CIGV Magazine Club Italia n. 16

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Botswana CLUB INTERNAZIONALE GRANDI VIAGGIATORI 16 CIGV MAGAZINE Club Italia maggio 2014 ITALIA

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Botswana

C L U B I N T E R N A Z I O N A L E G R A N D I V I A G G I A T O R I

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C’

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Ovidio Guaita, Vice Presidente Nazionale Club Italia

EDITORIALE

Editoriale

è quancosa di irreale, fuori dal tempo, in un

tramonto nella savana. Il tramonto è aggregazione, socialità. Per gli animali

e per il viaggiatore. Le bestie si abbeverano, indugiano, i felini si preparano

alla caccia notturna. E il sole piano piano scende. Qualche inopportuno trillo

telefonico c’è sempre a disturbare l’atmosfera, ma nell’insieme la magia si ripete

ogni sera.

Oltre alla savana e i corsi d’acqua del Botswana vi presentiamo il deserto

egiziano e le Azzorre. Anch’esse isolate, fuori dal tempo, ma questa volta nel

mare.

Buona lettura.

C’

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Sommario

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10. news

Notizie dal Club Italia

22. soiree Le serate delle delegazioni del Club Italia

26. destinations

I viaggi dei soci del Club Italia

50. cartoline I soci in viaggio

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n. 16 2014

ciGV clUB italiaPresidente nazionale Leonardo GiardinaVice Presidente nazionale Ovidio GuaitaSegretario nazionale Gianni Manuelli

Delegazione PiemontePresidente Denis GeunaSegretario Paolo Gerbaldo

Delegazione LombardiaPresidente Daniela LiberoSegretario

Delegazione Emilia RomagnaPresidente Gianni BersaniSegretario Giovanna Cervellati

Delegazione ToscanaPresidente Ovidio GuaitaSegretario Gianni Manuelli

Redazione e impaginatoGianni Manuelli

Collaboratori a questo numeroDominico Pizzillo, Mirca Baroldi, Daniele Gandini.

Editore CIGV Club Italiarivista mensile

© 2014 CIGV Club ItaliaTutti i diritti di proprietà artistica riservati. E’ vietato qualsiasi tipo di riproduzione, intera o parziale, in qualsiasi lingua, senza previa autorizzazione scritta dell’editore.

www.cigv.it

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daniele Gandini

Ai confini dell’oceano ...

Gianni manUelli

Gianni è il segretario nazionale del CIGV. E’ lui che cura questo magazine sfogliabile nazionale.

Hanno collaborato

oVidio GUaita

E’ il vice-presidente nazionale e il coordinatore per la Toscana. Segue con Gianni il nuovo magazine.

domenico PiZZillo

Ci racconta il suo viaggio in Botswana.

mirca Baroldi

Tra le dune del deserto egiziano.

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News

n o t i z i e d a l C l u b I t a l i a

NEwS | NOTIzIE DAL CLuB ITALIA

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News

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Assemblea Generale CIGV HeadquarterTunisi 29-30 Marzo 2014

Lo scorso marzo si è svolta a Tunisi l’Assemblea Generale del CIGV Internazionale, un appuntamento che si ripete, come da Statuto, ogni anno.

All’incontro hanno partecipato 27 membri in rappresentanza dei diversi Paesi del mondo; per l’Italia era presente il nostro Presidente nazionale, prof Nardo Giardina e due le socie milanesi, Ghitti Maristella e Auxilia Enrica, che per la prima volta hanno partecipato, rimanendo soddisfatte dell’organizzazione e dei contenuti.

Gli argomenti affrontati sono stati molteplici, per iniziare è stato approvato il bilancio consuntivo 2013/2014 e quello di previsione 2014/2015, con l’arduo impegno di au-mentare di soci nel mondo di circa il 25%.

E’ stato poi deciso di assegnare il Premio CIGV 2014 a DANIEL BARENBOIM, il famoso direttore d’orchestra argentino che è riuscito a creare un’orchestra sinfonica com-posta da israeliani e da palestinesi; una riconciliazione che la politica mondiale non riesce ancora a compiere.

