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Deutsche Bank
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. 1
CIO InsightsWeekly Bulletin
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15 Dicembre 2017
Christian Nolting
CIO Globale
Gli auguri delle banche centrali
Come c'era da aspettarsi, la Federal Reserve ha innalzato i tassi d'interesse. Il giorno successivo la Banca Centrale Europea e la Bank of England hanno rilasciato dichiarazioni positive sull'economia. La Bank of Japan invece resta isolata.
Le nuove previsioni economiche della Fed sono positive, ma l'inflazione resta incerta.
Anche la BCE ha rivisto al rialzo le previsioni economiche, similmente alla Bank of England.
La politica monetaria in Giappone sembra restare accomodante, ma potrebbero calare gli acquisti di titoli.
La Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti ha innalzato il tasso d'interesse
di riferimento all'1,25%-1,50% e confermato che si aspetta che l'andamento
dell'economia giustificherà aumenti dei tassi d'interesse ulteriori. I membri del
Comitato della Fed si aspettano tre rialzi dei tassi nel 2018. La stima media
per la crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2017 è stata
incrementata dal 2,4% al 2,5% e per il 2018 dal 2,1% al 2,5%. La previsione
mediana per la disoccupazione è stata abbassata dal 4,3% al 4,1% per il 2018
e dal 4,1% al 3,9% per il 2019, mentre le aspettative per l'inflazione sono
restate immutate. Janet Yellen nel corso della sua ultima conferenza stampa
da presidente della Fed ha ammesso che la comprensione delle forze che
determinano l'inflazione è "imperfetta" – un problema che non è limitato alla
Fed. L'altra domanda implicita è fino a che punto la riforma delle imposte
spingerà la crescita economica. La risposta si farà attendere finché non
avremo chiarezza sui dettagli del taglio alle imposte. Per il momento, la Fed
ha lasciato la propria previsione per la crescita del PIL a lungo termine
immutata.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha lasciato i tassi d'interesse immutati
ma, come la Fed, ha pubblicato stime economiche più positive: la crescita del
PIL è stimata al 2,4% nel 2017 rispetto al 2,2% di prima, ed al 2,3% per il 2018
rispetto all'1,8% precedente, nonché all'1,19% per il 2019 rispetto
all'antecedente 1,7%. È stata incrementata addirittura la stima per l'inflazione,
ma sarebbe prematuro concludere che l'era dell'inflazione bassa
nell'Eurozona sia finita. La BCE tuttavia ha sottolineato che il sostegno
monetario sarà aumentato o mantenuto in caso di bisogno. La Bank of
England da parte sua non ha pubblicato previsioni economiche nuove ma si è
mostrata più ottimista, anche se ha sottolineato che la crescita economica nel
quarto trimestre dell'anno prossimo potrebbe rallentare.
La Bank of Japan (BoJ) è indietro con la politica monetaria rispetto alle
altre banche centrali maggiori, e l'assenza d'inflazione continua ad essere un
problema, ma per lo meno c'è una discussione sulla politica monetaria, e
potrebbe darsi che gli acquisti di obbligazioni da parte della banca centrale
potrebbero essere ridotti. Ma il controllo della curva dei tassi resterà con noi
ancora per un periodo di tempo indeterminato.
Auguriamo buone feste a tutti i lettori. La prossima edizione del Bulletin
verrà pubblicata venerdì 5 gennaio 2018.
All’interno del Bulletin
Lettera dalle aree geografiche 2
View per asset class 5
Previsioni 9
One-pager mercati 10
Analisi dei fondamentali 11
Calendario 12
Glossario 13
1
2
3
Deutsche Bank
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. 2
CIO Insights
Weekly Bulletin — 15 Dicembre 2017
STATI UNITI
Larry V Adam
CIO and Chief Investment Strategist – WM Americas
La Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti ha innalzato il tasso d'interesse di
riferimento per la terza volta quest'anno, dall' 1,00%-1,25% all'1,25%-1,50%.
Per la prima volta dal 2016 c'erano due voci contrarie al rialzo all'interno del
Comitato della Fed. La Fed ha ripetuto che si aspetta che l'andamento
dell'economia giustificherà aumenti dei tassi d'interesse ulteriori, nello
specifico tre aumenti nel corso del 2018. La Fed ha inoltre annunciato che
continuerà la normalizzazione del proprio bilancio ad un ritmo più veloce,
riducendolo di circa 20 miliardi di dollari al mese. Per quanto riguarda le
previsioni economiche, la Fed ha fatto le seguenti modifiche:
• Previsioni in rialzo per il PIL – Dato che l'economia statunitense è
cresciuta di oltre il 3% per due trimestri consecutivi, e dato lo scarso
rischio di una recessione imminente, la Fed ha innalzato la propria stima
mediana per la crescita del PIL per il 2017 dal 2,4% al 2,5% e per il 2018
dal 2,1% al 2,5%. La presidente della Fed Janet Yellen ha confermato
che la riforma fiscale gioverà alla crescita economica, ma non ha
quantificato la cosa in assenza di dettagli precisi sul taglio delle imposte.
