Catanzaro - Prato

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Domenica Giallorossa periodico settimanale - Anno XXV

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L’editoriale L’editoriale di ROMANA MONTEVERDE

Guardare avanti con il sorriso della luce sul volto

“E’ arrivata la fine di un incubo, l’uscita da un vortice”

Dopo la partita con il Pe-rugia il mio ego ha avuto un’impennata, perché, no-

nostante la pesante sconfitta interna con il Frosinone, ho continuato ad avere fiducia, in modo incondizionato e senza alcun ri-pensamento, nel Presidente Cosentino e nell’allenatore Cozza e sono contento di avere avuto ragione. La vittoria sul campo di Perugia sembra essere diventata una tradizione, ma, al di là delle considerazioni statistiche e dei convincimenti scaramantici, si deve ap-prezzare la pluralità di significati che il risultato assume per la squadra gialloros-sa. Innanzitutto, è arrivata la fine di un in-cubo, l’uscita da un vortice che sembrava risucchiare inesorabilmente verso il fondo ed impediva di affrontare con tranquillità ogni impegno calcistico. Inoltre, l’alle-natore ha dato manifesta dimostrazione delle proprie capacità, trasformando com-pletamente l’assetto della squadra, allo scopo di rafforzare la linea di centrocam-po, in modo tale da costruire una barriera più duttile a protezione della difesa e dare

maggiore imprevedibilità al gioco d’attac-co. Ancora, si è assistito alla resurrezione dei calciatori su cui erano state riposte le maggiori speranze per un campionato più che dignitoso del Catanzaro. Fioretti e Quadri hanno ritrovato, infatti, come d’incanto, classe e determinazione: il pri-mo segnando quasi due goal e propizian-do l’autorete e l’altro confezionando una delle sue più spettacolari specialità, ovve-ro il goal direttamente da calcio d’ango-lo con il portiere goffamente catapultato dentro la rete, rinverdendo nella mente e nel cuore dei tifosi le imprese leggenda-rie dell’indimenticato Palanca. Un’altra verità è, però, emersa, poiché vincere, per giunta in trasferta, con una squadra come il Perugia, costruita per dominare il campionato, mette in evidenza che il Ca-tanzaro non è affatto compagine da fondo classifica, ma è in grado di competere con chiunque, a condizione di giocare con un modulo più rispondente alle sue qualità e di non essere perseguitato dalla sfortuna. Una considerazione finale. Come più vol-te ribadito, il campionato in corso non ha

ancora una fisionomia precisa, visto che quanto appare consolidato una settimana è completamente stravolto quella succes-siva e non si è ancora profilato un quadro definitivo delle squadre più forti: basti pensare al Frosinone e al Latina, il primo battuto in casa dal Pisa e il secondo scon-fitto nettamente dal Prato, subendo in una sola partita una rete in più di quelle in-cassate nelle precedenti otto giornate. Ma pensiamo allo stesso Prato, sconfitto in casa sia dal Frosinone che dal Gubbio, ma capace anche di regalare alla Carrarese, ultima in classifica, l’unico risultato posi-tivo della stagione, neppure un pareggio, ma una vittoria. Tutto questo favorisce la ripresa del Catanzaro, che, nonostante il cammino infausto di queste prime dieci giornate, non è affatto lontano dal centro classifica e, poiché ha già affrontato ogni possibile disdetta, può soltanto guardare in avanti con il sorriso della luce sul vol-to. La rincorsa deve avere, però, inizio da subito, domenica prossima, contro il Pra-to, una squadra di cui, ad onor del vero, non ho alcun ricordo, ad eccezione del fatto di essere la società di provenienza dell’elegante Franzon, il centrocampista della formazione che prima ha conquista-to e poi affrontato la prima serie A all’alba degli anni settanta. Mi auguro di poterla rammentare in futuro come il trampolino di un’altra rinascita.

A.S.

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L’editoria- le di ROMANA MONTEVERDE

Periodico sportivo Indipendente - Anno XXV Aut. Trib. di CZ n. 60 del 02.09.1988 - Tiratura 9.000 copie

Il numero e’ stato chiuso in redazionelunedi 12 novembre 2012

EditoreSalvatore Monteverde

Direttore ResponsabileGianni Bruni

Coordinamento giornalisticoMario Mirabello

FotoIcaro Fotocronache - Tel. 0961.725028

Grafica e impaginazione di De Girolamo Vincenzo

Tel. 0961.754331 - [email protected]

Concessionario di pubblicitàIcaro Fotocronache Largo Serravalle, 9 - 88100 Catanzaro Tel. 0961.725028

StampaAbramo Printing & Logistics S.p.A.

pag. 1 InCopertina Insieme si vincepag. 3 Editoriale Guardare avanti con il sorriso della luce sul voltopag. 7 Il fondo del direttore Le vie della provvidenza sono infinitepag. 9 Pallone e dintorni Quando il mangia allenatori non vincepag. 11 Area di Rigore

pag. 12 Microfoni d’autore Un sogno in un tuffopag. 14 Il punto sul campionato Il crollo delle grandi nella giornata delle sorpresepag. 15 Spidercam E se ci fosse stato il fattore D?pag. 17 L’avversario di turno Il Prato pag. 19 Curiosando pag. 21 Cosi in campo pag. 22 Risultati e Classifica pag. 24 Tabellini

pag. 27 Quelli che lo striscione A non interessa tifare, noi vogliamo solo lottare pag. 29 Controcronaca Fioretti batte Giordano, è l’uscita dall’incubo pag. 31 Dalla redazione

pag. 32 Meteore L’ex pendolino giallorosso Di Cuonzo alla corte di Bragliapag. 34 UeSse domani...Settore Giovanile Un progetto sopito da troppi annipag. 37 Highlights

pag. 39 Stati D’animo A Perugia reti, spettacolo, vittoriapag. 40 Campus Giallorosso Vivo e studio a Bologna, ma il mio cuore e’ sempre giallorossopag. 41 Calcio a 5 Brutta sconfitta del Catanzaro Stefano Gallo nel torneo cadettopag. 42 I nostri inserzionisti

La foto di copertina è di Salvatore Monteverde

Le foto di Perugia - Catanzaro sono di Roberto Settonce

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Il fondo del direttore

Come è vero che le vie della provvidenza sono infinite! Ma, a pensarci bene, il buon

Dio ha ben altri problemi da risolvere che non interessarsi alle sorti dei giallorossi del Catanzaro ed allora dobbiamo cercare altrove le chiavi del successo conquistato a Perugia che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tifosi e giocatori ormai sull’or-lo di una crisi di nervi.Ed allora possiamo pensare che l’impre-sa, impensabile alla vigilia, dipenda dalla cabala (lo scorso anno il Perugia ci la-sciò sei punti su sei) e dalla maglietta nera indossata quest’anno come nella scorsa stagione, quale amuleto decisivo per far pendere la bilancia dalla parte dei nostri eroi.Oppure, rinunciando ad addentraci nei meandri del surreale, dobbiamo ritenere con la massima razionalità che il cambio di marcia di Sirignano e compagni, sia dovuto a quella settimana di ritiro in quel di Norcia, con i giallorossi al riparo dai tentacoli peccaminosi che offre la nostra città.Purtroppo, a Catanzaro, tra le altre cose, mancano anche occasioni e locali di perdizione, tali da far perdere testa e gambe ai ragazzi, sicchè, se beneficio ne è derivato, questo è da ascrivere ad un

recupero mentale in ordine alle proprie capacità pedatorie, un ritrovato pizzico di autostima, e, forse, una “cazziata” del patron Cosentino.Eppure il Catanzaro ci stava ricascando.In vantaggio di due reti, con un uomo in più, grazie ai soliti errori difensivi (rigo-re di Sirignano ed ennesima rete subita su calcio da fermo), a dieci minuti dal ter-mine il Perugia completava la rimonta e, ne sono sicuro, nella mente di tutti i tifosi giallorossi scorrevano impietosi i filmati di tutte le partite perse quando sembrava-no già vinte.Ed è proprio su quel due a due che il Ca-tanzaro ha vinto non solo la partita, ma probabilmente ha saputo mettere un punto fermo a quelle frane mentali, a quei crolli psicologici, costati cari in precedenti oc-casioni; la terza rete di Quadri e la con-clusione finale di Fiore, anche se con la deviazione di un avversario, hanno aperto le porte del paradiso calcistico a quella cinquantina di tifosi giallorossi impazzi-ti sotto la pioggia di Perugia ed a quegli altri tifosi, seduti in poltrona, che dopo il pareggio perugino, aveva spento ogni collegamento radio, imprecando contro il destino “cinico e baro”. Ora si tratta di continuare per non perdere contatto col

gruppetto di squadre che ci precede: gra-ve sarebbe il ritenere risolti tutti i proble-mi finora evidenziati. Nuovi rinforzi sono necessari e basta accorgersi dei benefici nascenti dall’innesto di Russotto, di leva-tura superiore alla categoria, per conve-nire sulla opportunità di elevare il tasso tecnico della squadra.Adesso godiamoci questa bella vittoria, tanto più bella perché inattesa e pensiamo a come affrontare una squadra scorbu-tica quale il Prato, senza cercare il pelo nell’uovo delle reti sbagliate e del rigore ingenuamente concesso.Ed infine chiediamoci se qualche “inco-sciente” ha puntato sulla vittoria del Ca-tanzaro per giunta con due reti di scarto e che ricca “quota”ne ha ricavato. Buon per lui, in ogni caso che è stato ri-pagato nella sue speranze da un successo tanto meritato quanto sofferto. Non esser-si abbattuti dopo il pareggio del Perugia ed aver avuto la forza di ripartire, ripetia-mo, ci consente di parlare di un Catanzaro “nuovo” in attesa di qualche necessario tassello.Che poi, nella vittoria a Perugia, ci sperassero in pochi non importa: ragaz-zi, questo è il bello del calcio!

Gianni Bruni

Le vie della provvidenza sono infinite

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Pallone e dintorni di FiLIPPO VELTRI

Viene da Catanzaro una le-zione assai interessante e stimolante per il malato

mondo del calcio italiano, stretto tra iste-rie, follie, magagne, scommesse e affini. La lezione l’ha data il presidente Cosen-tino ancora una volta e non riguarda solo l’aspetto tecnico della vicenda, ma va ol-tre, coinvolge tutto il lato squisitamente etico-sportivo del mondo pallonaro italia-no, e non solo. A cosa ci riferiamo? Quando una squadra perde due, tre, quattro partite di seguito, al 99% dei casi a farne le spese è l’alle-natore. Fa le valigie e se ne torna a casa. Giusto? Sbagliato? Ormai non vale la pena neanche soffer-marsi su questa domanda: avviene così punto e basta e nessuno se ne lamenta, nemmeno gli stessi allenatori, che ormai su questo strampalato turn over ci campa-no: uno va via e un altro ritrova il lavoro perduto con gli stessi sistemi. Quindi tutto a posto direte voi se nessuno se ne lamen-ta? No! Non è affatto così….Il modo pallonaro è malato, anche perchè vigono queste regole non scritte, che han-

no finito con lo stravolgere gli stessi bi-lanci delle società, li hanno appesantiti, li hanno stravolti, ma soprattutto hanno dato un ruolo abnorme ad una componente del mondo del calcio: i giocatori, che sono si-curamente i primi attori dello spettacolo, ma che alla fine non pagano mai. Anzi, oggi , col contorno di questa babele di procuratori, agenti, avvocati, amici, fra-telli, cognati che sta loro attorno, è diven-tata assolutamente fuori da ogni controllo.Una squadra non va bene? E allora via il tecnico. Mica possiamo mandare via il presidente o tutti i calciatori della rosa…è il detto comune… Ma se questo assioma è vero e anche certificato si può reggere botta o stare fermi anche di fronte all’as-salto tradizionalmente pilotato delle solite curve degli ultras, si può scegliere un’al-tra strada, di serietà, di rigore, di stile, fi-nanche di verità. A Catanzaro è accaduto tutto ciò: in un’altra piazza Ciccio Cozza sarebbe già a casa, defenestrato con tanto di bel co-municatino finale di ringraziamento a ‘’…lui e al suo staff per l’ impegno…’’ e bla bla bla….

