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Copyright SDA Bocconi 2006 1Copyright SDA Bocconi 2006
Il finanziamento delle PMI: stato dell’arte, problemi da affrontare, prospettive.
Maurizio Dallocchio
Copyright SDA Bocconi 2006 2
AGENDA
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: PMI italiane
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: grandi imprese internazionalizzate italiane
• Basilea II: rischio o opportunità per le PMI?
• Private equity e mercati finanziari: stato attuale e prospettive future di sviluppo per le PMI
• I risultati di una recente ricerca sul mondo imprenditoriale
Copyright SDA Bocconi 2006 3
Struttura finanziaria: PMI
32,5%
67,5%
37,3%
62,7%
ATTIVO PASSIVO
AFN CCCN PN DFN
28,2%
71,8%
DEBITI FINANZIARI
MEDIO LUNGO BREVE
Bilancio finanziario sintetico 2005 per le piccole e medie imprese italiane, calcolato
sulla media dei dati medi cumulati:
Il CCCN impiegato nell’’impresa è finanziato da debiti finanziari e da una
piccola parte di patrimonio. Le piccole imprese si indebitano principalmente
per finanziare il CCCN, tesi avvalorata anche dalla scomposizione dei debiti
finanziari, da cui si evince che il 72% dei debiti è di breve periodo.
1. Forte peso del CCCN sul totale attivo;
2. Elevata incidenza percentuale dei debiti finanziari netti;
3. Sostanziale corrispondenza tra percentuale di CCCN e di debiti finanziari netti.
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• Il ciclo del circolante si è mantenuto elevato per le piccole imprese, mentre è rimasto costante per le medie.
• Un’analoga dinamica è riflessa nel rapporto tra Circolante e Totale attivo.
0
50
100
150
CICLO DEL CIRCOLANTE
Medie Piccole
Medie 66 66 64 62 64
Piccole 101 103 103 107 108
2000 2001 2002 2003 2004
0,0%
20,0%
40,0%
60,0%
80,0%
2000 2001 2002 2003 2004
CCN / Totale Attivo
Medie Piccole
Il ciclo del circolante: PMI
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AGENDA
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: PMI italiane
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: grandi imprese internazionalizzate italiane
• Basilea II: rischio o opportunità per le PMI?
• Private equity e mercati finanziari: stato attuale e prospettive future di sviluppo per le PMI
• I risultati di una recente ricerca sul mondo imprenditoriale
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Il campione di imprese internazionali
• L’analisi si concentra su imprese quotate/non quotate
che producono e commercializzano
all’estero/commercializzano con una quota di fatturato
realizzato all’estero superiore al 30% del fatturato totale.
• Orizzonte temporale di riferimento dal 2002 al 2005.
• 250 imprese analizzate.
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Struttura finanziaria: Imprese non quotate internazionalizzate
COMPOSIZIONE BILANCIO - Imprese non
quotate - 2005
49,82%
50,18%
48,03%
51,97%
Attivo Passivo
AFN CCCN PN DFN
COMPOSIZIONE DEBITI FINANZIARI - Imprese
non quotate - 2005
50,57%
49,43%
Debiti f inanziari
Medio - Lungo Breve
1. Il CCCN incide per il 50% sul totale attivo (molto inferiore alle PMI);
2. Le imprese sono più patrimonializzate con un peso del capitale di rischio sul totale delle passività del 48%;
3. Sostanziale corrispondenza tra percentuale di CCCN e di debiti finanziari netti come valeva per le PMI;
4. Equivalenza percentuale delle scadenze di breve e di lungo periodo all’interno delle passività finanziarie.
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Struttura finanziaria: Imprese quotate internazionalizzate
COMPOSIZIONE BILANCIO - Imprese quotate - 2005
60,61%
39,39%
55,26%
44,74%
Attivo Passivo
AFN CCCN PN DFN
COMPOSIZIONE DEBITI FINANZIARI - Imprese quotate - 2005
52,08%
47,92%
Debiti f inanziari
Medio - Lungo Breve
1. Il CCCN incide per il 40% sul totale attivo (il 60% del CIN è rappresentato da investimenti in immobilizzazioni);
2. Le imprese sono più patrimonializzate con un peso del capitale di rischio sul totale delle passività del 55%;
3. Prevalenza delle passività finanziarie (45%) sull’investimento in CCN, il che significa che parte del debito viene utilizzato come copertura di investimenti immobilizzati;
4. Sostanziale prevalenza di debiti di medio lungo periodo rispetto a passività finanziarie di breve.
Copyright SDA Bocconi 2006 9
Confronto strutture finanziarie
1. Le imprese internazionalizzate sono notevolmente più patrimonializzate rispetto alle PMI;
2. L’investimento in Immobilizzazioni è prevalente nelle imprese internazionalizzate;
3. Le passività finanziarie coprono tutti gli investimenti in CCCN e parte di quelli in immobilizzazioni;
4. Sostanziale prevalenza di debiti di medio lungo periodo rispetto a passività finanziarie di breve nelle imprese internazionali.
