APRILE 2012

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Anno XXXIV n. 4 Aprile 2012 Euro 2.50 - I.P. Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

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magazine 50&Piu'

Transcript of APRILE 2012

Anno XXXIVn. 4Aprile 2012Euro 2.50 - I.P.

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LA PASSIONE È LA FORZA. LA TECNOLOGIA È AUTONOMY.

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[anteprime]

ADDIO, LUCIOL’ultimo saluto

ad un artista che non è stato “solo” un cantante,

ma che si è cimentato anche nel cinema e nella televisione.

Con grande successo.A pagina 24

FIGURINE,CHE PASSIONE!

Dal primo album realizzato dai Fratelli Panini di Modena

al collezionismo di oggi, storia di un fenomeno che

sembra non risentire della crisi.A pagina 63

MICROCREDITOUno strumento importante che,

in questo momento di profonda crisi economica,

sostiene l’avvio di attività, piccole e medie imprese,

mini-aziende...A pagina 16

SARDEGNA TOURUna visita nelle località

più belle del Golfo di Cagliari, una Sardegna da sogno,

dove trascorrerere insieme gli “Incontri di Primavera”

di quest’anno.A pagina 71

GOLF & SALUTENon è uno sport per ricchi.

Secondo una ricerca svedese giocare a golf sembrerebbe

allungare la vita e ridurre di molto l’incidenza di eventuali infarti.

A pagina 66

[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]

Tra i maggiori cambiamenti introdotti dal GovernoMonti, si può certamente annoverare quello relativo alla guerraapertamente dichiarata all’evasione fiscale; una lottache si materializza in varie forme, ma nessuna tanto spettacolarequanto le incursioni della Guardia di Finanza che, di volta involta, setaccia famose località di villeggiatura, le vie delloshopping o della movida notturna delle grandi città. Oltre ai risultati diretti, queste azioni hanno un significatosimbolico di primaria importanza: le tasse vanno pagateda tutti e gli spazi di manovra per chi si ritieneesente (non dai vantaggi che gliene vengono grazie a chi paga),saranno destinati a restringersi sempre di più. D’altra parte, moltissimo si è detto dei miliardi di tasseevase ogni anno (si stima che siano tra i 120 e i 160 miliardidi euro), insopportabili sempre, ma tanto più in tempi cosìdifficili e dove il ruolo dei grandi tifosi è giocato da lavoratoridipendenti e pensionati, coloro insomma, che - come la maggior parte dei nostri lettori - le tasse le pagano “alla fonte”. Eppure, senza clamore, quasi nascoste tra i titoli di coda del drammatico film di questa crisi, compaiono, semprepiù frequenti, LE NOTIZIE DI IMPRENDITORI O COMMERCIANTI CHE, SCHIACCIATI DALLEDIFFICOLTÀ, DECIDONO DI DIRE BASTA e di dare alla loro protesta una forma estrema e definitiva. Di queste notizie,così imbarazzanti da essere, nella maggior parte dei casi, relegatealla cronaca dei giornali locali, colpisce l’assenza di qualcosa e di qualcuno. L’assenza di qualcosa: le scelte che ci governano sembrano togliere ossigeno ad unaprogettualità politica di lungo termine che possa darefiducia nel futuro. L’assenza di qualcuno: famiglia, amici,colleghi, persone cioè IN GRADO DI SPEZZARE

LE CATENE DELLA DISPERAZIONE; al fondo,l’assenza di una comunità di riferimento e di sostegno.Chi ha fede troverà, in questo tempo pasquale,

ancora più forte il bisogno di un Redentore capace di irrompere nella solitudine della condizione umana

con il suo messaggio di resurrezione. Agli altri, che la fede non hanno, non rimane che tentare di coltivare il passaggio stretto della solidarietà.

ditoriale

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4 I 50epiu.it I APRILE 2012

La Ricomposizione del NoiIl nuovo Rapporto 50&Più-Censis

DI ANNA MERCURI

Microcredito e impreseL’Europa ci mette i soldi, i cittadini le idee

DI GIADA VALDANNINI

Addio, grande Lucio Storia di un “folletto geniale”

DI GIANFRANCO BALDAZZI

In nome dell’uguaglianzaLa Carta Mondiale dei Migranti

DI ILARIA ROMANO

Bianco, rosso e... Miami,Seconda patria per molti italiani

DI ROMINA VINCI

Una pennellata vintageTuristi “non per caso” a Miami

DI LORIS PORCHERI

Cani: educati con amoreI consigli per addestrarli

DI PICCI MANZARI

Golf, uno sport in crescita,ma anche un elisir di lunga vita

DI LUISELLA BERTI

Incontri di PrimaveraUna vacanza nel relax di un soggiornomarino nel cuore del Golfo di Cagliari,

tra luoghi di incantevole bellezzaDI CARLO PENGUIN

Spazio 50Incontri, eventi, tempo libero, cultura

e tanto altro nel mondo di 50&Più A CURA DI LUISELLA BERTI

FiscoDI ALESSANDRA DE FEO

PrevidenzaDI GIANNI TEL

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IN EVIDENZA

PARLIAMO DI...

LA VOCE DI 50&PIÙ

Anno XXXIVn. 4Aprile 2012Euro 2.50 - I.P.

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Per posta: Largo Arenula, 3400186 Roma

Per telefono: 06 68134552Per fax: 06 68139323Per m@il: [email protected]

Anno XXXIVn. 4Aprile 2012

Periscopio >> pag. 6 a cura di Berardo Falcone

Letteralmente >> pag. 8 di Giovanna Vecchiotti

Mamme 10 e lode >> pag. 14 di Silvia Toscano

Spread e mutui >> pag. 19 di Lorenzo Masini

Le ferite de L’Aquila >> pag. 22di Rita Nicosanti

Tecnologia >> pag. 27 di Lanfranco Sbardella

“Scrigni” pasquali >> pag. 38di Giovanni Orso

I custodi del mare >> pag. 40 di Alessia Pasquino

Tendenze e design >> pag. 55di Barbara Di Sarno

Sapori & Colori >> pag. 60di Marina Cepeda Fuentes

Universal Studios >> pag. 62di Davide Ricci

I mitici album Panini >> pag. 63 di Stefano Ripert

Su un lago incantato >> pag. 70 di Donatella Ottavi

Salvador Dalì >> pag. 87di Paolo Giorgi

Abbonamenti e PubblicitàAbbonamenti: Telefono 06 68134552Fax 06 68139323Pubblicità: Promedia 2000 S.r.l.Tel. 02 89079601 - Fax 02 89079619

L’Avanguardia a Vercelli >> pag. 88di Valerio Maria Urru

Libri di Renato Minore >> pag. 90Musica & Teatro >> pag. 91di D. De Felicis e M. Sarti Cinema e DVD >> pag. 92

di A. Miccinesi e P. Armocida Oroscopo di Aldebaran >> pag. 93

Giochi >> pag. 94di N. Tucciarelli e R. Cento

Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 95Bacheca >> pag. 96Soluzioni >> pag. 98

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INSERTO

InternetSesta puntata: distanze

annullate con SkypeDI PAOLO NEGRINI

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IN QUESTO numero

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5APRILE 2012

Mensile di attualitàe cultura di 50&PiùSistema Associativoe di Servizi

Direttore EditorialeMaria Laura Rondini @ [email protected]

Direttore ResponsabileGiovanna Vecchiotti @ [email protected]

Art DirectorElisa Rossi@ [email protected]

Editoriale 50&Più Srl - AmministratoriDante Di Mattia (Presidente)Tommaso AnaniaBrigida GallinaroInes MarangonGiuseppe Martino

Procuratore Gabriele Sampaolo

AmministrazioneEditoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597mail: [email protected]

Direzione e Redazione00186 Roma - Largo Arenula, 34Telefono 06.68134552www.50epiueditoriale.it

Stampa e SpedizionePunto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma)Via Variante di Cancelliera snc

Distribuzione in Italiam-dis Distribuzione Media SpA20126 Milano - Viale Sarca, 235Telefono 02.64110911

Concessionaria di PubblicitàPromedia 2000 Srl 20142 Milano - Via Ettore Bugatti, 15Telefono 02.89079601 - Fax 02.89079619

Registrazione Tribunale di Roman. 17653 del 12/04/79Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001

Spedizione Poste Italiane SpASped. in Abb. Post. D.L. 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma

Manoscritti e fotografieAnche se non pubblicati, non verranno resti-tuiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti ri-servati. È vietata la riproduzione totale o par-ziale della pubblicazione senza l’autorizzazio-ne scritta dell’Editore.

Tutela datiSi garantisce la riservatezza dei dati fornitidagli abbonati e la possibilità di richiedernegratuitamente la rettifica o la cancellazione scri-vendo all’Editore. Le informazioni custodite nel-l’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verrannoutilizzate al solo scopo di inviare agli abbo-nati la rivista e gli allegati, anche pubblicita-ri (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali).

ZOOM

ASSOCIATO ALL’USPIUNIONE STAMPAPERIODICA ITALIANA

MARIO COME ALCIDE?

DI GIOVANNA VECCHIOTTI

o “spread” sta migliorando, l'economia sta risa-nando il bilancio e il debito pubblico, il tema delleriforme si è avviato… Insomma, il governo “tecni-

co” di Monti sta rimettendo ogni tassello dell’economiaitaliana al proprio posto in modo da dare, soprattutto al-le attese internazionali, l’affidabilità necessaria. Come un chirurgo Monti taglia, ricuce, estirpa... E d’altraparte, se si vuole salvare la vita di un paziente, è necessa-rio incidere e forse anche amputare: e, a questo punto del-la malattia, è meno importante se “il paziente” soffre. Ci sembra necessario osservare come Monti stia mutan-do lo stesso stile del governare. Qualcosa di significativa-mente nuovo sta avvenendo nella vita del Paese: qualco-sa che, se si consoliderà, potrà forse diventare un “nuo-vo” modo di essere nella politica e nella gestione del Pae-se: un modo meno “urlato” e più operato, meno male-ducato e più rispettoso, meno provvisorio e più attentoalle necessità di lungo termine.A questo punto auspichiamo che non soltanto la salubri-tà del sistema economico venga recuperata, ma si pen-si anche al “paziente” nella totalità della sua vita. Dopoche il chirurgo avrà eseguito il suo intervento, ci si dovràinfatti occupare della “riabilitazione” del malato e delsuo reinserimento in una vita sociale piena ed equa, fa-cendo in modo che il paziente non si “accontenti” di es-sere sopravvissuto alla malattia, ma torni a vivere e pro-

sperare. Diceva Alcide De Gasperi: «La dif-ferenza tra un politico ed uno statista stanel fatto che il politico pensa in termini diprossime elezioni, lo statista pensa in ter-mini di prossime generazioni».

L

Italia: annuale(11 numeri) euro 22,00sostenitore euro 36,00copia singola euro 2,50copia arretrata euro 4,50Estero: annuale euro 41,50

Per il pagamento effettuare i versamen-ti sul c/c postale n. 98767007 intestato a50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà incorso dal primo numero raggiungibile e puòavere inizio in qualunque momento dell’an-no, ma avrà comunque validità annuale.

ABBONAMENTI

Finito di stampare:4 aprile 2012

Credits foto: Shutterstock, Tips, Corbis, Contrasto, Olycom, Sintesi, Olgaru79/ Shutterstock.com, Marka, Agf, F&P Group,Luca Delpia, Richard Thornthron/ Shutterstock.com , Toty Ruggieri, Thomas La Mela/ Shutterstock.com , Buenavista, Mau-ro Biani, Romina Vinci, Alessia Pasquino, Stefano Ripert, Ufficio stampa Mediarkè, Paolo Battaglia, Attilio Maranzano. Foto di copertina: Shutterstock. Illustrazioni: Enrico Riposati.

Aderente a: facebook.com/50epiutwitter.com/50epiuyoutube.com/50epiuissuu.com/50epiu

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6 I 50epiu.it I APRILE 2012

}{ Osservare la realtà quotidiana,leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarcia riflettere su quanto accadenel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

importanti o stravaganti,riportandole tra questepagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voiprendeste parte a questasorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a:[email protected] o Largo Arenula 34,00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

PERISCOPIin pillole

HA ASPETTATO 32MILA ANNI PER POTER FIORIRE

A CURA DI BERARDO FALCONE

L’insegnante di yoga più anziana del mondoSi chiama Bernice Mary Bates, ha 91 anni e di recente è entrata a pieno diritto nel Guinness dei Primati come l’insegnante di yoga più anziana del mondo. La signora Batesvive a St. Petersburg in Florida e dal 1960 pratica questa disciplina che le ha permesso di rimanere in forma. Ma lei non si scompone e divide il merito con i suoi “ragazzi” allievi del corso, un gruppo composto da sessantenni e settantenni: «È veramente uno sforzo comune: se non ci fossero loro, non avrei avuto questo riconoscimento».

Fiorisce un seme di 32mila anni faUn gruppo di scienziati russi del Centro di ricerche di Pushkino, vicino Mosca, ha riportato in vita e fatto germogliare un seme di Silenestenophylla, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. Per 32mila anni

il seme si era conservato in una tanafossilizzata di scoiattoli, sulle rive

del fiume Kolyma, a 38 metri di profondità e ad una

temperatura costante di 7 gradi sottozero. Questa

particolare situazione ha permesso al Dna della pianta di rimanere inalterato e mantenere la capacità riproduttiva.

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7APRILE 2012

Quando il fallimento diventa un museo di successoAd Herrnbaumgarten, in Austria, è stato aperto da poco un museo unico al mondo, quello delle“invenzioni fallite”. L’idea è venuta a Fritz Gall,un’aspirante inventore con poca fortuna che, dopodiversi tentativi malriusciti, ha deciso di far fruttare il suo fallimento organizzando una fiera delleinvenzioni spazzatura. La mostra ha avuto un successoinaspettato con più di 5.000 visitatori che hannopotuto ammirare esperimenti come “l’anonimizzatoreportatile” o gli “spazzolini senza setole”, pensati per chi non ha denti.

Esiste un pianeta simile alla TerraLa scoperta risale al 2009, ma oggi si ha la conferma che sul pianeta GJ1214b c’è presenza di acqua. Il corpoceleste, classificabile come “SuperTerra”, è più grande del nostroPianeta e si trova nella costellazionedell’Ofiuco. Dalle rilevazioni dellospettro della luce si sostiene che su GJ 1214b ci sia molta più acquadi quanta ce ne sia sulla Terra.Purtroppo è impossibile viverci a causa di una temperatura in superficie di circa 230 gradi.

4È italiano il primo automezzo ad ammoniacaNella sede di Pont-Tech a Pontedera (Pi), realizzatonell’ambito del progetto Savia, è stato presentato il primocamioncino per la raccolta dei rifiuti con motore ibrido e alimentato ad ammoniaca liquida.Il prototipo, prodotto con finanziamenti della RegioneToscana, ha richiesto 2 anni di ricerca; pesa 35 quintali, monta un motore di 1.000 cc di cilindrata e può percorrere circa 300 chilometri con 18 litri ad una velocità di 70 Km/h.

I robot buoni amici degli anzianiCoordinato da Paolo Dario,direttore dell’Istituto diBiorobotica della ScuolaSuperiore Sant’Anna di Pisa, ènato “Robot - Era”, il primo progettointernazionale di robotica sociale.L’obiettivo è quello di mettere a puntosoluzioni robotiche che i cittadini possanoutilizzare con facilità, che vengano percepitecome amichevoli e che siano sostenibilieconomicamente dagli Enti e dalleIstituzioni. Le innovative tecnologiesaranno sperimentate in ambienti reali (in Svezia e in Italia), coinvolgendo gli anziani e i loro familiari.

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L’ictus nelle donne sipreviene anche conarance e pompelmiTutti sappiamo chemangiare molta fruttafresca e verdura fa benealla salute. Quello che è interessante è che alcunesostanze presenti nei limoni, arance e pompelmi possonorappresentare una prevenzione all’ictus per le donne. È quanto emerge da uno studio dei ricercatori dellaNorwich Medical School in Inghilterra, che hannoesaminato, per ben 14 anni, una popolazione di 69.622 donne, studiando gli effetti sulla loro salute dei flavonoidi, una classe di composti presenti nella frutta e nella verdura.3

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8I 50epiu.it I APRILE 2012

Quarantasei anni di lavoro:e mi sono divertita

Gentile Direttore,non so se è questo che vi aspettate, ma questo è quel-lo che sente la mia anima. Osservando il quotidiano,ascoltando la televisione e riflettendo su ciò che acca-de nel mondo in cui viviamo.Il paradiso è qui ora, l’inferno è qui ora. Innalziamociun po’ per poter sconfiggere il male e aprire i nostricuori all’amore vero, ai valori, sperimentandoli quioggi da vivi, per assaporarli e farli assaporare, non pen-

siamo solo a noi stessi ma evolviamoci e guardiamociattorno per capire, per portare pace e bene in questoGlobo terrestre che non ne può più. Sono appena divenuta nonna di una bellissima bam-bina che si chiama Irene. A maggio sarò nonna dinuovo, vorrei lasciare loro un mondo migliore. Pocheparole per farmi conoscere: sono da poco in pensione,ho fatto la parrucchiera per 46 anni e posso dire chemi sono divertita tanto.

È quasi il paradigma ideale di ciòche noi intendiamo per “anzia-nità vitale”. Sì, senza distoglie-re la nostra doverosa attenzio-ne al mondo che verrà, restavero anche che il primo paradi-so è qui e ora, nel senso che èsempre il momento attuale quel-lo che ci chiama in causa per-sonalmente, sia per una assun-zione di responsabilità sia peruna giusta capacità di godere ifrutti buoni della nostra azione.Ed anche il primo inferno è quie ora, nel senso che i problemida risolvere e le ingiustizie da ri-parare non possono esser dele-gati ad altri e al futuro, ma in-terpellano ciascuno di noi conil suo ruolo personale e attua-le. Questo atteggiamento rea-lizza una “nonnità” aperta e nonegoistica, alla quale possiamoaggiungere soltanto un invito:che essa trovi, accanto alla splen-dida dimensione personale dicui Lei ci parla, anche unaespressione sociale moltiplicati-va in cui attuarsi e condivider-si: in una associazione come50&Più, in un sindacato, nellapolitica, nel volontariato… inmodo che ricchezza individua-le e ricchezza comunitaria si raf-forzino ancor più. Signora Dina,ci pare abbia imboccato la stra-da giusta.

L’invecchiamento attivoAprendo il mensile di Febbraiomi sono brillati gli occhi veden-do un articolo di Sadìa Macca-ri, che trattava di invecchiamen-to attivo e di iniziative tese anon sprecare le conoscenze dichi, come me, ha lasciato la suaattività (autonoma) per le con-tingenze economiche che stan-no caratterizzando questi ultimianni. Mi sono detto: «Vuoi ve-dere che forse...». Le mie atte-se, prima d’iniziare la lettura del-l’articolo, erano improntate ad

un ragionevole ottimismo. Manmano che proseguivo a legge-re l’ottimismo si trasformava indelusione, un dejà vu di belle pa-role, di programmi, di iniziative,ma non mi è riuscito di indivi-duare alcunché di concreto! Misovviene una canzone che Mi-na cantava con Alberto Lupo«Parole, Parole, Parole, soltan-to parole...». La mia delusioneè aumentata andando poi al si-to Ue dove, addirittura, venivoinformato che le notizie di miointeresse non erano disponibiliin lingua italiana bensì in ingle-

se, francese o tedesca.Mi sembra una delle tante situa-zioni di inconcludenza, carat-teristiche della politica italianaed europea, che hanno il sapo-re di una presa in giro. Io ho 71anni, 50 dei quali passati a fa-re, e mi mortifica il non poterpiù rendermi utile alla società ealla mia famiglia e non disde-gnerei (visti i tempi che corro-no) trovare la possibilità di ar-rotondare l’assegno pensioni-stico, se non altro come ade-guamento al suo minor potered’acquisto.Vi chiedo scusa per avervi ruba-to del tempo ma mi è venutod’impeto e, dalle pagine di50&Più sono passato alla ta-stiera del Pc. Grazie della cor-tese e paziente attenzione. Di-stinti salutiBRUNO DEGANI

Molte parole, probabilmente, siperdono effettivamente nel-l’oceano della retorica e del-l’astrattezza. Ma diverse altrecostruiscono il cammino gra-duale e faticoso attraverso il qua-le si concretizzano anche i risul-tati storici, come quelli per i qua-li la nostra società attuale hapotuto fare qualche passo avan-ti rispetto a quelle precedenti. Dipolitiche per l’invecchiamento

DINA FREDDI

«La vera libertà individuale non puòesistere senza sicurezza economica edindipendenza. La gente affamata esenza lavoro è la pasta di cui sono fattele dittature» Franklin Delano Roosevelt

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Anno XXXIVn. 4Aprile 2012Euro 2.50 - I.P.

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{LA GIOVINEZZA È FELICE PERCHÉ HA LA CAPACITÀ DI VEDERE LA BELLEZZA.CHIUNQUE SIA IN GRADO DI MANTENERE LA CAPACITÀ DI VEDERE LA BELLEZZA NON DIVENTERÀ MAI VECCHIO

Franz Kafka}

tivamente le loro competenze ei loro talenti al servizio di strut-ture che ne hanno bisogno. Pos-siamo parlarne ancora.

Relazioni sociali:non di sola rubricaGentile direttore, stranamentenella rubrica “Relazioni persona-li” non viene mai pubblicatol’annuncio di un romano checerca una compagna: gli annun-ci sono di persone di altre cittàitaliane. Stento a credere che aRoma non ci siano uomini libe-ri da impegni affettivi. Chiedo alresponsabile della rubrica, unparere sulla pubblicazione delseguente messaggio: «Consta-to che da anni nessun romanocerca una compagna. E così ledonne romane rimangono soleperché è necessario frequentar-si e ciò è possibile solo se si vi-ve nella stessa città. Dico agli

uomini romani: Fatevi avanti!Una socia». Chiedo altresì di far-mi gentilmente sapere se dettomessaggio sarà pubblicato. ELVIRA PASTORELLO

Eccole pubblicato il messaggio,cara Elvira. Ci sentiamo di ag-giungere una sola osservazione,e con essa un consiglio: la no-stra rivista pubblica volentieri an-che questi messaggi di ricerca direlazioni, e lo fa cercando di ga-rantirne il carattere di affidabili-tà e onestà. Tuttavia consideria-mo riduttivo, per una relaziona-lità aperta al prossimo, non par-tecipare anche a una ragione-vole vita associativa (quella di50&Più offre incontri sociali, viag-gi, occasioni culturali e servizi diassistenza: ma vi sono anche al-tri ambienti sani cui ci si può ri-volgere, come la parrocchia, letante associazioni di volontaria-to e simili) per allargare la cerchiadelle nostre conoscenze e op-portunità di relazione, e non fer-marsi al solo spazio di una purutile rubrica.

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attivo si sta parlando in Europa,in quest’anno dedicato all’ar-gomento, e 50&Più partecipadirettamente a progetti concre-ti, fra i quali alcuni riguardano

l’affiancamento degli anziani,nei luoghi di lavoro e di appren-distato, ai giovani lavoratori ascopo di tutoraggio. Diverse so-no già le aziende e le organiz-zazioni che stanno sperimen-tando in questo senso e per sa-perne di più si possono visitareanche siti in lingua italiana: se,ad esempio, si cerca il sito diAge Europa, si potrà trovare chele versioni in lingua inglese e inlingua francese possono, conun semplice clic, essere lette an-che in lingua italiana: e lì si po-tranno trovare anche iniziativeconcrete in corso. Bisogna pe-rò onestamente ribadire che ilcammino non è né veloce négarantito né senza ostacoli, co-me del resto per gran parte del-le politiche sociali sia nazionalisia europee. Nel nostro sistema50&Più abbiamo comunque giàdiversi anziani che mettono at-

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possibile ricomporre una società?Sfaldata, sfilacciata, dove la politica e ipartiti sono in caduta libera e dove lo

scollamento tra la sovranità politica e i citta-dini sta diventando sempre più profondo?Come si può ricomporre il noi che non è unasemplice aggregazione di insiemi, ma è il no-stro Paese? Non c’è una ricetta, ma ognunopuò dare il proprio contributo. È stato que-sto l’intento di 50&Più che insieme al Censisha realizzato il Rapporto di ricerca La ricom-posizione del noi, presentato il 28 marzo scor-so al Cnel di Roma. Questo Rapporto completa il lavoro di ricer-ca iniziato con la precedente indagine Primadelle Leggi. Un percorso per una nuova con-sapevolezza collettiva, che è stato al centro del-

l’ultima edizione del Gold Age di Rimini del20-23 ottobre 2011. In quell’occasione l’in-dagine si basava sull’identità individuale e ilrapporto con l’autorità nelle sue forme più va-rie. In quest’ultima ricerca, è stato indagato ilrapporto degli individui all’interno della fami-glia, nei luoghi di lavoro, con il vicino di casa,con lo sconosciuto incontrato per strada, conl’immigrato, con la società in generale. Nonsolo: gli over 50 si sono espressi anche sul Go-verno Monti, sull’euro e sull’Europa, sui par-titi e su come siamo come popolo. L’indagine è stata presentata dalla curatrice Eli-sa Manna, Responsabile del settore Politicheculturali del Censis, e discussa da GabrieleSampaolo, Segretario generale di 50&Più, Re-nato Borghi, Presidente nazionale di 50&Più,

e Giuseppe De Ri-ta, Presidente delCensis.Alcuni dei risultatipiù interessantiemersi dall’indagi-ne riguardano la po-litica, l’Europa e l’Eu-ro che si potrebbe-

ro riassumere così: Il governo Monti? Unamedicina amara ma necessaria, dopo un lun-go periodo di politica irresponsabile. L’Euro-pa? Qualcosa per cui lavorare e da promuo-vere. I partiti politici? Sono in caduta libera.In particolare il governo Monti viene vissutocome una soluzione transitoria per affronta-re la fase di difficoltà (è l’opinione del 38,6%degli intervistati), come la soluzione miglioreche potessimo trovare (28,1%), che segnaperò il fallimento della politica (28,3%). Le mi-sure di rigore vengono giudicate dal 50,2%degli intervistati né ottime né buone, ma ne-cessarie. Monti è irrinunciabile. Tuttavia, gli over50 non sono disposti ad altri sacrifici. Il 76,1%sostiene che ora bisogna puntare sulla patri-moniale. Anche se negli ultimi mesi l’Europaha imposto manovre dure, quasi nessunopensa che l’uscita dall’Euro dell’Italia sia unabuona idea. Anzi, il 48,2% si dice favorevo-le alla costruzione di un governo europeo. La sfiducia nei partiti politici sembra invece aversuperato il livello di guardia. Per l’81% i par-titi rappresentano solo se stessi o gruppi di po-tere, per il 71,4% rappresentano i grandi in-teressi economici. Per il futuro gli over 50 pre-vedono il ruolo crescente di nuove forme di

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ATTU

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È

«Un Paese con il motore ingolfato, la famiglia come “bene rifugio”,Monti irrinunciabile, i partiti in caduta libera, l’Europa come faro.Nel nuovo Rapporto “La ricomposizione del Noi” di 50&Più eCensis, gli ultracinquantenni dicono la loro sull’Italia di oggi»[ EVENTI DI ANNA MERCURI ]

UNA SOCIETÀ DA RICOMPORRE

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re famiglia è bello, soprattutto per lapossibilità di ricevere aiuto e sostegnorispetto ai disagi esterni (lo pensal’83,2% degli intervistati). Com’è vissuto, invece, il posto di la-voro dagli over 50? C’è il sintomo diuna rinnovata partecipazione socia-le. Il posto di lavoro è un luogo do-ve dare il proprio contributo alla col-lettività. Il dato supera il 54% nellepersone che abitano nei piccoli co-muni e scende al 37,1% nelle gran-di città. Poi ci sono le tante faccedell’«altro» con cui confrontarsi.Quasi il 70% degli over 50 dichiaradi provare piacere quando uno sco-nosciuto chiede un’indicazione per

strada, perché così ci si può sentireutili. Se poi un immigrato si siede vi-cino a noi sull’autobus o in metro-politana, nel 54% dei casi non su-scita emozioni particolari, e poco piùdel 10% ammette di provare «disgu-sto», «fastidio» o afferma che «di-pende da come si è lavato». Quan-do però si chiede se si ritiene che lapresenza di immigrati possa provo-care situazioni pericolose in Italia, il76,5% degli intervistati risponde af-fermativamente. Nel nostro Paese icomportamenti razzisti possono di-ventare concreti, perché possono at-tirare «teste matte»: lo pensa il40,1% degli over 50.

{ }TRA LE RISPOSTE CHE DIPINGONO UN PAESE QUASI BLOC-CATO, ALTRE RICORDANO LA CAPACITÀ DEGLI ITALIANI DIDARE IL MEGLIO DI SÉ PROPRIO NEI MOMENTI DIFFICILI

rappresentanza che utilizzino per lopiù Internet. L’esercizio della cittadi-nanza ai tempi del web passa per isocial network. Sono il futuro per il30,3% degli intervistati, e avrannosempre più peso secondo il 29,6%.Ma una speranza per i partiti c’è: il32,8% afferma che il rilancio della po-litica può avvenire attraverso un pro-fondo rinnovamento della forma par-tito. Non manca l’ottimismo. Per unterzo degli intervistati gli italiani so-no un popolo con una grande civil-tà alle spalle, che oggi attraversa unafase di indebolimento, ma che torne-rà grande. Molte sono le valutazioniautocritiche e impietose. Il 16,2%degli over 50 sostiene che gli italianisi credono furbi, ma in realtà sono in-genui e si fanno abbindolare dall’elo-quenza di alcuni politici. Il 13,3%sottolinea come fatichiamo a stareal passo con gli altri Paesi avanzati.Per l’8,5% siamo un Paese in deca-denza. Il 3,4% è convinto che siamoun popolo ignorante e presuntuoso.Il 14,4% ricorda però che siamo ca-paci di dare il meglio di noi nelle si-tuazioni di difficoltà.Secondo gli over 50 il rapporto tra fa-miglia e società italiana nel suo com-plesso, mostra distanza e mancanzadi dialogo. Il 44% afferma che la fa-miglia italiana cerca di ottenere dal-lo Stato quello che può e poi si ar-rangia da sé. Il 15,4% è ancora più

CHE TIPO DI RAPPORTO HA CON GLI ALTRI COMPONENTI DELLA SUA FAMIGLIA

(per circoscrizione geografica - val. %)Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale

Pienamente soddisfacenti, c’è molto affetto e rispetto tra noi 75,2 68,1 68,1 64,4 68,8Soddisfacenti, ma qualche volta ci sono problemi di comunicazione e allora la convivenza si fa difficile 22,1 28,0 28,2 32,7 28,0Qualche volta mi chiedo se non vivrei meglio da solo/a 1,2 0,9 1,3 1,5 1,3Francamente insopportabili, abbiamo esigenze e gusti diversi 0,0 0,9 0,0 0,2 0,3Siamo ormai degli estranei, più che altro ci sopportiamo 0,0 0,4 0,0 0,2 0,2Altro 1,5 1,7 2,5 1,0 1,6Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: 50&Più/Censis, 2012

COSA PENSA DEGLI ITALIANI?

(per circoscrizione geografica - val. %)Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale

Abbiamo una grande civiltà alle spalle, siamo in una fase transitoria di indebolimento, ma torneremo grandi 28,5 32,5 28,8 31,4 30,3Siamo gente di cuore, l’italiano è apprezzato in tutto il mondo 15,2 14,7 11,9 13,4 13,8Fatichiamo a stare al passo con gli altri Paesi avanzati da molti punti di vista 16,1 10,4 14,4 12,1 13,3Ci crediamo furbi, ma siamo degli ingenui e ci facciamo abbindolare dall’eloquenza di alcuni politici 16,1 16,0 21,2 13,4 16,2Siamo un popolo fondamentalmente ignorante e presuntuoso (naturalmente con molte eccezioni) 2,5 4,8 4,2 3,0 3,4Siamo un popolo e una cultura in decadenza 9,9 7,8 5,1 9,9 8,5Siamo un popolo che da il meglio di sé nelle difficoltà 11,8 13,9 14,4 16,8 14,4Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: 50&Più/Censis, 2012

esplicito e denuncia: «Ognuno pren-de quello che può, senza considera-re gli eventuali danni per la colletti-vità». Quasi il 7% lamenta che la so-cietà italiana è in disfacimento, ognu-no deve correre ai ripari individual-mente. Ma un terzo opta per una vi-sione basata sui diritti e i doveri di cit-tadinanza, affermando che «la fami-glia cerca di ottenere servizi e tuteledallo Stato, in cambio partecipa allavita sociale attraverso il pagamentodelle tasse e la partecipazione alla vi-ta politica».All’interno della famiglia, dichiara diavere rapporti pienamente soddisfa-centi il 68,8% degli intervistati. Esse-

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RAPPORTO DI RICERCA 50&PIÙ-CENSIS “LA RICOMPOSIZIONE DEL NOI”

ottoressa Manna, dall'indagine 50&Più/ Cen-sis quale ritratto emerge dell'over 50? È un italiano consapevole, che si rende conto del-

la gravità della situazione ed è pronto a fare dei sacrifi-ci anche se poi chiede fortemente la patrimoniale. Èquindi disposto a impegnarsi perché il Paese trovi unnuovo momento di sviluppo, ma chiede anche equità elealtà sociale. I numeri della ricerca dimostrano come gli over 50considerino la famiglia ormai un “bene rifugio”. Qualè la motivazione principale? La famiglia è considerata “un luogo” dove si trovano so-stegno e conforto rispetto ai disagi esterni. Questo è undato molto importante: ci svela la vera dimensione del-la rinascita della famiglia, intesa non tanto come il po-sto delle sintonie emotive e psicologiche o della vita co-mune, quanto sostegno concreto per affrontare i disa-gi della realtà. Qual è il dato che non si aspettava di trovare e cheinvece ha trovato nella ricerca? Sono diversi. Per esempio, non mi aspettavo che gli ul-tracinquantenni affermassero che il futuro della parteci-pazione politica passerà per Internet. Teniamo presenteche stiamo parlando di “immigrati digitali”, come ven-gono definiti, cioè di persone che non sono nate con inuovi mezzi di comunicazione di massa, ma malgradociò vedono in Internet la forma più promettente di par-tecipazione politica.

residente Borghi,stiamo vivendo unasituazione socio-eco-

nomica pesante, accompa-gnata da una crisi genera-le della politica. Rispetto aquesto stato, qual è e co-me si evolverà il ruolo del-

le rappresentanze sociali,come quello di 50&Più? Dalla nostra indagine emergeun sentimento di sfiducia nonsolo verso la politica, ma an-che verso le Istituzioni e le rap-presentanze sociali in genera-le. Una sfiducia talmente for-te che gli intervistati ipotizza-no come strumento di rappre-sentanza i social network. Alriguardo sono convito, inve-ce, che i corpi intermedi - quin-di anche 50&Più - abbiano unafunzione straordinaria, cioèquella di essere portavoce, deibisogni, delle istanze, delle ne-cessità e delle aspirazioni del-la società. Il ruolo di 50&Più,con una base associativa dicirca 330 mila soci, di cuil’80% in pensione, sarà quel-lo di fare da collante con leIstituzioni affinché norme e

(per circoscrizione geografica - val. %)Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale

Sia la migliore delle soluzioni che potessimo trovare, c’è solo da incrociare le dita 28,1 26,4 27,5 29,5 28,1Rappresenti il fallimento della politica 28,4 30,7 22,5 30,3 28,3È una soluzione transitoria per fare il lavoro difficile 38,9 37,7 41,9 37,0 38,6Saprà conquistare gli italiani e proseguirà oltre il mandato attuale 4,6 5,2 8,1 3,2 4,9Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: 50&Più/Censis, 2012

[ ELISA MANNA,RESPONSABILE

POLITICHE CULTURALI

DELLA FONDAZIONE

CENSIS. ]

[ RENATO BORGHI, PRESIDENTE NAZIONALE

DELL’ASSOCIAZIONE 50&PIÙ. ]

D

P

IL NOSTRO PAESE STA ATTRAVERSANDO UNA DIFFICILE FASE DI TRANSIZIONE IN UNOSCENARIO INTERNAZIONALE ANCORA PIÙ DIFFICILE. RITIENE CHE IL GOVERNO MONTI:

11 rapporto_censis_okelisa_Layout 1 29/03/12 18:49 Pagina 12

13APRILE 2012

leggi siano vicine alle esigenze ealle prospettive future di una po-polazione, come quella italiana, lacui speranza di vita, per fortuna,è in crescita.Recentemente, il Presidentedella Banca Centrale Europea,Mario Draghi, ha dichiaratoche il welfare è morto. Lei co-sa ne pensa?È un’affermazione forte che nonmi trova d’accordo. Certamen-te, per le ragioni che conoscia-mo, non regge più un sistema diwelfare concepito come in pas-sato, totalmente a carico delpubblico e dello Stato. Tuttavia,sottolineo le gravi carenze delnostro Paese su questo tema.Non c’è nell’agenda del gover-no Monti, una vera e propria ri-forma del welfare. In compen-so abbiamo un milione e trecen-tomila tra disabili e non auto-sufficienti a cui si aggiungeran-no nei prossimi anni un milionee cinquecentomila anziani cheentreranno nella fascia di nonautosufficienza. Credo che il te-ma del welfare debba esseremesso al centro dell’agenda po-litica, una volta superata questatempesta economico-finanzia-ria. È una priorità sulla quale50&Più dovrà dire la sua.

a livello politico era nello Stato,nelle fabbriche c’era il padrone, infamiglia la sovranità era nella figu-ra del padre. Credo che sia giustoche la nostra società si sia evolu-ta verso una articolazione orizzon-tale, dove le responsabilità sonodistribuite tra i suoi componenti.Ma quello che spaventa di più èla fine della sovranità dello Stato,

li over 50 dichiarano di non essere piùdisposti a fare ulteriori sacrifici econo-mici ed evocano la Patrimoniale. A

suo avviso, questa può essere consideratauno strumento di equità sociale?Al di là del meccanismo, che può essere valuta-to, mi sembra che la questione - all’interno delnostro Rapporto - dica qualcosa di più significa-tivo. Non è un suggerimento rivolto al Presiden-

te Monti su come rivedere il quadro fiscale, èsemmai un’indicazione di principio. Patrimonia-le vuol dire che ognuno deve dare secondo le pro-prie disponibilità. È quindi una richiesta, una do-manda di equità. Soprattutto questo. Oltre il 48% degli intervistati si è detto favo-revole alla realizzazione di un Governo Euro-peo. Siamo di fronte ad over 50 europeisti, no-nostante le dure manovre imposte dall’Unio-ne Europea?Com’è emerso nell’ambito del Convegno sullasintesi dei dati del Rapporto, nella nostra societàè forte la domanda di autorità. Questo perché so-no fallite le sovranità, come le ha definite De Ri-ta, anche quelle nazionali. C’è bisogno di puntidi riferimento, di riconoscere un’autorità. Credoche il desiderio di avere un Governo europeo ab-bia a che vedere più che con un senso europei-stico, che sicuramente è presente, con il deside-rio di recupero di un sistema con delle regole, unrigore, dei punti di riferimento, una sovranità chetenga conto delle necessità dei cittadini.

che significa la fine della politica,la fine del meccanismo decisiona-le, la fine dei corpi intermedi e del-la trasmissione verso la politica».Parole dure quelle di De Rita chespiega così: «La mia idea è che lasovranità stia slittando sempre piùverso l’alto provocando una diva-ricazione profonda con la base percui a livello orizzontale non rima-ne altro che il mugugno, la scon-tentezza, l’arrangiamento, comeè emerso nella ricerca. Ci accon-tentiamo di rimanere in basso men-tre in alto ci sono le agenzie di ra-ting, i mercati, la finanza interna-zionale, il governo tecnico “irri-nunciabile” di Mario Monti. LoStato non esiste più. E in questaverticalità, sempre più alta, nonsono previste le rappresentanzesociali». E allora che fare? «Stiamovivendo un momento molto deli-cato, dove c’è bisogno della re-sponsabilità dei vecchi, così comec’è bisogno della capacità di avver-tire i processi storici che vanno inqualche modo indicati, osservatie governati. Questa, secondo me,è la validità e il compito dei cor-pi intermedi».