Invece no: il presidente Cosentino è inter-venuto subito, con chiarezza e nettezza, senza frasi sibilline o interpretatorie, che lasciavano tutto nel vago e peggioravano la situazione. Cozza – ha detto – non si tocca, pun-to e basta! C’è un progetto, un’idea e si va avanti. Per la verità Cosentino è stato anche favorito dal comportamento della piazza, tifosi e stampa, che non hanno mi-nimamente invocato epurazioni o cambi in corsa e questo dimostra come ci può essere nel mondo pallonaro nostrano un miglioramento collettivo non legato all’i-steria del quotidiano. Tutto ciò, però, se, chi comanda, cioè i dirigenti che ci met-tono i soldi e la faccia, stanno al gioco con la schiena dritta. E questo a prescin-dere dalle risposte del campo: domenica è andata bene e quindi Cosentino aveva ra-gione, ma ora arriva il Prato, che ne ha ri-filati quattro al Latina…Ma la musica non può cambiare, se si è scelto un progetto e quello si insegue. Il contrario sarebbe fare come Zamparini o Preziosi, ma lì è altra musica e il pallone, credeteci, c’entra ben poco…..

Quando il mangia allenatori non vince

La lezione del presidente Cosentino coinvolge tutto il lato squisitamente etico – sportivo del mondo pallonaro italiano e non solo

Giuseppe Cosentino e Francesco Cozza

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L’editoriale di ROMANA MONTEVERDE

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Area di rigore di CLAUDIO ASTA

Amarcord! Evidente-mente i bei ricordi hanno un ottimo ef-

fetto terapeutico. Lo scorso anno la vittoria al “Curi” rappresentò la svol-ta che ci fece capire che la promozio-ne sarebbe stata raggiunta. La vittoria di domenica scorsa, se la teoria di cui sopra è valida, potrebbe dare la svolta all’intero campionato di Prima Divi-sione delle “Aquile”. Vincere in ma-niera netta in trasferta e su un campo difficile come quello del Perugia, tuttora tra i favoriti alla promozio-ne in serie B, fa crescere in maniera esponenziale l’autostima e la consa-pevolezza che possiamo giocarcela con chiunque. Cozza nel dopopartita ha detto che il Catanzaro ha sempre giocato così. Dissento dal “mister”. Il Catanzaro, specie quello delle ultime cinque partite, è stato stucchevole, ir-ritante, senza nerbo, quasi rassegnato a rinunciare definitivamente ad ogni sogno di gloria. Il Catanzaro di Peru-gia ha semplicemente buttato il cuore oltre l’ostacolo o, meglio per chi non capisse ancora, ha tirato fuori …le palle! Ora si continui così!

E’Sia ben chiaro, cari amici, i problemi esi-stevano prima ed esi-

stono anche dopo la vittoria corsara di sette giorni fa. Basti pensare che stavamo buttando alle ortiche il dop-pio vantaggio iniziale, che c’è stato l’ennesimo cartellino rosso per un fallo inutile a centrocampo e che il Benevento ci precede di quattro pun-ti, non una inezia. Però, in compen-so, il lungo ritiro di Norcia sembra

aver giovato alla squadra che, forse, ha avuto più tempo …per guardarsi negli occhi e per parlarsi. Se metto in moto solo il mio cervello resto pre-occupato per la notizia che Cosenti-no non licenzierà mai Cozza, anche a costo di retrocedere. Se ascolto il cuore, sono anche felice di questa notizia perché significa che il Presi-dente è sicuro che “Ciccio” ci porterà fuori da questo pantano. Intanto, cari amici, è ufficiale: sarà ingaggiato un Direttore Sportivo (nel momento in cui scrivo non si conosce ancora il nome). Cozza è bravo, ma non è Fer-gusson. Per fortuna la Società lo ha capito!

La cosa che mi tran-quillizza, cari amici, è sapere che le “Aquile”

sono più che mai compatte. Lo dimo-stra il fatto che Cozza, da buon ca-pitano, stava per tutto il tempo della partita di Perugia in piedi, nonostante un autentico diluvio lo inzuppasse …infradicendolo. E, ad ogni gol, tutta la squadra si portava in panchina per sotterrarlo sotto gli abbracci. Insom-ma, cari amici, un bel segnale di unità del gruppo . E poi, infine, la bellezza della squadra che si recava sotto la curva dei magnifici cento tifosi gial-lorossi a ballare, insieme alla torcida, come se fosse una discoteca. Insom-ma, cari amici, uno spettacolo fanta-stico che mi auguro di rivedere sem-pre più spesso da oggi in poi. E non dimentico, cari amici, la bella prova (finalmente!) di Fioretti e l’ennesimo gol di Quadri da calcio d’angolo. A proposito, cari amici, cosa ne dite se

lo ribattezziamo,Quadri, con il nomi-gnolo di “Palanchino”?

Ed ora il Prato, fresco sodomita della capoli-sta Latina. Se in noi è

cresciuta l’autostima, c’è da imma-ginarsi che i toscani siano completa-mente su di giri. Pertanto, apprestia-moci ad assistere a una partita tosta e altamente insidiosa. Ma la vittoria è necessaria. Dobbiamo dare conti-nuità di risultati in attesa che si con-cretizzino quelle idee di mercato del Presidente Cosentino che ci facciano fare un definitivo salto di qualità. Oggi la torcida giallorossa dovrà es-sere quanto mai …attiva sugli spalti e trasformarsi nel dodicesimo uomo in campo. E che il “Ceravolo”, viola-to negli ultimi tempi, ritorni a essere una autentica fosse dei leoni.

Francesco Cozza

Catanzaresi a Perugia

Il presidente Cosentino

Lo stadio “Renato Curi”

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di CARLO NESTIMicrofoni d’autore

Sbiaditi ricordi di una vitto-ria impossibile. 30 gennaio 1972. Tutta Catanzaro, al

primo campionato in Serie A, è allo sta-dio. Si sono arrampicati in migliaia, per toccare il cielo con un dito. L’avversario è la grande Juve, che cerca gloria dopo anni di anonimato. La Juve di Furino, Capello, Anastasi, Causio e Bettega.Acqua. Acqua, Acqua. Pioggia che, da ruscello, diventa torrente, e poi fiume, e infine cascata. Il terreno è ridotto a una ri-saia. Cose che in Piemonte esistono solo nel vercellese. Cose da mondine, più che da atleti, con un pallone che sembra sgon-fiarsi a ogni pozzanghera. Battaglia sel-vaggia, a furia di takle.Quanto c’è di pioggia vera? Quanto c’è di campo appositamente innaffiato? Se l’ac-qua può aiutare a colmare il divario tecni-co, rispetto alla Juve, ben venga. Sembra di vederlo, il cuore giallorosso, palpitare sotto l’erba. Ogni battito è uno spruzzo d’acqua che si solleva sui ciuffi verdi.Tutta Catanzaro sogna. Tutta Catanzaro vorrebbe cambiare la “o” in “e”. Tutta Ca-tanzaro segna? Lo 0-0 regge. Se veramen-te accadesse il miracolo, sarebbe quello di un soffio di passione, a sospingere il pallone. E in una città nella quale il ven-to, una costante atmosferica, alimenta, da sempre, persino i proverbi.Mammì non è ancora il cognome di un parlamentare, in grado di riordinare, con una legge, il panorama televisivo. No. Nel 1972, la “legge Mammì” ha un altro sen-so. E’ la legge della disperazione, che si traduce in gol. Quello che viene realizza-to, nell’acquitrino, fermando il tempo, e fermando il mondo.

All’84’, con 10 anni di anticipo, rispetto al Tardelli Mundial del 1982, Mammì si tuffa di testa, e, in preda a un raptus incon-tenibile di entusiasmo, corre, alla cieca, inseguito vanamente dai compagni. Inse-gue la storia, e la raggiunge, con quella rete, che significa vittoria contro la classe padronale del Nord.Chissà cosa gli passa per la mente, cor-rendo ed esultando? Ed e’ come se corres-se per centinaia di operai della Fiat, che, il mattino, dopo, all’alba, varcheranno i cancelli di Mirafiori, a Torino, come se andassero a festeggiare il Carnevale di Rio. L’orgoglio di chi si è sentito rappre-sentato, e riscattato.Catanzaro: Pozzani, Pavoni, D’ Angiulli; Zuccheri, Maldera, Busatta; Spelta, Fran-zon, Mammì, Banelli e Braca. Allenatore: Seghedoni. I giallorossi non eviteranno la retrocessione, e quella contro la Juventus sarà una vittoria isolata. I sogni, d’accor-do, fanno parte del sonno. Ma sono pro-prio i sogni a tenerci svegli!

BIOGRAFIAGiornalista sportivo affermato nel panora-ma nazionale, Carlo Nesti è nato a Tori-no il 10 maggio del 1955. Nel 1975 Italo Cucci, gli affida l’incarico di corrispondente da Torino del Guerin Sportivo. Negli anni a seguire scriverà poi anche per la testata Tuttosport. Dal 1991 al 2002 com-menta per la Rai le partite della Nazionale Under 21. La sua voce farà da contorno alle splendide vittorie degli azzurrini di Cesare Maldini nel 1992, 1994 e 1996. Nel 1994 lascia il Processo del Lunedì per approdare a Novantesimo Minuto. Diverse le rubriche da lui curate in trasmissioni di punta del palinsesto Rai. Servizi nella celebre trasmissione “La Domenica Sportiva”, “Non solo gol” all’interno del format “Scusate l’anticipo” e “Ritorno a domani” in Dribbling. Dal 2002 inaugura il suo Nesti Channel, un sito-giornale dedicato soprattutto ai tifosi di Juventus e Torino, squadra quest’ultima da lui sempre amata. Nel marzo del 2010, dopo 30 anni, lascia la Rai e inizia a realizzare telecronache di Serie A e Serie B per la tv privata Dahlia TV. Autore anche di alcuni libri fra cui “Il mio circuito si chiama Paradiso”, “Il mio psico-logo si chiama Gesù” e “Viaggio di ritorno”. E’ stato inviato a bordo campo per “La Domenica Sportiva” il giorno del famoso Catanzaro Juventus 0-1(gol di Brady su calcio di rigore) nel 1982 che regalò lo scudetto della stella ai bianco-neri allenati da Trapattoni.

Un sogno in un tuffo

Il giornalista Carlo Nesti, in esclusiva per Domenica Giallorossa, rispolvera i cas-setti della memoria e ci rac-conta della rete di Mammì alla Juve, qualcosa in più di un semplice gol...

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Spidercam di ROBERTO TOLOMEO

E se ci fosse stato il fattore D?

Il crollo delle grandi nella giornata delle sorprese

Decisioni discusse, blackout improvvisi, er-roracci assurdi. Nella set-

timana che segue il pirotecnico e inatteso quattro a due del Curi contro il Perugia, uno degli sport più praticati a Catanzaro è la caccia al rimpianto. E così si finisce per vivisezionare, gara per gara, la pri-ma fase del campionato delle Aquile per capire quanti punti siano davvero stati perduti per un’inezia. Per colpa di una marcatura mancata, per esempio, o per un fischio arbitrale farlocco, o per un’ infan-tile disattenzione. E’ la pratica insana del “ se e ma” che non ha mai cambiato la storia, nemmeno la sottostoria pallonara, ma ha sempre animato le settimane del tifoso medio non solo quello dal cuore giallorosso. Un’attività intellettuale inu-tile, innocente ma quasi masochistica per poi arrivare a fare discorsi del tipo “un punto qua, un altro là, avremmo potuto essere fuori dalle sabbie mobili, perdin-ci !! (o peggio)”. Tutto lecito anche se ci si dimentica di qualcosa, di una variabile impazzita che nella storia delle Aquile ha influito e parecchio. Parliamo del fattore D. D come Distinti: il settore chiuso del Ceravolo dall’anno della gestione spar-tana il cui apporto nella storia giallorossa di punti ne ha fatti vincere. Eccome. Ed

è strano pensare che questo Catanzaro, quello salvato da Giuseppe Cosentino da morte sicura, ancora non abbia cono-sciuto il caloroso ma anche pittoresco e colorito “tifare distintesco”. Sì, è dav-vero sorprendente perchè nel bene e nel male appartiene alla storia del calcio sui tre colli quasi quanto i calci d’angolo di Palanca, il defunto pino della Ovest, i due gol storici di mister Mammì. Il tifoso dei distinti, che indirizzava verso il campo le sue creative maledizioni e le sue irra-zionali esaltazioni post segnatura, manca non poco in questo momento. E che dire poi dei suoi improperi che non hanno mai fatto del male a nessuno, tranne forse alla tribuna stampa tramortita dalla selva di pugni seguita puntualmente ad ogni rigore non assegnato, espulsione non decisa, car-tellino non sventolato e via discorrendo. E allora per un attimo, anche in questa sede, non resistiamo alla tentazione di praticare quell’idiozia ragionata del gioco “dei se e dei ma”. Ci chiediamo, ovviamente senza riuscire a darci una risposta, cosa sarebbe successo se, per esempio, dopo il gol del 2-2 della Nocerina negli ultimi minuti di quello sciagurato posticipo o dopo la rete dell’1-2 per il Benevento, qualche setti-mana prima fosse stato attivo il popolo dei Distinti. Non sapremo mai se gli insul-

ti incitanti provenienti da dietro la panchi-na avrebbero magari imposto un minimo di concentrazione in più in un corner o in un calcio piazzato dell’avversario ma per-ché escluderlo?. Chissà, forse la storia sa-rebbe cambiata almeno un po’. Senza poi pensare che la pressione dei Distinti era un “ronzio” continuo nelle orecchie dei giocatori, non solo dopo un momento in-fausto. Fa un po’ tristezza pensare che, ne-gli ultimi mesi, l’unico ronzio provenien-te da quelle gradinate è stato quello delle zanzare che fino a qualche settimana fa, quando ancora le temperatura erano esti-ve, facevano compagnia al cantiere peren-ne di quello scorcio del Vecchio Militare. E dispiace anche pensare che il supporter dei Distinti sia un po’ in cerca d’identità, costretto a scegliere tra il costoso bigliet-to di tribuna e quello di Curva. Come un calciatore che si adatta fuori ruolo o peg-gio uno svincolato. Che a differenza dei giocatori, però, non potrà essere acquistato dal Catanzaro in questa fase dell’annata per dare una mano alla banda Cozza, e anzi questo non potrà accadere nemmeno a genna-io. Se tutto va bene tornerà al suo po-sto dopo il prossimo mercato estivo. A Prima Divisione, si spera, già chiusa in cassaforte da tempo.

