CIGV Magazine Club Italia n. 19

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Praga CLUB INTERNAZIONALE GRANDI VIAGGIATORI 19 CIGV MAGAZINE Club Italia settembre 2014 ITALIA

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CIGV Club Internazionale Grandi Viaggiatori

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Praga

C L U B I N T E R N A Z I O N A L E G R A N D I V I A G G I A T O R I

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Ovidio Guaita, Vice Presidente Nazionale Club Italia

EDITORIALE

Editoriale

l giro del mondo ha il suo fascino. lo ha sempre avuto,

lasciamo stare la letteratura, i racconti letti da ragazzi. Parliamo del mondo di

oggi. Di esperienze reali. Di questa realtà fluida che rende gli spostamenti di

questo secolo facili e difficili allo stesso tempo. Una miridade di low cost e siti

web aiutano anche chi non è avvezzo a viaggiare da solo. Allo stesso tempo

tante destinazioni importanti non sono più accessibili e nuovi paesi si affacciano

sul mercato turistico. Ci abbiamo provato, due mesi a zonzo, viaggiando verso

Oriente. Una esperienza che vi racconteremo presto ...

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Sommario

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10. news

Notizie dal Club Italia

22. destinations

I viaggi dei soci del Club Italia

48. cartoline I soci in viaggio

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n. 19 2014

ciGV clUB italiaPresidente nazionale Leonardo GiardinaVice Presidente nazionale Ovidio GuaitaSegretario nazionale Gianni Manuelli

Delegazione PiemontePresidente Denis GeunaSegretario Paolo Gerbaldo

Delegazione LombardiaPresidente Daniela LiberoSegretario

Delegazione Emilia RomagnaPresidente Gianni BersaniSegretario Giovanna Cervellati

Delegazione ToscanaPresidente Ovidio GuaitaSegretario Gianni Manuelli

Redazione e impaginatoGianni Manuelli

Collaboratori a questo numeroAndrea Fiocchi, Cristiana Fichi, Denis Geuna

Editore CIGV Club Italiarivista mensile

© 2014 CIGV Club ItaliaTutti i diritti di proprietà artistica riservati. E’ vietato qualsiasi tipo di riproduzione, intera o parziale, in qualsiasi lingua, senza previa autorizzazione scritta dell’editore.

www.cigv.it

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Mirca Baroldi

Namibia. Spazi sconfinati.

Gianni ManUelli

Gianni è il segretario nazionale del CIGV. E’ lui che cura questo magazine sfogliabile nazionale.

Hanno collaborato

oVidio GUaita

E’ il vice-presidente nazionale e il coordinatore per la Toscana. Segue con Gianni il nuovo magazine.

dino MaZZini

In Indonesia, l’Oriente che ti soprprende.

Marcello serGio

A Malta, l’Isola dei Cavalieri.

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News

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NEwS | NOTIzIE DAL CLuB ITALIA

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News

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NEwS | NOTIzIE DAL CLuB ITALIA

News

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NEwS | NOTIzIE DAL CLUB ITALIA

TUTTI INSIEME A RACCONTARSI LE

VACANZEmercoledì 24 settembredalle 20.15 al ristorante Nonno Rossi

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DELEGAzIONE EMILIA ROMAGNA

Dopo le vacanze estive, mercoledì 24 settembre dalle 20.15, la Delegazione CIGV dell ’Emilia Romagna organizza una bella serata nel consueto Ristorante “Nonno Rossi”

al l ’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna.

“Tutti insieme per raccontarci la nostra estate”

Oltre al piacere di incontrarci per brindare al nuovo anno di att ività del Club che sta iniziando e di gustare una buona cena, faremo un breve viaggio sulle esperienze realizzate durante questa piovosa estate da ognuno dei soci .

Inoltre faremo i l programma futuro con proposit i e progetti per altri nuovi viaggi . Per informazioni e prenotazioni è necessario telefonare, entro lunedì 22 settembre al la nostra Segretaria, Dott .ssa

Giovanna Cervellati al numero 334-39.34.122.

