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25 gennaio 2014 anno VII - n. 118 [email protected] www.arcisicilia.info pausa arci report sicilia a cura dell’Arci Sicilia hanno collaborato: Toti Bello, Anna Bucca, Teresa Campagna, Franco Lannino, Peppe Montemagno. Riccardo Orioles, Claudia Ranzani, Salvatore Zafarana foto: Grazia Bucca redazione: via Carlo Rao, 16 90133 Palermo numero 118- Supplemento al n. 3 del 23 gen- naio 2014 di Arcireport, registrato al Tribunale di Roma n.13/2005 del 24 gennaio 2005 [email protected] "IL MONDO IO LO DIVIDO COSÌ, IN UOMINI E CAPORALI. E PIÙ VADO AVANTI, PIÙ SCOPRO CHE DI CAPORALI CE NE SON TANTI, DI UOMINI CE NE SONO POCHISSIMI. CAPORALI SON QUELLI CHE VOGLION ESSERE CAPI. C’È UN PARTITO E SONO CAPI. C’È LA GUERRA E SONO CAPI. C’È LA PACE E SONO CAPI. SEMPRE GLI STESSI." (ANTONIO DE CURTIS “TOTÒ”) T anto rumore per nulla. Viene alla mente il titolo della famosa opera shakespeariana volendo commen- tare l’esito del voto sul reato di clandesti- nità. Da una parte gli schiamazzi della Lega che urla contro l’invasione dei clan- destini, dall’altra le dichiarazioni un po’ troppo enfatiche di quella parte della maggioranza che, votando l’emendamen- to del governo, parla di “risultato storico”. La realtà è molto meno epica. Il reato di clandestinità viene sì abrogato, tornando ad essere un illecito amministrativo, ma conserva rilievo penale nel caso non si ottemperi a un provvedimento di allonta- namento o nel caso di recidiva. Il che significa che se l’immigrato irregolare non lascia il paese o vi fa ritorno dopo l’espul- sione, oppure non rispetta gli altri provve- dimenti amministrativi emessi nei suoi continua a pag.2 foto Grazia Bucca INUTILE COMPROMESSO

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-Inutile compromesso; -Scarsi; -Emergenza casa a Palermo; -Creatività ed azione diretta.Le nostre forze; -Welfare e politiche attive del lavoro; -Minacciato e picchiato a Librino; -27 gennaio giorno della memoria -Parole che non si possono perdere; -Opposizione alla richiesta di archiviazione; -Colpevoli di “reato di cultura”; -Tavola Tonda; -Arci Nzocchè

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25 gennaio 2014anno VII - n. 118

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arcireportsicilia a c u r a d e l l ’ A r c i S i c i l i a

hanno collaborato:Toti Bello, Anna Bucca, Teresa Campagna,Franco Lannino, Peppe Montemagno.Riccardo Orioles, Claudia Ranzani, SalvatoreZafarana

foto: Grazia Buccaredazione: via Carlo Rao, 16 90133 Palermo

numero 118- Supplemento al n. 3 del 23 gen-naio 2014 di Arcireport, registrato al Tribunaledi Roma n.13/2005 del 24 gennaio [email protected]

"IL MONDO IO LO DIVIDO COSÌ, IN UOMINI E CAPORALI. E PIÙ VADO AVANTI, PIÙ SCOPRO CHE DI CAPORALI CE

NE SON TANTI, DI UOMINI CE NE SONO POCHISSIMI. CAPORALI SON QUELLI CHE VOGLION ESSERE CAPI. C’È UN

PARTITO E SONO CAPI. C’È LA GUERRA E SONO CAPI. C’È LA PACE E SONO CAPI. SEMPRE GLI STESSI." (ANTONIO DE CURTIS “TOTÒ”)

Tanto rumore per nulla. Viene allamente il titolo della famosa operashakespeariana volendo commen-

tare l’esito del voto sul reato di clandesti-nità. Da una parte gli schiamazzi dellaLega che urla contro l’invasione dei clan-destini, dall’altra le dichiarazioni un po’troppo enfatiche di quella parte dellamaggioranza che, votando l’emendamen-to del governo, parla di “risultato storico”.