Il punto sul campionato di PIERSANTO GALLO

Risorgono Benevento, Nocerina, Catanzaro e Barletta. Il Pisa vola

Da ormai troppo tempo manca al “Ceravolo” il supporto colorito dei tifosi del vulcanico settore “Distinti”

La decima giornata del girone B di Prima Divisione sarà ricordata come la giornata

delle sorprese (noi vorremmo ricordarla tanto come quella della svolta...), della caduta delle grandi e del riscatto per mol-te formazioni in netta difficoltà, per non dire crisi. Di risultati a sorpresa, come abbiamo detto, ce ne sono stati tanti, partiamo da quello secondo noi più eclatante, ossia il tonfo del Latina a Prato. Quattro “sberle” per i laziali (dopo sei vittorie e tre pareggi nelle ultime nove gare) ai quali l’aria del-la Maremma non fa particolarmente bene, visto che a Pisa gli uomini di Pecchia ci avevano già lasciato le penne e a Viareg-gio avevano raccolto solo un punto. Per i gigliati invece il secondo successo con-secutivo (firmato tutto nella ripresa da Di Sabato, Napoli, Tiboni e Silva Reis) vale la zona sinistra della classifica.Di sicuro meno altisonante come pun-teggio, ma altrettanto importante visto

che si trattava di un vero e proprio big- match, è stato il 2-1 del Pisa sul campo del Frosinone. È stata quindi la giornata delle sorprese, ma anche della formazio-ne nerazzurra (miglior attacco del girone con 19 reti) e del suo “bomber” Tulli, che hanno agganciato rispettivamente la testa della classifica del campionato e la testa di quella marcatori. Menzionato l’1-0 in zona Cesarini del sempre sorprendente Viareggio (De Vena) sull’Andria Bat e il rinvio di Carrarese- Gubbio per l’inten-sa ondata di maltempo scatenatasi nello scorso week end sulla provincia di Massa Carrara, passiamo ora alle “risorte”. Stravolgiamo l’ordine di classifica e par-tiamo con il Catanzaro, che domenica scorsa ha bissato il successo dell’anno scorso al “Curi”. In molti non saranno d’accordo, ma è una vittoria decisamen-te molto più importante di quella ottenuta nella passata stagione e, crediamo, che non ci sia bisogno di elencarne i motivi. Tre punti fondamentali per la classifica,

che dimostrano come questo Catanzaro è vivo, pur nei suoi evidenti limiti tecni-ci (non vogliamo sminuire l’impresa del “Curi”, ma ricordiamo che i giallorossi si sono fatti rimontare due gol e anche sta-volta hanno subito l’inutile e ormai “si-stematica” espulsione della domenica), che andranno necessariamente annullati con gli arrivi di categoria superiore pro-messi dal presidente Cosentino. La strada intrapresa in Umbria è comunque quella giusta, in vista del “trittico” contro Pra-to (occhio però ai toscani), Carrarese e Sorrento, che sembra “fatto” apposta per permettere a Quadri e compagni di tirar-si fuori dalla zona calda della classifica. Avanti Aquile! Per quanto riguarda invece il Perugia, ac-que agitate in casa dei “Grifoni”, con la panchina di Battistini a serio rischio e il nome di Camplone, ex tecnico di Lancia-no e Benevento accostato ai biancorossi, sempre al momento in cui scriviamo. Le parole del D.T. Acipeti («Nel calcio, nel bene o nel male, contano i risultati») sem-brano comunque davvero eloquenti.Nell’anticipo del venerdì, con una presta-zione tutta grinta e cuore, la Nocerina ha avuto la meglio sull’Avellino, grazie al solito Evacuo, al termine di un “derby” intenso in campo, anche se il vero spet-tacolo l’hanno dato le due tifoserie sugli spalti. Per i molossi lo scossone post Pa-ganese (dimissioni di Auteri respinte dal presidente Citarella) ha sicuramente mos-so qualcosa all’interno del gruppo rosso-nero, tanto che sono arrivati quattro punti nelle successive partite, uno a Pisa e tre, come detto, contro l’Avellino. Mica roba da niente!Anche il Benevento esulta per i tre punti conquistati sulla Paganese (Mancosu su rigore e Marchi), rimonta vincente infine per il Barletta, che con il gioiellino Dezi e Calapai conquista a Sorrento la prima vit-toria in campionato e lascia l’ultimo po-sto della classifica, raggiungendo proprio i campani (che non vincono dal secondo turno contro la Carrarese e che quasi cer-tamente interverranno sul mercato degli svincolati per rinforzare la rosa) a quota sei. Il settore distinti gremito

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L’editoriale di ROMANA MONTEVERDE

L’avversario di turno di VITTORIO RANIERI

Il Prato

L’ultima panchina di Corrado Orrico

Una società che detiene un record difficilmente eguagliabile. Pensate un po’: dalle riforme del 1926 (che introdussero la classica tripartizione

del calcio italiano professionistico) ad oggi il Prato ha partecipa-to a ben 64 campionati di Serie C, risultando il club più presente in assoluto nella categoria e quello con il maggior numero di partecipazioni consecutive dal 1977-1978. Una militanza incre-dibile in serie C quella dei lanieri. Il tutto poi in una terra dove il calcio è vissuto con passione anche in virtù delle rivalità campa-nilistiche con le tante squadre presenti nella zona dell’alta Tosca-na. Una militanza che significa anche mancata ascesa, anzi man-cato ritorno in quella serie B che non vede il Prato protagonista dalla stagione ‘63-‘64 e che rappresenta un sogno per i supporter biancazzurri. Il tutto con la vicinanza di Firenze che, probabil-mente, ha sempre rappresentato un freno a mano tirato per le ambizioni del club. Con la serie C quale dimensione giusta per i lanieri, anche in questa stagione l’obiettivo è il mantenimento della categoria con la valorizzazione di alcuni giovani e con un occhio al bilancio. E ciò anche in virtù degli incassi (insuffi-cienti) e delle presenze allo stadio che latitano. Di certo, quella che sarà di scena a Catanzaro sarà una compagine che attraversa un grandissimo momento di forma. Nell’arco di una settimana i lanieri hanno portato a casa prima lo scalpo del Benevento e poi quello dell’ex capolista Latina (battuta con un roboante 4-0!). E i quindici punti in classifica rappresentano un bottino niente male per puntare alla permanenza che sa già di promozione. In-fatti, la prima Divisione, riconquistata (dopo sei anni di assenza)

nell’estate del 2011 (grazie ad un insperato ripescaggio) è un patrimonio per i toscani. Sulla panchina biancazzurra siede per il secondo anno consecutivo Vincenzo Esposito (artefice della Coppa Italia del 2001 e della promozione in C1 nel 2002) che, nella passata stagione, aveva condotto il Prato ad una tranquil-la salvezza, resa paradossalmente problematica dalla polemica con il Comune circa l’utilizzo dello stadio “Lungobisenzio”. Un impianto, quest’ultimo, risalente agli anni della Seconda Guerra Mondiale e ritenuto inagibile dal Prefetto. Scaduta la proroga ed iniziati i lavori di ammodernamento, il Prato è stato costretto a giocare in campo neutro la parte finale della scorsa stagione. Addirittura, il 13 luglio 2012 è stato escluso dal campionato per problemi infrastrutturali, salvo poi presentare ricorso ed essere riammesso in Prima Divisione. “Mister” Esposito gioca con un 4-3-1-2, dove Silva Reis si muove tra le linee. In avanti, spicca la classe di Tiboni, che ha rappresentato in estate il fiore all’oc-chiello della dirigenza biancazzurra.

Cosa c’entra il Prato con Corrado Orrico, cono-sciuto ai più per i sei mesi sulla panchina della Beneamata nella stagione 1991/92, nonché per

essere un apprezzato (e decisamente simpatico) opinionista della trasmissione “Calciomercato” in onda su Sky? Semplicemente, quella dei lanieri è stata l’ultima panchina del “maestro di Vol-para”, così come Gianni Brera lo soprannominò un pò snobisti-

camente dal borgo della provincia di Massa Carrara dove risiede tut-tora. Paradossalmente, la sfortunata e fallimentare esperienza all’Inter ha rappresentato per Orrico lo spar-tiacque della sua carriera. Le vitto-rie conquistate in giro per la Tosca-na (Carrarese e Lucchese su tutte) gli regalarono la panca interista

nell’estate del 1991 allorché era visto come la risposta interista a Arrigo Sacchi, “ma con uno stipendio da operaio specializzato, per sentirmi in sintonia col partito che ho sempre votato”, come precisò lo stesso tecnico massese. Rassegnate le dimissioni nel dicembre del 1991, la sua carrie-ra non ha più avuto grossi sussulti. Nel 1994 ha fatto ritorno a Carrara e successivamente ha accumulato esperienze brevi e poco soddisfacenti sulle panchine di Avellino, Alessandria e Empoli (che si conclusero tutte con la retrocessione) allenan-do in seguito, senza grandi risultati, Treviso, Massese e Car-rarese. Col Prato risale la sua ultima esperienza da allenatore dove però ha fatto molto bene. Nella stagione 2008-2009 si è classificato al quinto posto, portando così i lanieri ai play off. Nel mese di agosto del 2009, mentre si accingeva ad affrontare la seconda stagione alla guida del Prato, si è dimesso a causa di alcune divergenze con la società.

Vincenzo EspositoAll. Prato

Una militanza incredibile in serie C

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Curiosando di SIMONE NISTICO’DOMENICA IL PRANZOTI PORTA AL CINEMA GRATIS*

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Il biglietto omaggio è valido solo per il primo spettacolo.

