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" CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom www.cis1foggia.it "

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CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE

a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia

TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom

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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO PRIMO PIANO I 7 I Lunedì 21 marzo 2016

I I PROBLEMI DEL LAVORO

Confartigianato: aumentano le assunzioni a tempo indeterminato per gli sgravi della legge di Stabilità

A Poggio imperiale i 113 anni di Maria Giuseppa Robucci

Cresce l'occupazione nel 20 15 tasso al 43,3%

Il POGGIO IMPERIALE. Un'altra can­delina per Maria Giuseppa Robucci, 113 anni (è nata il 20 mrzo 1903), la più anziana di Puglia, la terza d'Italia e tra le più longeve d'Europa. Parenti e tanti runici si sono ritrovati nella sua abitazione a Pog­gio Imperiale per festeggiare l'evento del­la fan più sfegatata di Renzo Arbore (non si è mai persa un concerto nei dintorni). E penendere ancora più bello il momento, i musici del paese e della vicina Lesina le hrumo portato la serenata come si con­viene a una bella e ricercata appartenente al gentil sesso. Torta, pasticcini e l'immancabile bottiglia

FOGGiAIIIA Nonna Peppa (113 anni)

di spumante con tanto di fotografi. e ca­merrunan per immortalare l'atteso mo­mento. L'hanno trovata in casa mentre si stava preparando una Jtinestra di aspa­ragi spontanei di cui è molto ghiotta. Solo pochi rumi fa divenne caso di studio all'Università di Bologna. Operata al fe­more per una caduta in casa, l'osso si calcificò in poco telllPo. Recupero tanto celere che provocò l'interessrunento degli scienziati. (a.d'aJ -Confartigianato: ma sotto la media nazionale. Bari in testa

il Cresce l'occupazione in Pu­glia. il tasso è salito al 43,3 %. Gli occupati sono 1 milione 171mila (nel 2014 erano 1 milione 144mila e il tasso si attestava al"42,l %). È quanto emerge da un'elaborazio­ne del Centro Studi di Confar­tigianato Imprese Puglia su dati Inps e Istat.

Nel 2015 sono stati stipulati 312.867 contratti di lavoro, di cui 120.572 a tempo indeterminato, 186.057 a termine e 6.238 in ap­prendistato. La norma sull'eso­nero contributivo, contenuta nel­la legge di Stabilità, secondo Confartigianato ha favorito 73.777 assunzioni, di cui 11.685 solo nell'ultimo mese di dicem­bre. Nel corso dell'intero rulla, si sono registrate 21.103 trasforma­zioni a tempo indeterminato di rapporti a termine e 3.046 con­solidrunenti di rapporti di ap­prendistato (nel 2014 le trasfor­mazioni ed i consolidrunenti si fermarono in tutto a 18.133). A beneficiarne sono stati soprat­tutto operai ed impiegati. Spicca il dato relativo alle assunzioni a tempo indeterminato che sono aumentate di 23.045 unità, pari al 23,6% rispetto all'ffiillo prima (97.527 nel 2014). Sempre rispetto

al 2014 in calo, invece, le assun­zioni a termine (da 198.785 a 186.057) e quelle in apprendistato (da 8.753 a 6.238). In termini per­centuali, le flessioni sono, rispet­tivrunente, del 6,4.% e del 28,7%. Le cessazioni si sono fermate a

281.322, in calo del 7,3 % rispetto al 2014 (erano 303.556). il saldo tra assunzioni e cessazioni, dunque, è positivo di 31.545 unità.

Tuttavia, la Puglia è lontana dalle perfomance di assunzioni a tempo indeterminato registrate

in altre regioni e si piazza al pe­nultimo posto in Italia, rispetto alla media del +46 %. I risultati peggiori si riscontrano nelle re­gioni del Mezzogiorno: Basilica­ta (+36,3), Abruzzo (+32,1), Crun­prulia (+29,4), Molise (+28,3), Ca-

labria (+25,6) e Sicilia (+ 13,6). In Puglia il tasso di occupazione in provincia di Bari si attesta al 46,2% (contro il 45,1 del 2014). Se­guono Brindisi che passa dal 44 % al 45,7; Lecce dal 41,6 al 43; Ta­ranto dal41,4al42,1; Barletta-An-

!:INIZIATIVA EVENTI IN DIVERSE CITTÀ, BARI COMPRESA, PER REALIZZARE UN ALBO DEI PARTECIPANTI DA OFFRIRE ALLE REGIONI

La «Generazione 50» che patisce la crisi Progetto della rete di imprese «Strategica» per raccogliere video-curricula per le aziende

• La grande crisi ha messo nel mirino i cinquantemli, diventati «il target pri­vilegiato delle ristrutturazioni azienda­li». I dati Istat segnalano come per i lavoratori maturi cresca sia l'occupa­zione sia la disoccupazione, ma è un effetto statistico legato all'invecchia­mento della forza lavoro. In Puglia le persone in cerca di occupazione nella fascia di età tra 50 e 69 anni rumnontano, secondo dati IPRES nel 2014, a circa 41.000 unità, di cui circa 12.000 donne. Questi rappresentanoil29,9% del totale delle persone in cerca di occupazione.La disoccupazione in questa fascia di età si èpiù che duplicatatra il 2008 e il 2014. il

valore del tasso di disoccupazione è au­mentato in modo significativo per la classe di età 50·54 rumi (+9,2 %) ed è so­stanzialmente in linea con il trend del tasso di disoccupazione complessivo.

A raccolgiere i dati e offrire proposte è la rete di imprese «Strategica)) che ha dato vita al progetto «Generazione 50)), svolto in alcune tappe in Italia (anche a Bari) per raccogliere, trrunite vi­deo-schede, l'offerta dei lavoratori over-50 e girarle alle aziende in cerca di lavoratori, mettendo l'Albo dei Parteci­panti a disposizione dell'Assessorato re­gionale per le Attività Produttive. Quali sono le principali caratteristiche dei di-

soccupati nelle classi di età esruninate? Sotto il profilo del titolo di studio, il 78 % arriva fmo al diploma della scuola me­dia di primo grado, con una certa pre­valenza dei maschi rispetto alle donne. Queste ultime sono maggiormente istruite dei maschi: il 26,1 % è diplomata e il 3,5 % laureata. Un altro aspetto che desta una qualche preoccnpazione è la presenza della disoccupazione di lunga durata, che rappresenta circa il 77% del totale dei disoccupati di questa classe di età, circa il 15 % in più rispetto alla quota dei disoccupati totali di lunga durata in rapporto ai disoccupati totali.

dria- Trruli dal 41,4 scende al 40,1; Foggia sale dal 37,2 al39,3%.

«Le performance della Puglia, così come quelle delle altre re­gioni meridionali, restano ben al di sotto della media nazionale: il Sud - dice Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Puglia grande assente dall'agenda del Governo, non sta avendo la spinta giusta per ag­ganciare la ripresa. È necessario poi valutare quanto di questo in­cremento occupazionale sia da attribuire agli sgravi contribu­tivi. Tali benefici se da nn lato hffiillo contribuito a sbloccare il mercato del lavoro, dall'altro hffiillo provocato il crollo delle assunzioni in apprendistato, di­sincentivando l'utilizzo di un contratto fondrunentale per la formazione di lavoratori adegua­trunente competenti e formati. Occorre migliorare sostanzial­mente la normativa fiscale, ga­rantire un agevole accesso al cre­dito, innescare la ripresa dei con­sumi interni. Bisogna, in altri termini, non solo incentivare le imprese ad assumere - conclnde Sgherza - ma metterle anche nel­le condizioni di creare nuovi po­sti di lavoro)).

lA GAZZE'lm. DEL MEZZOGIORNO Lunedì 21 marzo 2016

I I RISULTATI DELLA RIFORMA

I lavoratori foggiani con regolare contratto di lavoro sono 164.671 al31 dicembre 2015, persi in sei anni 35 mila posti

