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Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. p.1 Deutsche Bank PCC International Un cambio della politica monetaria? Weekly Bulletin 7 Luglio 2017 1 Negli Stati Uniti, in assenza di progresso nelle riforme economiche, l'attenzione si rivolge ai dati economici. Nel secondo trimestre ci sono stati segnali misti per quanto riguarda la ripresa economica: l'indice Citigroup Economic Surprise che misura la differenza tra dati positivi e negativi è restato in territorio negativo. La media trimestrale dei posti di lavoro creati mensilmente, 121.000, è calata al livello più basso da luglio 2012, ed è calata anche l'inflazione al netto di alimentari ed energia. Tuttavia, la Federal Reserve Bank (Fed) non ha mostrato alcuna preoccupazione in merito ai dati deludenti, e le minute del vertice della Fed di giugno non hanno alterato la nostra aspettativa che la Fed annuncierà l'intenzione di iniziare a normalizzare il proprio bilancio a settembre e che innalzerà i tassi d'interesse ancora una volta entro la fine dell'anno. Va però precisato che occorrerà un'accelerazione della crescita economica rispetto al livello attuale per permettere alla Fed di continuare ad alzare i tassi. 2 In Europa, la Banca Centrale Europea (BCE) sembra essere in procinto di modificare la politica monetaria, da quanto emerge dalle minute del vertice di giugno, pubblicate il 6 luglio, che rivelano l'intenzione di eliminare la menzione di un allentamento della politica monetaria dalla propria comunicazione e di distanziarsi dall'impegno di incrementare il volume o la durata del programma di acquisto di titoli nel caso che le condizioni economiche lo richiedano. L'eventuale riduzione delle misure di sostegno monetario ha spinto i mercati azionari europei al ribasso e ha fatto salire i rendimenti obbligazionari. Gli ultimi indici PMI dei responsabili agli acquisti nelle imprese hanno confermato ulteriormente che l'economia europea è in fase di ripresa e che le speculazioni sulle azioni future della banca centrale resteranno d'attualità. 3 In Cina le autorità stanno mettendo in atto dietro le quinte una serie di misure amministrative, una delle quali è la creazione della piattaforma Bond Connect che permetterà ai gestori stranieri di accedere al mercato obbligazionario cinese senza dover aprire un conto locale. Le implicazioni a lungo termine sono positive. I mercati finanziari cinesi saranno progressivamente più connessi con quelli internazionali, anche mediante l'inclusione in indici di mercato globali. Ma questo tipo d'iniziativa non elimina le preoccupazioni sullo stato dell'economia cinese. Gli ultimi indici PMI non sono interamente rassicuranti. CIO Insights All'inizio della seconda metà dell'anno, la politica monetaria sta per cambiare. La Fed per il momento ignora i segnali misti dei dati economici statunitensi, ma la BCE ha segnalato un'inversione di tendenza. Christian Nolting CIO Globale All'interno del Bulletin: Lettera dalle aree geografiche View per asset class Previsioni One-pager mercati Analisi dei fondamentali Calendario Glossario 2 5 9 10 11 12 13 01 I dati economici misti negli Stati Uniti non preoccupano la Fed ma non sono insignifcanti. 02 Le intenzioni della Banca Centrale Europea stanno influenzando i mercati. 03 La piattaforma Bond Connect non elimina le preoccupazioni sulla Cina.

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Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.

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Deutsche BankPCC International

Un cambio della politica monetaria?

Weekly Bulletin

7 Luglio 2017

1 Negli Stati Uniti, in assenza di progresso nelle riforme economiche,

l'attenzione si rivolge ai dati economici. Nel secondo trimestre ci sono stati

segnali misti per quanto riguarda la ripresa economica: l'indice Citigroup

Economic Surprise che misura la differenza tra dati positivi e negativi è restato

in territorio negativo. La media trimestrale dei posti di lavoro creati

mensilmente, 121.000, è calata al livello più basso da luglio 2012, ed è calata

anche l'inflazione al netto di alimentari ed energia. Tuttavia, la Federal Reserve

Bank (Fed) non ha mostrato alcuna preoccupazione in merito ai dati deludenti,

e le minute del vertice della Fed di giugno non hanno alterato la nostra

aspettativa che la Fed annuncierà l'intenzione di iniziare a normalizzare il

proprio bilancio a settembre e che innalzerà i tassi d'interesse ancora una volta

entro la fine dell'anno. Va però precisato che occorrerà un'accelerazione della

crescita economica rispetto al livello attuale per permettere alla Fed di

continuare ad alzare i tassi.

2 In Europa, la Banca Centrale Europea (BCE) sembra essere in procinto di

modificare la politica monetaria, da quanto emerge dalle minute del vertice di

giugno, pubblicate il 6 luglio, che rivelano l'intenzione di eliminare la menzione

di un allentamento della politica monetaria dalla propria comunicazione e di

distanziarsi dall'impegno di incrementare il volume o la durata del programma di

acquisto di titoli nel caso che le condizioni economiche lo richiedano.

