CATANZARO vs Frosinone

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Periodico Indipendente - Anno I° - num. 05 - Domenica 04-11-2012 - CATANZARO - FROSINONE Comune di Catanzaro Assessorato allo Sport CATANZARO CITTA’ SPORTIVA Comune di Catanzaro Assessorato allo Sport CATANZARO CITTA’ SPORTIVA www.ilgiallorossonline.it

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Periodico Indipendente - Anno I° - num. 05 - Domenica 04-11-2012 - CATANZARO - FROSINONE

Comune di CatanzaroAssessorato allo SportCATANZARO CITTA’ SPORTIVA

Comune di CatanzaroAssessorato allo SportCATANZARO CITTA’ SPORTIVAwww.ilgiallorossonline.it

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Quale cura per questo Catanzaro, come si puòuscire fuori dal tunnel? E sì, perché ormai nonci si può più nascondere dietro un dito: la squa-

dra giallorossa ha assoluta necessità di una terapiad’urto, non soltanto tecnica, ma anche psicologica.Tanti sparano contro il tecnico, reo di aver impostatouna campagna acquisti assolutamente non all’altezzadi un campionato difficile come la prima divisione,lui si giustifica dicendo che il budget a disposizioneera quello e non si poteva fare di più. Occorre sicu-ramente intervenire sul mercato quindi, questo è si-curo, ma parlavamo anche di terapia psicologica. Esì, perché in quasi tutte legare, esclusa quella di Viareg-gio, la formazione giallorossaè comunque scesa in campoben impostata, ha tenuto testaall’avversario per buona partedella gara, salvo poi andare inbambola alle prime difficoltà.Così a Latina, in casa contro ilBenevento e la Nocerina, epoi a Pisa, domenica scorsa. Siva in vantaggio e poi, in pochiminuti di black out, si perde labussola, complici anche i solitierroracci arbitrali, sempre asfavore del Catanzaro. Comel’espulsione di Fiore a Latina;il gol annullato a Sirignanocontro il Benevento; la punizione dal limite concessaalla Nocerina a due minuti dalla fine e che ha propi-ziato il pari della squadra rossonera; il rigore el’espulsione di Sirignano domenica a Pisa con lasquadra in vantaggio da appena un minuto. Atte-nuanti tante, quindi, ma che non devono comunquedistogliere dalla realtà di un campionato ormai com-promesso per quanto riguarda gli ambiziosi obiettiviiniziali, ma ancora rimediabile per limitare i danni eraggiungere una tranquilla salvezza. Dice bene LucaMuleo, graditissimo ospite odierno della nostra ru-brica l’Opinione: “a Pisa ci hanno fatto male Favasulie Buscè, 230 presenze in C1 il primo, 195 gare e 14

gol in serie A il secondo. Ora arriva il Frosinone, chedomenica ha steso il Barletta con Santoruvo e Ganci,109 gol in serie B in due”. Osservazione sacrosanta,ma uomini di qualità e di esperienza ce ne sonoanche nell’organico giallorosso, come Quadri, Car-boni, Masini e il neo arrivato Russotto, però eviden-temente non bastano. Peccato davvero aver lasciatoandar via Mimmo Giampà, che proprio a questo pro-posito sarebbe servito come il pane, e forse anche ilportiere Mengoni, ma inutile piangere sul latte ver-sato. Al momento in cui scriviamo, si attende ancorail ritorno dalla Cina del presidente Cosentino, e non

conosciamo di conseguenzal’esito del suo faccia a facciacon mister Cozza. Siamo certiche si deciderà di interveniredove occorre ma, come dice-vamo la volta scorsa, servefarlo senza fretta e senza ansia.Spendere tanto per spenderenel mercato degli svincolatinon avrebbe senso, anche sele positive esperienze di Rus-sotto, e di Sirignano lo scorsoanno, direbbero il contrario.Se potessimo dare un consi-glio a mister Cozza, soster-remmo di rivedere intanto ilmodulo, badando a limitare idanni e mettendo in campo

una formazione più guardinga, magari con la difesaa quattro, in attesa del mercato di riparazione di gen-naio. Questo soprattutto sulla scorta dell’esperienzadello scorso anno, dove proprio a gennaio, con gliarrivi di Quadri e Giampà, oltre a D’Anna, si è avutala svolta decisiva per vincere il campionato. Intantoquesta domenica, proprio contro la capolista Frosi-none, un’altra gara difficile, dove è importantissimonon perdere, poi a Perugia, chissà, si potrebbe ripe-tere l’impresa dello scorso anno, decisiva per la con-sapevolezza dei propri mezzi e viatico per un torneovincente. In fondo, un minimo di ottimismo noncosta nulla.

Fuori dal tunnel Catanzaro di Claudio Pileggi

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Così non va. La batosta di Pisa è un campa-nello d’allarme che già squillava nelle scorsesettimane, ma che adesso è diventato un

suono forte e costante. Certo, possiamo trovaretutte le attenuanti generiche: infortuni, espul-sioni, rigori inventati e gol annullati. Nessuno puònegare che il Catanzaro in queste prime otto gior-nate sia stato in qualche modo penalizzato dallediverse direzioni arbitrali. Basta pensare a cosa èsuccesso a Latina, ai gol annullati con l’Andria eil Benevento e al rigore e contestuale espulsionedi Pisa. Sì, lo ammettiamo: siamo stati in qualchemodo penalizzati. Forse la Lega vuole farci pagarela vicenda “Contrattopoli”? Queste al momentosono solo illazioni. Messe però da parte le svistearbitrali, che hanno in qualche modo penalizzatola classifica del Catanzaro, c’è da dire che, analiz-zando l’organico a disposizione di Ciccio Cozza,iniziamo ad avere più di qualche dubbio sullabontà del mercato estivo di questa squadra. Ed inostri dubbi, sono anche quelli della tifoseria maanche dello stesso Ciccio Cozza che, durante laconferenza stampa prima della partita di Pisa,aveva iniziato a lanciare qualche “frecciatina” allasocietà giallorossa. “E’ facile dire che ci vuole undirettore sportivo o un direttore generale –chiosa Ciccio Cozza – poi se questo viene e michiede un budget economico esagerato e la so-cietà fissa un tetto ingaggio per un giocatore nonposso mica chiedere la luna. Se la società mi per-mette di prendere – continua il mister – giocatoricon un ingaggio di cento, centocinquantamilaeuro, non ci vuole niente a mettere su squadrecome il Benevento o la Nocerina. Ma se il budget– sottolinea Cozza – è quello che è, allora è inutiledire che ci vuole un direttore sportivo o un diret-tore generale”. Insomma, più chiaro di così il tec-nico di Cariati non poteva essere. “ Senza sordinon sinda cantanu missi” si dice dalle nostre

parti. E’ anche vero che il Presidente Cosentinoha, da parte sua, fatto un discorso chiaro sin dalloscorso anno. “Non facciamo follie per i calciatori.Chi vuol venire a Catanzaro deve sposare un pro-getto. Non vogliamo spendere più del dovuto epoi fallire come hanno fatto tante altre società”.“In media stat virtus” dicevano i latini, in pocheparole: la “verità sta nel mezzo”. Occorre, infattifare una sintesi della disamina di Cozza e del“credo” di Patron Cosentino. Questa squadra conquesti calciatori può solo puntare a salvarsi. Inu-tile illuderci. “La società sa quello che deve fare– ha continuato Cozza – sa che deve durare in fu-turo e quindi deve programmare. Io non ho maidetto – afferma il mister – che quest’anno dove-vamo vincere il campionato. Ho detto che dove-vamo valutare a fine dicembre dove ci trovavamoin classifica. E poi – ha concluso – valutare il dafarsi”. Le critiche devono essere giuste e costrut-tive, concordiamo con il tecnico del Catanzaro. Eproprio perché vogliamo il bene, e non il male,della nostra squadra del cuore tentiamo di essere“freddi” e distaccati sulla disamina da fare. In-tanto, capita male questa gara contro la capolistaFrosinone, già difficile ma resa ancora più com-plicata dalle contemporanee assenze di Sirignanoe Borghetti. Il tecnico dei ciociari, Stellone amaschierare i suoi con il 4-3-3. Una formazione fortein tutti i reparti con: Zappino tra i pali; davanti alui linea difensiva a quattro composta da Frabottaa destra, Guidi e Del Duca al centro, Blanchard asinistra; terzetto di centrocampo con Gucher incabina di regia supportato da Bottone e Frara; tri-dente offensivo con Aurelio, Ganci e Santoruvo.Un mix esplosivo di calciatori giovani e veteraniche hanno ben figurato anche in serie B e chequest’anno è partito col piede giusto per tentareil ritorno tra i cadetti direttamente dalla portaprincipale.

