Area B - Report OST

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Progetto Ri-Accordi Urbani – Processi Partecipativi via Web – PO FESR 2007-2013 – Asse VIII – Linea 8.1 – Azione 8.1.2 c – Progetto Ri-Accordi Urbani, approvato con D.G.C. n. 651 del 14.10.2013. Regione Puglia AREA B per le tue idee Spazio AREA B REPORT FINALE OST - 18 Aprile 2015 PO FESR PUGLIA 2007 - 2013

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Report finale relativo all'OST tenutosi in data 18/04/2015, nell'ambito della fase relativa all'area B del percorso partecipativo Ri-Accordi Urbani, per la riqualificazione della ex Caserma Rossani, promosso dalla Ripartizione Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Bari.

Transcript of Area B - Report OST

Progetto Ri-Accordi Urbani – Processi Partecipativi via Web – PO FESR 2007-2013 – Asse VIII – Linea 8.1 – Azione 8.1.2 c – Progetto Ri-Accordi Urbani, approvato con D.G.C. n. 651 del 14.10.2013.

Regione Puglia

AREA Bper le tue ideeSpazioAREA B

REPORT FINALE OST - 18 Aprile 2015

PO FESRPUGLIA2007 - 2013

1. Introduzione

Obiettivi dell’OST, partecipanti e temi di discussione

L’Open Space Technology che si è tenuto il 18 Aprile 2015 presso il Fortino di Sant’Anto-nio (Urban Center) ha dato avvio alla seconda fase del processo di partecipazione Ri-Accordi Urbani, legato alla riqualificazione dell’area dell’ex-Caserma Rossani, già introdotto da due incontri seminariali sulle pratiche di gestione partecipata dei beni comuni .

L’incontro è stato un primo spazio dove confrontarsi sulle possibili attività realizzabili nell’Area B, ossia la parte edificata della Rossani, con particolare attenzione agli edifici per i quali il Comune ha già individuato le fonti di copertura finanziaria. I partecipanti della giornata sono stati 51 su 81 iscritti online più 15 iscritti sul posto, per un totale di 66.

L’Open Space Technology è stato scelto come metodologia per permettere di produrre in tempi brevi un documento riassuntivo di tutte le proposte emerse.

I partecipanti sono stati invitati a confrontarsi sui possibili usi degli spazi e dei bisogni a cui rispondono, ma provando a individuare anche i possibili soggetti in grado di realiz-zare attività e servizi, così come le forme di gestione e le fonti di copertura dei costi in un’ottica di lungo periodo. L’evento è stato di�uso attraverso la pagina facebook e il sito web del progetto Ri-Accordi Urbani, oltre che attraverso e-mail inviate alla mailing list dei partecipanti registrati negli incontri della prima fase.

In fase di registrazione on-line, è stato possibile proporre un tema di discussione, sulla base della regola che chi proponeva un tema si assumeva contemporaneamente il ruolo di coordinare il gruppo di discussione che si sarebbe formato durante l’evento, impe-gnandosi a curare la redazione di un documento finale che riportasse i risultati del lavoro svolto dal gruppo per ogni sessione di lavoro.

27/2/2015, “Gestire i beni comuni: “Un confronto tra esperienze”. 23/3/2015, “Percorsi e pratiche tra gestione condivisa e riuso di spazi in abbandono”.

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REPORT FINALE OST - 18 Aprile

Ri-Accordi Urbani: spazio per le tue idee18 Aprile - Open Space

I 4 principi :

1. Chiunque venga è la persona giusta

2. Qualsiasi cosa accada è l’unica che possiamo avere

3. Quando comincia è il momento giusto

4. Quando è finita è finita

REGOLE DELL’OST

REPORT FINALE PRIMA FASE AREA A. REPORT FINALE OST - 18 Aprile

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I temi proposti potevano rientrare in una delle tre macro-aree tematiche, ciascuna delle quali è stata promossa come l’avvio di un cantiere di progettazione:

1) Modelli di gestione partecipata della futura Teca del Mediterraneo e della Mediateca Regionale nell’areaLa Regione Puglia, in accordo con il Comune di Bari, ha deliberato di trasferire in due degli edifici dell’area la Teca del Mediterraneo e la Mediateca Regionale. Si tratta di due importanti istituzioni culturali che sarà possibile insediare nell’area dell’Ex-Caserma Ros-sani secondo un modello di gestione e fruizione attiva e partecipata del loro ricco patri-monio librario e multimediale. I partecipanti alla giornata, quindi, sono stati invitati a confrontarsi su idee riguardanti i possibili servizi culturali, socio-educativi e del tempo libero da sviluppare nella futura Teca e Mediateca (es. ca�è, iniziative rivolte ai bambini, percorsi di lettura tematizzati, rassegne, cineforum, scambi culturali, incubatori artistico-culturali, supporto alla pro-gettualità audio-visiva ecc.).I temi proposti, inoltre, potevano riguardare anche idee su come costruire forme di collaborazione delle strutture che vedano la partecipazione attiva di Regione, Comune, soggetti privati, Terzo Settore e cittadini nel ruolo di “fruitori attivi” dei servizi e degli spazi.

