Gli auguri al neo Ministro della Salute Giulia Grillo Riviste/Il nuovo... · – dei reali...

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Periodico dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani - Emergenza Area Critica Direzione: Via XX Settembre n° 98/E - 00187 Roma - Redazione: Via Ferrante Imparato n° 140 - 80146 Napoli - Spedizione in Abbonamento Postale - 45% - art. 2, comma 20/B - Legge 662/96 - Filiale di Napoli G I U G N O - L U G L I O A n n o X X X I X 2018 3 SAQURE 2018 All’interno del giornale, diverse pagine di approfondimento su alcuni dei temi di SAQURE, il Meeting AAROI-EMAC che si è svolto dal 24 al 26 Maggio a Roma e che ha ricevuto numerosi complimenti sia dagli Iscritti, sia dai Relatori. Tra le pagine anche una selezione (non esaustiva) di immagini dell’evento. La retrospettiva e le immagini alle pagine 4, 5, 6, 7, 8 a pagina 12 a pagina 13 Il Flash Mob degli Operatori sanitari del 118 si è svolto il 30 maggio sulla scalinata dellOspedale Cardarelli di Napoli. Tutti uniti per dire NO alla violenza nei confronti del personale sanitario. Al 6 Giugno 2018 - secondo quanto rilevato dall’Associazione “Nes- suno tocchi Ippocrate” - risultavano 43 le aggressioni avvenute da Gen- naio. In diverse occasioni è intervenuto - anche attraverso i media - il Pre- sidente AAROI-EMAC Campania, Giuseppe Galano, Direttore della Cen- trale Operativa Regionale e Territoriale 118 che ha sottolineato come una simile situazione sia anche da “attribuire all’inaccettabile carenza di risorse umane e di mezzi, che condizionano il nostro oneroso la- voro e ci rende vittime di un sistema che non regge più la richiesta di salute le disattenzioni al 118 non sono più accettabili”. Pensione: Liquidazione subito! Gli Iscritti Dipendenti Pub- blici all’AAROI-EMAC in regola con il pagamento della quota associativa che vanno in pen- sione potranno avere in un’unica soluzione i TFS a cui hanno diritto. Il 23 Aprile 2018 l’Associa- zione ha, infatti, sottoscritto, insieme con le altre sigle ade- renti alla COSMED, una con- venzione con la filiale di Roma Montecitorio del Gruppo Ban- co BPM che consente di avere tutta la liquidazione in un’uni- ca con un interesse fisso del 1%. La Convenzione con Banco BPM Elisoccorso/1 Anestesisti Rianimatori in Cina: l’evento formativo AAROI-EMAC / LEONARDO Si è tenuto in Cina - presso l’Ospedale Ruijin di Shanghai -il primo evento dimostra- tivo internazionale nel settore dell’elisoccor- so nell’ambito dell’Accordo sottoscritto da AAROI-EMAC e Leonardo nell’Aprile 2017. a pagina 9 Nel giorno del Giuramento del nuovo Governo, l’AAROI-EMAC ha inviato al Ministro della Salute Giulia Grillo - tramite comuni- cato stampa - gli auguri di buon lavoro. Di seguito il testo. L’AAROI-EMAC, augurandole buon lavoro, si complimenta con l’On. Dr.ssa Giulia Grillo per l’incarico che da oggi rivestirà in qualità di Ministro della Salute, nella speranza che sia messa in condizione di poter dare seguito sin da subito, con tutti gli strumenti che il suo Dicastero consente, agli interventi neces- sari per tutelare e rilanciare un SSN il cui ruolo primario per il benessere dei cittadini di questo Paese non merita le diffi- coltà che da anni stanno stritolando gli ospedali, e ancor più i medici che ci lavorano. Ricordiamo bene la sua sensibilità, che in più occasioni abbiamo avuto il piacere di constatare, verso le denunce che l’AAROI-EMAC ha pubblicamente lanciato in merito alle cro- niche criticità con cui devono ogni giorno fare i conti, come professionisti che devono garantire la salute dei pazienti nelle situazioni più gravi e delicate, i medici ospedalieri “in prima linea” che la nostra Associazione rappresenta. Per affrontarle ed iniziare davvero a risolverle, riteniamo particolarmente cogenti, come abbiamo sottolineato più volte, effettuare una seria ricognizione – disciplina per disciplina – dei reali fabbisogni di medici ospedalieri, commisurati agli effettivi carichi di lavoro, adeguare le programmazioni for- mative specialistiche in coerenza con i risultati di questa ri- cognizione, e – assumendo il personale che serve dove serve – riportare, almeno negli ospedali pubblici, certi contratti di la- voro quantomeno fantasiosi all’unico rapporto di lavoro che in ospedale deve ritenersi legittimo, vale a dire il CCNL del pub- blico impiego come Dirigenti Medici, un CCNL il cui rinnovo giace peraltro irrisolto da oltre otto anni. Si tratta – ce ne rendiamo conto – di obiettivi non sem- plici, che richiedono un impegno trasversale, perché legati ad una volontà politica che non può essere solo quella del Mini- stro alla Salute, correlata com’è anche a dinamiche complesse che caratterizzano le relazioni istituzionali del suo Dicastero con diversi altri, primo fra tutti il MEF, e non ultimo quello della Pubblica Amministrazione. Abbiamo apprezzato, tra altri, l’intervento della Dr.ssa Gril- lo, nel corso di una manifestazione intersindacale di alcuni mesi fa, a favore della Sanità Pubblica come strumento mi- gliore per assicurare la tutela della salute a tutti i cittadini in maniera egualitaria, ed auspichiamo che possa essere proprio questo il punto di partenza di un dialogo costruttivo orientato al futuro. Gli auguri al neo Ministro della Salute Giulia Grillo Elisoccorso/2 Valutazione del rischio in HEMS Online la Survey - da compilare in 15 mi- nuti - per analizzare e confrontare la perce- zione del rischio fra le categorie di professio- nisti coinvolti nell’ambito dell’elisoccorso. Il Questionario è compilabile online in manie- ra anonima. a pagina 9 Su FB: @AaroiEmac1 Su TW: @AaroiEmac Aggressioni Medici: la protesta della Campania A Napoli il Flash Mob degli Operatori Sanitari del 118 Giurisprudenza Registrazione telefonate di lavoro produzione in giudizio di re- gistrazioni di colloqui inter- corsi tra il datore di lavoro e il lavoratore o fra gli stessi la- voratori. In linea generale, la Corte di Cassazione ha ritenu- to, già in passato, che la regi- strazione di una conversazio- ne effettuata all’insaputa del- l’interlocutore sia legittima. All’interno, la disamina dell’esperto. Alcune volte, nelle contro- versie di lavoro, si assiste alla Pagine Utili La Fragilità Perioperatoria Per la maggior parte dei chirurghi e per alcuni ane- stesisti il paziente fragile è di solito “l’elefante in sala operatoria” è facile da individuare ma spesso è ignorato. Quantificare la fragilità permette di aumentare la pre- cisione della valutazione del ri- schio perioperatorio. L’approfondimento pubblicato in questo numero è dedicato alla Fragilità Perioperatoria: definizio- ne, valutazione, implicazioni ge- stionali, impatto sulla prognosi do- po l’anestesia. alle pagine 10 e 11

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Periodico dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani - Emergenza Area CriticaDirezione: Via XX Settembre n° 98/E - 00187 Roma - Redazione: Via Ferrante Imparato n° 140 - 80146 Napoli - Spedizione in Abbonamento Postale - 45% - art. 2, comma 20/B - Legge 662/96 - Filiale di Napoli

GIUGNO - LUGLIO

Anno XXXIX

2018

3

SAQURE 2018

All’interno del giornale, diverse pagine di approfondimento su alcuni deitemi di SAQURE, il Meeting AAROI-EMAC che si è svolto dal 24 al 26 Maggio aRoma e che ha ricevuto numerosi complimenti sia dagli Iscritti, sia dai Relatori.Tra le pagine anche una selezione (non esaustiva) di immagini dell’evento.

La retrospettiva e le immagini

alle pagine 4, 5, 6, 7, 8a pagina 12

a pagina 13

Il Flash Mob degli Operatori sanitari del 118 si è svolto il 30 maggiosulla scalinata dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. Tutti uniti per dire NOalla violenza nei confronti del personale sanitario.

Al 6 Giugno 2018 - secondo quanto rilevato dall’Associazione “Nes-suno tocchi Ippocrate” - risultavano 43 le aggressioni avvenute da Gen-naio.

In diverse occasioni è intervenuto - anche attraverso i media - il Pre-sidente AAROI-EMAC Campania, Giuseppe Galano, Direttore della Cen-trale Operativa Regionale e Territoriale 118 che ha sottolineato comeuna simile situazione sia anche da “attribuire all’inaccettabile carenzadi risorse umane e di mezzi, che condizionano il nostro oneroso la-voro e ci rende vittime di un sistema che non regge più la richiestadi salute le disattenzioni al 118 non sono più accettabili”.

a pagina 13

Pensione: Liquidazione subito!

Gli Iscritti Dipendenti Pub-blici all’AAROI-EMAC in regolacon il pagamento della quotaassociativa che vanno in pen-

sione potranno avere inun’unica soluzione i TFS a cuihanno diritto.

Il 23 Aprile 2018 l’Associa-zione ha, infatti, sottoscritto,insieme con le altre sigle ade-renti alla COSMED, una con-venzione con la filiale di RomaMontecitorio del Gruppo Ban-co BPM che consente di averetutta la liquidazione in un’uni-ca con un interesse fisso del1%.

La Convenzione con Banco BPM

Elisoccorso/1 Anestesisti Rianimatori in Cina:

l’evento formativo AAROI-EMAC / LEONARDOSi è tenuto in Cina - presso l’Ospedale

Ruijin di Shanghai -il primo evento dimostra-tivo internazionale nel settore dell’elisoccor-so nell’ambito dell’Accordo sottoscritto daAAROI-EMAC e Leonardo nell’Aprile 2017.

a pagina 9

Nel giorno del Giuramento del nuovo Governo, l’AAROI-EMACha inviato al Ministro della Salute Giulia Grillo - tramite comuni-cato stampa - gli auguri di buon lavoro. Di seguito il testo.

L’AAROI-EMAC, augurandole buon lavoro, si complimentacon l’On. Dr.ssa Giulia Grillo per l’incarico che da oggi rivestiràin qualità di Ministro della Salute, nella speranza che sia messain condizione di poter dare seguito sin da subito, con tutti glistrumenti che il suo Dicastero consente, agli interventi neces-sari per tutelare e rilanciare un SSN il cui ruolo primario peril benessere dei cittadini di questo Paese non merita le diffi-coltà che da anni stanno stritolando gli ospedali, e ancor piùi medici che ci lavorano.

Ricordiamo bene la sua sensibilità, che in più occasioniabbiamo avuto il piacere di constatare, verso le denunce chel’AAROI-EMAC ha pubblicamente lanciato in merito alle cro-

niche criticità con cui devono ogni giorno fare i conti, comeprofessionisti che devono garantire la salute dei pazienti nellesituazioni più gravi e delicate, i medici ospedalieri “in primalinea” che la nostra Associazione rappresenta.

Per affrontarle ed iniziare davvero a risolverle, riteniamoparticolarmente cogenti, come abbiamo sottolineato più volte,effettuare una seria ricognizione – disciplina per disciplina– dei reali fabbisogni di medici ospedalieri, commisurati aglieffettivi carichi di lavoro, adeguare le programmazioni for-mative specialistiche in coerenza con i risultati di questa ri-cognizione, e – assumendo il personale che serve dove serve –riportare, almeno negli ospedali pubblici, certi contratti di la-voro quantomeno fantasiosi all’unico rapporto di lavoro chein ospedale deve ritenersi legittimo, vale a dire il CCNL del pub-blico impiego come Dirigenti Medici, un CCNL il cui rinnovo

giace peraltro irrisolto da oltre otto anni.Si tratta – ce ne rendiamo conto – di obiettivi non sem-

plici, che richiedono un impegno trasversale, perché legati aduna volontà politica che non può essere solo quella del Mini-stro alla Salute, correlata com’è anche a dinamiche complesseche caratterizzano le relazioni istituzionali del suo Dicasterocon diversi altri, primo fra tutti il MEF, e non ultimo quellodella Pubblica Amministrazione.

Abbiamo apprezzato, tra altri, l’intervento della Dr.ssa Gril-lo, nel corso di una manifestazione intersindacale di alcunimesi fa, a favore della Sanità Pubblica come strumento mi-gliore per assicurare la tutela della salute a tutti i cittadini inmaniera egualitaria, ed auspichiamo che possa essere proprioquesto il punto di partenza di un dialogo costruttivo orientatoal futuro.

Gli auguri al neo Ministro della Salute Giulia Grillo

Elisoccorso/2Valutazione del rischio in HEMS

Online la Survey - da compilare in 15 mi-nuti - per analizzare e confrontare la perce-zione del rischio fra le categorie di professio-nisti coinvolti nell’ambito dell’elisoccorso. IlQuestionario è compilabile online in manie-ra anonima.

a pagina 9

Su FB: @AaroiEmac1

Su TW: @AaroiEmac

Aggressioni Medici: la protesta della Campania

A Napoli il Flash Mob degli Operatori Sanitari del 118

GiurisprudenzaRegistrazione telefonate di lavoro

produzione in giudizio di re-gistrazioni di colloqui inter-corsi tra il datore di lavoro eil lavoratore o fra gli stessi la-voratori. In linea generale, laCorte di Cassazione ha ritenu-to, già in passato, che la regi-strazione di una conversazio-ne effettuata all’insaputa del-l’interlocutore sia legittima.

All’interno, la disaminadell’esperto.

Alcune volte, nelle contro-versie di lavoro, si assiste alla

Pagine UtiliLa Fragilità Perioperatoria

Per la maggior parte dei chirurghi e per alcuni ane-stesisti il paziente fragile è di solito “l’elefante in salaoperatoria” è facile da individuare ma spesso è ignorato.

Quantificare la fragilità permette di aumentare la pre-cisione della valutazione del ri-schio perioperatorio.

L’approfondimento pubblicatoin questo numero è dedicato allaFragilità Perioperatoria: definizio-ne, valutazione, implicazioni ge-stionali, impatto sulla prognosi do-po l’anestesia.

alle pagine 10 e 11

ANESTESISTA 3 OK.qxp_A 13/06/18 15:15 Pagina 1

Anno XXXIX - Numero 3 - Maggio/Giugno 2018

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Periodico Ufficiale dell’A.A.R.O.I. - EM.A.C.

AutorizzazioneTribunale di Napoli4808 del 18/10/1996

Direttore ResponsabileALESSANDRO VERGALLO

Vice Direttori

CESARE IESUTERESA MATARAZZO

EMANUELE SCARPUZZA

Comitato di RedazioneGIAN MARIA BIANCHIPOMPILIO DE CILLIS

COSIMO SIBILLA

Direzione e AmministrazioneVIA XX Settembre, 98/E

00187 - RomaTel: 06 47825272 - Fax: 06 23328733

email: [email protected]

Redazione, progetto grafico,realizzazione e stampa

INK PRINT SERVICE s.r.l.Via Ferrante Imparato, 190

80046 Napoli (Na)

Il giornale è inviato gratuitamentea tutti gli iscritti all’AAROI-EMAC

Chiuso in Redazione il14 giugno 2018

Tiratura: 11.200 copieSpedito il

18 giugno 2018

I VANTAGGI DI ESSERE ISCRITTIALL’AAROI-EMAC

L’AAROI-EMAC, dal 1952 una delle più grandi Associazioni autonome del-la dirigenza medica, a tutela dei Medici Anestesisti Rianimatori, dell’Emer-genza e dell’Area Critica, offre a titolo completamente gratuito e soltantoper i propri Iscritti, i seguenti servizi:➤ PARERI AMMINISTRATIVI - LEGALI - PREVIDENZIALI

Sui rapporti di lavoro dei medici dipendenti e liberi professionisti

➤ CONSULENZE MANAGERIALISul controllo di gestione dei servizi sanitari

➤ PARERI SU CONTRATTI, CONVENZIONI, FISCO, STATO GIURIDICO, ETC.A cura dello Staff Tecnico e degli Esperti in materia

➤ CORSI DI AGGIORNAMENTO, CONGRESSI, CONVEGNI, SEMINARI,EVENTI FAD ORGANIZZATI DALL’AAROI-EMAC E DALLA SIARED, PARTECIPAZIONE A CORSI DI SIMULAZIONE AVANZATA,CON L’ACQUISIZIONE Dl CREDITI FORMATIVI ECM

➤ INVIO DEL PERIODICO UFFICIALE“Il Nuovo Anestesista Rianimatore”, rinnovato e aggiornato

➤ CONSULENZE E CONVENZIONI ASSICURATIVE PER:- Responsabilità Civile e Professionale- Tutela Legale- Responsabilità Amministrativa- Altri Settori (in corso di attivazione)

GLI ISCRITTI SONO LA VERA FORZA DELL’AAROI-EMACSE ANCORA NON SEI ISCRITTO, RENDILA PIÙ FORTE,ISCRIVITI ANCHE TU!Per richiedere l’iscrizione all’AAROI-EMAC occorre compilare e firmare ladomanda (il modulo è disponibile in formato pdf anche sul sito webwww.aaroiemac.it) ed inviarla come specificato:

in allegato email a: [email protected] alternativa via fax al n°: 06 92912888

CONTATTI EMAIL NAZIONALIPRESIDENTE (SEGRETERIA) • Dr ALESSANDRO VERGALLO • [email protected]

SEGRETARIO • Dr ANTONINO FRANZESI • [email protected]

TESORIERE • Dr ANTONIO AMENDOLA • [email protected]

VICE PRESIDENTE NORD • Dr.ssa TERESA MATARAZZO • [email protected]

VICE PRESIDENTE CENTRO • Dr CESARE IESU • [email protected]

VICE PRESIDENTE SUD • Dr EMANUELE SCARPUZZA • [email protected]

COORDINATORE UFFICIO ESTERI • QUIRINO PIACEVOLI • [email protected]

CONTATTI EMAIL REGIONALI

ABRUZZO • Dr FABRIZIO MARZILLI • [email protected]

BASILICATA • Dr FRANCESCO ALLEGRINI • [email protected]

CALABRIA • Dr DOMENICO MINNITI • [email protected]

CAMPANIA • Dr GIUSEPPE GALANO • [email protected]

EMILIA ROMAGNA • Dr MATTEO NICOLINI • [email protected]

FRIULI-VENEZIA GIULIA • Dr ALBERTO PERATONER • [email protected]

LAZIO • Dr QUIRINO PIACEVOLI • [email protected]

LIGURIA • Dr.ssa MARIALUISA POLLAROLO • [email protected]

LOMBARDIA • Dr.ssa CRISTINA MASCHERONI • [email protected]

MARCHE • Dr MARCO CHIARELLO • [email protected]

MOLISE • Dr DAVID DI LELLO • [email protected]

PIEMONTE - VALLE D’AOSTA • Dr GILBERTO FIORE • [email protected]

PUGLIA • Dr ANTONIO AMENDOLA • [email protected]

SARDEGNA • Dr CESARE IESU • [email protected]

SICILIA • Dr EMANUELE SCARPUZZA • [email protected]

TOSCANA • Dr LUIGI DE SIMONE • [email protected]

UMBRIA • Dr ALVARO CHIANELLA • [email protected]

VENETO • Dr MASSIMILIANO DALSASSO • [email protected]

PROVINCIA DI BOLZANO • Dr.ssa ROBERTA PEDRAZZOLI • [email protected]

PROVINCIA DI TRENTO • Dr PIERGIORGIO CASETTI • [email protected]

L’AAROI-EMAC su INTERNET: www.aaroiemac.it

Specializzandi per tappare i buchi? La sala operatoria resta “no-fly-zone”

Dibattito sulle possibili soluzioni alla carenza di medici specialisti ospedalieri: ultime news

Sulla ormai preoccupante carenza di medici specialisti, sistanno diffondendo diverse proposte che hanno il comuneobiettivo di trovare una soluzione immediata - ma non per que-sto organica - per far fronte alle difficoltà presenti nella maggiorparte delle strutture ospedaliere italiane. La questione di unasituazione estremamente grave è stata più volte segnalata dal-l’AAROI-EMAC che, anche in questo caso, è entrata nel dibattitosollevato su Quotidiano Sanità. Di seguito la lettera a firma delPresidente Nazionale, inviata alla testata il 13 Giugno.

