ha

    attratto Bernardetta. Sono partito che non conoscevoquasi nessuno e sono tornato con nuovi amici - spiegaMichele di Cervia -. Anche oggi ho avuto lintuizionechiara che sulla strada che sto percorrendo non si maisoli. Tutti i pellegrini cesenati sono giunti a Roma con leimmagini di Giovanni Paolo nel cuore. Eppure lagratitudine per Giovanni XXIII e per la sua opera dirinnovamento della Chiesa non mancata. Quella che abbiamo vissuto la Chiesa - dice Monica, 23anni studentessa siciliana che risiede a Cesena -. Questidue uomini di Dio con le loro caratteristiche hanno creatoun legame affettivo con la loro gente, al pari di un parrococon la sua comunit. Sono stati i Papi della gente!.Contenti di esserci stati Benilde, Annamaria e Luigi chenon avrebbero mai perso questo evento. La chiesauniversale ci accoglie sempre, pur con tutti i nostri limiti eper fortuna c lo Spirito che opera. Il pullman cesenate rientrato a Cesena alle 19.30. Equalcuno pensa gi a Cracovia 2016.

    Barbara Baronio

    PANTHEON (ROMA), DOMENICA 27 APRILE: ALCUNI DEIPARTECIPANTI ALLA GIORNATA DI CANONIZZAZIONE PARTITI DALLAPARROCCHIA DI SAN MAURO IN VALLE DI CESENA

  • Gioved 1 maggio 2014 11Attualit

    il Periscopio di ZetaLa citt eterna stata invasa dai pellegrinigiunti a Roma per seguire un evento gi entrato nella storia

    Una grande gioia condivisa

    il miracolo nel miracolo. Roma viene consegnata per tre giorni alpopolo dei pellegrini giunto nella capitale per stringersi attornoai quattro Papi. E tutto fila via liscio, senza intoppi, incidenti,isterismi di nessun tipo. Certo, la gente davvero tantissima, ma lacompostezza messa in campo da segnalare come esempio a tanti.I fedeli arrivati da ogni parte del mondo, ma soprattutto dalla Polonia,prendono dassalto la capitale. Un assalto pacifico, sintende, festoso,desideroso di fare sentire tutto laffetto possibile ai due grandissimisuccessori di Pietro che hanno segnato la storia. Il primo negli annidella guerra fredda, il secondo, venuto dal mondo dellarea sovietica,ha contribuito ad abbattere tutti i muri.Ma di quel popolo cos variopinto che vorrei brevemente parlare. Inogni angolo della Roma antica si vedono i fazzolettoni degli scout. Coni loro consueti zaini stracolmi del necessario per trascorrere la notteallaperto, visitano i Fori e lAltare della Patria. Si aggirano per i palazzidel potere e fanno una capatina alla mostra al Quirinale aperta a tutti. Igiovani sono numerosissimi. Poi ci sono le mamme e i pap con i passeggini. Molti con diversi figli,altri con i bambini in sequenza di et, tutti in attesa del grande evento.Non c solo la curiosit di vedere e toccare con mano la citt eterna.

    barriere cadono. Accanto allaltare, vicino a unammalato e dentro a un confessionale ognidifferenza viene meno.Giovanni Paolo II ha insegnato a interegenerazioni a non avere paura. I suoi giovanihanno imparato benissimo la lezione. Alloravia i timori per un viaggio impegnativo, peruna citt riempita in ogni dove. Bisognava ebisogna esserci, costi quel che costi. Non sipu mancare lappuntamento con la storia.Giovanni Paolo II, ma anche papa Roncalli, hachiamato e chi ha potuto, senza altri pensieri,ha risposto allappello.Questo il popolo cristiano. quello che honotato e immortalato nelle istantanee scattatea chi si fermava in ginocchio a pregare. L, inmezzo alla gente, in mezzo alla piazza, condue santi in pi da invocare. Non ho sentitouna lamentela. Anzi, mi sono sentito edificatoda tanta pazienza, da tanta capacit disopportazione. Ma quando si ha un obiettivopi grande, quando si ha uno sguardo che vaoltre, non sono nulla alcune ore di sonnorubate o un viaggio nella notte. La gioiacondivisa portata a casa vale molto, ma moltodi pi. (837)