«Il Welfare è morto? Di sicuro non sta tanto bene. LaSovranità? Sta slittando sempre di più verso l’alto staccando-si dalla società. La Patrimoniale? Chi ha di più, paghi di più.La rappresentanza democratica? Striscia nel web. E gli over50? Chiedono il recupero delle regole»

a mia impressione è che daquesta indagine emergaun problema profondo per

il nostro Paese ed ha a che fare conla sovranità», ha detto GiuseppeDe Rita, Presidente Censis, com-mentando i risultati della ricerca“La ricomposizione del Noi”. «Dadove viene la sovranità? Eravamoabituati a sapere che la sovranità

[ GIUSEPPE DE RITA,PRESIDENTE

FONDAZIONE CENSIS. ]

[ GABRIELE

SAMPAOLO,SEGRETARIO GENERALE

DELL’ASSOCIAZIONE

50&PIÙ. ]

G

L «

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ATTU

ALI

[ COSTUME DI SILVIA TOSCANO ]

La versione femminile del supereroe perfetto,invincibile e soprattutto capace di amare incondi-zionatamente? Questo è il ritratto della madre ita-liana secondo un noto quotidiano americano. Ilsolito stereotipo? Probabile. Una cosa è certa:mamma sì, ma non solo pappe e pannolini.

i cantava negli Anni ‘50 Sontutte belle le mamme delmondo..., ma sono anche

brave? Dipende, le migliori in as-soluto - classifiche alla mano - so-no quelle italiane. Lo scrive l’au-torevole Wall Street Journal ame-

ricano, puntuale nel constatare lerovinose nevrosi delle madri delsuo Paese e mostrando, invece, co-me le mamme italiane sbaraglinola concorrenza, perché più pre-murose, amorevoli, attente. Nul-la a che vedere con le madri “ti-

MAMMA 10 E LODE...

S

14 I 50epiu.it I APRILE 2012

Da recenti studi Istat emerge che, rispetto agli anniOttanta - quando era il Mezzogiorno a detenere ilprimato di nascite - oggi la situazione si è ribaltatae le regioni del Nord sono al primo posto. Ma sem-bra che le ragioni di questa inversione di tendenzasiano da attribuire al generoso contributo di bimbi

nati da genitori stranieri la cui presenza, infatti, risultaessere maggiore nelle regioni del Centro-Nord. Al ver-tice della classifica Trentino-Alto Adige (1,62) e Valle d’Ao-sta (1,57), in fondo Sardegna (1,14) e Basilicata (1,18).Fonte Istat Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paesein cui viviamo 2012

NASCITE IN ITALIA: UN’INVERSIONE DI TENDENZAUNA MEDIA DI 2,1 FIGLIPER DONNA GARANTIREBBE IL RICAMBIO GENERAZIONALE

«Nei Paesi dell’UnioneEuropea l’Italia si collocatra quelli con minor tasso

di fecondità, attestandosial 18° posto, seguita da Slovacchia, Spagna e Polonia»

18°posto

Fonte Rapporto Istat Noi Italia 2012

nomicamente impegnativa, con pochiaiuti dalla società, difficoltà nel conci-liare lavoro e famiglia, e con poca con-divisione dei compiti da parte del ma-rito-padre. E una miriade di piccole dif-ficoltà quotidiane, come mostrano lequindici blogger autrici di un libro digrande successo, Hai voluto la carroz-zina? E allora pedala... Ma le quindiciamiche non si sgomentano, lo fannoraccontando la loro esperienza di neo-madri nel Paese del “mammismo” che,però, riesce ad andare avanti “solo gra-zie ai nonni”. Perché la madre italiana,al di là degli stereotipi cui forse è incor-so il giornale americano, non è solouna figura di santa, tutta fornelli e ab-negazione, ma è ormai sempre più de-siderosa di difendere anche una vitapropria, fatta di lavoro, amicizie, inte-ressi ma sempre nel rispetto del costu-me italiano, il migliore del mondo. DiMamma insomma c’è n’è una sola, equella, almeno quella, è italiana.

gre” cinesi, che impartisconoun’educazione rigidissima ai figliaffinché tirino fuori il meglio inogni campo; o le francesi, secon-de in classifica, troppo rilassate. Pernon parlare delle britanniche, chespesso affidano ai college l’edu-cazione di figli neppure adole-scenti, facendone degli insicuri,prede precoci di cibo spazzaturae alcool per l’assenza colpevoledella famiglia. Le madri italianeche appaiono così perfette sonoin realtà sempre di meno, demo-graficamente in continuo calo (1,4figli per donna) e sempre più ma-ture: 31 anni la media della pri-ma gravidanza, 16 anni più tardirispetto a un secolo fa. Non è fa-cile, infatti, diventare madri in Ita-lia: è una scelta coraggiosa, eco-

Mamme_Layout 1 28/03/12 18:28 Pagina 14

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50epiu4.2012 raddrizza 23-02-2012 10:10 Pagina 1

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ALI

i sono parole che sentiamopronunciare sempre più spes-so, in primis lo spread, con cui

abbiamo preso confidenza. E purnon essendo alla pari, presto inizie-remo a impratichirci con termini qua-li microcredito, microfinanza e Pro-gress Microfinance; questo perché sa-ranno sempre più diffusi. Se, infat-ti, un tempo erano associati ad eco-nomie in via di sviluppo, oggi si af-facciano anche in Europa.Ma cos’è il microcredito? È uno stru-mento legato alle politiche sociali.Un’occasione per cui, persone in ge-nere ritenute non solvibili dalle ban-che, possono accedere a prestiti, as-sicurazioni e gestione dei risparmi.Parliamo di un meccanismo i cui at-tori sono banche, OrganizzazioniNon Governative, istituzioni infor-mali e, dall’altro lato, singoli cittadi-ni o piccole comunità. In sostanza,una pratica nata per scongiurare cheuna grossa fetta della popolazionesia di fatto esclusa dall’accesso al

credito. E si va da prestiti di 25 dol-lari - come in alcuni Paesi dell’Afri-ca occidentale - ai 25mila euro fis-sati dall’Unione europea.La prima sperimentazione in tal sen-so è del 1976, in Bangladesh, adopera della Grameen Bank ma, a se-guire, si è sprigionata una miriade diprogetti sparsi in tutto il mondo. Nel 2005, all’indomani dell’”AnnoInternazionale del Microcredito” era-no 92 milioni le persone raggiunte daprogetti di questo genere; di questi,66,6 milioni le famiglie dei più indi-genti, quelle che vivono con meno diun dollaro al giorno. Secondo un ra-pido calcolo, una popolazione pari aquelle di Francia, Germania, Italia,Regno Unito, Olanda, Svizzera, Spa-gna e Norvegia messa insieme. Mal’obiettivo della Campagna sul Mi-crocredito è di raggiungere 175 mi-lioni di famiglie entro la fine del 2015.Un lavoro importante, questo delmicrocredito, se si pensa che l’alter-nativa per molti è l’usura, il merca-

C«Può cambiare la vita delle persone.Permette di realizzare sogni. Consen-te di avviare attività e mini-aziende.Aiuta piccole e medie imprese. Il mi-crocredito può fare davvero molto perriavviare l’economia europea proprio inun momento come questo di profon-da crisi finanziaria. Sostenuto dalla Com-missione Europea e dalla Banca Euro-pea degli Investimenti, chiunque puòbeneficiarne a patto che...»

Microcredito, una grande OPPORTUNITÀ

in Bangladesh, ha avuto luogo la prima sperimentazione di microcredito ad opera di un istituto bancario locale.

Nel 1976,

16 I 50epiu.it I APRILE 2012

[ ECONOMIA DI GIADA VALDANNINI ]

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17APRILE 2012

A CHE PUNTO È IL MICROCREDITO?La crisi economica ha fatto emergere anche in Italia l’impor-tanza del microcredito. Ciò, tramite lo sviluppo delle micro-im-prese e del lavoro autonomo con l’inclusione finanziaria e socia-le dei cosiddetti “non bancabili”. Ma come procede questo set-tore? Microcredito. Dimensioni e prospettive del prestito socialee imprenditoriale in Italia (Donzelli) - 2012 trac-cia un quadro completo del micro-credito nelnostro Paese, nato dalla mappatura di tutte leiniziative esistenti. Un’occasione per valutare irisultati delle varie attività, i programmi più riu-sciti, i modelli virtuosi, utili anche per chi voles-se muovere i primi passi in tale ambito.

E per chi fosse appassionato di storie e volesse guardare fuo-ri dall’Italia, il microcredito ne offre diverse passando da uncontinente all’altro. Come nel caso del libro Credito enuvole. Storie di banche e campesinos tra le Ande dell’Ecua-dor, di A. Bobbio, M. Calvi, S. Gatti, M. Puricelli, M. Reggioe S. Salis. È la descrizione del viaggio di seigiornalisti attraverso la rivoluzione silenziosain un Paese come l’Ecuador. La rivoluzione delmicrocredito che ogni giorno viene realizza-ta nelle piccole Casse Rurali delle Ande e checonsente ai campesinos un riscatto sociale chesarebbe altrimenti impossibile.

to nero. Importante tanto più sesi intende che questi prestiti nonsono elemosina ma devono es-sere restituiti - in modo dilazio-nato - e che, quindi, innescanoil circolo virtuoso dell’impegnoper la restituzione. Semplici meccanismi con risulta-ti notevoli: massiccio accesso alcredito delle donne (il 70% deltotale); miglioramento delle con-dizioni di vita dei beneficiari; al-to tasso di restituzione dei pre-stiti (99%). E l’Unione europea cosa riservaai suoi abitanti? Lo abbiamo chie-sto a Thierry Vissol, Consiglierespeciale Media e Comunicazionealla Rappresentanza in Italia del-la Commissione europea.Qual è l’importanza del mi-crocredito?In questa particolare fase econo-mica, diventare lavoratori auto-nomi è uno dei modi per procu-rarsi un lavoro, sia che si sia di-

soccupati sia che si sia in cerca diuna prima occupazione. L’impre-sa è un’occasione anche per co-loro che, dopo aver avuto ed edu-cato bambini, vogliano lavorareo per le persone anziane che so-no uscite dal mercato del lavoro.Solo che per mettere su un’im-presa c’è spesso bisogno di soste-gno e lì interviene il microcredi-to. Studi recenti dimostrano cheun numero rilevante di nuovi po-sti di lavoro è creato da realtàche, per l’85%, sono frutto dimicroimprese. Ma tra i principa-li ostacoli di una microimpresac’è la difficoltà di accedere al cre-dito, particolarmente a quelli dipiccolo ammontare, poiché lebanche non vogliono correre ri-schi o, se lo fanno, sarà a costielevati in rapporto agli eventua-li rischi. E parliamo di crediti in-feriori a 25mila euro.Cosa intende l’Unione euro-pea per Progress Microfinance?

È uno degli strumenti sviluppatidalle Istituzione: europee per aiu-tare lo sviluppo di questo setto-re, che s’indirizza a disoccupati,piccole-medie imprese o microim-prese. È sostenuto dalla Com-missione europea e dalla BancaEuropea per gli Investimenti (BEI)e gestito dal Fondo Europeo pergli Investimenti (EIF). Chi può beneficiare ditutto ciò e inqualemisu-ra?

Chiunque può beneficiare di Pro-gress Microfinance, purché ab-bia voglia di mettersi in proprioo costituire/sviluppare una mi-croimpresa (meno di dieci dipen-denti), specie nel settore dell’eco-nomia sociale; sia disoccupato osia rimasto per qualche tem-

Siti d’informazione europei sul Microcredito: * http://ec.europa.eu/contracts_grants/microfinance_it.htm (CIP, JEREMIE, JASMINE) * http://ec.europa.eu/epmf (Progress)* http://ec.europa.eu/esf * http://www.microcreditoitalia.org (Ente Nazionale per il Microcredito)

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E ALL’ESTEROIN ITALIA...

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ttraverso il sito Acra (Ong che si occupa di Coo-perazione Rurale in Africa e in America Latina),scopriamo la storia di Diakate, una delle prime

donne senegalesi a far parte della Cassa Rurale di Creditoe Risparmio di Khombole. Una realtà che concede prestitiai suoi 700 membri, dei quali il 90% donne. «Prima di iniziare a lavorare - racconta Diakate - facevo par-te di un gruppo solidale di donne e avevo diritto ad alcu-ni piccoli crediti ma, senza un’attività fissa, dovevo chiede-re prestiti a usurai del villaggio, indebitandomi sempre più.Nel 1998 sono diventata membro della Cassa: col primocredito ho comprato del miglio e ho iniziato a produrre labouillie (tipica pietanza locale a base di miglio e latte) chevendevo al mercato del villaggio». Oggi Diakate ha due fi-gli: uno vive a Rimini e l’altro lavora nella gendarmeria delvillaggio. Con l’accesso al credito ha potuto ottenere unabancarella più grande e coi ricavi del commercio ha aiuta-to i suoi figli a studiare all’università.

lucro - di aumentare il volume deiprestiti (e di quelli che ne posso-no approfittare), emettendo del-le garanzie per coprire il rischiodi eventuali perdite e mettendoa disposizione ulteriori fondi perla concessione di micro finan-ziamenti. In sostanza fa da garante. Macome chiedere un finanzia-mento e su quali progetti? Tutti i tipi di progetti sono validi,purché abbiano utilità sociale oeconomica e una possibilità disopravvivere. Il credito deve esse-re richiesto a un intermediario dimicrocredito aderente a Progressnel proprio Paese, ed è all’inter-mediario stesso che bisogna chie-dere informazioni sui requisiti ele procedure per ottenere un fon-do e inviare poi direttamente ladomanda di microcredito. In Italia ce ne sono?In Italia ne esistono già numero-si, particolarmente Organizza-zioni Non Governative che pro-pongono microcrediti. Questistessi possono chiedere di diven-tare un intermediario di micro-credito riconosciuto da ProgessMicrofinance e beneficiare, inquesto modo, delle garanzie delFondo. L’informazione comple-ta è disponibile sui vari siti dellaCommissione europea dedicati(vedi box in pagina). Ci sono delle criticità? Chiaramente, come in tutti set-tori e attività, niente è perfetto.I fondi di garanzia a disposizio-ne, soprattutto in periodo di cri-si, sono pochi. Il quadro giuridi-co deve essere ampliato in tutti

A

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gli Stati membri, sulla base delquadro definito dall’Unione. Inol-tre, c’è la necessità di ulterioricontrolli per scongiurare truffe,malversazioni, ecc. Anche perquesto motivo il Governo italia-no ha creato, nel novembre2010, l’Ente Nazionale per il Mi-crocredito. Cosa fa l’Unione europea perfar conoscere questi strumen-ti a giovani e meno giovani? Come per tutte le azioni del-l’Unione europea, il problemafondamentale è quello dell’in-formazione di tutti quelli che po-trebbero essere interessati. È chia-ro che in queste materie, i gran-di media cartacei o audiovisivinon sono molto interessati a da-re indicazioni che non “fannonotizia” e i mezzi a disposizio-ne della Commissione europeasono insufficienti per organizza-re un’informazione capillare per500 milioni di cittadini sulle cen-tinaia di programmi esistenti. IlBilancio per l’informazione è dicirca 100 milioni di euro, cioè20 centesimi di euro a testa l’an-no! Per questo la rappresentan-za in Italia della Commissioneeuropea ha organizzato il 24febbraio scorso una giornata diriflessione, di confronto e dibat-tito tra gli operatori competen-ti, a vario titolo, in materia di fi-nanza e microcredito. Appartie-ne a questi operatori, enti nazio-nali, enti territoriali e locali, ban-che e intermediari finanziari, isti-tuzioni di micro finanza e noprofit, il compito di diffonderequeste informazioni.

è il numero delle famiglie, che l’Unione europeaconta di raggiungerenel 2015 con il microcredito.

175 milioni

è la cifra massimache viene garantita dalla Commissione europea con i progetti di microcredito.

25.000 euro

IN AFRICA IL MICROCREDITO FA MIRACOLI

«In questa particolare fase economica, la scelta di un lavoro autonomo

è un’opportunità, sia se si è disoccupati sia se si è in cerca di prima occupazione»

ATTU

ALI

po fuori dal mercato del lavoro;o, infine, abbia difficoltà a otte-nere un finanziamento tradizio-nale (perché donna, considera-to troppo giovane o troppo vec-chio, appartenente a una mino-ranza, con disabilità, ecc.). Un incentivo alle pari oppor-tunità, dunque…È importante notare che, se-guendo i valori del Trattato diLisbona, il programma voglia svi-luppare la parità uomo-donna e

la non discriminazione. Qual è l’importo massimo ecome viene dato?I crediti sono al massimo di25mila euro e non è la Commis-sione europea ad erogarli non es-sendo una banca. Quel che ac-cade è che la Commissione per-mette a una serie d’intermedia-ri di microcredito - banche pri-vate o pubbliche, istituti di mi-cro finanza non bancari, eroga-tori di microcredito senza fini di

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19APRILE 2012

[ ECONOMIA DI LORENZO MASINI ]

Spread,MA QUANTO MI COSTI...

o spread è una parolina che oramaihanno imparato a conoscere tutti gliitaliani. Si dice spread e subito la men-

te corre al maggiore rendimento dei Buonidel Tesoro Poliennali rispettoagli omologhi tedeschi, i Bund.In realtà, molti meno sanno cheil sostantivo inglese sta a signi-ficare “differenziale”. Non c’èsolo lo spread tra i rendimentidei Titoli di Stato tedeschi ed ita-liani, ci può essere anche fra i tas-si di interesse. E può essere ap-plicato anche sui mutui. È suquesta forma di finanziamentoche la recente crisi di liquidità ha impattatoin maniera sensibile, ma in un modo quasi oc-culto. Il costo di un mutuo è formato dauna componente indicata dal mercato, il

tasso fisso o variabile, e da una parte indi-cata dall’istituto erogatore, che altro non èche il margine di guadagno. Il tasso, Irs sefisso o Euribor se variabile, è uguale per tut-

ti i mutui, mentre la partefissata dall’istituto finanzia-rio, varia a seconda dellecondizioni applicate dal-l’ente erogatore, in gene-re la banca, ed è quelloche poi alla fine incide sulcosto totale, il Taeg, delmutuo. Il calo dei tassi di scontoda parte della Bce avvenu-

to nell’ultima parte dello scorso anno, haportato l’Euribor all’1%, ovvero al suo mini-mo storico, con un sollievo per chi aveva unmutuo. E, teoricamente, anche chi in questi

mesi si fosse apprestato ad at-tivare un debito sulla casa avreb-be potuto spuntare delle con-dizioni migliori rispetto a chi loavesse acceso ad inizio 2011,grazie agli interessi sul debito incalo. Eppure non è stato così.Chi ha preso un mutuo immo-biliare nei primi mesi del 2012,mentre l’incertezza sui mercaticontinuava a regnare, lo ha pa-gato quanto se non di più di 12mesi prima, quando il tasso disconto in Europa era all’1,5%.Il perché è presto detto. A fron-te di una crisi di liquidità le ban-che hanno stretto i cordoni deifinanziamenti e alzato lo spre-ad, ovvero il margine trattenu-to dall’istituto come guadagnosull’erogazione del mutuo.Quindi, minore concessione difinanziamenti a fronte di premicrescenti richiesti per concede-re il debito.Secondo uno studio di Mu-tuionline.it tra inizio e fine 2011lo spread applicato dalle ban-che sui mutui è più che rad-doppiato passando da una me-dia dell’1,2% di marzo delloscorso anno a una media del2,6% a dicembre 2011, all’api-ce della crisi che ha colpito i no-stri titoli pubblici. Quindi, l’incre-mento dello spread applicatodalle banche ha più che com-pensato il calo dei tassi di inte-resse in Europa: paradossalmen-te chi ha acquistato un mutuotra fine 2011 e inizio 2012, conl’Euribor all’1%, lo ha pagatodi più di chi lo ha preso con itassi che erano all’1,5%. Conl’unica parziale consolazioneche in un clima di forti incertez-ze avere ottenuto un mutuonon è stata cosa da poco.

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«Iris o Euribor? Mutuo fisso o variabile? Tra banca e mutua-tario c’è sempre di mezzo lo spread, ovvero quel margine diguadagno trattenuto dalle banche a fronte del prestito»

Non c’è solo il“differenziale”tra i titoli deivari Paesi; lebanche loapplicano anche ai mutui

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«A primo impatto, il mutuo variabile sembra più conveniente.Ma se dovessero risalire i tassi di interesse, lo spread non siabbasserebbe per compensare un’impennata degli interessi dimercato, portando ad una rata sensibilmente più alta»

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ALI

braio 2012). In totale viene untasso attorno al 3,6-3,7%, trai più bassi del mercato. Signifi-ca pagare una rata mensile di580 euro circa.Ma se dalla fase di recessionein cui ci troviamo, l’economia,- magari tra qualche anno - do-vesse riprendere a crescere, co-me probabile e sperabile, cosaaccadrebbe ai tassi? Con l’Eu-ribor in salita al 2%, la ratamensile salirebbe di 110 euro.Perché se è vero che il tasso èvariabile, lo spread bancario ri-mane fisso e non si abbassaper compensare l’aumento de-gli interessi di mercato. Imma-ginate cosa accadrebbe se l’Eu-ribor continuasse a salire fino al3%. Impossibile? Nel 2007 al-l’apice della crisi che ha porta-to al fallimento di Lehman Bro-thers, l’Euribor a 3 mesi supe-

rò il valore del 5%.Con gli stessi pa-rametri (importo,tassi e scadenze),con un mutuo atasso fisso, siavrebbe una ratamensile di circa700 euro, sfruttan-do la migliore of-

ferta sul mercato. Certo, mag-giore del variabile, ma si dor-mirebbero sonni tranquilli, per-ché se anche i tassi dovesseroiniziare a salire, la rata del mu-tuo fisso rimarrebbe immuta-ta e potrebbe anche diventareinferiore a quella di un varia-bile futuro.

ai raggiunto quasi la meta. La banca fi-nalmente ti ha concesso il mutuo, unavittoria! Adesso devi decidere quale tas-

so scegliere: fisso o variabile? Irs o Euribor?Guardi i valori e pensi che con il tasso di scon-to ai minimi storici l’occasione del variabile nonte la puoi lasciare scappare. La base di parten-za è bassa e la differenza di costo con il tassofisso è sensibile. E così opti per un tasso varia-

bile. Peccato che non hai considerato lo spre-ad applicato dalla banca. E qui cominciano iproblemi.Proviamo a fare un esempio. Acquisto di un mu-tuo per 100mila euro, rimborso a 20 anni, scel-ta del tasso variabile Euribor a 3 mesi all’1%. Lospread che aggiunge la banca è attorno al 2,5%,un valore che si colloca ai minimi dei margini ap-plicati attualmente dal sistema bancario (feb-

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FISSO O VARIABILE: DI CHE MUTUO SEI?

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LE PAROLE CHIAVE PER ACQUISTARE UN MUTUOSPREADIndica un differenziale tra due valori. Nell’ambitodei mutui rappresenta il margine che le bancheaggiungono al parametro di riferimento, Irs o Euribor,e che serve a calcolare gli interessi finali pagati.

EURIBORÈ il tasso di interesse di riferimento per i mutui a tassovariabile. È l’acronimo di Euro Inter Bank Offered Rate,tasso interbancario di offerta in euro, ed è il tassodi interesse medio delle transazioni finanziarie in eurotra le principali banche europee. Insomma, l’interessea cui le banche prestano i soldi.

IRSÈ il tasso di interesse di riferimento per i mutui a tassofisso. È l’acronimo di Interest Rate Swap ed è ilcontratto swap (scambio, ndr) più diffuso, con il qualedue parti si accordano per scambiarsi reciprocamente,per un periodo di tempo predefinito al momento dellastipula, pagamenti calcolati sulla base di tassidi interesse differenti e predefiniti, applicati ad un capitale nozionale.

TAEGÈ l’acronimo di Tasso Annuo Effettivo Globale ed è l’indicatore del tasso di interesse di un’operazionedi finanziamento (ad esempio, un prestito, l’acquistorateale di beni o servizi). È espresso in percentualeed indica il costo effettivo del finanziamento. Nei mutui è considerato come Indice Sintetico di Costo, ovvero il costo finale di un mutuo espresso in percentuale.

IPOTECAL’ipoteca è un diritto accordato a un creditore (per esempio, una banca) su un bene immobile o benemobile registrato, senza che il debitore-proprietariodel bene - che costituisce la garanzia - ne perda ilpossesso. In pratica è una garanzia a fronte della qualeviene erogato un debito. Le banche in genere accendonomutui solo a fronte di ipoteche di primo grado.

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artiamo da Piazza delDuomo in cui troneggia lostriscione “Ricostruiamol

AQ”, ormai emblema di unacittà intera. Un emblema, però,dalla voce strozzata e senza ef-ficacia alcuna. Prima tappa delviaggio nel centro storico è ViaAccursio, dove c’è la trattoria diCristina. Una croce di Sant’An-drea in legno ne sbarra il por-tone, un lucchetto e una gros-sa catena servono a dare l’alto-là agli sciacalli. Dirimpetto allatrattoria c’è un edificio ormai ri-dotto a un cumulo di macerie.È la casa in cui Cristina vivevacon le sue figlie e suo maritoche faceva il tappezziere. Unacasa a due piani. La notte del ter-remoto l’uomo, per mettere insalvo le sue donne, è rimastointrappolato sotto una trave chegli ha leso irrimediabilmente laspina dorsale. Oggi è paralizza-to e guarda la vita da una sediarotelle. Cristina fatica ad anda-re avanti e non basta una gra-ziosa casetta del progettoC.A.S.E. (Complessi AntisismiciSostenibili Ecocompatibili), a Sas-sa, poco lontano dalla sua cit-tà, a ridarle il sorriso. Agli inizidel 2009 aveva contratto unmutuo di 30mila euro per ri-strutturare la trattoria. La suaattività è ormai ferma da tre an-ni, ma lei continua a pagare ildebito con la banca. Via Accur-sio è una parallela di Corso Vit-

Serrande chiuseTornare alla normalitàsembra essere ancora moltolontano per il capoluogoabruzzese. Restano troppe,infatti, le attività chiuse.

La “zona rossa”Così è definito il gruppodi aree transennate e non ancora agibili nella città de L’Aquila dopo il terremoto del 2009.

[ REPORTAGE DI RITA NICOSANTI ]

* IL SILENZIOTRE ANNI DOPO

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L’AQUILA:UNA CITTÀ ANCORA FERITA«6 aprile 2009, una data che L’Aquila non potrà dimenticare, unanotte in cui un sisma di magnitudo 5,9 della Scala Richter ha causato309 vittime. Siamo tornati nel cuore di quella ferita, ancora aperta, la“zona rossa”. Oggi, come ieri, ha il volto di una donna che urla la suasofferenza e si cinge di pezze per celare la sua nudità»

torio Emanuele, una delle stra-de clou della vecchia movidaaquilana. Le folate di vento scuo-tono le saracinesche abbassa-te, intonando un macabro co-

ro che si propaga in ogni me-tro di strada. A interrompere lanenia ci pensa “Bar Gran Sas-so”, la cui storia, iniziata nel1955, ha resistito persino al ter-

remoto del 2009. A gestirlo c’èil signor Mario: «L’edificio nonha subito particolari danni - cirivela - ma siamo stati fermi piùdi un anno perché il corso nonera transitabile». Il Bar ha riaper-to i battenti nel luglio 2010 ma,un anno e mezzo dopo, Marioancora fatica a far quadrare ilcerchio: «Lo Stato ci ha aiutatoi primi tre mesi con un sussidiodi tre mensilità da 800 eurol’una, niente più». Mantenere invita un’attività in un posto im-mobile è un atto di coraggio, malui non vuole gettare la spugna.Tra i clienti che non rinuncianoai caffè di Mario c’è Bettina, unasimpatica donna di 71 anni, unmetro e mezzo di altezza, ma

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ATTUA

LITÀ

dotata di un’energia da far in-vidia a un leone. Si definisceun’aquilana doc. Abbandona-ta dalla mamma, è cresciuta inun orfanotrofio. I sacrifici di unavita per comprare un apparta-mento tutto suo in località San-ta Maria di Farfa: «Si affaccia-va proprio sul Gran Sasso», ri-corda sospirando. Perché quel-l’appartamento ora deve esse-re raso al suolo: inagibilità “F”,da abbattere. Dopo il terremo-to Bettina ha trascorso un an-no e mezzo a Pescara, in alber-go; adesso vive in un apparta-mento nella periferia aquilana.Non conosce nessuno nel suonuovo quartiere, e così passa iltempo cucinando. Il suo piattopreferito? La “ghiotta” abruz-zese. Bettina non vuole porsitroppe domande sul futuro:«Me la sono sempre cavata esempre me la caverò», si limitaa rispondere. Mario, invece,sembra rassegnato: «L’Aquilanon tornerà più quella di untempo, servono troppi soldi, ilnuovo volto della città ormai èquesto». Bisogna percorrereduecento metri per trovare unnuovo negozio aperto. È la car-toleria “La luna” e il titolare,Peppe, è uno dei tanti aquilaniche sono passati, a causa delterremoto, dal benessere allasoglia della povertà. «Il sisma ciha tolto tutto - dice - la mia ca-

sa forse verrà abbattuta, il nego-zio era molto danneggiato. Hoprovato a spostare l’attività inun’altra zona de L’Aquila, ma ilprezzo dell’affitto era troppo al-to, causa l’aumento incontrol-lato dei prezzi. Così a luglio2010, sono riuscito a riavviarel’attività qui, ho pagato diecimi-la euro per avere l’agibilità par-ziale dello stabile, ma non hoavuto il supporto di nessuno: nébanche, né Comune, né Stato.Mi sono indebitato». Proseguen-do sul corso si incrocia Via Ver-di, era la “strada della cultura”de L’Aquila, ospitava il nuovoteatro e la scuola Edmondo DeAmicis che, già nel marzo 2009,era stata chiusa a causa di unascossa che aveva fatto caderemolti calcinacci e terrorizzato ipiccoli alunni. Un tempo la stra-da vibrava di energia e pullula-va di persone, oggi è ridotta auna schiera di puntellamenti, adestra e a sinistra, e gli uniciviandanti sono dei cani randagiche si aggirano con passo er-rante alla ricerca di cibo. Seguen-doli, giungiamo fino alla Chiesadi San Bernardino, duramentedanneggiata dal sisma e da cuiparte una scalinata che dominatutta la città. Al lato sinistro c’èil bar di Leonardo, e la sua èl’unica voce ottimista: «La rico-struzione è già partita, tempodieci anni e torneremo più for-

ti di prima», dice con fierezza.«Il futuro è buio, L’Aquila è lanuova Pompei», ribatte un uo-mo al bancone intento a sor-seggiare un amaro di buon mat-tino. Il dibattito si interrompe al-l’ingresso di Antonello, 57 anni.Aveva un banco di abbigliamen-to al mercato di Piazza del Duo-mo, oggi si arrangia lavorandoun po’ qua e un po’ là. Ognimattina porta fiori freschi al ci-mitero. La sua vita si è fermatail 6 aprile 2009, quando il terre-

moto ha colto in casa sua mo-glie e i suoi due figli (29 e 36 an-ni), rubandoli alla vita. Antonel-lo era fuori in quel momento, perquesto si è salvato, unico so-pravvissuto di una famiglia can-cellata sotto il peso delle mace-rie. Ogni giorno Antonello com-batte una battaglia contro la suastessa vita, perché il rimorso è unmacigno troppo grande da sop-portare. A tre anni dal sisma laferita è ancora aperta. Brucia. Efa tanto male.

APRILE 2012

{ È L’ISTANTANEA DI UNA CITTÀ CHE VUOLETORNARE A VIVERE, TRA DOLORE ESPERANZA, IMMERSA NEL SUO SILENZIO

}

«Una parola sola: vergogna». È l’amaro commento di Celso Cioni, direttore regio-nale Confcommercio in Abruzzo che si scaglia contro l’incapacità di una classe dirigen-te rea di non esser riuscita a risollevare le sorti di un settore che il sisma del 6 aprile2009 ha ridotto sul baratro. «Mille giorni dopo il terremoto il commercio a L’Aquila èancora fermo. Finora le parole hanno prevalso sui fatti», ha dichiarato Celso Cioni. Con-fcommercio L’Aquila il 13 marzo ha deliberato lo Stato di Agitazione della Categoriaper sottolineare l’inerzia totale delle Istituzioni rispetto al rilancio del settore del Terzia-rio e delle problematiche tuttora irrisolte che asfissiano gli operatori del Commercio,del Turismo e dei Servizi. Erano novecento le attività aperte a L’Aquila, di queste solouna trentina son tornate nel centro storico, altre seicento sono state ricollocate fuoridal loro contesto. Il direttore regionale Confcommercio lancia un monito: «Basta farsiun giro nella cosiddetta “zona rossa” del capoluogo abruzzese per rendersi conto del-la catastrofe che si è consumata in questo territorio. Nelle vie ci sono ancora tonnella-te di macerie. Il 6 aprile si accenderà qualche candela in segno di commemorazione, eniente più. A tre anni di distanza nessuna istituzione è stata in grado di abbozzare unarotta, e senza una rotta da seguire nessun vento è buono». Confcommercio L’Aquiladice no e promette battaglia: «Siamo pronti a salire anche sulle barricate».

«MILLE GIORNI DOPO IL TERREMOTO, IL COMMERCIO A L’AQUILA È ANCORA FERMO»

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[ RITRATTI DI GIANFRANCO BALDAZZI ]

LUCIO DALLAL’ARTISTA e L’UOMO

emmeno la morte pre-matura, che gli ha nega-to le soddisfazioni di una

tournée europea, deve averlo di-sturbato più di tanto. Vuoi per-ché dalla fede Lucio Dalla ne ave-va ricavato una idea confortan-te («La morte è solo la fine delprimo tempo», diceva), vuoi per-ché ad affrontare contrattempiaveva cominciato presto. Dal de-butto nella vita, si può dire, nel-la Bologna disastrata del dopo-guerra, dove per sovraccarico glicapitò un’infanzia segnata da ca-

renze pesanti - orfano di padre,seri problemi di crescita, anni dicollegio, studi catastrofici - finoall’approdo adolescente al mon-do della canzone, che negli an-ni del boom economico distri-buiva successo a tutti meno chea lui, il “musicista naturale” ingrado di cavare armonie segre-te dalle bottiglie e ritmiche jazzdal caos metropolitano. Qualcuno per la verità si era ac-corto della sua unicità, gli amicisoprattutto, ma l’ostacolo al suoingresso nell’ambiente musicale

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«Era un “folletto geniale” per i suoi colleghi, luminoso, poetico, imprevedibile,che nascondeva una granderaffinatezza culturale dietro questo modo di fare.Se ne è andato lasciandocila sua musica, ma di strada per arrivare sin lì, a quel successo planetario, ne aveva fatta, affrontandoanche le incomprensioni dei discografici e del pubblico. Per chi lo ha amato resteràsempre un’esplosione improvvisa di creatività, un angelo senza ali che ha cantato per qualche tempo sulla Terra»

Il mondo della musica lo guardava consospetto... Proprio lui che estraeva note da qualsiasi oggetto o atmosfera. Il successo arrivò tardi, ma Dalla era stato più caparbio e l’aveva aspettato.

Dalla_Layout 1 19/03/12 13:38 Pagina 24

25APRILE 2012

to Roversi e l’originalità deglispettacoli portati nei teatri ten-da della periferia milanese, conle platee di operai osannanti. Anche se i discografici continua-vano a non puntare su di lui, losport della sopravvivenza gli eraentrato così profondamente nelsangue, da regalargli un’inebrian-te confidenza col rischio e assi-curargli tutte le dosi di adrenali-na di cui aveva bisogno. La suacreatività esplodeva, e stava pertrasformarlo nell’uomo deglispecchi, nel mago delle illusioni,nel creatore di fuochi d’artificioche una volta accesi non si spen-gono più. A metà degli anni Set-tanta, infatti, ecco la svolta. Dal-la è nuovamente in crisi e scom-pare. Si saprà poi che era anda-to alla Isole Tremiti a scrivere da

solo i testi dellesue canzoni, co-sa che non ave-va mai fatto. Efinalmente i di-scografici, chissàperché?, si ri-scuotono daltorpore, buttanogli occhi su di luie non lo mollanopiù. L’album Co-

m’è profondo il mare non saràancora un successo clamorosoma convince tutti, critica e pub-blico, e gli apre uno spazio dicredibilità che, album dopo al-bum, sarà destinato a cresceregeometricamente. Così, gli anniOttanta lo consacreranno al mi-to - con canzoni popolarissime,milioni di dischi venduti, tournéein Italia e all’estero e quel picco-lo capolavoro, Caruso, che hafatto il giro del mondo. Con tut-to ciò, a guardare in filigrana ilconsenso, i riconoscimenti, le lau-ree ad honorem, chi lo ha cono-sciuto davvero ha ancora l’im-pressione che nessuno gli abbia

Dalla ha partecipato alla realizzazionedi colonne sonore per Monicelli, Giannerelli,Verdone e Placido. Inoltre, è stato l’ideatoredi programmi tv come Te vojo bene assaie,Capodanno, Taxi e San Patrignano.

LA MUSICA

Tra i film in cui ha recitato è statoprotagonista in I sovversivi dei Taviani.La performance gli fa quasi vincere la “Coppa Volpi” come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia.

IL CINEMA

[ OLTRE AD ESSERE STATO DOCENTE DI “TECNICHE E LINGUAGGI

PUBBLICITARI“ PRESSO L’UNIVERSITÀ DI URBINO, NEL 1999 DALLA È STATO INSIGNITO ANCHE DELLA LAUREA AD HONOREM

IN LETTERE E FILOSOFIA DALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA. ]

appariva un muro insor-montabile: per gli ad-detti ai lavori era un fol-

letto strampalato, simpa-tico magari, ma avviato al

destino dell’apprendista stre-gone. La gente lo guardava conironia, i discografici con sospet-to. Questo a Lucio sembrava unaviolenza infame: non poteva enon doveva diventare norma. Oggi, dopo il successo planeta-rio degli ultimi trent’anni, rievo-care le sue sofferenze degli esor-di sembra superfluo. Invece aiu-ta a capire meglio in che metal-lo fosse fusa la sua corazza d’ar-tista e a valutare il costo umanodell’impresa che poi porterà atermine con tanto successo. Per-ché non si è mai trattato di cor-rere un’avventura qualunque, madi cambiare fac-cia all’evidenza,ribaltare i pro-nostici e rivolu-zionare il gustodegli italiani: inbreve, di scen-dere in guerra eprocurarsi a va-langa ulcere distomaco e pa-ranoie. Anchenella sua Bologna, sì, che oggi glisi stringe attorno con un abbrac-cio quasi imbarazzante. E guerra contro l’impossibile fuper tutti gli anni Sessanta, con labreve consolazione di 4/3/43, epoi di nuovo fino al 1976 (Com’èprofondo il mare), con esiti sem-pre a metà strada tra le fatichedi Ercole e la dannazione di Faust. Eppure, di delusione in delusio-ne, qualcosa dentro e fuori di luiprendeva forma. Le “Olimpiadidell’impossibile” a cui si era iscrit-to, stavano diventando il conte-nuto stesso del suo modo di es-sere artista - basta ricordare lacollaborazione col poeta Rober-

«Gli Anni ‘80 lo consacreranno a mito dellamusica italiana.Il più era statofatto»

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ATTU

ALI

regalato troppo, e cheogni Cd venduto - esono stati davvero tan-ti - gli sia costato unprezzo umanamentemolto fuori mercato.Questo, ha fatto di luil’essere impulsivo, fra-gile e spiazzante dal-le cento e una sfuma-ture, solo anche inmezzo ad un delirio di folla; il musici-sta stralunato, cangiante e imprendi-bile che amiamo, ora esageratamen-te disponibile (e mi piace ricordare quila sua presentazione di Caruso in an-teprima proprio in uno spot televisivodi 50&Più), ora preda di inspiegabili ri-pugnanze; il poeta, pieno di luci e diombre, arrendevole, arrogante e per-fino collerico, sempre alla ricerca del-la felicità, o, se si vuole, della prima not-te di quiete. Ora, Lucio mi perdoni la franchezza. Dalpuzzle di belle parole che la sua mor-te ha scatenato, dalla piazza gremitadi bolognesi in lacrime, dal profluvio distima e di professione di affetto deicolleghi che la televisione mandava inonda, ho atteso invano di vedere usci-re il Dalla che conoscevo fin da ragaz-zo e con cui ho scritto Il cielo, PiazzaGrande, La casa in riva al mare o Gran-de figlio di puttana. Al suo posto hovisto prendere forma una icona lieve,variopinta e consolante. Troppo e trop-po poco: Lucio l’avrebbe trovata imba-razzante. Così mi piace immaginareche anche lui abbia assistito, in queigiorni - seduto davanti alla televisionesu un divano di nuvole - alla fiera te-levisiva che si teneva in suo onore mache, alla fine, abbia chiesto seccato alSan Pietro di Riccardo Garrone: «Madi chi stanno parlando questi?». E siaandato a dormire.

