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In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. 1 Deutsche Bank PCC International CIO Insights Weekly Bulletin 1 2 3 14 Settembre 2018 Christian Nolting CIO Globale Soluzione finale cercasi Sabato 15 settembre si compie il 10° anniversario del fallimento di Lehman Brothers. Qual è oggi lo stato di salute del mondo? Dipende: se gli Stati Uniti hanno recuperato tutto il loro smalto, non si può dire altrettanto dell’Europa e dei Paesi emergenti. Gli effetti secondari si fanno ancora sentire. Negli Stati Uniti la ripresa si è manifestata con un’intensa espansione economica e con ampi rialzi dei titoli azionari. Invece è rimasta indietro l’Europa, dove le difficoltà politiche e strutturali ancora ostacolano una risposta strategica. La Cina ed i Paesi emergenti soffrono tuttora di alcuni effetti collaterlai della crisi finanziaria post- Lehman. A pagina 2 analizziamo brevemente le ripercussioni del fallimento di Lehman Brothers sull’economia e sui mercati e le conseguenti risposte strategiche. In queste risposte la Federal Reserve ha indicato la strada e si può affermare che negli Stati Uniti gli interventi strategici molto più ampi del semplice allentamento quantitativo hanno raggiunto gli obiettivi. L’espansione economica statunitense, modesta all’inizio, successivamente ha accelerato il passo. Negli Stati Uniti anche i prezzi delle abitazioni sono in ripresa, sebbene le aperture di cantieri e le vendite di abitazioni nuove siano tuttora notevolmente inferiori ai massimi di prima della crisi. Esaurita la precedente impennata, i differenziali di rendimento sono scesi ai minimi degli ultimi decenni. Le azioni statunitensi hanno inanellato 10 anni di rialzi consecutivi. Il settore finanziario è molto più robusto rispetto al 2008 e il rapporto tra indebitamento totale e attività è il più contenuto dell’ultimo decennio, mentre prosegue impetuoso l’aumento degli utili. Invece in Europa il decennio successivo al fallimento di Lehman Brothers è stato alquanto meno positivo. Lo dimostrano, seppure in modi piuttosto diversi, le riunioni di ieri della Banca centrale europea e della Banca d’Inghilterra, che approfondiamo a pagina 3. La BCE si sta lentamente preparando alla fine dell’allentamento quantitativo, ma un aumento del tasso d’interesse sembra molto improbabile prima dell’autunno 2019: in altre parole, la “normalizzazione” della politica monetaria è ancora di là da venire. Da parte sua la Banca d’Inghilterra cerca di spronare la fiacca economia britannica, ma è uno sforzo notevolmente ostacolato dall’incertezza sulla Brexit. Sicuramente continueranno per molti anni i dibattiti sul contributo degli sconvolgimenti economici e sociali causati dalla crisi finanziaria globale. Alcune economie, come la Germania, hanno superato la crisi meglio di altre, ma resta difficile dichiarare tutta l’Europa completamente guarita. Anche gli attuali contrasti sui dazi possono essere considerati una conseguenza indiretta del tracollo di Lehman e della conseguente disillusione popolare negli Stati Uniti, e in misura minore in altri Paesi, verso l’attuale ordine economico mondiale. Queste tensioni stanno già avendo conseguenze in Cina, come approfondiamo a pagina 4. Un decennio dopo, anche i Paesi emergenti sono sempre più schiacciati nella morsa della tenaglia forgiata dal fallimento di Lehman, ossia da una parte le difficoltà derivanti dai conflitti commerciali e dall’altra le ripercussioni dell’apprezzamento del dollaro, a sua volta conseguenza indiretta del successo della reazione statunitense alla crisi. Come sempre, i timori degli investitori confermano lo scetticismo verso i fondamentali dei Paesi emergenti. All’interno del Bulletin Lettera dalle aree geografiche 2 View per asset class 5 Previsioni 9 One-pager mercati 10 Analisi dei fondamentali 11 Calendario 12 Glossario 13 1 2 3

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In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale.

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Deutsche Bank

PCC International

CIO InsightsWeekly Bulletin

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14 Settembre 2018

Christian Nolting

CIO Globale

Soluzione finale cercasi

Sabato 15 settembre si compie il 10° anniversario del fallimento di Lehman Brothers. Qual è oggi lo stato di salute del mondo? Dipende: se gli Stati Uniti hanno recuperato tutto il loro smalto, non si può dire altrettanto dell’Europa e dei Paesi emergenti. Gli effetti secondari si fanno ancora sentire.

Negli Stati Uniti la ripresa si è manifestata con un’intensa espansione economica e con ampi rialzi dei titoli azionari.

Invece è rimasta indietro l’Europa, dove le difficoltà politiche e strutturali ancora ostacolano una risposta strategica.

La Cina ed i Paesi emergenti soffronotuttora di alcuni effetticollaterlai della crisifinanziaria post-Lehman.

A pagina 2 analizziamo brevemente le ripercussioni del fallimento di Lehman

Brothers sull’economia e sui mercati e le conseguenti risposte strategiche. In queste

risposte la Federal Reserve ha indicato la strada e si può affermare che negli Stati

Uniti gli interventi strategici – molto più ampi del semplice allentamento quantitativo –

hanno raggiunto gli obiettivi. L’espansione economica statunitense, modesta all’inizio,

successivamente ha accelerato il passo. Negli Stati Uniti anche i prezzi delle abitazioni

sono in ripresa, sebbene le aperture di cantieri e le vendite di abitazioni nuove siano

tuttora notevolmente inferiori ai massimi di prima della crisi. Esaurita la precedente

impennata, i differenziali di rendimento sono scesi ai minimi degli ultimi decenni. Le

azioni statunitensi hanno inanellato 10 anni di rialzi consecutivi. Il settore finanziario è

molto più robusto rispetto al 2008 e il rapporto tra indebitamento totale e attività è il più

contenuto dell’ultimo decennio, mentre prosegue impetuoso l’aumento degli utili.

Invece in Europa il decennio successivo al fallimento di Lehman Brothers è stato

alquanto meno positivo. Lo dimostrano, seppure in modi piuttosto diversi, le riunioni di

ieri della Banca centrale europea e della Banca d’Inghilterra, che approfondiamo a

pagina 3. La BCE si sta lentamente preparando alla fine dell’allentamento quantitativo,

ma un aumento del tasso d’interesse sembra molto improbabile prima dell’autunno

2019: in altre parole, la “normalizzazione” della politica monetaria è ancora di là da

venire. Da parte sua la Banca d’Inghilterra cerca di spronare la fiacca economia

britannica, ma è uno sforzo notevolmente ostacolato dall’incertezza sulla Brexit.

Sicuramente continueranno per molti anni i dibattiti sul contributo degli sconvolgimenti

economici e sociali causati dalla crisi finanziaria globale. Alcune economie, come la

Germania, hanno superato la crisi meglio di altre, ma resta difficile dichiarare tutta

l’Europa completamente guarita.

Anche gli attuali contrasti sui dazi possono essere considerati una conseguenza

indiretta del tracollo di Lehman e della conseguente disillusione popolare negli Stati

Uniti, e in misura minore in altri Paesi, verso l’attuale ordine economico mondiale.

Queste tensioni stanno già avendo conseguenze in Cina, come approfondiamo a

pagina 4. Un decennio dopo, anche i Paesi emergenti sono sempre più schiacciati

nella morsa della tenaglia forgiata dal fallimento di Lehman, ossia da una parte le

difficoltà derivanti dai conflitti commerciali e dall’altra le ripercussioni

dell’apprezzamento del dollaro, a sua volta conseguenza indiretta del successo della

reazione statunitense alla crisi. Come sempre, i timori degli investitori confermano lo

scetticismo verso i fondamentali dei Paesi emergenti.

All’interno del Bulletin

Lettera dalle aree geografiche 2

View per asset class 5

Previsioni 9

One-pager mercati 10

Analisi dei fondamentali 11

Calendario 12

Glossario 13

1

2

3

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale.

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Weekly Bulletin — 14 Settembre 2018

STATI UNITI

Larry V Adam

CIO Americas and Chief Investment Strategist

Sabato 15 settembre si compie il 10° anniversario del fallimento di Lehman Brothers,

un evento che ha cambiato il mondo della finanza. Quel fallimento, tuttora il maggiore

nella storia degli Stati Uniti, è stato il principale fattore scatenante della concatenazione

di eventi nota come “Grande crisi finanziaria” e “Grande recessione.” Negli Stati Uniti il

rallentamento dell’attività economica e le incertezze sulla stabilità del sistema bancario

causarono la recessione più lunga e più grave (con la perdita di circa il 4% del PIL

nazionale) dalla Grande depressione del 1934.