    Quel popolo l perch si sente tale: preti,suore, frati, laici, nessuno escluso. Quel popoloavverte unappartenenza pi grande, quellache va al di l delle nazioni, dei compitiassegnati, dei sacramenti ricevuti, dei votipronunciati. nelle chiese che le etnie e le

    Villaggio globaledi Ernesto Diaco

    UN BUON VICINO?TROVALO SU INTERNETDal virtuale, alreale, al virtuoso.Si presentanocos sul web iprotagonistidella prima so-cial street, uncaso lampante dicome la rete, invece che indebolire, possafavorire le relazioni dirette fra le persone,addirittura resuscitando il vecchio buonvicinato, cos raro oggi nelle citt semprepi anonime e diffidenti. il mese di settembre 2013 e a Bologna, invia Fondazza, appena giunto dalla To-scana con la sua famiglia Federico Bastiani,36 anni e un figlio di 2. Non conoscevonessuno, neppure nel mio palazzo, rac-conta. Cos, crea su Facebook un gruppoaperto agli abitanti della via e lo pubbli-cizza con dei volantini nei negozi che fre-quenta. Credevo mi rispondessero intre-quattro: mi arrivato un diluvio di con-tatti. Il gioco fatto: mentre gli abitanti di viaFondazza iniziano a essere meno estranei scambiandosi favori o semplicemente in-contrandosi sotto i portici lidea rimbalzaoltre i confini del quartiere. Grazie al sitoweb (www.socialstreet.it), a Bologna na-scono subito una decina di strade sociali,allargandosi poi ad altre citt dItalia eanche fuori dai confini nazionali. Tutti scri-vono a via Fondazza per chiedere come sifa. Dopo sette mesi dal primo post di Fede-rico, le social street sono circa 230 conesperimenti anche a Lisbona, in Cile eNuova Zelanda e il numero in continuoaumento.Ma come funziona una strada sociale?Niente di pi normale. Regole predefinitenon ce ne sono - dice Federico - Facebook solo un mezzo per far incontrare le per-sone. Basta chiedere, scrivendo sulla pa-gina web. Qualche esempio? Giovanniaveva bisogno di un trapano. arrivatoMatteo che non solo gli ha prestato il tra-pano, ma lo ha anche aiutato a montareuna mensola. A Britta serviva una brandinaper ospitare i suoi genitori che la venivanoa trovare dalla Germania. Elide e Fabienneglielhanno portata. Semplice e incredibile al tempo stesso. Sulsito si parla dei problemi della strada, dellequestioni da risolvere, ma nascono ancheun mucchio di idee: si organizza una festadi Natale e una mostra fotografica, si lanciaun progetto per il giardino comunale, si ab-bellisce la strada con alcune fioriere fattecon materiali di recupero. Ci si incontra e,nei limiti del possibile, ci si aiuta. C chivuol vendere un frigorifero, chi chiede in-formazioni sui medici della zona, chi si appena trasferito. Difficile prevedere dovesi andr a finire. Per ora pi che suffi-ciente cos raccontano gli stessi protago-nisti . sufficiente l'idea di aver reso ilmondo, qualche strada del mondo, unposto un po migliore e un po pi acco-gliente. Una via per volta.

    uovi appelli allapace in Sud Sudansono arrivati dalle

    Chiese del Paese duranteil tempo di Pasqua. Ges morto per noi, per far sche ci riconciliassimo conDio, con gli altri e con lasociet e io penso chetutti noi possiamo crederein questo e mettere daparte le nostre differenze,ha detto durante la Messapasquale larcivescovocattolico di Juba, PaulinoLukudu Loro. Per ilpresule, citato dal SudanTribune, il conflitto chedura da met dicembretra lesercito regolare, agliordini del presidenteSalva Kiir, e i ribelli fedelial suo ex vice Riek Machar dovuto a una violenzapolitica, fomentata dapochi individui egoisti,che hanno potere edenaro. Grazie a questipossono manipolare igiovani che, rimastidisoccupati, possonoessere facilmentecomprati e convinti aprendere le armi.

