Catanzaro vs Pisa

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Periodico Indipendente - Anno I° - num. 12 - Domenica 10-03-2013 - CATANZARO - PISA

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La più bella soddisfazione arrivata da Noceradomenica scorsa? Il nervosismo di capitanBruno e mister Auteri durante la gara e so-

prattutto alla fine. E sì, perché si è trattato di unnervosismo figlio di frustrazione per non essereriusciti a batterel’odiato Catanzaro.Perché il nostro Ro-naldo ha surclassatol’esperto Bruno; per-ché mister Cozza è riu-scito ad imbrigliare lamanovra della forma-zione rossonera. Unnervosismo arrivatofin dentro la salastampa e che ha conta-giato anche i cronistilocali. E siccome avolte il volgare dialettoriesce a sintetizzarecon una sola parolaquasi come la nobilelingua Latina, diciamo che in casa rossonera sisono “imbunnati”. Non però i meravigliosi tifosimolossi, che per l’ennesima volta hanno dimo-strato amicizia e affetto per il popolo giallorosso,nonostante tutte le polemiche. Bene così e guar-diamo avanti. Guardiamo a questa affascinantesfida contro il Pisa che potrebbe rappresentare lasvolta dell’intera stagione. Battere i nerazzurrivorrebbe significare portarsi a soli due punti daglistessi e se il Frosinone non vince a Barletta, ilquinto posto, utile per i play off, sarebbe a soliquattro punti, dando per scontato il successo delBenevento contro il Sorrento (ma non è detto…).

E le successive due gare, proprio a Frosinone do-menica prossima, e poi in casa contro il Perugia,sarebbero da giocare all’arma bianca, cercando ilsuccesso a tutti i costi. Siamo degli inguaribili ot-timisti, lo sappiamo, però questo Catanzaro ci fa

davvero ben sperare.Ed allora ci tocca fareautocritica perché ave-vamo espresso scetti-cismo, all’indomanidel mercato di ripara-zione di gennaio, rite-nendo eccessiva larivoluzione effettuatanell’ organico giallo-rosso, in una forma-zione che veniva dacinque vittorie in setteincontri. Ma i fattistanno dando ragioneal DS Ortoli e a misterCozza. Dopo le primedue sconfitte contro

Latina e Benevento, il Catanzaro degli ultimitempi è squadra sicuramente più forte ed affida-bile. Determinanti gli innesti di Castiglia e soprat-tutto Ronaldo a centrocampo, ma anche quelli delgiovanissimo Bacchetti e di Conti, in difesa. Unaformazione autoritaria, che affronta gli avversarisenza paure o isterismi, come invece avvenuto, inpiù occasioni, nella prima parte di campionato.Avanti così allora. Otto gare sono forse poche pertentare quella che sarebbe una incredibile ri-monta, ma quanto detto, unito all’ottima condi-zione atletica che stanno dimostrando Russotto ecompagni, ci fa ben sperare. Proviamoci.

Proviamoci di Claudio Pileggi

Una immagine del parapiglia finale a Nocera protagonista l'ex Bruno

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Pisa, un match tra due piazze storiche del calcio ita-liano. Due squadre che rientravano nel novero delle“Provinciali terribili” e che tra gli anni ’70 e ’80

hanno dato vita a delle sfide emozionanti. Tanto da averdisputato lo stesso numero di campionati in serie A epiù o meno lo stesso numero di presenze in serie B. IlPisa Sporting Club (oggi AC Pisa) fu fondata nel 1909.Dopo la riforma dei campionati a girone unico conta 7partecipazioni nella massima serie e 31 in quella cadetta(3 in più rispetto al Catanzaro). Nel 1920-21 ha parteci-pato alla finale-scudetto, persa contro la Pro Vercelli.Inoltre ha vinto due Mitropa Cup e una Coppa Italia LegaPro. In serie A ha debuttato nel campionato 68-69, men-tre l’ultima apparizione risale alla stagione 90-91. Pro-fumo di grande calcio, profumo di un altro calcio. Eccocosa rappresenta Catanzaro – Pisa. All’andata finì maleper i ragazzi di Ciccio Cozza. Dopo un primo tempo di-screto, concluso a reti inviolate, le aquile passarono invantaggio con una rete di Alberto Quadri. Giusto iltempo di esultare che il Catanzaro venne travolto dallereti pisane. A dare il là alla debacle giallorossa fu il pre-sunto fallo di mano fischiato a Ciro Sirignano con conte-stuale espulsione (doppia ammonizione) del difensoregiallorosso ed il calcio di rigore trasformato da Favasulli.Subito dopo arrivò la rete di Buscè e nella parte finaledell’incontro quelle di Favasulli e Perez. Ma da quel 28ottobre di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. IlCatanzaro, grazie ai nuovi innesti, ha trovato la quadra-

tura del cerchio ed oggi è l’artefice del proprio destino.Dipende tutto dalla compagine giallorossa stabilire qualedovrà essere il prosieguo del campionato. I giallorossi sitrovano a cinque punti dalla zona play off che, guardacaso, è occupata dal Pisa. Ovvio che un successo di Rus-sotto e compagni accorcerebbe ulteriormente le di-stanze dalle zone alte della classifica. Il momento sembrapropizio, perché la compagine toscana non sta attraver-sando un periodo felice. Reduce dal pareggio casalingocon la Paganese e da un clima non proprio positivo at-torno alla società pisana. Tant’è che durante la settimanail Presidente Battini ha diramato una nota stampa chie-dendo coesione d’intenti e sostegno da parte dell’im-prenditoria locale. Ma non si illuda nessuno, tutto questonon influenzerà la squadra di mister Pane che si presen-terà al “Ceravolo” per portare a casa minimo un punto.Al momento il Pisa occupa la quinta posizione assiemeal Frosinone con 34 punti. I toscani hanno conquistato 9vittorie e 7 pareggi mentre hanno subìto 6 sconfitte. 30sono i gol all’attivo (gli stessi del Catanzaro) e 24 al pas-sivo. I neroazzurri giocano solitamente con un 3-5-2:Sepe tra i pali; Suagher, Colombini e Carini formano iltrio difensivo; Benedetti, Mingazzini, Buscè, Barberis eScappini giostrano nella zona nevralgica del campo;mentre Favasuli e Tulli sono il duetto avanzato. In-somma ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad unabellissima sfida tra due squadre che meriterebbero benaltri palcoscenici.

Nerazzurri in calo ma ancora in zona play off

di Luigi Conforto

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E’ ARRIVATO a Catanzaro con lalusinga di essere stato definito ilsuccessore di Saponara. Passato

dal Grosseto all’Empoli nel mercato digennaio, Ronaldo Pompeu Da Silva,ventitré anni il prossimo otto aprile, èstato dirottato in Calabria con l’impe-gno che a giugno sarebbe rientrato inToscana. Già, perché a giugno, Sapo-nara, giovane promessa del calcio ita-liano, attualmente titolareinamovibile dell’Empoli e già inodore di Nazionale, si trasferiràa Milano, sponda rossonera. Ronaldo, dopo quattro stagioniin serie cadetta con Mantova,Padova e Grosseto, haaccettato di scen-dere di categoriacon la pro-messa di ri-t o r n a r ealla casa

madre a campionato finito.Quello del centrocampista bra-

siliano, dunque, a Catan-zaro, sarà un contributo

a tempo. Nonostantequesto, Ronaldo siè da subito inte-grato in ungruppo già col-laudato facen-d o s iapprezzaredal tecnico edalla tifose-ria per la se-rietà e ladetermina-zione messain campo sindalla primapartita. Qual è il tuomiglior ri-cordo calci-

stico?Credo sia quello che mi ri-porta agli inizi della car-riera quando, a Mantova,sono partito dal settoregiovanile per arrivare adesordire in prima squadra.