In questi giorni riemergono consempre maggior insistenza ipotesi disoluzioni varie per risolvere nell’im-mediato, a partire da subito, le ca-renze di personale medico speciali-sta negli ospedali.

Tra le tante, quella del Collega Car-lo Palermo dell’ANAAO, che in brevesintesi propone di provvedere “in viaeccezionale e limitatamente al periodo di criticità, ai fini dinon interrompere l’erogazione dei servizi sanitari stabiliti coni LEA, all’assunzione con un contratto di formazione/lavoro atempo determinato di medici specializzandi che abbiano supe-rato il tronco comune, in deroga alla legge vigente. O perlomenoammettere ai concorsi, come già si fece a metà degli anni 90,gli iscritti all’ultimo anno di specializzazione. ”.

Non entriamo qui nei dettagli degli impatti che questasoluzione avrebbe sulle Unità Operative italiane di Anestesiae Rianimazione e di Pronto Soccorso, oltre che sull’interaorganizzazione ospedaliera che i medici di questi settori so-stengono a garanzia della salute dei pazienti nelle condizio-ni più gravi e delicate cui gli Ospedali per acuti devono farfronte.

Ci limitiamo per il momento a ri-badire l’assoluta titolarità sindacaledell’AAROI-EMAC, in quanto sigla diprecisa e peculiare connotazionespecialistica, di entrare nel meritodelle attività cliniche che i medici informazione specialistica negli ambitiche l’AAROI-EMAC – piaccia o no –sindacalmente rappresenta possonoo non possono svolgere ai diversi sta-di di quella “autonomia progressiva” che ad oggi è diventataillecitamente una discarica di illiceità.

Finora, nessuno tra i progetti che su questa “autonomiaprogressiva” hanno basato la soluzione, temporanea o me-no, della carenza di personale medico, è stato per noi sod-disfacente, a partire dall’ormai lontano “Disegno di LeggeDelega ex art. 22 Patto per la Salute” datato 2016, per motivigià sin dall’epoca abbondantemente da noi esposti.

Comunque, riconosciamo che le riflessioni di Carlo Pa-lermo sono tutt’altro che peregrine,e siamo disponibili a valutare siacon l’ANAAO sia con le altre siglesindacali mediche quali possano es-sere le eventuali possibili nostrecondivisioni alle soluzioni che egliipotizza, ferma restando la nostracontrarietà a sostituzioni di medicispecialisti con medici in formazio-ne nelle attività e nelle situazioni in

cui è indispensabile il possesso della specializzazione. Inogni caso (potrebbe sembrare lapalissiano, ma è sempre me-glio ribadirlo), resta priorità assoluta l’assunzione degli spe-cialisti già disponibili.

La sala operatoria, per dirla più chiaramente, per noi re-sta “no-fly-zone”: pur se potrebbe forse essere ipotizzabileche uno specializzando in chirurgia sostituisca il secondo o

il terzo operatore chirurgo, nessuno specializzando può so-stituire l’unico medico specialista in anestesia e rianima-zione dell’équipe operatoria, il quale – ci scusiamo se è poco– è da solo a doversi occupare di mantenere in vita il pa-ziente sotto i ferri.

Naturalmente, per la corretta identificazione di tali at-tività negli ambiti specialistici che l’AAROI-EMAC rappresen-

ta, potremo confrontarci anche con leSocietà Scientifiche di riferimento di-sciplinare, purché regolarmente ac-creditate ai sensi del DM 02 agosto2017 “Elenco delle società scientifichee delle associazioni tecnico-scientifi-che delle professioni sanitarie” (G.U.Serie Generale, n. 186 del 10 agosto2017), nel pieno e completo rispettodei criteri ivi previsti, sul quale elen-

co – by the way – al momento in cui scriviamo regna ancoraun mistero sospetto, o quantomeno inspiegabile.

Quanto ai fabbisogni di medici nei vari settori ospeda-lieri in generale, ed in particolare in quelli che direttamenteci riguardano, fabbisogni la cui reale consistenza – settoreper settore – è alla base di soluzioni improntate a criteri diefficacia clinica ma anche di appropriatezza di spesa, cistiamo già confrontando, insieme alle altre OO.SS., con ilMinistero della Salute, e a tal proposito – dato che la carenzadi personale medico nelle Unità Operative di Anestesia e Ria-nimazione e di Pronto Soccorso continua ad aggravarsi piùdi tante altre – ribadiamo che non saremo disposti ad ac-cettare criteri di nuovo personale assunto “a pioggia” senzauna metodica quantificazione degli effettivi carichi di la-voro.

E, sempre a proposito di fabbisogni sia di personale siadi posti nelle varie scuole di specializzazione, non demor-diamo dal ricordare che le naturali principali destinazioniformative degli specializzandi (ed in assoluto quelle lavora-tive degli specialisti) in Medicina e Chirurgia d'Accettazionee d'Urgenza sono i Pronto Soccorso, non altre Unità Opera-tive. Altrimenti non si capisce a che cosa sia servito istituirequesta scuola di specializzazione.

Alessandro VergalloPresidente Nazionale AAROI-EMAC

Nessuno tra i progetti che sulla “autonomia progressiva”

hanno basato la soluzione, temporanea o meno, della carenza

di personale medico, è stato per noi soddisfacente

Non saremo disposti ad accettare criteri di nuovo

personale assunto “a pioggia”senza una metodica

quantificazione degli effettivi carichi di lavoro”

ANESTESISTA 3 OK.qxp_A 13/06/18 15:15 Pagina 2

Anno XXXIX - Numero 3 - Maggio/Giugno 2018

3Endorsement al programma del candidato

Antonello Giarratano alla Presidenza SIAARTI 2022-2024

Carissimi,il 05 Maggio 2017 il Consiglio Nazionale dell’AAROI-

EMAC ha valutato l’opportunità di esprimersi o meno in ri-ferimento alle prossime elezioni per la presidenza SIAARTI,triennio 2021-2024, che vedono come Candidati il Prof.Luca Brazzi, Cattedratico di Torino, e il Prof. AntoninoGiarratano, Cattedratico di Palermo, entrambi autorevoliesponenti del mondo professionale e scientifico della Di-sciplina di Anestesia e Rianimazione.

L’importanza di esprimersi nel merito, senza nulla to-gliere al valore di alcuno dei due Candidati, è stata rite-nuta unanimemente opportuna, stante l’impegno che negliultimi 4 anni è stato profuso per ricostruire l’integrità del-la Disciplina di Anestesia e Rianimazione, con numerositavoli tecnici che hanno visto partecipare il CPAR, la SIA-ARTI e l’AAROI- EMAC al fine di superare ormai anacroni-stiche ostilità. Con gli attuali Presidenti CPAR Prof. DeGaudio e SIAARTI Dr Corcione, anche sulla scia fondamen-tale dei dialoghi avviati con i loro predecessori Prof. Bra-schi e Prof. Antonelli, nonchè con i loro successori desi-gnati Prof. Pelosi e Prof.ssa Petrini, l’AAROI-EMAC ha postole basi per una proficua collaborazione, indispensabile perproseguire il percorso di costruzione di una categoria spe-cialistica forte, in grado di affrontare, anche da un punto

di vista di interlocuzione politica e piùin generale istituzionale, le innumere-voli problematiche che sono in attesadi soluzione.

A sugello di questa ritrovata intesa,a Bologna, a Dicembre dello scorso an-no, è stato siglato l’accordo di recipro-ca collaborazione tra SIAARTI e AAROI-EMAC, con cui si sono definiti comuniobiettivi e strategie per raggiungerli,nel rispetto dei rispettivi ambiti di at-tività. La valenza storica di questo Sta-tement è indiscutibile, così come in-discutibili sono le sue positive ricadu-te sul futuro degli Anestesisti Rianima-tori Italiani.

Tra gli obiettivi di quest’intesa vi èsenz’altro, come presupposto impor-tantissimo per il suo successo, la cre-scita sia dell’AAROI-EMAC sia della SIA-ARTI, con l’impegno reciproco che nederiva di favorire l’appartenenza con-

testuale degli Iscritti ad entrambe le Associazioni.Proprio in virtù di questo patto di riconoscimento re-

ciproco che – con il supporto del CPAR – la SIAARTI e l’AA-ROI-EMAC si sono date, il nostro Consiglio Nazionale, cheha l’onere e l’onore di rappresentare oltre 10.000 Colleghi,ha ritenuto naturale e opportuno, anche nella prospettivadella necessaria continuità nei rapporti, fondamentale perdare seguito a quanto stabilito nei tavoli tecnici che hannovisto riunite le 3 Organizzazioni, un suo pronunciamentoufficiale sul programma di candidatura alla prossima Pre-sidenza SIAARTI 2022-2024 che meglio corrisponde, benin-teso senza affatto sminuire i propositi che quello concor-rente si pone da parte sua, all’intesa tra Società Scientificae Sindacato.

Il Consiglio Nazionale dell’AAROI-EMAC ha preso atto,già dallo scorso mese di Aprile, delle due candidature uffi-ciali alla Presidenza SIAARTI 2022-2024 attraverso il sitoweb della Società Scientifica, con i loro rispettivi Program-mi, cui si rimanda, ed ha ritenuto che maggiormente inlinea con tale Statement sia quello presentato dal Prof.Giarratano, la cui storia, oltretutto, parla da sé, ad iniziaredai pluriennali rapporti e dai conseguenti progetti portatiavanti in Sicilia insieme al Dr Emanuele Scarpuzza, Pre-sidente AAROI-EMAC regionale, fino ad arrivare allo State-

ment del 16 Dicembre 2017, che lo ha visto tra i più con-vinti ed entusiasti sostenitori, senza tralasciare non pochealtre comuni progettualità di cui a livello sia regionale sianazionale si è fatto promotore o interprete, con importantie tangibili risultati.

Per l’AAROI-EMAC, e quindi per i suoi Iscritti, è fonda-mentale avere un interlocutore autorevole e affidabile concui condividere i problemi attuali, giornalieri, a supportodei colleghi che giornalmente “sono in trincea”, alle presecon problemi organizzativi, logistici, di processo lavorati-vo, e che, con la promulgazione della Legge Gelli, dovrannoattenersi a linee guida e norme di buona pratica clinicascritte dalla SIAARTI. Per questo è importante che la lineastrategica che la SIAARTI attuale e quella del prossimo fu-turo individuerà e perseguirà sia conosciuta ed al massimogrado condivisa in anticipo, sempre nel pieno rispetto deirispettivi ruoli ed ambiti, dall’AAROI-EMAC.

Il Prof. Giarratano è un Anestesista Rianimatore iscrit-to da decenni all’AAROI-EMAC, con una storia di specialistaospedaliero successivamente avviato alla carriera univer-sitaria, che ben conosce le problematiche di chi è sul cam-po, che aveva chiesto ufficialmente, in precedente incon-tro, di poter esprimere le sue idee programmatiche al Con-siglio Nazionale dell’AAROI-EMAC, dopo aver seguito laprassi di una candidatura espressa ufficialmente nel Col-legio dei Professori ormai 1 anno fa. Le interlocuzioni avu-te, così come le sue dichiarazioni diffuse, in occasione del-la sua candidatura, anche attraverso i canali mediatici esocial che gli Anestesisti Rianimatori Italiani frequentanocon sempre maggior partecipazione, depongono a favoredi ampie garanzie sull’intenso lavoro che attende la SIA-ARTI e l’AAROI-EMAC, con la collaborazione sempre più at-tiva del CPAR, per un futuro sviluppato insieme.

Pertanto, il Consiglio Nazionale dell’AAROI-EMAC ritie-ne di dare pieno sostegno alla candidatura del Prof. Anto-nino Giarratano (nella foto), ritenendolo espressione digaranzia di continuità rispetto ad un percorso virtuoso in-trapreso dagli Anestesisti Rianimatori Italiani con enormefatica, ma con i risultati positivi di oggi e le migliori pro-spettive di sviluppo di domani, che stara alla nostra per-severanza mantenere ed implementare.

Alessandro VergalloPresidente Nazionale

La decisione del Consiglio Direttivo Nazionale AAROI-EMAC

Qui di seguito le motivazioni per cui un Anestesista Rianimatore dovrebbe iscriversi alla SIAARTI, cosìcome spiegate dal Prof Giarratano in condivisione con l’AAROI-EMAC.

Per chi ha maturato da tempo la convinzione della necessità di un percorso organico e unitario della Disciplina diAnestesia e Rianimazione è naturale sottolineare l’importanza di contribuire alla crescita della SIAARTI, non solo semplice-mente iscrivendosi, ma anche e soprattutto partecipando attivamente alle molteplici attività in cui essa è impegnata a livelloscientifico, e più in generale culturale.

Perchè?• Perchè, nelle sfide di fronte alle quali gli Anestesisti Rianimatori Italiani si troveranno nei prossimi anni, ma che già

oggi sono attuali, la collaborazione tra l’AAROI-EMAC, il Sindacato di categoria, e la SIAARTI, la Società Scientifica diriferimento per la nostra Disciplina, nel rispetto assoluto dei ruoli e delle funzioni, sarà fondamentale per una sempremaggiore collaborazione sulle tematiche “di confine”. Solo per fare un esempio, in un contesto ormai imminente, incui la Società Scientifica dovrà elaborare i protocolli e le linee guida secondo i dettami della Ricerca Scientifica e della legge“Gelli” sulla Responsabilità Professionale, ed in cui il Sindacato dovrà gestirne gli impatti sull’organizzazione del lavoro, èfondamentale l’obiettivo di una condivisione dei percorsi di Buona Pratica Clinica.

• Perchè l’aggiornamento e la ricerca possono e devono essere condivisi tra comunità scientifica e mondodel lavoro. Questa condivisione è la strategia migliore per poter editare percorsi clinici che siano adeguatamente validatinelle sedi di confronto istituzionale, sia in ambito monospecialistico sia in ambito multidisciplinare, soprattutto laddove altrediscipline, adducendo motivazioni non scientifiche ma autoreferenzialmente strumentali, tentano di sottrarci ruoli e compe-tenze o di scaricare su di noi responsabilità improprie, come ben sappiamo da tempo. Non solo: la condivisione è l’unica viaper far sì che i percorsi clinici siano tanto rigorosi nella loro individuazione quanto realmente applicabili nelle realtà ospe-daliere.

• Perchè il livello dei progetti educativi e formativi deve essere sempre più ampio, qualificato ed accessibile,e quest’obiettivo sarà più facilmente raggiungibile potendo disporre di più alti numeri di Iscritti sia all’AAROI-EMAC sia allaSIAARTI.

• Perchè in tal modo la forza dei “numeri” e della “qualità” per la Disciplina sarebbe massima, e l'interlocuzionesu precise tematiche condivise con il Ministero della Salute e con alcune peculiari agenzie come l’AGENAS, ci renderebbeautorevoli come possono esserlo solo un Sindacato ed una Società Scientifica poste in tal modo in grado di convergeresull’obiettivo di valorizzare i Medici che rappresentano, ciascuna nel suo specifico ambito di competenza.

• Perchè essere anche Soci SIAARTI significa avere la possibilità di spendersi nel Consiglio delle Regioni (novitàstatutaria), indirizzando la Società Scientifica verso una migliore comprensione e definizione di progetti formativi e lineeguida “attuabili”.

Iscriversi alla SIAARTI: perchè? Primo tavolo tecnico AAROI-EMAC - SIAARTIOnline il verbale della riunione

Il 24 marzo 2018 si è riunito a Bologna il Tavolo Tecnico AAROI-EMAC/SIAARTI per dar seguito allo Statement sottoscritto tra ledue Associazioni il 16/12/2017 (nella foto la notizia pubblicatasul n. 1/2018 del Nuovo Anestesista Rianiamtore ndr).

Nella riunione il Tavolo Tecnico ha affrontato i seguenti punti, traloro correlati:

1) Ambiti delle Linee Guida ex Legge 24/2017 e normativa correlata; 2) Linee Programmatiche per la Crescita delle due Associazioni; 3) Ruoli e Competenze per la Sinergie da percorrere; 4) Strategie condivise in ordine ai punti precedenti.

Si è inoltre colta l’occasione per illustrare aspetti salienti: A) del Nuovo Regolamento SIAARTI; B) delle Aree Culturali SIAARTI strategiche.

Il verbale integrale è disponibile sul sito AAROI-EMAC al seguente link:http://www.aaroiemac.it/website/tavolo-tecnico-aaroi-emac-siaarti-n1531.html

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Carissimi,

ad evento concluso, a nome dell’AAROI-EMAC che ho l’onore di rappresentare comePresidente, desidero ringraziarvi tutti perl’apporto che ci avete dato in occasione delMeeting SaQuRe 2018 svoltosi a Roma dal 24al 26 Maggio scorsi.

