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Deutsche Bank
Wealth Management
In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono
soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected]
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CIO InsightsWeekly Bulletin
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29 Giugno 2018
Christian Nolting
CIO Globale
I tentacoli delle tensioni commerciali
Manca una settimana al 6 luglio, data della possibile entrata in vigore dei nuovi dazi statunitensi su alcuni prodotti cinesi. Ma i contraccolpi dei contrasti commerciali già si fanno avvertire in molti modi e in molti Paesi oltre alla Cina e agli Stati Uniti.
I timori si sono già estesi a possibili limitazioni alla proprietà di tecnologie sviluppate da aziende statunitensi ed a questioni valutarie.
La Cina dispone di svariate capacità d’intervento per contrastare eventuali decelerazioni della crescita.
Nonostante tutto, crediamo che alla fine si giungerà a un compromesso pragmatico sui dazi.
A pagina 2 analizziamo le situazioni in cui la “guerra” commerciale tra Stati
Uniti e Cina minaccia di estendersi anche oltre la semplice imposizione dei
dazi. Le voci circolanti all’inizio della settimana, secondo cui gli Stati Uniti
potrebbero limitare le acquisizioni di “tecnologie industrialmente rilevanti” da
parte di aziende cinesi, sono state smentite dal presidente Trump, fautore
invece di un ampliamento dei poteri di un organismo precedentemente istituito
con il compito di analizzare le conseguenze degli investimenti esteri sulla
sicurezza nazionale. Tuttavia queste ipotesi dimostrano l’importanza della
proprietà delle tecnologie nel quadro della controversia commerciale in corso.
Un altro aspetto potenzialmente spinoso è la competitività valutaria,
particolarmente dopo il notevole deprezzamento dello yuan nell’ultima
settimana, e fino a che punto questa circostanza potrebbe agevolare le
esportazioni cinesi. Tuttavia, anche se probabilmente le dichiarazioni
commerciali battagliere continueranno a influenzare i mercati almeno fino alla
conclusione delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, siamo ancora
convinti che il buonsenso finirà per prevalere e sarà raggiunto un
compromesso che eviti una guerra commerciale senza esclusione di colpi e
quindi pregiudizievole per tutti.
La Cina ha agito celermente per contrastare le conseguenze economiche
dell’imposizione dei dazi (o anche semplicemente della loro minacciata
introduzione), riducendo per la seconda il coefficiente della riserva obbligatoria
delle banche. A pagina 5 approfondiamo come questo provvedimento non
rappresenti l’inizio di una politica monetaria tendenzialmente espansionista,
perché la Cina continuerà a perseguire la riduzione dell’indebitamento per
attenuare i rischi finanziari, bensì sia solo la dimostrazione di una volontà di
intervento. Le opzioni a disposizione dei terzi potrebbero essere limitate,
anche se gli effetti sono rilevanti. In Germania, ad esempio, l’indice DAX è
stato frenato dalle difficoltà dell’importante settore automobilistico, vittima delle
inquietudini suscitate dalle tensioni commerciali (a pagina 4). In futuro
l’indebolimento dell’euro potrebbe essere un fattore di vantaggio per un indice
molto dipendente dalle esportazioni come il DAX, ma queste inquietudini
potrebbero turbare i mercati ancora per qualche mese.
All’interno del Bulletin
Lettera dalle aree geografiche 2
View per asset class 5
Previsioni 9
One-pager mercati 10
Analisi dei fondamentali 11
Calendario 12
Glossario 13
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Wealth Management
In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono
soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected]
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
STATI UNITI
Larry V Adam
CIO and Chief Investment Strategist – WM Americas
Come abbiamo già sottolineato nei mesi precedenti, il commercio internazionale è
un argomento estremamente complesso, che trascende la semplice questione dei
dazi. Presumendo che il 6 luglio entrino in vigore i 34 miliardi i dollari di dazi già
annunciati sulle importazioni di prodotti cinesi, alcuni recenti sviluppi mostrano che il
“conflitto” commerciale tra Stati Uniti e Cina si sta estendendo ad altri ambiti.
• Mantenimento del vantaggio competitivo in alcune tecnologie – All’inizio della
settimana correvano voci secondo cui gli Stati Uniti potrebbero vietare a qualsiasi
società il cui capitale sia per almeno il 25% in mani cinesi di acquisire aziende
statunitensi operanti in “settori tecnologici industrialmente rilevanti”. Con questo
linguaggio in codice gli Stati Uniti si riferiscono alla protezione della proprietà
intellettuale di certi settori, come l’aerospaziale, la robotica e le tecnologie, in cui
alcune precedenti violazioni cinesi hanno eroso il vantaggio competitivo delle
aziende statunitensi. Quando il mercato temeva l’inasprimento del conflitto
commerciale (il 25 giugno, nel momento di massimo ribasso, l’indice S&P 500
perdeva circa il 2%), il presidente Trump ha applicato la sua tattica abituale: partire
da un atteggiamento iniziale estremamente rigido, per poi ripiegare su una posizione
politicamente più moderata. Piuttosto che imporre restrizioni generali agli
investimenti di tutte le aziende cinesi, il presidente ha preferito ampliare i poteri e
l’ambito d’azione del CFIUS (il Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti), un
organismo istituito da tempo con il compito di analizzare le conseguenze degli
investimenti esteri sulla sicurezza nazionale. L’ampliamento dei poteri permetterà al
Comitato di analizzare tutti gli investimenti di alcuni Paesi esteri (quindi non solo
della Cina) in aziende statunitensi, comprese le joint venture.
• Competitività valutaria – Via via che dagli Stati Uniti provenivano dichiarazioni
sempre più bellicose, la Cina metteva in campo le sue contromisure. La prima è
stata la riduzione del coefficiente della riserva obbligatoria, decisa lo scorso fine
settimana nell’intento di attenuare le conseguenze esercitate dalle incertezze
commerciali sulla crescita economica. Questo provvedimento ha coinciso con il
deprezzamento dello yuan, caduto al minimo degli ultimi sei mesi rispetto al dollaro,
a tutto vantaggio della competitività internazionale dei prodotti cinesi. Questi
interventi dimostrano che per lottare in un conflitto commerciale la Cina non dispone
solo dei dazi, ma anche di altre armi.
A nostro avviso probabilmente le dichiarazioni commerciali bellicose continueranno
a influenzare i mercati almeno fino alla conclusione delle elezioni di medio termine
negli Stati Uniti. Il leggero aumento del tasso di gradimento del presidente Trump e il
consenso della maggioranza dei cittadini statunitensi alla sua politica economica
(compresa quella commerciale), probabilmente nell’immediato futuro lo
incoraggeranno a non indietreggiare. Tuttavia siamo convinti che il buonsenso finirà
per prevalere col raggiungimento di un compromesso che eviti una guerra
commerciale senza esclusione di colpi e quindi pregiudizievole per tutti.
I dati della settimana – conferma o smentita del PIL per il secondo trimestre
In una fase in cui l’economia statunitense sembra accelerare il passo, un rischio di
rilievo è che l’intensificazione dei contrasti commerciali pregiudichi la fiducia dei
consumatori e delle imprese, con ripercussioni negative sulla crescita economica.
Tuttavia questo timore appare infondato, poiché il modello GDPNow della Federal
Reserve di Atlanta prevede nel secondo trimestre del 2018 un incremento del PIL
del 4,50%. Comunque i dati economici che saranno pubblicati la settimana prossima
forniranno elementi per comprendere se queste lusinghiere previsioni di crescita
siano o no realistiche. Il primo indizio sarà l’indice ISM Manufacturing, seguito dalle
vendite di autoveicoli di giugno. Infine, il dato del mercato del lavoro di giugno
dovrebbe confermare il buon andamento dell’occupazione: infatti nello stesso mese
l’economia statunitense dovrebbe avere creato 198.000 nuovi posti di lavoro,
mantenendo la disoccupazione al tasso minimo dal 1969 a oggi (3,80%).
