Corriere Cesenate 12-2016

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    Giovedì 24 marzo 2016

    Giovedì24 marzo 2016anno XLIX (nuova serie)numero 12 - contiene I.P.euro 1,30

    12

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Primo piano 5

    Due raccontidi ordinariastraordinarietà

    Attualità 11

    TerrorismoEuropa di nuovocolpita al cuore

    Due esplosioni kamika-ze, martedì mattina,hanno scosso Bruxelles.

    Trentaquattro i morti almomento accertati. Lapreghiera e la condanna

    Sei donne profughe al-loggiate a Sarsina, e il

    coro della scuola Fonda-

    zione Sacro cuore per unadomenica in carcere. Duestorie di ampio respiro

    La lucevincesulle tenebre

    O gni volta che in questi giorni esco di casa e mi immetto nel giardino non riesco a non gettare losguardo al mandorlo che sta fiorendo. Con i caldi 

    raggi di questo sole prematuramente primaverile le sue  gemme stanno esplodendo di colori e di vita. E mi viene dadire: è primavera! E dunque è vicina la Pasqua.Don Primo Mazzolari scriveva in una meditazione pre pasquale nel 1949: “La primavera è questa ‘grande salaaddobbata’ dove Cristo fa la sua Pasqua con gli uomini,specialmente con coloro che non hanno più primavera. Se è così - ed è così - neppure il frastuono delle nostre risse ci puòimpedire di vedere la Pasqua sui rami fioriti dei peschi, nel volo degli uccelli che tornano e cantano, nei cieli limpidissimi, sui bordi delle strade trapunti di margherite e di anemoni. Qualche cosa di buono è però sospeso inognuno, quasi un timore o una minaccia. Il susino è fiorito

    l’altra notte nel mio orto; ma aprendo la finestra sul mattino

    l’ho guardato distrattamente. Non ho ancora trovato il tempo di cogliere una viola, di seguire la rondine e l’allodola. So però che queste care cose ci sono ancora…”.La primavera ci porta la Pasqua. Troveremo il tempo per accorgercene? “Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 43, 19), ci interrogava il profeta qualche giorno fa. Se non troviamo il tempo per  guardare una viola, come potremo accorgerci che è Pasqua?  Ma io vorrei capovolgere la provocazione: non la primaveraci parla della Pasqua imminente, ma la Pasqua deve far sbocciare la primavera nei nostri cuori! Fratelli, in questa Pasqua del Giubileo della Misericordia,usciremo dal chiuso asfissiante del lungo inverno interiore per respirare a pieni polmoni il vento nuovo dello Spirito? Porterà l’Alleluia pasquale di quest’anno freschezza nuova nelle stanche abitudinarie cose 

    di tutti i giorni? Il lievito nuovo del Risorto

     fermenterà gli azzimi insapori delle nostre relazioni diventate troppo fredde e incolori? Il soffiodello Spirito spalancherà le ermetiche chiusure dei nostri cuori incapaci ormai di commuoversi e di piangere per le sofferenze altrui,mortalmente abituati alle martellanti e insistenti cronache nere dei nostri telegiornali? Saremo capaci di resistere al fascio di luce della Risurrezione che dal buio del se polcro vuoto si sprigiona e tutto illumina? Così, se lasceremo lavorare in noi lo Spirito, mentre laprimavera porta la Pasqua, la Pasqua porterà primavera nei nostri cuori.Vi auguro, fratelli, che tutto intorno a voi, ma soprattutto

    dentro di voi, rifiorisca! 

    Pasqua, il vento nuovo dello Spirito di Douglas Regattieri, vescovo

     Volontariato 18

    RiformaTerzo Settore

     Alcuni auspici

    Stravolta la funzione deiCentro servizi per il vo-lontriato e il ruolo delle as-

    sociazioni. L’intervento diLeonardo Belli e GilbertoBagnoli, di Assiprov 

    Torna l’ora legale

     Alle 2 di domenica 27 marzo occorremandare avanti di un’ora le lancette

    dell’orologio. L’ora legale resterà in vi-gore fino a ottobre

    FOTO SICILIANI/GENNARI-SIR

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    Giovedì 24 marzo 2016 3Opinioni

    L’Europa ha paura e piangeOra guardiamoci dentro...

    errorizzati: solo una manciata di giorni fa ilCensis ci aveva informato che più di ottomilioni di italiani, dopo le recenti stragi delterrorismo, hanno cambiato uno o più

    comportamenti abituali per paura. Hanno rinunciatoa viaggi, a visite in luoghi percepiti come pericolosi,ad eventi pubblici oppure hanno cambiato modalitàdi trasporto o altro ancora. Persino il Giubileo,secondo il Censis,è stato lambito dalla paura.Shock dopo shock il mondo è schiacciato dallapaura. E oggi, a poche ore dalle devastanti immaginidi Bruxelles, ancora di più. I potenti hanno gridato

    alla guerra. “Guerra diffusa”, così è stata definita.C’è da chiedersi se questo clima di terrore e dicatastrofismo sia completamente imputabile a unterrorismo sanguinario, che grazie ad unmeccanismo tipo roulette russa impazzita ci rendetutti casuali bersagli e quindi tutti nudi,drammaticamente vulnerabili e privi di certezzeoppure se tutto ciò non fa che esaltare la fragilità diun mondo tecnoliquido, già di per sé privo di mappee di riferimenti, immerso in un narcisismoesasperato e senza sostanza, dominato da un cupoindividualismo che ha frantumato in profondità inetwork della solidarietà a favore degli impalpabilinetwork telematici.La drammaticità delle stragi, che colpiscono al cuoreproprio le nazioni apparentemente più evolutesecondo i canoni della postmodernità e proprio neiluoghi di aggregazione più significativi, al di là dialtre considerazioni, è infatti resa ancora piùevidente dallo smarrimento già immenso della

    società tecnoliquida. Davvero patetico, se nonrisibile, l’appello “a non piegarsi” di certe altecariche. Così come tutti gli altri appelli simili, che, inmodo imbarazzante, tanti sentiranno il dovere diesprimere e che il web rilancerà con hastag solidali evalanghe di post, quasi a voler esorcizzare il fatto chein realtà siamo già piegati. Di fronte allo spettro della

     T

     Terrore a Bruxelles per gli attentati

    La Risurrezione: anzitutto nel cuore delle donne

    paura e del terrore, alcuni esibiranno una sorta di coraggio postumo eipocrita, altri lanceranno appelli a reagire oppure annuncerannoridondanti inviti a riprendere orgogliosamente la cosiddetta quotidianità,altri ancora invocheranno interventi muscolari e decisi. E qualcuno,poeticamente, reagirà suonando in piazza, come già avvenne in Francia.Tutto inutile. Risparmiateci le chiacchiere. Guardiamoci dentro.Le immagini dell’aeroporto di Bruxelles, il luogo più blindato d’Europa,sono impietose. L’Europa ha paura. Piange, come la Mogherini hamostrato con le sue lacrime. Eppure l’Europa potrebbe ancora rialzarsi.Sì, potrebbe rialzarsi se avesse il coraggio di guardare alla profondità dellesue radici. Quelle radici che hanno inventato gli ospedali, l’attenzione pergli ultimi, il diritto e la giustizia, la solidarietà e la fratellanza, quelle radici

    che ancora inventano l’economia di comunione, il valore della persona,l’accoglienza e la bellezza della vita, quelle colossali radici cristiane chehanno la pretesa di fondare una società autenticamente umana. E’ questoil coraggio a cui appellarsi: riscoprire la forza e la potenza creativa dellenostre radici, superando l’usura esistenziale della postmodernità perguardare al futuro dell’umanità.

    Tonino Cantelmi

    Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro,portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era statarimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in

    abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero

    loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnatoin mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano

     Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro,raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come unvaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi,vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto. (Lc 24, 1-12)Che cosa succede nella Risurrezione del Signore?Succede la Buona Notizia. La annunciano gli angeli alle discepole e queste corrono adannunciarla agli apostoli. Poi, per un tempo limitato e soltanto a testimoni scelti, appariràil Signore Risorto in carne e ossa. Il primo evento, però – quello che rimane nel tempo –non è stato un’apparizione, bensì la gioia del Vangelo proclamato dalle discepole.

    ICome è successo con l’Annunciazione econ la visita della Vergine a Elisabetta, laBuona Novella è accolta da cuori di donnecredenti. Donne le quali, con docilità e congioia, da buone discepole, intraprendono i

    passi necessari affinché la Risurrezione delSignore avvenga nel nostro cuore:accolgono, ricordano e annunciano.Una volta innescata questa dinamicapropria della Parola – accogliere, ricordare eannunciare quello che il Signore avevadetto – il Signore Risorto gli (ci) andràincontro. Dico “andrà incontro” e non “ciapparirà”, perché la Risurrezione di GesùCristo si percepisce, si vive e si godenell’ambito degli incontri. Con GesùRisorto, tuttavia, c’erano soltanto i suoiamici e le sue amiche. Anche loro, puravendolo davanti o accanto, non riuscivanoa “vederlo”. Il fatto è che il Signore Risortonon si “vede” nella dimensione immediatadel presente, ma lo si trova aprendo lanostra casa, che lo ospita, nella memoriache ricorda la Scrittura, nei piedi cheescono per annunciarlo alla comunità e a

    tutti i confini. A un certo momento diquesto tempo dilatato, la fede incontra ilSignore Risorto e lo confessa. Maria sirende conto quando egli la nomina; quellidi Emmaus, nel momento in cui spezza ilpane per loro, dopo avergli aperto la porta;Giovanni vedendo il sudario ben piegato eascoltando la sua voce dalla riva; Pietroquando si tuffa nel lago per andargliincontro (camminando sulle acque?).

     Abbiamo detto che le prime ad esserecoinvolte in questo evento di unarisurrezione che si annuncia sono lediscepole. Osserviamo che la Risurrezionenon ha bisogno, come nel casodell’Incarnazione, di un cuore immacolatocome quello di Maria. La vitalità dellaRisurrezione del Signore entra incomunione con ogni cuore così com’è,come si trova. Il Verbo si è già incarnato unavolta e per sempre nella carne senza

    peccato di Maria e ora è già inculturato, hagià purificato la nostra carne e la sua solapresenza purifica quello che tocca. Bastaaccoglierlo con fede e in un cuorecomunitario. Così sono i cuori di quelleamiche che sono andate a lavarlo eprofumarlo nel suo sepolcro. Per questo si èacceso in loro come un Fuoco lo Spiritodella Risurrezione. Il Signore ha voluto chela sua risurrezione avvenisse in primoluogo nei cuori delle donne. LaRisurrezione doveva accadere: “Incarnarsi”,nascere, essere viva, entrare incomunicazione, con quella capacitàaffettiva di comunicare che hanno le donnee che le unifica intorno alla realtà chehanno a portata di mano senza creare unadistanza astratta rispetto agli eventi.Mentre gli uomini misuravano leconseguenze politiche – per così dire –

    dell’evento, le donne lo davano alla luce.Il fatto è che il cuore della donna è in gradodi cambiare completamente in un istantetutte le sue aspettative quando si rendeconto che c’è una nuova vita in lei.