La vostra presenza di quest’anno all’ap-puntamento nazionale annuale per la forma-zione e l’aggiornamento professionale tradi-zionalmente organizzato dalla nostra Asso-ciazione, ma per l’occasione riformulato nelladenominazione, nell’egida, e nel program-ma, è stata preziosa, sia per averne potutoconfermare il valore a tutti coloro che vihanno partecipato, sia per averlo potuto ren-dere un’occasione di incontro e di confrontodi ben più estesa portata rispetto alla sua di-mensione ECM.

Quest’anno l’AAROI-EMAC, con la primaedizione del SaQuRe, ha fatto una scelta pre-cisa, che ha costituito una svolta evidente ri-spetto al passato, di cui si è fatto primo pro-motore Franco Marinangeli, Presidente delMeeting, in una scelta di trasparenza e di coe-renza rispetto all’avvenuta evoluzione deitempi ed agli ormai tracciati accordi di col-laborazione tra l’AAROI-EMAC e la SIAARTI,nell’interesse di tutti gli Anestesisti Rianima-tori Italiani.

Il Meeting, infatti, ha affrontato i tradi-zionali temi scientifici della professione instretta correlazione alla qualità e alla sicu-rezza del lavoro di tutti i giorni in ospedale,sottolineando l’importanza del ruolo dei me-dici messo al servizio delle esigenze dei pa-zienti, in condizioni di lavoro serene, e non– pur sopportando la sorte di una remunera-zione certamente insufficiente rispetto al-l’impegno – sotto forma di una sorta di mis-sione a cui sacrificarsi sull’altare delle ristret-tezze di risorse che oggi più di ieri, purtroppo,affliggono le nostre realtà lavorative negliospedali pubblici e privati.

Ma – a prescindere dalla forma e dalla so-stanza del Meeting SaQuRe – molte cose, negliultimi tempi, sono cambiate nelle strategiedell’AAROI-EMAC orientate al perseguimentodei suoi fini statutari, tra cui la formazione

e l’aggiornamento professionale dei suoiIscritti, e più in generale l’implementazionedel valore della loro disciplina specialistica,restano senza dubbio obiettivi che l’Associa-zione è per sua stessa costituzione chiamataa mantenere e ad implementare.

Uno step fondamentale per quest’evolu-zione è senz’altro stato lo Statement sotto-scritto con la SIAARTI il 16 Dicembre 2017,con il quale la Società Scientifica più presti-giosa e l’unica Organizzazione Sindacale cherappresentano a tutti i rispettivi livelli gliAnestesisti Rianimatori Italiani si sono for-malmente date atto, l’una all’altra, degli spe-cifici valori che le animano, ma soprattuttosi sono prefisse insieme obiettivi di comunecrescita e sviluppo, nel perseguimento – cia-scuna nei propri ambiti – delle loro finalità.

Finalità distinte per ruoli e funzioni asso-ciative, ma inevitabilmente tutte orientate alcomune ed unitario interesse di una catego-ria specialistica che solo un altrettanto comu-ne ed unitaria sinergia, posta in atto sia sulversante scientifico sia su quello sindacale,può rendere vincente.

Si tratta certo di un primo passo, al qualedovrà far seguito, sin da subito, anche per ar-rivare ancor più uniti alla prossima edizione2019 del Meeting SaQuRe, l’innesto di ulterio-ri marce in avanti, in modo tale che l’AAROI-EMAC persegua la formazione e l’aggiorna-mento professionale dei suoi Iscritti semprepiù collaborando con la SIAARTI nella produ-zione e nella diffusione della cultura e dellaconoscenza scientifica, con il proprio cre-scente apporto sindacale nel merito dell’orga-nizzazione del lavoro che la professione metteal servizio dei bisogni di salute.

Occorre abbandonare una volta per tutteogni forma di concorrenzialità del Sindacatosul terreno di studio e ricerca spettante allaSocietà Scientifica, così come occorre abban-donare con altrettanta determinazione certistereotipi secondo i quali il Sindacato “nonaiuta” a tradurre in lavoro efficace ed effi-ciente, a beneficio dei pazienti, le competenzescientifiche e più in generale professionali dicoloro i quali ne sono rappresentati, e cheproprio nel Sindacato, giustamente, vedonoun punto di riferimento per la tutela dei pro-

pri diritti di lavoratori, fermo restando il do-vuto rispetto dei doveri – non solo contrat-tuali – che la professione impone.

I criteri di buona organizzazione del la-voro che il Sindacato si prefigge non sono in-fatti per nulla in conflitto con il valore diun’attività lavorativa che trae linfa vitale dauna formazione scientificamente validata.

Tant’è vero che in troppi ospedali oggi ènegato il diritto contrattualmente dovuto emai abbastanza preteso alle ore di aggiorna-mento professionale; e si tratta – guarda caso– proprio di quegli ospedali le cui ammini-strazioni si fanno fautrici di una produttivitàoperaia nel suo significato più deleterio, enon di una efficienza qualitativamente ele-vata per l’offerta di cure complesse ed alta-mente specializzate come quelle erogate insala operatoria o in rianimazione.

E occorre dire anche di più, more solitocon un’ormai consueta chiarezza che non hatimori di sollevare surrettizi fraintendimen-ti: Sindacato e Società Scientifica, se vorran-no davvero rappresentare tutti gli AnestesistiRianimatori Italiani e non solo una loro par-te più o meno consistente, dovranno proce-dere insieme anche al CPAR, il Collegio deiProfessori della categoria, affinché i fabbi-sogni di Specialisti nella nostra Disciplinasiano finalmente riconosciuti dalle Istitu-zioni che ne regolano gli accessi, con unadeguamento vero e non cosmetico alle ne-cessità reali del numero di posti nelle Scuoledi Specializzazione.

Anche su questo specifico obiettivo, checonsentirebbe finalmente di risolvere, senzaalcun fariseismo più o meno obbligato da si-tuazioni incresciose che tutti conosciamo be-ne, il problema di Medici in Formazione uti-lizzati al posto degli Specialisti, occorre inve-stire i nostri comuni sforzi.

Un altro obiettivo altrettanto importanteè la trasformazione in regolari contratti di la-voro della dirigenza medica (quindi con CCNLdel pubblico impiego) della pletora di contrat-ti di lavoro atipici (tra cui quelli da “specia-listi ambulatoriali”) che hanno finora invasoillecitamente le sale operatorie, le rianima-zioni, e le altre unità operative ospedalierepiù “di frontiera”, come i Pronto Soccorso.

Un altro obiettivo ancora resta la difesadelle nostre competenze dagli appetiti di altreDiscipline che vorrebbero addirittura usareverso gli Anestesisti Rianimatori, nel nome diuna “trasversalità multidisciplinare” a sensounico, addirittura la “gentilezza” di escluderlida ambiti di cui essi stessi sono stati creatori,solo per fare qualche esempio dall’elisoccorsoalle ambulanze medicalizzate, dalla medicinaiperbarica alla terapia del dolore, ma semprefacendo i generosi con la bontà altrui (la no-stra), dato che resta sempre e comunque a noiil privilegio di dover soccorrere certi incautiesploratori dei nostri territori professionaliavventuratisi oltre i limiti che elementareprudenza vorrebbe.

Ecco perché (concludendo questa mia pernon annoiarvi troppo) Sindacato e SocietàScientifica possono e devono continuare aconvergere, anche sognando in grande, comesottolineato in occasione del saluto inaugu-rale al Meeting che ho avuto il piacere di ri-volgere ai presenti in auditorium insieme aiprincipali artefici dello Statement AAROI-EMAC/SIAARTI del 16/12/2017 presenti al-l’evento, il Presidente SIAARTI Antonio Corcio-ne ed il Candidato alla Presidenza SIAARTI peril triennio 2022-2024 Antonino Giarratano,al quale l’AAROI-EMAC ha espresso chiara-mente il suo endorsement, apprezzandone ilprogramma.

L’auspicio inaugurale del Meeting, per chinon avesse avuto modo di ascoltarlo in temporeale, è che tutti gli Anestesisti RianimatoriItaliani, un giorno non lontano, siano al con-tempo Soci SIAARTI ed Iscritti AAROI-EMAC.Un sogno? Oggi lo è sicuramente, ma la realtàpotrebbe – un giorno – non essere tanto di-versa. Dipenderà da quanto sapremo antici-parne insieme le opportunità.

L’edizione del SaQuRe 2019, che si terràsempre a Roma in Maggio, è già in fase di pro-gettazione. Contiamo su di Voi anche perquell’occasione!

Ancora grazie,.

Alessandro VergalloPresidente Nazionale

SPECIALE SAQURE 2018Il Meeting organizzato dall’AAROI-EMAC si è svolto a Roma dal 24 al 26 Maggio,

proponendo un programma innovativo pensato per formare i partecipanti su problematiche contrattuali, ma anche organizzative e strutturali

oltre che relative alla qualità e alla sicurezza dei servizi.

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Il punto sul Biotestamento

L’approvazione della Legge 219/2017 sul Biotestamento harappresentato un importante passo avanti a livello normativo perregolamentare un ambito delicato come il fine vita, ambito in cuigli Anestesisti Rianimatori sono i Medici senza dubbio maggior-mente coinvolti e sempre in prima linea nel rapporto con i pa-zienti e i familiari.

Sull’argomento si è fatto il punto nel corso del Meeting SA-QURE.

“Si tratta di una tematica fondamentale per gli AnestesistiRianimatori che quotidianamente, ben prima della Legge sulBiotestamento, si occupano del fine vita - ha affermato FrancoMarinangeli, Presidente del Meeting -. La Legge è un passo inavanti perché stabilisce prìncipi chiari e fissa i confini tra iltrattamento palliativo (che significa protezione del pazientenei confronti della sofferenza, sia fisica che morale, psicolo-gica o sociale) e l’astensione dall’accanimento terapeutico daun lato e qualsiasi azione finalizzata ad abbreviare la vitadall’altro, due piani che si pongono agli opposti estremi dalpunto di vista sia legale che etico.

L’accanimento terapeutico, ad esempio, è un vero e pro-prio nemico nei confronti del paziente perché è tale quandonon c’è speranza di cura e ha l’unico effetto di allungare lavita senza per questo migliorarne la qualità. Il vero obiettivodeve essere, invece, l’appropriatezza della cura in funzionedel bene del paziente. Ciò non toglie che occorrerà ancoratempo affinché l’applicazione della Legge diventi realmenteefficace. Permangono, infatti, situazioni non chiare che pos-sono essere di difficile gestione in assenza della DisposizioneAnticipata di Trattamento con possibili ricadute medico legalisulla professione. In questo senso l’AAROI-EMAC intende por-tare avanti azioni specifiche che favoriscano il miglioramentodella comunicazione tra medico e paziente ma anche di con-fronto tra professionisti della sanità con eventi come SAQU-RE”.

Nel corso della sessione dedicata al Biotestamento ci sonostati gli interventi di esperti e testimoni diretti di alcune delle si-tuazioni oggi normate dalla Legge sul Biotestamento, a partire daBeppino Englaro.

“Eluana nel 1980 nonaveva ancora 10 anni ma du-rante un dibattito familiare,ritenendosi non rispettataabbastanza, ci apostrofò edisse “cosa c’entrate voi conla mia vita?” – ha raccontatoBeppino Englaro, padre di

Eluana -. Aveva già ben defi-nito il concetto di libertà e didignità. Per il Natale 1991scrisse una lettera in cui de-scriveva la sua famiglia comeun “nucleo molto forte basa-to sul rispetto e l’aiuto reci-

proco. Famiglia salda, calda eaffettuosa sulla quale si puòsempre contare”. Nel 1992l’incidente. Noi non c’erava-mo. La prima persona a par-lare con i medici fu una suacompagna di Liceo. Francescasi è chiesta fin da subito cosaavrebbe voluto Eluana: “nograzie all’offerta terapeutica anche se era la migliore. Consi-derando il danno, lascia che la morte accada”.

Al 4° giorno abbiamo avuto il primo colloquio con il re-sponsabile della rianimazione che ci ha detto che il giornosuccessivo avrebbero fatto la tracheotomia e non avevano bi-sogno di nessun consenso. Ma noi eravamo il suo nucleo saldo,caldo e affettuoso. Per cui abbiamo fatto presente: perché nonchiede il nostro consenso? Il medico ha opposto il codice de-

ontologico. Io non posso non curare. Punto e basta. Nel 2007ha risposto la magistratura: avrebbe autorizzato solo se lacondizione fosse irreversibile (e lo era) e che i convincimenticulturali, etici e filosofici della ragazza fossero quelli (e loerano). Eravamo finalmente autorizzati a riprendere il pro-cesso del morire di Eluana. La nostra vicenda come quella diNelson Mandela: per rivendicare uguaglianza tra bianchi e ne-ri finì in galera. Eluana, per rivendicare il diritto di dire “nograzie alle cure” rimase imprigionata nel suo corpo per 6233giorni, 17 anni e 22giorni. Oggi questo diritto viene garantitodalla legge sul Biotestamento».

A rafforzare la testimonianza di Englaro anche Amato De Mon-te, Anestesista Rianimatore, Direttore di Dipartimento ad AttivitàIntegrata di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda OspedalieraUniversitaria di Udine.

«Il Medico deve porsi nei confronti del paziente in una di-mensione olistica, a maggior ragione deve farlo quando si par-la di fine vita - ha spiegato Amato De Monte-. Il Medico è una persona, così come ilpaziente e ha dei doveri che si pongono sudiversi piani: culturale, con l’aggiorna-mento, sociale, attraverso il rispetto delleleggi e della Costituzione, deontologico,attraverso il rispetto del Codice, spiritualee ambientale in linea anche con quantopiù volte indicato dalla Chiesa Cattolicasulla necessità che il Medico rispetti la di-gnità del paziente ed eviti l’accanimentoterapeutico. Il punto principale è, infatti,questo: il Medico deve esercitare con spi-rito di servizio, ossia rispettare le sceltedel paziente anche quando non sono inlinea con le proprie convinzioni. A luicompete la capacità di trasmettere le informazioni in manieraadeguata e di utilizzare le cure in maniera corretta e appro-priata. Oggi in Italia esiste una Legge che garantisce l’auto-determinazione del paziente».

Sempre in tema di autodeterminazione anche l’intervento diMaria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto Luca Co-scioni.

«Oggi più che mai il concetto di salute non è e non deveessere un bene autonomamente tutelato - ha sottolineato MariaAntonietta Farina Coscioni -. La salute non è solo integrità fisica,assenza di malattia ma coinvolge una condizione complessivadi benessere psicofisico del soggetto. Si pensi ad un malato diSLA che riconosce, nel senso che conosce, è pienamente co-sciente della degenerazione neuronale che lo ha colpito. Tuttiabbiamo un termine ma a chi viene diagnosticata una ma-lattia come la SLA il concetto di terminalità appare immediatoe concreto. Al momento in cui un malato manifesta una vo-lontà di sospendere un trattamento che non viene rispettata,“subisce” un danno di agonia: “dolore provato da colui che èin grado di percepire lucidamente e consapevolmente l’avvi-cinarsi della fine”. È uno stato mentale e fisico estremo. Dalgreco: lotta (battaglia estrema che il corpo mette in atto controla morte). Chi risarcisce il paziente di questo danno? Di que-sto tempo di sofferenza che gli è stato procurato? Le cure pal-liative mettono in grado le persone che soffrono di malattiegravi o che sono in stato di forte prostrazione di esercitarel’autodeterminazione. L’approccio non è quindi solo basatosulla risposta al bisogno ma contribuisce direttamente a farsì che i diritti umani civili e partecipativi della persona pos-sano essere esercitati fino al momento della morte (Consigliod’Europa 2009 e articolo 32 della nostra costituzione)».

Alla sessione hanno partecipato anche esperti in materia diBiotestamento e Bioetica.

«In Italia la gestazione di questa legge è stata lunga. Men-tre in quasi tutta Europa le DAT erano riconosciute, da noi,nel silenzio del legislatore, ad aiutare il medico interveniva lamagistratura - ha spiegato Paola Frati, Professoressa Ordinariadi Medicina Legale all’Università La Sapienza di Roma -.

Il fine vita è un universo complesso che va affrontato inmodo profondo. Per orientarsi serviva una “bussola” per que-sto il concetto chiave al quale si è deciso di fare riferimento èil concetto di qualità di vita che è estremamente soggettivo.Ora una legge c’è. È la n.219 del 2017, è completa e chiara:non c’è opzione per il medico se scegliere se rispettare le DAT.Deve farlo e basta. Può rifiutarsi solo se le DAT sono incongruecon la situazione clinica del paziente. La Legge definisce, in-fatti, il carattere vincolante delle DAT e non viene previstal’obiezione di coscienza, ma qualcosa di molto più profondo

e legato alla professionalità del sanitario ovvero il rifiuto dellaprestazione se incongrua con l’evoluzione clinica del pazientee ribadisce il divieto di eutanasia proprio perché il punto dipartenza è la percezione della qualità della vita. Inoltre valo-rizza una relazione medico-paziente basata su una alleanzaterapeutica e fa rientrare la comunicazione nel tempo di curaal pari delle terapie. Io confido che la magistratura non vadaa sgretolare una legge rispondente al comune sentire di unanazione. Il mio auspicio è che la legge Gelli e la legge 219 ab-biano aperto una strada che sarebbe bene seguire».

«Dal punto di vista della bioetica la Legge – ha sottolineatoLuisa Borgia, componente del Comitato di Bioetica del Consigliod’Europa -, analizzata alla luce dei documenti bioetici inter-nazionali, ha luci e ombre, a partire dalla scelta del termine“disposizioni” che si discosta da tutti i documenti interna-zionali, in primis dalla Convenzione di Oviedo, in cui si parladi wishes dei pazienti, mai vincolanti per il medico e che non

è indenne da ricadute proprio perché ha in sé il carattere divincolo. L’impostazione che ne deriva è quindi di tipo con-trattualistico e questo potrebbe aprire le porte alla medicinadifensiva.

Altre criticità bioetiche, riguardano l’assenza di criteri peraccertare che il dichiarante sia lucido e consapevole al mo-mento delle DAT, una definizione della sofferenza non benspecificata quando si parla di sedazione profonda, l’attribu-zione tout court di atti terapeutici alla nutrizione e all’idra-tazione artificiale anche quando, in particolare l’idratazione,hanno esclusivamente la finalità di accompagnare il pazienteverso la morte con una valenza palliativa”.