L'eventuale riduzione delle misure di sostegno monetario ha spinto i mercati

azionari europei al ribasso e ha fatto salire i rendimenti obbligazionari. Gli ultimi

indici PMI dei responsabili agli acquisti nelle imprese hanno confermato

ulteriormente che l'economia europea è in fase di ripresa e che le speculazioni

sulle azioni future della banca centrale resteranno d'attualità.

3 In Cina le autorità stanno mettendo in atto dietro le quinte una serie di misure

amministrative, una delle quali è la creazione della piattaforma Bond Connect

che permetterà ai gestori stranieri di accedere al mercato obbligazionario

cinese senza dover aprire un conto locale. Le implicazioni a lungo termine sono

positive. I mercati finanziari cinesi saranno progressivamente più connessi con

quelli internazionali, anche mediante l'inclusione in indici di mercato globali. Ma

questo tipo d'iniziativa non elimina le preoccupazioni sullo stato dell'economia

cinese. Gli ultimi indici PMI non sono interamente rassicuranti.

CIO Insights

All'inizio della seconda metà dell'anno, la politica

monetaria sta per cambiare. La Fed per il momento

ignora i segnali misti dei dati economici statunitensi, ma

la BCE ha segnalato un'inversione di tendenza.

Christian Nolting

CIO Globale

All'interno del Bulletin:

Lettera dalle aree geografiche

View per asset class

Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

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10

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01I dati economici misti

negli Stati Uniti non

preoccupano la Fed ma

non sono insignifcanti.

02Le intenzioni della

Banca Centrale

Europea stanno

influenzando i mercati.

03La piattaforma Bond

Connect non elimina le

preoccupazioni sulla

Cina.

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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Luglio 2017

STATI UNITI

Larry V Adam

CIO and Chief Investment Strategist – WM Americas

In occasione dell'inizio della seconda metà dell'anno, riflettiamo sulle tendenze

dei mercati finanziari nel trimestre scorso.

• Economia – Nel secondo trimestre 2017 i dati economici hanno dato

segnali misti sull'andamento dell'economia. L'indice Citigroup Economic

Surprise che misura la differenza tra dati positivi e negativi è restato in

territorio negativo per tutto il trimestre, calando al livello più basso da agosto

2011. La debolezza si è manifestata in varie parti dell'economia. La media

trimestrale dei posti di lavoro creati mensilmente, 121.000, ha raggiunto il

livello più basso da luglio 2012, e la crescita trimestrale annualizzata

dell'inflazione al netto di alimentari ed energia (0,05%) è rallentata al ritmo

più lento da marzo 2010. La Fed tuttavia non ha mostrato alcuna

preoccupazione in merito ai dati deludenti: a giugno ha innalzato il tasso

d'interesse di riferimento, detto Fed funds, per la quinta volta nel ciclo di

rialzo attuale. Il modello di calcolo della probabilità di recessione della Fed di

New York attualmente mostra una probabilità di recessione del 9% nei

prossimi 12 mesi.

• Azioni – Nonostante quanto riportato sopra, i mercati azionari sono restati

ad un livello elevato. L'indice azionario globale MSCI AC World è salito del

4,5% trimestre su trimestre, il settimo trimestre consecutivo di rialzo, il che

rappresenta la fase espansiva più lunga da quasi 20 anni. L'indice ha

toccato 36 nuovi livelli record dall'inizio dell'anno. Simmetricamente, la

volatilità è calata al livello più basso dal 1993, ovvero a 9,75 punti nell'indice

VIX. A seguito del fatto che gli utili delle imprese in Europa nel secondo

trimestre sono stati i migliori dal terzo trimestre del 2010, i mercati azionari

europei sono saliti del 9% circa, più di qualsiasi altra regione geografica.

Negli Stati Uniti, 9 degli 11 settori dell'indice S&P 500 hanno registrato un

andamento positivo, in primis i settori sanitario ed industriale.

• Reddito fisso – Le obbligazioni hanno confermato l'andamento positivo.

L'indice obbligazionario Barclays Aggregate è salito dell'1,4% trimestre su

trimestre, il quinto rialzo in sei trimestri. Il rendimento decennale

dell'obbligazione governativa statunitense (Treasury) è sceso di 9 punti base

nel corso del secondo trimestre. Il settore obbligazionario ha tratto beneficio

dai dati economici deboli menzionati precedentemente, dalla mancanza di

riforme economiche negli Stati Uniti e dal declino nelle aspettative per il

prezzo del petrolio greggio futuro.

• Materie prime – Nonostante l'estensione dei tagli alla produzione di petrolio

da parte dell'OPEC per altri 9 mesi, il prezzo del petrolio è sceso del 9%

circa nel secondo trimestre, mentre la produzione negli Stati Uniti (9,3

milioni di barili al giorno) è salita al livello più alto da agosto 2015. Sono

calati anche i prezzi per i metalli preziosi (-3,2%).

I dati della settimana

Le minute del vertice della Fed di giugno non hanno cambiato la nostra

previsione che la Fed annuncerà l'inizio della normalizzazione del bilancio a

settembre, e che incrementerà i tassi d'interesse di nuovo entro la fine

dell'anno. A tal fine però occorrerà un'accelerazione della crescita economica

per permettere alla Fed di continuare ad alzare i tassi. Oltre all'inizio della

pubblicazione degli utili delle imprese del secondo trimestre, verranno

pubblicati i dati sull'inflazione e sulle vendite al dettaglio di giugno. La Fed

cercherà di confermare che la debolezza attuale dell'inflazione è transitoria.