DISCO

GRAF

IA.LU

CIO DA

LLA

DISCOGRAFIA. LUCIO DALLA

[ LA STRAVAGANZA E

L’ISTRIONICITÀ, MA ALLO

STESSO TEMPO LA

TIMIDEZZA E IL TIMORE: INLUCIO DALLA CONVIVEVA

TUTTO QUESTO, PROPRIO COME NELLA

SUA MUSICA. ]

1966 - 1999 1969 - Live Geniale? 1970 - Terra di Gaibola 1971 - Storie di casa mia 1973 - Il giorno aveva cinque teste 1975 - Anidride solforosa1975 - Bologna 2 settembre 1974 (Live)1976 - Automobili 1977 - Come è profondo il mare 1979 - Lucio Dalla 1979 - Banana Republic (con Francesco De Gregori)1980 - Dalla 1981 - Lucio Dalla (Q Disc) 1983 - 1983 1984 - Viaggi organizzati 1985 - Bugie 1986 - DallAmeriCaruso 1988 - Dalla/Morandi (con Gianni Morandi)1988 - In Europa (con Gianni Morandi)1990 - Cambio 1991 - Geniale? (con alcuni inediti)1992 - Amen 1993 - Henna 1996 - Canzoni 1999 - Ciao 2000 - Live @ RTSI 2001 - Luna Matana 2002 - Caro amico ti scrivo2003 - Lucio 2006 - 12.000 lune 2007 - Il contrario di me2008 - LucioDallaLive - La neve con la luna2009 - Angoli nel cielo2010 - Work in Progress (con Francesco De Gregori)2011 - Questo è amore

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[ TECNOLOGIA & NUOVI MEDIA ] DI LANFRANCO SBARDELLA

MI FACCIO LA DOCCIACON LO SMARTPHONECellulari di nuova generazione che, usati come taccuini,riconoscono la scrittura e la convertono in lettere digi-tali, oppure che ci informano sullo stato della nostraautomobile. O ancora in grado di resistere sott’acqua

Siete appassionati di mu-sica? Domani potrete farsuonare i “cubi” dei vo-stri artisti preferiti, sempli-cemente appoggiandolisu uno speciale tavolo chericonosce la forma e latraccia associata al latodel nostro “oggetto” mu-sicale. È la tecnologia NFC(near field comunication)che permette agli ogget-ti di parlare e scambiarsiinformazioni semplice-mente trovandosi moltovicini fra loro. Niente paura se siete almare e volete continuarea parlare al telefono: igiapponesi di Fujitsu han-no inventato i nuovi di-spositivi (telefoni e tablet)in grado di funzionare an-che sott’acqua. Già sulmercato, pronti all’uso. Ma il 2012 sarà soprattut-to l’anno della gamifica-tion. Cos’è? È quel con-cetto che viene usato da-gli specialisti per spiegareche, grazie ai meccanismiutilizzati per far giocare lepersone, si costruisconocanali di fidelizzazione e siindirizzano i gusti dei con-sumatori. Tutto ciò per farcomprendere che le appli-cazioni sui telefoni stannopiano piano andando a

posizionarsi sututti i nostriambiti di vita:dal fare la spe-sa al prenota-re una visitadal medico,dai pagamen-ti con carta dicredito al rifor-

Sta per “Near FieldComunication”NFC

nimento di carburante.Tutto tramite cellulare e,vista la semplicità di inte-razione, sembra essere ungrande gioco che piace al-l’utente, soddisfacendoloe portandolo a riutilizzarel’applicazione.Ne sono convinti tutti: ladimostrazione più convin-cente è quello che le caseautomobilistiche stannopensando di fare con le au-to elettriche. Prima di arri-vare in macchina sarà pos-sibile dal proprio telefonocontrollare lo stato del vei-colo e la quantità di caricarimasta nelle batterie. Mai telefoni oggi sono anchein grado di essere usati co-me proiettori, proprio co-me l’ultimo nato in casaSamsung, oppure di co-municare fra loro “lancian-dosi” informazioni da unterminale all’altro.Lo scorso anno gli smar-tphone hanno superatoper numero di vendite ipersonal computer; que-st’anno, invece, quei ter-minali saranno utilizzatinei campi più diversi, pro-prio a dimostrare comela nostra vita sarà sem-pre più connessa. Lo haevidenziato anche Win-dows: il nuovo sistemaoperativo targato con ilnumero 8 permetterà agliutenti di gestire nel me-desimo modo tutti i do-cumenti e le applicazio-ni cambiando dispositi-vo. Da casa al tempo li-bero, tenendo sotto con-trollo tutto ciò che serve,solo con un click.

Una tecnologia che consente a due apparecchi di comunicare, scambiarsi informazioni tramite rete

ATTUA

LITÀ

elefoni sempre più sottili e dotati di uno schermo ancora piùgrande. Applicazioni per scrivere sullo smartphone (così sichiamano i telefoni di ultima generazione) in grado di rico-

noscere il tratto del pennino elettronico che viene passato sulloschermo e di tradurre quelle linee tracciate in corsivo dalla manodell’uomo in lettere digitali dell’alfabeto. Tablet (tavolette elettro-niche simili a telefoni) che vibrano in diversi punti dello schermoper aiutare i non vedenti ad utilizzare il dispositivo. Queste sono so-lo alcune delle novità che presenta il 2012 in campo tecnologico.

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ono oltre quattro milio-ni e mezzo le persone chevivono, lavorano, studia-

no, creano una famiglia in Italiaanche se sono nati in un altroposto del mondo. Secondo i da-ti dell’ultimo Rapporto Caritas Mi-

grantes 2011, quasi un milionefra loro sono bambini e ragazzinati in questo Paese, fra i qualioltre 700mila frequentano lescuole. Più di 200mila, invece,sono imprenditori e gestisconoun’attività. Nonostante questi se-

gnali di integrazione positiva,spesso si parla ancora di immi-grazione con indifferenza o, peg-gio, razzismo. Tre anni fa, il 29novembre 2009, dall’idea di quat-tro donne nasce il movimento“Primo Marzo” (http://primo-

Nel corso di un incontrointernazionale vieneapprovata la Carta Mondiale dei Migranti.

4 febbraio 2011sono i migrantiche nel nostro Paesegestiscono daimprenditori un’attività.

più di 200.000

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ATTU

ALI

In nome dell’uguaglianzaDei circa 4 miloni e mezzo di migranti presenti nel nostro Paese, quasiun milione fra loro sono bambini e ragazzi nati proprio qui, in Italia.Circa 700.000 di loro frequentano la scuola. Sarà giunto il momento diaffrontare la loro italianità.

[ MULTICULTURALISMO DI ILARIA ROMANO ]

marzo2010.blogspot.com/), ge-mellato con il francese “Journéesans immigrés”, per promuoverela convivenza e il rifiuto di qualsia-si forma di esclusione. L’idea èquella di lanciare una mobilitazio-ne che faccia capire a tutti quan-to la presenza e l’apporto nellasocietà dei cittadini stranieri sia fon-damentale. Il Primo Marzo del2010 viene organizzato lo sciope-ro dei migranti, con iniziative insessanta città italiane, che hannocoinvolto oltre 30mila persone ditutte le nazionalità. Tre anni dopo,passato anche questo anniversa-rio nel 2012, la “rete” sta conti-nuando a lavorare.«Prima di tutto denunciamo ogniforma di razzismo - ha dichiara-to Cécile Kashetu Kyenge, por-tavoce del Movimento -, e poichiediamo la revisione della leg-

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ge sull’immigrazione, che presenta aspet-ti punitivi nei confronti dei migranti. La re-te “Primo Marzo” rivendica dalla nascitail diritto alla mobilitazione di migranti eitaliani insieme per i diritti umani. Non a ca-so il Movimento ha anche aderito alla cam-pagna LasciateCIEntrare per l’apertura deiCentri di Identificazione ed Espulsione al-la stampa, in modo tale che ci sia sempretrasparenza su quanto accade all’interno,perché la situazione delle persone tratte-nute va raccontata».La novità dell’evento di quest’anno è statala distribuzione del “copri-passaporto” cheriporta il primo e l’ultimo articolo della Car-ta Mondiale dei Migranti sulla Libera Circo-lazione delle Persone firmata l’anno scorsoa Gorèe, in Senegal: «Poiché appartiene al-la terra, qualsiasi persona ha il diritto di sce-gliere il luogo della sua residenza, di resta-re laddove vive o di andare ad installarsi li-beramente e senza costrizioni in qualsiasi al-tra parte di questa terra. Noi, persone mi-

granti, ci impegnamo a rispettare e promuo-vere i valori e i principi sopra espressi e, inquesto modo, a contribuire alla scompar-sa di qualsiasi sistema di sfruttamento e al-l’avvento di un mondo plurale, responsa-bile e solidale». Nell’autunno scorso, di-ciannove associazioni fra le quali la rete“Primo Marzo”, l’”Arci”, la “Caritas”,la “Rete G2” delle seconde generazioni,hanno promosso una campagna naziona-le con una raccolta firme che si è conclu-sa alla fine di febbraio: L’Italia sono an-ch’io (www.italiasonoanchio.it). Duesono le proposte di legge promosse:una sulla riforma della normativa perl’ottenimento della cittadinanza -visto che oggi anche chi nasce in Italiadeve aspettare il diciottesimo anno dietà per averla - e il riconoscimento deldiritto di voto agli “italiani acquisiti”nelle elezioni locali. In nome dell’ugua-glianza fra le persone, sancita dall’Ar-ticolo 3 della Costituzione.

LA CARTA MONDIALE DEI MIGRANTI«Poichè appartiene alla Terra, qualsiasi persona ha il diritto di scegliere il luogo della sua residenza, di restare laddove vive o di andare ad installarsiliberamente e senza costrizioni in qualsiasi altra parte di questa terra...» (Fonte: Carta Mondiale dei Migranti)

a Carta Mondiale dei Migranti è stata ap-provata il 4 febbraio 2011 a Gorèe, in Se-negal, al termine di un incontro internazio-

nale organizzato dal Forum Sociale Mondiale diDakar. La scelta dell’Isola per la firma di questotesto non è casuale: Gorèè, patrimonio del-l’Unesco dal 1978, è stato il luogo dove milio-ni di africani sono transitati come schiavi nellarotta verso le Americhe, fino al 1848. Oggi èparte di una memoria drammatica che non si

L deve dimenticare, ma che può far riflettere suun diverso futuro possibile. Il progetto dellaCarta nasce però a Marsiglia nel 2006, in oc-casione della lotta intrapresa da 120 famiglie sen-za permesso di soggiorno che cercano di otte-nere i documenti.Non si tratta di una convenzione, ma di un do-cumento nato dalla partecipazione di coloroche hanno conosciuto la migrazione e che han-no deciso di scrivere il proprio vissuto.

I VOLTI DEL PRIMOMARZO. VOCI DAUN’ALTRA ITALIA

l movimento “PrimoMarzo” e le storie deimigranti sono diventate

un libro. In I volti del primo marzo - voci daun’altra Italia, Rosario Cauchi, MassimilianoPerna e Giorgio Ruta raccontano l’esperienzadei nuovi italiani che «non occupano gli spazitelevisivi, e che accettano i lavori che gli italia-ni non vogliono più fare». Un reportage che rac-conta gli sbarchi, la vicenda di Rosarno, le dif-ficoltà quotidiane che si affrontano nei rinno-vi dei permessi di soggiorno, nella ricerca diun’occupazione e della normalità. Il volume èedito da Marotta&Cafiero.

Per saperne di più:(http://marottaecafiero.it/2011/05/i-volti-del-primo-marzo-nuovo-libro-per-la-marottaca-fiero/)

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akaria ha 26 anni e in So-malia, dove è nato, faceva ilgiornalista. Nel 2007 ha de-

ciso di fuggire da Mogadiscio, do-po che il suo maestro era stato uc-ciso. È arrivato in Italia otto mesi do-po, attraversando l’Etiopia, il Su-dan, la Libia e, infine, il Mediterra-neo fino a Lampedusa. Quest’annoha ripreso un microfono in manoe ha parlato in pubblico per la pri-ma volta da quando aveva smessodi fare il suo lavoro, e lo ha fattoper presentare in anteprima il suofilm, realizzato insieme ad altri quat-tro giovani cittadini del mondo, og-gi rifugiati nel nostro Paese. Benve-nuti in Italia è il risultato dell’impe-gno di cinque persone che alle spal-le hanno viaggi interminabili, alla ri-cerca di quella libertà che nel loroPaese gli era stata negata, e cheoggi stanno ricostruendo la pro-pria vita.Con l’aiuto dell’Archivio delle Me-morie Migranti, un progetto natodall’Associazione “Asinitas Onlus”,Zakaria, Aluk, Hamed, Hevi e Dag-mawi hanno seguito un percorso diformazione video per imparare adusare un nuovo strumento di raccon-to: la videocamera. Il documentarioè stato presentato in anteprima alpubblico il 27 gennaio, in occasio-ne della “Giornata della Memoria”,e può essere noleggiato gratuita-mente dalle associazioni che ne fan-no richiesta per proiezioni ed even-ti pubblici. Si compone di cinquestorie vere, ognuna curata da unodei registi esordienti.Hevi Dilara, rifugiata curda nata in

Turchia, ha seguito una giovanecoppia con una bambina piccola alloro arrivo in Italia, in un centro diaccoglienza di Ercolano. Aluk Amiri fuggito dall’Afghani-stan a quindici anni, ha scelto di fil-mare e far parlare Nasir, anche luiafghano, nel giorno del suo diciot-tesimo compleanno trascorso a Ve-nezia, in un appartamento del Co-mune destinato ai rifugiati. HamedDera, del Burkina Faso, ha ripresole attività della pensione di Mar-gherita, una donna del suo Paeseche, a Napoli, era diventata un pun-to di riferimento per tutta la comu-nità burkinabè. Dagmawi Yimer,etiope, ha seguito e raccontato lavita del mediatore culturale e atto-re senegalese Mohamed Ba, aggre-dito a Milano da uno sconosciuto,eppure non rassegnato a far vince-re la paura e la diffidenza verso glialtri. Zakaria Mohamed Ali, inve-ce, si concentra su una leggenda delcalcio somalo, che in Italia giocanella nazionale dei rifugiati e che pernon perdersi le partite, prende iltreno da Milano a Romaanche quando non può permetter-si di pagare il biglietto. «È stata unagrande esperienza - racconta Za-karia - perché ci siamo ritrovati a fa-re i registi e a lavorare fianco a fian-co. Le nostre storie non sono poi co-sì diverse, anche se siamo arrivati inItalia da posti del mondo così lon-tani. Non avevo nessuna conoscen-za pratica di cinema - dice Zakaria- quindi è una bella soddisfazioneessere riuscito a realizzare questofilm». Il suo sogno ora è di ripren-dere il lavoro di giornalista, oltre aquello nel centro di accoglienza, edi riuscire a mettere in piedi un si-to di informazione sulla Somalia, incollaborazione con i suoi colleghiche sono rimasti lì e che rischianoogni giorno la vita per fare il pro-prio mestiere.

I “NUOVI” ITALIANI Quando l’immigrazione diventa un film

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«Le nostre storie nonsono poi così diverse,

anche se siamoarrivati in Italia da

posti del mondo cosìlontani»

www.50epiu.it

L’assistenza ai cittadini extracomunitari rientra tra le attività assegnate dalla legge agli Enti di Patronato, che possono affiancare i cittadini stranieri negli adempimenti richiesti per l’ingresso ed il soggiorno nel territorio dello Stato.Gli uffici 50&Più Enasco offrono assistenza qualificata e gratuita per le pratiche relative a:

l Rilascio e rinnovo del Permesso di Soggiornol Ricongiungimenti familiaril Verifica della situazione contributival Tutela amministrativa e medico-legale in caso

di infortunio sul lavoro

Per ogni informazionepotrà contattare ilnostro numero verde.La telefonata è gratuitada tutta Italia.

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hi può dire di non avermai voluto vestire i pan-ni, almeno una volta nel-

la sua vita, di Sonny Crockette Riccardo Tubbs, epici prota-gonisti di Miami Vice, sognan-do di sfrecciare a bordo dellaloro bianca Ferrari Testarossa,e percorrere in lungo e in lar-go le mitiche strade della Flo-rida? E quanti, ammaliati dal-la nostalgia di quegli anni Ot-tanta, non rinunciano a segui-re, ancora oggi, le tante se-rie poliziesche nate sulle rivedella città più caliente degliStates? Sarà per il suo cuore latino, saràper il suo essere un ponte con ilSud America, sarà per i suoi un-dici mesi d’estate, sarà per le suespiagge sconfinate, sarà per il fer-mento dei suoi grattacieli... Saràper tutti questi motivi, e per tan-ti altri ancora, che l’American Dre-am di molti italiani sfocia proprioa Miami. È qui che risiede la co-munità italiana più numerosa de-gli Usa: se ne contano trentami-la nel South Florida, un numerosempre variabile e in costante cre-scita. A partire dalla fine del2009, come risposta alla crisieconomica, molti connazionalihanno guardato oltreoceano

spinti, soprattutto, dal cambiofavorevole euro-dollaro. Grandiimprese italiane hanno deciso di“sbarcare” in Florida, creandorilevanti poli occupazionali. Nel2010 sono stati registrati investi-menti italiani pari a 2,2 miliardidi dollari, e il numero delle im-prese italiane è più che raddop-piato. E così, nella città più gla-mour e cosmopolita degli Usa,il gusto italiano la fa da padro-ne, soprattutto nel design: lo sicapisce dalla presenza di showroom nel celebre Design District,ma anche dall’arredamento ita-lian style che trionfa nei princi-pali alberghi e case private.Il nostro bel Paese si fa valere aMiami, e non poco. Dalla medi-cina alla nautica, dalla ristorazio-ne all’ultralusso, sono molti i set-tori che pullulano di eccellenze ita-liane. A spiegarne i motivi ci pen-sa Giampiero Di Persia, da anniattivo nella distribuzione di mo-bili: «Rispetto ad altre nazionali-tà che rientrano nel mercato sta-tunitense, noi italiani siamo ingrado di far crescere le aziendein maniera molto rapida e, a pa-rità di impegno, primeggiamonei risultati». Il perché è prestodetto: «In Patria siamo stati dasempre abituati - analizza Di Per-

[ ESTERO DI ROMINA VINCI ]

BIANCO, ROSSO E... MIAMI«Una città dal cuore latino con spiagge sconfinate,un’estate lunga undici mesi e numerose opportuni-tà. Qui, attorno agli Anni ’90, tanti italiani hannodeciso di trasferirsi per investire sul loro futuro.Molti ce l’hanno fatta. Un paradiso in terra? Sì, mada guadagnare con impegno e rispetto delle regole»

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SOCI

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IL MITODEGLI USA

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sia - a lottare con il coltello tra i den-ti, e a venire a capo di una compli-cata ed ingarbugliata burocrazia,mentre negli Usa è tutto più snello,tutto più easy». La sua storia è simi-le a quella di molti altri: «Nel 1993- racconta l’imprenditore romano -subito dopo gli scandali legati a “Ma-ni Pulite”, ho avuto la netta sensa-zione che l’Italia avesse imboccatouna strada di non ritorno, e così hocercato spa-zio altrove.Ho sempreavuto rap-porti di lavo-ro con gliStati Uniti,anche per-ché unaparte della mia famiglia viveva a Mia-mi; è per questo che ho deciso di fa-re il grande passo». Un tempo co-munità chiusa e ristretta, oggi gli ita-loamericani sono molto aperti versol’esterno e coesi nell’aiutare i lorocompatrioti, rivendicando la fierezzadelle proprie radici. Eppure, l’onda mi-gratoria verso Miami ha iniziato la suaascesa negli anni Novanta. Parla unodei pionieri d’allora, Michele Merlo,classe ‘58, ristoratore e sommelier, ègiunto nella capitale della Florida nel1993: «L’American Dream non èun’utopia, ma una quotidianità qui;

Miami è l’unico Paese che ti dà spe-ranza, energia, una costante dosedi adrenalina per metterti in gioco».Michele Merlo, originario di Bassa-no del Grappa “downtown”, nonrimpiange la sua scelta di aver mes-so radici lontano dalla Madrepatria:«La Florida è un paradiso, soprattut-to nell’alta stagione». «Dell’Italia -afferma - mi mancano le risate albar, gli odori, mi manca Venezia conla nebbia; però, c’è da dire che la te-lematica ha abbattuto tutti i confi-ni, e io - ogni giorno - parlo con lamia famiglia vicentina». Recente-mente, la rivista Forbes, ha definitoMiami una delle città più connesseal mondo, la rete wi-fi, infatti, è mol-to sviluppata e consente di connet-tersi gratuitamente in ogni luogopubblico, spesso anche dalla spiag-gia. Il ristoratore bassanese ha unaquarantina di dipendenti e nel suomicrocosmo si riflette uno dei trat-ti distintivi di Miami: il multicultu-ralismo. «Il 10% del personale èitaliano - precisa - ci sono poi ame-ricani e sudamericani, soprattuttoprovenienti dall’Honduras e dalGuatemala. Siamo una grande fa-miglia». Anche Luca Di Falco ha lo stesso nu-mero di dipendenti da gestire ed ègeneral manager in una grande ca-tena di ristoranti italiani di Naples, una

località che, ascapito delnome, non hanulla di parte-nopeo, e distaun’ora daMiami. «Du-rante la miagestione il ri-

storante ha raddoppiato gli incassi,dandomi tanta soddisfazione e visi-bilità», afferma Luca con un pizzicodi orgoglio. Nato a Catania nel 1979,ha lasciato la Sicilia a diciotto anni,in tasca un diploma di scuola alber-ghiera, ed ha collezionato esperien-ze in vari hotel di lusso. È approda-to a Miami nel 2002 e non è più an-dato via. Luca è soddisfatto dei suoi32 anni, e dice: «Sono fidanzatocon la donna dei miei sogni, anchemia sorella vive a Miami, e questomi fa sentire ancora più a casa».C’è anche Luca Gregorio. Av- »

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QUELL’IDEA IN PIÙ«Da impiegato in uncall center dell’hin-terland milanese aimprenditore di suc-cesso in Florida. Conun’idea nata dopo il

crollo del mercato immobiliare statunitense,un giovane intraprendente ha iniziato la suaascesa fondando una società tutta sua»

arla Fabio Burinato, imprenditore trentenne, mila-nese doc, approdato a Miami in cerca di fortuna. Chi è lei, come si definisce?

Un ragazzo come tanti che, alla ricerca di un futuro mi-gliore, è dovuto emigrare dall’Italia. Dopo la classica ga-vetta a colpi di call center in una palazzina anonima a Se-grate, e dopo aver letto del collasso del mercato immobi-liare negli Stati Uniti, mi è venuta l’idea di fondare una miasocietà negli States, con lo scopo di acquistare immobili etenerli per un lungo periodo. Ecco perché mi trovo a Mia-mi ora. È stato tutto “rose e fiori”?Niente affatto. Miami è una realtà a due facce: quella dichi gira in Ferrari o macchine sportive di lusso, e quella dichi perlustra i cassonetti dell’immondizia alla ricerca di ci-bo. Molti dimenticano che la Florida è stata colpita pesan-temente dalla crisi sui mutui subprime, non passa giornoche non aumentino le aste giudiziarie sulle case. Fa tristez-za vedere una zona famosa per i suoi eccessi pecuniari -favoriti dall’abbondanza di soldi e dal credito facile - tra-sformarsi in una metropoli semiabbandonata. Addirittura? È svanito dunque l’American Dream? L’American Dream esiste, ma non è quello che la genteimmagina grazie ai film: non esistono più scalate a WallStreet o colpi di fortuna improvvisi; non è più un Eldora-do dove il lavoro viene dato a tutti insieme ad una secon-da chance.Qual è, allora, il vero volto di Miami?Quello di una città che può dare tanto, se si è disposti afare altrettanto, in termini di energia e sacrifici. Una terradove puoi permettere a tuo figlio di frequentare le miglio-ri università del globo. Una realtà dove la burocrazia èsnella, e il mercato del lavoro dà l’occasione di scalare lacorporate ladder con piani di carriera. Dove intraprenden-za e duro lavoro sono apprezzati.Cosa rimpiangi dell’Italia?Mi manca il sapore del cappuccino al bar la mattina, conil “cummenda” che frettolosamente lo trangugia prima difiondarsi sul tram per andare a lavoro. Mi mancano le ri-sate allegre e spensierate in primavera sui Navigli. Mi man-cano le nostre montagne con i picchi innevati ad ottobree le castagnate con gli amici.

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«È una delle città più“connesse” al mondo; qui la rete wi-fi è gratuitae la trovi ovunque, anche in spiaggia»

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vocato di Roma, risiede in Florida dapiù di dieci anni ed è direttore com-merciale di una tra le principali lineeglobali di navigazione. «Mi affasci-nava l’America - racconta - e cosìho deciso di trasferirmi comincian-do la mia carriera nello Shipping(trasporto merci) internazionale: hovissuto prima a New York poi, nel2001, sono arrivato a Miami, e so-no restato. È una città molto inte-ressante, si respira il sapore sudame-ricano, un’influenza che a noi ita-liani piace tanto». Luca Gregorioconserva un forte legame con la Ma-drepatria: «La maggior parte dellemie amicizie qui è italiana - dice -. Miami è a tutti gli effetti una dellecittà più importanti d’America, conun potenziale notevole di crescitaeconomica, e punto di approdo an-che di interessanti realtà imprendi-

toriali italiane».Ma se c’è un vincolo che pone unfreno alle ambizioni italiane negliUsa è la difficoltà di ottenere la co-siddetta Green Card, una sorta dipermesso di soggiorno. Lavorareregolarmente negli Stati Uniti, in-fatti, vuol dire farsi sponsorizzareda un’azienda, e poche sono di-sposte a farlo. «Molti italiani, poi,non prestano attenzione al limitedei novanta giorni previsto dal vistoturistico, pensano che si tratti di unascadenza indicativa, invece è tassa-tiva - denunciano dal Consolato -e, così facendo, non si rendono con-to dei rischi a cui vanno incontro.Basta farsi un giorno da irregolarenegli Stati Uniti per essere marchia-to a vita». Eclissano l’argomentoGiuseppe e Francesco, due ragazzicon meno di trent’anni, approdati

sui lidi di Miami Beach, a loro dire,«per fare la stagione». Lavoranocome camerieri in uno dei tanti ri-storanti che brulica sulla Ocean Dri-ve, la strada che si affaccia sulla chi-lometrica e paradisiaca spiaggia.Uno originario di Taranto, l’altro diVarese: tra lo sparecchiare una ta-vola imbandita e il sistemare piattie bicchieri, non rinunciano a com-mentare alcune silhouette che pas-sano loro dinanzi. «Lavorare qui èun piacere», dice Giuseppe sorri-dendo. «Non accusiamo neanchela fatica e il clima torrido», aggiun-ge Francesco strizzando l’occhio. Illoro accento diverge e non poco, mada Miami - dove le differenze crea-no armonia - anche l’Italia appa-re più unita, e il tacco dello Stiva-le non sembra poi così distantedalle Alpi.

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IN DIRETTA DA...

Da anni l’Italia e la Florida beneficiano diuna stabile e reciprocamente vantaggiosacollaborazione. Dal commercio agli inve-stimenti, agli scambi culturali e scientifi-ci, italiani e floridiani hanno intensificatoil loro impegno per consolidare i loro le-gami e la duratura collaborazione. Il mer-cato interno della Florida conta oltre 18milioni di residenti (è il quarto Stato più popolato degliStati Uniti) e, nel corso degli anni, ha attirato l’attenzionedi numerose aziende italiane, che hanno scoperto i vantag-gi di avere qui un proprio insediamento. La Florida, infat-ti, è considerata il centro di connessione tra il vasto mer-cato Nord Americano, l’America Latina e i Caraibi (que-st’ultimo, un mercato composto da circa mezzo miliardodi potenziali consumatori). Oggi Florida e Italia continua-no a rafforzare i loro legami culturali e a valorizzare il pa-trimonio comune. La presenza di italiani stabilmente re-

sidenti e iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani Re-sidenti all’Estero), presso il Consolato ge-nerale d’Italia di Miami, negli ultimi cin-que anni, è raddoppiata passando dai 14.872del 2007 ai 33.819 registrati al 31 dicem-bre 2011. Un dato controvertibile, consi-derato che molti italiani non risultano iscrit-ti all’Aire nonostante risiedano stabilmen-

te in Florida. Oltre un milione di floridiani hanno originiitaliane (circa 1 su 16) e la comunità italiana più numero-sa è presente nell’area metropolitana della città di Miami.La lingua italiana è parlata da circa 300.000 persone in Flo-rida (quarta Regione per diffusione della lingua negli Sta-ti Uniti), dieci volte di più che in altri Stati del Sud-Est de-gli Stati Uniti. Molte città floridiane hanno stretto un ge-mellaggio con città italiane, contribuendo ulteriormente amigliorare i rapporti. (Fonte: Consolato Italiano Miami)

Enza Michenzi

«Ottenere la cosiddetta Green Card non èsemplice. Il visto turistico, invece, ha unadurata massima di 90 giorni. Un vincolo chemolti sottovalutano e che, se non rispettato,rischia di compromettere per sempre ilproprio futuro nel Paese»

FLORIDA-ITALIAUN LEGAME CONSOLIDATO

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hi, Bubba sono io, For-rest Gump. Mi ricordotutto quello che mi hai

detto ed ho già calcolato tutto.Voglio prendere i 24.562 dolla-ri e 47 centesimi che io c’ho.Beh quello che è rimasto dopoun nuovo taglio di capelli, unnuovo vestito, una cenetta fuo-ri con mamma, un biglietto di au-tobus... Perciò, insomma li met-terò tutti in nafta, corde, nuovereti... È una barca per gamberinuova, nuova...». E così, Forrestcomincia a scorrazzare con lasua barca “nuova nuova” e met-te a segno quello che Bubba de-finiva il business dei gamberi, lasua grande passione, e dei qua-li sapeva tutto, compresi i millediversi modi di cucinarli. Beh, se vi è piaciuto stare in com-pagnia di Forrest Gump, avetevirtualmente tirato le reti con luie vorreste gustare qualcuno deipiatti di gamberi “snocciolati”da Bubba nel film, ecco la solu-

E

QUELLA PENNELLATADI VINTAGE«Colori pastello, legno intarsiato, linee sinuose, vetro e neon...South Beach è il regno dell’Art Decò trapiantato in America,ma anche della movida, del multiculturalismo, dell’opulenza,del divertimento. Ma Miami è tanto altro ancora...»

[ ESTERO DI LORIS PORCHERI ]

E quando avrete esaurito la vo-glia di calcare le scene, potetescegliere di passeggiare nelle stra-dine di Bayside Marketplace ecuriosare tra gli oltre cento ne-gozi che lo compongono. O sce-gliere di ascoltare musica dal vi-vo o visitare le gallerie d’arte chesi trovano in questa parte di Mia-mi. Bayside Marketplace è unodei centri vitali della città, metadi turisti e non, luogo di diverti-mento e di cultura, di ristorazio-ne e di attrattive, un centro com-merciale fuori dai soliti schemi,nel quale si può trovare la griffee il capo a buon mercato, sou-venir, bancarelle e negozi, mu-sica e sapori. Da qui parte la strada che arrivaa Downtown, il cuore pulsantedella finanza locale, con i suoigrattacieli perfetti dalle linee av-veniristiche; da qui è possibileprendere un battello nel porto tu-ristico e fare una crociera nellabaia di Miami. Il momento piùspettacolare per avventurarsi inmare è al tramonto, quando lacittà si ricopre di mille riflessi do-rati che ti accompagnano attra-verso il calare della notte, finchéil profilo di uno degli skyline piùsuggestivi del Pianeta si staglia nelbuio, regalando una città inon-data di luci e colori. Se poi si desidera sperimentare

«

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zione: andate al Bayside Mar-ketplace, uno dei centri com-merciali di Miami e cercate il“Bubba Gump Shrimp Co.”, unristorante specializzato in pescee frutti di mare ispirato al film in-terpretato da Tom Hanks. Lì fo-tografie, citazioni (soprattuttoquelle della mamma di Forrest),oggetti (le racchette da pingpong racchiudono il menu...), vicatapulteranno nella secondametà del Ventesimo Secolo,quando la gioventù statuniten-se era divisa fra una guerra su-bìta e una speranza di pace. E sepoi ordinate gamberi fritti e pa-tatine, vi verranno serviti su diun foglio di giornale che riportale imprese di Forrest, ma anchelo sbarco sulla luna e le vicendebelliche nel Vietnam. Una curio-sità: i camerieri indossano unamaglietta con su scritto Run, For-rest, run e per ordinare bisognautilizzare una targa con la dici-tura Stop, Forrest, stop. E la pan-china? Neanche una foto sullapanchina più famosa del cinema,magari con una piuma che visvolazza intorno? Niente paura,fuori dal ristorante c’è una pan-china con, addirittura, scarpe daginnastica “indossabili” incolla-te a terra per immortalare la vo-stra immagine come su un set ci-nematografico.

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una notte all’insegna del di-vertimento, magari conditacon un pizzico di follia, Mia-mi è il luogo ideale per prova-re a “perdersi”. Locali nottur-ni, discoteche per gli amantidel ballo, club con musica soul,jazz, pop, rock, hip hop e la-tina rigorosamente dal vivo,piano-bar dove, tra un cock-tail ed una tartina, si può con-versare in intimità, ma ancheteatri e ristoranti dove prende-re una pizza e una birra oppu-re farsi avvolgere dalle atmo-sfere più eleganti ed esclusive. Dove andare è presto detto.Miami Beach è la regina dellanotte, con le sue famose stra-de, Ocean Drive su tutte. Maanche Collins Avenue e Wa-shington Avenue, con i loronegozi aperti 24 ore su 24,hotel di lusso, bar, ristoranti,pub, boutiques, luci, suoni,

auto, clacson, mu-sica e gente, tan-ta gente, turisti eresidenti, che rac-contano che lamovida è qui.

Miami Beach, nell’immagina-rio collettivo, rappresenta lamodernità, l’opulenza, il di-vertimento, la vacanza per ec-cellenza. Palme, spiagge disabbia bianca finissima, hotelesclusivi, quartieri lussuosi abi-tano questa lunga lingua diterra che corre a fianco dellacosta di Miami, con cui è col-legata tramite cinque lunghis-sime sopraelevate, le cause-way. South Beach, uno dei di-stretti più conosciuti, con lesue costruzioni art decò rega-la una pennellata di vintagead una visione d’insieme fat-ta di modernità. Rosa, verde,giallo, bianco, azzurro, lilla... icolori pastello predominanoin quest’angolo d’isola, sortoagli inizi del secolo scorso sul-le orme dell’Art Decò euro-pea, ma che gli architetti del-l’epoca hanno voluto conte-stualizzare, armonizzandolocon la natura prorompente eil clima tropicale, e ribattez-zandolo “Tropical Decò“. So-no sufficienti un paio d’ore dicammino per curiosare tra stra-

de e edifici di questo distrettoche dal 1979 è sotto la tute-la del Miami Design Preserva-tion League, un’organizzazio-ne no-profit che si occupa del-la salvaguardia di quest’area.Punto di partenza della visitapotrebbe essere l’Art DecòWelcome Center, che ha se-de in una divertente costru-zione gialla, azzurra, verde erossa, nei cui uffici si possonotrovare informazioni, audio-guide, mappe, tour guidati perturisti in cerca di scampoli dicultura. I più pigri, che allapasseggiata preferiscono cro-giolarsi al sole sulla spiaggia,possono avere un assaggio diTropical Decò ammirando lepostazioni dei bagnini postelungo il litorale, tutte diversetra loro per forme e colori: ros-se, verdi, gialle, a strisce bian-che e rosse come la bandierastatunitense o a tinta unita...Quadrate, rotonde, a formadi surf, a più piani, con sca-le esterne come dei piccoliresidence...Un’altra curiosità: l’accesso al-

[ L’ART DECÒ WELCOME

CENTER, IL CENTRO DOVE È

POSSIBILE TROVARE INFORMAZIONI

TURISTICHE E CULTURALI

DELLE ZONE SOTTO

LA TUTELA DELLO STATO. ]

[ NELLA PAGINA ACCANTO, UNA VEDUTA AEREA

DELLE EVERGLADES. ]

MIAM

I E DI

NTOR

NI

MIAMI E DINTORNI

A Miami si parlasoprattutto spagnolo; e sulle vetrine di alcuninegozi c'è scritto: «Aquí se habla inglés»

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le spiagge, amplissime e lunghe chilo-metri, è gratuito, e se lo si desidera perpochi dollari è possibile affittare sdraio,ombrelloni, lettini e cabine. La sabbia èsoffice, fine e pulitissima. Chi ama il mo-vimento può fare lunghe passeggiate,jogging oppure giocare a beach volley;alcuni tratti sono forniti di piste per bi-ciclette e rollerblades (pattini). Gli aman-ti dell’Oceano possono dedicarsi a lunghenuotate, allo snorkeling (immersioni), al-lo sci nautico, alla vela o fare una corsain acquascooter. Ma Miami non è solo palme e spiagge.È anche natura incontaminata e selvag-gia come testimonia Everglades, uno deiparchi nazionali più grandi del Paese. Per-correrlo con le airboat che corrono tra l’er-ba e gli acquitrini può essere un’espe-rienza esaltante, ma è preferibile visitarele immense distese utilizzando mezzi piùtranquilli come barche o biciclette pernon disturbare le numerose specie ani-mali che abitano il parco o danneggiarela flora che lo compone. Cipressi, man-grovie, querce, limoni e aranci selvatici,orchidee... aquile, poiane, falchi pescato-ri, lontre, alligatori del Mississipi e cocco-drilli americani sono i sovrani incontrasta-ti di questo regno dichiarato dall’UnescoPatrimonio dell’Umanità.

Altra esperienza indimenticabile: l’Over-seas Highway, una strada statale lungapiù di 200 chilometri che attraversa leKeys, un arcipelago di circa 1.800 isolesituato nella parte meridionale della Flo-rida. Percorrere l’Overseas da Key Largo,la prima isola che si incontra lasciandoMiami, fino ad arrivare a Key West attra-verso Tavernier, Islamorada, Marathon,Big Pine significa essere avvolti dall’Ocea-no: l’Atlantico da un lato, il Golfo delMessico dall’altro sono il letto azzurro sucui talvolta sembra poggiarsi la stradache corre fino alla terraferma.Key West, la punta estrema dell’arcipela-go, è l’isola in cui hanno trovato “rifugio”Hernest Hemingway, del quale si può visi-tare la casa diventata museo, Tennesse Wil-liams, altro scrittore di successo, e il presi-dente americano Harry S. Truman, del qua-le la Little White House è stata anch’essatrasformata in museo. Mallory Square è lapiazza principale dell’isola, quella in cui altramonto ci si siede ad ammirare il sole chesi tuffa nel Golfo del Messico, quella cheriunisce tante etnie, quella che è vista co-me un miraggio da molti cubani la cui pa-tria dista neanche 100 chilometri da lì.Key West, l’ultima appendice del Con-tinente americano, speranza per tanti diuna vita migliore.