    Diego Fares

    RISURREZIONE (MOSAICO MARKO I. RUPNIK,FOTO SIR)

     P a s q u a  2 01 6

    Il fatto è che il Signore Risorto non si “vede” nella dimensione immediatadel presente, ma lo si trova aprendo la nostra casa, che lo ospita, nellamemoria che ricorda la Scrittura, nei piedi che escono per annunciarloalla comunità e a tutti i confini 

    La fotografia

    “Inizio un nuovo cam-mino, in Instagram, perpercorrere con voi la viadella misericordia edella tenerezza di Dio”.Con questo tweet papaFrancesco ha annun-ciato la sua presenzadal 19 marzo sul socialnetwork di foto.È stato lo stesso Papa ainaugurare l’account“Franciscus” da CasaSanta Marta, postandola prima foto che lo ri-trae in preghiera. Ad as-sistere all’avvio del pro-filo, Kevin Systrom, am-ministratore delegato eco-fondatore di Insta-gram. (foto Sir)

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    Giovedì 24 marzo 2016 5Primo piano

    Dalla violenza dell’Africaalla speranza di SarsinaMichela Mosconi

    emergenza profughi si trasforma inesperienza di umanità e speranza. E’ ciò chevive chi scappa dalla guerra e dapersecuzioni quando incontra il volto del

    prossimo disposto ad accogliere. A Sarsina, nel settembre scorso, sono arrivate seidonne africane. In realtà quelle che oggi occupano unappartamento nel centro storico plautino non sono lestesse giunte qualche mese fa. Delle prime solo una èrimasta. Le altre hanno preso strade differenti, chi haraggiunto un congiunto in altre città e chi è statainserita in progetti specifici di più ampio respiro. Leragazze che si trovano oggi a Sarsina provengono tuttedall’Africa subsahariana, quattro dalla Nigeria e duedalla Costa d’Avorio. Di lingua anglofona le nigeriane,francofone le altre. Tutte hanno figli. Tutte con storiediverse alle spalle, come diverse sono le motivazioni

    che le hanno spinte a lasciare la propria casa e lapropria famiglia, a volte costrette da violenze, a voltein cerca di un avvenire migliore.

     A Sarsina hanno trovato una piccola grande famiglia.Di loro se ne stanno occupando i volontari dellaMisericordia e della Caritas. Ma anche tante personeche dedicano loro tempo e attenzione. Si sonodichiarate cristiane e frequentano la Messa ladomenica mattina. Sulla loro identità stanno ancora

    ’L

    lavorando le autorità. "Almomento sono tutte senzadocumenti, ma li attendonocon ansia perché si sentonopiù sicure e possonoincominciare a essereinserite poco a poco nelmondo lavorativo". A parlare sono MonicaBallantini e Griselda Diaz, due delle tante volontarieche si prendono cura delle sei donne. Vanno da loroquando "staccano" dal lavoro, il pomeriggio, oquando possono anche la mattina. Le immigrate pertre giorni alla settimana frequentano lezioni diitaliano, primo passo verso una vera integrazione,"grazie alla disponibilità di alcune donne del paeseche si sono prese l’incarico di insegnare loro unanuova lingua". Durante la giornata vengono portateavanti svariate attività, "dal bricolage al taglio e cucito,

    dalla lavorazione della lana al ricamo. Durante ilperiodo natalizio abbiamo creato dei piccoli addobbie altri oggetti tra i quali piccoli tappeti", spieganoMonica e Griselda per le quali l’impegno per leprofughe è "prima di tutto un arricchimentopersonale".

     Ancora la cucina italiana sembra non averleappassionate particolarmente: "ci tengono a cucinareil loro mangiare e hanno orari più ’africani’ che

    italiani". Quello che è certo è che tutte le ragazze"hanno un grande desiderio di lavorare. Sono venutein Italia con tante speranze dopo un passato difficilein alcuni casi di violenze, in altri di estrema povertàdovuta a guerre e carestie". Il passaggio dalla Libia,paese di transito per chi cerca di raggiungere l’Europa,è un ricordo di profonde sofferenze. "Molti dei loroproblemi sono sorti lì, dove hanno subìto le violenzemaggiori". Nell’ex colonia italiana, frantumata dalla

    guerra civile, regna il caos più completo con milizie e jihadisti locali a contendersi il territorio. Centinaia dimigliaia di profughi africani in Libia trovano l’infernoe le loro vite sono in mano ai trafficanti di uomini.Oggi il volto delle ragazze africane è quello dei tantivolontari e volontarie sarsinati che si spendono peraccoglierle e abbracciarle. Un gesto concreto disperanza e umanità. Una rinascita, una sorta diresurrezione, nella vigilia della Pasqua.

    Sono sei le profughe ospitate

    Con il Coro della scuola media della Fondazionedel Sacro Cuore e in diretta tramite collegamentoradiofonico internazionale, curato dai volontari diRadio Maria della Romagna, domenica 20 marzoabbiamo vissuto una emozionante Liturgia dellePalme al carcere di Forlì. Donne e uomini di ognietà sono entrati in silenzio in chiesa portando cia-scuno la propria croce. I 25 ragazzi del coro, tracui alcuni strumentisti, hanno cantato per i dete-nuti in totale concentrazione, ordine, impegno.Hanno cercato di adempiere al loro compito, sen-za paura, senza alcuna riserva o pregiudizio, congenerosa dedizione, rispettosi e attenti, stando difronte a queste persone con semplicità e regalan-do a loro quello che potevano dare. Momenti dicommozione si sono alternati a sguardi furtivi dichi forse avrebbe desiderato una stretta di mano,

    un abbraccio o una parola. Noi abbiamo portatoloro la preghiera del cuore attraverso il canto. Nelsilenzio il Signore ha raccolto le parole di ciascu-

    no, di noi, di loro, dei nostri ragazzi che hanno si-curamente ricevuto una lezione di compostezza edi dignità anche in questo luogo chiuso da un por-tone di ferro e guardato a vista dalle guardie. Cosìcome il Cireneo ha portato la croce di Gesù, cia-scuno di noi si è sentito investito dal peso dellasofferenza, ma con una certezza comune che ab-biamo condiviso con la direttrice del carcere, Pal-ma Mercurio, la quale nel suo saluto ha detto:"Ogni croce si può portare, perché sappiamo chela vita vince sulla morte e la libertà è per tutti; co-sì come la misericordia di Dio sa abbracciare il gri-do di chi lo invoca". Una Domenica delle Palmeche ha mosso i cuori e riacceso la speranza e lacertezza dell’abbraccio del Padre, attraverso laChiesa, ad ogni figlio, anche a quello più bisogno-so e dimenticato, che fatica a sollevare lo sguardo

    dalla miseria e dal peso del proprio peccato.Emanuela CasaliChiara Rocculi

    Il coro della scuola media della Fondazione del Sacro Cuore al carcere di Forlì con Radio Maria

    Insieme a chi porta la croce ogni giorno

    ✎ | La Pasqua trasforma la nostra vita di Francesco ZanottiDue storie molto diverse. Da una parte l’accoglienza a seidonne africane nella città diSarsina. Una vicenda diintegrazione. Non facile certo,ma neppure così impossibilecome a volte si vuol farecredere. Da un’altra parte ilcoro delle medie della scuola 

    del Sacro Cuore entrato incarcere per animare con ilcanto la Messa della domenica delle Palme.

    Due modi diversi diavvicinarsi alla Pasqua,entrambi dettati dal desideriodi trasformare la propria vita in qualcosa che abbia valore,per sé e per gli altri. Anzi,

    dall’incontro decisivo, quellocon Cristo risorto capace di vincere la morte, all’incontrocon chi vive accanto a noi,

    chiunque esso sia. Allora nonci sono più differenze di coloredella pelle e neppure dicondizione sociale. Ognipersona vale per quella che è.Niente di più e niente di meno.

    Ricordando che tutti siamo a immagine di Dio.Sono storie normali,intendiamoci. Eppure nella 

    loro ordinarietà contengonoqualcosa di straordinario. E’ lostupore, lo stesso che colse ledonne accorse al sepolcroquando non trovarono più ilcorpo del Signore. "Lo hanno

    portato via", si dissero subitotra loro. Ma poi la risposta,chiara, inequivocabile, noncompresa immediatamente

    allora, tanto incompresa anche oggi: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?".Ecco il valore della Pasqua. Ilsignificato pieno da assegnarea questa festa così importante,così determinante per la nostra vita. E’ uno sguardo che

     va Oltre, capace di capovolgere

    ogni punto di riferimento. "E’risorto!", più facile da scrivereche da credere. Da incarnare etestimoniare.

    Veduta aerea di Sarsina (foto archivio Giuseppe Mariggiò)

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    Giovedì 24 marzo 20166 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria dellaSperanza

    8.30 Madonna delle Rose,San Rocco, Sant’Egidio,cappella del cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 18.00  Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza, Sant’Egidio

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo

    19.00 Ponte Pietra, Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    San Pio X, Torre del Moro, Gattolino

    20.30  Villachiaviche

    Sabatoe vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)17.00 Cappella

    ospedale “Bufalini”Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’AddolorataSan Vittore

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Osservanza, Santo Stefano,San Paolo, Sant’Egidio,Madonna delle Rose, Villachiaviche, San Rocco,Case Finali, Diegaro, Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio

    18.30 Convento Cappuccini,San Pietro, Bulgarnò,Santa Maria della Sper.

    19.00 Ponte Pietra, Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    San Pio X, Bulgaria,Ruffio, Pioppa,Pievesestina,Calisese,Gattolino, Ronta

    Messe festive7.00   Cattedrale 7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine, Martorano,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro, San Pio X,Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,

    San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    8.45 San Martino in Fiume9.00 San Giuseppe (Cesena

    corso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Capannaguzzo,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,

    Bulgaria,San Vittore,San Carlo, Ruffio

    9.30 cappella del cimitero,Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00  Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Ronta, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    11.00 Santuario Addolorata,

    Basilica del Monte,Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone, Capannaguzzo

    11.10  Torre del Moro11.15 Madonna delle Rose,

    Diegaro, Martorano

    11.30  Cattedrale , San Rocco,Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00  Cattedrale,

    San Domenico, Osservanza18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorio

    Bagno di Romagnaore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9,10,30 (19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti,Boschetto;18 San Giacomo;20 Sala;

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala; 9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,

    Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10/ 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;18,30 Crocetta;20,30 Budrio

    Festivi:ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30;San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:

    ore 18 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7,30 / 9 / 11 / 17; Casa di Riposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesa

    parrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: 17(sab.); 11,15; Pereto: 10;Riofreddo: 10;Corneto: 11

    ✎   A MESSA DOVE

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     Tiratura del numero 11 del 17 marzo 2016: 7.966 copie

    Questo numero del giornale è stato chiuso in redazionealle 18 di martedì 22 marzo 2016