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
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Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
Escalation del conflitto sui dazi
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Wealth Management
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
EMEA
Stéphane Junod
CIO EMEA and Head of WD EMEA
Importanti reinvestimenti di obbligazioni giunte a scadenza
L’apprezzabile ripresa economica, messa a segno dall’eurozona nel 2017
sull’onda dei progressi compiuti dai mercati internazionali, ha indotto la
Banca centrale europea (BCE) a iniziare a esplicitare le sue considerazioni
sul momento opportuno per mettere fine al cospicuo meccanismo di
allentamento quantitativo. All’inizio del 2018 la costante robustezza dei dati
economici, che mostravano un’economia dell’eurozona ormai in grado di
camminare con le proprie gambe e senza stampelle, faceva apparire molto
probabile la chiusura del meccanismo già nel mese di settembre, grazie
anche al profilarsi di un’opportuna “normalizzazione” del tasso d’inflazione
fino ad allora latitante.
Tuttavia, dopo l’avvio effettivo dell’attività nel 2018, numerosi indicatori
economici non hanno confermato queste previsioni: infatti ad un primo
trimestre apatico ha fatto seguito un inizio del secondo altrettanto debole e
sono riemerse vecchie discrepanze tra i Paesi dell’eurozona
economicamente più solidi e di quelli più fragili. In alcuni tra i Paesi più
grandi, come l’Italia, la disoccupazione invece di diminuire è aumentata e
l’inflazione è rimasta ostinatamente fiacca (1,40% su base annua a giugno).
Dopo essere stata così esplicita nel preannunciare la chiusura del suo
discusso meccanismo di stimolo monetario, la BCE si è trovata nell’impaccio
di non poter più fare marcia indietro. Non solo, ma l’Istituto di Francoforte è
sotto pressione per ridimensionare il suo stato patrimoniale, che ha
raggiunto dimensioni inusitate.
Le prospettive sono state rese ancora più complesse dalla recente
pubblicazione di dati economici fiacchi, che hanno intensificato la volatilità
nei mercati finanziari, sebbene altri dati indicassero la buona tenuta della
fiducia degli operatori (a giugno l’indicatore del clima economico
nell’eurozona ha fatto segnare un discreto 112,3). Come se non bastasse,
nelle ultime settimane la controversia commerciale tra Stati Uniti e Cina si è
estesa alle aziende europee, proprio quando l’Italia e la Germania sono alle
prese con difficoltà politiche interne. Ora gli occhi di tutti sono puntati sulla
BCE, per comprendere come potrà essere risolto il dilemma
dell’allentamento della politica monetaria.
Come primo intervento, all’inizio del mese la Banca centrale ha annunciato
di voler prorogare l’allentamento quantitativo fino a dicembre, seppure
riducendo della metà rispetto a oggi (ossia a 15 mld di euro al mese) il
controvalore delle obbligazioni acquistate. Non solo, ma la BCE è
intervenuta anche per gestire le aspettative: se solo poche settimane fa
l’Istituto di emissione europeo non perdeva occasione di sottolineare
l’equilibrio tra i possibili eventi vantaggiosi o pregiudizievoli per l’economia,
ora prevale un tono più cauto. Alcuni membri del consiglio direttivo della
BCE (Hansson, Vasiliauskas e de Guindos) hanno espresso inquietudine
per le conseguenze dannose degli attuali contrasti commerciali sull’attività
economica. Con un terzo e più importante chiarimento la BCE ha spiegato
che anche dopo la chiusura dell’allentamento quantitativo, prevista a fine
anno, i titoli in scadenza saranno reinvestiti. Secondo Hansson, “il
portafoglio di titoli e i reinvestimenti delle obbligazioni in scadenza superano
in valore gli acquisti netti”; inoltre il consigliere Coeuré ha sottolineato che
nel 2019 i reinvestimenti potrebbero ammontare a 15 mld di euro mensili,
ossia a un importo esattamente pari ai nuovi acquisti previsti nel quarto
trimestre del 2018. In altre parole, la fine dell’allentamento quantitativo non
significa esattamente la fine dello stesso.
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
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One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
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La BCE gestisce le aspettative
Deutsche Bank
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
Cina: La Banca centrale taglia il tasso «RRR»ASIA
Tuan Huynh
CIO APAC and Head of WD APAC
La riduzione del coefficiente della riserva obbligatoria
Il 24 giugno la PBoC, ossia la Banca centrale cinese, ha annunciato la
riduzione di 50 punti base del coefficiente della riserva obbligatoria, detto
«RRR». La riduzione, che decorrerà dal 5 luglio, è la seconda decisa
quest’anno dalle autorità cinesi dopo quella di aprile ed equivale all’iniezione
di 700 mld di yuan nel sistema bancario del Paese. L’immediata
conseguenza del provvedimento, che non è sfuggito agli operatori, è stata la
svalutazione dello yuan, che questa settimana ha perso quasi il 2% rispetto
al dollaro.
Possiamo sintetizzare così i motivi del provvedimento: 1) l’intensificazione
del “conflitto commerciale” tra Stati Uniti e Cina; 2) l’evidente decelerazione
della crescita economica del Paese e particolarmente degli investimenti in
infrastrutture e immobiliari; 3) la già scarsa liquidità a disposizione degli
operatori, specialmente delle banche più piccole e delle aziende minori.
La riduzione del coefficiente della riserva obbligatoria è chiaramente un
segnale positivo per l’economia cinese, perché conferma la volontà della
Banca centrale di attuare una politica monetaria espansiva quando
necessario; tuttavia riteniamo che questo provvedimento non rappresenti
l’inizio di una serie di allentamenti monetari apprezzabili. A nostro avviso il
governo cinese è ancora deciso a ridimensionare l’indebitamento per
attenuare i rischi finanziari. Consideriamo questo provvedimento un
aggiustamento marginale e simbolico della politica monetaria, in un quadro
di rallentamento della crescita economica e di inasprimento dei rapporti
commerciali.
Nel prosieguo dell’anno e nel 2019 non prevediamo allentamenti monetari di
rilievo, bensì altre riduzioni del coefficiente della riserva obbligatoria. A
nostro avviso nel secondo semestre di quest’anno e nel 2019 lo yuan si
deprezzerà come conseguenza della strategia lievemente più espansiva
della PBoC in Cina e di quella leggermente più restrittiva della Federal
Reserve negli Stati Uniti. Il tasso di cambio di 6,50 yuan per un dollaro, che
avevamo previsto entro i prossimi 12 mesi, è già stato raggiunto la
settimana scorsa.
A nostro avviso, anche se nel secondo semestre del 2018 i dazi commerciali
ipotizzati sui prodotti cinesi fossero attuati, il loro impatto sarebbe limitato. Il
dazio del 25% sul controvalore di 50 mld di dollari di prodotti cinesi diretti
negli Stati Uniti colpirebbe meno del 2% delle esportazioni totali del colosso
asiatico. Considerando che dall’inizio dell’anno le esportazioni cinesi sono
aumentate di oltre il 10%, riteniamo che l’impatto dei dazi nel secondo
semestre del 2018 sarebbe modesto. Siamo anche del parere che il recente
deprezzamento dello yuan potrebbe agevolare l’aumento delle esportazioni
cinesi nel secondo semestre dell’anno.
