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Deutsche Bank Wealth Management In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected] 1 CIO Insights Weekly Bulletin 1 2 3 29 Giugno 2018 Christian Nolting CIO Globale I tentacoli delle tensioni commerciali Manca una settimana al 6 luglio, data della possibile entrata in vigore dei nuovi dazi statunitensi su alcuni prodotti cinesi. Ma i contraccolpi dei contrasti commerciali già si fanno avvertire in molti modi e in molti Paesi oltre alla Cina e agli Stati Uniti. I timori si sono già estesi a possibili limitazioni alla proprietà di tecnologie sviluppate da aziende statunitensi ed a questioni valutarie. La Cina dispone di svariate capacità d’intervento per contrastare eventuali decelerazioni della crescita. Nonostante tutto, crediamo che alla fine si giungerà a un compromesso pragmatico sui dazi. A pagina 2 analizziamo le situazioni in cui la “guerra” commerciale tra Stati Uniti e Cina minaccia di estendersi anche oltre la semplice imposizione dei dazi. Le voci circolanti all’inizio della settimana, secondo cui gli Stati Uniti potrebbero limitare le acquisizioni di “tecnologie industrialmente rilevanti” da parte di aziende cinesi, sono state smentite dal presidente Trump, fautore invece di un ampliamento dei poteri di un organismo precedentemente istituito con il compito di analizzare le conseguenze degli investimenti esteri sulla sicurezza nazionale. Tuttavia queste ipotesi dimostrano l’importanza della proprietà delle tecnologie nel quadro della controversia commerciale in corso. Un altro aspetto potenzialmente spinoso è la competitività valutaria, particolarmente dopo il notevole deprezzamento dello yuan nell’ultima settimana, e fino a che punto questa circostanza potrebbe agevolare le esportazioni cinesi. Tuttavia, anche se probabilmente le dichiarazioni commerciali battagliere continueranno a influenzare i mercati almeno fino alla conclusione delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, siamo ancora convinti che il buonsenso finirà per prevalere e sarà raggiunto un compromesso che eviti una guerra commerciale senza esclusione di colpi e quindi pregiudizievole per tutti. La Cina ha agito celermente per contrastare le conseguenze economiche dell’imposizione dei dazi (o anche semplicemente della loro minacciata introduzione), riducendo per la seconda il coefficiente della riserva obbligatoria delle banche. A pagina 5 approfondiamo come questo provvedimento non rappresenti l’inizio di una politica monetaria tendenzialmente espansionista, perché la Cina continuerà a perseguire la riduzione dell’indebitamento per attenuare i rischi finanziari, bensì sia solo la dimostrazione di una volontà di intervento. Le opzioni a disposizione dei terzi potrebbero essere limitate, anche se gli effetti sono rilevanti. In Germania, ad esempio, l’indice DAX è stato frenato dalle difficoltà dell’importante settore automobilistico, vittima delle inquietudini suscitate dalle tensioni commerciali (a pagina 4). In futuro l’indebolimento dell’euro potrebbe essere un fattore di vantaggio per un indice molto dipendente dalle esportazioni come il DAX, ma queste inquietudini potrebbero turbare i mercati ancora per qualche mese. All’interno del Bulletin Lettera dalle aree geografiche 2 View per asset class 5 Previsioni 9 One-pager mercati 10 Analisi dei fondamentali 11 Calendario 12 Glossario 13 1 2

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CIO InsightsWeekly Bulletin

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29 Giugno 2018

Christian Nolting

CIO Globale

I tentacoli delle tensioni commerciali

Manca una settimana al 6 luglio, data della possibile entrata in vigore dei nuovi dazi statunitensi su alcuni prodotti cinesi. Ma i contraccolpi dei contrasti commerciali già si fanno avvertire in molti modi e in molti Paesi oltre alla Cina e agli Stati Uniti.

I timori si sono già estesi a possibili limitazioni alla proprietà di tecnologie sviluppate da aziende statunitensi ed a questioni valutarie.

La Cina dispone di svariate capacità d’intervento per contrastare eventuali decelerazioni della crescita.

Nonostante tutto, crediamo che alla fine si giungerà a un compromesso pragmatico sui dazi.

A pagina 2 analizziamo le situazioni in cui la “guerra” commerciale tra Stati

Uniti e Cina minaccia di estendersi anche oltre la semplice imposizione dei

dazi. Le voci circolanti all’inizio della settimana, secondo cui gli Stati Uniti

potrebbero limitare le acquisizioni di “tecnologie industrialmente rilevanti” da

parte di aziende cinesi, sono state smentite dal presidente Trump, fautore

invece di un ampliamento dei poteri di un organismo precedentemente istituito

con il compito di analizzare le conseguenze degli investimenti esteri sulla

sicurezza nazionale. Tuttavia queste ipotesi dimostrano l’importanza della

proprietà delle tecnologie nel quadro della controversia commerciale in corso.

Un altro aspetto potenzialmente spinoso è la competitività valutaria,

particolarmente dopo il notevole deprezzamento dello yuan nell’ultima

settimana, e fino a che punto questa circostanza potrebbe agevolare le

esportazioni cinesi. Tuttavia, anche se probabilmente le dichiarazioni

commerciali battagliere continueranno a influenzare i mercati almeno fino alla

conclusione delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, siamo ancora

convinti che il buonsenso finirà per prevalere e sarà raggiunto un

compromesso che eviti una guerra commerciale senza esclusione di colpi e

quindi pregiudizievole per tutti.

La Cina ha agito celermente per contrastare le conseguenze economiche

dell’imposizione dei dazi (o anche semplicemente della loro minacciata

introduzione), riducendo per la seconda il coefficiente della riserva obbligatoria

delle banche. A pagina 5 approfondiamo come questo provvedimento non

rappresenti l’inizio di una politica monetaria tendenzialmente espansionista,

perché la Cina continuerà a perseguire la riduzione dell’indebitamento per

attenuare i rischi finanziari, bensì sia solo la dimostrazione di una volontà di

intervento. Le opzioni a disposizione dei terzi potrebbero essere limitate,

anche se gli effetti sono rilevanti. In Germania, ad esempio, l’indice DAX è

stato frenato dalle difficoltà dell’importante settore automobilistico, vittima delle

inquietudini suscitate dalle tensioni commerciali (a pagina 4). In futuro

l’indebolimento dell’euro potrebbe essere un fattore di vantaggio per un indice

molto dipendente dalle esportazioni come il DAX, ma queste inquietudini

potrebbero turbare i mercati ancora per qualche mese.

All’interno del Bulletin

Lettera dalle aree geografiche 2

View per asset class 5

Previsioni 9

One-pager mercati 10

Analisi dei fondamentali 11

Calendario 12

Glossario 13

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CIO Insights

Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

STATI UNITI

Larry V Adam

CIO and Chief Investment Strategist – WM Americas

Come abbiamo già sottolineato nei mesi precedenti, il commercio internazionale è

un argomento estremamente complesso, che trascende la semplice questione dei

dazi. Presumendo che il 6 luglio entrino in vigore i 34 miliardi i dollari di dazi già

annunciati sulle importazioni di prodotti cinesi, alcuni recenti sviluppi mostrano che il

“conflitto” commerciale tra Stati Uniti e Cina si sta estendendo ad altri ambiti.

• Mantenimento del vantaggio competitivo in alcune tecnologie – All’inizio della

settimana correvano voci secondo cui gli Stati Uniti potrebbero vietare a qualsiasi

società il cui capitale sia per almeno il 25% in mani cinesi di acquisire aziende

statunitensi operanti in “settori tecnologici industrialmente rilevanti”. Con questo

linguaggio in codice gli Stati Uniti si riferiscono alla protezione della proprietà

intellettuale di certi settori, come l’aerospaziale, la robotica e le tecnologie, in cui

alcune precedenti violazioni cinesi hanno eroso il vantaggio competitivo delle

aziende statunitensi. Quando il mercato temeva l’inasprimento del conflitto

commerciale (il 25 giugno, nel momento di massimo ribasso, l’indice S&P 500

perdeva circa il 2%), il presidente Trump ha applicato la sua tattica abituale: partire

da un atteggiamento iniziale estremamente rigido, per poi ripiegare su una posizione

politicamente più moderata. Piuttosto che imporre restrizioni generali agli

investimenti di tutte le aziende cinesi, il presidente ha preferito ampliare i poteri e

l’ambito d’azione del CFIUS (il Comitato sugli investimenti esteri negli Stati Uniti), un

organismo istituito da tempo con il compito di analizzare le conseguenze degli

investimenti esteri sulla sicurezza nazionale. L’ampliamento dei poteri permetterà al

Comitato di analizzare tutti gli investimenti di alcuni Paesi esteri (quindi non solo

della Cina) in aziende statunitensi, comprese le joint venture.