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I POZZI PARLANTI DELL’AFRICA

mercoledì 1 ottobreapericena con Angelo e Alfredo Castiglioni dalle 19.30 al Chateau Monfort di Milano

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DELEGAzIONE LOMBARDIA

Il rinnovato Consiglio CIGV della Lombardia vi invita a un apericena che si svolgerà l›1 ottobre all›Hotel Château Monfort di Milano in Corso Concordia 1, dalle ore 19.30.

Angelo e Alfredo Castiglioni, sono i famosi archeologi varesini e soci del CIGV, che ci presenteranno il loro documentario“ I pozzi parlanti dell’Africa” , con le luci abbassate la platea rimarrà in silenzio ad osservare immagini che sono «Le straordinarie pagine di una storia umana scomparsa per sempre».Nell’Etiopia meridionale nella terra dei pastori Borana, ci sono pozzi che sprofondano fino a trenta metri nel sottosuolo. Pozzi che risalgono al XVI secolo. Fino a pochi anni fa, uomini, donne e ragazzi scendevano, all’alba, nel buio dello scavo per raggiungere la falda acquifera scoperta seguendo le radici del sicomoro, l’albero della vita. Persone posizionate le une sulle altre in bilico su legni fradici o immersi nell’acqua fino oltre la cintola, portavano in superficie il prezioso “oro blu” necessario agli uomini ed agli armenti, grande ricchezza di questo popolo. Un canto scandiva il lavoro, ritmico e ripetitivo. Centoventi, centocinquanta litri d’acqua al minuto per ogni uomo. Cori antichi che uscivano dalla terra e che si udivano da lontano.“Pozzi parlanti” che hanno scandito la vita di generazioni di pastori e che ormai hanno cessato di cantare a causa dell’avvento della “civilizzazione”.I due fratelli si alterneranno nel racconto di storie e avventure, di viaggi impegnativi e difficili.

Lo chef dell›hotel, nella Sala dell›Incantesimo a noi riservata, ci intratterrà con vari assaggi di sue specialità www.hotelchateaumonfort.com

Il costo della serata sarà di 35 Euro, per informazioni e prenotazioni telefonare a Enrica Auxilia al 345-5763431

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sabato 11 ottobre 2014

Natale a New York10 motivi per una visita dicembrina alla Grande Mela

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DELEGAzIONE TOSCANA

In questa serata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV il segretario nazionale Gianni Manuelli ci porterà nella capitale degli Stati Uniti d’America per assaporare il fascino di New York durante il periodo delle festività natalizie.Luoghi classici, ormai entrati nello stereotipo comune, e luoghi particolari dove assa-porare il Natale americano.La Quinta Strada addobbata come non mai, da li partiremo con il “Rockfeller Center” e la sua pista di pattinaggio illuminata con migliaia di persone, proseguendo per Times Square, per arrivare a Brooklyn con le sue fantastiche “Dyker Heights”, migliaia di bel-lissime case super decorate con coloratissime luci, pupazzi, presepi e mille diavolerie luminose! Vivere il fantastico Christmas Spectacular al Radio City Music Hall, per poi vedere ad “Harlem” le cerimonie Gospel nelle Chiese Battiste, emozioni allo stato puro e infine curiosare nei numerosi negozi pieni di tutto e di più!Insomma entrare dentro il Natale come non l’avete mai immaginato, con idee da se-guire per tutti i soci che vogliono viaggiare nel periodo natalizio nella Grande Mela!

Hotel LondraVia Jacopo da Diacceto,18 - FIRENZE

19.30 – 20.00 arrivi e aperitivo20.00 - 20.45 Gianni Manuelli presenta “ Natale a New York”

21.00 cena al Garden Lounge Restaurant dell’Hotel LondraIl costo della serata sarà di €. 35

Per informazioni e prenotazioni telefonareal nostro segretario Gianni Manuelli 349-44.21.133

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in ricordo di Alberto Codecasa

l’improvvisa scomparsa del socio milanese

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DELEGAzIONE LOMBARDIA

Comunichiamo a tutti i soci CIGV che il giorno di lunedì 14 luglio 2014 a causa di un incidente stradale a Milano, è venuto a mancare un nostro grande socio e amico, Al-berto Codecasa. Alberto era una persona eccellente, nostro socio fin dalla costituzione del CIGV Italia e anche segretario della delegazione lombarda ai tempi del fondatore Mario Dalmazzo.