Commento sul secondo trimestre

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Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.

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EMEA

Stéphane Junod

CIO EMEA and Head of DPM EMEA

Segnali positivi in Svizzera

Il rialzo dell'indice dei responabili agli acquisti nelle imprese a giugno ha

superato le aspettative. Dopo aver toccato i 55,6 punti a maggio, l'indice è salito

a 60,1 punti, raggiungendo il livello massimo degli utlimi sei anni. Ciò fa

pensare che la crescita annuale del valore aggiunto lordo all'interno della

produzione industriale nel secondo trimestre potrebbe raddoppiare rispetto al

livello del 2,4% realizzato nel primo trimestre dell'anno. Anche le vendite al

dettaglio hanno superato le aspettative di un calo dello 0,8% a maggio,

scendendo soltanto dello 0,3% anno su anno, un netto miglioramento rispetto al

calo dello 0,9% registrato nel mese precedente. Il valore leggermente più

debole del franco svizzero ha probabilmente giocato un ruolo. A conferma di

una ripresa economica in atto, il barometro "KOF" composto da circa 300

indicatori economici che includono sondaggi e dati fondamentali, è salito dai

102 punti di maggio a 105,5 punti a giugno, un valore consistente con la

crescita del Prodotto Interno Lordo del 2% entro la fine dell'anno, pressoché il

doppio della crescita realizzata nel primo trimestre dell'anno. È stato

principalmente il settore secondario a trainare questa ripresa. L'inflazione

invece resta assente, motivo per cui non ci apsettiamo alcun cambiamento

nella politica monetaria ultra-espansiva della Banca Nazionale Svizzera.

Crescita e disoccupazione nell'Eurozona

Gli ultimi indicatori economici confermano la tendenza al miglioramento

continuo della crescita economica all'interno dell'Eurozona sin dall'inizio

dell'anno. Gli indici PMI dei responsabili agli acquisti nelle imprese del settore

secondario e terziario hanno superato le aspettative a giugno, come anche le

vendita al dettaglio, che a maggio sono cresciute del 2,6% anno su anno.

Tuttavia, la disoccupazione resta elevata al 9,3%, e di conseguenza i salari non

crescono. Il dato dell'Eurozona maschera forti disparità nazionali: mentre il

tasso di disoccupazione si è assestato ad un minimo storico del 3,9% in

Germania, in Francia ed in Italia a giugno c'è stato un aumento, raggiungendo

rispettivamente il 9,6% e l'11,3%. La Spagna è l'unica economia maggiore della

regione nella quale la disoccupazione a giugno è calata. La crescita del PIL in

Spagna nel secondo trimestre dell'anno è stimata allo 0,8% trimestre su

trimestre. ll settore terziario è particolarmente attivo: l'indice PMI dei serzivi a

giugno è salito di un punto a 58,3, un livello che indica una forte espansione

futura. Tuttavia, il tasso di discoccupazione in Spagna resta uno dei più alti

d'Europa. Di conseguenza, nonostante la Banca Centrale Europea abbia

confermato che l'anno prossimo prenderà in considerazione una riduzione del

programma di allentamento quantitativo, ci asepttiamo che i tassi d'interesse

restino immutati per un periodo di tempo indeterminato.

Inflazione in calo Turchia

Il tasso d'inflazione in Turchia è calato dall'11,7% anno su anno a maggio al

10,9% a giugno, principalmente grazie al calo dei prezzi per il carburante e per i

beni alimentari. L'inflazione resta però lontana dal target della banca centrale

del 5%, e gli ultimi dati economici suggeriscono un'accelerazione della crescita

economica: l'indice PMI per il settore secondario è salito a 54,7 punti, il livello

più alto da novembre 2013, una valore consistente con una crescita della

produzione industriale dell'8% anno su anno.

Svizzera, Eurozona e Turchia

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ASIA

Tuan Huynh

Chief Investment Officer APAC, Head of DPM APAC

Accordo commerciale tra Giappone ed Unione Europea

Il Giappone ha raggiunto un accordo di principio con l'Unione Europea sul

commercio estero, descritto dal Primo Ministro giapponese Shinzo Abe come

"la nascita dell'area di libero scambio tra Paesi industrializzati più grande del

mondo". L'intento è di eliminare i dazi sul 99% dei beni scambiati tra il

Giappone e l'Unione Europea, nonché di rimuovere alcune barriere non-

tariffarie e di aprire i mercati pubblici degli appalti. Il Giappone dovrebbe trarre

beneficio dall'eliminazione di restrizioni all'export di automobili, anche se è

previsto un periodo di transizione alquanto lungo. L'Unione Europea a sua volta

guadagnerà dalla rimozione di dazi sulle esportazioni agricole verso il

Giappone. Restano tuttavia ancora diversi aspetti da chiarire, tra cui vari aseptti

legali legati alle competenze delle corti giapponesi ed europee.

