CIO Insights - Francesco Dalla...
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Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.
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Deutsche BankPCC International
Un cambio della politica monetaria?
Weekly Bulletin
7 Luglio 2017
1 Negli Stati Uniti, in assenza di progresso nelle riforme economiche,
l'attenzione si rivolge ai dati economici. Nel secondo trimestre ci sono stati
segnali misti per quanto riguarda la ripresa economica: l'indice Citigroup
Economic Surprise che misura la differenza tra dati positivi e negativi è restato
in territorio negativo. La media trimestrale dei posti di lavoro creati
mensilmente, 121.000, è calata al livello più basso da luglio 2012, ed è calata
anche l'inflazione al netto di alimentari ed energia. Tuttavia, la Federal Reserve
Bank (Fed) non ha mostrato alcuna preoccupazione in merito ai dati deludenti,
e le minute del vertice della Fed di giugno non hanno alterato la nostra
aspettativa che la Fed annuncierà l'intenzione di iniziare a normalizzare il
proprio bilancio a settembre e che innalzerà i tassi d'interesse ancora una volta
entro la fine dell'anno. Va però precisato che occorrerà un'accelerazione della
crescita economica rispetto al livello attuale per permettere alla Fed di
continuare ad alzare i tassi.
2 In Europa, la Banca Centrale Europea (BCE) sembra essere in procinto di
modificare la politica monetaria, da quanto emerge dalle minute del vertice di
giugno, pubblicate il 6 luglio, che rivelano l'intenzione di eliminare la menzione
di un allentamento della politica monetaria dalla propria comunicazione e di
distanziarsi dall'impegno di incrementare il volume o la durata del programma di
acquisto di titoli nel caso che le condizioni economiche lo richiedano.
L'eventuale riduzione delle misure di sostegno monetario ha spinto i mercati
azionari europei al ribasso e ha fatto salire i rendimenti obbligazionari. Gli ultimi
indici PMI dei responsabili agli acquisti nelle imprese hanno confermato
ulteriormente che l'economia europea è in fase di ripresa e che le speculazioni
sulle azioni future della banca centrale resteranno d'attualità.
3 In Cina le autorità stanno mettendo in atto dietro le quinte una serie di misure
amministrative, una delle quali è la creazione della piattaforma Bond Connect
che permetterà ai gestori stranieri di accedere al mercato obbligazionario
cinese senza dover aprire un conto locale. Le implicazioni a lungo termine sono
positive. I mercati finanziari cinesi saranno progressivamente più connessi con
quelli internazionali, anche mediante l'inclusione in indici di mercato globali. Ma
questo tipo d'iniziativa non elimina le preoccupazioni sullo stato dell'economia
cinese. Gli ultimi indici PMI non sono interamente rassicuranti.
CIO Insights
All'inizio della seconda metà dell'anno, la politica
monetaria sta per cambiare. La Fed per il momento
ignora i segnali misti dei dati economici statunitensi, ma
la BCE ha segnalato un'inversione di tendenza.
Christian Nolting
CIO Globale
All'interno del Bulletin:
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
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01I dati economici misti
negli Stati Uniti non
preoccupano la Fed ma
non sono insignifcanti.
02Le intenzioni della
Banca Centrale
Europea stanno
influenzando i mercati.
03La piattaforma Bond
Connect non elimina le
preoccupazioni sulla
Cina.
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.
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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Luglio 2017
STATI UNITI
Larry V Adam
CIO and Chief Investment Strategist – WM Americas
In occasione dell'inizio della seconda metà dell'anno, riflettiamo sulle tendenze
dei mercati finanziari nel trimestre scorso.
• Economia – Nel secondo trimestre 2017 i dati economici hanno dato
segnali misti sull'andamento dell'economia. L'indice Citigroup Economic
Surprise che misura la differenza tra dati positivi e negativi è restato in
territorio negativo per tutto il trimestre, calando al livello più basso da agosto
2011. La debolezza si è manifestata in varie parti dell'economia. La media
trimestrale dei posti di lavoro creati mensilmente, 121.000, ha raggiunto il
livello più basso da luglio 2012, e la crescita trimestrale annualizzata
dell'inflazione al netto di alimentari ed energia (0,05%) è rallentata al ritmo
più lento da marzo 2010. La Fed tuttavia non ha mostrato alcuna
preoccupazione in merito ai dati deludenti: a giugno ha innalzato il tasso
d'interesse di riferimento, detto Fed funds, per la quinta volta nel ciclo di
rialzo attuale. Il modello di calcolo della probabilità di recessione della Fed di
New York attualmente mostra una probabilità di recessione del 9% nei
prossimi 12 mesi.
