Prospettive Wealth Management EMEA CIO Insights · la geopolitica (tema 2), tuttavia è opportuno...

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Deutsche Bank Wealth Management CIO Insights Prospettive EMEA Alla prova dei fatti — 2018

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Deutsche Bank Wealth Management

CIO Insights

Prospettive EMEA

Alla prova dei fatti — 2018

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Il 2017 si è rivelato un anno soddisfacente per gli investitori: la crescita sincronizzata a livello globale ha generato rendimenti solidi per la maggior parte dei titoli rischiosi. Inoltre, gli investitori hanno fatto l’abitudine a un basso livello di volatilità.

Guardando al 2018, la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dovrebbe rimanere su livelli simili al 2017 e sembra esserci spazio per un’ulteriore espansione dei prezzi delle attività rischiose. Tuttavia, sarebbe un errore concludere che la crescita economica continua debba generare automaticamente un livello dei rendimenti così elevato come nell’anno che sta per terminare o che questi rendimenti si ripetano nel corso del prossimo anno. In breve dobbiamo esaminare gli investimenti “alla prova dei fatti”.

Marketing Material - Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Le previsioni non costituiscono un indicatore affidabile delle performance future. Si rimandano i lettori alle informative e alle avvertenze sui rischi riportate alla fine del presente documento. Redatto a dicembre 2017.

CIO InsightsLettera agli investitori2

Alla prova dei fatti Lettera agli investitori

Le nostre aspettative sono fondamentalmente positive per un altro anno, anche se prevediamo in generale una leggera flessione dei rendimenti. Come accennato nei nostri Dieci temi per il 2018 (a pag. 5), quest’anno sarà leggermente diverso dal 2017. Pensiamo che gli investitori debbano essere preparati almeno a un aumento della volatilità: ne parliamo nella sezione Uomo avvisato...(tema 1). Il nostro scenario macroeconomico prevede che la crescita sovrasti la geopolitica (tema 2), tuttavia è opportuno considerare altre alternative ed esaminare il loro possibile significato, come facciamo a pagina 18: la politica non è l’unica minaccia ed occorre prestare attenzione anche all’inflazione.

Le banche centrali in transizione (tema 3) rimarrà anche l’anno prossimo un argomento a cui prestare attenzione.

Continueranno gli sforzi per normalizzare la politica monetaria. Riteniamo che le banche centrali procederanno con molta cautela, evitando inversioni di tendenza per quanto riguarda le principali classi d’investimento. Tuttavia qualsiasi manovra di politica monetaria, anche la più cauta, che riduca lo stimolo economico, è destinata in alcuni casi a smussare i rendimenti. Per questa ragione vi suggeriamo di puntare i riflettori sul reddito fisso (tema 4): esaminate con attenzione ogni comparto e fatevi un’idea che sia la più precisa possibile.

Christian NoltingGlobal CIO

Le nostre aspettative sono fondamentalmente positive per un altro anno, anche se prevediamo in generale una leggera flessione dei rendimenti.

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Christian NoltingGlobal CIO

Quanto più si sale verso l'alto sulla scala dei rendimenti, tanto più cresce la possibilità di un’inversione di tendenza. Ciononostante riteniamo che i mercati azionari possano beneficiare ancora di una boccata d’ossigeno (tema 5), premesso che gli utili continuino a migliorare, dato che non ci aspettiamo un’espansione ulteriore dei multipli di valutazione dei titoli. In questa classe d’investimento prevediamo un ulteriore incremento degli utili per le “nuove” azioni dei mercati emergenti asiatici (tema 6) le cui valutazioni sono ancora allettanti e che dovrebbero trarre vantaggio dalla crescente esposizione dell'area geografica ai titoli tecnologici. In un contesto in cui si prevede che i rendimenti degli attivi e delle classi d’investimento tradizionali saranno mediamente inferiori a quelli del 2017 e la volatilità più elevata, potrebbe essere opportuno esplorare alternative di investimento (tema 7).

Nel 2018, in un contesto di lenta transizione che caratterizza la politica monetaria, eventi inaspettati potrebbero essere accompagnati da un aumento della volatilità rispetto al 2017. tassi di cambio sono solitamente uno dei primi segni di una tale fase di incertezza: nel 2018 prevediamo che alcuni fattori

animeranno il mercato valutario (tema 8): i dati fondamentali economici e della politica monetaria potrebbero entrare in conflitto con fattori a più breve termine. Sul mercato petrolifero dovrebbero essere confermate le attuali tendenze: prevediamo dunque un niente di nuovo (tema 9): riteniamo che l’incremento della produzione statunitense continui a fare da calmiere sui prezzi del greggio, com’è già accaduto nel 2017. Infine, ci concentriamo su alcuni componenti chiave del rendimento del portafoglio a lungo termine nella sezione Pensare oggi al futuro (tema 10) e quest’anno mettiamo in luce la smart mobility e l’intelligenza artificiale (AI).

Per quanto io sia favorevole agli investimenti e propenso al loro mantenimento, penso che dobbiamo essere realistici su quanto è raggiungibile e prepararci per future evoluzioni avverse. Nel 2018 sarà trascorso un decennio da quando la Federal Reserve ha inaugurato il suo programma di alleggerimento quantitativo: uscirne fuori sarà un processo altrettanto interessante. Queste nuove evoluzioni politiche e di politica monetaria genereranno molteplici opportunità di investimento: occorrerà riconoscerle presto.

Siamo favorevoli agli investimenti e propensi al loro mantenimento, ma occorre mantenere i piedi per terra.

Marketing Material - Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Le previsioni non costituiscono un indicatore affidabile delle performance future. Si rimandano i lettori alle informative e alle avvertenze sui rischi riportate alla fine del presente documento. Redatto a dicembre 2017.

CIO InsightsLettera agli investitori3

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Indice

Interno copertina

Guardando al 2018, vediamo paesaggi fertili per gli investimenti, ma siamo consapevoli che ci sarà sempre qualche nube all'orizzonte.

Marketing Material - Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Le previsioni non costituiscono un indicatore affidabile delle performance future. Si rimandano i lettori alle informative e alle avvertenze sui rischi riportate alla fine del presente documento. Redatto a dicembre 2017.

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Dieci temi

10 temi per il 2018

Macroeconomia

Crescita sincronizzata

Multi Asset

Avanti, ma con cautela

Azioni

Ancora spazio verso l'alto

Reddito fisso e mercati valutari

Le banche centrali sono saldamente al timone

Investimenti alternativi

Hedge Fund

Tabelle dei dati

Previsioni macroeconomiche

Tabelle dei dati

Previsioni per le diverse classi di attivi

Glossario

Contatti

Informazioni importanti

CIO InsightsIndice4

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temi per il 2018Avanti con moderazione

10Il 2017 è stato caratterizzato dall’immunità dei mercati finanziari ai rischi, da un'accelerazione della crescita, dalla volatilità bassa e dalla crescita degli utili delle imprese. L’economia è cresciuta in tutto il mondo in modo sincronizzato, i mercati finanziari hanno registrato solidi rendimenti. Tuttavia nel 2018 la situazione si presenterà diversamente. Secondo le nostre previsioni, la crescita del Prodotto Interno Lordo nel 2018 rimarrà vicina ai livelli attuali nella maggior parte dei Paesi, salendo al 3,8% nel 2018 dopo il 3,7% di quest'anno. Questa fase di crescita continua non genererà necessariamente rendimenti positivi in modo univoco. Le quotazioni ormai decisamente elevate per la maggior parte delle classi d’investimento suggeriscono che i mercati hanno già ampiamente anticipato questa nuova fase di slancio dell'economia. Mentre non è possibile compiere un’estrapolazione sulla performance del 2017, pensiamo che sia necessario “fare i conti con la realtà” al fine di stabilire il contesto adeguato per i nostri dieci temi per il 2018.

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CIO InsightsDieci temi5

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VIX0

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VSTOXX MOVE Petrolio Oro

CIO InsightsDieci temi6

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01Figura 1: La volatilità è a livelli straordinariamente bassi Fonte: FactSet, Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 28 novembre 2017. Il 95% dalla fascia d'oscillazione storica è compresa tra i percentili del 2,5% e del 97,5%.

La volatilità è vicina ai livelli minimi non solo sui mercati azionari, ma anche per tutte le altre classi d’investimento. In altri termini, sembra che l’indice S&P 500 possa completare per la prima volta dal 1995 l’anno in corso senza un arretramento del 5% o più. Ma non è il caso di esultare: non sembra probabile che questi bassi livelli di volatilità siano destinati a protrarsi anche nel 2018. Si profilano numerosi rischi politici, ad esempio negli Stati Uniti le elezioni di metà mandato, il programma legislativo di Donald Trump, la situazione in Europa (Brexit, elezioni italiane) o gli eventi geopolitici che riguardano l’Arabia Saudita o la Corea del Nord. Molte

Uomo avvisato

classi d’investimento sono valutate al limite delle potenzialità (in altre parole supponendo che tutto vada per il verso giusto) e potrebbero essere vulnerabili a un’inversione di tendenza nel breve termine.

Conseguenze per gli investimenti Questo è il momento in cui pensare a riconfigurare i portafogli ed essere realistici è fondamentale. Selettività, gestione attiva, gestione del rischio (ad esempio mediante soluzioni ingegnerizzate del profilo rischio-rendimento e tramite l’uso di opzioni) e posizionamento tattico saranno determinanti chiave della performance.

95% della fascia d’oscillazione storica Spread medio Spread attuale

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3,5%

Nov 82 Nov 87 Nov 92 Nov 97 Nov 02 Nov 07 Nov 12 Nov 17

-1,0%

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02Figura 2: L’inversione della curva dei rendimenti negli Stati Uniti precede la recessione - ma con uno scarto Fonte: Thomson Reuters, Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 17 novembre 2017

Mentre si continuano ad avvertire preoccupazioni geopolitiche, per quanto riguarda la situazione dei singoli stati nazionali prevediamo che infine osserveremo una fase di crescita sui più importanti mercati sviluppati ed emergenti. La domanda dei consumatori dovrebbe essere il fattore trainante della crescita globale: le probabilità di recessione rimangono abbastanza basse nel corso dell’anno per tutte le economie principali. I tagli alle imposte sul reddito individuale e societarie continueranno a catalizzare la crescita statunitense. Mentre il posizionamento dei singoli Paesi nel ciclo economico può essere oggetto di discussione, in realtà saranno gli Stati Uniti, giunti all’ultima fase della crescita, a trainare ed a determinare l'evoluzione dei mercati. Di conseguenza presteremo attenzione agli indicatori chiave (ad es. inversione della curva dei

La crescita trionfa sulla geopolitica

rendimenti, disoccupazione in crescita) che potrebbero dirci se l’espansione economica statunitense sarà destinata a subire una flessione o se continuerà la sua traiettoria verso l'alto. I dati storici suggeriscono che anche se si osservasse un’inversione della curva dei rendimenti negli Stati Uniti (sicuramente non nell’immediato), saremmo comunque lontani molti mesi dall’inizio di una recessione.

Conseguenze per gli investimenti La crescita continua dovrebbe favorire le classi di attivi a rischio e probabilmente le azioni rispetto alle obbligazioni. La forte domanda interna dovrebbe spingere verso l'alto alcuni segmenti, ad esempio le azioni delle piccole imprese negli Stati Uniti e le azioni delle piccole e medie imprese in Europa.

Rendimento USA 10 anni – 2 anni Recessioni negli Stati Uniti

CIO InsightsDieci temi7

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USD miliardi

Fore

cast

massimo allentamento monetario:

marzo 2017

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03Figura 3: Le banche centrali rallentano il ritmo dell'acquisto dei titoli Fonte: Deutsche Bank Global Markets, Deutsche Bank Wealth Management. I dati della BCE e della Fed rappresentano la media mobile a 6 mesi, gli altri la media mobile a 12 mesi Si prevede che la Fed riscatterà i titoli giunti a scadenza secondo quanto annunciato a settembre con la progressiva riduzione dell'ammontare di titoli detenuti. Si suppone che la BCE taglierà il volume dei titoli acquistati a 30 miliardi di euro al mese da gennaio 2018 a settembre 2018 e poi a 10 miliardi di euro al mese in ottobre, novembre e dicembre 2018 e infine a zero nel 2019.