L'accordo commerciale emana segnali politici ed economici significativi nel

contesto di dispute commerciali tra la Cina e gli Stati Uniti e del Brexit. Shinzo

Abe ha parlato di una "colonna portante" di sostegno della cosiddetta dottrina

economica "Abenomics".

La Cina lancia il Bond Connect

La Cina ha lanciato il cosiddetto Bond Connect, un sistema di connessione tra i

mercati obbligazionari di Hong Kong, Shanghai e Shenzen. Questa piattaforma

permetterà la compravendita di obbligazioni cinesi a gestori esteri senza dover

aprire un conto locale in Cina. Sono permessi soltanto investitori istituzionali, ad

eccezione degli hedge funds, e solo fondi "nuovi", ovvero non provenienti da

investimenti esistenti in Cina.

Senza dubbio sussiste un potenziale notevole per un coinvolgimento estero

maggiore nel mercato obbligazionario cinese che ha un volume complessivo

(obbligazioni governative, semi-governative e corporate) stimato a 9000 miliardi

di Dollari. La banca Standard Chartered stima che gli stranieri attualmente

detengono soltanto l'1,25% del mercato e ritiene che i flussi netti nel mercato

potrebbero raggiungere i 100 miliardi di renminbi, ovvero 15 miliardi di Dollari

entro la fine dell'anno. Ma l'ambizione iniziale della Cina potrebbe essere di far

includere i mercati locali negli indici obbligazionari globali dopo che il mese

scorso le azioni cinesi sono state incluse nell'indice dei mercati emergenti

MSCI Emerging Market.

Gli ultimi dati economici della Cina emanano segnali misti. L'indice PMI Caixin

dei responsabili agli acquisti nelle imprese del settore secondario a giugno ha

di nuovo superato i 50 punti, un segno di espansione economica, ma la fiducia

nella crescita economica futura è diminuita, come anche il tasso d'occupazione.

Anche l'indice PMI per il settore terziario indica un rallentamento, essendo

calato da 52,8 punti a maggio a 51,6 punti a giugno. Gli ordini industriali sono

cresciuti più lentamente del solito ed i prezzi fatturati ai clienti sono saliti in

soltanto in modo molto debole. L'indice PMI composito a giugno è sceso a 51,1

punti, il livello più basso dall'inizio dell'anno. I datti ufficiali però sono più

promettenti, probabilmente a causa del tipo diverso di imprese che fanno parte

del sondaggio: i dati PMI ufficiali si riferiscono alle grandi imprese statali,

mentre il Caixin PMI interessa le piccole e medie imprese private.

Accordo commerciale tra UE e Giappone

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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Luglio 2017

Mercato azionario europeo deboleAzioni europee

• Incertezze politiche, rischi geopolitici e dati economici poco convincenti

hanno provocato un consolidamento nei mercato azionari verso la fine del

secondo trimestre, che nelle settimane scorse si è tramutata in un trend

laterale. Sembra che gli investitori aspettino un nuovo impulso che indichi

una direzione al mercato – al rialzo o al ribasso.

• Ultimamente vari membri della Banca Centrale Europea hanno fatto

percepire segnali misti, che non lasciano intravedere una direzione della

politica monetaria chiara. Sembra tuttora prevalere un consenso sul fatto che

una politica monetaria espansiva sia tuttora necessaria per elevare

l'inflazione al livello voluto. D'altronde la congiuntura economica è in via di

miglioramento, suggerendo che verso la fine dell'anno o nel corso dell'anno

prossimo il bisogno di stimolo monetario potrebbe venir meno. Dichiarazioni

in merito all'inizio della linea di marcia più ristrettiva restano vaghe e hanno

contribuito ad un aumento dell'incertezza.

• L'approvazione del salvataggio delle banche italiane in crisi da parte

dell'Unione Europea ha avuto un'influenza leggermente positiva sulle azioni

europee. L'intesa è stata interpretata come un evento chiave per l'intero

settore bancario italiano: a lungo termine dovrebbero ridursi i rischi sistemici

del settore, nonché il rischio di contagio per le banche europee.

• Il settore finanziario europeo negli ultimi anni ha frenato i mercati azionari a

confronto con quelli globali. Nonostante ci sia bisogno di riforme ulteriori,

sussiste la possibilità che ciò inizi a cambiare.

Preoccupazioni per la

politica monetaria della

BCE hanno nuociuto ai

mercati, ma è aumentato

l'ottimismo per il settore

bancario europeo.

Azioni globali

— Focus della settimana

Grafico 1: Le azioni bancarie recuperano terreno.

Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank

Dati aggiornati al 5 luglio 2017.

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Euro STOXX Index Euro STOXX Banking Index

Indicizzato: 1 gennaio 2017 = 100

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Le minute della BCE Reddito fisso europeo

Reddito fisso

— Punto focale della settimana

• Dall'inizio dell'anno e fino alla settimana scorsa, il rendimento decennale

delle obbligazioni governative tedesche (Bund) è oscillato tra lo 0,15% e lo

0,50%. Dato che il tasso d'interesse dei pronti contro termine è fissato dalla

Banca centrale Europea, l'inclinazione della curva dei tassi ha subìto dei

cambiamenti nei tassi a lungo termine.