La realtà è molto meno epica. Il reato diclandestinità viene sì abrogato, tornandoad essere un illecito amministrativo, maconserva rilievo penale nel caso non siottemperi a un provvedimento di allonta-namento o nel caso di recidiva. Il chesignifica che se l’immigrato irregolare nonlascia il paese o vi fa ritorno dopo l’espul-sione, oppure non rispetta gli altri provve-dimenti amministrativi emessi nei suoi

foto Grazia Bucca

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INUTILE COMPROMESSO

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n. 115 29 novembre 2013

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confronti a seguito della condizione di irre-golarità del soggiorno (per esempio pre-sentarsi in questura per la firma) incorre inun reato penale. Si torna cioè a quantogià previsto dalla Turco-Napolitano primae dalla legge Bossi-Fini poi.Insomma una soluzione di compromesso,che non scontenta gli alleati di centrode-stra e che certamente non può esserefatta passare per un grande avanzamen-to sul terreno dei diritti dei migranti. E d’al-tra parte lo scontento si è palesato anchefra gli stessi senatori del Pd che, comeManconi, non hanno votato a favore.La sentenza della Corte di Giustizia del2010 che vietava il carcere nel caso dinon ottemperanza al provvedimento diallontanamento, la recente tragedia diLampedusa, le sconvolgenti immaginidelle condizioni di vita nei Cie e nei centridi accoglienza che hanno fatto il giro delmondo, hanno evidentemente costretto ilgoverno a prendere un’iniziativa, ma fran-camente ci aspettavamo qualcosa menodi facciata e più di sostanza, come l’abro-gazione pura e semplice dell’articolo 10bis del TU sull’immigrazione, introdottonell’estate del 2009 dal Ministro della‘Paura’.Il segno generale delle politiche sull’immi-grazione non cambia con questo provve-dimento, né per quel che riguarda il pro-blema di fondo e cioè la possibilità dientrare regolarmente in Italia, né per quelche riguarda un sistema d’accoglienzache continua a essere gestito con criteri diperenne emergenza e senza nessunapianificazione.

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mai visto prima. A quanto pare le rivolu-zioni portano anche a questi effetti. Edire che, cancellata la tabella H i nostripolitici erano anche riusciti a farla rivive-re, con norme e soldi stanziati senzaregole. E si il problema è sempre lo stes-so, le associazioni che realmente lavo-rano nel sociale, nella cultura, hannoseguito le nuove, mentre i furbetti hannotentato di aggirare l’ostacolo. Ma il giocoè stato scoperto. Anche il maxi regalo aipetrolieri è stato cassato. Ma insieme atante norme scandalose per i cittadini edil territorio, i signori che ci governanonon sono riusciti neanche a scrivere inmaniera corretta le norme sacrosanteper i diritti di tutti, coppie di fatto, disabi-li, senza casa, le piccole imprese. E no,mi rifiuto di dire che l’intenzione era

buona, ed il commissario cattivo ha can-cellato tutto. Il problema è di una classepolitica scarsa, troppo scarsa. Hannopensato ai precari, grande bacino eletto-rale di centro, di destra, di sinistra, ditutti, ed il resto è solo un’accozzaglia discritture e riscritture, senza pensare allaCostituzione alle norme di riferimento,alla copertura finanziaria. Tutto ciò èdavvero desolante. Ma ha senso diretutti a casa? Il problema non credo siaquesto. Per ritornare ad avere un parla-mentari ed un governo dignitosi, biso-gnerebbe partire dalle fondamenta:conoscenza, etica e moralità. Ma questeparole sembrano essere sparite dall’im-maginario politico.

arci50libero.it

Alla fine il vuoto, l’assenza, il nulla.Scegliete l’aggettivo, ma lasostanza non cambia. E non si

tratta di qualunquismo o di banali frasidella Gente Comune, ma di una realtàche ha ormai superato anche il più visio-nario degli scrittori. Il riferimento è quel-lo che accade nei palazzi della politicasiciliana. 33 articoli impugnati su 50 nonè soltanto una sconfitta, ma un’umilia-zione di enormi proporzioni. Non si era