Una stagione in cui ho colle-zionato dieci presenze ma che

non è finita bene per la squadra eper la società considerato che siamoretrocessi e siamo falliti. La tua migliore partita dispu-tata? Ne ho una in particolare,quella giocata a Livorno con la ma-

glia del Padova. La partita terminò 3-3 ed io ho segnato un gol. L’unico sinoad oggi della mia carriera da professio-

Dallo sport ho imparato molto,richiede sacrifici ma ti ripagacon tante soddisfazioni“ “

di Francesco Iuliano

Il Ronaldo del Catanzaro

nista.Quale, invece, la tua peggiore par-tita disputata?Sicuramente quella giocata a Mantovacontro il Torino. Ricordo che entrai nelsecondo tempo ma dopo appena cin-que minuti sono stato espulso la-sciando in dieci i miei compagni disquadra. Qual è stato il percorso che ti haportato ad essere un calciatore echi ha creduto maggiormente inte? Chi maggiormente ha creduto inme è stato il mio ex procuratore chedal Brasile mi ha portato in Italia. Madevo dire grazie anche all’attuale pro-curatore che mi ha trovato una buonasistemazione. Qual è la rinuncia più grande chela carriera ti abbia imposto?Sicuramente, sino ad oggi, la piùgrande rinuncia che ho dovuto soppor-tare per la carriera è la lontananzadalla mia famiglia. Cosa hai imparato dallo sport?Tanto. Se ami lo sport ti devi impe-gnare senza condizioni. In compensolo sport ti ripaga con le tante soddisfa-zioni. Qual è stata la chiave del tuo suc-cesso: la determinazione, l'umiltà,la fortuna o … cos’altro? L’umiltà e la fortuna perché oltre al-l’impegno che ci puoi mettere se nonhai un pizzico di fortuna difficilmenteriesci a d arrivare dove vorresti.C’è una squadra con cui ti piace-rebbe giocare?Sicuramente nel Milan.Ora cambiamo argomento, lasciamo losport per passare un po’ al Ronaldo ditutti i giorni.

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CuriositàNome Ronaldo cognome PompeuDa Silva data e luogo di nascita Ca-xambo Do Sul (Brasile), 08 aprile1990 altezza 1,75 peso kg 70 segnozodiacale ariete Squadre precedenti Mantova, Padova, Grosseto C’è un oggetto che porti semprecon te?Si, una catenina d’oro con un Croci-fisso.Qual è il più bel regalo che ti si potrebbe fare? Non so, ma credo che sei mi si regalasse un paio discarpe mi si farebbe davvero un bel regalo.Chi inviteresti a cena?I miei genitori. Il tuo incubo ricorrente? Per fortuna non ne ho. Hai un sogno ricorrente?Si, quello di giocare un giorno in serie A. Credo cheper chi giochi al calcio questa sia una delle massimeaspirazioni.Qual è stato il momento più emozionante dellasua vita? Sicuramente quando ho fatto il mio primo gol da pro-fessionista.Hai altri interessi?Nessuno in particolare, almeno per il momento. Attrice preferita?Non saprei. Non ho un’attrice preferita anche se mipiace guardare film.Ultimo cd comperato? Personalmente non ne ho comprati anche perchéormai la musica la scarico da internet. Ricordo co-munque che l’ultimo cd l’ho comperato in Brasile, eradi Ivete SangaloGenere musicale preferito? Soprattutto “Sertanejo” che è un genere musicale bra-silianoCanti mai sotto la doccia ?No.

Canzone preferita ?Sicuramente Venezia. Vacanza ideale? In Brasile, a casa mia.Un pregio di Ronaldo Credo di essere una persona moltospontanea e disponibile. Un difetto? A volte mi accorgo di essere un po’troppo nervoso

Aggettivo per definirti Battagliero.Qualità che apprezzi di più in un uomo L’umiltà.Qualità che apprezzi di più in una donna Soprattutto la sincerità.Sei vanitoso?Un pò.Quanto tempo passi davanti allo specchio?Poco.Cosa hai imparato dalla tua famiglia?Tutto. L’educazione principalmente.Ti ricordi come hai conosciuto tua moglie? Con lei ci conosciamo da piccoli. Andavamo a scuolainsieme. Nonostante questo, però, ho dovuto lavorareun pò prima di conquistarla.Se la dovessi definire in una parola?Splendida.Cosa ti piace di più di leiLa sua intelligenza.Cosa non sopporti di leiNulla. Di lei mi piace tutto.Da 1 a 10 quanto conta nella vita:il denaro 8l’amicizia 10l’amore 9la salute 10la famiglia 10l’onestà 10la bellezza 7il sesso 8

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Periodico sportivo indipendente

Anno I° - n. 12 del 10.03.2013 - Tiratura: 5.000 copieReg. Tribunale di Catanzaro n. 15 del 25.10.2012

DIRETTORE RESPONSABILE E COORDINAMENTO GIORNALISTICO

Claudio Pileggi

EDITORELuigi Conforto - info: 333.8247197 - 331.7928935

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀOndaCalabra s.n.c. - Via L. Gariano - Catanzaro - Tel. [email protected]

FOTO: Cosimo Simonetta

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONEStudiograficomaio - Via Indipendenza, 4 - 88069 Stalettì (CZ)

info: 0961.918427 - 339.2215585

STAMPA: Graficherre di Francesco RaffaeleVia P. F. Fiorentino, 6 - Catanzaro - Tel. 0961.792692

Catanzaro: Piazzetta Osservanza

Tel.0961.532870

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Tel. 0967.23933

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La giornata appena trascorsa della Lega Pro ha pre-sentato diversi match di notevole importanza sotto ilprofilo della classifica.

Ovviamente il big match della giornata è stato sicura-mente il derby laziale tra Frosinone e Latina. I ciociari sono riusciti, imponendo il fattore campo, a fer-mare la capolista (che, in ogni caso, ha ancora una garain meno rispetto alle altre contendenti), meritando la vit-toria. Sono bastati pochi minuti infatti ai canarini per por-tarsi in vantaggio grazie ad un gol di Aurelio, abile asgusciare fra i due difensori centrali e trafiggerel’estremo difensore ospite con un destro preciso. Semprenella prima frazione, precisamente nel 3' minuto di recu-pero, l’arbitro vede un fallo in area del Latina e concedeun calcio di rigore in favore dei padroni di casa. Dagli 11metri Carrus realizza il 2-0. Nella ripresa il Latina cercadi riaprire il match, ma ci riesce solamente allo scaderecon Jefferson che batte Zappino con un pallonetto daventi metri. La gara quindi finisce col punteggio di 2-1per i padroni di casa. Il Latina conserva comunque ilprimo posto a quota 43 punti, con ancora la gara da re-cuperare, come detto sopra, contro la Paganese. Il Fro-sinone aggancia invece il Pisa a 34 punti raggiungendoil quinto posto in classifica. Il Pisa, avversario di turnodelle Aquile, invece, non sfrutta il turno casalingo, im-pattando 0-0 contro la Paganese. Nonostante la Paga-nese abbia affrontato la gara con una formazioneampiamente rimaneggiata, e per di più giocando in infe-riorità numerica numerica nei 20 minuti conclusivi delmatch (espulsione di Ciarcià per doppia ammonizione),il Pisa non è riuscito a sfondare il fortino costruito daicampani, meritando ampiamente i fischi del pubblicopresente al triplice fischio finale. Nel finale di gara la Pa-ganese ha addirittura sfiorato il colpaccio, colpendo unadoppia traversa. Il nostro Catanzaro ottiene un puntonella insidiosa trasferta di Nocera.La Nocerina, reduce dalla sconfitta di Perugia, ha cer-cato l'immediato riscatto contro un Catanzaro che si èpresentato al S. Francesco privo del portiere titolare Pis-

