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DOMENICA07 MAGGIO 3www.larivieraonline.com CONTROCOPERTINA

Le Terme Acque Sante, riapriran-no al pubblico lunedì 8 maggio conil seguente orario di accesso al pub-blico, da lunedì a venerdì, 7:30-12:00/16:30-19:00, il sabato 07:30-12:30. A dare l’annuncio è ilPresidente del Consiglio diAmministrazione, Arch.Francesco Macrì che, sebbene sod-disfatto della riapertura della sta-gione termale, non nasconde lenotevoli difficoltà date dalla gestio-ne di un Consorzio diretto da dueComuni che per tempi, program-mi e ristrettezze economiche si pro-pongono al Consorzio termale conpolitiche discontinue e lontane dauna programmazione lungimiran-te di quello che è un patrimonio d’i-nestimabile valore. Sono certo,aggiunge, che solo una gestioneseparata e slegata da logiche digestione pubblica dell’Ente possarendere il giusto merito alle TermeAcque Sante ed a tutto il territorio,pertanto, ribadisce la necessità ditrovare soluzioni di managementdifferenti, con la certezza che solouna programmazione di almenoun ventennio potrebbe dare. Le acque note per le loro potenzia-lità curative fin dall’antichità, furo-no utilizzate dall’antica città diLocri Epizephiri, con il nome di“Acque Sante Locresi” sarannofruibili con l’assistenza del ServizioSanitario Nazionale: presentandoallo Stabilimento la prescrizione(redatta su ricettario del S.S.N.) delproprio medico di base, di unpediatra o dello specialista conven-zionato (asl). La ricetta medicadeve indicare la cura termale daeffettuare con la diagnosi corri-spondente, riportando il codice diesenzione sulla ricetta dal medicoprescrittore (Codice di esenzioneNazionale e non Regionale).

ALVIALASTAGIONETERMALEDI“ACQUESANTELOCRESI” DIANTONIMINA

Ormai il Dottore Rinaldo Nicita e la sua crea-tura Gastrostudio GNR, fiore all’occhiello dellasanità privata nella provincia di ReggioCalabria, con sede a Bianco e Siderno, ci hannoabituati al fatto di recepire e di rendere fruibili,per ora in esclusiva calabrese, le innovazioni inGastroenterologia ed endoscopia digestiva.Anche in questa occasione, ormai da alcunimesi, presso questo studio medico, per mano diRinaldo Nicita, è in uso un device (dispositivo)che consente anche in Calabria, dove peraltro ècarente lo screening del cancro del colon, la“colonscopia di ulteriore alta qualità”.Questo dispositivo riesce a colmare quasi total-mente le false diagnosi negative, dovute alla siapur già alta capacità della colonscopia tradizio-nale, di individuare lesioni di piccole dimensio-ni ma, con significato patologico rilevante, rap-presentate dai piccoli polipi o piccole lesionipiatte che si possono celare dietro le pliche delcolon.Questo dispositivo, permette, in uscita dal colondurante un esame diagnostico, di poter appia-nare le pliche, evidenziando anche minuscolelesioni che potevano essere, prima di ora, diffi-cili da identificare e che, nel tempo, potevanosvilupparsi diventando tumori maligni.In medicina, non è un segreto, le innovazionitecnologiche, diagnostiche e terapeutiche, perfortuna sono subentranti ed è quindi fonda-mentale avere, anche nella nostra regione, deiprofessionisti che riescono, grazie al loro conti-nuo confronto con realtà di eccellenza interna-zionale, a intercettarli e renderli fruibili allanostra popolazione, dove la sanità rimane inaffanno.

Ciao Giovà,sono in Calabria, qui tutto scorre più umanamente nel caos della sua genteche, inconsapevolmente,� ne ha fatto un modello di vita alternativa, che pre-serva da stress e bisogni indotti, niente appare e di tutto si può fare a meno.Tutto avviene nell'immediato: incontrandosi,� le persone� sparlano, si rispet-tano, si amano e si odiano fortemente, ma per strada, l'agorà di questo luogo,dove si discute sempre di ogni cosa.� Tanta osservazione e critica frutto disecoli passati a discutere, del resto siamo nella Magna Grecia...� Oggi miocugino Dante per strada mi diceva "siamo lucertole", con i pregi e i difetti dichi ama abbandonarsi, godere di questo calore naturale, dissolti nella pigri-zia del sole, del dolce far niente... tra sole e mare, in questa alchimia sedati-va, tutto scorre come se il tempo non esistesse...

Adolfo Melignano

LEINNOVAZIONINELLATECNOLOGIAMEDICAPASSANOANCHEPERLALOCRIDE

ILSIDERNESENICOLÒBOLOGNINOINCANTAL’ITALIACONILSUOWILLYWONKA2.0Il giovane sidernese Nicolò Bolognino torna a stupire. Dopo essersi aggiudi-cato lo scorso 16 novembre il primo premio a livello regionale e la medagliad’argento al 2° Concorso Interregionale di Barman ABI Professional, il 3maggio scorso si è classificato al quarto posto nella selezione nazionale dellostesso concorso, sfidandosi a suon di cocktail con mostri sacri del bartending. Solo per pochissimi centesimi Nicolò non è riuscito a salire sul podio dellaterza edizione del Concorso nazionale Abi Professional, la cocktail compe-tition organizzata dall’Associazione barmen italiani e svoltasi presso il MooM

Hotel, la raffinata boutique hotel a impatto zero di Olgiate Olona (Varese),a pochi chilometri da Milano.I 16 finalisti delle selezioni regionali Abi si sono sfidati nella preparazione diun facy cocktail originale, che hanno realizzato in tre esemplari identici in 15minuti di tempo, e presentato in abbinamento a un side finger food dolce osalato fatto con prodotti tipici della regione di provenienza. A giudicare il lorooperato è stata una giuria degustativa, composta da Francesco Cione, EzioFalconi e Valerio Beltrami, e una giuria tecnica formata da Alessandro

Bonventi e Mattia Carmine Perciballi, che hanno valutato la creazione sullabase dell’originalità, della qualità degustative, decorazione, presentazione eabbinamento al finger food e la preparazione professionale del concorrente.Nicolò ha presentato il suo Willy Wonka 2.0, un'evoluzione del primo cock-tail con cui si era conquistato la finalissima nazionale. Inoltre, si è aggiudica-to il premio Branca per il miglior cocktail realizzato utilizzando prodotti dellaFratelli Branca Distillerie.

INCALABRIASIAMOLUCERTOLEPUBBLICHIAMODI

SEGUITOUNOSPACCATODICALABRIACHE

EMERGEDALLALETTERACHEADOLFO,

ORIGINARIODISIDERNOERESIDENTEATORINO,SCRIVEAUNAMICO.

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DOMENICA 07 MAGGIO 4ATTUALITÀ www.larivieraonline.com

Dagli anni Novanta, quando la nor-mativa sugli appalti veniva aggiratacon il sistema del controllo dellebuste di “offerta di gara”, poco onulla è cambiato nelle turbative: daicaratteri dattiloscritti per le tanteimprese partecipanti con la stessamacchina “Olivetti 88”, alla stessagrafia manoscritta sulle percentualidi ribasso, ai numeri progressivisequenziali delle raccomandate spe-dite dallo stesso ufficio postale, oggisi è passati alla stessa impostazionedi documento del file word di offer-ta, stampato da una sola macchina agetto d’inchiostro, utilizzando mar-che da bollo emesse progressiva-mente dalla stessa rivendita di valoribollati e inviate con raccomandataA.R. tramite l’abbonamento dellostesso vettore “pony express”.La ricostruzione della turbativa dinumerosi appalti pubblici viene evi-denziata dettagliatamente in un’in-dagine eseguita alcuni anni addietrodagli investigatori della Dia, chehanno preso spunto da un banalissi-mo scritto anonimo - probabilmenteproveniente da un imprenditorearrivato al collasso professionale -con cui era stata segnalata, seppurein modo grossolano, l’esistenza di unsistema di controllo delle commessepubbliche e la presenza di unaimpresa edile di facciata che avrebbefatto da collettore degli appalti pub-blici della Provincia reggina.Gli inquirenti hanno evidenziato, inparticolare, l’asserita esistenza difolto “cartello” di imprese, una sortadi A.T.I. poliedrica e versatile, ingrado anche di cedere l’appaltoaggiudicato previo pagamento dellatangente “in natura”, utilizzando peraltro lavoro manovalanza e macchi-nari della ditta favorita. Cartello chesi avvale dell’opera di un oscuro per-sonaggio, residente a Siderno, che,ipotizzano gli investigatori: «perfettoconoscitore dei meccanismi dellanormativa in materia di pubbliciincanti e dei sistemi per aggirarla, sirivela essere un vero e proprio“mago” delle aggiudicazioni e nellacui disponibilità si trovavano - comesi accerterà all’esito della perquisi-zione svolta nei suoi confronti - tim-bri e documentazioni riferibili anumerosissime imprese edili del reg-gino».Le risultanze investigative emerse«in relazione all’accordo collusivo,sussistente tra numerosi imprendito-ri edili della provincia reggina - moltidei quali intranei alle locali coschemafiose ovvero a esse direttamenteo indirettamente collegati - volto alcontrollo, mediante una sistematicaopera di turbativa degli incanti, deipubblici appalti».In particolare, un folto gruppo diimprenditori «ha operato per condi-zionare le gare pubbliche e il loroesito attraverso la predisposizione diun ampio cartello di imprese colle-gate tra loro che coordinando e pre-determinando le rispettive offerte eapprofittando degli spazi offertidalla normativa dell’evidenza pub-blica che regola l’aggiudicazionedegli appalti, hanno dimostrato diessere in grado effettivamente dicontrollare un considerevole nume-ro di incanti pubblici».

GIUDIZIARIA

Turbativad’asta

I dato rea e L di Franco Crinò

Giampaolo Pansa ha dato alle stampe "L'Italia non c'è più - Come eravamo, come siamo", Aldo Cazzullo aveva pubblicato"'Bastapiangere, storie di un'Italia che non si lamentava". Mettono entrambi l'accento sulle cose che oggi mancano o sono nascoste, lo spi-rito di reazione, le identità degli uomini e dei gruppi, la corretta identificazione delle cose e dei valori. Noi non possiamo dire diavere nostalgia del passato, di una povertà che incitava alla ribellione, delle donne con meno diritti, dei matrimoni combinati, dellealluvioni, dei sequestri di persona, delle grandi ondate di emigrazione, della assenza di cure per alcune malattie. Un po' di questa"roba"è rimasta pure dopo (...). Certo, c'era più semplicità e piú tempo da vivere. Sembra assurdo visto che oggi tecnologia e robo-tica fanno le cose in uno spazio cento e mille volte minore (e le parole diventano frettolose), ma è proprio così. Tuttavia, anziché pia-

gnucolare, i giovani di allora videro le opportunità esi fecero strada. I giovani di oggi debbono fare comeloro, come quelli del dopoguerra. Il tempo di "ieri" tiserve per ricordare i visi di quel tempo, la scuola, unavecchia canzone, ma è il tempo di "oggi" che va recu-perato: meno polemiche e più stimoli culturali sui

social, per esempio; aiuterebbe, possiamo aggiungere, un uso migliore della lingua italiana. Alla paura dell'arretramento i giovanidebbono rispondere con il coraggio, il pericolo si scongiura innanzitutto se si riesce a dare una lettura reale di quanto succede. Nonmi pare che siamo disattenti se diciamo che sono andati via via diminuendo il peso della politica, la convinzione, l'attenzione per laLocride. Servono voci autorevoli, occhi attenti, cuore. Dove sono?

allora non piangevamo

Non è una vita facile quelladi noi giornalisti. C’è chi perpoter raccontare semplice-mente la verità ha dovutoimparare a difendersi, oltreche dall’antistato, troppospesso anche dallo Stato. Da anni si cerca di pungolaregoverno e parlamento affin-ché tutelino una categoriache non invoca privilegi magaranzie: viene chiesta unica-mente la salvaguardia dellalibertà di stampa e del dirittoall’informazione dei cittadi-ni. Nonostante ciò, nel nostroPaese la situazione per i gior-nalisti non è per niente rosea.Lo dimostra chiaramente laclassifica sulla libertà distampa che ogni anno vienestilata da “Reporters SansFrontières”: nel 2016 l’Italia

ha perso altre venti posizioni,precipitando al 77° su untotale di 180 paesi, e dive-nendo fanalino di codadell’Unione Europea.Questo dato ci mette in guar-dia sul fatto che la libertà deimedia nel nostro Paese èoggi particolarmente minac-ciata.I giornalisti continuano asubire intimidazioni non solodalla criminalità organizzata,ma da tutti i poteri forti.Poteri che non di rado fannoun uso sconsiderato dellequerele temerarie (secondo idati dell’osservatorio“Ossigeno per l’informazio-ne” su 100 querele 40 sonotemerarie), un vero affrontoalla libertà di stampa, unastrategia messa in atto persfiancare i giornalisti e tene-re in ostaggio le redazioni innome della legge.Risarcimenti spropositativengono richiesti per i“danni” provocati da notizievere ma scomode, squallidepersecuzioni giudiziarie ven-gono intentate nei confrontidi giornalisti rei di aver com-messo un atto rivoluzionario:informare. Tutto questo èstato reso possibile da quan-do il mondo del giornalismoè diventato l’inferno dei con-tratti precari, da quando si èassistito alla progressivaderesponsabilizzazione dimolti editori, da quando igiornalisti si sono ridotti afare i salti mortali per mette-re assieme il pranzo e lacena. Questo li ha resi ricat-

tabili.Difendersi in un giudiziocomporta dei costi non dapoco, a cui va aggiunta l’an-sia per processi infiniti e perquella spada di Damocle chela testata fa pendere sul gior-nalista piantagrane. Per taliragioni troppo spesso il gior-nalista, malpagato o nonpagato affatto, getta la spu-gna alla prima diffida, congravi ripercussioni sullalibertà di informazione. Non dimentichiamo poi chein Italia per il reato di diffa-mazione è ancora prevista lapena detentiva. Quattro annifa è stata presentata una pro-posta di legge sulla cancella-zione del carcere per i gior-nalisti: basterebbe eliminaremezzo rigo dall’articolo 13della legge sulla stampa(legge 8 febbraio 1948, n.47)riguardante le pene per ladiffamazione. “Reclusioneda uno a sei anni”, bastereb-be depennare questa vergo-gna. Eppure il progetto rima-ne ancora appollaiato alsenato. Oltre la cancellazio-ne del carcere, la proposta dilegge prevede l’introduzionedi sanzioni pecuniarie effica-ci per chi fa ricorso alle que-rele temerarie, proporzionalialle richieste danni avanzate.Dalla politica continuano,però, a mancare le risposte ele testate continuano a incas-sare querele. In un solo annoal nostro settimanale, piccolarealtà editoriale, sono statichiesti 750 mila euro. Maria Giovanna Cogliandro

Querele temerarie e carcere,anche la nostra redazione “inostaggio” in nome della legge

Il 3 maggio scorso si ècelebrata la Giornata

Mondiale della Libertà diStampa, un’occasioneper fare il punto sulla

professione giornalisticae per difendere i media

dagli attacchi alla loroindipendenza.