Quindi una proficua riunione dove sono state affrontate anche alcune problematiche dei vari Paesi e messo le basi per le iniziative future.

Fra queste, con grande piacere, è prevista la presenza in Italia del nostro Presidente Internazionale dott. Rached Trimeche, nel prossimo autunno - inverno.

Al termine dell’incontro è stato nominato il Consiglio Internazionale del CIGV che è composto di 21 consiglieri:

CLUB INTERNAZIONALE GRANDI VIAGGIATORI Club Italia – Mario Dalmazzo

RINNOVO CIGV 2014

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HQ TuNISI

- Adao E Silva Ana Maria CIGV-Portugal- Babini Neda CIGV-Italie- Biavati Francesco CIGV-Italie- Carrillo Francesco.J CIGV-Espagne- Cazottes Stéphane CIGV-Paris IDF- Closier Patrice CIGV-Ile Maurice- Geuna Denis CIGV Italie- Gouilloux Anna-Marie CIGV-France- Gravé George CIGV-Seychelles- Guaita Ovidio CIGV-Italie- Hennequet Jean-Pierre CIGV-Saint-Barth- Joachim Jacques CIGV-Haïti- Lusenti-Vlachou Georgia CIGV-Suisse-Ticino- Monteserrat Coca CIGV-Espagne- Petralia Alfredo CIGV- Italie - Reynders Didier CIGV-Belgique- Riotte Christian CIGV-France R.A.- Schulz Poupa CIGV-Luxembourg- Spagnou Chantal CIGV-France GS- Trimeche Anis CIGV-Allemagne- Van Hulle Gérard CIGV-Belgique

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DELEGAZIONE PIEMONTE

GIAPPONEun anno di rituali

Mercoledì 7 maggio 2014

La delegazione piemontese organizza un incontro di viaggio con la dottoressa Emanuela Borgnino, Antropologa e socia fondatrice dell’associazione interculturale Italia - Giappone Sakura. Questa associazione si prefigge l'obiettivo primario di realizzare un tramite tra la cultura giapponese e quella italiana, costituendo non solo un punto di riferimento per i giapponesi ospiti temporanei o permanenti a Torino e in Piemonte, ma rappresentando altresì un interlocutore privilegiato per quanti siano interessati a compiere un viaggio alla scoperta della millenaria e modernissima civiltà del Sol Levante.SAKURA si propone quindi di operare attivamente allo scopo di favorire e diffondere la conoscenza della cultura giapponese all'interno della realtà locale italiana e piemontese e, al contempo, di fornire un valido sostegno alla comunità giapponese presente nella città di Torino, nella speranza di aprire le due culture a un dialogo costruttivo e creativo, lavorando per l'avvicinamento e l'integrazione della comunità giapponese nella società e nei servizi torinesi. La dottoressa Emanuela Borgnino ci porterà a scoprire i particolari rituali che si svolgono durante l’anno in tutto il Paese del Sol Levante, con bellissime immagine ed un commento professionale, da vera amante di quelle terre a noi lontane. La serata si svolgerà presso la sede dell’Unione Industriale di Torino dalle ore 20. Per maggiori informazioni e prenotazioni chiamare il Presidente della delegazione Piemonte, Denis Genua al 338 6237274.

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DELEGAzIONE PIEMONTE

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mercoledì 14 maggio 2014

Iransplendori architettonici di Persia

La delegazione organizza a Bologna, nel consueto ritrovo del Ristorante “Nonno Rossi” all’Aeroporto Guglielmo Marconi, il 13 maggio alle ore 20.15, una serata presentata dal nostro socio il Notaio Pierluigi Ferrari Trecate sull’Iran. Si parlerà dell’altopiano iranico abitato sin dalla preistoria da genti che praticavano l’agricoltura, la pastorizia e la metallurgia. Nel III millennio a.C. si assisté al predominio degli Elamiti; seguiranno poi lo scontro tra questi e i Babilonesi e, nel II millennio a.C., le prime migrazioni indoeuropee dall’area caucasica. Poi un susseguirsi di dominazioni dagli Archemenidi ai Saleucidi, poi i Sasanidi, gli Arabi musulmani, i Turchi, i Mongoli e in seguito varie altre dinastie fino alla Pahlavi, per arrivare infine alla rivoluzione e alla Repubblica Islamica.

