Ciclostyle 2

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aprile 2010 numero 2 / anno 1 sant’apollinare ricordi che non possono sbiadire 29 talenti, riconferme di vita 4 c’era una volta un fantasma 12 DEUX Stacca l'inserto: un fumetto scritto e realizzato da fumettisti Pugliesi campagna di sicurezza stradale per la conservazione dei nostri talenti sulla pista giusta tutti in testa foto di:

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aprile 2010

numero2 / anno 1

sant’apollinare ricordi che non

possono sbiadire 29talenti,

riconfermedi vita 4

c’era unavolta

un fantasma 12

DEUX

Stacca

l'inserto: un

fumetto scritto

e realizzato da

fumettisti Pugliesi

campagna di sicurezza stradaleper la conservazione dei nostri talenti

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DIETRO LE QUINTE7rassegna stanca

che rottura di strade!

30informabreve

lu pipitu. poesia in vernacolo brindisino

24ultrasuoni

paola crescenzo: brindisini che “girano”

10scomunicando

la fine del mondo secondo i maya

22radici quadrate

l’osanna, tradizione pasquale dimenticata

Redazione: Via Schiavone, 12

Brindisi0831.529491 / 347.0466197

www.piazzavittoria.net [email protected]

Editore:Vetrine Inedite

(Ass. di Promozione Sociale)Direttore Responsabile:

Serena Passarelli

Impaginazione e Grafica:Stefano Ranalli

Foto:Luca Montemurro

Segreteria di Redazione:Ilaria Passarelli

Stampa:Locopress

Mesagne (BR)In redazione:

Italo BernardiMassimiliano Gatti

Maura GattiEmanuele Vasta

Giovanni MembolaGabriele Ciullo

Virginia FrigioneMonica CucinelliLuciano BarbutiMichele Cavallo

Roberto SpagnolettoAlessia Scopece (fumetto)

Un ringraziamento a tutti gli sponsor

aprile 2010

numero2 / anno 1

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cellino san marco (br)• 320.4484834 / (feelgood) c.da pagliarelle

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EDITORIALECarissimi lettori, “TUTTi in TesTa sUlla pisTa giUsTa!Campagna di sicirezza stradale per la conservazione dei nostri talenti”.L’associazione Vetrine inedite ha deciso di proporre una copertina a sfondo sociale legata alla rubrica “Ciclostyle,

storie da copertina” (da pagina 4). Il nostro viaggio alla scoperta dei talenti, infatti, ci ha portato fino a Vincenzo De luci e Francesco picoco. Entrambi condividono un destino che ha lasciato un segno purtroppo indelebile nella loro vita. Di tutta risposta questi due grandi uomini, non si sentono talenti diversi, - perché effettivamente non lo sono -, piuttosto si considerano talenti trasformati. Che la vita ha trasformato! E certo si sa, essa alcune volte emette dure sentenze e crudeli condanne. Protagonista dell’immagine di copertina, realizzata dal fotografo luca Montemurro in un'autodemolizione di Mesagne, è Cosimo Chirone. Cosimo parteciperà al campionato italiano velocità in categoria superbike che si svolgerà sui più importanti circuiti italiani a partire da domenica 18 aprile (trasmesso in diretta su Sport Italia e Canale Moto Tv di Sky). Il mondo delle corse, ha da sempre appassionato giovani e tanti altri ne appassionerà. Scegliere lui come testimonial di questa copertina porta in sé un messaggio: coltivare le passioni nei posti giusti, nel momento giusto e con la testa giusta. Non deve mai mancare la consapevolezza che per un brivido si rischia la vita. Consentitemi un particolarmente ringraziamento agli sponsor e quanti hanno apprezzato la scelta di lasciare fuori la campagna elettorale dallo scorso numero. Siamo sicuri che questa scelta ci porterà a raccogliere nel tempo. Talenti brindisini e brindisinità: sono questi i due argomenti al centro del nostro progetto editoriale. Nella speranza di poter riscontrare - domani come ieri - il vostro affetto, vi invito a collaborare con la nostra redazione segnalando quanto sia necessario per valorizzare o migliorare la nostra realtà. Buona lettura.

Serena Passarelli, Direttore Responsabile Ciclostyle

Testata registrata presso il Registro Stampadel Tribunale di Brindisi n. 14/2009

chiuso il 26 marzo 2010

Stefano RanalliGrafico Pubblicitario

Luca MontemurroFotografo

Ilaria PassarelliSegretaria di Redazione

www.piazzavittoria.net | [email protected] numero 2 | APRILE 2010 | pag 3

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Un talento spezzato? No! Solo un grande talento trasformato!Vi riportiamo due belle storie: quel-

la del fasanese Vincenzo De Luci e del brindisino Francesco Picoco. Due giova-ni promesse, rispettivamente nel campo musicale e sportivo, che hanno riadatta-to il loro talento misurandolo con la con-dizione di disabilità dovuta a due diversi, e allo stesso modo terribili, incidenti stra-dali. La loro testimonianza di vita, vuole ricolorare le nostre grigie giornate dove troppo spesso ci facciamo vittime di ste-rili piagnistei senza senso.

Ottobre 2004: un terribile incidente stra-dale coinvolge quattro ragazzi.Bilancio: due feriti gravissimi, Tra loro c’è Vincenzo De Luci, grande talento emer-gente del jazz italiano. La diagnosi dopo solo pochi giorni è impietosa: ha lesioni permanenti alla colonna vertebrale che di fatto lo rendono tetraplegico a vita.Diver-si interventi chirurgici associati a tantis-sima fisioterapia, cercano di fargli recu-perare almeno il movimento delle braccia e delle dita. Nulla! Il massimo risultato resta il recupero dell’avambraccio sini-

stro. Solo un talento trasformato.Si per-ché Vincenzo non ha mai smesso di cre-dere in se stesso, continuando ad amare quella musica che lo ha portato ad essere una grande promessa del jazz per mezzo della sua magnifica tromba con cui ha suonato al fianco di grandi maestri del panorama internazionale.“In questi cin-que anni non ho mai smesso di comporre mu-sica - afferma il jazzista fasa-nese - tanto che dopo appena tre mesi dall’acca-duto, mentre ero ancora a letto, chiesi ai miei un computer che mi permettesse di riprendere il mio lavoro di compo-sitore”. Grande forza di volontà e di spi-rito, visto che Vincenzo pote-va usare solo il

FASANO: LA TESTIMoNIANzA

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi MIchELE cAVALLo > [email protected]

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi MIchELE cAVALLo > [email protected]

movimento del collo, aiutata sicuramen-te dalla tecnologia ma sopratutto dalla grande volontà di non fermarsi e di non arrendersi ad un destino triste e ingene-roso. “La vita di un tetraplegico è diffici-lissima - spiega Vincenzo - ma se mental-mente ti predisponi a combattere e a non fermarti, puoi riuscire ad andare avanti evitando di chiuderti in un oblio che pian piano finisce per distruggerti. Io, rispetto a tanti altri amici, sono molto fortunato perché ho potuto continuare a pratica-re la mia grande passione di musicista, componendo diversi brani”. Brani utiliz-zati in documentari televisivi, pubblicità e cortometraggi. Un talento mai scalfito, che negli anni precedenti gli aveva assicurato collabo-razioni discografiche con artisti come Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Sergio Caputo, ecc…; che gli ha permesso di suonare nell’orchestra del maestro del jazz italiano Bruno Tommaso, di girare il mondo fino a suonare nel rinomato Blu Note di NewYork e realizzare una stra-ordinaria jam session con la presenza di Cassandra Wilson. Infine la sua prima realizzazione discografica “la rana dal-la bocca larga”, primo ed unico cd rea-lizzato dal musicista fasanese. Questo era Vincenzo De Luci, ma questo è ancor oggi. Un talento che in soli cinque anni ha riadattato alla sua condizione, le sue innate qualità musicali di compositore e che ancora oggi continua a non abban-donare la sua grande speranza: tornare a suonare, magari in un concerto tutto suo. Una pazzia? Non per chi come lui ha deci-so di non mollare e di dimostrare a se e a tutti che continuare a vivere e sognare si può. Un sogno costruito con molta fatica, per riuscire a suonare la “Slide Trumpet” (tromba a coulisse). “L’idea di instradarmi a questo strumen-to - spiega Vincenzo - è venuta circa tre anni fa al mio amico giuliano Di Cesare e dopo diversi tentativi di adattamento dello strumento alle mie possibilità, gra-zie a mio padre, abbiamo semplificato il tutto realizzando un ingegnoso strumen-to suonabile da un tetraplegico. Tromba suonabile sia acusticamente ma anche elettroacusticamente grazie all’utilizzo di

un sofisticato sistema informatico realiz-zato da me”. Insomma i tempi sono ormai maturi per tornare a godere delle sue bel-le melodie e presto ne sapremo di più.Vincenzo oggi, vive con i suoi amabili an-geli custodi, mamma e papà , in una casa piccola, situata al terzo piano, senza ascensore e certamente non appropriata ad un disabile tetraplegico. Tutte cadute nel vuoto le richieste avanzate dalla fa-miglia De Luci agli amministratori fasa-nesi per una soluzione decisamente più consona alle gravi difficoltà di Vincenzo. Ma questa è un'altra brutta storia!

