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20 novembre 2008 anno I - n. 16 a r c i 5 0 @ l i b e r o . i t w w w . a r c i . i t / r e p o rt pausa Stop femminicidio a r c i r e p o rt sicilia a cura dell’Arci Sicilia hanno collaborato: Lucilla Alcamisi, Anna Bucca, Teresa Campagna, Marzia Finocchiaro, Lilla Graci, Emanuele Guida, Filippo Messina, Domenico Simone foto: Grazia Bucca redazione via Carlo Rao, 16 Palermo numero 16 Allegato al n.40 del 18 novembre 2008 di Arcireport [email protected] S ono 14 milioni le donne oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica, e i soprusi sono commessi soprattutto dal partner. Tra i 16 e i 50 anni, la violenza viene prima di malattie o incidenti stradali, tra le cause di morte. L’Udi ha promos- so una campagna, cui l’Arci Sicilia aderisce, contro la violenza sessuata ed il femminici- dio. Femminicidio è parola ancora assente nei dizionari della lingua italiana. Feminisidio viene coniata a Ciudad Juarez, una città messicana ai confini con gli USA, dove dal 1993 ad oggi sono state uccise 413 donne e 600 sono scomparse. UDI l’ha fatta propria, traducendola in femminicidio e ne ha assunto il senso politico usan- dola in ogni occasione: manifestazioni, volantini, comunicati. E piano piano, è entrata nel linguaggio comune. Femminicidio: cioè uccisione di donne per mano di uomini. In gene- re gli assassini sono fidanzati, mariti o ex, ma anche padri, fratelli, conoscenti, solo qual- che volta estranei. Per combattere un nemico tanto violento, per contrastare ogni più piccolo germe di que- sta normale malattia, le donne devono essere unite, parlare, non mettere una distanza tra di loro e, soprattutto, non sentirsi mai estranee o privilegiate. Se a nessuna di noi non è mai capitato di essere picchiata, non è un motivo per lavarsene le mani. Nessuno può pretendere che una donna sola faccia quello che noi tutte non riusciamo a fare: far smet- tere agli uomini di essere violenti. Per cercare di sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica ma, soprattutto, per sensibilizzare le stesse donne, l’Udi ha organizzato una Staffetta. La Staffetta di donne contro la violenza sulle donne – 365 giorni dal 25 novem- bre 2008 al 25 novembre 2009. La prima tappa sarà in Sicilia, a Niscemi, dove è stata assassinata Lorena e si concluderà a Brescia dove è stata sgozzata Hiina. Da nord a sud per dire a tutti, forte e chiaro, che le donne sono, siamo, tutte unite e dicono, diciamo, basta alla violenza. Simbolo e testimone della Staffetta è un’anfora con due manici, così che la possano por- tare due donne. L’anfora, che in questo modo diventa un simbolo di solidarietà, passerà dalle due donne che l’hanno avuta in consegna ad altre due. L’anfora, al suo passaggio, diventerà una testimone “viva”, perché le donne potranno mettervi dentro un biglietto con i propri pensieri, immagini, denunce, parole. Possono aderire alla Staffetta donne singole e associazioni di donne, compresi i coordi- namenti femminili di sindacato. Donne di partito sostengono la Staffetta a titolo persona- le. Ogni donna o associazione che aderisce l’iniziativa che intende svolgere al passaggio dell’anfora testimone (dibattiti, rappresentazioni, sit-in, spettacoli, eccetera). Si aderisce scrivendo alla sede nazionale dell’Udi, che provvederà a mettere in comuni- cazione le donne tra di loro ([email protected]). [email protected] “ PE R M E I L P OT E R E P O L I T I C O N O N È U N F I N E, M A U N O D E I M E Z Z I C H E C O N S E N TO N O A L L A G E N T E D I M I G L I O R A R E L A P RO P R I A C O N D I Z I O N E E O G N I A S P E T - TO D E L L A V I TA.IL P OT E R E P O L I T I C O S I G N I F I C A C A PAC I T À D I R E G O L A R E L A V I TA NA Z I O NA L E AT T R AV E R S O I R A P P R E S E N TA N T I NA Z I O NA L I.SE L A V I TA NA Z I O- NA L E S I FA C O S Ì P E R F E T TA DA AU TO R E G O L A R S I , N O N È P I Ù N E C E S S A R I A A LC U NA R A P P R E S E N TA N Z A.SI P E RV I E N E, A L LO R A, A D U N S TATO D I A NA RC H I A I L LU M I NATA.I N TA L E S TATO O G N U N O È G OV E R NATO R E D I S E S T E S S O .OG N U N O S I G OV E R NA I N M A N I E R A DA N O N E S S E R E M A I DO S TAC O LO A L P RO S S I M O . NE L LO STATO I D E A L E, P E RC I Ò N O N CÈ P OT E R E P O L I T I C O P E RC H È N O N CÈ STATO” . ( M . K . GA N D H I “ I L M I O C R E D O, I L M I O P E N S I E RO) foto Grazia Bucca Ingiustizia è fatta

