CISI FOGGI@ - cislfoggia.com · talenti, capacità e competenze causa crisi non è soltanto...

21
" CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom www.cis1foggia.it "

Transcript of CISI FOGGI@ - cislfoggia.com · talenti, capacità e competenze causa crisi non è soltanto...

"

~

CISI j FOGGI@ '\ UNIONE SINDACALE TERRITORIALE

a cura dell'Ufficio Informazione Via Trento, 42 - Foggia

TeL 0881,724388 - 348.8543490 Fax 0881,771681 e-mail: cislfoggia.stampa@gmaiLcom

www.cis1foggia.it

"

I 6 I PUGLIA E BASILICATA

OKAL RIORDINO IN GIUNTA REGIONALE

9 Il «Lastaria» resterà aperto grazie alla deroga per le zone disagiate: ma manterrà solo pronto soccorso e medicina

Puglia, addio a 8 ospedali , , , {{~aranno nconvertltl» La Regione salva Lucera, gli altri diventeranno centri di riabilitazione

MASSIMILIANO SCAGLIARINI

III BARI. Gli ospedali da chiu­dere sono destinati alla ricon­versione in strutture di riabili­tazione o lungodegenza. Ma dalla lista dei tagli scompare Lu­cera, che conserverà qualche re­parto ma non il personale. Dopo due ore di discussione, la giunta Emiliano partorisce il piano di riordino sanitario che verrà tra­smesso in parallelo al ministero e al Consiglio regionale, dove le contestazioni non manche­ranuo.

Alla riunione ieri pomeriggio ha partecipato l'esecutivo regio­nale al completo. La delibera predisposta dal capo diparti­mento Giovanui Gorgoni è stata pesantemente rivista, tanto che la parte dispositiva andrà prima messa in bella copia. Dal punto di vista tecnico, il salvataggio di Lucera è lo «zuccherino» che consentirà di poter dire che la Regione ha tentato in tutti i . modi di attutire l'impatto del I

riordino scendendo da 9 ad 8 chiusure. Dal punto di vista po­litico Emiliano ha dunque dato un segnale forte a Foggia (Man­fredonia ha ottenuto di conser-

vano il ruolo di primo livello), mentre a Taranto ha scelto di privile giare Castellaneta al posto di Martina Franca (scon­fessando dunque l'ex assessore Donato Pentassuglia), nono­stante il presidio scelto come ospedale di primo livello non sia dotato di rianimazione. a Bari nessuna sorpresa (Altamura, Di Venere e San Paolo non si pos­sono toccare). In Salento invece la scelta di «declassare» Casa­rano, Copertino e Gallipoli spac­cherà il Pd e la maggioranza.

Cosa ne sarà degli 8 ospedali

A Taranto privilegiato Castellaneta, schiaffo

a Pentassuglia

da chiudere? L'intenzione della Regione non è di svuotarli, ma di utilizzarli anche per l'accor­pamento delle attuali strutture territoriali che appaiono troppo parcellizzate sul territorio. Ter­lizzi, per esempio, perderà tutti i reparti per acuti diventando un polo riabilitativo. Triggiano sarà dedicato alla post-acuzie,

con il centro risvegli e la riabili­tazione ma senza medicina né infettivi, anche se dovrebbero essere mantenute le specialità ambulatoriali (in primis l'oculi­stica di cui, coincidenza, è pri­mario il sindaco uscente). Un po' lo stesso discorso riguarderà Canosa, con centro risvegli e riabilitazione da affidare a pri­vati (accadrà ovunque perché la Regione non ha personale suffi­ciente e non può assumere). Per quanto Lucera, la chiave di volta è una possibilità prevista dalla legge che consente di attivare presidi in deroga nelle aree disa-

giate. Il «Lastaria» dunque non perde la defmizione di ospedale, ma giusto quella: manterrà in­fatti soltanto il pronto soccorso e la medicina e non il personale che, legge alla mano, deve essere fornito «a rotazione» dall'hub di riferimento, in questo caso gli Ospedali Riuniti di Foggia.

La riconversione - questa è l'impostazione di Gorgoni - di­venterà strategica sia perché consentirà di potenziare l'assi­stenza sul territorio (si veda l'articolo a destra) sia perché servirà a mettere un freno alla

proliferazione delle sedi delle Asl. Quella di Bari, per dire, ne ha 150, Lecce ne ha 148, la Bat si ferma a 48: l'idea è che il citta­dino non debba più girare per

, passare da un servizio all'altro, ma potrà trovarli in un'unica struttura. Oltre a risparmiare sui fitti, le Asl in questo modo

l

, potranno scaricarsi dei costi di conduzione che rappresentano la voce principale.

I La delibera ha valore regola­mentare, dunque dovrà essere sottoposta al Consiglio regio­nale per il parere di compe­tenza. Ma nel frattempo dovrà anche essere esaminata dal mi­nistero della Salute, che già lo scorso mese ha posto alla Puglia paletti piuttosto rigidi: sia sull'organizzazione degli ospe­dali (troppi di primo livello ri­spetto a quelli di base), sia sulla scansione delle specialità. La vera partita ora si gioca sull' or­ganizzazione dei reparti, desti­nata a mutare profondamente anche negli ospedali che re­stano: ci saranno parecchie chiusure di punti nascita, verrà rivista la rete dell'emergenza­urgenza. E ci saranno molti, molti mal di pancia.

IA GAZZETIA DEL MEZZOGIORNO Martedì 1 marzo 2016

DOPO IL PIANO OSPEDALE 01 BASE",

abitanti 80-150.000 posti letto 72-80

OSPEDALE 011° LIVELLO

HUB

POSTI LETTO per 1.000 ab.

attuale 3,4 standard 3,7

abitanti 150-300.000 posti letto 220-240

abitanti 600.000/1,2mln posti letto oltre 450

RICOVERI per 1.000 ab.

attuale 158 standard 160

GIORNI DEGENZA

attuale 7,6 standard 7

OCCUPAZIONE POSTI LETTO

attuale 90"/0 standard 82%

"

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

LE IL PRESIDENTE DELlA REGIONE: ((SONO SOLO RICONVERSIONI. STIAMO OTTIMIZZANDO LA RETE RISPETTO AllE RISORSEn. CRITICHE DALLA MAGGIORANZA

Emiliano: «Questi non sono tagli» «Abbiamo discusso come giudici in un processo importante, la sentenza non è definitiva»

• BARI. Garantisce che non ci sa­ranno chiusure, ma solo riconver­sioni. E tira fuori il salvataggio dell'ospedale Lucera, che ottiene un contentino e gli consente di salvare la faccia rispetto a una promessa di campagna elettorale. Per spiegare le sue decisioni sul piano di riordino, Michele Emiliano ricorre per due volte a un paragone giudiziario. «Ab­biamo discusso - dice il presidente al termine della lunga riunione di giun­ta - come si fa nella camera di con­siglio di un processo molto compli­cato. È un lavoro di grande coscenza, ma non una sentenza che passa in giudicato: se riscontreremo che qual­cosa non va, potrebbero esserci delle modifiche».

Lo scheletro del piano di riordino era pronto da venerdì. ed è l'unica cosa rimasta intatta dopo la riunione di giunta. Perché tutto il resto è stato pesantemente modificato. «Non ci so­no strutture che chiudono - ha spie­gato il presidente - ma solo strutture che vengono riconveliite. Non per risparmiare denaro, ma per util[zzare bene il personale e le risorse che servono per rafforzare le strutture ospedaliere e quelle del territorio. È un concetto un po' complicato capirlo, ma lo ripeteremo così tante volte che alla fine verrà compreso».

In sostanza, dice Emiliano, quella che la Regione ha scelto è stata una riorganizzazione-soft, attuata nel ri­spetto dei vincoli di legge. «Abbiamo fatto come si fa in casa quando c'è una situazione di scarsità: si cerca di concentrare tutte le risorse dove ser-

vano, evitando di sprecarle dove ser­vono meno». In questo senso, ga­rantisce il presidente, anche gli ospe­dali che sono stati classificati «di base» non perderanno nulla, anzi sa­ranno potenziati: «Avranno più spe­cialità e più reparti di quelli che normalmente sarebbero previsti, pro­prio perché sono quelli più vicini alla gente. Abbiamo "salvato" uno degli ospedali che era destinato a chiusura da tanto tempo, quello di Lucera, che avrà un regime molto particolare, quello tipico delle zone disagiate, in funzione della particolare struttura dei monti Dauni che necessitano di un pronto soccorso».

Conclusa la riunione di giunta a pomeriggio inoltrato, Emiliano ha ri­preso il discorso sul piano di riordino

in serata durante l'assemblea del Pd. Ed ha spostato l'obiettivo sull'analisi politica, rilanciando l'eterna polemi­ca nei confronti di Renzi: mentre il governo agisce senza confrontarsi -sembra dire il presidente - noi sce­gliamo di ascoltare tutti. «La partita è stata gestita bene - ha detto alla platea del partito -. Rischiavamo di essere aggrediti, invece siamo stati capiti. I sindacati, che inizialmente ci avevano attaccato, sono stati d'accordo con noi. Questo conferma che la con­certazione è sempre un metodo vin­cente».

Le prime reazioni al piano di rien­tro sono molto variegate. Dalla mag­gioranza sono pesantissime le parole di Giuseppe Turco di «Emiliano per la Puglia», che mette nel mirino in par-

lE PROTESTE Sabato alcuni gruppi di cittadini hanno attaccato Emiliano a margine della presentazione dei contenuti del piano di riordino al Policlinico di Bari [foto Luca Turi]

tic alare ciò che è avvenuto a Taranto: «li direttore Gorgoni - dice Turco - ha tratto in inganno i sindaci in riunione e la giunta nell'adozione del piano. Ha disatteso i contenuti del decreto mi­nisteriale 70. Ha mostrato di non essere competente e per questo deve andare via». Altrettanto critico è il suo capogruppo Paolo Pellegrino: «li riordino - dice - non è soltanto un fatto economico, vanno considerate anche le componenti di assistenza e le reti di emergenza urgenza». E da Cor, il capogruppo Ignazio ZulIo dice che <<I1on si intravede nessuna prospettiva di miglioramento in termini di ef­ficienza ed economicità della spesa sanitaria né in termini di assistenza. Per i pugliesi non cambierà nulla».

[m.s';

L

1

• E' stato l'assessore regionale all'Agricoltura Leo Di Gioia, inter­venendo a nome del governatore Emi­liano (impegnato a Bari con il mi­nistro Alfano e in giunta sul piano di dimensionamento degli ospedali) ad annunciare ufficialmente che la struttura di Cardiochirurgia verrà istituita presso l'Azienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Fog­gia, assecondando l'istanza del ret­tore Maurizio Ricci di trasformare il nosocomio in un ospedale di eccel­lenza. Sarà compito dell'Azienda ospedaliero universitaria e dell'ospe­dale Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, ha puntua­lizzato l'amministratore, dialogare sempre più costantemente e profi­cuamente, così da estendere il più possibile il concetto dell'eccellenza sanitaria. Di Gioia ha definito questa

Cardiochirurgia, è fatta sarà istituita a Foggia Lassessore Di Gioia: «In accordo con Casa Sollievo»

decisione «un'apertura di creditQ)} della Regione verso Foggia, un passo al quale deve corrispondere una ri­sposta di efficienza.