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Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
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CIO Insights
Weekly Bulletin —
— Focus della settimana
Azioni europee – timori a medio termine
Azionario
• Ancora una volta l’inasprimento delle tensioni commerciali ha inciso
negativamente sulle borse.
• A prima vista appare sorprendente che tra le borse più penalizzate figurino
quelle europee, confinate a un ruolo di secondo piano nel contrasto
commerciale in corso tra i due protagonisti Stati Uniti e Cina.
• Tuttavia i mercati temono che il prossimo bersaglio dei provvedimenti
commerciali statunitensi siano le esportazioni europee, a cominciare
dall’industria automobilistica.
• Inoltre le aziende europee ottengono dalle esportazioni una quota dei
ricavi mediamente molto maggiore rispetto agli Stati Uniti. Per questo
motivo i mercati europei sarebbero molto più penalizzati da una flessione
del commercio internazionale.
• Ma le tensioni commerciali non sono l’unico fattore politico pregiudizievole
per il settore azionario europeo: anche l’incognita rappresentata dal nuovo
governo italiano e i perduranti contrasti nella coalizione di governo in
Germania hanno raffreddato l’interesse degli investitori per l’Europa.
• Naturalmente alcuni fondamentali economici europei restano solidi. In
particolare, nelle ultime settimane gli utili delle aziende europee sono stati
rivisti al rialzo. Non è una notizia sorprendente, poiché l’ostacolo
rappresentato dal precedente periodo di apprezzamento dell’euro sembra
essersi attenuato.
• Tuttavia nell’immediato futuro prediligiamo le borse statunitensi e dei
Paesi emergenti asiatici, perché difficilmente il flusso di notizie negative
provenienti dalle controversie commerciali e dalla politica europea si
interromperà in tempi brevi.
• Ciononostante, il consistente aumento degli utili previsti e i multipli di
valutazione relativamente convenienti delle azioni europee ci inducono a
un certo ottimismo nei prossimi 12 mesi.
L’Eurostoxx 50 al ribasso
Azioni
Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 27 giugno 2018.
29 Giugno 2018
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
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Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
La disputa sui dazi rappresenta una minaccia per le imprese europee, data la loro dipendenza dall’export. A lungo termine però la situazione si schiarisce.
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Deutsche Bank
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CIO Insights
Weekly Bulletin —
— Focus della settimana
Ascesa prevista per il rendimento del BundReddito fisso
• I contrasti commerciali e l’incertezza politica hanno accentuato la
domanda di investimenti ritenuti “sicuri”, deprimendo il rendimento dei
Bund decennali tedeschi al minimo da maggio.
• Ai rendimenti delle emissioni dell’eurozona hanno nuociuto anche le
dichiarazioni del presidente della BCE Mario Draghi, che la settimana
scorsa ha considerato adeguate le quotazioni di mercato correnti.
• È interessante notare l’ottimismo sul previsto percorso di ripresa
economica mostrato dalla BCE, che recentemente ha aumentato la
previsione per il tasso d’inflazione.
• Pertanto nelle ultime settimane le inefficienze di prezzo evidenziate dal
divario tra l’andamento dell’economia e il rendimento dei Bund tedeschi
sembrano essersi ulteriormente accentuate.
• Normalmente il rendimento dei Bund tedeschi è strettamente legato al
ritmo di espansione economica dell’eurozona, perché gli investitori
vogliono essere compensati dell’erosione del capitale causata
dall’inflazione e della rinuncia ad altre opportunità d’investimento.
• Pertanto, se aumentano l’inflazione e/o la crescita economica previste,
anche i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi dovrebbero salire.
• Tuttavia avallando le quotazioni di mercato correnti la BCE segnala che la
politica monetaria saprà gestire i rischi di ribasso creati dalle controversie
commerciali e dagli eventi politici in Europa.
• Probabilmente le tensioni commerciali e le incognite politiche in Europa
non si attenueranno tanto presto, ma la distorsione dei multipli di
valutazione correnti fa apparire asimmetrico il rischio dell’investimento in
titoli di Stato tedeschi.
• Il meccanismo di acquisto di obbligazioni attuato dalla BCE è ampiamente
responsabile della discrepanza dei multipli di valutazione, ma sarà
dimezzato da settembre 2018 per concludersi entro la fine dell’anno.
• A nostro avviso l’espansione economica e la riduzione degli acquisti da
parte della BCE dovrebbero spingere al rialzo il rendimento dei Bund: il
nostro target per l’emissione decennale è dell’1% a fine giugno 2019.
Il rendimento del Bund si dissocia dal PILReddito fisso
L’aspettativa di rischi futuri fa sì che il rendimento del Bundtedesco resta dissociato dalla crescita del PIL. Questa situazione non potrà durare a lungo.
Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 27 giugno 2018. Il PIL è sceso a
-4,5% nel terzo trimestre 2010.
29 Giugno 2018
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
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Rendimento Bund a 5 anni
Crescita nomanle eurozona (anno su anno, scala destra)
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CIO Insights
Weekly Bulletin —
— Focus della settimana
L’ascesa del prezzo del greggio potrebbe finireMaterie prime
• Il rincaro del petrolio è proseguito anche questa settimana. Con l’aumento
del 16% registrato nelle ultime due settimane il prezzo del greggio WTI si
è attestato ai massimi dal 2014, superando i 75 dollari al barile.
• Il rialzo è stata alimentato dalle incognite geopolitiche, dall’esito della
riunione dell’OPEC di venerdì scorso e dalla notizia, diffusa da Bloomberg,
secondo cui alcuni esponenti dell’amministrazione statunitense hanno
chiesto ad altri Paesi di interrompere le importazioni di greggio iraniano a
partire da novembre.
• Venerdì scorso l’OPEC e altri Paesi partner non membri
dell’organizzazione hanno concordato non solo di lasciare la produzione
invariata a 32,80 mln di barili al giorno, ma anche di chiedere ai Paesi con
capacità estrattiva inutilizzata un aumento che teoricamente potrebbe
incrementarla di quasi 1 mln di barili al giorno rispetto alla media di 31,90
mln di barili registrata a maggio.
• Tuttavia, l’aumento della produzione potrebbe essere più modesto, perché
solo l’Arabia Saudita, il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti, l’Iraq e la Russia
dispongono di capacità estrattive inutilizzate di un certo rilievo.
• Nonostante le alee geopolitiche e la consistente domanda il margine di
rincaro del greggio resta limitato.
• Nel breve termine il prezzo potrebbe calare per via di alcuni fattori
stagionali e gli eventi politici negli Stati Uniti. Tipicamente il prezzo
raggiunge il massimo a giugno per poi diminuire sino a fine anno.
• Inoltre verosimilmente il presidente Trump cercherà di frenare il prezzo del
petrolio per impedire il rincaro della benzina, che annullerebbe i benefici
della sua riforma tributaria.
• A più lungo termine sul prezzo del petrolio potrebbe influire anche
l’aumento della produzione statunitense, già al massimo storico ma che
dovrebbe salire ancora a 12 mln di barili al giorno entro la fine del 2019.
• Prevediamo entro i prossimi 12 mesi la discesa del prezzo del greggio
WTI a 60 USD al barile.
Il prezzo del petrolio greggio negli ultimi 5 anniMaterie prime
Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 26 giugno 2018.
29 Giugno 2018
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One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
L’aumento promesso della produzione petrolifera da parte dell’OPEC potrebbe risultare più esiguo del previsto, ma altri fattori potrebbero gravare sul prezzo.