Professionalità, competenza e passione, sono la forza di 50&Più Turismo che proponepacchetti turistici ideati per soddisfare al megliole esigenze degli over 50. Un servizio qualifica-to, frutto di oltre 30 anni di esperienza, è la ga-ranzia di un tour operator a cui affidare i tuoi viag-gi e le tue vacanze.

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il 1885. Lo zar di tutte leRussie, Alessandro III, de-sidera “sorprendere” la za-

rina Maria Fedorovna con un re-galo che possa valere per la Pa-squa e per il loro ventesimo an-niversario di matrimonio che ca-de quel medesimo giorno. Vuo-le qualcosa che sia indimentica-bile, perciò convoca un giovanegioielliere, Peter Carl Fabergé egli commissiona la realizzazionedi un uovo da donare alla spo-sa. Fabergé si mette al lavoro eil giorno di Pasqua consegna alsovrano un uovo bianco smalta-to. In realtà quell’oggetto è mol-to più di quel che appare: rac-

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ÈI DOLCI SCRIGNIche “sorprendono”«Dalle uova imperiali di Fabergé a quelle che ildispettoso coniglietto Osterhase nasconde tral’erba alle uova ucraine scritte con la cera...Viaggio tra i Paesi del mondo dove giochi, cultu-ra, gastronomia e divertimento durante la Pasquahanno un unico denominatore: l’uovo»

[ TRADIZIONI DI GIOVANNI ORSO ]

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chiude un tuorlo interamented’oro con al suo interno una gal-lina anch’essa d’oro. Ma la cosapiù strabiliante è che la gallina hadentro di sé la miniatura della co-rona imperiale realizzata in dia-manti che, a sua volta, cela un ru-bino a forma di uovo. Una verae propria matrioska fatta d’oro,diamanti e rubini. La zarina è esta-siata dalla creazione, tanto cheAlessandro III nomina Fabergéorafo di corte e ogni anno, per ce-lebrare la Pasqua, gli commissio-na un uovo. Anche Nicola II segue le orme delpadre e per la Pasqua regala allamadre e a sua moglie le “Uova

di Pasqua imperiali” che celanosorprese meravigliose... Veri “pez-zi unici”, questi gioielli hanno alloro interno miniature accuratee complesse: la carrozza imperia-le, la transiberiana, il palazzo rea-le, animali esotici... I maestri ora-fi di Fabergé hanno affinato an-tiche tecniche medievali, lavora-no metalli e leghe speciali, utiliz-zano smalto traslucido e soprat-tutto il tocco di colore - verde,giallo, azzurro, rosso su fondoarabesque - dato alle loro crea-zioni tempestate di pietre pre-ziose, diventa la caratteristica del-le “uova Fabergé”.L’uovo, insieme all’agnello, allacolomba, al cero, è tra gli emble-mi della Pasqua. La sua simbo-logia affonda nell’antichità. Già gli antichi romani lo conside-ravano propiziatorio di un ottimoraccolto, tant’è che veniva sotter-rato nei campi da coltivare. Lepopolazioni orientali, invece, siscambiavano l’uovo in occasio-ne della primavera come simbo-lo di fertilità, poiché esso rac-

chiude in sé tutta la potenzialitàdella vita. Anche nella tradizionecristiana l’uovo rappresenta ilmomento della nascita, anzi del-la rinascita a nuova vita ovverola resurrezione di Gesù Cristo.Da qui l’usanza di scambiarsi leuova in occasione della Pasqua.Di cioccolata, di zucchero, sode,dipinte, rivestite di carta colora-ta, le uova fanno parte della tra-dizione pasquale di molti Paesi. In Francia, Austria e Germania ètradizione l’egg picking, un gio-co fatto con le uova colorate chevengono fatte rotolare dal pen-dio di una collina. Vince chi rie-sce a non rompere l’uovo.Negli Stati Uniti c’è l’Easter eggroll (l’uovo di Pasqua che rotola),in cui i bambini fanno rotolare leuova nel prato aiutandosi conun lungo cucchiaio; vince chi rie-sce a farlo rotolare più a lungosenza romperlo. Famoso è l’eggrolling che si tiene ogni anno al-la Casa Bianca il Lunedì dell’An-gelo. Pare che la tradizione siastata avviata nel 1814 dalla FirstLady del presidente James Ma-dison, Dolley, che accolse centi-naia di bambini con le loro uo-va colorate a giocare nei pratidella residenza presidenziale. In molti Paesi, soprattutto del-

l’Est, le uova vengono decorate;famose quelle ucraine, le Pissan-ky (le uova scritte), i cui disegnisono fatti con un pennino immer-so nella cera che viene fatta scio-gliere successivamente con il ca-lore di una candela. Ma c’è anche chi le uova le de-ve andare a cercare...Sono i bambini olandesi e dane-si, i cui genitori nascondono ingiardino le uova decorate, e quel-li tedeschi che, invece, devono laloro caccia al tesoro ad un coni-glio dispettoso, il conigliettoOsterhase, che nasconde cestipieni di uova e dolci.In Danimarca c’è un’altra tradi-zione che lega “divertimento,cultura e... gola”: ognuno scri-ve una poesia, una Gækkebrev,dedicata ad un membro della fa-miglia o ad un amico. Gli scrittisono anonimi e vengono messiin un cesto; il giorno di Pasquasi leggono tutti insieme e chi in-dovina l’autore vince un uovo dicioccolata. Un curiosità: in Dani-marca il colore pasquale è il gial-lo, simbolo della primavera, percui ogni cosa, dagli addobbi al-la tavola sono di questo coloree la casa viene decorata con uo-va e fiori. Quali? I narcisi, natu-ralmente, gialli anch’essi...

Le uova sono dipintecon colori sgargianti; la prima è rossa perché è augurio di buona salute.

BulgariaIl kulici, il panettone pasquale, è messo in un cestocon altri dolci e portato inchiesa per la benedizione.

Russia

«Nel 1272, Edoardo Id’Inghilterra regalava uovarivestite di una lamina d’oro e decorate. Se ne parlaanche nei suoi libri contabili»

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ilvestro De Marco è appe-na andato in pensione dopouna vita sul mare. Ha un sor-

riso contagioso e una passionemeravigliosa per il suo mestiere eper la famiglia, che lo ha seguitonegli spostamenti. La denomina-zione è diventata “operatore nau-tico”, ma lui resterà “il guardiano”del faro di Anzio. Guardiano del faro... una pro-

fessione a dir pocoparticolare. Com’è ar-rivato a questa scelta?Dopo il diploma all’Istituto Nauti-co ho fatto il capitano di lungocorso, il comandante delle navi.Una volta sposato e con tre figli,ho sentito di dover scegliere tra lacarriera e la famiglia. Ero coman-dante e avevo raggiunto il top nel-la Marina Mercantile, ma la fami-

glia è tutt’altracosa. Nel 1981

uscì il concorso peri fari. Per 33 posti ci

furono 300 domande.Vinsi il concorso e la mia vita cam-biò, perché il 14 aprile 1981 la-sciavo il comando della nave e ilgiorno seguente prendevo servizioa La Spezia nel Servizio Fari. Quali sono stati gli aspettipiù belli e quali quelli più dif-ficili di questo lavoro?Il nostro lavoro non è stressante,

ma ciò che lo rende bello è sen-tirsi utili agli altri. Facciamo par-te di un servizio nazionale conprerogative di aiuto alla navigazio-ne, anche se oggi più per il pe-scatore e il piccolo panfilo cheper la grande nave. Con il Gps ilfaro è sorpassato, ma nella navi-gazione costiera resta fondamen-tale. Lati negativi... sì, quando bi-sogna intervenire con il cattivotempo, ma fa parte del mestiere. Ora che è in pensione, cosa lemanca dell’esperienza di guar-

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andato in pensionedi recente, è stato guardiano di fari per circa 30 anni.

De Marco,lampi e luminosità sono stabiliti dallaAssociazione Internazionale dei Fari (Iala).

Colorazione,di Capo Caccia (Ss), attivodal 1864, dista 25 kmda Alghero ed è il secondo più alto d’Italia.

Il faro

I CUSTODI DEL MARE

[ TRADIZIONI DI ALESSIA PASQUINO ]

S

«In Italia, in circa trent’anni, il numero dei guar-diani dei fari è passato da 550 a 220 unità. Una ri-duzione che prevede l’accorpamento di più farisotto un solo farista, grazie all’informatiz-zazione dei controlli. Un mestiere de-stinato a scomparire?»

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diano e cosa, invece, è felice diessersi lasciato alle spalle?Mi è rimasta l’abitudine la sera di fa-re un giro al porto per controllare ifanali, anche se non mi compete più.Aspetti che sono felice di essermi la-sciato alle spalle, non ce ne sono. Lei non è stato sempre qui...Sono stato prima a Cavallino, Pia-ve Vecchia, vicino Jesolo, sulla fo-ce del vecchio Piave. Dopo due an-ni mi mandarono a Sanremo, nelfaro di Capo dell’Arma. Nel 1990,un collega andava in pensione e ot-tenni il trasferimento ad Anzio. Prima, ad Anzio, eravate duefaristi, ma adesso che è in pen-sione non c’è un sostituto e ilsuo collega resta solo. Perché?Non si fanno più concorsi da 15anni. Se c’è necessità, ci sono glispostamenti orizzontali: se qualchesottufficiale della Marina, dell’Ae-ronautica o dell’Esercito - a secon-da delle esigenze - presenta do-manda e il Ministero della Difesa edella Marina lo ritengono opportu-no, dopo un corso di formazioneviene assegnato ai fari. Eravamo550 nel 1981, adesso siamo 220.A suo avviso qual è l’aspettoche attrae di più di questa vita? Secondo me, la vita che si fa nelfaro, una vita abbastanza sempli-ce, a contatto con la natura.A volte anche molto isolata.Questo è al centro di una città,ma non tutti sono così.Oggi la Marina cerca di assegnarela destinazione richiesta, ma in pas-sato esistevano gli “spostamentid’autorità” e c’erano i fari degliscogli! Quello peggiore è Puntadella Maestra, sulla foce del Po.Quali sono gli aspetti di cui nonci si rende conto finché non siaffrontano?Bisogna saper fare tutto, per quan-to riguarda la manutenzione. L’elet-tronica è un grosso vantaggio ma,in caso di avaria, o cambi la sche-da o rimani fermo.Come funziona un faro? Qual èil meccanismo che muove il fa-scio luminoso? Il faro funziona con un motorino elet-trico che fa girare una piccola ruotadentata in 30 secondi. Questa si ag-gancia alla grande ruota dentata del-

la struttura girevole e fa girare il faro. L’ottica è po-sizionata nell’armatura girevole. Di notte la luce è sem-pre accesa (è una lampada da 1.000 watt, a 220 volt)e l’armatura gira. Quest’ultima ha il profilo ottico: ilcentro focale della lampada (chiamato “occhio dibue”) e poi il profilo Fresnel, che consiste in una se-rie di lenti una sopra l’altra. Quando il centro foca-le passa davanti alla lampada, la luce aumenta, in-grandendosi, però, come in un imbuto e quindi sen-za l’effetto del fascio; grazie al profilo Fresnel, la lu-ce viene convogliata di nuovo verso il centro. Da vi-cino, fino a un miglio, si vede il fascio di luce, oltreun miglio il lampo. Quali sono le differen-ze tra i vari segnali?Questo faro fa 2 lampiogni 10 secondi: si chia-ma “caratteristica delfaro”. Ogni faro ha lasua “caratteristica”. È impossibile avere due fa-ri vicini con la stessa caratteristica. Il segnale iden-tifica il faro e il navigante che lo conosce sa nonsolo che è vicino a terra, ma che qui c’è Anzio. Prima del motorino elettrico cosa c’era?Fino a dieci, dodici anni fa c’era la carica mecca-nica. Ogni 6 ore bisognava salire e “dare la cor-da”; poi, un peso motore scendeva, dando mo-vimento alla piccola ruota dentata che a sua vol-ta muoveva tutto il meccanismo. Questo proce-dimento meccanico lo si mette in atto due o tre

volte al mese, perché il motorino si potrebberompere o potrebbe mancare la corrente. Si sta andando verso un automatismo in cuil’accensione elettrica è generata dal compu-ter. Non si rischia un black out se non c’èpiù un controllo umano di alcun tipo? Il rischio c’è, ma l’elettronica ci viene incontro. Se ilfaro va in avaria, si usa il fanale di riserva (chiamato“panettone”). Funziona con le stesse caratteristi-che, ma ha l’ottica di plastica e gira 24 ore su 24per evitare che i raggi del sole lo deformino. La se-ra lo si fa funzionare per 10 minuti per scaricare e

caricare le batterie. Ha unalampada da 100 watt a12 volt, con una portatasulle 12 miglia, quindi èottimale per il navigante.Nel caso dell’automatismo,se c’è avaria, parte il fana-

le di riserva, per cui il faro non rimane mai spento ec’è un quadro comandi che trasmette l’allarme del-l’avaria sia al computer che alla linea telefonica delcentro controlli. Oggi andiamo verso i raggruppamen-ti per cui un solo farista accudirebbe quattro o cin-que fari: il quadro gli segnalerebbe l’avaria e il gior-no dopo si agirebbe di conseguenza. Quindi non c’è un automatismo totale? Non siarriverà mai a non avere guardiani del faro?Ci sarà sempre un guardiano del faro, anche se unoogni quattro o cinque. Infatti, anche se venderan-

SOCIETÀ

{ IN ITALIA, I FARI NON SONORITENUTI BENI CULTURALICOME ACCADE, ADESEMPIO, IN FRANCIA

}

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no solo gli alloggi del persona-le, laddove non ci sarà più per-sonale, la torre del faro e l’ap-parato rimarranno sempre del-la Marina Militare. Tra automazione delle lan-terne e vendita degli edifi-ci, il futuro dei fari è incer-to. La sua previsione qual è? Sono convinto che ci sarà semprequalcosa di vivo che dovrà rima-nere. Ma ci vorrebbe una diversacultura dei fari. In Francia sonoconsiderati monumenti naziona-li, la domenica si possono visita-re, vendono gadget i cui proven-ti servono per la manutenzione.Da noi non accade. La Lanternadi Genova, uno dei primi fari d’Ita-lia, come il faro della Vittoria, han-no una storia unica: sono monu-menti nazionali. E invece... Ci racconta in breve la sto-ria del faro di Anzio?Questo è statocostruito nel1856, primadell’Unità d’I-talia, volutoda Pio IX. Nel1856 era natocon la torre eil solo pianoterra, funzio-nava con l’oliominerale. Nel1935 è stata cambiata l’otticaed è stata portata l’energia elet-trica. In caso di mancanza dielettricità, avevamo le bombo-le di acetilene, poi sostituite conil propano. Adesso ci sono lebatterie. Nel 1943 la parte norddella torre è stata quasi demo-lita da una bomba incendiaria.Successivamente è stata rifatta.Nel 1948 la torre aveva le fascerosse e bianche, poi, nel 1953il rosso divenne nero. Ora è tut-ta bianca. Il cambiamento di colore haun significato o è una scel-ta puramente estetica? Facciamo parte della Iala, Asso-ciazione Internazionale dei Fa-ri (International Association ofLighthouse Authorities), che sta-bilisce le caratteristiche di lumi-nosità, lampi e colorazione. Per-

ché normalmente i fari stannonei posti che si distinguono. Seci sono delle case, si preferisco-no fari neri, o bianchi e neri, inmodo da farli distinguere. Quin-di il colore e il cambio di colo-razione sono stabiliti da questoorgano internazionale. Il faro diAnzio dovrebbe rimanere tuttobianco, a meno che non cambiqualcosa nei Paesi dell’Est. Com’è la giornata tipo delfarista?Al mattino si deve controllare se ilfaro è spento. La sveglia è legataal sorgere del sole: d’estate è trale 5.00/5.30; d’inverno tra le7.00/7.30. Una volta il motorino sidoveva fermare con una zeppa,in modo da non farlo partire du-rante la giornata. Dalle 8.30 delmattino fino alle 12.30 si è oc-cupati tra lavori d’ufficio, giri per ifanali del porto, sopralluoghi di

manutenzione.Poi, uno deidue (se si è indue) rimane diguardia o repe-ribile fino allospegnimentodel giorno do-po; la sera con-trolla l’accensio-ne, durante lanotte fa moni-

toraggio - per vedere se funziona- e, al mattino, lo spegnimento. Se si vuole andare in vacanza?C’è un altro in sostituzione, se siè in due. Se si è soli, la vacanzaè di massimo 15 giorni: si lasciala chiave alla Guardia Costiera, al-la Capitaneria di Porto. Loro in-tervengono in caso di avaria. È un mestiere che può fare an-che chi non è in Marina?Il concorso richiede conoscen-ze di impiantistica elettrica. I ti-toli di marinaio, capitano, ecc.danno punteggio, ma può far-lo qualsiasi civile. Facendo un bilancio dellasua esperienza, che cosa sisente di dire oggi?Tutto sommato è una bella vita enon la cambierei con un’altra. So-no contento di ciò che ho fatto.E anche la mia famiglia.

mestieri di un tempo, è iltitolo del secondo volumede Le Perle della Memoria, la

collana edita da 50&Più alloscopo di rievocare e difenderedall’usura del tempo le espe-rienze di un vissuto di inesti-mabile valore, per noi e per legenerazioni a venire. Memorie,documenti, testimonianze suimestieri “antichi”, sul modo dilavorare e di operare dietro cuisi cela ingegno, fatica, capaci-tà di adattamento: elementiche oltre a risvegliare i nostri ri-cordi, devono far riflettere, og-gi più che mai.

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[ 18,07 euro ]

BUONO PER L’ACQUISTO DEL VOLUMELE PERLE DELLA MEMORIA N. 2

DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSOIL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUMEAL COSTO DI EURO 18,07 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**)

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D’ORDINE

{ I MESTIERI DI UN TEMPO }

❏ Socio 50&Più - Tessera n°

(BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)

Università Terza Età / Iscritto ricercatore❏

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[ PIANETA ANIMALI DI PICCI MANZARI ]

L’imprinting, ovvero le regole apprese nel primoanno di vita, sono la base per una buona educa-zione “canina”. L’importante è cominciare dasubito, magari con qualche lezione. I consigli diun grande addestratore: Massimo Perla.

CHI HA UN CANENON È MAI SOLO hi non ha mai posse-

duto un cane non puòsapere cosa significhi ve-

ramente essere amato», scrive-va il filosofo Schopenhauer. E selo asseriva lui persuaso del de-stino di solitudine dell’uomo,ma convinto che «nel più inu-tile di noi un cane può trovarequalche cosa in cui credere» ,possiamo sottoscriverlo. L’arrivo

di un cane può produrre cambipositivi nel quotidiano. Specie auna certa età. Con meno impe-gni, spesso meno compagnia,ma con dentro un legittimo bi-sogno di tenerezza, occuparsi diun cane, può essere provviden-ziale per il fisico e per la psiche.Seguirne la crescita e i progres-si, fare con lui salutari passeggia-te quotidiane può dare nuovi sti-moli. Per saperne di più ci siamorivolti a Massimo Perla, istrutto-re e creatore di sport canini, im-peccabile educatore degli amicia quattro zampe e il più richie-sto addestratore di cani-attori,protagonisti di celebri film e spotpubblicitari. Perla lo incontria-mo nel suo Centro Indiana Ka-yowa, dotato di grandi spazi ver-di a Nord di Roma, regno delledecine di cani che qui, divisi persettori e capacità individuali, ven-gono addestrati per lo spetta-colo, l’aiuto alle persone conhandicap, le attività sportive co-me i percorsi di Agility o educa-ti a comportarsi in modo correttonella vita di ogni giorno (www.mas-simoperla.org).Dopo quasi quarant’anni tra-scorsi a occuparsi di cani e diaddestramento, ha pubblica-to un libro Io sto con i cani(Sperling & Kupfer). Nel testo,assieme a utili consigli, insi-ste sull’educazione canina. Assolutamente sì. L’imprinting,cioè le regole apprese nel primoanno di vita, sono fondamenta-li. Le lezioni, impartite in un buoncentro cinofilo, sono poche, nontroppo costose, ma indispensa-bili. Per il cane e per il padrone.Infatti vanno frequentate da en-trambi. Insegnano regole basila-ri di comportamento e gli erro-ri da evitare. L’educazione puòessere iniziata dopo il compi-mento dei due mesi, quando ilcucciolo è già stato sottopostoai vaccini. Nelle puppy class ap-prendono, giocando, i giusticomportamenti. Soprattutto sevivono in città, se sono razzeforti, potenzialmente di difesache, mal indirizzate, possono di-ventare difficili da gestire.

è la cifra in euro che si spende nel nostroPaese per alimentarecon cibi specifici.

450 milioniin caso di abbandonoè bene chiamare il 112, il 113, l’800253608 o il Noe al 1515.

Chi avvisarein Italia, secondol’Associazione Italiana DifesaAnimali e Ambiente è ilnumero di cani nelle famiglie.

7 milioni

»

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SOCI

ETÀ

zicare dolci e altro durante il giorno.Se lo sanno, evitano di disturbare conmusate varie i padroni quando man-giano a loro volta. Non crediate siasbagliato tenere un cane in un ap-partamento cittadino. La sua felici-tà dipende soprattutto dal tempoche potete trascorrere con lui. Dalnumero di volte che vi può accom-pagnare nelle vostre uscite. Al canenon importa aspettare per ore da-vanti alla porta del vostro studio, sepoi avrà in premio dieci minuti dipasseggiata al vostro fianco. Per il ca-ne l’amicizia personale è tutto. Ri-cordate, però, che in questo modovi assumete un impegno non lieve,perché è impossibile rompere l’ami-cizia con un cane fedele e darlo via,come purtroppo fanno alcuni: equi-

Specie se i padroni, privi dellegiuste cognizioni, incapaci dimantenere un comportamentocoerente e stabile, viziandolispesso per proprio egoismo,rendono i cani degli esseri fuo-ri controllo e di cui, spesso, di-ventano vittime. Molti arrivanoda me disperati per l’impossi-bilità di gestire il proprio cane.Quando il danno è fatto, riedu-

care è molto impegnativo.Quali sono?C’è il tipo che ha provato a edu-care il cane, non riuscendovi e,quando viene da noi e vede co-me il cane comincia a risponde-re ai comandi, diventa un po’ in-vidioso. Per questo, appena ar-rivano, faccio subito una prova.Gli dimostro come dal cane chenon mi conosce e non è legatoa me da vincoli d’affetto, in po-chi minuti riesco a ottenere ri-sposte che lui non ha ottenuto.Poi c’è il tipo “verbale dominan-te”: colui che si rivolge al canestrillando in continuazione equello dopo un po’, stordito,non solo non distingue piùl’umore del padrone ma smet-te di ubbidire. Se mai lo ha fat-to. Altro è il “fisico dominan-te”: chi non smette mai di toc-care il cane, magari per acca-rezzarlo. Sbaglia perché lo infa-stidisce e carezzandolo gli tra-smette approvazione. Così, adesempio, se due cani tenuti alguinzaglio, si incontrano e cer-cano di azzuffarsi, cosa possibi-le se non sono abituati a rispon-dere a comandi del tipo “fer-mo, lascia, stop o seduto”, e ilproprietario lo accarezza per far-lo stare calmo, il cane crede diessere autorizzato a aggredire.Le carezze, come i premi, van-

no dati al momento giusto. L’im-portante con un animale chenon riesce a ragionare, ma hacomunque un suo processocomportamentale, sono coeren-za e costanza, ricordando sem-pre che un cane educato è uncane fortunato. Il padrone al-trettanto. Eviteremo così di ve-dere per la strada persone tra-scinate dai propri cani. Cosa

sgradevole e pericolosa, speciese i proprietari sono persone an-ziane. Cani di grossa taglia chesi comportano come cani daborsetta, cani piccoli ma abba-ianti e isterici, spesso aggressiviverso esemplari più corpulenti.Attenzione perché, se stimolatie infastiditi, a quelli più forti ba-sta un morso per produrre dan-ni irreversibili. Altro errore: far dormire il canecon noi. A parte l’igiene, il let-to rappresenta per lui la tanadel capobranco e se gli si per-mette di salirci è probabile che,considerandolo il suo territorio,ringhi a chiunque provi ad av-vicinarsi. Occorre stare attentialle concessioni, perché il pa-drone è sempre sotto osserva-zione e se lascia correre, il ca-ne si sente autorizzato a farequanto è vietato. Altre volte in-terveniamo per eliminare dellepaure canine.Ossia?A volte i cani sembrano avere ti-more dell’automobile. Rifiutanodi salirci. Bisogna chiedersi co-me mai. Spesso ci salgono soloper andare dal veterinario o inpensione quando i padroni van-no in vacanza. Un’associazionenegativa. Da qui il rifiuto. Allo-ra è opportuno portare il canein auto con percorsi via via più

lunghi per fare cose gradevoli.Tipo una corsa nel parco. Come scegliere un canequando si è over 50 e qualisono le regole importanti?Oggi ci sono circa 400 razze,sviluppatesi soprattutto negli ul-timi 150 anni. Le caratteristichefisiche e caratteriali nascono peradattarsi al loro ruolo in natura.Alcuni cani però hanno bisogno

di fare più moto, come i collie,i pastori tedeschi, i dobermann,i boxer e sono d’indole più viva-ce o adatti alla difesa di perso-ne e luoghi. Meglio i cani “dacompagnia” di media o picco-la taglia. Vanno bene sia le raz-ze selezionate, purché non scel-te per moda, che i “meticci”,cioè i bastardi. Ma nell’approc-cio educativo esistono dei “fon-damentali“ comuni a tutti cani.Guai a fomentare l’istinto di ca-pobranco. C’è il rischio di nonpoter più sedersi sul divano per-ché lo occupa lui o abbracciarequalcuno perché, geloso, iniziaad abbaiare. I cani apprendonopresto. In circa venti giorni im-parano a fare fuori casa i loro bi-sogni, perciò occorre portarefuori spesso i cuccioli. È moltomeglio che sbattergli il musosulla pipì appena fatta magari sultappeto buono. Lo faremmo conun bambino? È indispensabileche escano appena svegli e al-tre due volte nel corso della gior-nata. Poi cercare di farli socializ-zare con altri cani il più possibi-le, così non diventano paurosi.Debbono finire la pappa in tem-pi rapidi. Dopo circa dieci minu-ti va tolta. Così imparano a man-giare come si deve e, se la lascia-no, è segno che non stanno be-ne. Per questo non devono spiz-

e circa 300 spot pubblicitari.È quanto ha realizzato Massimo Perla medianteaddestramento dei cani.

Oltre 500 filmè il numero delle razzecanine che sono stateselezionate soprattutto negli ultimi 150 anni.

400 circa

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vale a un omicidio. Viaggiare con il cane. Lei con-siglia l’uso del “trasportino”.È importante abituare i cani finda piccoli a viaggiare sempre neltrasportino. Una custodia chiu-sa ma areata che è la loro cin-tura di sicurezza. Non li costrin-ge, ma diventa la sua cuccia pro-tettiva negli spostamenti. Ce nesono per tutte le taglie. È un si-stema molto più sicuro della gri-glia divisoria in auto. In caso diincidente, anche un semplicetamponamento, il portellone po-steriore può aprirsi e il cane, im-paurito, scappare chissà dove. Lei ha avviato varie iniziati-ve per la formazione di edu-catori cinofili e altre di soli-darietà. Ci può dire di più?

In tanti anni sono molti i giovani che ho formato. Alcuni lavo-rano ancora con me. Quando un ragazzo viene qui dicendo divoler diventare istruttore, gli consiglio innanzitutto la lettura dilibri che trattino di psicologia canina e poi li invito a fare unaprova con noi seguendo l’attività di un istruttore. Senza speri-mentare non si può avere un’idea reale del lavoro. Quando iltempo è bello e non troppo caldo va bene, ma ci sono i gior-ni di freddo, di pioggia. I cani debbono comunque allenarsi ese non c’è passione e motivazione non si va avanti. Ricordo ilprogetto Youth-start, promosso dalla Comunità Europea, perfavorire l’inserimento lavorativo di giovani in difficoltà. Per laprima volta si finanziava l’occupazione nel campo della cinofi-lia. Parteciparono parecchi giovani, si impegnarono e diversi tro-varono lavoro in alcuni centri. Altri tentarono di aprire una lo-ro attività. Purtroppo le figure professionali di istruttore cinofi-lo, tecnico, educatore sono riconosciute solo dal Csen, il Cen-

tro Sportivo Educativo Nazionale cheautorizza alcuni centri, come il mio.Servirebbe un Albo professionale per glieducatori, ma a livello istituzionale nonsi fa nulla. Eppure i cani sono stati uti-lizzati con ottimi risultati nella Pet The-rapy, in cui l’interazione uomo-anima-le acquisisce una funzione terapeutica.In particolare con i bambini ospedaliz-zati: se sanno di poter poi giocare conun cagnolino ben educato, accettanocon miglior disposizione le cure. Altrasoddisfazione è stato dedicarmi, conSirio Paccino, al programma ConFido.Togliere cioè cani dai canili e affidarli adalcune detenute per rieducarli: alcuni peressere inseriti nelle famiglie e altri, piùdotati, addestrati per aiutare i disabili;aprire una porta, accendere la luce, rac-cogliere un oggetto possono essereazioni utili per chi è su una sedia a ro-telle. Trovammo comprensione nella Di-rettrice della Sezione femminile di Re-bibbia a Roma, ma non i fondi. Così de-cidemmo di fare da soli: campo da ad-destramento, box per i cani, ecc. Fucomplicato, ma non impossibile. Scel-si solo meticci e cominciammo l’inseri-metno e anche un percorso di Agilitye le detenute si appassionarono. Tuttii cani poi trovarono una collocazione infamiglia o qualcuno da aiutare, e le de-tenute una formazione con tanto di di-ploma. Nacquero storie di amicizia fraloro e i cani. È proprio vero che se benaddestrato l’uomo può diventare il mi-glior amico del cane.

{ {

LE REGOLE DA SEGUIRE NON SONOMOLTE. SERVE SOLO COSTANZA

>> Educazione. Va impartita subito. Dopo le vaccinazioni, indispensabili, a partire dal secon-do mese di vita. Più si aspetta, più è difficile fargli accettare regole.>> Scuola. Sarebbe opportuno che seguisse una scuola dove gli istruttori insegneranno al ca-ne e al padrone i comportamenti corretti. Bastano poche lezioni, in un breve periodo. >> Stabilità e continuità. Il cane ha bisogno di coerenza, sapere cosa può o non può fare. Inu-tile gridare, rimproverarlo e poi consentirgli di fare come vuole. Gli si genera solo confusione.>> Necessità naturali. Circa venti giorni e imparerà a fare pipì e altro fuori di casa, a orari fis-si, tre volte al giorno. Importante che esca appena svegli la mattina.>> Socializzare. Deve imparare a stare con altri cani. Così non svilupperà timori o aggressività.>> Alimentazione. Abituarlo a mangiare in dieci minuti circa. Poi ritirare il cibo. Non farlospizzicare durante il giorno, specie quando i padroni sono a tavola.>> Non fatelo salire sul letto. Lo considererà la sua tana e la difenderà da tutti, padrone com-preso. Evitare anche di farlo dormire con noi: per igiene e per non viziarlo.>> Attenzione alle carezze. Per il cane rappresentano un’approvazione, non certo a calmarlo.>> Viaggiare. Sempre nel “trasportino” per la sua e la nostra sicurezza.

LE REGOLE D’ORO PER ESSERE FELICI CON IL PROPRIO CANE

[ A SINISTRA, MASSIMO PERLA E UNO

DEI SUOI “ALLIEVI”. ACCANTO LA

COPERTINA DI “IO STO CON I CANI”, DI CUI È AUTORE INSIEME A SUSANNA

MANCINOTTI. SOTTO, SCORCIO DEL

CENTRO INDIANA KAYOWA DI PERLA. ]

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»

» Avvio di SkypeSe non avete mai utilizzato Skype, dovrete per prima cosa scari-carlo dal sito del produttore www.skype.it ed installarlo sul vo-stro computer.

Dopo l’installazione, avviate il programma facen-do un doppio clic sull’icona presente sul Desktopo dal menu Start di Windows.

SKYPE

ISTRUZIO

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[ INTERNET & DINTORNI DI PAOLO NEGRINI ]

6Skype ha velocemente rivoluzionato il mondo del Voip(Voice Over Internet Protocol - Voce tramite ProtocolloInternet) consentendo, a chiunque disponga di una con-nessione Internet, di conversare gratuitamente in tutto ilmondo dal proprio computer con altri utenti che utiliz-zano questo software. Skype permette, inoltre, di effettua-re delle videochiamate utilizzando la webcam e, con unapiccola spesa aggiuntiva, è possibile telefonare anche autenti che non dispongono di Skype direttamente sul lo-ro telefono di casa o cellulare, ed inviare sms.

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Si aprirà una pagina di Internet Explorer direttamente sulla pagi-na creazione di un account di Skype. Immettete tutti i dati richie-sti e scegliete un nome da utilizzare come nome Skype. In gene-re il programma propone il vostro nome e cognome, ma se que-sti non fossero più disponibili, vi offrirà ulteriori suggerimenti. Sal-vate la registrazione.

A registrazione completata, tornare all’avvio di Skype, inserite il no-me Skype e la password che avete scelto in fase di registrazione epremete il pulsante Registrami. In questo modo accederete allaschermata principale del programma.

La finestra è divisa in due aree: Il lato sinistro è riservato ai contat-ti e alle impostazioni personali, mentre l’area di destra è quella dacui potrete chattare, inviare sms, telefonare o svolgere videochia-mate.

Non avendo ancora un account, sarà necessario crearne un nuo-vo facendo un clic su Crea un nuovo Account.

Dal menu Contatti fate clic su Aggiungi contatto. Nella succes-siva finestra di dialogo, inserite i dati in uno o più dei campi pro-posti. Potrebbe comparire una lista di più utenti. Scegliete quelloche riconoscete come vostro amico e premete Aggiungi.

» Aggiungere i contattiTrovare gli amici che utilizzano Skype e aggiungerli al vostro elen-co di contatti è facilissimo.

Aggiungere un singolo contatto

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La successiva schermata vi presenterà un messaggio rivolto allapersona con cui volete entrare in contatto comunicando che vor-reste aggiungerlo ai vostri contatti Skype.

Premete Invia richiesta. La persona in questione riceverà il vo-stro messaggio. Il contatto sarà aggiunto al vostro elenco di con-tatti, ma sarà raggiungibile solo dopo aver accettato il vostro in-vito. Non appena l’utente accetterà la richiesta, potrete vedere seè in linea ed effettuare chiamate e videochiamate gratuite.

Ripetete la procedura per inserire un nuovo contatto.

Importare contattiÈ possibile importare contemporaneamente più contatti presentinella rubrica della nostra casella di posta in quella di Facebook. Sul-la barra dei menu fate clic su Contatti e Importa contatti.

Nella successiva schermata scegliete da quale rubrica volete impor-tare i nominativi. Dovrete inserire il nome utente e la password del-la vostra casella di posta, affinché Skype possa entrarvi e accede-re alla rubrica. I gestori di Skype assicurano che non faranno altrouso dei vostri dati sensibili se non per questa operazione. Se vole-te procedere, premete il pulsante Importa.

Se non volete mandare alcun messaggio, fate clic su Salta.

Quando ricevete una richiesta di contatto, questa sarà visualiz-zata nella parte sinistra della finestra, sopra la lista dei contatti.Un numerino colorato indica quante richieste di contatto sonoin attesa di essere approvate. Facendo un clic sul numerino, sullato destro della finestra compare il messaggio della richiesta. Leopzioni sono le seguenti:

Aggiungi contatto - Immediatamente il contatto entrerà a farparte della vostra rubrica.

Visualizza profilo - Non siete sicuri di sapere chi vi ha inoltra-to la richiesta e volete prima visionare il suo profilo.

Ignora - La richiesta di contatto sarà ignorata e non sarà ripre-sentata come in attesa di conferma.

Blocca - La persona sarà impossibilitata a inviarvi nuove richie-ste di amicizia.

Saranno elencati i contatti della vostra rubrica che hanno già unaccount Skype o i numeri di telefono associati al loro account diposta elettronica.Per importare tutti i contatti elencati fate clic su Aggiungi con-tatti. Per importarne solo alcuni rimuovete il segno di spunta daquelli che non volete importare e fate un clic su Ag-giungi contatti.Se non desiderate aggiungere altri contatti fate clicsu Salta.Saranno, inoltre, elencati gli utenti nella vostra ru-brica che non dispongono di un account Skype o diun numero di telefono.Per inviare un messaggio ad alcuni o a tutti questi utenti e invi-tarli a scaricare Skype, selezionate gli utenti ai quali desiderateinviarlo, digitate il messaggio o utilizzate quello predefinito e, in-fine, fate clic su Invia e-mail.

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Spuntando la casella SMS sarà possibile inviare un messaggio te-lefonico. In questo caso, è necessario aver prima acquistato uncredito telefonico.

Il pulsante Chiama, posto nella parte superiore della finestra, per-mette di scegliere il tipo di chiamata da effettuare:

Chiama il telefono - Esegue una chiamata telefonica al nume-ro della persona e richiede l’acquisto di un credito telefonico.

Chiama Skype - Permette di avviare una conversazione tra i duecomputer. Questo tipo di chiamata è del tutto gratuita. Natural-mente, per le conversazioni audio sarà necessario disporre di mi-crofono e casse acustiche o, in alternativa, di una cuffia con mi-crofono.

Nella parte inferiore della finestra principale è possibile scrivereun messaggio di testo e inviarlo facendo clic sul piccolo “fumet-to” alla destra del messaggio.

» Chiamate a utenti SkypeCon Skype potete parlare gratuitamente con chi volete, ovunquenel mondo. I vostri contatti saranno visibili in una lista nella sche-da Contatti.La presenza di un contatto in linea è indicata dall’accensione di unpiccolo segno di spunta accanto al suo nome e dalla comparsa diuna bandierina nell’angolo inferiore destro dello schermo.

Facendo clic sul contatto, tutti i dati del contatto saranno visua-lizzati nella finestra principale.

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Chiamate a telefoni fissi e cellulari

Abbiamo visto che è possibile chiamare telefoni fissi e cellulari aven-do un credito Skype. Nella parte inferiore della scheda Contatti, fa-te clic su Chiama i telefoni fissi ed i cellulari. Se chiamate all’este-ro, fate clic sulla piccola freccia rivolta verso il basso accanto allabandiera, e selezionate un Paese dall’elenco. Digitate il numero te-lefonico e premete il pulsante con l’icona del telefono.

Se chiamate questo numero frequentemente, fate un clic sul pul-sante Aggiungi ai contatti. Nella schermata successiva, fate unclic su Rinomina, quindi immettete un nome per quel numeroe applicate il segno di spunta nella casella per salvarlo.La prossima volta basterà selezionarlo dall’elenco dei contatti,senza doverlo digitare nuovamente.

» VideochiamateCon Skype potete effettuare delle videochiamate gratuitamente,in qualsiasi Paese del mondo.

Prima di effettuare una videochiamata verificate che il sistema sod-disfi i requisiti richiesti. Anche il sistema della persona chiamatadovrà possedere gli stessi requisiti.

Effettuare una videochiamata

Fate clic sulla scheda Contatti.

Trovate la persona che desiderate chiamare e verificate che sia inlinea. Se lo è, vedrete questa icona accanto al nome.

Lo schermo cambia colore, compare una barra della chiamata nel-la parte inferiore della schermata e si sente squillare fino a quandol’altra persona risponde. Se non riuscite a sentire l’altra persona ose l’altra persona non riesce a sentirvi, fate clic sull’icona della qua-lità della chiamata, sulla barra della chiamata. Per riagganciare fa-te un clic su Termina chiamata (l’icona del telefono rosso).

Fate clic sul contatto. Tutti i dati dello stesso saranno visualizza-ti nella finestra principale.

Cliccate sul pulsante Videochiama.

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Per riagganciare, fate clic su Termina chiamata.

» Configurare l’audio ed il video.Al primo avvio di Skype comparirà una finestra dalla quale poteraccedere alla procedura di regolazione dell’audio e della webcam.Se decidete di procedere si aprirà il pannello delle regolazioni.

Lo schermo cambierà colore, comparirà una barra della chiamatanella parte inferiore della schermata e sentirete squillare fino aquando l’altra persona risponderà.