Lavorava per costruire un grande futuro da sportivo nell’insegnamento delle arti marziali ma il destino gli ha riservato un altro grande progetto: partecipare alle prossime olimpiadi di Londra come ca-noista nella categoria solo braccia per disabili! Francesco Picoco, brindisino di 34 anni, da 14 anni privato dell’uso delle gambe a causa un brutto incidente stra-dale, è un vero talen-to dello sport italiano. Un ragazzo come al-tri, e che come tanti altri ha saputo reagire al dolore di una disa-bilità giunta nel fiore della sua giovinez-za, grazie allo sport. Quello stesso sport che aveva tracciato un solco profondo nella sua vita portan-dolo a competere con i migliori atleti del mondo delle arti marziali partecipando nel lontano 93’ al “Golden Dragon” di Ri-mini. Tre anni dopo un terribile incidente e Francesco deve rinunciare per sempre all’uso delle gambe. È lo sport la sua an-cora di salvezza che gli permette di conti-nuare a vivere e sognare. Ben presto for-ma una squadra di basket in carrozzina con tanto di società sportiva. L’idea non decolla e così, qualche anno dopo, l’at-leta brindisino si riavvicina all’altra sua passione: il mare! Grazie alla sua grande tempra fisica arriva il brevetto di sub di secondo livello. Bella soddisfazione, fino a quando nella sua vita irrompe Antonio Coppola, rinomato maestro della sezione canottaggio di Brindisi. Una persona che

vive a 360 gradi lo sport e che decide di costituire un team di canottaggio per di-sabili, tutt’oggi unico in tutto il centro sud. “È stato molto difficile arrivare a quello che sono oggi - ci spiega Francesco - per le oggettive difficoltà della mia disabilità. Ci è voluto molto impegno e tanti sacrifici ma sono felice di averli fatti. Ogni giorno devo allenarmi più di due ore. È quando siamo sotto gara le ore si moltiplicano sensibilmente”. E si! Perché Francesco Picoco nello scorso 2009, inserito nella sezione sportiva dei Vigili del Fuoco, si è laureato Campione Italiano nella catego-ria singolo solo braccia, ai campionati na-zionali svolti a Varese. Un grande risulta-to che di fatto proietta il talentuoso atleta nella nazionale italiana di canottaggio per disabili. Presto per lui si concretizzerà an-che il sogno di tutti gli atleti: le olimpiadi. “E inutile dire che sono felicissimo - affer-ma il canoista brindisino - e che ora biso-gna prepararsi bene per questo evento

olimpico”. Paraolim-piadi sempre poco avallate dai media, a testimonianza di quanta poca atten-zione ci sia nei con-fronti della disabilità. Eppure da loro c’è tanto da imparare e tanto su cui riflette-re. “Tante volte - af-ferma Francesco - ci si scoraggia per pic-cole cose e si ha pau-ra di affrontare certi muri che sembrano

montagne. Beh io come tanti miei amici su quei muri irti come montagne ci siamo arrampicati con tan-ta volontà e tanta forza d’animo. e que-sto ci ha permesso di continuare a vivere e sognare”. Francesco di questo sport ha fatto anche la sua professione, dedican-dosi all’insegnamento dei giovanissimi ragazzi che si avvicinano a questa stu-penda discipli-na.

BRINDISI: LA TESTIMoNIANzA

un terribile incidente

stradale cambia la vita ma non

le straordinarie capacità di

vincenzode luci e

francescopicoco

vincenzo de luci, talento emergente del jazz italiano

francesco picoco, talento nello sport italiano

TALENTI:RICONFERMEDI VITA

pag 4 | APRILE 2010 | numero 2 www.piazzavittoria.net | [email protected] www.piazzavittoria.net | [email protected] numero 2 | APRILE 2010 | pag 5

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virgilio andrisano, 5 anni, ha bisogno di aiuto per non perdere la vista

ha appena 5 anni, si chiama Virgilio Andrisano ed ha una malformazio-ne al cervello dalla nascita. È cieco

dall’occhio sinistro ed ha una grave miopia all’occhio destro. Già questo basterebbe e sarebbe sufficiente a stringere il cuore di tutte le mamme a cui questo appello è particolarmente rivolto. Virgilio nasce il 21 gennaio del 2005. Ad un anno di vita gli viene riscontrato un proble-ma molto grave alla vista. Non cammina, non parla, non mangia. Per i dottori il moti-vo di tutto questo, è la sua quasi cecità.Non cammina perché non si sente sicuro non potendo vedere bene. Non parla per-ché non può vedere la bocca degli altri muoversi. Non mangia perché è il risultato di un suo non vivere bene e per questo si alimenta con pappine come un bambino che sta iniziando lo svezzamento.Tutto sembra la normalità nell’anormalità.È nel maggio del 2008 che sua mamma Anna Santese gli salva la vita portando-lo di corsa in ospedale in seguito ad una convulsione. “Gli usciva perfino la schiu-ma bianca dalla bocca, i dottori mi dissero

che c’erano poche speranze”, racconta la mamma ancora visibilmente scossa da quel terribile evento. “Fu lì che a Virgilio venne riscontrata una malformazione al cervello”. Nel referto della risonanza ma-gnetica nucleare del cervello e del tronco encefalico a cui il bambino si è sottoposto presso l’ospedale Perrino di Brindisi si legge infatti: “In sede frontale bilateral-mente il nastro corticale appare ispessito con scarse interdigitazioni della sostanza bianca, reperto compatibile con anomalia della migrazione neuronale a tipo micro-poligiria. Accenno a sepimentazione del verme cerebellare superiore. Asimmetria del profilo mesiale della corteccia occipi-tale di sin rispetto alla controlaterale.Ectasia della cisterna cerebello midollare. Sistema ventricolare in asse regolare per morfovolumetria. Microftalmia a dx con calcificazioni lungo il margine interno del bulbo oculare”. Si scopre così che la causa di tutto è una malformazione al cervello per la quale non si può fare nulla. Si può cercare solo di sal-vare l’occhio destro, perché Virgilio non re-sti completamente cieco, recandosi ogni due o tre mesi a Siena presso un centro specializzato. “Non è gratificante chiedere aiuto e se lo faccio è solo perché tengo a

mio figlio. Non possiamo certamente vive-re con 450 euro al mese che altro non è se non la pensione di invalidità che percepi-sce Virgilio. Anche qui la storia che ho da raccontarti è lunga. Perché fosse accerta-ta la cecità, infatti, ho dovuto penare e non è ancora finita. Per ovvie ragioni Virgilio non collabora nelle visite mediche. Io non lavoro perché devo stare continuamente accanto al bambino che spesso ha delle crisi, mio marito lavora saltuariamente in campagna”, spiega la signora.L’appello forte e chiaro non viene però dal-la voce forte e determinata di Anna bensì dagli occhi di Virgilio che si intrecciano e sfuggono. Timido ci osserva, fa i capricci.È un bambino e, come tale, vuole essere al centro dell’attenzione, un’attenzione che è quasi doveroso concedere.

ChE ROTTuRA DI sTRADE!!!viaggio tra i quartieri della città di brindisi per un confronto con i cittadini

1. Purvantandomi della vivibilità che offre il mio quartiere a livello di fruibilità delle attività commerciali, non posso dire lo stesso della situazione del manto stra-dale.

Si presenta malmesso quasi dappertut-to, un vero inferno per gli amanti della bicicletta.

In viale Belgio sembra di percorrere una montagna russa per i dossi innaturali che si sono creati.

È tempo di ripristinare!

2. Non ci sono nuovi marciapiedi, anzi quelli esistenti sono quasi inutilizzabili, sono molto stretti, per niente a norma di regolamento urbanistico che prevede una larghezza di due metri minimo.

Inoltre sarebbe bello poter avere piste ciclabili all’interno del quartiere, senza dover rischiare di essere investiti quan-do, per godersi una bella giornata di sole, invece di prendere l'automobile si decide di fare una passeggiata in bicicletta per le vie del quartiere.

BOZZANO FRANCESCO LIUTI31 ANNIoPERAToRE INFoRMATIco

LA TESTIMoNIANzA

2. Sulla strada principale c'è stato il "restyling"dei marciapiedi,

ma la differenza è netta con le vie secon-darie. I marciapiedi sono sempre pieni di rifiuti ed

escrementi animali. Le persone più penalizzate sono le mamme con i

passeggini e sopratutto le persone disa-bili in carrozzina.

Spesso c’è qualcuno che scambia il marciapiede per parcheggio e lo fa volu-tamente.

1. Sono schifose. Via Duca degli abruzzi è una mulattiera rappezzata. Buche pro-fonde, auto che graffiano le marmitte, ciclisti con la paura di farsi male. Di fron-te alla chiesa ave Maris stella vi sono due aiuole inutili, senza alberi, colme di rifiuti. Le strisce orizzontali qui non si rifanno dalla festa della Madonna di almeno due anni fa. Perché risparmiare sul suolo pubblico per poi cadere nelle “buche” del disagio?

2. Si intonano col colore degli edifici sebbe-ne siano stati sostituiti con mediocrità. Il terriccio messo nelle fughe dei marciapie-di, lasciato in superficie per mesi, è dive-nuto lettiera per i bisogni di cani e gatti.

In via Ciciriello si sono verificati i primi cedimenti delle mattonelle a causa di piogge. Non si è preoccupato nessuno di ripulire i punti ripristinati, specie di fronte la chiesa. I lavori non basta farli, si devo-no fare bene.