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Deutsche Bank
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CIO Insights
Weekly Bulletin —
— Focus della settimana
La lira turca resta vulnerabileValute globali
• Dopo la doppia vittoria di Erdogan nell’elezione parlamentare e
presidenziale di domenica scorsa, l’attenzione degli operatori si è
appuntata sulla lira turca.
• Il favore iniziale con cui i mercati hanno accolto il risultato - e la
conseguente stabilità politica - ha spinto al rialzo la lira turca, che ha
guadagnato il 4% sul dollaro.
• Tuttavia il beneficio ottenuto con questa breve impennata è stato annullato
quando il mercato ha nuovamente riflettuto sulle immutate debolezze
strutturali della valuta turca.
• Quest’anno le crescenti apprensioni suscitate negli investitori dalla triplice
insidia dell’apprezzamento del dollaro, del rincaro del petrolio e
dell’ampliamento del deficit delle partite correnti hanno fatto perdere alla
lira quasi il 25%.
• I provvedimenti attuati nelle ultime settimane dalla Banca nazionale turca,
ossia l’aumento di 650 punti base del tasso d’interesse ufficiale al 18,50%
e la semplificazione del modello operativo della politica monetaria, hanno
temporaneamente arrestato lo scivolone, ma difficilmente basteranno a
infondere fiducia negli investitori e ripristinare la stabilità dei prezzi.
• Il timore è che il deprezzamento della lira e l’inflazione finiscano per
alimentarsi reciprocamente.
• L’unica strategia a disposizione della banca nazionale per interrompere
questa spirale perversa sarebbe giocare d’anticipo sui mercati attuando
una politica monetaria ancora più restrittiva.
• Tuttavia questa manovra potrebbe facilmente avviare un graduale
rallentamento del quadro economico. Difficilmente questa situazione
sarebbe accettata da Erdogan, che già prima delle elezioni aveva
dichiarato di voler assumere un ruolo più attivo nella politica monetaria.
Tra l’espansione economica e la stabilità dei prezzi, il governo turco
sembra preferire la prima.
• Tutte queste considerazioni ci fanno mantenere la cautela sulla lira turca.
La nostra previsione del tasso di cambio nei prossimi 12 mesi è di 5 lire
turche per 1 dollaro.
La lira turca e l’inflazioneCambi
Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 27 giugno 2018
29 Giugno 2018
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Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
Interventi più drastici della Banca nazionale turca potrebbero avviare un graduale rallentamento dell’economia, un andamento difficilmente accettabile per il presidente Erdogan. 4
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Tasso di cambio effettivo della lira turca
Inflazione al netto di alimentari ed energia (anno su anno, scala destra)
Deutsche Bank
Wealth Management
In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono
soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected]
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
Previsioni di Deutsche Bank Wealth Management
Previsioni di Deutsche Bank Wealth Management del 22 giugno 2018, suscettibili di cambiare senza preavviso.
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
Fine giugno 2019
Indici azionari
USA (S&P 500) 2900
Eurozona (Euro STOXX 50) 3550
Germania (DAX) 13.500
Gran Bretagna (FTSE 100) 7800
Giappone (MSCI Japan) 1080
Asia ex Japan (MSCI in USD) 740
America Latina (MSCI in USD) 2500
Rendimenti obbligazionari di riferimento (decennali in %)
USA 3,25
Germania 1,00
Gran Bretagna 1,75
Giappone 0,10
Materie Prime
Petrolio (WTI) 60
Oro in USD 1290
Valute 3 mesi Fine marzo 2019 3 mesi Fine marzo 2019
EUR/USD 1,15 1,15 EUR/HUF 320 330
EUR/GBP 0,88 0,90 EUR/PLN 4,30 4,40
USD/JPY 108 111 USD/RUB 63,50 64,50
EUR/CHF 1,19 1,15 USD/ZAR 13,50 14,50
USD/CAD 1,26 1,25 USD/CNY 6,50 6,50
AUD/USD 0,78 0,78 USD/INR 68,5 70,0
NZD/USD 0,72 0,71 USD/KRW 1070 1055
EUR/SEK 10,10 9,95 USD/IDR 14.000 14.050
EUR/NOK 9,50 9,30 USD/MXN 20,50 20,80
EUR/TRY 5,29 5,75 USD/BRL 4,00 4,10
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Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
Fatti e Cifre
Valore
attuale
Rendim. 1
settimana
Rendim.
mensile
Rendim.
anno in
corso
27 giu. 2017
–
27 giu. 2018
27 giu. 2016
–
27 giu. 2017
27 giu. 2015
–
27 giu. 2016
27 giu. 2014
–
27 giu. 2015
27 giu. 2013
–
27 giu. 2014
Obbligazioni
2 anni Bund (Germania) -0.67% 0.05% 0.00% -0.04% -0.23% -0.81% 0.30% 0.37% 0.53%
5 anni Bund (Germania) -0.30% 0.15% 0.36% 0.90% 0.92% -0.87% 3.82% 1.38% 3.61%
10 anni Bund (Germania) 0.32% 0.50% 0.82% 1.74% 1.91% -3.04% 11.66% 4.41% 7.74%
10 anni Gilt (Regno Unito) 1.31% 0.34% 0.64% -0.09% 0.04% 1.59% 14.52% 7.12% 2.44%
2 anni BTP 0.93% -0.60% -0.80% -1.72% -1.57% 0.49% 0.55% 1.22% 4.77%
5 anni BTP 1.91% -1.83% -2.39% -4.09% -2.92% 0.96% 4.67% 3.57% 14.35%
10 anni BTP 2.83% -2.18% -2.92% -5.22% -3.85% -0.80% 8.89% 7.94% 21.18%
Barclays Euro Corporate 1.00% -0.18% -0.02% -0.59% 0.74% 2.25% 4.65% 1.75% 7.22%
Barclays Euro High Yield 3.66% -0.89% -0.68% -1.61% 0.42% 10.83% 1.06% 2.97% 13.22%
JP Morgan EMBIG Div. 6.51% 0.19% -1.19% -1.87% -4.67% 5.23% 9.53% 23.17% 6.87%
Azioni
USA (S&P 500) 2,699.6 -2.5% -0.8% 1.0% 11.6% 20.9% -4.8% 7.2% 21.6%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 3,397.1 -1.2% -3.4% -3.0% -4.0% 31.2% -25.5% 12.2% 23.2%
Germania (DAX) 12,348.6 -2.7% -4.6% -4.4% -2.5% 36.7% -19.4% 17.1% 22.8%
Regno Unito (FTSE 100) 7,621.7 -0.1% -1.4% -0.9% 2.5% 24.3% -11.4% -0.1% 8.2%
Italia (FTSE MIB) 21,557.9 -2.5% -3.8% -1.4% 3.7% 37.7% -36.5% 11.6% 38.2%
Francia (CAC 40) 5,327.2 -0.8% -3.9% 0.3% 1.3% 32.0% -21.2% 14.0% 17.9%
Giappone (MSCI Japan) 1,023.5 -1.3% -2.0% -4.6% 6.5% 30.8% -28.0% 32.6% 12.9%
Asia ex Giappone (MSCI, USD) 664.5 -4.2% -7.1% -6.9% 5.5% 29.8% -18.2% 3.0% 15.8%
America Latina (MSCI, USD) 2,413.2 -2.2% -9.1% -14.7% -4.0% 20.7% -18.2% -24.5% 6.8%
Matrie prime & Alternativi
WTI (USD) 72.76 10.7% 7.2% 20.4% 64.5% -4.7% -22.1% -43.7% 9.1%
Oro (USD) 1,255.5 -1.5% -3.7% -3.7% 0.7% -5.8% 13.0% -11.3% 7.4%
EUR/USD 1.1596 0.1% -0.5% -3.4% 2.7% 2.8% -1.5% -18.3% 4.9%
EUR/GBP 0.8820 0.4% 0.7% -0.6% -0.2% 5.8% 17.9% -11.7% -6.3%
EUR/JPY 128.11 0.5% 0.6% -5.3% 1.1% 13.5% -19.2% -0.1% 7.9%
VIX Index 17.91 5.12 4.69 6.87 6.85 -12.79 9.83 2.76 -5.60
VDAX Index 18.41 2.81 1.85 4.26 4.56 -18.38 5.37 12.17 -5.82
Dati aggiornati al 27 giugno 2018. Fonte: FactSet. Valori negativi in arancione.
