Archeologia urbana a Cagliari - Ordine Architetti Cagliari 2007... · il complesso mosaico dello...

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46 A ARTE/ RCHITETTURA/AMBIENTE L’archeologia urbana da pochi de- cenni si incarica di aprire, con rigorosi criteri scientifici, chiare e spesso ine- dite prospettive di osservazione, co- struendo dallo studio di circoscritti siti il complesso mosaico dello sviluppo della società e della storia della città. Tra le ultime indagini concluse in una città della Sardegna, lo scavo di Vico III Lanusei si offre alla lettura degli studiosi grazie alla prima edizione integrale di uno scavo stratigrafico urbano, ponendo così la nostra regione sulla linea delle più aggior- nate realtà nazionali. E’ un risultato di notevole portata, che inaugura una stagione di trasparenza e dialogo culturale necessaria in una fase di grandi trasformazioni all’interno delle città e dei centri storici. Rossana Martorelli, Donatella Mureddu, (a cura di), Archeologia urbana a Cagliari. Scavi in Vico III Lanusei (1996-1997), Scuola Sarda Editrice, Cagliari 2006, 485 pagine. La recensione Archeologia urbana a Cagliari Marco Cadinu

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L’archeologia urbana da pochi de-cenni si incarica di aprire, con rigorosicriteri scientifici, chiare e spesso ine-dite prospettive di osservazione, co-struendo dallo studio di circoscritti sitiil complesso mosaico dello sviluppodella società e della storia della città. Tra le ultime indagini concluse in unacittà della Sardegna, lo scavo di VicoIII Lanusei si offre alla lettura degli

studiosi grazie alla prima edizioneintegrale di uno scavo stratigraficourbano, ponendo così la nostraregione sulla linea delle più aggior-nate realtà nazionali. E’ un risultato dinotevole portata, che inaugura unastagione di trasparenza e dialogoculturale necessaria in una fase digrandi trasformazioni all’interno dellecittà e dei centri storici.

Rossana Martorelli, DonatellaMureddu, (a cura di), Archeologiaurbana a Cagliari. Scavi in Vico IIILanusei (1996-1997), Scuola SardaEditrice, Cagliari 2006, 485 pagine.

La recensioneArcheologia urbana a CagliariMarco Cadinu

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Le parole di Letizia Pani Ermini, fon-datrice dell’archeologia urbana emedievale in Sardegna, accolgonocon entusiasmo l’opera di RossanaMartorelli e Donatella Mureddu - rap-presentanti di una virtuosa collabo-razione tra università e soprinten-denza - coadiuvate da Sabrina Ciscie Silvia Sangiorgi e da un ottimogruppo di assistenti e allievi; si per-corre la strada dello scavo archeolo-gico come metodo positivo di studio,capace di apportare valore e signifi-cato ai luoghi, di restituire significatoalla loro immagine. Ma soprattutto siconferma la necessità di valutare il“rischio archeologico” indicato dallemappature più aggiornate quale indi-catore di un metodo di lavoro per lasalvaguardia di luoghi dotati diprofondi valori storici; valori nonesplicitamente evidenti, senza i qualiogni luogo diventa fragile, disponi-bile esclusivamente ad apprezza-menti basati su valori metrici e fon-diari.E di questo in una città come Cagliarivi è davvero bisogno, se è vero che dinon-luoghi, come era fino ad ieri VicoLanusei III, ce ne sono in quantità;forse è davvero tra le caratteristichedi Cagliari, cresciuta disordinata-mente negli ultimi cinquant’anni,quella di possedere estese porzioniurbane intercluse nel proprio siste-ma, luoghi sconosciuti eppure stori-camente centrali, sottratti alla perce-zione e perduti nel loro significatoculturale, in bilico tra la fortuna cultu-rale ed il prestigio internazionale e lasuddivisione in tante piccole realtàfondiarie prive di interesse. Vico III Lanusei, grazie all’indaginepreventiva richiesta prima di un can-tiere di costruzione di un parcheggioa silos, ha rilevato la sua straordinariaed intatta stratigrafia, con una faseromana e tardo antica particolar-mente ricca, interrotta da un grandeincendio nei primi anni dell’VIIIsecolo, seguita da puntuali testimo-nianze sgranate tra il XIII secolo el’ottocento: oltre 21 mila reperti cata-

logati e riferiti alle più diverse tipolo-gie e provenienze, capaci di testimo-niare la singolare centralità di unluogo suburbano ed esterno alledinamiche urbane moderne sebbenein stretto rapporto con la cittàromana e con le sue necropoli.Fuori dalle mura dei quartieri medie-vali, oltre le espansioni della Marinaaragonese, tra gli Orti di Villanova (la“città nuova” fondata dai pisani perespandere il loro formidabile Ca-stello), in relazione con le osterie fuoriporta, adiacente alle terre del con-vento di Jesus, dove nel XVI secolo ècollocato anche l’immondezzaio del-la città, in un’area interessata daopere militari e da necropoli, inclusanel tempo in un vastissimo isolatoperiurbano che ospita nell’ottocento

Sa Butanica, il primo Orto Botanicocittadino: lì si è scavato portando unanuova luce nei pressi del più grande eincognito spazio in contatto con ilcentro storico di Cagliari, la di-smessa Manifattura dei Tabacchi,grande quanto un quartiere, chiusatra Via XX Settembre, Viale ReginaMargherita e Via Lanusei e dove solopochissimi cittadini sono mai entrati.Architettura e archeologia? Due discipline molto vicine che, lavo-rando insieme sul significato dei luo-ghi, delle architetture e delle cittàstoriche possono moltiplicarne il lorovalore, cambiando l’aspetto e il signi-ficato di intere porzioni urbane; indi-spensabile aprire protocolli di intesaper ogni nuovo cantiere in un’area didensa e lunga stratificazione comequella cagliaritana, a patto di perse-guire le più aggiornata metodiche diricognizione, di trasformazione e diriutilizzo attivo dei luoghi. Ma soprattutto di esplicitare allacomunità tecnica e scientifica lascala dei valori culturali in campo,tramite l’edizione e i dati utili per unamigliore pianificazione dei sistemiurbani. Questo egregio lavoro traccia unnuovo punto di riferimento verso unnuovo e virtuoso orizzonte operativo.