Notiziario 118

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anno 19 numero 118 febbraio - marzo 2011 Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993 NUMERO 118 FEBBRAIO - MARZO 2011 All’interno ISOLA COMACINA

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Febbraio–Marzo 2011

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22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]

anno 19numero 118febbraio - marzo 2011Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993

NUMERO 118fEbbRaiO - MaRzO 2011

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sOMMaRiO il presidenTe 3

QinG 4

finAnziAriA 7

l’ordine informA 8

inConTri e ConVeGni 8

leGislAzione 9

TAVolA roTondA 9

Gruppo GioVAni inGeGneri 10

fisCo 13

mosTre 15

GiurisprudenzA 16

inserTo

isola comacina

Commissioni enerGiA

rinnoVAbile e impiAnTi 19

preVidenzA 20

inArCAssA 21

ArGomenTi 23

ATTiViTà isTiTuzionAle 26

lAVoro: riChiesTe - offerTe 27

AGGiornAmenTo dell'Albo 28

seGnAlAzioni 33

serVizi 35

direttore responsabile

luisella GarlatiComitato di redazione

Giampiero ajanimanlio cantaluppi marco cattaneoluisella GarlatiFranco Gerosaleopoldo marelli progetto grafico

lavori in corsosede

Via a. Volta n. 62 - 22100 comoTelefono

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031/301807e-mail

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il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. Gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impegna né il Consiglio dell’ordine né il Gruppo redazionale. i testi e gli articoli inviati per la pubblicazio-ne non si restituiscono, anche se non pubblicati.

stampato presso

Grafica marelli s.n.c.via leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

in copertina:

isola Comacina (fotografia di daniele marucci)

in quarta di copertina:

Case per artisti (fotografia di daniele marucci)

consiGlio DEll’oRDinE DEGli inGEGnERi DElla PRoVincia Di comopresidentedott.ing. lEoPolDo maRElliVice presidentedott.ing. FRanco GERosasegretariodott.ing. aRianna minoREttiTesorieredott.ing. anDREa taGliabuE

Consiglieridott.ing. GiamPiERo ajaniing.iunior FEDERico bassanidott.ing. Giulia bollinidott.ing. manlio cantaluPPidott.ing. luisElla GaRlatidott.ing. PiER GiusEPPE lozEjdott.ing. GioRDano zaPPa

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sERVizi a cURa DEll’ORDiNE

Filiali in città: Vighizzolo - Mirabello - Cascina Amata - Pianella

Filiali: Brenna, Bulgarograsso, Cabiate, Cadorago, Capiago Intimiano - Intimiano,Capiago Intimiano - Olmeda, Carimate, Carugo, Cermenate - Asnago, Cermenate centro, Cernobbio, Como centro, Como - Albate, Cucciago, Figino Serenza, Fino Mornasco, Lomazzo, Lurate Caccivio, Mariano Comense, Mariano Comense - Perticato, Novedrate, Olgiate Comasco, Solbiate, Sondrio, Vertemate con Minoprio, Villa Guardia.

Cantù - Corso Unità d’Italia, 11Tel. 031.719.111 - Fax n 031.7377.800e-mail: [email protected] - n. di CASSAinlinea 840-008800www.cracantu.it

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orario di apertura al pubblico della segreteria: lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00il Presidente ing. leopoldo marelli riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il Vice/Presidente ing. Franco Gerosa riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il segretario ing. arianna minoretti riceve: lunedì ore 11,00 (previo appuntamento)Delegato inaRcassa ing. Pier Giuseppe lozej riceve:martedì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 12,00 (previo appuntamento)consulenza fiscale: dott. Walter moro riceve: Giovedì ore 9,00 (previo appuntamento)consulenza legale: avv. mario lavatelli riceve:1° lunedì del mese ore 14,30 (previo appuntamento)tariffeCertificati di iscrizione € 5,20Certificati di iscrizione in bollo € 15,50duplicati tessere € 5,20tassa di liquidazione parcelleparcelle o note informative: 1,5%minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

iscrizione albo specialistirequisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione negli Elenchi del ministero dell’interno di cui alla l. 818/84 - prevenzione incendirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo oppure 2 anni di iscrizione all’Albo e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione albo Provinciale dei collaudatorirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.orgDimissionidomanda al presidente dell’ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.r. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota associativa.trasferimentidomanda in bollo al presidente del nuovo ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE - PROGETTO QING

IL PREsIDENTE

Con delibera di Consiglio del 20 gennaio 2011 il nostro Ordine ha aderito al progetto Qing, una procedura finaliz-zata alla certificazione delle competenze degli ingegneri iscritti agli Ordini Professionali. Si tratta di un progetto su base volontaristica aperto a tutti, liberi professionisti e dipendenti, ingegneri civili e ambientali, industriali e dell’informazione, giovani e meno giovani, che desiderino trovare nell’Ordine un appoggio prestigioso per la certifi-cazione della qualità (Q) del loro operato (ing.).

L’idea originale risale al 1999 quando l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano attivò un programma denominato Progetto 99 allo scopo di definire le iniziative da intraprendere per favorire la crescita e l’aggiornamento professionale dei propri iscritti.

L’indagine preliminare evidenziò la necessità di istituire delle procedure gestite direttamente dall’Ordine in grado di attestare le competenze “post lauream” acquisite dagli iscritti in seguito all’esperienza professionale maturata: una certificazione che interessasse tutti gli ingegneri iscritti, tanto liberi professionisti quanto dipendenti.Così facendo si sarebbero ottenuti due importanti risultati:• la conoscenza da parte dell’Ordine delle attività svolte

dai propri iscritti;• l’accrescimento della visibilità professionale degli iscrit-

ti attraverso l’Ordine.In definitiva l’Ordine sarebbe potuto diventare punto d’incontro tra domanda e offerta di specifiche competenze ingegneristiche nel mondo del lavoro.Nel 2001 nacque il Progetto Qing, naturale sviluppo del Progetto 99, e vennero approfonditi i compiti secondari propri di ogni Ordine, in forza dei quali l’Ordine avrebbe potuto impostare e gestire l’autoregolamentazione per la certificazione delle competenze acquisite dai propri iscritti.

Il progetto, dopo un periodo iniziale di sperimentazione subì un periodo di sospensione.Nel frattempo gli Ordini delle province di Lodi e Trento si impegnarono autonomamente ad adottare il progetto.

Recentemente è stato siglato un protocollo d’intesa tra gli Ordini di Milano, Lodi e Trento nel quale viene riconosciuto

all’Ordine di Milano l’idea, lo sviluppo e l’attuazione del Qing, progetto volontario non imposto dalla legge. I tre Ordini hanno costituito un “Comitato di Garanzia” con il compito di promuovere in solido il Qing, di esaminare le richieste di adesione da parte di altri Ordini e di vigilare sulla correttez-za delle procedure adottate dai singoli Ordini.

Mi sembra particolarmente degno di nota il fatto che l’Ordine di Trento ha coinvolto nella realizzazione del pro-getto anche la Provincia Autonoma di Trento, interessata a riconoscere le competenze degli ingegneri certificati Qing.Negli ultimi mesi anche gli Ordini di Cremona, Lecco, Modena, Ravenna e Napoli hanno aderito all’iniziativa, e molti altri Ordini stanno valutando tale opportunità.Per quanto riguarda il nostro Ordine ritengo che l’ade-sione al progetto sia di basilare importanza e rappresenti un’evoluzione del nostro Albo Specialisti, istituito ormai parecchi anni or sono, seppur rivisto recentemente nella sua impostazione. Il Progetto Qing consente di apportare un deciso miglioramento nelle procedure di valutazione delle competenze degli iscritti e di garantire uniformità con altri Ordini Provinciali.

Sono certo che Qing, per il suo carattere innovativo e la sua importanza, saprà ottenere un vasto consenso pres-so molti altri Ordini e diventare punto di riferimento a livello nazionale per l’accertamento e la convalida delle competenze acquisite dall’ingegnere e riconducibili, oltre al percorso di studi effettuato, all’attività professionale svolta sia come libero professionista che come dipendente. Ciò contribuirà sicuramente a una crescita professionale continua dell’ingegnere e a una conseguente maggiore visibilità nella società.

Per tali motivi ritengo che il progetto, pur ambizioso e impegnativo, riuscirà a suscitare l’interesse degli iscritti che volontariamente potranno richiedere - tramite l’Or-dine - il riconoscimento e la valorizzazione delle proprie competenze acquisite sul campo.Data l’importanza e la complessità del progetto ritornere-mo presto sull’argomento con approfondimenti e aggiorna-menti. Per il momento Vi invito a leggerne il regolamento pubblicato su queste pagine.

Leopoldo Marelli

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QING

PremessaNel processo di armonizzazione dell’ Ingegneria Europea, l’Or-dine degli Ingegneri della Provincia di Como si propone di valo-rizzare l’esperienza dei propri iscritti, convalidandone la com-petenza acquisita attraverso l’attività professionale esercitata in forma autonoma, o subordinata. In virtù di questo indirizzo strategico l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como si pone l’obiettivo di diventare un costante e qualificato punto di incontro fra la domanda e l’offerta di prestazioni specialistiche nell’ambito del lavoro intellettuale. A questo scopo l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como ha attivato il Progetto “Qing - Certificazione delle Competenze” degli iscritti, nel seguito sem-plicemente denominata Qing. La domanda di partecipazione al Qing è volontaria ed è aperta a tutti gli iscritti di questo Ordine. art. 1- scoPo e camPo di aPPlicazioneIl presente Regolamento Generale ha lo scopo di regolare i rap-porti tra l'Ordine e gli iscritti che richiedono la Certificazione.Il presente Regolamento Generale è stato approvato e fatto proprio dal Consiglio dell’Ordine di Como con delibera del 10 febbraio 2011. Ogni modifica al presente Regolamento è subor-dinata all’approvazione del Comitato di Garanzia del Qing.art. 2 – struttura organizzativaL’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Como è garante della corretta attuazione della Certificazione Qing nella propria Provincia. L’Ordine o l'Organismo di Gestione dallo stesso indi-viduato e delegato, assicura l'attuazione del Qing organizzando le risorse, gli strumenti e i mezzi necessari. A tale scopo l'Or-dine, o l'Organismo di Gestione delegato, istituisce e nomina:• Il Comitato di Controllo, che è l’organismo di controllo delle

procedure e della loro attivazione,• il Coordinatore, che è la persona preposta alla gestione di

tutte le fasi del processo di Qualificazione,• Il Gruppo di Valutazione, che è l’organismo preposto alla

valutazione delle competenze,art. 3- definizioniQing è il Progetto ideato e appositamente sviluppato per la verifica delle Competenze degli iscritti e la loro Certificazione.Verifica - È il processo di accertamento e riconoscimento del possesso, da parte del richiedente, della competenza profes-sionale acquisita in un determinato ambito. Ambito di competenza – L'ambito si riferisce a uno dei tre setto-ri di attività (civile, industriale, dell’informazione), a loro volta articolati in comparti e questi suddivisi in aree specialistiche.Competenza - È la capacità di assunzione personale di respon-

sabilità in un comparto o in un'area specialistica, grazie alle conoscenze disciplinari unite all'esperienza acquisita sul campo nello svolgimento della professione. Certificazione - Dichiarazione rilasciata dall’Ordine di appar-tenenza del candidato che attesta il riconoscimento, sotto la responsabilità dell’Ordine stesso, del possesso della com-petenza acquisita in un determinato ambito. La competenza acquisita può essere di Primo o di Secondo Livello.Elenchi - Sono le liste degli Ingegneri Certificati suddivise per competenza. art.4- condizioni generali4.1 - richiesta di certificazioneLa richiesta di Certificazione è volontaria. Presentando la domanda al proprio Ordine Provinciale, l’inge-gnere iscritto all’Albo accetta, contestualmente, criteri, prescri-zioni, metodi e procedure indicati nel presente Regolamento. Tutti gli atti relativi alla procedura di Certificazione sono svolti a cura dell’Ordine, o dell’Organismo delegato dall’Ordine, con garanzia di riservatezza verso terzi e nel rispetto delle norme di legge vigenti sulla tutela della riservatezza dei dati personali. 4.2 - ottenimento della certificazioneL’ottenimento della Certificazione è subordinato a:• possesso dei requisiti prescritti,• invio della domanda secondo le modalità previste,• colloquio-intervista di approfondimento (obbligatorio per la

Certificazione di Secondo Livello),• pagamento delle quote previste,• firma per accettazione delle prescrizioni per l’uso del Logo

Qing,• delibera, a cura dell’Ordine, con il parere favorevole di attri-

buzione della Certificazione,• sottoscrizione del modulo di autorizzazione al trattamento

riservato dei dati personali.4.3 - domande di certificazioneOgni domanda di Certificazione deve essere riferita a un solo comparto se la richiesta è per il Primo Livello, oppure a una sola area specialistica se la richiesta è per il Secondo Livello.4.4 - requisiti per l’ammissione alla certificazione di Primo livelloLa Certificazione di Primo Livello comprova l’esperienza acquisi-ta in un comparto e l'aver svolto attività professionali che hanno comportato l’assunzione di responsabilità personali, sia pure nell’eventualità di una collaborazione con altri professionisti.

REGOLAMENTO GENERALE PER LA CERTIFICAZIONE QING DEGLI IsCRITTI ALL’ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI COMO

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Per poter presentare la domanda di Certificazione di Primo Livello è necessario:• essere iscritti all’Albo degli Ingegneri dell’Ordine Provinciale

presso cui è presentata la domanda;• aver maturato un’esperienza di lavoro dopo la laurea di dura-

ta non inferiore a quattro anni, di cui almeno due consecutivi nel comparto per il quale è stata richiesta la Certificazione.

4.5 - requisiti per l’ammissione alla certificazione di secondo livelloLa Certificazione di Secondo Livello comprova esperienze professionali maturate e sviluppate in un’area specialistica, con l’espletamento autonomo di funzioni specialistiche, o nell’esercizio di mansioni direttive sempre in area specialisti-ca, svolgendo prestazioni che hanno comportato l’assunzione di responsabilità personali. Per poter presentare la domanda di Certificazione di Secondo Livello è necessario:• essere iscritti all’Albo degli Ingegneri dell’Ordine Provinciale

presso cui è presentata la domanda,• aver maturato una esperienza di lavoro dopo la laurea di

durata non inferiore a sette anni di cui almeno cinque nella specializzazione per la quale è stata richiesta la Certificazione.

art. 5 - Processo di certificazione5.1 - documentazione e informazioniL’ingegnere iscritto all’Ordine Provinciale che intende presentare domanda di Certificazione, può ottenere le informazioni e la documentazione sulle modalità di presentazione della domanda stessa accedendo al sito web del proprio Ordine oppure al sito web dell'Organismo di Gestione a ciò delegato dal proprio Ordine. 5.2 - domandaL’invio all’Ordine Provinciale degli Ingegneri, oppure all’Or-ganismo di Gestione a ciò delegato, della domanda corredata della prescritta documentazione, può essere fatto esclusiva-mente per via informatica. La documentazione prescritta può essere integrata da eventuale ulteriore documentazione utile per una più esauriente valutazione della competenza acqui-sita. L’ingegnere che presenta la domanda di Certificazione si assume la totale responsabilità del contenuto dei dati e della documentazione forniti. È facoltà degli organismi pre-posti (Ordine, Comitato di Controllo, Gruppi di Valutazione, Coordinatore) procedere ad una verifica incrociata dei dati stessi nel rispetto delle norme sulla riservatezza. 5.3 – certificazione• La domanda di Certificazione presentata dal candidato

viene sottoposta ad una istruttoria, a cura del Coordinatore per la verifica della completezza dei dati e della sussistenza dei requisiti previsti dal presente Regolamento.

Successivamente la domanda di Certificazione è esaminata, verificata e validata dal Gruppo di Valutazione designato che, attraverso le informazioni fornite, valuta l’effettiva consistenza e ampiezza della competenza dichiarata.

• Nel caso in cui il Gruppo di Valutazione ritenga carente la documentazione presentata con la domanda, potrà sospen-derne l'esame e chiedere documentazione integrativa al candidato, che dovrà fornirla entro il termine stabilito dallo stesso Gruppo di Valutazione. Ottenuta l'integrazione nei tempi concessi, il Gruppo di Valutazione esprimerà il proprio parere definitivo. Se la documentazione integrativa riguarda una certificazione di Primo Livello, il Gruppo di Valutazione può optare per l'alternativa del colloquio-intervista con il candidato, senza altra documentazione supplementare.

Viceversa nella certificazione di Secondo Livello il collo-quio-intervista è parte essenziale, e non opzionale, della procedura. Sarà il Gruppo di Valutazione a decidere l'inde-rogabilità o meno dell'integrazione della documentazione.

• Il parere del Gruppo di Valutazione viene espresso a maggio-ranza e potrà assumere le seguenti forme:

a) parere favorevole; b) parere favorevole, ma con indicazione di un comparto o

di un’area specialistica diversi da quanto richiesto; c) parere sfavorevole. Il pronunciamento del parere da parte del Gruppo di

Valutazione dovrà avvenire entro i 90 giorni dalla data di presentazione della domanda, ovvero dalla data di ricevi-mento della documentazione integrativa. Il termine dei 90 giorni potrà essere ulteriormente procrastinato a seguito di motivata comunicazione scritta a cura del Coordinatore.

• Quando il Candidato è valutato non in possesso di tutti i requisiti per la certificazione da lui richiesta, potrà presentare una nuova domanda di Certificazione trascor-so un anno dal pronunciamento negativo del Gruppo di Valutazione sulla prima domanda non accolta.