Pierluigi ci introdurrà in questo intricato percorso presentandoci molte immagini ed illustre-rà con il racconto i suoi studi effettuati nei viaggi fatti in questo Paese.

Per informazioni e prenotazioni, da effettuarsi entro il lunedì 12 maggio, telefonare alla Dott.ssa Giovanna Cervellati al 334-39.34.122.

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DELEGAzIONE EMILIA ROMAGNA

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sabato 17 maggio 2014

Viaggio in CroaziaLa delegazione toscana del CIGV organizza per il sabato 17 maggio un interessante incontro con il nostro socio Paolo Gerbaldo sulla Croazia.

E’ l’occasione per presentare il suo nuovo libro su questo affascinante Paese del mar Adriatico dal titolo “Viaggio in Croazia”.

“Riempire le pagine del diario di un viaggio in Croazia non è certo difficile. Il viaggio che ha come meta, accanto alla vacanza balneare, la scoperta di un paesaggio in cui si fondono mar Adriatico e terraferma è subito in grado di sedurre il viaggiatore. Lungo la frastagliatissima costa della Croazia che, distesa dall’Istria al confine del Monte-negro, non ha eguali nel Mediterraneo si dispiegano infatti angoli incontaminati dal sapore d’altri tempi accanto a città dall’impianto urbanistico romano, medievale e veneziano. I nomi di queste ultime ci sono stati tramandati dalla storia: Spalato, Zara, Ragusa. Il mare Adriatico, in molti tratti più simile ad un lago, lascia poi scorgere pa-esaggi di grande interesse disseminati di isole, piccoli borghi storici, calette solitarie e insenature selvagge: il tutto disperso, quasi nascosto, dall’andamento sinuoso e frastagliato della riviera croata”. Paolo Gerbaldo

Veramente una serata speciale alla scoperta della Croazia, attraverso racconti e im-magini inedite di un grande viaggiatore e di profondo conoscitore del Paese.

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DELEGAzIONE TOSCANA

PROGRAMMA

Hotel Londra Via Jacopo da Diacceto,18 - FIRENZE19.30 – 20.00 arrivi e aperitivo

20.00 - 20.45 Paolo Gerbaldo presenta “Viaggio in Croazia” 21.00 cena al Garden Lounge Restaurant

dell’Hotel Londra Il costo della serata sarà di €. 40

Per informazioni ed iscrizioni rispondere a questa mail o telefonare al nostro segretario Gianni Manuelli 349-44.21.133

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Workshop di Luca Bracali

Con grande piacere segnaliamo che il nostro socio CIGV di Pistoia, fotografo interna-zionale, in collaborazione con il Fuji Club Italia, tiene nei prossimi mesi, tre interes-santissimi workshop in Italia e all’estero.

Chi fosse interessato maggiori informazioni sul sito:

www.workshop.lucabracali.it

Luca Bracali è autore di numerose pubblicazioni e regista Rai, in questi corsi insegnerà l’arte della fotografia, combinata al viaggio come passione e stile di vita.

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DELEGAzIONE TOSCANA

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l e S E R AT E d e l l e d e l e g a z i o n i

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Soirées

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Soirées

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CIGV EMILIA ROMAGNA | 12 APRILE