È interessante notare che la Fed non ha modificato la stima per la
crescita del PIL a lungo termine (1,8%), suggerendo che non si aspetta
che la riforma delle tasse provochi un cambio strutturale della crescita
economica a lungo termine.
• Tasso di disoccupazione minore – Data l'accelerazione della crescita
economica, la Fed si aspetta che il mercato del lavoro resti "forte" e di
conseguenza ha abbassato la stima mediana per il tasso di
disoccupazione nel 2018 dal 4,3% al 4,1% e dal 4,1% al 3,9% per il
2019.
• Stima del tasso d'inflazione immutata – Nonostante le aspettative
migliorate per la crescita economica e la disoccupazione, la Fed ha
lasciato le proprie previsioni per il tasso d'inflazione immutate per il 2018
(all'1,9%) e per il 2019 (al 2%). Nel corso della sua ultima conferenza
stampa come presidente della Fed, Janet Yellen ha preso atto del fatto
che la comprensione delle forze che determinano l'inflazione resta
"imperfetta".
Prospettiva per il 2018 – continua la normalizzazione
Le nostre aspettative per la normalizzazione della politica monetaria negli
Stati Uniti restano immutate. Ci aspettiamo due o tre rialzi dei tassi
d'interesse nel 2018 e riteniamo che l'assenza d'inflazione elevata permetta
alla Fed di essere flessibile nel rialzo dei tassi d'interesse. Stimiamo inoltre
che il rialzo graduale dei tassi non deraglierà la ripresa economica e che
dovrebbe sostenere i rendimenti obbligazionari ed il mercato azionario nel
corso dei prossimi 12 mesi. Se tuttavia i tassi d'interesse a lungo termine
non dovessero iniziare ad incrementare, dopo alcuni rialzi ulteriori del tasso
di riferimento la curva dei tassi potrebbe invertirsi. È interessante notare
che la correlazione tra i rendimenti obbligazionari governativi statunitensi
(Treasury) e l'indice azionario S&P 500 al momento è particolarmente alta.
Il rialzo dei tassi dovrebbe inoltre sostenere il valore del dollaro dal
momento che la Fed resta la banca centrale più determinata del mondo per
quanto riguarda il rialzo dei tassi.
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
Continua la stretta monetaria "imperfetta"
Deutsche Bank
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. 3
CIO Insights
Weekly Bulletin — 15 Dicembre 2017
EMEA
Stéphane Junod
CIO EMEA and Head of WD EMEA
La BCE innalza le aspettative per la crescita economica
La Banca Centrale Europea (BCE) in occasione del vertice del 14 dicembre
ha lasciato i tassi d'interesse immutati e ha ribadito che ridurrà il programma
di acquisto di obbligazioni da 60 a 30 miliardi di euro mensili tra gennaio e
settembre 2018. Le nuove previsioni economiche della BCE sono positive:
la stima della crescita del PIL è stata aumentata dal 2,2% al 2,4% per il
2017, dall'1,8% al 2,3% per il 2018 e dall'1,7% all'1,9% per il 2019. La stima
del tasso d'inflazione per il 2018 è stata rivista dall'1,2% all'1,4%, ed il
presidente della BCE Mario Draghi si è detto fiducioso che l'inflazione stia
per salire, anche se sembra destinata a restare al di sotto del target del 2%
per diverso tempo.
La riluttanza della BCE di una stretta monetaria è comprensibile, dato
l'andamento economico degli anni scorsi e l'inflazione bassa. Ci aspettiamo
che il tasso di deposito attuale del -0,4% resti in vigore fino alla fine
dell'anno prossimo. Ma considerando la ripresa economica in corso, la
politica monetaria della BCE è destinata ad allontanarsi sempre di più da
quella della Fed, il che potrebbe indebolire l'euro rispetto al dollaro nei mesi
prossimi, con l'effetto collaterale di sostenere le azioni europee.
