CentroStudi risultato è una presentazione multimediale, oppure un testo ben strutturato, che possa...

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CentroStudi

Francesco Muzzarelli è esperto di formazione e corporate training consulting, autore di numerosi saggi sulle tematiche della formazione rivolta soprattutto al mondo del lavoro. Ricopre numerosi incarichi di docenza tra cui quello presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna.

Capitolo 2 Web 3.0

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Lifelong learning: evoluzione continuaWeb 3.0

Capitolo 3

Come cambia il mondo della

formazione tra web 2.0 e 3.0

Capitolo 3

Definire l’idea

Analizzare il sistema

Sviluppare la Formazione

3.0

Adottare un progetto

Pianificare le azioni

Monitorare e aggiornare

Riconoscere il bisogno di

cambiamento

processo di cambiamento

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Come cambia il mondo della formazione tra web 2.0 e 3.0

Il processo di cambiamento richiede i passaggi definiti nello schema precedente e che saranno illustrati nelle prossime pagine.

Spesso si sorvola sulle modalità organizzative delle azioni formative, ma è facile comprendere come esse siano indispensabili per rendere efficaci gli interventi stessi.

Riconoscere il bisogno di cambiamentoLa formazione dei formatori oggi non può prescindere da due principi, evidenziati chiaramente anche in sede europea:

Questo passo permette al formatore di interrogarsi su aspetti strategici come:

• Cos’è la Formazione 3.0?

• Cosa comporta in pratica?

• Cosa è necessario fare per attivarsi?

Chi dirige la scuola deve capire la natura delle trasformazioni nel campo della formazione e determinare se i suoi docenti sono pronti o meno. Spetta infatti al dirigente scolastico o a chi si occupa di gestire un ente di formazione il compito di evidenziare la necessità di rinnovamento dei processi formativi, e di motivare il personale docente mettendo nella giusta evidenza i capisaldi

Chi dirige la scuola deve capire la natura delle trasformazioni nel campo della formazione e determinare se i suoi docenti sono pronti o meno.

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Capitolo 3

del nuovo sistema di Formazione nel suo contesto storico, mostrando altresì esempi concreti di quello che il cambiamento produce dal punto di vista degli studenti, delle famiglie e dei docenti.

Durante questa fase la scuola dovrebbe iniziare a valutare i cambiamenti curriculari, tecnici e normativi indispensabili per favorire l’approccio alla Formazione 3.0.

Definire l’ideaIn questa fase è importante che la scuola o l’istituto che eroga formazione realizzi la visione progettuale di quello che significherà nella vita degli allievi l’attuazione delle trasformazioni. In linea con le idee di Formazione 3.0 emerse all’inizio del processo di cambiamento, chi si occupa di guidare il cambiamento deve quindi delineare un quadro delle prospettive formative nella propria scuola, basando il tutto sulle nuove forme di insegnamento e apprendimento, sull’aggiornamento dei curricula, sulla revisione delle norme e sul ruolo centrale della rete tecnologica necessaria per la Formazione 3.0.

La comunità scolastica esaminerà quindi più da vicino le attività dei docenti e i bisogni formativi dei discenti, in piena ottica Formazione 3.0, raccogliendo le idee chiave e gli esempi più illuminanti sulle le novità evidenziate dagli sviluppi del nuovo corso formativo, e realizzerà

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Come cambia il mondo della formazione tra web 2.0 e 3.0

una rappresentazione schematica o multimediale della giornata-tipo di uno studente nella sua scuola trasformata. L’idea viene messa a punto da un gruppo di educatori che collaborano con studenti, genitori, consulenti scolastici e del mondo aziendale. Il risultato è una presentazione multimediale, oppure un testo ben strutturato, che possa documentare a tutti la progettazione di base per attuare il cambiamento.

Analizzare il sistemaÈ il momento di esaminare la scuola o l’organizzazione del centro di formazione e compararla con l’immagine di essa che abbiamo delineato per il futuro. La presentazione o il testo strutturato, possono essere accompagnati da una serie di sondaggi che contribuiscono a far evolvere positivamente questo processo. Docenti, studenti e, in generale, tutti gli attori facenti capo alla Comunità Scolastica prendono parte alla sua approfondita analisi, contribuendo nel suggerire buone pratiche, idee o opportunità e possibilità da sviluppare. Le risorse in questa fase predispongono una sorta di elencazione per la Formazione 3.0, un’analisi delle infrastrutture tecniche e un’attenta osservazione dell’organizzazione della Formazione attuale.