    Domenica 27 marzoPasqua: Risurrezione del Signore - Anno C  At 10,34.37-43; Sal 117; Col 3,1-4;Gv 20,1-9

    La liturgia della domenica di Pasqua ci offreil racconto della Risurrezione di Gesùsecondo l’evangelista Giovanni. È un branoche, a lettura superficiale, ci appare povero diinformazioni soprattutto se lo confrontiamocon i racconti degli altri tre Vangeli. LaRisurrezione si impone senza troppo clamore,“quando era ancora buio”, attraverso dei segni:la pietra e il sepolcro. Gesù è il grandeprotagonista del racconto senza comparire maidi persona. Domenica scorsa avevamo ascoltatola Passione secondo Luca che si concludeva conla deposizione di Gesù nel sepolcro. La pietraposta davanti alla tomba del Signore lasciava

    presagire un fallimento. “La Passione non è ilpreludio alla Risurrezione; è veramente unafine, la morte di Cristo e, come tale, è in sestessa definitiva. Tra la Passione e laRisurrezione c’è quindi un abisso e soltantodopo averlo compreso possiamo capire come lapotenza di Dio passa dall’una all’altra”, disse ilcardinal Martini in una sua riflessione.Il racconto di Giovanni si apre con unriferimento temporale che precisa che siamodurante “il primo giorno della settimana”. LaRisurrezione è il primo giorno della nuovacreazione, una creazione dove la morte nonesiste. Non è l’epilogo o, come affermò papaFrancesco nell’Udienza del 16 aprile 2014, “non

    IL GIORNODELSIGNORETra la Passione e la Risurrezione c’è un abisso

    lunedì 28 marzolunedì dell’Angelo

     At 2,14.22-32;Sal 15; Mt 28,8-15

    martedì 29san Secondo

     At 2,36-41; Sal 32;Gv 20,11-18

    mercoledì 30san Leonardo

     Murialdo At 3,1-10;Sal 104;Lc 24,13-35

    giovedì 31

    san Beniamino At 3,11-26;Sal 8; Lc 24,35-48

     venerdì 1 aprilesan Ugo

     At 4,1-12;Sal 117;Gv 21,1-14

    sabato 2san Francescoda Paola

     At 4,13-21;Sal 117;Mc 16,9-15

    La Parola

    di ogni giorno

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    è il finale lieto di una bella favola, non èl’happy end di un film; ma è l’interventodi Dio Padre e là dove si infrange lasperanza umana”. Anche noi, oggi,partecipiamo alla Risurrezione di Cristoe per un certo aspetto con Lui siamo giàrisorti. Mediante il Battesimo, infatti,siamo stati inseriti nella morte erisurrezione di Cristo e partecipiamoalla sua vita. Il rischio che corriamo è,come prospettato da papa Francesco inuna sua omelia a Casa Santa Marta il 10settembre 2013, di essere “cristianisenza Risurrezione, cristiani senza ilCristo Risorto: accompagnano Gesùfino alla tomba, piangono, gli voglionotanto bene, ma fino a lì”. A tutto questofa da contrasto l’Esortazione apostolicaEvangelii gaudium (n.1): “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera

    di coloro che si incontrano con Gesù».Chi incontra Cristo risorto si mette inmovimento. Tutti i personaggi del Vangelo odierno corrono “dal” e “verso”il sepolcro. Maria di Madgala siprecipita verso Pietro e Giovanni. I dueapostoli, subito, si dirigono verso ilsepolcro. Nel dinamismo della scena sidistingue Giovanni: l’unico per cui sidice che “vide e credette”. Non èsufficiente vedere una pietra spostata,un sepolcro vuoto, dei teli e un sudarioper credere. Serve la comprensionedella Scrittura, l'affidarsi alla Parola delSignore.

    Marco Castagnoli

    Celebrazioni pasquali in Cattedrale a CesenaGiovedì Santo 24 marzo: alle 8 Ufficiodelle letture e lodi. Alle 18 Messa vesper-tina nella Cena del Signore, presiedutadal vescovo Douglas. Alle 21 adorazioneeucaristica (fino alle 22,45).Venerdì Santo 25 marzo (astinenza e di-

     giuno):alle 8 Ufficio delle letture e lodi. Alle 18 Liturgia della Passione e morte del

    Signore, presieduta dal vescovo. Alle 21 Via Crucis nelle piazze della città: par-tendo dalla chiesa di San Domenico, si concluderà in Cat-tedrale. Durante la notte la Cattedrale resterà aperta per lapreghiera davanti al Crocifisso. Sono invitati specialmente i gruppi giovanili.Sabato Santo 26 marzo: alle 8 Ufficio delle letture e lodi;alle 9 “L’Ora della Madre”: celebrazione mariana ispirataalla liturgia bizantina. Alle 21,30 Veglia pasquale presie-duta dal vescovo durante la quale i catecumeni adulti ri-ceveranno i sacramenti.Domenica 27 marzo: Pasqua di Risurrezione del Signore.Messe alle 7, 8,30, 10 e 11,30. Alle 18 solenne Messa pa-squale presieduta dal vescovo. La Schola diocesana“Santa Cecilia” eseguirà la Missa Pontificalis , di LorenzoPerosi (direttore maestro Gianni Della Vittoria; organistamaestro Terzo Campana).Lunedì 28 marzo, lunedì dell’Angelo: orario festivo Messealle 7, 8,30, 10, 11,30 e 18.In Cattedrale durante la Settimana Santa saranno pre-senti diversi sacerdoti per il sacramento della riconcilia-zione, nelle ore del mattino e pomeriggio.

    Clarisse Cappuccine, celebrazioni pasquali Al monastero di Cesena, di fronte al cimitero urbanoGiovedì Santo 24 marzo: alle 17,30 celebrazione dellaMessa in Coena Domini.Venerdì Santo 25 marzo: alle 17,30 la Liturgia della Croce.Sabato Santo 26 marzo: Veglia pasquale alle 21.Domenica 27 marzo, domenica di Risurrezione: alle 7,30Messa nella Pasqua del Signore. Alle 17 recita del Rosario,adorazione eucaristica e canto dei Vespri.Lunedì dell’Angelo 28 marzo: alle 7,30 Messa.

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANO

  • 8/19/2019 Corriere Cesenate 12-2016

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    Giovedì 24 marzo 2016 7Vita della Diocesi

    anta gente, come ogni anno, ai pellegrinaggi diQuaresima al santuario del Santissimo Crocifissodi Longiano.

    Per sei venerdì, dal 12 febbraio al 18 marzo, i fedeli divarie Zone pastorali hanno partecipato alle Messepresiedute da diversi vescovi. Il rettore del santuario,fra Mirko Montaguti, parla di un totale di “circa 2milapellegrini”.Molto partecipata la Messa di venerdì scorso 18 marzo,presieduta dal vescovo Douglas Regattieri per i fedelidelle Zone pastorali Urbana e Rubicone-Rigossa. Conlui hanno concelebrato decine di sacerdoti e fra

     T

    Pellegrinia Longiano

    Nei venerdì di Quaresima, tanti fedelisono saliti al Santuario del SantissimoCrocifisso di Longiano.

     Venerdì 18 marzo la celebrazionepresieduta dal vescovo Douglas

    Giovanni Voltan, ministro provinciale deifrati minori conventuali in visita canonicaal convento di Longiano.Durante l’omelia monsignor Regattieri ha

    ricordato che “dobbiamo prendere sullespalle le nostre croci quotidiane sevogliamo essere discepoli del Signore. Anche esse sono, come per Gesù, unanticipo di gloria, un segno di luce chebrillerà”.

    Matteo Venturi

    FOTOGALLERY A CURA DI MATTEO VENTURI SU

    WWW.CORRIERECESENATE.IT

    Sabato 9 aprile udienza in piazza San Pietro, a Roma

    Pellegrinaggio per i lettori del “Corriere Cesenate”Attenzione: si parte all’una di notte

    ltre 200 lettoridel CorriereCesenate

    parteciperanno aRoma al Giubileodei settimanalicattolici, in udienzain piazza San Pietrosabato 9 aprile,durante uno deglieventi in calendarioper l’Anno Santo.Il ritrovo per quantisi sono prenotati èall’una di notte dapiazzale Ambrosini(davantiall’ippodromo di

    Cesena). Il viaggioin pullman prevede soste e arrivo a Roma, nei pressi di piazza San Pietro, alle6,30 (ingresso in piazza entro le 8). L’incontro con papa Francesco inizierà inpiazza San Pietro alle 10 e per tutti è riservato il posto a sedere.Dopo l’udienza, per chi lo desidera sarà possibile varcare la Porta Santa dellaBasilica di San Pietro. Partenza da Roma alle 16 e rientro in serata. Pranzo alsacco. A tutti verrà consegnato un gadget identificativo della Fisc(Federazione italiana settimanali cattolici). Al Santo Padre saranno portati due doni: un’offerta per le sue opere di Caritàe una raccolta rilegata con una copia degli oltre 190 giornali che aderisconoalla Fisc.Oltre ai due pullman di lettori che in queste settimane si sono prenotati,partiranno altri due pullman da Cesena: uno organizzato dalla parrocchia diSan Pio X alle Vigne, che si fermerà a Roma anche domenica 10 aprile, e unaltro riservato ai volontari della San Vincenzo de’ Paoli che fanno servizio nelcarcere di Forlì.Per info: redazione Corriere Cesenate, tel. 0547 300258,[email protected]

    O

    Promosso da Ufficio Vocazioni◗“Grati perché amati”

     Appuntamento per giovani e giovanissimi

    Sabato 2 aprile alle 21, presso il Cantiere 411 (casacomunità suore francescane della Sacra Famiglia, in viaMami 411 a Cesena), si terrà un incontro-testimonianza conla Fondazione “Ema pesciolino rosso”. Durante la serata

    Gianpietro Ghidini, papà di Emanuele, un ragazzo decedutoa 16 anni gettandosi nel fiume a Gavardo dopo aver ingeritosostanze stupefacenti, racconterà la sua storia e cercherà di

    far capire che basta una scelta sbagliataanche una sola volta per pagare un prezzocarissimo.Partendo da questo dolore immenso, Ghidinivuole raccontare la gioia della vita, che valela pena di essere vissuta, sempre, e da qui lasua decisione di aiutare i giovani a starelontano dalle dipendenze.

    L’incontro, promosso dall’Ufficio diocesanovocazioni e rivolto in modo particolare agiovani e giovanissimi, è aperto a tutti.