5.4 - delibera del consiglio dell’ordineSulla base del parere espresso dal Gruppo di Valutazione, il Consiglio dell’Ordine Provinciale delibera in merito al rilascio della Certificazione al richiedente e ne invia comunicazione scritta al Comitato di Controllo. 5.5 - notifica di attribuzione della certificazione

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e adempimenti conseguentiLa delibera dell’Ordine Provinciale di rilascio della Certificazione viene notificata al richiedente il quale, ricevuta la comunicazione, è tenuto a:• verificare l’esattezza degli elementi identificativi inerenti la

Certificazione acquisita,• firmare per accettazione il testo delle Prescrizioni per l’uso

del logo Qing,• firmare il modulo per l’autorizzazione alla conservazione e

gestione dei dati relativi alla sua Certificazione, • firmare il modulo per l’autorizzazione all’inserimento del

proprio nominativo nell’elenco degli Ingegneri Certificati,• sottoscrivere l’impegno a utilizzare il marchio Qing nei ter-

mini stabiliti dal presente Regolamento,• provvedere al saldo della quota per la Certificazione. L’ inadempienza anche parziale a quanto sopra richiesto, com-porterà la sospensione, per un termine massimo di tre mesi, dell’iscrizione nell’apposito elenco dei professionisti certificati Qing. Trascorso inutilmente tale termine senza che siano stati completati tutti gli adempimenti, la Certificazione decade. art. 6 – mantenimento della certificazionePer mantenere la Certificazione acquisita, l’ingegnere certi-ficato dovrà fornire evidenza del mantenimento dei requisiti che avevano consentito il rilascio della Certificazione. In particolare l’ingegnere già certificato che vorrà mantenere la Certificazione acquisita dovrà produrre, ogni tre anni, la docu-mentazione attestante la sua permanenza nell’ambito di com-petenza (comparto per il primo livello, area specialistica per il secondo livello) per il quale aveva ottenuto la Certificazione. Il mantenimento della Certificazione richiederà la presentazione di idonea documentazione nella stessa forma di quella presen-tata per la prima Certificazione e il versamento della quota di conferma. La mancata presentazione della domanda di confer-ma della Certificazione alla scadenza triennale, comporterà la decadenza automatica della stessa. L’ingegnere certificato può presentare domanda di Certificazione per qualsiasi comparto o area specialistica per la quale non sia già certificato, seguendo la stessa procedura stabilita dal presente Regolamento.art. 7 - Quote Per la certificazione Il Consiglio dell’Ordine Provinciale determina l’importo da versare, da parte di ciascun iscritto, per la domanda di Certificazione e per la quota triennale di conferma, per ogni Livello di Certificazione.art. 8 - ricorsi

Ogni ricorso contro decisioni avverse deve essere presenta-to, esclusivamente in forma scritta, al Consiglio dell’Ordine Provinciale degli Ingegneri di appartenenza entro 30 giorni dalla data di notifica della decisione e dovrà contenere infor-mazioni relativamente a:• generalità dell’iscritto ricorrente,• estremi della domanda di Certificazione,• motivazioni del ricorso.Il ricorso viene esaminato dal Comitato di Controllo entro tre mesi dalla data di ricevimento, rendendone partecipe il Gruppo di Valutazione. A conclusione dell’esame del ricorso il Consiglio dell’Ordine, sentito il Comitato di Controllo, deciderà in merito e comunicherà la decisione al Comitato di Controllo e al ricorrente. La decisione è inappellabile.art. 9 – marchioIl marchio Qing è identificato da un logo composto da:• un logo il cui testo “Qing” è in corsivo, di colore blu (RGB:

rosso 0, verde 55, blu 111);• il logo deve essere riprodotto rispettando formato, propor-

zioni e colori secondo le caratteristiche indicate; è ammessa la rappresentazione in bianco e nero;

• di seguito al logo deve essere indicato il livello di Certificazione e il comparto o l’area specialistica oggetto della Certificazione concessa.

art .10 - uso del marchioL'uso del marchio Qing è individuale e riservato esclusivamen-te a quegli ingegneri, nominativamente definiti, cui è stata certificata una determinata competenza professionale. Non è consentito l'uso collettivo, ossia esteso a più persone, del marchio Qing. Il marchio Qing servirà per contrassegnare sia la documentazione professionale, sia la documentazione infor-mativa, compresi carta intestata, biglietti da visita, stampe promozionali, ecc. utilizzati dal professionista. Ogni altro uso del marchio è vietato. L’Ordine Provinciale degli Ingegneri si riserva la revoca del diritto all’uso del marchio qualora venisse accertato un uso difforme da quanto stabilito dal presente regolamento da parte dell'ingegnere certificato Qing.art. 11 – disPosizioni finali• Il Consiglio dell’Ordine Provinciale determina le modalità

di accesso, consultazione e diffusione degli Elenchi degli Ingegneri Certificati.

• Il Consiglio dell’Ordine Provinciale cura la promozione e diffusione della presente iniziativa nell’ambito del territorio di competenza.

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FINANZIARIA

Nell’ambito del collegato ordinamentale alla Legge Finanziaria Regionale 2011, il Consiglio Regionale ha approvato una ulteriore modifica alla Legge Urbanistica n°12/2005 (l’ottava).

Di particolare interesse sono da evidenziare:

• La modifica del 2° comma dell’art. 41 la cui nuova formulazione è la seguente: “Nel caso di interventi assentiti in forza di Permesso di Costruire o di Denuncia di Inizio Attività, è data facoltà all’interessato di presentare comunicazione di eseguita

attività sottoscritta da tecnico abilitato, per varianti che non incidano sugli indici urbanistici e sulle

volumetrie, che non modifichino la destinazione d’uso e la categoria edilizia, non alterino la sagoma

dell’edificio e non violino le eventuali prescrizioni contenute nel Permesso di Costruire. Ai fini dell’attività di vigilanza urbanistica ed edilizia,

nonché ai fini del rilascio del certificato di agibilità, tali comunicazioni costituiscono parte integrante

del procedimento relativo al titolo abilitativo dell’intervento principale e possono essere presentate

al Comune sino alla Dichiarazione di Ultimazione dei Lavori”.

La nuova formulazione con l’introduzione della “comuni-cazione di eseguita attività” consente di inserire le varianti ammissibili nella procedura autorizzativa, anche a poste-riori, fino alla Dichiarazione di Ultimazione Lavori.

• L’introduzione di un nuovo articolo, il 32 bis (Adeguamenti del Comune) che recita:

“Nell’ambito delle procedure di cui ai capi II e III, il Comune, dietro corresponsione dei diritti amministrativi e delle spese dovute, è tenuto a corredare d’ufficio le domande di Permesso di Costruire o le Denuncie di Inizio Attività di tutti i certificati il cui rilascio è di sua competenza.”

La nuova norma evita ritardi e perdite di tempo nell’ac-quisire certificati dallo stesso Comune che ha rilasciato l’autorizzazione.

LEGGE URBANIsTICA REGIONALE N°12/2005 MODIFICHE E AGGIORNAMENTI

Le altre varianti riguardano:

• L’art. 4 (Valutazione ambientale dei piani);

• L’art. 19 (Oggetto e contenuti del piano territoriale regionale);

• L’art. 22 (Aggiornamento del piano territoriale regionale);

• L’art. 25 (Norma transitoria): “Gli strumenti urbanistici comunali vigenti conservano efficacia fino

all’approvazione del P.G.T. e comunque non oltre la data del 31 Dicembre 2012, salvo quanto disposto

dall’art. 26, comma 3 quater.”

• L’art. 26 (Adeguamento dei piani): “3 quater. I Comuni che alla data del 30 Settembre 2011 non hanno adottato il P.G.T. non possono dare corso

all’approvazione di piani attuativi del vigente P.R.G. comunque denominati, fatta salva l’approvazione

dei piani già adottati alla medesima data”.

• L’art. 33 (Trasformazioni soggette a Permesso di Costruire);

• L’art. 44 (Oneri di Urbanizzazione);

• L’art. 51 (Disciplina Urbanistica);

• L’art. 71 (Ambito di applicazione);

• L’art. 86 (Interventi sostitutivi in caso di inerzia o di ritardi);

• L’art. 103 (Disapplicazione di norme statali).

Franco Gerosa

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AVVIsI

L'ORDINEINFORMA

aBrogato l’alBo regionale dei collaudatoriL’albo regionale dei collaudatori è stato abrogato con legge regionale n. 3 del 21/02/2011 pubblicata sul BURL S.O. n. 8 del 25/02/2011.Le stazioni appaltanti, per l’affidamento di incarichi di collaudo, dovranno attenersi a quanto indicato dal D.Lgs. 163/2006 e dal DPR 5 ottobre 2010.

agenzia del territorioSi è ripristinata l’abitudine di incontrarsi mensilmente con tutti i rappresentanti degli Ordini e dei Collegi della provincia di Como presso l’Agenzia del Territorio per foca-lizzare i problemi rilevati dai professionisti nelle procedure catastali.Gli iscritti possono segnalare alla segreteria dell’Ordine eventuali problemi e difficoltà riscontrate.

Programma tarifa Per l’elaBorazione delle Parcelle Professionali degli ingegneriL'Ordine, tramite la Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia, promuove la diffusione gratu-ita del programma TARIFA versione 3.1.2h ai propri iscritti.TARIFA è un programma per il calcolo delle parcelle professionali, realizzato dalla società Tecnograph Srl, com-pleto e costantemente aggiornato in collaborazione con la Consulta.Si tratta del software utilizzato dalla Commissione Parcelle dell’Ordine, distribuito a tutti gli enti pubblici della Regione Lombardia.Istruzioni per scaricare gratuitamente il programma:1 collegarsi al link <ftp:/consulta:[email protected]

ph.it>2 entrati nel server, aprire la cartella dell’Ordine di Como;3 nella cartella sono disponibili: - un file zippato di tutto il programma TARIFA, - la cartella “CD” contenente gli stessi file non compressi;4 scaricare il file KEY.SYS che è la chiave di abilitazione

del programma;5 dopo aver installato il programma, per ottenere l’abili-

tazione, copiare il file KEY.SYS nella cartella in cui avete caricato Tarifa (solitamente C:\programmi\tarifa3).

Si consiglia di conservare una copia del file KEY.SYS, per eventuali future re-installazioni necessarie a seguito degli aggiornamenti.

Al momento Tecnograph sta predisponendo una riedizione del programma che prevede l’inserimento di nuove tariffe, normate e non, e di una proposta di disciplinare d’incarico. Con comunicazione successiva informeremo in merito alla disponibilità della versione aggiornata, che per gli iscritti sarà sempre scaricabile a titolo gratuito.18.00 presso il salo-ne della Biblioteca Comunale di Como.La partecipazione è aperta a tutti gli interessati previa iscrizione compilando apposito modulo scaricabile dal sito www.ordingcomo.org

INCONTRI E CONVEGNIincontri sul nuovo codice dei contrattiL’Ordine degli Ingegneri, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC e lo sportello Provinciale Pubblici Appalti, organizza presso Villa Gallia in Como, una serie di giornate di formazione sul nuovo regolamento generale di esecuzione del codice dei contratti. Gli incontri si terranno dalle 9.30 alle 12.30 nelle seguenti date: martedì 12 aprile 2011martedì 3 maggio 2011 venerdì 13 maggio 2011 venerdì 20 maggio 2011giovedì 26 maggio 2011

incontro sull’acusticaLa Fondazione dell’Ordine organizza un incontro sulla nuova norma UNI 11367:2010 sulla classificazione acustica degli edifici tenuto dall’ing. Giuseppe Elia, responsabile della Commissione che ha redatto la norma.L’incontro si terrà mercoledì 27 aprile 2011 dalle 15.00 alle 18.00 presso il salone della Biblioteca Comunale di Como.La partecipazione è aperta a tutti gli interessati previa iscrizione compilando apposito modulo scaricabile dal sito www.ordingcomo.org

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LEGIsLAZIONE

energia rinnovaBilecomunicato ministero sviluppo economico 30 dicembre 2010Avviso pubblico per il finanziamento di progetti esemplari di produzione di energia da fonti rinnovabili su edifici pubblici. (G.U. n. 22 del 28/01/2011)

modifiche al codice amBientedecreto 8 novembre 2010, n. 260 Regolamento recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici superficiali, per la modifi-ca delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell'articolo 75, comma 3, del medesimo decreto legi-slativo. (G.U. n. 30 del 07/02/2011 – Suppl. Ordinario n. 31)

aPPalticircolare del ministero del lavoro e delle Politiche sociali 11 febbraio 2011, n. 5Quadro giuridico degli appalti.

milleProroghe 2011legge 26 febbraio 2011, n. 10 Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di ter-mini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tribu-taria e di sostegno alle imprese e alle famiglie. (G.U. n. 47 del 26/02/2011 - Suppl. Ordinario n. 53)

testo coordinato del decreto-legge 29 dicemBre 2010, n. 225Testo del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 303 del 29 dicem-bre 2010), coordinato con la legge di conversione 26 febbraio 2011, n. 10, recante: «Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di soste-

gno alle imprese e alle famiglie.».(G.U. n. 47 del 26/02/2011 – Suppl. Ordinario n. 53)

norme tecnichedirettiva Presidente consigio dei ministri 9 febbraio 2011Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni con riferimento alle Norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto del Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti del 14 gennaio 2008. (G.U. n. 47 del 26/02/2011 – Suppl. Ordinario n. 54)

attrezzature di lavoro Per sollevamento Personelettera circolare del ministero del lavoro e delle Politiche sociali 10 febbraio 2011, n. 3326Parere della commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro sul concetto di eccezionalità di cui al punto 3.1.4 dell'allegato VI al decreto legislativo 9 aprile 2008. n. 81, e s.m.i.

regione lomBardia

legge regionale 21 febbraio 2011, n. 3Interventi normativi per l'attuazione della programmazione regionale e di modifica e integrazione di disposizioni legislative - Collegato ordinamentale 2011. (BURL n. 8, suppl. del 25 feb-braio 2011)

regolamento regionale lombardia 14 febbraio 2011, n. 2Definizione degli standard obbligatori minimi e dei requisiti funzionali delle case per ferie e degli ostelli per la gioventù, in attuazione dell’art. 36, primo comma, della legge regionale 16-7-2007, n. 15 (Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo).

Programma15,00 Ing. Leopoldo MarelliPresidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di ComoSaluto introduttivo15,15 Ing. Sandro Mossi Presidente Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Lombardia Saluto introduttivo15,30 Prof. Ing. Franco Mola Politecnico di MilanoConcordia Discors: i momenti irripetibili della città verticaleIl ruolo dell’Ingegneria delle Strutture nella Storia16,30 Ing. Stefano CalzolariPresidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di MilanoIl ruolo dell’Ingegneria delle Strutture oggi: introduzione alla tavola rotonda16,45 Tavola rotonda: Il ruolo delle strutture nella moderna concezione del progetto18,00 Chiusura dei lavori

INGEGNERIA DELLE sTRUTTURE dal Progetto solista al Progetto integrato

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Nuovamente vengono annunciate misure a sostegno dei gio-vani dalla nostra classe politica, in maniera parziale di fronte alla profonda gravità della condizione in cui sono stati lasciati precipitare, ed immancabilmente vengono accompagnate da una paternale poco coerente. Ma facciamo un passo indietro… Il precedente governo, per favorire i giovani, aveva dato degli incentivi all’autonomia residenziale. Questa gentile concessio-ne è stata associata all’infelice accusa di essere una generazio-ne di bamboccioni. Recentemente il Ministro Meloni (ministro della Gioventù), durante la presentazione delle misure messe in campo con il Piano per l’occupabilità giovanile, ha invitato i giovani italiani ad essere più umili. Questo rimprovero è ingiusto e sbagliato, perché il limite maggiore del nostro Paese è l’incapacità di valorizzare al meglio il capitale umano delle nuove generazioni. Mi chiedo come si possa essere più umili quando nella realtà del nostro Paese i giovani, come spesso accade, accettano di svolgere gratuitamente lavori travestiti da stage e si accontentano di contratti a scadenza sempre più breve e spesso sottopagati. Cari giovani che vivete in un paese senza adeguati strumenti di welfare attivo, presenti invece in larga parte d’Europa, siate più umili. Interessante è chiedere a quei giovani italiani che se ne sono fuggiti all’estero perché qui il loro talento non veniva riconosciuto, trovando oltre confine spazi e opportunità che il nostro paese non ha saputo dare, il perché non sono stati così umili da rimanere nel loro luogo di nascita accontentandosi di quello che veniva loro offerto. Da fuori confine, poi, diventano i critici più accesi dei limiti del nostro paese e dell’inadeguatezza della sua classe dirigente: quanta arroganza e irriconoscenza. Il 7 marzo Almalaurea ha diffuso gli ultimi dati sull’occupazione dei laureati del quin-quennio 2005-2009, esaminati in un campione di 40mila giovani a uno, tre e cinque anni dal titolo. La situazione è tutt’altro che rosea e non c’è da stare allegri. Il dato principale è infatti una progressiva perdita di posti di lavoro sia per i laureati di primo livello che per gli specialistici, confermata dall’altra parte da una crescita della disoccupazione: per fare un esempio, se il 77% dei laureati di primo livello del 2007 risultava occupato a un anno dalla laurea, per quelli del 2009 la percentuale scende al 71%, e lo stesso vale per gli specialistici, occupati per il 37% contro il 45% del 2007. Persiste il blocco dell’ascensore sociale, per cui i figli della borghesia continuano a guadagnare di più rispetto ai figli di operai, a cui la mancanza di una rete di relazioni sociali di spicco preclude l’accesso alle posizioni lavo-rative migliori. Un dato importante anche quello degli stage:

crescono in maniera esponenziale i tirocini maturati durante il percorso di studi raggiungendo il 49% per i laureati specialistici e il 60% quelli di primo livello. Nel 2001 erano meno del 20%. Visti i dati sopra riportati, l’invito all’umiltà del ministro è fuori luogo e non corretto, ritengo necessaria una valorizzazione del capitale umano. Più che invitare i giovani a guardare in basso, dovrebbero essere aiutati a puntare in alto e a raggiungere la posizione nella quale le loro doti e capacità possono rendere di più. Il capitale umano è la risorsa più importante che le economie avanzate possiedono per crescere ed essere competi-tive in questo secolo. L’Italia è, però, uno degli stati del mondo sviluppato che peggio interpreta questa cruciale sfida, a danno non solo dei giovani, ma delle stesse potenzialità di sviluppo del paese. L’Italia ha di fronte due strade: rialzare i livelli di crescita e di sviluppo del paese allineandoli alle potenzialità del capitale umano delle nuove generazioni, oppure piegare al ribasso ambizioni e aspettative dei giovani per adeguarle a un’economia rassegnata al declino. L’invito del ministro sembra portare verso la seconda opzione. Altro aspetto negativo, che il nostro Paese deve considerare attentamente è la carenza di investimento pubblico in protezione sociale a favore delle nuove generazioni. Come evidenziano i dati esposti da Almalaurea, siamo uno dei paesi che meno riducono gli svantaggi di partenza e dove maggiormente pesano le risorse della famiglia di origine nel destino dei singoli. Questo significa che chi si colloca più in alto nella scala sociale è più protetto dai rischi di discesa e potrà occupare posizioni più elevate rispetto alle sue reali capacità. Contrariamente chi non è stato accorto nello scegliere la fami-glia in cui nascere più difficilmente riuscirà a veder riconosciuti e valorizzati i propri talenti. Il fatto che la famiglia di origine costituisca esclusivamente lo strumento di promozione e di ammortizzazione sociale dei giovani, rende non solo più iniquo il sistema italiano, ma anche meno dinamico ed efficiente. La posizione lavorativa giusta non sarà occupata dalla persona più capace e competente per svolgerlo, ma da chi ha le spinte e le conoscenze giuste. In questo modo non si ottiene l’allocazione ottimale delle risorse. L’invito all’umiltà in un sistema di questo tipo si risolve semplicemente in un invito a chi proviene da famiglie meno fortunate a continuare ad accontentarsi di titoli di studio più bassi e di lavori meno prestigiosi, indipendente-mente dalle sue effettive capacità e potenzialità. Non è certo chiedendo a costoro di rinunciare a realizzare i propri sogni che possiamo ottenere un’Italia migliore.