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L’idea viene messa a punto da un gruppo di educatori che collaborano con studenti, genitori, consulenti scolastici e del mondo aziendale.

Capitolo 3

Pianificare le azioniIn questa fase la scuola o l’organismo formativo si impegnano a realizzare un dettagliato progetto per trasformare l’idea di partenza in realtà. Partendo dai risultati emersi dall’analisi effettuata nella fase precedente, la scuola definisce i cambiamenti necessari nelle infrastrutture tecniche e nell’organizzazione formativa necessari per il cambiamento. Il progetto viene definito da un gruppo formato da docenti, studenti, responsabili scolastici, esperti tecnici e membri della comunità. Gli strumenti per questa fase rendono necessario l’adozione di un modello progettuale, che tenga adeguatamente conto anche delle altre realtà scolastiche che hanno già sperimentato il cambiamento o sono in una fase di sperimentazione più avanzata, e un’azione di controllo sugli aspetti tecnologici di maggiore rilievo. Il progetto deve comprendere il piano economico, una programmazione temporale e l’indicazione di una persona responsabile per ogni aspetto della trasformazione.

Adottare un progettoI dirigenti scolastici a questo punto devono comunicare il progetto, creare un gruppo di supporto, chiedere e ottenere l’approvazione delle Istituzioni anche perché il tipo di trasformazione richiesto dalla Formazione 3.0 richiede investimenti pubblici di una certa rilevanza. Il

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Il progetto viene definito da un gruppo

formato da docenti, studenti, responsabili

scolastici, esperti tecnici e membri della

comunità.

Come cambia il mondo della formazione tra web 2.0 e 3.0

gruppo di supporto, in questa fase, deve coadiuvare il dirigente nella realizzazione della relazione di accompagnamento e nella presentazione della stessa, magari avvalendosi di una presentazione multimediale.

Sviluppare l’educazione 3.0Infine è il momento di implementare la pianificazione: la scuola o l’istituto formativo, ai fini della realizzazione del piano, devono intraprendere due percorsi distinti ma strettamente correlati tra loro: da una parte l’adeguamento tecnologico, dall’altra quello formativo. È bene evidenziare che nessun’azione che punta all’innovazione tecnologica può prescindere dalla fase progettuale (infrastruttura e didattica), il rischio è di investire ed acquisire strumentazioni senza aver preventivamente identificato attentamente le figure di riferimento, i loro compiti specifici e stabilito le metodologie didattiche da seguire.

Monitorare e aggiornareIn questa fase, che sarà necessariamente ripetuta e periodica, il gruppo di supporto costituito nella scuola o nell’istituto formativo segue l’evoluzione delle trasformazioni innescate dal processo, e aggiorna il programma in base ai bisogni che emergono. Inoltre pianifica e somministra una

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Capitolo 3

serie di sondaggi ed effettua analisi approfondite che permettono di supportare la scuola nel raggiungimento dell’obiettivo iniziale, cioè il potenziamento e il miglioramento delle azioni educative e formative.

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Come cambia il mondo della formazione tra web 2.0 e 3.0Lifelong learning: evoluzione continuaWeb 3.0

Capitolo 4

Formazione e certificazione

Capitolo 4

I tempi della nostra società diventano sempre più rapidi e incalzanti, la necessità di fare bene e fare presto è un obbligo ormai in ogni settore, Scuola e formazione non possono tirarsi indietro.

Un modo per rispondere all’esigenza di rapidità è anche l’acquisizione e il possesso di competenze certificate e aggiornate, volte a evitare frequenti prove attitudinali con dispendio di tempo e risorse. Occorre aggiungere ulteriori tasselli: la mobilità della figura dei formatori e la necessità che determinate abilità e competenze si uniformino a standard precisi per poter operare in qualsiasi contesto territoriale.

Parlare con un unico linguaggio, operare con le medesime modalità sono requisiti ormai irrinunciabili, che permettono di operare in sinergia in un Europa che diviene sempre più villaggio globale. Una delle caratteristiche più rilevanti del Web 3.0, lo abbiamo visto nel primo capitolo, è il fatto di far comunicare device diversi tra loro e ovviamente con lo stesso “linguaggio”.

Oggi comunicano tra loro non solo computer e tablet o smartphone ma anche frigoriferi e sistemi di allarme, televisori e lettori mp3, impianti di riscaldamento e robot da cucina, addirittura sono in sperimentazione abiti dotati di microchip e sistemi tecnologici che consentono di collegarsi in rete, di segnalare emergenze, di termoregolare o rispondere al telefono.

