Consorzio Informa

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In questo numero: 1 Editoriale 2 L’Asti e la réclame: dalle affiches al blog 3 Celebrare fa bene all’economia 4 Docg sotto ESAME Consorzio per la tutela dell’Asti D.O.C.G. Uffici: Palazzo Gastaldi Piazza Roma, 10 - 14100 Asti Tel. +39 0141 594842 - Fax +39 0141355066 Laboratori: via Valtiglione, 73 - 14057 Isola d’Asti Tel. +39 0141960911- Fax +39 0141960950 Direttore responsabile: Rita Barbero - Registrazione al tribunale di Asti n° 3/2010 del 11/3/2010 - Stampa Fenoaltea Foto: Archivio del Consorzio per la tutela dell’Asti Editoriale La seconda lettera del Consorzio per la tutela dell’Asti ha per tema la promozione, tra storia e attualità e offre in allegato il primo approfondimento annunciato già con la prima uscita di “Consorzio Informa”. Entrambi i temi possono definirsi stagionali: la primave- ra porta con sé il risveglio della natura e il risveglio delle attività promozionali, a cui il Consorzio è sempre stato molto attento sin dalla sua fondazione. Lo dimostrano testimonianze storiche che ancora si incontrano qua e là, incorniciate in bella mostra in qualche locale, riprodotte e raccontate su pubblicazioni, rievocati in filmati. Noi attin- giamo al volume dedicato alla Storia del Consorzio, che ri- porta gli albori delle iniziative promozionali legate all’Asti docg e al Moscato d’Asti docg. Tante e diverse le attività in cui l’Asti docg è protagonista o ospite insieme al Moscato d’Asti docg, a sottolineare il sostegno che da sempre danno al mondo del moscato. E che continueranno a dare, con nuove formule ancora da esplorare. Per quanto riguarda invece lo speciale, partiamo da una riflessione. Il vino buono si fa in vigna: detto popolare di inconfuta- bile verità e attualità, perché è proprio in questo periodo dell’anno che si inizia a fare il vino, con il risveglio della vi- gna e delle attività ad essa legate. La cura e le attenzioni che la vite esige in questo periodo sono cruciali per il risultato finale al momento della vendemmia e la sola consapevo- lezza non basta. Oltre all’esecuzione delle pratiche occorre rispettare tempestività e puntualità delle stesse – l’opera- zione giusta al momento dovuto, il trattamento appropria- to alla fase fenologica attesa. Tutto in favore dell’equilibrio del vigneto a cui dedichiamo il primo speciale di questa lettera informativa, curato da un team di agronomi che si sono riuniti per progettare uno strumento basato su alcune semplici linee guida e completo di “quaderno di campa- gna”. Uno strumento utile, da appendere, lasciare sulla scriva- nia, in cucina, da portare con sé, insomma da usare per tenere memoria delle operazioni fatte e da fare, da aggiornare con tutto ciò che può essere utile a migliorare l’uva e quindi il vino. Lo speciale si chiama “Coltiviamo Bollicine” proprio per indicare il concetto già ribadito perché se è vero che il vino buono si fa in vigna, noi aggiungiamo: anche lo spumante. Buona Lettura! Consorzio Informa www.astidocg.it [email protected] [email protected] Asti docg - Wine of Joy n.2 House organ del Consorzio dell’Asti Docg

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In questo numero:1 Editoriale2 L’Asti e la réclame: dalle affiches al blog3 Celebrare fa bene all’economia4 Docg sotto ESAME

Consorzio per la tutela dell’Asti D.O.C.G.Uffici: Palazzo Gastaldi Piazza Roma, 10 - 14100 AstiTel. +39 0141 594842 - Fax +39 0141355066Laboratori: via Valtiglione, 73 - 14057 Isola d’AstiTel. +39 0141960911- Fax +39 0141960950Direttore responsabile: Rita Barbero - Registrazione al tribunale di Asti n° 3/2010 del 11/3/2010 - Stampa FenoalteaFoto: Archivio del Consorzio per la tutela dell’Asti