«La Legge 219/2017 è un’ottima Legge - ha sottolineato Vit-torio Fineschi, Professore Ordinario di Medicina Legale all’Uni-versità La Sapienza di Roma -, di grande crescita culturale, chenon è sul fine vita ma sull’autodeterminazione e propone so-luzioni applicative e di orientamento pragmatico. Rappresen-ta un cambiamento culturale che protegge sotto diversi puntidi vista e che ha rispettato le linee concettuali di maggior con-senso, oltre alla giurisprudenza e alle norme già previste dalCodice deontologico dei Medici.

Esalta la professionalità del medico e di ogni esercente leprofessioni sanitarie e rappresenta una standardizzazione delrispetto dell’etica morale condivisa. Occorre, tuttavia, andareoltre anche attraverso una corretta informazione per i citta-dini e una formazione per i Medici e per il personale sanitariosulla quale gli insegnamenti nei corsi di laurea in medicinahanno già previsto la specifica attenzione”.

Tra i Relatori, Amato De Monte, Beppino Englaro e Maria Antonietta Farina Coscioni

Il video integralesu RadioRadicale.it

Sul sito di Radio Radicaleè disponibile il video integra-le del confronto sul “Biotesta-mento" dopo la Legge219/2017 che si è svolto saba-to 26 maggio nel corso delMeeting.

Il link è il seguente:https://www.radioradicale.it/scheda/542619/il-biote-

stamento-dopo-la-legge-2192017-opinioni-a-confrontoLa registrazione video ha una durata di 4 ore e 11

minuti.

Guarda online

SPECIALE SAQURE 2018

Beppino Englaro - Amato De Monte

Maria Antonietta Farina Coscioni

Paola Frati

Luisa Borgia

Vittorio Fineschi

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Una selezione di immagini dei tre giorni di Meeting

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Altre foto sul canale Flickr AAROI-EMAC (www.flickr.com/photos/aaroi-emac/)

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Sono stati presentati a SAQURE, i dati dellostudio realizzato, in collaborazione con il Bro-ker assicurativo AON, dall’Osservatorio Perma-nente AAROI-EMAC sul contenzioso sanitario.

«L’importanza del nostro Osservatorio, –ricorda Alessandro Vergallo, Presidente Nazio-nale AAROI-EMAC – che prende in esame lesituazioni relative ai sinistri che possonocoinvolgere gli oltre 10.000 medici rappre-sentati dall’Associazione, assicurati in am-bito sia civile sia penale tramite la conven-zione che l’AAROI-EMAC mette a disposizionedi tutti gli Iscritti sin dal 2003, è enorme, inquanto ci consente di monitorare anno peranno l’andamento dei sinistri riguardanti lastragrande maggioranza dei medici appar-tenenti ad una categoria di professionistiprecisamente definita ed omogenea. Con iltriennio passato e quello che abbiamo da-vanti, AAROI-EMAC disporrà di dati che nonsono in possesso nemmeno delle Istituzionidi governo del SSN per monitorare l’anda-mento del contenzioso, anche in relazioneallo spartiacque temporale costituito dellaLegge Gelli-Bianco n. 24/2017».

La validazione statistica - appena avvenuta

-dell’analisi dei dati definitivi relativi al triennio2014-2016 ne ha confermato l’interpretazionepreliminare anticipata lo scorso anno, mentreun primo inquadramento dei dati riguardantiil 2017, ancora in fase di elaborazione, eviden-zia un aumento vertiginoso dei sinistri aperti.

Nel 2017, infatti, i sinistri aperti (che pos-sono coinvolgere più professionisti per unostesso evento avverso) risultano passati da 384del 2016 a 603 nel 2017, con un incrementodel 57% circa.

Tale incremento, ad una prima analisi deidati - considerato che gli eventi avversi i qualidanno origine all’apertura dei sinistri conser-vano comunque una tendenziale riduzione del-la loro entità - appare soprattutto imputabilealle comunicazioni di avvio delle trattative stra-giudiziali, in diretta conseguenza delle quali lestrutture sanitarie, una volta chiamate in causanel contenzioso avviato dai pazienti che si ri-tengono danneggiati a seguito di un accesso al-le cure erogatevi, coinvolgono i singoli medicidipendenti nell’iter che ne conseguirà, even-tualmente anche in sede giudiziale sia presso itribunali ordinari sia presso la Corte dei Conti.

Fino al 1 aprile 2017 (data di entrata in vi-gore della Legge Gelli-Bianco) i dati raccoltidalla AAROI-EMAC evidenziavano un progres-sivo calo del numero complessivo dei sinistriaperti, confermando anche nel primo trimestre2017 una riduzione del contenzioso che lascia-va ben sperare: nell’anno 2016, infatti, la per-centuale complessiva di colleghi coinvolti inprocedimenti giudiziari sia civili che penali, ri-spetto al numero totale di assicurati, era arri-vata, con un trend in calo a partire dal 2010,anno in cui aveva raggiunto circa il 6,5%, adabbassarsi al 3,5%.

Un trend positivo che si è interrotto, in li-

nea temporale, contestualmente all’applicazio-ne della Legge Gelli-Bianco da parte delle am-ministrazioni ospedaliere, momento a partiredal quale l’aumento delle chiamate in causa,da parte delle stesse, dei singoli medici nelcontenzioso ha evidenziato un risultato esatta-mente contrario agli obiettivi dichiarati dallanorma: una preoccupante divaricazione, inrapporto ai casi di presunta malpractice, tra laposizione delle strutture sanitarie e quella deiloro medici dipendenti.

Dall’entrata in vigore della nuova Legge sul-la responsabilità professionale i sinistri apertidagli Iscritti all’Associazione, e quindi - datal’altissima prevalenza associativa delle catego-rie di medici che essa rappresenta - più in ge-nerale i sinistri riguardanti in primis i medicispecializzati in Anestesia e Rianimazione e inmisura comunque rilevante quelli operanti neiPronto Soccorso e nell’Emergenza 118, appa-iono aumentati vorticosamente, sia in sede pe-nale, sia - in particolar modo - in sede civile.

«Questo dirompente effetto negativo -spiega Vergallo - è dipeso da un’applicazioneaziendale pedissequa e acritica dell’art. 13della Legge Gelli Bianco rubricato ‘Obbligodi comunicazione all’esercente la professio-ne sanitaria del giudizio basato sulla sua re-sponsabilità’, che è per legge esteso anche al-le ‘trattative stragiudiziali’ intraprese dallestrutture sanitarie a seguito della loro chia-mata in causa per malpractice da parte deipazienti o dei loro congiunti.

Il fatto che la legge imponga tempi ri-strettissimi per l’invio di queste comunica-zioni - unito alla sanzione prevista per lestrutture sanitarie in caso di omissione tar-diva o incompletezza della comunicazione -, ha indotto le Amministrazioni Ospedalieread adottare un’applicazione indiscriminatadi questa norma, coinvolgendo decine e de-cine di medici in ogni singolo sinistro, consituazioni kafkiane che arrivano a interes-sare in un unico sinistro l’intera équipe diAnestesisti Rianimatori di un ospedale. Unotsunami di comunicazioni, l’entità dei cuieffetti sull’aumento del conflitto di interessitra gli ospedali ed i loro medici nell’ambitodella responsabilità sanitaria sarà valutabilesolo a partire dalla fine del 2018.

I dati mostrano due aspetti di rilievo:uno, sicuramente positivo, riguarda l’anda-mento in riduzione del trend dei sinistri, edi rimando, evidentemente, quello deglieventi avversi, avvenuto nel triennio 2014-2016, un altro a cui occorre porre con ur-genza rimedi: da Aprile 2017 siamo sommer-si da parte delle Aziende di richieste di rela-zioni scritte su specifici casi clinici senzache i professionisti possano sapere esatta-mente a che cosa andranno incontro dopoaverle firmate. In questa prospettiva gli esitiche la Legge Gelli-Bianco avrà sono ancoratutti da analizzare, ma i dati emergenti nonsono affatto confortanti. Comunque, questoci dà ulteriore impulso ad implementare ul-teriormente l’attività di monitoraggio dei si-nistri, con la conseguente attività di preven-zione del rischio clinico, e quindi degli even-ti avversi, attuate con tutte le iniziative diformazione e di aggiornamento professiona-le di cui l’AAROI-EMAC si fa carico, le qualiiniziative hanno sicuramente contribuito adeterminare una costante riduzione dei si-nistri nel triennio 2014-2016, e sicuramentehanno limitato, perlomeno riducendo glieventi avversi, la pericolosa escalation del2017 riguardante i sinistri aperti».

Relativamente al triennio 2014-2016, cheha preso in esame un database di oltre 10.500medici, i dati definitivi confermano la maggiore

incidenza di sinistri aperti alSud, seguiti da quelli aperti alNord e al Centro, per un totaledi 870 eventi avversi e 1.382 si-nistri aperti a livello nazionale.Il dato grezzo aggregato perospedale, rapportato alla di-mensione delle strutture, evi-denzia inoltre che quelle mag-giormente coinvolte nelle vicen-de giudiziarie sono le strutturedi medie dimensioni (che han-no tra 120 e 500 posti letto), marapportando lo stesso dato in ri-ferimento al parametro ‘norma-lizzato’ di 1.000 posti letto sievidenzia che maggiormentecoinvolti sono gli ospedali di mi-nori dimensioni, perché hannoun’incidenza maggiore sia dieventi avversi che di sinistri aperti: 7 eventi ogni1.000 posti letto (rispetto ai 5 dei medi e ai 4dei grandi ospedali) e 9 denunce di sinistro(contro le 8 dei medi e 6 dei grandi ospedali).Sempre ogni 1.000 posti letto, ma in base allalocalizzazione, si registrano 13 denunce al Sud,contro 6 al Centro e 5 al Nord. La maggiore in-cidenza al Sud è legata anche alla dimensionedelle strutture. Mentre al Nord c’è una preva-lenza di strutture medio-grandi (che hannoun’incidenza di sinistri inferiore), al Sud c’èuna maggioranza di strutture piccole con menodi 120 posti letto in cui le denunce sono per-centualmente più numerose.

«Sulla base di queste evidenze – dichiaraFranco Marinangeli, Presidente del Meeting SA-QURE 2018 (nella foto) – l’AAROI-EMAC in-sieme ad AON ha già avviato un approfondi-mento che ha l’obiettivo di analizzare i mo-tivi di questa tendenza. Attraverso l’analisidi altri aspetti cercheremo di capire se que-ste denunce sono fatte per reali motivi o seinvece risentono di motivazioni meramentestrumentali ad un fine risarcitorio che pre-scinde dall’effettivo avvenuto danno permalpractice. Sarà inoltre necessario, per po-ter pianificare azioni di categoria a difesadi tutti i colleghi, allargare le analisi dei dati,perché proprio questi dati evidenziano chelavorare in certi ospedali può portare più fa-cilmente a subire una denuncia. In partico-lare in questo momento in cui, proprio alSud, siamo quotidianamente sotto attacco,spesso anche fisico».

Che cosa viene denunciato? Tutte le attivitàdi anestesia e rianimazione in sala operatoria,in terapia intensiva o in altro reparto. In salaoperatoria la responsabilità è spesso di équipe:gli incidenti possono accadere al momento del-l’induzione dell’anestesia, nel suo mantenimen-to (anche se in questa fase, gli incidenti appa-iono più spesso legati globalmente all’interven-to chirurgico in corso) e nel post-operatorio.Ed è proprio il post-opera-torio ad essere sotto i riflet-tori dell’Osservatorio AA-ROI-EMAC, perché l’obietti-vo è quello di ridurre sem-pre più, idealmente fino adazzerarli, gli eventi avversioccorsi anche e soprattuttoin questa fase.

«Attraverso un mag-giore controllo del pazien-te e una più efficace co-municazione di equipe –spiega Marinangeli – pos-siamo ottenere un risulta-to molto importante versoquesto obiettivo».

L’analisi dell’età dei Me-

dici coinvolti rivela come i maggiori esposti sia-no i professionisti più anziani e quelli più gio-vani, questi ultimi più spesso operativi in pic-cole strutture (che come abbiamo visto sonoquelle più esposte a sinistri e aperture conten-zioso). Quanto ai settori di esercizio professio-nale, invece, il maggior coinvolgimento riguar-da le sale operatorie e le rianimazioni, ma negliultimi anni cominciano ad essere coinvolti an-che i medici che lavorano nell’ambito della te-rapia del dolore e che oggi sono esposti anchea possibili inadempienze rispetto alla legge38/2010 (che ha normato il diritto del pazientea ricevere adeguato sollievo dal dolore).

«L’Osservatorio Permanente AAROI-EMACsul contenzioso sanitario – conclude Mari-nangeli – fornisce indicazioni importantisulle problematiche su cui indirizzare for-mazione e ricerca, in modo da poter attuareun progetto di Total Quality Management perl’intera categoria dei medici rappresentatidall’AAROI-EMAC sul piano sindacale, e dallaSIAARTI (Società Scientifica accreditata diriferimento della categoria) sul versantescientifico, e quindi anche a tutela della si-curezza dei pazienti che affidano la propriasalute alle loro cure. Abbiamo infatti la ne-cessità di lavorare su tutte le linee di attività:anestesia, rianimazione, dolore, fine vita,emergenza ed elisoccorso. Siamo già al ta-volo delle linee guida per l’elisoccorso insie-me alla SIAARTI, facciamo da anni corsi disimulazione in anestesia e terapia intensivae ora abbiamo in programma di lavorare suldolore e le terapie palliative.

Inoltre durante il Meeting SAQURE abbia-mo lanciato l’idea di un centro di ricerca eformazione per la Sicurezza, Qualità, pro-blematiche medico legali in Anestesia, Ria-nimazione, Terapia Intensiva, Terapia delDolore, Cure di fine vita, Emergenza sanita-ria».

La Legge Gelli-Bianco aumenta la conflittualitàfra medici e strutture sanitarie

I primi dati 2017 dell’Osservatorio AAROI-EMAC sul contenzioso medico-legale

SPECIALE SAQURE 2018

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Anno XXXIX - Numero 3 - Maggio/Giugno 2018

9Elisoccorso, training in Cina per i colleghi di Shanghai

AAROI-EMAC e Leonardo, la principale azienda industrialeitaliana e tra i leader mondiali in campo elicotteristico, insiemenel primo evento dimostrativo internazionale nel settore dell’eli-soccorso che si è svolto in Cina, presso l’Ospedale Ruijin di Shan-ghai. I due partners hanno effettuato alcune attività di formazionefinalizzate al trasferimento di capacità e know-how per il perso-nale medico e per gli specialisti destinati all’impiego sulle eliam-bulanze. Due rappresentanti di AAROI-EMAC, il Dr. Angelo Ta-glienti e il Dr. Roberto Balagna, hanno partecipato a esercitazionicongiunte e a una conferenza dedicata. Il personale medico e isoccorritori coinvolti hanno arricchito il proprio addestramento,in particolare per operazioni su eliambulanze, anche grazie allapresenza di elicotteri Leonardo AW119Kx e AW139 utilizzati inCina da Kingwing e di proprietà della società Sino-US Intercon-tinental.

L’evento rappresenta una tappa significativa dell’ac-cordo di collaborazione raggiunto da AAROI-EMAC eLeonardo nel 2017 che prevede, tra gli obiettivi da rag-giungere, l’implementazione scientifica, tecnica ed orga-nizzativa nell’ambito dell’elisoccorso. L’intesa nasce al finedi sviluppare sinergie per sempre più elevati livelli di capacitàoperativa e di sicurezza per il personale del soccorso sanitarioimpiegato su elicotteri, da sempre in tutto il mondo punta di dia-mante dell’intero Sistema di Emergenza-Urgenza. Sulla basedell’Intesa, gli Anestesisti Rianimatori e i loro colleghidi Emergenza e di Area Critica stanno dando il loro con-tributo affinché Leonardo, sulla scorta delle loro speci-fiche competenze ed esperienze professionali, possa ap-portare costanti miglioramenti tecnici ai mezzi HEMS

(Helicopter Emergency Medical Service – Elisoccorso)dell’Azienda, mantenendoli sempre aggiornati.

L’AAROI-EMAC ha a sua volta coinvolto la SIAARTI (SocietàItaliana di Anestesia Analgesia, Rianimazione, Terapia Intensiva),accreditata per la definizione di linee guida secondo la LeggeGelli, nella definizione di un tavolo tecnico che sta già lavorandosulla individuazione degli standard italiani per questo delicato eimportante settore della sanità. Se SIAARTI è interessata agli

aspetti di formazione e clinici, AAROI-EMAC è fortemente in-teressata agli aspetti della Sicurezza, della Qualità e alleproblematiche assicurative e medico legali legate al mon-do dell’elisoccorso. E’ per questo che nel Meeting SAQURE2018 (Safety, Quality, Reliability), che si è tenuto a Roma lo scor-so maggio, è stato dato ampio spazio al mondo dell’elisoccorso.

Il lavoro svolto, come stabilito nell’Accordo del 2017, saràutile alla pubblicazione, con dati scientificamente validati e suscala ancor più ampia, di protocolli dedicati all’intero settoredel soccorso e del trasporto sanitario d’urgenza, che il progres-

sivo sviluppo dell’organizzazione ospedaliera secondo modellidi tipo Hub-Spoke (modello a reti cliniche integrate) rende giàoggi indispensabile riformare. Definito lo standard nazionale,Leonardo e AAROI-EMAC sono intenzionate a lavorare insiemecon altre Associazioni che abbiano le stesse finalità (SIAARTIsarà certamente coinvolta in questo progetto) per presentarlo alivello internazionale, in particolare in Europa, facendo tesorodella grande esperienza e della varietà di condizioni ed esigenzeoperative che caratterizzano l’elisoccorso in Italia, contribuen-do alla eventuale definizione di uno standard europeo edivenendo un modello per quei Paesi interessati a svi-luppare un proprio servizio di elisoccorso.

L’Accordo di collaborazione del 2017 ha fatto seguito a quel-lo tra Leonardo e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleo-logico (CNSAS) annunciato nel dicembre 2016, e conferma l’im-pegno dell’Azienda nel settore delle emergenze con una flotta dioltre 600 elicotteri dedicati a compiti di soccorso in più di 50Paesi nel mondo. Si ricorda che oggi oltre l’80% dei Medicidi elisoccorso in Italia è rappresentato da AnestesistiRianimatori che lavorano nel SSN, da qui l’interesse diAAROI-EMAC a difendere la qualità del lavoro in questoambito.