Ricorso a provvedimenti di bilancio e monetari inusitati

Per contrastare la drammatica recessione mondiale le banche centrali e i governi

attuarono energiche politiche di bilancio e monetarie, per stimolare la crescita

economica e ripristinare la fiducia nel sistema bancario mondiale. Tra i provvedimenti di

bilancio figurano il TARP (Troubled Asset Relief Program), un meccanismo di

salvataggio bancario nel cui ambito nel 2007 il governo destinò 700 mld di dollari

all’acquisto di “titoli tossici” per consolidare il sistema finanziario, e la legge detta ARRA

(The American Recovery and Reinvestment Act), che nel 2009 stanziò 800 mld di

dollari per investimenti in infrastrutture. Tra gli interventi monetari ricordiamo le

drastiche riduzioni dei tassi d’interesse attuate dalle banche centrali e i ripetuti

allentamenti monetari, che gonfiarono a livelli inusitati i loro stati patrimoniali. Dal

fallimento di Lehman il bilancio della Federal Reserve è più che quadruplicato.

La performance del mercato

• L’espansione economica negli Stati Uniti: debole ma costante. L’espansione

successiva alla profonda recessione di origine finanziaria, per quanto storicamente

modesta, è stata costante ed a giugno 2019 diventerà la più prolungata di tutti tempi.

• Abitazioni: lenta ripresa. Dopo il crollo di circa il 35% dai massimi del 2006 ai minimi

del 2012, i prezzi delle abitazioni sono risaliti del 60% tornando quasi ai massimi storici.

Tuttavia le aperture di nuovi cantieri e le vendite di abitazioni nuove devono ancora

recuperare terreno, essendo tuttora di oltre il 40% sotto i massimi precedenti la crisi.

• Rendimenti dei titoli del Tesoro: ribasso prolungato. Gli acquisti di obbligazioni

effettuati dalle banche centrali non hanno impedito ai rendimenti dei titoli pubblici di

rimanere generalmente orientati al ribasso, tanto che nel 2016 il rendimento

dell’emissione decennale del Tesoro è sceso al minimo storico dell’1,36%.

• Obbligazioni: dalla paura al risanamento. L’incerto stato di salute dei maggiori istituti

finanziari, la scarsa liquidità e il rischio di contagi fecero impennare al massimo storico

del 14% i tassi d’interesse delle obbligazioni delle migliori società finanziarie, portando

a ben 1.120 punti base il differenziale di rendimento sulle emissioni del Tesoro. Tuttavia

con l’attenuarsi della crisi i differenziali di rendimento si sono ridotti al minimo degli

ultimi decenni e oggi sono scesi a 128 punti base.

• Azioni: una lunga serie di rialzi. Il giorno del fallimento l'indice S&P 500 perse circa il

5%, a cui si aggiunse gradualmente un altro 50% prima di raggiungere il minimo storico

il 9 marzo 2009. Tuttavia da allora a oggi l’indice S&P 500 ha guadagnato il 200%,

avviandosi a inanellare il 10° anno consecutivo di rialzi.

• Settore finanziario: più solido dopo le riforme. Prima di raggiungere il minimo storico,

durante la crisi il settore finanziario statunitense aveva perso gradualmente l’84% del

valore. Pur avendo recuperato il 560% da quel minimo storico (marzo 2009), il settore

non è ancora tornato sui valori massimi precedenti l’inizio del ciclo. Il nostro attuale

giudizio su questo settore è “Sovraponderare”, per più di un motivo. Il primo è la

maggiore solidità del settore finanziario statunitense rispetto al 2008. Ad esempio, gli

istituti sono più capitalizzati perché i livelli di debito (ossia il rapporto tra l’indebitamento

totale e l’attivo) sono notevolmente diminuiti, da circa il 65% nel 2008 all’odierno 15%, e

oggi sono i più contenuti in assoluto. Secondariamente, rispetto al 2008 è diventata più

favorevole la correlazione tra il settore e i rendimenti dei titoli del Tesoro. Se si avvererà

la nostra previsione di un aumento del rendimento dei titoli del Tesoro al 3,25% nei

prossimi 12 mesi, il settore finanziario dovrebbe beneficiarne. La terza considerazione è

che gli utili dovrebbero aumentare ancora sensibilmente, del 32% nel 2018 e di un altro

10% nel 2019. Infine, i multipli di valutazione sono i più modesti dell’ultimo biennio.

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

10 anni fa falliva Lehman Brothers

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale.

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Weekly Bulletin — 14 Settembre 2018

EMEA

Stéphane Junod

CIO EMEA, Head of WD EMEA

La BCE e la BoE mantengono invariata la rotta

Gli esiti delle riunioni tenute giovedì scorso dalla Banca Centrale Europea

(BCE) e dalla Banca d'Inghilterra (BoE) erano già ampiamente previsti. La

BCE ha comunicato che gli acquisti mensili netti di obbligazioni saranno

prima dimezzati a 15 mld di euro a partire da ottobre e poi definitivamente

interrotti alla fine di dicembre. In un secondo annuncio la BCE ha espresso

l’intenzione di mantenere invariato il tasso d’interesse “fino a dopo l’estate

2019”, lasciando intendere con quest’indicazione di essere ancora

fortemente impegnata a contrastare le conseguenze della crisi finanziaria

mondiale innescata dal tracollo di Lehman Brothers un decennio fa. I

mercati hanno metabolizzato senza reagire il comunicato della BCE e la

successiva conferenza stampa di Draghi, anzi inizialmente l’euro si è

leggermente apprezzato dopo alcune sue considerazioni sull’andamento

favorevole dell’inflazione.

Anche il Comitato di politica monetaria delle BoE ha deciso con 9 voti a 0 di

lasciare invariato il tasso d’interesse e quindi di confermare l’attuale

strategia. Nel comunicato esplicativo, a un modestissimo incremento della

crescita economica prevista a breve termine si è contrapposta una

preoccupata presa d’atto dei rischi suscitati dai Paesi emergenti, dalle

tensioni commerciali internazionali e dalla Brexit. Nella dichiarazione finale

non sono state espresse particolari apprensioni sulla sterlina, la cui volatilità

tuttavia nei prossimi mesi sarà alimentata da queste incognite irrisolte.

La Banca centrale turca ha fatto abbastanza, per ora

I mercati, disposti a concedere alla BCE e alla BoE il beneficio del dubbio

sulle loro decisioni strategiche prese o mancate, restano invece molto più

scettici verso la Banca centrale turca (la CBRT), sia per le perplessità sulla

sua reale indipendenza che per la sua riluttanza a intervenire per arginare lo

scivolone della lira turca lo scorso luglio. Ha stupito l’inconsueta iniziativa

della CBRT di annunciare ancora prima della riunione di giovedì l’intenzione

di cambiare strategia monetaria, poi messa in pratica aumentando al 24%

(+625 punti base, quindi più della previsione degli operatori) il tasso di

riferimento, ossia il tasso pronti contro termine settimanale. Tuttavia la

portata effettiva della stretta monetaria sarà inferiore a quanto l’aumento del

tasso farebbe supporre, perché la CBRT ora fornirà tutta la liquidità alle

banche centrali a questo tasso di riferimento anziché a quello overnight,

leggermente più costoso. Probabilmente questo rialzo è stato reso

inevitabile dall’impennata di agosto dell’inflazione, ora al 17,90% annuo, la

più alta degli ultimi 15 anni; la dimensione dell’aumento, e l’acquietamento

del timore che CBRT stesse deviando dall’ortodossia economica,

inizialmente hanno rassicurato i mercati e spinto la lira turca ad apprezzarsi

sul dollaro. Tuttavia a più lungo termine la Banca centrale potrà ripristinare

la fiducia degli operatori nel funzionamento del sistema, e spezzare il circolo

vizioso tra indebolimento della lira e spirale inflazionistica, solo giocando

d’anticipo sui mercati. Il tasso d’interesse reale, oggi superiore del 6%

all’inflazione, nell’immediato futuro potrebbe bloccare o scoraggiare altri

esodi di capitale. Ma se l’aumento dell’inflazione erodesse anche questo

tasso reale, rendendo necessarie altre strette monetarie, non è da escludere

l’avvento di una stagflazione o di una recessione. Pertanto manteniamo la

cautela, sia sulla la lira che sulle azioni e obbligazioni turche.

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

Le banche centrali tentano di convincere

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale.