Era un rinomato tisiologo di fama internazionale ed a lui infatti la Regione Lombardia e il Dipartimento di Prevenzione Medico di ASL Milano in collaborazione con l’Univer-sità degli Studi di Milano, Facoltà di Medicina gli ha dedicato subito un iBook dal titolo “Touch TB”, un manuale multimediale sulla tubercolosi per gli studenti dei corsi di lau-rea in Medicina, per gli operatori sanitari e per tutti coloro che vogliono approfondire le conoscenze di questa patologia nei suoi vari aspetti epidemiologici, clinici, terapeutici, preventivi e storico-sociali.

Aveva 86 anni ma era ancora in forma e soprattutto viaggiava. La sua passione da sempre, era soprattutto studioso e appassionato del continente africano dal punto di vista antropologico e geopolitico. Aveva poi un legame affettivo con Firenze.

Noi lo vogliamo ricordare così, curioso scopritore del mondo e avvincente narratore delle sue avventure.

La delegazione Lombardia e tutti i soci del CIGV italiani e internazionali, si stringono al dolore della famiglia.

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HEREROSuna mostra sui segreti dell’ancestrale popolo afri-

cano svelati dalle foto di Sergio Guerra

Autore della più completa raccolta d’immagini sulla cultura angolana, il fotografo e pubblicitario Sérgio Guerra espo-ne a Firenze gli aspetti peculiari degli Herero, il gruppo et-nico più antico dell’Africa.

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DELEGAzIONE TOSCANA

Wat Phra Thad Doi SuthepLa mostra “Hereros”, in programma fino al 28 settembre 2014 a Firenze, nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, è composta da oltre 60 foto di grande formato corredate da una scenografia ricca di costumi, ornamenti, oggetti di uso tradizionale e rituale di questa etnia, offrendo un variegato e colorato collage sul loro stile di vita e sulle loro usanze. In quest’occasione vengono anche presentate testimonianze filmate di uomini, donne e giovani Herero che immergono lo spettatore nell’universo di questo gruppo etnico di pastori seminomadi, un esempio di forza e d’impegno nel voler salvare un’economia e una cultura ancestrale minacciata dal rapido processo di modernizzazione e occidentaliz-zazione dei paesi del Continente Nero, e nel voler rimediare alla devastazione causata dalla guerra civile che ha colpito il paese per decenni. Attraverso un’ampia iconografia, oggetti tipici, documenti multimediali riguardanti le tradizioni e i rituali degli Herero, la mostra contribuisce alla conoscenza di un mondo che non esiste più.

GLI HEREROAppartengono al gruppo etnico Bantu che si dedica alla pastorizia seminomade in una zona dell’Africa fra la Namibia, l’Angola e il Botswana. Giunsero nel XV secolo nella regio-ne che attualmente occupa l’Angola e si stabilirono nelle province di Cunene e Namibe a sud-ovest del Paese. La loro vita culturale gira soprattutto attorno all’allevamento del bestiame. In Angola, durante tutta la prima metà del ventesimo secolo, gli Herero furono perseguita-ti dalle autorità coloniali, In Namibia subirono la schiavitù e si opposero alla dominazione germanica, divenendo vittime di uno dei più grandi genocidi della storia. Nel 1904 il generale Lothar von Trotha emise un “ordine di sterminio”, a causa del quale fu soppresso circa l’80% della popolazione Herero. Per conoscere un po’ meglio il modo di vita dell’etnia, Guerra visse un periodo di tempo all’interno della comunità, osservando le loro pratiche quotidiane. Un popolo sopravvis-suto alla persecuzione e all’esilio che ha avuto la forza di recuperare le sue tradizioni an-cestrali.