• Competitività valutaria – Via via che dagli Stati Uniti provenivano dichiarazioni

sempre più bellicose, la Cina metteva in campo le sue contromisure. La prima è

stata la riduzione del coefficiente della riserva obbligatoria, decisa lo scorso fine

settimana nell’intento di attenuare le conseguenze esercitate dalle incertezze

commerciali sulla crescita economica. Questo provvedimento ha coinciso con il

deprezzamento dello yuan, caduto al minimo degli ultimi sei mesi rispetto al dollaro,

a tutto vantaggio della competitività internazionale dei prodotti cinesi. Questi

interventi dimostrano che per lottare in un conflitto commerciale la Cina non dispone

solo dei dazi, ma anche di altre armi.

A nostro avviso probabilmente le dichiarazioni commerciali bellicose continueranno

a influenzare i mercati almeno fino alla conclusione delle elezioni di medio termine

negli Stati Uniti. Il leggero aumento del tasso di gradimento del presidente Trump e il

consenso della maggioranza dei cittadini statunitensi alla sua politica economica

(compresa quella commerciale), probabilmente nell’immediato futuro lo

incoraggeranno a non indietreggiare. Tuttavia siamo convinti che il buonsenso finirà

per prevalere col raggiungimento di un compromesso che eviti una guerra

commerciale senza esclusione di colpi e quindi pregiudizievole per tutti.

I dati della settimana – conferma o smentita del PIL per il secondo trimestre

In una fase in cui l’economia statunitense sembra accelerare il passo, un rischio di

rilievo è che l’intensificazione dei contrasti commerciali pregiudichi la fiducia dei

consumatori e delle imprese, con ripercussioni negative sulla crescita economica.

Tuttavia questo timore appare infondato, poiché il modello GDPNow della Federal

Reserve di Atlanta prevede nel secondo trimestre del 2018 un incremento del PIL

del 4,50%. Comunque i dati economici che saranno pubblicati la settimana prossima

forniranno elementi per comprendere se queste lusinghiere previsioni di crescita

siano o no realistiche. Il primo indizio sarà l’indice ISM Manufacturing, seguito dalle

vendite di autoveicoli di giugno. Infine, il dato del mercato del lavoro di giugno

dovrebbe confermare il buon andamento dell’occupazione: infatti nello stesso mese

l’economia statunitense dovrebbe avere creato 198.000 nuovi posti di lavoro,

mantenendo la disoccupazione al tasso minimo dal 1969 a oggi (3,80%).

Prospettive

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Previsioni

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Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

Escalation del conflitto sui dazi

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CIO Insights

Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

EMEA

Stéphane Junod

CIO EMEA and Head of WD EMEA

Importanti reinvestimenti di obbligazioni giunte a scadenza

L’apprezzabile ripresa economica, messa a segno dall’eurozona nel 2017

sull’onda dei progressi compiuti dai mercati internazionali, ha indotto la

Banca centrale europea (BCE) a iniziare a esplicitare le sue considerazioni

sul momento opportuno per mettere fine al cospicuo meccanismo di

allentamento quantitativo. All’inizio del 2018 la costante robustezza dei dati

economici, che mostravano un’economia dell’eurozona ormai in grado di

camminare con le proprie gambe e senza stampelle, faceva apparire molto

probabile la chiusura del meccanismo già nel mese di settembre, grazie

anche al profilarsi di un’opportuna “normalizzazione” del tasso d’inflazione

fino ad allora latitante.

Tuttavia, dopo l’avvio effettivo dell’attività nel 2018, numerosi indicatori

economici non hanno confermato queste previsioni: infatti ad un primo

trimestre apatico ha fatto seguito un inizio del secondo altrettanto debole e

sono riemerse vecchie discrepanze tra i Paesi dell’eurozona

economicamente più solidi e di quelli più fragili. In alcuni tra i Paesi più

grandi, come l’Italia, la disoccupazione invece di diminuire è aumentata e

l’inflazione è rimasta ostinatamente fiacca (1,40% su base annua a giugno).

Dopo essere stata così esplicita nel preannunciare la chiusura del suo

discusso meccanismo di stimolo monetario, la BCE si è trovata nell’impaccio

di non poter più fare marcia indietro. Non solo, ma l’Istituto di Francoforte è

sotto pressione per ridimensionare il suo stato patrimoniale, che ha

raggiunto dimensioni inusitate.

Le prospettive sono state rese ancora più complesse dalla recente

pubblicazione di dati economici fiacchi, che hanno intensificato la volatilità

nei mercati finanziari, sebbene altri dati indicassero la buona tenuta della

fiducia degli operatori (a giugno l’indicatore del clima economico

nell’eurozona ha fatto segnare un discreto 112,3). Come se non bastasse,

nelle ultime settimane la controversia commerciale tra Stati Uniti e Cina si è

estesa alle aziende europee, proprio quando l’Italia e la Germania sono alle

prese con difficoltà politiche interne. Ora gli occhi di tutti sono puntati sulla

BCE, per comprendere come potrà essere risolto il dilemma

dell’allentamento della politica monetaria.

Come primo intervento, all’inizio del mese la Banca centrale ha annunciato

di voler prorogare l’allentamento quantitativo fino a dicembre, seppure

riducendo della metà rispetto a oggi (ossia a 15 mld di euro al mese) il

controvalore delle obbligazioni acquistate. Non solo, ma la BCE è

intervenuta anche per gestire le aspettative: se solo poche settimane fa

l’Istituto di emissione europeo non perdeva occasione di sottolineare

l’equilibrio tra i possibili eventi vantaggiosi o pregiudizievoli per l’economia,

ora prevale un tono più cauto. Alcuni membri del consiglio direttivo della

BCE (Hansson, Vasiliauskas e de Guindos) hanno espresso inquietudine

per le conseguenze dannose degli attuali contrasti commerciali sull’attività

economica. Con un terzo e più importante chiarimento la BCE ha spiegato

che anche dopo la chiusura dell’allentamento quantitativo, prevista a fine

anno, i titoli in scadenza saranno reinvestiti. Secondo Hansson, “il

portafoglio di titoli e i reinvestimenti delle obbligazioni in scadenza superano

in valore gli acquisti netti”; inoltre il consigliere Coeuré ha sottolineato che

nel 2019 i reinvestimenti potrebbero ammontare a 15 mld di euro mensili,

ossia a un importo esattamente pari ai nuovi acquisti previsti nel quarto

trimestre del 2018. In altre parole, la fine dell’allentamento quantitativo non

significa esattamente la fine dello stesso.

Prospettive

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Calendario

Glossario

La BCE gestisce le aspettative

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Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

Cina: La Banca centrale taglia il tasso «RRR»ASIA

Tuan Huynh

CIO APAC and Head of WD APAC

La riduzione del coefficiente della riserva obbligatoria

Il 24 giugno la PBoC, ossia la Banca centrale cinese, ha annunciato la

riduzione di 50 punti base del coefficiente della riserva obbligatoria, detto

«RRR». La riduzione, che decorrerà dal 5 luglio, è la seconda decisa

quest’anno dalle autorità cinesi dopo quella di aprile ed equivale all’iniezione

di 700 mld di yuan nel sistema bancario del Paese. L’immediata

conseguenza del provvedimento, che non è sfuggito agli operatori, è stata la

svalutazione dello yuan, che questa settimana ha perso quasi il 2% rispetto

al dollaro.

Possiamo sintetizzare così i motivi del provvedimento: 1) l’intensificazione

del “conflitto commerciale” tra Stati Uniti e Cina; 2) l’evidente decelerazione

della crescita economica del Paese e particolarmente degli investimenti in

infrastrutture e immobiliari; 3) la già scarsa liquidità a disposizione degli

operatori, specialmente delle banche più piccole e delle aziende minori.