Il Frosinone capolista di Luigi Conforto

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IL CATANZARO è tornato dallatrasferta di Pisa ancora con unasconfitta nel bagaglio. Quattro gol

che la dicono tutta sul difficile mo-mento della squadra giallorossa laquale, inevitabilmente, sta pagandolo scotto della categoria superiore.Cinque sconfitte in otto partite sonodavvero troppe per una squadra par-tita, all’inizio del campionato, conobiettivi sicuramente diversi daquelli della salvezza, al momentounico ed auspicato traguardo da rag-giungere. Cinque sconfitte che,forse, sono figlie di qualche erratavalutazione su alcuni elementi arri-vati nell’estate scorsa con il precisocompito di fare la differenza in ungruppo che tanto bene aveva fattonella passata stagione. Anche controil Pisa, dunque, come contro la No-cerina, il Benevento ed il Latina, lasquadra di Cozza ha avuto una fasedi blackout che ha finito per conse-gnare la partita agli avversari. «Risul-tato esagerato». Queste levalutazioni a caldo di Ciccio Cozzasubito dopo la gara di Pisa. «Dob-biamo farci un esame di coscienzaperché abbiamo degli obiettivi daraggiungere. Non possiamo perderepartite come quello di oggi (dome-nica, ndr) o come contro la Noce-rina. Ai tifosi dico di starci vicino,cercheremo di risollevarci già controil Frosinone. Ci salveremo».Oltre aquelle del tecnico giallorosso, ab-biamo raccolto le valutazioni sul dif-ficile momento del Catanzaro, ancheda alcuni grandi ex dell’Uesse. Adaprire il trittico delle opinioni TatoSabadini. «Il Pisa ritengo che siauna buona squadra, compatta e chegioca un buon calcio. Tutte caratteri-stiche, queste, che non deponevano afavore del Catanzaro, specie quello diquesto momento . Un Catanzaro che,visti i risultati, manca di qualche ele-mento di riferimento e manca di unassetto che gli consenta di avere mag-giore sicurezza in campo. Quello diPrima divisione è un campionato dif-ficile e totalmente diverso da quello diSeconda. Anche io, quando ho vinto ilcampionato di C2 con l’Alessandria,ho fatto l’errore di non considerare lanuova categoria come avrei dovuto.

Da un campionato stravinto mi sonoritrovato a lottare per non retroce-dere. La soluzione la trovai prendendodeterminati calciatori che mi hannopermesso di giocare un girone di ri-torno con una media promozione. IlCatanzaro, in questo momento, ri-tengo debba trovare una sua compat-tezza, rinforzarsi con elementi diqualità». Anche per Sabadini, forse c’è statoqualche errore di valutazione neglielementi arrivati nel mercato estivo:«Quando si programmano parecchiacquisto come ha fatto il Catanzaro,credo che si debba essere sicuri diquello che si va a prendere. I calcia-tori su cui si punta, vanno seguiti du-rante tutta la stagione per valutarnele qualità ed i difetti. Senza tutto que-sto è dif ficile doversi fidarsi di qual-cuno che ti dice che quel calciatore oun altro è bravo. Se fai così, è facileche alla fine ti ritrovi con elementi chepensavi avessero determinate caratte-ristiche ma che, alla fine, si rivelano

tutta un’altra cosa». Quale quindi, aquesto punto, la soluzione imme-diata e più indolore? «Credo che in uncampionato dove la vittoria vale trepunti basta inanellare due o tre suc-cessi per rimettersi in carreggiata. Inquesto momento, però, non deve es-serci paura di andare in campo e/o disbagliare. Sarà importante quantonecessario puntellare la squadra, faregruppo e cercare di trovare un assettoche dia più sicurezza cercando disfruttare al meglio gli eventuali erroriche possono commettere gli avversari.Sarà soprattutto fondamentale, perCozza, trovare o individuare un lea-der del gruppo che rappresenti l’alle-natore in campo. Uno che,all’occorrenza, si faccia sentire». Per Fausto Silipo, invece, questomomento di difficoltà sta finendo perabbassare l’entusiasmo ritrovato perla vittoria del campionato scorso.«Credo che sia fondamentale mante-nere la calma e pensare di risolvere iproblemi che stanno determinando ledif ficoltà del momento. E’ indubbio,comunque, che se una squadra ha dif-ficoltà a fare punti qualcosa che nonva c’è di sicuro. Sarà importante,quindi, cercare di limitare i danni epensare di arrivare a gennaio per poiintervenire considerato che, a quantopare, la volontà da parte della societànon manca». Per Silipo, dunque, al dilà degli aspetti tecnici, sarà impor-tante governare i contraccolpi psico-logici. «Sarà fondamentale nonscoraggiarsi, reagire, limitare i dannied andare alla ricerca dei correttivigiusti. Non andare alla ricerca, dun-que, del responsabile a tutti i costi macapire dove stanno i limiti di questasquadra». Silipo, infine, si schiera

Basta inanellare due o tre successiper rimettersi in carreggiata. In que-sto momento, però, non deve esserci

paura di andare in campo e/o di sbagliare“

di Francesco Iuliano

Silipo, Banelli e Sabadini dicono la loro. Tre grandi ex analizzano il momento negativo

e suggeriscono i rimedi

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dallap a r t e

di Cozza einvita lasocietà e latifoseria afare qua-drato at-torno almister. «IlMilan, inquesto mo-mento, stafacendo ve-dere chel’allenatoreè la figurada salva-

guardare più delle altre. Far saltarel’allenatore è forse la soluzione più fa-cile da adottare ma in situazionicome queste si deve capire che c’è bi-sogno di serenità e che il problemanon è l’allenatore bensì l’organico».Anche per Adriano Banelli il ri-schio del momento è quello che sipossano raffreddare gli entusiasmiche hanno accompagnato la squadrasino ad oggi. «Tutte queste sconfittenon fanno bene all’ambiente senzacontare che i prossimi appuntamentivedranno il Catanzaro opposto allacapolista Frosinone in casa ed al Pe-rugia in una trasferta quanto maidelicata». Banelli, quindi, parla dipossibili errori di valutazione nellascelta di determinati elementi ar-rivati la scorsa estate. «Nel cal-cio, purtroppo contano irisultati e, se i risultati sonoquesti, è inutile nascondersidietro un dito e non pen-sare che qualche errore è

stato fatto. Chi ha operato sino adoggi, credo che debba prendersi l’oneredi trovare i rimedi a quella che è la si-tuazione attuale». Non dà consigli,Banelli, anche perché, a suo dire,non ha, compiutamente, il polsodella situazione. «Quello che mi sentodi dire è sollecitare la tifoseria a strin-gersi attorno alla squadra ed alla so-cietà. Ciò non toglie, però, che chi hala responsabilità di quanto sta succe-dendo, Cozza in particolare, che hacarta bianca sull’intero settore tec-nico, debba fare di tutto per trovare lastrada per far uscire la squadra daquesto impasse».