L’AUTORE: Fotografo, pubblicitario e produttore culturale, Sérgio Guerra è nato a Recife, ha vissuto a San Paolo e a Rio de Janeiro fino agli anni 80 quando si è stabilito a Bahia. Dal 1998 ha vissuto fra Salvador, Rio de Janeiro e Luanda, dove porta avanti un programma di comu-nicazione per il Governo dell’Angola. Nei suoi frequenti viaggi per tutto il paese, è stato testimone di momenti cruciali della lotta per la pace e per la ricostruzione, consentendogli di raccogliere uno dei fondi fotografici più importati sulle 18 province angolane.

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NewsDestinations i V I A G G I d e i s o c i d e l C l u b I t a l i a

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NewsDestinations i V I A G G I d e i s o c i d e l C l u b I t a l i a

In questa sezione del CIGV Magazine pubblichiamo i contributi dei soci. Tutti gli iscritti sono invitati a partecipare.

Ecco le specifiche dei materiali da inviare:- testo una pagina (1500-2500 max battute spazi compresi)- 15-20 foto in alta risoluzione (come escono dalla macchina) da inviare al nostro segretario via www.wetransfer.com (sistema facile, rapido e gratuito)

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Hasta la victoria siempre CUBA

DESTINAzIONE | CUBA

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La prima immagine dell’Avana, di Cuba “Rivoluzionaria” è Placa della Revoluciòn.E’ una vastissima piazza all’entrata della città in puro stile socialista, come tante ne ho viste negli ex Stati dell’orbita Urss, progettata per le folle inneggianti a Fidèl e Che Guevara, veri miti onnipresenti nel Paese.Ma superata la Placa, la “Revoluciòn” si limita a tanti cartelloni, polverosi e abbastanza dimenticati, che sembrano ormai parte dell’arredo urbano della città, l’Avana, che ben poco ha di rivoluzionario.Certo, si avvertono il problemi della vita quotidiana del popolo cubano a cui mancano tante cose, ma non certo la voglia di vivere e l’allegria.Io, con gli occhi del turista, ho trovato un paese pieno di colore, di luce, di musica, un mare splendido ma soprattutto gente estremamente gentile, disponibile ed abituata ai contatti con i turisti.L’Avana è una città molto gradevole, certo in molti quartieri decadente e fatiscente, il Malècon, il lungomare della città cosi amato dai giovani che qui si raduno al tramonto, colpisce per i tanti edifici abbandonati che cadono a pezzi, però nel centro storico, l’Avana Vieja, molto è stato fatto per il recupero di un patrimonio storico di grande bellezza.Bisogna passeggiare, senza fretta, per il centro, perdersi nel dedalo delle viuzze, piene di vita e di musica, osservare le bellissime chiese, gli imponenti palazzi in puro stile coloniale cubano e poi magari indugiare in uno dei tanti bar all’aperto ad ascoltare

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musica sorseggiando un fresco mojito.Magari entrare nel famosissimo bar “La Bodeguita del Medio” dove lo scrittore Ernest Hemingway beveva il miglior mojito dell’Avana oppure al “Floradita” , bar e ristorante, famoso per il Daiquirì.Poi seguire la Calle de Los Mercaderes, cuore di Old Avana, fermarsi nella Placa Vieja, circondata da colorati palazzi coloniali, guardare le scolaresche che qui vengono portate a fare ginnastica per poi salire nella centralissima via Obrapia, curiosando nei bazar dell’arte revolucionario, dove l’immagine del Che è sempre presente.L’altro aspetto del folklore Cubano sono le auto d’epoca.Girovagare per la città e per il Paese è come osservare un museo a cielo aperto delle vecchie auto americane, che appartengono ad un passato lontano - finito nel Dicembre 1958.Migliaia di Cadillac, Buick, Chevrolet ecc. circolano per le strade, alcune perfettamente conservate, altre in pessime condizioni e tenute assieme dal fil di ferro, ma tutte affascinanti.E’ veramente come passeggiare nel mezzo di un set di un film anni 50. La legge cubana proibisce l’esportazione di queste vetture, che farebbero la gioia di tanti collezionisti e quindi, al momento, rimangono patrimonio del Paese.Ho noleggiato una meravigliosa Buick del ‘57 adibita a taxi, per uscire dall’Avana e salire a nord per raggiungere la città di Vinàles nella Regione di Pinar del Rio, meta molto famosa nel nord di Cuba.Appena fuori dai confini urbani, il traffico sparisce, poche auto, carretti mucche che attraversano l’autostrada che scorre in un paesaggio pieno di colore, prettamente agricolo, dove fa da padrone la coltura del tabacco usato per confezionare i famosi sigari Cubani e la canna da zucchero, da cui si ricava il Rum.