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Verso una ricomposizione della struttura finanziaria per le PMI
CREDITI DEBITI COMMERCIALI
BANCHE A BREVEMAGAZZINO
BANCHE A M/L. TERMINE E TFRIMMOBILIZZAZIONI NETTE PATRIMONIO NETTO
STRUTTURA FINANZIARIA ATTUALE
CREDITI DEBITI COMMERCIALI
BANCHE A BREVEMAGAZZINO
BANCHE A M.L. E TFR
IMMOBILIZZAZIONI NETTE PATRIMONIO NETTO
STRUTTURA FINANZIARIA IDEALE
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AGENDA
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: PMI italiane
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: grandi imprese internazionalizzate italiane
• Basilea II: rischio o opportunità per le PMI?
• Private equity e mercati finanziari: stato attuale e prospettive future di sviluppo per le PMI
• I risultati di una recente ricerca sul mondo imprenditoriale
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L’introduzione dei nuovi accordi di Basilea 2
In linea generale, Basilea II non fa che sistematizzare un’impostazione di gestione dei
rischi in linea con la buona prassi internazionale.
Basilea II richiede alle banche di dimostrare ai sistemi di vigilanza di possedere un
sofisticato modello di analisi dell’esposizione creditizia nei confronti delle controparti,
misurando in maniera formale e sistematica sia la probabilità di insolvenza sia la
probabilità di perdita ad essa associata.
Basilea II sostiene il passaggio da un modello di erogazione del credito su base
personalistica e relazionale ad uno nuovo su base documentale.
Basilea II non vuole muovere il sistema creditizio verso una contrazione del credito, bensì
ne vuole migliorare l’efficienza e la qualità.
A fronte di ciò un maggiore sforzo di comunicazione e trasparenza è richiesto ai
prenditori e ai prestatori di fondi.
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Distribuzione rating a livello nazionale
Fonte: Eu-ra S.p.A. (2004).
Rating Tecnico 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004AAA 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%AA 1,26% 1,41% 1,33% 1,42% 1,34% 1,35% 1,41%A 4,48% 4,84% 4,58% 4,85% 5,04% 4,70% 5,00%BBB 12,88% 14,27% 13,70% 13,82% 14,48% 14,20% 14,44%BB 22,02% 22,23% 21,88% 21,05% 21,03% 21,09% 21,00%B 31,43% 29,51% 29,85% 29,48% 27,99% 28,05% 27,80%CCC 16,86% 16,58% 17,01% 17,29% 16,47% 16,80% 16,50%CC 10,78% 10,74% 11,09% 11,52% 12,81% 12,90% 13,00%C 0,28% 0,42% 0,46% 0,55% 0,83% 0,90% 0,90%D 0,01% 0,00% 0,01% 0,02% 0,01% 0,01% 0,00%
Le classi di rating più popolate sono quelle della B e della BB. Entrambe le classi sono in diminuzione nel corso del periodo analizzato.
Le classi Investment Grade risultano in crescita nel periodo 1998-2002.
La classe AAA ospita solo esperienze simboliche.
La classe a rischio CCC risulta sostanzialmente stabile.I segnali di vulnerabilità attestati nel passato vengono accentuati come conseguenza di una struttura patrimoniale e finanziaria debole o squilibrata ed enfatizzati dallo scenario economico.
Copyright SDA Bocconi 2006 14
Gli impatti di Basilea 2 sulle Pmi lombarde: un’analisi simulata
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
LOMBARDIA - MEDIE IMPRESE
1999 1,98% 5,64% 16,06% 22,80% 29,51% 14,93% 8,58% 0,50%
2000 1,87% 6,05% 14,77% 23,38% 28,68% 15,65% 9,15% 0,45%
2001 1,87% 6,04% 16,32% 21,60% 29,22% 15,52% 9,00% 0,44%
2002 1,58% 5,91% 16,99% 23,54% 26,96% 14,79% 9,65% 0,58%
AA A BBB BB B CCC CC C
Fonte: Elaborazione propria su dati Eu-ra S.p.A. (2004).