L’evento rappresenta una tappa significativa dell’accordo di collaborazione raggiunto da AAROI-EMAC e Leonardo

nel 2017 che prevede, tra gli obiettivi, l’implementazione scientifica, tecnica e organizzativa

nell’ambito dell’elisoccorso

Elisoccorso: i dati a SAQURE

In Italia negli ultimi venti anni durante l’attivita’ di eli-soccorso si sono verificati 27 incidenti gravi, che hannoportato alla morte di 22 persone e 37 feriti.

Sono i dati presentati a SAQURE da Gianluca Facchetti,Anestesista Rianimatore del CNSAS.

Nei 27 incidenti gravi presi in esame, nel 52% dei casil’elicottero è caduto perchè ha impattato contro ostacoli(collisioni o cavi) e nel 33% perchè non aveva visibilità(succede per esempio in caso di ‘whiteout’). “La tecnolo-gia pero’ ci viene in aiuto- ha spiegato il dottor Facchet-ti- Grazie a particolari allestimenti, gli elicotteri possonodiventare macchine più sicure. Esistono infatti sistemianticollisione, di identificazione dei cavi e strumenta-zioni che consentono un volo in sicurezza in caso dimancanza di visibilita”.

I NUMERI

L’utilizzo di elicotteri HEMS è una pra-tica diffusa ormai in tutto il mondo, sep-pur con differenze fra Nazione e Nazione.

L’utilizzo dell’HEMS permette il rapidotrasporto, in caso di intervento primario,di una equipe sanitaria del luogo dell’in-cidente, e successivamente, il trasportodel paziente presso un adatto presidioospedaliero.

La grande versatilità del servizio è do-vuta, in parte, anche alla molteplicità di fi-gure che vi prendono parte.

Purtroppo, l’utilizzo dell’HEMS non èscevro da rischi, nonostante l’impiego del-le nuove tecnologie in campo aeronauticoassociate ad una crescente attenzione allatematica della sicurezza.

A differenza di altre Nazioni come laGermania e l’Inghilterra, in Italia non esi-stono studi pubblicati sugli incidentiHEMS, e questo rende difficile la valuta-zione dei possibili fattori di rischio.

Oltre alla valutazione del rischio effet-tivo, inoltre, è importante la valutazionedella percezione del rischio da parte dei

membri dell’equipaggio e del per-sonale sanitario.

Al giorno d’oggi non ci sonostudi in Italia che valutano la per-cezione del rischio da parte delpersonale di elisoccorso (pilota,medici, infermieri, tecnici).

Un simile studio è stato svoltosolo nel 2016 in Inghilterra.

L’obiettivo primario di questasurvey è quello di analizzare econfrontare la percezione del ri-schio fra le categorie di professio-

nisti coinvolti nell’ambito dell’elisoccorso,con l’obiettivo secondario di confrontarei risultati, ove possibile, con studi similipresenti in letteratura.

Il questionario proposto è compilabileon-line e verrà somministrato ad un cam-pione il più possibile eterogeneo, compo-sto da tutte le categorie professionali im-pegnate nell’ambito dell’elisoccorso.

La distribuzione della survey sarà il piùpossibile capillare, avvalendosi dei contat-ti con le singole basi di elisoccorso, il sup-porto della AAROI- EMAC e l’utilizzo deisocial network.

La survey è composta da 58 domande,compilabile completamente online in ma-niera anonima e non tracciabile, nel pienorispetto della vigente normativa sulla pri-vacy.

Le domande sono in parte a rispostamultipla e in parte a risposta aperta.

Il link si trova sul sito AAROI-EMAC:http://www.aaroiemac.it/website/valutazio-ne-del-rischio-in-hems-n1564.html.

Il tempo stimato per la compilazioneè di 15 minuti.

Valutazione del rischio in HEMSCompila il questionario. Il link è sul sito AAROI-EMAC

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Anno XXXIX - Numero 3 - Maggio/Giugno 2018

10 Nota Bene: le “Pagine Utili” riportano esperienze profesma non devono in alcun modo essere intese come line

Fragilità perDefinizione, valutazione,

impatto sulla progno

Per la maggior parte dei chirurghi e per alcunianestesisti il paziente fragile è di solito “l’elefantein sala operatoria” è facile da individuare maspesso è ignorato.

Quantificare la fragilità permette di aumentarela precisione della valutazione del rischio perio-peratorio. Inoltre, la cura ottimale per i pazientifragili e la reversibilità della fragilità con riabili-tazione preventiva sono aree fertili per la ricercafutura. La fragilità è una sindrome importante del-la popolazione anziana. La comparsa della fragi-lità ha importanti implicazioni prognostiche in ge-nerale per il paziente e in particolare in occasionedi un intervento chirurgico.

Gli anestesisti devono essere in grado di rico-noscere e diagnosticare la fragilità nei pazienti an-ziani e conoscere il suo impatto sulla prognosi.La misura della fragilità può facilitare la capacitàdi prendere decisioni da parte dei pazienti e deiloro familiari come anche degli anestesisti e deichirurghi. Le ricerche future dovrebbero esseredirette a controllare la fragilità e ridurre le com-plicanze nei pazienti fragili sottoposti a chirurgia.

IntroduzioneL’età avanzata non è considerata una controin-

dicazione alla chirurgia e gli anziani rappresen-tano una larga fascia della popolazione sottopostaa chirurgia e a procedure chirurgiche. Negli StatiUniti più del 40% della chirurgia è eseguita in pa-zienti di età maggiore di 65 anni. Poiché il nume-ro dei pazienti geriatrici continua a crescere, laconoscenza della popolazione anziana rappresen-ta un’indicazione particolarmente importante pergli anestesisti poichè presenta elevati rischi intrin-seci di complicanze e di mortalità. Una sfida ches’incontra quando si trattano pazienti anziani èquella di valutare l’età fisiologica rispetto a quellacronologica, e stimare le conseguenze dell’invec-chiamento sulla morbilità e sulle riserve funzio-nali del paziente. Recentemente è stato evidenziatoche la fragilità è una condizione importante esempre più frequente nella popolazione anzianache predispone il paziente a prognosi negativa do-po l’anestesia e la chirurgia.

Perché studiare la fragilità?È ben noto che nei soggetti anziani si riduce

la funzionalità degli organi e diminuiscono le ri-serve funzionali del paziente. Inoltre patologie co-muni come l’ipertensione, il diabete, le corona-ropatie, e le patologie polmonari sono molto piùfrequenti nei soggetti anziani.

Tuttavia l’impatto dell’età sulle malattie asso-ciate all’età possono variare in maniera conside-revole in quanto la popolazione anziana è moltoeterogenea. La fragilità attualmente è un concettoben accettato e permette di valutare l’impattocombinato dell’invecchiamento e delle comorbi-lità sulle riserve funzionali del paziente.

L’identificazione preoperatoria del pazientefragile idealmente permette di mettere in atto stra-tegie per trattare la fragilità e aumentare le riservefunzionali di base. Anche se il tempo disponibileprima di un intervento chirurgico spesso può im-pedire l’attuazione di tutte le misure preventive,ci possono essere condizioni in cui l’identificazio-ne precoce della fragilità potrebbe influenzare ilprocesso decisionale e indurre ad adottare stra-tegie terapeutiche che potrebbero migliorare laprognosi. È noto che nei pazienti molto anziani iprogrammi di esercizi possono determinare mi-glioramenti in diversi ambiti compresa la forza, ilbenessere cognitivo, e l’equilibrio. I programmidi attività fisica possono determinare inoltre unariduzione dell’attività infiammatoria, con produ-zione di sostanze antiradicali liberi, la modulazio-ne del metabolismo e il miglioramento della resi-stenza all’insulina. La debolezza muscolare e lacattiva alimentazione sono le caratteristiche dellafragilità e bassi livelli di albumina si accompagna-no a una prognosi perioperatoria negativa. Tutta-via i dati concernenti lo stato nutrizionale preo-peratorio nei pazienti fragili sono insufficienti,spesso probabilmente a causa di un limitato pe-riodo di tempo disponibile prima di una chirurgiaprogrammata in un paziente fragile.

Definizione di fragilitàLa fragilità è una condizione di una ridotta ri-

serva funzionale e conseguentemente di un’au-mentata vulnerabilità alle situazioni che interferi-scono sull’equilibrio omeostatico. La fragilità nonè una condizione di malattia di per sé, ma rappre-senta invece un insieme di sintomi o condizioniche determinano un declino riconoscibile dellefunzioni fisiche e cognitive e della resistenza ge-nerale. Si accompagna ad un rischio aumentatodi complicanze come cadute, delirio e morbilitàgenerale. In ambito chirurgico la fragilità è sem-pre più riconosciuta come un’importante sindro-me geriatrica associata ad un aumentato rischiodi complicanze, durata del ricovero, della dimis-sibilità e della mortalità. La prevalenza della mor-talità non è completamente nota, ma per gli an-ziani residenti in comunità si stima intorno al 3%-7% tra 65 e 75 anni, tra il 20%-26% tra gli 80-90anni e in circa del 33% nei soggetti maggiori di90 anni. La fragilità è particolarmente più fre-quente nei soggetti con malattie cardiovascolari ela presenza della fragilità è ritenuta una compo-nente importante quando si decidono strategie te-rapeutiche nei pazienti cardiovascolari.

FisiopatologiaLe cause che determinano la comparsa della

fragilità non sono ben conosciute. Durante l’in-vecchiamento “normale” si ha un progressivodanno della cellula mediante diversi meccanismi.A un certo punto l’effetto complessivo di dannodovuto all’età è sufficiente per influenzare negati-vamente le funzionalità degli organi, riducendo inultima analisi le riserve funzionali nei pazienti piùanziani. Nei pazienti fragili le velocità e l’entità deldeclino è accelerato e l’accumulo di deficit in di-versi organi determina un declino globale dellafunzionalità più rapido. C’è un’evidenza crescenteche la fisiopatologia della fragilità comportaun’interconnessione tra modificazioni infiamma-torie e alterazione della modulazione endocrinae immunitaria.

Nella popolazione fragile sono stati trovatimarkers dell’infiammazione come la proteina C-reattiva, e l’interleukina-6 e le alterazioni immu-nitarie caratterizzate da un aumento dei neutrofilie della conta dei monociti.

Il ruolo del deficit di vitamina D non è chiaro,sebbene un’evidenza crescente associa bassi livellidi vitamina D e ridotta massa e forza muscolarenei pazienti anziani, entrambi caratteri distintividella fragilità. Non si sa quale sia il ruolo che gio-cano fattori esterni come il fumo, la bassa attivitàfisica nello sviluppo della fragilità.

Parte delle difficoltà nel definire la fisiopato-logia della fragilità è l’assenza di markers e sin-tomi specifici associati alla fragilità. Un aumentodei markers infiammatori e molti dei mediatoriassociati alla fragilità sono peraltro presenti in al-tre condizioni, compreso nel normale invecchia-mento, nel cancro, nella demenza tipo Alzheimer.

Riconoscimento della fragilitàNon esiste un singolo test specifico che possa

essere utilizzato per diagnosticare la fragilità,mentre esistono molte scale e strumenti di misu-ra. Tra le scale condivise le soglie per l’identifica-zione della fragilità possono variare a secondodella popolazione.

Gli strumenti di screening possono esseremolteplici, al contrario delle scale specifiche uti-lizzate per misurare l’effetto del trattamento dopoun intervento. Nonostante le molte scale, ci sono2 approcci principali utilizzati comunemente perdefinire la fragilità. Questi sono il metodo del fe-notipo clinico e il modello dell’accumulo di defi-cit. Ciascuno ha i suoi vantaggi e svantaggi.

Fenotipo clinicoFried nel 2001 per primo ha stabilito il feno-

tipo della fragilità utilizzando dati provenienti dipiù di 5.000 pazienti. Le 5 variabili associate alfenotipo della fragilità sono:

1. perdita di peso non intenzionale maggiore di 4,5 kg nell’anno precedente;2. sintomi di debolezza;

3. ridotta attività fisica;4. debole forza nella stretta di mano;5. andatura rallentata. Ai pazienti è assegnato un punteggio da 0 a 5

in base alla presenza o assenza di sintomi di per-dita di peso, alla debolezza, alla descrizione del-l’attività fisica, o alla forza nella stretta di mano eall’andatura. Tutte le variabili hanno lo stesso pesoe ognuna vale 1 punto. I pazienti con punteggio 0sono considerati non fragili, quelli con 1 o 2 puntisono considerati prefragili; quelli con 3, 4 o 5punti sono considerati soggetti fragili. Anche se difacile utilizzo questo modello è stato criticato inquanto è basato solo sulla riduzione della massamuscolare (sarcopenia) come elemento centraledella fragilità, mentre sono escluse la valutazionedi qualsiasi componente dello stato cognitivo edemotiva.

Accumulo di deficitL’indice di fragilità (FI) è stato creato inizial-

mente utilizzando i dati dello studio canadese sul-la salute e invecchiamento (CSHA), studio pro-spettico su un campione di 10.263 pazienti. Sonostate identificate 92 variabili che comprendevanodiversi sintomi, valori di laboratorio alterati, co-morbilità e una valutazione delle disabilità. L’in-dice di fragilità è il numero delle variabili identi-ficate diviso per 92 (il totale delle variabili studia-te).

Più alto è il valore (riflesso di un maggior nu-mero di deficit) maggiore è la probabilità che ilpaziente sia fragile. Dallo sviluppo del modellooriginale che usava 92 variabili, sono state descrit-te numerose modifiche dell’indice di fragilità,comprendenti 70, 30 o anche 11 variabili di mor-bilità.

Queste scale di fragilità modificate sono moltopiù semplici da calcolare e probabilmente sonodi maggiore utilità nella pratica clinica.

Poiché il modello dell’accumulazione di defi-cit non richiede una valutazione dello stato fisico,quest’approccio è diventato molto popolare perle ricerche, utilizzando i dati estratti dalle cartellecliniche. Negli Stati Uniti il Programma Nazionaledi Miglioramento della Qualità Chirurgica(NSQIP) raccoglie i dati dei pazienti chirurgici di450 ospedali. Il NSQIP è stato confrontato con ilCSHA e sono state identificate 11 variabili preo-peratorie comuni ad entrambi i programmi.

Queste 11 variabili sono state inserite in unIndice di fragilità modificato (mFI) e se applicatoai dati dell’NSQIP ha evidenziato una correlazionepositiva tra fragilità, morbilità e mortalità postchi-rurgica.

Sono disponibili altri semplici test da eseguireal letto del paziente che possono essere usati pervalutare la capacità funzionale dei pazienti anzianiprima dell’intervento, molti di questi sono usatiregolarmente dai geriatri ma raramente dagli ane-stesisti. Gli esempi comprendono il tempo di al-

zarsi e camminare, la forza prensile e la velocitàgenerale dell’andatura a piedi.

Un semplice racconto di una caduta è ancheun indicatore importante di possibili deteriora-menti dell’autonomia motoria che è stata associa-ta a un aumento delle complicanze dopo un in-tervento. Questi test possono rappresentare unimportante complemento alla valutazione aneste-siologica preoperatoria soprattutto quando sonoavanzate richieste insistenti relative alle possibilitàdi recupero e le diverse opzioni per l’interventochirurgico.

Il ruolo della valutazione geriatrica glo-bale

Come descritto in precedenza, ci sono moltescale utilizzate per identificare la fragilità, ma que-ste possono rappresentare solo una valutazionelimitata della capacità funzionale del paziente edella sua salute. Il sistema di Valutazione Geria-trica Complessiva (CGA) è un processo di valuta-zione multidi-mensionale che copre diversi e di-stinti ambiti della salute delle persone anziane, epermette di misurare la fragilità.

Il CGA generalmente si basa su una valutazioneda parte di un’equipe medica che esegue una ap-profondita valutazione medica, dello stato cogni-tivo, psicologico e funzionale. Il CGA sembra par-ticolarmente utile nella valutazione dell’attesa divita. Il CGA non è stato messo a punto come stru-mento di valutazione preoperatoria, sebbene re-centemente è stato utilizzato in ambito prechirur-gico con alterne fortune.

Il CGA fornisce una valutazione approfonditadei pazienti anziani; i componenti possono variarein relazione alle situazioni e alle istituzioni. In unadelle sue forme più complete il CGA comprendela valutazione di ben 11 settori diversi, e coinvolgenumerosi operatori sanitari tra cui medici, fisio-terapisti, e assistenti sociali. Le aree di valutazionevanno dallo screening per la demenza e il delirioa una valutazione delle percezioni sensoriali (udi-to e vista). Una parte essenziale della CGA riguar-da la mobilità e l’indipendenza. Come rilevato inprecedenza il test di valutazione relativo al tempodi “alzarsi e camminare” è uno strumento validatoper misurare la mobilità e il rischio di caduta. Sichiede al paziente di sedersi su una sedia, percor-rere una certa distanza fare un giro completo eritornare a sedersi. Sebbene sia semplice questotest richiede forza e equilibrio per non cadere onecessita di assistenza supplementare. Una valu-tazione dell’indipendenza del paziente richiedeuno studio delle attività della vita quotidiana(ADL) usando, per esempio, l’indice di Barthel,che comprende domande sulla continenza dellavescica e dell’intestino, la capacità di alimentarsi,vestirsi, e di andare su e giù per le scale in ma-niera autonoma. Inoltre il CGA può comprendereuna valutazione dell’assistenza della badante, spe-cificando il supporto disponibile e quello neces-sario al paziente in modo regolare.

Nei pazienti anziani affetti da neoplasia gli stu-di hanno evidenziato che il CGA aggiunge valorepredittivo non solo alla morbilità e alla mortalitàassociata ma anche al trattamento. Questi studisuggeriscono che il CGA può avere un valore par-ticolare nella programmazione del trattamento del

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rofessionali e/o fonti scientifiche sugli argomenti trattati,linee-guida o raccomandazioni a valenza medico-legale 1111

Anno XXXIX - Numero 3 - Maggio/Giugno 2018

erioperatoriae, implicazioni gestionali, nosi dopo l’anestesia

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tumore nei pazienti che devono affrontare percor-si terapeutici complessi.

Tuttavia quando il CGA è stato applicato in am-bito chirurgico, l’entità del valore aggiunto è statavariabile. In uno studio di piccole dimensioni, Suhha studiato 60 pazienti sottoposti a chirurgia perneoplasia ginecologica che nel preoperatorio so-no sta-ti valutati in maniera approfondita usandoil CGA. Poi ha confrontato l’utilità di del CGA intutte le sue componenti con una semplice valuta-zione delle condizioni psicofisiche e dell’attivitàdella vita quotidiana (ADL).