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Weekly Bulletin — 14 Settembre 2018

China: rallenta la crescita delle esportazioni

ASIA

Tuan Huynh

CIO APAC and Head of WD APAC

Le incognite legate all’imposizione dei dazi minano la fiducia delle imprese

Il tasso di crescita annualizzato delle esportazioni cinesi ha rallentato dal

12,20% di luglio al 9,80% di agosto. Il dato destagionalizzato delle

esportazioni cinesi ad agosto mostra un calo su base mensile dell’1,70%,

dopo il -0,90% del mese precedente. La flessione segue l’applicazione, con

decorrenza dai primi di luglio, dei dazi statunitensi del 25% su 50 mld di

dollari di prodotti importati dalla Cina. Grazie ad alcuni interventi di

allentamento della politica monetaria, nello stesso periodo la crescita delle

esportazioni cinesi ha tenuto bene, ed anzi ad agosto ha fatto segnare un

+20% su base annua rispetto al +27,30% di luglio. Ad agosto la bilancia

commerciale cinese ha registrato un avanzo di 27,90 mld di dollari, dunque

leggermente in calo dai 28,10 mld di dollari di luglio.

Ora i riflettori del mercato sono puntati sulla possibile imposizione di una

nuova serie di dazi del 10% (o del 25%) su altri 200 mld di dollari di

importazioni dalla Cina. Come se non bastasse, il presidente Trump ha fatto

sapere che è allo studio l’introduzione di ulteriori dazi su 267 mld di dollari di

importazioni di prodotti cinesi.

Considerate tutte queste incognite legate ai dazi commerciali, non

sorprende il calo dell’ottimismo delle aziende cinesi. La diminuzione a 49,3,

ossia sotto il livello neutrale di 50, registrata ad agosto dall’indice PMI dei

responsabili degli acquisti della provincia di Guangdong (da cui proviene

gran parte delle esportazioni cinesi), è il risultato più modesto dell’ultimo

biennio. Nei prossimi mesi i contrasti commerciali tra Stati Uniti e Cina

potrebbero causare ulteriori rallentamenti del tasso di crescita delle

esportazioni cinesi.

Ciò premesso, a nostro avviso le trattative commerciali tra Cina e USA

potrebbero diventare più agevoli dopo le elezioni di medio termine

statunitensi all’inizio di novembre. Alla data in cui scriviamo abbiamo

appreso che alcuni esponenti dell’amministrazione statunitense hanno

chiesto alla Cina l’avvio di un nuovo negoziato di alto livello sulle

controversie commerciali. Anche se non prevediamo svolte di rilievo nella

contesa tra USA e Cina nelle prossime settimane, nei mesi successivi

potremmo assistere a sviluppi più costruttivi del negoziato tra i due

contendenti.

A nostro avviso una “guerra commerciale” su vasta scala non conviene a

nessuno dei due antagonisti. Verosimilmente l’imposizione dei dazi si

ripercuoterà sui prezzi pagati dai consumatori statunitensi, data la forte

dipendenza del Paese dalle importazioni dalla Cina, particolarmente in

alcuni settori come i mobili, l’elettronica di consumo e vari altri. D’altronde un

incontro diretto tra i presidenti Trump e Xi è in programma nell’ambito della

riunione del G20 che si svolgerà in Argentina alla fine di novembre, che

potrebbe rappresentare l’occasione di avviare entro la fine dell’anno un

disgelo dei contrasti commerciali tra i due Paesi.

Abbiamo notato che il rallentamento della crescita delle esportazioni cinesi

ha già indotto il governo a intraprendere alcuni interventi monetari e di

politica di bilancio per stimolare l’economia. A nostro avviso questi

provvedimenti anticiclici potrebbero iniziare a stabilizzare la crescita

economica a partire da novembre o dicembre di quest’anno. Tutto ciò

considerato, riteniamo possibile un miglioramento del clima dei mercati

finanziari cinesi verso la fine dell’anno.

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— Focus della settimana

Weekly Bulletin —

La sottoperformance delle azioni europee Azionario

• L’estate si è rivelata deludente per le azioni europee. Gli indici MSCI

Europe ed MSCI EMU hanno perso rispettivamente il 5,60% e il 6,70% dai

massimi di maggio, mentre l’indice MSCI World ha guadagnato l’1,60%.

• Indubbiamente i deludenti dati macroeconomici europei pubblicati nel

primo semestre non hanno giovato alle borse. Tuttavia una

sottoperformance così ampia non può essere addebitata solo alle

apprensioni sulla crescita economica.

• La prima considerazione è che tutti i principali indicatori di tendenza, da

quello dei responsabili degli acquisti al quello dell’ottimismo dei

consumatori, ancora predicono un’espansione superiore alla media. Per

questo motivo gli utili societari previsti non hanno subìto

ridimensionamenti sostanziali.

• La seconda osservazione è che la sottoperformance relativa delle azioni

europee è proseguita anche quando i dati europei economici sono apparsi

superiori alle attese, sia in termini assoluti che rispetto alle altre economie:

i motivi della debolezza non sono solo economici, ma anche politici.

• Le tensioni commerciali, e in particolare l’imposizione di dazi su alcune

industrie esportatrici europee come quella automobilistica, hanno pesato

fortemente sulle azioni europee, che generalmente dipendono più di altre

aree geografiche dalle vendite nei mercati esteri. Anche le apprensioni

legate ai Paesi emergenti, importanti destinatari delle esportazioni

europee, danneggiano l’Europa più degli Stati Uniti.

• Inoltre allo stato d’animo degli operatori hanno nuociuto le difficoltà di

politica interna, come l’irrisolta questione della Brexit e il dibattito sulla

legge di bilancio italiana.

• Il grafico seguente mostra che la debolezza estiva non è un andamento

nuovo per le azioni europee: infatti dal 1978 i rendimenti medi dell’indice

MSCI Europe sono sempre stati negativi nei mesi di maggio, giugno,

agosto e settembre. Tuttavia il grafico mostra anche la tendenza rialzista

delle borse europee nei mesi finali dell’anno.

• Ciononostante, con tante problematiche politiche ancora irrisolte e la

prospettiva di un’intensa volatilità nei prossimi mesi, riteniamo prematuro

posizionarci per un rialzo delle borse europee a fine anno.

Rendimento mensile dell’indice MSCI dal 1978 in poi

Azioni

Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati all’11 settembre 2018.

14 Settembre 2018

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Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

Il fiacco andamento estivo delle azioni europee non è una novità, ma le tante questioni politiche ancora irrisolte fanno dubitare che l'anno si chiuderà con un rialzo di fine anno.

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Media (sinistra) % di mesi positivi dal 1978 (destra)

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Weekly Bulletin —

Titoli di Stato italiani: rendimenti e possibili rischi

Reddito fisso

• Dopo la formazione del nuovo governo lo scorso aprile, si sono riaccesi i

riflettori sul differenziale di rendimento (lo spread) tra i titoli di Stato italiani

e tedeschi, considerato un buon indicatore del premio al rischio del debito

pubblico italiano.

• L’apprensione per l’ampliamento del deficit di bilancio se il governo

mantenesse tutte le promesse elettorali ha fatto impennare lo spread del

titolo decennale a 290 punti base dai 112 di aprile.

• L’appesantimento del deficit di bilancio non solo metterebbe a rischio le

finanze dello Stato e probabilmente provocherebbe il declassamento del

rating italiano, ma accenderebbe uno scontro politico con l’UE.

• Tuttavia negli ultimi giorni abbiamo constatato una certa riduzione dello

spread dopo la dichiarazione di alcuni esponenti politici, secondo i quali il

governo potrebbe rispettare le regole di bilancio europee.

• A tutt’oggi i titoli decennali italiani rendono quasi il 3%, ossia oltre 250

punti base più dei Bund tedeschi, e potrebbero essere considerati

un’alternativa interessante nell’attuale contesto europeo di bassi

rendimenti.

• Certamente lo spread potrebbe ridursi ancora se entro il termine ultimo del

27 settembre il governo italiano presenterà una legge di bilancio

sufficientemente moderata.

• Tuttavia, pur ritenendo superiore al 50% la probabilità di una legge di

bilancio costruttiva, o almeno ritenuta non pregiudizievole dai mercati,

ricordiamo che nel caso contrario il contraccolpo sulle borse sarebbe

durissimo. C’è anche la possibilità che una legge di bilancio gradita ai

mercati poi non sia approvata dal parlamento, come richiede la legge.

• In conclusione, a nostro avviso a breve termine la riduzione dello spread

sarebbe limitata a circa 50 punti base, mentre nello scenario peggiore la

divaricazione potrebbe essere molto più ampia. In questo caso (che

comunque riteniamo improbabile) lo spread potrebbe tornare perfino al

massimo storico di 550 punti base raggiunto durante la crisi dell’euro.

Spread tra BTP italiani e Bund tedeschi decennali Reddito fisso

L’approvazione della legge di bilancio italiana presenta ancora qualche rischio di forte divaricazione del differenziale di rendimento.

Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati all‘11 settembre 2018.

14 Settembre 2018

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

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Rendimento BTP - rendimento Bund Media storica

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soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale.

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— Focus della settimana

Weekly Bulletin —

Oro: ragioni per essere ottimisti

Materie prime

• Finora l’oro non ha approfittato dei flussi di capitali verso gli investimenti

considerati affidabili, nonostante le convulsioni in alcuni Paesi emergenti,

le difficoltà politiche nell’eurozona e le perduranti tensioni commerciali.