A livello globale le banche dovrebbero continuare a seguire una linea accomodante, mentre hanno iniziato le procedure di normalizzazione del bilancio. La Federal Reserve dovrebbe assumere un atteggiamento leggermente più restrittivo nel 2018 rispetto al 2017 in un contesto in cui la BCE e la BoJ procedono con lentezza a ridurre l'acquisto dei titoli. Le modifiche nella composizione del Comitato direttivo della Fed potrebbero causare qualche incertezza. Inoltre, i mercati potrebbero prestare attenzione ai futuri cambiamenti che interessano la direzione della BCE e della BoJ. L’inflazione potrebbe manifestare segnali più evidenti di ripresa - forse anche in seguito alla pressione verso l'alto sulle retribuzioni - ma non in modo tale da provocare un cambio di traiettoria nell'attuale politica monetaria.

Le banche centrali in transizione

Conseguenze per gli investimenti La politica generalmente accomodante delle banche favorirà ovunque le attività rischiose. Inoltre la stretta della Fed potrebbe anche rafforzare il dollaro, almeno nelle prime fasi dell'anno, incidendo sui rendimenti, ad esempio innalzando il rendimento delle obbligazioni statunitensi rispetto a quelle europee. Nel comparto obbligazionario preferiamo la gestione attiva. Procediamo con cautela sui titoli di Stato, con un profilo di lunga e breve “duration”, dei Paesi dell'area centrale dell’Eurozona, ma consideriamo in modo positivo le obbligazioni dei Paesi emergenti denominate in valuta forte. Le obbligazioni a tasso variabile potrebbero essere utili dal momento che il tratto a breve della curva dei rendimenti si muove verso l'alto.

BoE Fed BoJ ECB Totale

CIO InsightsDieci temi8

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bps

USA“High Yield”

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Euro“High Yield”

USA“Investment Grade”

Euro“Investment Grade”

Obbligazioniemergenti

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04Figura 4: Gli spread dei titoli societari sono vicini al minimo storico Fonte: FactSet, Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 1° novembre 2017 Il 95% del range storico è compreso tra percentili del 2,5% e del 97,5%. Gli spread dei titoli ad alto rendimento basati su una media troncata (USA = 1455, EUR = 1836)

I rendimenti positivi anno dopo anno che da trent'anni caratterizzano il mercato obbligazionario sono stati messi recentemente alla prova dalla politica non tradizionale dell’alleggerimento quantitativo adottata dalle banche centrali. Di fatto la Federal Reserve stima che l’imponente programma di acquisto delle obbligazioni ha spinto verso il basso i rendimenti dei titoli di Stato decennali statunitensi di circa 100 punti base. In seguito all’alleggerimento quantitativo il 17% di tutte le obbligazioni circolanti (sia per quanto riguarda i titoli governativi sia il credito societario) viene negoziato a tassi d’interesse negativi. Gli investitori alla ricerca di rendimenti più elevati si orientano verso comparti a reddito fisso più rischiosi. Quest’evoluzione ha spinto verso il basso i rendimenti al punto che di recente la performance dei titoli ad alto rendimento europei è risultata inferiore

Il reddito fisso sotto i riflettori

a quella dei titoli governativi decennali statunitensi. In questo contesto i titoli di Stato avranno probabilmente un andamento contrastante nel 2018. Continuerà ad esserci potenziale nella fascia dell’alto rendimento, ma il quadro generale suggerisce che il profilo di rendimento nel settore del credito sarà meno allettante rispetto al 2017.

Conseguenze per gli investimenti Molti titoli governativi potrebbero segnare una performance negativa nel 2018 in seguito alla normalizzazione della politica monetaria. Nel segmento del credito, è necessario essere selettivi. I mercati emergenti dovrebbero continuare a offrire opportunità. In particolare suggeriamo che nel 2018 nel comparto del reddito fisso potrebbero essere i titoli di Stato a raggiungere i rendimenti totali più soddisfacenti.

CIO InsightsDieci temi9

95% della fascia d’oscillazione storica Spread medio Spread attuale

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2008

39,9%

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37,0%2012

27,5%

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31,2%

2016

30,1%

36,4%

2017

48,6%2010

24,8%

Dispersione annuale media d

ecen

nale

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05Figura 5: La dispersione del comparto azionario è ancora in crescita Fonte: FactSet, Deutsche Bank Wealth Management. Data as of November 29, 2017.

I mercati azionari hanno raggiunto molti record nel 2017, ma c’è ancora spazio per ulteriori guadagni, anche se più contenuti, sulla base della continua crescita economica. In realtà saranno gli utili a trainare la performance delle azioni nel momento in cui i multipli di valutazione dei titoli probabilmente subiranno una flessione. La selettività sarà un fattore critico, mentre la dispersione settoriale è destinata a crescere.

Conseguenze per gli investimenti A livello geografico l’Europa e il Giappone sembrano prevalere sugli Stati Uniti, ma la differenziazione a livello regionale potrebbe essere esigua. I mercati emergenti potrebbero sovraperformare

Una boccata d’ossigeno per i mercati azionari

leggermente i mercati sviluppati nei prossimi 12 mesi. Prestiamo particolare attenzione all’Asia (vedere il tema seguente), ma la selettività potrebbe essere un elemento importante. A livello settoriale suggeriamo di seguire la crescita degli utili (ad es. titoli tecnologici e finanziari) e assumiamo globalmente un posizionamento tattico sovrappesato su questi due settori e su quello sanitario. Assumiamo un posizionamento sottopesato sulle telecomunicazioni e sulle aziende di pubblica utilità. Le correlazioni intersettoriali sono molto più basse rispetto ad un anno fa, e questa tendenza potrebbe continuare nel 2018, fornendo un’ulteriore argomentazione per la selezione dei titoli.

Dispersione per settori dell’indice S&P 500

CIO InsightsDieci temi10

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10,4%

2016

10,6%

26,3%

2015

26,3%

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2014

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14,5%

2013

22,3%

16,6%

2012

20.5%

18,8%

2011

38,9%

10,1%

2017

20,7%

18,6%

2010

21,2%

18,4%

2009

18,0%

17,2%

2008

20,4%

17,4%

2007

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06Figura 6: L’importanza dei tecnologici nell’indice MSCI Asia ex-Japan è cresciuta nettamente Fonte: FactSet, Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 28 novembre 2017.

La sovraperformance dei mercati emergenti osservata nel 2017 è dovuta alla crescita superiore alla media degli utili e sulle correzioni verso l'alto delle stime avvenute nel corso dell’anno. Prevediamo che questo stato di cose sia destinato a continuare, in particolare per i mercati emergenti asiatici dove una solida crescita economica favorisce l’incremento a doppia crescita degli utili; anche le correzioni verso l’alto degli utili attesi nel 2018 superano quelle di tutte le altre aree geografiche. Ciononostante in Asia si osservano ancora valutazioni allettanti, almeno per quanto riguarda l’indice MSCI AC World. Un’altra importante dinamica che determina

Le “nuove” azioni dei mercati emergenti asiatici

la nostra preferenza per le azioni dei mercati emergenti asiatici è l’esposizione crescente al settore tecnologico, uno dei nostri preferiti. Mentre 10 anni fa erano le materie prime (energia e materiali) ad avere la più grande ponderazione nell’indice MSCI Asia ex-Japan, che esclude il Giappone, ora sono i titoli tecnologici a farne la parte del leone con una percentuale del 39%.

Conseguenze per gli investimenti Favorire l’Asia tra i mercati emergenti. La gestione attiva potrebbe rivelarsi importante in un contesto in cui i titoli tecnologici si affermano sui mercati emergenti asiatici.

Ponderazione tecnologie dell’informazionePonderazione materie prime (energia e materiali)

CIO InsightsDieci temi11

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Australia Cina Giappone

Francia Germania Italia

Stati UnitiSpagnaRegno Unito

6,9%

7,0%

5,3%

3,8%5,3%

8,4%5,6% 6,1% 5,8%

8,1%

4,2%

6,6%5,6%

5,4% 5,3%5,3%

6,2%5,7%

9,0%

7,6%

7,7%

7,6%6,3%

4,9% 6,0% 7,1%

7,7%

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6,5%

6,2%

8,1%

4,8%6,2%

5,4%4,2%

6,5%

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07Figura 7: Previsione dei rendimenti immobiliari su base quinquennale annualizzata Fonte: FactSet, Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati all’8 novembre 2017.

La prospettiva di scarsi rendimenti nel comparto azionario e nel reddito fisso dovrebbe incoraggiare l’esplorazione di investimenti alternativi. Un metodo collaudato nel tempo che consente di trarre vantaggio da diversi tipi di investimento è la diversificazione: nel lungo termine, le classi d’investimento non tradizionali come il settore immobiliare, gli hedge funds, le obbligazioni convertibili e a tasso variabile offrono una combinazione di livelli di rendimento anziché una variabilità dei rendimenti e contribuiscono così a colmare “qualche défaillance” in un portafoglio.

Esplorare alternative di investimento

Conseguenze per gli investimenti Gli hedge funds ed altri investimenti alternativi potrebbero mitigare in molti casi il rischio di ribasso, ma ciò dipende dal tipo di strategia del fondo usata. Altre aree specifiche come gli strumenti ibridi, le obbligazioni convertibili ed a tasso variabile potrebbero essere interessanti, ma è importanti essere selettivi (per tipo o geografia) sugli investimenti immobiliari. Prestate attenzione alle alternative non tradizionali, come l’investimento fattoriale e i “big data”. Tuttavia ricordate che non tutti gli investimenti alternativi sono adatti e disponibili a tutti gli investitori.

superfici industriali superfici per ufficisuperfici per commercio al dettaglio Totale

CIO InsightsDieci temi12

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14 15 16 17125

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137

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0%

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08Figura 8: Le elezioni italiane possono rappresentare un rischio per l’euro Fonte: Bloomberg Finance LP, Sentix, Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 2 dicembre 2017.

Saranno svariati i fattori che incideranno sul mercato valutario nel 2018. Nel corso del 2017 il rapporto tra il dollaro americano e l’euro si è distaccato rispetto alla relazione tra i rendimenti dei titoli ventennali statunitensi ed europei. Si osservano alcuni elementi alternativi che hanno assunto un ruolo determinante. Oltre ai differenziali dei tassi d'interesse, la retorica delle banche centrali, la politica (ad es. tagli alle imposte) e il flusso di fondi sono ben presenti e possono influire sulle valutazioni. Si noti ad esempio la correlazione tra il consenso tributato a Donald Trump e l’indice di valore del dollaro “DXY”. Nel 2018 i fattori determinanti per il mercato valutario potrebbero essere il rimpatrio degli utili da parte delle aziende americane, che avrebbe effetti favorevoli al dollaro, mentre le preoccupazioni sulle elezioni italiane potrebbero incidere negativamente sull’euro. Mentre i

Le determinanti dinamiche per i cambi

mercati cercano di individuare i segnali provenienti da una varietà di indicatori politici, economici e monetari, nel 2018 le valute potrebbero risentire in più ampia misura della volatilità.

Conseguenze per gli investimenti È opportuno favorire il dollaro americano nel primo periodo del 2018, sulla scia della stretta della Fed, ma al tempo stesso è necessario essere preparati per una ripresa dell’euro nel corso dell’anno. Prendete in considerazione coppie valutarie meno ovvie, ad esempio un indice in dollari americani ponderato su base del commercio estero o un paniere valutario contro la sterlina, lo yen giapponese, il franco svizzero e il renminbi cinese. Anche coppie valutarie minori possono offrire interessanti opportunità.

Valore dell’euro ponderato in linea con il commercio esteroIndice Sentix di probabilità di dissoluzione dell’euro, scala destra invertita

CIO InsightsDieci temi13

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$60

Permian

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Scoop Eagle Ford Permian(Delaware)

Permian(Central)

altri (USA)(non-scisto)

altri (USA)(scisto)

prezzo attuale petrolio WTI

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$48 $48

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$55

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09Figura 9: Il prezzo del petrolio è sopra i livelli di reddito americani Fonte: FactSet, Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati a novembre 2017.

Non prevediamo un ulteriore rialzo del prezzo del greggio, tuttavia le dinamiche sul mercato petrolifero sono in evoluzione. In particolare le tensioni politiche in crescita nel Medio Oriente potrebbero destare preoccupazioni in merito ad un’interruzione temporanea delle forniture. Sono possibili nel breve termine spinte verso l'alto dei prezzi, ma crediamo che la produzione statunitense, accelerando il ritmo in presenza di questi eventi, continui a fare da calmiere. Il prezzo del greggio è ben al di sopra della soglia di guadagno per l’olio di scisto statunitense di 46-55 dollari al barile circa. L’Agenzia governativa statunitense Energy Information Administration (EIA) ha annunciato che la produzione statunitense salirà a livelli

Niente di nuovo sul mercato petrolifero

record toccando 9,8 milioni di barili al giorno. È possibile che anche l’aumento della produttività per pozzo incida sulla produzione totale statunitense. Nel lungo termine un altro fattore negativo per il prezzo del petrolio a livello globale potrebbe essere il mutato uso delle fonti energetiche, ad esempio con l’incremento del numero dei veicoli elettrici, che ridurrebbero la domanda di petrolio.

