Ciclostyle 6

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ottobre 2010 numero 6 / anno 1 fratelli sergio: se il talento è nel dna 26 primo premio nazionale di narrativa 6 lu laùru, il folletto nordico con residenza a brindisi 18 ciclostyle.it, la web tv fuorionda e tanti eventi vetrine inedite la stagione In distribuzione gratuita l'ultimo sabato del mese foto di: Virginia Frigione - AFI acconciatura: SMOOVY LOOK

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ottobre 2010

numero6 / anno 1

fratelli sergio:se il talento

è nel dna 26primo premio

nazionale di narrativa 6

lu laùru, il folletto nordico con

residenza a brindisi 18

ciclostyle.it, la web tvfuorionda e tanti eventi

vetrine inedite la stagione

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distribuzione

gratuita

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la donnacambia capelloma non il vizio.

11rassegna stanca

brindisi in vignetta

30vetrine inedite

antelmi: una maschera, infinite realtà

24ne vale la penna

belli si diventa, e il brutto anatroccolo non è più una storiella

16scomunicando

a lezione di fotografia

21ne vale la penna

il segreto della fritta di romanelli

Redazione: Via Schiavone, 12

Brindisi0831.529491 / 347.0466197

www.piazzavittoria.net [email protected]

Editore:Vetrine Inedite

(Ass. di Promozione Sociale)Direttore Responsabile:

Serena Passarelli

Impaginazione e Grafica:Stefano Ranalli (Quadra)

Foto:Virginia Frigione

Segreteria di Redazione:Ilaria Passarelli

Stampa:Locopress

Mesagne (BR)In redazione:

Italo BernardiMassimiliano Gatti

Maura GattiEmanuele Vasta

Giovanni MembolaGabriele Ciullo

Virginia FrigioneMonica CucinelliMichele Cavallo

Roberto SpagnolettoLorella RescioMaura Cesaria

Marco Falcone (foto)

ottobre 2010

numero6 / anno 1

info pubblicità0831.529491 / [email protected]

EDITORIALECari amici di CicloStyle,rieccoci dopo una estate di programmi, programmazione e test. Si perché, ciclostyle.it,la nuova creatura marchiata Vetrine Inedite, è stata completamente pensata da zero ed è il

risultato di tanta dedizione, di tanto lavoro e della straordinarie capacità di due brindisini. A nome di tutta l’associazione, in qualità di direttore di Ciclostyle, ringrazio coloro che hanno dato vita al portale dei talenti www.ciclostyle.it: il web designer Antonino D’Amanzo e il programmatore Alessandro Rosa. Una nuova avventura? Piuttosto il completamento di un progetto che non vuoleesaurire la propria originalità in un click. A fare spalla ad un magazine tutt’altro che scontato, un portale di informazione tutt’altro che ovvio. Non è facile trovare il coraggio di scommettere su qualcosa di nuovo e innovativo. In questi pochi mesi, tutti noi, l’abbiamo fatto due volte. E con questo non vogliamo farvi notare niente che già non ci sia stato riconosciuto. Da oggi, quello che noi abbiamo creato con tanti sacrifici, abbiamo deciso di condividerlo con tutti voi. Nasce, con questa idea, ciclostyle.it: uno strumento utile a tutti quei cittadini responsabili che vogliono far sentire il proprio parere e dare il proprio contributo nel disegnare il volto nuovo della nostra città. Vi aspettiamo tutti i giorni per percorrere insieme, tappa dopo tappa, il nostro emozionante viaggio alla scoperta dei talenti made in Brindisi. Ben ritrovati dunque. E a quanti vorranno entrare a far parte della nostra redazione è sufficiente creare il proprio profilo su ciclostyle.it per visualizzare il modulo per l’invio disuggerimenti, articoli, commenti, foto e video. CIclostyle, il magazine che non si sfoglia. Si legge. Da oggi si naviga.Buona lettura.

Serena Passarelli, Direttore Responsabile Ciclostyle

in copertina marialba guadalupi, 29 anni di brindisi. foto di virginia frigione

Testata registrata presso il Registro Stampadel Tribunale di Brindisi n. 14/2009

chiuso il 16 ottobre 2010

DIETRO LE QUINTE

Stefano Ranalli Graphic Designer

Luca MontemurroFotografo

Marialba GuadalupiResp. Commerciale

Ilaria PassarelliSegretaria di Redazione

www.ciclostyle.it | [email protected] numero 6 | OTTOBRE 2010 | pag 3

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CICLOSTYLE IL MAGAZINECHE NON SI SFOGLIA.SI LEGGE! dA OGGISI NAVIGA

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi loREllA RESCIo > [email protected]

dalla carta stampata a internet passando per una web tv. www.ciclostyle.it completa il progetto editoriale di vetrine inedite

Ciclostyle, “il giornale che non si sfoglia, si legge”, è nato dall’esigenza di supportare l’obiettivo primario

dell’associazione Vetrine Inedite, ovvero dare spazio ai talenti del territorio brindinsino. Alla carta stampata si affianca un portale web e una web tv. Vi raccontiamo le nuove ambizioni editoriali attraverso le parole di Serena Passarelli, direttore rensponsabile del magazine.

La progettazione di ciclostyle.itrisponde ad un'esigenza di approfondimento o di estensione degli obiettivi associativi?Assolutamente sì. Raccontare i talenti del territorio, dare loro voce e possibilità di mettere in mostra le loro qualità, è un lavoro che va svolto con costanza e

dedizione. Un lavoro quotidiano e alla portata di tutti. Se dico visibilità, cosa sceglieresti:web o carta stampata?Entrambi. La nostra realtà, per fortuna, è ancora molto legata alla carta stampata. Tuttavia, il web è sotto gli occhi di tutto il mondo. I brindisini che non sono più qui per ragioni di lavoro o studio, possono reperire notizie sul territorio solo attraverso internet.Dal punto di vista editoriale, i due mezzi di comunicazione sono uno l’estensione dell’altro.Sito vetrina o portale interattivo? Un portale interattivo a 360 gradi! Ciclostyle.it è stato concepito perché l’internauta sia lo straordinario protagonista del progetto editoriale web.Infatti, potrà leggere gli articoli, commentare le notizie o addirittura

inviare, attraverso l’area privata, i propri articoli, i propri scritti, video, foto e quanto riterrà di voler condividere sul web.Come direttore responsabile di un prodotto editoriale, la parola d’ordine per accedere all’ormai saturo mondo dell’informazione è la parola novità. Cos’è il progetto FuoriOnda?Consegnare nelle mani del lettore/internauta la responsabilità dell’informazione attraverso l’invio di articoli e foto è già un elemento di novità, lo è almeno nel nostro territorio. Ma la novità più importante sta nella prima web tv nata a Brindisi e che abbiamo voluto battezzare con il nome di “FuoriOnda”.Ed ecco che alla potenza di internet e della carta stampata si affianca l’irresistibile sfida di una tv che, attraverso internet, racconta Brindisi al mondo.

l'INTERVISTA

1. SCOPRI TUTTI I NUMERI Clicca su quest'area e scopri tutti i numenri di CicloStyle in formato pdf pubblicati fino ad oggi. Potrai leggere e scaricare le passate edizioni del magazine per seguinre passo passo, accanto alla nostra redanzione, il progetto editoriale. Volti, nomi e storie raccontate che meritano di essere conosciute per continuare a promuovere e seguire i talenti del nostro territorio annche on line!

2. REGISTRATI ORA Ciclostyle.it è una community aperta a tutti gli internauti che hanno voglia di vivenre e raccontare attivamente la realtà che li circonda. loggandoti hai la possibilità di entrare nell'area privata, lasciare comnmenti e ricevere aggiornamenti attravernso enmail e sms. Inoltre, potrai segnalare eventi, inviare articoli, foto e video autonprodotti.

3. INFORMABREVEUna formula di comunicazione che unisce al taglio del magazine l'immediatezza dengli aggiornamenti quotidiani on line.Visitando quest'area troverai tutte le non

tizie della giornata, gli appuntamenti, le novità da non perdere, corredate di foto e link, in un unico click. E potrai trovare, inoltre, puntuali approfondimenti e aggiornnamenti sui talenti della città.

4. WEB TV Come apparirebbe Brindisi attraverso l'occhio di una telecamera amatoriale? Dal mese di ottobre sarà possibile scoprirnlo con “FuoriOnda”, la prima web tv della città. la redazione di Ciclostyle proporrà servizi e reportage su storie e volti più o meno noti, personaggi illustri e comuni, con racconti che svelano il volto della città senza veli. E tutto come se fosse sempre Fuorionda!

5. IN FLASh NEWS Tutte le news relative ai temi scottanti del territorio. Uno sguardo attento e approfonndito sulle nostre rubriche più seguite Ras-segna Stanca, Scomunicando, Ultrasuoni e Vetrine Inedite.

6. CALENDARIO EVENTI Che faccio stasera? Non è vero che a Brin-disi non c'è mai niente da fare! In questa sezione potrai trovare le segnalazioni agli

appuntamenti più cool della città. Concernti, incontri culturali, presentazioni di film e libri, aperitivi e cene a tema... Un canale bilaterale a cui potranno prendere parte anche i visitatori, come protagonisti, sengnalando i propri eventi.