• A settembre quotazione dell’oro è addirittura scesa dell’1,10%. Dunque

settembre pare avviato a essere il sesto mese consecutivo di flessione del

prezzo dell’oro, che così batterebbe il record di continui ribassi dei metalli

preziosi dal 2013 a oggi.

• Evidentemente l'apprezzamento del dollaro e l’aumento del tasso

d’interesse deciso dalla Federal Reserve hanno più che compensato i

vantaggi solitamente conferiti all’oro dalle situazioni d’incertezza presenti

nel mondo.

• Tuttavia un rimbalzo appare sempre più verosimile, perché la tendenza

rialzista del dollaro probabilmente ha già esaurito gran parte del suo

slancio. Se non vi saranno altri consistenti rialzi del dollaro, l’oro dovrebbe

essere favorito dalle perduranti incognite geopolitiche, dalle tensioni

commerciali e anche dalle elezioni di medio termine negli Stati Uniti. Per

fine giugno 2019 prevediamo la quotazione dell’oro a 1.290 dollari l’oncia.

• Nei periodi di volatilità, la mancanza di correlazione tra l’oro e gli altri

strumenti finanziari presenta vantaggi interessanti per la diversificazione

degli investimenti.

• In effetti da tempo l’oro ha dimostrato capacità di tenuta nei periodi di alto

rischio sistemico, sovraperformando gran parte degli altri strumenti

finanziari durante tutte le maggiori flessioni delle borse (cfr. il grafico

seguente).

• Inoltre il posizionamento sull’oro attualmente ha raggiunto livelli

elevatissimi e le posizioni di vendita allo scoperto degli operatori non

commerciali sono le più massicce da aprile 2001. Proprio queste

amplissime vendite allo scoperto rendono più probabile il rimbalzo dell’oro

e sono un altro motivo per confermare l’ottimismo sul suo prossimo

andamento.

Il prezzo dell’oro durante eventi di mercato recenti

Materie prime

Fonte Bloomberg Finance LP, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 14 agosto 2018.

14 Settembre 2018

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

I recenti ribassi della quotazione dell’oro potrebbero essere ribaltati da alcuni tradizionali fattori di sostegno e probabilmente anche dalle attuali posizioni nette di vendita allo scoperto.

-60%

-10%

40%

Gulf War 1 LTCM Dot-com

bubble

burst

9/11 2002

recession

Great

Recession

Euro crisis

Oro S&P 500 MSCI World

Treasuries 10 anni Mat. Prime Hedge fund

Guerra del Golfo

FallimentoLTCM

Crisi«dotcom»

9 sett. 2001

Recessione2002

Recessione2008/09

CrisiDell’euro

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale.

8

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CIO Insights

— Focus della settimana

Weekly Bulletin —

Focus sul franco svizzero (CHF)

Valute

• La fama di valuta rifugio può rendere particolarmente ricercato il franco

svizzero quando in altri Paesi si intensificano le incognite politiche.

• Dunque non sorprende che da aprile l’euro abbia perso circa il 6% sul

franco svizzero, anche per il riaccendersi delle inquietudini legate alla

situazione politica italiana.

• Inoltre il franco svizzero e lo yen sono le uniche valute tra quelle dei Paesi

del G10 che nell’anno in corso vantino performance positive rispetto al

dollaro.

• Tuttavia, dopo i recenti rialzi la possibilità di ulteriori apprezzamenti del

franco, e anche il suo ruolo di valuta rifugio in tempi di crisi, appaiono

molto ridimensionati.

• La prima considerazione è che il rapporto di cambio EUR/CHF è sceso di

due deviazioni standard sotto la media mobile a 200 giorni, assumendo

così una configurazione tecnica che spesso prelude a un rimbalzo.

• Ancora più rilevante è la considerazione che difficilmente la Banca

Nazionale Svizzera (BNS) tollererà altri apprezzamenti consistenti del

franco. Nell’ultimo comunicato di politica monetaria la BNS ha dichiarato:

“poiché la situazione del mercato valutario resta fragile, resta

imprescindibile la nostra volontà di intervenirvi ove necessario e di

mantenere il tasso d’interesse negativo.”

• Non prevediamo che la BNS aumenterà il tasso d’interesse prima della

BCE. Inoltre difficilmente la BNS accetterà un tasso di cambio EUR/CHF

sotto quota 1,10, e se questo cambio fosse sfiorato intensificherà gli

interventi nel mercato valutario.

• Prevediamo a dodici mesi i seguenti tassi di cambio: EUR/CHF a 1,15 e

USD/CHF a 1,00.

Il cambio EUR/CHF cade di due deviazioni standardCambi

Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 12 settembre 2018.

14 Settembre 2018

Prospettive

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

LA BNS difficilmente tollererà un’apprezzamentoulteriore del franco rispetto all’euro: ci aspettiamo forti interventi se il cambio tocca il livello di 1,10. 1

1.05

1.1

1.15

1.2

2015 2016 2017 2018

EURCHF 200 weeks Moving Average

+/- 1 St dev +/- 2 St devmedia mobile a 200 gg.

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

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Weekly Bulletin — 14 Settembre 2018

Previsioni di Deutsche Bank

Previsioni di Deutsche Bank del 7 settembre 2018, suscettibili di cambiare senza preavviso.

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

Fine giugno 2019

Indici azionari

USA (S&P 500) 2900

Eurozona (Euro STOXX 50) 3550

Germania (DAX) 13.500

Gran Bretagna (FTSE 100) 7800

Giappone (MSCI Japan) 1080

Asia ex Japan (MSCI in USD) 740

America Latina (MSCI in USD) 2500

Rendimenti obbligazionari di riferimento (decennali in %)

USA 3,25

Germania 1,00

Gran Bretagna 1,75

Giappone 0,10

Materie Prime

Petrolio (WTI) 60

Oro in USD 1290

Valute 3 mesi Fine marzo 2019 3 mesi Fine marzo 2019

EUR/USD 1,15 1,15 EUR/HUF 320 330

EUR/GBP 0,88 0,90 EUR/PLN 4,25 4,40

USD/JPY 111 111 USD/RUB 63,50 64,50

EUR/CHF 1,19 1,15 USD/ZAR 13,50 14,50

USD/CAD 1,28 1,25 USD/CNY 6,65 6,50

AUD/USD 0,76 0,78 USD/INR 72 74

NZD/USD 0,72 0,71 USD/KRW 1070 1055

EUR/SEK 10,30 9,95 USD/IDR 14.250 14.050

EUR/NOK 9,45 9,30 USD/MXN 20,50 20,80

EUR/TRY 5,87 5,75 USD/BRL 4,00 4,10

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

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Fatti e CifreValore

attuale

Cambiam.

1 sett.

Cambiam.

1 mese

Cambiam.

anno

i.corso

12 sett. 2017

12 sett. 2018

12 sett. 2016

12 sett. 2017

12 sett. 2015

12 sett. 2016

12 sett. 2014

12 sett. 2015

12 sett. 2013

12 sett. 2014

Obbligazioni

2 anni Bund (Germania) -0.54% -0.05% -0.21% -0.40% -0.77% -0.45% 0.14% 0.21% 0.62%

5 anni Bund (Germania) -0.15% -0.14% -0.52% 0.47% -0.07% -0.11% 2.48% 1.54% 5.24%

10 anni Bund (Germania) 0.42% -0.36% -0.88% 1.50% 1.41% -1.79% 7.35% 5.11% 11.98%

10 anni Gilt (Regno Unito) 1.39% -0.33% -0.69% -0.52% -0.43% -0.48% 11.91% 9.22% 7.51%

2 anni BTP 0.83% 0.42% 0.71% -1.41% -1.45% 0.55% 0.34% 1.09% 4.31%

5 anni BTP 1.98% 0.87% 1.24% -3.97% -3.38% 0.85% 3.80% 3.54% 15.00%

10 anni BTP 2.79% 1.33% 1.95% -4.40% -3.34% -2.93% 8.11% 7.67% 23.96%

Barclays Euro Corporate 1.06% 0.10% -0.72% -0.62% -0.10% 0.99% 6.00% 0.93% 8.33%

Barclays Euro High Yield 3.56% 0.29% -0.07% -0.27% 0.70% 7.32% 5.94% 2.25% 10.38%

JP Morgan EMBIG Div. 6.66% 0.21% -2.23% -1.81% -1.55% -0.57% 14.37% 14.59% 15.98%