Circa il 45% delle medie
imprese avrebbe un
rating compreso tra
B e CCC
Copyright SDA Bocconi 2006 15
Gli impatti di Basilea 2 sulle Pmi lombarde: un’analisi simulata
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
LOMBARDIA - PICCOLE IMPRESE
1999 1,42% 4,84% 13,75% 19,79% 27,68% 18,84% 13,25% 0,43%
2000 1,49% 4,71% 13,32% 19,35% 26,63% 19,72% 14,09% 0,69%
2001 1,61% 5,25% 14,43% 18,97% 26,06% 19,08% 13,84% 0,74%
2002 1,55% 5,46% 15,10% 18,87% 25,33% 18,66% 14,08% 0,95%
AA A BBB BB B CCC CC C
Circa il 50%
delle piccole imprese
avrebbe un rating
compreso tra B e CCC
Fonte: Elaborazione propria su dati Eu-ra S.p.A. (2004).
Copyright SDA Bocconi 2006 16
• Il sistema imprenditoriale italiano ed il sistema bancario affrontano
oggi un contesto globalizzato e dinamico, in cui la sfida è
rappresentata dalla crescita e dall’internazionalizzazione.
• Basilea 2 stabilisce criteri maggiormente oggettivi per l’assegnazione
del rating ed afferma l’importanza di una maggiore trasparenza
informativa tra banca e impresa.
• L’internazionalizzazione dei gruppi bancari italiani favorisce la
nascita e lo sviluppo di strumenti di finanziamento innovativi a
supporto della crescita.
Riflessioni di sintesi
Copyright SDA Bocconi 2006 17
AGENDA
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: PMI italiane
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: grandi imprese internazionalizzate italiane
• Basilea II: rischio o opportunità per le PMI?
• Private equity e mercati finanziari: stato attuale e prospettive future di sviluppo per le PMI
• I risultati di una recente ricerca sul mondo imprenditoriale
Copyright SDA Bocconi 2006 18
Un’opportunità da cogliere: il private equity
Gli obiettivi
• Indagare la relazione esistente tra lo sviluppo dell’attività di
Private Equity e la crescita dei mercati azionari per le PMI
• Analizzare il grado di sviluppo dell’AIM e dell’Expandi e
valutare la convenienza per le imprese a quotarsi su di essi
Copyright SDA Bocconi 2006 19
• Contesto nazionale:
– Investimenti: 3,7 miliardi di euro nel 2006 (+22%sul 2005)
– Disinvestimenti: 1,7 miliardi di euro
– Raccolta: 2,3 mld di euro (+70% sul 2005)
• Contesto europeo:
– Investimenti: 43 miliardi di euro
– Disinvestimenti: 24 miliardi di euro
– Raccolta: 60 miliardi di euro
Il mercato del Private Equity
Alcuni dati salienti
(Dati 2005)
(Dati 2006)
Copyright SDA Bocconi 2006 20
Le IPO venture backedEvoluzione del numero di IPO realizzate in Europa
2001 2002 2003 2004 2005
# % # % # % # % # %
Ven. backed 57 20% 65 52% 43 44% 105 33% 99 36%
Non ven.b. 228 80% 60 48% 54 56% 213 67% 179 64%
Totale IPO 285 100% 125 100% 97 100% 318 100% 278 100%
Evoluzione del numero di IPO realizzate in Italia
2001 2002 2003 2004 2005
# % # % # % # % # %
Ven. backed 4 24% 1 17% 2 50% 5 63% 6 38%
Non ven.b. 13 76% 5 83% 2 50% 3 37% 10 62%
Totale IPO 17 100% 6 100% 4 100% 8 100% 16 100%
Copyright SDA Bocconi 2006 21
IRR Private Equity Italia
Trade sale IPO/vendita post IPO
2003 2004 2005 2003 2004 2005
IRR 21,3% 24,3% 12,8% 113,2% 50,5% 45,0%
Tasso Interno di rendimento per modalità di uscita dal capitale
Copyright SDA Bocconi 2006 22
• I dati relativi all’Italia e all’Europa mostrano che gli operatori
di private equity europei stanno trovando possibilità di uscita
nei mercati borsistici e stanno contribuendo in misura
significativa alla loro crescita.