La Bank of England diventa più ottimista
Come c'era da aspettarsi, il Comitato della Bank of England (BoE) ha votato
all'unanimità di lasciare i tassi d'interesse immutati nel corso del vertice del
14 dicembre, nonostante un aumento dell'inflazione al 3,1% anno su anno a
novembre. Si tratta del valore più alto da marzo 2012, ed il rincaro interessa
anche i prezzi alla produzione. La Bank of England prevede che la crescita
economica potrebbe indebolirsi leggermente nel quarto trimestre del 2018,
ma ha dichiarato che modesti aumenti futuri dell'inflazione potrebbero
essere necessari per riportare l'inflazione al livello del target. La BoE ha
inoltre commentato sulla Brexit, affermando che la seconda fase delle
trattative dovrebbe ridurre la probabilità di una fuoriuscita "disordinata",
sostenendo la fiducia dei consumatori. Il prossimo vertice della BoE avrà
luogo a febbraio, in concomitanza con la pubblicazione del prossimo
rapporto sull'inflazione.
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
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Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
BCE e Bank of England
Deutsche Bank
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 15 Dicembre 2017
Politica monetaria in Giappone
ASIA
Tuan Huynh
CIO APAC and Head of WD APAC
Non c'è segno di stretta monetaria
Continua la speculazione su quando la Bank of Japan (BoJ) inizierà la
stretta monetaria, sulla scia delle altre banche centrali dei Paesi sviluppati.
Sussistono vari ostacoli. Innanzitutto, occorre che la dichiarazione di "guerra
alla deflazione" venga revocata prima di poter ridurre i programmi di stimolo
monetario. Ciò potrebbe prendere tempo, anche se la BoJ fosse disposta a
farlo quando l'inflazione tocca l'1% invece del target attuale del 2%. Un
problema è che l'inflazione nel settore terziario, che rappresenta la metà
dell'indice d'inflazione complessivo, è rallentata pressoché a zero, a
differenza di quanto accade nelle altre economie sviluppate.
Il problema è che la politica monetaria estremamente accomodante ha degli
effetti negativi sui margini d'interesse netti delle banche, rendendo difficile il
loro ruolo di intermediazione, ovvero di prestito, con il risultato che la politica
monetaria causa una contrazione economica. La BoJ sostiene però che le
banche giapponesi godono di una base di capitale solida e di costi creditizi
in calo, quindi questo argomento difficilmente verrà usato per giustificare
una stretta monetaria. Tuttavia, appare probabile che gli acquisti di
obbligazioni governative da parte della banca centrale vengano ridotti in
linea con il piano di emissioni del ministero delle finanze per l'anno fiscale
che inizierà ad aprile 2018. Ci aspettiamo un leggero aumento dei
rendimenti obbligazionari giapponesi nel corso dei prossimi 12 mesi. La
nostra previsione per il rendimento governativo decennale è dello 0,10% a
fine dicembre 2018.
Ci aspettiamo che il governatore della Bank of Japan, Kuroda, verrà
confermato nel suo ruolo per altri 5 anni a partire da aprile 2018. Se invece
dovesse essere sostituito, un candidato alternativo probabile è Etsuro
Honda, l'attuale ambasciatore giapponese in Svizzera, noto per essere
favorevole ad una politica monetaria ultra-accomodante. Non è favorevole
però ad un ribasso ulteriore dei tassi d'interesse. Tutti i candidati potenziali
sembrano voler proseguire con lo strumento monetario del controllo della
curva dei rendimenti.
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
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Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
Deutsche Bank
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CIO Insights
— Focus della settimana
Weekly Bulletin —
Le azioni negli Stati Uniti e la riforma fiscale
Azioni Stati Uniti
• I mercati azionari negli Stati Uniti hanno registrato un andamento positivo
negli ultimi giorni a seguito del progresso fatto con la riforma fiscale.
• Mentre l'entrata in vigore della riforma resta incerta, siamo dell'opinione
che l'effetto sarà positivo per i consumi privati, per gli investimenti in
capitale fisso e per i mercati azionari, soprattutto in vista degli incentivi per
il rimpatrio di capitale dall'estero.
• Di conseguenza, abbiamo innalzato il nostro target per l'indice azionario di
riferimento S&P 500 da 2650 a 2750 punti, e stimiamo che l'indice
potrebbe salire ancora di più se la riforma dovesse essere attuata in tempi
brevi.
• Da quando la riforma fiscale è stata approvata alla Camera dei Deputati il
16 novembre, l'indice S&P 500 è salito del 3%, ma con variazioni secondo
i settori.
• I settori maggiormente soggetti alle tasse hanno mostrato una
performance migliore rispetto all'indice: il settore delle telecomunicazioni
ha superato l'indice dell'11% , quello finanziario del 4,6%, quello
industriale dell'1,9% e quello dei beni di consumo ciclici dell'1,5%. Invece il
settore della tecnologia, che è poco tassato, ha sottoperformato l'indice del
3,4% circa.