L'Unifg è un punto di eccellenza nel sistema universitario universitario pugliese e meridionale secondo Di Gioia e questo deve spingere l'Ateneo foggiano a migliorare i risultati già conseguiti, per ottenere performance ancora più rilevanti di quelle che gli hanno permesso di ottenere dal mi­nistero riconoscimenti in termini di risorse economiche. Determinante, anche per Di Gioia, la ricerca scien­tifica e quella contro la celiachia, il

'\

brevetto del «Gluten friendly» potrà davvero segnare un punto di svolta, per la cura della malattia ma anche per ritorni economici molto impor­tanti. Un riferimento da Di Gioia anche all'istituzione del corso di pri­mo livello in Ingegneria della Lo­gistica delle Produzioni alimentari (incardinato in Agraria), grazie all'intesa tra l'Ateneo e il Politecnico di Bari. Malgrado il numero di iscrit­ti sia stato inferiore alle aspettative (ndr), il corso, ha sottolineato l'as­sessore regionale foggiano, sarà utile alle strategie di sviluppo del ter­ritorio, alla piattaforma di scambio

/

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

ferro-gomma a Borgo Incoronata, alla valorizzazione èÌell'intera Capitana­ta.

Di Gioia ha assunto molti impegni da parte di via Capruzzi: la Regione sosterrà, ha assicurato, il sistema universitario pugliese, con interventi mirati a supportare concretamente il diritto allo studio, perchè perdere talenti, capacità e competenze causa crisi non è soltanto deplorevole, ma anche poco conveniente per tutti.

Riguardo l'Unifg, Di Gioia ha anche ricordato che la Regione ha da poco definito una vicenda che si trasci­nava da oltre 20 anni, quella relativa alla stipula della convenzione per il comodato d'uso novantennale degli spazi utilizzati dalla facoltà di Eco­nomia di via Romolo Caggese, sede dell'ex Iriip.

[a.lang.]

Corriere del Mezzogiorno

Ospedali, ecco la black list §di~[j'(j)~riillb®"'Ib~@$\);[j'fiii~"" Alla fine si salva soltanto Lucera

La Regione conferma otto chiusure tra cui quelle di Triggiano e Terlizzì

con Ull.CHVH

1Blffi\IilIU Si salva l'ospedale di Luce­ra che sembrava condannato a chiusura certa. E ciò nel pre­supposto che la zona in cui si trova, giudicata «disagiata», è bisognevole di un presidio corposo. Tutte le qltre cbiuslJ= re - otto strutture - sono .confermate. Riguardano Trig­giano e Terlizzi (in provincia di Bllii), Mesagne, San Pietro Ver­notico' Fasano (Brindisi), Grottaglie (Taranto), Canosa e Trani (Bat). Promozione ad ospedah di primo livello per Ulla manciata di strutture: Ca­stellanéta, Gallipoli, Scorrano, San Severo, Cerignola. In esb:ema sintesi è questa la fo­tografia della corposa delibera con cui la giunta ha approvato il rior®lo ospedali ero .

.'~ specialità e almeno 240 posti i letto)~ 5 sono i cosiddetti

Michele Emiliano, a riunio­ne appena terminata, si affret­ta a insistere su un concetto che certamente tomerà a ripe­tere nei prossimi giorni. «Non

«hub», shutture di secondo li­'. vello, che fungono da riferi­: mento: sono i Riuniti di Fog­

gia, il Policlinico di Bari, il San­tissima Annunziata dj. Taran-

ci sono ospedali che chiudono - dice il governatore - ma strutture che vengono ricon­vertite. Abbiamo preso questa decisione non per risparmiare danaro, visto'che la spesa resta uguale, ma per utilizzare al meglio il personale e le risor­se, le. shutture ospedaliere e quelle del territorio. Non ci so­no tagli. Semplicemente, co­me si fa in casa quando c'è scarsità di uri elemento, si cer­ca di concentrare le risorse do­ve servono, evitando di spre-' carle dove servono meno». I I

sindaci degli otto Comuni in­teressati alla chiusurajricon­.versione la penseranno diver­samente. Resta, tuttavia, il fat­to che le strutture presenti in quegli otto Comuni perdono il codice di ospedale per essere riconvertiti in strutture per riabilitazione e lungo degenza. Di cosa si tratti nel dettaglio, si saprà solo con la lettura della delibera: il provvedimento sa­rà pronto solo stamattina. So­lo LUcera, che in un primc5 tempo figurava nel gruppo de­gli ospedali da chiudere, si sal­va perché a presidio dell' «area disagiata» dei Monti DaUlll.

La delibera rivede l'elenco degli ospedali pugliesi e delle relative categorie: 12 saràIIDo quelli di base (anestesia, chi­rurgia, medicina, ortopedia, pronto soccorso); li saranno quelli di primo livello (tutte le

to, il Perrino di Brindisi, il Fazzi di Lecce. In quest'ultima fascia non c'è alcuna sorpresa lispetto alle anticipazioni.

Novità arrivano dall'elenco degli ospedali di primo livello. Foggia, rispetto alle previsio­ni, guadagna mia doppia pro­mozione. Nel foggiano non ne erano previsti (stante la pre­senza dell'ecclesiastico Casa

. Sollievo) e invece vengono promosse a strutture di prìmo livello sia San Severo che Ceri­gnola. A Lecce se ne prevedeva soltanto uno e ne arrivano due: Gallipoli e Scorrano. Gli aìtri di primo livello sono Bar­letta, Andria (Bat), Altamura; Di Venerè e San Paolo (Bari), Francavilla Fontani! (Blindisi) e Castellaneta, che nel taranti­no prevale sui due concorren­ti.

Stiamo parlando di Mandu­ria e Mlliiina Franca, entrambi restano ospedali di base. Con loro sono nell'elenco anche Manfredonia (Foggia); Bisce­glie (Bat); Corato, Molfetta, Monopoli, Putignano (Bari);

Ostuni (Brindisi); Casarano, Copertino; Galatina (Lecce). Questi ultimi tre, assieme. ai citati Gallipoli e Scorrano, era­no accorpati' in due «presidi ospedalieri». Si è deciso, an­che sulla base delle indicazio­ni del govemo, di distinguerli e separarli ..

La delibera sul riordine vie­ne inviata al governo e anche al Consiglio regionale chiama­to ad esprimere un parere con­sultivo. <<Per il piano di riordi­no - dice Emiliano con enfasi --'- abbiamo dato vita alla più grande procedura di consulta­'zione mai effettuata in Puglia: Ho sentito tutti i sindaci e tutti i soggetti interessati. Abbiamo fatto un lavoro di grande co­scienza. Ovviamente potrem­mo aver commesso degli erro­ri; come capita a tutti gli esseri umani, ma siamo certi di aver fatto il massimo che si poteva fare in questa fase».

La vicenda non è chiusa. «Se dovessimo liscontrare - dice EmiUano -che nell'applica­

. zione di questo provvedimen-

to ci sono cose che non van.rio, il provvedimento potrà essere modificato» .

L'opposizione è critica. For­za Italia, sotto il coordinamen­to del segretario regionale Lui­gi Vitali e del capogruppo An­drea Caroppo, istituisce un gruppo di lavoro «per esarni~ nare il hordino». Ne fanno pari~ Michele Bellomo (re­sponsabile Sanità di FI) e l'ex direttore amministrativo del PolicliniCD Nicola Rosato. , «Nulla di nuovo sotto il sole - commenta invece il capo­gruppo di Cor, Ignazio Zullo - a parte un cambio di comu­nicazione che punta sulla pa­rola conversione e mette in soffitta la parola tagli. Di vero c'è che non si intràvede nessu­na prospettiva di migliora­mento in termini di efficienza ed economicità della spesa sa-<" nitaiia, né in termini di assi­stenza. Bravo Emiliano ad im­brattare carte, ma per i puglie~ si non cambierà nulla. Almeno in meglio».

. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pfi'omo~~i Quattro .' ospedali promossi e inseriti nel piano regionale come ospedali di primo livello

Critkhe L'opposi­zione si mantiene critica e guardinga Un gruppo di lavoro per esamina­re il piano

REPUBBLICA

op d li hiui lib l piano

n1s···· ., f0l9 .

~f l La lnanovra in giunta. Salvata la struttura dì Lucera Invariati i posti letto. La difesa del governatore

-o. '. TrO ospedali chiusi, uno . ;. "salvato",altritrenonde-~ classati e due sdoppia­

menti, oltre a unariorgaillzzazio­. ne di tutto il sistema ospedaliero. Questi i punti principali del pia­no di riordino sanitario firmato Emiliano-Gorgoni. Un piano dal parto travagIlato. Non a caso il te­sto ufficiale della delibera verrà pubblicato solo oggi sul sito del segretariato della Regione. li mo­tivo è nelle consistenti modifiche presentate in giunta.

Alla fine emerge la Più grande opt:lrazione di riforma della rete ospedaliera pugliese dall'epoca del primo piano di rientro della giunta Vendola, nel 2012. E, co­me si dice in questi casi, i numeri parlano da soli. L'operazione di riordino - è scritto in una nota messa a punto a fine serata -non taglia i posti letto, ( 13mila al 21 gennaio scorso) ; redistribuen­doli tra hub, ospedali di primo li-vello e di base. .

La prima novità è nelle chiusu­re, o riconversioni:Non più 9, co­me previsto inizialmente, ma 8. Gli ospedali "riconvertiti" saran­no quelli di Triggiano e Terlizzi nell'Asl Bari, Mesagne, San Pie­tTO Vernotico e Fasano nell'Asl Brindisi, Grottaglie nell' Asl ta­rantina, Canosa e Trani nell'Asl Bat. Non saranno più ospedali, ma diventeranno strutture terri­toriali. riabilitative e di supporto

- in post acuzie. La prima bozza prevedeva anche la chiusura del Lastariadi Lucera che però diven­terà l'unico ospedale" di area clic sagiata" della Puglia, una .fatti­specie prevista dal decreto mini-

Ares, il nuovo dg è Felice Ungaro. L'ufficialità arriverà a fine settimana, ma è ormai certo che Ettore Attolini lascerà !'incarico di direttore generale dell' Ares. Al suo posto ;;U;riverà Felice Ungaro, attuale componente del settore Emergenza sanitaria all'interno della stessa Agenzia

Tegionale. Attolini, ex assessore regionale alla Sanità, aveva assunto adinteriml'incarico di direttore generale dell' Ares dal 17 febbraio 2015, in seguito alle dimissioni dell' ex direttore generale Francesco Bux, andato in pensione. Ma negli ultimi mesi l'agenzia era finita sotto il fuoco delle polemiche a causa della messa a punto del piano di riordino. Alla base delle polemiche.le gravi incomprensioni createsu traAres e Regione sulla data di consegna del piano negli uffici del ministero della Salute. Un problemq.risolto direttan:lente'dal presidente della Regione, Michele Emiliano, solo dopo una telèfonata chiarificatrice con i tecnici delrninistero, a poche ore dalla consegna stabilita per il31 dicembre scorso. Incomprensioni non gradite dal governator_e, detentore anche della delega' regionale sulla sanità. .