Prospettive
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Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
Fatti e Cifre
Dati aggiornati al 27 gugno 2018. Fonte: FactSet. Dati negativi in arancione.
Valore
attuale
Cambiam.
1 sett.
Cambiam.
1 mese
Cambiam.
anno
i.corso
27 giu. 2017
–
27 giu. 2018
27 giu. 2016
–
27 giu. 2017
27 giu. 2015
–
27 giu. 2016
27 giu. 2014
–
27 giu. 2015
27 giu. 2013
–
27 giu. 2014
Valori azionari
USA (S&P 500) 18.6 -0.5 -0.4 -2.0 -1.0 2.4 -0.8 0.7 2.1
Eurozona (Euro Stoxx 50) 13.9 -0.1 -0.5 -1.2 -1.7 3.2 -3.5 1.3 3.3
Germania (DAX) 12.8 -0.3 -0.6 -1.7 -1.8 2.9 -3.4 1.3 2.6
Regno Unito (FTSE 100) 14.3 -0.1 -0.5 -1.3 -1.8 0.2 0.4 0.9 2.6
Italia (FTSE MIB) 13.7 -0.5 -0.8 -2.2 -3.4 2.1 -4.7 -0.6 7.2
Francia (CAC 40) 14.7 0.0 -0.6 -0.6 -1.0 2.6 -3.4 1.8 3.0
Giappone (MSCI Japan) 13.3 -0.2 -0.2 -2.3 -2.7 2.2 -4.3 3.2 -4.6
Asia ex Giapp. (MSCI, USD) 13.3 -0.4 -0.7 -1.4 -1.8 2.5 -0.7 0.5 1.1
America Latina (MSCI, USD) 13.2 -0.1 -1.0 -2.6 -1.2 -2.4 1.3 1.6 0.6
Relative
Strength
Index
Media
mobile a
50 giorni
Media
mobile a
100 giorni
Media
mobile a
200 giorni
Crescita
degli utili
(prox 12m)
Delta %
crescita
degli utili
Dividend
Yield
Analisi tecnica e fondamentale
USA (S&P 500) 37.97 2,717.1 2,702.1 2,673.4 14.7% 2.1% 2.1%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 40.87 3,498.8 3,447.3 3,518.0 9.0% 0.4% 4.0%
Germania (DAX) 37.53 12,774.1 12,520.0 12,797.3 6.8% -1.1% 3.5%
Regno Unito (FTSE 100) 48.90 7,633.4 7,395.3 7,453.1 7.5% 3.2% 4.3%
Italia (FTSE MIB) 39.99 22,920.3 22,778.2 22,717.0 16.7% 7.1% 4.4%
Francia (CAC 40) 40.07 5,477.6 5,354.1 5,375.0 9.5% 2.1% 3.6%
Giappone (MSCI Japan) 37.11 1,047.1 1,034.8 1,047.1 3.0% 1.0% 2.3%
Asia ex Giappone (MSCI, USD) 24.94 711.7 718.2 712.9 13.8% 0.0% 2.9%
America Latina (MSCI, USD) 34.60 2,689.1 2,873.1 2,882.9 15.9% 1.6% 4.0%
Valore
attuale
Cambiam.
1 sett.
Cambiam.
1 mese
Cambiam.
anno
i.corso
27 giu. 2017
–
27 giu. 2018
27 giu. 2016
–
27 giu. 2017
27 giu. 2015
–
27 giu. 2016
27 giu. 2014
–
27 giu. 2015
27 giu. 2013
–
27 giu. 2014
Valori obbligazionari
Tasso BCE (Refi Rate) 0.00% 0 0 0 0 0 -5 -10 -35
Ripidità della curva Bund (10anni-
2anni)99 -2 -8 -9 4 42 -60 -9 -33
Spread Gov. FRA-GER (10anni) 34 7 3 10 -2 -6 4 -6 -16
Spread Gov. ITA-GER (10anni) 251 32 46 98 85 2 41 -34 -128
Spread Gov. SPA-GER (10 anni) 104 16 -1 -11 -6 -46 36 -17 -164
Euro Investment Grade Spread
(10anni)68 10 13 35 16 -60 60 29 -36
Euro High Yield Spread (10anni) 334 34 40 97 85 -52 153 46 -171
J.P. Morgan EMBIG Div. Spread 619 2 42 134 128 -79 85 101 -28
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Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
Calendario dei prossimi eventi chiave
Stati Uniti Europa Asia
Lunedì2 Luglio
Indice dei responsabili degli
acquisti del settore
manifatturiero (giugno)
Rapporto ISM sul settore
manifatturiero (giugno)
Spese per nuove costruzioni
(giugno)
Eurozona, Francia, Italia, Spagna,
Regno Unito: Indice dei
responsabili degli acquisti del
settore manifatturiero (giugno)
Eurozona: Tasso di
disoccupazione (maggio)
Cina, Malesia, India,
Indonesia, Filippine,
Singapore, Taiwan, Tailandia,
Vietnam: Indice dei
responsabili degli acquisti del
settore manifatturiero
(giugno)
Martedì3 Luglio
Vendite di autoveicoli
(giugno)
Ordinativi di beni durevoli
(maggio)
Ordinativi alle fabbriche
(maggio)
Spagna: Disoccupazione (giugno) Corea: Tasso d’inflazione
(giugno)
Reserve Bank of Australia:
Decisione di politica
monetaria
Mercoledì4 Luglio
4 luglio (Borse chiuse) Eurozona, Francia, Germania:
Indice dei responsabili degli
acquisti dei settori manifatturiero e
composito (giugno)
Cina, Giappone: Indice dei
responsabili degli acquisti dei
settori manifatturiero e
composito (entrambi di
giugno)
Giovedì5 Luglio
Tasso di occupazione rilevato
da ADP (maggio)
Rapporto ISM sui settori non
manifatturieri (giugno)
Verbale della riunione della
Federal Reserve
Germania: Ordinativi alle fabbriche
(maggio)
Spagna: Produzione industriale
(maggio)
Hong Kong: Indice dei
responsabili degli acquisti
(giugno)
Venerdì6 Luglio
Rapporto sull’occupazione
(giugno)
Commercio estero (maggio)
Germania: Produzione industriale
(maggio)
Italia: Vendite al dettaglio (maggio)
Giappone: Spesa totale
annua delle famiglie, Salari
annui dei lavoratori dipendenti
(entrambi di maggio)
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
GlossarioEUR è la sigla identificativa dell’euro, la valuta in circolazione nell’eurozona.
La Banca centrale europea (BCE) è la banca centrale dell’eurozona.
L’indice Eurostoxx 50 rileva la performance dei principali titoli azionari dell’eurozona; l’Eurostoxx 600 è invece più ampio, comprendendo 600 aziende in 18 paesi dell’Unione europea.
L’eurozona è composta da 19 Stati membri dell’Unione europea, che hanno adottato l’euro come valuta comune e unica moneta a corso legale.