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20 novembre 2008anno I - n. 16

a r c i 5 0 @ l i b e r o . i tw w w . a r c i . i t / r e p o rt

pausa

Stop femminicidio

a r c ir e p o rtsicilia a c u r a d e l l ’ A r c i S i c i l i a

hanno collaborato:

Lucilla Alcamisi, Anna Bucca, TeresaCampagna, Marzia Finocchiaro, LillaGraci, Emanuele Guida, Filippo Messina,Domenico Simonefoto: Grazia Buccaredazione via Carlo Rao, 16 Palermo

numero 16Allegato al n.40 del 18 novembre 2008 [email protected]

Sono 14 milioni le donne oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica, e isoprusi sono commessi soprattutto dal partner. Tra i 16 e i 50 anni, la violenzaviene prima di malattie o incidenti stradali, tra le cause di morte. L’Udi ha promos-

so una campagna, cui l’Arci Sicilia aderisce, contro la violenza sessuata ed il femminici-dio. Femminicidio è parola ancora assente nei dizionari della lingua italiana. Feminisidioviene coniata a Ciudad Juarez, una città messicana ai confini con gli USA, dove dal 1993ad oggi sono state uccise 413 donne e 600 sono scomparse. UDI l’ha fatta propria, traducendola in femminicidio e ne ha assunto il senso politico usan-dola in ogni occasione: manifestazioni, volantini, comunicati. E piano piano, è entrata nellinguaggio comune. Femminicidio: cioè uccisione di donne per mano di uomini. In gene-re gli assassini sono fidanzati, mariti o ex, ma anche padri, fratelli, conoscenti, solo qual-che volta estranei.Per combattere un nemico tanto violento, per contrastare ogni più piccolo germe di que-sta normale malattia, le donne devono essere unite, parlare, non mettere una distanzatra di loro e, soprattutto, non sentirsi mai estranee o privilegiate. Se a nessuna di noi nonè mai capitato di essere picchiata, non è un motivo per lavarsene le mani. Nessuno puòpretendere che una donna sola faccia quello che noi tutte non riusciamo a fare: far smet-tere agli uomini di essere violenti. Per cercare di sensibilizzare sempre di più l’opinionepubblica ma, soprattutto, per sensibilizzare le stesse donne, l’Udi ha organizzato unaStaffetta. La Staffetta di donne contro la violenza sulle donne – 365 giorni dal 25 novem-bre 2008 al 25 novembre 2009. La prima tappa sarà in Sicilia, a Niscemi, dove è stataassassinata Lorena e si concluderà a Brescia dove è stata sgozzata Hiina. Da nord a sudper dire a tutti, forte e chiaro, che le donne sono, siamo, tutte unite e dicono, diciamo,basta alla violenza. Simbolo e testimone della Staffetta è un’anfora con due manici, così che la possano por-tare due donne. L’anfora, che in questo modo diventa un simbolo di solidarietà, passeràdalle due donne che l’hanno avuta in consegna ad altre due. L’anfora, al suo passaggio,diventerà una testimone “viva”, perché le donne potranno mettervi dentro un biglietto coni propri pensieri, immagini, denunce, parole.Possono aderire alla Staffetta donne singole e associazioni di donne, compresi i coordi-namenti femminili di sindacato. Donne di partito sostengono la Staffetta a titolo persona-le. Ogni donna o associazione che aderisce l’iniziativa che intende svolgere al passaggiodell’anfora testimone (dibattiti, rappresentazioni, sit-in, spettacoli, eccetera). Si aderisce scrivendo alla sede nazionale dell’Udi, che provvederà a mettere in comuni-cazione le donne tra di loro ([email protected]).

[email protected]

“ PE R M E I L P OT E R E P O L I T I C O N O N È U N F I N E, M A U N O D E I M E Z Z I C H E C O N S E N TO N O A L L A G E N T E D I M I G L I O R A R E L A P RO P R I A C O N D I Z I O N E E O G N I A S P E T-

TO D E L L A V I TA. IL P OT E R E P O L I T I C O S I G N I F I C A C A PAC I T À D I R E G O L A R E L A V I TA NA Z I O NA L E AT T R AV E R S O I R A P P R E S E N TA N T I NA Z I O NA L I. SE L A V I TA NA Z I O-

NA L E S I FA C O S Ì P E R F E T TA DA AU TO R E G O L A R S I, N O N È P I Ù N E C E S S A R I A A LC U NA R A P P R E S E N TA N Z A. SI P E RV I E N E, A L LO R A, A D U N S TATO D I A NA RC H I A

I L LU M I NATA. IN TA L E S TATO O G N U N O È G OV E R NATO R E D I S E S T E S S O. OG N U N O S I G OV E R NA I N M A N I E R A DA N O N E S S E R E M A I D’O S TAC O LO A L P RO S S I M O.