(a.cass.;

. sterialE'.70. Malariorganizzazione sarà to­

tale. Gli hub, o di secondo livello, saranno gli ospedali più impor­tanti per numeri e dimensioni. Si -tratta dei due Policlinici di Bari e Foggia, del Santissima Annun­ziata di Taranto ( di secondo livel­lo solo insieme all'ormai exospè­dale di Grottaglie e al Moscati di Taranto), del Perrino di-Brindisi e del Vito Fazzi di Lecce. Subito dopo i 5 hub,per ordine di impor­tanza ci saranno gli undici ospe­dali di primo livello, ovvero quelli dotati clirianimazione, cardiochi­rurgia con Utic, ortopedia con traumatologia e punto nascita,

. Nel primo schema erano previsti, 9 ospedali di primo livello. Dopo.

ItIRIPRODUZIONERISERVATA

la discussione in giunta diventà­no 11. Succede che le strutture di San Severo e Cerignola, inizial- , mente classificati come ospedali di base, vengono "promossi" e

Prima di essere inviata a Roma per l'ultima valutazione, la delibera regolamentare verrà discussa. dal consiglio regionale

., rientrano nella serie maggiore in­sieme a quelle di Andria, Barlet­ta, Di Venere e San Paolo, Alta­mura, Castellaneta, Francavilla Fontana, Scorrano (aIlche que­sta inizialmente prevista come

struttura di base) e Gallipoli. Quest'ultimo fino ad ora era

unito alla struttura di Casarano, che ora diventa ospedale di base. Stessa 'metamorfosi subiscono i due ospedali di Copertino e Gala­tina: prima uniti in un primo livel­lo e ora trasformati in due ospe­dali di base insieme alle struttu­re di Manfredonia, Corato (che perde l'ostetricia), Molfetta, Mo­nopoli, Putignano, Ostuni, Man­duria e Martina Franca.

Con lo stesso provvedimento parte anche il potenziamento del­la rete territoriale grazie allo stanZiamento di 404 milioni di euro di fondi Fesr, ufficializzato nei giorni scorsi. «Non ci sono sta­ti ~agli clinessun tipo-chiarisce.

. il presidente Ei:ill!iano al tennine della giunta - nè chiusure, mari­conversioni. Abbiamo dato vita alla più grande procedura di con­sultazione che sia mai stata effet­tuata in Puglia». Poi apre a even­tuali future modifiche: «Questa non è una sentenza che passa in giudicato. Se dovessimo riscon­trare cose che non vanno, il prov­vedimento può essere modifica­to». Prima di essere inviata a Ro­ma per l'ultin'la valutazione, la delibera regolàmentare verrà di" scussa dal consiglio regionale che dovrà esprimere un parere non vincolante. «Ma - cOIllIJ;len­t,a il governatore - sarà un pare­re molto autorevole».

REPUBBLICA

Diomède nto alI' iu:ilprn 'convoca anche due sindacalisti

H' ANNO fumato il verbale che, - di fatto, ha dato il Vla libera • all' assunzione di Franco Dio­

mede all'Ainiu. Ora i due rappre­sentanti sindacali sono stati ascol­tati come testimoni dagli agenti della squadra mobile di Bari.

Si tratta di' un ulteriore passag- . gio nell'inchiesta nata dall'indagi­ne sul giro di estorsioni al quartie­re Carrassi. Franco Diomede, pre­giudicato, da quindici giorni in car­cere con l'accusa di aver taglieggia­to i commercianti della sua zona, secondo la ricostruzione del pubblic

co" ministero della Dda Roberto Rossi, sarebbe ~tatoassunto alla so­cietà "DueAccaO" che gestisce i ba­gni pubblici in città nonostante non avesse quattro mesi di anziani­tà.

Ricostruendo le procedure che . hanno portato Diomede a lavorare'

come guardiamo del bagno nel complesso della Chiesa Russa, gli agenti della mobile, coordinati dal pm Rossi, ha7J.Ilo scoperto come il. pregidicato sia stato assunto gra-

zie ad un presunto accordo sindaca­le. I lavoratori della "Splendid~', 1'a­zienda che sino alZO 13 ha gestisto

. l'appalto per la gestione dei bagni pubblici, erap.ò.56. Quando 1'appal­to è scaduto, il Comune ha tentato di istruiie una nuova: gara. il servi­ZIO non è.stato aggiudicato perchè sia là prima che la seconda classrn-

. cata hanno rimLnciato. Palazzo di Città ha così affidato provvisoria­mente i 'bagni pubblici all' Amiu

'li'EnU~il!:i-il1E Il pm Roberto Rossi sta indagando sull'assunzione all'Amiu del boss .....

. Nicola Diomede: l'uomo nòn avrebbe avuto i requisiti per essere inquadrato nell'azienda '.

._ mùnièipalizzata ma sarebbe stato

- ,- . che, sulla base deUa clausola ~ocia­le di salvaguardia, -ha assorbito temporaneamente i55 l:woratori che dovevano av.ere un ':r:eguisito: qUattro mesi di élIl.?ianità. .

Una dipendente è stata esclusa, . mentre Dion1.ede che' aveva solo una busta paga è stato salvato da un accordo o comunque da un ver­bale sottoscritto- dal.presidente dell'Amiu Grandaliano e dai due rappreseIitanti sindacali. Gli agen-

ti hanno cercato, ma non hanno trovato gli atti dell' accordo sinda­cale che era stato 'rIchiamato nel verbale. Ai due sindacalisti la poli­ziçi ha chiesto se abbiano mai avu­to pressioni. per garantireTassun­zione a Diomede. Circostanza che non.hanno confermato. Grandalia­no è stato iscritto' nel registro degli indagati con 1'accusa di falso e truf­fa, aggravata dall' articolo 7 (l'aver favorito Un' associazione mafiosa). i: due siridacalistiinvece sono stati sentiti COme testimoni perchè al momento della sottoscrizione del verbale non erano pubblici lli"ficia­li.

Quella appena cominciata è una settimana decisiva per il filone d'in­dagirie riguardante l'assunzione di Diomede. il pm Rossi deciderà se chiedere o meno 1'archiviazione per Grandaliano, prima però gli agenti della mobile dovranno capi­rese la figura del guardianio del complesso -della Chiesa Russa sia stata introdotta soltanto per aSSI­curare a Diomede un postò di lavo­ro nel suo quartière.

<tIRIPRODUZIONE RISERVATA

II~lltePMbhiica MARTEDì 1 MARZO 2016

l'!ì~i'~W;

L'europarlamentare Elena Gentile: "Renzi, dici che in Puglia il partito deve fare un salto di qualità? lo ti chiedo pubblicamente di investire su di me. Dov'è lo scandalo?"

R.CASO f.I!ìJJ'UL~'ll\Ea,§!m~U~Ut,;.Dh'l~~)!%~miI,1J'iliJiti

Primarie 1'8 maggio· per eleggere nel Pd l'erede. di Emiliano mWi'IUUSIE

, . . R ENZI, dici che in Puglia: il Pei. de-(' ve fare un salto di qualità? Ti

'\ , chiedo pubblicamente di inve-· stire su di me». n messaggio lo lancia r europarlamentare Elena Gentile, or­mai bestia nera di Michele Emiliano (<<l'avevo sostenuto, è stato tur abba­glio» ), che dovrà abbandonare la guida del partito dopo essere diventato gover­nqtore, Ieri sera la direzione dei demo­cratici, stabilisce di celebrare le prima­rie 1'8 maggio.

L'ex civatiana adesso «libera da vinco­li di appartenenza correntizia», vuole es­sere sponsorizzata dal Giglio magico per scendere in campo aua conquista della leadership nel tacco d'Italia. La strada non sembra spianata. «Non cre­do che Elena possa essere" adottata" dai renziani» mormora più di un seguace lo­eal del segretario-premier. Ma la partita in vista dell'assise regionale comincia

appena ora e potrebbe riservare non pO' . che sorprese. L'ultimo rumor cl:).e circola rigu.arda l'entrata in scena come succes­sore di Emiliano, di i.m' consigliere di Emiliano. Si tratta di Domenico De San­tis, 34 anni e già militante di lungo cor-

Nella corsa alla leadership spunta il nome di Domenico De Santis, consigliere politico del presidente della Regione

so, che fa parte dello sta,"f del presidente a lungomare Nazario Sauro. Però ilmovi­mento "Sinistra è cambiamento" del mi­nistro dell'Agricoltura Maurizio Marti­na, che da queste parti può contare sull' appoggio di sei deputati (dal vicemi­nistro Teresa Bellanova a Salvatore Ca­pone, da Elisa Mariano a Franco Cassa­no, da Ludovico Vic,o a Dario Ginefra), .

BUscsgifis !.ec[s " sindaco Francesco Spina si vuole iscrivere con quasi Quattrocento militanti

reclama di non essere escluso dal gioco. «Pluralità delle idee e unità devono sta­re insieme; Un grande partito fa così. Va­le per la Puglia come per Roma» avverte lo stesso Martina, di pass.aggio a Bari.

La tensione si taglia a fette. Da un ca­po all' altro della regione invece di discu­tere, litigano. il braccio di ferro più acce­so è in quel di Foggia, dove il deputato Michele Bordo e l'assessore emiliano RaffaelePiemontese, avevano sparato a palle incatenate contro la Gentile, accu­sata di essere «provocatoria e fàIsa». Quarantott' ore più tardi la replica «dolo­rosa, ma inevitabile». Gentile parla di «dose massiccia di fango nel frullatore mediatico con l'unico scopo di dBlegìtti-

Arrestato ifsindaco' Mimmo Consales

~me..tri\

marmi politicamente edi denigrami sul piano personale». Fa sapere di essere preoccupata per <da mutazione genetica del Pd». Ignora Piemontese, ma prende di mira Bordo: «Da dieci anni siede, no­minato, in Parlamento. Non si è mai sot­toposto al giudizio diretto degli elet1:ori. La prossima candidatura da capolista, quindi ancora una volta da nominato, lo ossessiona? lo non difendo me stessa. In­tervengo per rivòlgere un monito a tut­to il partito. Quale? Non si combatte chi non è allineato con la violenza delle in­vettive e delle calunnie». L'aria è fin troppo surriscaldata a più di due mesi dal voto made in demo .

otIRIPRODUZIONERISERVATA

------ -- -----------

lA GAZZEllA DflMEZZOGIORNO Martedì 1 marzo 2016

I I LA CORSA DEI DEMOCRATICI

Se ci saranno più di 3 competitor, pre-selezione in assemblea e poi voto aperto ai simpatizzanti il giorno di San Nicola

Primarie l' 8 maggio E Martina lanci •

l SUOI •

PRIMO PIANO I 5 I

Via alla successione di Emiliano. Parte «Sinistra è cambiamento» PD Il ministro Martina: ha lanciato da Bari la sua corrente

BEPI MARmLOTTA

• BARI. Si terranno il prossimo 8 mag­gio l~primarie del Pd pugliese, clùamato a deciilere il successore di Michele Emilia­no. Da Roma, infatti, hmmo dato indica­zioni sul percorso per la staffetta nelle segreterie regionali e anche la Puglia, che come si ricorderà voleva correre subito ai gazebo dopo l'elezione a governatore del leader del Pd, potrà ora prendere le sue

li ministro, sorretto da un drappello di parlamentari

pugliesi, incalza Renzi

decisioni. Ovvero: se ci saranno più di Cl can­didati sarà l'assemblea degli iscritti a decidere con una sorta di pre-primarie, lascian­do ai nastri di pmienza dei gazebo solo i primi 2 candidati. Se, invece, le candidature saranno

meno di3, si andrà direttamente al voto dei simpatizzanti nei gazebo. Sarà la direzione regionale del partito, convocata venerdì prossimo, a decidere defmitivamente sia sulla data (valutare cioé la coincidenza dei gazebo con le festività a Bari per San Ni­cola) sia sulle modalità del percorso (tempi per la presentazione delle candidature, raccolta firme etc.)