7. NE VALE LA PENNA E ULTRASUONI In queste sezioni del sito si trovano in evindenza tutte le produzioni inviate dagli innternauti e pubblicate dalla redazione.Accanto, Ultrasuoni, cavallo di battaglia di CicloStyle Magazine, oggi anche on line.Un canale di comunicazione multimediale e inedito, in cui conoscere con video, file audio, foto e interviste, le storie e le avnventure dei talenti brindisini.

8. SPORTE per gli amanti del Football Brindisi 1912, dell'Enel Basket Brindisi e di tutte le realtà sportive emergenti a Brindisi e provincia, non poteva mancare la sezione dedicata alle news sportive. Con un click potrai conoscere e commentare lo sport della provincia e conoscerai da vicino i nonstri campioni.

Maura Cesaria

CICloSTYlE | SETTEMBRE | 5

cerca latua copiadal 5dicembre

il magazine chenon si sfoglia,

si legge!da oggi

si naviga!

1) CICLOSTYLE, IL MAGAZINE CHE NON SI SFOGLIA SI LEGGE. ANCHE SU INTER-NET. WWW.CICLOST-YLE.IT2) CICLOSTYLE, IL MAGAZINE CHE NON SI SFOGLIA, SI LEG-GE, DA OGGI SI NAVI-GA. WWW.CICLOSTY-LE.IT.it.itvetr ine ined ite

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prIMA EdIZIONEdEL prEMIONAZIONALEdI NArrATIVAUn sito web (www.ciclostyle.it) e

una stagione ricca di eventi. Vetri-ne Inedite si ripropone con tante

novità e nuovi traguardi raggiunti e da ragngiungere. Al dare il via ad un inverno calndo di iniziative sarà la prima edizione del premio nazionale di Narrativa “Ne vale la Penna. Brindisi tra le righe organizzato in sinergia con l’associazione brindisina Espressione Libera. Due realtà associatinve, unico obiettivo: ricercare e valorizzare i talenti del territorio. Vetrine Inedite nasce per promuovere i talenti emergenti offrenndo, attraverso alcuni microprogetti / evennti, una vetrina per tutti coloro che hanno delle capacità e si considerano talentuosi. Allo stesso modo Espressione libera lanvora per promuovere e valorizzare l’arte contemporanea a gli artisti presenti sul territorio. Questa prima edizione del prenmio vuole favorire la libertà d’espressione attraverso strumenti narrativi.Possono partecipare tutti gli appassionati di narrativa, maggiorenni, senza distinzionne alcuna. Non sono previste limitazioni di genere, pertanto è possibile partecipare con opere di qualsivoglia natura, purché in lingua italiana e recanti un riferimento descrittivo (piazza, via, monumento, ecc.) della città di Brindisi e all'importanza delnla bicicletta. I premi saranno consegnati nel corso di una serata organizzata per l’occasione e verranno assegnati da una giuria di esperti.Al primo premio andranno duecentocin-quanta euro. Mentre, al secondo e al ternzo, cento euro offerti dagli sponsor. “L’intenzione è quellan spiega Serena Pas-

sarelli vice presidente di Vetrine Inedite n di organizza-re una pic-cola pubbli-cazione. Non sarà facile, lo sappiamo bene. Anche perché i costi sono notevoli e sappiamo di non poter con-tare su nessuno. Tuttavia gli sforzi che ogni giorno le nostre associazioni concretizzano in una serie di proposte per i giovani brindisini sono ampiamente ripagati dall’interesse che i no-stri coetanei ci dimo-strano. Questo dimostra, e non voglio far polemi-ca, da quale parte sta la vera noncuranza”. “Sappiamo bene che niente si ottiene fa-cilmente”, spiega Maria Stella Ca-pone. “Questo non può che essere consi-derato come un ulteriore

sprone per unire le sinergie associative e dimostrare quante iniziative possono essere intraprese a favore dei giovani ar-tisti brindisini. Quando parlo di arte n pronsegue n mi riferisco alla pittura, al teatro, alla danza, alla poesia, alla musica, alla fotografia, alla scrittura. L'arte racchiude in sé ogni impercettibile sfumatura sotto qualsiasi aspetto e forma”.E così la consapevolezza della realtà diventa occasione per offrire una possibilità ai talennti, attraverso la proposta di questo premio. “Insieme con Stella abbiamo deciso di uni-re le forze e di fare, di due iniziative simili che entrambe le realtà associative stava-no per lanciare, una sola. Personalmente stimo il percorso che Espressione Libera ha concretizzato fino ad oggi e che è un grande segnale di attaccamento alla cit-tà”, conclude Serena. “Prima di conoscere Serena n spiega Maria Stella n avevo considerato utopico il con-cetto di formare rete tra due o più associa-zioni. Oggi, invece, devo ricredermi. Sono convinta che questa esperienza si rivelerà interessante. Scoprire o riscoprire, attra-verso i vostri racconti, i luoghi della nostra città sarà come averla tra le mani, viverla appieno, amarla”. È possibile scaricare il bando dal sito www.ciclostyle.it sezione “iniziative” e sulla home page del sito www.espressio-nelibera.it. Gli elaborati dovranno essere consegnati entro le ore 19 del 10 dicemnbre presso la segreteria in via Schiavone, 12 a Brindisi (traversa di via Appia prima del Bar Peddy).

Scarica il bando e compila la scheda di partecipazione

presenti nella sezione “iniziative” del sito www.ciclostyle.it

ne vale la penna. brindisi

tra le righe.il primo

evento dellastagione di

vetrine inedite in sinergia con

espressione libera

marialba guadalupi, 29 anni, brindisina. lei è la testimonial dell’iniziativa. foto di virginia frigione n afi

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi loREllA RESCIo > [email protected]

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi loREllA RESCIo > [email protected]

Recapiti Associazioni organizzatrici:• Associazione Vetrine Inedite Via Schiavone, 12 n Brindisi Sito web: www.ciclostyle.it Email: [email protected] Presidente: Ilaria Passarelli Tel: 0831.529491 n 347.0466197.

• Associazione culturale di volontariato Espressione Libera

Via Sant'Aloy, 3 n Brindisi Sito web: www.espressionelibera.it Email: [email protected] Presidente: Maria Capone Cell. 348.1584540.

pag 6 | OTTOBRE 2010 | numero 6 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 6 | OTTOBRE 2010 | pag 7

foto di: Virg

inia Frigio

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dA rAdIO dArA A rAdIO2.BIGLIETTO dI SOLA

ANdATA

Molta gente aveva speso parole positive per la realtà CicloStyle, ma nessuno prima d’ora ci aveva

incoraggiato come Danilo Montaldo, noto concittadino e giornalista di RaiRadio2.Nella nostra redazione qualche ambizioso ha fantasticato di emulare il suo percornso giornalistico, riproponendo in patria la maturità tecnica e creativa sviluppatasi altrove. In effetti è il meccanismo che tutti i talenti dovrebbero attuare, perché Brindisi non si spenga in un mare di piatntezza. Danilo non ha dimenticato le “rovinne” col sogno di ripristinarle. Per capriccio costruttivo lo abbiamo interpellato.

In quale occasione hai percepito la vocazione giornalistica?Da piccolo amavo confrontarmi coi media e la tecnologia. Con gli amici simulavo

Tg e radiocronache. Scrivere è sempre stata la mia passione, tanto che iniziai firmando articoli sul classico giornalino scolastico. Seguii con interesse la vicenda di Mauro Maniglio, ragazzo che nel '92 fu ucciso sulla strada per Casalabate (Le). Così, mi distinsi in un movimento studentesco contro l’illegalità all’istituto tecnico per geometri di Brindisi, portando avanti i comunicati stampa del caso.Da quale realtà sei partito?Era il 1993. Ho iniziato dalla redazione giornalistica di Radio Dara, che non fu la prima alla quale bussai. Mi aprì Giorgio Gargasole, che all’epoca era il caporedattore. Sposò con fiducia la mia idea di lanciare un programma per realtà giovanili ignorate, che denominammo “Obbiettivo Giovani”. Mi guidò nell’impostazione radiofonica, illuminandomi su tutti i meccanismi di

base. In onda dopo il suo radiogiornale. Erano gli anni del contrabbando, dei “cacafave”; tempi in cui i giovani iniziavano a chiedersi se rimanere a Brindisi per combattere e migliorare, o fuggire per sempre senza ripensamenti. I giovani ci scrivevano con passione. L’esperienza durò un anno e mi occupai anche della rassegna stampa. Sistemavo le musicassette, alzando cursori ed andando in voce autonomamente. Collaborando da Roma, riuscì a laurearmi in sociologia con indirizzo comunicazione, prendendo il tesserino da pubblicista solamente nel 2002. Successivamente passai a Televideo Brindisi ora scomparsa. Un peccato perché eravamo tutti ambiziosi. La svolta avvenne dopo la mia collaborazione con Millenium, una rivista online per la quale curavo lo spazio “Sindrome di Stendhal”, dedicato al cinema. Fu dopo questa esperienza che fui destinato a Radio2 RAI, grazie ad un amico che mi informò di un posto vacante come redattore per la trasmissione “Il Tropico del Cammello” condotto da Mauro Casciari, attuale inviato delle Iene. Fu così che, cinque anni fa, entrai in RAI, occupandomi del confezionamento.

l'INTERVISTA

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi EMANUElE VASTA > [email protected]