Nel calcio, purtroppo contano irisultati e, se i risultati sonoquesti, è inutile nascondersi

dietro un dito e non pensare che qual-che errore è stato fatto

“ “

Sarà impor-tante, a que-sto punto,

cercare di limitare idanni e pensare di arri-vare a gennaio per poiintervenire

“ “

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Periodico sportivo indipendente

Anno I° - n. 15 del 25.10.2012 - Tiratura: 5.000 copie

DIRETTORE RESPONSABILE E COORDINAMENTO GIORNALISTICO

Claudio Pileggi

EDITORELuigi Conforto - info: 333.8247197 - 331.7928935

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀOndaCalabra s.n.c. - Via L. Gariano - Catanzaro - Tel. [email protected]

FOTO: Cosimo Simonetta - Marco Nisticò

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONEStudiograficomaio - Via Indipendenza, 4 - 88069 Stalettì (CZ)

info: 0961.918427 - 339.2215585

STAMPA: Graficherre di Francesco RaffaeleVia P. F. Fiorentino, 6 - Catanzaro - Tel. 0961.792692

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Ennesimo risveglio amaro per le Aquile al ter-mine dell'ottava giornata del campionato diprima divisione.

Questa volta arrivano 4 schiaffoni dal Pisa e tuttia casa. Terza sconfitta consecutiva per gli uominidi Mister Cozza, la quinta su otto giornate, unasola vittoria, 16 reti incassate che fanno del Ca-tanzaro la peggior difesa del campionato.Numeri imbarazzanti che rendono superfluo ognialtro commento. L'unico rilievo che preme fare è che, a questopunto, diventa assolutamente inutile ripetere cheil Catanzaro tutto sommato per 60 minuti avevaretto bene il campo, che la sfortuna, i torti arbi-trali ecc ecc. Fosse solo per una partita, lo capiremmo pure.Ma ciò sta diventando il refrain del nostro torneo.Ci limitiamo a sottolineare che l'11 titolare scesoin campo a Pisa ha sostanzialmente bocciato de-finitivamente la campagna acquisti estiva: deinuovi arrivi, eccetto Faraon, gli unici titolari sonostati Russotto, giallorosso da poco più di quindicigiorni e Benedetti (arrivato gli ultimi giorni diagosto).Rileviamo, di conseguenza, che i vari Orchi (di-fensore centrale della Roma primavera giunto contante speranze e ancora a zero minuti in campio-nato), Carbonaro, D'Alessandro, Cruz, D'Ago-stino, sono tutti relegati ai margini dellaformazione titolare.La nostra speranza, il nostro ottimismo e il nostropatrimonio hanno un solo nome: Giuseppe Cosen-tino. L'unico baluardo che ancora può far si cheda questa drammatica situazione il Catanzaro

possa risalire la china.Lasciando il panorama giallorosso, registriamo,nell'ottava giornata di Lega Pro l'ennesima vitto-ria della capolista Latina, che ha superato in tra-sferta l’Andria BAT. Vittoria sofferta e ottenuta solamente a un quartod’ora dalla fine. Con un calcio di rigore realizzatodal solito Barraco.La testa della classifica è però una conduzione adue e nello specifico prettamente laziale, infattialla vittoria del Latina, risponde ancora il Frosi-none ( avversario odierno del Catanzaro al Cera-volo), che supera per 3-1 il Barletta nell’anticipodel venerdi, lasciando ancora i pugliesi semprepiù ultimi a quota 3.Il fondo della classifica è occupato anche dallaCarrarese, che dopo la prima vittoria nel prece-dente turno ai danni del Prato, cede senza storiasul campo del Perugia per 3-0, consentendo ai gri-foni di salire a 13 punti in compagnia di Viareggioed Avellino, raggiunte grazie al concomitante pa-reggio per 1-1 nello scontro diretto.Un punto sopra a questo terzetto c'è il Gubbio,che supera in trasferta il Prato grazie a un gol diRadi, lasciando questi ultimi a quota 9.Dopo la vittoria rocambolesca ottenuta al Cera-volo, ritorna alla sconfitta la Nocerina, che beccauna quaterna nel derby contro la Paganese. Imolossi restano fermi a 10 punti, e vengono su-perati dalla Paganese che sale a 12 punti in clas-sifica.Infine un altro pareggio nell’altro derby campanodi giornata fra Sorrento e Benevento. Un 1-1 cheporta il Sorrento a 6 punti e il Benevento a 10.

di Emanuele VartoloA sorpresa

comandano le laziali

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Il signor d'agostino angelo non ci ha ancora contattati peril ritiro del secondo premio, lo invitiamo nuovamente afarlo ai numeri sotto indicati.

- Sig. CiambrOne VinCenzO con punti 6, si aggiudica il primo premioconsistente in un accessorio tecnico GIVOVA.

- Sig. Pedullà SaVeriO con punti 6, si aggiudica il secondo premioconsistente in un biglietto di tribuna laterale.

Sig CiambrOne VinCenzO (vincitore anche questa setti-mana, complimenti per la “doppietta”), ritira il primo premio consistente in un accessorio tecnico GIVOVA.

Ogni settimana saranno proposte tre partite del campionato di prima divisione, delle quali occorrerà ten-tare di indovinare il pronostico (1-X-2) ed il risultato esatto. Se si indovina solo il pronostico sarà asse-gnato 1 punto, se si indovina il risultato esatto saranno assegnati 3 punti. Nel caso si indovinino

entrambi, i punti non si sommano, per cui il punteggio massimo attribuibile per ogni partita è di tre punti.Può anche essere possibile effettuare un pronostico in contraddizione con il risultato esatto (es: X, 1-0).Si procederà quindi alla stesura di una classifica ed al vincitore finale sarà assegnato un abbonamento delsettore “Tribuna Centrale” per il campionato 2013-2014. Sono previsti premi anche per il secondo classificato(“Abbonamento Settore Curva”) ed il terzo (Divisa ufficiale completa US Catanzaro).Premio settimanale: al primo classificato un accessorio tecnico offerto dalla Givova, sponsor ufficiale US Ca-tanzaro; al secondo classificato un biglietto di tribuna laterale offerto dal sig. Nando Capicotto, storico rivenditoredi sciarpe e bandiere giallorosse. Per concorrere occorre collegarsi al sito “www.ilgiallorossonline.it” nellasezione “il concorso” specificando nome e cognome del concorrente, con i dati anagrafici (data e luogo dinascita). Si precisa che può essere inviato un solo pronostico per ogni concorrente e che in caso di parità sarà con-siderato vincitore chi lo avrà inviato per primo.

NB. Si raccomanda di utilizzare sempre lo stesso indirizzo mail.

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Gare dell’11-11-2012 PRONOSTICO RISULTATO ESATTO

I pronostici da indovinare questa settimana sono i seguenti:

Classifica parziale per le prime dieci posizioni:

ESI LAB, composta da unteam di Tecnici Qualificati,nasce con l’obiettivo di for-

nire servizi su tutti i problemi chele aziende devono affrontare nelsettore ambientale ed agroali-mentare. Il laboratorio è iscrittonel Registro Regionale dei Labo-ratori di Analisi non annessi alleindustrie alimentari ai fini dell’au-tocontrollo fin dal 2006.Il laboratorio è accreditato AC-

CREdIA in conformitàalla norma UNI CEI ENISO/IEC17025 edopera con sistema diGestione per la Qualitàcertificato UNI EN ISO9001:2008. Strumen-tazione all’avanguardiae costante addestra-mento del personalegarantiscono al clienterapidità, affidabilità deldato analitico e consu-lenza sempre aggior-nata.