La riduzione del coefficiente della riserva obbligatoria è chiaramente un

segnale positivo per l’economia cinese, perché conferma la volontà della

Banca centrale di attuare una politica monetaria espansiva quando

necessario; tuttavia riteniamo che questo provvedimento non rappresenti

l’inizio di una serie di allentamenti monetari apprezzabili. A nostro avviso il

governo cinese è ancora deciso a ridimensionare l’indebitamento per

attenuare i rischi finanziari. Consideriamo questo provvedimento un

aggiustamento marginale e simbolico della politica monetaria, in un quadro

di rallentamento della crescita economica e di inasprimento dei rapporti

commerciali.

Nel prosieguo dell’anno e nel 2019 non prevediamo allentamenti monetari di

rilievo, bensì altre riduzioni del coefficiente della riserva obbligatoria. A

nostro avviso nel secondo semestre di quest’anno e nel 2019 lo yuan si

deprezzerà come conseguenza della strategia lievemente più espansiva

della PBoC in Cina e di quella leggermente più restrittiva della Federal

Reserve negli Stati Uniti. Il tasso di cambio di 6,50 yuan per un dollaro, che

avevamo previsto entro i prossimi 12 mesi, è già stato raggiunto la

settimana scorsa.

A nostro avviso, anche se nel secondo semestre del 2018 i dazi commerciali

ipotizzati sui prodotti cinesi fossero attuati, il loro impatto sarebbe limitato. Il

dazio del 25% sul controvalore di 50 mld di dollari di prodotti cinesi diretti

negli Stati Uniti colpirebbe meno del 2% delle esportazioni totali del colosso

asiatico. Considerando che dall’inizio dell’anno le esportazioni cinesi sono

aumentate di oltre il 10%, riteniamo che l’impatto dei dazi nel secondo

semestre del 2018 sarebbe modesto. Siamo anche del parere che il recente

deprezzamento dello yuan potrebbe agevolare l’aumento delle esportazioni

cinesi nel secondo semestre dell’anno.

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

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Weekly Bulletin —

— Focus della settimana

Azioni europee – timori a medio termine

Azionario

• Ancora una volta l’inasprimento delle tensioni commerciali ha inciso

negativamente sulle borse.

• A prima vista appare sorprendente che tra le borse più penalizzate figurino

quelle europee, confinate a un ruolo di secondo piano nel contrasto

commerciale in corso tra i due protagonisti Stati Uniti e Cina.

• Tuttavia i mercati temono che il prossimo bersaglio dei provvedimenti

commerciali statunitensi siano le esportazioni europee, a cominciare

dall’industria automobilistica.

• Inoltre le aziende europee ottengono dalle esportazioni una quota dei

ricavi mediamente molto maggiore rispetto agli Stati Uniti. Per questo

motivo i mercati europei sarebbero molto più penalizzati da una flessione

del commercio internazionale.

• Ma le tensioni commerciali non sono l’unico fattore politico pregiudizievole

per il settore azionario europeo: anche l’incognita rappresentata dal nuovo

governo italiano e i perduranti contrasti nella coalizione di governo in

Germania hanno raffreddato l’interesse degli investitori per l’Europa.

• Naturalmente alcuni fondamentali economici europei restano solidi. In

particolare, nelle ultime settimane gli utili delle aziende europee sono stati

rivisti al rialzo. Non è una notizia sorprendente, poiché l’ostacolo

rappresentato dal precedente periodo di apprezzamento dell’euro sembra

essersi attenuato.

• Tuttavia nell’immediato futuro prediligiamo le borse statunitensi e dei

Paesi emergenti asiatici, perché difficilmente il flusso di notizie negative

provenienti dalle controversie commerciali e dalla politica europea si

interromperà in tempi brevi.

• Ciononostante, il consistente aumento degli utili previsti e i multipli di

valutazione relativamente convenienti delle azioni europee ci inducono a

un certo ottimismo nei prossimi 12 mesi.

L’Eurostoxx 50 al ribasso

Azioni

Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 27 giugno 2018.

29 Giugno 2018

Prospettive

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

La disputa sui dazi rappresenta una minaccia per le imprese europee, data la loro dipendenza dall’export. A lungo termine però la situazione si schiarisce.

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CIO Insights

Weekly Bulletin —

— Focus della settimana

Ascesa prevista per il rendimento del BundReddito fisso

• I contrasti commerciali e l’incertezza politica hanno accentuato la

domanda di investimenti ritenuti “sicuri”, deprimendo il rendimento dei

Bund decennali tedeschi al minimo da maggio.

• Ai rendimenti delle emissioni dell’eurozona hanno nuociuto anche le

dichiarazioni del presidente della BCE Mario Draghi, che la settimana

scorsa ha considerato adeguate le quotazioni di mercato correnti.

• È interessante notare l’ottimismo sul previsto percorso di ripresa

economica mostrato dalla BCE, che recentemente ha aumentato la

previsione per il tasso d’inflazione.

• Pertanto nelle ultime settimane le inefficienze di prezzo evidenziate dal

divario tra l’andamento dell’economia e il rendimento dei Bund tedeschi

sembrano essersi ulteriormente accentuate.

• Normalmente il rendimento dei Bund tedeschi è strettamente legato al

ritmo di espansione economica dell’eurozona, perché gli investitori

vogliono essere compensati dell’erosione del capitale causata

dall’inflazione e della rinuncia ad altre opportunità d’investimento.

• Pertanto, se aumentano l’inflazione e/o la crescita economica previste,

anche i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi dovrebbero salire.

• Tuttavia avallando le quotazioni di mercato correnti la BCE segnala che la

politica monetaria saprà gestire i rischi di ribasso creati dalle controversie

commerciali e dagli eventi politici in Europa.

• Probabilmente le tensioni commerciali e le incognite politiche in Europa

non si attenueranno tanto presto, ma la distorsione dei multipli di

valutazione correnti fa apparire asimmetrico il rischio dell’investimento in

titoli di Stato tedeschi.

• Il meccanismo di acquisto di obbligazioni attuato dalla BCE è ampiamente

responsabile della discrepanza dei multipli di valutazione, ma sarà

dimezzato da settembre 2018 per concludersi entro la fine dell’anno.

• A nostro avviso l’espansione economica e la riduzione degli acquisti da

parte della BCE dovrebbero spingere al rialzo il rendimento dei Bund: il

nostro target per l’emissione decennale è dell’1% a fine giugno 2019.

Il rendimento del Bund si dissocia dal PILReddito fisso

L’aspettativa di rischi futuri fa sì che il rendimento del Bundtedesco resta dissociato dalla crescita del PIL. Questa situazione non potrà durare a lungo.

Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 27 giugno 2018. Il PIL è sceso a

-4,5% nel terzo trimestre 2010.

29 Giugno 2018

Prospettive

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Previsioni

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Analisi dei fondamentali

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Rendimento Bund a 5 anni

Crescita nomanle eurozona (anno su anno, scala destra)

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CIO Insights

Weekly Bulletin —

— Focus della settimana

L’ascesa del prezzo del greggio potrebbe finireMaterie prime

• Il rincaro del petrolio è proseguito anche questa settimana. Con l’aumento

del 16% registrato nelle ultime due settimane il prezzo del greggio WTI si

è attestato ai massimi dal 2014, superando i 75 dollari al barile.

• Il rialzo è stata alimentato dalle incognite geopolitiche, dall’esito della

riunione dell’OPEC di venerdì scorso e dalla notizia, diffusa da Bloomberg,

secondo cui alcuni esponenti dell’amministrazione statunitense hanno

chiesto ad altri Paesi di interrompere le importazioni di greggio iraniano a

partire da novembre.

• Venerdì scorso l’OPEC e altri Paesi partner non membri

dell’organizzazione hanno concordato non solo di lasciare la produzione

invariata a 32,80 mln di barili al giorno, ma anche di chiedere ai Paesi con

capacità estrattiva inutilizzata un aumento che teoricamente potrebbe

incrementarla di quasi 1 mln di barili al giorno rispetto alla media di 31,90

mln di barili registrata a maggio.

• Tuttavia, l’aumento della produzione potrebbe essere più modesto, perché

solo l’Arabia Saudita, il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti, l’Iraq e la Russia

dispongono di capacità estrattive inutilizzate di un certo rilievo.

• Nonostante le alee geopolitiche e la consistente domanda il margine di

rincaro del greggio resta limitato.

• Nel breve termine il prezzo potrebbe calare per via di alcuni fattori

stagionali e gli eventi politici negli Stati Uniti. Tipicamente il prezzo

raggiunge il massimo a giugno per poi diminuire sino a fine anno.