Scarsi

Emergenza casa a Palermo

APalermo è sempre pressante il problema dell’emergenza abitativa. Negliscorsi giorni si aono tenute due iniziative di solidarietà nei confronti di coloroche non hanno un’abitazione, organizzate dai rappresentanti dei comitati di

lotta per la casa, dall'associazione Prendo casa, della rete sociale di sostegno edei Cobas e dai centri sociali Exkarcere ed Anomalia. L'obiettivo è anche quello accendere i riflettori su un dramma che nessuna ammi-nistrazione è capace di risolvere, in una cittò dove un centinaio di persone vive inmezzo alla strada e diverse migliaio sono sotto sfratto e si appoggiano ad amici oparenti.

foto Grazia Bucca

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Il 17 gennaio, nei locali della Società Operaia di CorsoUmberto I, a Modica Bassa, il giornalista e saggista AntonioMazzeo ha presentato il suo ultimo libro-inchiesta dal titolo

“Il MUOStro di Niscemi. Per le guerre globali del XXI secolo”(Editpress, dicembre 2013). All’evento, organizzato dalComitato di base No Muos di Modica, hanno partecipatonumerosi simpatizzanti e attivisti provenienti anche dai comu-ni vicini. L’iniziativa è stataaperta da Uccio DiMaggio che hadeclamato scritti delpoeta americanoAllen Ginsberg con-tro la guerra. DanielaSammito, corrispon-dente de IlManifesto, ha dialo-gato anche conPeppe Cannella, psi-chiatra e attivista delComitato e conPaola Ottaviano, atti-vista e legale delC o o r d i n a m e n t oregionale deiComitati No Muos.Mazzeo parlandodelle parabole americane del MUOS ha denunciato i suoieffetti devastanti sul territorio, sull’ambiente e sulla salute dellepopolazioni. Il MUOStro di Niscemi, secondo Mazzeo “incarnatutte le contraddizioni della globalizzazione neoliberista: ucci-derà in nome della pace e dell’ordine sovranazionale, dilapi-derà risorse umane e finanziarie infinite, arricchirà il comples-so militare-industriale transnazionale e le imprese siciliane inodor di mafia, esproprierà democrazia e priverà di spazi di agi-bilità politica”. Peppe Cannella ha denunciato l’attuale immobilismo parolaiodi tanti Sindaci siciliani, la complicità vergognosa del governa-tore Crocetta, il filo-americanismo di Letta e la passività diCamera e Senato: “i comitati No Muos stanno attendendoinvano da mesi la presentazione di una mozione parlamenta-re per dichiarare l’incostituzionalità del Muos e che inizialmen-te era sostenuta soprattutto da senatori e deputati di Sel e delMovimento Cinque Stelle. Che fine ha fatto?.” Cannella hainoltre accennato ai disagi psicologici, un vero e proprio dannoesistenziale per i niscemesi, che sono da collegare con leparabole in costruzione e con le 46 antenne funzionanti.Paola Ottaviano ha reso pubbliche le “decine di denunce chehanno colpito e che stanno colpendo in questi giorni gli attivi-sti No Muos e ha rimarcato come sia in atto una vera e propriaazione di repressione dello Stato nei confronti del MovimentoNo Muos.“ A decine di attivisti sono stati notificate in questimesi pesanti multe per avere ostacolato in modo nonviolentoil transito dei militari americani e degli operai diretti alla baseMuos. E per l’invasione pacifica della base Muos del 9 Agosto2013 che ha visto presenti più di mille persone, sono stati

recapitati, in maniera studiata, avvisi di garanzia a specificiattivisti No Muos delle varie province siciliane. L’intento è di intimidire con ogni mezzo i Comitati e l’interoMovimento No Muos: hanno persino notificato sanzioni a stu-denti minorenni, colpevoli di aver manifestato contro la costru-zione delle parabole. L’evento si è concluso con altre due let-ture a cura di Uccio Di Maggio (“Bomba” di Gregory Corso e

“Masters of war” di BobDylan) e con una cenasociale di autofinanzia-mento. È stato inoltre datol’annuncio di una grandemanifestazione No Muoscreativa e di azione direttache si terrà il 1 Marzo aNiscemi; saranno organiz-zati bus da tutta la Sicilia eanche da diverse regionidel Centro-Nord.