Il vostro interlocutore sul suo computer vedrà comparire il seguen-te avviso di chiamata:

Potrà decidere di rispondere solo vocalmente, di rispondere utiliz-zando a sua volta la webcam o di rifiutare la chiamata. Se accet-terà, potrà iniziare la videochiamata. Skype consente nel corso del-la conversazione a due, di aggiungere altre persone per partecipa-re all’incontro. Facendo un clic sul pulsante Aggiungi (il segno +presente nella barra di controllo), potranno essere invitate altrepersone alla videochiamata. Ogni persona invitata che accetterà dipartecipare, sarà visibile in un riquadro.

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Se decidete di eseguire questo controllo in un secondo momento,nessun problema. Alle regolazioni potete accedere quando voletedal menu Strumenti e Opzioni.

Configurazione audio

Selezionando Configurazione audio potrete intervenire sulle re-golazioni del microfono e delle casse acustiche. Seguite le indica-zioni per regolare i livelli. Per verificare il risultato delle impostazio-ni, fate un clic su Fai una chiamata gratuita di verifica audio.Si avvierà una chiamata al centro Echo/sound test service, checonsentirà di verificare le regolazioni.

Impostazione video

Impostazioni video apre una finestra in cui potrete vedere inun riquadro la qualità di ripresa della vostra webcam. Per rego-lare la qualità di ripresa, fate un clic su Configurazione Web-cam. Si aprirà un pannello dal quale, intervenendo su appositicursori, potrete apportare le modifiche necessarie.

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Acquistare un credito per chiamate telefoniche

Se volete chiamare dei telefoni privati, è necessario acquistare uncredito telefonico. Sul sito di Skype potete trovare una tabella conle tariffe per chiamare telefoni in tutto il mondo. Valutatene la con-venienza e, se lo ritenete opportuno, procedete con l’acquisto.

Il credito acquistato e quello residuo dopo le chiamate telefo-niche, sarà sempre visibile nella schermata principale di Skype.

Visibilità su Skype

Quando accedete a Skype tutti i vostri contatti, che in quel mo-mento si trovano al computer, saranno informati della vostra pre-senza. Se volete, potete decidere il tipo di visibilità rispetto ai vo-stri contatti. Facendo un clic sulla piccola freccia nera davanti alvostro nome, si aprirà una tendina dalla quale potrete deciderese risultare in linea, comunicare che state utilizzando Skype ma visiete assentati per un momento, che siete occupati e non voleteessere disturbati; con Invisibile nessuno potrà accorgersi che sie-te on-line e, infine, che non siete al computer. Configura il tra-sferimento di chiamata è utilizzabile solo se avete acquistato uncredito Skype.

Per acquistare un credito fate clic sul menu Skype ed Acqui-sta un credito Skype. La procedura è analoga a quella di qual-siasi pagamento on-line. Dopo la prima schermata, nella qua-le dovrete inserire i vostri dati, sarà necessario procedere all’ac-quisto vero e proprio, inserendo i codici della propria carta dicredito. Come sempre, per gli acquisti on-line consiglio di uti-lizzar una carta di credito prepagata.

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PULIZIA DELLE FORME E FUNZIONALITÀ.

L’ITALIAN STYLE CONTAGIA I DESIGNERS

DESIGN&DI BARBARA DI SARNO

Ostinato e istintivo, umorale e per nulla malleabile. Così si definisce Piero Lissoni, classe ’56, architetto di fama internazio-nale con il primato di direzioni artistiche delle più rinomate aziende italiane. Definire minimalista il suo stile è riduttivo. Lesue realizzazioni sono il risultato di ponderati studi e lavori di affinamento che hanno il loro punto di forza nell’economia disegni e nella pulizia delle forme. È riuscito a coniugare estetica e funzionalità nella ridefinizione degli spazi di servizio dell’am-biente domestico come il bagno e la cucina. Ha progettato show-room a Milano, Parigi e Londra, New York, Miami e HongKong. I suoi incarichi lo portano continuamente in giro per il mondo. Vantano la firma di Piero Lissoni numerosi hotel dilusso in Italia e all’estero. Dal Monaco&Grand Canal di Venezia al Mitsui Garden di Tokyo, dallo Studio M Hotel diSingapore al Taj Palace Hotel di Mumbai, tutto è mosso da una curiosità cosmopolita e da un senso della misura tutto italiano

{}

iù che un designer lei preferisce de-finirsi “un architetto a 360°”. Do-vendo distinguere queste due pro-

fessionalità - come di fatto è accadutonelle istituzioni accademiche - che diffe-renza di concepimento dello spazio e diapproccio alle forme vi trova?In realtà questa differenza esiste principalmentenel mondo anglosassone, che esula dalla mia

PNATURA

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cultura umanistica. ll mio ruolo di architetto, designere art director mi dà la possibilità di praticare una pro-fessione che amo, un mestiere che faccio da anni,confrontandomi con problematiche e soluzioni quo-tidiane, in un dialogo costante con i miei clienti e imiei collaboratori. Ogni marchio ha una sua identi-tà, un suo Dna che lo distingue, non ho due diver-se professioni, ma una sola e uso le mie diverse ca-pacità a seconda delle richieste del progetto.Dal supermercato alla boutique d’alta moda,architetti e designer si rincorrono per antici-pare i tempi e indicare la strada delle nuovetendenze per showroom e punti vendita. Qua-li sono - se ci sono - le regole base dei suoiconcept per la valorizzazione del prodotto eil coinvolgimento del cliente?Leggerezza e fluidità sono decisamente le mie lineeguida. Di sicuro poi il mio lavoro si ispira in larga par-te a quello che può essere definito un paradosso: de-sign apparentemente semplici che nascondono unarealtà molto complessa. Citerò l’esempio di uno deimiei clienti storici, l’azienda Porro per la quale sonoarchitetto, designer e art director. Tramite la collabo-razione con il mio cliente, ho elaborato uno stile fat-to di mobili sempre meno invadenti, ho semplifica-to le forme, ho riumanizzato gli oggetti che ci cir-condano. In particolare, alcuni anni fa è stato con-cepito il progetto dell’omonimo showroom nel cen-tro di Milano. L’esigenza era quella di allestire unospazio per l’esposizione e la vendita al pubblico eun’area destinata agli uffici. L’elemento principale

Non è uno stileminimalista, quello italiano, ma il risultato di uno studiocostante sulle formeper renderlesemplici

del progetto si è basato su una sorta di “architettu-ra sbagliata“, che usa proporzioni non convenziona-li e sul concetto di leggerezza. Ogni elemento visibi-le è stato in pratica progettato per scomparire.Nel 2009 - con una superficie di 2.000 metri qua-dri suddivisi in otto piani - è stato inauguratoil primo negozio del marchio Benetton a Istan-bul. Si è parlato di un progetto di avanguar-dia architettonica realizzato guardacaso pro-prio da Piero Lissoni.Istanbul è un organismo urbano in costante trasfor-mazione. In anni recenti ha conosciuto una rapida mo-dernizzazione che ne ha modificato l’aspetto. La zo-na di Baghdad Street, per esempio, sta attraversan-do un profondo mutamento che, da ricco quartiereresidenziale ne sta facendo una delle principali zonedi divertimento e shopping internazionale. Molti gran-di marchi della moda e del lifestyle hanno scelto que-sto quartiere per aprirvi il loro primo negozio per ilmercato turco e non solo. Il mio cliente Benetton hatrovato ad Istanbul le condizioni ideali per realizzareun progetto ambizioso: un flagship store nel riccoquartiere asiatico proteso verso l’occidente, al qualelo collega, anche metaforicamente, il ponte sul Bo-sforo. Il mio progetto ha preso forma entro i vincolidi rigide norme urbanistiche locali in parte condizio-nate dall’alto rischio sismico. L’immagine che ha ispi-rato la facciata è quella di una cassettiera con i cas-setti aperti casualmente. Le grandi vetrate che si af-facciano su Baghdad Street ricordano un’installazio-ne di monitor disposti irregolarmente, che svelano ilcontenuto dell’edificio alla città e ai passanti.Lei ha progettato l’Alrov Mamilla Hotel, un al-bergo esclusivo ed elegante situato nel cuoredi Gerusalemme. Come nasce e si sviluppa unprogetto di tale portata urbanistica in una me-tropoli che ha una storia, una tradizione e unacultura artigianale così antica?Il Mamilla Hotel è situato nel centro di Gerusalemme,vicino alla Cittadella di David e alla Porta di Jaffa, l’in-gresso alla città vecchia. L’albergo, che consta di duecorpi di fabbrica, uno preesistente e l’altro di nuova co-struzione, è strettamente legato alla storia di Gerusa-

[ A SINISTRA, INTERNO DELL’HOTEL MAMILLA, A GERUSALEMME. ACCANTO, IL PRIMO NEGOZIO

BENETTON, A ISTANBUL: FORME SEMPLICI E PULITE.SOTTO, UN’IMMAGINE DI “STILL LIFE”, IMMAGINE SIMBOLO DI ARREDAMENTO. ]

DESIGN & NATURA

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Progetti, creazioni e installazioni vengono ideati,interpretati e strutturati dagli artisti con una tendenzacreativa rivolta a coniugare il mondo della natura - fonte antica e inesauribile di forme e suggestioni -a spazi destinati alla riflessione culturale e all’imprenditoria

Un arcipelago verdesovrastato da un bo-sco di tulipani in ve-troresina alti cinquemetri: è il progettocon cui Simone Ca-pra e Massimo Ca-staldo hanno vinto lascorsa edizione di

YAP - Young Architects Program, concorso presieduto dal MOMA di New Yorked esteso al Maxxi di Roma. L’obiettivo è quello di rivalutare gli spazi esterni diquesti musei con forme architettoniche che valorizzino in modo creativo ed eco-sostenibile la città e i suoi poli culturali. I giganteschi fiori rossi e altri componen-ti strutturali dell’allestimento ideato dal gruppo stARTT e recentemente smantel-lato verranno riutilizzati e collocati nei parchi delle periferie romane in un’otticadi riqualificazione urbana.

Laureato in agronomia e perfettamente a suo agio conle scienze naturali, negli anni novanta Carsten Hollersi distingue per il suo originale approccio pseudoscien-tifico alla creatività. Nel 2000 l’artista belga stupisce ivisitatori della Fondazione Prada con giganteschi fun-ghi rotanti appesi al soffitto dell’Upside Down Mushro-om Room. Con i gambi e i cappelli rivolti verso il bas-so, le dodici riproduzioni di Amanita muscaria si muo-vono su se stesse con velocità diverse accentuando perchi vi passa accanto il carattere allucinatorio della vi-sione. L’effetto vertigine da Alice nel paese delle mera-viglie non deve distrarre dalla serietà delle intenzionidell’artista belga. L’arte è uno strumento cognitivo e ildisorientamento sensoriale la sua chiave.

Parigi, Londra e Milano. Queste lesedi in cui l’architetto e designerPatrick Nadeau ha trasformatolo showroom di Boffi Solferino inuna foresta tropicale. L’acqua - ele-mento per eccellenza del bagno -ispira la pioggia vegetale di Rain-forest. Le cupole in DuPont™Corian® sono sospese al soffitto ericoperte da migliaia di piante pro-venienti dalle foreste pluviali del

Sud America. Le luci zenitali ricreano un’atmosfera di chiaroscuri e rifrangenze che bensi sposa con il design semplice ed essenziale delle collezioni Boffi. Nessun effetto spe-ciale per questo autentico giardino sospeso. La specie vegetale scelta per questa instal-lazione è Tillandsia usneoides che può essere naturalmente fissata alle cupole in quan-to non ha bisogno di terriccio e si nutre soltanto con l’acqua e l’umidità dell’aria.

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lemme. La parte vecchia è stata ricostruita con conciantichi di una pietra locale molto resistente, recupera-ti dalla demolizione di un antico palazzo che sorgevanel sito. Questa pietra, e i caldi colori sabbia di Geru-salemme, caratterizzano anche gli interni dell’hotel.Alle pareti, mappe storiche della città rammentano ilvincolo fra passato e presente. L’area di Mamilla Ave-nue è stata recentemente oggetto di un radicale in-tervento immobiliare ed è diventata una grande arte-ria dedicata al lusso sul modello degli Champs-Elysé-es di Parigi o della Fifth Avenue di New York. In que-sto contesto di rinnovamento urbanistico ben si collo-ca un progetto architettonico moderno e di lifestyle co-me il Mamilla Hotel che oggi è diventato uno dei luo-ghi più chic ed esclusivi di Gerusalemme.In Nazioni come la Cina, il Giappone e la Coreasta diventando una consuetudine diffusa con-sultare un maestro di feng shui in occasionedella progettazione di un quartiere residenzia-le, di un’opera pubblica o di un edificio priva-to. In Italia, il primo passo verso questa anticadisciplina orientale si sta muovendo nell’ambi-to dell’interior design. Che rapporto ha lei conil non poco abusato concetto di “armonia”?Nella sua casa sul lago di Costanza, Karl Gustav Jungdispose una sabbiera, dove trascorreva alcune ore delgiorno a giocare e a costruire con la sabbia e l’ac-qua. Gli edifici immaginari che scaturivano da queipomeriggi restituivano a uno dei padri del pensierocontemporaneo il senso di sé, degli elementi e del-l’ambiente circostante. Si può forse immaginare ogniarchitettura come il risultato dell’inesauribile e pro-ficua trama di relazioni - visibili e invisibili - che sia-mo in grado di riconoscere e instaurare fra uomo,acqua, terra, aria e tra materiali come il legno, il ve-tro, il cemento, il ferro. È nel gioco primario degli ele-menti, nel loro reciproco limite e rispetto, nella lorocontaminazione che risiede la vera armonia.Honorè De Balzac, che proveniva da un’agia-ta famiglia borghese, sentenziò con acuta e lun-gimirante sensibilità che «il lusso costa menodell’eleganza».Il lusso è per me avere tanto tempo a disposizio-ne. Il lusso è poter fare quello che amo, risponden-do alle esigenze del tempo in cui vivo, pur mante-nendo una dimensione creativa e poetica.Qualcuno dice che in Italia si è considerati giova-ni designer anche a 50 anni. Lei che ne pensa? Tutti i progetti hanno una matrice di grande comples-sità. Non nascono da una sola persona, nascono daun team di progetto nel quale si dialoga e ci si con-fronta in continuazione. Da questo scambio nasce ilprogetto. La parte del designer, sopra o sotto i 50 an-ni, coinvolge tutto il processo di progettazione. Perquesto l’età è ininfluente: tra i designer più “giovani”citerei Achille Castiglioni, Bruno Munari, Ettore Sott-sass, esempi auto-ironici, disinibiti, ribelli, con progettisconvolgenti quando erano già plurisettantenni.

[ ATTILIO MARANZANO FONDAZIONE PRADA MILANO ]

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&TENDENZEDESIGN

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Sarà che l’urbanizzazione crescente ci sta togliendo sempre piùspazi verdi e che il surriscaldamento globale, di cui si fa un granparlare, ci prefiguri scenari non proprio da giardino dell’Eden,ma la tendenza sembra essere quella di preservare all’internodelle proprie mura domestiche una originalissima primaverafatta di complementi di arredo, decori e oggetti di design checi ricordano che non proprio tutto è destinato ad appassire

Pezzo cult del design made in Italy, la seduta “Pratone” con i suoigrandi steli d’erba in poliuretano espanso offre da più di quarant’anniun’originale e giocosa alternativa al classico divano o alla comoda pol-trona del nonno. Progettata nel 1971 dal Gruppo Strum di Giorgio Ce-retti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso e oggi prodotta da Gufram, mi-rava già allora a far riflettere sullo stile di vita artificiale che iniziava acaratterizzare le moderne metropoli. “Triennale Design Museum” neha recentemente celebrato il valore di vera e propria scultura pop in-sieme ad altre storiche creazioni del design italiano nell’allestimento fa-volistico del catalano Martí Guixé.

«I funghi sono una specie cu-riosa e insolita, per i modi e itempi della loro nascita e cre-scita», spiega Odoardo Fiora-vanti parlando di Armillariaprogetto che prende in pre-stito il nome proprio da unaspecie di funghi che ne ha sug-gerito il concept. Il giovanedesigner riflette sulle loro for-me e colori, ne destruttural’immagine per poi ricompor-la in un’ottica tutta persona-le. Il tavolo alto e gli sgabellirealizzati con la tecnica rota-zionale immortalano le variefasi dello sviluppo del fungo ecompongono un set diverten-te e leggero.

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Fiorisce tra le pareti di casa Tulip con cui il minimali-smo di Matteo Ragni reinterpreta l’oggetto caminoattraverso una forma sinuosa e delicata che gli resti-tuisce la dignità di una scultura da salotto. Per veni-re incontro alle esigenze di spazio della casa contem-poranea, il designer ha creato per Biò Fireplace unacollezione in pietra artificiale DuPont™ Corian® chepuò essere installata in ogni ambiente. A muro, aterra o sospeso Tulip non ha bisogno di canna fuma-ria. La fiamma è alimentata da bioetanolo, combu-stibile biologico e atossico derivato da sostanze ve-getali che non produce né fumo né cenere.

È la calla, invece, ad ispirare Francesca Bonfrate e Alessandra Bove di Bub-bledesign. Una poltroncina di pelle bianca richiama le forme eleganti e puli-te del fiore. Fedele al modello originale, la seduta si compone di un unicogrande petalo dalla forma imbutiforme e da un morbido cuscino di coloregiallo che ricorda il pistillo. In cucina, invece, piatti, ciotole, bicchieri, posatee cannucce diventano kit componibili, ma soprattutto elementi intercambia-bili che ricreano sulla tavola divertenti suggestioni primaverili dall’essenza delfiore di loto.

Venti d’oriente soffiano sulla collezione di lampade Wa-gashi, perfetto connubio di design fotografico e sa-pienza illuminotecnica. Il nome deriva dagli scenogra-fici dolcetti di antica tradizione giapponese, propostiin innumerevoli varianti di forme e colori. Petali e co-rolle, ritratti da Massimo Gardone, connotano congiochi di sfumature fluttuanti le forme semplici ed ec-centriche firmate da Luca Nichetto. Non ai fiori ma auna polifunzionale distesa erbosa sembra invece guar-dare Sail, grande tappeto tessuto a mano realizzatoper Nodus. Oltre ad estendersi orizzontalmente, sicurva su uno dei suoi lati e si alza verso l’alto crean-do una grande vela naturale. Usato come paraventopuò organizzare gli spazi senza dividerli ma distin-guendoli con un tocco di fantasia green.

Interpretazioni floreali an-che per la collezione Rive-stimenti, ideata da Raffael-lo Galiotto per Kreoo byDecormarmi. Effetti di bicro-mia e tridimensionalità si svi-luppano su rivestimenti inmarmo bicolore che giocacon le più recenti tecnologiee l’antica arte della decora-zione lapidea. La collezionedi vasi ripropone la stessaplasticità e sapienza tecnicache rende questi modernioggetti di design dei picco-li pezzi di storia. Il rosso Lan-guedoc - ricordato comeuno tra i marmi più presti-giosi del Settecento france-se e più rappresentativi de-gli arredi di Versailles - è quiplasmato per Tulip da tre on-de che mutano la durezzadel marmo nella forma mor-bida e slanciata del fiore.

Insomma, forse non esisteranno più le mezze stagioni,ma di sicuro nel poliedrico panorama del design italianogià da qualche anno se ne è affacciata una nuova e tuttapersonale a cui aprire le porte della propria casa

DENZE

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DI MARINA CEPEDA FUENTES

n mito greco raccontache Zeus si era invaghi-to di una dolce ninfa dai

lunghissimi capelli color viola-ce-nere chiamata Cynara. Incanta-to dal suo fascino volle conqui-starla, ma lei - innamorata di unpastorello - lo rifiutò. Zeus an-dò in collera e la punì trasfor-mandola in un fiore: uno stra-no fiore, dal colore verde-viola-ceo, che aveva petali duri comeuna corazza. Non ancora soddi-sfatto della sua vendetta, Zeusfece nascere sopra ogni foglia unaspina, per far sì che nessuno po-tesse toccare la donna che avevaosato rifiutarlo.Da questo antico mito ha origi-ne il nome botanico del carcio-fo: Cynara scolymus o carduncu-lus, che significa appunto “cine-reo”, come i capelli della ninfa,

e “pungente” come le spine cheZeus volle aggiungere alle suefoglie. Spinosi sono, ad esem-pio, i carciofi della Liguria, del-la Sardegna e anche della Spagna;e violacei quelli della Toscana,dove furono introdotti nel 1466da Filippo Strozzi che vi avevaimportato i semi dal Regno diNapoli. Nella città partenopea,così come in quasi tutto il Me-diterraneo, furono portati dagliArabi, che chiamavano il carcio-fo kharshuf, da cui deriva il no-me attuale.Ma si racconta che gli dei dell’an-tica Roma decisero di creare uncarciofo diverso: un po’ grassoc-cio, con piccole spine e tondo co-me un cavolo. Sono i bellissimicarciofi “romaneschi” che, all’in-terno della loro folta massa difoglie coriacee, nascondono uncuore tenero e saporitissimo: co-me la Città Eterna, piena di mil-le contraddizioni, la bella e pa-cioccona Roma che il 21 aprilecelebra l’anniversario della suanascita risalente al 753 a.C.I carciofi romaneschi, detti an-che “mamme” o “mammole”,sono il simbolo del Lazio vege-

tale, dove sono protagonisti di fe-ste e sagre proprio nel mese diaprile. Hanno poco scarto e so-no i più adatti per essere cucina-ti ripieni, specialmente i cosid-detti “cimaroli”: con il capolinocentrale più tenero e le foglie piùserrate, sono i più ricercati e ipiù costosi.I romaneschi erano già celebrinel 1581 quando Michel DeMontaigne, narrando il suo viag-gio alla Città Eterna, scriveva:«Ah...! Allora avevamo a Romarose e carciofi...». D’altronde dasecoli la provincia di Roma oc-cupa il primo posto nella colti-vazione di carciofi e, oggi, quel-lo romanesco viene consideratoil “re”. Cresce rigoglioso da Ci-vitavecchia a Tarquinia, da Mac-carese ad Aprilia, da Fossanovaa Priverno. Ma, soprattutto, so-no squisiti quelli di Sezze e diLadispoli da cui provengono iprotagonisti della cucina giudeo-romanesca: i celebri “Carciofi al-la giudia”, che si consumano tra-dizionalmente per la Festa delKippùr (Giorno dell’espiazione)e che devono essere preparati coni “cimaroli” più grossi, tondi, te-

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«Inspiegabilmente il carciofo è divenutosinonimo di persona sciocca.

In realtà, è ottimo, fa bene al fegato, non ingrassa, favorisce la digestione

e ha proprietà disintossicanti»

SAPORI & COLORI

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1Ingredienti8 carciofi romani (“mamme” o “mammole”)2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva1 limone1 bicchiere di vino bianco secco1 tazza d’acqua2 spicchi d’agliomentuccia (non menta romana)sale e pepe

un’ora e mezza circa

140 circa per ogni carciofo

4 persone

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neri e freschissimi a cui vengonotolte le prime foglie.Se la cottura riesce, verranno servi-ti come fossero grandi fiori doratie croccanti. Lo ha detto in versi an-che un poeta romano, svelando ilsegreto finale della ricetta: «A cot-tura ultimata troveremo/che il car-ciofo somiglia a un crisantemo/dal-la corolla tonda e spampanata;/al-lora con la mano/spruzzeremo - te-nendoci lontano -/sopra l’olio bol-lente, acqua gelata/e il carciofo nel-l’olio scoppiettante/presto diverràd’oro croccante».Le “mammole” romanesche diven-nero talmente celebri che, a partiredal Settecento, erano persino citatenelle guide di viaggio. In una del1825 dedicata “ai Signori Ministri di-plomatici accreditati presso la S. Se-de e ai signori visitatori eccellenti diRoma”, vi è scritto: «A Roma i car-ciofi sono aperitivi, provocano i su-dori; purificano la massa del sangue;convengono ne’ tempi freddi ai vec-chi e ai temperamenti flemmatici; masvegliano indebitamente gli ardoridi Venere ai non coniugati...».Ad ogni modo, i carciofi, oltre allabontà e al sapore, sono ricchi di pro-prietà nutritive, non ingrassano e,

mangiati crudi, sono un toccasanaper le malattie del fegato: vengono,infatti, consigliati sia per le varie for-me di epatite, sia per la dermatosiepatica. D’altronde contengono unasostanza, la cinarina, che agisce sul-lo stomaco predisponendo gli ali-menti destinati alle vie biliari. L’in-tervento della cinarina fa sì che il fe-gato non si affatichi e che la cistifel-lea evacui la bile. Inspiegabilmente, però, il carciofo èdiventato anche sinonimo di perso-na sciocca. Mentre, per la sua for-ma tonda e corta, allude un nasogrosso e deformato: ’na carcioffola sidice a Napoli dove, d’altra parte, inuna celebre canzone napoletana del1894 di Salvatore Di Giacomo, lamadre dispensa consigli alla figlio-la in cerca di marito, definendola nelritornello buona come un carciofo:«Che bona figliola! Carcioffolà!...».Da non dimenticare la cosiddetta“politica del carciofo”, ossia l’arted’impadronirsi di una cosa o di unasituazione pezzo per pezzo, fogliaper foglia, appunto. Ci provò a suotempo Carlo Emanuele I, duca diSavoia, che disse: «L’Italia è comeun carciofo che occorre mangiarefoglia per foglia».

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PreparazioneTogliete ai carciofi le foglie esterne più dure, quasi tuttoil gambo, e spuntate con un taglio netto. Con un coltel-lino ben affilato, tenuto un po’ inclinato, tornire il fondoin modo da dargli una forma conica. Via via che i carcio-fi sono pronti, strofinarli con un limone tagliato a metàperché non anneriscano. Allargare un po’ le foglie e in-trodurvi qualche fettina d’aglio, alcune foglioline di men-tuccia (da non confondere con la menta romana, piùforte di sapore e dunque non adatta), sale e pepe. Se pia-ce, si possono anche aggiungere pezzettini di alici sottosale, una volta dissalate.Infine, collocare i carciofi in un tegame che li contengadiritti, sebbene c’è chi li mette a testa in giù, e versarvi ilvino, l’acqua e l’olio. Salare e pepare, quindi mettere ilcoperchio e cuocere a fuoco basso: ci vorranno circa 40minuti. Si possono fare anche al forno, già scaldato a 180°,lasciandoli per poco meno di un’ora. Si mangiano tiepidi o freddi e sono un ottimo contornodelle carni bianche oppure delle uova strapazzate. Si con-siglia un vino banco fresco oppure del rosso giovane.

CuriositàUn medico inglese del Cinquecento curava il colera conbicchieroni di gin e foglie di carciofo; mentre nel Sei-cento, ai tempi di Luigi XIII il Giusto, il carciofo era ado-perato per accertare le gravidanze, come d’altrondescriveva il botanico Durante: «A conoscere se una don-na è gravida se le dia da bere quattro once del succodi carciofo e se lo vomiterà sarà gravida. Provare percredere!».

!PER INFORMAZIONIE CURIOSITÀ SCRIVI A:[email protected]

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[ ANNIVERSARI DI DAVIDE RICCI ]

«Chi non ha socchiuso gli occhi davanti alle scenepiù forti del film Lo Squalo? O si è commossonelle sequenze in bianco e nero di Schindler’sList? Qualcuno si sarà perso nella malinconia deLa mia Africa o nelle tetre atmosfere di Dra-cula. Paura, amore, adrenalina e passione, tut-to questo è cinema. E il cinema che conta, que-st’anno compie cento anni»

a casa di produzioneamericana UniversalStudios festeggia un

compleanno importantecon 100 candeline ed unregalo particolare per gliamanti del grande scher-mo: il restauro di 13 suepellicole che hanno fattostoria, da Frankenstein aLa Stangata, passando perIl letto racconta o Il buiooltre la siepe.La storia della Universal ini-zia con Carl Laemmle, unimmigrato tedesco com-merciante di tessuti che, du-rante un viaggio a Chicago,si innamorò del cinema. Il30 aprile 1912 la UniversalFilm Manufacturing Com-pany presentò il proprio at-to costitutivo presso lo sta-to di New York e due annidopo, nel 1915, Laemmleinaugurò ufficialmente Uni-versal City, il più grande im-pianto di produzione cine-matografica al mondo. Daallora la Universal è diven-tata tempio del cinema eseconda casa per alcuni deipiù talentuosi registi, comeAlfred Hitchcock, StevenSpielberg e Robert Zemec-

kis ma anche MartinScorsese, Ron Ho-ward, Peter Jacksone Spike Lee. I lavori di questi ulti-

mi, oltre ad essere capola-vori assoluti, hanno avvici-nato al cinema milioni dispettatori, contribuendo al-

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100 anniUNIVERSAL STUDIOS

Nel corso del 2012 la Universal si dedicherà ad una colos-sale opera di restauro, riportando luce e definizione, di 13capolavori del cinema mondiale: All’Ovest niente di nuo-vo, Gli uccelli, Gianni e Pinotto reclute, Dracula, Dracula (ver-sione spagnola del 1931), Frankenstein, Lo Squalo, Schin-dler’s List, La mia Africa, La Moglie di Frankenstein, La Stan-gata e Il buio oltre la siepe. Per i collezionisti si presenta un’oc-

casione da non perdere. La Universal metterà in commer-cio la 100th Anniversary Collector’s Series in edizione limi-tata. Alcune delle pellicole, proposte in Blu-ray, saranno ar-ricchite di contenuti esclusivi come libretti in lingua origi-nale con materiali d’archivio, la locandina originale, lo sto-ryboard ed alcuni estratti della sceneggiatura.Per saperne di più: www.universalstudios.com

la nascita di una vera e pro-pria cultura del cinema. Lafesta per il centenario du-rerà tutto l’anno proponen-do manifestazioni, incon-tri, proiezioni speciali eomaggi a molti film divenu-ti ormai icone; qualche pel-licola verrà addirittura tra-sportata nel nuovo forma-to Blu-Ray (l’alta definizio-ne) per goderne appienotutte le sfumature.La gioia per il traguardo ot-tenuto si può riscontrarenelle parole di Ron Meyer,presidente e direttore ope-rativo di Universal Studios:«Questo è un momento diorgoglio per tutti noi cheabbiamo avuto il privilegiodi lavorare in Universal Pic-tures. Il nostro centenariopermetterà agli amanti deifilm di qualche anno fa direcuperare ricordi specialie sarà l’occasione per coin-volgere per la prima voltail pubblico con la nostrastraordinaria biblioteca difilm. Il nostro obiettivo, cen-to anni dopo, è quello diconservare, ripristinare econtinuare l’eredità ico-nica di questo Studio perle generazioni a venire».Intanto, per completarein bellezza i festeggia-menti, la Universal ha fat-to il restyling del suo fa-moso logo completando-lo con la scritta dorata“100° Anniversario”. E la storia continua.

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L1.429«È il numero dei film realizzati dalla Universal dal 1912 fino ad oggi»

PERSINO DRACULA IN LINGUA SPAGNOLA

BUON COMPLEANNO,UNIVERSAL STUDIOS!

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ochi sanno che la celebrefrase fu pronunziata ancheda Giuseppe Panini, uno

dei quattro fratelli fondatori del-la mitica casa editrice di figurine.A raccontarci l’aneddoto è il de-cano del collezionismo, del fu-metto e del mondo delle figuri-ne storiche e contemporanee,Italo Pileri: «Era il ‘75 quando, al-l’interno del palazzo della Borsadi Milano, si teneva la mostradell’A.n.a.f (Associazione Nazio-nale Amici del Fumetto, n.d.r.) enotai aggirarsi, con fare sconso-lato, tra le decine di stand degliespositori, Giuseppe Panini inpersona. Voleva realizzare a Mo-dena il Museo della Figurina, magli mancava l’album La Terra. Al-l’archivio Panini non era rimastanessuna copia di scorta. Mi at-tivai con alcune telefonate percercarlo e quando glielo presen-tai sotto al naso gli chiesi: - “Ce

l’ha questo?”; e dopo tanti “cel’ho”, esclamò un liberatorio “No,mi manca”». E il Museo si fece,per la storia di tutti i grandi ap-passionati. Negli anni, la Paniniaprì altri musei tematici e pro-

mosse numerose iniziative cultu-rali. Come sponsor mise le ali alvolley italiano. Ma l’incanto ve-ro è quel rettangolo di sogno dacui i ragazzini, ieri come oggi, silasciano stregare. Giuseppe Pani-

ni lo sapeva: «Il nostro scopo èconquistare la fiducia dei giova-ni e mantenerla. Guai a deluder-li. L’album si completa sempre.Se manca qualche pezzo glielospediamo, anche se le spese si

10 lireè il costo della primabustina della collezioneCalciatori e contiene solodue figurine.

Nel 1965la Panini produce Aerei e Missili, la primacollezione diversa da quelladei Calciatori.

Tra il 1971-’72vengono introdottele prime figurine adesive,inizialmente incollate con la Coccoina.

Tra le più raree introvabili figurine, Pier Luigi Pizzaballa, portiere dell’Atalanta nel Campionato ‘63-’64.

[ COSTUME DI STEFANO RIPERT ]

CE L’HO, CE L’HO,mi manca...«Una filastrocca nata cinquantuno anni fa dalla passione di interegenerazioni cresciute “a pane e Panini”. I mitici album di una grandecasa editrice che ha saputo esplorare i più svariati temi: dallo sport allageografia, dalla zoologia alla storia»

* CAMPIONATO 1961-’62:IL PRIMO ALBUM

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mangiano il guadagno». L’Ufficio“Figurine Mancanti” era la confer-ma che la leggenda delle figurinerare non aveva nessun fondamen-to. Una rassicurazione che nonebbe tuttavia troppo effetto, se lamitica figurina del portiere del-l’Atalanta, Pier Luigi Pizzaballa,dell’Album dei Calciatori ‘63-’64,passò alla storia come una delle piùrare e introvabili. Mezzo secolodopo, ancora emozioni dal pallo-ne: a gennaio, per la prima voltain diretta via internet, è stata pre-sentata l’ammiraglia delle colle-zioni Panini, cioè l’ultima collezio-ne dei Calciatori, con una coper-tina dal chiaro richiamo patriotti-co, a coronamento delle celebra-zioni per il 150° anniversario del-l’Unità d’Italia. Eppure sembra diieri l’ormai celebre copertina delCampionato ‘61-’62, quella delprimo album della serie, che raf-

figurava un giovanissimo Nils Lie-dholm con la maglia del Milan, suuno sfondo monocolore giallo (atitolo di curiosità, la figurina del-lo svedese non compariva nellaraccolta perché il giocatore si eraappena ritirato). Ma a dar lustroalle opere Panini non sono statisolo gli Albi dei Calciatori. Una re-cente mostra tenutasi a Palazzo In-contro a Roma ha svelato la ge-nialità dei fondatori che, da unapiccola edicola nel centro storicodi Modena, arrivarono a creare uncapolavoro di imprenditorialità,vanto per l’Italia nel mondo. La li-nea editoriale della Casa EditricePanini esplora i più svariati temi,di svago e di cultura. Le grandiraccolte per la gioventù trattava-no argomenti storici, didattici enaturalistici. Sicuramente molti ri-corderanno l’album Storia del Ri-sorgimento, del 1969, dove in co-

pertina si stagliava in primo pianoil ritratto di Giuseppe Garibaldi,voluto da Giuseppe Panini, gran-de appassionato e studioso delleavventure dell’Eroe dei Due Mon-di. Un anno prima, nel 1968, usci-va Uomini illustri, un ritratto di tut-ti i più grandi personaggi nellastoria dell’umanità. Oppure il giàcitato album La Terra, per quan-to riguarda lo studio della geo-grafia. E Animali di tutto il mon-do, pubblicato in più lingue, perquanto riguarda il filone zoologi-co. È chiaro l’intento della Paninidi portare l’album in classe e far-lo apprezzare ad insegnanti e mae-stri, al fine di usarlo come utilestrumento di lavoro nelle varie ar-gomentazioni didattiche, puntan-do anche sulla componente ludi-ca, che può facilitare e divertire

La Casa Editrice Panini intuisce subito che le fic-tion televisive, dato il loro grande successo, so-no una fucina di collezioni ambite: da Sandokandi Sollima a Pinocchio di Comencini, le figurineavvicinano gli eroi del mondo televisivo ai lorofan. Ognuna è un fotogramma, un frammentodi emozione in un tassello di carta. E non dimen-tichiamoci Furia, il mitico cavallo del West, conla sua bellissima copertina disegnata, e tutti glieroi del mondo dei cartoni: Heidi, Candy Can-dy, Remì. Le stesse serie che oggi acquistiamoin nostalgici cofanetti dvd. Ma Panini non è so-lo il regno della nostalgia, dal momento che stada sempre al passo con i tempi: questo è il suogrande segreto. Oggi possiamo, ad esempio,

creare e gestire il nostro album su internet, scam-biando figurine e rimanendo in contatto con al-tri collezionisti. Oppure, sempre in rete, possia-mo sfidare, tramite delle card-game, i nostri av-versari in giochi di figurine cibernetici. Ultimanovità, l’album personale, con vere e proprie fi-gurine che ritraggono occasioni a noi care chevale la pena immortalare, come feste, matrimo-ni e simili. Oggi Panini è una grande impresa: fatta di crea-tività italiana - forse la migliore al mondo quan-do si esprime con sincerità - e tradizione fami-liare. Insomma, una fabbrica di sogni con unaconcreta realtà produttiva: e in questi tempi dicrisi non è poco.

TRA PASSATO e PRESENTE

[I FRATELLI PANINI AGLI INIZI DELLA LORO IMPRESA.]

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sia nell’insegnamento che nell’ap-prendimento. Ancora, le collezio-ni dedicate ai più grandi eventisportivi, come Messico ‘70, per iMondiali di Calcio di quell’anno -con didascalie plurilingue, per al-largare la diffusione della bustinaoltre i confini continentali - oppu-re Olimpia, dedicato ai Giochi diMonaco ‘72, dove si racconta lastoria dello spirito olimpico. Ancheil mondo della canzone non sfug-ge al successo di un albo intitola-

to Cantanti ‘69, con un im-berbe Morandi, insieme a gio-vanissime interpreti agli esor-di, come Rita Pavone, Mina,Caterina Caselli. Spesso i per-sonaggi famosi venivano invi-tati a visitare gli stabilimenti dilavorazione. Calciatori, can-tanti, attori famosi sono statiritratti dalla Panini: i loro scat-ti in bianco e nero sono l’al-bum fotografico di famigliadell’Italia di quel periodo.

APRILE 2012

“AUTO” IN MOSTRAVengo a prenderti stasera. Come l’automobile ha cambiatole nostre vite in un secolo di grafica.Museo della Figurina, ModenaInfo: Tel. 059 2032919www.comune.modena.it/museofigurina

PANINI TOUR 2012Una mostra itinerante cheattraversa le piazze dello Stivale. Le prossime tappe previste: Torino (31 marzo -1 aprile)Milano (14 - 15 aprile)www.calciatoripanini.it

{

}

E il mito continua...Che il fantastico mondo delle figu-rine sia una magica alchimia, ce loconfermano i due milioni di colle-zionisti - solo per i calciatori! - chenon hanno ceduto alla cibernetica.Nuove e vecchie generazioni, vete-rani e matricole, si lasciano ancorasedurre dal rito di apertura della ma-gica bustina. E come Proust quan-do addentava la sua madeleine, ilprofumo inconfondibile di “frescodi stampa” allo strappo del pacchet-to sveglia i ricordi: giorni chiassosi,quando si scambiavano doppioni esi esultava magari solo perché si fi-niva una pagina. E poi le concitatesfide per le decine di doppioni. Lagioia di chi tornava a casa con co-lonne di figurine e le acrobazie pertirarle fuori dalla tasca senza rovi-narle. Oppure la delusione di chi erapartito da casa carico e vi tornavaalleggerito dai compagni di scuola.

