CISL poste SICILIA Informa · 2016. 1. 17. · Informa In rilievo -Una vita a metà ... dai 62...

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1 Notiziario Regionale Online www.cislpostesicilia.it CISL poste SICILIA Informa In rilievo - Una vita a metà - Fornero: controriforma? - Il rischio d’impresa All’interno Fornero, urge una con- troriforma pag. 2 Colonia: Furlan contro la violenza sulle donne pag. 3 Azioni Poste: le forzature pag. 4 Poste Italiane e il Rischio d’Impresa pag. 5 “Bail-in” e Poste pag. 6 Ristrutturazione PCL pag. 7 Il Codice Etico CISL pag. 8 POSTE ITALIANE UNA VITA A META’ D allo scorso ottobre Poste Italiane è stata collocata in borsa. Negli ultimi anni i profitti sono cresciuti, mentre il servizio ai cittadini è stato sempre più considerato una palla al piede. Sono stati quasi completa- mente dimenticati i circa 1000 lavoratori part-time che operano ormai da circa 10 anni negli uffici dell’azienda. E’ quanto denuncia il sinda- cato Slp Cisl con il segretario regionale Giuseppe Lanzafa- me. Una questione divenuta ormai indifferibile e di grave risvolto sociale, che riguarda centinaia di lavoratori in Sici- lia, assunti anni fa, attraverso un processo di esodo indotto dall’azienda (cd. progetto mix svincolo) che ha lasciato senza lavoro e senza alcun sostegno migliaia di lavoratori, allettati dalla stabilizza- zione in Poste di un familiare, seppur con un contratto part-time. Molti genitori però sono stati beffati, in quanto con l’entrata in vigore della legge For- nero, si sono visti posti- cipare la data della pen- sione (esodati) e ancora oggi non percepiscono la pensione. Da tempo - spiega Giuseppe Lanzafame – il nostro sindaca- to ha sottoposto all’azienda il delicato problema, chiedendo la trasformazione del rapporto di lavoro a full time. Abbiamo manifestato, scioperato, denun- ciato, ma l’azienda si è mostra- ta sempre sorda alla problema- tica e nei fatti solo 600 dei 1700 lavoratori, hanno beneficiato della trasformazione a full- time” . La preoccupazione della Cisl aumenta ora con la priva- tizzazione e la quotazione in borsa dell’azienda: “Si pensa solo ed esclusivamente ai pro- fitti, condannando al precaria- to oltre 1000 famiglie in Sici- lia”. Il sindacato teme oltre al danno la beffa dopo che il governo e l’azienda hanno deciso che il recapito dei prodotti postali avverrà solamente a giorni alterni, a partire già dal 2016, così vi saranno inevitabilmente centinaia di lavoratori da ricollocare nel settore po- stale. La questione afferma il segretario regiona- le -- viene posta con urgenza ai vertici di Poste Italiane ma anche alle Istituzioni, come ai politici siciliani. Come si traducono gli impe- gni aziendali per i part-time assunti? Rimarranno per sempre precari? Avranno una risposta? Ci vorranno altri 10 anni?” Paradossalmente l’azienda aumenta i servizi, apre al pubblico uffici a doppio turno, ed il personale applicato allo sportello dimi- nuisce a dismisura. E tutto questo è a discapito degli uten- ti, costretti a fare ore di fila. Abbiamo più volte sostenuto che i lavoratori chie- dono certezze, tempi e moda- lità di trasformazione. Inve- ce, al momento, l’azienda ha deciso che in Sicilia sa- ranno trasformati a regime full-time solo 17 risorse.

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    Notiziario Regionale Online

    www.cislpostesicilia.it

    CISL poste SICILIA Informa

    In rilievo

    - Una vita a metà

    - Fornero:

    controriforma? - Il rischio d’impresa

    All’interno

    Fornero, urge una con-

    troriforma

    pag. 2

    Colonia: Furlan contro la

    violenza sulle donne

    pag. 3

    Azioni Poste: le forzature

    pag. 4

    Poste Italiane e il Rischio

    d’Impresa

    pag. 5

    “Bail-in” e Poste pag. 6

    Ristrutturazione PCL

    pag. 7

    Il Codice Etico CISL

    pag. 8

    POSTE ITALIANE

    UNA VITA A META’

    D allo scorso ottobre

    Poste Italiane è stata

    collocata in borsa.

