Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

20
ASSOCIAZIONE ONLUS PADOVA VIC. SANTONINI 12 ASSOCIAZIONE ONLUS N. 151 - 1 DICEMBRE 2008 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D.L. 353 / 2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2, DCB PADOVA CASA DEL FANCIULLO N ATAL E : a bbraccio d i f rate r n i Il M elograno continua a c rescere Buo n N atale e g ioioso Anno N uov o !

description

Pubblicazione della Casa del Fanciullo Onlus - Padova

Transcript of Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

Page 1: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

ASSOCIAZIONEONLUS

PADOVAVIC. SANTONINI 12

ASSOCIAZIONEONLUS

N. 151 - 1 DICEMBRE 2008 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALED.L. 353 / 2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46)ART. 1, COMMA 2, DCB PADOVA

CASA DELFANCIULLO

NATALE: abbraccio di fraternità

Il Melogranocontinua

a crescere Buon Natale

e gioiosoAnno Nuovo!

Page 2: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

IN QUESTO NUMERO

2

IL DIRETTORE

a qualche annonella nostra Casa è

in corso una trasforma-zione nell’accoglienza deiragazzi. All’interno dellanostra associazione, con ilMelograno, a fronte dinuove forme di difficoltàe di povertà, si è allargatoil campo del servizio, per-ché da quest’anno è pre-vista anche l’accoglienzadei bambini delle ScuoleElementari, oltre ai giova-ni delle Medie e dei primidue anni delle Superiori.Abbiamo valutato lenostre forze e abbiamodeciso che la cosa si pote-va fare; così, senza parti-colari clamori, il nostroprogetto di assistenza aigiovani si articola ulte-riormente e si espande.

Vivere giorno dopogiorno a stretto contattocon gli adolescenti non è

IL BENE NON FARUMORENel silenzio al prossimoimpegniamo le nostre capacità e inostri talenti, certi che ben pocoriusciamo a realizzare se nonconfidiamo nella Provvidenza.

AssociazioneCASA DEL FANCIULLO - ONLUSVic. Santonini 12, 35123 PadovaC/C postale n. 10339356;C.C. bancario n. 907701EAgenzia 16 - Cassa di Risparmiodi Padova e RovigoABI 06225CAB 12197CIN 0Per destinare il 5 per milledell’IRPEF: C.F. 80039540283Telefono: 049/8751075Fax: 049/[email protected]@[email protected]. 151 - 1 Dicembre 2008Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004n. 46) - Art. 1, Comma 2, DCB Padova

Direttore:Don Orlando GaliazzoDirettore Responsabile:Mons. Antonio BarbieratoAutorizzazione del Tribunale diPadova n. 29 con decreto del 24-10-1949. Imprimatur Patavii, DaniloSerena, Vic. Gen.I dati forniti dai socidell’Associazione Casa del Fanciullovengono utilizzati esclusivamenteper l’invio del giornale e non vengo-no ceduti a terzi per alcun motivo.Stampa: Mediagraf S.r.l.,Noventa Padovana (Padova)Redazione:Matteo Berto, Bruno Brizi,Agostino Coppe, Daniela Pipinato,Marangoni Renato, Gianni RampazzoCollaboratori:Fausto Angeli, Chiara Gaiani, CarloLotto, Clara Zotta, Elisa Bettio,Filippo Lazzaro,

Foto: Archivio Casa del Fanciullo,Luigi PerseghinQuota annua di adesione: € 10.00Sostenitore: € 30.00

IL DIRETTOREIl bene non fa rumore 2di don Orlando

L’AUGURIOUna grande gioia 4a cura del Direttore

IL MELOGRANOBenvenuti al MelogranoBimbo 5di Daniela Pipinato

Solidale sarai tu! 6di Elisa Bettio

Rosolina Mare 2008: tra tuffi, sprazzi e giochi 7a cura degli Educatori

Quando il sonno cede il posto... al brivido! 9di Veronica Murroni

MAPPAMONDOIl mondo in casa... 11a cura di padre Renato Zilio

VITA DELLA CASAHai un alloro sul collo. Ti sei laureato, per caso? 15 il Solito Ignoto

NELLA LUCE DI DIORicordando don Giulio 16 Le affettuose premure di sorella Noridi Bruno Brizi

COMUNICAZIONIRaccolta di ricordi e giudizi 19su don Giuseppe Paccagnella a cura della Redazione

Don Renato: Monsignore... ma non troppo! 19a cura degli Amici della Casa

D

Page 3: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

3

facile. Il mondo è cambia-to e presenta nuovi stili divita, talvolta particolar-mente licenziosi, che igiovani subito assumonocome modelli. Di qui ledifficoltà di una proposta“positiva” che si ispiri aiprincipi etici; i nostri edu-catori e volontari cercanotuttavia di sostenerla e siprodigano affinché iragazzi si comportino inmodo corretto nel rappor-to con gli altri.L’équipe del Melogra-no ce la mette tutta; allabase del suo percorso for-mativo ed educativo c’ècompetenza, dedizione etanta voglia di fare delbene. Nell’accompagnare

la crescita dei ragazzi,alla lunga, e con tantapazienza, gli educatoririescono ad ottenerequalche risultato. Essisono convinti che anchenei giovani ospiti dellaCasa ci sono valori, talen-ti e potenzialità notevolida incoraggiare e coltiva-re; rimanendo loro a fian-co, facendoli riflettere edevidenziando i loro picco-li progressi, i ragazzi pos-sono cambiare il loroatteggiamento e migliora-re il proprio comporta-

mento.Gli educatori e ivolontari sono impegnaticon i distinti gruppi degliospiti affidati al Centro, esotto la loro responsabilitàsi adoperano alla forma-zione dei singoli, ispiran-do fiducia nei piccoli eincoraggiando lo sviluppodell’espressione delle lorocapacità, nel rispetto delleregole da seguire per

agire e muoversi bene congli altri. Il loro obiettivo è quellodi far sì che, quando essisi ritroveranno adulti, difronte a grandi sfide evarie opportunità, non silascino cadere nelle trap-pole della nostra societàche spesso sacrifica l’indi-viduo al profitto, al poteree al denaro facile che dàorigine alla corruzione ealla malavita.Le buone maniere e isani principi, che stannoalla base dell’azione deglieducatori, devono deter-minare un clima di fiduciar e c i p r o c a ,caratteriz-zare lacondotta ditutti, grandie piccoli,aprire nuoviorizzonti allesperanze dellavoro pa-ziente ecostante chepunta sul risul-tato di una for-mazione che sviluppi efaccia maturare le capa-cità dei ragazzi, affinchéemerga il meglio che c’èin loro e perché siano fortidi fronte alle malvagità ealle ingiustizie.La nostra associazionevaglia la scelta delle per-sone che affiancano i gio-vani ospiti. Queste

Un giorno saremo premiatisoprattutto per il bene chesiamo riusciti a condividere.