reGGia di colorno

una bella giornata quella trascorsa dai nostri soci ed amici lo scorso 12 aprile alla Reggia di Colorno, in provincia di Parma. Il tempo è stato ottimo ed il gruppo, accompagnato dalla Sig.ra Laura Cova, di Visitparma, ha visitato GLi stupefacenti ambienti del palazzo. La sapiente guida ha raccontato la storia della Reggia con degli esilaranti aneddoti dei personaggi storici che si sono succeduti nel tempo e che molti dei quali … non si sa dove sono finiti!La Rocca di Colorno fu costruita nel 1337 da Azzo da Correggio con lo scopo di difen-dere l’Oltrepò. Appartenne alle famiglie dei Correggio e dei Terzi e fra il XVI e il XVII secolo fu ristrutturata da Barbara Sanseverino che la trasformò in un palazzo.Fu la sede di una raffinata corte e di una prestigiosa raccolta di dipinti di Tiziano, Cor-reggio, Mantegna e Raffaello. Nel 1612 passò ai Farnese. L’attuale aspetto del palazzo è dovuto a Francesco Farnese e all’architetto Ferdinando Bibbiena. Nel 1731, alla morte di Antonio Farnese, ultimo Duca di Parma, per discendenza materna il ducato passò a Carlo III di Borbone che trasferì a Napoli le collezioni e gli arredi del palazzo. Nei primi anni del 1800 il Ducato di Parme venne annesso da Napoleone alla Francia e lo stesso Napoleone lo dichiarò “Palazzo Imperiale”. Il Ducato fu assegnato alla moglie di Napoleone Maria Luigia d’Austria che ne fece una delle sue residenze preferite aggiungendo un ampio giardino alla francese. Dopo l’unità d’Italia il palazzo venne ceduto dai Savoia al Demanio dello Stato italiano, e nel 1870 venne acquistato dalla provincia di Parma. Dopo varie vicissitudini il palazzo, nel 1999, venne rinominato Reggia Ducale di Color-no e aperto ai visitatori.Terminata la visita il gruppo si è ritrovato un tipico ristorante della zona, con cibi nostra-li annaffiati da un ottimo lambrusco doc.Tutti i soci ed amici presenti sono stati molto contenti di questa iniziativa ed hanno ringraziato con il cuore il Presidente Gianni Bersani, vero motore propulsore della dele-gazione Emilia Romagna, con l’augurio di nuove giornate come questa.

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visita alla Reggia di Colorno

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Destinations i V I A G G I d e i s o c i d e l C l u b I t a l i a

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In questa sezione del CIGV Magazine pubblichiamo i contributi dei soci. Tutti gli iscritti sono invitati a partecipare.

Ecco le specifiche dei materiali da inviare:- testo una pagina (1500-2500 max battute spazi compresi)- 15-20 foto in alta risoluzione (come escono dalla macchina) da inviare al nostro segretario via www.wetransfer.com (sistema facile, rapido e gratuito)

Destinations

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l’ecosistema africanoBOTSwANA

DESTINAzIONE | BOTSwANA

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DESTINAzIONE | BOTSwANA

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Il delta dell’Okawango è uno degli ecosistemi africani meno esplorato di questo continente. Si tratta di un fiume, appunto l’Okawango, che nasce dalle montagne dell’Angola e anziché sfociare nel mare, sfocia nel deserto del Kalahari creando un delta unico al mondo.una cosa incredibile è quella che, se ci fermiamo un istante a osservare la vegetazione, ci si accorge che la stessa mette radici non nella terra ma nella sabbia!Vi è un’enorme quantità di animali attirati dalla presenza dell’acqua. La quasi totale inesistenza di strutture turistiche garantisce una vera immersione nella natura selvaggia.L’unico modo di visitare questo vero e proprio santuario naturalistico e, in ogni caso il più autentico, è in tenda in mezzo agli animali. Molteplici sono le sensazioni che io ho provato in questo viaggio: il ritorno alle origini, il capire che l’uomo in quella realtà non è al centro al mondo ma solo uno dei tanti esseri viventi.Inoltre la sensazione di vivere in un documentario facendo parte dello stesso e non solo un semplice spettatore, la percezione precisa del ciclo della vita e dell’istinto di sopravvivenza ormai dimenticato dall’uomo preso dal tran-tran di tutti i giorni nella realtà artificiale che lo stesso si è costruita attorno.La straordinaria sensazione di essere tornati indietro nel tempo in un’epoca in cui l’uomo non esisteva!un vero habitat incontaminato dove immortalare un’immagine sembra quasi imprigionare un ricordo da rivivere di volta in volta pensando a questi luoghi incredibili. Queste sono per me esperienze per cui val la pena vivere. Buon viaggio a tutti ed alla prossima avventura.