[IN QUESTO COLLAGE DI IMMAGINI SONORAPPRESENTATI ALCUNI DEGLI ALBUM DI MAGGIORESUCCESSO PRODOTTI DAI FRATELLI PANINI,CHE INIZIALMENTE GESTIVANO UNA EDICOLANEL CENTRO DI MODENA (FOTO ACCANTO). IN ALTO A SINISTRA, UNO SCATTODEL NOTO COLLEZIONISTA ITALO PILERI.]

ome giocavamo: un’al-tra interessante testimo-nianza è racchiusa nel

quarto volume della collana LePerle della Memoria, uno scrignodove conservare con cura i no-stri ricordi d’infanzia, e non solo.Sono state messe a soqquadrocase di campagna, cantine, sof-fitte polverose, per recuperareautomobili di latta, bambole dicelluloide, trottole, cavalli a don-dolo. Una ricerca che ha creatoun incontro intergenerazionalericco di significati, confermandoil gioco come espressione ludicaimportante a tutte le età.

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(*) I soci 50&Più, le Università della Terza Età e gli iscritti che hanno partecipato alla ricer-ca possono acquistare il volume a 12,00 euro (con uno sconto del 30% rispetto al co-sto sopra indicato).

(**) Per ordini fino a un massimo di 5 volumi, le spese di spedizione ammontano a:- 5,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca;- 10,00 euro per tutti gli altri interessati.Per ordini superiori ai 6 volumi, le spese di spedizione ammontano a:- 10,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca;- 20,00 euro per tutti gli altri interessati.

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50&Più Editoriale assicura che i dati personali verranno trattati con la riserva-tezza prevista dal D. Leg.vo 196/2003 e saranno utilizzati solo per i propri fi-ni commerciali. Tali dati, su richiesta, potranno essere cancellati o rettificati.

D’ORDINE

{COME GIOCAVAMO}

❏ Socio 50&Più - Tessera n°

(BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)

Università Terza Età / Iscritto ricercatore❏

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[ SPORT DI LUISELLA BERTI ]

on siamo ai livelli d’In-ghilterra, Scozia o StatiUniti, ma in Italia il golf sta

prendendo sempre più piede.D’altra parte anche noi, ormai,siamo entrati nella storia di que-sto sport con la vittoria nel 2009della World Cup dei fratelli Fran-cesco e Edoardo Molinari. Forse anche sulla scia di questosuccesso, i praticanti del golf so-no in continuo aumento. Stan-do ai dati della Federazione Ita-liana Golf (nata nel lontano1927), i tesserati nel 2011 sono101.817, di cui 27.262 sono don-ne. E andando a vedere le fasced’età dei giocatori, balza subito

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NGOLF, uno sport in continua crescita«Di anno in anno aumentano i praticanti. La stragrande maggioran-za di coloro che si dedicano a questo sport ha superato gli “anta” e trale file dei giocatori ci sono anche ultrasettantenni e ultraottantenni. Il

golf si è rivelato un elisir di lunga vita: un impor-tante studio scientifico ha dimostrato che chilo pratica ha un aumento della speranza divita di 5 anni»

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agli occhi che la stragrande mag-gioranza è “over anta”. La fasciad’età più rappresentativa va dai44 ai 51 anni (18,53%), seguequella dai 52 ai 60 anni (17,74%),quella dai 61 ai 70 anni (17,60%)e non mancano gli ultra settan-tenni (8,36%) e gli ultraottanten-ni (1,63%). Uno sport adatto a tutte le età?Inutile dire che il golf, lo è. Macerchiamo di capirne di più econoscere meglio questo gio-co. Per farlo ci siamo rivolti achi lo pratica e ne conosce an-che i benefici per la salute, neparliamo con il medico denti-sta Mauro Rota, appassionato

golfista over 50.«Il Golf è uno sport particolar-mente adatto a chi nel corso del-la settimana ha abbastanza tem-po per praticarlo. Occorre consi-derare che un percorso di 9 bu-che ha una durata di circa due oree mezza, mentre un percorsoclassico di 18 buche può conclu-dersi anche in cinque ore. Rispet-to agli altri sport, richiede moltopiù tempo per praticarlo e que-sto spiegherebbe perché la mag-gioranza dei giocatori è un po’ piùin avanti con gli anni. Personal-mente, frequentando diversi cir-coli del golf, noto che sono sem-pre di più i giovani che si avvici-nano a questo sport. Il golf è mol-to educativo perché racchiude di-versi valori sportivi in generale».Qualche esempio?La lealtà sportiva. Se si conside-ra il percorso del golf come lametafora della vita, con un pun-to di partenza, un percorso co-stellato di ostacoli, fino al rag-giungimento di un obiettivo fina-le, allora questo è di grande edu-cazione per i giovani. Uno deipunti fondamentali di questosport è che ogni giocatore è ar-bitro di se stesso. Questo pre-

suppone un atteggiamento to-talmente diverso e di fiducia ver-so il giocatore.Visto che una partita può du-rare anche cinque ore, occor-re una grande resistenza fisi-ca oltre che mentale...Ci sono vari modi di praticare ilgolf: dalla gara tra amici alle com-petizioni vere e proprie. Certa-mente non è un gioco che im-pegna il fisico in maniera violen-ta, è piuttosto un’attività aerobi-ca dove il consumo motorio è li-mitato ma abbastanza protrattonel tempo. Occorre avere unacerta capacità di concentrazio-ne e un discreto grado di efficien-za fisica, nel caso contrario i ri-sultati non arrivano.Quali benefici in termini disalute questo sport può da-re a chi ha più di 50 anni?Uno studio del Karolinska Insti-tutet svedese, un importantepunto di riferimento per la me-dicina, ha dimostrato che il tas-so di mortalità per i golfisti è del40% inferiore rispetto ai coeta-nei di pari sesso e stato sociale.I golfisti vivono più a lungo, lostesso studio ha dimostrato chechi pratica questo sport ha unaumento della speranza di vita di5 anni. Occorre anche conside-rare che si pratica in luoghi mol-to belli, immersi nel verde e lon-tano dalle città, in condizioni diinquinamento inferiori rispet-

è il tasso di mortalitàper i golfisti rispetto a coetanei di pari sessoe stato sociale.

Meno 40%è l’aumento della speranza di vita per chi pratica questa attività sportiva.

5 anni

»

Il Golf non è uno sport per ricchi o che richiedeun’attrezzatura troppocostosa. Tutti possonopraticarlo, basta avere tempo

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L’ATTREZZATURA DEL GOLFISTA

L’ATTREZZATURA DEL GOLFISTA

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to ad altri sport. Inoltre, per da-re un’idea dei benefici per la sa-lute, basti pensare che le assicu-razioni americane riducono il pre-mio se l’assicurato dimostra diessere un golfista praticante.Questo la dice lunga sul fattoche i golfisti hanno meno proble-mi di salute e incappano più dif-ficilmente in patologie di tipocardiovascolare rispetto ai nonpraticanti. In più anche il sistemamotorio, muscolare e articolare,trova giovamento dal golf checomporta movimenti coordinatie non bruschi per l’organismo.Per praticare il golf occorrefare un esame di idoneità?Sì, c’è un piccolo itinerario dapercorrere per superare un esa-me di idoneità. Il campo da golfè un terreno verde molto delica-to. Un giocare inesperto o ma-laccorto può procurare danni in-genti alla manutenzione del cam-po, può provocare con movimen-ti sbagliati anche danni alle altrepersone. Quindi il giocatore, pri-ma di accedere al percorso digolf, deve dimostrare un compor-tamento idoneo alla pratica.È necessario frequentare cor-si per prepararsi?Ci sono corsi per conoscere le re-gole del gioco. Il golf è costella-to di regole che contemplano di-verse situazioni che riguardanogli ostacoli disseminati lungo ilpercorso. Ad esempio, se la pal-lina termina in uno di questi osta-coli, ci sono dei comportamentiben precisi a cui rifarsi, il gioca-tore deve conoscere le regole det-tate dall’Organismo di Saint An-drews, aggiornate ogni anno.Ricapitolando, per praticarequesto sport occorre frequen-

tare dei corsi per impararne leregole e anche delle lezioniper imparare a giocare, allafine si consegue un’abilita-zione.Esatto. Per imparare a giocare lelezioni vengono fatte da profes-sionisti di golf presenti in tutti icampi e che danno il loro placetper l’abilità nel gioco. Per quan-to riguarda, invece, la conoscen-za delle regole ci sono dei test dasuperare.Una volta avuta l’abilitazio-ne occorre iscriversi ad un clubper poter praticare e giocare?Ci sono varie possibilità. Normal-mente ci si può iscrivere a unclub, oppure, soprattutto per ineofiti, direttamente ai campipratica dove, unitamente a unapiccola quota annuale, si può ac-quisire la Tessera Federale per ac-cedere al gioco e alle competi-zioni. Iscrivendosi a un campopratica e acquisendo la TesseraFederale si può iniziare a gioca-re a golf con una spesa di 150 -200 euro all’anno. Questo sfatal’idea del golf come sport caro,sport d’élite, sport per ricchi.Qual è la differenza tra uncircolo e un campo pratica?Di solito un club di golf ha alme-no 9 se non 18 o 36 buche. Ilcampo pratica, o campo promo-zionale, può avere 3 buche dilunghezza ridotta. Questo con-sente un primo ingresso al mon-do del golf per poi passare suc-cessivamente a un campo da golfvero e proprio.Ma poi è necessario iscriver-si a un circolo?Non necessariamente, si può con-tinuare ad essere iscritto a uncampo pratica e acquisire la Tes-

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COSA SERVE PER GIOCARE ALGOLF? UNA PANORAMICADEGLI STRUMENTI PRINCIPALI{ }1 LA SACCA e i BASTONI

Originariamente in pelle, oggi la sacca è co-struita soprattutto in nylon. Una sacca dagolf completa contiene 14 bastoni, il gio-catore non può gareggiare con un nume-ro superiore di bastoni. La conformazionedipende dal tipo di colpo che si vuole ef-fettuare. Esistono principalmente tre tipi dibastoni, conosciuti come legni, ferri e put-ters. I legni sono usati per garantire le mag-giori distanze, mentre i ferri per i tiri di pre-cisione e di medio-lunga distanza. I putters,invece, si utilizzano all’ultimo colpo per in-dirizzare la pallina in buca. Il costo? Per unset di mazze completo si parte dai 200 eu-ro. Se si ha particolare cura le mazze pos-sono durare diversi anni.

[ A SINISTRA, MAURO ROTA, APPASSIONATO GOLFISTA “OVER” 50, NON HA DUBBI: IL GOLF È ANCHE

AUTODISCIPLINA E CONTROLLO. ]

Nel golf ogni giocatoreè arbitro di se stesso.La lealtà sportiva èl’elemento fondamentaledi questo sport, moltoeducativo per i giovani

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Non siamo ai livelli di Inghilterra, Scozia e Stati Uniti, ma i dati della Federazione Italiana Golf sono incoraggianti: 101.817 tesserati nel 2011, un saldo positivo che vede aumentare gli appassionati.

Sulla scia del successo delloscorso anno, 50&Più di Paviaorganizza nuovamente il Tor-neo di Golf “50&Più...in Cam-po”. La gara è fissata per il 24settembre prossimo al Golf ClubSanta Martretta di Vigevano.

Per saperne di Più:038228411

SITI UTILI:Federazione Italiana Golfwww.federgolf.it

RIVISTE SPECIALIZZATE:Golf e Turismowww.golfeturismo.itIl Mondo del Golfwww.ilmondodelgolf.com

“50&PIÙ... IN CAMPO”

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sera Federale che consente digiocare in qualsiasi campo, pa-gando solo l’ingresso. La Tesse-ra Federale è il passaporto pergiocare in qualsiasi campo pa-gando un ingresso giornaliero.In ambito dilettantistico adogni giocatore viene attri-buito un handicap, lei adesempio ha un handicap 4,cosa significa?Si riferisce al bonus di colpi cheun giocatore ha. Al principian-te viene attribuito un handicapda 36. Significa che su un per-corso di 18 buche, che normal-mente si conclude in 72 colpi,il debuttante ha un bonus di36 colpi. A mano a mano cheil golfista ottiene buoni risulta-ti l’handicap si riduce fino ad ar-rivare a zero, un risultato tipi-co dei professionisti. Quindi,più l’handicap è basso, più si èbravi.

IL TEEÈ un oggetto di plastica o legno a forma di cu-neo che si conficca nel terreno e su cui si ap-poggia la palla per facilitare il colpo e minimiz-zare il rischio di errore. L’uso del tee è limitatoal primo colpo (tee shot) di ogni buca.

LA PALLAIl diametro minimo consentito di una palla dagolf è di 42,67 mm e la sua massa non devesuperare i 45,93 g. Le moderne palle da golfhanno una superficie solitamente caratteriz-zata da 300-450 fossette disegnate per mi-gliorarne l’aerodinamica.

IL GUANTOI giocatori indossano il guanto che migliora lapresa ed evita ferite e bruciature sulla mano.

LE SCARPELa maggior parte dei golfisti indossa scarpecon i tacchetti di plastica o metallo sulla suo-la, utili per aumentare la stabilità in campo ela resistenza alla trazione esercitata dal colpo.Buona parte dei Golf Club hanno bandito l’usodi tacchetti di metallo, consentendo solo quel-li di plastica (o soft spikes).

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TURI

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[ TEMPO LIBERO ]

«Un vero capolavoro frutto di anni di studi epazienza ma, soprattutto, di passione. Una visitaai Giardini di Villa Taranto, pura arte botanica, èd’obbligo anche per il turista più frettoloso»

asta prendere in consi-derazione lo scenario moz-zafiato che offre il Lago

Maggiore, e per l’esattezza lasponda piemontese tra Intra ePallanza, per capire che i Giardi-ni Botanici di Villa Taranto - quidislocati - non possono essereda meno in quanto a spettaco-larità e bel vedere. Dal 1935 pro-prietà di Neil Mc Eacharn, capi-tano scozzese di nobile famiglianonché appassionato botanico,

nel tempo ne ampliò i confiniacquistando i terreni adiacentifino a raggiungere gli attuali 16ettari. Un panorama costituitoda boschi, bordure, vallette diarbusti, aiuole, tappeti erbosi, la-ghetti, serre in cui Mc Eacharnmise a dimora piante di tutto ilmondo, creando così collezionidi grande valenza scientifica, og-gi quantificate in 8.500 tra spe-cie e varietà diverse. Proprietà dello Stato Italiano

dal 1938, fa parte dei “Gran-di Giardini Italiani”, il circuitodei più bei parchi visitabili in Ita-lia (www.grandigiardini.it).Aprile offre un’occasione unicaper visitare questo luogo incan-tevole che, dal 9 al 22, si tingeràdi mille colori grazie alla fiorituradi oltre 80.000 bulbose tra cui,protagonista indiscusso, è il tuli-pano. Spettacolare il Labirinto in-titolato a questo fiore: oltre 65 levarietà con 20.000 tuberi in fio-re tra cui il raro tulipano neroQueen of night e l’imponenteBig chief, la cui corolla raggiun-ge un diametro di circa 10 cen-timetri. Da non perdere!

UN’IDEAIN PIÙ

“Primavera alla Landriana”, dal20 al 22 aprile, è un appunta-mento per addetti ai lavori osemplici amanti del giardinag-gio. Una mostra mercato doveè possibile trovare piante rare,bulbi, fiori, ma anche attrezzi delmestiere, libri a tema e comple-menti di arredo da giardino. Al-le porte di Roma, i Giardini del-la Landriana nascono negli An-ni ‘50 per volere della marche-sa Lavinia Taverna Gallarati Scot-ti e dell’architetto inglese Rus-sel Page. La mostra è un’occa-sione da cogliere per ammira-re i suggestivi scenari che que-sti giardini offrono al visitatore. www.aldobrandini.it/sito//giardi/storia.shtml

SULLE SPONDEDI UN LAGO INCANTATO

a Villa Trissino Marzotto(Vi) una “Caccia all’uovo”per tutti i bambini. Il premio?Un bell’uovo di cioccolata!www.villatrissinomarzotto.it

Il 9 aprilenei Giardini La Mortella(Na) si terranno concertidi musica da camera ogni sabato e domenica.www.lamortella.org/it/

Da aprile

DI DONATELLA OTTAVI

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www.villataranto.it

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(FOTO: VILLA TRISSINO MARZOTTO. GRANDI GIARDINI ITALIANI)(FOTO: GIARDINI LA MORTELLA. GRANDI GIARDINI ITALIANI)

70 I 50epiu.it I APRILE 2012

(FOTO: GIARDINI DELLA LANDRIANA, DARIO FUSARO. GGI)

(FOTO: PARCO GIARDINO SIGURTÀ. GGI)

Domenica 15 aprile l’incante-vole parco di Valeggio sul Min-cio (Vr) ospiterà per il terzo an-no consecutivo “Coloriamo leuova”, il divertentissimo labo-ratorio dedicato ai più piccini.Un nutrito staff di operatrici di-dattiche affiancheranno i visita-tori in erba (dai 6 ai 10 anni),aiutandoli a realizzare origina-lissime uova per poi decorarlelasciando correre liberamente laloro fantasia. www.sigurta.it

PARCO GIARDINO SIGURTÀ (Vr)

GIARDINI DELLA LANDRIANA (Rm)

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VIAGGIO NELLA NATURA

Villasimius, Geremeas, Maracalagonis, Solanas... Sono solo alcuni dei luoghi più belli del Golfo di Cagliari. In questa parte di Sardegna, il cielo si fonde con il mare, fa

a gara con l’azzurro increspato delle acque diventando il ricordo più bello che un visitatore possa portare via con sé. L’occasione migliore per riempire gli occhi e il cuore di questi luoghi? Gli Incontri di Primavera organizzati da 50&Più.V

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SARDEGNATRA CIELO E MARE

Il Golfo di CagliariDI CARLO

PENGUINa strada corre veloce, attraversa piccoli e gran-di comuni, colline e pianure, il traffico delle au-to aumenta... diminuisce, a volte si fa intenso,

altre diventa raro come in un film d’inizio secolo...Poi la strada si piega, curva su se stessa, sinuosa co-me un lungo serpente che danza sul-la sabbia alla ricerca di una preda. Itornanti sono numerosi, a volte aspri,accarezzano il mare che si tinge di mil-le sfumature: blu, azzurro, verde, atratti sembra quasi viola, ma poi ri-torna azzurro, e poi celeste e poi dinuovo verde chiaro... quasi che un pit-tore bizzarro abbia mischiato i colo-ri sulla sua tavolozza e indeciso suquale usare l’abbia provati tutti, unodopo l’altro, mischiandoli e spalman-doli in direzioni diverse. Un pittore in-

namorato della natura, che ha tro-vato in questo angolo di Sarde-

gna gli ingredienti per regalare agli amanti delbello e della purezza, un panorama degno dire e dei, di fate e folletti.

Geremeas e le altre località che si susseguono lun-

go il Golfo di Cagliari, a pochi chilometri dal capo-luogo sardo, come Villasimius, Cala Regina, Torre del-le Stelle, Solanas sono il risultato di questo cocktail:le pendici delle montagne che si vanno a incontrarecon le acque del golfo fino a formare baie nascoste

che si rincorrono, spiagge di sabbia fi-nissima, calette di roccia dove il ma-re assume il colore dello smeraldo ele acque cristalline lo rendono eternopaesaggio da cartolina.Ma è una cartolina vivida, vivace, sca-pestrata e frizzante come i luoghi cherappresenta. Luoghi dalla bellezzaselvaggia, che ti prendono per manoe ti inducono alla loro scoperta co-me fossi un ragazzino curioso allesue prime esperienze da esploratore.La macchia mediterranea sottolineail profilo di questa terra, i profumidel mirto, i colori delle ginestre ti ri-

portano ad un quadro lontano, a ricordi di bambi-ni, quando si correva a perdifiato tra l’erba dei cam-pi e lo sguardo era interrotto da pennellate gialle chesi fondevano con i riflessi del sole.

[ COLONIE DI FENICOTTERI

ROSA SONO VISIBILI PRESSO

QUARTU SANT’ELENA. ]

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[ SOTTO, DUE “CORBULE”,TIPICI CANESTRI SARDI

OTTENUTI INTRECCIANDO

PARTI DI CORTECCIA

DI DIVERSI COLORI. ]

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Parco della GiaraSi trova nell’omonimo altipiano, nelcuore della Sardegna e testimonianzepreistoriche venute alla luce in questoluogo lo rendono prezioso e si accom-pagnano all’incomparabile bellezza delsuo paesaggio. Lungo i sentieri che siinerpicano all’interno dei suoi boschisi possono trovare sughereti, lecci, cor-bezzoli, euphorbie, mirto ed ogni al-tro tipo di flora mediterranea. Percor-rerli nel silenzio della natura, interrot-to solo dai richiami degli animali, of-fre una sensazione di ritorno alle ori-gini. Ma la sua caratteristica sono i ca-valli, conosciuti come i “Cavallini del-la Giara”, che abitano questi luoghi,e che lo attraversano con mandrie chevivono ancora allo stato brado.

Villaggio nuragico di BaruminiÈ uno dei più antichi e completi villag-gi nuragici della zona, eletto Patrimo-nio dell’Umanità da parte dell’Une-sco nel 1997. “Su Nuraxi” come vie-ne chiamato dagli abitanti della zona,è un dedalo di vie, case, fortezze, ci-sterne, che lo rendono ancora più mi-sterioso e selvaggio. È dotato di unatorre centrale, alta più di 19 metri,che gli archeologi fanno risalire al 1478a.C., mentre ai lati dell’alto muro che

circonda il villaggio ci sono 4 granditorri che probabilmente erano costrui-te su due piani e che risalgono al XIIIsecolo a.C. Un monito per chiunquevolesse attaccare il villaggio.

Quartu Sant’ElenaÈ la terza città più popolata della Sar-degna ed è adagiata su di un litoraleche si estende per quasi 30 chilometritra Cagliari e “Mari Pintau”. Nell’entro-terra si estende fino al Parco dei SetteFratelli, meta ideale per escursioni etrekking tra boschi, cascate, viottoli emacchia mediterranea, che nascondealcuni rari esemplari di Cervo Sardo.Altra rarità di Quartu Sant’Elena sonole colonie di fenicotteri rosa e di altri uc-celli migratori. Un luogo imperdibileper chi ama il birdwatching.

L’isola di San Pietro e CarloforteFa parte dell’arcipelago del Sulcis in-sieme a Sant’Antioco, all’isola di Pia-na e ad altre isole minori e Carlofor-te è il suo unico centro abitato. Di ori-gine vulcanica, ha al suo interno la ti-pica macchia mediterranea dove pre-vale il Pino d’Aleppo, il corbezzolo, ilmirto, ed il rosmarino selvatico. Sug-gestiva la traversata in traghetto perraggiungerla.

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Qui tutto è preservato dal tempo e dall’uomo. Parchisecolari e foreste danno rifugio a decine di specieanimali, molte delle quali in pericolo di estinzione:aquile reali, poiane, cervi, fenicotteri rosa, cinghiali...Il Massiccio dei Sette Fratelli regala querce, lecci, maanche corbezzoli, felci, ciclamini e zafferano. Basta pas-seggiare nei sentieri che attraversano questa parte diSardegna, ancora forte e selvaggia, per essere colpi-ti da profumi e colori che si intersecano e si fondo-no nei sensi. L’azzurro del mare diventa ancora più blu se ci si spo-sta a Capo Carbonara, nella zona che si trova a sud-est di Villasimius. Qui la tutela ambientale è esercitata dall’Area Mari-na Protetta che sta ripopolando le acque, restituen-do la flora e la fauna al proprio habitat naturale. I fondali sono ricoperti dalla Posidonia oceanica, tipi-ca del Mediterraneo, che regala rifugio e ristoro amolte specie animali e testimonia, con la sua presen-za la purezza delle acque in cui vive. Spigole, cernie,saraghi, orate, aragoste, popolano questo tratto di ma-re che è un fiore all’occhiello non solo di Villasimiusma dell’intera Sardegna. Chilometri di costa variegata da Geremeas a Villasimiuse ancora più giù, accompagnano le giornate di relax.Spiagge bianche con sabbia fine e soffice, dune checontendono alla macchia mediterranea un posto in pri-ma fila per ammirare il mare, si alternano ad angoli diparadiso nascosto con ciottoli e scogli che aiutano amostrare tutta la straordinaria trasparenza del mare. Non a caso gli abitanti del luogo definiscono questotratto di costa “Mari Pintau”, mare dipinto.Dipinto da un artista indeciso, come dicevamo, che allafine non ha saputo scegliere il colore delle acque...

VIAGGIO NELLA NATURA

{ DALLA BELLEZZA DEL PAESAGGIO ALLE TESTIMONIANZE ARCHEOLOGICHE, ALLE TRAVERSATE IN TRAGHETTO }

Una natura intatta, carica di profumi della macchia mediterranea, con

spiagge finissime e un mare pulito dove cresce la Posidonia

Villasimius

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73APRILE 2012

Una grande iniziativa promossa da 50&Piùper offrire, agli over50, la vacanza relax diun soggiorno marino ad inizio estate. L’ap-puntamento 2012 è nella splendida strut-tura del Calaserena Village, situata inun’area naturale straordinaria, a contattocon i verdi boschi di mirto e il limpido az-zurro del mare di Sardegna. Una vacanzaserena e in allegria, nell’atmosfera rilassan-te di un Villaggio con tutti i comfort oltrealla vicinanza a luoghi di interesse storico,archeologico e paesaggistico.

IL SOGGIORNOIL VILLAGGIO è si-tuato a Maracala-gonis, sulla bellissi-ma spiaggia di Ge-

remeas (Villasimius) e rispetta tuttele norme riguardanti le barriere ar-chitettoniche; dispone di 345 came-re completamente ristrutturate, di-stribuite in palazzine e villini.LE ESCURSIONI prevedono visitea: Villasimius; Riviera tra Quartu S.Elena e Cagliari; Parco della Giara eil villaggio nuragico di Barumini; Iso-la di San Pietro e Carloforte. Inoltre,escursioni in barca alla scoperta delparco geomarino circostante. I TRASPORTI prevedono voli daimaggiori aeroporti verso quello diCagliari, con trasferimento al Cala-

serena Village (circa 40 minuti); nave ver-so il porto di Cagliari (distanza dal villag-gio circa 40 minuti) o di Olbia (distanza dalvillaggio circa 3 ore).

LA QUOTA COMPRENDE: • Soggiorno di 7 notti/ 8 giorni presso il Ca-laserena Village con trattamento di pensionecompleta, servizio a buffet e bevande incluseai pasti (acqua minerale e vino della casa) • For-mula “Soft all Inclusive” come sopra specifi-cato • Servizi balneari in piscina e in spiaggia(un ombrellone e due sdraio per camera) •Animazione diurna e serale con spettacoli,piano bar, giochi e tornei • Convegni e attivi-tà culturali organizzati da 50&Più • Assisten-

za in loco di personale medico 24 ore su 24• Assistenza in loco di personale 50&Più e50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sa-nitaria e annullamento, Navale Assicurazioni.LA QUOTA NON COMPRENDE: • Tutti i trasporti da e per il Calaserena Village• Escursioni facoltative (da acquistare e paga-re sul posto) • Lettino spiaggia (facoltativo dapagare in loco al costo settimanale di 20.00 €)• Extra in genere e tutto quanto non sopra spe-cificato.

QUOTA DI SOGGIORNO Camera Doppia 3° e 4°PER PERSONA doppia uso singola letto adulti1° Turno (dal 19 maggio al 26 maggio) € 435,00 € 555,00 € 335,002° Turno (dal 26 maggio al 2 giugno) € 455,00 € 575,00 € 355,003° Turno (dal 2 giugno al 9 giugno) € 480,00 € 610,00 € 380,004° Turno (dal 9 giugno al 16 giugno) € 495,00 € 635,00 € 395,00Quota bambino e giorni supplementari su richiesta

Incontri di Primavera S A R D E G N A 2012

Informazioni e prenotazioni:50ePiù Turismo (Aut. Reg. 388/87)Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: [email protected] presso le sedi Provinciali 50&Più

www.50epiuturismo.it

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74 I 50epiu.it I APRILE 2012

50ePiù Turismo (Aut. Reg. 388/87)Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: [email protected] presso le sedi Provinciali 50&Più

l Concorso, la cui prima edizione risale al 1983, è proposto a tuttigli over 50 che vogliono trovare nell’esperienza artistica il piacere di co-municare e valorizzare la propria ispirazione.

Durante il soggiorno, oltre alla gioia della creatività c’è quella del ritrovar-si insieme per discutere, parlare di arte, partecipare a seminari e labora-tori, vivendo una settimana in un clima di piacevole coinvolgimento. Fra tutte le opere pervenute, nelle varie sezioni in concorso, una Giuria -composta da noti e affermati nomi della cultura, poeti, critici letterari ed’arte, scrittori, pittori, scultori, giornalisti - seleziona i lavori ammessi al-la fase finale del Premio, individuando, per ciascuna sezione, le cinque ope-re vincitrici che verranno premiate con la Farfalla d’oro simbolo del Con-corso. Alle opere ammesse alla finale viene attribuita la Farfalla d’Argen-to. I vincitori della Farfalla d’Oro che intendono continuare la partecipa-zione al Concorso, sono iscritti d’ufficio al Premio Libellula.

Informazioni e prenotazioni:

I* Assisi, 1 - 8 luglio 2012

SISTEMAZIONE ALBERGHIERA E QUOTE

Il Roseo Hotel Assisi (4 stelle), dove si svolge-rà l’evento 50&Più si colloca per dimensione equalità ai vertici dell’ospitalità regionale umbra, in unastraordinaria atmosfera che solo ad Assisi si può tro-vare. Dispone di 164 camere dotate di aria condi-zionata, tv satellitare, minibar, telefono, wi-fi, pisci-na coperta riscaldata e sauna, oltre al Centro Con-gressi e al Centro Benessere Spa. Tutte le attività relative al Concorso verrannosvolte nelle sale conferenze del Roseo Hotel.

ESCURSIONI FACOLTATIVE (da prenotare e regolare in loco):- Il Lago Trasimeno e suoi borghi - Perugia e isuoi capolavori - Gubbio, il medioevo per eccel-lenza - Bevagna e Montefalco: nel territorio delvino Sagrantino alla ricerca degli antichi romani -Spoleto: da colonia romana a ducato longobar-do - Assisi: Patrimonio mondiale dell’Umanità ecasa di San Francesco.

Quota individuale di partecipazionedall’1 all’8 luglio (7 notti/8 giorni)In camera doppia € 470,00Suppl. doppia uso singola* € 195,00

Dal 4 all’8 luglio (4 notti/5 giorni)In camera doppia € 295,00Suppl. doppia uso singola* € 110,00(*) Vista limitata.

La quota comprende: - Trasferimento in orari prestabiliti dalla Stazione ferro-

viaria di Assisi da e per l’Hotel; - soggiorno in camera doppia per il periodo prescelto;- trattamento di pensione completa, bevande incluse ai

pasti (acqua e vino della casa);- partecipazione agli spettacoli e intrattenimenti pro-

posti dall’organizzazione 50&Più;- ingresso alla piscina interna riscaldata e alla Spa; - assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento;- assistenza di personale 50&Più.La quota non comprende: - trasporto da e per Assisi;- escursioni facoltative;- extra in genere e tutto quanto non espressamente

specificato.

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edizionePROSA, POESIA, PITTURA E FOTOGRAFIACONCORSO 50&PIÙ

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75APRILE 2012

SPAZIOINCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

2012

NAPOLIincere un Festival canoro nazionale come Italia in... canto, al-la veneranda età di 92 anni, non è da tutti. Ci vuole coraggio,preparazione e anche un pizzico di leggerezza. È andata così per

Giovanni Giacobone di Livorno, vincitore dell’edizione 2012. Con pas-sione, delicatezza, eleganza, ha vinto interpretando uno dei brani piùbelli della canzone napoletana, Malafemmena, scritta e musicata nel1951 da Totò. «Ho interpretato questa canzone con tutto il trasportoche sentivo e l’emozione che suscita in me. È così che amo cantare, lapassione per la musica l’avevo sin da bambi-no», racconta. Giovanni Giacobone è un au-todidatta, nella vita ha fatto l’impiegato, manon ha mai smesso di cantare per sé, per lasua famiglia e per gli amici. «Da ragazzo,quando facevo il militare, ho comprato unafisarmonica, poi ho imparato a suonare la chi-tarra e attualmente suono la tastiera». È la prima volta che partecipa a Italia in... can-to, ha saputo della gara per caso lo scorso ot-tobre e ha deciso di iscriversi. È stata anche la sua prima esibizione da-vanti a un pubblico tanto numeroso, oltre 1.000 persone, tante eranoal Teatro Mediterraneo di Napoli per assistere all’unico concorso cano-ro interpretato dagli over 50, organizzato da 50&Più, con il contributodella Camera di Commercio di Napoli e il patrocinio del Comune.Italia in... canto è uno spettacolo unico nel suo genere: nel ripercorrerei grandi successi del Festival di Sanremo e della canzone napoletana, sul

palco si intrecciano tante vite, tante esperienze, il punto di unione èl’amore per la musica, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di prova-re una volta nella vita a salire su un palco e cantare dal vivo accompa-gnati da un’orchestra. Chi partecipa finisce per innamorarsene. E vitto-ria, o non vittoria il desiderio è sempre quello di riprovarci. Perché c’è qual-cosa di molto particolare che vi si respira: la complicità tra concorrenti,l’amicizia e la bellezza della condivisione. Non sono cantanti professio-nisti quelli di Italia in... canto, non ci sono case discografiche, non ci so-

no dischi da vendere, classifiche di mercato, mac’è la musica nella sua essenza più pura. E la purezza della musica, quel grado nobiledi emozione ha raggiunto il suo massimo li-vello quando l’orchestra, condotta dal maestroGaetano Rajola, ha eseguito Caruso, la can-zone che Dalla scrisse in onore del tenore En-rico Caruso, perché proprio nel giorno della fi-nale del Festival, il 4 marzo, l’Italia ha saluta-to uno dei cantautori più amati, più poliedri-

ci della nostra canzone, il grande Lucio Dalla che amava tantissimo Na-poli e che era cittadino onorario di Sorrento. Una finale emozionante e palpitante grazie alla conduzione di MaurizioMerolla, direttore artistico della kermesse, e alla neomamma VeronicaMaya, conduttrice Rai. Diciotto le canzoni, 21 i concorrenti, oltre la me-tà partecipavano per la prima volta. E, ironia della sorte, i primi tre clas-sificati sono delle new entry. «Avrei potuto fare molto meglio, ma l’emo-

ITALIA IN... CANTOV

[ SOPRA, GIOVANNI GIACOBONE (AL CENTRO)VINCE CON “MALAFEMMENA; 2° CLASSIFICATO, LUIGI FIORAVANTI VENTURINI, CON “TU CA NUN CHIAGNE”E, AL 3° POSTO, MARIA ANTONELLA NELLI

CON “E NON FINISCE MICA IL CIELO”.ALLE LORO SPALLE DA SINISTRA, GABRIELE SAMPAOLO, SEGRETARIO GENERALE 50&PIÙ, RENATO BORGHI, PRESIDENTE NAZIONALE 50&PIÙ, VINCENZO COZZOLINO, PRESIDENTE 50&PIÙ DI NAPOLI. ]

UNA FINALE EMOZIONANTEPER I 21 CONCORRENTIGIUNTI AL TERMINEDEL CONCORSO

{ }

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C

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zione è stata grande, cantare in questo teatro concosì tanto pubblico, non è stato semplice», di-chiara Luigi Fioravanti Venturini, 76 anni, da Mas-sa Carrara. Suo il secondo posto con un altroclassico della canzone napoletana Tu ca nun chia-gne. «La canzone napoletana è il mio pezzo for-te - racconta - è la mia passione. È vero che si puòfare sempre meglio», ma ad ascoltare la sua in-terpretazione è difficile immaginarlo. Luigi Fiora-vanti è attivissimo: «Sono in pensione, ma conti-nuo a lavorare nel mio negozio insieme ai mieifigli. Mi dedico all’agricoltura, produco olio e vi-no. Infine, mi riposo andando in bicicletta!Al terzo posto, Maria Antonella Nelli, 53enne diAvezzano (Aq) con E non finisce mica il cielo,cantata da Mia Martini a Sanremo nel 1982. «Unterzo posto inaspettato, sono felicissi-ma. Non conoscevo nessuno dei

concorrenti, e per il clima che ho trovato, per meè stato come essere in famiglia». Maria Antonel-la Nelli nella vita lavora nel suo negozio di tessu-ti e, oltre a cantare, suona il pianoforte. Al suofianco c’è sua figlia Valentina di 30 anni: «Sonosempre vicino a mia madre per sostenerla perchécredo che abbia un grandissimo talento».Il premio della critica, attribuito dalla Commissio-ne artistica del Festival, è stato assegnato a Ser-gio Aprile, di Napoli, con La Vestaglia, canzone cheMassimo Ranieri cantò a Sanremo del 1995. A giudicare i primi tre classificati, una giuria d’ec-cezione composta da Orietta Berti, madrina del-la manifestazione, accolta con affetto ed entusia-smo dal pubblico; Renato Borghi, presidente na-zionale di 50&Più e vice presidente delegato di Con-fcommercio Imprese per l’Italia; Marina Fanfani,titolare dell’etichetta discografica Zarvel Music Srl:«È una meraviglia vedere in noi ultracinquanten-ni la voglia di mettersi in gioco», ha affermato;Luigi Necco, giornalista, uno dei volti più familia-ri della televisione italiana, telecronista della famo-sa trasmissione Rai 90° Minuto; e, infine, Umber-to Scipione, maestro d’orchestra e compositore.Tra le sue ultime realizzazioni, le colonne sonore

di due pellicole di succes-so Benvenuti al Sud e

Benvenuti al Nord.

«Un Festival emozionante, grande entusiasmo ebellissime voci», ha dichiarato Scipione. «Da presidente dell’Associazione eletto lo scorsodicembre - ha affermato Renato Borghi salutan-do il pubblico - è stata una grande emozione po-ter assistere a questo Festival. Sono orgogliosoche 50&Più dia agli over 50 appassionati del can-to e della musica la possibilità di esibirsi». Il presidente 50&Più di Napoli, nonché vice presi-dente vicario nazionale, Vincenzo Cozzolino, hafatto un primo bilancio di questi anni di Italia in...canto: “In dodici edizioni abbiamo avuto 250 fi-nalisti, 20mila spettatori, migliaia di candidati datutta Italia».«Dare l’opportunità agli over 50 di potersi met-tere in gioco attraverso una loro passione artisti-ca - ha sottolineato il segretario generale 50&Più,Gabriele Sampaolo -, rientra nelle nostre attivitàed eventi nazionali. Italia in... canto è alla sua tre-dicesima edizione, ma quest’anno festeggiamo an-che la trentesima edizione del Concorso di Prosa,Poesia, Pittura e Fotografia. E questo a confermadi quanti siano gli over 50 in Italia che desidera-no far emergere il proprio talento artistico ancheattraverso il nostro concorso e il festival canoro».Per Maurizio Maddaloni, presidente della Came-ra di Commercio di Napoli: «È sempre una gran-de emozione partecipare a questo evento, ne hoseguito tutte le edizioni; una manifestazione dalforte contenuto sociale». All’evento sono interve-nuti anche Pietro Russo, presidente Confcommer-cio Napoli, e Marco Esposito, Assessore al Com-mercio del Comune di Napoli. Appuntamento al 2013 per la quattordicesimaedizione.