• Inoltre verosimilmente il presidente Trump cercherà di frenare il prezzo del

petrolio per impedire il rincaro della benzina, che annullerebbe i benefici

della sua riforma tributaria.

• A più lungo termine sul prezzo del petrolio potrebbe influire anche

l’aumento della produzione statunitense, già al massimo storico ma che

dovrebbe salire ancora a 12 mln di barili al giorno entro la fine del 2019.

• Prevediamo entro i prossimi 12 mesi la discesa del prezzo del greggio

WTI a 60 USD al barile.

Il prezzo del petrolio greggio negli ultimi 5 anniMaterie prime

Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 26 giugno 2018.

29 Giugno 2018

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

View per asset class

Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

L’aumento promesso della produzione petrolifera da parte dell’OPEC potrebbe risultare più esiguo del previsto, ma altri fattori potrebbero gravare sul prezzo.

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100

120 WTI, USD/b

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Deutsche Bank

Wealth Management

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected]

8

CIO Insights

Weekly Bulletin —

— Focus della settimana

La lira turca resta vulnerabileValute globali

• Dopo la doppia vittoria di Erdogan nell’elezione parlamentare e

presidenziale di domenica scorsa, l’attenzione degli operatori si è

appuntata sulla lira turca.

• Il favore iniziale con cui i mercati hanno accolto il risultato - e la

conseguente stabilità politica - ha spinto al rialzo la lira turca, che ha

guadagnato il 4% sul dollaro.

• Tuttavia il beneficio ottenuto con questa breve impennata è stato annullato

quando il mercato ha nuovamente riflettuto sulle immutate debolezze

strutturali della valuta turca.

• Quest’anno le crescenti apprensioni suscitate negli investitori dalla triplice

insidia dell’apprezzamento del dollaro, del rincaro del petrolio e

dell’ampliamento del deficit delle partite correnti hanno fatto perdere alla

lira quasi il 25%.

• I provvedimenti attuati nelle ultime settimane dalla Banca nazionale turca,

ossia l’aumento di 650 punti base del tasso d’interesse ufficiale al 18,50%

e la semplificazione del modello operativo della politica monetaria, hanno

temporaneamente arrestato lo scivolone, ma difficilmente basteranno a

infondere fiducia negli investitori e ripristinare la stabilità dei prezzi.

• Il timore è che il deprezzamento della lira e l’inflazione finiscano per

alimentarsi reciprocamente.

• L’unica strategia a disposizione della banca nazionale per interrompere

questa spirale perversa sarebbe giocare d’anticipo sui mercati attuando

una politica monetaria ancora più restrittiva.

• Tuttavia questa manovra potrebbe facilmente avviare un graduale

rallentamento del quadro economico. Difficilmente questa situazione

sarebbe accettata da Erdogan, che già prima delle elezioni aveva

dichiarato di voler assumere un ruolo più attivo nella politica monetaria.

Tra l’espansione economica e la stabilità dei prezzi, il governo turco

sembra preferire la prima.

• Tutte queste considerazioni ci fanno mantenere la cautela sulla lira turca.

La nostra previsione del tasso di cambio nei prossimi 12 mesi è di 5 lire

turche per 1 dollaro.

La lira turca e l’inflazioneCambi

Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 27 giugno 2018

29 Giugno 2018

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

Interventi più drastici della Banca nazionale turca potrebbero avviare un graduale rallentamento dell’economia, un andamento difficilmente accettabile per il presidente Erdogan. 4

56789101112131415

60

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2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018

Tasso di cambio effettivo della lira turca

Inflazione al netto di alimentari ed energia (anno su anno, scala destra)

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CIO Insights

Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

Previsioni di Deutsche Bank Wealth Management

Previsioni di Deutsche Bank Wealth Management del 22 giugno 2018, suscettibili di cambiare senza preavviso.

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

Fine giugno 2019

Indici azionari

USA (S&P 500) 2900

Eurozona (Euro STOXX 50) 3550

Germania (DAX) 13.500

Gran Bretagna (FTSE 100) 7800

Giappone (MSCI Japan) 1080

Asia ex Japan (MSCI in USD) 740

America Latina (MSCI in USD) 2500

Rendimenti obbligazionari di riferimento (decennali in %)

USA 3,25

Germania 1,00

Gran Bretagna 1,75

Giappone 0,10

Materie Prime

Petrolio (WTI) 60

Oro in USD 1290

Valute 3 mesi Fine marzo 2019 3 mesi Fine marzo 2019

EUR/USD 1,15 1,15 EUR/HUF 320 330

EUR/GBP 0,88 0,90 EUR/PLN 4,30 4,40

USD/JPY 108 111 USD/RUB 63,50 64,50

EUR/CHF 1,19 1,15 USD/ZAR 13,50 14,50

USD/CAD 1,26 1,25 USD/CNY 6,50 6,50

AUD/USD 0,78 0,78 USD/INR 68,5 70,0

NZD/USD 0,72 0,71 USD/KRW 1070 1055

EUR/SEK 10,10 9,95 USD/IDR 14.000 14.050

EUR/NOK 9,50 9,30 USD/MXN 20,50 20,80

EUR/TRY 5,29 5,75 USD/BRL 4,00 4,10

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CIO Insights

Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

Fatti e Cifre

Valore

attuale

Rendim. 1

settimana

Rendim.

mensile

Rendim.

anno in

corso

27 giu. 2017

27 giu. 2018

27 giu. 2016

27 giu. 2017

27 giu. 2015

27 giu. 2016

27 giu. 2014

27 giu. 2015

27 giu. 2013

27 giu. 2014

Obbligazioni

2 anni Bund (Germania) -0.67% 0.05% 0.00% -0.04% -0.23% -0.81% 0.30% 0.37% 0.53%

5 anni Bund (Germania) -0.30% 0.15% 0.36% 0.90% 0.92% -0.87% 3.82% 1.38% 3.61%

10 anni Bund (Germania) 0.32% 0.50% 0.82% 1.74% 1.91% -3.04% 11.66% 4.41% 7.74%

10 anni Gilt (Regno Unito) 1.31% 0.34% 0.64% -0.09% 0.04% 1.59% 14.52% 7.12% 2.44%

2 anni BTP 0.93% -0.60% -0.80% -1.72% -1.57% 0.49% 0.55% 1.22% 4.77%

5 anni BTP 1.91% -1.83% -2.39% -4.09% -2.92% 0.96% 4.67% 3.57% 14.35%

10 anni BTP 2.83% -2.18% -2.92% -5.22% -3.85% -0.80% 8.89% 7.94% 21.18%

Barclays Euro Corporate 1.00% -0.18% -0.02% -0.59% 0.74% 2.25% 4.65% 1.75% 7.22%

Barclays Euro High Yield 3.66% -0.89% -0.68% -1.61% 0.42% 10.83% 1.06% 2.97% 13.22%

JP Morgan EMBIG Div. 6.51% 0.19% -1.19% -1.87% -4.67% 5.23% 9.53% 23.17% 6.87%

Azioni

USA (S&P 500) 2,699.6 -2.5% -0.8% 1.0% 11.6% 20.9% -4.8% 7.2% 21.6%

Eurozona (Euro Stoxx 50) 3,397.1 -1.2% -3.4% -3.0% -4.0% 31.2% -25.5% 12.2% 23.2%

Germania (DAX) 12,348.6 -2.7% -4.6% -4.4% -2.5% 36.7% -19.4% 17.1% 22.8%

Regno Unito (FTSE 100) 7,621.7 -0.1% -1.4% -0.9% 2.5% 24.3% -11.4% -0.1% 8.2%

Italia (FTSE MIB) 21,557.9 -2.5% -3.8% -1.4% 3.7% 37.7% -36.5% 11.6% 38.2%

Francia (CAC 40) 5,327.2 -0.8% -3.9% 0.3% 1.3% 32.0% -21.2% 14.0% 17.9%

Giappone (MSCI Japan) 1,023.5 -1.3% -2.0% -4.6% 6.5% 30.8% -28.0% 32.6% 12.9%

Asia ex Giappone (MSCI, USD) 664.5 -4.2% -7.1% -6.9% 5.5% 29.8% -18.2% 3.0% 15.8%

America Latina (MSCI, USD) 2,413.2 -2.2% -9.1% -14.7% -4.0% 20.7% -18.2% -24.5% 6.8%

Matrie prime & Alternativi

WTI (USD) 72.76 10.7% 7.2% 20.4% 64.5% -4.7% -22.1% -43.7% 9.1%

Oro (USD) 1,255.5 -1.5% -3.7% -3.7% 0.7% -5.8% 13.0% -11.3% 7.4%

EUR/USD 1.1596 0.1% -0.5% -3.4% 2.7% 2.8% -1.5% -18.3% 4.9%

EUR/GBP 0.8820 0.4% 0.7% -0.6% -0.2% 5.8% 17.9% -11.7% -6.3%

EUR/JPY 128.11 0.5% 0.6% -5.3% 1.1% 13.5% -19.2% -0.1% 7.9%

VIX Index 17.91 5.12 4.69 6.87 6.85 -12.79 9.83 2.76 -5.60

VDAX Index 18.41 2.81 1.85 4.26 4.56 -18.38 5.37 12.17 -5.82

Dati aggiornati al 27 giugno 2018. Fonte: FactSet. Valori negativi in arancione.