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88100 Catanzaro

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beneVentO - PaganeSe

CaStagna arnaldO 12

CiambrOne VinCenzO 11

nOSdeO leOnardO 10

VarOne angelO 10

CardamOne antOniO 8

CaStagna albertO 8

de Siena FederiCO 8

eSPOSitO giOVanni FranCeSCO 8

gaCCetta FOrtunatO 8

gallO SteFanO 8

nOCerina - aVellinO

Perugia - CatanzarO

CONCORRENTE PUNTI

1 -

2 -

3 -

3 -

5 -

5 -

5 -

5 -

5 -

5 -

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di Carlo Talarico

CATANZARO

Nicola PROVENZAAllenatore - Conferenza stampadel 20 giugno 2008

Francesco COZZAAlllenatore - 7 gennaio 2012 www.tuttolegapro.com

Mi definiscono l’ultimo samurai del calcio giallorosso“ “ Sappiamo di essere una squadra condannata a

vincere [...] Sono convinto che alla lunga noi sa-remo lassù, a giocarci la vittoria del campionato,perché siamo una squadra destinata a vincere

“ “RESTO DEL MONDO

Giovanni TRAPATTONI - Allenatore

Io non sono an-ziano. Sono an-tico. E i mobiliantichi sono ipiù pregiati

“ “

Roberto BAGGIO - Calciatore

A questo punto setrovassi qualcunoche vuole farmigiocare dall'iniziomi preoccuperei

“ “

Paul GASCOIGNE - Calciatore

Ma l'avete visto Ince incampo a Roma con latesta fasciata? Sembravauna pinta di Guinnessche correva per il campo

“ “

Quale rimedio per una squadra

che non segna? Tirare meno in

allenamento e più in partita

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Il calcio è una scienzasemplice e chiara

di Luca Muleo *

Se sei cre-sciuto suivecchi gra-

doni della tri-buna est, dovei “veri” com-missari tec-nici allad o m e n i c aerano pochi,

esperti e selezionati, rigorosamente con impermea-bile, radiolina accesa e un chewingum stremato inbocca, hai per forza imparato prima di tutto una le-zione. Il calcio è una scienza semplice. Tanto da di-ventare chiara, certe volte. Per capirci, a Pisa tihanno fatto male Favasuli e Buscè, 230 presenze inC1 il primo, 195 gare e 14 gol in serie A il secondo.Ora arriva il Frosinone, che domenica ha steso ilBarletta con Santoruvo e Ganci, 109 gol in serie Bin due, e ultimi tre in categoria contro i pugliesi.Certa qualità qui fa la differenza, con poca espe-rienza e poco talento, come quello che il Catanzaroadesso ha a disposizione, le idee brillanti non ba-stano. Di scendere dal carro però non sembra que-sto il momento: intanto c’è la fila e poi nonservirebbe. Sia chiaro, Ciccio Cozza – esordientelui e anche la società in Prima Divisione - per dogmitattici e difetti caratteriali, era godibile il giustoquando vinceva, figuriamoci adesso. Tutte le criti-che, che oggi stanno seppellendo un anno d’amore,paiono legittime e giustificate: dal mercato inade-guato, alla poca flessibilità tattica dell’inizio conver-tita nell’attuale confusione. Errori gravi ed evidenti,d’accordo. Però convinzione e generosità non pos-sono essere comprese nei capi d’accusa. Semmaidevono essere considerate attenuanti. Se sbagliperché scegli una strada senza compromessi, non

ti si può rimproverare il coraggio. Cozza ha volutomantenere la base dell’anno scorso, puntare su in-nesti ritenuti opportuni rispetto alle sue idee grani-tiche, che riteneva il vero punto di (ri)partenza. Pertanti è presunzione, invece è un credo. A Roma, DeRossi ha criticato Zeman: <Chi parla di scudetto famale alla società>. Sembra di capire sia meglioascoltare quelli che <siamo in emergenza>, quelliche <ancora è presto>, quelli che <ci sono altri piùattrezzati>. Giusto non illudere nessuno. Ma moltodi più lo è credere nel lavoro che si fa, nei progressida raggiungere. Cozza credeva a un campionato di-verso, come Zeman credeva allo scudetto. E’ statosé stesso, uguale a quello che vinceva in Seconda.E non può essere una colpa. Come uscirne ora?Non sarà semplice, nell’immediato. Il mercato co-munque c’è. Cosentino non si è mai tirato indietro.Quadri, Giampà e D’Anna, l’uomo del destino,l’anno scorso arrivarono a gennaio. Oggi, Russottoha già riaperto le trattative, confermando che servegente a quell’altezza. In campo e fuori. Adesso è unCatanzaro a cui è difficile volere bene. Ma i vecchi ct della tribuna Est, alcuni dei quali so-pravvissuti alla comparsa dei seggiolini, tra un’im-precazione e il solito, distrutto chewingum, con unapunta di innocente snobismo e simulando una ras-segnata saggezza, alla fine direbbero che <a squa-tra è chissa…>. Meglio prenderla come unacarezza rude ma affettuosa, in attesa di tempi mi-gliori, che come una brutta sentenza definitiva.

* luca muleo, 33 anni, è collaboratore del Corriere dello SportStadio. Vive da quindici anni a bologna, dove ha iniziato a lavo-rare da redattore a il domani di bologna, per poi diventare re-sponsabile delle pagine sportive del quotidiano e polis-ilbologna. Segue calcio e basket, raccontando alcune delle paginepiù belle dello sport locale bolognese e nazionale.

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Salvatore rubino con il figlio marco

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La mia ricca biblioteca giallorossa

di Dora Dardano

La passione per il Catanzaro coinvolge molto Sal-vatore Rubino, commercialista di professione esostenitore acceso delle Aquile che esordisce

così: “C’è molto scetticismo intorno all’attuale situa-zione del Catanzaro. Ma io, sinceramente, non miabbandonerei col pessimismo. Lafiducia di cui nutro (o la speranza,se volete, che è sempre l’ultima aspegnersi…) trova la sua ragioned’essere su un dato di fatto ma so-prattutto su un nome: il nostroPresidente Giuseppe Cosentino”.Membro dell’Associazione Filate-lica Numismatica e di Collezioni-smo vario, ed essendo unestimatore dei beni culturali dellacittà, Salvatore possiede pezziunici e storici (come per esempiole circa 800 cartoline di Catanzaroche colleziona insieme agli altrimembri dell’Associazione) relativial percorso storico Catanzarese.Dispone inoltre di una ricca bi-blioteca dedicata al Catanzaro conrilegate tutte le riviste dedicate adesso alle quali si è da poco natu-ralmente aggiunta anche la no-stra. Ferratissimo sull’argomento calcio, Salvatoreha trasmesso l’amore per la squadra del cuore al fi-glio Davide che quasi sempre parte in trasferta conil gruppo ultras. “Per la partita di oggi vincere sa-rebbe il massimo, ma nel girone in cui ci troviamoanche il pareggio è importante, perché la classifica

va movimentata, comunque per Catanzaro-Frosi-none il mio pronostico è 2 a 1” e noi altri tifosi sa-remo sugli spalti a sperare che questo pronosticotrovi un riscontro anche nella realtà.In conclusione: “Mi preme anche ricordare che al

di là di come finirà questa stagione, la storia catan-zarese è forte dei fasti di un impero quando dagliAppennini alle Alpi le Aquile dettavano legge ederano il vessillo della regione. Non siamo noi a par-lare ma la storia, e davanti alle cifre e ai dati le sen-tenze diventano inappellabili”.

Salvatore rubino sfoglia una copia rilegata

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Sempre grati al Frosinone di Aurelio Fulciniti

L’Uesse Catanzaro è stata fondata nel 1929. Edha al suo attivo due “rifondazioni”. Anzi, duedolorosi fallimenti nel giro di soli cinque anni,

per non aggiungere altro. Il Frosinone è più “an-ziano” del Catanzaro di appena un anno, essendostato costituito come società nel 1928. E anche igialloblù ciociari sono stati “rifondati” due volte.Nel 1958, in IV Serie –l’odierna Serie D – il Frosi-none si ritira dal campionatoper protesta dopo una garacontestata contro il Cosenza –ma pensa te, fin dove arrivanoi corsi e ricorsi storici, anche inemici in comune! – e nelcampionato successivo vieneescluso, radiato e costretto inseguito a ripartire dai torneidilettantistici laziali. Al ter-mine del campionato di C21989/90, poi, il Frosinone èescluso dai campionati profes-sionistici per fallimento dellasocietà e riparte dall’interre-gionale. Ma la cosa sorpren-dente è che per ben 66 anni lestrade del Catanzaro e del Fro-sinone non si incontreranno mai, nemmeno persbaglio. Sul campo non si incontreranno mai, maal calciomercato sì. E proprio dal Frosinone, nel1974, arriva a Catanzaro il calciatore simbolo ditutta una storia: Massimo Palanca. E così “O Rey”racconta il suo trasferimento a Catanzaro nella suabiografia “Il mio calcio” di Alberto Pistilli: “Non na-scondo che quando sono stato ceduto al Catanzarosono andato a vedere la cartina geografica. Che sitrovasse in Calabria lo sapevo, ma avrei dovuto ar-rivarci in treno e volevo vedere la strada da se-guire”. Il viaggio fu disagevole, ma la strada dellacelebrità è stata quella giusta. Ma torniamo agliscontri sul campo, alle partite. Fino al 1994, infatti,i giallorossi di Calabria e i gialloblù ciociari si in-croceranno, diciamo così, molto “alla lontana” solonel campionato di IV Serie 1952/53. Il Frosinonesarà quarto nel girone G dietro Avellino, Colle-ferro e Foggia mentre il Catanzaro dopo aver vintoil girone H sarà impegnato in una dura lotta a basedi eliminatorie contro le prime classificate dei varigironi e vincerà il campionato battendo nella dop-pia finale del 12 e 19 luglio 1953 la Carrarese. Igiallorossi otterranno insieme alla stessa Carra-rese, alla Carbosarda e al Lecco la promozione inSerie C. Nei decenni successivi Catanzaro e Fro-sinone continueranno a non incontrarsi mai su unterreno di gioco. Mentre il Catanzaro è in Serie Bi ciociari militeranno in Serie D con qualche spo-radica apparizione in C e quando i giallorossi sali-ranno in A il Frosinone si troverà stabilmente inC2. Ed è proprio in questo campionato che le duesquadre si scontreranno sul campo per la prima