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DISSESTO LOCRI / A CURA DI JACOPO GIUCA

Il 27 aprile le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno comunicato al Comune di Locri diaver respinto il ricorso che l’Ente aveva presentato in merito alla bocciatura del Piano diRiequilibrio finanziario pluriennale. La notizia, che non ha avuto adeguato risalto,potrebbe essere l’anticamera alla dichiarazione di dissesto finanziario e alla cadutadella giunta Calabrese a pochi mesi dal termine naturale delle sue funzioni

SecondoSainato la

condizione diLocri avrebbe

radici nel modoin cui si è

amministrata lacosa pubblica

fino a pochi annifa. L’introduzione

di nuovenormative nel2000, infatti,

avrebbeaccentuato ivuoti creatiall’epoca

IL CONFRONTO

Che la condizione economicadel Comune di Locri nonfosse rosea lo si sapeva già datempo. Non ne ha mai fattomistero l’Amministrazioneguidata dal primo cittadinoGiovanni Calabrese, che findal giorno del proprio inse-diamento ha sottolineato lo

stato di pre-dissesto nel quale versava l’Enteda lui presieduto e, con fine diverso, lo ha riba-dito in più occasioni l’opposizione, da semprepreoccupata che gli sforzi propagandati dallagiunta comunale insediatasi nella primaveradel 2013 non sarebbero stati sufficienti a sana-re completamente il debito.La stato di salute dell’economia locrese, tutta-via, è tornato di pressante attualità lo scorso 27aprile, quando le Sezioni Riunite della Cortedei Conti hanno comunicato al Comune diaver respinto il ricorso che l’Ente aveva pre-sentato in merito alla bocciatura del Piano diRiequilibrio finanziario pluriennale.La notizia, diffusa dall’Ufficio Comunicazionedel Comune di Locri con un comunicato tele-grafico, non ha in realtà trovato sugli organi distampa locali il risalto che avrebbe meritato,tanto più che la comunicazione della Corte deiConti darà con ogni probabilità il via alle pro-cedure con le quali sarà dichiarato il dissestofinanziario dell’Ente e potrebbe rappresentareil colpo di grazia dell’AmministrazioneCalabrese a pochi mesi dalla sua naturale datadi scadenza.Per cercare di approfondire questa delicataquestione e al fine di svolgere al meglio ilnostro ruolo di mezzo di comunicazione,abbiamo convocato in redazione i sempredisponibili Raffaele Sainato, vicesindaco eassessore al bilancio della Città di Locri, eAntonio Cavo, consigliere di opposizione, alfine di fare chiarezza in merito a un problemache riguarda direttamente Locri, ma che, inmodi diversi, è di pressante attualità per l’inte-ro comprensorio. Senza pretendere di dareragione a una parte piuttosto che all’altra,abbiamo fatto ai due esponenti dell’Ente unasola domanda, relativa a come si sia venuta aingenerare la drammatica condizione cui lagiunta Calabrese deve far fronte e a quali sonogli scenari che il Comune dovrà adesso affron-tare, e ne è scaturito un sano confronto politi-co, del quale vi riportiamo i punti nodali.Secondo Sainato la condizione di Locri avreb-be radici nel modo in cui si è amministrata lacosa pubblica fino ad alcuni anni fa.

«Onde evitare di puntare direttamente il ditocontro qualcuno rischiando di essere definitofazioso, direi che la condizione odierna traeorigine nel 1980 - ci riporta il vicesindaco conun sorriso, ben sapendo di aver appena attri-buito una parte di responsabilità a suo padre,all’epoca dei fatti primo cittadino di Locri.«In quel periodo si amministrava in mododiverso: per espropriare un terreno, ad esem-pio, era sufficiente occuparne il suolo senzapagare le tasse imposte dalla burocrazia, inter-venendo attraverso la cassa di depositi e presti-ti in un secondo momento. Tuttavia, se queltipo di pratiche hanno prodotto un vantaggioimmediato, il reiterarsi di questo genere dicondotta ha creato buchi di bilancio ingiganti-tisi con gli anni e sempre più gravosi per lenuove generazioni.«L’introduzione di nuove normative, soprattut-to a partire dal 2000, ha reso ancora più evi-denti i vuoti creati da quella che oggi defini-remmo una mala gestione, divenendo corre-sponsabile di una crisi che viene evidenziata inmaniera puntuale per la prima volta da unadelibera della Corte dei Conti del giugno 2012.In quel documento veniva fatta una fotografiadello stato dell’Ente, all’epoca amministratoda Giuseppe Lombardo, e si concedevanoall’Amministrazione tre mesi per apportare icorrettivi relativi ai bilanci, elencando i residuiattivi e passivi e la loro anzianità, in alcuni casiprecedenti addirittura al 2006. La maggioran-za, poi dimessasi sul finire di quello stessoanno, produsse un Piano di Riequilibrio poipresentato dal Commissario PrefettizioFrancesca Crea, che sfruttò l’introduzione diuna nuova normativa per fare ricorso in meri-to alla dichiarazione di dissesto di alcuni mesiprima. Alla sua elezione, dunque,l’Amministrazione Calabrese si è trovatadinanzi a una condizione economica di pre-dissesto davvero drammatica, che non potevacerto essere sanata con un aumento delle ali-quote, considerato che già da tempo avevanoraggiunto i massimali. Abbiamo immediata-mente messo mano al Piano di Riequilibrio,riuscendo a sanare i debiti commerciali che lacittà aveva contratto negli anni precedenti erimodulando la dotazione organica senzalicenziare nessuno. I nostri atti ci hanno per-messo di produrre un nuovo Piano diRiequilibrio finanziario bocciato e ripresenta-to in diverse occasioni, fino ad arrivare all’ulti-ma, in cui il documento è stato bocciato nonsul disavanzo di amministrazione, ma sul disa-vanzo tecnico».

In altre parole la bocciatura incassata dalpiano della giunta Calabrese non sarebbe daimputare a un’effettiva mancanza di liquiditàdelle casse comunali, ma alla presenzamomentanea di residui passivi superiori allecifre che il Comune si è impegnato a investirein opere e servizi nei prossimi mesi.Il vicesindaco ammette che l’operato dell’at-tuale amministrazione sarebbe potuto ancheessere più oculato in alcune occasioni, ma pre-tende allo stesso tempo che si riconoscano allagiunta Calabrese gli sforzi effettuati permigliorare la situazione economica della città:«I dieci punti denunciati nella delibera del2012 non rappresentano più delle criticità, lapercentuale dei tributi riscossi è passata dal 27al 56% e, anche se non abbiamo grosse liqui-dità e la situazione resta indubbiamente criti-ca, vantiamo grossi crediti con l’ASP e ilMinistero di Grazia e Giustizia,motivi per il quale, in qualitàdi Ente, ritengo che, inultima analisi, non cisaranno gli estremi perdichiarare il dissesto».Nonostante alcunipunti di contatto,tuttavia, la situa-zione non èa l t r e t t a n t orosea secondol’opposizione.«Il vicesindacoha ragionerelativamentealla genesi delproblema -e s o r d i s c eAntonio Cavo- Se trenta oquarant’anni faun amministra-tore si potevapermettere didire al pro-prio cittadino

in difficoltà che le tasse le avrebbe potutepagare in seguito, tanto non mancavano ifondi utili a continuare ad erogare i servizi, daqualche anno a questa parte lo Stato he stret-to i cordoni della borsa, mettendo in ginocchiogli Enti locali meno efficienti. Con un persona-“

L’ombra del dissesto si allunga su Locri

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www.larivieraonline.com DISSESTO LOCRI / A CURA DI JACOPO GIUCA DOMENICA 07 MAGGIO 07

Per approfondire questa delicata questione abbiamo interpellato Raffaele Sainato e AntonioCavo al fine di fare chiarezza in merito a un problema che riguarda direttamente Locri, mache, in modi diversi, è di pressante attualità per l’intero comprensorio. Senza pretendere di dareragione a una parte piuttosto che all’altra, abbiamo fatto ai due esponenti dell’Ente una soladomanda: Come si è venuta a creare questa situazione e cosa dovrà affrontare Locri?

le tecnico non adeguatamente preparatoall’aumento delle competenze non si èpotuto tenere il passo di questi cambiamen-ti e, nel caso specifico di Locri, le ultimeamministrazio-ni succedute-

si alla guida della città non sono state ingrado di esigere dai cittadini un maggiorerispetto degli obblighi tributari, portandoinevitabilmente alla situazione di default cheviviamo oggi. L’aumento dal 27 al 56% deitributi riscossi non può essere una consola-zione. Se la spesa è 10, infatti, non potròpretendere che l’Ente si regga sulle propriegambe incassando regolarmente 6 e, perquanto riguarda l’acqua, la condizione èanche più critica di quanto non sia statodetto. Il problema dell’efficientamento,dunque, rimane uno dei più pressanti e nonci possiamo nascondere dietro i crediti cheabbiamo con l’ASP o con altri enti.«Per questa ragione contesto la dichiarazio-ne relativa alla soluzione di tutte le criticitàdenunciate nella delibera del 2012 cui ilvicesindaco ha fatto riferimento e, in ultimaanalisi, ritengo che ormai la dichiarazione didissesto non solo sia inevitabile ma, siccomesarà necessario porre in essere una serie di

adempimenti (la diffida alComune per la dichiara-

zione del dissesto, lanomina da partedel Presidented e l l aRepubblica diuna triade dicommissariliquidatoriche cureran-no la massapa s s i v a ,l’obbligo,per il con-siglio, direvocareil bilan-cio diprevi-sioned e l

2018-19…), sarà necessario agire con tem-pestività e la massima attenzione».Il cuore della questione, per Sainato, non èl’efficientamento dell’Ente. Il vicesindaco,infatti, ci racconta come l’AmministrazioneCalabrese, sfruttando una clausola di bilan-cio che, qualora l’Ente non riuscisse ariscuotere tutto il dovuto, permette di versa-re solo il 70% delle imposte, anziché impie-gare immediatamente il denaro risparmia-to, abbia creato un fondo di dubbia esigibi-lità che vada a sopperire alle mancanzeaccumulando, in questi anni, ben 13 milioni.«Con questa soluzione siamo riusciti acoprire il bilancio in diverse occasioni - pun-tualizza Sainato - È vero che dobbiamoancora pagare delle rate ma, per come lavedo io, questa cifra ci dà un margine disicurezza che ci permette non solo di evita-re il dissesto ma, se inserita in bilancio, dicreare un avanzo amministrativo che garan-tirà relativa tranquillità economica anche achi governerà dopo di noi. Del resto, laCorte dei Conti non dice di dichiarare il dis-sesto, ma respinge il Piano di Riequilibriobasato sul disavanzo tecnico, esattamentecome ha fatto con grandi comuni comeLecce e Pescara. Se loro hanno ovviato allaquestione inserendo la liquidità all’internodel bilancio per ridurre il disavanzo tecnico,non vedo perché questo non dovrebbe esse-re concesso anche al nostro Comune».Ma il provvedimento della Corte dei Contidi Catanzaro, fa notare Cavo, non si basasolo sul disavanzo tecnico.«Ci viene contestata una scarsa riscossionedei residui, una bassa percentuale di paga-mento degli impegni di spesa, un mancatopagamento dei debiti fuori bilancio, la pre-senza di debiti derivanti da contenziosi sfa-vorevoli e di tanti altri elementi che nonriguardano solo un aspetto formale, maanche di merito. La Corte dei Conti, in sol-doni, ci dice che il piano presentato per faruscire il Comune dalla crisi non è sufficien-te a raggiungere l’obiettivo perché nono-stante lo Stato, con massicce iniezioni diliquidità e nuove normative, abbia dato lapossibilità all’Amministrazione Calabresedi sanare il debito, non ci è riuscita.Pertanto, la dichiarazione di dissesto è solouna questione legislativa e di tempo».Quali che siano le responsabilità politiche ele convinzioni in merito all’adeguatezza omeno del Piano presentatodall’Amministrazione, resta il fatto che il

dissesto sarà imposto da una determinazio-ne della Corte dei Conti. Qualora i timori diCavo si rivelassero fondati, infatti, la mag-gioranza non potrà che prendere atto dellasentenza e, nei venti giorni successivi,dichiarare il dissesto finanziario dell’Ente.Sainato, comunque, non vuole smettere dilottare: «Anche se Antonio è nel giustoquando afferma che la dichiarazione è solouna questione legislativa, mi riservo di adot-tare, ove possibile, ogni atto utile a evitarequesta dichiarazione, presentando casi ana-loghi, anche calabresi, in cui il dissesto èstato evitato in extremis. Se riuscirò a dimo-strare, come credo, che ci siano anche aLocri condizioni analoghe a quelle cheapporterò come esempio, pretenderò che lasentenza venga rivista, confidando nel sup-porto di tutta l’amministrazione, ivi com-presa la minoranza. Le strade da intrapren-dere sono ancora tante».Secondo Cavo, invece, il sentiero è unosolo, e anche pericolosamente sdrucciolevo-le.«Non vedo come si possa arrivare a qualco-sa di diverso dal dissesto - ci dice sconsolato- Innanzitutto perché non credo che il bilan-cio presentato sia valido. Resta il fatto che ènecessario cogliere “il positivo” (se così pos-siamo definirlo) di questa situazione cer-cando di ripartire da questo momento didifficoltà per comprendere tutti, dall’ultimodei dipendenti fino al sindaco, che la cosapubblica va amministrata in maniera diffe-rente e che la condotta precedente è ciò checi sta facendo vivere il punto più basso dellanostra storia amministrativa. Se si compren-derà questo e lo si farà comprendere ancheai cittadini, allora si potrà davvero fare unpasso in avanti più consistente di quello cheè stato fatto in tutti questi anni.«Questo discorso, naturalmente, dovrà amaggior ragione valere per i prossimiamministratori, che si ritroveranno anche adover amministrare un Comune in forte dif-ficoltà».Sulla partecipazione della cittadinanza sitrova pienamente d’accordo anche Sainato.L’elettorato locrese, infatti, attivo quasiesclusivamente nei periodi di campagnaelettorale, ha un’abitudine a disinteressarsidi ciò che fanno i suoi amministratori cosìradicata da costituire certamente parte delproblema. Sensibilizzando i cittadini a par-tecipare nell’approvazione del bilancio,discutendo con essi in merito a questioni

ambientali, di pulizia, di ordine pubblico edi scelte partecipate si potrà finalmentecambiare il volto della città.«È un sogno, - afferma Sainato - una rivolu-zione che potrebbe apparire irrealizzabile,ma che con uno sforzo condiviso può diven-tare realtà».Indipendentemente dal contatto con labase, per Cavo complicato da manteneresoprattutto per la maggioranza, il cambio dipasso della politica resta propedeutico adaffrontare la crisi odierna anche perSainato, che legge nella soluzione venutasi acreare un passaggio di crescita politica cherichiederà adeguata assunzione di respon-sabilità da parte di tutti.«Se non riusciremo a salvare il Comune daldissesto - afferma il vicesindaco - dovremoripartire dalla buona amministrazione.Bisognerà stilare una sorta di pax politicache ci permetta di scoprire le migliori mentidei nostri differenti partiti, riunendolimagari in un’unica lista che coinvolga i citta-dini e formi una classe dirigente credibile.Solo così, tutti insieme per la città, potremocominciare a segnare un percorso di succes-so per la Locri, mentre chi continuerà apuntare il dito contribuirà a rimanere nell’o-scurantismo. Dobbiamo pensare al benedell’ente e non alla propaganda politica, checi farebbe ricadere nelle metodologie delpassato. Purtroppo l’eventualità della listaunica non si verificherà, ma resta alla citta-dinanza la possibilità di fare finalmente larivoluzione con la matita».L’idea della lista unica non convince Cavoche, pur predicando una metodologia digestione della cosa pubblica differente tra ledue parti politiche rappresentate è d’accor-do con il discorso della pax politica per rag-giungere un obiettivo comune.«È fuor di dubbio che chi non cerca unaconvergenza tra le parti debba fare un passoindietro. Solo accettando questo compro-messo potremo fare tesoro della condizioneche stiamo vivendo oggi».Che il punto di non ritorno sia stato supera-to da tempo, come sostenuto da Cavo, o checi sia ancora spazio per una manovra dispe-rata come quella ipotizzata da Sainato, ilsipario sull’Amministrazione Calabrese nonè ancora calato e solo nel finale thrilling alquale assisteremo nelle prossime settimanescopriremo se Locri sta vivendo una trage-dia greca o un romanzo di formazione alieto fine.