Prospettive

Lettera dalle aree geografiche

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Previsioni

One-pager mercati

Analisi dei fondamentali

Calendario

Glossario

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CIO Insights

Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

Fatti e Cifre

Dati aggiornati al 27 gugno 2018. Fonte: FactSet. Dati negativi in arancione.

Valore

attuale

Cambiam.

1 sett.

Cambiam.

1 mese

Cambiam.

anno

i.corso

27 giu. 2017

27 giu. 2018

27 giu. 2016

27 giu. 2017

27 giu. 2015

27 giu. 2016

27 giu. 2014

27 giu. 2015

27 giu. 2013

27 giu. 2014

Valori azionari

USA (S&P 500) 18.6 -0.5 -0.4 -2.0 -1.0 2.4 -0.8 0.7 2.1

Eurozona (Euro Stoxx 50) 13.9 -0.1 -0.5 -1.2 -1.7 3.2 -3.5 1.3 3.3

Germania (DAX) 12.8 -0.3 -0.6 -1.7 -1.8 2.9 -3.4 1.3 2.6

Regno Unito (FTSE 100) 14.3 -0.1 -0.5 -1.3 -1.8 0.2 0.4 0.9 2.6

Italia (FTSE MIB) 13.7 -0.5 -0.8 -2.2 -3.4 2.1 -4.7 -0.6 7.2

Francia (CAC 40) 14.7 0.0 -0.6 -0.6 -1.0 2.6 -3.4 1.8 3.0

Giappone (MSCI Japan) 13.3 -0.2 -0.2 -2.3 -2.7 2.2 -4.3 3.2 -4.6

Asia ex Giapp. (MSCI, USD) 13.3 -0.4 -0.7 -1.4 -1.8 2.5 -0.7 0.5 1.1

America Latina (MSCI, USD) 13.2 -0.1 -1.0 -2.6 -1.2 -2.4 1.3 1.6 0.6

Relative

Strength

Index

Media

mobile a

50 giorni

Media

mobile a

100 giorni

Media

mobile a

200 giorni

Crescita

degli utili

(prox 12m)

Delta %

crescita

degli utili

Dividend

Yield

Analisi tecnica e fondamentale

USA (S&P 500) 37.97 2,717.1 2,702.1 2,673.4 14.7% 2.1% 2.1%

Eurozona (Euro Stoxx 50) 40.87 3,498.8 3,447.3 3,518.0 9.0% 0.4% 4.0%

Germania (DAX) 37.53 12,774.1 12,520.0 12,797.3 6.8% -1.1% 3.5%

Regno Unito (FTSE 100) 48.90 7,633.4 7,395.3 7,453.1 7.5% 3.2% 4.3%

Italia (FTSE MIB) 39.99 22,920.3 22,778.2 22,717.0 16.7% 7.1% 4.4%

Francia (CAC 40) 40.07 5,477.6 5,354.1 5,375.0 9.5% 2.1% 3.6%

Giappone (MSCI Japan) 37.11 1,047.1 1,034.8 1,047.1 3.0% 1.0% 2.3%

Asia ex Giappone (MSCI, USD) 24.94 711.7 718.2 712.9 13.8% 0.0% 2.9%

America Latina (MSCI, USD) 34.60 2,689.1 2,873.1 2,882.9 15.9% 1.6% 4.0%

Valore

attuale

Cambiam.

1 sett.

Cambiam.

1 mese

Cambiam.

anno

i.corso

27 giu. 2017

27 giu. 2018

27 giu. 2016

27 giu. 2017

27 giu. 2015

27 giu. 2016

27 giu. 2014

27 giu. 2015

27 giu. 2013

27 giu. 2014

Valori obbligazionari

Tasso BCE (Refi Rate) 0.00% 0 0 0 0 0 -5 -10 -35

Ripidità della curva Bund (10anni-

2anni)99 -2 -8 -9 4 42 -60 -9 -33

Spread Gov. FRA-GER (10anni) 34 7 3 10 -2 -6 4 -6 -16

Spread Gov. ITA-GER (10anni) 251 32 46 98 85 2 41 -34 -128

Spread Gov. SPA-GER (10 anni) 104 16 -1 -11 -6 -46 36 -17 -164

Euro Investment Grade Spread

(10anni)68 10 13 35 16 -60 60 29 -36

Euro High Yield Spread (10anni) 334 34 40 97 85 -52 153 46 -171

J.P. Morgan EMBIG Div. Spread 619 2 42 134 128 -79 85 101 -28

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Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

Calendario dei prossimi eventi chiave

Stati Uniti Europa Asia

Lunedì2 Luglio

Indice dei responsabili degli

acquisti del settore

manifatturiero (giugno)

Rapporto ISM sul settore

manifatturiero (giugno)

Spese per nuove costruzioni

(giugno)

Eurozona, Francia, Italia, Spagna,

Regno Unito: Indice dei

responsabili degli acquisti del

settore manifatturiero (giugno)

Eurozona: Tasso di

disoccupazione (maggio)

Cina, Malesia, India,

Indonesia, Filippine,

Singapore, Taiwan, Tailandia,

Vietnam: Indice dei

responsabili degli acquisti del

settore manifatturiero

(giugno)

Martedì3 Luglio

Vendite di autoveicoli

(giugno)

Ordinativi di beni durevoli

(maggio)

Ordinativi alle fabbriche

(maggio)

Spagna: Disoccupazione (giugno) Corea: Tasso d’inflazione

(giugno)

Reserve Bank of Australia:

Decisione di politica

monetaria

Mercoledì4 Luglio

4 luglio (Borse chiuse) Eurozona, Francia, Germania:

Indice dei responsabili degli

acquisti dei settori manifatturiero e

composito (giugno)

Cina, Giappone: Indice dei

responsabili degli acquisti dei

settori manifatturiero e

composito (entrambi di

giugno)

Giovedì5 Luglio

Tasso di occupazione rilevato

da ADP (maggio)

Rapporto ISM sui settori non

manifatturieri (giugno)

Verbale della riunione della

Federal Reserve

Germania: Ordinativi alle fabbriche

(maggio)

Spagna: Produzione industriale

(maggio)

Hong Kong: Indice dei

responsabili degli acquisti

(giugno)

Venerdì6 Luglio

Rapporto sull’occupazione

(giugno)

Commercio estero (maggio)

Germania: Produzione industriale

(maggio)

Italia: Vendite al dettaglio (maggio)

Giappone: Spesa totale

annua delle famiglie, Salari

annui dei lavoratori dipendenti

(entrambi di maggio)

Prospettive

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Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

GlossarioEUR è la sigla identificativa dell’euro, la valuta in circolazione nell’eurozona.

La Banca centrale europea (BCE) è la banca centrale dell’eurozona.

L’indice Eurostoxx 50 rileva la performance dei principali titoli azionari dell’eurozona; l’Eurostoxx 600 è invece più ampio, comprendendo 600 aziende in 18 paesi dell’Unione europea.

L’eurozona è composta da 19 Stati membri dell’Unione europea, che hanno adottato l’euro come valuta comune e unica moneta a corso legale.

La Federal Reserve è la Banca centrale degli Stati Uniti. Il suo Federal Open Market Committee (FOMC) si riunisce per decidere la politica dei tassi d’interesse.

GBP è la sigla identificativa della sterlina britannica.