volta. L’undici dicembre 1994, quindicesima di an-data, il primo confronto a Frosinone termina in pa-rità, due a due, con doppiette di Russo per i ciociarie Delle Donne per i giallorossi. Al ritorno, primagara al “Ceravolo” sarà vittoria per tre reti a una.Segneranno Galeano, Gardini e una clamorosa au-torete del frusinate Cipelli che sarà ripetuta più

volte a “Mai dire gol” come ful-gido esempio di dabbenaggine

calcistica. Nonfu comel’autogolda anto-logia diSeitari-dis delP a n a -th ina i -k o s

contro laLazio “am-

mirato” duesettimane fa in Eu-

ropa League, ma un autogolcol pallonetto ai danni del pro-prio portiere con deviazionedecisiva di quest’ultimo fa sem-

pre un certo effetto, a prescindere. A fine campio-nato 1994/95 sia il Frosinone che il Catanzarotermineranno a pari merito (42 punti) nelle zonemedio-basse della classifica. Nei successivi quattrocampionati di C2 le prestazioni delle due squadresi alterneranno fra piazzamenti mediocri e play-offfalliti da entrambe le parti, mentre al termine deltorneo 1998/99 il Frosinone retrocederà dopo iplay-out col Tricase. Ma, paradossalmente, il ripe-scaggio del Catanzaro in C1 nel 2003, la successivavittoria del campionato e due miserevoli tornei diB coincideranno con l’ascesa – davvero vincente!– del Frosinone. Nel 2006, mentre il Catanzaro èalle prese con il suo primo fallimento, il Frosinonesale in serie cadetta e affronta ben quattro onore-voli campionati di B, più un quinto concluso con laretrocessione. Curiosità nella curiosità, il Frosi-none avrà fra i suoi allenatori in B anche Piero Bra-glia, vecchia gloria giallorossa da calciatore eallenatore vincente con la promozione in B del Ca-tanzaro. Un tecnico, che se trattato con un po’ piùdi serietà e soprattutto di onestà, avrebbe fattomille e più fortune dei giallorossi. E i risultati cheda due anni ottiene in B con la Juve Stabia ne sonol’ennesima dimostrazione. Oggi le due squadre siincontrano di nuovo in un campionato onorevole,quello di C1. Il Frosinone ha grandi ambizioni mail Catanzaro – nonostante le difficoltà – non è dameno, sperando che non ci siano più paraboleascendenti e discendenti per i due club e che en-trambi possano camminare insieme per tagliare glistessi traguardi. Con una corsia preferenziale peri giallorossi, ovviamente.

un documento storico che farà la fortunadel Catanzaro

Page 20: CATANZARO vs Frosinone

20

Page 21: CATANZARO vs Frosinone

21

Mezzo secolo di vita per il Ponte Morandi (cipiace chiamarlo così, anche se la sua deno-minazione è Bisantis). 50 anni portati così

così, soprattutto a causa di una manutenzione cheappare sicuramente inadeguata al valore ed alla bel-lezza dell’imponente opera architettonica. Proget-tato da Riccardo Morandi su commissionedell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, furealizzato dalla ditta Sogene in quattro anni: dal1958 al 1962, epoca della sua inaugurazione. E ve-nerdì scorso il compleanno è stato celebrato conuna mostra ed un convegno a cura del comitatospontaneo “Ponte 50”, durante il quale si è cele-brata la bellezza, ancora attuale, dell’opera, ma si èanche posto l’accento sui problemi che lo stessopresenta. Ed i problemi sono evidenti, specie se siguardano le preoccupanti macchie di ruggine sullearcate, sintomo che in qualche punto l’ìntonaco haceduto. Pur da profani, questo aspetto ci sembra al-quanto preoccupante, pur se apparentemente nes-suno sembra curarsene. Sarebbe quindi il caso disollecitare Anas e Ministero delle Infrastrutture arelazionare in merito allo stato di salute della strut-tura, e su eventuali interventi di risanamento e con-solidamento che dovessero rilevarsi necessari.Staremo a vedere cosa accadrà, nel mentre rim-piangiamo i pochi anni in cui lo stesso era statoesaltato da una bellissima illuminazione artistica,voluta dall’allora presidente dell’amministrazioneprovinciale Michele Traversa. Illuminazione riatti-vata poi dalla Giunta Olivo ed oggi nuovamente as-

sente. Ridare dignità al Ponte Morandi, quindi,deve essere uno degli obiettivi dei nostri ammini-stratori, perché in altre realtà si valorizzano oltre-modo opere ben più insignificanti allo scopo diattrarre turisti e tenere alta l’attenzione generale.Una celebrazione, quindi, meritata ma sottotono,per i 50 anni del nostro simbolo, al quale augu-riamo almeno altri cento di questi giorni. Infine, cisia consentito di ricordare le decine di persone chein tutti questi anni hanno purtroppo scelto le arcatedel ponte Morandi per porre fine ai propri giorni.Drammi personali e tragedie familiari che ci sem-bra giusto ricordare, con il dovuto rispetto.

I 50 anni del Ponte Morandi di Clap

il ponte “bisantis” detto Ponte morandi

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02/09/2012 06/01/20131ª giOrnata

AvELLINO - PRATO

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09/09/2012 13/01/20132ª giOrnata

ANDRIA BAT - PISA

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16/09/2012 20/01/20133ª giOrnata

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NOCERINA - LATINA

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23/09/2012 03/02/20134ª giOrnata

ANDRIA BAT - PERUGIA

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30/09/2012 10/02/20135ª giOrnata

AvELLINO - BARLETTA

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07/10/2012 17/02/20136ª giOrnata

ANDRIA BAT - SORRENTO

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GUBBIO - BENEvENTO

NOCERINA - PERUGIA

PISA - CARRARESE

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14/10/2012 03/03/20137ª giOrnata

AvELLINO - PERUGIA

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CATANzARO - NOCERINA

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28/10/2012 10/03/20138ª giOrnata

ANDRIA BAT - LATINA

FROSINONE - BARLETTA

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PISA - CATANzARO

PRATO - GUBBIO

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04/11/2012 17/03/2013 9ª giOrnata

AvELLINO - SORRENTO

BARLETTA - ANDRIA BAT

BENEvENTO - PRATO

CATANzARO - FROSINONE

GUBBIO - vIAREGGIO

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11/11/2012 24/03/201310ª giOrnata

BENEvENTO - PAGANESE

CARRARESE - GUBBIO

FROSINONE - PISA

NOCERINA - AvELLINO

PERUGIA - CATANzARO

PRATO - LATINA

SORRENTO - BARLETTA

vIAREGGIO - ANDRIA BAT

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18/11/2012 07/04/2013 11ª giOrnata