La decisione è stata affrontata ieri da Emiliano nel corso della direzione-assem­blea degli iscritti. Riunione sulla quale si erano accesi i fari per il possibile arrivo del

neo-iscritto al partito Francesco Spina, che ha traghettato con sé da quel di Bi­sceglie un botto di neo-tesserati, scatenan­do polemiche nel partito. Spina non c'era ma il segretario-governatore ha voluto ugualmente affrontare la questione, pre­cisando che la «palla» è nelle mani del consiglio nazionale dei garanti - dopo i ricorsi presentati - e che se il percorso di iscrizione è stato corretto, nessuna obie­zione «politica» sul caso potrà fermarlo. Quindi l'adesione del Pd pugliese al re­ferendum anti-trivelle del 17 aprile, con tanto di comitato promotore contro le ri­cerche di idrocarburi in mare. Da regi­strare due astensioni al momento del voto: quella del parlamentare Fritz Massa e dell'ex consigliere regionale Giovmmi Epifani.

Ieri, però, è stata anche la giornata di «Sùlistra è cambimnento», la corrente dei democratici che fa a capo al ministro Mau­rizio Martina e che vede già un drappello di parlamentari pugliesi al suo seguito. Assenti per altri ùnpegni Dm'io Ginefra e il viceministro Teresa Bellanova, Franco Cassano (Bari), Elisa Mariano (Brindisi), Ludovico Vico (Tarmlto) e Salvatore Ca, pone (Lecce) hanllo accolto il ministro dell' Agricoltura e il vicecapogruppo alla Camera Matteo Mauri per lanciare anche qui la nuova area politica, pronta a dire la sua sia alle primarie regionali che sulle grandi battaglie del territorio, dall'llva al-

la Xylella. In platea, ma solo per salutare l'iniziativa, il sindaco di Bari Antonio De­caro e il consigliere regionale Sergio Blasi. «A chi llel nostro partito oggi domanda un congresso, io dico prima del congresso il Paese» ha detto Martina, ribadendo la di­sponibilità a sostenere il governo nelle sfide più difficili (dunque, non ritaglian­dosi 1m ruolo di minoranza chiassosa nel Pd targato Renzi) ma anche incalzando il leader sulla necessità di «più partito», ov­vero più radicamento sui territori, più Ùllpegno per «lavoro, diritti, lotta alle po­vertà, riorganizzazione del welfare, nuovo rapporto tra enti locali e Stato centrale sia a Sud sia a Nord». L'idea non è criticare la leadrship attuale ma «aiutare il Pd ad as­solvere alla sua responsabilità», che -chia­risce Martùm -sono innanzitutto nell' «na­dare incontro alle aspettative dei cittadini in una fase difficile». Soprattutto, l'idea è ricordare a Renzi che «un grande partito è fatto da dialettica» e che il confronto, ban­dite le «discussioni sterili» è necessario. Parole che sm'anno suonate come sirene alle orecchie di Emiliano, da tempo in scontro peremle col premier. «A Emiliano non ho da suggerire nulla. Dico che plu­ralità delle idee e lmità devono stare in­sieme. Un grande partito fa così. Vale per la Puglia e per Roma». «I partiti devono vivere ogni giorno sul territorio, non solo nei palazzi romanh>, gli fa eco Mauri. Chis­sà che anche Renzi si convinca.

E Gentile a muso duro contro Bordo

l1li "Solo banalità del male, violenza e cinismo culturale mai sperimentati prima». Elena Gentile non molla la cor­sa verso le primarie per il dopo-Emiliano e replica a mu­so duro al parlamentare Bordo e all'assessore regionale Piemontese per la vicenda del tessera mento del partito nel Foggiano. Dure le accuse agli «emilianÌ» della Capita­nata: <<non si combatte chi non è allineato elo non è fun­zionale ai propri obiettivi con la violenza delle invettive e delle calunnie, ma con la forza delle idee e della verità. Ciò che ho chiesto, e continuerò a chiedere in ogni sede possibile, è la piena e certificata tracciabilità dei paga­menti delle tessere di tutti i circoli, con in primo luogo Monte S. Angelo, Troia e Foggia. E, in uno, gli elenchi degli iscritti. E un mio diritto - dice l'eurodeputata - per aggirare il quale non ci potrà essere nessun ricorso stru­mentale agli organismi di garanzia, peraltro incompeten­ti a decidere sulla materia. E, in più, copia dei bilanci di esercizio per gli anni 2013 e 2014)). Oggetto deI conten­dere, il commissariamento del circolo di Lucera ma an­che le critiche al piano di riordino ospedaliero. L'ex ai;, sessore alla Sanità insiste: quel piano è «irragionevol­mente, ingiustamente, e inutilmente penalizzante per la comunità pugliese e, in specie, per le province di Fog­gia, Brindisi e Batll. Gentile accusa anche Bordo di <<mu­tazione genetica>! del Pd con le alleanze di Vico del Gar­gano: «recita la parte del renziano di ferro a Roma, salvo assumere tutt'altre posizioni in Puglia». Piuttosto, se lo stesso Renzi chiede«un salto di qualità nel Pd in Puglia» che male c'è nel chiedergli «pubblicamente-giammai nell'anticamera del potere - di investire su di me per quel progetto»?

11\ttacco

Bisognarecuperate unasintonia tra il sistema lUllversitario e le ambizioni del Paese" ' .

IL MINISTRO

esta 'onehaoc leadership, sappiac

ti orrl di le de"

Bisogna recuperare una sintonia tra il sistema universitario e le ambizioni del Paese. Foggia con il suo ateneo

rappresenta una bella esperienza per il ter­ritorio puglìese". Così il Ministro delle' Politiche 'Agricole, Maurizio Martina, all'inaugurazione ieri dell'anno accademico dell'Università di Foggia. Un intervento semplice, il suo, sce­vro da tecnicismi e retorica ma caratteriz­zato da due unici concetti: !'importanza dell' accesso al sapere e lanecessità di crea­re "ponti" tra il sistema delle Università ita­liane e il resto del Paese. "Tra i grandi temi c'è senza dubbio quello dell'accesso al sapere - 'ha sottolineato Martina - troppo spesso queste questioni sono rimaste auto-referenziali. Sono qui per immaginare come si possono utilizzare bene gli spazi per recuperare una sintonia tra l'esperienza universitaria italiana e il

. Paese, con i suoi obiettivi e le sue strategie". / Centrale è la capacità di saper cogliere le

opportunità. "Questà regione ha delle occasioni di le a­dership, a patto che colga le sfide che la at­tendono - ha rilevato il Ministro delle Poli-

ticheAgricole-mami domando quali in te­razioni ci possano essere tra il potenziale delle università ele ambizioni del Paese. Do bbiamo fare sicltramente di più, soprat­tutto sulla riorganizzazione di un sistema universitario che ha delle straordinarie ri­sorse, nonostante le difficoltà che ha dovu­to subire. Siamo chiamati ad unaresponsa­bilità, che dia al Paese il fiato per avere il passo oltre il quotidiano. È da parecchio che non si prospettano discussioni di lun­go periodo". Cosa fare, dunque? "Dobbiamo alzare lo sguardo, e voi in questo dovere darci una mano - ha detto Martina rivolgendosi al pubblico presente (metà del quale è anda­toviadopoil suo intervento)-Foggiacome Università ha saputo farsi da sola, nella sua capacità di definire il suo ruolo nel Mezzo­giorno. Bisogna pensare a delle vie nuove, e in questo senso colgo bene la decisione di creare un corso di Laurea magistrale sùlla logistica riferita all' agroalimentare. r; ac­cesso al sistema universitario è un vantag­gio, peLcui allargare questa opportunità a tutti è un dovere".

nicolasaracino

• Tavolo agricolo con il ministro Martina, ieri mat­tina, prima dell'inaugurazio­ne dell'anno accademico. Un'oretta per affrontare con il titolare dell'Agricoltura del governo Renzi gli argomenti sul tappeto insieme ai rap­presentanti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri in Capitanata. Un confronto ser­rato e ristretto, aperto alla presenza dell'ono Colomba Mongiello e degli assessori regionali Leo Di Gioia e Raf­faele Piemontese. «Abbiamo parlato con il ministro delle questioni più urgenti che in­teressano il mondo agricolo», riferiscono alcuni testimoni (incontro chiuso ai media). Sicurezza nelle campagne, ruolo del distretto del Pomo-

Gli agricoltori in «conclave» col ministro «Contratti collettivi per fermare i caporali» doro dopo l'assegnazione del­la sede a Foggia, i contrac­colpi dell'olio tunisino sul mercato nazionale dopo il via libera della commissione U e, il prezzo del grano duro in costante discesa, un focus su legalità e caporalato, coope­razione e mercati globali. Tanti temi e tutti di natura complessa, difficile poterli af­frontare nella loro interezza in una discussione di un'ora. Tuttavia al ministro è stato rappresentato dalle organiz­zazioni quello che oggi co­stituisce forse il punto nodale del futuro agricolo foggiano, ovvero il rischio che l'eco­nomia agricola si connoti di

O···.' " .

Il TAVOLO Il ministro Martina (di spalle) con le organizzazioni agricole

,

un'iImnagine macchiata dal caporalato se non verranno attuati i correttivi contro il lavoro nero nelle campagne e non sarà agevolata l'acco­glienza dei braccianti irre­golari nelle aziende. Le or­ganizzazioni agricole sembra­no concordi nel ritenere ma­turi i tempi di una «con­trattazione collettiva per le imprese agricole, con contrat­ti più attinenti alla realtà economica del momento e possibilità per le aziende one­ste di smarcarsi da chi ri­conosce ai braccianti 2 euro l'ora». Le organizzazioni agri­cole chiedono un salvacon­dotto per evitare che i prov-

lA GAZZE'II:A DEL MEZZOGIORNO Martedì 1 marzo 2016

vedimenti iIl atto rischino di criminalizzare troppo le aziende agricole, senza alClill discriInine h-a le realtà in regola (la maggior parte, vie­ne riconosciuto anche da Martina) e tutte le altre "fuo­rilegge".