seri, squalificato. Nonostante sia stata la Nocerina a farela partita, come del resto era lecito attendersi, il Catan-zaro è passato in vantaggio con Russotto, ancora unavolta il migliore dei suoi(da segnalare questa volta unaottima prova anche per Squillace). Faraon dimostra diessere un valido rimpiazzo e non fa rimpiangere troppol'assenza del titolare Pisseri. I molossi agguantano il parinella ripresa, nell’unica disattenzione difensiva delleAquile, (svarione di Sirignano), con Evacuo che al 55'sigla l’1-1. Resta il rammarico per due chiare occasionisciupate dal Catanzaro che potevano far conquistare ad-dirittura il bottino pieno. In conferenza stampa, si è trat-tato di 2 punti persi secondo Auteri, ma il dato certo èche con il pareggio la Nocerina raggiunge quota 37 e ilCatanzaro quota 29, realizzando così un ulteriore passet-tino in avanti verso la conquista della salvezza diretta. L’al-tro big match è andato in scena al “Curi” fra PerugiaedAvellino. Anche in questo caso la gara termina con un1-1, pari che tutto sommato non scontenta nessuna delledue compagini. In classifica il Perugia sale a 37 e l’Avel-lino a 42. Evita in extremis la sconfitta il Benevento nellatrasferta di Andria. I pugliesi passano in vantaggio conSy nella prima frazione di gara ma in pieno recupero, alminuto 91, D’Anna evita la sconfitta ai sanniti e infliggeun duro colpo all'Andria dal momento che, a 8 giornatedal termine, i pugliesi si trovano a 23 punti, a 5 punti dallasalvezza diretta. Benevento che invece sale a 33 e rimane ad 1 punto dal-l’ultimo posto utile per i playoff.Il Gubbio espugna Barletta, tirandosi fuori dopo un pe-riodo nefasto dalla zona playout portandosi a 28 punti.Barletta fermo ancora a quota 14. Situazione allarmanteanche per il Sorrento, 16 punti, che nell’anticipo perdedopo essersi portato in vantaggio sul campo del Viareg-gio. Quasi definitiva, infine, la resa della Carrarese, cheperde a Prato nel derby toscano e consolida con 13 mi-seri punti l’ultimo posto in classifica. Il Prato raggiunge invece i 30 punti che valgono una so-stanziale tranquillità da centro classifica.

di Emanuele VartoloLotta a due per il primo posto

e bagarre per il quinto

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- Sig. laMaNNa FlaVio con punti 7, si aggiudica il primo premio consi-stente in un accessorio tecnico GiVOVa.

- Sig.ra Gaccetta FortUNato con punti 6 si aggiudica il secondo premio consistente in un biglietto di tribuna laterale.

ogni settimana saranno proposte tre partite del campionato di prima divisione, delle quali occorrerà ten-tare di indovinare il pronostico (1-X-2) ed il risultato esatto. Se si indovina solo il pronostico sarà asse-gnato 1 punto, se si indovina il risultato esatto saranno assegnati 3 punti. Nel caso si indovinino

entrambi, i punti non si sommano, per cui il punteggio massimo attribuibile per ogni partita è di tre punti.Può anche essere possibile effettuare un pronostico in contraddizione con il risultato esatto (es: X, 1-0).Si procederà quindi alla stesura di una classifica ed al vincitore finale sarà assegnato un abbonamento delsettore “Tribuna Centrale” per il campionato 2013-2014. Sono previsti premi anche per il secondo classificato(“Abbonamento Settore Curva”) ed il terzo (Divisa ufficiale completa US Catanzaro).Premio settimanale: al primo classificato un accessorio tecnico offerto dalla Givova, sponsor ufficiale US Ca-tanzaro; al secondo classificato un biglietto di tribuna laterale. Per concorrere occorre collegarsi al sito “www.il-giallorossonline.it” nella sezione “il concorso” specificando nome e cognome del concorrente, con i datianagrafici (data e luogo di nascita). Si precisa che può essere inviato un solo pronostico per ogni concorrente e che in caso di parità sarà con-siderato vincitore chi lo avrà inviato per primo.

NB. Si raccomanda di utilizzare sempre lo stesso indirizzo mail.

Sig.na torchia eliSa, ritira il primo premio consistente in un accessorio tecnico GiVOVa.

I VINCITORI DELLA SCORSA SETTIMANA

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Gare del 17-03-2013 PRONOSTICO RISULTATO ESATTO

I pronostici da indovinare questa settimana sono i seguenti:

Classifica parziale per le prime dieci posizioni:

ESi LaB, composta da unteam di Tecnici Qualificati,nasce con l’obiettivo di for-

nire servizi su tutti i problemi chele aziende devono affrontare nelsettore ambientale ed agroali-mentare. il laboratorio è iscrittonel Registro Regionale dei Labo-ratori di analisi non annessi alleindustrie alimentari ai fini dell’au-tocontrollo fin dal 2006.il laboratorio è accreditato aC-

CREdia in conformitàalla norma UNi CEi ENiSO/iEC17025 edopera con sistema diGestione per la Qualitàcertificato UNi EN iSO9001:2008. Strumen-tazione all’avanguardiae costante addestra-mento del personalegarantiscono al clienterapidità, affidabilità deldato analitico e consu-lenza sempre aggior-nata.

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FroSiNoNe-cataNZaro

1 - ciaMBroNe ViNceNZo 27

2 - caStaGNa arNalDo 24

3 - VaroNe aNGelo; Gaccetta FortUNato; laMaNNa FlaVio; opipari paolo 23

7 - NoSDeo leoNarDo 22

8 - ciaMBroNe VirGiNia; NoSDeo lUca 20

8 - Gallo SteFaNo; coriGliaNo aleSSaNDro 20

perUGia-latiNa

NoceriNa-piSa

CONCORRENTE PUNTI

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di Carlo Talarico

CATANZARO

Armando OrtoliDirettore SportivoCalabria Ora 6 febbraio 2013

Giocheremo con l’impegno di sempresino a quando la matematica non ci pre-cluderà la possibilità di riprenderciquella classifica che è stata nostra dal-l’inizio del campionato

“ “ La vittoria con la Paganese ci hadato una buona dose di autostimafondamentale per continuare a la-vorare con la cattiveria e la famegiusta

“ “RESTO DEL MONDO

Giovanni TRAPATTONI - Allenatore

“Carlo MAZZONE - Allenatore

“Eugenio FASCETTI - Allenatore

Un 2-0 è un 2-0, e quando fai 2-0 vinci

I maghi non esi-stono, quelli li bru-ciavano nellepiazze nel ’300

Mazzone è unopulito, nei suoiarmadi ha labiancheria chebrilla

Una soluzione cel’avrei per Moratti:mi ingaggi e poi milasci a casa, almenoeviterà altri danni

“ “ “Marcello PITINODirettore Sportivo - Il Quotidianodella Calabria – 9 aprile 2010