Conseguenze per gli investimenti Per quanto riguarda il petrolio ed i settori correlati è necessario procedere con cautela. I guadagni sul prezzo del petrolio realizzati nel breve termine, per esempio in seguito ai tagli alla produzione dell’OPEC, sono di breve durata.

soglia di profitto mediana per nuovi pozzi petroliferi, regione per regione

CIO InsightsDieci temi14

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2018

64.000

2019

107.0002021

213.000

2023

426.000

2025

569.000

2020

149.000

2022

320.000

2024

512.000

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10Figura 10: Si prevede un incremento dei veicoli con guida autonoma Fonte: Bloomberg Intelligence, Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati a novembre 2017

Gli investimenti che beneficiano dell’evoluzione di tendenze a lungo termine continuano ad essere fattori determinanti per l’andamento del portafoglio. Confermiamo le tematiche di lungo periodo che abbiamo introdotto lo scorso anno concentrandoci sull’infrastruttura, sulla sicurezza informatica, sull’invecchiamento globale e sulle nuove generazioni. Quest'anno aggiungiamo due altre tematiche: mobilità “intelligente” e intelligenza artificiale (AI). La mobilità intelligente è un nuovo settore tecnologico che si basa sullo sviluppo di veicoli con guida autonoma e altri progressi tecnologici nei trasporti. Quest’evoluzione inciderà sulla produzione di automobili, batterie, gruppi motopropulsori e sull’intera infrastruttura di ricarica, inclusi i generatori. L’intelligenza artificiale incide su diversi settori, inclusa la mobilità intelligente. L’esigenza di automatizzare in modo

Pensare oggi ai temi di domani

intelligente azioni ripetitive, di anticipare azioni/preferenze umane e di risolvere problemi in modo disciplinato attirerà maggiori investimenti in questo settore.

Conseguenze per gli investimenti È possibile avvicinarsi a un investimento in queste aree in molti modi, per esempio tramite fondi negoziati in borsa (ETF) o (per alcuni clienti) mediante private equity nell’ambito dell’intelligenza artificiale, della smart mobility e così via. Le modifiche radicali che avverranno in seguito all’uso dell’intelligenza artificiale non saranno indolori: di conseguenza non basta concentrarsi sulle opportunità che si creano in settori/aziende individuali, ma occorre prestare attenzione ai pericoli che si presentano per gli investimenti esistenti. Anche la possibile risposta sociale (tramite l’istruzione) potrebbe creare opportunità.

Previsione delle vendite di automezzi autonomi

CIO InsightsDieci temi15

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CIO InsightsMacroeconomia16

Crescita sincronizzataMacroeconomia

Tendenza in rialzo

Nel 2017 i dati relativi alla crescita sono stati quasi universalmente positivi; oltre allo slancio economico osservato negli Stati Uniti, la crescita si è rafforzata anche in Europa, in Giappone e in molti mercati emergenti. Allo stesso tempo, il tasso d’inflazione è rimasto generalmente basso, dando alle banche centrali l’opportunità di continuare con la politica monetaria espansiva.

La ripresa negli Stati Uniti beneficia tutt’ora del risanamento del mercato del lavoro ed è sostenuta anche da una certa solidità dei bilanci delle famiglie e delle imprese e da modeste misure di stimolo in arrivo da Washington. In Europa sia il clima di fiducia sia i dati concreti suggeriscono che la ripresa è destinata a continuare, e le buone prospettive per il mercato del lavoro dovrebbero sostenere i consumi. Non prevediamo uno stimolo fiscale significativo in Europa: tuttavia si potrebbe osservare un più ampio grado di flessibilità per quanto riguarda la questione del deficit. In Giappone i consumi sono di nuovo in crescita, dopo due anni di stagnazione. Anche la Cina beneficia di una ripresa dei consumi, favorita tra l’altro da riforme strutturali che nel medio termine imprimono vigore all’economia. La Banca centrale cinese (PBoC) è riuscita finora a ridurre il livello di indebitamento senza causare sconvolgimenti sul piano economico o degli investimenti.

A livello globale, dunque, si prevede un leggero rafforzamento della crescita che nel 2018 dovrebbe raggiungere il 3,8%.

Segnali ulteriori di una crescita sincronizzata a livello globale, in concomitanza con un approccio cauto alla politica monetaria da parte delle banche centrali, dovrebbe dare spazio ad un altro anno di ripresa economica sostenuta. Tuttavia, i rischi politici e quelli legati alla politica monetaria non sono spariti completamente.

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Figura 11: Previsioni di crescita per il 2018 Fonte: Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 17 novembre 2017. *Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore e Thailandia.

L’ulteriore crescita negli Stati Uniti e nei mercati emergenti (nel complesso), verrà compensata solo parzialmente da un rallentamento in Cina, nell’Eurozona e nel Regno Unito. È un contesto che sembra favorevole a un nuovo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve statunitense ed alla riduzione del programma d'acquisto di titoli da parte della Banca Centrale Europea (BCE); la Banca del Giappone dovrebbe confermare la sua linea attuale.

Rischi politici e di politica monetaria

I rischi esistenti sono in gran parte dei casi di natura politica. Negli Stati Uniti è al centro dell’attenzione la riforma fiscale: ci si chiede se il Presidente Trump sarà in grado di ottenere l'approvazione del Congresso. Avremo una risposta definitiva solo nel corso del primo trimestre del 2018. Subito dopo saranno le elezioni di metà mandato, previste per novembre 2018, a occupare le prime pagine dei giornali. In Europa i negoziati per la Brexit potrebbero contribuire ad aumentare il clima d’incertezza, non solo nel Regno Unito. Anche le elezioni italiane, che con ogni probabilità si svolgeranno in primavera, potrebbero riservare qualche sorpresa. Sui mercati emergenti, le preoccupazioni di ordine politico ed economico vertono su Paesi come il Brasile e il Sudafrica. In Messico si vagliano le intenzioni del Presidente Trump di rinegoziare l’Accordo nordamericano per il libero scambio (NAFTA).

Mercati sviluppati

Mercati emergenti

2,4

2,0

2,1

2,0

1,2

2,5

1,3

1,5

7,5

6,5

5,2

2,0

1,8

Stati Uniti

Eurozona

Germania

Francia

Italia

Spagna

UK

Giappone

India

Cina

ASEAN 5*

Russia

Brasile

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Altri rischi che riguardano le prospettive macroeconomiche potrebbe essere correlati alla politica monetaria. Individuiamo sia rischi di rialzo che di ribasso. Negli Stati Uniti si potrebbe osservare un rischio di rialzo qualora lo stimolo economico proveniente dal governo di Washington fosse maggiore del previsto. Potrebbero farsi strada quell’insieme di forze e motivazioni che l'economista Keynes definiva “animal spirits”, i quali nel contesto di una politica monetaria ancora relativamente espansiva, potrebbero causare un’impennata nella crescita e nell’inflazione statunitensi. Il rischio di ribasso è invece legato alla politica e all’intensificarsi dell’instabilità: è un’evoluzione che toglie vigore alla ripresa economica (la terza più lunga della storia), provocando un irrigidimento delle condizioni finanziarie con pressioni disinflazionistiche. Pensiamo che le

4,5

Gen 2008 Mag 2009 Set 2010 Gen 2012 Mag 2013 Set 2014 Gen 2016 Mag 2017-1,5

-0,5

0,5

1,5

2,5

3,5

Figura 12: l’inflazione* negli Stati Uniti rimane ostinatamente bassa Fonte: Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 17 novembre 2017 *Unità di misura: spese per il consumo personale (PCE)

Totale al netto di alimentari ed energia Target della Fed

probabilità di uno scenario caratterizzato da rischio di ribasso e di uno con rischio di rialzo siano del 15-20% ciascuno: in altre parole pensiamo che il livello di crescita corrente, ben gestibile, sia destinato a continuare.

Inflazione

Come abbiamo evidenziato nell’ultimo CIO Insights, nella ripresa attuale l’inflazione continua ad essere “il cane che non abbaia nella notte” di cui parlava Sherlock Holmes ovvero passa inosservata: il livello rimane ostinatamente basso. Il grafico qui sotto indica l’inflazione sulla spesa per consumi personali negli Stati Uniti. Si tratta dell’unità di misura preferita dalla Fed. Tuttavia è opportuno considerare cosa potrebbe causare un aumento inaspettato dei prezzi, dato che in seguito ai diversi programmi di allentamento quantitativo attuati dalle banche

centrali, si è verificata un’espansione della base monetaria. Uno dei fattori determinanti potrebbe essere una crisi degli approvvigionamenti, per esempio in seguito a un incremento del prezzo del petrolio. Siamo abituati a vivere in un mondo in cui sono garantite ampie scorte di greggio: gli eventi geopolitici potrebbero tuttavia causare una riduzione. Anche un rialzo del prezzo dei metalli potrebbe incidere sull’inflazione. Negli Stati Uniti le stime sull’inflazione sono caute, ma nell’Eurozona potrebbero accelerare, se ad esempio la mancanza di manodopera specializzata dovesse esercitare una pressione sui salari o se l’aumento dei prezzi degli immobili residenziali dovesse incidere sui canoni d’affitto. L’esempio del Regno Unito dove l’inflazione crea già qualche preoccupazione, dovrebbe ricordarci che esiste un problema che non sembra trovare soluzione.

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CIO InsightsMacroeconomia17

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Rischi potenziali per il 2018 Le nostre previsioni per l'economia e i mercati nel 2018 sono improntate a un cauto ottimismo. Tuttavia descriviamo quattro rischi che potrebbero rappresentare una minaccia.

1

3

2

4

Rigore eccessivo delle banche centrali

La bolla creditizia

Imprevisti nell'approvvigionamento del greggio

Geopolitica

Il primo rischio deriva dalla condotta delle banche centrali, in particolare dalla Federal Reserve, che dovrebbe rialzare i tassi per almeno due volte nel 2018, in linea con la solida crescita economica. Tuttavia, se la Fed, alla guida di un nuovo Presidente, adottasse una linea troppo aggressiva, altre banche centrali potrebbero a loro volta assumere un atteggiamento molto più rigoroso per evitare un disallineamento: ciò potrebbe causare una stretta monetaria globale che frenerebbe l'attuale stato di crescita sincronizzata. Questo scenario sarebbe dannoso sia per i prezzi delle azioni sia per quelli delle obbligazioni, e potrebbe rafforzare il dollaro mettendo sotto pressione i mercati emergenti e le materie prime.

L'attuale espansione economica è stata realizzata in parte grazie a una costante crescita del debito pubblico e privato. Mentre il sistema bancario e i bilanci societari dimostrano maggiore solidità rispetto al periodo che ha preceduto la crisi finanziaria del 2007-2008, la crisi creditizia causata da un movimento ascensionale del tasso d’insolvenza è un fattore di rischio da prendere in considerazione. È soprattutto la crescita eccessiva del tasso d’indebitamento cinese a destare preoccupazioni. Nonostante le misure attuate dalle autorità governative, l'esposizione debitoria rimane elevata. L'aumento del debito è strettamente collegato all’inflazione sui prezzi del mercato immobiliare cinese e il contributo al PIL del settore finanziario negli ultimi 20 anni si è più che triplicato, raggiungendo ora il 16%. La resilienza economica della Cina è stato un fattore trainante della forte crescita dei mercati emergenti quest’anno. Queste aree geografiche sarebbero molto vulnerabili a un’eventuale inversione di tendenza in Cina e anche i mercati sviluppati sarebbero sotto tiro. Questa evoluzione penalizzerebbe le azioni e le obbligazioni societarie, mentre ne beneficerebbero i titoli di Stato dei Paesi sviluppati e i beni rifugio come l’oro e lo yen giapponese.

Negli ultimi anni gli Stati Uniti con la loro produzione di greggio hanno mantenuto il prezzo del petrolio sotto controllo, incrementando la fornitura globale per contrastare i tagli alla produzione dell’OPEC. Questo calmiere ha impedito un’impennata verso l’alto dell’inflazione causata dal mercato energetico. Tuttavia eventi geopolitici imprevisti potrebbero compromettere la capacità degli Stati Uniti di colmare le lacune nella fornitura del greggio, esercitando una pressione al rialzo in breve tempo e frenando la crescita economica globale. Ne sarebbero penalizzati sia il settore obbligazionario (ad eccezione dei titoli delle società che operano sul mercato energetico) sia i mercati azionari.