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Vinalès è una tranquilla cittadina, dal tipico aspetto coloniale, molto famosa per la singolare configurazione geologica delle colline che la circondano, la “Sierra del Los Organos”, che sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.Nel ritorno verso l’Avana, la domenica sera, abbiamo assistito sull’autostrada, alle corse dei carretti trainati da cavalli, che si lanciano in furibonde gare sulla pista improvvisata. Ma ora il mare, alla mattina presto ci aspetta, in un aeroporto di “fortuna”, un bimotore ed elica, di chiara derivazione militare, per raggiungere l’ Isola di Cayo Largo, un volo un po’ traballante, ma perfetto.Nell’Isola ci attende un ottimo Resort di proprietà spagnola, affollato di italiani e canadesi, dove il soggiorno “All Inclusive” offre tutto senza la preoccupazione del “conto”.Il mangiare, il bere, tutto è compreso per tutto il giorno, quanti mojito!!!Il mare è veramente superlativo, le spiagge bianche lunghissime e non certamente invase dai turisti, si staccano da un mare che offre tutte le tonalità dell’azzurro, del blu e dell’indaco.Consiglio di fare l’escursione alle vicine spiagge di Playa Serena e Playa Paraiso, ancora più selvagge, dove il bianco della sabbia è accecante, e il mare ancora più blu.Per ultimo, se qualcuno ama la subacquea, come il sottoscritto, perdete un po’ di tempo sotto la superficie del mare che offre bellissimi scorci del Sesto Continente.Concludo, Cuba mi ha veramente colpito, un Paese certamente pieno di contraddizioni dove la popolazione è perennemente alle prese con una quotidianità sicuramente non facile, dove reperire un bene di consumo può essere un problema, colpa del “el bloqueo”, l’embargo o altro?Lo si avverte di più all’aeroporto, quando arrivano i Cubani-Americani, che da Miami, portano dagli USA di tutto, giganteschi televisori, biciclette e ogni tipo di suppellettili. Tutto quello che può essere trasportato.

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DESTINAzIONE | KENYA

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dalle montagne al mareKENYA

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dalle montagne al mareKENYA

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DESTINAzIONE | INDONESIA

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“In Africa avevo una fattoria ai piedi degli altopiani del Ngong. A un centocinquanta chilometri più a nord su quegli altopiani passava l’equatore; eravamo a milleottocento metri sul livello del mare. Di giorno si sentiva di essere in alto, vicino al sole, ma i mattini, come la sera, erano limpidi e calmi e di notte faceva freddo.” Questo è l’inizio del libro di Karen Blixen “La mia Africa” e questo è stato l’inizio di un sogno per me divenuto realtà: il Kenya. Per me il Kenya è poesia e natura e durante il mio viaggio mi sono sentita come se vivessi in un film, immersa tra il romantico “La mia Africa”, il drammatico “Il re leone” e l’emozionante “Nata libera: la straordinaria avventura della leonessa Elsa”.Il viaggio è partito da Nairobi, una delle capitali africane più importanti, per concentrarsi su alcuni dei tanti parchi e riserve di questo fantastico Paese e concludersi sull’Oceano Indiano.Nairobi, nata come deposito ferroviario alla fine dell’ottocento, quando era una colonia inglese, è divenuta oggi una delle città più importanti dell’Africa Orientale da un punto di vista economico e commerciale, con le contraddizioni tipiche di paesi che vogliono stare al passo con i tempi, ma devono fare i conti con una popolazione per la stragrande maggioranza povera.E così troviamo aree residenziali di origine coloniale, come la zona Karen, proprio quella dove viveva la Blixen e baraccopoli sovraffollate, troviamo grandi alberghi, ristoranti e locali recintati e super controllati e gente che vive in sobborghi di lamiera senza acqua e luce corrente, così come in tanti altri paesi nel mondo, purtroppo. Insomma in 2 parole: frenesia e caos.Lasciata Nairobi, abbiamo percorso circa 230 Km in strade buone, ma molto trafficate, con la nostra jeep e la nostra guida ed abbiamo cominciato così la nostra avventura naturalistica. La prima tappa è stato il Parco Amboseli, situato nella parte sud al confine con