Il miIlistro ha fatto rife­rimento al disegno di legge SlÙ caporalato per riformare anche il sistema di contrat­tazione iIl filllZione delle aziende. E poi intervenendo durante la cerimonia ha sot­tolineato il corso di laurea di Ingegneria dei sistemi logi­stici per l'agroalimentare dell'università di Foggia co­me «un grandissimo tema per il Mezzogiorno, un supporto chiave di questa università a sostegno della filiera».

'~~Ull!

Ci:ìl!P'I!}[UI(;l(nko. Indagine su 30 stabilimenti del gruppo Fca

I dipendenti: l11eno fatica l11a lavoro più ilTIpegnativo Giorgio Pogliotti del libro (Le persone e la fabbri- ~enti e alla partecipazione. Di ROMA ca, una ricerca sugli operai Fiat contro al primo posto trale "om-

I dipendenti degli stabili- Chrysler in Italia) presentato ie- bre" c'è illavoro fatto che richie-menti F ca dichiarano difare me- ri al Cnel, «contrariamente alla de sempre più attenzione (<<un no fatica fisica, di apprezzare la narrazione mediatica i salari so- tempo di lavoro più pieno, senza progettazione ergonomica delle no aumentati ele condizioninon momenti di distrazione»), se-postazioni lavorative, valutan- sono ancora ottimali, ma sono guito dai feed back aziendali do positivamente le condizioni migliorate sensibilmente». (premisimbolici,l'aziendaspes-di lavoro. Allo stesso tempo la- so non risponde in tempo nel mentano una maggiore fatica merito dei suggerimenti). «Die-"mentale", dovuta a tempi di la- LEANAUSI tro queste testimonianze c'è la voro più stressanti, rivendicano Nannicini: risposte virtuose sfida dell'innovazione che nasce una maggiore partecipazione, dalla contrattazione aziendale dal conflitto - ha sottolineato il insiemeasalarisemprepiùpara- Bentivogli: spero che la nuova sottosegretario alla presidenza metrati ai risultati. del consiglio Tommaso Nanni-

Èunquadrodi«lucieombre», Fiatsia un laboratorio cini -.Lacontrattazione azienda-quello tracciato dall'indagine di partecipazione le rappresenta la mossa del ca-promossa dalla Fim-Cisl in col- ........................................................................ vallo, ha trovato le risposte vir-laborazione conilPolitecnico di tuose. Gli operai di Pomigliano Milano e di Torino, durat:i. più di Al primo posto delle "luci", ha harmo vinto la sfida del cambia-due anni (fmo a marzo 2015), ha spiegato Luciano Pero (Politen- mento, con un'assunzione di re-coinvolto 5mila lavoratori di 30 cico di Milano) c'è il migliora- sponsabilità delle parti. Mi chie-stabilimenti per studiare gli ef- mento delle condizioni di lavoro do se siamo ametàdelguado o se, fetti del nuovo sistema di produ- e la progettazione ergonomica essendo superata l'emergenza, zione, il world c1ass manufactu- delle postazioni che riduce imo- sia in atto un rallentamento che ring (W cm), adottato progressi- vimenti più faticosi, inoltre è ap- sarebbe un rischio». Bentivogli vamente in tutte le fabbriche del prezzato il fatto che nelle situa- auspica che «lanuovaFiat sia un gruppo Fca. «La vicendaFiat, poi zioni più avanzate (come Pomi- laboratorio di partecipazione», Fca, rappresenta una storia di gliano e Melfi) il team leader e i sottolinea che «l'istanza ìnlarga successo per assicurare un futu- lavoratori partecipino in prima parte viene colta dal contratto», ro sostenibile alla manifattura», persona alla progettazione delle ma «serve un salto di qualità per sostiene illeader dellaFim, Mar- postazioni sulle nuove linee, completare il processo». co Bentivogli, nell'introduzione l'apprezzamento va ai suggeri- (O RIPRODUZlONE RISERVATA

Eli Il contratto di gruppo prevede la riduzione da 40 a 30 minuti

Ma sindacati divisi sul taglio delle pause nelle fabbriche TORINO poi non riconosciuto dalla se- redistribuito in alcunmodo ai la-

"" Una questione di organizza- greterianazionale,nelzo12malo voratori». In realtà il bonus effi-zione dellavoro e anche di princi- abbiamo applicato nel 2014, in cienza dovrebbe riconoscere un pio.Chehaportatoneimesiscor- concomitanza con gli investi- premio ai lavoratori tanto più al-silaFiomaorganizzareiniziative menti. Così è stato anche in Se- to quanto più aumentala produt-di sciopero a Melfi, poiinSevel e vel, in corrispondenza coni 650 tività sui singoli siti. «Anche su infme a Cassino. Si tratta del ta- milioni investiti sulle linee, e ora questo però non si capisce - ag-glio delle pause, lO minuti, per gli a Cassino, dopo l'investimento . giunge De Palma - come Pomi-addetti che lavorano in linea. «Si per la produzione della Giulia». gliano possa riconoscere un bo-tratta di un taglio del 25% delle La polemica della Fiom è poco nus doppio agli addetti rispetto pause spettanti ai lavoratori - coerente, aggiunge Uliano, «con alla Sevel, dove non c'è cassa né sottolineaMicheleDePalma, co- solidarietà e silavora anche di sa-................................ ordinatore Fiat Chrysler per la bato». Discorso a parte va fatto Fiom - che, collegata alla s.alita HUSli LTJUI per Grugliasco, la base produtti-produttivadisiticomeMelficise- La revisione dei tempi, già va per Maserati acquisito da Fiat vel e alla saturazione delle linee introdotta a Melfi, in Sevele a Chrysler e dove le pause sono derivanti dall'applicazione, in Cassino, è collegata al state sin dal principio stabilite in Fiat Chrysler, della metrica Ergo

miglioramento ergonomico 30 minuti. Alcuni mesi fa i me-U as, rendono le condizioni di la- talmecc,anici della Cgil di T orino voro pesanti». delle postazioni di lavoro harmo elaborato un questionario

Il contratto collettivo di ........................... , .................. su sicurezza e condizioni dilavo-GruppodiFiatChryslerprevede ro. Emerge che un lavoratore su la riduzione, da40 a 30 minuti di il fatto che in alcune realtà come due accusa dolori a braccia, spal-pausa, in relazione al graduale Lamborghini la Fiom ha sotto- leepolsiechepermigliorarelasi-miglioramento dell' ergonomia scritto accordi per aumentare la tuazione sarebbe utile una rota-delle singole postazioni di lavo- competitività del sito italiano e zione delle postazioni (per un ro. «li tema del taglio delle pause recuperare minuti di lavoro a terzo degli intervistati) o, per 01-- spiega FerdinandCfUliano se- fronte diinvestimenti». tre la metà del campione, una gretario della Fim-Cisl per il set- Secondo la Fiom, il taglio delle pausa aggiuntiva. Per i due terzi tore Auto - è collegata alla pro- pause alla Sevel, ad esempio, ha degli intervistati servirebbe una gressivarìduzionesullelineedei portato a una maggiore produ- migliore organizzazione del la-fattori di fatica. AMelfi abbiamo zione stimata in circa 6,2 milioni voro e ritmi di lavoro più lenti. fatto raccordo conI' azienda, pe- di euro. «Un vantaggio per F.Gre .. raltro fIrmato anche dallaFiome l'azienda che di fatto non viene ©R!PRODUZIONER!SERVATA

limi tAttacco MARTEDì 1 MARZO 2016

-Aipa liti )

al Tar

MOLTE DELLE LORO CARRIERE SONO LEGATE INDISSOLUBILMENTE A "SCAMBI" IMPROPRI E OSCURI. IL RUOLO DI GINO MASTROLUCA E LE CONTROPARTITE CHE INTERESSARONO ' TRASVERSALMENTEGLI SCHIERAMENTI DI PALAZZO DI CITTA:. LE ACCUSE DI DE PELLEGRINO

ANTONELLA SOCCIO

Gli oltre 60 dipendenti Ma-zal-Aipa pur sindacalizzati, samenti Imu regolarmente non hanno ancora manife- effettuati dai contribuenti

, stato apertamente per illoro trattenuti per alimentare la destino, sperano in un colpo quota del Fondo di Solida-di teatro della direziorle del- rietà. "C'è stata una cancel-l'azienda. il ricorso al Tar per lazione arbitraria dei residui ' la richiesta della sospensiva' attivi, parliamo di milioni di della risoluzione del con- euro tolti dalletàsche dei cit-tratto li tiene appesi ad un fi- tadini foggiani. 'Non man-lo. Sono sicuri che la rescis- cherò di segnalare questi sione prevista' dal Comune ammanchi alle autorità" ha ,di Foggia possa essere impu- detto a gran voce il consiglie" gnata.Daibanchidellamag- re, rivolto al dirigente Carlo gioranza e.dell' opposizione DiCesare. del Comune di Foggia, fatta Unacosaè certa:l'affaire dei 'eccezione per il leader della tributi imbarazza molti destra politica Bruno Lon" ,esponenti politici e molte go, nessun eletto sembra forze politiche, Pd in testa. avere a cuore la loro condi- Parla esplicitamente di zio ne. Venerdì scorso alcuni "clientela e di massiccia eva-diloro assiepavano le fila del sione" il capogruppo deIlÌ. pubblico, con le bocche cu- . Alfonso 'De Pellegrino, che cite. Molte delle loro carriere h assicura c e potrà essere più sono leg'ate indissolubil- 'puntuale quando avrà letto mente agli "scambi" della tuttelecarte. "Erafacilecan-politica; che dopo i fatti di cellarequalchedatoenonri~ Gem~ si fe~e l?er.suadere dai scuotere. Non conosco tutti i buol1l uffiCi di Gmo Mastro-Iuca, il quale garantì assun- - numeri,maoccorreoggitro-. zioni per non pochi clientes vare un soggetto che sia in e parenti illustri. Oggi solo grado non solo di riscuotere Longo nella sua interpellan- ma anche di gestire la fase di za risale-?-te ormai al giugno ac~er~aI?ento: Non ~o se gli scorso dlfend~ Aipa e i resi- a~. di. rISOlUZIOne Siano le­dui attivi di circa 40 milioni glttiml, ma il Comune ri­di euro validati e certificati schia un ricorso milionario e dalla Giunta Mongelli nel di- nel frattempo non sta nep­cembre del 2011, che man- pure incassando". Sullaque­cano all' appello. Nella sua stione ieri il consiglio ha ap-analisi.èpiìlchechiaro:chie­de il conto del codice dei ver-