Per tutto il 2017 i mercati finanziari hanno ignorato le preoccupazioni di tipo geopolitico, ad esempio le tensioni crescenti tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti, quindi non hanno compromesso la performance dei mercati azionari. Tuttavia, un punto potrebbe risultare cruciale: se i mercati prevedessero che un’escalation della tensione potrebbe causare un conflitto, l’impatto su tutte le classi d'investimento rischiose sarebbe immediatamente negativo, con l’unica eccezione di un bene di rifugio come l’oro. Invece anche una valuta considerata tradizionalmente un “porto sicuro” come lo yen giapponese potrebbe risentirne negativamente: il Giappone, infatti, potrebbe essere il bersaglio dei missili nordcoreani. Crisi geopolitiche sono possibili anche altrove.

CIO InsightsMacroeconomia18

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4,5

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic-2,5

-2,0

-1,5

-1,0

-0,5

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

%

CIO InsightsMulti Asset19

Avanti, ma con cautelaMulti Asset

Il nostro processo d’investimento multi asset si appoggia su tre pilastri: cominciamo con le previsioni iniziali del nostro Comitato Esecutivo e dei gestori che assumono il rischio (pilastro 1), dopodiché precisiamo i risultati considerando i punteggi raggiunti dalle singole classi d’investimento sulla base di fattori macroeconomici, tecnici e delle valutazioni (pilastro 2). Per determinare il livello generale di rischio ci serviamo di quattro modelli (pilastro 3).

Guardando in avanti di tre mesi, la nostra asset allocation strategica suggerisce tutt’ora un approccio generalmente propenso al rischio con una focalizzazione sul comparto azionario. Prevediamo tuttavia che nel prossimo anno i rendimenti saranno più bassi rispetto a quelli di cui hanno beneficiato gli investitori nei mesi e trimestri scorsi.

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Stéphane JunodCIO EMEA e Head of Portfolio Management EMEA Nei prossimi mesi prevediamo un contesto

economico e politico generalmente positivo, con la continuazione della crescita a livello globale, accompagnata da cauti segnali di un irrigidimento della politica monetaria. Per quanto riguarda la valutazione relativa al pilastro 2 i punteggi macroeconomici a fine 2017 si sono rivelati generalmente positivi, anche se penalizzati da risultati negativi per quanto riguarda la valutazione per molte classi d’investimento.

Figura 13: le tendenze stagionali sull’indice S&P 500: rendimenti medi mensili Fonte: Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 17 novembre 2017

Dal 1928 Dal 1980 Dal 1990 Dal 2010

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Azioni Mercati sviluppati

Azioni M

ercati emergentiObbligazioni Credito

Obbligazioni Tito

li del

deb

ito p

ubbl

ico

Mer

cati

emer

gent

i

Obb

ligaz

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Liqu

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Alternativi1

Mat

erie prim

eAzioni

Obbligazioni

CIO InsightsMulti Asset20

Siamo ancora propensi al rischio

Nonostante tutte le preccupazioni legate all'andamento dell’ultima fase del ciclo economico, tutti i nostri quattro modelli a fine 2017 sostengono un atteggiamento di propensione al rischio. Dal punto di vista macroeconomico, il nostro indicatore si è attestato su livelli molto elevati: su scala globale l’indice delle sorprese economiche si è stabilizzato in territorio molto positivo dal momento che i dati economici hanno raggiunto le previsioni. L’indicatore di rischio e il Market Regime Indicator, che interpreta i regimi di mercato, si sono rivelati altrettanto positivi.

Queste evoluzioni, combinate con le buone notizie sugli utili, ci incoraggiano a fare affidamento sul comparto azionario, nonostante le valutazioni elevate, i bassi livelli di volatilità attuali e la lunghezza del ciclo economico corrente. Tuttavia, attualmente tendiamo a essere leggermente più cauti: pensiamo che i multipli utilizzati per la valutazione potrebbero scendere a livelli più normali nel 2018. Potrebbe essere necessaria dunque un’ulteriore crescita degli utili per sostenere la salita verso l'alto delle quotazioni. Qualora gli utili dovessero deludere, l'aumento del debito societario potrebbe tornare nell’occhio del ciclone, destabilizzando i mercati. Anche un’eventuale stagionalità negativa all’inizio del 2018 (vedere la figura 13) potrebbe penalizzare i rendimenti.

Nel comparto del reddito fisso, individuiamo ulteriori opportunità nelle obbligazioni dei mercati emergenti (dopo un anno in crescita per questa classe d’investimento), ma siamo cauti sui titoli ad alto rendimento: prevediamo infatti che la riduzione dello spread rispetto alle obbligazioni governative statunitensi (Treasuries) continuerà ad essere modesta. Per quanto riguarda i titoli investment grade, la nostra posizione è neutrale. Pensiamo che i fondamentali e gli aspetti tecnici del mercato potrebbero offrire un buon supporto. Confermiamo il sottopeso sulle obbligazioni governative (prevediamo scarse opportunità di rendimento), mantenendo però un’allocazione significativa in cash. Manteniamo un profilo di duration breve, dato che il contesto economico e il nuovo orientamento della banca centrale dovrebbero contribuire a far crescere i tassi, anche se prevediamo che questa evoluzione sarà graduale e favorevole ai mercati.

Per quanto riguarda le materie prime, non si dovrebbero osservare aumenti consistenti del prezzo del petrolio. Pensiamo che il contesto attuale di crescita economica globale non sia favorevole all’oro, nonostante le incertezze geopolitiche.

In arrivo una flessione dei rendimenti

Le nostre previsioni a 12 mesi implicano rendimenti bilanciati minori per il 2018 rispetto alla recente media storica (per i 20 anni dal 1996 al 2017). Nel lungo termine la discesa dei rendimenti richiede l'assunzione e la gestione attiva del rischio se si vogliono mantenere i rendimenti ai livelli attuali. Una proporzione più elevata di investimenti rischiosi in un portafoglio dovrebbe spingerci verso l’alto sulla curva rischio rendimento, incrementando gli introiti, ma esponendoci a un rischio più elevato: la gestione attiva del rischio tenderebbe dunque a una leggera diminuzione dei rendimenti (a causa del costo d’implementazione della strategia), in cambio di una riduzione del rischio.

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Figura 14: Allocazione (portafoglio bilanciato all'8 dicembre 2017)

Nota a piè di pagina: Asset allocation al 8 dicembre 2017. 1 Gli investimenti alternativi non sono adatti e potrebbero non essere disponibili per tutti gli investitori. Sono applicabili limitazioni. Fonti: Comitato d'investimento regionale EMEA, Deutsche Bank Wealth Management. Allocazione suggerita per gli investitori con sede negli Stati Uniti. Tale allocazione potrebbe non risultare adeguata a tutti gli investitori. Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Non può essere fornita alcuna garanzia che le previsioni o gli obiettivi d'investimento e/o i rendimenti previsti siano conseguiti. Le allocazioni sono soggette a variazioni senza obbligo di preavviso. Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero risultare inesatti. Gli investimenti comportano dei rischi. Il valore di un investimento può diminuire o aumentare, e il capitale investito può essere a rischio. Gli investitori potrebbero non recuperare in qualunque momento gli importi inizialmente investiti. Si rimandano i lettori alle informative e alle avvertenze sui rischi riportate alla fine del presente documento.

Azioni

Obbligazioni

Liquidità

Materie prime

Alternativi

Mercati sviluppati

Credito

Titoli del debito pubblico

Mercati emergenti

Mercati emergenti

4,0%

3,0%

12,0%

33,0%

15,0%

18,0%

6,0%

9,0%

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Figura 15: Previsioni per i mercati azionari ed evoluzione dell’indice tra gennaio e novembre 2017, regione per regione

Dati aggiornati al 30 novembre 2017; le previsioni sono aggiornate al 8 dicembre 2017 Tutti i rendimenti sono indicati da inizio anno. Fonte: Bloomberg Finance L.P., Deutsche Bank Wealth Management

Regno Unito (FTSE 100)Rendimento da inizio 2017:

+2,4%Previsione entro dic. 2018:

7.500

Stati Uniti (S&P 500)Rendimento da inizio

2017: +18,3%Previsione entro dic.

2018: 2.750

Eurozona (Eurostoxx 50)Rendimento da inizio 2017:

+7,2%Previsione entro dic. 2018:

3.780

Asia ex. Japan (MSCI Asia ex Japan)Rendimento da inizio 2017:

+35,3%Previsione entro dic. 2018:

760

Giappone (MSCI Japan)Rendimento da inizio 2017: +16,2%Previsione entro dic. 2018: 1.210

America Latina (MSCI Latam)Rendimento da inizio 2017: +16,9%Previsione entro dic. 2018: 2.850

Svizzera (SMI)Rendimento da inizio 2017: +13,3%Previsione entro dic. 2018: 9.450

CIO InsightsAzioni21

Ancora spazio verso l'alto Azioni

Dopo l’ottima performance osservata nel 2017, crescono i timori che le azioni potrebbero trovarsi vicine ad un picco massimo. Tuttavia la crescita economica continua e la politica monetaria favorevole ai mercati promettono un’ulteriore evoluzione positiva degli indici.

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Tira aria di ciclo economico tardivo. Un anno ulteriore di crescita economica globale inaspettamente forte è culminata nella più lunga fase d’espansione senza interruzioni della storia per il mercato azionario statunitense, comportando valutazioni azionarie sempre più elevate. Gli investitori temono di trovarsi vicini al picco massimo.

Pensiamo tuttavia che sia prematuro affermare che la fase di espansione stia per concludersi. In passato le azioni hanno più volte mostrato di poter realizzare buone performance anche nella fase finale di crescita. Oltre a ciò, una crescita economica solida a livello globale, politiche accomodanti da parte delle banche centrali e la riforma fiscale negli Stati Uniti nei primi mesi del 2018 dovrebbero

sostenere un ulteriore incremento degli utili societari anche nel prossimo anno, trascinando i mercati azionari verso l'alto.

La crescita degli utili sarà un fattore chiave

L’andamento futuro dei mercati potrebbe tuttavia riverlarsi turbulento. È probabile che la volatilità aumenti, e che il rialzo dei tassi d’interesse e le valutazioni azionarie risultino in una contrazione del rapporto tra prezzo e utili attesi (P/E) su tutti i mercati sviluppati, con l'eccezione del Giappone. Per un’evoluzione positiva dei mercati sarà necessaria una crescita continua degli utili. Prevediamo un incremento degli utili tra il 5,5% e il 16% per i mercati più importanti. I mercati emergenti si posizioneranno

nella fascia più elevata, mentre l’indice FTSE 100 risulterà fanalino di coda. I titoli tecnologici e finanziari saranno i principali propulsori della crescita. Tuttavia non prevediamo che gli utili ci sorprenderanno positivamente nella stessa misura osservata nel 2017.

L’Europa e il Giappone superano gli Stati Uniti

A livello di singole aree geografiche, le valutazioni appaiono elevate rispetto alla media storica, anche se a paragone dei livelli attuali risultano contenute. In Europa le quotazioni sembrano più interessanti, nonostante il nostro posizionamento neutrale sulle azioni tedesche. Vediamo positivamente le azioni giapponesi per le quali riscontriamo segnali di ripresa rispetto agli altri mercati sviluppati.

Continua la fase positiva per i mercati emergenti

Anche dopo l’ottima performance del 2017, rimaniamo ottimisti sui mercati emergenti. Osserviamo un contesto molto favorevole, con una buona crescita economica generale, un basso tasso d’inflazione e stime sugli utili che appaiono realistiche. Anche le quotazioni si attestano su livelli ragionevoli, soprattutto in Asia. Tra i mercati emergenti, preferiamo l’Asia e siamo invece più cauti per quanto riguarda l’America Latina. Nel complesso, nei prossimi 12 mesi i mercati emergenti potrebbero sovraperformare leggermente i mercati sviluppati. Tuttavia la selettività è un criterio importante. Alcune aree geografiche come l’America Latina comportano un elevato livello di rischio.