• In generale, i titoli delle imprese altamente soggette alle imposte hanno
sovraperformato l'indice S&P 500 del 2,2%, mentre quelli delle imprese
meno soggette alle tasse hanno sottoperformato dello 0,85%, ed i titoli
delle imprese registrate all'estero, che sarebbero svantaggiate dalla
riforma, hanno sottoperformato dell'1,8%.
Andamento del mercato azionario e riforma fiscale*Azioni
* A partire dall'approvazione dell riforma alla Camera dei Deputati il 16 novembre. Fonte: Datastream, Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 13 dicembre 2017.
15 Dicembre 2017
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Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
Il mercato azionario degli Stati Uniti ha goduto di una fase di rialzo sin dall'approvazione della riforma fiscale da parte della Camera, ma a livello settoriale ci sono vincitori e perdenti.
-2%
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
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CIO Insights
— Focus della settimana
Weekly Bulletin —
I rendimenti obbligazionari governativi
Reddito fisso Stati Uniti
• Nonostante il terzo rialzo dei tassi d'interesse dell'anno, i rendimenti
obbligazionari governativi statunitensi (Treasuries) sono calati sia nelle
brevi che nelle lunghe scadenze per via dell'assenza di un rialzo
dell'inflazione.
• La Fed prevede tre rialzi dei tassi nel 2018, ma il mercato dei futures
considera questa un'aspettative esagerata: i prezzi dei futures mostrano
una probabilità del 65% di due rialzi dei tassi e soltanto del 27% di tre rialzi
entro fine 2018. Da parte nostra riteniamo due rialzi leggermente più
probabili di tre.
• Prevediamo che i rendimenti governativi decennali saliranno al 2,60% nei
prossimi 12 mesi per via della normalizzazione del bilancio della Fed e per
via dell'accelerazione della crescita economica, nonché a causa
dell'espansione del disavanzo pubblico provocata dalla riforma fiscale.
• D'altra parte stimiamo che i rendimenti verranno frenati dal fatto che non ci
sarà un forte aumento dell'inflazione. Il rialzo dei rendimenti negli Stati
Uniti dovrebbe attirare investitori esteri.
• Negli Stati Uniti continuiamo a preferire obbligazioni del tipo "investment
grade" rispetto a quelle ad alto rendimento ("high yield"). Un rialzo
generalizzato dei rendimenti nuocerebbe alle obbligazioni high yield dato
che il tasso di copertura dell'interesse (utili divisi per spese nette per gli
interessi) è al livello più basso mai registrato al di fuori di un periodo di
recessione.
Tasso di copertura dell'interesse per le PMEReddito fisso
Un rialzo forte dei rendimenti rappresenterebbe un rischio per le azioni delle piccole imprese, dato il loro tasso di copertura dell'interesse molto basso.
Fonte: FactSet, Deutsche Bank AG
Dati aggiornati a novembre 2017.
15 Dicembre 2017
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
2.5
3
3.5
4
4.5
5
5.5
6
3
4
5
6
7
8
9
10
gen-94 gen-98 gen-02 gen-06 gen-10 gen-14
US Recession
S&P 500 EBIT to Interest Expense Ratio (LHS)
S&P Small Cap 600 EBIT to Interest Expense Ratio (RHS)
Rapporto
utili/spese nette per
interessi
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CIO Insights
— Focus della settimana
Weekly Bulletin —
Il limite del prezzo del petrolio
Materie prime
• Il prezzo del petrolio greggio resta vicino al livello massimo da luglio 2015.
• Un calo delle scorte petrolifere negli Stati Uniti e la decisione da parte
dell'OPEC di estendere il limite alla produzione per tutto l'anno 2018
hanno entrambi contribuito a sostenere il prezzo petrolifero.
• La stima per la produzione statunitense è stata innalzata a 10,02 milioni di
barili al giorno, il che rappresenterebbe un livello record.
• A breve termine stimiamo che l'aumento della produzione negli Stati Uniti
limiterà qualsiasi rialzo di prezzo eccessivo.
• A lungo termine riteniamo che sarà la dinamica tra domanda ed offerta a
determinare il prezzo.
• Il nostro target a 12 mesi è di 55 dollari al barile.
• Il prezzo dell'oro è calato al livello minimo in cinque mesi dal momento che
il rendimento obbligazionario governativo statunitense ha ripreso a salire,
dopo essere calato ad un minimo annuale a settembre.
• È probabile che il prezzo dell'oro continui a essere limitato dall'aumento
dei tassi d'interesse, dall'apprezzamento del dollaro e dalla forte crescita
economica globale.
• Un'escalation delle tensioni geopolitiche tuttavia potrebbe far risalire il
prezzo dell'oro.