    Cause economiche. Laragione ultima delconflitto, ha sostenutolarcivescovo, chestiamo perdendo di vistail fatto che abbiamo unsolo Paese e se lofacciamo esplodere, se lobruciamo, non avremo unposto dove fuggire:monsignor Lukudu Loroha quindi invitatogoverno e opposizione a

    lavorare verso un unicoobiettivo, perch questoPaese abbia i servizinecessari per poter goderedei frutti delle sue risorsenaturali. Al momentodellindipendenza, nel2011, il 98 per cento delleentrate statali dipendevadal petrolio: il greggio stato definito la causadella guerra e unamaledizione nellomeliadi un secondo prelato,monsignor Thomas Oliha,amministratoreapostolico della diocesi diTorit, che ha invitato ileader politici a distribuireequamente le risorse e arendere possibile unosviluppo equilibrato dellanazione. Proprio una cittpetrolifera, Bentiu, nelloStato di Unity, durante laSettimana Santa statateatro di un massacro -diverse centinaia levittime - perpetrato,secondo lOnu, dalle forzeribelli che lavevanostrappata ai governativi.Una strage cheha seguito quellacommessa a Bor,capoluogo del Jonglei: quiuomini armati avevanofatto irruzione in una basedelle Nazioni Unite dovesi erano rifugiatinumerosi civili in fuga e imorti erano stati almeno58. Nel suo messaggiopasquale, lo stessomonsignor Oliha hanotato che dal 1955, nellaregione che oggi il SudSudan sono state

    combattute due brutaliguerre civili, a cui siaggiungono i disordiniattuali, ma non c statomai un tentativo diriconciliare lapopolazione. I fatti delloscorso dicembre, dunque,secondo lamministratoreapostolico di Torit, nonhanno fatto altro chespargere sale sulle feriteinfette delle guerre civiliprecedenti. Di fronte allostallo dei colloqui di AddisAbeba e al fallimento delcessate-il-fuoco siglato agennaio nella capitaleetiope, ha scritto inoltre ilpresule, la Chiesa chiedeche sia creata unacommissioneindipendente per la Verite la Riconciliazione con ilmandato di prendere inconsiderazione 60 anni distoria dellodierno SudSudan.

    Invito al dialogo. La pacenon un processo facile,e richiede il perdonoanche secondo ilreverendo Moses DengBol, vescovo della Chiesaepiscopale della citt diWau, che nel messaggioinviato alla sua diocesiprima di Pasqua avevaanche chiesto a Kiir eMachar di dialogare inbuona fede. Un altroesempio di come lediverse denominazionicristiane locali siano unitenellopporsi alla guerra arrivato dalladichiarazione pastorale

    NIn Sud Sudan road map contro la guerra

    I leader religiosi propongonouna commissione indipendenteper la pacificazione con il mandatodi prendere in considerazione60 anni di storia del Paese;una riorganizzazione dello Stato insenso federale, in grado di assorbiregli squilibri etnici e regionali;un dialogo che coinvolga la societcivile. Malgrado le pressioni,i negoziati ufficiali non hannoancora fatto passi avanti

    del 9 aprile delConsiglio delle Chiesesudsudanesi e firmata, anome dei presulicattolici,dallarcivescovo di Juba:il documento contieneun appello a inviareaiuti umanitari nellearee colpite, ma anchelinvito a iniziare undialogo inclusivo chepermetta anche allasociet civile, e non soloalle parti politiche, diesprimere il loro puntodi vista. Unulterioreproposta che ilnuovo patto su cuifondare il Sud Sudanpreveda un sistema digoverno federale peraffrontare gli squilibrietnici e regionali.Malgrado le pressioni,per, i negoziati ufficialinon hanno fatto passiavanti: lunico segno didistensione arrivato il25 aprile con lascarcerazione,da parte del governo, diquattro leader politiciarrestati allinizio delleostilit con laccusa disostegno ai ribelli: traloro anche lexsegretario generale delpartito al potere, PaganAmum, che si impegnato a lavorarecon le autorit e gliinsorti per farterminare questaguerra senza senso chesta uccidendo il nostropopolo.