    Negli ultimi anni i profitti sono

    cresciuti, mentre il servizio ai

    cittadini è stato sempre più

    considerato una palla al piede.

    Sono stati quasi completa-

    mente dimenticati i circa

    1000 lavoratori part-time che

    operano ormai da circa 10

    anni negli uffici dell’azienda.

    E’ quanto denuncia il sinda-

    cato Slp Cisl con il segretario

    regionale Giuseppe Lanzafa-

    me. Una questione divenuta

    ormai indifferibile e di grave

    risvolto sociale, che riguarda

    centinaia di lavoratori in Sici-

    lia, assunti anni fa, attraverso

    un processo di esodo indotto

    dall’azienda (cd. progetto mix

    svincolo) che ha lasciato senza

    lavoro e senza alcun sostegno

    migliaia di lavoratori,

    allettati dalla stabilizza-

    zione in Poste di un

    familiare, seppur con

    un contratto part-time.

    Molti genitori però

    sono stati beffati, in

    quanto con l’entrata in

    vigore della legge For-

    nero, si sono visti posti-

    cipare la data della pen-

    sione (esodati) e ancora oggi

    non percepiscono la pensione.

    “Da tempo - spiega Giuseppe

    Lanzafame – il nostro sindaca-

    to ha sottoposto all’azienda il

    delicato problema, chiedendo

    la trasformazione del rapporto

    di lavoro a full time. Abbiamo

    manifestato, scioperato, denun-

    ciato, ma l’azienda si è mostra-

    ta sempre sorda alla problema-

    tica e nei fatti solo 600 dei 1700

    lavoratori, hanno beneficiato

    della trasformazione a full-

    time” . La preoccupazione della

    Cisl aumenta ora con la priva-

    tizzazione e la quotazione in

    borsa dell’azienda: “Si pensa

    solo ed esclusivamente ai pro-

    fitti, condannando al precaria-

    to oltre 1000 famiglie in Sici-

    lia”. Il sindacato teme oltre

    al danno la beffa dopo che il

    governo e l’azienda hanno

    deciso che il recapito dei

    prodotti postali avverrà

    solamente a giorni alterni,

    a partire già dal 2016, così

    vi saranno inevitabilmente

    centinaia di lavoratori da

    ricollocare nel settore po-

    stale. “La questione –

    afferma il segretario regiona-

    le -- viene posta con urgenza

    ai vertici di Poste Italiane

    ma anche alle Istituzioni,

    come ai politici siciliani.

    Come si traducono gli impe-

    gni aziendali per i part-time

    assunti? Rimarranno per

    sempre precari? Avranno

    una risposta? Ci vorranno

    altri 10 anni?”

    “Paradossalmente l’azienda

    aumenta i servizi, apre al

    pubblico uffici a

    doppio turno, ed il

    personale applicato

    allo sportello dimi-

    nuisce a dismisura.

    E tutto questo è a

    discapito degli uten-

    ti, costretti a fare

    ore di fila. Abbiamo

    più volte sostenuto

    che i lavoratori chie-

    dono certezze, tempi e moda-

    lità di trasformazione. Inve-

    ce, al momento, l’azienda

    ha deciso che in Sicilia sa-

    ranno trasformati a regime

    full-time solo 17 risorse.

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    – 2– – GENNAIO 2016 – CISL POSTE INFORMA

    —ROMA—

    Cambiare la legge Forne-

    ro sulle pensioni per intro-

    durre una flessibilità in uscita

    con cui liberare posti di lavoro

    e fare largo ai giovani. A ri-

    chiederlo, ancora una volta,

    sono stati Cgil, Cisl e Uil che

    hanno convocato - a Torino,

    Firenze e Bari - gli attivi dei

    quadri e dei delegati dei lavo-

    ratori. Un'iniziativa unitaria

    che ha avuto l'obiettivo di dare

    seguito a un pressing sul governo.