Azioni

USA (S&P 500) 2,888.9 0.0% 2.0% 8.1% 15.7% 15.6% 10.1% -1.2% 18.0%

Eurozona (Euro Stoxx 50) 3,326.6 0.3% -2.9% -5.1% -5.3% 16.6% -5.5% -1.5% 13.0%

Germania (DAX) 12,032.3 -0.1% -3.2% -6.9% -3.9% 20.1% 3.0% 4.9% 13.6%

Regno Unito (FTSE 100) 7,313.4 -1.0% -4.6% -4.9% -1.2% 10.4% 9.5% -10.1% 3.3%

Italia (FTSE MIB) 20,963.0 1.9% -0.6% -4.1% -5.7% 32.0% -22.6% 3.3% 20.3%

Francia (CAC 40) 5,332.1 1.4% -1.5% 0.4% 2.4% 17.3% -2.4% 2.4% 8.2%

Giappone (MSCI Japan) 1,007.1 -0.6% -1.3% -6.2% 4.5% 20.6% -11.2% 11.7% 10.1%

Asia ex Giappone (MSCI, USD) 631.1 -2.6% -5.5% -11.5% -5.9% 23.7% 10.6% -17.5% 11.0%

America Latina (MSCI, USD) 2,426.9 2.0% -5.4% -14.2% -18.4% 25.1% 21.2% -42.4% 3.8%

Matrie prime & Alternativi

WTI (USD) 70.37 2.4% 4.1% 16.5% 45.9% 4.2% 3.4% -51.4% -15.3%

Oro (USD) 1,199.0 0.1% -1.3% -8.0% -9.6% 0.2% 20.4% -10.6% -7.6%

EUR/USD 1.1625 0.0% 1.7% -3.2% -2.7% 6.5% -0.6% -12.8% -2.8%

EUR/GBP 0.8927 -0.5% -0.3% 0.6% -0.9% 6.8% 15.1% -8.1% -5.2%

EUR/JPY 129.35 -0.3% 2.2% -4.4% -1.6% 14.9% -16.0% -2.0% 5.3%

VIX Index 13.14 -0.77 -0.02 2.10 2.56 -4.58 -8.04 9.89 -0.98

VDAX Index 16.37 -2.09 -1.56 2.22 3.06 -7.15 -10.56 15.45 -1.62

Dati aggiornati al 12 settembre 2018. Fonte: FactSet. Valori negativi in arancione.

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

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Fatti e Cifre

Dati aggiornati 12 settembre 2018. Fonte: FactSet. Dati negativi in arancione.

Valore

attuale

Cambiam.

1 sett.

Cambiam.

1 mese

Cambiam.

anno

i.corso

12 sett. 2017

12 sett. 2018

12 sett. 2016

12 sett. 2017

12 sett. 2015

12 sett. 2016

12 sett. 2014

12 sett. 2015

12 sett. 2013

12 sett. 2014

Valori azionari

USA (S&P 500) 18.9 -0.3 0.1 -1.7 -0.8 1.2 1.9 -0.6 1.6

Eurozona (Euro Stoxx 50) 13.5 0.0 -0.5 -1.6 -1.7 1.2 0.2 -0.8 1.9

Germania (DAX) 12.6 0.0 -0.3 -1.9 -1.4 0.7 0.4 -0.7 1.2

Regno Unito (FTSE 100) 13.2 -0.2 -0.8 -2.3 -2.4 -1.5 2.7 0.3 1.1

Italia (FTSE MIB) 12.9 0.0 -0.2 -3.0 -3.9 0.4 -1.0 -1.5 3.7

Francia (CAC 40) 14.2 0.0 -0.4 -1.1 -1.2 0.9 -0.1 -0.2 1.6

Giappone (MSCI Japan) 12.9 -0.1 -0.3 -2.7 -2.5 0.3 -0.3 0.0 -3.1

Asia ex Giapp. (MSCI, USD) 12.6 -0.3 -0.8 -2.2 -2.3 0.9 2.2 -1.2 0.5

America Latina (MSCI, USD) 13.7 0.3 0.4 -2.2 -2.2 -0.8 2.2 -0.2 0.5

Relative

Strength

Index

Media

mobile a

50 giorni

Media

mobile a

100 giorni

Media

mobile a

200 giorni

Crescita

degli utili

(prox 12m)

Delta %

crescita

degli utili

Dividend

Yield

Analisi tecnica e fondamentale

USA (S&P 500) 58.97 2,840.9 2,781.8 2,744.6 12.6% 1.2% 2.0%

Eurozona (Euro Stoxx 50) 37.15 3,432.1 3,460.1 3,471.4 9.7% -0.5% 4.1%

Germania (DAX) 35.73 12,459.0 12,603.9 12,636.8 8.6% -1.9% 3.6%

Regno Unito (FTSE 100) 34.11 7,586.4 7,620.5 7,492.6 7.7% 1.5% 4.6%

Italia (FTSE MIB) 52.38 21,275.8 21,983.0 22,389.4 13.8% 0.3% 4.4%

Francia (CAC 40) 44.83 5,411.4 5,438.7 5,381.6 9.8% 1.9% 3.6%

Giappone (MSCI Japan) 42.61 1,023.2 1,033.8 1,044.2 4.2% 1.5% 2.4%

Asia ex Giappone (MSCI, USD) 28.25 661.8 684.2 705.3 12.1% -1.0% 3.0%

America Latina (MSCI, USD) 42.84 2,565.9 2,600.1 2,801.3 16.2% 0.9% 3.8%

Valore

attuale

Cambiam.

1 sett.

Cambiam.

1 mese

Cambiam.

anno

i.corso

12 sett. 2017

12 sett. 2018

12 sett. 2016

12 sett. 2017

12 sett. 2015

12 sett. 2016

12 sett. 2014

12 sett. 2015

12 sett. 2013

12 sett. 2014

Valori obbligazionari

Tasso BCE (Refi Rate) 0.00% 0 0 0 0 0 -5 0 -45

Ripidità della curva Bund (10anni-

2anni)96 2 0 -12 -21 49 -22 -19 -64

Spread Gov. FRA-GER (10anni) 24 -5 -5 0 -5 6 -11 -7 -21

Spread Gov. ITA-GER (10anni) 238 -19 -30 85 76 38 6 -26 -116

Spread Gov. SPA-GER (10 anni) 107 -4 4 -8 -13 9 -35 14 -121

Euro Investment Grade Spread

(10anni)64 -6 6 32 30 -31 -8 51 -14

Euro High Yield Spread (10anni) 314 -10 3 78 77 -36 -16 87 -69

J.P. Morgan EMBIG Div. Spread 624 -5 7 140 156 -33 -37 117 5

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Calendario dei prossimi eventi chiave

Stati Uniti Europa Asia

Lunedì17 Settembre

Indice New York Empire

State Manufacturing

(settembre)

Eurozona: Inflazione dei prezzi

al consumo (agosto)

Indonesia: Scambi commerciali

(agosto)

Martedì18 Settembre

indice NAHB del mercato

immobiliare residenziale

(settembre), Riserve

settimanali di greggio

rilevate dall’API (14

settembre)

Italia: Vendite e ordinativi

industriali (giugno)

Australia: Verbali della Reserve

Bank of Australia, Indice dei prezzi

delle abitazioni (4° trim.)

Mercoledì19 Settembre

Nuovi cantieri residenziali,

Licenze edilizie (entrambi di

agosto)

Partite correnti (2° trim.)

Scorte petrolifere rilevate

dall’EIA (14 settembre)

Eurozona: Partite correnti

(luglio)

Regno Unito: Indice dei prezzi

al consumo, al dettaglio e alla

produzione (agosto)

Giappone: Comunicato di politica

monetaria della Banca del

Giappone, Scambi commerciali

(agosto)

Giovedì20 Settembre

Rilevazione della Federal

Reserve di Philadelphia sulla

produzione manifatturiera

(agosto)

Vendita di abitazioni esistenti

(agosto)

Svizzera: Riunione della BNS,

Scambi commerciali (agosto)

Fiducia dei consumatori

(settembre)

Regno Unito: Vendite al

dettaglio (agosto)

Eurozona: Fiducia dei

consumatori (settembre)

Nuova Zelanda: PIL (2° trim.)

Australia: Indice Westpac Leading

(agosto)

Venerdì21 Settembre

Rilevazione di Baker Hughes

sugli impianti di trivellazione

Francia: PIL (2° trim.)

Eurozona, Francia, Germania:

Indice Markit dei responsabili

degli acquisti nei settori

manifatturiero, dei servizi e

composito

Regno Unito: Indebitamento

netto del settore pubblico

(agosto)

Giappone: Inflazione dei prezzi al

consumo (agosto), Investimenti

esteri in azioni e obbligazioni

giapponesi (14 settembre 14),

Indice Nikkei dei responsabili degli

acquisti del settore manifatturiero

(settembre), Indice di tutte le

attività industriali (luglio)

Prospettive

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Glossario

La Banca d'Inghilterra (BoE) è la Banca centrale del

Regno Unito.

La Banca del Giappone (BoJ) è la Banca centrale del

Giappone.