La Federal Reserve è la Banca centrale degli Stati Uniti. Il suo Federal Open Market Committee (FOMC) si riunisce per decidere la politica dei tassi d’interesse.
GBP è la sigla identificativa della sterlina britannica.
Il prodotto interno lordo (PIL) riassume il valore monetario di tutti i prodotti finiti e dei servizi prestati all’interno di un paese in un determinato periodo.
L’Indice S&P 500, comprendente le 500 principali società USA, rappresenta circa l’80% della capitalizzazione di mercato della borsa statunitense.
Uno spread è il differenziale tra i rendimenti di due investimenti e si usa soprattutto per comparare i rendimenti obbligazionari.
I Treasuries sono i titoli obbligazionari emessi dal Governo degli Stati Uniti.
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Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
Informazioni importantiIl presente documento non deve essere distribuito in Canada o in Giappone. Il presente documento è destinato unicamente ai clienti retail o professionali.
Il presente documento è diffuso in buona fede tramite Deutsche Bank AG, le sue filiali (nella misura in cui ciò è ammissibile in qualsiasi giurisdizione pertinente), le società affiliate, i suoi funzionari e dipendenti (insieme denominati “Deutsche Bank”). Il presente materiale viene divulgato unicamente a scopo informativo e non deve essere interpretato come un’offerta, una raccomandazione o un invito all’acquisto o alla vendita di investimenti, titoli, strumenti finanziari o altri prodotti specifici, per la conclusione di una transazione o la fornitura di servizi di investimento o di consulenza sugli investimenti o per la fornitura di ricerche, ricerche sugli investimenti o raccomandazioni in merito agli investimenti, in qualsiasi giurisdizione. Tutti i contenuti presenti nella presente comunicazione devono essere interamente rivisti.
Se qualsiasi disposizione del presente Disclaimer dovesse essere ritenuta inefficace da un Tribunale della giurisdizione competente, le restanti disposizioni rimarranno valide a tutti gli effetti. Questo documento è stato redatto a scopo di commento generale sui mercati, senza tenere conto delle necessità di investimento, gli obiettivi e la situazione finanziaria del singolo investitore. Gli investimenti sono soggetti a generici rischi di mercato che derivano dallo strumento finanziario stesso o che sono specifici per lo strumento o correlati a un determinato emittente. Nel caso in cui tali rischi si dovessero concretizzare, gli investitori potrebbero subire perdite, inclusa (a titolo esemplificativo) la perdita totale del capitale investito. Il valore degli investimenti può accrescersi ma anche ridursi e l’investitore potrebbe non recuperare, in qualsiasi momento futuro, l’importo investito originariamente. Il presente documento non identifica tutti i rischi (diretti o indiretti) o altre considerazioni che potrebbero essere sostanziali per un investitore nel momento in cui prende una decisione d'investimento.
Il presente documento e tutte le informazioni incluse sono fornite “così come sono”, “secondo disponibilità” e, per quanto riguarda le informazioni e le affermazioni contenute in tale documento o ad esso correlate, non vengono rilasciate da Deutsche Bank dichiarazioni o garanzie di alcun tipo, esplicite, implicite o stabilite dalla legge. Tutte le opinioni, i prezzi di mercato, le stime, le dichiarazioni previsionali, le ipotesi, i rendimenti previsti o le altre opinioni che generano le conclusioni finanziarie qui contenute riflettono la valutazione soggettiva di Deutsche Bank alla data in cui è stato pubblicato il presente documento. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, Deutsche Bank non garantisce l’accuratezza, l'adeguatezza, la completezza, l’affidabilità, la tempestività o la disponibilità della presente comunicazione o qualsiasi informazione contenuta nel presente documento e declina esplicitamente qualsiasi responsabilità per errori od omissioni. Le dichiarazioni previsionali comportano elementi significativi che attengono a valutazioni e analisi soggettive e le modifiche ad esse apportate e/o l’inclusione di fattori diversi o aggiuntivi potrebbero esercitare un impatto sostanziale sui risultati indicati. Pertanto i risultati effettivi potrebbero discostarsi, anche in modo sostanziale, dai risultati qui contenuti.
Deutsche Bank non assume alcun obbligo di aggiornare le informazioni contenute nel presente documento o di informare gli investitori della disponibilità di informazioni aggiornate. Le informazioni contenute in questo documento sono soggette a modifiche senza preavviso e si basano su supposizioni che potrebbero non rivelarsi valide e potrebbero divergere dalle conclusioni espresse da altri uffici/dipartimenti di Deutsche Bank. Sebbene le informazioni contenute nel presente documento siano state diligentemente compilate da Deutsche Bank e derivano da fonti che Deutsche Bank considera credibili e affidabili, Deutsche Bank non garantisce o non può rilasciare alcuna garanzia in merito alla completezza, alla correttezza o all’accuratezza delle informazioni e a questo proposito non si dovrà fare alcun affidamento su di esse. Il presente documento può fornire, per venire incontro alle vostre esigenze, riferimenti a siti web e ad altre fonti esterne. Deutsche Bank declina qualsiasi responsabilità per il loro contenuto e il loro contenuto non fa parte del presente documento. L’accesso a tali fonti esterne avviene a vostro rischio.
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Come fornitore di servizi finanziari globali, Deutsche Bank deve affrontare talvolta conflitti d’interesse effettivi e potenziali. La linea di condotta di Deutsche Bank consiste nell’intraprendere tutte le misure che appaiano appropriate per mantenere e attuare soluzioni organizzative e amministrative efficaci al fine di identificare e gestire tali conflitti. Il senior management di Deutsche Bank è responsabile di assicurare che i sistemi, i controlli e le procedure di Deutsche Bank siano adeguati per identificare e gestire conflitti di interesse.
Deutsche Bank non fornisce consulenza fiscale o legale, che sia inclusa nel presente documento e nulla nel presente documento deve essere interpretato come un consiglio relativo agli investimenti fornito da Deutsche Bank. Per ricevere consigli in merito agli investimenti e alle strategie presentate da Deutsche Bank gli investitori dovranno rivolgersi al loro commercialista di fiducia, avvocato o consulente agli investimenti. Salvo comunicazione contraria per un caso specifico, gli strumenti di investimento non sono assicurati da alcuna entità governativa, non sono soggetti a copertura di protezione dei depositi e non sono garantiti, nemmeno da Deutsche Bank.
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La performance conseguita in passato non costituisce una garanzia di risultati futuri; le informazioni contenute nel presente documento non costituiscono una dichiarazione, garanzia o previsione di risultati futuri. Altre informazioni sono disponibili a richiesta dell’investitore.
Regno del Bahrain
Per i residenti del Regno del Bahrain: Il presente documento non rappresenta un’offerta per la vendita di o la partecipazione a titoli, derivati o fondi negoziati in Bahrain, così come definiti dalle norme della Bahrain Monetary Agency (Agenzia monetaria del Bahrain). Tutte le richieste di investimento dovranno essere ricevute e qualsiasi allocazione dovrà essere effettuata in ogni caso al di fuori del Bahrain. Il presente documento è stato predisposto per finalità informative ed è rivolto a potenziali investitori che siano esclusivamente istituzionali. Nel Regno del Bahrain non sarà effettuato un invito pubblico e il presente documento non sarà pubblicato, trasmesso o reso disponibile al pubblico. La Banca Centrale (CBB) non ha riesaminato né approvato il presente documento o la documentazione di marketing di tali titoli, derivati o fondi nel Regno del Bahrain. Di conseguenza non è ammessa l’offerta o la vendita di titoli, derivati o fondi nel Bahrain o ai suoi residenti, tranne nel caso in cui ciò sia consentito dalle leggi in vigore nel Bahrain. La CBB non è responsabile per la performance dei titoli, dei derivati e dei fondi.