Comutato di base NoMuos di Modicawww.nomuos.info

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Creatività ed azione diretta.Le nostre forze

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foto Grazia Bucca

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Welfare e politiche attive del lavoro

Nella terza agorà FQTS il TerzoSettore siciliano interroga leIstituzioni

Lo scorso dicembre si è conclusa aPalermo, al Museo Internazionale delleMarionette, la IV edizione del progetto diFormazione dei Quadri del Terzo SettoreMeridionale. L’agorà coordinata daAnna Bucca del gruppo di pilotaggioFQTS Sicilia, ha affrontato un tema prio-ritario nell’agenda politica del nostropaese quello delle politiche attive dellavoro. Nella prima parte riservata aisaluti introduttivi, sono intervenuti ildirettore del museo R. Perricone, che hapresentato brevemente il museo e le ini-ziative presenti nell’ambito delle attivitàdell’ente e Maria Lucia Serio, coordina-trice regionale del progetto FQTS, chedopo aver illustrato sinteticamente il per-corso formativo, ha ampiamente presen-tato il tema della crisi in relazione alruolo del TS siciliano, toccando anche iltema della dipendenza strutturale daglienti pubblici. La coordinatrice ha poispiegato il senso del TS siciliano nell’uti-lizzo di strategie e metodologie di inter-vento nuove che possano informare lepolitiche territoriali. Non è stato un casoinfatti la scelta del luogo dell’agorà: ilmuseo rappresenta un’esperienza diimpresa che coniuga la tradizione conl’innovazione. “Con FQTS in questi anniabbiamo selezionato e presentato diver-

se esperienze di economia sociale vir-tuose, buone prassi da far conoscere edesportare che potessero diventaremodelli a cui guardare per uscire dallacrisi. Queste esperienze hanno mostratoche per le Organizzazioni di TerzoSettore è possibile affrancarsi dal finan-ziamento pubblico, che spesso si decli-na come dipendenza, come stampella diuno Stato inefficiente, rinuncia alla pro-pria autonomia con conseguenze sullaqualità dei servizi erogati e così via…per intraprendere azioni, progetti in cuiprofit e no profit, soggetti pubblici e pri-vati possano dare vita a processi di svi-luppo che valorizzino le risorse e i terri-tori, il capitale sociale e abbiano ricadu-te positive sull’occupazione e la crescitaeconomica”. Sono stati ricordati i datisull’occupazione ricavati dai rapportiSvimez descrivendo uno scenario dram-matico in cui il rischio di povertà assolu-ta in Sicilia è 4 punti superiore a quellonazionale. Si è fatto presente inoltre,come grazie ad FQTS si sia potuta atti-vare sul territorio siciliano una collabora-zione per i PAC. Infine, il Prefetto diMessina ha sottolineato la volontà diincontrarsi per lavorare con il TS mentreè stato ricordato, come uno dei relatoridell’agorà tenutasi ad Erice, abbiaauspicato la partecipazione del TS alForum mondiale delle associazioni chesi terrà in Marocco e come FQTS Sicilia

aderisca alla campagna “Posto occupa-to” contro il femminicidio. MauroGiannelli, coordinatore nazionale diFQTS, rinforza l’idea che sarebbenecessario un cambiamento della sensi-bilità culturale: quello che riguarda il TSviene spesso pensato e prospettato solocome una spesa che ritorna in termini dicontenimento del conflitto sociale e di unimmaginario di bontà d’animo. Da ciòderiva che spesso si finisce proprio pertagliare i fondi relativi alle attività con-nesse con il TS senza rendersi contoche ci sono di fatto 650.000 personeimpiegate a diverso titolo nel TS in Italia.Nel dibattito è stata nuovamente sottoli-neata la necessità che il TS diventi sog-getto politico e che possa trovare unruolo nelle questioni connesse con ilnuovo welfare e la strategia “2020” inconnessione con l’operato dellaRegione e degli altri enti territoriali. Nellaseconda parte della giornata sono statipresentati i prodotti dei tre laboratoridirettamente dai partecipanti ad FQTS2013.