    Le tre assemblee potrebbero sfo-

    ciare in uno sciopero generale se

    entro fine gennaio non arrive-

    ranno risposte precise dall'esecu-

    tivo. L'avver timento al ministro

    del Lavoro, Giuliano Poletti, ma

    ancor più al premier Matteo Renzi,

    è chiaro e lo formulano tutti i sin-

    dacati senza incertezza: "Serve un

    tavolo serio di confronto" da aprire

    in tempi brevi perché la contro-

    riforma della legge Fornero "è

    un dovere morale. Spero non si

    debba arrivare allo sciope-

    ro generale ma è sotto gli

    occhi di tutti come la rifor-

    ma Fornero sia stata

    dannosa per i lavoratori

    e anche per le imprese",

    dice da Torino la leader

    Cisl, Anna Maria Fur-

    lan che annota ironica,

    dal palco, come perfino

    "l'ex ministro Fornero

    critichi ormai la legge

    Fornero" . " Siamo stufi di

    sentire tante proposte da soggetti

    diversi tranne che dal governo. Da

    mesi ascoltiamo ministri, economi-

    sti, editorialisti, presidenti dell'Inps

    che dicono che la legge Fornero va

    riformata. Ne siamo convinti e vor-

    forma il governo condanne-

    rà i giovani a restare pove-

    ri". Un'ultima chiamata al

    governo arriva anche dalla

    Uil: "Se il Governo non ci

    ascolta, da gennaio avrà

    lotte a tempo indetermina-

    to a tutele crescenti", dice il

    leader Uil, Carmelo Barba-

    gallo. Scudi alzati da Cgil

    Cisl e Uil anche contro even-

    tuali tentazioni di ricalcolare

    i futuri assegni tutti con un siste-

    ma contributivo. E ai rilievi sulle

    risorse per mettere mano alla ri-

    forma, Cgil, Cisl e Uil serrano le

    file: "Non si può dire che manca-

    no le risorse in un paese in cui

    ogni anno abbiamo 150 miliardi

    di evasione fiscale e contributi-

    va, oltre che il primato europeo

    della corruzione". Dalla politi-

    ca, a commentare l'iniziativa è

    stato Cesare Damiano, presidente

    della commissione Lavoro alla

    Camera: "Le manifestazioni uni-

    tarie indette da Cgil, Cisl e Uil a

    sostegno della riforma

    delle pensioni rappresen-

    tano un fatto positivo.

    Esistono alcune proposte

    di legge che hanno l'o-

    biettivo di consentire di

    andare in pensione, in

    modo flessibile, a partire

    dai 62 anni. Gli altri re-

    quisiti richiesti sono al-

    meno 35 anni di contri-

    buti e l'8% massimo di

    penalizzazione. Per i la-

    voratori precoci la proposta è di

    poter uscire dal lavoro con 41

    anni di contribuzione. Le propo-

    ste unitarie del sindacato, pur con

    alcune differenze, si muovono

    nella stessa direzione".

    remmo una parola chiara dall'esecuti-

    vo", spiega ancora Furlan delusa so-

    prattutto dal premier: "Renzi deve fare

    il suo mestiere e oltre a fare grandi

    annunci mettere sul tavolo proposte

    vere a partire dalla previdenza". D'al-

    tra parte, dicono ad una sola voce

    Cgil, Cisl e Uil, la riforma servirà

    anche e soprattutto come strumento

    di "coesione sociale tra giovani e

    anziani", archiviando ogni tentazio-

    ne alla rottamazione e permettendo

    quella staffetta generazionale al mo-

    mento impedita. Il rischio per ora è

    che i giovani "vengano pagati con i

    voucher e poi, domani, abbiano una

    pensione da fame". E senza una con-

    vocazione entro fine gennaio parti-

    ranno "le mobilitazioni nelle piaz-

    ze", avverte da Firenze il leader

    Cgil, Susanna Camusso, secondo la

    quale "senza una riforma della ri-

    Pensioni, sindacati uniti contro la legge Fornero:

    "Urge una controriforma"

    A Torino, Firenze e Bari

    le assemblee convocate da Cgil, Cisl e

    Uil per introdurre flessibilità

    in uscita e liberare

    posti di lavoro utili ai giovani.