NE L LO STATO I D E A L E, P E RC I Ò N O N C’È P OT E R E P O L I T I C O P E RC H È N O N C’È STATO” .

( M . K . GA N D H I “ IL M I O C R E D O, I L M I O P E N S I E RO)

foto Grazia Bucca

Ingiustizia è fatta

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Barack Obama ci rappresenta: ma non nel senso, facilmenteequivocabile, di rappresentare, anche solo idealmente, ilpartito democratico italiano (cioè l'omologo del partito ame-

ricano), ma nel senso che rappresenta il sogno di tutti coloro cheavevano già capito da un pezzo come il dominio assoluto dei mer-cati realizzasse un mondo senz'anima, senza morale, senza rego-le, senza quel riferimento essenziale delle relazioni e del sensostesso del vivere che è la persona, l'universo persona, il miracolopersona, il faticoso arrampicarsi di ogni persona, per diritto sacro-santo e inviolabile, alla ricerca della sua porzione di felicità.Quando si è cominciato a comunicare da assordanti e prolungatistrombazzamenti mediatici che queste sulla persona e i suoi dirit-ti sono fantasie che non riguardano la politica molti, troppi di colo-ro che oggi si appropriano della vittoria di Barack Obama, ci ave-vano creduto diventando complici di una degenerazione folle dellapolitica stessa e di un calcio micidiale sferrato proprio sul musodelle persone. Hanno poi disciolto lunghi, imbarazzanti, stucche-voli pianti da coccodrillo e ora si aggrappano a Barack Obamadelegandolo con precipitose investiture al possesso della bac-chetta magica capace di rimettere.....la palla al centro. Ma la pallaè già stata rimessa al centro, non da Obama ma dalla rovinosaimplosione di quella grande "fasulleria", quel gigantesco imbrogliodenominato abusivamente modernità, che ci chiama ora a rianno-dare fila ingarbugliatissime (ricchezze iperboliche ma invisibili per-chè virtuali, da smascherare; povertà visibilissime perchè reali, darisarcire; catene di negatività travestite da capitalizzazioni, da dis-

innescare; sogni spazzati via come borotalco al vento, da restitui-re; onestà vilipese e stroncate da emendare; disonestà sollevateai vertici del riconoscimento e dell'adulazione, da abbattere; bom-bardamenti di menzogne mediatiche da ricondurre alla condizionedi non nuocere; crisi profondissima dell'intelligenza critica indivi-duale e collettiva da riconoscere in tutti i suoi debilitanti segnali disudditanza e da riscattare etc. etc.): riannodare le fila, un'operaimmane, insomma. Obama da solo non ce la potrà fare, inutileassegnare esplicitamente o implicitamente deleghe di dimensioneglobale. E' un rebus sulla soluzione del quale o ci rimbocchiamo lemaniche, pronti anche a retrocedere dai livelli di vita cui eravamoabituati, rassegnati a spendere personalmente tempo, energia evoglia partecipativa; a ripescare dai brandelli della nostra intelli-genza smembrata dalle radiazioni laser del consumismo e del pro-cacciamento ciò che rimane per ricostruire un barlume di autono-mia critica e di pensiero collettivo; a chiudere definitivamente lastagione della delega e della democrazia rappresentativa senzarappresentatività; a ricostruire la dimensione della territorialità indi-spensabile proprio in chiave di risposta collaterale e complemen-tare alla globalità; o, insomma, da questa memorabile lezione rica-viamo la necessaria convinzione che è d'obbligo partecipare oppu-re diamo, pagando prezzi sanguinosi, tutto il tempo, non si sanemmeno a chi, di mettere delle pezze e ripartire lungo la stessatangente.