Le Azioni A cinesi sono titoli emessi da aziende della

Cina continentale, che gli investitori esteri possono

acquistare con alcune restrizioni.

CNY è la sigla che identifica lo yuan cinese.

L’indice dell'inflazione dei prezzi al consumo (ICP) rileva

il prezzo di un paniere di prodotti e servizi riassuntivi dei

consumi tipici di un nucleo familiare.

Gli utili per azione si calcolano sottraendo dal reddito

netto d’impresa i dividendi delle azioni privilegiate e

dividendo questo risultato per il numero totale delle

azioni in circolazione.

La Banca Centrale Europea (BCE) è la Banca centrale

dell’eurozona.

La Commissione europea è l’organo di governo

dell’Unione europea (UE), che rappresenta gli interessi

dell’Unione europea nel suo complesso. È composta da

28 Commissari (uno per ogni Stato membro dell’UE).

L’eurozona comprende i 19 Stati membri dell’Unione

europea che hanno adottato l’euro come valuta comune

e unica moneta a corso legale.

La Federal Reserve è la Banca centrale degli Stati Uniti.

Il suo Federal Open Market Committee (FOMC) si

riunisce per stabilire la politica dei tassi d’interesse.

Il prodotto interno lordo (PIL) riassume il valore

monetario di tutti i prodotti finiti e dei servizi prestati in un

Paese in un determinato periodo.

Il Rapporto prezzo/utili o P/U (Price/Earnings Ratio o

P/E) indica il rapporto tra il prezzo corrente e l’utile di

una singola azione emessa da un’azienda. In questo

contesto, la sigla LTM si riferisce agli utili degli ultimi

dodici mesi.

I Purchasing Manager Indices (PMI), o Indici dei

Responsabili agli Acquisti, misurano lo stato di salute

economica del settore manifatturiero e si basano su

cinque indicatori principali: nuovi ordinativi, scorte,

produzione, consegne dei fornitori e occupazione. Il PMI

composito comprende sia il settore manifatturiero sia

quello dei servizi. La pubblicazione può avvenire a cura

di operatori del settore pubblico o privato (ad es. Caixin,

Nikkei).

Il Coefficiente della riserva obbligatoria stabilisce la

percentuale di depositi che gli istituti bancari devono

mantenere come riserve.

L’Indice S&P 500, comprendente le 500 principali

società USA, rappresenta circa l’80% della

capitalizzazione di mercato della borsa statunitense.

I Treasuries sono i titoli obbligazionari emessi dal

Governo degli Stati Uniti.

TRY è la sigla che identifica lo lira turca.

La Volatilità è l’intensità delle variazioni successive nel

tempo di un prezzo di negoziazione.

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Informazioni importantiIl presente documento non deve essere distribuito in Canada o in Giappone. Il presente documento è destinato unicamente ai clienti retail o professionali.

Il presente documento è diffuso in buona fede tramite Deutsche Bank AG, le sue filiali (nella misura in cui ciò è ammissibile in qualsiasi giurisdizione pertinente), le società affiliate, i suoi funzionari e dipendenti (insieme denominati “Deutsche Bank”). Il presente materiale viene divulgato unicamente a scopo informativo e non deve essere interpretato come un’offerta, una raccomandazione o un invito all’acquisto o alla vendita di investimenti, titoli, strumenti finanziari o altri prodotti specifici, per la conclusione di una transazione o la fornitura di servizi di investimento o di consulenza sugli investimenti o per la fornitura di ricerche, ricerche sugli investimenti o raccomandazioni in merito agli investimenti, in qualsiasi giurisdizione. Tutti i contenuti presenti nella presente comunicazione devono essere interamente rivisti.

Se qualsiasi disposizione del presente Disclaimer dovesse essere ritenuta inefficace da un Tribunale della giurisdizione competente, le restanti disposizioni rimarranno valide a tutti gli effetti. Questo documento è stato redatto a scopo di commento generale sui mercati, senza tenere conto delle necessità di investimento, gli obiettivi e la situazione finanziaria del singolo investitore. Gli investimenti sono soggetti a generici rischi di mercato che derivano dallo strumento finanziario stesso o che sono specifici per lo strumento o correlati a un determinato emittente. Nel caso in cui tali rischi si dovessero concretizzare, gli investitori potrebbero subire perdite, inclusa (a titolo esemplificativo) la perdita totale del capitale investito. Il valore degli investimenti può accrescersi ma anche ridursi e l’investitore potrebbe non recuperare, in qualsiasi momento futuro, l’importo investito originariamente. Il presente documento non identifica tutti i rischi (diretti o indiretti) o altre considerazioni che potrebbero essere sostanziali per un investitore nel momento in cui prende una decisione d'investimento.

Il presente documento e tutte le informazioni incluse sono fornite “così come sono”, “secondo disponibilità” e, per quanto riguarda le informazioni e le affermazioni contenute in tale documento o ad esso correlate, non vengono rilasciate da Deutsche Bank dichiarazioni o garanzie di alcun tipo, esplicite, implicite o stabilite dalla legge. Tutte le opinioni, i prezzi di mercato, le stime, le dichiarazioni previsionali, le ipotesi, i rendimenti previsti o le altre opinioni che generano le conclusioni finanziarie qui contenute riflettono la valutazione soggettiva di Deutsche Bank alla data in cui è stato pubblicato il presente documento. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, Deutsche Bank non garantisce l’accuratezza, l'adeguatezza, la completezza, l’affidabilità, la tempestività o la disponibilità della presente comunicazione o qualsiasi informazione contenuta nel presente documento e declina esplicitamente qualsiasi responsabilità per errori od omissioni. Le dichiarazioni previsionali comportano elementi significativi che attengono a valutazioni e analisi soggettive e le modifiche ad esse apportate e/o l’inclusione di fattori diversi o aggiuntivi potrebbero esercitare un impatto sostanziale sui risultati indicati. Pertanto i risultati effettivi potrebbero discostarsi, anche in modo sostanziale, dai risultati qui contenuti.

Deutsche Bank non assume alcun obbligo di aggiornare le informazioni contenute nel presente documento o di informare gli investitori della disponibilità di informazioni aggiornate. Le informazioni contenute in questo documento sono soggette a modifiche senza preavviso e si basano su supposizioni che potrebbero non rivelarsi valide e potrebbero divergere dalle conclusioni espresse da altri uffici/dipartimenti di Deutsche Bank. Sebbene le informazioni contenute nel presente documento siano state diligentemente compilate da Deutsche Bank e derivano da fonti che Deutsche Bank considera credibili e affidabili, Deutsche Bank non garantisce o non può rilasciare alcuna garanzia in merito alla completezza, alla correttezza o all’accuratezza delle informazioni e a questo proposito non si dovrà fare alcun affidamento su di esse. Il presente documento può fornire, per venire incontro alle vostre esigenze, riferimenti a siti web e ad altre fonti esterne. Deutsche Bank declina qualsiasi responsabilità per il loro contenuto e il loro contenuto non fa parte del presente documento. L’accesso a tali fonti esterne avviene a vostro rischio.

Prima di prendere una decisione d’investimento, gli investitori devono considerare, con o senza l'assistenza di un consulente, se gli investimenti e le strategie descritti o forniti da Deutsche Bank siano appropriati alla luce delle esigenze, degli obiettivi, della situazione finanziaria e delle caratteristiche degli strumenti. Quando prendono una decisione d'investimento, gli investitori potenziali non dovranno fare affidamento sul presente documento, ma solo su quanto è contenuto nella documentazione finale relativa all’offerta d’investimento.

Come fornitore di servizi finanziari globali, Deutsche Bank deve affrontare talvolta conflitti d’interesse effettivi e potenziali. La linea di condotta di Deutsche Bank consiste nell’intraprendere tutte le misure che appaiano appropriate per mantenere e attuare soluzioni organizzative e amministrative efficaci al fine di identificare e gestire tali conflitti. Il senior management di Deutsche Bank è responsabile di assicurare che i sistemi, i controlli e le procedure di Deutsche Bank siano adeguati per identificare e gestire conflitti di interesse.

Deutsche Bank non fornisce consulenza fiscale o legale, che sia inclusa nel presente documento e nulla nel presente documento deve essere interpretato come un consiglio relativo agli investimenti fornito da Deutsche Bank. Per ricevere consigli in merito agli investimenti e alle strategie presentate da Deutsche Bank gli investitori dovranno rivolgersi al loro commercialista di fiducia, avvocato o consulente agli investimenti. Salvo comunicazione contraria per un caso specifico, gli strumenti di investimento non sono assicurati da alcuna entità governativa, non sono soggetti a copertura di protezione dei depositi e non sono garantiti, nemmeno da Deutsche Bank.