    Chiesa cristiana Avventista◗“Bibbia festival”, l’accoglienza di Dio,l’ospitalità nella Bibbia

    Inizia a Cesena sabato 26 marzo la seconda edizione di“Bibbia festival”, promosso dalla Chiesa cristianaAvventista.Venerdi 25 dalle 17 e sabato 26 marzo, in piazza Giovanni

    Paolo II (davanti alla Cattedrale), “Accolti... dalla Parola”:lettura continuativa del Nuovo Testamento. Novantapersone di fedi e culture diverse si alternano per 23 ore di

    Numerosa e intensa la partecipazione allapreghiera per la famiglia ferita, che si è svoltanella concattedrale di Sarsina la sera di lunedì 14marzo. Con la collaborazione di tre uffici pastorali -famiglia, Carit as, salute - si è cercato di collegare lacroce alla misericordia, la passione allaresurrezione… Una grande Via Crucis in cui si sonotoccate le varie fragilità della famiglia, con treesperienze concrete. Il passaggio attraverso laporta santa, ha ricordato l’urgenza di compierequesti gesti senza superficialità e in pienaconsapevolezza, certi del perdono eterno del Padree del suo assistere ogni persona in ogni momento.

    Famiglia ferita |

    “incontro” con i testi sacri.Da sabato 26 marzo fino al 14 maggio,“La staffetta della Parola” “Accogliamo...la Parola”: una Bibbia interconfessionaleentra in 12 luoghi di culto Cristiani:Avventisti, Cattolici, Ortodossi.Durante le settimane del “Bibbia festival”saranno organizzati concerti,

    mostre, tavole rotonde,tutte orientate sul tema dell’incontro edell’accoglienza.

  • 8/19/2019 Corriere Cesenate 12-2016

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    Giovedì 24 marzo 20168 Vita della Chiesa

    ROMA - Giubileo della Misericordia:- PELLEGRINAGGIO DIOCESANO presieduto dal vescovo Douglas Regaeri (un giorno, 25 aprile 2016) 50 euro

    - PELLEGRINAGGIO con le parrocchie di Budrio e di Longiano (due giorni, 24 e 25 aprile 2016) 150 euro

    - PELLEGRINAGGIO con l’UNITALSI Cesena(due giorni, 24 e 25 aprile 2016, iscrizioni presso Umberto e Giovanna, 329 6484489, 333 2995808) 150 euro

    LOURDES- 4 giorni, dal 16 al 19 maggio 2016 - in aereo - con la parrocchia di San Domenico di Cesena da 540 euro

    SAN GIOVANNI ROTONDO- 3 giorni, dal 2 al 4 giugno 2016 - Monte Sant’Angelo e Manoppello (con il gruppo di preghiera”San Pio da Pietrelcina”) 190 euro

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi e Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    PROGRAMMI IN PREPARAZIONELISIEUX: 6 giorni (inizio luglio 2016), in pullman - La santà femminile in Francia e in parcolare Santa Teresa di Gesù Bambino e i suoisan genitori Luigi e Zelia Marn - Visite a Caen, Alençon, Nevers, Paray Le Monial

    TERRA SANTA: 8 giorni, dal 6 al 13 oobre 2016 - aereo - Nazareth, Monte Carmelo, Cafarnao, Lago di Tiberiade, Gerico, Betlemme, Gerusalemme

    ntusiasmo, umiliazione,indifferenza, annientamento,misericordia. Sono le parole cheFrancesco ci propone nella sua

    omelia per la Domenica delle Palme,trentunesima Giornata mondiale dellagioventù: l’appuntamento, con i giovaniè per il prossimo luglio a Cracovia, lacittà di Giovanni Paolo II, il Papa cheinventò questo evento. Il Vangelo diLuca è il racconto degli ultimi momentidella vita terrena di Gesù, dall’ultimacena, al tradimento di Giuda, alla mortein croce, e alla sepoltura in una tomba

    scavata nella roccia dove nessuno erastato ancora sepolto. Il tutto siracchiude in un oggi che Gesùpronuncia per ricordare a Pietro che lorinnegherà, e al ladrone crocifisso conlui che sarà nel paradiso.

    Entusiasmo. È la folla festante che loaccoglie al suo ingresso aGerusalemme; vi arriva non in modoprivato, come ha fatto altre volte, ma inmodo ufficiale, manifestando la propriaidentità regale, ed è acclamato come unre, dalla folla e dai giovani che losalutano agitando rami di palma.“Agitando le palme e i rami di ulivoabbiamo espresso la lode e la gioia, ildesiderio di ricevere Gesù che viene anoi. Sì, come è entrato a Gerusalemme,egli desidera entrare nelle nostre città e

    nelle nostre vite”, dice Francesconell’omelia della Messa celebrata sulsagrato della basilica di San Pietro.L’ingresso a Gerusalemme. Il Signoresale da Gerico, che si trova sotto il livello

    del mare, fino alla città che è a oltre 700metri di altezza. Si tratta di una ascesa,ricordava papa Benedetto, che èesteriore, ma anche movimentointeriore dell’esistenza: l’uomo può“anche scendere verso il basso, ilvolgare. Può sprofondare nella paludedella menzogna e della disonestà”. Gesùcammina davanti a noi, va verso l’alto;ci conduce, ricordava papa Ratzinger,“verso la vita secondo verità; verso ilcoraggio che non si lascia intimidire dalchiacchiericcio delle opinionidominanti; verso la pazienza che

    sopporta e sostiene l’altro”.Niente poté fermare l’entusiasmo perl’ingresso di Gesù; niente, diceFrancesco, deve impedirci di “trovare inlui la fonte della nostra gioia, la veragioia”; solo lui ci salva “dai lacci delpeccato, della morte, della paura e dellatristezza”.

    Umiliazione.Di essere arrestato comeun bandito: “Ogni giorno ero nel tempiocon voi e non avete steso le mani controdi me; ma questa è la vostra ora, èl’impero delle tenebre”. L’umiliazione diessere “venduto per trenta denari etradito con un bacio da un discepoloche aveva scelto e chiamato amico”,ricorda Francesco. L’umiliazione diessere abbandonato, rinnegato tre volteda Pietro: “Umiliato nell’animo con

    scherni, insulti e sputi, patisce nelcorpo violenze atroci”. È condannatoinnocente.

    Indifferenza.Gesù “prova sulla sua

    pelle anche l’indifferenza, perchénessuno vuole assumersi laresponsabilità del suo destino”, conquell’andare da Pilato a Erode. E quiFrancesco aggiunge un pensierodestinato a farci memoria dei tantirifiutati di oggi: “penso a tanta gente, atanti emarginati, a tanti profughi, a tantirifugiati, a coloro dei quali molti nonvogliono assumersi la responsabilità delloro destino”. È il dramma di tanti,donne, uomini e bambini, bloccati dalfilo spinato, costretti a vivere incondizioni impossibili dopo aver

    lasciato le loro case e la loro terra acausa di guerra, violenza, povertà.

     Annientamento.“la solitudine, ladiffamazione e il dolore non sonoancora il culmine della suaspogliazione. Per essere in tutto solidalecon noi, sulla croce sperimenta anche ilmisterioso abbandono del padre”,ricorda Francesco. Ma è proprio qui,all’apice del suo annientamento cheGesù rivela il vero volto di Dio:Misericordia . Il vero volto di Dio èmisericordia; così “perdona i suoicrocifissori, apre le porte del paradiso albuon ladrone, pentito; e tocca il cuoredel centurione: “Veramente quest’uomoera giusto”. Commenta Francesco: “Se èabissale il mistero del male, infinita è larealtà dell’amore che lo ha attraversato,

    giungendo fino al sepolcro e agli inferi,assumendo tutto il nostro dolore perredimerlo, portando luce nelle tenebre,vita nella morte, amore nell’odio”.

    Fabio Zavattaro

    E

    Cinque parole cinque

    Entusiasmo, umiliazione, indifferenza, annientamento, Misericordia

     L a  d o m e n i c  a  d i  p a p a  F

     r a n c  e s c  o

    Formazione

    ■ Nuove generazioni

    e partecipazioneDomenica 10 aprilela 92esima Giornataper l’Università Cattolica“Nell’Italia di domani io ci sarò. Da oggi” è il temadella 92ª Giornata per l’Università Cattolica, che sicelebra domenica 10 aprile.L’obiettivo dell’Istituto Giuseppe Toniolo di StudiSuperiori, attraverso questa Giornata, è sostenere ildesiderio di partecipazione delle nuove generazioni,promuovendone, con numerose e articolateiniziative, la formazione, il diritto allo studio, ipercorsi di eccellenza, le esperienze internazionali.Proprio dal Rapporto Giovani l’indagine nazionalesulle nuove generazioni promossa dall’IstitutoToniolo in collaborazione con l’Università Cattolica econ il sostegno di Fondazione Cariplo e di IntesaSanpaolo emerge che l’88,3 per cento dei giovaniitaliani è disposto a emigrare stabilmente pur dimigliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro.Oltre il 60 per cento è disposto anche a trasferirsiall’estero poiché vede con maggior preoccupazione,rispetto ai propri coetanei di Francia, Inghilterra,Spagna e soprattutto della Germania, la situazionedel proprio Paese e considera insufficienti leopportunità che esso offre. I giovani non si sentonouna generazione “senza futuro”, una generazione“perduta”, tuttavia, faticano a trovare la propriastrada in Italia.

    Sostenere l’Università Cattolicaè aiutare i giovani a costruire il proprio futuroDa quasi un secolo la “Giornata per l’UniversitàCattolica” (www.giornatauniversitacattolica.it) sisitua tra i più significativi appuntamenti delcalendario dei cattolici italiani. Oggi più che mai,perché le sfide globali sono sempre più impegnative.Con la Giornata 2015 sono stati raccolti più di560mila euro con i quali è stato possibile assegnareoltre 800 borse di studio, promuovere scambiinternazionali e di volontariato, avviare corsi di

    lingua e alta formazione, realizzare incontri eseminari in gran parte delle diocesi italiane, istituirecorsi di aggiornamento per oltre 300 operatori diconsultorio familiare, proporre decine di iniziative diorientamento che hanno coinvolto oltre 1.500studenti di tutt’Italia.Nel 2016, oltre a confermare il sostegno aglistudenti meritevoli dell’Ateneo e alle attività giàavviate, l’Istituto Toniolo intende raddoppiare, invista del concorso nazionale che si terrà in 11 cittàitaliane il 28 maggio, le borse di studio per giovanimeritevoli iscritti in Università Cattolica;concorrere, con l’Università Cattolica ed Educatt, alsostegno economico degli studenti che, dopo lariforma dell’Isee, non possono più usufruire degliaiuti delle Regioni; costituire un Osservatoriopermanente sulla condizione giovanile in Italia cheoffra strumenti di analisi e di intervento aglioperatori sociali e pastorali.