[ ALLEGRIA, ENTUSIASMO E AMICIZIA È QUELLO

CHE SI RESPIRA E NASCE TRA I CONCORRENTI

DI “ITALIA IN... CANTO”. A SINISTRA, I CONDUTTORI

DELLA MANIFESTAZIONE: VERONICA MAYA E MAURIZIO

MEROLLA (DIRETTORE ARTISTICO DELLA KERMESSE).IN BASSO TUTTI I PARTECIPANTI. ]

«Oltre 1.000 persone, tante erano al TeatroMediterraneo di Napoli per assistere all’unicoconcorso canoro interpretato dagli over 50organizzato da 50&Più»

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O LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO •

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SPAZIO

Gentile, affabile, semplice. Orietta Bertinon si è negata al pubblico. Richieste diautografi e foto a non finire, con tutti di-sponibilissima, una rarità per un’artistadel suo calibro, con alle spalle 45 anni dicarriera, amata in Italia e all’estero. Come ha vissuto l’esperienza di Italia in... canto?Mi sono divertita e intenerita ad ascolta-re tutti coloro che si sono esibiti sul pal-co che considero ormai carissimi amici. Mihanno trasmesso entusiasmo e passione.Mi sono chiesta se anche io, dopo 45 an-ni, riesco a provare le loro stesse emozio-ni. Ma ancora oggi, per me, la cosa piùbella della mia professione è fare i concer-ti. Ho il pubblico vicino e quando cantol’emozione che provo voglio condivider-la e trasmetterla al mio pubblico.Sul palco del Teatro Mediterraneo, Oriet-ta Berti ha ripercorso gli esordi della suacarriera. «Era il 1965 quando esordii conle canzoni di Suor Sorriso, sempre in quel-l’anno vinsi il “Disco per l’Estate” con ilbrano Tu sei quello, nel 1966 partecipai a“Sanremo” con Io ti darò di più e poi ven-ne il 1967, e sempre al “Festival di San-remo” cantai Io, tu e le rose.Orietta Berti ha deliziato il pubblico di Ita-lia in... canto con la canzone Tu vuo’ fal’americano di Renato Carosone, un omag-gio a Napoli e alla canzone napoletana.«Renato Carosone è stato il mio idolo sinda ragazzina, lo ritengo un genio».

ORIETTA BERTIMADRINADEL FESTIVAL{ }

INCONTRI & CONVEGNI

CORO

Per saperne di Più: 066864596»

VIAGGIO

Per saperne di Più: [email protected]

»

a Trieste, “Signora dell’Est”, pas-sando per Aquileia fino a Dubrov-nik, “Perla dell’Adriatico”, dal 6 al

13 giugno, con 50&Più Università allascoperta dell’altra sponda dell’Adriatico,terra di collegamento fra Oriente e Oc-cidente d’Europa. Un viaggio di 8 giorni in Croazia e in Slovenia, con il loro carico di sto-ria e di rinascita. Tracce culturali, linguistiche, di costume, ibridismi e compresenza frareligioni, culture e arte, una natura ancora rigogliosa, un mare splendido. Tutto questoe di più si può ammirare in questi due Paesi affacciati sull’altra riva dell’Adriatico.

D

Viaggio in Croazia e Slovenia

iniziativa è nata originariamente in Svizzera e ha coin-volto nel giro di pochi mesi centinaia di cori musica-li di oltre 40 Paesi di tutto il mondo, con più di cen-

tomila cantori: cori di ragazzi ma anche di anziani, cori diprofessionisti e cori religiosi, cori di montagna, cori italia-ni, americani, spagnoli, congolesi, filippini, australiani... Tut-ti insieme e in contemporanea nel nome del Pianeta Ter-ra, casa comune da amare e custodire insieme. L’idea splen-dida è stata quella di darsi un appuntamento, a livello plane-tario, nell’immenso palcoscenico del web: in contemporanea, percantare all’unisono, in nome di una umanità sempre più ravvicinata inun Pianeta sempre più piccolo. La musica, linguaggio universale, unisce spesso le per-sone in sentimenti di fratellanza più di tutte le politiche. Così il 21 febbraio, dalle 11 al-le 13, anche il coro di 50&Più Università, nello scenario piccolo e raccolto della Sala Con-siglio della Sede Enasco di via del Melangolo, ha partecipato al collegamento mondialecon le musiche più significative del suo repertorio e la direzione di Giulio Albonetti.

L‘

Il Coro della Terra: un’esperienza planetaria per 50&Più Università

REGGIO CALABRIA

Per saperne di Più: [email protected]

»

Contro l’emarginazioneessuno escluso” è il ciclo di convegni curatoda 50&Più Università di Reggio Calabria: gli in-contri hanno l’obiettivo di dare voce a realtà im-

pegnate contro l’emarginazione, intesa nel suo sensopiù ampio. ll primo incontro è stato con il presidentedell’associazione “Attendiamoci”, don Valerio Chiova-ro, su: “Religioni e volontariato”. Per conoscere il ca-lendario completo contattare la segreteria.

N“

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C

TRIESTE Per saperne di Più: 0403720169

»

rande successo della II edizionedel Ballo del Commercio, che si èsvolto in concomitanza del Carne-

vale presso La Bottega del Vino, all’internodel Castello di San Giusto. Le numeroseadesioni hanno identificato l’evento comeuna delle migliori attività associative della50&Più locale. È stata anche una gara dimaschere premiate alla presenza del presi-dente della Camera di Commercio, Indu-stria, Artigianato e Agricoltura e della Con-fcommercio di Trieste, Antonio Paoletti, e del-la presidente di 50&Più di Trieste, Marina Gru-den Vlach.

Ballo delCommercio

G

LUCCA Per saperne di Più: 0583473170

»

amminare è un sano esercizio fisi-co che aiuta a mantenersi in formae in salute. A questo proposito

50&Più ha organizzato due incontri con imedici ASL 2 di Lucca. Il 24 aprile alle ore 10.00, presso la sededi Lucca della Confcommercio (via Fillun-go 121), incontro teorico per illustrare i be-nefici del camminare per la salute. L’incon-tro successivo si tiene il 25 aprile alle ore15.30 presso “Circolo Bridge” (Porta S.Maria- Lucca) per conoscere nella pratica imovimenti giusti e ottenere il massimo be-nessere dalla camminata. Al riguardo so-no previsti 2 percorsi e, a seconda dellapredisposizione fisica di ognuno, gli istrut-tori indicheranno gli esercizi più idonei. 1° percorso: partenza dal “Circolo Bridge“- discesa S. Frediano con uscita spalti - trat-to erboso e rientro al Circolo. 2° percorso: Giro sulle mura di Lucca - rien-tro al Circolo. A fine percorso è previsto un piccolo ri-storo e consegna dei diplomi di parteci-pazione.

Salute e benessere

C

PIACENZA Per saperne di Più: 0523461831»

remiati 37 imprenditori con l’onori-ficenza di Maestro del Commercio. Lacerimonia si è tenuta nella sede di

50&Più, provincia di Piacenza. «Testimoni cre-dibili della difficile arte del commercio svoltaper lunghissimi anni - ha dichiarato il presi-dente provinciale 50&Più, Giannantonio Mo-roni -, uomini e donne che, presidiando il ter-ritorio, hanno esercitato un’opera di presen-za nella vita con compiti e ruoli anche socia-li in anni difficili: si usciva dal dopoguerra,tutto era da costruire e inventare; con tena-cia hanno contribuito a quello che, a dettadi tutti, è stato il “miracolo italiano”». Il pre-sidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, hasottolineato il valore dell’onorificenza, spe-cie in questo periodo di crisi economica e dellavoro. Inoltre, il Presidente ha invitato la po-litica «a rimettere al centro i valori della per-sona». Per l’assessore comunale, Giovanna Pal-ladini: «Qui si premia una generazione chesi è fatta da sé grazie alle proprie capacità». «Siete l’esempio di una generazione tena-

ce», ha dichiarato l’assessore provinciale, An-drea Paparo. E, infine, davanti al presidenteprovinciale dell’Unione, Alfredo Parietti, al di-rettore, Giovanni Struzzola, ed alle autoritàcittadine, sono stati consegnati i diplomi e leAquile del Commercio. Hanno ricevuto l’Aqui-la d’Argento (25 anni di attività): Graziet-ta Luppi e Carlo Gatti; l’Aquila d’Oro (40 an-ni di attività): Angelo Garioni, Giovanni So-lari, Giuseppina Bossalini, Maria Luisa Bossa-lini, Francesco Meazza, Franco Bonini, RitaScipioni, Anna Mei, Pier Giorgio Ardemagni,Virginia Scipioni, Fausto Marchioni, MariaMolinari, Rita Rei; l’Aquila di Diamante (50anni di attività): Renzo Botteri, Enrica Ben-na, Sergio Morandi, Romano Scevi, Carme-la Camozzi, Vittorio Sassi, Lavinia Franchi, Ar-mando Borella, Duilio Barbieri, Giorgio Boni-ni, Marisa Guarnieri, Vittorio Gobbi, GianBattista Gatti, Ennio Barabaschi, Rosa Zilioli,Ferruccio Colla, Teresa Pisaroni, Claudio Vil-la, Fabio Zanacchi, Raffaele Rizzi, AdelinaMozzi, Carlo Mazzocchi.

Un prestigioso riconoscimento

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O LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • SPAZIO

BRASILE Per saperne di Più: 0551832216645

»

umentano le sedi 50&Più in Bra-sile. Il nuovo ufficio è in Rua Ani-ta Coste-Bosque - Presidente Pru-

dente, 80. L’inaugurazione si è tenuta al-la presenza del vice presidente delega-to 50&Più Enasco, Sergio Rebecca, deldirettore dell’Area Estero, David Sensi, delcoordinatore degli uffici 50&Più Enascodel Sud America, Antonio Laspro, dellaresponsabile della sede zonale di Presi-dente Prudente, Valeria Rodrigues. L’inaugurazione è stata l’occasione perpremiare i nostri concittadini del titolo diMaestro del Commercio. Premiato conl’Aquila d’Argento (25 anni di attivi-tà) Nilson Riga Vitale; con l’Aquila d’Oro(40 anni di attività) Vitalino Crellis, Wa-dir Olivetti, Laderio Leonardo Botigeli.

ASalgono a 5 le sedi

Spazio auguri A Silvano e Mirella Evangelisti di Romaper le loro nozze d’oro.Dai figli Andrea, Alessio,e il nipotino Edo.

* * *Auguri per i suoi 100 anni aRosa Niro

Per saperne di Più: 027750123»

Racconti e poesie: le opere premiateresce in consensi e partecipazione il Premio Poeti e Scrittori in Lombardia-50&Più per laCultura, ideato e organizzato da 50&Più e 50&Più Università di Milano. Aperto a tutti

gli aspiranti scrittori residenti in Lombardia con più di 18 anni di età, ha premiato i vincito-ri della terza edizione nella Sala Francesco Colucci dell’Unione Confcommercio di Milano.La giuria era composta dai poeti e scrittori: Filippo Ravizza, presidente di giuria e presidente50&Più Università di Milano, Sebastiano Aglieco e Mauro Germani. Per la sezione Prosa lavincitrice è stata Marta Folcia con La signora delle bambole, al secondo posto Sabrina Minettiautrice di Le lettere dell’alfabeto, e al terzo posto Vanni Camurri con La rosa e il liuto. Per lasezione Poesia sul podio più alto Vincenzo di Maro con Mentre sta già accadendo, al secondoposto Paolo Fichera con Era questa ferocia unica, terzo classificato Maria Bourdon con AGiancarlo Puecher. I due premi riservati agli iscritti 50&Più in Lombardia “Miglior Scrittore”e “Miglior Poeta” sono stati vinti entrambi da Claudio Dumiani con, rispettivamente, Laragazza di Morivione e a Mia Madre. Alla premiazione era presente anche il presidente nazio-nale 50&Più, Renato Borghi: «Le opere premiate esprimono importanti valori culturali, sonoracconti e poesie molto toccanti, di grande attualità, valide anche dal punto di vista tecnico».I premi, consistenti in una pergamena, una targa e buoni per l’acquisto di libri, validi sul ter-ritorio della Lombardia nella catena de “Il Libraccio”, sono stati consegnati da Giancarla Contie Maria Antonia Rossini, vice presidenti della 50&Più milanese, e dal presidente Borghi.

C

MILANO

[ FOTO DI BENEDITO GERARDO DE OLIVEIRA ]

[ TARGA D’ONORE A DONATO IMPICCIATORE, 97 ANNI, SOCIO FONDATORE DI 50&PIÙ. PER I SUOI 33 ANNI DI ATTIVITÀ POLITICAE SINDACALE IN QUALITÀ DI PRESIDENTE 50&PIÙDELLA PROVINCIA DI CHIETI, OGGI PRESIDENTEONORARIO, È STATO ANCHE INSIGNITO DELLAMEDAGLIA D’ORO DELLA CAMERA DI COMMERCIO. ]

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80 I 50epiu.it I APRILE 2012

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C

VICENZA Per saperne di Più: 0444964300»

iverse le iniziative della 50&Più vicentina: dai con-certi alle conferenze mediche, agli incontri formati-vi. In particolare, anche quest’anno, è stato molto

seguito il ciclo di conferenze de “I mercoledì dell’anziano”.L’incontro dedicato all’osteoporosi, condotto dai medicispecialisti Pierluigi Zanco e Piergiovanni Orsolon, ha postol’accento sulla prevenzione di questa patologia possibilegrazie a un corretto stile di vita sin da giovani. Nel secon-do appuntamento, condotto dal dottor Roberto Mingardi,si è parlato del diabete e dei rischi cardiovascolari connes-si. Come evitarlo? Fondamentale una alimentazione corret-ta. “Cardiopatie strutturali valvolari e congenite, trattamen-to endovascolare mini invasivo”, è stato il tema del terzoincontro trattato dal professor Francesco Bedogni del SanDonato di Milano. Si è tenuto anche un incontro informa-tivo sulle successioni ereditarie con il notaio Francesca Bo-schetti e il dottor Paolo Maran. Sono stati illustrati la formadel testamento, gli aspetti civilistici e fiscali. «Questo incon-tro - ha detto il presidente della 50&Più vicentina, Fioren-zo Marcato - è nato per offrire un quadro preciso sul temadell’eredità. Parlarne con un notaio e un fiscalista ci ha aiu-tato a fugare, per quanto possibile, molti dubbi».

Concerti, incontri,conferenze

D

PAVIA Per saperne di Più: 038228411

»

n incontro dedicato al “Commer-cio, Cultura e Servizi” organizzatoda 50&Più di Pavia e Ascom di Vige-

vano in collaborazione con l’Assessorato al-la Cultura, l’Unitre locale e la Società Stori-ca Vigevanese. L’appuntamento è per il 12maggio alle ore 15.00, presso l’auditorium“San Dionigi” di Vigevano. La giovane com-merciante Elisabetta Borghi illustrerà il suoromanzo storico sentimentale Il pettinino diJuliette, ambientato in Lomellina nel perio-do napoleonico, mentre 50&Più presenta ilXVIII volume della collana Le perle della Me-moria, dal titolo Dalla bottega all’ipermer-cato (50&Più Editoriale), curato da RobertoDe Angelis, docente di sociologia urbana, Uni-versità La Sapienza di Roma. Al termine cisarà l’inaugurazione dei nuovi uffici di Vige-vano del Patronato 50&Più Enasco e delCentro di assistenza fiscale 50&Più Caaf.

Testimonianzedi vita

U

COSA C’È IN CALENDARIO...

» 20 aprile - Presentazione del libro La lingua segreta degli dei, di Bar-bara Frale, presso la sede 50&Più (Via Brunacci 21) alle ore 15.30. Nelracconto, un filo sottile lega la città di Chicago, la Segreteria di Statodi Pio XI con i servizi segreti di Hitler e l’Ambasciata italiana al Cairo.

Per saperne di Più: 0655380442-3

» 22 aprile - Visita alla Reggia di Masino (To) immersa nel verde e dal-l’atmosfera fiabesca. A seguire pranzo e ballo. .

Per saperne di Più: 0371432575

» 22 aprile - 50&Più partecipa alla Maratona di Sant’Antonio non com-petitiva. Percorso di 42 km.

Per saperne di Più: 0498209787

» 25 aprile - Si parte alla volta di Padova per visitare la cappella degliScrovegni dipinta da Giotto, un capolavoro del Trecento. L’escursio-ne prosegue verso l’abbazia di Praglia immersa tra i Colli Euganei.

Per saperne di Più: 045953502

» 9 maggio - Incontro con l’ingegner Gianfranco Vivian su: “Salvatag-gio dei templi egizi della Nubia”.

Per saperne di Più: 042256481

ROMA

LODI

PADOVA

VERONA

TREVISO

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O LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • SPAZIONAPOLI Per saperne di Più: 0815518187»

er chi si diletta nella poesia, 50&PiùCampania ha bandito la XIV edizione delPremio di Poesia “Raffaele Viviani”. Il

premio è suddiviso in due sezioni: la sezione Aper gli elaborati in lingua napoletana, e la sezio-ni B per gli elaborati in lingua italiana. Le poesiedovranno essere inedite. Al concorso possonopartecipare gli iscritti a 50&Più della Campania.È possibile partecipare ad entrambe le sezioni.Modalità di partecipazione:

» Inviare le poesie in sei copie non firmate(complessivamente non più di due ela-borati) in lingua napoletana (sez. A) o inlingua italiana (sez. B) entro e non oltreil 4 maggio 2012.

» Gli elaborati vanno inviati in busta chiusa

Premio Poesia “Raffaele Viviani”

Psulla quale sarà indicata la sezione diappartenenza e il motto prescelto. Dettomotto sarà stato apposto anche su ciascunacopia. Nella busta sarà messa una secondabusta contenente le generalità, l’indirizzo eil numero telefonico dell’autore.

» Gli elaborati vanno inviati presso la sederegionale (Via Toledo, 156 - 80134 Napoli)oppure consegnati alla segreteria o pressogli uffici 50&Più della Campania.

» La premiazione avverrà il 5 giugno 2012,alle ore 16.00 nella sede di Via Toledo 156,Napoli.

» Tutti i partecipanti avranno un attestato dipartecipazione. I primi tre premiati (3 perogni categoria) riceveranno una coppa.

LE SEDI NEL MONDO

Argentina TelefonoBuenos Aires 0054 1143831736La Plata 1555 0054 2214242331Rosario 0054 3414482049Australia Telefono

Melbourne 0061 394824800Perth 0061 464680197Sydney 0061 297128911Belgio Telefono

Bruxelles 0032 25341527Brasile Telefono

Florianopolis 0055 482222513San Paolo 0055 1132312351Presidente Prudente 0055 1832216645Porto Alegre 0055 5130222720Canada Telefono

Burnaby 001 6042942023Hamilton 001 9053184488Woodbridge 001 9052661867Montreal 001 5142525041

001 5144946902St. Catharines 001 9056466555Toronto 001 4166523759Germania Telefono

Monaco di Baviera 004 98974640814Uruguay Telefono

Montevideo 0059 825076416USA Telefono

Fort Lauderdale 001 9546300086

MACERATA

Per saperne di Più: 0733261393»

resso l’Aula Magna dell’Università di Macerata si è tenuta la cerimonia di premiazionedei Maestri del Commercio della provincia. Un riconoscimento prestigioso che premia an-ni di dedizione al lavoro e al benessere della collettività. A fare gli onori di casa il presiden-

te provinciale 50&Più, Franco Natali, insieme al vice presidente nazionale 50&Più, Dante Di Mat-tia. Diverse le autorità presenti, l’assessore alla cultura del comune di Macerata, Irene Manzi, l’as-sessore alle Attività produttive e Sviluppo economico della provincia di Macerata, Giovanni Bat-tista Torresi, la prorettrice dell’Università di Macerata, Rosa Maria Borracini, il presidente Confcom-mercio di Macerata, Mario Volpini. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di at-tività): Maria Capone, Anna Cardelli, Giovanni Di Paolo, Pietro Scipioni; Aquila d’Oro (40 an-ni di attività): Luigi Bartolini, Claudio Basili, Giuliano Buschittari, Gildo Cartechini, Lio Cartechi-ni, Antonio Ciaffoni, Gianni Domizi, Franco Frenquelli, Clara Mandozzi, Silvana Marchegiani, Gian-ni Morresi, Anselmo Orazi, Maurizio Pela, Alessandro Principi, Antonio Scuppa, Mariella Serpi-celli, Olindo Tartarelli, Gina Torresi, Giuseppe Vallesi. Aquila di Diamante (50 anni di attività):Giuseppe Alfei, Manlio Bernardon, Egidio Cervigni, Luciano Compagnucci, Livia Vladimiro, Do-menico Petrelli, Giuseppe Pietroni, Giovanni Tonnini, Carlo Torquati, Umberto Sciarra.

PMaestri del Commercio

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO

LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA

Abruzzo TelefonoAvezzano (AQ) - Via Monte Velino, 17 0863415327Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 087164657Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 0854313623Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 0861252057Basilicata Telefono

Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 0835385714Potenza - Via Centomani, 11 097122445Calabria Telefono

Cosenza - Viale degli Alimena, 5 098422041Catanzaro - Via Milano, 9 0961721246Crotone - Via Regina Margherita, 28 096221794Reggio Calabria - Via Castello, 4 0965891543Vibo Valentia - Via Spogliatore snc 096343485Campania Telefono

Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 082538549Benevento - Viale degli Atlantici, 5 0824313555Caserta - Via Roma, 96 0823326453Napoli - Piazza Carità, 32 0815510737Salerno - Corso Garibaldi, 4 089227600Emilia Romagna Telefono

Bologna - Strada Maggiore, 23 0516487530Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 054324118Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 0532234211Modena - Via Begarelli, 31 0597364211Piacenza - Strada Bobbiese, 2 0523461831Parma - Via Abbeveratoia, 63/A 0521944278Ravenna - Via di Roma, 102 0544515707Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 0522708552Rimini - Viale Italia, 9/11 0541743202Friuli Venezia Giulia Telefono

Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 048132325Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 4 0434549462Trieste - Via San Nicolò, 7 0403720169Udine - Viale Duodo, 11 0432538707Lazio Telefono

Frosinone - Via Aldo Moro, 493 0775855273Latina - Via dei Volsini, 60 0773611108Rieti - Largo Cairoli, 4 0746483612Roma - Via Properzio, 5 0668891796Viterbo - Via Belluno, 45 0761327701Liguria Telefono

Genova - Via Ceccardi, 1/10 010543042Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 0183275334La Spezia - Via Fontevivo, 19/F 01875985216Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 019853582Lombardia Telefono

Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 0354120126Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 0303771785Como - Via Manzoni, 4 031265361Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 037225745Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 0341287279Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 0371432575Mantova - Via Valsesia, 46 0376231207Milano - Corso Venezia, 45 0276013399Pavia - Corso Cavour, 30 0382372511Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C 0342533311Varese - Via Valle Venosta, 4 0332342280Marche Telefono

Ancona - Piazza Repubblica, 1 071200722Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 0736051102

Macerata - Corso Cavour, 85 0733261393Pesaro - Strada delle Marche, 58 0721698224Molise Telefono

Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 0874483194Isernia - Via Santo Spirito, 24/B 0865411713Piemonte Telefono

Alessandria - Via Trotti, 46 0131260380Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 0141353494Biella - Via Torino, 18 01530789Cuneo - Via Avogadro, 32 017166661Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 032130232Torino - Via Andrea Massena, 18 011533806Verbania - Via Quarto, 2 032352350Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 0161250045Puglia Telefono

Bari - Piazza Aldo Moro, 33 0805240342Brindisi - Via Giuseppe Mazzini, 30 0831524187Foggia - Via Luigi Miranda, 8 0881723151Lecce - Via Cicolella, 3 0832343923Taranto - Viale Magna Grecia, 119 0997796444Sardegna Telefono

Cagliari - Via Santa Gilla, 6 070282040Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 0784232804Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G 078373287Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 079243652Sicilia Telefono

Agrigento - Via Imera, 223/C 0922595682Caltanissetta - Via Messina, 69 0934575798Catania - Via Mandrà, 8 095239495Enna - Via Vulturo, 34 093524983Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 090673914Palermo - Via Emerico Amari, 11 091332447Ragusa - Viale del Fante, 10 0932246958Siracusa - Via Eschilo, 11 093165059 Trapani - Via Marino Torre, 117 0923547829Toscana Telefono

Arezzo - Via XXV Aprile, 12 0575354292Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 058570973Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 055664795Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 0564410703Livorno - Via Grande, 150 0586898276Lucca - Via Fillungo, 121 0583473170Pisa - Viale Antonio Gramsci, 3 050483711Prato - Via Santa Trinità, 28 057423896Pistoia - Viale Adua, 128 0573991500Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra 0577283914Trentino Alto Adige Telefono

Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 0471978032Trento - Via Solteri, 78 0461880408Umbria Telefono

Perugia - Via Settevalli, 320 0755067178Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 0744390152Valle d’Aosta Telefono

Aosta - Regione Borgnalle, 12 016545981Veneto Telefono

Belluno - Via Cipro, 13 0437215264Padova - Piazza Virgilio Bardella, 3 0498209787Rovigo - Viale del Lavoro, 4 0425404267Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 042256481Venezia - Viale Ancona, 9 - Mestre 0415316355Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 0444964300Verona - Via Sommacampagna, 63/H 045953502

82 I 50epiu.it I APRILE 2012

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FISCO

» Se si supera il limiteQueste disposizioni si applicano a indennità ecompensi la cui percezione decorre dal 1°gennaio 2011, al lordo delle riduzioni e de-duzioni previste. Se in tale periodo è stata ero-gata un’anticipazione del Tfr, o un acconto su-periore al limite previsto, la parte eccedenteforma il reddito complessivo.

» Precisazioni- L’importo eccedente il limite di un milione

di euro non muta la natura delle indenni-tà e dei compensi erogati;

- le riduzioni e gli abbattimenti forfettari,previsti dall’art. 19 del Tuir, vanno ripartiti

al 1° gennaio 2011 è stata modificatala tassazione delle indennità e dei com-pensi per la cessazione del rapporto di la-

voro dipendente e di collaborazione coordina-ta e continuativa (art. 17 del Tuir). Le indennitàoltre il milione di euro non si tassano più sepa-ratamente, ma concorrono al reddito comples-sivo con tassazione mediante aliquote progres-sive. La disposizione non modifica le regole cheindividuano i redditi da tassare separatamente, néi criteri per la determinazione dell’imposta previ-sti dagli articoli 19 e 21 del Tuir, ma esclude il re-gime di tassazione separata per i redditi di cui al-le lettere “a” e “c” del comma 1 dell’art. 17 delTuir nella parte eccedente il milione di euro.

» Tfr, indennità equipollenti e non La lettera “a” del comma 1 dell’art. 17 del Tuirinteressa i redditi percepiti e percepibili legati acessazione del lavoro dipendente (pubblico o pri-vato), per: trattamento di fine rapporto secon-do l’art. 2120 del c.c.; indennità equipollenti, de-nominate e percepite, legate alla durata del rap-porto; tutte le altre indennità e somme, comun-que percepite una tantum, dopo cessazione. Date le differenti tipologie e gli anni di matura-zione, sono applicabili diverse modalità di calco-lo, cioè: le indennità e le somme, anche se noncommisurate alla durata del rapporto; il Tfr e leindennità equipollenti. Altre somme e valori daconteggiare sono previsti dalla lettera “o” delcomma 1 dell’art. 17 del Tuir.

D

83APRILE 2012

Le indennità di finerapporto oltre il milione di euro, si sommano al reddito complessivo

«Dal 1° gennaio 2011 la tassazione inalcune circostanze non è più separata,ma presenta aliquote progressive»

[ DI ALESSANDRA DE FEO ]

TRATTAMENTODI FINERAPPORTOE INDENNITÀDEI COMPENSI: NUOVE REGOLE

proporzionalmente tra le indennità sogget-te a tassazione separata e quelle a tassa-zione ordinaria;

- le somme che concorrono alla formazionedel reddito si conteggiano: per il Tfr, al net-to delle rivalutazioni annuali dell’11%, ap-plicate all’imposta sostitutiva a decorreredal 2001, e dell’abbattimento forfettariodi 309,87 euro per gli importi maturati fi-no al 2000; per le indennità equipollenti,si procede alla riduzione percentuale e al-l’abbattimento forfettario di euro 309,87 pertutti gli anni di anzianità lavorativa assog-gettati a tassazione ordinaria;

- tutte le procedure di tale norma non si ap-plicano se compensi e indennità vanno aeredi di un soggetto deceduto.

» Sostituto d’imposta e regime transitorioIl sostituto d’imposta, nei calcoli relativi all’in-dennità di fine rapporto, dovrà determinarel’imponibile e l’aliquota di tassazione sepa-rata da sottoporre a tassazione. Per le ero-gazioni del 2011, il comma 31 dell’art. 24 del-la disposizione del 6/12/2011 prevede che ledisposizioni si “applicano con riferimento al-le indennità e ai compensi il cui diritto allapercezione è sorto a decorrere dal 1° gen-naio 2011”. I sostituti devono quindi rideter-minare la tassazione, liquidando l’imposta atitolo di tassazione ordinaria e quella ad al-tro titolo.

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PREV

IDEN

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«Entro il 30 giugno va inoltrato il modello Red per la riconferma o l’aumento della pensione spettante»

[ DI GIANNI TEL ]

on la Manovra 2010 sono stati cambiatii parametri con cui i pensionati possonoottenere le prestazioni pensionistiche lega-

te al reddito. Già nel 2009 era stato stabilito che,per le prestazioni legate al reddito, si doveva te-nere conto solo del reddito conseguito dal bene-ficiario e dal coniuge nell’anno solare precedente.Da giugno 2010, dunque, con la legge 122/2010è stata stabilita la seguente nuova applicazione:• nel caso di concessione per la prima volta

della prestazione, i redditi da utilizzare so-no quelli presenti nell’anno in corso, così an-che i limiti di reddito da prendere a base;

• se si tratta invece di una prestazione già con-cessa in precedenza, i redditi da sottopor-re a verifica sono quelli riferiti all’anno in cor-so e all’anno precedente, mentre i limiti direddito sono quelli dell’anno in corso.

Nel 2012, per esempio, per i già pensionati sul mo-dello Red - che gli stessi debbono inoltrare trami-te il Caf entro il 30 giugno prossimo - va riporta-to il reddito del 2011 (redditi diversi) e il presun-to 2012 sulla cui base viene confermato, ridottoo aumentato l’importo di pensione spettante.

» Il calcolo della pensione minimaPer capire adesso con quale criterio viene at-tribuita l’integrazione dobbiamo ricordare chel’Inps calcola la pensione sulla base dei ver-samenti effettuati. Ma se l’importo risulta in-feriore al minimo di legge (480,53 euro al

C

PENSIONI MINIME E MAGGIORAZIONI2012: ATTENZIONE AI REDDITI

TABELLA A A CHI SPETTA L’INTEGRAZIONE

Limiti di reddito 2011*Integrazione totale Integrazione parziale** Nessuna integrazione

Pensionato solo fino a € 6.088,55 da € 6.088,55 a € 12.177,10 oltre € 12.177,10Pensionato coniugato fino a € 18.265,65 da € 18.265,65 a € 24.354,20 oltre € 24.354,20

Limiti di reddito 2012***Integrazione totale Integrazione parziale ** Nessuna integrazione

Pensionato solo fino a € 6.246,89 da € 6.246,89 a € 12.493,78 oltre € 12.493,78Pensionato coniugato fino a € 18.740,67 da € 18.740,67 a € 24.987,56 oltre € 24.987,56

* I limiti di reddito 2011 vengono presi a riferimento e confronto per le pensioni già liquidate entrodicembre 2011.** Spetta una somma pari alla differenza tra il reddito del pensionato (o della coppia) e il limite direddito previsto dalla legge.*** I limiti di reddito presunto 2012 valgono per le prestazioni di prima liquidazione (a seguito didomanda e con decorrenza dall’anno in corso), per le pensioni già liquidate entro dicembre 2011 eper alcune prestazioni il cui diritto è condizionato in tutto o in parte alla presenza del reddito di la-voro (esempio: l’assegno di invalidità).

TABELLA B LA MAPPA DELLE MAGGIORAZIONI SOCIALI (IMPORTI E LIMITI DI REDDITO)

Limiti di redditoAnno 2011 * Anno 2012 **

Personale Coniugale Personale ConiugaleDa 60 a 64 25,83 6.424,34 11.859,90 6.582,68 12.159,68Da 65 a 69 82,64 7.162,87 12.598,43 7.321,21 12.898,21Da 70 in poi 136,44 7.862,27 13.297,83 8.020,61 13.597,61

* I limiti di reddito 2011 vengono presi a riferimento e confronto per le pensioni già liquidate entrodicembre 2010.** I limiti di reddito presunti 2012 valgono per le prestazioni di prima liquidazione (a seguito delladomanda e con decorrenza dall’anno in corso) e per le pensioni già liquidate entro dicembre 2011.

mese nel 2012) aggiunge la differenza,un’integrazione a carico dello Stato.Attenzione però: l’integrazione, che un tem-po veniva concessa a chiunque avesse ma-turato il diritto a pensione, oggi è legata airedditi personali, per chi vive da solo e a quel-li della coppia, per chi è coniugato.La legge fissa determinati limiti di reddito, ag-giornati di anno in anno in base al tasso di

inflazione (costo della vita pari al 2,6% per il2012). E anche chi non li supera non è det-to che riceva come integrazione la differen-za tra la pensione maturata e il trattamentominimo. A seconda del reddito dichiarato puòessere assegnata la misura intera o ridotta. Per chiarire meglio vediamo intanto comesi presenta la situazione per i pensionatiche vivono da soli.

Importo mensile

x 13Età

Previdenza_Layout 1 28/03/12 18:29 Pagina 84

85APRILE 2012

Nel 2012 possono contare sul trattamento minimo di 480,53 eu-ro mensili se il loro reddito annuo non supera 6.246,89 euro. Seil reddito extra pensione si colloca tra 6.246,89 euro e 12.493,78euro, l’integrazione spetta in misura ridotta, pari alla differenza traquest’ultimo importo e il reddito conseguito. Per esempio, un pen-sionato che ha maturato con i soli contributi una pensione di 200euro al mese e possiede altri redditi (case, altre pensioni, ecc.) per9.000 euro l’anno, ottiene in questo caso un’integrazione di 268,75euro (12.493,78 - 9.000 : 13), per cui la pensione sarà di 468,75euro al mese, inferiore quindi al trattamento minimo.

» I redditi personali e della coppiaIl discorso diventa più complicato per i coniugi che devono su-perare il doppio sbarramento del reddito personale, che deve re-stare nei limiti sopra indicati, e della coppia. Quest’anno la situa-zione si presenta così:• reddito personale che non supera 6.246,89 euro e reddito del-

la coppia non oltre 18.740,67 euro: in questo caso al pensio-nato spetta l’integrazione intera e viene garantito il trattamen-to minimo di 480,53 euro al mese.

• reddito personale compreso tra 6.246,89 e 12.443,78 e red-dito della coppia compreso tra 18.740,67 e 24.987,56: in que-sto caso l’integrazione spetta in misura ridotta.

La legge stabilisce che l’importo spettante è quello minore risul-tante dal doppio confronto tra il limite massimo di reddito perso-nale (12.493,78) e quello effettivamente posseduto e tra il limitedi reddito della coppia (24.987,56) e quello conseguito. Nella Ta-bella A sono sintetizzati i requisiti per ottenere l’integrazione.

» Le maggiorazioni socialiChi vive con una sola pensione o quasi, può avere qualcosa in più del-la pensione minima. La legge riconosce, infatti, le cosiddette maggio-razioni sociali, che variano in base all’età del pensionato. La quota ag-giuntiva è di 25,83 euro al mese per coloro che hanno dai 60 ai 64 an-ni, di 82,64 euro per chi ha un’età che si colloca tra 65 e i 69 anni. Dai70 anni in su l’integrazione è di 136,44 euro. I 70 anni richiesti si pos-sono ridurre fino a 65, in ragione di un anno per ogni cinque di con-tributi versati. Per gli invalidi totali l’età minima è di 60 anni. Nel 2012le maggiorazioni sono subordinate al non superamento dei limiti di red-dito riportati nella Tabella B. Per i non coniugati il limite di reddito per-sonale è dato dall’ammontare del trattamento minimo, più l’importoannuo della maggiorazione. Mentre per i coniugati il reddito della cop-pia non deve superare il limite personale, maggiorato dell’importo del-l’assegno sociale (429,00 euro mensili nel 2012).

» Quali redditiSia per la pensione minima che per la maggiorazione sociale, è il casodi ricordare che l’Inps considera tutti i redditi di qualsiasi natura, com-presi quelli esenti o tassati alla fonte come gli interessi bancari e posta-li, i rendimenti da Bot e altri Titoli. Nel computo rientrano anche le ren-dite Inail e gli assegni assistenziali. In altre parole bisogna denunciaretutto con la sola eccezione dei redditi provenienti da: la casa di abita-zione; le pensioni di guerra; l’assegno di accompagno; i trattamenti difamiglia; i sussidi erogati da Enti Pubblici senza carattere di continuità.

È opportuno, comunque, data la particolare applicazionenormativa, rivolgersi agli uffici del Patronato 50&Più Ena-sco che, gratuitamente e presenti su tutto il territorio na-zionale, sono in grado di fornire tutte le informazioni e ichiarimenti necessari.

er fare cassa non si può proprio fare a meno di intervenire sullepensioni. Non ha fatto eccezione il Governo Monti con una rifor-ma che ha scontentato partiti, organizzazioni sindacali, lavoratori

e pensionati. Il risultato è che tutti andranno in pensione più tardi e conuna rendita ridotta rispetto alle iniziali aspettative. Un’amara verità chedeve stimolare ad una riflessione definitiva sulle necessità di investire sulfuturo, con un giusto mix tra copertura pubblica (da conoscere e monito-rare) e pensione di scorta. Negli ultimi 20 anni il nostro sistema previden-ziale è stato oggetto di nove riforme ed oggi ha forse trovato il suo equi-librio. I principi su cui poggiano i provvedimenti sono, in sintesi:• l’affermazione del metodo contributivo come criterio di calcolo delle

pensioni, in un’ottica di equità finanziaria intra/intergenerazionale;• la sostanziale eliminazione delle pensioni di anzianità;• la parificazione definitiva dell’età pensionabile tra uomini e don-

ne, anche nel privato e nel settore del lavoro autonomo;• la flessibilità nell’età di pensionamento, che consente al lavorato-

re maggiori possibilità di scelta nell’anticipare - ma con penaliz-zazioni - o posticipare il ritiro dal mercato del lavoro;

• la semplificazione e la trasparenza dei meccanismi di funzionamen-to del sistema, con l’abolizione delle “finestre” e di altri meccanismiche non rientrino esplicitamente nel modello contributivo;

• l’abbattimento delle posizioni di privilegio. Si armonizzano età, aliquo-te contributive e modalità di calcolo delle prestazioni; si individuano re-quisiti minimi per la pensione, in linea con la speranza di vita per le di-verse fasce di età e in coerenza con gli altri ordinamenti europei.

Gli interventi legislativi hanno prodotto effetti significativi, ma dato che-la sostenibilità sembra raggiunta, sarebbe riduttivo pensare che possa es-sere l’unico criterio di riflessione sul sistema previdenziale. Tutti abbiamopreso confidenza con il problema del risparmio personale e familiare. Tut-ti controlliamo mensilmente il conto in banca. Quasi nessuno controllaperiodicamente quello previdenziale, da cui dipenderanno molte cose al-la fine della nostra carriera lavorativa. Mentre ci sono già circa otto mi-lioni di lavoratori il cui futuro previdenziale è regolato dal sistema contri-butivo “puro”, tutti gli altri, da quest’anno, debbono sapere che riceve-ranno una pensione (anche se in pro-rata: retributiva e contributiva in-sieme) la cui consistenza sarà determinata dal montante contributivoche stanno accumulando. E qui si innesta il problema della cultura pre-videnziale. Non ci si può solo soffermare sulla sostenibilità economico-fi-nanziaria, ma va anche considerata quella “sociale”, non c’è società chenon elabori cultura. Non c’è sostenibilità sociale in tema di pensioni chenon debba costruire una cultura previdenziale, condivisa. Oltre ai conti,è la cultura ad assicurare il patto tra le generazioni. E una cultura previ-denziale nasce dalla riflessione e dalla consapevolezza. Il sistema contri-butivo aggancia le prestazioni ai contributi versati nell’intera vita lavora-tiva. E impone oltre all’assicurazione obbligatoria, la necessità di costrui-re una posizione integrativa. In questo i fondi più vicini ai lavoratori (ne-goziali o di categoria) possono fare tanto. Certamente molto più di quel-lo che spetta all’Inps il cui ruolo è quello di essere sempre di più l’archi-trave dello Stato Sociale, garante delle prestazioni “di base”, sia per laprevidenza che per l’assistenza. Gli spazi di collaborazione tra l’Istitutoprevidenziale e i Patronati sono molti. Fra tutti quello della informazionee comunicazione. Il nostro patronato 50&Più Enasco, che assiste da sem-pre, gratuitamente su tutto il territorio nazionale, i lavoratori e i pensio-nati, permette on-line di conoscere la situazione personale, con la con-sultazione del proprio conto previdenziale, predisponendo una proiezio-ne sulla liquidazione della pensione. Ricevere in anticipo consigli e sug-gerimenti mette in condizione tutti di non partire da zero. Il futuro pre-videnziale è nelle nostre mani, preoccupiamocene in tempo.