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Effetto recessione. Tagliare posti dilavoro sembra essere la prima rispo-sta alla crisi economica che sta inve-

stendo anche le aziende palermitane.Parole d’ordine: commesse cancellate,licenziamenti collettivi, contratti a tempodeterminato non rinnovati, lettere di cassaintegrazione. Insomma, l’elenco dei lavora-tori in lotta si allunga di giorno in giorno, leproteste si susseguono, ma tutto questonon determina che qualche blanda presa diposizione da parte delle massime istituzioniregionali.Sono più di un centinaio, ad esem-pio, le persone che rischiano la disoccupa-zione per il declassamento da aeroportointernazionale a turistico del ‘FalconeB o r s e l l i n o ’ stabilito dal piano Cai. La nuovasocietà spedirà 174 lettere di cassa integra-zione a partire dal 30 novembre. L’ a t t u a l econtingente sarà tagliato del 62,5% e ver-ranno salvate appena 60 unità. Niente rin-novo anche per altri 42 impiegati a tempodeterminato dello scalo. Inevitabile il con-traccolpo anche all’Alicos, la società chegestisce il call center Alitalia, dove sono arischio ben 900 posti di lavoro.Aerei a terra ma anche treni fermi. E sì, per-ché Trenitalia sembra decisa a percorrere la

stessa strada. Ha già stabilito, infatti, direvocare una commessa per 901 carrozze,di cui 198 da revisionare nello stabilimentoAnsaldo Breda dell’ex Imesi di Carini. Unanotizia comunicata dai vertici dell’azienda aisindacati in una riunione che si è svolta loscorso 13 novembre. Le tute blu di Cariniavrebbero dovuto occuparsi del revanping,ovvero la revisione ordinaria e la ristruttura-zione, delle carrozze di varie tipologie pertreni intercity. Un impegno che avrebbegarantito all’Imesi l’occupazione dell’attualeorganico più altre 46 unità. Una parte diquesta nuova forza lavoro era stata giàassunta. A seguito della revoca, l’aziendaha stoppato l’assunzione delle rimanenti 17persone. Una curiosità per chi conta sugliautonomisti: gli investimenti sono stati stor-nati sui treni ad alta velocità, che non si tro-vano certo né in Sicilia né in tutto il Sud. Stesso settore medesima crisi anche allostabilimento di materiale rotabile Keller,dove sono state avviate le procedure dicassa inetgrazione per 58 lavoratori dametà novembre. Non si salva nemmeno laFiat di Termini Imerese. Da giorni protesta-no gli operai della Ergom, azienda dell’in-dotto automobilistico, contro la decisione di

non rinnovare i contratti in scadenza a 23lavoratori, tra cui 19 donne. Lo sciopero deilavoratori ha bloccato il rifornimento di com-ponenti per l’assemblaggio della LanciaYpsilon e di conseguenza ha anche inter-rotto la produzione alla Fiat. I sindacatihanno chiesto l’intervento del prefetto,Giancarlo Trevisone, sperando nella suamediazione per avviare almeno il dialogocon la Ergom. “Per assumerli l’azienda habeneficiato di agevolazioni fiscali – sostieneRoberto Mastrosimone, segretario Fiom diTermini – adesso vorrebbe sostituirli conpersonale Fiat distaccato. Non si possonoprendere soldi dallo Stato e dalla Regioneper poi non rinnovare i contratti”. Sul ver-sante telefonia, infine, si registra la vertenzadel call center Omnia, che ha annunciato illicenziamento collettivo per cento lavoratoria causa del mancato rinnovo della com-messa Wind. Anche in questo caso i sinda-cati protestano poiché la decisione, comuni-cata per telefono ai lavoratori, è stataassunta in violazione della legge 223 del ‘91che prevede una precisa procedura di infor-mazione e di confronto sindacale.

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Tagli indiscriminati

Fasullerie (omologato per analogia da "carinerie")

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Negli ultimi anni la questione energe-tica ha assunto nel nostro Paeseun rilievo sempre maggiore perché

è cresciuta, anche grazie all’impegno delleassociazioni ambientaliste, la consapevo-lezza sul ruolo strategico rivestito dalle rin-novabili e dall’efficienza energetica. Primail conto energia, poi le norme che hannoreso obbligatoria la certificazione energeti-ca degli edifici hanno costituito un primosignificativo passo avanti, coerente conl’impegno dell’Unione Europea che hasempre più rafforzato la sua leadershipnella battaglia contro il riscaldamento glo-bale. Negli ultimi mesi, però, il governoBerlusconi ha invertito radicalmente larotta riproponendo con decisione un altromodello, quello fondato sul ritorno alnucleare. Questa scelta, contraddistintada una insensata carica ideologica, non èun semplice ritorno al passato che puntasu una tecnologia vecchia, pericolosissi-ma e tutt’altro che economica, ma rischiadi bloccare sul nascere in Italia lo sviluppodella “rivoluzione” tecnologica (ma anche