ANDRIA BAT - CARRARESE

AvELLINO - GUBBIO

BARLETTA - PAGANESE

CATANzARO - PRATO

LATINA - BENEvENTO

NOCERINA - vIAREGGIO

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02/12/2012 14/04/201312ª giOrnata

AvELLINO - LATINA

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09/12/2012 28/04/201313ª giOrnata

ANDRIA BAT - AvELLINO

BARLETTA - CARRARESE

CATANzARO - SORRENTO

FROSINONE - PAGANESE

LATINA - GUBBIO

NOCERINA - BENEvENTO

PERUGIA - vIAREGGIO

PISA - PRATO

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16/12/2012 05/05/201314ª giOrnata

AvELLINO - CATANzARO

BENEvENTO - PISA

CARRARESE - NOCERINA

GUBBIO - ANDRIA BAT

PAGANESE - LATINA

PRATO - PERUGIA

SORRENTO - FROSINONE

vIAREGGIO - BARLETTA

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22/12/2012 12/05/201315ª giOrnata

ANDRIA BAT - PRATO

BARLETTA - BENEvENTO

CATANzARO - GUBBIO

FROSINONE - vIAREGGIO

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NOCERINA - SORRENTO

PERUGIA - PAGANESE

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Page 23: CATANZARO vs Frosinone

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marCatOri

5 reti: Favasuli F. (Pisa), Perez L. (Pisa).4 reti: Altinier C. (Benevento), Barraco D. (Latina), Magnaghi S. (Viareggio), Politano M. (Perugia), Scarpa F. (Paganese).3 reti: Biancolino R. (Avellino), Castaldo L. (Avellino), Evacuo F. (Nocerina), Ganci M. (Frosinone), La Mantia A. (Barletta), Tulli G. (Pisa).2 reti: Aurelio S. (Frosinone), Calamai M. (Viareggio), Carboni S. (Catanzaro), Catania E. (Avellino), Ciofani D. (Perugia), Corsetti C. (Sorrento),Cottafava M. (Latina), Dezi J. (Barletta), Fernandez M. (Paganese), Fioretti G. (Catanzaro), Galabinov A. (Gubbio), Gerevini G. (Viareggio), Ger-minale D. (Benevento), Girardi D. (Paganese), Innocenti R. (Andria), Kolawole Oyelola A. (Latina), La Rosa F. (Andria), Mazzeo F. (Nocerina),Napoli A. (Prato), Negro M. (Nocerina), Rantier J. (Perugia).1 rete: Barberis A. (Pisa), Barbuti R. (Barletta), Borghetti P. (Catanzaro), Bottone D. (Frosinone), Busce' A. (Pisa), Calvarese E. (Paganese),Carrus D. (Frosinone), Cesaretti C. (Frosinone), Cesarini A. (Sorrento), Comini F. (Andria), Corvesi A. (Prato), Cruz Pereira S. (Catanzaro), DeAgostini M. (Prato), De Angelis G. (Avellino), Di Tacchio F. (Perugia), Esposito G. (Perugia), Garufo D. (Nocerina), Ghinassi T. (Prato), GiovincoG. (Viareggio), Gucher R. (Frosinone), Lanteri L. (Andria), Maltese D. (Viareggio), Mancosu M. (Benevento), Mancuso L. (Carrarese), Marchi E.(Benevento), Mascolo G. (Andria), Masini S. (Catanzaro), Merini M. (Carrarese), Merino R. (Nocerina), Montini M. (Benevento), Papasidero M.(Catanzaro), Pedrelli I. (Benevento), Pellegrini E. (Viareggio), Radi A. (Gubbio), Rizzo L. (Pisa), Rogero R. (Frosinone), altri...

top 11 dell’8ª giornata

RUOLO CALCIATORE CLUB vOTO M/v GOAL STAG. MIGLIORE STAGIONE

Port. Marruocco Paganese 7 6,75 6 2007/2008 Cagliari serie A 5 presenzedif. Carnesalini Viareggio 7 6,75 0 2011/2012 Viareggio 1ª div. 32 presenze, 1 goaldif. Radi Gubio 6,5 6,5 2 2011/2012 Portugraro 1ª div. – 31 presenze, 5 goaldif. Sabato Pisa 7 6,75 0 2007/2008 Catania, serie A - 19 presenze Cent. Favasulli Pisa 7,5 6,75 5 2003-2004 Ascoli, serie B – 14 presenze, 1 goalCent. Buscè Pisa 7 7 1 2006/2007 Empoli Serie A 35 presenze 4 goalCent. Scarpa Paganese 7,5 6,75 4 2007/2008 Salernitana serie B – 37 presenze, 6 goalCent. d’Angelo Avellino 7 6,25 0 2011/2012 Avellino 1ª divisione – 30 presenze, 4 goalAtt. Politano Perugia 7 7 4 Prima stagione da professionistaAtt. Ganci Frosinone 7,5 6,5 3 2003/2004 Treviso serie B – 37 presenze, 15 goalAtt. Cesarini Sorrento 7 6 1 2011/2012 Viareggio 1ª div. – 32 presenze, 3 goalAll. Grassadonia Paganese 8,5 7 2011/2012 – Paganese, promozione in 1ª divisione

LA CLASSIFICA

SquAdRE

in CASA FuORi CASA  tOtALi GOL RiGORi

Casa Fuori tot. RF RC

G V n p G V n p G V n p R S R S R S t R t Rpunti

Frosinone 16 5 4 1 0 3 1 1 1 8 5 2 1 10 5 1 1 11 6 2 2 4 4

Latina 16 3 2 1 0 5 3 1 1 8 5 2 1 2 0 7 5 9 5 2 2 1 1

Pisa 15 4 3 1 0 4 1 2 1 8 4 3 1 12 5 4 4 16 9 4 4 1 1

Gubbio 14 4 3 1 0 4 1 1 2 8 4 2 2 4 1 1 3 5 4 2 2 1 1

Perugia 13 4 3 0 1 4 1 2 1 8 4 2 2 8 3 3 4 11 7 0 0 1 1

viareggio 13 5 2 3 0 3 1 1 1 8 3 4 1 8 5 4 4 12 9 0 0 5 5

Avellino 13 4 1 3 0 4 2 1 1 8 3 4 1 4 3 5 4 9 7 5 4 0 0

Paganese 12 4 2 2 0 4 1 1 2 8 3 3 2 3 0 7 6 10 6 1 1 2 1

Benevento 10 3 1 0 2 5 2 1 2 8 3 1 4 3 3 7 5 10 8 1 1 2 2

Nocerina 10 4 1 1 2 4 1 3 0 8 2 4 2 5 7 5 4 10 11 2 1 0 0

Andria 9 4 1 2 1 4 1 2 1 8 2 4 2 3 3 4 4 7 7 1 1 2 2

Prato 9 4 1 1 2 4 1 2 1 8 2 3 3 2 3 4 3 6 6 2 2 1 1

Sorrento 6 5 1 3 1 3 0 0 3 8 1 3 4 4 4 0 4 4 8 0 0 0 0

Catanzaro 5 4 1 1 2 4 0 1 3 8 1 2 5 7 8 2 8 9 16 1 1 2 2

Barletta 3 3 0 1 2 5 0 2 3 8 0 3 5 1 4 6 10 7 14 1 1 3 2

Carrarese 3 4 1 0 3 4 0 0 4 8 1 0 7 2 7 1 9 3 16 1 1 0 0

Legenda: C=In casa T=Totale R=Gol fatti S=Golsubiti RF=Rigori a favore RC=Rigori contro

Page 24: CATANZARO vs Frosinone

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Gare di andata Ris. Marcatori

CATANzARO - BARLETTA 4-3 Carboni (2), Fioretti, Cruz

LATINA - CATANzARO 1-0

CATANzARO - BENEvENTO 1-2 Papasidero

PAGANESE - CATANzARO 0-0

CATANzARO - ANDRIA 0-0

vIAREGGIO - CATANzARO 3-1 Fioretti (rig.)