• Il nostro target di prezzo a 12 mesi è di 1230 dollari l'oncia.
Produzione di petrolio negli Stati Uniti Materie prime
La stima per la produzione dei greggio negli Stati Uniti è stata incrementata ad un livello record.
Fonte: Deutsche Bank AG.
Dati aggiornati al 13 dicembre 2017
15 Dicembre 2017
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
distorsione legta agli
uragani
8.0
8.5
9.0
9.5
10.0
dic-13 lug-14 feb-15 set-15 apr-16 nov-16 giu-17
Deutsche Bank
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CIO Insights
— Focus della settimana
Weekly Bulletin —
Il dollaro non trae beneficio dai tassi d'interesse
Valute globali
• Il valore del dollaro è restato pressoché immutato nei giorni scorsi dal
momento che il rialzo dei tassi da parte della Fed è stato in linea con le
aspettative.
• Tuttavia, il dollaro si è apprezzato del 3% circa rispetto al livello minimo
dell'anno, grazie al progresso con la riforma fiscale, che secondo le nostre
stime avrà un effetto positivo per la valuta.
• L'euro invece è salito di valore nei giorni scorsi, in concomitanza della
conferma che la BCE lascerà i tassi immutati e che ridurrà il programma di
allentamento quantitativo.
• A lungo termine ci aspettiamo che che l'euro si indebolirà leggermente
rispetto al dollaro per via della differenza nella crescita economica e nei
tassi d'interesse.
• Il nostro target a 12 mesi per il cambio EUR/USD è di 1,15.
Indice di valore del dollaro Cambi
Nonostante l'aumento dei tassi d'interesse, il dollaro non si è apprezzato. Per la prima volta da novembre 2016, ci sono stati due voti contrari al rialzo.
Fonte: Thomson Reuters Datastream, Deutsche Bank AG
Dati aggiornati al 14 dicembre 2017.
15 Dicembre 2017
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
-1.2%
-0.7%
-0.2%
0.3%
0.8%
giugno-17 luglio-17 agosto-17 settembre-17
ottobre-17 novembre-17
dicembre-17
One Day Percentage Change in USD IndexCambio giornaliero in %
Deutsche Bank
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 15 Dicembre 2017
Previsioni di Deutsche Bank
Fine dicembre 2018
Indici azionari
USA (S&P 500) 2.750
Eurozona (Euro STOXX 50 3.780
Germania (DAX) 14.100
Regno Unito (FTSE 100) 7.500
Giappone (MSCI Japan) 1.210
Asia ex Giappone (MSCI in USD) 760
America Latina (MSCI in USD) 2.850
Principali rendimenti dei titoli sovrani (10 anni, %)
USA 2,60
Germania 0,80
Regno Unito 1,40
Giappone 0,10
Materie prime
Petrolio (WTI) 55
Oro in USD 1230
Cambi
EUR/USD 1,15
USD/JPY 115
EUR/GBP 0,88
GBP/USD 1,30
EUR/CHF 1,18
EUR/NOK 9,20
USD/CAD 1,22
AUD/USD 0,78
NZD/USD 0,74
USD/BRL 3,30
USD/SGD 1,41
USD/TRY 4,07
USD/RUB 57,0
Previsioni di Deutsche Bank dell'8 dicembre 2017, suscettibili di cambiare senza preavviso.
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
USD/CNY 6,80
Deutsche Bank
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CIO Insights
Weekly Bulletin — 15 Dicembre 2017
Fatti e Cifre
Valore
attuale
Rendim. 1
settimana
Rendim.
mensile
Rendim.