Editoriale

La seconda lettera del Consorzio per la tutela dell’Asti ha per tema la promozione, tra storia e attualità e offre in allegato il primo approfondimento annunciato già con la prima uscita di “Consorzio Informa”.Entrambi i temi possono definirsi stagionali: la primave-ra porta con sé il risveglio della natura e il risveglio delle attività promozionali, a cui il Consorzio è sempre stato molto attento sin dalla sua fondazione. Lo dimostrano testimonianze storiche che ancora si incontrano qua e là, incorniciate in bella mostra in qualche locale, riprodotte e raccontate su pubblicazioni, rievocati in filmati. Noi attin-giamo al volume dedicato alla Storia del Consorzio, che ri-porta gli albori delle iniziative promozionali legate all’Asti docg e al Moscato d’Asti docg. Tante e diverse le attività in cui l’Asti docg è protagonista o ospite insieme al Moscato d’Asti docg, a sottolineare il sostegno che da sempre danno al mondo del moscato. E che continueranno a dare, con nuove formule ancora da esplorare.Per quanto riguarda invece lo speciale, partiamo da una riflessione.Il vino buono si fa in vigna: detto popolare di inconfuta-bile verità e attualità, perché è proprio in questo periodo dell’anno che si inizia a fare il vino, con il risveglio della vi-gna e delle attività ad essa legate. La cura e le attenzioni che la vite esige in questo periodo sono cruciali per il risultato finale al momento della vendemmia e la sola consapevo-

lezza non basta. Oltre all’esecuzione delle pratiche occorre rispettare tempestività e puntualità delle stesse – l’opera-zione giusta al momento dovuto, il trattamento appropria-to alla fase fenologica attesa. Tutto in favore dell’equilibrio del vigneto a cui dedichiamo il primo speciale di questa lettera informativa, curato da un team di agronomi che si sono riuniti per progettare uno strumento basato su alcune semplici linee guida e completo di “quaderno di campa-gna”. Uno strumento utile, da appendere, lasciare sulla scriva-nia, in cucina, da portare con sé, insomma da usare per tenere memoria delle operazioni fatte e da fare, da aggiornare con tutto ciò che può essere utile a migliorare l’uva e quindi il vino. Lo speciale si chiama “Coltiviamo Bollicine” proprio per indicare il concetto già ribadito perché se è vero che il vino buono si fa in vigna, noi aggiungiamo: anche lo spumante.

Buona Lettura!

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Asti docg - Wine of Joy n.2House organ del Consorzio dell’Asti Docg

Il rapporto tra pubblicità e vini spumanti è sempre stato strettissimo. Già dalla seconda metà dell’Ottocento, quan-do ancora si chiamava réclame, agli albori dell’impresa spumantiera italiana, per reclamizzare il proprio prodot-to molte Case storiche si affidarono alle affiches d’autore, manifesti pubblicitarie veri capolavori pittorici firmati da grandi artisti dell’illustrazione.Nei primi decenni del Novecento, la fotografia e il cinema entrano nel mercato enologico. Si vedono i primi reportage fotografici sul lavoro in vigna e in cantina e, attorno agli Anni Venti, per la prima volta anche il cinema s’interessa alle produzioni del metodo classico piemontese. Se ne è parlato anche recentemente in un convegno, allesti-to a Canelli, dedicato alla nascita dello spumante italiano. Le immagini fotografiche e cinematografiche giunte fino a noi da fine Ottocento e primo Novecento, descrivono di un settore in pieno e rapido sviluppo, con aziende agricole in piena attività, cantine brulicanti di addetti e la spedizione, già a quei tempi, di migliaia di casse vino in ogni parte del mondo, Australia e Asia comprese. Anche il Consorzio per la Tutela dell’Asti, fin dalla sua nascita, considera la promozione e la comunicazione stru-menti importanti per il prodotto e il territorio che intende valorizzare. Nel volume dedicato alla storia dell’Ente, curato da Giusi Mainardi, vi sono le testimonianze delle prime azioni di marketing. Si parla di Ottavio Baussano, l’artista artigia-no che progettò il primo marchio del Consorzio, già con l’effige di San Secondo, patrono della città di Alfieri e del suo Palio; dei primi libri di viaggiatori stranieri che par-lano delle bollicine dolci piemontesi come “Les délices