P A R C O C O M M E R C I A L E

Quando una conferenza stampa diventa show

Quattro mura, cartelli pub-blicitari sullo sfondo e un tavolo a dividere l’in-

terlocutore dalla platea. Questo il classi-co ambiente che caratterizza le consuete conferenze stampa post-partita. Le tele-camere, che primeggiano tra i giornalisti, raccolgono e registrano gioie, dolori, di-samine, critiche che nascono inevitabil-mente dopo i novanta minuti di gioco. Fin qui tutto normale. A volte però una sala stampa riesce a diventare un’autentica arena, un ring, terreno fertile di scontro anziché di confronto fra addetti alla co-municazione e protagonisti dell’evento sportivo. A tenere banco sono a volte le conferenze stampa che vedono protagoni-sti loro, i tecnici, quelli che o va bene o va male sono pronti a metterci la faccia, spiegare sbagli e ammettere i propri er-rori: gli allenatori. Una delle conferenze nel recente passato che ha lasciato il se-gno è stata quella di Giovanni Trapatto-ni, all’epoca dei fatti allenatore del Bayer Monaco. Il 10 marzo 1998 l’ex c.t. della Nazionale azzurra tenne una conferenza stampa che, con il tempo, divenne una

vera e propria pietra miliare, non solo del giornalismo sportivo, ma anche di ironia e satira. Dopo una prestazione dei bavare-si al di sotto delle aspettative, Trapattoni mise a nudo la rabbia e si rese protagoni-sta di uno sfogo che, in poche ore, fece il giro di tutto il mondo. Ironia della sorte, ad essere al centro dello sfogo del buon “Trap”, fu un certo Thomas Strunz. Visto il tedesco maccheronico pronunciato dal tecnico italiano e visto il cognome del calciatore in questione che si prestava ine-quivocabilmente ad ogni tipo di battuta, ne scaturì una vera e propria gag che rese ancor più simpatico Trapattoni ai tedeschi e non solo. A proposito dello show di al-cuni tecnici durante le conferenze stampa, come dimenticare quello messo in scena in Grecia da Alberto Malesani? Correva il dicembre 2005 e il Panatinaikos, squadra allenata dall’allenatore veronese, navi-gava in cattive acque. Fuori dalla Cham-pion’s League, fuori dalla Coppa di Gre-cia e solo terza in campionato a 8 punti dalla capolista Aek Atene. Risultato? Le aspre critiche della stampa ateniese sca-tenarono in sede di conferenza l’“uraga-

no Malesani”. Ma anche in Lega Pro, a volte, le conferenze diventano degli au-tentici teatrini. Protagonista ultimamente una vecchia conoscenza del Catanzaro, vale a dire l’attuale tecnico della Noceri-na Gaetano Auteri. L’allenatore siciliano “vanta” un precedente illustre risalente alla passata stagione, al termine di una partita amichevole giocata e persa contro il Sorrento. In quell’occasione Auteri non digerì la contestazione di un gruppetto i tifosi e qualche critica fatta da testate lo-cali. Pochi giorni fa, al termine della gara giocata all’ “Arena Garibaldi” fra Pisa e Nocerina, proprio Auteri si è scontrato a muso duro con un giornalista del quoti-diano “La Nazione”. Questo l’ultimo caso di un programma andato in scena su tante frequenze, parliamo dello spettacolo nello spettacolo. Allora spegnete la luce e gode-tevi lo show. Ladies & gentleman: ecco la conferenza stampa!

Gaetano Auteri allenatore Nocerina. In alto Giovanni Trapattoni ai tempi del Bayern Monaco

L’ultimo caso è quello che ha avuto come protagonisti l’ex tecnico giallorosso Gaetano Auteri e un giornalista toscano

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LAVANDERIA SUPER BIANCO

Cosi in campo

CATANZARO-BARLETTA 4-3 Intagliata di Siracusa Carboni (2), Fioretti, CruzLATINA-CATANZARO 1-0 Maresca di Napoli CATANZARO-BENEVENTO 1-2 Ghersini di Genova PapasideroPAGANESE-CATANZARO 0-0 Pezzuto di Lecce CATANZARO-ANDRIA 0-0 Minelli di Varese VIAREGGIO-CATANZARO 3-1 Verdenelli di Foligno FiorettiCATANZARO-NOCERINA 2-3 Aureliano di Bologna Masini, BorghettiPISA-CATANZARO 4-1 Cifelli di Campobasso NarducciCATANZARO-FROSINONE 0-3 Benassi di BolognaPERUGIA-CATANZARO 2-4 Lanza di Nichelino Fioretti, Ulloa, Quadri,autorete(P) CATANZARO-PRATOCARRARESE-CATANZARO CATANZARO-SORRENTOAVELLINO-CATANZAROCATANZARO-GUBBIOBARLETTA-CATANZAROCATANZARO-LATINABENEVENTO-CATANZARO CATANZARO-PAGANESEANDRIA-CATANZARO CATANZARO-VIAREGGIONOCERINA-CATANZARO CATANZARO-PISAFROSINONE-CATANZAROCATANZARO-PERUGIAPRATO-CATANZARO CATANZARO-CARRARESE SORRENTO-CATANZAROCATANZARO-AVELLINO GUBBIO-CATANZARO

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22 23

Calendario Lega Pro 1a Divisione Girone B - Stagione 2012/13

1-1 1-0

1-0 1-1 0-1

0-0 0-3

1-3 0-1 3-1

1-2 0-0

2-1 1-0 1-4

1-3 2-2

1-0 2-3 3-0

2-1 1-0

2-0 0-0 4-1

1-0 1-2

3-1 0-0 0-1

0-0 0-2

2-1 0-0 1-1

0-1 1-1

3-1 1-1 1-1

LA CLASSIFICA

* - 1 Punto di penalizzazione ** Una partita in meno

3-0 2-0

0-1 n.d.

1-2 1-2

0-3 1-0

2-1 2-4

3-1 4-0

2-0 1-2

1-1 1-0

SQUADRE Pt G V N P R SPisa 19 10 5 4 1 19 11

Frosinone* 19 10 6 2 2 15 8Latina* 19 10 6 2 2 12 10

Gubbio** 17 9 5 2 2 7 5Avellino 16 10 4 4 2 12 8Viareggio 16 10 4 4 2 14 11Prato 15 10 4 3 3 12 7

Paganese 15 10 4 3 3 12 8Nocerina 14 10 3 5 2 12 12Benevento 13 10 4 1 5 13 10Perugia* 13 10 5 2 4 14 14

Andria  BAT* 12 10 3 4 3 8 8Catanzaro 8 10 2 2 6 13 21Barletta 6 10 1 3 6 9 16Sorrento 6 10 1 3 6 5 13

Carrarese** 3 9 1 0 8 3 18

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occhiello1occhiello2

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AVELLINO (4-3-1-2): Fuma-galli; Zappacosta, Fabbro (34’ st Izzo), Giosa, Pezzella; D’Angelo (32’ st Angiulli), Panatti, Millesi; Catania; De Angelis, Castaldo (24’ st Herrera). A disposizione: Di Masi, Bittante, Bianco, Bariti. Allenatore: Rastelli.SORRENTO (4-3-1-2): Polizzi; Balzano, Ciampi, Di Nunzio, Bonomi ; Esposito (37’ st Guitto), Beati (5’ st Zantu), Di Dio (16’ st Juliano); Arcuri; Cesarini, Corsetti. A disposizione: Frasca, Ferra-ra, Zanetti, Schiavone. Allenatore:Bucaro.ARBITRO: Bruno di Torino. MARCATORI: 6’ pt Castaldo, 25’ ptrig. e 47’ pt De Angelis.

BENEVENTO (4-4-2): Gori; Pedrelli (12’ st D’Anna), Siniscalchi, Mengoni, Bolzan; Buonaiuto, Davi’, Montiel, Mancosu; Cipriani (24’ st Montini), Marchi (20’ st Rajcic).A disposizione: Mancinelli, Rinaldi, Falzarano, Altinier.Allenatore: UgolottiPAGANESE (4-4-2): Ro-bertiello; Calvarese (22’ st Puglisi), Fusco, Fernandez, Nunzella; Ciarcia’ (15’ st Fava Passaro), Romondini, Soligo, Scarpa (28’ st Neglia); Girardi, Tortori.A disposizione: Pergamena, Pepe, Franco, Orlando.Allenatore: GrassadoniaARBITRO: Bertolini di Firenze.MARCATORI: 10’ st Mancosu (rig.), 18’ st Marchi.

BARLETTA (3-5-2): Pane; De Leidi, Burzigotti (46’ Meucci), Romeo; Calapai, Molina, Vacca (46’ La Mantia), Dezi, Petterini; Ferreira, Carretta (75’ Simoncelli). A disposizione: Liverani, Me-negaz, Angeletti, Meduri. Allenatore: Stringara.ANDRIA (4-1-4-1): Rossi; Scrugli, Migliaccio, Zaffagnini, Contessa; La Rosa (63’ Comi-ni); D’Errico, Arini, Giorgino, Taormina (87’ Maccan); Innocenti. A disposizione: Sansonna, Tartaglia, Lanteri, Nocerino, Mascolo. Allenatore: CoscoARBITRO: Vincenzo Ripa di Nocera InferioreMARCATORI: 39’ p.t.Arini

CARRARA - Non si gioca do-menica la gara di Lega Pro, I Divisione, tra Carrarese e Gubbio: la decisione è arrivata dopo l’intensa ondata di mal-tempo scatenatasi sulla pro-vincia di Massa Carrara. Il club del preside onorario Alena Seredova comunica che “con un’ordinanza del sindaco del Comune di Carrara è stata rin-viata la gara contro il Gubbio”. Non è un gran momento per la Carrarese, fanalino di coda nel girone B di Lega Pro, con tre punti in classifica. Il Gubbio si trova invece nelle zone alte della classifica, a due punti da Frosinone, Latina e Pisa (le tre formazioni laziali sono in testa con 19 punti). La prima data utile per recupero potrebbe essere il 25 novembre, nelle prossime ore ne sapremo di più.

BENEVENTO (4-3-3): Gori; D’Anna, Siniscalchi, Mengoni, Bolzan (20’Pedrelli); Davì, Rajcic, Carotti (35’Montiel); Mancosu, Altinier, Marchi (62’Germinale). A disposizione: Mancinelli, Rinaldi, Montini, Cipriani. Allenatore: Guido Ugolotti.PRATO (4-3-3): Layeni; Carmi-nati (70’ Saitta), Ghinassi, Malomo, Beduschi; Casini, Bisoli (30’Corvesi), Cavagna; Napoli (65’Basilico), Tiboni, Silva Reis. A disposizione: Brunelli, Kostadinovic, Cristofari, Benedetti. Allenatore: Vincenzo EspositoARBITRO: Sig. Riccardo Ros di PordenoneMARCATORI: 20’ Siniscalchi (B), 31’ Tiboni (P), 43’Silva-Reis (P)

FROSINONE (4-3-3): Zappi-no; Catacchini (47’ st Paganini sv), Guidi, Biasi, Blanchard (26’ st Cesaretti); Bottone (10’ st Marchi), Gucher, Frara; Aurelio, Santoruvo, Ganci.A disposizione: Vaccarecci, Bertoncini, Frabotta, Gori.Allenatore: StellonePISA (3-5-2): Sepe; Sbraga, Colombini, Sabato; Busce’, Barberis (26’ st Fondi), Min-gazzini, Favasuli, Rizzo (15’ st Carroccio); Perez, Tulli (43’ st Scappini sv).A disposizione: Pugliese, Rozzio, Gatto, Lucarelli.Allenatore: PaneARBITRO: Saia di PalermoMARCATORI: 19’ pt Tulli; 29’ st Tulli, 41’ st Frara.

CATANZARO (3-4-2-1):Pis-seri; Mariotti, Papasidero, Narducci; Squillace (45’ D’Agostino), Quadri (61’ D’Alessandro), Ulloa, Fiore; Russotto, Carboni (45’ Fioret-ti); Masini. A disposizione: Faraon, Orchi, Nanci, Carbonaro.Allenatore: Cozza.FROSINONE (4-3-3): Zappi-no; Catacchini, Guidi, Biasi, Blanchard (78’ Vitale); Gori (68’ Marchi), Gucher, Frara; Aurelio, Santoruvo, Ganci. A disposizione:Vaccarecci, Bertoncini, Bottone, De Onofre.Allenatore: Stellone. ARBITRO: Gianluca Benassi di BolognaMARCATORI: 42’ Blanchard (F), 68’ Frara (F), 75’ Gucher (F)

PERUGIA (4-3-3): Kopri-vec; Anania (dal 30’ st Tozzi Borsoi), Cacioli, Lebran, Martella; Moscati, Esposito, Di Tacchio; Fabinho sv, Ciofani, Clemente.A disposizione: Russo, Jeffer-son, Rantier, Moneti.Allenatore: BattistiniCATANZARO (3-5-2): Pisseri; Borghetti, Sirignano, Papa-sidero; Fiore, Benedetti (34’ st Orchi sv), Quadri, Ulloa, Squillace; Russotto, Fioretti.A disposizione: Faraon, Mai-sto, Carbonaro, Cruz Pereira, Masini.Allenatore: CozzaARBITRO: Lanza di Niche-lino.MARCATORI: 13’ pt (rig.) e 31’ pt Fioretti; Clemente (rig.) al 18’ pt, Tozzi Borsoi al 34’ pt, Quadri al 38’ pt; Lebran (autorete) al 46’ st.