https://www.youtube.com/watch?v=mvkirkJ9aKo

[email protected]

Il 10 gennaio scorso, intorno alle 10:30 a Librino, ilgrande quartiere-ghetto alla periferia di Catania, unnostro collaboratore che stava scattando delle foto al

Palazzo di Cemento è stato circondato da sei uomini,minacciato con un'arma e picchiato. Gli hanno rotto undente. Hanno fatto i nomi dei suoi familiari, su cui sem-bravano molto bene informati. Luciano Bruno (un suo arti-colo, due anni fa, ha aperto il primo numero di questanuova serie dei Siciliani) è di Librino e più volte ha pub-blicato articoli sulla drammatica situazione di questo quar-tiere, abbandonato e lasciato in mano alla mafia. E' auto-re fra l'altro di un pezzo teatrale di denuncia sul drammadi Librino, che è stato portato in giro in varie città d'Italia.Invitiamo tutti alla massima solidarietà verso Luciano ealla massima attenzione e vigilanza su Librino.Riccardo Orioles -I Siciliani

Minacciato e picchiato a Librino

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Ci avviciniamo al 27 gennaio, Giorno dellaMemoria, giorno scelto per commemorare ladata in cui, nel 1945, fu liberato il campo di

sterminio di Auschwitz. Tavola Tonda sta partecipan-do alla raccolta fondi per il progetto di un film docu-mentario: A-7063. Racconta della storia di Eva MosesKor, che nel 1944 insieme alla gemella Miriam, edaltre centinaia di gemelli, fu oggetto ad Auschwitz disperimentazioni mediche da parte di Josef Mengele.Per chi vuole partecipare singolarmente alla cam-pagna di crowdfunding, trovate le info sul sitodi indiegogo. Altrimenti, trovate noi in sede ognipomeriggio, via delle Alpi, 11, Palermo. Il 27 faremoil bonifico con i soldi [email protected]

27 gennaio giorno della memoria

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Dal 27 gennaio e per tutto il mese successivo l’Associazione Presìdi dellibro, per il sesto anno consecutivo, su affidamento dell’Assessorato alMediterraneo, Cultura, Turismo della Regione Puglia progetta e organiz-

za il “Mese della Memoria”: rassegna di incontri e conversazioni con gli autori,concerti, mostre, reading e letture teatrali dedicata al tema della Shoah.Il temaIl titolo scelto per la sesta edizione è “Parole che non si possono perdere”, chevuole sottolineare il pericolo degli “abusi della memoria”, cioè la negazione ebanalizzazione della stessa. Il focus di questa edizione è dunque il tema delnegazionismo che torna a penetrare insidiosamente, insieme all’antisemitismo,le subculture della società attuale.I presidi coinvolti e le iniziativeL’iniziativa, che ha sempre trovato approvazione e consenso da parte di unlargo pubblico, delle istituzioni, dei giovani e dei media, ha l’obiettivo di creareuna rete di iniziative di grande qualità quanto più estesa possibile. Quest’annohanno infatti aderito al Mese della Memoria la quasi totalità dei Presìdi del ter-ritorio pugliese (sono coinvolte tutte le sei province di Bari, BAT, Foggia, Lecce,Brindisi e Taranto). All’insegna della educazione alla tolleranza e all’impegnocontro il razzismo, per la prima volta, parteciperanno alle iniziative anche iPresìdi fuori di Puglia delle regioni Campania, Sicilia, Lazio e Veneto."