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Lunch day: oggi come ieri, fascino immutato

di Antonio Barillà *

fonte forzanocerina.it

i tifosi giallorossi a Nocera; il gol di russotto e la sua esultanza

Lunch day... Quand’eravamo ragazzi non c’era.O forse sì, perché si giocava pomeriggio masotto l’albero della curva, prima del fischio d’ini-

zio, c’era comunque chi srotolava la stagnola e im-provvisava un allegro picnic. Lunch day:Torino-Palermo... Sera prima a San Siro: Milan-Lazio. Però c’è un vantaggio, in questo calendarioballerino che moltiplica i chilometri di chi segue ilpallone per mestiere: alle quindici, all’ora canonicad’un tempo, quando il portiere vestiva di nero esulle maglie non c’erano i nomi, puoi concentrartisull’altro calcio, quello che segui per cuore, quellodi categorie minori in cui ti senti solo di passaggio,e non per nostalgia vuota, ma per fiducia in un club,in una squadra, in un progetto. Quand’eravamo ra-gazzi, web e satelliti non c’erano.. Adesso sì e tra-smettono emozioni che nessuno una volta ti dava,giusto radio private - talvolta scalcinate, eppuresplendide - che tuttavia non potevano raggiungertise eri lontano dal tuo mondo. Che importa, oggi,dove ti trovi? Districandoti tra canali e Rete, sei aNocera: stringi pugni gioiosi per il vantaggio diRussotto, t’immusonisci per il pari d’Evacuo, tremiquando ancora lui colpisce il palo, sbalzi tra spe-ranze e ansie per novanta minuti. E alla fine eccotilì a fare i soliti calcoli, a specchiare la fiducia nellanuova classifica, ad assistere - capita spesso - al liti-

gio tra l’angioletto e il diavoletto che ti parlano: ilprimo indica i play off, in fondo mancano solo cin-que punti, il secondo invita a stare cauti ed esageramisurando il +2 sui play out. Vince il primo e non èottimismo cieco, nemmeno (non soltanto) orgogliopuro: vince il primo perché Nocera riassume qua-lità e carattere, perché se passi in vantaggio, co-struisci buone occasioni e reggi l’urto in casa dellaterza forza del campionato vuol dire che le ambi-zioni sono solide, non semplicemente tenaci.In ogni caso, essendo ampia la striscia di confine eautorizzate le interpretazioni differenti, basta pa-zientare tre giornate. Adesso c’è il Pisa, poi seguiràil Frosinone: le due squadre che tratteggiano lalinea dei play off. Quindi avversario sarà il Perugia,che in questo momento affianca la Nocerina interza fila. Duecentosettanta minuti per la verità. Perinquadrare, una volta per tutte, la stagione. Per ca-pire se potrà colorarsi di sogni, filare piatta o scuo-tersi in apprensioni inattese. L’angioletto invita adavere fiducia...>

* antonio Barillà, 47 anni, lametino, è vicecaporedattore del corriere dello Sport. prima firma

sulla Juventus, ha seguito due Mondiali e un europeo,avendo la fortuna di raccontare tra l’altro la fiaba azzurra

di Germania 2006. prima di approdare al quotidiano ro-mano, ha lavorato per tuttosport e la Stampa.

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Elio, uno degli Scarpino di Dora Dardano

elio Scarpino con una “parte” dei suoi familiari

Questa settimana siamo nel quartiere Pontepic-colo, ospiti della famiglia Scarpino che fre-quenta lo Stadio da più di 50 anni e si sposta

anche in trasferta tra gli anni ’50 e ’70 dalla Siciliaal Piemonte passando per la Lombardia. Protago-nista della nostra intervista è Elio che porta con séuna forte fede giallorossa insita nella sua famigliaa partire dal papà Francesco detto Mastro Ciccio,la madre Giuseppina (che rendeva il pre-partita unavera festa), i fratelli Mario, Salvatore, Pasquale,Giovanni, Anna, Sergio e Massimo, le cognate Lina,Rosalba, Pina e il cognato Nicola. Col pas-sare del tempo la famiglia cresce insieme alla mo-glie Patrizia con cui è felicemente sposato da 30anni e si aggregano i figli Francesco e Alessandroe ultimamente i nipoti Rossella, Marco, i 3 France-sco, Salvatore, Simone, Deborah, Alessio.Il ricordo più bello che Elio conserva è la partitadi Reggio Emilia nel campionato ’75- ’76, quandoconquistammo la seconda serie A. Per il suo ri-cordo più amaro, invece, basta tornare un anno in-dietro allo spareggio a Terni col Verona in cuiperdemmo non solo la partita ma anche un caro ti-foso per un incidente, Carlo Maria Tallarigo alla cuimemoria fu fondato un club. Si aggiunge a questaanche la trasferta di Taranto nel 2003 in cui ci fuun’aggressione ai tifosi giallorossi durante la qualeElio ricevette due coltellate e una cinghiata in testa:“Gli aggressori riuscirono a scappare, io fui soccorsoe medicato. Ma la cosa positiva fu che arrivai alloStadio quando mancavano cinque minuti, giusto intempo per assistere al goal di Pastore che ci fece vin-cere la partita”. No comment. “Il Presidente Co-sentino è quello che ci voleva, ci ha ripreso dalfallimento e ho molta fiducia anche nel mister Ciccio

Cozza, un talento che sta crescendo con noi. Pur-troppo i lavori allo Stadio non sono ancora conclusi,e quindi non può accogliere il massimo degli spetta-tori”. Apriamo una parentesi poi, su quello che ame piace definire il “vero” calcio. Quello che sigioca ogni domenica nei campi più sperduti e disa-strati della nostra regione, in mezzo a montagne,fiumi e sotto pioggia, vento combattendo senzapaga e soddisfazione nel fango, solo per pura pas-sione: “Ho girato tutta la Calabria seguendo squadredi prima categoria (Pontegrande e Santa Croce) eho visto che ci troviamo in una realtà calcistica incui gli arbitri non sono tutelati da nessuno e i risul-tati sono poco veritieri. Una realtà, quella calabrese,che a livello di calcio dilettantistico è molto allar-mante non solo per le difficoltà dovute ad infrastrut-ture e possibilità economiche, ma anche a episodi diminacce che non sto qui a commentare, e soprattuttodi una fiducia inesistente nei talenti nostrani, chevediamo lasciare la nostra terra. Noi a Catanzaroabbiamo realtà sportive importanti, tuttavia man-diamo i nostri ragazzi a farsi le ossa fuori. Nel no-stro settore giovanile servono persone che nonguardino in faccia nessuno e che credano nei ra-gazzi”. Una curiosità: “Fui io con altri amici tifosiad assegnare il soprannome al tifoso Mandarino.Durante la trasferta a San Benedetto del Tronto incui vincemmo 1 a 0, ricordo che aveva uno zainopieno di mandarini, da qui lo chiamarono semprecosì”. “Mi auguro che prima di morire possa vederei miei figli e i miei nipoti godersi lo spettacolo dellaserie A. Per quanto riguarda il campionato corrente,dico che se dovessimo arriare ai play-of f ce la gio-chiamo”. Un risultato secco su Catanzaro-Pisa? 2 a 1. Si, ci piace!

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Quante battagliecon il Pisa

di Aurelio Fulciniti

Storie di grande calcio fra Catanzaro e Pisa. Lo sidice spesso con varie squadre, ma stavolta non èuna frase fatta. Parliamo infatti di una “classica”