L’ombra del dissesto si allunga su Locri

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Civiltà e lavoro. Non per un’occasione

CALABRESE PER CASO * di Giuseppe Romeo

Anche se maggio stenta afarsi riconoscere nellesue qualità climaticheportando un pò di pri-mavera nelle nostrecase, di certo non è un

mese come gli altri. Nonsolo perché ci si affida ad

esso quale ponte verso l’estate a cui si ini-zia a guardare con interesse, ma perché èil mese di alcuni appuntamenti che chiu-deranno la parentesi delle ricorrenze civi-li ritenute più importanti per il nostroPaese. Dopo la Festa della Liberazione, eprima dell’anniversario della Repubblica,maggio ci ha invitato a riflettere sul lavo-ro. Si, proprio sul lavoro. E, questa volta,non solo come patrimonio di una culturasindacale o come aspetto economico dicreazione di utili, ma quale valore di cre-scita. Ovvero, quale strumento di misuradei sentimenti morali e intellettuali cheverso l’impegno e il rendersi protagonisticon il proprio fare nella società essoesprime e rende dignitosa l’esistenza del-l’individuo. Tuttavia anche se questiaspetti sembrano stiano trasformando laFesta del Lavoro in una ricorrenza diffu-sa e maggiormente partecipata ciò lo èperché, fatte salve le conquiste giuridichee sociali del lavoratore, vi è ormai unaconsapevolezza diffusa che il lavoro è ciòche è sempre stato al di là dei monopolipolitici di parte: il mezzo per esprimerese stessi, per dimostrare le proprie capa-cità e per contribuire al successo di unacomunità. Se questo è il risultato delnuovo tempo, pur considerando la globa-lizzazione dei termini di scambio e deifattori di produzione, oltre che dei mer-cati, di certo il lavoro per una regionecome la Calabria e per una terra come lalocride assume un significato ancora piùimportante sfiorando anche la provoca-zione. Perché? Perché ancora una voltadovremmo ricordarci che la mancata cre-scita di una terra è data dall’assenza dilavoro, ovvero di opportunità. Perchél’assenza di lavoro obbliga il giovane me

non solo a ricorrere ad altre strade disopravvivenza o all’emulazione del gua-dagno facile ma lo rende facile preda dilusinghe criminali dalle quali diventa dif-ficile sfuggire. Lavoro in Calabria, piùche altrove, significa possibilità di affran-care giovani e meno giovani dalle morsedel crimine è vero, ma significa anchedare ad una terra un valore aggiunto sullesue capacità di riscatto perché capace dicreare delle opportunità soprattutto a sestessa attraverso il lavoro di ogni singolocittadino. Civiltà e lavoro vanno di paripasso e non sono purtroppo separabili inmaniera impermeabile. Anzi la permea-bilità si trasforma in consecuzione dalmomento che le possibilità di lavoroofferte e le relative politiche imprendito-riali e occupazionali sono esse stesse, neiloro contenuti, espressione di civiltà. Ciòsignifica che una regione, una politicaregionale che non offre opportunità, chenon sostiene l’imprenditoria, che nontutela i suoi giovani evitandone la conti-nua emorragia verso nuove destinazionidimentica questa equazione ritenendo,erroneamente, che il lavoro non favoriscala legalità o giustificandone l’assenzaattribuendo, anche giustamente, la colpaalla criminalità. Ma il crimine ha pauradel lavoro tanto quanto chi detiene ilpotere e non fa nulla per creare lavoroperché entrambi vogliono un uomo aduna dimensione: un uomo che vive trapaura e bisogno. Questo perché il lavorocrea reddito, ricchezza, ovvero possibilitàper ogni cittadino calabrese di non esserepiù ostaggio del bisogno, di essere final-mente libero. Ed è la libertà, alla fine, ilvero valore che il lavoro esprime. Unalibertà del fare che non ha colori politicie non dovrebbe avere paura di affermarese stessa. Perché la disoccupazione ucci-de. Uccide la dignità, la personalità, ilsentirsi protagonisti e affida la sete di suc-cesso a coloro che nella marginalità e nel-l’approssimazione reclutano i fantasmi didomani, rendendo ancora una volta unaterra fantasma di se stessa.

DOMENICA 07 MAGGIO 08www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

L'Associazione Darsana Teranga, partner del Comune di Siderno, è ente inter-mediario del progetto ka102 mobilità degli studenti "A Bridge to Europe" pro-mosso dall'IES Isidro de Arcenegui y Carmona di Siviglia (Spagna). Il progettosostiene la mobilità di discenti che realizzano un periodo di formazione delladurata di tre mesi in Italia. Ciascuna attività di mobilità è stata fissata nell'am-bito di un quadro di qualità previamente concordato dagli enti di invio e diaccoglienza per garantire un elevato livello di qualità. Oggi una delegazione deiragazzi spagnoli ha avuto modo di confrontarsi presso l'aula consiliare delComune di Siderno con i ragazzi che stanno effettuando l'alternanza scuola-lavoro presso il Comune, l'assessore Ercole Macrì e la responsabile del puntoEurodesk presente nel Comune di Siderno. Gli stessi ragazzi sono anche statiaccolti dal Sindaco ing Fuda il quale ha loro evidenziato l'importanza formativadell'esperienza che li vede protagonisti di un'Europa sempre più vicina al cittadi-no e che abbatte ogni tipo di frontiera

Lo scorso 27 Aprile, presso il Grand Hotel President diSiderno, si è tenuto il Convegno “Bullismo –CyberBullismo, Disagio Giovanile: Emergenza Sociale”,organizzato dall’ IC “Pascoli – Alvaro” di Siderno. IlConvegno ha rappresentato un aspetto importante di unpercorso che ha visto l’Istituto, Scuola Capofila nelProgetto in rete “La Legalità Mette Radici”, impegnatoa organizzare, attraverso la Referente, insegnanteFrancesca Lopresti, numerose manifestazioni tra le quali:“Il Derby dell’amicizia”, l’incontro con Don Ciotti e ifamiliari delle vittime di Mafia, “La Merenda Solidale” etante altre iniziative. Al Progetto in Rete hanno aderitonove scuole del territorio che attivamente collaboranoalla realizzazione delle iniziative intraprese e con le qualivi è costruttiva partecipazione. Il Sindaco di Siderno,Senatore Pietro Fuda, ha portato i saluti della cittadinan-za, soffermandosi sulla tematica del Bullismo eCyberbullismo fenomeno che tanto preoccupa anche leIstituzioni, visto il suo dilagare nella società odierna. LaDirigente dell’IC Pascoli-Alvaro, dott.ssa RositaFiorenza, ha ringraziato i presenti dando loro il benvenu-to e introducendo i relatori: Dott. Vincenzo Toscano,Sostituto Procuratore del Tribunale di Locri, Ispettorecapo Dott. Antonio Battaglia e l’Assistente capo dott.Anna Curcuruto, della Polizia Postale e delleTelecomunicazioni Compartimento di Reggio Calabria,il Dott. Andrea Commisso, sociologo e, infine, l’ Avv.ssaOrnella Attisano che ha svolto anche il ruolo di modera-trice. Dagli interventi esplicativi ed illuminanti che hannointeressato la platea e suscitato utili riflessioni, è venutofuori un quadro piuttosto allarmante del fenomeno“Bullismo” che colpisce tantissimi giovani in età adole-

scenziale e non . Questo terribile atto di violenza fisica eallo stesso tempo psicologica sta colpendo un numeromolto elevato di ragazzi e viene spesso esercitato da coe-tanei provocando in loro un senso di paura e di umiliazio-ne. Molto spesso le persone che rimangono vittime dibullismo, non sanno come risolvere il loro problema enon sanno a chi rivolgersi mancando punti di riferimentocerti, in primo luogo la famiglia che il più delle volte èdistratta se non addirittura assente. Ancora più dilagantee pericoloso è il Cyberbullismo, fenomeno nuovo legatoalla tecnologia. Oggi, “la signora Tecnologia”, padronadel ventunesimo secolo, offre un’ampia gamma di nuovistrumenti “high-tech” con cui poter perpetuare l’atto dipersecuzione da parte dei bulli nei confronti delle vittime.È qui che il bullismo diventa “Cyber-bullismo” o bullismoelettronico. Nuove minacce, nuove persecuzioni si posso-no incontrare/subire online. Conoscere il nemico e parla-re della propria situazione è l’unico modo per difendersi.Il Convegno ha avuto grande consenso e ampia parteci-pazione, erano presenti Dirigenti Scolastici facenti partedelle Scuole in Rete, una rappresentanza delle forze del-l’ordine, docenti, genitori e studenti della scuolaSecondaria di Primo grado. Il dibattito è stato aperto dairagazzi del plesso Alvaro che hanno presentato un lorovideo ben ideato e altamente indicativo del disagio che ilBullismo provoca nei giovani. Dagli interventi della pla-tea si è evinta una certa inquietudine dovuta alla novitàdel fenomeno e alle gravi conseguenze cui vanno incon-tro i nostri ragazzi. Da qui, la necessità di essere più infor-mati da persone qualificate quali sono stati i relatori che,con interventi esplicativi ed illuminanti che hanno anima-to la serata.

Cuzzocrea si dimetteda Confindustria

Scambi culturali: Ragazzi spagnolivisitano il punto Eurodesk di Siderno

Questa settimana è stata notificata dallaPrefettura di Reggio Calabria a una delle azien-de di cui è titolare Andrea Cuzzocrea un’interdit-tiva antimafia che lo ha convinto a presentareimmediatamente le proprie dimissioni da presi-dente di Confindustria Calabria. L’atto, dovutosulla base della politica da sempre perseguitadall’imprenditore, ha susciato lo stupore dellacomunità reggina, che attende adesso la nominadi un nuovo presidente.

60 ragazzi potrannotornare a scuolaI 60 bambini del quartiere-ghetto Ciambra diGioia Tauro potranno finalmente ritornare tra ibanchi di scuola dopo un mese di assenza.Questo grazie all’impegno del Garante perl’Infanzia e l’Adolescenza di Reggio Calabria,Antonio Marziale, che questa settimana ha inter-pellato le telecamere di Striscia la Notizia. A fareseguito all’interesse del tg satirico, l’impegnoimmediato del Prefetto Michele Di Bari.

Un evento che oggi festeggiamo con la fede e la speranza ditrascorrere una giornata di gioia, condividendo con tutti i cit-tadini sidernesi e dei paesi limitrofi momenti dedicati allaMamma Celeste e terrena. “Mamma” parola dolce e soave che racchiude nella societàun ruolo importante, in quanto guida ed educatrice di coloroche saranno le nuove generazioni. “I figghi pendunu da vucca da mamma!” dice un detto anti-co calabrese... I figli sono il frutto dei genitori, ma soprattuttoa insegnare l’agire e a formare quello che sarà l’uomo o ladonna del domani, è proprio la madre!Se ci guardiamo intorno notiamo che, negli ultimi anni, lafigura di madre è cambiata. Sono anche i papà ad accudire i figli e a svolgere mansionifemminili con semplicità e naturalezza. Questo dà a loro ungrande merito!!!La Festa della Mamma si svolgerà in Piazza Portosalvo a par-tire dal mattino. Qui troverete l’Associazione Mani Magichecon i vari stand, contenenti i lavori creati da mamme che, inquesto periodo critico di lavoro, si sono dedicate, buttandosia capofitto, ad “occupazioni caserecce” che possono garan-tire un piccolo contributo di denaro per far fronte alle spesefamiliari. Inoltre, ci siamo preposti di raccogliere fondi desti-nati al Reparto Pediatria dell’Ospedale di Locri con oggettis-tica per bambini e lavori artigianali offerti da mamme e daglistessi operatori di Mani Magiche messi in vendita adOFFERTA LIBERA.Il perché di questa promozione sta nel fatto che madre –bambino è un binomio inscindibile. La donna, per sua natu-ra, è il mezzo che porta in grembo la vita nascente per novemesi… quel cordone ombelicale li legherà per tutta la vita.È quell’albero grande che tutto dà: il fiore, il frutto e le foglie,

per lui tutto si spoglia…Dopo le 20:00 la serata sarà animata da uno spettacolo musi-cale di artisti vari che, nella loro semplicità, sapranno valoriz-zare la figura della Mamma che pur tanto importante, puòessere unica nel donare quello che è il sentimento più grande:l’AMORE.Profumata dal buffet di dolci secchi offerti dalla pasticceria"Tesori di Sicilia" ai bambini delle rispettive scuole di canto eballo, intervenute alla manifestazione. Si conta di finire la ser-ata tra balli e canti. Ma poi mi blocco un attimo e penso… la popolazione sider-nese sa ballare, oppure rimane li ferma a guardare? Allora vi esorto: DIVERTITEVI, le feste sono fatte perquesto. O avete dimenticato quelle che per voi, una volta,erano le serate festose con gli amici?Divertiamoci insieme perché la vita è bella solo se lovogliamo noi, e ricordiamoci che la nostra vita è frutto dellenostre scelte.Buona Festa,

Aspettando la Festa della Mamma

Sabato13 maggio 2017 a Piazza Portosalvo Siderno Centenario dall’Apparizione della Madonna di Fatima

Come difendersi dal BullismoGrande partecipazione al convegno organizzato dall’IC “Pascoli – Alvaro” di Siderno

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DOMENICA07 MAGGIO 10www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

In merito alla lettera "A San Lucaanche i panini e le bottiglie d'acquasono 'ndranghetiste" apparso domeni-ca scorsa su Riviera e inviataci da unnostro lettore, il commissarioSalvatore Gullì precisa che le bottiglied'acqua, le magliette e i cappelli dellalegalità non sono stati intenzional-mente acquistati fuori dal paese "perscongiurare il rischio di infiltrazionindranghetiste" - come riportato nellalettera - ma sono stati offerti gratuita-mente dagli sponsor che hanno contri-buito alla realizzazione della manife-stazione del 21 aprile scorso a SanLuca. In particolare l'acqua è statafornita dalla ditta "Mangiatorella" -Reggio Calabria, le magliette da"Scamar srl" - Lamezia Terme (ditta

aggiudicataria del servizio mensapresso la scuola media di San Luca) ei cappelli dalla ditta "Attisanografia"di Siderno. Si sottolinea, poi, che l'im-peccabile servizio di ordine pubblicoè stato reso possibile anche grazie allagrande professionalità dimostratadalle donne di San Luca. Pertanto lalamentata assenza dei cittadini sanlu-chesi dalla manifestazione non corri-sponde a verità. Il CommissarioSalvatore Gullì, inoltre, augura chealle elezioni dell'11 giugno prossimovenga eletto un cittadino di San Lucache possa proseguire sulla strada dellademocrazia che, grazie al lavoro da luiportato avanti durante il proprio man-dato e particolarmente apprezzato daisanluchesi, è stata tracciata.