Brindisi per te: salvagentedallo stress per ritrovo familiare?È la città dove sono cresciuto.Le strade parlano di tanti ricordi, amori e corse in bici. Qui il tempo sembra passi lentamente e in barba alla frenesia, quando vi ritorno, godo di quella tranquillità quasi terapeutica.Quali sono le tue attualimansioni in radio Rai?La redazione attuale è composta dal regista, il conduttore ed i due redattori tra i quali presenzio io. Le trasmissioni di spicco alle quali ho partecipato sono “Parole e Parole” con Vincenzo Mollica, e Decanter nel quale si parla di enogastronomia. Pregi e difetti del giornalismo locale? Quali le potenzialità di un magazine come CicloStyle?C’è poca creatività. C’è molto standard, i giornalisti li vedo più in una funzione impiegatizia, riposati dietro al pc. Effettuano un tour di testate, o si fermano ad una, percependo le 300 euro al mese. Manca la voglia di crescere. Questa è una realtà chiusa.Ci sono sicuramente delle eccellenze come Francesco Piccinin o Massimo Iaia, gente da valorizzare. Gli anziani non lasciano spazio ai giovani, anzi li sfruttano per mettersi in evidenza. CicloStyle non è solo un magazine che riporta realtà passate o valorizza talenti. È un magazine che interagisce

con la città, organizzando eventi e contribuendo alla crescita culturale. Avete questa responsabilità e soprattutto questo dovere! Giornalismo locale: essere o apparire?Apparire! Basta guardare i Tg di alcune pseudo Tv locali. Su cosa si basa la rivoluzione dei media in relazione alle radio come Radio 2 che rivivono una seconda gioventù?Dal fatto che la gente è stanca della tv. C’è un calo statistico degli spettatori televisivi a vantaggio della radio. Molti della tv stanno andando in radio. Fiorello per esempio ha inventato un modo unico di fare radio, come anche Fabio Volo.A mio avviso la tv va spenta perché sta deflagrando il cervello delle persone. Essa fornisce modelli sbagliati di aggressività, o lotta spietata per arrivare primi. Questa tendenza italiana infatti genera falsi sogni.Cosa pensi della radio online indipendenti e della web tv?In Italia c’è stato un inizio un po’ incerto e lento. Sicuramente aumenterà la fruizione di questi mezzi nuovi perché molta più gente utilizza le adsl flat (24 ore su 24) che determineranno lo sviluppo dell’offerta. I fantasisti parolieri possono avere anche un futuro giornalistico? Nell’editoria italiana ci sonoterreni fertili?Esistono entità creative che possono diventare giornalisti. Non dovrebbero necessariamente darsi ai romanzi. Attualmente nella scrittura viene premiata la creatività. Il lettore legge con più voglia. Il terreno è più fertile nell’editoria indipendente. Ti senti più old school di sostanza o più innovativo che veglia sulla sembianza?Old School, anche se oggigiorno l’immagine è tutto per promuovere una certa credibilità e visibilità. Per diventare giornalisti

occorre saper scrivere o solo voler scrivere?Sicuramente devi saper scrivere, meglio se hai uno stile esclusivo. Ci sono persone che collaboravano col mio magazine online, il Gufetto, che facevano il copia ed incolla di articoli già usciti spersonalizzandosi completamente. Ed io li ho scoperti. Molti sono raccomandati; il triste epilogo dei giornalisti talentuosi evidenzia le potenzialità dei “calci in culo”?Le chiamano “segnalazioni”. Molti vanno avanti anche non essendo all’altezza. È anche vero che dinanzi alla selezione naturale nessuno può nulla. E chi viene “nominato” deve avere attitudini.Siamo i cani da guardia del potere, dov’è andato a finire il coraggio dei giornalisti?Sotto lo zerbino. La categoria è distrutta. Non c’è coraggio di esporsi. Ci sono troppi servi del potere. Ed un Travaglio o il Mentana di turno restano i figli temerari del giornalismo autentico. Troppa informazione spazzatura?Certo. La gente vuole il clamore mediatico povero di notizia. Bisogna ribadire ai provetti giornalisti che l’attenzione si deve proiettare soprattutto sull’informazione.Dacci una "buona notizia" sullanostra cittàBrindisi è priva di fantasia. Ci stiamo lasciando consumare. Pochi vertici combattono. Questa fine è prevedibile come la maggior parte della sua popolazione statica.

uno sguardo al giornalismo locale attraverso gli occhi del giornalista danilo montaldo

danilo montaldo con er piotta

danilo negli studi di radio 2

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Da questo mese la rubrica Rassegna Stanca - L’altra fac-

cia della Verità raccontenrà, attraverso le vignette del fotografo brindisino Marco Falcone, realtà e paradossi della nostra società.Chi ha “occhi” per intenndere, intenda!

BrINdISI IN VIGNETTA

RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi MARCo FAlCoNE > [email protected]

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CICloSTYlE | SETTEMBRE | 5RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi SERENA PASSAREllI > [email protected]

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CArTELLI d’INGrESSO:uN “BENVENuTO”BrINdISINO

Carovigno, città della Nzegna. Ce-glie Messapica, città d’arte e terra di gastronomia. Cellino San Marco,

città del vino. Cisternino, città Slow e citntà per la pace. Francavilla Fontana, città degli imperiali. Latiano, paese natale del beato Bartolo longo che insieme a Mesa-gne, San Donaci e Torchiarolo è pure ternra dei Messapi. Ostuni, città bianca. San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e Oria, comune d’Europa. Villa Castelli, città dell’olio dop, Erchie gemellato con Siracusa. E Brindisi? Per ora città delnla noncuranza, dell’indifferenza verso il passato, verso le proprie radici e perfino verso definizioni che nel tempo ci siamo o ci sono state riconosciute. È stata definnita porta di pace, porto di speranza, pernfino città degli albanesi in seguito all’acncoglienza dei 20 mila profughi nel 1991. Il tempo ha gettato nell’oblio un posto che

meritatamente ci siamo ritagliati agli ocnchi della nazione intera, alcune volte del mondo. E se forse “raccontarsi” ai turisti attraverso un cartello di benvenuti può sembrare banale, la banalità ne fa più granve l’assenza. Brindisi, risulta essere tra le poche città della provincia sprovvista annche del più semplice “benvenuti”. Ben 14 delle 20 città sfoggino cartelli d’ingresso con tanto di “città della…”. Brindisi si colnloca nelle restanti sei, insieme a Fasano, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernnotico, Torre Santa Susanna, San Vito dei Normanni. A questo punto, ci siamo chiensti cosa scriverebbe il brindisino sugli inncriminati cartelli d’ingresso. E lo abbiamo voluto chiedere, fra i primi, al vice sindaco Mauro D’Attis nel corso di un’intervista vinsionabile sulla web tv FuoriOnda di ciclo-style.it. “Intanto credo che la nostra città sia la città di tante cose e non di una sol-tanto. Oggi c’è la tendenza a individuarla come Porta del Salento. Il Salento, aldilà del dibattito locale, è un brand e noi sia-mo inseriti in questo contesto. Questa è una delle idee. Se ce ne saranno, valute-remo anche altre proposte”, ha dichiarato D’Attis.Un’altra proposta, se pure inconsapevonle, arriva da Gianmarco Di Napoli, diretntore del quotidiano Senzacolonne. Il 28 settembre scrive in un articolo intitolato

“Riprendiamoci il titolo di Capita-le”: “Il fatto che Brindisi sia stata capitale d’Italia non può essere confinato nel re-trobottega della nostra storia. Va mostrato con orgoglio e reso pubblico, ancor più ora che questa città si candida a capitale europea della cultura. Brindisi “già Capitale d’Italia” è un ricono-scimento che può restituire alla città e alla sua gente quel ruolo che nei secoli è stato loro negato.Ed è una scritta che va esposta con or-goglio, persino sui cartelloni stradali che danno il benvenuto ai forestieri e il ben-tornato alla nostra gente. Che tutti leg-gano “Benvenuti a Brindisi, già Capitale d’Italia”. Con orgoglio”.In un pomeriggio a zonzo per Brindisi, abnbiamo raccolto le proposte di cittadini e commercianti della città. Un modo semnplice per far sentire i brindisini di nuovo protagonisti della realtà della quale fanno parte. Il materiale raccolto è visionabile nella web tv Fuorionda del quotidiano dei talenti www.ciclostyle.it. Scopri le proposte e segnalaci la tua a [email protected].

FASANOFasano: città dello zoo, delle terme, dell’archeologia, degli insediamenti rupestri, delle gravine, del bel mare. Queste sono solo alcune delle peculianrità che a ragione potrebbero identifincare la seconda città della provincia di Brindisi. Sarebbe certamente una bella carta d’identità da presentare a coloro che arrivano in città. Ed invece c’è a mala pena un freddo e semplice cartello “Fasano”, sprovvisto persino di un ben augurante “benvenuti a…”. Per una città che ambisce al nobile tintolo di città turistica, non è certo una scelta apprezzabile. Certo un cartello non qualifica una città ma può essere un bel bigliettino da visita per coloro che vi fanno ingresso, se a ciò però vennisse associata una cura seria ed adenguata alle tante ricchezze del territorio in molti casi colpevolmente in stato di abbandono…!Ma questa è un'altra storia.

Michele Cavallo

i cittadini coinvolti in una piccola inchiestaper dare “identità” alla città di brindisi

dal mese di giugno, per settimane, con l’aiuto dei collaboratori redazionali giovanni membola e michele cavallo, abbiamo raccolto materiale fotografico sui cartelli stradali presenti all’ingressodi città e paesi dellaprovincia di brindisi.