La complessità della chirurgia prevedeva lacomparsa di complicanze maggiori e minori e lava-lutazione delle condizioni psicofisiche è statautile per identificare i pazienti a rischio di com-plicanze a differenza del CGA che non è stato effi-cace nel predirle.

Al contrario Kim ha eseguito una valutazioneCGA in 140 pazienti sottoposti a chirurgia. Il bassopunteggio rilevato con il CGA si è accompagnatoin manie-ra indipendente con una prognosi chi-rurgica negativa nei pazienti anziani.

In uno studio di pazienti anziani che dovevanosubire un intervento di colecistectomia laparosco-pica, Lasithiotakis, utilizzando il CGA ha diviso ipazienti in fragili e in forma. Il CGA comprendel’uso di strumenti di valutazione globa-le dello sta-to di autosufficienza, valutazioni di comorbilità,utilizzando l’indice di comorbilità Charlson, valu-tazione dello stato nutrizionale e cognitivo. Se ipazienti presentavano alcune caratteristiche di fra-gilità venivano considerati fragili; per essere con-siderati in forma pazienti dovevano soddisfare tuttii cri-teri predefiniti. Il solo criterio prognosticovalutato è stato la comparsa di complicanze nelpostoperatorio entro 30 giorni. 57 pazienti hannocompletato il CGA nel postoperatorio e tra questiil 56% sono stati considerati fragili rispetto a 44%considerati in forma. Le complicanze postopera-torie, compresa la lunghezza della degenza, sonostate significativamente più alte nei pazienti fragilirispetto ai pazienti sani: rispettivamente 85% e15%.

Forza e velocità dell’andaturaLa valutazione del fenotipo della fragilità o il

CGA possono comprendere un test sulla velocitàdell’andatura e sulla mobilità. Per il fenotipo Frieduna lenta velocità di deambulazione è il fattorepredittivo più importante di disabilità cronica e diricovero sociale. Negli anziani residenti in comu-nità la velocità dell’andatura lenta è associata amaggiore rischio di deterioramento cognitivo e didisabilità. Un’andatura lenta probabilmente è unriflesso di malattie cerebrovascolari e neurologi-che croniche che si accompagna a iperdensitàdella sostanza bianca e modificazioni della sostan-za grigia nella regione temporale mediale che so-no associate alla memoria. Una riduzione del-l’area prefrontale (una regione particolarmentevulnerabile agli insulti ipertensivi) contribuisce aun’andatura lenta alterando l’elaborazione delleinformazioni.

Anche se è un indicatore importante, la velo-cità dell’andatura è aspecifica e molteplici condi-zioni patologiche possono contribuire ad una ve-locità dell’andatura lenta. Nella maggior parte de-

gli studi si misura il tempo di per-correnza di 5metri su una superficie piana. La forza della strettadella mano, un altro indicatore della forza ha an-che un buon valore predittivo sulla prognosi.

Capacità aerobicaSebbene sia chiaro il rapporto tra velocità del-

l’andatura e fragilità, si conosce meno del rappor-to tra fragilità e capacità aerobica. La capacità ae-robica massima si riduce del 10% ogni 10 annidopo l’età di 20 anni, per una riduzione della fre-quenza cardiaca massima, della frazione di eie-zione e della massa muscolare cardiaca. Tuttaviafino al 50% di questo calo può essere dovuto aldecondizionamento piuttosto che all’invecchia-mento. Il test da sforzo cardiovascolare è un notostrumento di stratificazione del rischio, soprat-tutto per la chirurgia complessa, come il trapiantodi cuore. La validità del test da sforzo in altri am-biti è stata messa in discussione e non è disponi-bile di routine in molti ospedali. Inoltre solo unapiccola parte dei pazienti più anziani sono in gra-do di eseguire questo test, il 55% degli uomini eil 72% delle donne presentano importanti limita-zioni anche dell’attività di base della vita quo-ti-diana e non sono in grado di salire una sola ram-pa di scale.

Sarcopenia (perdita di massa muscola-re)

L’invecchiamento normale si accompagna auna riduzione della qualità e della massa dei mu-scoli scheletrici, della forza e della funzionalitàassociata. Questa condizione è nota come sarco-penia, che può essere primaria o secondaria. Lasarcopenia primaria sembra sia dovuta all’inatti-vità legata all’età che determina debolezza e alte-razioni funzionali; la sarcopenia secondaria è unaforma attiva e si accompagna ad alterazioni delmetabolismo, è detta cachessia. Dopo i settant’an-ni la velocità di perdita di funzionalità rispetto allaperdita di massa è accelerata ed ha importanti im-plicazioni sulla mobilità e sulla indipendenza fun-zionale. Inoltre il tempo di recupero della funzio-nalità muscolare è alterato nei soggetti anziani eanche pochi giorni di allettamento e l’immobilitàpossono comportare importanti perdite della fun-zionalità muscolare.

La sarcopenia è una caratteristica importantedella fragilità e un predittore di mortalità e com-plicanze dopo un intervento. Sebbene la sarcope-nia classica e la fragilità siano caratterizzate daperdita di peso e d’indice di massa muscolare(BMI), recentemente è stata riconosciuta l’obesitàsarcopenica nei pazienti anziani con un elevatoBMI ma bassa massa muscolare.

Malattie cardiovascolari e fragilitàAumenti generali dei biomarker infiammatori

come l’interleukina-6, la proteina-C reattiva, e di-verse citochine, e altre immuno alterazioni con-tribuiscono allo sviluppo dell’arteriosclerosi e aldanno del sistema cardiovascolare.

Lo stato di fragilità presenta molti di questimarkers, e una malattia cardiovascolare subclini-ca è presente frequentemente nei pazienti fragili.La fragilità sta diventando una componente sem-pre più importante nei pazienti cardiovascolari in-

fluenzando la prognosi e la scelta terapeutica. Le stime suggeriscono che la fragilità si ha nel

25% 50% dei pazienti con malattia cardiovasco-lare.

Khan ha trovato che negli anziani ricoverati incomunità una condizione di fragilità da moderataa grave si è associata ad un rischio maggiore del30% di sviluppare insufficienza cardiaca clinica-mente evidente.

L’associazione del rischio tra malattia cardio-vascolare e fragilità è importante per la valutazio-ne del rischio preoperatorio nei pazienti sottopo-sti ad anestesia e chirurgia, so-prattutto nei pa-zienti con insufficienza cardiaca congestizia.

Identificazione preoperatoria dei pa-zienti vulnerabili

Come descritto in precedenza la fragilità si ac-compagna con un aumento delle complicanze do-po l’intervento, e l’identificazione preoperatoriadei pazienti fragili permette efficaci interventi diprevenzione. Usando l’indice di fragilità modifi-cato (mFI) per valutare il grado di fragilità pre-sente nei pazienti sottoposti a chirurgia laparo-scopica del colon, Keller ha rilevato che il pun-teggio di fragilità più alto si è associato ad unamaggiore degenza e che i pazienti con punteggio0 nella valutazione della fragilità sono stati dimessiprima. Le componenti dell’Hopking Score modi-ficato comprendono la rilevazione della perditadi peso, la riduzione della forza della presa, lastanchezza, un’attività ridotta, e una bassa velocitànel cammino. Il vantaggio della scala di fragilitàmodificata descritta da Keller è la semplicitàd’esecuzione, che non richiede costi aggiuntivi.L’Hopking Score è uno strumento affidabile perprevedere le complicanze postoperatorie. L’ag-giunta di altri fattori predittivi di complicanze po-stoperatorie come l’albumina, la proteina C reat-tiva, la filtrazione glomerulare e del classico ADLnon migliorano la forza predittiva del mFI.

Attualmente non sono disponibili strumentiper il controllo della fragilità prima di un inter-vento, ma questo studio e altri simili suggerisconoche la valutazione della fragilità prima della chi-rurgia possa predire chi può avere bisogno di ri-sorse aggiuntive dopo l’intervento e quali sono lepopolazioni di pazienti più a rischio. Ha utilizzatouna serie di 7 diversi test di fragilità e ha classificai pazienti come non fragili, prefragili e fragili. Peri pazienti di chirurgia colorettale si sono avutecomplicanze nel 21% dei pazienti non fragili, 40%nei pazienti prefragili e 58% nei pazienti fragili.L’incidenza delle complicanze nei pazienti sotto-posti a chirurgia cardiaca è stata del 17% nei nonfragili, rispetto al 56% dei pazienti fragili. La du-rata del ricovero è stata maggiore e le riammis-sioni sono state più frequenti nei pazienti fragiliin entrambi i tipi di chirurgia.

Anestesia e paziente fragileNon esiste un unico approccio ai pazienti fra-

gili; invece un’assistenza accurata dei pazienti an-ziani è importante. I pazienti fragili sono soggetticon ridotte riserve funzionali, vulnerabili anche alminimo insulto; per esempio con l’ipotensione ol’ipovolemia. I pazienti fragili sottoposti ad ane-stesia e chirurgia presentano un rischio aumen-tato di complicanze e esiti negativi, compreso ildelirio. Il contributo dell’anestesia a questi esitinegativi non è ben conosciuto. Negli adulti, l’ane-stesia profonda, rilevata con l’indice bispettrale(BIS) si è accompagnata a una mortalità aumen-tata dei pazienti, soprattutto di quelli con bassapressione arteriosa e ematocrito. In questi studinon è chiaro se il basso valore del BIS sia un in-dicatore delle condizioni generali di salute sca-

denti o riflette l’effetto degli anestetici sul cervello.Recentemente sono stati eseguiti numerosi studiper accertare la relazione tra la profondità del-l’anestesia e il rischio di sviluppare disfunzionicognitive dopo l’intervento.

Siebert ha randomizzato pazienti con fratturedi anca sottoposti a riparazione chirurgica in ane-stesia spinale con 2 diversi livelli di sedazione. En-trambi i gruppi erano stati sedati con propofol e/omidazolam. L’incidenza di delirio è stata del 50%inferiore nel gruppo con sedazione leggera, in cuiil BIS era stato mantenuto ad un valore maggioredel 50% rispetto ai pazienti del gruppo con seda-zione profonda con un valore del BIS inferiore al50%. Nel follow-up ad 1 anno la mortalità è statadel 50% più alta nei pazienti con portatori di di-verse comorbilità nel gruppo con sedazione pro-fonda rispetto a quelli del gruppo con sedazioneleggera.

In diversi altri studi di anestesia generale congas anestetici i pazienti che erano stati mantenuticon valori di BIS più alti (45 % o più) presenta-vano un risveglio più rapido e minore rischio didelirio nel breve periodo o disfunzioni cognitivipostoperatorie nel lungo periodo. Questi studinon erano rivolti diret-tamente ai pazienti fragili,ma per il noto rischio aumentato di delirio e diridu-zioni delle riserve funzionali è intuitivo chequesti pazienti possano aver biso-gno di una mi-nore quantità di anestesia. È noto che la MAC (mi-nima concen-trazione alveolare) dell’anestesia èpiù bassa nei pazienti anziani e questi studi sug-geriscono che è utile monitorare la profonditàdell’anestesia nei pazienti molto anziani e fragili.

Preabilitazione e miglioramento dellaripresa dopo chirurgia programmata

La rilevazione del decadimento fisico (ad

esempio anamnesi positiva per faci-le stancabi-lità, riduzione della forza prensile della mano,perdita di peso, e condizione di precarie condi-zioni nutrizionali) è fondamentale per individua-re i pazienti fragili. I pazienti fragili soprattuttoquelli con sarcopenia presentano un alto rischiodopo un breve periodo d’immobilità. Per prea-bilitazione s’intende un programma concentratodi esercizi dei pazienti prima di un intervento, adifferenza della tradizionale fisioterapia riabili-tativa postchirurgica. È noto che l’allenamentoalla resistenza nei pazienti più anziani può de-termi-nare un miglioramento della funzionalitàfisica. Quest’approccio è stato attuato in pazientiortopedici fragili. Alcuni studi hanno dimostratoun beneficio nei pazienti sottoposti a chirurgiaelettiva del ginocchio sottoposti a un allenamen-to di resistenza per alcune settimane prima del-l’intervento.

Tuttavia devono ancora essere stabilite la fat-tibilità e i costi della preabilitazione per i pazientidi chirurgia generale. È possibile che un periododi preabilitazione possa migliorare l’esito funzio-nale. Eras ha rilevato un miglioramento della ri-presa dopo un intervento. Questi percorsi clinicipreoperatori e di assistenza postchirurgica del pa-ziente hanno messa in evidenza un miglioramentodella prognosi in interventi di protesi articolareanche se non sono stati utilizzati in modo specifi-co per i pazienti fragili.

RiassuntoLa fragilità è una sindrome importante della

popolazione anziana. La presenza della fragilitàha importanti implicazioni prognostiche in gene-rale per i pazienti e in particolare al momentodell’intervento. Gli anestesisti devono essere ingrado di riconoscere e diagnosticare la fragilitànei pazienti anziani e comprendere l’impatto sul-la prognosi. La misura della fragilità può contri-buire alla capacità decisionale per i pazienti eper i loro famigliari come anche degli anestesistie dei chirurghi.

hesia 32 (2014) 119–131

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Sono sempre più frequenti, in tutta Italia, le aggressioni amedici, infermieri e personale in servizio sulle ambulanze del118.

Un fenomeno intollerabile (già oltre 40 aggressioni a Napolicontro le ambulanze dall’inizio dell’anno) che vede al Sud ilmaggior numero di casi. Ed è proprio a Napoli, all’OspedaleCardarelli che il personale sanitario del 118, composto da me-dici e infermieri, ha recentemente messo in atto una protesta(nelle foto alcuni momenti catturati dal fotografo RiccardoSiano per il sito de la Repubblica Napoli) che li ha visti tuttiuniti sulle scale del nosocomio in un flash mob per dire NO allaviolenza ai danni dei camici bianchi.

Ma come invertire questa escalation? In una recente inter-vista a la Repubblica il Dr Giuseppe Galano, Presidente AAROI-EMAC Campania e Direttore 118 dell’area metropolitana di Na-poli, ha precisato che far scortare ogni singola ambulanza cheparte per un servizio non solo sarebbe estremamente dispen-dioso ma sarebbe soprattutto “una sconfitta dello Stato di di-ritto”. Potrebbero essere invece utili telecamere installate sulleambulanze e su camici dei medici perchè in questo modo, es-sendo collegate direttamente con la centrale consentirebberouna più facile identificazione degli aggressori. Fondamentale

anche una sensibilizzazione della cittadinanza che non può enon deve accettare che questi atteggiamenti diventino la regola.“Spero - ha precisato Galano - che i cittadini solidarizzinocon gli operatori e li difendano, se necessario. E’ un proble-ma anche culturale che deve partire fin dalle scuole”.

Ma Galano va anche oltre e, nel corso di una recente inter-vista rilasciata ai microfoni di Radio Crc in occasione di unadelle recenti aggressioni agli equipaggi del 118 di Napoli, hadichiarato: “L’operatore sanitario dovrebbe essere con-siderato un pubblico ufficiale in modo da perseguired’ufficio le eventuali violenze che possono essere per-petrate nei suoi confronti”.

Non c’è dubbio che la violenza sia violenza ma, cambia lapena a seconda di chi è il destinatario. Quindi, per essere piùespliciti, che differenza c’è tra i due tipi di reato?

In base al codice penale, il reato di percosse rientra nel-

l’ambito dei delitti contro la persona (artt. 575-623 bis) e, senon porta gravi conseguenze, viene punito con la reclusionefino a sei mesi o con la multa fino a 309 euro.

Molto diverso invece se i medici fossero considerati pubbliciufficiali al pari, per intenderci, degli agenti delle forze dell’or-dine.

In questo caso, in base all’art. 336 Codice penale, chiun-que usa violenza o minaccia un pubblico ufficiale o adun incaricato di un pubblico servizio, per costringerloa fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettereun atto dell’ufficio o del servizio, è punito con la reclu-sione da sei mesi a cinque anni.

Probabilmente un tale cambiamento, se approvato, sarebbemolto utile come ulteriore deterrente, nel caso le dash boardcamera e le body cam installate nei taschini degli operatori nonfossero sufficienti.

Presenti alla manifestazione di protesta insieme al DrGiuseppe Galano anche il direttore generale del CardarelliCiro Verdoliva, il direttore dell'Asl Napoli 1 Mario Forlenza,l’assessore al Welfare del Comune di Napoli Roberta Gaeta eil consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli.

AAROI-EMAC Campania

Sempre più spesso il personale sanitario viene aggredito nello svolgimento del proprio lavoro. Ma cosa succederebbe se invece che essere “semplici” uomini e donne fossero considerati veri e propri

pubblici ufficiali con la conseguenza di commettere reato nel momento in cui li si aggredisce?La provocazione parte da Napoli ma intanto dash cam e body cam saranno installate su mezzi e camici.

E se i Medici fossero considerati pubblici ufficiali?

Assunzioni e stabilizzazioni allaAsl Roma 5. Si tratta di 9 nuovi ane-stesisti e 10 professionisti della Ria-nimazione già in forza alla Asl.

Soddisfatto il delegato aziendaleAAROI-EMAC, Daniele Di Cerbo che,

per questa decisione ha espresso“grande soddisfazione personale,sapendo di interpretare anche ilsentimento di tutti i Dirigenti Me-dici in carico al nostro servizio diAnestesia e Rianimazione, perl’attuazione della Delibera n° 407del 23.05.2018 che ha di fatto po-sto fine al blocco ultradecennaledi concorsi indetti dall’ASL Roma5 per l’assunzione di nuovi MediciSpecialisti in Anestesia e Riani-mazione”.

“Voglio sottolineare - ha conti-nuato Di Cerbo - la profonda gioiaper la stabilizzazione professiona-le di quei colleghi che da tanti an-ni collaborano con noi attraversoforme di contratto precarie, dimo-strando sempre massimo impegnoed assoluta abnegazione”.

“La nostra azienda sanitaria -ha aggiunto - potrà finalmente ve-dere incrementato il proprio nu-mero di Anestesisti, con il benefi-cio così di poter dare un più am-pio respiro alle prestazioni ineren-ti al servizio, attraverso l’imple-mentazione di nuove attività, checonsentiranno non solo di assicu-rare l’assistenza essenziale, ma so-prattutto di poter smaltire le lun-ghe liste d’attesa di tutti i pazienticandidati a chirurgia elettiva”.