2) Realizzazione di una “Casa delle Associazioni”Un secondo cantiere di progettazione prevedeva la ristrutturazione di un edificio dell’area da o�rire come spazio aperto alla realizzazione di progetti proposti da soggetti del Terzo Settore attivi nella città (associazioni, onlus, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali etc.). Una volta ristrutturato lo spazio, infatti, il Comune si propone di aprirlo per realizzare dei progetti, che saranno selezionati attraverso procedure di evidenza pubblica.

3) Ulteriori progetti da realizzareUn terzo cantiere di progettazione riguardava ulteriori idee e proposte che mettessero in relazione funzioni, soggetti e risorse rispetto ai diversi edifici presenti nell’area, inclusa la palazzina ex spogliatoi, la cui ristrutturazionecostituirà l’avvio dei cantieri nell’area.

REPORT FINALE OST - 18 Aprile

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II temi proposti in fase di registrazione all’OST online sono sintetizzati nelle seguenti tabelle. Durante l’interazione con gli iscritti si è suggerito di sintetizzare e rendere più facilmente condivisibili i temi proposti in fase di registrazione on-line. Nelle tabelle seguenti, sono evidenziati in verde i temi che, riformulati ed accorpati ad altre proposte a�ni, hanno avuto adesioni e sono stati discussi durante la giornata del 18 aprile.

1) Modelli di gestione partecipata della futura Teca del Mediterraneo e della Mediateca Regionale nell’area

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PROPONENTE TEMA SINTETICO DETTAGLI Tatiana Danese Possibili servizi culturali,

socio-educativi e del tempo libero nella Teca

Confrontarsi su idee riguardanti i possibili servizi culturali, socio-educativi e del tempo libero da sviluppare nella futura Teca

Arturo Cucciolla Definire il quadro complessivo di recupero e riuso

(non pervenuti)

Gerardo Manca (non definito) Il pullulare di variegate micro funzioni genererà un polo urbano attrattore di utenze. Pensare le trasformazioni come processi complessi e non come rigenerazioni avulse dal sistema delle città.

A�nchè il ca�è

della REPORT FINALE OST - 18 Aprile

2) Casa delle Associazioni

PROPONENTE TEMA SINTETICO DETTAGLI Milena Lanigro/Ciclospazio Davide Morelli/Ciclospazio (tema risultante dall’accorpamento di due proposte simili)

Progetti di mobilità sostenibile nell’area

Mobilità sostenibile: cicloposteggi all'interno dell'area, realizzazione di una ciclofficina per le riparazioni delle bici usate in intermodalità con il treno e con gli autobus, parcheggio custodito bici, aree dedicate alle bici

Carla Paolini/L’Arca Casa della Solidarietà (non pervenuto) Daniela Cambio/Convochiamoci per Bari

Spazio artistico-culturale sulle diversità

Progetto artistico-culturale ispirato al caffè letterario per promuovere l'integrazione etnica, sociale e generazionale mediante la conoscenza e la valorizzazione delle diversità

AnnaMaria Ferretti/ ILIKEPUGLIA

Laboratorio e centro servizi in prospettiva di genere

Proposta di un Laboratorio in prospettiva di genere e interculturale, insieme a un Centro di servizi delle donne.

Francesco Guida Spazio per giovani giornalisti (non pervenuti) Renato Stramaglia / BariVerso-Scuola di Partecipazione(pagina FB)

Progetto di rete pubblico-privato sociale"Fondazione di Comunità di Bari”

(non pervenuti)

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3) Ulteriori progetti

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PROPONENTE TEMA SINTETICO DETTAGLI Gianmauro Dell’Olio /Comitato Amici Rossani Maurizio De Pasquale/Comitato Amici Rossani

Come mitigare l’impatto sul quartiere derivante dalle attività nell’area?

Modalità di regolamentazione dell’impatto proveniente dall’incremento del traffico (di persone e mezzi) derivante dalle attività e gli usi nell’area: definizione partecipata di primi indirizzi di progettazione.

Rosanna Nicastri/Stati generali delle Donne

Casa della sperimentazione e produzione del nuovo in architettura.