    Per saperne di più:www.giornatauniversitacattolica.it

    A cura dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore 

    dell’Università Cattolica del Sacro Cuore 

    BENEDIZIONE DELLE PALME,PROCESSIONE E MESSA

    DI PAPA FRANCESCO(VATICANO, 20 MARZO)

    (FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

  • 8/19/2019 Corriere Cesenate 12-2016

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    Giovedì 24 marzo 2016 9Vita della Diocesi

    “Non un libro dei sogni,

    ma un sogno di Chiesa” A quattro mesi dal quinto Convegno ecclesiale nazionale - che ha vistoconvergere a Firenze 2.200 delegati sul tema: “in Gesù Cristo il nuovoumanesimo” - la segreteria generale della Cei ha predisposto un sussidio cheparte dall’invito contenuto nello storico discorso di papa Francesco nellacattedrale di Santa Maria del Fiore - “Sognate anche voi questa Chiesa” - perdelineare esercizi concreti di “sinodalità”, a partire dai Consigli pastorali

    l Convegno di Firenze non è stato seppellito”. Ad assicurarlo ai giornalisti,durante la conferenza stampa di chiusura del Consiglio permanente che si èsvolto a Genova, è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale

    della Cei. Sono stati i cronisti, dopo i vescovi, i primi ad avere in mano il sussidio cheprende il titolo dall’invito contenuto nello storico discorso di papa Francesco nellacattedrale di Santa Maria del Fiore - “Sognate anche voi questa Chiesa” - perdelineare esercizi concreti di “sinodalità”, a partire dai Consigli pastorali. “Non sonogli Atti, ma uno strumento per rilanciare tutto quello che di bello è successo”, haspiegato Galantino. L’intenzione è quella di “non chiuderci nella sindrome

    dell’accerchiamento”, la direzione è quella della “Chiesa in uscita” di Bergoglio, ilpunto di partenza è la rilettura della “Evangelii gaudium”. L’unico testo integrale delsussidio elaborato dalla segreteria generale della Cei - “non un libro dei sogni, maun sogno di Chiesa”, nelle parole del segretario generale - è il discorso del Papa del10 novembre scorso. L’impianto centrale è una cronaca ragionata delle cinquegiornate: una sorta di diario di bordo che trasuda della partecipazione corale dei2.200 delegati e dà conto della declinazione delle “cinque vie” attorno alle quali sisono articolati i lavori, in plenaria e nei 203 tavoli dei gruppi ristretti. Nella partefinale, si ipotizzano percorsi concreti di “stile” e “pratica” della sinodalità, sulla sciadel Convegno ecclesiale e “in uscita” verso il futuro, a 50 anni dal Concilio. Arricchiscono la pubblicazione la documentazione fotografica e un dvd realizzatoda TV2000, “segno dell’impegno con cui i media della Cei - l’agenzia Sir, Avvenire,Inblu e la stessa televisione - hanno accompagnato il convegno”, si leggenell’introduzione.

    “I credenti, anche quelli che riconoscono Gesù come Figlio di Dio e Salvatore,faticano a capire come queste formule possano illuminare le domande e le zonebuie dell’esistenza umana”.Monsignor Galantino, nell’introduzione, sintetizza così “uno dei problemi messi inluce nelle giornate fiorentine”. Il primo a mettere in guardia e denunciare il “rischiodi sterilità” è stato proprio il Papa, nell’assemblea della Cei del maggio 2014, quando

    ha chiesto di “non fermarsi sul piano, pur nobile, delle idee, per inforcare inveceocchiali capaci di cogliere e comprendere la realtà e, quindi, strade per governarla,mirando a rendere più giusta e fraterna la comunità degli uomini”. La risposta, edunque il nuovo umanesimo, “non si trova in un libro degli Atti di Firenze né inalcun sussidio”, scrive il segretario generale per fugare ogni dubbio: “Richiede,piuttosto, di proseguire il cammino insieme alle persone, a contatto con la storia enel riferimento costante alla persona e all’esempio di Cristo”. Per la Chiesa, spiegaGalantino attualizzando le cinque vie indicate dal Convegno, si tratta di “uscire, nonsolo verso ogni periferia geografica ed esistenziale, ma dalla retorica, dai luoghicomuni e dal politicamente corretto; annunciare che l’uomo non è solo, ma è

    I“ oggetto di un disegno di grazia: abitare questomondo, assumendone le sfide; educare ifratelli a vivere secondo la logica del Vangelo;trasfigurare le relazioni mediante la praticadella misericordia, che sola - ci insegnaquest’Anno Santo - dà senso e pienezza allavita umana”.

    “Sognare concretamente”: può sembrare unoslogan o un ossimoro, e invece è la sintesi e ilrilancio dello “stile sinodale”, chiesto dal Papaalla Chiesa italiana nel suo discorso - con lesue tre parole-chiave: umiltà, disinteresse,beatitudine - ma emerso a gran voce anchenel dibattito tra i tavoli di lavoro. “Sinodalità”,quindi, come “stile consapevolmente sceltoper discernere la volontà di Dio e interpretareal meglio le esigenze del momento presente”,come facevano le prime comunità cristiane dicui narrano gli Atti degli apostoli e come hafatto il Concilio, che è stato per la Chiesa “ilpiù grande evento di ascolto, di confronto e icomunione” e ha indicato “nello stilecollegiale e ministeriale la via che è chiamataa percorrere, a tutti i livelli”, conl’imprescindibile contributo dei laici. Anchenella “Evangelii gaudium” “tutti i membridella Chiesa sono soggetti attivi di

    evangelizzazione”, e ciò suggerisce “unarevisione di tante prassi ecclesiali”, che perpapa Francesco arrivano fino a “una revisionedell’esercizio dello stesso ministeropontificio, affinché sia esercitato in modomeno centralizzato e più collegiale, lasciandouna maggiore autonomia alle Conferenzeepiscopali”. “Il sogno missionario di arrivare atutti” - espressione anch’essa contenutanell’enciclica del Papa - nella Chiesa di

    Francesco si è concretizzato anche inoccasione del Sinodo sulla famiglia, con ilquestionario inviato alle diocesi di tutto ilmondo nella fase intermedia tra lacelebrazione dell’assise sinodale straordinariadell’ottobre 2014 e quella ordinariadell’ottobre 2015.

    “Il metodo sinodale, che costituisce la viamaestra che la nostra Chiesa è chiamata apercorrere nel suo impegno missionario, nonpuò essere dato per scontato. Alla sinodalitàci si educa”, si legge nel sussidio.

    “Preparazione, ascolto e progettazione” lefasi successive suggerite, in un percorsoecclesiale rivolto al futuro in cui trovanospazio virtù come l’umiltà, la puntualità el’attenzione all’altro, ma anchel’attualizzazione come “attenzione alla storia,dimensione essenziale per far sì che lapropria azione risponda realmente ai bisognie alla sensibilità delle persone, e per attuareun vero discernimento, a partire da un’attentalettura e interpretazione della realtà”.“L’intenzione di queste pagine è di dar formanon a un libro dei sogni, ma a un sogno diChiesa per realizzare il quale c’è bisogno delcontributo di ciascuno”, le parole finali

    dell’introduzione di monsignor Galantino.Fanno eco a quelle del Papa da Santa Mariadel Fiore: “Mi piace una Chiesa italianainquieta, sempre più vicina agli abbandonati,ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero unaChiesa lieta con il volto di mamma, checomprende, accompagna, accarezza. Sognateanche voi questa Chiesa, credete in essa,innovate con libertà”.

    M. Michela Nicolais

    Un sussidiosul Convegnodi Firenze

  • 8/19/2019 Corriere Cesenate 12-2016

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    Giovedì 24 marzo 201610   Attualità

    ADIACENZE OSSERVANZA E CENTRO CITTÀ Cesena):

    In piccola palazzina con spesecondominiali contenute appartamento ristrutturato completamente 4 anni fa con ma-teriali moderni. L’immobile si trova al secondo e ultimo piano ed è composto da lumi-noso soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale, camera singola, bagno,balcone verandato, cantina e posto auto in corte condominiale. €

    169.000

     / Rif. 1614

    PONTE PIETRA Cesena):

    in zona residenziale porzione di casa da ristrutturare con in-gresso indipendente, cortile privato, garage e ripostigli esterni. L’immobile è compostoal piano rialzato da soggiorno e cucina abitabile; al piano p rimo da 2 camere da letto,bagno e balcone; al piano seminterrato da cantina. € 150.000 / Rif. 1578

    ZONA SAN VITTORE Cesena): in palazzina di 9 unità appartamento in discrete condi-zioni all'ultimo piano composto da soggiorno, cucina, abitabile, veranda, 2 camere daletto, 2 bagni, finestrati, balcone, cantina e garage. € 150.000 / Rif. 1321

    ZONA CENTRALE vicinanze Giardini di Serravalle, Cesena): in con-dominio servito da ascensore al primo piano appartamento recentemente ristruttu-rato composto da ampio ingresso, cucina, soggiorno, 2 camere da letto matrimoniali,bagno, balcone e cantina. € 210.000  / Rif. 1542

    ZONA VIGNE Cesena): In fabbricato costruito all'inizio degli anni ’80 vicino al cen-tro e ai servizi appartamento al secondo piano con ascensore composto da sog-giorno con cucina a vista, bagno, 2 camere da letto, 2 balconi, garage al pianointerrato. € 167.000 / Rif. 2028

    CASE FINALI Cesena):

    in zona verde e tranquilla vicino a tutti i servizi in palazzinadi nuova costruzione appartamento al piano terra con ingresso indipendente com-posto da ampio soggiorno con angolo cottura, 2 camere da letto, 2 bagni, 1 balcone,tavernetta, cantina, garage doppio e giardino di proprietà. Ottime finiture, aspira-zione centralizzata, riscaldamento a pavimento con caldaia autonoma, predisposi-zione aria condizionata e allarme. PRONTA CONSEGNA. €

    340.000

    Rif. 1334-3

    SAN MAURO IN VALLE Cesena): a pochi passi dal centro, immerso nel verde al-l’ultimo piano appartamento di nuova costruzione ad alto risparmio energeticocomposto da ampio soggiorno/pranzo, cucina abitabile, camera da letto matri-moniale, 2 bagni, 3 logge, ampio sottotetto diviso in 3 vani, piccolo ripostiglio,cantina e garage. NESSUNA SPESA DI MEDIAZIONE IN QUANTO MANDATARI

     A TITOLO ONEROSO. € 425.000 / Rif. 0121-2

    ZONA MULINI Cesena):

    su un lotto di circa 380 mq casa indipendente da ristruttu-rare con ampio giardino privato. L’immobile è composto al piano rialzato da sog-giorno/pranzo, cucina, due camere da letto, bagno, ripostiglio e al piano seminterratoda cantine e servizi. Possibilità di sopraelevare e di realizzare tre unità abitative conprogetto già approvato. €

    320.000

     / Rif. 1590

    CENTRO STORICO Cesena, via Cesare Battisti fronte via Chiaramonti): in elegantepalazzo appartamento al primo piano servito da ascensore composto da ingresso,soggiorno, cucina abitabile, 2 camere matrimoniali, bagno con finestra e cantina.L’immobile gode di eccezionale luminosità e si distingue per gli spazi comodi eben disposti. € 240.000  / Rif. 1563

    UTERO IN AFFITTOC’è un terzo

    non contemplato:il bambinoNon è accettabile nessuna forma di commercializzazionedel corpo della donna e del bambino:così si è espresso il Comitato nazionale per la bioeticain una mozione approvata pochi giorni fa

    l Comitato nazionale per la bioetica ha approvato il 18 marzo scorso ildocumento “Mozione su maternità surrogata a titolo oneroso”. Nel testo dellanota con cui lo stesso Cnb ha dato la notizia è esplicita la bocciatura di ogniforma di mercato del corpo della donna e del bambino. In attesa di leggere il

    testo integrale della mozione, che sarà pubblicato a fine mese, facciamo il puntocon Lorenzo d’Avack, presidente vicario del Cnb e professore ordinario di filosofiadel diritto all’Università di Roma Tre.