    Davide Maggiore

    (FOTO AFP/SIR)

  • Gioved 1 maggio 201412 Cesena

    Universit e impreseProve di dialogo

    l cesenate uno dei maggiori poliagroalimentari italiani. Non solodal punto di vista dellaconcentrazione delle imprese del

    settore, ma anche per quantoconcerne la ricerca universitaria grazieal Campus degli Alimenti di VillaAlmerici. Ma troppo spesso ricerca emondo delle aziende procedono subinari paralleli e i casi di interazione escambi sono poco frequenti. Per ovviare a ci Serinar, lente chepromuove luniversit a Forl e aCesena, ha pensato di organizzare untavolo agroalimentare che coinvolgamondo della ricerca, imprese, entilocali. "Il tavolo sar uno strumento - haspiegato il professor FrancescoCapozzi, scelto da Serinar comecoordinatore - per valorizzare ci cheesiste, ma che non a sistema. Nonvuole essere una replica, non dovrfare ricerca o rappresentare undoppione rispetto a elementi giesistenti. Vogliamo avere una funzioneculturale e diffondere ci cheproduciamo a livello di innovazione

    Itecnologica". Il tavolo dovr anchesollecitare e promuovere eventi ingrado di dare visibilit internazionaleal territorio e alluniversit inRomagna, sulla scia di quanto fatto, inalcuni convegni, negli ultimi anni."Non dovranno pi essere casisporadici - ha sottolineato Capozzi,docente presso il Campus di Scienzedegli alimenti - ma occorre darecontinuit a queste proposte, cos cheCesena diventi un nome conosciutoanche allestero per quanto concernela ricerca e la sperimentazione. Amaggio, ad esempio, a Cesena si terrun convegno internazionale sullarisonanza magnetica applicata alsettore alimentare, ma in pochi ne

    sono a consocenza".E fuor di dubbio che luniversitromagnola zoppica nel comunicarecon il territorio e con le imprese. Dopotutto 20 anni di presenza sono pochi,specie in una zona dovelimprenditoria spesso chiusa in sestessa e progetta in autonomia lenovit, piuttosto che confrontarsi conil mondo accademico. Sullaltro fronteluniversit non ha mai fatto molto permettersi a disposizione delle imprese."Ecco, con il tavolo agroalimentare -ha concluso Capozzi - supereremoquesta reciproca diffidenza. Sono certoche sapremo organizzare anche corsidi qualificazione professionale".

    Cristiano Riciputi

    Nasce un tavoloagroalimentareper mettere in retele esigenze del mondoproduttivo e leinnovazioni della ricerca

    Iniziativa promossa da Serinar

    Nel 2013 il numero degli interventi dibonifica per la rimozione dellamiantosi confermato in linea con landa-mento del biennio 2010 - 2011, anchese si registrato su tutto il territorio ce-senate un calo della quantit di mate-riale conferito in discarica. Questa la fo-tografia del Rapporto Amianto 2013, re-datto dal Dipartimento di Sanit Pub-blica di Cesena, struttura deputata alcontrollo delle attivit di smaltimentosvolte sul territorio cesenate e alla qua-le sono segnalate tutte le operazioni dibonifica eseguite.Superato leffetto delle straordinarienevicate che avevano portato nel 2012 aun incremento esponenziale dellattivi-t di bonifica, nel 2013 i piani di inter-vento per lo smaltimento di materialecontente amianto sono stati 533 (ri-

    spetto ai 480 del 2010, ai 560 del 2011 eai 814 del 2012), per un totale di oltre1.738 tonnellate di materiale conferitoin discarica (contro le 2.664 tonnellatedel 2010, le 2.143 tonnellate del 2011 ele oltre 4 mila del 2012). Un dato molto positivo rappresentatodal numero degli abbandoni di lastre dieternit, in costante calo: dai 54 casi del2011 si passati ai 23 del 2013, con evi-denti benefici, per la collettivit sia intermini ambientali sia in quelli econo-mici. Per quanto riguarda, lattivit di con-trollo amianto, negli edifici residenzia-li, nei fabbricati dismessi e dove co-munque non vi sia la presenza di lavo-ratori subordinati, gli accertamentivengono attivatati prevalentemente aseguito di segnalazioni di cittadini.