• Azioni – Nonostante quanto riportato sopra, i mercati azionari sono restati
ad un livello elevato. L'indice azionario globale MSCI AC World è salito del
4,5% trimestre su trimestre, il settimo trimestre consecutivo di rialzo, il che
rappresenta la fase espansiva più lunga da quasi 20 anni. L'indice ha
toccato 36 nuovi livelli record dall'inizio dell'anno. Simmetricamente, la
volatilità è calata al livello più basso dal 1993, ovvero a 9,75 punti nell'indice
VIX. A seguito del fatto che gli utili delle imprese in Europa nel secondo
trimestre sono stati i migliori dal terzo trimestre del 2010, i mercati azionari
europei sono saliti del 9% circa, più di qualsiasi altra regione geografica.
Negli Stati Uniti, 9 degli 11 settori dell'indice S&P 500 hanno registrato un
andamento positivo, in primis i settori sanitario ed industriale.
• Reddito fisso – Le obbligazioni hanno confermato l'andamento positivo.
L'indice obbligazionario Barclays Aggregate è salito dell'1,4% trimestre su
trimestre, il quinto rialzo in sei trimestri. Il rendimento decennale
dell'obbligazione governativa statunitense (Treasury) è sceso di 9 punti base
nel corso del secondo trimestre. Il settore obbligazionario ha tratto beneficio
dai dati economici deboli menzionati precedentemente, dalla mancanza di
riforme economiche negli Stati Uniti e dal declino nelle aspettative per il
prezzo del petrolio greggio futuro.
• Materie prime – Nonostante l'estensione dei tagli alla produzione di petrolio
da parte dell'OPEC per altri 9 mesi, il prezzo del petrolio è sceso del 9%
circa nel secondo trimestre, mentre la produzione negli Stati Uniti (9,3
milioni di barili al giorno) è salita al livello più alto da agosto 2015. Sono
calati anche i prezzi per i metalli preziosi (-3,2%).
I dati della settimana
Le minute del vertice della Fed di giugno non hanno cambiato la nostra
previsione che la Fed annuncerà l'inizio della normalizzazione del bilancio a
settembre, e che incrementerà i tassi d'interesse di nuovo entro la fine
dell'anno. A tal fine però occorrerà un'accelerazione della crescita economica
per permettere alla Fed di continuare ad alzare i tassi. Oltre all'inizio della
pubblicazione degli utili delle imprese del secondo trimestre, verranno
pubblicati i dati sull'inflazione e sulle vendite al dettaglio di giugno. La Fed
cercherà di confermare che la debolezza attuale dell'inflazione è transitoria.
Commento sul secondo trimestre
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EMEA
Stéphane Junod
CIO EMEA and Head of DPM EMEA
Segnali positivi in Svizzera
Il rialzo dell'indice dei responabili agli acquisti nelle imprese a giugno ha
superato le aspettative. Dopo aver toccato i 55,6 punti a maggio, l'indice è salito
a 60,1 punti, raggiungendo il livello massimo degli utlimi sei anni. Ciò fa
pensare che la crescita annuale del valore aggiunto lordo all'interno della
produzione industriale nel secondo trimestre potrebbe raddoppiare rispetto al
livello del 2,4% realizzato nel primo trimestre dell'anno. Anche le vendite al
dettaglio hanno superato le aspettative di un calo dello 0,8% a maggio,
scendendo soltanto dello 0,3% anno su anno, un netto miglioramento rispetto al
calo dello 0,9% registrato nel mese precedente. Il valore leggermente più
debole del franco svizzero ha probabilmente giocato un ruolo. A conferma di
una ripresa economica in atto, il barometro "KOF" composto da circa 300
indicatori economici che includono sondaggi e dati fondamentali, è salito dai
102 punti di maggio a 105,5 punti a giugno, un valore consistente con la
crescita del Prodotto Interno Lordo del 2% entro la fine dell'anno, pressoché il
doppio della crescita realizzata nel primo trimestre dell'anno. È stato
principalmente il settore secondario a trainare questa ripresa. L'inflazione
invece resta assente, motivo per cui non ci apsettiamo alcun cambiamento
nella politica monetaria ultra-espansiva della Banca Nazionale Svizzera.
Crescita e disoccupazione nell'Eurozona
Gli ultimi indicatori economici confermano la tendenza al miglioramento
continuo della crescita economica all'interno dell'Eurozona sin dall'inizio
dell'anno. Gli indici PMI dei responsabili agli acquisti nelle imprese del settore
secondario e terziario hanno superato le aspettative a giugno, come anche le
vendita al dettaglio, che a maggio sono cresciute del 2,6% anno su anno.