Il prodotto interno lordo (PIL) riassume il valore monetario di tutti i prodotti finiti e dei servizi prestati all’interno di un paese in un determinato periodo.

L’Indice S&P 500, comprendente le 500 principali società USA, rappresenta circa l’80% della capitalizzazione di mercato della borsa statunitense.

Uno spread è il differenziale tra i rendimenti di due investimenti e si usa soprattutto per comparare i rendimenti obbligazionari.

I Treasuries sono i titoli obbligazionari emessi dal Governo degli Stati Uniti.

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Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

Informazioni importantiIl presente documento non deve essere distribuito in Canada o in Giappone. Il presente documento è destinato unicamente ai clienti retail o professionali.

Il presente documento è diffuso in buona fede tramite Deutsche Bank AG, le sue filiali (nella misura in cui ciò è ammissibile in qualsiasi giurisdizione pertinente), le società affiliate, i suoi funzionari e dipendenti (insieme denominati “Deutsche Bank”). Il presente materiale viene divulgato unicamente a scopo informativo e non deve essere interpretato come un’offerta, una raccomandazione o un invito all’acquisto o alla vendita di investimenti, titoli, strumenti finanziari o altri prodotti specifici, per la conclusione di una transazione o la fornitura di servizi di investimento o di consulenza sugli investimenti o per la fornitura di ricerche, ricerche sugli investimenti o raccomandazioni in merito agli investimenti, in qualsiasi giurisdizione. Tutti i contenuti presenti nella presente comunicazione devono essere interamente rivisti.

Se qualsiasi disposizione del presente Disclaimer dovesse essere ritenuta inefficace da un Tribunale della giurisdizione competente, le restanti disposizioni rimarranno valide a tutti gli effetti. Questo documento è stato redatto a scopo di commento generale sui mercati, senza tenere conto delle necessità di investimento, gli obiettivi e la situazione finanziaria del singolo investitore. Gli investimenti sono soggetti a generici rischi di mercato che derivano dallo strumento finanziario stesso o che sono specifici per lo strumento o correlati a un determinato emittente. Nel caso in cui tali rischi si dovessero concretizzare, gli investitori potrebbero subire perdite, inclusa (a titolo esemplificativo) la perdita totale del capitale investito. Il valore degli investimenti può accrescersi ma anche ridursi e l’investitore potrebbe non recuperare, in qualsiasi momento futuro, l’importo investito originariamente. Il presente documento non identifica tutti i rischi (diretti o indiretti) o altre considerazioni che potrebbero essere sostanziali per un investitore nel momento in cui prende una decisione d'investimento.

Il presente documento e tutte le informazioni incluse sono fornite “così come sono”, “secondo disponibilità” e, per quanto riguarda le informazioni e le affermazioni contenute in tale documento o ad esso correlate, non vengono rilasciate da Deutsche Bank dichiarazioni o garanzie di alcun tipo, esplicite, implicite o stabilite dalla legge. Tutte le opinioni, i prezzi di mercato, le stime, le dichiarazioni previsionali, le ipotesi, i rendimenti previsti o le altre opinioni che generano le conclusioni finanziarie qui contenute riflettono la valutazione soggettiva di Deutsche Bank alla data in cui è stato pubblicato il presente documento. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, Deutsche Bank non garantisce l’accuratezza, l'adeguatezza, la completezza, l’affidabilità, la tempestività o la disponibilità della presente comunicazione o qualsiasi informazione contenuta nel presente documento e declina esplicitamente qualsiasi responsabilità per errori od omissioni. Le dichiarazioni previsionali comportano elementi significativi che attengono a valutazioni e analisi soggettive e le modifiche ad esse apportate e/o l’inclusione di fattori diversi o aggiuntivi potrebbero esercitare un impatto sostanziale sui risultati indicati. Pertanto i risultati effettivi potrebbero discostarsi, anche in modo sostanziale, dai risultati qui contenuti.

Deutsche Bank non assume alcun obbligo di aggiornare le informazioni contenute nel presente documento o di informare gli investitori della disponibilità di informazioni aggiornate. Le informazioni contenute in questo documento sono soggette a modifiche senza preavviso e si basano su supposizioni che potrebbero non rivelarsi valide e potrebbero divergere dalle conclusioni espresse da altri uffici/dipartimenti di Deutsche Bank. Sebbene le informazioni contenute nel presente documento siano state diligentemente compilate da Deutsche Bank e derivano da fonti che Deutsche Bank considera credibili e affidabili, Deutsche Bank non garantisce o non può rilasciare alcuna garanzia in merito alla completezza, alla correttezza o all’accuratezza delle informazioni e a questo proposito non si dovrà fare alcun affidamento su di esse. Il presente documento può fornire, per venire incontro alle vostre esigenze, riferimenti a siti web e ad altre fonti esterne. Deutsche Bank declina qualsiasi responsabilità per il loro contenuto e il loro contenuto non fa parte del presente documento. L’accesso a tali fonti esterne avviene a vostro rischio.

Prima di prendere una decisione d’investimento, gli investitori devono considerare, con o senza l'assistenza di un consulente, se gli investimenti e le strategie descritti o forniti da Deutsche Bank siano appropriati alla luce delle esigenze, degli obiettivi, della situazione finanziaria e delle caratteristiche degli strumenti. Quando prendono una decisione d'investimento, gli investitori potenziali non dovranno fare affidamento sul presente documento, ma solo su quanto è contenuto nella documentazione finale relativa all’offerta d’investimento.

Come fornitore di servizi finanziari globali, Deutsche Bank deve affrontare talvolta conflitti d’interesse effettivi e potenziali. La linea di condotta di Deutsche Bank consiste nell’intraprendere tutte le misure che appaiano appropriate per mantenere e attuare soluzioni organizzative e amministrative efficaci al fine di identificare e gestire tali conflitti. Il senior management di Deutsche Bank è responsabile di assicurare che i sistemi, i controlli e le procedure di Deutsche Bank siano adeguati per identificare e gestire conflitti di interesse.

Deutsche Bank non fornisce consulenza fiscale o legale, che sia inclusa nel presente documento e nulla nel presente documento deve essere interpretato come un consiglio relativo agli investimenti fornito da Deutsche Bank. Per ricevere consigli in merito agli investimenti e alle strategie presentate da Deutsche Bank gli investitori dovranno rivolgersi al loro commercialista di fiducia, avvocato o consulente agli investimenti. Salvo comunicazione contraria per un caso specifico, gli strumenti di investimento non sono assicurati da alcuna entità governativa, non sono soggetti a copertura di protezione dei depositi e non sono garantiti, nemmeno da Deutsche Bank.

Non è ammessa la riproduzione e la divulgazione del presente documento senza l'espressa autorizzazione scritta di Deutsche Bank. Deutsche Bank vieta esplicitamente la distribuzione e il trasferimento del presente materiale a terzi. Deutsche Bank declina qualsiasi responsabilità derivante dall’uso o dalla distribuzione del presente materiale o per qualsiasi provvedimento attuato o decisione presa in riferimento agli investimenti menzionati nel presente documento che l’investitore potrebbe aver effettuato o effettuare in futuro.

Le modalità di diffusione e distribuzione del presente documento in alcuni Paesi, inclusi, a titolo esemplificativo gli Stati Uniti, potrebbero essere soggette alle limitazioni previste dalla legge o dai regolamenti. Il presente documento non è diretto o inteso alla distribuzione o all’uso da parte di singole persone o entità che siano cittadine o residenti o situate in qualsiasi località, Stato, Paese o altra giurisdizione, in cui tale distribuzione, pubblicazione, disponibilità o utilizzo sarebbe contrario alla legge o ai regolamenti o che assoggetterebbe Deutsche Bank a requisiti di registrazione o licenza non attualmente soddisfatti in tale giurisdizione. Chiunque entri in possesso del presente documento è tenuto a informarsi in merito e a ottemperare a tali restrizioni.

La performance conseguita in passato non costituisce una garanzia di risultati futuri; le informazioni contenute nel presente documento non costituiscono una dichiarazione, garanzia o previsione di risultati futuri. Altre informazioni sono disponibili a richiesta dell’investitore.