~~Con

n~~~m'W. mpomd~@

e$~per~di

~~"

provato con immediata ese­!,ruibilità dell' atto una modi­fica dell~Imposta unica co­munale, in modo da regola­mentare le nuove rate di ver­samento per la Tari: la prima rata anziché a febbraio potrà ~ssere p!igata a maggio. Spostarelerate èun atto do­

vuto- ha asserito l'assessora AImarita Thcci- per poter

accedere ai pagamenti con tranquillità". È molto dubbioso anche l'ex assessore Pd Pasquale Rus- . so, che negli anni della gara d'appalto insieme ai colleghi e agli amici piddini seguì da vicino lo scontro Gema-Ai­pa. "Vedremo le carte'che saran­no prodotte dagli uffici, non possiamo stare senza, una snutturachepossaesigerele imposte comunali- eviden­zia con rammarico- Quella dei dipendenti è una situa­zione molto triste e me.ne dolgo, non credo che ci sia spazio per tutti questi ragaz­zi. Con l'internalizzazione i

, posti dovranno essere per forza di cosa ridotti. Secon­do me non è stàta attuata una giusta clausola di salva­guardia, non ci siamo prepa­rati a questa evenienza allo­ra. Oggi ci ritroviamo oltre al danno la beffa di dovervede­re questi concittadini che ri-

schiano illoro posto di lavo­ro. C'èilricorso alTar, chepo­trebbe tutelarli, ma non può essere una soluzione defini­tiva. C'è stata avventatezza". li provvedimento del diii­gente del servizio contratti e appalti dello scorso 8febbra­io nonlasciamolte speranze e l'attivazione .dei 24 conti correnti pone già un' alterna­tiva decisa al servizio Mazal. Il Comune di Foggia si sta preparando alacremente ad una gestione diretta ed in via d'urgenza di tutte le entrate comunali e à:ttese le com­plesse attività propedeuti­che all' emissione deoli avvi­si di pagamento ha d~cis~ di r~1Viare la prima rata a mag­gIO. Questo è ormai un fatto che wla'eventuale sentenz~ positiva del Tar nei confronti di Mazalnon potrebbe mo­dificare. Intanto sulla rete e sui social' alcw1Ì imprenditori e pro­fessionisti prendono le parti

~t§p:1I~'®m@IT~e

~è~aU© dW"J3Um", ha ~"1~@

~P~:'S~~'iu@ci

del patron di GemaLanfran­co Tavasci. , Un amico scrive: "Non spet­ta a me e a nessuno giudica­re, maio che non credo asso­lutamente alla teoria del " bancarottiere "', vorrei sape­re dove sono tutti i notabili dell'informazione e della so­cietàcivile, cheperannihan­no vissuto alle spalle di Tava­sci e che hmmo salvato le proprie aziende per la vici­nanza e la comprensione di un esattore sempre pronto alla comprensione e alla ri­soluzione dei problemi, nei limiti dellalegalità. Dove so­no ora, quelle stesse persone che in un attimo hanno voF tato le spalle e che rispetto a quanto sta accadendo in AI -PA non hanno sollevato àl~ cuna curiosità di capire ef­fettivamente come stanno le cose. In tùtimo, vOlTeisapere ' dov' è quella frangia politica, che decise di fatto la caduta agli inferi di Gema e che tan­to supportò l' ascesa di nuo­ve compagini esattoriali. ,Ai posteri l'ardua sentenza". '

~;~

~

,t 'li, . ~ " ' • ., • • ' • • .l. . •• ! . ,oLC,',m.,.,mc,,,a 11~ pnesidBrùI:8 d8!~a Reg~oi'lej dopo Il vert~ce sIJHa. SK:urezza con ~! M~nlslro t\n,geimo rl.t@no

"

"Abbiamo presentato al mi­nlstrp la situaziollB, almeno dal PU?"to ~t vista della .Hegio­ne, cIeli orclin,e e della SlClIT8Z­

za pubblica in tutte le alti'e cit­ta' pugliesi. E' ohiaro che ci pre­occupa molto la situazione della Capitanata, in particolare della citta' di FoggiE'. ,che e' "afflitta da fenomeni' estorsivi molto gravi" lo ha l:'Jfel'mato il pl'e§idente deÌ­la Regione Puglia Michele Emi­liano dopo aver partecipato ad un vertice in Prefettura a Bari presente il ministro dell'lnteJ;no AngelLno Alfano. "A San Severo qualche giorno fa e' stata addi­rutura trovata una gl'anata per strada. - ha ricordato il governa­tore pugliese - abbiamo preoc­cupazioni molto serie anche per Taranto dove l'episodio dell'omi­cidio di tre sere fa e' estrema­mente preoccupante, perche' e' avvenuto con armi da guerra e

portanti e con grande, rapidita', ricostituendo una garanzia aIl­che per la Regione Puglia che e' impegnata nel commissariamen­to dei rifiuti nella citta' di Brin­disi". ''A Lecce la situazione ap-

risultati importanti, in particola­re proprio nella citta' eli Brindi­si e' stata praticamente indivi­duata una nuova Sacra Corona UnIta giovane, fatta di rampan­ti che collegandosi ai V3cohl riti,

miliano: ~'Molto ureoccupante la situazione in Capitanata" 'soprattutto e' avvenuto nell'am- ' noi dobbiaIIio trovare il modo di bito dì traffici di stupefacenti ripristinare la legalita' in citta'. che preoccupano moltissimo. La Mi sono congratulato con il Pre-

-situazione di Brindisi, come ab- fetto e con il commissario che biamo piu' volte detto alla Com- ha sostituito l'ammlnistrazio­missione Antimafia e' molto pe- ne comunale il quale ha ·adotta­sante - ha aggiunto Emiliano - to a Brindisi provvedimenti im-

"

pare meno impegnata da fatti di cronaca di particolare gravita' -ha rilevato ancora il presidente della Regione Puglia ma e' inuti­le dire che le indagini della Dda di Lecce, come quelle della Dda di Bari hanno dato ultimamente

alle vecchie alleanze e ai vecchi capi, stavano cercando dì colo­nizzare il capoluogo, come ave­vamo intuito in questo anno e in questo senso avevo riferito alla Commissione Antimafia". "In generale - ha sottolineato anco-

Il/""JM''W:>",~ ,P","c,9B ~tw~~~~~~ ~ iffi1~wt~~

martedì 1 marzo 2016

l'a Emiliano - la situazione del­,la Puglia e' tenuta molto sotto controllo. Un segnale importan-.

. te che deve anche passare da un rafforzamento di tutti gli or­ganici della magistratura, quel­la pugliese e' dimensionata piu' o meno alla meta' di quella na­poletana, catanese o palermita­na o di Reggio Calabria e questa cosa non puo' proseguire, non si puo' certo risolvere il proble­ma' degli uffici giudiziari bare­si solo con l'applicazione di un gip per sei mesi". Per Emiliano "occorre rinforzare gli organici e da @estopunto dì vista scri­vero' al ministro della Giustizia, perche' questa e' una storia che dura da tantissimi anni e l'impe­gno e il lavoro delle forze dell' or­dine non puo' essere rallenta­to dalla mancanza degli organi­ci dei giudici che devono valuta­re queste carte."

1

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

I 1111

La contromanifestazione dei braccianti africani, rumeni e bulgari. Si sblocca la questione-permessi:?rilasciati 10 su 300

((Le cose in campagna vanno sempre peggio con i nuovi sbarchi», Appello al ministro: ((Aiuti le donne che subiscono abusi di ogni tipo»

i migranti dei «ghetti» ora chi dono la sanatoria «Emiliano ci ascolti: c'è bisogno di noi, basta paghe da fame»

MASSIMO LEVANIACI

• Delusi i migranti davanti a un cordone di carabinieri e polizia: tenuti a distanza di si· curezza dall'ingresso del dipar· timento di Economia dove c'era l'inaugurazione dell' anno accademico con il ministro Martina. Non c'era il presiden· te della Regione, Michele Emi· liano, trattenuto a Bari per la visita del ministro Alfano. E loro solo il governatore cero cavano. «Avrenuno voluto sfruttare questa occasione per strappargli la promessa di un incontro - ha detto lilla por· tavoce della rete Campagne in lotta - la Regione prima di prendere decisioni sul ghetto e sull'accoglienza dei lavoratori migranti ascolti anche noi». La manifestazione è stata voluta per riportare ancora al centro del dibattito politico il dramma dell'accoglienza in Capitanata,

INTIERA PERI ~ ~

la situazione dei ghetti·lager, del lavoro sottopagato e di un'economia florida - quella dellavoro bracciantile-ma che arricchisce «altre tasche, non certo le nostre». La pressione ha però prodotto qualche ri· slùtato: la questura, dopo qual­che mese di attesa, ha rila­sciato sabato scorso «dieci per­messi di soggiorno su 300 ri­chieste - rileva il comitato dei lavoratori - dopo i cortei di settembre e dicembre scorsi». "Per noi - dicono i migranti - è già una vittoria, ottenere i do­cumenti significa poter chie­dere un salario migliore e co­minciare a stabilire condizioni di vita più civili qui da voi». Nel corteo c'erano un centinaio di lavoratori - in gran parte afri­cani dei ghetti di Tre titoli e Rignano, qualche bulgaro - che hanno esibito cartelli inneg­gianti al «diritto al lavoro e a una casa» e contro i «padroni ladroni». Poi tra una richiesta e l'altra ("Weneedyes", abbiamo bisogno di un sì, la più ri-

petuta) musica ad alto volume e balli. Una sorta di contro·ma­nifestazione che ha fatto da contraltare alla cerimonia del­le grisaglie per l'anno acca­demico. I migranti, organizzati da Campagne in lotta, si sono radlillati davanti alla villa co· munale, poi sono stati scortati dalle forze dell'ordine in as­setto antisommossa in via Cag­gese (nelle foto di Maizzi) e sorvegliati a vista. per tutta la durata della cerimonia.

Sembrerà curioso, ma anche i migranti hanno i loro buoni motivi per temere la concor· renza di chi sta peggio di loro: sono preoccupati dai nuovi sbarchi, temono l'arrivo di nuove braccia che hanno già livellato verso il basso il costo già ridotto ai minimi termini. «Le cose sono peggiorate - ri­ferivano ieri gli attivisti della rete - l'arrivo di nuovi Ìl1mli­grati ha fatto precipitare ul-

. teriormente le paghe già mi­sere dei braccianti africani, ru­meni, bulgari. Il lavoro è ormai

fEDERr,LIQ\,<I" N"'·ZIQ'J " Sf:9H~·terla tnh-""

strozzato dagli anelli superiori della fIliera, solo il pomodoro trasformato vale 3 miliardi di euro di prodotto al consumo in Italia, ma è la grande distri­buzione che fa il bello e il cat­tivo tempo. Chi pulisce i car­ciofini o spacca il pomodoro oggi deve accontentarsi di 0,50 centesimi a ora, per la raccolta del pomodoro si guadagnano 3 euro all'ora o al cassone di­pende da cosa c'è da fare». Campagne in lotta ha rivolto un appello al ministro dell' Agricoltura: «Il governo deve rendersi conto che è ar­rivato il momento di approvare una sanatoria in agricoltura (gli agricoltori nell'incontro con Martina hanno insistito sulla contrattazione collettiva per le aziende: ndr) e che va riposta un'attenzione maggio­re anche alla condizione fem­minile nei ghetti, dove le don­ne-braccianti sono ancor più vuhlerabili degli uomini e le violenze sessuali sono all'or­dine del giorno».