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Parlare con un unico linguaggio,

operare con le medesime modalità sono requisiti ormai

irrinunciabili, che permettono di

operare in sinergia in un Europa che diviene

sempre più villaggio globale.

Formazione e certificazione

Alfabetizzazione tecnologica

Approfondimento delle conoscenze

Creazione delle conoscenze

Metodo e visione

CURRiCULUM e vALUtAZione

Competenze per il futuro

Applicazione delle conoscenze

Conoscenze di base

Tecnologia integrata

Soluzione dei problemi

complessi

Gestione autonoma

PedAGoGiA

iCt

Strumenti pervasivi

Strumenti complessi

Strumenti di base

Classe tradizionale

Gruppi di collaborazione

Organizzazione dell’apprendimento

oRGAniZZAZione eAMMinistRAZione

sviLUPPo PRofessionALe

dei doCentiInsegnanti

come modelli di apprendimento

Gestione e guida Alfabetizzazione digitale

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Capitolo 4

Formazione 3.0 significa anche permettere ai formatori di comunicare tra loro in base a competenze e linguaggi finalmente condivisi.

A questo proposito rappresentano una guida esemplare gli standard delineati dall’UNESCO per quanto concerne le competenze digitali dei docenti. Il quadro incrocia i tre approcci alla formazione basati sullo sviluppo delle capacità umane…• alfabetizzazione informatica• approfondimento delle conoscenze• creazione di nuove conoscenze

…con i sei componenti del sistema educativo:• visione e linee guida• curriculum e valutazione• pedagogia• ict• organizzazione e amministrazione• sviluppo professionale dei docenti

Dall’incontro dei precedenti elementi si ricavano dei moduli che rispondono a specifici obiettivi, necessari per affrontare le sfide educative poste ai docenti e ai formatori nell’era del Web 3.0.

Il fine dell’alfabetizzazione informatica è quello di preparare gli studenti e i cittadini ad impiegare le tecnologie proficuamente in modo da sostenere lo sviluppo sociale e migliorare la produttività economica. Le politiche di formazione di ogni

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Formazione 3.0 significa anche

permettere ai formatori di

comunicare tra loro in base a competenze e linguaggi finalmente

condivisi.

Formazione e certificazione

paese devono mirare ad un incremento degli interventi educativi, dedicati all’apprendimento delle tecnologie informatiche di base, per qualsiasi fascia d’età, in modo da favorire l’inclusione per tutti; inoltre è necessario un ampliamento delle dotazioni tecnologiche in modo da rendere più adeguati gli ambienti di apprendimento. Un ruolo di primo piano spetta agli insegnanti che devono essere consapevoli di questi obiettivi ed essere in grado di realizzare efficacemente i contenuti dei programmi di riforma dell’istruzione e della formazione.

L’approfondimento delle conoscenze rappresenta l’approccio che consente di applicare le conoscenze apprese per risolvere efficacemente i problemi complessi che si determinano nelle situazioni reali. Per favorire questo approccio i docenti devono rendere dinamica la loro lezione, rendere gli allievi protagonisti di soluzioni creative nate da progettualità condivise.

Infine la creazione della conoscenza è l’obiettivo più ambizioso tra quelli delineati negli standard UNESCO, sicuramente quello maggiormente strategico, in quanto consente ai cittadini digitali di rappresentare un beneficio per se stessi e la società, aprendo la strada all’apprendimento e all’innovazione continui.

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CERTIPASS è l’unico Ente erogatore dei programmi internazionali di certificazione delle competenze digitali EIPASS, distribuite sul territorio comunitario, ed IIPASS, fuori dal territorio comunitario.

Operiamo con la primaria finalità di sostenere e diffondere la Cultura Digitale e le I-Competence attraverso la certificazione delle competenze, nel rispetto del principio della LifeLong Learning:

sviluppiamo ed implementiamo programmi di certificazione che forniscano le nozioni necessarie per adeguarsi alle mutevoli circostanze della vita, partecipare attivamente alle relazioni sociali ed affrontare con successo il mondo del lavoro, in costante evoluzione.

Con la Collana “Saggi di cultura digitale”, frutto della cooperazione tra gli esperti del Centro Studi EIPASS, apportiamo il nostro contributo alla conoscenza del mondo della Cultura Digitale.

Le pubblicazioni in programma si apriranno al contributo e alle richieste dei nostri lettori, offrendo spunti di riflessioni sulle nuove tecnologie e sulle nuove applicazioni che scaturiscono dal loro impiego nei diversi settori.