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POSITIVA NEGATIVASETTORE

Sovrappesata Neutrale Sottopesata

Salute

VIEW DI MERCATO

– Sufficiente innovazione sul fronte dei prodotti: azioni con prospettive di crescita superiore

– Le valutazioni dei titoli biotecnologici sono ancora interessanti

– Le piccole e medie aziende potrebbero beneficiare dell'acquisizione da parte di aziende mature interessate a potenziare i canali di vendita

– Pressione continua sui prezzi in aree competitive – Le grandi aziende farmaceutiche e

biotecnologiche affrontano le sfide legate alla crescita

– Gli utili delle aziende farmaceutiche potrebbero essere penalizzate dalle revisioni negative e la crescita complessiva potrebbe rallentare

Settore farmaceutico

Settore biotecnologico

Settore delle tecnologie biomediche

Servizi e impianti

Titoli industrialiVIEW DI MERCATO

– La domanda cinese si conferma stabile e quella europea è in ripresa

– Gli investimenti in conto capitale per l'energia e i materiali sono in miglioramento

– Gli indicatori principali sono sorprendentemente positivi

– Il settore è di nuovo quotato a premio. – Le previsioni che indicano un’estensione del limite

alla fase rialzista del ciclo economico lasciano spazio a sorprese positive

– La pressione sui costi delle materie prime e altri costi non ha ancora fatto sentire i suoi effetti ai consumatori

Conglomerati

Settore dei trasporti aerei e su rotaiaSettore aerospaziale e della difesa

Information TechnologyVIEW DI MERCATO

– Settore variegato con chiari leader di mercato nei subsettori e barriere in crescita all’entrata

– Potenziale di crescita derivante dall’innovazione e dalla discontinuità di altri settori industriali

– Bilanci solidi e buona generazione di flussi di cassa in futuro

– I brevi cicli di produzione potrebbero provocare discontinuità nei modelli di business

– Mentre il grado di penetrazione dello smartphone era in precedenza un fattore trainante della crescita, il prodotto è ora entrato in una fase di saturazione

– L’interpretazione degli utili è complicata da numerosi fattori.

Software e servizi

Hardware

Semiconduttori

Materiali

VIEW DI MERCATO

– Crescita globale sincronizzata, tendenza in rialzo per il settore

– Gli utili del settore chimico sono ampiamente positivi

– L’attività relativa alle fusioni e acquisizioni molto intensa

– I controlli ambientali in Cina potrebbero penalizzare la domanda

– I prodotti chimici speciali potrebbero subire l’effetto dei prezzi delle materie prime

– La ripresa del dollaro americano o il rallentamento della Cina sarebbero negativi

Settore chimico

Estrazione mineraria e metalli

Servizi di tele-comunicazioneVIEW DI MERCATO

– La performance operativa è migliorata – La modernizzazione dei dati rimane un tema

fondamentale – Le valutazioni sono tornate ai livelli precedenti alle

fusioni e acquisizioni, quindi più interessanti

– Le promozioni potrebbero animare la competizione e incidere sui prezzi

– I costi dei contenuti sono in crescita in molti mercati

– Il grado di penetrazione negli Stati Uniti è prossimo alla saturazione

Telecom

Aziende di pubblica utilitàVIEW DI MERCATO

– In Europa il primo semestre del 2017 ha superato in gran parte le aspettative

– Le previsioni suggeriscono che in Europa si osserverà la conclusione di un decennio caratterizzato da un declino degli utili

– In alcuni Paesi, soprattutto in Brasile, vengono adottate misure economiche favorevoli ai mercati

– L’aumento del rendimento delle obbligazioni non aiuterebbe le azioni quotate in mercati regolamentati

– Il governo britannico suggerisce un tetto massimo ai prezzi dell'energia

– Nel settore eolico la domanda si trova in un contesto sempre più sfidante

Aziende di pubblica utilità

Figura 16: Andamento delle azioni per settore Fonte: Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 17 novembre 2017.

Beni voluttuariVIEW DI MERCATO

– L’umore dei consumatori negli Stati Uniti, in Giappone, in Cina e su altri mercati è positivo.

– Il leggero aumento dell’inflazione globale trascina verso l'alto i margini

– Nei Paesi emergenti l’urbanizzazione fa crescere le domanda di merci di elevata qualità e marchi globali

– Continuano le difficoltà per i grandi magazzini statunitensi

– Nel Regno Unito l’umore dei consumatori appare indebolito in vista della Brexit: le vendite al dettaglio e di automobili hanno già subito una flessione

– Eurozona: il miglioramento delle condizioni macroeconomiche potrebbe incoraggiare un irrigidimento della politica monetaria.

– In alcuni Paesi emergenti la domanda ha subito un rallentamento

Automobili e componenti

Beni di consumo durevoli e abbigliamento

Servizio per i consumatori

Organi di comunicazione

Settore retail

Beni di prima necessitàVIEW DI MERCATO

– I beni di prima necessità sono quelli che beneficiano in misura maggiore di un miglioramento dei mercati emergenti, sia per fattori macroeconomici/consumi sia per il mercato valutario

– Valutazioni più ragionevoli – Attività continua sul fronte delle fusioni e

acquisizioni, inclusi tentativi che interessante trasversalmente i subsettori.

– Tendenze sottostanti al business caratterizzate da rigidità, è improbabile un miglioramento rapido

– I costi di produzione potrebbero costituire un problema in alcuni comparti

– L’uso del settore come surrogato del mercato obbligazionario risulta nella maggior parte dei casi sfavorevole.

– Il progresso del commercio elettronico è una lama a doppio taglio per molti beni di consumo a elevata rotazione

Bevande

Alimentari (vendita al dettaglio)

Prodotti alimentari

Tabacco

Prodotti per la casa e l’igiene personale

Settore energeticoVIEW DI MERCATO

– Il mercato petrolifero sembra relativamente stabile – Negli Stati Uniti si osserva una crescita più

moderata del numero dei pozzi di petrolio – I rischi correlati ai dividendi appaiono in

diminuzione – All’interno del settore la pianificazione è intesa a

garantire prezzi più bassi più a lungo

– L’OPEC non ha alcuna strategia di uscita dal suo attuale orientamento

– Come sempre le valutazioni comprendono un’eventuale ripresa dei prezzi che potrebbe non concretizzarsi

– La produzione di petrolio tramite fratturazione idraulica come alternativa all’estrazione tradizionale potrebbe fare da calmiere al prezzo del greggio

Attrezzature e servizi

Integrazione

Esplorazione e produzione

Rifinitura e marketing

Settore finanziarioVIEW DI MERCATO

– Ciclo di rialzo dei tassi negli Stati Uniti – Aumento dei dividendi e riacquisto di azioni – Gestione del capitale e riduzione dei costi per

compensare i venti contrari

– I bassi rendimenti penalizzano i margini e i proventi generati dagli investimenti al di fuori degli Stati Uniti

– La regolamentazione dovrebbe far sentire il suo peso sulle attività bancarie

Banche

Settore delle assicurazioni

Altri settori finanziari

CIO InsightsAzioni22

PREFERENZE GEOGRAFICHE

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30

Lug 2017 Gen 2018 Lug 2018 Gen 2019

15

10

20

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35

33%

CIO InsightsReddito fisso e mercati valutari23

Le banche centrali sono saldamente al timone

Reddito fisso e mercati valutari

Marketing Material - Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Le previsioni non costituiscono un indicatore affidabile delle performance future. Si rimandano i lettori alle informative e alle avvertenze sui rischi riportate alla fine del presente documento. Redatto a dicembre 2017.

Nel 2018 le banche centrali continueranno a esercitare un saldo controllo sui mercati obbligazionari proseguendo verso la normalizzazione della politica monetaria. L’intero processo dovrebbe svolgersi senza intoppi. Tuttavia il restringimento degli spread osservato in precedenza è un segnale che indica che i rendimenti dei titoli a reddito fisso potrebbero subire una contrazione rispetto al 2017. Non prevediamo una brusca inversione di tendenza dei mercati, ma nell’anno che ci attende dovremo essere cauti e selettivi.

Banche centrali nel 2018

Le banche centrali continueranno a seguire il lungo percorso verso la normalizzazione, mantenendo comunque una linea generalmente accomodante.

Al rialzo dei tassi previsto per dicembre 2017 da parte della Federal Reserve, probabilmente seguiranno due nuovi ritocchi verso l’alto nel corso del 2018. La Fed ha già deciso come ridimensionare il bilancio e tutto sembra svolgersi in modo regolare. I mercati prevedono che la nomina di Jerome Powell alla Presidenza della Banca Centrale Americana non comporterà modifiche significative per quanto riguarda la politica monetaria. Tuttavia la riduzione del bilancio da parte della Fed e la necessità di finanziare il disavanzo potrebbero causare nel prossimo anno un aumento nell’offerta di titoli che nel primo trimestre del 2018 potrebbe persino raggiungere i 350 miliardi di dollari. Ciò è destinato a incidere sulla curva del rendimento delle obbligazioni governative statunitensi (Treasuries).

Anche la Banca Centrale Europea è ormai ben avviata sulla strada della normalizzazione. Nel corso del 2018 il volume dei titoli acquistati è destinato ad azzerarsi: attualmente la conclusione del programma di allentamento monetario è prevista per settembre 2018, e sembra improbabile che prosegua oltre il quarto trimestre dell’anno prossimo. Alla base di questa evoluzione vi sono

Figura 17: Il programma di acquisti della BCE potrebbe essere ridimensionato dal limite del 33% Fonte: Previsioni di Deutsche Bank Asset Management. Dati aggiornati al 16 novembre 2017.

Germania Francia Italia Spagna Olanda Belgio

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fattori economici, ma anche tecnici: come mostra la Figura 17 la BCE l’anno prossimo potrebbe raggiungere il limite di titoli tedeschi acquistabili pari al 33% (la BCE ha stabilito una percentuale massima dei titoli governativi di uno Stato da includere nel suo programma d'acquisto per evitare di divenire il creditore principale degli Stati dell’Eurozona: qualsiasi variazione verso l’alto di questo limite comporterebbe ripercussioni politiche). Mario Draghi si è comunque espresso con cautela sul mantenimento del livello attuale dei tassi d’interesse oltre la conclusione del programma di allentamento monetario e sul reinvestimento del capitale proveniente dalle obbligazioni giunte a scadenza fino a quando ciò sia necessario. Con un tasso d’inflazione che nell’Eurozona rimarrà probabilmente al di sotto del target del 2% stabilito dalla BCE sia per il 2018 che per il 2019, il Presidente della Banca Centrale Europea non ritiene che una rapida stretta monetaria sia giustificata.

Nel frattempo la banca centrale del Giappone (Bank of Japan, BoJ) ha posticipato il raggiungimento del proprio obiettivo per il tasso d’inflazione di un altro anno, e sembra voler confermare la sua linea attuale fino a quando ciò sia possibile: non prevediamo dunque variazioni significative fino al 2019. L'azione di controllo della BoJ sulla curva dei rendimenti ha prodotto ottimi risultati. Prevediamo che i rendimenti dei titoli decennali dovrebbero continuare ad attestarsi intorno allo 0%, senza un imponente volume di mercato. Gli acquisti mensili di titoli della BoJ ultimamanete sembrano essersi ridotti ad un tasso annualizzato di 50.000 miliardi di Yen contro un valore precedendte di 80.000.

Titoli di Stato

Negli ultimi dieci anni le banche centrali hanno seguito una politica monetaria radicale e hanno appreso molto da questa esperienza, almeno per quanto riguarda l'attenzione necessaria nel comunicare le loro intenzioni. Durante il processo di riduzione del volume di acquisto dei titoli è probabile che siano trasparenti e metodiche. Ne risulterà un aumento molto graduale dei tassi d'interesse accompagnato negli Stati Uniti da una tendenza verso l’appiattimento

della curva dei rendimenti in seguito alle ragioni esposte in precedenza. Le nostre previsioni per i titoli governativi a livello globale rimangono immutate per i prossimi 12 mesi (nel comparto decennale 2,6% per i titoli statunitensi, 0,8% per i Bund tedeschi, 1,4% per i britannici e 0,10% per i giapponesi).

Obbligazioni societarie

Nel 2018 sarà opportuno adottare un atteggiamento cauto e selettivo, prestando attenzione a fattori specifici che caratterizzano il credito alle imprese. La riforma fiscale e le politiche a sostegno dell'economia previste negli Stati Uniti (ad es. tagli fiscali e rimpatrio degli utili) dovrebbero favorire le grandi

Marketing Material - Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Le previsioni non costituiscono un indicatore affidabile delle performance future. Si rimandano i lettori alle informative e alle avvertenze sui rischi riportate alla fine del presente documento. Redatto a dicembre 2017.

La lezione che abbiamo appreso dal 2017 è che i fattori trainanti sul mercato delle valute possono essere di vario tipo e che possono includere gli eventi politici, l'afflusso di fondi e i dati fondamentali dell'economia.