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DESTINAzIONE | BOTSwANA

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DESTINAzIONE | EGITTO

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il deserto biancoEGITTO

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il deserto biancoEGITTO

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DESTINAzIONE | EGITTO

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Dovevamo essere in quattro, poi in tre, poi in due e, infine, sola!Cosa fare? Rinunciare? Noooooooooo!Fidandomi delle rassicurazioni di Francesca dell’Agenzia Maurizio Levi, che non mi ha mai deluso, sono partita per quello che pensavo un viaggio difficoltoso e che, invece, si è rivelato un vero regalo della vita, accompagnata solo da due angeli custodi, le mie guide Mohamed e Yasser ai quali va un grande ringraziamento per la loro pazienza, bravura e gentilezza.Lasciato il traffico ed il caos del Cairo ci siamo diretti verso le formazioni basaltiche di Jebel Qattrani sovrastante la depressione di El Fayoum ed il lago Qarun. un sito con impressionanti maestosi alberi pietrificati, a dimostrazione di cos’era una volta il Sahara e circondati letteralmente da fossili affioranti numerosissimi, e un piccolo tempio isolato nel nulla “Kasr Es Sagha” risalente al Medio Regno e dedicato al dio Sobeck, il dio coccodrillo!Abbiamo quindi raggiunto le rovine di Dimeh Es Sebua, un’affascinate apparizione, quasi un’installazione di Fishel Rabinowicz; primo pic-nic in uno scenario incredibile, nel mezzo di un gioco di bocce per giganti. A fine giornata montaggio della tenda nell’hotel da un milione di stelle che si può trovare solo in deserto. Il mattino dopo, di buon’ora, partenza per wadi Heitan, dove troviamo resti pazzeschi di archaeoceti, cioè degli antichissimi progenitori delle odierne balene.I fossili mostrano resti di arti nascosti, testimoniando così l’evoluzione dei cetacei da forme di vita terrestri a forme di vita marine, con orgoglio patriottico riscontro che la cura con cui è stato sistemato il sito è dovuto anche alla collaborazione di un istituto italiano!Frastornata tra l’interesse per i fossili e il fascino delle formazioni rocciose modellate dal vento si parte verso Abu Muharek, un cordone di dune

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impressionante, circa 600 chilometri di lunghezza, impossibile da valicare anche dalle carovane che, fino al secolo scorso, percorrevano il Sahara. Il giorno successivo, attraverso un tavolato calcareo, senza mai incontrare esseri umani, ma solo qualche topo del deserto arriviamo alla Djara Cave, dove entriamo, dopo aver chiesto agli spiriti che la abitano il permesso, naturalmente. Si prosegue con una sosta in un campo di meloni particolari: pietre calcaree rotonde e cotte dal sole. Improvvisamente, un sogno, un paesaggio incredibile l’Aqabat (passaggio difficile), torrioni di roccia bianca immersi nelle dune, il contrasto tra il colore caldo della sabbia e il bianco del calcare è qualcosa di difficile