    Presidente, qual è la ratio di questa mozione? Perché il Cnb ha sentito il bisogno diesprimersi su questo tema?In questo periodo si è discusso anche troppo del problema del contratto dimaternità nell’ambito del dibattito sulle unioni civili e la stepchild adoption. Nelnostro Paese il contratto di maternità è vietato dalla legge 40 e anche la CorteCostituzionale, pur avendo dato il via libera all’eterologa, ha confermato che questo

    tipo di contratto è illecito. A oltre dieci annida quando ci eravamo occupati delproblema, inserito in una riflessione piùampia sulla procreazione medicalmenteassistita e dove già allora ci si era espressicon una ferma condanna per lacommercializzazione del corpo della donnae del bambino, il Comitato nazionale per labioetica ha ritenuto opportuno riesaminarequesta fattispecie, mandare un segnale eprendere una posizione nei confronti dellamaternità surrogata a titolo oneroso.

    Su quali basi avete fondato la vostra valuta-zione negativa?È questa una mozione succinta, in cui siricorda che la maternità surrogata è uncontratto lesivo della dignità della donna e

    Idel figlio, sottoposto come un oggetto a unatto di cessione. Le ipotesi dicommercializzazione e sfruttamento sottoogni forma di pagamento, sia esplicita siasurrettizia, sono in contrasto con i principibioetici fondamentali. I riferimenti del parerenegativo risiedono nella Convenzione diOviedo e precisamente all’articolo 21 chestabilisce che “il corpo umano e le sue partinon debbono essere, in quanto tali, fonte diprofitto”, e nella Carta europea dei dirittidell’uomo che dice sostanzialmente la stessacosa.

    Nel comunicato si legge che il Cnb “si riserva di trattare l’argomento della surrogazione dimaternità, anche senza corrispettivo econo-mico, in uno specifico parere più ampio e ar-ticolato”.Sì, la vicenda non è chiusa. Resta l’ipotesidella gestazione per conto di altri a titologratuito, una modalità in cui secondo alcuninon vi sarebbe null’altro che il gesto digenerosità di una donna verso u n’altra donnache renderebbe la vicenda più lecita.L’esempio classico che viene fatto è quellodella donazione di un rene che si basa sul

    principio di aiutare persone in difficoltà.Dobbiamo vedere cosa uscirà dalladiscussione interna su questo tema cheritengo sia la parte più stimolante per ildibattito bioetico.

    È arduo verificare che vi sia effettiva gratuità nella prestazione.Di pratiche veramente oblative ce ne sonopoche. Vi sono Paesi in cui apparentemente sipone questa differenza, ma poi si prevedonodei rimborsi così rilevanti che il profitto èmascherato. Inoltre l’autodeterminazionedella donna prevede la possibilità di dire sì ono, senza pressioni economiche o sociali, mase fossero davvero nelle condizioni di farloquesto è uno scambio che probabilmenterifiuterebbero. Nessuna trasparenza ed equitàpossono essere garantite. C’è il rischio che sivenga a creare una classe di venditori poveri eacquirenti ricchi. E poi dobbiamo chiederci:si dona che cosa? Si donano le cose che sipossiedono, non le persone. Si ragiona in unavisione individualistica relativa solo a chicorrisponde e a chi dà, ma c’è un terzo chenon viene contemplato: il bambino. E questoimplica un’ulteriore riflessione eticamentemolto delicata.

    Maggiore attenzione ai bambini, quindi.Sì, e anche sotto altri aspetti. La Corteeuropea dei diritti dell’uomo ha sanzionato laFrancia, e poi l’Italia, per aver tolto il figlio a

    coppie che hanno usato la maternitàsurrogata, perché si punirebbe anche ilbambino. Bisognerebbe trovare delle sanzioniche non coinvolgessero il minore.

    Emanuela Vinai

    Per il Cnb la maternitàsurrogata a pagamento è“un contratto lesivo delladignità della donna e del figlio”.Ci spiega il perché Lorenzod’Avack, presidente vicariodel Cnb, che ricorda: “Si ragionain una visione individualistica

    relativa solo a chi corrispondee a chi dà, ma c’è un terzoche non viene contemplato:il bambino”

    FOTO ARCHIVIO SIR

    l controverso accordo tra l’Unione europea e la Turchia sulrimpatrio dei migranti potrebbe produrre dei risultati

    drammatici per i profughi che rischiano di essere bloccati per lungotempo nei campi turchi dove probabilmente nessuno potrà garantire

    sulla qualità dell’accoglienza e della protezione”: così si pronunciaCaritas italiana in una lunga nota dei giorni scorsi con la quale elenca“forti perplessità” e diversi punti “discutibili”. “Finora le testimonianzeche ci sono giunte in questi cinque anni di guerra sia direttamente dai

    I“

    Caritas italiana: “Accordo Ue-Turchiasu rimpatri può avere effetti drammatici”

    profughi che dagli operatori impegnatinell’assistenza parlano di violenzesistematiche e reiterate violazioni deidiritti umani fondamentali”, denunciaCaritas. “Decidere di rispedire questepersone dalla Grecia verso la Turchia –afferma – non può che suscitare unasemplice domanda: perché un Paese comela Turchia che non può entrare nell’Ue, in

    quanto non in grado di rispettare i dir ittifondamentali propri di una democraziamoderna, dovrebbe, invece, essere ingrado di rispettare i diritti dei profughi

    rinviati nei suoi campi dalla Grecia?”. Oforse, constata amaramente Caritasitaliana, “la priorità della politica è solodi liberare il territorio dell’Unioneeuropea da una presenza ingombrante, atutti i costi”. “Fin quando la Turchia nonverrà riconosciuta come Paese terzosicuro – sottolinea - il r impatrio è incontrasto con le norme internazionali che

    impediscono di effettuare unrespingimento verso un Paese che nongarantisce standard minimi di protezionee accoglienza”.

    FOTO AFP/SIR

  • 8/19/2019 Corriere Cesenate 12-2016

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    Giovedì 24 marzo 2016 11Attualità

    il Periscopio di Zeta

    Sette studentesse italiane in Erasmus morte in Spagna e i tragici fatti di Bruxelles colpita dal terrorismo dell’Isis

    La salvezza in una tomba vuota

    Mentre scrivo queste note sono ancora frammentarie le notizie dei nuovi

    attentati avvenuti a Bruxelles. Si parla di oltre 30 morti. Siamo tuttiripiombati nella paura. Inutile non ammetterlo. Ci stringe lo stomaco solopensare di poter essere in quell’aeroporto o in quella stazione della metropolitana.Potrebbe capitare a chiunque, a Bruxelles, come a Parigi, a Roma o a Milano. E alloraci assale uno sgomento indicibile, un senso di impotenza paralizzante, come se nonsapessimo più che fare.Questa nuova drammatica notizia si mischia alla morte dei 13 studenti in Erasmusavvenuta in Spagna nella notte fra sabato e domenica scorsi. Sette di loro eranoitaliani, tutte ragazze nel fiore degli anni, di ritorno da una gita a Valencia. Una seratadi festa si è conclusa in tragedia, come nessuno avrebbe mai potuto immaginare.Terrorismo e fatalità, nel cuore dell’Europa che si ritrova ogni volta con i nerviscoperti, a chiedesi il perché, a domandarsi per quale motivo accadano certi eventi.Da un lato il caso, se vogliamo, dall’altro il terrore assurto a missione. Una missioneterribile che semina tragedie in numerosi Paesi al mondo.Che dire di fronte a fatti di questo tipo? Rimaniamo tutti senza parole. Ed è bene chesia così. Resta solo la preghiera, hanno scritto in diversi fin dai primi momenti. Sì,invece delle parole di circostanza o delle frasi fatte, meglio affidarsi al Signore dellavita, a colui che ha dato la sua esistenza per tutti noi.Siamo nel pieno della Settimana Santa. Sono i giorni che ci preparano alla Pasqua di

    Risurrezione. Abbiamotanti motivi in più perfermarci a riflettere, percercare di comprenderequanto accade accanto anoi. In tante famiglie si

    piangono queste giovanivite strappate da un colpodi sonno. In altre ci sidispera per la follia dialcuni che hanno comesolo scopo quello didistruggere gli altri. Ma,allora, Signore, perchésuccede tutto ciò?Ce lo siamo chiesti inredazione subito dopo gli attentati di Bruxelles di martedì. Perché perché perché? Risuonaquesta parola in tutti noi. Quasi rimbomba. E noi che sappiamo fare? Rimaniamo quasiimbambolati, senza risposte, senza un pensiero che abbia qualche fondamento. Nonostantela Pasqua, nonostante Cristo vincitore della morte.“È uno strappo lacerante di viscere, ben più doloroso del parto”, ha scritto Marina Corradinell’editoriale di Avvenire del 22 marzo a commento degli studenti morti in Spagna. Damamma sa bene quel che racconta. Ma vale per tutti, per i papà e i fratelli, gli amici e ifidanzati. Davanti alla morte rimaniamo “inermi e atterriti. Avvertiamo la densità grave di unmistero che non possiamo pretendere di capire”. A soccorrerci, resta quella tomba vuota. (922)

    Due attacchi terroristici nel cuore dell’Europa. Più di trenta i morti e centinaia i feriti, di cui tre italiani (non gravi).L’intervento dei vescovi e del nostro europarlamentare Damiano Zoffoli. Il messaggio di cordoglio del Pontefice

    “Siamo chiusi dentro l’edificio del Parla-mento europeo. La sensazione è quella di vi-vere oggi in una città spopolata, è come combattere una guerra a mani nude”. Da-miano Zoffoli, eurodeputato di Cesenatico,racconta all’agenzia Sir i sentimenti che si 

    provano in queste ore nelle sedi comunita-rie. “Certamente - spiega - si è voluto colpire l’Europa che, pur nelle sue contraddizioni e limiti, rappresenta un simbolo di libertà e democrazia nel mondo”. Massima allerta inqueste ore nelle sedi Ue, così pure nei luoghi pubblici a Bruxelles: tribunale, scuole, chie-se, sedi dei municipi e del parlamento belga,parchi pubblici, fermate degli autobus…Tutte i media sono in diretta sulle vicende odierne, raccogliendo testimonianze dal-l’aereoporto e dalle fermate della metropo-litana. I social network mostrano iniziative di solidarietà e di preghiera per la città. Nonmancano gli appelli alla pace e alla solida-rietà dalle numerose comunità credenti presenti in una città multireligiosa e mul-tietnica. Zoffoli afferma ancora: “Senza unadifesa e un’intelligence comune e un forte rilancio dell’ideale europeo non si vince lapaura e si perde la speranza”.