CASALE IVANO BARLETTA26 ANNISTUDENTE UNIVERSITARIo

RASSEGNA STANCA - L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀdi EMANUELE VASTA > [email protected]

1. COME sONO LE sTRADE

DEL suO quARTIERE?

2. COsA pENsA

DEI NuOVI

MARCIApIEDI?

CAPPUCCINI ANTONIA SANTORO41 ANNIcASALINGA

Il codice della strada la definisce “un’area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali.” Va bene

per il bestiame, ma a Brindisi, automobili e perso-ne non riescono ancora a transitare sicuri. Questo è un argomento trito e polverizzato, come l’asfalto di cui tratta. La gente è stanca di lamentarsi, sem-bra quasi accettare tutto silenziosamente, e ciò che dovrebbe essere normalità pubblica, diviene utopia.

Per ovviare la situazione, alcuni agiati brindisini hanno pensato bene di acquistare un bel fuori-strada; difatti siamo in pianura eppure ci servono mountain bike e scarpe da trekking. Tempo fa si parlava di riqualificazione pubblica che sta avve-nendo si, ma come? I marciapiedi nuovi sono belli da lontano, la messa in opera un po’ meno anche da vicino. Si spera nessuno ci abbia ricavato qual-cosa facendo economia sul materiale utilizzato.

In ogni caso ci è piaciuta l’idea di proporre un attua-le resoconto personalizzato. Abbiamo intervistato un coraggioso rappresentante per ogni quartiere, chiedendo impressioni e commenti su strade e marciapiedi. Abbiamo documentato delle verità, per qualcuno fin troppo ovvie. Pertanto ringrazia-mo la gente che si è esposta - solo in questa ma-niera si percorrono strade che portano lontano-, nessun commento per il silenzio degli omertosi intimoriti!

1. Il disagio più grande è dato dalle buche lungo la carreggiata.

Esse causano danni alle auto. Si rischia di fare incidenti, soprattutto in caso di pioggia.

segue a pag 8 >

GhIOChIAMOINsIEME quEsTApARTITA

CICLOSTYLE - STORIE DA COPERTINAdi SERENA PASSARELLI > [email protected]

il piccolo virgilio e sua mamma anna

Per aiutare il piccolo Virgilio è sufficiente

effettuare un versamento sul conto corrente 201164292

intestato a santese anna e Marcello

andrisano.Per maggiori

informazioni:329.7848873

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1. COME sONO LE sTRADE

DEL suO quARTIERE?

2. COsA pENsA

DEI NuOVI

MARCIApIEDI?

1. Condizioni pessime, in particolare viale Commenda, con buche e radici che spuntano dall’asfalto. (Da qualche gior-no è stato aperto un cantiere, Ndr).

2. Buoni, specialmente per le persone di-sabili; peccato che le auto in sosta non hanno il buon senso di lasciarne libero il passaggio. Meditate gente!

COMMENDA MARCELLO CAVALLO57 ANNIPoRTALETTERE

2. I marciapiedi sono scandalosi: le buche fognarie si intasano facilmente anche con la minima pioggia rendendo i corsi dei "corsi d'acqua!"

Su alcune vie come ad esempio Via Mattonelle,Via san lorenzo da Brindisi, e così via, sono troppo stretti.

Ogni volta graffio la borsetta sui muri.Credo, in ogni caso, che i marciapiedi in quelle vie siano inutili, tanto ci possono investire lo stesso. Ma questo è solo un mio parere.

1. Sono molto ampie, la maggiorparte sono in ottime condizioni; sulle vie più trafficate purtroppo ci sono delle buche profonde, trascurate da tempo.

Speriamo vivamente che la situazio-ne sia presto presa in considerazione dall'amministrazione comunale.

2. Non ci sono nuovi marciapiedi, quelli esistenti sono larghi e comodi, tutti do-tati di scivoli per persone diversamente abili. È in cantiere un rondò in prossimità dell'uscita la Rosa, per rendere sicura l'entrata degli automezzi. Speriamo pos-sa essere davvero così.

LA ROSA CLAUDIA FANIGLIULO22 ANNISTUDENTESSA UNIVERSITARIA

1. Il paradiso è vittima del degrado strada-le. Le vie principali (via egnazia, via del-la Torretta e via g. Carducci) sono le più colpite. Vi sono gravi rischi di viabilità e sicurezza, siamo obbligati a praticare delle gimcane tra le varie buche e dossi; c’è pericolo di caduta per i motociclisti. Il Comune ha ben pensato di ovviare il problema rappezzando il quartiere.

Un brutto lavoro estetico ed effimero, poichè col transito di mezzi pesanti que-sta copertura cede.

2. I marciapiedi attualmente sono in fase di ricostruzione, ma quelli risistemati presentano problemi di ancoraggio. Personalmente sono stato vittima dello spigolo di una chianca sconnessa che mi ha provocato la foratura di un pneu-matico.

Sarebbe ora di fare il punto della situa-zione e di correre ai ripari prima che non accada qualcosa di più serio o di spiace-vole.

Speriamo bene!

PARADISO GIORGIO BUNGARO29 ANNIPoRTIERE D’ALBERGo

1. A sant’angelo sono sconnesse, piene di buche, scivolose: praticamente da rifare. Si sono ripetuti innumerevoli incidenti a causa del manto schifoso.

È inaccettabile! In via sant’angelo la pendenza per

gli scarichi fognari non è stata fatta a dovere, per cui quando piove è sempre allagata.

2. Mai visti. Quelli che ci sono non sono a norma, quando si ricordano che esiste anche il nostro quartiere per sostituirli?

SANT’ANGELO FABIO DELLA ROCCA31 ANNIIMPIEGATo

1. Sono accettabili, anche se in via del la-voro ci sono “crateri” che in caso di piog-gia diventano un pericolo serio per gli automobilisti. In via strada per Minnuta il manto stradale è buono ma è un punto pericoloso perché le auto sfrecciano non rispettando il limite consentito. Rispetto ad anni fa c’è stato un miglioramento di visibilità; mio nonno fu preso in pieno da un’auto in corsa. Suggerirei dei dossi artificiali per favorire i rallentamenti e strisce pedonali vicino le abitazioni!

2. Sono positivi se si considera che anni fa non esistevano.

Il Comune però, senza alcun preavviso ai residenti, ha agevolato l’entrata e l’uscita dei veicoli dividendo i marciapiedi ma pretendendo il pagamento di un passo carrabile.

Nessuno l’ha chiesto, noi comuni mortali non possiamo opporci alle pretese co-munali; così se non paghiamo il passo carrabile saremo sempre sanzionati senza aver commesso infrazione.

MINNUTA ALESSANDRA GALLONE23 ANNISTUDENTESSA UNIVERSITARIA

1. Vivo in un quartiere periferico con strade in molti punti irregolari e, soprattutto, poco illuminate. In questi giorni si nota-no addetti all'opera nelle vie nevralgiche del rione ma ci si chiede: quando sa-ranno ripristinati correttamente i solchi profondi?

2. Non credo ci siano problematiche ineren-ti ai nuovi marciapiedi, perché gli inter-venti eseguiti sono stati mirati alle zone di collegamento del quartiere.

A sant'elia il traffico pedonale è minimo, quindi meglio concentrarsi su altre zone dove il disagio è avvertito.

SANT’ELIA FRANCESCO SChIFEO28 ANNIoPERAIo

1. santachiara è un bel quartiere, ma le strade sono disastrate.

Aspettiamo nuovi risvolti a riguardo. Non parlate però di riqualificazione,

perché questo, specie in via porta pia, si chiama rappezzare.

2. Sono da rifare, forse non è arrivato anco-ra il momento per questo quartiere, ma prima ci toglieremo il dente meglio sarà. Sono stati fatti solo i marciapiedi intorno a piazza Sapri ma, quest’ultima, è sem-pre strapiena di erbacce. Fate le cose che potete, ma quel poco fatelo a modo.

SANTA ChIARA VITO MIACOLA25 ANNIIN ATTESA DI occUPAzIoNE

1. Sono nato e cresciuto nel mio amato quartiere perrino. Nel giugno 2008 per via del papa, si è avuto un vero restyling in viale perrino e con un rifacimento dell'asfalto in via Ofanto, via Trasimeno e via Tevere.

Nei mesi scorsi hanno anche provveduto a rappezzare viale enrico Fermi, lavoran-do discretamente.

Non mi lamento per l’asfalto anche se la manutenzione dovrebbe essere estesa nelle strade più interne.

2. Belli esteticamente, il loro materiale non è molto resistente e con un urto di automobile si scheggiano e si rompono irrimediabilmente.

Carini, ma non pratici. Sicuramente da sostituire con materiale

di qualità superiore.

PERRINO FRANCESCO D’ACCICO26 ANNISTUDENTE UNIVERSITARIo

RASSEGNA STANCA -di EMANUELE VASTA > [email protected]

- L'ALTRA FACCIA DELLA VERITÀ

1. COME sONO LE sTRADE

DEL suO quARTIERE?

2. COsA pENsA

DEI NuOVI

MARCIApIEDI?

1. Il manto stradale non è dei migliori nelle viuzze del centro, le chianche invece sono caratteristiche e potrebbero anda-re bene.