della “provincia” del calcio italiano. È un lungo albumdi ricordi che inizia il 27 settembre 1936, in Serie B efinisce – sempre fra i cadetti – il 10 settembre 1989.Ovviamente parleremo delle partite in casa, ma nondimenticheremo una trasferta fondamentale che fa ca-pire quanto sia stata accesa in passato la sfida fra i gial-lorossi di Calabria e i nerazzurri toscani. Eh sì, perchéqueste sfide che stiamo per narrare riassumono in sétutto il bello del calcio, una categoria di cui fanno parteintegrante anche quegli episodi che invece si preferi-rebbe dimenticare, dal momento che ogni meteoriteincandescente rientra sempre e comunque nella ma-gica galassia del calcio. E del “fùtbol”, per dirla alla su-damericana, fanno parte, in ordine sparso, tutti questielementi: grandi partite, centravanti particolarmente“affezionati” alla porta avversaria, calciatori entrati nelricordo della gente per i motivi più disparati, presidentiinnovatori e irruenti, botte in campo e arbitri corag-giosi come i conigli. Tutto questo è Catanzaro-Pisa &company, ed è ciò che stiamo per raccontarvi. Il primo precedente in assoluto, che abbiamo citatopoco fa, risale alla terza giornata di andata del campio-nato di Serie B 1936/37. A Catanzaro, il Pisa si imponecon un gol di Mannelli dopo appena 25 minuti, nelprimo tempo. A fine campionato, giallorossi penultimicon 24 punti e retrocessi, mentre il Pisa centrerà untranquillo e onorevole sesto posto.Dovranno passare diverse stagioni affinché le duesquadre tornino a incontrarsi di nuovo sul campo. Edè il torneo di Serie C 1953/54 a fornire l’occasione pro-pizia. Nel girone di ritorno, il Catanzaro vince in casaper 3-1. Al gol di D’Avino dopo appena due minutisegue il pareggio nerazzurro di Canonico poco dopola mezz’ora e nella ripresa i giallorossi passano con lereti di Altobello e Marini al 64’ e 67’. In classifica, Ca-tanzaro ottavo con 37 punti, mentre il Pisa a 22 saràterz’ultimo e retrocesso. In Serie B, il 12 settembre1965, terza giornata, il Catanzaro fa il “botto” e scon-figge i pisani con un sonoro ed inequivocabile 5-1.Apre le danze dopo venti minuti Pippo Marchioro.Nato a Milano il 13 marzo 1936, arriva a Catanzaro nel1964 proveniente dal Varese e in maglia giallorossa se-gnerà fra l’altro il gol del momentaneo pareggio controla Fiorentina nella storica finale di Coppa Italia cherende la stagione 1965/66 fra le “indimenticabili” del-l’epopea giallorossa. Da allenatore, Marchioro guideràfra le altre il Cesena, il Como, la Reggiana e persino ilMilan in Serie A, esonerato alla fine del girone d’an-data e sostituito da Nereo Rocco. Al 34’ e 39’ segna lasua doppietta Gianni Bui. Prima di passare al Catan-zaro via Bologna, il bomber emiliano, nato a Serramaz-zoni (Modena), il 5 maggio 1940, aveva anche giocatonel Pisa per una stagione, segnando ben 20 gol. Laquarta rete giallorossa la realizza al 64’ Alvaro Gaspa-rini. Nato a Bastiglia (Modena) il 30 agosto 1938, vestela maglia giallorossa per quattro stagioni dal 1963 al1967, con 138 presenze e 6 reti. “Capitano” non dimen-ticato dei giallorossi, viene a mancare ad appena qua-

rant’anni il 5 giugno 1979, a Buenos Aires, colpito dainfarto mentre sedeva in panchina a sostituire Nils Lie-dholm durante una “tournee” del Milan in Sudame-rica. A completare lo “score” di Catanzaro-Pisa cifurono la rete ospite di Cervetto e l’autogol di Roma-nini.Da cecchino spietato nel far valere la legge dell’ex,Gianni Bui porta in vantaggio il Catanzaro nella partitadi ritorno all’”Arena Garibaldi”, al 45’. Ma nel secondotempo, grazie alle esitazioni e al comportamento di-scutibile dell’arbitro, Antonio Vitullo di Roma, e nonultime alle violente intemperanze del pubblico, la par-tita cambia volto. I tifosi pisani sfondano la rete di re-cinzione – contenuti a fatica dalle forze dell’ordine – earrivano a malmenare la troupe della Rai, guidata perl’occasione nientemeno che da Gianni Minà, mentreal 72’ Vitullo concede un più che discutibile rigore, tra-sformato da Castellani. In un clima incandescente, ar-riva il secondo gol del Pisa ad opera di Cosma.Nonostante il putiferio scatenato dagli ultrà toscani, ilPisa se la caverà senza troppi problemi, con una multadi trecentomila lire e il risultato incredibilmente omo-logato. Nel campionato successivo, l’8 gennaio 1967,diciassettesima di andata, Gianni Bui confermerà lasua verve di ottimo bomber con il quarto gol “dell’ex”,che deciderà la partita casalinga dei giallorossi. Il 15ottobre 1967, sesta del girone d’andata, il Pisa si im-pone per 2-1 in casa del Catanzaro. Quello sarà semprericordato come un giorno triste per il calcio italianoperché in serata, dopo le partite, investito da un’autoperde la vita a soli 24 anni Gigi Meroni, geniale (incampo e fuori) numero 7 del Torino e ancora oggi unodegli “indimenticabili” del calcio italiano. A Catanzaroi pisani passano in vantaggio al 17’ con una clamorosaautorete del portiere Cimpiel, che ricaccia in rete untraversone deviato dal vento. Al 42’ i giallorossi pareg-giano col gol di Sergio Pellizzaro e nella ripresa, al71’Manservisi firma il successo nerazzurro. A finecampionato, Pisa promosso in Serie A, per la primavolta nella sua storia. Il 4 gennaio 1970, si va verso lafine del girone d’andata e Catanzaro-Pisa finisce a retiinviolate. I giallorossi si salveranno per miracolo soloall’ultima giornata e per miglior differenza reti, ma lastessa squadra – coi soli innesti in attacco di Mammìe Ciannameo – conquisterà la Serie A agli spareggi nelcampionato successivo, battendo in casa anche i pisaniil 4 ottobre 1970, terza di andata, con un gol di AdrianoBanelli. Passano poi i campionati e il Catanzaro gio-cherà più o meno stabilmente in Serie A. Ma anche ilPisa farà passi da gigante, soprattutto dopo l’arrivo delleggendario presidente Romeo Anconetani. Vulcanicoe rivoluzionario – inventò, primo in Italia, le prevenditedei biglietti e i treni speciali – portò in Serie A il Pisanel 1982. E la squadra, allenata nella massima serie daLuis Vinicio, vince 2-0 a Catanzaro il 27 marzo 1983contro un’armata giallorossa piuttosto male in arneseche terminerà il campionato con la retrocessione. Arealizzare i gol furono Ferruccio Mariani al 28’ e Pa-squale Casale al 70’. Ultimo precedente fra Catanzaroe Pisa, il 10 settembre 1989, in Serie B. La gara finisce1-0 per le Aquile, con gol di Roberto Borrello all’81’.

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In un periodo piutto-sto grigio comequello attuale, ca-

ratterizzato da unaprofonda crisi, econo-mica certo, ma anche,o forse soprattutto, divalori, da più parti sisostiene che occorreaffidarsi alla cultura,alle tradizioni, alleproprie radici perpoter nutrire qualchefondata velleità di ri-nascita. In tale otticapotrebbe tornare utile, per quanto concerne la città diCatanzaro, l’attività che si propone di portare avanti ilGruppo Storico Città di Catanzaro, l’associazione natada poco, ma formata in gran parte da persone che peranni hanno maturato esperienze culturali in altri soda-lizi. Riscoprire e dare nuovo lustro alla Storia cittadinaed alle sue secolari tradizioni, tramite rievocazioni incostume, rappresentazioni teatrali, spettacoli ed altroancora, costituisce l’oggetto sociale del gruppo che, inappena tre mesi di vita, ha già preso parte a vari im-portanti eventi: in primis, la rievocazione dell’offertadel cero votivo nella solennità dell’Immacolata; poi lapartecipazione al Festival dei migranti organizzatodall’Arcidiocesi e svoltosi in Gennaio a Squillace Lido;per finire, la rappresentazione ai festeggiamenti per il50^ anniversario della fondazione del Circolo Unione,nella magica ed elegante atmosfera della sale di Pa-lazzo Fazzari. Il lavoro teatrale è stato prodotto in col-laborazione con il Dott. Corrado Iannino, eminentestorico ed intellettuale catanzarese, che ha curato itesti. La messa in scena è stata invece realizzata dalGruppo Storico, guidato dal Presidente Mario Mauro,con l’utilizzo di eleganti abiti d’epoca; in pratica si è ri-percorsa la storia del sito su cui sorge il fascinoso pa-lazzo, partendo dalla fine del XV secolo, quando in quelluogo si trovava la sinagoga frequentata dalla allora

folta comunità ebraica,prima che questafosse tragicamentescacciata dalla città,per finire alla secondametà dell’800 quandol ’ i n t r ap r enden teAchille Fazzari decisedi far innalzare il son-tuoso edificio tuttoraesistente: nella fin-zione teatrale si è ipo-tizzato che Fazzaridiscorresse del suoambizioso progetto

con il suo grande amico Menotti Garibaldi, figlio del-l’Eroe dei due mondi, nonché consigliere comunalecatanzarese. I due momenti scenici sono stati prece-duti da altrettante dotte presentazioni storiche da partedi Corrado Iannino. Insomma, una serata all’insegnadella cultura e della storia cittadina, particolarmenteapprezzata dal numeroso pubblico presente. L’inten-zione dei componenti del Gruppo Storico è di conti-nuare sulla strada intrapresa, contribuendo allacrescita culturale della città di Catanzaro. Natural-mente chi condividesse gli obiettivi dell’associazionenon ha che da contattare i responsabili (377.1307616;334.9177302), nella certezza di essere ben accolto e dipoter praticare un hobby interessante ed appagante,adatto a persone di tutte le età.