Tuttavia, la disoccupazione resta elevata al 9,3%, e di conseguenza i salari non
crescono. Il dato dell'Eurozona maschera forti disparità nazionali: mentre il
tasso di disoccupazione si è assestato ad un minimo storico del 3,9% in
Germania, in Francia ed in Italia a giugno c'è stato un aumento, raggiungendo
rispettivamente il 9,6% e l'11,3%. La Spagna è l'unica economia maggiore della
regione nella quale la disoccupazione a giugno è calata. La crescita del PIL in
Spagna nel secondo trimestre dell'anno è stimata allo 0,8% trimestre su
trimestre. ll settore terziario è particolarmente attivo: l'indice PMI dei serzivi a
giugno è salito di un punto a 58,3, un livello che indica una forte espansione
futura. Tuttavia, il tasso di discoccupazione in Spagna resta uno dei più alti
d'Europa. Di conseguenza, nonostante la Banca Centrale Europea abbia
confermato che l'anno prossimo prenderà in considerazione una riduzione del
programma di allentamento quantitativo, ci asepttiamo che i tassi d'interesse
restino immutati per un periodo di tempo indeterminato.
Inflazione in calo Turchia
Il tasso d'inflazione in Turchia è calato dall'11,7% anno su anno a maggio al
10,9% a giugno, principalmente grazie al calo dei prezzi per il carburante e per i
beni alimentari. L'inflazione resta però lontana dal target della banca centrale
del 5%, e gli ultimi dati economici suggeriscono un'accelerazione della crescita
economica: l'indice PMI per il settore secondario è salito a 54,7 punti, il livello
più alto da novembre 2013, una valore consistente con una crescita della
produzione industriale dell'8% anno su anno.
Svizzera, Eurozona e Turchia
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ASIA
Tuan Huynh
Chief Investment Officer APAC, Head of DPM APAC
Accordo commerciale tra Giappone ed Unione Europea
Il Giappone ha raggiunto un accordo di principio con l'Unione Europea sul
commercio estero, descritto dal Primo Ministro giapponese Shinzo Abe come
"la nascita dell'area di libero scambio tra Paesi industrializzati più grande del
mondo". L'intento è di eliminare i dazi sul 99% dei beni scambiati tra il
Giappone e l'Unione Europea, nonché di rimuovere alcune barriere non-
tariffarie e di aprire i mercati pubblici degli appalti. Il Giappone dovrebbe trarre
beneficio dall'eliminazione di restrizioni all'export di automobili, anche se è
previsto un periodo di transizione alquanto lungo. L'Unione Europea a sua volta
guadagnerà dalla rimozione di dazi sulle esportazioni agricole verso il
Giappone. Restano tuttavia ancora diversi aspetti da chiarire, tra cui vari aseptti
legali legati alle competenze delle corti giapponesi ed europee.
L'accordo commerciale emana segnali politici ed economici significativi nel
contesto di dispute commerciali tra la Cina e gli Stati Uniti e del Brexit. Shinzo
Abe ha parlato di una "colonna portante" di sostegno della cosiddetta dottrina
economica "Abenomics".
La Cina lancia il Bond Connect
La Cina ha lanciato il cosiddetto Bond Connect, un sistema di connessione tra i
mercati obbligazionari di Hong Kong, Shanghai e Shenzen. Questa piattaforma
permetterà la compravendita di obbligazioni cinesi a gestori esteri senza dover
aprire un conto locale in Cina. Sono permessi soltanto investitori istituzionali, ad
eccezione degli hedge funds, e solo fondi "nuovi", ovvero non provenienti da
investimenti esistenti in Cina.
Senza dubbio sussiste un potenziale notevole per un coinvolgimento estero
maggiore nel mercato obbligazionario cinese che ha un volume complessivo
(obbligazioni governative, semi-governative e corporate) stimato a 9000 miliardi
di Dollari. La banca Standard Chartered stima che gli stranieri attualmente
detengono soltanto l'1,25% del mercato e ritiene che i flussi netti nel mercato
potrebbero raggiungere i 100 miliardi di renminbi, ovvero 15 miliardi di Dollari
entro la fine dell'anno. Ma l'ambizione iniziale della Cina potrebbe essere di far
includere i mercati locali negli indici obbligazionari globali dopo che il mese
scorso le azioni cinesi sono state incluse nell'indice dei mercati emergenti
MSCI Emerging Market.