La replica del Commissario GullìLa partita della Legalità, San Luca 2017

Dopo un lungo periodo di gestazione, lo scorso 14 dicembre, con l’elezione del CDAe l’assemblea costituiva del partenariato, è iniziato ufficialmente il lavoro del GALTerre Locridee. I bandi per l’elezione del direttore e la compilazione delle Short Listhanno dato i risultati sperati e, nonostante un breve periodo di transizione culmina-to con le dimissioni dal CDA da parte del Sindaco di Siderno Pietro Fuda, i socisono pronti a riunirsi, martedì 15 maggio, alle ore 18:00, presso la Sala Nicola Zitaradi via Reggio 1, Siderno, per nominare il Componente del Consiglio diAmministrazione di parte pubblica e discutere le più urgenti questioni di competen-za del partenariato nell’esclusivo interesse del territorio.

Il GAL torna al lavoro: lunedì 15 maggio un nuovo incontro dei soci

Dopo un periodo di silenzio, torna agli onoridella cronaca l’Associazione dei Comuni dellaLocride. In seguito a un breve incontro delcomitato svoltosi venerdì pomeriggio, infatti,l’Associazione guidata da Francesco Candia eRosario Rocca incontrerà mercoledì mattinal’assessore regionale con delega alla tuteladell’ambiente Antonella Rizzo per fare ilpunto delle condizioni del nostro comprenso-rio e, con ogni probabilità, discutere della

sempre attuale “questione depuratori”. Lasettimana successiva, poi, mercoledì 17 mag-gio, presso la Sala Consigliare del Comune diSiderno, alle 17:00, so riunirà l’Assembleadell’Associazione al fine di eleggere il vice, uncomponente e il presidente del comitatodirettivo dell’Assocomuni, oltre che per indi-re una conferenza programmatica con laquale rendere maggiormente evidente l’operadei nostri sindaci sul territorio locrideo.

Torna operativa l’Assocomuni: due appuntamenti sul futuro della Locride

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Pino GuttàAlfabetizzazionedegli immigrati

Ricordando...

DALLA FIGLIA AL PADRE

Ciao PapiQuando sei tornato a casa io speravo che tuguarissi e che tornassimo una famiglia felicecome un tempo. Speravo che Tu tornassi feli-ce e allegro e che tornassi a farmi scherzi.Quando ero triste tu mi sei sempre statoaccanto, quando io facevo la monella tu mifacevi capire che sbagliavo.Per me tu non sei stato sconfitto dalla malat-tia ma hai vinto contro la malattia perché seistato coraggioso e hai lottato fino all’ultimorespiro. Quando ti venivo a trovare nellacamera da letto, tu ti voltavi dall’altra parte emamma mi spiegava il motivo, non volevi chenoi soffrivamo perché tu stavi male.Comunque io sono molto fiera di te perchéqualsiasi figlia avrebbe voluto avere accantoun papa coraggioso come te ed è solo grazieal tuo insegnamento se oggi sono una bam-bina brava. Riposa in pace. Ciao Papi.

Il mio migliore amico, mio fratelloHo viaggiato con te ogni giorno in questi ultimi mesi, ho vegliato su di te, come anche Gisella, di giorno e di notte, ho visto i tuoi occhi riempirsi di lacrime, hovisto il tuo corpo consumarsi lentamente, quando hai deciso di non resistere più ti ho portato a casa tua nel tuo letto dai tuoi figli e lì ho visto la tua anima spe-gnersi. Ho raccolto quell’ultima lacrima e ti ho lasciato quelle sigarette che tanto avevi chiesto perché un giorno, lontano, io e te le fumeremo come d’accor-do.Non ho potuto darti l’unica cosa che mi hai chiesto in questi ultimi mesi di sofferenza, un sacco pieno di salute, ma darò me stesso ai frutti del tuo amore perGisella. Pregherò perché le tue sofferenze si tramutino in gioie per tutte quelle giovani vite che in quelle stanze d’ospedale, dove dicevi di non esser riuscito a trova-re un angolo di pace per piangere, aspettano un segno di speranza.Pregherò perché tutti gli anni di vita che ti sono stati tolti possano essere distribuiti a quelli destinati ai tuoi figli e ai sofferenti. L’ho fatta Pino, la raccolta per l’AIL, e ho già donato e tutti, infermieri e volontari dell’AIL, persino il primario che dicevi era molto bravo ma crudo, quando mar-tedì sono ritornato in quel reparto, con le lacrime negli occhi ti hanno ricordato e io li ho ringraziati come avevi chiesto più volte di fare per l’amorevolezza ecapacità mostrata nell’assisterti in quella stanza. Non ti dico dei tuoi amici, dei parenti e di tutte le altre persone che ti hanno voluto accompagnare nell’ultima stazione, l’avrai visto da lassù e sono certo saraistato contento, se così adesso si può dire. Avrai notato che tuo figlio, in quella bara, ha voluto vederti, sembravi Pino Guttà venti anni fa.Sei sempre con noi.

Sig.Ministro,Sono un insegnante di Scuola Primaria in servizionei C P I A (ex C T P )per la gestione dei Corsi diAlfabetizzazione e di Apprendimento dellaLingua Italiana. Da anni, io e diversi miei colleghisvolgiamo una insostituibile attività lavorativaverso le tante e sfortunate persone che riesconoad approdare sulle nostre coste, alle quali ci sfor-ziamo di trasmettere i basilari rudimenti della lin-gua italiana, cercando così di dare una rispostaalle loro necessità e bisogni quotidiani. Curiamo,perciò, questo processo di apprendimento conimpegno e responsabilità e ,modestamente, conuna certa competenza e professionalità acquisitasul campo con il solo ausilio dei tradizionali- masempre validi ed efficaci- strumenti a nostradisposizione , pur non potendo vantare specificititoli accademici di scienza linguistica, anche semolti tra noi risultano in possesso di laurea. Ilnostro insegnamento- è notorio- è una peculiareattività didattica di tipo specialistico che oltre asoddisfare le molteplici e più impensabili richiestedi natura grammaticale, travalica spesso(per chiopera con passione)gli stessi schemi degli ambitidisciplinari, per lasciare posto ad un coinvolgi-mento del docente sul piano umano ed intercul-turale con l’utenza. Questo particolare, gratifican-te e non di poco conto, compensa di gran lunga lenon poche difficoltà di carattere funzionale con lequali, a volte, gli insegnanti di Alfabetizzazionedevono quotidianamente convivere. Ciò, comun-que, non ha mai rappresentato un ostacolo alnostro quotidiano appuntamento didattico con icorsisti, ai quali , tra una presentazione e l’altradelle regole grammaticali e di convivenza civile ,riusciamo a porgere loro anche un sorriso. Sig.Ministro, speravo che nel pacchetto degliINTERVENTI URGENTI IN MATERIAD’IMMIGRAZIONE E DI SICUREZZAURBANA, varato dal C. d. M. il 10 febbraio u. s.,venisse riservato qualche spazio, sia pure piccolo,all’alfabetizzazione degli immigrati, ma non èstato così. E’ probabile che il Governo ritenga, perora, di non dover affrontare questo aspetto, rite-nuto forse non particolarmente urgente all’inter-no delle problematiche del complesso pianetadell’immigrazione. Condivido, anche, le disposi-zioni previste dal citato decreto tendenti a snelli-re ed a semplificare determinate procedureriguardo al riconoscimento dello status di perso-na protetta ecc., nonché tutte iniziative chepotrebbero essere promosse dagli Enti territoria-li per favorire l’integrazione dell’immigrato neltessuto sociale della località ove il medesimo èospitato. Ma non crede Sig. Ministro che questoprocesso di integrazione risulterebbe più comple-to se venisse supportato dalla conoscenza dellalingua italiana? PROPOSTA PER LO SVILUP-PO ULTERIORE DEL PROGETTO”FOR-MAZIONE LINGUISTICA PER GLI IMMI-GRATI”. All’interno del contesto dell’accoglien-za sarebbe vantaggioso, a mio avviso, impiantareun disegno progettuale mirante a promuovere,verso gli immigrati, un’attività didattica in modopermanente e continuo e – soprattutto-impegna-tivo. Offrire all’immigrato gli strumenti basilariper la padronanza linguistica, rappresenta unimportante segmento di crescita individuale nelpercorso, non sempre facile, all’interno del Paesedove viene accolto; in quanto consente al medesi-mo di poter svolgere tutte le quotidiane attivitàmediante un rapporto interpersonale con chi glista attorno o con coloro con cui ha necessità diinterloquire o relazionarsi. Se per un immigratopoter acquistare un panino in un supermercato orichiedere al Comune la carta d’identità – espri-mendosi correttamente in lingua italiana- , costi-tuisce un significativo momento di autorealizza-zione umana e culturale; per noi docenti equiva-le- mi sia consentito- ad una piccola vittoria quo-tidiana sul campo di battaglia. Sig. Ministro, seElla riterrà meritevoli della Sua attenzione questemodeste righe, Le chiedo di prendere in conside-razione (di concerto col Ministro dell’Istruzione)l’opportunità di stabilire per legge- per gli immi-grati che arrivano in Italia e restano sotto la tute-la dello Stato- percorsi didattici perl’Apprendimento della Lingua Italiana; preve-dendo, altresì, la simultanea attivazione di undispositivo amministrativo volto a premiare omeno (secondo le modalità individuatedall’Autorità Governativa) i corsisti immigrati inrapporto ai livelli di frequenza scolastica da essiraggiunti nonché al conseguimento dell’attestatofinale. RingraziandoLa per avermi ascoltato sutematiche verso le quali Ella ha dimostrato certa-mente non indifferenza e/o insensibilità, Le porgoi miei più Deferenti Saluti.

Mamma... Un anno dopoSi stenta a elaborare che sia veroche questo tempo sia di già passato.Dodici mesi, un anno tutto intero,da quando questo Mondo hai ripudiato.

È rifletti, possa essere normaleche a quest'età ci lasci un Genitore.Che tutto è vero, è tutto naturale,chissà se la Sua vita ora è migliore?

La vicinanza certo non ti manca,Papà: precursore e baluardo.Ma se, delle solite nenie or or sei stanca,più in là c’è figlio tuo... il caro Rinaldo.

A noi, qui ci annoda più di un tormentoe, ancor di più, via via che il tempo passa.Sprovvisti d’appoggio… un riferimento,la nostra vita non è più la stessa.

Sai! Il domicilio tuo nessun l'ha preso,dolente non accoglie commensali:Il pero lì nell’orto ormai si è arreso,ozia lo scrigno, non gorgheggia di regali.

Tuttavia, in quest’aridìo che c'è intorno,ancora vegli su di noi, tu sei presente.E un concetto, giorno dopo giorno,senza sosta t’inviamo con la mente.

La tua amabile presenza protettivain ogni dove, si riesce a percepire.E ricco è il bene! Poiché tuttora è viva.E di continuo accanto a te ci fa sentire.

Giuseppe Lupis

Sarà capitato a tutti noi di osservare in giroper le strade delle nostre città uno stranoaumento di automobili con targhe non ita-liane, soprattutto tedesche e rumene, e sep-pure in un primo momento potremmo averpensato a un semplice aumento degli immi-grati che spostano le loro macchine inItalia, facendo più attenzione agli automo-bilisti italianissimi di queste auto e aimodelli quasi sempre di lusso, ci possiamofacilmente rendere conto che il motivodeve essere un altro. Sono sempre di più,infatti, gli italiani che preferiscono immatri-colare la propria automobile all’estero.Perché? Per poter risparmiare migliaia dieuro tra assicurazione rc e bollo (cosa legit-tima e legale anche in virtù delle normativeeuropee sulla libertà di movimento).Qualcuno addirittura anche per evitare dipagare multe (cosa questa eticamente sba-gliata ma, purtroppo, possibile per colpadelle lacune nella legislazione italiana e delmancato collegamento delle banche daticon gli altri paesi europei). I paesi predilet-ti dai nostri connazionali per questa opera-zione sono la Romania e i paesi dell’est ingenere, (ma anche in Germania è possibilerisparmiare moltissimo in quanto non c’èsuperbollo per le grosse cilindrate) e ipremi assicurativi per la RC AUTO sonomolto più bassi di quelli italiani (bisognaperò verificare i massimali perché essendocorrelati al costo della vita locale in caso diincidente potrebbero essere insufficienti a

coprire i danni e in quel caso sarebberoguai). Questa pratica non è illegale (infatti,soprattutto per le auto di lusso esistonovere e proprie agenzie tedesche che si occu-pano di tutta la burocrazia) ma si muove aimargini dei vuoti normativi italiani ed euro-pei. Certo però che se lo stato italiano evi-tasse di attingere soldi dagli automobilisticome se fossero mucche da mungere a ognioccasione per rimpolpare il bilancio e l’an-titrust vigilasse effettivamente sui prezzi piùalti d’Europa praticati dalle compagnieassicurative nostrane non ci sarebbe biso-gno di trovare queste vie traverse! Partiamoda un presupposto: il bollo auto, attual-mente, si paga in Italia come in altri Paesieuropei, anche se le differenze di prezzosono abissali. Come tutti ben sapranno, l’e-satta definizione della tassa citata poc’anziè la seguente: “tributo locale, che gravasugli autoveicoli e motoveicoli immatricola-ti nella Repubblica Italiana, il cui versa-mento è a favore delle Regioni d’Italia diresidenza”. Insomma, un grattacapo, secosì possiamo definirlo, per chi possiede unveicolo nella penisola. Ma, vi siete mai chie-sti come funziona la questione “bollo auto”in alcuni Paesi europei? P.S. Lunedì, 1° maggio, si è svolta la ritualefesta del Lavoro. Peccato che le AlteAutorità politiche e Sindacali abbianodimenticato di invitare il festeggiato!