Page 4: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

persone devono mettersisempre in gioco, anzituttocon l’esempio, e poi conla disponibilità e l’azioneconcreta nel momentoeducativo, che richiedecostanza e creatività nel-l’elaborare nuove occa-sioni e nuovi programmi.Possono trovarsi di frontea situazioni difficili, maqueste non devono scalfi-re minimamente il loroatteggiamento di ottimi-smo, non devono mortifi-care la speranza in lororiposta per la crescita deiragazzi di cui si stannooccupando.Per la nostra Casa, essidevono trovare sostegnoin Dio, amore e padre chenon abbandona mai i pro-pri figli; con la fiducia cheriponiamo in Lui, trove-ranno la luce che li faràuscire dalle situazioni cri-tiche; con la pazienza el’umiltà sapranno daresicuramente risposte ade-guate.In verità, l’accoglienzae l’ospitalità verso il pros-simo fanno parte di quel-l’amore che, come cristia-ni, siamo chiamati adesercitare in quanto figlidi Dio. L’origine dell’a-more verso il prossimo sitrova nella Bibbia, ma èrichiamato a gran voce nelVangelo; questo amorecontraddistingue la storiadella Chiesa fin dalle sue

origini; se ad esso confor-miamo il nostro stile divita, sarà cosa utile per lasocietà in cui viviamo,perché sentiamo il biso-gno di una vita onesta incui si affermino i valoriche aiutano l’uomo a tro-vare concordia e pace. Modelli da imitare…

lungo i secoli la Chiesa cene ha additati molti; sta anoi impegnarci allo stessomodo per il bene del pros-simo. L’amore che Gesùci ha indicato e propostodi esercitare è anche unvero dono, che si aggiun-ge ad altri; un giorno sare-mo ricompensati soprat-

tutto per il bene che abbia-mo condiviso. Nel servi-zio al prossimo impegnia-mo le nostre capacità, inostri talenti, ma saremopiù efficaci se disporremodell’aiuto del Signore econfideremo nella Prov-videnza divina.don Orlando4

L’ AUGURIO

Il Natale ci aiuta capire che Dio è con noi. Gesù ha realizzato un patto dibontà suprema: l’alleanza di Dio con l’uomo. Egli non ci abbandonerà mai e cichiama a confidare nel suo aiuto in ogni momento.

Il Natale infonde in noi una grande gioia, perché con l’Incarnazione del Figliodi Dio sulla terra - una vera svolta epocale - ci è stato donato l’Amore della ricon-ciliazione che cancella il peccato. Gesù è venuto perché il mondo si salvasse; labontà infinita di Dio ha fatto sì che il Figlio suo, Gesù, nascesse come noi e com-parisse in terra per riscattare ai suoi occhi tutte le azioni dell’uomo, facendo par-tire una nuova storia.

Sì, cari amici lettori, Gesù è il Salvatore; il Bambino che contempliamo nellagrotta durante la celebrazione del Santo Natale è il dono della salvezza; facen-dosi uomo, Dio ha reso degna la nostra vita facendola partecipe della sua figlio-lanza. Ha aperto a noi il varco della vera vita, ci ha comunicato lo splendore diuna speranza che supera tutti i mali che ci possono affliggere.

Gesù viene ancora in questo Natale, ci sprona a crescere al meglio e ad affron-tare con maggior coraggio il nostro cammino.

Egli illumina le nostre coscienze, ci libera dal male, continua ad offrirci lagrazia per rinnovare lo spirito e migliorare il nostro stile di vita con una condot-ta virtuosa e caritativa. Accogliamo conentusiasmo il Natale di Gesù: sia per noi la sorgente di una esistenza più consa-pevole, più certa, piùvera, più bella.

Auguriamo atutti di ritrovarsiconvinti in que-sto impegno.Felice Natale eBuon Anno2009 a tutti.

Il Direttore

UNA GRANDE GIOIA PER L’UMANITÀ

“Adorazionedei Magi”

di OrlandoSorgato.

Page 5: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

5

IL MELOGRANO

envenuti al Melogra-noBimbo: questo ilcartello di benvenuto cheaccoglie i bambini delleElementari all’ingressodella loro stanzetta chenelle prossime settimaneassumerà tutte le sfumatu-re accoglienti grazie ad unlaboratorio del colore gui-dato dall’artista Anna…Eh sì, finalmente dasettembre di quest’annoabbiamo aperto le portedei nostri Centri anche ainostri amici più piccoli,accompagnati nei loropomeriggi dalla fantasia edeterminazione di Luisa!L’avvio del nuovo

Centro è stato reso possi-bile grazie ad un finanzia-mento del Centro ServiziVolontariato della Pro-vincia di Padova, cheancora una volta confermail sostegno nei progettieducativi che riguardano iminori e le loro famiglie. Con l’offerta formativaai bambini della scuolaprimaria, si completa laproposta educativa delCentro Melograno: dai 6

ai 18 anni in spazi e con-testi diversificati per età,offriamo quotidianamenteun servizio di mensa,laboratori espressivo-ricreativi, due ore di stu-dio dedicate ai compiticon il supporto di educa-tori e di insegnanti dellevarie materie, attivitàsportive nell’ampio spa-zio della palestra… il tuttoguidato da un’équipe dieducatori preparati e

appassionati, che costan-temente seguono i ragazzie rendono possibile unlavoro qualificato grazieanche al contatto quotidia-no con le famiglie, con lescuole frequentate dairagazzi e con i vari servizisocio-sanitari che talvoltaruotano attorno alla fami-glia. Accanto all’attivitàquotidiana con i ragazzi,viene poi offerta la possi-bilità di consultare losportello di orientamentoscolastico gestito dallaprof.ssa Raise e lo sportel-lo psicologico rivolto airagazzi ma soprattutto allefamiglie gestito dalladott.ssa Maschio. Per i ragazzi iscritti alMelograno l’accesso aglisportelli è gratuito; per gliesterni che ne dovesserofare domanda, verràrichiesto un piccolo con-tributo per l’Associazio-ne.Nel corso dell’annovengono poi organizzateattività inerenti l’am-

BENVENUTI AL MELOGRANOBIMBODallo scorso settembre abbiamo aperto le porte dei nostri Centri anche aibambini delle Elementari, accompagnati nei loro pomeriggi dalla fantasia e determinazione dell’équipe dei nostri qualificati operatori.

B

Page 6: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

6

IL MELOGRANO

bito formativo, per rispon-dere sia al bisogno di for-mazione continua presen-te nelle professioni educa-tive, che per offrire occa-sioni di aggiornamento econfronto per i genitori… Queste proposte sonoconcretizzabili grazie allapartecipazione di bandidel Centro Servizi Volon-tariato della Provincia diPadova; pertanto la lorofrequenza o la diversatipologia delle attivitàproposte dipende propriodalla possibilità e dal tipodi finanziamento ricevuto.C’è un altro grandeprogetto in cantiere, chemira a rispondere ad unbisogno presente sul terri-torio che riguarda ancora ipiù piccoli! È ancora pre-maturo parlarne… aspet-tiamo la conferma delfinanziamento e, se cisarà, ne parleremo conpiacere nel prossimonumero!Dopo i Centri Melo-grano e MelogranoPiù,anche con il Melograno-Bimbo e con i progetticomplementari si cerca dicogliere e seguire l’ereditàlasciataci dal fondatoredon Giuseppe Paccagnellache instancabilmente ripe-teva: “I piccoli, non possodimenticarli: sapeste co-me li ricordo, li penso e liseguo!”. Daniela

olidale sarai tu!” è ilmotto che ha accom-pagnato la 5a edizionedella Festa provinciale delVolontariato, che si è svol-ta domenica 28 settembre2008 nelle piazze del cen-tro storico di Padova. Lamanifestazione ha coin-volto in un solo giorno piùdi trecento realtà delsociale che operano nellanostra provincia. L'obiettivo della Festa èdi coinvolgere aziende,imprese sociali, associa-zioni e privati cittadiniaffinché possano sentirsi