Di Cerbo ha chiuso con i ringra-ziamenti al Commissario della ASLRoma 5 Dr Giuseppe Quintavalle e alDirettore Sanitario Aziendale Dr Lu-ciano Cifaldi, e si dice “certo che ilnuovo percorso strategico possaportare in tempi brevi proficui edecisivi vantaggi per tutti i citta-dini afferenti ai nostri PresidiOspedalieri”.

“Ossigeno” alla ASL Roma 5Anestesisti Rianimatori in arrivo

AAROI-EMAC Lazio

CHIUSURA PUNTO NASCITAOSPEDALE DI CODOGNOCondividiamo pienamente

quanto stabilito dai vertici dell’Asstdi Lodi - ha affermato Cristina Ma-scheroni, Presidente AAROI-EMACLombardia -, per una struttura chesupera di poco il numero minimodi parti l’anno previsti dalla norma-tiva nazionale, con un trend in calonel 2018.

La chiusura del Punto Nascitanon va intesa come l’eliminazionedi un servizio, bensì come un’azio-ne necessaria per la sicurezzadel percorso nascita. Nella strut-tura di Codogno, dotata di Rianima-zione e Ostetricia con Servizio dipartoanalgesia, non era infatti pre-vista la doppia Guardia di Anestesiae Rianimazione e il ricorso al repe-ribile in caso di emergenza, mettevaa rischio la sicurezza della donna,del nascituro e degli stessi Medici.

Pur comprendendo, quindi, chela chiusura del Punto Nascita di Co-dogno possa essere percepita - inparticolare dalle future mamme -come un disagio, non bisogna di-menticare che la sicurezza vieneprima di tutto.

NON ESISTE NESSUNCASO ANESTESISTAIn relazione a un articolo uscito

su La Provincia di Sondrio ad aprilescorso riferito ad un supposto “casoanestesista” che determinerebbe “lospostamento degli anestesisti azien-dali dalle sale operatorie ai mezzi disoccorso AREU con conseguente ri-tardi degli interventi chirurgici spe-cialistici”, la Presidente AAROI-EMAC Lombardia ha precisato che“fino a quando non sarà possibileimplementare in maniera congrua ilnumero degli Anestesisti Rianimatoriin ASST ma soprattutto fino a quandonon saranno prese le dovute decisio-ni politiche relative all'esistenza dialcuni Presidi Ospedalieri ormaiagonizzanti, gli Anestesisti Rianima-tori rappresentati da AAROI EMACnon accetteranno di essere visti co-me i capri espiatori di una situazioneindipendente dalla loro volontà. Stig-matizziamo certe prese di posizioneda parte di politicanti che non hannotitoli per violare la dignità di profes-sionisti della pubblica salute chestanno da tempo cercando di sorreg-gere con il proprio lavoro una situa-zione sempre più precaria”.

Le risposte a due casiDichiarazioni e precisazioni

AAROI-EMAC Lombardia

“Tra le categorie di medici semprepiù introvabili ci sono soprattutto ane-stesisti e ginecologi. Dei primi ne man-cano circa 4mila su tutto il territorio na-zionale...”. Le testimonianze di alcuni Rap-presentanti AAROI-EMAC nell’articolo pub-blicato su Il Fatto Quotidiano.

La versione integrale è disponibile sulsito AAROI-EMAC al link:

http://www.aaroiemac.it/website/ca-renza-medici-in-corsia-mancano-allap-pello-sempre-pi-anestesisti-n1569.html

LA NOTIZIAIl Fatto Quotidiano

LEGGI ONLINE

ANESTESISTA 3 OK.qxp_A 13/06/18 15:16 Pagina 12

Anno XXXIX - Numero 3 - Maggio/Giugno 2018

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Carissimi,

oggi, il Dirigente Medico che va in pensione subisce (co-me tutti gli altri pubblici Dipendenti) un iniquo sequestrodella cosiddetta “liquidazione”, che gli viene erogata in trerate rispettivamente dopo 24, 36 e 48 mesi dalla cessazionedel rapporto di lavoro per quiescenza.

Si tratta di un provvedimento discriminatorio, varato dal2011 e reiterato più volte, che penalizza esclusivamente iDipendenti Pubblici (i Dipendenti Privati, infatti percepi-scono tutta la liquidazione entro 3 mesi dall’avvenuto pen-sionamento).

L’AAROI-EMAC e le altre sigle della COSMED (la Confede-razione di cui la nostra Associazione fa parte) avevano inol-trato ricorso finalizzato alla dichiarazione di incostituzio-nalità della norma, insieme ad altre sigle e comitati spon-tanei e già alcuni tribunali hanno attivato la procedurapresso la Corte Costituzionale, che - si spera - si pronuncerànei prossimi mesi.

Nel frattempo, dato che ci piace poco vivere di sole spe-ranze, per venire incontro ai Colleghi Dipendenti Pubbliciche cessano dal servizio per godersi la meritata pensione, il23 Aprile 2018 l’AAROI-EMAC ha sottoscritto insieme con lealtre sigle aderenti alla COSMED, una convenzione partico-larmente vantaggiosa con la filiale di Roma Montecitorio delGruppo Banco BPM, primario gruppo bancario italiano, che

consente l’anticipo di tutta la liquidazione con un interessefisso del 1%.

In pratica, gli Iscritti Dipendenti Pubblici alla nostra As-sociazione in regola con il pagamento della quota associa-tiva che vanno in pensione potranno avere l’anticipazioneimmediata in unica soluzione dei TFS a cui hanno diritto,senza aspettare i termini di tempo oggi previsti dall’INPS nel-la Circolare n.12/2011 e nel rispetto delle disposizione Bancad’Italia sul “Credito ai consumatori”, cedendo il credito deldiritto alla liquidazione alla Banca, che da parte sua la erogaimmediatamente tutta all’interessato, trattenendo un inte-resse annuo del 1% fisso e perentorio, modificabile solo pre-vio preavviso di 60 giorni in caso di cambiamento dei tassida parte della BCE e comunque non retroattivo.

In circolazione esistono analoghe forme di cessione delcredito, ma con tassi nettamente superiori.

La Convenzione, che è analoga a quella sottoscritta dallaCorte dei Conti, dall’Associazione Nazionale Magistrati, dalConsiglio di Stato, il Ministero dell’interno, e l’Avvocaturadello Stato per le medesime finalità di anticipo, consente lafacoltà di estinguere il pagamento degli interessi in caso dirimborso anticipato, sia per la pronuncia della Corte Costi-tuzionale che speriamo giunga prima o poi favorevole, siaper volontà dell’interessato.

NOTA BENE: PER ACCEDERE ALLE CONDIZIONI PRIVILE-

GIATE DI CUI SOPRA È NECESSARIA L’ATTESTAZIONE DEL-L’ISCRIZIONE ALL’AAROI-EMAC DA ALMENO UN ANNO CON RE-GOLARE PAGAMENTO DELLE QUOTE ASSOCIATIVE, RILASCIATAESCLUSIVAMENTE DALLA NS SEGRETERIA DOPO APPOSITA RI-CHIESTA AGLI USUALI RECAPITI.

Alessandro VergalloPresidente Nazionale

Iscritti Pensionandi e Liquidazione subitoPer gli Iscritti all’AAROI-EMAC una convenzione con BPM per non dover attendere i tempi dell’INPS

Alcune volte, nelle controversie di lavoro,si assiste alla produzione in giudizio di regi-strazioni di colloqui intercorsi tra il datore dilavoro e il lavoratore o fra gli stessi lavoratori.

Si tratta, nella grande maggioranza dei casi,di registrazioni effettuate in forma occulta dallavoratore al fine di tutelare un proprio diritto,come avviene, ad esempio, quando il lavoratoreintenda precostituirsi elementi di difesa in unacausa di mobbing o “svelare” eventuali azionidiscriminatorie o ritorsive del datore di lavoroovvero del superiore o dei propri colleghi.

In linea generale, la Corte di Cassazione haritenuto, già in passato, che la registrazione diuna conversazione effettuata all’insaputa del-l’interlocutore sia legittima, e possa essere va-lidamente utilizzata in sede processuale, qua-

lora essa sia ne-cessaria per tute-lare o far valereun diritto in sedeg i u d i z i a r i a .L’orientamentogiurisprudenzialee maggioritariodominante ritieneinfatti che la regi-strazione di unaconversazione,ancorché effet-tuata all’insaputa

di uno dei partecipanti, costituisca una “formadi memorizzazione fonica di un fatto storico,della quale l’autore può disporre legittimamen-te, anche ai fini di prova nel processo.”

Su questa linea si è uniformata la sentenzan.11322 del 10 maggio scorso con cui la Cortedi Cassazione ha ritenuto illegittimo il licenzia-mento del dipendente licenziato per aver regi-strato conversazioni sul posto di lavoro all'in-saputa dei colleghi, qualora le registrazioni,mai diffuse all’esterno, si erano rese necessarieal lavoratore per precostituirsi di elementi didifesa per salvaguardare la propria posizionein azienda. Il d.lgs. n.196/2003, il codice inmateria di protezione dei dati personali, con-sente di derogare al necessario consenso del-l’interessato ove il trattamento dei dati sia de-

stinato a far valere un diritto in sede giudiziariae/o a svolgere le investigazioni difensive previ-ste dalla legge di modifica del c.p.n.397/2000,ad esempio per documentare le problematicheesistenti sul posto di lavoro e a salvaguardarela propria posizione.

La giurisprudenza, in sintesi, ritieneche la registrazione di una conversazio-ne, telefonica o tra presenti, effettuata dauno degli interlocutori non costituisca of-fesa alla libertà di comunicazione dellapersona e che tale registrazione possaessere utilizzata in giudizio, assumendoessa valore di prova documentale. Le re-gistrazioni possono formare piena prova deifatti o cose rappresentate, se colui contro ilquale sono prodotte non ne disconosce la con-formità ai fatti o alle cose medesime.

La sentenza n.11322 del 10 maggio ha ri-guardato il caso di un dipendente che, al finedi precostituirsi una prova per tutelare la pro-pria posizione all’interno dell’azienda e per di-fendersi da eventuali contestazioni disciplinari,aveva registrato, all’insaputa dei colleghi, leconversazioni svolte in ufficio. Successivamen-te, in occasione di un incontro aziendale aventead oggetto la discussione di una precedentecontestazione disciplinare consegnava le regi-strazioni.

L’azienda, scoperte le registrazioni, conte-stava la gravissima ed intollerabile violazione

della privacy e procedeva al licenziamento deldipendente dal momento che, secondo la stes-sa, il dipendente aveva leso il vincolo fiduciarioalla base del rapporto di lavoro e costituiva unaviolazione della privacy.

Il dipendente ricorreva innanzi al Tribunalecompetente al fine di ottenere la declaratoriadi illegittimità del licenziamento e la reintegranel posto di lavoro.

Il primo giudice rigettava il ricorso del dipen-dente. La Corte d’appello riformava in parte lasentenza con attribuzione di un risarcimento masenza prevederne il reintegro nel posto di lavoro.

L’interessato ricorreva, quindi, alla Corte diCassazione che ha sentenziato, anche sulla basedelle precedenti pronunce, che la condotta deldipendente che registrava le conversazioni deicolleghi nelle quali era presente era legittimae non poteva integrare non solo l’illecito penalema anche quello disciplinare in quanto costi-tuiva legittimo esercizio di un diritto. La Cortedi Cassazione, altresì, ha sottolineato come lacondotta del dipendente che registrava le con-versazioni dei colleghi non potesse ledere ilvincolo fiduciario del rapporto di lavoro. Inol-tre, la Corte ha affermato che, poiché la con-dotta del dipendente era legittima, scattava latutela per la reintegrazione in servizio.

Claudio TestuzzaEsperto in tematiche previdenziali

Articolo del 14 Maggio 2018

Registrabili le telefonate di lavoroSe ne può disporre ai fini di prova nel processo

Necessaria una lettera di accredito AAROI-EMAC, attestante l’es-sere in regola con le quote associative

Prodotto erogabile solo dall’Agenzia 1450 di Banca Popolare diMilano, sede di Roma, Piazza Montecitorio previa apertura di contodi appoggio (senza spese).

Richiesta soltanto tramite Agenzia 1450 di Banca Popolare diMilano, sede di Roma, Piazza Montecitorio.

Pertanto è necessario aprire il conto fisicamente presso dettaagenzia; successivamente è comunque possibile trasferire il denaro inqualunque banca sul territorio nazionale.

Si tratta di un prestito al tasso perentorio del 1% per un periodo

massimo di 54 mesi e comunque fino al pagamento del TFS da partedi INPS (scadenza naturale).

Gli interessi si applicano al prestito e la base imponibile si riduceal pagamento da parte di INPS delle rate di liquidazione.

Esempio:− liquidazione di 150.000 euro:− 1^ rata di 50.000 euro dopo 1 anno − 2^ rata di 50.000 euro dopo 2 anni − 3^rata di 50.000 euro dopo 3 anni.

La Banca eroga immediatamente fino ad un massimo di 150.000euro (previo esito positivo della necessaria istruttoria creditizia daparte della banca, senza spese di istruttoria e di segreteria su base fi-duciaria senza notaio) utile comunque mantenere sul conto quanto

occorre per il pagamento degli interessi.

Pagamento interessi secondo le norme in vigore e in ottem-peranza a quelle sull’anatocismo (liquidazione annuale l’1 marzodell’anno successivo a quello di maturazione):

− Interessi 1° anno 1500 euro− Interessi 2° anno 1000 euro− Interessi 3° anno 500 euro.

In caso di rimborso anticipato (per sentenza della corte costi-tuzionale) o per restituzione del credito da parte dell’interessato si ri-duce il debito e di conseguenza gli interessi.

La convenzione non esclude altre convenzioni in essere da partedi associazioni sindacali aderenti o dell’interessato.

Legenda Convenzione AAROI-EMAC/BPM

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Anno XXXIX - Numero 3 - Maggio/Giugno 2018

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Come anticipato nel precedente numero del Nuovo Ane-stesista Rianimatore di seguito viene pubblicato l’articolo sul-la genesi della Legge 653/1954 che il Prof Gualtiero Belluccici ha fornito e che integra quello pubblicato sul Nuovo Ane-stesista Rianimatore nel 2008.

Non ho conosciuto il Prof. Borsellino, vero apostolodella chirurgia di allora, la cosiddetta “chirurgia eroica"che ricordo allorché, studente di medicina, in tempo diguerra e nell’immediato dopoguerra aiutavo i pochi vo-lenterosi chirurghi a praticare sui tavoli delle cucine chevenivano prediletti per il loro pesante piano di marmoche conferiva doti di stabilità ed era di facile pulizia. An-che qualche appendicectomia con organo in via di perfo-razione, molti raschiamenti, sutura di ferite, regolariz-zazioni, immobilizzazioni di fratture anche con le cosid-dette “chiarate” d’uovo quando non vi era gesso a dispo-sizione. La storia della Legge 653/1954, istitutiva dei Ser-vizi di Anestesia, andò così: Achille Mario Dogliotti, il veropadre dell’Anestesia e dell’Analgesia italiana, ci suggerivala strada per rendere autonoma l’Anestesia dalla Chirur-gia, idea e proposito allora non condivisi da quegli ane-stesisti che lavoravano anche in Case di cura e che teme-vano, così di alienarsi il ben volere dei loro ...datori di la-voro. I pochi Anestesisti presenti negli ospedali e negli Isti-tuti universitari lo erano come Assistenti chirurghi ordi-nari o volontari. Nel VI° Congresso nazionale della SocietàItaliana di Anestesia che si tenne a Firenze nel Giugno del1953 l’allora Presidente SIAR, Prof. Dogliotti, nel corsodell’assemblea dei soci sollevò il tema dell’autonomia ri-tenendo allora maturi i tempi per l’istituzione di auto-nomi Servizi di Anestesia negli Ospedali, suggerendo laproposizione di una legge ad hoc. Si pose allora, nel corsodella discussione, il problema della formulazione dellaproposta di legge ed a chi affidarla. Fu allora che Il Prof.Pippo Sangiorgi di Palermo, fece il nome del “Santuzzo”,Prof. Borsellino che era stato eletto alla Camera dei De-putati. Nel corso della notte elaborammo una bozza in cui

alcuni di noi, con preveggenza, proposero di aggiungereil termine “e di rianimazione” a quello dei Servizi di ane-stesia. Al mattino successivo proponemmo al collega Maz-zoni, che era l’anestesista della Patologia Chirurgica del-l'Università di Roma, diretta dal Prof. Valdoni e frequen-tata dall’Onorevole Raimondo Borsellino, di avvicinarloe convincerlo alla proposizione. Non durò troppa fatica aconvincerlo e accettò. Così, nel giro di un mese, la pro-posta di legge istitutiva dei Servizi di Anestesia passò, sen-za la Rianimazione ritenuta ancora da venire per quantoalcuni di noi ne stavano praticamente mettendo le basi.Tempi passati in cui l'entusiasmo giovanile, la speranzadi tempi migliori e la passione per la Specialità suppor-tavano l’assai magro e gravoso volontariato.

Prof Gualtiero Bellucci

La genesi della Legge 653/1954, il contributo del Dr Gualtiero Bellucci

ANESTESISTI-RIANIMATORI: LA NOSTRA STORIA

Zibaldone semi-serio: il florilegio arguto di Gian Maria Bianchi

L’allettamento

- Dottore, come sta oggi la mia mamma?- E’ stazionaria, Signora. Solo che stamattina, a colazione, ha

avuto una lipotimia e l’abbiamo allettata fino a mezzogiorno.- Bene, sono contenta. Sa, Dottore, mia mamma è sovrappeso,

ma sapesse come mangia a colazione! E voi le avete dato quellacosa lì, la lipo…, la lipotimina. Penso per non farla ingrassare...

- No, Signora. La lipotimia è una ipotensione arteriosa.- Ho capito! Mi scusi; sa, faccio un po’ di confusione. Certo,

è per la pressione alta. E così, avete dovuto allettarla fino a mez-zogiorno? Scommetto che la mamma non voleva prenderla la pa-stiglia per la pressione.

- No, Signora. L’abbiamo allettata perché non manteneva lastazione eretta.

- Sì, sì: bisogna sempre allettarla promettendole qualcosa. Laconosco. Lei però non le mantiene mai le promesse. Ma perchédoveva mantenere la cosa … la stazione. Lei odia i treni.

- No, Signora. Allettare significa tenere supini.- E voi siete riusciti a convincerla a stare sui pini del cortile?- No, Signora. Adesso mi scusi, ma devo andare. Stia tranquil-

la. Mezz’ora fa, sua mamma si è alzata dal letto e ha pranzato altavolino. Buongiorno.