GUBBIO (4-3-1-2): Venturi; Regno, Briganti, Radi, Barto-lucci; Sandreani, Boisfer, Pa-lermo; Nappello( 26’ Baccolo) ; Caccavallo (50’ Bazzoffia), Scardina (75’ Grea). A disposizione: Farabbi, Ga-limberti, Guerri, Galabinov. Allenatore: SottilVIAREGGIO (3-5-2): Gazzoli; Peverelli, Tomas (78’ Geve-rini), Conson, Carnesalini, Pellegirni (68’ Guerra); Pizza, Maltese (71’ De Vena) , Cala-mai; Giovinco, Magnani. A disposizione: Furlan, Trocar, Sorbo, Sandrini. Allenatore: CuoghiARBITRO: Albertini di Ascoli Piceno.MARCATORI: 14’ pt Radi (G); 44’ Calamai (V); 64’ Palermo (G)

PRATO (4-3-3): Layeni; Corvesi, Malomo, Ghinassi, Carminati; Casini, Cavagna, Silva Reis; Disabato (34’ st Bisoli sv), Tiboni (44’ st Cristofari sv), Napoli (48’ st Saitta sv).A disposizione: Brunelli, Kostadinovic, Benedetti, Basilico.Allenatore: EspositoLATINA (4-3-3): Bindi ; Agius, Cottafava, De Giosa, Milani; Burrai, Sacilotto (28’ st An-gelillis), Gerbo (13’ st Cejas); Barraco (24’ st Tulli), Agodirin, Tortolano.A disposizione: Ioime, Bru-scagin, Ricciardi, Pagliaroli.Allenatore: Pecchia.ARBITRO: Minelli di Varese.MARCATORI: 16’ st Disabato, 26’ st Napoli, 33’ st Tiboni, 43’ st Silva Reis.

LATINA (4-3-3): Bindi, Agius, Milani (14’st Giacomini), Sa-cilotto (37’st Tulli), Cottafava, De Giosa, Barraco, Cejas, Agodirin (32’st Angelilli), Gerbo, Tortolano. A disposizione: Ioime, Casale, Cafiero, Pagliaroli. Allenatore: PecchiaPERUGIA (4-3-3):Koprivec, Oliveira, Martella, Carloto (8’st Esposito), Cacioli, Lebran, Politano, Di Tacchio, Ciofani, Rantier (8’st Clemente), Moscati. A disposizione: Giordano, Anania, Ayres, Russo, Tozzi Borsoi. Allenatore: BattistiniARBITRO: Merlino di Udine.MARCATORI: 7’pt Tortolano (L), 13’pt Ciofani (P), 47’pt Barraco (L), 17’st Sacilotto (L)

NOCERINA (4-3-3): Aldegani; Baldan, Crescenzi, Chiosa, Garufo; Corapi, Bruno, De Liguori (42’ st De Franco); Negro (27’ st Merino), Evacuo (48’ st Schetter), Mazzeo.A disposizione Russo G., Giu-liatto, Sabatino, Russo N.Allenatore: AuteriAVELLINO (4-3-3):Fumagalli; Bittante Giosa (20’ st Izzo), Fabbro, Bianco; D’Angelo (17’ st Bariti), Angiulli, Millesi; Catania, Castaldo, De Angelis (28’ st Biancolino).A disposizione: Di Masi, Zap-pacosta, Panatti, Herrera.Allenatore RastelliARBITRO:Ghersini di GenovaMARCATORI: 23’ Evacuo.

PAGANESE (4-4-2): Mar-ruocco; Calvarese, Pepe, Fernandez, Nunzella; Scarpa, Soligo, Romondini, Ciarcià (76’ Pastore); Tortori, Girardi (81’ Fava). A disposizione: Robertiel-lo, Puglisi, Franco, Neglia, Orlando. Allenatore: Grassadonia.CARRARESE (4-4-2): Piscitel-li; Lanzoni, Alcibiade, Benassi, Pedrelli; Orlandi (76’ Cortic-chia), Belcastro (67’ Corrent), Pestrin, Venitucci; Malatesta, Ciciretti (56’ Mancuso). A disposizione: Becotti, Bre-gliano, Tognoni, Merini.Allenatore: Di Costanzo.ARBITRO: Marco Piccinini di Forlì (Bottegoni - Chiocchi)MARCATORI: 3’ autogoal Benassi (C), 46’ Girardi (P)

SORRENTO (4-3-1-2): Polizzi; Balzano, Nocentini, Di Nunzio, Bonomi; A. Esposito (24’ st Guitto), Zanetti, Arcuri; Iuliano sv (16’ pt Di Dio); Zantu (1’ st Schenetti), Corsetti.A disposizione: Frasca, Ferra-ra, Ciampi, Beati.Allenatore: BucaroBARLETTA (3-5-2): Pane; De Leidi, Burzigotti, Romeo; Mazzarani (12’ st Calapai), Molina, Piccinni, Dezi (32’ st Meucci), Petterini; Simoncelli, La Mantia (12’ st Ferreira).A disposizione: Liverani, Me-negaz, Meduri, Castellani.Allenatore: StringaraARBITRO: Fanton di Lodi.MARCATORI: 1’ st Schenetti, 8’ st Dezi, 16’ st Calapai.

PISA (3-5-2): Sepe; Sbraga (88’ Rozzio), Colombini, Saba-to; Buscè, Rizzo, Mingazzini, Favasuli, Benedetti; Tulli (83’ Fondi), Perez. A disposizione: Pugliesi, Barberis, Carroccio, Gatto, Scappini. Allenatore: PaneNOCERINA (3-5-2):Aldegani; Baldan, Crescenzi, Chiosa; Garufo, Bruno, De Liguori (65’ Evacuo), Corapi, Daffara (60’ Schetter); Negro, Merino (72’ N. Russo). A disposizioneG.Russo; Let-tieri, Andjelkovic, Sabatino. Allenatore:AuteriARBITRO: Illuzzi di Molfetta (Giampetruzzi-De Troia)MARCATORI: 53’ Buscè (P), 94’ N. Russo (N)

VIAREGGIO (3-5-2): Gazzoli ; Carnesalini Fiale Sorbo ; Pe-verelli Pizza Maltese Calamai (43’ st Sandrini sv), Pellegrini ; Giovinco Magnaghi. A disposizione: Furlan, Lamor-te, Conson, Tomas, Gerevini, De Vena. Allenatore: Cuoghi ANDRIA (4-3-3): Rossi; Scrugli, Migliaccio, Zaffagnini, Contessa; Arini, Larosa (24’ st Maccan), Giorgini; D’Errico (41’ st Mascolo), Innocenti, Taormina (11’ st Comini). A disposizione: Sansonna, Tartaglia, Lanteri, Nocerino Allenatore Cosco.ARBITRO: Morreale di Roma 1. (Raparelli-Barbetta).MARCATORI: 47’st De Vena.

5 RETI Barraco (Latina), Favasuli (Pisa), Perez (Pisa), Tulli (Pisa)

4 RETI Altinier (Benevento), Castaldo (Avellino), Evacuo (Nocerina), Magnaghi (Viareggio), Politano (Perugia), Scarpa (Paganese)

3 RETI Biancolino (Avellino), Calamai (Viareggio), Ciofani (Perugia), De Angelis (Avellino), Dezi (Barletta), Fioretti (Catanzaro), Ganci (Frosinone), Girardi (Paganese), La Mantia (Barletta), Napoli (Prato), Silva Reis (Prato)

10a GIORNATA9a GIORNATARisultati Risultati e marcatori

Lega Pro 1a Div. - Gir. B

AVELLINO 3 BENEVENTO 2

SORRENTO 0 PAGANESE 0ANDRIA BAT 1 GUBBIO BARLETTA 0 CARRARESE BENEVENTO 1 FROSINONE 1

PRATO 2 PISA 2FROSINONE 3 CATANZARO 4CATANZARO 0 PERUGIA 2GUBBIO 2 PRATO 4

LATINA 3 NOCERINA 1

PERUGIA 1 AVELLINO 0CARRARESE 0 BARLETTA 2PAGANESE 2 SORRENTO 1PISA 1 VIAREGGIO 1

NOCERINA 1 ANDRIA 0MARCATORI

VIAREGGIO 1 LATINA 0

L’attacante del Pisa Favasuli

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Quelli che lo striscione di ROMANA MONTEVERDE

“A noi non interessa tifare, noi vogliamo solo lottare...”

Lotta e tifo, ogni gara una battaglia, un campionato che assapora il gusto forte

ed esaltante di una “guerra” giallorossa. E cosi si va avanti, ritornati a casa con una vittoria voluta, sudata, inaspettatamen-te trovata in quel “Renato Curi” che già lo scorso anno aveva consacrato nell’O-limpo dei desideri calcistici il Catanzaro firmato Ciccio Cozza. Due domeniche fa, la “Massimo Capraro” ancora una volta dimostrava il suo supporto, la sua voglia di ritornare a volare lassù, in alto, dove per tante occasioni tutti uniti si era osato, e di farlo insieme, senza critiche, senza fretta, senza paura. Gettando i cuori oltre l’ostacolo, mischiando amore e passione per una maglia. Non quella appesa frene-ticamente sul muro bianco di una stanza, ma per quelle strisce verticali tatuate nel cuore. “A noi non interessa tifare, noi vogliamo solo lottare, il vostro impegno,

il nostro sostegno per vincere insieme”: questa frase, però, mai è stata più propi-ziatoria, mai nessun canto cosi ascoltato, cosi sentito. Le Aquile ritrovano il dol-ce sapore del trionfo, smorzano la loro fame di rivincita e volano...volano sotto un cielo grigio che non smette di but-tar giù pioggia, volano insieme a quelle cento anime sempre presenti. Scudo, el-metto e cuore giallorosso: si è vinto in-sieme, con l’impegno e col sostegno, si è vinto insieme con la consapevolezza che bastava guardare oltre il risultato scritto su un freddo tabellino di domeniche che sembrano non voler più chiudersi per il verso giusto. Cosi, bastava girare la testa dall’altra parte e ritrovarsi, come in un sogno, al 6 Maggio di neppure un anno fa. Per chi c’è sempre stato e sempre ci sarà quello, come domenica scorsa, sarà un giorno indimenticabile, una di quel-le esperienze che un giorno dovrai, per

forza di cose, raccontare ai tuoi figli che seduti sulle tue ginocchia si apprestano a varcare i cancelli del “Ceravolo” per la prima volta. E allora comincerai a spul-ciare il cassetto dei ricordi e li ritroverai anche una delle vittorie forse più belle dell’Uesse. Ritroverai quei tre punti “pe-rugini” bagnati fradici di una pioggia che non è solo acqua, è anima finalmente ri-scattata, è tensione nervosa che si scarica e grida che “si, uniti possiamo farcela”. Possiamo farcela a rivivere quel sogno di primavera assaporato sei mesi fa, si pos-siamo davvero e niente al mondo potrà venire a disturbarci. Noi, ci crediamo, i tifosi veri ci credono, siamo tutti condottieri di una guerra che finché c’è fede non avrà mai fine. Battia-moci per il Magico e col Magico ritornia-mo ad essere sognatori e vincitori di quel-la pellicola giallorossa di cui attendiamo soltanto il lieto fine.