    Sciopero generale se entro fine

    gennaio il governo non fornirà

    risposte

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    – GENNAIO 2016 – – 3 –

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    INFORMA CISL POSTE

    Colonia. Furlan: contro la violenza sulle donne serve una battaglia

    di cultura, legalità, educazione

    R oma, 12 gennaio 2016.

    " La grande massa di

    immigrati e di profughi

    che oggi chiede accoglienza a tutti

    i paesi europei non ha responsabi-

    lità nella vicenda di Colonia. Ma

    chi ha organizzato quei soprusi e

    violato le leggi deve essere indi-

    viduato e punito" . Lo scrive in

    una lettera pubblicata oggi dal

    quotidiano "Avvenire", la Segreta-

    ria Generale della Cisl, Annama-

    ria Furlan, commentando i fatti

    accaduti a Colonia ed in altre città

    europee contro le donne nella notte di

    Capodanno. "Le molestie di massa

    nei confronti di tante donne, la loro

    libertà negata e vilipesa a Colonia ed

    in altre città europee nella notte di

    Capodanno sono la spia di una ferita

    culturale che oggi rischia di travolge-

    re il disegno di una Europa unita nei

    valori della tolleranza, dell’integra-

    zione pacifica e della solidarietà",

    sottolinea la Furlan. "Quello di

    Colonia, una delle piazze simbolo

    dell’Europa, è stato un attacco alla

    democrazia ed ai valori universali

    che noi vorremmo testimoniare in

    ogni latitudine ed in ogni parte del

    mondo. L’Europa unita dei popoli

    ha bisogno di una cultura del ri-

    spetto e della solidarietà per le

    “specificità” degli altri e di princi-

    pi semplici e forti, a cominciare

    proprio dall’assoluto riconosci-

    mento della dignità della donna e

    della sua parità con l’uomo in ogni

    ambito della vita sociale e civile. E’

    evidente che alcuni ambienti spingo-

    no a rifiutare i valori dei paesi di ac-

    coglienza predicando la separazione

    tra le comunità, per diffondere in Eu-

    ropa una cultura della sottomissione e

    della sopraffazione proprio nei con-

    fronti della donna. Non possiamo

    lasciare milioni di rifugiati in balìa di

    “cattivi maestri” o confinarli, come

    giustamente Lei scrive, in ghetti

    esplosivi di risentimenti e di odio.

    Oggi i principi della nostra democra-

    zia vengono attaccati e la donna di-

    venta uno dei bersagli privilegiati nei

    confronti dei valori della convivenza

    solidale. Questo è un tema che bisogna

    affrontare con grande responsabilità

    senza farsi trascinare nella risposta di

    odio razzista alimentata da una destra

    xenofoba che vuole trasformare il sen-

    timento di insicurezza in una

    “revanche” ideologica. Bisogna far

    tesoro dell'esperienza positiva di tante

    Associazioni, penso all’Anolf della

    Cisl, alla Caritas, a Sant’Egidio ed ad

    altre importanti realta' laiche e cattoli-

    che che hanno fatto dell’integrazione

    delle “differenze” un progetto serio e

    condiviso per una società multietnica e

    interculturale rispettosa dei valori uni-

    versali e soprattutto delle leggi. Ecco

    perché non è il momento dei cortei

    contrapposti o delle strumentalizzazio-

    ni politiche su questa vicenda. Purtrop-

    po la violenza contro le donne è un

    fenomeno presente ovunque, anzi i

    diritti delle donne non sono mai

    stati così nuovamente minacciati

    come negli ultimi anni: in Asia,

    nei paesi Arabi, in Africa, negli

    Stati Uniti, in America Latina ed

    anche in Europa (una donna su

    tre, secondo gli ultimi dati Euro-

    stat). Non nascondiamo la testa

    sotto la sabbia. Quante molestie

    ed aggressioni di “branco” ci so-

    no state anche nel nostro paese ai

    danni di giovani donne, nell’in-

    differenza delle istituzioni, dei

    mas media e della società civile ?

