BLOQ MAGAZINE 18 OTTOBRE 2011

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BLOQ MAGAZINE - IL QUINDICINALE DI AVERSA E DELL’AGRO AVERSANO - DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO IV - N. 16 del 16 Ottobre 2011 Cene, incontri, appuntamenti segreti: tutti a caccia d’alleati Visita il nostro portale d’informazione: www.bloq.it

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Altre firme: Livia Fattore, Serse Cugia Toppini, Giuseppe Lauria, Simonetta Morandini, Pia Pangese, Ugo Persice Pisanti, Fabiana Del Mese.La direzione di Bloq Magazine e Bloq.it non risponde del contenuto degli articoli e delle inserzioni. Si declina ogni responsabilità per le opinioni espresse nei singoli articoli e per le inserzioni trasmesse da terzi, i quali se ne assumono ogni responsabilità di fronte alla legge. I diritti di proprietà letteraria ed artistica sono riservati.

Non è consentita la riproduzione, anche se parziale, di testi, documenti e fotografie senza autorizzazione scritta dell’Associazione ARTICOLO NOVE. La collaborazione è aperta a tutti, ma in nessun caso instaura un rapporto di lavoro.

Qualsivoglia tipo di collaborazione è da intendersi sempre a titolo gratuito e di puro volontariato.

pag. Entro l’anno gli internati nell’OPG saranno trasferiti in altre strutture

pag. Sos dagli studenti del Liceo “E. Fermi”sezione distaccata di Trentola Ducenta

pag. Il Partito della Libertà e ilcoordinatore che c’è e non c’è

pag. Condanna all’ergastolo per l’omicidadi Pietro Capone

pag. Aversa: sono trascorsi venti annidall’insediamento dell’Università

pag. Presentato il cartellone 2011-2012 del “Metropolitan” di Aversa

pag. Rubrica umoristica: “Si vendonoGINZ non di marca”

pag. L’Aversa Normanna ci credee alla fine batte il Catanzaro

pag. Joaquìn Navarro Valls sarà al fiancodi PulciNellaMente

pag. Pelosi risponde alle polemichesorte su “Alleanza per Aversa”

pag. I giovani leo scendono in piazzaper il primo services 2011/2012

pag.

pag. Elezioni 2012: già una folla dicandidati ai nastri di partenza

Bo: “Costruire italiano vuol direconiugare gusto, efficienza e qualità”

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versa ha quasi mille anni di storia. Gli abitanti (reali) dovrebbero sfiorare quota settantamila. Ha due facoltà universitarie, con migliaia di iscritti provenienti anche da località distanti centinaia di chilometri. Ci sono decine di istituti d’istruzione di secondo grado.Ogni giorno migliaia di ragazzi provenienti dall’agro e dalle province confinanti si recano in città per studiare. Aversa è sede di un Ippodromo e di un Ospedale Psichiatrico Giudiziario.Ha un ospedale con uno dei reparti di Pronto Soccorso con la maggior affluenza in Campania. E’ sede di Pretura e Agenzia delle Entrate. Ospita ogni tipo di ufficio pubblico, compreso Inps e Azienda Sanitaria Locale. La stazione rappresenta uno degli snodi strategici dell’intera rete ferroviaria italiana. Sono state inaugurate due fermate della Metropolitana che ogni giorno trasporta migliaia di pendolari da e verso Napoli… Eppure… per il resto del mondo gli abitanti di Aversa è come se non esistessero. O per meglio dire, gli aversani al di fuori della cronaca nera e giudiziaria non li conosce nessuno.Il vero problema è che in un mondo dove la comunicazione è parte essenziale del tessuto economico, culturale e sociale, noi viviamo in una città che non comunica o, peggio ancora, comunica con mezzi antidiluviani. Anche se qualche passo avanti è stato fatto.Oltre a Bloq.it ci sono almeno altri tre/quattro quotidiani on line. Ci sono un paio di redazioni di tg locali. Ci sono, oltre a noi di Bloq Magazine, altri due quindicinali. C’è una radio, ma è via web. E poi? Il deserto. Se non fosse per la caparbia volontà di qualche centinaio di appassionati

di comunicazione, Aversa invece di una moderna città del ventunesimo secolo, potrebbe essere tranquillamente paragonata ad una piccola cittadina americana degli anni trenta.Uno dei fattori di crescita e sviluppo più importanti per una comunità, il settore della comunicazione, si sostiene quasi esclusivamente sul volontariato, sul precariato, sui sacrifici dei singoli operatori. E’ uno scandalo. Essere carenti sul piano della comunicazione verso l’esterno crea danni enormi. Non è concepibile che nel nostro territorio ci siano zero quotidiani locali, zero settimanali, zero mensili, zero televisioni locali generaliste, zero radio in FM, zero redazioni locali di quotidiani provinciali o regionali, zero agenzie di stampa.E di altri mezzi più sofisticati, non ne parlo perché, allo stato attuale, sembrerebbero appartenere più alla fantascienza che alla realtà. In altre città, simili alla nostra, tali mezzi sono, invece, normalmente utilizzati. Ad Aversa, purtroppo, siamo ancora all’epoca dei volantini, delle locandine sui pali dell’Enel, dei “papielli” attaccati sui tazebao in Piazza Municipio…Addirittura è ancora in uso il passaparola. I più anziani ancora si scambiano informazioni dai barbieri. Io penso che sia interesse di tutti far crescere seriamente questo settore.Il commercio locale attualmente comunica solo con il proprio bacino d’utenza. Le conseguenze: stagnazione delle vendite. Le istituzioni, poi, se la suonano e se la cantano da sole, ed esclusivamente nello stretto perimetro cittadino. Ammesso che facciano cose apprezzabili, all’esterno non lo sa nessuno. Le conseguenze: scarso peso a livello extra cittadino dei nostri politici. Le tanto sbandierate iniziative culturali attraggono zero visitatori “non aversani” per il semplice fatto che le notizie positive fuori arrivano con il contagocce. Le conseguenze: stagnazione del turismo di prossimità.Dal punto di vista del marketing territoriale facciamo letteralmente ridere i polli.Mentre gli aversani sono bombardati da messaggi palesi o subliminali provenienti da “fuori le mura”, neanche gli abitanti di Marcianise o Sant’Antimo conoscono quel che accade qui da noi.

Che cosa fare per rimediare a questo insostenibile stato di cose? Io qualche idea l’avrei, ma vista l’incredibile capacità di qualche “indigeno” (inferiore solo a quella dei giapponesi) di copiare qualsiasi iniziativa ritenuta valida, mi riservo di presentare le mie proposte nel corso di un convegno su questo tema che (salvo imprevisti) dovrebbe tenersi nel giro di qualche settimana. Ora vi lascio, devo andare.E’ appena arrivato un piccione viaggiatore con una notizia dell’ultima’ora… si fa per dire…

EDITORIALE04

Adi

GiuseppeCristiano

DirettoreResponsabile

Bloq Magazine

[email protected]

Scrivete a: [email protected] ANNO 4 - Numero 16 - 16 ottobre 2011

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PRIMOPIANO06

La Regione Campania chiede al comune di Aversa l’inoltro dei progetti preliminari delle iniziative inse-rite nel programma di sviluppo Più Europa.Inizia a concretizzarsi l’iter burocratico che porterà nella città normanna finanziamenti già stanziati per venti milioni di euro ai quali vanno ad aggiungersi dieci che saranno sborsati a metà dalla Diocesi di Aversa e dalla Facoltà di Ingegneria della Seconda Università degli Studi di Napoli.Investimenti e progetti che muteranno radicalmente il volto della città mirando al recupero del patrimo-nio immobiliare esistente con un occhio allo svilup-po non solo materiale degli aversani.Ad annunziarlo il sindaco Domenico Ciaramella che ha dichiarato: “La responsabile del procedimento, la dottoressa Adinolfi, ha chiesto i progetti preliminari. Siamo in una fase iniziale, ma è importante partire. Da voci di corridoio ho appreso anche che Aversa tra i 17, 18 comuni interessati è il terzo e questo ci da la certezza di essere inclusi”.Per quanto riguarda i tempi di attuazione, il primo cittadino si dice certo di non riuscire ad aprire alcun cantiere (il suo mandato scade nella prossima prima-vera, ndr), ma penso di poter avviare concretamente l’iter delle gare. E’ un appuntamento importante che ci vede affiancati a partner di primo ordine come la Diocesi e l’Università. Voglio chiarire ancora una volta che non si tratta di lavori di ordinaria ammini-strazione, ma che investono nel futuro della città”. Quali queste opere nel concreto? In primo luogo la riqualificazione di Piazza Marconi, in città nota come piazza Mercato. Ubicata nel cuore del centro antico, la più grande come estensione, oggi è ab-bandonata a se stessa, ridotta a parcheggio per auto. Sarà ristrutturata e ampliata con l’abbattimento del convento di San Girolamo, vero e proprio corpo

estraneo rispetto agli edifici preesistenti. Sempre nel centro storico, previsti una serie di interventi volti al recupero dei sagrati delle chiese. Un discorso particolare riguarderà il figlio più illu-stre di Aversa: Domenico Cimarosa. Con i fondi Più Europa sarà possibile, infatti, completare il recupero e il restauro della casa natale del genio dell’opera buffa. La nascente Fondazione Cimarosa, inoltre, avrà una sua sede una volta restaurata la chiesa del-lo Spirito Santo, di proprietà comunale.Per quanto riguarda le attività produttive saranno cre-ate infrastrutture per agevolare i due costituiti centri commerciali naturali, sempre nel centro storico.Diversi gli interventi nel campo ambientale. Si par-te da “Aversa solare” con l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici cittadini per giungere al recupero e alla riqualificazione del Parco Pozzi, all’ampliamento della zona a traffico li-mitato e la creazione di punti di snodo per utilizzare il servizio di bike sarin in piazza Cirillo, piazza don Diana e piazza Crispi. Uno sguardo, infine, anche sulla modernizzazione con la creazione di una rete wireless per il collegamento pubblico a internet e il completamento di quella di videosorveglianza per quanto riguarda la sicurezza.Interessante anche l’iniziativa della facoltà di inge-gneria che avrà come punto focale la zona del rio-ne Annunziata, dove insiste il monumento simbolo della città: Porta Napoli. L’università creerà nuovi spazi e aprirà i battenti degli splendidi giardini rin-chiusi nel complesso monumentale della Real Casa Santa dell’Annunziata agli aversani, consentendone la fruizione diretta. Da parte sua, la Diocesi mirerà al recupero dell’immenso patrimonio storico immo-biliare rappresentato dal complesso della curia ve-scovile, della cattedrale e del seminario.

diNicola

Rosselli

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Più Europa: a breve i ventimilioni di euro già stanziati

È stato presentato ufficialmente il 5 ottobre scorso il “Fuori Corso Junior Aversa” clubdilettantistico di calcio a 5 che annovera già 15 tesserati tra atleti e dirigenti.

Il club ha già preso parte in passato a 7 campionati dilet-tantistici ed a grandi eventi sportivi di rilievo nazionale, come stanno a testimoniare le due partecipazioni, con ottimi risultati, ai Campionati Nazionali ad Ostia Lido, in questa stagione la squadra sarà impegnata nel campiona-to dilettantistico calcio a 5 della città di Casaluce.Il presidente del sodalizio è Salvatore Caputo, che speci-fica gli obbiettivi che il club si è prefisso: “vogliamo in-

nanzitutto divertirci e fare sport insieme, speriamo poi di poter arrivare a disputare campionati di livello superiore dopo i vari successi ottenuti a livello dilettantistico”. Alla presentazione della squadra erano presenti anche Cristian Paride Pellegrino e Tommaso Cavallo in rappresentanza del Forum dei Giovani della città di Aversa: “siamo lieti – affermano i rappresentanti – di aiutare questo gruppo di ragazzi che si sono rivolti al Forum giovanile, segno evidente della vitalità del forum medesimo e dell’impe-gno che anima i suoi membri, il Forum è sempre pronto a dare il proprio supporto ai giovani, alle loro idee, ed alle iniziative che vengono proposte per la città , a breve ,- continuano i due rappresentanti del forum- saranno pro-poste nuove iniziative per i giovani della città. “

Presentato il “Fuori Corso Junior Aversa”

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 4 - Numero 16 - 16 ottobre 2011

Page 7: BLOQ MAGAZINE 18 OTTOBRE 2011

“Mi corre l’obbligo di precisare a chi avesse appreso la notizia con stupore del mio tesseramento all’Udc che essa, non solo cor-risponde al vero , ma che Io stesso, assieme al Consigliere Privi-tera, Farinaro ed altri amici, siamo stati tesserati- Udc dalla prima ora e più precisamente dal maggio 2002 quando fummo eletti consiglieri comunali nelle elezioni amministrative, prima ancora che si celebrasse, nel mese di novembre dello stesso anno, il 1° Congresso Nazionale del Partito di Casini ove partecipai in prima persona all’ elezione di Follini a Segretario Nazionale”. L’assessore autonomista Giuseppe Mattiello rivela la sua appar-tenenza all’Udc e continua spiegandone i motivi che l’hanno portato a questa scelta. “La motivazione? Una sola: i miei valori cristiano - cattolici assieme al mio temperamento tollerante- mo-derato mi portano ad avere una stretta affinità con l’ ideologia del Partito di Casini. Avere la tessera del partito non mi crea nes-sun conflitto con il ruolo di Assessore tecnico in rappresentanza

del GUA che per sua natura non è un partito ideologizzato ma punta direttamente agli interessi dei cittadini e a risolvere i loro problemi, di qualunque parte politica essi siano. Tra l’altro all’in-terno di questo gruppo sia il Consigliere De Gaetano che Abate hanno entrambi la tessera dell’Udc”. Infine, a chi gli chiede perché non fa politica nell’Udc, risponde, concludendo: “Il motivo per cui non faccio politica in seno al partito è semplicemente legato alle divergenze con la dirigenza provinciale sin dai tempi della fusione CCD, CDU, DE.Mi sono sempre tenuto in disparte per non entrare in polemica. Però tolleranza non significa sudditanza e quando ho ritenuto ci fosse un po’ di confusione nella gestione del Partito mi sono dissociato.Quella dell’Udc, sebbene non con continuità, è stata ed è l’uni-ca tessera di partito che ho avuto dall’ inizio della mia , seppur breve, esperienza politica attiva”.

Mattiello precisa il perchè del suo tesseramento all’UDC

ntro la fine dell’anno in corso se non tut-ti i 250, una buona parte degli internati nell’ospedale psichiatrico giudiziario “Fi-lippo Saporito” di Aversa potrebbe essere ricollocata in strutture più idonee a curarli con la prospettiva che già una prima parte del complesso immobiliare del carcere-no-

socomio possa ritornare nel patrimonio comunale. Un obiet-tivo al quale starebbe lavorando, grazie alla delega ricevuta dal sindaco Mimmo Ciaramella, il capogruppo consiliare del Gruppo Unico delle Autonomie Paolo Santulli.L’ex parlamentare, che nei giorni scorsi ha avuto anche la possibilità di visitare la struttura in occasione della ricorrenza di San Basilide, patrono degli agenti di polizia penitenziaria, proprio grazie al suo passato da onorevole, avrebbe già preso contatti con alcuni esponenti delle commissioni affari sociali, sanità e giustizia di camera e senato nel tentativo di ottenere in tempi relativamente brevi per questo tipo di procedure, il ritorno alla città di un vasto giardino e dell’ex caserma della cavalleria, oltre ad un alto corpo di fabbrica.In pratica, si andrebbe ad attuare quanto riportato in tutti i programmi elettorali degli ultimi venti anni, dalle elezioni del 1992 ad oggi con i sindaci Lello Ferrara, Gennaro Golia e Mimmo Ciaramella. Così facendo sarebbe possibile anche realizzare un altrettanto vecchio progetto: abbattere le mura esterne dell’intero lato destro rendendo fruibile l’ampio giar-dino (che potrebbe diventare, anche grazie ad un ponte pe-donale) il naturale prolungamento del Parco Pozzi), una volta utilizzato per le coltivazioni praticate dagli stessi internati, e ricollegare la città con un prolungamento viario (già esistente internamente) che consenta di collegare via Saporito a piazza Domenico Cirillo, penetrando direttamente nel cuore del cen-tro storico cittadino. Discorso diverso per i due immobili per i quali bisognerà decidere a cosa adibirli, non dimenticando la

possibilità di allestire un museo della psichiatria, utilizzando anche gli archi-vi della “Maddalena”, oltre ad un vero e proprio centro di studi del settore.La possibilità che la dismissione del “Saporito” è aumentata anche gra-zie all’allarme lanciato dall’opinione pubblica a seguito delle ultime morti di internati. In merito riportiamo la dichiarazione di Ignazio Marino, pre-sidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, dopo la morte di un internato all’OPG di Aversa, la settima dall’inizio del 2011, avvenuta qualche settimana fa: “Nulla ricorda un ospedale. In un ospedale non si chiama il 118, si hanno i mezzi per intervenire subito se un paziente sta male. Quest’ultimo decesso sotto-linea dolorosamente ancora una volta l’inadeguatezza dei cosiddetti Ospeda-li Psichiatrici Giudiziari. Una carenza che è ancora più grave considerando che in queste strutture vengono trattati e somministrati psicofarmaci”. “Sono strutture –ha concluso- dove la qualità delle cure è assente, il degrado è aberrante. Dobbiamo arrivare davvero a una riforma del sistema che superi gli OPG, trasfor-mandoli in luoghi di cura.C’e’ la determinazione trasversale di tutti i partiti presenti in Commissione, senza toccare la legge Basaglia.La psichiatria giudiziaria si e’ rivelata un territorio senza certez-ze e dignità di cure per questi malati, spesso vittime di conten-zione e violenza”.

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Entro l’anno gli internati nell’OPG saranno trasferiti in altre strutture

a curadellaRedazione

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POLITICA08

a volta scorsa, in oc-casione delle elezio-ni per il rinnovo del consiglio comunale normanno, il 27 e 28 maggio 2007, vi furo-no la bellezza di 22 liste in lizza. Forse il numero maggiore ad Aversa da quan-do vi è l’elezione diretta del sindaco. E questa volta? In vista della oramai prossi-ma tornata elettorale in programma per la primavera del 2012, quando i consiglieri comunali saranno ad-dirittura 24 al posto dei 30 attuali e, quin-di, sarà più difficile essere eletto, si pre-annunzia una nuova infornata di liste con un aumento, quasi certo, anche dei candidati a sindaco.All’epoca vi furono liste come l’U.D.A., De-mocrazia Cristiana, Federazione dei Verdi, Idv, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Partito Pensionati, Italia di Mezzo, Democrati-ci Cristiani per l’Autonomia, Nuovo Psi, Terzo Polo e così via che fecero più da comparsa che altro. Oggi si rischia di ripetere questa sorta di corsa a dire “c’eravamo anche noi”, proprio in vista della oramai certa diminuzione dei posti al sole disponibili. Stesso discorso con i sindaci. Stando alle posizioni attuali, infatti, si rischia di avere una pletora di candidati alla poltrona di primo cittadino.Fosse solo per il fatto che, essendo più difficile essere eletti consiglieri rispetto a prima, alcuni più accorti potrebbero candidarsi a sindaco a capo di liste fai da te che servirebbero loro solo per portare voti.Tra le liste preannunziate, oltre a quelle cano-niche di Popolo della Libertà, Italia dei Valori, Udc, Partito Democratico, cisaranno diverse al-tre. Il gruppo autonomista di Paolo Santulli, ad esempio, ha preannunziato tre liste: Osservato-rio Politico che fa capo a lui, Nuovo Sud che fa capo ad Armando Lama e una lista ad ispirazio-ne centrista ispirata dagli Udc fuoriusciti come

Mario Abate e Salva-tore De Gaetano.Nel centro destra, poi, ci sarà una li-sta di Città delle Li-bertà che fa capo al vice sindaco Nicola De Chiara e che, a quanto pare, riceve-rà l’appoggio diretto dell’attuale sindaco Mimmo Ciaramella. L’altra lista (con al-tro candidato a sin-daco?) sarà “Aversa Più” con ispiratore il consigliere regionale Angelo Polverino e protagonista Giam-paolo Dello Vicario. Schierata a destra anche la lista “Stop Camorra” del carina-rese Luigi Cangiano, che dovrebbe avere

tra le sue fila diversi appartenenti alle forze dell’ordine. Un’ennesima lista potrebbe venire fuori anche dal Mad (Movimento Aversa De-mocratica), al quale ha dato i natali, in questi giorni, il neo assessore Michele Galluccio.Dal centro sinistra oltre alle liste di partito di Pd e Idv di cui prima, ci potrebbe essere una lista unica della Sinistra, con Sel e la Federazione dei Comunisti anche per non disperdere voti e puntare, in caso di corsa isolata, addirittura al ballottaggio, sperando in una divisione nel centro destra.Ma su questo terreno, nel centro sinistra, la nebbia è ancora al di là dal consentire una visi-bilità seppure lattiginosa.Ci sono, infine, le tante sventolate liste civiche, per cui vedremo, ancora una volta, i Popolari Normanni della famiglia Palmieri ma, questa volta, quasi certamente con Mimmo e non più con Fiore a causa dei problemi di salute che lo affliggono (a questo proposito un grande augu-rio di pronta guarigione ).Ci sarà, poi, Noi Aversani, a dispetto del nome ispirata dal trentolese Giuseppe Sagliocco, ex consigliere regionale di centro destra e, infine, Alleanza per Aversa.Questo è tutto (e scusate se è poco…). Almeno per il momento.

La cura

dellaRedazione

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Elezioni 2012: già una folla di candidati ai nastri di partenza

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Approvazione conto consuntivo 2010, equilibri di bilancio 2011, riconoscimento debiti fuori bilancio, variazione di bilancio. E’ stata una seduta di consiglio comunale tutta ba-

sata su argomenti contabili. Una seduta che ha, comunque, avuto pure un’aspettativa dal punto di vista politico, in quanto è stata la prima a tenersi dopo l’ennesimo ricomponimento delle diver-se anime che compongono il PdL con la sostituzione in giunta di Dello Vicario e Della Valle con Galluccio e Amoroso. A loro volta i due consiglieri comunali sono stati sostituiti da Ivana Niccolò, prima dei non eletti nella lista di Alleanza Nazionale, Galluccio e da Gennaro Caserta, primo dei non eletti nelle fila di Forza Italia, Amoroso. Due ingressi che non hanno modificato gli equilibri tra le forze presenti in consiglio, anche se qualcuno aveva ipotizzato simpatie “sagliocchiane” per Niccolò. Tra gli argomenti contabili quello della variazione di bilancio. “Si tratta –ha dichiarato l’as-sessore al ramo Pasquale Diomaiuta, Udc- di un appostamento a titolo precauzionale di duecentomila euro per una sentenza per danni da infiltrazioni di acqua nei confronti di un condominio. Un’operazione che possiamo fare grazie all’avanzo di bilancio 2010”. Da parte sua l’assessore al contenzioso Alfonso Oliva ha sottolineato che “il Comune ha appellato la sentenza e l’accanto-namento è fatto a titolo puramente cautelare in attesa dell’esito del secondo grado di giudizio”. Per quanto riguarda l’approvazione

del conto consuntivo 2010, Diomaiuta ha evidenziato la positività dell’avanzo di bilancio, che si aggira intorno ai 20 milioni di euro. “Abbiamo rispettato anche per il 2010 –ha continuato l’esponente Udc- il patto di stabilità e siamo in linea con il relativo bilancio di previsione. Ovviamente, gli investimenti sono stati più bassi di quelli previsti perché dipendevano da trasferimenti di fondi che, però, non ci sono stati, come, ad esempio quelli per Più Europa. Non abbiamo, comunque, particolari preoccupazioni, tanto che abbiamo anche stanziato un milione di euro per la manutenzione straordinaria di strade e piazze e cinquecentomila euro per la ma-nutenzione dei parchi.Debiti fuori bilancio, infine, per poco meno di duecentomila euro, con una spesa di novantamila euro per le riparazioni necessarie per ripristinare via Giotto a seguito di infiltrazioni. La restante parte fa capo a numerose sentenze di piccolo importo per “insidie e trabocchetti” stradali. A questo proposito, l’assessore Oliva ha sot-tolineato che tutte le sentenze che vedono soccombente il Comu-ne sono onorate entro 120 giorni senza che si giunga al precetto, gravando l’ente di ulteriori spese.Lo stesso Oliva ha, infine, ricordato che, grazie ad un chiarimento con i giudici di pace, le richieste di risarcimento in questo settore vengono prese in considerazione solo se c’è stata la constatazione di agenti delle forze dell’ordine al momento dell’accaduto.

AVERSA: UNA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE INTERAMENTE DEDICATA AL BILANCIO

l Popolo delle libertà, il parti-to di maggioranza relativa in mano all’attuale sindaco Mim-mo Ciaramella?Potrebbe essere proprio que-sta la quadratura del cerchio nel centro destra in vista del-la scadenza elettorale della

primavea 2012 quando gli aversani saranno chiamati a scegliersi il nuovo sindaco (che non potrà essere più Ciaramella) e il nuovo consiglio comunale. L’attuale primo cittadino proprio per la conoscenza acquisita sul campo, con due mandati al suo attivo, sarebbe la persona giusta per condurre il partito al di fuori delle secche in cui lo ha portato il coodinamento di Nicola Go-lia. L’architetto aversano, che ricopre anche la carica di vice presidente dell’amministrazione provinciale, ha dalla sua una forte negatività, un punto fermo che non gli è certo di aiuto: non è mai stato eletto, ma sempre nominato, vice di Zinzi, così come era stato presidente del con-sorzio intercomunale per lo smaltimento rifiuti. Incarichi importanti, per i quali, però, Nicola Golia non si è mai sottoposto a quella che si chiama volontà popolare, i suoi incarichi gli sono sempre stati calati dall’alto, in particola-re grazie al coordinatore provinciale il senatore

Pasquale Giuliano che forse lo considera una sua longa manus, una persona sulla quale poter contare al momento giusto. Tutto questo, al di là delle indubbie capacità di Golia, non gli con-ferisce, però, quel ruolo di leader carismatico che, indubbiamente si ha, non solo per carat-tere personale, ma perché migliaia di persone hanno creduto in lui.Ciaramella, al di là del suo carattere ostentata-mente amichevole, fatto di pacche sulle spalle e complimenti più o meno sentiti, ha un caratte-re, in apparenza, meno spigoloso, più accomo-dante e, soprattutto, ha ricevuto due investiture popolari. Ebbene, non si può non sperare, se il Popolo della Libertà dovrà continuare ad es-serci, che a rappresentarlo sia l’attuale sindaco, soprattutto in una tenzone elettorale che lo ve-drebbe non direttamente intereato.Con i suoi dieci anni di esperienza da primo cittadino avrebbe, non diciamo gioco facile, ma, almeno, buone possibilità di mettere insie-me anche gli alleati per ricostruire un partito e una coalizione allo sbando. Soprattutto, una coalizione che, in questo momento, non ha al proprio interno una figura carismatica capace di coagulare una nuova maggioranza intorno a sé. Insomma, un Ciaramella nel ruolo di traghetta-tore da sé stesso verso il suo successore.

POLITICA 09

I

Sarà ancora Mimmo Ciaramella acondurre fuori dalle secche il Pdl?

Nella foto:Mimmo Ciaramella

a curadellaRedazione

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ui muri di Aversa campeggia il “Pat-to per voltare pagina” che il PD lan-cia alla città. Qual è il senso politico dell’iniziativa?Abbiamo lanciato un appello all’unità delle forze politiche e della cittadinan-za attiva, per salvare Aversa dal declino lungo cui si è avviata e farle sprigionare l’energia che serve per costruire il futu-ro che merita. Il nostro appello per la rinascita di Aversa supera le tradiziona-li pregiudiziali ideologiche e partitiche ma viene da una grande forza politica nazionale, che può garantire la rappre-sentanza degli interessi della città e del territorio ai diversi livelli istituzionali.

Eppure vi si accusa di aver realizzato nell’era Ciaramella un’opposizione de-bole e discontinua.Il PD in questi anni è stato presente nel Consiglio Comunale con un solo consi-gliere, tra l’altro giovanissimo. È il risul-tato che abbiamo ereditato da un ciclo politico rovinoso, iniziato con l’autodi-struzione, dieci anni fa, di quelle forze di centrosinistra che pure avevano fatto cose importanti alla guida della città.Da tempo si mettono a vostro carico presunte difficoltà interne. Anche la recente iniziativa del tavolo di confron-to aperto a tutte le forze disponibili al cambiamento, tra tanti apprezzamenti

positivi, ha incontrato la critica di essere stata voluta solo da alcuni.Il PD ad Aversa ha dato vita ad una gestione condivisa del Partito con un congresso unitario, cosa che purtroppo non è riuscita a livello provinciale. Il tavolo di confronto con le forze moderate è stato deciso d’intesa con i vertici provinciali ed ha trovato la piena e unanime legittimazione nella successiva as-semblea degli iscritti. Il PD è unito sulla scelta di creare le con-dizioni per una larga intesa e procederà unito fino in fondo.Dai vostri possibili alleati di sinistra si sono levate critiche circa un vostro possibile orientamento preferenziale verso le forze moderate, anziché verso le più logiche alleanze “a sinistra”. Noi non abbiamo mai voluto escludere le forze del centrosi-nistra con le quali esiste una condivisione di valori. Conside-riamo scontato che forze progressiste e che sono state sempre all’opposizione di questa amministrazione siano interessate a partecipare ad un progetto di reale cambiamento. La vera sfida è coinvolgere in questo progetto quell’area moderata della po-litica e della città che è sempre stata determinante, anche nelle vittorie del centrosinistra. Se ci si pone con spirito sereno e non

con l’intento di distruggere tutto quello che il gruppo dirigente del PD cerca di realizzare, non si può non leggere nella nostra iniziativa un grande contributo di servizio alla costruzione di una coalizione forte, che possa essere vincente alle prossime amministrative. A volte si finge di dimenticare che questa è la condizione necessaria per realizzare quel cambiamento che tutti vogliamo.Lei vuole dire, forse, che vi sono obiettivi non dichiarati al-meno da parte di qualcuno? Noto che si è riaperto in città qualche vecchio salotto giacobi-no e torna ad aleggiare quella cultura dello scontro politico e dell’aggressione personale che fu responsabile della distruzio-ne del centrosinistra e consegnò la città a Ciaramella. Oggi cer-te critiche pretestuose e rabbiosamente personalizzate mirano a mettere fuori gioco il PD sotto la suggestione del modello De Magistris. Ma si tratta di un imbroglio. Il PD napoletano aveva in sé le incrostazioni proprie di una forza rimasta al governo della città, della regione e della provincia complessivamente per un ventennio. De Magistris ha fatto la campagna elettorale obiettivamente contro la Jervolino e chi la sosteneva. Le forze riformatrici aversane sono all’opposizione ormai da dieci anni e non hanno posizioni di potere da difendere o giustificare. L’unico nostro patrimonio, di cui andiamo fieri, è la dignità delle nostre idee e delle nostre storie personali.Ma questo tavolo, a cui si sono seduti anche soggetti che han-no sostenuto Ciaramella, a che mira?A quel tavolo siedono risorse, ad esempio del mondo asso-ciazionistico, che riteniamo importanti per un programma di rilancio della città. Nell’area moderata, anche tra le forze che sono state vicine al blocco politico dominante in questi dieci anni, si avverte oggi la profonda insoddisfazione che monta tra i cittadini e l’esigenza di doversi mettere in discussione, di doversi allontanare da quegli uomini che hanno trascinato Aversa nella condizione penosa in cui versa. Bisogna verifica-re se queste forze siano sinceramente disponibili a realizzare insieme un profondo cambiamento di contenuti e di stile poli-tico, che richiede coerenza di scelte e di comportamenti. Ma si assiste ad un proliferare di liste civiche, che crea diso-rientamento nella cittadinanza.È vero. C’è una tendenza alla frammentazione che mi pare addirittura rispondere a un disegno generale. Di certo, la pro-liferazione degli interessi di bottega e delle candidature “fai da te” rischia di fare il gioco del blocco di potere al governo della città. E allora?Oggi è il momento di unire e non di dividere. In questa fase bi-sogna dialogare con chiunque possa essere interessato al cam-biamento, senza pretendere di dare la pagella agli altri. Il PD avverte questa grande responsabilità. Noi chiediamo ai nostri alleati potenziali di preparare con noi, da subito, un program-ma di rilancio per Aversa, fatto di obiettivi e progetti concreti, evitando fughe in avanti e decisioni unilaterali. Saranno poi i fatti a darci, a breve, le risposte che cerchiamo.

I PROTAGONISTI10

Sdi

SimonettaMorandini

CorrispondenteBloq Magazine

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D’Amore: “Aversa si salva dal declinosolo con un Patto per voltare pagina”

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Due weekend all’insegna della solidarietà, particolar-mente emozionanti per le Commissione per le Pari Op-portunità di Orta Di Atella.L’iniziativa ha riscosso un grande successo tanto da ricevere lodi dall’Unicef stesso per lo splendido risul-tato raggiunto 941,00 euro spedite tramite bonifico bancario alla BANCA POPOLARE ETICA intestato a UNICEF ONLUS – INIZIATIVA ORCHIDEA per i bam-bini dell’Africa. Una iniziativa che si ripeterà di anno in anno e alla quale la cittadinanza ortese ha risposto po-sitivamente tanto che le orchidee sono finite anzitempo proprio per la numerosa richiesta.Il gruppo ha poi partecipato alla Race for The Cure

2011, tenutasi a Napoli. “Una esperienza – affermano le ragazze- a dir poco unica che ci vedrà sicuramente impegnate anche su questo fronte attraverso la fonda-zione Susan Kamen.

Orta di Atella e la solidarietà

os dagli studenti della sezione distaccata di Trentola Ducenta del liceo scientifico “Enrico Fermi” di Aversa.I giovani hanno inscenato una protesta, chiedendo aiuto ai mezzi di informazio-ne “per mettere al corrente tutti i cittadini della tragica situazione della sede distac-cata del “Liceo Scientifico E. Fermi”, in via

Roma di Trentola Ducenta”. “Ogni giorno –affermano i ragazzi- lottiamo per il nostro diritto allo studio che ci viene negato sotto vari aspetti. Una scuola, per poter essere chia-mata in tal modo, non solo deve avere una struttura ade-guata ma deve rispettare i diritti e i doveri degli studenti”.Salubrità e sicurezza degli ambienti, disponibilità di labora-tori per i locali di Trentola Ducenta sono una chimera.“Tutto ciò –scrivono gli studenti nella nota- nel nostro isti-tuto è inesistente. In primis non sono rispettate le condizio-ni igenico-sanitarie. Infatti spesso i bagni non sono utilizza-bili e privi di materiale igienico primario. Inoltre l’istituto è sprovvisto di bagni per disabili. A causa dei rifiuti depositati al di fuori della struttura, spesso si avverte un forte male-odore. In secondo luogo non sono rispettate le norme di sicurezza: l’istituto non e’ agibile!Non ci sono uscite di sicurezza, le aule non sono in grado di ospitare il numero di alunni assegnati, la nostra “pale-stra” è in realtà il parcheggio. Ma non solo!Non possiamo usufruire di essa a causa delle continue la-mentele da parte dei cittadini residenti nelle abitazioni che affacciano nel cortile della scuola.Le aule sono sprovviste di persiane per ripararci dalla luce solare”. “Quando si sente parlare di un “Liceo Scientifico” –riprendono i ragazzi- ci si aspetta di trovare un istituto provvisto di laboratori per approfondire gi studi, inutile dire che nel nostro liceo ciò non esiste. Ma d’altronde cosa ci si può aspettare da un istituto che non ha una segreteria e una sala professori? Ma non è finita qui… Esiste anche la

succursale della nostra succursale al comune! Non ci facciamo mancare niente!”.“Quest’anno –denunziano ancora- le quarte e le quinte sono state tra-sferite in alcune stanze del comune, per niente adeguate alle attività di-

dattiche. I ragazzi dividono il banco, adatto per due persone, in cinque. Inoltre non sono forniti di telefono, stampante,computer o connessioni internet e spesso le lezioni sono di-sturbate da cittadini che si recano al comune per chiedere informazioni. Speriamo con questa lettera di arrivare all’interesse delle istituzioni in modo tale da rendere questo istituto un vero liceo scientifico”. Nella stessa giornata d iieri, i ragazzi sono stati ascoltati dal sinda-co di Trentola Ducenta Michele Griffo che si è detto pronto a fare proprie le loro lamentele.

ISTRUZIONE 13

S

Sos dagli studenti del Liceo “E. Fermi”sezione distaccata di Trentola Ducenta

Nella foto:gli studenti delloscientifico conMichele Griffo

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ECONOMIA14

Ia cura

dellaRedazione

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l vice presidente della Sezione Costruttori edili di Confindustria Caserta, Giovanni Bo, ha par-tecipato, nei giorni dal 20 al 24 settembre scor-si, al Cersaie, il salone internazionale della Ce-ramica per l’architettura e dell’Arredogbagno che si svolge annualmente a Bologna.Un appuntamento parti-colarmente importante, quest’anno, terzo di una crisi che ancora morde forte, e che ha fornito comunque indicazioni importanti al settore del-le costruzioni, non fosse altro perché – fa notare Bo è da registrare un più 1,1 per cento delle ven-dite totali, “anche e, e questo è il risvolto amaro della medaglia, quasi tut-to orientato al mercato estero”. Infatti, a fronte di un aumento del 3%milioni di metri quadrati

venduti per lo più in Francia, Germa-nia e Stati Uniti, va registrata la perdita di una più o meno analoga quota (- 3,2%) nel mercato domestico. E tutta-via, fa notare anco-ra Giovanni Bo, “in un momento che suscita grande pre-occupazione per il futuro del Paese, a Bologna si è potuto comunque speri-mentare una nuova

filosofia del costruire italiano, che coniuga gusto del rigore, efficien-za e qualità”. Non a caso, peraltro, particolarmente affollati da architetti, progettisti, e studenti sono stati i diversi convegni e simposi di “Costruire Abita-re Pensare”, il programma culturale di Cersaie.E tra i convegni di particolare interesse va senz’altro menzionato l’appuntamento inau-gurale con l’economista JacquesAttali e la pre-

sidente di Confindustria Emma Marcegaglia. “Questa settimana è cruciale per la credibilità

dell’Italia”, ha detto l’eco-nomista francese. “Il go-verno deve annunciare le riforme entro una settima-na”, anche perché “se non si arriverà ad un salvataggio della Grecia, subito dopo l’Italia è a rischio”. Argo-mento che la presidente di Confindustria, Emma Mar-cegaglia, evidentemente non soltanto condivide, ma rilancia: “O il Governo vara riforme serie nell’immedia-to, domani o nei prossimi giorni, oppure deve andare a casa.Non ho paura a dirlo, è evidente che è così”.Per poi precisare: “Siamo una democrazia parlamen-tare, è il Parlamento che

deve decidere, non sta a Confindustria. Ma serve il coraggio di riforme impopolari, il paese rischia tantissimo.Continueremo ad essere una voce forte, senza paura di essere criticata”. Ma vediamo i numeri di tutto rispetto, anzi da record, di questo salo-ne. L’edizione 2011 di Cersaie, infatti, chiude con 113.165 presenze (+0,8%).A determinare il successo del salone interna-zionale della ceramica e dell’arredo bagno è la sensibile crescita dei visitatori stranieri (45.616, +3,8%), che ha ampiamente compensato il calo degli operatori italiani (64.132, - 1,4%), alle prese con la crisi economica.Infatti, già cinque mesi prima dell’apertura del-la manifestazione nei padiglioni di Bologna Fiere si registrava il tutto esaurito.Alla fine si sono dati appuntamento sotto le Due torri 965 espositori (265 esteri) da 31 paesi.Nel conto delle oltre 113.000 presenze rile-vate, sono considerati anche i rientri rispet-to ai giorni precedenti, ma è alta, seppure in lieve calo del 2%, la quota dei “primi ingres-si”: 81.552 partecipanti, con, anche in questo caso, una crescita della componente estera (dai 24.960 ai 25.155, +0,8%), cui fa riscontro una riduzione di quella nazionale (da 58.326 per-sone a 56.397, -3,3%). In aumento gli ingressi a pagamento (2.714, +5%).

Bo: “Costruire italiano vuol direconiugare gusto, efficienza e qualità”

Nella foto al centro:l’inaugurazione del

Cersaie

Nella foto sopra:Giovanni Bo e il

Presidente diConfindustria

Emma Marcegaglia

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ono in 70.000 i giovani che ogni anno abban-donano l’Italia - una cifra inquietante che ren-de difficile stabilire quanti italiani risiedono all’estero, anche per la mancanza di dati inerenti riferita dai ministeri degli Esteri e dell’Interno.Il fenomeno e’ stato oggetto di molte discussioni politiche e sociologi-che, cristallizzandolo il più delle volte in una triste metafora come quella dei cervelli in fuga. La necessità di dare un nome e una dimensio-ne a questa generazio-ne ci obbliga a guarda-re indietro, nella storia moderna.L’emigrazione è in-trecciata con la storia italiana, ma in questo caso il contenuto della famosa “valigia di car-tone” è ben diverso.Al suo interno trovia-mo tutto ciò che ren-de un paese vivo dal punto di vista culturale ed economico: idee, competenze, capacità, risorse, forza lavoro, diversamente da quan-to avveniva nel pas-sato. All’ora ci si chiede perché l’Italia vuole rinunciare a questo vero patrimonio, a fronte di una crescita del PIL che dal 2000 ad oggi è su-periore solo a quello di Haiti. Il nostro paese quindi sta diventando un popolo di emigranti. Infatti, se nella Unione Europea i primi ad espatriare sono i romeni con 1,9 milio-ni (quasi un milione in Italia), al secondo posto troviamo gli italiani con 1,2 milioni di persone (cifra approssimativa), quasi tutti giovani laure-ati o diplomati.Le cause di questo fenomeno sono frutto di scel-te politiche che affondano le loro radici nell’im-migrazione necessaria, voluta dagli industriali e condivisa da destra e sinistra.Una balla bipartisan che rappresenta il nuovo motto della politica, quello del disimpegno, della fuga, come afferma uno dei più importan-ti studiosi della modernità, il sociologo polac-co Zygmunt Bauman. Il quale sottolinea come

la soluzione dei problemi sociali viene affidata sempre più spesso all’iniziativa dei singoli, se-condo uno schema individualizzato che preve-de come costante l’emigrazione.Il paradosso di questo fenomeno sociale è il fat-to che nonostante siamo stati e stiamo ridiven-

tando un popolo che fugge da un‘ Italietta sempre più carente di una vera politica ca-pace di far fronte ai problemi del paese, i programmi politi-ci negli ultimi anni, specialmente quelli di destra, sono ancora saturi di questioni at-tinenti alla sicurezza, enfatizzandone il le-game con l’immigra-zione straniera.Aldilà di queste cam-pagne elettorali basa-te sull’ormai collau-data strategia della paura, che distoglie l’attenzione dai pro-blemi veri dell’Italia come quello della di-soccupazione, è bene far presente ai nostri politici placidamente seduti nelle loro pol-

trone, alcuni numeri che incarnano la triste real-tà della nostra economia.Il settore immobiliare è stato l’unico a crescere, ma è ormai in crisi da un decennio, arrivando dal 2008 al 2011 a perdere 280.000 addetti.Poiché gli altri settori non possono creare occu-pazione, una volta arrivati al capolinea di que-sta cementificazione selvaggia non rimarrà nulla per la manodopera straniera.Ci si chiede che fine faranno questi lavoratori, così come si guarda con apprensione ai giovani italiani più fortunati in quanto assistiti da quello che ormai è diventato il nuovo welfare, ovvero la famiglia.È necessario, quindi, ripensare alle forme della politica, affinché questa si riappropri di quei po-teri sottrattagli dal capitale sempre più nomade e ritorni a essere uno strumento per far fronte ai problemi sociali ancora insoluti .

SOCIETA’16

Sdi Eugenio

Boerio

CorrispondenteBloq Magazine

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Ogni anno 70.000 giovani lasciano l’Italia per cercare fortuna all’estero

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acilla la leadership provinciale nel Pdl del sena-tore Pasquale Giuliano.Se in Caserta città e, precisamente, presso l’en-te Provincia di Corso Trieste, si è assistito, sin dall’insediamento del presidente Zinzi, a con-tinue fibrillazioni tra i consiglieri provinciali del Pdl e i vertici del partito, causa una non equa assegnazione degli asses-sorati, meglio le cose non sono andate nel resto della provincia.Ad Aversa, seconda città per numero di abitanti, sia il sindaco Domenico Cia-ramella sia Nicola Golia, coordinatore cittadino del Pdl e vicepresidente della Provincia, fedelissimo di Giuliano, sono stati a lun-go bersaglio delle critiche, con tanto di documenti fir-mati, di ben cinque consi-glieri comunali del partito, più due ormai ex assessori, tra i più votati alle ultime amministrative, vale a dire Giampaolo Dello Vicario e Gino Della Valle. Questi ultimi, sostenuti anche dal vicesegretario provinciale sen. Gennaro Coronella e dal consigliere regionale Angelo Polverino, sono stati messi da parte e sostituiti con Michele Gal-luccio e Carlo Amoroso, due tra quelli che ave-vano puntato il dito contro il primo cittadino e il coordinatore locale del Pdl.Se le rimostranze dei cinque circa la revoca delle deleghe a Della Valle e a Dello Vicario, operata dal sindaco Ciaramella, hanno tenuto banco ad Aversa per i mesi di luglio, agosto e parte di set-tembre, la telenovela casertana, invece, tra alti e bassi, diserzioni di giunta da parte degli assessori provinciali e remissione delle deleghe da parte di questi nelle mani del partito, sembra veramente infinita. In buona sostanza, quella che appare dominare sull’intero territorio provinciale, nonostante gli in-terventi da equilibrista del senatore Giuliano, è la malapolitica o per meglio dire l’assenza della po-litica pidiellina e, soprattutto, la mancanza di una guida e di un coordinamento tra le varie anime che gravitano nel PDL.A dimostrazione di questo giunge, da ultimo, la

notizia dell’uscita polemica dal Pdl del sindaco di Trentola Ducenta Michele Griffo, eletto a mag-gio con un plebiscito di preferenze, unitamente all’abbandono del partito anche di sei consiglieri comunali: Misso, Nebiante, Grassia, Ramaschiel-lo, Marino e Coppola.Senza sconti il biasimo dei consiglieri comunali di

Trentola come, del resto, quello del sindaco Griffo nei confronti dei vertici provinciali del Pdl. “Non è possibile – affer-mano i consiglieri comu-nali – che un’amministra-zione comunale venga abbandonata a se stessa, ignorando le difficoltà in cui è costretta a portare avanti l’azione di governo cittadino.Nessuno si è degnato di of-frire un supporto, anzi, in alcuni casi, l’azione porta-ta avanti da esponenti isti-tuzionali del partito (ndr. l’assessore alla pubblica istruzione Golia) è stata semplicemente ridicola, inefficiente ed inefficace, priva di qualsiasi contri-

buto positivo per l’ammini-strazione comunale”.Da ricordare, a riguardo, la vibrante protesta re-lativa all’ubicazione e all’arredo della sezione staccata del liceo scientifico a Trentola Ducenta, che Griffo aveva sollevato proprio nei riguardi dell’assessore provinciale all pubblica istruzione nonché vicepresidente dell’Ente di Corso Trieste ed esponente, come Griffo, del Pdl.“E’ vergognoso il comportamento dell’assessorato alla pubblica istruzione della Provincia di Caserta – aveva dichiarato Griffo-che in ben cinque mesi non è riuscito nemmeno ad aprire una busta. E’ ancora più grave se si pensa che l’assessorato è retto da un aversano che dovrebbe sì tenere a cuore i problemi di tutta la rete scolastica provin-ciale ma che, non fosse altro per una questione di appartenenza, dovrebbe avere un particolare attaccamento ed una maggiore attenzione per le problematiche delle scuole del territorio aversa-no.Invece, l’assessore Nicola Golia ha dimostrato superficialità e scarsa attenzione per la sezione

POLITICA18

Vdi

Raffaelede Biase

CorrispondenteBloq Magazine

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Il Partito della Libertà e ilcoordinatore che c’è e non c’è

Nella fotoal centro:

il SenatorePasqualeGiuliano

Nella fotosopra:NicolaGolia

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staccata di Trentola Ducenta, nonostante fosse stato più volte sollecitato dal sottoscritto, fin dall’insediamento nella carica di sindaco.E’ incredibile che non si sia provveduto per tempo a do-tare la sede staccata del Liceo Scientifico di Trentola Ducen-ta dei necessari arredi e delle attrezzature indispensabili per un corretto funzionamento della scuola.Certo, le vicende relative all’individuazione di una sede adeguata per la stessa scuola hanno visto accumulare ritardi enormi tanto da giungere ad oggi, ad anno scolastico av-viato, a non avere ancora una sede disponibile, denotando ancora una volta il disinteresse e la incapacità gestionale di certa classe dirigen-te”.Non manca, poi, dal sindaco di Trentola Du-centa un richiamo alla correttezza istituzionale. “E’assurdo che nessun responsabile di partito abbia avuto la compiacenza, dopo la schiac-ciante vittoria elettorale del maggio scorso, non dico di complimentarsi ma, almeno, di portare un semplice saluto ai consiglieri comunali”.Vertici provinciali del partito, dunque, che se-condo il sindaco del comune dell’Agro avrebbe-

ro dimostrato inadeguatezza sia sul piano politi-co che amministrativo rispetto alle mansioni ri-coperte. Sin qui il caso Trentola Ducenta, e se a

questo aggiungiamo che parte dell’elettorato del centrodestra aversano abbia già deciso di seguire altre strade quale quel-la dei movimenti civici alterna-tivi e che a Caserta città non si respira un’aria tranquilla, ecco che non possiamo che ritenere che la conduzione di Pasquale Giuliano stia palesando seri limiti.Questo senza trascurare il ma-lumore di molti cittadini aver-sani, secondo i quali il senato-re, in quindici anni di presenza nell’Emiciclo, al di là dell’isti-tuzione della scuola di polizia

penitenziaria nel castello aragonese, poco o nulla avrebbe determinato per la crescita di una città e di un territorio con ben altre aspettative verso il suo rappresentante di collegio.Un parlamentare impegnato, secondo i critici più severi, soprattutto a curare i suoi rapporti romani e indifferente anche alle problematiche sollevate da esponenti politici del suo stesso par-tito, pur siano essi sindaci plurivotati.(ndr. questo fino a prova contraria che saremmo ben lieti di accogliere sulle nostre pagine).

POLITICA 19

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Nella foto alcentro:Michele Griffo

Nella foto sopra:il Sen. Giulianoalla Cerimonia delGiuramento degliallievi dellaScuola di PoliziaPenitenziaria di Aversa, da luifortemente volutae ottenuta.

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versa e i suoi Casali alla ricerca ndell’unità perdu-ta. Momento centrale la presentazione del testo, scritto da Nicola De Chiara, «Aversa e i suoi Casali nel Settecento»La foto ufficiale intorno all’artistica torta realizzata da pasticciere Lello Mele ha concluso, all’ex Macel-lo di Aversa, una serata memorabile. La presen-tazione della «Carta del Fioravanti», l’8 ottobre scorso, si è trasformata in una grande festa per Aversa e l’Agro Aver-sano in nome della co-mune identità storica e culturale. La presenta-zione del testo «Aversa e i suoi Casali nel Set-tecento. La Carta del Fioravanti», opera del vice Sindaco e Asses-sore alla Cultura della città di Aversa Nicola De Chiara, che sarà in vendita da domani nelle edicole e cartolibrerie di Aversa, è stato il collante di una manifestazione che ha messo a confronto il Sindaco di Aversa con i suoi colleghi degli ormai ex Casali su un tema storico sì ma anche attuale sull’opportunità per il territorio aversano di ritrovare quell’unità culturale ed ammi-nistrativa sgretolatasi alla fine del Settecento, come dimostra il libro dell’Assessore.Presenti il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, au-torità civili e militari, e tanti Sindaci dell’Agro Aver-sano, i primi cittadini di Trentola Ducenta, di Teve-rola, di Casapesenna, di Casaluce, di Carinaro, di Frignano, di Succivo, di Sant’Arpino, di Lusciano, di Villa di Briano, di Cesa, di Casal Di Principe, di Orta di Atella, e Parete.Ma tantissimi sono stati gli aversani, di Aversa e dell’Agro, che hanno voluto partecipare all’evento. Un auditorium, quello dell’ex Macello di Aversa, che mai come questa volta ha fatto registrare il pie-no. A parlare del testo di Nicola De Chiara autore-voli relatori come il prof. Nello Ronga, studioso del Settecento aversano, e il prof. Nicola Terracciano, saggista ed autore di diversi studi di storia locale, mentre il restauro della «Carta» è stato spiegato dal-la restauratrice Rosa Maria Arena che ha lavorato alla «ripresa» del prezioso documento per ben dieci anni. Ad aprire l’incontro, dopo la performance di apertura degli attori della compagnia teatrale «Ac-querello Napoletano» di Caserta, che hanno im-

personato i personaggi di Vincenzo Fioravanti, Do-menico Cimarosa e Gaetano Maria De Fulgore, è stato il Sindaco Ciaramella, invitato dal moderatore dell’incontro, il giornalista Giuseppe Lettieri.Ciaramella, dopo aver ringraziato i colleghi Sinda-ci e tutti i presenti, ha fatto la storia delle iniziative

culturali messe in atto dalla sua Amministra-zione, elogiando l’as-sessore De Chiara per l’impegno ed i risultati raggiunti, ringraziando-lo per avergli fatto ca-pire l’importanza della carta del Fioravanti, che campeggia nella stanza del primo citta-dino, e che il Comune di Aversa ha riprodotto in cento copie anasta-tiche, ritenendola utile strumento di promozio-ne del territorio. E’ stato lo stesso De

Chiara, facendo ricorso anche a delle esplicative slide, a parlare, poi, della Carta, delle difficoltà in-contrate per svelare la vera identità dell’autore e, so-prattutto, del perché fu realizzata, nel 1772, per vo-lontà dei Governatori di Aversa. Ma l’incontro sulla Carta del Fioravanti è andato, come dicevamo, al di là delle aspettative, aprendo un sereno confronto tra il Sindaco di Aversa, Ciaramella, e i suoi colleghi aversani sul destino di questo territorio.Un confronto che si è aperto soprattutto dopo l’in-tervento del prof. Nicola Terracciano che ha sotto-lineato come la nostra terra, che «non è terra di ca-morra ma di storia e di cultura», ha bisogno di recu-perare quell’identità perduta, quell’intimo rapporto tra Aversa e i suoi ormai ex casali, con la prima che deve ritornare ad essere «faro civilizzatore» dell’inte-ro comprensorio ed i secondi che non devono per-dere le loro peculiarità pur riconoscendosi nella «na-turale» capitale. Un lavoro, quello di De Chiara, di ricerca storica ma fortemente attuale per il messag-gio che contiene: l’Agro aversano per ritornare agli antichi splendori e recuperare «spazio» tra Napoli e Caserta deve recuperare «l’aversanità» perduta e che proprio nel Settecento diede forse i risultati migliori. Al termine dell’incontro i primi cittadini dell’Agro hanno ricevuto dalle mani del sindaco Ciaramella, una copia della ristampa anastatica dell’antica carta che «fotografa» Aversa quando era ancora a capo di ben 38 casali.

AVERSA20

A a cura

dellaredazione

Bloq Magazine

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Grandi festeggiamenti in onoredella “Carta del Fioravanti”

Nelle fotoesclusive

alcunimomenti

della festa

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 4 - Numero 16 - 16 ottobre 2011

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Più corse per Aversa e Mondragone, bus più puntuali, maggiori informazioni per gli utenti e, soprattutto, il progetto di un Terminal di interscambio fra trasporto

su gomma e su ferro, con annesso parcheggio per le automo-bili, da realizzare in corrispondenza della stazione ferrovia-ria. Questi gli elementi principali del nuovo Piano triennale trasporti della Provincia di Caserta, illustrato nel corso di un incontro tenuto a Villa Literno.Insieme all’assessore provinciale Luigi Maffei, ne hanno discusso i rappresentanti dei Comuni di Villa Literno, Mon-dragone, Falciano del Massico, Cancello ed Arnone, Casal di Principe, Castel Volturno, San Cipriano d’Aversa e Casa-pesenna. “In provincia di Caserta c’è domanda di trasporto pubblico - ha dichiarato l’assessore - perché muoversi con mezzi privati costa. Sogno, dal 2012, un servizio trasporti provinciale con pullman di un solo colore, che operano se-condo un piano razionale. Villa Literno ha un ruolo strategico in tal senso in quanto garantisce una maggiore intermodalità nella mobilità”. La bozza del Piano, consultabile sul sito isti-tuzionale della Provincia (all’indirizzo www.provincia.caser-ta.it/it/web/trasporti/home/), vede in Villa Literno uno snodo cruciale fra il Litorale Domizio e l’entroterra, come snodo di collegamento fondamentale da e per Aversa, Napoli, Castel Volturno e Mondragone.Prima di redigere il Piano, gli esperti dell’Università del San-nio, coordinati dal professor Mariano Gallo, hanno analizzato le informazioni provenienti dai principali istituti superiori del territorio, così da verificare le principali vie di comunicazio-

ne lungo le quali si sviluppa il traffico dei pendolari. E’ emer-so che gli studenti liternesi si recano soprattutto a Napoli (via treno), a San Cipriano, Casal di Principe, Aversa e Mondra-gone. Queste, quindi, le tratte che sono state implementate. Il piano è stato illustrato dall’ingegner Fulvio Simonelli. Pre-sente all’incontro anche il Consigliere provinciale Francesco Zaccariello, espressione del territorio liternese. “Il fatto che questo incontro si faccia proprio a Villa Literno - ha sottolineato il Sindaco Nicola Tamburrino - conferma il ruolo strategico che il nostro territorio può avere nelle co-municazioni fra il Nord e il Sud, fra il litorale e l’entroterra. Avere trasporti pubblici efficienti, significa avere ragazzi che possono andare a scuola e all’università com più comodità, significa avere dei professionisti che possono lavorare fuo-ri paese senza essere costretti a trasferirsi, significa che, da fuori, imprenditori e professionisti possono raggiungere più agevolmente Villa Literno, rendendo così il nostro territorio più appetibile per investimenti esterni”.

Presentato il Piano Trasporti Provinciale

VILLA LITERNO

icordo la prima Commissione parlamentare d’in-chiesta sul traffico di rifiuti tossici provenienti dal nord verso il sud Italia ed in particolare verso un territorio, il nostro, quello del basso casertano e del napoletano che poteva essere paragonato senza esagerazione ad un paradiso.Oggi si scopre un nuovo ma vecchio sito a Castel-volturno pieno di rifiuti pericolosi (poi della perico-losità e della natura dei rifiuti attenderemo le analisi più approfondite). Il frutto di quella che fu definita “rifiuti connection” un intreccio maledetto tra la criminalità organizzata, le organizzazioni massoni-che, l’imprenditoria del nord Italia e come cerniera e collante alcuni pezzi della politica dell’epoca. Ricordo “Pluto”, il nome che si era dato al som-mergibile che avrebbe dovuto scoprire i fusti tossi-ci ed i veleni nei laghetti di Castelvolturno. Ma fu un flop. Nulla di fatto all’epoca (1997). Così come andarono a vuoto le ricerche dei rifiuti tossici al di

sotto della superstrada denominata “Nola – Villa Literno”. Serviva qualcuno che conosceva bene i luoghi di sversamento, altrimenti sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. E così è stato e così sarà ! Solo chi ha partecipato direttamente alle operazioni di massacro ambientale di quegli anni poteva sapere.Ma ora chi farà la bonifica dei luoghi e soprattutto quando ? Questo interrogativo ho iniziato a porlo già a partire dal 1994/1995, cioè da quando si ini-ziò a svelare all’opinione pubblica che il territorio che prima avevo definito paradiso nel frattempo era diventato un inferno. E i diavoli non sono solo i so-liti noti, criminali del sud, ma sono soprattutto quei nomi, di industriali del nord Italia, che inchieste come “Cassiopea”, della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE), avevano messo in evidenza e che nel frattempo sono stati “graziati” da una prescrizione per decorrenza termini…

CASTELVOLTURNO22

Rdi

AlessandroGatto

PresidenteWWF Campania

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Trovati altri rifiuti tossici seppelliti diversi anni fa

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SOCIETA’ 23

a curadellaRedazione

Bloq Magazine

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opo l’avvicendamento ai vertici del Leo club Aversa città Nor-manna, i giovani leo sono scesi in piazza per il primo services di questo nuovo anno sociale 2011/ 2012.

Sabato 1 e Domenica 2 Ottobre, infatti, nella cen-tralissima via Roma e precisamente al crocevia adiacente la pasticceria Pelosi Pelosi, hanno pre-senziato con uno stand per la vendita di orchidee “salva vita”, in più hanno distribuito gadget e bro-chure informative, il tutto pro-Unicef.Una bellissima orchidea al prezzo minimo di 15 euro per contribuire in questo modo all’attività che l’Unicef svolge da sempre in difesa dei diritti e delle condizioni di vita dei bambini e degli adolescenti. “Ogni giorno nel mondo muoiono 22 mila bambi-ni - scrive l’Unicef -: con le nostre orchidee voglia-mo arrivare a zero”. Con il ricavato si finanzia un pacchetto di interventi in grado di salvare la vita a quasi 400 mila bambini solo nell’Africa centrale e occidentale.“E’ stato un onore per noi sposare una causa così tanto nobile” dichiara il giovane presidente leo Fa-brizio Pelosi,che poi aggiunge ” desidero prima di tutto ringraziare i miei soci che tanto si sono pro-digati affinchè finissimo tutte le orchidee disponibili per la vendita, in particolare ringrazio il vice presi-dente di club Fabio Coscetta che ha curato tutta

l’organizzazione dell’evento e che riveste la carica di delegato Unicef per l’area nord del nostro distret-to leo 108 YA. Ma un plauso particolare” continua Pelosi “va ai cittadini Aversani, che hanno dimostrato ancora una volta, di avere un gran cuore, soprattutto quan-do si tratta di fare beneficenza.I leo per vocazione e per natura sono da sempre sensibili alle esigenze dei più bisognosi, difatti nei prossimi mesi, sono in programma attività ed even-ti a carattere benefico, come ad esempio la vendita di pandorini o l’annuale festa di Natale “Red car-pet”, che già l’anno scorso ha riscosso notevole suc-cesso, o ancora il torneo di burraco.Tra le attività in programma quest’anno anche con-vegni presso gli istituti superiori di Aversa in colla-borazione con il Lions club”.Alle parole del presidente Fabrizio Pelosi, fa seguito una dichiarazione del vice presidente Fabio Coscet-ta: “Sono molto fiero del ruolo che ricopro all’inter-no dell’associazione in particolare per le attività che l’Unicef da sempre porta avanti con successo nel mondo intero, ci auguriamo di mantenere l’impe-gno con risultati sempre migliori”.Anche noi cittadini Aversani ci auguriamo che queste iniziative benefiche continuino con riscon-tri sempre maggiori così da renderci fieri dei nostri giovani concittadini. Dalla Redazione un forte in bocca al lupo per il futuro.

I giovani leo scendono in piazza per il primo services 2011/2012

D

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24 25

(30 settembre) - Aversa, Mattinata “1,2,3 leggo” (iniziative di lettura animata)

Organizzata dall’associazione Gruppo Patatrac nell’ambito del progetto na-

zionale “Nati per Leggere” [foto: Gruppo Patatrac]

(1 ottobre) - Castelvolturno, Il caseificio “le terre di don Peppe Diana - Libera

Terra” produrrà la mozzarella della legalità [foto: Michele Docimo](7 ottobre) - Aversa, Lectio magitralis di Massimo Cacciari sul Leopardi, tenuta nella chiesa di San Lorenzo [Ufficio Stampa Comune]

(7 ottobre) - Castelvolturno. A condurre sul posto gli agenti della squadra mobile è stato il pentito Emilio Di Caterino, che 17 anni fa aveva allestito la discarica consentendo, così, di individuare finalmente il sito di cui molti parlavano ma che era sempre rimasto misterioso [foto: Polizia di Stato]

(9 ottobre) - Aversa, Un’Aversa Normanna che ci crede fino all’ultimo riesce a portare a casa i tre punti nell’importante sfida fra le mura amiche dello stadio ex Rinascita.

(9 ottobre) - Aversa. Al 14’del 2° tempo Mister Nicola Romaniello fa entrare il neo acquisto Gaetano Grieco, inneggiato a gran voce dal pubblico presente sugli spalti.

(7 ottobre) - Aversa, Dal prossimo anno il premio canzone d’autore “Bian-ca d’Aponte” cambierà il nome in “Sono un’isola: io, donna per una can-zone d’autore – Premio Bianca d’Aponte - Città di Aversa” [Ufficio Stampa Comune]

(7 ottobre) - Castelvolturno, Ritrovato sotto il parcheggio dell’Ippocampos, un notissimo complesso ricreativo, ma-teriale radioattivo, seppellito e nascosto sotto uno strato di cemento dal clan dei casalesi nel 1994. [foto: Polizia di Stato]

(2 ottobre) - Frattamaggiore, Ancora una sconfitta immeritata per l’Aver-

sa. battuta per 2-1 dal Neapolis la squadra normanna gioca a viso aperto

contro i più quotati avversari, mostrando trame interessanti e sfruttando

la velocità di Sorrentino, vera spina nel fianco della difesa nero-stellata

(4 ottobre) - Cassino, Un nuovo blitz messo in opera dalle Guardie

Zoofile L.I.D.A. appartenenti al Comando di Aversa che hanno

bloccato dei soggetti a Cassino sequestrando 3 tartarughe della

specie Geochelone Sulcata accompagnate da 3 documenti presu-

mibilmente falsi. [foto L.I.D.A.]

(30 settembre) - Aversa, lo stand della libreria sociale “Il dono” alla mattina-

ta “1,2,3 leggo” (iniziative di lettura animata) Organizzata dall’associazione

Gruppo Patatrac nell’ambito del progetto nazionale “Nati per Leggere” [foto:

Convergenze Aversa Felix]

(1 ottobre) - Castelvolturno, Alla presenza di don Luigi Ciotti e Carlo Borgog-

meo, Emilio Diana, fratello di don Peppe inaugura il caseificio “le terre di don

Peppe Diana - Libera Terra” [foto: Michele Docimo]

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(30 settembre) - Aversa, Mattinata “1,2,3 leggo” (iniziative di lettura animata)

Organizzata dall’associazione Gruppo Patatrac nell’ambito del progetto na-

zionale “Nati per Leggere” [foto: Gruppo Patatrac]

(1 ottobre) - Castelvolturno, Il caseificio “le terre di don Peppe Diana - Libera

Terra” produrrà la mozzarella della legalità [foto: Michele Docimo](7 ottobre) - Aversa, Lectio magitralis di Massimo Cacciari sul Leopardi, tenuta nella chiesa di San Lorenzo [Ufficio Stampa Comune]

(7 ottobre) - Castelvolturno. A condurre sul posto gli agenti della squadra mobile è stato il pentito Emilio Di Caterino, che 17 anni fa aveva allestito la discarica consentendo, così, di individuare finalmente il sito di cui molti parlavano ma che era sempre rimasto misterioso [foto: Polizia di Stato]

(9 ottobre) - Aversa, Un’Aversa Normanna che ci crede fino all’ultimo riesce a portare a casa i tre punti nell’importante sfida fra le mura amiche dello stadio ex Rinascita.

(9 ottobre) - Aversa. Al 14’del 2° tempo Mister Nicola Romaniello fa entrare il neo acquisto Gaetano Grieco, inneggiato a gran voce dal pubblico presente sugli spalti.

(7 ottobre) - Aversa, Dal prossimo anno il premio canzone d’autore “Bian-ca d’Aponte” cambierà il nome in “Sono un’isola: io, donna per una can-zone d’autore – Premio Bianca d’Aponte - Città di Aversa” [Ufficio Stampa Comune]

(7 ottobre) - Castelvolturno, Ritrovato sotto il parcheggio dell’Ippocampos, un notissimo complesso ricreativo, ma-teriale radioattivo, seppellito e nascosto sotto uno strato di cemento dal clan dei casalesi nel 1994. [foto: Polizia di Stato]

(2 ottobre) - Frattamaggiore, Ancora una sconfitta immeritata per l’Aver-

sa. battuta per 2-1 dal Neapolis la squadra normanna gioca a viso aperto

contro i più quotati avversari, mostrando trame interessanti e sfruttando

la velocità di Sorrentino, vera spina nel fianco della difesa nero-stellata

(4 ottobre) - Cassino, Un nuovo blitz messo in opera dalle Guardie

Zoofile L.I.D.A. appartenenti al Comando di Aversa che hanno

bloccato dei soggetti a Cassino sequestrando 3 tartarughe della

specie Geochelone Sulcata accompagnate da 3 documenti presu-

mibilmente falsi. [foto L.I.D.A.]

(30 settembre) - Aversa, lo stand della libreria sociale “Il dono” alla mattina-

ta “1,2,3 leggo” (iniziative di lettura animata) Organizzata dall’associazione

Gruppo Patatrac nell’ambito del progetto nazionale “Nati per Leggere” [foto:

Convergenze Aversa Felix]

(1 ottobre) - Castelvolturno, Alla presenza di don Luigi Ciotti e Carlo Borgog-

meo, Emilio Diana, fratello di don Peppe inaugura il caseificio “le terre di don

Peppe Diana - Libera Terra” [foto: Michele Docimo]

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ambio al vertice del Reparto Territoriale Carabi-nieri di Aversa. Il tenente colonnello Marra va a dirigere il comando provinciale di La Spezia con il grado di colonnello. Marra è rimasto ad Aversa dal 2006 ad oggi.Cinque anni ricchi di soddisfazioni per la Bene-merita. A dimostrarlo i risultati conseguiti: circa 2500 arresti, tra i quali spiccano i 28 del clan del boss sanguinario, lo stragista Giuseppe Setola, autore della strage di Castelvolturno.Senza dimenticare le decine e decine di arresti di affiliati al clan camorristico dei “casalesi”, quasi sempre legati al racket del pizzo, in un territo-rio difficile come questo dell’Agro Aversano, con dieci compagnie dipendenti dal Reparto Territo-riale di Aversa. Questi risultati conseguiti contro la criminalità organizzata non vanno letti, però, come un accantonamento della microcriminalità, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione.

Basta guardare i dati relativi alle rapine; si è pas-sati dalle 1200 del 2006 alle 460 del 2010, cioè più che dimezzate in quattro anni. In attesa del nuovo comandante del Reparto Ter-ritoriale, a guidare la stazione il valente capitano Domenico Forte che, insieme al tenente Giusep-pe Fedele, hanno collaborato al raggiungimento dei risultati predetti.

CRONACA26

Cdi

NicolaRosselli

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Cambio al vertice del Reparto Territoriale Carabinieri di Aversa

rgastolo. Questa la pena alla quale il gup presso il Tribunale di Santa Maria Capua Ve-tere, Stefania Amodeo ha condannato Ma-rio Borrata, il giovane aversano che 18en-ne di Aversa, accusato di aver ammazzato con diverse coltellate Pietro Capone, allora 23enne, al quale l’assassino insidiava la gio-

vanissima moglie. Una condanna pesante, esemplare, soprat-tutto se si pensa che Borrata, figlio di un uomo finito in carcere con l’accusa di legami al clan camorristico dei “Casalesi”, ave-va fatto richiesta di rito abbreviato, un escamotage per vedersi scontare la pena di un terzo in caso di condanna.Oltre alla massima punizione, Borrata si è visto infliggere dalla magistratura sammaritana anche la pena accessoria dell’inter-dizione dai pubblici uffici e la pubblicazione della sentenza sul sito del Ministero della Giustizia e nei comuni di Aversa e Santa Maria Capua Vetere. Accanto all’aver accertato che fu lui il 14 ottobre del 2010, praticamente in anno fa, il malcapitato imbianchino, nel corso di una lite in piazza Marconi, ad Aver-sa, la sentenza lo ha anche ritenuto colpevole di violenza ses-suale nei confronti di Roberta Pizzo che subì (come ricostruito dai magistrati) un palpeggiamento la vigilia del delitto. L’ennesima pesante avance che la donna non aveva rivelato al marito proprio con la speranza di evitargli conseguenze a causa della personalità aggressiva di Borrata. In pratica il gup sammaritano ha accolto in pieno la richiesta del pubblico mi-nistero Giorgia de Ponte. Nello stesso giudizio si erano co-

stituiti parte civile la moglie della giovane vittima, Roberta Pizzo, difesa dall’avvocato Felice Belluomo, ed i genitori della vittima, difesi dall’avvocato Massimo d’Errico. Da parte di entrambe le parti civili la rinunzia ad ogni risarcimento economico, se non la somma simbolica di un centesimo.Per la cronaca, Pietro Capone, imbianchi-no, padre di un bimbo di pochi mesi, fu ucciso il 14 ottobre 2010, poco dopo le 19,30, in piazza Marconi. Quattro o cinque le coltellate che lo raggiunsero soprattutto al collo, recidendo la giugulare e provocandone la morte in pochi minuti, rendendo inutile il tentativo di fuga. A terra scie di sangue e la sua bicicletta che utilizzava per andare al lavoro. Probabilmente i due si erano incontrati per caso e la vittima aveva chiesto la suo assassino di non importunare più la moglie, allora 21enne, della quale il 18enne Borrata si era invaghito perdutamente.Violenta la reazione di quest’ultimo concretizzatasi in una se-rie di fendenti. Dopo l’omicidio, Borrata tentò una improbabi-le fuga. Braccato dagli agenti del commissariato di Aversa, il giovane omicida, dopo aver girovagato per la provincia, dopo alcune ore, intorno alla mezzanotte, fu intercettato dai poli-ziotti aversani a Capua. Tentò un’ultima disperata fuga a bordo di una minicar, ma fu raggiunto e arrestato. La piccola vettura presentava vistose macchie di sangue sulla carrozzeria e sulla tappezzeria. Era il sangue della sua vittima.

Condanna all’ergastolo per l’omicida di Pietro Capone

Edi NicolaRosselli

CorrispondenteBloq Magazine

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Page 27: BLOQ MAGAZINE 18 OTTOBRE 2011

al prossimo anno il Premio canzone d’autore Bianca d’Aponte cambierà il nome in ‘Sono un’isola: io, donna per una canzone d’autore – Pre-mio Bianca d’Aponte - Città di Aversa’ in seguito alla fir-ma del protocollo d’intesa tra il Comune di Aversa e l’asso-ciazione ‘Bianca d’Aponte’. Il protocollo è stato siglato ieri dal Sindaco Ciaramella e dal vice-sindaco ed assessore alla cultura

Nicola De Chiara che hanno partecipato alla conferen-za stampa di presentazione della settima edizione della manifestazione. “Tagli alla cultura e allo spettacolo. Crisi o non crisi, il Premio Bianca d’Aponte resiste e va avanti grazie all’inesauribile pas-sione dell’associazione ed al supporto della Città di Aversa che con la firma del protocollo ha voluto sottolineare, ancora una volta, che quest’Ammini-strazione crede nella manifestazione e crede che il premio ‘Bianca d’Aponte’ possa dare lustro alla Città di Aversa”. Il Premio Bianca d’Aponte può essere considerato una delle più importanti ma-nifestazioni della scena del panorama musicale italiano. Una vetrina, un trampolino di lancio per chi si affaccia sulla scena musicale italiana.Per la prima volta quest’anno RaiMusic sarà pre-sente alla manifestazione in qualità di Media Partner. Per il secondo anno consecutivo il Pre-mio Bianca d’Aponte si fregia dell’adesione del Presidente della Repubblica.Il Capo dello Stato ha assegnato all’edizione 2011 e agli organizzatori una speciale medaglia presidenziale in fusione di bronzo 2011 che a discrezione e sotto la propria responsabilità l’or-ganizzazione consegnerà ad un personaggio che ha contribuito nel tempo al successo del premio stesso. La manifestazione per il settimo anno consecutivo vede la direzione artistica di Fausto Mesolella. Chitarrista, compositore e arrangiato-re che, assieme a Gaetano d’Aponte rappresenta

l’anima e il cuore della manifestazione. Da anni sulla ribalta nazionale, Fausto Mesolella è un artista che riesce ad incantare pubblico e criti-ca suonando la chitarra in modo completamen-te nuovo ed originale. “Un pioniere, un Picasso della chitarra” innovativo e totalmente fuori dagli schemi.Il Premio Bianca d’Aponte si terrà ad Aversa (CE) nelle serate di venerdì 21 e sabato 22 ottobre 2011 al Teatro Cimarosa e sarà condotta dai gior-nalisti RAI Roberta Balzotti e Sandro Petrone. Le

finaliste si esibiranno rigorosa-mente dal vivo, davanti a una giuria formata dai membri del Comitato di Garanzia, integra-ta da giornalisti di carta stam-pa, radio , tv nazionali, pro-duttori, esperti del settore, da altri artisti del panorama mu-sicale nazionale. Le concor-renti saranno accompagnate dalla Band dell’Associazione Bianca d’Aponte formata da Alessandro Crescenzo (Pia-no), Edoardo Amirante (violi-no), Enzo Carpinone (basso), Luciano De Fortuna (percus-sioni) Pasquale Iadicicco (bat-teria), Paolo Convertito (chi-tarra e fisarmonica) e Guido Della Gatta (chitarra).

La prima serata di venerdì (inizio ore 20.30), ve-drà l’apertura di Laura Campisi, vincitrice uscen-te. A seguire le 10 finaliste eseguiranno due brani, uno solo dei quali sarà quello in gara; lo scopo è di consentire alla giuria di avere un’idea più chiara sulle qualità delle partecipanti. Ospi-ti della prima serata i Diversamente Rossi vin-citori della sezione artisti del Premio “Cicala” e Gianluca Brugnano, chitarrista e batterista jazz con esperienza nazionale ed internazionale. La seconda serata di sabato (inizio ore 20:30) ve-drà la gara vera e propria con le 10 finaliste che proporranno il brano in concorso. Tanti gli ospiti musicali che si alterneranno sul palcoscenico del Teatro Cimarosa: Tony Bungaro, Rossana Casa-le, Mauro Ermanno Giovanardi, Kaballà, Elena Ledda, Mariella Nava, Brunella Selo, Tricarico, Fausta Vetere e, ovviamente, la madrina, Cristi-na Donà che si esibirà con Saverio Lanza. Ad accompagnare musicalmente gli ospiti sul palco, Fausto Mesolella, direttore artistico, Massimo Germini, Andrea Zuppini e Bruno Marro.

“Premio canzone d’autore Bianca d’Aponte”, al via la settima edizione

MUSICA 27

Da cura

dellaRedazione

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Nella foto alcentro:Gaetano d’Aponte

Nella foto sopra:il grandechitarristaFausto Mesolella

Sotto: il logo dellaAssociazioneBianca d’Aponte

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Page 28: BLOQ MAGAZINE 18 OTTOBRE 2011

nna Improta, sensibilissima autrice e poetessa che non ha mai trascurato amore e poesia ritorna alla ribalta dei poeti contemporanei con una nuo-va pubblicazione “Ventagli d’Amore”, stampata nel settembre 2011 per i tipi della Tipolitografia “GraficaAnselmi” di Marigliano.Dopo aver pubblicato la silloge “Il mare di Vene-re”, la nostra autrice, premiata spesso per le sue liriche, si ripresenta dunque con questa raccolta di poesie in lingua e in vernacolo, che trattano di natura e di sentimenti, di temi sociali e di fede ma con un “leit motive” dominante, quale è l’amore, che evidenzia la sua “personalità spiccata, emo-tiva e sensibile che cattura nella bellezza i valo-ri e quella energia che la rende sempre giovane alla ricerca di qualcosa di nuovo”, come annota

Emilia Altobelli nella fa-scetta.Il testo, in elegante veste tipografica, è stato cura-to dall’Accademia Inter-nazionale Vesuviana, il cui fondatore Gianni Ianuale, non manca di segnalere in premessa che la vita di Anna Im-prota è stata “alimentata dal fluire di valori e di svalori nel tormentato peregrinare del passato, segnato da sollecitudi-ni amare che ha sapu-to sopportare pur nelle sofferenze quotidiane: questo le ha permesso di scoprire nella poesia la vera preghiera della vita.Il libro, la cui coperti-na è stata ben disegna-ta all’artista Generosa D’Amore (Gena), si av-vale di una introduzio-ne di Giuseppe Diana,

il quale annota come l’amore è un valore così alto che racchiuderlo è quasi impossibile, anche perché l’arte che esso ispira aiuta ma non risolve la sua essenza.Dal canto suo, seppur concorre ad illuminare la strada, la poesia – ma anche la musica, la prosa, la pittura, la scultura e, se volete, tutte le forme artistiche – traite d’union fra noi ed il senso ulti-mo delle cose, non basta al percorso dell’anima.Gli uomini, infatti, nel loro grande viaggio collet-tivo – e ciascun uomo nel corso del proprio pic-colo viaggio personale - procedono per tentativi e per approssimazioni successive.

Tuttavia, quando si accorge di essere ad un passo dalla comprensione del senso ultimo delle cose, l’uomo-poeta, forte delle sue antenne, sente che gli manca qualcosa: probabilmente perché ha maggiormente chiara questa dicotomia, cifra distintiva della persona umana, che, mentre ha coscienza dell’infinito, avverte pure che tutto in-torno a sé è finito!Poiché è un conflitto che non ci è dato sanare, lo dobbiamo accettare, non foss’altro perché ha il grande merito di farci tendere verso un oriz-zonte.E, nonostante sia responsabile delle sofferenze che ci derivano dal non riuscire mai a vedere pie-namente soddisfatta questa sete, l’amore è una ri-cerca continua che ci riguarda fin dalla notte dei tempi: nella coppia, tra genitori e figli, nell’ami-cizia che, secondo alcuni, è addirittura la forma d’amore più alta!Insomma la poesia, frutto dell’amore per gli altri e per la vita, è - e resta - una maniera affatto sin-golare per appagare il vuoto esistenziale, perché, quando l’amore, che è connaturale alla dimen-sione umana normale, diventa poesia, si scopre che è la più grande energia che l’uomo sia in gra-do di produrre.E’ un evento incomprensibile razionalmente, perché è l’unica forza che permette di fare cose che prima non si immaginerebbero possibili.E’ come un miracolo che rende l’uomo capace di miracoli: absit iniuria verbis!L’amore, quindi, è la risposta sublime di cui l’uo-mo è dotato. E, se si trovasse il coraggio di non confinarlo, di non tradirlo, di non farne merce di scambio; se si riuscisse a guardarlo negli occhi ed ascoltare quello che ha da dirci; e se ci si decides-se ad adottarlo come bussola per la nostra navi-gazione terrena, ci accorgeremmo che la risposta a molte delle piccole – grandi domande che ci piovono addosso e dalle quali spesso ci sentiamo oppressi, è più vicina di quanto immaginiamo: forse la differenza tra pensarsi, dirsi o essere dav-vero degni dell’appellativo uomo è tutta lì.In questa prospettiva le poesie, come quelle di Anna Improta, che sono percorso emozionale che incrociamo prima o poi nella nostra espe-rienza terrena, entrano a far parte di noi, dei no-stri ricordi e racchiudono come fotografie infiniti scampoli delle nostre esistenze, quasi melodie senza tempo.Le rime, metafore illuminanti, sprazzi di luce ful-minanti, diventano complici dei nostri pensieri, compagne dei nostri viaggi, talvolta, alibi delle nostre debolezze, che, tuttavia, col tempo riesco-no anche a farci capire come dovrebbe funzio-nare la vita, pur con le sue inquietudini, le sue illusioni, le sue speranze, le sue difficoltà.

EDITORIA28

Aa cura

dellaRedazione

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Anna Improta: Ventagli d’amore

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Potremmo definirla un impresa ti-tanica l’organizzazione di questo evento d’arte di rilevanza interna-zionale. L’evento è stato promosso dall’artista Zago, in collaborazione con Gianluca Cantalupi, respon-sabile della sezione londinese di

“Emergency Uk”, organizzazione umanitaria indipen-dente e neutrale, nata in Italia nel 1994, che fornisce gratis trattament medico-chirurgici alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.Dopo un lavoro durato otto mesi, l’artista Zago porta a compimento la sua più grande opera d’arte. Infatti la peculiarità di questo evento è che sono esposte cen-to opere di ogni forma di espressione pittorica. Colgo l’occasione e lascio parlare l’artista in questione.Quando è nata l’idea dei cento dipinti? Era marzo 2010 quando io e l’amico Gianlu-ca Cantalupi (responsabile Emergency Uk) de-cidemmo di dare inizio a questa avventura artistica. L’idea era di fare una collettiva di artisti di buon livello ma che avesse in se un qualcosa che la differenziasse dalle comuni collettive.Qualcosa che fosse originale e nello stesso tempo mai fatto prima al mondo. Mi venne in mente che qualche hanno addietro volevo fare una mostra a quattro mani con alcuni amici pittori. Allora proposi a Gianluca una mostra dove io avrei lavorato su 100 opere di 100 artisti dagli stili diversi fra loro. La novità era dovuta al notevole numero di artisti impegnati. Facendo que-sto si sarebbe dato valenza alla mostra e nel tempo i quadri avrebbero pure acquisito un valore storico, tanto da invogliare i collezionisti ad acquistare molte opere garantendo così un ricavato benefico soddisfa-cente.Ti ritieni soddisfatto del lavoro compiuto? Credo di si! Ora dopo mesi e mesi di lavoro potete vedere il progetto trasformato in una realtà visibile a tutti.Quanti sacrifici hai fatto per vedere realizzato que-sto lavoro di proporzioni titaniche? Nel periodo tra-scorso nel lavoro ho avuto molte crisi artistiche e di approvvigionamento dei materiali del riciclo utilizzati nelle opere. Infatti tutti gli oggetti e cose che vedete ora nei quadri, sono tutti stati raccolti rigorosamente per strada e ai bordi dei cassonetti di Verona.C’è qualche artista in particolare sul quale vorresti spendere due parole? Nel film “Filumena Marturano” lei dice: “i figli so tutti uguali”. Davvero non tocca a me dare giudizi critici sulle opere. Non voglio entrare nello specifico artistico delle opere stesse, ci ha pensato Va-lentina Basile nella sua splendida relazione. Da parte mia ringrazio tutti gli artisti partecipanti per l’impegno artistico e la donazione delle loro opere. Un ringrazia-

mento particolare a tutti i volontari Emergency uk per il lavoro organizzativo e di gestione delle varie mostre in programma. E infine un grazie di cuore a mio fra-tello Bruno che è sempre accorso in mio aiuto fornen-domi colle, spray e tant’altro occorrente per espletare il mio lavoro senza chiedere nulla in cambio, se non il mio massimo sforzo per arrivare alla conclusione di questa mia maratona dell’arte.Questi gli artisti partecipanti: Barbara Abate, Chloe Aligianni, Riccardo Antonelli, Dina Avarello, Jo-landa Bakalarczy, Francesca Balacco, Fabiola Bar-na, Antonio Barrani, Lorenzo Basile, Carla Battisti, Bogdan Began, Sandy Bellantoni, Fiorenza Beluzzi, Giovanni Bergamaschi, Valentina Berionni, Maria Ce-cilia Bossi, Vanessa Both, Silla Campanini, Maria Ca-pellini, Maria Antonietta Cardea, Alberto Ceccaroni, Ivan Chieregato, Salvatore Cirillo, Enzo Moretti, Mas-similiano Coscia, Rodolfo Cubeta, Malgorzata Czer-wien, Rosa D’Ascola, Jacqueline Dunkleny, Ferruccio Fabbri, Daniela Falanga, Giuseppe della Volpe, Mar-gherita Fascione, Pet Guest, Giulia Ferreri, Walter Fe-stuccia, Marisa Gaddi, Stelvio Gambardella, Rosaria Gaudiano, Stefania Ginestra, Sharon Gonzalez, Milina Imrichova, Angelo Ingrasci, Leopoldo La Ciura, Joanna Lazzarini, Tina Loiodice, Gino Loperfido, Jamie Ma-guire, Valentina Mammana, Andrea Marazzi, Luciana Marsella, Cinzia Mastropaolo, Nicola Masuottolo, Vera Elvira Mauri, Claudio Meli, Virginia Milici, Bernardo Milite, Pietro Montante, Giovanni Morgia, Manuela Moricone, Fabiola Murri, Daniele Oke, Desirè Orto, Massimo Pacilio, Tommaso Pensa, Giorgia Pergolesi, Ilaria Pergolesi, Aleksandra Perzynska, Patrizia Piani-ni, Maurizio Piccirillo, Lucio Pintaldi, Zeljco Prebeg, Roberta Recanatesi, Ina Ripari, Guadalupe R. Gugora, Daniela Rumini, Roberto Sardo, Rocco Scattino, Ma-rio Selloni, Maria Jole Serreli, Renata Spuria, Gabriella Sterzi, Paola Elsa Tagliabue, Emanuela Terragnoli, Ma-ria Grazia Todaro, Donato Tortella, Arianna Tramon-tano, Sandro Tripaldi, Massimiliano Vacca, Silvia Vari, Tania Venturini, Claudia Vianello, Daniela Viglioglia, Teresa Visceglia, Carlo Volpicella, Nunzio Zurzolo, Per concludere poi, voglio ringraziare innanzitutto chi acquisterà le opere. Oltre ad un loro buon investimen-to futuro daranno un aiuto concreto a persone meno fortunate di noi.Le date delle 6 mostre: 12-13 November 2011: @Ba-sildon, St George’s Suite 21 November – 18 December 2011: @Enfield, Dugdale Centre 23 January – 13 Februa-ry 2012: @Barking, The Gallery 17 February – 4 March 2012: @Greenwich, Victoria Hall 5 March – 23 March 2012: @Hatch End, Harrow Arts Centre 26 March – 6 April 2012: @Wimbledon, Art Gallery per ulteriori info: Emergency UK

ARTE 29

a curadella

Redazione

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Gianantonio Marino: “Zago and your friends, for Emergency Uk“

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alve dottore, mi chiamo Imma ed ho 47 anninella mia bocca circa due anni fa ho fatto un lavoro protesico fisso che va da canino a canino superiormente.Il mese scorso ho avuto un episodio di gonfiore in corrispondenza di uno degli incisivi superiori devitalizzato da circa dodici anni, il mio dentista ha eseguito una radiografia, che ha evidenziato la presenza di un granuloma e mi ha consigliato di effettuare un’apicectomia per la rimozione del granuloma evitando danni alla mia protesi.Di che intervento si tratta? Può essere esguito in studio?

Gentile Signora Imma,la chirurgia endodontica, o apicectomia, rappre-senta l’intervento di elezione quando non è pos-sibile curare un dente che ha una lesione apicale (granuloma), mediante un normale trattamento canalare, effettuato attraverso la corona del den-te. L’intervento di apicectomia viene eseguito am-bulatorialmente in anestesia locale; è indolore e di durata variabile a seconda dei casi più o meno

complessi. Se l’intervento di apicectomia ha avuto buon esito, dopo circa 6-12 mesi, ad un successivo controllo radiografico, l’area di radiotrasparenza deve essere completamente scomparsa.Il dente che ha subito un intervento di apicec-tomia, se correttamente ricostruito dal punto di vista conservativo o protesico, può a tutti gli ef-fetti avere una prognosi a distanza simile a quella degli altri denti dell’arcata. Quindi se Lei ha un manufatto protesico soddi-sfacente da un punto di vista sia estetico che fun-zionale, il consiglio che le ha dato il collega è as-solutamente condivisibile, anche perché le altre possibilità terapeutiche sarebbero il ritrattamento canalare del dente o addirittura l’estrazione dello stesso.Nel primo caso nelle manovre di rimozione si potrebbe creare danno alla protesi, nel secondo caso sarebbe sicuramente da rifare.La saluto cordialmente.

Dott. Massimiliano ArlottaSpecialista in Chirurgia Odontostomatologica

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SCUOLA 31

a curadellaRedazione

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cegliere la scuola giusta per i propri figli non è fa-cile. Oggi, però, rispetto al passato, esistono tante fonti d’informazioni in grado di aiutare i genitori a risolvere il rebus. Se negli anni scorsi i genitori potevano scegliere solo tra un ristretto numero d’istituti pubblici o privati, oggi chi si prodiga

nella ricerca della scuola più idonea allo sviluppo psicofisico dei propri ragazzi può compiere una scelta più oculata grazie anche a periodici come Bloq. Un nostro redattore, infatti, si è calato nel ruolo di genitore ed è andato in giro a scrutare, valutare, soppesare i pro e i contro dei vari istituti paritari presenti in zona.Dopo attente valutazioni, la scelta finale è caduta sull’Istituto Sco-lastico Paritario “Avvenire Radioso”. Ecco il resoconto del nostro redattore: “Primo criterio di valutazione: la struttura. Parlando da genitore e non da tecnico, la dislocazione, l’accesso, la tranquil-lità, l’impatto visivo della struttura è oltremodo positivo. Nulla da eccepire. Lo stabile è nuovo e coloratissimo. Entrando dal cancel-letto pedonale già si percepisce il grado di sicurezza di cui potran-no godere i nostri figli: non ci sono scale. Entrando nell’edificio ci accoglie una “reception” pulita e luminosa, come del resto tutti gli ambienti. Ho visitato le aule della sezione primavera e quelle dell’infanzia. Sono tutte ampie e ben arredate.Ho visitato la palestra per le attività motorie, il laboratorio multi-mediale, il salone per le arti, la creatività e le attività teatrali, la sala per le feste, la cucina e la sala mensa. Il risultato di questo tour

all’interno della struttura ha soddisfatto ogni mia aspettativa. Sia sotto l’aspetto strutturale, igienico e di sicurezza sia per tutta una serie di servizi aggiuntivi che concorrono ad alle-viare le fatiche dei genitori. Agli alunni viene garantito tutto ciò che occorre per una vita scolastica sana e gratificante: dall’alimenta-zione bilanciata all’attività psicomotoria, dal-la socializzazione alle attività artistiche. Per quanto concerne l’aspetto didattico ho constatato sia per la scuola dell’infanzia sia per la primaria un’attenzione encomiabile degli operatori ai bisogni degli allievi. Il personale è, infatti, continua-mente stimolato ed aggiornato per offrire un livello d’insegnamento moderno ed efficace. La scuola effettua anche l’orario prolungato (fino alle ore 18,00). Cosa che farà piacere ai genitori che hanno orario di lavoro prolungato. L’Istituto Scolastico Paritario “Avveni-re Radioso”, inoltre, è molto attivo nell’organizzazione di eventi di socializzazione con altre realtà del territorio.Lo scorso 29 maggio, ad esempio, la Cooperativa Sociale Iride e tutto lo staff dell’Istituto Scolastico Paritario “Avvenire Radioso” si sono incontrati presso la struttura di via dell’Industria, n. 18 ad Aversa per trascorrere una giornata insieme, all’insegna del diver-timento, per aumentare l’integrazione sociale di soggetti diversa-mente abili e, soprattutto, per contrastare e abbattere ogni tipo di barriera, in particolar modo quelle mentali.

Un compito arduo: scegliere la scuola giusta per i propri figli

S

Ottobre, che ci riporta alla mente i primi freddi, l’odore della terra bagnata, il muschio sui tronchi degli alberi, è il mese in cui la natura ci regala uno dei frutti più apprezzati e ricercati: il fungo. Sono diverse le varietà di funghi

che si prestano deliziosamente alla nostra cucina ma poiché non è mia intenzione scrivere di micologia, mi soffermerò su una specie in particolare, il porcino. Gli antichi saggi, che attribuivano a questa varietà il nome di Boletus, sostenevano che il loro abuso provocasse malinconia, ma sono talmente pregiati e si servono in quantità così modeste che difficilmente ci si potrebbe intossicare; invece, basta un soffio del loro intenso profumo per risollevare gli animi e stimolare gli appetiti! Non si possono coltivare, perché crescono soggetti a misteriose leggi vegetali che ne determinano le dimensioni, il colore e la fragranza e ovviamente li rendono un prodotto di nicchia! E’ bene quindi acquistarli da un venditore di fiducia per evitare di comprarne specie provenienti da chissà quale regione remota. Sono un prodotto versatile, possiamo utilizzarli come antipasto e addirittura come dolce ma per questa volta partiamo dalle cose semplici, perché d’altronde la cucina campana non si vanta di molti artifici. Siamo in Autunno, i primi freddi sono alle porte ed il miglior modo per accogliere la nuova stagione non può esser altro che mangiare una zuppa.

Zuppa del sottobosco ai semplici saporiPreparare 1l di brodo vegetale saporito, nel frattempo cuocere in acqua salata bollente 500 gr di farro per 15 minuti e metterlo da parte. Fare un soffritto con cipolla e scalogno e cuocervi 200 gr di porcini, qualche champignon e magari una varietà di fun-

ghi ancora diversa (perché nelle zuppe possiamo abbondare). Continuare la cottura dei funghi aggiungendo il brodo ed infine il farro. Aggiungere il brodo in base alla consistenza che si vuole ottenere. Aromatizzare con foglie di salvia e una grattugiata di formaggio di capra stagionato.Con le zuppe autunnali non può mancare un vino dai sapori forti; per questo abbiniamo un Ursaria IGT del 2003 proveniente dalla vici-na Puglia e prodotto nel comune di Orsara dall’azienda agricola dello Chef Peppe Zullo, punto di riferimento per la ristorazione pugliese. Si compone di tre diverse uve, Tuccanese , Nero di troia e Cabernet sauvignon che, come risultato, danno un vino molto tannico, ma a noi fa piacere perché la sua corposità si lega facilmente alla consistenza della zuppa. Il color rosso rubino intenso è un piacere per la vista e il profumo del sottobosco che si percepisce stappando la bottiglia, completa questa piccola esperienza gastronomica.

di Martina Monaco Fotografia : Saverio De Leonardis

Il sottobosco a casa

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Stage all’estero per i ragazzi dell’Istituto alberghiero di Aversa

Stage linguistici, ma anche esperienza concreta presso alberghi, ristoranti e bar tra Londra, Parigi e Barcellona. Saranno poco meno di cento gli studenti delle ultime due classi dell’istituto alberghiero “Rainulfo Drengot” di Aversa che parteciperanno ad una intensa attività di formazione all’estero. Attività che sono iniziate in questi giorni, per concludersi il 5 novembre, con due diversi indirizzi. Un primo segmento, 45 ragazzi, selezionati sulla base di criteri prestabiliti tra i quali ha avuto priorità il merito scolastico, delle classi quarte e quinte dell’istituto diretto dalla prof.ssa Preziosa Diana, potenzieranno le lingue straniere con la conseguente acquisizione di certificazioni linguistiche spendibili in ambito comunitario. Altri 45 giovanissimi saranno avviati alla formazione aziendale attraverso stage professionali presso aziende di settore (nel nostro caso alberghiere e ristorative ) con il rilascio di certificazione Europass, spendibile sempre in ambito comunitario. Per quanto riguarda le lingue, la dirigente del “Drengot” evidenzia che: “La nostra scuola è stata autorizzata a realizzare due stage linguistici da 60 ore e da 80 ore (corrispondenti a 3 e 4 settimane di permanenza all’estero) a Londra e uno stage linguistico da 60 ore a Parigi. In relazione alla formazione concreta, sono ai nastri di partenza stage aziendali da 160 ore ciascuno (della durata di 4 settimane) che l’istituto ha destinato in locali di Londra e Barcellona.Anche qui, destinatari sono 45 alunni, diplomati nell’anno 2010/2011. “Ad essi viene data l’opportunità di arricchire le proprie conoscenze di settore (cucina , sala / bar e ricevimento) attraverso la sperimentazione delle proprie competenze in ambienti culturali diversi e di ampliare anche la conoscenza della lingua parlata straniera”. Referente del Progetto la prof.ssa Giovanna Campaniello, la docente a supporto dei tutor scolastici la prof.ssa Annalisa Marinelli. Oltre alla formazione tutti i percorsi prevedono la “Lettura del territorio” intesa quale conoscenza dei contesti culturali , storici , architettonici , sociali, attraverso la realizzazione di escursioni, visite guidate , uscite fuori porta con lo scopo di realizzare anche attività culturali e ricreative utili a favorire la crescita delle conoscenze personali .

a vita è una, ma viaggiare è vivere due volte!Una massima, questa, di Omar Khayyam, che dovremmo adottare tutti, poiché la conoscenza degli altri e delle altre culture allarga gli oriz-zonti, ci permette di capire, di comprendere, di entrare a far parte della vita quotidiana degli al-tri popoli, e quindi ogni volta che visitiamo un Paese, assorbiamo un po’ della sua cultura e ne lasciamo parte della nostra.Il viaggio che ognuno di noi fa durante la propria vita, è quello di colmare i vuoti, di soddisfare i sensi e le ambizioni, prima di tutto nel viaggio interiore, ma poi anche in quello che ci mette a confronto con gli altri, quello che ci fa capire le diversità, ma che vivendole in prima persona ce le rende meno diverse, ce le fa accettare e apprezzare. Chiudersi nei propri confini mentali, culturali e geografici non ha mai portato da nessuna parte, non si vive se non si conosce, la storia insegna che i popoli chiusi si sono estinti, mentre i po-poli che hanno allargato i loro orizzonti, hanno preso le vie del mare, sono andati alla scoperta di nuove terre, hanno fatto la storia delle civiltà moderne.Quando un “cittadino moderno” si trova a visi-tare i luoghi delle civiltà classiche, rivive la sua storia, subisce un transfert emotivo, e avverte la

netta sensazione di trovarsi in un luogo magico, carico di storia e da lì parte il suo viaggio, anche metaforico, nel quale si intrecciano le vite, le esperienze del passato e del presente.Lo stesso vale se si ritrova in ambienti e luoghi incontaminati, paesaggi naturali ai quali non è avvezzo, visto che vive nelle metropoli urba-ne, allora è in questi luoghi che riscopre il lato selvaggio, ed è pronto a vivere secondo natura, assumendo le abitudini di quei posti e dei suoi abitanti locali.Allora se lo scopo della vita è il viaggio, non la meta, dobbiamo fare in modo che ogni nostro viaggio sia ricco, di ricordi, di cultura, di espe-rienze, cioè che nel nostro bagaglio ci sia di tut-to un po’, e che rivivendo ogni singolo momen-to, dalla partenza al ritorno, ci si possa davvero, sentire soddisfatti!La “FORMULA TRE VIAGGI”, non è l’ ENNESI-MA, solita agenzia di viaggi, ma è uno studio di professionisti, che mette al servizio di chi vuole viaggiare e quindi vivere due volte, professiona-lità, serietà ed esperienza ventennale.Tobia, Rossana ed Eduardo, sono pronti ad ac-cogliervi, a darvi consigli e dare alle vostre va-canze e ai vostri viaggi, delle perfette soluzioni!

BUON VIAGGIO IN FORMULA TRE!!!

La cura

dellaRedazione

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S’inaugura ad Aversa un’innovativa agenzia turistica: Formula Tre Viaggi

VIAGGI & TURISMO32

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bbiamo intervistato Domenico Pelosi, co-fondatore, insieme ad altri, di Alleanza per Aversa.Avvocato Pelosi cosa può dirci riguardo le polemiche apparse su alcuni giornali on line circa

una vostra presunta “discesa in campo”?“Appena subito dopo la conferenza stampa di presentazione del nostro movimento, a cui non tutti gli organi d’informazione invitati parte-ciparono, scrissi: ‘Allo stato il movimento che rappresento, ritiene prematuro accettare alcuna convocazione da parte di ‘partiti politici’, fina-lizzata alla verifica di intese elettorali. Siamo aperti al confronto di idee e soluzioni, ma que-sto è altro argomento. Temiamo, purtroppo, che nel magma dello scenario politico aversano, po-tremmo essere confusi con uno dei tanti partiti politici. Del resto, per poter dialogare sarebbe necessario che, chi si propone come espressio-ne politica del futuro governo della città, espri-ma in maniera inequivocabile quali priorità in-tende soddisfare della cittadinanza.Solo allora potrà essere possibile un confronto’. Scrivevo ciò perché veramente il nostro movi-mento non è un partito né vuole diventarlo, e dunque, non vogliamo essere collegati ai partiti sia di centrodestra sia di centrosinistra, perché è assolutamente prematuro: si discuta di un pro-getto per il bene della città, e non dei partiti, che coinvolga le forze propositive e civiche che ancora sono presenti e che hanno voglia di la-vorare per la cittadinanza.Su vari quotidiani on line si leggono varie no-tizie o pseudo tali legate al classico giochino del toto sindaco, senza che fino adesso alcun partito abbia detto una sola parola su come in-tenderà governare la città, quali le priorità etc. etc., e questo mutismo è imbarazzante ed a trat-ti sconvolgente, come se il progetto, il program-ma politico fosse un blando accessorio.Sia chiaro, Il movimento Alleanza per Aversa ritiene che sia nei partiti del centrodestra sia in quelli del centrosinistra ci siano tante persone per bene, questo è un dato personale, ma la po-litica è altro.Avete già le idee chiare su eventuali appoggi ad uno degli opposti schieramenti?“Alleanza per Aversa ritiene che nello scenario politico aversano, il confronto non è sulle perso-ne, tutte valide, fino a prova contraria, ma sulle proposte, e da questo punto di vista, purtroppo,

si ascolta un assordante e sconcertante silen-zio… Nel nostro sito www.alleanzaperaversa.it vi sono decine di idee su cui confrontarsi. Ad esempio, la trasformazione di Aversa in una grande città ‘ciclabile’ con l’introduzione dello Bike Sharing… Dobbiamo, invece, riscontrare che il dibattito si focalizza sul senso di marcia di una strada oppure sulla proposta di asfaltare o meno via Roma…Perché non discutiamo, inve-ce, di come non far pagare i primi 10 metri cubi d’acqua alle famiglie con ISEE basso?Perché non discutiamo di come fare per predisporre appropriati ammortizzatori sociali per fronteggiare i danni causati dalla crisi economica, attraverso, ad esempio, la cre-azione di banchi per la distri-buzione di aiuti alimentari o l’istituzione di mense pubbli-che dove chi non può com-prare da mangiare, almeno riesce a sopravvivere…Forse qualcuno pensa che ad Aversa siamo tutti ricchi e che la crisi non è arrivata e mai arriverà?A questi rispondo con un augurio che nel contempo rappresenta anche il nostro obiettivo principale: Ri-viva Aversa, ri-viva l’Italia!”

VERSO LE ELEZIONI 2012 35

a curadellaredazione

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Pelosi risponde alle polemichesorte su “Alleanza per Aversa”

A

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r bene, - gli disse il bravo, all’orecchio, ma in tono solenne di comando, - questo ma-trimonio non s’ha da fare, né domani, né mai“. Chi di voi lettori non ricorda queste frasi di un famoso romanzo, “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, scritto per denunciare il disagio sociale sotto il dominio spagnolo. Nell’Italia del 600, le persone colte cercava-no di ingannare quelle ignoranti tramite la loro cultura. Quando conveniva si parlava in latino per non far capire all’interlocutore. L’ufficio, squallido, di qualche possidente rappresen-tava la giustizia dell’epoca: come la stanza anche la giustizia era disordinata, confusio-naria, non rispettata e poco curata, nono-stante vi fossero centinaia di grida che con-templavano i più svariati casi.

Tutte cose che mettevano in evidenza la supremazia dei si-gnorotti dell’epoca sugli umili. Ebbene questa storia, seppur fatta da noi uomini, si ripete nelle nostre pic-cole città. Le grida della gente contro chi li offende sono numerose e meticolose.I cittadini hanno fame di giustizia contro chi esercita il potere in senso autoritario e non autorevole. Vi-viamo in una realtà dove la democrazia è in mano a pochissime persone e non al popolo intero.Basta pensare a tante cose per farsene una ragione. Come ad esempio la famosa raccolta firme per il pro-getto di costruzione di una villa comunale promos-sa dal movimento Fare Ambiente; l’iniziativa aveva trovato anche un interessamento dei consiglieri di minoranza che in occasione di un consiglio comu-nale presentarono un emendamento di variazione di bilancio e a seguire un incontro con i capigruppo consiliari. Ma quella bozza di progetto e la collegata petizio-ne non sono mai arrivate alle autorità competenti per una questione di “immagine” ovvero chi doveva prendersi i meriti il Presidente di Fare Ambiente Dott. Tommaso Caserta o il capogruppo “Patto per Tevero-la” Gennaro Melillo? “Questa Villa Comunale non s’ha da fare…” cosi ha deciso colui che, dietro le mentite spoglie di emi-nenza grigia, ha inviato i “Bravi” come messaggeri e manovra politicamente certe decisioni… colui che in questi periodi ha migrato in uno scranno comodo ed aspira ad una poltrona altrettanto più comoda.

Questi sono i progetti di chi vuole a tutti i costi amministra-re Teverola: curare la propria immagine ed ottenere un po’ di gloria infischiandosene dei teverolesi che non vogliono essere ingannati dalle persone colte, non vogliono subire le decisioni, non vogliono essere messe da parte nelle decisioni importanti né in manifestazioni importanti, anzi vogliono es-sere presenti quando si cambia la storia della loro città come la rinomina della ex Piazza Municipio in Piazza 13 settembre 1943, gesto encomiabile ma fatto in sordina nel senso “meno siamo e meglio è”? L’Amministrazione Comunale forse non sa che quando si spende il danaro pubblico si deve invitare chi paga? E se il sindaco tiene “una particolare simpatia, come del resto tutto il popolo di Teverola, nei confronti dei Carabinieri in genere e della caserma di Teverola“, il gesto di non rendere pubblica la manifestazione è sinonimo che non mostra particolare simpatia per coloro che gli hanno per-messo di esternare queste frasi con la fascia tricolore… serve “buonsenso” e questo non è lui che lo dimostra.Attendiamo fiduciosi di conoscere questo “buonsenso” tra i politici alle prossime occasioni.

TEVEROLA36

Odi

AntonioZacchia

CorrispondenteBloq Magazine

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E qualcuno disse: “Quella Villa Comunale non s’ha da fare” Perchè la bozza di progetto e la collegata petizione per la realizzazione di una Villa Comunale non sono mai arrivate alle autorità competenti?

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l Comune non ha ancora pagato le librerie per la fornitura dei libri di testo dello scor-so anno scolastico e le librerie del paese non vogliono distribuire i libri di testo in cambio di cedole librarie di cui non è as-sicurato il pagamento successivo.

Nonostante siano già martoriate dalla crisi, le famiglie dovranno, salvo tempistiche risoluzioni, accollarsi anche il costo dei libri di testo necessari per la frequenza della scuola primaria.Ma non è solo questo che fa arrabbiare i genitori sammar-cellinesi.Nonostante l’inizio delle lezioni sia stato posticipato(a suo tempo) di una settimana, a causa di interventi di manu-tenzione ordinaria e straordinaria, mancano ancora alcuni certificati dell’Asl (in particolare per la messa in sicurezza della Scuola Media “Leonardo da Vinci”).L’assessore addetto alla Pubblica Istruzione, l’avv. Alfonso Santagata rassicura attraverso i quotidiani locali i genitori rispetto all’incolumità degli alunni e dei docenti, e informa che la situazione sarà regolarizzata durante le vacanze na-talizie.Inoltre cerca di tranquillizzare anche le famiglie rispetto ai libri di testo, dicendo che non era a conoscenza della

cosa in quanto l’anno precedente non si occupava lui del settore istruzione e promette di risolvere la questione in tempi brevi.I genitori però non ci stanno e optano per la costituzione di un’associazione senza scopi di lucro, che “non ha nessun colore Politico. Ha come finalità la su-pervisione nei confronti delle istituzioni scolastiche ed Amministrazione Pubbli-ca affinché siano garantiti e rispettati i diritti dei bambini”. L’Associazione dovrebbe rispondere al nome di “Scuola Amica“. Il portavoce della neo-associazione, Alfonso Bor-zacchiello, invita tutti i genitori degli alunni della scuola materna ed elementare di San Marcellino che vogliono aderire alla costituzione dell’associazione dei genitori de-nominata “Scuola Amica“, a visionare la bozza dello statu-to, disponibile tra l’altro su un apposito gruppo Facebook, e a proporre eventuali modifiche.Inoltre afferma: “Ormai ci siamo quasi. Prima facciamo e prima iniziamo a contrastare tutte queste negligenze ed inadempienze da parte dell’istituzione scolastica e dell’am-ministrazione comunale che stanno, con il loro modo di fare, calpestando i diritti dei nostri bambini”.

SAN MARCELLINO 37

Il Comune non paga e le librerie non distribuiscono i libri di testo

IdiUmbertoDe Santis

CorrispondenteBloq Magazine

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aro Direttore, sono certo che, a te che sei un attento osservatore di ogni “cosa no-stra”, non sarà sfuggito che l’Università ad Aversa festeggia i suoi venti anni di inse-diamento in città.Ma questa ricorrenza sembra interessare poco alla cittadinanza e ancor meno ad un’amministrazione comunale tutta dedita a licenziare assessori, che “hanno perso la fiducia” e a nominarne dei nuovi, i quali, chissà sé, se la guadagneranno mai!E’ uno sport al quale ci si dedica ancora appassionatamente, forse per consolidare l’ineguagliabile primato dell’avvicenda-mento di assessori, del cui numero ormai si è perso il conto!

Ma, per ritornare al nostro argomento, sembra che la città di Aversa non si sia tuttora accorta granchè di ospitare ben due Facoltà prestigiose quali Ingegneria ed Architettura ed in due notevoli monumenti, testimonianza (visibile- oso dire- anche ai ciechi) della straordinarietà del patrimonio artistico che vanta la “cittade dei normanni”: l’Annunziata e il San Lorenzo.Al contrario in questi due decenni la SUN ha dimostrato di credere nella città e nel suo territorio e vi ha investito an-che somme consistenti per rinnovare e adeguare strutture o per costruirne ex novo.Ponendosi l’obiettivo di rendere sempre più stretto il rap-porto tra città e università e rafforzare il legame tra profes-sionalità e prospettive di rilancio, l’Ateneo si attende uno scenario di condivisione e collaborazione, al fin che le due Facoltà siano maggiormente coinvolte nei processi di inte-grazione con il contesto in cui operano.Si tratta di confermare un impegno,che deve essere costan-te in termini di servizi e di disponibilità strutturali, come avviene in tutte le città italiane che ospitano una univer-sità. Fino ad oggi un’intesa collaborativa è stata carente , specialmente dal punto di vista delle opportunità per gli studenti: non una borsa di studio, non una convenzione al-berghiera, non un servizio agevolato di trasporto, non uno sconto fiscale.Eppure l’università può svolgere un ruolo essenziale per il recupero dell’identità culturale della città, il suo rapporto con il patrimonio storico e architettonico, la costruzione di un futuro possibile, che veda Aversa protagonista di un nuovo modello di legalità e di solidarietà, in ambito nazio-nale e, perché no, europeo.L’università, ponendosi al centro del discorso sull’avvenire nostro, può essere il motore della riscoperta della nostra storia, dei suoi simboli e della sua centralità, rispetto all’av-vilente geografia del suo martoriato territorio.Pertanto, tra città e università è indifferibile costruire un legame solido che favorisca un progetto di sistema per es-

sere insieme una risorsa risolutiva,onde affrontare le diffi-coltà che attanagliano il nostro ambiente,le problematiche del mondo del lavoro, la valorizzazione dei beni artistici e architettonici e soprattutto il miglioramento del livello culturale generale per far uscire la città e l’agro dalla triste connotazione di essere “ad alto rischio civile”.Si tratta di rafforzare una sinergia piena e fruttuosa, leale e virtuosa, convinta e duratura, che va incoraggiata anche at-traverso una generazione di universitari capaci di diventare attori fondamentali di un nuovo modello di sviluppo, ma-gari costruendo fra tutte le componenti locali,associative e istituzionali una rete di competenze imprescindibile affin-ché il processo sia stabile e denso di risultati.Non credi, caro Direttore, che in un periodo di forte crisi economica e sociale sia necessario agire perché tale patri-monio non si disperda?Non è utile incrementare, in un’ottica meritocratica, le po-litiche occupazionali? Sostenere il volontariato come spa-zio di educazione ai valori?Moltiplicare le iniziative culturali a tutti i livelli? Valorizza-re la qualità dei progetti socialmente utili?L’incubatore di tutto questo deve essere, non può non es-sere l’Università.E’ fondamentale, quindi, che le Facoltà siano prese in con-siderazione per tutte le grandi progettazioni, gli studi, le analisi e le ricerche che riguardano la città: Aversa andreb-be ri-progettata come città moderna, rappresentandola e vivendola come luogo di attività e di saperi, di memoria e di visite, di storia e di architettura da conoscere e da vede-re, consolidando la sua identità storica di “città europea di arte, musica e studi”.Insomma, caro Direttore, è auspicabile un “piano regola-tore del patrimonio culturale di Aversa”, perché forse, così facendo, si potrà presentare al mercato internazionale non solo un’offerta turistica organica, ma anche un’offerta for-mativa multiculturale, aperta all’Italia e al mondo.Per fare questo è essenziale il ruolo del Comune, che quan-to meno deve assicurare un efficiente sistema di servizi di base quali viabilità, segnaletica, trasporti integrati, promo-zione residenziale, facilitazione per gli orari relativi alle esigenze di prima necessità per negozi e uffici…parcheggi liberi!Per rendere Aversa città, oltre che di visite “mordi e fuggi”, anche di permanenza e di soggiorno, specialmente per gli studenti, si devono offrire agevolazioni su mense, alloggi e mobilità urbana, perché scommettere sulla formazione e la crescita culturale dei giovani è la pre-condizione im-prescindibile per portare a compimento questo percorso di possibile futuro migliore, che non dimentichi la sua peculiare cifra distintiva di essere da sempre una città… ospitale!Intanto, caro Direttore, ricevi i miei più cari saluti…univer-sitari!

LETTERE AL DIRETTORE38

Cdi

PiaPangese

CorrispondenteBloq Magazine

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Aversa: sono trascorsi venti annidall’insediamento dell’Università

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a iniziato a muovere i primi passi, in questi giorni, la XIV Rassegna Nazionale di Teatro Scuola “PulciNellaMente”, che si svolgerà a Sant’Arpino dal 27 aprile al 6 maggio prossimi.La macchina organizzati-va della Giffoni del Teatro Scuola, come di consueto, si è messa in moto con l’uf-ficializzazione del bando della nuova edizione al Mi-nistero dell’Istruzione che nelle prossime settimane provvederà a diramarlo alle scuole di ogni ordine e gra-

do d’Italia. Anche quest’anno i promotori stanno studiano una serie di proposte e idee in grado di elevare sempre più il prestigio e il livello qualitativo di un evento che, pas-so dopo passo, nel volgere di alcuni anni, è riuscito a ritagliarsi uno spazio di grande visibilità nel panorama artistico - culturale campano e nazionale. Il team organizzativo, guidato da Elpidio Iorio, Antonio Iavazzo e Carmela Barbato, inizia già a svelare uno dei nomi che sarà al fianco di PulciNella-Mente nell’anno 2012.Un personaggio di caratura mondiale, testimone e prota-gonista dei più importanti eventi della fine del secolo scor-so, maestro di comunicazione nonché uomo di fiducia del grande Pontefice Giovanni Paolo II: si tratta del professore Joaquìn Navarro Valls, che con entusia-smo e convinzione ha deciso di condi-videre il percorso di PulciNellaMente. Nei giorni scorsi si è tenuto un primo briefing operativo nello studio romano del giornalista e medico spagnolo che si è confrontato su idee e progetti inno-vativi che caratterizzeranno l’edizione 2012 di PulciNellaMente. E per fare entrare, sin da subito, Navarro Valls nel clima atellano, il direttore generale della Rassegna Elpidio Iorio ha donato al portavoce di Karol Wojtyla il simbo-lo della rassegna, il Maccus. I fratelli Mario e Antonio Esposito, hanno invece donato a Navarro Valls - che attualmente ricopre le funzioni di Presidente della Fondazione Telecom Italia - una speciale penna, copia di

quelle usate dai capi religiosi per sottoscrivere gli accordi sanciti nell’incontro interreligioso di Napoli del 2007. Il Presidente Navarro Valls, con la sua proverbiale elegan-

za e cortesia, ha suggerito delle importanti tematiche su cui si concentrerà nelle settimane a venire il lavoro dei promotori dell’evento.“Joaquìn Navarro Valls non ha tradito le nostre aspettati-ve - dichiara Elpidio Iorio - con la semplicità, l’umiltà, la forza delle idee e della cultura che lo caratterizza ha accolto l’invito a sostenere il nostro progetto non solo di arte ma anche di crescita umana e sviluppo sociale.E’ un uomo che ha toccato la storia al fianco di un protagoni-sta del secolo scorso: Giovanni Paolo II.

Ci ha raccontato tantissimi aned-doti sul Pontefice, tra cui la sua straordinaria passione per il teatro, di cui riconosceva il valore e le possibilità edu-cative. Ha sottolineato, infine, che gli artisti - che il Santo Padre definiva geniali costruttori di bellezza - con la loro opera sono capaci di sviluppare una proficua cooperazio-ne tra l’arte e la Chiesa, riscoprendo la profondità della dimensione spirituale e religiosa, che ha caratterizzato in ogni tempo l’arte nelle sue più nobili forme espressive”.

SANT’ARPINO40

Ha cura

dellaRedazione

Bloq Magazine

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Joaquìn Navarro Valls sarà al fianco di PulciNellaMente La XIV Rassegna Nazionale di Teatro Scuola “PulciNellaMente”, si svolgerà a Sant’Arpino dal 27 aprile al 6 maggio del prossimo anno.

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I NOSTRI ESPERTI 41

G.le Dott.ssa, sono un ragazzo di 28 anni che non sa gestire la sua vita.Mi sento stressato e quando ho da af-frontare degli esami all’università mi blocco, per tutte queste ragioni non sono riuscito a concludere la laurea, e questo mi fa star male. Che mi con-siglia?

Lo stress è determinato da tutte quel-le situazioni di fronte alle quali: non sappiamo intervenire, interveniamo quando non si dovrebbe o intervenia-mo ad un livello scorretto.Il sofisticato processo mentale che si attiva nelle situazioni di stress impli-ca: la valutazione degli stimoli esterni (ad esempio, uno studente può vivere gli esami come un evento stressante se si focalizza sull’incertezza del ri-sultato) la valutazione delle proprie risorse( se uno studente pensa di non avere abilità per affrontare quell’esa-

me lo vivrà come un evento fonte di stress),la valutazione dei propri stati emotivi (se lo studente non supera l’esame e tenderà a colpevolizzan-dosi questo sarà fonte di ulteriore stress)ed infine, sono fonte di stress l’incapacità di adattamento ai proble-mi quotidiani coerenti con la vita di tutti i giorni (traffico, questioni lavo-rative o familiari)e di riadattamento di fronte a cambiamenti imprevisti e non pianificabili (lutti, malattie, li-cenziamento). Quando un soggetto

non sa gestire le situazioni, spesso si trova di fronte a questa categoria di pensieri: ‘non so cosa succede’, ‘non so che fare’, ‘non sono capace di’ e valuta come troppo duro l’evento che sta vivendo, questo porta ad amplifi-care le difficoltà e le conseguenze di quest’ultimo, abbassando così le sue capacità di risoluzione del problema. In psicologia le abilità di fronteggia-mento dello stress vengono definite “strategie di coping” e sono rappre-sentate da cinque chiavi gestionali.Previsione: saper pianificare in anti-cipo le opportunità. Organizzazione: saper sfruttare al meglio le proprie ri-sorse. Direzione: saper indirizzare le proprie energie verso uno scopo pre-ciso e secondo chiare priorità.Coordinamento: saper intrecciare di-verse attività. Verifica: essere in grado di stabilire se l’obiettivo è stato raggiunto.

Cosa fare quandoci si sente stressati?

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivocomportamentale in formazionee-mail:[email protected] http//marinovincenza.myblog.it//cell. 333.941.53.15

dott.ssa Vincenza Marino

Basso 1 30’

250 gr. spinaci

20 gr.

parmigiano

grattugiato

2 uova

3 cucchiai

di latte

2 cucchiai di

olio extravergine

d’oliva

prezzemolo tritato

salepepe

Procedimento:Lavare e lessare gli spinaci per 5 minuti con un pò d’acqua, non tanta mi raccomando. Salarli.Scolateli e lasciate raffreddare, strizzateli e tritateli.Condite con l’olio e metà del parmigiano, metteteli in una pi-rofila precedentemente oliata. Sbattete le uova con sale e par-migiano rimasto, il prezzemolo tritato e il latte, versate il tutto sugli spinaci e cuocete in forno preriscaldato a 160° per circa 15 minuti. Se vi piace potete usare anche la sfoglia, prima di mettere gli spinaci nella pirofila stendete la sfoglia e continuate il solito procedimento. Il tempo di cottura però sarà un pò più lungo di circa 30 minuti, poi vedete voi quando la sfoglia prenderà colore.

BUON APPETITO da Simonetta Vannucci

Contorno

TORTINO DI SPINACIAL FORNO

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n esordio alla regia davvero interessante quello di Lucio Fiorentino, che ha presenta-to la sua opera prima- Pan-demia -al Galà del Cinema e della Fiction, diretto da Valeria Della Rocca.Girato con un budget ristret-to nel Cilento, un territorio ancora troppo poco attento alle sue grandi possibilità turistiche e di ambientazio-ne cinematografica, il film accoglie lo spettatore nel silenzio assordante delle campagne e di ciò che è ri-masto in piedi nel corso di una pandemia. E come un’epidemia che si espan-de, il film fa crescere in noi la paura e la curiosità di

scoprire i rapporti che intercorrono tra protagonisti fin troppo silenziosi e solitari.La paura a volte può immobilizza-re e crea un senso di stasi, di vuoto. Ed è un vuoto non solo ambientale ma anche umano. C’è la lotta per la sopravvivenza, c’è l’acqua che deve essere cen-tellinata, il cibo

spacciato e i corpi venduti per un po’ di morfina che possa alleviare le ferite. Una Napoli Milionaria trasposta in un luo-go immaginario di cui ignoriamo il tempo e dove

una comunità scampata ad una calamità naturale porta ancora i segni di un’epide-mia che ha colpito non solo le abitudini quotidiane e gli stili di vita ma soprattutto la persona e il suo animo.Personaggi che si muovo-no da soli in mezzo ad una natura che è tutt’altro che materna e che sembra or-mai non appartenergli più, se non fosse per la pioggia, purificatrice e catartica.Il regista gioca sulle sottra-zioni ed è una sfida che rie-

sce a tenere in piedi benissi-mo perché il film non annoia mai e gli attori sono dotati di una grande espressività, a cominciare dai due giovani protagonisti Arno (interpretato da Mar-co Foschi) e Lidia (Alice Palazzi), per poi ricordare la prima volta su un set italiano dell’intensa Ve-ronica De Laurentiis fino ad un cameo di Hanna Schygulla.Pochi i dialoghi come le inquadrature campo/con-trocampo alle quali è spesso preferito il primo pia-no o gli sguardi attraverso gli specchi.I tempi diluiti nelle azioni lasciano lo spazio ai pensieri.La fotografia di Alessandro Abate, fatta di luci ed ombre, si sposa benissimo con il senso di vuoto che il regista vuole far trasparire e le musiche sono ritmate perfettamente con le battute e con i silenzi e le piogge. Laureato in economia con da sempre una passione per il cinema, Fiorentino si differenzia soprattutto per la sua intraprendenza e la voglia di rischiare, dando prova che Napoli è una città che coinvolge e deve essere coinvolta perché dotata di enorme potenzialità e di eccellenti maestranze.

CINEMA42

Udi

KatiaMuscariello

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“Pandemia”: l’interessanteesordio di Lucio Fiorentino

Nei riquadri:un fotogramma

del filme la locandina

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artellone non troppo nutrito, quest’anno, al Cine-teatro Me-tropolitan: otto spettacoli sol-tanto, ma di qualità, a comin-ciare da “Mi scappa da

ridere” con Michelle Hunzi-ker (mercoledì 2 novembre), per la regia di Gianpiero So-lari, che ha anche partecipa-to alla scrittura dei testi.Seguirà, il 23 novembre, “Le bugie con le gambe lunghe” di Eduardo De Filippo, con regia ed interpretazione di Luca De Filippo che, diven-tato oramai da tempo ade-guato interprete dei capo-lavori del padre, si cimenta sempre più validamente con la regia, dando prova di at-titudini e capacità inconte-stabili.Stella di richiamo, il 13 ed il 14 dicembre, con “Napo-letani a Broadway”, è … Valentina Stella, in-terprete principale di uno spettacolo scritto e diretto da Carlo Buccirosso, irridente e dissa-crante manipolatore della scena, immancabil-mente attorniato da compagnie giovani, vivaci e ammiccanti come l’autore. Quella di Bucci-rosso è l’unica compagnia che resterà in scena due giorni. Tutte le altre ci saranno per una sola giornata.Ad inizio 2012 (18 gennaio) ci sarà Massimo Lopez con “Varie … Età” (con la Big Band Jazz Company), cui seguirà “Questi Fantasmi” di Eduardo De Filippo (8 febbraio), con interpre-tazione e regia di Carlo Giuffrè. Giuffrè, nono-stante l’età non più giovanile, ha il merito di dare vita ad interpretazioni sempre vitalissime e connotate da una chiave di lettura rispettosa del testo ma fondamentalmente permeata da originalità e peculiarità d’impronta recitativa.Il 23 febbraio sarà di scena Enrico Montesano con “Il Canto del Cigno” e quindi, il 6 mar-zo, ritornano il jeans e la maglietta di Nino D’Angelo (“C’era una volta … un jeans e una maglietta”), con regia dello stesso. Chiuderà Maurizio Casagrande con “Quanti amori”, con i grandi successi di Gigi D’Alessio, su testi e per la regia di Eduardo Tartaglia.La nota che accomuna quasi tutti gli spettacoli

che il Metropolitan propone consiste nella ten-denza ad unificare il ruolo dell’attore, del regi-sta e, laddove è possibile, dell’autore dei testi. Sarà forse un riflesso della crisi che incombe

oramai da anni e qualche esi-genza di budget, ma è una sintesi che può essere segno di rinnovamento, consen-tendo una unitarietà di tono in chiave di coerenza.Sotto questo aspetto, parti-colarmente significativa ap-pare la performance di Nino D’Angelo, che è anche auto-re dei testi oltre che regista ed interprete. A D’Angelo va riconosciuto il merito della volontà, della costan-za e della fermezza d’inten-ti. Lo ricordiamo tanti anni fa, ad un dibattito televisi-vo: “Chi l’ha detto – replicò Nino ad un giornalista criti-cone – che uno che non ha studiato non possa scrivere

testi poetici, fare l’attore e magari recitare cose pensate da lui stesso?...”. Il suo spettacolo non mancherà di dimostrare che non aveva torto.Il buon livello della stagione teatrale del Metro-politan (vale la pena di dirlo) va ascritto soprat-tutto all’infaticabile Renato Virgilio, che non soltanto è abilissimo nell’evitare l’imposizione di bagattelle e patacche teatrali a pro della qua-lità e del livello, ma pensa al teatro (così come pure al cinema) come forma d’arte che non sia solo fruizione edonistica, ma divenga sorta di catalizzatore delle virtualità artistiche del terri-torio e in particolare della città di Aversa. “Aversa – ci dice – è già centro d’arte perché “città delle cento chiese” e per storia e monu-mentalità.Ma è quella città dove ben cinque cinema ed una stagione teatrale sempre di buon livello spingono verso l’alto l’idea di cultura. Al di là delle implicazioni e degli interessi economici, vogliamo (e dobbiamo) pensare in termini di cultura per Aversa e per gli Aversani.E questo lo facciamo con il piglio del privato che opera con energia, con sacrificio e con ri-schio.E non smette di pensare alla considerazione che le istituzioni dovrebbero avere per quanto facciamo”.

PROSCENIO 43

Ecco il cartellone 2011-2012 del “Metropolitan” di Aversa

Cdi Enzo D’Agostino

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Nella foto al centro:il grandeLuca De Filippoche sarà ad Aversail 23 novembre 2011

Nella foto sopra:l’ecletticoMassimo Lopez che sarà ospite dellanostra cittàil 18 gennaio

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e foto di Marco Castoldi rispecchia-no, come spesso accade, il modo si essere dello stesso autore che ha nella riflessività e nella ricerca continua il punto cruciale dei suoi lavori.Immagini sempre ben studiate e composizioni in cui assolutamente nulla è lasciato al caso.Le fotografie nascono molto prima del momento dello suo scatto: esse si fissano sul sensore solo quando tutti gli elementi che la compongo-no raggiungono la maturità comple-ta per essere “assemblati” in un uni-co insieme, a volte estremamente e crudelmente minimalista...S.A. I lettori di questa rubrica si aspettano un’immagine e la sua spiegazione, o

storia, o motivazione. Così almeno mi è parso.E’ bene che ci sia chiarezza fin dal principio, perché è mia intenzione raccontare una storia diversa.L’immagine –non la fotografia– non è altro che un utile accidente. Nutro più interesse nel fotografare che nella fotografia.Non esiste una ragione, conscia o razionale, perché qua-lunque mia foto sia così e non in altro modo.Non vi è nemmeno un’intenzione precisa che sottendo al processo creativo.Esiste solo un’urgenza: travasare ciò che si ha dentro per mezzo di un qualche linguaggio o strumento.E’ una necessità interiore che emerge e risuona di fronte a certi elementi, atmosfere o suggestioni.Si guarda nel mirino, con le mani sgombere dall’impiccio della macchina, finché tutto quanto –le linee, le masse, lo spazio vuoto– non sembra “a posto”.Per assurdo, se non esistesse nessuna immagine come prodotto conclusivo del processo, l’esperienza del foto-grafare rimarrebbe comunque necessaria per me.Inevitabile insomma. Solo successivamente l’immagine sembra riflettere l’affiorare di un sentimento ancora poco leggibile, un ricordo d’infanzia, un urlo represso che abi-tava dentro le crepe del cuore senza neppure avvertirlo.Sembra appartenerci davvero con le sue lunghe radici piantate nella coscienza.La riconosciamo per la sua autenticità, a volte crudele a volte rivelatrice.Non credo che una fotografia possa essere progettata o decisa. Mi pare piuttosto che sbocci, così con naturalez-za. Accade.Ritengo assomigli ad una sorta di conversione di tutta la pace e la polvere e le città e le mani che hai sentito sulla

pelle. Si tratta di averceli dentro, di darsi la possibilità o il lusso di ascoltarli.Si fotografa sempre ciò che si vede e ciò che si sa. E’ un processo che richiede onestà. Non si possono prendere a prestito le immagini, né le parole.Non lo dico per ossequio ad una dottrina purista: tutte le volte che mi è capitato, ho scoperto delle immagini senza ossatura, sciape e distratte.Ciò che lasciano è solamente un monito ad abbandonare l’emulazione al più presto. Four poles and a white rabbit, Italy – 2010.La prima osservazione è che era Gennaio. Notte fonda.Seconda questione: nevicava come non capitava dall’85.Avete mai provato a rimanere con l’otturatore aperto 40 minuti nel silenzio irreale della neve mentre sulle vostre spalle si deposita lo scorrere del tempo ed il sentiero di orme che vi collega col punto di ritorno viene cancellato lasciandovi nella fredda neve senza ormeggi?Spunta un leprotto bianco su tela di terreno bianco. Si gira, mi guarda, e riscatta a zig-zag come un bambino che non si vuol fare prendere nel suo gioco.Roba impensabile, miracolosa. Sulla debole sfumatura sulla quale cielo e terra si separano, forse si riesce ancora a scorgere appena il leprotto che ci guarda e saltella cari-cato a molla.E la notte non sembra più tanto buia.

diSalvatoreAltobelli

www.salvatorealtobelli.it

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Le foto pubblicate inquesta pagina sono

di Marco Castoldi

FOTOGRAFIA44

L

Le suggestioni concettuali nellafotografia di Marco Castoldi

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SPORT 45

diMicheleDocimo

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Un super Petagine interrom-pe la striscia negativa di tre sconfitte consecutive. AVERSA (4-3-3): Russo; Diana, Mattera, Castaldo, Letizia; Marano, Zolfo, Vecchione (14’ st Grieco );

Sorrentino (19’ st Varsi ), Longobardi, Petagi-ne (41’ st. Campanella). A disp: Gragnaniello, Marzocchi, Varriale All. Romaniello CATANZARO (4-3-3): Mengoni, Narducci, Accursi, Mariotti, Squillace; Corso (25’ st. Bugatti), Maisto, Ricciardi (20’ st. Romeo); Esposito (14’ st. Ulloa), Masini, Carboni. A disp:Scerbo, Maita, Ferrara, Savicius,. All. Cozza ARBITRO: Mangialardi di Pistoia NOTE: spettatori 600 circa per un incasso non comunicato.Ammoniti: Zolfo, Petagine (A), Narducci, Squil-lace, Romeo (c)Angoli: 5-4 Rec.: pt 1’, st 4’.

E’ un’Aversa Normanna diversa dal solito quel-la scesa in campo domenica 9 ottobre al Rina-scita. Una squadra che ci crede fino all’ultimo e riesce a portare a casa i tre punti nell’impor-tante sfida fra le mura amiche dello stadio ex Rinascita. La gara non è iniziata nel migliore dei modi con la protesta dei tifosi della Curva Nord nei confronti di Spezzaferri e soci che hanno esposto un lungo striscione con la scritta: “Per le vostre scelte mediocri e perdenti. Società d’incompetenti!” che ha ulteriormente caricato di responsabilità l’undici normanno provenien-te da tre sconfitte consecutive.La prima azione della gara è degli uomini di Mister Cozza che al 10’ reclamano un calcio di rigore per un caduta in area di Carboni.Al 14’ sono di nuovo i calabresi a rendersi peri-colosi questa volta con un tiro dalla distanza di Maisto che però non è preciso ed è fuori dallo specchio della porta.Occorre aspettare il 18’ per vedere l’Aversa Normanna con Petagine che serve Longobardi al vertice dell’area, la difesa calabrese però in-tercetta e allontana la sfera.Al 23’ una clamorosa svista del direttore di gara che non si accorge di un fallo di mano di Ric-

ciardi all’interno della propria area e non con-cede ai normanni il penalty. Al 43’ il vantaggio del Catanzaro con Masini che di testa centra un cross dalla sinistra di Squillace ed insacca la palla in rete vanificando il tuffo di Russo. Il primo tempo è praticamente finito e gli aversani vanno negli spogliatoi sotto di una rete. Nella ripresa l’Aversa appare moti-vata a rimontare lo svantag-gio subìto. Al 14’ la svolta della partita: Mister Nicola Romaniello fa entrare il neo acquisto Gaetano Grieco, inneggiato a gran voce dal pubblico presente sugli spal-ti, al posto di Vecchione. Al 16’ il pareggio dell’Aversa Normanna con Petagine che approfitta di una respinta corta della difesa catanzare-se e sul rimpallo fa partire una bordata che va ad insac-carsi sotto la traversa. I nor-manni sono galvanizzati dal pareggio e sono motivati a rovesciare le sorti della gara. Detto, fatto appena sette mi-nuti dopo, al 23’, il neo en-trato Grieco parte in velocità da posizione accentrata e al limite dell’area serve l’ac-corrente Petagine che da po-sizione defilata fa partire la seconda bomba, questa vol-ta un diagonale, che risulta imparabile per l’estremo difensore e che va in fondo alla rete facendo esplodere in un boato lo stadio aversano. Conquistato il vantaggio Romaniello al 41’ ri-leva Petagine autore della doppietta (applausi scroscianti per lui) con Campanella aggiungen-do un ulteriore difensore per blindare il risul-tato. Il triplice fischio finale giunge dopo 4’ di recupero e l’Aversa torna così al successo dopo tre gare a secco di punti.Mentre il giornale è in tipografia i granata han-no incontrato in terra lucana il Melfi ed oggi si apprestano a riceve in casa i laziali dell’Apri-lia.

L’Aversa Normanna ci crede e alla fine batte il Catanzaro

UUn super Petagine interrompe la striscia negativa di tre sconfitte consecu-tive e regala una strepitosa vittoria ai tifosi della squadra di Mr. Romaniello

Una squadra che ci crede fino all’ultimoe riesce aportare a casa i tre punti nell’importante sfida fra le mura amiche dello stadioex Rinascita.

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Page 46: BLOQ MAGAZINE 18 OTTOBRE 2011

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Le nostre auto hanno l’icebergincorporato.

Per i reclamiavvolgersi

al direttore.

In questa farmacia puoi trovare anche la

tintura di odio.

Vendoforno a

microbombe.

Regalo gatticolor grigio

topo.

Nel nostro MuseoPreistorico abbiamoricostruito le capanne degliuomini delle taverne.

Fittasi attico con vista mare da tutti i lati.

Mancano le pareti, ma il panorama è favoloso.

HUMOR46

Vendesi 4 ville (in parco residenziale) in Carinaro a meno di 1 km dall’asse mediano.Ogni villa, con ingresso indipendente e videocitofono, è costruita su tre livelli più zona garage di 127 mq (adibibile in parte e a richiesta a cantinola).Piano terra di 76 metri quadri (balconi esclusi) suddiviso in salone e cucina e bagno con predisposizione per camino.Primo piano di 76 metri quadri (balconi esclusi) suddiviso in due camere più bagno.Sottotetto di 76 metri quadri (balconi esclusi) suddiviso in due camere più bagno.Finiture di lusso. Possibilità di campionario a scelta.

Prezzo 310.000 – 330.000 trattabili in sede.Info 338-5462600

Segnalazioni, critiche, argomenti che vorreste fossero trattati? Scrivete a: [email protected] ANNO 4 - Numero 16 - 16 ottobre 2011

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