Gli ultimi dati economici della Cina emanano segnali misti. L'indice PMI Caixin
dei responsabili agli acquisti nelle imprese del settore secondario a giugno ha
di nuovo superato i 50 punti, un segno di espansione economica, ma la fiducia
nella crescita economica futura è diminuita, come anche il tasso d'occupazione.
Anche l'indice PMI per il settore terziario indica un rallentamento, essendo
calato da 52,8 punti a maggio a 51,6 punti a giugno. Gli ordini industriali sono
cresciuti più lentamente del solito ed i prezzi fatturati ai clienti sono saliti in
soltanto in modo molto debole. L'indice PMI composito a giugno è sceso a 51,1
punti, il livello più basso dall'inizio dell'anno. I datti ufficiali però sono più
promettenti, probabilmente a causa del tipo diverso di imprese che fanno parte
del sondaggio: i dati PMI ufficiali si riferiscono alle grandi imprese statali,
mentre il Caixin PMI interessa le piccole e medie imprese private.
Accordo commerciale tra UE e Giappone
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Mercato azionario europeo deboleAzioni europee
• Incertezze politiche, rischi geopolitici e dati economici poco convincenti
hanno provocato un consolidamento nei mercato azionari verso la fine del
secondo trimestre, che nelle settimane scorse si è tramutata in un trend
laterale. Sembra che gli investitori aspettino un nuovo impulso che indichi
una direzione al mercato – al rialzo o al ribasso.
• Ultimamente vari membri della Banca Centrale Europea hanno fatto
percepire segnali misti, che non lasciano intravedere una direzione della
politica monetaria chiara. Sembra tuttora prevalere un consenso sul fatto che
una politica monetaria espansiva sia tuttora necessaria per elevare
l'inflazione al livello voluto. D'altronde la congiuntura economica è in via di
miglioramento, suggerendo che verso la fine dell'anno o nel corso dell'anno
prossimo il bisogno di stimolo monetario potrebbe venir meno. Dichiarazioni
in merito all'inizio della linea di marcia più ristrettiva restano vaghe e hanno
contribuito ad un aumento dell'incertezza.
• L'approvazione del salvataggio delle banche italiane in crisi da parte
dell'Unione Europea ha avuto un'influenza leggermente positiva sulle azioni
europee. L'intesa è stata interpretata come un evento chiave per l'intero
settore bancario italiano: a lungo termine dovrebbero ridursi i rischi sistemici
del settore, nonché il rischio di contagio per le banche europee.
• Il settore finanziario europeo negli ultimi anni ha frenato i mercati azionari a
confronto con quelli globali. Nonostante ci sia bisogno di riforme ulteriori,
sussiste la possibilità che ciò inizi a cambiare.
Preoccupazioni per la
politica monetaria della
BCE hanno nuociuto ai
mercati, ma è aumentato
l'ottimismo per il settore
bancario europeo.
Azioni globali
— Focus della settimana
Grafico 1: Le azioni bancarie recuperano terreno.
Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank
Dati aggiornati al 5 luglio 2017.
90
95
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gen-17 feb-17 mar-17 apr-17 mag-17 giu-17 lug-17
Euro STOXX Index Euro STOXX Banking Index
Indicizzato: 1 gennaio 2017 = 100
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Le minute della BCE Reddito fisso europeo
Reddito fisso
— Punto focale della settimana
• Dall'inizio dell'anno e fino alla settimana scorsa, il rendimento decennale
delle obbligazioni governative tedesche (Bund) è oscillato tra lo 0,15% e lo
0,50%. Dato che il tasso d'interesse dei pronti contro termine è fissato dalla
Banca centrale Europea, l'inclinazione della curva dei tassi ha subìto dei
cambiamenti nei tassi a lungo termine.
• Dal momento che il presidente della BCE Mario Draghi ha annunciato in
Portogallo che il miglioramento dell'economia europea potrebbe provocare
delle modifiche nella politica monetaria, il rendimento del Bund decennale è
salito allo 0,50% circa.
• La pubblicazione delle minute della BCE il 6 giugno ha fatto spinto il
rendimento ulteriormente verso l'alto, allo 0,57%, provocando una serie di
vendite nel mercato obbligazionario.
• Dato il carattere di obbligazione di riferimento, movimenti del rendimento del
Bund e l'inclinazione della rispettiva curva dei tassi tendono ad essere
guidati principalmente dalle aspettative sui tassi d'interesse e non dal
contesto economico tedesco. Ciò potrebbe spiegare le differenze
nell'evoluzione recente dei rendimenti obbligazionari tra la Germania e
l'Italia. Il calo del rendimento governativo decennale italiano, prima della
pubblicazione delle minute della BCE, probabilmente è stato più una
conseguenza del salvataggio delle banche che una reazione alle influenze
delle dichiarazione da parte della BCE sulle aspettative sui rendimenti.