Non è ammessa la riproduzione e la divulgazione del presente documento senza l'espressa autorizzazione scritta di Deutsche Bank. Deutsche Bank vieta esplicitamente la distribuzione e il trasferimento del presente materiale a terzi. Deutsche Bank declina qualsiasi responsabilità derivante dall’uso o dalla distribuzione del presente materiale o per qualsiasi provvedimento attuato o decisione presa in riferimento agli investimenti menzionati nel presente documento che l’investitore potrebbe aver effettuato o effettuare in futuro.

Le modalità di diffusione e distribuzione del presente documento in alcuni Paesi, inclusi, a titolo esemplificativo gli Stati Uniti, potrebbero essere soggette alle limitazioni previste dalla legge o dai regolamenti. Il presente documento non è diretto o inteso alla distribuzione o all’uso da parte di singole persone o entità che siano cittadine o residenti o situate in qualsiasi località, Stato, Paese o altra giurisdizione, in cui tale distribuzione, pubblicazione, disponibilità o utilizzo sarebbe contrario alla legge o ai regolamenti o che assoggetterebbe Deutsche Bank a requisiti di registrazione o licenza non attualmente soddisfatti in tale giurisdizione. Chiunque entri in possesso del presente documento è tenuto a informarsi in merito e a ottemperare a tali restrizioni.

La performance conseguita in passato non costituisce una garanzia di risultati futuri; le informazioni contenute nel presente documento non costituiscono una dichiarazione, garanzia o previsione di risultati futuri. Altre informazioni sono disponibili a richiesta dell’investitore.

Regno del Bahrain

Per i residenti del Regno del Bahrain: Il presente documento non rappresenta un’offerta per la vendita di o la partecipazione a titoli, derivati o fondi negoziati in Bahrain, così come definiti dalle norme della Bahrain Monetary Agency (Agenzia monetaria del Bahrain). Tutte le richieste di investimento dovranno essere ricevute e qualsiasi allocazione dovrà essere effettuata in ogni caso al di fuori del Bahrain. Il presente documento è stato predisposto per finalità informative ed è rivolto a potenziali investitori che siano esclusivamente istituzionali. Nel Regno del Bahrain non sarà effettuato un invito pubblico e il presente documento non sarà pubblicato, trasmesso o reso disponibile al pubblico. La Banca Centrale (CBB) non ha riesaminato né approvato il presente documento o la documentazione di marketing di tali titoli, derivati o fondi nel Regno del Bahrain. Di conseguenza non è ammessa l’offerta o la vendita di titoli, derivati o fondi nel Bahrain o ai suoi residenti, tranne nel caso in cui ciò sia consentito dalle leggi in vigore nel Bahrain. La CBB non è responsabile per la performance dei titoli, dei derivati e dei fondi.

Stato del Kuwait

Il documento vi è stato inviato su vostra richiesta. La presentazione non è destinata alla pubblica divulgazione in Kuwait. Alle Interessenze non è stata concessa una licenza per l’offerta in Kuwait da parte dell’Autorità di vigilanza sul mercato dei capitali del Kuwait o di qualsiasi altra agenzia governativa del Kuwait.

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale.

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PCC International

CIO Insights

Weekly Bulletin — 14 Settembre 2018

Informazioni importantiPertanto l’offerta delle Interessenze in Kuwait sulla base di collocamento privato o pubblica offerta è limitata a quanto previsto dal Decreto legge n. 31 del 1990 e dalle misure attuative (e successive modifiche) e dalla Legge n. 7 del 2010 con le ordinanze pertinenti (e successive modifiche). In Kuwait non dovrà essere effettuata alcuna offerta pubblica o privata delle Interessenze e non dovrà essere stipulato alcun accordo relativo alla vendita delle stesse. Non dovranno inoltre essere effettuate attività di marketing, invito o persuasione all’offerta o alla negoziazione delle Interessenze in Kuwait.

Emirati Arabi Uniti

Deutsche Bank AG presso il Centro finanziario internazionale di Dubai (DIFC) (n. registrazione 00045) è regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority (Autorità di vigilanza sui servizi finanziari di Dubai) (DFSA). La filiale DIFC di Deutsche Bank AG ha facoltà di prestare i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da DFSA. Sede principale nel DIFC: Dubai International Financial Centre, The Gate Village, Building 5, PO Box 504902, Dubai, U.A.E. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche BankAG. I prodotti o i servizi finanziari sono disponibili unicamente a clienti professionali così come definiti dall’Autorità di vigilanza sui servizi finanziari di Dubai.

Stato del Qatar

Deutsche Bank AG presso il Centro finanziario del Qatar (QFC) (n. registrazione 00032) è regolamentata dal Qatar Financial Centre Regulatory Authority (Autorità di vigilanza sul centro finanziario del Qatar) (QFC). La filiale QFC di Deutsche Bank AG ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da QFCRA. Sede principale nel QFC: Qatar Financial Centre, Tower, West Bay, Level 5, PO Box 14928, Doha, Qatar. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche Bank AG. I prodotti o i servizi finanziari sono disponibili unicamente a clienti professionali così come definiti dall’Autorità di vigilanza sul centro finanziario del Qatar.

Regno del Belgio

Il presente documento è stato distribuito in Belgio da Deutsche Bank AG che agisce tramite la sua filiale di Bruxelles. Deutsche Bank AG è una società per azioni (“Aktiengesellschaft”) costituita ai sensi del diritto della Repubblica federale di Germania, autorizzata a eseguire attività bancarie e a fornire servizi finanziari sotto la supervisione e il controllo della Banca Centrale Europea (“BCE”) e dell’Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria (“Bundesanstaltfür Finanzdienstleistungsaufsicht” o “BaFin”). La filiale di Bruxelles di DeutscheBank AG ha la sua sede legale in Marnixlaan 13-15, B-1000 Bruxelles ed è registrata all’RPM (Registro delle imprese) di Bruxelles con il numero IVA BE 0418.371.094. Altri dettagli sono disponibili al sito www.deutschebank.be.

Regno dell’Arabia Saudita

La Deutsche Securities Saudi Arabia Company (registrata con il numero 07073-37) è regolamentata dall’Autorità di vigilanza sul mercato dei capitali (CMA). La Deutsche Securities Saudi Arabia ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da CMA. Sede principale in Arabia Saudita: King Fahad Road, Al Olaya District, P.O. Box 301809, Faisaliah Tower, 17th Floor, 11372 Riyadh, Saudi Arabia.

Regno Unito

Nel Regno Unito (“UK”) la presente pubblicazione è considerata una promozione finanziaria ed è approvata da DB UK Bank Limited per conto di tutte le entità che operano come Deutsche Bank Wealth Management nel Regno Unito. DeutscheBank Wealth Management è un nome commerciale di DB UK Bank Limited. Registrata in Inghilterra e Galles, (n. 00315841). Sede legale: 23 Great Winchester Street, London EC2P 2AX. DB UK Bank Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority (Autorità di condotta finanziaria) e il suo numero di registrazione per i servizi finanziari è 140848. Deutsche Banksi riserva il diritto di distribuire la presente pubblicazione attraverso qualsiasi filiale nel Regno Unito e, in ogni caso, la presente pubblicazione è considerata una promozione finanziaria ed è approvata da tale filiale nella misura in cui essa è autorizzata dalla competente autorità di vigilanza del Regno Unito (se tale filiale non è autorizzata, la presente pubblicazione è approvata da un'altra società, presente nel Regno Unito, del gruppo Deutsche Bank WealthManagement che sia autorizzata a rilasciare tale approvazione).

Hong Kong

Il presente documento e i suoi contenuti sono forniti unicamente a scopo informativo. Nulla nel presente documento intende costituire un’offerta

d’investimento o un invito o una raccomandazione ad acquistare o a vendere un investimento e non deve essere interpretato o inteso come un’offerta, un invito o una raccomandazione.

Nella misura in cui il presente documento si riferisce a una specifica opportunità d’investimento, i relativi contenuti non sono stati esaminati. I contenuti del presente documento non sono stati esaminati dall’Autorità di regolamentazione di Hong Kong. Vi invitiamo a usare cautela per quanto riguarda gli investimenti qui contenuti. In caso di dubbi in merito ai contenuti del presente documento, è opportuno avvalersi di una consulenza professionale indipendente. Il presente documento non è stato approvato dalla Securities and Futures Commission(Commissione sui titoli e sui futures) di Hong Kong né una sua copia è stata registrata presso il Registro delle imprese di Hong Kong e di conseguenza (a) gli investimenti (eccetto gli investimenti che sono un “prodotto strutturato”, secondo la definizione nella Securities and Futures Ordinance (Ordinanza sui titoli e sui futures) (Cap. 571 della Legge di Hong Kong) (“SFO”)) non possono essere offerti o venduti a Hong Kong tramite il presente documento o qualsiasi altro documento a investitori che non siano “investitori professionali”, secondo la definizione indicata nella SFO e nelle normative correlate, o in qualsiasi altra circostanza in cui il documento non risulti un “prospetto” secondo la definizione indicata nella Companies (Winding Up and Miscellaneous Provisions) Ordinance(Ordinanza sulle società (Disposizioni sulle liquidazioni e varie) (Cap. 32 della Legge di Hong Kong) (“CO”) o che non costituisca un’offerta al pubblico secondo quanto specificato nel CO e (b) nessuna persona dovrà pubblicare o possedere a scopo di pubblicazione, né a Hong Kong né altrove, qualsiasi pubblicità, invito, o documento relativo agli investimenti che sia diretto alla pubblica diffusione, o i cui contenuti siano accessibili o possano essere letti dal pubblico di Hong Kong (tranne nel caso in cui ciò sia consentito dalle leggi sui titoli di Hong Kong), ad eccezione degli investimenti che siano indirizzati o che si intenda indirizzare a persone al di fuori dal territorio di Hong Kong o solo a “investitori professionali secondo la definizione della SFO e dei regolamenti ad esso correlati.