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Parole che non si possono perdere

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In data 26 settembre il PM PierangeloPadova ha chiesto l’archiviazionedella denuncia presentata

dall'Associazione Antimafie "Rita Atria"contro il dirigente Gullo firmatario del-l’atto amministrativo con il quale si revo-cava la revoca dei lavori del MUOS. Unfascicolo assegnato al PM mercoledì 18settembre 2013. Il 26 settembre sempredel 2013, ben 7 giorni solari dopo, ilSostituto avanza richiesta di archiviazio-ne al GIP. Ribadiamo: ben sette giorni(week end compreso). Ne prendiamoatto. Ai cittadini Niscemesi e a quelli sici-liani fare le valutazioni… troppo lapalis-siane per descriverle.L’Associazione Antimafie “Rita Atria” nonè abituata ad arrendersi soprattuttoquando le denunce si archiviano inmaniera così sbrigativa.La nostra storia dice che noi abbiamoun’altra idea di giustizia, abbiamo un’al-tra idea delle dinamiche che dovrebberospingere un magistrato ad indagare finoin fondo su tematiche delicate comequelle della salute pubblica. Abbiamo l’i-dea romantica che un magistrato vogliascavare, indagare, fugare tutti i dubbiprima di chiudere una denuncia sullarevoca di una revoca che coinvolgeaspetti umani così importanti come quel-

li della salute… Così, nelle pochissimerighe (21 comprese luogo e data) si liqui-da la nostra denuncia. Nessuna convo-cazione dei consulenti, nessun appro-fondimento sul senso della relazionedell’ISS e dei consulenti della regioneZucchetti e Palermo. Niente. Nel docu-mento redatto da un gruppo di avvocati (http://www.ritaatria.it/ArchivioNews/tabid/159/EntryId/624/AVVOCATI-SULLE-V ICENDE-GIUDIZ IARIE-DELLA-COSTRUZIONE-DEL-MUOS.aspx) incui si denuncia “una escalation dellarepressione operata dalle forze di poliziaed in parte dall’Autorità giudiziaria neiconfronti degli attivisti. in particolaredurante le manifestazioni svoltesi nel ter-ritorio di Niscemi” si auspica “che lasolerzia e la celerità poste in essere davarie Autorità Giudiziarie per verificareeventuali responsabilità penali e ammini-strative dei singoli manifestanti durante ivari momenti di protesta, sia applicataugualmente a tutti gli esposti presentatiin questi mesi alle varie Procure compe-tenti”. Non ci sono dubbi sulla solerzia ela celerità, quanto all’impegno (21 righedi motivazione in ben 7 giorni solari) pos-siamo dire di essere profondamente indi-gnati e offesi. Perché offendono il nostrosenso della giustizia e quello dei cittadi-

ni di Niscemi che negli anni, come sievince proprio dalla relazione dell’ISS,stanno assistendo alla distruzione delproprio territorio con una escalation dimalattie riconducibili all’inquinamentoatmosferico e probabilmente anche elet-tromagnetico. Il penale non deve di certovalutare la non applicabilità del principiodi precauzione che vede prevalere il NOautorizzativo quando vi siano dubbi, madovrebbe accertare con impegno eaccuratezza i fatti.Quindi non ci lascia sbigottiti la richiestadi archiviazione ma la totale assenza diindagini a fronte di un tema così impor-tante; e ci sconcerta anche l’apertura delfascicolo contro ignoti quando avevamoindicato il nome e il cognome della per-sona che denunciavamo.

In data 23 gennaio 2014 è stata presen-tata opposizione al procedimento diarchiviazione auspicando che le valuta-zioni del GIP ci diano ragione, sperandoche voglia assegnare nuovamente l’in-dagine alla luce del lavoro del PMPadova.