Mauro Volontè

LAVORI sOCIALMENTE UMILI

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Venerdì 18 Febbraio 2011 il Gruppo Giovani Ingegneri ha organizzato un incontro sul tema "Il ruolo del Designer di Auto e Industriale", presentato brillantemente da Andreas Zapatinas, designer automobilistico e industriale di fama mondiale. L’evento ha richiamato numerose per-sone presso la nostra sede ed il lungo applauso al termine ha rappresentato certamente la loro soddisfazione sia per i contenuti, sia per l’esposizione.

Zapatinas, infatti, in un paio d’ore ha raccontato in manie-ra sintetica, ma coinvolgente ciò che avviene tra la prima idea dell’automobile da realizzare e la sua effettiva messa in produzione; un percorso che dura mediamente 5 anni e che è tutt’altro che lineare e deterministico, soprattutto a causa delle differenti legislazioni vigenti nei diversi Paesi del mondo: pensiamo per esempio al tema della sicurezza sulle strade come viene affrontato a seconda della nazione in cui ci si trova.

Ovviamente il punto di partenza sono i consumatori, coloro che useranno il veicolo, i loro bisogni e le loro esigenze; una volta individuato il target di cliente, si inizia con il progetto vero e proprio, con le prime idee di autovetture, i primi disegni molto stilizzati, un brain-storming di proposte che vengono vagliate e scremate. Il passo successivo è l’arricchimento delle opzioni scelte con dettagli, linee, sagome, colori, ma rimanendo sempre nel mondo 2D. A questo punto entrano in gioco le competenze CAD, spostando la prospettiva in 3D in modo da facilitare il compito del o dei decisori su quale sia l’idea vincente e su tutti i suoi dettagli. Questo è il “punto di non ritorno”, da qui in poi si va solo in avanti con le decisioni prese.

Qualsiasi modifica, infatti, potrebbe portare a ripensare quasi dall’inizio l’idea vagliata con grande spreco di risorse (tempo, soldi, strutture, persone ecc.).Ecco che a questo punto della progettazione si sviluppano i primi modellini reali in scale ridotte fatti in un materiale simile all’argilla, facile da lavorare, plasmare e modificare a seconda delle diverse esigenze. Nulla deve essere lasciato al caso ed é per questo che anche il primo modello in scala reale viene realizzato con lo stesso materiale. L’obiettivo è sempre lo stesso: anticipare i vincoli di design e risolvere subito potenziali problemi in fase di produzione.

Arrivati a questa fase del percorso, non manca molto alla fine: si procede con la realizzazione del primo prototipo e la sua messa su strada con tutti i relativi test ai diversi componenti. Una volta ricevuto l’esito positivo, si pro-cede con la produzione di massa e il lancio sul mercato dell’autovettura. Il piano di marketing non è stato trattato durante l’esposizione; tuttavia è stata sottolineata l’impor-tanza di una campagna di comunicazione efficace verso la clientela, che influenza in maniera non indifferente il risultato dell’intero progetto. BMW negli anni ’70 per far conoscere il proprio marchio negli USA ha dovuto investire molti milioni di dollari in pubblicità di ogni genere.È stato simpatico ma efficace l’aneddoto della “mucca e del cavallo”, che pur essendo animali diversi, hanno delle parti simili: una testa, 4 zampe ed una coda. FIAT chiese a Zapatinas di ottenere una macchina sportiva, la Barchetta, partendo dalla base della Punto. La creatività, l’impegno e l’esperienza hanno permesso a questo designer di trasfor-mare con grande successo una mucca in un cavallo. Marco Cattaneo

IL DEsIGNER DI AUTO…DALLA BOZZA ALLA MEssA IN sTRADA

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Basterebbero queste poche parole del celebre poeta cileno a far capire “il mondo” che sta dietro al gioco degli scacchi. Dunque gioco? Si gioco. Anzi forse. Comunque non solo un gioco. Tradizione, arte, strategia, rompicapo sono gli scacchi. Divertimento, passatempo, allenamento, anche questo sono gli scacchi. Serietà - leggerezza, contrasto - dialogo, equilibrio - disordine, complicato - semplice, psicologia - spensieratezza, vittoria - sconfitta, bianco - nero: gli scacchi. Quindi gioco o forse altro?Stefan Zweig, scrittore e scacchista austriaco, nella “Novella degli scacchi” scrisse così: “La scacchiera è il Mondo. I pezzi sono i fenomeni dell’Universo. Le regole del gioco sono ciò che chiamiamo “le leggi della Natura”. Non sappiamo chi è seduto di fronte a noi. Sappiamo che egli gioca in modo equo, giusto e paziente. Ma sappiamo anche, sulla nostra pelle, che non ci perdona mai un errore. Inoltre non commette mai la più piccola distrazione…”. Giocare una partita di scacchi può dunque essere paragonabile a vivere la vita? Posizioni i pezzi sulla scacchiera, sei al mondo, inizi a muoverli, vivi, cominci a perdere qualche elemento, le sconfitte, conquisti delle posizioni, le vittorie, rinunci a delle mosse, i sacrifici, sei sotto scacco, le difficoltà, dai lo scacco, le occasioni, scacco matto, la morte. Il paragone certo spaventa, ma ci sono troppe simi-litudine tra una partita di scacchi e la vita per non coglierle. Situazioni, andamenti, distrazioni, atteggiamenti di gioco, riflettono le circostanze di vita. Così come la consapevolezza in vita di essere in una situazione precaria non ci impedisce di vivere al meglio, così “giocare a scacchi è imparare a dominare la paura della morte. In una partita bisogna prevedere tutto, anche la propria fine” (Francis Szpiner). Ripenso a una par-tita di scacchi fatta da due amici: l’amico in netto svantaggio, pensava con calma alle mosse da fare per poter rovesciare una partita praticamente persa, l’amico in vantaggio, troppo sicuro e galvanizzato, voleva velocemente arrivare al matto. Non si accorse però che nella foga di vincere, aveva commesso degli errori imperdonabili e perse la partita. È solo un piccolo esem-pio dell’analogia tra scacchi e vita: come negli scacchi, così nella vita non puoi mai permetterti di abbassare la guardia, di dare niente per scontato. Quando si pensa agli scacchi come fare poi a non ricordare la scena del film di Stanley Kubrick “2001: Odissea nello spazio”? Frank Poole disputa una partita a scacchi contro HAL 9000 per alleviare la tensione del lungo viaggio cosmico. Immagine evocativa del fatto che gli scacchi sono si passatempo, ma anche contrasto tra uomo e macchina,

altro spunto sul quale si potrebbe scrivere un intero libro. Pensiamo invece che gli scacchi sono uno degli hobby preferiti di tanti colleghi: non a caso dietro agli scacchi c’è un mondo fatto di numeri. Il gioco degli scacchi è uno dei più complessi in assoluto: si stima che il numero di combinazioni legalmente ammesse dei 32 pezzi sulle 64 caselle della scacchiera sia com-preso fra 1043 e 1050 e la dimensione dell'albero di complessi-tà del gioco è approssimativamente di 10123 nodi. Il numero di possibili diverse partite a scacchi è stimato essere circa 101050

.Quale sfida migliore dunque, per le menti matematiche degli ingegneri?Una risposta a questa domanda è stata l’iniziativa organizzata dal Gruppo Giovani Ingegneri, che da ottobre 2010 a gennaio 2011, presso la sede dell’Ordine ha visto impegnati 20 colleghi in un corso di scacchi tenuto da due membri del circolo scac-chistico di Como: Egidio Visconti e Pede Lucio (presidente del circolo). Il corso si è concluso con un torneo amatoriale tra colleghi: per la cronaca il vincitore è stato l’Ing. Tiberio Selva. Il corso è stato un’occasione di ritrovo tra colleghi e un modo divertente per avvicinarsi al “magico mondo degli scacchi”, soprattutto grazie alla professionalità e l’allegria dei “maestri”, dei quali si riporta, una breve intervista.

1) Che cosa significa per voi insegnare a giocare a scacchi e come è stato insegnare a degli ingegneri?

Dal motto della FIDE (Federazione Internazionale di Scacchi) "Gens una sumus" per noi e' importantissimo diffondere il gioco degli scacchi con lo scopo di coinvolgere ed appassionare le persone che vogliono coltivare questa passione.Sicuramente abbiamo trovato terreno fertile durante il corso svolto presso di voi.L'attenzione e stata ottima come anche eccellente il grado di apprendimento.Il tutto in un clima di cordialità ed allegria.

2) I risultati ottenuti alla fine del corso vi hanno soddisfatto?Con questa ottimale situazione i risultati, sia nel gioco pratico che nell'apprendimento teorico,sono stati eccellenti

3) Perché rifareste o non rifareste questa esperienza?Un successivo corso di approfondimento ci trova sicuramente disponibilissimi visti anche i notevoli progressi dei partecipanti.

Gabriele Lobaccaro

“Cosa sono gli scacchi? Una vittoria del genere umano su se stesso. Per molte persone gli scacchi sono musica, per altri sono pittura; per me sono poesia, la poesia della lotta, poesia della mente e del desiderio di forza.”

Pablo Neruda

A LEZIONE DI sCACCHI...O DI VITA?

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cedolare secca sugli affittiRitorna d’attualità la c.d. "cedolare secca sugli affitti", riproposta dall'art. 3 dello schema di D.Lgs. sul federalismo municipale approvato dalla Camera il 2.3.2011 ed ora in attesa di essere definitivamente deliberato dal Consiglio dei Ministri.A partire dal 2001 le persone fisiche, proprietarie di immo-bili o titolari di diritti reali di godimento, che concedono in locazione unità abitative potranno optare per la tassa-zione dei canoni secondo le nuove disposizioni introdotte dal D.Lgs. in luogo di quella ordinaria: il canone annuo di locazione potrà essere assoggettato alla cedolare secca con l'aliquota del 21%, per i contratti a canone libero, o con l'aliquota del 19% per quelli a canone concordato o relativi a immobili ubicati nei Comuni ad alta tensione abitativa individuati dal CIPE. La cedolare sostituisce l'IRPEF e le relative addizionali, l'imposta di registro e di bollo sul contratto di locazione.La nuova disciplina non trova applicazione per le locazioni di immobili a uso abitativo effettuate nell'esercizio di atti-vità d'impresa e di arti e professioni. Rientrano nell'ambito della cedolare le sole locazioni di abitazioni e pertinenze (ad es. box), se locate congiuntamente al bene principale, mentre non vi rientrano le sublocazioni, poiché queste danno luogo a redditi diversi e non a redditi fondiari.

comPensazione: divieti e PossiBilita’ in Presenza di somme iscritte a ruoloIl divieto di compensazione nel modello F24 in presenza di imposte erariali iscritte a ruolo di importo superiore a 1.500,00 euro è pienamente operativo, in quanto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 10.2.2011, che, tra l'altro, consente anche la compensazione tra crediti del contribuente e imposte iscritte a ruolo.In caso di inosservanza del divieto di compensazione disciplinato dall'art. 31 co. 1 del D.L. 78/2010, si applica la sanzione amministrativa del 50% dell'importo dei debiti iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori e per i quali è scaduto il termine di pagamento fino a concorrenza dell'ammontare indebitamente compensato; tale sanzione potrebbe essere oggetto di ravvedimento operoso ex art. 13 DLgs. 472/97.Occorre inoltre evidenziare che:• secondo l'impostazione dell'Agenzia delle Entrate (comu-

nicato stampa del 14.1.2011), occorre preventivamente pagare le somme iscritte a ruolo riportandole entro il limite di e 1.500,00, anche mediante la neo-introdotta compensazione dei ruoli, per poi procedere alla compen-sazione "ordinaria" di cui all'art. 17 del DLgs. 241/97;

• le somme a credito possono essere utilizzate per com-pensare sia ruoli scaduti sia ruoli contenuti in cartelle di pagamento per le quali non sono ancora scaduti i sessan-ta giorni.

L'Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n° 18 del 21.2.2011, ha istituito il codice tributo "RUOL", ultimo tas-sello mancante per la compensazione delle somme iscritte a ruolo per debiti erariali, con crediti erariali compensabili (art. 31 del D.L. 78/2010).In particolare, il codice tributo dovrà essere indicato nel Modello F24 Accise, reperibile esclusivamente in for-mato elettronico sul sito Internet www.agenziaentrate.gov.it, nella sezione "Accise/Monopoli ed altri versamenti non ammessi in compensazione", in corrispondenza degli "importi a debito versati". Nella stessa sezione dovranno essere compilate le seguenti colonne:• nel campo "ente" indicare R;• nel campo "prov" indicare la provincia di competenza

dell'agente della riscossione presso il quale pende il ruolo, utilizzando le sigle della tabella T2.

Le colonne codice identificativo, mese e anno di riferimen-to, invece, non devono essere compilate.Con una recentissima Circolare (n° 13 del 11.3.20119), l'Agenzia delle Entrate chiarisce inoltre che:• il nuovo divieto riguarda le sole compensazioni c.d. "oriz-

zontali", cioè quelle che riguardano crediti e debiti di diversa natura, ma non quelle c.d. "verticali", ossia che riguardano la stessa imposta;

• tra le imposte che impediscono la compensazione sono inserite anche l'IRAP e le addizionali ai tributi diretti, nonché le ritenute alla fonte relative alla stessa tipologia di imposte indicate come compensabili;

• la preclusione non opera nel caso di ruoli non ancora scaduti o per i quali sia stata concessa una sospensione;

• qualora sia stata concessa la rateazione e sia stato omes-so il versamento di una rata, considerato che il piano di rateazione è ancora in essere, soltanto la rata scaduta sarà computata ai fini del calcolo del limite di 1.500,00 euro; diversamente, qualora non sia stata pagata la prima

AGGIORNAMENTIFIsCALI

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rata o, successivamente, due rate, la preclusione riguarda l'intero importo del debito residuo non pagato;

• nel caso di importo compensato inferiore alla metà del debi-to, la sanzione corrisponderà all'importo compensato.

dichiarazione in catasto degli “immoBili fantasma”: ProrogaAggiungendo il comma 5-ter nell'art. 2 del D.L. 225/2010 (c.d. "Decreto Milleproroghe"), la Legge di conversione (L. n° 10 del 26.2.2011) ha prorogato di un ulteriore mese i termini a disposizione per la regolarizzazione dei c.d. "immobili fan-tasma". Infatti, in applicazione delle nuove disposizioni, i soggetti titolari di immobili non iscritti in Catasto e individuati dall'Agenzia del Territorio nei Comuni contenuti negli elenchi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale tra l'1.1.2007 e il 31.12.2009, avranno tempo fino al 30.4.2011 per regolarizzare la propria posizione. Il medesimo termine del 30.4.2011 opera anche per i titolari di immobili che, pur dichiarati in Catasto, abbiano subìto variazioni di consistenza o di destinazione non denun-ciate. In caso di mancata regolarizzazione entro il 30.4.2011, l'Agenzia del Territorio iscriverà transitoriamente una rendita presunta, sulla cui base dovranno essere assolti gli obblighi fiscali. In proposito, la L. 10/2011 precisa che, in deroga alle vigenti disposizioni, sia la rendita catastale presunta (attribu-ita in assenza di regolarizzazione entro il termine) che quella successivamente dichiarata come rendita proposta o attribuita come rendita catastale definitiva, producono effetti fiscali fin dalla loro iscrizione in catasto, con decorrenza dall'1.1.2007, a meno che il contribuente fornisca la prova idonea a dimostra-re, in sede di autotutela, una diversa decorrenza.

imPrese in Perdita e controlli fiscaliL'art. 24 del D.L. 78/2010 ha stabilito che verranno incluse in apposite liste di controllo le imprese che hanno dichiarato per più periodi d'imposta perdite fiscali non determinate da compensi erogati ad amministratori e soci e che non abbiano deliberato e liberato aumenti di capitale sociale a titolo onero-so a copertura delle menzionate perdite.L'Agenzia delle Entrate (Circolare n° 4 del 15.2.2011) ha specificato che, ai fini dell’inclusione nella lista selettiva di controllo, è sufficiente che l'impresa abbia realizzato perdite fiscali per due esercizi consecutivi.La prescrizione riguarda anche i contribuenti minimi, coloro i quali hanno fruito del regime delle nuove iniziative produt-

tive e le imprese neocostituite, mentre restano esclusi dal monitoraggio gli esercenti arti e professioni nonché le società semplici.Alcune considerazioni al riguardo:• il concetto di perdita è quello fiscale, per cui non ha rilievo

la perdita da bilancio che, per effetto delle variazioni in aumento operate in sede di dichiarazione, venga meno;

• per ciò che riguarda l'esimente della delibera di aumen-to del capitale sociale, detta delibera dovrebbe avvenire nell'anno in cui viene presentata la seconda dichiarazione dei redditi in perdita consecutiva (ad esempio, una società in perdita nel 2010 e nel 2011 dovrebbe provvedere al "ripia-namento" entro la fine del 2012);

• alla delibera di aumento del capitale sociale dovrebbero essere equiparati i versamenti dei soci a fondo perduto o per futuri aumenti di capitale, e la conversione "a riserva copertura perdite" di precedenti finanziamenti soci già versati nelle casse della società.

dichiarazione annuale iva 2011: rimBorsi, rettifiche, versamentiA seguito dell'approvazione del Modello IVA 2011, l'eccedenza detraibile risultante dalla dichiarazione IVA relativa al 2010 può essere chiesta a rimborso compilando il quadro VR del modello di dichiarazione, in quanto è stato abrogato il Modello VR, il quale - fino all'anno scorso - andava separatamente pre-sentato all'Agente della riscossione a partire dal 1° Febbraio.L'importo di cui si chiede il rimborso deve essere indicato nel rigo VR1, campo 1, specificando nel successivo campo 2 l'im-porto che si intende chiedere con la procedura semplificata tramite l'Agente della riscossione. Il presupposto del rimborso va specificato nel rigo VR2, mentre i successivi righi VR3 e VR4 consentono di effettuare il confronto necessario per richiedere il rimborso ai sensi dell'art. 30 co. 4 del DPR 633/72, ossia nella misura corrispondente alla minore eccedenza detraibile degli ultimi tre anni (2008, 2009 e 2010).Coloro che avessero presentato la dichiarazione IVA annuale entro il 28.2.2011 (evitando così l’invio della comunicazio-ne annuale IVA) possono rettificarla o integrarla entro il 30.9.2011, compilando una nuova dichiarazione, completa in ogni sua parte e barrando la casella "Correttiva nei termini". Entro il 16.3.2011 dovrà essere versato il saldo IVA per l'anno 2010. I contribuenti che presentano la dichiarazione annuale IVA con il Modello UNICO possono sempre effettuare il versa-

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mento entro il termine previsto per il pagamento delle imposte risultanti dal modello unificato, con la maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successivo al 16 Marzo.

inPs gestione seParataL'INPS, con la Circolare n° 30 del 9.2.2011, fornisce indicazioni in ordine alla contribuzione dovuta, per il 2011, alla Gestione separata di cui all'art. 2 co. 26 della L. 335/95, precisando, innanzitutto, che, in virtù dell'abrogazione, ad opera dell'art. 1 co. 39 della L. 220/2010 (legge di stabilità per il 2011), dell'art. 1 co. 10 della L. 247/2007 - che, con decorrenza dall'1.1.2011, aveva previsto l'aumento dello 0,09% dei contributi previden-ziali a carico dei lavoratori - le aliquote contributive applicabili nell'anno in corso per gli iscritti alla suddetta Gestione riman-gono fissate nelle seguenti misure:• 26,72%, di cui il 26% a titolo previdenziale e lo 0,72% a

titolo assistenziale per il finanziamento delle prestazioni relative alla maternità/paternità, all'assegno per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera e, in determinati casi, alla malattia, per i soggetti iscritti alla Gestione separata che non risultino assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie, né pensionati;

• 17%, per i soggetti iscritti anche ad altre forme previdenziali obbligatorie o titolari di pensione. Tali soggetti non sono tenuti al versamento di alcun contributo assistenziale.