CATANzARO - NOCERINA 2-3 Masini, Borghetti

PISA - CATANzARO 4-1 Quadri

CATANzARO - FROSINONE - -

PERUGIA - CATANzARO - -

CATANzARO - PRATO - -

CARRARESE - CATANzARO - -

CATANzARO - SORRENTO - -

AvELLINO - CATANzARO - -

CATANzARO - GUBBIO - -

BARLETTA - CATANzARO - -

CATANzARO - LATINA - -

BENEvENTO - CATANzARO - -

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ANDRIA - CATANzARO - -

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CATANzARO - PISA - -

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CATANzARO - PERUGIA - -

PRATO - CATANzARO - -

CATANzARO - CARRARESE - -

SORRENTO - CATANzARO - -

CATANzARO - AvELLINO - -

GUBBIO - CATANzARO - -

Risultati e marcatori giallorossiGare di ritorno Ris. Marcatori

Page 25: CATANZARO vs Frosinone

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Demetrio Lo Giu-dice, conosciuto datutti con un più

confidenziale “DonMimì”, funzionario co-munale reggino, catan-zarese di adozione,iniziò il suo percorso insocietà in punta di piedi,offrendo per pura amici-zia la propria collabora-zione occupandosi dellevarie questioni ammini-strative ed organizza-tive. Era il lontano 1937e sulla massima pol-trona della società gial-lorossa sedeva RiccardoMottola, un indimenti-cato ed indimenticabilepresidente. Don Mimì ricopre il suo ruolo per oltre 35anni, diventando il segretario per antonomasia, per la so-lerzia, l’operosità, il profondo attaccamento alla società eper come riusciva ad interpretare quel compito dirigen-ziale a tutto campo. Fu il più prezioso collaboratore del-l’Avv. Ceravolo, una pedina insostituibile per l’impegnoche prestava con tanta passione al servizio di una societàaffidata nelle mani di un presidente dotato di notevole ca-risma, nonché perfetto conoscitore dell’ambiente calci-stico. Sul suo tavolo, con i giornali sportivi quotidiani,non mancava assieme alla rubrica, la raccolta di indirizzi

di società,di alberghi,di pen-sioni, ditrattorie, inquanto giàcon mesi dia n t i c i p oprenotavaun numerolimitato diposti; orga-nizza tra-s f e r t e ,d i s b r i g apratiche ecorrispon-denze, de-cide gliorari dipartenza e

le coincidenze più giu-ste, fa trovare pronti allestazioni di arrivo i pul-lman che poi trasporte-

ranno i giallorossinegli hotel eallo stadio…il tutto sem-pre con lam a s s i m aprecisioneed efficienti-

smo. Mai chei giallorossi ab-

biano perso un treno,mai un minuto di ri-tardo, anche perchéDon Mimmo li portavain stazione un’ora primadella partenza, giusto

per non correre rischi e stare tranquilli! Conosceva, diquasi tutte le società, la situazione finanziaria e tutto ciògli era utile al momento opportuno, per sondare il ter-reno in previsione di qualche eventuale acquisto o ces-sione. Aveva un armadio con decine di raccoglitori cheestraeva al momento opportuno per accertarsi anchedelle condizioni fisiche dei calciatori; se ad esempioerano stati puniti con giornate di squalifica o se avevanosubito infortuni di una certa gravità. Queste informazionidiventavano nel suo lavoro importantissime, soprattuttoquando riguardavano giocatori che avrebbero potuto farecomodo al Catanzaro. Fece parte dell’organico che neglianni 1958/1959 conquistò la promozione in Serie B maanche, durante la sua 32esima stagione in giallorosso,l’ancor più storica promozione in Serie A durante il cam-pionato calcistico 1970/1971. A Napoli, dopo lo spareggiocon il Bari, memorabile ancora oggi nei cuori dei tifosi,la sua esplosione di entusiasmo. Don Mimmo Lo Giudicerimarrà un personaggio difficilmente imitabile che lascia,nella vecchia società e nei ricordi dei più nostalgici, l’im-magine di un Uomo, di un Amico, di un Segretario cheriuscì ad attirarsi le invidie dei maggiori sodalizi sportivisoprattutto per la conoscenza che aveva del mondo delcalcio. All’interno della nostra associazione, il figlio Vanniricopre il ruolo di Consigliere; i racconti, gli aneddoti ele curiosità legate alla figura del padre, vissuta in queglianni sia come figlio che come calciatore, rendono in tuttinoi il ricordo di questa figura storica sempre vivo e pertale motivo oggi tributiamo a lui questa memoria dovuta.

associazione “Catanzaro nel Pallone”tozzo, lo giudice, masci e bigagnoli

la tessera di libero ingresso di lo giudice (nel cerchio)

Don Mimmo Lo Giudice il “segretario” dell’US Catanzaro 1929

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C 'è una sola palestra in tutto il territoriocatanzarese autorizzata a fare boxesotto l'egida del Coni.

Si tratta della Eagles di Franco Cutruzzolà,boxeur dilettante, grande amante di questadisciplina sportiva che da lui si pratica an-cora secondo i principi di De Cubertain.“Ma tirare di boxe non significa sostenerequei combattimenti all'ultimo sangue o icolpi dei film di Rocky, già dagli anni ottantasono stati introdotti casco e guanti che as-sorbono la maggior parte della forza d'urto.Grazie ai risultati di Cammarelle e di Cle-mente Russo a Pechino, negli ultimi anni ipraticanti la boxe sono aumentati del 40%”...un risultato veramente sorprendente, so-prattutto se si tiene conto delle difficoltà og-gettive che comporta la pratica di questosport.“ I premi non sono differenti da quelli di moltialtri sport, ma l'organizzazione di un incontronecessita il rispetto di norme federali che atutt'oggi, sul territorio, siamo gli unici a poterattuare. Speriamo a breve di aprire almenoaltri due associazioni, una a Lamezia ed unaa Lido, anche per agevolare i tanti ragazzi chegià frequentano la nostra palestra, andandoincontro a mille problematiche. Non ultimaquella che ha visto la soppressione del Co-mitato Regionale sul territorio, sostituito daun unico delegato, a causa del numero di as-sociazioni insufficiente a giustificare la pre-senza di un organo complesso”. E la boxenon è solo sport per uomini duri..“Tra di noi ci sono anche due ragazze, chenon tirano di boxe solo per difesa personaleanzi una di loro è campionessa italiana dellasua categoria. Ma ci vogliono molti anni peraffinare le tecniche, almeno una decina, tant'è

che la carriera di un boxeur è relativamentebreve. I corsi di difesa personale non hannoniente a che vedere con la boxe. Il pugilato tirende davvero un combattente, non ci sonomolti sport assimilabili ... forse il krav maga,nato nelle forze d'attacco americane durantela guerra in Iraq, vi si avvicina. Il pugilato èuno sport vero, i round sono di appena treminuti ma che a volte possono rappresentareun tempo lunghissimo”. La palestra diventaun punto d'incontro , spesso l'unico per ra-gazzi magari considerati difficili, ma che in-vece hanno solo bisogno di essere compresie guidati...e la boxe è questo ed anche dipiù....“Una mamma una volta mi venne a cercareper dirmi che suo figlio mi aveva citato in untema, come il suo punto di riferimento... E'capitato anche che qualcuno si sia perso,magari per avere scelto di proseguire glistudi lontano da casa o anche perché non loabbiamo potuto gestire come meritava, ma lapalestra pullula di ragazzi che sanno di po-tere trovare non solo un sacco o un ring sucui combattere, ma gente disposta a buttareil sangue per inseguire una passione che ri-chiede sicuramente enormi sacrifici. Non tuttipossono permettersi di allenarsi, eppure cer-chiamo di agevolare chiunque voglia avvici-narsi a questo sport, un piccolo mondo chedi fatto è lo stesso in cui si forgiavano gli eroieterni dell'antica Grecia e che non esita ad al-lontanare chi non si adegua al sistema...”Atleti completi i pugili, vita sana e semplice,nessuno sconto a chi non accetta le regole:“Alle Olimpiadi di Roma del 1960, pochigiorni prima dei combattimenti, due pugilifurono allontanati dal villaggio olimpico peraver contravvenuto alle disposizioni: sosti-