economico-sociale) innescata dallo svilup-po delle fonti rinnovabili. Per questa ragio-ne la scelta del governo costringe il mondoambientalista ad una assunzione diresponsabilità immediata in quanto impo-ne di rilanciare, a distanza di ventuno annidalla vittoria del referendum, una nuovacampagna contro il nucleare. A d i ff e r e n z adi quanto avvenne alla metà degli anniottanta però, oggi c’è un forte argomentoin più: la crescita esponenziale delle tec-nologie per la produzione di energia dafonte rinnovabile. Oggi quelle tecnologie sipongono come seria alternativa economi-ca a questo ritorno al passato. La vicendaci interessa molto da vicino. A n e s s u n opuò sfuggire, infatti, il fatto che proprio inSicilia – regione che paradossalmente dis-pone delle più favorevoli condizioni per losviluppo delle fonti energetiche rinnovabili– si stanno concentrando iniziative ad altoimpatto ambientale e climalteranti, comeinceneritori, rigassificatori, turbogas, ed ilMinistro dell’Ambiente (StefaniaPrestigiacomo, siciliana!) propone la rea-

lizzazione nel siracusano della prima cen-trale nucleare. Per questo c’è bisogno dicostruire un nuovo movimento antinuclea-re, anche e soprattutto in Sicilia. Proprioper questo scopo è stato organizzato daLegambiente, Cepes, Arci e Cgil, insiemead altre realtà associative, un convegnoregionale che si è tenuto a Palermo loscorso 13 novembre. Al convegno hannopartecipato alcuni grandi padri del “movi-mento antinucleare”, quello che vinse labattaglia referendaria del 1987, ma anchesoggetti con i quali avviare un confrontosulla specificità siciliana, e in particolaresul piano energetico regionale che ilgoverno vorrebbe approvare al più presto.È un primo passo per sensibilizzare lecoscienze, per evitare un ritorno disastro-so ad un passato in assoluta controten-denza con gli altri Paesi europei. Per inci-so, anche quelli che hanno abbracciatotanti anni fa il nucleare, non hanno mairisolto il problema delle scorie.

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Noi non siamo radioattivi

Obiettivi sul lavoro” è una importante iniziativa promossadall'UCCA e dall'ARCI, in collaborazione con il NidiL-CGIL. Si tratta della terza edizione del concorso che negli

anni passati ha riscosso un notevole successo. Quest'anno, pur-troppo, per una serie di motivi, il bando viene emanato con ritar-do e quindi il lasso di tempo per far pervenire i film presso lasegreteria nazionale dell’UCCA è molto ridotto: il 29 novembre. Ilconcorso per audiovisivi “Obiettivi sul lavoro” si propone di inda-gare e dare visibilità, attraverso il linguaggio delle immagini inmovimento, al tema del lavoro, con particolare riguardo ai pro-cessi di precarizzazione, alla sicurezza e alla discriminazione.Possono partecipare al concorso i film documentari e di finzionerealizzati a partire dall’anno 2006 su qualsiasi supporto (pellicola,videonastro, videodisco, ecc.), di durata massima di 60 minuti – inlingua italiana (o in versione italiana). Le copie per la partecipa-zione al concorso devono essere inviate nel formato DVD. Larichiesta di ammissione al concorso deve essere inoltrata utiliz-zando la scheda di iscrizione e deve pervenire, insieme ai film (intre copie DVD ciascuno), entro e non oltre il 29 novembre 2008,al seguente recapito: UCCA – Unione Circoli cinematografici ArciVia dei Monti di Pietralata, 16 – 00157 Roma Tel. 06/41609225unitamente alla seguente documentazione: scheda tecnica com-pleta e dettagliata del film; riassunto dettagliato del soggetto; bio-filmografia del regista; eventuali fotografie e/o diapositive in bian-co e nero e a colori del film; eventuali manifesti, locandine, volan-tini, cartella stampa, ed ogni altro materiale promozionale del film.Il bando di concorso e i formulari di partecipazione sono disponi-bili presso la segreteria del concorso e sono scaricabili dal sitowww.ucca.it. Le spese di spedizione e di assicurazione dei film dasottoporre alla selezione sono a carico dei proponenti.

L’organizzazione del concorso garantisce la sicurezza dei film.Per ogni eventuale controversia sarà competente il Foro diRoma.Tutti i film pervenuti saranno depositati presso l’archivioUCCA per una loro conservazione a esclusivi fini culturali (con-sultazione e prestito). I titoli saranno segnalati e consultabili sulsito UCCA www.ucca.it. La selezione delle opere audiovisive cheparteciperanno al concorso sarà a cura e ad insindacabile giudi-zio della direzione del concorso, che ne darà pronta comunica-zione agli autori. A insindacabile giudizio della giuria, sarannoassegnati i seguenti premi:3.000,00 euro al miglior film di finzione;3.000,00 euro al miglior film documentario; 3.000,00 euro almiglior film ambientato nella Provincia di Roma. La giuria del con-corso è presieduta da Carlo Lizzani (regista) ed è composta dastudiosi e professionisti del settore audiovisivo e delle problema-tiche legate al tema del lavoro. I premi per i film vincitori sarannoconsegnati giovedì 18 dicembre 2008 a Roma, in occasione di unevento [email protected]