• Dal momento che il presidente della BCE Mario Draghi ha annunciato in

Portogallo che il miglioramento dell'economia europea potrebbe provocare

delle modifiche nella politica monetaria, il rendimento del Bund decennale è

salito allo 0,50% circa.

• La pubblicazione delle minute della BCE il 6 giugno ha fatto spinto il

rendimento ulteriormente verso l'alto, allo 0,57%, provocando una serie di

vendite nel mercato obbligazionario.

• Dato il carattere di obbligazione di riferimento, movimenti del rendimento del

Bund e l'inclinazione della rispettiva curva dei tassi tendono ad essere

guidati principalmente dalle aspettative sui tassi d'interesse e non dal

contesto economico tedesco. Ciò potrebbe spiegare le differenze

nell'evoluzione recente dei rendimenti obbligazionari tra la Germania e

l'Italia. Il calo del rendimento governativo decennale italiano, prima della

pubblicazione delle minute della BCE, probabilmente è stato più una

conseguenza del salvataggio delle banche che una reazione alle influenze

delle dichiarazione da parte della BCE sulle aspettative sui rendimenti.

Grafico 2: Rendimento decennale de Bund tedesco nel 2017.

Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank

Dati aggiornati al 5 luglio 2017.

Preoccupazioni sulla

politica monetaria futura

della BCE hanno spinto il

rendimento del Bund al di

sopra dello 0,5%.

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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Luglio 2017

Materie prime Petrolio

Materie prime

— Focus della settimana

• Il prezzo del petrolio greggio ha continuato ad oscillare al rialzo ed al ribasso: il rialzo

della settimana scorsa è stato seguito da un forte calo il 5 luglio, dopodiché è

subentrata una ripresa parziale.

• I mercati inizialmente sono stati destablizzati da un rapporto di Bloomberg sul fatto

che la Russia non è intenzionata a ridurre ulteriormente i quantitativi prodotti, come

stabilito negli accordi con l'OPEC.

• Successivamente però l'American Petroleum Institute (API) ha pubblicato delle cifre

che mostrano un calo delle scorte statunitensi di 5,8 milioni di barili nella settimana

terminata il 30 giugno, ben al di sopra dei 2,3 milioni di barili previsti.

• Sono calate anche le scorte strategiche degli Stati Uniti, che hanno raggiunto il livello

più basso da oltre 12 anni, continuando la tendenza a lungo termine di una riduzione

della dipendenza degli Stati Uniti dal petrolio che riduce il bisogno di scorte.

• Le prospettive a lungo termine restano tuttavia negative. Il prezzo dei futures sul

petrolio è calato del 15% circa dall'inizio dell'anno. Nonostante il calo delle scorte

statunitensi, le riserve dell'OPEC restano elevate.

• Inoltre, nonostante il fatto che i membri dell'OPEC si stiano attenendo ai tagli alla

produzione previsti, la produzione è aumentata in Libia ed in Nigeria, due stati al di

fuori dell'OPEC.

• È aumentata anche la produzione negli Stati Uniti. La settimana scorsa numero di

pozzi petroliferi negli USA è calato leggermente ma precedentemente era aumentato

per 23 settimane consecutive.

• La nostra previsione per il petrolio del tipo WTI* a 12 mesi è di 50 Dollari al barile.

Rialzi e cali recenti del

prezzo del petrolio non

possono mascherare le

prospettive a lungo

termine al ribasso.

Grafico 3: Prezzo dle petrolio e produzione da parte dell'OPEC.

Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank

Dati aggiornati al 5 luglio 2017.

* WTI sta per West Texas Intermediate Light Sweet Crude, una delle due varietà di

petrolio di riferimento, insieme al Brent.

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Brent oil price (lhs,USD/bbl) OPEC oil production (mn bpd)Prezzo petrolio (Brent, sinistra) Produzione OPEC (milioni di barili al gg.)

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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Luglio 2017

Aspettative di un rialzo dei

tassi d'interesse in Gran

Bretagna hanno sostenuto

la Sterlina, ma ci

aspettiamo periodi di

volatilità ulteriori nel futuro

ed un indebolimento a

lungo termine.

Cambi

— Focus della settimana

Mercato valutario

Valute globali• Dopo aver raggiunto un massimo annuale rispetto al Dollaro di 1,445 la

settimana scorsa, l'Euro ha ripreso a calare.

• Ciò che aveva rafforzato l'Euro è stata la pubblicazione delle minute del

vertice della BCE il 29 giugno, che ha rivelato l'abbandono dell'intenzione a

tagliare i tassi nella propria comunicazione.

• L'Euro potrebbe attraversare ulteriori periodi di rafforzamento contro il Dollaro,

però man mano che ci avviciniamo al 2018 la divergenza nella politica

monetaria ed il miglioramento dei dati economici negli Stati Uniti dovrebbe far

apprezzare il Dollaro. La nostra previsione del camio EUR/USD a 12 mesi è di

1,10.

• La Sterlina (GBP) è stata sotenuta dalle aspettative per un possibile rialzo

imminente dei tassi d'interesse da parte della Bank of England (BoE), la banca

centrale della Gran Bretagna.