ContinuaTonino Carneri

Il letale e anacronistico ossimoro del Palazzo - 13

Page 15: CONTROCOPERTINA  · 2017. 5. 5. · CONTROCOPERTINA DOMENICA07 MAGGIO 3 Le Terme Acque Sante, riapriran-no al pubblico lunedì 8 maggio con il seguente orario di accesso al pub-blico,

SERVIZIO DI INFORMAZIONE PER I CITTADINI, numero verde:SERVIZIO DI INFORMAZIONE PER I CITTADINI, numero verde: 800 678 910 11800 678 910 11

INDIRIZZO INDIRIZZO Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione

Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int - www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i

nostri uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa”

info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa IonicaTel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022

email associazioneeurokom@tiscali. itwww.eurokomonline.eu

“ CALABRIA & Europa”“ CALABRIA & Europa”

Si chiuderà a Locri in occasione dellaFesta dell’Europa 2017 con le scuoledella Locride il percorso di open journal-ism “A Scuola di OpenCoesione”2016/17. La mattinata di festa dedicata alNove maggio si terrà presso Palazzo dellaCultura di Locri a partire dalle ore 9.30.L’evento, che sarà particolarmente dedi-cato agli studenti ed ai percorsi di moni-toraggio civico attivati sul territorioLocrideo, è organizzato dal CentroEurope Direct “Calabria&Europa” atti-vo a Gioiosa Jonica presso i locali diPalazzo Ameduri dal 2005 come antennadi comunicazione ufficiale dellaCommissione Europea sul territorio. Lafesta dell'Europa (9 maggio) celebra lapace e l'unità in Europa. La data ricordal'anniversario della storica dichiarazioneSchuman. In occasione di un discorso aParigi, nel 1950, il ministro degli Esterifrancese Robert Schuman espose la suaidea di una nuova forma di cooperazionepolitica per l'Europa, che avrebbe resoimpensabile una guerra tra le nazionieuropee. La sua ambizione era creareun'istituzione europea che avrebbemesso in comune e gestito la produzionedel carbone e dell'acciaio. Un trattato chedava vita ad una simile istituzione è statofirmato appena un anno dopo. La pro-posta di Schuman è considerata l'atto dinascita dell'Unione europea. È compitostatutario delle Strutture di comuni-cazione della Commissione Europeaoperanti in ambito nazionale dar luogoad eventi e manifestazioni pubbliche incorrispondenza della suddetta festività.L’evento locrideo vede infatti la collabo-razione tra l’Antenna Calabria&Europadi Gioiosa Jonica, il Comune di Locri e lescuole attive nel percorso di cittadinanzaattiva promosso da Asoc #1617. Asoc è ilpercorso di monitoraggio civico iniziatodal 2015 per tutte le scuole italiane graziead un’intesa tra il MIUR, il Dipartimentoper le politiche di Coesione e laRappresentanza in Italia dellaCommissione Europea. Sulla locride sia

dall’inizio del concorso le scuole si sonodistinte per la serietà dei loro lavori el’impegno dei giovani open journalist chedi anno in anno hanno monitorato l’usodei fondi destinati dall’EU ad alcuniprogetti ed opere pubbliche realizzate inambito loclaer. Quest’anno l’indagine deigiovani è stata dedicata ai Fondi impie-gati per il Museo di Locri beneficiario tral’altro di un cospicuo finanziamento per ipercorsi del parco archeologico; alla villadi Casignana destinataria alcuni anni orsono di un finanziamento per la realiz-zazione di opere musicali ed al sistema diraccolta differenziata intercomunaleavviato da diverso tempo nei comuni diLocri, Siderno ed Ardore. Tutte opere efinanziamenti pubblici su cui gli studentihanno attentamente approfondito i lorostudi e le analisi e su cui i diversi teamhanno prodotto elaborati creativi ereport giornalistici che verranno presen-tati al pubblico. Si prevede la parteci-pazione degli amministratori locali tra cuii sindaci dei comuni di Locri, Casignana eil Presidente dell’Associazione deiComuni della Locride mentre a chiuderei lavori sarà il Vescovo della Diocesi diLocri Gerace Monsignor FrancescoOliva. Centrale sarà l’intervento dell’es-perto olandese di sviluppo e innovazioneEvert Verhagen, che intavolerà un dialo-go con gli studenti partecipanti, subitodopo saranno i ragazzi protagonisti. Tre iteam attesi che presenteranno l’indaginesvolta sull’uso dei Fondi SIE e che pre-senteranno i loro elaborati creativi aicoetanei, alla stampa ed alle Istituzionilocali: “Epiferifi” e “Mazzin’s GreenAngels” di Locri e Magale Hellas diBovalino. Si scoprirà in diretta il nuovovincitore del concorso Asoc 2017, di cuicampioni nazionali sono stati lo scorsoanno gli studenti del team “People ofTomorrow” del liceo Scientifico“Zaleuco”, che saranno presenti con iloro lavori di monitoraggio civico fuoriconcorso.

Ale. T.

UNA FESTA DELL’EUROPA TUTTA DEDICATA AI FONDI SIE E AGLI STUDENTI ATTIVI DELLA LOCRIDE

Nove Maggio a Locri con le scuole

Il 9 Giugno a Gioiosa JonicaL’Italia e i migranti: Le politiche europee e leproposte della realtà locali il meeting sull’at-tualissimo tema dell’accoglienza e dellemigrazioni si terrà il prossimo 9 Giugno aGioiosa Jonica presso il Teatro Gioiosa.L'evento è organizzato dalla Rappresentanzain Italia della Commissione europea in collab-orazione con i Centri d'Informazione EuropeDirect di Gioiosa Jonica, Reggio Calabria,Catanzaro e Vibo Valentia. L’incontro rientra inun più ampio piano di comunicazionenazionale che ha già registrato due tappe unain Sicilia a Palermo ed una a breve in Toscanaa Firenze. Quindi il 9 giungo l’appuntamentodi Gioiosa Jonica, al pari della grandi città ital-iane, presenterà le attività dell’Unione euro-pea e delle istituzioni nazionali, regionali elocali in tema di migrazione, condividerà lebuone pratiche di accoglienza e integrazionedei migranti in Calabria e raccoglierà le testi-monianze degli operatori coinvolti nell'ac-coglienza e nell'integrazione dei migranti perpoi trasmetterle al Primo Vicepresidente dellaCommissione europea, Frans Timmermans,che il primo settembre del 2017 sarà nuova-mente a Siracusa ad un anno di distanza a rac-cogliere il feed back italiano sulle buone pras-si di integrazione dei migranti e rifugiati. L’ideadi fondo è di veicolare in ambito Europeo ciòche di buono e innovativo si muove nel set-tore accoglienza in Italia.Con 181,436 arrivi via mare nel 2016, l'Italia ha

infatti un ruolo strategico nella gestione deiflussi migratori lungo la rotta delMediterraneo centrale. Nel 2016 l'Italia è tor-nata ad essere il primo paese di arrivo deimigranti e sta costantemente dimostrandoresponsabilità nella gestione degli arrivi.L'immigrazione continua ad essere uno deiprincipali temi sui media e nei dibattiti politiciitaliani.L'Italia si sta rendendo sempre piùconto del fatto che da paese di transito si statrasformando in un paese di destinazione peri migranti. Ciò pone numerose sfide al sistemadi asilo e di accoglienza italiano, in particolareper quanto concerne i minori, e richiede sforziper assicurare un'effettiva integrazione deimigranti. Nonostante le difficoltà, in Italiaesistono numerosi esempi positivi diaccoglienza e di integrazione dei migranti alivello locale. Obiettivi dell’incontro saranno: • informare gli stakeholders localidell'Agenda europea sulla migrazione; • condividere le buone pratiche diaccoglienza e integrazione dei migranti nellecomunità locali in Calabria, Sicilia, Toscana eCampania;• raccogliere le testimonianze degliamministratori locali, dei rappresentanti delterzo settore, degli operatori coinvolti nell'ac-coglienza e nell'integrazione dei migranti inqueste regioni e dell'accademia per poitrasmetterle al Primo Vicepresidente dellaCommissione europea, Frans Timmermans.

L’incontro sarà strutturato in due sessioni: lamattina ci sarà la sessione plenaria con gliinterventi delle Prefetture e della Questura,del Sindaco di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda edell’Associazione dei Sindaci della Locride conRosario Rocca di Benestare, di BeatriceCovassi Rappresentante in Italia dellaCommissione europea e Marc Arno Hartwig,team Leader dell'Hotspot Team Italia dellaDirezione Generale Migrazione e Affari minis-tero Ministero dell'Interno, di Luisa LatellaPrefetto di Catanzaro; del Sindaco di ReggioCalabria; di Anci Calabria con il ConsiglieraFrancesco Candia; quindi gli interventi diFrancesco Aiello Professore ordinario diEconomia, Statistica e Finanza Università dellaCalabria Fondatore OpenCalabria che dissert-erà su I migranti in Calabria: un’integrazionepossibile e auspicabile. Seguirà un esame dialcune delle Buone pratiche calabresi tra cuihanno dato conferma ReCosol attiva sul terri-torio calabrese e presentata da GiovanniMaiolo; L’esperienza di accoglienza diStignano raccontata da Luana Cosenzadell’Associazione Arci di Stignano; La situ-azione dei Rifugiati di Badolato, presentatada Antonino Laganà referente CIR per laCalabria e Daniela Trapasso, AssessorePolitiche sociali di Badolato; in attesa di con-ferma anche il caso Acquaformosa nelcosentino. La chiusura sarà demandata alleistituzioni regionali e nazionali presenti. A chi-

udere i lavori della mattinata è previsto l’inter-vento del Ministro dell’interno Marco Minniti.Non mancheranno i moment dedicati all’arteed alle produzioni realizzate sul tema dell’ac-coglienza sul nostra territorio dal Corto “MerRoug” di Alberto Gatto, alla produzione artisti-ca dell’esperto di migrazioni Elio Carrozza,sino alla chiusura dei lavori dedicata al proget-to “Global chorus”, con il coro VOCI DAL MARE"diretto dal Prof. Carlo Frascà, che andrà a sot-tolineare il valore altissimo della musica che,in un'epoca in cui guerre, divisioni, violenze,soprusi calpestano la vita e la dignità di tantis-sime persone e ne violano i diritti fondamen-tali – e che rappresenta il linguaggio univer-sale della fratellanza, dell'armonia, del dialo-go, dell'unità e della pace.Nel pomeriggio, presso Palazzo Amaduri, ilfulcro della dell’attenzione sarà dedicato aigruppi di lavoro con i rappresentanti del terzosettore, gli Ordini professionali, gli amminis-tratori locali, gli operatori coinvolti nell'ac-coglienza e nell'integrazione dei migranti inCalabria e le Università. Al termine del con-fronto pomeridiano Idos società specializzatain analisi e statistica sociale del settore stileràtirando le fila del confronto tra gli stakeholderi report che saranno inviati come feedbackalla Commissione Europea cercando di rac-cogliere le Criticità dell’accoglienza e le Buonepratiche diffondibili a livello Europeo.

"L'ITALIA E I MIGRANTI: LE POLITICHE EUROPEE E LE PROPOSTE DELLE REALTÀ LOCALI"

Bandi e programmiin scadenza"Invito a presentare pro-poste ristretto per il suppor-to nazionale alle piattafor-ma dei Rom" - Diritti,Uguaglianza eCittadinanza

Scadrà il 19 Settembre2017 l’Invito a presentareproposte ristretto per ilsostegno alle piattaformenazionali dei Rom, resopubblico nell’ambito delProgramma europeo Diritti,Uguaglianza eCittadinanza. Il bando pro-muove:-I diritti del bambino;-I principi di non discrimi-nazione: “Di razza od orig-ine etnica, religione, con-vinzioni personali, disabil-ità, età o orientamento ses-suale”;-La parità di genere:”Progetti per combattere laviolenza contro donne ebambini”.Compito dello stesso saràquello di contribuire all’ulte-riore sviluppo di uno spazioin cui l’uguaglianza e i dirittidelle persone, quali sancitidal TUE, dal TFUE, dallaCarta e dalle ConvenzioniInternazionali in materia didiritti umani cui l’Unione haaderito, siano promossi,protetti ed attuati in modoefficace.Info -Link:https://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/index.html

"Invito ristretto a presentareproposte per ridurre ildivario di genere" - Diritti,Uguaglianza eCittadinanza.Scadrà il 22 Febbraio 2018l’Invito ristretto a presentareproposte per ridurre ildivario di genere nel ciclonell'arco della vita, che pro-muoverà: -I diritti del bam-bino; -I principi di non dis-criminazione: ”Di razza odorigine etnica, religione,convinzioni personali, dis-abilità, età o orientamentosessuale”; -La parità di genere:”Progetti per combattere laviolenza contro donne ebambini”.Il bando si propone diincentivare l’ulteriore svilup-po di uno spazio in cuil'uguaglianza e i diritti dellepersone, quali sanciti dalTUE, dal TFUE, dallaCarta e dalle ConvenzioniInternazionali in materia didiritti umani cui l’Unione haaderito, siano promossi,protetti ed attuati in modoefficace.Info - Link:https://ec.europa.eu/research/participants/portal/desk-top/en/opportunities/rec/topics/rec-rgen-pens-ag-2017.html

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attuaLità

SILVANA NIUTTA

Ho molto apprezzato il discorso del sindaco diSiderno, Fuda, alla festa del 1° maggio, nella parte incui ha parlato di “imprenditore sociale”. Questa figu-ra ci riporta all’art. 41 della Costituzione che recita:“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svol-gersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da reca-re danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.La legge determina i programmi e i controlli opportuniperché l’attività economica pubblica e privata possa esse-re indirizzata e coordinata a fini sociali.” Chi ha scrittoquesta norma aveva bene in mente lo Stato sociale elo ha incastonato nella Costituzione, conservando ildiritto alla proprietà privata, alla libertà di iniziativaeconomica privata, ma intervenendo nel settore deirapporti economici. I padri Costituenti furono lungi-miranti nel coordinamento dell’attività economica e ilsuo indirizzo verso il raggiungimento del benesserecomune. Per questo non si può ragionare solo in ter-mini di sterile profitto, perché se un’azienda funzionabene è perché spesso all’interno vi è anche la fedeltàe l’attività di chi presta la propria professionalità equesta deve essere riconosciuta tramite un salariocongruo, sicurezza e tutela della salute e del posto di

lavoro. Il lavoratore spende 8 ore della sua giornata,la propria forza e, in alcuni casi, anche le idee e il suo“savoir fare”. Per questo ha il diritto di garantire a sée alla sua famiglia una vita dignitosa.Oggi, purtroppo, i mercati internazionali sono predo-minanti, si è quasi totalmente distrutta la piccola emedia impresa. Quando una persona riesce a entrarenel “mondo del lavoro” non viene considerata per laqualità produttiva, ma per la velocità di produrre egenerare profitto al suo datore di lavoro. Non a caso,ora viene usato il termine infelice “mercato del lavo-ro”, dove ciascuno diventa sostituibile, proprio perindicare che i lavoratori possono essere sostituiticome un pezzo meccanico qualsiasi di un ingranaggio.La “chicca” è il lavoro flessibile coronato dai voucher!Con il Jobs act, per agevolare le assunzioni, è statoproposto il contratto a tutele crescenti e gli sgravi con-tributivi per il datore di lavoro. Ma niente, non simuove una foglia. La precarietà e la disoccupazione iconvitati di pietra del primo maggio! In Italia la disoccupazione generale è stimata al 14%,quella giovanile al 42% e al sud arriva al 60%. Ognigiorno un’azienda chiude o minaccia di chiudere perabbassare le garanzie sul lavoro. Alcune chiudono eaprono all’estero. Molte effettuano finte chiusure.Infatti, in diverse città, il lavoro c’è ma è molto nasco-sto in magazzini seminterrati affollatissimi di “lavora-tori” e le condizioni sono da Bangladesh! Si può par-lare di nuova schiavitù? Direi proprio di sì. Qualcuno ricorderà la gag di Massimo Troisi sul lavo-ro? Nella scenetta, Troisi lamenta che a Napoli non sitrova lavoro che non sia affiancato da un’altra parola.Lavoro nero, lavoro a cottimo e lavoro minorile.Dalla legge Biagi in avanti se ne sono aggiunte altre:lavoro a progetto, a partita iva, a tempo parziale,intermittente, ripartito, co.co.co. e molti altri che iljobs act non è riuscito a cancellare, anzi, ha cancella-to l’art. 18, una norma che garantiva diritti e umanecondizioni di lavoro. Invece, ha prevalso la “GigEconomy” (o gigonomics=lavoretto), un termineanglofono e laccato per definire un modello economi-co sempre più diffuso dove i lavoratori sono tutti inproprio, non esistono più prestazioni lavorative conti-nuative, ma si lavora “on demand”, cioè solo quandoc’è richiesta per i propri servizi, prodotti o competen-ze.Qual è il problema? E’ veramente economico? No, ilproblema è la competitività! Oggi dobbiamo essere“competitivi”, perché ce lo chiedono i mercati. Leimprese artigianali, con l’originalità delle idee, non cisono più perché per essere “competitivi” occorre pro-durre in serie e a basso costo. Così siamo vestiti tuttiuguali, “griffati”, ma uguali, come i balilla! Anche ilcibo deve essere “globale”, non secondo le locali esi-genze, ma secondo le esigenze del mercato e, però,non tutti nel mondo hanno assicurato un pasto algiorno.