CENTRO DANIELA PIGNATARO51 ANNIPSIcoLoGA

segue a pag 9 >

> segue da pag 7 > segue da pag 8

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Il

2 1 d i c e m -bre 2012 è una data che ormai ognuno di noi conosce bene, che lo si voglia o no. Il cal-colo che ha portato a que-sta data, come termine dell’era che stiamo vivendo, si deve al popolo centro-americano dei Maya. Grandi ma-tematici, i Maya, intuirono il ripetersi di certi eventi astrologici in cicli di 25.625 anni, movimento oggi conosciuto come “precessione degli equinozi”, e gli effetti che questi avevano sulla terra. Sviluppa-rono un calendario unico nel suo genere per accuratezza, chiamarono ogni ciclo “sole” e calcolarono la fine della presente era, il “quinto sole”, per la data che tutti conosciamo. Eppure, tolte le supersti-zioni, qualcosa di vero ci dev’essere se anche la Nasa ritiene di dover dare del-le informazioni ufficiali al riguardo. Nel 2009 la heliophysics Division della Nasa a Washington, ha reso pubblici i dati di uno studio condotto dalla National Aca-demy of Sciences, sui rischi di un aumen-to dell’attività magnetica della nostra

stella, il Sole (http://www.nasa.gov).

S e -con-

d o t a l e

s t u d i o , la terra po-

trebbe essere colpita da una

devastante tem-pesta solare, cioè da

eruzioni di energia, materia e radiazioni che, rilasciate dal

sole, procederebbero verso la terra, danneggiando i satelliti e le reti elettriche.Pochi sanno che nel 1859 una violenta tempesta magnetica creò seri danni alle comunicazioni, paralizzando il pianeta.Ma se allora ad andare in tilt furono solo le linee telegrafiche e la ancora poco svi-luppata rete elettrica, cosa succedereb-be se il fenomeno si ripetesse oggi? “Il sole è ora al minimo della sua attività”, commentano alla Nasa, “ci si aspetta che le tempeste solari aumentino di intensità e frequenza nei prossimi anni fino a toc-care il picco dell’attività magnetica nel - neanche a dirlo - 2012”. Le società mo-derne, che dipendono quasi interamente dall’elettricità, subirebbero un durissimo colpo; non solo telefonini e pc in tilt, ma ascensori, automobili, autoclavi, cancelli, sistemi di sicurezza e tutto ciò che fun-

LA FINEDEL

MONDO21 dicembre

2012: la nostra era morirà nel fuoco secondo i maya.

anche la nasadice la sua

SCOMUNICANDOdi MASSIMILIANo GATTI > [email protected]

ziona elettricamente. Per una città come Brindisi questo significherebbe una se-rie di problematiche difficili da gestire: il collasso della rete elettrica metterebbe in seria difficoltà l’approvvigionamento d’acqua per tutte le famiglie residenti ai piani alti, la pressione dell’acqua, infatti, non basterebbe da sola a rifornire i piani oltre il primo; il traffico andrebbe in tilt, i frigoriferi spenti non permetterebbero la conservazione del cibo oltre i tre giorni e chi risiede in città sarebbe costretto a muoversi verso le campagne. Queste ulti-me sono il lato positivo della faccenda.

A differenza di città come Roma e Mila-no circondate dal cemento, infatti, Brin-

disi ha un campagna florida e facilmente raggiungi-bile, capace in qualsiasi momento di ospitare chi ne avesse bi-sogno. Tutt’altra storia sono le con-dizioni dei degenti in ospedale, destinate a peggiorare senza l’assi-stenza dei macchinari e le mi-sure di sicurezza di centrali e grandi aziende, che in assenza di corrente elet-trica, potrebbero non garantire la tenuta con gravi ripercussioni sull’ambiente. Tutto ciò potrebbe non avverarsi mai, ma è inquietante notare una similitudine con

q u a n -to profe-

tizzato dai Maya: essi dicevano che “il quinto sole morirà nel fuoco”. E un aumento dell’attività so-lare potrebbe essere proprio ciò che in-tendevano.

“il quinto sole morirà nel fuoco”

SCOMUNICANDOdi MASSIMILIANo GATTI > [email protected]

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È di pochi giorni fa la notizia di una donna che, in Nuova Zelanda, ha messo all’asta due fialette di vetro

contenenti i fantasmi di un uomo anziano e di una ragazza. La signora, stanca delle presenze che infestavano la sua casa di Christchurch, ha richiesto un esorcismo e ha intrappolato i due fantasmi. Le fiale sono state vendute per mille euro. Da se-coli l’umanità s’interroga sull’esistenza di una vita dopo la morte, se è possibile en-trare in contatto con le persone perdute e sul perché alcune presenze restino “bloc-cate sulla terra”. In Puglia vi sono molti casi di luoghi infestati. Vi proponiamo un viaggio attraverso le storie e le città nelle quali si manifestano attività paranormali inspiegabili.

TUGLIE (LE)Si racconta che a Tuglie, nel 1950, morì

una ragazza di 17 anni di tubercolosi. Ap-passionata di pianoforte e promettente musicista, la ragazza si esercitava per ore nella villa in cui abitava. A causa del dolore causato dal lutto, i suoi genitori ab-bandonarono la villa, che rimase a lungo disabitata. In questa casa, da allora, co-minciarono ad accadere dei fatti inspie-gabili. Molti passanti, la sera, affermaro-no di udire una melodia provenire dalla villa, anche se il pianoforte non si trovava più all’interno della casa. A tutt’oggi molti ragazzi si recano nei pressi della villa per ascoltare “il fantasma della pianista” che, pare, ancora suoni ogni notte.

MONTEPARANO (TA)A circa 13 km da Taranto, c’è una villetta risalente ai primi dell’ 800, dall’architet-tura bizzarra. Alcuni testimoni racconta-no di aver assistito ad apparizioni e ma-

nifestazioni. La più frequente delle quali si verificherebbe in camera da letto. Pare che la stanza s’illumini all’improvviso con quattro candele visibili poste ai quattro lati del letto e sulle sedie si materializzino tanti cappelli neri. Gli abitanti sostengono che ogni notte si ricrei una veglia funebre. Inoltre si udirebbero dei bisbigli nei giardi-ni, come se qualcuno volesse proteggere la casa da intrusi, e una musica provenire dall’interno.

GROTTAGLIE (TA)“Casa dell’Impiccato”. Si racconta che, circa trent’anni fa, la notte del 5 maggio, in una casa alla periferia della città, sia avvenuta una tragedia. Il marito uccise la moglie in preda ad un raptus di follia a causa della gelosia e, subito dopo, si sui-cidò. Ma all’interno della casa c’era anche il figlioletto di 2 anni, che morì poco dopo

SCOMUNICANDOdi MAURA GATTI > [email protected]

C’ERA uNA VOLTAuN FANTAsMA

un giro turistico alla scoperta di casiparanormali noti in alcune città pugliesi

SCOMUNICANDOdi MAURA GATTI > [email protected]

di fame. Si testimonia che alla vigilia della tragedia si sentano urla e il pianto di un bambino. La casa è stata benedetta più volte, bruciata e riempita di santini ma sembra che nulla abbia avuto effetto.L’aspetto più inquietante, per chi visiti la casa, è il seggiolino carbonizzato del bambino che tutt’ora si trova all’interno della casa.

CASTELLO DI SANNICANDRO (BA)Al settimo posto della classifica che due anni fa decretò le 10 città con il più alto numero di segnalazioni spettrali trovia-mo proprio il Castello di Sannicandro.Si racconta che nel 1545 una dama di nome Mencia s’innamorò di un ufficiale spagno-lo e fuggì con lui rubando del denaro. I due amanti furono trovati e condannati. L’uffi-ciale fu impiccato, Mencia fu costretta a sposare un uomo crudele e violento. Dopo

alcuni anni, stanca ed infelice, Mencia de-cise di togliersi la vita con il veleno. Molti sostengono di aver visto la dama aggirar-si per il castello, vestita con un elegante abito, particolarmente pallida e, apparen-temente senza occhi. Spesso viene av-vistato anche il suo amato, riconoscibile dai segni lasciati sul collo dal cappio.

BRINDISIIn una masseria alle porte di Brindisi, nell’immediato dopoguerra, un giovane, seduto su una panca sul portico della struttura, morì accidentalmente mentre stava pulendo il suo fucile. Molti lavorato-ri raccontano di aver visto un cane bian-co, maestoso e meraviglioso, aggirarsi nei pressi della masseria non appena qualcuno si sedeva su quella panchina.Il caso era singolare, il cane appariva dal nulla e scompariva nel nulla.

I testimoni sono convinti che si tratti dell’anima del ragazzo.

BRINDISITutti ricordano la tragedia avvenuta a Co-sta Morena, dove persero la vita madre e figlia nel 2001. Era settembre quando, per un errore di manovra con l’auto, ma-dre e figlia finiscono in mare.Da anni si rincorrono leggende riguardo il fantasma della ragazza. Molti giurano di averla vista nei pressi del luogo dell’inci-dente mentre cercava un passaggio fino al cimitero.Altri raccontano di aver dato un passag-gio ad una bellissima ragazza che voleva essere lasciata nei pressi del campo-santo. Ma, una volta arrivati, i testimoni rimanevano sbigottiti perché la ragazza passava attraverso il cancello ed entrava nel cimitero.