• Una serie di dichiarazioni da parte dei membri del Comitato della BoE e del

Governatore Mark Carney, hanno dato credibilità a quest'aspettativa. Tuttavia,

un aumento dei tassi d'interesse potrebbe rivelarsi problematico nel contesto

di un'economia in fase di rallentamento, come sembra indicare una serie di

dati economici recenti, tra i quali gli indici PMI.

• Di conseguenza, mentre la Sterlina ha recuperato il calo del 2% rispetto al

Dollaro subìto l'8 giugno, all'indomani dell'elezione, stimiamo che sono

probabili ulteriori periodi di volatilità e di debolezza rispetto al Dollaro.

• La nostra previsione del cambio GBP/USD a 12 mesi è di 1,23, mentre il livello

attuale è di 1,29.

Figura 4: Riduzione del differenziale della crescita economica degli Stati Uniti.

Fonte: Deutsche Bank

Dati aggiornati al 5 luglio 2017.

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1.2

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1.7

1.8

2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

GBP/USD GBP/EUR

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Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.

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Giugno 2018

Indici azionari

USA (S&P 500) 2,450

Eurozona (Euro STOXX 50) 3,650

Germania (DAX) 13,400

Regno Unito (FTSE 100) 7,500

Giappone (MSCI Japan) 970

Asia ex Giappone (MSCI in USD) 660

America Latina (MSCI in USD) 2,550

Principali rendimenti dei titoli sovrani (10 anni,%)

USA 2.60

Germania 0.80

Regno Unito 1.40

Giappone 0.10

Materie prime

Petrolio (WTI) 50

Oro in USD 1200

Cambi

EUR/USD 1.10

USD/JPY 115

EUR/GBP 0.87

GBP/USD 1.27

USD/CNY 6.90

EUR/CHF 1.11

EUR/NOK 9.10

USD/CAD 1.28

AUD/USD 0.78

NZD/USD 0.74

USD/BRL 3.50

USD/SGD 1.53

USD/TRY 3.90

USD/RUB 58.0

Previsioni di Deutsche Bank del 7 luglio 2017, suscettibili di cambiare senza preavviso.

Previsioni di Deutsche Bank

Prospettive

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Analisi dei fondamentali

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Dati aggiornati al 5 luglio 2017. Fonte: FactSet. Valori negativi in rosso.

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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Luglio 2017

Valore attuale Rendim. 1

settimana

Rendim.

mensile

Rendim.

anno in

corso

05.07.2016-

05.07.2017

05.07.2015 –

05.07.2016

05.07.2014 -

05.07.2015

05.07.2013-

05.07.2014

05.07.2012

05.07.2013

Obbligazioni

2 anni Bund (Germania) -0.64% 0.00% -0.27% -0.72% -0.80% 0.24% 0.44% 0.43% 0.00%

5 anni Bund (Germania) -0.22% -0.27% -0.99% -1.06% -1.32% 3.37% 1.91% 3.20% 1.03%

10 anni Bund (Germania) 0.47% -1.06% -1.84% -1.68% -4.25% 11.06% 5.66% 7.48% 0.18%

10 anni Gilt (Regno Unito) 1.34% -1.00% -1.71% 0.95% -1.50% 14.50% 9.72% 1.95% -4.71%

2 anni BTP -0.13% -0.04% 0.13% 0.10% 0.26% 0.92% 0.86% 4.23% 7.17%

5 anni BTP 0.82% -0.17% 0.58% 0.77% 0.01% 6.36% 2.51% 13.21% 13.98%

10 anni BTP 2.13% -0.81% 1.45% -0.11% -4.26% 12.97% 6.56% 19.95% 17.80%

Barclays Euro Corporate 0.89% -0.14% -0.32% 0.88% 0.93% 5.63% 1.87% 6.89% 6.68%

Barclays Euro High Yield 2.88% -0.09% 0.18% 4.12% 8.84% 3.06% 2.71% 12.79% 15.09%