Restano ferme, altresì, le regole concernenti la ripartizione dell'onere contributivo e le modalità di versamento, mentre cambiano, rispetto al 2010:• il massimale annuo della base contributiva di cui all'art. 2

co. 18 della L. 335/95, pari, per il 2011, a 93.622,00 euro;• il minimale per l'accredito contributivo, coincidente con

il minimale di reddito stabilito per gli esercenti attività commerciale, pari, per il 2011, a 14.552,00 euro. Ne deriva che, in base all'art. 2 co. 29 della L. 335/95, per gli iscritti alla Gestione separata che versino l'aliquota del 26,72%, il minimale contributivo annuo, necessario ai fini dell'accre-dito dell'intero anno 2011, è pari a 3.888,29 euro (di cui 3.784,00 euro a fini pensionistici); gli iscritti per i quali trovi applicazione l'aliquota del 17% avranno, invece, l'accredito dell'intero anno in presenza di un contributo annuo minimo di 2.473,84 euro.

Redatto in data 14 Marzo 2011Walter Moro

dottore commercialista, consulente fiscale dell’Ordine 15

Boldoni e la Belle ePoQuecomo, villa olmo26 marzo – 24 luglio 2011Oltre 120 opere per una rassegna monografica e tematica,

che presenta 60 capolavori del pittore ferrarese a fianco

di 60 opere dei più importanti artisti di fine Ottocento ita-

liano, da De Nittis a Corcos, da Zandomeneghi a Signorini,

in grado di ripercorrere l’evoluzione del gusto pittorico che

rappresentò la Belle Époque.

alBerto saviniola commedia dell’artemilano, Palazzo reale25 febbraio – 12 giugno 2011La mostra è la prima iconografica di un artista del XX

secolo. Divisa in cinque sezioni e con la voce narrante di

Toni Servillo, l’esposizione intende illustrare al pubblico

la produzione di uno degli artisti più importanti del nove-

cento italiano ed europeo.

giovanni Battista Piranesiopera graficachiasso (svizzera) via dante alighieri 6, m.a.x. museo17 febbraio – 1 maggio 2011Le immagini di Piranesi (1720-1778 mostrano nel

Settecento un mondo sconosciuto: il mondo dell’anti-

chità che, con la nascente archeologia, proprio in quegli

anni tornava alla luce. L’antico diventa allora soggetto

di scene dove il dato oggettivo e l’immaginazione si

fondono con risultati di grande suggestione destinati ad

esercitare una importante influenza fino all’arte contem-

poranea.

collezione christian steinuna storia dell’arte italianalugano, museo cantonale d’arte12 marzo – 22 maggio 2011Margherita Stein, nota con il nome di Christian, scompar-

sa nel 2003, fu un'esponente di spicco della tradizione

dei grandi galleristi-collezionisti. Il Museo cantonale

d'arte di Lugano le dedica ora la mostra “Collezione

Christian Stein“. Cento opere che evocano e ripercorro-

no la narrazione, quasi mitica, di un momento irripetibile

della storia culturale europea.

la rivoluzione dello sguardocapolavori impressionisti e post-impressionisti dal musée d’orsayrovereto corso Bettini 43, mart19 marzo – 24 luglio 2011I capolavori del Musée d’Orsay di Parigi saranno esposti

in Italia. Al Mart di Rovereto si potranno ammirare oltre

settanta dipinti provenienti dalla più importante collezio-

ne del XIX Secolo del mondo. È proprio il parigino Musée

d’Orsay, infatti, che conserva le opere maggiormente

significative, per numero e qualità, di quegli artisti che

hanno cambiato alla fine dell’800 il corso della storia

dell’arte moderna: se si parla di Impressionismo e

Postimpressionismo non c’è infatti raccolta più prestigio-

sa di quella conservata oggi nel Museo francese.

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Il presente contributo, derivante dal Convegno del 25.02.2011, appartenente al ciclo di incontri “Appalti e territorio”, tenutosi presso l’Università Insubria di Como, si pone l’obiettivo di delineare cosa accade ad un contratto sti-pulato tra la Pubblica Amministrazione ed un professionista tecnico, qualora venga annullata l’aggiudicazione definitiva che ha preceduto la stipula del contratto.La sorte del contratto segue la disciplina dettata per il rito in materia di affidamenti di pubblici lavori, servizi e forniture, il cui ambito applicativo è dettato dall’art. 121 del c.p.a. che prevede: “gli atti delle procedure di affidamento, ivi comprese le procedure di affidamento di incarichi e con-corsi di progettazione e di attività tecnico-amministrative ad esse connesse, relativi a pubblici lavori, servizi o forni-ture, nonché i connessi provvedimenti dell'Autorità per la vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture, sono impugnabili unicamente mediante ricorso al tribunale amministrativo competente”.

Il tema in questione è sempre stato spinoso, atteso il coin-volgimento di differenti interessi, non sempre agevolmente conciliabili. Sull’annosa questione degli effetti dell’annullamento dell’aggiudicazione sul contratto è intervenuto, dapprima, il diritto comunitario con la direttiva ricorsi n. 2007/66/CE, la quale ha ipotizzato dei casi tassativi in cui il contratto dovesse considerarsi privo di effetti e distinto tra ipotesi di violazioni “gravi” che conducono, salvo eccezioni, alla inef-ficacia del contratto, e violazioni meno gravi che, invece, lasciano agli Stati membri la scelta tra la privazione degli effetti del contratto o l’introduzione, in alternativa, di altri adeguati meccanismi sanzionatori (purché proporzionati e dissuasivi), potendo anche solo limitarla al risarcimento del danno per equivalente.Tali fattispeci sono riferite essenzialmente alla radicale assenza della procedura concorrenziale o al mancato rispet-to di alcune prescrizioni relative alla preventiva comunica-zione dell’esito della procedura selettiva (art. 2-quinquies della direttiva).

Inoltre l’art. 2-quinquies stabilisce che, anche nei casi di violazioni gravi, gli Stati membri possono prevedere che il contratto non sia privato dei suoi effetti se ricorrono delle esigenze imperative connesse ad un interesse generale.

Con riferimento, invece, alle conseguenze giuridiche sostan-ziali legate alla privazione di effetti del contratto, la diretti-va non prevedeva alcunché, lasciando gli Stati membri liberi di disciplinare la privazione con effetto retroattivo di tutti gl obblighi contrattuali, o limitare la portata della soppressio-ne degli obblighi che rimangono da adempiere, stabilendo, in quest’ultimo caso, l’applicazione di sanzioni alternative (art. 2-quinquies, comma 2 Dir. 66/2007).Il Legislatore ha scelto, attraverso la codificazione della disciplina nel nuovo Codice del Processo Amministrativo, di prevedere la possibile privazione di effetti del contratto anche negli altri casi, diversi dalle ipotesi tassative contem-plate dalla direttiva. L'art. 121, comma 1 del c.p.a. demanda al Giudice che ha annullato l'aggiudicazione di pronunciarsi sulla efficacia del contratto. Egli dovrà scegliere, in fun-zione delle deduzioni delle parti e della valutazione della gravità della condotta della stazione appaltante (operando, già, pertanto, un primo bilanciamento degli interessi coin-volti nei casi concreti) tra privazione di effetti retroattiva o limitata alle prestazioni da eseguire.

Il contratto, in linea di principio, deve essere dichiarato inefficace laddove ricorrano le seguenti gravi violazioni (art. 121, comma 1 c.p.a): 1) l'aggiudicazione sia avvenuta senza previa pubblicazione del bando, laddove la pubbli-cazione sia imposta dal diritto comunitario a nazionale (comma 1, lett. a); 2) l'aggiudicazione definitiva sia avvenu-ta con procedura negoziata senza bando o con affidamento in economia fuori dai casi consentiti e tale circostanza abbia determinato l'omissione della pubblicità del bando o dell'avviso con cui si indice una gara, quando tale pubbli-cazione è prescritta (lett. b); 3) non sia stato rispettato il termine dilatorio per la stipulazione del contratto, nel caso in cui da tale violazione sia derivata l'impossibilità per il ricorrente di avvalersi dei mezzi di ricorso prima della sti-pulazione del contratto e sempre che essa, aggiungendosi a vizi propri dell'aggiudicazione definitiva, abbia influito sulle possibilità del ricorrente di ottenere l'affidamento (lett. c); 4) non sia stata rispettata la sospensione obbligatoria del termine per la stipulazione, derivante dalla proposizione del ricorso giurisdizionale avverso l'aggiudicazione definitiva, se tale violazione ha privato il ricorrente della possibilità di avvalersi di mezzi di ricorso prima della stipulazione a condizione che tale violazione, aggiungendosi a vizi propri

LA sORTE DEL CONTRATTO IN sEGUITO ALL’ANNULLAMENTO DELL’AGGIUDICAZIONE

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dell'aggiudicazione definitiva, abbia influito sulle possibilità del ricorrente di ottenere l'affidamento. (lett. d).Gli effetti del contratto si conservano, in via eccezionale, nonostante il ricorrere delle “gravi violazioni”, qualora il Giudice, ai sensi dell'art.121, comma 2, accerti la presenza di “esigenze imperative connesse ad un “interesse generale” che giustifichino il mantenimento degli effetti, tra le quali rientrano, per esempio, quelle imprenscindibili di carat-tere tecnico o di altro tipo, tali da rendere evidente che i residui obblighi contrattuali possono essere rispettati solo dall'esecutore attuale. Potrebbe trattarsi di progettazione complessa, altamente qualificata.

Non costituiscono esigenze imperative gli interessi legati direttamente al contratto, quali: i costi derivanti dal ritardo nell'esecuzione del contratto, dalla necessità di indire una nuova gara, dal cambio dell’operatore economico e dagli obblighi di legge risultanti dalla dichiarazione di inefficacia. Il comma 5 del medesimo articolo, nonostante le gravi violazioni di cui alle lett. a) e b) dell'art. 121, esclude l'inef-ficacia del contratto in concomitanza di tre presupposti:• la motivata declaratoria, anteriore all'avvio della proce-

dura, con la quale l'Amministrazione espliciti i presup-posti che consentono di escludere la pubblicazione del bando o dell'avviso;

• la pubblicazione dell'avviso volontario per la trasparenza preventiva di cui all'art. 79-bis del D.lgs. 163/2006;

• la stipula del contratto successivamente allo spirare di un termine dilatorio non inferiore a dieci giorni, decorrente dal giorno successivo alla pubblicazione del suindicato avviso per la trasparenza preventiva.

Nel caso in cui non venga dichiarata l'inefficacia del con-tratto o questo sia dichiarato inefficace relativamente alla sola parte delle prestazioni ancora ineseguite, viene in considerazione l'applicazione delle sanzioni alternative ex art. 123 c.p.a.Le sanzioni alternative troveranno applicazione anche nell'ipotesi in cui il mancato rispetto del termine dilato-rio per la stipula del contratto, ovvero della sospensione obbligatoria del termine per la stipula derivante dalla pro-posizione del ricorso giurisdizionale contro l'aggiudicazione definitiva, non abbiano privato il ricorrente della possibilità di avvalersi di mezzi di ricorso prima della stipulazione del

contratto e non abbiano influito sulle possibilità per il ricor-rente di ottenere l'affidamento (art. 123, comma 3 c.p.a.).L'art. 122 contiene una previsione a carattere residuale in quanto si occupa della sorte del contratto negli “altri casi” in cui venga annullata l'aggiudicazione definitiva: è il Giudice, caso per caso, a stabilire quale sia la sorte del contratto, avendo riguardo ai seguenti parametri: interesse delle parti; effettiva possibilità per il ricorrente di conseguire l'aggiudi-cazione alla luce dei vizi riscontrati; stato di esecuzione del contratto e possibilità di subentrarvi a condizione che sia stata proposta la relativa domanda e che non vi sia l'obbligo di rinnovare la gara. La norma attribuisce al Giudice il potere di scelta, alla luce dei suddetti parametri, tra la dichiarazione di inefficacia del contratto e l'applicazione delle sanzioni alternative, fissando, nel caso in cui propenda per la prima, la relativa decorrenza. Dall'analisi della norma appare evidente come il bilanciamento degli elementi e interessi indicati dall'art. 122 attribuisca al Giudice un potere discrezionale tanto ampio, che sicuramente integra il concetto di giurisdizione esclusiva, e rischia di sconfinare nell’esercizio di ammini-strazione attiva. La norma in esame, se così si può dire ,non prende posizione sull'inefficacia o sulla conservazione del contratto: detta solo una serie di criteri e di parametri da cui emergono tre ordini di profili da valutare e applicare nel caso concreto: il principio della domanda e la posizione del ricorrente; la condizione di chi è risultato aggiudicatario e la relativa buona fede (intesa in senso oggettivo); anche se non esplicitamente espresso, l'interesse pubblico sotteso alle esigenze della stazione appaltante e degli interessi della collettività legato allo svolgimento del contratto.

In relazione al tipo di vizio, la dottrina ha osservato che non necessariamente all’annullamento dell’aggiudicazione con-segue l’automatica spettanza di essa al ricorrente. Questa situazione si verificherebbe solo quando il ricorrente segue in graduatoria immediatamente colui la cui aggiudicazione è stata annullata e la sua offerta sia già stata positivamente vagliata dalla stazione appaltante, ivi compresa la verifica di anomalia. Questa situazione non si verificherebbe, invece, se l’aggiudicazione non venisse annullata per vizi propri, ma per vizi di invalidità derivata da altri atti di gara, quali bando o esclusioni, o atto di nomina della commissione di gara, sicché la procedura di gara dovrebbe ricominciare

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dall’atto annullato, rimanendo, l’esito, incerto. Tale situazio-ne non si verificherebbe nemmeno quando l’aggiudicazione venisse annullata per vizi propri, ma l’offerta del ricorrente, ancorché collocata utilmente in graduatoria dopo quella dell’aggiudicatario, dovesse ancora passare il vaglio della verifica di anomalia. Dunque la privazione di effetti del con-tratto postula che il ricorrente abbia l’effettiva possibilità di subentrare nel contratto, perché ha titolo comprovato all’aggiudicazione. In secondo luogo, anche ove ricorra tale presupposto, occorrerà tener conto dello stato di esecuzione del contratto: se l’esecuzione è ultimata o sta per essere ultimata, o comunque è ad uno stadio avanzato, può essere contrario sia all’interesse del ricorrente, sia a quello della stazione appaltante, invalidare il contratto e far subentrare il ricorrente. La scelta di rimettere al Giudice la valutazio-ne circa la caducazione o meno degli effetti del contratto appare criticabile: se, come previsto dall'art. 121, comma 5, è stata garantita la persistente efficacia del contratto in talune fattispecie di violazioni gravi, ma in cui non risulta impedita la reazione tempestiva degli interessati, prevedere la possibile inefficacia a fronte di fattispecie che non impe-discono la reazione tempestiva degli interessati, significa trattare diversamente fattispecie analoghe.

Si sarebbe potuta garantire, per l'ipotesi di violazioni non gravi di cui all'art. 122, il mantenimento dell'efficacia del contratto, circoscrivendo la tutela del ricorrente al solo risarcimento per equivalente.Quando l'affidamento venga dichiarato illegittimo in con-seguenza di gravi violazioni, ma il Giudice propenda per il mantenimento in vita degli effetti del contratto, troveranno applicazione, in via alternativa o cumulativa, le sanzioni ex art. 123 c.p.a. Esse devono essere effettive, dissuasive e proporzionate al valore della commessa, alla gravità della condotta dell'Amministrazione procedente e alle misure poste in essere dalla stazione appaltante per eliminare o attenuare le conseguenze della violazione.

Un ulteriore caso di applicazione delle sanzioni alternative ricorre quando il contratto è stato stipulato senza rispet-tare il termine dilatorio stabilito per la sua stipulazione, oppure senza rispettare la sospensione della stipulazione derivante dalla proposizione del ricorso giurisdizionale avverso l’aggiudicazione definitiva, qualora la violazione

non abbia privato il ricorrente della possibilità di avvalersi di mezzi di ricorso prima della stipulazione del contratto e non abbia influito sulle possibilità del ricorrente di ottenere l’affidamento.L'art. 124 affronta il problema del rapporto tra risarcimento del danno in forma specifica e per equivalente, prevedendo che “l’'accoglimento della domanda di conseguire l'aggiudi-cazione e il contratto e' comunque condizionato alla dichia-razione di inefficacia del contratto ai sensi degli articoli 121, comma 1, e 122”. Altrimenti, se il Giudice non dichiara l'inefficacia del con-tratto dispone il risarcimento del danno per equivalente, subìto e provato. Rispetto all'art. 245-quinquies del Codice degli appalti, come modificato dal D. lgs. 53 del 2010, scom-pare la locuzione “su domanda e a favore del solo ricorrente avente titolo all'aggiudicazione”.

Nel D. lgs. 53/2010, il risarcimento del danno veniva limitato solo alla mancata aggiudicazione del contratto, e non anche alla perdita di “chance”, in quanto il ricorrente avente titolo all'aggiudicazione era solo chi dimostrava in giudizio tale diritto, e non anche chi ricorreva facendo valere l'interesse strumentale alla rinnovazione della gara. L'obiettivo perse-guito (secondo l'opinione espressa da alcuni membri della stessa commissione che ha redatto la bozza del codice) è stato, dunque, quello di evitare l'esclusione della risarcibilità del danno da perdita di chance, stabilita dal D. lgs. 53/2010.