Regno del Bahrain

Per i residenti del Regno del Bahrain: Il presente documento non rappresenta un’offerta per la vendita di o la partecipazione a titoli, derivati o fondi negoziati in Bahrain, così come definiti dalle norme della Bahrain Monetary Agency (Agenzia monetaria del Bahrain). Tutte le richieste di investimento dovranno essere ricevute e qualsiasi allocazione dovrà essere effettuata in ogni caso al di fuori del Bahrain. Il presente documento è stato predisposto per finalità informative ed è rivolto a potenziali investitori che siano esclusivamente istituzionali. Nel Regno del Bahrain non sarà effettuato un invito pubblico e il presente documento non sarà pubblicato, trasmesso o reso disponibile al pubblico. La Banca Centrale (CBB) non ha riesaminato né approvato il presente documento o la documentazione di marketing di tali titoli, derivati o fondi nel Regno del Bahrain. Di conseguenza non è ammessa l’offerta o la vendita di titoli, derivati o fondi nel Bahrain o ai suoi residenti, tranne nel caso in cui ciò sia consentito dalle leggi in vigore nel Bahrain. La CBB non è responsabile per la performance dei titoli, dei derivati e dei fondi.

Stato del Kuwait

Il documento vi è stato inviato su vostra richiesta. La presentazione non è destinata alla pubblica divulgazione in Kuwait. Alle Interessenze non è stata concessa una licenza per l’offerta in Kuwait da parte dell’Autorità di vigilanza sul mercato dei capitali del Kuwait o di qualsiasi altra agenzia governativa del Kuwait.

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Deutsche Bank

Wealth Management

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected]

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CIO Insights

Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

Informazioni importantiPertanto l’offerta delle Interessenze in Kuwait sulla base di collocamento privato o pubblica offerta è limitata a quanto previsto dal Decreto legge n. 31 del 1990 e dalle misure attuative (e successive modifiche) e dalla Legge n. 7 del 2010 con le ordinanze pertinenti (e successive modifiche). In Kuwait non dovrà essere effettuata alcuna offerta pubblica o privata delle Interessenze e non dovrà essere stipulato alcun accordo relativo alla vendita delle stesse. Non dovranno inoltre essere effettuate attività di marketing, invito o persuasione all’offerta o alla negoziazione delle Interessenze in Kuwait.

Emirati Arabi Uniti

Deutsche Bank AG presso il Centro finanziario internazionale di Dubai (DIFC) (n. registrazione 00045) è regolamentata dalla Dubai Financial Services Authority (Autorità di vigilanza sui servizi finanziari di Dubai) (DFSA). La filiale DIFC di Deutsche Bank AG ha facoltà di prestare i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da DFSA. Sede principale nel DIFC: Dubai International Financial Centre, The Gate Village, Building 5, PO Box 504902, Dubai, U.A.E. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche BankAG. I prodotti o i servizi finanziari sono disponibili unicamente a clienti professionali così come definiti dall’Autorità di vigilanza sui servizi finanziari di Dubai.

Stato del Qatar

Deutsche Bank AG presso il Centro finanziario del Qatar (QFC) (n. registrazione 00032) è regolamentata dal Qatar Financial Centre Regulatory Authority (Autorità di vigilanza sul centro finanziario del Qatar) (QFC). La filiale QFC di Deutsche Bank AG ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da QFCRA. Sede principale nel QFC: Qatar Financial Centre, Tower, West Bay, Level 5, PO Box 14928, Doha, Qatar. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche Bank AG. I prodotti o i servizi finanziari sono disponibili unicamente a clienti professionali così come definiti dall’Autorità di vigilanza sul centro finanziario del Qatar.

Regno del Belgio

Il presente documento è stato distribuito in Belgio da Deutsche Bank AG che agisce tramite la sua filiale di Bruxelles. Deutsche Bank AG è una società per azioni (“Aktiengesellschaft”) costituita ai sensi del diritto della Repubblica federale di Germania, autorizzata a eseguire attività bancarie e a fornire servizi finanziari sotto la supervisione e il controllo della Banca Centrale Europea (“BCE”) e dell’Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria (“Bundesanstaltfür Finanzdienstleistungsaufsicht” o “BaFin”). La filiale di Bruxelles di DeutscheBank AG ha la sua sede legale in Marnixlaan 13-15, B-1000 Bruxelles ed è registrata all’RPM (Registro delle imprese) di Bruxelles con il numero IVA BE 0418.371.094. Altri dettagli sono disponibili al sito www.deutschebank.be.

Regno dell’Arabia Saudita

La Deutsche Securities Saudi Arabia Company (registrata con il numero 07073-37) è regolamentata dall’Autorità di vigilanza sul mercato dei capitali (CMA). La Deutsche Securities Saudi Arabia ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari che rientrano nell’ambito della licenza concessa da CMA. Sede principale in Arabia Saudita: King Fahad Road, Al Olaya District, P.O. Box 301809, Faisaliah Tower, 17th Floor, 11372 Riyadh, Saudi Arabia.

Regno Unito

Nel Regno Unito (“UK”) la presente pubblicazione è considerata una promozione finanziaria ed è approvata da DB UK Bank Limited per conto di tutte le entità che operano come Deutsche Bank Wealth Management nel Regno Unito. DeutscheBank Wealth Management è un nome commerciale di DB UK Bank Limited. Registrata in Inghilterra e Galles, (n. 00315841). Sede legale: 23 Great Winchester Street, London EC2P 2AX. DB UK Bank Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority (Autorità di condotta finanziaria) e il suo numero di registrazione per i servizi finanziari è 140848. Deutsche Banksi riserva il diritto di distribuire la presente pubblicazione attraverso qualsiasi filiale nel Regno Unito e, in ogni caso, la presente pubblicazione è considerata una promozione finanziaria ed è approvata da tale filiale nella misura in cui essa è autorizzata dalla competente autorità di vigilanza del Regno Unito (se tale filiale non è autorizzata, la presente pubblicazione è approvata da un'altra società, presente nel Regno Unito, del gruppo Deutsche Bank WealthManagement che sia autorizzata a rilasciare tale approvazione).

Hong Kong

Il presente documento e i suoi contenuti sono forniti unicamente a scopo informativo. Nulla nel presente documento intende costituire un’offerta

d’investimento o un invito o una raccomandazione ad acquistare o a vendere un investimento e non deve essere interpretato o inteso come un’offerta, un invito o una raccomandazione.

Nella misura in cui il presente documento si riferisce a una specifica opportunità d’investimento, i relativi contenuti non sono stati esaminati. I contenuti del presente documento non sono stati esaminati dall’Autorità di regolamentazione di Hong Kong. Vi invitiamo a usare cautela per quanto riguarda gli investimenti qui contenuti. In caso di dubbi in merito ai contenuti del presente documento, è opportuno avvalersi di una consulenza professionale indipendente. Il presente documento non è stato approvato dalla Securities and Futures Commission(Commissione sui titoli e sui futures) di Hong Kong né una sua copia è stata registrata presso il Registro delle imprese di Hong Kong e di conseguenza (a) gli investimenti (eccetto gli investimenti che sono un “prodotto strutturato”, secondo la definizione nella Securities and Futures Ordinance (Ordinanza sui titoli e sui futures) (Cap. 571 della Legge di Hong Kong) (“SFO”)) non possono essere offerti o venduti a Hong Kong tramite il presente documento o qualsiasi altro documento a investitori che non siano “investitori professionali”, secondo la definizione indicata nella SFO e nelle normative correlate, o in qualsiasi altra circostanza in cui il documento non risulti un “prospetto” secondo la definizione indicata nella Companies (Winding Up and Miscellaneous Provisions) Ordinance(Ordinanza sulle società (Disposizioni sulle liquidazioni e varie) (Cap. 32 della Legge di Hong Kong) (“CO”) o che non costituisca un’offerta al pubblico secondo quanto specificato nel CO e (b) nessuna persona dovrà pubblicare o possedere a scopo di pubblicazione, né a Hong Kong né altrove, qualsiasi pubblicità, invito, o documento relativo agli investimenti che sia diretto alla pubblica diffusione, o i cui contenuti siano accessibili o possano essere letti dal pubblico di Hong Kong (tranne nel caso in cui ciò sia consentito dalle leggi sui titoli di Hong Kong), ad eccezione degli investimenti che siano indirizzati o che si intenda indirizzare a persone al di fuori dal territorio di Hong Kong o solo a “investitori professionali secondo la definizione della SFO e dei regolamenti ad esso correlati.