JP Morgan EMBIG Div. 5.43% -0.37% -1.63% -1.48% 2.70% 10.32% 23.60% 5.09% -3.24%

Azioni

USA (S&P 500) 2,432.5 -0.3% -0.2% 8.7% 16.5% 0.6% 4.6% 21.7% 19.3%

Eurozona (Euro Stoxx 50) 3,478.4 -1.6% -2.8% 5.7% 23.7% -18.3% 5.2% 26.0% 13.6%

Germania (DAX) 12,453.7 -1.5% -2.9% 8.5% 30.6% -13.8% 10.5% 28.2% 19.4%

Regno Unito (FTSE 100) 7,367.6 -0.3% -2.1% 3.2% 12.6% -0.6% -4.1% 7.7% 12.0%

Italia (FTSE MIB) 20,939.4 -0.5% 1.1% 8.9% 32.7% -29.9% 4.4% 38.8% 10.3%

Francia (CAC 40) 5,180.1 -1.4% -2.4% 6.5% 24.4% -13.4% 7.6% 19.1% 16.2%

Giappone (MSCI Japan) 961.8 0.3% 0.4% 5.4% 27.7% -25.4% 28.1% 7.0% 54.8%

Asia ex Giappone (MSCI,

USD)624.3 -0.3% -0.3% 21.4% 23.6% -13.6% -0.5% 17.0% 2.7%

America Latina (MSCI,

USD)2,546.9 0.7% 0.2% 8.8% 14.2% -10.4% -27.1% 11.9% -15.1%

Materie prime & Alternativi

WTI (USD) 45.13 0.9% -4.8% -16.0% -3.2% -16.1% -46.5% 0.6% 18.6%

Oro (USD) 1,221.7 -2.3% -4.6% 5.6% -9.2% 15.3% -11.6% 8.7% -24.5%

EUR/USD 1.1329 -0.3% 0.7% 7.4% 2.0% 0.1% -18.3% 5.9% 3.7%

EUR/GBP 0.8766 -0.2% 0.7% 2.7% 3.0% 19.7% -10.2% -8.1% 8.1%

EUR/JPY 128.33 0.7% 3.3% 4.3% 13.7% -17.2% -1.8% 7.1% 30.8%

VIX Index 11.07 1.04 1.00 -2.97 -4.51 -1.21 6.47 -4.57 -2.61

VDAX Index 13.98 -0.01 1.94 -3.87 -11.55 -4.38 17.74 -9.37 -0.68

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settimana

Cambiam. 1

mese

Cambiam.

anno i.corso

05.07.2016-

05.07.2017

05.07.2015 –

05.07.2016

05.07.2014 -

05.07.2015

05.07.2013-

05.07.2014

05.07.2012

05.07.2013

Valori obbligazionari

Tasso BCE (Refi Rate) 0.00% 0 0 0 0 -5 -10 -35 -50

Ripidità della curva Bund

(10anni-2anni)111 12 7 20 61 -57 -18 -37 22

Spread Gov. FRA-GER

(10anni)34 -3 -11 -24 2 -13 3 -17 -50

Spread Gov. ITA-GER

(10anni)165 -2 -34 -7 23 -6 -7 -118 -183

Spread Gov. SPA-GER (10

anni)107 1 -23 -21 -30 -5 -9 -145 -236

Euro Investment Grade

Spread (10anni)42 -9 -12 -34 -58 37 41 -34 -119

Euro High Yield Spread

(10anni)241 -9 -21 -87 -180 170 70 -166 -296

J.P. Morgan EMBIG Div.

Spread496 3 4 -73 -47 45 110 -21 38

Valori azionari

USA (S&P 500) 19.7 -0.1 0.0 0.6 1.7 0.3 0.3 2.1 1.8

Eurozona (Euro Stoxx 50) 15.4 -0.2 -0.4 -0.4 2.5 -2.1 0.3 3.5 1.8

Germania (DAX) 14.4 -0.2 -0.4 -0.4 2.3 -2.4 0.4 3.0 0.8

Regno Unito (FTSE 100) 16.0 0.1 -0.4 -1.4 -0.7 1.5 0.4 2.7 1.9

Italia (FTSE MIB) 30.6 -0.2 0.3 11.9 14.8 -2.4 -1.4 6.0 4.0

Francia (CAC 40) 15.6 -0.2 -0.3 0.1 1.8 -1.9 0.8 3.0 2.2

Giappone (MSCI Japan) 16.0 0.0 0.0 -0.5 1.8 -3.5 2.4 -5.0 3.0

Asia ex Giapp. (MSCI, USD) 15.0 -0.1 0.0 1.0 1.7 0.2 0.2 1.2 -0.1

America Latina (MSCI,

USD)14.6 0.1 0.0 -0.6 -3.9 3.0 1.4 1.2 0.9

Relative

Strength

Index

Media

mobile a 50

giorni

Media

mobile a

100 giorni

Media

mobile a

200 giorni

Crescita

degli utili

(prox 12m)

Delta %

crescita

degli utili

Dividend

Yield

Analisi tecnica e fondamentale

USA (S&P 500) 53.29 2,414.5 2,387.9 2,303.1 11.2% 0.2% 2.1%

Eurozona (Euro Stoxx 50) 39.71 3,569.4 3,498.0 3,327.2 9.7% 1.1% 3.6%

Germania (DAX) 41.19 12,659.5 12,363.1 11,720.6 9.0% 1.9% 3.1%

Regno Unito (FTSE 100) 42.91 7,427.6 7,370.9 7,195.4 11.6% -0.1% 4.2%

Italia (FTSE MIB) 50.28 21,056.8 20,423.3 19,187.1 123.8% 2.8% 3.9%

Francia (CAC 40) 41.88 5,298.1 5,159.8 4,916.9 8.6% 0.8% 3.4%

Giappone (MSCI Japan) 61.08 943.3 928.7 903.9 10.8% 0.1% 2.2%

Asia ex Giappone (MSCI, USD) 51.95 616.8 596.7 565.9 15.0% 2.7% 2.5%

America Latina (MSCI, USD) 51.23 2,570.5 2,595.1 2,508.1 14.7% -0.2% 3.4%

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USA Asia Europa

Lunedì10 Luglio

Credito al consumo (maggio) Giappone: prestiti bancari,

sondaggio Economy

Watchers (giugno), ordini di

macchinari (maggio)