280 a 270 punti base) dal momento che le imprese di queste aree geografiche beneficiano della ripresa sincronizzata in tutto il mondo. I titoli governativi dei Paesi emergenti, sui quali esprimiamo una prospettiva positiva, potrebbero offrire opportunità di investimento più accessibili.

FX

Mentre i rendimenti realizzati sul mercato a reddito fisso dovrebbero essere relativamente modesti, nel 2018 potrebbero rivelarsi particolarmente importanti i mercati valutari. Nel 2017 le previsioni sono state interamente rispettate: l’euro si è rafforzato contro il dollaro per gran parte dell’anno,

aziende americane, in particolare investment grade, in possesso di ampie riserve di liquidità detenute all’estero (per i prossimi 12 mesi si prevede una riduzione dello spread da 90 a 80 punti base). Prevediamo di fatto che esistano le condizioni per una stretta sui titoli investment grade sia negli Stati Uniti sia in Europa. Esprimiamo cautela sui titoli ad alto rendimento, anche se la riduzione dei tassi di insolvenza dovrebbe sostenere sia i mercati europei sia quelli americani (negli Stati Uniti le previsioni a 12 mesi indicano una contrazione dello spread da 360 a 350 punti base; per quanto riguarda l’Europa si prevede un arretramento da 275 a 260 punti base). I titoli ad alto rendimento potrebbero essere meno interessanti in Europa che negli Stati Uniti considerando le valutazioni (spread rispetto a tasso di insolvenza) e relativamente alle quotazioni azionarie. Abbiamo migliorato leggermente le nostre previsioni per i mercati emergenti (le previsioni a 12 mesi indicano una contrazione dello spread da

nonostante la politica monetaria (differenziali sui tassi d’interesse) e la crescita economica siano state in teoria favorevoli alla moneta americana. Hanno messo le ali all’euro il clima di ottimismo diffuso in Europa e la convinzione che i rischi politici si siano affievoliti, almeno in una certa misura. Recentemente, tuttavia, il dollaro ha mostrato segni di ripresa e riteniamo che potrebbe recuperare terreno contro l'euro nel primo trimestre del 2018 (sulla scia del rialzo dei tassi prevista per fine anno e in attesa della riforma fiscale). La moneta europea dovrebbe tornare a mostrare vigore più avanti nel corso dell’anno. La lezione che abbiamo appreso dal 2017 è che i fattori trainanti sul mercato delle valute possono essere di vario tipo e che possono includere gli eventi politici, l'afflusso di fondi e i dati fondamentali dell'economia. Potrebbe essere opportuno anche considerare un paniere valutario o coppie di valute.

CIO InsightsReddito fisso e mercati valutari24

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CIO InsightsInvestimenti alternativi25

Hedge FundInvestimenti alternativi

Discretionary Macro e CTA

Manteniamo una posizione neutrale/positiva per quanto riguarda le strategie Discretionary Macro e CTA. Il contesto attuale, caratterizzato da una crescita sincronizzata in tutto il mondo e da un tasso d’inflazione moderato, di per sé non favorisce le strategie Discretionary Macro, che tendono a trarre beneficio da eventi politici ed economici su larga scala. Ma considerando gli indicatori economici e l’umore degli investitori, crediamo che l'attuale status quo sia potenzialmente fragile, un tale evento sotto forma di correzione di mercato non è da escludere. Lo stesso vale per le strategie CTA. Un approccio di tipo sistematico consente di investire in un gruppo molto ampio di strumenti finanziari, aumentando le probabilità di riuscire a captare un trend nell’evoluzione dei prezzi.

Equity Long/Short and Equity Market Neutral

Manteniamo una posizione neutrale nell’Equity Long/Short e nell’Equity Market Neutral. L’Equity Long/Short potrebbe beneficiare di una certa compiacenza da parte degli investitori in un mercato caratterizzato da valutazioni elevate. Ravvisiamo maggior valore in Europa che negli Stati Uniti, anche perché la Banca Centrale europea è in ritardo rispetto alla Federal Reserve nell’irrigidimento della politica monetaria. La debolezza del dollaro potrebbe creare opportunità nei mercati emergenti. Le strategie market neutral sono penalizzate

Marketing Material - Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Le previsioni non costituiscono un indicatore affidabile delle performance future. Si rimandano i lettori alle informative e alle avvertenze sui rischi riportate alla fine del presente documento. Redatto a dicembre 2017.

da un livello di volatilità molto basso sui mercati, anche se il 2017 è stato un anno favorevole per la selezione dei titoli azionari. La diminuzione della correlazione incrociata tra mercati azionari in Europa e negli Stati Uniti offre l’opportunità di differenziare tra titoli vincenti e perdenti.

Credit Strategies and Even Driven / Multi-Strategy

Manteniamo una posizione neutrale anche per quanto riguarda le Credit Strategies e gli hedge funds Event Driven / Multi-Strategy. Questo periodo prolungato di bassi tassi d’interesse e di liquidità in eccesso ha un effetto su tutte le strategie creditizie, ma i livelli relativi di complessità e di liquidità, nonché le differenti barriere all'ingresso esercitano un impatto diverso su ogni sottostrategia. Il credito privato, benché in generale interessante, dovrebbe essere differenziato a seconda dello stile. Il prestito diretto è da sempre un punto fermo in questa categoria, ma le opportunità di investimento potrebbero diventare meno ovvie. Le nostre previsioni sulla Event Driven / Multi-Strategy si basano sui fondamentali che definiscono l'arbitraggio su fusioni e gli investimenti in situazioni speciali. Le attività di fusione sono state significative quest’anno sia negli Stati Uniti sia a livello globale, pur cedendo il 20% rispetto al picco raggiunto nel 2015. Gli spread più promettenti sono da individuare probabilmente nelle operazioni transfrontaliere. Gli investimenti in situazioni speciali hanno beneficiato finora del rialzo dei mercati.

Le nostre previsioni per gli investimenti in hedge fund variano significativamente a seconda del tipo di strategia.

Distressed

Infine, la nostra previsione per gli investimenti Distressed è neutrale/negativa. Questo periodo prolungato di bassi tassi d’interesse e di spread contenuto sul credito ha consentito alle società di accedere ai mercati obbligazionari, riducendo così le spese su interessi e portando i tassi d’insolvenza ai minimi storici.

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Per maggiori informazioni si rimanda alle avvertenze sui rischi. Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici o analisi che potrebbero risultare inesatti. Non può essere fornita alcuna garanzia che le previsioni o gli obiettivi siano conseguiti. Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. * Per gli Stati Uniti, l'unità di misura del PIL è l'anno civile, mentre l'unità di misura dell'inflazione è l'indice Core PCE dic.-dic. %. Le previsioni relative al PCE complessivo statunitense (dic/dic) sono pari al 1,7% nel 2017 e al 1,9% nel 2018. La crescita del PIL USA nel 4° trimestre è pari al 2,3% nel 2017 e al 2,3% nel 2018.Fonte: Deutsche Bank Wealth Management. Al 8 dicembre 2017.

CIO InsightsTabelle dei dati26

Previsioni macroeconomicheDeutsche Bank Wealth Management

Previsione DB WM 2017 Previsione DB WM 2018

Crescita del PIL (%)

Stati Uniti*  2,2  2,3

Zona euro (di cui)  2,3  2,0

Germania  2,4  2,1

Francia  1,8  2,0

Italia  1,4  1,2

Regno Unito  1,5  1,3

Giappone  1,5  1,5

Cina  6,7  6,5

India  6,8  7,5

Russia  1,8  2,0

Brasile  0,3  1,8

Mondo  3,7  3,8

Inflazione dei prezzi al consumo (%)

Stati Uniti*  1,5  1,8

Zona euro  1,5  1,4

Regno Unito  2,6  2,7

Giappone  0,7  1,0

Cina  1,9  2,2

Saldo delle partite correnti (% del PIL)

Stati Uniti –2,6 –2.8

Zona euro  3,1  2.9

Regno Unito –4,5 –3.5

Giappone  3,5  3.5

Cina  1,8  1.8

Saldo fiscale (% del PIL)

Stati Uniti –3,5 –3,5

Zona euro –1,4 –1,3

Regno Unito –3,3 –3,5

Giappone –4,8 –4,8

Cina –3,4 –3,2

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CIO InsightsTabelle dei dati27

Previsioni per le diverse classi di attiviDeutsche Bank Wealth Management

Tasso ufficiale Previsione a fine dic. 2018Tassi d'interesse di riferimentoStati Uniti Tassi dei fondi federali  1,75-2,00%Zona euro Tasso refi  0%Regno Unito Tasso repo  0,75%

Giappone Tasso overnight su prestiti a breve termine  0%

CambiEUR vs USD EUR/USD  1,15USD vs JPY USD/JPY  115EUR vs JPY EUR/JPY  132EUR vs GBP EUR/GBP  0,88GBP vs USD GBP/USD  1,30USD vs CNY USD/CNY  6,8

Indice di mercato Previsione a fine dic. 2018AzioniStati Uniti S&P 500  2.750Germania DAX  14.100Zona euro Eurostoxx 50  3.780Europa Stoxx 600  405Giappone MSCI Japan  1.120Svizzera SMI  9.450Regno Unito FTSE 100  7.500Mercati emergenti MSCI EM  1.210Asia Giappone escluso MSCI Asia ex Japan  760America latina MSCI Latam  2.850Materie primeOro Oro spot  1.230Petrolio WTI spot  55ObbligazioniStati UnitiUST 2 anni US 2 anni rendimento  2,10%UST 10 anni US 10 anni rendimento  2,60%UST 30 anni US 30 anni rendimento  3,10%US IG Corp BarCap US Credit  80bpUS HY Barclays US HY  350bpEuropaSchatz 2 anni GER 2 anni rendimento –0,40%Bund 10 anni GER 10 anni rendimento  0,80%Bund 30 anni GER 30 anni rendimento  1,70%Gilt 10 anni UK 10 anni rendimento  1,40%EUR IG Corp iBoxx Eur Corp all  75bpEUR HY ML Eur Non-Fin HY Constr. Indice 260bpAsia PacificoJGB 2 anni JPN 2 anni rendimento –0,10%JGB 10 anni JPN 10 anni rendimento  0,10%Credito Asia JACI Index  210bpGlobaleDebito pubblico mercati emergenti EMBIG Div  285bpCredito mercati emergenti CEMBI  270bp

P = Previsioni. Per maggiori informazioni si rimanda alle avvertenze sui rischi. Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici o analisi che potrebbero risultare inesatti. Non può essere fornita alcuna garanzia che le previsioni o gli obiettivi siano conseguiti. Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Fonte: Deutsche Bank Wealth Management. Dati aggiornati al 8 dicembre 2017.

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L'Allentamento quantitativo (QE) è uno strumento di politica monetaria non convenzionale attraverso il quale una banca centrale procede ad acquisti di attività su larga scala.

La Banca d'Inghilterra (BoE) è la banca centrale del Regno Unito.

La Banca Centrale Europea (BCE) è la banca centrale della Zona euro.

La Banca del Giappone (BoJ) è la banca centrale del Giappone.

La Banca Popolare Cinese (PBoC) è la banca centrale della Repubblica Popolare Cinese.

Brexit è una combinazione dei termini "Britain" (Gran Bretagna) ed Exit" (uscita) e descrive l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea.

CHF è la sigla che identifica il franco svizzero.

CNY è la sigla che identifica lo yuan cinese.

Le strategie CTA (Commodity Trading Advisors) indicano la negoziazione in borsa di contratti future.

La curva dei rendimenti mostra i diversi tassi delle obbligazioni con scadenze diverse ma con la medesima qualità del credito.

Il DAX è un indice azionario che comprende i titoli delle 30 aziende tedesche a maggiore capitalizzazione quotate alla Borsa di Francoforte.

La duration misura la sensibilità del prezzo di un titolo obbligazionario al variare dei tassi d’interesse, espressa nel numero di anni necessari per ripagare l’obbligazione attraverso il flusso di cassa interno.

L’Energy Information Administration (EIA) fa parte del Dipartimento dell’Energia americano ed è un'agenzia del sistema federale di statistica.

L'Indice Eurostoxx 50 replica la performance dei titoli blue-chip della Zona euro; l'Indice Eurostoxx 600 ha una portata più ampia, in quanto include 600 società di 18 paesi dell'Unione europea.

Gli Exchange Traded Funds (ETF) sono fondi d’investimento negoziati in borsa.