    Ambiente Lanno scorso 533 interventi per il recupero del materiale

    Eternit: prosegue lo smaltimento

    La sede del Campus degli alimenti allAlmerici VillachiavicheParrocchia in festaLa comunit di Villachiaviche, guidatadal parroco don Daniele Bosi, si ritrovaper festeggiare il patrono SanGiuseppe. Sabato 3 maggio alle 18 sarcelebrata la Messa. A seguire ci sarlapertura dello stand gastronomico ela serata sar animata dalla musica dalvivo del gruppo Cheope. Domenica 4 maggio altra giornata difesta. Dopo la messa delle 19 ancoraspazio allo stand gastronomico e allamusica del gruppo Noi 6.

    Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me,anche se muore, vivr Gv 11,25

    Tutta la grande squadradel Corriere Cesenate

    partecipa con affetto al profondo doloreche ha colpito la famiglia Medri

    per la prematura morte di FRANCESCO

    PARTECIPAZIONE

    LuttoMuore ragazzo di 19 anniA causa di una malattia, domenica scorsa mortoil 19enne Francesco Medri, glio dei titolari di unanota agenzia immobiliare di Cesena. I primisintomi del tumore si erano manifestati la scorsaestate e, nonostante le cure, non c stato nullada fare. Tantissima gente ha partecipato domenicasera al rosario e marted al funerale nella chiesa diPonte Pietra. Domenica 4 maggio alle 11 sarcelebrata la messa di settima.

    Casa famiglia in CuriaServizio sul Tg3 regionaleE andato in onda luned sera, come notiziadapertura, il servizio sul Tg3 regionale dellaRai dedicato alla decisione presa dal vescovodi ospitare una casa famiglia della PapaGiovanni XXIII negli attuali uffici della Curia.Monsignor Regattieri stato intervistato esono state montate immagini del vescovado edel centro di Cesena. Su corrierecesenate.it,sezione brevi, il link diretto al servizio.

  • Gioved 1 maggio 2014 13Cesena

    E sorto un comitato che esprime dubbi sullopportunit di nuovi capannoni

    Entro il 10 maggio sar presentataunosservazione al Pianoregolatore. Nel 2010 era statarigettata unaltra richiestadi trasformazione da area agricolaad artigianale

    nteresse pubblico o speculazioneedilizia? Se lo chiede il Comitato diliberazione dal cementoLupa/Cesena Ovest, fondato per

    iniziativa di alcuni residenti conlintento di bloccare unurbanizzazioneproduttiva di 8 ettari in via Lupa, nellacampagna di Diegaro, inseritanellultima Variante al Piano regolatore(Prg), approvata il 6 febbraio scorso. Ilcopione il solito: privati che chiedonodi trasformare in produttivo un terrenoagricolo. "La nuova zona produttiva,che si estender per 30mila metriquadrati con la realizzazione di 8capannoni, andr a intaccare la zonaagricola stravolgendo pesantemente lasua naturale vocazione, lassettoambientale e la vivibilit del luogo",lamenta larchitetto Denis Parise,presidente del neonato Comitato civico. Come previsto dal recente accordosottoscritto con il Comune di Cesena,nellarea trover spazio la nuova sededella Jolly Service, azienda che sioccupa di servizi logistici e, per ilgruppo Ifco, gestisce il ritiro, lavaggio edistribuzione in tutta Italia delle cassedi plastica riutilizzabili per lortofrutta,impiegando una cinquantina didipendenti. La possibilit di stipulareaccordi con i privati (laltro recepitodalla Variante di salvaguardia con laGobbi Frutta a Villa Calabra) consentita dalla legge regionale20/2000 che concede la deroga, perfinalit pubblica, al rispetto deglistrumenti urbanistici esistenti. "Tali