    Questo non deve certo sminuire il

    giudizio sulla gravità di quanto è ac-

    caduto a Colonia ed in altre città eu-

    ropee e sulla superficialità, la sottova-

    lutazione e l’impreparazione di chi

    avrebbe dovuto contrastare tali episo-

    di di violenza. Ma è sbagliato sca-

    gliarsi contro le politiche umanitarie

    di accoglienza e la necessità di offrire

    un futuro migliore a milioni di per-

    sone che scappano dalla guerra,

    dalle persecuzioni e dalla fame.

    Dobbiamo saper integrare i profu-

    ghi e nello stesso tempo rilanciare

    la libertà di tutte le donne di vivere

    la propria esistenza con dignità e

    rispetto, di esprimere la propria

    identità nelle città, nei luoghi di

    lavoro e di aggregazione sociale,

    nella famiglia, nei rapporti interper-

    sonali. Deve essere l’Europa unita a

    contrastare il dilagare della violen-

    za in tutte le sue forme attraverso i

    valori della coesione, della giustizia

    sociale, del lavoro come opportunità

    di inclusione e di riscatto, nel rispetto

    delle fedi e delle diverse identità.

    Questa è la battaglia culturale che

    dobbiamo fare, a partire dalla scuola e

    nei posti di lavoro, nella consapevo-

    lezza di difendere i nostri principi, il

    rispetto delle leggi e dei nostri costu-

    mi, nell’universalità dell’estensione

    dei nostri diritti".

    Tratto da

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    INFORMA CISL POSTE

    Poste Italiane in Borsa: tre forzature per vendere le azioni

    I l debutto in Borsa delle

    azioni delle Poste Italia-

    ne è stato fiacco, per

    usare toni pacati, dopo che il

    collocamento era stato strom-

    bazzato con insistente pubbli-

    cità e abbondanti articoli, rico-

    piati dai comunicati stampa.

    Tralasciando ogni commento e

    critica a monte sulla privatiz-

    zazione, c’è qualcosa da dire

    sulla stessa Opv (Offerta pub-

    blica di vendita). Primo, i nor-

    mali risparmiatori sono trattati

    come investitori di second’or-

    dine. Dovevano chiedere le

    azioni alla cieca sul prezzo,

    sapendo solo che sarebbe

    stato compreso fra 6 e 7,5

    euro, che è una bella forchet-

    ta del 25%. Invece gli investi-

    tori istituzionali (fondi comu-

    ni, banche, assicurazioni ecc.)

    potevano fissare un limite, so-

    pra il quale non comprarle. Ma

    non era una legge divina a im-

    porre ciò. Bastava tornare alla

    modalità della prima tranche

    delle azioni Eni, quando c’era-

    no due giorni di tempo per

    chiederne, dacché era noto il

    prezzo finale. Secondo, la

    scelta di fissare il prezzo a

    6,75 euro per azione ha fatto

    incassare un po’ più quattri-

    ni al Tesoro, ma era tirata rispetto

    alle aspettative di molti investitori

    istituzionali. Ed è sicuramente

    questa la principale causa delle quo-

    tazioni in perdita, almeno nei primi

    giorni. Terzo, va bene offrire condi-

    zioni migliori ai dipendenti, ma va

    male spingerli a sottoscrivere le

    azioni, attingendo dal loro tratta-

    mento di fine rapporto (Tfr). Esso

    ha infatti una funzione di risparmio

    previdenziale e di ammortizzatore

    sociale: è quindi molto inopportuno

    un suo utilizzo per speculazioni di

    Borsa. Infatti, malgrado le attuali

    aspettative favorevoli, nessuno ga-

    rantisce che non finisca come con

    le azioni Finmeccanica. Un brutto

    precedente che nessuno ha ricordato.