PNuove pensioni e nuova cultura previdenziale

Previdenza_Layout 1 28/03/12 18:29 Pagina 85

ominciamo con il direche quella curata daMontse Aguer e Lea

Mattarella non è una mostra diDalì come tante: per qualità del-le opere, per i Musei accorsi aprestare opere fondamentali,per la raccolta di ineguagliabilidisegni, per le sezioni che ac-compagnano lo spettatore tra ivari periodi della vita creativadello sfrontatissimo genio di Fi-gueras (1904-1989), quello delVittoriano a Roma (fino al 30giugno) è un evento espositivodi alto criterio culturale. Dalì è pittore di un mestiere som-mo, i suoi colori, novità che sca-turisce da una tavolozza incor-porea i cui impasti dipingonoelementi simbolici o un “deliriocommestibile”, per dirla secon-do i canoni del suo personalis-simo surrealismo, elaborato inchiave onirica. E di quella pastapossono essere i sogni nel ricor-do diurno, di una sostanza li-quida, molle, come i suoi cele-bri orologi che pendono in lan-de desertiche di un tempo co-me sconfitto da un Eterno Pre-sente. E nella sua irriverente iro-nia, Dalì trovò il tempo per es-sere amico di Garcia Lorca, difarsi in motocicletta dalla Spagnaa Parigi per conoscere Picasso.Celebri e documentati sono an-che il suo ruolo poi di coautoredel regista Bunuel, di Hitchcocko di Walt Disney. E surrealista. Peril cui movimento firmò svariati

IL GENIO DELL’IMPREVEDIBILE

ROMA, COMPLESSO DEL VITTORIANOFINO AL 30 GIUGNO

C manifesti in cui si predicavano li-bere associazioni di sogni e di in-cubi, due stati di una specie direaltà assoluta, di “surrealtà”appunto, con un occhio ancheverso il marxismo e Freud (Hi-tler, del resto, aveva interdettotutta l’arte d’avanguardia). E il pa-dre della psicoanalisi, in una let-tera a Stefan Zweig, ricambierànon restando indifferente al la-voro del pittore: «Consideravoinsensati i surrealisti ma questospagnolo dagli occhi fanatici ela sua padronanza tecnica mihanno fatto cambiare idea». E Dalì nel suo splendore visio-nario farà coincidere le cosepiù impensate in ogni singolaforma: conchiglie che si fannoocchi, una fruttiera che na-sconde il volto di una ragazza,una rarissima scultura bron-zeo-dipinta (in mostra fortu-natamente) che si fa assem-blaggio di svariati materiali. Mistificazione o autenticità ? Chiè Salvador Dalì oltre il suo in-commensurabile mestiere? Uneretico, per il padre del Surreali-smo, Andrè Breton che, veden-dolo allontanarsi dal movimen-to, lo apostrofò come “accade-mico”, un artista che aveva sve-lato la sua vera vocazione in quelsuo nome che, perfidamenteanagrammato, suonava “Avida

ARTE

Dollars”. Parole di miele queste,per il provocatore Dalì che neisuoi diari scriverà tassativo rivol-gendosi ai pittori: «Cominciate adisegnare e dipingere come gliantichi maestri, poi fate comevolete, sarete sempre rispettati».Nella mostra romana, il prevale-re dell’amore del pittore per il Ri-nascimento italiano, dopo il pe-riodo surrealista, è ben documen-tato con uno spettacolare dipin-to di rovine antropomorfiche, Te-lefono bianco, o con un ritrattoin trono di sua moglie Gala co-me Madonna di Port Ligat del1950, citazione della Pala di Bre-ra di Piero della Francesca. E documentati sono anche i suoiviaggi nel Bel Paese, tra Roma,Venezia e il Parco dei Mostri inpietra di Bomarzo del quale tan-to parlò in seguito, fino a stimo-lare la curiosità di molti nostri

connazionali verso quell’ottavameraviglia ideata da Vicino Or-sini. Un altro particolare, manon meno indicativo della suaattenzione per l’Italia, è il dise-gnare la Vespa, lo scooter del-la Piaggio, nelle illustrazioni peril Don Chisciotte ribattezzando-la Dulcinea, l’infatuazione amo-rosa del “cavaliere dalla tristafigura”. Nella poliedricità delsuo indiscusso genio, conver-gono molti atteggiamenti bizzar-ri, una sorta di “uniforme Da-lì”, fatta di stravaganze come icelebri baffi, miranti tutte a farcoesistere la vita in una gigan-tesca opera d’arte ad uso e con-sumo dei media, complice an-che la fida e scaltra Gala, musae paradigma erotico, sposa didieci anni più grande. Ma quel-lo è un altro Dalì, più legatoa una mondana posterità,quello - per intenderci - che dàil nome anche ad un trenodella notte sulla tratta Barcel-lona-Torino-Milano.

SALVADOR DALÌ

DI PAOLO GIORGI

{ }

«Una straordinaria mostra nella Capitale raccoglie numerositra i migliori capolavori del grande artista spagnolo: una retrospettiva per conoscere meglio un uomo “surrealista” anche nel modo d’essere»

[SALVADOR DALÍ, MADONNA DI PORT LIGAT - 1950. OLIO SU TELA. FUKUOKA ART MUSEUM]

87APRILE 2012

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88 I 50epiu.it I APRILE 2012

osa significa essere ungigante dell’Arte? La ri-sposta più giusta ad una

domanda simile potrebbe esse-re “Avanguardia”, sì, ma anche“senso dell’innovazione”, “spe-rimentazione”. Forse c’è an-che un’altra parola che potreb-be spiegare una definizione co-sì importante: “radici”. Quellestesse radici che solo i grandiartisti riescono ad affondarenel cuore di altri artisti e di tut-ti coloro che li osservano, cam-biando definitivamente la pro-spettiva del mondo.A Vercelli, fino al 10 giugnol’Arca, la grande struttura mo-derna realizzata nella navatacentrale dell’ex Chiesa di SanMarco, ospita la mostra I gi-ganti dell’Avanguardia: Miró,Mondrian, Calder e le Collezio-ni Guggenheim. In questo setarchitettonico, che oscilla trala verticalità del gotico e l’es-

Senza titoloGuazzo su carta di A. Calder,1971, Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York. Per l’artista tutto iniziò visitando lo studio di Modrian.

Personaggio, cane, uccelloGuazzo e acquerello su cartadi J. Miró, 1946. È conservatoal Museo Solomon R. Guggenheim di New York.

Interno Olandese IIOlio su tela di J. Miró, 1928,Collezione Peggy Guggenheimdi Venezia. È la riproposizione di Lezione di ballo (1666)di Jan Steen.

PitturaOlio su tela di J. Miró, 1953.Con quest’opera, al MuseoSolomon R. Guggenheim diNew York, il pittore raggiunge la maturità poetica.

[ MOSTRE DI VALERIO MARIA URRU ]

* LA PITTURANON FU PIÙLA STESSA

C

Mirò, Mondrian e CalderL’avanguardia sbarca a Vercelli«Fino al 10 giugno sarà possibile ammirare una selezione di circaquaranta opere nella suggestiva ambientazione dell’Arca di Vercelli,presso l’ex Chiesa di San Marco»

senzialità del contemporaneo,trovano spazio circa 40 opere,tra dipinti e sculture, che trac-ciano la carriera dei tre artisti,nelle cui vite si inserirono i Gug-genheim, esempio di lungimi-

rante collezionismo.Peggy e Solomon Guggen-heim scommisero molto suMiró, Mondrian e Calder, di-venuti pietre miliari nella sto-ria artistica del Novecento.

[ SOPRA, PIET MONDRIAN, “NATURA MORTA CON VASO II”

(1911-12), OLIO SU TELA,MUSEO SOLOMON R.

GUGGENHEIM (NEW YORK). IN ALTO A SINISTRA, ALEXANDER

CALDER, ARCO DI PETALI (1941),ALLUMINIO DIPINTO E NON DIPINTO

CON FILO DI FERRO, COLLEZIONE

PEGGY GUGGENHEIM (VENEZIA) ]

ART

E

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Emergono nelle loro collezio-ni in modo preminente dive-nendo esempi dell’Avanguar-dia del XX secolo. A Vercelli, il poetico Surreali-smo di Joan Miró (1893-1983), la pura astrazione diPiet Mondrian (1872-1944),le componenti surrealiste eastratte delle sculture di Ale-xander Calder (1898-1976)accarezzano il cuore e gli oc-chi dei visitatori, creando l’oc-casione per ritrovare i verticiunici di una fantasia poeticae di una ricercatezza visivaunici. Accanto alle opere deidue grandi collezionisti, ci so-no anche prestiti della CalderFoundation di New York, delGemeentemuseum dell’Aja,del Museo Civico di Spoleto.È Mondrian con il suo Neopla-sticismo a fare gli onori di ca-sa. Le opere esposte copronogli anni dal 1902 al 1938, mo-strando una profonda matura-zione creativa: da Boschettodi salici vicino all’acqua, albe-ro in primo piano a destra(1902-4), più legato alla pit-tura naturalista olandese, sipassa, dal 1908 al 1911, a sug-gestioni postimpressioniste,simboliste ed espressioniste.Come in Faro a Westkapelle(1908) dove la tavolozza sischiarisce, o in Metamorfosi(1908) e Calla (1908-9). Giàin Estate, Duna in Zelanda(1910), il paesaggio marino sitraduce in zone di colore piat-to, senza figure umane, comese le forze della natura voles-sero unirsi. Tra il 1911 e il 1912l’artista semplifica composizio-ne e cromia, come appare ac-costando Natura morta convaso di zenzero I (1911) e Na-tura morta con vaso di zenze-

ro II (1911-12): un chiaro pas-saggio all’astrazione con lascomposizione geometrica cu-bista. Con Impalcatura: Studioper Tableau III (1914) inizia unciclo in cui l’uso dell’ovalitàconcilia verticale e orizzonta-le. Negli anni successivi Mon-drian prediligerà colori puri conle Composizioni neoplasticheortogonali che lo renderannofamoso e che caratterizzeran-no il suo stile maturo, comeComposizione n. 1 (1930). Laconoscenza di Peggy Guggen-heim lo porterà nei primi An-ni ’40 a New York: qui sarà unriferimento per le nuove gene-razioni di artisti statunitensi.Il percorso prosegue con Mi-rò. Le collezioni Guggenheimconservano capolavori comePrades, il villaggio (1917), unadelle prime manifestazioni del-la visione dell’artista spagno-lo, o Pittura (1925) dove rag-giunge la maturità poetica. Più

surreale è Interno Olandese II(1928), con l’interpretazionedell’opera originale dell’olan-dese Jan Steen Lezione di bal-lo (1666 ca.) in nuove formee soggetti. In Donna che siacconcia i capelli davanti allospecchio (1938) e in Donnaseduta II (1939) appaiono es-seri surreali, ma ancora conun certo rapporto con il mon-do. La donna, nel senso piùantropomorfo, scompare inDonna nella notte (1945), di-ventando una costellazione inuna grande notte bianca. Èaccostata a questo grande di-pinto l’opera Personaggio, ca-ne, uccello, viaggio verso lasintesi e il simbolo. La summadi tutto l’universo di Mirò èperò in Pittura (1953), unagrande superficie che superail perimetro della tela ergen-dosi quasi a segnare il cuoredella mostra.L’ultima parte è dedicata a Cal-

der e alla sua ricerca, iniziatanel 1930 dopo una visita allostudio di Mondrian a Parigi. L’an-no prima aveva conosciuto Mi-rò. Tutto cominciò con i primimobiles degli Anni ’30: da pla-stiche forme in legno Calderpassò quasi subito a forme inmetallo e piani che si interseca-vano. Arco di petali ne è l’esem-pio più alto e maturo con il suoaspetto antigravitazionale: glielementi sembrano discenderelibrandosi in una cascata di for-me. Sono presenti anche le Co-stellazioni dei primi Anni ’40,un’altra linea di ricerca che av-vicina e racchiude tutto il per-corso verso l’astrazione.

APRILE 2012

La sede vercellese di 50&Più Università, d’intesa con le istituzioni culturali preposte, organizza visite guidate alla mostra. [email protected] oppure 0161215344

Orari mostradal lunedì al venerdì: 8.00-19.00 sabato e festivi: 8.00-20.00

info

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[ A DESTRA, JOAN MIRÓ, PRADES, IL VILLAGGIO, (1917) OLIO SU TELA.

L’OPERA, CONSERVATA AL MUSEO

SOLOMON R. GUGGENHEIM DI NEW YORK, È UNA DELLE PRIME MANIFESTAZIONI

SURREALISTE DELL’ARTISTA. ]

{ FANTASIA POETICA E RICERCATEZZA VISIVA, PURA ASTRAZIONE IN ALCUNI CASI: QUESTA È L’AVANGUARDIA A VERCELLI }

ARTE

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LIBRIDI RENATO MINORE

!

«I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti aindagine. Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica,ma cosa vuole dire»

Umberto Eco, Il nome della rosa (1980)

E-BOOK:IL VENTRE DI NAPOLIDI MATILDE SERAOAvagliano Editore

LIBRI ELETTRONICIAnche La profezia di Celestino, il best seller mondiale (oltre sette milioni di copie vendute) di James Redfield, ora può essere ascoltato con la voce di Monica Guerritore (Salani, 14 euro).

AUDIOLIBRIUn racconto-rivelazione di lucidità struggente, di terribile e dolce bellezza:L’Amante, il più famoso libro di Marguerite Duras ora è anche un audiolibro, letto da Licia Maglietta (Emons Feltrinelli, 15,90 euro).

LETTERATURADA VIAGGIO

Gli capitava di scordarsi di an-niversari, chiavi, numeri di te-lefono; come ognuno di noi,sprecava quaranta giorni al-l’anno per rimediare alle di-menticanze. S’immerse alloranella lettura di Cicerone, Pla-tone e dei dotti medioevali.Consultò campioni di memo-ria in Europa e negli Stati Uni-ti. Dopo un anno di allena-mento, nel 2006 era prontoper cimentarsi e vincere, congrande sorpresa, il Campiona-to Statunitense della Memoria.Nel suo libro, che testimonia diquesta esperienza e che è di-ventato un best seller anche inItalia, Joshua Foer - giovane ebrillante divulgatore scientifico- racconta come ha imparatoad allenare il cervello. E comel’umanità da Simonide a Gior-dano Bruno a Lullo si è sem-pre ingegnata a elaboraremnemotecniche, prima che ar-rivasse il computer. Foer spie-ga che gli uomini ignorano lapossibilità della memoria e che“in ognuno di noi si nascon-de un piccolo Rain Man”, os-sia Kin Peeck, l’erudito la cuistupefacente memoria fu ce-

lebrata da Dustin Hofman nelnoto film. «Mi ha davvero sor-preso - scrive Foer - capire chele nostre possibilità di ricorda-re sono superiori a quanto sicreda. Uno choc. Ho così mi-gliorato le capacità e ho cer-cato di insegnarlo anche aimiei lettori, anche a quelli chenon sono giovanissimi e chepossono sempre addestrarsi».L’arte di ricordare tutto è unalettura davvero deliziosa per-ché Foer sostiene che «la me-moria è un esempio per com-prendere il fluire del tempo.Più ricordi, più esperienze... eil tempo va più lentamente».

L’ARTE DI RICORDARETUTTOJoshua FoerLonganesi - 339 pagineeuro 19,00

LA CANZONE ITALIANA1861-2011 STORIE E TESTILeonardo Colombati Mondadori - 2.904 pagineeuro 78,00

Le canzoni che hanno fattol’Italia e gli italiani ci sono qua-si tutte. Da Tu scendi dalle stel-le di sant’Alfonso Maria de’ Li-guori, a quelle di Raffaele Vi-viani o di Fregoli per il caféchantant, da Vivere di TitoSchipa a Maramao perché seimorto del Trio Lescano, per ar-rivare a Totò, a Buscaglione,Modugno e Celentano, ai can-

Nel suo primo, struggente ro-manzo, I quattro canti di Paler-mo, Giuseppe Di Piazza raccon-ta il tempo in cui era un giova-nissimo cronista nella Palermodegli anni Ottanta, gli anni del-la mattanza della mafia. Sonostorie di un padre che uccide ifigli per la più insensata dellevendette, di un giovane che sirifiuta di diventare killer di unamodella nella tana/trappola del-la droga. E in mezzo lui, il cro-nista detective malinconico escapigliato che inciampa in in-dagini, sopralluoghi, ammazza-menti da macelleria; in una Pa-lermo ammaliante, luminosa,marina, talora sprofondata inuna cupezza senz’anima.

I QUATTRO CANTI DI PALERMOGiuseppe Di PiazzaBompiani - 218 pagineeuro 17,00

50&PIÙ CONSIGLIA:

50&PIÙ CONSIGLIA:

50&PIÙ CONSIGLIA:

tautori degli Anni ’50 e ‘60, aBattisti e a De André (ritratti inparallelo), fino a Gaetano, Va-sco Rossi, Zucchero, Jovanot-ti, Ligabue, Pausini. La canzo-ne italiana 1861-2011. Storiee testi, a cura di Leonardo Co-lombati, è un immenso dizio-nario sentimentale che si puòe si deve consultare. Dovreb-be stare nel nostro scaffale ac-canto ad altri dizionari.

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Lunedì 23 aprile al Teatro allaScala di Milano va in scena unappuntamento che coniugamusica e solidarietà: un concer-to tributo a Ray Charles, il gran-de talento soul statunitensesoprannominato “The Ge-nius”. La serata - a favore del-la Lega italiana per la Lottacontro i Tumori, sezione mila-nese - propone un repertoriodi brani interpretato da KevinMahogany, Jocelyn B. Smithed eseguito dalla MahlerChamber Orchestra e dallaWDR Big Band, dirette dalmaestro Michael Abene.

Dopo 10 anni di silenzio torna-no i Litfiba, segnando un pun-to esclamativo sul panoramarock italiano. La coppia PieroPelù e Federico “Ghigo” Ren-zulli sarà il 28 aprile al Palasportdi Acireale (Ct), nell’unica tap-pa siciliana del reunion-tour,Grande Nazione. Testi infiam-mati e presenza scenica, i Litfi-ba regalano come sempre ener-gia pura che scorre tra gli asso-li di Ghigo e la voce potente diPelù. La band fiorentina, infat-ti, dà il meglio di sé proprio du-rante le esibizioni live, come po-chi altri gruppi riescono a fare.

ACIREALE

Venerdì 20 aprile, al Palasele diEboli (Sa) torna a graffiare il pal-co Giorgia, una delle voci più ac-clamate della scena musicale ita-liana. Con il tour Dietro le appa-renze l’artista romana mette inmostra le sue indiscutibili abilità ca-nore esplorando i confini del pop,sperimentando sfumature elet-troniche e rock, ma senza mai al-lontanarsi dallo stile melodico chel’ha resa un punto di riferimentointernazionale. Giorgia, con Die-tro le apparenze è delicata e ro-mantica, con le sue ballate e ritor-nelli accattivanti, pur mantenen-do una vena forte e profonda.

Il 14 aprile, presso l’Aula Magnadell’Università “La Sapienza” diRoma, Michele Campanella dedi-ca il suo concerto per pianoforte,del ciclo Calliope e Minerva, agrandi autori come Haydn, Bee-thoven e Brahms. Considerato in-ternazionalmente come uno deimaggiori virtuosi e interpreti delmondo poetico-musicale di Liszt,Campanella regala virtuosismi suitasti bianchi e neri, apprezzabilianche da un pubblico con unorecchio meno esperto. Il pianodiventa così musica universale, lin-guaggio comune e “La Sapienza”teatro di questo evento.

91APRILE 2012

MILANO EBOLI

ROMA

RECENSIONIteatro

i preannuncia un altrogrande successo il nuovospettacolo di Enrico Brigna-

no al Palalottomatica. Il comi-co romano si presenta in scenacon l’inedito Tutto suo padre,dedicato al genitore recente-mente scomparso. E lo fa consentimento e comicità, conquella garbata ironia che ci ha

fatto amare da subito questo artista della battuta cresciu-to alla “scuola” del grande Proietti. Fra interrogativi sull’ami-cizia, sulla famiglia, sui rapporti umani, ci racconta unospaccato di vita che potrebbe essere di ognuno di noi, conle gioie e le paure di perdere gli affetti, con il coraggio diadditare le falsità e di mostrarsi anche fragili, con la forzadi urlare la voglia di spensieratezza e di serenità. Brignanoci accompagna in questo suo esilarante e graffiante viag-gio dove, spesso, il sorriso fa spazio anche alle emozioni.Uno show che lo conferma uno dei migliori comici italia-ni degli ultimi anni.Info: 0654220870 - 06540901

FALCONE E BORSELLINO,RACCONTATI DA UN AMICO

Napoli, dal 14 al 15 aprile

ue giorni per fermarsi a pensare. Un incontro-spetta-colo che il Teatro Bellini ci propone col testo Chi hapaura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e

Borsellino, di Giuseppe Ayala. Collega e grande amico deidue magistrati siciliani, simboli della lotta alla mafia, Ayala -a distanza di quasi un ventennio da quel drammatico 1992che segnò la loro tragica fine racconta in scena la sua veri-tà su quegli anni. La Sicilia, Cosa Nostra, la politica, la giu-stizia italiana, i successi e i fallimenti, pagine del suo libro adat-tate al teatro, capaci di restituirci quel difficile momento fat-to di vittorie ma anche di silenzi, di integrità morali e di de-vastanti indifferenze. Ma, soprattutto, ci aiuta a ricordare concommozione e rabbia due eroi dei nostri tempi.Info: 0815499688

D

DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS musicamusica

TUTTO SUO PADRE

Roma, dall’1 al 9 e dal 12 al 14 aprile

S

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Nell’estate del1979 un grup-po di adole-scenti si ritrovaad assistere adun incidenteferroviario, in

una piccola cittadina dell’Ohio,proprio mentre sta girando unfilmino con la cinepresa in super8 nella zona. I ragazzi sospetta-no però che l’incidente non siastato casuale, anche perché, qua-si subito, accadono strane spari-zioni e misteriosi eventi in città.Super 8, non a caso prodotto daSpielberg, è la summa del mi-gliore cinema per ragazzi amatoda intere generazioni ma con iltocco fantasy del regista J. J.Abrams, inventore della serie Lost.

50&PIÙ CONSIGLIA:

SUPER 8Regia di J. J. Abramscon Joel Courtney, Riley Griffiths, Elle Fanning

Mr. Popper, unimportanteuomo d’affaridi New York,diventa per ca-so il padronedi sei pinguini.

L’uomo deve affrontare moltiproblemi per prendersi curadegli animali, ma presto sco-pre che i veri valori dell’amici-zia e della famiglia valgono siaper gli animali, sia per gli es-seri umani. Jim Carrey, nono-stante le sue solite mossette efaccette, o forse proprio gra-zie ad esse, riesce ancora unavolta a catapultare lo spettato-re in una storia così assurdada sembrare vera. Film per tut-ta la famiglia.

50&PIÙ CONSIGLIA:

I PINGUINI DI MISTER POPPERRegia di Mark Waterscon Jim Carrey, Angela Lansbury,Carla Gugino

Nonostante itelegiornali an-nuncino - senzaenfasi - che glialieni stannoper invadere laTerra, la notizia

non entusiasma nessuno. Nem-meno Luca Bertacci che condu-ce una vita monotona e che, ab-bandonato dalla madre quandoera piccolo, è cresciuto nella dif-fidenza e nell’incapacità di pro-vare sentimenti. Ma l’arrivo de-gli extraterrestri potrebbe cambia-re le prospettive. Diretto da Gian-ni Pacinotti, in arte Gipi, fumet-tista di vaglia qui al suo esordiocinematografico, il film è un’ori-ginale metafora dello stato del-le cose nella nostra società.

50&PIÙ CONSIGLIA:

L’ULTIMO TERRESTRERegia di Gipi Gianni Pacinotticon Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Roberto Herlitzka

Esce in dvd, perla collana Il Pia-cere del Cine-ma di Vieri Raz-zini, il capolavo-ro dolente del-la maturità di

John Huston che vince la diffici-le sfida di portare sullo schermoil romanzo di culto di Malcolm Lo-wry. Alla fine degli Anni ’30, Ge-offrey Firmin (Finney), ex conso-le britannico in Messico, vive nel-la cittadina di Cuernavaca, per-seguitato dal demone dell’alcoldopo il divorzio dalla giovaneYvonne (Bisset). Quando questatorna da lui all’improvviso, pro-prio durante le celebrazioni peril Giorno dei Morti, Geoffrey sem-bra ritrovare la gioia di vivere, maè soltanto un’illusione.

50&PIÙ CONSIGLIA:

SOTTO IL VULCANORegia di John HustonAlbert Finney, Jacqueline Bisset,Anthony Andrews

RECENSIONIcinemaPOLLO ALLE PRUGNE

pecchio delle brame, chi è la più bel-la del reame? Al cinema si conten-dono il titolo di regina di cuori Lily

Collins (ironica Snowhite) e Julia Roberts (la sovrana vani-tosa). La prima, come da copione, chiederà al principe (Ar-mie Hammer) di aiutarla a spodestare la matrigna che leha rubato il trono. Come finisce la storia ispirata alla fiabadei Grimm? Lo sanno anche i sassi. Diverso, invece, è losviluppo, seppur non esiste - anche in questo caso - melaavvelenata capace di spezzare l’incantesimo del vero amo-re. Risate assicurate grazie ai nani guasconi.

opo il giardino di delizie Persepo-lis, una nuova fiaba dal saporeorientale; tappeto di immagini fol-

goranti che strizzano l’occhio a Fellini e nutrono la poe-sia della vita. Ambientata nella Teheran del 1958, Polloalle prugne, una festa per gli occhi, è la storia di un mu-sicista e del suo perduto amore. Il virtuoso violinista Nas-ser (Mathieu Amalric), dopo che sua moglie - durante unlitigio - gli distrugge il tanto amato Stradivari, parte alla ri-cerca di un nuovo violino: incontrerà diavoli, matti e sag-gi, finché il sospiro della vita svanirà.

50&PIÙ CONSIGLIA:

BIANCANEVE

50&PIÙ CONSIGLIA:

autore di Lamerica porta sul gran-de schermo l’adattamento dell’ul-timo libro di Albert Camus, Le pre-

mier homme, pubblicato postumo in Francia nel ’94. Colsuo stile incisivo e attento ad esaltare gli attori, Amelio ri-costruisce la storia di Jacques Cormery (alter ego di Ca-mus) che, sul finire degli anni Cinquanta, torna in Alge-ria per fare visita alla madre. Qui trova un Paese spacca-to tra indipendentisti e non. Inizia, allora, un dolorosoviaggio a ritroso nella memoria e nell’infanzia ferita. Unpercorso che lo aiuterà a comprendere il suo presente.

IL PRIMO UOMO

D

regia di Tarsem Singhcon Lily Collins, Julia Roberts, Armie Hammer, Sean Bean Genere: Fiabesco

regia di M. Satrapi e V. Paronnaudcon I. Rossellini, M. de Medeiros, G. Farahani, M. Amalric Genere: Drammatico

regia di Gianni Ameliocon Jacques Gamblin, Denis Podalydes, Maya SansaGenere: Drammatico

S

DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

92 I 50epiu.it I APRILE 2012

dvd dvdFANTASTICO

COMMEDIA

DRAMMATICO

DRAMMATICO

50&PIÙ CONSIGLIA:

L‘

Cinema_Dvd_Layout 1 28/03/12 18:34 Pagina 92

ALLEVIA NATURALMENTE

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» di ALDEBARAN

« ELENA SOFIA RICCI

ARIETE

OroscoPIÙ

ARIETE21 mar. » 20 apr.

Mercurio sarà nel vostro segnoper tutto il mese; sarete, quin-di, più loquaci e favoriti nelle co-municazioni. Trascorrerete Pa-squa e Pasquetta in compagniadegli amici più cari.

TORO21 apr. » 20 mag.

Il Sole nel segno promette col-pi di fortuna e vincite al gioco.Programmi, progetti, propositio sogni da realizzare sarannoprotetti dalle stelle. Non indu-giate: cogliete l’attimo!

GEMELLI21 mag. » 21 giu.

Venere vi sarà vicino, vi facilite-rà, vi stimolerà in amore, nelleamicizie e in tutte le forme dicomunicazione. Un progettodarà i suoi frutti regalandovitante soddisfazioni.

CANCRO22 giu. » 22 lug.

Dovrete affrontare non pochiproblemi, ma tutti risolvibili. Ec-cellente mese per iscriversi a uncircolo, oppure iniziare una col-laborazione insieme a personefidate.

LEONE23 lug. » 23 ago.

Sarete più contemplativi del so-lito e preferirete vivere nell’inti-mità della casa. Dedicherete tem-po alla famiglia e sarà piacevo-le trascorrere il giorno di Pasquet-ta con i vostri cari.

VERGINE24 ago. » 22 set.

Godrete di rinnovata energia.Per un bel po’ di tempo saretepiù forti e attivi. Aumenterà ildesiderio di fare, produrre e im-pegnarsi anche nelle faccendepiù effimere.

BILANCIA23 set. » 22 ott.

Marte potrà creare qualche in-comprensione con partners, so-ci o collaboratori. Nel segno èpresente anche Saturno: atten-zione comunque a eventualidolori reumatici.

SCORPIONE23 ott. » 22 nov.

Sarete persone brillanti e creati-ve. Vi darete da fare con entu-siasmo e i buoni risultati nonmancheranno. Eventuali nuoviprogetti nasceranno sotto unabuona stella.

SAGITTARIO23 nov. » 21 dic.

Sarete voi stessi e vi esprimeretecon sicurezza. Per alcuni ci saran-no promozioni e ascese sociali.Vi sentirete apprezzati e ciò vispingerà ad essere molto più ef-ficienti in ogni campo.

CAPRICORNO22 dic. » 20 gen.

Se volete portare a buon fine unvostro progetto, datevi da faresenza contare troppo sull’aiutodegli altri. Un familiare potràvincere al gioco. Fate attenzio-ne ai colpi d’aria.

ACQUARIO21 gen. » 19 feb.

Per Pasqua e Pasquetta organiz-zatevi con parenti e amici: sa-rà un fine settimana indimen-ticabile. Vi gioveranno contat-ti con il mondo dell’arte e del-lo spettacolo.

PESCI20 feb. » 20 mar.

Nettuno vi farà incontrare lepersone giuste. Sappiate ap-profittarne! Viaggi, gite e tra-slochi saranno protetti dallestelle. Quindi, approfittatene eorganizzatevi.

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94 I 50epiu.it I APRILE 2012

GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI

ORIZZONTALI1. Partito... una volta di sinistra!;5. Limita la dispersione di calore;15. Il dittongo in piazza;16. Si usa... per gli spaghetti;19. Il nome di Patacca;20. Un terzo d’Europa;21. Fare un sonnellino in poltrona;24. Il Giovanni di Mozart;25. British American Tobacco;26. Circondano il tetto;27. L’ha sostituita la verde;29. Le incrociavano i duellanti dietro

il convento delle Carmelitane;30. Il nonno di Noè;31. Un tipo di interruttore automatico;32. Onomatopea del rumore lieve

di un oggetto che s’incrina;33. Il russo autore de L’armata a cavallo;34. Fu detto “Il Breve”;36. Lo Stato degli Usa con più di 10mila laghi;38. La scuola che forma i quadri

dell’amministrazione francese;39. Il movimento artistico

cui aderirono Praga e Boito;42. Istituto Drammatico Latino;43. Nella nuca e nel ginocchio;45. Il grande William che scrisse

Giulio Cesare;46. Salite senza sale;47. L’antica Basilicata;50. Circondare facendo ressa;52. Improduttivo, infecondo;54. Il custode nella guardiola;56. Analog Switch Off;58. Il cugino di Don Rodrigo;60. La sigla dei Grigioni;61. La Cameron del film

Vanilla Sky del 2001;62. Comanda a bacchetta;

64. Amministrano i collegi;67. Non c’è due senza questo;68. Vi è sepolta la Duse;69. Il finestrino nella porta;70. Un metallo preziosissimo.

VERTICALI1. Provare reciproca simpatia;2. Il detersivo più comune;3. Ecco come si fa!;4. Anna del film Prosciutto prosciutto

del 1992;5. La rifiuta il vegetariano;6. Altro nome dato ai noccioli;7. Andati;8. Sigla di Bari;9. Poco... numerosi;10. Secondo Dante move il sole e l’altre stelle;11. Una forma di Buddismo;12. In fondo al corridoio;13. Ronald regista del film Meteor del 1979;14. L’organismo comunitario delle

telecomunicazioni via satellite;16. Il prosit francese;17. Era detta Gerace Marina;18. Il nome di Stoppa;22. Il combustibile dei missili;23. Cambiano periodicamente

l’orario di lavoro;24. Ridurre la velocità;25. Era lo spauracchio dei bambini;27. Armadietto a scomparti;28. Un gioco per tutte le età;29. Una “farina” da biberon;33. Un foro dell’antica Roma;35. Fascia di lana che si porta a diretto

contatto con la pelle;36. Portò Cipro all’indipendenza;37. Sabrina del film Dagobert del 1984;39. Shel dei Rokes;

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» soluzioni a pag. 98

40. Mi precedono in càmice;41. Analisi più approfondite;44. È vicina a Dunkerque;45. La formula matrimoniale;48. Colpo... terribile;49. Lo stipendio... spendibile;51. Una fibra artificiale;52. Una delle prime marche

di automobili;53. Un... giro di forestieri;55. Liquidi viscosi;57. Genera vizi;59. Il più noto... de’ Tali;61. Forma i cromosomi;63. La smania... meno sana;65. Un po’ di curiosità!;66. Così comincia l’origine.

CRUCIVERBA Lello

1. Saul; 2. La pelle; 3. Gli indifferenti; 4. Canzoniere; 5. La storia; 6. Orlando furioso; 7. Vita nuova; 8. Il dolore.

FUORI L’AUTORE Lionello

1

2

3

4

6

5

7

8

Inserite nello schema i rispettivi nomi degli autori delle opere citate, scegliendoli tra quelli riportati qui sotto. Se la soluzione sarà esatta le lettere che appariranno nelle caselle a bordo ingrossato,lette di seguito, daranno il nome di un altro autore italiano.

ALFIERI • ARIOSTO

DANTE • MALAPARTE

MORANTE • MORAVIA

PETRARCA • UNGARETTI

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95APRILE 2012

GAMeSHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI

LO STUZZICA CERVELLO Enrico Diglio

TEST 3

Ogni parola contenuta nel primo gruppo di parole riportato qui sotto a sinistra è legata, secondo un criterio logico da determinare, a una parola appartenente al secondo gruppo posto a destra. Si possono, quindi, ottenere dieci coppie di parole. Quali?

Osservateattentamente la figura accantoriportata e ditequale deiseguentiparticolari non le“appartiene”.

8, 2, 8, 7 Lionello 5, 9, 6 Lionello

Osservate attentamente le otto coppie di lettere e numeri sotto riportate e dite, secondo un criterio logico da determinare, quale di esse può essere considerata “intrusa”.

» Un ottimo partito FavolinoUn tipo che si mostra riflessivoe, in ogni modo, con un buon passato,per cui non è difficilevederlo ottimamente coniugato.

INDOVINELLI

» Antico muro cadente LionelloÈ lì che resiste sfidando il tempo, anche sela sua esistenza è all’ultimo stadio ed ecco... alfin è crollato con grande scalpore, in una semplice frazione di tempo!

» Pettegolezzi FavolinoLa dicon stupidina, ma è per giocoe non bisogna darne molto peso;ma in quell’ambiente vanoci sta un po’ stretto.

TEST 2

TEST 4

TEST 1

SCIARADA (1’3 + 1’4 = 9)

A 3 - L 2 - P 7 - H 3 - T 2 - M 4 - U 3 - Z 3

Osservate attentamente il seguente gruppo difigure e andate a pag. 98

a) b) c) d)

TIARE

CASTELLO TRAME

INCAVO TEMA GENIERE

ROTTI TONI VARI

GRATA

RIVA   TORTI

TARME SCOLLATE

REATI ENERGIE

NOTI   TARGA META

NOCIVA

Giochi_Layout 1 28/03/12 18:36 Pagina 95

» Le inserzioni sono gratuite e vanno indirizzate a50&Più, Largo Arenula 34, 00186 Roma.

» Gli annunci devono essere massimo di 50 parole e vengono accettati solo se firmati in modoleggibile e corredati della fotocopia deldocumento d’identità del firmatario, fermo restando il dirittoall’anonimato per chi ne faccia richiesta. La redazione non risponde del contenuto dell’inserzione.

BACHECARELAZIONI PERSONALI • LAVORO • COLLEZIONISMO • PROPOSTE • AFF ITTO • VEN

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96 I 50epiu.it I APRILE 2012

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97APRILE 2012

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Vendesi a Roquebrune Mentone(Francia), luminoso bilocale vicino almare, supermercato e ferrovia, postoauto interno; anche settimanalmen-te. Telefonare al 3498615799.

Vendesi a Filetto di Villafranca (Ms), inLunigiana, villetta ristrutturata di 200 mq,su 2 piani, con giardino piantumato di1.100 mq, finiture di pregio, cucina ar-redata, 2 bagni, dista 180 km da Mila-no e 25 km dal mare. Tel. al 3470471955.

Affittasi a 7 km da Vieste (Fg), casa pervacanze, 2 posti letto, 900 mt dal ma-re, aria condizionata, cassaforte, veran-da coperta; a partire da 200,00 € a set-timana. Telefonare al 3384530470 -3665496632 oppure 0884583441; si-to internet www.garganoresidence.it.

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1

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L F I E R IM A L A P A R T E

M O R A V I A

P E T R A R C AM O R A N T EA R I O S T O

D A N T EU N G A R E T T I

FUORI L’AUTORE

= Leopardi

INDOVINELLI

Un ottimo partito= Il verbo

Antico muro cadente= Il record

SCIARADA

Pettegolezzil’oca + l’etto = Localetto

TEST 1La coppia formata da un numero e una lettera che può essereconsiderata “intrusa” è quella composta dalla lettera P e dal nu-mero 7. Essa, infatti, è l’unica tra le otto in cui la lettera è for-mata da un numero totale di tratti (rettilinei e curvilinei) diver-so dal numero ad essa associato.

GiochiCRUCIVERBA

TEST 4Quale dei quattro seguenti gruppi di figure contiene una figura che non compare nel gruppo prima visto?

REBUS (5, 9, 6) LI giocattoli; CO romano= Ligio cattolico romano

REBUS (8, 2, 8, 7) TRA mezzo in panne; LLI legge RI = Tramezzo in pannelli leggeri

Stuzzica cervello

TEST 3Il particolare che non “appartiene” alla figura prima vista è quello contrassegnato dalla lettera d).

TEST 2Ogni parola del primo gruppo è l’anagramma di una parola del secondo gruppo. Si possono formare, quindi, dieci coppie:

TIARE - REATI CASTELLO - SCOLLATE TRAME - TARME INCAVO - NOCIVA TEMA - META GENIERE - ENERGIE ROTTI - TORTI TONI - NOTIVARI - RIVA GRATA - TARGA

a) b)

c) d)

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Melatonina Pura

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G. Vasari 22 - 20135 Milano è Agente in Attività Finanziaria plurimandataria iscritta al n° A64048 presso l’Albo tenuto da Banca d’Italia. Fogli informativi affissi nonchèasportabili messi a disposizione del pubblico in sede. Gli esempi suindicati sono comprensivi dei seguenti costi e sono inclusi nei T.A.E.G. esposti: 1) coperture assicurative obbligatorie rischio vita e perdita impiego o pecuniaria; 2) commissioni bancarie o finanziarie e di agenzia. Periodo di validità dei T.A.E.G.: dal 1 gennaio 2012 al 30 giugno 2012.

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