Per ottenere il risarcimento del danno per equivalente occorre la domanda di parte, e che la parte provi il danno subito. L'aver ribadito il principio dell'onere della prova sembra fare definitiva giustizia di quell'orientamento giuri-sprudenziale secondo cui il mancato utile potrebbe essere quantificato “forfetariamente”, utilizzando il criterio dettato dal Legislatore per il ben diverso caso del recesso della P.A., del 10% dell'importo posto a base d'asta. Se la parte, ingiustificatamente, non chiede di ottenere l'aggiudicazione o non si offre di sostituire l'originario contraente, la sua condotta è sottoposta al sindacato del Giudice che, in sede risarcitoria, valuta in che misura il fatto del creditore abbia concorso a cagionare il danno, ai sensi dell'art. 1227 c.c. (art. 124, comma 2 c.p.a.)

Mario LavatelliAvvocato, consulente legale dell’Ordine

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L’Isola Comacina, un bene paesistico ed archeolo-gico importantissimo, nel cuore del primo bacino del lago di Como, per molti anni era rimasto abban-donato e poco curato.

L’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale “Magistri Comacini” promosso da Regione Lombardia, Provincia di Como, Fondazione Isola Comacina e Fondazione Cariplo ha attivato un procedimento virtuoso, nel cui ambito il Comune di Ossuccio ha potuto realizzare un progetto di restauro e valorizzazione dell’isola e del suo territorio, com-prendente la creazione dell’Antiquarium, centro di accoglienza dei visitatori, con annesso il museo dei reperti archeologici rinvenuti sull’isola, situato nel complesso attiguo alla chiesa romanica di S. Maria Maddalena, famosa per il suo campanile gotico, punto di partenza per le visite all’isola ed ai suoi tesori.

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Il piano di intervento ha compreso il restauro dei beni architettonici dell’isola, affidato a professioni-sti che hanno profuso il loro impegno, realizzando quanto più possibile con le risorse economiche a disposizione e prodigandosi oltre gli obblighi con-nessi all’incarico professionale proprio per l’amore per le strutture che stavano recuperando e vede-vano rifiorire grazie al loro lavoro. Ecco i loro nomi:• arch. Roberto Segattini e arch. Matteo Motta: restauro edificio Hospitalis di Ossuccio, oggi Museo Antiquarium• arch. Roberto Segattini e arch. Matteo Motta: restauro strutture in alzato area archeologica S. Eufemia• arch. Ubaldo Castelli: restauro Chiesa S. Giovanni• arch. Gianfranco Pertot e arch. Valeria Pracchi: Recupero complesso dei SS. Faustino e Giovita• arch. Rebecca Fant e arch. Andrea Canziani: restauro Case per Artisti di Pietro Lingeri.

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UN PO’ DI STORIA

L’Isola Comacina ricoprì un ruolo determinante per la storia comasca dal periodo romano all’al-tomedioevo. Già ai tempi di Giulio Cesare, l’Isola Comacina, conosciuta come Isola di San Giovanni, ricoprì il ruolo di fortezza, essendo situata nei pres-si della Via Regia. Ai tempi dell’Impero Romano un personaggio illustre quale Plinio il Vecchio ne fu ministro massimo. Secondo la tradizione nel V secolo Abbondio, vescovo di Como, fece edificare la chiesa intitolata a S. Eufemia sopra le rovine di un tempio dedicato a Giove Capitolino. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente l’Isola passò sotto il controllo dell’Impero bizantino. L’isola fu assediata da Autari, re dei Longobardi, che riuscì infine a espugnarla. Ma gli isolani non si arresero e dopo non molto riuscirono a ricostruirla e a tornare in breve alla perduta prosperità grazie ai commerci, attività in cui eccellevano. In breve la piccola isola si coprì di case, chiese e fortifica-zioni. In questi tempi venne chiamata Cristopolis, la Città di Cristo, perché secondo una leggenda un sacerdote britannico vi aveva portato il Sacro Calice, oggi noto come Santo Graal. Nel X secolo i comacini si trovarono nel bel mezzo della lotta tra Ottone I, imperatore di Germania e Berengario II re d’Italia. Durante il Medioevo l'isola cominciò ad apparire nella storia comasca come potenza alleata o nemica di Como, secondo momenti e circostanze. Divenuta libero comune, a partire dal 1100 l'isola raggiunse una prosperità e una ricchez-

za ancora maggiore espandendo la propria sovranità anche sulla terraferma. La sua importanza divenne tale da allearsi con Milano nella guerra decennale contro Como (1118-1127), ottenendo così la vitto-ria sui comaschi. Quest’ultimi, pochi anni dopo, si risollevarono grazie alla protezione dell'imperatore Federico Barbarossa che, nel 1169, con l'aiuto delle tre pievi di Dongo, Gravedona e Sorico, invase l'isola apportandovi stragi e distruzione. Le fortificazioni, le abitazioni e le chiese furono abbattute e i sassi dispersi nel lago in modo da non essere più riedifi-cate. La città di Como venne scomunicata da papa Alessandro III per aver distrutto l’isola e tutte le sue chiese e come risposta il vescovo di Como Vidulfo, maledisse l’Isola Comacina affermando:"Non suo-neranno più le campane, non si metterà pietra su pietra, nessuno vi farà mai più l'oste, pena la morte violenta". Barbarossa, in un decreto del 1175, vietò ogni ricostruzione. Da allora nessuno più tornò ad abitare l'Isola a causa della maledizione.Nel XVI secolo un gruppo di fedeli decise di costru-ire una chiesetta dedicata a san Giovanni Battista nella parte settentrionale dell’isola, per scongiu-rare il pericolo della peste. Secondo la tradizione, infatti, san Giovanni sarebbe apparso ad un abi-tante della zona, indicandogli il punto dell’isola dove scavare per trovare i resti dell’antica chiesa su cui edificarne una nuova. Fu proprio durante gli scavi che vennero alla luce gli antichi resti della primitiva chiesa di S. Giovanni (che si ritiene sia stata la prima parrocchiale sull’isola). Sembra che sia stato proprio il santo a suggerire di recarsi qui

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ogni anno, in occasione della ricorrenza di san Giovanni: fu così che ebbe origine la tradizionale processione che ha luogo ancora oggi. L’isola fu dapprima di proprietà vescovile, succes-sivamente passò a diversi proprietari. Nel 1914 il possessore Augusto Giuseppe Caprani lasciò l'isola in eredità del Re del Belgio Alberto I, il quale pochi anni dopo la restituì allo Stato italiano, per farne luogo di riposo per artisti belgi e italiani, affi-dando questo compito all'Accademia di Brera. In

tale ottica furono edificate, su progetto di Lingeri, le case per artisti Il Novecento fu il secolo caratterizzato dalla risco-perta artistica e culturale della stessa Isola Comacina; le campagne archeologiche dirette nel 1914 dall’archeologo milanese Ugo Monneret de Villard e tra il 1958 e il ‘78 dall’architetto Luigi Mario Belloni e da sua moglie, dott.ssa Mariuccia Zecchinelli, portarono alla luce gli innumerevoli resti di ciò che un tempo esisteva sull’isola.

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LA VISITA DELL’ISOLA

La visita dell’Isola Comacina ha inizio in località Ossuccio.Partendo dall’imbarco presso l’Antiquarium, con dolce navigazione attraverso la “zoca de l’oli” si giunge sull’isola, dove si viene subito avvolti dal clima di favola che la circonda: la sua bellezza naturale ed i reperti archeologici ci trasportano subito in un mondo fuori dalla realtà. Basta stac-carsi dalla riva, attraversare il piccolo braccio d’acqua che separa l’isola dalla terraferma per entrare in una dimensione diversa, dove il tempo si è fermato, dove ogni pietra parla della storia, dove la memoria di eventi anche tragici del passato ci coinvolge in un percorso non solo culturale ma di rievocazione storica, che ci fa quasi rivivere tempi e fatti remoti.La natura fa da splendido contorno ai resti arche-ologici e ai beni architettonici: ulivi, tigli, allori , carpini, gelsi dominano l’ambiente, reso gradevole dal clima mite e dagli scorci panoramici fantastici.

LA BASILICA DI S. EUFEMIA

La basilica di Sant'Eufemia è considerata uno tra i più rappresentativi monumenti del romanico coma-sco e tra le più imponenti costruzioni dell'isola, tanto che i resti vengono ancora oggi chiamati “le rovine del Duomo”. Venne realizzata nel VII secolo per volere del vescovo di Como Agrippino, sulle fondamenta di una struttura preesistente del V secolo, venne ristrutturata dal vescovo scismatico Agrippino, che la scelse per la propria sepoltura.L’edificio sacro venne completamente riproposto in stile romanico all'inizio del secolo XI per opera del vescovo Litigerio e divenne sede di collegio cano-nicale nel 1031 prima di essere definitivamente abbattuto nel 1169. La sua struttura basilicale, suggestivamente inse-rita nell’ambiente naturale, è ancora ben riconosci-bile. La sua lunghezza complessiva è di oltre 40 metri, la struttura originaria era presumibilmente composta da un portico a nartece antistante l'in-gresso, ampio portale sulla facciata e due porte laterali sul lato nord, tre navate absidate, senza transetto, scandite da colonne ottagonali di tipo arcaico, uniche in Lombardia, seguite da presbi-terio unito al coro da una campata intermedia sopraelevata di nove gradini. Il campanile, dotato di semicolonne e lesene e appoggiato sul fianco settentrionale della basilica era una torre in epoca tardo antica. La vasta cripta con volta a crociera sorretta da 8 colonne e da lesene era accessibile da due ingressi. Della parte ornamentale resta solo un pregevole capitello della cripta (custodito presso l'Antiquarium) e indizi di affreschi che dove-vano arricchire la costruzione.

Antiquarium

Basilica di S. Eufemia

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LA CHIESA DI S.GIOVANNI BATTISTA

Accanto a S. Eufemia, su un dosso, uno dei punti più alti dell’Isola Comacina, sorge la chiesetta di S. Giovanni Battista, unico edificio ancora integro. Risale al XVI secolo, fu edificata sulle rovine di un’area distrutta nel 1169, che a sua volta si erge-va su un complesso di epoca romana con porticato a colonne, forse una villa o di un tempio pagano. Il complesso architettonico di S. Giovanni è com-posto da una semplice struttura, preceduta da un portico, e dal campanile. La piccola chiesa, dedicata anche ai SS. Pietro e Paolo, contiene resti di murature romane e tardoantiche, come il basamento di una torre con pianta quadrata, posta sul lato destro della chiesa, che appartiene alle fortificazioni militari risalenti al VI secolo e in epoca medievale funse da campanile alla basilica di S. Eufemia.I dipinti e e gli stucchi risalgono all’800-900.

AULA BATTESIMALE BIABSIDATA

Sul fianco sinistro della chiesa di S. Giovanni trovia-mo uno straordinario esempio di architettura pale-ocristiana, rinvenuto durante la prima campagna di scavi archeologici condotta nel 1958-59. I resti di mosaici, affreschi carolingi, ed in particolare di una vasca battesimale a immersione e sepolture attigue permettono di datare l’intera area sacra tra il V e il IX secolo. Si tratta di una costruzione ad una sola navata chiusa ad oriente da due absidi semicircola-ri, unica nel suo genere, a parte l’eccezione sulla stessa isola della chiesa romanica monastica dei SS. Faustino e Giovita. Altra caratteristica atipica dell’edificio sacro è la posizione della vasca batte-simale a immersione decentrata, probabilmente per la natura rocciosa del terreno, che ne ha impedito la collocazione baricentrica. Interessante la pavi-mentazione: nella navata sottofondo in cocciope-sto, già rivestito da mosaico, di cui rimangono solo alcune tessere; presso l'ingresso lastroni in pietra di Moltrasio; nelle due absidi consistenti testimo-nianze della pavimentazione musiva, a tessere

bianche e nere. Sulla parete settentrionale e su quella dell'abisde di sinistra si sono conser-vate parti di affreschi parietali collocabili in età carolingia.

Chiesa di S. Giovanni Battista

Aula battesimale

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CASA TORRE E ABITAZIONI SULL'ISOLA COMACINA

L’isola anticamente era un luogo abitato e fortifi-cato: le imponenti mura occupavano l’intero peri-metro dell’isola (2 km) mentre all’interno erano costruite case e altri edifici. Si intuisce che il nucleo maggiore del centro abi-tato (detto Castello) era situato sulla costa setten-trionale dell’isola. Seguendo il sentiero, si trovano resti di mura a livelli differenti e tra essi una dimora particolare che ricorda le tipiche case a torre: costruzioni con funzioni sia militari sia abitative diffuse nel Medioevo a partire dal X secolo. È una solida struttura con mura spesse intervallate da piccole finestre, situata in un punto strategico di osserva-zione. Oltre a questo esempio, ispezionando tutta l’isola, si trovano vari resti di mura collegabili ad abitazioni come muraglioni a conci bassi e regolari, rocce ritagliate, scalette.

L’ORATORIO ROMANICO DI S. MARIA COL PORTICO

Proseguendo verso la parte sommitale dell’isola si incontra la chiesa di S. Maria col portico, ubicata a ovest del complesso di S. Giovanni, prima signi-ficativa scoperta archeologica sull’Isola Comacina dell’architetto Belloni. Egli la individua, ancora studente, nel 1949 e nel 1958/59 coordina una campagna di scavi volta al recupero dei resti dell’edificio romanico. La chiesa, la cui esistenza prima della devasta-zione del 1169 è attestata da documenti del XII secolo, è stata costruita su un più antico oratorio paleocristiano, presumibilmente databile al V seco-lo. Allo stato attuale sono visibili solo la pianta e i resti dei muri perimetrali.La chiesa, lunga circa 24 metri e larga 6.50, si presenta a navata unica absidata; a circa quattro metri dalla facciata, parallelamente, corre una fondazione continua che indica la presenza di un portico che anticamente adornava la chiesa e che le dà il nome.

CHIESA DI S. PIETRO IN CASTELLO

Il complesso di S. Pietro è situato sulla parte som-mitale dell’isola, chiamata comunemente castello dell’isola o “castel”, da cui l’edificio prende il nome. Le prime fortificazioni sarebbero state costruite dai Galli e in seguito dai Romani, anche se attualmente non risultano testimonianze arche-ologiche preromane. La chiesa di S. Pietro risale con ogni probabilità al XII secolo, periodo di mag-gior sviluppo dell’isola, centro fortificato e caposal-do strategico politico e religioso per i territori circo-stanti. La campagna di scavi, condotta da Belloni, ha riportato alla luce dei resti che purtroppo ci forniscono ben poche tracce dell'edificio originario. Il complesso fu edificato su più antiche murature dell’isola; essendo privo di fondazioni è stata diffi-cile una ricostruzione della sua planimetria.

ORATORIO ROMANICO DEI SS. FAUSTINO E GIOVITA

La descrizione dell’edificio e dell’intervento di restauro a cura del progettista prof. arch. Gianfranco Pertot: “Il cosiddetto ex monastero dei Santi Faustino e Giovita sull’Isola Comacina è un piccolo agglomerato edilizio in cui sopravvivono tracce di un edificio antico o tardoantico, alle quali dopo la seconda metà del XII secolo è stata addos-sata una chiesa a due absidi, di cui si conservano ancora consistenti resti dei paramenti esterni ed interni in opera antelamica, con archetti pensili. Dopo i noti rovesci militari le strutture vennero riconvertite ad usi agricoli e, in tempi moderni, anche a trattoria. Gli studi preliminari (ricerche d’archivio, scavi archeologici, test sperimentali di datazione radiometrica delle malte con 14C) hanno delineato almeno una decina di fasi costruttive, contribuendo inoltre a mettere in dubbio sia l’at-tribuzione della chiesa ad un periodo precedente al 1169 (data alla quale tradizionalmente sono collocati la distruzione e l’incendio dell’isola ad opera dei Comaschi alleati del Barbarossa), che la stessa corrispondenza del sito con quello del monastero dedicato ai due santi. La mancanza

S. Maria col portico SS. Faustino e Giovita

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pressoché assoluta di tracce di combustione negli strati scavati induce tra l’altro a ritenere che la stessa versione del disastroso incendio dell’isola sia in realtà un’enfatizzazione retorica intervenuta successivamente.L’intervento di restauro e recupero ha consenti-to innanzitutto di ripulire l’intera area e le vie di accesso da detriti e vegetazione residuo di decenni di abbandono, mettendo in luce ulteriori struttu-re antiche ancora ben conservate. Tutte le fasi costruttive sono state mantenute, incluse le opere di trasformazione della chiesa in stalla, separata da volta a botte dal sovrapposto fienile, e a suo tempo dotata di mangiatoie. Gli spazi già occupati dalla locanda sono stati riconvertiti senza opere consistenti in alloggio per il custode dell’isola, recentemente insediatosi. I criteri di intervento sono stati puramente conservativi, con nuovi inserimenti solo per le indispensabili integrazioni per l’adeguamento impiantistico e per le dotazioni necessarie a garantire l’accesso e la fruizione in sicurezza. Ogni nuovo elemento è stato realizzato in maniera discreta ma con un linguaggio auto-nomo e intonato, nelle cromie e nella scelta dei materiali, ai caratteri del luogo. Anche gli interventi puramente funzionali (per esempio le scossaline di protezione dell’antico portale di accesso) hanno ricevuto una connotazione formale non seriale. Particolare attenzione è stata posta nel definire le modalità di illuminazione del complesso, utilizzan-do tecnologia LED e dotando il sito di un impianto di pannelli fotovoltaici, che sono stati collocati in posizione praticamente invisibile sia dal comples-so stesso che dallo specchio d’acqua antistante.”

SS. Faustino e Giovita

SS. Faustino e Giovita

SS. Faustino e Giovita

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LE CASE PER ARTISTI

All'inizio del Novecento, in seguito a una serie di passaggi di proprietà, si decise di riqualificare l'Isola Comacina facendone un luogo di arte e cultura. L’incarico di studiare un progetto per la valorizzazione del sito fu affidato a Pietro Lingeri. L’architetto comasco pensò alla realizzazione di alcune unità abitative destinate a ospitare artisti italiani e belgi . Tra il 1937 e il 1939 Lingeri elabo-rò, attingendo al modello di casa per vacanza del francese Le Corbusier, una inedita soluzione proget-tuale: si trattava di realizzare tre villini di impianto razionalista, che impiegavano pietra locale a vista e legno, collocati su di un terrazzo a sud dell’isola, nascosti e mimetizzati nella vegetazione. Nel 1940 che il progetto delle tre case per artisti entrò in fase esecutiva. Contrassegnate dallo stesso Lingeri con le lettere A, B e C, le case risultano tre varianti di uno schema planimetrico a impianto rettangolare, che comprende a piano terreno un locale studio a doppia altezza, zona pranzo e cucina, al piano superiore, accessibile mediante una scala lignea collegata ad una passerella che si affaccia sullo studio, la camera da letto, una toilette e una loggia

sul paesaggio. La contenuta dimensione delle case indusse Lingeri a prevedere la sistemazione degli interni improntata alla massima funzionalità. Gli edifici risultano perfettamente inseriti nel contesto naturalistico dell’isola, non solo per le ridotte dimen-sioni e materiali utilizzati (di provenienza locale), ma anche per la tipologia rispondente all’obiettivo di coinvolgere la natura nello spazio interno. Utilizzate per brevi soggiorni estivi da artisti italiani e belgi, gli edifici subirono diversi lavori di manutenzione a partire dal dopoguerra, quali il consolidamento delle murature e la sostituzione dei manti di copertura. Frequenti atti di vandalismo poi, determinarono un pessimo stato di conservazione delle strutture, motivo per cui l’A.Q.S.T. “Magistri Comacini” si è impegnato alla realizzazione di un piano d’intervento conservativo. Il progetto di restauro, recentemente ultimato, ha previsto il recupero delle abitazioni per consentirne la fruizione da parte di artisti e turisti, allo scopo di inserire il complesso moderno nel percorso turistico culturale dell’isola. Gli interventi sono stati realizzati nel pieno rispetto dell’esisten-te, recuperandone colori, tecniche costruttive e finiture, con un risultato magistrale.