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la Tanzania, il parco è dominato dal maestoso profilo innevato del Kilimanjaro, vulcano oramai estinto e montagna singola più alta del mondo con i suoi 5891 m, un vero spettacolo della natura.Il paesaggio è vario, a tratti arido, a tratti verde con alberi di acacia a ombrello tipici della zona.L’obiettivo di questo safari era quello di vedere tutti i famosi “Big Five”, ovvero i 5 animali più grandi: leone, leopardo, rinoceronte, elefante e bufalo. Tra quelli visti, non tutti, i più sensazionali sono stati gli elefanti: centinaia e centinaia di pachidermi che si trasferiscono da una parte all’altra del parco vale veramente la visita! In questo parco hanno trovato un rifugio sicuro dai bracconieri in cerca di avorio, anche se il pericolo è sempre in agguato.Ma questa è anche la zona dei Masai, antica tribù distribuita tra il sud del Kenya ed il nord della Tanzania. Da sempre pastori nomadi, caratterizzati da affascinanti ornamenti colorati e vestiti principalmente di colore rosso. I loro villaggi sono costituiti da capanne di fango distribuite in cerchio esternamente a protezione del bestiame posto nella parte centrale; lì ancora si accende il fuoco manualmente, la ricchezza si misura in capi di bestiame, la dieta è rigorosamente a base del proprio bestiame e del sangue stesso e la bravura degli uomini nelle danze si misura nell’abilità a saltare quanto più in alto possibile.La seconda tappa ci ha poi portato nella “zona dei Laghi”, attraversando la Rift Valley, studiata sui libri di geografia tanto tempo fa (che emozione! Ora la vedo, ora la tocco!), siamo risaliti verso nord ovest oltre Nairobi.

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I Laghi sono in tutto cinque, alcuni di acqua dolce, altri di acqua salata, attraverso colline punteggiate da euforbie di enormi dimensioni, quasi intere foreste; noi ci siamo limitati a visitare i due principali. Abbiamo visitato prima il lago dolce Naivasha, che con i suoi uccelli ed i suoi ippopotami ci ha regalato dei momenti veramente magici in una dimensione quasi preistorica.Mi è venuto subito a mente che, la nostra pubblicità, dipinge l’ippopotamo come un animale “pacioccone”, un po’ goffo ma tenerone mentre, nella realtà, è proprio il contrario e la sera dovevamo essere scortati all’uscita delle camere situate nel parco in riva al lago, onde evitare incontri ravvicinati!Dopo ci siamo spostati sul lago Nakuru, penso lo scopo del mio viaggio!La mente è volata subito alla scena di Meryl Streep con Robert Redford nella “La mia Africa”, mentre sorvolano con il loro piccolo aeroplano le rive, facendo volare via i fenicotteri rosa! Questo è un lago è salato e è per questo che vi trovano il proprio habitat naturale appunto i fenicotteri in cerca della loro alga prediletta; oltre a loro, caratteristico di questa zona, è anche il rinoceronte bianco.Abbandonata la zona dei laghi e le strade asfaltate, siamo poi giunti alla nostra terza tappa nella “Riserva del Masai Mara”La riserva si trova a sud, verso il confine con la Tanzania e ci siamo arrivati guadando fiumiciattoli con ponti crollati, superando buche nel terreno, da ricordare meteore precipitate dal lontano spazio, avvolti dalla polvere della strada, in una delle riserve più emozionanti che abbia mai visto. Non era il mio primo safari, ma l’emozione di incontrare famiglie di leoni che passeggiano indisturbati nella savana, ghepardi sonnacchiosi, carcasse con iene ed avvoltoi vicini è stata veramente unica! Qui si sente la forza della natura, qui è l’uomo che si deve adattare.