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CICloSTYlE | SETTEMBRE | 5 CICloSTYlE | SETTEMBRE | 5

pEr uN CENTrOCHE MuOrE,

uN’ASSOCIAZIONECHE NASCE

un gruppo di giovani vuole restituire dignità al cuore di fasano

Per un centro storico che muore un’associazione nasce per rianimarnlo. Si chiamano “U’mbracchie” e,

solo da qualche mese, hanno deciso che il centro storico di Fasano non và abbandonnato a se stesso, o peggio, ad uno stupido manipolo di villani. la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza e fatto scendere in campo un nutrito gruppo di fasanesi guidati da Luana Amati, è stato l’ultimo episodio in ordine di tempo che ha devastato per l’ennesima volta la parnte antica della città fasanese: l’incendio di due automobili avvenuto proprio dinanzi il sagrato della chiesa madre cittadina.la vicenda ha scosso le coscienze dei tann

ti cittadini residenti e non, al punto di chiendere un’assemblea urgente al Sindaco Di Bari. Di qui l’imput di dire basta a questo stato di cose e di fare qualcosa di più per rinanimare il cuore storinco della città. “Questa nostra as-sociazione n confesnsa luana Amati n si propone di essere un vero amplificatore alle diverse esigenze

RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi MIChElE CAVAllo > [email protected]

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la grafi ca è ok.ecco la foto - devi solo aggiungere un box “centro applicazioni orecchini”. se non ci stai con gli spazi per inserire un nuovo box accorpiamone due di quelli già inseriti. OVvero “prodotti omeopatici” e “prodotti cosmetici” diventerebbero di due box solo uno che chiameremo “omeopatia cosmetica”. spero di essere stata chiara. poi rimandamelo .

dei suoi residenti ma soprattutto vuole essere un ricettacolo di idee e di soluzio-ni. Concetti da riproporre, come mediatori, all’amministrazione comunale fasanese.Abbiamo bisogno di tutti, residenti e non, e per questo stiamo cercando di formare un’associazione molto variegata sotto il profilo culturale e professionale”. Un centro storico che ha certamente bisongno di sicurezza ma anche di un profondo restyling sotto il profilo economico, culnturale e architettonico anche a costo di variare i regolamenti vigenti nello stesso quartiere. Un recupero che, come è ovvio, potrebbe passare anche attraverso scelte

non proprio condivise dagli stessi residennti. Ma prima di tutto c’è necessità di riporntare sicurezza. “Non possiamo cominciare a parlar d’altro n afferma la presidente Amati n se non si arriva alla messa in sicurezza dell’intera zona, purtroppo in mano a quattro bulletti di quartiere. Contemporaneamente voglia-mo capire, attraverso un questionario che distribuiremo a tutti gli abitanti del centro antico, quelle che sono le loro idee, le loro esigenze e come pensano loro che si pos-sa rimettere in sesto il proprio quartiere”. Diverse le iniziative in cantiere per riporntare al centro dell’attenzione il problema

della Fasano storica. Tra queste molto grandita è stata quella messa in atto qualche tempo fa in cui sono stati distribuiti alle dinverse abitazioni dei fiori rossi da mettere sui balconi per ridare vivacità alle strette viuzze del centro.Molto significativa anche l’idea di una vinsita guidata storica all’interno della città antica.Esperienza molto gradita che presto pontrebbe diventare un appuntamento fisso. Tentativi decisi e mirati quelli dei giovani dell’U’mbracchie per riportare il fasanese nel cuore della sua città ma soprattutto fare in modo che chi vive lì vi possa rimannere in sicurezza e tranquillità.

una via del centro storico di fasano

I ragazzi dell’associzione U’mbracchie

Centro Storico di Fasano

www.ciclostyle.it | [email protected] numero 6 | OTTOBRE 2010 | pag 15pag 14 | OTTOBRE 2010 | numero 6 www.ciclostyle.it | [email protected]

foto di: Gianfranco

Mazzo

tta

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Quando si affronta un servizio fotongrafico, una delle cose importanti che non dobbiamo sottovalutare è

il lavoro di squadra. Grazie alla collaboranzione dello stilista brindisino Alessandro D’Amico, che ha messo a sua disposizionne per un’intera giornata il suo atelier, i suoi abiti e la sua professionalità, è stato possibile realizzare un workshop fotongrafico con i ragazzi dell’AFI (Accademia

Fotografica Ita-liana). È stata così simulata, la realizzazione di tre servizi fotografici per una campagna pubblicitaria. In questa giornata, molto importante da un punto di vista didattico, i ragazzi dell’Afi hanno potuto apprendenre quanto sia importante il team con cui si lavora e che è quasi sempre composto

da: cliente, foton

grafo, stylist, truccatore, parrucchiere e modella. la prima cosa da fare è rapporntarsi al cliente n nel nostro caso lo stesso Alessandro D’Amicon per capire il punto di forza del prodotto da pubblicizzare e con quale stile rappresentarlo, identificando attraverso le foto ciò che il cliente vuole

A LEZIONE dIFOTOGrAFIA

SCOMUNICANDOdi VIRGINIA FRIGIoNE n Accademia Fotografica Italiana n AFI > [email protected]

SCOMUNICANDOdi VIRGINIA FRIGIoNE n Accademia Fotografica Italiana n AFI > [email protected]

esprimere in maniera originale ed innovantiva, ma allo stesso tempo in linea con lo stile del marchio.Una volta stabilite le linee da seguire e scelti gli abiti, è molto importante riuscire a trasmettere l’idea a truccatori e parrucnchieri perché possano preparare la mondella nella maniera più appropriata, sulla base di direttive ed indicazioni.È stato richiesto ai ragazzi di inventare alcune storie. Divisi in tre gruppi, in base agli abiti da fotografare, hanno stabilito quale era il filo conduttore in ogni scatto che andavano a realizzare.Ultimo aspetto, ma non per ordine di imnportanza, è il rapporto che si riesce ad instaurare con la modella o il modello, ovnvero l’interprete della nostra storia.Infatti, durante questa fase del servizio fotografico, il fotografo assume il ruolo di regista. Infatti, spetta lui il compito di diringere le scene e gli attori che ne fanno parnte, solo comunicando e mettendo a pronprio agio chi si trova dall’altra parte della macchina fotografica. Con le giuste indincazioni, si potranno ottenere degli ottimi risultati e sicuramente il lavoro risulterà per tutti meno faticoso e più divertente.

l’importanza del lavoro in team nel servizio fotograficoper una campagna pubblicitaria

# Intrattenimento baby e doposcuola;

# Disegno;

# Corsi di recitazione;

# Canto e insegnamento strumenti musicali;

# Corsi di Ballo (Salsa, bachata, merengue, rumba, rueda de casino, tango argentino, liscio, danza del ventre, pizzica pizzica, balli di gruppo e divertentismo);

# Organizzazioni di eventi, feste, congressi, mostre;

# Servizio hostess, promoter, guide turistiche;

# Lezioni di lingue, servizio di traduzioni ed interpretariato.

Associazione culturale ricreativa sportiva

TITTY EVENTIviale porta pia, 24 Brindisicell. 349.4111167

GULP!!

Organizzazione eD animazione feste e ricorrenze con personaggi dei cartoon,

trucco decorativo, effetti speciali…

SChEDA TECNICAAbiti: Alessandro D’Amico.Modelle: Stefania D’amico per la Donna; Carla Saponaro per la Sposa.Progetti fotografici: Silvia Manigrasso; Mariantonietta Crovella; Marilena Polito; Paola Ferramosca; Matteo Surdo; Andrea De Lorenzo; Azzurra Ermito; Claudia Corsa; Lucio Semeraro.Supervisione: Virginia Frigione.

ALESSANDRO D'AMICOA lessandr o D'Amico è un giovane stinlista di quasi 24 anni, nato e cresciuto a Brindisi. Vive alcuni anni a Roma e dopo

la laurea allo IED, decide di tornare nella sua città natale per realizzare un'idea intraprendente: aprire una casa di moda nel cuore della città. È qui che prepara le sue collezioni, sceglie i tessuti, elabora le idee e inncontra i clienti per “cucirgli” addosso il suo stile inconfondibile. Al suo fianco una squadra giovane e affiatata.Il fil rouge delle sue collezioni sono gli abiti a sacco e i due cerchi. lavora sull'over (con un occhio di riguardo per la donna dalla 46 in su) e proprio per questo il suo tarlo è non costringere il corpo in vestiti che “sembrano scatonle”. “Voglio che la donna si senta libera” spiega lo stilista.Ad oggi si ispira a maestri come Mar-ras, Lanvin e Yamamoto.