Stato del Kuwait
Il documento vi è stato inviato su vostra richiesta. La presentazione non è destinata alla pubblica divulgazione in Kuwait. Alle Interessenze non è stata concessa una licenza per l’offerta in Kuwait da parte dell’Autorità di vigilanza sul mercato dei capitali del Kuwait o di qualsiasi altra agenzia governativa del Kuwait.
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Wealth Management
In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono
soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected]
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
Informazioni importantiPertanto l’offerta delle Interessenze in Kuwait sulla base di collocamento privato o pubblica offerta è limitata a quanto previsto dal Decreto legge n. 31 del 1990 e dalle misure attuative (e successive modifiche) e dalla Legge n. 7 del 2010 con le ordinanze pertinenti (e successive modifiche). In Kuwait non dovrà essere effettuata alcuna offerta pubblica o privata delle Interessenze e non dovrà essere stipulato alcun accordo relativo alla vendita delle stesse. Non dovranno inoltre essere effettuate attività di marketing, invito o persuasione all’offerta o alla negoziazione delle Interessenze in Kuwait.
Emirati Arabi Uniti
Deutsche Bank AG presso il Centro finanziario internazionale di Dubai (DIFC) (n. registrazione 00045) è regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority (Autorità di vigilanza sui servizi finanziari di Dubai) (DFSA). La filiale DIFC di Deutsche Bank AG ha facoltà di prestare i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da DFSA. Sede principale nel DIFC: Dubai International Financial Centre, The Gate Village, Building 5, PO Box 504902, Dubai, U.A.E. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche BankAG. I prodotti o i servizi finanziari sono disponibili unicamente a clienti professionali così come definiti dall’Autorità di vigilanza sui servizi finanziari di Dubai.
Stato del Qatar
Deutsche Bank AG presso il Centro finanziario del Qatar (QFC) (n. registrazione 00032) è regolamentata dal Qatar Financial Centre Regulatory Authority (Autorità di vigilanza sul centro finanziario del Qatar) (QFC). La filiale QFC di Deutsche Bank AG ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da QFCRA. Sede principale nel QFC: Qatar Financial Centre, Tower, West Bay, Level 5, PO Box 14928, Doha, Qatar. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche Bank AG. I prodotti o i servizi finanziari sono disponibili unicamente a clienti professionali così come definiti dall’Autorità di vigilanza sul centro finanziario del Qatar.
Regno del Belgio
Il presente documento è stato distribuito in Belgio da Deutsche Bank AG che agisce tramite la sua filiale di Bruxelles. Deutsche Bank AG è una società per azioni (“Aktiengesellschaft”) costituita ai sensi del diritto della Repubblica federale di Germania, autorizzata a eseguire attività bancarie e a fornire servizi finanziari sotto la supervisione e il controllo della Banca Centrale Europea (“BCE”) e dell’Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria (“Bundesanstaltfür Finanzdienstleistungsaufsicht” o “BaFin”). La filiale di Bruxelles di DeutscheBank AG ha la sua sede legale in Marnixlaan 13-15, B-1000 Bruxelles ed è registrata all’RPM (Registro delle imprese) di Bruxelles con il numero IVA BE 0418.371.094. Altri dettagli sono disponibili al sito www.deutschebank.be.
Regno dell’Arabia Saudita
La Deutsche Securities Saudi Arabia Company (registrata con il numero 07073-37) è regolamentata dall’Autorità di vigilanza sul mercato dei capitali (CMA). La Deutsche Securities Saudi Arabia ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da CMA. Sede principale in Arabia Saudita: King Fahad Road, Al Olaya District, P.O. Box 301809, Faisaliah Tower, 17th Floor, 11372 Riyadh, Saudi Arabia.
Regno Unito
Nel Regno Unito (“UK”) la presente pubblicazione è considerata una promozione finanziaria ed è approvata da DB UK Bank Limited per conto di tutte le entità che operano come Deutsche Bank Wealth Management nel Regno Unito. DeutscheBank Wealth Management è un nome commerciale di DB UK Bank Limited. Registrata in Inghilterra e Galles, (n. 00315841). Sede legale: 23 Great Winchester Street, London EC2P 2AX. DB UK Bank Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority (Autorità di condotta finanziaria) e il suo numero di registrazione per i servizi finanziari è 140848. Deutsche Banksi riserva il diritto di distribuire la presente pubblicazione attraverso qualsiasi filiale nel Regno Unito e, in ogni caso, la presente pubblicazione è considerata una promozione finanziaria ed è approvata da tale filiale nella misura in cui essa è autorizzata dalla competente autorità di vigilanza del Regno Unito (se tale filiale non è autorizzata, la presente pubblicazione è approvata da un'altra società, presente nel Regno Unito, del gruppo Deutsche Bank WealthManagement che sia autorizzata a rilasciare tale approvazione).
Hong Kong
Il presente documento e i suoi contenuti sono forniti unicamente a scopo informativo. Nulla nel presente documento intende costituire un’offerta
d’investimento o un invito o una raccomandazione ad acquistare o a vendere un investimento e non deve essere interpretato o inteso come un’offerta, un invito o una raccomandazione.
Nella misura in cui il presente documento si riferisce a una specifica opportunità d’investimento, i relativi contenuti non sono stati esaminati. I contenuti del presente documento non sono stati esaminati dall’Autorità di regolamentazione di Hong Kong. Vi invitiamo a usare cautela per quanto riguarda gli investimenti qui contenuti. In caso di dubbi in merito ai contenuti del presente documento, è opportuno avvalersi di una consulenza professionale indipendente. Il presente documento non è stato approvato dalla Securities and Futures Commission(Commissione sui titoli e sui futures) di Hong Kong né una sua copia è stata registrata presso il Registro delle imprese di Hong Kong e di conseguenza (a) gli investimenti (eccetto gli investimenti che sono un “prodotto strutturato”, secondo la definizione nella Securities and Futures Ordinance (Ordinanza sui titoli e sui futures) (Cap. 571 della Legge di Hong Kong) (“SFO”)) non possono essere offerti o venduti a Hong Kong tramite il presente documento o qualsiasi altro documento a investitori che non siano “investitori professionali”, secondo la definizione indicata nella SFO e nelle normative correlate, o in qualsiasi altra circostanza in cui il documento non risulti un “prospetto” secondo la definizione indicata nella Companies (Winding Up and Miscellaneous Provisions) Ordinance(Ordinanza sulle società (Disposizioni sulle liquidazioni e varie) (Cap. 32 della Legge di Hong Kong) (“CO”) o che non costituisca un’offerta al pubblico secondo quanto specificato nel CO e (b) nessuna persona dovrà pubblicare o possedere a scopo di pubblicazione, né a Hong Kong né altrove, qualsiasi pubblicità, invito, o documento relativo agli investimenti che sia diretto alla pubblica diffusione, o i cui contenuti siano accessibili o possano essere letti dal pubblico di Hong Kong (tranne nel caso in cui ciò sia consentito dalle leggi sui titoli di Hong Kong), ad eccezione degli investimenti che siano indirizzati o che si intenda indirizzare a persone al di fuori dal territorio di Hong Kong o solo a “investitori professionali secondo la definizione della SFO e dei regolamenti ad esso correlati.