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www.piazzavittoria.net | [email protected] 12 | APRILE 2010 | numero 2 www.piazzavittoria.net | [email protected] numero 2 | APRILE 2010 | pag 13

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CONOsCENDOMEGLIO I NOsTRIFuMETTIsTIL'INTERVISTA

DEUX, IL FUMETTO SCRITTO E REALIZZATO DA FUMETTISTI PUGLIESIdi ALESSIA ScoPEcE > [email protected]

SCOMUNICANDOdi MASSIMILIANo GATTI > [email protected]

identitàAlessia Roberta Scopece, 28 anni.identità segreta Alex Morgan, BetsyBest, Snooze, Tokaj. Dovrebbero rimanere segrete, però!parlaci di te, come sei, com’eri,come pensi che sarai.Un po’ migliore di ieri, un po’ peggiore di domani. Spero non il contrario.solitamente da grande si vuol fare le veline, le modelle o al massimo le scrittrici di bestseller. Cosa ti ha portato a voler diventare fumettista?Le prime due non me le potevo permettere: sono troppo bassa e troppo intelligente (dai, scherzo!). Scrittrice?E chi dice che non potrei diventarlo?!Per il resto, disegnare, scrivere, fantasticare, dar vita a mondi tuoi.Quale altro lavoro te lo permette?In alternativa volevo fare la principessa.Mi accontento di poco.Quali sono gli autori o i personaggi che hanno folgorato la tua vita artistica?Quando ero una giovane lettrice Disney, sicuramente giorgio Cavazzano.Per il resto mi piacciono Tomasi, alberti, Miyazaki, Takahata, spusta, gorey, Ryden, Mucha, Blake, Klimt, Bosch, Caravaggio, antonello da Messina, Durer,

Buscaglia. In realtà sono molti, mostri sacri e non; anche se non mi ispiro a nessuno in particolare. Anzi, come si può notare, pochissimi sono autori di fumetti a tempo pieno anche perché non mi occupo solo di fumetti.sappiamo che la tua carriera di “vandala artistica” è cominciata molto presto.Quando andavo alle superiori, la sera ero solita intrattenermi con gli amici sulla scalinata della scuola e avevo la compulsiva mania di disegnare col pennarello sulle scale. A scuola, ogni mattina, il bidello mi costringeva a pulire le “opere d’arte” con cui avevo abbellito il banco il giorno prima. Era molto divertente sentire i commenti degli altri ragazzi che guardavano i disegni. Forse se li avessero criticati non l’avrei trovato più così divertente, chissà.È una delle cose meno vandaliche che ho fatto, lo ammetto. Però sempre con rispetto. Diciamo che mi piace dare un po’ di colore ai tanti spazi grigi che ci sono nelle nostre città. Ma solo se non privati e dismessi.L’arte deve far sorridere, riflettere, stupire, sognare e non far imprecare la gente!se potessi fumettare un capolavoro del

cinema, della musica, della letteratura o altro, cosa sceglieresti? e come lo faresti?Un libro di Markus Zusak, si chiama “la bambina che salvava i libri”.Sceglierei però il fumetto illustrato, non la semplice china.“Deux” è un progetto ambizioso portato avanti da due associazioni culturali, Vetrine inedite e Ma.Dì.Ma., che da semplice inserto, vogliono far diventare il fumetto una testata indipendente. Cosa ti ha spinto a collaborare?Sono nota per essere filantropa.Anzi, caritatevole. Come descriveresti i tuoi lavori?Dove si possono vedere?Lascerei descrivere i miei lavori a chi guarda.Ho una predilezione per il simbolismo, il surrealismo, il fantasy, il kitsch.Attualmente ci sono alcuni lavori su: http://indecenceofinnocence.deviantart.com, ma è ancora in fase di costruzione. progetti per il prossimo futuro?Ho una netta incapacità a programmare oltre i cinque minuti.Credi che ora andrò disegnare?Naaah!Non sono così prevedibile!

intervista ad alessia roberta scopece, 28 anni,autrice delle quattro tavole di deux presenti in questo numero RIASSUNTO DELLE TAVOLE PRECEDENTI

Trani (BA), 2001.Una spedizione archeologica scopre una tomba molto particolare (notizia reale, ap-parsa su CycloStyle n.0). Roma, 2001.Un gruppo di persone nel privè di uno dei numerosi locali del quartiere Ostiense

discute del ritrovamento. Una giovane donna, Maura, entra trafelata. La discus-sione si accende, i presenti si confrontano sulle decisioni da prendere in merito al ri-trovamento e Zoe, una dei presenti, comu-nica a Maura la sua decisione di mandarla ad investigare a Brindisi. Sul volo per Brin-disi, Maura rivive in un frammentato flash-

back ciò che è accaduto dopo: la discus-sione viene interrotta dall'intrusione di un gruppo di uomini armati guidati da Domi-nic (Dom), che irrompono nel privè. zoe manda via tutti i presenti tranne Maura, e rimane a parlare con Dom ed i suoi.

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Titolo del fumetto:Deuxcopertina di:Pino Nardelli

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Quando si realizza il ritratto di una persona, che sia una bella ragazza, un bambino o un anziano signore, la

prima cosa da fare è studiare il viso della persona da ritrarre per capire meglio quali sono le asimmetrie, quali i difetti e quali i pregi e in base a questo studio decidere che tipo di illuminazione sia meglio utiliz-

zare. La luce late-rale può essere un semplice modo per valorizzare o nascondere pregi e/o difetti in base al tipo di immagine che si vuole realizzare. Se ad esem-

pio abbiamo avanti a noi un soggetto con il naso storto tendenzialmente a destra, per attenuare l’imperfezione, basterà illumi-nare la parte destra del viso in modo tale che l’ombra compensi l’inestetismo; vice-versa se il ritratto da realizzare punta a far emergere i difetti del soggetto, come ad esempio nel caso delle caricature, basterà posizionare la luce dal lato opposto.Attraverso un gioco di luci ed ombre, questo tipo di luce dona all’immagine un senso di tridi-mensionalità, mettendo in risalto forme e volumi. Teniamo presente che illuminando lateralmente un soggetto e posizionandolo perfet-tamente al centro del fascio di luce del nostro illuminatore, ad occhio nudo, vedremo una metà comple-tamente illuminata e un'altra metà completamente in ombra. Se deci-diamo di scurire ulteriormente il lato in ombra, possiamo utilizzare semplicemente un pannello nero,

che assorbirà la luce in eccesso. Se invece proviamo a schiarirla, utilizzando un pan-nello bianco la luce si rifletterà e schiarirà l’ombra. Possiamo inoltre decidere di ave-re contrasti più o meno forti semplicemen-te cambiando l’accessorio della nostra torcia. Infatti, utilizzando un bank, che di per se ha la caratteristica di creare ombre morbide, otterremo una luce con contrasti leggeri. Se, invece, utilizziamo una para-bola, il risultato sarà molto differente: in-fatti la parte in ombra e quella illuminata saranno evidentemente contrastate.

RITRATTO IN LuCELATERALE

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SCOMUNICANDOdi VIRGINIA FRIGIoNE - Accademia Fotografica Italiana - AFI > [email protected]

Tutte le immagini ed i backstage sono stati ripresi durante la Lezione di Sala Posa dell’AFI- Acca-demia Fotografica Italiana di Brindisi.Si ringrazia Federica Bortoluzzi per aver posato per noi e Ve-ronica Pellegrino per il Make Up.

www.piazzavittoria.net | [email protected] 18 | APRILE 2010 | numero 2 www.piazzavittoria.net | [email protected] numero 2 | APRILE 2010 | pag 19

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Rinunciare alla propria femminilità? Semmai valorizzarla o addirittura accentuarla. L’estate è alle porte e

con essa la donna ricerca praticità. Ancor meglio se tutto si sposa con un pizzico di sensualità che non guasta mai. Tutt’altro.E già ci si chiede quale sarà la moda non-ché la tendenza capelli della stagione che tanto si fa desiderare. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Sgaramella, titolare del ne-gozio SG Donna Parrucchieri di via Ferrante Fornari a Brindisi.

Quali sono i nuovi look per essere

al passo con la moda capelli primavera - estate 2010?Il primo consiglio è sicuramente quello di affidare la propria immagine a professionisti del settore che, con l’apporto di prodotti specifici, sapranno trovare il giusto total look personalizzandolo per ogni donna. La nuova collezione primavera-estate, da noi proposta sulla base delle linee guida dell’Oreal proffessionel, s’inspira a un preciso stile di donna. La domanda da porsi è: “viaggiatrice oppure avventuriera?”, (Carnet de Route): la prima sarà una donna di classe

L'INTERVISTA

TENDENZE MODA CApELLIpRIMAVERA / EsTATE 2010curiosità e consigli digiuseppe sgaramella, titolaredi sg donna parrucchieri

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SCOMUNICANDO

di lusso ed elegante, molto femminile; la seconda sarà, invece, una donna dallo spirito libero, semplice e sognatrice. Il must dell’estate sarà sicuramente un taglio corto, grintoso, femminile e facile da gestire. Per le amanti del capello lungo ci avrà grande spazio per capelli mossi

e voluminosi, oppure giochi con intrecci o chignon da ballerina molto lucidi e curati. Per quanto riguarda il colore sarà molto naturale e caldo senza tralasciare delle sottili trasparenze per rendere più vibrante il colore: il tutto per ottenere sempre un look molto naturale. Tutto ciò accompagnato da accessori voluminosi, cinture ampie, orecchini grandi e lunghi, scarpe con tacco molto alto. Per l’abbigliamento, a farla da padrone, saranno gonne con uno stile a palloncino o matita, mentre per le giovanissime gli short e trance. In ogni caso a prescindere da ogni moda, da ogni tendenza, è compito di noi professionisti del settore valorizzare ogni donna, creare quel giusto look che risalti la sua personalità e la renda al tempo stesso unica. O per lo meno è questa la nostra mission.