PRIMARIA IMPRESA FUNEBRE

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L’editoriale Controcronacadi ROMANA MONTEVERDE di SIMONE NISTICO’

Fioretti batte Giordano, è l’uscita dall’incubo

Dopo i quattro baci inviati da Perugia più fiducia nei propri mezzi

Ci sono prati inespugnabi-li, catini infernali colmi di gente, tanta gente da far

venire i brividi. Altri prati portano bene e sono autentici totem, amuleti da portare con sé ogni qualvolta si viaggia con la te-sta piena di belle speranze e il cuore ricco d’orgoglio. Il bambino gira e si rigira nel letto, suda, scalcia, parla nel sonno: è un incubo. Ma c’è sempre la fine dell’incu-bo, come in tutti i tunnel alla fine si vede la luce. Ora ti sei svegliato dall’incubo Catanzaro, quattro “baci” dati domenica scorsa sulla fronte di tutti i tifosi gialloros-si. Adesso hai riaperto gli occhi, finalmen-te! C’è il tempo per rialzarsi da quel letto maledetto e metterti comodo nuovamen-te in poltrona ad osservare lo spettacolo. L’Umbria ha nuovamente riacceso i colori del tuo vessillo. Il giallo del sole, ossimo-ro nel piovoso pomeriggio di Perugia. Un sole che però al termine dei novanta e rotti minuti è per forza di cosa tornato a splen-dere nell’animo delle aquile. E poi il ros-so, quello del sangue che ha pompato un cuore pieno di orgoglio, ammaestrato dal riscatto, quell’arma che mancava ormai da tempo. Non solo i colori, ma anche i suoni torneranno ad essere quelli di qual-che tempo fa. Aumenteranno i decibel dei boati della “Capraro” (mai sopiti a dire il vero). Diminuiranno quelli delle aspre critiche, frutto dell’impulsività di chi si è tolto la mano dal petto e l’ha usata per indicare questo o quell’altro soggetto, reo di aver sbagliato in più battute e per sva-riati motivi. Per fortuna c’è chi ha usato la razionalità invece. C’è chi ha continuato a lavorare con dovizia e professionali-tà anche nel momento difficile, perchè è proprio lì che si vede di che pasta si è fatti. Hai riaperto gli occhi Catanzaro, sei uscito dall’incubo, ma ora si può tornare a sognare, per farlo non è necessario tenere chiuse le palpebre. Ci sono prati, diceva-mo, ma c’è anche un Prato, che aspetta l’avversario al varco. Stavolta però non sarà il solito Catanzaro visto nelle ultime uscite casalinghe. Le aquile sono ringal-luzzite dalla sfida “ad alta quota” giocata e vinta contro il Grifo. Signore e signori allo stadio “Nicola Ceravolo” va di scena

Catanzaro-Prato. Il morale delle aquile è alle stelle. Alcune bocche sono state cu-cite dopo i quattro schiaffi rifilati al Peru-gia. Ciccio Cozza si è destreggiato appena possibile fra i microfoni del post-partita al Curi. “Il giusto merito ad una squadra che ha raccolto un nulla rispetto a quanto pro-posto nelle ultime partite”. Come dargli torto? Troppo facile sparare a zero. Supe-rare l’avversario in elevazione e colpire di testa è un gioco da ragazzi se ti appoggi o fai ponte su di lui. Se poi c’è l’arbitro che ti consente di farlo...le jeux son faits! A Perugia ci ha pensato Fioretti che, ironia della sorte, ha spiazzato e battuto Giorda-no (cognome del portiere perugino). Ci ha pensato inoltre Ulloa, sempre l’ultimo a mollare il quarto di manzo argentino. Ci ha poi pensato “il pittore” new age Alber-to Quadri con la sua solita pennellata con tanto di baffo “alla Palanca”. Dopo aver gettato sul panno verde, pesante e bagnato del “Curi” il poker, adesso ritornano tutti sul carro dei vincitori, proprio loro che ha detta di qualcuno erano diventati di colpo dei “brocchi”. Inevitabili, scontati, preve-dibili. A volte anche così sono i giudizi nel calcio. Forza ragazzi!

Esultanza di Fioretti dopo il rigore realizzato a Perugia

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Ci sono momenti della nostra vita che, volenti o nolenti, devono essere centrati dal

mirino di una macchina fotografica. Oggi come ieri, nel passato, nel presente, più tecnologicamente nel futuro, sarà sempre cosi. La torta di un compleanno impor-tante, il primo viaggio, il primo amore, ogni frammento della propria esistenza non sarà mai degno, non sarà mai storia se a ricordarlo non ci sarà una fotografia. Nella vita, come nel calcio. Si, nel calcio, quella storica abitudine domenicale che da secoli, ormai, esalta e logora le menti e gli animi dei tifosi. Ogni domenica ci sarà puntuale il ricordo di un rigore che non c’era, di una parata salva risultato, di un gol dai trenta metri che verrà a bussare ai nostri occhi per far-ci sorridere ancora. Ma ci saranno anche le vittorie sudate, quelle strameritate e quelle arrivate al novantesimo minuto di una gara giocata malissimo. Arriverà , quindi, il momento di spulciare l’album dei ricordi, per raccontare ai po-steri ciò che è stato, per far rivivere a chi non c’era momenti gloriosi di una storia indelebile chiamata “calcio”. E cosi ci ri-troveremo davanti una stanza, un divano con un padre e un figlio che avido divora cartoline in bianco e nero di storiche cal-cistiche annate. Il suo papà le teneva custodite gelosa-mente in un cassetto. Sapeva, bene, che un giorno, commen-tando le disfatte dei propri beniamini moderni sarebbero servite a spiegare le ragioni di una fede che si tramanda, i mo-

tivi di una passione innata e indiscussa. Nel racconto, perciò, si fa spazio nella mente una calda giornata napoletana di fine giugno. Bari-Catanzaro, spareggio per la serie A il fotografo catanzarese Benedetto Carlostella immortala le sorti vittoriose di uno spareggio che porta le Aquile nell’olimpo del calcio a sei minuti dalla fine. Qualche tempo dopo, ironia del destino, allo stesso minuto, i giallorossi battono storicamente la Vecchia Signora con un gol che per sempre resterà vivo in quel Catanzaro-Juventus che chissà, un giorno si ripeterà mai. Era il 30 Gennaio del 1972 ed un altro storico fotografo catanzarese, Luigi Mon-teverde, firmava attraverso il suo obietti-vo la storica rete della vittoria. Oggi, come ieri, quelle fotografie restano ricco patrimonio di un passato che non c’è più ma che è presente vivo nei cuori di chi c’era e nelle menti di chi, solo attra-verso queste due fotografie, ha avuto l’o-nore di conoscere il pezzo più bello della storia dell’Uesse Catanzaro. Per anni, sulle testate della nostra città, sui

media nazionali, sulle pagine di centinaia e centinaia di giornali, quelle foto sono state utilizzate per raccontare, per deline-are i contorni di una “favola” calcistica che forse non tornerà. Eppure, nonostante l’uso incessan-te e dirompente di quelle immagi-ni, nessuno mai ha pensato di dare nome e parola a chi ha reso possibile il vivere, anche dopo l’istante passa-to e lontano, di quei preziosi momenti. Sentiti dalla nostra testata, i legittimi pro-prietari di quei due scatti, decidono di dire “basta” all’utilizzo selvaggio delle loro foto che, come regolamentato dalla legge sul diritto d’autore, sono tutelate in ogni singolo caso di pubblicazione. Per porre fine a tutto ciò, si è deciso quin-di di dare un valore alle due immagini, stabilendo un dovuto compenso per ogni uso delle stesse. Il ricavato che, non vuol essere mero strumento di guadagno bensì giusto riconoscimento agli autori, sarà, d’ora in poi, devoluto in beneficenza per volontà degli eredi.

Romana Monteverde

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L’editoriale di ROMANA MONTEVERDE

Dalla redazione

“Anteprima Catanzaro”: il nuovo format di “Domenica Giallorossa TV”

Stop all’uso selvaggio di gloriosi scatti

Un pizzico di originali-tà che non guasta mai. Notizie, curiosità, e tan-

to altro riguardanti l’U.S.Catanzaro e il campionato di Prima divisione. E’ que-sto il format di “Anteprima Catanza-ro”, nuovo programma in onda, ogni ve-nerdì, su www.domenicagiallorossa.tv. Le massime di Ernesto Tronca, la pro-fessionalità di Simone Nisticò e Mat-teo Brancati, vi terranno compagnia

alla vigilia di ogni gara della com-pagine allenata da Francesco Cozza. E allora, per sapere tutto, ma proprio tut-to sulle Aquile, segui “Anteprima Catan-zaro”, il programma per chi ama i colori giallorossi.Ma le novità non sono finite. La redazio-ne di Domenica Giallorssa sta lavorando per arricchire il palinsesto della web TV. A breve saranno pertanto realizzate nuove produzioni.

Foto di Luigi Monteverde

Foto di Benedetto Carlostella

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Meteore

Di Cuonzo, l’ex pendolino giallorosso alla corte di Braglia

Correva la stagione 2009/2010. Era quella con il tecnico Gaetano Auteri in

panchina, allenatore volenteroso e capace, quella del presidente con la giacca color cartone Giuseppe Aiello, dalle promesse facili e poi mai realizzate. Ma era anche quella del bel calcio, un gioco, quello del Catanzaro di quella stagione, invidia-to da molte compagini di terza e quarta serie. Con un tridente stellare composto dai vari Antonio Montella, Lucas Longo-ni e Manolo Mosciaro, un centrocampo di tutto rispetto in cui figurava Alessan-dro Bruno e una difesa importante nella quale primeggiava il “bomber per caso” Roberto Di Maio, le aquile fecero un’au-tentica cavalcata in Seconda Divisione contornata da risultati importanti che non arrivavano così per caso, ma che erano senz’altro frutto della giusta quadratura in una delle migliori strutture di gioco vi-ste al “Ceravolo” negli ultimi anni. Ma a dare una grossa mano in quella stagione al Catanzaro ci pensò un certo Stefano Di Cuonzo, difensore e uomo di fascia, che faceva da autentico pendolo sull’out di destra. Acquistato dalla Pro Patria, Di Cuonzo giunse sui Tre Colli tuffandosi per la prima volta in assoluto nel campio-nato di Seconda Divisione. Prima ancora di aver giocato con la maglia delle tigri di Busto Arsizio, il giocatore classe 1985, aveva affrontato la stessa categoria con la Pro Sesto e con il Ravenna. Scuola Ju-ventus, il fluidificante piemontese ci mise veramente poco a far capire che su di lui ci si poteva fare tanto affidamento e che quella categoria (l’ex serie C2) gli anda-va decisamente stretta. Di Cuonzo è uno di quei calciatori che rende al meglio l’i-dea del calcio in chiave moderna. Il 3-4-3 puro, marchio di fabbrica del tecnico Auteri, veniva recepito nel corso di quella stagione nel migliore dei modi dagli attori in campo. Di Cuonzo è stato sicuramente uno dei più continui in quella stagione. Le sue folate in banda supportato dai trequar-tisti, i triangoli fulminei all’ordine della giornata con Longoni, la ricerca del fondo per effettuare cross tagliati e pericolosi. Tutto questo fu in quella stagione Stefano

Di Cuonzo. Una stagione bella, esaltante, caratterizzata dal gioco frizzante ed estro-so, ma quella fu anche una delle stagioni più amare, dall’epilogo triste, inaspettato. Meglio glissare subito il discorso e chiu-dere il cassetto dei ricordi. Lo stadio “Fla-minio” e una maglia a strisce bianche e rosse furono un incubo che i tifosi giallo-rossi, sia quelli accorsi al seguito per so-stenere le aquile in quella gara playoff, sia quelli attaccati alla radiolina, ebbero per lungo tempo. Stefano Di Cuonzo ci pia-ce ricordarlo per gli aspetti positivi e non per quelli legati a partite catastrofiche o a situazioni extracalcistiche come il caso “contrattopoli”. Di Cuonzo è una meteora del calcio a tinte giallorosse, una di quelle meteore che abbiamo avuto modo di ap-prezzare sotto il profilo tecnico e che ne-gli anni, dopo l’esperienza in giallorosso, è riuscita, meritatamente, a brillare anche in campi di categorie superiori. Proprio come quest’anno, in cui si trova a vestire la maglia delle Juve Stabia allenata da una vecchia conoscenza del calcio catanzare-se, vale a dire Piero Braglia.