Luisella Garlati

Casa per artisti

Il testo è tratto da “Antiquarium e Isola Comacina” di Sara Monga e Serena Colombo in collaborazione con l’Università degli studi dell’Insubria; le fotografie sono di Ubaldo Castelli, Gianfranco Pertot e Michela Beretta. A tutti un ringraziamento per la cortese collaborazione.

Per informazioni su orari di visita, tariffe, trasporti e visite guidate rivolgersi a:L’Antiquarium - Isola Comacina Via Somalvico - 22010 Ossuccio (CO)Tel. +39 0344 [email protected] [email protected]

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COMMIssIONE ENERGIA RINNOVABILE E IMPIANTI

Quando mi hanno chiesto di ComoCasaClima ho risposto che era solo un punto di partenza. La versione originale era in verità un po' più articolata, ma il senso era quello. L'interlocutore però non capiva. Non faccio il missionario e quindi non devo convertire nessuno, ma la sensazione a più largo respiro è stata: vuoi vedere che siamo appena partiti e già ci stiamo riposando?

Alla Tavola Rotonda di Villa Erba promossa dagli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti, abbiamo provato a espandere il concetto, giusto perché i professionisti a km zero possano riunire le proprie idee e tracciare la strada. Il doppio significato è venuto per caso. Il professionista a km zero è magari il tuo vicino di pianerottolo, perché a volte non c'è bisogno di fare tanta strada per trovare il giusto progettista. Ma anche ogni ingegnere green è oggi al suo km zero, perché la strada è ancora tanta, e siamo appunto all'inizio, insisto.

E visto che bisogna muoversi, muoviamoci. A Londra si è appena chiuso Ecobuild, l'evento europeo di riferimento per il rinnovabile, l'oscar della sostenibilità, il tempio delle energie rinnovabili.Va bene ci siamo detti, si va alla fonte. L'impatto a prima vista è positivo, o meglio confortante. Niente marziani, nessun prodotto che mi sia realmente sconosciuto, neppure trovo la fusione fredda della situa-zione, il grande balzo in avanti. Bene. Anzi male, cosa sono venuto a fare?

Lo capisco poco per volta, parlando con gli operatori agli stand. In una nazione dove il doppio vetro è una rarità e le case di legno si ventilano da sole, il britannico medio che mi parla non mi racconta di energia, ma dei punti che raccoglie.

Faccio finta di capire ma sto pensando: i soliti inglesi, non solo guidate a sinistra ma avete trasformato una questione seria in una raccolta premi. Poi lentamente capisco di essere invece il solito italiano: ho già fatto tutto e grazie non mi serve altro. Perché trovo l'approccio che cercavo, un sistema globale di misurare la sostenibilità e non solo l'energia. Ma soprattutto un sistema semplice che in 31 pagine di regolamentazione nazionale inquadra e soprat-

J.R. A DALLAs NON C'è PIù

tutto organizza il problema della misura della sostenibilità del costruire in nove capitoli : energia, acqua, materiali, suoli, rifiuti, inquinamento, comfort, gestione, ecologia. Ti calcoli i tuoi punti e arrivi fino a sei stellette. Il tutto organizzato perché una nazione responsabile raggiunga fattivamente gli obiettivi europei del 20/20/20.

Ecco dove la sineddoche italiana (il tutto per una parte) della certificazione energetica ci ha accecato a tal punto da non vedere più il resto. Nel nostro dotto dibattito (cioè tante pagine di dettagli) l'ACE prevale sull'uso dell'ener-gia e l'energia su tutto il resto. In realtà siamo rimasti al primo capitolo e nulla stiamo facendo sul seguito.Intanto il mondo va avanti.Tanto che ad Ecobuild c'era pure Larry Hagman (i petro-lieri TV di Dallas, chi se li ricorda ?) che nel frattempo si è appunto convertito. Adesso sfotte Cliff Barnes che ancora fa buchi per terra. Lui invece è passato al fotovoltaico e il suo nuovo mantra suona così: shine, babe shine ..

Ma torniamo a noi, o meglio ritorniamo in Italia. Il giornale che apro in aereo mi spadella la novità governativa del giorno: gli incentivi alle rinnovabili (puf!) sono spariti. O meglio, rimodulati, anzi migliorati, e comunque armoniz-zati, adeguati, finalizzati, e in ogni caso vi faremo sapere quando e come decideremo di allungarvi qualche soldo. L'articolista ci mette un po' a spiegarsi e alla fine si capi-sce che brancola nel buio, che neppure è colpa sua.Nel frattempo da allora sicuramente molti ripensamenti e ritrattazioni saranno accaduti, ma la cruda realtà è che il mondo degli operatori economici vive di certezze, persino prima che di verità assolute certificate in 200 pagine. E levargli quelle significa spegnere la luce su un intero com-parto economico. Per cosa in cambio ? E' più di un sospetto. Ho appena visto il botto della centra-le nucleare in Giappone.Vuoi vedere che non ci scuote manco quello?

Giorgio Fontana & Maria Cristina Sioli

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PREVIDENZA

Le riforme della previdenza hanno portato ad un cambiamen-to radicale, a partire dalla riforma Dini del 1995 fino agli ultimi provvedimenti, cambiamenti tutti volti alla sostenibilità, con penalizzazioni via via crescenti per gli iscritti. In questa ottica anche le ultime correzioni introdotte per il 2011.Segnaliamo le più significative:• PENSIONE DI ANZIANITA’: nel 2100 si sala di un altro gra-

dini, la somma tra età e anzianità sale a 96 per i dipendenti e a 97 per gli autonomi, con un età minima di 60 e 61 anni. Resta fermo il diritto alla pensione senza limiti di età per chi ha raggiunto 40 anni di contribuzione.

• FINESTRE: sia per i pensionati di anzianità che di vecchiaia la finestra per il 2011 è di 12 mesi per i dipendenti e di 18 per gli autonomi, anche se hanno già compiuto i 60 o 65 anni (donne e uomini).

• PENSIONE CONTRIBUTIVA: inizia la revisione dei coeffi-cienti per il calcolo della pensione (ovviamente in diminu-zione) e le aliquote verranno riviste ogni tre anni.

• ETA’ PENSIONABILE: dal 2015 anche l’età pensionabile verrà legata alle aspettative di vita con revisione triennale.

Riepiloghiamo i metodi di calcolo della pensione attualmente in vigore:Lo spartiacque è fissato al 1995: il calcolo si differenzia in base all’anzianità maturata al 31/12/1995:• Chi aveva maturato 18 anni di contribuzione mantiene

il sistema retributivo, basato sulla media degli stipendi rivalutati sulla base di coefficienti basati sull’inflazione, con una resa pensionistica del 2% fino al tetto di € 43.042 decrescente a scaglioni secondo la seguente tabella(tutti i valori indicati valgono per il 2011) :

degli ultimi 10 anni. La pensione è calcolata sulle due quote proporzionalmente alle due anzianità. • Chi era iscritto ma aveva meno di 18 anni di anzianità

va in pensione con un sistema misto, retributivo per la quota relativa agli anni di anzianità al 31/12/95, calcolata come sopra, contributivo per gli anni successivi. Il metodo contributivo considera i contributi versati: si calcola il montante contributivo, dato dalla somma dei contributi annuali capitalizzati sulla base di coefficienti annuali, moltiplicati per un coefficiente di conversione variabile in proporzione all’età del richiedente. Il sistema contribu-tivo funziona come un libretto di risparmio; il lavoratore dipendente versa, con il concorso dell’azienda, il 33% della retribuzione lorda, che produce una sorta di interes-se composto a un tasso legato alla dinamica quinquennale del PIL e all’inflazione. Alla data del pensionamento il montante contributivo, ossia la somma rivalutata dei ver-samenti effettuati, si applica il coefficiente di conversione legato all’età.

NOVITà INPs

redditi Quota “a” Quota “B”

Fino a € 43.042 2,00% 2,00%

Da € 43.042 a 57.246 1,50% 1,60%

Da € 57.246 a 71.450 1,25% 1,35%

Da € 71.450 a 81.780 1,00% 1,10%

Oltre € 81.780 1,00% 0,90%

eta’ fino al 2009 dal 2010

57 4,720 4,419

58 4,860 4,538

59 5,006 4,664

60 5,163 4,797

61 5,334 4,940

62 5,514 5,093

63 5,706 5,257

64 5,911 5,432

65 6,136 5,620

Questi coefficienti sono soggetti a revisione triennale. Esiste anche un massimale: il reddito utile per la pensione è fissato per il 2011 a € 93.662; questo significa che la quota pensionistica di accantonamento annuo nel 2011 non può superate € 30.895 per i dipendenti (33% della retribuz.).• Chi ha iniziato la contribuzione dopo il 01/01/1995 andrà

in pensione con il metodo contributivo sopra esposto. Anzianità minima per la corresponsione della pensione 5 anni, limite di età 65 anni (60 per le donne salvo che nel pubblico, dove l’età aumenta a 61 nel 2011 e via via annual-mente fino a 65).

Luisella Garlati

La pensione è data dalla somma di due quote: la quota “A” con riferimento all’anzianità maturata fino al 31/12/1992, la quota “B” per gli anni successivi. Per il calcolo della quota “A” si considera la media degli ultimi 5 anni, rivalutati con già detto. Per la quota “B” si considera la media dei redditi rivalutati

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INARCAssA

notizie fiscali• Come già comunicato, tutte le fatture emesse dal 2011

saranno soggette al contributo integrativo del 4%• Il contributo soggettivo minimo è fissato in € 1.600,00 quel-

lo integrativo minimo in € 365,00 mentre il contributo di maternità è di € 75,00

• La dichiarazione annuale del reddito professionale ai fini IRPEF e il volume di affari ai fini IVA del 2010 dovrà obbligato-riamente avvenire tramite Inarcassa on line entro il 31 Ottobre

• In caso di dimenticanza del pagamento del MAV scadente il 31.12 relativo al conguaglio 2009 è possibile usufruire della dilazione con la sola applicazione di un interesse pari all’1% fisso pagando entro il 30 aprile 2011

Polizze sanitarie 2010 ancora con la cattolica assicurazioniÈ rientrato l’allarme per la disdetta anticipata della Cattolica Assicurazione per la polizza sanitaria “Grandi intereventi e gravi Eventi morbosi” a favore degli iscritti e pensionati Inarcassa. Purtroppo per conciliare l’interesse dei Colleghi, l’equilibrio eco-nomico della polizza e le esigenze della Cassa, è stato necessario introdurre un aumento dei premi e alcune modifiche normative ai testi di polizza. Maggiori informazioni e dettagli sono disponi-bili su www.inarcassa.it alla voce Assistenza.

Bilancio di Previsione 2011Tradizionale appuntamento del Comitato Nazionale dei Delegati (C.N.D.), convocato a Roma nei giorni 25 e 26 Novembre 2010, per l’esame del Bilancio di Previsione 2011 poi approvato a maggioranza con 313 voti favorevoli, 60 contrari e 73 astensioni.appunti dal bilancio preventivoSi è rilevato che il PIL nel 2009 ha avuto un calo del 5% che è andato a sommarsi a quello del 2008 (1,3%) causato dal crollo degli investimenti, calo del mercato delle costruzioni, discesa del prezzo degli immobili e conseguente caduta del reddito medio di ingegneri e architetti attorno al 9% con inevitabile calo dei contributi. Nel 2010 le cose sono leggermente miglio-rate senza tuttavia tornare ai livelli pre-crisi, meglio dovrebbe andare quest’anno pur con tutte le incertezze del caso. Gli iscritti a Inarcassa, in barba a tutte le previsioni, continuano ad aumentare e a fine 2010 siamo a 156.800 con previsione di 162.800 a fine 2011. Tra calo dei redditi e crescita degli iscritti si prevede una diminuzione del 2,6% dei contributi a fronte di un aumento delle prestazioni verso gli iscritti del 7,3% nel 2010 e del 13% nel 2011, soprattutto per il costante aumento delle pensioni.Il bilancio di previsione 2011 si chiude con un avanzo economico pari a 504 milioni di euro derivanti per circa 400

milioni dai contributi previdenziali (aumento dei minimi e del contributo soggettivo, mentre gli effetti dell’aumento del contri-buto integrativo dal 2% al 4% si vedranno dall’esercizio 2012) e circa 100 milioni dalla gestione del patrimonio. È prevista posi-tività del saldo previdenziale fino al 2034 (entrate maggiori delle uscite), positività del saldo totale fino al 2041 (entrate minori delle uscite ma il patrimonio consentirà di proseguire nell’atti-vità) e positività del patrimonio fino al 2057 poi la bancarotta.Tra gli Oneri di Gestione in preconsuntivo è previsto per il 2010 una spesa di 570.000 euro per il Notiziario Inarcassa. È stata respinta l’idea della pubblicazione on-line per cui continuerà l’invio in forma cartacea. Tra l’altro il Direttore Generale Dott. Giancarlo Giorgi ha comunicato i compensi corrisposti ai mem-bri del Comitato di Redazione del Notiziario, composto da 14 persone più il Direttore Responsabile e il Direttore di Redazione:• 250,00 €/giorno gettone di presenza • 4.000,00 € al Direttore Responsabile per ognuno dei quattro

numeri annuali della rivistanaturalmente con spese di viaggio, vitto e alloggio rimborsate a parte.

regime contriButivo ridottoCon l’approvazione del nuovo Statuto, un consistente numero di Colleghi si è visto revocare all’improvviso e senza alcuna informazione da parte di Inarcassa, il regime contributivo ridotto riconosciuto dal vecchio Statuto a causa della man-cata stesura di una norma transitoria atta a regolamentare il passaggio tra il vecchio e nuovo e di una non corretta e arbitraria interpretazione dello stesso effettuata dal Consiglio di Amministrazione. Il problema riguarda coloro che si sono iscritti in prossimità dei 35 anni che, stante le regole all’epoca dell’iscrizione, si aspettavano 3 anni di agevolazioni e che oggi se ne trovano 2 o magari 1 solo. In sede di C.N.D. è stata pre-sentata una mozione di modifica degli art.li 22 e 23 (agevola-zioni per i giovani) con l’introduzione di una norma transitoria o interpretativa che regolamenti il passaggio dal vecchio al nuovo Statuto al fine di ripristinare un diritto acquisito e poi improvvisamente e retroattivamente perduto. La mozione è stata approvata a maggioranza malgrado il parere contrario espresso dai membri del Consiglio di Amministrazione inter-venuti nel dibattito compresa la Presidente Paola Muratorio.Nel prossimo C.N.D. verrà discussa la modifica che interessa molti Colleghi tra i più giovani e sulla quale non mancherà la mia informativa.

Pier Giuseppe LozejDelegato Inarcassa per gli Ingegneri di Como

RAPPORTO INARCAssA N° 1 - 2011

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ARGOMENTI

Sostiene Almalaurea che sono in significativa diminuzione, negli atenei italiani, sia il numero degli immatricolati che quello dei laureati.Sostiene Almalaurea che sono in calo le percentuali di occu-pazione dei laureati.Sostiene Mario Draghi, Governatore della Banca d’Italia, che i salari di ingresso dei giovani sul mercato del lavoro, in termini reali, sono fermi da oltre un decennio su livelli al di sotto di quelli degli anni ottanta.Sostiene Almalaurea che meno ragazzi si iscrivono all’Uni-versità perché ritengono che tanto studiare non serve.Sostiene qualcuno che meno laureati è un bene, in un mondo professionale già sovraffollato.Sostengo io che se andiamo avanti così il disastro è prossimo.Mi spiego meglio. La storia delle Università italiane si può brevemente riassumere come segue. Una volta, appena finita la guerra, ci si iscrivevano solo i ricchi – ed era un male – e, in parte, i molto capaci; i laureati trovavano subito occupa-zione con redditi importanti.Successivamente, verso gli anni sessanta e settanta del secolo scorso, l’Università ha iniziato a diventare di massa, i numeri degli iscritti e dei laureati sono molto cresciuti – anche se in realtà la cosa restava appannaggio dei ceti più benestanti, che nel frattempo però si erano molto allargati grazie al boom economico –, e dopo il titolo si trovava ancora un buon lavoro.Ancora dopo, verso gli anni ottanta e novanta, le iscrizioni hanno continuato la loro crescita – così come il benessere – e ci sono stati i primi segnali di problemi occupazionali. Per inciso nella mia classe di V liceo scientifico, anno 1995, iscriversi all’Università era come prendere la patente: lo facevano tutti.Successivamente ancora, visto che la percentuale di laure-ati rispetto alla popolazione complessiva rimaneva ad ogni modo bassa, si è introdotto il sistema del 3+2, che doveva da un lato risolvere il problema dei fuoricorso (figura peraltro romantica e ispiratrice di diversi film, tipo “I Laureati”) e dall’altro formare tecnici intermedi utili alle aziende; paral-lelamente si è sciaguratamente introdotto, tra i principi di valutazione degli Atenei, quello secondo il quale è migliore l’Università che sforna il maggior numero di laureati rispetto agli iscritti.Di passo in passo la qualità dell’insegnamento e, conse-guentemente, la qualità dei laureati, strettamente connessa

sOsTIENE ALMALAUREA

al loro successo nel mondo del lavoro, sono peggiorate in caduta libera, similmente al moto del grave. Adesso siamo arrivati, come si diceva all’inizio, al punto che forse studiare non conviene più, almeno nel pensiero comune. Sarebbe nostro compito, probabilmente, insistere invece sul fatto che studiare serve ancora, eccome, ma solo bisognerebbe farlo meglio, in maniera più selettiva – e più meritocrati-ca – così che si possa davvero formare una nuova classe dirigente in grado di portare la Nazione fuori dalla palude in cui si è infilata. Non è, infatti, che se in Italia tutti faces-sero gli idraulici, i carpentieri, i falegnami e i muratori la situazione sarebbe migliore: tutte queste figure, degne delle massime stima e considerazione, servono senz’altro, ma è qualunquistico e autolesionistico affermare che le alte pro-fessionalità sono inutili. Questa cosa l’hanno capita bene i Paesi Emergenti (Cina e India in testa) che, non per niente, sfornano ingeneri, medici et similia in grandi quantità e dopo corsi di studi severissimi.Non è invece qualunquistica la posizione di coloro che lau-reati lo sono già, e si compiacciono di vedere all’orizzonte poche nuove leve: io credo che essa sia miope se non dolosa. Esperienze in tal senso ci sono già state con i camici bian-chi. Correva l’anno 1995 e il Consiglio Nazionale dei Medici, preoccupato di un supposto enorme numero di laureandi, comperava pagine sui maggiori quotidiani per consigliare agli studenti che affrontavano la maturità di non iscriversi a medicina, che la malaugurata scelta avrebbe condotto a disoccupazione, povertà e altre indicibili disgrazie; accade oggi che i coraggiosi che allora ignorarono gli avvertimenti sono dei trentacinquenni pienamente occupati, con redditi medi superiori ai 50.000 € (mica male), e che tra poco, quan-do i dottor baby boomers si ritireranno in pensione dovremo importare clinici dall’estero, che non è una cosa negativa in generale ma che senz’altro impoverisce il Paese. Lo stesso è accaduto in Gran Bretagna dove un numero chiuso feroce vent’anni fa impone oggi di ricercare medici in giro per il mondo pagandoli non poco.Io credo che la soluzione sia quella di tornare a corsi di studio severi e in grado di formare davvero, laddove tutti abbiano le stesse possibilità iniziali – ci sono poveri intel-ligentissimi e ricchi molto stupidi – ma dove non tutti debbano necessariamente arrivare: perché gli Ordini non lo chiedono a gran voce?