    Damiano Zoffoli:“Colpita l’Europa, simbolodi libertà e democrazia” 

    ruxelles, il cuore dell’Europa, sottoattacco di attentati kamikaze.Prima due esplosioni all’aeroportodi Bruxelles “Zaventem” alle 8 di

    martedì 22 marzo. Un’ora dopo, altreesplosioni in centro, alla stazione metro diMaalbeek, a due passi da Commissione eParlamento Ue.Nel momento in cui andiamo in stampa, sicontano 34 morti, centinaia i feriti (di cui treitaliani, non gravi).L’Europa si è trovata ancora una volta sottoscacco. Bloccata la capitale belga e chiusi

    tutti i collegamenti. Torna la paura nellegrandi città - Roma compresa - alla vigiliadelle celebrazioni della Settimana Santa.

    Papa Francesco: “Imploroda Dio il dono della pace”Papa Francesco “condanna nuovamente laviolenza cieca che provoca così tantasofferenza” e implora a Dio “il dono dellapace”. Lo si legge nel messaggio di cordoglioper le vittime degli attentati terroristici,avvenuti martedì mattina a Bruxelles(Belgio), che il cardinale segretario di Stato,Pietro Parolin, ha inviato, a nome del SantoPadre, all’arcivescovo di Malines-Bruxelles,monsignor Jozef De Kesel. “Prendendoconoscenza degli attentati a Bruxelles, checolpiscono molte persone, il Santo Padrepapa Francesco affida alla misericordia diDio le persone che hanno perso la vita e siunisce in preghiera con i loro cari. Esprime lasua più profonda solidarietà ai feriti e alleloro famiglie così come a tutti coloro chestanno lavorando nei soccorsi, chiedendo alSignore di portare loro conforto econsolazione nella prova. Il Santo Padrecondanna nuovamente la violenza cieca checausa così tanta sofferenza e implorando daDio il dono della pace, invoca sulle famiglieprovate e sul popolo belga il beneficio dellebenedizioni divine”.

     Vescovi italiani: “Rifletteree intraprendere strade nuove”“Al dolore per le vittime e alla solidarietà coni familiari si unisce la nostra ferma condanna– dice il segretario generale della Cei,monsignor Nunzio Galantino, con una notadiffusa martedì pomeriggio a nome deivescovi italiani - per questi attentati, checontribuiscono ad accrescere a tutti i livelli

    un clima di insicurezza e di paura.Questa tragedia ci ricorda tristemente comenon ci siano posti sicuri e al riparo dalfanatismo, di qualsiasi matrice esso sia. Inquesti momenti tutti – non solo chi haresponsabilità di governo – ci chiediamo cosa

    B

    fare, come reagire, come difenderci.Certamente vanno confermate erafforzate le misure di sicurezza già inatto. Nel contempo, però, siamo convintiche esse da sole non possano risolvereragionevolmente ed efficacemente questodramma, come non potranno farlo lepolitiche di chiusura, i muri, il filospinato.In un momento tanto difficile dobbiamotutti riflettere e intraprendere stradenuove, prima fra tutte quelladell’integrazione sociale e culturale,almeno per quanti si rendono disponibili.Come vescovi italiani riteniamo che siaquesta la sfida che ci attende, convinti cheda qui debba partire la reazione di tuttirispetto a questa “guerra mondiale apezzi”, come l’ha definita papaFrancesco”.

     Vescovi belgi, “il Paese possa  vivere questi giorni con granderesponsabilità civica”Dolore e preghiera. Così i vescovi delBelgio reagiscono agli attentati che hannoscosso martedì mattina la città diBruxelles. “I vescovi del Belgio - si legge in

    un comunicato - sono scossinell’apprendere dell’attentato perpetratoall’aeroporto di Zaventem e al centro diBruxelles. Essi condividono l’angoscia dimigliaia di viaggiatori e le loro famiglie,operatori dell’aviazione, cittadini e

    squadre di soccorso di nuovo in primalinea. Affidano le vittime alle preghiere ditutti in questa nuova situazionedrammatica”. I vescovi fanno anchesapere che “i cappellani dell’aeroportosono al servizio e forniscono il sostegnospirituale necessario”. L’episcopato belgaconclude con un appello: “Che l’interoPaese possa vivere questi giorni congrande responsabilità civica”.Ezzedine Elzir (Ucoii), “condanna totale a chi usa la religioneper diffondere morte e terrore”“Esprimiamo la nostra vicinanza aifamiliari delle vittime e a tutto il popolobelga. Mai come ora dobbiamo esserevicini e solidali. Mai come ora siamochiamati a creare ponti di incontro e nonmuri. L’obiettivo di questi criminali èinnalzare muri e diffondere odio e paura einvece noi dobbiamo dire no a questalogica”. Parole di “condanna totale a chiusa la religione per diffondere morte eterrore” sono espresse da Ezzedine Elzir,imam di Firenze e presidente dell’Unionedelle comunità islamiche italiane. “Non sideve legare la violenza, la criminalità e ilterrorismo ad una fede religiosa. Il

    terrorismo - afferma l’imam - non ha unafede, non ha colore politico, non ha linguae dobbiamo essere uniti di fronte a questaondata di terrorismo per non cadere nellatrappola di questi criminali che voglionoprenderci tutti in ostaggio delle loro

    azioni. Andare oltre oggi significa che laddovec’è dialogo, bisogna rafforzarlo, laddove cisono iniziative di incontro, bisognapromuoverne di più. Solo così possiamo dareuna risposta efficace contro questi criminali.Non ho alcun dubbio che gli italiani sono unpopolo intelligente e sanno distinguere”.

    Cardinale Erdo (Ccee),“Non lasciarsi sopraffaredalla paura e pregare per la pace”“Appresa questa mattina la notizia degliattentati perpetrati nell’aeroporto di Bruxellese nella metropolitana della città belga, davantia questo nuovo atto disumano, assicuro la miapreghiera per le vittime ed esprimo la miavicinanza alle loro f amiglie”. Il cardinale PéterErdo, arcivescovo di Esztergom-Budapest e

    presidente del Ccee, commenta così i fatti diBruxelles. Erdo aggiunge: “In questo tempotormentato, invito a non lasciarci sopraffaredalla paura e a pregare per la pace in Europa,in Medio Oriente e in tutto il mondo”.

     www.agensir.it

    Bruxelles ferita e angosciataIl Papa: “Imploro da Dio la pace”

    AEROPORTO DI BRUXELLES,MARTEDÌ 22 MARZO:(FOTO EUOBSERVER/SIR)

  • 8/19/2019 Corriere Cesenate 12-2016

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    Giovedì 24 marzo 201612   Cesena

    30/03/2015 - 30/03/2016

     ADELE MALTONI

    (zia Lina)

    Ti ricordano con affetto

    i tuoi cari e tutti gli amici 

    La Messa di suffragio

    sarà celebrata lunedì 28marzo alle 11 nella chiesa

     parrocchiale

    di Ponte Pietra

    di Cesena

     ANNIVERSARIO

    Società Amici del Monte

    In comunionecon l’abbazia e la cittàartecipazione e desiderio di condivisione, uniti

    al giusto senso di responsabilità, sono stati gliingredienti dell’Assemblea degli Amici del

    Monte. Una sessantina i soci della Società Amici delMonte che nel pomeriggio di sabato 12 marzo hannorisposto alla convocazione per l’annuale assembleache quest’anno coincideva con la scadenza delmandato triennale del Consiglio. Il Consiglio eletto,riunito la sera di mercoledì 16 marzo, ha poiconfermato all’unanimità presidente Luciano

     Almerigi.Il nuovo Consiglio degli Amici del Monte resterà incarica fino alla primavera del 2019 ed è così composto:Luciano Almerigi (presidente), Africo Morellini (vice

    presidente), Paolo Turroni (segretario), Stefano Brigidi(tesoriere); consiglieri: Luciano Cantoni, MauroCasadei Turroni Monti, Franco Fabbri, Giorgio Fiori,Umberto Gaggi, Lorenzo Gasperoni, Loris Pasini,Federico Ravegnani, Vittorio Valzania, Giulio Zamagni,Pia Zanca. Sindaci revisori: Ilde Buratti, SabrinaLucchi, Nives Mercuriali. Probiviri: Massimo RenzoDonini, Luciano Foschi, Antonio Prati.Il confermato presidente Luciano Almerigi guida davent’anni il sodalizio di persone che - per fede esensibilità diverse - sono particolarmente vicineall’abbazia del Monte e alla comunità monastica chela anima. Come si legge nello Statuto dell’associazione- nata nel 1959 e che ad oggi conta un centinaio di soci

    P

    - la Società Amici del Monte unisce soci chedesiderano valorizzare l’abbazia dal punto di vistaspirituale, culturale e turistico-artistico. È dellaprimavera del 1996 la prima nomina di Almerigi apresidente degli Amici del Monte, ruolo ereditato da

    Fides Bazzocchi. “In questi anni abbiamo sempreoperato in sintonia con la comunità monastica delMonte, con fiducia reciproca e nel rispetto dei ruoli; avolte suggerendo stimoli, a volte accogliendosollecitazioni dalla comunità”, indica Almerigi. Nel1996 era abate dom Desiderio Mastronicola e vescovoLino Garavaglia. Si sono poi succeduti l’abate LuigiCrippa, il priore Fabrizio Cicchetti Messina, per unbreve periodo Enrico Roncaglia e, attualmente, domGabriele Dall’Ara.Collaborazione e spirito costruttivo sono lecaratteristiche dei rapporti istituzionali che ilpresidente degli Amici del Monte è invitato a custodirecon sindaci e amministratori: “In questi anni ho

    conosciuto i sindaci Edoardo Preger, Giordano Conti eora Paolo Lucchi e ho conosciuto sei assessori allaCultura del Comune di Cesena”.“In questi mesi la Società Amici del Monte si staadoperando per promuovere eventi che ricordino i

    trent’anni della visita di papa Giovanni Paolo II aCesena - sottolinea Almerigi - e per la prossima estateorganizzeremo negli spazi del monastero incontri cona tema il Giubileo. Il Monte è uno dei quattro Santuaridiocesani della Misericordia indicati dal vescovoDouglas”.Propositi e auspici per il futuro? “Un desiderio checoltivo da tempo è quello di veder riconosciuta alivello internazionale la straordinaria collezione di ex voto custodita nel monastero - sottolinea Almerigi -. Èuna collezione tra le più importanti della spiritualità. Ese avesse lo stesso riconoscimento della Malatestiana,sarebbe una scelta felice e giusta”.

    Sa.L.