Ucca: obiettivi sul lavoro

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Parte il prossimo 23 novembre il corso di scrittura cinemato-grafica organizzato dall'Associazione Malaussène. Il corso ècostituito da 2 incontri settimanali di 2 ore ciascuno, per untotale di 8 incontri, e si svolgerà dalle ore 19 alle 21 il martedìe dalle 10.30 alle 12.30 il sabato presso i locali di piazzettaResuttano n. 4. Il costo del corso è di 80 euro (comprensivo ditesseramento ARCI). Al termine del corso sarò rilasciato unattestato di partecipazione. www.associazionemalaussene.it

Incontri di discussione sulla fotografia

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L’autunno culturale agrigentino saràcaratterizzato da alcune iniziativeorganizzate dall’Associazione John

Belushi/ARCI. Il cartellone predisposto pre-vede interventi vari, della stessa natura diquelli che, in questi venti anni, il Belushi hapromosso in città. Lo scorso 6 novembre èpartita la consueta rassegna cinematografi-ca, al Teatro Posta Vecchia, che continueràfino a giorno 11 dicembre per sei giovedìconsecutivi. Venerdì 28 novembre, sempreal Teatro Posta vecchia (ingresso gratuito),si svolgerà una serata interamente dedicataal documentario: il Belushi ama questaforma di conservazione della memoria ecosì darà spazio ad alcune proiezioni allequali saranno presenti i registi BarbaraCupisti, Pietro Fattori, Enrico Montalbano.Per il secondo anno consecutivo vieneorganizzata la Festa della Musica (sabato13 dicembre, Teatro Posta Vecchia, ingres-so gratuito): per replicare e, si auspica,aumentare il successo della scorsa edizio-ne, la serata vedrà esibirsi tre gruppi musi-cali di base (Fire of Hell, Globuli Rotti, FloydRose) e tre bands affermate: Marlowe,Camelia Danz’Orchestra, Eimog. Questi gli

“eventi” ai quali faranno da corollario lemostre fotografiche di Luigi Ciotta, MassimoMonteleone, Andrea Palillo e ManuelaParadisi. Sono, pure, previsti degli incontricon alcune realtà associative operanti nelterritorio, realtà alle quali l’Associazioneo ffre con piacere la propria collaborazionenella convinzione che la messa in rete diqueste diverse esperienze può raff o r z a r equei principi di solidarietà, sviluppo sosteni-bile, consumo responsabile e critico (ancheculturale), democrazia partecipata che sonofondanti per l’agire del Belushi. A d e r i s c o n o :A M N E S T Y, L.I.L.T., A.I.A.B., AUSER e CGILS O C I A L H E L P, SLOW FOOD, A R O N N E .Lo sforzo operato dall’Associazione è vera-mente notevole: soprattutto considerandoche in tempi di emergenza economica iprimi tagli sono quelli alle risorse rivolte afavore della conoscenza e della cultura; ildeclino di una società (di una civiltà) è datosoprattutto dalla scarsa attenzione di chigoverna nei confronti della ricerca, dellacreatività, della produzione artistica indipen-dente e diffusa, della contaminazione delleculture. In passato questa Associazione haribadito che il Pubblico non può declinare la

propria presenza ed il proprio sostegno intutti quei settori (i beni comuni, la culturaetc.) nei quali è necessario un controllo real-mente democratico.Oggi questo sostegnodiventa sempre minore, in alcuni casiassente. In quest’occasione, e non è retori-ca, piace ricordare che le maggiori risorsedel Belushi sono la rete di collaborazionitessuta negli anni (soprattutto con il CentroPasolini, con il Cinema A s t o r, con il Te a t r oPosta Vecchia ) e l’apporto dei propri Soci edei tanti Amici con il cui contributo gli inter-venti proposti saranno realizzati.a s s c u l t . j o h n b e l u s h i @ v i r g i l i o . i t

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Proiezioni d’autunno

Può uno scarabocchio cambiare la vita di una spensieratasedicenne? Sì se lo scarabocchio in questione compare suun test di gravidanza e indica lo stato interessante della