    A inizio del giugno 2000 an-

    che Finmeccanica permise ai

    dipendenti del gruppo l’utilizzo

    del Tfr per sottoscrivere azioni,

    col beneplacito e anzi la benedi-

    zione dei sindacati Fim, Fiom e

    Uilm. Ebbene, chi nel giugno

    2000 ci mise l’equivalente di

    100 euro, ora se ne ritrova circa

    63, conteggiati i dividendi e an-

    che la bonus share. Significa

    una perdita sul 37%. Ma non

    basta perché, ugualmente in ter-

    mini nominali e senza imposte,

    quei 100 euro mantenuti nel Tfr,

    ora sarebbero circa 154. Ovvero

    il 145% in più.

    Tratto da

    http://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/29/Finmeccanica_scocca_ora_dei_privati_co_0_0005294785.shtmlhttp://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/29/Finmeccanica_scocca_ora_dei_privati_co_0_0005294785.shtmlhttp://archiviostorico.corriere.it/2000/maggio/29/Finmeccanica_scocca_ora_dei_privati_co_0_0005294785.shtml

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    INFORMA CISL POSTE

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    INFORMA CISL POSTE

    Disciplina “Bail-in” e prodotti collocati da Poste Italiane

    R ecentemente il Gover-

    no ha approvato il c.d.

    Decreto «Salva-

    Banche», per evitare il falli-

    mento di quattro banche com-

    missariate ed in crisi: Banca

    Marche, Banca Etruria, Cari-

    chieti e Cassa Ferrara. Il De-

    creto prevede il coinvolgimento

    degli azionisti delle banche e,

    per la prima volta in Italia,

    anche dei detentori di obbliga-

    zioni subordinate che hanno

    subito la perdita di quanto in-

    vestito in questi prodotti. Dal

    1° gennaio 2016 è entrata in vi-

    gore la disciplina comunitaria

    conosciuta come “bail-in”, ap-

    plicabile alle banche ed ai titoli

    emessi da queste ultime, che ha

    come obiettivo la gestione delle

    crisi bancarie senza interventi

    statali di “salvataggio”. Secondo

    tale normativa la Banca d’Italia

    potrà adottare degli interventi

    straordinari che potranno gene-

    rare delle perdite agli azionisti

    ed ai creditori della banca in cri-

    si. In particolare si potrà proce-

    dere alla riduzione, fino alla

    concorrenza delle perdite, secon-

    do l’ordine indicato:

    • riduzione od annullamento del

    valore delle azioni;

    • conversione in titoli azionari e/

    o riduzione del valore od annul-

    lamento dei titoli obbligazionari

    “subordinati”;

    -conversione in titoli azionari e/

    o riduzione del valore od annul-

    lamento dei titoli obbligazionari

    “ordinari”;

    • riduzione, fino all’annullamento,

    della parte eccedente i 100 mila

    euro del valore dei depositi (conti

    correnti, conti di deposito, certifi-

    cati di deposito e libretti di rispar-

    mio bancari).

    Conti Correnti Postali I conti correnti postali NON sono

    soggetti alla normativa “Bail-in”,

    in quanto tale disciplina non è ap-

    plicabile a Poste Italiane - Patrimo-

    nio BancoPosta.

    Polizze Ramo I Le Polizze Ramo I NON sono soggette alla normati-

    va “Bail-in”, in quanto tale disci-

    plina non è applicabile alle Com-

    pagnie Assicurative, come Poste

    Vita. Inoltre le Polizze di Ramo I

    sono garantite da Poste Vita, socie-

    tà controllata da Poste Italiane il

    cui capitale è in prevalenza pubbli-

    co, e i premi versati dai clienti so-

    no investiti prevalentemente in ti-

    toli di stato.

    Obbligazioni collocate da Po-ste Italiane Poste Italiane non ha mai collocato obbligazioni ban-

    carie di tipo “subordinato” sulla

    propria rete. Le obbligazioni di

    banche collocate in passato da Po-

    ste Italiane alla propria clientela,

    infatti, sono di tipo “ordinario”.