Simone Nisticò

E’ stato uno dei giocatori più continui del Catanzaro di Auteri. Ora gioca in serie B a Castellammare di Stabia

Stefano Di Cuonzo con la maglia della Juve Stabia

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UeSse domani ... giovani aquilotti cresconodi MATTEO BRANCATI

Un progetto sopito da troppi anni

Il Viaggio del Palloncino Rosso

S come scuola, C come calcio. Scuola Calcio, due parole, ma mai come quest’anno ricche di qual-cosa di forte, intese come significato, all’interno

dell’U.S.Catanzaro. Finalmente! Un’esclamazione che rimbom-ba nella testa del tifo giallorosso da due anni, ovvero dall’avven-to di Giuseppe Cosentino alle redini del glorioso club calabrese. Non solo Prima divisione, ma anche un importante occhio di ri-guardo al settore giovanile, perché quest’ultimo è fondamentale per i conti all’interno di una società di calcio. Serve un cambio generazionale, è questo che tutte le società dovrebbero captare, altrimenti il mondo pallonaro italiano rischia veramente il tra-collo non solo dal punto di vista finanziario. Bisognerebbe po-tenziare l’insegnamento, magari attraverso lezioni negli istituti scolastici cittadini, per strada. Il calcio di una volta è vecchio, somiglia a un quadro antico da riporre in un museo, in virtù di un mondo che corre e non ti aspetta più. In Italia esiste un football che si basa sull’individualità, cosa che non fa certo bene a un gioco che avrebbe bisogno del collettivo, fin dalle prime armi. La tecnica individuale non basta più, è più decisivo l’affiatamen-to di un gruppo, formato anche da tanti ragazzini, che un palleg-gio o un gioco di prestigio. Nel nostro paese non si punta abba-stanza sui vivai, la dimostrazione arriva da Spagna, Germania e Inghilterra che, ogni giorno, sfornano talenti, grazie alla super-visione di persone preparate, anche umanamente. Per fortuna, da quest’anno, oltre al “riordino”, diciamo così, dei ranghi giova-nili, il numero uno delle Aquile, Giuseppe Cosentino, il tecnico Francesco Cozza, con l’essenziale collaborazione del Responsa-bile del Settore Giovanile, Franco Modestia, e del Coordinato-re Tecnico del Settore Giovanile, Carmelo Moro, hanno voluto fortemente creare la prima Scuola Calcio dell’U.S.Catanzaro. Un progetto lungimirante, che sicuramente darà i suoi frutti in futuro, anche perché non si può avere tutto e subito dopo anni

e anni di gestioni scellerate e mancanza di programmazione. Circa due mesi fa, era l’11 settembre, veniva inaugurata questa “creatura”, ci piace chiamarla così, presso i campetti del “Gira-sole” ubicati in località Sala. Una grande partecipazione aveva caratterizzato il tutto, con tantissimi bambini entusiasti di poter indossare la gloriosa casacca della formazione giallorossa. A chi non piacerebbe vestire la maglia della compagine della propria città? Dagli anni ’90, complice anche i non positivi risultati del club calabrese, gli adolescenti son cresciuti a pane e serie A, ov-vero con Juventus, Milan e Inter che, in un certo senso, hanno monopolizzato l’interesse dei fanciulli. Poi, anche le pay-tv, le tante partite infrasettimanali, hanno peggiorato tale situazione, non aiutando di certo il cosiddetto prodotto locale, quello dei vivai. Ma ora è tutto cambiato, per fortuna la città di Catanzaro, e non solo, può contare su un solido progetto, quello improntato sui giovani, che può dare soddisfazione anche a tanti ragazzini, per la maggior parte tifosi delle Aquile, che un giorno, chissà, potrebbero calcare il mitico manto erboso del “Nicola Ceravo-lo”. E’ un sogno, è vero, ma a leggere questa frase detta da Jim Morrison, “Ognuno di noi ha un paio d’ali, ma solo chi sogna impara a volare”, possiamo tranquillamente dire che i sogni rap-presentano una buona percentuale di speranza nella vita di tutti noi. Una persona diventa vecchia quando i rimpianti prendono il posto dei desideri, ovvero di tutto quello che potevamo fare, ma che non abbiamo fatto. Ma, nei ragazzi la parola rimpianto non deve esistere, loro conoscono solo i sogni. Il grande Ernest He-mingway diceva: “Andando dove devi andare, e facendo quello che devi fare, e vedendo quello che devi vedere, smussi e ottun-di lo strumento con cui scrivi. Ma io preferisco averlo storto e spuntato, e sapere che ho dovuto affilarlo di nuovo sulla mola e ridargli la forma a martellate e renderlo tagliente con la pietra, e sapere che avevo qualcosa da scrivere, piuttosto che averlo luci-

Viaggio del Palloncino Rosso a Firenze in piazza Santa Croce: grazie all’organizzazione UISP (Unione Italiana Sport Per tutti), i bambini della Scuola elementare Vittorio Veneto hanno dato vita con entusiasmo al Salvagioco, un grande gioco educativo per sensibilizzare i bambini e le famiglie sui temi della malnu-trizione, degli sprechi alimentari e dell’urgenza dell’aiuto contro le malattie letali che ancora colpiscono i bambini nei paesi in via di sviluppo. In piazza anche alcuni calciatori della Fiorentina, te-stimonial della campagna Every One di Save the Children: Ma-nuel Pasqual, Stevan Jovetic, Mattia Cassani, Nenad Tomovic e Juan Guillermo Cuadrado. All’incontro istituzionale, insieme ai bambini e ai calciatori, il Vice-Sindaco Dario Nardella delegato dal Sindaco Renzi a testimoniare la piena adesione del Comune di Firenze alla campagna Every One di Save the Children e al suo Manifesto, l’Amministratore Delegato dell’ACF Fiorentina Sandro Mencucci, Arianna Saulini di Save the Children e il Pre-sidente UISP Firenze Mauro Dugheri. Il 31 ottobre scorso, il Viaggio del Palloncino Rosso ha fat-to tappa anche a Catanzaro, nella cornice di piazza Duomo.

Il numero solidale 45507 per sostenere con un SMS o una chiamata gli interventi di Save the Children contro la morta-lità infantile in 5 paesi africani e in 3 dell’Asia.

do e splendente e non avere niente da dire, o lustro e ben oliato nel ripostiglio, ma in disuso”. Se questo pensiero appartiene a un abile e indiscusso sognatore come lui, c’è da credergli. L’abnegazione paga e Giuseppe Cosentino l’ha dimostrato, fondando una speranza per i futuri “aquilotti”. Vuoi mettere la soddisfazione di arrivare in alto grazie al lavoro? Datela voi una risposta. Noi auguriamo a tutti i ragazzi, di poter sfondare nel mondo del calcio con addosso la leggendaria “camiseta” dell’U.S. Catanzaro.

I bambini della scuola calcio prima del fischio d’inizio di Catanzaro - Frosinone

Settore giovanile

Save the Children

La Scuola Calcio, voluta fortemente in primis dal presidente Giuseppe Cosentino, è fondamentale per il futuro e non solo

CATANIA  -­‐  NOCERINA 2-­‐0CROTONE  -­‐CITTA'  DI  PALERMO 0-­‐4

HINTERREGGIO  -­‐  NAPOLI 1-­‐4REGGINA  -­‐  CATANZARO   3-­‐2

SALERNITANA  -­‐  MARTINA  FRANCA 1-­‐1TRAPANI  -­‐  VIGOR  LAMEZIA 3-­‐0

RIPOSA:  PAGANESE

9^  GIORNATA  CAMPIONATO    GIOVANISSIMI  -­‐  GIRONE  H

ARZANESE  -­‐  ANDRIA  BAT 2-­‐2CATANZARO  -­‐  BARLETTA 5-­‐0

JUVE  STABIA  -­‐  SALERNITANA 0-­‐2MARTINA  FRANCA  -­‐  AVELLINO 2-­‐1NOCERINA  -­‐  HINTERREGGIO 2-­‐1PAGANESE  -­‐  SORRENTO 2-­‐1

VIGOR  LAMEZIA  -­‐  TRAPANI 0-­‐5

9^  GIORNATA    CAMPIONATO    ALLIEVI  -­‐  GIRONE  G

ANDRIA  BAT  -­‐  NOCERINA 1-­‐2MARTINA  FRANCA  -­‐  SALERNITANA 0-­‐0

CATANZARO  -­‐  TRAPANI 4-­‐3BARLETTA  -­‐  SORRENTO 0-­‐2MELFI  -­‐  VIGOR  LAMEZIA 0-­‐2

PAGANESE  -­‐  HINTERREGGIO 2-­‐0LECCE  -­‐  MILAZZO 9-­‐0

8^  GIORNATA  CAMPIONATO    "  DANTE  BERRETTI"  -­‐  GIRONE  E

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Highlights

Catanzaro-Frosinone 0-3

Perugia-Catanzaro 2-4

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Spettacolare, intenso, emozionante. Al “Renato Curi” di Perugia di scena l’agonismo allo stato puro, ed anche la storia con il Catanzaro che indossa i panni

di Ivan “il terribile”, con un Perugia folgorato come i tartari. Roba da incastonare negli agonistici cimeli dell’ “Old Trafford” di Manchester. Catanzaro storico, epico, che non batte ciglio, quando il Perugia trova il 2-2, ma si propone devastante nel-le ripartenze ottenendo un risultato eclatante, forse inatteso, pirotecnico. Subito dopo la gara, pare che la pattuglia bianco-rossa sia stata indirizzata ai piedi della Rocca Paolina, storico monumento umbro; meditando sul clamoroso scivolone interno rimediato (esattamente 392 giorni dopo il classico 2-0 inflitto lo scorso anno dal Catanzaro). Si è onorata in Umbria la nostra cultura, il nostro lessico calcistico, la nostra maglia che, stavolta, esce si bagnata, non solo dalla pioggia, ma anche madida del sudore con il quale gli atleti giallorossi hanno lottato vincen-do e convincendo. L’avviso ai naviganti è chiaro: la squadra di Cozza ha mostrato, e subito, i muscoli, cadenzati da una volontà cinica. L’azione del rigore magistralmente calciato da Fioretti dopo appena un quarto d’ora, il mancato raddoppio dello stesso attaccante e poi il raddoppio di Ulloa, sono sembrati l’istinto vincente di chi si sente più forte. La vittoria, l’ottimo lavoro di Fiore e Quadri, il collettivo ritrovato, spalancano scenari impre-visti, ma cercati, voluti e alla fine ottenuti. Scompare come d’in-canto quella incomprensibile, certa paura sin qui evidenziata. Un Catanzaro che, sia chiaro, ben messo in campo, ma ahimè lette-ralmente terrorizzato dalle palle inattive, delle quali in parecchi hanno immeritatamente trionfato. Perugia suggerisce che l’ago-nistica Quaresima è terminata, e Cozza letteralmente sommer-so sul 2-0 dell’imperioso abbraccio dei suoi ragazzi, sa di poter riportare, d’ora in poi, la squadra in recite sempre più avvincenti e concrete. Nell’ultima trasmissione televisiva realizzata sulla nostra Web Tv (www.domenicagiallorossa.tv), mi ero permesso di dare a Cozza(non che ne avesse bisogno) un personale sug-gerimento: “con il Perugia che attacca massima attenzione alle nostre ripartenze”. D’ora in poi dovrà continuare la ricostruzione paziente, attenta, diventando rasserenante discutere su progetti di immediata riscossa. Dopo quello interno contro il Barletta, il Catanzaro è, finalmente, al suo primo, possente vagito agonisti-co, brindando, anche con le lacrime, ma con il pieno diritto di mostrare, nuda la propria emozione, quella che attanaglia dopo un simile trionfo. I guerrieri di Cosentino e Cozza sono tornati convincenti e vincenti, dai giardini della meditazione. Tornando alla gara, dopo appena un quarto d’ora della ripresa c’è il rigore del Perugia realizzato, ed a seguire il pareggio di Tozzi Borsoi. Chi pensava che il fortino fosse ormai conquistato cominci a ricredersi. Chi pensa al peggio, chi crede che il pari raggiun-to sia soddisfacente per entrambi i complessi. Restano magici 900 secondi nei quali si ritrova un fiammeggiante Catanzaro che detta tempi, ritmi, cadenze. La squadra giallorossa trovando ideale ponte levatoio, anziché arretrare, a difesa di un sia pur importante pareggio torna a cavalcare la gara con intelligenza

e determinazione. L’ottimo Quadri realizza da calcio d’angolo, mentre, con evangelica prodezza, è Simone Masini a costringe-re Lebran all’autorete. E’ il definitivo trionfo giallorosso. Prima di chiudere mi giunge “ideale” ANSA: sul 2-2 lite celeste tra il nostro S.Vitaliano e S.Costanzo, protettore di Perugia. Intervie-ne S.Mauronto di Marsiglia, protettore del gioco del calcio, che indirizza le sue speciali attenzioni ai meriti evidenziati dal Ca-tanzaro. Il tutto mentre il dirigente del Perugia Santopadre pare abbia chiesto urgente udienza in Vaticano.

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Stati d’animo di ERNESTO TRONCA

A Perugia reti, spettacolo, vittoria

Supporters giallorossi al “Curi”

Martin Ulloa

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Dopo l’Umbria incontriamo la Toscana, per ritrovare l’erba ed… il Prato di casa mia

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Campus giallorosso Calcio a 5 di TONI ROTUNDO

Vivo e studio a Bologna, ma il mio cuore è sempre giallorossoParte la nuova rubrica dedicata ai “fuorisede”.

Alcuni studenti universitari catanzaresi rispondono alla domanda: “Cosa si può fare per migliorare?”