    I

    accordi sono ritenuti di interessepubblico in quanto garantiscono losviluppo delle aziende e del lavoro",spiega lAmministrazione comunale.Eppure, dagli atti, si evince che la JollyService non ha presentato alcun pianodi sviluppo aziendale. Il timore del Comitato (composto dauna cinquantina di cittadini,indipendente ma in linea con ilmovimento Cesena Samo Noi, in corsaalle prossime amministrative) chedietro loperazione si nasconda, in

    realt, una speculazione edilizia. Ainsospettirli il fatto che lazionista dimaggioranza della Jolly Service sia laAldebaran Holding, societ che gestiscecompravendite immobiliari. Il prossimo passo del Comitato, oltre asensibilizzare la cittadinanza, quellodi presentare nei tempi previsti (entro il10 maggio) unosservazione al Prg. Nelcaso questa venga respinta dalprossimo Consiglio comunale, ilComitato ha gi pronto un ricorso alTar. "Quello previsto dal Prg unintervento sovrastimato, considerandoche lattuale sede della Jolly Service, inviale della Cooperazione a Pievesestina,conta una superficie di 3mila metriquadrati - obietta Parise -. Vaconsiderato, inoltre, che larea che sivuole trasformare in via Lupa nellazona di rispetto dei pozzi di captazionedellacquedotto, non dispone di retifognarie e i suoi abitanti sono gisottoposti alla pressione della vicinaE45. Va detto poi che larea di via Lupa gi stata oggetto di una precedenterichiesta di inserimento nel Prg, che stata bocciata nel 2010 per i parericontrari sia della Provincia che di altriEnti competenti, vista la suacollocazione del tutto inopportuna inpiena zona agricola". Linterventoprevede anche la realizzazione di unastrada di accesso che parte da via SanCristoforo su terreno attiguo dipropriet della Calcestruzzi del Savio edellAti.

    Francesca Siroli

    Ai nastri di partenza altri tre appuntamenti con la stagione 2014 diMuoviti che ti fa bene!, il progetto promosso dal Comune di Cesenaassieme allAzienda Usl, a Technogym e alla Wellness Foundation dellafamiglia Alessandri.Gioved scorso hanno preso il via gli incontri di ginnastica dolce peranziani al Parco Vigne (dalle 17 alle 18, ogni luned e gioved), mentrenel parco di Ponte Abbadesse dalle 18.30 alle 19.30 si terranno il

    Muoversi fa bene a salute e spiritoSono ripartiti i ritrovi ginnici

    corso di ginnastica e stretching e il giocawellness dedicato ai bambini da 3 a 6anni. Anche in questo caso gliappuntamenti si ripeteranno, con lostesso orario, ogni luned e gioved.Intanto, circa un centinaio di persone hapartecipato, marted scorso, alle primeattivit della stagione 2014. Il gruppo piconsistente, con 39 presenze, si ritrovato al Parco Vigne per lincontro diginnastica e stretching, mentre sono stati27 a sperimentare la nuova disciplinadellorienteering, al debutto nel Parco

    Ippodromo.Si ricorda, inoltre che, da marted 29aprile partono anche gli appuntamenti diRocca in Movimento: il primo mese sardedicato a sedute di aerobica etonificazione (tutti i marted dalle 18.00alle 19.00 fino al 27 maggio).Il programma completo di Muoviti che tifa bene 2014 pu essere consultatoanche su internet collegandosi agliindirizziwww.comune.cesena.fc.it/muoviti,www.ausl-cesena.emr.it/muoviti

    Diegaro: a rischio8 ettari di campi

  • Gioved 1 maggio 201414 Cesena

    Intervista Sandro Gozi, di Sogliano, sottosegretario alla Presidenza del Consigliodel governo Renzi. Un cesenate al Governo dopo gli anni di Oddo Biasini

    I giovani, risorsa contro la crisilasse 1968, nato aSogliano al Rubicone,Sandro Gozi riporta ilterritorio cesenate al

    Governo, dopo gli incarichiricoperti da Oddo Biasini acavallo degli anni Settanta eOttanta. Sposato conEmanuela, ha due figli:Federica di 11 anni e Giuliodi 8. Con la famiglia vive aRoma, anche se il legamecon Cesena rimane sempre.Notevole la formazione d