giovane e futura mamma. È così che Juno, teenager delMinnesota, si ritrova a dover affrontare una situazione difficile dagestire alla sua età. Che fare? L’aborto sembra la soluzionemigliore se non fosse per le minuscole unghie del prossimonascituro che si sono già formate prima che la madre sapesse diessere incinta. Il pensiero di quelle unghie già esistenti dentro lapancia, smonta l’idea di interrompere la gestazione e mette quin-di in moto una storia davvero deliziosa in cui temi importanti qualiil sesso, la maternità, le relazioni di coppia, il matrimonio, vengo-no trattati con schiettezza e un’ironia sferzante. Il “padre percaso”, interpretato da un Michael Cera perfettamente calato nellaparte, è un giovane e impacciato coetaneo della ragazza con lapassione per la corsa e le tic tac all’arancia, Paulie Bleeker.Notevoli le sue apparizioni in completo da podista e le sueespressioni smarrite. A questa “coppia non coppia” che aspettaun figlio si contrappone una “coppia coppia” che un figlio lo vor-rebbe ma non può averlo: Vanessa e Mark, coniugi giovani, bene-stanti e interessanti, ovvero il prototipo dei genitori perfetti secon-do Juno, che cerca tra le inserzioni di un giornale qualcuno a cuia ffidare il suo fagiolo. A confronto sono due generazioni, due sta-tus sociali, due modelli di vita che non mancano però di mostra-

re dei punti di contatto: tra Mark e la protagonista nasce infattiuna piacevole amicizia a partire dai comuni gusti musicali e cine-matografici. Ma forse a mettere in relazione i due è maggiormen-te il trovarsi entrambi a vivere una condizione scomoda, il nonsentirsi del tutto a proprio agio nel ruolo che le vicende della vitali hanno portati ad assumere. Sarà proprio questa amicizia cheporterà Mark e Juno a porsi interrogativi sulla propria esistenza ea capire meglio se stessi. Un’esperienza filmica piacevole comebere un succo di frutta, come quello che Juno sorseggia per pro-durre urina sufficiente a sostenere l’ennesimo test di gravidanzanella bella animazione che accompagna i titoli di testa. Il segretodella pellicola si chiama Diablo Cody, blogger scoperta dal pro-duttore del film e arruolata come sceneggiatrice. A condire il tuttoè una colonna sonora che entra in testa in punta di piedi e rima-ne impressa per parecchio tempo, come “uno scarabocchio chenon si può cancellare”.e m a n u e l e . g u i d a @ l i b e r o . i t

Uno scarabocchio che non s i può cancel lare

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Ogni martedì presso il circolo A r c iMalaussène (piazzetta Resuttano 8,Palermo), a partire dal 18 novembre, l'as-sociazione Photoarea2006 organizzeràdegli incontri di discussione sulla fotogra-fia. Chiunque lo volesse, potrà portare invisione le proprie fotografie. Se ne discu-terà insieme, dalle 22:00. www.associazionemalaussene.it

Incontri di discussione sullaf o t o g r a f i a

Giorno 21 novembre a Villa Cattolica aBagheria, verrà presentata l’associazioneAntiracket e Antiusura del ComprensorioBagherese.

ANTIUSURA ED ANTIRACKET

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I casi di madame Ramotswe

Meusa book launch

Per chi è cresciuto nel mito dell’hardboiled, può essere difficile da digeri-re. Eppure si può scrivere di un’inda-

gine senza morti né feriti, senza investiga-tori duri e crudi, si può scrivere in manierasemplice eppure non banale, si può aff i d a-re un’agenzia di investigazioni a una donna,in un Paese africano molto lontano dai riflet-tori: il Botswana. Non c’è nessuna parodianella serie di libri che Alexander McCallSmith ha dedicato a Precious Ramotswe,donna africana dalla corporatura definitatradizionale. Eppure il risultato è dissacran-te perché pur mancando tutti gli elementimozzafiato delle detective story, i libri, seiquelli finora pubblicati da Guanda, appas-sionano ed è impossibile fermarsi al primo enon seguire le tracce di MadameRamotswe e della sua Ladies DetectiveA g e n c y. I casi che le affidano affrontano pic-coli e grandi dolori universali: fedeltà, amici-zia, tradimenti o sospetti tali, sparizioni. Perrisolverli la signora Ramotswe non usa

metodi scientifici né tecnologia, ma un’anti-ca saggezza popolare, una grande capaci-tà di ascolto e un profondo senso di solida-rietà per l’umanità. Trasformando così la let-tura in un momento commovente, ma ras-serenante. Perché il calore umano dell’in-vestigatrice filosofa, attraversa continenti epagine e arriva fino al lettore in un grandematerno e consolatorio abbraccio. Un pic-colo mondo antico capace di toccare anchele grandi tragedie di un Paese aff a m a t o ,stremato dalla sete, falcidiato dall’Aids,senza toni drammatici, ma con qualchepennellata delicata, quasi pudica. Non c’èniente di struggente nella vita e nelle inda-gini di madame Ramotswe, ma una genui-na innocenza, unita alla forza evocativa deipaesaggi del Botswana. I libri a lei dedicatisono unici perché svelano una terra pococonosciuta senza cadere nell’esotico, per-ché son dei “gialli” senza tinte fosche, marivestiti dei colori degli orizzonti africani,perché con leggerezza trattano di amore ed