DalJobs act 7 mila posti ma Foggia resta in cod Gli occupati risalgono al 39%, il resto della Puglia supera il 40

MASSIMO LEVANTACI

• Anche a Foggia si avvertono gli effetti del Jobs act: 7778 posti di lavoro in più nel 2015 sol1o quasi tutti frutto della riforma del mercato del lavoro pro­mossa dal governo Renzi. il tasso di occupazione in Capitanata risale infatti di 2,1 punti, la provincia dauna si mette più o meno in linea con gli alh-i territori regionali anzi con uno scarto legger­mente superiore. Un segnale che la disoccupazione si può combattere, an­che se in questo caso il «miracolo» avviene per decreto. Di terreno da re­cuperare ce n'è ancora parecchio a giudicare da questi risultati e dallo spaventoso sommerso che giace sul fon­do del lavoro «legale». Ma vediamo nel dettaglio: la crescita di occupazione sta­bile in provincia di Foggia passa dal 37,2 al 39,3 per cento. Eppure, nonostante la risalita, la Capitanata resta all\ùtimo posto in Puglia tra le province per numero di posti di lavoro stabilmente occupati. Tutte le altre province pugliesi sono, infatti, sopra il 40% e questo accadeva già prima del Jobs act: Bari dopo la riforma si attesta al 46,2 per cento (era al 45,1), Brindisi al 45,7 (44), Lecce al 43 (41,6), Taranto risale al 42,1 (41,4), Barletta-Andria-Trani è l'unico caso in cui l'occupazione scende (dal 41,4 al 40,1). Dunque il Jobs act ha

I dati peggiori nelle regioni del Sud liIIII La Puglia resta lontana dalle prestazioni delle altre regioni, le assunzioni a tempo indeterminato nel resto dell'Italia (specie al Nord) sonDa doppia cifra, altro che le risicate percentuali che piaz­zano la nostra regione tra le meno virtuose in fatto di nuova occu­pazione. La media nazionale di assunzioni grazie al Jobs act si atte­sta, infatti, al46 per cento: in evidenza Friuli Venezia Giulia (109,7 per cento). Umbria (83,4). Piemonte (76,6), Marche (74,7), Emilia Romagna (68,8), Veneto (65,4), Liguria (63,9), Lazio (62,9), Trentino Alto Adige (60,5), Lombardia (52). Valle D'Aosta (51), Sardegna (47,2). Toscana (46,4). Percentuali che rìspecchiano l'andamento dell'economia e che probabilmente seguono la curva del sommer­so, più alto nelle regioni del Sud, dove appunto si registrano i tassi di crescita peggiori. I risultati al di sotto della media nazionale si ri­scontrano, infatti, in tutte le regioni del Mezzogiorno: Basilicata (36,3), Abruzzo (32,1), Campania (29,4), Molise (28,3), Calabria (25,6) e Sicilia (13,6).

permesso alla provincia di Foggia di riavvicinarsi al resto della Puglia, ma non di annullare il divario che esisteva, ad esempio, tra il 37,2 di occupati nel 2014 e il 41,4 della Bat sempre riferito allo stesso anno.

Lo rivela il centro studi regionale di Confartigianato che evidenzia come i posti di lavoro in Puglia, grazie alla riforma del mercato del lavoro, siano oggi attestati a 1 milione 171 mila pari a lill incremento di 31.545 unità.

L'indagine conferma anche come in Capitanata negli ultimi otto anni il lavoro stabile e regolare sia letteral­mente colato a picco. Nel 2008 (ultimo anno di pre-crisi), gli occupati in Ca­pitanata erano 192.516 ma poi da allora è cominciata la parabola fino ai 156.893 occupati nel 2014, l'anno più nero SlÙ piano occupazionale degli lùtimi vent'anni. 135.623 posti di lavoro persi in Capitanata dal 2008 al 2014 saranno difficilmente recuperabili, in tul quadro

economico stagnante e con tutte le dif­ficoltà endemiche di produrre lavoro che il nostro territorio sconta da de­cenni. il Jobs act, com'era facilmente prevedibile, ha dato una scossa all'oc­cupazione nel 2015 anno in cui la pa­rabola si è finalmente fermata: al 31 dicembre scorso i lavoratori foggiani con regolare contratto di lavoro sono 164.671. L'attivo di 7778 nuovi posti di lavoro si ottiene soprattutto grazie agli sgravi contributivi e fiscali. In molti casi si è trattato di posti di lavoro a termine, trasformati a tempo indeter­minato dai datori di lavoro proprio per usufruire dei benefici della riforma. Sarà interessante tuttavia adesso capire se la lieve tendenza alla risalita dell'oc­cupazione in Capitanata sarà in grado di innescare una ripresa del mercato del lavoro. Pensare di affidarsi ancora al Jobs act nel 2016 per veder risalire ancora l'occupazione rischia di diven­tare illusorio, visto che gli sgravi que­st'anno saranno più che dimezzati per le aziende.

La riforma non può rilanciare l'oc­cupazione, ma solo rallentar ne la corsa verso l'oblìo. Al contrario il Jobs act sarà stato utile se avrà innescato anche nella nostra provincia una ripresa del mercato del lavoro che non può arrivare dalle leggi, ma dall'andamento dell'eco­nomia.

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FRENATA LA CADUTA Operai in un'azienda di trasformazione agricola: il Jobs act in Capitanata ha frenato l'emorragia di posti di lavoro

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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

PUGLIA LA UlL LANCIA J:ALLARME: SERVONO POLITICHE DI RILANCIO SU INVESTIMENTI E CONSUMI , E boom delle cassintegrazioni a febbraio sul mese precedente aumento del 356, 1 %

• Aumenta a febbraio 2016 il ricorso da parte delle aziende della Puglia alla cassa integra­zione: +356.1 % sul precedente dato di gennaio. A diffondere i dati è la Uil. Tra interventi ordi­nari, straordinari e in deroga, le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni sono state 4.3 milioni (a fronte di quasi 1.8 milioni di febbraio 2015) che equivalgono a 25.389 lavoratori coin­volti, considerando un orario di lavoro a tempo pieno. Nella nostra regione, la cassa ordinaria (Cigo) autorizzàta a febbraio per 360mila ore, segna un incremento di 74.8 punti percentuali su gennaio 2016 ma sul dato influisce ancora il

blocco delle procedure dovuto all'allineamento con le nuove regole introdotte dal Job's Act. In­vece, rispetto a dodici mesi fa, la Cigo è dimi­nuita del 42.3%. Poi, continua a preoccupare la corsa della cassa straordinaria (Cigs), il cui nu­mero di ore autorizzate a febbraio 2016 è pari a 3.8 milioni di ore, con un grave rialzo del 535.4% sul precedente dato di gennaio e del 266.5% su febbraio dello scorso anno. «È chiaro che per il mercato del lavoro attuale - dice Aldo Pugliese, segretario regionale della Uil- occorrono imme­diatamente politiche economiche che rilancino investimenti e consumi interni».

LE MISURE ((NIDI" E "MICROCREDlTO" NEL MIRIWO

I Cor: troppi 14-15 mesi per gli aiuti alle imprese

• Dopo le critiche ai «Bollenti spiriti», «Principi attivi» e «Ri­torno al futuro», i Conservatori e Riformisti puntano l'indice sulle misure di sostegno finanziario della Regione alle micro-imprese non bancabili, «Nidi» e «Micro­credito».

il capogruppo Ignazio Zlùlo e i consiglieri Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Fran­cesco Ventola hanno verificato sul sito di «SistemaPuglia». «Ebbene,

tra la presentazione della do­manda preliminare e il colloquio istruttorio passano 6 mesi, tra questo e la concessione del finan­ziamento circa 4/5 mesi, a cui vanno aggiunti i tempi per la firma delle convenzioni altri 2 mesi e ulteriori 2 per l'erogazione. Parliamo quindi di un tempo medio tra la data di presentazione della domanda e l'effettiva eroga­zione del contributo anche 14/15 mesi».

la Repubblica LUNED121 MARZO 2016

ueannipèruna Tac Lore In InVIa gli ispettori inPu lia Liste d'attesa infinite, oggi unatask forcea Lecce dopo ladenuncia di una donna malata di tumore.