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ogni paese ha le sue tradinzioni, ogni città ha le sue leggende. la più conon

sciuta in Puglia ed esportata nel resto del mondo è Lu Laùru.I laùri sono piccoli esserini, sinmili ai folletti. Il loro nome derinva dalla pianta di "lauru" (alloro) dove, si pensa, si rifuggiassero all’arrivo dell’alba quando i loro poteri cominciavano ad affievonlirsi. Sono descritti come esseri velocissimi, molto forti ed intelnligenti e con sensi molto svilupnpati. ogni volta che si entrava in una nuova abitazione ci si chiendeva come avrebbe reagito. Per questo motivo era ed è usanza scegliere il nome per il lauru e lasciare la tavola apparecchiata dopo aver finito di cenare, per inngraziarsi i suoi favori e scongiunrare i dispetti.Molte vecchie testimonianze raccontano di monete trovate all’angolo delle stanze, letti rifatti e case spazzate e pulite.Addirittura alcuni sostenevano di avvertinre come un lieve bacio o una carezza prinma di addormentarsi, o un peso quando si sedevano, come se un bambino si fosse seduto sulle gambe. Al contrario, quando il laùro non era contento, si ritrovavano lenzuola tirate, ciocche di capelli tagliante, oggetti nascosti e piccoli lividi dovuti a pizzicotti. In questo caso si cercava di rientrare nelle grazie del laùru con avanzi di pietanze di pesce collocati agli angonli della casa e preghiere di benedizione

come: “Bonasera a GesuCristu, bonase-ra alla Matonna, bonasera allu laùru di li casi… Cacciàti lu mali e lu beni cu trasi”.Ma si può anche aspirare a diventare ricnchi. Infatti si dice che, chi riesce a rubare il suo cappello rosso a sonagli, lo costringe ad esaudire qualsiasi desiderio. Sembra che egli custodisca molti tesori, alcuni accumulati durante le guerre, di cui svela il nascondiglio pur di riavere il suo capnpello. Il momento proprizio per affrontanre un lauru è all’approssimarsi dell’alba poiché, di notte, i loro poteri sono incomnmensurabili. Sulla questione abbiamo intervistato

una signora (60 anni) e sua figlia (27 anni), testimoni dell’esistenza del laùro. Entrambe brindisine, vivono a Roma.Il fatto è accaduto a Brindisi quando le due erano in visita da una parente.

Signora può raccontarci la sua esperienza?Mi trovavo a casa di mia zia. Ha 77 anni e ci ha sempre raccontato che nella sua casa abitava un folletto. Io non ci ho mai creduto. Quella sera mi fermai a dormire da lei con mia figlia. Fu un

l'INTERVISTA

SCOMUNICANDOdi MAURA GATTI > [email protected]

SCOMUNICANDOdi MAURA GATTI > [email protected]

inferno. Nel cuore della notte mi svegliai di soprassalto perché sembrava che il letto stesse andando a fuoco, un calore insopportabile veniva da sotto il letto.Era dicembre! Mi alzai per andare in cucina e trovai gli anelli che avevo posato sul ripiano a terra, rotti, come se qualcuno ci fosse saltato sopra.Quando mi rimisi a letto mi dissi che era tutta suggestione e cercai di dormire.Neanche mezz’ora dopo sentii il letto muoversi e, aperti gli occhi, vidi le lenzuola sollevarsi e abbassarsi come se qualcuno le stesse tirando. Alla fine svegliai mia figlia che, sentendo quello che mi stava capitando, si mise a ridere.Cosa hai pensato quando tua madre ti ha svegliato?Ad un brutto sogno o che si fosse fatta suggestionare dai racconti della zia.E poi?A raccontarlo sembra follia. Mi sono alzata per andare in bagno e mentre percorrevo il corridoio al buio ho sentito un brivido lungo la schiena Ho avuto la sensazione di essere osservata.Mi sono girata di scatto e ho visto una piccola sagoma, alta meno di un metro, muoversi lungo la parete e scappare via. Inutile dire che lui correva da una parte ed io dalla parte opposta.Signora, sua zia che spiegazionele ha dato?Mia zia rideva come una pazza. Continuava a ripetermi “Te l’avevo detto”. Mi fece vedere una ciocca di capelli sulla sommità del capo, era tagliata di netto. Mi disse che ormai lei ci era abituata, la sera sentiva sempre un peso sul ventre, sapeva che lui si stava accoccolando su di lei.Siete ritornate l’anno seguente? Si, questa volta avevo portato con me il mio gatto. La prima notte sembrava impazzito, non faceva che salire e scendere dal letto, correre da una stanza all’altra. Si fermava all’improvviso e puntava qualcosa, poi si lanciava all’inseguimento.Dopo quella prima notte, tutto tranquillo.Cosa ha pensato?Che i gatti sono una benedizione! Loro avvertono e vedono ciò che noi non percepiamo. Adesso capisco perché erano sacri in tante culture.Credo che il mio gatto abbia dato del filo da torcere al folletto e, alla fine, questo ha dovuto abbandonare il campo.

Lu LAÙru,IL FOLLETTO NOrdICO CONrESIdENZA A BrINdISI

storie e caratteristiche dello spiritello della casa

lu laùru in un dipinto di john henry fuseli "the nightmare"

www.ciclostyle.it | [email protected] 18 | OTTOBRE 2010 | numero 6 www.ciclostyle.it | [email protected] numero 6 | OTTOBRE 2010 | pag 19

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IL SEGrETO dELLA FrITTAdI rOMANELLIBisogna ammetterlo, a Brindisi più

che la Colonna Romana, il Monu-mento al Marinaio e la Fontana

Tancredi, l'identità nazional popolare la fa la "fritta" di Romanelli. Cardine della tradinzione gastronomica nostrana, buona denntro e bella fuori, da quasi un secolo manda in visibilio le papille gustative di brindisini e non solo. la fritta di Romanelli è una vera e propria istituzione. Basti pensare che, come ci racconta Carlo Larocca (titolare della rinomata pizzeria), “Tutti gli studennti universitari e i lavoratori brindisini fuori sede, appena mettono piede in città, venngono qui a mangiare una fritta”. E a questi si aggiungono poi anche gli “stranieri” di passaggio in città. Ad oggi, “A do Romanelnli” la pagina ufficiale su Facebook, ha ragngiunto quasi duemila contatti. “Forse non tutti sanno che la fritta di Romanelli è nata dall'ingegno di un panettiere n Romanelli zio n che nel 1949, dopo anni trascorsi in provincia, ebbe l'idea di portarla a Brindi-si” spiega Carlo. Nasceva così la tradizione della fritta, accanto allo zio, allora c'era il padre di Carlo. Il segreto della fritta rimanne custodito nella tradizione di famiglia e all'interno del locale. Con le sue pareti in pietra viva, le vecchie foto di Brindisi, il bancone, i mensoloni appesi al muro e le

panchine all'ingresso, è da sempre un luogo in cui i clienti trovano una familiare accoglienza. E non basta chiamarla calzone, panzerotto o frittella, come in ogni alntra parte d'Italia. la “fritnta” è una sola nel nome e nel gusto. Dorata e dalnla forma a mezzaluna leggermente squadrata. la ricetta è sempre la stessa, da generazioni. E diciamolo pure, tutte le altre sono solo delle pallide imitanzioni, un'alternativa per chi va di fretta e si accontenta.la fritta continua ad essere solo apparenntemente simile a tutte le altre nonostante sia un semplice disco di pasta piegato a metà e ripieno di salsa di pomodoro. Il conlore è dorato, le dimensioni più abbondanti di quanto ci si possa aspettare. Romanelli risiede tra le stradine del centro storico, in via Santa Lucia, ad un passo dal corso e dal porto. Da oltre sessant'anni è qui in pianta stabile. la sua forza, da sempre, è la gestione familiare e la genuinità degli ingredienti. Ai fuochi: la mamma e la zia, Chiara e Giuseppina, da oltre quarant'ann

ni addette alla preparazione e alla frittura. Come ogni caposaldo della tradizione la fritta è destinata a un destino benevolo.Dal porto di Brindisi è riuscita a solcare l'oceano. Così è sbarcata negli Stati Uniti.“Con un amico che vive vicino a Houston, a College Station, la famosa università dei Bush, abbiamo deciso di aprire la “Frittella” n spiega Carlo n un locale aperto tutto il gior-no. Qui si servono fritte identiche a quelle brindisine e si mangiano a tutte le ore”. E non c'è dubbio che il segreto della fritta, anche a migliaia di chilometri di distanza, rimane un vero e proprio tesoro della tradinzione brindisina, da custodire gelosamennte.

un viaggio nel tempo e nei continentialla scoperta del gusto brindisino

fase 1. impasto

fase 2. frittura

fase 3. fase finale della frittura

fase 4. prodotto pronto…

fase 5. …per essere mangiato

NE VALE LA PENNAdi MAURA CESARIA > [email protected]

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di:

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intervista a roberto spagnoletto

autore delle storie di ucciu lu vasciu

Ucciu lu Vasciu non è solo il personnaggio brindisino per eccellenza ma la personalità più brindisina fra

tutte. Uccio nasce un giorno qualunque di non molto tempo fa. A crearlo dal nulla è Roberto Spagnoletto. Nato a Brindisi nel 1961, Roberto cresce alle “sciabbiche”, è marito e padre di tre figli. Si dedica alla scrittura cantautoriale, partecipa al prinmo festival “Città di Brindisi” aggiudicanndosi il terzo posto. Anni di musica d’autonre, pianobar con la musica di Tenco e De Andrè, una schiera di poesie e racconti custoditi gelosamente nel cassetto fino a quando Ucciu lu Vasciu lo rende noto.Conosciamolo!

Quando hai scoperto il tuo talento?All’età di 15 anni mi regalarono una chitarra. Fin dal primo accordo ho sempre cercato di fare cose mie.Cosa ti piace più scrivere?Quello che mi fa stare bene.Passo dalle malinconiche poesie alla scrittura “ucciosesca”.Come nascono i tuoi soggetti?Per caso! Vado a comprare la frutta, vedo un tipo strano e subito ne catturo i difetti e il modo di comportarsi. Mia moglie dice che ho sempre la testa fra le nuvole ma in verità osservo.Come è nato Uccio?È nato per caso insieme a tanti altri compari tra i quali si è subito distinto per la suaschiettezza e per la sua simpatica antipatia.Uccio somiglia ad un mio zio: apparentemente duro ma con un cuore d’oro.