emancipazione femminile, di fierezza e ditradizioni. E alla fine ci si ritrova a desidera-re una tazza di tè rosso e a scoprire che c’èun tempo per ogni cosa anche “per stareseduti a guardare il sole che va su e giù”.Alexander McCall Smith è nato e cresciutoin Africa nella prima parte della sua doppiavita. E’ docente universitario in Scozia,autore di numerose pubblicazioni scientifi-che ed è stato fra l’altro vicepresidente dellacommissione inglese per la genetica.All’investigatrice africana ha dedicato: Lelacrime della giraffa, Morale e belle ragaz-ze, Un peana per le zebre, Il tè è sempreuna soluzione, Un gruppo di allegre signo-re, Scarpe azzurre e felicità. Ha scrittoanche un’altra serie di libri gialli, ambientatiin Scozia che hanno per protagonista anco-ra una donna, di professione filosofa.

a l c a m i s i l u c i l l a @ v i r g i l i o . i t

I Rom e le leggi, esperienze aconfronto

i n i z i a t i v e

Legislazione e prassi operativa sull’ingresso e ilsoggiorno degli stranieri, con particolare riguardoalla condizione ed ai bisogni della comunità Rom di

Palermo

PROGRAMMA20 novembre: ingresso e soggiorno per motivi umanita-ri con riferimento alle popolazioni Rom, Il primo rilasciodel permesso di soggiorno. I rinnovi.

26 novembre: unità della famiglia e permesso di sog-giorno ex art.31 del T.U. sull’immigrazione. Le compe-tenze del Tribunale dei minori.

4 dicembre: Cittadinanza; apolidia e divieto di discrimi-nazione. La condizione dei Rom Comunitari.

10 dicembre: integrazione, competenze degli Enti Localie rapporti con le Istituzioni (Prefettura e Questura). Ildiritto alla salute nella prassi amministrativa

17 dicembre: Disciplina dell’espulsione e del tratteni-mento nei centri di identificazione ed espulsione. I divietidi espulsione - art.19 T.U. sull’immigrazione

I seminari si svolgeranno dalle 15.00 alle 18.00, pressol’Ufficio Servizio Sociale Minori, via Cilea 26, Palermo.La partecipazione è gratuita.

www.myspace.com/incamminoconirom

Con l’affascinante racconto de Il giorno della civetta, a cura diBeatrice Monroy, nota per dar voce da anni a classici quali IlDottor Zivago, Il tamburo di latta, Madame Bovary, L’Eneide e Il

Gattopardo, si è conclusa brillantemente, lo scorso venerdì 31 ottobre,l’anteprima di Meusa Book Launch, progetto-laboratorio culturale ideatoe promosso da South Media (circolo ARCI).Un’occasione per illustrarealla città peculiarità, obiettivi e articolazioni del progetto in programmaper il 2009 nonché per confrontarsi su alcuni dei temi principali dellostesso: dialogo interculturale, rapporto tra memoria, identità e territorio.Svoltasi in occasione di “Ottobre Piovono Libri”, campagna nazionale dipromozione alla lettura ideata dall’Istituto Italiano del Libro e dalMinistero BB.CC., a cui South Media aderisce per il secondo anno con-secutivo, l’iniziativa si è articolata in tre giorni di incontri letterari, proie-zioni, performance e mostre, ospitati nell’elegante e preziosa cornice deLa Casa della Città, grazie alla collaborazione della Prof.ssa PieraBusacca e del Dipartimento di Architettura e Urbanistica dell’Universitàdi Catania. Altri graditi ospiti delle serate sono stati: la scrittrice MariaAttanasio (Dall’Atlante agli Appennini); il giornalista libico Farid A d l y(Premio Viareggio “Marenostrum” 2008) e il giovane regista FrancescoDe Martino (U stisso sangu).Hanno arricchito il programma della manifestazione l’applaudita proie-zione, in prima visione, del film di Claudio Giovannesi “We l c o m eBucarest” (Menzione Speciale Bellaria Film Festival 2008) e la mostradelle illustrazioni di Francesco Chiacchio, splendido corredo di immagi-ni del sopracitato racconto della Attanasio. Meusa Book Launch è unprogetto finalizzato alla costruzione di un networking di particolari letto-ri/scrittori dediti all’esplorazione, attraverso racconti e immagini, delleidentità peculiari dei nostri territori, metropolitano ed etneo, di scenariaperti e dinamici che sappiano coniugare memoria e futuro, accoglien-za e dialogo, spazi urbani e infanzia, intercultura e tradizione.

m a r z i a f i n o c c h i a r o @ t i s c a l i . i t

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arcireportsicilia

n. 16 20 nov embr e 2 0 0 8

MARATONA PERI DIRITTI UMANI