pag 20 | APRILE 2010 | numero 2 www.piazzavittoria.net | [email protected] www.piazzavittoria.net | [email protected] numero 2 | APRILE 2010 | pag 21

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sa di Santa Maria del Casale. A lato un leggio in marmo a rappresentare l’antico ambone. Nel sotterraneo esisteva anche un’antica cripta che conservava, sui muri laterali, immagini sacre dipinte in tipico stile bizantino. Secondo alcune testimo-nianze già all’inizio del XX secolo il com-plesso era in degrado e la cappella veniva usata come stalla. Un rito preservato per secoli dalle colonie greche reduci dell’Im-pero Bizantino e mantenuto anche dopo

il 1071, quando i Normanni si imposses-sarono dell’intero meridione. Nel 1645 vi fu un tentativo da parte dell’Arcivescovo O’Driscol di proibire questo culto “poco conveniente alla chiesa cristiana”, ma il Vaticano né decretò la sua conservazio-ne. chi ricorda può raccontare la grande partecipazione popolare all’evento, era persino un’occasione - tra le poche - per le giovani donne di farsi notare e trovare un marito. Il cerimoniale è stato svolto sino agli anni ‘40, quando l’intero com-plesso fu demolito, si è conservata solo la colonna, ma non si hanno immagini dell’area così come sono state trascurate le memorie popolari. L’usanza di leggere il Vangelo in greco fu spostata in cattedra-le, dove ancora oggi viene celebrata.

RADICI QUADRATEdi GIoVANNI MEMBoLA > [email protected]

Era uno dei più carat-t e r i s t i c i

riti pasquali ri-salente proba-bilmente all’alto medioevo, ma da meno di un secolo non più celebrato e ri-schia di essere completamen-te dimenticato.Questa origina-le tradizione religiosa era c o n o s c i u t a come “lu sannaì” (o sannà, abbreviativo dialettale dell’Osanna), uno degli ultimi residui del rito greco in tutto il Salento che si svolgeva regolarmente e con grande seguito la domenica della Pal-me. La celebrazione liturgica muo-veva dalla cattedrale di Brindisi, con una solenne processione del capitolo seguita da numerosi fe-deli, per giungere nei pressi della collinetta situata poco fuori le mura della città, nei pressi dell’antica chiesa dei Cap-

puccini, dove oggi sorgono i locali cir-coscrizionali del comune e dell’ex pesa pubblica. con l’urbanizza-zione dell’area fu decretata la de-nominazione di via Osanna alla strada che por-tava al poggio,

proprio in ricordo dell’antica tradizio-

ne che oggi solo po-chi anziani ricordano

per averla vissuta. Qui dopo la lettura in lingua greca dell’Epi-stola e del Vangelo, venivano benedette le Palme al canto di “Osanna… Osanna”, mentre ogni devoto agitava al cielo il pro-prio ramoscello d’ulivo che aveva porta-to con se. I celebranti si ponevano nello spiazzo sopra il monticello che aveva forma tronco conica e dove originaria-mente si poteva accedere dalle scalina-te disposte sui quattro lati. Al centro era posta la colonna in marmo sormontata da una croce, databile del IX-X secolo, oggi conservata all’interno della chie-

via osanna oggi. la zona dov’era situato il monticello

ricostruzione dei luoghi dell’osanna. disegno di pino nardelli

di GIoVANNI MEMBoLA > [email protected]

RADICI QUADRATELa redazione di Ciclostyle, come per

il progetto di recupero delle memorie

sulla spiaggia di sant’apollinare

di Brindisi, è a disposizione per

raccogliere i ricordi e le testimonianze

anche sull'antica tradizione pasquale

dell'Osanna, così come per i luoghi dove si svolgeva.

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(qui a lato ed in alto a destra) la colonna in marmo sormontata dalla croce. una volta sul poggio dell’osanna,

oggi nella chiesa di s. maria del casale di brindisi

pag 22 | APRILE 2010 | numero 2 www.piazzavittoria.net | [email protected] www.piazzavittoria.net | [email protected] numero 2 | APRILE 2010 | pag 23

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intervista a paola crescenzo,regista e talento brindisino

Lavora tra Milano e la Puglia, dove la sua passione ha preso forma e si è sviluppata e dove vuole tornare a

vivere in pianta stabile. La regista brin-disina Paola Crescenzo ci parla della sua passione: creare un’opera filmica, dalla scrittura al montaggio finale.

Da dove nasce l’amore per questa espressione artistica?Da bambina giocavo a scrivere copioni. Quando a 14 anni ho preso per la prima volta in mano una telecamera, è stato impossibile separarmene. Quell’aggeggio faceva sentire il mio sguardo al suo posto e le immagini impresse erano complete di tutto: forma, ritmo e parola.Tra i tuoi numerosi lavori, quali ti identificano di più?Quelli in cui ho potuto scegliere il soggetto e svilupparlo: il corto “extra”, che poi è il mio lavoro di tesi, dove la co-protagonista è la bravissima attrice brindisina sara Bevilacqua. E poi il documentario “sono artistico”, dove ho trattato un tema a me caro come quello dell’autismo.parlaci del progetto “Filia solis”.Quando Winspeare (regista) mi ha

chiamata per chiedermi di collaborare con lui per un documentario commissionato dalla provincia di Brindisi, per me è stata un’iniezione di fiducia. Il protagonista di questa docufiction è un milanese che vince una vacanza premio grazie ad un quiz radiofonico. È un uomo pieno di pregiudizi sul Sud, ma rimane affascinato dalla terra brindisina e dalla donna che gli fa da Cicerone (la talentuosa brindisina Viviana guadalupi). Qual è il tuo rapporto con l’apulia Film Commission (aFC) e la tua posizione in merito all’interrogazione presentata alla giunta Regionale?Su consiglio dell’AFC, con cui ho un rapporto di stima e fiducia, sono stata scelta dalla “Fabbrica di Nichi” per realizzare uno dei sei video che raccontano i risultati della politica di Vendola, senza aver mai esposto le mie idee politiche e lavorando in piena libertà. Su questioni più tecniche rimando a chi di competenza. Resta il fatto che l’AFC è molto apprezzata, tanto da essere presa a modello dalle altre.Cosa ti ha portato a lasciare la puglia?Una borsa di studio, vinta nel 2004 grazie alla mia prima collaborazione, con il regista teatrale brindisino Maurizio

Ciccolella, che mi ha permesso di seguire il corso triennale “Regia e produzione audiovideo” dello ieD di Milano.In Puglia, poi, ci sono tornata per uno stage sul set de “i galantuomini” di edoardo Winspeare. La nostra terra è sempre stata incline a raccontarsi e qui noi registi possiamo contare su alcuni fattori fondamentali: una luce importante, che viaggia libera su paesaggi ancora poco contaminati, e l’accoglienza e la collaborazione di istituzioni e cittadinanza.Quali sono le prospettiveper il tuo futuro?Con il mio compagno vorremmo tornare a Brindisi dove, anche nei momenti difficili, abbiamo sempre trovato le risorse per essere curiosi e desiderosi di crescere culturalmente. Ho deciso di concentrarmi su un progetto personale: lo studio e la scrittura di un lungometraggio in cui riprendo il tema dell’autismo.È un lavoro ambizioso, ma non posso allontanarmi troppo dal mio obiettivo: esprimere il mio punto di vista raccontando una storia.Proprio come nei giochi d’infanzia.Per sapere di più su Paola Crescenzo:http://www.youtube.com/user/paolacrescenzo.

L'INTERVISTA

ULTRASUONIdi GABRIELE cIULLo > [email protected]

BRINDIsINIChE

“GIRANO”

(da sinistra) viviana guadalupi (attrice), paola crescenzo (regista)ed edoardo winspeare (regista)durante la prima presentazione del film "i galantuomini" sul palco del nuovo teatro verdi di brindisi.

Ancora una volta campioni regionali, l’ottava volta in nove anni. È un re-cord, l’ennesimo, conquistato dagli

atleti tesserati con l’ASD Sottosopra Brin-disi che si sono confermati leader di nuo-to master vincendo la concorrenza di oltre trenta società pugliesi iscritte alle com-petizioni. I numeri parlano chiaro: 69 me-daglie complessive conquistate nelle tre giornate di gare disputate per il campiona-to regionale 2010, di queste ben 31 sono di oro, 18 argenti e 20 di bronzo, il tutto con prestazioni e tempi di gara molto inte-ressanti che hanno permesso di ottenere 72.398 punti, rispettivamente 20mila e 33mila in più rispetto alla seconda ed alla

terza classificata (Pol. Modugno e Taran-to). L’altra società locale, Brindisi Nuoto ASD, è giunta al quinto posto in classifi-ca con 32.725 punti, a conferma di come questo sport sia particolarmente seguito nella nostra città, nonostante la carenza di impianti.Da quest’anno la regola di as-segnazione dei punti è stata ancora più stringente. Infatti solo i primi otto atleti in classifica, per ogni categoria, cumula-no il punteggio valido per la graduatoria finale a squadre, pertanto questo titolo regionale assume maggiore importanza “qualitativa” rispetto agli anni precedenti. Un grande risultato che premia l’impegno di una società che, oltre a valorizzare l’at-

tività giovanile dell’unica società brindisi-na abilitata FIN come scuola nuoto fede-rale, investe nello sport anche in ambito Master. L’Asd Sottosopra Brindisi del pre-sidente Eupremio Pignataro, che da que-sta stagione porta sulle cuffiette il logo dell’emittente radiofonica Ciccio Riccio, porta alto il nome della città anche a livello nazionale: in tutto il Salento è l’unico team a distinguersi per la conquista di titoli ita-liani, di record di specialità e per numerosi riconoscimenti nei risultati sportivi. Subito dopo la conquista dell’ottavo titolo regiona-le, dodici atleti di questo team hanno par-tecipato al trofeo internazionale di San Marino, conquistando l’ottavo posto.