Andrea Tagliabue

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Grazie ad una mail che ci comunicava il cambio di indiriz-zo abbiamo scoperto che una nostra collega, Maria Luisa Caruso, iscritta all’albo dal 1996 da dieci anni ha preso i voti ed è suora missionaria in Africa, nel nord dell’Etiopia, dove svolge la sua attività, sia come ingegnere che come missionaria in aiuto alla popolazione ed in particolare alle donne. Le abbiamo chiesto di scriverci un articolo raccontandoci la sua vita e la sua attività, ed eccolo qui, lo troverete nelle pagine interne, corredato da belle imma-gini. Siamo grati alla nostra collega per averci portato a conoscenza del suo modo così particolare di esercitare la professione. Tutti gli ingegneri sono impegnati con il loro lavoro nel sociale, garantendo con la loro professionalità la sicurezza delle costruzioni, degli impianti, delle infra-

UN INGEGNERE MOLTO sPECIALE

strutture, delle comunicazioni, ma Maria Luisa ci ha messo qualcosa in più, la vocazione religiosa che l’ha portata lontano e le fa svolgere la sua attività come volontariato in ambienti sicuramente difficili. Ci piacerebbe “adottarla” e farle sentire la vicinanza dei suoi colleghi di Como; stiamo studiando qualche iniziativa che ci permetta di far conoscere meglio la sua attività e di raccogliere un aiuto concreto da inviare in Etiopia. In mezzo a tanto squallore che ci viene proposto quotidianamente dai media, è bello leggere le parole di una collega che ha trovato la sua ragio-ne di vita non nell’affermazione personale e nel successo economico, ma nel dedicarsi all’aiuto per chi ha bisogno, con grande semplicità e con spirito gioioso.

Luisella Garlati

Cari colleghi,con gioia e riconoscenza accolgo la vostra proposta di raccon-tarvi la missione in cui sto operando da poco più di un anno. Il 20 novembre 2009, sono giunta a Shire Endaselassie (Terra della Trinità) nel Nord dell’Etiopia, nella regione del Tigray, dopo un viaggio tra le bellezze della zona, ma che includeva anche il cambio di una delle gomme della macchina. Le strade del Tigray infatti non sono ancora asfaltate completamente e, anzi, sono in totale rifacimento ad opera di società cinesi, ma con una fine lavori che sembra allontanarsi piuttosto che avvicinarsi. Sono giunta dunque nella missione delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, di cui faccio parte. Le Suore della Carità sono una congregazione fondata in Francia, a Besancon, l’11 Aprile 1799, con lo specifico carisma di “Amare Gesù Cristo, amare e servire i poveri che sono sue membra e manifestare loro l’amore del Padre” (RdV 1.1.1) e con il voto speciale di servire i più piccoli e i più deboli (cfr RdV 1.2.1). Lo spirito missionario di St. Giovanna Antida l’aveva spinta ad accettare una richiesta ricevuta dalla famiglia Buonaparte di lasciare la Francia per raggiungere Napoli. Così avvenne e la fondatrice con alcune giovani suore giunsero nella città partenopea il 18 Novembre 1810. Da lì la congregazione si diffuse poi in molti altri paesi e oggi le Suore della Carità sono presenti in 27 paesi nei quattro continenti dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa e dell’America. In Africa sono presenti in Camerun, Ciad, Egitto, Repubblica Centro Africana, Sudan e ora in Etiopia. Il Governo della Regione del Tigray aveva rivolto una richiesta al Vescovo della Chiesa Cattolica di Adigrat, Monsignor Tesfasselassie Medhin, per la presenza di religiose che operassero nel campo dei servizi di Sanità, Educazione e Promozione delle donne. Chiamata dal vescovo del Tigray, la Congregazione delle Suore della Carità è arrivata in Etiopia il 14 novembre 2003. Di fronte a questa risposta così sollecita, la Municipalità di Shiré ha concesso alle Suore un terreno di 30.000 m² a Endaselassie per

costruire la loro residenza, una scuola materna, una clinica, e un centro di promozione femminile. Le costruzioni sono ini-ziate nell’ottobre del 2004. In questo momento sono presenti e operative la clinica e la scuola materna mentre il centro di promozione della donna è in costruzione. La clinica (o meglio il dispensario) riceve ogni giorno una media di 100 persone per lo più molto povere che richiedono visite mediche, cure, analisi di vario genere e soprattutto conforto e ... sostegno economico nei casi più disperati. Le strutture sanitarie statali sono molto carenti e la clinica è specializzata soprattutto in analisi di laboratorio e nella ricerca di rimedi naturali per la cura delle malattie più diffuse. Fino allo scorso anno si pro-duceva una medicina naturale che curava il gozzo, disturbo molto comune nel Tigray, e i pazienti giungevano alla clinica anche da villaggi molto distanti, percorrendo 7-8 ore a piedi. In seguito ad una nuova regolamentazione questo aiuto è stato sospeso, ma stiamo ancora cercando il modo di curare questa malattia con un altro rimedio. Per le famiglie più disadattate è in azione un programma di aiuto per bambini malnutriti, con il quale si forniscono alle mamme gli elementi essenziali per l’alimentazione dei più piccoli. Quest’anno sono stati seguiti 113 bambini, fortemente sottopeso e malati, molti orfani o figli di mamme malate di AIDS, quasi tutti privi della figura pater-na, che qui in Shire e in tutto il Tigray sembra inesistente. Ogni settimana li visitiamo, controlliamo il peso e forniamo gli alimenti necessari per la settimana, considerando che molti di loro abitano in villaggi distanti ore di cammino. È un dono e una grande grazia poterli vedere crescere e migliorare. Una volta raggiunto il peso corretto oppure una volta raggiunti i limiti dell’età, le mamme vengono istruite a nutrire corret-tamente i loro figli e a fornire loro l’adeguata educazione. A questo scopo le donne vengono seguite anche nelle loro case con visite da parte di personale specializzato e delle suore, per aiutarle e insegnare loro le elementari norme igieniche e di economia domestica. Le situazioni sono molto spesso di estre-

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ma povertà, tanto che accanto ad un sostegno economico la maggior parte dei bambini del programma malnutriti vengono poi accolti gratuitamente nella scuola dell’infanzia. Il Kindergarten accoglie circa 150 bambini tra i 3 e i 6 anni tra i più poveri e bisognosi ai quali viene offerta una formazione, una preparazione allo studio, un’educazione e una formazione interculturale anche attraverso l’insegnamento dell’inglese. Al sabato pomeriggio si accolgono per varie attività 100-200 bambini (il numero oscilla moltissimo!). Si offre loro la pos-sibilità di apprendere qualche basilare nozione di inglese, di crescere insieme, di giocare, guardare film che aprano una finestra sul mondo. Per qualche ora rimangono così lontani dalla strada e da tutto ciò che di peggio vi possono incontrare. L’incontro con tanti bambini è inoltre un’occasione per le suore di scoprire e conoscere casi di povertà e di bisogno nella città e nelle zone vicine. La difficile situazione delle donne è stata da sempre affrontata con alcuni corsi di inglese e di computer, di formazione umana e di educazione sanitaria, ma fino allo scorso anno non esisteva ancora un progetto ben definito. Finalmente le suore sono riuscite a definire un progetto e nella metà di novembre sono iniziati gli scavi per una nuova costruzione che appunto ha lo scopo di ospitare il Centro di Promozione Femminile (Il progetto nasce dalla mia collabora-zione con mio zio e i miei cugini, quindi ha la firma dell’Ordine degli Ingegneri di Como!). La situazione femminile in Etiopia e in particolare nel Tigray è veramente difficile. La percentuale di analfabetismo femminile in Etiopia è del 34%, ma nelle regioni più povere come il Tigray raggiunge l’84%. La posizione di Shire, inoltre, vicina al confine e sulla principale strada che collega la capitale Mekelle con i centri culturali di Axum e Gondar, favorisce un sostare nella città di soldati, camionisti e molti turisti di passaggio con il conseguente aumento della prostituzione, dell’AIDS, dell’abbandono delle donne e dei bam-bini. Il progetto ha due obiettivi: 1) fornire una specializzazione alle giovani che abbiano superato la scuola media (grado 10) con corsi di inglese, computer e segretariato per permettere loro di trovare un impiego negli uffici e negli hotel di recente costruzione, 2) aiutare le donne prive di istruzione ad imparare un semplice mestiere e poi organizzarsi in cooperative renden-dosi così autonome. Siamo ormai arrivati alla soletta (gettata su un basamento di pietre e su travi che poggiano su muri

Visita in una delle famiglie piu’ povere: la mamma sola e cieca vive completamente sostenuta dalla figlia che è ancora alla scuola media e si occupa della madre, del fratellino e della casa... cucina l’injera

sempre di pietra che collegano tra loro le colonne…. Modo di costruire tipico del Tigray) e siamo ormai protesi a cercare di organizzare al meglio i corsi. Stiamo svolgendo delle indagini sul territorio per studiare quali siano i reali bisogni della città a cui un tale gruppo di cooperative potrebbe rispondere. Lo scopo della nostra missione è dunque quello di operare nei tre campi sopra menzionati, ma anche e soprattutto promuovere la persona. Formando ed educando le donne si possono infatti formare i loro figli e i figli dei figli. La qualità di vita di queste famiglie potrà allora migliorare, se dio vorrà. È un sogno? Potrebbe, e sarebbe bello, ma è la realtà, la nostra realtà, la realtà di chi si spende per gli altri e che sa che anche un mini-mo gesto potrebbe portare a grandi miglioramenti, se vissuto in umiltà. Ciò che importa è operare nella consapevolezza di essere semplici strumenti nelle mani di un Ingegnere sapiente che tutto organizza ed opera per il bene di ogni uomo. Vi allego alcune fotografie della missione e della costruzione…. Chissà, magari avrete anche altre cose da suggerire.... .

Grazie per questa opportunità e buruch mahalti! Suor Maria Luisa Caruso

Scuola dell’infanzia: in classe

Fasi dello scavo della nuova costruzione

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ATTIVITà IsTITUZIONALE

segnalazione nominativi per designazione di commissione d’esame;11b) Città di Appiano Gentile: richiesta di terna per collaudo opere di urbanizzazione primaria;11c) Comune di Como: richiesta di nominativi per collaudo della Scuola Media Parini in via Gramsci;11d) Comune di Pigra: richiesta di terna per collaudo amministrativo

dell’impianto funicolare;11e) Ial: richiesta nominativi esperti sulla

direttiva macchine per docenza.

5 marzoL’ing. Marelli partecipa all’Assemblea dei Presidenti a Roma14 marzoL’ing. Marelli partecipa alle elezioni “primarie” della Lombardia per il rinnovo del CNI, presso l’Ordine degli Ingegneri di Milano16 marzoL’ing. Marelli partecipa all’incontro su Expo 2015, organizzato presso Villa Gallia in Como17 marzo L’ing. Garlati partecipa alla celebrazione per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, presso il Comune di Como24 marzoRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 3

marzo 2011;2) Nuove iscrizioni e cancellazioni;3) Commissione Parcelle;4) Determinazione onorari per collaudi statici a seguito di richiesta di terna

all’Ordine degli Ingegneri;5) Proposta di regolamento per i provvedimenti disciplinari;6) Notiziario: variazione periodicità;7) Comune di Albese con Cassano: ratifica

segnalazione di nominativi esperti in distribuzione gas per nomina commissione;8) Comunicazioni del Presidente e dei

Consiglieri;9) Varie ed eventuali.

10 febbraioRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.:1) Lettura e approvazione del verbale del 20

gennaio 2011;2) Nuove iscrizioni e cancellazioni;3) Commissione Parcelle;4) Albo specialisti: nuove iscrizioni;5) Comune di Grandate: richiesta di nominativi per affidamento del servizio distribuzione gas e riscatto

degli impianti e delle reti;6) Mauri Costruzioni srl: richiesta di valutazione disciplinare nei confronti di un iscritto; 7) Tessitura Panzeri Luigi: richiesta revisione

liquidazione parcelle in favore di un iscrit-to e valutazione di eventuale violazione

del codice deontologico;8) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;9) Varie ed eventuali:9a) Qing: richiesta di adesione al Comitato di Garanzia;9b) Comune di Casnate con Bernate: ratifica

segnalazione per procedura di gara per affidamento di concessione del servizio di distribuzione del gas;9c) Unione Comuni Lario e Monti: ricorso per affidamento d’incarico al Politecnico di Milano;9d) Geom. Andrea Mascheroni: segnalazione a carico di un iscritto;9e) Provincia di Lecco: richiesta nominativi per Commissione Giudicatrice.

12 febbraioL’ing. Pedranzini partecipa alla riunione del Comitato Nazionale dell’Ingegneria dell’Informazione, a Firenze16 febbraioL’ing. Garlati partecipa all’inaugurazione della mostra Giovanni Battista Piranesi – Opera grafica, presso il m.a.x. museo di Chiasso19 febbraioL’ing. Marelli tiene il saluto introduttivo alla Tavola Rotonda organizzata in occasione dell’evento ComoCasaClima presso Villa Erba a Cernobbio, in tale occasione l’ing. Fontana e l’ing. Sioli

presentano le proprie relazioni23 febbraioL’ing. Garlati, l’ing. Gerosa, l’ing. Marelli ed alcuni rappresentanti di altri enti provinciali partecipano all’incontro per l’organizzazione di un corso sul nuovo regolamento dei lavori pubblici Dpr 207/201028 febbraioL’ing. Marelli e l’ing. Volontè incontrano la nuova Prorettrice del Politecnico di Milano sede di Como dott.ssa Maria Brovelli1 marzoL’ing. Garlati partecipa all’incontro con i rappresentanti degli Ordini e dei Collegi professionali, presso l’Agenzia del Territorio3 marzoL’ing. Garlati partecipa alla presentazione del Borsino Immobiliare della Città di Como e Provincia3 marzoRiunione di Consiglio con il seguente o.d.g.;1) Lettura e approvazione del verbale del 10 febbraio 2011;2) Approvazione bilancio consuntivo anno

2010;3) Nuove iscrizioni e cancellazioni;4) Commissione Parcelle;5) Albo specialisti: nuove iscrizioni;6) Provincia di Lecco: richiesta di elenco di nominativi per incarichi di collaudo tecnico amministrativo di piccole derivazioni di acqua pubblica a uso idroelettrico;7) Maspero elevatori: richiesta di nominativi

di esperti in progettazione di pontili;8) Comune di Cernobbio: richiesta di terna per collaudo;9) Comune di Villaguardia: ratifica segnalazione di nominativi esperti in progettazione di impianti fotovoltaici;10) Comunicazioni del Presidente e dei Consiglieri;11) Varie ed eventuali:11a) Comune di Schignano: ratifica

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ALBO DEGLI INGEGNERI

AGGIORNAMENTO DELL’ALBO AL 3 MARZO 2011

iscrizione ingegneri: sezione aNUMERO IsCRIZIONE DATA IsCRIZIONE sETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO REsIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. REsIDENZA

LUOGO E DATA NAsCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO sTUDIO

CODICE FIsCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. sTUDIO FAx sTUDIO

2859 a 10/02/2011 Industriale 22040 BRENNA-CO-via Roma 12

BallaBio lucia Politecnico di Milano il 19/02/2004

Erba il 08/02/1978 E.S. Milano 2004 22040 BRENNA-CO-via Roma 12

BLLLCU78B48D416X 348 5439 263

2867 a 03/03/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22100 COMO-CO-via Imbonati 9

di nottia salvatore Università Studi Roma il 21/10/2003

Latina il 04/01/1977 E.S. Perugia 2005

DNTSVT77A04E472K

2862 a 10/02/2011 Civile e Ambientale 22066 MARIANO C.SE-CO-via Rimembranze 1/B

frigerio marco Politecnico di Milano il 17/12/2008

Cantù il 11/01/1984 E.S. Milano 2009 22060 CARUGO-CO-via Toti 66

FRGMRC84A11B639C 334 3470 538

2865 a 10/02/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22070 CAPIAGO INTIMIANO-CO-via Resegone 2

luoni liana Politecnico di Milano il 08/06/1990

Como il 13/03/1961 E.S. Milano 1991

LNULNI61C53C933I

2866 a 10/02/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22066 MARIANO C.SE-CO-via A. da Giussano 14

maurici domenico Politecnico di Milano il 07/06/1999 031 749 321

Mariano Comense il 01/01/1973 E.S. Milano 1999 22066 MARIANO C.SE-CO-via A. da Giussano 14

MRCDNC73A01E951M Dipendente

2860 a 10/02/2011 Civile e Ambientale 22012 CERNOBBIO-CO-via Mondelli 26

mondelli valentina Università Studi Pavia il 26/04/2010

Cantù il 12/01/1985 E.S. Pavia 2010

MNDVNT85A52B639R 329 3066 513

2861 a 10/02/2011 Civile e Ambientale 22073 FINO MORNASCO-CO-via Primo Maggio 27

montinaro francesco Politecnico di Milano il 21/07/2009

Gallipoli il 04/10/1984 E.S. Milano 2010

MNTFNC84R04D883T Progettista 328 2859 429

2870 a 03/03/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22070 GRANDATE-CO-via Giovanni Pascoli 19

noseda cristian Politecnico di Milano il 18/07/2001

Como il 20/02/1975 E.S. Milano 2001

NSDCST75B20C933G

2869 A 03/03/2011 Industriale 22070 FENEGRO'-CO-via Bergamo 27

RADICE PAOLO LIUC di Castellanza (VA) il 28/04/2010

Como il 01/04/1985 E.S. Castellanza (VA) 2010

RDCPLA85D01C933V 331 1744 974

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NUMERO IsCRIZIONE DATA IsCRIZIONE sETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO REsIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. REsIDENZA