Associazione Antimafie “Rita Atria”

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Opposizione alla richiesta di archiviazione

Il teatro Pinelli alla ex casa del portuale di Messina al suosecondo sgombero. Nella “relata di notifica” si parla di reatodi spettacoli non autorizzati, di invasione di una proprietà

pubblica (in evidente stato di degrado ed abbandono n.d.r.): “Imilitari hanno in particolare notato un consistente afflusso neilocali di numerosi giovani intenti a dialogare (…) e lo svolgi-mento nei suddetti locali di concerti e spettacoli previamentepubblicizzati su social network, sul sito www.teatropinellioccu-pato.it” In sintesi al Teatro Pinelli viene imputato: reato di autocostru-zione di un palco (di due..), reato di autoformazione gratuita,reato di antimilitarismo, reato di autorecupero, reato di incre-mento dell’attività culturale cittadina, reato di costruzione diun’identità collettiva in una città in terremoto permanente,reatodi antirazzismo, reato di favoreggiamento sfrattati, reato diaccoglienza,reato di ospitalità. L’autogoverno dei beni comunifa paura a chi preferisce gli spazi abbandonati, dismessi,lasciati in mano alla malavita organizzata e alla speculazioneedilizia.È un caso che proprio nel corso dell’operazione militare del 19gennaio sia stata consegnata a un attivista del teatro la denun-cia per resistenza a pubblico ufficiale in occasione della mani-festazione NO MUOS? Ed è un caso che tutto questo accadaproprio in occasione dello sgombero della ex casa del portua-

le che sulla carta risulta essere di proprietà della Regione? Edè ancora un caso che due degli attivisti a cui nei giorni scorsiè stata notificata la denuncia per occupazione delle antennemilitari M.U.O.S. siano tra i quattro denunciati per l’occupazio-ne della ex casa del portuale? 4 denunce: un giornalista, unvideo maker e due attivisti No Muos; più le sei persone che lanotte del 18 gennaio hanno dormito in teatro.La ex casa del portuale, nella zona della stazione marittima diMessina è stata protagonista del dibattito politico negli ultimimesi: prima perché al centro di una area di beni dismessi delpatrimonio comunale (ex mercato ittico, dogana, magazzinigenerali, ex silos) poi per il graffito di Blu, uno dei writers piùfamosi al mondo, opera di cui si è interessato anche l’asses-soratoalla cultura del comune di Messina e la soprintendenza,infine per le denunce del commissario liquidatore della coope-rativa, Placido Matasso, che gestiva fino al 2011 l’immobile,lasciato poi in totale stato di abbandono.Numerosi cittadini, il circolo Arci Thomas Ankara, il movimentoCambiamo Messina dal basso e gli assessori Mantineo eIalacqua e Cucinotta della giunta Accorinti si sono precipitati insostegno degli attivisti.

Teatro Pinelli Occupato

Colpevoli di “reato di cultura”

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ATavola Tonda sabato 25 gennaio dalle 18:00, introduzio-ne al Maculele. Antonella "NIRVANA" Di Salvo, la nostra“professora” di capoeira, ci guiderà nel mondo del

maculelè...Santo Amaro da Purificação, nel Recôncavo Baiano, città mar-cata dal verde dei canaviais, é una terra ricca di manifestazio-ni della cultura popolare di origine africana. Culla della capoeira baiana, è stata anche il palcoscenico dellanascita del Maculelê, danza di forte espressione drammatica,destinata in origine solo a partecipanti di sesso maschile, iquali danzavano in gruppo, battendo le grimas (bastoni) alritmo degli atabaques (strumenti a percussione) e al suono dicanti in dialetto africano o in linguaggio popolare. Tra tutte le attività artistiche di Santo Amaro, il Maculelê era ilpiù contagioso, per il ritmo vibrante e per la ricchezza dei cori.La sua origine, però, come spesso accade in relazione a tuttele manifestazioni folcloriche di matrice africana, è oscura esconosciuta. Racconta una delle leggende che gli schiavi nerinei momenti di pausa dal duro lavoro nelle piantagioni dicanna da zucchero praticavano una lotta con pezzi di cannache simulavano bastoni o coltelli simili al machete, per poterun giorno combattere i padroni e ottenere la libertà. Questalotta prendeva il nome di “Dança do Canavial”. Un'altra leg-genda racconta che la coreografia del maculelê abbia le pro-prie radici in un episodio accaduto in un villaggio primitivo nelleterre Ioruba: un giorno i guerrieri uscirono dal villaggio per lacaccia. Rimasero soltanto 22 guerrieri anziani insieme a donnee bambini, quando una tribù nemica sferrò un attacco. Allora i22 guerrieri anziani rimasti si armarono di corti bastoni di legnoe affrontarono gli invasori, dimostrando un coraggio innegabi-le e riuscendo addirittura sconfiggere il nemico. Tornati dallacaccia, i guerrieri videro i segni della lotta e furono informati deicombattimenti avvenuti. A quel punto decisero di rendere unomaggio ai 22 vecchi guerrieri simulando lo stesso combatti-mento in forma di danza. Questo episodio è stato da allorafesteggiato frequentemente dai membri della tribù, arrivando acreare ritmo e musica caratteristici e movimenti peculiari. La