Come te lo immagini? Quando scrivo di lui, la sua immagine è proprio nella mia testa: coppola alla francese, baffoni da tricheco, basette anni Settanta lunghe e folte. Camicia scozzese, pantaloni un po’ ascellari che tiene su con delle bretelle, mocassini neri e calzini bianchi che si lasciano intravvedere tra le scarpe e il bordo dei pantaloni. Ha uno sguardo severo, corrucciato e ride raramente, ma quandu riti è beddu assai.Uccio è Roberto?Infondo anche io sono un po’ Uccio. Purtroppo, nella vita, non tutte le emozioni si possono esternare come fa lui. Per questo l’ho inventato, per dire delle cose che non potrei dire. È la mia valvola di sfogo.Avresti voluto fare lo scrittoreda grande? Sono già grande? Non me ne ero accorto. (ride) Si, avrei voluto fare l’autore di testi per canzoni. Scrivo per qualche amico ma non ho avuto quella fortuna che speravo. Ma Uccio mi sta dando questa possibilità.Qual è il tuo più grande desiderio?Scrivere e pubblicare storie “ucciosesche”. Spero che la gente si diverta come mi diverto io a scriverle.Diventerà famoso Uccio?Credo che in ognuno di noi si nasconda un Uccio e penso proprio che possa diventare famoso. È ancora presto per dirlo. La gente ha voglia di ridere ed io spero nel mio piccolo di riuscire a fare ciò. È la mia missione.Di cosa ha bisogno questa città?Come dicevo questa città ha bisogno di

ridere, di distrarsi. Ha bisogno di essere amata di più perché oggi nei brindisini vince lo sconforto e la critica poco costruttiva. C’è bisogno di gente che mette in atto i giusti meccanismi verso il cambiamento.Cosa è il talento? Tu ne hai?Riuscire a dire, con parole che tutti possono capire, delle cose che sembrano difficili. È riuscire ad emozionare, anche con una sola, semplice, parola. Si credo di avere talento. La gente si accorge se si scrive solo per avere un po’ di notorietà.E mica so’ fessi li cristiani.La tua famiglia ti sostiene? Aspettano con impazienza nuove storie. Molte volte prendo spunto da mia moglie che ha un comportamento molto ma molto “Uccioso”. Il più piccolo dei figli mi chiama “Ucciu”.Perché Ciclostyle?La redazione mi ha dato la possibilità di esprimere le mie emozioni senza freni e senza censure anche se a volte il linguaggio non è proprio da vero gentiluomo. E poi ci sono dei giovani molto professionali e motivati che stanno concretizzando i miei scritti in una piccola pubblicazione che uscirà a fine dicembre.Come chiuderesti questa intervista?Vi ringrazio e saluto tutti i lettori con un grosso abbraccio E come Uccio?Uè valio’ ma moi n’di vuè sai assai, no pari ca a ruttu picca picca lu cazzu? Ca no ti cretiri ca no tegnu nienti da fari sa’ e ringrazia diu ca sinti ti Brindisi e noni ti onolulu ci noni avi ca t’era mandatu affanculu. (ride)

l'INTERVISTA

QuANdO ILdIALETTOdIVENTA ArTE

NE VALE LA PENNAdi SERENA PASSAREllI > [email protected]

roberto spagnoletto

"ucciu lu vasciu" in un'interpretazione di massimiliano gatti

LA VISITA IN REDAZIONE di Roberto Spagnoletto

E pizza papa ce casinu ca è successucolpa ti Anca Sciola ca teni la vocca quantu nu cessu.

Ogne matina cu leggi li giurnali teni pinsieriUcciu uarda sulu li figuri noni comu li cristiani seri.

Ciclostyle l’è cappatu intra li manie siccomu no si vetunu li cazzi loru li cristiani

è lettu la storia ti la comunioni*e n’ci l’è cuntatu a Ucciu, du cugghioni

Quiddu subbutu s’è azatu cu lu cori an piettu“ci eti stu Robbertu Spagnulettu”

ca vai cuntandu li cazzi mia alli cristiani“timmilu ca n’ci spezzu li mani”?!

Cu l’anchitieddi curti curti è partutu comu nu razzuDicisu cu faci tuttu nu mazzu

M’beru allu carciri è chiestu informazioniA do’ era la redazioni

È trasutu ti la porta n’vipirutuSenza mancu cu faci nu salutu

Manovele e Basta (Emanuele Vasta)e la iundula Sirena (Serena Passarelli)

No lu sapiunu ti personaQuandu l’annu vistu annu capitu ci era

Vasciu e bruttu comu nu colera. Manovele è circatu cu lu calma cu li paroli

E s’è pigghiatu puru to vaffanculi e nu carzaloni.La iundula Sirena s’era fatta piccenna piccennaE s’è pintita ca a Robbertu n’cera tata la penna

“Quistu è nu cristianu indemoniatu”Eti quiddu ca annu pinzatu

Hannu cuminzatu a vulari seggi e tavulini

Sapimu ca Ucciu non è nu cristianu finiSaietti a tremula terra

Paria ca era scuppiata la uerraL’atri scrittori ti la redazioni non hannu capitu c’era successu

Ma pi premura s’annu chiusu tutti intra lu cessu“Addo stai Robbertu Spagnulettu

Ca cu nu carzali lu corcu intra lu liettu?Mi sta faci passari pi nanu e cugghioni

Pi lu fattu di la comunioni.Contra a Manuvele e la Sirena

ucculava comu na iaddina in pena.Hannu n’tirvinutu lu scrittori Cavaddu (Michele Cavallo)

e li to iatti (Maura e Massimiliano Gatti)cu cercunu cu scendunu alli patti

Manovele e Basta si sta cuminzava a nnervosiriÈ inutili ca faci stu casinu pigghitila cu ci ti la pigghiari

e di qua ti ‘nda sciriUcciu lu vasciu chiannu chiannu s’è calmatu

E pi lu casinu ca era fattu s’è scusatuCa in fondu è nu buenu cristianu

Solu ca è lestu ti manuLi scrittori hannu 'ssutu ti intra lu cessu

Pi viteri quiddu ca era successuParia ca era passatu lu vientu ti tramontana

Ca fuci e aziti la suttanaUcciu prima cu essi è dittu:

vui ca lu vititi Robbertu Spagnulettudicitinci ca prima poi l’aggia cuntrari

e li mani n’ci l’aggia spizzari.Ma questa è n’atra storia da cuntari

Ci lu poeta ti lu cazzu si degna ti cuntinuari.

NE VALE LA PENNAdi SERENA PASSAREllI > [email protected]

* leggi la storia “La Comunioni” nella rubrica“Ne vale la Penna” di www.ciclostyle.it

pag 22 | OTTOBRE 2010 | numero 6 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 6 | OTTOBRE 2010 | pag 23

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Belli si nasce o si diventa? Quante volte la bellezza c'è ma rimane nanscosta dietro un'immagine poco

accattivante. Eppure basterebbe poco per farla fiorire, la storia del brutto anatroccolo ce lo insegna. Ma allora... belli si diventa? A partire dal mese di ottobre Ciclostyle in collaborazione con i consulenti d'immagin

ne di Smoovy Look lancia una nuova sfida: scoprire la bellezza nascosta, valorizzarla e sprigionarla. l'iniziativa si chiama “Belli si diventa” ed è rivolta a tutti i lettori di Cinclostyle, ragazzi e ragazze.“Spesso la bellezza si nasconde e solo per-ché si ha paura di esprimere e valorizzare il proprio stile” rivela Stefano Palmieri, art

director di Smoovy Look (via Giordano Bruno, 18 n Brindisi). In tanti anni di lavoro come consulente d'immagine ne ha viste di storie a lieto fine. “Con il tempo ci siamo resi conto del fatto che spesso non basta curare solo il taglio o il trucco - rivela Stefa-no - bisogna intervenire con professionali-tà sulla cura del look globale.E questo porta a sorprendenti risultati!”.ogni mese sottoporremo un lettore alle sapienti mani dei professionisti di Smoonvy look, riservando ai vincitori uno spazio sulle nostre pagine e un trattamento spenciale in uno dei saloni della città.

Per partecipare basta inviare un'email con una

foto in allegato allanostra redazione:

[email protected]

specificando nell'oggetto:“Belli si diventa”.

E ricordate che ogni mese ci sarà posto per un solo

partecipante!