dell’Italie” del critico d’arte e scrittore francese Jean Vau-doyer; delle prime fiere enologiche, come quella di Siena, nel 1933, dove svetta una grande coppa sormontata dalla scritta Asti Spumante, o a Torino, nel 1936, con enormi padiglioni dedicati allo spumante dolce. Ma il Consorzio è attento anche ai nuovi mezzi di comu-nicazione e di collegamento. Nel 1934 l’Asti spumante partecipa all’Autotreno Nazionale del Vino, due grandi camion che trainano, per tutta la Penisola, cassoni aperti con esposti i vini d’Italia. Poi arrivano le sponsorizzazioni: la Coppa dello Spumante in occasione del primo circuito automobilistico di Asti (1946), il chiosco informativo rea-lizzato nel 1940/41, alla stazione ferroviaria di Asti appena ristrutturata dove verrà installata anche una fontana a for-ma di coppa con un basamento decorato con la riproduzio-ne in bassorilievo di grappoli, fino ad arrivare alle azioni di pubblicità più moderne negli Anni Cinquanta e Sessanta che cominciano ad utilizzare forme grafiche e fotografiche più alla moda come il primo spot “Tanti auguri a te” che sarà proiettato nel 1956 in tutte le sale cinematografiche d’Italia. Sono i primi passi di una serie di campagne promozionali che accompagneranno sempre la vita del Consorzio. Oggi l’Asti docg è protagonista, sia con iniziative di maison private che consortili, di progetti di valorizzazioni sempre di alto livello, sul territorio nazionale e all’estero. Sono sta-ti sviluppati programmi di sponsoring di importanti tra-smissioni tv e partecipazioni a fiere enologiche italiane e europee. L’ultima frontiera è il web. È attivo un sito – www.astidocg.it - esaustivo e in continuo aggiornamento sulla realtà della filiera del moscato. Recentissimo il progetto di un blog – www.astidocgblog.com - che offre la possibilità di aprire un canale immediato e interattivo tra il mondo dell’Asti e il pubblico, “postando”, cioè pubblicando in tempo reale on-line, news, interviste, reportage informativi e fotografici e commenti sui fatti che riguardano la vita del Consorzio e della filiera del moscato. Insomma il blog servirà a fare dello spumante dolce ita-liano più conosciuto, apprezzato e venduto al mondo, un protagonista della comunicazione “glocal” che, cioè, pure avendo respiro e attenzione globali conserva, come valore aggiunto, caratteristiche di localismo legate ad un preciso territorio d’origine. Come, appunto, è per l’Asti docg.

L’Asti e la réclame: dalle affiches al blog

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I festeggiamenti per i 150 anni dell’Uni-tà d’Italia, con appuntamenti sul terri-torio nazionale e all’estero, le vetrine del Vinitaly di Verona, quest’anno dedicato proprio agli spumanti, e del Vinexpo di Bordeaux: sono questi i temi legati alla promozione dell’Asti docg e del Mo-scato d’Asti docg in questo primo scor-cio di 2011. Cominciamo dalle celebrazioni del 150° dell’Italia unita. L’Asti docg è stato protagonista fondamentale in numerosi brindisi di eventi istituzionali. Le bol-licine dolci a denominazione d’origine controllata e garantita più conosciute e apprezzate al mondo hanno sottoline-ato manifestazioni nei Comuni della zona classica di produzione compresa tra Astigiano, Ales-sandrino e Cuneese.Inoltre l’Asti docg è stato scelto come spumante ufficiale del-la notte bianca che si è svolta a Torino tra il 16 e il 17 marzo, in occasione della festa dell’Unità d’Italia, nel cuore della città che fu la prima capitale dello Stato unitario.Per quanto riguarda le celebrazioni per il 150° che si sono svolte anche fuori dai confini italiani, da segnalare la mis-sione di fine marzo 2011 a New York, del Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, con esponenti di rilievo, statunitensi e italiani, del mondo economico e della co-municazione. È stata un’iniziativa che, in un contesto isti-tuzionale e di festa, ha rimarcato lo stretto legame tra Italia e Stanti Uniti d’America. Anche in questo caso l’Asti docg è stato scelto come spumante ufficiale in party ed eventi. Un modo senza dubbio efficace per promuovere nel mondo lo spumante dolce piemontese.C’è stata poi la kermesse del Vinitaly, a Verona dal 7 all’11 aprile. Quest’anno la fiera enologica internazionale che ha base nella città scaligera è stata dedicata alle bollicine. E l’Asti docg, che oltre un secolo e mezzo fa fu il primo spu-mante d’Italia, non poteva non essere chiamato ad un ruolo da protagonista. Nello stand del Consorzio per la Tutela dell’Asti è stato riproposto il percorso multisensoriale e multimediale a disposizione dei visitatori per raccontare, con immagini e testi evocativi, storia e tradizioni dell’Asti docg e del Mo-scato d’Asti docg, dalla vigna alla cantina fino alla coppa.