    L’assemblea dei soci ha provveduto al rinnovo del Consiglio per il triennio 2016-2019. Luciano Almerigi confermato presidente

    MONASTERO DI SANTA MARIADEL MONTE (SALA PIO VII), AS-

    SEMBLEA DELLA “SOCIETÀ AMICIDEL MONTE”. DA SINISTRA: STE-FANO BRIGIDI, FRANCO FABBRI,

    DOM GIUSTINO FARNEDI E LU-CIANO ALMERIGI

    Dai quartieri Centro Urbano e Cesuola l’avviodel sistema di videosorveglianza ’Man’. Proget-tato in collaborazione con le Forze dell’ordine ela regia della Prefettura, prevede l’installazionedi circa 400 telecamere sul territorio comunale,collegate in fibra ottica a un data center di rac-colta centralizzato, che sarà portato a compi-mento entro cinque anni per un costo comples-sivo di 10 milioni di euro. Il primo lotto (i bandidi gara partiranno quest’anno) prevede la stesu-ra di 22mila metri circa di fibra ottica, per un co-sto di 2 milioni di euro. “I quartieri Centro Urba-no e Cesuola rappresentano il ’cuore’ del pro-

    getto - ha affermato l’assessore all’innovazioneTommaso Dionigi nell’assemblea pubblica del14 marzo -. Oltre a collocare le telecamere, por-teremo la fibra ottica nei luoghi pubblici, tra cuile scuole, il teatro Bonci, le sedi comunali e diquartiere. Il data center che elaborerà le imma-gini sarà situato nella nuova sede della Polizia

    municipale, nell’ex tribunale, e sarà intercon-nesso in tempo reale al sistema delle altre Forzedell’ordine”.

     Al Centro Urbano saranno poste 73 telecameree 21 al Cesuola, che potranno essere incremen-tate in base alle segnalazioni dei cittadini. Scen-dendo nel dettaglio, oltre a essere tenuti sottocontrollo tutti gli edifici scolastici, nel Centro Ur-bano sarà fortemente presidiata la zona dellastazione con 8 telecamere, a cui si aggiungono le3 posizionate nella rotonda di corso Cavour e alsottopasso della ferrovia, 3 in piazza Sanguinet-ti e 5 in piazzale Karl Marx. Nel giardino pubbli-

    co saranno 3 gli occhi elettronici installati, 3 incorrispondenza degli accessi alla Rocca Malate-stiana, 10 tra piazza del Popolo e sede del Co-mune. Al Cesuola, tra le altre, 4 telecamere sa-ranno posizionate nell’area del cimitero Urba-no, 2 nella frazione di Acquarola, una al cimite-ro di Montereale e 3 a Diolaguardia.

    “La parte maggiore dell’investimento riguardala realizzazione degli scavi della fibra ottica. Glioperatori telefonici potranno utilizzare alcunidei nostri canalizzatori con la possibilità di por-tare la banda larga in tutto il territorio”, ha evi-denziato Dionigi. Il sindaco Paolo Lucchi lo de-scrive come “il progetto più avanzato in ambitoregionale” e conta di intercettare finanziamentiregionali ed europei per coprire parte dell’in-gente spesa. “E’ un’opera strutturale che com-porta una riorganizzazione della città e si realiz-za con il protagonismo di tre soggetti in campo:le Forze dell’ordine, la tecnologia e i cittadini”, ha

    sottolineato il primo cittadino. All’incontro, mol-to partecipato, è intervenuto, tra gli altri, ancheil dirigente del Commissariato di Polizia di Ce-sena, Michele Pascarella. “La politica della pre-venzione passa anche dalla videosorveglianza:la tecnologia offre uno strumento efficace”.

    Francesca Siroli

    Tanti gli occhi elettronici nel centro storico. Il vantaggio sta nella posa della fibra ottica

    Telecamere e banda larga da 10 milioni

  • 8/19/2019 Corriere Cesenate 12-2016

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    Giovedì 24 marzo 2016 13Cesena

    PETROLCHIMICI

     

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    in ITALIA nel MONDO

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    Bologna | Incontro con Caffarra

    Domenica 13 marzo la "Scuola per la famiglia", guidata da don Giovanni Savini, si è

    recata a Bologna per incontrare il cardinal Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna,sui temi della famiglia e del matrimonio. Il cardinale ha detto che Cristo ha elevato ilmatrimonio alla dignità di sacramento: quando ci si sposa, non si è perciò in due, ma c’èsempre Cristo di mezzo e quindi attraverso il libero consenso espresso fra i coniugi Cristocompie la sua opera donando gli sposi l’uno all’altro e la sua donazione è irrevocabile.(l’articolo completo si trova su www.corrierecesenate.com, colonna “brevi” , a destra)

    Ricorrenza | Ritrovo di poliziotti 

    1986-2016. Conviviale istruttori di tiro rapido della Polizia di Stato. Lo staff istruttori ditiro che ha prestato servizio al Centro Addestramento Polizia Stradale di Cesena hafesteggiato giovedì 17 marzo al "Ristorante Da Baldo" di Cesena il traguardo deitrent’anni insieme. Un appuntamento conviviale dove sono stati ripercorsi dalle origini,con ricordi e aneddoti, gli anni di attività operativa, e in particolare didattica, trascorsiprincipalmente "sottoterra" presso il poligono di tiro all’interno della scuola cesenate.

    EventiSabato 2 e domenica 3 aprile i padiglioni di Pievesestina tornano ad animarsi

    Protagonista di HobbyFarmer anche la musicacon il graffiante "rock agricolo" degli Iron Mais ,la cow band reducedell’ultima edizionedi X-Factor

    uarta edizione di Hobby Farmer,la fiera degli orti, dei giardini,delle fattorie e degli animali dacortile a Cesena Fiera sabato 2 e

    domenica 3 aprile, in contemporanea a Wellness Food Festival. Non una semplicemostra-mercato dedicata all’agricoltura eal tempo libero, ma un vero e propriospazio di conoscenza in cui scoprire,vivendolo in prima persona, le ricchezzedel mondo rurale. Una manifestazioneche si propone come punto diriferimento per famiglie, scuole, bambiniaccomunati dal desiderio di coltivare unangolo ’verde’, divertirsi a contatto con lanatura e assaporare prodotti più genuini.In fiera i visitatori troveranno qualificatiproduttori e commercianti dimacchinari, arredi, attrezzature,abbigliamento, prodotti, mangimi,fertilizzanti, servizi, sementi, piante efiori per l’agricoltura e il giardinaggioamatoriale e per la cura degli animali.Durante l’arco dell’intero fine settimana,

    saranno proposte anche tante iniziative,dai convegni ai laboratori, checoinvolgeranno varie fasce di pubblicocon diversificate modalità di fruizione: siva dalle attività programmate per lescuole a quelle liberamente fruibili dalpubblico, con una particolare attenzionerivolta alle famiglie e ai tanti momentieducativi, di riflessione e divertimento dacondividere con i più piccoli.Numerosi i laboratori didattici per tutte leetà. Dalla costruzione di unospaventapasseri di paglia, al Bugs homeovvero la dimora per gli insetti dell’orto,

    Q  Wellness in fiera 

    passando per la salutare merenda difrutta, le mani in pasta con larealizzazione di biscotti e il nidoartificiale per far conoscere labiodiversità. Tra le proposte anche "Lanascita dei pulcini!", l’esperienza indiretta dedicata alle famiglie con unapiccola nursery che propone il percorsodall’uovo al pulcino, grazie all’utilizzo diuna incubatrice.I bambini, inoltre, potranno esplorare lafiera partecipando a un’avventurosacaccia al tesoro, ma si potrà anche

    usufruire di un rilassante e divertentegiro in fiera sull’AsinoBus.Previsti anche seminari e convegni suidiversi aspetti della vita all’aria aperta: "Il

    seme prezioso: come si può riprodurre epreservare per l’anno successivo" e "Ri-coltivare i frutti antichi tra nostalgia epresente". Tra le proposte "pratiche" piùinteressanti la lavorazione del feltro equello dedicato all’intreccio di salici perla realizzazione di piccoli cesti.Protagonista di Hobby Farmer anche lamusica con il graffiante "rock agricolo"degli Iron Mais, la cow band reducedell’ultima edizione di X-Factor chetravolgerà la fiera con un uragano dienergia e ironia.Non mancheranno anche altri momenticulturali, di svago e divertimento, comelo spettacolo "Fata verdura" e ilmonologo "Noi siamo il suolo, Noi siamola terra", decantato dal poeta-narratoreRoberto Mercadini, che accompagneràun aperitivo a base vegetale.

    In contemporanea a Hobby Farmer, sisvolgerà la prima edizione del WellnessFood Festival, la fiera dedicata albenessere e agli stili di vita alternativi, incui a farla da padrone saranno i tantiaspetti del mondo bio, vegan e fusion algrido delle parole d’ordine "Volersibene".Info e costi: Sabato ore 10-22; domenica10-20. Ingresso: intero 5 euro ridotto 3euro. Gratuito per i bambini fino a 11anni. Parcheggio gratuito. (QuartiereFieristico, via Dismano, 3845 Cesena).Facebook.com/HobbyFarmerfiera

  • 8/19/2019 Corriere Cesenate 12-2016

    14/25

    Giovedì 24 marzo 201614   Cesena

    Ronta | Focarina di zona

    La parrocchia di Ronta ha chiuso il ciclo delle "focarine" in onore di SanGiuseppe. Domenica sera, nonostante il disturbo di qualche goccia di pioggia,un nutrito gruppo di parrocchiani ha partecipato alla festa. A fare da cornice unacena a base di pane montanaro e salsiccia. Presenti anche i tre sacerdoti della

    unità Martorano-Ronta-San Martino: don Ettore Ceccarelli, don AndreaBudelacci e don Ajith Kanakamangalam, proveniente dall’India.

    Cattedrale | Famiglie in festa

    Festeggiati gli sposi, domenica scorsa, nella parrocchia della Cattedrale. Sono statericordate le coppie che quest’anno celebrano particolari anniversari.

    Diocesi◗Cresima adulti, la catechesi

    Il corso di catechesi tenuto da don GiordanoAmati si svolge presso le opereparrocchiali della Cattedrale (ingressoPiazzetta don Ravaglia, 1 - accanto alla chiesadei Servi) dalle 16 alle 17 con il seguentecalendario: 7, 14, 21 e 28 maggio; 4 e 11

    giugno. La Cresima sarà conferita dal vescovoDouglas la domenica 19 giugno alle 18. Periscrizioni 339.4228650.

    Malatestiana

    Quali sono stati i libri, i film e i fumetti piùamati dai cesenati nel 2015? Unainteressante panoramica la offre laBiblioteca Malatestiana, che ha reso noti idati statistici dell’anno passato. I prestitilibrari sono stati 87.276, di cui 46.233rilasciati dalla sezione adulti. Il romanzosi conferma il genere più apprezzato:nella classifica dei libri più letti si piazzaal primo posto ’La ragazza del treno’ diPaula Hawkins, segue ’L’amica geniale.

    Infanzia, adolescenza’ di Elena Ferrante e’Cinquanta sfumature di Grigio’ di E. L.James. Ai piedi del podio ’Un cappellopieno di ciliegie’, romanzo postumo diOria