solidali e parte attiva nelterritorio. Alle 10.00 anche ilCentro educativo “Melo-grano” era in Piazza deiSignori ad allestire il suogazebo espositivo con ilprezioso contributo e iltalento creativo di educa-tori, ragazzi/e che fre-quentano il dopo-scuola,tirocinanti e volontari delServizio Civile. La mani-festazione è stata un'occa-sione preziosa per illustra-re le attività dei Centri epresentare le nuove pro-poste, per incontrare le

famiglie e per fare cono-scenza con persone dispo-nibili ad offrire parte delproprio tempo e le propriecompetenze a serviziodegli altri. Nell'arco dellagiornata abbiamo incon-trato nuovi volti, nuoverealtà, con cui ci auguria-mo di poter collaborareprossimamente. È stataun'esperienza arricchente,una festa che ha reso visi-bile l'impegno e la passio-ne verso il prossimo conl'allegria e la gioia dellostare insieme. Come coordinatrice-educatrice del “Melogra-no Più” colgo l'occasioneper ringraziare tutti ivolontari e i collaboratoriche il pomeriggio seguonoi nostri ragazzi conprofonda sensibilità emotivazione, spinti daldesiderio di rendersi utili edi impegnarsi per gli altri.Elisa Bettio

SOLIDALE SARAI TU!Alla Festa Provinciale del Volontariato, tenutasi a fine settembre nellePiazze del centro storico di Padova, fra le oltre trecento realtà del socialepresenti non poteva di certo mancare l’Associazione Casa del Fanciullo.

“S

Page 7: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

7

IL MELOGRANO

a sabato 21 a sabato28 giugno 2008, noieducatori insieme airagazzi del Melo e delMelo +, abbiamo condivi-so una straordinaria setti-mana al CampingRosolina Nord, nella loca-lità balneare di Rosolina.Siamo partiti con l’en-tusiasmo alle stelle e lavoglia di festeggiare final-mente, e dopo un interoanno di duro studio, l’an-no scolastico. Abbiamo“abitato” per una settima-na in quattro bungalowsautonomi, ma tutti vicinitra loro, ognuno dotato diuna propria cucina, bagnoe letti a castello.La sveglia suonava lamattina all’alba delle 8.30con il dolce rumore deicoperchi delle pentolesbattuti dal nostro alza-bandiera Enrico!Ed ecco l’inizio dellagiornata: a turno ognunosi occupava di preparare la

colazione, pronta per tuttialle ore 9:00 con caffèfumante e biscotti… per-ché, si sa, Pippo se nonprende il caffè nonparte….Altri ragazzi volontari,poi, lavavano e asciugava-no le stoviglie che eranocosì già pronte per il grup-po addetto alla prepara-zione del pranzo. Unasquadra eccezionale!Dopo colazione, tutti inpiscina con le gare di tuffio in spiaggia ad abbron-zarsi al sole. Attenzione,però, alle scottature (tiricordi vero, Cosmin?) ealle punture di zanzara: uncapitolo va doverosamen-te aperto su questo argo-mento: quante zanzare!Insetti bionici, modificatigeneticamente per resiste-re all’autan e agli zampi-roni…. (il primato vacomunque a Carola conben 30 punture sullaschiena realizzate in

ROSOLINA MARE 2008:TRA TUFFI, SPRAZZI E GIOCHIIl camposcuola nella località marina è stato un’esperienza davvero specialeche ha permesso ai ragazzi sia grandi che piccoli di potersi conoscere e“vivere”- in un modo completamente nuovo e unico - la quotidianità.

D

Page 8: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

IL MELOGRANO

8

una sola serata)… Menomale che c’erano lecreme, gli adorati impac-chi d’acqua gelata sulleschiene doloranti e i grat-tini del dopo cena (vediMoreno).Come dimenticare, poi,le partite di beach volleyin spiaggia e i terribili“battesimi della sabbia”:Tricheco (per chi non losapesse, parliamo sempredi Enrico) scrutava le suevittime da lontano e nonera mai sazio fino a quan-do la sepoltura non eraultimata. E poi all’una tutti atavola affamati! E dopoun pranzo abbondanteun’oretta all’ombra perriposare in santa pace eritrovare le energie per ilpomeriggio… guai a nonfar riposare Pippo!Tra un pisolino e unapartita a scala 40...(Danieleeeee!) i nostripomeriggi continuavanosempre tra la spiaggia e lapiscina. Ma il momentomigliore che tutti i ragaz-zi aspettavano era quellodei balli di gruppo che l’a-nimazione del campingproponeva a bordo piscinatutti i pomeriggi alle17.30. Con la nostra ener-gia facevamo ballare tuttiquanti, sia dentro chefuori dall’acqua (grazie alfascino di Luana, Danieleha scoperto la sua voca-

zione per la discoteca). Prima di cena tutti infila alla doccia e di corsa atavola per gustare i piattidei nostri magnifici cuo-chi Jouness detto HULIOed Enrico detto TRIKKI.Da dimenticare glischerzi agli educatori abase di sale nel caffè ecubetti di patate nellamacedonia (Dai, però;Clara, sei cascata comeuna pera!)Ed ecco il momentomigliore della giornata: lanotte! Serate di animazio-ne, bagni di mezzanotte,dormite sotto le stelle, 4salti in discoteca e in salagiochi, gare di velocità abordo dei risciò e tutti albar della spiaggia a segui-re e tifare gli azzurri per imondiali…Il camposcuola è statoun’esperienza davverospeciale che ha permessoai ragazzi sia grandi chepiccoli di potersi conosce-re e “vivere” in un modocompletamente nuovo eunico la quotidianità.Credere fino in fondonella possibilità di poterrealizzare questa esperien-za ci ha reso educatoriancora più determinati eappassionati. Un abbrac-cio a coloro che con noihanno condiviso questasettimana meravigliosa! Gli educatori

UN GRAZIE PARTICOLAREUn grazie in particolare va:A Hulio per il mitico panino con frittata e cipolleA Trikki per le sabbiature alle educatrici... un po’

di peeling fa sempre bene!A Moreno per aver scoperto la tua natura di bal-

lerino di salsa!Ad Angela ed Elisa per essersi proposte come bal-

lerine di salsa… con Moreno.A Daniele per l’allegria ritrovata grazie ai sorrisi

di Luana.A Carola e Giorgia per i consigli sull’abbiglia-

mento e le acconciature.A Renna e Ricky per le vostre fughe ogni volta che

si doveva lavare i piatti.A Cosmin per aver detto “dopo questa esperien-

za… il melograno è una fantasticata”.A Jabir per aver capito che con le lenti a contatto

non c’è feeling…A Ilham per aver ballato ogni canzone sempre a

ritmo… il tuo però!A Jacopo per aver perso la maglietta più bella

durante una corsa… con il risciò.E non per ultimi… a tutti noi educatori, Filippo,

Clara, Luisa, Irene, Veronica, Elisa!