Questi i nomi degli atleti: Marzia Di Giulio, Livia Iannarelli, Anna Pinto, Monica Volpe, Maria Martina, Dorina Reggiani, Annarita Pagliara, Lucia Matteo, Liliana Retta, Anna Scognamiglio, Laura Nimis, Adriana Allegrini, Giorgia Mecantonio, Monica Priore, Angela Tomasini, Angela Pizza, Mary Buccoliero, Vincenzo Giove, Virgilio Panarese, Antonio De Santis, Alex Melchioretto, Andrea Vernaglione, Alberto Toscano, Antonio Iaia, Nando Bungaro, Donato Mancino, Davide Eboli, Fabrizio Isidoro, Augusto Perugino, Fabio Tagliamento, Stefano Giacovelli, Devid colletta, Luca Guadalupi, Pierluigi Spedicato, Francesco corsa, Giovanni Sperti, Alessio Tedesco, Giuseppe Molfetta, carlo Gabrieli, Dino Barletta, Massimiliano oggiano, Salvatore Piscopiello, Paolo Molfetta, Gianguido Greco, Massimo Ancora, Maurizio Vilella, Elio Renna, Alessandro Trane, cristiano D’Errico, Gildo Iuliani, Giovanni Membola, Luigi Bonsignore, Maurizio Ricco, Nicola Lena, Teo Montanile, Davide cavallo, Antonio Flores, Mino Molfetta.

ULTRASUONIdi REDAzIoNE > [email protected]

NuOTOMAsTER:ECCO I CAMpIONI!

spumeggianti risultati per la società e gli atleti dell’’asd sottosopra brindisi

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Alessia Coppola, giovane talento brin-disino; scrittrice e pittrice, di soli 25 anni. Lo scorso gennaio ha presentato

il suo ultimo libro “Canto di te”, una raccol-ta di poesie d’amore. Vincitrice all’età di 15 anni dell’Oscar del Salento per la migliore scrittrice pugliese, è autrice del ritratto del Santo Padre conservato ancora oggi in Vati-cano e regalato a Benedetto XVI in occasio-ne della Sua visita pastorale a Brindisi.

Chi è alessia Coppola?Domanda interessante: Alessia è una contraddizione vivente, il tutto ed il nulla in ogni cosa, e soprattutto una persona che ama sognare.Da dove nasce la tua creatività?A volte dal dolore più nero, a volte da una gioia grande da essere incontenibile, da qualcosa che mi colpisce per caso come un fiore che nasce da un marciapiede o spesso dalle altre arti come la pittura o la musica.il tuo ultimo libro, “Canto di Te” è una raccolta di poesie d’amoreNato da un amore idealizzato, oggi ha perso molto del valore che aveva

all’inizio, perchè ho trovato un amore reale.Quest’ultimo è per me il sole, dopo perenni nubi; la tela più colorata che abbia mai dipinto. le immagini del libro sono tuoi quadri?Si, tutte! Due in particolare sono stati dipinti per l’ispiratore del libro.Quali sono i temi e gli orientamenti letterari che attraversano le tue poesie?Diversi i temi ispiratori e influenze: alcune classicheggianti che partono dalla mitologia greca e latina, altre più decadenti o crepuscolari, altre ancora più fresche e slegate.la tua passione per la pittura?È nata a 3 anni quando mia madre mi regalò i miei primi acquerelli per dipingere e cominciai a dipingere sui muri. Ricordo la mia prima esposizione a 15 anni alla Casa del Turista e le tante altre che ne sono seguite fino a ricevere anche degli inviti per esporre a Tokio e a Barcellona.

Da dove nascono le ispirazioni per i tuoi quadri?Sono ispirazioni di sogni, di ciò che vorrei tradurre in un determinato momento ma un’opera per me non puo’ nascere senza ascoltare la

musica perché alla fine è essa stessa a muovere il pennello.a quando il prossimo libro?Fra 3-4 mesi. Ne ho in cantiere due: un libro per l’infanzia "Fiabe dalla terra di lianthia" e un romanzo fantasy. Non svelo per ora quale sarà il primo ad essere pubblicato.Che rapporto hai con il fantasy?L’ho scoperto leggendo a 11 anni un passo del Signore degli Anelli di Tolkien. Disegno illustrazioni fantasy poiché un altro mio sogno è quello di crescere come illustratrice per l’infanzia.l’arte è per te incontro, comunicazione. Come proponi lo scambio artistico?Oggi incontro amici e fan su www.myspace.com/alessiacoppola e su FB alla pagina alessia Coppola’s art. In passato ho avuto un piccolo negozietto accanto al Teatro Verdi; era la mia bottega dei sogni.Un consiglio per i giovani artisti come te?Continuare a lottare sempre per i propri sogni senza mai arrendersi!

L'INTERVISTA

COINCIDENZE, uN ALBuMTuTTO BRINDIsINO ANCORA DA puBBLICAREintervista a gianluigi cosi,cantautore e front-man dei rinoplastici

Gianluigi Cosi è solo una delle tante belle realtà musicali di Brindisi.Timido e riservato nel privato, Gian-

luigi si trasforma quando indossa i panni del front-man del gruppo i Rinoplastici, de-dicato a Rino Gaetano. In questa intervista presenta il suo quinto album autoprodotto da solista, intitolato “Coincidenze”.

Da quanto ti occupi di musica?Da una decina d’anni, da quando per gioco cominciai a cantare sulle basi di alcune canzoni. Cominciai a cantare nei karaoke, in locali storici come il Templum, e presi lezioni di canto fino a sentire il bisogno di trovare uno spazio solo mio. Un grande aiuto me lo ha dato Marco sciarra, titolare di uno studio di registrazione, con il quale collaboro ancora. il tuo nuovo album si chiama “Coincidenze”, perché? Il titolo racchiude tutte le canzoni,legate tra loro da situazioni fortuite chemi sono capitate, coincidenze appunto.È un lavoro che va avanti dal 2008, anno in cui scrissi “l’ottava meraviglia”, un pezzo dedicato a Rossella, la mia fidanzata e mia fonte di ispirazione.

il tuo album è completamente autoprodotto?Sì. Come gli altri, è un album che ho dovuto produrre da solo, con grande fatica e spese considerevoli. Ho mandato il cd a molte radio, anche di Brindisi, ma nessuna ha voglia di investire sulle novità. Brindisi non offre molto musicalmente e in Puglia non ci sono etichette musicali coraggiose. Ormai se vuoi venir fuori, devi avere un buon manager o partecipare a qualche trasmissione televisiva.alcune tracce colpiscono per la profondità dei testi e dei riferimenti.“la ballata delle ragazze madri” o “i bambini delle strade”, ad esempio, trattano temi difficili con sonorità solari.Infatti sono stato molto criticato per questo. Volevo comunicare speranza a chi vive in certe situazioni, non per questo sminuendo l’importanza del tema. Come quando andavo con la chitarra, a portare un po’ di allegria alle ragazze madri di una casa famiglia di San Pietro. “i bambini delle strade” è un omaggio a Miloud, un mimo francese. Un bell’esempio: un giorno ha lasciato tutto per fondare un circo con i bambini di strada di Bucarest, che vivevano nelle fogne. In genere mi piace sperimentare nuove sonorità e quando

vado da Marco a registrare lo faccio impazzire. In alcuni pezzi, ad esempio, ho inserito strumenti più particolari come la fisarmonica o il sax.il tuo nome è anche legato al gruppo dei Rinoplastici, come si conciliano le due cose?Il progetto “Rinoplastici” nasce nel 2007. Da allora, quando salgo sul palco, il pubblico si aspetta che io canti le cover di Rino Gaetano. Musicalmente, io e Rino Gaetano siamo molto lontani, ma suonare con loro mi ha permesso di crescere ed imparare molto. Dove si può trovare il tuo album?All’edicola Brundapaper di via Lata a Brindisi, al costo di 1,50 €. Alcuni pezzi sono anche in internet all’indirizzo:www.myspace.com/gianluigicosi.

L'INTERVISTA

Ho mandato il cd a molte radio, anche di Brindisi, ma nessuna ha voglia di investire sulle novità. (…) Ormai se vuoi venir fuori, devi avere un buon manager o partecipare a qualche trasmissione televisiva.

in foto, gianluigi cosi

TALENTO DA

AppREZZARE

(a sinistra) la copertina del libro “canto di te”.(Edizioni Damiano di Nicoletta Damiano, Ancona)

(a destra) uno dei quadri di alessia coppola.(in basso) alessia coppola

alessia coppola giovane scrittrice e pittrice brindisina

ULTRASUONIdi MoNIcA cUcINELLI > [email protected]

ULTRASUONIdi MASSIMILIANo GATTI > [email protected]

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“la vertigine non è paura di ca-dere, ma voglia di volare”.cito Jovanotti se penso a

Gianluca D’Errico alias Bisbinto, brin-disino, ma cittadino del mondo. Vita da errante sinonimo di avventura, ci rac-conta le sue curiose sensazioni.

