Catechesi Narrativa - Gruppo Tracce

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    cambia la nostra esistenza2. Da sempre la comunit cristiana ha proposto a coloro che volevanoconoscere il Signore Ges morto e risorto come il Salvatore e farne il riferimento per la propria vita,un itinerario fatto di passaggi cruciali, di momenti di sintesi del proprio vissuto, di situazioni in cuisperimentare lazione di Dio nella propria vita e in cui accogliere e assumere per s la volont diseguire il Signore. E i vescovi italiani ci ricordano che nella comunit cristiana, infatti, latestimonianza si fa racconto della speranza vissuta [] propone il dinamismo di memoria, presenza e

    profezia, che attinge ogni giorno la speranza alla sorgente zampillante del Risorto3

    .

    Narrare significa porre attenzione alla realt, significa avere uno sguardo particolare che cerca diandare in fondo alle cose, al loro significato profondo, cercandone lessenza e lessenzialit, nel sensodellinterpretazione (quali sono gli eventi fondamentali che ricostruiscono ci che accaduto?) e nelsenso della comprensione (che cosa davvero importante? dove riposa il senso di questa miaesperienza?). La narrazione si distingue dagli altri modelli comunicativi per:

    la forma in cui viene espressa la comunicazione: prevale un modello linguistico di tipoevocativo e performativo, ovvero capace di suscitare immagini e emozioni nell'interlocutore; il diverso rapporto con cui viene risolta la sequenza temporale: levento narrato, anche se un fatto del passato, risulta sempre contemporaneo allatto narrativo; la ricerca di espansione del suo significato nella prassi quotidiana: la narrazione non mai

    un semplice ricordo, ma impegno a far emergere significati nuovi nel presente attraversolazione.

    Lo scautismo allora ci appare subito come unopportunit straordinaria, in ordine allesperienza difede, proprio perch un grande gioco in cui si condividono con i ragazzi le esperienze forti, maanche le esperienze pi semplici della vita e quindi si apprende un codice comune, che poi consentedi interpretare anche la fede, oltre che la propria vita. Ci pone le condizioni perch la narrazionepossa divenire a poco a poco un dialogo e costruire sempre pi un ambiente educativo dove potervivere, crescere ed accogliere il dono della fede.

    Tante sono le situazioni in cui i nostri ragazzi sono chiamati a fare questo: il gioco, limpresa o lastrada, che chiedono coinvolgimento personale; il racconto, che chiede di immedesimarsi e

    rielaborare; lesperienza comunitaria, che chiede lo sforzo di comprendere gli altri e rende la gioiadelle cose fatte assieme Tutte queste dinamiche sono valide ancheper lesperienza di fede,da giocare, raccontare, vivere assieme Proprio perch una cosa che non pu essere spiegata, essadeve incarnarsi nella storia di ogni ragazzo, nei suoi ambiti vitali. Deve far leva sullambito emozionale(i racconti, luso di segni e simboli, le atmosfere) come su quello razionale (conoscere la vicendaumana di Ges, dei suoi testimoni, ricercare significati nella Parola condivisa). Deve infine esseredentroe non fuoridallesperienza (scout) vissuta e condivisa, in modo da non essere percepita comeuna realt lontana dalla vita concreta e dal vissuto di ciascuno. Per essere esperienza di incontro devedavvero entrare nel (ed usare il) linguaggio dei ragazzi, affinch dentro di essa possano maturare unaloro sintesi personale e un senso unitario per la propria vita.

    Ecco allora che tra levento (Ges) ed il suo messaggio (Parola) il ragazzo pu trovare, attraverso

    lesperienza scout (con il suo ricco bagaglio di linguaggi simbolici, di riti, di esperienza), un luogo incui fare esercizio di narrazione, uno spazio in cui la fede non solo comunicata o insegnatama riconosciuta come vissuta e incarnata nellesistenza di ognuno e nello sguardo e nellatestimonianza dei suoi compagni di viaggio.

    2 Rivista Presbyteri (42 - 2008) N. 4, p. 2423

    Testimoni di Ges risorto, speranza del mondo, Comitato preparatorio del IV Convegno EcclesialeNazionale VR 2006

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    BOX 1

    Negli articoli che seguiranno, attraverso esempi e consigli pratici, racconteremo come farecatechesi narrativa nelle unit, per offrire a tutti un ulteriore strumento per aiutare i nostri ragazziad incontrare Ges nella loro vita.

    BOX 2

    Glossario minimo del narratore

    Storia: riguarda gli avvenimenti, non importa se reali o inventati, che sono la materia,loggetto di un certo discorso; Racconto:il discorso che serve a mettere in comune con altri la storia, in questo sensoqualsiasi discorso orale, scritto, per immagini, ecc.; Narrazione:latto attraverso il quale si racconta e dunque implica la relazione tra chi staraccontando ed il pubblico, reale, virtuale, immaginario che sia.