Temi-chiave della proposta sono il rispetto dei luoghi, il dialogo con presistenze, la comprensione e uso degli spazi abitati, loro facile riconoscibilità e non costruzione di macchiane sceniche atte a disorientare, casa dei progetti sperimentali nel teatro delle città diffuse nelle quali organizziamo il nostro esistere. Possibile creazione di un Ufficio “Gender Planning” (progettazione abitativa che tiene conto di particolari categorie di utenza come anziani soli o con badante, studenti, genitori separati ecc.).

Manlio Epifania/Ortocircuito

Bosco Sociale Urbano

Il "sogno" di un bosco in pieno centro in città ha già un precedente specifico e risale al 2 marzo 2014, quando un centinaio di persone di ogni età e provenienza piantò i primi 50 alberi del Bosco Sociale Urbano di Bari all'interno dell'area ex caserma nello spazio tangente via Gargasole (vedi immagini allegate). Un Bosco urbano e per di più "sociale" ha un enorme valore per tutto il territorio limitrofo e non. È il luogo dove sperimentare un contatto con la natura libero e possibile. Secondo la nostra visione è anche uno spazio di conoscenza, sperimentazione, incontro, riflessione.

Giacinto Giglio/Italia Nostra

Città dell’altra economia

(non pervenuto)

Elisa Forte/Città dei Bimbi In famiglia alla Rossani: dai bebè ai nonni c’è posto per tutti. Nel Parco polifunzionale da 0 a 99 anni. Cosa fare?

(non pervenuto)

Eugenio Lombardi Rapporto dell’area con il contesto urbano

Propongo di studiare il rapporto dell’area con il suo contesto immediato, così come chiaramente indicato nelle linee-guida del DRAG per la formazione dei Piani Urbanistici Esecutivi. Vorrei inoltre aprire un confronto sul rapporto con la città murattiana, troppo superficialmente considerato nel progetto Fuksas.

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un’accezione elitaria, andando a tradire paradossalmenispirano.

tra il Comune e il mondo associativo.

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Il 18 aprile negli spazi del Fortino di Sant’Antonio (Urban Center) sono stati proposti i seguenti ulteriori temi:

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PROPONENTE TEMA SINTETICO DETTAGLI Michele Santostasi Palestra Fitness in

uno dei Padiglioni La proposta tende a verificare i presupposti che l’amministrazione possa coinvolgere i privati per la ristrutturazione e gestione delle strutture esistenti (ad esempio palestra fitness-benessere

Franco Scolamacchia Residenze Artistiche Minuscoli appartamenti per residenze artistiche temporanee per artisti esterni.

Francesco Guida (Puglia accessibile)

Accessibilità e disabilità

Spazi per associazioni che si occupano di disabilità.

Andrea Armenise Casa del Volontariato Realizzazione di uno spazio da assegnare al volontariato.

Renato Stramaglia Sportello Sociale Sportello sociale/ front office negli spazi della Biblioteca del Consiglio Regionale.

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2. Report* dei tavoli tematici

*i report sono stati stilati dai responsabili dei tavoli. In corsivo si trovano le note dei facilitatori.

1) Modelli di gestione partecipata della futura Teca del Mediterraneo e della Mediateca Regionale nell’area

Tema proposto:Progetto artistico culturale, ispirato al ca�è letterario, che promuove l’integrazione sociale, etnica e generazionale mediante la conoscenza e la valorizzazione delle diversità.

Chi lo ha proposto: Daniela De Cambio

Iscritti:Antonio Dibarani, Luciano De Bello - Amici Parco Rossani, Michele VulpiMichele Santostasi, Silvia Maggi – Amici Parco Rossani, Valeria VolpeGiulia Tarei - Savetheindustrialheritage

Cosa si è detto?A partire dalla proposta iniziale, i partecipanti al tavolo si sono confrontati sul pro-getto di un possibile “ca�è letterario” da realizzare all’interno della Teca/Mediateca, dove le attività artistiche e culturali siano tematizzate sui valori dell’inclusione sociale, la conoscenza e la valorizzazione delle diversità (sociali, etniche e genera-zionali). La proposta si basa sulla convizione che “le diversità non devono costituire un ostacolo da combattere, ma un’opportunità di arricchimento per la comunità”. Lo slogan “Un ca�è letterario...con le sue diversità” esprime in modo sintetico la proposta progettuale su cui il gruppo ha lavorato.