Grafico 2: Rendimento decennale de Bund tedesco nel 2017.
Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank
Dati aggiornati al 5 luglio 2017.
Preoccupazioni sulla
politica monetaria futura
della BCE hanno spinto il
rendimento del Bund al di
sopra dello 0,5%.
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
gen-17 feb-17 mar-17 apr-17 mag-17 giu-17 lug-17
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Materie prime Petrolio
Materie prime
— Focus della settimana
• Il prezzo del petrolio greggio ha continuato ad oscillare al rialzo ed al ribasso: il rialzo
della settimana scorsa è stato seguito da un forte calo il 5 luglio, dopodiché è
subentrata una ripresa parziale.
• I mercati inizialmente sono stati destablizzati da un rapporto di Bloomberg sul fatto
che la Russia non è intenzionata a ridurre ulteriormente i quantitativi prodotti, come
stabilito negli accordi con l'OPEC.
• Successivamente però l'American Petroleum Institute (API) ha pubblicato delle cifre
che mostrano un calo delle scorte statunitensi di 5,8 milioni di barili nella settimana
terminata il 30 giugno, ben al di sopra dei 2,3 milioni di barili previsti.
• Sono calate anche le scorte strategiche degli Stati Uniti, che hanno raggiunto il livello
più basso da oltre 12 anni, continuando la tendenza a lungo termine di una riduzione
della dipendenza degli Stati Uniti dal petrolio che riduce il bisogno di scorte.
• Le prospettive a lungo termine restano tuttavia negative. Il prezzo dei futures sul
petrolio è calato del 15% circa dall'inizio dell'anno. Nonostante il calo delle scorte
statunitensi, le riserve dell'OPEC restano elevate.
• Inoltre, nonostante il fatto che i membri dell'OPEC si stiano attenendo ai tagli alla
produzione previsti, la produzione è aumentata in Libia ed in Nigeria, due stati al di
fuori dell'OPEC.
• È aumentata anche la produzione negli Stati Uniti. La settimana scorsa numero di
pozzi petroliferi negli USA è calato leggermente ma precedentemente era aumentato
per 23 settimane consecutive.
• La nostra previsione per il petrolio del tipo WTI* a 12 mesi è di 50 Dollari al barile.
Rialzi e cali recenti del
prezzo del petrolio non
possono mascherare le
prospettive a lungo
termine al ribasso.
Grafico 3: Prezzo dle petrolio e produzione da parte dell'OPEC.
Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank
Dati aggiornati al 5 luglio 2017.
* WTI sta per West Texas Intermediate Light Sweet Crude, una delle due varietà di
petrolio di riferimento, insieme al Brent.
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Brent oil price (lhs,USD/bbl) OPEC oil production (mn bpd)Prezzo petrolio (Brent, sinistra) Produzione OPEC (milioni di barili al gg.)
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Aspettative di un rialzo dei
tassi d'interesse in Gran
Bretagna hanno sostenuto
la Sterlina, ma ci
aspettiamo periodi di
volatilità ulteriori nel futuro
ed un indebolimento a
lungo termine.
Cambi
— Focus della settimana
Mercato valutario
Valute globali• Dopo aver raggiunto un massimo annuale rispetto al Dollaro di 1,445 la
settimana scorsa, l'Euro ha ripreso a calare.
• Ciò che aveva rafforzato l'Euro è stata la pubblicazione delle minute del
vertice della BCE il 29 giugno, che ha rivelato l'abbandono dell'intenzione a
tagliare i tassi nella propria comunicazione.
• L'Euro potrebbe attraversare ulteriori periodi di rafforzamento contro il Dollaro,
però man mano che ci avviciniamo al 2018 la divergenza nella politica
monetaria ed il miglioramento dei dati economici negli Stati Uniti dovrebbe far
apprezzare il Dollaro. La nostra previsione del camio EUR/USD a 12 mesi è di
1,10.
• La Sterlina (GBP) è stata sotenuta dalle aspettative per un possibile rialzo
imminente dei tassi d'interesse da parte della Bank of England (BoE), la banca
centrale della Gran Bretagna.
• Una serie di dichiarazioni da parte dei membri del Comitato della BoE e del
Governatore Mark Carney, hanno dato credibilità a quest'aspettativa. Tuttavia,
un aumento dei tassi d'interesse potrebbe rivelarsi problematico nel contesto
di un'economia in fase di rallentamento, come sembra indicare una serie di
dati economici recenti, tra i quali gli indici PMI.