    Bibliografia minimaS.Giusti F. Batini G. Del Sarto, Narrazione e invenzione, Erickson, 2007R. Tonelli L.A. Gallo M. Pollo, Narrare per aiutare a vivere, Editrice Elle Di Ci, 1991

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    NARRARE DIO AGLI UOMINI DOGGICatechesi narrativa e dintorni (seconda parte)

    Di Francesco Chiulli e Adriano Meucci (Gruppo sulle Tracce)

    Questa la storia di No. No era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava conDio. No gener tre figli: Sem, Cam, e Iafet. Ma la terra era corrotta davanti a Dio e piena diviolenza (Gen 6,9-11)

    La Bibbia ha un modo tutto particolare di narrare le storie un miscuglio inestricabile e affascinante diparole di uomini su Dio e di pensieri di Dio sugli uomini, compresi ed interpretati, di storie raccontatedi padre in figlio delle meraviglie fatte da Dio per luomo Una generazione narra allaltra le tue ope-re, annunzia le tue meraviglie (Sal 145,4).

    Se fosse solo il resoconto di eventi, probabilmente, non interesserebbe nessuno! Non ,primariamente, levento in s (cio il contenuto della storia che sto ascoltando) ad interessarci benslinterazione con una storia che, andando a toccare i sentimenti, evochi le nostre esperienze o episodi

    della nostra vita. La dimensione che ci interessa, dunque, non quella nuda e cruda dellevento maquella del significato: ci che giudichiamo vero non il fatto storico, ma la narrazione diquellesperienza, cio il significato profondo della stessa. Con altre parole potremmo dire che iVangeli e le testimonianze apostoliche non sono mai il resoconto materiale degli avvenimentidella vita di Ges di Nazareth, di cui i discepoli sono stati testimoni. Essi sono invece undocumento di fede e di amore4. Si tratta dunque della narrazione di un annuncio capace disuscitare altre esperienze di fede.

    In una catechesi (annuncio) che voglia utilizzare la dinamica narrativa si intrecciano sempre trestorie:

    quella di Dio: Dio che si fa vicino, che condivide la vita dellumanit. Ci si pu cogliere in

    pienezza nellincarnazione del Figlio; quella del narratore: pienamente coinvolto perch quello che ha vissuto, ora lo condivide

    raccontandolo;

    quella di chi accoglie il racconto: le sue attese, le sue speranze, la libert di lasciarsicoinvolgere, di sentire che quanto viene narrato riguarda direttamente la sua esperienza e la suavita.

    Tessendo assieme queste storie, sar possibile seguire una traccia, scoprire un senso, dare un nomealle cose ed agli eventi della vita e riconoscere Dio nella nostra esistenza.

    Come fare allora una catechesi che abbia lo stile della comunicazione narrativa? Proviamo a dare diseguito alcuni suggerimenti5:

    Conoscere e usare le storie della Bibbia - La Bibbia la grande biblioteca della storiadelluomo e della sua ricerca di Dio; usare i racconti ed il linguaggio biblico significa proporre airagazzi (e prima ancora a noi capi) di entrare in confidenza con queste storie, di familiarizzarecon esse e di apprezzare i suoi meccanismi ed il suo filo narrativo. Non si tratta di diventaretutti esperti biblisti! Piuttosto di avere la Bibbia nella nostra cassetta degli attrezzi, nel nostro

    4 Tonelli Riccardo, La narrazione nella catechesi e nella pastorale giovanile, Ellenici, 2002, pag. 915 Si veda anche lo schema nel box allegato

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    Nei prossimi numeri di P.E. approfondiremo il tema della catechesi narrativa riflettendo sullecompetenze che ogni capo deve possedere e presentando esperienze concrete di catechesi narrativaspecifiche per ogni fascia di et, con la speranza di offrire a tutti i capi ulteriori strumenti per provarea rispondere meglio alle richieste di senso del mondo giovanile a cui rivolgiamo la nostra propostaeducativa.

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    Box 2La narrazione si distingue dagli altri modelli comunicativi per:

    la forma in cui viene espressa la comunicazione: prevale un modello linguistico di tipo evocativo e perfor-mativo, ovvero capace di suscitare immagini e emozioni nell'interlocutore;

    il diverso rapporto con cui viene risolta la sequenza temporale: levento narrato, anche se un fatto delpassato, risulta sempre contemporaneo allatto narrativo;

    la ricerca di espansione del suo significato nella prassi quotidiana: la narrazione non mai un semplice

    ricordo, ma impegno a far emergere significati nuovi nel presente attraverso lazione.

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    esperienza

    simbolo

    concetto

    Far interagire iragazzi con unastoria (biblica)

    Vivendounesperienza scout

    Attivando unarielaborazione

    narrativa

    La storia di Dio

    La storia delnarratore

    La mia storia

    DINAMICANARRATIVA

    APPROCCIOSCOUT

    DINAMICA DELLASTORIA NARRATA

    La mia fede:il racconto

    autentico della mia

    vita

    PER UNA CATECHESI NARRATIVA