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A�nchè il ca�è letterario contribuisca ad innovare la funzione della futura Bibliote-ca, il gruppo condivide l’idea di svilupparlo come un contenitore di forme di espres-sione artistica e culturale capace di combinare l’esperienza della contemporaneità con quella della tradizione. Sul tema della contemporaneità ci si confronta, ad esempio, sulla possibilità di aprire nel ca�è letterario residenza temporanee per artisti, le cui opera confluiscano in mostre o allestimenti di arte contemporanea. Rispetto al tema della tradizione, si propone di realizzare laboratori per il recupero di “antichi mestieri”. Inoltre, ci si con-fronta sull’idea di realizzare iniziative sulla storia della città di Bari.Dal confronto emerge una visione particolarmente dinamica ed evolutiva del ca�è letterario. Ad esempio, si propone di utilizzare pareti mobili e attrezzature configu-rabili di volta in volta in modo diverso a seconda dei progetti da realizzare e della numerosità del pubblico. Il gruppo condivide una serie di possibili attività realizzabili nel ca�è letterario, tra le quali:

- Concorsi letterari, di poesia e teatro- Esposizioni e installazioni artistiche (soprattutto di giovani artisti emergenti)- Eventi inter-culturali che combinano esibizioni musicali dal vivo con rappresenta-zioni teatrali e momenti di degustazione - Rassegne cinematografiche- Mostre tematiche ideate attraverso il mondo del collezionismo

Gli orientamenti dei partecipanti non sono unanimi riguardo all’idea di realizzare spazi laboratoriali. Un altro punto di discordanza riguarda la denominazione dello spazio. Secondo qualcuno, ad esempio, chiamarlo “caffè letterario” rischia di conferire allo spazio un’accezione elitaria, andando a tradire paradossalmente i valori di inclusio-ne sociale che lo ispirano.Il gruppo, infine, si confronta anche sulla questione della sostenibilità economica dello spazio. A tale proposito, il dibattito sembra andare nella direzione di una ricer-ca di forme di co-gestione tra il Comune e il mondo associativo.

contemporaneità con quella della tradizione. Sul tema

zione, si propone di realizzare laboratori per il

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2) Realizzazione di una casa delle associazioni

Tema proposto:Creazione di un centro servizi di natura sociale, culturale e sanitaria gestito da donne e rivolto alle donne.

Chi lo ha proposto: Annamaria Ferretti, (iLike Puglia)

Iscritti:Annamaria Ferretti (iLike Puglia) Rosanna Nicastri (Stai generali delle donne), Ketty Nardulli ( Il Meridiano società cooperativa), Susanna Baldi (Comitato Rossani), Renato Stramaglia (Bariverso)

Cosa si è detto?Per la creazione di questo centro servizi il target di riferimento sono le donne italia-nee straniere di qualsiasi età, portatrici di istanze personali e del nucleo familiare diriferimento (minori, anziani e disabili)Lo sportello di servizi dovrebbe funzionare per:1. orientamento al lavoro2. informazione sulla rete territoriale dei servizi esistenti (centro antiviolenza,consultori, servizi sanitari)3. laboratori permanenti di scambio interculturale e di educazione alle relazionidi genere4. laboratori di comunicazione ed informazione attraverso cui ilikepuglia.it sipropone di raccontare i laboratori urbani e le attività della Caserma riqualificata.5. u�cio di coordinamento per la pianificazione e costruzione orientata airequisiti della vita quotidiana come orientamento nella progettazione.Riguardo la fattibilità e la sostenibilità economica, le associazioni aderenti si impe-gneranno a contribuire con quota annuale per retribuire le professioniste che ope-reranno allo sportello e sostenere costi di gestione dello sportello stesso.

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un’accezione elitaria, andando a tradire paradossalmen

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Tema proposto:Associazionismo e servizi alla famiglia

Chi lo ha proposto: Elisa Forte (Città dei Bimbi)

Iscritti:Eugenio Lombardi, Alessadra Maralfa, Caterina Giordano, Francesco Guida, Andrea Armenise (Amici del Parco Rossani), Barbara Minafra, Giovanni Sgobba, Orsola Mo-dolese, Vincenzo Chinelli, Valentina Buonavoglia, Antonvito Sabatiello (A ruota libera) Angelo Amoroso D’Aragona (Mediateca regionale), Susanna Baldi. (Comitato Rossani)

Cosa si è detto?I partecipanti al tavolo si sono confrontati sulla realizzazione di un Polo integrato di servizi rivolto a una pluralità di categorie sociali, soprattutto bambini, anziani, donne e famiglie. Dal lavoro del gruppo sono emerse diverse idee, esigenze e forme di intervento, nonostante non sia chiaro gli immobili in cui potrebbe essere possibi-le realizzarle all’interno dell’area dell’ex-Caserma Rossani.Il confronto sul Polo di servizi si è intrecciato con quello riguardante la realizzazio-ne di un Hub di spazi e risorse (materiali e immateriali) utilizzabili dalle associazioni previo accreditamento. Il modello di riferimento è in questo caso la creazione di un Polo culturale che o�ra spazi fruibili preferibilmente senza costi per la realizzazione di specifici progetti proposti e realizzati dalle associazioni.Il lavoro del gruppo si è concentrato in prevalenza sull’idea del Polo integrato di servizi. Rispetto agli anziani, è stata evidenziata l’esigenza di realizzare progetti e servizi ancorati al principio dell’invecchiamento attivo. Tra le idee emerse, rientra la realiz-zazione di laboratori sui vecchi mestieri, dove far interagire anziani e nuove genera-zioni.A partire anche da esperienze di progetti già realizzati dai partecipanti (ad es., la riprogettazione del plesso di case popolari in via G. Petroni), durante i lavori è stata