tuiti dalle seconde linee, quell'anno arriva-rono quattro medaglie!!! Questo è uno sportche forma l'uomo....peccato che sul territorioci siamo ritrovati da soli: sia l'attività ufficialeche quella ordinaria vengono gestite dai club,ma noi siamo riusciti ad organizzare deglieventi in loco grazie al sostegno di amanti diquesto sport, come Daniele Rossi del gruppoGuglielmo, grazie al quale è stato possibileorganizzare il secondo trofeo Guglielmo Pa-paleo nel mese di luglio”.La risposta per ora è quella offerta dall'Uni-versità che ha previsto un corso di studi at-tinente al pugilato, cosicchè si sono formatitecnici di primo livello, che hanno apertodelle palestre non solo in Calabria , maanche fuori: “A Napoli c'è una palestra apertada uno dei nostri diplomati...”Tra gli iscritti all'associazione c'è chi pro-viene da molto lontano...”Monasterace, So-verato, Cropani....ci raggiungono anche daqueste zone, inutile ribadire che il sostegnodelle istituzioni dovrebbe essere più mar-cato”.E in un'epoca così incerta, la palestraspesso diventa una casa, l'unica alternativaper ragazzi che hanno modo di interfacciarsicon gente di tutti i tipi, compresi quei pro-fessionisti che amano tirare di boxe e cherappresentano sicuramente modelli positiviper chi, e sono tanti, per varie motivazionicercano uno scopo per niente effimero e cer-tamente formativo anche per la propria per-sonalità.

gea brescia

Sul ringdella vita

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Chi di noi, almeno una volta nella suavita, non ha provato a giocare a ping-pong con la convinzione che basti ri-

mandare la palla al di là del tavolo perdefinirsi un giocatore? Salvo poi il fatto che,anche riuscire ad impugnare la racchetta dilegno in modo adeguato, richiede moltissimapratica. A Catanzaro opera una associazionesportiva dilettantistica, che fa capo al prof.Pane, in grado di insegnare tutti i segreti diuna disciplina tanto affascinante quanto tec-nica.“Il ping pong richiede riflessi prontis-simi, la palla viaggia a grande velocità e ledimensioni ridotte del campo non consen-tono la minima distrazione. Operiamo da piùdi 30 anni, inizialmente a livello amatoriale,poi si è cominciato a fare riferimento alla fe-derazione ed oggi i ragazzi sono presentianche nelle categorie nazionali, partecipandoa tornei individuali di categoria, anche se ladifficoltà di potere fruire di locali adeguati co-mincia a rappresentare un serio ostacolo alproseguimento dell'attività. Con gli anni

siamo riusciti a costruire squadre di livello,anche se autofinanziate. ma la mancanza as-soluta di strutture ci ha impedito di fare quelsalto che il materiale umano di cui benefi-ciamo avrebbe bisogno. Siamo ospiti di uncentro sociale, che fa capo al Caffè delle Arti,struttura gestita da una equipe medica ope-rante sul territorio cittadino, ma che non puòulteriormente farsi carico di assicurarci localiadeguati allo svolgimento dell'attività. Rin-grazio l'assessore Concolino per l'interessa-mento e spero che possa risolvere una voltaper tutte questo atavico problema... La nostraè un' associazione affiliata alla federazione,partecipiamo sia ai campionati di C1, che diC2 ed anche a quello di serie D, dove ognisquadra può contare su tre elementi in campoa cui si aggiungono le riserve, per un totaledi circa una ventina di giocatori, ma non ab-biamo uno sponsor ....anche se lo scorsoanno l'associazione che ci ospita ci ha soste-nuto provvedendo a rinnovare le attrezzatureormai obsolete”.

Il rammarico di non essere stati in grado digestire i ragazzi che negli anni si sono avvi-cinati al ping pong, si palesa tra la consape-volezza che si sarebbe potuto e dovuto faredi più.“Purtroppo abbiamo avuto casi di personeche in altre città sono riuscite ad imporsianche a livello nazionale, ed il rimpianto èstato che non abbiamo potuto trattenerli. Ineffetti non incentiviamo l'informativa, consa-pevoli del fatto che non potremmo gestire unnumero importante per come si dovrebbe..Loscorso anno siamo saliti dalla C2 alla C1, unulteriore salto di categorie richiederebbe deicosti che tutt'oggi non possiamo permetterci.Siamo una ventina di persone con un'età chevaria dai 12 anche ai 30 anni; Franco Basilee Giovanni Martino formano i ragazzi, inutilesottolineare che lo si fa per pura passione. Inlocali di fortuna non possiamo effettuare lestesse ore di allenamento a cui si è sottopostiladdove esiste una migliore organizzazione eche ruota intorno alle 25 oresettimanali.....Vorremmo portare un istruttoredi alto livello avendo già dei ragazzini chehanno dei buoni prerequisiti e che abbiamoil tempo di istruire in modo adeguato, ancheperché chi è rimasto, mantiene un livellomedio-alto di preparazione.“L'ultima vittoria a Reggio ci ha caricato,masappiamo che non possiamo salire due annidi seguito”... a meno che non si realizzino lecondizioni che possano finalmente ricono-scere al ping pong catanzarese quella dignitàche i suoi atleti guadagnano sul campo giàda molto tempo.

gea brescia

la formazione della serie C1 nazionale

la formazione della serie C1 regionale

Una racchettapesante

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Adistanza di due mesi, ritroviamo con immensopiacere il Responsabile del Settore Giovaniledel Catanzaro Calcio, Carmelo Moro. Fac-

ciamo un pò di fatica a distinguerlo in mezzo ad unamiriade di ragazzini giallorossi, orgogliosissimidella loro casacca, che li rende partecipi di un pro-getto in cui la società investe elementi di spessorema dotati soprattutto di grande cuore e generosità.In effetti Carmelo si confonde tra i suoi “primicalci” che lo circondano e lo chiamano da ogniparte del campo:... “a me, mister, a me”.....A onor del vero i ragazzi sono seguiti da più di uno,del resto sono tanti i piccoli che hanno risposto al-l'invito della neonata Scuola Calcio del Catanzaro;Domenico Gallo si prende cura dei Piccoli Amici,che comprendono i ragazzi tra il 2004 ed il 2008,Fabio Putrone segue gli Esordienti, mentre Car-melo Moro fa da chioccia ai pulcini.“Devi essere un amico, un pediatra, un compagnodi giochi....l’obiettivo primario è farli divertire estare a proprio agio; il loro benessere è il motivoper il quale questa scuola calcio è stata istituita...una scuola calcio che non deve essere una me-teora, e che mira a farli crescere, consentendo lorodi migliorare le qualità tecniche, ma soprattutto ca-ratteriali. E per questo è fondamentale il lavoro si-nergico con le famiglie, come anche la

comunicazione, perché spesso un genitore scoprela grandezza di suo figlio anche grazie allo sport”.Per ora devono solo divertirsi e così, quando sa-ranno passati al settore agonistico, saranno ingrado di mostrare quel carattere richiesto nei tor-nei Beretti, Allievi e Giovanissimi, dove anche la fi-gura dell'arbitro contribuirà a fare lorocomprendere la valenza di una scuola calcio cheavrà trasmesso con efficacia il senso delle regolee lo spirito dello sport sano.“Ogni età va vissuta per quella che è: i ragazzi sonodivisi per fasce di età proprio perchè, in questa fasedella crescita, uno o due anni rappresentano unabella differenza, e non si può non tenerne conto...”“Per ora è ancora consentito che qualcuno dei piùgrandi giochi con i più piccoli, ma urge una mi-gliore definizione dei gruppi...”.. che avverrà te-nendo conto delle esigenze dei ragazzi, ma ancheall’insegna di una più equilibrata gestione di tuttala scuola calcio.Seguiremo questi piccoli calciatori nei loro campio-nati, anzi ci auguriamo che quanto prima riescanoa trovare un impianto in grado di ospitare i loro in-contri. I pulcini giocano con squadre di sette ele-menti, gli esordienti ne mandano in capo nove.Magari se ci fosse anche il campo, lo spettacolo sa-rebbe certamente assicurato.

Scuola di calcio, scuola di vita di Gea Brescia

Carmelo moro in alcune fasi di allenamento della scuola calcio

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