Singapore

I contenuti del presente documento non sono stati esaminati dall’Autorità monetaria di Singapore (“MAS”). Gli investimenti qui menzionati non devono essere destinati al pubblico o a chiunque faccia parte del pubblico a Singapore che non sia (i) un investitore istituzionale secondo la definizione di cui alla Sezione 274 o 304 del Securities and Futures Act (Atto sui titoli e sui futures) (Cap 289) ("SFA"), a seconda dei casi (considerando che ciascuna delle sezioni della SFA può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita), (ii) una persona rilevante (che include un investitore accreditato) ai sensi della Sezione 275 o 305 e secondo altre condizioni specificate nella Sezione 275 o 305 della SFA, a seconda dei casi (considerando che ciascuna delle sezioni della SFA può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita), (iii) a un investitore istituzionale, accreditato, esperto o straniero (ognuno di essi secondo la definizione delle Financial Advisers Regulations (Normative sulla consulenza finanziaria)) (“FAR”) (considerando che ciascuna di tali definizioni può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita) o (iv) altrimenti secondo qualsiasi altra disposizione applicabile e condizione specificata dalla SFA o dalla FAR (considerando le possibili modifiche, integrazioni e/o sostituzioni che di volta in volta vengono effettuate).

Stati Uniti

Negli Stati Uniti i servizi di intermediazione finanziaria sono offerti da DeutscheBank Securities Inc., una società di intermediazione e consulenza finanziaria registrata, che esegue attività di negoziazione di titoli negli Stati Uniti. DeutscheBank Securities Inc. fa parte di FINRA, NYSE e SIPC. I servizi bancari e di finanziamento sono offerti tramite Deutsche Bank Trust Company Americas, membro FDIC, e altre società del Gruppo Deutsche Bank. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, vi invitiamo a consultare le precedenti dichiarazioni presenti nel documento. Deutsche Bank non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione in merito all’appropriatezza e alla disponibilità delle informazioni contenute nel presente documento al di fuori degli Stati Uniti o in merito all’appropriatezza e alla disponibilità per la vendita o l’uso dei servizi trattati nel presente documento in tutte le giurisdizioni o per tutte le controparti. Salvo specifica registrazione, licenza o in tutti gli altri casi in cui ciò sia ammissibile ai sensi della legge applicabile, né Deutsche Bank né le sue affiliate offrono servizi destinati agli Stati Uniti o che interessino cittadini statunitensi (come definito nel Regolamento S dello United States Securities Act (Atto sui titoli statunitense) del 1933 e successive modifiche).

Il disclaimer specifico per gli Stati Uniti sarà disciplinato e interpretato in conformità con le leggi dello Stato del Delaware, indipendentemente da eventuali conflitti di legge che imporrebbero l'applicazione della legge di un’altra giurisdizione.

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale.

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PCC International

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Weekly Bulletin — 14 Settembre 2018

Informazioni importantiGermania

Il presente documento è stato redatto da Deutsche Bank Wealth Management, che opera tramite Deutsche Bank AG e non è stato presentato all’Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria né da essa approvato (Bundesanstalt fürFinanzdienstleistungsaufsicht). Per alcuni degli investimenti a cui si fa riferimento nel presente documento, i prospetti sono stati approvati dalle autorità competenti e poi pubblicati. Gli investitori sono invitati a basare le loro decisioni d’investimento su tali prospetti approvati, ivi inclusi eventuali supplementi. Il presente documento non costituisce inoltre un’analisi finanziaria ai sensi della Legge tedesca sui titoli (Wertpapierhandelsgesetz) e non deve essere pertanto conforme alle normative previste per le analisi finanziarie. Deutsche Bank AG è una società per azioni (“Aktiengesellschaft”) costituita ai sensi del diritto della Repubblica federale di Germania, con sede centrale a Francoforte sul Meno. È registrata presso il Tribunale (“Amtsgericht”) di Francoforte sul Meno al n. HRB 30 000 e autorizzata a operare nel settore bancario e fornire servizi finanziari. Autorità di vigilanza: Banca Centrale Europea (“BCE”), Sonnemannstrasse 22, 60314 Frankfurt am Main, Germania e Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria (“Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht” o “BaFin”), Graurheindorfer Strasse 108, 53117 Bonn e Marie-Curie-Strasse 24-28, 60439 Frankfurt am Main, Germania.

India

Gli investimenti citati nel presente documento non sono offerti al pubblico indiano per la vendita e la sottoscrizione. Il presente documento non è registrato e/o approvato dalla Securities and Exchange Board of India (Commissione titoli e operazione di cambio dell’India), dalla Reserve Bank of India o da qualsiasi altra autorità governativa o di regolamentazione in India. Il documento non è e non deve essere considerato un “prospetto”, secondo la definizione del Companies Act (Atto relativo alle società), del 2013 (18 del 2013) e non è stato presentato ad alcuna autorità di regolamentazione in India. Ai sensi del ForeignExchange Management Act (Atto di gestione delle operazioni valutarie) del 1999 e delle norme correlate, qualsiasi investitore residente in India potrebbe essere soggetto all’obbligo di richiedere un’autorizzazione speciale alla Reserve Bank of India prima di effettuare investimenti al di fuori dell’India, incluso qualsiasi investimento menzionato nel presente documento.

Italia

Il presente documento è distribuito in Italia da Deutsche Bank S.p.A., una banca costituita e registrata ai sensi del diritto italiano, soggetta alla vigilanza e al controllo della Banca d’Italia e della CONSOB.

Lussemburgo

Il presente documento è distribuito in Lussemburgo da Deutsche BankLuxembourg S.A., una banca costituita e registrata ai sensi del diritto lussemburghese, soggetta alla vigilanza e al controllo della Commission de Surveillance du Secteur Financier.

Spagna

Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española è un istituto di credito regolamentato dalla Banca di Spagna e dalla CNMV, e iscritto nei loro registri specifici con il codice 019. Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari ed eseguire le attività bancarie che rientrano nell’ambito della licenza esistente. La sede centrale in Spagna è Paseo de la Castellana 18, 28046 - Madrid. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española.

Portogallo

Deutsche Bank AG, filiale del Portogallo, è un istituto di credito regolamentato dalla Banca del Portogallo e dalla Commissione portoghese sui titoli (“CMVM”), registrato con i numeri 43 e 349 e il cui numero nel registro commerciale è 980459079. Deutsche Bank AG, filiale del Portogallo ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari ed eseguire le attività bancarie che rientrano nell’ambito della licenza esistente. La sede legale è Rua Castilho, 20, 1250-069 Lisboa, Portogallo. Le presenti informazioni sono state distribuite da DeutscheBank AG, filiale del Portogallo.

Austria

Il presente documento è distribuito da Deutsche Bank Österreich AG, dalla sua sede legale di Vienna, Austria, iscritta al registro delle imprese presso il Tribunale commerciale di Vienna con il numero FN 276838s. È soggetta all’Autorità austriaca per la vigilanza sui mercati finanziari (Finanzmarktaufsicht o FMA), Otto-Wagner Platz 5, 1090 Vienna, e (in quanto società del Gruppo Deutsche Bank AG) alla Banca Centrale Europea (“BCE”), Sonnemannstrasse22, 60314 Frankfurt am Main, Germania. Il presente documento non è stato presentato né approvato da alcuna delle autorità di vigilanza menzionate in precedenza. Per alcuni degli investimenti a cui si fa riferimento nel presente documento, potrebbero essere stati pubblicati alcuni prospetti. In tal caso gli investitori dovrebbero prendere una decisione solo sulla base dei prospetti pubblicati, inclusi eventuali supplementi. Solo questi documenti sono vincolanti. Il presente documento costituisce materiale di marketing, è fornito esclusivamente a scopi informativi e pubblicitari e non è il risultato di analisi o ricerche finanziarie.