La Federal Reserve è la banca centrale degli Stati Uniti. Il relativo Federal Open Market Committee (FOMC) si riunisce al fine di

definire le politiche in materia di tassi d'interesse.

Gli hedge funds sono strumenti di investimento alternativi, meno regolati che tramite pool di fondi si servono di diverse strategie per realizzare un rendimento attivo per gli investitori.

Le obbligazioni High yield (HY) sono obbligazioni ad alto rendimento con un rating del credito inferiore rispetto alle obbligazioni societarie investment-grade, ai titoli di Stato e alle obbligazioni comunali.

Gli indicatori di sorpresa misurano in quale entità i dati economici pubblicati corrispondono alle aspettative.

L'Indice FTSE 100 replica la performance delle 100 principali società che negoziano sulla London Stock Exchange.

L'indice MOVE (Merrill Lynch Option Volatility Estimate) è un indice che misura la media ponderata della volatilità implicita delle opzioni con scadenza 1 mese sulla curva dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi.

L’Indice MSCI AC World comprende le aziende a media e grande capitalizzazione di 23 Paesi sviluppati e di 23 Paesi emergenti.

L'Indice MSCI Asia ex Japan rappresenta società ad alta e media capitalizzazione rappresentative di 2 o 3 paesi del mercato sviluppato (Giappone escluso) e di 8 paesi del mercato emergente in Asia.

L’Indice MSCI Latam include aziende a media e grande capitalizzazione in cinque Paesi dell’America Latina.

L’Indice S&P 500 include le 500 principali società statunitensi e comprende l’80% della capitalizzazione di mercato disponibile sul mercato americano.

L'indice VIX misura la volatilità implicita delle opzioni sull'indice S&P500.

L'indice VSTOXX misura la volatilità implicita delle opzioni sull'indice Eurostoxx50.

Un rating investment grade (IG) attribuito da una società di rating come Standard & Poor's indica che un’obbligazione è a basso rischio di default.

Le strategie macro discrezionali cercano di trarre vantaggio dai mutamenti macroeconomici, di politica monetaria e politici.

CIO InsightsGlossario28

Glossario

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L'accordo di libero scamio dell'America del Nord ("North American Free Trade Agreement", NAFTA) è stato stabilito nel 1994 e riguarda gli Stati Uniti, il Messico ed il Canada.

I rapporti prezzi/utili (P/E) misurano il prezzo per azione corrente di una società rispetto ai relativi utili per azione. In tale contesto, LTM fa riferimento agli utili degli ultimi dodici mesi.

Il prodotto interno lordo (PIL) è il valore monetario di tutti i beni e servizi prodotti entro i confini di una nazione in un determinato periodo.

Uno spread è la differenza tra il rendimento di due investimenti. Si usa soprattutto per paragonare il rendimento delle obbligazioni.

Le strategie long/short equity sono strategie di investimento che consistono nell’assumere posizioni lunghe su azioni per le quali si prevede un apprezzamento e posizioni brevi su azioni per le quali si prevede una flessione.

Lo Swiss Market Index (SMI) include 20 titoli ad alta e media capitalizzazione.

L’U.S. Dollar Index (DXY) è un indice ponderato basato sul valore del dollaro americano rispetto a un paniere di sei altre valute.

Volatilità è il livello di variazione di una serie di prezzi commerciali nel tempo.

CIO InsightsGlossario29

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CIO InsightsInformazioni importanti 30

Informazioni importanti

Le performance passate non costituiscono un indicatore dei rendimenti futuri. Non può essere fornita alcuna garanzia che le previsioni o gli obiettivi d'investimento e/o i rendimenti previsti siano conseguiti. Le allocazioni sono soggette a variazioni senza obbligo di preavviso. Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero risultare inesatti. Gli investimenti sono soggetti a rischi d'investimento, come le fluttuazioni dei mercati, i cambiamenti normativi, i possibili ritardi nei rimborsi e la perdita di reddito e del capitale investito. Gli investimenti comportano dei rischi. Il valore degli investimenti può aumentare così come diminuire e l'investitore potrebbe non recuperare in qualunque momento l'importo originariamente investito.

Investimenti in paesi stranieri - Tali investimenti possono avvenire in paesi che si dimostrano instabili a livello politico o economico. Inoltre, nel caso degli investimenti in titoli o altre attività stranieri, eventuali oscillazioni dei tassi di cambio influiranno sul valore degli investimenti ed eventuali limitazioni imposte al fine di prevenire la fuga di capitali potrebbero rendere difficile o impossibile scambiare o rimpatriare la valuta estera.

Rischio macroeconomico - Tali investimenti possono avvenire in paesi che si dimostrano instabili a livello politico o economico. Inoltre, nel caso degli investimenti in titoli o altre attività stranieri, eventuali oscillazioni dei tassi di cambio influiranno sul valore degli investimenti ed eventuali limitazioni imposte al fine di prevenire la fuga di capitali potrebbero rendere difficile o impossibile scambiare o rimpatriare la valuta estera.

Rischio legato al mercato azionario - I rischi legati ai mercati azionari sono correlati alla variazione dei prezzi spot e a termine delle azioni sulle relative borse valori. Tali variazioni possono essere specificamente influenzate da, tra l'altro, la solidità finanziaria delle relative società, i rendimenti azionari, i tassi repo e altri fattori macroeconomici.

Rischio obbligazionario - I valori degli strumenti a reddito fisso oscilleranno e potranno perdere valore, in quanto i valori delle obbligazioni diminuiscono con l'aumentare dei tassi d'interesse. Talune obbligazioni e strumenti a reddito fisso possono essere rimborsati anticipatamente. In tal caso, l'investitore riscontrerà una scadenza più breve rispetto a quanto previsto. Le obbligazioni di cui al presente documento sono esposte al rischio di credito, o al rischio che l'obbligazione sia declassata, e al rischio di inflazione, o il rischio che il tasso del rendimento dell'obbligazione non offra un rendimento positivo rispetto al tasso di inflazione. Le obbligazioni sono soggette al rischio di tasso. In caso di aumento dei tassi d'interesse, i prezzi delle obbligazioni diminuiscono; in generale, tanto più a lungo termine sarà la scadenza di un'obbligazione, tanto più la stessa sarà sensibile a tale rischio. Le obbligazioni possono inoltre essere soggette al rischio di opzione, vale a dire il rischio che l'emittente estingua il debito a sua discrezione, in tutto o in parte, prima della data di scadenza prevista. Il valore di mercato degli strumenti di debito potrà oscillare, e i proventi delle vendite precedenti alla scadenza potranno essere superiori o inferiori rispetto all'importo inizialmente investito o al valore alla scadenza per via di variazioni delle condizioni di mercato o variazioni della qualità creditizia dell'emittente. Le obbligazioni sono soggette al rischio di credito dell'emittente. Si tratta del rischio che l'emittente possa non essere in grado di procedere puntualmente ai pagamenti degli interessi e/o del capitale. Le obbligazioni sono inoltre soggette al rischio di reinvestimento, vale a dire il rischio che i pagamenti degli interessi e/o del capitale relativi a uno specifico investimento possano essere reinvestiti con un tasso d'interesse inferiore.

Investimenti alternativi - (quali Hedge Fund, Private Equity, REIT non negoziati) possono essere speculativi e comportare rischi significativi tra cui illiquidità, più elevato potenziale di perdite e mancanza di trasparenza. I titoli alternativi non sono adatti a tutti i clienti.

Deutsche Bank AG, Deutsche Bank Wealth Management, al luglio 2017 

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CIO InsightsInformazioni importanti 31

Informazioni importanti

Deutsche Bank Wealth Management offre soluzioni di gestione patrimoniale per soggetti che dispongano di ingenti patrimoni, per le relative famiglie e per istituzioni selezionate di tutto il mondo. Deutsche Bank Wealth Management, attraverso Deutsche Bank AG, le relative società consociate e i relativi funzionari e dipendenti (collettivamente "Deutsche Bank") trasmettono il presente documento in buona fede e sulla base dei seguenti principi.

Il presente documento è stato redatto a prescindere dalla necessità d'investimento, dagli obiettivi o dalle circostanze finanziarie applicabili agli investitori. Prima di prendere una decisione d'investimento, gli investitori dovranno valutare, con o senza l'assistenza di un consulente per gli investimenti, se gli investimenti e le strategie descritti o forniti da Deutsche Bank siano adeguati alla luce delle proprie necessità d'investimento, dei propri obiettivi e delle proprie circostanze finanziarie specifiche. Inoltre, il presente documento ha esclusivamente scopo informativo/di approfondimento e non costituisce un'offerta, una raccomandazione o una sollecitazione a procedere a un'operazione e non va inteso come una consulenza in materia d'investimento.

Deutsche Bank non offre consulenza in ambito fiscale o legale. In fase di valutazione degli investimenti e delle strategie suggeriti da Deutsche Bank, gli investitori dovranno richiedere la consulenza dei propri consulenti fiscali e legali. Salvo indicazioni contrarie, gli investimenti in Deutsche Bank non sono garantiti. Fatta salva specifica disposizione contraria, gli strumenti d'investimento non sono assicurati dalla Federal Deposit Insurance Corporation ("FDIC") o da altro ente governativo, e non sono garantiti da né costituiscono obblighi di Deutsche Bank AG o delle relative consociate.

Sebbene le informazioni di cui al presente documento siano state ottenute da fonti ritenute affidabili, non garantiamo che le stesse siano accurate, complete o corrette, e non dovrebbero essere intese come tali. Tutte le opinioni e le stime di cui al presente, ivi comprese le previsioni di rendimento, riflettono la nostra opinione alla data del presente documento e sono soggette a variazione senza preavviso e comportano una serie di ipotesi che potrebbero non dimostrarsi valide.

Gli investimenti sono soggetti a vari rischi, come le fluttuazioni dei mercati, i cambiamenti normativi, il rischio di controparte, i possibili ritardi nei rimborsi e la perdita di reddito e del capitale investito. Il valore degli investimenti può aumentare così come diminuire e l'investitore potrebbe non recuperare in qualunque momento l'importo originariamente investito. Possono inoltre verificarsi oscillazioni significative del valore degli investimenti anche su brevi periodi di tempo.

La presente pubblicazione contiene previsioni su avvenimenti futuri. Le previsioni su avvenimenti futuri includono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, ipotesi, stime, proiezioni, opinioni, modelli e analisi ipotetiche delle performance. Le previsioni su avvenimenti futuri espresse rappresentano il giudizio dell'autore alla data del presente documento. Le previsioni su avvenimenti futuri implicano elementi significativi di giudizi soggettivi e analisi e variazioni degli stessi e/o considerazioni di fattori diversi o aggiuntivi potrebbero influire in modo significativo sui risultati indicati. Pertanto, i risultati effettivi potranno variare, anche in modo significativo, rispetto ai risultati di cui al presente. Deutsche Bank non effettua dichiarazioni o garanzie circa la ragionevolezza o la completezza delle suddette previsioni su avvenimenti futuri o eventuali altre informazioni finanziarie di cui al presente. I termini di qualsivoglia investimento saranno esclusivamente soggetti alla disposizioni specificate, ivi comprese le considerazioni relative ai rischi, di cui ai Documenti di offerta. Quando prenderanno delle decisioni d'investimento, gli investitori dovranno fare affidamento sulla documentazione finale relativa all'operazione e non sulla sintesi contenuta nel presente.

Il presente documento può essere riprodotto o distribuito esclusivamente previo nostro consenso scritto. Le modalità di distribuzione del presente documento potranno essere limitate dalle leggi o dai regolamenti vigenti in taluni paesi, ivi compresi gli Stati Uniti. Il presente documento non è diretto o destinato alla distribuzione o all'utilizzo da parte di qualsivoglia persona fisica o giuridica che sia cittadino o residente o che abbia in qualsivoglia località, stato, paese o altra giurisdizione, ivi compresi gli Stati Uniti, dove tale distribuzione, pubblicazione, la disponibilità o uso siano contrari alla legge o ai regolamenti o che possano assoggettare Deutsche Bank a esigenze di registrazione o autorizzazione all'interno delle suddette giurisdizioni che non siano attualmente rispettati. I soggetti che entrino in possesso del presente documento saranno tenuti a informarsi circa e rispettare le suddette limitazioni.

Il risultati ottenuti nel passato non costituiscono una garanzia dei risultati futuri; i contenuti del presente documento non costituiscono dichiarazioni o garanzie circa le performance future. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta degli investitori.

Il presente documento potrebbe non essere distribuito in Canada, Giappone, Stati Uniti d'America o ai Soggetti statunitensi.