Singapore
I contenuti del presente documento non sono stati esaminati dall’Autorità monetaria di Singapore (“MAS”). Gli investimenti qui menzionati non devono essere destinati al pubblico o a chiunque faccia parte del pubblico a Singapore che non sia (i) un investitore istituzionale secondo la definizione di cui alla Sezione 274 o 304 del Securities and Futures Act (Atto sui titoli e sui futures) (Cap 289) ("SFA"), a seconda dei casi (considerando che ciascuna delle sezioni della SFA può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita), (ii) una persona rilevante (che include un investitore accreditato) ai sensi della Sezione 275 o 305 e secondo altre condizioni specificate nella Sezione 275 o 305 della SFA, a seconda dei casi (considerando che ciascuna delle sezioni della SFA può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita), (iii) a un investitore istituzionale, accreditato, esperto o straniero (ognuno di essi secondo la definizione delle Financial Advisers Regulations (Normative sulla consulenza finanziaria)) (“FAR”) (considerando che ciascuna di tali definizioni può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita) o (iv) altrimenti secondo qualsiasi altra disposizione applicabile e condizione specificata dalla SFA o dalla FAR (considerando le possibili modifiche, integrazioni e/o sostituzioni che di volta in volta vengono effettuate).
Stati Uniti
Negli Stati Uniti i servizi di intermediazione finanziaria sono offerti da DeutscheBank Securities Inc., una società di intermediazione e consulenza finanziaria registrata, che esegue attività di negoziazione di titoli negli Stati Uniti. DeutscheBank Securities Inc. fa parte di FINRA, NYSE e SIPC. I servizi bancari e di finanziamento sono offerti tramite Deutsche Bank Trust Company Americas, membro FDIC, e altre società del Gruppo Deutsche Bank. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, vi invitiamo a consultare le precedenti dichiarazioni presenti nel documento. Deutsche Bank non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione in merito all’appropriatezza e alla disponibilità delle informazioni contenute nel presente documento al di fuori degli Stati Uniti o in merito all’appropriatezza e alla disponibilità per la vendita o l’uso dei servizi trattati nel presente documento in tutte le giurisdizioni o per tutte le controparti. Salvo specifica registrazione, licenza o in tutti gli altri casi in cui ciò sia ammissibile ai sensi della legge applicabile, né Deutsche Bank né le sue affiliate offrono servizi destinati agli Stati Uniti o che interessino cittadini statunitensi (come definito nel Regolamento S dello United States Securities Act (Atto sui titoli statunitense) del 1933 e successive modifiche).
Il disclaimer specifico per gli Stati Uniti sarà disciplinato e interpretato in conformità con le leggi dello Stato del Delaware, indipendentemente da eventuali conflitti di legge che imporrebbero l'applicazione della legge di un’altra giurisdizione.
Deutsche Bank
Wealth Management
In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018
Informazioni importantiGermania
Il presente documento è stato redatto da Deutsche Bank Wealth Management, che opera tramite Deutsche Bank AG e non è stato presentato all’Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria né da essa approvato (Bundesanstalt fürFinanzdienstleistungsaufsicht). Per alcuni degli investimenti a cui si fa riferimento nel presente documento, i prospetti sono stati approvati dalle autorità competenti e poi pubblicati. Gli investitori sono invitati a basare le loro decisioni d’investimento su tali prospetti approvati, ivi inclusi eventuali supplementi. Il presente documento non costituisce inoltre un’analisi finanziaria ai sensi della Legge tedesca sui titoli (Wertpapierhandelsgesetz) e non deve essere pertanto conforme alle normative previste per le analisi finanziarie. Deutsche Bank AG è una società per azioni (“Aktiengesellschaft”) costituita ai sensi del diritto della Repubblica federale di Germania, con sede centrale a Francoforte sul Meno. È registrata presso il Tribunale (“Amtsgericht”) di Francoforte sul Meno al n. HRB 30 000 e autorizzata a operare nel settore bancario e fornire servizi finanziari. Autorità di vigilanza: Banca Centrale Europea (“BCE”), Sonnemannstrasse 22, 60314 Frankfurt am Main, Germania e Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria (“Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht” o “BaFin”), Graurheindorfer Strasse 108, 53117 Bonn e Marie-Curie-Strasse 24-28, 60439 Frankfurt am Main, Germania.
India
Gli investimenti citati nel presente documento non sono offerti al pubblico indiano per la vendita e la sottoscrizione. Il presente documento non è registrato e/o approvato dalla Securities and Exchange Board of India (Commissione titoli e operazione di cambio dell’India), dalla Reserve Bank of India o da qualsiasi altra autorità governativa o di regolamentazione in India. Il documento non è e non deve essere considerato un “prospetto”, secondo la definizione del Companies Act (Atto relativo alle società), del 2013 (18 del 2013) e non è stato presentato ad alcuna autorità di regolamentazione in India. Ai sensi del ForeignExchange Management Act (Atto di gestione delle operazioni valutarie) del 1999 e delle norme correlate, qualsiasi investitore residente in India potrebbe essere soggetto all’obbligo di richiedere un’autorizzazione speciale alla Reserve Bank of India prima di effettuare investimenti al di fuori dell’India, incluso qualsiasi investimento menzionato nel presente documento.
Italia
Il presente documento è distribuito in Italia da Deutsche Bank S.p.A., una banca costituita e registrata ai sensi del diritto italiano, soggetta alla vigilanza e al controllo della Banca d’Italia e della CONSOB.
Lussemburgo
Il presente documento è distribuito in Lussemburgo da Deutsche BankLuxembourg S.A., una banca costituita e registrata ai sensi del diritto lussemburghese, soggetta alla vigilanza e al controllo della Commission de Surveillance du Secteur Financier.
Spagna
Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española è un istituto di credito regolamentato dalla Banca di Spagna e dalla CNMV, e iscritto nei loro registri specifici con il codice 019. Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari ed eseguire le attività bancarie che rientrano nell’ambito della licenza esistente. La sede centrale in Spagna è Paseo de la Castellana 18, 28046 - Madrid. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española.
Portogallo
Deutsche Bank AG, filiale del Portogallo, è un istituto di credito regolamentato dalla Banca del Portogallo e dalla Commissione portoghese sui titoli (“CMVM”), registrato con i numeri 43 e 349 e il cui numero nel registro commerciale è 980459079. Deutsche Bank AG, filiale del Portogallo ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari ed eseguire le attività bancarie che rientrano nell’ambito della licenza esistente. La sede legale è Rua Castilho, 20, 1250-069 Lisboa, Portogallo. Le presenti informazioni sono state distribuite da DeutscheBank AG, filiale del Portogallo.
Austria
Il presente documento è distribuito da Deutsche Bank Österreich AG, dalla sua sede legale di Vienna, Austria, iscritta al registro delle imprese presso il Tribunale commerciale di Vienna con il numero FN 276838s. È soggetta all’Autorità austriaca per la vigilanza sui mercati finanziari (Finanzmarktaufsicht o FMA), Otto-Wagner Platz 5, 1090 Vienna, e (in quanto società del Gruppo Deutsche Bank AG) alla Banca Centrale Europea (“BCE”), Sonnemannstrasse22, 60314 Frankfurt am Main, Germania. Il presente documento non è stato presentato né approvato da alcuna delle autorità di vigilanza menzionate in precedenza. Per alcuni degli investimenti a cui si fa riferimento nel presente documento, potrebbero essere stati pubblicati alcuni prospetti. In tal caso gli investitori dovrebbero prendere una decisione solo sulla base dei prospetti pubblicati, inclusi eventuali supplementi. Solo questi documenti sono vincolanti. Il presente documento costituisce materiale di marketing, è fornito esclusivamente a scopi informativi e pubblicitari e non è il risultato di analisi o ricerche finanziarie.