Page 9: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

9

a notte tra il 31 otto-bre e il primonovembre, nota come lanotte di Hallowen, ilCentro Educativo Melo-grano ha subìto una tra-sformazione.L’intenzione degli edu-catori era di organizzarequalcosa di bello per iragazzi, qualcosa che loroavrebbero ricordato e chesoprattutto non si sarebbe-ro mai aspettati. Così è nata l’idea difesteggiare la ricorrenzadi Hallowen, non tantointesa come festa da cele-brare, quanto piuttostocome occasione di incon-tro e divertimento, comesorpresa. Per questo motivo l’é-quipe educatori si è messaall’opera, trasformandogli spazi diurni in labirintisegreti infestati da bam-bole che penzolavano dalsoffitto, per creare misteroattorno a quei luoghi che

quotidianamente i ragazziconoscono e vivono. Èaccaduto così che le auledi studio son diventateambienti per dormire eper sognare tra i cuscini. Dopo aver stabilito laregola di non accendereluce alcuna, ha avuto ini-zio una caccia al tesoro disquadra, in cui ciascuncomponente potesse esse-re d’aiuto agli altri persvelare gli indizi, affinchétutti insieme trovassero ilbottino di caramellenascosto. Sarà stato per la crea-tività degli scheletri, deivampiri e dei fantasminotturni in cui i ragazzisi erano mascherati chepresto missione è statacompiuta, svegli-

QUANDO IL SONNO CEDE IL POSTO... AL BRIVIDO!La notte di Hallowen è trascorsa al Melograno tra scherzi e risate: unasimpatica opportunità per conoscere gli altri in una situazione insolita. Poi, al lunedì, tutto è tornato come prima, ma con una certezza in più.

IL MELOGRANO

L

La notte di Hallowen il Centro Educativo

Melograno ha subìto unasimpatica trasformazione!

Page 10: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

IL MELOGRANO

10

ando la fame di tutti. Eallora di corsa a mangiare,mentre qualcuno saltandofaceva acrobazie sui mate-rassi e qualcun altro scap-pava da una strega… perpoi appisolarsi insiemeguardando un film. Così è trascorsa la nottedi Hallowen al Melogra-no, tra scherzi e risate,all’interno di un ambientecondiviso, in cui poterpassare il tempo dellanotte con gli amici, crean-do l’opportunità di scopri-re e conoscere gli altri inuna situazione insolita. Questo è stato motivodi gioia e entusiasmo pertutti, la voglia di stare incompagnia superava quasiquella di dormire… anchese poi, dopo tanto stancar-si, ognuno ha preso sonno. Fattosi mattino sullenote musicali di canzoniche lo stereo spargeva tra icorridoi, pian piano ci si èsvegliati desiderosi di ini-ziare a raccontare, allaluce del giorno, quel cheera stato vissuto poche oreprima e che già stavadivenendo esperienzacomune. Perciò a colazione sicercava di distinguere chiera colui che russava,quell’altro che nel buiocalpestava i compagnioppure l’educatore “gua-stafeste” che a notte inol-trata chiedeva il silenzio.

In tal modo il buonu-more ha scaldato il risve-glio, lasciando in ciascunoil gusto del giorno che ini-zia, della notte che ormaiè finita e un pizzico di tri-stezza per il momento deisaluti. Dopo aver ripiegatocoperte, ritirato candele efestoni, è iniziato il rientroa casa propria, nutrendo alcontempo la strana sensa-zione di lasciare un luogoche intanto era divenutopiù familiare.Al lunedì il Melogranoè tornato ad essere illuogo di sempre, sebbenein noi rimanga l’immagi-ne di quella sera, cosicchében sappiamo che ora èdiverso, che il Centro puòsempre serbarci proposteinconsuete, che questopazzerello Melograno puòdare vita a nuove iniziati-ve, ad altri scenari, soprat-tutto che è capace di altrisguardi, di vedere oltre il“luogo comune”, scopren-do nella trasformazione diqualcosa che c’è semprestata il dettaglio particola-re di ciò che si incontraper la prima volta. Da ciò nasce la sensa-zione di poter sperimenta-re la novità e il movimen-to, pur restando dove sipensa che il posto sia lostesso. Veronica Murroni

Che la festa sia riuscita è certificato dal fatto che la voglia distare in compagnia superava assai quella di andare a dormire…

FIOCCO AZZURROIl 29 luglio 2008 è nato PIERGIORGIO di

Chiara Gaiani e Matteo Berto (indimenticabileoperatore della Nostra Casa).

Affidiamo questo piccolo fratellino alla Madredella Divina Provvidenza, nostra patrona, e perlui e per tutti i bambini e le nostre famiglie chie-diamo ogni grazia e benedizione dal Cielo.

Page 11: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

11

MAPPAMONDO a cura di P. Renato Zilio

Presentiamo di seguito tre racconti di vita che P. Renato Zilio ci ha inviato da Londra, dove svolge il suo ministero tra gli immigrati. Gli italiani, i portoghesie i filippini sono i protagonisti di questi episodi: comunità che si raccontano, ed entrano in comunione, attraverso i propri usi e costumi.

IL MONDO IN CASA...la mia domenica a Londra. Al mattino, alla primamessa, è una valanga di portoghesi che invade lachiesa del Redentore di Brixton Road, al CentroScalabrini. La chiesa è zeppa, i bambini sono sedutianche sui gradini dell’altare, ma in fondo c’è ancoragente in piedi, nonostante tutto. “O povo de Deus no

deserto andava” incomincia come un boato trionfale,solido e sicuro, cantato con tutte le fibre dell’anima e unc o m m o v e n t esenso di popolo.È la loro storiache cantano, sto-ria di migrantiportoghesi: ildeserto lo stannovivendo ancora,dispersi comeschegge da unaventina d’anni inu n ' i m m e n s ametropoli. Leggo il Van-gelo sulla vignadel Signore,mentre i chieri-chetti dannosvelti ad ognunoun grosso chiccod’uva nera obianca. L’omeliaè tutta nel racco-mandare loro:masticare lenta-mente, assaporare interiormente, scoprirne il segreto...Dolcezza e amarezza, una dopo l’altra, emergono, così,come le qualità proprie di un'esistenza. È solo un granod’uva, ma è il concentrato del lavoro dell’uomo, dellequalità della terra, delle battaglie di una vigna, di uninnesto e una potatura sofferti, dello sguardo di Dio... Il tutto, una splendida parabola di ogni vita migran-te. Una bella catechesi per questi adulti oggi, che pro-segue poi nelle sale per i loro trecento e venti ragazzi...

Arrancando a fatica, sulle gradinate della chiesa eccoalle 11.00 arrivare... i nostri, gli italiani! Da più di qua-rant’anni vivono a Londra, l’età è ormai ben alta... mala fede pure, fortunatamente. Cantano gagliardi, soprat-tutto gli uomini, provenienti dal nord Italia con voci divecchi alpini. Ci sono solo due bambine sperdute, ma alposto d’onore: sono chierichette. Chiesa discretamentecolma, assemblea calma. Alla fine breve e tranquillaprocessione allaMadonna in unangolo illumina-ta di ceri; qual-che attimo diemozione: ilculto della mam-ma, è vero, faparte della no-stra cultura. E siarriva giusti amezzodì... perl’aperitivo ac-canto, al bardella Missione:rito che i nostriconsumano conpiacere trachiacchiere no-strane. Anchequesto fa partedi noi. La chiesa siriempie e sisvuota lungotutta la giornata domenicale: individui o popoli diver-sissimi si alternano davanti allo stesso Dio, il Dio diAbramo. Dopo tante Missioni che ho incontrato è que-sta una delle rare che ha allargato la sua tenda, facen-dosi la casa di tutti e invitando a sentirti parte di varieculture. Per tutti tu sei il loro “my father” ed è semprequalcosa che ti tocca dentro.E così, nel pomeriggio celebro ancora per un'altragente. Uno stuolo di ragazze filippine entra nella

È

Page 12: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

chiesa degli italiani come un dolcissimo tsunami.Alcune formano una piccola orchestra, altre il coro,altre poi le danze, qualche filippino ancora e... la chie-sa è presto piena! Molte si trovano nelle sale della Missione già dalmattino, perché l'hanno eletta come il loro nido: qui siincontrano, scambiano informazioni, pranzano, canta-no, allestiscono un recital... Moltissime sono badantinelle famiglie inglesi, attualissima vita di solitudine e diesilio. E qui riprendono le forze, coltivano la vignadella loro cultura, il terreno della loro fede. Così, nellamessa serale in inglese e tagalog mi trovo ad abbando-narmi ad occhi chiusi a un inedito surf sulle onde dicanti delicati e melodiosissimi che sanno di altri mari,che respirano altre terre... Ma a tarda sera, il famoso doppio bus rosso diLondra se le porta a casa tutte. A dire il vero, è la cittàche se le porta via dalla loro casa, che ormai è la nostraMissione. Coraggio, domani è... monday, si lavora!Così, ogni domenica sera, il mondo se ne va.

PROCESSIONE A LONDRAAvanzava barcollando non troppo sicura dei suoipassi, anche se bellissima, su un cuscino di fiori bianchie gialli... A prima vista, le luci di pizzerie e di snack bar,i lunghi profumi di hot dogs, di patatine e di pesce frittonon erano proprio terreno adatto alle sue abitudini.Questa lunga processione serale per le vie di Londra,verso le otto di sera, sembrava un 13 ottobre veramenteoriginale. Tuttavia, la Madonna di Fatima avanzava conquel suo dolce, imperturbabile sorriso a fior di labbra.Ogni tanto qualche inglese tagliava la processioneparlando al telefonino, mangiando sandwich o con tra ledita un pezzo di pollo, noncurante di tutto. Sacro e pro-fano mescolati insieme si affrontavano in maniera aper-ta. Ma lei sempre materna, misericordiosa: è venerdìsera, qui in Inghilterra si sa, finita la settimana di lavo-ro, ci si scatena ovunque tra birra, alcool e cibi vari... Lapolizia inglese con il caratteristico nero cappello ovale,faccia seria da Scotland Yard (ma qui i... segreti diFatima non allarmano), inquadrava la processione consimpatia e con radioline di servizio che strillavano ordi-ni, mentre i rossi bus doppi di Londra ci sfioravano diqualche millimetro. Occasione buona per vedere cometutta la gente dall’interno tirava gli occhi, e così quellaintenta ai fast food girare insieme la faccia, incuriositida questa meditativa camminata aux flambeaux, che sisnodava per vie cittadine normalmente impegnate nello

shopping...I portoghesi erano fieri di far conoscere alla loroPatrona la città, in cui vivono in una dinamica diaspo-ra. I filippini erano estasiati di poter cantare e pregarecompatti sul suolo pubblico. Gli italiani gradevolmentesorpresi di rivivere vecchie tradizioni ormai dimentica-te: camminare pregando insieme. Ma soprattutto era laMadonna la più felice di tutti di vedersi così conferma-ta Madre dei popoli. Mamma universale. E di insegna-re a questi suoi figli ad avere un cuore aperto, grande,per essere capaci di camminare nella vita con chi vieneda altre culture, da mondi diversi... Era ormai un popolo nuovo, misto, fatto di tre comu-nità etniche, che avanzava in un’unica cordata: gli italia-ni, i portoghesi e i filippini emigrati a Londra. I loro cantie le loro preghiere in differenti lingue testimoniavano lospirito di questa iniziativa di ottobre: la fratellanza trapopoli migranti di fronte alla Madre di Dio. Alla fine, deigesti di tenerezza concludevano la preghiera, fatta di una

MAPPAMONDO

12

Page 13: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

13

fede semplice e vera. Con emozione davanti a tutti,padre Giandomenico appende al collo della Vergine ilrosario d’argento di Carmen, ormai morente: l’ha offer-to il giorno prima, segno di un incontro imminente conMaria, lassù... E poi le centinaia di fazzoletti bianchi deiportoghesi che spuntano d’incanto, come tradizionevuole, mentre si alza tenerissimo il canto finale di addioalla Signora di Fatima “O Mae, adeus!”. Perfino i bam-bini sventolano un candido fazzolettino di saluto: passa-re di mano in mano una tradizione religiosa è un inse-gnamento favoloso di questo popolo.Terminata la processione, si entra in massa nelle saledella Missione di Brixton Road, dove un gruppo musi-cale molisano, Ecletnica Pagus, stava presentando stru-menti antichi e splendide musiche; la zampogna, natu-ralmente, ne era regina. Così, il presentatore, ignaro ditutto, sottolineava subito: “Come sempre i nostri moli-sani nel mondo arrivano in ritardo...”. I portoghesiguardano i filippini sorridendo... Sì, entrare nella cultu-ra dell’altro è una cosa bella: una cosa seria, in fondo,ma che a volte fa sorridere. E che i migranti, anche nellapreghiera, sanno imparare.

VIAGGIO ALLE ORIGINI...E così, in qualche istante, domenica scorsa ci siamoimbarcati per un lunghissimo viaggio. Pur rimanendo aLondra, al Centro Scalabrini, si è viaggiato l’interopomeriggio: destinazione Filippine. “Viaggio fan-tas-

tic!” esclamerebbero sillabando gli inglesi, con questaparola che hanno sempre sulla bocca. Elegantemente, quasi senza accorgerci, infatti,siamo entrati nel mondo delle 7107 isole, di due lingueufficiali, inglese e tagalog, di 85 dialetti locali, di unafede cattolica all’80 per cento, rara eccezione in estre-mo Oriente, di una minoranza convinta di musulmani,dell’avventura in emigrazione per circa otto milioni diabitanti, donne soprattutto, e di una storia tormentata evaria.... Lo si è vissuto attraverso canti, danze, cibi tipici,un’atmosfera impeccabilmente sorridente e una nostal-gia intensa, commossa di una comunità di filippini.Ormai di casa qui a Londra, da circa trent’anni. Allafine, la tradizionale “danza del bambù” e la “danzadella luce” in piena oscurità hanno coronato il tutto perforza e suggestione.Presentare la propria cultura agli altri è sempre unaprova forte di esistenza: raccontarsi, infatti, è il più belmodo di esistere. Ed è stato come introdursi con un filodi Arianna nei meandri della loro storia, nell’inconsciocollettivo di 90 milioni circa di abitanti di isole, nellaloro ricerca di dignità, di coesione, di autonomia e nelsenso delle origini, radici sotterranee che fanno respira-re l’anima di ognuno. Per questo affresco collettivoogni ragazza filippina si era acquistato un vestito tipi-co, fatto su misura, di gusto tradizionale o dal lontanosapore spagnolo per la seta, la forma, i colori... Non sembrava vero, ma era come rivivere la storiadi Cenerentola. Semplici, fedelissime badanti vestite dasorridenti principesse o da eleganti contadine dell’arci-pelago del Pacifico presentavano la storia della propriagente. Con essa il succedersi dei secoli tra miti, riti equel grande senso del vivere insieme che nutre unpopolo di mare. Interessante osservare nell’assembleaattentissima anche vari datori di lavoro, a volte con tuttala loro famiglia, curiosi di conoscere il background, ilmondo della loro baby-sitter. Un mondo così lontano,differente e complesso da essere sia nel cibo che neivolti un sorprendente cocktail di aspetti cinesi, malesi,spagnoli... ed altri ancora.

MAPPAMONDO

Page 14: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

14

Un makata, anziano poeta filippino, con la serenitàepica di Omero e accompagnato da varie scene, snoda-va il filo di una storia di invasioni, di conversioni, diresistenze, di esperienze di colonialismo vissuto, dimondi e ambizioni di stranieri, spagnoli, americani,giapponesi... con un pathos in crescendo. A un certopunto, tenendo la bandiera tra le mani scoppiò l’innonazionale, mentre i personaggi in costume tradizionale,immobili come statue, strappavano foto ed emozione aipresenti. È vero, è un popolo di migranti che rivive lesue origini, a undicimila chilometri dall’oceano che liha visti nascere... Ma in questo caso fa sempre bene ricordare le paro-le di G.B.Scalabrini: “La patria per il migrante è laterra che gli dà il pane”.Infatti, in bella mostrac’era da un lato la bandie-ra a colori rosso-blu dellaterra dove si vive, quellainglese, vera patria soloper i propri figli, forse...Questo cultural showdella comunità filippinaera iniziato con unmomento magico: unintenso, silenziosomomento di preghiera. “Sì,da noi”- spiegava padreJake – “si prega sempre,prima di iniziare qualsiasicosa... è come invitare lospirito di Dio ad accompa-gnarci, sennò come sifa?!” - aggiungeva interdetto. Ecco una fede, osservo,di cui non solo è impastato tutto un Paese, ma ogni sin-golo individuo.Infatti, intravedi in loro subito due aspetti, quasi deigeni ereditari di questa cultura: la fede, trasmessa daimissionari spagnoli dopo l’arrivo di Magellano nel1521, e lo spirito americano, che si ritrova nella lorofamiliarità con la lingua inglese. Anche se è sempre unpiacere ascoltarli pure nell’altra lingua, il tagalog, rapi-da e sillabica... Queste donne migranti lasciano la loro famiglia amigliaia di chilometri - osserva qualcuno di loro - perassistere con ogni dedizione le famiglie inglesi, le fami-glie degli altri!

Non so se inItalia vengono inmente considerazio-ni simili sulle nostrebadanti, mi trovo apensare... l’aspettoumano sfugge avolte alla nostrac o n s i d e r a z i o n esugli emigranti,quando invece è ilfondamento di ognirelazione. “Bisognaimparare a valutareun essere umanonon per quello chefa o per quello chenon fa, ma perquello che soffre...”- ricordava ina-scoltato uno scrit-tore tedesco. A finegiornata, le musi-che sfumano, ledanze si fermano,le luci si spengono:ognuno di questodolce popolo delleFilippine, popolo dimare, viene comeinghiottito da que-sta enorme, oscuracittà. Come non ricordare, allora, lo stupore di Ibn Arabinel vedersi trasformare dalle situazioni e dai mondi piùdiversi incontrati, mantenendo vivo, però, nel suo cam-mino, l’essenziale... “Il mio cuore si è aperto a tutte le

forme: è un pascolo per gazzelle, un chiostro per mona-ci cristiani, un tempio per gli idoli, la Kaaba del pelle-grino, le tavole della Torah ed il libro del Corano. Ioseguo la religione dell’Amore: in qualunque direzioneavanzino le sue carovane, la religione dell’Amore saràla mia religione e la mia fede”.Senso meraviglioso di una vita: esso conduce spessotra infinite trasformazioni l’esistenza di un migrante.Ed è così anche per questo popolo. Irresistibilmente.p.Renato Zilio, missionario scalabriniano

MAPPAMONDO

P. Renato Zilio, ex allievo dellaCasa del Fanciullo e oramissionario scalabriniano aLondra, è l’autore di questesplendide riflessioni. Studiletterari all’Università di Padovae studi teologici a Parigi,maîtrise in Scienza e Teologiadelle Religioni, viaggio di studiin Cina e Giappone, ha diretto ilCentro interculturale giovaniledi Ecoublay, nella regioneParigina. Ha diretto a Ginevrala rivista della comunità italiana“Presenza Italiana”. Esperienzaal CIEMI di Parigi, missione aGibuti (Corno d’Africa).

Page 15: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

VITA DELLA CASA

15

h, ben ritrovati amicilettori! Come semprela vita qui in collegio pro-segue con non pochegioie. Gioie? Ma sì, mi riferi-sco agli allori che han cir-condato il collo dei nostricompagni e amici negliultimi mesi! Ebbene sì,sto parlando proprio diloro, i nostri eroi: Giordiee il Conte! Giordie è il nostro affe-zionatissimo GiordanoSegato che ha portato atermine i suoi studi inIngegneria dell'automa-zione conseguendo ildiploma di laurea trienna-le in data 29 settembre2008. Dopo tanti sforzi,esami, nottate di studio,ubriacature, serate indiscoteca al Fish Marketcon l'inseparabile Sandro(ciao Sandrone!!!) e sera-te da Giampy c... vabbè cisiamo capiti, chi... ha rag-giunto la mèta ambìta pre-sentando una tesi sui

Codici Convoluzionali(prendendo come voto un

bel 98! Wow!) e sce-gliendo però di termi-nare qui i suoi studi.Adesso il caroGeordie è ritornatonella sua nataleBiella, ed è in cerca dilavoro... Speriamo bene! Nella vita caroGeordie, incontrerai tantepersone e non semprequeste si porranno nei tuoiconfronti in maniera posi-tiva per farti crescere;alcune persone si porran-no in maniera negativa,ma non per questo ci sideve abbattere rinuncian-do a quel po' di crescitache anche una personanegativa può darti. E poi,siamo sicuri che l'incontrocon una persona che nonci tratta in maniera gentilenon sia un motivo di cre-scita interiore e di rinforzodel carattere più di 100persone che ci lodano e citrattano con cortesia?Abbiamo sicurezza chela presenza di persone diquel genere ci siano nelmondo universitario e non

nel mondo del lavoro? Prima di augurarti tantafortuna nel lavoro,Giordano, volevamo fra-ternamente dirti di nonlasciare che le difficoltàmettano in ombra le tantequalità che possiedi... Chiha orecchi per intende-re...! In Bocca al LupoGeordie, e che Inuyashasia con te! (Anche qui chiha orecchie per intende-re...!).Passiamo adesso all'al-tro alloro di casa, quellodel nostro ConteAdalberto! In realtà dietroal nome in codice di“Conte Adalberto” si celal'identità di AlbertoCavallin! Esatto, ragazzi,proprio lui! Proprio quellosco figuro che il 18novembre 2008 se neandava in giro per quel diPadova vestito da ragazza

(!?). No tranquilli, questotravestimento non eranulla di preoccupante, erasolo una trovata goliardi-ca dei suoi amici perfesteggiare il suo 92come voto di laurea inScienze Politiche. Anche Alberto dopolunghe dormite, freschebirrette serali in compa-gnia, cartoni animati giap-ponesi, e perché no, anchedopo un po' di studio hapresentato la sua tesi suLa formazione continua inItalia arrivando anch'eglial traguardo della laureatriennale. Il nostro Eroeprosegue ancora lungo lavia per la laurea speciali-stica. In bocca al Lupo perquesti altri due anni,Alberto e buona nott... noscusate... e buona vision...ancora no! Buono studio!(Ecco ce l'ho fatta!).Dopo questa festa diallori citiamo il buonShadi che da quasi unanno rompe le scatole conil fatto che sta per laurear-si e molto probabilmentesarà lui l'alloro della pros-sima bat-puntata. Beh,Shadi, sbrigati a costruirequesti ponti e tanti inbocca al Lupo anche a te! Bene, ragazzi, e conquesto il Solito Ignoto visaluta e vi da appuntamen-to al prossimo numero!Solito Ignoto

HAI UN ALLORO SUL COLLO!TI SEI LAUREATO, PER CASO?Condividiamo la gioia della laurea di Giordano e Alberto.

OAlbertoCavallin

GiordanoSegato

Page 16: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

16

artedì 30 settembreall’Opera dellaProvvidenza di Sarmeolaha concluso il suo lungocammino terreno donGiulio Pesavento. Nato aThiene il 10 novembre del1918, entrò direttamenteal liceo del Seminariomaggiore, fatto piuttostoraro a quei tempi. Ordinato prete nel1942, dopo un anno comeprefetto nel Seminariominore, viene nominatovicerettore del collegiovescovile di Thiene: sonogli anni in cui il collegio èpunto di riferimento dellaresistenza, per cui il retto-re mons. Zannoni vienecondotto in carcere aPadova. Terminata laguerra e trasferito Zannonial collegio vescovileBarbarigo in Padova, donGiulio lo segue, intrapren-dendo anche lo studio uni-versitario di fisica, chepresto interrompe. Nel1947 la nomina di coope-ratore e direttore del patro-nato di Asiago “tutto da

ricostruire”. Dopo un paiod’anni viene chiamato asostituire il giovane coo-peratore morto improvvi-samente a San Daniele incittà e vi resta come vica-rio. Il ritorno a Padova èper lui un segno dellaProvvidenza che gli con-sente di conoscere prima eapprofondire poi il rappor-to di amicizia con don

Giuseppe Paccagnella,fondatore dell’attualeCasa del Fanciullo. Nel1956 don Pesavento vieneinserito nella Casa delFanciullo per assistere iragazzini ospiti nella sededi Liedolo; nel contempo ècooperatore in parrocchia.Nel 1947 viene nominatocooperatore nella vicinaSemonzo. Nel 1971 ilVescovo gli chiede diassumere la responsabilitàdella piccola parrocchia diOliero. Don Giulio senteanche questo incaricocome una chiamata di Dio.Nel 1984, per motivi disalute, ottiene dal vescovoFranceschi di ritirarsifinalmente nella Casa delFanciullo, prestandosimolto volen-tieri perl’aiuto festi-vo nelle par-rocchie diBojon e diCartura.Due annifa, ormaii n v a l i d o ,accettò l’o-s p i t a l i t àdell’Operadella Prov-v i d e n z a ,dove recu-però energiee visse sere-no fino allaconclusionedella sua

vita terrena. La celebrazione eucari-stica del funerale, venerdì3 ottobre, in mattinataall’OPSA, viene presiedu-ta da mons. AlfredoMagarotto, essendo ilvescovo Antonio impe-gnato per il pellegrinaggioveneto ad Assisi.Nel 50° del suo sacer-dozio don Giulio volleaffidare ad un libro le suememorie, soprattutto leintenzioni e l’animo concui aveva vissuto la suavita di uomo e di prete. Vitraspare un animo sempli-ce, pieno di fede, chelegge nella luce dellaProvvidenza tutta la suavita, vissuta nell’obbe-dienza. Troviamo la sintesidella vita interiore di donGiulio in alcune espres-sioni del suo testamento,anche dove chiede che ilsuo funerale sia il piùsemplice possibile“conformemente allo spi-rito evangelico e allo stiledella Casa della Carità,per la quale è vissuto, hapregato e si è sacrificatofino all’offerta della vitain comunione col CristoCrocifisso e sommo sacer-dote”.Riposi in pace, nellapiena e gioiosa comunio-ne con il suo Signore. (da: La Difesa del Popolo,

5 ottobre 2008)

NELLA LUCE DI DIO

RICORDANDO DON GIULIODon Giulio è stato una persona semplice, piena di fede, che ha letto nella luce della Provvidenza tutta la sua vita, vissuta nell’obbedienza.Determinante fu l’incontro con don Giuseppe Paccagnella e quindi con laCasa del Fanciullo, alla quale è rimasto sempre profondamente legato.

M

Page 17: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

17

NELLA LUCE DI DIO

ara Nori, ci hailasciato il 19 agostodi quest’anno, ma in noivive ancora fervido ilricordo degli anni trascor-si assieme. Ultimamentemi ero abituato a chiamar-ti sorella Nori, sorellaGigia, perché tra noi c’eraveramente un rapportoconfidenziale. Siamo stretti e vicini atuo marito, LuigiPerseghin, che tuttora èprofondamente addolora-to per la tua morte e che tiha assistito fino all’ulti-mo con ammirevolecostanza. Formavate unduo inseparabile nel dedi-carvi ai bisogni dellanostra Casa. Mi ricordo quanto eriaffezionata e premurosacon mia mamma e quantomi siete stati viciniquand’è morta, or sonopiù di cinque anni. Tivoglio ricordare affaccen-data nel preparare letagliatelle e i rufiòi ripienidi mostarda, le tue torte-margherita e le ciambellecol buco, che non manca-vo mai di richiedere edapprezzare per la gioia deibrindisi fatti in comunedurante le feste dell’anno,qui, nel nostro collegio. Ene preparavi per tutti! Maho presenti anche i magni-fici pasticci e i risotti con ifunghi da te e Gigi raccol-ti in montagna a Milies,

dove eri una garanzia perl’apertura della casa colo-nica durante i mesi estivi,e dove ti fermavi anchefino a novembre per altreincombenze che assiemeal marito avevate concor-dato col direttore donOrlando (la pulizia degliambienti, il guardaroba, lalavanderia, il funziona-mento degli impianti, iltaglio dell’erba nei prati,la raccolta della legna, la

cura dei fiori, l’ospitalitàdei ragazzi, i contatti con iresponsabili dei gruppiestivi, quelli con la gentedel posto). Non posso dimenticarei giorni qui trascorsi,davanti al focolare che ciriscaldava, mentre magarifuori pioveva e facevafreddo, davanti alla gri-gliata di carne o pesce checon abilità Gigi facevabrillare in un clima di

calorosa familiarità, men-tre tu ai fornelli preparavila minestra di fagioli fre-schi o i tagliolini fatti amano, con gli amicinumerosi che ti sei fatta inpaese e che si sonomostrati sempre disponi-bili ad aiutare la nostracasa. Ma ricordo anche igiorni trascorsi a Liedolo,perché ci davamo appun-tamento, invitando a par-tecipare anche gli altri,per la fine dell’anno o peril breve periodo dellevacanze pasquali. Eppure, a parte le cosebuone che ci preparavi,era il clima che riuscivi acreare che mi convincevae mi rasserenava. Cosìanche a Padova, nellasede principale dell’Asso-ciazione. Non possodimenticare la cura

C

LE AFFETTUOSE PREMURE DI SORELLA NORIOnorina è stata parte della nostra Comunità: nella preghiera, nellachiesetta, nel refettorio, negli studi, negli spazi delimitati dalle nostre mura.E di questo La ringraziamo di cuore, certi però che è ancora in mezzo a noi.

Onorina Barbirato,al centro della foto,mentre conversaamabilmente con un gruppo di amici.

Page 18: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

18

NELLA LUCE DI DIO

assidua per la nostra chie-setta, per i fiori e le pianteche portavi, quando eranobelle fiorite, davantiall’altare o che sistemavidi fronte alla attigua statuadi bronzo del nostro fon-datore don GiuseppePaccagnella, per la puliziadell’ambiente e la spolve-ratura dell’armonio e deibanchi della chiesa cheGigi recentemente avevarestaurato. Ma ricordo la tua pre-senza anche nel guardaro-da, assieme a miamamma, a stirare i pannidella gente di casa col tuosuperferro a vapore, arammendare, a cuciregrembiuli… mentre Luigisi occupava di letti, diarmadi, di porte, di tavolida riparare o da restaura-re, oppure usciva colcamioncino per raccoglie-re mobili e altro; a propo-sito, con lui sei andata piùvolte, immancabilmentealmeno una volta all’an-no, a ritirare presso unafabbrica e un centro diraccolta a Monselice mon-tagne di giocattoli dadistribuire ai ragazzi. Mi piaceva il tuo sorri-so e il tuo entusiasmonelle cose che dovevi fare.Ma apprezzavo soprattut-to la tua scelta, quella diprodigarti per la nostraCasa gratuitamente, per-ché era anche la tua, per-

ché continua ad essereanche quella del tuoLuigi. Non perdo occasio-ne di parlare di te conGigi, perché sono sicuroche quello slancio che tuimprimevi nelle vostrecomuni azioni di caritàcontinua ad avere effica-cia in lui e gli dà forza percontinuare ad operare tranoi. Non ci sei più, eppure tisento presente ancora,perché sei stata parte dellanostra comunità, nellapreghiera, nella chiesetta,nel refettorio, negli studi,nei cortili, negli spazidelimitati dalle nostremura (che considerosacre), e ti ringrazio dicuore. Bruno Brizi

Altri amici in questi ultimi mesi ci hanno lasciato e sono tornati alla casa del Padre:

il 3 luglio 2008 l’ex allievo PERICOLOSI DOMENICO; il 21 settembre 2008 il signor SATTIN RICCARDO, papà del nostro allievoEdoardo;il 16 novembre 2008 il signor BABOLIN GIUSEPPE(16.11.2006), papà dei nostri ex-allievi Carlo e Gianni.

Per i nostri fratelli e amici defunti rivolgiamo alSignore preghiere di suffragio. Per i familiari e per tuttinoi continuiamo a pregare perché insieme possiamocontinuare il nostro pellegrinaggio terreno uniti da unafede incrollabile, che ci dà forza per superare questodoloroso momento, e dalla fraterna amicizia che ciaccompagna nel cammino di tutti i giorni.

P SANTA MESSA P

P DI NATALE P

Come ogni anno, la nostra Casa apre le sue porte lanotte di Natale per la SANTA MESSA DELLA MEZ-ZANOTTE a tutti i collaboratori, gli allievi, gli ex-allievi, benefattori e amici.

È questo un momento forte e ricco di significati pertutti noi: aprire le porte di Casa e le porte dei nostricuori ai disegni della Provvidenza Divina, per esseresempre attenti alle nuove esigenze, pronti ad acco-gliere il Dio Bambino che nasce ancora una volta tranoi, e per servirlo nell’uomo povero, solo, dimentica-to.

Inizieremo alle 23.30 con la Santa Veglia; alle24.00 la Santa Messa. Al termine ci ritroveremo perun momento di fraternità e di gioiosa condivisione.

A tutti i nostri benefattori, amici, allievi ed ex-allie-vi porgiamo i migliori auguri di un Santo Natale e diBuon Anno 2009.

Babolin Giuseppe

Page 19: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

19

COMUNICAZIONI

RACCOLTA DI RICORDI E GIUDIZISU DON GIUSEPPE PACCAGNELLA

Gli anni passano veloci e rischiano allora tantiricordi del passato di svanire e di dileguarsi. Cosìè importante che tante cose viste direttamente oascoltate da persone degne di fede, su DonGiuseppe Paccagnel-la, non vadano perdute.

È anche un suggerimento per stendere unamemoria che abbia valore probatorio, quandopotrà iniziare, se il Signore vorrà, una causa diBeatificazione del Fondatore della Casa delFanciullo.

Invitiamo perciò, quanti hanno conosciuto diret-tamente don Giuseppe, a mettere per iscrittoeventi significativi vissuti con lui, o a evidenziarneaspetti positivi e negativi (difetti e qualità) del suocomportamento umano e religioso.

Il materiale sia inviato al seguente indirizzo:Segreteria dell’Associazione “Casa del Fanciullo”Onlus, Vicolo Santonini 12 – 35123 Padova. Per informazioni: tel. 0498751075.

31.12.1929Come è breve il tempo! ... fugge e l’uomo non se

ne avvede... i grandi avvenimenti colpiscono,impressionano al momento in cui avvengono... mapoi col tempo un po’ alla volta resta di essi solo unlanguido ricordo... passano... anche i benefici ricevu-ti col tempo illanguidiscono... tante volte si dimenti-cano... tutto passa e presto... avvenimenti lieti e tri-sti... beni... onori... creature.

Non è però così del vero amore di Dio.don Giuseppe Paccagnella

DON RENATO: MONSIGNORE... MA NON TROPPO!Il nostro caro amico don Renato Marangoni ha compiuto la bella età di 50 anni tondi tondi e per

non farsi mancare nulla ha ritenuto opportuno ricordare il 25° anniversario di ordinazione presbitera-le, o meglio, come si usa in questi ultimi tempi con la riforma Benedettina-Sedicesima, il suo 25°anniversario di suo servizio come operaio nella Vigna del Signore. Per l'occasione ha festeggiato coni suoi compagni di seminario e con i suoi familiari e con noi queste liete ricorrenze.

Se non bastasse, il vescovo Antonio ha pensato bene di nominarlo Vicario Episcopale per l'apo-stolato dei laici, canonico della cattedrale e monsignore. Stiamo ancora cercando un sarto ecclesia-stico per la veste rossa infiocchettata con fascia. Non si trova facilmente!

Ma insomma, don Renato, ne lasci qualcuna anche per noi, no!?Su questa nota scherzosa, è proprio il caso di farti gli auguri, caro don Renato, visto che alle con-

gratulazioni, alle felicitazioni e alle allegrezze ci ha pensato la diocesi intera. Auguri e che Dio te lamandi buona.

Noi studenti della Casa del Fanciullo ti abbracciamo calorosamente e ti auguriamo tante buonecose... nella speranza che continui a vivere tra di noi in Cadelfa!

Anche don Orlando, Pierino (con le suore di ogni congregazione del mondo), Pompeo, Bruno, Elio,i novizi e tutte “le ultime ruote del carro” della Cadelfa vogliamo esserti vicini e ricordarti con affet-to per la tua presenza e per la tua amicizia donata con simpatia.

Page 20: Casa del Fanciullo - N. 151 - Dicembre 2008

ASS. CASA DEL FANCIULLO - ONLUS - Vicolo Santonini, 12 - 35123 PDC.C. postale n. 10339356 / C.F. 80039540283 (per destinare il 5 per mille dell’IRPEF) /

C.C. bancario n. 907701E, Agenzia 16 - Cassa di Risparmio di Padova e RovigoABI 06225 - CAB 12197 - CIN 0