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espressa l’esigenza di progetti basati su una più stretta interazione tra bambini, adulti, esperti e artisti nella progettazione urbana. A titolo esemplificativo, si cita la progettazione di una panchina “con gli occhi di un bambino”. In generale, si propo-ne di generare e portare avanti progetti in grado di coinvolgere bambini e adulti in esperienze di co-progettazione e co-gestione di progetti. Tra le idee progettuali circolate durante i lavori, si può menzionare il progetto “bici bus”, basato sulla crea-zione di un percorso a “tappe di incontro” tra gruppi di bambini che si spostano in bici per andare a scuola. Alcuni dei partecipanti hanno richiamato l’attenzione sulla famiglia come principa-le attore e fruitore degli spazi e dei servizi o�erti dal possibile Polo integrato. In generale, la priorità richiamata è stata quella di proporre il Polo come uno spazio dove le famiglie si ritrovano e trascorrono momenti di relazione e socializzazione al proprio interno e con gli altri attori/fruitori dell’area. A questo proposito, si richia-ma il rischio che l’area si riduca a “spazio gioco” dove “far scatenare” i bambini.Confrontandosi sulla famiglia, nel gruppo è emerso anche il tema della conciliazio-ne vita-lavoro, ad esempio attraverso l’o�erta di servizi di ludoteca da parte di ope-ratori sociali qualificati.Il Polo di servizi, inoltre, è concepito dal gruppo anche come un erogatore di servizi socio-sanitari complementari a quelli dei servizi pubblici, con la presenza di equipe di professionisti (medici, assistenti sociali, operatori medico-sanitari esperti nella relazione con donne straniere ecc.) che o�rono le proprie prestazioni in orari con-ciliabili con le esigenze delle donne che lavorano.La gestione dei progetti proposti è emerso tra gli aspetti più complessi a�rontati dal gruppo. Una delle criticità messe in evidenza è il rischio che le associazioni utilizza-no l’area secondo un modello “classico” che prevede il pagamento di un canone. In alternativa, un modello più orientato verso principi di co-gestione potrebbe preve-dere, ad esempio, la fornitura di know how e servizi da parte delle associazioni, mentre il comune o�rirebbe spazi e attrezzature. Questa alternativa rinvia l’attenzi-one all’attuazione del regolamento per la gestione dei beni comuni approvato dal Comune di Bari. A tale proposito, il gruppo o�re la propria disponibilità ad elaborare una bozza di regolamento interno delle associazioni che intendono realizzare pro-getti nell’area, a partire dal regolamento Comunale già in vigore.

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Come concretizzare e far legare tra loro le diverse esigenze con gli aspetti gestionali? Si defini-scono due modelli: 1-affidamento di spazi a fronte del pagamento di un canone 2-attraverso il regolamento dei beni comuni

Emerge l’esigenza di presentare il prima possibile un progetto di gestione all’amministrazione comunale in merito allo sfruttamento della palazzina ex spogliatoi da parte dei partecipanti agli incontri di progettazione partecipata ad uso “CANTIERE DELLE IDEE” .

Appare condiviso che la palazzina ex spogliatoi sia un laboratorio di progettualità permanen-te che garantisca una serie di servizi al cittadino (ad esempio uno spazio di informazione e divulgazione in merito alle tematiche riguardanti donne, famiglie, bambini e anziani: sportel-li di conciliazione vita-lavoro -famiglia ,baby point info per l’infanzia, politiche per le fami-glie, uffici di informazione turistica, consulenza per mamme e stranieri).

Il gruppo si rende disponibile alla proposta di un MODELLO PROGETTUALE.

Le associazioni ed i presenti sono ben disposti alla redazione di un “regolamento interno delle associazioni” per organizzare le diverse necessità nel rispetto delle esigenze di tutti, utiliz-zando il modello organizzativo del regolamento dei beni comuni I due punti conclusivi includono le istanze ed i contenuti proposti in itinere dai partecipanti alla discussione.