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da descrivere ed è come se gli occhi non bastassero per poter godere di un simile spettacolo!Da qui ci si immerge nel Deserto Bianco, banchi di sabbia color ocra e roccia bianca.un miracolo geologico fatto di pilastri calcarei e monoliti gessosi che, grazie al lavorio del vento, prendono forme di uomini, animali, funghi, fiori. Le sue dune sono interrotte da placche bianchissime formatesi dopo il ritiro di laghi e di paludi che, fino a metà dell’era terziaria, bagnavano questa regione. Sì perché qui c’era la savana, si cacciavano le gazzelle e vivevano i leoni. Oggi invece la sabbia copre una civiltà primordiale scivolata nell’oblio attraverso i secoli e nelle valli, in passato letto di enormi fiumi, il terreno è disseminato ora da miliardi di pietre scavate dal vento e da conchiglie fossili.Si sosta poi nell’oasi di farafra ma ogni volta è doloroso uscire da un paesaggio che a volte sento come allucinazione ed è una felicità rientrarci.L’oasi di Farafra mantiene inalterate le caratteristiche di comunità del deserto. Murales ingenui e simbolici dipinti sulle case: il viaggio alla Mecca in aereo o nave, momenti di vita vissuta da ricordare nel recupero di un’identità spirituale. Neanche le mummie, di recente scoperta, di Bahariya riescono ad affascinarmi quanto una natura dalla quale mi è difficile staccarmi anche la notte per dormire, perché anche di notte è uno spettacolo pazzescoNon ho ancora capito perché nel deserto io mi senta così bene, nel corpo e nello spirito, non so quanto volte ancora ci dovrò tornare per capirlo e non so se mai lo capirò; è difficile spiegare cosa significhi eliminare tutto il superfluo, tutto ciò che ci distrae dal sentire la vita nella sua essenza, non so trovare le parole, ma mi basta chiudere gli occhi per essere ancora là, sotto quel cielo così profondo e così vicino nello stesso tempo, con delle stelle che non assomigliano neanche lontanamente a quelle europee.

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Il deserto è un’infinita varietà di colori, sotto una luce instancabile, mai uguale, generosa di riflessi e avida di ombre; è l’immersione nell’ignoto, il naufragio nell’immenso, senza tempo. uno spazio sconfinato dove la nostra dimensione diventa quella di un granello di sabbia e si diventa parte del tutto; è svegliarsi la mattina con la meraviglia di un nuovo mattino, la straordinaria ebbrezza di respirare solamente, di vivere solamente.Dice un proverbio berbero: “Dio ha creato il deserto perché l’uomo potesse conoscere la propria anima” e ci sono momenti in cui ci si sente divorati dalla propria anima. Dopo aver conosciuto il deserto, non si può restare gli stessi e il più profondo dei desideri è: ritornarvi! Qui non si viene mai per la prima volta e quando te ne vai, non lo fai mai per sempre. Ha scritto Antoine de Saint Exupéry : “ Mi è sempre piaciuto il deserto, ci si siede su una duna di sabbia, non si vede nulla, non si sente nulla, eppure qualcosa risplende nel silenzio”.

DESTINAzIONE | EGITTO

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DESTINAzIONE | AzzORRE

AzzORREnel cuore dell’oceano

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Era da tempo che volevo vederle. Le Azzorre, le misteriose isole vulcaniche nate dal fondo dell’oceano, per alcuni la “vera” Atlantide, in pieno nord atlantico ma “riscaldate” dalla corrente del Golfo, meta di navigatori, tra cui Colombo che vi fece tappa nel 1492 di ritorno dall’America; sono lontano dalle rotte turistiche tradizionali, e per questo un po’ care da raggiungere; sono infatti meta di un turismo selezionato, spesso individuale, perlopiù di veri amanti della natura e della quiete.Per uno come me che faccio ancora foto a pellicola, rigorosamente in bianco e nero, con una vecchia Leica, queste isole sono state una