• Nel prossimo futuro ci si aspetta che lo sviluppo dell’attività di
private equity si tradurrà in un’ulteriore crescita dei mercati ed
in particolare di quelli dedicati alle piccole e medie imprese
Riflessioni di sintesi
Copyright SDA Bocconi 2006 23
Alcuni dati salienti*
AIM vs. Expandi
AIM EXPANDI
• 1501 società quotate
• Capitalizzazione: £ 79 miliardi
• Cap. media: £ 52,49 milioni
• 19 società quotate
• Capitalizzazione: € 8,5 miliardi
• Cap. media: € 123 milioni
(*dati aggiornati al Giugno 2006)
• Rendimenti simili
• Rendimento medio settimanale
• Aim: 0,34% Expandi 0,33%
• Rischio differente
• Deviazione standard dei rendimenti
• Aim: 1,55% Expandi: 1,14%
Rischio/Rendimento comparato
Copyright SDA Bocconi 2006 24
◕◕◔◔◑◑◑◑◑◑◔◔EXPANDIEXPANDI
◕◕◕◕◔◔◔◔●●●●AIMAIM
CostiCostiBenefici Benefici FiscaliFiscali
LiquiditLiquiditààVolatilitVolatilitààAccessibilitAccessibilitààDimensioneDimensione
◕◕◔◔◑◑◑◑◑◑◔◔EXPANDIEXPANDI
◕◕◕◕◔◔◔◔●●●●AIMAIM
CostiCostiBenefici Benefici FiscaliFiscali
LiquiditLiquiditààVolatilitVolatilitààAccessibilitAccessibilitààDimensioneDimensione
AIM vs. Expandi
Comparazione multi-fattoriale
Copyright SDA Bocconi 2006 25
• AIM è da preferire per snellezza procedure, liquidità, e
benefici fiscali conseguibili…
• Tuttavia i costi pre e post IPO sull’AIM possono risultare
superiori alla quotazione sull’Expandi. Inoltre tale mercato
appare allo stato attuale meno volatile.
Riflessioni di sintesi
Copyright SDA Bocconi 2006 26
AGENDA
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: PMI italiane
• Evidenze empiriche su struttura finanziaria e ciclo del circolante: grandi imprese internazionalizzate italiane
• Basilea II: rischio o opportunità per le PMI?
• Private equity e mercati finanziari: stato attuale e prospettive future di sviluppo per le PMI
• I risultati di una recente ricerca sul mondo imprenditoriale
Copyright SDA Bocconi 2006 27
Voce agli imprenditori
• Questionario diffuso presso imprenditori collegati a Confindustria Giovani Nazionale.
• Principali risultati:
• Processi di crescita potenziali:
14%60%
57%
34%
34%
6%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
Delocalizz.produttiva
Apertura nuovi mkt estero
Invest. per efficienza
Investimenti per qualità
Acquisizioni e fusioni
Altro
Processi di crescita potenziali
Copyright SDA Bocconi 2006 28
Voce agli imprenditori• Finanziamento alla crescita e utilizzo di strumenti di finanza agevolata:
Finanziamento della crescita
6%
60%
60%
22%
14%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%
Non so
Capitali propri
Capitali esterni con debito bancario
Capitali esterni con ingresso socistrategici
Capitali esterni con ingresso socifinanziari
Sono stati usati strumenti di finanza agevolata
30%
70%
Si NO
Copyright SDA Bocconi 2006 29
Voce agli imprenditori• Livello di conoscenza delle istituzioni pubbliche a sostegno dell’internazionalizzazione e rapporto di collaborazione:
Conoscenza delle seguenti istituzioni
52%
37%
37%
3%
3%
17%
29%
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
Ice
Simest
Sace
Finest
Informest
Ministero Att.produttive
Sviluppo Italia
62,5%
12,5% 12,5% 12,5%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
IceSimest
SaceFinest
Informest
Min. Att.prod.
Sviluppo Italia
Rapporto di collaborazione
Copyright SDA Bocconi 2006 30
Voce agli imprenditori
• Strumenti di comunicazione verso istituti di sostegno all’internazionalizzazione e istituzioni finanziarie:
Strumenti di comunicazione vs istituti di credito
89%
11% 6%
34%
Normaledocumentazionecontabile
Piano industriale,Business Plan
Dossier di ratingBasilea2
Altro
Strumenti di comunicazione vs istituti di credito nei
prossimi 12 mesi
77%
57%
34%
6%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Docum.contabile
Piano ind.-Business Plan
Dossier ratingBasilea2
Altro