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SU REPUBBLICII L'inchiesta sulle liste d'attesa pubblicata venerdì scorso su Repubblica. Un'indagine realizzata in dieci città italiane sui tempi necessari per ottenere visite mediche ed esami negli ospedali pubblici

COPPIA DONA DillE MILIONI PER Il. tJIlOVO OSPEDALE Con una donazione da due milioni di euro Maria e OtelloBurani (nella foto) hanno regalato al policlinico di Modena un nuoVO reparto: una degenza chirurgia oncologica e un centro trapianti da 28 letti

'MARA CHlAnELLI

. , BARI. Seicento giorni per una tac addominale. Dopo gli scandalosi tempi di attesa denunciati daRe­pubblica,simuoveil ministro del­la Salute, Beatrice Loremin, che manda gli ispettori.

È attesa per oggi a Lecce la ta­skforce di esperti, che indagherà, sul caso di Santina Geusa, la pa­ziente oncologicà costretta ad aspettare ottobre 2017 per uila Tac addominale: carabinieri del Nas, esperti di Agenas e tecnici nominati da ministero e Regioni

, acquisiranno tutti gli elementi. TI fattò che solo dopo le insistenze della paziente, comeleihadichia­rato, l'esame sia stato eseguito 1'8 marzo (era stato richiesto il 22 febbraio), «non rende meno urgente un'istruttoria rigorosa

Il ministero: ai pazienti oncologici devono eSsere garantiti tempi brevissimi

È il 22 febbraio quando Santi­na Geusa richiede una tac addo­me con mezzo !Ìicontrasto: «Le date dispoIDbili erano 19 aprile e 20 aprile in strutture private con­venzionate, 3 giugno al poliam­bulatorio di Campi Salentina, il 30 giugno all' ospedale di Coperti­no e 20 ottobre 2017 alI'ospedale Vito Fazzi di Lecce. I tempi lun­ghi di attesa del Vito Fazzi -spie­gano - sono dovuti alfatto che, in quanto struttura di Il livello, deve rispondere alle esigenze di emergenza-urgenza e alle richie­ste per i pazienti interni, rièove­ratiin ospedale».

Ribatte il ministero: <lQuando a chiedere l'esecuzione di una pr!lstazione diagnostica è una

, persona affetta da malattia onco­logica,tale richiesta assume ca-ratteristiche di urgenza e i tempi di àttesa devono 'essere ragione­voli, duncwe brevissimi. Da noti~ zie stampa - spiega:, riferendosi

_ sentenzia il mlnistero ..:... che faccia piena luce sul caso».

E arriva, rapida, larisposta del governatore pugliese, Michele Emiliano: «TI caso della signora era stato risolto ancor prima del clamore mediatico-dice Emilia­no - con gli strumenti, la prassi e le regole'diun sistema sanita­rio che certo necessita di nuova forza lavoro e forse in alcuni casi' di miglioramento orgaruzzativo, ma che sicuramente è in grado di rispettare le esigenze del mala-

, to, soprattutto di quello' più gra­ve o con bisogni più evidenti».

alla demniciçtdi Repubblica - a Lecce la richiesta della signora ' Santina Geusa, è stata invece trattata come una richiesta ordi­naria».

Ma per il dipartimento, Salute della Regione le cose non stanno così: «La paziente ha accettato so­lo la data del 20 ottobre 2017, sul­la scorta di un riferito e non ap-

Il governatore Emiliano: possiamo e dobbiamo migliorare ma il caso è stato subito risolto

FOTO:©

ziente è tornata in ospedale il 4 marzo e ha discusso il suo caso conil direttore dell'Unità operati­va di Radiologia che l'ha presa in èarico facendole eseguire una ri­sonanza magnetica (al posto del­,la Tac, proprio per il caso allergi­co) l'S'marzo».

" Per il direttore del dipartimen-, to; Giovanni Gorgoni, «i tempi di attesa su casi urgenti vengono ri~ spettati. La comunicazione dà parte del medico prescrittore del­la urgenza diagnostica - ricorda _ attiva corsie di prenotazione diverse rispetto a quelle peri casi differibili o per i quali sono previc stii tempi brevi, così come stabili­to da normativa nazionale» .

TI governatore Michele Emilia­no resta tranquillo. «La task for~ ce - commenta - avrà modo di' raccogli!lre tutta la documenta­zione relativa al caso per fare un' attenta valutazione» .

ClRIPRODUZIONE RISERVATA

La ricostruzione di quanto av­venuto viene dalla Regione Pu­glia, che premette: «Sul caso la di­rezione generale della Asl Lecce e la Regione hanno giàrelaziomi­to allo stesso ministero deliaSalu­te, specificando che i tempi di ur­genza per l'esecuzione di esami diagnostici su pazienti oncologi­ci vengono sempre rispettati».

profondito episodio allergico -farino notare - non consideran­do chetrale date e le strutture di­sponibili c'era anche l'ospedale di Copertino, dove viene garanti-

I ta 24 ore su 241a presenza dell' a­nestesista. E ,comunque, la pa-'

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Ull: PiÙ SETTE MILIARDI TRA Il2013 E 1l20151MU, TASI, TAR I E ADDIZIONALI COMUNALE E REGIONALE IRPEF: UNA VALANGA

Un'impennata per le tasse locali in due anni 308 euro in più a famiglia

Il ROMA. Imu, Tasi, addizio­nale comunale Irpef, addiziona­le regionale Irpef, Tari. E' lunga la lista delle tasse locali che, in questi ultimi anni, hanno ap­pesantito il carico fiscale che grava sulle tasse degli italiani. Secondo i dati elaborati dalla Dil, tra il 2013 e il 2015, prima sotto il governo Letta e poi sotto

quello Renzi, l'aumento dei bal­zelli locali è stato complessiva­mente di 7 miliardi di euro, da 42 a 49, pari al 16,7% in più. Dn andamento che cozza con la po­litica dì riduzione delle tasse portata avanti dal governo e che dovrebbe cominciare ad inver­tire la rotta forse a partire da quest'anno, con l'abolizione

della Tasi sulla prima casa, mi­sura simbolo della scorsa legge di stabilità.

La famiglia tipo italiana che abita in un appartamento di 80 metri quadrati e possiede anche un altro immobile (un magaz­zino o un'altra piccola abitazio­ne) ha pagato in media lo scorso anno 1.969 euro solo di tributi dovuti al proprio Comune o alla propria Regione. Rispetto a due anni prima, l'in­cremento in ter­mini assoluti è stato di 308 euro. In particolare, per l'Imu/Tasi pagatasulsecon­do immobile, l'esborso medio è stato di 937 eu­ro (+72 euro in 2 almi), con punte di 1.386 euro a Roma, 1.220 a Milano e 1.154 a Bologna. Per la Tasi sulla prima casa l'esborso medio è stato di 191 euro medi pro capite. Nonostante lo stato in cui versano molti servizi pubblici della capitale, Roma è la città in cui il totale delle tasse locali è in assoluto il più alto. Rispetto ai circa 1.970 euro della media nazionale, i romani han­no versato nel 2015 oltre 2.700 euro, seguiti da napoletani, to­rinesi e milanesi.

«In definitiva - commenta il segretariq"confederale della D il

Guglielmo Loy -se tra il 2013 e il 2015 a livello nazionale per lO milioni di contribuenti la pres­sione fiscale è diminuita grazie agli 80 euro, la stessa cosa non si può dire degli altri 30 milioni di contribuenti, tra cui lO milioni di lavoratori dipendenti e 15 mi­lioni di pensionati. Infatti, per quest'ultimi, la pressione fisca­le dovuta agli aumenti del fisco

locale è aumen­tata del 18,5% erodendo ulte­riormente buste paga e cedolini di pensione».