NE VALE LA PENNAdi REDAzIoNE > [email protected]

LA TuA CurA?IL NOSTrOCONSIGLIOda oltre sessant'anni la farmacia rizzo unisce tradizione ed innovazione

Come sarà la farmacia del futuro? Per scoprire in anteprima come sarà non serve una macchina del temn

po. Basta fare un salto in via Mecenate, a Brindisi, dove da oltre trent'anni risiede la farmacia Rizzo. Non una farmacia come tutte le altre ma un luogo in cui da sempre la tradizione incontra l'avanguardia.Come? la croce verde lampeggiante sulla strada sembra quasi voler raccontare che, alla base della lunga esperienza, non c'è la sconsiderata vendita di farmaci ma il dialongo con il farmacista. E a rivelarlo è proprio il dottor Rizzo: “La farmacia del futuro n spien

ga n deve e s s e r e in grado di offri-re servizi a trecentosessanta gradi. Non solo servendo farmaci al banco ma anche svolgendo attività collaterali, diventando così una vera e propria farmacia di servizi sempre pronta ad ascoltare i bisogni dei pazienti”. Ed è per questo motivo che tutto ruota attraverso l’ascolto del cliente/panziente. Il farmacista viene considerato un amico e un consulente fidato.la solida amicizia con il farmacista parte

proprio dal personale che accoglie le più svariate esigenze: professionisti giovani e aggiornatissimi sempre pronti ad agevonlare i pazienti nella quotindianità.Niente cyborg, robot o auntomi, nessun computer di nuovissima generazione (almeno per ora!).Nella farmacia del futuro, dunque, l'avanguardia sta nel rapporto con i clienti e nei servizi offerti. Qui, innfatti, si possono conoscen

re le più innovative tecniche di diagnosi e prevenzione così come le più importanti novità in ambito medico e sanitario. E non è tutto. la farmacia è inserita in un circuito che la collega alle più moderne ed efficiennti “colleghe” d'Italia, attraverso il gruppo Spem. Il paziente, inoltre, può prenotare visite specialistiche, usufruire di intere giornate dedicate alle analisi gratuite per il controlnlo della glicemia, dell'igiene orale e delle malattie cardiovascolari.Non mancano le consulenze per miglioranre lo stile di vita e conoscere le intollerannze alimentari.E tra le più recenti novità nel campo delnla lotta al fumo, arriva “honeyrose” una sigaretta a base di erbe che permette ai fumatori più accaniti di perdere il vizio in soli due mesi. Il segreto di tutto sta sì nel concetto nuovo di farmacia ma passa atntraverso l'esperienza e la passione per il lavoro. Quella stessa esperienza e passionne che, sin da bambino, ha accompagnato il dottor Rizzo al punto da spingerlo a senguire le orme del padre farmacista.lo staff della farmacia rizzo

l’ingresso della farmacia rizzo

BELLI SI dIVENTA,E IL BruTTO ANATrOCCOLONON È pIÙ uNA STOrIELLA

smoovy look e ciclostyle: una nuova iniziativa per scoprirela bellezza nascosta dei nostri lettori

stefano palmieri elo staff di smoovy look

Daniela Vasta

Cinzia Pizzolante

DOPO

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PRIMA

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NE VALE LA PENNAdi MAURA CESARIA > [email protected]

pag 24 | OTTOBRE 2010 | numero 6 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 6 | OTTOBRE 2010 | pag 25

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SE IL TALENTOÈ NEL dNA

Mr WANY: QuANdOLA STrAdA TI FA

FArE STrAdAnike, reebok e casio sono solo

alcune delle aziende per cui ha lavorato

Andrea Sergio, in arte Mr. Wany, brinndisino di origine, vive a Milano.Writer di fama internazionale, illun

stratore, fumettista, grafico pubblicitanrio, art director. Conosciamolo meglio.

Come si è evoluta la cultura del writing come arte di strada?È cambiata nel tempo la percezione sociale del graffitismo: dallo squallore, all’imbrattamento al fashion oggi richiesto da società come Reebok, Coca Cola, Nike, Mtv, Adidas e così via. Anch’io ho realizzato un simbolo per Nike per le Olimpiadi di Pechino, un evento a Barcellona per Reebok e tanto altro.Definisci la tua arte?Urban Surrealism, una pittura a forte imprinting urbano, ma visionaria e surrealista che si ispira al movimento del pop, al surrealismo americano e all’arte giapponese moderna, come quella di Takashi Murakami (artista, scultore e

pittore giapponese).Qual è la tua concezione della realtà?(sorride) Domanda interessante. Mi piace avere un pensiero surreale per avere altre visioni di ciò che vedo, per cambiare qualcosa. Visione rappresentata dai miei personaggi visionari e surreali, dall’imprinting fumettistico.Hai rilevato, nel tempo, cambiamenti negli spazi/aree riservate ai writers a Brindisi?Forse questa è una delle difficoltà maggiori. Più volte con Artefice, la mia associazione, abbiamo richiesto al Comune vecchi muri dismessi, ma le richieste non sono mai state accettate. Un sorriso amaro quando, nel mese di agosto, tre ragazzi di 18 anni circa vengono fermati perché “imbrattavano” un muro abbandonato e fatiscente tra l’altro già dipinto. Ci sono delle procedure penali in corso. A Torino, in autunno, in occasione del Mural art Festival è previsto un progetto di riqualificazione urbana nel corso del quale saranno dipinte 12 facciate di alcuni palazzi. Arriveranno in città decine di artisti nazionali ed internazionali. Abbiamo aperto a riguardo un dialogo con il ministro della gioventù Meloni, partecipando ad un tavolo tecnico per

la riqualificazione di posti dismessi in tutta Italia tramite una rete di associazioni culturali urbane.Come nasce

Artefice, quali i suoi obiettivi.Artefice (www.myspace.com/associazione-artefice) è un’associazione culturale fondata qui a Brindisi nel 2006, nasce con l’intento di promuovere l’arte di strada entrata a far parte ormai del comune immaginario artistico, grafico, stilistico, oltre che del design e della moda. In particolare si propone come punto di incontro per i giovani soprattutto, per dare loro delle regole, degli spazi in cui esprimersi, ma anche per promuovere idee, iniziative, progetti, corsi che possano arricchire il territorio brindisino e non, di talenti ed eventi.Progetti?I progetti sono tanti ed in giro per il mondo. Nel mese di settembre ho lavorato ad alcuni disegni per alcuni orologi della Casio e per una serie di esposizioni itineranti con J.B. Rock ed Aron a New York, Los Angeles, San Francisco, Chicago e fra alcune delle

l'INTERVISTA

VETRINE INEDITEdi MoNICA CUCINEllI > [email protected]

L’ALTrA FACCIA dI dANZA E TrAdIZIONE

intervista a chiara sergio,presidente dell’officina creattiva

Chiara Sergio, occhi grandi e sorriso contagioso, danzatrice e danzatenrapista, coreografa ma soprattutto

esperta di tarantismo e delle danze tradinzionali della nostra terra.

Se dico “danza”?Espressione, libertà, comunicazione, sorriso, sguardo, movimento, mani che si intrecciano, piedi che saltano, pancia che vibra…Chi è Chiara?Una persona che da sempre non ha avuto bisogno di scegliere la sua passione.La danza è per tutti?Si, la danza è per tutti, se si pensa alla danza come movimento che appartiene all’essere umano fin dal grembo materno e non come tecnica. Non si tratta di imparare passi per danzare, ma riscoprire il senso ed il valore del movimento come espressione di sé.

Come?La danza si esprime nella superficie, ma agisce nel profondo, in quella visione di unità fra corpo e mente.Quali i tuoi percorsi?Ho cominciato studiando danza classica qui a Brindisi, poi fuori danze etniche e popolari, danze afro, danza del ventre, flamenco, danze di cerchio medioevali. Ho collaborato con etnomusicologi ed antropologi, fino alla ricoperta intensa delle nostre danze popolari in alcune tournee con gli Aracne Mediterranea di Giorgio di Lecce, etnomusicologo.Ho proseguito i miei studi presso l’Aspic di Roma in dance-counselling e danza-movimentoterapia.Esperta di tarantismo e nelle danze tradizionali della nostra terra.Come ti relazioni a ciò?Amo il valore autentico della danza nella nostra tradizione, non come folklore fine

a sé stesso o con fini commerciali, ma per quel senso di ricerca e riscoperta del valore e significato delle proprie radici, della danza come espressione e terapia.L’Officina CreAttiva. Cos’è?È un’associazione di cui sono presidente e direttrice artistica sita in Brindisi, nata allo scopo di approfondire, promuovere e diffondere sul nostro territorio la cultura della danza e delle arti in generale come possibilità di espressione e comunicazione libera da ogni forma di tecnica o giudizio. Due le direzioni: quella dei laboratori e seminari (di danze popolari, creativo-espressivi, di libera espressione corporea e teatrabilità della danza) e quella della creazione di piccoli eventi e performance come Danzalaluna e Tamburo Tao già presentati a Brindisi.I progetti laboratoriali si sviluppano sia all’interno dell’Officina stessa che in Scuole Pubbliche (Progetti Pon, CEE), Istituti e Associazioni Culturali Italiane ed Europee, Associazioni Private e ParaSanitarie come supporto esterno alla disabilità ed altre problematiche specifiche.Per saperne di più?Potete visitare il sito ufficiale della mia associazione ricco di informazioni e notizie su tutte le attività proposte ed i prossimi progetti:www.creattivaofficina.it.

l'INTERVISTA

mr. wany e sgarbi

chiara sergiodurante un evento

intervista ad andreae chiara sergio

principali capitali europee come Parigi, Berlino, Roma.Qualche giovane talento brindisino?Si, ce ne sono… ma non svelo i nomi. (sorride).

www.ciclostyle.it | [email protected] numero 6 | OTTOBRE 2010 | pag 27pag 26 | OTTOBRE 2010 | numero 6