    Queste ultime potrebbero essere

    ambito di potenziale applicazione

    dal 2016 di “Bail-in” solo laddo-

    ve i relativi emittenti entrassero

    in crisi, venissero sottoposti al

    “Bail-in” e gli interventi di ridu-

    zione del valore delle azioni e

    delle obbligazioni “subordinate”

    dell’emittente bancario coinvolto

    non fossero sufficienti a risolvere

    la crisi finanziaria dell’emittente

    stesso.

    Altri prodotti di investimen-to collocati da Poste Italia-ne Tali prodotti NON sono sog-getti alla normativa “Bail-in”. Il

    collocamento di tali prodotti, che

    non sono a capitale garantito,

    avviene nell’ambito del servizio

    di consulenza con svolgimento

    del test di adeguatezza che verifi-

    ca la coerenza del livello di ri-

    schio del prodotto con il profilo

    del cliente. Tale offerta consente

    al cliente di diversificare il porta-

    foglio con prodotti gestiti da pri-

    marie società (per i fondi comuni

    di investimento da BancoPosta

    SGR e Società di Gestione terze

    quali Anima e Amundi, e per le

    Polizze Ramo III da Poste Vita).

    Risparmio Postale Il Rispar-mio Postale NON è soggetto alla

    normativa “Bail-in”, in quanto

    tale disciplina non è applicabile a

    Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre i

    prodotti di risparmio postale

    (Buoni Fruttiferi Postali, Libretti

    di Risparmio Postale) sono ga-

    rantiti dallo Stato Italiano per

    tutto l’importo investito (sia esso

    superiore o inferiore ai 100 mila

    euro) e prevedono il rimborso

    dell’intero capitale investito e

    degli interessi maturati.

  • 7

    – 7 – – GENNAIO 2016 – CISL POSTE INFORMA

    http://www.cislpostesicilia.it/

    S i è tenuto in data

    14.01.2016 un ulte-

    riore incontro su ri-

    strutturazione PCL. Nel cor-

    so della riunione l’Azienda

    ha ribadito le distanze anco-

    ra presenti al tavolo fra le parti per quel che r iguar -

    da il modello metropolitano

    e gli interventi sui centri,

    oltre a tutte le altre questioni

    che sono ancora da appro-

    fondire. Nelle more del con-

    fronto su tali argomenti, che

    richiederanno tempi adegua-

    ti, l’Azienda ha proposto,

    rispetto alla ristrutturazione

    già concordata con i due

    modelli per aree regolate e

    non, un alternativa rispetto

    a quanto già illustrato prece-

    dentemente, ovvero invece

    di procedere all’implemen-

    tazione, negli anni 2016 e

    2017, per regioni intere ha

    proposto di intervenire per

    provincie toccando un

    maggior numero di regioni

    ma solo in maniera parzia-

    le, lasciando pressochè

    uguale il numero di pro-

    vincie coinvolte nei vari step previsti. In buona so-

    stanza il nuovo sistema pro-

    posto terrebbe conto, nell’-

    Ulteriore incontro su ristrutturazione PCL

    NEI PROSSIMI GIORNI PARTE

    LA SPERIMENTAZIONE

    IN SICILIA È GIÀ CAOS!

    UN CLIMA DI GRANDE

    INCERTEZZE SU PCL.

    STRUMENTI E REGOLE LA

    RICETTA..SENZA QUESTI

    ELEMENTI SARÀ

    INGESTIBILE…

    I LAVORATORI AL CENTRO !

    identificazione delle provincie

    man mano coinvolte, del nume-

    ro di CTD utilizzati in quelle

    realtà, delle maggiori disponi-

    bilità di mercato privati ad as-

    sorbire le eccedenze e dei tempi

    di intervento nelle aree regolate

    disposte dall’AGCOM. Abbia-

    mo ritenuto di buon senso le

    motivazioni esposte ma ab-

    biamo legato la nostra even-

    tuale disponibilità alla modi-

    fica ad un passaggio da fare

    nel nostro esecutivo nazionale del 18 e 19 c.m. Su tutte le al-

    tre questioni il confronto prose-

    guirà a partire dalla prossima

    riunione di venerdì 22 c.m.