Continua, in C1, la serie positiva delle due formazionicittadine dell’Enotria e del Tre Colli

Si è parlato tanto dei proble-mi di questo Catanzaro, si sono attribuite colpe su col-

pe, chi le ha etichettate ai giocatori, chi alla società, chi al mister. Ma c’è anche qualcuno che crede in una pronta rinascita delle “aquile”, anche perché i presupposti ci sono tutti. La nostra redazione ha cer-cato di raccogliere le sensazioni dei tifosi che vivono lontano dalla Calabria, e che quindi la domenica soffrono ancor di più per la loro squadra del cuore. In partico-lare abbiamo fatto due chiacchiere con gli studenti universitari emigrati a Bolo-gna. A loro abbiamo fatto una domanda secca. Secondo voi perché quest’anno il Catanzaro non riesce a volare, e soprattut-to, oltre a predicare pazienza, cosa si può fare per migliorare? Le parole di Lucilla, Arturo e Luca.

Lucilla Saccà: “Sono catanzarese e vivo a Bologna, cerco di seguire il Catanzaro quanto mi è possibile e sicuramente que-sta domanda negli ultimi due mesi me la sono fatta spesso. Non mi sono data una risposta, ma un pensiero che mi frulla in testa è sicuramente la mancata affinità tra allenatore e squadra. Penso che rispet-

to alla stagione precedente, quest’anno manca lo spirito collettivo, l’obiettivo co-mune e soprattutto la maturità di coesio-ne durante il gioco in campo. Migliorare si può, ma bisogna innanzitutto ricreare quell’intesa responsabile che deve essere la base di un team vincente. Ho totale fi-ducia nella società e nella squadra, ora è il momento di combattere ed impegnarsi per raggiungere l’obiettivo. Catanzaro nel cuore, sempre!”

Arturo Ferraro Pelle: “Purtroppo a giu-gno nessuno poteva pensare ad una situa-zione del genere. Credo stia mancando il supporto di qualche elemento che nella passata stagione faceva nettamente la dif-ferenza. Ci siamo calati in questa nuova categoria sottovalutando le altre squadre, alcune sicuramente con uno spessore de-gno dell’attuale serie B. Le colpe? Io cre-do siano di tutti, non voglio puntare il dito contro nessuno perché nella vita si sbaglia e non mi sembra giusto criticare la perso-na (Ciccio Cozza ndr) che la scorsa sta-gione ha disputato uno strepitoso girone di andata con una squadra sinceramente modesta, per poi riuscire a vincere il cam-pionato con gli innesti giusti (scelti da lui,

non dimentichiamolo) che hanno permes-so di fare il salto di categoria. Sono uno di quelli che crede fortemente nel Ciccio Cozza allenatore, perchè vedo la giusta mentalità, il giusto spirito e quelle idee di gioco innovative che contraddistinguono il calcio moderno. Sono sicuro che a bre-ve arriveranno i rinforzi giusti sia nell’or-ganigramma societario che nella squadra, innesti che ci permetteranno di risollevare la china e creare le basi per il salto di ca-tegoria nella prossima stagione”.

Luca Pagano: “Si è deciso di affidarsi in tutto a mister Cozza che ha ammesso di aver sopravvalutato alcuni giocatori. Con l’arrivo di una nuova figura dirigen-ziale si cercherà di completare l’assetto societario.Detto questo bisogna fare cer-chio intorno a società e squadra, acqui-stando elementi di valore perché, obiet-tivamente, la rosa non è all’altezza della Prima Divisione. L’importante ora è sal-varsi e imparare dai propri errori. Bisognerà affidarsi nel futuro a un DS competente, e formare una struttura so-cietaria degna di un progetto calcistico importante”.

Brutta sconfitta del Catanzaro Stefano Gallo nel torneo cadetto

Tanto brusca, quanto inaspet-tata, in termini di punteg-gio, la battuta d’arresto per

il Catanzaro Stefano Gallo. La principa-le squadra cittadina, perde, in sol colpo, l’imbattibilità stagionale ed il contatto con le “prime della classe”.Partita giocata decisamente sotto tono contro l’Odissea 2000 di Rossano, una squadra che fisicamente ha chiaramente messo in difficoltà i ragazzi catanzaresi. Fin dalle prime battute appare evidente la giornata no e a poco sono serviti i tentativi e le modifiche tattiche apportate in corso di casa, dal tecnico Lombardo. La prima frazione si è chiusa con il punteggio di 1 a 0 in favore dei cosentini. Ad inizio ripresa, ci si sarebbe aspettato una reazio-ne da parte dei giallorossi ed, invece, la situazione è precipitata rapidamente, fino ad un 7 a 0 finale, che non chiede altro che essere dimenticato al più presto.Era necessaria una vittoria da parte del Soverato C5, nel massimo campionato regionale di C1 e la stessa è arrivata pe-rentoria e micidiale. Il risultato finale di 6 a 2 ai danni del Lokron, ha consentito a Lanciano e compagni di attestarsi in vet-ta alla classifica, in coabitazione con la compagine cosentina dell’Atletico Belve-dere. Ottima la prova del forte attaccante

Santise, autore di una tripletta e sempre più decisivo nello “scacchiere” di mister Le Pera.Continua la serie positiva delle altre due squadre della provincia, impegnate nel campionato di C1: l’’Enotria e la Tre Col-li, impegnate rispettivamente, in trasferta, sul difficile campo di Roccella e contro la forte compagine reggina del Cataforio. Entrambe le squadre hanno saputo dare il meglio di loro stessi, ottenendo un punto in classifica, che mantiene alta la fiducia e la convinzione di essere in grado di poter competere con efficacia in questo difficile campionato.Male per le due squadre, nostre rappre-sentanti nel campionato di serie C2: Ca-vita Calcio a 5 e Sant’Elia. Sconfitta di misura la prima sul campo del Cantinella, nonostante abbia giocato con grinta e con-centrazione. Pur mantenendosi sempre in partita, si è dovuta arrendere di fronte all’ottima pro-va dei padroni di casa, più precisi nel tiro e, soprattutto, più attenti nella fase difen-siva. Il Sant’Elia è stato ancora costretto a ri-mandare l’appuntamento con la vittoria tra le mura amiche. La compagine di mister Fabiano, ha in-cassato la quarta sconfitta casalinga con-

secutiva, al termine di una prestazione non certamente esaltante. Per completare i quadri dei campionati di calcio a 5, ha avuto inizio il campionato di serie D. Sessantadue le squadre iscritte, suddivise in sei gironi; ben otto le forma-zioni della nostra città impegnate nei due gironi appartenenti alla delegazione pro-vinciale di Catanzaro. A tutte il nostro in bocca al lupo, per una stagione ricca di soddisfazioni.

di GIOVANNI CRISTIANO

Mister Fabiano del S’Elia.

La formazione della Stefano Gallo

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I nostri inserzionisti I nostri inserzionisti

Defilippo sul vaccino antinfluenzale: “regolare la disponibilita’ in farmacia”

Pensare a lei, conviene anche a te

E’ disponibile nelle farmacie il vaccino contro l’influen-za stagionale 2012/2013.

“Opportuno vaccinarsi subito – ha sot-tolineato il presidente di Federfarma Catanzaro, dr. Vincenzo Defilippo - ; nei confronti dell’influenza – ha prose-guito - la miglior arma è la prevenzione e grazie al vaccino non si perdono giorni di lavoro e di scuola. Per alcune categorie poi, come gli anziani, i malati cronici e le professioni a rischio, la vaccinazione è indispensabile. Le dosi di vaccino acqui-stabili in farmacia - come ha ricordato il Ministero della Salute - sono principal-mente destinate ai cittadini che, pur non rientrando in una delle categorie a rischio, vogliono comunque proteggersi dall’in-fluenza”.

L’influenza è una delle malattie di mag-gior impatto sulla vita sociale e sulla sa-nità pubblica ?

“Assolutamente sì! Può manifestarsi in forma epidemica ogni anno, coinvolgen-do milioni di persone e creando di con-seguenza difficoltà per l’organizzazione corretta della sua prevenzione. E’ causata da tre tipi di virus influenzali comunemente denominati A, B e C. Il virus A è quello che desta le maggio-ri preoccupazioni per due motivi princi-pali: il primo riguarda le caratteristiche

dell’acido ribonucleico che lo compone e che, essendo segmentato, può ricom-binarsi con altri virus influenzali, umani ed animali, creando nuove varianti verso le quali la popolazione può risultare non protetta; il secondo motivo riguarda le caratteristiche cliniche della malattia che, sebbene colpisca milioni di persone con impatto più o meno lieve, può portare a complicanze a volte anche gravi soprat-tutto nelle persone anziane o in coloro che soffrono di problemi cardiorespiratori”.

La vaccinazione è gratuita ?

“Per tutte le persone con età superiore a 65 anni, per coloro che sono affetti dal-le patologie croniche prima citate, per i medici e per il personale sanitario di as-sistenza. Consultando poi il sito del Mini-stero della Salute sono riportate anche al-tre categorie di soggetti, bambini e adulti, per le quali la vaccinazione viene ritenuta opportuna. Il periodo ottimale per la somministra-zione del vaccino va da fine ottobre a fine dicembre e costituisce una protezione im-portante. Anche per quanto riguarda l’influenza, così come per gli altri vaccini, le farma-cie sono sempre a disposizione per dare ai cittadini, insieme ai medici, tutte le infor-mazioni necessarie”.

La donna è sempre fortemente coinvolta nella conduzione del-

la casa e nella cura della famiglia, moltospesso a scapito della carriera la-vorativa. Ina Assitalia guarda pro-prio alla donna con gli occhi di una grande compagnia di assicurazione, mettendo a punto un programma di copertura che tutela le donne di qualsiasi età, supportandole nei di-versi ruoli che ricoprono nell’arco della vita: figlia, single, moglie, mamma, lavoratrice e casalinga. In particolare Ina Assitalia offre alle donne un piano sanitario per la tute-la del presente insieme ad un piano di risparmio previdenziale per ga-rantirsi un futuro sereno.Un piano di risparmio in base alle specifiche esigenze, grazie al venta-glio di proposte disponibili:

PRIMO. Trattasi di un piano indi-viduale pensionistico di tipo assi-curativo. Un Fondo Pensione con i seguenti vantaggi:

• risparmio d’imposte fino a 2.200 euro l’anno;• scelta della linea d’investimento in base alla propensione al rischio ed all’orizzonte temporale prefissa-to;• flessibilità nei versamenti con possibilità di investire i TFR e i contributi del datore di lavoro.In più, senza costi aggiuntivi, INA ASSITALIA offre una copertura LTC che garantisce una rendita vi-talizia di 6.000 euro annui in caso di perdita dell’autosufficienza.

SETTE CLIENT. Un piano di ac-cumulo con capitale e rendimento garantiti che offre:

• possibilità di scegliere la durata dell’accantonamento e le modalità di versamento, anche in comode rate mensili;• un rendimento mai inferiore al 2% medio annuo;• alla scadenza del piano, l’opzione

tra sette tipologie di rendita, tutte esenti da imposizione IRPEF.

ESSERE CLIENT. Un prodotto di risparmio flessibile, con l’op-portunità di scelta tra due linee di investimento a capitale garantito, che offre:

• possibilità di integrare il piano con versamenti aggiuntivi senza costi di ingresso;• bonus speciale che incrementa il risultato a scadenza;• facoltà di accedere al propriori-sparmio prima della scadenza per far fronte a spese impreviste.

INA ASSITALIA offre anche un piano sanitario dedicato, estendi-bile anche al nucleo familiare, con agevolazioni (figli fino a 10 anni gratis e sconti per gli altri familia-ri), con le seguenti caratteristiche:

• un indennizzo in caso di inter-vento chirurgico presso strutture sia pubbliche, che private, di im-porto variabile in base alla tipolo-gia di intervento subito;• un programma di prevenzione sanitaria, un check-up con visita ginecologica ed analisi specialisti-che per la salvaguardia della salu-te della donna;• il rimborso delle spese sanitarie per danni estetici derivanti da in-fortunio (fino a 5.000 euro);• la garanzia assistenza operativa in tutto il mondo, 24 ore su 24, per consulti medici, consulenze ed aiuti in ambito medico, l’invio di una baby sitter /old sitter e di una collaboratrice familiare in caso di ricovero dovuto ad infortunio o malattia, l’invio di un insegnante di sostegno in caso di infortunio o ma-lattia dei figli.

E, in più… Tutte le donne assicu-rate con Ina Assitalia per l’auto-vettura privata, con l’Assistenza Stradale, riceveranno in omaggio il Soccorso Stradale in caso di “fora-tura gomma”.

Piazza Basilica Immacolata, 11

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