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Sicuramente il safari più emozionante è stato in mongolfiera all’alba: mai potrò dimenticare la sensazione di volare nel cielo limpido sopra le alture, a tratti aride e a tratti verdi, popolate da animali di ogni genere!Alla fine di questo viaggio, caratterizzato da alzatacce all’alba, sballottamenti in pseudo strade, finalmente un po’ di riposo al mare lungo la barriera corallina dell’Oceano Indiano, a Diani Beach!Andare in Kenya solo per il mare non lo consiglierei.Questo per il fatto che non è il massimo ed il fenomeno delle maree è molto sentito: se con la bassa marea il mare assume dei colori fantastici, con l’alta marea le acque si intorbidiscono un poco.Comunque alcuni giorni di pieno relax, con bellissime passeggiate lungo le bianche spiagge, accompagnati da beach boys, che con estrema gentilezza volevano vendere qualunque cosa possibile e ti salutavano allegramente (Jambo!!!!), sono stati proprio quello che ci voleva!Questo viaggio mi ha insegnato che la popolazione kenyota è molto gentile, sempre sorridente e molto amica di noi italiani Molti infatti vivono qui, principalmente lungo la costa, dove hanno aperto varie attività di tipo turistico.Ed ora chiudete gli occhi e pensate di essere al cinema. Ora pensate di vedere i titoli di coda del film “La mia Africa”, ora pensate di ascoltare la sua colonna sonora, magistralmente composta da John Barry. THE END.

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PRAGAla città dell’oro

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Città magica e seducente, che ti avvolge da ogni parte con imperiosità, si potrebbe passeggiare per ore con gli occhi rivolti in alto, pur sedotti da tante altre cose indimenticabili, gotica, barocca, art-nouveau, cubista. Praga, città millenaria, giace su sette colli attraversati dalla Moldava ed è il massimo centro della vita politica, culturale, commerciale e industriale del Paese. Oltre ad essere una perla storica dell’Europa, Praga è anche una delle città da annoverare tra le più belle al mondo. È un “libro” di architettura con un numero infinito di monumenti, nonché una città piena di musica, romanticismo e nostalgia, ma è soprattutto una città moderna piena di vita.

DESTINAzIONE | PRAGA

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Dal 1992, il suo centro storico è Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.Quando pensiamo a questa città viene subito in mente il Municipio della Città Vecchia, e la Torre dell’Orologio, che venne fondato nel 1338 come sede dell’Autorità.La parte più antica del complesso, in stile gotico, comprende una torre, una cappella ed é riccamente decorata con stemmi. Il Municipio é stato costruito nella seconda metà del XIV secolo e sulla parte superiore dell’orologio astronomico (risalente all’inizio del XV secolo), ad ogni ora (9.00 - 23.00) appaiono i 12 apostoli. La parte inferiore invece é stata integrata con un calendario circolare che include i segni dello zodiaco dipinti da Josef Mánes (1865). Un’altra indissolubile icona di Praga è il Ponte Carlo, il più antico ponte di Praga tra quelli che si sono conservati sino ad oggi. La prima pietra fu posta da Carlo IV alle 5.31 del mattino del 9 luglio 1357. Questa ora e data non furono scelte a caso: se scriviamo i numeri nel modo seguente: 1 3 5 7 (anno) 9 (giorno) 7 (mese) 5 3 1 (ora), otteniamo una scala crescente e decrescente il cui culmine è il numero 9: ..…9 ...7.. 7...5 .. 5...3 .. 3… 1 .. 1. Ci sono altre analoghe circostanze magiche riguardanti il Ponte Carlo. Il ponte è formato da blocchi di pietra arenaria, poggia su 16 arcate e venne distrutto più volte dalle inondazioni.Guardando dal Ponte Carlo verso la collina che sovrasta Praga vediamo il Castello, che è il monumento culturale nazionale, simbolo da più di un millennio dello sviluppo dello Stato ceco. Dalla sua fondazione, avvenuta nell’ultimo quarto del IX secolo, ha avuto poi il suo sviluppo nel corso dei seguenti 11 secoli.