Alcune vie delle grandi città non sono più illuminate,anche i negozi chiudono. Nelle vie più “battute” delcentro ci sono ovunque le stesse insegne che si ripeto-no, tanto al Nord come nel resto d’Italia e del mondo:Zara, Intimissimi, McDonald, per citarne alcune, epoi le grandi firme. Tutti in serie! Costo di produzio-ne 90 centesimi, prezzo di vendita 40 euro. E’ unesempio, ma è così per qualsiasi prodotto. Quantità,non qualità! Ma la quantità rischia di travolgerci per-ché senza reddito non si consuma. Senza reddito nonci si avventura a costruire una famiglia. Le nascitecalano, arrivano i migranti, l’esercito industriale diriserva, per usare un’espressione di Marx, dove l’o-biettivo è sostituire i lavoratori autoctoni con gliimmigrati, i lavoratori specializzati con lavoratorioccasionali, sostituendo la manodopera che ha dirittisociali e una coscienza di classe oppositiva (scioperi,ecc.) con una nuova manodopera che non ha né gliuni né l’altra, e che è disposta a tutto pur di sopravvi-vere. Questa è globalizzazione dello sfruttamento! Perciò, in attesa della completa robotizzazione, qual-che lavoro si trova. Senza garanzie, limiti di orario esottopagato. Nelle grandi catene di distribuzione silavora anche più di 50 ore a settimana, senza straordi-nari, né festivi. A Castel San Giovanni (Piacenza), lamultinazionale Amazon assume parecchi giovani, chelavorano fino a 10 ore al giorno. Lo smistamento dellemerci per la consegna è cronometrato e i lavoratorinon possono andare in bagno, fermarsi per un bic-chiere d’acqua, o scambiare due parole con un colle-ga mentre percorrono freneticamente i corridoi delgrande deposito. Pare che i bagni di Amazon sianopulitissimi! In diverse occasioni, i nostri politici hanno incitato gliimprenditori stranieri a investire in Italia perché ilcosto del lavoro è conveniente. Non è un vanto, c’è davergognarsi! Dicono che c’è crisi, che non ci sonosoldi, mentre il gap della diseguaglianza cresce ognigiorno. Il 10% si arricchisce sempre di più, mentrel’altro 90% si impoverisce. I 20 miliardi di euro spesi dal governo Renzi in bonuse mancette per la campagna elettorale, tradotti ininvestimenti pubblici avrebbero portato alcunemigliaia di posti di lavoro a tempo indeterminato.L’Italia è stata la terza potenza del mondo in diversisettori, la prima nel campo alimentare, della moda edella meccanica. Oggi siamo agli ultimi posti dellaclassifica. Eppure le soluzioni ci sono: avremmo potu-to vivere di rendita per i beni culturali che possedia-mo, le bellezze naturali e per i nostri prodotti caratte-ristici. Avremmo potuto creare nuovi posti di lavorocon la riclassificazione ecologica degli edifici pubblici,la manutenzione del territorio urbano e idrogeologi-co, utilizzare le idee dei nostri laureati per progettiinnovativi, invece li mandiamo all’estero. Andando avanti così, il 1° maggio potremo festeggia-re la precarietà.

Festa dei lavoratori,

questi sconosciuti!

1° maggio

I padri Costituenti furonolungimiranti nel

considerare l’attivitàeconomica come il mezzo

per raggiungere ilbenessere comune. Ma

oggi, nell’era dell’utile,precarietà e

disocuppazione sonodiventati i convitati di

pietra del primo maggio!

Anche quest’anno l’amministrazione comuna-le di Siderno, insieme alla Pro loco, in occasio-ne della Festa dei Lavoratori, ha premiatodieci concittadini assegnando il prestigiosoriconoscimento “Civiltà e Lavoro”. Il premio,giunto alla XIII edizione, è stato istituito alloscopo di dare un riconoscimento agli ex lavo-ratori, ora pensionati, residenti a Siderno cheabbiano maturato i sessant’anni d’età e sisiano distinti per grande laboriosità e corret-tezza nell’arco della loro esistenza. Ha aperto la manifestazione il presidentedella Pro Loco Agostino Santacroce, che havoluto ricordare Aldo De Leo da poco scom-parso. «Sidernesi carichi di sidernesità – hadichiarato il sindaco Pietro Fuda – come chi liha preceduti e chi li seguirà nelle future edi-zioni, che hanno contribuito con fatica, sudo-re, ingegno e competenza a costruire una cittàcivile e prospera».A ricevere il premio: Agostino Antico, medico e titolare dell’omo-nimo studio di analisi, presidente del TennisClub e cofondatore della pro loco; a premiar-lo il sindaco Pietro Fuda.Paola Borrello, tabaccaia, da 50 anni gestisce ilcentralissimo esercizio commerciale, primainsieme al compianto marito Vittorio Cortesee ora con la figlia Betulia; a premiarla l’asses-sore Ercole Macrì.Salvatore D’Agostino, prima meccanico all’al-lora concessionaria Fiat “Sanci” di Siderno e,dopo l’emigrazione in Canada, panettiere,autotrasportatore e titolare di bar pasticceria,prima di tornare all’attività di panettiere. A

premiarlo il consigliere GiuseppeOppedisano.Bianca Fimognari, casalinga, mamma di 12figli e collaboratrice domestica; a premiarla ilpresidente della consulta cittadina delle asso-ciazioni Vincenzo Bruzzese.Giuseppe Gerasolo, direttore di diverse filialidel Banco di Napoli, ruolo ricoperto ininter-rottamente per 26 anni dal 1981 al 2007; a pre-miarlo la capogruppo di Fattore Comune RitaCommisso.Vincenzo Martino, autotrasportatore, nellasua lunga attività ha percorso le strade di tuttaItalia in lungo e in largo; a premiarlo il capo-gruppo di Forza Italia Pietro Sgarlato.Mario Ridenti, pasticcere e titolare dell’omo-nimo bar, con trascorsi sulle navi da crociera;a premiarlo l’assessore Bianca Gerace.Franco Sarroino Stimato barman presso il BarDolcesia dei Portici, per 30 anni ha lavoratosulle navi da crociera; a premiarlo dal consi-gliere Vincenzo De Leo.Giuseppina Sarroino, maestra d’infanzia inpensione per circa 40 anni, catechista e coristanel coro della chiesa SS. Maria di Portosalvo,volontaria dell’Avo e del Masci; a premiaela ilpresidente del consiglio comunale PaoloFragomeni e il vicesindaco Anna Romeo.Giuliano Zucco, stimato artista e docente didiscipline pittoriche all’istituto d’IstruzioneSuperiore “Pitagora” di Siderno, esperto inpittura, grafica, incisione, stampa serigrafica,modellato e formatura; a premiarlo il capo-gruppo del Centro Democratico GiuseppeFigliomeni.

Premio “Civiltà e Lavoro”a dieci“sidernesi carichi di sidernesità”

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www.larivieraonline.com Pd CaLabria domeniCa 07 maggio 17

ILARIO AMMENDOLIA

“Il Fatto Quotidiano” diretto da MarcoTravaglio, giornale molto vicino all’asso-ciazione nazionale magistrati, dedica ognigiorno un articolo in prima pagina per svi-lire e delegittimare le primarie del PD. Èquesta una strategia lucida dei poteriforti per screditare la democrazia e leIstituzioni elettive.Tanto meno autorevoli saranno leIstituzioni democratiche, tanto meno cre-dibile sarà la politica, tanto più conteran-no i poteri storicamente forti: l’alta buro-crazia, i circoli industriali e finanziari, lebanche, gli alti magistrati, i prefetti, i que-stori, i generali, i detentori del poteremediatico.C’è da dire che la “politica” fa di tutto peragevolare il loro lavoro. Ho detto la poli-tica ma avrei dovuto dire i “politici” omeglio i politicanti che hanno sequestra-to e occupato il potere senza dare rispostealle esigenze e alle ansie dei cittadini.Ora veniamo alla Locride: Renzi vinceovunque e a pieni mani con le stesse per-centuali bulgare con le quali tre anni favinse contro Cuperlo e ancor prima con-tro Bersani.C’è solo una conclusione da trarre: gli ex

“bersaniani” e “civatiani” duri e puri sonodiventati renziani. Di per sè in ciò non cisarebbe nulla di male se solo gli “espo-nenti” più in vista del pd ci avessero fattocapire le ragioni del loro “travaglio” che liha portati in massa dagli irti scogli della“Sinistra” ai più comodi porti di Renzi.Dovrebbero farci capire quanto questaadesione massiccia alla idea renziana sialegata all’impegno del PD verso i graviproblemi del Sud, della Calabria, dellazona Jonica.La verità è una sola: c’è una minoranza diteatranti della “politica” che vivonofacendo morire la Politica e il Paese.Il loro obiettivo è il potere anzi la meragestione si esso. Fiutano l’aria e si sposta-no secondo il flusso della corrente.Non fanno battaglie politiche, non ci con-frontano con i problemi della gente. Perloro non esiste la drammatica situazionedell’ospedale di Locri, non esistono i gio-vani disoccupati, non si preoccupano ditutelare (come sarebbe loro dovere) l’in-tegrità e la dignità della persona umanachiunque essa sia.Nei cittadini vedono “voti” o peggio pac-chetti di voti. “Favori” a bizzeffe ai deten-tori di pacchetti, indifferenza totale versola gente comune.

Non è questa la “Sinistra” che avrebbeavuto la funzione storica di portare inostri territori al riscatto e le classi socia-li emarginate a diventare classe dirigente.Anzi, è molto arduo intravedere in questafolta schiera di chiacchieroni dei mediocridirigenti. Loro aspirano a diventare“capi” sottoposti ad altri “capi” e a circon-darsi da sciami di api e calabroni attrattidall’odore del potere fine a se stesso.Leoni ruggenti con i deboli, pecore belan-ti con i forti!Cinque secoli fa i monarchi di Europa sti-pularono un accordo: “Cuius regio, eiusreligio” .Secondo tale editto i sudditi dovevanoprofessare la stessa religione del loro re.Da un sovrano cattolico discendeva l’ob-bligo per tutti i sudditi di essere cattolicie qualora il figlio del monarca avesse ade-rito alla riforma Luterana tutti avrebberoavuto il dovere di diventare luterani.Poveri sudditi vissuti mezzo millennioaddietro! Non avrebbero mai potutoimmaginare che, dopo rivoluzioni, lotte,morti e galera per conquistare la Libertàe la pari dignità, ci potessero essere anco-ra forze impegnate a ricondurci così tantoindietro nel tempo.Non è fantasia!

Negli altri partiti (Grillo ecentrodestra) succede di molto peggio,nel pd uno zoccolo duro di autentici edisinteressati democratici resiste.Comunque fa scandalo pensare che nelPartito Democratico, quando un capometropolitano da Cuperlo passa a Renzi,i sottopancia di turno diventano “renzia-ni” e a caduta libera tutti sottoposti sven-tolano le nuove bandiere.Il “populismo” nasce da questa situazio-ne. È una malattia degenerativa dellademocrazia che nasce dall’occupazionearbitraria dello “Stato”. Della scissionetra gente e politica.È questo che ci saremmo aspettati dalPD? È questa la Libertà per cui abbiamolottato una vita intera?Noi non vogliamo la libertà di sceglierciun “capo” perché non siamo sudditi.Siamo Uomini Liberi e non invidiamocoloro che cercando un padrone per tuttala vita sono destinati a morir da “garzoni”.Diceva un antico adagio “cu patruni servinto pagghiaru mori”. Oggi, forse, non è più così perché le bri-ciole cadono a terra e le api del poteresucchiano senza posa.“Ma che vale la corona se perdi l’anima”?Che vale il potere se perdi la dignità?

C’è una minoranzadi teatranti della

“politica” che vivonofacendo morire laPolitica e il Paese. Il

loro obiettivo è ilpotere anzi la mera

gestione si esso.Fiutano l’aria e si

spostano secondo ilflusso della corrente.

“Politicanti sudditi che professanola stessa religione del loro re

nella Locride renzi vince ovunque e a pieni mani conle stesse percentuali bulgare con le quali tre anni favinse contro Cuperlo e ancor prima contro bersani. C’èsolo una conclusione da trarre: gli ex “bersaniani” e“civatiani” duri e puri sono diventati renziani.

tutti Con renzi

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CULTURA

Il realismo accanito e variegato

di Palvarini trasforma il fiore in

protagonistaassoluto

dell’opera.