La Dil ricono­sce che quest'an­no arriveranno benefici dall'eli­minazione delle tasse sulla prima casa, tuttavia il blocco degli au­

menti delle tasse regionali e lo­cali decisi con l'ultima legge di stabilità «non autorizza a «stare serenÌ» perché «dal blocco sono esclusi gli aumenti della Tari e delle tariffe locali (asili nido, mense scolastiche, rette di ri­covero) e in secondo luogo per­ché - spiega - le Regioni, alle prese con i piani di rientro più o meno intensi, dai deficit sani­tari (Sicilia, Abruzzo, Campa­nia, Molise, Lazio, Piemonte, Puglia) potrebbero rivedere al rialzo le aliquote dell'Irpef re­gionale».

SABATO 19 MARZO 2016 lAttacoo El

'~taf st 'p. rprecipitare" Proteste dei lavoratori I DIPENDENTI HANNO LE IDEE CHIARE. "COSA NON HA FUNZIONATO? GLI INTROITI DIMINUISCONO E, DI CONTRO, I PERMESSI DI SOSTA GRATUITI AUMENTANO"

Porti critiche daparte deila­voratori Ataf all' azienda.

"Ci risiamo. La' solita storia. L'ATAF è sull'orlo del precipi­zio economico-finanziario, il piano di ristrutturazione del debito approvato nel 2013 de­ve essere rivisto. Checosanon hafunzionato?Lascommessa azzardata della sosta tariffata chedagallinadellauovad' oro, si ètrasformatain pesante far­dello per le càsse comunali e perI'azienda. Gliintroitidimi­nuiscono e, di contro, i per­messi di sosta gratuiti aumen­tano. Gli operatori della sosta che potevano rappresentare un ottimo s.trumento da af­fiancare alla polizia murllci-

l\;(;@wnl;l;pm:tim delliMeta~e

a.p&"'JilJi~a.te %'estaM;jj,@

. fe~~pa1cpeF più~~mn

pale per combattere e sanzio­nare i "furbetti" della sosta in doppia fila, sono rimasti a svolgereun compito di distri­butori di verbali nelle sole zo~ neastrisce blu, verbali di cui si ignora l'effettiva.percentuale , di esigibilità. I corrispettivi dalle tariffe applicqte, restano fermi al palo un po' perilfeno­meno dell'evasione e, anche~ per il mancato adeguamento

Molteplici sono gli effetti sortiti dai Piani Industriali

. delle stesse. Insomma un ve­ro e proprio disastro sulla cui origine non è dato avere dub­bi: laresponsabilità e tutta dei lavoratori e dei sindacati che· li rappresentano. La dirigen­za aziendale sembranon ave­re dubbi su questo". Le conte­stazioni agli effetti sortiti dai Piani Industriali proposti ne-

gli anni passati sono molte­plici. "Crediamo che delle analisi e dei rimedi proposti da questaDirigenza,.sarebbe meglio tenersi alla larga. Se sianio di fronte ad una situa­zione "fallimentare" in primo luogo ad aver fallito sono co­loro che, con incarichi ammi­nistrativi o di indirizzo politi-

. Perchè nOn si dice che ormai l'orario di lavoro è saturato almassllno del consentito?

Crediamo che delle analisi e dei rimedi proposti daIla dirigenza è' meglio tenersi alla larga

co, hanno di fatto governato ( sifaperdire)l'ATAFesonoan­cora: lì a proporre rimedi. - in fine lipropongono gli stessi quesiti ai quali non riescono ad avere una chiara risposta', scrivono i lavoratOli. Tante le loro domande. "Finoaquan­do dovreJ.llo ascoltare questa ignobile tiritera senza' che nessuno sia davvero chiama­to a rispondere dei propn atti di gestione amministrativa e finarIZiaria?", si chiedono e ancora: "Perché non si prova a parlare concretamente 'di cosa hanno messo.in campo i lavoratori e i sindacati negli ultimi anni per dare un con­. tributo serio al risanamento? Perchénonsidiceche, ormai, l'orario dilavoro degli opera­tori di esercizio, uffici e offici­ne è saturato al massimo del­la prestazione prevista dal CCNL? Perché non si da' con­to dei recuperi derivanti dal taglio degli straordinari e dal blocco del tum-over? E cosa dire del blocco degli aumenti

. contrattualiedegliautomati~ smi che hànno congelato per anni le retribuzioni dei lavo­ratori? Mairisparmi derivan­ti dalle varie ristrutturazioni dove sono finiti? E nel frat­tempo quanto sono aumen­tate ed in che' percentuale le retribuzionideiquadriapica­li dell' azienda? Ele consulen­ze son cessate o sono ancora in essere?".

antonellasoccio

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RIPARTENZE

I commissari mEmiliano GIANNI MONGELLI

. Il co~iss~i~ento degli.· Orgamsrm dI. Gestione

d'Ambito dèl sistémadei ri­fiutiinPugliadapartedélPrec

sidente Emiliano e la sua ali­dizione. del 10/03/2016 in Commissione Parlamentare.

- SEGUE~PAGINA27

L- 'F'rvr.PE1~'L'&COMMENT'I . . X:.. À .t .... .tu;;;,. r

RIPARTENZE GIANNI MONGELLI

La gestione dei rifiuti,'ecco cosa fare per evitare che ci siano emergenze in città segue dalla prima

Di inchiesta sugli illeciti in campo . ambient~e,l'iscr~zion~ del Sindaco di~oggi~Lan­

. della e dl tre funZlOnan del Comune dl Foggla nel registro degli indagati per sversamento illecito di rifiuti nella discarica di Passo Breccioso, il sequestro del 02/03/2016 dell' impianto di Cerignola da parte dellaMac

gistratura con l'emissione di avvisi di garanzia a carico del Sindaco Metta e dei responsabili dell'impianto RSUin 10-' calitàForcone Cafiero, l'.ordinanza in data 14/03/2016 del Sindaco Landella che vieta in maniera assolutà l'utilizzo dell' acqua dei ÌJOzzi nel raggio di un chilometro dal peri-

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metro delle discariche, l'assoluzione in appello del gesto­re e di due soci di una cooperativa accusati di aver insce­nato ilIO Aprile 2010 una protesta davanti alla sede del­l'ex azienda di igiene urbana di Foggia Amica, bloccando i cancelli impedendo così ai mezzi di uscire per il lavoro. Basta il semplice scorrere l'elenco di questi provvedi­menti degli ultimi giorni per rendersi conto di comela ge­stione del sistema dei rifiuti sia in Puglia, con e forse an­che più della Sanità, sia la" madre di tutte le questioni" con cùi in Puglia ed in Capitanata in particolare ci si deve confrontare a livello politico ed amministrativò. Questo settore ha implicazioni fortissime in termini ambientali, di qualità della vita, di efficienza del servizio e di utilizzo della fiscalità locale e giustamente l'opinione pubblica e sempre più la Magistratura riservano le loro attenzioni ed' i loro giudizi spesso critici. So bene come il tema dell' emergenza rifititi possa diven­tare uno spettro angosciante per i Sindaci e come siano staH terribili'per Foggiai giorni del Dicembre 2012 con le vie delle città violentate dalla presenza di rifiuti non rac­colti. E' stato quello il momento più difficile del mio man­dato di Sindaco e dal quale uscimmo con l'impegnoin­condizionato di tanti e con il supporto dei massimi livel­li istituzionali. Da quella fase di emergenza si avvio l'esperienza diAMIU Puglia con l'obiettivo per me ancora e sempre più valido' di creare una grande azienda pubblica d'i gestione am­bientale che sapesse garantire efficienza ed economicità del servizio elegalità in un settore oggetto di pesanti at­tenzione della criminalità. Un progetto che non si è an­cora completato qui a Foggia per il ~usseguirsi di proro­ghe tecniche di affidamento del servizio, chiaro sintomo di incertezze politico amministrative in mate'ria da parte dell'Amministrazione Landella, e per un non compiuto concretizzarsi di opzioni gestionali ad esempio in mate-

ria di raccolta differenziata che pure avevano ottenuto durante il mio mandato sindacale supportifinanziariim­portanti. Accanto a queste azioni gestionali non più rinviabili và affrontato il tema dell'impiantistica e della goverrnance del ciclo dei rifiuti. Su questi temi ritengo basilare e riso­lutivo dare corpo alle strategie delineate nel documento predisposto per l'armonizzazione dei Piani d'ambito. In quel documento' dell' Agosto 2012 frutto del lavoro di qualificati professiònisti veniva delineato con chiarezza cosa fare per risolvere le problematiche impiantistiche:

.prevedere un impianto complesso per l'area garganica che risolvesse le criticità create dal contenzioso conil Co­mune di San Nicandro Garganico; il potenziamento del­l'impianto complesso di Passo Breccioso per la fase della produzione di rifiuto bio stabilizzato maturo per ridurre la quantità di rifiuti da conferire in discarica; previsione di un impianto di compostagggio a Manfredonia ed un Centro Materiali di raccolta su Lucera; l'adeguamento dell'impianto complesso di Forcone Cafiero a Cerignola anche per il compostaggio ed ùn nuovo Centro Comuna­le di Raccolta. Queste opzioni tecniche non rimasero so­lo sulla carta ma con un lavoro significativo conIa Regio­ne Puglia vennero individuate localizzazioni territoriali e

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risorse importanti. SLaffrontavano ,cosi alla radice ed in maniera definitiva problematiche che impedivano la chiusura del ciclo dei rifiuti con un potenziamento degli impianti complessi 'e dei centri di. compostaggio e dei centri comunali di raccolta e che avevano-impatti am-. bientali assai gravosi come il trattamento del percolato, causa primaria dell'inquinamento dei terreni e delle fal­de . A tal riguardo era prevista una dotazione finanziaria di lO MIL€. Per la realizzazione di un nuovo impianto proprio aFoggia. Purtroppo per le lungaggini tecniche e burocratiche e per l'incapacità politica a livello territorIale di scrollarsi di -dosso le contrapposizioni localistiche ed i condiziona­menti da sindrome "nimby" tutto questo lavoro della struttura commissariale dell'ATO, alla cui responsabilità di governo ero stato individuato unitamente ai Sindaci degli altri Capoluoghi di Provincia dal Presidente della Regione, non ha ancora visto la sua completa attuazione. Da questo bisogna e si deve partire per evitare il materia­liz2';arsi di una situazione che a livello territoriale potreb-

. be avere effetti gravissimi. Per farlo la scelta del commis­sariamento degli OGA mi appare condivisibile anche se dolorosa per dare una scossa ed un'accelerazione tem- . porale non più rinviabile.

IA GA.ZZETD\ DEL MEZZOGIORNO Lunedì 21 marzo 2016

AM B I E NTE E SALUTE Lex consigliere regionale attacca il Comune e sostiene che l'ordinanza sindacale non risolve il problema

IVI

Il capogruppo di Forza Italia: «Rimediamo a 10 anni di centrosinistra e l'ordinanza serve soprattutto alla salute dei cittadini»

Bonificare subito le di Dopo l'ordinanza sull'utilizzo delle acque nei pozzi a ridosso degli impianti

ili «Chi si candida a gestire i rifiuti in tutta la Capitanata non può essere così incauto)}. Dino Ma­

Tino, già consigliere regionale del Pd e attuale con­sigliere comunale a San Severo, esprime il suo dis­senso rispetto all'ordinanza con la quale il sindaco di Foggia, Franco Landella, vieta l'emungimento di ac­qua nel raggio di ilil chilometro dalla discarica di Passo Breccioso.

«I dati erano noti, ora però chi si candida a gestire i rifiuti in provincia, non può essere così incauto da prendere queste posiz(~ni. Non voglio fare allarmi­smo, ma quelle discarichenon dovevano essere com­prate dal Comune di Foggia che ora rischia di pagare i daImi e di farli pagare a tutti i cittadini. La nostra agricoltura di pregio non può essere mandata in fmno. Quella discarica va bonificata in1IDediataJ.l1en­te, perché se, come sembra, le falde sono inquinate, non servirà assolutaJ.l1ente a mùla l'ordinanza)}, af­ferma Marino che dà netta la sensazione di inviare la busta a Landella ma ma la lettera al sindaco di San Severo e presidente della Provincia, Miglio: «il sin­daco Francesco Miglio, perde quasi un milione e mezzo di euro per la caratterizzazione propedeutica alla bonifica della vecchia discarica comunale, a cielo aperto, di "Spiavento". Un sito già interessato da tempo da sversaJ.l1enti abusivi con lo spettro, per lo stesso, di utilizzo da parte delle eco-mafie campane e non solo. Credo che nessuno di noi vorrebbe vedere la Capitanata trasformata in una nuova "Terra dei Fuo­chi". Ma se vogliaJ.l10 davvero evitarlo, dobbiamo reperire in tempi breviifmanziaJ.l1enti per bonificare discariche e falde inquinate ma anche per la rea­lizzazione di nuovi impianti.)}

La replica è di carattere politico ed è affidata a Paolo La Torre, capogruppo di Forza Italia al Comune di Foggia: «Chi ha svolto importanti incarichi isti­tuzionali e si è candidato, senza riuscirci, a governare la sua città dovrebbe esse meno incauto nelle di­chiaI"azioni. O quantomeno, dovrebbe avere il buon­gusto di informarsi prima di parlare di argomenti e

questioni che dimostra con ogni evidenza di non conoscere. La sua intemerata accusa nei confronti del sindaco Landella è un insieme di inesattezze, di la­cune e di errori di cui, anche per affinità politica, Marino potrebbe provare a chiedere conto ai suoi compagni di partito che hanno governato la città di Foggia per dieci ffiilli.»

«Innanzitutto non si comprende rispetto a cosa1'ex consigliere regionale del Pd esprima 'dissenso'. Ma­rino è per caso in dissenso rispetto ad una Ordinanza

Una delle discariche nell'area di Passo Breccioso utilizzate dal Comune di foggia ma non solo

sindacale emanata per tutelare la salute pubblica? InoltTe non si comprende quale parte dell'Ordinanza sindacale, che con ogni probabilità MaI"Ìll0 non ha neppure letto, sarebbe controversa. In quella Or­dÌllanza, infatti, non soltanto sono specificate le azio­ni che il Comune di Foggia sta prograImnando per mettere in sicurezza la situazione sul fronte aJ.l1-bientale - compito che aV1"ebbero dovuto assolvere i suoi compagni di paI"tito quando erano al governo della città - ma sono aIlche analiticamente dettagliate

le diverse tappe di questa vicenda, a cominciare dal fatto che è stata 1'Amministrazione comililale attuale e non quelle di cui era azionista di maggioranza il suo partito a disporre controlli ed aIlalisi per verificare le condizioni aIubientali dell'area. Quanto all'acqui­sizione del suolo su cui sorge l'esaurita discarica ex Agecos (ex Amica), MarÌllo ignora evidentemente che si è trattato di ilil passaggio obbligatorio per l'ottenimento dell'autorizzazione necessaI"ia al pro­getto di messa in sicurezza dell'area di Passo Brec­cioso presentato dalla precedente Amministrazione comunale - dunque dai suoi compagni di partito -senza che il Comune fosse però in possesso del titolo di proprietà del suolo, oltre che di tutta ilila serie di atti utili a questo percorso. Si può comprendere l'aIl­sia di protagonismo dell'ex consigliere regionale. Ma prima di lanciarsi in considerazioni del tutto CaJ.l1-pate per aI"ia saI-ebbe opporhmo che egli provvedesse ad informarsi meglio, evitando di faI"e brutte figure dÌluostrando di ignorare Ìll maniera quasi totale la materia di cui pure vorrebbe discutere dispensando pagelle e giudizi e di confondere l'oggetto delle sue polemiche, che dovrebbero essere indirizzate nei con­fronti del partito al quale è iscritto e nel quale milita piuttosto che nei confronti dell'attuale Amministra­zione comunale)}, conclude La Torre.