• Di conseguenza, mentre la Sterlina ha recuperato il calo del 2% rispetto al
Dollaro subìto l'8 giugno, all'indomani dell'elezione, stimiamo che sono
probabili ulteriori periodi di volatilità e di debolezza rispetto al Dollaro.
• La nostra previsione del cambio GBP/USD a 12 mesi è di 1,23, mentre il livello
attuale è di 1,29.
Figura 4: Riduzione del differenziale della crescita economica degli Stati Uniti.
Fonte: Deutsche Bank
Dati aggiornati al 5 luglio 2017.
0.8
0.9
1
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
GBP/USD GBP/EUR
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Giugno 2018
Indici azionari
USA (S&P 500) 2,450
Eurozona (Euro STOXX 50) 3,650
Germania (DAX) 13,400
Regno Unito (FTSE 100) 7,500
Giappone (MSCI Japan) 970
Asia ex Giappone (MSCI in USD) 660
America Latina (MSCI in USD) 2,550
Principali rendimenti dei titoli sovrani (10 anni,%)
USA 2.60
Germania 0.80
Regno Unito 1.40
Giappone 0.10
Materie prime
Petrolio (WTI) 50
Oro in USD 1200
Cambi
EUR/USD 1.10
USD/JPY 115
EUR/GBP 0.87
GBP/USD 1.27
USD/CNY 6.90
EUR/CHF 1.11
EUR/NOK 9.10
USD/CAD 1.28
AUD/USD 0.78
NZD/USD 0.74
USD/BRL 3.50
USD/SGD 1.53
USD/TRY 3.90
USD/RUB 58.0
Previsioni di Deutsche Bank del 7 luglio 2017, suscettibili di cambiare senza preavviso.
Previsioni di Deutsche Bank
Prospettive
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Previsioni
One-pager mercati
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Calendario
Glossario
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Dati aggiornati al 5 luglio 2017. Fonte: FactSet. Valori negativi in rosso.
Fatti e Cifre
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Calendario
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Valore attuale Rendim. 1
settimana
Rendim.
mensile
Rendim.
anno in
corso
05.07.2016-
05.07.2017
05.07.2015 –
05.07.2016
05.07.2014 -
05.07.2015
05.07.2013-
05.07.2014
05.07.2012
05.07.2013
Obbligazioni
2 anni Bund (Germania) -0.64% 0.00% -0.27% -0.72% -0.80% 0.24% 0.44% 0.43% 0.00%
5 anni Bund (Germania) -0.22% -0.27% -0.99% -1.06% -1.32% 3.37% 1.91% 3.20% 1.03%
10 anni Bund (Germania) 0.47% -1.06% -1.84% -1.68% -4.25% 11.06% 5.66% 7.48% 0.18%
10 anni Gilt (Regno Unito) 1.34% -1.00% -1.71% 0.95% -1.50% 14.50% 9.72% 1.95% -4.71%
2 anni BTP -0.13% -0.04% 0.13% 0.10% 0.26% 0.92% 0.86% 4.23% 7.17%
5 anni BTP 0.82% -0.17% 0.58% 0.77% 0.01% 6.36% 2.51% 13.21% 13.98%
10 anni BTP 2.13% -0.81% 1.45% -0.11% -4.26% 12.97% 6.56% 19.95% 17.80%
Barclays Euro Corporate 0.89% -0.14% -0.32% 0.88% 0.93% 5.63% 1.87% 6.89% 6.68%
Barclays Euro High Yield 2.88% -0.09% 0.18% 4.12% 8.84% 3.06% 2.71% 12.79% 15.09%
JP Morgan EMBIG Div. 5.43% -0.37% -1.63% -1.48% 2.70% 10.32% 23.60% 5.09% -3.24%
Azioni
USA (S&P 500) 2,432.5 -0.3% -0.2% 8.7% 16.5% 0.6% 4.6% 21.7% 19.3%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 3,478.4 -1.6% -2.8% 5.7% 23.7% -18.3% 5.2% 26.0% 13.6%
Germania (DAX) 12,453.7 -1.5% -2.9% 8.5% 30.6% -13.8% 10.5% 28.2% 19.4%
Regno Unito (FTSE 100) 7,367.6 -0.3% -2.1% 3.2% 12.6% -0.6% -4.1% 7.7% 12.0%
Italia (FTSE MIB) 20,939.4 -0.5% 1.1% 8.9% 32.7% -29.9% 4.4% 38.8% 10.3%