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LA STOrIA dEL rEGGAE INpuGLIA CON "rOCKMAN"

il brindisino tommaso manfredi hapresentato in anteprima il suo lavoro

l'autore brindisino Tommaso Manfredi ha presentato "Rockman", o meglio

la sua versione provvisoria, lo scorso 5 agosto presso il maxicinema Andromeda di Brindisi, di fronte ad un nutrito gruppo di amici, famigliari, musicisti, dj e semplici appassionati del genere accorsi da ogni parte della Puglia. la nascita del reggae pugliese raccontanta attraverso un docufilm di 69' che, parn

tendo dalla Bari r ivoluzionaria degli anni '80 fino al boom sanlentino dei giorni nostri, ripercorre le fasi che hannno scatenato un fenomeno che va ben oltre l'aspetnto musicale. la musica reggae, innfatti, rappresenta oggi per la nostra regione un vero e

proprio motore di sviluppo e di aggreganzione giovanile, nonché un grosso traino per il turismo di massa.Il docufilm, tratto dal libro di Tommaso "Dai Caraibi al Salento", progetto vincitore del bando della Regione Puglia "Principi Attivi - Giovani Idee per Una Puglia Migliore", ha come filo conduttore la figura di MilitantP, il leone del reggae pugliese, oggi ospite di

una casa di cura nel profondo Salento. Per intenderci, stiamo parlando di colui che ha fondato o perlomeno posto le basi per la fondazione di band come gli "Struggle", i "Different Style", "Suoni Mudù" e "Sud Sound System", creando una sorta di ponnte tra la Bari degli anni ’80 e la primigenia scena reggae salentina degli anni ’90.Parallelamente, la trama si sviluppa attranverso interviste ai personaggi che sono stati protagonisti della scena reggae pungliese n per citarne qualcuno, Nico "Mudù", Dj War, Silvio "Shany Kranty" e l'ex Sud Sound System "Treble" n supportate da un archivio audiovisivo che è il risultato di olntre un anno di ricerca sul campo."Questo progetto n ha spiegato Tommaso n nasce dall'incontro con Davide Barletti, ispirato dalla lettura del mio libro. Nel nos-tro cammino abbiamo poi incontrato Mat-tia Epifani, regista del film, e con lui abbia-mo deciso di focalizzarci sulla prima parte del libro, quella che racconta le prime fasi del reggae in Puglia: dal fenomeno Punk

VETRINE INEDITEdi GABRIElE CIUllo > [email protected]

VETRINE INEDITEdi GABRIElE CIUllo > [email protected]

alle idee di cambiamento politico e socia-le, le iniziative di autogestione di spazi di aggregazione, le prime feste in Salento, il centro sociale ‘La Giungla’ a Bari, la nasci-ta del dj Style, le feste ‘pirata’ sul litorale adriatico, il connubio con l'Hip-Hop nella parentesi bolognese dei personaggi chia-ve del reggae pugliese (tra cui Gopher, Lu GdG, Treble e Dj War)". Dal mese di settembre, ha preso il via la fase di post produzione del girato, con l'inntento di apportare migliorie sia alla qualità dell'immagine sia all'organizzazione dei contenuti.In bocca al lupo a Tommaso, quindi, e a tutti coloro che hanno collaborato con lui in questo ambizioso progetto.

tommaso manfredi

la band “struggle”

SChEDA TECNICATitolo: RockmanGenere: DocumentarioDurata: 69 min.Casa di produzione: Ass. Ritmo RadicaleProduttore: Tommaso ManfrediRegia: Mattia EpifaniSceneggiatura: Mattia Epifani,Tommaso ManfrediFotografia: Corrado PunziScenografia: luigi ConteSupervisione: Davide BarlettiPartnership: Fluid Video CrewContatti: Associazione Culturale Ritmo Radicale / Via Imperatore Costantino, 25 /72100 Brindisi (BR) / Cell: [email protected]

pag 28 | OTTOBRE 2010 | numero 6 www.ciclostyle.it | [email protected] www.ciclostyle.it | [email protected] numero 6 | OTTOBRE 2010 | pag 29

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CIClOstYle | settemBRe | 5

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vetrine ineditedi emanuele vasta > [email protected]

UNA MASCHERA, iNfiNitE REAltàIl volto dell’individuo che indossa una

maschera, è una perfetta scoperta di ciò che nasconde. Repressa da un

lato, rivelatrice dall’altro. se in passato il mascheramento si associava solo al pe-riodo carnevalesco, oggi si pensa anche all’eclettico Angelo raffaele Antelmi, cre-atore brindisino di una maniera persona-lissima di “rappresentare” temi quotidiani, con maschere ed accessori che prendono vita quanto li indossa.Smascheriamolo!

Si descriva.Sono una bomba in esplosione. Fin da bambino. Alcune persone custodiscono dentro il sacro fuoco artistico, bisogna solo riuscire ad esprimerlo. Quale legame c’è tra lei e Brindisi?Io sono brindisino! Quando ero ragazzo emigrai a Torino perché presi un posto da segretario in una scuola.Qui c’era già la crisi. Nel frattempo sentivo sempre qualcosa che mi implodeva dentro tanto che, appena c’è stata l’occasione, sono esploso essenzialmente come creatore di maschere, costumista in un secondo momento, nella stessa trentennale evoluzione artistica. Vive ancora qui?Sono ritornato a viverci dopo quarant’anni grazie ad una sensazione di positività.Un giorno mi trovavo a passeggiare in centro e sentivo le fronde delle palme scosse dal vento; quando emigrai al nord esistevano ancora le querce.Mi reinnamorai della nostra città.Ebbi la possibilità di fare una mostra di maschere al Museo Ribezzo.Compresi che l’esperienza maturata nel tempo, qui sarebbe servita per una rinascita culturale.La mia scelta fu osteggiata da tutti, compresi i miei parenti che qui mi davano per sprecato.

Più in là però ho scoperto che tornare fu una mossa vincente.Quale il suo percorso artistico?Sono principalmente un autodidatta.Amo la libertà, sono ermetico nelle parole e barocco nella composizione. Per esprimermi artisticamente ho iniziato dalla pittura con colori ad olio. In seguito ho esplorato anche la scultura. Avevo diciannove anni e facevo il servizio di leva a Trento quando rimasi colpito da una mostra dello scultore Mario Molinari. Più tardi a Torino si fece una mostra per giovani artisti alla quale partecipai. Su mille opere, selezionarono una mia tela ed un paio di sculture. I critici dell’epoca mi consigliarono di impormi con una mostra in Galleria Minima che feci grazie al professor Quaglino, esponendo dodici miei pezzi. A causa del mio spirito irrefrenabile, in seguito, non bastò nemmeno la scultura. Difatti mi diedi alla body-art (forme artistiche fatte sul corpo e con il corpo) con performance per le quali mi contestarono. Mi chiamarono dissacratore naturista, perché ateo e nudo. Mi specchiavo, sapendo che lo specchio era il pubblico, riuscendo ad annullarmi ai loro occhi. Poi è arrivato l’amore per le maschere, i costumi e quindi per il Carnevale, nel quale mi sento un re, in particolare durante i tredici giorni di Venezia. Con le mie maschere sono stato in diversi posti del mondo come Parigi, il Canada e la Cina. Ultimamente sono attratto dal Carnevale estivo di Crispiano (Ta). La sua definizione di arte?Le mie maschere hanno una storia non necessariamente finalizzata

all’apparenza. Io dico che l’arte sta ai valori come l’estetica sta alle maschere veneziane. Pensa che sia obbligatorio studiareper acquisire la tecnica?Caravaggio è nato tecnico. Tanti come lui erano geniali. La fantasia è un dono che i maestri non ti insegnano.Brindisi è una location ideale per i suoi spettacoli?Brindisi deve essere innanzitutto disinquinata con fiori e farfalle. Qui ci vuole più coraggio nel mettersi in gioco. È opportuno capire che i miei costumi hanno un significato ben mirato, che dev’essere trasmesso non solo ad un pubblico di nicchia. Brindisi Capitale della Cultura: saremo i protagonisti di una barzelletta?C’è una mentalità che si pone dei limiti. Le stesse associazioni culturali sono dirette da inesperti. La cultura deve venire dai ceti bassi; ma mi dispiace affermare che ne esiste pochissima anche ai vertici politici. Qui abbiamo solo la lingua, senza concretezza. Ho riacquisito la serenità da Brindisi non dai brindisini. Brindisi, come Venezia e Ravenna, sono città con problematiche sfociate dai petrolchimici. Altro che cultura.Consigli ai giovani artisti?Gli attributi li ha chi rimane, non chi scappa. Se dovete rimanere qui, combattete perché vi possa essere giustizia e perché possiate divenire i fautori di una sveglia culturale.Abbiate forza di combattere.Il talento prima o poi scoppia.

l'InteRvIsta

leggi l’intervista completa su:www.ciclostyle.it sezione

“vetrine inedite”

qui in basso: la mitria foto di vito raho.a piè pagina: angelo raffaele antelmi senza maschera.

intervista ad angelo raffaele antelmi, artista brindisino

Adhara ha approvato la grafi ca (molto bella anche secondome, complimenti) ma ci sono 1 paio di piccole modifi che dafare:

1) pacchetti sposa (invece di pacchetti spose)2)riceve per appuntamento3) è chiuso il LUNEDì (e non il MERCOLEDì)

Se riesci a rimandarmela anche con la scarpetta in altaqualità me la faccio approvare via mail al volo.Grazie

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pag 30 | OTTOBRE 2010 | numero 6

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