anno in
corso
13 dic. 2016
–
13 dic. 2017
13 dic. 2015
–
13 dic. 2016
13 dic. 2014
–
13 dic. 2015
13 dic. 2013
–
13 dic. 2014
13 dic. 2012
–
13 dic. 2013
Obbligazioni
2 anni Bund (Germania) -0.77% -0.04% -0.02% -0.71% -0.65% 0.11% 0.33% 0.57% -0.22%
5 anni Bund (Germania) -0.42% -0.12% 0.10% -0.26% 0.11% 1.64% 1.42% 4.83% -0.39%
10 anni Bund (Germania) 0.32% -0.15% 0.99% 1.18% 2.64% 2.94% 1.85% 14.68% -1.34%
10 anni Gilt (Regno Unito) 1.25% 0.18% 1.20% 2.40% 4.20% 6.13% 2.44% 13.88% -4.69%
2 anni BTP -0.26% -0.13% 0.05% 0.56% 0.67% 0.35% 1.35% 2.09% 5.02%
5 anni BTP 0.52% -0.28% 0.37% 3.15% 3.42% 1.27% 4.87% 9.75% 8.66%
10 anni BTP 1.74% -0.52% 0.56% 4.14% 4.66% -0.84% 7.46% 22.17% 10.04%
Barclays Euro Corporate 0.63% -0.06% 0.38% 3.02% 3.70% 3.73% 0.13% 7.98% 2.88%
Barclays Euro High Yield 2.80% -0.08% -0.11% 6.42% 7.06% 7.40% 1.68% 6.52% 10.39%
JP Morgan EMBIG Div. 5.28% 0.26% 0.49% -1.46% 0.04% 13.27% 16.36% 16.88% -9.60%
Azioni
USA (S&P 500) 2,663 1.3% 3.0% 18.9% 17.2% 12.9% 0.5% 12.8% 25.1%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 3,582 0.6% 0.2% 8.9% 10.7% 1.0% 4.4% 5.0% 11.2%
Germania (DAX) 13,126 1.0% 0.4% 14.3% 16.3% 9.1% 7.8% 6.5% 18.8%
Regno Unito (FTSE 100) 7,497 2.0% 1.1% 5.0% 7.6% 17.1% -5.5% -2.2% 8.6%
Italia (FTSE MIB) 22,400 0.4% -0.2% 16.5% 19.0% -10.4% 13.0% 4.5% 12.2%
Francia (CAC 40) 5,399 0.5% 1.1% 11.1% 12.4% 5.6% 10.7% 1.2% 11.4%
Giappone (MSCI Japan) 1,072 2.6% 1.5% 17.4% 15.5% -1.3% 8.8% 12.8% 55.7%
Asia ex Giappone (MSCI, USD) 697 2.2% -0.6% 35.4% 32.0% 8.0% -12.4% 2.2% 0.0%
America Latina (MSCI, USD) 2,732 -0.3% -0.2% 16.7% 17.0% 25.8% -28.9% -17.4% -15.1%
Matrie prime & Alternativi
WTI (USD) 56.60 1.1% -0.3% 5.4% 6.8% 48.9% -38.4% -40.2% 12.1%
Oro (USD) 1,247.4 -1.3% -2.5% 7.8% 7.6% 7.7% -12.0% -1.1% -27.2%
EUR/USD 1.1758 -0.3% 0.8% 11.5% 10.5% -3.2% -11.8% -9.2% 4.9%
EUR/GBP 0.8800 -0.1% -1.1% 3.1% 4.9% 16.1% -8.9% -5.9% 4.0%
EUR/JPY 132.91 0.4% 0.4% 8.0% 8.4% -7.8% -9.9% 4.3% 29.4%
VIX Index 10.18 -0.84 -1.32 -3.86 -2.54 -11.67 3.31 5.32 -0.80
VDAX Index 13.45 -1.22 -0.60 -4.40 -3.06 -9.53 2.79 7.14 0.95
Dati aggiornati al 13 dicembre 2017. Fonte: FactSet. Valori negativi in arancione.
Prospettive
Lettera dalle aree geografiche
View per asset class
Previsioni
One-pager mercati
Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
Deutsche Bank
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti. 11
CIO Insights
Weekly Bulletin — 15 Dicembre 2017
Fatti e Cifre
Dati aggiornati al 6 dicembre 2017. Fonte: FactSet. Dati negativi in arancione.
Valore
attuale
Cambiam.
1
settimana
Cambiam.
1 mese
Cambiam.