LUOGO E DATA NAsCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO sTUDIO

CODICE FIsCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. sTUDIO FAx sTUDIO

2863 a 10/02/2011 Civile e Ambientale 22075 LURATE CACCIVIO-CO-via Pirandello 8

ranocchio Walter Politecnico di Milano il 22/12/2006

Como il 10/01/1982 E.S. Milano 2009 22075 LURATE CACCIVIO-CO-via Pirandello 8

RNCWTR82A10C933G Dipendente 338 7154 329

2871 a 03/03/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22063 CANTU'-CO-via delle Ginestre 42

rini luca Politecnico di Milano il 23/10/2007

Cantù il 04/06/1980 E.S. Milano 2010 22063 CANTU'-CO-via delle Ginestre 42

RNILCU80H04B639F Libero professionista 339 1123 383

2864 a 10/02/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22073 FINO MORNASCO-CO-via Monte Adamello 10

roncoroni faBrizio Politecnico di Milano il 20/12/1996

Como il 19/02/1966 E.S. Milano 1997 22073 FINO MORNASCO-CO-via Monte Adamello 10

RNCFRZ66B19C933K 333 6854 446

2868 a 03/03/2011 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22030 PUSIANO-CO-via Martinelli 10

rossi aleXandra Politecnico di Milano il 19/04/2007

Lecco il 02/04/1979 E.S. Milano 2007

RSSLND79D42E507S 320 4019 195

iscrizione ingegneri: sezione BNUMERO IsCRIZIONE DATA IsCRIZIONE sETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO REsIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. REsIDENZA

LUOGO E DATA NAsCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO sTUDIO

CODICE FIsCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. sTUDIO FAx sTUDIO

52 B 03/03/2011 Civile e Ambientale 22010 SAN NAZZARO VAL CAVARGNA-CO-via Don Luigi Gabbani 652/A

caPra giuliano SUPSI Svizzera Italiana il 09/11/2005

Como il 01/01/1983 Aut. Ministeriale 2010

CPRGLN83A01C933D 338 9264 590

53 B 03/03/2011 Civile e Ambientale 22100 COMO-CO-via Canarisi 7

introzzi matteo Politecnico di Milano il 01/09/2006

Cantù il 15/11/1982 E.S. Castellanza (VA) 2010 22100 COMO-CO-via Canarisi 7

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cancellazioni ingegneri: sezione aNUMERO IsCRIZIONE DATA IsCRIZIONE sETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO REsIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. REsIDENZA

LUOGO E DATA NAsCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO sTUDIO

CODICE FIsCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. sTUDIO FAx sTUDIO

1792 a 09/11/1995 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22100 COMO-CO-via Carso 26

alBonico faBio Politecnico di Milano il 24/10/1990 031 302 829

Como il 10/12/1964 E.S. Milano 1991 22100 COMO-CO-via Carso 26

LBNFBA64T10C933U Impiegato 031 302 829

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

1956 a 19/06/1998 Industriale 22066 MARIANO C.SE-CO-via Alberto da Giussano 61

Besana giamBattista Politecnico di Milano il 20/12/1990

Mariano Comense il 09/06/1966 E.S. Milano 1991 22066 MARIANO C.SE-CO-via Alberto da Giussano 61

BSNGBT66H09E951W

Cancellato su richiesta il 03/03/2011

2477 a 09/11/2005 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 20811 CESANO MADERNO-MB-via Trento 60

Botton claudia Politecnico di Milano il 22/12/2004

Seregno il 27/01/1980 E.S. Milano 2005 20811 CESANO MADERNO-MB-via Trento 60

BTTCLD80A67I625T

Trasferita Ordine Monza & Brianza il 21/02/2011

2226 a 21/05/2002 Dell'Informazione 22077 OLGIATE COMASCO-CO-via Milano 24

caliari marco Politecnico di Milano il 26/02/1999 031 946 659

Como il 22/02/1972 E.S. Milano 1999 22077 OLGIATE COMASCO-CO-via Milano 24

CLRMRC72B22C933B Dipendente 031 946 659 -

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

1507 a 18/02/1992 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22070 CASNATE CON BERNATE-CO-via Rossini 20

cerati emanuele Politecnico di Milano il 20/12/1990

Como il 21/05/1964 E.S. Milano 1991 22070 CASNATE CON BERNATE-CO-via Rossini 20

CRTMNL64E21C933M

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

2495 a 08/02/2006 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22066 MARIANO C.SE-CO-via Dante Alighieri 28

fanchini andrea Politecnico di Milano il 22/12/1989

Limbiate il 12/11/1964 E.S. Milano 1990 22066 MARIANO C.SE-CO-via Dante Alighieri 28

FNCNDR64S12E591B

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

2456 a 23/05/2005 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22070 MONTANO LUCINO-CO-via Capueta 25/A

ligorio tommaso Politecnico di Milano il 23/07/2004

Como il 08/12/1979 E.S. Milano 2004 22070 MONTANO LUCINO-CO-via Capueta 25/A

LGRTMS79T08C933J Impiegato 349 6768 302 031 470 273

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

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NUMERO IsCRIZIONE DATA IsCRIZIONE sETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO REsIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. REsIDENZA

LUOGO E DATA NAsCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO sTUDIO

CODICE FIsCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. sTUDIO FAx sTUDIO

2776 a 29/07/2009 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22063 CANTU'-CO-via Monte Santo 5

mandosi marcello Università Studi Perugia il 15/07/2005

Como il 30/12/1979 E.S. Perugia 2006 22063 CANTU'-CO-via Monte Santo 5

MNDMCL79T30C933N 339 8887 002

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

714 a 24/07/1975 Civile e Ambientale - Industriale 22100 COMO CO via Cinque Giornate 61

mascetti alBerto Politecnico di Milano il 24/07/1973

Como il 14/06/1949 E.S. Milano 1973 22100 COMO-CO-COMODEPUR SPA - viale Innocenzo XI 50

MSCLRT49H14C933B Dirigente azienda 031 261 716

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

1735 a 23/02/1995 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22017 MENAGGIO-CO-via XXV Maggio-fraz. Loveno 8

nessi Piero carlo Politecnico di Milano il 15/12/1967

Como il 27/12/1938 E.S. Milano 1968 22017 MENAGGIO-CO-via XXV Maggio - fraz. Loveno 8

NSSPRI38T27C933G

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

1863 a 13/02/1997 Industriale - Dell'Informazione 22100 COMO-CO-via Carso 26

Politi corrado Politecnico di Milano il 27/02/1996

Cantù il 31/01/1969 E.S. Milano 1996 22100 COMO-CO-via Carso 26

PLTCRD69A31B639F

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

1812 a 19/03/1996 Civile e Ambientale-Industriale-Dell'Informazione 22100 COMO-CO-via Marchesi de' Taddei 11

zanutel andrea Politecnico di Milano il 22/12/1994

Trieste il 06/07/1966 E.S. Milano 1995 22100 COMO-CO-via Marchesi de' Taddei 11

ZNTNDR66L06L424C 335 6111 584

Trasferito all'Ordine di Milano il 23/02/2011

cancellazione ingegneri: sezione B NUMERO IsCRIZIONE DATA IsCRIZIONE sETTORI DI APPARTENENZA INDIRIZZO REsIDENZA

COGNOME E NOME LUOGO E DATA LAUREA TEL. REsIDENZA

LUOGO E DATA NAsCITA ABILITAZIONE INDIRIZZO sTUDIO

CODICE FIsCALE OCCUPAZIONE PARTITA IVA TEL. sTUDIO FAx sTUDIO

31B 23/05/2007 Industriale 22100 COMO-CO-via alla Cava 12

corBelli faBio 031 530 238 Politecnico di Milano il 02/03/2005

Como il 12/02/1975 E.S. Milano 2006 22100 COMO-CO-via alla Cava 12

CRBFBA75B12C933K

Cancellato su richiesta il 10/02/2011

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VI ASPETTIAMO IN FIERA A VERONA DAL 4 AL 6 MAGGIOPADIGLIONE 6 - STAND B3.3

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sEGNALAZIONI

GENNAIO - MARZO 2011

terne collaudatori data impresa costruttrice oggetto designati

26.01.2011 Buraschi Claudio Edificio residenziale di n. 4 unità abitative in Alserio (CO)

1. Ing. BELLIENI Umberto2. Ing. FRANZI Maurizio3. Ing. PAPIS Francesco

07.02.2011 Impresa Rizzi Valentino Civile abitazione in Alserio (CO) 1. Ing. BERNASCONI Marco2. Ing. GALIMBERTI Angelo3.Ing. PARINI Francesco

07.02.2011 Impresa D’Angelo Antonio Complesso residenziale di n. 4 unità abitative in Albavilla (CO)

1. Ing. BORELLO Riccardo2. Ing. GALLI Luca3. Ing. PEDUZZI Amalio

10.02.2011 Impresa Iovine Luigi & C. Edificio residenziale in Oltrona San Mamette (CO)

1. Ing. BOSETTI Arturo2. Ing. GALLI Maximiliano3. Ing. PENNA Francesco

18.02.2011 Valsecchi Costruzioni Ristrutturazione fabbricato residenziale in Pusiano (CO)

1. Ing. BOSISIO Alessandro2. Ing. GARLATI Luisella3. Ing. PERRONE Luigi

18.02.2011 Impresa Pietro Carsana Nuovo edificio a uso produttivo, realizzato con strutture prefabbricate in Turate (CO)

1. Ing. BOTTINELLI Michele2. Ing. GEROSA Franco3. Ing. POLATTI Davide

03.03.2011 Impresa Tettamanti e Del Vecchio Ristrutturazione edificio in Maslianico (CO) 1. Ing. BOTTINELLI Paolo2. Ing. GILARDONI Pietro3. Ing. PONTIGGIA Natale Maria

03.03.2011 Impresa Lui.Sa. Capannone a uso magazzino, struttura in c.a. e prefabbricato in Guanzate (CO)

1. Ing. BRISTOT Roberto2. Ing. GUSSONI Rolando3. Ing. PORTA Marco

14.03.2011 Impresa Edile Proserpio & Spreafico Ampliamento fabbricato residenziale in Erba (CO)

1. Ing. BURCHERI Gaetano Massimo2. Ing. IERIA Maurizio3. Ing. RICCIARDI Francesco Antonio

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sEGN

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IONI

segnalaZioni Varie data richiedente oggetto designati

03.02.2011 Comune di Grandate Richiesta di nominativi per affidamento del servizio distribuzione gas e riscatto degli impianti e delle reti

1. Ing. BUFALO Nicola2. Ing: MOLTENI Marco3. Ing. STANCANELLI Giuseppe

10.02.2011 Comune di Casnate con Bernate Segnalazione per procedura di gara per affidamento di concessione del servizio di distribuzione del gas

1. Ing. BUFALO Nicola2. Ing: MOLTENI Marco3. Ing. STANCANELLI Giuseppe

16.02.2011 Provincia di Lecco Richiesta nominativi per Commissione Giudicatrice

Trasmesso elenco Albo Specialisti categoria “Strade“

22.02.2010 Comune di Schignano Richiesta nominativi per commissione d’esame

1. Ing. CETTI Massimiliano2. Ing. LIZZERI Claudio3. Ing. MAGNAGHI Roberto

07.03.2011 Comune di Villaguardia Richiesta nominativi esperti in progettazione di impianti fotovoltaici

1. Ing. AJANI Giampiero2. Ing. COZZI Luca3. Ing. DEROSSI Giovanni4. Ing. FORCELLA Camillo5. Ing. GERVASI Stefano6. Ing. LANDI Giorgio7. Ing. METZGER Michael8. Ing. MOSCATELLI Roberto9. Ing. ROTOLO Salvatore10. Ing. SICA Elio11. Ing. SPINELLI Franco

08.03.2011 Provincia di Lecco Richiesta elenco nominativi per incarichi di collaudo tecnico amministrativo di piccole derivazioni di acqua pubblica a uso idroelettrico

Trasmesso elenco Albo Specialisti categoria “Idraulica fluviale”

08.03.2011 Maspero elevatori Richiesta nominativi di esperti in progettazione di pontili

Trasmesso elenco Albo Specialisti categoria “Fondazioni speciali, opere di consolidamento e trattamento del terreno”

08.03.2011 Comune di Cernobbio Richiesta terna nominativi per collaudo 1. Ing. DOTTI Mario2. Ing. MAURI Aldo3. Ing. OBIEFUNA Moses Amechi

08.03.2011 Città di Appiano Gentile Richiesta terna nominativi per collaudo opere di urbanizzazione primaria

1. Ing. BESANA Francesco2. Ing. GILARDONI Pietro3. Ing. MAURI Agostino

08.03.2011 Comune di Como Richiesta nominativi per collaudo della Scuola Parini in via Gramsci

1. Ing. BOTTINELLI Michele2. Ing. LANFRANCONI Luca3. Ing. MICHEROLI Antonio4. Ing. NAVA Marzio5. Ing. RONCORONI Fulvio

08.03.2011 Ial Lombardia Richiesta nominativi esperti sulla direttiva macchine per docenza

1. Ing. DI GIROLAMO Casto2. Ing. PORTA Marco3. Ing. ROTA Carlo

10.03.2011 Comune di Pigra Richiesta nominativi per collaudo amministrativo dell’impianto funicolare

1.Ing. DI GIROLAMO Casto

Page 43: Notiziario 118

sOMMaRiO il presidenTe 3

QinG 4

finAnziAriA 7

l’ordine informA 8

inConTri e ConVeGni 8

leGislAzione 9

TAVolA roTondA 9

Gruppo GioVAni inGeGneri 10

fisCo 13

mosTre 15

GiurisprudenzA 16

inserTo

isola comacina

Commissioni enerGiA

rinnoVAbile e impiAnTi 19

preVidenzA 20

inArCAssA 21

ArGomenTi 23

ATTiViTà isTiTuzionAle 26

lAVoro: riChiesTe - offerTe 27

AGGiornAmenTo dell'Albo 28

seGnAlAzioni 33

serVizi 35

direttore responsabile

luisella GarlatiComitato di redazione

Giampiero ajanimanlio cantaluppi marco cattaneoluisella GarlatiFranco Gerosaleopoldo marelli progetto grafico

lavori in corsosede

Via a. Volta n. 62 - 22100 comoTelefono

031/269810fax

031/301807e-mail

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www.ordingcomo.org

il notiziario è aperto alla collaborazione di tutti gli ingegneri iscritti all’albo. Gli articoli firmati esprimono il pensiero degli autori; la loro pubblicazione non implica approvazione dei giudizi espressi dagli autori e pertanto non impegna né il Consiglio dell’ordine né il Gruppo redazionale. i testi e gli articoli inviati per la pubblicazio-ne non si restituiscono, anche se non pubblicati.

stampato presso

Grafica marelli s.n.c.via leonardo da Vinci, 28 - 22100 Como

in copertina:

isola Comacina (fotografia di daniele marucci)

in quarta di copertina:

Case per artisti (fotografia di daniele marucci)

consiGlio DEll’oRDinE DEGli inGEGnERi DElla PRoVincia Di comopresidentedott.ing. lEoPolDo maRElliVice presidentedott.ing. FRanco GERosasegretariodott.ing. aRianna minoREttiTesorieredott.ing. anDREa taGliabuE

Consiglieridott.ing. GiamPiERo ajaniing.iunior FEDERico bassanidott.ing. Giulia bollinidott.ing. manlio cantaluPPidott.ing. luisElla GaRlatidott.ing. PiER GiusEPPE lozEjdott.ing. GioRDano zaPPa

NOTiziaRiO ordine iNGEGNERi provincia como

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sERVizi a cURa DEll’ORDiNE

Filiali in città: Vighizzolo - Mirabello - Cascina Amata - Pianella

Filiali: Brenna, Bulgarograsso, Cabiate, Cadorago, Capiago Intimiano - Intimiano,Capiago Intimiano - Olmeda, Carimate, Carugo, Cermenate - Asnago, Cermenate centro, Cernobbio, Como centro, Como - Albate, Cucciago, Figino Serenza, Fino Mornasco, Lomazzo, Lurate Caccivio, Mariano Comense, Mariano Comense - Perticato, Novedrate, Olgiate Comasco, Solbiate, Sondrio, Vertemate con Minoprio, Villa Guardia.

Cantù - Corso Unità d’Italia, 11Tel. 031.719.111 - Fax n 031.7377.800e-mail: [email protected] - n. di CASSAinlinea 840-008800www.cracantu.it

La mia banca. Ogni giorno.

Barbara, imprenditrice

orario di apertura al pubblico della segreteria: lunedì/Venerdì ore 9,00 - 12,00il Presidente ing. leopoldo marelli riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il Vice/Presidente ing. Franco Gerosa riceve:lunedì ore 11,00 (previo appuntamento) il segretario ing. arianna minoretti riceve: lunedì ore 11,00 (previo appuntamento)Delegato inaRcassa ing. Pier Giuseppe lozej riceve:martedì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 12,00 (previo appuntamento)consulenza fiscale: dott. Walter moro riceve: Giovedì ore 9,00 (previo appuntamento)consulenza legale: avv. mario lavatelli riceve:1° lunedì del mese ore 14,30 (previo appuntamento)tariffeCertificati di iscrizione € 5,20Certificati di iscrizione in bollo € 15,50duplicati tessere € 5,20tassa di liquidazione parcelleparcelle o note informative: 1,5%minimo € 100,00 per ogni pratica esaminata

iscrizione albo specialistirequisiti: 5 anni di iscrizione all’Albo (scheda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione negli Elenchi del ministero dell’interno di cui alla l. 818/84 - prevenzione incendirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo oppure 2 anni di iscrizione all’Albo e attestazione di frequenza del corso di specializzazione antincendi (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)iscrizione albo Provinciale dei collaudatorirequisiti: 10 anni di iscrizione all’Albo (domanda carta semplice con curriculum professionale: fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.orgDimissionidomanda al presidente dell’ordine completa di dati anagrafici e fiscali: da inviare a mezzo raccomandata A.r. entro il 15 febbraio. Trascorsa tale data è obbligatorio il pagamento della quota associativa.trasferimentidomanda in bollo al presidente del nuovo ordine completa di dati anagrafici e fiscali (fac-simile di domanda sul sito www.ordingcomo.org)

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22100 ComoVia Alessandro Volta 62Telefono 031269810Telefax [email protected]

anno 19numero 118febbraio - marzo 2011Aut. Trib. Como n. 8/93 del 01/06/1993

NUMERO 118fEbbRaiO - MaRzO 2011

all’internoisOla cOMaciNa