Il prossimo 11 maggio ricorre il 49° Anniversario dellaPrima Apparizione della Vergine Immacolata delloScoglio, un evento a seguito del quale il paese di SantaDomenica di Placanica è divenuto meta di un pellegri-naggio che ogni anno raccoglie centinaia di migliaia didevoti e pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia.In occasione di questa importante ricorrenza, come ognianno, fervono i preparativi per accogliere coloro che vor-ranno recarsi in visita presso la Chiesa del Santuario di

Nostra Signora dello Scoglio, presso il quale mercoledì10, alle ore 18, in attesa del grande raduno del giornosuccessivo, si terrà un rito solenne di dedicazione (ovve-ro di consacrazione al culto) della chiesa e di benedizio-ne dell’altare del santuario. La cerimonia sarà presiedu-ta dal Vescovo della diocesi di Locri – Gerace, monsi-gnor Francesco Oliva.La giornata non terminerà con il rito, ma proseguirà conuna Fiaccolata Mariana al termine della quale verrà

esposto il Santissimo Sacramento che sancirà l’iniziodell’Adorazione notturna. La Chiesa del Santuario diNostra Signora dello Scoglio sarà poi al centro della gior-nata di festa di giovedì 11 maggio, che inizierà al mattinopresto per concludersi a pomeriggio inoltrato con unfitto programma di preghiere e celebrazioni liturgiche.La maestosa Chiesa è stata realizzata in tempi record, inpoco più di un anno, grazie anche all'impegno profusoda fratel Cosimo Fragomeni e dai volontari che collabo-

rano con lui, che sono stati in grado di donare maggiorlustro a un luogo di culto divenuto ormai meta impre-scindibile di pellegrinaggio per ogni devoto. La celebra-zione, preparata dall’Ufficio liturgico diocesano, vedrà lapartecipazione di numerosi sacerdoti di tutta la Diocesi;il servizio liturgico sarà prestato dai ministranti del san-tuario, il servizio al canto dell’assemblea sarà esercitatodall’Unione diocesana dei Cori parrocchiali, presentecon circa 70 coristi diretti dal Isidoro Galdino.

L'autoradio verde da 2 pollici,il mangianastri con le canzo-ni dello zecchino, i pensieri rubati, i baci affannati e glipneumatici da neveTutto è possibileLa disco nella testa, un balcone aperto, il nome di Roberto

che aleggia immobile.Tutto ė possibileLa ghiaia, il dolce sen-tore del mare, il cri cridelle cicale pronte adammirare la primave-ra tintinnante a scop-piare.Il silenzio che vorreb-be far paura e cheviene trattato conindifferenza, ci pen-serà la provvidenza.Un momento di rifles-sione gioconda e il

ricordo di un abbraccio stile anacondaTutto è possibileIl corteggiamento sussurrato al vento proprio nel momen-to in cui il ponte stava per essere alzato per scansare ilsommo giudizio dello stato.Ekkekkazzo

Roberto De Angelis

Where all is possibile

Un attestato di benemerenza è statoconsegnato al dottor FrancoMammoliti, presidente e fondatoredell’Ascoa, rilasciato dalla prestigiosaenciclopedia Treccani per l’attività di“mecenate della cultura”. È stata lasorpresa più bella arrivata nel corsodella presentazione di “Locride-Italia. Problematiche e soluzioni”, illibro intervista a Franco Mammoliti,curato dal giornalista GianlucaAlbanese ed edito da Città del Sole.“Dobbiamo recuperare la nostrabuona sanità – ha dichiaratoMammoliti - il nostro ospedale deve

tornare un centro di eccellenza estoppare l’emigrazione verso le clini-che del centronord: un fenomeno cheemargina chi non ha la possibilità dicurarsi altrove. Dobbiamo recupera-re una viabilità ottimale e attrarreinvestimenti nella nostra zona, abbas-sando, in primis, il costo del lavoro,se non vogliamo che i nostri giovanicontinuino ad andarsene all’estero”.Tra gli intervenuti alla presentazione,il sindaco di Siderno Pietro Fuda equello di Locri Giovanni Calabrese el’ex senatore Giuseppe BeniaminoFimognari.

Dopo mostre e riconoscimenti di ogni genere avutiin ogni parte d’Italia e dal mondo intero, FernandaPalvarini l’artista che ama riprodurre la natura e inspecial modo i fiori, ha fatto tappa a RoccellaJonica con una mostra personale inaugurata loscorso 25 aprile, e rimasta aperta al pubblico finoallo scorso 1 maggio, presso la Galleria d’Arte exConvento dei Minimi.

Una grande artista, Fernanda Palvarini, e pernobiltà di sentimenti e per capacità artistiche; il suorealismo accanito, variegato, trasforma il fiore inprotagonista assoluto dell’opera, accompagnando-lo ora da un viso d’angelo, ora da una Madonninao da uno scorcio di altra natura, ma mai da un vaso,perché i suoi fiori sono e resteranno sempre vivi.

A Franco Mammoliti l’attestatodi “mecenate della cultura”

A Roccella la mostra personale dell’artista Fernanda Palvarini

La Calabria ha accolto con grande entusiasmo la visita della Presidentenazionale di Legambiente Rossella Muroni. Tanti i cittadini che lo scorsomartedì sera hanno preso parte alla conferenza stampa di inaugurazionedel Circolo di Legambiente “Roccella Jonica - Costa dei Gelsomini” all’in-terno dell'ex Convento dei Minimi a Roccella Jonica. A guidare il nuovoCircolo sarà Martina Raschillà che nel corso dell’incontro ha presentatogli obiettivi che intende intraprendere insieme al gruppo di volontari perla salvaguardia del proprio territorio e per la sensibilizzazione della popo-lazione verso tematiche e pratiche per uno sviluppo sostenibile.

Martina Raschillà alla guida del neo Circolo “Roccella Jonica - Costa dei Gelsomini”

Giovedì le celebrazionisolenniper la Madonna dello Scoglio

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DOMENICA 07 MAGGIO 19www.larivieraonline.com

Dal 1 all’8 aprile 2017 si è svolta la primaparte dello scambio culturale tra i LiceiMazzini di Locri e la Jo RichardsonCommunity School di Dagenham, Londra,che ha visto protagonisti un gruppo di alunnidella 3C e della 3F, sezioni dell’indirizzo lin-guistico. Gli alunni stranieri sono stati ospitati pressole famiglie dei nostri allievi. I genitori sonostati coinvolti con riunioni preliminari emomenti d’incontro. La finalità principale di un gemellaggio è lacrescita personale degli alunni attraversol'ampliamento degli orizzonti culturali e l'e-ducazione alla comprensione e all'accettazio-ne delle diversità. È quindi occasione di atti-vità formativa e culturale, parte integrantedella programmazione educativa e didatticadella scuola. Inoltre le attività connesse a taleprogetto sono un importante stimolo perpotenziare la qualità dell'insegnamento dellalingua inglese con reciproci scambi di mate-riali e informazioni tra alunni e docenti. Gliobiettivi sono didattici (scambio di corrispon-denza e documenti, comunicazioni telemati-che); culturali (approccio alla civiltà e cultu-ra inglese, attraverso l'inserimento dei parte-cipanti in ambienti sociali, scolastici e familia-ri); linguistici (uso in ambito comunicativoreale delle abilità linguistiche acquisite e veri-fica delle proprie competenze); ambientali

(visite guidate a luoghi di particolare interes-se storico-artistico e naturalistico). Gli scam-bi culturali e linguistici consistono in soggior-ni di una settimana durante la quale gli stu-denti frequentano la scuola con i loro part-ner, alloggiano presso le loro famiglie e pren-dono parte alle varie iniziative culturali orga-nizzate dalla scuola ospitante. A questa fasesegue, ai fini dello scambio di ospitalità, l’ac-coglienza per una settimana degli studenti edocenti della scuola gemellata. Durante lasettimana di visita degli studenti inglesi,accompagnati da tre docenti della loro scuo-la, si sono alternate visite guidate nei dintor-ni e provincia a lezioni in classe, con momen-ti culturali e presentazioni in power point deiluoghi visitati, preparati dagli studenti. L’attività si è conclusa con uno spettacolofinale, con canzoni, recite e danze tradiziona-li, che gli ospiti hanno apprezzato particolar-mente. La lingua inglese è stata la lingua per lacomunicazione durante le varie attività. Lavisita a Dagenham (Greater London) deglistudenti italiani sarà ricambiata nel prossimoanno scolastico (la data sarà individuata pos-sibilmente tra ottobre e novembre). Essisaranno ospiti presso i loro corrispondenti ela scuola ospitante che ricambieranno quan-to offerto durante il soggiorno in Italia.

Scambio culturale tra i Licei Mazzini di Locri e la“Jo Richardson Community School” di Dagenham

“Il gemellaggio èoccasione di

crescitapersonale degli

alunniattraverso

l'ampliamentodegli orizzonti

culturali el'educazione allacomprensionedelle diversità.

A colpi di hashtag, fotografie e brevi video gli invaders di tutta laprovincia si sono ritrovati lunedì primo maggio, al ParcoArcheologico di Locri Epizefiri per diffondere, su tutte le piat-taforme social, dai propri profili, le meravigliose testimonianzestoriche di cui disponiamo. L'idea, proposta alla piattaformanazionale “Invasioni Digitali” dai coordinatori del movimento“Il Papavero”, è stata condivisa dalla direzione del MuseoNazionale di Locri e da numerose associazioni della Locride.L’idea di fondo è quella di promuovere l’immenso patrimonioculturale locrese attraverso internet e in particolare sui socialmedia, un modo per diffondere in maniera “virale” le immaginidei nostri musei e dei luoghi di cultura. Un'immersione dentro leradici storico culturali di una Locri affascinante e senza tempo.

Invasioni digitali al Parcoarcheologico di Locri

Coppa del mondo di arti marziali: la Locride sbaraglia tuttiL’Accademia Arti Marziali, difesa personale e kickboxing del mae-stro Giuseppe Cavallo, con sede a Caulonia, trionfa alle finali dellaCoppa del Mondo di Arti Marziali e kickboxing IAKSA, svoltesi aSan Marino sabato 29 aprile. L’evento ha registrato la presenza dioltre millecinquecento atleti, e una ventina di nazioni qualificatesialla fase finale. Gli atleti del maestro Cavallo, supportati dalla presen-za del maestro Nicola Geranio e dell’allenatore Rocco Garelli,hanno conquistato un “bottino” senza precedenti: 18 medaglie d’oro,18 d’argento e 22 di bronzo, risultando la squadra che ha vinto piùtitoli.

Al Concorso indetto dal ConsiglioNazionale Ordine Giornalisti, dove hannoaderito oltre 500 Scuole, 75 delle quali - 25per ogni ordine e grado – c’era, oltre al liceoOliveti Panetta, anche l’Istituto Statale perl’Industria e Artigianato di Siderno/Locri. Aritirare il premio, in quel di Cesena, c’erauna piccola delegazione guidata dal dirigen-te scolastico Gaetano Pedullà, composta daalcuni studenti della redazione di“Professional… mente” e dalle ProfessoresseDaniela Callea e Miranda De Agostino.«Tale riconoscimento ci onora e ci gratifica –questo in sintesi il concetto espresso delladelegazione dell’I.P.S.I.A. al momento dellapremiazione - in quanto testimonia l’impe-gno del nostro Istituto Professionale, al paridi tanti altri prestigiosi Istituti scolastici insi-gniti del riconoscimento, nel promuovereuna formazione degli allievi capace di coniu-gare una solida base di cultura generale conun più specifico addestramento professiona-le. Un piccolo e significativo progetto edito-riale che, nato nel ricordo della compiantaProfessoressa Silvana Manti, è il frutto diuna comunione di intenti del corpoDocente, mirante a fare degli studentidell’I.P.S.I.A. una comunità di cittadini attivinel contesto locale. Questa terza edizione, lacui linea editoriale è stata connotata dall’ha-stag “#locrideilsolenelcuore”, testimonia lavolontà di riscatto di una comunità educan-te da tutto ciò che continua a deturpare unterritorio ricco di bellezze naturali, carico distoria e ricco di tradizioni popolari. La pub-blicazione del giornalino scolastico da partedell’IPSIA vuol essere pure un modo perripercorrere le tappe di un cammino com-piuto assieme all’interno della comunitàscolastica attraverso le tante attività scolasti-che ed extra scolastiche promossedall’Istituto, nel corso di un intero anno sco-lastico, al fine di favorire la crescita integra-

L’Ipsia nel Ghota delgiornalismo nazionale “Juniores”

SCUOLA

le di ogni studente, sia sul piano umano cheprofessionale».Anche l’assessore alla pubblica istruzione delComune di Siderno, Ercole Macrì, si è espres-so sull’importante riconoscimento: «Pensavoche il premio fosse stato riconosciuto solo alLiceo Oliveti-Panetta-Pitagora, a una setti-mana di distanza apprendo invece che ancheun’altra scuola della Locride vola alta nel fir-mamento del giornalismo “Juniores” nazio-nale. Questo raddoppia la mia gioia, in quan-to registro, per l’ennesima volta, che i nostristudenti macinano idee a pieno regime,hanno talento, e oggi, più di ieri, hanno lapossibilità di rovesciare le umiliazioni di unterritorio in qualcosa di positivo, di trasfor-marle in sana adrenalina e di provocare unsoprassalto, uno scatto in avanti che cambi ilcorso della nostra Storia. Complimenti».

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DOMENICA 07 MAGGIO 21www.larivieraonline.com CULTURA E SOCIETÀ

Questa varietà di pero veniva denominataa Bova, secondo la testimonianza deldefunto poeta contadino Bruno Casile diCavalli di Bova, Gambili Donna, di cuinon si conosceva il significato sicuramen-

te greco. Nei paesi circonvicini, da Bova, dove non esi-ste più, fino a Ferruzzano, dove è stata salvata in extre-mis, prelevando gli innesti dall’ultimo pero ormaimorto, veniva chiamata Gambi di donna.Altrove si ritrovava sporadicamente oltre i crinaliaspromontani nell’area di Santa Cristina e Delianova,che ricorda nel nome la sua discendenza da Delia, l’in-sediamento ellenico nel comune di Bova Marina,distrutta nel VI sec. d.C, mentre sicuramente l’area didiffusione privilegiata era quella dei greci di Calabriae specialmente la Chora di Bova.Senza dubbio la denominazione riferita a una partedel corpo femminile le venne data per assonanza intempi recenti, dato che nei dialetti calabresi, anche atutt’oggi, donna si dice “fimmana".Tempo fa ne chiesi notizie al possessore dell’ultimapianta in assoluto di tutta l’area, Salvatore Talia diFerruzzano, al quale riferii che la vera denominazio-ne, anche nel passato più recente, era quella diGambili Donna, ma egli rispose con assoluta determi-nazione che la vera è solamente Gambi di donna, inquanto il colore delle pere sono bianche come legambe di una donna e anche perché il peduncolodella pera è lungo come le gambe di una donnaappunto.Gli risposi con un leggero tono d’ironia che il pedun-colo della pera in questione è lunghissimo, più dellapera stessa, e nello stesso tempo fortemente inarcatonella maggior parte dei frutti, quindi non paragonabi-

li alle gambe di una donna, a meno che non si tratti diuna donna dalle gambe molto storte.Il periodo di maturazione era collocato negli ultimigiorni di giugno e nella prima decade di luglio, il perio-do più cruciale della mietitura, che ovviamente venivaeffettuata a mano semplicemente con le falci.Era molto duro lavorare al sole cocente, con un arma-

mentario essenziale costituito dalla “Pettera”, ungrembiale di cuoio che arrivava oltre i ginocchi e cheserviva a proteggere la parte del corpo più esposta allafalce che poteva scivolare dagli steli di grano, agguan-tati con la mano sinistra e andare a finire su qualcheparte del corpo stesso.Per proteggere le dita delle mani da un’eventuale feri-

ta c’erano i “jiditali” ossia dei pezzi di canna in cui s’in-filavano separatamente le dita.Il grano veniva falciato a “Jèrmita”, manipolo, laquantità che entrava nella mano sinistra aperta, cheveniva velocemente legata con steli del grano falciatoe buttata a terra; dietro operava un altro mietitore, cheraccoglieva i manipoli a dieci a dieci, legandoli assie-me con gli steli mietuti del grano; i dieci manipoli lega-ti assieme si chiamavano “gregna”, che a loro voltavenivano radunati in “rote”, covoni.Le pere della Gambili Donna erano un sollievo per imietitori che si addolcivano la bocca arsa dalla fatica edal sole, assieme alle ultime albicocche e ai fioroni“gotti o botti” che cominciavano a maturare.Certamente ogni tanto si beveva “a fontanella” dalla“bumbulotta”, orcio grande di cotto, che veniva tenu-to sotto l’ombra di un albero, mentre si beveva il vinodal “trumbunello”, orcio di coccio invetriato sia all’e-sterno che all’interno, per cui non trasudava; esso eracomune a tutti i mietitori, mentre alcuni si portavanoil recipiente personale, la “stracozza”, piccolo orciougualmente invetriato come il precedente e schiaccia-to a forma di piccola tartaruga.Il vino intontiva, ma dava una forza nuova per cui imietitori facevano il loro lavoro senza più sentire ilcaldo, protetti dalle insolazioni, dai cappelli di paglia alarghissime tese.Oltre le Gambili Donna, in questo periodo maturava-no le Reginelle, le pere Melone e cominciavano amaturare le pere Angeliche.Le pere Gambili Donna hanno la polpa candida esono leggermente aromatiche, un po' meno delle altretre varietà sopra accennate che hanno un sapore for-temente aromatizzato.