Il Gruppo Storico Città di Catanzaroe i 50 anni del Circolo Unione

di Clap

Una sala del circolo Unione

Un momento della rappresentazione

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02/09/2012 06/01/20131ª GiorNata

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16/09/2012 20/01/20133ª GiorNata

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23/09/2012 03/02/20134ª GiorNata

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30/09/2012 10/02/20135ª GiorNata

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07/10/2012 17/02/20136ª GiorNata

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14/10/2012 03/03/20137ª GiorNata

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28/10/2012 10/03/20138ª GiorNata

ANDRIA BAT - LATINA

FROSINONE - BARLETTA

NOCERINA - PAGANESE

PERUGIA - CARRARESE

PISA - CATANzARO

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04/11/2012 17/03/2013 9ª GiorNata

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11/11/2012 24/03/201310ª GiorNata

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18/11/2012 07/04/2013 11ª GiorNata

ANDRIA BAT - CARRARESE

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02/12/2012 14/04/201312ª GiorNata

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16/12/2012 05/05/201314ª GiorNata

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22/12/2012 12/05/201315ª GiorNata

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Page 23: Catanzaro vs Pisa

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Marcatori

13 reti: Evacuo F. (Nocerina)

12 reti: Ciofani D. (Perugia)

11 reti: Fioretti G. (Catanzaro)

10 reti: Castaldo L. (Avellino)

9 reti: Barraco D. (Latina)

8 reti: Biancolino R. (Avellino), Favasuli F. (Pisa), Galabinov A. (Gubbio), Magnaghi S. (Viareggio), Mancosu M. (Benevento),

Mancuso L. (Carrarese), Napoli A. (Prato), Scarpa F. (Paganese)

7 reti: Belcastro L. (Carrarese), Mazzeo F. (Nocerina), Politano M. (Perugia)

6 reti: Altinier C. (Benevento), Girardi D. (Paganese), Innocenti R. (Andria), Tiboni C. (Prato)

top 11 della 22ª giornata

RUOLO CALCIATORE CLUB vOTO M/v GOAL STAG. MIGLIORE STAGIONE

Port. Maruocco Paganese 7 6,25 20 2007/2008 Cagliari serie a 5 presenze

dif. Colombini Pisa 7 6,75 0 2006/2007 Taranto 1ª divisione 33 presenze 1 goal

dif. Fusco Paganese 7 6,5 0 1998/1999 Salernitana serie a 24 presenze

dif. Bacchetti Catanzaro 7 6,5 0 2011/2012 Pescara 3 presenze

Cent. Montiel Benevento 6,5 6.5 1 2006/2007 Udinese seria a 8 presenze 0 goal

Cent. Fabinho Perugia 7 7 2 2011/2012 Modena Serie B 14 presenze 1 goal

Cent. Carrus Frosinone 7,5 7 3 2003/2004 ancona calcio serie a 16 presenze 0 goal

Cent. arini avellino 7 6,5 4 2011/201 andria Bat 1ª div. 28 presenze 2 goal

att. Galibinov Gubbio 7 6,75 8 2009/2010 Lumezzane 1ª div. 26 presenze 8 goal

att. Russotto Catanzaro 7 7 5 2008/2009 Napoli serie a 14 presenze

att. Giovinco Viareggio 7 6,5 4 2011/2012 Carrarese 1ª div. 25 presenze 1 goal

all. Cozza Catanzaro 8 7 - 2011/2012 Promozione in Lega Pro 1ª divisione

LA CLASSIFICA

SquAdRE

in CASA FuORi CASA  tOtALi GOL RiGORi

Casa Fuori tot. RF RC

G V n p G V n p G V n p R S R S R S t R t Rpunti

Latina 43 11 8 3 0 10 5 2 3 21 13 5 3 15 4 14 14 29 18 3 3 4 4

Avellino 42 11 6 4 1 11 6 2 3 22 12 6 4 15 7 18 12 33 19 10 9 0 0

Nocerina 37 12 8 2 2 10 2 5 3 22 10 7 5 24 14 11 12 35 26 3 2 1 1

Perugia 37 12 7 2 3 10 4 3 3 22 11 5 6 24 13 9 11 33 24 1 1 2 2

Frosinone 34 11 6 4 1 11 3 4 4 22 9 8 5 19 12 9 8 28 20 5 5 7 6

Pisa 34 12 6 4 2 10 3 3 4 22 9 7 6 18 11 12 13 30 24 8 8 3 3

Benevento 33 11 6 1 4 11 3 5 3 22 9 6 7 13 8 18 15 31 23 7 6 3 3

Prato 30 11 6 1 4 11 2 5 4 22 8 6 8 15 9 11 14 26 23 5 5 3 3

viareggio 29 11 6 5 0 11 1 3 7 22 7 8 7 21 12 9 20 30 32 1 1 9 9

Catanzaro 29 11 6 1 4 11 2 4 5 22 8 5 9 20 18 10 17 30 35 5 5 5 5

Gubbio 28 10 6 2 2 12 2 2 8 22 8 4 10 13 9 8 20 21 29 3 3 3 3

Paganese 27 9 4 5 0 12 2 4 6 21 6 9 6 12 4 11 16 23 20 3 3 6 5

Andria 23 11 3 5 3 11 2 5 4 22 5 10 7 9 9 8 11 17 20 3 2 4 3

Sorrento 16 11 1 7 3 11 2 0 9 22 3 7 12 8 10 6 22 14 32 1 1 4 4

Barletta 14 11 1 3 7 11 2 2 7 22 3 5 14 9 16 9 21 18 37 2 1 6 4

Carrarese 13 10 3 2 5 12 0 2 10 22 3 4 15 15 16 9 24 24 40 2 2 2 2

Legenda: C=in casa T=Totale R=Gol fatti S=Golsubiti RF=Rigori a favore RC=Rigori contro

Statistiche a cura di Antonio Costantino

Page 24: Catanzaro vs Pisa

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Gare di andata Ris. Marcatori

CATANzARO - BARLETTA 4-3 Carboni (2), Fioretti, Cruz

LATINA - CATANzARO 1-0

CATANzARO - BENEvENTO 1-2 Papasidero

PAGANESE - CATANzARO 0-0

CATANzARO - ANDRIA 0-0

vIAREGGIO - CATANzARO 3-1 Fioretti (rig.)

CATANzARO - NOCERINA 2-3 Masini, Borghetti

PISA - CATANzARO 4-1 Quadri

CATANzARO - FROSINONE 0-3

PERUGIA - CATANzARO 2-4 Fioretti, Ulloa, Quadri, aut. Lebran

CATANzARO - PRATO 2-1 Ulloa, Russotto

CARRARESE - CATANzARO 2-2 Fioretti, Russotto

CATANzARO - SORRENTO 1-0 Fioretti

AvELLINO - CATANzARO 2-0

CATANzARO - GUBBIO 5-2 Fioretti, Russotto(2), Fiore, D’Aless.

BARLETTA - CATANzARO 0-1 Fioretti (rig.)