anno
i.corso
13 dic. 2016
–
13 dic. 2017
13 dic. 2015
–
13 dic. 2016
13 dic. 2014
–
13 dic. 2015
13 dic. 2013
–
13 dic. 2014
13 dic. 2012
–
13 dic. 2013
Valori azionari
USA (S&P 500) 20.5 0.1 0.4 1.4 1.2 2.2 0.0 0.9 2.4
Eurozona (Euro Stoxx 50) 15.4 0.0 0.0 -0.3 -0.1 1.5 0.1 0.4 2.4
Germania (DAX) 14.7 0.0 -0.2 -0.1 0.2 1.5 -0.5 -0.1 2.7
Regno Unito (FTSE 100) 15.2 0.1 0.0 -2.2 -1.9 2.1 1.7 -0.5 1.9
Italia (FTSE MIB) 16.2 -0.2 -0.4 -2.5 -2.3 0.4 2.4 -0.2 4.5
Francia (CAC 40) 15.6 -0.1 0.1 0.2 0.3 0.6 0.7 0.2 2.3
Giappone (MSCI Japan) 15.8 0.2 -0.4 -0.6 -1.0 1.3 -0.4 -1.1 0.0
Asia ex Giapp. (MSCI, USD) 14.5 0.2 -0.4 0.6 0.4 1.9 -0.5 0.2 -0.6
America Latina (MSCI, USD) 15.1 -0.4 0.3 -0.1 -1.3 1.6 1.7 -0.9 -0.3
Relative
Strength
Index
Media
mobile a
50 giorni
Media
mobile a
100 giorni
Media
mobile a
200 giorni
Crescita
degli utili
(prox 12m)
Delta %
crescita
degli utili
Dividend
Yield
Analisi tecnica e fondamentale
USA (S&P 500) 74.15 2,590.6 2,533.8 2,467.3 11.1% 0.3% 2.0%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 49.68 3,602.3 3,543.6 3,531.2 9.4% -0.9% 3.6%
Germania (DAX) 52.97 13,094.1 12,715.8 12,578.1 10.0% -0.6% 3.1%
Regno Unito (FTSE 100) 59.72 7,459.9 7,419.8 7,402.3 5.9% 1.4% 4.2%
Italia (FTSE MIB) 48.44 22,490.1 22,236.2 21,495.1 16.9% -0.1% 4.0%
Francia (CAC 40) 52.57 5,394.1 5,284.0 5,242.1 6.8% -0.8% 3.4%
Giappone (MSCI Japan) 61.29 1,044.7 1,004.4 969.1 7.5% 3.9% 2.1%
Asia ex Giappone (MSCI, USD) 49.83 695.1 677.8 642.9 12.7% 2.7% 2.5%
America Latina (MSCI, USD) 43.67 2,820.7 2,848.7 2,726.1 12.0% -5.6% 3.3%
Valore
attuale
Cambiam.
1
settimana
Cambiam.
1 mese
Cambiam.
anno
i.corso
13 dic. 2016
–
13 dic. 2017
13 dic. 2015
–
13 dic. 2016
13 dic. 2014
–
13 dic. 2015
13 dic. 2013
–
13 dic. 2014
13 dic. 2012
–
13 dic. 2013
Valori obbligazionari
Tasso BCE (Refi Rate) 0.00% 0 0 0 0 -5 0 -20 -50
Ripidità della curva Bund (10anni-
2anni)109 1 -8 8 -1 22 22 -93 21
Spread Gov. FRA-GER (10anni) 21 2 -2 -27 -24 13 5 -34 -3
Spread Gov. ITA-GER (10anni) 142 5 5 -21 -10 54 -45 -83 -104
Spread Gov. SPA-GER (10 anni) 118 4 6 -1 11 -2 -17 -102 -179
Euro Investment Grade Spread
(10anni)31 -2 6 -35 -29 -22 34 24 -51
Euro High Yield Spread (10anni) 248 5 22 -70 -69 41 66 52 -193
J.P. Morgan EMBIG Div. Spread 496 0 0 -63 -53 -30 57 118 99
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Calendario dei prossimi eventi chiave
Stati Uniti Europa Asia
Lunedì
18 Dicembre
Indice mercato immbiliare
(novembre)
Eurozona: Inflazione prezzi al
consumo
Italia: commercio estero (ottobre)
Gran Bretagna: sondaggio trend
industriali CBI (dicembre)
Giappone: commercio estero
(novembre)
Cina: indice prezzi immobiliari
(novembre)
Martedì19 dicembre
Costruzioni residenziali
(novembre)
Germania: aspettative IFO, clima
commerciale (dicembre)
Eurozona: costi della manodopera
(terzo trim.)
Giappone: indice attività industriale
(ottobre)
Mercoledì20 Dicembre
Vendite immobiliari (novembre) Germania: inflazione prezzi alla
produzione (novembre)
Eurozona: bilancia dei pagamenti
(ottobre)
nessun dato
Giovedì21 Dicembre
PIL (terzo trim. 2017) Svizzera: commercio estero
(novembre)
Gran Bretagna: indebitamento
pubblico (novembre)
Eurozona: fiducia dei consumatori
(dicembre)
Giappone: decisione sui tassi
d'interesse
Venerdì22 Dicembre
Ordini beni durevoli (novembre)
Sentimento consumatori
(dicembre)
Introiti personali (novembre)
Svizzera: indicatore KOG (dicembre)
Germania: sondaggio GfK fiducia dei
consumatori (dicembre)
Francia, Gran Bretagna: PIL terzo trim.
Francia: inflaz. prezzi alla produzione,
spese al consumo (novembre)
Italia: vendite industriali (ottobre)
Fiducia dei consumatori (dicembre)
nessun dato
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GlossarioL'allentamento quantitativo è uno programma d'acquisto di titoli da parte delle banche centrali per stimolare l'attività economica ed abbassare il costo dle denaro.