PROTESTA DEI fORESTALI Volantinaggio dei sindacati ieri mattina contro la soppressione del Corpo di polizia dei forestali. In occasione della visita del ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, una delegazione di sindacalisti delle sigle di categoria ha protestato contro la militarizzazione del Corpo, provvedimento contenuto nella riforma della Pubblica Amministrazione (foto Maizzi)

.L - -1---- -

{ Foggia l in occasione dell'arrivo del Ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina

Volantinag@o ili protesta contro la soppressione del Corpo Forestale Prosegue la campagna di

sensibilizzazione condotta dai sindacati dei forestali contro la soppressione di un Corpo di po­lizia specializzato nella difesa dell'ambiente, che per logiche di 'Spendig review' verrà gra­dualmente assorbito all'interno dell'Arma dei Carabinieri. Ieri, in occasione dell'arrivo del Mi­nistro per le Politiche Agrico­le, Maurizio Martina, all'inau­gurazione dell'armo . accade­mico dell'Università di Foggia, una nutrita delegazione sinda­cale dei forestali associata alle sigle Sapaf, UG~, Sm; FNS-CI-

SL, CGIL e Dirfor si è impegna­ta nell' operazione di volanti­naggio attivata contro la milita­rizzazione di una forza di poli­zia ad ordinamento civile. . TI provvedimento, in partico­lare, è contenuto nella riforma della Pubblica Amministrazio­ne su decisione presa il 20 gen­naio scorso dal CdM: e preve­de !'istituzione di un unico Co­mando per la Tutela Foresta­le, Ambientale e Agroalimenta­re. Così, con un Decreto attua­tivo della riforma della PA, set­temila degli 8.500 forestali ver­ranno gradualmente assorbiti

nel corpo dei Carabinieri. Stan­do alle dichiarazioni rilasciate in una nota dallo stesso Mini­stro Martina, "còn la riforma ri­organizziamo le funzioni di po­lizia impegnate.sul fronte agro­ambientale, dotando l'Italia di una moderna struttura in gra­do di assicurare sempre meglio prevenzione e repressione su questo fronte. Uniamo le forze e potenziamo gli strumenti ope­rativi.

TI nuovo Comando assicu­rerà professionalità, specializ­zazione e un ramificato presi­dio del territorio rappresentan-

,

do di certo una delle esperien­ze più avanzate d'Europa" .To­talmente opposta la posizione dei sindacati riuniti in protesta per i quali è in atto un'operazio­ne di depotenziamento di tutela ambientale,

«TI Governò - si legge nel­lo stralcio del -volantino - vuole sopprimere l'unica forza di po­lizia ambientale che opera in maniera indipendente da ogni potere politico ed economico». E ancora, «il Corpo Forestale. dello Stato nel 2014 ha porta­to alla luce il numero più alto di infrazioni a danno d(èll' am-

/

biente, ben 14.135, più del 50% del totale! Risparmi per lo Sta­to? Spending review? NESSU­NO! Anzi, questa pseudo -rifor­ma comporterà un ulteriore ag­graviò sulle casse dello Stato che graverà sulle TUE tasche!»

Quotidiano di Foggia

TI messaggio diffuso si conclude con l'invito rivolto a tutti i cit­tadini a manifestare la propria contrarietà inviando una e-mail di protesta diretta al Premier Matteo Renzi all'indirizzo: mat­[email protected]

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Dopo Il Gran ghetto già ricostruito

capanne in lamiera al posto del cartone ili! Il Gran ghetto di Rignano è già bello e ricostrui­to, con buona pace della Regione che voleva ap­profittare dell'incendio del15 scorso per accelerare le operazioni di sgombero. I migranti che vi erano ospitati quella notte (circa 300) e che hanno smarri­to nel rogo vestiti, oggetti ed effetti personali, non hanno perso almeno la speranza e si sono subito ri­messi éjll'opera per ricostruire. Sono passate poco più di c!ue settimane dallo spaventoso incendio (forse una stufa lasciata accesa, ma non viene escluséda matrice dolosa), ecco dunque che il cen­tinaio di ospiti rimasti nel campo si è dato subito da fare per rimettere in sesto quelle che erano le loro case. Méjquesta volta hanno usato un'accortezza: basta con le baracche in cartone e legno, le struttu­re che stanno venendo su (alcune già in piedi) sono state costruite in lamiera per impedire che il ghetto sia ancora troppo vulnerabile in caso di nuovo in­cendio. Le nuove baracche nascono anche seguen­do una nuova tipologia di ospitalità: non più barac­che una affiancata all'altra, ma strutture tipo dormi­tor~jn grado rli ospitare anche un numero maggio­re ul OSPiti nel campo. Insomma le condizioni per­chè il ghetto di Rignano si ripo­poli ci sono tutte. Tutto questo mentre si resta in attesa di un cen­no da parte del governo regiona­le che, dopo !'in­cendio del 15 scorso, aveva promesso un'ac­celerazione del piano di smantel­lamento del Gran ghetto con il tra­sloco dei migran­ti inizialmente in case famiglia e, successivamen­te, in strutture rllodulari.in le­gno. La rete Cam­pagne in lotta, te­mendolo sgom­ber() forzato (stile Calais) sollecita un dialogo con il presidente Emi~ liano. Ci sarà?

UNA FRO ~ ~ "

1121

I SULLA STRADA STATALE 16 BIS

I rapinatori sono riusciti a forare parzialmente il blindato, ma sembra che abbiano trafugato solo un magro bottino

Assaltato a colpi di kalashni ,ov ortavalori dirett un a

, oggIa

All'altezza di San Ferdinando di Puglia, Hanno agito almeno in dieci lIi\ SAN FERDINANDO DI PUGLIA.

Un commando composto da ahneno dieci persone ha assaltato ieri mat· tina, 1ill portavalori dell'Ivri, sulla statale 16 b'-o all'altezza di San Fer· dinando di Puglia. Erano da poco trascorse le sette del mattino, quan­do due autovetture (una Mercedes ed una Alfa 159 con a bordo lilla decina di persone armate e a volto coperto) hanno affiancato il blin­dato che, proveniente da Bari, era diretto a Foggia. Dalle auto dei mal­viventi sono partite raffiche di ka­lashnikov che hanno colpito pneu­matici e parabrezza anteriore del furgone. li conducente è riuscito tuttavia a proseguire la corsa per diverse centinaia di metri, fmo a quando gli pneumatici bucati dai proiettili non si sono sgonfiati o sbriciolati del tutto, costringendo il mezzo a fermarsi di fianco allo spar­titraffico. I tre vigilantes armati che erano a bordo del blindato. si sono in un certo senso asserragliati all'interno del caveau, mentre i bano diti si sono messi all'opera per pra­ticare il foro slilla fiancata del mez­zo utilizzando una sega circolare. Un'operazione che ha avuto un suc­cesso relativo, dal momento che il blindato era dotato di un dispositivo schiumo gena, la cui attivazione è

Il FURGONE POFITAVALORI Assaltato dai banditi [Foto Calvaresi]

stata segnalata in tempo reale alla sala operativa dell'Iv Ti. che a sua volta ha allertato i carabinieri della Compagnia di Cerignola.

li cOl1Ullando, forte del fatto di aver isolato la scena dell'attacco e le vie di accesso sulle complanari ha tuttavia avuto il tempo di forzare il caveau e di prelevare alcuni plichi. Ma stando alle prime notizie, si trat-

terebbe di un bottino di valore mi­ninlo rispetto all'entità dei valori ti-asportati dal blindato. Poi i ban­diti sono tuggiti lasciando alle pro­prie spalle alcune in auto incendia­te e mezzi pesanti piazzati di tra· verso per neutralizzare l'arrivo del­le autovetture delle forze dell'ordi­ne.

Due chilometri prima delluogo in

,

cui è avvenuto l'assalto, la banda aveva infatti piazzato, secondo uno schema ormai collaudato, un auto­treno di traverso ed alcune vetture che il commando "paran1ilitare" ha dato alle fianm1e, così come altre vetture erano state poste di traverso ed incendiate sulle rampe di delle complanari, bloccando così l'acces­so alla zona del crimine. Uno dei vigilantes è rimasto ferito essendo­si procurato una lussazione ad una spalla nelle concitate fase dell'in­seguimento. Gli uomini della scien­tifica dei carabinieri hanno reper­tato una trentina di bossoli. Dopo la rapina, è scattato il classico dispo­sitivo per cercare di intercettare i fuggitivi, anche dall'alto, con l'au­silio di un elicottero dei carabinieri che si è subito alzato in volo da Bari ed ha sorvolato la rete viaria cir­costante alla ricerca delle due auto usate dei malviventi. Ma senza ri­slùtati. Né, nelle ore successive, so­no state riti-ovate le vetture, magari date alle fiamme, come quasi so­litamente accade, per cancellare ogni traccia. I militari stanno inol­tre acquisendo i fllmati degli im­pianti di videosorveglianza in un raggio piuttosto ampio rispetto all'epicentro del crinline.

Antonio Tufariello

IA GAZZETrn. DELMEZZOGJOIDIO Martedì 1 marzo 2016

IN PROVINCIA DI PERUGIA

Dodicenne disabile muore dopo un malore a scuola 1'11 PERUGIA- Un ragazzo di 12 am1iè morto ieri

dopo dopo essersi sentito male mentre si trovava a scuola, a Città della Pieve in provincia di Perugia. Vani sono risultati i soccorsi del personale de1118. llragazzo, di origini straniere,frequentavala se­conda media ed era disabile. Secondo quanto ac­certato dai carabinieri ha accusato un malore im­provviso mentre si trovava in bagno accompagna­to da 1m insegnante di sostegno. La scuola ha su­bito attivato il 118 ed è rapidamente intervenuta un'ambulanza.ll dodicelme è però morto nono­stante i soccorsi. Cordoglio è stato espresso da Fausto Scricciolo, sindaco di Città della Pieve. «In questo dranmmtico momento la comunità· affero ma ilsindaco -si stringe attorno alla famiglia del ragazzo. L'intera città partecipa a questo dolore». Siè appreso che ilpersonale sanitario del 118 ha cercato ahmgo di rianimarlo mentre veniva tra­sportato all' ospedale di Perugia e anche nella sala emergenze del pronto soccorso. Ma tutti i tenta­tivi sono però risultati vani.

DA OGGI IN ViGORE LE NUOVE REGOLE

Addio alla ricetta rossa del medico di famiglia l!!! ROMA -Da oggi addio alla vecchia ricetta rossa

del medico di famiglia, che cede il passo a tablet e computer. La legge che manda in soffitta i bloc­chettirossi del medico, ricorda la Federazione na­zionale dei medici di famigiia Finung, è in realtà del dicembre 2015 e recepisce un decreto di più di tre annifa. Dopo alcuni blocchi informatici, il si­stema è dunque ora ai nastri di partenza: per pre­scrivere un farmaco, un accertamento o una vi­sita, ilmedico si collegherà da ora in poi a un sistema informatico, lo stesso visibile alfarma­cista che ci consegnerà pillole o sciroppi. Mari­cetta elettronica non è ancora sinonimo di abo­llzione della carta. Per ora, infatti, riceveremo dal dottore un piccolo promemoria da consegnare al bancone della farmacia, che permetterà direcu­perare la prescrizione anche in caso di malfun­zionamentidel sistema o assenza di linea Inter­net. Ma qnando il sistema andrà a regime anche questo foglietto sparirà, rendendo la procedura interamente "paperless". «Dietro i vantaggi della dematerializzazione delle ricette si cela però un rovescio della medaglia -spiega il segretario na­zionale Fimmg. Giacomo Milillo·. Qualcuno ha confuso gll studi medici con quelli dei Caf».