Cina: prezzi alla produzione

ed al consumo (giugno)

Germania: bilancia

commerciale e dei pagamenti

(maggio)

Eurozona: fiducia degli

investitori Sentix

Gran Bretagna: vendite al

dettaglio BRC (giugno)

Martedì11 Luglio

Indice NFIB: ottimismo piccole

imprese (giugno)

commercio all'ingrosso (maggio)

Giappone: M2 (giugno)

Australia: prestiti per

investimenti, mutui

residenziali (maggio)

Italia: Produzione industriale

(maggio)

Mercoledì12 Luglio

"Beige Book" della Fed Australia: Westpac Consumer

Confidence (July)

Cina: M2, prestiti,

investimenti esteri diretti

Giappone: indice settore

terziario (maggio)

Gran Bretagna: occupazione

ed introiti (marzo-maggio)

Eurozona: produz. industr.

(maggio)

Giovedì13 Luglio

Indice prezzi alla produzione

(giugno)

Budget pubblico (giugno)

Cina: commercio estero

(giugno)

Germania, Francia, Spagna:

Inflazione prezzi al consumo

(giugno)

Svizzera: inflaz. prezzi al

consumo e alla produz.

(giugno)

Venerdì14 Luglio

Indice prezzi al consumo

(giugno)

Vendite al dettaglio (giugno)

Produz. industriale (giugno)

Fiducia dei consumatori (luglio)

nessun dato Italia: Inflazione prezzi al

consumo (giugno)

Eurozona: bilancia

commerciale (maggio)

Calendario dei prossimi eventi chiave

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Glossario

La BCE è la Banca Centrale Europea.

La Federal Reserve (FED) è la banca centrale degli Stati Uniti.

PIL: Prodotto interno lordo, è pari alla somma dei beni e dei servizi finali prodotti da un paese in un dato periodo di

tempo. Si dice interno perché si riferisce a quello che viene prodotto nel territorio del paese, sia da imprese nazionali sia

da imprese estere.

l'OPEC è l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio , meglio conosciuta come OPEC (Organization of the Petroleum

Exporting Countries), fondata nel 1960, comprende dodici Paesi che si sono associati, formando un cartello economico,

per negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni.

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Questo documento è stato preparato senza tener conto delle esigenze di investimento, obiettivi o situazione finanziaria di qualsiasi investitore. Prima di

prendere una decisione di investimento, gli investitori devono considerare, con o senza l'assistenza di un consulente per gli investimenti, se gli

investimenti e le strategie descritte o fornite da Deutsche Bank, sono appropriati, in funzione delle loro particolari esigenze di investimento, gli obiettivi e

situazione finanziaria. Inoltre, questo documento è solo a scopo informativo e non costituisce un'offerta, una raccomandazione o una sollecitazione a

concludere una transazione e non deve essere considerato come una raccomandazione di investimento.

Deutsche Bank non fornisce consulenza fiscale o legale. Gli investitori dovrebbero chiedere il parere di propri esperti fiscali e avvocati, nel considerare

gli investimenti e le strategie suggerite da Deutsche Bank. Investimenti con Deutsche Bank non sono garantiti, se non diversamente specificato.

Sebbene le informazioni presenti in questo documento sono state ottenute da fonti ritenute attendibili, non garantiamo l'esattezza, la completezza o

l'equità, e non dovrebbero essere considerate di conseguenza. Tutte le opinioni e le stime qui riportate, incluse le previsioni di rendimento, riflettono il

nostro giudizio al momento di questa presentazione, sono soggette a modifiche senza preavviso e coinvolgono una serie di ipotesi che potrebbero non

rilevarsi valide.

Le attività di investimento sono soggette a vari rischi, tra cui fluttuazioni del mercato, modifica normativa, eventuali ritardi nel rimborso e la perdita di

reddito e capitale investito. Il valore degli investimenti può diminuire o aumentare e non si può recuperare l'importo originariamente investito in qualsiasi

punto nel tempo. Inoltre, notevoli fluttuazioni del valore dell'investimento sono possibili anche in brevi periodi di tempo.

Questa pubblicazione contiene dichiarazioniprevisonali future. Le previsioni includono, ma non sono limitati a ipotesi, stime, proiezioni, opinioni, modelli

e analisi delle prestazioni ipotetica. Le dichiarazioni previsionali espresse costituiscono il giudizio dell'autore alla data di questo materiale. Le

dichiarazioni previsionali implicano elementi significativi di giudizi soggettivi e analisi e le eventuali modifiche e / o considerazioni di fattori diversi o

aggiuntivi potrebbero avere un impatto significativo sui risultati indicati. Pertanto, i risultati effettivi possono variare, forse materialmente, dai risultati

contenuti nel presente documento. Nessuna dichiarazione o garanzia è fatta da Deutsche Bank per quanto riguarda la ragionevolezza o completezza

di tali dichiarazioni previsionali o di qualsiasi altre informazioni finanziarie contenute nel presente documento.

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transazione e non sul presente documento.

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Si ricorda che le performance passate non costituiscono e non possono essere prese a riferimento per risultati futuri. Ulteriori informazioni sono

disponibili su richiesta dell'investitore

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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Luglio 2017