Pirus communis L.- Famiglia rosacee

I FRUTTI DIMENTICATIA CURA DI ORLANDO SCULLI E ANTONINO SIGILLI

In architettura si ha a che fare con problemi quali: idee da trasmettere, una struttura che sorregga il tutto,sequenze di spazi, funzioni, e così via.Nella scrittura e nella letteratura, le questioni sono simili, per certi

versi, o comunque non molto dissimili. Nel descrivere testi letterari si usano spesso metaforearchitettoniche, a partire dall’architettura del romanzo. Parlare di «costruzione di un testo» rende bene l’idea

del laborioso atto di concatenare una parola all’altra. Perché non pensare allora di progettareun’architettura la cui struttura sia basata su un’opera letteraria? Vi faccio notare come certi strumentidella composizione architettonica possono essere trasferiti alla narrazione, e viceversa. Cos’è uno spazio?

Cosa sono e cosa possono significare le sequenze di spazi di una qualche architettura? C’è (o anche: è beneche ci sia?) una gerarchia nella distribuzione dei volumi? Nel pensare ai collegamenti tra spazi, potremmo

pensare anche ai collegamenti tra i personaggi di una storia, di un racconto o di un romanzo? Nel creare glispazi o i volumi, si potrebbe pensare che ciascuno rappresenti un personaggio? E nel pensare ai loro

collegamenti, si potrebbero immaginare le loro relazioni? In che modo sospensioni, attese, sorprese e vocenarrante possono essere trasmesse spazialmente? Perché si dice di un testo che “sta in piedi”?

Gambili Donna

PASQUALE GIURLEOPROBABILMENTE ARCHITETTO

Nel romanzo La chiave di Jun’ichiroTanizaki, un uomo decide di descriverenel suo diario la vita sessuale e i deside-ri erotici che ha, e che da tempo repri-me, nei confronti di sua moglie.Sperando che lei legga, lascia scivola-re per terra la chiave del cassetto dovetiene nascosto il quaderno. Vista la

chiave, la moglie capisce le intenzioni del marito e iniziaa sua volta a tenere un diario nel quale, sapendo che luilo troverà e lo leggerà, scrive subito, per fuorviarlo, chemai leggerà di nascosto il suo diario.Gli animi dei due coniugi, che abitano lo stesso spazio econdividono la propria vita, non si incontrano mai, nécercano di conoscersi se non attraverso le letture incro-ciate dei reciproci diari. Si sovrappongono senza mailegarsi. I diari sono solo apparentemente pieni di segretie di verità, perché le parole usate sono calcolate pensan-do all’altro che le potrà leggere.A noi lettori, che abbiamo accesso a entrambi i diari e anull’altro, tutto ciò viene presentato in modo trasparen-te, diretto e cronologico, a partire dalla prima riga dove,un capodanno, il marito scrive: «Quest’anno mi voglioaccingere a scrivere liberamente d’un tema che in passa-to esitavo persino a menzionare, qua sopra».L’esperienza della lettura è una continua alternanza emo-tiva tra le due sfere, sia inconciliabili e lontane, sia sovrap-poste e connesse. Finiamo per trovarci sempre e solo inmezzo, mai nell’una o nell’altra. Sappiamo e scopriamodi tutto, ma allo stesso tempo non abbiamo la percezio-ne di quale sia la realtà – non sapremo mai se ciò che leg-giamo è vero.La struttura architettonica costruita sulla composizionedel vero e falso e dell’inaccessibile, è apparentemente unedificio singolo e unitario. In realtà si tratta di due edifi-ci, ciascuno composto da una grande parete dorsale, i cuipiani a sbalzo scivolano, sfiorandosi, gli uni all’internodegli altri, come le pagine di due libri. I piani del doppio-edificio quindi si alternano – è come se la struttura di sini-stra avesse solo piani pari, l’altra solo dispari, o viceversa.Per andare da un piano al successivo, ad esempio dalquinto al sesto, bisognerà scendere, uscire, entrare nel-l’altro edificio e risalire.È uno sforzo immane e apparentemente senza senso:occupare lo stesso spazio fisico, intersecarsi, vedere illivello più prossimo a portata di mano – o di scala mobi-le o di rampa – ma non avere altro modo di arrivarci senon uscendo e rientrando. Finiremo anche noi per sce-gliere di restare solo in uno dei due edifici, allontanando-ci così definitivamente dall’altro.

Datemi un libro e vicostruirò un palazzo

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Carbonella sisposa?Il noto politico sider-nese posa assiemealla presentatriceBluette che, insiemea Geni Blefari, è bal-zata spesso agli onoridella cronaca mon-dana comprensoria-le.

Assessori autistiAncora scampoli dei partecipanti della parti-ta della Legalità di San Luca. In questa fotoesclusiva Fabrizio Frizzi, Clementino e duedei responsabili della nazionale cantanti tor-nano verso l’albergo in auto assieme all’exassessore Francesco Galea.

Cronaca socialeGiorgio Botta accompagna l’ami-co giornalista Giampaolo Latella

verso nuovi traguardi da rag-giungere all’interno del Rotary

Club calabrese.

2 Albanese a prezzo di unoOltre allo stesso cognome eserci-tano persino la stessa professio-ne: Pino a destra e Gianluca a sini-stra sono i due più noti personag-gi del giornalismo sidernese.L’informazione di qualità parlaproprio Albanese!

United Colors of SalviniImpazza sui social l’ironia relativa alle

foto del “Salvini dormiente” diffusedalle pagine web del politico leghista.

Ve ne proponiamo la versione molto“Benetton”, inneggiante all’amore a

tutto tondo e privo di discriminazioni.Come quello che solo Salvini sa

dispensare.

Ti piaci u gelatu!Andrea e Mario Spataro approfit-tano delle festività per tornare a

Siderno anche per gustarsi ungelato di qualità, con espressione

di evidente godimento.

Nuova vita lavorativaChiara Calautti, neo

dottore commerciali-sta, festeggia con il

presidente dell’ordinee i suoi amici più cari

questo nuovo traguar-do professionale.

Visita cantataRipeschiamo questa settimana questa bellafoto della Nazionale Cantanti/Attori in com-pagnia della presidente Maria Paola Sorace,

anche loro in visita nelle cooperative dellaLocride.

La vecchia guardiaAntonio Romeo,

Giacomo Carabetta,Luigi Romeo e il sindacoPietro Fuda sanno anco-

ra come intrattenere inostri ragazzi raccontan-do le vicissitudini di unaSiderno che non c’è più.

Geracesi DOCGPiero Multari posa in compagnia

del senatore Fimognari a pochiminuti dall’inizio di un importante

convegno tenuto nel borgo piùbello del comprensorio.

RIVIERA

Poesia pensionisticaDopo una vita completamente dedi-

cata al duro lavoro, i pensionatiCosimo, Ernesto e Salvatore, seduti su

una panchina a Siderno, si dilettanonella declamazione di poesie dei

nostri avi.

Page 23: CONTROCOPERTINA  · 2017. 5. 5. · CONTROCOPERTINA DOMENICA07 MAGGIO 3 Le Terme Acque Sante, riapriran-no al pubblico lunedì 8 maggio con il seguente orario di accesso al pub-blico,

DOMENICA07 MAGGIO 23www.larivieraonline.com

SETTIMANALE

ConVersando... Rubrica di enologia a cura di Sonia Cogliandro

“Lamezia”un vino narratoreche sprigiona energia

Nell’area della Piana di Sant’Eufemia,alle falde meridionali del massiccio delReventino, dove la coltivazione ha originiantichissime (risalenti addirittura aiFenici), le estati calde e assolate favori-scono la produzione di vini che si distin-guono per una spiccata personalità e undeciso carattere varietale. Seconda sola aCirò come territorio intensamente vitato,l’area di produzione della denominazio-ne di origine controllata “Lamezia” siestende su nove comuni della provinciadi Catanzaro: Curinga, Falerna, FeroletoAntico, Gizzeria, Francavilla Angitola,Maida, Pianopoli, Lamezia Terme, S.Pietro a Maida. Un paesaggio modellatoda filari di Nerello Mascalese, Nerello

Cappuccio, GrecoBianco, GrecoNero, Gaglioppo,Magliocco eMarsigliana Nerache generanovini nelle tipolo-gie di bianco,rosso, rossoriserva, novello,rosato, passito,spumante, spu-mante rosato,Greco, Greconero, Gaglioppo,Mantonico. Il classicodella DOC è il vinoLamezia Greco, vitignospecchio della cultura e del-l’essenza stessa delMediterraneo, più adatto asopportare il clima estivo par-ticolarmente torrido di questazona. Questo vino è un grandenarratore e se lo sappiamoascoltare, nel bicchiere (ma

non solo), ci raccon-

terà tante storie legate ai paesi da cui pro-viene, all’attenzione verso la tradizione,al rispetto del tempo, all’amore per il ter-ritorio, agli usi e alle abitudini della genteche in quei luoghi dimora o ci è vissuta inpassato e che a quel nettare e a quelleterre è annodata. Esprimerà in purezza ilsuo forte carattere varietale tramite l’in-vincibile dote di mineralità. Colorerà ilbicchiere di giallo paglierino scarico conlievi riflessi verdolini. Nel guardarobadella memoria olfattiva riesumerà note diglicine, albicocca matura, agrumi, fiorid’acacia e mela golden, insieme a sentoridi pesca bianca e nespola, dando la sen-sazione della fioritura e della vita al miocervello ammorbidito e fertile. L’assaggiosarà fresco e armonico, con numerosirimandi fruttati e un preciso finale sapidoe delicatamente fruttato.

BRIGANTESSA SERENA IANNOPOLLO

Passàu i pocu u 5 maggiu, ed è na data tristi pe’ nui, genti duMediterraneu, pecchì ‘nta chigliu jornu nu mercenariu, assassinue stupratori salpava i Quarto pemmu veni u ‘ndi condanna a ‘namorti lenta e infinita, chi ancora mò non vidi fini. ‘Nte libri i scola‘ndi dissiru ca fu n’eroe, ma a verità è ca “menza recchia” si vindìuall’inglesi, chi pagaru bonu sta spedizioni infami, pecchì ‘ndavìa-nu motivi pemmu sgretolanu nu regnu millenariu e indipenden-ti i tutti l’atti. Infatti l’Inghilterra ‘nta chigli tempi ‘ndavìa vantag-gi limitati supa a Sicilia pe’ curpa dì decisioni du rre borbonicoFerdinando II, e fu chistu u motìvu pemmu si arma ‘na guerravera e propria cuntra u “Regno delle due Sicilie”. U sgretolamen-tu du regnu dassava all’inglesi cchiù libertà economica ‘nta Sicilia.E pe’ chistu nascìu a Londra u “Garibaldi Italian FundCommittee” pemmu si reperìsciunu omini e sordi pa’ spedizioni‘nta penisola, e si vindìru puru gadgets ca’ facci i Garibbardu (spil-le, profumi,ritratti, biscotti...). I sordi e a gloria i Garibbardu ‘ndicustaru caru, pecchì perdimma a speranza pe’ nu futuru megghiui chistu. Non potìmu mai sapiri sì era megghiu o peju i chistu.Cocchi cosa mi dici ca u futuru i sta terra era megghiu ‘nte manii atti ca non ‘nta mani savoiardi. ‘Na beffa du destinu vorzi ca ‘ntau jornu i l’indipendenza di’ Stati Uniti d’Ammerica, u 4 lugliu,nascìa “menza recchia” . E natta beffa volìa ca u 2 giugnu, jornuda nascita da repubblica itaGliana, morìa.

Ei fu,siccomeignobile...

Una cornice da sogno peril Ballo delle debuttantiSabato 29 aprile ha avuto luogo laterza edizione del Ballo delleDebuttanti Calabria in una cornice dasogno, l’Hotel Parco dei Principi diRoccella Jonica (RC). Una serata indi-menticabile ed emozionante all’inse-gna della classe, eleganza e stile sullecoreografie di Andreina Tassone diDancing for You di Riace Marina,insegnante di ballo e portamento oltreche coregrafa dell’evento, sulle note difamosi valzer e quadriglie. Gli addobbifloreali e i bracciali delle debuttantisono stati realizzati da Ilario Fiori diCaulonia. Silvana Pelle ha offerto adogni ragazza uno splendido girocollodella Collezione “Sole” realizzatoappositamente per la manifestazione,Ciccio’s band ha accompagnato laserata con la sua musica e Giusy DiBartolo ha esguito il brano dellaperformance di ouverture degli allievidi Dancing for You di AndreinaTassone. Le acconciature di FrancescoLukà e il make up di StefaniaLoccisano di Marina di GioiosaJonica. La navetta Lamezia Roccella J.a cura di Full Travel. L’organizzazione è stata affidata allaNo Profit APEVCO, capitanata daGiovanna Pratesi ed il suo staff, un

team che già da 7 anni è impegnatocon il Ballo delle Debuttanti di Stresa,sul Lago Maggiore (Piemonte), unevento di portata nazionale, il Ballopiù antico d’Italia ed uno dei più noti eprestigiosi che si è recentemente con-cluso con grande successo. Tredici le protagoniste che, emoziona-tissime, hanno disceso l’imponentescalinata vestite con il sontuoso abitobianco realizzato da Aldo GentileBoutique di Taverna (CZ).

Cavalieri delle “principesse per unanotte” sono stati i giovanidell’Associazione Nazionale Ex-Allievidella Scuola Militare Teulié di Milano,una consolidata collaborazione giàpresente nella scorsa edizione e gliufficiali e i sottoufficiali dellaCapitaneria di Porto. Sono stati inoltreraccolti fondi nella serata del GranGalà in favore di LILT (Lega ItalianaLotta Tumori sezione di ReggioCalabria).

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