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Si tratta di un complesso monumentale costituito da edifici ecclesiastici e residenziali, fortificazioni e uffici, rappresentanti tutti i periodi e gli stili architettonici, circondato da tre cortili che ricoprono una superficie di 45 ettari. In origine era la residenza di Principi e Re di Boemia, dal 1918 è la sede del Presidente della Repubblica. Prima di lasciare questa stupenda città dovete assolutamente recarvi al Cafè Imperial che si trova in un imponente edificio in stile Art Déco nel centro di Praga.L’Imperial Cafè è decorato con preziosi mosaici e antiche piastrelle dipinte a mano nei suoi interni eleganti.Praga, impossibile non restarne incantati.

DESTINAzIONE | PRAGA

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Cartoline

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CARTOLINE | I SOCI IN VIAGGIO

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News

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Luca Bracali nel Canyon Buckskin Gulch, negli USA

Ovidio Guaita nella Piazza Mayor, a

Salamanca, in SPAGNA

Beatrice Giuliani e Gianni Manuelli nel Registan, a Samarcanda, in UZBEKISTAN

CARTOLINE | I SOCI IN VIAGGIO

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News

Ovidio Guaita nella Piazza Mayor, a

Salamanca, in SPAGNA

Luca Frassi alla Torre dell’Orologio a Tbilisi, in Georgia

Luca Frassi sul fiume Reuss, a Lucerna, in SVIZZERA

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2003La mostra Le RAGIONI DeL VIAGGIO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze allo spazio BZF di Firenze con le foto dei soci.

2006La mostra VIAGGI e VIAGGIAtORI è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze presso la Galleria il Bisontedi Firenze con le foto dei soci.

2004La mostra YeMeN - SULLA VIA CAROVANIeRA DeLL’INCeNSO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze allo spazio BZF di Firenze con le foto di Ovidio Guaita.

VIDEO | DEL CIGV

2008La mostra I VOLtI DeL VIAGGIO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio della Provincia di Firenze nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi con le foto di vanni Vannucci.

2013Presentazione del volume di Ovidio Guaita ed elsa Bozzaotra AZeRBAIGIAN. FAStI CAUCASICI tRA BAKU e SHeKI (London, Palidano Press, 2014).13 dicembre 2013, Four Seasons Hotel Firenze, gala del CIGV (Club Internazionale Grandi Viaggiatori).

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2008La mostra I VOLtI DeL VIAGGIO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio della Provincia di Firenze nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi con le foto di vanni Vannucci.

2013Presentazione del volume di Ovidio Guaita ed elsa Bozzaotra AZeRBAIGIAN. FAStI CAUCASICI tRA BAKU e SHeKI (London, Palidano Press, 2014).13 dicembre 2013, Four Seasons Hotel Firenze, gala del CIGV (Club Internazionale Grandi Viaggiatori).

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Dal Settecento fino alla Seconda guerra mondiale. Due secoli di lusso ai tropici, tra ventilatori a pale, verande, tè pomeridiani e stuoli di servitori. Molti in Asia ma anche nelle colonie africane e in Centro e Sud America. Una storia affascinante di lungimiranti investitori, pionieri e avventurieri costellata di nomi eccellenti come Raffles, Peninsula, Strand e Mount Nelson. Questa directory ci mostra i migliori esempi sopravvissuti dove sperimentare esperienze e atmosfere d’altri tempi.

L’autore, Paolo Gerbaldo, è inviato di Resorts Magazine. PP

numeri arretrati del CIGV Magazine

altre pubblicazioni del CIGV Club Italia

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Azerbaigian, “terra del fuoco” e del petrolio, di siti UNESCO e di archistar. Un Paese caucasico da sempre in bilico tra Occidente e Oriente. Terra di passaggio e di conquista che oggi, grazie alla ritrovata indipendenza, riscatta un passato difficile.

Un’esperienza di viaggio affascinante che ripercorre tappe evolutive comuni all’Europa, qui vissute con prospettive diverse all’ombra di monumenti sempre eclettici e oggi anche futuristici. PP

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