CATANzARO - LATINA 1-3 Masini

BENEvENTO - CATANzARO 2-0

CATANzARO - PAGANESE 2-1 Fioretti, Masini

ANDRIA - CATANzARO 0-0

CATANzARO - vIAREGGIO 2-0 Fioretti (2)

NOCERINA - CATANzARO 1-1 Russotto

CATANzARO - PISA

FROSINONE - CATANzARO

CATANzARO - PERUGIA

PRATO - CATANzARO

CATANzARO - CARRARESE

SORRENTO - CATANzARO

CATANzARO - AvELLINO

GUBBIO - CATANzARO

Risultati e marcatori giallorossiGare di ritorno Ris. Marcatori

Page 25: Catanzaro vs Pisa

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Il 1966 rappresenta un anno storicoper il calcio catanzarese, non tantoper il campionato terminato con un

onorevole 10° posto, ma quanto peruna magnifica Coppa Italia persa con-tro la fortissima Fiorentina di Hamrin,su rigore al 6° minuto del secondotempo supplementare.Il cammino in Coppa inizia con il derbydel sud del 29 agosto 1965, al Comu-nale il Catanzaro affronta i giallorossidel Messina. Nel Catanzaro gioca perla prima volta una partita ufficialeGianni Bui, colui che poi sarebbe di-ventato “testa d’oro” per i tantissimi gol realizzati in eleva-zione sia in B che in serie A.Fu una vittoria che proprio Bui propiziò con 2 bellissimigoal di testa al 9° e al 23° del primo tempo. Era cominciatala "grande avventura" di quella storica annata.A Napoli, contro i partenopei, il 4 novembre, la domenicaprecedente a quella dell’inizio di campionato, il Catanzarogioca la sua seconda gara di Coppa. Inutile dire che i pro-nostici erano tutti per gli azzurri, anche se i giallorossi,forti in difesa con il granitico Tonani e due terzini insupe-rabili come Marini e Lorenzini e con un centrocampo fortedella presenza di Sardei, Gasperini e Maccacaro che co-struivano gioco per i finalizzatori MarchioroTribuzio e Bui,potevano nutrire qualche speranza. Ed infatti è ancora Bui a realizzare al 70° la rete della vit-toria: Napoli Catanzato 0-1!8 dicembre, si affronta la Lazio a Cosenza (campo neutro)battuta con un secco 3-1 con reti di Bonfada al 21° Mari a25° Tribuzio al 54° e Bui all’84° dopo una partita domi-nata dagli uomini di Ballacci e Ceravolo.6 gennaio 1966, il Catanzaro ospita il Torino al Comunale,

una partita tiratissima finita 0-0 dopo itempi supplementari ai rigori il Catan-zaro si impone per 4-1 aprendo lastrada alle semifinali.Il sorteggio non favorisce però i gial-lorossi. Dall’urna si pesca la grande eblasonata Juventus con partita da gio-care a Torino. Il Presidente Ceravolotenta in tutti i modi di far invertire ilcampo e disputare la partita al Comu-nale di Catanzaro, niente da fare sigioca a Torino!Si affronta la Juventus con questa for-mazione:

Provasi, Marini, Lorenzini, Sardei, Tonani, Nonino, Vanini,Bonfada, Tribuzio, Gasparini, Orlandi - Allenatore Ballacci.I bianconeri schierano Anzolin, Gori A., Leoncini, Bercel-lino I, Castano, Salvadore, Dell’Omodarme, Del Sol, Ber-cellino II, Cinesinho, Menichelli - Allenatore Herrera. Alla fine i giallorossi vinceranno sorprendentemente per 2a 1 grazie ad una autorete di Leoncini ed al raddoppio delfunambolico Tribuzio.... E’ la Finale!Roma 19 maggio 1966 - Finale Coppa Italia Catanzaro - Fio-rentina Arbitro Sbardella di RomaLa formazioni: Catanzaro: Provasi - Marini - Lorenzini - Maccacaro - To-nani - Sardei - Vanini - Marchioro - Bui - Gasparini - Tribu-zio.Fiorentina: Albertosi - Pirovano - Rogora - Bertini - Fer-rante - Brizi - Hamrin - Merlo -Brugnera - De Sisti - Chia-rugi. La partita è subito vibrante, i numerosissimi tifosigiallorossi sugli spalti si fanno sentire.... e come! Passanoin vantaggio i gigliati alla mezz’ora con Hamrin, la reazionegiallorossa è immediata ed efficace e al 41° arriva il paricon un diagonale potentissimo di Marchioro. Finisce il

tempo regolamentare sul punteg-gio 1-1. Si va ai supplementari edanche dopo il primo tempo “over-time” il risultato rimane invariato.Ormai si pensa alla sicura ripeti-zione della gara, ma al 6° del se-condo tempo supplementarel’arbitro romano Sbardella concedeun rigore ai gigliati per un ingenuoed istintivo fallo di mani di Sardeiin area. Tutta l’Italia sportiva ri-mane sbigottita, ma i viola realiz-zano il rigore con Bertini eaccettano il regalo. Il Catanzaroesce a testa alta da questa bellis-sima avventura e regala alla storiauna delle più belle pagine calcisti-che della Calabria.

Quel fantastico ’66

... e la “coppetta” del secondo posto al catanzaro

la coppa italia alla Fiorentina...

di Enzo Minicelli

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In campo perla Coppa Disciplina

Per ciò che concerne il calcio a 5, confesso chele mie conoscenze risalgono ai tempi in cui laRenault Tommaso Chiodo, militava in campio-

nati dignitosi ed annoverava fra i suoi ragazzi Fer-nando Colicchia, attuale mister della selezioneregionale, il mitico Sestito alias “lumachina”, chenon lasciava la palla, se non per puntare la porta ealzarla quel tanto che bastava per infilarla sotto l’in-crocio, ed Emilio Barone. Erroneamente ho pensatoche, quando Piero Nisticò mi ha nominato il Catan-zaro Club, ci fosse ancora qualcosa di quel “cal-cetto”, ma la nostra chiacchierata mi ha mostratouna realtà un pò diversa. La società di cui è presi-dente è figlia del Catanzaro Club di Franco Rotella el’Atletico Catanzaro di Raffaele Leo, che lo scorsoanno si sono unite dando vita all’Atletico CatanzaroStefano Gallo. Stefano Gallo... per la mia genera-zione, un mito umano e sportivo, per questi ragazzi,si spera, un importante punto di riferimento. Oggi ilCatanzaro Club si è guadagnato l’accesso alla fasefinale del torneo, grazie al ricorso vinto contro il Via-grande. In un triangolare con Cagliari ed Isernia, sicontenderà la vittoria finale, per quanto la prima par-tita disputata in terra sarda abbia già registrato unapesante sconfitta (6-1).“Purtroppo Catanzaro è una città strana, sulla falsa-riga di Siena, dove le sue contrade si contendono ilpalio; noi siamo divisi in quartieri, c’è Giovino, Pon-tegrande, lo Stadio, e ancora, quando ci si incontra,emerge un campanilismo, che si dimostra esserecontroproducente. Se vai al Palazzetto, è decisa-mente antipatico sentire chi ti tifa contro, mentre in-vece dovremmo sostenerci a vicenda, comesuccede un pò dovunque”. Lo sterile ostruzionismo,per quanto pittoresco, è maltollerato dal miticoPiero, che gestisce i rapporti con tutta la regione,anche se “i reggini sono più concreti, non agisconomai, se non possono portare a termine quanto ini-ziato”.Vecchio frequentatore della Est, è costretto a rico-noscere che i tifosi della città, sono uniti solo per so-stenere la “Catanzarese”, purché vinca e facciadivertire, per quanto sarebbe auspicabile che le cosecambiassero un pochino. “Il calcio a 5 soffre le re-strizioni imposte dai regolamenti, abbiamo avutograndi giocatori e tutt’oggi, fra i tanti che militanonelle varie società, ce n’è uno che fa ancora la diffe-renza, per quanto le imposizioni non gli consentanodi esprimersi per come meriterebbe. Claudio Ioz-zino, un ragazzo di 25 anni, nipote di Pino Lorenzo,che abbiamo cresciuto, e che oggi è il nostro brasi-liano, patisce l’impossibilità di potere giocare comemeriterebbe, in virtù dei limiti imposti dalla sua etàconsiderata avanzata.” “Noi come squadra, parteci-piamo al campionato nazionale; finché è stato possi-bile, Claudio è stato convocato fornendo unimportante contributo, oggi è considerato un over,