Ullteriore replica di MarÌll0: «Non mi interessa né la polemica, né il passato

anm1inistrativo di Foggia. Franco Landella è da due anni sindaco del capoluogo e rivestiva, fmo a qualche tempo fa, anche il ruolo di responsabile provinciale dell'Ato oggi cOlmnissariato. E a lui mi sono rivolto non per fare il "professore" ma in qualità di cittadino preoccupato. La situazione di quel terreno è nota da oltre un anno, anche al Comune. Vietare l'uso del" l'acqua non serve a niente se la falda è inquinata. La politica deve servire a bonificare le falde inquinate non acoprire la discarica con teloni e a vietare l'e­mungimento dell'acqua nell'area della discarica. Tut­to il resto sono solo chiacchiere)}.

(I E' un elenco lungo quello delle vittime della mafia in una città dove la criminalità organiz­zata -la cosiddetta «Società}) fog­giana}) fu fondata nella seconda metàdeglianniOttanta,mutuan­do riti e affiliazione dalla camor­ra campana e dalla 'ndrangheta calabrese -è diventata sempre più violenta, aggressiva e impenetra­bile. Una mafia che negli anni - e ci sarebbe voluto quasi un de­cennio prima chè nel luglio del '94 per la prima volta in un'aula di Giustizia venisse riconosciuto il carattere mafioso della crimina­lità dauna -ha «investito}) sul ter­rore sparando a chi le si oppo­neva.

Ecco perchè a Foggia l'elenco delle vittime della mafia è troppo

IL .-._ ..... ur .......

Alle 8,30 davanti alla villa comunale poi

alle 9,30 il corteo

lungo (ed è quindi doveroso ri­cordarle): basti pensare a costrut­tori, funzionari pubblici sino a passanti uccisi da proiettili va­ganti nell'ambito di guerra tra i clan: omicidi che spesso a distan­za di anni restano ancora insoluti e destinati a rimanere tali. Ed ecco perchè - spiegano da «Li­bera, associazione contro le ma­fie}) - è stato scelto proprio il ca­poluogo dauno quale «luogo sim­bolo in rappresentanza di tutta la Puglia}) per celebrare oggi la 210

Troppi omicidi irrisolti la città oggi va in piazza Con il raduno regionale di Libera per una nuova primavera

giornata della memoria e dell'im­pegno in ricordo delle vittime in­nocenti delle mafie, nell'ambito dell'iniziativa denominata« Pon­ti di memoria, luoghi di inlpe­gno».

«Come ogni anno, nel primo giorno di primavera sinlbolo di rinascita, la rete di Libera, gli enti locali, le realtà del terzo set­tore, le scuole e i tanti cittadini})

Alle 11 saranno ricordati i nomi delle vittime della criminalità organizzata

dicono i promotori dell'iniziativa «si stringeranno al dolore dei tan­ti familiari delle vittime per ri­cordare _ tutti gli innocenti che hanno perso la vita per mano del-

. le mafie; e per creare in tutto il Paese una memoria responsabile e condivisa che dal ricordo può generare impegno e giustizia quotidiana».

Foggia, e più in generale tutta la Capitanata, aggiungono da «Li­bera», «è stata teatro di numerosi e preoccupanti episodi criminali negli ultimi mesi che hanno sot­tolineato ulteriormente una pre­senza mafiosa violenta e ben ra­dicata nel territorio. Proprio par­tendo dalla memoria delle vitti­me innocenti della criminalità c'è bisogno di costruire un ponte che unisca tutta la Puglia, da nord a sud, che possa essere la

base per una stagione di riscatto e di ribellione al giogo criminale}).

«Un ponte di memoria}) ag­gÌlmgono i promotori della gior­nata delle memoria «è l'unico ponte possibile. Ponte, dal latino pontem che significa passaggio, unione. È da questa unione che oggi vogliamo partire per co­struire una grande opera sociale e corale, che sappia unire la me­moria di tutte le vittime umo­centi delle mafie, per congiml-

gersi nei 900 luoghi che in tutta Italia affermeranno un messag­gio di impegno. È dalla memoria di comunità che si creano im­pegno e giustizia sociale. Saremo chiamati ad essere demolitori di muri e costruttori di reti, ricer­catori di legami e testimoni di verità. La lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, nello stesso giorno, alla stessa ora unirà Messina. sede della ma­nifestazione nazionale, con i tan-

ti luoghi Ul tutta Italia». Questo il progrannna delle ini­

ziative organizzate in occasione della giornata nazionale della memoria in ricordo delle vittune innocenti delle mafie. Alle 8.30 il raduno dei partecipanti in piazza Cavour, alle 9.15 la partenza del corteo, alle 10.30 gli interventi dal palco, alle llia lettura dei nomi delle vittime da mafia e il col­legamento con Messina, sede del­la manifestazione nazionale.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Un recente raduno di Libera con sullo sfondo il profilo di Francesco Marcone, il funzionario dello Stato assassinato a Foggia ed in alto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera

Dogana Domani la presentazione

del progetto (do non mollo-Capitanata»

l1li Il progetto "io non mollo - Capita­nata" sarà illustrato nel corso di una conferenza domani 22 marzo alle ore 16.30, nella Sala Multimediale di Palaz­zo Dogana. "io non mollo - Capitanata" programma a sostegno delle donne di Capitanata vittime di violenza attraver­so la formazione per l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità. A promuoverlo è la Consigliera di Parità della Provin­cia, Antonietta Colasanto in collabora­zione con Donne Impresa di Confarti­gianato Foggia, presieduta da Maria Luigia Cirillo. Alla presentazione inter­verranno: la Consigliera di Parità della Provincia di Foggia, Antonietta Cola­santo, la Presidente di Donne Impresa Confartigianato Puglia, Marici Levi e il Direttore di Confartigianato Foggia, Ni­cola Di Franza. Sarà presente alla con­ferenza l'europarlamentare, Elena Gen­tile. Modera la giornalista, Rosalia Mar­cantonio.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Le carte per la parità di genere C'è un pezzo di foggia nel progetto «Donne in gioco» presentato alla Camera

• C'è un pezzo di Foggia all'evento di pre­sentazione DOlme in gioco presentato alla sala dei Gruppi parlamentari della Camera dei De­putati. Donne in Gioco è il progetto innovativo ideato da Elena Luviso, giurista informatico di origine foggiane, in occasione del 70° del voto del 1946.

Un patter scientifico altissimo quello pre­sente alla giornata: dalla vice presidente del Senato Valeria Fedeli alla senatrice Elena Ma­rinucci, 1'0n Livia Turco, Presidente della Fon­dazione lotti. Enrica Bonaccarti, Anna Scal­fati, Cinzia Sasso, Annalisa Balloi, Gianna Martinengo, Lella Costa, Daria Colombo, in­tervenute all'iniziativa, hanno sottolineato l'importanza di questo progetto educativo.