Che razza di uomo sei?Chiamami Bisbinto. Ho passato gli “enta” e sono una persona variopinta. Nella vita chi ha “ fame” è vincente; a me non è mai mancata. Dispongo di un estro progressivo, che m’ha portato a “divertirmi” fin da diciassettenne insegnando aerobica presso un villaggio vacanze di pescara. In seguito ho collaborato periodicamente per l’agenzia samarcanda di Varese, formandomi in sardegna come animatore, al resort di Forte Village. Divenuto anche presentatore con ore di conduzione microfonica, ho lavorato sulle navi da crociera, intascando il mondo senza timore. Attualmente faccio l’accompagnatore turistico e la gente rimasta soddisfatta mi reclama affettuosamente. Qui a Brindisi, insieme ad altri soci, gestisco “la valigia degli eventi”, che offre il noleggio di mezzi come trenini o quadricicli per il giro turistico urbano.Hai mollato tutto facendo ciò che volevi, utopia?La mia vita è reale, utopico sarebbe un

americano che vede Brindisi come un brindisino vede los angeles. Non ho mollato nessuno, ho solo intuito quando spiegare il volo e quando temporeggiare. Sono un iperattivo, ma per chiunque il ritorno a casa è meraviglioso. Non viaggio solo per lavoro, ma anche per passione.sei anche turista o solo viaggiatore? Viaggiatore. Non pianifico gli itinerari. Amo il valore aggiunto del viaggio solitario, che ti permette scelte in libertà. Ultimamente mi sposto in moto. In caso di compagnia dev’esserci flessibilità, alla prima discordanza ci si stacca come spesso succede con la mia fidanzata.a quale cultura ti senti maggiormente legato?Amo l’apertura mentale della cultura latina, anche se il miglior posto dove ho viaggiato è l’africa. new York è comunque la città da vivere prima di crepare. nei tuoi viaggi hai acquisito dimestichezza con i rapporti umani?Parlo inglese, francese e spagnolo. Ho imparato il rispetto per le differenti culture. Sono più duttile e so riconoscere il pericolo. Credo che gli italiani siano pieni di fobie ingiustificate riguardo i paesi con scarse condizioni igienico-sanitarie.

il cibo più strano che hai mangiato?Il lombrico fritto in Thailandia, molto somigliante a croccanti patatine.proposta per diminuire l’emigrazione dei brindisini?Punterei al turismo. Una volta da un aereo notai poca distanza tra il porto e la stazione ferroviaria. Brindisi dispone di logistica invidiabile. Abbiamo grandi potenzialità che il capoluogo dovrebbe valorizzare con la spinta della Provincia. scrivi già un diario di viaggio? Scrivo tanti racconti che presto proporrò in un libro.Dichiarazione d’amore a Brindisi.Brindisi i love you, ma non rendere abitudine gli scempi, svegliati e risolvili!

L'INTERVISTA

BIsBINTO: uNBRINDIsI AL MONDO

ULTRASUONIdi EMANUELE VASTA > [email protected]

Grande succes-so per il progetto “sant’apollina-re, ricordi che non possono sbiadire”

realizzato da Vetrine Inedite in collaborazione con la redazione di Ciclostyle, dei portali d'in-formazione Piazzavittoria.net e Brindisiweb.com.L’intento è quello di recuperare i ricordi di quei brindisini che hanno vissuto Sant’Apollinare e gli indimenticabili anni che hanno contrad-distinto la sua storia, attraverso scritti, foto e ricordi. E all’iniziativa i brindisini hanno risposto con entusiasmo “Come si fa a lasciare nel lim-bo forse una delle più belle pagine della

nostra Brindisi. Sa-rebbe un delitto”. Vi riportiamo una delle prime testi-monianze arrivate, una delle tante imma-

gini rimaste nella mente di chi, anche solo per un giorno, si è tuffato dal pontile nel mare blu di Sant’Apollinare. I vostri ricordi si intrecceranno per un racconto unico che Serena Passarelli e Giovanni Membola, dedicheranno a Sant’Apollinare perché riviva grazie al suo pas-

sato nel futuro di questa città. Inviaci anche tu il materiale e la

tua testimonianza-ricordo.Per informazioni chiama allo 0831.529491 oppure al 347.0466197 o inviaci una e-mail a:[email protected]

37 anni. Sono passati 37 anni. Ma quanto sono lunghi 37 anni? Una vita, una vita e mezzo?! Sarà…! Eppure anche dopo 37 anni quella terrazza di Sant’Apollinare ancora me la ricordo.Perché lì, a 14 anni, ragazzetto timido e

timorato di Dio, feci la mia prima dichiarazione a Cetty. “Ti vuoi mettere con me?”, le sussurrai mentre, in silenzio, guardavamo il mare di fronte e una nave che passava. Io cercavo di prendere fiato per dire tutte insieme quelle importanti parole. Mi guardò e mi disse: “Si”.Certo, a onor del vero, lei già sapeva che proprio su quella terrazza le avrei fatto la fatidica domanda. A quei tempi e a quella età c’è sempre un'amica comune che accorda e concorda tutto, per il bene di entrambi. Ma, vuoi mettere la spiaggia, il sole, il pontile, la motobarca che sca-ricava bagnanti a getto continuo, quella rotonda fatta di carparo, il mare...!Questa era Sant’Apollinare: un luogo magico dove dichiararsi a 14 anni! Era il 1973. L’ultimo anno di vita di sant’apol-linare. La spiaggia chiuse i battenti a Settembre. E anche Cetty se ne andò, a settembre, in un’altra città.Ma l’ultima magia quella spiaggia, l’ave-va ancora fatta.

LA TESTIMoNIANzA

di LUcIANo BARBUTI > [email protected]

SANT'APOLLINARE,RIcORdI chE NONPOSSONO SbIAdIRE

Partecipa anche tu a questo pro-getto, da protagonista, portaci la tua testimonianza. Su tutto il materiale fornito - che verrà resti-tuito alla fine del progetto - sarà sempre indicata la proprietà così come saranno indicati i nomi di ogni testimonianza e ricordo.INFO:Tel. 0831.529491 oppurecell. 347.0466197; e-mail:[email protected]

un progetto di vetrine inedite e di ciclostyle,

piazzavittoria.net e brindisiweb.com per far

rivivere la spiaggia più importante di brindisi

INFORMABREVE

intervista a gianluca d’errico,brindisino in cerca di avventura

con danny in birmania

l'isola dei pescatori nel mezzo del deserto bolivia salar de uyuni.

(a lato) ilaria passarelli, brindisina, 25 anni. è lei la testimonial del progetto dell'associazione vetrine inedite "sant'apollinare, ricordi che non vogliono sbiadire". foto di luca montemurro.(sotto) foto d'epoca di proprietà della famiglia mastrobiso.

pag 28 | APRILE 2010 | numero 2 www.piazzavittoria.net | [email protected] numero 2 | APRILE 2010 | pag 29

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INFORMABREVEdi REDAzIoNE > [email protected]

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lU pipiTUMessa nfucatu n’anca a mariquandu dicisi cu vau allu dottori.Quiddu giurnu facia nu friddue no tinia mancu cappieddu.Ti to tre giurni sta suffriati nu tulori ti panza ca no capiam’era mangiatu to cozzi nerica m’era purtatu Giuvanni ti mari.Aggiu rrivatu allu dottori“ci eti l’urtimu piffavori”n'cera na folla mancu li canici era a cantari claudiu baglioni?M’aggiu sittatu sobbra na seggiae me cappata an culu na scheggiatre quattru saietti aggiu mandatupo chianu chianu m’aggiu calmatu.Maggiu pigghiatu nu giurnalica si ricurdava parecchi Natalistava la fotu ti Papa Giuvanniserai ca tinia chiù ti vint’anni.Stava tranquillu ca sta liggiama lu tulori ti panza mi sta vinia.Aggiu rimastu comu nu fessae se fatta la facci ti gissu,aggiu capitu ca sta partiae no sapia chiù ce facia.Stava na nunna cu li musi pittatie aggiu pinsatu “mo lu fazzu a puntati”Può darsi ca no faci rumoriera la spiranza ca tinia intra lu cori.Aggiu tintatu cu mi azu ma no me datu tiempuca è partutu comu nu lampusimbrava nu truenuna saietta a cielu sirenuna telenovela ti quiddi a puntatica prima cu spiccia t’annu pricatu.Acci chiù si vutava cu mi uardavae iu lu nasu mi iatava,aggiu muvutu la seggiae me pungiutu n’atra vota la scheggiana nascata potenti nu cuerpu ti tossie liggia comu ci nienti fossi.No tinia lu curaggiu cu azava la capumai sia quarchetunu si ndera dunatu.Quandu aggiu ntisu chiama’ lu dottorina grandi gioia me rrivvata allu corie aggiu dicisu ca natra votapi sta malatiaaggia truvari nu fessa ca vai a postu mia.

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