Infine il Vinexpo di Bordeaux in calendario dal 19 al 23 giu-gno nella città che è una delle capitali francesi del vino. Asti spumante e Moscato d’Asti docg parteciperanno alla manifestazione insieme, per confermare l’unità di intenti di una filiera che produce due vini con un’unica uva e che fa muovere oltre 100 milioni di bottiglie l’anno con ricadute importanti e significative non solo per l’economia piemontese, ma anche per quella nazionale.

Celebrare fa bene all’economia

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Docg sotto “ESAME”

Il vino risulta essere una bevan-da alcolica molto complessa, costituita da una moltitudine di composti con concentrazioni di-sparate: alcuni sono presenti in tracce, mentre altri elementi si ritrovano in percentuali molto elevate. La valutazione analitica non è priva di complicazioni in quanto si deve conoscere perfettamente quale contributo sensoriale apporta ogni so-stanza in funzione della propria concentrazione, e sapere che molti costituenti, anche se contenuti a tenori quasi irrilevanti, possono invece avere una grande influenza organolettica. Il tecnico deve possedere la conoscenza di come i compo-sti influiranno sulla percezione dell’aroma, del gusto, ma anche sulle trasformazioni (invecchiamento, precipitazioni, ossidazioni ecc.) del vino. Per arrivare a caratterizzare inti-mamente il vino esistono oggi tecnologie strumentali avan-zate e allo stesso tempo rapide con la possibilità di identifi-care un gran numero di analiti in modo certo. Tra queste la cromatografia liquida abbinata alla spettrometria di massa (LC-MS) risulta essere una tecnica versatile e efficiente, anche se ancora poco diffusa a causa dei costi elevati. Il la-

boratorio del Consorzio utilizza questo strumento per analizzare le singole componenti non vo-latili dell’uva Moscato bianco e dei vini che ne derivano, ma an-che per determinare le caratte-ristiche dei vini rossi (Barbera, Nebbiolo, Brachetto, ecc..). Si indaga sul profilo polifenolico per acquisire informazioni sulla

predisposizione all’ossidazione (catechine, flavonoli) per i vini bianchi, mentre per i rossi si verifica l’astringenza lega-ta al grado di polimerizzazione dei tannini (procianidine) e le peculiarità cromatiche (antociani). Tra le componenti regolamentate dalla legislazione, risulta importante quan-tificare le ammine biogene (istamina, tiramina, feniletila-mina, ecc..) prodotte dai batteri e il contaminante micotico Ocratossina A, classi di composti vincolati alla sicurezza alimentare. L’impiego principale dello strumento per il laboratorio del Consorzio rimane comunque la determi-nazione dei residui di agrofarmaci nelle uve, nei mosti e nei vini. Possiamo quindi affermare che la dotazione stru-mentale del laboratorio deriva da una strategia consortile finalizzata all’ottenimento di vini di qualità e sicuri per il consumatore: scusate se è poco.