Fabiola del Vecchio ha dato il suo apporto nella stesura di diverse carte con la collabo­razione della presidente e delle psicologhe fog­giane in particolare Claudia Canuneo, anima del gioco psicologico e del famoso psichiatra Nicola De Mattia. il progetto educativo sarà portato in tutta Italia nelle scuole e Università italiane. il gioco presentato iliO consoce diversi moduli previsti dalla Luviso dai più piccoli per questo è entrata in gioco la FIMP, dal Ministero della Sanità. il progetto prevede la diffusione di Donne in Gioco nella Ue e la traduzione in diciotto lingue. L'opera collettiva si è avvalsa della collaborazione di molte donne di diversa estrazione culturale, politica, imprenditoriale, artistica, tra cui: Valeria Fedeli, Livia Turco,

Silvia Costa, Elena Marinucci, Elena Gentile, Daria Colombo, Lella Costa, Edda Billi, Ro­berta Agostini, Maria Sammartino, Jennifer Awan, Maddalena D'Alonzo Maria Lucia San­toro, Raffaella Inglese, Marietta Tidei, Anna Paola Giuliani, Franca Pinto Minerva, Dora Finamore, Valeria Palumbo, Fiorenza Tarico­ne, Ginevra Conti Odorisio, Alfonsina De Sa­rio, Silvana Finamore, Annamaria Ferretti, Fabiola del Vecchio, Claudia Cammeo, Lucia Palmieri, Valeria Di NUl1Zio, Daria Colombo, Cristiana Dotti, Gimma Martinengo, Cinzia

Alcuni momenti della presentazione di Donne in gioco alla sala dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati

Sasso, Annalisa Balloi, Alida Castelli, Daniela Carlà, Cinzia Sasso, Maria Paola Fiorensoli, Edda Billi, Lella Costa, Serenella Molendini, Rosa Cicollella, Cristiana Coviello, Simona Bo­nito, Lorena Saracino, Teresa Zaccaria, Anna Scalfati, Antonietta Colasanto, Rosa Parisi, Luisa Algranati Cusenza, Paola Chirico, Va­lentina Passalacqua, Maria Elena Ritrovato, Rosa Gallella, Daniela Eronia Manuela Mor­gante, Annita Garibaldi Jallet. Annamaria Li­beratore, Valeria De Biase, Alessandra De Bia­se, Vittoria Tola.

I VIII I lA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Lunedì 21 marzo 2016

ABITANTI COSTRETTI A STRADE INTERROTTE. SCUOLE CHIUSE E SOPRATTUTTO ALLA PAURA DI TRAGEDIE POSSIBILI

Il t t l n n t Dopo le ultime piogge, il Comune rilancia i progetti di contenimento del rischio

ANTONIO MONACO

" CASTELLUCCIO VALMAG­GIORE. Due giorni di pioggia tor­renziale e i rigagnoli si trasfor· mano in fiumi che esondaùo e provocano danni. Nelle ultinle ore a spaventare gli abitanti dei Monti Dauni è stato il torrente Celone. Durante la bella stagione torrente innocuo, ma all'arrivo delle piogge nemico subdolo ed insidioso. Ancora una volta il Ce­Ione, in questi giorni di piogge abbondanti, si è trasformato in un incubo per gli abitanti dei centri di Castellucci8 Valmag­giore, Faeto, Celle San Vito e Bic­cari. Circolazione interrotta SlÙ­

la «provinciale», ingenti danni alle campagne, scuole chiuse, so­no i tanti disagi che la popola­zione si trova a dover affrontare.

Le amministrazioni comunali non intendono più tollerare l'inerzia delle istituzioni regio­nali e provinciali al riguardo. Già durante l'anuninistrazione guidata da Rocco Grilli, negli an­ni 2018- 2014, è stata redatta 1m' apposita programmazione per la mitigazione del rischio idraulico, che prevedeva inter­venti riguardanti la sistemazio­ne del torrente Celone (le cui esondazioni causarono, nel 2005, la morte di due cittadini danesi), la zona denominata "amabile", nonché l'area cimiteriale. A se­guito di un protocollo di intesa, è stato redatto e presentato alla Re­gione Puglia il progetto prelimi­nare per il Celone, di cui Castel­luccio Valmaggiore è ente capo­fila, insieme ai Comuni di Troia, Celle e Faeto per l'importo di no-

Ciclo di incontri sulla legalità

all'istituto comprensivo Inaugurato un ciclo di incontri (i

prossimi si terranno il 2 ed il9 aprile 2016) dai legali di Codici Foggia, Centro per i Diritti del Cittadino, con gli studenti delle classi Il e III media dell'Istituto Scolastico Comprensi­vo di Deliceto. Il progetto "Educazione alla legali­tà", prevede incontri su: l'educazio­ne civica, con particolare riferimen­to alle norme basilari del Codice della Strada; alcune fattispecie cri­minose come il reato di minaccia, le molestie telefoniche, lo stalking, il furto e il cyber bullismo; alcuni cen­ni su come si svolge il processo pe­nale minorile; la tutela dell'ambien­te e dei beni pubblici; energia elet­trica. Tale progetto gode del partenariato del Comune di Deliceto ed è stato favorevolmente condiviso dal Diri­gente dell'Istituto Scolastico del Co­mune di Deliceto, Gaetano De Masi.

ve milioni e mezzo di euro. e sono stati inoltre redatti ed inoltrati dal Comune di Castelluccio Val­maggiore progetti preliminari per l'area cimiteriale dell'impor­to di tre milioni, zona "amabi­le "-centro abitato tre milioni, lo­calità Porta del Pozzo -centro abi­tato un milione e novecento euro, seconda traversa via Elena cin­quecentomila euro, nonché, sem­pre per la mitigazione del rischio idraulico, interventi sui canali

del nostro territorio per l'impor­to di novecentomila euro. L'am­ministrazione comunale, guida­ta da Giuseppe Campanaro, ha intenzione di continuare a porre in essere ogni azione utile affin­chè siano eliminati per la popo­lazione rischi, disagi e pericolo. «Ritengo -afferma il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, Rocco Grilli -che la problematica del Celone abbia priorità asso­luta, quindi mi impegnerò come

già ho fatto in passato, affinchè ai progetti presentati venga data esecuzione, nell'ottica della sal­vaguardia non solo della sicu­rezza dei cittadini, ma anche nel­la consapevolezza che per i nostri territori non vi potrà essere vera valorizzazione e promozione del turismo se non attraverso seri e concreti miglioramenti delle strutture, in primis le strade».

Passano gli anni ma i problemi restano irrisolti.

I\~ONTI DAUIIlIII torrente Celo ne

EDILIZIA SOCIALE

Via al cantiere per 8 alloggi

" TRINITAPOLI. Firmata la convenzione tra Co­mune ed ed Arca Capitanata, per la costruzione di 8 nuovi alloggi di edilizia sociale nella zona 167. La scorsa settimana il Consiglio comunale casalino aveva approvato il programma di riqualificazione per la zona Peep interessata all'intervento.

«Dalla Regione Puglia abbiamo avuto un fman­ziamento di un milione e 200mila euro, destinato ad un'area di circa 1500 metri quadri, ricavata dal­la rimodulazione degli standard urbanistici presso la 167. - spiega l'assessore ai lavori pubblici, Giu­stino Tedesco -I lavori dovranno essere aggiudicati entro la fine di giugno, secondo le prescrizioni del­la Regione».

L'intervento, come precisa l'assessore ai lavori pubblici, porterà alla costruzione di 8 nuovi ap­partamenti da destinare agli aventi diritto in gra­duatoria. Già nei mesi scorsi l'an1illinistrazione aveva provveduto a portare avanti la riqualifica­zione del quartiere "Uurra Casas", divisa in stral­ci, con 16 appartamenti già consegnati ed 8 in via di completamento. A questi si aggilmgono i 12 in cor­so di ristrutturazione con i 600mila euro di finan­ziamento per via Mulini. «Non nascondo la sod­disfazione per questo passo sulla strada della ri­sposta all'emergenza abitativa, perché Trinitapoli attende da oltre 80 anni interventi ex novo di edi­lizia sociale - commenta il sindaco di Feo - il mo­mento storico vede amnentare di giorno in giorno la richiesta. Non ci fermeremo perchè nella stessa area Peep disponiamo di ulteriori 2500 metri qua­dri ricavati con le stesse modalità di quelli su cui oggi sorgerannogli 8 nuovi appartamenti. E' nostro dovere proseguire su questo percorso». [G.M.L.]