- Grazie Dottore. Lei è così bravo a spiegare le cose!

***

La critica

- Dottore, come sta la mia mamma, quella del letto 4?- In questo momento è una paziente molto critica. Le dobbiamoinfondere dopamina per tenerla su di pressione.- Eh sì, Dottore. Purtroppo mia mamma è sempre stata una donnache criticava tutti. Abbiate pazienza … Ma dovete proprio farle ildoping per tenerla su?- No, Signora. La dopamina è un’amina che sostiene il circolo.- Siamo a questo punto!? Ma come fate per far scoppiare questamina?- No, Signora. Non è una mina. E' un farmaco vasopressore cheagisce sul cuore e sui vasi periferici.- Meno male. Spero che i vasi non soffrano troppo, con questofreddo. Ma la mamma, con questa cura, va meglio?- No, Signora. Glielo ripeto: è sempre molto critica. Dobbiamosedarla con gli oppiodi.- Ho capito che è molto critica. Le dirò di smetterla. Ma gli op-pioidi sono il doping, vero? E allora, non diventerà ancora piùcritica? Non la smetterà più di parlare e protestare …- No, Signora. E’ il contrario: col remifentanil la sediamo.- Ma perchè dovete tenerla seduta? Forse per respirare meglio?Ieri aveva l'affanno …- Dottore, presto, venga! La numero 4 è da intubare!!!

Conversazioni Medico-Paziente

La Dottoressa Astrid Ursula Behr, Istruttrice del Centro AAROI-EMACSimuLearn®, dallo scorso Aprile è il nuovo Direttore dell’Unità Operativacomplessa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Camposampiero- Ulss 6 Euganea

Di origine tedesca, Behr si è laureata in Medicina e Chirurgia al-l’Università degli Studi di Padova nel 1988. Ha esercitato negli ospedalidi Bolzano, Brunico e Padova in cui dal 2009 è stata Responsabile perl’anestesia in ortopedia, traumatologia e chirurgia del rachide. Docentein numerosi corsi a livello nazionale è stata professore a contrato dal1999 al 2010 per la Scuola di specialità in Anestesia e Rianimazionedell’Università patavina. E’ inoltre autrice e coautrice di circa 70 pub-blicazioni scientifiche nell’ambito dell’Anestesia, Terapia Intensiva e An-talgica.

Da diversi anni è parte del team del Centro AAROI-EMAC SimuLe-arn®. (nella foto la Dr.ssa Behr a SAQURE)

Da Aprile Direttore a Camposampiero

Congratulazioni alla Dr.ssa Behr

A “scuola” di Comunicazione DigitaleIl corso si è svolto al Centro AAROI-EMAC SimuLearn®

Due giorni, 20 e 21 Aprile, intera-mente dedicati alla Comunicazione Di-gitale con cui, nel bene e nel male, è or-mai necessario fare i conti con la con-sapevolezza che sia necessario conosce-re al meglio questa realtà.

Il Corso si è svolto nel Centro AA-ROI-EMAC SimuLearn® di Bologna e hacoinvolto oltre 20 Anestesisti Rianima-tori, guidati dai due Relatori, NicolaZamperini e Francesco Marino, in unpercorso fatto di approfondimenti maanche di scoperte.

Partendo dai numeri dei socialnetwork oggi, i Relatori hanno mo-strato come la conoscenza del web edei social network, sia attualmente in-dispensabile per tutti, anche per colo-ro che ritengono di poterne far a me-no o di riuscire a rimanerne totalmen-te fuori.

In questo senso, diversi sono statigli esempi di invasività della rete che -

al di là della nostra volontà - può per-vadere il nostro mondo e la nostra pri-vacy.

«Siamo nell’era della post-verità -hanno dichiarato i Relatori - . Secondol’Oxford Dictionary, si tratta di uncontesto in cui “le convinzioni per-sonali contano più dei fatti oggettivinel valutare la realtà”».

Il risultato è il proliferare di fakenews, di pareri privi di qualsiasi con-creto fondamento che talvolta surclas-sano fatti accertati o competenze scien-tifiche. Una gran parte di queste fakenews riguarda la sanità, la salute dellepersone. A titolo di esempio sono stateportate le campagne NO VAX che in certicasi ed in determinati periodi hannoavuto la meglio sulle considerazioni de-gli esperti.

In un contesto di questo tipo in cuiormai ciascuno può confezionare unafake news a regola d’arte, è quindi ne-

cessario imparare a orientarsi e a difen-dersi, ma come?

Secondo i Relatori, “occorre in-nanzitutto conoscere la grammaticadel web e degli spazi digitali; serveun’alfabetizzazione minima percomprendere come funziona Inter-net, cosa sono i social network e co-me le notizie (false o vere che siano)si diffondono in rete; occorre infinecapire in che modo i medici possonodifendersi e sfruttare gli spazi digitaliper comunicare in maniera efficacee moderna all’interno e all’esternodell’ospedale”.

Convinzioni che l’AAROI-EMAC con-divide pienamente, al punto da organiz-zare una formazione ad hoc per gliIscritti che è partita da Bologna, ma cheavrà sicuramente un seguito.

Il tema della Comunicazione, d’altraparte, è stato ampiamente approfonditoanche nell’ambito del Meeting SAQURE.

ANESTESISTA 3 OK.qxp_A 14/06/18 14:20 Pagina 14

Anno XXXIX - Numero 3 - Maggio/Giugno 2018

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Nota Bene: le “Risposte ai Quesiti” si basano sulle fonti legislative e contrattuali - che a volte sono lacunose -riferibili ai casi descritti,e pertanto non possono avere alcuna pretesa di infallibilità, stanti le possibili diverse interpretazioni delle normative

QUESITI DAL WEB: l’AAROI-EMAC RISPONDE

Rubrica a cura di Domenico Minniti (Presidente Sez. Reg. AAROI-EMAC Calabria) e Arturo Citino (Coordinatore Formazione Sindacale)

Tutti gli Iscritti possono inviare i loro Quesiti a: [email protected]

Domanda: L’indennità notturna e l’indennità nottur-na oraria sono tariffe stabilite a livello nazionale? È pos-sibile che l'indennità oraria possa non corrispondere alleore effettivamente lavorate?

Risposta: Il valore delle indennità è stabilito dalla con-trattazione collettiva nazionale. Per quanto riguarda le oreeffettivamente lavorate, sarà opportuno rifarsi alla defini-zione di “lavoro notturno” di cui al D.Lgs. 66/2003 al-l’art. 1 lettera: ”d”

d) “periodo notturno”: periodo di almeno sette oreconsecutive comprendenti l'intervallo tra la mezzanottee le cinque del mattino;

motivo per il quale è lecito attendersi la relativa retribu-zione limitata a questo numero di ore per notte.

A questa, andrà aggiunta l’indennità prevista dall’art. 8comma 2 biennio economico 2004/2005, pari a 50€/not-te.

Domanda: Se si è in graduatoria di concorso di unaAsl con vari presidi afferenti, quando si viene convocatia tempo indeterminato è corretto che venga decisa daparte dell’amministrazione la sede di lavoro, senza per-mettere invece la scelta al lavoratore in base ai posti di-sponibili (che quindi non vengono resi pubblici), a dif-ferenza di quanto invece accade con altre figure dellaP.A.? Non vi sono norme al riguardo?

Risposta: Nel caso in esame, ad evitare che si possanosospettare favoritismi, sarebbe necessario esplicitare nelbando il metodo di assegnazione delle varie sedi disponibili(assegnazione immediata ed in seguito per scorrimento fu-turo di graduatoria onde chiarire quando si scorre la gra-duatoria ed in base a cosa si esplicita la vacanza);

in caso contrario occorre diffidare l'Azienda (personal-mente con nota scritta e protocollata oppure, meglio, conuna nota da parte di un legale) dall'utilizzo di metodi nonesplicitati nel bando per la scelta della sede pronti ad adirele vie legali nel caso l'Azienda procedesse empiricamentecon criteri non trasparenti.

Domanda: Esiste un limite massimo di turni conse-

cutivi senza riposo che possono essere assegnati?

Risposta: La questione è normata dal D.Lgs. 66/2003s.m.i. che recita:

Art. 9 Riposi settimanali 1. Il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo

di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di re-gola in coincidenza con la domenica, da cumulare conle ore di riposo giornaliero di cui all'articolo 7. Il sud-detto periodo di riposo consecutivo è calcolato come me-dia in un periodo non superiore a quattordici giorni.

Domanda: Se un medico ha accumulato ferie duranteil contratto a tempo determinato e poi viene assunto concontinuità di servizio con contratto a tempo indetermi-nato, perde le ferie del primo contratto se non le fa entrola scadenza dello stesso oppure le può trasferire nel nuo-vo contratto a tempo indeterminato?

Risposta: Le ferie, come recita l'articolo 36 della Costi-tuzione, sono un diritto irrinunciabile da parte del lavora-tore.

Immaginiamo sia forte la tentazione, quasi a volersi sde-bitare con l'Azienda che ha trasformato il contratto da tem-po determinato ad indeterminato, di rinunciarvici, ma...

Le ferie non possono essere trasferite anche se trattasi del-la medesima Azienda. Vanno pertanto godute integralmenteprima della definitiva assunzione o, se ciò non è possibileper inderogabili motivi di servizio, monetizzate.

Domanda: Dopo la prova di un concorso si ha dirittoal rilascio di una attestazione di presenza da consegnarealla propria di Asl anche se si ha un rapporto a tempodeterminato?

Risposta: Il CCNL 1996 all’art. 16 - Assunzioni a tempodeterminato

recita:(Omissis commi 1-4)5. Ai Dirigenti assunti a tempo determinato si applica

il trattamento economico e normativo previsto dal pre-sente contratto per le relative posizioni a tempo inde-terminato, con le seguenti precisazioni:

- le ferie sono proporzionali al servizio prestato;- in caso di assenza per malattia, fermi rimanendo i

criteri stabiliti dagli artt. 24 e 25, in quanto compatibili,si applica l’art.5 del D.L. n. 463/1983, convertito con mo-dificazioni nella L. 638/1983; i periodi di trattamentoeconomico intero o ridotto sono stabiliti in misura pro-porzionale secondo i criteri di cui all'art. 24, comma 6,salvo che non si tratti di un periodo di assenza inferiorea due mesi; il trattamento economico non può comun-que essere erogato oltre la cessazione del rapporto di la-voro; il periodo di conservazione del posto è pari alla du-rata del contratto e non può in ogni caso superare il ter-mine massimo fissato dall'art.24;

- possono essere previste assenze non retribuite finoad un massimo di 10 giorni, salvo il caso di matrimonioin cui si applica l'art. 23, comma 2;

ed all’ART. 23 - Assenze retribuite recita:1. Il dirigente può assentarsi nei seguenti casi:- partecipazione a concorsi od esami, limitatamente

ai giorni di svolgimento delle prove, ovvero partecipa-zione a convegni, congressi o corsi di aggiornamento,

perfezionamento o specializzazione professionale fa-coltativi, connessi all'attività di servizio: giorni ottoall’anno;

- lutti per coniuge, convivente, parenti entro il secon-do grado ed affini entro il primo grado: giorni tre con-secutivi per evento;

- particolari motivi personali e familiari, compresala nascita di figli: 3 giorni all'anno

2. Il dirigente ha altresì diritto ad assentarsi per 15giorni consecutivi in occasione di matrimonio

3. Le assenze di cui ai commi 1 e 2 sono cumulabilinell’anno solare e non riducono le ferie e sono valutateagli effetti dell'anzianità di servizio.

Dal combinato disposto dei due articoli si potrebbe so-stenere che, essendo garantite le Assenze retribuite(art.23) ai Dirigenti, sarebbe da intendere estesa ancheai Dirigenti a tempo determinato (art.16 1° comma).

E’ comunque da sottolineare che l’ultima parte del com-ma 5 dell’art.16, concedendo ai Dirigenti a tempo deter-minato fino ad un massimo di 10 giorni di assenze nonretribuite, potrebbe essere intesa come escludente il di-ritto alle assenze retribuite dell’art.23.

In ogni caso il diritto ad ottenere la certificazione di par-tecipazione al concorso è da ritenersi indiscutibile. In se-guito ciascuno utilizzerà tale certificazione come megliocrede.

Domanda: E’ corretta la pronta disponibilità sostitu-tiva imposta dal *sistema* nella turnazione, ma non re-tribuita perchè, a detta dell’Ufficio decentrato addetto alpagamento non é legale?

Risposta: La situazione descritta non è in linea con il con-tratto di lavoro che non prevede la PD sostitutiva nei servizidi Anestesia e Rianimazione. L’organizzazione delle guardiee delle reperibilità prevede una delibera a firma del DG ediscussa con le OO.SS. a norma dell’Art. 6 CCNL 3.11.2005che recita:

b) Concertazione:• I soggetti di cui alla lett. A), ricevuta l’informazione,

possono attivare, mediante richiesta scritta, la concer-tazione sui criteri generali inerenti alle seguenti mate-rie: ......... - articolazione dell’orario e dei piani per as-sicurare le emergenze;

Domanda: Può l’azienda azzerarti d’imperio il monteore?

Risposta: Non esiste norma che consenta l’azzeramentodelle ore in esubero. Può essere consigliabile inviare unanota protocollata al Direttore Generale richiedendo il recu-pero delle ore di straordinario a norma del vigente contrattodi lavoro che all’ Art. 28 CCNL 10.2.2004 recita:

2. Le prestazioni di lavoro straordinario sono consen-tite ai soli dirigenti di cui all’art. 16, comma 1 del CCNL8.6.2000 I biennio economico e 20 del CCNL 5.12.1996,per i servizi di guardia e di pronta disponibilità di cuiagli artt. 19 nonché per altre attività non programma-bili.

Esse possono essere compensate a domanda del diri-gente con riposi sostitutivi da fruire, compatibilmentecon le esigenze del servizio, di regola entro il mese suc-cessivo tenuto conto delle ferie maturate e non fruite.

INDENNITA’ NOTTURNA

SCELTA SEDI

PRONTA DISPONIBILITA’ SOSTITUTIVA IMPOSTA

FERIE IN CASO DI CAMBIO CONTRATTO

NUMERO TURNI CONSECUTIVI

ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE CONCORSO

MONTE ORE

ANESTESISTA 3 OK.qxp_A 14/06/18 14:36 Pagina 15

Tutela Assicurativa Professionale

Medici in Formazione Specialistica in Anestesia e Rianimazione

Pur essendo il Medico in Formazione Specialistica sottoposto ad una “autonomia vincolata” dalle direttive ricevute dal Tutor,la Legge prevede, anche in relazione all’allineamento della Legislazione Italiana relativa alle Scuole di Specializzazione alla Re-golamentazione adottata dall’Unione Europea per la collocazione giuridica delle diverse forme di attività di cura espletate durantela Specializzazione, che l’ottenimento del Diploma di Medico Chirurgo Specialista sia subordinato alla “partecipazione per-sonale del Medico Chirurgo candidato alla specializzazione, alle attività e responsabilità proprie della disciplina” (art. 20,comma 1, lett. e – D.Lgs. 368/91) e la Corte di Cassazione ne ha più volte affermato gli autonomi profili di responsabilità(v., fra tutte, Cass. Pen. n. 32424/2008).

Per consentire ai Colleghi in formazione specialistica la massima serenità nell’esercizio delle attività e responsabilitàproprie della disciplina – ed in ottemperanza a quanto previsto nello Statement sottoscritto fra la AAROI-EMAC e la SIAARTI perla valorizzazione della disciplina di Anestesia e Rianimazione sia negli ambiti scientifici che sindacali – la AAROI-EMAC ha predi-sposto, in accordo anche con il CPAR, la presente INFORMATIVA finalizzata alla diffusione di alcuni basilari elementi di co-noscenza utili per consentire ai Medici Specializzandi in Anestesia e Rianimazione di accedere alla convenzione assicurativache l’AAROI-EMAC ha realizzato “su misura” per loro, ovviamente a condizione che risultino regolarmente iscritti (GRA-TUITAMENTE!) all’Associazione.

La Convenzione Assicurativa AAROI-EMAC si articola in 2 Coperture Assicurative, dedicate specificatamente ai Mediciin Formazione Specialistica nelle discipline di riferimento dell’AAROI-EMAC (in primis Anestesia e Rianimazione) entrambesenza alcuna franchigia, cioè senza alcuna scopertura economica nei limiti delle rispettive Condizioni di Polizza:

LA POLIZZA DI RC PROFESSIONALE, ad un premio annuo di € 200, con un massimale € 2.000.000, piùche sufficiente alla copertura del rischio specifico per:- l’attività svolta dal medico specializzando in qualità di Medico del SSN- l’attività svolta presso ONLUS o nell'ambito di Eventi Sportivi e Gare- la responsabilità contabile-amministrativa per eventuale chiamata in causa davanti alla Corte dei Conti.NON SOLO! LA POLIZZA DI RC PROFESSIONALE prevede:- la possibilità di estendere la copertura al Servizio di Continuità Assistenziale (Guarda Medica) ed alla Sostituzione di Medico di

Medicina Generale, con un incremento del premio pari ad € 150.- un’ulteriore facilitazione, che si realizza al momento del conseguimento della specializzazione: in tale momento, il Medico che

continuerà estende la copertura: in tal caso, il premio già versato viene sottratto dal premio dovuto in qualità di Medico Specialista.

LA POLIZZA DI TUTELA LEGALE, ad un premio annuo di € 50, con un massimale di € 20.000, più chesufficiente alla copertura del rischio specifico per:- le spese per il Legale liberamente scelto, o selezionato all’interno dei fiduciari nominati dall’AAROI-EMAC con la Compagnia- le spese per il Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) e dei Periti- le spese processuali- le spese di giustizia e il contributo per le spese degli atti giudiziari- le spese necessarie per la domiciliazione.

NON SOLO! LA POLIZZA DI RC PROFESSIONALE rimane operativa (senza alcun supplemento di Premio) per l’intero periodoassicurativo anche a seguito del conseguimento della specializzazione (scadenza il 30 Dicembre di ciascun anno).

Iscrivetevi all’AAROI-EMAC! E naturalmente anche alla SIAARTI! Un’Associazione Sindacale ed una Società Scientifica entrambeforti nei numeri sono importanti per la tutela e lo sviluppo della nostra Disciplina!

FOCUS

ANESTESISTA 3 OK.qxp_A 14/06/18 14:36 Pagina 16