DESTINAzIONE | AzzORRE

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meta davvero interessante.Anche il clima è abbastanza selettivo, dato che a parte la breve estate, è quasi sempre piovoso o nuvoloso anche se abbastanza mite come temperatura. Sono in tutto nove isole principali più alcuni isolotti. Io ho visitato Sao Miguel e Terceira.Per andare alle Azzorre può essere necessario spesso far tappa a Lisbona dove si può essere piacevolmente “costretti” a fermarsi una notte. I voli infatti sono perlopiù della portoghese Tap o della compagnia isolana Sata, che nonostante abbiano piloti espertissimi che fanno spesso quelle rotte, riservano a volte degli atterraggi un po’ rocamboleschi a causa del perenne forte vento. Anche nel mio caso ho temuto che l’aereo mancasse la pista..; in un bar fuori dell’aeroporto di Terceira c’è una foto di un aereo che tocca la pista prima con l’ala che con le ruote!!!La città principale dell’isola di Sao Miguel, è Ponta Delgada, che è anche capitale delle Azzorre.Bella cittadina con strade in pietra vulcanica e case caratteristiche, l’hotel, davvero carino e antico, era in centro; è d’obbligo avere auto a noleggio per spostarsi. Anche se la città non riserva particolare interesse storico ci sono diversi scorci interessanti e soprattutto tantissimi ristorantini con ottimo cibo locale. Alle Azzorre il baccalà la fa da padrone. In un posto semplice, addirittura tipo friggitoria self service ho lì mangiato il pasticcio di baccalà più buono della mia vita.A una quarantina di minuti d’auto da Ponta c’è la più impressionante caldera vulcanica delle Azzorre, la Caldeira das Sete Cidades.Sono diversi laghi vulcanici (il più grande è Lagoa Azul) con la strada panoramica che ci gira intorno, in un paesaggio da sogno e quando ci sono andato io, nel mese di Aprile, c’era una nebbia che non si vedeva ad un metro ma che alla fine si aprì lasciando vedere l’incredibile paesaggio.

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Alle Azzorre il tempo può cambiare dalla nebbia alla pioggia al sole e viceversa anche dieci volte al giorno; il famoso anticiclone infatti, è spesso rapidamente “spostato” da forti venti che portano fronti di bassa pressione.un altro posto magico da vedere è il minuscolo porto di Capelas, un tempo partenza dei cacciatori di balene e capodogli che da lì partivano dopo averle avvistate in mare; è sotto una parete vulcanica a strapiombo, nera, alta centinaia di metri, il tutto avvolto nella nebbia fine; non c’era nessuno! Queste isole sono state tra gli ultimi paesi a interrompere la caccia alle balene, a metà anni ottanta, cosa che invece non hanno incredibilmente ancora

DESTINAzIONE | AzzORRE

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fatto il Giappone, le isole Faer Oer e l’Islanda.Poi c’è Ribeira Grande, graziosa cittadina, con belle chiese e splendidi palazzi; è la seconda in grandezza dell’isola; fu la sede dei primi coloni.Nell’interno c’è poi Furnas, un centro termale con acqua caldissima che esce dalle rocce e una vasca per i bagni. una specialità culinaria di Furnas, ma che si trova anche nelle “pastelarias” di tutta l’isola, è un pane dolciastro il “bolo levedo”, che si puo’ mangiare con marmellata, burro ma anche con cose salate. È buonissimo! A Sao Miguel ci sono stato un paio di giorni, sufficienti, se non si perde tempo, a vederla tutta, quindi con volo dall’aeroporto Nordela a quello di Lajes, mi sono spostato a Terceira. La selvaggia Terceira, sede storica, in estate, delle “touradas a corda” (pericolose corride in strada), la cui bellissima Angra do Heroìsmo, un tempo capitale delle Azzorre, è ricca di storia e nonostante un terribile terremoto nel 1980, ha tuttora splendidi palazzi, vie lastricate, chiese colorate e monumenti, tutti ricostruiti anche grazie agli aiuti degli Stati uniti che lì vicino hanno un’importante base militare. Qui avevo il mio hotel, grande, appena fuori città, a strapiombo su una impressionante scogliera lavica battuta dall’oceano, c’era pochissima gente, davvero pace e tranquillità assoluta. A dominare la città di Angra c’è il monte Brasil, vecchio cono vulcanico spento, come tantissimi altri disseminati per le isole. Le strade di Angra sono tutte di acciottolato di pietra lavica, nerissime e lucide, che staccano con le case bianche tutt’intorno. Il bel porto è dominato dall’alto dalla bella chiesa principale, Igreja da Misericòrdia, che guarda l’oceano. In centro tanti bei negozietti, drogherie che vendono enormi baccalà seccati e un bel mercatino alimentare davvero caratteristico, il Mercado Duque de Bragança.Altra bella cittadina è Praia della Vittoria, dall’altra parte dell’isola, punto