Cantiere delle Idee

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3. Ulteriori progetti

Tema proposto:Progetto Complessivo per l’ex Caserma

Chi lo ha proposto: Simone Lopez, Comitato Rossani

Iscritti:Simone Lopez, Rosito Emilia, Michele Rinaldi, Arturo Cucciolla, (Comitato Rossani), Gennaro Tosco (Collettivo Ex-Caserma Liberata), Marida Leuzzi, Patrizia Morisco (Convochiamoci per Bari), Luigi Falbo (small), Vincenzo Moncada (Bari azioni me-tropolitane).Gaetano Vurro, Luigi Liantonio, Franco Mazzoccoli, Gerardo Manca Franco Scola-macchia, Franco Chiarello, Francesco Genovelli, Nuccio di Mundo, Manlio Epifania.

Cosa si è detto?I sessioneIl proponente del tema suggerisce al gruppo di ribadire la visione d’insieme emersa dalla prima fase del processo, esprimendo la percezione di un rischio che la discus-sione possa indurre un “ritorno al passato” o delle “fughe in avanti” del processo.Viene quindi illustrato, come base per la discussione, un documento preparato dallo stesso proponente, incentrato sul rapporto tra le previsioni del PRG per l’area dell’ex-caserma (volumetria consentita) e la possibilità di abbattere o ristrutturare le palazzine presenti nell’area.Vengono identificati sulla planimetria dell’area gli edifici al momento vincolati e si formula la proposta di richiedere demolizione di tutti gli edifici rimanenti, per rispettare le volumetrie previste dal PRG ed al tempo stesso, migliorare la permeabi-lità dell’area, in quanto tali edifici sarebbero disposti prevalentemente lungo il confi-ne dell’area, chiudendola.

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Si discute del concetto di “credito di verde”, che dovrebbe funzionare in maniera perequativa, imponendo il recupero nell’area B di quelle “quote di verde negato”, che non possono essere realizzate nell’area A a causa dei vincoli imposti dalla Soprintendenza.Nel dibattito seguito alla presentazione del documento, si a�ronta innanzitutto l’idea della demolizione degli edifici non vincolati: da un lato si esprime il timore che la ristrutturazione di alcuni degli immobili esistenti equivalga ad una privatizza-zione dell’area, in quanto si ritiene che il finanziamento di tali lavori non possa che essere privato, d’altro canto qualcuno sottolinea la presenza di edifici che, pur non essendo vincolati, presentano elementi di pregio storico-architettonico, proponen-done il mantenimento e il recupero. Un elemento che emerge come poco chiaro ai partecipanti al gruppo riguarda la presenza di un vincolo generale sull’area imposto dalla Soprintendenza: la non conoscenza delle implicazioni di tale vincolo sulla possibilità di demolire una parte degli edifici genera incertezza nel gruppo sulla valenza del processo partecipativo.Infatti si a�erma che la visione complessiva dell’area debba essere quella di un “grande parco sociale metropolitano”: nel definire questo concetto si dedica molto tempo al concetto di permeabilità, che viene declinato a più livelli.Da un punto di vista fisico si parla di apertura dell’area della Caserma all’esterno ma anche di prevedere nel progetto una continuità nella distribuzione degli spazi verdi che coinvolga anche alcune aree urbane esterne al perimetro della caserma Dal punto di vista dell’accessibilità dell’area, se ne ribadisce la funzione di parco a servizio dell’intera area metropolitana, per cui si parla anche della necessità di rag-giungere tutta l’area metropolitana e in particolare le periferie baresi con le attività di comunicazione del processo di trasformazione dell’area e di promozione dell’area stessa a trasformazione avvenuta.In secondo luogo si parla di permeabilità rispetto alle funzioni da insediare e agli usi da promuovere nell’area: oltre ad esprimere soddisfazione per la proposta della Regione di insediare nella Ex-Caserma Rossani, la Mediateca regionale e la Teca del Mediterraneo, si avanza la proposta di favorire il trasferimento negli edifici da ristrutturare dell’Accademia di Belle Arti, associandola a “servizi per i giovani”, magari legati alla mobilità sostenibile, come nel caso di una ciclo�cina.