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Informazioni importanti

Nel Regno Unito la presente pubblicazione è considerata come una promozione finanziaria ed è approvata da Deutsche Asset Management (UK) Limited per conto di tutte le entità che negoziano quali Deutsche Bank Wealth Management nel Regno Unito.

Deutsche Bank Wealth Management (DBWM) offre soluzioni di gestione patrimoniale per soggetti che dispongano di ingenti patrimoni, per le relative famiglie e per istituzioni selezionate di tutto il mondo e fa parte del Gruppo Deutsche Bank. DBWM trasmette il presente documento in buona fede e sulla base dei seguenti principi.

Il presente documento è una promozione finanziaria ed ha esclusivamente scopo informativo generico, e di conseguenza non è da ritenersi completo o accurato a fini specifici. Non è da intendersi quale offerta o sollecitazione, consulenza o raccomandazione, o quale punto di partenza per eventuali contratti di compravendita di titoli o altri strumenti, o affinché Deutsche Bank sottoscriva o predisponga qualsivoglia tipologia di operazione a fronte delle informazioni contenute nel presente. Il presente documento è stato redatto a prescindere dalla necessità d'investimento, dagli obiettivi o dalle circostanze finanziarie applicabili agli investitori. Il presente documento non rileva tutti i rischi (diretti e indiretti) o altre considerazioni che possano risultare rilevanti in caso di sottoscrizione di un'operazione. Prima di prendere una decisione d'investimento, gli investitori dovranno valutare, con o senza l'assistenza di un consulente per gli investimenti, se gli investimenti e le strategie descritti o forniti da Deutsche Bank siano adeguati e opportuni alla luce delle proprie necessità d'investimento, dei propri obiettivi e delle proprie circostanze finanziarie specifiche. Non assumiamo alcuna responsabilità in termini di comunicazione ai destinatari del presente documento di eventuali variazioni delle nostre opinioni.

Le performance passate non costituiscono una garanzia di risultati futuri.

I prodotti indicati all'interno del presente documento possono essere soggetti a rischi d'investimento, come le fluttuazioni dei mercati, i cambiamenti normativi, il rischio di controparte, i possibili ritardi nei rimborsi e la perdita di reddito e del capitale investito. Inoltre, gli investimenti denominati in una valuta diversa potranno essere soggetti a rischio valutario, variazione dei tassi di cambio che potrebbe influire negativamente sul valore, sul prezzo o sul reddito dell'investimento. Il valore degli investimenti può aumentare così come diminuire e l'investitore potrebbe non recuperare in qualunque momento l'importo originariamente investito. Abbiamo raccolto le informazioni contenute nel presente documento da fonti che riteniamo affidabili; non garantiamo tuttavia che le stesse siano 'accurate, complete o corrette, e le stesse non dovranno essere considerate come tali. Deutsche Bank non vanta alcun obbligo di aggiornamento, modifica o variazione del presente documento o a informare i destinatari laddove quanto contenuto nel presente o eventuali opinioni, proiezioni, previsioni o stime dovessero variare o divenire successivamente inesatte.

Deutsche Bank non offre consulenza in ambito fiscale o legale. I potenziali investitori dovranno richiedere la consulenza dei propri consulenti fiscali e legali in merito alle conseguenze fiscali dell'acquisto, del possesso, della cessione, del riscatto o del trasferimento degli investimenti e delle strategie suggerite da Deutsche Bank. I regolamenti o le leggi fiscali applicabili da parte delle autorità fiscali potranno variare in qualunque momento. Deutsche Bank non è responsabile e non vanta alcun obbligo rispetto a eventuali implicazioni fiscali degli investimenti suggeriti.

Il presente documento può essere riprodotto o distribuito esclusivamente previo nostro consenso scritto. Le modalità di distribuzione del presente documento potranno essere limitate dalle leggi o dai regolamenti vigenti in taluni paesi, ivi compresi gli Stati Uniti. Il presente documento non è diretto o destinato alla distribuzione o all'utilizzo da parte di qualsivoglia persona fisica o giuridica che sia cittadino o residente o che abbia in qualsivoglia località, stato, paese o altra giurisdizione, ivi compresi gli Stati Uniti, dove tale distribuzione, pubblicazione, la disponibilità o uso siano contrari alla legge o ai regolamenti o che possano assoggettare Deutsche Bank a esigenze di registrazione o autorizzazione all'interno delle suddette giurisdizioni che non siano attualmente rispettati. I soggetti che entrino in possesso del presente documento saranno tenuti a informarsi circa e rispettare le suddette limitazioni.

Il presente documento contiene previsioni su avvenimenti futuri. Le previsioni su avvenimenti futuri includono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, ipotesi, stime, proiezioni, opinioni, modelli e analisi ipotetiche delle performance. Le previsioni su avvenimenti futuri espresse rappresentano il giudizio dell'autore alla data del presente documento. Le previsioni su avvenimenti futuri implicano elementi significativi di giudizi soggettivi e analisi e variazioni degli stessi e/o considerazioni di fattori diversi o aggiuntivi potrebbero influire in modo significativo sui risultati indicati. Pertanto, i risultati effettivi potranno variare, anche in modo significativo, rispetto ai risultati di cui al presente. Deutsche Bank non effettua dichiarazioni o garanzie circa la ragionevolezza o la completezza delle suddette previsioni su avvenimenti futuri o eventuali altre informazioni finanziarie contenute nel presente documento.

Deutsche Bank svolge la propria attività nell'intento di gestire i conflitti d'interesse in modo equo, sia al suo interno che rispetto ai propri clienti che tra i clienti stessi.

Quale fornitore di servizi finanziari a livello globale, Deutsche Bank è periodicamente soggetta a effettivi e potenziali Conflitti d'interesse. La politica della Banca consiste nel fare quanto ragionevolmente possibile per mantenere e gestire accordi organizzativi e amministrativi efficaci al fine di identificare e gestire eventuali conflitti. I dirigenti della Banca sono responsabili di assicurare che i sistemi, i controlli e le procedure della Banca siano adeguati al fine di identificare e gestire i Conflitti d'interesse.

Le presenti informazioni sono comunicate da Deutsche Bank Wealth Management.

Deutsche Bank Wealth Management è una denominazione commerciale di Deutsche Asset Management (U.K.) Limited. Registrata in Inghilterra e Galles con il n. 5233891.

Sede legale: Winchester House, 1 Great Winchester Street, Londra EC2N 2DB. Deutsche Asset Management (U.K.) Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority. Financial Services Registration Number 429806.

Il presente documento potrebbe non essere distribuito in Canada, Giappone, Stati Uniti d'America o ai Soggetti statunitensi.

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Avvertenze sui rischi

Gli investimenti sono soggetti a rischi d'investimento, come le fluttuazioni dei mercati, i cambiamenti normativi, i possibili ritardi nei rimborsi e la perdita di reddito e del capitale investito. Il valore degli investimenti può aumentare così come diminuire e l'investitore potrebbe non recuperare in qualunque momento l'importo originariamente investito.

Investimenti in paesi stranieri - Tali investimenti possono avvenire in paesi che si dimostrano instabili a livello politico o economico. Inoltre, nel caso degli investimenti in titoli o altre attività stranieri, eventuali oscillazioni dei tassi di cambio influiranno sul valore degli investimenti ed eventuali limitazioni imposte al fine di prevenire la fuga di capitali potrebbero rendere difficile o impossibile scambiare o rimpatriare la valuta estera.

Rischio di cambio/valutario - Tali operazioni comportano svariati rischi, tra cui il rischio valutario e il rischio di regolamento. Instabilità economica o finanziaria, assenza di informazioni finanziarie puntuali o affidabili o sviluppi politici o legali sfavorevoli potrebbero alterare in modo significativo e permanente le condizioni, i termini, la commerciabilità o il prezzo di una valuta estera. Gli utili e le perdite relativi alla operazioni di cambio risentiranno a loro volta delle oscillazioni valutarie laddove vi sia la necessità di convertire le denominazioni del prodotto in un'altra valuta. Differenze di fuso orario potrebbero far sì che trascorrano svariate ore tra l'esecuzione di un pagamento in una valuta e un pagamento di compensazione in un'altra valuta. Oscillazioni valutarie rilevanti nel corso del periodo di regolamento potrebbero compromettere in modo significativo i potenziali profitti o incrementare notevolmente eventuali perdite.

Titoli high yield a reddito fisso - L'investimento in obbligazioni high yield, le quali tendono a essere più volatili rispetto ai titoli investment grade a reddito fisso, è speculativo. Tali obbligazioni sono interessate da variazioni dei tassi d'interesse e dell'affidabilità creditizia degli emittenti, e l'investimento in obbligazioni high yield pone un ulteriore rischio di credito, nonché un più elevato rischio di inadempienza.

Hedge Fund – Un investimento in hedge fund è speculativo e comporta un elevato livello di rischio, ed è adeguato esclusivamente ad "Acquirenti qualificati" così come definiti dall'Investment Company Act statunitense del 1940 e a "Investitori accreditati" così come definiti dal Regolamento D del Securities Act del 1933. Non può essere fornita alcuna garanzia circa il fatto che l'obiettivo d'investimento di un hedge fund possa essere conseguito, o che gli investitori riceveranno un rendimento da tutto o parte del relativo investimento.

Materie prime - Il rischio di perdita derivante dalla negoziazione di materie prime può risultare significativo. Il prezzo delle materie prime (ad es. materiali per l'industria grezzi quali oro, rame e alluminio) può essere soggetto a oscillazioni significative su brevi periodi di tempo e può risentire di politiche monetarie internazionali impreviste. Inoltre, la valutazioni delle materie prime possono risentire di sviluppi economici, politici o normativi globali avversi. I potenziali investitori dovranno valutare autonomamente l'adeguatezza di un investimento in materie prime alla luce delle relative condizioni finanziarie e dei relativi obiettivi. Non tutte le consociate o le controllate del Gruppo Deutsche Bank offrono materie prime o prodotti e servizi correlati alle materie prime.

L'investimento in fondi di private equity è speculativo e comporta rischi significativi tra cui illiquidità, più elevato potenziale di perdite e assenza di trasparenza. Il contesto relativo agli investimenti di private equity è sempre più volatile e competitivo, e gli investitori dovranno investire nel fondo esclusivamente laddove possano far fronte a una perdita totale. Alla luce del fatto che vi sono limitazioni ai prelievi, ai trasferimenti e ai rimborsi, e che i fondi non sono registrati ai sensi delle leggi sui valori mobiliari di qualsivoglia giurisdizione, un investimento nei fondi sarà illiquido. Gli investitori dovranno essere pronti a farsi carico dei rischi finanziari correlati ai relativi investimenti per un periodo di tempo indefinito.

L'investimento in titoli immobiliari può essere o divenire non redditizio dopo l'acquisto per una lunga serie di ragioni. Gli investimenti immobiliari non redditizi possono richiedere significative trattative di ristrutturazione.

Le passività ambientali possono porre il rischio che il proprietario o il gestore dell'immobile possano divenire responsabili dei costi di rimozione o di risanamento di alcune sostanze nocive rilasciate su, attorno, al di sotto all'interno del relativo immobile. Inoltre, nella misura in cui gli investimenti immobiliari vengono effettuati in paesi stranieri, tali paesi potranno risultare politicamente o economicamente instabili. Infine, l'esposizione a oscillazioni dei tassi di cambio può influire negativamente sul valore di un investimento immobiliare.

Le soluzioni strutturate non sono adatte a tutti gli investitori per via della potenziale illiquidità, opzionalità, dei tempi di rimborso e del profilo di rimborso della strategia. Noi o le nostre affiliate o i soggetti a noi associati o alle suddette affiliate potremo: mantenere una posizione long o short nei titoli di cui al presente, o in future od opzioni correlati, acquistare o vendere, creare un mercato in o impegnarci in eventuali altre operazioni relative ai suddetti titoli, e percepire compensi di intermediazione o di altra natura. I calcoli dei rendimenti relativi agli strumenti potranno essere correlati a un indice o a un tasso d'interesse di riferimento. In tali circostanze, gli investimenti potrebbero non essere adatti a coloro che non conoscano il suddetto indice o il suddetto tasso d'interesse, o che non vogliano o non siano in grado di farsi carico dei rischi associati all'operazione. I prodotti denominati in una valuta, diversa dalla valuta del paese dell'investitore, saranno soggetti a variazioni dei tassi di cambio, le quali potranno influire negativamente sul valore, sul prezzo o sul rendimento dei prodotti. Tali prodotti potrebbero non essere investimenti prontamente realizzabili e non sono negoziati su tutti i mercati regolamentati.

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