    Firmato, Mario Petitto

  • 8

    SLP CISL SICILIA

    PALERMO Via Mariano Stabile 136/C

    Tel. 091-332351/ Fax 091-324150

    Segretario Territoriale

    Maurizio Affatigato

    [email protected]

    TRAPANI P.zza Ciaccio Montalto 27

    Tel. 0923-29456 / Fax 0923-29456

    Segretario Territoriale

    Giuseppe Ferrante

    [email protected]

    CALTANISSETTA Via Canonico Pulci 9/B

    Tel. 0934-20085 / Fax 0934-20085

    Segretario Territoriale

    Giuseppe D’Antoni

    [email protected]

    AGRIGENTO Via L. Pirandello 18

    Tel. 0922-556221 / Fax 0922-556221

    Segretario Territoriale

    Giovanni Greco

    [email protected]

    ENNA Via Donna Nuova 11

    Tel. 0935-502387 / Fax 0935-24194

    Segretario Territoriale

    Salvatore Alfano

    [email protected]

    MESSINA V.le Europa 58 c/o Ust-Cisl

    Tel. 090-293740 / Fax 090-6507638

    Segretario Territoriale

    Gisella Schillaci

    [email protected]

    CATANIA Corso Italia N° 69

    Tel. 095-370666 / Fax 095-539877

    Segretario Territoriale

    Salvo Di Grazia

    [email protected]

    SIRACUSA Via Arsenale 26

    Tel. 0931-65061 / Fax 0931-65061

    Segretario Territoriale

    Eugenio Elefante

    [email protected]

    RAGUSA Piazza Ancione 2 c/o Ust-Cisl

    Tel. 0932-656322 / Fax 0932-941809

    Segretario Territoriale

    Giorgio Giunmara

    – GENNAIO 2016 –

    I nostri contatti

    Sede Regione Sicilia

    —————— Via M. Stabile 136 C

    90139 Palermo

    Telefono: 091-332446

    http:www.cislpostesicilia.it/

    Segretario Regionale

    Giuseppe Lanzafame

    – 8 –

    LA CISL

    E’ SOCIAL

    INFORMA CISL POSTE

    Approvato il Codice Etico della Cisl

    C on il Codice etico e com-

    portamentale, tutti i/le

    dirigenti, gli/le operatori/

    trici, i/le delegati/e, i/le militanti

    e gli/le associati/e della CISL, si

    impegnano nella propria attività,

    ad operare nel rispetto delle nor-

    me statutarie e regolamentari e

    sulla base dei principi di inte-

    grità, correttezza, onestà e le-

    galità. Si tratta di promuovere

    e affermare maggiormente un

    modello di relazioni tra struttu-

    re sindacali, dirigenti, militanti

    e associati/e per valorizzare

    espressioni comportamentali e

    relazionali intese

    quali cornici di

    riferimento della

    missione CISL

    finalizzata al raf-

    forzamento del

    rapporto fiducia-

    rio e partecipati-

    vo dentro l'orga-

    nizzazione e con

    i/le nostri/e asso-

    ciati/e e con tutto

    il mondo del la-

    voro. I valori di riferimento della

    CISL nello svolgimento della sua

    azione sindacale sono: la solida-

    rietà, tra persone, gruppi o posi-

    zioni sociali diverse; il rispetto

    e la valorizzazione delle diversi-

    tà culturali, etniche, religiose, in

    una prospettiva di società multi-

    culturale e multietnica; la mu-

    tualità, modalità che attraverso

    l'unione delle forze e lo scambio

    solidaristico consente di raggiun-

    gere obiettivi comuni; la legali-

    tà, che garantisce parità di condi-

    zione per l'insieme dei soggetti

    impegnati nei settori di riferimen-

    to e più in generale nella società.