danza sarebbe quindi un omaggio al coraggio di quei guerrie-ri. Oggigiorno il maculelê è parte integrante dell' attività folclo-ristica brasiliana ed è frequentemente presentato nelle esibi-zione dei gruppi di capoeira mantenendo spesso le coreogra-fie e gli indumenti originari.La partecipazione all'incontro è su prenotazione ed è gratuitaper le/gli alliev* dei corsi del Centro Arti e Culture TavolaTonda.Il costo per gli esterni è di 5 euro.Inoltre, dalle 20.30 apre la TAVERNA TONDA con lacena (anche questa a prenotazione!) e a seguire, foto e rac-conti da una terra lontana...Domenica 26 gennaio dalle 21.30AL-TARAB in concertoIn arabo il "tarab" è il rapimento estatico generato dalla musi-ca. Gli Al-Tarab sono un ensemble aperto il cui nucleo è com-posto dai musicisti marocchini: SAID BENMSAFER, OudABDEL KABIR HAMDACHE, Voce ABDEL HADI BENMSAFER, Violino e Voceche, in questa occasione saranno accompagnati dal percus-sionista jazz CARMELO GRACEFFA.Gli Al-Tarab esplorano il ricco repertorio del Marocco, paeseche si trova al crocevia tra varie culture musicali: quella arabae arabo-andalusa, quella berbera, flamenca, ebraica e la cul-tura musicale Gnawa; quest'ultima in particolare evidenzia illegame geografico e storico del Marocco con le regioni sub-sahariane. Ed è proprio il repertorio gnawa che l'ensemble pro-pone in questo concerto.Gli Al Tarab si avvalgono della collaborazione di VeronicaRacito (etnomusicologa) per introdurre gli ascoltatori nei pae-saggi sonori Gnawa.Biglietto di ingresso 5 euro.Prima del concerto, la TAVERNA TONDA aprirà con una cenaa tema: COUS COUS per tutt*[email protected]

Tavola Tonda

Ecco il primo appuntamento del2014 con "i racconti di nzocchè"

"Raccontidi notte" ,racconti delt e r r o r e ,r a c c o n t id ' a m o r e ,un'avven-tura, unsogno, lanotte è laprotagoni-sta, la notte è il tempo. Scrivi il tuo breveracconto e invialo [email protected] entro il 3 feb-

braio , poi partecipa alla serata di letturadei racconti di Nzocchè che si terrà l'8

febbraio.Puoi sfogliare tutte le pubbli-cazioni dei racconti su :http://issuu.com/nzocche

L'istallazione artistica de "Ipesci di GiovanninoValenza" (pesci di stoffa)oggi si arricchisce di nuovipesci, e chi ha scelto il/i pescida oggi può ritirare."I pesci di giovannino valen-

za" ancora per qualche giorno a nzoc-chè, rinnovata con nuovi elementi(http://digilander.libero.it/giovannivalen-

za)Arci Nzocche, via E. Ximenes 97,Palermo

nelle immagini i pesci di GiovanninoValenza

Arci Nzocchè

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