Francia (CAC 40) 5,180.1 -1.4% -2.4% 6.5% 24.4% -13.4% 7.6% 19.1% 16.2%
Giappone (MSCI Japan) 961.8 0.3% 0.4% 5.4% 27.7% -25.4% 28.1% 7.0% 54.8%
Asia ex Giappone (MSCI,
USD)624.3 -0.3% -0.3% 21.4% 23.6% -13.6% -0.5% 17.0% 2.7%
America Latina (MSCI,
USD)2,546.9 0.7% 0.2% 8.8% 14.2% -10.4% -27.1% 11.9% -15.1%
Materie prime & Alternativi
WTI (USD) 45.13 0.9% -4.8% -16.0% -3.2% -16.1% -46.5% 0.6% 18.6%
Oro (USD) 1,221.7 -2.3% -4.6% 5.6% -9.2% 15.3% -11.6% 8.7% -24.5%
EUR/USD 1.1329 -0.3% 0.7% 7.4% 2.0% 0.1% -18.3% 5.9% 3.7%
EUR/GBP 0.8766 -0.2% 0.7% 2.7% 3.0% 19.7% -10.2% -8.1% 8.1%
EUR/JPY 128.33 0.7% 3.3% 4.3% 13.7% -17.2% -1.8% 7.1% 30.8%
VIX Index 11.07 1.04 1.00 -2.97 -4.51 -1.21 6.47 -4.57 -2.61
VDAX Index 13.98 -0.01 1.94 -3.87 -11.55 -4.38 17.74 -9.37 -0.68
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.
p.11
Deutsche BankPCC International Dati aggiornati al 5 luglio 2017. Fonte: FactSet. Dati negativi in rosso.
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settimana
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05.07.2016-
05.07.2017
05.07.2015 –
05.07.2016
05.07.2014 -
05.07.2015
05.07.2013-
05.07.2014
05.07.2012
05.07.2013
Valori obbligazionari
Tasso BCE (Refi Rate) 0.00% 0 0 0 0 -5 -10 -35 -50
Ripidità della curva Bund
(10anni-2anni)111 12 7 20 61 -57 -18 -37 22
Spread Gov. FRA-GER
(10anni)34 -3 -11 -24 2 -13 3 -17 -50
Spread Gov. ITA-GER
(10anni)165 -2 -34 -7 23 -6 -7 -118 -183
Spread Gov. SPA-GER (10
anni)107 1 -23 -21 -30 -5 -9 -145 -236
Euro Investment Grade
Spread (10anni)42 -9 -12 -34 -58 37 41 -34 -119
Euro High Yield Spread
(10anni)241 -9 -21 -87 -180 170 70 -166 -296
J.P. Morgan EMBIG Div.
Spread496 3 4 -73 -47 45 110 -21 38
Valori azionari
USA (S&P 500) 19.7 -0.1 0.0 0.6 1.7 0.3 0.3 2.1 1.8
Eurozona (Euro Stoxx 50) 15.4 -0.2 -0.4 -0.4 2.5 -2.1 0.3 3.5 1.8
Germania (DAX) 14.4 -0.2 -0.4 -0.4 2.3 -2.4 0.4 3.0 0.8
Regno Unito (FTSE 100) 16.0 0.1 -0.4 -1.4 -0.7 1.5 0.4 2.7 1.9
Italia (FTSE MIB) 30.6 -0.2 0.3 11.9 14.8 -2.4 -1.4 6.0 4.0
Francia (CAC 40) 15.6 -0.2 -0.3 0.1 1.8 -1.9 0.8 3.0 2.2
Giappone (MSCI Japan) 16.0 0.0 0.0 -0.5 1.8 -3.5 2.4 -5.0 3.0
Asia ex Giapp. (MSCI, USD) 15.0 -0.1 0.0 1.0 1.7 0.2 0.2 1.2 -0.1
America Latina (MSCI,
USD)14.6 0.1 0.0 -0.6 -3.9 3.0 1.4 1.2 0.9
Relative
Strength
Index
Media
mobile a 50
giorni
Media
mobile a
100 giorni
Media
mobile a
200 giorni
Crescita
degli utili
(prox 12m)
Delta %
crescita
degli utili
Dividend
Yield
Analisi tecnica e fondamentale
USA (S&P 500) 53.29 2,414.5 2,387.9 2,303.1 11.2% 0.2% 2.1%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 39.71 3,569.4 3,498.0 3,327.2 9.7% 1.1% 3.6%
Germania (DAX) 41.19 12,659.5 12,363.1 11,720.6 9.0% 1.9% 3.1%
Regno Unito (FTSE 100) 42.91 7,427.6 7,370.9 7,195.4 11.6% -0.1% 4.2%
Italia (FTSE MIB) 50.28 21,056.8 20,423.3 19,187.1 123.8% 2.8% 3.9%
Francia (CAC 40) 41.88 5,298.1 5,159.8 4,916.9 8.6% 0.8% 3.4%
Giappone (MSCI Japan) 61.08 943.3 928.7 903.9 10.8% 0.1% 2.2%
Asia ex Giappone (MSCI, USD) 51.95 616.8 596.7 565.9 15.0% 2.7% 2.5%
America Latina (MSCI, USD) 51.23 2,570.5 2,595.1 2,508.1 14.7% -0.2% 3.4%
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.