La BCE è la Banca Centrale Europea
Brexit indica la fuoriuscita della Gran Bretagna dall'Uione Europea.
EUR sta per Euro.
JPY sta per Japanese Yen, la valuta del Giappone.
La Federal Reserve (FED) è la banca centrale degli Stati Uniti.
PIL: Prodotto interno lordo, è pari alla somma dei beni e dei servizi finali prodotti da un paese in un dato periodo di tempo. Si dice interno perché si riferisce a quello che viene prodotto nel territorio del paese, sia da imprese nazionali sia da imprese estere.
La valutazione di un'azione è il tentativo di stabilirne il valore, ad esempio mettendo il prezzo della stessa in rapporto con gli utili guadagnati nel corso di un trimestre o di un anno.
La volatilità indica la variabilità di uno strumento o di un indice finanziario nel corso del tempo.
USD sta per US dollar, la valuta degli Stati Uniti
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Weekly Bulletin — 15 Dicembre 2017
Informazioni importantiQuesto documento è stato preparato senza tener conto delle esigenze di investimento, degli obiettivi o della situazione finanziaria di qualsiasi investitore. Prima di prendere una decisione di investimento, gli investitori devono considerare, con o senza l'assistenza di un consulente per gli investimenti, se gli investimenti e le strategie descritte o fornite da Deutsche Bank, siano appropriate, in funzione delle loro particolari esigenze di investimento, degli obiettivi e della situazione finanziaria. Inoltre, questo documento è solo a scopo informativo e non costituisce un'offerta, una raccomandazione o una sollecitazione a concludere una transazione e non deve essere considerato come una raccomandazione di investimento.
Deutsche Bank non fornisce consulenza fiscale o legale. Gli investitori dovrebbero chiedere il parere di propri esperti fiscali e avvocati, nel considerare gli investimenti e le strategie suggerite da Deutsche Bank. Gli investimenti con Deutsche Bank non sono garantiti, se non diversamente specificato.
Sebbene le informazioni presenti in questo documento siano state ottenute da fonti ritenute attendibili, non ne garantiamo l'esattezza, la completezza o l'equità, e non dovrebbero essere considerate di conseguenza. Tutte le opinioni e le stime qui riportate, incluse le previsioni di rendimento, riflettono il nostro giudizio al momento di questa presentazione, sono soggette a modifiche senza preavviso e coinvolgono una serie di ipotesi che potrebbero non rilevarsi valide.
Le attività di investimento sono soggette a vari rischi, tra cui fluttuazioni del mercato, modifica normativa, eventuali ritardi nel rimborso e la perdita di reddito e capitale investito. Il valore degli investimenti può diminuire o aumentare e non si può recuperare l'importo originariamente investito in qualsiasi periodotemporale. Inoltre, notevoli fluttuazioni del valore dell'investimento sono possibili anche in brevi periodi di tempo.
Questa pubblicazione contiene dichiarazioniprevisonali future. Le previsioni includono, ma non sono limitate a, ipotesi, stime, proiezioni, opinioni, modelli e analisi delle prestazioni ipotetica. Le dichiarazioni previsionali espresse costituiscono il giudizio dell'autore alla data di questo materiale. Le dichiarazioni previsionali implicano elementi significativi di giudizi soggettivi e analisi e le eventuali modifiche e / o considerazioni di fattori diversi o aggiuntivi potrebbero avere un impatto significativo sui risultati indicati. Pertanto, i risultati effettivi possono variare, forse materialmente, dai risultati contenuti nel presente documento. Nessuna dichiarazione o garanzia è fatta da Deutsche Bank per quanto riguarda la ragionevolezza o completezza di tali dichiarazioni previsionali o di qualsiasi altre informazioni finanziarie contenute nel presente documento.
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Il presente documento non può essere riprodotto o distribuito senza la nostra autorizzazione scritta. Le modalità di circolazione e distribuzione di questo documento possono essere limitate dalla legge o dalla regolamentazione in alcuni paesi, inclusi gli Stati Uniti. Il presente documento non è destinato alla distribuzione o l'uso da parte di qualsiasi persona fisica o giuridica cittadina o residente in una località, uno stato, un paese o in un'altra giurisdizione, compresi gli Stati Uniti, dove la distribuzione, la pubblicazione, o l'uso dello stesso èvietato o soggetto ad una regolamentazione che sottoponga Deutsche Bank a qualsiasi esigenza di registrazione o di autorizzazione in tale giurisdizione. Alle persone in possesso del presente documento è richiesto di informarsi direttamente in merito di tali restrizioni.
Si ricorda che le performance passate non costituiscono e non possono essere prese a riferimento per risultati futuri. Ulteriori informazioni sono disponibili su richiesta dell'investitore
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