e questo non gli consente di essere impiegato percome sarebbe più opportuno.”Il calcio a 5, viene considerato uno sport minore, ecome altri di cui in precedenza ci siamo occupati, ri-sente della difficile condizione in cui versano moltealtre discipline sportive. “Non c’è una regolamenta-zione, non ci sono molti sponsor, se si riesce a tro-vare chi ci sostiene, ciò accade grazie a qualcunoche è veramente innamorato di questo sport. In di-stinta andiamo in 12, ma noi abbiamo una rosa di15/18 persone, con un certo numero di trasferte, edesigenze a cui spesso si fa fatica a sopperire. Vor-remmo diventare gruppo sportivo a tutti gli effetti,ma abbiamo bisogno di una struttura sana, chepossa essere da stimolo per i più giovani.Ogni anno,all’inizio del campionato, dico sempre ai ragazzi chelo sport è competizione, è vero, ma che a noi nondeve interessare sopraffare l’avversario, basta usciredal campo con un goal di scarto e aver giocato almeglio. Il fair play prima di tutto, e non solo nei con-fronti di chi è contro.” Non a caso, tra i trofei più am-biti, c’è la Coppa disciplina, assegnato alla societàdistintasi per la propria correttezza. “Noi ne annove-riamo tante, le multe sono praticamente nulle e gliarbitri vengono a Catanzaro molto volentieri. Conle quote rosa, oggi abbiamo molte ragazze a dirigerele gare; bisogna aiutarle, bisogna metterle a loroagio e questo è fondatamente perchè gli si da la pos-sibilità di esprimere il loro meglio”. Le partite gio-cate di sabato, non impensieriscono, ma i ragazzihanno l’impegno della scuola e spesso questo vieneprima della squadra, a meno che non siano spintidalle motivazioni più errate. A Catanzaro, il calcio a5 è da più parti definito lo sport del futuro, più vicinoal basket, ma i regolamenti, per salvaguardare i set-tori giovanili, impongono il vincolo degli Under, neicampionati di eccellenza o promozione...“Già a diciassette anni, ai ragazzi migliori si fannoproposte economiche che nessuno rifiuta ma, am-messo che poi vengano pagati, a fine campionato, senon prima, ritornano a casa, illusi e già male impo-stati, così, se li avvicini, perchè vuoi farligiocare....prima di ascoltarti, già ti chiedono i soldi,e magari devono ancora imparare i fondamentali...Stavamo trattando un ragazzo che non ha giocatoquasi per nulla, interessante, ma la prima cosa chemi ha chiesto è stata quanto io fossi disposto a pa-garlo.” Una cosa è certa: molti ragazzi dovrebberocomprendere che tirare calci ad un pallone non si-gnifica necessariamente essere un fenomeno e searriva chi è disposto a dar fiducia e magari anche aformarli, forse sarebbe il caso che ci mettessero lastessa passione di chi sostiene questo sport da sem-pre, considerando come unica risorsa il sacrificio ela dedizione.

Gea Brescia

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Quando il Presidente Cosentino, parla del Ca-tanzaro Calcio, come di un’unica famiglia, so-stiene una grande verità. Non esistono

particolarità nè tantomeno favoritismi, non solo trai ragazzi della prima squadra, ma anche fra quelliche militano nel settore giovanile. Per dovere di ospitalità, proveremo a “raccontare”di quelli che vivono in foresteria, rimandando i lo-cali, ma solo per esigenze di pubblicazione, al pros-simo numero. Negli anni precedenti si era preferitofarli alloggiare in strutture private o in un noto con-vitto della città; l’attuale società, invece, ha optatoper una collocazione più a stretto contatto con i variRussotto, Fioretti, Carbone, all’insegna di un pro-getto che coinvolge tutti “gli uomini del Presi-dente”, nessuno escluso.Vivono tutti insieme al Benny Hotel, il quartier ge-nerale della società, centro nevralgico di una squa-dra che non è solo quella che vediamo scenderein campo la domenica al Ceravolo. Più volte si è ri-badito come ognuno svolga il suo compito con se-rietà e responsabilità, ma gli affidatari di questigiovani calciatori, nella fattispecie Franco Modestiae Carmelo Moro, indipendentemente dal fatto chesiano minorenni o no, sicuramente rivestono mol-teplici ruoli, tutti necessari a garantire una perma-nenza quanto più serena possibile.Sono in tutto 12 i ragazzi in foresteria, divisi traBerretti e Allievi, mentre alcuni dei Giovanissimied altri Allievi, alloggiano al convitto Galluppi, affi-dati alle cure dei locali istitutori. La loro giornatatipo inizia alle 7.00, esattamente come quella deiloro coetanei. Molti frequentano la scuola, ma l’im-pegno calcistico richiede una flessibilità di orari acui gli Istituti cercano di sopperire, pur garantendouna certa regolarità del percorso scolastico. Lamaggior parte delle sedute di allenamento si svol-gono di pomeriggio, ma è normale che le esigenzedel gruppo prevalgano su quelle del singolo.Il Catanzaro è sicuramente un’ importante scuola

di vita; i vari Cannizzaro (attuale terzo portieredelle prima squadra), Marino, che ha esorditoanche lui nelle Aquile contro il Frosinone, Ferraro,Mallamace, Pastore, spesso partecipano agli alle-namenti della prima squadra e poco si vedono ingiro, essendo il loro tempo scandito da chi li seguee ne è responsabile, come è giusto che sia.Per quanto siano cresciuti più in fretta di molti altri,sono pur sempre ragazzi, assolutamente bisognosidi guide sicure ed esperte, e chi li accompagna inquesto attuale percorso deve essere consapevoledel delicato ruolo che gli viene richiesto di rico-prire. Sono amici tra di loro, sono compagni disquadra, ma sono soprattutto degli uomini chestanno imparando a diventare tali; non ci sono ge-nitori che li svegliano la mattina per ricordare chebisogna andare a scuola, non ci sono mamme chepossano accudirli come se fossero a casa. Un’in-fluenza viene curata dal medico societario, non c’ètempo e spazio per tutti quei capricci di cui, conce-detecelo, molti uomini si rendono protagonisti,quando sono ammalati. Cozza li segue da vicino, avolte un padre, a volte un fratello maggiore, spessoconsumano i pasti insieme, confrontandosi con unmito, per loro tuttora ineguagliabile, del resto ègrazie a lui che la città ha di nuovo un settore gio-vanile di qualità. Nessun nome in particolare, sonouna squadra, ognuno indispensabile nella propriaunicità. Tolleranza? Certo. Affetto? Mai tropposcontato. Sicuramente c’è chi è più autonomo, per-ché maggiormente aduso ad un tale modus vi-vendi, mentre c’è ancora chi necessita di esseresostenuto ed indirizzato; tutti però hanno negliocchi la stessa voglia di esserci, di dare il loro con-tributo, di aderire a questo progetto societario, cheogni giorno assume sempre una maggiore conno-tazione, e di cui sicuramente fanno parte anche iragazzi del Settore Giovanile, che proprio in questagiornata, anche fisicamente, vuole e deve far sen-tire la sua sinergia alle Aquile Giallorosse.

Vita in foresteria di Gea Brescia

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