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di arrivo dei primi coloni di Terceira nel 1450, ha un grande e sicuro porto, stradine e piazze molto belle, che ho girato piacevolmente a piedi.Vere e proprie spiagge a Terceira non ce ne sono, dato che l’isola, come le altre è vulcanica, quindi molto pietrosa e accidentata, ma nella stagione calda, non quando c’ero io, ci sono diversi accessi al mare con moletti e piscine naturali di roccia nera, come ad esempio a Biscoitos. una ultima nota di gastronomia locale,a me sempre cara, è quella di provare l’ottimo vino dell’isola, il Verdelho, dal gusto forte del suolo vulcanico, magari come accompagnamento agli ottimi formaggi di mucca o di capra azzorriani o alle squisite e

DESTINAzIONE | AzzORRE

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enormi vongole cotte sulla piastra con burro, aglio e prezzemolo, o agli sgombri fritti, i saurels.Per concludere, se si è amanti di tutto questo, e si vuole qualcosa un po’ fuori dagli schemi e soprattutto se si è più viaggiatori che turisti, come noi del CIGV, vale veramente la pena visitare le Azzorre e meglio un po’ fuori stagione!

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Cartoline

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CARTOLINE | I SOCI IN VIAGGIO

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Cartoline

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Luca Frassi sulla London Eye a Londra, in Gran Bretagna

Renato Ganeo alla miniera di rame di El

Tenienta, in Cile

Ovidio Guaita all’ingresso dell’Hotel Majestic di Kuala Lumpur in Malesia

CARTOLINE | I SOCI IN VIAGGIO

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Renato Ganeo alla miniera di rame di El

Tenienta, in Cile

Luca Frassi alla Torre dell’Orologio a Tbilisi, in Georgia

Cristiana Fichi nel Parco Amboseli, in KENYA

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2003La mostra LE RAGIONI DEL VIAGGIO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze allo spazio BZF di Firenze con le foto dei soci.

2006La mostra VIAGGI E VIAGGIATORI è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze presso la Galleria il Bisontedi Firenze con le foto dei soci.

2004La mostra YEMEN - SULLA VIA CAROVANIERA DELL’INCENSO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio del Comune di Firenze allo spazio BZF di Firenze con le foto di Ovidio Guaita.

VIDEO | DEL CIGV

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2008La mostra I VOLTI DEL VIAGGIO è stata organizzata dalla delegazione toscana del CIGV con il patrocinio della Provincia di Firenze nella Limonaia di Palazzo Medici Riccardi con le foto di vanni Vannucci.

2013Presentazione del volume di Ovidio Guaita ed Elsa Bozzaotra AZERBAIGIAN. FASTI CAUCASICI TRA BAKU E SHEKI (London, Palidano Press, 2014).13 dicembre 2013, Four Seasons Hotel Firenze, gala del CIGV (Club Internazionale Grandi Viaggiatori).

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LI Dal Settecento fino alla Seconda guerra mondiale. Due secoli di lusso ai tropici, tra ventilatori a pale, verande, tè pomeridiani e stuoli di servitori. Molti in Asia ma anche nelle colonie africane e in Centro e Sud America. Una storia affascinante di lungimiranti investitori, pionieri e avventurieri costellata di nomi eccellenti come Raffles, Peninsula, Strand e Mount Nelson. Questa directory ci mostra i migliori esempi sopravvissuti dove sperimentare esperienze e atmosfere d’altri tempi.

L’autore, Paolo Gerbaldo, è inviato di Resorts Magazine. PP

numeri arretrati del CIGV Magazine

altre pubblicazioni del CIGV Club Italia

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Azerbaigian, “terra del fuoco” e del petrolio, di siti UNESCO e di archistar. Un Paese caucasico da sempre in bilico tra Occidente e Oriente. Terra di passaggio e di conquista che oggi, grazie alla ritrovata indipendenza, riscatta un passato difficile.

Un’esperienza di viaggio affascinante che ripercorre tappe evolutive comuni all’Europa, qui vissute con prospettive diverse all’ombra di monumenti sempre eclettici e oggi anche futuristici. PP

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fasti caucasici da Baku a Sheki

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