IVII IA GAZZETIA DEL MEZZOGIORNO

VIA NEDO NADI E VIA LUCERA

Nella pasticceria hanno colpito 2 banditi incappucciati ed armati di pistola, un rapinatore solitario per il raid nell'agenzia

Colpi «mordi e fuggi»r i banditi agiscono in pochi secondi

GIUSEPPE VIGILANTE Il segretario provinciale del Sap

aggredito La rabbia del Sap: ((I criminali

non ci intimidiranno mai)) l1li Interviene il Sap (sindacato autonomo di polizia) sul poliziotto colpito con una testata al volto durante un normale controllo di un fog­giano. «Dopo l'ennesimo e grave atto contro un nostro collega, oltre ad esprimere la dovuta

e sentita solidarietà, gridiamo basta e chiediamo che delin­quenti vadano e restino in gale­ra sino alla scadenza della pena, senza alcun beneficio». Il poli­ziotto aggredito in piazza San­t'Eligio, durante un normale ser­vizio di controllo, «è stato colpi­to al volto da un individuo che era stato fermato davanti a una chiesa. Sappiano» scrive il se­gretario provinciale Giuseppe Vigilante «i delinquenti di que­sta città che non intimidiranno nè l'agente aggredito nè tutti i poliziotti della Capitanata. Non ci facciamo né ci faremo intimi­

dire da questi violenti. Tutti i poliziotti foggiani sono al fianco del collega. Non possiamo però, nenche in questa ennesima incresciosa occa­sione, non denunciare la cronica sofferenza dei colleghi che quotidianamente prestano la loro attività con dignità e professionalità pur a fron­te di una cronica carenza di uomini e mezzi».

Il Una sala scommesse in via Lu­cera ed un bar in via Nedo Nadi: sono gli ultimi due obiettivi della crimi­nalità predatoria, che non si ferma nemmeno la domenica e che ha così «firmato» le emlesime aggressioni a mano armata in città, a conferma di una escalation sempre più preoccu­pante. Nel primo caso ha agito un rapinatori solitario, nel secondo una coppia di banditi: in entrambe le circostanze i malavita si erano armati di pistola. Indagini in corso di Que­stura e comando provinciale dei ca­rabinieri per cercare di dare un volto ai responsabili dei raid.

Il primo allarma rapina è scattato poco dopo le 13.30 alla sala operativa della Questura. A chiedere l'inter­vento delle forze dell'ordine è stato il titolare della sala scommesse «In­tralot» di via Lucera. Per quanto poi ricostruito dagli agenti della «volan­te» intervenuti per il primo sopral­luogo, ad agire è stato un uomo solo. Ra fatto irruzione nel locale, aveva il volto coperto ed impugnava una pi­stola con cui ha minacciato le persone presenti e si è fatto consegnare quanto contenuto in cassa: il bottino secondo un primo conteggio ammonta a circa 500 euro. Il rapinatore si è poi di­leguato a piedi (non è noto al mo­mento se in zona ci fosse un complice

ad attenderlo a bordo di un'auto o un scooter».

Erano invece due i banditi, e ave­vano uno scooter, che hanno colpito alle 19.45 di domenica nell'ex centro commerciale «Il cristallo» di via Nedo Nadi, prendendo di mira il bar-pa­sticceria «Dolce grazia». Per quanto ricostruito dai carabinieri interve­nuti sul posto, i malavitosi avevano il volto coperto ed uno impugnava una pistola: anche in questo caso la rapina è durata pochi secondi, il tempo ne­cessario per arraffare il bottino (non è noto a quanto ammonti) e fuggire con il ciclomotore prima dell'arrivo della pattuglia dell' Arma. Il bar fu già rapinato la mattina del 23 gennaio del 2011 (anche quella volta era dome­nica), sempre da due banditi incap­pucciati ed armati fuggiti con 500 euro e mai identificati.

Con le ultime 2 rapine in città, sono 35 le aggressioni (per lo meno quelle di cui si è avuta notizia) nei primi due mesi dell'anno. Più nel dettaglio ades­so sono 5 i bar colpiti (anche se in lm caso si è trattato di un tentativo di rapina) e 4 le sale scommesse obiet­tivo di quella criminalità predatoria che con colpi «mordi e fuggi», furti d'auto e in appartamento, più incide sul senso di insicurezza dei citta­dini.

Martedì 1 marzo 2016

OBIETTIVI Sono 4 le sale scommesse rapinate in città dall'inizio dell'anno

DENUNCIATO

Infastidisce passanti e aggredisçe agenti

Un polacco di 29 anni è stato de­nunciato a piede libero dagli agenti della «volante» per lesio­ni a pubblico ufficiale. La pat­tuglia della Questura è interve­nuta domenica mattina in via Spagna, nei pressi della chiesa della Conciliazione, dov'era stata segnalata la presenza di un uomo in stato di agitazione che inveiva e urlava contro pas­santi e auto in transito. I poli· ziotti hanno cercato di calmare l'uomo che avrebbe reiterato insulti per poi cercare di scap­pare e venirebloccato dagli agenti che l'hanno portato in Questura, identificato e denun­ciato a piede libero.

INSEGUIMENTO

Ritrovata auto rubata ladri in fuga III Proseguono le indagini della

Questura per identificaTe i due «topi d'auto» fuggiti dopo aver abbandonato la macchina ru­bata. I poliziotti erano interve­nuti in viale Giotto dov'era sta­ta segnalata la presenza di due persone incappucciate su uno scooter che armeggiavano vi­cino una centralina Enel, con conseguente black-out in zona. La «volante» ha notato lilla «Ford Ma,"{» allontanarsi e ne è nato un inseguimento, termi­nato in una traversa di viaLu­cera, dove è stata ritrovata l'au­to rubata poco prima: è stata restihlita al proprietario.

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO

Un errore aver respinto 1'ordine del giorno sul futuro di Ataf

«Landella ha gettato giù la maschera, con il respingimento della mozione sotto­scritta da 12 Consiglieri, con la quale si evidenziava come il bando per il servizio della sosta tariffaria, affidato ad Apcoa contemplasse l'assunzione di tutti i novan­ta operatori, e che le scelte del cda di Ataf, avallate dal Sindaco, hanno di fatto escluso che 18 di questi operatori fossero assunti due mesi fa da Apcoa, per dirottarli in Ataf che deve fallire». Cosi Giuseppe Mainiero, capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleauza Nazionale, commenta il mancato accogli­mento della mozione, che avrebbe consen­tito la loro immediata assunzione.

«Il vero vero obiettivo di questa ammi­nistrazione è impedire che questa azienda possa arrivare alla scadenza del luglio 2018, data entro la quale per legge il Ser­vizio di Trasporto va aggiudicato attraver­so una Gara Pubblica, con 1Ii'~:f~ le carte in re-gola per aggiu- _ dicarsi il Ser- ~ vizio. Landella nell'estate del 2015 sottoscri­ve con i sinda-' cati, non tutti, un accordo estremamente oneroso per Ataf stante il precario equi- 1""1 librio econo­mico e rman-ziario Palazzo di città dell'azienda, aumentando ad esempio i tempi accessori agli autisti, ovvero i tempi di non guida, scelta questa, che in un anno equivale a 5 unità di personale in più per coprire i turni; incrementa la spesa per i buoni pasto, pre­vedendone il riconoscimento anche per i turni che non comprendono l'orario di prauzo, euro 180 mila l'anno. Tutte scelte elettorali. L'accordo infatti fu siglato alla vigilia delle elezioni regionali che vede­vano il primo cittadino protempore par­ticolarmente impegnato. Oggi attraverso cervellotiche operazioni di creatività ge­stionale, vuole trasformare gli ex operatori della sosta, a cui ha impedito che fossero assunti da Apcoa in dipendenti di Ataf, at­traverso i cosi detti contratti di lavoro som­ministrato, senza mai spiegare le ragioui di questa ostinata scelta che di fatto avvan­taggia economicamente Apcoa a danno dell' Ataf, ad oggi quale sia la ragione non è dato sapereff, sottolinea inf'me Mainiero.

NElLA CAUSA INTENTATA DA 20 DEI 56 DIPENDENTI MANDATI VIA

Ibf, , ,

dal , l} di

glSI tom II

• MANFREDONIA. Si svolgerà oggi, presso la sezione lavoro del tribunale di Foggia, la seconda udienza della causa in· tentata da 20 dei 56 ex dipendenti della «Ibf» lasciati a casa dopo un ridimensionamento dell' organico attuato dalla nuova società (la «Fib») subentrata alla guida dell'azien. da. I ricorrenti contestano l'inadempienza dell' accordo in deroga all'articolo 2112, rag. giunto e sottoscritto dai tre sÌlldacati con· federali. Per sostenere le proprie ragioni la società ha interpellato MichelMartone, avo vocato delforo romano il cui nome rimanda anche agli incarichi pubblici e di governo che ha fInora svolto: viceministro della. voronel Governo Monti (con deleghe al mercato del lavoro, ammortizzatori sociali, occupazione giovanile, formazione e rela· zioni Ìlldustriali) durante il quale si con­sumò la contestata riforma del sistema pen­sionistico pubblico.

«Disponiamo degli elementi necessari» dice l'avv. Michelangelo Metta «per dimo­strare che la modalità con cui fu data ese­cuzione a quell'accordo, siglato in deroga

alle garanzie di cui all'art. 2112 del con­tratto , tradì tutte le aspettative dei lavo­ratori, considerato che la individuazione di chi doveva rinlanere e chi inserire nella quota Ìll esubero non velme fatta tenendo conto delle esigenze tecniche di produzione nè delle mansioni realmente svolte, o di altri parametri, ma in modo discrÌlninan­te». Un'operazione che ha lasciato delu­sitanti di quegli operai che sentivano di essere stati «Ìlnmeritatamente e ingiusta­mente» messi alla porta. La «Ibf», azienda specializzata nella produzione di batterie e facente capo al gruppo «Faam» di Monte Rubbiano, aveva aperto lo stabilimento nell'area dell'exEnichem (beneficiando dei fondi pubblici a fondo perduto erogati dal contratto d'area) e assunto 114 dipendenti (oggi ridotti a poco più di 50). Nel 2013 sono emersi i primi, gravi segnali di crisi dovuta a difficoltà fmanziarie che portarono alla messa in liquidazione dello stabilimento e all'accordo sugli esuberi sottoscritto dalla nuova società subentrata (denominata Fib) e dalle tre sigle sÌlldacali. A.M. V.

"

MANFREDONIA L'azienda produce batterie, è sorta nell'area dell'ex Enichem

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO.