Audit In Medicina Generale

download Audit  In Medicina Generale

If you can't read please download the document

description

Audit In Medicina Generale. Napoli 27-28 Febbraio 2014. SAVERIO GENUA GIOVANNI RIZZOLO. L’AUDIT CLINICO . PRESENTAZIONE E GENERALITA’ SULL’AUDIT. COME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALE. UNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIA. - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of Audit In Medicina Generale

Diapositiva 1

Audit In Medicina GeneraleSAVERIO GENUAGIOVANNI RIZZOLO

Napoli 27-28 Febbraio 2014

11 LAUDIT CLINICO PRESENTAZIONE E GENERALITA SULLAUDITCOME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALEUNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIAGPG: IL FUTURO DELLAUDIT IN MEDICINA GENERALE2WE CANNOT CHANGE THE PAST BUT YOU CAN CHANGE THE FUTURE -Pat PatfoortIl termine audit, dal latino audio, richiama ad un processo di ascolto e partecipazione.LAUDIT CLINICO un approccio progressivo e rigoroso, che implica efficienza sia nel suo svolgimento che nell attuazione del piano d'azione. Laudit:Nel breve termine, fornisce una migliore visibilit ed un miglioramento nella qualit delle cure. Nel medio lungo termine, accelera l'acquisizione di conoscenze e competenze e favorisce lo sviluppo della qualit.II coinvolgimento dei partecipanti deve essere: preciso, condiviso e evidente.Il principale successo dellaudit clinico correlato alla creazione di un clima di fiducia che permette di stimolare nei professionisti il desiderio di valutare e di innovare. LAUDIT CLINICO 20/09/113Chi Pat Patfoort. - antropologa fiamminga belga (nata nel 1949). - docente, trainer e mediatrice a livello internazionale nel campo della Trasformazione e dellaIl termine audit, dal latino audio, richiama ad un processo di ascolto e partecipazione.Lauditi clinico un approccio progressivo e rigoroso, che implica efficienza sia nel suo svolgimento che nell attuazione del piano d'azione. Nel breve termine, questa strategia fornisce una migliore visibilit ed un miglioramento nella qualit delle cure. Nel medio-lungo termine, accelera l'acquisizione di conoscenze e competenze e favorisce lo sviluppo della qualit.Linvestimento umano e logistico deve essere: preciso, attraverso una gestione tecnica del progetto; condiviso, attraverso il coinvolgimento di tutte le parti interessate, in particolare della direzione aziendale visibile, attraverso un piano di comunicazione.Il principale successo dellaudit clinico correlato alla creazione di un clima di fiducia che permette di stimolare nei professionisti il desiderio di valutare e di innovare.

3Tutte le tipologie di audit hanno alcune caratteristiche comuni:

derivano da un processo intenzionale e strutturato, basato su criteri o standard espliciti e stabiliti a priori;

richiedono impegno, tempo e unaccurata pianificazione;

esaminano, valutano e producono un report;

sono finalizzati al miglioramento.

LAUDIT CLINICO Introduzione 20/09/114Tutte le tipologie di audit hanno alcune caratteristiche comuni:derivano da un processo intenzionale e strutturato, basato su criteri o standard espliciti e stabiliti a priori;richiedono impegno, tempo e unaccurata pianificazione; esaminano, valutano e producono un report; sono finalizzati al miglioramento.

Cos laudit clinico? Una specifica forma di audit interno, governato dai professionisti sanitari e focalizzato su tematiche relative allarea clinica.

4Introduzione I benefici dellaudit in quanto processo di miglioramento della qualit sono:

Miglioramento della pratica (cura del paziente e fornitura di servizi)

Sviluppo dell'apertura al cambiamento

Garanzia di applicazione delle migliori pratiche EB

Ascolto dei pazienti, comprensione delle loro aspettative

Sviluppo di linee guida o protocolli locali

Riduzione degli errori o dei danni ai pazienti

Riduzione degli incidenti , dei reclami, dei risarcimenti.

20/09/115I benefici dellaudit in quanto processo di miglioramento della qualit sono: [leggere]Migliorare la pratica: produrre reali benefici nella cura del paziente e nella fornitura di servizi;Sviluppare l'apertura al cambiamento;Fornire garanzie: mediante applicazione delle migliori pratiche evidence-based;Ascoltare i pazienti, comprendere le loro aspettative;Sviluppare linee guida o protocolli locali;Ridurre al minimo errore o danni ai pazienti;Ridurre gli incidenti e / o reclami / risarcimenti.

5Cosa NON laudit clinico? NON una semplice raccolta di dati (confronto tra pratica clinica e standard); questa una parte dellauditNON la discussione di casi clinici, di procedure, di casistiche senza definizione di standard di confronto NON ricerca clinica (gli standard sono noti)

Cos laudit clinico? Una specifica forma di audit, governato dai professionisti sanitari e focalizzato su tematiche cliniche

Introduzione 20/09/116Cosa non laudit clinico? Si differenzia dalla semplice raccolta di dati, che si limita a confrontare la pratica clinica con quella definita dagli standard: ci costituisce solo una parte del processo di audit che prevede la valutazione degli scostamenti, le azioni di miglioramento e la valutazione delle iniziative intraprese. Va distinto da ci che i professionisti svolgono nel loro operare quotidiano e talora impropriamente definito come audit ovvero: la discussione dei casi clinici, delle procedure adottate, della casistica senza definire a priori gli standard con cui confrontarsi; la raccolta dei dati relativi alle attivit che spesso non vengono portati a conoscenza e discussi dai professionisti; lintroduzione di cambiamenti delle prassi esistenti senza conoscere a priori il divario rispetto allobiettivo che si ipotizza di raggiungere o senza una precisa definizione del piano di valutazione degli interventi messi in atto.Poich verifica la buona qualit della pratica corrente rispetto a standard, non va confuso con la ricerca clinica la quale mira a definire le caratteristiche della buona pratica in un ambito ignoto o poco conosciuto.

6Storia ed evoluzione I primi tentativi di processo di miglioramento sistematico della qualit applicato allassistenza sanitaria:

1853-1855, guerra di Crimea. Linfermiera Florence Nightingale impone procedure sanitarie di igiene e raccoglie i dati di mortalit dei pazienti. Il tasso scende dal 40% al 2% (metodo e comparabilit)

1912, il dottor Codman valuta gli esiti dei pazienti chirurgici, per individuare gli errori in ogni singolo percorso clinico (qualit ed efficacia delle cure)

1919, lAmerican College of Surgeon definisce un pannello di 5 standard ospedalieri minimi, tra i quali compreso laudit clinico (riunioni periodiche per discutere i casi)

20/09/117Sembra che laudit clinico sia stato utilizzato per la prima volta durante la guerra di Crimea (1853-1855). Linfermiera, Florence Nightingale, preoccupata delle scarse condizioni igieniche e dellelevata mortalit tra i soldati negli ospedali da campo, fece in modo che la sua quipe applicasse rigide procedure sanitarie ed igieniche durante lattivit svolta e, meticolosamente, raccolse i dati della mortalit dei pazienti. In seguito ai cambiamenti da lei introdotti, il tasso di mortalit scese dal 40% al 2%. Il suo approccio metodologico, luniformit e la comparabilit dei dati, riconosciuto come uno dei primi programmi di gestione del processo sanitario attraverso lapplicazione di procedure sistematiche, in questo caso finalizzate a ridurre il tasso di infezioni sui ricoverati.

Nel 1912, il dottor Codman fece un monitoraggio degli outcome di tutti i pazienti chirurgici, con lobiettivo di individuare gli errori in ogni singolo percorso clinico. Il suo lavoro anticip la visione e lapproccio contemporaneo mirato a garantire e monitorare la qualit e lefficacia delle prestazioni erogate.

Nel 1919, lAmerican College of Surgeon defin un pannello di 5 standard minimi per la standardizzazione degli ospedali, tra questi era compreso anche laudit clinico, ovvero veniva richiesto che i clinici facessero riunioni periodiche per discutere i propri casi.Seppure in modo diverso, le esperienze sopra descritte rappresentano i primi tentativi dellattuazione di un processo di miglioramento sistematico della qualit applicato allambito dellassistenza sanitaria.

7LAUDIT CLINICO un processo finalizzato a migliorare le cure offerte al paziente ed i risultati ottenuti, attraverso il confronto sistematico delle prestazioni erogate con criteri espliciti, limplementazione di cambiamenti a livello individuale e di team e il successivo monitoraggio dei fattori correttivi introdotti

(National Institute for Clinical Excellence, - Principles for best practice in clinical audit, 2002)

Metodologia di analisi strutturata e sistematica per migliorare la qualit dei servizi sanitari applicata dai professionisti attraverso il confronto sistematico con criteri espliciti dellassistenza prestata, per identificare scostamenti rispetto a standard conosciuti o di best practice, attuare le opportunit di cambiamento individuato ed il monitoraggio dellimpatto delle misure correttive introdotte - Ministero della Salute - 2006

Definizione 20/09/118La definizione pi attuale di audit clinico contenuta nel documento Principles for best practice in clinical audit pubblicato nel 2002 dal National Institute for Clinical Excellence.

Audit ClinicoLaudit clinico un processo finalizzato a migliorare le cure offerte al paziente ed i risultati ottenuti, attraverso il confronto sistematico delle prestazioni erogate con criteri espliciti, limplementazione di cambiamenti a livello individuale e di team e il successivo monitoraggio dei fattori correttivi introdotti.

8 audit interni: revisione, sulla base di criteri espliciti, delle attivit svolte da attori interni allorganizzazione, allo scopo di esaminare e valutare lappropriatezza, lefficacia, lefficienza nonch la sicurezza delle prestazioni erogate. I report prodotti a seguito di un audit interno si configurano come indicazioni finalizzate al miglioramento.

audit esterni: sono verifiche esterne che coinvolgono solitamente lintera organizzazione, effettuate da organismi o enti terzi indipendenti, sulla base di criteri espliciti (es. Joint Commission International, Canadian Council, Ente di Certificazione ISO, sistemi di accreditamento istituzionale).

Classificazione20/09/119Comunemente usato in ambito economico e finanziario, indica la verifica dei dati di bilancio e delle procedure di una azienda per controllarne la correttezza. In ambito sanitario, laudit identifica varie tipologie di attivit strutturate. Si possono infatti individuare: audit interni: revisione, sulla base di criteri espliciti, delle attivit svolte da attori interni allorganizzazione, allo scopo di esaminare e valutare lappropriatezza, lefficacia, lefficienza nonch la sicurezza delle prestazioni erogate. I report prodotti a seguito di un audit interno si configurano come indicazioni finalizzate al miglioramento. audit esterni: sono verifiche esterne che coinvolgono solitamente lintera organizzazione, effettuate da organismi o enti terzi indipendenti, sulla base di criteri espliciti (es. Joint Commission International, Canadian Council, Ente di Certificazione ISO, sistemi di accreditamento istituzionale).

9Audit clinicoAudit interno Audit clinico AmbitosanitarioPeculiare in ambito sanitario una particolare forma di audit interno definito audit clinico governato da professionisti sanitari 10Audit clinico e clinical governanceLaudit, vista la sua importanza considerato come una delle colonne della clinical governance, sistema attraverso il quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualit dei loro servizi e garantiscono elevati standard assistenziali creando le condizioni ottimali nelle quali viene favorita leccellenza clinica

Laudit rappresenta un tentativo delle organizzazioni sanitarie nel creare e nel rendere conto (accountability) di un sistema centrato sui bisogni del paziente, dove la sicurezza e la qualit delle cure e dei servizi forniti raggiungano i massimi livelli rispetto alle risorse disponibili.

20/09/1111deTutte le definizioni di audit clinico sottolineano la sua importanza quale strumento di miglioramento della qualit dei servizi e delle cure offerte. In tal senso esso considerato uno dei principali determinanti della clinical governance cos come definita da Scally e Donaldson nel 1998:

opportuno ribadire in questo contesto i principali pilastri su cui, secondo Scally e Donaldson, poggia la clinical governance:Audit clinicoformazione e trainingcoinvolgimento dei pazientivalutazione degli esiti (outcome)sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinicoricerca e sviluppo collaborazione multidisciplinarevalutazione del personale comunicazione e gestione della documentazioneEvidence Based Medicine - linee guida e percorsi assistenziali

La clinical governance viene definita come il sistema attraverso il quale le organizzazioni sanitarie si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualit dei loro servizi e garantiscono elevati standard assistenziali creando le condizioni ottimali nelle quali viene favorita leccellenza clinica e rappresenta limpegno delle organizzazioni sanitarie nel creare e nel rendere conto (accountability) di un sistema centrato sui bisogni del paziente, dove la sicurezza e la qualit delle cure e dei servizi forniti raggiungano i massimi livelli rispetto alle risorse disponibili.

11Ambiti di utilizzo L AUDIT CLINICO una metodologia che si focalizza su specifici problemi clinico/ assistenziali o su aspetti della pratica corrente che vengono valutati in termini di struttura, processo o esito

Ci che lo caratterizza la competenza clinico-assistenziale dei partecipanti, la confidenzialit dei risultati e l esplicito interesse al miglioramento

La sua principale caratteristica quella di fondarsi sul confronto delle pratiche professionali con standard di riferimento

20/09/1112L'audit clinico una metodologia che si focalizza su specifici problemi clinico/ assistenziali o su aspetti della pratica corrente che vengono valutati in termini di struttura, processo o esito.Ci che lo caratterizza la competenza clinico-assistenziale dei partecipanti, la confidenzialit dei risultati e l esplicito interesse al miglioramento.La sua principale caratteristica quella di fondarsi sul confronto delle pratiche professionali con standard di riferimento. Tale concetto sempre meno estraneo al mondo sanitario, infatti gli operatori sanitari, ansiosi di fornire cure adeguate, sempre pi spesso richiedono di avere dei riferimenti e i pazienti, attualmente meglio informati, conoscendo tali standard richiedono una migliore qualit delle cure.12La richiesta di effettuare un audit pu avere origine:Dalla direzione aziendale. Vanno immediatamente consultati i professionisti coinvolti per sapere se condividono lesistenza della criticit e la sua priorit. Dai professionisti (operatori). Va interessata la direzione aziendale per valutare il possibile impatto dellaudit sui altri servizi e sulle risorse e obiettivi dellazienda

Devono essere precisati il contesto, le motivazioni, gli obiettivi e i beneficiari

Ambiti di utilizzo 20/09/1113La richiesta di effettuare un audit pu avere origine: dalla direzione aziendale. Se la proposta deriva dalla direzione aziendale vanno immediatamente consultati i professionisti coinvolti, al fine di conoscere se condividono lesistenza della criticit e la sua priorit. dai professionisti che operano nel dipartimento o nellunit operativa. Se il tema dellaudit proposto dai professionisti necessario il tempestivo interessamento della direzione aziendale per valutare il possibile impatto dellaudit sui altri servizi e pi in generale sulle risorse e obiettivi dellazienda.

comunque necessario che venga precisato il contesto da dove parte la richiesta, le motivazioni, gli obiettivi e i beneficiari.13CICLO DELLA QUALIT IN 4 FASI

20/09/1114Metodologicamente l'audit clinico consiste in un ciclo della qualit che possiamo schematicamente articolare in 4 fasi: PreparazioneRealizzazioneAzioni di miglioramentoValutazione dei risultati (re-audit). 14REALIZZAZIONE

20/09/1115Questa fase si articola in:Definizione degli obiettivi dellauditValutazione dellesistenteSelezione dei criteri, degli standard, degli indicatoriRaccolta dei datiAnalisi dei dati e valutazione 15Definizione obiettiviDefinizione obiettivi specifici per migliorare la pratica clinica

Percorso logico: per migliorare ...per rafforzare ...per assicurare per cambiare

Gli obiettivi devono diventare il focus dellattivit

20/09/1116Mentre, come gi ricordato, lobiettivo generale dellaudit quello di migliorare la pratica clinica correlata al tema scelto, in questa fase il gruppo deve, sempre in base al tema, individuare gli obiettivi specifici attraverso un percorso logico e pu risultare utile allo scopo aiutarsi con forme verbali quali:a. per migliorare.b. per rafforzare .c. per assicurare d. per cambiare Tali obiettivi devono diventare il focus dellattivit e ogni scostamento, rispetto agli scopi prefissati, deve essere tendenzialmente evitato o contenuto.16scegliere un argomento su cui applicare l'auditscegliere campi di importanza strategica per la medicina generale sia per la prevalenza della patologia che per l'impatto economico che tale patologia comporta la patologia che si desidera sottoporre ad audit deve essere chiaramente diagnosticabileScelta dei contenutiAd esempio si pu fare un audit sui pazienti: ipertesi diabetici infartuati sullo scompenso cardiaco sui pazienti anziani sottoposti a vaccinazione antinfluenzale

Se si decide di fare un audit sulla gestione del colon irritabile si capisce subito che le difficolt iniziano gi nella codifica diagnostica17Raccolta di:Prassi derivanti da consuetudini (cultura del servizio o della struttura) Documentazione esistente (procedure, protocolli, schede, moduli per la segnalazione eventi)

Verifica dellimplementazione di regolamenti e raccomandazioniValutazione esistente 20/09/1118Si basa sulla raccolta, rispetto al tema dellaudit clinico, delle prassi esistenti, derivanti da consuetudini (cultura del servizio o della struttura, ...) e della documentazione esistente (es. procedure, protocolli, schede, moduli per la segnalazione eventi). Esso offre l'opportunit di verificare se, rispetto al tema, i regolamenti o le raccomandazioni sono implementate nella struttura sanitaria.

18Valutazione esistente Occorre chiedersi se:il gruppo ha un reale interesse per il tema dellaudit?

la valutazione dellesistente prende in considerazione quali sono le modalit di attivit allinterno della struttura, rispetto al tema?

la documentazione aggiornata?

Utilizzare lesistente, eventualmente con adeguamenti

Tenere conto dellesistente (protocolli, documenti, strutture, attrezzature, organizzazione)

20/09/1119Domandatevi:Il gruppo ha un reale interesse per il tema dellaudit?La valutazione dellesistente prende in considerazione quali sono le modalit di attivit allinterno della struttura, rispetto al tema?La documentazione aggiornata?

19Selezione criteri, standard e indicatoriSelezione di criteri, standard e indicatori in grado di:Evidenziare (dove e come) lo scostamento dalle pratiche in uso Definire i risultati attesi

Revisione da parte del gruppo di:Fonti di riferimento (pertinenza, adeguatezza, completezza, aggiornamento)Chiarezza e validit dei criteriCorrelazione con raccomandazioni e normativa

20/09/1120E fondamentale selezionare criteri, standard ed indicatori che costituiscono la struttura di riferimento per evidenziare dove e come il processo o lattivit di cura specifica o lesito si discostano dalle pratiche in uso.Criteri, indicatori e standard di riferimento rappresentano elementi di fondamentale rilevanza in quanto, in funzione di essi, avviene la definizione dei risultati attesi.

Tale quadro di riferimento deve essere sottoposto alla revisione del gruppo che verificher: - le fonti di riferimento: la loro pertinenza, adeguatezza al tema, completezza, aggiornamento ... - la chiarezza e la validit di ogni criterio e la sua correlazione con le raccomandazioni o la normativa.

Si consiglia, laddove possibile, di utilizzare quanto gi esistente. possibile infatti aggiungere, eliminare o modificare alcuni criteri, aggiornarli o adattarli al contesto, tenendo conto dei protocolli e documenti disponibili, delle strutture, delle attrezzature e della organizzazione.

20Gerarchia di criteri, standard e indicatori

a) evidence based practice b) linee guida e raccomandazionic) percorsi diagnostico terapeuticid) standard nazionali e internazionalie) best practice di altre realt (benchmarking)

Selezione criteri, standard e indicatori20/09/1121 Essi devono essere pertanto ordinati secondo una gerarchia che tenga conto delle evidenze scientifiche, del contesto assistenziale locale e delle risorse disponibili. E utile quindi realizzare una raccolta di criteri, standard ed indicatori sulla base di: a) evidence based practice b) linee guida e raccomandazionic) percorsi diagnostico terapeuticid) standard nazionali e internazionalie) best practice di altri ospedali (benchmarking) Conbenchmarko, pi spesso e coerentemente con la voce inglese "benchmarking", ineconomiasi intende una metodologia basata sul confronto sistematico che permette alle aziende che lo applicano di compararsi con le migliori e soprattutto di apprendere da queste per migliorare.

21Criterio Parametro definibile e misurabile dellassistenza sanitaria che descrive la qualit dei servizi Irvine and Irvine; 1991

22Esempio: vogliamo fare un audit sui pazienti infartuati Vi ampia dimostrazione che alcuni interventi riducono la mortalit nei pazienti post-infartuati: la somministrazione di: antiaggreganti betabloccanti statine acidi grassi n-PUFAQuesti vengono detti in gergo tecnico "criteri".Conviene scegliere non pi di 3-4 criteri con cui poi confrontare la propria pratica. Si devono scegliere criteri forti, cio criteri che hanno dimostrato di portare ad un evidente beneficio clinicoAltri esempi di audit: somministrazione di aceinibitori e betabloccanti nello scompenso cardiaco trattamento ottimale della pressione arteriosa nei diabetici vaccinazione antinfluenzale negli anziani e nei soggetti a rischio"spulciare" la letteratura per determinare ci che la comunit scientifica ha stabilito essere buona pratica clinica Criterio 23Standard Livello di cura che deve essere raggiunto per ogni criterio individuato Irvine and Irvine; 1991

24Per esempio stabilire che, nel giro di un determinato periodo (6-12 mesi, per dire) porteremo la percentuale di pazienti che assumono statine all'80%, che assumono antiaggreganti al 90%, che assumono betabloccanti all' 80% (dopo aver escluso ovviamente quelli che non tollerano o che hanno controindicazioni al trattamento).

Questi obiettivi che mi propongo sono detti "standard"Standard 25IndicatoreUna informazione o una variabile selezionata che consente di descrivere fenomeni complessi e misurare variazioni in relazione ai criteri definiti, allo scopo di orientare decisioni volte ad ottenere o mantenere cambiamenti. Pu essere espresso sotto forma di percentuale, tasso o media Christian Adamo e Ulrich Wienand 26IndicatoreUn buon indicatore deve essere:pertinente al fenomeno da analizzarerilevante dal punto di vista clinico valido (oggettivo)riproducibile e rilevabile senza variazioni in contesti diversi discriminante praticabile o facilmente disponibile

27Indicatori relativi a struttura (risorse logistiche, strumentali ed umane); relativamente semplici (non richiedono identificazione dei pazienti); in questo caso lo standard pu coincidere con lindicatore

Indicatori relativi a processo (di cura, decisionali, di comunicazione); complessi per tempi e interpretazione dei dati (scarsa qualit). I pi utilizzati nellaudit clinico

Indicatori relativi a risultato (impatto dei processi su evoluzione o stato clinico dei pazienti; rilevazione dellesperienza dei pazienti; valutazione dei costi)

Selezione indicatori20/09/1128Gli indicatori possono essere relativi a: struttura: riguardano le risorse logistiche, strumentali ed umane; si tratta di indicatori relativamente semplici in quanto non richiedono lidentificazione dei pazienti; spesso in questo caso lo standard coincide con lindicatore. processo: si riferiscono ai processi di cura, ai processi decisionali, alla comunicazione. La misura dei processi unattivit complessa sia per quanto riguarda i tempi sia per linterpretazione dei dati che a volte possono essere di scarsa qualit: sono i pi utilizzati nellaudit clinico; risultato: mirano a misurare l'impatto dei processi sullevoluzione o sullo stato clinico dei pazienti, a rilevare lesperienza dei pazienti o valutare i costi.

Nellaudit clinico si ricorre pi frequentemente ad indicatori di processo in quanto spesso la bassa numerosit della casistica nella struttura sede di audit non consente di misurare gli esiti.Gli indicatori saranno utilizzati per definire il divario iniziale tra la prassi esistente e gli standard e nella fase di valutazione per analizzare quanto le azioni adottate abbiano determinato un miglioramento della qualit dellattivit e/o processo oggetto di audit.

28 Individuare lindicatoreIndividuati i pazienti infartuati dobbiamo determinare che percentuale di essi rispetta i criteri contro cui avevamo deciso di confrontarci Per esempio potremmo trovare che solo il 50% dei nostri infartuati assume statine, il 60% assume antiaggreganti e il 40% assume betabloccanti29 rappresenta la fase di "misura" condiziona analisi dei risultati e proposte di miglioramentodeve rispettare la normativa sulla privacy

Protocollo1. campo di applicazione2. criteri di inclusione ed esclusione3. tipo di studio;4. modalit di raccolta dei dati5. dimensione del campione6. periodo di valutazioneRaccolta dati20/09/1130La raccolta dei dati (quantitativi e qualitativi) rappresenta la fase di "misura" e ad essa deve essere data una particolare attenzione perch condiziona l'analisi dei risultati e le proposte di miglioramento. La raccolta ed il trattamento dei dati deve rispettare la normativa vigente in materia di privacy secondo il Decreto Legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 "Codice in materia di protezione dei dati personali".

Poich la raccolta dei dati una fase determinante, utile definire un protocollo nel quale prevedere: 1.il campo di applicazione2.i criteri di inclusione ed esclusione3.il tipo di studio;4.le modalit di raccolta dei dati5.la dimensione del campione6.il periodo di valutazione

30Dati quantitativi : informano pi sugli esiti che sui processi . La raccolta pu essere prospettica o retrospettiva.Si possono distinguere in :dati correnti, raccolti ed elaborati per legge (mortalit o morbosit), presenti in documentazione clinica (SDO, CEDAP), ritenuti di scarsa qualit ma, in miglioramento negli ultimi tempi.

dati specifici per patologia (Registro Tumori)

dati prestazioni assistenziali (visite specialistiche ambulatoriali, prescrizione farmaci)

Raccolta dati20/09/1131Le fonti dei dati I dati correnti forniscono informazioni soprattutto sugli esiti, mentre sono abbastanza scarse e non molto attendibili le informazioni relative ai processi e poich gli indicatori di processo sono quelli pi frequentemente utilizzati nellaudit clinico, necessario porre particolare attenzione allinterpretazione dei dati quantitativi, soprattutto quando si opera un confronto tra diverse strutture (benchmarking).I dati quantitativi possono essere anche raccolti ad hoc, utilizzando sia lapproccio prospettico che retrospettivo, tenendo per presenti i limiti di entrambe le tipologie di studio.Tra i dati quantitativi particolare rilievo assumono i dati correnti, ovvero quelli raccolti ed elaborati routinariamente per disposizione legislativa, quali, per esempio, i dati di mortalit o quelli di morbosit, desumibili dalle SDO o dai certificati di assistenza al parto (CEDAP).Limportanza dei dati correnti spesso sottovalutata, ritenendone la qualit scarsa ed i tempi di elaborazione troppo distanti dalla raccolta; in realt la qualit dei dati migliorata nel tempo, cos come si ridotto lintervallo di tempo tra raccolta ed elaborazione.Unulteriore fonte di dati quantitativi costituita da raccolte dati per specifica patologia, come il Registro tumori, o per prestazioni assistenziali, ad esempio quelle specialistiche ambulatoriali o quelle relative alla prescrizione di farmaci.

31Dati qualitativi (in caso siano insufficienti dati quantitativi per informare su indicatori di processo):

narrazione dei professionisti (scarto tra prassi e standard, criticit)

questionari (anche a chi non fa parte del gruppo di lavoro)Raccolta dati20/09/1132Le fonti dei dati Nel caso di insufficienza di dati quantitativi, soprattutto per la scelta di indicatori di processo, pu essere utile ricorrere anche a valutazioni di tipo qualitativo. Ci pu risultare utile per evidenziare, tramite la narrazione dei professionisti rispetto alla propria esperienza, la dimensione del divario tra la prassi e lo standard, nonch le criticit rispetto a problemi organizzativi. Allo scopo, si possono utilizzare strumenti di rilevazione quali ad esempio brevi questionari, da somministrare a tutti i professionisti coinvolti, compresi quelli non facenti parte del gruppo di lavoro. 32Gli strumenti per la raccolta dei dati

Tabelle per i dati quantitativi. Per ogni criterio deve essere specificata la fonte e il dato numerico corrispettivo.

Questionari e Interviste per i dati qualitativi. I criteri scelti sono formulati con griglie o matrici a risposta binaria (si/no, presente/assente oppure testo libero).Previsto uno spazio per commenti, annotazioni, correzioni.Presente una guida alla compilazione + verifica completezza dello strumentoRaccolta dati20/09/1133Gli strumenti per la raccolta dei dati La sistematizzazione della raccolta dei dati di tipo quantitativo deve essere effettuata con lausilio di tabelle che riportano a fianco di ciascun criterio individuato la fonte (es. SDO, CEDAP, Registro tumori ecc.) ed il corrispettivo dato numerico.Relativamente ai dati di tipo qualitativo, ottenuti attraverso brevi questionari ed interviste con i professionisti, la raccolta e sistematizzazione di questi deve essere effettuata con lausilio di griglie, ovvero matrici che riportano la formulazione di ciascun criterio redatta in forma affermativa e la risposta. Questa molto spesso di tipo binario (si/no, presente/assente), ma pu anche essere in forma di testo libero. Inoltre deve essere previsto uno spazio per eventuali commenti ed annotazioni. Le griglie devono essere accompagnate da una guida alla compilazione e potrebbe essere opportuno, nel corso della raccolta, verificare la completezza della compilazione della griglia e la sua esaustivit al fine di apportare eventuali modifiche.

33Effettuare i calcoli necessari per elaborare i dati

Presentare i risultati in modo chiaro e in forma quantitativa

Identificare e analizzare i punti di forza

Identificare e analizzare gli scostamenti

Condivisione dei risultati

Selezione degli ambiti di miglioramento

Comunicazione e report

Analisi dati e valutazione20/09/113434Analisi dei dati:

Massima tempestivit (situazione si evolve)

Dati originali in 3 forme, con diverse esigenze analisi e calcolo: NumeriTick-boxTesto libero

Dati finali espressi in percentuale (% di compliance) che esprime lo scostamento rispetto a standard

Analisi dati e valutazione20/09/1135L'analisi dei risultati deve essere eseguita il pi rapidamente possibile per evitare che eventuali cambiamenti intercorsi modifichino il contesto in cui ha avuto luogo laudit; ci potrebbe vanificare i risultati e le azioni di miglioramento proposte.

I dati raccolti nel corso dellaudit possono essere disponibile in tre diverse forme: 'tick-box', testo libero o numerici. Ciascuna di queste richiede metodi diversi di analisi, ma in ogni caso l'obiettivo quello di stabilire in percentuale se, per ciascun criterio stabilito, gli standard sono rispettati (% di compliance). Se uno standard non viene soddisfatto necessario individuare come e perch la pratica pu essere migliorata.

I calcoli necessari allelaborazione dei dati vengono effettuati secondo i metodi statistici appropriati e con i supporti informatici disponibili; successivamente si procede alla presentazione dei risultati in forma quantitativa per facilitarne la lettura e la valutazione.

35Analisi dei punti di forza:

Confronto dei risultati con i riferimenti

Non sempre raggiungibile uno standard del 100%

Necessario definire a priori il valore dello standardAnalisi dati e valutazione20/09/1136A questo punto necessario individuare i punti di forza e di debolezza, analizzare cio quanto la prassi esistente si discosti dallo standard.

Analisi dei punti di forzaIl gruppo di audit clinico confronta i risultati della valutazione con i riferimenti, verificando se le pratiche oggetto di audit sono conformi agli standard prefissati (100%) o rispondono agli obiettivi stabiliti. Non sempre possibile o previsto ottenere un punteggio del 100%; a seconda di ciascun criterio individuato, infatti, il gruppo avr definito preliminarmente il valore dello standard di confronto36Analisi dello scostamento:

Individuazione degli scostamenti dagli standard

Analisi criterio per criterio

Se coinvolti pi dipartimenti, analisi complessiva (punti deboli comuni o divari tra servizi cui corrispondono azioni istituzionali o mirate sui singoli servizi)Analisi dati e valutazione20/09/1137Analisi dei punti di debolezza/Analisi dello scostamento

Individuazione degli scarti Si tratta di individuare gli scostamenti dagli standard. Il gruppo identifica i divari, criterio per criterio, ed individua gli scostamenti rispetto ai risultati attesi.Se l'audit ha coinvolto diversi dipartimenti, il gruppo deve procedere ad un'analisi complessiva per individuare i punti deboli comuni e i divari tra i servizi. Questo permetter di definire ulteriormente le azioni da implementare a livello istituzionale e quelle per i servizi coinvolti.

37In questa fase si rischia di fermarsi al primo livello di interpretazione dei risultati e formulare immediatamente soluzioni senza analizzare le cause delle differenze e senza consultare le parti interessate. E necessaria unanalisi approfondita delle cause degli scarti

A questo scopo si utilizzano vari strumenti

Analisi dati e valutazione20/09/1138Lerrore principale in cui si pu incorrere in questa fase dell'analisi quella di ritenersi soddisfatti di questo primo livello di interpretazione dei risultati e formulare immediatamente soluzioni senza analizzare le cause delle differenze osservate e senza alcuna consultazione con le parti interessate. E necessario infatti procedere ad unanalisi pi approfondita delle cause degli scarti.

L'analisi delle cause degli scostamenti pu essere effettuata con lausilio di alcuni strumenti, particolarmente indicati qualora variazioni riscontrate nel processo di cura non trovino una giustificazione clinica.38ANALISI DATI E VALUTAZIONE

20/09/1139[leggere]

39L'audit dovrebbe essere considerato una pratica normale per ogni medico (o gruppo di medici) perch solo l'autoverifica che permette il miglioramento delle pratiche medicheL'audit costituisce anche un potente metodo di aggiornamento sul campo sicuramente pi efficace di tanti corsi ECM di dubbia utilit40Noi medici sentiamo il bisogno di valutare e controllare quello che facciamo?41 LAUDIT CLINICO PRESENTAZIONE E GENERALITA SULLAUDITCOME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALEUNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIAGPG: IL FUTURO DELLAUDIT IN MEDICINA GENERALE42Esempio di audit sul diabete tipo 2 in Medicina GeneraleE' noto che il DM costituisce una condizione patologica caratterizzata da un elevato rischio di complicanze sia microvascolari che macrovascolari e che il controllo del metabolismo glicemico e dei fattori di rischio associati (ipertensione, ipercolesterolemia, ecc.) migliora la prognosi. Tuttavia la gestione del DM nella pratica verosimilmente non ottimale.Scopo di questAudit di verificare la qualit della gestione del DM tipo 2 nella Medicina Generale e di migliorarla. Infatti linee guida ed evidenze di letteratura sono poco applicate anche perch viste come un qualcosa calato dall'alto sulla libert prescrittiva del medico. Un processo di autovalutazione e di automonitoraggio potrebbe migliorare la qualit dell'assistenza e gli outcomes essendo qualcosa che nasce dagli stessi medici. SCELTA DEI CONTENUTI43 INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI2 criterio: pressione arteriosaE' nozione conosciuta che nel diabete tipo 2 il controllo ottimale della pressione riduce le complicanze cardiovascolari come e pi del controllo metabolico. Secondo le linee guida internazionali nel diabete la pressione dovrebbe essere portata a valori inferiori a 130/80 mmHg mentre i farmaci di prima scelta dovrebbero essere gli aceinibitori (o gli antagonisti dell'angiotensina II o ARB in caso di intolleranza agli aceinibitori).1 criterio: emoglobina glicata

Esprime il controllo glicemico nei precedenti 3-4 mesi. Dovrebbe essere misurata in ogni paziente circa ogni 4 mesi,si considera espressione di buon controllo metabolico un valore inferiore al 7%.443 criterio: colesterolemiaCome per la pressione, anche il controllo di valori elevati di colesterolemia considerato essenziale nella gestione del diabetico. Le linee guida consigliano di ridurre i valori di LDL colesterolo al d sotto della soglia di 100 mg/dL usando, se il caso, terapia ipocolesterolemizzante (statine).4 criterio: microalbuminuriaLa presenza di microalbuminuria (valori decisionali > 30 mg/die) considerata un marker precoce di danno renale. Le linee guida consigliano di determinare periodicamente la microalbuminenia e di usare un aceinibitore (o un ARB) per valori > 30 mg/dL, anche in presenza di pressione ottimale.5 crietrio: esame del fondo oculareLa retinopatia diabetica trae beneficio dal controllo glicemico e dei fattori di rischio ma anche da una sua individuazione precoce che permette di avviare il paziente ad esami di secondo livello (FAG retinica) ed eventualmente al trattamento laser. L'esame del FO dovrebbe essere eseguito ogni 1-2 anni. INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI456 criterio: aspirinaData la frequenza elevata con cui i diabetici vanno incontro a complicanze cardiovascolari molte linee guida consigliano la somministrazione di ASA a basso dosaggio (75-150 mg/die) in tutti i diabetici o perlomeno in quelli con un altro fattore di rischio associato. Va da s che se il paziente ha gi avuto un evento cardiovascolare l'ASA (o un altro antiaggregante in caso di intolleranza) diventa obbligatorio INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI46 ESTRAZIONE DEI DATIEstrarre dal proprio archivio tutti i pazienti che hanno un Diabete Mellito di tipo 2L'estrazione pu avvenite con due modalit, che tra loro non sono in contrasto:

ricercare tutti i pazienti che hanno avuto una diagnosi codificata di diabete e ricercare tutti i pazienti che nell'ultimo anno hanno ricevuto almeno una prescrizione di antidiabetico orale e/o insulina.

Si pu calcolare che un MMG con 1000 pazienti abbia circa 40-50 pazienti diabetici. Una volta estratti i pazienti, ogni MMG dovr controllare il suo comportamento rispetto ai sei criteri scelti47 INDIVIDUARE LINDICATORE1 indicatore:Qual la percentuale di pazienti che ha avuto almeno una determinazione della glicoemoglobina nell'ultimo anno?Qual la percentuale di pazienti con glicoemoglobina < 7%2 indicatore:Qual la (percentuale di pazienti che ha una PA ottimale < 130/80 mmHg?).Si stabilisce di considerare la media della PAS e della PAD delle ultime sei misurazioni registrate in cartella3 indicatore:Qual la percentuale di pazienti che ha un livello di LDL colesterolo < 100 mg/dl?484 indicatore:Qual la percentuale di pazienti a cui stata determinata la microalbuminuria almeno una volta nell'ultimo anno?

Qual la percentuale di pazienti con microalbuminuria > 30 mg/die che assume aceinibitore o ARB?5 indicatore:Qual la percentuale di pazienti a cui stato richiesto un esame del FO almeno una volta negli ultimi 2 anni?6 indicatore:Qual la percentuale di pazienti che non ha avuto un evento CV ma con un altro fattore di rischio oltre al diabete che assume un antiaggregante?

Qual la percentuale di pazienti diabetici che ha avuto un evento CV e che assume un antiaggregante INDIVIDUARE LINDICATORE49 ANALISI DELLA QUALITAanalizzare quali sono i motivi che ci impediscono di rispettare le regole di qualitesaminare quali "barriere" impediscono ai nostri indicatori di avvicinarsi ai criteriUna volta trovate le barriere si studiano i correttivi.

Non detto che il mancato rispetto di un criterio sia necessariamente espressione di cattiva qualit.

Potrebbe essere per esempio (almeno in via teorica) che il 50% dei pazienti a cui non ho dato una statina non la tolleri oppure abbia avuto delle controindicazioni.50 STABILIRE GLI STANDARD1 standard: glicoemoglobinaSi decide di considerare accettabile la determinazione di una glicoemoglobina almeno una volta ogni 6 mesi. Si decide di considerare accettabili valori di glicoemoglobina inferiori a 7,5%.In caso di mancato raggiungimento di questo obiettivo, oltre ad opportuni consigli circa dieta e attivit fisica, si consiglia di passare ad associare sulfaniliurea e metformina se il paziente assumeva un solo antidiabetico orale, fino al massimo dosaggio consigliato, e, in caso di mancato controllo, di associare terapia insulinica.2 standard: pressioneSi decide di considerare accettabili valori di pressione (media delle ultime sei determinazioni) inferiori a 140/90 mmHg In caso di mancato raggiungimento di questo standard si consiglia di aumentare il numero dei farmaci antipertensivi prescritti. I farmaci di prima scelta dovrebbero essere gli aceinibitori (o gli ARB), d associare in caso di necessit a BB, tiazidici, calcioantagonisti, alfabloccanti, altri farmaci.513 standard: colesterolemiaSi decide di considerare valori accettabili livelli di LDL < 120-130 mg/dL e/o di colesterolemia totale inferiori a 220-230 mmHg/dL. In caso contrario si suggerisce la somministrazione di una statina a dosi tali da raggiungere i valori desiderati.4 standard: microalbuminuriaSi considera accettabile la misurazione della microalbuminuria almeno una volta all'anno.Nei pazienti con microalbuminuria > 30 mg/die corretto prescrivere un aceinibitore (o un ARB) anche in presenza di valori pressori normali5 standard: fondo oculareSi dovrebbe prescrivere un esame del FO almeno ogni due anni se non vi retinopatia, pi spesso in caso di retinopatia. STABILIRE GLI STANDARD526 standard: aspirina

Si dovrebbe prescrivere ASA o comunque un antiaggregante: in tutti i diabetici che hanno avuto un evento cardiovascolare (infarto, TIA, ictus), che hanno una cardiopatia ischemica che hanno una arteriopatia manifesta agli arti inferiori oppure un altro fattore di rischio associato. STABILIRE GLI STANDARD53 IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD Una volta determinati gli indicatori e valutato lo scostamento rispetto ai criteri prestabiliti, i MMG applicano a tutti i pazienti con diabete tipo 2 da loro gestiti, le strategie terapeutiche definite con gli standard.

A distanza di 12 mesi una seconda valutazione tramite un nuovo processo di audit (REAUDIT) servir a determinare se l'intervento informativo da una parte e autovalutativo dall'altra stato in grado di migliorare gli outcomes considerati54 CONCLUSIONIQuesto modello di AUDIT si pone in sostanza due obiettivi:Valutare se una strategia semplice di informazione dei MMG partecipanti allo studio sia in grado di modificare i comportamenti dei MMG stessi e di migliorare gli esiti conseguenti sulla base di criteri predefiniti.Valutare l'appropriatezza della gestione del paziente con diabete tipo 2 nel contesto della MG (parte osservazionale). 55 LAUDIT CLINICO PRESENTAZIONE E GENERALITA SULLAUDITCOME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALEUNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIAGPG: IL FUTURO DELLAUDIT IN MEDICINA GENERALE56ALLEANZA PER IL DIABETEIN COLLABORAZIONE CON SIMG e AMD REGIONE CAMPANIACONSORZIO CAMPANIA MEDICA COOP.I.MED

PROGETTO DI FORMAZIONE CONTROLLATA RIVOLTO AI MMG

sezione regione campania

S.I.M.G.

57

I NUMERI:13 COOPERATIVE MEDICHE565 MMG18 DIABETOLOGI718.000 CITTADINI ASSISTITI55.634 PAZIENTI DIABETICI7,74% PREVALENZA DIABETICI

ALLEANZA PER IL DIABETE58GLI INDICATORI DI QUALIT DELLASSISTENZA Esempi di indicatori di processo: Frequenza della misurazione dellHbA1c Frequenza dellesame del fondo dellocchio Frequenza della misurazione della microalbuminuriaFrequenza delle misurazioni della PA

59GLI INDICATORI DI QUALIT DELLASSISTENZAEsempi di misure di outcome intermedio:Valori medi di HbA1c Proporzione di pazienti con HbA1c 8Percentuale LDL 25, alcool)766525,5Numero pazienti oncologici con registrazione dato fumo488416,2Numero pazienti oncologici con registrazione dato familiarit20106,7Numero pazienti oncologici con registrazione dato BMI687622,9Numero pazienti oncologici con registrazione dato alcool28869,6PAZIENTI ONCOLOGICI-Indicatori di screening (solo per gli oncologici incidenti)Numero pazienti incidenti oncologici >50 anni con almeno un esame mammografico negli ultimi 2 anni28225,5Numero pazienti incidenti oncologici >50 annicon almeno una colonscopia negli ultimi 2 anni200,8Numero pazienti incidenti oncologici >50 anni con almeno un esame di sangue occulto nelle feci negli ultimi 2 anni1646,6Numero pazienti incidenti oncologici >50 anni con almeno un PSA test negli ultimi 2 anni80759,3Numero pazienti incidenti oncologici >50 anni con almeno un PAP test negli ultimi 2 anni494,4Alleanza per il Respiro

La B.P.C.O. e la realt del Consorzio delle Cooperative Mediche Campane (con il patrocinio SIMG , SIMER e AIPO )

74Utilizzo di strumenti per la pi facile e capillare individuazione dei fattori di rischio ( fumatori, esposti professionalmente e/o ambientalmente).Nella fase successiva alla identificazione dei broncopatici "reali" e alla loro stadiazione secondo i criteri delle linee guida GOLD, sar necessario rettificare il percorso di gestione della malattia:

1) da un punto di vista funzionale ( con controlli periodici spirometrici, valutazione del grado di dispnea, BMI, eventuali modifiche dello stile di vita come la cessazione, del fumo l'incremento dell'esercizio fisico, la perdita di peso, la modifica sostanziale dell'alimentazione, la bonifica ambientale e lavorativa ove possibile , la riabilitazione respiratoria;

2) da un punto di vista terapeutico, rendendo il trattamento dei pazienti appropriato e, confezionato su misura al nostro paziente come le moderne indicazioni scientifiche consigliano;

3) da un punto di vista del rapporto costo-benefici efficacia secondo cui una terapia adeguata ed un buon recupero funzionale e sociale impedisce o ritarda l'evoluzione del broncopatico verso la insufficienza respiratoria grave che implica disabilit, talora precoce o precocissima e provoca un inevitabile aggravio della spesa sanitaria e previdenziale. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PERCORSO FORMATIVOimplementazione delle Linee Guida GOLD

studiare e stadiare la GRAVITA di malattia attraverso lo studio funzionale attuato presso strutture specialistiche di riferimento (BMI, fumo, spirometria con test di reversibilit, test cammino, grado di dispnea, ecc)monitorare l EVOLUZIONE CLINICA dei pazienti per tutta la durata dello studiovalutare la tipologia e la quantit dei FARMACI prescritti4. ottimizzare le DIAGNOSI di malattia 5. modificare i valori di PREVALENZA (prevalenza vera) 6. ottimizzare le TERAPIE secondo i criteri della farmacoeconomia e farmacoutilizzazione 7. valutare il tasso di RIACUTIZZAZIONE per B.P.C.O. valutare il tasso di RICOVERI e ACCESSI al P.S.9. valutare i dati MORTALITA10. valutare i dati di SPESA 11. rilevare le COMORBILITA

76 rilievi dal data base del consorzio anni 2009-2011TOTALEMFTOT%1862413981326054,3%939974631686251,7%43872640702721,6%1014281681831056,2%20981297339510,4%163382224557,5%14563119562651981,3%17490140373152796,7%1274393262206967,7%0000,0%NUMERO PAZIENTI ESPOSTIFATTORI DI RISCHIOREGISTR.DATO FUMOFUMATORIREGISTRAZIONE BMIINDAGINISPIROMETRIAEMOGASANALISITERAPIER03J01RICOVERIDECESSI rilievi dal data base COOP.I.MED anni 2009-2011TOTALEMFTOT%136489622604,2%32117749822,0%114171315,8%38624763328,0%137561938,5%24812736516,2%622422104446,2%665444110949,1%666399106547,1%0000,0%NUMERO PAZIENTI ESPOSTIFATTORI DI RISCHIOREGISTR.DATO FUMOFUMATORIREGISTRAZIONE BMIINDAGINISPIROMETRIAEMOGASANALISITERAPIER03J01RICOVERIDECESSIUSOCIETA' ITALIANA DI MEDICINA GENERALE

79OBIETTIVO GENERALEAnalisi della Banca Dati del Consorzio Nazionale delle Cooperative Mediche tramite le seguenti operazioni:Valutazione della prevalenza e dellincidenza della IBP nel territorio della ASL delle singole Cooperative del Network;

Valutazione della dinamica tra trattamento della IPB e incidenza del cancro della prostata nella popolazione sottoposta ad osservazione

Valutazione dellappropriatezza nella gestione dei pazienti affetti da IBP;

Rilevazione dei dati di farmaco economia, farmaco utilizzazione e farmaco epidemiologia relativi al trattamento della IPB;

Rettifica, ove necessario, della gestione della IBP tramite l attuazione di seminari organizzati con la metodica didattica della revisione tra pari e rivolti congiuntamente ai MMG della Cooperativa e agli Urologi operanti sul territorio nel quale si svolge lattivit assistenziale sui pazienti portatori di IPB.PSA totale, libero e frazionatoEsame chimico fisico delle urineEcografia sovra pubicaEcografia prostatica transrettale con volumetriaUroflussometria con valutazione del residuo pos-minzionaleEsami biopticiTestosterone totale plasmatico Modalit terapeutica Chirurgia endoscopica o laparotomicaAlfa liticiInibitori della 5 alfa reduttasiTerapia di combinazioneNutraceutici Profilo lipidico (Colesterolo LDL, HDL ,VLDL, trigliceridi)Profilo glicemicoDiagnostica -terapia DEINDICATORI DELLO STUDIOINDICATORI DI PROCESSO DIAGNOSTICIPercentuale su Pz con problema attivo

76 %

41 %

8,7 %

2,1 %

7,8 %

4,1 %0,8 %

0,3 %INDICATORI DI PROCESSO DIAGNOSTICIANNOTOTALEN PRESCRIZIONI DI PSA IN PAZIENTI CON IPB201142932N PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UN PSA TOTALE, LIBERO E FRAZIONATO201123100N PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UNA UROFLUSSIMETRIA20111208N PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UNA VISITA UROLOGICA20114891N PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UNA ECOGRAFIA SOVRA PUBICA20114348N PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UNA ECOGRAFIA PROSTATICA TRANSRETTALE20111103N PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UN ESAME DI TESTOSTERONE TOTALE2011451N PAZIENTI CON IPB ED ALMENO UN DOPPLER PENIENO2011192Pazienti conproblemaattivo di IPB :55852

Pazienti conproblemaattivo di IPBin terapia:17528

Percentuale di pazienti in terapia:31 %

Percentuale di pazienti senza terapia: 69 %STUDIO IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNATERAPIE83 LAUDIT CLINICO PRESENTAZIONE E GENERALITA SULLAUDITCOME COSTRUIRE UN AUDIT IN MEDICINA GENERALEUNA RASSEGNA DEGLI AUDIT REALIZZATI IN CAMPANIAGPG: IL FUTURO DELLAUDIT IN MEDICINA GENERALE84

86

88

90

91

92

94

96

98

100

101