... --------LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

BAMBINI I diritti e i doveri dei genitori

OGGI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Utenti psichiatrici migliorano il verde

• LUCERA. Termina oggi il progetto "Io ... Lavoro", che ha visto come protagonisti 8 utenti psichiatrici che, dopo una breve formazione, hanno effettuato lavori di riqualificazione ambientale nell'area adiacente al Castello. Proprio qui oggi, nell'ultimo giorno delle attività progettuali, alle ore lO verrà presentato dalla Cooperativa M.D.M. (Monti Dauni Mtùti­service) il lavoro svolto dagli utenti. Le attività progettuali, rivolte a persone che presentano invalidità psichica, che af­feriscono sia al Centro di Salute Mentale dell'Ospedale "La­staria", sia al Centro Diurno Psichiatrico "L'Approdo", han­no cambiato completamente il volto dell'Area concessa dal Comune. Sono state realizzate aiuole con piante aromatiche, ponti, piccoli arredi legnosi, percorsi per camminare nel ver­de; inoltre, gli utenti hanno svolto attività presso la scuola "Lombardo Radice"' e "Manzoni" di Lucera, dove hanno te­nuto lezioni interattive sull'ambiente e stÙ territorio e dove hanno provveduto a risistemare l'area a verde dei plessi sco­lastici. il progetto "Io ... Lavoro" è nato dall'esigenza di offrire un supporto socio-riabilitativo e lavorativo a persone affette da malattia mentale, prevenendo ed evitando forme di esclu­sione sociale ed emarginazione. L'equipe di Progetto ha visto avvicendarsi un dottore forestale con competenze natura­listiche e orto-vivaistiche, una psicologa, che ha monitorato gli aspetti socio-riabilitativi e con il supporto di una edu­catrice professionale e di un tutor con competenze nel settore agricolo-forestale. "Io .. .lavoro" ha cercato di impattare anche sulla collettività: obiettivo 1ÙtimO è abbattere lo stigma che da sempre riguarda le persone affette da malattia mentale.

Promosso un registro comunale per i diritti di entrambi i genitori Una iniziativa che nasce da una difficile esperienza personale

• MANFREDONIA_ Una propo­sta di delibera per l'adozione del registro della bigenitorialità, pre­sentata al com1me di Manfredo­nia da 1m privato cittadino è at­tualmente all'esame della com­missione con buone probabilità che ne venga disposta l'adozione.

«il registro della bigenitoria­lità -spiega il promotore, che pre­ferisce rimanere anonimo- è uno strmnento che tutela in primis il diritto dei minori, figli di genitori separati o divorziati, ad essere cu­rati, educati e a trovare soddi­sfazione presso entrambi i geni­tori di necessità oggettive o espli­citamente espresse. L'adozione del registro permette l'applica­zione delle attuali normative che regolano i diTitti dell'infanzia, dell'essere umano in generale e della legge che regolamenta l'af­fido condiviso e non solo. Lo stru­mento garantisce il diritto/dove­re di entranlbi i genitori di oc­cuparsi dei figli mediante l'ob­bligo di informazione da parte delle scuole. dei pediatri, delle parrocchie, dall'azienda sanita­ria locale, dell' anagrafe e da parte di tutti gli enti che hanno a che fare con i minori o trattino i loro dati personali. Lo stesso toglie al caso, alla sensibilità dei singoli o all'interpretazione dei patti o provvedimenti di separazione la garanzia di rispettare i diritti dei minori e dell'essere nmano in ge­nerale. TI registro, inoltre, con­tribuisce ad avere un indice dello stato economico più reale del ge­nitore, dato che il doppio domi­cilio dei figli certifica l'esistenza di un nucleo familiare (mai dis­solto) indipendentemente dalla residenza dei minori. Ne deriva un diverso ma perfettamente le­gittimo comportamento dei ser-

"

vizi sociali di fronte a certe ri­chieste di assistenza che attual­mente non possono essere sod­disfatte per problemi burocratici a discapito di oggettive necessità. il mio impegno per questa ini­ziativa è stato necessario a causa di innumerevoli ingiustizie subi­te dai miei figli e dal sottoscritto. che pnrtroppo continuano a no­stro danno. La mia esperienza è comune a tantissimi, troppi ge­nitori separati che subiscono l'as­senza di considerazione da parte dello stato che non li tutela ve­nendo meno alla corretta appli­cazione di una legge che al con­trario è ben scritta. Un giorno scoprii che il comune di Parma,

prima di tutti, aveva adottato una soluzione per rispettare fedel­mente le norme a tutela dei mi­nori e dei genitori residenti nel suo territorio a fronte di lma sen­tenza del trib1Ulale di Firenze del 2012 che, rompendo con i soliti orientamenti dei tribunali italia­ni, nell'interesse di un minore aveva applicato alla lettera l'af­fido condiviso andando anche ad anticipare i tempi per il 'man­tenimento diretto. Da quel giorno ho cominciato a muovermi per­ché ritengo sia giusto che nes­SlUlO speculi sulle spalle dei bam­bini e tolga loro il diritto di avere un padre ed una madre fmché sono in vita». [iimv]

INDAGINE SUI PROBLEMI DELLA CITTÀ

Associazioni, consulta on line Gruppi di progettazione, adesioni entro il 31 marzo

Il!! SAN SEVERO. Q.ualità ambientale e vivibilità all'in­terno della città, cura indirizzata alle fasce deboli (anziani, diversamente abili, bambini ... ), centro di ascolto per im­migrati, integrazione di quartieri periferici e collabora­zione con il comitato no triv. Problemi atavici e nuovi, dunque, per cercare soluzioni condivise e soprattutto in­dicazioni dal basso per favorire gli interventi più adeguati ai problemi di tutti i giorni e che fanno la differenza quanto a qualità della vita_

Sono questi gli impegni della Consulta delle associazioni che ha invitato cittadini e associazioni ad aderire ai gruppi di progettazione ed operatività entro il 31 marzo. Gli interessati potranno comunicarlo inviando mail all'indi­rizzo [email protected] oppure recandosi presso lo Sportello Prosociale, sede della Consulta delle Associazioni, al piano terra del Palazzo Comunale, nei giorni di hmedi, martedi e venerdi dalle ore 18.30 alle 19.30.

A. C,

Scuola-lavoro parte il progetto

_ s. PAOLO DI CIVITATE - "Una nuova modalità di collegamento della scuola con il lavoro», anche S. Paolo Civitate aderisce all'iniziativa del polo scolastico superiore "Fia­ni-Leccisotti" (licei e ltc) di Torre­maggiore, per un progetto di alter­nanza scuola-lavoro. L'iniziativa consentirà ad alcuni studenti di co­noscere da vicino luoghi di lavoro come gli uffici e municipali. In parti­colare, secondo le indicazioni del ministero dell'lstruizione, "l'alter­nanza scuola-lavoro consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell'istituzione scola­stica, sulla base di apposite conven­zioni con le imprese, o con le rispet­tive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, in­dustria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi in­clusi quelli del terzo settore, dispo­nibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situa­zione lavorativa, che non costitui­scono rapporto individuale di lavo­ro». Gli studenti, per un breve perio­do, avranno l'opportunità di appro­fondire sul campo anche le cono­scenze acquisite a scuola, per poter formare un bagaglio di esperienza utile, al termine degli studi intrapre­si, per l'ingresso nel mondo della­voro. Scopo del progetto è proprio questo: apprendere nei luoghi di la­voro, acquisire nuove competenze per meglio orientarsi. L'alternanza scuola-lavoro è un percorso forma­tivo che potenzia l'autonomia scola­stica, qualifica l'offerta formativa, esalta la flessibilità, risponde ai bi­sogni diversi degli alunni e agisce anche come mezzo di contrasto alla dispersione scolastica. [M Tar.]