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Viene espresso il timore che la Caserma possa diventare un “luogo di élite”, even-tualità da evitare proprio attraverso un’adeguata scelta degli usi da promuovere e nella predisposizione di una struttura gestionale adeguata: va costruito un “comita-to di gestione” che segua da vicino sia la trasformazione dell’area, che la successiva vita della stessa, per assicurare la trasparenza e democraticità delle decisioni. In par-ticolare si richiede che anche le “politiche” e le attività future della Mediateca e della Teca del Mediterraneo siano chiamate a confrontarsi con le altre attività realtà pre-senti nell’area.Alcuni partecipanti propongono che il processo di attivazione di cittadinanza attiva che ha evitato “l’instaurarsi di dinamiche speculative”, possa continuare a svolgere un ruolo anche rispetto alle ristrutturazioni, prevedendo delle attività di auto-recu-pero, mentre più in generale si richiede che in ogni caso la ristrutturazione dell’esi-stente sia “spartana”. Altro concetto su cui il gruppo discute è quello dell’inclusione sociale all’interno del parco, ci si augura che diventi uno spazio aperto e vivibile per tutti, a partire proprio dall’attenzione nell’aprire la stessa biblioteca ad attività inclusive, o�rendo servizi aperti a tutti, come nel caso dell’accesso al web, ma anche nel renderla uno spazio accogliente a molti usi e “popolazioni”: si fa l’esempio delle aree per il relax aperte anche all’accoglienza di migranti e senzatetto.Sempre declinando il concetto di permeabilità rispetto all’idea di come debba fun-zionare in “bosco sociale urbano” si parla di interconnessione tra funzioni e attività : ad esempio poter fruire anche negli spazi verdi dei sevizi o�erti dalla Mediateca, o immaginando delle interconnessioni tra mobilità ciclabile e spazi della Mediateca stessa.I partecipanti decidono di stilare in un elenco i punti principali su cui hanno discus-so: 1) permeabilità idrogeologica, fisica e funzionale (sociale) dell’area verde: si parla di bosco sociale nel senso che esso debba avere anche una funzione di inclusione sociale.(ndf concetti ripresi dal documento finale della rima fase)2) riuso dell’esistente: ci si esprime rispetto al mantenimento dei soli edifici vincolati e alla negazione della possibilità di edificare ex-novo. Questo è un punto controverso, perché alcune voci contestano la visione “romanti-ca” del parco urbano visto come bosco, e quindi senza edificato, e anche la nega-zione di poter integrare nel progetto degli interventi “moderni”.

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Emerge ancora come punto poco chiaro il vincolo della Soprintendenza vigente sull’intera area.3) Transcalarità: a partire anche dall’importanza metropolitana di alcune funzioni, quali la Mediateca regionale e Teca del Mediterraneo, si propone di riconoscere l’importanza alla scala metropolitana dell’intero parco.4) Sviluppare le connessioni verdi in un’ottica di sistema, allargando le logiche del parco anche alle aree limitrofe. In particolare si propone di chiedere conto al comune circa la trasformazione prevista per l’area della stazione ferroviaria.5) Si ribadisce il no al parcheggio, come primo passo per una conversione a verde dell’area, ma soprattutto per una conversione ad una mobilità più sostenibile dell’intera area.6) Rispetto agli usi del “Bosco Sociale Polifunzionale”, così denominato dai parte-cipanti a questo gruppo, s’ introduce l’idea che questo spazio possa ospitare delle attività laboratoriali di natura molto diversa tra di loro: dalla musica, all’agricoltura, al riuso del suolo e riciclo delle acque, alla sperimentazione sul fronte dell’edilizia sostenibile (possibilità di riciclare materiale organico).Emergono concezioni contrastanti tra chi ritiene che queste attività debbano riguardare l’intero parco in maniera fluida e da definirsi via via nel tempo, e chi invece le colloca in uno spazio preciso, da definire preliminarmente.Allo stesso modo emergono dei disaccordi tra una visione del parco più legata al “bosco” ed all’agricoltura urbana (in larga misura prevalente), ed un’idea del parco più legata a “funzio-ni urbane”, il che escluderebbe alcune attività. L’idea della gestione del cosiddetto bosco attraverso attività laboratoriali, è poi ripresa anche dal punto di vista della sostenibilità economica: si propone infatti di unire gli aspetti creativi con quelli più specificamente produt-tivi, sperimentando all’interno dell’area attività come quelle del coworking o dei fab lab, intese come predisposizione di spazi che siano anche degli incubatori di attività, con la condi-visione di spazi collettivi e la predisposizione di comodati per attività specifiche che possano produrre “nuove artigianalità”. In coda alla discussione si parla del rapporto tra permeabilità e criminalità, da limitarsi con la presenza di attività vive nel quartiere lungo tutto l’arco della giornata, oltre che della necessità di pensare alla predisposizione di servizi di base (quali bagni pubblici e fontanelle), mancanti qui e più in generale nella città.

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Tema proposto:Impatto della Rossani sul tra�co

Chi lo ha proposto: Gianmauro dell’OlioIscritti:Davide Morelli, Milena Lanigro (Ciclospazio)

Cosa si è detto?Il gruppo condivide le seguenti premesse:a) per legge devono essere destinati a parcheggio alcuni spazi, e non possiamo sapere quanto spazio finchè non si determina il tipo di attività che verrà definita fino alla fine del processo partecipato,

b) la Rossani sicuramente creerà flussi di tra�co aggiuntivi rispetto all’attuale, che impatteranno sulla popolazione residente

c) la definizione del numero dei posti auto è opportuno che venga e�ettuata non solo in base alla metratura / cubatura e alle attività poste in essere, ma sulla base anche di alcuni parametri oggettivi, quali, ad esempio:

- dimensione e utilizzo medio giornaliero e nel tempo della struttura di parcheggio di scambio attuale (parcheggio sito attualmente all'interno della Rossani)

- numero parcheggi esistenti in zona a disposizione dei residenti e numero di resi-denti della zona (ipotesi spazi parcheggi/ abitante)

- livello di servizio di mobilità urbana attuale e ipotesi prospettiche future: aumento / creazione di navette e linee che portino gli utenti al Parco

d) che la mobilità urbana deve volgere verso un utilizzo più ampio di biciclette e moto nonché mezzi pubblici e quindi il Parco deve essere dotato di strutture ade-guate per numero e in termini di sicurezza (custodite e libere).

REPORT FINALE OST - 18 Aprile REPORT FINALE OST - 18 Aprile

Sulla base delle premesse, il gruppo propone quanto segue: 1) Il parcheggio di pertinenza del parco deve essere limitato alla sola zona esterna attualmente usata (lo spazio centrale fra gli immobili vincolati deve essere liberato e reso disponibile per il Parco). Nel caso di necessità di spazi maggiori, possono essere utilizzate strutture temporanee in metallo o simili (sempre nello stesso spazio) che non impattano visivamente (altezze limitate, tipo posteggi aeroporti) ne’ modificano il terreno o la destinazione d’uso e possono essere gestite diretta-mente dal Comune o con a�damento a cooperative, senza necessità di Project financing e a�damento a privati (con maggiore ricaduta sul territorio).

2) L’accesso alla zona parcheggio deve essere limitata dal lato B.Croce (magari usando anche l’accesso ora chiuso al n. 23 di C.so Benedetto Croce, e questo per rendere il Parco quanto più possibile un’area unica non interrotta dal flusso veicola-re.

3) I parcheggi per le biciclette vanno previsti , sia all’interno della zona auto (custo-diti), sia di libero accesso e fruizione. Questi ultimi vanno previsti in misura abbon-dante a ogni accesso del Parco e anche in maniera ridotta all’interno.

4) Creare posteggi dedicati per le moto, se possibile coperti, anche all’interno della zona auto

5) Sistemi di videosorveglianza per le aree di deposito bici

6) Creazione di spazi per posizionare una cicloo�cina (nella zona prospiciente il parcheggio) gestita da associazioni / Comune, ove i ciclisti possono gratuitamente usufruire degli attrezzi per riparare il proprio mezzo, oppure a pagamento con l’aiu-to di qualcuno.

7) I parcheggi per le bici (specie quelli a pagamento) devono essere di supporto alla creazione / spinta di un atteggiamento all’utilizzo del sistema di scambio auto-bici.

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Conclusioni:

Rigenerare e riqualificare la città per tutti i partecipanti alla giornata significa prima di tutto promuovere un modello economico e sociale che riporta al centro la per-sona, le relazioni umane, la qualità della vita.

Il riuso dei beni immobili e degli spazi aperti a�erenti all’ex Caserma Rossani rappre-senta una valida occasione per dare nuova vita all‘area sia per creare opportunità e sostegno ad attività sociali, culturali, e sportive attraverso il coinvolgimento e la par-tecipazione alla gestione dei cittadini, sia come singoli, associazioni o altre forme di aggregazione.

Ci sembra interessante sottolineare come in tutti i tavoli s’invochi una gestione condivisa e sostenibile economicamente per quanto riguarda sia gli spazi che tutte le attività che si andranno ad installare nell’area. Un ruolo centrale, alcuni sottolineano, potrebbe averlo la futura Casa delle Associa-zioni ed un comitato di gestione che potrebbe essere costruito attraverso il regola-mento dei beni comuni.

Per concretizzare e mettere alla prova le buone istanze dei partecipanti si rende a questo punto necessario continuare il processo partecipativo attraverso un esperi-mento di gestione condivisa e di riuso temporaneo di una parte dell’area, in attesa della riqualificazione urbanistica, in modo da permettere di costruire, non solo teoricamente ma attraverso attività pratiche, un esperimento di gestione che permetta di verificare la di�erenziazione delle eventuali attività da destinarvi.

Per questa fase risulta altresì necessario ampliare la base dei partecipanti invitando associazioni e gruppi di giovani professionisti ed attivisti della città che si occupano concretamente dei temi e delle pratiche teorizzate nei gruppi di lavoro.

Ri_Accordi Urbani :

Laura Basco (esperto facilitatore Senior– relazioni sociali)

Daniele Morciano (esperto facilitatore Junior– relazioni sociali)

Annalisa Ferri (esperto facilitatore – grafica)

Nino Lopez (esperto facilitatore – informatica)

[email protected]/RiAccordiUrbaniComuneBari

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