Singapore

I contenuti del presente documento non sono stati esaminati dall’Autorità monetaria di Singapore (“MAS”). Gli investimenti qui menzionati non devono essere destinati al pubblico o a chiunque faccia parte del pubblico a Singapore che non sia (i) un investitore istituzionale secondo la definizione di cui alla Sezione 274 o 304 del Securities and Futures Act (Atto sui titoli e sui futures) (Cap 289) ("SFA"), a seconda dei casi (considerando che ciascuna delle sezioni della SFA può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita), (ii) una persona rilevante (che include un investitore accreditato) ai sensi della Sezione 275 o 305 e secondo altre condizioni specificate nella Sezione 275 o 305 della SFA, a seconda dei casi (considerando che ciascuna delle sezioni della SFA può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita), (iii) a un investitore istituzionale, accreditato, esperto o straniero (ognuno di essi secondo la definizione delle Financial Advisers Regulations (Normative sulla consulenza finanziaria)) (“FAR”) (considerando che ciascuna di tali definizioni può essere modificata, integrata e/o di volta in volta sostituita) o (iv) altrimenti secondo qualsiasi altra disposizione applicabile e condizione specificata dalla SFA o dalla FAR (considerando le possibili modifiche, integrazioni e/o sostituzioni che di volta in volta vengono effettuate).

Stati Uniti

Negli Stati Uniti i servizi di intermediazione finanziaria sono offerti da DeutscheBank Securities Inc., una società di intermediazione e consulenza finanziaria registrata, che esegue attività di negoziazione di titoli negli Stati Uniti. DeutscheBank Securities Inc. fa parte di FINRA, NYSE e SIPC. I servizi bancari e di finanziamento sono offerti tramite Deutsche Bank Trust Company Americas, membro FDIC, e altre società del Gruppo Deutsche Bank. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, vi invitiamo a consultare le precedenti dichiarazioni presenti nel documento. Deutsche Bank non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione in merito all’appropriatezza e alla disponibilità delle informazioni contenute nel presente documento al di fuori degli Stati Uniti o in merito all’appropriatezza e alla disponibilità per la vendita o l’uso dei servizi trattati nel presente documento in tutte le giurisdizioni o per tutte le controparti. Salvo specifica registrazione, licenza o in tutti gli altri casi in cui ciò sia ammissibile ai sensi della legge applicabile, né Deutsche Bank né le sue affiliate offrono servizi destinati agli Stati Uniti o che interessino cittadini statunitensi (come definito nel Regolamento S dello United States Securities Act (Atto sui titoli statunitense) del 1933 e successive modifiche).

Il disclaimer specifico per gli Stati Uniti sarà disciplinato e interpretato in conformità con le leggi dello Stato del Delaware, indipendentemente da eventuali conflitti di legge che imporrebbero l'applicazione della legge di un’altra giurisdizione.

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Deutsche Bank

Wealth Management

In EMEA questa pubblicazione è da considerarsi materiale di marketing, ma non negli Stati Uniti. Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. Previsioni si basano su assunzioni, stime, opinioni e modelli ipotetici che potrebbero rivelarsi erronei. Rendimenti passati non fanno testo per rendimenti futuri. Gli investimenti sono

soggetti a rischi. Il valore di un investimento può calare in qualsiasi momento, causando perdite di capitale. CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected]

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CIO Insights

Weekly Bulletin — 29 Giugno 2018

Informazioni importantiGermania

Il presente documento è stato redatto da Deutsche Bank Wealth Management, che opera tramite Deutsche Bank AG e non è stato presentato all’Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria né da essa approvato (Bundesanstalt fürFinanzdienstleistungsaufsicht). Per alcuni degli investimenti a cui si fa riferimento nel presente documento, i prospetti sono stati approvati dalle autorità competenti e poi pubblicati. Gli investitori sono invitati a basare le loro decisioni d’investimento su tali prospetti approvati, ivi inclusi eventuali supplementi. Il presente documento non costituisce inoltre un’analisi finanziaria ai sensi della Legge tedesca sui titoli (Wertpapierhandelsgesetz) e non deve essere pertanto conforme alle normative previste per le analisi finanziarie. Deutsche Bank AG è una società per azioni (“Aktiengesellschaft”) costituita ai sensi del diritto della Repubblica federale di Germania, con sede centrale a Francoforte sul Meno. È registrata presso il Tribunale (“Amtsgericht”) di Francoforte sul Meno al n. HRB 30 000 e autorizzata a operare nel settore bancario e fornire servizi finanziari. Autorità di vigilanza: Banca Centrale Europea (“BCE”), Sonnemannstrasse 22, 60314 Frankfurt am Main, Germania e Autorità federale tedesca di vigilanza finanziaria (“Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht” o “BaFin”), Graurheindorfer Strasse 108, 53117 Bonn e Marie-Curie-Strasse 24-28, 60439 Frankfurt am Main, Germania.

India

Gli investimenti citati nel presente documento non sono offerti al pubblico indiano per la vendita e la sottoscrizione. Il presente documento non è registrato e/o approvato dalla Securities and Exchange Board of India (Commissione titoli e operazione di cambio dell’India), dalla Reserve Bank of India o da qualsiasi altra autorità governativa o di regolamentazione in India. Il documento non è e non deve essere considerato un “prospetto”, secondo la definizione del Companies Act (Atto relativo alle società), del 2013 (18 del 2013) e non è stato presentato ad alcuna autorità di regolamentazione in India. Ai sensi del ForeignExchange Management Act (Atto di gestione delle operazioni valutarie) del 1999 e delle norme correlate, qualsiasi investitore residente in India potrebbe essere soggetto all’obbligo di richiedere un’autorizzazione speciale alla Reserve Bank of India prima di effettuare investimenti al di fuori dell’India, incluso qualsiasi investimento menzionato nel presente documento.

Italia

Il presente documento è distribuito in Italia da Deutsche Bank S.p.A., una banca costituita e registrata ai sensi del diritto italiano, soggetta alla vigilanza e al controllo della Banca d’Italia e della CONSOB.

Lussemburgo

Il presente documento è distribuito in Lussemburgo da Deutsche BankLuxembourg S.A., una banca costituita e registrata ai sensi del diritto lussemburghese, soggetta alla vigilanza e al controllo della Commission de Surveillance du Secteur Financier.

Spagna

Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española è un istituto di credito regolamentato dalla Banca di Spagna e dalla CNMV, e iscritto nei loro registri specifici con il codice 019. Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari ed eseguire le attività bancarie che rientrano nell’ambito della licenza esistente. La sede centrale in Spagna è Paseo de la Castellana 18, 28046 - Madrid. Le presenti informazioni sono state distribuite da Deutsche Bank, Sociedad Anónima Española.

Portogallo

Deutsche Bank AG, filiale del Portogallo, è un istituto di credito regolamentato dalla Banca del Portogallo e dalla Commissione portoghese sui titoli (“CMVM”), registrato con i numeri 43 e 349 e il cui numero nel registro commerciale è 980459079. Deutsche Bank AG, filiale del Portogallo ha facoltà di prestare unicamente i servizi finanziari ed eseguire le attività bancarie che rientrano nell’ambito della licenza esistente. La sede legale è Rua Castilho, 20, 1250-069 Lisboa, Portogallo. Le presenti informazioni sono state distribuite da DeutscheBank AG, filiale del Portogallo.

Austria

Il presente documento è distribuito da Deutsche Bank Österreich AG, dalla sua sede legale di Vienna, Austria, iscritta al registro delle imprese presso il Tribunale commerciale di Vienna con il numero FN 276838s. È soggetta all’Autorità austriaca per la vigilanza sui mercati finanziari (Finanzmarktaufsicht o FMA), Otto-Wagner Platz 5, 1090 Vienna, e (in quanto società del Gruppo Deutsche Bank AG) alla Banca Centrale Europea (“BCE”), Sonnemannstrasse22, 60314 Frankfurt am Main, Germania. Il presente documento non è stato presentato né approvato da alcuna delle autorità di vigilanza menzionate in precedenza. Per alcuni degli investimenti a cui si fa riferimento nel presente documento, potrebbero essere stati pubblicati alcuni prospetti. In tal caso gli investitori dovrebbero prendere una decisione solo sulla base dei prospetti pubblicati, inclusi eventuali supplementi. Solo questi documenti sono vincolanti. Il presente documento costituisce materiale di marketing, è fornito esclusivamente a scopi informativi e pubblicitari e non è il risultato di analisi o ricerche finanziarie.