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USA Asia Europa
Lunedì10 Luglio
Credito al consumo (maggio) Giappone: prestiti bancari,
sondaggio Economy
Watchers (giugno), ordini di
macchinari (maggio)
Cina: prezzi alla produzione
ed al consumo (giugno)
Germania: bilancia
commerciale e dei pagamenti
(maggio)
Eurozona: fiducia degli
investitori Sentix
Gran Bretagna: vendite al
dettaglio BRC (giugno)
Martedì11 Luglio
Indice NFIB: ottimismo piccole
imprese (giugno)
commercio all'ingrosso (maggio)
Giappone: M2 (giugno)
Australia: prestiti per
investimenti, mutui
residenziali (maggio)
Italia: Produzione industriale
(maggio)
Mercoledì12 Luglio
"Beige Book" della Fed Australia: Westpac Consumer
Confidence (July)
Cina: M2, prestiti,
investimenti esteri diretti
Giappone: indice settore
terziario (maggio)
Gran Bretagna: occupazione
ed introiti (marzo-maggio)
Eurozona: produz. industr.
(maggio)
Giovedì13 Luglio
Indice prezzi alla produzione
(giugno)
Budget pubblico (giugno)
Cina: commercio estero
(giugno)
Germania, Francia, Spagna:
Inflazione prezzi al consumo
(giugno)
Svizzera: inflaz. prezzi al
consumo e alla produz.
(giugno)
Venerdì14 Luglio
Indice prezzi al consumo
(giugno)
Vendite al dettaglio (giugno)
Produz. industriale (giugno)
Fiducia dei consumatori (luglio)
nessun dato Italia: Inflazione prezzi al
consumo (giugno)
Eurozona: bilancia
commerciale (maggio)
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La BCE è la Banca Centrale Europea.
La Federal Reserve (FED) è la banca centrale degli Stati Uniti.
PIL: Prodotto interno lordo, è pari alla somma dei beni e dei servizi finali prodotti da un paese in un dato periodo di
tempo. Si dice interno perché si riferisce a quello che viene prodotto nel territorio del paese, sia da imprese nazionali sia
da imprese estere.
l'OPEC è l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio , meglio conosciuta come OPEC (Organization of the Petroleum
Exporting Countries), fondata nel 1960, comprende dodici Paesi che si sono associati, formando un cartello economico,
per negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di petrolio, prezzi e concessioni.
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prendere una decisione di investimento, gli investitori devono considerare, con o senza l'assistenza di un consulente per gli investimenti, se gli
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situazione finanziaria. Inoltre, questo documento è solo a scopo informativo e non costituisce un'offerta, una raccomandazione o una sollecitazione a
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reddito e capitale investito. Il valore degli investimenti può diminuire o aumentare e non si può recuperare l'importo originariamente investito in qualsiasi
punto nel tempo. Inoltre, notevoli fluttuazioni del valore dell'investimento sono possibili anche in brevi periodi di tempo.
Questa pubblicazione contiene dichiarazioniprevisonali future. Le previsioni includono, ma non sono limitati a ipotesi, stime, proiezioni, opinioni, modelli
e analisi delle prestazioni ipotetica. Le dichiarazioni previsionali espresse costituiscono il giudizio dell'autore alla data di questo materiale. Le
dichiarazioni previsionali implicano elementi significativi di giudizi soggettivi e analisi e le eventuali modifiche e / o considerazioni di fattori diversi o
aggiuntivi potrebbero avere un impatto significativo sui risultati indicati. Pertanto, i risultati effettivi possono variare, forse materialmente, dai risultati
contenuti nel presente documento. Nessuna dichiarazione o garanzia è fatta da Deutsche Bank per quanto riguarda la ragionevolezza o completezza
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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Luglio 2017